Artisti . Corriere dell arte

P E R i o D i C o
D i
C U L T U R a
E
i n F o R M a Z i o n E
I.P.
Fondato da Carlo accossato nel 1994
CORRIEREdell’ARTE
Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino
Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it
Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45%
Spedizione in abbonamento postale
anno XX - n° 20 - venerdì 5 Dicembre 2014
€ 3,00
COURRIER DES ARTS
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
Il lucido enigma di un maestro del Novecento
La mostra su Felice Casorati alla Fondazione Ferrero di Alba
E
aDRiano oLiviERi
ppure qualcosa sfugge e,
forse, sfuggirà sempre.
anche in quest’ultima mostra albese, curata da Giorgina bertolino, che dipana il filo di un
discorso imperniato sulle opere che
nel tempo furono selezionate da
Felice Casorati per esposizioni di
alto tenore ufficiale, riemerge
un’enigmatica “cognizione del doFelice Casorati (1883 – 1963)
“Madre” (o “Maternità”), 1923-1924
Staatliche Museen zu Berlin
Nationalgalerie
foto © Jörg P. Jorg
lore”, per dirla con Gadda, la vetta
di un Parnaso innevato e insolitamente silenzioso. Gli eroi, per Casorati, non fanno ritorno a casa se
non come spettri riflessi nelle pupille delle loro madri, mogli e figlie.
Un dolente matriarcato appresta un
umile desco di scodelle e uova e attende nelle amate penombre chi,
aprendo un vuoto siderale, non tornerà dalla guerra. Tacciato di futu-
rismo nel 1919 e, più tardi, di tradimento alla modernità, Casorati
s’è visto addossare più di un habitus di taglia sempre sbagliata. E
anche ora, dopo aver goduto di letture storico-artistiche puntuali, ci
pare che per lui - come accade
spesso ai grandi artisti - non sia
stata ancora scritta una parola definitiva. Ritrovare Casorati, in tale
occasione, significa riavvicinarsi al
dolore esistenziale di un artista che
non ama ridere e che a napoli,
dove si trasferisce nel 1908, rifugge
dalla luce abbagliante del sole sognando orizzonti velati, i luoghi
aridi dove cresce il timo. Quando,
dieci anni dopo, giunge a Torino,
gravato dal fardello del recente suicidio del padre, trova una luminosa
nebbiolina argentea ad accoglierlo
in città, un’atmosfera quieta, ovattata, nella quale le baruffe del
mondo dell’arte europea non giungono che come echi smorzati. alle
avvenenti nude di Giacomo Grosso
e ai drappi ottocenteschi Casorati
sostituirà figure compassate che
Intervista col regista
Werner Herzog
foto © aut.
a pag. 3
A Roma, l’importante retrospettiva
Sironi al Vittoriano
Lo sguardo su una gioventù tra crisi e violenze
32mo Torino Film Festival
L
continua a pag. 2
ELio RabbionE
e prime immagini del 32mo Torino Film Festival – che al momento in cui scriviamo queste note, al suo giro di boa, già lamenta la
mancanza di sale e una leggera flessione negli abbonamenti, ma fa gongolare chi se lo gode, quantivamente e forse un po’ meno qualitativamente rispetto
al concorso dello scorso anno, per quell’aria così “dimessa”, da taglio alle spese che a noi va tanto bene –
appartengono a Gemma Bovery di anne Fontaine,
storia che fin dall’assonanza del titolo riporta nella
normandia dei nostri giorni all’eroina flaubertiana.
nella persona tutta innocenze e flessuosità dell’inglese Gemma arterton che con il consorte Charles
sbarca in quell’angolo tranquillo di campagna e dimore antiche, incrocia il suo vicino di casa Fabrice
Luchini, il panettiere del villaggio, e, annoiata e indebitata come chi l’ha preceduta, intreccia una relazione con l’avvenente ragazzo della porta accanto.
Luchini osserva, commenta e previene, salvaguarda,
Un fotogramma del film “Gemma Bovery” © aut./Gaumont
saremmo tentati di dire un po’ troppo in disparte, magari dopo il tragico sottofinale, irrobustendosi con un
bel colpo d’ali del tutto immerso tra partecipazione
e letteratura. Una scrittura leggera, un garbo come
soltanto i francesi sanno fare, con impercettibili toni
che fanno la grandezza del film. Questo per la serata
inaugurale; e poi? Emanuela Martini, libera in prima
persona, srotola attraverso i quindici titoli del concorso un fil rouge che vuole prendere in esame dai
quattro lati del mondo la crisi degli adolescenti, la violenza e la noia, l’eterno dilemma padri e figli, antico
come il mondo, il lavoro, le giornate vuote, lo scimmiottamento degli adulti, una grande rete in cui rima-
a pag. 3
nere invischiati. La fatica di diventare grandi. insegue
i grandi il giovane protagonista di Mange tes morts
del francese Jean-Charles Hue, alle prese con un fratello che dopo quindici anni di carcere torna fra i suoi
al campo Rom, tra bevute e giornate al di là di ogni
regola: e non sarà pace, perché la violenza continuerà
ad essere presente, tra furti e uccisioni e inseguimenti
in continua tensione. Come il biondo adolescente dell’insulso, pretenziosissimo Violet di bas Devos (belgio/olanda), rimasto un giorno a osservare un amico
pugnalato da una coppia di balordi tra gli ampi spazi
di un grande magazzino. La vita continua tra le villette
borghesi del quartiere, gli amici l’accompagnano durante le scorribande in mountain bike mentre qualcuno gli urla vigliacco e che lì non è affatto gradito:
Devos registra come le iniziali telecamere di video
sorveglianza i movimenti, l’avanzare delle biciclette
lungo i viali, le braccia appoggiate ai finestrini di
un’auto che corre, gli interi spazi con un assurdo occhio che s’incolla a ogni cosa, che vorrebbe farla to-
continua a pag. 2
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
2
5 Dicembre 2014
COURRIER DES ARTS
segue dalla prima pagina
Il lucido enigma di un maestro del Novecento
paiono intagliate nel legno dei cembri
alpini, ieratiche sacerdotesse che apprestano, preannunciando balthus, un rito
silenzioso che arieggia l’atmosfera
degli affreschi funerari antichi. La sua
arte diventa un’arte di rinuncia, di controllata spoliazione che eleva a proprio
vessillo di eternità la perfetta e gessosa
cagliata luminosa delle sue uova, scese
a posarsi dalla sacra conversazione di
Piero della Francesca su un cassettone
domestico. Discendente da antenati
matematici, laureato in giurisprudenza
e cresciuto, prima ancora di impugnare
il pennello, nella rigida disciplina della
musica classica, Casorati cerca una
tersa utopia così come la ritrova nella
pittura antica e in Cézanne, come la
vede riflessa nell’urbanistica torinese,
nel liberalismo illuminato di Gobetti,
nella città cristallina evocata da Persico.
La trova e le attribuisce pittoricamente
corpo in una visione nella quale s’incontrano plasticità e cromaticità, dove
il movimento cede alla staticità e dove
pittura, scultura e architettura sono considerate inscindibili sorelle. E in questo
senso, più che affermare il topos della
superiorità della pittura come aveva
fatto bartolomeo Fazio elogiando la
Donna al bagno di van Eyck, Casorati,
già nel primo periodo klimtiano, introduce specchi dipinti che riflettono da
tergo le figure in una totale e ambientata
visibilità scultorea; sfida pittorica che è
meditazione sul doppio, sulla verità dell’immagine, sul significato del fare pittura. Un labirinto visivo, pervaso di
riferimenti metaforici, già ravvisabile in
Persone del 1910, tela tutta vibrante nel
tono verde generale come nella citazione fiamminga del lavoro nei campi
e nella quale la misurata costruzione
scandisce lo spazio e la positura delle
figure in una fittissima trama simbolica
delle età della vita e dell’eterno femminino, dove l’unica figura maschile pare
già sospesa in una dimensione di distacco dal mondo terreno. Da questo
ambiente, ancora aperto, l’artista passerà alla clausura del proprio studio
dove immote si fanno ore e stagioni,
dove, al fondo del cortile di via Mazzini, troverà la pace necessaria per orchestrare i suoi concerti dipinti che da
campestri-giorgioneschi si fanno chiusi
spartiti ritmici di nudi femminili madidi
di luce. La misura casoratiana pare costantemente animata da un’eroticità in
sordina senza la quale la sua pittura
tende a raggelarsi e che convive con
una trattenuta tensione emotiva evidente negli anni del primo dopoguerra,
quando gli interni si fanno severamente
spogli e le austere figure assumono
tratti alieni. il rigore formale, mai puramente decorativo ma funzionale a porre
le cose nel loro architettonico edificio,
si manifesta nitidamente nei ritratti nei
quali s’incontrano rinascimento e metafisica e dove il penetrante corredo
metaforico favorisce la definizione psicologica dei soggetti ritratti elevandone,
in modo ossimorico, il mistero. Così
l’ingegner Gino beria, che compassa
letteralmente lo spazio con il suo braccio, Kurt Wolff, del quale l’esemplare
bibliofilia e la passione editoriale si
concreta nella tersa gamma cromatica
quanto nel portamento compìto in un
risultato prossimo alla nuova oggettività tedesca, Riccardo Gualino, il cui
ruolo di posato imprenditore e mecenate s’intuisce nel grande libro posto tra
le sue mani quando, all’opposto, Cesarina ha davanti a sé un piccolo e colorato volume con le pagine danzanti.
