Antibiotici e… - Servizio di informazione sul farmaco

Sezione di Farmacologia Clinica
Dipartimento di Neuroscienze”B.B.Brodie”
Università degli Studi di Cagliari - ASL 8
Direzione Sanitaria ASL 8
Dott.ssa Maria Rosaria Ruggiu
Resp. Prof.ssa Maria Del Zompo
Antibiotici
e…
… antibiotico
resistenza :
Come…..?
Quando…..?
perché…..?
A cura di: M.Erminia Stochino
FARMACOLOGIA
Roberto De Lisa
Raffaella Ardau
CLINICA
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Farmacologia Clinica e ASL
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“Circa 60 anni fa l’introduzione nella pratica clinica
di una nuova classe di farmaci: gli antibiotici, venne
salutata come un evento miracoloso dalla comunità
medica e scientifica
Intorno agli anni 40 infatti con l’introduzione nella
pratica clinica prima della sulfanilamide e poi del più
famoso antibiotico la penicillina, inizia l’era moderna
della antibiotico terapia
Da allora numerose classi di antibiotici sono state
scoperte, centinaia di antibiotici sono stati
identificati e sviluppati e attualmente sono
disponibili per l’uso nella pratica clinica. La morte a
causa di infezioni batteriche prima incurabili poteva
essere da questo momento in poi considerato un
problema del passato………
Tuttavia nel corso degli anni l’uso intensivo e
indiscriminato di tali farmaci ha permesso lo
sviluppo di ceppi patogeni sempre più resistenti agli
antibiotici con l’inevitabile conseguenza di un
fenomeno: la antibiotico resistenza che attualmente
rappresenta fonte di una crescente preoccupazione
sia a livello nazionale che mondiale”
Goodman and Gilman
“Le Basi Farmacologiche della terapia”
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Principale fattore di rischio per lo sviluppo di resistenza è
l’uso eccessivo e inadeguato della terapia antibiotica, a
questo proposito ricordiamo l’uso tristemente famoso e
indiscriminato degli antibiotici nel trattamento delle infezioni
virali del tratto respiratorio superiore
Nonostante le continue campagne di educazione e
informazione, la distribuzione di materiale educativo
riguardante le differenze tra virus e batteri, tra infezioni
virali e batteriche, negli Stati Uniti, a titolo di esempio, su
110 milioni di prescrizioni extra ospedaliere per anno, circa
50 milioni riguardano il trattamento di infezioni delle vie
aeree come raffreddore e influenza, notoriamente sostenute
da virus (levy SB, Sci Ann 1998; 278:46-53). Studi di
sorveglianza hanno dimostrato che un uso più razionale,
inteso sia in termini di quantità di antibiotico usata, sia in
termini di durata del trattamento e dosaggi impiegati può
contribuire a limitare il fenomeno
Fornire ai medici basi razionali scientifiche, basate
sull’evidenza, sulle quali basare i propri interventi in materia
di infezioni senza compromettere la qualità dell’assistenza,
insieme ad una educazione corretta e capillare rivolta alla
popolazione generale potrebbe rappresentare un metodo utile
al fine di limitare l’uso indiscriminato e irrazionale di tali
terapie e un utile contributo per contenere l’entità della
antibiotico resistenza
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VIRUS E BATTERI……
BATTERI
VIRUS
Dal latino virus “veleno”sono agenti
infettivi di dimensioni ultramicroscopiche,
costituiti di acidi nucleici (RNA O DNA),
mai di entrambi e di un rivestimento
protettivo costituito da proteine semplici
o complesse detto capside. L’acido
nucleico è in genere, una molecola unica,
a singolo o doppio filamento.
Incapaci da soli di vita propria si
comportano come parassiti endocellulari
obbligati. All’interno delle cellule viventi
possono infatti duplicarsi numerose volte,
danneggiando talvolta l’ospite. Le
centinaia di ceppi virali conosciuti causano
una ampia gamma di infezioni nell’uomo,
negli animali, negli insetti, nei batteri e
nelle piante . Non vengono inibiti dagli
antibiotici ma solo dagli antivirali
Sono microorganismi costituiti
da un’unica cellula con struttura
più semplice rispetto a quella del
protozoo in cui l’informazione
genetica è contenuta in una
singola molecola di DNA sospesa
nel citoplasma
In molti casi il tutto è rivestito di
una membrana plasmatica a sua
volta rivestita da una struttura
rigida denominata “parete” il cui
componente principale è detto
peptidoglicano. Poche specie come
i micoplasmi non hanno parete. I
batteri possono essere inibiti o
uccisi dagli antibiotici
Citoplasma
DNA
Pilus
Flagello
capsula
Ribosomi
Membrana
plasmatica
Parete
batterica
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ANTIBIOTICI……….UN BREVE RIPASSO
In senso stretto gli antibiotici
rappresentano delle sostanze
prodotte da diverse specie di
microorganismi (batteri, funghi,
actinomiceti) in grado di sopprimere
la crescita di altri microrganismi.
