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Farmaci antibatterici e
farmaco-resistenza
La scoperta della penicillina
La storia degli antibiotici comincia quando Fleming, studiando varianti
dello stafilococco, osservò che una muffa che contaminava una delle
sue colture aveva inibito intorno a sé la crescita dello stafilococco
Londra, 3 settembre 1928
"That's funny..."
Inoltre, Fleming potè osservare che il brodo colturale in cui erano
cresciuti i funghi possedeva un potente effetto inibitorio nei
confronti di molti microrganismi.
Poiché la muffa apparteneva al genere Penicillum, Fleming chiamò
questa sostanza antibatterica penicillina
Definizione e caratteristiche
Antibiotici:
sostanze
prodotte
naturalmente
(metabolismo secondario) da varie specie di batteri o
funghi in grado di bloccare la crescita o causare la
distruzione di altri microrganismi.
Chemioterapici: farmaci antibatterici prodotti per
sintesi chimica
Bacteriological effects
are broadly considered to be bacteriostatic or bactericidal
Bacteriostatic agents
9 Inhibit the growth of the infecting pathogens,
preventing increases in cell numbers.
9 Therapeutic success often depends on the participation
of host defence mechanisms.
9 The sulphonamides and tetracyclines are examples of
bacteriostatic antibacterials.
antibacterials
.
Bactericidal antibacterials
9 Cause the death of the pathogen and
reduction in bacterial numbers.
9 Examples of bactericidal agents include
aminoglycosides and β-lactams
Lisi cellulare da penicillina
AZIONE SELETTIVA
Idealmente, una sostanza ad azione antimicrobica
dovrebbe avere effetto massimo sulla cellula batterica e
scarso o nessun effetto sulle cellule umane.
Alcune strutture/attività metaboliche della cellula
batterica differiscono significativamente da quelle delle
cellule umane.
Le molecole ad attività antibiotica o chemioterapica
agiscono sfruttando queste differenze.
Tutti i farmaci antibatterici agiscono
inibendo una determinata via metabolica,
per cui sono attivi solo nei confronti di
batteri attivamente metabolizzanti
Classification of antibacterials
Antibacterial agents can be broadly classified according to mode
of action (target site) and bacteriological effects.
Modes of action include:
1.
2.
3.
4.
inhibition of bacterial
cell wall synthesis
inhibition of protein
synthesis
inhibition of DNA/RNA
synthesis
inhibition of bacterial
metabolism
Antibiotici che agiscono sulla sintesi della parete
cellulare
Il peptidoglicano della parete cellulare batterica non è
presente nelle cellule umane
Æ rappresenta un bersaglio ideale per l’antibiotico terapia
La sintesi del peptidoglicano può essere
suddivisa in 3 tappe:
1. Sintesi dei precursori nel citoplasma
2. Trasporto dei precursori attraverso la membrana
citoplasmatica
3. Inserimento dei precursori nella parete cellulare
Rosso: inibitori
prima tappa
Verde: inibitori
seconda tappa
Blu: inibitori
terza tappa
Antibiotici attivi sulla prima tappa del
metabolismo del peptidoglicano
La 1a tappa avviene nel citoplasma, dove vengono sintetizzate le unità fondamentali della
struttura portante del peptidoglicano NAG e NAM
La D-CICLOSERINA è un analogo
strutturale della D-alanina. Essa
inibisce in maniera competitiva due
enzimi coinvolti nella formazione
del dipeptide D-alanil-D-alanina: la
RACEMASI che converte la Lalanina nel suo stereoisomero D, e
la SINTETASI che catalizza la
formazione del legame peptidico
tra le due molecole D-alanina
La FOSFOMICINA è un analogo strutturale del
fosfo-enolpiruvato. Impedisce la sintesi
dell’acido
N-acetil-muramico,
legandosi
covalentemente al sito attivo dell’enzima
Piruvato-UDP-NAG trasferasi.
Fosfomicina
La reazione di condensazione tra UDP-N-acetil glucosamina
e fosfoenolpiruvato negli stadi iniziali della sintesi del
peptidoglicano rappresenta il target d’azione della
fosfomicina. La rapida insorgenza di resistenza la rendono
praticamente inutile in clinica.
Struttura chimica della fosfomicina
Cicloserina
La cicloserina è una molecola ciclica.
La struttura stabile dell’anello favorisce il legame alla racemasi e
alla sintetasi, preferenzialmente rispetto ai substrati naturali.
Ciò risulta in un’ inibizione competitiva di questi enzimi.
