scarica - Engage

n°008-009 26 marzo 2014
p10
dai Lead
p12
all'acquisto
crm: parla
p26
paul greenberg
la scommessa p30
del corriere
focus: gli spot
di facebook
BIG DATA BOOM
Il digitale genera una mole di dati che è nell'ordine degli
Zettabyte, ovvero miliardi di Terabyte. La capacità di gestire
e analizzare queste informazioni determina un indubbio
vantaggio competitivo. Sullo sfondo però restano da
sciogliere i nodi legati a privacy e conservazione
coverstory p16
Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013
345 MILIONI DI PAGINE VISTE
12 MILIONI DI CONTATTI UNICI
15 VERTICAL TEMATICI
LeonardoADV, come laboratorio di esperienze web di primo piano, è in
grado di soddisfare tutte le esigenze di comunicazione attraverso una
linea di prodotti completa e diversificata. Competenza, creatività e
tecnologia avanzata danno vita a un’offerta di prodotti Video, Rich
Media, Branded Content, Display, pianificabili su tutti i device e integrabili in maniera flessibile, con l’obiettivo finale di conferire efficienza
qualitativa e quantitativa a tutti i progetti di comunicazione.
#(coverstory)
big data
boom
16-22
in questo numero
n°008/009 | 26 marzo 2014
f o c u s
04 - START
di Simone Freddi
24 - NUMBERS
Media in cifre
06 - PEOPLE
Manager in movimento
26 - MEDIA
La scommessa
del Corriere
08 - TOP OF THE WEEK
Il meglio della settimana
10 - LEAD GENERATION
Qualificare il prospect
in real-time
Premium Video Ads
Quale impatto
per gli spot
di Facebook?
30-34
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
12 - IL PERSONAGGIO
A tu per tu con il "guru"
del crm: Paul Greenberg
14 - BARILLA
Qualità... trasparente
28 - MOBILE
Sarà presto il primo
mezzo per l'adv?
36 - TREND
Le otto
evidenze che
il marketing
non può
ignorare
15 - NEXT
News dal futuro
3
start
Engage è una
pubblicazione
di Edimaker srl
Sede Legale
Corso Lodi, 65
20139 - Milano
Sede Operativa
viale del Ghisallo, 20
20151 - Milano
tel.+39.389 4428400
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La testata Engage è registrata
al Tribunale di Milano al n° 349
del 10 dicembre 2013. © tutti
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Mosciatti, Roberta Simeoni,
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RubberDuck
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Amministrazione
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di SIMONE FREDDI
Al debutto
sulla carta
ari amici e lettori, questo numero di Engage mag è il primo che potete sfogliare e, se
volete, leggere su carta, oltre che nel
suo consueto formato digitale.
Tutto il “concept” del nostro settimanale - dal formato, alla dimensione del carattere, al numero tipico di pagine - è
stato sviluppato per cercare di permettere una fruizione il più possibile piacevole su pc, tablet e quando opportuno,
nel formato più tradizionale. Speriamo
di aver fatto un buon lavoro.
Quando troverete Engage mag cartaceo? Facile, a tutti gli eventi più seguiti da chi si interessa, per lavoro o passione, alla comunicazione di marketing.
Quest’anno, complici il rinnovo del Direttivo di IAB Italia e il cambio di format dell’evento milanese di Comunicazione Italiana, la stagione delle grandi
manifestazioni di settore si apre un po’
C
in ritardo rispetto al solito, con il B com
di Torino. D’altro canto ciò si traduce in
un calendario che d'ora in avanti si farà
piuttosto fitto offrendoci davvero tante
occasioni di incontro già nelle prossime
settimane: dal Festival of Media, appuntamento internazionale che quest’anno
esordisce a Roma, al Forum della Comunicazione, al Netcomm eCommerce
Forum fino agli Internet Days, passando
per tutto il ciclo di eventi IAB che culminerà verso fine anno con lo IAB Forum di Milano.
A tutti questi appuntamenti ci sarà anche Engage mag. Di carta, per un'esigenza sia del nostro mercato, sia in piccolo un po’ anche nostra. E' naturale: in
un mondo in cui i "touch point" sono
per lo più digitali, almeno nelle occasioni in cui ci si incontra in carne ed ossa,
meglio offrirvi qualcosa che potete toccare con mano, non credete?
#140
pensieri da twitter
Traffico
[email protected]
Diffusione e iscrizioni
[email protected]
Davide Maggio
Eric Schmidt
Paolo Iabichino
Pubblicità e iniziative speciali
Vania Camillozzi
[email protected]
[email protected]
tel. +39.335 5653522
E' boom
per Junior
Masterchef.
“The mind,
once stretched
by a new idea,
never returns
to its original
dimensions.”
- Ralph Waldo
Emerson
Curioso questo
nuovo mondo che
trasforma i blog
in giornali e i
giornali in blog.
@davidemaggio
Sky prende la sua
rivincita dopo
la finale della
versione senior.
4
@ericschmidt
@Iabicus
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
IlPostdi
Riccardo Porta general manager Become Italia
Te la do io la Cina
Cosa ci facciamo ancora qua? Viene davvero da chiederselo dopo
un viaggio in Estremo Oriente. Laggiù tutto è diverso e cresce a
ritmi inimmaginabili. Ecco cosa aspettarsi, e un paio di consigli
Da quando sono tornato dalla Cina me
lo chiedo ogni mattina: che cosa ci faccio ancora qui? Mi sento come un surfista costretto a vivere sulle sponde di un
lago. In Italia, anche sul digitale, continuiamo a parlarci addosso. Poche infatti le imprese che hanno alzato il naso e
colto l’opportunità dagli occhi a mandorla. Non me la prendo troppo perché
non siamo gli unici, in tutta Europa sono
solo 250.000 su 22 milioni le PMI che ne
stanno approfittando. In Cina l’utente
medio acquista 4 volte di più che quello europeo. È un cliente esigente, già
evoluto. L’e-comerce ha un CAGR (compounded annual growth rate) del 24,8%.
Questo vuol dire che il mercato sta crescendo deciso e costante. A fine anno ci
saranno 423 milioni di cinesi che compreranno online e per il 2015 si prevede
che le transazioni sulla rete rappresenteranno il 7.5% di tutto il retail.
E come si fa a vendere in Cina? Non certo
facendo un normale sito in cinese. Quello che funziona qui, non esiste in Cina.
Non ci sono Facebook, Youtube, Google,
Ebay o Twitter. No. Là c'è Baidu, WeChat,
QQ, Renren, YouKu, Taobao, Tmall, JD e
chi più ne ha più ne metta. I modelli di
business possono essere molteplici ed è
assolutamente necessaria la consulenza
di qualcuno che possa tessere e indirizzare le giuste relazioni commerciali. Sì
può fare business in Cina con il classico
modello crossborder, ovvero spedendo,
su richiesta, dal proprio Paese. Il cinese
però è esigente: in alcuni casi si aspetta il prodotto ordinato entro la giornata
stessa o il giorno dopo. Massimo cinque
giorni di attesa. Se spediamo dall'Italia
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
possono passare diverse settimane ed è
tutto da valutare. E la Free Trade Zone
di Shanghai? Come mai non se ne parla?
È un modello di business rivoluzionario,
il primo, che io sappia, esistente al mondo. Le merci possono entrare in Cina e
pagano le tasse solo quando sono effettivamente vendute. La logica è chiara: invitare le aziende estere a entrare in
questo mercato. L'ho vista con i miei occhi, ho conosciuto la LGM World Group
che, in accordo con il governo, ne sta curando gran parte dell'espansione e…è incredibile. Un'area immensa che diventerà uno dei poli di attrazione per tutti i
brand, fiere, wholesaler, retailer e centri
commerciali (pensatela come una grande, immensa, Livigno). Quest'area aiuterà le aziende a ridurre i costi per entrare
nel mercato cinese. La posta in gioco è
invitante. Come fate a resistere? Io lavoro da sette anni in Become Italia (che fa
motori di comparazione ed è a contatto con le aziende che vendono online)
e faccio parte del Cda di Netcomm (associazione del commercio elettronico):
ho l’enorme privilegio di vedere quasi
dall’alto il nostro ecosistema digitale e vi
assicuro che il nostro made in Italy, laggiù, ce lo chiedono a gran voce. Lo sto
dicendo a tutti i miei clienti: fatevi avanti.
Come al solito siamo in ritardo, ma non
è una novità, quindi muoviamoci. Io non
ho un brand di eccellenza tutto mio altrimenti sarei già là e non sulle pagine
di questa rivista. Settimana prossima inizio il mio primo corso di cinese. Non ce
la farò mai ma almeno se devo soccombere, saluterò l’invasore con un bel
!
(Nĭ hăo – Ciao)
Riccardo Porta
General Manager
Become Italia
Riccardo Porta è nel digitale dal 1998, ricopre la figura
di general manager per
Become Italia, società del
gruppo Usa Become.com,
leader nella comparazione
di prezzo. E' autore del
libro "Tecniche di WebMarketing", edito da Franco
Angeli che ha visto la luce
nel 2008 ma ha continuato
ad essere ristampato e
aggiornato fino all'ultima
edizione di gennaio 2014.
Dal 2010 è anche membro
del consiglio direttivo del
Consorzio Netcomm.
5
people
MANAGER IN
MOVIMENTO
6
Alberto Cremaschi j Kinetic Italia
AlessandroSabini j McCannWorldgroup
Alberto Cremaschi assume il ruolo
di a.d. di Kinetic Italia, branch italiana del network Kinetic Worldwide,
agenzia attiva nel settore dell’Out of
Home. La mission di Kinetic è offrire soluzioni e servizi alle aziende che
desiderano connettersi con i consumatori fuori casa. Alberto Cremaschi fa parte di Kinetic
dal 2006 e prima ancora è stato in Media Italia, maturando una consolidata e lunga esperienza nel settore.
Il suo focus principale in questo nuovo ruolo dirigenziale sarà di mantenere e consolidare la leadership di
Kinetic sul mercato Out of Home italiano.
McCann Worldgroup ha un nuovo
chief creative officer: è Alessandro
Sabini, la cui nomina è stata ufficializzata dopo l’uscita dall’agenzia di
Alex Brunori, che ricopriva dal 2012
il ruolo di executive creative director.
Per McCann Worldgroup si tratta
quindi di un altro importante ingresso, dopo quello di
Daniele Cobianchi in qualità di v.p. e managing director di McCann Advertising. Sabini, 41 anni, vanta – oltre
a numerosi premi vinti - una lunga carriera in agenzie
internazionali come Publicis, Saatchi & Saatchi, Arnold
Worldwide, Leo Burnett e Ogilvy & Mather.
Monica Majors j Six Senses Hotels
Omar Laruccia j LG Electronics
Monica Majors è stata promossa al
ruolo di direttore regionale delle comunicazioni e del marketing di Six
Senses Hotels Resorts Spas Vietnam, dopo essere stata per 3 anni
pr manager per il resort Six Senses
di Zighy Bay, Oman. Nel nuovo ruolo
sarà responsabile delle relazioni con i media e dell’area
comunicazione e marketing per Six Senses Con Dao,
Six Senses Ninh Van Bay e Evason Ana Mandara. Prima di entrare nel team Six Senses nel 2010, Monica ha
conseguito un Master in Svizzera, dopo gli studi presso
il Johnson State College, nel Vermont (USA).
LG Electronics Italia annuncia una
nuova organizzazione aziendale:
Omar Laruccia, che continua a ricoprire la posizione di Mobile Communications (MC) Business Unit director,
acquisisce il ruolo di marketing director. Contestualmente a Paolo Locatelli
è stato affidato il ruolo di Consumer Electronics director.
Dunque mentre Laruccia sarà a capo sia della divisione Mobile Communication che del team Marketing, Locatelli coordinerà le business unit Home Entertainment,
Home Appliances e IT B2C. Entrambi rispondono direttamente al presidente e ceo di LG Electronics Italia.
