VFV IMPAGINATO 2014 n3 B:doc Copertina

Anno XXVIII - no 3 Maggio/Giugno 2014
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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE
DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO
VOLONTARI (F.W.V.F.A.)
M AGGIO /G IUGNO 2014
RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE
NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI
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Erminio CAPPARONI, Paolo CORBETTA,
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Francesco MAZZILLI
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FOTO
DI COPERTINA
: VIGILI
DEL
FUOCO VOLONTARI
DI
SEREGNO (MB), E SIMPATIZZANTI,
110° COMPLEANNO.
FESTEGGIANO IL
EDITORIALE DEL PRESIDENTE
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TRA LE MACERIE DI PINZOLO CHE BRUCIA
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DALLA SICILIA IN CONTROTENDENZA
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PLANES 2: TRA CARTONI E REALTÀ
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QUEI MARÒ PROVVIDENZIALI AL CAMPO PROFUGHI DI VALONA
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VDA: VOLONTARI POCO CONSIDERATI/ATTIVATI
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GLI INCIDENTI D’AUTOBUS
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CONFINI PROVINCIALI MI/PV
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CANADAIR? OGNI REGIONE LA SUA FLOTTA
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SEREGNO, VOLONTARI DA 110 ANNI
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UE: PRIMO ANNIVERSARIO DEL CENTRO COORDINAMENTO
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LETTERE AL DIRETTORE
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ALTO ADIGE, DISTESA TUBI DA GUINNES
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COME NACQUE GRISULANDIA IN SICILIA
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FESTA DEL 2 GIUGNO A MALETTO
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BS: A RICONOSCERE “UNICITÀ” FU SIMONETTI
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RICERCA PERSONE SCOMPARSE
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SUCCEDE ANCHE QUESTO
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EDITORIAL
EDITORIALE
EDITORIALE
EDITORIALE
EDITORIALE
2
egli ultimi mesi avrete notato come la Rivista
associativa "VFV Tecnica Antincendio e
Protezione Civile" non abbia raggiunto, per diversi numeri, i Soci. Il Comitato di Presidenza e tutto il
Consiglio Nazionale si scusano per questo increscioso
fatto, a noi non imputabile e da noi non dipendente, assicurando gli iscritti che si sta provvedendo affinché questa
spiacevole situazione venga sanata ristabilendo, nel più
breve tempo possibile, la tradizionale e consolidata trasmissione di informazioni via stampa.
Passando all’attività associativa questa è stata caratterizzata da tre importanti e decisivi momenti: l’incontro
con il nuovo Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco, Ing. Gioacchino Giomi, la presenza dello stesso al
Consiglio Nazionale tenutosi il 27 Settembre u.s. in
Provincia di Prato e l’incontro con il Sottosegretario di
Stato all’Interno On. Giampiero Bocci.
In relazione all’incontro con il Capo del Corpo questo si
è svolto in un clima cordiale, con ampia e massima disponibilità dell’Ing. Giomi ad ascoltare le problematiche
della componente e con grande partecipazione nel prendere in considerazione la situazione di grave disagio
espressa dal Comitato di Presidenza.
A tale proposito sono state illustrate le più urgenti priorità per la sopravvivenza della componente volontaria VVF puntualizzando come, nella maggioranza dei casi, non si chieda un impegno economico all'Amministrazione ma il superamento di ostacoli o difficoltà che passano,
spesso, attraverso la concreta applicazione, l’aggiornamento e la rimodulazione ottimale di
procedure e normative troppo statiche e restrittive nei confronti dei Vigili del Fuoco volontari
che chiedono, essenzialmente, di poter ricevere la giusta e doverosa attenzione così da poter
adeguatamente svolgere i servizi di soccorso e di istituto a loro demandati a livello locale.
Relativamente alla presenza dell’Ing. Giomi al Consiglio Nazionale del giorno 27 Settembre
questa, oltre che un tangibile segno della vicinanza del vertice del Corpo all’Associazione, ai
suoi iscritti e ai Vigili del Fuoco volontari tutti, ha rappresentato un concreto e positivo momento di confronto, cosa non comune da moltissimo tempo, tra i delegati delle realtà locali, provenienti da tutta Italia, e l’Amministrazione. Per ultimo il Comitato di Presidenza dell'
Associazione è stato ricevuto, nel pomeriggio del 22 Ottobre u.s., dal Sottosegretario di Stato
all’Interno, On. Giampiero Bocci, presso gli Uffici del Palazzo del Viminale.
Alle oltre due ore e mezza di colloquio hanno anche partecipato l'On. Antonio Misiani, membro
della V Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, ed il Capo Dipartimento dei Vigili del
Fuoco Prefetto Alberto Di Pace. L’Associazione, nell'esporre le problematiche che affliggono la
componente volontaria operativa dei Vigili del Fuoco, hanno in questa occasione richiesto con
N
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
Ascanio
[email protected]
twitter@pompieri
https://www.facebook.com/pompieri.vfv
@pompieri
Si ringraziano: Federico Girgenti, Antonio Luca,
Peter Lisibach,Franco Luconi Bisti, Loris Donadel,
Gea Somazzi, Michele Blasi e Antonio Coduri
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
EDITORIAL
EDITORIALE
EDITORIALE
EDITORIALE
In questo numero tardivo…
cedo volentieri il mio spazio al Presidente.
Lo stesso ha preparato un editoriale
“cumulativo” che contiene diverse
informazioni per gli associati. Buona lettura.
EDITORIALE
forza, al vertice politico così come ai vertici dell'Amministrazione, quali fossero le strategie
che il Ministero intende mettere in atto al fine di scongiurare la chiusura degli oltre 300
Distaccamenti volontari dislocati sul territorio nazionale. L'On. Bocci a tale proposito ha
ribadito l'assoluta intenzione, Sua e del Governo, di non perdere quella che è una delle componenti fondamentali del sistema di soccorso tecnico urgente, unitamente a quella effettiva,
ribadendo l'intenzione dell'Amministrazione di rivedere il DPR 76/2004 (Regolamento
recante le norme sul reclutamento, avanzamento ed impiego del personale volontario del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco).
A tale scopo il Prefetto Di Pace, che ha confermato la piena collaborazione ed intesa con la
nostra Associazione, peraltro già manifestata e riscontrata in precedenti incontri con il
Comitato di Presidenza, ha espresso ai rappresentanti dell'Associazione l’intenzione di convocare, a breve, la “Commissione Mista con Compiti di Studio, Elaborazione e
Formulazione di Proposte sulle Problematiche relative alla Componente Volontaria dei
Vigili del Fuoco”, della quale l’Associazione è componente effettivo, per l’inizio dei lavori,
unitamente ai tecnici del Dipartimento, al fine di individuare soluzioni definitive riferite in
particolar modo ai nodi relativi all'assetto organizzativo della componente volontaria, alle
visite mediche, alle procedure di ingresso e ai corsi di formazione, avanzamento, qualificazione e specializzazione. Nello specifico, relativamente alle visite mediche, l'On. Misiani ha
dichiarato la sua disponibilità a lavorare, in sede di Commissione Bilancio, al fine di individuare nella prossima finanziaria risorse utili alla copertura delle spese per le visite mediche di primo ingresso che oggi vedono, a carico degli aspiranti VVF volontari, un onere che
si aggira intorno a 400,00 €.
La riunione si è conclusa con la richiesta, da parte del Comitato di Presidenza, dell'impegno dell'Amministrazione nel mantenere un ritmo serrato nello svolgimento dei futuri lavori con una garanzia di tempistica certa e la disponibilità, da parte del Dipartimento, nell’emanazione di chiare ed univoche linee guida riguardanti la composizione delle squadre di
supporto dei Distaccamenti Volontari con la previsione, in ogni caso, del loro immediato
invio da parte delle S.O. in caso di intervento nella zona di competenza. Ciò al fine di garantire comunque una tempistica ridotta nella gestione del soccorso tecnico urgente. A tale proposito il Sottosegretario, unitamente al Capo Dipartimento, hanno espresso il loro parere
favorevole garantendo, in merito, l'emanazione di apposite disposizioni a breve scadenza.
Roberto Mugavero
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TRA LE MACERIE DI
PINZOLO CHE
BRUCIA
enerdi 27 giugno 1913, una data impressa nella
memoria degli abitanti di Pinzolo, non solo per la
via 27 giugno, la strada dedicata ad uno degli
episodi piu drammatici della storia del maggiore centro
della rendena, ma per i racconti, gli strascichi, le sofferenze e la fame che lo spietato incendio fece patire ai
nostri nonni e ai loro genitori.
V
costretto dalla miseria. Moltissime le azioni di solidarieta da Pueblo, in Colorado a Trieste, da Brescia a Trento.
Tutti vogliono essere vicini ai “poveri incendiati di
Pinzolo”. Le cartoline che vengono stampate per raccogliere fondi non lasciano dubbi su ciò che e successo e
sono una cruda testimonianza del dramma di questa
popolazione.
Un evento che significo emigrazione, distacchi, lontananza, dolore, che segnò la vita di un paese legando ad
esso indissolubilmente l’esistenza di migliaia di cittadini, che ne cambiò i connotati urbanistici, ne ridisegnò
volto e anima: vennero demolite case per far posto a
nuove strade, imposti sacrifici enormi alla popolazione,
si destabilizzò il comune.
Sono forse proprio queste immagini reali, diffuse un po’
ovunque, che riescono a superare per drammaticita il
quadro prospettato dalla fantasia, o dai racconti o dall’immaginazione, a portare migliaia di persone a donare
qualcosa al Comitato di soccorso presieduto dal parroco don Gottardi. Non mancarono le offerte generose dei
nobili trentini, né quella dell’imperatore d’Austria.
Straordinarie furono le innumerevoli gare di solidarietà
che ovunque sorsero con la partecipazione di operai,
soldati, sportivi, donne, bambini.
Un triste evento che unì nella cattiva sorte gli abitanti di
Pinzolo trovatisi da un giorno all’altro ad avere perso
tutto e che fece nascere una solidarieta tra paesani,
indispensabile per uscire da quella drammatica situazione. Un evento che anticipa e prepara alla miseria
della guerra, della grande guerra bianca che segnò con
il sangue le montagne e le vallate. L’evento piu distruttivo della storia di Pinzolo di cui si abbia memoria in
documenti e testimonianze dirette. In tanta miseria ci fu
però una grande fortuna: la totale mancanza di vittime.
Vuoi per la scarsa popolazione presente, vuoi per la
tempestività dell’allarme dato nella notte, vuoi per la
gene- rosa opera dei pompieri che accorsero da tutta la
valle, chi a piedi, chi con le auto messe a disposizione
senza indugio dall’impresa Zontini Leonardi. Senza
contare gli atti di “eroismo”, dei salvataggi nella notte,
«tra le case tutte abbruciate». L’urlo di dolore partito
dalla rendena rieccheggiò di valle in valle, di provincia in
provincia e arrivò a toccare le sponde di altri continenti,
fino in “Merica” dove qualche paesano era stato
TRA LE MACERIE DI PINZOLO CHE BRUCIA
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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Dalla Sicilia in...
controtendenza
In occasione della terza riunione del
Coordinamento Regionale, s’è costituita la
Sezione Provinciale di Trapani dell’Associazione
Nazionale Vigili del Fuoco Volontari. A ospitare i
lavori il Comune di Salemi dov’è presente l’unico
– al momento – presidio di VVF volontari della
provincia.
A cura del nostro inviato
Salemi ,splendida cornice del paesaggio trapanese, in occasione della terza Convocazione del
Coordinamento Regionale Sicilia, si e costituita
la Sezione Provinciale di Trapani.L'argomento perno
della giornata, non poteva che essere incentrato sulla
recente consegna della proposta al DPR76 affidando il
compito di relatore al Vice Presidente Nazionale
Giuseppe Parrinello. Cercando di saziare le giuste
curiosita dei presenti descrivendo nei punti piu salienti
gli articoli del "new" DPR76 ,il Vice Presidente, non
A
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poteva esimersi dal ringraziare ad personam l'apposito
Gruppo di Lavoro, nominato dal Consiglio
Nazionale.L'ing. F. Mantineo, capo distaccamento di
Mojo Alcantara (Me) e segretario del Coordinamento, ha
dato spazio a tutti i Presidenti delle Sezioni Provinciali,
raccogliendo le problematiche vecchie e nuove dei
Distaccamenti Volontari dai vari angoli della Sicilia. Ad
esempio il problema evidenziato sia dal presidente ed
uno dei consiglieri della Sezione di Palermo, F. Milazzo
e A. Agnello che segnalano la mancata formazione
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
mensile da parte del Comando Provinciale che come a
Trapani, "temporaneamente" suppliscono alla lacuna
considerando per buone, le ore di intervento espletate
presso il Distaccamento Volontario. Gli onori di casa,
sono stati egregiamente fatti dal capo distaccamento
"uscente", CSV Giuseppe Pedone, che dal 2009 gestisce l'unico distaccamento volontario della provincia di
Trapani. Il nuovo Presidente di Sezione Angelo
Mannone e tutti neo soci, hanno fin da subito sposato
la voglia di "promozione" del Presidente della Sezione
di Catania e capo distaccamento di Linguaglossa (Ct)
Nunzio Putrino, con la ormai famosa e collaudata formula della Grisulandia , che cosi visitera presto, anche
il cuore e la fantasia del bambini della Sicilia
Occidentale. Perche aspettare 13 anni per formare la
Sezione?Alla domanda, il CSV Giuseppe Pedone
risponde: "Da anni Vi seguiamo con passione, ma dal
buon lavoro svolto non solo dal Nazionale ma anche sul
Territorio, anche se in un periodo buio, sento che andiamo nella giusta direzione." Il neo Revisore dei Conti
Nazionale Girgenti Federico, portando esempio dalla
sua ultima convenzione con la CROCE ROSSA, per la
formazione BLS-D e PBLS-D, ha illustrato come trovare collaborazione tra le associazioni gia radicate sul territorio per interscambi di beni e prestazioni. Un plauso
anche alla Delegazione di Bisacquino, che nella stessa
giornata ha presentato il corposo numero di tesserati e
la programmazione dei futuri eventi a nome
dell’ANVVFV. Per ultimo ma non per importanza, un grazie anche al direttore del centro Avis, Scalisi Mario, che
ha ospitato la prima parte del convegno e a tutti i vigili
del distaccamento che hanno curato in ogni dettaglio
che non lasciassimo sul tavolo nessuna della migliaia di
calorie per la quale si contraddistingue la cucina
Trapanese. Benvenuti in "Famiglia".
