n-cittacronac - 10

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GIOVEDÌ 16 GENNAIO 2014
Scuola media
Poliziano
Firenze
Abbiamo abbastanza “Mi Piace?”
Come i social network condizionano la vita di noi adolescenti
IL NEUROCHIRURGO
A colloquio
col dottor
Scagnet
IL CELLULARE può danneggiare la salute? Abbiamo discusso dei possibili
danni al cervello, causati
dall’uso dei cellulari, con il
dottor Mirko Scagnet, neurochirurgo presso l’Ospedale Pediatrico “Meyer” di Firenze. “Questi apparecchi,
che ci consentono non solo
di telefonare, ma anche di
giocare e navigare in internet, quando sono accesi
emettono onde elettromagnetiche potenzialmente
dannose, che secondo alcuni potrebbero danneggiare
il Dna delle cellule favorendo lo sviluppo dei tumori.”
Dice il dottor Scagnet che
aggiunge “Anche i forni a
micro-onde usano le onde
elettromagnetiche per scaldare i cibi, ma con un’intensità molto minore. In realtà,
si teme che un uso prolungato del cellulare accanto
all’orecchio sia pericoloso
per il cervello, nonostante
sia protetto dal cranio, anche se non è mai stato dimostrato con certezza.” Tuttavia è meglio essere prudenti, ma come? “Riducendo la
durata delle telefonate, tenendo il telefono distante
dal corpo, usando il Bluetooth o gli auricolari, non
chiamando quando c’è poco
campo e attendendo la risposta prima di avvicinarlo
all’orecchio.” Anche comunicare con Sms, Social
Network e telefono fisso
quando possibile, ci dice il
dottore, può rappresentare
una valida alternativa
all’uso del cellulare. Infine,
per i bambini dovrebbe essere consigliata una particolare cautela nell’uso del cellulare perché potenzialmente
più dannoso che negli adulti.
“CI SEI SU Facebook stasera?”,“ No ci sentiamo su Twitter, oppure ti scrivo su Whatsapp!”. Un dialogo in codice segreto? No! Un nuovo modo di vivere i rapporti personali. Facebook, Twitter, Instagram, Whatsapp: ecco i nuovi canali di comunicazione e di socializzazione di
noi giovani, i social network;
mezzi di comunicazione attraverso internet che consentono di
contattare persone anche lontane in modo più veloce, facile ed
economico di come si faceva per
telefono, inoltre rendono possibile comunicare con più persone
contemporaneamente. Se usati
con il cervello questi possono essere utilissimi. Una caratteristica dei social network è di creare
un ambiente in cui il mondo reale è sostituito da quello virtuale,
un ambiente in cui le persone
possono gestire una propria identità sociale su internet. Il 70%
delle persone che hanno accesso
ad internet sono iscritti a Facebook; di questa percentuale il
76% sono giovani. Le nuove tec-
Un gruppo di ragazzi con i loro telefonini di ultima generazione
nologie sono in continua evoluzione e stanno cambiando la nostra quotidianità, i nostri rapporti e il nostro modo di relazionarci con gli altri. Il 76% degli utenti accede ai social media più volte al giorno e pensare che fino a
venti anni fa tutto questo non esisteva, si comunicava con le lette-
re scritte a mano e si stava ore e
ore al telefono! Ci sono cose che
non facciamo più dall’avvento
delle reti sociali: fare gli auguri
di compleanno per telefono, tenere un diario segreto. Nella vita
quotidiana i social network sono
anche al primo posto dei passatempi per gli adolescenti, che tra-
scorrono tutto il loro tempo online. Questo porta a un isolamento
dalla realtà vera e a una continua
comunicazione virtuale anche
quando siamo fisicamente con altre persone. Un esempio è il fatto
che il pomeriggio molti ragazzi,
invece di studiare o uscire con
gli amici, stanno al cellulare a
chattare, preferendo una chiacchierata su Whatsapp piuttosto
che una passeggiata nel parco
con gli amici. Oppure preferiscono condividere le foto su Instagram o Facebook anziché stare
in compagnia. Il fatto di stare
sempre su Whatsapp, deconcentra dallo studio; infatti alcuni ragazzi devono mettere in silenzioso o spengere il telefono, altrimenti non fanno i compiti, ma
hanno il pensiero costante che
gli altri stiano facendo qualcosa
di più interessante di quello che
stanno facendo loro: si chiama
FOMO “Fear Of Missing Out”
ed è la paura di essere tagliati fuori. Insomma c’è bisogno di un
equilibrio nell’uso dei social
network, che il controllo di un
adulto può aiutare a raggiungere.
A COLLOQUIO CON LA POLIZIA POSTALE SUI RISCHI DEGLI INCONTRI SUI SOCIAL NETWORK
Social amico o cybernemico?
La vignetta degli studenti della Poliziano
I RISCHI più pericolosi dei social network
sono il cyberbullismo e la pedofilia. Il cyberbullismo è il bullismo tramite mezzi
elettronici: oggi il 34% è effettuato online,
soprattutto nei social network. Si divide in
esclusione, rivelazione e sostituzione di persona. L’esclusione è utilizzata contro le persone antipatiche, per emarginarle. La rivelazione consiste nel pubblicare informazioni private e imbarazzanti di una persona su
un social network. Queste in alcuni casi possono portare anche al suicidio, famoso è
quello di Amanda Todd in Canada o del ragazzino gay di Roma che si metteva lo smalto rosa. La sostituzione di persona è utilizzata di solito dai pedofili che si servono di
nomi e foto di ragazzi e ragazze. Di questi
fenomeni si occupa un corpo speciale della
Polizia di Stato, chiamato Polizia Postale.
L’ingegnere della Polizia di Stato Gianluca
Massettini, con il quale abbiamo parlato, ci
ha spiegato che uno dei loro compiti è “rintracciare i cyberbulli e i pedofili. Il 90% delle volte si risale al colpevole grazie al codice
IP, che identifica qualunque supporto elettronico, e la sanzione può essere penale o
civile”. I soggetti più a rischio sono “quei
dipendenti cronici che confondono la vita
reale con quella virtuale. Se ci troviamo
coinvolti in una vicenda di cyberbullismo o
di molestie sessuali, è consigliato parlarne
con amici o parenti. Inoltre, per non essere
vittime di questi reati, non dobbiamo comunicare dati personali a sconosciuti, né accettare incontri, soprattutto da soli”. Una forma di prevenzione ulteriore per i minori è
il Parental Control, applicazione che i genitori possono scaricare gratuitamente.
LA REDAZIONE
La pagina è stata realizzata dagli
studenti della 3 B della scuola
Poliziano di Firenze:
Amberti Matteo, Bargellini
Matilde, Bencini Lucia, Benini
Tommaso, Bicci Beatriz, Castellani
Teresa, Ceccarelli Diana, Cinque
Tommaso, Cristofari Aurora, Dani
Silvia, Fantauzzo Bianca, Foppiani
Anna, Grifoni Simone, Lanini
Giovanni, Lombardi Jacopo, Lucioli
Cosimo, Manganas Joe, Paperetti
Alessia, Salvadori Viola, Sani
Elenora, Tambone Marta, Tzenu
Elisa, Zagaria Marta.
Dirigente: Maria Laura Simonini
Docente tutor: Donatella Righini