La cicloserina è NEUROTOSSICA e NON viene usata
clinicamente, eccetto per il trattamento delle infezioni da
Mycobacterium tuberculosis resistenti agli altri farmaci.
Struttura chimica della cicloserina e dell’analogo D-alanina
Antibiotici attivi sulla seconda tappa del
metabolismo del peptidoglicano
La seconda tappa della sintesi del peptidoglicano avviene sulla superficie interna
della membrana citoplasmatica dove l’ N-acetilmuramilpeptide viene legato da
un trasportatore lipidico che trasloca la subunità completa all’esterno della
membrana citoplasmatica
La
bacitracina
inibisce
la
defosforilazione del trasportatore
lipidico legandosi al bactoprenolodifosfato
e
bloccando
la
rigenerazione del bactoprenolomonofosfato. E’ un polipeptide
ciclico tossico per l’uso clinico
umano.
Viene usato per trattamenti topici
e come additivo alimentare per
ruminanti al fine di ridurre la
produzione di metanolo nel rumine.
Antibiotici attivi sulla terza tappa del
metabolismo del peptidoglicano
La terza tappa avviene nel contesto del peptidoglicano e nello spazio
periplasmico (Gram-), dove l’unità basale, liberata dal legame del trasportatore
lipidico, si unisce all’ estremità in accrescimento di una catena di peptidoglicano
(transpeptidazione). Molti antibiotici agiscono su questa tappa.
La vancomicina e la ristocetina sono GLICOPEPTIDI che si legano
all’estremità D-alanina-D-alanina del pentapeptide legato al
bactoprenolo ed impediscono l’azione della transpeptidasi
sequestrandone il substrato.
GLICOPEPTIDI
Vancomicina
Teicoplanina Æ G +
Via parenterale
Grandi molecole
difficoltà a penetrare
nei batteri Gram negativi
Sintesi di bersaglio a ridotta affinità:
resistenza acquisita ai glicopeptidi negli enterococchi
Antibiotici attivi sulla terza tappa del
metabolismo del peptidoglicano:
gli antibiotici β-lattamici
Le
operazioni
terminali
di
polimerizzazione,
transpeptidazione
ed
inserimento
delle
unità
peptidoglicaniche nella parete cellulare sono catalizzate
da una serie di enzimi che presentano la caratteristica
di legare covalentemente la penicillina ed altri antibiotici
β-lattamici noti, pertanto, come ”proteine leganti la
penicillina” o PBP (Penicillin-binding proteins).
Gli antibiotici β-lattamici sono analoghi strutturali del
dipeptide D-alanina-D-alanina che devono la loro azione
antibatterica proprio alla capacità di legarsi a questi
enzimi inibendo la sintesi del peptidoglicano.
Gli antibiotici β-lattamici: inibiscono le PBP
coinvolte nella transpeptidazione.
Beta-lactams
The beta-lactam family
9 The ring structure is common to all
beta-lactams and must be intact for
antibacterial action.
9 Enzymes (beta-lactamases) that
catalyze the hydrolysis of the beta-lactam
bond render the agents inactive.
9 The penicillins and cephalosporins are
the major classes of beta-lactam
antibiotics, but other members of the
family, particularly the carbapenems and
monobactams, are the focus of new
developments.
Struttura chimica delle PENICILLINE
Anello β-lattamico fuso all’anello tiazolidinico
Antibiotici efficaci con tossicità estremamente
bassa
PENICILLINE
Penicilline naturali: attive contro streptococchi β-emolitici e la maggior
parte degli altri streptococchi, azione limitata contro stafilococchi,
contro la maggior parte degli anaerobi gram +, debole attività contro
bacilli gram -.
Penicilline R alla penicillinasi (meticillina, oxacilina, cloxacillina): più
attive rispetto quelle naturali verso gli stafilococchi.
Penicilline a spettro esteso (ampicillina, amoxicillina, piperacillina):
azione equivalente alle penicilline naturali; attive contro alcuni bacilli
gram -.
