profilo curriculare nuovi direttori sanitario e

'lí
LE IAUNEDDAS
Andreas Fri.d.olin 1{eis Bentzon.
C o n o u e sto o i se o h o il piaeer e di pr esentar e queIla cul- e tuttora
- 1ntura musicale ehe fioriva
in parte fiorisee
torno al-1o strr.mento musi.eale sardo, ].e launedd.as. sino alla
fine del- seeolo scorso questo strrmento era di-ffuso in Ì;utta
la Sardegna meríd.ionaler nt& al- momento in cul svolsi le rice:rc h e d i eu i q u e sto d i se o é un r isultato,
ossla nel per iodo tr a
íI L957 e il 1962r soprawlveva eome aÌ;ti-vo elemento cultura1 e s o l o 1 n d .u e p a e sl , a C abr as, vicino a Or istano, e a Villaputzu neI sarrabus, benché si trovassero ancora persone eapapostí.
ci d.i suonarlo in rnolti altri
Le launedd.as consistono di 3 eattne da suonarsi eontemporaneanente, j-n guanto vi si applica una teeniea dl fiato ehe
penrette di hantenere un flusso c[raria eontinuo nello strumento. Ouindi sia da un punto cii vista sonoro ehe anche da uno pur a m e n t e sto ri e $ rl e
l a u n e d das si possono consld.er ar e eom e una
zarnpogna senza saeeo.
Delle tre eanne lfu:ra, tfsu tunbu'r, fa sempre d.a basso eostanter si tiene nella ma^nosj-nistra lnsieme al1a. eanna melod.iea piú bassa 't sa mankosa marna", mentre la ca:rna melod.iea .
p i ú a c u t a n sa ma n ko se d d a , si tiene a par te neI1a destr a. T,e d
due ùr-reeanne melodi-ehe hanno einque toni, iI piú grave dei
quali 'rsf arrefinu.",
sraeeord.a j-nsieme al basso, sieehé si fond.e con questo e non si sente. In questo mod.oil suonatore di
Iauned.d.asriesce a creare gli effetti
di pausa.
i,e launeddas ver.gono fabbrieate
in 8 toni fond.araentalÈ.
dlversi-, ilkuntsertusf', eiascu:ro dei quali esiste 1n svariate
tonaJ.ité'
una festa
€ u.rl suonatore di launedd.as che sia ingaggiato per
porterà nomalmeate con sé 10-15 stnrmenti d.iversl.
Qui di seguito si iLó uno schema dei krrnsertus oggl in usor F€r
1a lettura
facilitare
tra trasposti
1n soJ- maggiore, le tonalità
1n cui sono eseguiti tuttil
starrefinu
tra paé riportato
rentesi:
-2-
Fioras.slu.
Tumbul
SOL
ldarrkosa manna3
( si )
re
mi
fa
so1
( re )
Iilankoseilda:
sol
la
si
d.o
si
do
re
si
d.o
Puntr t_e orgarru.
Tumbur
SOL,
MarTkosa maJxna:
( re )
mi
fa
ilIankosed"da:
soJ.
(sol)
fa
so1
la
sol-
la
d.o
re
la
-Zanpogna.
îumbu:
SOi,
Martkosa mannai
(re)
Marrkosed.cLa:
(re).
mj-
fa
Media+a.
lFumbul
SOL
Mankosa maruÌar . (so1)
:.a
si
(re)
MaJxkosed.d.a:
lled.iana
fa
sol
la
si
].a
si
d.o
a pipia.
Tumbu:
SOL
I{ani<osa manna:
Markosed.d.a:
( soI)
La
sl
d.o re
( re)
sol
- - fspinellu"
furnbu:
SOt
Ha::rkosamannas
Manlcosed.ùa:
( re )
fa
(so]-)
la
si
sol
Ia
si
cl.o re
3fspinellu
a pipÍa.
Tumbu:
SOI
j',{ankosa naruLa3
Ilanrlcoseddas
(re)
(soI) ru. sí
sol la si
do
d.o
Fiuda bagadia.
lumbu:
SOL
I,lankosa ila:rna:
I'{ankosedd.a:
(so1)
ta
si
(si)
do
re
re
ni
fa
soL
La storia delle launed.das si- perde nel- bulo della prei_storia.