Così, ancora, il giovane Renato Gualino, del quale una luce liquida ne appresta l’apparizione teatrale echeggiata
dalle figure sul fondo riunite in un ennesimo muto ed enigmatico convegno.
Fondazione Piera, Pietro
e Giovanni Ferrero
Str. di Mezzo 44 – alba (Cn)
“Felice Casorati
Collezioni e mostre
tra Europa e Americhe”
Fino al 1° febbraio 2015
info: 0173 295259
www.fondazioneferrero.it
segue dalla prima pagina
Lo sguardo su una gioventù tra crisi e violenze
talmente sua ma che procura soltanto
noia. Come il ragazzo immerso nella
campagna argentina in Anuncian sismos, testimone senza spessore di una
realtà autentica, una serie di suicidi a
catena, tra adolescenti, cui l’adulto
tenta di sopravvivere, tra un dolore e il
percorso di una giornata di lavoro.
Come a non volerci rinunciare a nessun costo, ancora violenza per quello
che forse è finora il film più concreto,
forte e teso, girato ottimamente per
ritmo e per padronanza eccellente di
mezzi, quel Wir Waren Könige di Philipp Leinemann, dove tra una gang
giovanile e le truppe speciali della polizia, tra scontri e agguati, tradimenti e
senso dell’amicizia s’insinua un tredicenne in vena di scoprire anzitempo il
mondo crudele dei grandi: il regista sa
raccontare e dirigere, sempre ritrovando il tono cupo di ogni atmosfera,
dando spessore ai fatti e ad un gruppo
d’attori per noi sconosciuti che più
vero non potrebbe essere. Tralasciando
il patinato quanto insignificante Duke
of Burgundy dell’inglese Peter Strickland, amori saffici all’ombra di rapporti serva/padrona con contorno di
farfalle e insetti vari artisticamente
spillati, nonché Gentlemen che ci arriva dallo svedese Mikael Marcimain,
141’ di storie e sottostorie in cui è facile
perdersi, tra ieri e oggi, tra ambiguità e
droghe, gallerie scavate in cui non si
ritrova alcun bandolo (anche se c’è da
confessare che il regista fa di tutto per
interessarci e per farsi ammirare alla
guida della macchina da presa), potremmo chiudere questa nota festivaliera con l’australiano The Babadook
firmato da Jennifer Kent, ovvero l’horror entra in concorso senza se e
senza ma, una storia che visivamente
si rifà ai grandi titoli del passato
(L’esorcista, Rosemary’s baby) e che
si nobilita pensando all’espressionismo tedesco, una madre con il suo
bambino e l’uomo nero del titolo, artigli acuminati e vomito nerastro, un
mostro interiore da tenere a bada. Da
vedere per gli amanti del genere, se
mai qualcuno decida d’importarlo.volete una nota allegra in mezzo a questo panorama che sembra stillare
sangue ad ogni fotogramma? altrissimo genere, un film italiano all’insegna della risata e soprattutto della
eccellente scrittura (vivaddio, una
volta tanto!) e direzione d’attori: titolo? Ogni maledetto Natale, da gustarsi sotto l’albero con una fetta di
panettone in mano. Sempre sperando
che il boccone non vi resti in gola.
INTERVISTA
W
a CURa Di
CHiaRa PiTTavino
a Werner Herzog
erner Herzog, considerato
uno dei più importanti
foto © aut.
esponenti del Nuovo cinema
tedesco e tra gli ultimi grandi
Nei miei film il paesaggio
registi contemporanei, ha tenuto nei giorni scorsi ad alba non è mai uno sfondo pittoresco:
è uno stato mentale
(Cn) la conferenza Paesaggio e
Cinema: Langhe, Roero e
Monferrato. Fortemente voluto da riore dei personaggi.Vivono quasi
Filippo Taricco, Direttore artistico in osmosi. Dirigere paesaggi mi
di Collisioni - Festival di Lettera- piace quanto dirigere attori o anitura e Musica in Collina, realtà mali. Non scherzo, è proprio vero.
consolidata nell’ambito delle ini- Cerco spesso di introdurre in un
ziative culturali piemontesi che ha paesaggio una certa atmosfera,
organizzato l’evento. il regista ha usando suono e immagine per
così risposto alle nostre domande: conferirgli un carattere definito.
Il paesaggio ha sempre avuto un Il punto di partenza per molti dei
ruolo estremamente importante miei film è proprio questo, il puro
nei suoi film può spiegarci esat- paesaggio.
tamente quale dimensione as- C’è qualcosa di fortemente fisume? Rimane una scelta sico nei paesaggi dei suoi film:
narrativa o acquisisce anche basti pensare ad Aguirre, Furore
di Dio, riproiettato proprio di
una funzione estetica?
Nei miei film il paesaggio non è recente in occasione del Festival.
mai uno sfondo pittoresco: è uno Certo. Questo perché per come lo
stato mentale, possiede quasi intendo io, il paesaggio non ha
delle qualità umane; perché è niente di romantico, anzi, mi colparte vitale del paesaggio inte- pisce proprio per il suo aspetto
“
preistorico. Per quello che suscita
nel nostro profondo. Nel girare un
film, nel raccontare una storia,
nel tradurre in immagini un paesaggio, bisogna essere radicali;
foto © aut.
ed essere radicali significa essere pragmatici. I registi lo
sono, devono esserlo.
Che consiglio darebbe a chi
per la prima volta si accosta al
mondo del cinema per seguire le
sue orme?
A chi vuole fare cinema, il vero cinema intendo, dico cose molto
poco “cinematografiche”. Sprono
chi ha intenzione di avventurarsi
in questo mondo, a camminare, a
perdersi in strade tortuose o
in paesaggi meravigliosi come
questi, quelle delle Langhe.
Sprono a fare sempre qualcosa di
fisico, affinchè si senta la fatica,
affinché davvero si possa poi raccontare qualcosa che “abbia un
peso”. Perché, sa, quando la storia’ ha un peso, si deve sentire.
Il Festival Collisioni è indirizzato particolarmente ad un
pubblico giovanile; lei è un ‘mostro sacro’ del cinema e dunque
”
CORRIEREdell’ARTE
5 Dicembre 2014
Pagina
3
COURRIER DES ARTS
un esempio per molti giovani
che vorrebbero fare il suo mestiere: che cosa direbbe a quei
ragazzi che invece ancora non
han trovato una esatta strada
da seguire?
Direi che viviamo in un’ epoca in
cui il caos regna sovrano. Ed è
compito del regista quello di addomesticarlo.Viviamo in una società che sta implodendo che si
sta accartocciando su sè stessa,
che ha previsto circa 40 milioni
di disoccupati in Europa per i
prossimi anni. Perciò ai giovani
che si svegliano ogni mattina con
l’angoscia di non sapere esattamente chi si sono e quale ruolo
hanno nel gioco della vita, mi
sentirei di dire: optate per qualcosa che richieda davvero coraggio,per qualcosa che richieda un
grande sforzo, iniziate un percorso creandovi delle zattere di
speranza, continuate a percorrerlo senza sosta e fatelo incessantemente. Altrimenti correrete
il rischio di rimanere impantanati in quella zona d’ombra così
vicina al nulla... E per favore,
cercate quanto più possibile di
stare alla larga dalle cose facili.
Tragedia e grandezza di Mario Sironi
L’importante retrospettiva al Complesso del Vittoriano in Roma
D
Mario Sironi, “Nudo e albero”, 1929-30, olio su tela, coll. priv. ©
FabRiZio FLoRian
opo Renato Guttuso e prima della grande retrospettiva dedicata a Giorgio Morandi (prevista per febbraio del prossimo anno), il
Complesso del vittoriano, da sempre attento alla storia
e all’evoluzione dell’arte italiana del novecento, presenta una mostra (a cura di Elena Pontiggia) dedicata
ad uno dei più originali pittori italiani, Mario Sironi.
Grazie alle opere provenienti dai più importanti musei
pubblici e dalle più prestigiose collezioni private
(GnaM di Roma, Ca’ Pesaro e Collezione Peggy
Guggenheim di venezia, MaRT di Trento e Rovereto, GaM di Torino, Pinacoteca di brera di Milano)
è possibile ripercorrere l’intero cammino della vita e
dell’opera di un autore antiaccademico, aperto alle tante dell’esposizione, le opere monumentali di Sisuggestioni del teatro, dell’architettura, della scultura, roni, come Il lavoratore (1936) e L’Impero (1936),
dell’illustrazione e della pubblicità. il percorso espo- perché, spiega la curatrice, “la grandiosità di quella
sitivo inizia con un approfondimento della fase gio- che, non per caso, è chiamata Città Eterna influenza
vanile dell’artista, l’iniziale momento simbolista prima profondamente la sua concezione dell’Arte; l’ideale
dell’epoca futurista (Il camion) e metafisica (La lam- della Grande Decorazione che Sironi coltiva negli
pada). Seguono gli anni venti, quando Sironi è tra i Anni Trenta si forma in lui ben prima di quel periodo
fondatori del novecento italiano e dà avvio appunto (e ben prima del Fascismo), guardando l’Arco di
alla stagione novecentista e classica, durante la quale Tito e il Colosseo, la basilica di Massenzio e la Covede la luce uno dei suoi capolavori, L’Architetto, lonna Traiana, il Pantheon e le Terme di Cara1922-1923 (esposto alla biennale di venezia del calla, gli affreschi di Raffaello e di Michelangelo”.
