Spormaggiore, la fiaba si fa in classe di Elisabetta Curzel e ne sono di arcinote, orgogliose delle proprie trasposizioni cinematografiche. Di nordiche, fredde e crudeli, a volte, nella trama. Altre sanno di legna, e hanno la voce di un nonno. Sono le fiabe: ricordo inossidabile, gelosamente conservato nel cuore di tanti adulti. Ma come offrirle ai più piccini? Un team di docenti della scuola elementare di Spormag- C giore ha scelto la strada più difficile: affidarle a loro in ogni aspetto, dalla creazione della trama, alla sua rappresentazione. Il progetto nasce due mesi e mezzo prima della conclusione dell’anno scolastico, con un “tempo scuola opzionale” (due ore ogni giovedì pomeriggio) tutto da inventare. Tra le proposte da rivolgere ai bambini dalla prima alla quinta elementare, le maestre ne in- Alunni prima classe Beatrice Mihaela Dima Simone Gasperetti Elisa Lorandini Mattia Panizza Chiara Pedron Martina Rampanelli Filippo Zeni Alunni seconda classe Thomas Calovi Serena Detomaso Florentina Duriqi Nabil Elarfaoui Marco Gasperetti Stefano Gasperetti Alessio Lorandini Francesca Lorandini Cinzia Malfatti Flavia Rampanelli Giacomo Tanel Diana Mihaela Tepes Leonardo Zeni Natalia Wojcik Alunni terza classe Sara Bertò Dennis Casermini Roberto Detomaso Karla Mariane Dietrich Giorgia Doliana Vittorio Endrizzi Donia Harrachi Sara Labidi Alexandru Mangalagiu Samuel Nicolussi Clara Osti Gianluca Panizza Cristian Pezzi Giulia Tanel Arianna Tenaglia Insegnanti Lorenza Iori Margherita Schiappadori Carla Marcolla Loredana Degregori Silvia Berni dividuano una che coinvolge il punto lettura di Spormaggiore (appartenente alla Biblioteca Intercomunale “Altopiano Paganella Brenta” che più volte, negli anni, ha manifestato la propria disponibilità); una proposta speciale, che offre a bambini di età diverse, diverse possibilità. Per i più grandi, di quarta e quinta elementare, che possono usufruire della presenza di un esperto della biblio- teca, si tratta di inventare una storia in toto, individuando un soggetto e sviluppandolo: un vero e proprio approccio alla scrittura. Ai più piccoli, delle classi prima, seconda e terza, spetta invece il compito di rappresentare una leggenda legata al territorio “perché crediamo”, spiega una delle maestre, “che la scuola sia interlocutore e interprete privilegiato del luogo in cui si trova”. ') EdhiZgIG:CI>CD &#'%%, L’avventura dei più grandi si risolve in “Pippo e la fabbrica di cioccolato” e “Il risveglio della mummia”, racconti fantastici con conigli coraggiosi e mummie ingenue come protagonisti dove divertimento, fantasia e giocosità non dimenticano però la sostanza. “In entrambi i casi”, secondo le maestre, “si tratta di testi densi di significati valoriali. Contengono l’idea che il passato si rapporta sempre con il presente per inventare il domani. Si voleva far capire ai bambini che il loro “oggi” dipende da uno “ieri”. La soddisfazione maggiore? Sentire gli alunni chiedere alle maestre di poter scrivere altre storie”. Più visiva l’esperienza delle prime classi, che hanno fatto di due leggende di Spormaggiore un unico grande “libro”, suddiviso in pannelli colorati. Partendo da cartoncini di circa 60x40 centimetri (“le dimensioni minime, indispensabili per permettere ai bambini di ritagliare i contorni”, spiegano i docenti) e usandoli come supporto di base, è l’inventiva di maestre e alunni a trovare in prodotti quotidiani la materia prima ideale per rappresentare montagne, cieli, soldati e Madonne miracolose. “Abbiamo lavorato con farine di diverse grammature, con macinati e chicchi di granoturco, orzo, avena e grano saraceno”, il- PIPPO E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO Yousef Elquacemi Marco Chini Davide Tenaglia Mattia Malfatti Federico Osti Diego Rampanelli Alessio Boi Giuseppe Argiolas Omar Labidi Federica Cullotta Arianna Leonardelli Romina Dauti Giulia Zeni Carlotta Osti Sara Rampanelli Stefano Poienaru Alessia Nicolussi Insegnanti: Carmela Carrubba Serena Dalmonego EdhiZgIG:CI>CD '* &#'%%, lustrano le maestre. “Un aiuto gradito è poi giunto da una signora del posto, proprietaria di