• La DNA elicasi idrolizza ATP e separa le due eliche del DNA rompendo i legami idrogeno tra le basi azotate • A valle dell’apertura della doppia elica si genera un superavvolgimento che la topoisomerasi I elimina • Le proteine ssB (Single-Strand Binding) tengono separate le due eliche • La DNA primasi sintetizza brevi primer di RNA (10-12 nucleotidi) • La DNA polimerasi sintetizza nuovo DNA come prolungamento dei primer di RNA Direzione di sintesi sulla elica guida Direzione di sintesi sull’elica in ritardo Direzione del movimento della forcella • La DNA Polimerasi non può iniziare la sintesi • La Primasi costruisce un primer di RNA • La DNA polimerasi inizia la sintesi di DNA prolungando il primer di RNA Topoisomerasi I Dinamica della cromatina durante la replicazione del DNA Sono note le dinamiche di associazione di 3.995 proteine confrontando la cromatina nascente con quella matura post-replicativa Dinamica della cromatina durante la replicazione del DNA Feb 2014 La sequenza del DNA e la sua organizzazione in cromatina debbono essere duplicate prima della divisione cellulare per poter mantenere la funzione e la stabilità del genoma. Sono state studiate le dinamiche di associazione per 3.995 proteine confrontando la cromatina nascente con quella matura post-replicativa. Le proteine implicate nella replicazione e 485 proteine della cromatina, come CAF-1, DNMT1 e SUV39h1, si trovano arricchiti nella cromatina nascente, mentre 170 proteine, tra cui l'istone H1, DNMT3, MBD1-3 e PRC1, mostrano un’associazione ritardata. Ciò si correla con la rimozione di H4K5K12diAc e l'accumulo di H3K9me1, mentre H3K27me3 e H3K9me3 rimangono invariati. Sono state inoltre individuate nella cromatina nascente 93 proteine a funzione non ancora caratterizzata e le proteine FAM111A sono state identificate come fattore di replicazione richiesto per il PCNA loading. Questi dati offrono una vasta risorsa per comprendere il mantenimento del genoma e dell’epigenoma. Sono state studiate le dinamiche di associazione per 3.995 fattori durante la replicazione del DNA e la maturazione della cromatina, e sono state ipotizzate funzioni nella replicazione per 93 proteine non caratterizzate. Questa analisi rivela che la replicazione perturba notevolmente la composizione della cromatina, con 561 proteine che cambiano associazione entro le prime ore post-replicazione. Questo si correla con la deacetilazione dei nuovi istoni, ma restano sorprendentemente invariate marcature repressive quali H3K9me3 e H3K27me3. Nel complesso, questo grande analisi quantitativa fornisce una risorsa unica per capire il mantenimento dell’epigenoma nelle cellule proliferanti. Il fatto che l'istone H1 sia reclutato in maniera ritardata supporta l’ipotesi che la deacetilazione dei nuovi istoni permette il legarsi dell'istone H1 e la compattazione. Anche PRC1 promuove la compattazione e con PRC2 costituisce un importante sistema di memoria cellulare. Uno studio in vitro della replicazione di SV40 proponeva che PRC1 restasse vincolato alla cromatina durante la replicazione del DNA. Questo lavoro sostiene che una parte sostanziale di PRC1 viene reclutato più tardi durante la maturazione della cromatina. Invece il complesso PRC2 è presente sia nella cromatina nascente che matura, in linea con la rapida assunzione da parte della cromatina nascente di istoni parentali che hanno H3K27me3. Poiché i livelli di H3K27me3 non sono cambiati, altre caratteristiche devono contribuire al reclutamento ritardato di PRC1. La variante centromerica di H3, CENP-A, era arricchita nella cromatina nascente, nonostante il fatto che l’incorporazione stabile de novo di CENP-A avvenga principalmente all’inizio della fase G1. Una possibile spiegazione è che CENP-A si associ in modo spurio a regioni genomiche accessibili, come la cromatina nascente ed i siti di riparazione del DNA, oppure che cambiamenti strutturali