N° 196 SWITCH AD OSSICODONE/NALOXONE IN PAZIENTE SINTOMATICO (ALL'USO DI OPPIOIDI) IN TRATTAMENTO CON MORFINA CLORIDRATO ALTE DOSI: CASE REPORT. Fausto Petricola, G.Pasciuti, C.Fabbiano, A. Baccheschi, S. Ghedin, C.Piredda, ME. D’Addario. Hospice ICOT Latina Introduzione: L ‘associazione ossicodone / naloxone viene utilizzata nel trattamento del dolore nei pazienti affetti da neoplasie sia nelle primissime fasi di malattia che in quella fase avanzata. L'ossicodone oppioide semisintetico agonista puro dei recettori mu e kappa è una alternativa alla morfina orale di pari efficacia e tollerabilità. La stitichezza è uno dei più frequenti effetti indesiderati degli oppioidi per il quale non si instaura tolleranza e spesso comporta la necessita’ di ridurre il dosaggio o addirittura di sospendere la terapia, compromettendo in tal modo il mantenimento dell’effetto antalgico. Il Naloxone associato all’ossicodone somministrato per via orale, subisce un metabolismo di primo passaggio epatico che ne riduce la biodisponibilità a meno del 3%, rendendo improbabili effetti clinici a livello sistemico. Il suo compito è quello di "contrastare” la stipsi indotta dall'ossicodone, bloccandone l'azione a livello dei recettori per gli oppioidi del tratto gastrointestinale, e mantenendo l’efficacia dello stesso sulla diminuzione del dolore, tanto che ultimamente sono stati riportati numerosi casi di utilizzo di ossicodone/naloxone ad alti dosaggi. Caso clinico: Paziente maschio di 65 anni affetto da neoplasia della vescica infiltrante con metastasi osse diffuse a tutto lo scheletro , epatiche e polmonari , sottoposto a cicli di chemioterapia e di Radioterapia a scopo antalgico sulle frazioni ossee sintomatiche, in corso di ricovero ospedaliero e stata impostata una terapia antalgica con elastomero contenente 10 fiale di morfina cloridrato da 10 mg ciascuna e 2 fiale di ketorolac nelle 24 ore . Per scadimento del performance status ( Kps < 50 ) e tossicità indotta dalla chemioterapia il paziente viene inviato alla cure palliative per la sola terapia di supporto e antalgica. Al momento della diagnosi il paziente presentava stipsi ostinata (CVAS costipation visual analog scale = 9 ) nausea G:2/3 e sporadici episodi di vomito per cui eseguiva terapia sintomatica con lassativi osmotici e antiemetici. Giunto alla nostra osservazione in regime di assistenza domiciliare è stata variata la terapia antalgica con l’associazione ossicodone/naloxone alle dosi di 70 mg x 2 volte die ed è stata impostata una terapia per il dolore episodico intenso con fentanyl citrato sublinguale alla dose di 400 mg. Nella prima settimana di trattamento il paziente riportava un miglioramento notevole della stipsi (CVAS = 4) e soprattutto della nausea e vomito , ricorrendo all’assunzione di fentanyl citrato sublinguale per unico episodio giornaliero di BTcP presentatosi 3 volte nell’arco della settimana. (NRS 4/5). Per tanto è stato aumentato ossicodone/naloxone a 80 mg x 2 diè , con conseguente regolarizzazione del transito intestinale e risoluzione della stipsi . Conclusioni: La terapia cosi impostata è proseguita fino all’ 85 giorno, il decesso del paziente è avvenuto all’88 giorno di assistenza domiciliare. Dalle schede giornaliere degli accessi infermieristici e medici si è potuto evincere come la modifica della terapia antalgica scegliendo la somministrazione per os come le linee guida ci insegnano con un farmaco attivo quale l’associazione di ossicodone/naloxone non ha portato ad alcuni effetti collaterali indipendentemente dai dosaggi di farmaci utilizzati , bensì ha migliorato la qualità di vita dell paziente misurata attraverso la regolarizzazione dell’evacuazione (CVAS = 1 ) , la cessione della nausea e del vomito e soprattutto l’assenza del dolore . ( NRS 7 gg : 3/4 , NRS 30gg: 0/1, NRS 60 gg : 0, NRS 85 gg : 0 ). Smith K et al. Single- and multiple-dose pharmacokinetic evaluation of oxycodone and naloxone in an opioid agonist/antagonist prolonged-release combination in healthy adult volunteers. Clin Ther 2008; 30:2051-68.
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