I1 fortuna.to ritrovamento di u:: bronzetto nuragico
raffigurante
un uonxo ehe suona uno strr.rmento di somiglianza
ind"ubitabile eon le tre eanne - 1e stesse ehe forse in questo momento si trovano tra le nani d.i ru: eontacl.ino sardo testimonla,l,lirt'iaf,pr
6ùta preseu.za d.ell-o strurnento in Sardegna per 25CO-3OOOarrni. Le launedd.as non sono quind.i un didellsaulos
scendente diretto
e ilelIa tibia greeo-roma:ri t aà
h e n n o r a d i e i p i ú l o n ta n e nel tenpo, for se in nodelli fenici,
na di eerto non sappiamo niente. Svariatl
sono i partieolari della teeniea musícaLe a cui si puó attribui-re
una sjmile d.atazloner ma per quanto riguarda la musi-ca stessa d.obbiano supporre ehe 1rattivité
ereativa autoctona del talento mus1eale sardo abbia cancellato tutte le traecie del1e antiche fo:me nusicali,
benché in al.euni- generi- si riesca arrcora
rrlf eco d.ella musica da bal-lo del primo med.ioevo.
ad afferrare
comunque stia:ro 1e eose, é meglio sotto ogni aspetto aor considerare 1o strumento eoroe un fossile,
bensí come parte integrante d.i una cultura eontadina europea d.e1 xx secolo, ed.
6 in questa luce che intendo offrire
qui appresso una breve
panore,niea dei vari generi ehe fioriscono
intorno arlo stnrrnenÌ;o e d"el posto che oceupano nella vita sociare dei paesi
d-e11a.Sard egna merid j-onal-e
r.
t
.,
I:
i-
{'
\
-4Ìiacei-ata A.
].
11 baf-lo.
a pi.pia.
3a1l-u" ;leoiana
0uesto
Sarrabus,
sil ballu,
DIS ngt.RJ
eerchío
coine venlva. suonato
cre11a trexenta
aall-tallora
esepito
Lara.
brs::.o é rin esempie c1i bsJ-lo in
gna merid.íonaler
del
Antonlo
1962/322+3tt5
della
nelIe
Sarde-
regionl
e d-el Canpic).ano d.i Cagl-iari,
T6errne iaaestrc
d.i Vlllaputzu,
qui
l,::-tonio La-
13,.
11 ball-o 1n cerchlc
era il nr-rcleo del :-epertorio
dei suo.:i..'iort a! -ìi.r--Jrec1d.as,Cj- Jr3Jt lun3a il 1r:-ír :.rccc d.e.i t:-._i:to úti
viste nusieale,
e al- tenpo stesso conrli2i6ne clellteslstenza.
soclello
ciale
stru:nento,
dal monento che i sriona.torl d-i launeddas
.Li professione
:nusiei-sti
che si guada.gpavarro d.a vivere
eraio
srronarr,lo ogni
Qnesto ballo
d"omenica ai
era una. vera e propria istituzione
f1t
3
0
,
a:rni
nell-a maggior parte dei paesl del-
colletti-vo
no all-rinizio
la
degli
ed aveva grande
Sardegna meriCionaJ-e,
vani
ín" piazza.
balli
perehó costituiva
uonini
cireostarrze
dl
la
separazione
consueta
pocire possibilite
una d.elle
arnmesse tra
per i- gio-
i:nportanza
e d.or:ne no1: sposatè;
fungeva
di
si
Ci arino in
nol-ti
di
suonatori
d.ei due sessj-.
Si
coninciava
d.a eui
speeial
no f esteggia-bi
inod.o í
entusiastieamente
ehé 1tafiml-Tazione
fettamente
e lrentusiasmo
condivisÍ
d.ai bracciantl,
suonatori
sia
e parecehi
sempre persone
di
dei
conCj-zioni
emergere e ad essere accettate
grazi.e
al
d.eva sforzi
loro
talento
piú
musicale.
