P E R i o D i C o D i C U L T U R a E i n F o R M a Z i o n E I.P. Fondato da Carlo accossato nel 1994 CORRIEREdell’ARTE Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale anno XX - n° 20 - venerdì 5 Dicembre 2014 € 3,00 COURRIER DES ARTS Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Il lucido enigma di un maestro del Novecento La mostra su Felice Casorati alla Fondazione Ferrero di Alba E aDRiano oLiviERi ppure qualcosa sfugge e, forse, sfuggirà sempre. anche in quest’ultima mostra albese, curata da Giorgina bertolino, che dipana il filo di un discorso imperniato sulle opere che nel tempo furono selezionate da Felice Casorati per esposizioni di alto tenore ufficiale, riemerge un’enigmatica “cognizione del doFelice Casorati (1883 – 1963) “Madre” (o “Maternità”), 1923-1924 Staatliche Museen zu Berlin Nationalgalerie foto © Jörg P. Jorg lore”, per dirla con Gadda, la vetta di un Parnaso innevato e insolitamente silenzioso. Gli eroi, per Casorati, non fanno ritorno a casa se non come spettri riflessi nelle pupille delle loro madri, mogli e figlie. Un dolente matriarcato appresta un umile desco di scodelle e uova e attende nelle amate penombre chi, aprendo un vuoto siderale, non tornerà dalla guerra. Tacciato di futu- rismo nel 1919 e, più tardi, di tradimento alla modernità, Casorati s’è visto addossare più di un habitus di taglia sempre sbagliata. E anche ora, dopo aver goduto di letture storico-artistiche puntuali, ci pare che per lui - come accade spesso ai grandi artisti - non sia stata ancora scritta una parola definitiva. Ritrovare Casorati, in tale occasione, significa riavvicinarsi al dolore esistenziale di un artista che non ama ridere e che a napoli, dove si trasferisce nel 1908, rifugge dalla luce abbagliante del sole sognando orizzonti velati, i luoghi aridi dove cresce il timo. Quando, dieci anni dopo, giunge a Torino, gravato dal fardello del recente suicidio del padre, trova una luminosa nebbiolina argentea ad accoglierlo in città, un’atmosfera quieta, ovattata, nella quale le baruffe del mondo dell’arte europea non giungono che come echi smorzati. alle avvenenti nude di Giacomo Grosso e ai drappi ottocenteschi Casorati sostituirà figure compassate che Intervista col regista Werner Herzog foto © aut. a pag. 3 A Roma, l’importante retrospettiva Sironi al Vittoriano Lo sguardo su una gioventù tra crisi e violenze 32mo Torino Film Festival L continua a pag. 2 ELio RabbionE e prime immagini del 32mo Torino Film Festival – che al momento in cui scriviamo queste note, al suo giro di boa, già lamenta la mancanza di sale e una leggera flessione negli abbonamenti, ma fa gongolare chi se lo gode, quantivamente e forse un po’ meno qualitativamente rispetto al concorso dello scorso anno, per quell’aria così “dimessa”, da taglio alle spese che a noi va tanto bene – appartengono a Gemma Bovery di anne Fontaine, storia che fin dall’assonanza del titolo riporta nella normandia dei nostri giorni all’eroina flaubertiana. nella persona tutta innocenze e flessuosità dell’inglese Gemma arterton che con il consorte Charles sbarca in quell’angolo tranquillo di campagna e dimore antiche, incrocia il suo vicino di casa Fabrice Luchini, il panettiere del villaggio, e, annoiata e indebitata come chi l’ha preceduta, intreccia una relazione con l’avvenente ragazzo della porta accanto. Luchini osserva, commenta e previene, salvaguarda, Un fotogramma del film “Gemma Bovery” © aut./Gaumont saremmo tentati di dire un po’ troppo in disparte, magari dopo il tragico sottofinale, irrobustendosi con un bel colpo d’ali del tutto immerso tra partecipazione e letteratura. Una scrittura leggera, un garbo come soltanto i francesi sanno fare, con impercettibili toni che fanno la grandezza del film. Questo per la serata inaugurale; e poi? Emanuela Martini, libera in prima persona, srotola attraverso i quindici titoli del concorso un fil rouge che vuole prendere in esame dai quattro lati del mondo la crisi degli adolescenti, la violenza e la noia, l’eterno dilemma padri e figli, antico come il mondo, il lavoro, le giornate vuote, lo scimmiottamento degli adulti, una grande rete in cui rima- a pag. 3 nere invischiati. La fatica di diventare grandi. insegue i grandi il giovane protagonista di Mange tes morts del francese Jean-Charles Hue, alle prese con un fratello che dopo quindici anni di carcere torna fra i suoi al campo Rom, tra bevute e giornate al di là di ogni regola: e non sarà pace, perché la violenza continuerà ad essere presente, tra furti e uccisioni e inseguimenti in continua tensione. Come il biondo adolescente dell’insulso, pretenziosissimo Violet di bas Devos (belgio/olanda), rimasto un giorno a osservare un amico pugnalato da una coppia di balordi tra gli ampi spazi di un grande magazzino. La vita continua tra le villette borghesi del quartiere, gli amici l’accompagnano durante le scorribande in mountain bike mentre qualcuno gli urla vigliacco e che lì non è affatto gradito: Devos registra come le iniziali telecamere di video sorveglianza i movimenti, l’avanzare delle biciclette lungo i viali, le braccia appoggiate ai finestrini di un’auto che corre, gli interi spazi con un assurdo occhio che s’incolla a ogni cosa, che vorrebbe farla to- continua a pag. 2 CORRIEREdell’ARTE Pagina 2 5 Dicembre 2014 COURRIER DES ARTS segue dalla prima pagina Il lucido enigma di un maestro del Novecento paiono intagliate nel legno dei cembri alpini, ieratiche sacerdotesse che apprestano, preannunciando balthus, un rito silenzioso che arieggia l’atmosfera degli affreschi funerari antichi. La sua arte diventa un’arte di rinuncia, di controllata spoliazione che eleva a proprio vessillo di eternità la perfetta e gessosa cagliata luminosa delle sue uova, scese a posarsi dalla sacra conversazione di Piero della Francesca su un cassettone domestico. Discendente da antenati matematici, laureato in giurisprudenza e cresciuto, prima ancora di impugnare il pennello, nella rigida disciplina della musica classica, Casorati cerca una tersa utopia così come la ritrova nella pittura antica e in Cézanne, come la vede riflessa nell’urbanistica torinese, nel liberalismo illuminato di Gobetti, nella città cristallina evocata da Persico. La trova e le attribuisce pittoricamente corpo in una visione nella quale s’incontrano plasticità e cromaticità, dove il movimento cede alla staticità e dove pittura, scultura e architettura sono considerate inscindibili sorelle. E in questo senso, più che affermare il topos della superiorità della pittura come aveva fatto bartolomeo Fazio elogiando la Donna al bagno di van Eyck, Casorati, già nel primo periodo klimtiano, introduce specchi dipinti che riflettono da tergo le figure in una totale e ambientata visibilità scultorea; sfida pittorica che è meditazione sul doppio, sulla verità dell’immagine, sul significato del fare pittura. Un labirinto visivo, pervaso di riferimenti metaforici, già ravvisabile in Persone del 1910, tela tutta vibrante nel tono verde generale come nella citazione fiamminga del lavoro nei campi e nella quale la misurata costruzione scandisce lo spazio e la positura delle figure in una fittissima trama simbolica delle età della vita e dell’eterno femminino, dove l’unica figura maschile pare già sospesa in una dimensione di distacco dal mondo terreno. Da questo ambiente, ancora aperto, l’artista passerà alla clausura del proprio studio dove immote si fanno ore e stagioni, dove, al fondo del cortile di via Mazzini, troverà la pace necessaria per orchestrare i suoi concerti dipinti che da campestri-giorgioneschi si fanno chiusi spartiti ritmici di nudi femminili madidi di luce. La misura casoratiana pare costantemente animata da un’eroticità in sordina senza la quale la sua pittura tende a raggelarsi e che convive con una trattenuta tensione emotiva evidente negli anni del primo dopoguerra, quando gli interni si fanno severamente spogli e le austere figure assumono tratti alieni. il rigore formale, mai puramente decorativo ma funzionale a porre le cose nel loro architettonico edificio, si manifesta nitidamente nei ritratti nei quali s’incontrano rinascimento e metafisica e dove il penetrante corredo metaforico favorisce la definizione psicologica dei soggetti ritratti elevandone, in modo ossimorico, il mistero. Così l’ingegner Gino beria, che compassa letteralmente lo spazio con il suo braccio, Kurt Wolff, del quale l’esemplare bibliofilia e la passione editoriale si concreta nella tersa gamma cromatica quanto nel portamento compìto in un risultato prossimo alla nuova oggettività tedesca, Riccardo Gualino, il cui ruolo di posato imprenditore e mecenate s’intuisce nel grande libro posto tra le sue mani quando, all’opposto, Cesarina ha davanti a sé un piccolo e colorato volume con le pagine danzanti. Così, ancora, il giovane Renato Gualino, del quale una luce liquida ne appresta l’apparizione teatrale echeggiata dalle figure sul fondo riunite in un ennesimo muto ed enigmatico convegno. Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero Str. di Mezzo 44 – alba (Cn) “Felice Casorati Collezioni e mostre tra Europa e Americhe” Fino al 1° febbraio 2015 info: 0173 295259 www.fondazioneferrero.it segue dalla prima pagina Lo sguardo su una gioventù tra crisi e violenze talmente sua ma che procura soltanto noia. Come il ragazzo immerso nella campagna argentina in Anuncian sismos, testimone senza spessore di una realtà autentica, una serie di suicidi a catena, tra adolescenti, cui l’adulto tenta di sopravvivere, tra un dolore e il percorso di una giornata di lavoro. Come a non volerci rinunciare a nessun costo, ancora violenza per quello che forse è finora il film più concreto, forte e teso, girato ottimamente per ritmo e per padronanza eccellente di mezzi, quel Wir Waren Könige di Philipp Leinemann, dove tra una gang giovanile e le truppe speciali della polizia, tra scontri e agguati, tradimenti e senso dell’amicizia s’insinua un tredicenne in vena di scoprire anzitempo il mondo crudele dei grandi: il regista sa raccontare e dirigere, sempre ritrovando il tono cupo di ogni atmosfera, dando spessore ai fatti e ad un gruppo d’attori per noi sconosciuti che più vero non potrebbe essere. Tralasciando il patinato quanto insignificante Duke of Burgundy dell’inglese Peter Strickland, amori saffici all’ombra di rapporti serva/padrona con contorno di farfalle e insetti vari artisticamente spillati, nonché Gentlemen che ci arriva dallo svedese Mikael Marcimain, 141’ di storie e sottostorie in cui è facile perdersi, tra ieri e oggi, tra ambiguità e droghe, gallerie scavate in cui non si ritrova alcun bandolo (anche se c’è da confessare che il regista fa di tutto per interessarci e per farsi ammirare alla guida della macchina da presa), potremmo chiudere questa nota festivaliera con l’australiano The Babadook firmato da Jennifer Kent, ovvero l’horror entra in concorso senza se e senza ma, una storia che visivamente si rifà ai grandi titoli del passato (L’esorcista, Rosemary’s baby) e che si nobilita pensando all’espressionismo tedesco, una madre con il suo bambino e l’uomo nero del titolo, artigli acuminati e vomito nerastro, un mostro interiore da tenere a bada. Da vedere per gli amanti del genere, se mai qualcuno decida d’importarlo.volete una nota allegra in mezzo a questo panorama che sembra stillare sangue ad ogni fotogramma? altrissimo genere, un film italiano all’insegna della risata e soprattutto della eccellente scrittura (vivaddio, una volta tanto!) e direzione d’attori: titolo? Ogni maledetto Natale, da gustarsi sotto l’albero con una fetta di panettone in mano. Sempre sperando che il boccone non vi resti in gola. INTERVISTA W a CURa Di CHiaRa PiTTavino a Werner Herzog erner Herzog, considerato uno dei più importanti foto © aut. esponenti del Nuovo cinema tedesco e tra gli ultimi grandi Nei miei film il paesaggio registi contemporanei, ha tenuto nei giorni scorsi ad alba non è mai uno sfondo pittoresco: è uno stato mentale (Cn) la conferenza Paesaggio e Cinema: Langhe, Roero e Monferrato. Fortemente voluto da riore dei personaggi.Vivono quasi Filippo Taricco, Direttore artistico in osmosi. Dirigere paesaggi mi di Collisioni - Festival di Lettera- piace quanto dirigere attori o anitura e Musica in Collina, realtà mali. Non scherzo, è proprio vero. consolidata nell’ambito delle ini- Cerco spesso di introdurre in un ziative culturali piemontesi che ha paesaggio una certa atmosfera, organizzato l’evento. il regista ha usando suono e immagine per così risposto alle nostre domande: conferirgli un carattere definito. Il paesaggio ha sempre avuto un Il punto di partenza per molti dei ruolo estremamente importante miei film è proprio questo, il puro nei suoi film può spiegarci esat- paesaggio. tamente quale dimensione as- C’è qualcosa di fortemente fisume? Rimane una scelta sico nei paesaggi dei suoi film: narrativa o acquisisce anche basti pensare ad Aguirre, Furore di Dio, riproiettato proprio di una funzione estetica? Nei miei film il paesaggio non è recente in occasione del Festival. mai uno sfondo pittoresco: è uno Certo. Questo perché per come lo stato mentale, possiede quasi intendo io, il paesaggio non ha delle qualità umane; perché è niente di romantico, anzi, mi colparte vitale del paesaggio inte- pisce proprio per il suo aspetto “ preistorico. Per quello che suscita nel nostro profondo. Nel girare un film, nel raccontare una storia, nel tradurre in immagini un paesaggio, bisogna essere radicali; foto © aut. ed essere radicali significa essere pragmatici. I registi lo sono, devono esserlo. Che consiglio darebbe a chi per la prima volta si accosta al mondo del cinema per seguire le sue orme? A chi vuole fare cinema, il vero cinema intendo, dico cose molto poco “cinematografiche”. Sprono chi ha intenzione di avventurarsi in questo mondo, a camminare, a perdersi in strade tortuose o in paesaggi meravigliosi come questi, quelle delle Langhe. Sprono a fare sempre qualcosa di fisico, affinchè si senta la fatica, affinché davvero si possa poi raccontare qualcosa che “abbia un peso”. Perché, sa, quando la storia’ ha un peso, si deve sentire. Il Festival Collisioni è indirizzato particolarmente ad un pubblico giovanile; lei è un ‘mostro sacro’ del cinema e dunque ” CORRIEREdell’ARTE 5 Dicembre 2014 Pagina 3 COURRIER DES ARTS un esempio per molti giovani che vorrebbero fare il suo mestiere: che cosa direbbe a quei ragazzi che invece ancora non han trovato una esatta strada da seguire? Direi che viviamo in un’ epoca in cui il caos regna sovrano. Ed è compito del regista quello di addomesticarlo.Viviamo in una società che sta implodendo che si sta accartocciando su sè stessa, che ha previsto circa 40 milioni di disoccupati in Europa per i prossimi anni. Perciò ai giovani che si svegliano ogni mattina con l’angoscia di non sapere esattamente chi si sono e quale ruolo hanno nel gioco della vita, mi sentirei di dire: optate per qualcosa che richieda davvero coraggio,per qualcosa che richieda un grande sforzo, iniziate un percorso creandovi delle zattere di speranza, continuate a percorrerlo senza sosta e fatelo incessantemente. Altrimenti correrete il rischio di rimanere impantanati in quella zona d’ombra così vicina al nulla... E per favore, cercate quanto più possibile di stare alla larga dalle cose facili. Tragedia e grandezza di Mario Sironi L’importante retrospettiva al Complesso del Vittoriano in Roma D Mario Sironi, “Nudo e albero”, 1929-30, olio su tela, coll. priv. © FabRiZio FLoRian opo Renato Guttuso e prima della grande retrospettiva dedicata a Giorgio Morandi (prevista per febbraio del prossimo anno), il Complesso del vittoriano, da sempre attento alla storia e all’evoluzione dell’arte italiana del novecento, presenta una mostra (a cura di Elena Pontiggia) dedicata ad uno dei più originali pittori italiani, Mario Sironi. Grazie alle opere provenienti dai più importanti musei pubblici e dalle più prestigiose collezioni private (GnaM di Roma, Ca’ Pesaro e Collezione Peggy Guggenheim di venezia, MaRT di Trento e Rovereto, GaM di Torino, Pinacoteca di brera di Milano) è possibile ripercorrere l’intero cammino della vita e dell’opera di un autore antiaccademico, aperto alle tante dell’esposizione, le opere monumentali di Sisuggestioni del teatro, dell’architettura, della scultura, roni, come Il lavoratore (1936) e L’Impero (1936), dell’illustrazione e della pubblicità. il percorso espo- perché, spiega la curatrice, “la grandiosità di quella sitivo inizia con un approfondimento della fase gio- che, non per caso, è chiamata Città Eterna influenza vanile dell’artista, l’iniziale momento simbolista prima profondamente la sua concezione dell’Arte; l’ideale dell’epoca futurista (Il camion) e metafisica (La lam- della Grande Decorazione che Sironi coltiva negli pada). Seguono gli anni venti, quando Sironi è tra i Anni Trenta si forma in lui ben prima di quel periodo fondatori del novecento italiano e dà avvio appunto (e ben prima del Fascismo), guardando l’Arco di alla stagione novecentista e classica, durante la quale Tito e il Colosseo, la basilica di Massenzio e la Covede la luce uno dei suoi capolavori, L’Architetto, lonna Traiana, il Pantheon e le Terme di Cara1922-1923 (esposto alla biennale di venezia del calla, gli affreschi di Raffaello e di Michelangelo”. 