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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OPERAZIONE DISNEY
PLANES 2:
TRA CARTONI E
REALTÀ
Il collega Antonio Luca, del
distaccamento volontario di
Maletto, nel catanese, ha
partecipato al concorso
“Missione di Salvataggio”
indetto da Walt Disney in
occasione del lancio del film
“Planes 2”. Per il volontario
anche una visita alla base
dei Canadair antincendio in
forza al CNVVF.
A cura del nostro inviato
è svolta Sabato 11 Ottobre 2014 presso la
base di Ciampino (che ospita parte della flotta
dei 19 canadair) la visita guidata a cura del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l'Inaer riservata
ai vincitori del concorso indetto da The Walt Disney
Company Italia, Planes 2: Missione di Salvataggio. Le
porte della Base si sono aperte anche per il CSV Antonio
LUCA del Distaccamento Vigili del Fuoco Volontari di
Si
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Maletto (Catania) che ha potuto incontrare presso le
strutture di INAER, – oltre ai piloti dei velivoli Canadair –
il Direttore Generale della Divisione Ala Fissa Roberto
Ing. De Pompeis, Il Direttore Tecnico ing. Roberto
Marcolini, il Quality Manager Ing. Massimo Tardia, la
Dott.ssa Paola Dalmasso, Direttore HR e PR e l'Ing.
Cristina Panniello, Responsabile della Sicurezza Volo. In
tale circostanza oltre che ad accedere alla pista e agli
hangar per “toccare con mano” i Canadair CL-415 si è
svolto un incontro informativo sull’attività dei mezzi aerei
ad ala fissa del Corpo Nazionale dei vigili del Fuoco
schierati nelle basi, per le situazioni di maggior rischio
negli incendi di interfaccia boschiva rurale-urbana e
delle periferie urbane. Inaer oggi opera tutti i Canadair
dei VV.F dagli aeroporti di: Ciampino (base di armamento), Genova e Lamezia terme, oltre che dalle basi stagionali di Olbia e Trapani. Partecipa ad esercitazioni ed operazioni reali antincendio internazionali in Libia, Grecia,
Russia, Svezia, Francia e Spagna ed ha all’ attivo un
totale di circa 5.550 Missioni reali antincendio con circa
14.300 ore di volo.
il Concorso Planes 2: Missione di Salvataggio si è svolto dal 15 Luglio al 31 Agosto e partecipando ho voluto
raccontare una “missione di salvataggio” realmente
accaduta prendendo spunto da un Intervento del nostro
personale del luglio 2014, in soccorso di due caprette.
“Sono salve solo grazie al coraggio e alla bravura dei
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
OPERAZIONE DISNEY
In data 21/07/2014 sul sito istituzionale veniva data questa notizia: “I Vigili del Fuoco approdano sul grande
schermo per il lancio promozionale del nuovo film
Disney “Planes 2 - Missione Antincendio”. Questa volta
i protagonisti sono i canadair, gli aerei utilizzati nella lotta
agli incendi, che dal maggio 2013 in Italia sono stati
acquisiti dal Corpo Nazionale. Il film parla di seconde
opportunità attraverso le avventure di una coraggiosa
squadra di velivoli antincendio impegnata nella salvaguarda del parco Piston Peak. A supporto dell’attività
promozionale, sono state girate alcune mini puntate
web a bordo dei canadair, grazie anche alla collaborazione di Inaer Aviation Italia, esercente della flotta
Canadair. I cortometraggi mostrano l’attività di spegnimento degli incendi boschivi, intervallando realtà e animazione. Il film Planes 2, in anteprima in molte sale italiane il 13 agosto e successivamente disponibile a partire dal 28 agosto, è stato presentato lo scorso 18 luglio
al Giffoni Film Festival, occasione in cui i vigili del fuoco
e i piloti dell'Inaer, protagonisti delle clip, sono stati presenti alla manifestazione e sono saliti sul palco per
rispondere ad alcune domande dei ragazzi presenti.
Inoltre il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l'Inaer
apriranno le porte di una delle basi che ospitano parte
della flotta di canadair, per una visita guidata riservata
ai due vincitori del concorso indetto da The Walt Disney.
(vigilfuoco.it)
vigili del fuoco di Maletto, ma hanno seriamente rischiato di alimentare il già cospicuo cimitero di animali che
chissà da quanti secoli giace in fondo a quell’enorme
voragine sull’Etna a circa 1600 metri d’altezza. Parliamo
di due caprette di proprietà di un allevatore di Maletto
che da giorni si erano perse. I due animali, infatti, si
erano allontanati dall’ovile e forse per sfuggire alla
morsa di alcuni cani randagi, forti della loro capacità di
“scalatrici” e della loro indole ad arrampicarsi sulle montagne rocciose, hanno cominciato a scendere lungo la
ripidissima parete dell’enorme voragine, sita fra monte
Egitto e monte Scavo. L’Etna è piena di voragini come
questa. Enormi e imponenti si aprono tutte in perpendicolare al terreno, la cui causa è da far risalire a due ipotesi di movimenti speleologici. Il primo di questi derivato alla possibile apertura di una frattura del suolo legato
alla dinamica del vulcano, mentre il secondo – e più
plausibile – a seguito del drenaggio della lava che può
formare grotte o, come in questo caso, enormi cavità.
Qualunque sia la loro origine, sono estremamente pericolose e difficili da scalare. Solo i rocciatori più allenati
si cimentano in questo tipo di imprese. Gli alpinisti per
caso è bene che non ci provino. Le caprette però sono
finite dentro la voragine, trovando riparo dal sole e dalle
intemperie dentro una intercapedine fra le rocce a circa
20 metri dalla superficie. Se a scendere sono riuscite,
però, non è stato così per la risalita tanto da rimanere
bloccate per giorni. Fortunatamente il loro belare è stato
udito da alcuni turisti che, avendo capito che gli animali non avevano la possibilità di risalire hanno avvertito la
Guardia forestale di Bronte. Lanciato l’allarme è stato
rintracciato l’allevatore che si è subito recato nei pressi
della voragine. Recuperare le caprette però era veramente impossibile, così sono stati avvisati i vigile del
fuoco di Maletto. Una squadra di abili pompieri, dotati
del necessario equipaggiamento, si è calata nella
profondissima voragine per raggiungere le caprette.
L’operazione è riuscita: quando sono state raggiunte, i
vigili del fuoco le hanno legate e poi piano piano le
hanno issate su. Appena sono state slegate, nonostante fossero sfinite per il caldo e la fame, le piccole caprette hanno cominciato a saltellare gioiose, come se avessero capito di essere state salvate. Grande soddisfazione anche fra i vigili del fuoco, abili a mettere in pratica i
tanti allenamenti e gli addestramenti effettuati durante
l’anno. Non è la prima volta che sull’Etna animali cadono in voragini come questa. Non è neanche la prima
volta che vengono salvati da una lenta ma sicura morte.
Qualche giorno fa altri animali sono tirati su più o meno
nella stessa zona dal Soccorso alpino della Guardia
forestale alla presenza dei veterinari dell’Asp. Belle ed
affascinanti queste voragini, che in molti chiamano grotte, attirano l’attenzione di studiosi e turisti perché, sembrano un misterioso accesso a quelle profondità che
profumano di mitologia, ma che possono trasformarsi in
pericolose trappole.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 22-07-2014)
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MISSIONE
ARCOBALENO
QUEI MARÒ
PROVVIDENZIALI
AL CAMPO PROFUGHI DI VALONA
ur non potendo esprimere alcun giudizio obiettivo
sulla vicenda dei due fucilieri di Marina, trattenuti in
India per la nota vicenda, non posso esimermi dal
raccontare un paio di vicende nelle quali i militari del
Battaglione San Marco si sono dimostrati molto
disponibili e professionali. Durante la Missione
Arcobaleno, in Albania, il loro intervento fu poi
quanto mai gradito, la situazione era scottante.
A cura dell’Ingegner Antonio Coduri
l motivo contingente che mi induce a ringraziare i militari
del Battaglione San Marco – pur tardivamente - è stato
l’ennesimo articolo di giornale dove si accennava al
problema dei due Marò trattenuti in India.
Non ho alcun elemento per poter dare un giudizio
obbiettivo su quella vicenda, devo però dire che in
passato in due occasioni ho avuto modo di incontrare e
frequentare quei militari che ho trovato persone molto
positive e sempre disponibili ad aiutare chi era in diffi
coltà.
timbro. Allo sbarco comunque, nonostante il fatto che il
nostro arrivo fosse stato certamente concordato fra le
Autorità dei due paesi, la nostra colonna dovette fermarsi
a lungo in Dogana. Per sbloccare la situazione dovettero
intervenire pesantemente il Dott. Bologna responsabile
del nostro contingente e la Dott. Patrizia Cologgi del
Ministero che era venuta ad accoglierci al porto.
Essendosi fatta già sera, una volta sbarcati ci
fermammo per la notte ad un ostello predisposto dal
nostro Ministero. Il giorno seguente abbiamo avuto
un’ulteriore e significativa prova delle diverse regole di
vita che vigevano nel paese che ci ospitava.La nostra
colonna diretta a Valona, superate delle località dove
erano dislocati reparti militari di varie nazionalità
arrivò ad un piazzale dove dei commercianti avevano
esposto la loro merce.
Tra la mercanzia in vendita figuravano delle belle
autovetture, alcune delle quali sfoggiavano ancora targhe
Italiane. Il nostro Capo, che era sindaco di un Comune
dell'Alessandrino, incuriosito da questo fatto, si mise in
comunicazione telefonica con i suoi Vigili e dettò il
numero di targa di una delle vetture.
L'Albania, in quegli anni era certamente un paese
interessante, e questa caratteristica la scoprimmo ancor
prima di scendere dalla nave a Durazzo. Infatti poco
prima dello sbarco un Carabiniere venne a trovarci e ci
raccomandò di presentarci alla dogana con tutti i
documenti in regola, perché i funzionari Albanesi erano
molto pignoli.
La risposta non si fece attendere, l'automobile era stata
rubata qualche settimana prima in Italia.Giunti infine a
destinazione, la città, che poco tempo prima era stata
sede di gravi disordini, sembrava sotto controllo, subito
però ci si rese conto che l'ordine pubblico non era
assicurato solo dalla Polizia Albanese o da altre Autorità
costituite ma anche o forse prevalentemente da soggetti
diversi e in particolare dalla confraternita degli scafisti.
Noi Piemontesi eravamo arrivati per primi a Valona e
sostammo in un grande terreno, che in precedenza
presumibilmente era stata un aero superficie e dove
sarebbe sorto il Campo Profughi gestito dalle Regioni e
subito, nella zona del campo che ci era stata assegnata,
organizzammo tutto quanto era necessario per vivere, l'
ospedale, la cucina, i servizi igenici, le sale riunioni ecc.
A quel punto essendoci accorti che i libretti dei nostri
mezzi VF, erano rimasti ai Comandi, per non avere guai,
finché eravamo ancora in territorio Italiano, si pensò di
supplire a questa mancanza creando dei documenti
integrativi. Per produrre dei documenti abbastanza
accettabili, utilizzammo una fotocopiatrice, un foglio con
l'intestazione dell'Ispettorato del Piemonte e qualche
Qualche giorno dopo arrivarono i primi profughi. Da
subito tutto cominciò a funzionare in modo regolare, la
cucina forniva i pasti ai nostri ospiti, i medici del campo
li curavano, e durante il giorno del personale
specializzato cercava di intrattenerli, in modo particolare
questo servizio era rivolto ai molti bambini presenti. Ad
un certo momento però ci si rese conto che i nostri
La prima volta a Valona, alla Missione Arcobaleno, e dieci
anni più tardi in Abruzzo nel dopo terremoto. A Valona
ero arrivato con un piccolo gruppo di pompieri volontari
del Piemonte aggregati alla colonna di soccorso
Regionale, in Abruzzo al campo di Barisciano con il
gruppo di militi di protezione civile del mio Comune.
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
MISSIONE
ospiti, già stressati dall'esperienza della fuga dal loro
paese, erano turbati da un' ulteriore preoccupazione.
Era sorto un problema non previsto, molti personaggi
estranei, spesso anche armati, avevano cominciato a
circolare nel campo che era difficile da tenere sotto
controllo anche perché non era ancora recintato.
Peraltro, non avevamo molta possibilità di respingere gli
estranei, il Campo non era una prigione e gli ospiti potevano anche uscire e rientrare e, per problemi della lingua, non eravamo in grado di capire bene se chi entrava era della polizia o erano dei parenti o amici dei nostri
ricoverati o semplicemente dei curiosi o altro.
ARCOBALENO
successive arrivarono altri gruppi Regionali e il Campo
un po' alla volta si riempì di altre tende e di altro personale e in fine venne anche recintato. A questo punto non
ci fu più il pericolo che i nostri ospiti subissero dei
soprusi, almeno all'interno del campo, sotto la protezione della nostra bandiera.
Certo è però che tutti noi del contingente del Piemonte
che ci eravamo trovati da soli in quel grande campo
ancora quasi vuoto ad affrontare dei difficili problemi di
sicurezza, saremo sempre grati ai nostri militari che ci
hanno così ben protetti.
Alcuni rifugiati poi, ad un
certo momento, si erano
lamentati perché alcuni
visitatori,
rappresentanti
degli scafisti, facevano forti
pressioni perché utilizzassero i loro gommoni per
fare delle “gite” in Italia.