nei nucleosomi contenenti CENP-A dopo la replicazione possano influenzare l’efficienza del crosslinking. Anche la variante istonica H2A.Z decora la cromatina del centromero, oltre alle regioni pericentriche, ai promotori ed ai geni. Al contrario di CENP-A, i livelli di H2A.Z aumentano con la maturazione della cromatina. Questo probabilmente riflette la diluizione di H2A.Z durante la replicazione, seguita dalla incorporazione di nuovo H2A.Z in modo replicazione indipendente. La presenza di H3K27me3 e H3K9me3 nella cromatina nascente rispecchia in gran parte la trasmissione di vecchi istoni, confermando i modelli di memoria epigenetica nelll’uomo. Questi studi supportano il modello in cui H3K9me3 e H3K27me3 sono trasferiti con i vecchi istoni e che questa metilazione dei nuovi istoni si realizzi con una cinetica lenta, mentre la mono-metilazione è più rapida. La coesina è un complesso proteico associato ai cromosomi, è conservato negli eucarioti ed ha stretti omologhi nei batteri Dopo la duplicazione del DNA, la coesina media la coesione tra i cromatidi fratelli ed è essenziale per segregazione dei cromatidi la durante la divisione La coesina interviene anche nel processo di riparazione del DNA ed ha importanti funzioni nella regolazione dell'espressione genica con conseguente ruolo in molte patologie The cohesin complex and its roles in chromosome biology Genes Dev. 2008 Nov 15;22(22):3089-114. doi: 10.1101/gad.1724308 - Peters JM, Tedeschi A, Schmitz J. Architettura del complesso della coesina Nelle cellule somatiche, il complesso coesina si compone di varie proteine: SMC1A (Structural Maintenance of Chromosomes), SMC3, RAD21 e SA1 (Stromal Antigen) o SA2, Scc1 (Sister chromatid cohesion) e da Wapl, Pds5, Soronin che modulano la dinamica dell’associazione con la cromatina. Nelle cellule germinali ci sono varianti di SMC1, RAD21 e SA (in parentesi). I fattori di trascrizione sono rimossi due volte dalla cromatina, durante la sintesi del DNA e durante la condensazione dei cromosomi I fattori di trascrizione appaiono organizzati in cluster che si formano intorno alla coesina La coesina resta legata durante la fase S del ciclo cellulare, tenendo insieme i cromatidi fratelli ed i complessi dei fattori di trascrizione Emerge sempre più il ruolo delle funzioni leganti della coesina come una memoria cellulare che promuove il riposizionamento dei cluster di fattori di trascrizione dopo la replicazione del DNA e la condensazione della cromatina Transcription factor binding in human cells occurs in dense clusters formed around cohesin anchor sites - Cell. 2013 Aug 15;154(4):801-13. doi: 10.1016/j.cell.2013.07.034 - Yan et al. Structure of the human cohesin inhibitor Wapl - Proc Natl Acad Sci U S A. 2013 Jul 9;110(28):11355-60. doi: 10.1073/pnas.1304594110 - Ouyang et al. Funzioni della coesina: (a) le funzioni di coesione in interfase sono importanti per la stabilizzazione delle forcelle di replicazione del DNA che sono in stallo e per promuovere il loro riavvio. Ciò è particolarmente importante per le regioni che sono difficili da replicare, come i telomeri. La coesione facilita anche l'uso dei cromatidi fratelli come stampo per riparare rotture del doppio filamento (DSB) attraverso la ricombinazione omologa, evitando così una riparazione e ricombinazione imprecisa tra i cromosomi omologhi. In mitosi, la coesione assicura la fedele segregazione dei cromosomi, promuove l'orientamento dei cinetocori fratelli per facilitare il loro attaccamento ai microtubuli del fuso provenienti dai poli opposti, impedisce la separazione dei cromatidi fratelli fino a quando tutti i cromosomi non hanno un attacco bipolare (noto anche come biorientazione). Funzioni della coesina: (b) altre funzioni di coesione della coesina sono importanti nell’organizzazione del genoma. Il genoma è suddiviso in unità discrete note come domini topologicamente