Rosagrazia Bombini j Qlik
Elio de Rosa j Assocom
Qlik, azienda attiva nella Business Intelligence (BI) user-driven, annuncia la nomina di Rosagrazia Bombini
a vice president & managing director
per l’Italia. Bombini, in carica da metà
gennaio, arriva alla guida della sede
nazionale di Qlik tre mesi dopo la costituzione della stessa, avvenuta con il completamento
dell’acquisizione di QlikView Italy. I suoi obiettivi, nella
nuova posizione, saranno consolidare il posizionamento di successo dell'azienda quale leader della Business
Discovery e valorizzare nuove opportunità di crescita,
espandendo nel contempo il canale di vendita nel Paese.
Assocom ha nominato Elio de Rosa
rappresentante territoriale per il
Sud Italia. Elio de Rosa, presidente dell’agenzia Cosmo Italy, storica
e importante agenzia creativa del
Centro-Sud, ha già svolto in passato
azioni importanti sul territorio in cui
opera, organizzando per la prima volta a Napoli un importante convegno di studi sul ruolo delle imprese di
comunicazione nello sviluppo del Mezzogiorno. Assocom ha già diverse agenzie associate nel Centro-Sud
del Paese e conta di allargare in maniera importante la
sua base associativa in questa parte del territorio.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
top week
of
the
Lunedì 17
Mercoledì 19
☞ Calciomercato.com
compie 18 anni. Il sito,
da sempre punto di riferimento per l’informazione
sul mondo del calcio giocato e non, nel giorno del
passaggio alla “maggiore
età” consolida il rapporto con la concessionaria Perform, cui affida
anche la raccolta
su Mobile.
☞ Ancora vento in poppa per Grey United. A
seguito di una gara indetta a fine 2013, l’agenzia guidata da Pino Rozzi e Roberto Battaglia si è aggiudicata
il budget di comunicazione
del brand Rilastil per il 2014.
Ne firmerà, tra l’altro, l’esordio sul piccolo schermo.
☞ Dal 1999
“ci mette
la faccia”
e non ha
n e ss u n a
intenzione di smettere: Francesco
Amadori torna a presentarsi
come testimonial di 2 nuovi
Daniele
cobianchi
Alessandro
sabini
spot dell’azienda di cui è fondatore, con il
tormentone
“Parola di
Francesco
A m a dori” a
suggello della
qualità
di polpettine, hamburger, bocconcini
e
cotolette. Rigorosamente di
pollo. Firmano Dlv Bbdo e
Mec, con una decisa accelerazione online.
☞ McCann annuncia
l’acquisizione di Grana Padano. Un new business che è diretta conseguenza del recente
ingresso nell’agenzia di
Interpublic di Daniele Cobianchi e Alessandro Sabini, che da aprile 2013
seguivano indipendentemente il cliente. Due giorni dopo, si saprà che anche Deox ha compiuto la
stessa scelta.
Martedì 18
lità di rifornimento Self e Servito, implementare la presenza nel mondo digitale
e promuovere la sponsorizzazione della Nazionale Italiana di Calcio verso i
Mondiali.
☞ Debutto ufficiale all’indirizzo
www.cnlive.it, per CN Live!, il nuovo
brand “pure video” di Condé Nast Italia.
Nove canali verticali, tante partnership di
rilievo e un’offerta commerciale innovativa fanno di questa videoplatform una
sfida editoriale molto ambiziosa.
☞ Alfa Romeo ufficializza il
proprio nuovo testimonial:
sarà Jorge Lorenzo, fuoriclasse
spagnolo della MotoGP. L’accordo prevede, tra l’altro, importanti attività di comunicazione e marketing sui canali tradizionali, web e social.
☞ Bitmama
si aggiudica la gara
digital
di
Veet: al centro dell’incarico, la social
presence di un
brand che tiene
molto alla “vicinanza” con le
proprie consumatrici.
☞ Anche l’home banking passa sempre di
più per il mobile. Ne è
prova CheBanca! che inaugura una nuova release del
proprio sito, completamente responsive,
e per comunicarlo lancia
una bella campagna
di
comunicazione
all-digital, firmata Bbdo.
☞ Si chiude ufficialmente la gara
creativa di IP, che vede il trionfo
di Publicis. Sarà quindi l’agenzia guidata da Romeo Repetto a curare la comunicazione del brand di Gruppo Api. Tre gli
obiettivi strategici: valorizzare le moda8
Jorge
Lorenzo
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
Giovedì 20
☞ Nielsen rende note le proprie stime, molto attese, per il mercato pubblicitario a gennaio. Il responso non è quello sperato: l’anno
infatti si è aperto in negativo, a -2,8%
rispetto a gennaio 2013. Di radio e tv
le performance migliori, mentre internet segna -4,1%.
☞ Immobiliare.it illustra a
Engage le proprie strategie
di comunicazione 2014. Il budget è cospicuo, intorno ai 20 milioni di euro, e in crescita del 30, 40%
sull’anno precedente. Anche il planning è equilibrato, con il web che si
divide la torta equamente con la tv.
Si lavora a una nuova campagna,
che vedrà la luce a settembre.
☞ Sony Mobile annuncia una
nuova gara internazionale:
quello che si cerca è una agenzia
creativa per lo sviluppo di campagne legate ai servizi. L’incarico per
le campagne istituzionali e di prodotto resta quindi saldamente in
mano a Adam & Eve/DDB.
☞ Banzai Advertising ufficializza due nuove acquisizioni.
Si tratta di Prima Online, declinazione internet del mensile Prima Comunicazione, e del quotidiano
di economia e cultura Pagina 99. La concessionaria che fa capo
a Banzai Media, di cui è a.d. Andrea
Santagata, si rafforza nelle news.
Andrea
Santagata
Venerdì 21
mondiale sulla Sindrome
di Down, lo spot Dear Future Mom è il più condiviso
sul web. Nel mondo.
☞ IAB Europe presenta “Brand Builders”,
ossia il panel dei 6
formati più adatti per
le campagne di bran-
ding online. Di formato e caratteristiche varie, tutti condividono un
requisito fondamentele, a quanto pare: le dimesioni devono essere
compatibili con il 16:9 televisivo.
☞ Nasce il nuovo Nanopress.
it. A tre anni esatti dal debutto sul
web, il quotidiano digitale di Trilud inaugura una nuova release che
sposa lo spirito real time news con
un approccio spiccatamente interattivo e una grafica che privilegia
immagini e video.
☞ Da tre anni, Saatchi & Saatchi collabora con Coordown. Una collaborazione premiata, oltre che da 11 Leoni a Cannes,
anche dalla rete: nella giornata
ENGAGE | N.008-009 | 26 MAR 2014
9
Contemporary marketing
I contenuti sono un fattore
imprescindibile per creare
una relazione con il cliente,
soprattutto se basati su
immagini e pensati per il
mobile. Un altro hot trend sono
i software per l’automazione
del mktg, che rendono più
efficiente il processo che va
dall’acquisizione del lead
alla conversione
di Vincenzo Stellone
Lead Generation:
la qualità fa la differenza
ostruire un database è un’impresa
tutt’altro che semplice, come sanno
quanti si occupano di lead generation,
poiché nel corso della propria navigazione online un utente deve decidere liberamente di aderire a una proposta, ad esempio iscriversi a una
mailing list per la ricezione di una newsletter.
La lead generation, ovvero la raccolta di dati di
potenziali clienti che possono essere poi contattati per proporre prodotti e servizi di un’azienda, è sicuramente un’attività fondamentale per
nutrire il business e generare vendite, ma richiede, appunto, la capacità di instaurare una relazione con gli utenti potenzialmente interessati,
che significa in primo luogo individuarli e intercettarli nel corso delle loro esperienze online,
conquistare la loro attenzione e fiducia, convincerli a cedere alcuni dati personali, dall’indirizzo mail al numero di telefono o cellulare. Ogni
tappa di questo percorso è cruciale. Come chi
si accinge a scalare una montagna, anche chi
si occupa di lead generation deve assicurarsi di
avere nel proprio equipaggiamento alcuni strumenti fondamentali. Intanto, quelli utili a identificare e segmentare gli utenti, per essere certi di raggiungere quelli a target. Poi, i contenuti,
che possono essere il primo elemento attraverso cui instaurare una relazione con il cliente. Devono essere attrattivi e colpire la sua attenzione. È la loro qualità a generare fiducia nel brand
o nell'azienda, ed è sempre la loro qualità a favorire le condivisioni fra utenti, quindi la generazione di nuovi lead.
C
10
Fondamentali
Immagini,
video, fruizione
in mobilità, contenuti di qualità.
Sono questi
gli elementi
imprescindibili
che possono
garantire la
generazione
di nuovi lead
Anche l’occhio vuole la sua parte
Attraverso i contenuti, e con un occhio di riguardo al Seo, l’utente può essere condotto a una landing page, tipicamente sul sito aziendale, o su un
microsito, o su un social, dove potrebbe attenderlo un form da compilare. Le tendenze attuali vedono una crescente importanza della comunicazione visiva, fatta di foto e immagini, come
dimostra il successo di piattaforme quali Instagram e Pinterest. I social media sono un potente strumento per la generazione di lead, e al loro
interno un contenuto ha più probabilità di essere
visualizzato se ad esso è legata un’immagine.
I contenuti, come tutte le operazioni finalizzate
alla lead generation, nel 2014 dovranno poi essere pensati sempre più in ottica mobile e finalizzati a raggiungere una audience on-the-go.
Relazioni da coltivare
E una volta acquisiti i lead? Entrano in gioco il
lead scoring, la classificazione dei clienti per individuare quelli di maggior valore, e il lead nurturing, il coltivare la relazione con essi per facilitare l’approdo finale all’acquisto, anche attraverso
l’email marketing. L’insieme di queste attività, richiede la raccolta di informazioni eterogenee
provenienti da una pluralità di fonti. Ecco perché un altro trend hot dell’anno è il diffondersi
di software per l’automazione del marketing, che
possono aiutare a risparmiare tempo ed energie
permettendo allo stesso tempo di incrementare
la qualità dei lead. Reazione e innovazione dunque. E la rima, forse, non è un caso.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
La parola all’esperto
Michele Marzan:
ogni prospect
va qualificato
online lead generation è una delle più
efficaci tecniche per alimentare i sistemi di CRM con prospect convertibili in nuovi clienti. Verifica dei dati raccolti,
qualificazione del contatto e velocità di reazione sono gli elementi fondamentali per ottenere
il massimo risultato, come spiega Michele Marzan, managing director South East Europe di
zanox.
però, dipendono da numerose variabili quali il
target selezionato, il messaggio e l’offerta, i canali utilizzati, la meccanica della campagna, il
follow up da parte della forza vendita. Gli investimenti in iniziative di lead generation rischiano di essere vanificati se non si attua da subito un’accurata qualificazione dell’anagrafica
mettendo l’area vendite nella condizione di assicurare un follow up capillare e tempestivo dei
lead generati.
L'
Michele quali sono gli ultimi trend nella lead
generation?
L’online lead generation è in netto aumento e
costituisce sempre più parte integrante delle
strategie di digital marketing. Il suo successo è dovuto allo sviluppo multicanale di nuove
tecniche di generazione dei lead e qualificazione del prospect. Tra le strategie
più efficaci, si stanno attualmente affermando quelle fondate
sull’engagement e sulla customer journey, che prevedono comunicazioni mirate sui bisogni
o i comportamenti dell’utente a
seconda della situazione in cui
si trova.
Quali sono le potenzialità
non ancora esplorate?
L’aggiornamento costante del proprio
database
rappresenta la base per impostare
strategie
volte all’acquisizione di nuovi clienti e
allo sviluppo della
fidelizzazione. Le
performance di
una campagna di
lead generation
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
La rapidità nella gestione di
un nuovo contatto, la qualità
delle informazioni
e la rilevanza dei dati giocano
un ruolo cruciale per
il successo di una strategia
di digital marketing.
A queste esigenze risponde
il nuovo tool Advanced Lead
Generation di zanox
Come si compone l’offerta di zanox in questo
campo?
zanox, network specializzato in Europa nel performance advertising, ha presentato nel secondo semestre del 2013 l’Advanced Lead Generation per una qualificazione immediata dei lead
raccolti. La soluzione sfrutta un network di publisher qualificati e multicanale presenti nella piattaforma zanox Marketplace e si integra
con un software deputato al controllo qualitativo delle anagrafiche. Vengono automaticamente eliminati i lead non validi sulla base di criteri
personalizzabili per ogni cliente; a ciò si aggiunge l’opzione di trasferire in real time i contatti
nei sistemi di CRM dei clienti dove possono essere immediatamente de-duplicati rispetto alle
anagrafiche già registrate per ottenere un elenco di nuovi prospect.