β-lattamico con inibitore delle β-lattamasi (ampicillina/sulbactam,
amoxicillina/acido clavulanico, piperacillina/tazobactam): attive contro
batteri produttori di β-lattamasi
BATTERI GRAM-NEGATIVI
Canali porinici
Farmaco
Farmaco
PBP
β-lattamasi
> [antibiotico]
PBP > attività
Evoluzione della resistenza ai β-lattami in
E. coli
E. coli wil-type (era pre-antibiotica):
Non produce β-lattamasi - sensibile ad ampicillina
Ampicillina usata in terapia
Acquisizione di plasmidi che codificano β-lattamasi (TEM-1):
Resistenza acquisita ad ampicillina
Cefalosporine a spettro esteso
(ESCs) usate in terapia
Acquisizione di plasmidi che codificano
nuovi enzimi ad attività ESBL
Evoluzione di TEM-1 (varianti
(es. CTX-M)
con attività ESBL
Resistenza acquisita ad ESCs
Resistenza acquisita ad ESCs
Antibiotici
Antibiotici beta-lattamici:
gli inibitori delle beta-lattamasi
Penicilline
USO clinico
Benzil penicillina :
° forme orali
# Anche in formulazione
con inibitori
infezioni batteriche del tratto respiratorio
superiore, polmonite, meningite, endocardite
Cloxacillina, flucloxacillina° :
infezioni della pelle e dei ts molli (G +),
osteomielite ed artrite settica (G+)
Ampicillina ° # Amoxicillina :
UTI, febbre enterica, osteomielite (G-) meningite,
epiglottidite, bronchite
Azlocillina, piperacillina # :
sepsi gravi da P. aeruginosa ed altri bacilli G – ( di
solito in combinazione con un aminoglicoside)
Le
CEFALOSPORINE
derivano
dall’acido
7aminocefalosporanico, l’anello β-lattamico è fuso all’anello
diidrotiazinico
Le cefalosporine e le cefamicine (contengono un
atomo di ossigeno al posto dello zolfo) condividono il
meccanismo d’azione con le penicilline, ma hanno uno
spettro antibatterico più ampio, sono resistenti a
molte
β-lattamasi
ed
hanno
proprietà
farmacocinetiche migliori.
Classificazione DI ORDINE CRONOLOGICO, ma anche in base a:
- POTENZA
- SPETTRO D’AZIONE
- SENSIBILITA’ ALLE β-LATTAMASI
CEFALOSPORINE DI 1a GENERAZIONE
Cefalotina, cefaloridina, cefacetrile
CEFALOSPORINE DI 2a GENERAZIONE
Cefoxitina, cefamandolo, cefuroxime
CEFALOSPORINE DI 3a GENERAZIONE
Cefotaxime, ceftizoxime, ceftazidime, ceftriaxone
CEFALOSPORINE DI 4a GENERAZIONE
Cefpirome, cefepime
USO clinico
CEFALOSPORINE
° forme orali
Cefalexina°, Cefaclor°, Cefadroxil°: UTI
Cefuroxime:
infez del tratto respiratorio, UTI
Cefixime°, cefpodoxime°:
infez del tratto respiratorio
Cefotaxime:
meningiti neonatali
Ceftriaxone:
sepsi addominale
Ceftazidime, cefpirome:
sepsi severe da P. aeruginosa e
altri bacilli G –
CEFAMICINE
Cefoxitina:
CARBAPENEMICI
Imipenem, meropenem:
sepsi addominale
sepsi severe da P. aeruginosa
e altri bacilli G – antibiotico R
(solitam. in combinazione con un
aminoglicoside)
Antibiotici che agiscono sulla membrana citoplasmatica
LE POLIMIXINE
- Attivi solo nei confronti dei batteri Gram –
- Legano specificamente la m. e. interferendo con le proprietà osmotiche
-Detergenti cationici, agiscono rimpiazzando competitivamente gli ioni
Mg2+ e Ca2+ dei gruppi fosfato carichi negativamente delle membrane
lipidiche. PROVOCANO la distruzione delle membrane
Piuttosto TOSSICHE
anche per le cell.
eucariotiche.
L’impiego è limitato a
trattamenti topici.
Polimixine: molecole costituite da un peptide ciclico, legato ad un polipeptide
lineare
che termina con una molecola di acido grasso. La presenza di
porzione idrofila ed idrofoba consente l’inserzione tra lo strato proteico e
quello lipidico alterando la permeabilità di membrana.
Gli antibiotici che
interagiscono con le
subunità ribosomiali
sono abbastanza
selettivi per poter
essere impiegati nella
terapia antibatterica
Meccanismo d’azione:
inibizione della sintesi proteica
I Macrolidi
A.
steroideo,
esplica
l’azione
batteriostatica interagendo con il
fattore extraribosomiale G (EF-G)
necessario per il processo di
allungamento. In presenza di a.
fusidico si ha la stabilizzazione del
complesso EF-G/GTP/ribosoma, con
conseguente
impedimento
della
traslocazione;
il
fattore
di
allungamento (legato all’antibiotico)
non è utilizzabile e il ribosoma è
incapace di muoversi lungo l’mRNA.