associati (TAD), che vanno da 100 kb a 1 Mb nei mammiferi. Sia il fattore CTCF che la coesina contribuiscono a questa organizzazione, probabilmente attraverso la formazione di anse di cromatina. Le TAD limitano ad un dominio specifico le attività di regolazione (ad esempio, gli enhancer). All'interno di un dominio, la coesina può promuovere la trascrizione facilitando l'interazione tra un enhancer ed un promotore o concorrere alla regolazione trascrizionale di un cluster di geni. La coesina è anche chiamata in causa per organizzare i loop cromatina nel corso della duplicazione del DNA, facilitando in tal modo la simultanea replicazione delle origini. Se questo problema non trova una soluzione, è inevitabile che i cromosomi si accorcino ad ogni ciclo di replicazione del DNA Negli eucarioti, la progressiva perdita di DNA nei telomeri dei cromosoma è contrastata dall’enzima telomerasi, una trascrittasi inversa che utilizza un RNA come stampo per sintetizzare il DNA ripetuto dei telomeri Telomerase RNA biogenesis involves sequential binding by Sm and Lsm complexes - Tang et al. – Nature, 484, 260-264, 2012 - doi: 10.1038/nature10924 Le estremità dei cromosomi lineari, telomeri, sono formate da brevi sequenze di DNA altamente ripetuto La lunghezza del DNA dei telomeri è mantenuta costante dalla telomerasi che sintetizza DNA sullo stampo di un RNA La telomerasi è una trascrittasi inversa che contiene una molecola di RNA che funziona da stampo per costruire DNA alle estremità 3’ dei cromosomi, consentendone la completa duplicazione e quindi impedendo l’accorciamento dei telomeri durante la replicazione dei cromosomi lineari degli eucarioti Nei mammiferi la telomerasi è attiva nelle cellule germinali e nelle cellule embrionali, il perdurare della sua espressione nelle cellule somatiche può causare o predisporre al cancro Finding the end: recruitment of telomerase to telomeres - Nat Rev Mol Cell Biol. 2013 Feb;14(2):69-82. doi: 10.1038/nrm3505 - Nandakumar J, Cech TR. Il DNA dei telomeri contiene ripetizioni multiple (TTAGGG) all’estremità dei cromosomi delle cellule di mammifero Senza la telomerasi, durante la duplicazione del DNA e la divisione cellulare, i telomeri si accorciano e questo fatto causa senescenza, limita la durata della vita dei mammiferi e produce le malattie legate all'età. Il complesso proteico telomerasi, contiene la trascrittasi inversa TERT e l’RNA stampo TERC. Nella regione dei telomeri si lega un complesso di sei proteine (TRF1, TRF2, TPP1, POT1, TIN2 e RAP1), Shelterin/telosoma, fondamentale per il mantenimento della struttura e della funzione dei telomeri La telomerasi è attiva solo nelle cellule staminali, nelle cellule germinali, in alcuni globuli bianchi, e in vari tumori. I telomeri possono essere mantenuti senza la telomerasi, con meccanismi di ricombinazione omologa di allungamento alternativo dei telomeri (ALT). La pathway ALT (meccanismo alternativo di allungamento dei telomeri) nelle cellule staminali pluripotenti Mentre nell'85-90% dei tumori umani i telomeri si estendono per la riattivazione della telomerasi, nel restante 10-15% dei tumori si utilizza la pathway ALT, un processo che dipende dalla ricombinazione omologa. Di solito, nella maggior parte delle cellule i due meccanismi di mantenimento dei telomeri si escludono a vicenda. Nelle PSC possono coesistere ALT e telomerasi. I telomeri sono ripetizioni multiple di TTAGGG all’estremità dei cromosomi delle cellule di mammifero. In assenza di telomerasi, durante la duplicazione del DNA e la divisione cellulare, i telomeri si accorciano e questo fatto causa senescenza, limita la durata della vita dei mammiferi e produce le malattie legate all'età. La lunghezza dei telomeri è mantenuta dalla telomerasi, che contiene la trascrittasi inversa TERT e l’RNA stampo TERC, nonché varie proteine associate come la ribonucleoproteina dyskerin (DKC1). La