Michele
Marzan
Quali tipologie di aziende possono sfruttarlo
al meglio?
L’Advanced Lead Generation è una soluzione
ideale per tutti i clienti che abbiano la necessità di azzerare i costi e i tempi di verifica dei
contatti raccolti, secondo un modello di business 100% performance based, ma anche per
chi deve agire con un time to market immediato
nei processi di follow up commerciale per sfruttare al massimo il momento in cui il prospect è
più coinvolto con il brand.
11
Contemporary marketing
l’intervista
Paul Greenberg
ENGAGEMENT ALLA VELOCITA' DELLA LUCE
di vincenzo stellone
paul greenberg
Autore del
bestseller "CRM
at the Speed
of Light", è
considerato
dagli esperti "la
voce dei consumatori"
RM at the Speed of Light. Essential customer strategies for the 21st Century. Così recita il titolo del bestseller firmato da Paul Greenberg, giunto ormai alla sua
quarta edizione, tradotto in 9 lingue (non ancora in italiano, ndr), usato come libro di testo in
70 università, definito da molti come “la bibbia
del CRM” e selezionato dall’edizione Asia di CIO
Magazine tra i 12 più importanti libri che un CEO
asiatico deve assolutamente leggere. Greenberg,
presidente di The 56 Group, soprannominato da
diversi esperti del settore come il “Walt Whitman del CRM”, il “Bob Dylan del CRM” o “la voce
dei consumatori”, nel 2010 è entrato nella Hall
of Fame di CRM Magazine’s. Per la prima volta
in Italia, ha partecipato all'evento Social Brunch/
Taste the Gurus promosso da CrowdM, al fianco di due altri luminari del mondo digitale Derrik De Kerckhove e Josè Luiz Moutinho. Al centro
dell'intervento di Greenberg, il customer engagement nell’era delle trasformazioni digitali, di
cui ci ha parlato a margine dell’evento.
C
Parlando di engagement, qual è il segreto per
una strategia di successo?
Bisogna partire dal risultato desiderato, i be12
nefici per l’azienda e per il cliente. Le aziende
devono chiedersi: cosa possiamo dare ai clienti, che loro possano trovare utile per continuare a interagire con noi nel tempo? Interagire significa stabilire una comunicazione tra azienda
e cliente che fluisca con regolarità, sulla base
delle esigenze dei clienti. Significa anche, per i
clienti, far sapere ai propri amici cosa funziona bene e li soddisfa, per le aziende prendere idee e spunti dai clienti per creare migliori prodotti e servizi. Engagement è sinonimo
di un continuo coinvolgimento e interazione
fra azienda e cliente, in un’ottica di collaborazione, dove le offerte sono fatte dall’azienda e le scelte dal cliente, con creazione di valore per entrambi.
Nel complesso, come sta evolvendo la
comunicazione digitale?
La prima cosa da osservare è questa: ognuno di noi, ogni tipologia di audience usa i canali social. Scommetto che il 75% del nostro pubblico ha usato lo smartphone all’evento di oggi
mentre parlavamo noi speaker. E questa tendenza proseguirà in maniera crescente. Consideriamo questi dati: tre anni fa c’erano 6 miliardi di
device mobili nel pianeta, e un miliardo di device smart, quelli che possiamo usare per qualsiasi attività. Oggi abbiamo raggiunto i 6 miliardi di device smart, in tre anni il loro numero è
cresciuto di 5 miliardi di unità. Le persone usano sempre di più dispositivi come smartphone
e tablet, ad esempio fuori casa per raggiungere una determinata destinazione utilizzando Google Maps, o per parlare con altre persone, o per
informarsi su ciò che possono trovare in un negozio e che vi possono acquistare, come se si
stessero muovendo all’interno del negozio stesso. Questa è comunicazione social al suo più alto
livello e ha un impatto diretto anche sulle transazioni di business.
Cosa prevede per i prossimi 3-5 anni?
Questo trend continuerà e credo che diventerà
ancora più interessante. Non si può neppure più
parlare di futuro, questo è il futuro prossimo o
persino il presente.
EnGaGE | n.007 | 5 marzo 2014
s
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Publi
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PERCHÉ L A A DI UNA VOLTA.
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AFFILIAZIONE
COREGISTRAZIONE
MEDIA
Contemporary marketing
I sughi Barilla diventano “trasparenti”
L’azienda parmense apre “virtualmente” le porte dei
suoi stabilimenti con la piattaforma Guardatustesso.it.
Coinvolti anche Google, National Geographic e Y&R
Innovazione
Guardatustesso.
it garantisce
a Barilla un
primato europeo grazie alla
possibilità data
ai consumatori
di visitare gli
stabilimenti
tramite Google
Street Views
velare tutto ciò che si
cela dietro la preparazione di un sugo pronto, significava, fino a qualche
anno fa, sperare di poter visitare
gli stabilimenti di una fabbrica,
fatto ovviamente non sempre
possibile. Oggi però le regole
sono cambiate e aprire le porte
di uno stabilimento diventa più
semplice se, per farlo, si sceglie
di sfruttare la tecnologia. Un’idea
semplice, che Barilla ha fatto
S
propria lanciando un’iniziativa di
marketing “al sapore” di trasparenza. Guardatustesso.it è una
piattaforma digitale che integra
servizi Google (Maps e Street
View) e video di National Geographic Channel, e consente di
entrare virtualmente nella filiera
di produzione dei sughi Barilla:
dalla raccolta delle materie prime
nei campi, passando per la produzione fino al prodotto finito.
Di fatto, è il primo caso in Europa in cui il consumatore può visionare l’interno di uno stabilimento attraverso Google Street
View. National Geographic Channel ha contribuito all’iniziativa
realizzando 6 documentari brevi da 3 minuti ciascuno, che rientrano nella linea del suo storico format Inside.
I documentari andranno in onda
su National Geographic Channel e saranno visibili su Guardatustesso.it così come all’interno
del minisito dedicato su Natgeofan. Il progetto sarà sostenuto
in comunicazione con una campagna firmata da Young & Rubicam (che ha contribuito anche
allo sviluppo creativo del progetto) e pianificata da OMD, con
spot tv, campagna web e azioni
direct sul punto di vendita.
t.n.
Le Camomille Sognid’oro
tornano in tv Don’t drink
(chamomile tea) and drive
S
Nuovo testimonial per Kia Soul
Non solo fornelli per Joe Bastianich
U
na forte personalità, anche se a tratti “spigolosa”. Ecco
cosa hanno in comune la nuova Soul di Kia Motors e
il noto “Restaurant Man” Joe Bastianich, protagonista di
un’articolata campagna pubblicitaria insieme al crossover.
L’adv si presenta in particolare come un originale sviluppo del tema degli Hamster, intraprendenti criceti che tanto successo hanno avuto nel mondo. La campagna, partita con 4 video teaser su Facebook e Youtube, interesserà
poi stampa, tv e web (presenza banner). L’operazione è
firmata Innocean Italia, in house marketing agency di Kia,
che ha lavorato con Casiraghi Greco&, Filmmaster Productions e Cohn&Wolfe per i social. Pianifica Havas MG Italia.
14
e dovete guidare non bevete... La camomilla.
Un’idea originale che non può non far sorridere, quella del nuovo spot Camomille Sognid’oro,
firmato da Dlv Bbdo. Con il claim “Don’t drink
and drive”, la campagna, attualmente on air sul
piccolo schermo, sembra apparentemente un
messaggio volto a promuovere la sicurezza stradale, ma in realtà parla di camomilla, la bevanda più rilassante, che, proprio per questo, non
è consigliabile bere prima di guidare. Un modo
naturale per predisporsi al relax di fine giornata, valido per il manager in carriera come per il
bambino che ha appena smesso di giocare, protagonista dello spot televisivo.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
NEXT
Occhiali giganti per vedere positivo
Generali lancia la sua nuova campagna di comunicazione.
L'operazione parte nelle piazze per poi diventare multimediale
cchiali giganti invadono le
piazze italiane. Sembra lo
scenario di un film horror, in
realtà è la nuova campagna di Generali. Si chiama #vediamopositivo e si propone di dare voce agli italiani una nuova visione positiva. All’alba del 21
marzo sono comparsi degli enormi occhiali con lenti colorate in Piazza S.
Marco a Venezia, in Piazza Farnese a
Roma e in Piazza Vittorio Veneto a Torino: attraverso di loro le persone sono
invitate a guardare in un modo e in un
colore diverso la piazza che li circonda
e metaforicamente il proprio futuro e il
futuro del nostro Paese rispetto ad un
recente passato troppo grigio a causa
di una lunga crisi. Insomma, occhiali
giganti come una metafora per dire:
O
“guardare la vita con positività è il primo passo per migliorarla”. Nelle piazze interessate dall'iniziativa, i passanti
sono stati coinvolti da hostess e steward in attività foto, video e audio per
esprimere il proprio punto di vista sulla positività e per condividerlo con i
loro contatti sui social network. L’iniziativa vivrà anche online e sui social:
sul sito Vediamopositivo.it, attraverso
gli account Twitter e Instagram tutti
potranno vedere i contributi dalle piazze e interagire con Generali. Inoltre, sul
canale Youtube, sarà possibile visualizzare tutti i video caricati. Dopo la prima fase di ambient marketing, che farà
da teaser, il 6 aprile partirà la pianificazione media trasmessa in tv, in radio e
sul web. Firmano JWT e Havas Media.
Dolce & Gabbana Due collaboratori “d’eccezione”
per lo spot del profumo Dolce
U
n tenero e innocente corteggiamento
all’ombra dei limoni, in
una Sicilia da “Padrino” in
cui il tempo si è fermato.
E’ questa la storia di Dolce, il nuovo profumo femminile di Dolce & Gabbana. Una fragranza carica di ricordi d’infanzia per i due stilisti, che
per comunicarla al grande pubblico hanno chiamato due collaboratori d’eccezione. Lo spot, veicolato in tv e online, infatti, è diretto
dal pluripremiato regista Giuseppe Tornatore e la sua colonna sonora è firmata dal maestro Ennio Morricone. A realizzare gli scatti della campagna stampa, invece è stato lo stesso Domenico Dolce, con
la direzione creativa di Stefano Gabbana. Girato a Villa Eleonora, una
residenza nobiliare nei dintorni di Noto, vicino Siracusa, lo spot vede
come protagonista la modella canadese Kate King.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
Le pance sorridenti di
Activia si arricchiscono
di un nuovo illustrissimo
“pancino”. E’ quello di
Shakira, che dal 30 marzo
vedremo ballare e cantare nel nuovo spot del
brand di Danone.
Walter Bonanno, da
due anni e mezzo director
Italy della concessionaria Populis Engage, è
prossimo ad approdare in
DoveConviene. L’incarico
sarà operativo a partire
dall’inizio di aprile. In Populis Engage prenderà il
suo posto Luca Morpurgo.
A casa McCann si lavora alla nuova
campagna televisiva di Deox,
uno degli
ultimi acquisti
dell’agenzia
di IPG.
Il cronoprogramma
prevede
l’on air
per il
mese di
giugno.