Dato che non potevamo
accettare che all'interno del
nostro campo si commettessero impunemente delle
sopraffazioni, la dirigenza
decise di organizzare delle
ronde. Noi però non eravamo molto sicuri che, con le
nostre ronde disarmate, riuscissimo ad incutere una
deterrenza sufficiente a
scoraggiare eventuali malinL’uomo in borghese è l'ing. Gian Luigi Bariani Capo Campo a Barisciano. L’uomo con
addosso l’uniforme della ProCiv, il primo da SX, è l’Ingegner Antonio Coduri. Già
tenzionati.
Ufficiale Volontario VVF – coordinò anche turni di permanenti - per decenni nel
Eravamo allora pertanto in
Verbano. Coduri è tutt’ora attivo nella sezione VCO dell’ANVVFV, da quando è stato
congedato dal CNVVF s’è messo a disposizione della Protezione Civile locale.
grande difficoltà, perché
non eravamo sicuri di riuscire a fare quanto dovevamo per garantire la sicurezza dei nostri assistiti, quanPer questo motivo, quando sono arrivato col gruppo di
do l'arrivo di alcuni mezzi del Battaglione S. Marco
Verbania in Abruzzo al Campo degli sfollati di
pose fine alle nostre preoccupazioni. Penso che l'arriBarisciano a dare il cambio ai colleghi del turno precevo deii militari di quel reparto, che era di stanza a
dente e ho visto che di fianco al nostro attendamento vi
Valona, fosse stato del tutto casuale, ma che poi,
era un presidio medico del S. Marco sono rimasto consapendo che eravamo dei connazionali, si fossero fertento. In un certo senso, pur in circostanze un po' divermati a parlare con noi.
se, la presenza di quelle divise era per me quasi una
rimpatriata, ed ero confortato dal fatto che sicuramenCogliendo l'occasione, il responsabile del campo fece
te, in caso di necessità avremmo potuto disporre delpresente le nostre preoccupazioni al responsabile di
l'aiuto di uomini validi per risolvere i problemi che semquel reparto. Allora quell'ufficiale subito ci rassicurò, ci
pre nascono quando si deve vivere in condizioni un po'
disse infatti che pur non avendo avuto alcun incarico di
precarie.
controllare il nostro Campo, di sua iniziativa , subito
avrebbe provveduto a farlo istituendo delle ronde ed
eventualmente un piccolo presidio. Nelle settimane
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
11
REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
VOLONTARI POCO
CONSIDERATI/ATTIVATI
I “PROFESSIONISTI” INVECE
VORREBBERO PASSARE AL
CORPO NAZIONALE
Con l’abolizione della figura del Direttore dei Servizi Antincendi, è venuta a
mancare quella sintonia che, sino al 2012, c’era stata tra Regione e Vertici del
personale volontario VVF. Una situazione di disagio che ha ripercussioni anche
sul servizio di soccorso reso alla cittadinanza: molto spesso i VVF volontari
comunali non vengono neppure allertati, c’è poi anche la questione degli stanziamenti di fondi. Intanto i vertici dei VVFV valdostani si sono confrontati coi
gli alterego trentini sui rispettivi sistemi di soccorso e allertamento, e il
Consorzio degli enti locali (CELVA) reputa insostituibili i presidi volontari VVF
istituiti in tutte le municipalità della Valle. Nel mentre il personale “professionista” vorrebbe passare alle dipendenze del Ministero degli Interni.
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
ono 1383, sempre in prima linea in caso di incendi, incidenti, allagamenti, alluvioni e frane. Sono i
vigili del fuoco volontari della Valle d'Aosta. E
sono arrabbiati: «Così non si può andare avanti». Lo ha
detto con forza Valerio Cappelletti, presidente dei vigili
volontari. «In questo modo non si può andare avanti ha ribadito - ed è per questo che abbiamo avanzato una
proposta di riforma della legge. Ci è stato risposto che
saranno messi in piedi dei tavoli di lavoro,
ma a noi non basta». La sala è scoppiata
in un applauso. Poi dalla platea si sono
alzati quattro capi distaccamento, per leggere le loro quattro richieste, concordate
tra i 76 capi distaccamento della regione:
«Vogliamo che il Consiglio del personale
dei volontari abbia compiti amministrativi e
organizzativi e vogliamo una sede; chiediamo competenza nella gestione di capitoli di spesa, stilare un bilancio prevenivo;
e ancora una funzione organizzativa e
gestionale dell'attività del personale e, infine, chiediamo di essere coinvolti tempestivamente quando ci sono interventi».
I
problemi nel mondo dei pompieri volontari si fanno sentire e il brusio si è trasformato in fischi quando Salvatore Coriale,
comandante del Corpo valdostano dei
vigili ha chiuso il suo intervento. «Avevamo
pensato di alzarci e uscire quando parlava Coriale ammettono alcuni vigili fuori dal padiglione -, poi abbiamo evitato». A piangere è anche il portafoglio, lo ricorda Cappelletti: «Quest'anno abbiamo avuto a disposizione 230 mila euro, in media ne avevamo 650 mila». Si
sono persi 420 mila euro, in un anno solamente. Se i
volontari continuano a lavorare come prima gli effetti già
si fanno vedere. Sono sempre meno quelli che chiedono il rimborso per le giornate lavorative che perdono per
prestare il loro servizio e i soldi che mancano si traducono anche in meno formazione. Se nel 2012 i vigili ave-
S
Il presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Rollandin,
è per il dialogo
vano svolto 11 mila ore di formazione, nel 2013 le stesse erano scese a 8 mila, mentre quest'anno non ne
hanno fatte neppure 850. Coriale ha dichiarato di essere disposto al confronto. «E per la sede i lavori in quella centrale sono quasi ultimati, avrete lì i vostri spazi».
Anche il presidente Augusto Rollandin si è detto aperto
al dialogo: «Negli anni abbiamo lavorato tutti nella stessa direzione. E' importante lavorare perché ci sia colla-
all’assemblea annuale il Presidente dei Volontari Cappelletti premia uno
dei suoi, dietro il comandante del Corpo Valdostano VVf Coriali (vittima,
parrebbe di qualche fischio da parte dei volontari)
borazione tra voi e i professionisti».
E questo è un altro tasto dolente, ieri non lo nascondeva nessuno; i volontari si sentono poco considerati.
«Per quanto riguarda l'allertamento tempestivo stiamo
studiando un sistema di sms; per i finanziamenti è tutto
il bilancio regionale che ha subito drastici tagli, per il
2015 vedremo cosa possiamo fare». Il cattivo dato dei
corsi è dato anche dalla loro organizzazione: spesso
durano una settimana intera e per chi lavora è un problema, «si potrebbero fare alla sera», ancora Rollandin,
che chiude: «Se continuiamo con questo clima di
incomprensione non si può lavorare, ed è un peccato: mai come ora avete avuto i mezzi che avete
adesso a disposizione, mai come adesso». «Già risponde Cappelletti - così non si può lavorare». Nel mentre, la maggioranza (a detta del
Sindacato Conapo) del personale “professionista”,
vorrebbe transitare alle dipendenze del Ministero
degli Interni; passaggio desiderato – parrebbe –
per risolvere quelle problematiche contrattuali,
previdenziali e organizzative/operative derivanti
dalla regionalizzazione del Corpo dei Vigili del
Fuoco. Andranno/andrebbero veramente a star
meglio?
(tra le fonti: LA STAMPA Aosta)
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
13
REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
Cosa chiedono i Vigili del
Fuoco
I
volontari ValdostaniI volontari del Corpo valdostano
Vigili del fuoco a seguito degli effetti della LR n. 3 del
13.02.2012 che ha comportato l’abrogazione della
figura del Direttore dei servizi antincendio, fino ad allora
riferimento essenziale per l’amministrazione e l’organizzazione delle proprie attività.
Attività che per consuetudine, più che per disposizione
legislativa, fin dalla regionalizzazione dei servizi antincendio, venivano compiute in perfetta sintonia con il
Consiglio del personale volontario. Oggi si trovano a
lavorare in una situazione di deplorevole disagio che
comporta spesso inefficacia ed inefficienza nel servizio
da essi reso perlopiù gratuitamente alla popolazione
valdostana.Per far fronte a questo il Consiglio del personale
volontario ritiene sia necessaria
una riorganizzazione del sistema
e, prendendo spunto dai fondamenti che regolano le migliori
realtà pompieristiche d’Europa e
del Nord Ovest d’Italia, ha elaborato una base per una riforma
che si basa sul principio di
un’Autonomia dal Comando
regionale e che così si articola:
A) Quelle che erano usi e consuetudini fino al 2012 è necessario
prendano una forma ufficiale in:
1. Attribuzione al Consiglio del personale volontario dei
compiti amministrativi ed organizzativi dell’attività
del personale volontario e degli organismi ad esso
deputati. Il Consiglio del personale richiede di essere
dotato di una sede ufficiale ed ogni sua attività e dei
suoi componenti istituzionalizzata nell’ambito del Corpo
Valdostano dei Vigili del Fuoco;
2. Il Consiglio del personale richiede competenza nella
gestione dei capitoli di spesa riguardanti i Volontari, in
particolare sia assegnato al Consiglio del personale
volontario il compito di predisporre ed approvare un
bilancio di previsione annuale e pluriennale, oltre il
bilancio consuntivo inerente la propria attività;
3. Assegnazione nell’ambito del Corpo valdostano dei
Vigili del Fuoco di un funzionario addetto all’organizzazione ed alla gestione dell’attività del personale
volontario, alla direzione dell’Ufficio volontari ed all’attuazione delle delibere del Consiglio del personale
volontario scelto dai volontari. Il funzionario designato e
l‘Ufficio volontari si richiede che siano incaricati a supportare i Volontari in tutti i loro compiti istituzionali
14
(soccorso pubblico, protezione civile, colonna mobile,
attività locali, gruppi giovanili, ecc.);
B) E’ fondamentale per l’efficienza del servizio il coinvolgimento tempestivo dei Distaccamenti nella totalità degli interventi sul territorio regionale con l’introduzione nel sistema di allertamento e gestione dell’emergenza - propria del Corpo Regionale dei Vigili del
Fuoco in Valle d’Aosta - del principio di sussidiarietà
per cui territorialmente il primo soggetto chiamato ad
intervenire nel soccorso deve essere sempre il
Distaccamento comunale di competenza territoriale per
poi estendere secondo l’esigenza la chiamata ai
Distaccamenti comunali limitrofi. Questi presupposti
sono stati approvati all’unanimità dal Consiglio del personale volontario del Corpo valdostano dei Vigili del
fuoco in data 5 giugno 2014, a larga maggioranza con
una sola astensione ed un voto contrario nella riunione
dei Capi distaccamento comunali a Chatillon il 18 giu-
gno 2014, all’unanimità nella riunione dei Capi distaccamento comunali a Saint Pierre il 4 ottobre 2014 e presentati con acclamazione all’Assemblea annuale dei
Volontari a Saint Pierre il 5 ottobre 2014.
AO-TN: le montagne
non dividono, anzi uniscono
Rappresentanti della Federazione VVFV trentina, insieme agli alterego valdostani, hanno fatto tappa nei
Comuni di Valtournenche e di Courmayeur ed è stata
un’occasione di confronto sulle nuove politiche di
sicurezza e protezione civile. Questo scambio di
esperienze fra volontari, che esercitano il proprio
impegno su territori montani affini, è stato sostenuto
dal Sistema degli enti locali valdostani, a riconoscimento del valore di un impegno quotidianamente speso dai
singoli distaccamenti.
Spiega Valerio Cappelletti, Presidente del Consiglio del
personale volontario del Corpo valdostano dei Vigili del
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
Fuoco: “Ci siamo confrontati con gli amici trentini in
merito alle nostre eccellenze infrastrutturali, attraverso la
visita al cantiere della nuova Funivia del Monte Bianco,
del sistema di sicurezza al Traforo del Monte Bianco,
all’avanguardia in Europa e l’approfondimento della
dinamica della frana del Mont de la Saxe, dove per la
prima volta c’è stato un intervento da parte della protezione civile, con un sistema di protezione attivo per l’abitato di Entrèves.
Lo scambio di buone pratiche non si è limitato ai sopralluoghi, ma è stato dedicato anche al confronto sulle
modalità organizzative e gestionali”.
Prosegue Cappelletti: “Anche in Valle d’Aosta stiamo
consolidando la pratica di costituire gruppi giovanili,
con un esempio mutuato proprio dal Trentino, con l’o-
e Sindaco del Comune di Valtournenche. “Come
Comuni, piccoli o grandi che siano, abbiamo un vero e
proprio debito di riconoscenza nei loro confronti. I vigili
del fuoco volontari rappresentano un presidio insostituibile sul territorio valdostano, promosso con grande professionalità e in maniera sempre tempestiva. Il valore
delle attività dai singoli distaccamenti è riconosciuto a
tutti i livelli istituzionali: i Comuni si impegnano al massimo per supportarli”.
Alcuni dati:
I Vigili del Fuoco Volontari nella
Provincia autonoma di Trento (circa
500.000 abitanti) hanno competenza
territoriale comunale e sono circa
7.500
con
237
Corpi
comunali, hanno effettuato, nel
corso del 2013, un totale di 25.412
interventi di soccorso e svolgono il
loro
servizio
gratuitamente.
Comprendono inoltre circa 1.500
Allievi da 10 a 17 anni di cui almeno
un terzo da maggiorenne entra a far
parte dei Distaccamenti comunali.
I Vigili permanenti stanziano solamente a Trento e sono meno di 200
e nel 2013 hanno effettuato 7.054
interventi di cui 2638 effettuati dal
nucleo elicotteri.
La scuola di formazione è gestita in
maniera autonoma dalla Federazione
VVF Vol., si avvale di circa 100
docenti in gran parte volontari.
Flaim, Gronchi e Cappelleti in visita al cantiere della Funivia del Monte Bianco
biettivo di trasmettere un importante spirito e cultura
della solidarietà, che si manifesta proprio nel volontariato, alle nuove generazioni”. A ulteriore dimostrazione
che le montagne non dividono, ma uniscono le proprie genti, la delegazione trentina è stata ricevuta giovedì 31 luglio dall’Amministrazione comunale di
Valtournenche, a rappresentanza di tutti i Comuni valdostani.