1924), come anche Nudo e albero. vengono poi documentati il momento della sua “crisi espressionista”, Complesso del Vittoriano a cavallo tra anni ’20 e ’30 (Il pescatore e La solitu- via S. Pietro in Carcere – Roma dine), nonché la successiva avventura della pittura “Mario Sironi 1885-1961” murale, sempre degli anni Trenta (Il lavoratore); la Retrospettiva antologica neometafisica (Eclisse) e il ritorno al quadro degli Fino all’8 febbraio 2015 - info: 06 6780664 anni Quaranta (La penitente); infine le opere del Dopoguerra e l’Apocalissi, uno dei suoi ule timi cicli pittorici, quasi un testamento spirituale. Un’arte, la sua, che è “una lezione di traespongono gedia”, come la definì lo scritalla tore Gianni Rodari, ma anche in corso fino al 29 dicembre 2014 una lezione di grandezza: presso drammaticità, tensione, TORINOARTGALLERY espressionismo, romanticismo Palazzo Birago di Vische si uniscono a forza, equilibrio, via Vanchiglia, 6/A – Torino solennità, classicità. asse porfoto © aut./TAG Info: 011 884263 Clotilde BARLETTA Clara MARCHITELLI ROSA CLOT Mostra collettiva CORRIEREdell’ARTE Pagina 4 5 Dicembre 2014 Sensualismo e romanticismo Quei paesaggi controcorrente Caterina Cucco al Circolo degli Artisti di Torino Carlo Pigino alla Galleria Arte per Voi – Torino P COURRIER DES ARTS Caterina Cucco, “Giorno di festa”© aut./CdA EnZo PaPa ittura? Modellazione? altorilievo? Pittoscultura? Espressionismo cromomaterico? Collage fotoplastico? Composizione plastovisiva? Elaborazione ludica? Tutto di questo, in Caterina Cucco, la cui genialità consiste proprio nella combinazione assortita di elementi eterogenei, per esitare opere la cui tecnica destrutturata e dinamica verte nella direzione artistico-creativa di celebri predecessori, quale James Ensor ed Emil nolde, di cui è forse involontaria epigona, se non addirittura emula, ad un secolo di distanza. in tal senso Caterina Cucco è artista espressionista a tutti gli effetti, la cui opera, la tecnica controfigurativa e le tematiche continuano la stagione rivoluzionaria dell’Espressionismo tedesco, inquieto e convulso, così come appaiono le opere di Caterina Cucco. La componente pittorica è tenuta sui toni bruni della “Terra d’ombra”, della “Terra bruciata”, della “Terra di Cassel”, della “Terra di Siena” e delle altre terre largamente usate in pittura. Le tematiche privilegiano le realtà della donna, le cui forme sono ottenute per incollaggio di fotografie, oppure con procedimento prettamente pittorico di pennelli e colori ad olio: in tal caso le figure femminili scaturiscono da una fattura inquieta, si distendono nel campo pittorico e si sfrangiano sulla tela in contorni indefiniti, quasi ad assimilare la silhouette alla superficie che la riceve. Le figure muliebri sono quasi sempre “arricchite” da riporti a spessore, costituiti da fiori in rilievo, modellati e resi con un colorismo smaltato, come corollario che entra in composizione logica ed emozionale con le figura femminile. La dotta, quarantennale letteratura critica sulla pittura di Caterina ha sempre messo in risalto la presenza dei fiori ad effetto smaltato, ma raramente si è addentrata negli arcani significati simbolici dei fiori connessi alla rappresentazione, sia pure accennata, della donna, giacché la metafora del fiore conduce a lontananze incommensurabili, in relazione ai tempi storici, alle varie culture del Pianeta e alle medesime sensazioni di chi attribuisce allegorie ai fiori. Senza dubbio, il fiore è il calice della vita e con questo significato si deve accogliere la soverchiante presenza dei fiori nelle opere di Caterina Cucco: le centinaia di allusioni erotiche, sentimentali, psicologiche e anche filosofiche possono essere dedotte dagli spettatori e dagli estimatori dell’artista. Da evidenziare, tuttavia, che i fiori di Caterina sono sempre “materici”, per un bisogno voluttuoso di tatto, per l’istinto della creazione manuale della vita e, dunque, ciò induce e conduce l’inconscio dello spettatore a percepire valenze di spiccata sensualità: ne sono conferma le enormi gocce di lacca madreperlacea (o materia affine) in “colatura statica” sulla superficie pittorica, che hanno probabile e inconscia attinenza con le stille dei processi fisiologici. L’opera di Caterina Cucco si connota per una intensa carica di sensualità, anche se il colorismo generale insaturo e i modellati indefiniti e cupi, definiscono il sentimento romantico dell’autrice, apparentemente dissonante con la concretezza delle componenti tattili del quadro. nella cultura della massima libertà creativa e delle invenzioni sempre più discoste e avulse dalla precettistica accademica, la pittura di Caterina Cucco trova legittima collocazione, indipendentemente dal giudizio estetizzante del pubblico al quale, tuttavia, spetta la valutazione e l’ultima voce di giudizio. Circolo degli Artisti di Torino Palazzo Graneri della Roccia via bogino 9 – Torino Caterina Cucco “Trasparenze di silenzi” Fino al 6 dicembre info: 011 8128718 www.circolodegliartistitorino.it È in corso fino al 21 dicembre, presso le sale della Galleria ‘arte per voi’ ad avigliana, la mostra Un pittore fuori dal coro, Dipinti di Carlo Pigino. “i paesaggi di Carlo Pigino, quelli sotto la neve – spiega Paolo nesta, curatore della mostra, con Luigi Castagna – sembrano alludere a questo segreto, per cui altri critici, ben più ferrati, sostanzierebbero la loro analisi con precisi rinvii alla occulta dimensione dell’inconscio; l’arduo tema della neve, appunto, già ostico e nello stesso tempo caro agli impressionisti francesi, occupa presto l’attenzione di tanti maestri piemontesi, per cui, volendo procedere a ritroso nel tempo, possiamo andare da Francesco Menzio, a Carlo Terzolo, Leonardo Roda e Cesare Maggi, Matteo olivero e Giuseppe bozzalla, Giuseppe augusto Levis, vittorio Cavalleri, Lorenzo Delleani e giù giù, fino a Calderini, Reycend e alby. Se la pittura di Carlo Pigino ci è più nota per la sua particolare affezione al tema dei paesaggi innevati, il confronto, in parallelo, con gli altri suoi scorci che non saprei se meglio definire “vedute” paesaggistiche, non invernali, al di là di quanto si è detto sulla maggiore difficoltà pittorica nella raffigurazione del candore della neve e il rispetto e l’immedesimazione, vivacemente interpretata, in forme altrettanto rigorose e tutt’altro che modali, di una ‘tradizione’ figurativa ormai oltre che secolare. Essa ci appare genuinamente reinterpretata da Pigino in forme profondamente diverse e necessariamente distanti dagli ormai tanto scontati rituali, riferibili alle molteplici e recenti pratiche artistiche, sostanzialmente dedite a scontate rivisitazioni neo-manieristiche delle formule messe a segno dalle avanguardie, più o meno storiche”. l Centro ‘arte Città amica’ presenta l’ultima mostra collettiva dell’anno, con opere di pittura, scultura e grafica. Gi artisti, esprimendosi con linguaggi e tecniche differenti,presentano opere di ottimo livello, frutto di un’idea che diventa materia. in mostra Giampiero Actis, Lidia Actis, Aimasso Sergio, Egidio Albanese, Corrado Alderucci, Mauro Azzarita, Enrica Berardi, Mario Bernardi, Eugenia Botezatu, Antonio Branca, Fabrizio Brazzale, Valeria Caldera, Adriano Carpani, Gian Luigi Castelli, Anna Cervellera, Isidoro