1e scarpe,
inparavano
d.i presiigio
e piú
bravi
rieb.hi
per 1e loro
suonatori
piú
runili,
elreoli
nel
paese,
famrîrsi venivae poveri,
rnusica
pro;:rietari
nrolto
noncl.i--
eoine caì-zolai,
d.a tutti,
nei
sges-
genere
in
a fare
grancb
fai
d,a,viverci,
abbastanza
mestiere,
i;lparavano
poneríggio
1n gFano dopo l-a mietituraS
Avevano una posizione
a::che a suonere.
d.ove in
guadagnare
de1-
a ballare
d-ai giovanl
ingaggiati
pagatí
anno e veniva-no
avevano un altro
e dal- naestro
si
la.uned-das eraro
d.i l-oro potevano
meno tutti
ì-n
v:g:-'La:tza, d,a neecanlsmo d.i sblocco
stretta
messar -!oi si andava a casa a mangiare e nel
per continuare
fino a tard.a sera..
rlprendeva
f
pur
cosí,
dopo la
si
contatto
eraJLo per-
terrieri
quotati
giac-
ehe
erano qua-
che riuscivano
ad.
de11a buona soeietA
Era una prestazione
ehe richid-
-5-
qua.si sovrumati,
d.eva sforzi
sla
ira
sfrenata
i- suonatori
inezze per
ravai.lo alei;n
perciré
dor:renata da una gelo-
d1 launedd.as,
aisiurbare
che non trascu-
un coll eita o
tenere
"oer
chi teirtava dj- farsi
ava:"r.ti. Di eonseguenza il
di 8-10 annt- che rrolesse impaz.are a suonare 1e lau-
iad.ietro
tagazzo
ned.clas C-oveva.fare
1o stru,nento.
sforzr
per
errorili
arrivare
a conoseere
2 a"nni presso
Dopo un apprenCì s-beio cli ctrea
Lrn riaestro
riluitan-be
ed arrogante,
if cui lnsegrra,.:rento vol
i::effieeea
1li-ba'nen-L-e
s1 li:;ritava
piír. semplici,
a1]-e frasl
dorreya íngegna.rsi per a:r:ri a rienpire
cla sé 1e lacune CeJ.ltinsegnamento rlcer,rutor
tr..tta
nati
segretezza
rlira:rd.o c1i festa
notivi-
senza che questi
e variazi-oni
ai
per mbare
festa
in
gié
suonatorl
a.dd,enirami
principi
iroppo
fond.a:rentali
nel
dettagli
Un bz'a.no d.i musica
te
come uila serie
fissa,
su cui- si
d.i rivaliú8. p?OV€basa. senza
teenj-ci.
Ca ball-o
si
svoige
d"i tem{4..principa1i
progressivanensu. sequenza
eseguiti
ví'ene a.mpli-a.to e variato.
sequenza d1 temi- principali
si chia::ra t'sriskala."
ognuno d-ei criali
per
versa
ternr e.ta,riazioni
d-a un hu:rtser-i;u
di
l-auned.d.as puó eseglrire
icur:.tsertu
in
breve
e rigirare
a. Iungo
eseguire
le
suonare
rna si
che segue,
si
alltal-tro
tematica
musiea
eon un tema
na un bravo
siirgolo
srrskala.
suoiratore
tema e rnagari
di
un
sa girare
inpiegare
ore
seq.uenza. Per suona.re bene l-e È.àuned.i1
singcì-o
richied.e
sicché
rea]-izza
3isogna
per
tutta
iei.ra e a;lsit-cia.rg1i
rura linea
evo}-rtiva
iale
aleu:ee
che o-
che preccd.e per eond.uy're a
passaggio d.a un -bena principa-
nasea d"a quella
variazione
ciuella
ogni
1a stessa
de.s non basta
vari-azi-oni,
tenpo,
iin raed,iocre s
a Lrn alt:lo.
suonatore
gni
ed. é di-
lruntseriu,
i:a quanì;o uno clegli idea.li
d.elì.a
'e
lawiedd-as
che ogni xuntsertu
abbia rrila. su& cB.particolare,
il che noir. consenÌ;e di 'brasporre
ratteristica
per
Questa
ogni
per
nusica
affe:r-
se lle accortgessero.