Nel tempo il termine antibiotici e’
stato esteso per includere agenti
microbici di sintesi come
sulfonamidi e chinoloni
Gli antibiotici differiscono in modo
marcato tra loro riguardo a
proprieta’ fisiche, cliniche,
farmacologiche, spettro
antibatterico e meccanismo
d’azione. La conoscenza dei relativi
meccanismi molecolari della
replicazione di batteri, funghi e
virus ha facilitato in modo
importante lo sviluppo di composti
in grado di interferire con i cicli
vitali dei microorganismi.
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ANTIBIOTICI
CLASSIFICAZIONE E MECCANISMO
D’AZIONE
GLI ANTIBIOTICI SONO DIVISI IN CATEGORIE IN
BASE AL LORO MECCANISMO D’ AZIONE
INIBENTI LA SINTESI DELLA PARETE BATTERICA (1)
PRINCIPALE CLASSE DI ANTIBIOTICI
PENICILLINE CEFALOSPORINE-VANCOMICINA-CICLOSERINA-BACITRACINA- AGENTI ANTIFUNGINI
(CLOTRIMAZOLO-FLUCONAZOLO-ITRACONAZOLO)
INIBISCONO LA SINTESI DELLA PARETE BATTERICA IN QUANTO IN GRADO DI INIBIRE IL PROCESSO
DI COSTRUZIONE DEL PEPTIDOGLICANO, COMPONENTE INDISPENSABILE DELLA PARETE
CELLULARE BATTERICA
ATTIVI SULLA MEMBRANA BATTERICA (2)
POLIMIXINE-NISTATINA-ANFOTERICINA β
ANTIBIOTICI BATTERICIDI CHE AGISCONO
DIRETTAMENTE SULLA MEMBRANA BATTERICA
ALTERANDONE LA PERMEABILITA’ E DETERMINANDO LA
FUORIUSCITA DI MATERIALE INTRACELLULARE
ANTIMETABOLITI
TRIMETROPRIMSULFAMIDICI
BLOCCANO LE VIE
METABOLICHE ESSENZIALI
AI MICROORGANISMI
INIBENTI LA SINTESI PROTEICA (3)
CLORANFENICOLO-TETRACICLINE-MACROLIDI-CLINDAMICINA
ALTERANO LA FUNZIONALITA’ DELLE SUBUNITA’ RIBOSOMIALI
30S E 50S DETERMINANDO INIBIZIONE REVERSIBILE DELLA
SINTESI PROTEICA
Membrana 2
batterica
AMINOGLICOSIDI
Parete 1
Batterica
SI LEGANO ALLA SUBUNITA’ RIBOSOMIALE 30S ALTERANDO LA
SINTESI PROTEICA E PROVOCANDO MORTE CELLULARE
INIBENTI IL METABOLISMO DEGLI ACIDI
NUCLEICI (DNA E RNA) (4)
3
4
RIFAMICINE (ES RIFAMPICINA), CHINOLONI
ALTERANO IL METABOLISMO DEGLI ACIDI NUCLEICI
INIBENDO L’RNA POLIMERASI DNA DIPENDENTE, (I
CHINOLONI INIBISCONO LA GIRASI)
RIBOSOMI
DNA/RNA
I
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La resistenza batterica
ATTUALMENTE LA RESISTENZA BATTERICA AGLI ANTIBIOTICI
RAPPRESENTA UNO DEGLI ASPETTI DELLA FARMACOTERAPIA PIU’
IMPORTANTI E DEGNI DI CONSIDERAZIONE CHE, PER ENTITA’ DEL
PROBLEMA E GRAVITA’ DELLE CONSEGUENZE, DETERMINA UN
PROFONDO IMPATTO SULLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE
DEFINIZIONE
LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI PUO’ ESSERE
CONSIDERATA COME LA CAPACITA’ DEI
MICROORGANISMI DI ALCUNE SPECIE DI
SOPRAVVIVERE O ANCHE MOLTIPLICARSI, IN
PRESENZA DI CONCENTRAZIONI DI ANTIMICROBICI
DI REGOLA SUFFICIENTI PER INIBIRE O UCCIDERE
MICROORGANISMI DELLA STESSA SPECIE
COME E PERCHE’ I BATTERI DIVENTANO RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI?