telomerasi è responsabile dell'estensione dei telomeri de novo, per evitarne l’accorciamento nei vari cicli di divisione cellulare. Inoltre, la regione dei telomeri è legata ad un complesso di sei proteine (TRF1, TRF2, TPP1, POT1, TIN2 e RAP1) chiamato Shelterin/telosoma che è fondamentale per il mantenimento della struttura e della funzione dei telomeri. La telomerasi è attiva solo nelle cellule staminali, nelle cellule germinali, in alcuni globuli bianchi, e in vari tumori. In alcuni casi, tuttavia, i telomeri possono essere mantenuti senza la telomerasi, attraverso meccanismi quali la ricombinazione omologa, che sono stati definiti come allungamento alternativo dei telomeri (ALT). ALT è stata trovata nel 10-15% dei tumori ed è spesso caratterizzata dalla co-localizzazione dei telomeri con i corpi della leucemia promielocitica (PML) (noti come corpi ALT-associata PML (APBS)), da lunghezza dei telomeri estremamente eterogenea, anelli di DNA extra-cromosomici ed alte frequenze di scambio dei telomeri dei cromatidi fratelli (T-SCE). ALT tende a verificarsi in tumori come osteosarcoma e sarcomi dei tessuti molli di origine mesenchimale o neuroepiteliale. Si è constatato che ALT e telomerasi possono coesistere nelle cellule umane in determinate circostanze. Nel topo, ALT esiste nelle normali cellule somatiche ma non nella linea germinale. Inoltre, si è riscontrato che durante le prime divisioni dell’embrione, i telomeri sono allungati da un meccanismo ALT simile. Numerose evidenze indicano che i telomeri sono strettamente legati alla regolazione epigenetica. Molte caratteristiche dell’eterocromatina si trovano nei domini telomerici o subtelomerici dei mammiferi, come la trimetilazione H3K9 e H4K20, l’arricchimento in HP1, bassi livelli di H3 e H4 acetilati, e l’ipermetilazione del DNA nella regione subtelomerica. Queste caratteristiche aiutano nel mantenere compressa la struttura della cromatina e prolungano l’omeostasi della lunghezza dei telomeri. Sta emergendo che la disfunzione dei telomeri può influenzare il metabolismo cellulare modificando la funzione mitocondriale. Il progressivo accorciamento dei telomeri limita la capacità di replicazione delle cellule che possono dividersi, come le cellule staminali, ed induce p53 per reprimere PGC-1α e PGC-1β, collegando in tal modo i telomeri alla biologia dei mitocondri, alla difesa ossidativa, ed al metabolismo. Una delle proteine telomeriche nucleari, TIN2, si può localizzare anche nei mitocondri dove svolge un ruolo importante nella regolazione della funzione mitocondriale. TIN2 modula negativamente la produzione di ATP, limitando il trasporto di elettroni nella catena respiratoria e quindi riducendo il potenziale della membrana mitocondriale interna. Sono necessarie ulteriori studi per determinare se le mutazioni di TIN2 possano inficiare la pluripotenza delle PSC e l’efficienza della riprogrammazione delle iPSC nel modello sperimentale di discheratosi congenita TIN2-dipendente. Lo studio delle ESC umane dimostra che i telomeri si allungano durante l‘iniziale espansione in vitro e poi si attestano ad un livello relativamente stabile telomerasi-dipendente. Lo stato dei telomeri delle ESC è strettamente associato all'autorinnovamento e alla pluripotenza. ESC con telomeri corti mostrano ridotta pluripotenza e formano teratomi e chimere in vivo. La lunghezza dei telomeri aumenta durante lo sviluppo embrionale preimpianto e la procedura per ottenere le iPSC La disfunzione dei telomeri può influenzare il metabolismo cellulare modificando la funzione mitocondriale. Il progressivo accorciamento dei telomeri limita la capacità di replicazione delle cellule che possono dividersi, come le cellule staminali, ed induce p53 per reprimere PGC-1α e PGC-1β, collegando in tal modo i telomeri alla biologia dei mitocondri, alla difesa ossidativa, ed al metabolismo. Una delle proteine telomeriche