15
#(coverstory)
BIG DATA BOOM
Il digitale genera una mole di dati che è nell'ordine degli Zettabyte,
ovvero miliardi di Terabyte. La capacità di gestire e analizzare queste
informazioni determina un indubbio vantaggio competitivo. Sullo sfondo
però restano da sciogliere i nodi legati a privacy e conservazione
Vincenzo Stellone
16
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
22%
La crescita degli investimenti
in data analytics in Italia
nell’ultimo anno. Aumenta
anche il volume dei dati
analizzati
S
45%
E’ la percentuale globale
di consumatori che sarebbe
disposta a vendere i propri
dati ai brand, per un prezzo
adeguato
e solo pochi anni fa il concetto di big
data poteva apparire avvolto in una
indistinta nebulosa e noto solo agli
addetti ai lavori, oggi è chiaro che
si riferisce all’immensa moltitudine
di dati che transitano su autostrade digitali (quelle che noi tutti percorriamo quotidianamente) come siti, e-mail, social network,
ma anche mobile e reti Gps. Con i big data
la mole dei dati è nell'ordine degli Zettabyte, ovvero miliardi di Terabyte, che si caratterizzano anche per velocità di cambiamento, varietà nelle fonti e viralità. Intorno
ad essi vi è grande fermento a livello globale e l’Italia non sta a guardare, come dimostra la ricerca dell’Osservatorio Big Data
Analytics & Business Intelligence promosso
dalla School of Management del Politecnico
di Milano presentata a fine 2013. Gli investimenti per l’analisi dei dati nel nostro paese
sono infatti cresciuti del 22% in un anno ed
è aumentato anche il volume dei dati analizzati. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde, se si guarda ai numeri generati dal
digitale. Walmart gestisce ogni ora più di 1
milione di transazioni della propria clientela, Google già nel 2008 elaborava 20 petabyte di dati al giorno, AT&T possiede un database di 312 terabyte che memorizza 1,9
trilioni di record di conversazioni telefoniche. Ogni minuto in rete gli utenti di Facebook pubblicano 1,8 milioni di like, su YouTube viene caricato l’equivalente di 3 giorni
di video, vengono condivise 216 mila foto
su Instagram, sono registrati 70 nuovi domini e creati 571 nuovi siti web. Davanti a
una tale esplosione delle fonti informative,
un numero crescente di aziende comprende
come l'analisi dei big data rappresenti una
fonte di vantaggio competitivo.
Nel 2014 dovrebbe consolidarsi la già ampia offerta di sistemi di big data analytics.
Cresce inoltre la ricerca di una nuova figuEnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
65%
Due consumatori su tre nel
mondo sono più propensi
ad acquistare i prodotti da
brand sensibili alle tematiche
della privacy
ra professionale, il “data scientist” o “chief
data officer”, che alle competenze statistiche e informatiche unisce quelle di interpretazione dei dati. Secondo Gartner, negli Usa
questa figura era presente in oltre 100 grandi aziende nel 2013, un numero raddoppiato rispetto al 2012.
Nell’online advertising una risposta ai big
data è lo sviluppo del programmatic buying,
l’acquisto automatizzato basato su un algoritmo ed effettuato in real time. Secondo il
ceo di Hi-media Group Cyril Zimmermann
lo sviluppo del mercato del programmatic
buying o del real time bidding ha semplificato l'uso e l'ottimizzazione dei big data
pubblicitari, da molti oggi considerati per
questo il Santo Graal del marketing digitale.
Grazie ai big data inoltre si possono sperimentare targeting e pianificazioni multicanale e acquisire una comprensione profonda
delle performance di una campagna.
Il fenomeno però porta immancabilmente con sé problematiche relative alla difesa
della privacy. Fra i nodi da dipanare ci sono
questioni legate alla proprietà dei dati, alla
legittimità del loro utilizzo, alla necessità
della trasparenza. La ricerca “Digital Trends“, condotta da Microsoft con la collaborazione di IPG Mediabrands e The Future Laboratory, mostra che i consumatori vogliono
poter controllare le proprie tracce digitali,
e il 65% degli intervistati a livello globale è più propenso ad acquistare prodotti dai
brand che consentono di gestire la privacy
e che si mostrano sensibili a questo aspetto. D’altro canto però gli stessi consumatori mostrano di essere consapevoli del fatto
che i dati generati dalle loro attività online sono preziosi per il marketing. Ecco allora che il 45% di essi sarebbe disposto a vendere i propri dati a un brand per un prezzo
adeguato, mentre il 30% sa già come cedere
i propri dati in cambio di ricompense.
17
#(coverstory)
Weborama
DIAMO LA
PAROLA AI DATI
Grandi database rischiano di rimanere
muti senza il giusto strumento che sappia
interpretarli. Per questo Weborama da sempre
lavora per trasformare i numeri in risposte alle
esigenze di comunicazione di brand e aziende
di Vincenzo Stellone
n database di più di
150 milioni di cookie unici in Europa e
40 milioni in Italia, ripartiti in
200 cluster, una conoscenza
del consumatore che permette
alle aziende e agli operatori di
marketing di erogare campagne pubblicitarie sempre più
rilevanti e personalizzate, una
piattaforma avanzata (Weborama Audience Manager) in
grado di far “parlare” grandi
moli di dati. Come spiegato dal
country manager Roberto Carnazza queste sono le basi da
cui parte il lavoro di Weborama, il cui obiettivo è realizzare servizi in grado di incontrare
i bisogni del nuovo ecosistema
dell’advertising permettendo a
inserzionisti e agenzie di congiungere potenza e precisione
di targeting.
U
Può tracciarmi un profilo
dei servizi di Weborama nel
campo dei big data?
Da oltre 15 anni Weborama
sviluppa tecnologie e servizi
all’avanguardia nel campo della data science. Questi servizi
permettono di raccogliere, organizzare, conservare, elaborare e conseguentemente uti18
Roberto
Carnazza
lizzare quantità significative
di dati in tempo reale. In Italia, combiniamo questa intelligence con una base dati di
circa 40 milioni di cookie unici, classificati in base a variabili comportamentali e di interesse, a cui oggi si aggiungono
anche quelle socio-demografiche; Weborama si avvale infatti di algoritmi proprietari che
consentono di assegnare ogni
utente internet ad uno o più
segmenti che ne individuano
l’età, il sesso, la classe socioeconomica e gli interessi; grazie a questa classificazione, gli
inserzionisti sono in grado di
erogare le campagne più in linea con le sue caratteristiche e
interessi.
Come affronta Weborama i
temi della sicurezza dei dati e
della privacy?
Riteniamo che vada fatta una
grossa distinzione riguardo alla
tipologia di dati che vengono
raccolti e utilizzati. Un conto
è richiedere, ottenere e utilizzare dati sensibili degli utenti come nome, cognome, data
e luogo di nascita o numero di
carta di credito, cosa che nel
caso di Weborama non avviene praticamente mai se non in
casi particolari e dietro esplici-
to consenso dell’utente. Altro
conto è invece tracciare in maniera anonima quelli che sono
i comportamenti, le abitudini e
i contenuti fruiti da un determinato computer o apparecchio mobile (davanti al quale
ci può essere chiunque, la cui
vera identità ci è indifferente).
In questi casi i dati vengono
raccolti, elaborati e utilizzati in
forma per l’appunto anonima
e come statistiche aggregate. Monitorare le attività degli
utenti per Weborama significa
semplicemente associare un
cookie, quindi una macchina, a
una serie di contenuti, ricerche
e transazioni. In questo senso
i dati “sensibili” rimangono totalmente sconosciuti, a meno
che l’utente non li abbia esplicitamente, consapevolmente e
volontariamente dichiarati. La
privacy non viene cioè lesa in
alcun modo. A ulteriore informazione e tutela dell’utente,
Weborama ha aderito al codice
di autoregolamentazione OBA
- Online Behavioural Advertising - promosso dallo IAB.
In cosa è innovativa l’offerta
dati di Weborama e quali
benefici porta alle aziende?
Con la nostra tecnologia di behavioural targeting avanzato,
rendiamo i messaggi pubblicitari più rilevanti per gli utenti. Grazie all’esclusivo sistema
basato sull’incrocio di informazioni socio-demografiche
e comportamentali, le audience possono essere accuratamente riconosciute e raggiunte con i messaggi più adeguati.
I benefici di questa concezione
includono una riduzione significativa delle dispersioni e rendono più efficaci le soluzioni di
branding e performance integrate con il contenuto.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
comScore
Massima potenza
in tempo reale
Attiva in 172 Paesi con le stesse metodologie, comScore è il
benchmark a livello mondiale per la misurazione delle attività
digitali. Fabrizio Angelini, ceo del distributore Sensemakers,
ci spiega come si articola l’offerta attuale della società
di Simone Freddi
ttiva in 172 Paesi con
le stesse metodologie, comScore è praticamente il benchmark a livello mondiale per la misurazione
delle attività digitali. La sua offerta si basa su tre assi: l’ audience analytics, la validazione
dell’advertising online e la digital analytics, che possono essere
tutte integrate nella piattaforma
di analisi One comScore. In Italia comScore è attiva da circa 3
anni. «In questo momento la validazione dell’advertising online ci
sta regalando le maggiori soddisfazioni insieme alle misurazioni multipiattaforma - pc e mobile
- nelle quali siamo stati i precursori a livello mondiale e che qui
lanceremo tra breve», afferma
Fabrizio Angelini, ceo di Sensemakers, che rappresenta comScore in esclusiva nel nostro Paese.
A
Qual è l'attuale ruolo dei dati
nella comunicazione?
Molti player del mercato temono
che la disponibilità di dati possa
rappresentare una sorta di arma
a doppio taglio in tempi di crisi
degli investimenti in advertising.
Mi sembra un atteggiamento di
retroguardia, poco costruttivo.
La misurabilità dell’online è uno
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
dei suoi elementi di forza su cui
far leva per attrarre sempre maggiori investitori e aumentare l’efficienza complessiva del settore.
Gli operatori più virtuosi hanno
già percepito appieno le potenzialità di un uso intelligente dei
dati e incominciano a sfruttarle
concretamente. comScore dispone di un potente software di digital business analytics costruito
su una piattaforma di Big Data,
progettata per permettere alle
imprese di gestire e monetizzare
tutti i propri asset digitali e sfruttare tutto ciò che il mondo digitale ha da offrire. Queste funzionalità hanno allargato l’offerta di
comScore ben oltre la semplice misurazione, trasformandola in una potente suite di analisi
ad hoc, che consente di prendere decisioni in tempo reale e ottimizzare le performance, unendo i
dati interni dei clienti con quelli di
proprietà di comScore.
Recentemente avete stretto due
importanti accordi, con Google
e GroupM...
Si tratta di due partnership strategiche molto simili nei contenuti e con importanti ripercussioni
rispettivamente a livello internazionale e italiano. Con Google
abbiamo stretto una partnership
grazie alla quale comScore vCE
(Validate Campaign Essentials, lo
Fabrizio
angelini
strumento per valutazione e validazione delle campagne digitali, ndr) sarà integrata direttamente nel server di DoubleClick
che editori e investitori usano per
erogare i propri ads. Entro la fine
dell’anno la soluzione sarà disponibile negli Stati Uniti per gli ad
display e video desktop-based e,
a tendere, anche per il mobile e il
cross-platform. In Italia abbiamo
stretto un accordo con GroupM
grazie al quale GroupM integrerà
su larga scala vCE offrendo quindi ai propri clienti uno strumento
avanzato in grado di analizzare in
modo integrato copertura delle
target audience, effettiva visualizzazione, sicurezza per il brand,
traffico non umano. Inoltre grazie
a un aggiornamento quotidiano
delle valutazioni, sarà possibile
ottimizzare le campagne in tempo reale riducendo la dispersione
e aumentando l’efficienza.
2014: l'anno del mobile?
La portata del cambiamento in
atto e l’importanza del mobile sono evidenti. Ho però sentito molte interpretazioni semplicistiche rispetto alle quali credo
sia doveroso essere prudenti. Il
mobile amplifica la complessità del sistema e la portata dei fenomeni legati alla sua esplosione può essere compresa appieno
solo in una logica multipiattaforma. Ancora una volta la crescita
del mercato e del livello di confidenza degli investitori dipenderà
moltissimo dalla disponibilità di
misurazioni affidabili.
19
#(coverstory)
Videology
Tv e online advertising
in un’unica piattaforma
Per i marketer, la necessità di poter pianificare campagne video cross-canale
indirizzate su target sociodemografici si fa sempre più pressante. Grazie alla
società americana guidata da Scott Ferber, tutto questo è già realtà
di Simone Freddi
onvergenza e multiscreen, due trend
sotto gli occhi di tutti: i cambiamenti nelle abitudini mediatiche dei consumatori,
specialmente quelli più giovani, rendono sempre più urgente lo sviluppo di strumenti che
permettano di non dover più
distinguere tra la televisione
tradizionale e video online, ma
che rendano possibile pianificare campagne cross-canale
indirizzate su target sociodemografici. All’avanguardia in
tal senso è Videology, la piattaforma di video adv multiscreen basata a Baltimora, nel
Maryland, fresca di annuncio
di un nuovo accordo con Nielsen negli Usa per l’integrazione diretta delle audience tv
nella propria tecnologia. Prima nel suo genere, questa
collaborazione consente
a Videology di mettere
a disposizione degli investitori una soluzione
unificata per la pianificazione, l’acquisto e la
misurazione delle campagne in tv e sui media
online. A spiegarci meglio di cosa si tratta è il ceo e
chairman di
Videology,
Scott Ferber.