1924), come anche Nudo e albero. vengono poi documentati il momento della sua “crisi espressionista”, Complesso del Vittoriano
a cavallo tra anni ’20 e ’30 (Il pescatore e La solitu- via S. Pietro in Carcere – Roma
dine), nonché la successiva avventura della pittura “Mario Sironi 1885-1961”
murale, sempre degli anni Trenta (Il lavoratore); la Retrospettiva antologica
neometafisica (Eclisse) e il ritorno al quadro degli Fino all’8 febbraio 2015 - info: 06 6780664
anni Quaranta (La penitente);
infine le opere del Dopoguerra
e l’Apocalissi, uno dei suoi ule
timi cicli pittorici, quasi un testamento spirituale. Un’arte, la
sua, che è “una lezione di traespongono
gedia”, come la definì lo scritalla
tore Gianni Rodari, ma anche
in corso fino al 29 dicembre 2014
una lezione di grandezza:
presso
drammaticità,
tensione,
TORINOARTGALLERY
espressionismo, romanticismo
Palazzo Birago di Vische
si uniscono a forza, equilibrio,
via Vanchiglia, 6/A – Torino
solennità, classicità. asse porfoto © aut./TAG
Info: 011 884263
Clotilde BARLETTA
Clara MARCHITELLI ROSA CLOT
Mostra collettiva
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
4
5 Dicembre 2014
Sensualismo e romanticismo Quei paesaggi controcorrente
Caterina Cucco al Circolo degli Artisti di Torino Carlo Pigino alla Galleria Arte per Voi – Torino
P
COURRIER DES ARTS
Caterina Cucco, “Giorno di festa”© aut./CdA
EnZo PaPa
ittura? Modellazione? altorilievo? Pittoscultura? Espressionismo cromomaterico?
Collage fotoplastico? Composizione
plastovisiva? Elaborazione ludica?
Tutto di questo, in Caterina Cucco,
la cui genialità consiste proprio nella
combinazione assortita di elementi
eterogenei, per esitare opere la cui
tecnica destrutturata e dinamica
verte nella direzione artistico-creativa di celebri predecessori, quale
James Ensor ed Emil nolde, di cui è
forse involontaria epigona, se non
addirittura emula, ad un secolo di distanza. in tal senso Caterina Cucco
è artista espressionista a tutti gli effetti, la cui opera, la tecnica controfigurativa e le tematiche continuano
la stagione rivoluzionaria dell’Espressionismo tedesco, inquieto e
convulso, così come appaiono le
opere di Caterina Cucco. La componente pittorica è tenuta sui toni bruni
della “Terra d’ombra”, della “Terra
bruciata”, della “Terra di Cassel”,
della “Terra di Siena” e delle altre
terre largamente usate in pittura. Le
tematiche privilegiano le realtà della
donna, le cui forme sono ottenute
per incollaggio di fotografie, oppure
con procedimento prettamente pittorico di pennelli e colori ad olio: in tal
caso le figure femminili scaturiscono
da una fattura inquieta, si distendono
nel campo pittorico e si sfrangiano
sulla tela in contorni indefiniti, quasi
ad assimilare la silhouette alla superficie che la riceve. Le figure muliebri
sono quasi sempre “arricchite” da riporti a spessore, costituiti da fiori in
rilievo, modellati e resi con un colorismo smaltato, come corollario che
entra in composizione logica ed
emozionale con le figura femminile.
La dotta, quarantennale letteratura
critica sulla pittura di Caterina ha
sempre messo in risalto la presenza
dei fiori ad effetto smaltato, ma raramente si è addentrata negli arcani
significati simbolici dei fiori connessi alla rappresentazione, sia pure
accennata, della donna, giacché la
metafora del fiore conduce a lontananze incommensurabili, in relazione ai tempi storici, alle varie
culture del Pianeta e alle medesime
sensazioni di chi attribuisce allegorie
ai fiori. Senza dubbio, il fiore è il calice della vita e con questo significato si deve accogliere la
soverchiante presenza dei fiori nelle
opere di Caterina Cucco: le centinaia
di allusioni erotiche, sentimentali,
psicologiche e anche filosofiche possono essere dedotte dagli spettatori e
dagli estimatori dell’artista. Da evidenziare, tuttavia, che i fiori di Caterina sono sempre “materici”, per
un bisogno voluttuoso di tatto, per
l’istinto della creazione manuale
della vita e, dunque, ciò induce e
conduce l’inconscio dello spettatore
a percepire valenze di spiccata sensualità: ne sono conferma le enormi
gocce di lacca madreperlacea (o materia affine) in “colatura statica” sulla
superficie pittorica, che hanno probabile e inconscia attinenza con le
stille dei processi fisiologici. L’opera
di Caterina Cucco si connota per
una intensa carica di sensualità,
anche se il colorismo generale insaturo e i modellati indefiniti e cupi,
definiscono il sentimento romantico
dell’autrice, apparentemente dissonante con la concretezza delle componenti tattili del quadro. nella
cultura della massima libertà creativa e delle invenzioni sempre più
discoste e avulse dalla precettistica
accademica, la pittura di Caterina
Cucco trova legittima collocazione, indipendentemente dal giudizio estetizzante del pubblico al
quale, tuttavia, spetta la valutazione e l’ultima voce di giudizio.
Circolo degli Artisti di Torino
Palazzo Graneri della Roccia
via bogino 9 – Torino
Caterina Cucco
“Trasparenze di silenzi”
Fino al 6 dicembre
info: 011 8128718
www.circolodegliartistitorino.it
È
in corso fino al 21 dicembre,
presso le sale della Galleria ‘arte
per voi’ ad avigliana, la mostra Un pittore fuori dal coro, Dipinti di Carlo Pigino. “i paesaggi di Carlo Pigino, quelli
sotto la neve – spiega Paolo nesta, curatore della mostra, con Luigi Castagna
– sembrano alludere a questo segreto,
per cui altri critici, ben più ferrati, sostanzierebbero la loro analisi con precisi rinvii alla occulta dimensione
dell’inconscio; l’arduo tema della neve,
appunto, già ostico e nello stesso tempo
caro agli impressionisti francesi, occupa presto l’attenzione di tanti
maestri piemontesi, per cui, volendo procedere a ritroso nel
tempo, possiamo andare da Francesco Menzio, a Carlo Terzolo,
Leonardo Roda e Cesare Maggi,
Matteo olivero e Giuseppe bozzalla, Giuseppe augusto Levis,
vittorio Cavalleri, Lorenzo Delleani e giù giù, fino a Calderini,
Reycend e alby. Se la pittura di
Carlo Pigino ci è più nota per la
sua particolare affezione al tema
dei paesaggi innevati, il confronto,
in parallelo, con gli altri suoi scorci che non saprei se meglio definire “vedute” paesaggistiche, non invernali, al
di là di quanto si è detto sulla maggiore
difficoltà pittorica nella raffigurazione
del candore della neve e il rispetto e
l’immedesimazione, vivacemente interpretata, in forme altrettanto rigorose
e tutt’altro che modali, di una ‘tradizione’ figurativa ormai oltre che secolare. Essa ci appare genuinamente
reinterpretata da Pigino in forme profondamente diverse e necessariamente
distanti dagli ormai tanto scontati rituali,
riferibili alle molteplici e recenti pratiche artistiche, sostanzialmente dedite a
scontate rivisitazioni neo-manieristiche
delle formule messe a segno dalle
avanguardie, più o meno storiche”.
l Centro ‘arte Città amica’ presenta
l’ultima mostra collettiva dell’anno,
con opere di pittura, scultura e grafica.
Gi artisti, esprimendosi con linguaggi e
tecniche differenti,presentano opere di
ottimo livello, frutto di un’idea che diventa materia. in mostra Giampiero
Actis, Lidia Actis, Aimasso Sergio,
Egidio Albanese, Corrado Alderucci, Mauro Azzarita, Enrica Berardi, Mario Bernardi, Eugenia
Botezatu, Antonio Branca, Fabrizio
Brazzale, Valeria Caldera, Adriano
Carpani, Gian Luigi Castelli, Anna
Cervellera, Isidoro Cottino, Alessandro Criscuoli (Chantal), M. Gamba,
Alfredo De Leonardis, Bartolomeo
Delpero, Elsa De Mattei, Michele De
Stefano, Piero Ducato, Renata Ferrara, Silvia Finetti, Luciana Francone, Carla Gentile, M.R.Giovenale
(Moja), Franco Gotta, Hasseinzadeh
Samira, Fiorenzo Isaia, Gaetano Lanatà, Elda Lazzaretto, Gabriella Lucatello,
Francesco
Luchino,
Giovanna Magaddino, Giuseppe
Maina, Giuseppe Manolio, Mirella
Mendola, Piera Miletto, Laura
Mosca, Giovanni Moscatelli, Francesco Murlo, Nikolinka Nikolova,
Cristina Novella, Giuseppe Pietro
Obertino (Ober), Valeria Oliveri,
Amalia Passaro, Aldo Piccione, Angelo Piras, Paolo Pirrone, Nazareno
Randò, Renzo Ravazzotti, Gaetano
Rizzari, Antonio Robella, Giovanni
Russo, Giuseppe Sanino, Maria Scalia, Lucia Sconfienza, Rita Scotellaro, Renata Seccatore, Gianni Sesia
Della Merla, Ilario Simonetta,
Maria Teresa Spinnler, Luciano Valensin, Claudio Vindigni, Pietro
Giorgio Viotto, Roberto Vitali,
Laura Zecchini, Loredana Zucca.