Meccanismi della resistenza
IL FARMACO NON RAGGIUNGE IL PROPRIO
BERSAGLIO
Alcuni batteri possono circondarsi di una parete impenetrabile
(impermeabile) che impedisce l’ingresso del farmaco
IL FARMACO VIENE DISATTIVATO
Alcuni batteri producono enzimi che risiedono nella parete cellulare o al
suo interno e inattivano il farmaco
Geni di
Pompa di
resistenza
efflusso
Enzimi che
degradano
gli antibiotici
antibiotico
IL BERSAGLIO DEL FARMACO E’ ALTERATO
plasmidi
Variabilità naturale o alterazioni acquisite del sito bersaglio possono
impedire il legame del farmaco o la sua azione
antibiotico
Questi cambiamenti possono realizzarsi o per mutazioni spontanee del
patrimonio genetico dei
batteri o più frequentemente per acquisizione orizzontale di materiale
genetico da altri batteri
anche distanti filogeneticamente, tramite plasmidi, trasposomi o altro
materiale geneticamente trasferibile
CELLULA
BATTERICA
Enzimi
che
alterano
l’antibio
tico
antibiotico
cromosomi
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Impatto della farmaco resistenza
•
TRATTAMENTO DELLE
INFEZIONI
La resistenza batterica è responsabile di
un progressivo incremento di gravità e
durata delle infezioni, sofferenze,
periodi di ospedalizzazione, fallimenti
di interventi chirurgici, sequele
(Swartz MN, New Eng J Med, 1997)
Il cattivo uso degli antibiotici si riflette
nell’aumento simultaneo della
resistenza batterica a più farmaci.
Una multiresistenza infatti è stata
riscontrata per molti batteri patogeni
(Levy SB, N Eng J Med, 1998)
Il cattivo uso degli antibiotici, soprattutto
quelli ad ampio spettro, sembra
favorire l’emergere di nuovi patogeni
resistenti come l’acinectobacter
multiresistente, sempre più coinvolti
in infezioni nosocomiali. Inoltre la
complessità e il numero di differenti
meccanismi coinvolti nella resistenza
batterica contribuiscono alla possibile
maggiore virulenza dei ceppi batterici
resistenti (Barbosa, Levy SB, APUA
Newsletter 2001)
Morbilità e mortalità da malattie causate
da microrganismi resistenti risultano
maggiormente aumentate per il
ritardo o l’impossibilità di una terapia
efficace per infezioni specifiche
( Enterobacter vancomicina resistenti,
Micobatteri, Pneumococchi)
•
DIFFUSIONE DELLE
INFEZIONI
Una delle principali conseguenze
della resistenza antimicrobica è
rappresentata da periodi
prolungati di infettività con
potenziale aumento della
diffusione dell’infezione a tal
punto che attualmente il confine
tra infezioni acquisite in comunità
e nosocomiali sta diventando
sempre più confuso e ciò può
avere come conseguenza
l’ulteriore sviluppo di resistenza al
farmaco (H.Goossens, M.
J.W.Sprenger, BMJ 1998)
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L’impatto della
farmacoresistenza…………i costi
COSTI
I costi derivanti dalla
resistenza antimicrobica sono
considerati assai elevati in
relazione ai prolungati tempi
di ospedalizzazione, indagini
di laboratorio aggiuntive,
necessità di farmaci costosi
alternativi, complicazioni e
sequele.
Negli USA i costi per una
setticemia da Enterococchi
vancomicina resistenti (VRE)
sono stati calcolati in
18.000$/ospedalizzazione;
in Europa i costi per
trattare un’infezione
resistente in terapia intesiva
per settimana ammontano a
circa 12.000 Euro.