All’incontro ha preso parte anche l’Assessore allo
Sviluppo economico del Comune di Aosta Patrizia
Carradore.
“Sono più di 1500 i VVF volontari in attività che, a titolo gratuito e con spirito di sacrificio, operano quotidianamente sul nostro territorio e ricoprono un ruolo d’eccezione nel sistema regionale di protezione civile”,
commenta Domenico Chatillard, Vicepresidente del
CELVA (Consorzio degli Enti Locali della Valle D'Aosta)
I Vigili del Fuoco Volontari valdostani (circa
120.000 abitanti) sono circa 1500
con 76
Distaccamenti comunali, hanno effettuato nel
2013 n. 734 interventi di soccorso pompieristico
oltre mille servizi di Protezione Civile e attività
locali per i Comuni, svolgono prevalentemente il loro
servizio gratuitamente. Sono da poco stati costituiti i
gruppi
giovanili
nei
Distaccamenti
di
Valtournenche e Issogne con una quindicina di
iscritti.
I Vigili permanenti ad Aosta prendono il nome di
professionisti e sono circa 250 e nel 2013 hanno
effettuato 1.562 interventi.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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INCIDENTI
DI PULLMAN
PENSARE
IN GRANDE
A cura di: Peter Lisibach,
Corpo pompieri professionisti di Winterthur - Articolo redatto in collaborazione con “118 Swissfire”, rivista dei pompieri svizzeri
Quando i pompieri vengono chiamati a intervenire per un incidente nel quale
è stato coinvolto un pullman, devono tener conto delle implicazioni
supplementari che questo genere di intervento comporta rispetto a un
incidente stradale. Tutto è più grande e più pesante: la portata dell’incidente,
il veicolo, il numero di feriti, l’organizzazione del luogo del sinistro e il
materiale di soccorso stradale. Ecco alcune idee che possono contribuire al
successo di un intervento simile.supplementari che questo genere di
intervento comporta rispetto a un incidente stradale. Tutto è più grande e più
pesante: la portata dell’incidente, il veicolo, il numero di
feriti, l’organizzazione del luogo del sinistro e il materiale
di soccorso stradale. Ecco alcune idee che possono
contribuire al successo di un intervento simile.
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
ondamentalmente, in caso di incidente di pullman, bisogna sempre aspettarsi un gran numero
di feriti. È quindi opportuno che il capo intervento
preveda in tempo utile l’organizzazione di mezzi di soccorso sanitario sufficienti o che si assicuri che questo
venga fatto. Inoltre, una buona organizzazione del luogo
del sinistro è assolutamente indispensabile sin dall’inizio dell’intervento al fine di evitare di trovarsi, in seguito, sommersi dal caos. Questo significa che è anche
necessario coordinare e decidere sin dall’inizio, in partenariato con la polizia e il servizio sanitario, di cosa si
ha bisogno e dove e anche di definire gli accessi da
mantenere liberi e a quale scopo (punti di coordinazione possibili: vedere riquadro 1).
F
Assicurare il veicolo e
installare la protezione
antincendio
La prima misura consiste nell’assicurare il veicolo, quindi a stabilizzarlo per impedirgli di muoversi e a spegnere il motore. Se è impossibile farlo dal posto dell’autista,
si può aprire il vano motore e, in questo caso, l’interruttore di soccorso spegne automaticamente il motore.
Se, per una ragione qualsiasi, nemmeno questa manovra
dovesse funzionare, bisogna cercare l’interruttore di
soccorso nel vano motore e azionarlo a mano. In assenza di interruttore o se il vano motore è inaccessibile, l’ultima possibilità che resta è di immettere del CO2 nelle
bocchette d’alimentazione dell’aria del motore con l’ausilio di un estintore, per far calare il motore. Se il posi-
È indispensabile agire con una certa prudenza se si devono praticare
delle aperture di salvataggio in un pullman. In effetti, delle guaine tecniche e delle condotte di alimentazioni del veicolo possono trovarsi un
po’ dappertutto, in posti che variano a secondo del fabbricante e del
modello. Se il veicolo è equipaggiato di un sistema di preparazione di
acqua calda sanitaria, esiste inoltre un rischio di ustioni se una di queste condotte venisse sezionata per errore
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
17
zionamento delle bocchette d’aria non è chiaro, bisogna provare un’apertura dopo l’altra fino a che il motore si spegne.
Simultaneamente a queste prime misure, bisogna
ovviamente procedere all’installazione della triplice protezione antincendio con mezzi sufficienti per far fronte a
una situazione di questa portata. In effetti, si deve poter
intervenire rapidamente ed efficacemente nel caso in
cui un incendio dovesse scoppiare in un pullman nel
quale si trovano ancora delle persone. Se i mezzi disponibili non sono sufficienti, devono essere richiesti mezzi
supplementari senza indugiare, oppure bisogna procedere allo spiegamento delle condotte di alimentazione
necessarie. Non bisogna nemmeno perdere di vista gli
aspetti ambientali. Se un serbatoio di carburante
dovesse essere danneggiato, è necessario intervenire il
più rapidamente possibile, visto che il serbatoio di un
pullman può contenere centinaia di litri di carburante
che potrebbero inquinare il suolo.
Prima di procedere all’intervento, bisogna anche chiarire la natura della motorizzazione del pullman, poiché
sapere se si tratta di un motore diesel, ibrido o a gas
può essere determinante per il seguito delle operazioni.
Secondo il tipo di motorizzazione, sul pullman possono
essere state montate delle batterie, dei cavi elettrici o
ancora delle bombole di gas. Inoltre, alcuni modelli
sono muniti di un serbatoio supplementare di nafta per
la preparazione dell’acqua calda destinata ai passeggeri. Bisogna tra l’altro ricordarsi che il filtro a particelle del
Punti da determinare
con le organizzazioni
partner
1. Ubicazione del nido feriti.
2. Ubicazione del posto di soccorso sanitario; la
superficie necessaria può raggiungere circa
1500 m2.
3. Vie di salvataggio (accessi/partenze).
4. Ubicazione della direzione d’intervento Fronte.
Fissare assolutamente il momento del rapporto
successivo.
5. Ubicazione del luogo di raduno delle persone
non ferite.
6. Settore di attesa dei veicoli supplementari in
caso di richiesta di rinforzi.
tubo di scappamento può raggiungere temperature
molto elevate.
Prevenire i movimenti
incontrollati del veicolo
È la posizione del veicolo incidentato che determina il
modo di bloccarlo, stabilizzarlo o sollevarlo. Il caso più
semplice è ovviamente quello in cui il veicolo poggia
ancora sulle proprie ruote. Sui lati del telaio ci dovrebbero essere dei segni che indicano il posto dove si possono sistemare i cunei stabilizzatori o gli altri mezzi tecnici di stabilizzazione. Se questi segni non dovessero
essere visibili, si può partire dal principio che la stabilità
dovrebbe essere sufficiente per reggere i cunei stabilizzatori e i puntelli nel prolungamento virtuale delle traverse di sicurezza. Se il veicolo è rovesciato su un fianco, devono essere prese delle misure di sicurezza
appropriate per evitare ogni movimento indesiderato
del veicolo. Queste misure sono particolarmente importanti nel caso in cui il veicolo si dovesse trovare su un
terreno in pendenza.
Fondamentalmente, in caso di incidente di pullman,
bisogna sempre aspettarsi un gran numero di
feriti. È quindi opportuno che il capo intervento
preveda in tempo utile l’organizzazione di mezzi di
soccorso sanitari sufficienti o che si assicuri che
questo venga fatto.
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
Il pullman deve essere assicurato per evitare qualsiasi rischio di
movimento. Un’apertura di soccorso può servire da accesso.
Non è così facile lavorare all’interno di un pullman o di un bus,
è quindi necessario farsi del posto.
Le piattaforme di lavoro sono utili.
Messa in sicurezza,
protezione
antincendio,
prevenzione di
qualsiasi movimento!
In questo caso, un punto fisso stabile significa che
quest’ultimo deve essere in grado di sopportare
tutto il peso dell’autobus. Quindi non basta tendere un cavo fissato al minibus utilizzato dai pompieri per il trasporto del personale.
I pullman sono muniti di un interruttore per la batteria che permette di interrompere completamente
l’alimentazione elettrica del veicolo. Questo interruttore non si trova necessariamente direttamente
accanto alla batteria: alcuni fabbricanti lo piazzano
altrove, a volte in uno scompartimento speciale.
Anche la sede della batteria può variare da un veicolo all’altro, in funzione del fabbricante e della
concezione del veicolo stesso. Se l’autista è ancora in condizioni di rispondere, potrà fornire delle
indicazioni a questo proposito. Al momento di
interrompere l’alimentazione elettrica, bisogna tuttavia ricordarsi che numerosi posti per l’autista
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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Lista di controllo per gli
interventi che
coinvolgono dei pullman
o dei bus
• Preparazione sufficiente?
• Punti da coordinare con le organizzazioni partner
• Organizzazione del luogo del sinistro
• Protezione antincendio
• Securizzazione del veicolo
• Autista: chiedergli le informazioni necessarie
• Motore/tipo di motorizzazione
• Determinare i punti di fissaggio/di sollevamento
•Spegnere il motore/staccare la batteria
•Accesso all’interno del veicolo/aprire le
porte/uscite di soccorso
•Salvataggio dei feriti/delle persone prigioniere
dei
veicoli
• Presa a carico dei feriti/delle persone non ferite
• Ambiente: fuoriuscita di liquidi; attenzione al
volume del serbatoio
• Presenza di una cabina di riposo?
• Controllo di tutto l’interno del veicolo
• Garantire il buon svolgimento delle operazioni
complementari
Organizzazione di un posto di soccorso sanitario.
Inoltre, una buona organizzazione del luogo del sinistro
è assolutamente indispensabile sin dall’inizio dell’intervento
al fine di evitare di trovarsi, in seguito,
sommersi dal caos.
20
sono attualmente equipaggiati di motorini elettrici e che
non possono quindi essere spostati in assenza di elettricità. Se l’autista è prigioniero al suo posto di guida, lo
spostamento di qualche centimetro del sedile può
bastare per liberarlo.
Poiché l’altezza dei pullman da turismo può raggiungere i quattro metri, è importante prestare un’attenzione
particolare al centro di gravità durante la stabilizzazione
del veicolo. Per lo stesso motivo, si deve tenere d’occhio la sospensione pneumatica dei pullman e degli
autobus, poiché l’altezza del veicolo può variare all’apertura delle porte o al momento del suo arresto. Il veicolo può abbassarsi in ogni momento di alcuni centimetri se i cuscinetti della sospensione pneumatica non
sono più alimentati in aria compressa (condotta difettosa, cuscinetti difettosi o motore spento e compressore
d’aria staccato).
Diverse possibilità
di accesso
La situazione più semplice è certamente quella in cui è
possibile entrare nel veicolo dalle porte. Se questo non
dovesse essere possibile, si possono praticare delle
grandi aperture togliendo il parabrezza e il lunotto. I
parabrezza dei moderni pullman da viaggio sono il più
delle volte costituiti da pesanti vetri panoramici di grandi dimensioni. Per semplificare il lavoro, è senza dubbio
preferibile non tagliare tutto il vetro.
Basta, per esempio, tagliare (sopra e sul lato) una «U»
rovesciata e ribaltare in seguito la parte del parabrezza
in questione. Inoltre, i vetri laterali marcati come uscite
di soccorso, così come l’uscita di soccorso del tetto,
possono anch’essi servire da accesso all’interno del
veicolo. Sono ovviamente necessarie delle scale per
poterli raggiungere. La situazione è più comoda se si
hanno a disposizione delle piattaforme di lavoro.
Non dimentichiamo che, se il posto a disposizione lo
permette, un mezzo a braccio elevatore aereo provvisto
di una navicella di salvataggio va perfettamente bene
come piattaforma di lavoro.
Il salvataggio di pazienti coricati è anch’esso facilitato
se l’evacuazione può essere effettuata da una finestra
del pullman. Specialmente per quanto concerne i pullman da turismo a due piani, nei quali i passeggeri da
evacuare si trovano al primo piano del veicolo, è molto
difficile trasportare un paziente coricato su una barella
passando dalla scala a chiocciola. In caso di incidente
stradale che ha coinvolto un bus articolato (autosnonadi NdR), è anche possibile tagliare la parte a «fisarmonica» per crearsi un passaggio. È indispensabile agire
con una certa prudenza se si devono praticare delle
aperture di salvataggio in un pullman. In effetti, delle
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
guaine tecniche e delle condotte di alimentazioni del
veicolo possono trovarsi un po’ dappertutto, in posti
che variano a secondo del fabbricante e del modello.
Se il veicolo è equipaggiato di un sistema di preparazione di acqua calda sanitaria, esiste inoltre un rischio
di ustioni se una di queste condotte venisse sezionata
per errore.
È possibile ottenere una migliore vista d’assieme
togliendo dapprima le lamiere esterne della carrozzeria.
Questo può inoltre rivelarsi importante e vantaggioso
poiché le strutture esterne dei pullman sono molto
diverse da un veicolo all’altro. Inoltre, se un pullman o
un bus è sulle ruote, l’accesso dai finestrini può situarsi a 1,5 metri di altezza (bus di linea), o addirittura fino a
3 metri per quanto concerne un pullman a due piani. In
questo caso, per garantire l’accesso, non basterà nemmeno una piattaforma di salvataggio.
Bisogna inoltre ricordarsi che la ricognizione del capo
intervento e il dialogo con le altre forze d’intervento
sono indispensabili per fissare le priorità delle diverse
azioni di salvataggio.