Cottino, Alessandro Criscuoli (Chantal), M. Gamba, Alfredo De Leonardis, Bartolomeo Delpero, Elsa De Mattei, Michele De Stefano, Piero Ducato, Renata Ferrara, Silvia Finetti, Luciana Francone, Carla Gentile, M.R.Giovenale (Moja), Franco Gotta, Hasseinzadeh Samira, Fiorenzo Isaia, Gaetano Lanatà, Elda Lazzaretto, Gabriella Lucatello, Francesco Luchino, Giovanna Magaddino, Giuseppe Maina, Giuseppe Manolio, Mirella Mendola, Piera Miletto, Laura Mosca, Giovanni Moscatelli, Francesco Murlo, Nikolinka Nikolova, Cristina Novella, Giuseppe Pietro Obertino (Ober), Valeria Oliveri, Amalia Passaro, Aldo Piccione, Angelo Piras, Paolo Pirrone, Nazareno Randò, Renzo Ravazzotti, Gaetano Rizzari, Antonio Robella, Giovanni Russo, Giuseppe Sanino, Maria Scalia, Lucia Sconfienza, Rita Scotellaro, Renata Seccatore, Gianni Sesia Della Merla, Ilario Simonetta, Maria Teresa Spinnler, Luciano Valensin, Claudio Vindigni, Pietro Giorgio Viotto, Roberto Vitali, Laura Zecchini, Loredana Zucca. Galleria Arte Città Amica Centro Artistico Culturale via Rubiana 15 – Torino “Fare Arte oggi” Collettiva Fino al 20 dicembre info: 011 7717471 Carlo Pigino, “Stazione di Avigliana” olio e acrilici, tela su cartone © aut./ApV Galleria Arte per Voi P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To) “Un pittore fuori dal coro” Carlo Pigino Fino al 21 dicembre info: [email protected] Un’idea che diventa materia i Torino, Galleria Arte Città Amica CORRIEREdell’ARTE Filippo Scroppo, pittore galantuomo 5 Dicembre 2014 Alla Fondazione “Giorgio Amendola” in Torino D Gianni MiLani a Alpeggi, olio su tavola del 1938, dal palese intento di “outing espressionistico” (già in parte sotteso nel morandiano Cipresso e casa del ’46 e già “passato” nel geometrizzante O monts, o mes vallées del ’47) fino al sorprendente Blocco rosso del 1970, dalle grandi campiture di colori accesi e di ormai matura formulazione astratta, seguita alle più libere sciabolate informali dei “segni neri” alla Hartung di Forme rampanti o Immagini brune del ’61: sono in tutto una trentina le opere di Filippo Scroppo (Riesi 1910 - Torre Pellice 1993), ospitate fino al 15 marzo 2015 negli spazi espositivi della Fondazione “Giorgio amendola” di Torino. omaggio a un pittore-galantuomo capace di tenere saldamente insieme il lavoro d’artista e l’impegno pubblico, politico-sociale e finanche religioso (di profonda fede valdese, Scroppo contribuì insieme a Paolo Paschetto a caratterizzare il “mito della val Pellice” come possibile patria di “un’arte moderna evangelica”), la mostra segna l’inizio della collaborazione fra la Fondazione di via Tollegno e la Galleria Civica di arte Contemporanea di Torre Pellice, che con la sua prestigiosa collezione di circa cinquecento opere (raccolte attraverso mostre organizzate dallo stesso Scroppo dal 1949 al 1991), fa oggi della capitale valdese uno dei principali luoghi, a livello nazionale, di dibattito e confronto della cultura artistica contemporanea. Con questa rassegna, la Fondazione prosegue inoltre nella sua opera di valorizzazione di quell’avanguardia artistica torinese operante fra Casorati (di cui Scroppo fu assistente all’accademia di belle arti), il Gruppo dei Sei e l’arte Povera, spesso sottovalutata dalla critica ufficiale della seconda metà del secolo scorso. a fianco delle opere di Scroppo, in parete si alterna dunque un’altra decina di lavori, a firma di artisti che con lui negli anni dell’immediato dopoguerra condivisero amicizia e la frenesia di nuove, innovative sperimentazioni artistiche di matrice europea o più propriamente statunitense: da albino Galvano a Luca Crippa fino a Sergio Saroni, Ezio Gribaudo e Giorgio Ramella. Per finire con i segni graffianti de la Figura nel paesaggio di Piero Ruggeri, accanto a quadri di Giacomo Soffiantino, Gino Gorza, Mario Surbone e Giorgio Griffa. artisti che segnarono un’epoca, imprimendo – fra l’adesione all’astrattismo classico delle avanguardie anni ’20-30, così come all’espressionismo astratto degli anni ’50, fino a scelte più marcatamente informali o di gusto pop – una svolta e una “rivolta” decisiva nel panorama dell’arte italiana post-bellica. Un grande, tormentato oceano, in cui Scroppo (fra i fondatori a Torino del MaC - Movimento arte Concreta) seppe navigare con ferma onestà e piena convinzione. Forte di quella concezione etica, cristiano-valdese, dell’arte cui restò fedele anche dopo gli anni ’70, soprattutto nelle grandi composizioni all’aerografo. Pagine di pura luce e accesa spiritualità. Fondazione “Giorgio Amendola” via Tollegno 52 – Torino “Filippo Scroppo e le Avanguardie artistiche del Dopoguerra” Fino al 15 marzo 2015 info: 011 2482970 - www.fondazioneamendola.it S nivES MaRia SaLvo abato 15 novembre, con conclusione il 6 dicembre, il Gruppo amici dell’arte del CRaLT - Gruppo Telecomitalia - ha inaugurato al Circolo Eridano negli spazi espositivi di corso Moncalieri, il tradizionale appuntamento di fine anno con una vivace ed interessante collettiva. Giunta alla ventisettesima edizione, la Mostra di Fine Anno è caratterizzata, come sempre, dalla qualità e dalla varietà di tecniche e linguaggi espressivi delle opere selezionate per la mostra: quaranta i lavori presentati tra oli, acquerelli, tecniche miste, acrilici, sanguigne e pastelli a cera. L’edizione 2014 del Gruppo amici dell’arte conserva e rilancia la sua natura di appuntamento a metà strada tra la tradizione e le nuove tendenze dell’arte. Di qua un paesaggio con campagne verdi, su un cielo terso, che ci riscatta dal grigiore autunnale attorno a noi, di là ritratti, da un’altra parte figure di nudi femminili: l’impatto generale è assolutamente piacevole e degno di nota. i protagonisti di 5 Filippo Scroppo, “Forme rampanti”, 1961, olio su tela © Galleria Scroppo / Fondazione ‘G. Amendola’, Torino Fine Anno con gli Amici del Cralt La tradizionale Collettiva al Circolo Eridano – Torino Pagina COURRIER DES ARTS La sede del Circolo Eridano, vista dal Po, in autunno, foto di Piero Belforte; sotto, il gruppo dei partecipanti alla mostra collettiva Cralt di fine anno 2014 © aut./CdA/CRALT questa offerta molteplice sono naturalmente loro i soci del Gruppo: Mario Arena, Feliciano Aresi, Luciana Bertaglia (IAIA), Sergio Bilucaglia, Marco Bronzo, Alfonso Buonaiuto, Michelangelo Cambursano, Roberto Canaletti, Franco Castiglioni, Giovanni Cravanzola, Gabriella Dell’Anna, M.Luisa Elia, Alexander Kaiser, Irene Luparia, Silvana Maestro, Donata Magario, Celestina Migliotti, Rosaria Mustica, Gabriella Nero, Ambretta Rossi, Anna Settimo Nelli, M.Antonietta Sismondo, M.Teresa Spinnler, Lucia Terzo Bonomo. Di questo moto perpetuo di inaugurazioni, che non genera un senso di saturazione ma di varietà è apprezzabile la coralità dell’impegno, anche quello dietro le quinte dei Maestri Mario arena e Carmelo arrigo che, sempre presso la palazzina del Circolo Eridano dirigono i corsi di pittura e disegno. Circolo Eridano C.so Moncalieri 88 – Torino Mostra di Fine Anno del Gruppo Amici dell’Arte CRALT - Gruppo TelecomItalia Fino al 6 dicembre Artisti scelti dal C CORRIEREdell’ARTE Pagina 6 5 Dicembre 2014 COURRIER DES ARTS Ivo BONINO cell. 340 9486271 È in corso, fino al 21 dicembre, presso la Galleria Losano - associazione arte e Cultura -, in via Savoia 33 a Pinerolo (To), la Mostra L’anima e il corpo del paesaggio, Personale di Ivo Bonino, di cui possiamo ammirare questo lavoro intitolato Lago Piccolo, Anna BORGARELLI cell. 329 3276323 Avigliana (2014). Parliamo di un olio su tela che descrive, con minuzia vedutista, particolari offerti dallo spettacolo della natura, quasi come se una lente di ingrandimento potesse sondare gli aspetti intimi d’un ambiente colto nella sua integrità. i singoli steli erbacei “Lago Piccolo, Avigliana”, 2014, olio su tela, 100x100 cm. s’intrecciano fra loro formando ghirigori al limite di un decorativismo floreale che sfocia stilisticamente nella ricerca dell’astrazione. Trattasi, però, di un’astrazione concreta, reale, verista, ove l’artifizio è solo lo strumento osservativo tradotto manualmente in linguaggio visivo. in tal modo, il particolare domina l’universale e il frammento metonimico incarna in sintesi la totalità