Galleria Arte Città Amica
Centro Artistico Culturale
via Rubiana 15 – Torino
“Fare Arte oggi” Collettiva
Fino al 20 dicembre
info: 011 7717471
Carlo Pigino, “Stazione di Avigliana”
olio e acrilici, tela su cartone © aut./ApV
Galleria Arte per Voi
P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To)
“Un pittore fuori dal coro”
Carlo Pigino
Fino al 21 dicembre
info: [email protected]
Un’idea che diventa materia
i
Torino, Galleria Arte Città Amica
CORRIEREdell’ARTE
Filippo Scroppo, pittore galantuomo
5 Dicembre 2014
Alla Fondazione “Giorgio Amendola” in Torino
D
Gianni MiLani
a Alpeggi, olio su tavola del 1938, dal palese
intento di “outing espressionistico” (già in
parte sotteso nel morandiano Cipresso e
casa del ’46 e già “passato” nel geometrizzante O
monts, o mes vallées del ’47) fino al sorprendente
Blocco rosso del 1970, dalle grandi campiture di colori accesi e di ormai matura formulazione astratta,
seguita alle più libere sciabolate informali dei “segni
neri” alla Hartung di Forme rampanti o Immagini
brune del ’61: sono in tutto una trentina le opere di
Filippo Scroppo (Riesi 1910 - Torre Pellice 1993),
ospitate fino al 15 marzo 2015 negli spazi espositivi
della Fondazione “Giorgio amendola” di Torino.
omaggio a un pittore-galantuomo capace di tenere
saldamente insieme il lavoro d’artista e l’impegno
pubblico, politico-sociale e finanche religioso (di
profonda fede valdese, Scroppo contribuì insieme a
Paolo Paschetto a caratterizzare il “mito della val
Pellice” come possibile patria di “un’arte moderna
evangelica”), la mostra segna l’inizio della collaborazione fra la Fondazione di via Tollegno e la Galleria Civica di arte Contemporanea di Torre Pellice,
che con la sua prestigiosa collezione di circa cinquecento opere (raccolte attraverso mostre organizzate
dallo stesso Scroppo dal 1949 al 1991), fa oggi della
capitale valdese uno dei principali luoghi, a livello
nazionale, di dibattito e confronto della cultura artistica contemporanea. Con questa rassegna, la Fondazione prosegue inoltre nella sua opera di
valorizzazione di quell’avanguardia artistica torinese
operante fra Casorati (di cui Scroppo fu assistente
all’accademia di belle arti), il Gruppo dei Sei e
l’arte Povera, spesso sottovalutata dalla critica ufficiale della seconda metà del secolo scorso. a fianco
delle opere di Scroppo, in parete si alterna dunque
un’altra decina di lavori, a firma di artisti che con lui
negli anni dell’immediato dopoguerra condivisero
amicizia e la frenesia di nuove, innovative sperimentazioni artistiche di matrice europea o più propriamente statunitense: da albino Galvano a Luca
Crippa fino a Sergio Saroni, Ezio Gribaudo e Giorgio Ramella. Per finire con i segni graffianti de la Figura nel paesaggio di Piero Ruggeri, accanto a
quadri di Giacomo Soffiantino, Gino Gorza, Mario
Surbone e Giorgio Griffa. artisti che segnarono
un’epoca, imprimendo – fra l’adesione all’astrattismo classico delle avanguardie anni ’20-30, così
come all’espressionismo astratto degli anni ’50, fino
a scelte più marcatamente informali o di gusto pop
– una svolta e una “rivolta” decisiva nel panorama
dell’arte italiana post-bellica. Un grande, tormentato oceano, in cui Scroppo (fra i fondatori a Torino del MaC - Movimento arte Concreta) seppe
navigare con ferma onestà e piena convinzione.
Forte di quella concezione etica, cristiano-valdese, dell’arte cui restò fedele anche dopo gli anni
’70, soprattutto nelle grandi composizioni all’aerografo. Pagine di pura luce e accesa spiritualità.
Fondazione “Giorgio Amendola”
via Tollegno 52 – Torino
“Filippo Scroppo
e le Avanguardie artistiche del Dopoguerra”
Fino al 15 marzo 2015
info: 011 2482970 - www.fondazioneamendola.it
S
nivES MaRia SaLvo
abato 15 novembre, con conclusione il 6 dicembre, il
Gruppo amici dell’arte del
CRaLT - Gruppo Telecomitalia - ha
inaugurato al Circolo Eridano negli
spazi espositivi di corso Moncalieri, il
tradizionale appuntamento di fine
anno con una vivace ed interessante
collettiva. Giunta alla ventisettesima
edizione, la Mostra di Fine Anno è caratterizzata, come sempre, dalla qualità e dalla varietà di tecniche e
linguaggi espressivi delle opere selezionate per la mostra: quaranta i lavori
presentati tra oli, acquerelli, tecniche
miste, acrilici, sanguigne e pastelli a
cera. L’edizione 2014 del Gruppo
amici dell’arte conserva e rilancia la
sua natura di appuntamento a metà
strada tra la tradizione e le nuove tendenze dell’arte. Di qua un paesaggio
con campagne verdi, su un cielo terso,
che ci riscatta dal grigiore autunnale
attorno a noi, di là ritratti, da un’altra
parte figure di nudi femminili: l’impatto generale è assolutamente piacevole e degno di nota. i protagonisti di
5
Filippo Scroppo, “Forme rampanti”, 1961, olio su tela
© Galleria Scroppo / Fondazione ‘G. Amendola’, Torino
Fine Anno con gli Amici del Cralt
La tradizionale Collettiva al Circolo Eridano – Torino
Pagina
COURRIER DES ARTS
La sede del Circolo Eridano, vista dal Po, in autunno, foto di Piero Belforte;
sotto, il gruppo dei partecipanti alla mostra collettiva Cralt di fine anno 2014
© aut./CdA/CRALT
questa offerta molteplice sono naturalmente loro i soci del Gruppo: Mario
Arena, Feliciano Aresi, Luciana
Bertaglia (IAIA), Sergio Bilucaglia,
Marco Bronzo, Alfonso Buonaiuto,
Michelangelo Cambursano, Roberto Canaletti, Franco Castiglioni,
Giovanni Cravanzola, Gabriella
Dell’Anna, M.Luisa Elia, Alexander Kaiser, Irene Luparia, Silvana
Maestro, Donata Magario, Celestina Migliotti, Rosaria Mustica,
Gabriella Nero, Ambretta Rossi,
Anna Settimo Nelli, M.Antonietta
Sismondo, M.Teresa Spinnler,
Lucia Terzo Bonomo. Di questo
moto perpetuo di inaugurazioni, che
non genera un senso di saturazione
ma di varietà è apprezzabile la coralità dell’impegno, anche quello dietro le quinte dei Maestri Mario arena
e Carmelo arrigo che, sempre presso
la palazzina del Circolo Eridano dirigono i corsi di pittura e disegno.
Circolo Eridano
C.so Moncalieri 88 – Torino
Mostra di Fine Anno
del Gruppo Amici dell’Arte
CRALT - Gruppo TelecomItalia
Fino al 6 dicembre
Artisti scelti dal C
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
6
5 Dicembre 2014
COURRIER DES ARTS
Ivo BONINO
cell. 340 9486271
È in corso, fino al 21 dicembre, presso
la Galleria Losano - associazione
arte e Cultura -, in via Savoia 33 a Pinerolo (To), la Mostra L’anima e il
corpo del paesaggio, Personale di Ivo
Bonino, di cui possiamo ammirare
questo lavoro intitolato Lago Piccolo,
Anna BORGARELLI
cell. 329 3276323
Avigliana (2014). Parliamo di un olio
su tela che descrive, con minuzia vedutista, particolari offerti dallo spettacolo della natura, quasi come se una
lente di ingrandimento potesse sondare
gli aspetti intimi d’un ambiente colto
nella sua integrità. i singoli steli erbacei
“Lago Piccolo, Avigliana”, 2014, olio su tela, 100x100 cm. s’intrecciano fra loro
formando ghirigori al limite di un decorativismo floreale che sfocia
stilisticamente nella ricerca dell’astrazione.