Far posto all’interno
del veicolo
Per poter effettuare le prime misure di valutazione e di
presa a carico dei pazienti, è necessario disporre di
posto all’interno del veicolo. L’urto può aver spostato le
file dei sedili, mettendo tutto sottosopra. Delle persone
possono trovarsi bloccate tra i sedili stessi. Anche se la
priorità va data alla valutazione e alla presa a carico
rapida dei pazienti, così come al loro salvataggio, i sedili devono essere smontati prima di procedere al salvataggio. In questo caso, e nella misura del possibile, i
sedili devono essere smontati con il loro supporto. La
soluzione più semplice e più rapida consiste a svitare i
sedili al livello del fissaggio al pavimento. Dopo possono venir asportati. Questo lavoro semplice e rapido può
normalmente essere effettuato con gli attrezzi standard
disponibili. Se non è possibile svitare i sedili, si possono ovviamente utilizzare le cesoie idrauliche. In tutti i
casi, è indispensabile una ricognizione precisa del pull-
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
21
man. Delle persone possono per esempio trovarsi nel
WC al momento dell’incidente. È anche possibile che
un secondo autista si stesse riposando in una cabina al
momento dell’incidente.
L’esistenza di tale cabina può a volte essere constatata
immediatamente, ma è anche possibile che sia stata
aggiunta in un secondo tempo, per esempio in uno
scompartimento per i bagagli, e che non venga identificata come tale. In alcuni casi, questo tipo di cabina di
riposo è accessibile unicamente attraverso una insignificante porticina scorrevole. Il capo intervento non deve
per nessun motivo dimenticare che tali interventi possono essere psichicamente e fisicamente molto pesanti per il personale d’intervento. Questo significa che
bisogna pensare non solo al recupero fisico, organizzando delle pause, ma che è anche indispensabile prevedere un trattamento del vissuto con i pompieri che
Farsi posto
all’interno del
veicolo!
sono intervenuti. L’eventuale bisogno di organizzare
una seduta supplementare con degli specialisti, se
necessario, si farà sentire rapidamente. Attualmente, è
chiaro (o dovrebbe esserlo) per tutti che una tale misura non è segno di debolezza, bensì uno strumento che
permette a ognuno di restare a lungo al servizio dei
pompieri senza che gli eventi penosi ritornino costante-
22
mente alla mente. Se si pensa che un corpo pompieri
rischia di essere chiamato a intervenire per un inciden-
Il capo intervento non deve
per nessun motivo
dimenticare che tali
interventi possono essere
psichicamente e fisicamente
molto pesanti per il
personale d’intervento
te di pullman o di bus, è davvero consigliato organizzare delle esercitazioni adatte.
Per questo, non è necessario smontare un pullman.
È già molto utile avere la possibilità di esaminare concretamente i principali punti e di stabilire una lista di
controllo in questo senso. L’esercitazione sarà inoltre
l’occasione per verificare se il materiale di salvataggio
disponibile è sufficiente per questo tipo di intervento.
È poco probabile che una ditta di gestione di pullman o
di bus rifiuti a un corpo pompieri la possibilità di effettuare una visita a questo scopo.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
IN BREVE
Confini
provinciali MI/PV
qualcosa sta aggiustandosi
Un anno fa scrivevamo
di questa “singolare”
situazione:
…a Motta Visconti (MI) brucia il tetto dʼuna casa, nellʼappartamento ci sarebbero anche dei cani di grossa
taglia, la sala operativa del 115 invia le squadre
secondo procedura. I volontari di Abbiategrasso
(16,7 Km) e la partenza cittadina di via Darwin a
Milano (25,8 Km). Qualcuno picchia sulle autorimesse della caserma volontaria di Casorate Primo (PV)
ma la squadra non può uscire, nonostante il luogo
del sinistro sia a soli 2,7 chilometri. Nel mentre le
fiamme distruggono anche lʼappartamento al secondo piano dellʼabitazione, poi le operazioni di spegnimento.
Già, dannati “confini provinciali”, quasi fossero
Stati a sé e non si trattasse d’un unico Corpo
Nazionale di VVF a operare.
A distanza d’un anno da quel grottesco episodio, il
comandante provinciale dei VVF milanesi ha emanato un OdG per informare la Sala Operativa dell’esistenza del distaccamento volontario casoratese che
– pur essendo fisicamente in Provincia di Pavia –
risulta essere più vicino degli stessi “milanesi” ad
alcune municipalità della Provincia di Milano. Ci
auguriamo ora che i capi servizio facciano buon uso
di tale documento, al fine d’accorciare (e di molto) i
tempi di risposta in caso di sinistro.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
23
IN BREVE
Canadair?
Secondo Gabrielli ogni regione dovrà
comprarsene di propri
Come ogni estate, anche quest'anno, inesorabilmente,
si ripropone la piaga degli incendi boschivi: il Capo
Dipartimento della Protezione civile torna a sottolineare che Regioni devono attrezzarsi con risorse adeguate, azioni di prevenzione incisive e un'adeguata
flotta antincendio, poichè non puo essere sufficiente
contare solo e unicamente sul concorso della flotta
aerea dello Stato
on diminuiscono i timori del Dipartimento della
Protezione civile sulla campagna estiva nella
lotta agli incendi boschivi. Ieri domenica 22 giugno, sono state 7 le richieste di intervento di supporto
pervenute al Centro Operativo Aereo Unificato (COAU)
del Dipartimento della Protezione civile: 3 sono giunte
dalla Sardegna e 4 dalla Sicilia, per incendi sui quali si
sono alzati in volo 5 dei 6 Canadair disponibili in questa
prima fase della campagna estiva.
Ed e proprio quanto successo nella giornata di ieri a
riaccendere le preoccupazioni del DPC: "La legge rimarca infatti una nota del Dipartimento - affida alle
Regioni la competenza su questa materia, che devono
attrezzarsi con risorse adeguate e azioni di prevenzione
incisive. Auspicio ribadito piu volte anche dal
Presidente del Consiglio dei Ministri nelle raccomandazioni inviate come ogni anno a tutte le Regioni - e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 18 giugno scorso* per un piu efficiente contrasto a questo rischio""Ieri
invece - prosegue la nota - mentre in Sardegna i velivoli statali impegnati si sono affiancati, come previsto, ai
mezzi regionali che erano gia al lavoro, in Sicilia questo
non e avvenuto per il semplice motivo che, a oggi,
nonostante le rassicurazioni mediatiche, la flotta regionale e ancora con zero elicotteri. Cio ha fatto si che,
nonostante gli sforzi profusi dai piloti della flotta aerea
dello Stato, una delle quattro richieste di intervento sia
rimasta inevasa".
Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco
Gabrielli, peraltro, aveva gia fatto presente a inizio giugno al Presidente della Regione Siciliana, Rosario
Crocetta quanto fosse critica la situazione nell'isola per
via della mancanza di mezzi aerei antincendio regionali.
N
24
Oggi Gabrielli sottolinea ancora una volta come sia
"indispensabile per le Regioni dotarsi di una propria e
adeguata flotta antincendio, poichè non puo essere sufficiente contare solo e unicamente sul concorso della
flotta aerea dello Stato che, in base al principio di sussidiarieta sancito anche dalla legge 353/2000, deve
garantire, con un numero ridotto di mezzi aerei rispetto
agli anni passati, il supporto a tutte le Regioni d'Italia in
una materia che - e bene ricordarlo - e di competenza
delle Regioni".
red/pc (fonte: DPC)
*http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/
documents/Direttiva_AIB_2014_Raccomandazioni_incendi_boschivi.pdf
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
Seregno,
volontari
da 110 anni
Un importante traguardo per i pompieri
volontari della caserma brianzola di via
Ballerini: più d’un secolo d’impegno, di
soccorsi, di solidarietà. Inaugurato il nuovo
“carro ventilazione” acquistato anche con
le iniziative della locale Onlus e, ospite
d’eccezione, Omar Pedrini ex cantante dei
Timoria
“Il documento più antico che abbiamo trovato
risale al 1904, una delibera del Consiglio comunale di approvazione del regolamento organico
disciplinare per il Corpo civici pompieri. Un
documento che risale a 110 anni fa, l'anno della
nostra nascita”.
A cura della redazione (si ringrazia Loris Donadel)
Franco Grassi, capo del distaccamento dei Vigili del
fuoco volontari di Seregno, ha raccontato così uno
dei risultati «delle ricerche che abbiamo condotto,
nei mesi scorsi, nell'archivio storico del Comune”.
Un regolamento che in tanti hanno potuto leggere
nella mostra fotografica allestita al Fuin, inaugurata
sabato pomeriggio, durante la sesta edizione della
«Festa dei Vigili del Fuoco volontari» con musica,
buona cucina e gonfiabili per i bambini. Una mostra
«in cui sono presenti alcuni documenti, come il progetto di costruzione negli anni venti dell'attuale
caserma dei pompieri - ha proseguito Franco
Grassi - Tra le foto, è possibile osservare immagini
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
di gruppo che ripercorrono la nostra storia e scatti di
alcuni nostri interventi nel territorio. Come quello per
l'incendio in una falegnameria nel 1972, o quello del
1978 in seguito a un incidente che aveva coinvolto un
tram. Tra i più recenti, è presente l'immagine di un intervento per un incendio nella “Area International" del
1991».
Istantanee che testimoniano l'importanza dei pompieri
per la salvaguardia dei cittadini. Un viaggio nei ricordi
per chi, come Franco Grassi, è volontario da quasi 30
anni. «Mi sono avvicinato a questo mondo da giovane e
sono volontario dal 1985 - ha
raccontato - Come gli altri, ero animato da molta passione, dalla voglia di rendermi utile, di aiutare.
Uno spirito che mi ha sempre guidato e che deve guidare tutti i volontari – ha sottolineato - Rispetto agli altri
Paesi, in Italia siamo in pochi e la mia speranza è che in
futuro molti giovani entrino a far parte di questo Corpo.
Ripenso con nostalgia ai volontari che non ci sono più:
figure importanti per me e per tutti noi. Questa festa
serve per ricordare anche loro e l'importanza che hanno
i volontari sul territorio – ha concluso il responsabile – Il
ricavato di queste giornate sarà utilizzato per l'acquisto
di nuovi mezzi e attrezzature per i Vigili del Fuoco:
acquisti che significano più sicurezza per i cittadini».
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
27
UE:
PRIMO ANNIVERSARIO
DEL CENTRO DI COORDINAMENTO
DI RISPOSTA ALLE EMERGENZE
ruxelles, 15 maggio 2014 - Gestione delle catastrofi e necessario ora piu che mai, come la frequenza e l’intensita delle catastrofi naturali e di
origine antropica crescere inesorabilmente. Il 15 maggio
scorso la Commissione europea ha lanciato il Centro di
coordinamento Emergency Response (Ercc).
B
Per l’Unione europea ha segnato un grande passo
avanti nel garantire un piu rapido e piu prevedibile capacita di reazione, oltre a fornire molta piu attenzione alla
prevenzione e preparazione. Da start-up il Ercc e stato
attivato piu di 35 volte durante le crisi. In ogni occasione ha vissuto fino al suo scopo come un streamliner
efficace di risposta rapida e coordinata alle emergenze
all interno e all esterno dell Europa. Dove ha aiutato? Il
Ercc coordinato la fornitura di assistenza europea a
seguito del tifone Haiyan, il piu potente ciclone registrato per fare landfall che ha colpito le Filippine nel mese
di novembre 2013. L’ercc organizzato l’immediato invio
di un team di esperti della protezione civile da parte dell
Unione europea alla Filippine e la fornitura di assistenza
salvavita, fornite dagli Stati membri dell Ue e in pool
insieme attraverso il meccanismo di protezione civile
dell Ue. Questo coordinamento assicurato che gli aiuti
europei di soddisfare le esigenze piu urgenti delle popolazioni colpite ed e stato consegnato rapidamente ed
efficacemente in una situazione estremamente complessa e in rapida evoluzione.
Durante l’estate dello scorso anno il Ercc coordinato di
assistenza al Portogallo e Bosnia-erzegovina, quando
stavano combattendo gli incendi boschivi di grandi
dimensioni. La Ercc e stato attivamente rispondendo
alla crisi in Siria - la piu grande emergenza umanitaria
del mondo. Giordania e Bulgaria hanno chiesto un
sostegno per il ricovero e dare assistenza medica ai
rifugiati siriani. In risposta, il Ercc facilitato la consegna
dei materiali vitali che vanno da ambulanze a tendastufe, coperte, pacchi di igiene e set da cucina offerti
28
dagli Stati membri ai paesi che sono stati affrontando
con un aumento in arrivo rifugiati. E il Ercc e stato anche
molto attivo nel monitoraggio e analisi del rischio, fornendo agli Stati membri e ai paesi colpiti da catastrofi
con immagini satellitari delle aree colpite. Durante le
inondazioni record di cui inondato l’Europa centrale
maggio 2013 il Ercc ha prodotto 118 mappe satellitari,
che hanno aiutato le autorita nazionali di monitorare i
flussi di acqua e prendere le giuste decisioni. Come funziona il Ercc contribuire ad una risposta comune piu
rapida e piu efficace alle catastrofi? Il Ercc e operativo
su base 24/7 e in grado di affrontare fino a tre emergenze simultanee in diversi fusi orari.
Dopo aver ricevuto una richiesta da un paese colpito o
delle Nazioni Unite che invia valutazione e di coordinamento esperti per zone disastrate e facilita il trasporto
dell assistenza Stati membri in risposta alle gravi emergenze. Oltre alla condivisione delle informazioni e di
reazione rapida di emergenza, il Ercc prevede anche la
pianificazione, il monitoraggio, il coordinamento operativo e supporto logistico. Il Centro garantisce un continuo scambio di informazioni tra la protezione civile e le
autorita di aiuti umanitari, fornendo informazioni in
tempo reale sulla prestazione richiesta e le offerte fatte
dagli Stati membri dell Ue e di altri paesi partecipanti.
Gestisce inoltre un registro di pre-identificato delle attivita di risposta standard di Stati membri, che possono
essere distribuiti immediatamente a qualsiasi emergenza su larga scala. Il Ercc supporta stretto coordinamento tra i servizi della Commissione europea coinvolte
nella risposta alle emergenze in cui e necessaria una
risposta multi-settoriale (durante le emergenze ambientali o connessi all energia, per esempio) e scambia informazioni con i centri di crisi dei principali partner internazionali dell Ue.
Chi trae vantaggio dal Ercc? Il Ercc fornisce una capacita di risposta europea comune in Europa e nel mondo.