circostante. il dipinto intitolato Torino, ‘Luci d’Artista’in una notte di luna piena (2014) di anna borgarelli partecipa alla Collettiva Piccolo formato, in corso presso la Sala Espositiva della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 a Torino. anche se l’artista utilizza gli acquerelli per opere grandi, questa volta sperimenta la propria abilità compositiva con una di dimensioni ridotte, appunto, nella quale ella mette in risalto il contrasto effimero tra il paesaggio avvolto dalle tenebre e la splendida architettura risucchiata nel vortice dei colori. Proprio la luna piena retrostante ne illumina la vastità, mentre il Monte dei Cappuccini pare inghiottito dalla nebbia, conferendo all’insieme una sensazione di soffusa omoge“Torino, ‘Luci d’Artista’ in una notte di luna piena” neità. La dimensione sfocata rin2014, acquerello, 20x15 cm. via ad uno stato dinamico di nostalgia, di ritorno ad un passato non troppo lontano, in cui il vecchio ed il nuovo convivono tra loro in una perfetta simbiosi fra la luce e le tenebre. cell. 339 6937529 cell. 338 1388357 Gabriella MONTINI interessante il processo assemblativo attuato da Gabriella Montini in Stupinigi fertile, tra arte e natura, una tecnica mista realizzata ad acquerello e collage nel 2014; quest’opera ha partecipato al Concorso “Stupinigi fertile”, appunto, ottenendo il secondo premio. interessante, perché introduce simultaneamente elementi di contesti lontani, quali la coccinella immobile sullo stelo d’erba o la composizione floreale, così come i particolari culinari tipici del“Stupinigi fertile, tra arte e natura”, 2014, tecnica mista l’area, sino all’armonizzazione compositiva rappresentata dal cervo che campeggia sulla cupola della Palazzina di Caccia, rappresentandone l’emblema simbolico e la sintesi funzionale. Ella affronta così un discorso concettualmente attuale, finalizzato all’universalità, all’integrazione nella ricchezza della biodiversità; caratteristiche riferite non solo all’argomento esposto, ma ad un tema più vasto, ch’è tipico della cultura contemporanea, ovvero il desiderio d’avvicinare, raccogliere e accogliere soggetti eterogenei, inducendoli al dialogo e alla pacifica convivenza. P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243 Rosella PORRATI Risale al 2012 l’opera a tecnica mista di Rosella Porrati, intitolata Voglia di luce, nella quale una solare figura femminile proietta il suo sguardo assente verso un ipotetico destino, diretto nei confronti “Voglia di luce”, 2012, tecnica mista dello spettatore: l’assenza, infatti, ne costituisce forse il tema dominante, quasi come se la sagoma dell’immagine rievocasse piuttosto un viaggio tra il regno dei vivi e quello dei morti, tra chiaro giorno e notte oscura, realtà e fantasia. La donna diviene una sorta di dea madre dai lunghi capelli, assetata appunto di luce, dopo aver vagato per millenni - novella Euridice - nelle profonde lande desolate dello spirito. il passaggio, la soglia, il varco tra tali dimensioni viene inglobato nel gesto ieratico, nella fissità ossessiva, nello scontro di forze che scendono in campo per definire la loro supremazia metafisica. Forse un sorriso fugace smarrisce l’attenzione di chi cerca la razionalità, destabilizzando così il senso profondo del dramma descritto pittoricamente; e una nuova geografia onirica prende corpo, sublimando, in questo modo, lo stato delle cose. CORRIEREd Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti d Corriere dell’Arte a CURa Di CORRIEREdell’ARTE 5 Dicembre 2014 ANDREA DOMENICO TARICCO Francesco LUCHINO tel. 011 8222723 tendo dal materiale inconscio originario elaborato nelle fondamenta dei ricordi. in questo modo, egli scava in profondità attraverso l’elaborazione preconscia sino al graduale venire in superficie. Le risultanti di tale percorso subcosciente inglobano direttamente l’osservatore che diviene protagonista assoluto di una scena teatralizzata, ovvero di un copione immanente di cui l’artista diviene il drammaturgo per eccellenza e “Scogliera al tramonto”, olio su tavola, 35x50 cm. le singole parti costitutive dell’opera assumono le costanti di attanti che interagiscono, sino a sprofondare nei recessi dell’anima collettiva. L’abilità tecnica dell’artista piemontese Francesco Luchino è determinata dalla capacità di attraversare la realtà circostante sino a scomporla concettualmente in frammenti plastici che ricomporranno cromaticamente lo spazio pittorico: una sorta di traslazione ideale fondata sull’equilibrio di singoli elementi costitutivi che dialogano fra loro, in cui l’autore mette in campo i dati psichici del rimosso, par- Ennio RUTIGLIANO (Elrej) cell. 339 2029748 Si intitola Venezia silenziosa (2012), l’olio-acrilico su tela del prof. Ennio Rutigliano: l’ironia onirica e la drammaticità metafisica s’intersecano reciprocamente in un surrogato plastico in cui dialogano gli aspetti artificiali di un ambiente sottoposto alla rigidità formale con gli aspetti organici della natura umana, congelata al limite del possibile.all’interno di siffatta griglia surreale gioca un ruolo-forza il contrasto concettuale tra una pavimentazione ridotta a scacchiera - sulla quale tutto ciò che è posizionato assume appunto un ruolo definito, una rigida istituzione, una regola radicata - e un cielo pulito, compatto, libero, ove tutto può muoversi senza costrizioni, come il palloncino bianco proiettato verso l’infinito. E proprio quei confini e quei ruoli dello spettacolo sottostante perdono così il proprio ascendente non appena si eleva lo sguardo verso l’azzurro celeste, proiezione sublime di ciò che non può essere contenuto entro certi schemi. “Venezia silenziosa”, 2012, olio-acrilico su tela, 80x120 cm. dell’ARTE da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Pagina 7 COURRIER DES ARTS [email protected] www.corrieredellarte.it CORRIEREdell’ARTE 8 visioni neurali post-virtualiste Pagina 5 Dicembre 2014 COURRIER DES ARTS Rinascenza Contemporanea – Pescara D anDREa DoMEniCo TaRiCCo elineati i caratteri generali dell’inumanesimo artistico attraverso il percorso postvirtualista, Rinascenza Contemporanea ha il piacere di presentare una mostra personale dell’artista Massimo Di Stefano, intitolata Synaptic, che durerà sino al 12 gennaio prossimo venturo. i drammi esistenziali di una società in trasformazione, di cui la tecnologia è la massima responsabile, costringono l’individuo ad implodere in sé stesso sino alla ricerca ultra-umana o di mitologie comparabili alla perdita dei valori tradizionali. L’azione sinaptica consiste proprio in questo viaggio spazio-temporale che consente all’artista di attraversare il Cosmo, di sprofondare nella materia sino a disperdersi nelle oscure regioni dell’anima. Tutto in pochi attimi, servendosi della velocità della mente che supera la stessa velocità della luce. Tutto e dovunque nel micro e nel macro mondo in cui le cose son fatte di idee che prendono forma. in opere come Dentro il tempo (2011), ad esempio, vengono annullate le convenzioni spaziotemporali, appunto, e l’autore ci guida oltre le barriere del Mondo conosciuto. Ci sprofonda nei meandri delle galassie in Cosmic skin (2010), per poi approdare in un viaggio interstellare attraverso Absolute Disorder, fino a Before the Creation (2010): un viaggio a ritroso nel tempo, che ci induce ad attraversare il firmamento penetrando conseguentemente i corpi celesti, sino a giungere nel cuore della materia. Geoembrione (2011) costituisce questa penetrazione microscopica negli atomi, in cui l’aspetto dimensionale perde progressivamente consistenza, mentre Cellular reorganization after the disaster (2014) si entra in collisione con le particelle generatrici della vita, studiandone le capacità di adattamento. Ancient traces è il punto di il vero valore d’autore Galleria TeArt – Torino S ELEna PiaCEnTini rante la nostra breve visita, abbiamo colto un particolare interessante dell’ini è conclusa sabato 29 novembre tensa passione professionale che ha guil’annuale retrospettiva collettiva dato la carriera del collezionista. Siamo presso la Galleria Teart, a cura a metà degli anni ’60, Giovanni Canale del collezionista e mercante d’arte Gio- frequentava musei, salotti