Trattasi, però, di
un’astrazione concreta, reale, verista,
ove l’artifizio è solo lo
strumento osservativo
tradotto manualmente
in linguaggio visivo. in
tal modo, il particolare
domina l’universale e
il frammento metonimico incarna in sintesi
la totalità circostante.
il dipinto intitolato Torino, ‘Luci
d’Artista’in una notte di luna piena
(2014) di anna borgarelli partecipa
alla Collettiva Piccolo formato, in
corso presso la Sala Espositiva
della Regione Piemonte, in piazza
Castello 165 a Torino. anche se
l’artista utilizza gli acquerelli per
opere grandi, questa volta sperimenta la propria abilità compositiva con una di dimensioni ridotte,
appunto, nella quale ella mette in
risalto il contrasto effimero tra il
paesaggio avvolto dalle tenebre e
la splendida architettura risucchiata
nel vortice dei colori. Proprio la
luna piena retrostante ne illumina
la vastità, mentre il Monte dei
Cappuccini pare inghiottito dalla
nebbia, conferendo all’insieme
una sensazione di soffusa omoge“Torino, ‘Luci d’Artista’ in una notte di luna piena”
neità. La dimensione sfocata rin2014, acquerello, 20x15 cm.
via ad uno stato dinamico di
nostalgia, di ritorno ad un passato non troppo lontano, in cui il vecchio ed
il nuovo convivono tra loro in una perfetta simbiosi fra la luce e le tenebre.
cell. 339 6937529
cell. 338 1388357
Gabriella MONTINI
interessante il processo assemblativo
attuato da Gabriella Montini in Stupinigi fertile, tra arte e natura, una tecnica mista realizzata ad acquerello e
collage nel 2014; quest’opera ha partecipato al Concorso “Stupinigi fertile”,
appunto, ottenendo il secondo premio.
interessante, perché introduce simultaneamente elementi di contesti lontani,
quali la coccinella immobile sullo stelo
d’erba o la composizione floreale, così
come i particolari culinari tipici del“Stupinigi fertile, tra arte e natura”, 2014, tecnica mista l’area, sino all’armonizzazione
compositiva rappresentata dal
cervo che campeggia sulla cupola della Palazzina di Caccia,
rappresentandone l’emblema
simbolico e la sintesi funzionale. Ella affronta così un discorso concettualmente attuale,
finalizzato all’universalità, all’integrazione nella ricchezza
della biodiversità; caratteristiche riferite non solo all’argomento esposto, ma ad un tema
più vasto, ch’è tipico della cultura contemporanea, ovvero il
desiderio d’avvicinare, raccogliere e accogliere soggetti eterogenei, inducendoli al dialogo
e alla pacifica convivenza.
P.za Zara, 3 - 10133 Torino
Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243
Rosella PORRATI
Risale al 2012 l’opera a tecnica mista di Rosella Porrati, intitolata Voglia di luce,
nella quale una solare figura femminile proietta il suo sguardo assente verso un
ipotetico destino, diretto nei confronti “Voglia di luce”, 2012, tecnica mista
dello spettatore: l’assenza, infatti, ne costituisce forse il tema dominante, quasi
come se la sagoma dell’immagine rievocasse piuttosto un viaggio tra il regno dei
vivi e quello dei morti, tra chiaro giorno
e notte oscura, realtà e fantasia. La donna
diviene una sorta di dea madre dai lunghi capelli, assetata appunto di luce,
dopo aver vagato per millenni - novella
Euridice - nelle profonde lande desolate
dello spirito. il passaggio, la soglia, il
varco tra tali dimensioni viene inglobato
nel gesto ieratico, nella fissità ossessiva,
nello scontro di forze che scendono in
campo per definire la loro supremazia
metafisica. Forse un sorriso fugace
smarrisce l’attenzione di chi cerca la
razionalità, destabilizzando così il
senso profondo del dramma descritto
pittoricamente; e una nuova geografia onirica prende corpo, sublimando,
in questo modo, lo stato delle cose.
CORRIEREd
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti d
Corriere dell’Arte
a CURa Di
CORRIEREdell’ARTE
5 Dicembre 2014
ANDREA DOMENICO TARICCO
Francesco LUCHINO
tel. 011 8222723
tendo dal materiale inconscio originario elaborato nelle fondamenta dei ricordi. in questo modo, egli scava in
profondità attraverso l’elaborazione
preconscia sino al graduale venire in
superficie. Le risultanti di tale percorso
subcosciente inglobano direttamente
l’osservatore che diviene protagonista
assoluto di una scena teatralizzata, ovvero di un copione immanente di cui
l’artista diviene il drammaturgo per
eccellenza e
“Scogliera al tramonto”, olio su tavola, 35x50 cm.
le singole
parti costitutive
dell’opera
assumono le
costanti di
attanti che
interagiscono, sino a
sprofondare
nei recessi
dell’anima
collettiva.
L’abilità tecnica dell’artista piemontese Francesco Luchino è determinata
dalla capacità di attraversare la realtà
circostante sino a scomporla concettualmente in frammenti plastici che ricomporranno cromaticamente lo
spazio pittorico: una sorta di traslazione ideale fondata sull’equilibrio di
singoli elementi costitutivi che dialogano fra loro, in cui l’autore mette in
campo i dati psichici del rimosso, par-
Ennio RUTIGLIANO (Elrej)
cell. 339 2029748
Si intitola Venezia silenziosa (2012), l’olio-acrilico su tela del prof. Ennio Rutigliano: l’ironia onirica e la drammaticità metafisica s’intersecano reciprocamente
in un surrogato plastico in cui dialogano gli aspetti artificiali di un ambiente sottoposto alla rigidità formale con gli aspetti organici della natura umana, congelata
al limite del possibile.all’interno di siffatta griglia surreale gioca un ruolo-forza
il contrasto concettuale tra una pavimentazione ridotta a scacchiera - sulla quale
tutto ciò che è posizionato assume appunto un ruolo definito, una rigida istituzione, una regola radicata - e un cielo pulito, compatto, libero, ove tutto può
muoversi senza costrizioni, come il palloncino bianco proiettato verso l’infinito.
E proprio quei confini e quei ruoli dello spettacolo sottostante perdono così
il proprio ascendente non appena si eleva lo sguardo verso l’azzurro celeste,
proiezione sublime di ciò che non può essere contenuto entro certi schemi.
“Venezia silenziosa”, 2012, olio-acrilico su tela, 80x120 cm.
dell’ARTE
da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
Pagina
7
COURRIER DES ARTS
[email protected]
www.corrieredellarte.it
CORRIEREdell’ARTE
8
visioni neurali post-virtualiste
Pagina
5 Dicembre 2014
COURRIER DES ARTS
Rinascenza Contemporanea – Pescara
D
anDREa DoMEniCo TaRiCCo
elineati i caratteri generali
dell’inumanesimo artistico
attraverso il percorso postvirtualista, Rinascenza Contemporanea ha il piacere di presentare una
mostra personale dell’artista Massimo Di Stefano, intitolata Synaptic,
che durerà sino al 12 gennaio prossimo venturo. i drammi esistenziali
di una società in trasformazione, di
cui la tecnologia è la massima responsabile, costringono l’individuo
ad implodere in sé stesso sino alla ricerca ultra-umana o di mitologie
comparabili alla perdita dei valori tradizionali. L’azione sinaptica consiste
proprio in questo viaggio spazio-temporale che consente all’artista di attraversare il Cosmo, di sprofondare
nella materia sino a disperdersi nelle
oscure regioni dell’anima. Tutto in
pochi attimi, servendosi della velocità della mente che supera la stessa
velocità della luce. Tutto e dovunque
nel micro e nel macro mondo in cui
le cose son fatte di idee che prendono
forma. in opere come Dentro il
tempo (2011), ad esempio, vengono
annullate le convenzioni spaziotemporali, appunto, e l’autore ci guida
oltre le barriere del Mondo conosciuto. Ci sprofonda nei meandri
delle galassie in Cosmic skin (2010),
per poi approdare in un viaggio interstellare attraverso Absolute Disorder,
fino a Before the Creation (2010): un
viaggio a ritroso nel tempo, che ci induce ad attraversare il firmamento
penetrando conseguentemente i corpi
celesti, sino a giungere nel cuore
della materia. Geoembrione (2011)
costituisce questa penetrazione microscopica negli atomi, in cui
l’aspetto dimensionale perde progressivamente consistenza, mentre
Cellular reorganization after the disaster (2014) si entra in collisione
con le particelle generatrici della vita,
studiandone le capacità di adattamento. Ancient traces è il punto di
il vero valore d’autore
Galleria TeArt – Torino
S
ELEna PiaCEnTini
rante la nostra breve visita, abbiamo
colto un particolare interessante dell’ini è conclusa sabato 29 novembre tensa passione professionale che ha guil’annuale retrospettiva collettiva dato la carriera del collezionista. Siamo
presso la Galleria Teart, a cura a metà degli anni ’60, Giovanni Canale
del collezionista e mercante d’arte Gio- frequentava musei, salotti culturali, arvanni Colonna; son state esposte 48 tisti e gallerie torinesi ed italiane, imopere su tela a olio e tecnica mista, ac- mergendosi nel fecondo e fitto humus
querelli, incisioni e litografie di Marc culturale dell’epoca; confrontò e allacChagall, albino Galvano, Renato Gut- ciò rapporti di stretta amicizia con artisti
tuso, Joan Mirò, Enrico Paolucci, Pablo quali Francesco Casorati, Ettore Fico,
Picasso, Luciano Proverbio, orlando vincenzo Gatti, anna Lequio, Carlo
Saraceni, alberto Sartoris, aligi Sassu, Levi. in questo ambito, un pomeriggio,
Mario Schifano, anna Sogno, Luigi mentre camminava per via Po, scorSpazzapan, Francesco Tabusso, per ci- rendo le vetrine della storica Galleria La
tare solo alcuni dei maestri in mostra, bussola, egli vi notò un acquerello di
quelli che hanno segnato il panorama Giorgio Morandi: ne ammirò il segno
artistico italiano ed europeo della se- asciutto ed essenziale, lasciandosi inconda metà del ventesimo secolo. Du- cantare dalla sintesi espressiva dell’arLuigi Spazzapan, “Torino, piazza Castello”, foglio su tavola © TeArt tista, quindi lo acquistò
soddisfatto; eran tempi dice Canale - in cui pur di
avere un autentico pezzo
d’autore, si era disposti a
fare considerevoli sacrifici. Questo episodio fondamentale diede inizio
alla sua futura attività di
collezionista, che data
ormai da più di venticinque anni, e gli ha permesso di raccogliere
Massimo Di Stefano, “Geoembrione”, 2011, tecnica mista su polistirene, 60x120x3 cm.