In Italia, negli anni 20002001 la prescrizione di
antibiotici ha rappresentato
il 13-14% della spesa
farmaceutica territoriale a
carico del SSN territoriale
(Ministero della Salute,
giugno 2002)
In Sardegna per l’anno
2002 gli antimicrobici
generali per uso sistemico
hanno inciso sulla spesa
farmaceutica per un valore
percentuale pari al 12% (da
“Rapporto sulla prescrizione
farmaceutica in Sardegna
2002”; in press)
A Cagliari sempre per
l’anno 2002 gli
antimicrobici generali per
uso sistemico hanno inciso
sulla spesa farmaceutica
per un valore percentuale
identico a quello dell’intera
Sardegna:12% (da “Rapporto
sulla prescrizione farmaceutica
in Sardegna 2002”; in press)
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BASI RAZIONALI PER UN CORRETTO USO DEGLI
ANTIBIOTICI 1
“Non possono prescindere dalla conoscenza di parametri essenziali di
farmacocinetica e di farmacodinamica; dal ruolo della dose e posologia
del farmaco rispetto alla sua efficacia terapeutica”
PRINCIPALI PARAMETRI FARMACODINAMICI DEGLI
ANTIBIOTICI:
MIC-MBC: concentrazione minima inibente e battericida
PAE: effetto post-antibiotico
TI >MIC: % di intervallo di tempo tra le
somministrazioni coperto da concentrazioni
nel sangue superiori alle MIC
CMAX/MIC: rapporto tra picco di
concentrazioni e MIC
AUC/MIC: rapporto tra area sottesa alla
curva e MIC
RAPPRESENTANO PARAMETRI
FARMACOCINETICI CHE, SULLA BASE DI STUDI
CONDOTTI SIA IN VITRO CHE SU MODELLI
ANIMALI, HANNO MOSTRATO UNA
CORRELAZIONE ABBASTANZA PRECISA CON
L’EFFICACIA TERAPEUTICA DEGLI ANTIBIOTICI
IL SIGNIFICATO DI TALI PARAMETRI VARIA IN
FUNZIONE DELL’AZIONE ANTIMICROBICA
CONDIZIONATA DAL TEMPO DI ESPOSIZIONE
ALL’ANTIBIOTICO, PER LE MOLECOLE ATTIVE
SULLA PARETE BATTERICA, DALLA
CONCENTRAZIONE DELL’ANTIBIOTICO PER LE
MOLECOLE IN GRADO DI AGIRE INIBENDO
SINTESI PROTEICA E NUCLEICA
Farmacologia Clinica e ASL
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SULLA BASE DELLE
CARATTERISTICHE
FARMACOCINETICHE E
FARMACODINAMICHE,
IN RELAZIONE ALLA
LORO ATTIVITA’
TERAPEUTICA, GLI
ANTIBIOTICI SI
SUDDIVIDONO IN
ANTIBIOTICI AD
AZIONE:
• TEMPO DIPENDENTE
• CONCENTRAZIONE
DIPENDENTE
in e t ici
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o
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10
….tutto cio’ si ripercuote sul regime posologico in grado di
influenzare in modo favorevole l’efficacia terapeutica. di
conseguenza possiamo ottimizzare nella pratica clinica il
regime posologico degli antibiotici (dose, via di
somministrazione, intervallo tra le dosi) correlando
opportunamente le conoscenze di farmacocinetica e
farmacodinamica relative a ciascuna classe di antimicrobici
Correlazione tra farmacodinamica e farmacocinetica (regime posologico)
Antibiotico
Penicilline
Cefalosporine
farmacodinamica
farmacocinetica (regime posologico)
batteriocidia a basse
prolungare al massimo il tempo di
concentrazioni
esposizione
mantenimento livelli sierici sopra le MIC
PAE scarso o assente
(Lungo T >MIC)
Monobattami
Carbapenemi
Glicopeptidi
batteriocidia a basse
concentrazioni
prolungare il tempo di esposizione;
i livelli sierici possono scendere sotto le
PAE prolungato
MIC (Breve T >MIC)
Macrolidi naturali
Aminoglucosidi
Fluorochinoloni
batteriocidia proporzionale raggiungere le massime concentrazioni
alle Cmax
PAE prolungato
(Cmax/MIC o AUC/MIC)
(Cmax/MIC o AUC/mic)
Macrolidi semisintetici
Azalidi
Teresita Mazzei “Nozioni
essenziali di farmacologia degli
antibiotici”
IV Convegno Pediatrico 1999
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Farmacologia Clinica e ASL
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BASI RAZIONALI PER UN CORRETTO USO DEGLI ANTIBIOTICI
2
“NON POSSONO PRESCINDERE DA UNA CORRETTA E ATTENTA CONOSCENZA
DELL’EPIDEMIOLOGIA BATTERICA”
Germi responsabili di infezioni anche particolarmente gravi e pericolose per la vita hanno
raggiunto attualmente in diversi ambienti un tale grado di multiresistenza da diventare
intrattabili anche con i più recenti antimicrobici.