C
20
hi-tech adv
Nella foto sotto
Scott Ferber,
ceo e chairman
di Videology,
tra le maggiori
piattaforme globali per il video
adv multiscreen
Quali sono i principali
obiettivi della collaborazione
con Nielsen appena
annunciata?
La nostra maggiore integrazione con i dati di Nielsen aiuterà
gli advertiser e le loro agenzie
a comprendere come sfruttare al meglio la combinazione
di video e televisione per conseguire i propri obiettivi di visibilità del brand. Permetterà
di ottimizzare pianificazione
cross-screen, buying e misurazione dei video online e della televisione lineare. Questa
integrazione consolida infatti
i dati in un’unica piattaforma
per semplificare questo tipo
di analisi e renderne più facile anche l’esecuzione da parte
dell’utente. Incrementa inoltre
la scalabilità delle nostre funzionalità relative ai dati, consentendoci di raggiungere target più definiti ai livelli richiesti
dai brand americani.
La convergenza tra schermi
è un'esigenza pienamente
sentita da parte dei marketer
oggi?
Sì, oggi i consumatori guardano sempre più contenuti in stile televisivo su schermi
differenti e gli
advertiser ne
sono consa-
pevoli. Il 2014 sarà un punto di
svolta in termini di pianificazione cross-screen. Quest’anno la metà della video advertising erogata attraverso la
nostra piattaforma proverrà
dalla televisione.
Crede che in futuro sarà
possibile dare vita a un
sistema pubblicitario
davvero “cross-screen”?
E quali sono le principali
barriere da abbattere in tal
senso?
Senza dubbio, innovazioni come questa integrazione
con Nielsen ci avvicinano sempre più all’obiettivo. Una delle sfide che rimangono è rappresentata dall’offerta. Con il
programmatic buying che inizia ad attirare e una quota crescente del budget destinato
ai media, molti editori sia tradizionali che digitali sono interessati a trovare un modo
per rendere accessibile tramite questa tecnologia almeno
una parte della propria inventory. Visto il potenziale, lavoreranno per contribuire ad abbattere ogni barriera e rendere
realtà un sistema pubblicitario
veramente cross-screen.
Quando soluzioni di questo
tipo saranno disponibili
anche in Europa, e in
particolare sul mercato
italiano?
Siamo molto interessati a collaborare con Nielsen e altri partner per offrire queste
medesime funzionalità in altri
mercati e continuare a guardare a tutte le opportunità.
La convergenza non è solo un
trend statunitense, si tratta di
qualcosa che sta prendendo
piede in tutto il mondo.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
ZenithOptimedia
Analizzare e misurare
il Roi? Ci pensa Ninah
La centrale media apre anche in Italia la sua nuova divisione specializzata
nello sviluppo di modelli econometrici al servizio del marketing. L’obiettivo?
Sintetizzare la complessità del mercato. Ce ne parla il ceo Vittorio Bonori
di Alessandra La Rosa
n un contesto di mercato in profonda evoluzione, la nascita di
nuovi canali di comunicazione
e l’enorme mole di informazioni
a disposizione sugli utenti hanno portato a un profondo cambiamento anche nei modi in cui
si sviluppa una strategia media.
Se infatti, fino a poco tempo fa,
alla base della creazione di un
mix c’era l’analisi di quelli che
venivano definiti “macrotrend”,
adesso ad essere sotto la lente
degli analisti ci sono i dati. Una
mole di informazioni che non
sempre è facile capire e sintetizzare, per diversi motivi.
Da qui, l’esigenza per le aziende di affidarsi a specialisti che
siano anche in qualche modo
“consulenti” e, per le centrali
media, quella di dotarsi di professionisti in grado di studiare i
dati e riuscire a estrapolare da
essi gli input giusti per una comunicazione efficace.
E’ questa un po’ la storia di Ninah, la nuova divisione di ZenithOptimedia, appena lanciata
sul mercato italiano, che si occuperà dello sviluppo di modelli econometrici a supporto delle
attività di marketing dei clienti della centrale, con l’obiettivo
di ottimizzarne efficacia ed efficienza. Non solo misurazione del Roi, ma anche analisi dei
dati, come ci spiega in questa
I
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
Roi al centro
La garanzia del
ritorno dell'investimento dei
clienti è da sempre il fulcro del
posizionamento
di ZenithOptimedia
intervista Vittorio Bonori, ceo di
ZenithOptimedia.
Di cosa si occuperà la nuova
divisione Ninah?
Ninah è un brand internazionale, appena approdato anche in
Italia, specializzato in modellistica econometrica. Oggi è una
delle principali società internazionali di consulenza specializzate in marketing mix modeling,
ossia nel fornire insight elaborati ad hoc per le aziende clienti
e soprattutto applicabili nell’immediato alle leve di marketing
per migliorarne il Roi. A questo si aggiungono anche strumenti di data mining, dashboarding, analisi di neuromarketing,
con una grande attenzione verso gli ultimi sviluppi della ricerca internazionale. A capo della
divisione ci sarà Daniele Paladini, proveniente da un’esperienza più che ventennale nel campo della statistica applicata ai
dati di mercato.
Come si inserisce Ninah
nell’offerta ZenithOptimedia?
La nuova divisione si innesta perfettamente nel posizionamento di ZenithOptimedia
che, fin dalla sua nascita 11 anni
fa, si è sempre proposta come
una centrale garante del Roi dei
suoi clienti. Da allora tante cose
sono cambiate nel mercato, ma
vittorio
bonori
da parte delle aziende c’è forse
ancor di più la necessità di misurare l’impatto dei propri investimenti.
Com’è cambiato il rapporto tra
brand e centrali media?
Il rapporto coi nostri clienti,
oggi, è molto più consulenziale
di qualche anno fa. Lo scenario
del mercato, con lo sviluppo di
nuovi mezzi e un pubblico sempre più evoluto e attivo, è diventato molto complesso da affrontare per un brand che vuole
comunicare. E’ questo in fondo che ci viene chiesto: fare una
sintesi della complessità.
E in questo contesto,
quanto sono importanti le
informazioni sugli utenti?
Sicuramente moltissimo. I Big
Data sono una delle nuove frontiere della comunicazione. Una
risorsa preziosissima ma che
ancora non si sa sfruttare appieno: siamo ancora lontani da una
loro gestione “evoluta”. Anche
perché le fonti sono molteplici, e i dati non sempre sono forniti in maniera trasparente. Per
quanto ci riguarda, noi mettiamo a disposizione delle aziende
piattaforme tecnologiche che
alimentano i dashboard, con un
team di analisti preposto a questo, che nei prossimi mesi confluirà proprio in Ninah.
21
#(coverstory)
Rocket Fuel
L’adv che impara con i Big Data
Applicando l’intelligenza artificiale al real time bidding, la società di Redwood Shores offre al mercato una piattaforma di
programmatic buying in grado di auto-ottimizzarsi a ogni acquisto, migliorando progressivamente le proprie performance
di Simone Freddi
a stella nascente nel campo dell’advertising hi-tech
viene dalla Silicon Valley e
si chiama Rocket Fuel. Nata nel
2008 a Redwood Shores (ha nientemeno che Oracle come vicina di
casa), fonda il suo business su
un’idea originale e, per ora, unica:
applicare l’intelligenza artificiale al
real time bidding per massimizzarne
l’efficacia. Grazie a un particolare algoritmo previsionale, originariamente sviluppato per la Nasa, bid
dopo bid la piattaforma Rocket Fuel
“apprende” in modo automatico
come rendere più mirata ogni successiva decisione di investimento.
La formula ha successo: basti pensare che lo scorso anno Rocket Fuel
ha più che raddoppiato il fatturato,
passando da 106 a 240 milioni di
dollari, e ha allargato il suo raggio
d’azione arrivando a operare in 20
L
Paesi del mondo tra cui l’Italia, dove
la società ha aperto a luglio una
sede basata a Milano, affidata al
country manager Enrico Quaroni.
Enrico, come sta andando questo
primo anno di lavoro per Rocket
Fuel in Italia?
Direi decisamente bene, abbiamo
già gestito campagne per diverse
decine di clienti e in diversi settori di mercato: travel, telecom, finance, automotive, auto, retail, utilities,
fashion e cosmesi per citare i più attivi. Inizialmente soprattutto con finalità di direct response poi anche
di brand, a dimostrazione di quanto
la fiducia nel real time bidding stia
aumentando rapidamente anche nel
nostro mercato, grazie ai risultati
che riusciamo ad ottenere. Con tutti i nostri clienti “top” abbiamo superato le performance obiettivo, e
questo ci frutta un tasso di retemption superiore al 90%.
enrico
quaroni
Come riassumerebbe gli
elementi distintivi di Rocket
Fuel nel mercato dell’advertising
programmatico?
Siamo l’unica società al mondo che
dispone di un algoritmo in grado di
usare in maniera “produttiva” i big
data, imparando a identificare l’audience più ricettiva in base alla risposta degli utenti e a particolari
“momenti di influenza” nei vari device e canali coinvolti (la tecnologia di
Rocket Fuel è applicabile a display
tradizionale, video e mobile grazie all’integrazione diretta con tutti i maggiori ad-exchange presenti
sul mercato, ndr), rendendo sempre
più mirata ogni successiva decisione
di investimento pubblicitario. Alle
spalle c’è un’investimento tecnologico spaventoso. Stiamo parlando
di più di 11 milioni di caratteristiche
processate per ogni singolo utente.
Se mi passi una battuta, se immaginiamo gli ad exchange come una
mitragliatrice, Rocket Fuel ci mette
anche il cecchino.
Quali margini di crescita ci sono
ancora in Italia per l’advertising
programmatico?
I margini sono molto elevati e, al
netto dell’imponderabile, ci aspettiamo ancora diversi anni di crescita
sostenuta. La crisi ha reso le aziende molto prudenti ma non si è smesso di investire, a soffrire è e sempre
più sarà chi non ha la tecnologia alla
spalle. Gli anni 80 non torneranno, quindi solo chi ha delle evidenze da offrire al mercato crescerà. La
pubblicità si concentrerà laddove le
cose funzionano.
22
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
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Audience minuto Medio *Comprensive del canale Cielo
Fonte: elaborazione Vivaki su dati Auditel Nielsen
TAM- Fascia 02:00-02:00; Individui - Dato Consolidato
A febbraio crescita a doppia cifra per la tv
non generalista
◆ I dati diffusi da Vivaki Italia evidenziano un +10%. Tra le
Tv digitali Cielo guadagna l’oro con le Olimpiadi di Sochi
A febbraio la tv non generalista registra una crescita negli ascolti
pari al 10% sullo stesso mese del 2013. Lo evidenzia l’analisi mensile
realizzata dal reparto ricerche di Vivaki Italia, secondo la quale i canali
dtt e sat hanno raggiunto nel secondo mese dell’anno il 37,8% di share
nel totale giorno.
Di questa fetta di share complessiva, il 30,5% appartiene ai canali del
gruppo Tv digitali (terrestri e satellitari, esclusi i canali Sky+Fox) che
crescono complessivamente del +7% rispetto a febbraio 2013. Il restante 7,3% di share appartiene invece a Sky+Fox che registra il +23%
di ascolti rispetto al febbraio 2013 con incrementi significativi nelle
fasce orarie 7-12 e 18-20.30 (rispettivamente +52% e +47% vs 2013).
Da evidenziare che nel gruppo delle Tv digitali, nel mese di febbraio
Cielo (oltre 207 mila spettatori nel minuto medio) risulta il canale più
visto grazie alla programmazione dedicata alle Olimpiadi invernali. Ma
vanno bene anche i contenuti di intrattenimento, bambini e cinema
rispettivamente con Real Time (165 mila spettatori minuto medio), Rai
Yo Yo (159 mila spettatori) e Iris (148 mila spettatori).