La imisicr. che sí sviluppó
in questo coniesto
+.4 a .li nv-actj:rig é straOrd-inar1*len-be
conpllcata,
16 a. spr-ega.re i
in
quiudi
launed.ùas
per
i}
serLza ciie si
arrverta
una frattura
essere
esperii
capire
quand.o un su.onatore
conoscitori
della
fini-see
-6-
eon un tema e at'ba.ecia con un altro.
Fiorassiu.
2.Tripid.i.
îeJ.iee Pili.
D t ' . Sn g t
Sencilé l-e laur:eC.da.s in
.irel sud del1a
sopra'i;iuttc
gioni-
ave\ratto
cli balli
ciuesto seeolo
Sarclegna,
serapre a-,tu-bo ael
i
loro
RJ L9r9/1
sianro state
suonatoz.i
repertorio
A:3
suonate
d.i quelle
re-
rin buon nìrttero
poiehé ogni
settentrionale,
tanto veniva.::o ingaggiati
nei paesi .Jei ceniro\itord"
Questo
brcno é';n esenpie di cluesto tipo d.i bal1on originario
d-el paese d.i laccni
e q.Lli esegr-,r-'ito d"a lelice
?iii,
origncì.o cli t/iilapu-{--,.
1it eerehio
d.eì.l.a Sardegna
lt3\,Lt
3.
Se clefltsa. florassiu.
irel-ice PiI1
DFS
Acca,ni;o aJ- ball-o
nel- sua óell-a
veno
ti
in
re
col
laritó
piú
cercirio
\-iAg5g/L
proprlanente
eseguitr
feste.
alle
iir.sieine
sardor
a1tri,
priilo
al
"srr- ballu",
che veni-
clu-r'ar.te i
Sembra che ouesti- sle;lo
staii
ba1li
lnporta-
Sa.rdeg:ra in
bal.lo
epoca loiuttosto
tarOal e ílor3 1iossono .o*p.t"cercirro né in cornplessità rcusicale né in popo-
ín
presso
1a gente.
a^niieo forse
tra
I1 brano qui
questi
ripi
Sa tirantel].a
napoleiana.
comnen-batoé un eseinpio del
Cl bd-ii,
ma "sa d.an:.tsa.", paz'ola che non Ìra il
, , C a . l i z a r r ,r n a j - n d i c a q u e s t o p a r t i e o l a r e
4.
Bt4
Sard-egna se ne conosceve-nc nolti
oceasíonalilente
Conenlcalie
in
n3t
cìre ín
signidicato
iipo
Ilorassi-u"
chia-
delltitaliano
c1i bal]o.
Antonlo
Dl'S ngt
sard.o si
I-,a,1"a.
L96Z/\tszt
jjnuna. forma. di ballo
Questo bra::.o é r,.:r altro
"=u*pilddi :;
portato.
S i t r . s a . v av e r s o l r i n i z i o
cLel eecolo nei paesi de1 Sar*ra.bus e forse
5. Folka.
fu rr.rra rnod.a passeggera
Flucla bagadia.
A-i:tonio Lara.
DPS
Con ltaffer:narsi
nel
corso
del
seeolo
ehe non rnise inal rad.iei-.
rngt
R.J 1962/1A:3
d.i nt'-ove ccndizioni
attr,ral-e,
i
suonatori
di_ .rita
di
ín
Sardegna
Iaunerld.as cerea-
7-
aI passo con lf evoluzione in atto e inserirono
polke, mazurehe e persino fox-trot.
nel loro repertorio
Cuesto
b r a n o m o s tra u n o d e i ri su l ta tiin cui sfoeiar ono ouesti sfor zi.
rono d,i tenersi
Faceiata B. I Canti.
Da un punto di vista soeiologico i repertori
sardi d,i canti con aeconpagna,aento di launedd.asr si possono suddi-eidere in
due grrrppi principali,
ltuno di canzoni intese soprattutto
a dinei br ani 1 e 2 cone gener i melodieÍ
vertire,
Síà e se n p l i fi ca te
p i ú e o m u ne me n teu sa tl a q u e sto scopo; ltaltr o
d"i ser eneate, di
cui il bralo 3 é un esenpio.