Studi epidemiologici recenti, mostrano un continuo incremento della frequenza di infezioni
gravi sostenute da Gram + indicando quest’ era come l’era dei Gram + difficili.
Alcune forme di resistenza batterica sono ampiamente distribuite, altre presentano
una distribuzione più ristretta “locale” spesso con maggiore prevalenza nei paesi
più evoluti e in quelle unità specialistiche dove l’uso di antibatterici è più rilevante,
come le unità di terapia intensiva. Di fatto nei paesi europei la prevalenza di ceppi
di S. aureus meticillino resistenti risulta più elevata in unità di terapia intensiva
piuttosto che in altri reparti.
L’epidemiologia della resistenza è per altri versi “nazionale” esistendo una estrema
variabilità di prevalenza da paese a paese.
In Europa assistiamo ad un progressivo aumento di prevalenza delle resistenze man
mano che ci spostiamo da nord a sud. Nel nord america il grado di resistenza è più
alto negli Stati Uniti rispetto al Canada.
Qualche esempio…….
Ceppi meticillino resistenti rappresentano il 30-45% di tutti gli S. aureus responsabili di
batteriemia in Spagna, Portogallo, Italia, Francia e Regno Unito, il 10-15% in
Germania e Austria e meno dell’1-2% nei Paesi Scandinavi.
In Giappone, Taiwan, Vietnam, il 70-80% dei ceppi di Streptococco Pneumoniae
sono resistenti o parzialmente resistenti a penicillina; gli stessi mostrano in Francia e
Spagna 30-40% di resistenza, il 15-10 % di resistenza nel Regno Unito e 1-2% in
Scandinavia.
La resistenza alla Gentamicina di E. coli sembra essere considerevolmente più
frequente nel sud Europa e negli Stati Uniti piuttosto che nel Regno Unito dove è
presente in meno del 3% degli isolati.
Infine, l’epidemiologia della resistenza è in parte “internazionale” intendendo con
cio’ la possibilità per alcuni ceppi resistenti di diffondere attraverso paesi e continenti
(Livermore DM, Bacterial Resistance, CID 2003). Un esempio di ciò è la diffusione
intercontinentale della resistenza a molti farmaci del Micobacterium tubercolosis e
della resistenza alla penicillina dello Streptococcus pneumoniae, come risultato dei
viaggi internazionali (TM Barbosa, SB Levy,APUA newsletter 2001)
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Farmacologia Clinica e ASL
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L’ANTIBIOTICO RESISTENZA IN ITALIA: IL PROGETTO
AR.ISS
NEL 1999 IL CONSIGLIO DELLA COMUNITA’ EUROPEA HA INCLUSO LA RESISTENZA
ANTIBIOTICA TRA LE PRIORITA’ SANITARIE DA AFFRONTARE IN AMBITO COMUNITARIO
E NEL 2001 HA EMANATO UNA RISOLUZIONE DENOMINATA ”STRATEGIE CONTRO LA
MINACCIA MICROBICA” NEL TENTATIVO DI CONTENERE E PER QUANTO POSSIBILE
CONTRASTARE TALE FENOMENO. IL PROGETTO AR.ISS (Antibiotico Resistenza Istituto
Superiore di Sanita’) DI SORVEGLIANZA NAZIONALE DELL’ANTIBIOTICO RESISTENZA,
NASCE NELL’AMBITO DI QUESTO AMPIO LAVORO PROMULGATO E FINANZIATO DALLA
COMUNITA’ EUROPEA (EARSS-Antimicrobial Resistance Surveillance System).
I DATI DEL PROGETTO AR-ISS COSTITUISCONO I DATI ITALIANI RELATIVI ALL’ANTIBIOTICO
RESISTENZA (ULTIMO AGGIORNAMENT0 NOVEMBRE 2002)
S. Aureus meticillino resistente (MRSA)
E. Coli
Continua ad essere tra le più elevate in
europa: 40%
Resistenza a ampicillina: 49%
Risulta più elevata nelle regioni settentrionali
d’Italia,
In soggetti di eta’ > di 65 aa, negli ospedali
con più di 900
posti letto, nei reparti di terapia intensiva e
chirurgia
Resistenza a ciprofloxacina:14.7%;
percentuali entrambe più elevate
rispetto alle medie europee: che
sono 44% e 9% rispettivamente.