Per il monitoraggio e la valutazione dei disastri, la rac-
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
B
colta di richieste di assistenza e
coordinare il trasporto e la distribuzione degli aiuti con i partner, la
Ercc serve non solo gli Stati membri dell’Unione europea e dei suoi
cittadini, ma persone vulnerabili in
tutto il mondo, la costruzione di
resilienza a livello mondiale. Come
funziona il Ercc adatta per la legislazione di protezione civile esistenti dell Ue? Legislazione meccanismo di protezione civile dell
Unione europea e stato rivisto nel
2013 e fornisce protezione dalle
catastrofi naturali e antropiche.
Essa affronta l’intero ciclo disastro: dalla prevenzione attraverso
la valutazione dei rischi, la preparazione e pianificazione, di azioni
di risposta piu coordinate e piu
veloci.
E la base giuridica per i lavori della
Ercc, ponendolo al centro operativo del meccanismo di protezione
civile dell Ue. Il Ercc sostiene e
cofinanzia attivita di prevenzione e
preparazione, dalla sensibilizzazione agli esercizi sul campo e
simulazioni di emergenza.
Investire nella prevenzione dei
rischi e la preparazione prima di
un disastro paga dividendi significative rispetto di affrontare le
spese di soccorso, recupero e
ricostruzione in seguito.
uonasera Direttore, gentilmente se mi
fate capire il perché non si possa più
fare il volontario nei vigili del fuoco in
Sardegna?
Qualche giorno fa mi sono recato nel distretto
di mia appartenenza e non mi hanno dato la
possibilità di iscrivermi nellʼelenco dei vigili del
fuoco volontari, mi è stato detto che è tutto
bloccato...posso capire che non si trovi lavoro
in Italia, ma non aver la possibilità di fare il
volontario ed aiutare chi ne ha bisogno gratuitamente è una vergogna.
In attesa di un Vostro riscontro
porgo i miei più Cordiali Saluti.
Alessandro Servadei
Il direttore risponde:
Caro Alessandro,per via del “Patto di Stabilità”
(non questʼultimo del Governo Renzi, bensì il
precedente), i comandi provinciali hanno stabilito dei “tetti” agli organici e contingentato
indi i nuovi accessi. Questo perché vi sono
sfilze dʼiscritti in attesa di formazione iniziale
ma non ci sarebbero i fondi per attuare detti
corsi da 120 ore. I comandi, tuttavia, non possono astenersi dal protocollare le nuove
domande dʼiscrizione negli elenchi, anche se
poi i tempi dʼattesa rischiano dʼessere biblici.
Purtroppo, Alessandro, il nostro è un “volontariato” atipico e – anche per via di provvedimenti che ci equipararono (erroneamente) a
precari della PA – lʼiscrizione negli elenchi del
personale volontario è stata utilizzata come
grimaldello per poi accedere (o tantomeno
sperare e disperarsi) tra le fila del personale di
ruolo.Quando il volontariato nei vigili del fuoco
assumerà quella connotazione mitteleuropea
che gli spetterebbe, forse diverrà veramente
un modo per servire la propria comunità, la
propria gente e…nulla di più.
In bocca al lupo,
Ascanio
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
29
ALTO ADIGE:
DISTESA DI MANICHETTE DA
GUINNESS PER IL 150° DEI
VVF VOLONTARI DI BRUNICO
si ringrazia l’Unione VVF volontari dell’Alto Adige
La manovra, organizzata dai vigili del fuoco volontari di Brunico, ha visto la
partecipazione di tutti i 185 Corpi VVFV della Provincia di Bolzano.
Sessantadue chilometri di tubazioni e oltre mille metri di dislivello: hanno
partecipato alla manovra circa 1.700 persone. Alto grado d’organizzazione
e preparazione ma anche diversi momenti goliardici.
30
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
untualmente alle 7 del 30 maggio, a Brunico (BZ)
e tutt'intorno al Plan de Corones è scattata la
colossale esercitazione ideata per festeggiare i
150 anni di fondazione del più vecchio corpo volontario
dei vigili del fuoco dell'Alto Adige, fatta coincidere
anche con una serie di record da "Guinness dei primati", di cui il più significativo era quello dalla più lunga
condotta realizzata con pompe e manichette in dotazione ai pompieri. Una condotta che in 62 chilometri e oltre
1000 metri di dislivello ha compiuto il giro del Plan de
Corones, la montagna diventata il
simbolo turistico dell'intera val
Pusteria.
Un po' meno puntualmente, attorno alle 19.48, mentre la festa in
piazza Municipio a Brunico era iniziata ormai da qualche tempo, dall'ultima manichetta sistemata a
forma di rubinetto sulla grande
vasca di raccolta posta al centro
della festa è iniziata anche a sgorgare l'acqua della Rienza che ha
suggellato, con il suo arrivo, anche
il coronamento positivo del tentativo di record.
È stato quello il momento per decretare la "fine esercitazione” per il comandante dei vigili del fuoco volontari
di Brunico e coordinatore generale dell’esercitazione
Reinhard Weger e per l'intero complesso dei suoi collaboratori, primi fra tutti i 185 corpi di pompieri volontari
provenienti da tutto l'Alto Adige e sostenuti dai rispettivi Comuni con la Centrale provinciale d’emergenza del
118, la Protezione civile altoatesina, la Croce bianca, il
Corpo e gli ispettorati forestali, il Soccorso alpino e il
Bergrettungsdienst Avs, i radioamatori del Dolomiti
Radio club oltre a Carabinieri, Polizia di Stato e
Polstrada, Guardia di finanza ed Esercito, in tutto oltre
1700 persone.E con la fine dell’esercitazione e il record
P
ci si è abbandonati alla meritata soddisfazione dei
festeggiamenti per il Guinness raggiunto e decretato
ufficialmente dalla notaio Lucia Sinigagliesi, inviata a
Brunico dalla sede principale di Londra del Guinness
World of Record. Sinigagliesi per l'intera giornata ha
controllato e certificato la prova, seguendo quasi passo
passo il cammino dell'acqua attorno al Plan de
Corones.
Il racconto del record ha visto l'acqua partire puntualmente alle 7 del mattino dalla pompa numero 1, che la
prelevava dalla Rienza presso la briglia di via Tennis a
Brunico.Alle 10 l’acqua aveva raggiunto la pompa 33 a
Valdaora di Sopra, circa al chilometro 14 dei 62 previsti,
mentre alle 13.18 era già a passo Furcia, con i suoi
1.771 metri di quota il punto più alto della prova. Lassù
era collocata la pompa 78 (di 126) e da lì l'acqua ha
quindi raggiunto Marebbe e Mantana per scendere
quindi fino a Casteldarne. Attorno alle 17.15 era ormai
risalita fino a San Lorenzo di Sebato, al chilometro 57
dell'intero percorso, concluso quindi fra gli applausi del
pubblico e la soddisfazione dei pompieri in piazza
Municipio a Brunico.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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COME NACQUE “GRISULANDIA”
IN SICILIA
a cura di Federico Girgenti – Palermo
piazza di Linguaglossa (CT), alle pendici
dell'Etna, fu teatro della prima edizione di
"Grisulandia".
L'ideatore il capo del locale distaccamento volontario
dei vigili del fuoco, Nunzio Putrino, che in collaborazione con il Comando Provinciale di Catania, fece sognare per un intera domenica oltre 100 bambini.La particolarità del progetto rende "Grisulandia" una cittadella itinerante ideata per essere ospite delle varie sezioni provinciali siciliane dell'ANVVFV. Per i bambini che affrontano il circuito si tratta di un gioco, ma è chiaro anche
ai genitori, che grazie a quest'attività ludica, vengono
stimolati all'attenzione verso i pericoli del mondo che li
circonda. Mentre il fine più ampio, sarebbe quello di
creare un processo di interazione tra Comandi
Provinciali, territorio e il mondo della scuola. Da allora
le edizioni di “Grisulandia” allestite in Sicilia, riscuotono
sempre grande successo.
La
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
FESTA DEL 2
A MALETTO
GIUGNO
I Vigili del Fuoco Volontari di Maletto
– nel catanese – hanno organizzato la
Festa del 2 Giugno. Celebrazioni
solenni ma anche un percorso
dedicato ai più piccoli, tra emozioni e
prevenzione.
input del capo distaccamento, Giuseppe
Parrinello, già vice presidente nazionale
dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco
Volontari è stato piacevolmente accolto
dalla
Sezione
di
Catania
dell’ANVVFV che, per l’occasione, ha
mosso
l’organizzazione
della
“Grisulandia”, attività ludico-formativa
per bambini di ogni età, con il grande
entusiasmo del direttivo provinciale e
di tutti i vigili che, per l’occasione
hanno trasmesso tanta emozioni ai
piccoli partecipanti.I pompieri hanno
voluto richiamare quel senso di appartenenza e di squadra necessario per
affrontare la vita di tutti i giorni, facendo vivere ai piccoli partecipanti, le
emozioni che si provano nello spegnere un incendio,
nell’entrare nella casetta appositamente costruita inva-
L’
34
sa dal fumo e salvare il bambolotto ivi collocato. Il contesto scelto da Parrinello, la Festa della Repubblica, è
naturalmente improntato sul sentimento di appartenenza alle Istituzioni dei VVFV, seppur come volontari ma
organici in un Corpo dello Stato che sta notevolmente
cambiando la propria organizzazione interna. Grande
collaborazione e condivisione da parte del Sindaco di
Maletto, Salvatore Barbagiovanni, del Comandante
della Polizia Locale, Antonino Parrinello e del
Comandante della locale Stazione dell’Arma dei
Carabinieri, M.llo Capo Luigi Di Stefano accompagnato
dal M.llo Ordinario Antonio Muto. Il Comandante di
Stazione dell’Arma ha comandato il picchetto d’onore
nelle fasi dell’alza bandiera e degli onori resi ai caduti di
tutte le Istituzioni: dalla Magistratura alle
Forze dell’Ordine, dai Vigili del Fuoco ai
volontari di tutte le organizzazioni che
operano nel territorio nazionale ed
anche all’estero, come spiegato dal
capo distaccamento Parrinello nel suo
discorso introduttivo. Insomma una
grande festa all’insegna del ritorno ai
veri valori, vissuta con spirito di appartenenza e collaborazione, ampiamente
mostrato anche dagli sponsor che
hanno così garantito la donazione di
piccoli gadget al bambini in attività e
allietata dal gruppo “Giovani Orizzonti”
di Maletto che ha garantito il supporto
tecnologico necessario alla buona riuscita manifestazione.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
A RICONOSCERE
“UNICITÀ” ANVVFV
BRESCIANA FU SIMONETTI
E NON DE PALMA
el numero scorso di VFV (n°2 marzo/aprile pag.
46) - nell’articolo sull’atipico sostegno da parte
del sindacato Confsal verso aspiranti VVF
volontari non ammessi ai corsi d’ingresso – abbiamo
erroneamente attribuito una dichiarazione al comandante neo-insediato De Palma, pensiero invece espresso dal collega uscente Simonetti. Il virgolettato, tratto
dal “Giornale di Brescia” recitava infatti: «Quale contributo ad un efficientamento del servizio reso alla cittadinanza ha voluto salutare la recente costituzione della
Sezione bresciana dell’Associazione nazionale Vigili del
fuoco volontari – “unica realtà riconosciuta dal Viminale
per interfacciarsi con il comando e con le realtà istituzionali” – e l’incontro di questa con le rappresentanze
N
sindacali dei vigili permanenti, segno dell’apertura di un
dialogo volto ad una maggior collaborazione tra le due
componenti del Corpo nazionale nell’ambito della
nostra provincia.». La dichiarazione di cui sopra non
corrisponde al pensiero del nuovo Comandante De
Palma, si tratta d’un concetto espresso dal comandante uscente Settimio Simonetti, che occupa ora un posto
al Viminale quale dirigente dell’Area Rischi Industriali.
Ci scusiamo per il disguido con gli interessati e con i
lettorI.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
35
TA S -
TOPOGRAFIA
A P P L I C ATA
AL
SOCCORSO
RICERCA
PERSONE
SCOMPARSE
NEL MILANESE IL PREFETTO
VUOLE CHE SIANO I VVF A
COORDINARE
MA DEVE ESSERCI UNA SINERGIA
SUL CAMPO DA PARTE DI TUTTE
LE RISORSE DISPONIBILI
PER LA RICERCA.
36
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
Impegnativa e riuscita esercitazione
nel territorio del Comune di
Robecchetto con Induno, all’interno
del Parco del Ticino, con protagonisti i
vigili del fuoco (Permanenti e volontari)
del territorio del Nord-Ovest della
Provincia di Milano che ha coinvolto
anche gruppi di
Protezione Civile della zona.
A cura del nostro inviato - si ringrazia Gea Somazzi (legnanonews.com)
fotografie del VV Michele Blasi
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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RICERCA
PERSONE
SCOMPARSE
etto addestramento "interforze" s'è reso necessario in seguito al recente decreto prefettizio (11
marzo scorso) col quale s'approvava il "Piano di
intervento per la ricerca di persone scomparse" per la
Provincia di Milano e che affida ai Vigili del Fuoco un
compito d'assoluta rilevanza. Spetta infatti ai VVF il
"coordinamento delle operazioni di ricerca" quando la
scomparsa sia avvenuta in località impervia (non montuosa) o disabitata e/o boscata, nonché fiumi, laghi,
acque interne o specchi acquei.
L'esercitazione è servita a testare il Servizio di
Topografia Applicata al Soccorso (TAS) provinciale:
scopo del servizio è disciplinare e ottimizzare l'impiego
e l'informazione geografica nelle attività del Corpo,
D
Le squadre di ricerca,
composte da un totale di
120 persone, si sono
cimentate nella sua ricerca
utilizzando, appunto,
tecniche di Topografia
perlustrando a “pettine”
un’area a loro affidata
riproducendo lo strumento applicativo Geografic
Information System (GIS) oggi diffuso nella gestione
territoriale. L’esercitazione ha visto l’impiego di personale operativo permanente e volontario dell’area Nord
Ovest del Comando VVF di Milano (Legnano – Rho –
Inveruno – Magenta - Garbagnate M.se - Pieve
Emanuele – Abbiategrasso) che si è cimentato in un
addestramento con applicazione delle tecniche di ricerca persona in ambiente boschivo con modalità di geolocalizzazione attraverso l’impiego di apparati gps con
prove di comunicazione radio e metodologia da applicarsi secondo le procedure del Ministero dell’Interno in
occasione di interventi di questa tipologia e riconosciute dal piano provinciale di Protezione Civile della
38
Prefettura di Milano. Le tecniche di ricerca sono sintetizzate nell’acronimo T.A.S. (Topografia Applicata al
Soccorso).