rottura. Costituisce il limite oltre il
quale non possiamo andare. Da questo momento in poi la materia è lo
spunto per configurare lo spirito. Catarsi (2014), così come Le pieghe
dell’anima (2011), rappresenta questo ulteriore slancio verso mondi sconosciuti che solo la pittura ha il potere
di portare in superficie. L’artista cosciente congela in pittura questa consapevolezza, concedendoci di
viaggiare oltre l’ordinario, e la realtà
di riferimento viene finalmente annullata. La nullificazione della tradizione artistica e culturale è il processo
dell’arte contemporanea incarnata da
Massimo Di Stefano. La mente diviene protagonista assoluta. Eccoci
nella dimensione degli psico-creativisti. Siamo andati oltre l’uomo.
Galleria
Rinascenza Contemporanea
Associazione Culturale
via Palermo 140 – Pescara
“Synaptic” Personale
di Massimo Di Stefano
dal 12 dicembre 2014
al 12 gennaio 2015
info: 328 6979208
opere di quotato pregio artistico oltre
che economico. in questo momento
critico per l’economia italiana, abbiamo domandato a Giovanni Colonna
quale possa essere appunto il futuro del
collezionismo di alto livello: sorridendo, ha risposto che le opere, con la
‘o’ maiuscola, accertate come tali dagli
storici dell’arte più accreditati, non conoscono défaillance né crisi, piuttosto
acquistano un valore aggiunto in rela-
zione all’autenticità del messaggio universale che esprimono; quindi i grandi
nomi da lui trattati avranno sempre
un valore commerciale inattaccabile.
Galleria TeArt
Associazione Artistico-culturale
via Giotto 14 – Torino
“Artisti del Novecento”
Mostra retrospettiva collettiva
a cura di Giovanni Canale
info: 011 6966422
NEWYORK NEWYORK
Rinascenza
Contemporanea
a CURa Di
MaURo LUCEnTini
L’arciera fa centro in cassa
Box Office USA, la Lionsgate meglio delle majors
Con una vincente economia di produzione e un’altrettanto azzeccata tecnica
pubblicitaria, che tiene debito conto di
internet e dei suoi social media, la relativamente modesta casa Lionsgate di
Hollywood ha conseguito nel penultimo week-end di novembre il maggior
colpo di cassetta dell’anno, ottenendo
con il nuovo film della serie Hunger
Games, intitolato Mockingjay - Part 1,
un incasso di 123 milioni ai botteghini.
La pellicola, costata proprio 123 milioni per la realizzazione, più 50 per la
pubblicità, ripiana quindi sin dall’inizio
il deficit, calcolando gli incassi all’estero, che han fruttato da soli 152
milioni. Per quanto sbalorditive, queste
cifre rimangono al disotto dei massimi
incassati appunto l’anno scorso con il
primo film della stessa serie, Catching
Fire; e questo almeno in parte per la ragione che stavolta, a differenza del
2013, la distribuzione ha trovato totalmente monopolizzate dal film Inter“Mockingjay - Part 1” © Lionsgate
Spettacoli
CORRIEREdell’ARTE
La corona rovesciata di Re Lear
5 Dicembre 2014
Al Carignano, per la stagione del TST
C
ELio RabbionE
’è una grande corona,
rovesciata e immersa
nel palcoscenico a
vista, tra archeologia e macerie
e sciami di spade, nella scenografia bella e efficace inventata
da Carmelo Giammello per il
Re Lear che Michele Placido
oltre ad interpretare ha adattato
con Marica Gungui e diretto
con Francesco Manetti (visto
al Carignano per la stagione
dello Stabile torinese), una corona che è “simbolo di un potere in decadenza” e che
allinea in sé i poteri del secolo
appena passato, politici e sessuali, da Kennedy a Marilyn a
bin Laden. nella cornice d’attualità, la figura del padre shakespeariano - che si sradica dal
proprio regno per affidarlo alle
figlie in cambio di una loro dichiarazione d’amore e che
vede la naturalezza sfrontata di
Cordelia come uno scardinamento delle certezze e delle
regole che sino ad allora l’hanno accompagnato – segue
in ogni più riposta piega il proprio percorso, affronta la vecchiaia
ed
il
lento
annientamento della mente, la
grandezza del potere e il senso
della perdita, il bene e il male,
il tradimento e i sentimenti
ormai negati. Placido moder-
namente affronta il testo, mostra le proprie debolezze ancorandosi a invenzioni non
sempre fluide nel loro attraversare la scena, calca la mano
Michele Placido è Re Lear in un momento della rappresentazione
in scena al Teatro Carignano di Torino, foto © aut./TST
Quando i Giganti
sono lontani dalla magia
Al Gobetti di Torino
C
iò che importa soprattutto
è la magia”, dice Cotrone
il mago mentre nella campagna italiana s’accendono le
luci della sera, mentre si srotolano le invenzioni ed i sogni
con il racconto dell’angelo
Centuno. Ma la magia è difficile a rendersi sulle tavole di
un palcoscenico, deve tenere
uniti mente e sentimenti, deve
aprirsi un mondo per quel regista che voglia un giorno o
l’altro fare i conti con i Giganti
di Pirandello, dare o no un finale a quest’incompiuta, mostrare o no questi (attualissimi)
mostri che scendono a valle a
distruggere la poesia, ad impedire la parola che la contessa ilse vorrebbe dare alla
Favola del figlio cambiato.
assistendo al Gobetti, presentato dall’officina per la Scena
nell’ambito del ciclo “il cielo
su Torino” – si sono altresì avvicendati gli Atridi della Pic-
cola Compagnia della Magnolia, Le notti di Tino per la
regia di Eloisa Perone e Lolita
messo in scena e interpretato
da Silvia battaglio –, è parso
proprio che l’aspetto magico
non abbia trovato spazio
nell’operazione condotta da
Michele Guaraldo: tutto s’avvicina piuttosto ad una ricerca
teatrale, ad uno spettacolo che
non sa bene quale strada imboccare, tra elementi di circo
o di rivista, tra l’apporto fanciullesco delle videopitture
dal vivo di Stefano Giorgi, in
cui gli attori dicono troppo
spesso battute che non sanno
poi costruire o rivestire di
strazio senza mezzi termini
(la contessa) o di sottili ragionamenti (il mago). Tutto ha la
colpa di apparire detto, spiegato al pubblico e non di innalzarsi su quel piano di alta
immaginazione su cui l’autore l’aveva posto. (e. rb.)
Una teatralità nuova
CINEMA “Giulio Cesare” al Regio di Torino
stellar della Paramount, su
piazza dai primi del mese, le
sale provviste dello schermo
gigante imax. Ma gli incontentabili di Lionsgate, che su
questo secondo numero, nuovamente interpretato da Jennifer Lawrence, nella parte di
un’arciera, facevano estremo
conto, si lamentano lo stesso.
al secondo posto è arrivato
Big Hero 6 della Disney, nelle
sale da tre settimane (totale per
le tre, quasi 126 milioni), e
solo al terzo il citato Interstellar, con un totale, pure per tre
settimane, di 121 milioni circa.
[i dati sugli incassi ai cinema
statunitensi sono forniti
dalla agenzia Rentrak ©]
L
aLESSanDRo MoRMiLE
o spettacolo proveniente
dall’opéra di Parigi, firmato dal regista francese
Laurent Pelly, dona al Giulio
Cesare in scena al Regio di
Torino
una
teatralità
“nuova”, che sprizza ironia.