Resistenza a gentamicina 4.7%,
cefalosporina 2.7%
ceppi multiresistenti: 3%
S.Pneumoniae
Resistenza a penicillina: 10.7%, stabile rispetto
al precedente report(1999-2000).
Resistenza a cefalosporine III generazione:
3.5%
Resistenza a eritromicina: 37.6%, in aumento
(risulta una delle più alte in europa)
n.b. maggior numero di infezioni invasive
sostenute dal sierotipo 3 estremamente
virulento.
Enterococchi
(In Italia prevale l’isolamento della specie
faecalis)
Klebsielle
K.Pneumoniae isolata più
frequentemente (75.3%) rispetto a k.
Oxytoca.
La percentuale di ceppi produttori di
beta- lattamasi a spettro esteso (ESBL) è
conforme ai dati della letteratura e
riguarda il 15.2% dei ceppi di K.
Pneumoniae e il 9.3% di K. Oxytoca.
Tali dati non sono confrontabili a livello
europeo in quanto il genere Klebsiella
Pneumoniae non rientra tra i germi
inclusi nella sorveglianza del progetto
EARSS.
Resistenza ad ampicillina e aminoglicosidi: nella
media europea
Poco frequente in Italia l’isolamento di
enterococchi vancomicina resistenti (VRE)
PROGETTO AR-ISS
NOVEMBRE 2002
Farmacologia Clinica e ASL
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13
IN CONCLUSIONE. . . . . .
•
La resistenza batterica e’ un processo evolutivo,
complesso e dinamico, responsabile di un
significativo ed eccessivo incremento di morbilita’,
mortalita’ e costi.
•
Cosi’ come enfatizzato dai report sull’argomento una
importante strategia per contenere il fenomeno e’
rappresentata: dalla riduzione dell’uso eccessivo e
indiscriminato degli antibiotici e da un impiego il piu’
razionale e selettivo possibile.
questo obiettivo puo’ essere perseguito con varie
strategie, nel tentativo di impedire che il problema
assuma dimensioni ancora maggiori e si possa
conservare l’utilita’ degli antimicrobici oggi
disponibili.
•
In particolare dovrebbe essere evitato l’uso di
antimicrobici a largo spettro non necessari.
pertanto si rende utile l’adozione di note di indirizzo
e guide terapeutiche per
– razionalizzare l’impiego degli antimicrobici nel
trattamento di malattie dell’uomo e degli animali
– scoraggiare la prescrizione di antimicrobici superflui
per infezioni autolimitanti e ad eziologia non batterica.
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Farmacologia Clinica e ASL
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SUGGERIMENTI UTILI……………….DALLA LETTERATURA
“NUOVE LINEE GUIDA INCORAGGIANO UN USO PIU’
RESTRITTIVO DEGLI ANTIBIOTICI”
APUA – ALLIANCE FOR THE PRUDENT USE OF ANTIBIOTICS- MAGGIO
2001
PRINCIPI PER PER UN CORRETTO USO DELLA TERAPIA
ANTIBIOTICA NEL TRATTAMENTO DELLE INFEZIONI
RESPIRATORIE NEGLI ADULTI: BACKGROUND, SCOPI
SPECIFICI E METODI”
Questo lavoro descrive in modo accurato: background, scopi e
metodi usati per lo sviluppo di tali principi il cui goal è fornire
al medico delle corrette strategie per limitare l’uso
dell’antibiotico terapia a quei pazienti che possono trarre
beneficio dalla stessa allo scopo di ridurre, per quanto
possibile, il progressivo aumento della antibiotico resistenza.
Clinical practice guide-lines – Gonzales R. et al, Ann Emerg Med 37(6):
690-7, giugno 2001
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Farmacologia Clinica e ASL
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PER SAPERNE DI PIU’…
LINKS UTILI
APUA/ ALLIANCE FOR THE PRUDENT USE OF
ANTIBIOTICS
http:// www.healthsci.tufts.edu/apua
SITO WEB DELLA SEZIONE CLINICA DELLA
SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACOLOGIA
www.farmacovigilanza.org
The World Health Organization’s
DRUG RESISTANCE WEBPAGE
– ANTI INFECTIVE
http:// www.who.int/csr/drugresist/en/
US Centers for disease control and prevention’s, web
page on antibiotic resistance
http://www.cdc.gov/drugresistance/
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