All’esercitazione / simulazione hanno partecipato 70
VVF del Comando di Milano, una decina di verificatori
T.A.S. della Direzione Reg.le VVF Lombardia e 50 unità
di Protezione Civile della zona N-O, organizzati per la
ricerca in squadre miste composte da VVF permanenti,
VVF volontari e personale della Pro.Civ dei comuni di
Legnano, Busto Garolfo, Canegrate, Castano Primo,
Cerro M.re, Dairago, Magnago e del Parco del Ticino. Il
coordinamento di tutta l’esercitazione è stato affidato
all’ing. Tommaso Di Lena, responsabile dell’Area
Emergenza del Comando VVF e referente del territorio
del N-O, ed al geom. Carlo Cardinali quale
Responsabile del gruppo T.A.S.
Al Capo Distaccamento di Legnano, geom. Ernesto
Pagani, è stato affidato il compito di organizzare la logistica del Posto di Comando Avanzato (P.C.A.) nonché il
coordinamento delle squadre miste di VVF volontari dei
Distaccamenti di Inveruno (12 unità agli ordini del Capo
Distaccamento Paolo Riccardi), Magenta, Garbagnate
M.se, Pieve Emanuele ed Abbiategrasso, i VVF
Permanenti di Legnano (con la squadra del turno B dei
Capi Squadra Mura e Merenda), i VVF permanenti di
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
Rho e del Comando centrale di via Messina di Milano e
dei citati gruppi di Protezione Civile.La gestione del
P.C.A. è stata affidata ai Capi Reparto Esperti Re
Angelo, della sede centrale di Milano, e Raimondi
Cosimo, in passato in servizio a Legnano ed ora Capo
distaccamento VVF di via B. Marcello a Milano.
Un figurante VVF (il Caposquadra Pigni) si è “nascosto”
nell’alveo di un canale secondario del
Ticino (canale che esce dalla centrale elettrica di Turbigo) simulando un incidente
con caduta in acqua di un appassionato di
trekking. Le squadre di ricerca, composte
da un totale di 120 persone, si sono
cimentate nella sua ricerca utilizzando,
appunto, tecniche di Topografia perlustrando a “pettine” un’area a loro affidata
attraverso l’ausilio di strumenti elettronici
di geolocalizzazione utilizzanti il gps. I
Volontari di ProCiv., i volontari VVF ed i
permanenti VVF in completa sinergia, confluendo in squadre miste di ricerca, hanno
“battuto” il territorio boschivo all’interno
del Parco del Ticino loro destinato con lo
scopo di trovare la persona “scomparsa”
nel più breve tempo possibile e, soprattutto, non tralasciando alcuna zona di ricerca. All’esercitazione ha partecipato anche un equipaggio della C.R.I. di Legnano, coordinato da Andrea
Ciocia, con il doppio scopo di opera di assistenza alle
squadre di ricerca presenti e di recupero della persona
“scomparsa” insieme ad unità S.A.F. (Soccorso Alpino
Fluviale) del Comando VVF di Milano gestite dai Csq
Leoni e Bonfanti.
Gli obiettivi dell’esercitazione (pienamente raggiunti) erano l’affinamento da parte
dei VVF delle tecniche T.A.S. in tutti i loro
aspetti (logistici, strumentali, formativi), la
sinergia di collaborazione con i gruppi di
volontari di Protezione Civile che conoscono il territorio dove si presume che la
persona sia scomparsa e la verifica della
rigorosa organizzazione che serve nel
caso in cui si ricercano persone scomparse in un territorio molto vasto ed in
ambiente boschivo. I Volontari di
Protezione Civile che hanno partecipato
all’esercitazione sono stati: n. 10 unità
del gruppo Pro.Civ. di Legnano a seguito
del loro Presidente ing. Giuliano
Prandoni; n. 5 unità del gruppo Pro.Civ.
di Canegrate; n. 4 unità del gruppo
Pro.Civ. di Cerro M.re;n. 6 unità del gruppo Pro.Civ. di Magnago a seguito del loro
Responsabile Giandomenico Zanimacchia; n. 12 unità
del gruppo Pro.Civ. di Busto Garolfo a seguito del loro
Responsabile Alberto Sassi; n. 3 unità del gruppo
Pro.Civ. di Dairago a seguito del loro Presidente Marino
Colombo; n. 4 unità del gruppo Pro.Civ. di Castano
Primo; n. 4 unità del gruppo Pro.Civ. del Parco del
Ticino a seguito del cav. Lorenzo Poma.
Una citazione di ringraziamento è stata fatta dagli organizzatori ai proprietari della Cascina Croci di
Robecchetto con Induno che hanno permesso di far
occupare i loro campi da parte dei partecipanti all’esercitazione sia per il posizionamento del Posto di
Comando Avanzato che dei tanti automezzi a seguito.
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PROCEDURA
OPERATIVA
STANDARD
con impiego TAS
La presente procedura prende in esame l'intervento per
RICERCA PERSONA
(in acqua o su terra)
QUANDO UN INTERVENTO
SI CLASSIFICA IN QUESTA CATEGORIA
Si definisce:
PREMESSE
Il Servizio di Topografia Applicata al Soccorso (TAS)
supporta l'attività del C.N.W.F. con l'impiego di
un'Informazione geografica avanzata riferita allo scenario emergenziale e, in particolare, agli scenari che richiedono l'intervento del Sistema Nazionale di Protezione
Civile.
Il Servizio persegue obiettivi di miglioramento nell'efficacia e nell'efficienza dell'attività del Corpo attraverso
l'impiego di risorse umane e strumentali per la produzione, l'analisi e l'impiego di dati georeferenziati utili alla
gestione delle emergenze ed alla documentazione delle
operazioni e, in definitiva, è in grado di riprodurre per le
esigenze del Corpo lo strumento applicativo denominato Geographic Information System (GIS) oggi largamente utilizzato dagli organismi che si occupano di gestione territoriale. In tal senso, il Servizio rappresenta una
risorsa trasversale alle attività più complesse del
Corpo.
A titolo indicativo, gli interventi che interessano gli operatori TAS ovvero l'applicazione della topografia
nell'ambito del servizio di soccorso tecnico urgente
sono:
- Ricerca persona (in acqua o su terra)
- Soccorso in ambiente acquatico
- Alluvioni, esondazioni (anche in ambiente urbano)
- Movimenti franosi
- Scenari NBCR
- Incidenti aeronautici
- Condizioni meteo avverse
- Interventi in siti industriali a rischio di incidente
rilevante
- Situazioni emergenziali che interessino grandi ambienti
e un numero elevato dì personale VF
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Persona scomparsa - Individuo non più rintracciabile
nell'ambito dei suoi normali spazi di vita.
Una persona è definita "scomparsa" fino al momento in
cui non sono accertate le cause della sua sparizione.
Persona dispersa - Una persona si definisce dispersa
quando vi è la ragionevole ipotesi che la sua assenza
dagli spazi ordinari di vita, per ragioni note (es. eventi
naturali, incidenti) od incognite, sia dovuta a:
• incapacità della vittima (incosciente, sfinita,
ferita, perdita di orientamento, ecc.)
• impossibilità della vittima (bloccata, incastrata,
schiacciata, rinchiusa, ecc.).
I presupposti per l'attivazione del sistema di ricerca da
parte dei Vigili del Fuoco sono i seguenti:
• certezza o ragionevole presunzione che la
persona abbia bisogno di soccorso
• esigenza di ritrovamento o recupero per esigenze
legali o giudiziarie, su richiesta dell'A.G.
L'obiettivo della ricerca è il salvataggio.
DISPOSIZIONI DI RIFERIMENTO
L'intervento si considera di recupero solo nel caso di
certezza dell'avvenuto decesso.
Legge n. 469/1961 D.Lgs n. 300/1999 D.Lgs n.
343/2001 D.Lgs n. 139/2006 - Quadro normativo che
istituisce il C.N.W.F. ed attribuisce ad esso, alle
dipendenze del Ministero dell'Interno ed incardinato nel
Dipartimento W.F.S.P.D.C., tra gli altri, i compiti di soccorso pubblico sul territorio nazionale. Ministeriale prot.
n. EM8269/3403 del 17 dicembre 2008 - Istituzione di
un gruppo di lavoro nazionale per l'organizzazione del
Servizio TAS.
Circolare Direzione Centrale per l'Emergenza e il
Soccorso Tecnico (DCEST) prot. EM 06/2013
del 9 dicembre 2013 - Qualificazione, composizione e
dotazioni del Servizio di Topografia Applicata al
Soccorso.
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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Piano di intervento per la ricerca delle persone scomparse" della Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo
di Milano, approvato l' 11 marZo 2013. A norma dell'art.
1, lett. b), del D.P.R. 17 maggio 2001, n. 287, ''l'Ufficio
Territoriale del Governo assicura il supporto del Prefetto
nell'esercizio delle funzioni di coordinamento delle pubbliche amministrazioni statali sul territorio, di autorità
provinciale pubblica sicurezza, nonché nell'espletamento dei compiti in materia di difesa civile e protezione civile”.
La richiesta di attivazione della ricerca, pertanto, può
pervenire a livello territoriale dalla Prefettura, UTG o
dalla Questura o dalll’ Arma dei Carabinieri ovvero a
livello regionale dalla Direzione Regionale o a livello
centrale dal Centro Operativo Nazionale (CON).
Essa può essere disposta, inoltre, dall’Autorità
Giudiziaria competente, ordinaria o minorile, in caso di
scomparsa di persone connessa alla commissione di un
reato.
La Prefettura-UTG competente per territorio (Milano o,
attualmente, Monza e Brianza) compete il compito di
coordinamemto generale delle Istituzioni ed Enti coinvolti.
Ai Vigili del Fuoco è affidato l'incarico di coordinamento dell'attività operativa. La sala Operativa
VV.F., in sede fissa o presso l'Unità di Crisi Locale (UCL),
svolge quindi le funzioni collegamento con gli organismi
coinvolti nell'intervento.
Coerentemente con quanto previsto dal Piano di interENTI COINVOLTI NELLA RICERCA
vento. della Prefettura di Milano, gli Organismi
operiativi che partecipano alla ricerca, nell'ambito dei
rispettivi compiti istituzionali
• Vigili del Fuoco con funzioni di coordinamento delle
operazioni di ricerca
• 118
• Forze Armate (Carabinieri, Esercito, Marina ed
Aeronautica Militare)
• Corpo Nazionale Soccorso Alpino e
Speleologico (CNSAS)
• Forze di Polizia (Polizia di Stato, Guardia di
Finanza e Corpo Forestale dello Stato,
Polizia Locale)
• Croce Rossa Italiana
• Strutture tecniche e gruppi di Protezione Civile
degli Enti locali
• Volontari
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Gli Organismi suddetti partecipano all'attività di ricerca
con diverso impatto operativo, secondo le rispettive
capacità, competenze professionali e mezzi utilmente
impiegabili.
È di norma sconsigliato l’apporto di gruppi autonomi di
ricerca, di formazione spontanea o di matrice associativa, che si dedicano ad esplorazioni estemporanee, non
coordinate e talora in competizione tra di
essi e con le forze istituzionali.
E' inoltre inopportuno il coinvolgimento diretto nelle
operazioni di ricerca dei parenti più stretti, in considerazione del coinvolgimento emotivo.
L'apporto ed il costante coinvolgimento dei familiari è
utilizzato per la fornitura e raccolta di informazioni sulla
persona dispersa, per le possibilità di contatto e
per ogni utile aggiornamento.
Il CNVVF si avvale, per l'organizzazione ed il coordinamento della ricerca, del Servizio TAS, attraverso l'attivazione delle risorse provinciali, regionali o nazionali in
conformità alle procedure stabilite dalle
relative disposizioni.
La richiesta di attivazione della ricerca persona dispersa può giungere alla Sala Operativa dalla
Prefettura o dalle Forze dell'Ordine.
La Sala Operativa trasferisce la chiamata al Capo
Servizio, che raccoglie i dati principali
- sulla persona da ricercare
- sulla/sulle località in cui orientare o concentrare le
ricerche
- sulle condizioni in cui si è manifestata la scomparsa
- sul tempo trascorso dalla scomparsa
- sugli Organi già informati/allertati
- sulle azioni ed operazioni eventualmente già promosse ed attuate
- sui familiari con i quali devono essere tenuti i contatti
La richiesta di ricerca persona scomparsa o dispersa
può pervenire anche direttamente dal cittadino.
In tal caso, il Capo Servizio prowede prioritariamente ad
accertarsi
- se la persona cui si riferisce la richiesta si configuri
come scomparsa o dispersa, con riferimento
alle definizioni sopra riportate
- se sono state già informate altre Autorità od Enti, in
particolare l'Arma dei Carabinieri, la Questura o la
Prefettura
Nota: in questa fase il Capo Servizio deve valutare se
nella richiesta si riconoscano le:
• condizioni di soccorso ordinario (es. bambino irreperibile nei pressi di casa, in prossimità di pozzi, corsi
d'acqua, all'interno di ambienti;
• persona irreperibile in contesto di strutture, impianti,
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
cantieri, crolli;
• persona a mobilità ridotta introvabile nell'ambito della
struttura di residenza o di cura;
in tal caso attiva immediatamente le squadre equipaggiate ed attrezzate per la risposta alla situazione
rappresentata.
Se si tratta di persona scomparsa, il richiedente è invitato, ove non già provveduto, ad interessare le Forze di
Polizia e/o la Prefettura competente per territorio.