un mobilificio, che ci ha fatto dono dei campionari delle stoffe per foderare i divani”. Ecco perché i cieli di “Uno sguardo di luce” sono damascati, le montagne sono di seta, le strade si snodano su trame sofisticate. Una spiegazione a parte merita infine il titolo. Nelle prime classi della scuola di Spormaggiore, come ormai nel resto del Paese, non mancano i bambini stranieri, appartenenti ad altre religioni; la Madonna, per alcuni di loro, è dunque risultata una nuova conoscenza. Ma “piccolo” e “perspicace” vanno spesso di pari passo: per gli alunni non è stato quindi difficile riconoscere alla figura mariana una valenza positiva. Spetta a uno di loro, particolarmente sensibile ai fenomeni fisici, il merito di aver messo tutti d’accordo – cristiani, musulmani (che una figura simile la riconoscono in Fatima, ma che non possono rappresentarla) e orientali – attribuendo a Maria un concetto universalmente percepito come positivo, la luce. “Una bambina ha quindi azzardato: «Ma questa signora vede cose che gli altri non vedono!»”, racconta una maestra. “E da lì abbiamo pensato di unire i due concetti, di sguardo e di luce, nel titolo, per fare riferimento al sacro in modo velato e composto”. Ora, dall’inizio del nuovo anno scolastico, i pannelli originali saranno decoro del giroscale della scuola, e si spera possano ispirare tanti altri bambini. Per quelli più lontani vengono in aiuto i punti lettura del territorio: il materiale originale è stato stampato in formato A4 e consegnato, sotto forma di libro, alle biblioteche del Trentino. IL RISVEGLIO DELLA MUMMIA Desirée Veronesi Fabio Danisi Federica Tasin Francesco Tanel Guido Zeni Kevin Piazza Leopoldo Luchi Loris Tanel Luana Leonardelli Mariaelena Floriani Mirko Lorandini Riccardo Cullotta Sara D’Alessio Virginia Osti Insegnanti: Erica Endrizzi Antonietta Occhino Viola Leonardi '+ EdhiZgIG:CI>CD &#'%%, I]kWhZe Tanto tempo fa i Francesi volevano conquistare il Trentino. La gente di Spormaggiore era spaventata perché aveva saputo che essi stavano arrivando in val di Non. Disperati donne e uomini corsero dal parroco a chiedere aiuto. Tutti erano preoccupati perché i soldati stavano salendo dalla Rocchetta. Il parroco consigliò i suoi parrocchiani di rifugiarsi sul monte Fausior: anziani, donne e bambini raggiunsero “il cason” sulla montagna. Gli uomini rimasero in paese per aiutare il parroco. IYkebWZ_If eZ_bkY[ Ad un certo punto si sentirono le trombe dell’esercito francese. Il parroco andò a pregare davanti all’antica statua lignea della Madonna. Mentre i soldati si avvicinavano a Spormaggiore, Ella si mise a piangere. I Francesi arrivarono e videro davanti a loro il luccichio di centinaia di baionette: erano le falci dei contadini abbandonate tra i covoni di grano. In verità la Madonna aveva voluto creare nella mente dei soldati una visione. Napoleone Bonaparte, pensando di avere di fronte un grande esercito nemico, ordinò di ritirarsi verso il fondovalle. Il paese fu salvo. fehcW]]_eh[ EdhiZgIG:CI>CD ', &#'%%, '- EdhiZgIG:CI>CD &#'%%, I]kWhZe Gli abitanti furono avvertiti dello scampato pericolo e scesero dalla montagna. Dentro loro abitava ancora una paura: il rumore assordante della sorgente di Maurina, poco distante dal paese. Le vecchiette di Spormaggiore, devote all’antica statua, consigliarono i capifamiglia di rivolgersi nuovamente alla Madonna perché liberasse l’acqua della sorgente dalla presenza di uno spirito cattivo che secondo loro provocava improvvisi boati. IYkebWZ_If eZ_bkY[ EdhiZgIG:CI>CD '. &#'%%, Tutti decisero di portare la statua da Spormaggiore a Maurina attraverso i campi e con loro c’era anche il parroco. La processione arrivò alla sorgente, quando gli uomini che portavano la Madonna si sbilanciarono e dal dito della statua cadde l’anello che finì nelle acque. L’anello benedetto fece fuggire il Maligno dalla cascata e nel cuore della gente non ci fu più paura. Ancora oggi chi cammina sulle stradine di campagna che costeggiano Spormaggiore e guarda nella valle, segue il canto “dell’Acqua Santa” di Maurina. fehcW]]_eh[
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