culturali, arvanni Colonna; son state esposte 48 tisti e gallerie torinesi ed italiane, imopere su tela a olio e tecnica mista, ac- mergendosi nel fecondo e fitto humus querelli, incisioni e litografie di Marc culturale dell’epoca; confrontò e allacChagall, albino Galvano, Renato Gut- ciò rapporti di stretta amicizia con artisti tuso, Joan Mirò, Enrico Paolucci, Pablo quali Francesco Casorati, Ettore Fico, Picasso, Luciano Proverbio, orlando vincenzo Gatti, anna Lequio, Carlo Saraceni, alberto Sartoris, aligi Sassu, Levi. in questo ambito, un pomeriggio, Mario Schifano, anna Sogno, Luigi mentre camminava per via Po, scorSpazzapan, Francesco Tabusso, per ci- rendo le vetrine della storica Galleria La tare solo alcuni dei maestri in mostra, bussola, egli vi notò un acquerello di quelli che hanno segnato il panorama Giorgio Morandi: ne ammirò il segno artistico italiano ed europeo della se- asciutto ed essenziale, lasciandosi inconda metà del ventesimo secolo. Du- cantare dalla sintesi espressiva dell’arLuigi Spazzapan, “Torino, piazza Castello”, foglio su tavola © TeArt tista, quindi lo acquistò soddisfatto; eran tempi dice Canale - in cui pur di avere un autentico pezzo d’autore, si era disposti a fare considerevoli sacrifici. Questo episodio fondamentale diede inizio alla sua futura attività di collezionista, che data ormai da più di venticinque anni, e gli ha permesso di raccogliere Massimo Di Stefano, “Geoembrione”, 2011, tecnica mista su polistirene, 60x120x3 cm. rottura. Costituisce il limite oltre il quale non possiamo andare. Da questo momento in poi la materia è lo spunto per configurare lo spirito. Catarsi (2014), così come Le pieghe dell’anima (2011), rappresenta questo ulteriore slancio verso mondi sconosciuti che solo la pittura ha il potere di portare in superficie. L’artista cosciente congela in pittura questa consapevolezza, concedendoci di viaggiare oltre l’ordinario, e la realtà di riferimento viene finalmente annullata. La nullificazione della tradizione artistica e culturale è il processo dell’arte contemporanea incarnata da Massimo Di Stefano. La mente diviene protagonista assoluta. Eccoci nella dimensione degli psico-creativisti. Siamo andati oltre l’uomo. Galleria Rinascenza Contemporanea Associazione Culturale via Palermo 140 – Pescara “Synaptic” Personale di Massimo Di Stefano dal 12 dicembre 2014 al 12 gennaio 2015 info: 328 6979208 opere di quotato pregio artistico oltre che economico. in questo momento critico per l’economia italiana, abbiamo domandato a Giovanni Colonna quale possa essere appunto il futuro del collezionismo di alto livello: sorridendo, ha risposto che le opere, con la ‘o’ maiuscola, accertate come tali dagli storici dell’arte più accreditati, non conoscono défaillance né crisi, piuttosto acquistano un valore aggiunto in rela- zione all’autenticità del messaggio universale che esprimono; quindi i grandi nomi da lui trattati avranno sempre un valore commerciale inattaccabile. Galleria TeArt Associazione Artistico-culturale via Giotto 14 – Torino “Artisti del Novecento” Mostra retrospettiva collettiva a cura di Giovanni Canale info: 011 6966422 NEWYORK NEWYORK Rinascenza Contemporanea a CURa Di MaURo LUCEnTini L’arciera fa centro in cassa Box Office USA, la Lionsgate meglio delle majors Con una vincente economia di produzione e un’altrettanto azzeccata tecnica pubblicitaria, che tiene debito conto di internet e dei suoi social media, la relativamente modesta casa Lionsgate di Hollywood ha conseguito nel penultimo week-end di novembre il maggior colpo di cassetta dell’anno, ottenendo con il nuovo film della serie Hunger Games, intitolato Mockingjay - Part 1, un incasso di 123 milioni ai botteghini. La pellicola, costata proprio 123 milioni per la realizzazione, più 50 per la pubblicità, ripiana quindi sin dall’inizio il deficit, calcolando gli incassi all’estero, che han fruttato da soli 152 milioni. Per quanto sbalorditive, queste cifre rimangono al disotto dei massimi incassati appunto l’anno scorso con il primo film della stessa serie, Catching Fire; e questo almeno in parte per la ragione che stavolta, a differenza del 2013, la distribuzione ha trovato totalmente monopolizzate dal film Inter“Mockingjay - Part 1” © Lionsgate Spettacoli CORRIEREdell’ARTE La corona rovesciata di Re Lear 5 Dicembre 2014 Al Carignano, per la stagione del TST C ELio RabbionE ’è una grande corona, rovesciata e immersa nel palcoscenico a vista, tra archeologia e macerie e sciami di spade, nella scenografia bella e efficace inventata da Carmelo Giammello per il Re Lear che Michele Placido oltre ad interpretare ha adattato con Marica Gungui e diretto con Francesco Manetti (visto al Carignano per la stagione dello Stabile torinese), una corona che è “simbolo di un potere in decadenza” e che allinea in sé i poteri del secolo appena passato, politici e sessuali, da Kennedy a Marilyn a bin Laden. nella cornice d’attualità, la figura del padre shakespeariano - che si sradica dal proprio regno per affidarlo alle figlie in cambio di una loro dichiarazione d’amore e che vede la naturalezza sfrontata di Cordelia come uno scardinamento delle certezze e delle regole che sino ad allora l’hanno accompagnato – segue in ogni più riposta piega il proprio percorso, affronta la vecchiaia ed il lento annientamento della mente, la grandezza del potere e il senso della perdita, il bene e il male, il tradimento e i sentimenti ormai negati. Placido moder- namente affronta il testo, mostra le proprie debolezze ancorandosi a invenzioni non sempre fluide nel loro attraversare la scena, calca la mano Michele Placido è Re Lear in un momento della rappresentazione in scena al Teatro Carignano di Torino, foto © aut./TST Quando i Giganti sono lontani dalla magia Al Gobetti di Torino C iò che importa soprattutto è la magia”, dice Cotrone il mago mentre nella campagna italiana s’accendono le luci della sera, mentre si srotolano le invenzioni ed i sogni con il racconto dell’angelo Centuno. Ma la magia è difficile a rendersi sulle tavole di un palcoscenico, deve tenere uniti mente e sentimenti, deve aprirsi un mondo per quel regista che voglia un giorno o l’altro fare i conti con i Giganti di Pirandello, dare o no un finale a quest’incompiuta, mostrare o no questi (attualissimi) mostri che scendono a valle a distruggere la poesia, ad impedire la parola che la contessa ilse vorrebbe dare alla Favola del figlio cambiato. assistendo al Gobetti, presentato dall’officina per la Scena nell’ambito del ciclo “il cielo su Torino” – si sono altresì avvicendati gli Atridi della Pic- cola Compagnia della Magnolia, Le notti di Tino per la regia di Eloisa Perone e Lolita messo in scena e interpretato da Silvia battaglio –, è parso proprio che l’aspetto magico non abbia trovato spazio nell’operazione condotta da Michele Guaraldo: tutto s’avvicina piuttosto ad una ricerca teatrale, ad uno spettacolo che non sa bene quale strada imboccare, tra elementi di circo o di rivista, tra l’apporto fanciullesco delle videopitture dal vivo di Stefano Giorgi, in cui gli attori dicono troppo spesso battute che non sanno poi costruire o rivestire di strazio senza mezzi termini (la contessa) o di sottili ragionamenti (il mago). Tutto ha la colpa di apparire detto, spiegato al pubblico e non di innalzarsi su quel piano di alta immaginazione su cui l’autore l’aveva posto. (e. rb.) Una teatralità nuova CINEMA “Giulio Cesare” al Regio di Torino stellar della Paramount, su piazza dai primi del mese, le sale provviste dello schermo gigante imax. Ma gli incontentabili di Lionsgate, che su questo secondo numero, nuovamente interpretato da Jennifer Lawrence, nella parte di un’arciera, facevano estremo conto, si lamentano lo stesso. al secondo posto è arrivato Big Hero 6 della Disney, nelle sale da tre settimane (totale per le tre, quasi 126 milioni), e solo al terzo il citato Interstellar, con un totale, pure per tre settimane, di 121 milioni circa. [i dati sugli incassi ai cinema statunitensi sono forniti dalla agenzia Rentrak ©] L aLESSanDRo MoRMiLE o spettacolo proveniente dall’opéra di Parigi, firmato dal regista francese Laurent Pelly, dona al Giulio Cesare in scena al Regio