Corrriee de1le canzoni - dicia,rio eosí - anene so]lo le piccole esterj.e ehe si trovano numerose in ogni- paesino sardo e dove
g1i uouini si riunieeono la sera per traseorrere
qualche ora 1n
eompagnia. Prima, 1n queste osterie si usava tenere un paio di
la u n e d d . a s a d i sp o si zi o n e d e gli ospiti,
com e or a sl tiene una fisarmonica o una chitarra.
Et caratteristico
che i canta.reti e i
suonatori eb.e operarlo attivamente in questo contesto sociale si
raccolgono i-n grrrppetti fissi
ehe, oltre ad. and.are a suonare e
a cantare insieme, d.i solito sviluppano questo o quell.rinteresse comune sulla base di quel viacolo creato d.al.la musica. A volt e s i t r a t t a d i co l l a b o ra zi o ne eeonomiea, altr e volte di un eomrrne orientamento politico
e d.i- qualcosraltro
aiî.cora. Et perei6
legittimo
supporre che la soprawiverLz,a d.elle eanzoní popolari
o meno clegli schemi in base
sarde dipend.e p1ú dal ca.,nbj-a.nrento
d.i p.raicizla ( presupposto essenz*aa cui si erea.iro le relazioni
1e per la formazione d.i questi tnlpFl)r
ehe d.allf influenza e}'e
I a r a d . i - o , Ie te l e vl si o n e
e J- r lndustr ia deL ter apo li- ber ,o; es€r .e i t a n o s u l g u sto .
1 - Ka:rtsone a lmrba.
Voce Aureli-o Poreu. IspinellurrAnlonío
DFS rost iìJ Lgjg/4823
Lara.
di eanto q.ui esenplificato
si usa prevalentemente
per eanzoni a sfond.o narrativo.
I testj- sollo in parte presi dai
libretti
di parolleri
quasi professiona1i,
che li vend,ono durante le feste, in parte lnventati
d.ai cantanti stessi- per eornnentare gli awenimenti loea1i, colpend.o la gente d.el paese ehe in
It
tipo
,J.
t
J.
-Ó-
un mod.o o nellraltro
una ragazza
ha vlolato
tata e fungono
rra].ori- vigentis
chiara.urente
cosa di
gli-
sociali
ilIinidei
e sostengono
de1 paese sono perfet-
abitanti
Non per nienie
tarnente eoasapevolj-.
ehe ha
d.i una cattiveria
d.a sa:rzloni
eui
ad. esemplo
o un tal-e
illegittírao
Possono essere
una sciocchezza.
fatto
un figlio
che ha avuto
-
1e nor:ne social-i
in
quand.o una persona
sardo
sollecltata
si ha questo raod.o
a fa:' qual.eosa dtlnsolito,
t?
( mi ci fara:rno una eanzone).
ivlrantta poni- kantsoni
dire:
viene
di
2. idutettus.
Voce Aurelio
Poreu.
Pt;.ntre organu Antonj-o Irata.
DFS
Questo genere
usa preferlbilmente
si
Serenata.
Fino
tuzione
Voce Salvatore
a circa
per
testi
Punf e organu Salavtore
DFS mgt p,J L96z/3 B:1,
fa
Ia
in noJ-ti. paesi
uqtrto
serenata
del
d.iffusrir* fosse
1trà a Cabras,
scopor
sto
l'[urtas,
2O anni
sociale
preclsare
sile
1i-
sud de1la
lfuso
d.ond"e questo
d.elLe larrnedd.as a quepezzo ha origina,
la sere-
eale
d.ecisamente affernato,
tra
tatto
all-a
i
d.ue sessl
per la
se per venir
sabato
sera
grazie
voce,
fid.anzata
neno.