nucleari, TIN2, si può localizzare anche nei mitocondri dove svolge un ruolo importante nella regolazione della funzione mitocondriale. TIN2 modula negativamente la produzione di ATP, limitando il trasporto di elettroni nella catena respiratoria e quindi riducendo il potenziale della membrana mitocondriale interna. Il DNA telomerico è protetto da proteine telomero-linked che nei mammiferi formano il complesso shelterin che impedisce la riparazione del DNA Le estremità dei cromosomi lineari devono infatti essere distinte dalle estremità del DNA danneggiato che richiedono la riparazione Senza tale distinzione, i cromosomi lineari vanno incontro a reazioni di saldatura delle estremità, ricombinazioni che provocano effetti deleteri come mutazioni cromosomiche La presenza di Telomerasi consente l’assemblaggio delle proteine telomeriche che proteggono il DNA dei telomeri e lo rendono distinguibile dal DNA danneggiato Finding the end: recruitment of telomerase to telomeres - Nat Rev Mol Cell Biol. 2013 Feb;14(2):69-82. doi: 10.1038/nrm3505 - Nandakumar & Cech Organizzazione e signalling dei telomeri : (a) i telomeri dei mammiferi contengono ripetizioni di sequenze TTAGGG ed il complesso proteico Shelterin (costituito da vari TRF1, TRF2, RAP1, TIN2, TPP1 e POT1 a protezione dei telomeri) (b) le proteine Rap1 che ricoprono il DNA telomerico a doppia elica, reclutano le proteine Sir che promuovono la diffusione della eterocromatina nella regione subtelomerica Giu 2014 Il complesso del telomero protegge le estremità dei cromosomi sia dal danno che da un’inappropriata attivazione dei meccanismi di riparazione del DNA. Le proteine del complesso del telomero possono trovarsi anche fuori dal telomero e regolare la trascrizione di geni coinvolti nel metabolismo, nell’immunità e nel differenziamento. Questi risultati evidenziano pathway di signalling con le quali cambiamenti nei telomeri controllano la capacità dei loro fattori associati a regolare la trascrizione. Ne risulta una grande diversità delle risposte dei vari tipi di cellule alle modificazioni dei telomeri, che possono quindi rappresentare un aspetto fondamentale dello sviluppo, dell'invecchiamento e delle malattie telomero-mediate. Organizzazione e signalling dei telomeri : (c) i telomeri possono essere visti come un’antenna ricevente e/o trasmittente, che può integrare una vasta gamma di segnali endogeni ed esogeni (box grigi) modificando la loro lunghezza e/o struttura della cromatina, il che porta a variazioni del destino della cellula (box rossi). Signalling dei telomeri che collega l'attivazione da danno al DNA (DDR) con la regolazione trascrizionale delle proteine telomeriche Numerose evidenze suggeriscono telomerici nella regolazione di che suggerisce un modello di accoppia risposta al danno del telomero-dipendente attraverso la regolare la trascrizione in modo il coinvolgimento di fattori diverse risposte trascrizionali, il signalling telomerico che DNA (DDR) e regolazione genica capacità dei fattori telomerici di genome wide. Esempi di geni target telomero-dipendenti sono alcuni geni neuronali regolati da TRF2, geni del metabolismo regolati da RAP1, geni infiammatori regolati dalla telomerasi TERT, PGC1A collegato con la proliferazione dei perossisomi che è regolato da entrambi RAP1 e p53. Molte cellule tumorali esprimono un'elevata attività della telomerasi, e mutazioni nelle subunità componenti la telomerasi sono associate a sindromi degenerative quali la discheratosi congenita e l’anemia aplastica. Telomerase RNA biogenesis involves sequential binding by Sm and Lsm complexes - Tang et al. – Nature, 484, 260-264, 2012 - doi: 10.1038/nature10924 Vi è un crescente interesse per comprendere i meccanismi che collegano gli effetti dello stress in età infantile con la morbilità e mortalità per malattia in età adulta. Precedenti studi hanno suggerito l’erosione dei telomeri come meccanismo per collegare lo stress a invecchiamento cellulare, malattie e mortalità negli esseri umani. stress infantile … stato dei telomeri = potenziale impatto sulla salute per tutta la vita Exposure to violence during childhood is associated with telomere erosion from 5 to 10 years of age: a longitudinal study Mol Psychiatry. 