Altrimenti, il Capo Servizio assume le informazioni più
sopra indicate e stabilisce con il richiedente le modalità
con le quali effettuare i contatti successivi.
Quindi contatta l'Organo di Polizia già informato, prioritariamente l'Arma dei Carabinieri, nonché la Prefettura
ed informa il Funzionario di guardia.
Sulla scorta delle informazioni ricevute e delle intese
intercorse con gli Organi sopra indicati
• coinvolge eventuali altri Enti in grado di offrire una collaborazione utile alle ricerche
• stabilisce il punto di ritrovo e riferimento da impiegare
per le ricerche, predisponendo l’invio colà dell'UCL.
• attiva il Servizio TAS almeno nella configurazione base
(4 unità TAS1, + 1 unitàTAS2) in conformità alle relative
procedure di allerta mento e ne dispone l'invio al punto
di ritrovo, istituendo il contatto con il Responsabile operativo TAS; qualora le unità TAS disponibili siano inferiori al fabbisogno, informa il Funzionario di guardia, che
valuta e concorda con la Direzione Regionale l'attivazzzione di altri Comandi ovvero la ricerca di personale
libero dal servizio.
Nota: la figura di Responsabile operativo TAS, con
competenza TAS2, è fondamentale, in
quanto spetta ad esso la gestione della cartografia
ed il report delle attività svolte sul territorio, pertanto se esso non fosse presente in servizio, devono
essere seguite le suddette procedure (interessamento del Funzionario di guardia e della Direzione)
- invia al punto si ritrovo la squadra SAF in servizio, a
disposizione per collaborare alle ricerche
- invia al punto di ritrovo il Capo Distaccamento (permanente e/o volontario) competente per terriorio, per la
raccolta di ulteriori informazioni (SCHEDA 1) e la costituzione del posto di comando avanzanzato (PCA), tale
figura assume, in attesa od in mancanza di figure superiori e secondo la qualifica, il ruolo di Direttore Tecnico
dei Soccorsi (DTS)
- Attiva eventualmente nte ulteriori risorse, ordinarie e/o
specialistiche, in relazione alla tipolgia del luogo e
alle indicazioni del Responsabile operativo TAS; in particolare, valuta con esso l'opportunità di invio di una
squadra base con APS, prioritariamente dalla sede di
competenza territoriale.
- Attiva ed invia il modulo logistico (carrello tende con
panche e tavoli).
- decide, d'iritesa con il Funzionario di guardia, se
recarsi in posto, per assumere la funzione di DTS o
di responsabile di una o più funzioni del sistema di
comando dell'incidente (ICS).
Il Funzionario di guardia
- prende e tiene i contatti con la Direzione Regionale,
nei casi sopra indicati che richiedano la ricerca
di operatori TAS e/o altre risorse in ambito regionale
- istituisce i contatti, secondo i casi, con la Prefettura,
altri Enti coinvolti, i familiari della persona scomparsa.
- promuove presso gli organi di Polizia un sollecito
riscontro dei dati disponibili, al fine di individuare od
escludere le ipotesi di atti criminali o scelte volontarie
connessi alla scomparsa.
- in caso di indisponibilità del Capo Distaccamento,
valuta e decide l'invio in posto di un altro Capo
Distaccamento (permanente o volontario) del Capo
Servizio, di un altro Funzionario (permanente o volontario).
- valuta l'esigenza di ulteriori risorse, contatti od interventi.
- salvo diverse esigenze e valutazioni, si reca in posto
per assumere il ruolo di DT.
- in caso di ricerche particolarmente complesse, contatta il Funzionario referente del Servizio TAS.
provinciale, per le valutazioni, i suggerimenti e/o le azioni di propria competenza, in base alle disposizioni interne di organizzazione del Servizio TAS.
Viene attivato il sistema di comando dell'incidente (ICS),
nel quale, di norma:
- il Funzionario di guardia assume il ruolo di DTS
(Direttore delle ricerche secondo il Piano di
intervento dell'UTG)
- Il CapoServizio assume il ruolo di responsabile della
funzione Pianificazione, Logistica e, ove necessaria,
Amministrazione
- Il Responsabile operativo TAS assume il ruolo di
responsabile della funzione Operativa
- Il Capo Distaccamento od il FTAV assicura le funzioni di staff quali Collegamento, Informazioine e
Comunicazione, Sicurezza, collaborando altresì alle
GESTIONE DELLA FASE OPERATIVA
altre funzioni secondo le proprie competenze e le indicazioni del DTS
Il DTS personalmente ed attraverso le funzioni dell'ICS
assicura che:
- Sia agevolato il compito del Responsabile operativo
TAS nell'attivazione degli apparati necessari alla ricerca
(modulistica, GPS, PC, radio portatili)
- Sia agevolato il compito dell'operatore di UCL, verficando l'attivazione degli apparati che lo rendono
operativo
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
43
- Siano raccolte e tenute aggiornate le informazioni,
compilando obbligatoriamente l'apposita
modulistica TAS, in forma corretta e completa; essa
riguarda le squadre di ricerca (unità SAR) anche appartenenti ad altri Enti od Associazioni, il personale, i
mezzi, le attrezzature disponibili ed è fondamentale per
la formazione e la gestione delle squadre stesse
- Sia installata la tenda pneumatica secondo il relativo
schema
- Siano tenute !e relazioni con gli Enti collaboranti, sul
posto o meno, con le Autorità coinvolte e con i
famillari
- Siano svolti, con riunioni sul posto, comunicati e relazioni, aggiornamenti dell'attività svolta e di quanto
emerso, periodicamente e comunque, al termine di
ogni giornata o periodo di lavoro
- Sia fornito supporto alle valutazioni e decisioni in ordine alla sospensione, temporanea o definitiva,
delle ricerche, in conformità al Piano secondo le modalità riportate nel Piano di intervento deIl'UTG.
In particolare il DTS, in accordo con tale Piano di intervento:
1. raccoglie le informazioni attraverso l'impiego
della modulistica in uso (SCHEDA l), elabora i
dati da consegnare alle squadre avendo la
massima attenzione affinchè non si divulghino i
dati sensibili acquisiti
2.
dispone della cartografia e dei sistemi radio
adeguati
3.
dispone la raccolta delle risorse (unità VVF e
degli Enti collaboranti, compresi i gruppi di PC),
organizzando, tramite il Responsabile della
funzione Operativa, le squadre di ricerca anche
miste (SMR) ed assegnando ad esse le zone di
ricerca
7.
coordina le operazioni di ricerca, utilizzando il
metodo e la cartografia TAS
8.
interfaccia l'UCL con le sale operative degli altri
Enti (CC, PS, PL, CFS, CNSAS, 118, etc.) e/o
con il CCS od il COM, ove istituiti
9.
supporta il Responsabile della funzione
Operativa nella definizione dell'area e delle
zone di ricerca, della strategia di ricerca ovvero
del metodo di lavoro a seconda della
caratteristica territoriale
10. supporta il Responsabile della funzione
Operativa nella definizione, gestione e
registrazione delle squadre - anche miste - da
impiegare sul territorio
11. favorisce l'ottimizzazione nell'impiego delle
risorse, eventualmente richiedendo componenti
specialistiche (SAF, UC, SMZT, ecc) da
impiegare o da tener pronte (stand-by).
L'operatore di Sala Operativa addetto all'UCL
provvede, d'intesa con il DTS ed il Responsabile
della funzione Operativa, a:
- individuare un luogo idoneo per il posizionamento
dell'UCL (spazio aperto e sicuro, lontano da zone
trafficate, fiumi, piani inclinati, aziende, edifici pericolanti, possibilmente vicino ad un "punto di alimentazione
elettrica (da generatore o rete fissa) e ad
un'area di sosta dei mezzi di servizio e possibilmente un
buon posto di osservazionedelle zone limitrofe.
- attivare l’UCL in tutte le sue parti, compresa l’alimentazione elettrica (da generatore o rete fissa)
4.
stabilisce i contatti con l'UTG
(Funzionario di servizio), informandolo dell'avvio
e dell'andamento delle ricerche
- Verificare l’efficienza delle comunicazioni radio-telefoniche (indicando al DTS l’eventuale necessità di disporre del ponte radio mobile regionale)
5.
mantiene i contatti con le fonti di informazioni
utili alla ricerca e con le Forze di Polizia e
contribuisce a fornire, d'intesa con l'UTG e gli
altri Enti coinvolti, una corretta informazione
pubblica
- verifica il funzionamento delle apparecchiature di
stampa e copiatura, di climatizzazione, di illuminazione
e la presenza di materiali di segnalazione e comunicazione (nastro segnaletico, lavagna, ecc.)
6.
compila il Libro Giornale (qui allegato),
fondamentale per il mantenimento delle
informazioni relative al lavoro di ricerca in corso
e svolto
44
- collabora all’installazione della tenda pneumatica e/o
del “gazebo” da predisporre nell’areae UCL
Il personale TAS segue le procedure stabilite dal
Dipartimento, a garanzia della sicurezza e buona riuscita dell’intervento.
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
45
INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE
DELLE SCHEDE CONOSCITIVE
La foto, quanto più recente possibile, è molto importante; considerare
l'opportunità di fotocopiarla dalla Carta di Identità (in assenza di meglio).
2. Gli aspetti del carattere sono importanti da rilevare al fine di un'analisi
delle scelte potenziali compiute dal disperso (es.: pauroso/coraggioso
relativamente
alla scelta di un percorso impervio) o del corretto approccio allo
stesso nel momento del ritrovamento (es.: tranquillo/aggressivo relativamente
alla sicurezza degli operatori che effettuano la ricerca).
3. La riga delle condizioni psicologiche consente un minimo approfondimento
di quanto espresso sopra.
4. I problemi che potrebbero indurre al suicidio permettono di
indirizzare le ricerche verso particolari ambienti
(pozzi, dirupi, linee ferroviarie, etc.).
5. Anche il grado di allenamento - buono o scarso camminatore consente una scelta di indirizzo, relativamente ad un primo raggio di ricerca.
6. E' intuitivo che tutto ciò che riguarda l'aspetto fisico - capelli, altezza,
corporatura - e l'abbigliamento indossato al momento della scomparsa
- pantaloni, giacca, scarpe da cammino, etc.- è un particolare
di assoluta
importanza.
7. I segni particolari permetfono di aggiungere tutto quanto non
espressamente indicato in precedenza.
8. Le condizioni di salute consentono una stima dell'autonomia fisica del
disperso e permettono di attivare le schede allegate relativamente ai soggetti
autistici o portatori di Alzheimer (si rammenta l'alto indice di ritrovamento di
questi soggetti a seguito dell’applicazione delle indicazioni fornite dalle schede
tecniche allegate).
9. Altri smarrimenti in zona consente di scegliere eventuali punti
preferenziali dove indirizzare le prime ricerche.
10. Lo stesso vale per le successive voce proprietà o luoghi abitualmente
frequentati nella zona e gite abituali.
11. Hobbies (caccia, pesca) ed abitudini (marca di sigarette e
caramelle) consentono di cogliere come indicatori utili eventuali oggetti
ritrovati nella zona.
12. Note consente di aggiungere tutto quanto non espressamente ancora indicato,
1.
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VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
ATTREZZATURE E MEZZI DA IMPIEGARE
Per l’organizzazione e la gestione dell’intervento è messo in campo il veicolo
- AF/UCL con operatore di Sala operativa e autista (III^ categoria); nel caso di interventi prolungati l’autista, una
volta allestito il mezzo in posto, può essere destinato ad altri compiti ed è posto pronto all’impiego, ove ne fosse
confermata la necessità il seguente materiale e disporrà la seguente attrezzatura e automezzi in attesa di conferma
circa la necessità:
- carrello materiali, contenente:
- 2 gazebo
- 3 tavoli
- 6 panche
- AF/LOG per trasporto di viveri e generi di conforto
- AV o BUS o Mezzo multifunzione per trasporto
personale e materiale vario.
CAMPO TAS
SCHEMA DI POSIZIONAMENTO TIPO
Il DTS valuta, in base alla complessità della ricerca, la
necessità/opportunità di allestire il campo TAS in forma
completa o ridotta.
È inteso che qualora siano diponibili strutture fisse,
pubbliche o private (scuole, uffici pubblici, esercizi pub-
blici, aziende private...) idonee per soddisfare le esigenze di riunione, informazione e riabilitazione degli operatori, in alternativa alle tende e ai “gazebo”, tale soluzione è preferibile.
Ingresso all’UCL solo per autorizzati
UCL
TENDA PNEUMATICA
sala briefing e riunioni
Ingresso capisquadra
e referenti enti
2° TENDA PNEUMATICA
O GAZEBO
tavoli, panche e lavagne
Ingresso
e stazionamento squadre
VFV MAGGIO/GIUGNO 2014
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SUCCEDE
ANCHE
QUESTO
Si trattava solo
d’un “cambio”
Questo l’intervento di routine che si prospettava per i vigili del fuoco volontari di
Lissone, inviati di notte a sostituire personale impegnato nello spegnimento dell’incendio d’un fienile.
Sennonché i volontari brianzoli, attirati dal
comportamento insolito d’una vacca gravida, si rendevano conto che la stessa si
trovava prossima al parto.
Richiamata l’attenzione del fattore, lo aiutavano quindi a portare a termine la
nascita del vitellino. Uno sviluppo certamente inaspettato, insolito e “non di competenza” dell’intervento in corso, che tuttavia ha costituito un’esperienza straordinaria ed emozionante per gli interessati.I
volontari lissonesi hanno provato, con
piacevole sorpresa, come un evento così
naturale abbia potuto portare tanta gioia
in una nottata che si prospettava tutt’altro
che attraente.
Gioia che probabilmente gli amici a casa
o i colleghi in caserma non potranno
certo comprendere appieno.Il comandante provinciale dei VVF milanesi, Silvano
Barbéri, ha trovato “l’intervento” così
curioso e fuori dal comune da volerlo
segnalare con una nota.
VFV MARZO/APRILE 2014
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www.lila.it
LEGA ITALIANA
PER LA LOTTA
CONTRO L’AIDS
YES
WE
CONDOM