Dl
si
solito
andava dalltltna
volevamo
entrare,
per volta
volta
sí
Lln genere
era wla
soci.al-mente accettata:
tagaz"za cotr una serenata,
a eaniare
cui
bal.l.o collettivo,
colne il
isti-
Sard.egna. Ef d-iffi-
con aeeompagnameni;o d.i lawred-d.as eostltulva
La Ssrenata,
l,{anca.
era untimportante
nata
la
B:1
spesso inprowisatl.
riei
3.
d.1 canto
mgt RJ Lgig/t8
ltuono
musi-
forrna. d.i eond.ichiara
si
e se non era assld.uo nellrand.are
pensava ehe il
suo interesse
era un grtr.ppetto
casa delle
allral-tre
e tutti
di
que11i
esibivano.
stes-
ar,rici che i1
ragazze
nel-le
ehe avevano una bel-
La tagazza,
r frà poteva accend.ere 1a luce
che era sveglj-a e che accettava
naturalmente,
non d.oveva nostrai'si
ne11a sua stan-
za per far
capire
l-ratto
gio
era fatta
se i
d-i cui
giovani
1i via.
si
oggetto"
conportava::o
I genitori
non potevano
di
oqag-
reagire,
bene non era dí buon gusto
eaceiar-
i
f
i
I
-t'
-9-
li
via.
ssrenata eonstava senpre di due parti,
la prima d.iretta
all-a ragazza - ed. é que11a ri-portata nel d.isco - Ia seconda, che
v e n i v a c a n ta .ta co n Ia ste ssa fonnula m el- odica del]- a kantsone a
kuz'bar rivolta
aí genitori
della ratgazza per chied-er loro seusa
d.el d.isturbo.
la
La nusrca relígiosa.
i paesi Eg${t$î*d
d.e]la Sardegna ehe avevatro u.n organo e il suonatore di launeé.d.as
un certo rlumero d.i pezzi musj-eaaveva sempre nel suo repertorio
li di típo li-turgieo.
Intorto alltuso religi-oso del nostro strtunento et'e stato u.n 1nteresse esagerato da parte d.egli- stud.iosi ehe se ne sono oeeupaSino a1la fine
d.el secolo
seorso erario pochi
ti ed. é perció
pertorio dello
che voglio sottolineare
ehe o,uesta parte del restnmento gioca i.m ruolo d-e1 tutto secondario nella consapevoLezza dei su-onatori d.i launeddas, e ehe inoltre
che
i bra:ri che vengono usatj- sol1o di origine piuttosto
tard.a, probabilmente risalenti
aLl-a musiea d.i società d-e1 t700 italiano
e
spagnolo.
4 . Pr o c e s si o n e o F i o ra ssi u .
Efisio Cadoni.
DFS nst
RJ
Lg5g/IO
A22
Et tuttora costr.me piuttosto
diffuso 1n rnolti- paesl d.e1la
Sardegna merid"ionaJ-e fare aeeonnpagnare 1tirrr,nagine deJ. santo da
uno o due suonatori d-1 1au:red.d.asnne1le processionl
che si tengonot'i&s.,
oeeasione del-Ie feste paesane. Il brano qui riportato
presso Cagliari.
del paese d.i Pifrir
eome esempio é originarlo
5 . I ' , [ e s s a. F ío ra ssi u .
X fi si o
Cadoni.
DFS mst
RJ
L959/1Oi\t6
Primaeanche la messa aveva un aceompagna.uoentod,i lau.neililasr
'e
ricostrl4$re questa sj-tuama purtroppo non ni
stato possibile
.Lozione che, d.i consegu.en.ze-,posso soltanto lllustrare
cotre-una,
registrazione
di studic de1.l raeeonpagna.nento stnrmentale.
6. Pastorella.
Fiorassiu,
E-fisio
Cailoni.
DFS mst zu tgjghoAt7
A l l f e l eva zi o n e
d e l l to sti al
si suonava un pezzo intitolato
presso Caglia"sa pastorelLar', anche questo nel paese di Pirri
ri.
I Ío Ì ; e .
11 materiale
lavoro di ricerca
per questo diseo é stato raeeolto d-urante i1
sulle iùauned.classvolto nell-rinverzro l957/ríi
a n e l l t e s t a te
L 9 6 2 . I ri su l ta ti
di queste r leer ehe sono stati
pubblieati
in A.F.Yieis Bentzonl "The launed,dastt*-A Sardinian
Folk-Ifusic fnstnrment". Acta Ethnonusicologiea Danicap Vo1 I
Akad.emislc Forlag. Ksbenh.avn 1969.
fn questtopera sl trovano le trascrizioni
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