2013 May;18(5):576-81. doi: 10.1038/mp.2012.32 - Shalev et al. Stress alters children's genomes - Poverty and unstable family environments shorten chromosome-protecting telomeres in nine-year-olds Nature, news sharing, 2014 April. doi:10.1038/nature.2014.14997 - Jyoti Madhusoodanan Vi è un crescente interesse per comprendere i meccanismi che collegano gli effetti dello stress in età infantile con la morbilità e mortalità per malattia in età adulta. Precedenti studi hanno suggerito l’erosione dei telomeri come un potenziale meccanismo per collegare lo stress a invecchiamento cellulare, malattie e mortalità negli esseri umani. Abbiamo esaminato l'erosione dei telomeri in relazione all'esposizione di bambini a violenza, un importante stressore nelle prime fasi di vita, che è noto portare conseguenze a lungo termine per il benessere dell’individuo, ed è un problema saliente per la salute pubblica e per il welfare sociale. Questi risultati forniscono un nuovo elemento per collegare lo stress infantile cumulativo con lo stato dei telomeri, già misurabile in giovane età, che significa un potenziale impatto sulla salute per tutta la vita. Exposure to violence during childhood is associated with telomere erosion from 5 to 10 years of age: a longitudinal study - Mol Psychiatry. 2013 May;18(5):576-81. doi: 10.1038/mp.2012.32 - Shalev et al. In questo primo studio prospettico-longitudinale, effettuando misurazioni ripetute dei telomeri in bambini sottoposti a stress, abbiamo testato l'ipotesi che l'esposizione alla violenza infantile (dai 5 ai 10 anni di età) possa accelerare l'erosione dei telomeri. La violenza valutata era (i) esposizione a violenza domestica materna, (ii) frequente vittimizzazione da episodi di bullismo e (iii) maltrattamenti fisici da parte di un adulto. I partecipanti sono stati 236 bambini (il 49% femmine, di cui il 42%, con una o più esposizioni a violenza) reclutati da Environmental Risk Longitudinal Twin Study, rappresentativa dei nati nazionali nel periodo 1994-1995. La lunghezza media relativa dei telomeri di ogni bambino è stata misurata simultaneamente all’inizio e nel corso del follow-up su campioni di DNA. Rispetto alle loro controparti di controllo, i bambini che hanno sperimentato due o più tipi di esposizione alla violenza hanno mostrato una erosione dei telomeri significativamente più elevata anche aver aggiustato per sesso, stato socio-economico ed indice di massa corporea. Exposure to violence during childhood is associated with telomere erosion from 5 to 10 years of age: a longitudinal study - Mol Psychiatry. 2013 May;18(5):576-81. doi: 10.1038/mp.2012.32 - Shalev et al. Tuttavia, poiché gli effetti dello stress sono tangibili già all'età di 9 anni, alcuni autori suggeriscono che pratiche di intervento precoce possano aiutare a moderare gli effetti delle avversità sulla salute dei bambini. Si tratta di un primo ma importante passo per comprendere come le disparità sociali, ad esempio legate al colore della pelle, possano incidere sulla salute per tutta la vita. Ambienti sociali svantaggiati sono associati a seri problemi di salute, probabilmente a causa di una condizione di stress cronico. La lunghezza dei telomeri è stata utilizzata come biomarker di stress cronico; i telomeri sono più corti negli adulti provenienti da una varietà di contesti, con svantaggio per posizione sociale e per depressione. Apr 2014 NATURE | NEWS Sharing Stress alters children's genomes Poverty and unstable family environments shorten chromosome-protecting telomeres in nine-year-olds