20mln
Il dato di fatturato,
in euro, registrato dalla
radio a gennaio 2014
Radio L’inizio
d’anno è
positivo: +5,6%
di fatturato
pubblicitario
Per la radio, il 2014 si è
aperto in positivo sul fronte
della raccolta pubblicitaria.
L’Osservatorio FCPAssoradio, che ha raccolto
i dati relativi al fatturato
pubblicitario nel primo mese dell’anno, ha comunicato che le cifre evidenziano un
aumento della pubblicità nazionale radiofonica pari al +5,6% nel mese di gennaio
2014 rispetto allo stesso periodo del 2013. Tale dato corrisponde ad un fatturato totale che sfiora i 20 milioni di euro (19.923.000 euro per la precisione). Il presidente
di FCP-Assoradio, Paolo Salvaderi, ha così commentato i dati: «Il 2014 inizia per la
radio con un segno positivo che conferma i segnali di ripresa del comparto, peraltro
suffragati dalle prime indicazioni incoraggianti che abbiamo anche sul mese di febbraio e che certificano un rinnovato interesse del mercato nei confronti del mezzo».
24
nielsen internet
frena: -4,1% a gennaio
Se il 2014 si è aperto bene per la
tv (+1,6%) e ancor meglio per la
radio (+5%), i primi dati Nielsen
sugli investimenti adv non appaiono
particolarmente brillanti per il web.
Internet infatti, per il perimetro
monitorato da Nielsen, ha registrato
un calo del -4,1%, anche se si
confronta con un mese che nel 2013
aveva fatto registrare la migliore
performance di crescita dell’anno
(+10%). Complessivamente, il
mercato ha chiuso a -2,8%, pari a
circa 12,6 milioni di euro in meno
rispetto allo stesso mese del
2013. Per quanto riguarda i settori
merceologici, i primi due comparti,
Automotive e Alimentari, sono scesi
del -8,1% e -8,3%. All’interno dei top
5, crescono invece Tlc e Pharma.
ENGAGE | N.008-009 | 26 MAR 2014
Milano 26-27 giugno 2014
Meliá Hotel Milano - Via Masaccio, 19
keynote Speakers
Julius van de Laar
Campaigns Consultant &
Digital Media Strategist
Jim Sterne
Founder
eMetrics Summit
Paolo Zanzottera
Conference Chair
organizzato da
in collaborazione con
The Executive Network
Supporting Media
Quotidiano del MaRketing in Rete
Rivista mensile di comunicazione, marketing e media business in rete
Supporting Partners
www.emetricsmilan.it
Per informazioni ed iscrizioni riservate ai lettori di Engage: Ilaria Biasini - 06.84541.292 - [email protected]
Contemporary media
La scommessa di RCS
C’è chi lo paragona a Pinterest, chi lamenta l’assenza di gerarchia nelle notizie, chi
è confuso dall’adv “mimetizzato” nei contenuti. Il nuovo Corriere della Sera (senza .it)
online è un sito davvero “fuori dagli schemi”. Ma è un azzardo che guarda lontano
di Alessandra la rosa
na reimpostazione grafica di forte
impatto visivo, maggiore spazio per
foto e video, meno testo e caratteri
più leggeri, e un concept tablet first. Tutto
questo è il nuovo sito del Corriere della Sera,
la più recente novità digitale di Gruppo RCS,
in un’agenda 2014 particolarmente densa di
nuovi, e rinnovati, progetti editoriali per la
casa editrice.
Un restyling, quello di Corriere.it, particolarmente coraggioso, che parte già dal nome
del sito stesso: non più Corriere della Sera.it,
ma semplicemente Corriere della Sera, senza il “.it”, a sottolineare la piena sinergia con
quello che non è più un semplice quotidiano
ma un vero e proprio sistema editoriale.
La vera rivoluzione del sito sta comunque nel
suo aspetto, con un uso completamente rinno-
U
26
vato delle immagini e una maggiore valorizzazione dei filmati. Il sito nasce inoltre tablet
first, con una user experience molto più vicina
agli oggetti touch, in attesa della nuova versione per smartphone, completamente responsive, che sarà rilasciata in questi giorni.
Il risultato, in definitiva, è un sito davvero
“fuori dagli schemi” rispetto alle altre realtà
digitali del suo settore. Ma la scelta, coraggiosa, di RCS, avrà realmente pagato?
Nel breve termine, probabilmente no. Numeri e commenti, infatti, hanno più che altro
bocciato il progetto. Nella prima settimana di
vita del restyling le visite sono state in netto calo, addirittura dimezzate, secondo i dati
Audiweb. E i pareri del mondo della rete non
sono stati più incoraggianti: gli esperti del
settore hanno paragonato il nuovo Corriere.
Direction
Ferruccio de
Bortoli, direttore del Corriere
della Sera,
figura anche tra
le prestigiose
firme del Corriere della Sera
web version
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
Alessandro Bompieri, direttore Media RCS
Cantiere aperto sul fronte digital
Alessandro bompieri
Il restyling di Gazzetta.it e il
lancio dell’ecommerce Doveclub.it sono tra le varie novità
più recenti del Gruppo, ora al
lavoro su altre iniziative digital.
A dirlo il direttore Media RCS
Il
it a Pinterest, proprio per la troppo spiccata
importanza data alle immagini a danno della parte di testo e, soprattutto, di una chiara gerarchia delle notizie. Opinione condivisa
anche dal pubblico dei lettori, più che altro
confuso dal nuovo aspetto del sito. Lo stesso comitato di redazione del quotidiano non
è parso apprezzare molto il restyling, sottolineando la mancanza di una netta e ben riconoscibile distinzione tra le inserzioni pubblicitarie e gli articoli giornalistici.
Una novità apparentemente difficile da digerire, insomma. Ma forse, solo perché la si
guarda dalla prospettiva sbagliata. In effetti,
la nuova veste online del Corriere risponde
pienamente a tutti i parametri di quel nuovo tipo di fruizione delle informazioni online che negli ultimi tempi ha preso sempre
più piede, fatta di contenuti immediatamente comprensibili (anche e soprattutto grazie
alle immagini), facilmente condivisibili con
la propria cerchia di amici e follower, e leggibili in maniera sempre uguale e ben riconoscibile da tutti i device, anche in mobilità. Magari il pubblico non è (ancora) pronto
ad accettarla, ma a lungo termine, forse, la
strategia di RCS farà valere le sue ragioni.
Vedremo.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
restyling del sito del Corriere si inserisce in un inizio d’anno particolarmente “scoppiettante” per RCS Mediagroup
sul fronte dei nuovi progetti editoriali, soprattutto digital. Il
2014 del gruppo si è aperto con il restyling di Gazzetta.it e
il lancio del nuovo sito di ecommerce travel Doveclub.it a
fine gennaio, seguiti, all’inizio di questo mese, dalla notizia
dell’acquisizione del 100% della società editrice del portale
YouReporter.it e, appunto, del restyling del sito del Corriere della Sera. Se la matematica non è un’opinione, il focus di
RCS MediaGroup è definitivamente il digital. Ce lo ha confermato Alessandro Bompieri, direttore Media RCS.
In tempi di crisi della carta stampata, le mosse del
Gruppo RCS sembrano puntare molto sul web. Oltre alle
novità già comunicate, sono allo studio altri progetti?
«Ci sono diverse cose in cantiere. Per ora stiamo puntando
molto sui verticali, che implementeremo con il lancio di due
nuovi sistemi. Il primo, dal 25 marzo, dedicato alle passioni e alla moda maschile: si chiama Style. L’altro, invece, sarà
interamente focalizzato sull’ambito fashion e verrà lanciato, auspicabilmente, entro l’estate. Attualmente il progetto
è ancora in fase di studio, stiamo infatti cercando di individuare il partner con cui realizzarlo. Non è escluso che possa avere anche una parte di ecommerce, anzi ci piacerebbe,
ma è ancora tutto in fase di valutazione».
Torniamo al nuovo look di Corriere.it. Quali risvolti ha
avuto sul piano pubblicitario?
«Il sito presenta una scansione orizzontale delle notizie,
adatta a implementare la verticalità della navigazione. Naturalmente, questa impostazione influenza anche il lato
pubblicitario, andando a investire direttamente la visibilità dei brand. La grafica è più pulita e dunque giocoforza i
formati adv appaiono più in risalto: insomma meno affollamento e più visibilità».
27
+90%
mobile
Media on the go
La crescita della
raccolta adv su
smartphone e
tablet prevista
per quest’anno
da eMarketer
nel Regno Unito
depositphotos ©leedsn
2016
E se il mobile fosse il
primo media per l'adv?
E’ quanto potrebbe accadere nel 2017 in UK in uno scenario tracciato da eMarketer,
secondo cui il sorpasso di smartphone e tablet sui quotidiani avverrà già quest’anno
he il 2014 sia
davvero destinato a passare alla storia come l’anno del mobile lo pensano
in molti (articolista compreso, ndr) ma lo scenario tracciato da eMarketer
in un rapporto pubblicato
alcuni giorni fa, e riferito al
C
mercato britannico, ha del
visionario.
Secondo l’accreditato istituto, la spesa pubblicitaria
su mobile in Uk quest’anno potrebbe crescere del
90%, portando smartphone e tablet a superare per
raccolta adv la stampa
quotidiana già nel 2014.
eMarketer prevede per la
spesa pubblicitaria su mobile nel Regno Unito un
autentico balzo, fino a circa 2,26 miliardi di sterline, pari al 15,1% della spesa pubblicitaria totale. Più
di quanto totalizzato dai
quotidiani, che scontando
un calo del 5% si ferme-
L’anno in cui,
secondo l’istituto,
il peso degli
investimenti
su mobile in Uk
potrebbe superare
quello della tv
ranno a quota 2,06 miliardi di sterline di raccolta,
pari al 13,8% del mercato
adv.
Nel 2015, poi, la tendenza
si consoliderà, con il mobile che si attesterà al 21%
dell’ad spending totale,
superando la stampa nel
complesso.
E non finisce qui: se le previsioni di eMarketer saranno confermate, il mobile supererà la televisione
nel 2016 e il desktop internet nel 2017, per diventare
il primo media pubblicitario del Regno Unito.
Zite, l’app di News da 60 milioni di dollari
Flipboard, l’app che aggrega notizie da media e social network sotto forma di
magazine online, ha investito 60 milioni di dollari per comprare l’app di news
Zite dalla Cnn. Uno degli obiettivi dell’acquisizione sarebbe quello di inglobare la
tecnologia di personalizzazione di Zite, che consente di distribuire informazioni
in base agli interessi degli utenti. Ma l’operazione prelude anche a una collaborazione più stretta tra Flipboard, attualmente “minacciata” dall’arrivo del “concorrente” Paper di Facebook, con l’emittente televisiva statunitense all-news.
Ne vedremo delle belle.
28
ENGAGE | N.008-009 | 26 MAR 2014
f o c u s
Premium Video Ads
Quale impatto
per gli spot
di Facebook?
Parte dagli Stati Uniti la nuova sfida pubblicitaria del social network, che con i formati
video nel News Feed va all’attacco dei budget tv. Quali saranno le ripercussioni di questa
novità sul mercato adv? Lo abbiamo chiesto a centrali media e agenzie specializzate
a cura di Engage
30
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
opo alcuni test cominciati lo scorso dicembre, negli Stati Uniti Facebook ha lanciato ufficialmente i
Premium Video Ads, ovvero la
possibilità per i marketer di acquistare video
spot formato 15” sul social network, che si avviano automaticamente senza audio all’interno del flusso di aggiornamenti degli utenti.