di Torino una teatralità “nuova”, che sprizza ironia. L’opera viene ambientata nei sotterranei di un museo egizio, fra reperti archeologici, accatastati fra scaffali e teche, che prendono vita e diventano personaggi, dando vita alla vicenda. Direzione d’orchestra superlativa, per stile e levigatezza di suono, di alessandro De Marchi, che guida un’orchestra del Regio antichizzata con l’inserimento di strumenti d’epoca aggiunti dal complesso academia Montis Regalis. Compagnia di canto formata per lo più da specialiste barocche di comprovata bravura, come Sonia Prina (incisivo Giulio Cesare), Sara Mingardo e Maite beaumont, ma anche Jessica Pratt (Cleopatra), soprano impegnata solitamente nel repertorio ottocentesco italiano, sa piegare la sua voce cremosa alle esigenze della vocalità händeliana donandole un valore aggiunto. Successo pieno. su certi aspetti troppo fragili e fanciulleschi del sovrano che scadono a macchietta, firma con tratti di pacato divertimento e di bruciante drammaticità altresì bellissimi momenti (pensiamo soprattutto al secondo tempo dello spettacolo, pensiamo all’ultimo incontro tra Lear e Cordelia, al personaggio di Edgar, allo sconvolgimento del vecchio Gloucester, specchio rovesciato del suo sovrano) quando le parole dell’autore Pagina 9 COURRIER DES ARTS ritornano padrone e ridanno vita ad episodi e stralci di rara poesia. in un gruppo d’attori che offre la giusta passione ai propri personaggi, ricorderemo la Cordelia di Federica vincenti, Francesco bonomo eccellente Edgard, Gigi angelillo che è un grandioso padre tradito e infelice, l’astuta veemenza dell’Edmund di Giulio Forges Davanzati, le sorelle irriconoscenti di Marta nuti e Maria Chiara augenti. Placido padre e regista avrebbe dovuto esigere assai di più dal figlio brenno come fool e anche preparargli un terreno più ampio: invece un grande personaggio del teatro shakespeariano pare essere messo quasi in un canto e rimanere come schiacciato, avvilito. Mazzamauro e Preziosi grandi protagonisti Per il cartellone di Torino Spettacoli D ManUELa MaRaSCio a stasera fino a domenica 7 anna Mazzamauro sarà al Teatro Erba con il suo nuovo spettacolo Nuda e cruda: un’esortazione a liberarsi da varie forme di negatività, tra cui i ricordi cattivi, i tabù del sesso, la paura della vecchiaia. Lo spirito che anima la scena è quindi volutamente irriverente e stimola in modo audace il pubblico attraverso le più ardite suggestioni create dall’abile regia di Livio Galassi: alla sempre corrosiva bravura della Mazzamauro fanno da cornice le musiche originali di amedeo Minghi, eseguite dai Màs en Tango, per creare un flusso magnetico di parole e canzoni che non può che avvolgere il pubblico e trascinarlo via, abbattendo qualsiasi freno inibitore. accompagneranno l’attrice il danzatore Leonardo bonfitto e i musicisti Salvatore Cauteruccio e Sasà Calabrese. altro imperdibile appuntamento al Teatro alfieri: fino al 7 dicembre alessandro Preziosi sarà in scena con il Don Giovanni di Molière. Dopo i successi di Am- leto e Cyrano, KhoraTeatro prosegue i suoi fortunati allestimenti, in collaborazione con il Teatro Stabile d’abruzzo; e questa volta Preziosi, reduce da successi televisivi e cinematografici, ha scelto di mettere nuovamente in gioco le sue abilità teatrali con un altro grande mito della drammaturgia. Don Giovanni, seduttore senza scrupoli, eternamente votato alla brama di conquista, vede, nella versione di Molière, mescolarsi il meglio delle fonti precedenti – il tutto ha inizio nella prima metà del ’600 con Tirso de Molina e con il suo Burlador de Sivilla –, dando origine a un efficace varietà di toni sempre oscillante tra il comico e il drammatico; in particolare, sono stati gli aspetti più ilari accentuati dalla Commedia dell’arte a confluire nella rielaborazione del drammaturgo francese, dalla cui penna è nato un personaggio tanto raffinato quanto cinico e dissacrante, in aperto contrasto con la società del suo tempo e con la religione, qui offerto al pubblico nella traduzione e nell’adattamento di Tommaso Mattei. CORRIEREdell’ARTE Pagina 10 5 Dicembre 2014 COURRIER DES ARTS TORINO e PIEMONTE “Anime Nascoste” Luisa Albert Leonardo Caboni Libero Maggini Galleria Davico Arte Gall. Subalpina 21 – Torino Fino al 24 dicembre Info: 011 0362954 www.davicoarte.it La mostra ospita inoltre, in via eccezionale, la scacchiera dello scultore Roberto Scardella. Tino Aime “L’amore è la più a buon prezzo delle religioni” Galleria Fogliato Via Mazzini 9 – Torino Dal 5 dicembre 2014 al 24 gennaio 2015 Info: 011 887733 www.galleriafogliatotorino.com “Piccole Opere” Collettiva Galleria d’Arte Pirra C.so Vittorio Emanuele II 82 Torino Fino al 18 gennaio al 2015 Info: 011 543393 In mostra una rassegna di dipinti il cui unico comune denominatore è appunto il piccolo formato. Saranno, infatti, in mostra autori di origini ed epoche diverse: i post-impressionisti russi, in cui la Galleria è specializzata e che tratta in permanenza, gli italiani Corbelli e Da Milano, i francesi, tra cui Cahours, Petitjean e Guirand de Scévola, Klara Vlassova e Fedor Yusov, i nuovi artisti russi che Pirra ha il piacere di presentare. (c.s./c.p.) Presentazione del libro “Circolo Eridano 150 anni di vita e costume del Po” di Elena Perosino e Davide Mabellini Biblioteca del Circolo degli Artisti di Torino Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino Venerdì 5 dicembre - ore 18,30 Info: 011 8128718 www.circolodegliartistitorino.it Alla biblioteca del Circolo, la presentazione editoriale con l’intervento della giornalista Linda Cottino. “Animalerie Immaginifiche Costellazioni” di Pietro Bologna PHOS - Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive Via Garibaldi 35bis – Chieri (To) Fino al 15 dicembre Info: 011 7604867 www.phosfotografia.com In esposizione il siderale bestiario iconografico di Pietro Bologna: dallo spazio della fantasia, un’astronomica immaginazione zoomorfa in foto. (c.s./e.l.) Festival Nazionale Invernale dei Borghi più belli d’Italia Ostana (Cn) Info: 0175 94915 Dal 6 all’8 dicembre Ostana - piccolo paese occitano di fronte al Monviso - ospita il II Festival Invernale dei Borghi più belli d’Italia, nato nel 2001 per iniziativa dell’A.N.C.I. allo scopo di valorizzare e promuovere proprio il grande patrimonio di storia, arte e cultura presente nei centri “minori” italiani. su questa pagina il Corriere dellÊArte dedica uno spazio agli APPUNTAMENTI dÊARTE. È possibile segnalare eventi, mostre, vernissage, iniziative culturali ecc. per informazioni e tariffe : >>> tel. 011 6312666 <<< Vernissage venerdì 5 dicembre - ore 18,00 Galleria Arte Città Amica Centro Artistico Culturale via Rubiana 15 – Torino “Fare Arte oggi” Mostra collettiva Sabato 6 dicembre - ore 16,00 Galleria Arte per Voi Associazione Culturale P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To) “Un pittore fuori dal coro” Carlo Pigino Mercoledì 10 dicembre - ore 18,00 Circolo degli Artisti di Torino Palazzo Graneri della Roccia via bogino 9 – Torino Mostra Sociale venerdì 12 dicembre - ore 17,00 Galleria Rinascenza Contemporanea Associazione Culturale via Palermo 140 – Pescara “Synaptic” Personale di Massimo Di Stefano Martedì 16 dicembre - ore 16,00 e 21,00 Della Rocca Casa d’Aste via della Rocca 33 – Torino Asta di antiquariato e oggetti di decorazione Dipinti e sculture del XIX e XX secolo CORRIERE dell’ARTE COURRIER DES ARTS Direttore Editoriale Pietro Panacci Direttore Responsabile Virginia Colacino Caporedattore Chiara Pittavino Comitato Editoriale Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Corrispondente da New York Mauro Lucentini [email protected] Corrispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Hanno collaborato F. Florian, C. Gallo, G. Milani, A. Olivieri, E.S. Laterza, M. Marascio, E. Piacentini, C. Pittavino, E. Rabbione, N.M. Salvo, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza Fotografo ufficiale Antonio Attini Redazioni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa e distribuzione EditService S.r.l. Str. Piossasco 43/U – Volvera (To) Editore Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Torino P.IVA 06956300013 Segnalazioni in ITALIA Rodolfo Aricò “Uno sguardo senza soggezione” Galleria A Arte Studio Invernizzi Via Scarlatti 12 – Milano Fino al 28 gennaio 2015 Info: 02 29402855 www.aarteinvernizzi.it Il percorso espositivo, pensato come un iter unitario che mette in relazione gli spazi della Galleria A-Arte Invernizzi e della Galleria Lorenzelli Arte, intende ripercorrere, attraverso la scelta di opere fondamentali, l’attività dell’artista a partire dalla metà degli Anni Sessanta sino agli inizi degli Anni Novanta. Negli spazi della Galleria Invernizzi saranno in mostra i senza titolo del 1967, opere che lasciano emergere i tratti di una riflessione che interroga le potenzialità della riduzione espressiva formale. (c.s.) “Dolly” Collettiva Circoloquadro Associazione Culturale Via Thaon di Revel 21 – Milano Fino al 19 dicembre Info: 02 6884442 www.circoloquadro.com Mostra collettiva dedicata al multiplo fine-art. Si gioca con ironia intorno al nome Dolly, il primo essere vivente a essere stato clonato, per proporre un numero importante di lavori di artisti, giovani o già affermati, italiani e stranieri prodotti in multipli o tirati in serie. Lo spazio di Circoloquadro presenta fino al 19 dicembre, una serie di incisioni, fotografie e sculture, di alta qualità e di dimensioni diverse. (c.s./c.g.) Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 60,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero Arretrati: euro 5,00 Carlo Orsi Ca di Fra Arte Contemporanea Via Farini 2 – Milano Fino al 30 gennaio 2015 Info: 02 29002108 Braccia, gambe, mani, tante mani agitate a trattenere, afferrare, farsi spazio. Facce, visi scavati dalla fatica, pallidi di tensione, un concitato groviglio di membra e oggetti e luci e i finestrini del treno in partenza; sbucano da quelle finestre, dall’interno del convoglio ferroviario, piedi a mezz’aria, ciabatte, borsette passate di mano in mano, pesanti valigie che sembrano volare prive di peso. (c.s./p.p.) La Collezione Gemito Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale Via Crispi 24 – Roma Fino al 30 gennaio 2015 Info: 06 0608 www.galleriaartemodernaroma.it Nell’ambito della mostra Artisti dell’Ottocento, temi e riscoperte, è previsto un focus di due sale incentrato sulla produzione scultorea e grafica del napoletano Vincenzo Gemito (1852 - 1929), del quale la Galleria romana possiede un’importante raccolta. (c.s./v.c.) “Il Bello o il Vero La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento” Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore P.za S. Domenico – Napoli Fino al 31 gennaio 2015 Info: 081 5629085 www.ilbellooilvero.it c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 ABBÒNATI al f or ma to t ab loi CORRIEREdell’ ARTE a 60 euro per un anno 22 numeri a casa tua offerta combinata abbonamento + sito-web: € 130 tel. 011 6312666 d Gallerie ACCADEMIA Galleria via accademia albertina 3/e – Torino Tel. 011 885408 Email: [email protected] www.galleriaaccademia.it orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì Fino al 7/12 “Il Gruppo artistico Co.Br.A.” in occasione del 45° annniversario della fondazione della Galleria ARTE CITTÀ AMICA Centro Artistico Culturale via Rubiana 15 – Torino Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845 Email: [email protected] www.artecittaamica.it orario: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiuso Dal 5 al 20/12 “Fare Arte oggi” Mostra collettiva ARTE PER VOI Associazione Culturale P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To) Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 Cell. 339 2523791 Email: [email protected] www.artepervoi.it Paolo nesta - Tel. 011 9328447 Cell. 333 8710636 Email: [email protected] orario: sab. - dom. 15,00-19,00 Dal 6 al 21/12 “Un pittore fuori dal coro” Carlo Pigino CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO Palazzo Graneri della Roccia via bogino 9 – Torino scala b destra - 1° piano (digitare 4444+ ) Tel./fax 011 8128718 Email: [email protected] www.circolodegliartistitorino.it orario: lun. - ven. 15,30-19,30 Fino al 6/12 Personale di Caterina Cucco Dal 10/12 Mostra Sociale LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore artistico: Livio Pezzato via S. Croce 7/c – Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 Email: [email protected] www.lalanternaarte.com orario: mart. - sab. 15,30-18,30 A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli, E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, G. Valerioti inoltre pittori ucraini, naïf croati grafica nazionale ed internazionale LA LUNA Art Gallery via Roma 92 – borgo San Dalmazzo (Cn) Cell. 339 7108501 Email: [email protected] www.artgallerylaluna.com orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo via nazionale 73/1 – Cambiano (To) Tel./Fax 011 9492688 Email: [email protected] www.luna-art-collection.com orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo CORRIEREdell’ARTE RINASCENZA CONTEMPORANEA Associazione Culturale via Palermo 140 – Pescara Cell. 328 6979208 Email:[email protected] www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com orario: mar. - sab. (su appuntamento) Fino al 28/1/2015 “L’Inumanesimo. Arte post-virtualista” Collettiva Dal 12/12/2014 al 21/1/2015 “Synaptic” Personale di Massimo Di Stefano SENESI Arte via S. andrea 44 – Savigliano (Cn) orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30 Tel. 0172 712922 Email: [email protected] www.senesiarte.it SILVY BASSANESE Arte Contemporanea via Galileo Galilei 45 – biella Tel./Fax 015 355414 Email: [email protected] www.silvybassanese.it orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento STORELLO Galleria d’Arte via del Pino 54 – Pinerolo (To) Tel. 0121 76235 orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante TEART Associazione Artistico-culturale via Giotto 14 – Torino Tel. 011 6966422 Email: [email protected] orario: mart. - sab.17,00-19,00 Fino al 20/12 Mostra di oggetti artistici realizzati dai Soci TINBER Art Gallery @ Pragelato via albergian 20 - Souchères Hautes Pragelato (To) Tel. 0122 78461 Email: [email protected] www.tinberartgallery.it orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 Opere di Tino Aime, Jean-François Béné, Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani, Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne, Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini, Sergio Saccomandi, Luciano Spessot M.ro Raul VIGLIONE Studio - Galleria - Mostra Culturale via Servais 56 – Torino Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705 Email: [email protected] www.raulviglione.it A.L.P.G.A.M.C. 5 Dicembre 2014 Pagina BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte via bonafous 7/1 – Torino Tel. 011 8173511 www.biasuttiebiasutti.com orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 LA TESORIERA Centro Arte C.so Francia 268 – Torino Tel. 011 7792147 www.tesoriera.com orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento) Mostra di pittura dall’Ottocento al Novecento Arte Antica AVERSA Galleria Dipinti dell’800 e del Primo ’900 via Cavour 13 (int. cortile) – Torino Tel. 011 532662 Email: [email protected] www.aversa-galleria.it orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 In corso “Proposte 2014 Dall’800 agli Anni ’20” DELLA ROCCA Casa d’Aste via della Rocca 33 – Torino Tel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244 Email: [email protected] www.dellarocca.net Il 16/12 alle ore 16,00 e alle ore 21,00 Asta di antiquariato e oggetti di decorazione Dipinti e sculture del XIX e XX secolo LUIGI CARETTO Galleria dal 1911 Dipinti Antichi via Maria vittoria 10 – Torino Tel. 011 537274 Email: [email protected] www.galleriacaretto.com orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 In corso “Flashback. L’Arte è tutta contemporanea” Mostra-mercato c/o PalaAlpitour Isozaki (via Filadelfia 82 / c.so Sebastopoli 123 – Torino) SANT’AGOSTINO Casa d’Aste a Torino dal 1969 C.so Tassoni 56 – Torino Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 www.santagostinoaste.it orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 11 COURRIER DES ARTS CORRIEREdell’ARTE - 5 Dicembre 2014
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