Jyoti Madhusoodanan, 07 April 2014, doi:10.1038/nature.2014.14997 Una recente ricerca dimostra che crescere in un ambiente sociale stressante lascia segni duraturi sui cromosomi di ragazzi afro-americani. I telomeri, sequenze di DNA ripetitivo che proteggono le estremità dei cromosomi, sono più corti nei bambini provenienti da famiglie povere ed instabili rispetto quelli di bambini provenienti da famiglie più accoglienti. Quando sono stati esaminati campioni di DNA di 40 ragazzi di 9 anni provenienti dalle principali città degli Stati Uniti, è stato scoperto che i telomeri dei bambini provenienti da ambienti familiari difficili erano del 19% più corti rispetto a quelli dei bambini provenienti da ambienti più tranquilli. La lunghezza dei telomeri è spesso considerata come un biomarker dello stress cronico. Lo studio, pubblicato oggi negli Atti della National Academy of Sciences, ci avvicina a comprendere come le condizioni sociali durante l'infanzia possano influenzare la salute a lungo termine. I telomeri dei ragazzi figli di madri istruite erano del 32% più lunghi di quelli di ragazzi figli di madri non istruite. I bambini provenienti da famiglie stabili avevano telomeri più lunghi del 40% rispetto a quelli di bambini che avevano vissuto molti cambiamenti, anche drammatici, nella struttura familiare. Collegamenti con la genetica Lo studio riporta che il legame tra ambienti domestici stressanti e lunghezza dei telomeri è moderato da varianti genetiche nelle pathway che elaborano due neurotrasmettitori nel cervello, serotonina e dopamina. Precedenti studi hanno correlato varianti di alcuni dei geni studiati, come TPH2, con la depressione, il disturbo bipolare ed altri problemi di salute mentale. Le varianti di un altro gene, 5-HTT, riducono la quantità di proteina che ricicla la serotonina nelle sinapsi nervose. Si pensa che alcuni alleli di questi geni possano aumentare la sensibilità verso fattori di rischio esterni. E’ stato trovato che le varianti "sensibilizzanti" di questi geni proteggevano i telomeri dei bambini che vivevano in ambienti favorevoli, ma non impedivano il maggior danno ai telomeri dei bambini provenienti da famiglie svantaggiate. C’è da dire che coloro che mancavano di questi alleli avevano ben poca differenza nella lunghezza dei loro telomeri, indipendentemente dalle condizioni di vita. Ma i ragazzi con più di due alleli sensibilizzanti erano fortemente influenzati dai loro ambienti domestici. Il team ha in programma di estendere la loro analisi a circa 2.500 bambini ed alle loro madri per vedere se questi risultati preliminari tengono. Tuttavia, poiché gli effetti dello stress sono tangibili già all'età di 9 anni, alcuni autori suggeriscono che pratiche di intervento precoce possano aiutare a moderare gli effetti delle avversità sulla salute dei bambini. Si tratta di un primo ma importante passo per comprendere come le disparità sociali, ad esempio legate al colore della pelle, possano incidere sulla salute per tutta la vita. Ambienti sociali svantaggiati sono associati a seri problemi di salute, probabilmente a causa di una condizione di stress cronico. La lunghezza dei telomeri è stata utilizzata come biomarker di stress cronico; i telomeri sono più corti negli adulti provenienti da una varietà di contesti, con svantaggio per posizione sociale e per depressione. Apr 2014 Il mantenimento dell'integrità del genoma è essenziale per la sopravvivenza organismo e per la trasmissione dei caratteri ereditari alla progenie. Instabilità genomica derivante da danno al DNA, da errori durante la replicazione o la divisione cellulare può portare a mutazioni geniche ed aberrazioni cromosomiche. Eventi cellulari endogeni ed agenti ambientali esogeni possono infliggere danni al genoma della cellula con compromissione della sua integrità. La cellula contrasta questi effetti deleteri mediante tre pathway evolutivamente conservate: 1) meccanismi multipli per la riparazione di ogni tipo di danno al DNA; 2) pathway di replicazione del DNA che assicura l’accurata duplicazione della cromatina dei cromosomi; 3) pathway di segregazione dei cromosomi per conservare il numero corretto di cromosomi durante la divisione cellulare. Chromatin and the genome integrity network - Papamichos-Chronakis M. and C.L. Peterson - Nat Rev Genet. 