«L’introduzione di questa nuova modalità nasce dalla volontà di continuare a garantire
esperienze sempre positive e rilevanti alle persone, e di supportare le aziende nello sviluppo di video in linea con le loro esigenze di business, con Facebook e con le abitudini di chi
lo utilizza ogni giorno», ha detto in proposito
Luca Colombo, country manager di Facebook
Italy (nella foto in basso). Un obiettivo evidente, oltre che piuttosto naturale, è che la società di Menlo Park punti ad assicurarsi una fetta
dei budget televisivi per sostenere la prosecuzione dei ritmi di crescita attuali. Il mercato
dei tv ads, come ha osservato Giorgia Giannattasio, managing director di Be On Italia, sul
sul suo blog VideoThree6ixty ospitato da Engage.it, sarebbe infatti "cruciale per supportare le valutazioni sulla crescita di mercato di Fb
e costituisce, se vogliamo, una potenziale minaccia nel lungo periodo ai tv network tradizionali". Ma andiamo a vedere mel dettaglio
quali sono le caratteristiche di questi video annunci pubblicitari.
Caratterizzato da video e audio
di qualità, Premium Video Ad è
di 15” massimo, appare nel newsfeed dell’utente in modalità auto-play anche se mute-on (senza audio), ed è fruibile da laptop
e da mobile. Il video s’interrompe se
l’utente passa oltre e non è più visibile sulla pagina. Se invece
l’utente clicca sul video,
si espande in full screen e l’audio si attiva.
L’acquisto
sembra
sia basato sui GRP, il
cui delivery è misurato da Nielsen Online Campaign Ratings. E’ sufficiente
un semplice click per
accedere al video con
audio attivo in modalità full screen. Il lancio del nuovo formato
avverrà in modo gradua-
D
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
andrea di fonzo
chief digital officer di GroupM
Serviranno
nuove modalità
di misurazione
«Il potenziale della nuova soluzione di video advertising di Facebook è sicuramente notevole. E non solo per i volumi e la
reach che può raggiungere. Mi
sembra che Facebook stia mettendo in piedi un processo di
introduzione, volto a una migrazione continua dell’esperienza utente. Quindi con attenzione a non “disturbare” il processo di navigazione.
Attendiamo che venga reso disponibile anche in Italia.
Siamo una country che per storia e struttura “ama” il video advertising. Per quanto riguarda le aziende, si troveranno a dover integrare il video advertising su Facebook
esattamente come hanno già fatto con altre formule di
digital video adv. Fondamentali saranno le misurazioni e
la capacità di stimarne efficacia e efficienza di planning.
A questo andrà aggiunta però un’attenzione particolare,
in quanto Facebook è un “walled garden” e in esso andrà
valutato il livello di engagement. Siamo già abbastanza
negativi sul valutare il video advertising in formule obsolete come il numero di click generato, figuriamoci in un
contesto come quello di Facebook. Siamo nel 2014 e il
branding o awareness che dir si voglia, merita modalità
più sensate, sia quantitative che qualitative».
le. Partendo dagli Stati Uniti, i Premium Video Ads verranno progressivamente estesi nel
resto del mondo in funzione dei feedback degli utenti e del mercato, secondo quella che
nel caso di Facebook è una strategia ormai
consolidata. In attesa di vedere debuttare
il formato anche nel nostro Paese, abbiamo contattato i principali centri media e
le maggiori società specializzate in video
advertising, a caccia di commenti e indizi su quale potrà essere l'impatto che
questa novità potrà avere sulle strategie di comunicazione video multicanale, considerando l’incredibile penetrazione di Facebook. Nel nostro Paese, gli
ultimi dati ufficiali parlano di 24 milioni
di utenti unici mensili e 18 milioni giornalieri, tra desktop e mobile.
31
f o c u s
Alberto Salucci
head of interaction MediaCom Italia
potenziale enorme in chiave
di awareness e coinvolgimento
«Il potenziale dei Facebook Premium Video Ads è decisamente
enorme. Grazie alla disponibilità
di inventory e alle possibilità offerte da Facebook per intercettare il target group, questo formato
potrebbe raggiungere tranquillamente 40 punti di reach con un
OTS molto basso in pochi giorni.
Il video era l’anello di congiunzione che mancava nelle pianificazioni con obiettivo awareness su
Facebook. Su come, poi, le aziende dovranno integrare il formato nelle loro strategie, dipende molto dagli obiettivi della campagna. Per una campagna con un obiettivo di awareness, questo sarà un formato molto valido per portare reach incrementale
alla campagna tv e per riequilibrare sulle fasce più giovani e sui
segmenti a basso consumo televisivo. Si aprono, inoltre, scenari molto interessanti quando l’obiettivo è il coinvolgimento, visto
che i formati di Facebook, tradizionalmente, permettono di commentare e condividere i contenuti».
andrea febbraio
Co-founder & vp sales Europa di Ebuzzing
un formato in linea
con la nostra filosofia
«La novità in termini pubblicitari introdotta da Facebook è pienamente in linea
con quella che è la nostra
filosofia. Il roll-out dei Premium Video Ads che il social network – partendo
dagli Stati Uniti – intende
integrare nel News Feed
trova un omonimo nella
nostra soluzione Native. Nello specifico, trovo giusto che Facebook abbia deciso per un avvio dei video senza audio, in modo da
non disturbare la user experience, lasciando agli utenti la scelta di
interagire con il formato. Inoltre, aver optato per il formato da 15”,
sottolinea un’attenzione al mobile da parte del social network, del
resto ormai la fruizione e le interazioni con la piattaforma passano
per lo più attraverso l’app. Ricordo che un video di durata maggiore implicherebbe gravare maggiormente sulle “tasche” degli utenti, visto che implicherebbe un maggiore utilizzo del traffico dati.
Inoltre, molti studi testimoniano quanto il 15 secondi sia vicino anche al grado di attenzione che l’utente è tendenzialmente disposto a prestare a un annuncio video».
32
Zeno Mottura
managing director e chief interaction
officer di MEC
fondamentale
introdurre nuovi
strumenti di
profilazione delle
audience
«Considerando
la penetrazione di Facebook e la capacità di profilare
gli utenti, ci
aspettiamo sicuramente un
prodotto
video dal grande potenziale. Sebbene sia
ancora in fase
test negli Stati Uniti, crediamo che possa
riscuotere un
grande interesse in un mercato come il nostro dove la video comunicazione e i prodotti video nati per il web sono all’avanguardia.
Gli utenti italiani sono già abituati a soluzioni video in auto play ed i risultati registrati ad esempio dal nostro player proprietario
MVideo dimostrano che se contestualizzato
in maniera opportuna lo spot tv ha trovato
nel digitale un grande alleato. Inoltre, trattandosi di un prodotto "premium", ci aspettiamo che sia fortemente orientato a tutelare
gli utenti nel poter scegliere o meno di fruirne direttamente dal news feed. Per quanto riguarda le aziende, queste stanno già lavorando in logica di video comunicazione,
estendendo lo spot televisivo ai diversi ambiti digitali, dal web al mobile all OOH. Maggiore sarà la capacità di profilare le audience
da parte dei diversi device, maggiori saranno le opportunità di pianificare campagne
multisoggetto, con limiti di frequenza appropriati supportando uno storytelling più
stimolante per l’utente finale. La capacità di
misurazione cross channel è sempre al centro di questo scenario in evoluzione e come
MEC stiamo introducendo nuove metriche e
Kpi’s per poter valutare in maniera appropriata l’evoluzione del concetto di tv spot».
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
Georgia Giannattasio Francesco Di Norcia amedeo guffanti
managing director
di Be On per l’Italia
head of digital VAS
Havas Media Group
Verso una
maggiore
scalabilità nel
Native adv
bisognerà capire
come ottenere
il massimo dal
formato
«I nuovi
Premium
Video ads
di facebook, benché “tradizionali”
nel
loro
utilizzo,
hanno un
ché di native: rispettano il look & feel del sito,
non sono totalmente invasivi (anche se auto-play, il mute-on consente di non eccedere nell’invadenza),
e sono di base emozionali, anche
se più spot e meno contenuti video
(brandizzati e non). L’attenzione alla
selezione del contenuto del video
spot (Ace Metrix), la scelta dell’advertiser e di campagne di qualità e
ancora, come già detto, il lento rollout per capire il comportamento
dell’utente, sono tutti fattori che dimostrano ampiamente come la scelta di Facebook porti sempre e comunque con sé l’esigenza di lasciare
l’utente protagonista e soggetto attivo nella fruizione pubblicitaria, e
non passivo come avviene nella video advertising di tipo tradizionale.
Il mio personale punto di vista è che
questa sia un’ottima mossa per rendere scalabile un mondo, quello Native, che di fatto ad oggi lo è poco
e per aumentare la portata degli investimenti cercando di “aggredire” i budget televisivi. Penso anche,
però, che siamo ancora all’inizio di
questo processo, che questo è, di
fatto, il primo tentativo ben pensato, ma forse ottimizzabile. E saranno
proprio gli utenti con i propri feedback e le loro reazioni a ‘modellare’
questa nuovo modo di fare advertising».
«Già adesso gli strumenti di comunicazione disponibili sulla piattaforma
Facebook sono considerati un forte
asset per l'amplificazione dell'engagement di marca. Questo nuovo formato, ad oggi non ancora disponibile per il mercato Italiano, è senz'altro
un'opportunità che permette di sfruttare ancora meglio i contenuti e la
loro fruizione all'interno della piattaforma. L'aspettativa è molto alta ed il
potenziale elevato; sicuramente aiuterà ad ampliare ulteriormente la disponibilità di adv video digitale.
Anche il formato di 15 secondi potrebbe essere molto interessante: si potrà misurare se dagli utenti
verrà fruito nella sua interezza o se
si dovranno pensare a "secondaggi" più snack e veloci. Il nostro formato video proprietario "Affiperf Video Brand" ci sta dimostrando che il
tasso di engagement, ad esempio, è
molto più elevato nei primi secondi
di fruizione, soprattutto quando si visualizza attraverso device mobili.
Le aziende, che stanno già lavorando su video comunicazioni integrate, dovranno saper sfruttare questa
opportunità e misurare correttamente il formato, osservando anche l'atteggiamento dell'utente nei canali
owned inseriti nella piattaforma Facebook. Lavorando in un'ottica di digital consumer journey
dovremo poi
valutare
se
le potenzialità del Premium Video
Ads saranno
più nell'area
di branding o
di intention to
buy».
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
general manager 77Agency
Si potrà ottenere
una reach
superiore alla
tv, con dispersione
pari a zero
«Si tratta di una novità dalle altissime potenzialità nel campo della video adv: se ormai Youtube è di fatto il primo canale tv, Facebook è
tout-court il media più grande che
esista, con una copertura dell’universo internet praticamente totale
e una frequenza di accesso che va
dalle 2 alle 15 volte al giorno. Con i
Premium Video Ads si potrà ottenere una reach superiore alla tv con
dispersione nulla, grazie alla possibilità di erogare i video solo a target sociodemografici certi. Rispetto
alle logiche tradizionali, sarà un po’
come paragonare il motore a scoppio con la ruota di pietra. Condivido,
poi, pienamente la scelta da parte
di Facebook di adottare un formato 15” per i Premium Video Ads: la
creatività si deve adattare ai tempi
di internet. Su Youtube si guardano
contenuti medio-brevi, tipicamente
dai 5 ai 16 minuti, quindi la fruizione di adv deve durare proporzionalmente di meno che in tv. Per quanto
riguarda i tempi di introduzione sul
mercato, dipende dalla raccolta negli Stati Uniti, in ogni caso mi aspetto che siano piuttosto rapidi. Al netto delle reazioni degli utenti, credo
che la domanda sarà molto consistente».
33
f o c u s
Layla Pavone
Michele Rossi
più ingaggio col video se
unito a tool di interazione
Bisognerà essere capaci di
declinare la creatività nel
contesto social
managing director Isobar
«Il video “spacca” per usare un linguaggio “pop” ed è
assolutamente vero. Tutte le ricerche nazionali ed internazionali segnalano un trend di crescita a doppia o tripla cifra sia in termini di tempo speso nella fruizione dei
video da parte degli utenti, sia in termini di raccolta adv.