L’opera viene ambientata nei
sotterranei di un museo egizio, fra reperti archeologici,
accatastati fra scaffali e teche,
che prendono vita e diventano personaggi, dando vita
alla vicenda. Direzione d’orchestra superlativa, per stile e
levigatezza di suono, di alessandro De Marchi, che guida
un’orchestra del Regio antichizzata con l’inserimento di
strumenti d’epoca aggiunti
dal complesso academia
Montis Regalis. Compagnia
di canto formata per lo più
da specialiste barocche di
comprovata bravura, come
Sonia Prina (incisivo Giulio
Cesare), Sara Mingardo e
Maite beaumont, ma anche
Jessica Pratt (Cleopatra), soprano impegnata solitamente
nel repertorio ottocentesco
italiano, sa piegare la sua
voce cremosa alle esigenze
della vocalità händeliana
donandole un valore aggiunto. Successo pieno.
su certi aspetti troppo fragili e
fanciulleschi del sovrano che
scadono a macchietta, firma
con tratti di pacato divertimento e di bruciante drammaticità
altresì
bellissimi
momenti (pensiamo soprattutto al secondo tempo dello
spettacolo, pensiamo all’ultimo incontro tra Lear e Cordelia, al personaggio di Edgar,
allo sconvolgimento del vecchio Gloucester, specchio rovesciato del suo sovrano)
quando le parole dell’autore
Pagina
9
COURRIER DES ARTS
ritornano padrone e ridanno
vita ad episodi e stralci di rara
poesia. in un gruppo d’attori
che offre la giusta passione ai
propri personaggi, ricorderemo la Cordelia di Federica
vincenti, Francesco bonomo
eccellente Edgard, Gigi angelillo che è un grandioso
padre tradito e infelice,
l’astuta veemenza dell’Edmund di Giulio Forges Davanzati,
le
sorelle
irriconoscenti di Marta nuti e
Maria Chiara augenti. Placido padre e regista avrebbe
dovuto esigere assai di più dal
figlio brenno come fool e
anche preparargli un terreno
più ampio: invece un grande
personaggio del teatro shakespeariano pare essere messo
quasi in un canto e rimanere
come schiacciato, avvilito.
Mazzamauro e Preziosi
grandi protagonisti
Per il cartellone di Torino Spettacoli
D
ManUELa MaRaSCio
a stasera fino a domenica 7 anna Mazzamauro sarà al Teatro Erba con
il suo nuovo spettacolo Nuda
e cruda: un’esortazione a liberarsi da varie forme di negatività, tra cui i ricordi
cattivi, i tabù del sesso, la
paura della vecchiaia. Lo spirito che anima la scena è
quindi volutamente irriverente e stimola in modo audace il pubblico attraverso le
più ardite suggestioni create
dall’abile regia di Livio Galassi: alla sempre corrosiva
bravura della Mazzamauro
fanno da cornice le musiche
originali di amedeo Minghi,
eseguite dai Màs en Tango,
per creare un flusso magnetico di parole e canzoni che
non può che avvolgere il
pubblico e trascinarlo via, abbattendo qualsiasi freno inibitore. accompagneranno
l’attrice il danzatore Leonardo bonfitto e i musicisti
Salvatore Cauteruccio e Sasà
Calabrese. altro imperdibile
appuntamento al Teatro alfieri: fino al 7 dicembre alessandro Preziosi sarà in scena
con il Don Giovanni di Molière. Dopo i successi di Am-
leto e Cyrano, KhoraTeatro
prosegue i suoi fortunati allestimenti, in collaborazione
con il Teatro Stabile
d’abruzzo; e questa volta
Preziosi, reduce da successi
televisivi e cinematografici,
ha scelto di mettere nuovamente in gioco le sue abilità
teatrali con un altro grande
mito della drammaturgia.
Don Giovanni, seduttore
senza scrupoli, eternamente
votato alla brama di conquista, vede, nella versione di
Molière, mescolarsi il meglio
delle fonti precedenti – il tutto
ha inizio nella prima metà del
’600 con Tirso de Molina e
con il suo Burlador de Sivilla
–, dando origine a un efficace
varietà di toni sempre oscillante tra il comico e il drammatico; in particolare, sono
stati gli aspetti più ilari accentuati dalla Commedia
dell’arte a confluire nella
rielaborazione del drammaturgo francese, dalla cui
penna è nato un personaggio
tanto raffinato quanto cinico
e dissacrante, in aperto contrasto con la società del suo
tempo e con la religione, qui
offerto al pubblico nella
traduzione e nell’adattamento di Tommaso Mattei.
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
10
5 Dicembre 2014
COURRIER DES ARTS
TORINO e PIEMONTE
“Anime Nascoste”
Luisa Albert
Leonardo Caboni
Libero Maggini
Galleria Davico Arte
Gall. Subalpina 21 – Torino
Fino al 24 dicembre
Info: 011 0362954
www.davicoarte.it
La mostra ospita inoltre, in via
eccezionale, la scacchiera dello
scultore Roberto Scardella.
Tino Aime
“L’amore
è la più a buon prezzo
delle religioni”
Galleria Fogliato
Via Mazzini 9 – Torino
Dal 5 dicembre 2014
al 24 gennaio 2015
Info: 011 887733
www.galleriafogliatotorino.com
“Piccole Opere”
Collettiva
Galleria d’Arte Pirra
C.so Vittorio Emanuele II 82
Torino
Fino al 18 gennaio al 2015
Info: 011 543393
In mostra una rassegna di dipinti il cui unico comune denominatore è appunto il piccolo
formato. Saranno, infatti, in
mostra autori di origini ed epoche diverse: i post-impressionisti
russi, in cui la Galleria è specializzata e che tratta in permanenza, gli italiani Corbelli e Da
Milano, i francesi, tra cui Cahours, Petitjean e Guirand de
Scévola, Klara Vlassova e Fedor
Yusov, i nuovi artisti russi che
Pirra ha il piacere di presentare.
(c.s./c.p.)
Presentazione del libro
“Circolo Eridano
150 anni di vita e costume
del Po”
di Elena Perosino
e Davide Mabellini
Biblioteca
del Circolo degli Artisti
di Torino
Palazzo Graneri della Roccia
Via Bogino 9 – Torino
Venerdì 5 dicembre - ore 18,30
Info: 011 8128718
www.circolodegliartistitorino.it
Alla biblioteca del Circolo, la presentazione editoriale con l’intervento
della giornalista Linda Cottino.
“Animalerie
Immaginifiche Costellazioni”
di Pietro Bologna
PHOS - Centro Polifunzionale
per la Fotografia e le Arti Visive
Via Garibaldi 35bis – Chieri (To)
Fino al 15 dicembre
Info: 011 7604867
www.phosfotografia.com
In esposizione il siderale bestiario
iconografico di Pietro Bologna:
dallo spazio della fantasia,
un’astronomica immaginazione
zoomorfa in foto. (c.s./e.l.)
Festival Nazionale Invernale
dei Borghi più belli d’Italia
Ostana (Cn)
Info: 0175 94915
Dal 6 all’8 dicembre
Ostana - piccolo paese occitano di
fronte al Monviso - ospita il II Festival Invernale dei Borghi più belli
d’Italia, nato nel 2001 per iniziativa
dell’A.N.C.I. allo scopo di valorizzare
e promuovere proprio il grande
patrimonio di storia, arte e cultura
presente nei centri “minori” italiani.
su questa pagina
il Corriere dellÊArte
dedica uno spazio
agli APPUNTAMENTI dÊARTE.
È possibile segnalare
eventi, mostre,
vernissage, iniziative culturali ecc.
per informazioni e tariffe :
>>> tel. 011 6312666 <<<
Vernissage
venerdì 5 dicembre - ore 18,00
Galleria Arte Città Amica
Centro Artistico Culturale
via Rubiana 15 – Torino
“Fare Arte oggi”
Mostra collettiva
Sabato 6 dicembre - ore 16,00
Galleria Arte per Voi
Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To)
“Un pittore fuori dal coro”
Carlo Pigino
Mercoledì 10 dicembre - ore 18,00
Circolo degli Artisti di Torino
Palazzo Graneri della Roccia
via bogino 9 – Torino
Mostra Sociale
venerdì 12 dicembre - ore 17,00
Galleria
Rinascenza Contemporanea
Associazione Culturale
via Palermo 140 – Pescara
“Synaptic”
Personale di Massimo Di Stefano
Martedì 16 dicembre - ore 16,00 e 21,00
Della Rocca Casa d’Aste
via della Rocca 33 – Torino
Asta di antiquariato
e oggetti di decorazione
Dipinti e sculture
del XIX e XX secolo
CORRIERE dell’ARTE
COURRIER DES ARTS
Direttore Editoriale
Pietro Panacci
Direttore Responsabile
Virginia Colacino
Caporedattore
Chiara Pittavino
Comitato Editoriale
Giorgio Barberis, Rolando Bellini,
Massimo Boccaletti, Franco Caresio,
Angelo Caroli, Claudia Cassio,
Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,
Marilina Di Cataldo,
Gian Giorgio Massara,
Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,
Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,
Gianfranco Schialvino,
Maria Luisa Tibone
Corrispondente da New York
Mauro Lucentini
[email protected]
Corrispondente da Berlino
Sabatino Cersosimo
Hanno collaborato
F. Florian, C. Gallo, G. Milani,
A. Olivieri, E.S. Laterza, M. Marascio,
E. Piacentini, C. Pittavino, E. Rabbione,
N.M. Salvo, A.D. Taricco, D. Tauro
Realizzazione grafica interna
a cura di E.S. Laterza
Fotografo ufficiale Antonio Attini
Redazioni distaccate
Milano Rosa Carnevale
Tel. 339 1746312
Roma e Napoli Fabrizio Florian
Tel. 388 9426443
Palermo Caterina Randazzo
Tel. 334 1022647
Concessionaria di Pubblicità interna
Stampa e distribuzione
EditService S.r.l.
Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)
Editore
Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Torino
P.IVA 06956300013
Segnalazioni
in ITALIA
Rodolfo Aricò
“Uno sguardo
senza soggezione”
Galleria A Arte
Studio Invernizzi
Via Scarlatti 12 – Milano
Fino al 28 gennaio 2015
Info: 02 29402855
www.aarteinvernizzi.it
Il percorso espositivo, pensato
come un iter unitario che mette
in relazione gli spazi della Galleria A-Arte Invernizzi e della Galleria Lorenzelli Arte, intende
ripercorrere, attraverso la scelta
di opere fondamentali, l’attività
dell’artista a partire dalla metà
degli Anni Sessanta sino agli inizi
degli Anni Novanta. Negli spazi
della Galleria Invernizzi saranno
in mostra i senza titolo del 1967,
opere che lasciano emergere i
tratti di una riflessione che interroga le potenzialità della riduzione espressiva formale. (c.s.)
“Dolly” Collettiva
Circoloquadro
Associazione Culturale
Via Thaon di Revel 21 – Milano
Fino al 19 dicembre
Info: 02 6884442
www.circoloquadro.com
Mostra collettiva dedicata al multiplo fine-art. Si gioca con ironia
intorno al nome Dolly, il primo essere vivente a essere stato clonato, per proporre un numero
importante di lavori di artisti, giovani o già affermati, italiani e
stranieri prodotti in multipli o tirati
in serie. Lo spazio di Circoloquadro presenta fino al 19 dicembre,
una serie di incisioni, fotografie e
sculture, di alta qualità e di
dimensioni diverse. (c.s./c.g.)
Abbonamenti
Annuale (22 nn.):
euro 60,00 per l’Italia
euro 120,00 per l’estero
Arretrati: euro 5,00
Carlo Orsi
Ca di Fra
Arte Contemporanea
Via Farini 2 – Milano
Fino al 30 gennaio 2015
Info: 02 29002108
Braccia, gambe, mani, tante mani
agitate a trattenere, afferrare,
farsi spazio. Facce, visi scavati
dalla fatica, pallidi di tensione, un
concitato groviglio di membra e
oggetti e luci e i finestrini del
treno in partenza; sbucano da
quelle finestre, dall’interno del
convoglio ferroviario, piedi a
mezz’aria, ciabatte, borsette
passate di mano in mano, pesanti valigie che sembrano volare prive di peso. (c.s./p.p.)
La Collezione Gemito
Galleria d’Arte Moderna
di Roma Capitale
Via Crispi 24 – Roma
Fino al 30 gennaio 2015
Info: 06 0608
www.galleriaartemodernaroma.it
Nell’ambito della mostra Artisti
dell’Ottocento, temi e riscoperte, è
previsto un focus di due sale incentrato sulla produzione scultorea
e grafica del napoletano Vincenzo
Gemito (1852 - 1929), del quale
la Galleria romana possiede
un’importante raccolta. (c.s./v.c.)
“Il Bello o il Vero
La scultura napoletana
del secondo Ottocento
e del primo Novecento”
Complesso Monumentale
di San Domenico Maggiore
P.za S. Domenico – Napoli
Fino al 31 gennaio 2015
Info: 081 5629085
www.ilbellooilvero.it
c.c. postale n. 45958055
intestato a Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Aut. Tribunale di Torino
n. 4818 del 28/07/1995
ABBÒNATI
al
f or
ma
to
t ab
loi
CORRIEREdell’ ARTE
a 60 euro
per un anno
22 numeri a casa tua
offerta combinata abbonamento + sito-web: € 130
tel. 011 6312666
d
Gallerie
ACCADEMIA Galleria
via accademia albertina 3/e – Torino
Tel. 011 885408
Email: [email protected]
www.galleriaaccademia.it
orario: 10,00-12,30/16,00-19,30;
chiuso lunedì
Fino al 7/12
“Il Gruppo artistico Co.Br.A.”
in occasione del 45° annniversario
della fondazione della Galleria
ARTE CITTÀ AMICA
Centro Artistico Culturale
via Rubiana 15 – Torino
Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845
Email: [email protected]
www.artecittaamica.it
orario: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiuso
Dal 5 al 20/12
“Fare Arte oggi” Mostra collettiva
ARTE PER VOI Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To)
Luigi Castagna - Tel. 011 9369179
Cell. 339 2523791
Email: [email protected]
www.artepervoi.it
Paolo nesta - Tel. 011 9328447
Cell. 333 8710636
Email: [email protected]
orario: sab. - dom. 15,00-19,00
Dal 6 al 21/12
“Un pittore fuori dal coro” Carlo Pigino
CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO
Palazzo Graneri della Roccia
via bogino 9 – Torino
scala b destra - 1° piano (digitare 4444+ )
Tel./fax 011 8128718
Email: [email protected]
www.circolodegliartistitorino.it
orario: lun. - ven. 15,30-19,30
Fino al 6/12
Personale di Caterina Cucco
Dal 10/12
Mostra Sociale
LA LANTERNA Galleria
di Maristella SANDANO
Direttore artistico: Livio Pezzato
via S. Croce 7/c – Moncalieri (To)
Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962
Email: [email protected]
www.lalanternaarte.com
orario: mart. - sab. 15,30-18,30
A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca,
E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli,
E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake,
E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia,
S. Manfredi, D. Pasquero, G. Peiretti,
G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti,
G. Righini, T. Russo, G. Valerioti
inoltre pittori ucraini, naïf croati
grafica nazionale ed internazionale
LA LUNA Art Gallery
via Roma 92 – borgo San Dalmazzo (Cn)
Cell. 339 7108501
Email: [email protected]
www.artgallerylaluna.com
orario: ven. 16,00-19,00;
sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;
dom. 10,30-12,00
LUNA ART COLLECTION
Spazio espositivo
via nazionale 73/1 – Cambiano (To)
Tel./Fax 011 9492688
Email: [email protected]
www.luna-art-collection.com
orario: lun. - ven. 8,30-17,30;
sab. 8,30-17.30 (previa telefonata)
In permanenza serigrafie d’arte
a tiratura limitata
di Coco Cano, Francesco Casorati,
Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,
Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg,
John Picking, Marco Puerari,
Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,
Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo
CORRIEREdell’ARTE
RINASCENZA CONTEMPORANEA
Associazione Culturale
via Palermo 140 – Pescara
Cell. 328 6979208
Email:[email protected]
www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com
orario: mar. - sab. (su appuntamento)
Fino al 28/1/2015
“L’Inumanesimo. Arte post-virtualista”
Collettiva
Dal 12/12/2014 al 21/1/2015
“Synaptic”
Personale di Massimo Di Stefano
SENESI Arte
via S. andrea 44 – Savigliano (Cn)
orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30
Tel. 0172 712922
Email: [email protected]
www.senesiarte.it
SILVY BASSANESE Arte Contemporanea
via Galileo Galilei 45 – biella
Tel./Fax 015 355414
Email: [email protected]
www.silvybassanese.it
orario: mart. - ven. 16,30-19,30;
sab. e festivi su appuntamento
STORELLO Galleria d’Arte
via del Pino 54 – Pinerolo (To)
Tel. 0121 76235
orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;
lun. e dom. chiuso
In permanenza opere di Avataneo, Carena,
Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis,
Luzzati, Massucco, Musante
TEART Associazione Artistico-culturale
via Giotto 14 – Torino
Tel. 011 6966422
Email: [email protected]
orario: mart. - sab.17,00-19,00
Fino al 20/12
Mostra di oggetti artistici realizzati dai Soci
TINBER Art Gallery @ Pragelato
via albergian 20 - Souchères Hautes
Pragelato (To)
Tel. 0122 78461
Email: [email protected]
www.tinberartgallery.it
orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00
Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,
Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,
Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,
Enrico Challier, Dino Damiani,
Pierflavio Gallina, Lia Laterza,
Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,
Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,
Sergio Saccomandi, Luciano Spessot
M.ro Raul VIGLIONE
Studio - Galleria - Mostra Culturale
via Servais 56 – Torino
Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705
Email: [email protected]
www.raulviglione.it
A.L.P.G.A.M.C.
5 Dicembre 2014
Pagina
BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte
via bonafous 7/1 – Torino
Tel. 011 8173511
www.biasuttiebiasutti.com
orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30
LA TESORIERA Centro Arte
C.so Francia 268 – Torino
Tel. 011 7792147
www.tesoriera.com
orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;
lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento)
Mostra di pittura dall’Ottocento al Novecento
Arte Antica
AVERSA Galleria
Dipinti dell’800 e del Primo ’900
via Cavour 13 (int. cortile) – Torino
Tel. 011 532662
Email: [email protected]
www.aversa-galleria.it
orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00
In corso “Proposte 2014
Dall’800 agli Anni ’20”
DELLA ROCCA Casa d’Aste
via della Rocca 33 – Torino
Tel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244
Email: [email protected]
www.dellarocca.net
Il 16/12 alle ore 16,00 e alle ore 21,00
Asta di antiquariato e oggetti di decorazione
Dipinti e sculture del XIX e XX secolo
LUIGI CARETTO Galleria
dal 1911 Dipinti Antichi
via Maria vittoria 10 – Torino
Tel. 011 537274
Email: [email protected]
www.galleriacaretto.com
orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30
In corso “Flashback. L’Arte è tutta contemporanea”
Mostra-mercato
c/o PalaAlpitour Isozaki
(via Filadelfia 82 / c.so Sebastopoli 123 – Torino)
SANT’AGOSTINO Casa d’Aste
a Torino dal 1969
C.so Tassoni 56 – Torino
Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577
www.santagostinoaste.it
orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30
11
COURRIER DES ARTS
CORRIEREdell’ARTE - 5 Dicembre 2014