2013 Jan;14(1):62-75. doi: 10.1038/nrg3345. P53 (Tumor Suppressor Gene) • Mutata (inattivata) in più del 60% di tutti i tumori umani • P53 regola (attiva o reprime) la trascrizione di più di 50 differenti geni • La quantità di P53 attivata aumenta rapidamente quando c’è un danno al DNA o si accumulano prodotti intermedi della riparazione Riparazione del DNA ed Evoluzione Dato che le mutazioni e la ricombinazione sono i principali “aiutanti” dell’evoluzione, la velocità di riparazione del DNA influenza la velocità di evoluzione Riparazione sempre più efficace significa evoluzione più lenta ma specie più stabili I sistemi di riparazione del DNA negli Eucarioti hanno avuto il massimo sviluppo nel periodo geologico pre-Cambriano • Evento fisico: Radiazioni X, g, UV o particelle cariche di alta energia ionizzano la materia biologica cedendo energia • Evento radiochimico: Formazione di radicali liberi • Evento biologico: Danno a carico di molecole importanti come DNA, membrane, etc. La riparazione del DNA: è un processo di difesa nei confronti di un danno è presente in tutti gli organismi studiati finora Freccia Rossa – danno ossidativo spontaneo Freccia Blu – reazione di idrolisi Freccia Verde - metilazione La riparazione del DNA si basa su : (i) localizzazione del danno, (ii) taglio, (iii) rimozione della zona danneggiata, (iv) sintesi di DNA, (v) saldatura Creazione di punti di accesso per la riparazione del DNA. I danni al DNA (croci rosse) richiedono la riparazione a prescindere dalla loro posizione nel genoma. La figura rappresenta 4 diversi scenari: (a) danno in un linker tra due nucleosomi ed accesso limitato solo dai nucleosomi vicini; (b) danno all'interno di un nucleosoma, ma nella parte di DNA esposta; (c) danno all’interno di un nucleosoma, ma nella rivolta verso l’ottamero, quindi non accessibile dall’esterno; (d) stessa situazione come in (c), ma nell’eterocromatina. Parziale depolimerizzazione della eterocromatina ad opera di rimodellatori. Determinants and dynamics of genome accessibility - Nat Rev Genet. 2011 Jul 12;12(8):554-64. doi: 10.1038/nrg3017 Bell et al. La diploidia consente di riparare il DNA mediante la ricombinazione Un “nick” in un’elica permette l’invasione della regione omologa da parte dell’altra elica di DNA Una insufficiente riparazione del DNA è causa di patologie L’invecchiamento della cellula è associato ad un accumulo di danni al DNA Studi sperimentali sugli animali, in cui erano stati silenziati geni coinvolti nella riparazione del DNA, hanno evidenziato un accelerato invecchiamento, una manifestazione precoce di malattie connesse con l'età avanzata ed una aumentata suscettibilità a sviluppare neoplasie Patologie ereditarie associate con difetti nella riparazione del DNA determinano prematuro invecchiamento (come la sindrome di Werner) e una aumentata sensibilità ai carcinogeni (come lo Xeroderma Pigmentoso) Disordini ereditari nella riparazione del DNA sono responsabili di diversi disordini genetici, quali: •Xeroderma pigmentoso: ipersensibilità alla luce solare/UV, che determina aumentata incidenza di cancro alla cute ed invecchiamento precoce •Sindrome di Cockayne: ipersensibilità a raggi UV e ad agenti chimici •Tricotiodistrofia: sensibilità della pelle e fragilità di unghie e capelli Studi su animali, nei quali i geni per la riparazione del DNA sono stati inibiti, mostrano profili patologici simili a quelli umani
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