Nessun altro veicolo è in grado di convogliare più informazioni in minor tempo, grazie naturalmente alla sua
natura multisensoriale. E’ lo strumento che consente di
arricchire la “consumer experience”. Ma ci sono tre punti fondamentali da considerare, e su cui tutta l’industry
dovrebbe convergere: la standardizzazione dei formati,
le metriche e la creatività, che per creare engagement
deve poter andare oltre lo spot da 15”. L’interazione con
il video digitale ha rimpiazzato il consumo passivo tipico della fruizione tv classica. Il video crea maggiori opportunità di ingaggio soprattutto se si accompagna agli
strumenti di interazione come ad esempio instant pool,
la possibilità di fare domande ed avere risposte, la possibilità di interagire con altri utenti via chat e così via.
Credo che in Facebook oggi abbiano molto chiaro dove
stiano andando gli utenti e di conseguenza il business,
anche perché hanno la possibilità di lavorare su gigantesche economie di scala, visto che hanno circa un miliardo di utenti nel mondo, e possono permettersi molti investimenti in ricerca e sviluppo di soluzioni nuove, anche
a costo di sbagliare e modificare le strategie strada facendo: un’attitudine tipicamente americana che diventa
un asset quando si parla di innovazione».
34
digital director Starcom MediaVest Group
«I Premium Video Ads possono essere un efficiente
strumento per raggiungere una audience ampia e garantire un’elevata brand experience attraverso un approccio di comunicazione cross-device (desktop/mobile): il nuovo formato è particolarmente adatto per un
mercato in cui i trend in ascesa sono la fruizione dei video online e un utilizzo sempre più pervasivo di piattaforme mobile, dove Facebook gioca un ruolo di primaria
importanza. I Premium Video Ads sembrano essere particolarmente indicati per le campagne di lancio di nuovi
prodotti/servizi e più in generale per raggiungere obiettivi di brand awareness e posizionamento, lasciando ai
Page Post Video Ads l’obiettivo di sostenere la notorietà nel medio termine.
Ad ogni modo, l’efficacia comunicativa del formato dipenderà in gran parte dall’accettazione dello stesso da
parte degli utenti e dal coinvolgimento di questi ultimi con il contenuto (effective views, interactions e sharings). In tal senso, sembrano rassicuranti sia le caratteristiche tecniche del nuovo formato video, sia la
collaborazione tra Fb ed Ace Metrix, orientata a testare
e ottimizzare la rilevanza del contenuto creativo nell’ingaggiare l’utente.
Pur in assenza di informazioni dettagliate circa modalità
di acquisto e pianificazione, i Premium Video Ads sembrano risultare particolarmente strategici all’interno di
campagne video multimediali, grazie alla possibilità di
raggiungere un'ampia audience in un periodo di tempo limitato (potenzialmente fino a 20 milioni di utenti al
giorno), targettizzabile e acquistabile in una logica simile
ai GRPs televisivi. Tale approccio viene valorizzato dalla
disponibilità di strumenti di rilevazione quali Nielsen Online Campaign Ratings (OCR), che permettono l’analisi
delle performance
integrate con gli altri mezzi pianificati.
Per sfruttare al
massimo il potenziale che può derivare dai Premium
Video Ads, sarà auspicabile da parte delle aziende la
capacità di declinare il proprio approccio
creativo
nel contesto social
di Facebook».
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
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Strutture a Ragno
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Plastificazione lucida
Plastificazione opaca
Rubricatura
Cucitura a sella
Incollatura blocchi
Cucitura Punti omega
Fustellatura
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Contemporary trend
Le 8 tendenze che
la comunicazione
non può ignorare
Internet non è più una novità e il consumatore
rappresenta la principale priorità. Partendo da
questi due assunti, Microsoft, Ipg Mediabrands e
The Future Laboratory hanno indagato gli otto
trend più importanti per i brand del futuro
Passione per le statistiche
Oggi le persone sono affascinate
dalla possibilità di misurare ogni
giorno le prestazioni di mente e
corpo (calorie, battito cardiaco, ore
di sonno ecc.). Analogamente, il 55%
dei consumatori è più propenso ad
acquistare un prodotto o un servizio
da un brand che lo possa aiutare a
capire come migliorare la propria vita.
di Teresa nappi
i fa largo un nuovo
punto di vista sul
mondo digitale che
invita a cambiare prospettiva
partendo da due assunti: internet non è più una novità e il
consumatore rappresenta la
principale priorità. Due concetti importantissimi, soprattutto per i brand e per lo sviluppo delle loro strategie di
marketing.
A introdurli e analizzarli con
l’obiettivo di indagare le principali tendenze emergenti del
mondo digitale, è la ricerca
“Digital Trends“, condotta da
Microsoft con la collaborazione di IPG Mediabrands e The
Future Laboratory su un campione di 8.055 intervistati provenienti da Europa, Stati Uniti,
S
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Russia, Brasile e Cina.
L’indagine ha avuto come finalità specifica quella di analizzare le abitudini e le aspettative dei consumatori di mercati
estremamente diversi, nonché
Diritto all’anonimato
il ruolo della tecnologia nella
I consumatori vogliono poter
loro vita, per individuare i nuocontrollare le proprie tracce
vi trend che caratterizzeranno
digitali. Per questo motivo il
il futuro.
65% degli intervistati è più
In un contesto in cui la tecnopropenso ad acquistare prodotti
logia, in effetti, è ormai parte
dai brand che gli consentono di
integrante della quotidianità e
gestire la privacy e che prestano
l’utente è ben consapevole dei
attenzione a questo aspetto.
propri diritti e delle proprie
esigenze, si stanno facendo
strada otto tendenze
che saranno essenNetwork di nicchia
ziali – in futuro – per
Sfiniti e sopraffatti dai megagarantire l’efficacia e
sistemi, i consumatori si stanno
il successo di marchi
indirizzando sempre più verso
e aziende.
network più piccoli, localizzati e
su misura, in grado di soddisfare
le loro esigenze online. I brand
devono mettere in comunicazione
Valore personale
i clienti facendo leva sulle loro
I consumatori sanno che la loro
esigenze specifiche, che trovano
attività online è preziosa per
soddisfazione in questi network.
brand e specialisti del marketing.
Il 41% degli intervistati usa, infatti,
A livello globale, il 45% dei
social network specializzati,
consumatori online sarebbe
preferendo questo tipo di
disposto a vendere i propri dati
esperienza ai servizi generalisti. Il
al brand giusto per un prezzo
53% dei rispondenti, inoltre, è più
adeguato, mentre il 30% sa come
propenso a interagire con un brand
scambiare i propri dati in cambio
che sia realmente legato ai propri
di ricompense.
interessi e ai propri bisogni.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
La cultura del creare
Gli utenti – e in particolare i consumatori
più giovani – prediligono le nuove
esperienze incentrate sul processo
di creazione rispetto al semplice
utilizzo. I brand devono quindi adottare
un atteggiamento di apertura e
invitare i consumatori a collaborare,
personalizzando e sperimentando
con mano i loro prodotti. Il 49% degli
intervistati si aspetta che le aziende
dimostrino questa apertura, consentendo
di creare un nuovo prodotto o servizio
utilizzando il design e le caratteristiche
originali del brand stesso.
Intelligently-ON
Non sempre connessi, né sempre off. In questo
caso, il segreto è sapere quando, dove e come
comunicare il proprio messaggio per essere
ascoltati. Più della metà dei consumatori (54%)
si aspetta che i brand sappiano quando è il
momento giusto per comunicare.
Potenziamento della realtà
La nuova tecnologia sta coinvolgendo
tutti i nostri sensi, dando vita al
mondo digitale, per cui presto i
brand saranno chiamati a creare
esperienze multisensoriali, sia nello
spazio fisico che in quello virtuale.
Il 61% degli intervistati è quindi più
propenso ad acquistare da un’azienda
che permette di toccare con mano i
prodotti, sia in un punto vendita che
su internet. Un esempio è quello di
IllumiRoom, un sistema sperimentale
di Microsoft Research finalizzato
ad aumentare l’area intorno allo
schermo di un televisore, su pareti e
pavimenti, con immagini proiettate che
migliorano la tradizionale esperienza di
intrattenimento tra le mura domestiche.
Come anche i negozi che stanno
sviluppando app che utilizzano la
realtà aumentata, per consentire ai
consumatori di visualizzare versioni 3D
degli arredi nella propria casa.
L’era della Serendipità
Man mano che la loro relazione con la tecnologia
evolve, i consumatori si aspettano un numero
crescente di opportunità per rimanere piacevolmente
sorpresi dalle tecnologie digitali. Infatti, il 61% dei
consumatori è molto più propenso ad acquistare un
prodotto o un servizio da un brand che sappia offrire
esperienze piacevolmente sorprendenti.
EnGaGE | n.008-009 | 26 mar 2014
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SAVE
THE
DATE
26-27 marzo, Torino
b com
Due giorni interamente B2B, rivolti agli attori nazionali e internazionali
del comparto marketing. Alla sua seconda edizione, B com è un evento
realizzato per favorire l'incontro tra domanda e offerta in ambito digitale,
proponendo appuntamenti pre-organizzati tra i decision maker aziendali
delle aree marketing e vendite, italiani e stranieri, con i professionisti del
web marketing e dell'ecommerce. In più: conferenze, workhop e area
espositiva. La manifestazione si svolge al Lingotto Fiere di Torino.
www.bcomexpo.com
1 aprile, Milano
Ricerca dell'Osservatorio Mobile
Qual è l’impatto del mobile sulla crescita del nostro Paese? La School of
Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con l'Osservatorio Startup Digitali e Polihub, affronterà questo tema in occasione della
presentazione della Ricerca dell'Osservatorio Mobile & App Economy. Dalle 9:00 alle 13:30 all’Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano (Campus
Bovisa) in via Durando 10 a Milano.
www.osservatori.net
RADAR
Fenomeni viral Chi sa resistere alla
potenza di un bacio?
Con oltre 66 milioni e mezzo di visualizzazioni in una settimana, “First kiss” è il fenomeno viral di cui tutta la rete parla. Postato
dalla regista Tatia Pilieva su Youtube, il filmato in bianco e nero presenta una fugace rappresentazione dell’imbarazzo e dell’eccitazione che accompagna il primo bacio tra due
sconosciuti. Ma saranno davvero degli sconosciuti? In realtà il video è uno spot per la
promozione della collezione Autunno/Inverno 2014 del brand di abbigliamento americano Wren. Romantici, disilludetevi.
6-8 aprile, Roma
Festival of Media Global 2014
La Capitale ospita il Festival of Media Global 2014, conferenza di due
giorni sulla comunicazione che vedrà la partecipazione di oltre 800 leader
dell’industria dei media per discutere dei principali temi del mercato,
intraprendere nuove relazioni commerciali, trovare soluzioni di business,
premiare la creatività e celebrare l’innovazione. L’evento si svolge all’Hotel
Rome Cavalieri, in via Alberto Cadlolo 101 a Roma.
www.festivalofmedia.com/global
Top Più che di un trend, ormai si può parlare di vera selfie-mania. Sulle motivazioni
che spingono a diffondere i propri autoscatti sui
social media leggiamo e sentiamo di tutto, certo
è che il fenomeno ha contagiato chiunque, dagli
utenti comuni alle celebrità, dalle autorità fino alla
pubblicità e ai… pubblicitari, che ci mandano in
redazione foto che fino a poco tempo
fa sarebbero state assolutamente
impubblicabili. Se frequentate
Engage.it ve ne sarete accorti!
Stop Tornano nel mirino
di Google i siti italiani che
si affidano a circuiti di link non
organici per favorire un miglior posizionamento nel page rank. Una pratica piuttosto
diffusa nel nostro Paese, contro la quale il motore
di ricerca combatte da tempo. Stavolta, sembra che
i vertici di Mountain View abbiano deciso di fare sul
serio, annunciando pesanti penalizzazioni.
twitter compie gli anni
Otto candeline e un amarcord
Inizialmente era solo un messaggio di
“messa a punto”: "Just setting up my twttr", postato da Jack Dorsey. Ma quel messaggio era destinato a fare storia: era il primo cinguettio di Twitter. Il 21 marzo il social
network ha compiuto otto anni, e per festeggiare la ricorrenza ha pensato a un’iniziativa molto "Amarcord": dare la possibilità
ai suoi utenti di ripescare, e ritwittare, il proprio personale messaggio di debutto sulla
piattaforma. E in pochissimo tempo, naturalmente, l’hashtag #FirstTweet ha scalato
le classifiche dei trending topic.
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