Tetracicline
Gruppo di antibiotici a struttura molecolare
tetraciclica prodotti da Streptomiceti.
L’ azione antibatterica è dovuta ad un blocco
della sintesi proteica in una fase molto iniziale:
si legano alla subunità ribosomiale 30S subito
dopo il legame dell’mRNA, impedendovi
l’attacco dell’aminoacil-tRNA a livello del
codone d’inizio e bloccando la formazione del
polisoma.
- Azione batteriostatica nei confronti di Gram+ e Gram- (la dizione
“antibiotici ad ampio spettro” fu usata per la 1a volta nei loro riguardi),
-largamente utilizzati in campo medico ed in alcuni Paesi anche come
integratori alimentari negli allevamenti animali.
-A causa dell’ampio uso non medico, si è diffusa resistenza a questi farmaci,
tanto che questo tipo di applicazione è oggi vivamente scoraggiato.
Amminoglicosidi
Streptomicina, gentamicina, etc. consistono di due o più aminozuccheri
uniti da un legame glicosidico a un nucleo esoso (amminociclitolo) che
generalmente è in posizione centrale.
Attivi nei confronti di Gram-negativi e di alcuni batteri Gram-positivi.
Mentre la maggior parte degli inibitori della sintesi proteica microbica
è batteriostatica, gli aminoglicosidi sono battericidi.
Classe di antibiotici oggi poco utilizzata, sia perché causa di numerosi
effetti collaterali che per la frequente comparsa di resistenza batterica.
Amminoglicosidi
Class
Generic name
Gentamicin
Aminoglycosides Amikacin
Neomycin sulphate
Netilmicin
Tobramycin
Mode of action
Bactericidal –
inhibit protein
synthesis
General indications
Serious Gram-negative
infections, septicaemia, skin
infections, meningitis, biliarytract infection, acute
pyelonephritis, prostatitis and
endocarditis
Legano irreversibilmente alla subunità ribosomiale 30S bloccando la
sintesi proteica. Determinano inoltre un’alterata lettura dell’mRNA
portando all’incorporazione di aminoacidi errati e causando la
produzione di proteine anomale o non funzionali.
Sembra esservi una stretta correlazione tra attività battericida
e capacità di indurre un’errata lettura dell’mRNA.
Cloramfenicolo
Antibiotico ad ampio spettro d’azione
Farmaco di scelta per il trattamento della febbre tifoide
Inibisce la sintesi proteica legandosi alla subunità 50S in
corrispondenza del sito peptidiltransferasico inibendo la
formazione del legame peptidico.
Tuttavia sono sensibili all’azione del cloramfenicolo
anche i ribosomi mitocondriali; ciò determina l’inibizione
da parte dell’antibiotico di cellule eucariotiche in rapida
crescita e con elevata attività mitocondriale, quali le
cellule staminali del midollo osseo.
I MACROLIDI
L’Eritromicina
e i suoi derivati
Inibiscono la sintesi proteica
legandosi reversibilmente
alla subunità ribosomale
50S.
Spettro d’azione poco più
ampio di quello delle
penicilline (anche alcuni G -)
Azione batteriostatica.
L’eritromicina è usata per
pazienti allergici ai βlattamici
¾
¾
¾
Clindamicina: lincosamide
Struttura:
Azione: blocca l’allungamento del polipeptide legandosi alla
porzione 23S della subunità 50S del ribosoma
Batteriostatici con meccanismo e spettro d’azione simile a quello
dei macrolidi, pur avendo una struttura chimica molto diversa.
L’azione dei
CHINOLONI è
sinergica con quella
della
NOVOBIOCINA
(l’inattivazione della
girasi è potenziata se
sono colpite
entrambe le due
subunità costitutive)
e non presenta
resistenza crociata.
FLUOROCHINOLONI
Subunità catalitica
dell’enzima (GyrA o ParC)
Fluorochinoloni
Fluorochinoloni
DNA
Subunità ATP-binding
dell’enzima (GyrB o ParE)
Inibizione dell’attività delle
topoisomerasi batteriche
responsabili del supercoiling
del DNA (DNA girasi) e del
rilassamento del DNA
supercoiled (topoisomerasi IV)
RESISTENZA AI FLUOROCHINOLONI
Modificazione del bersaglio:
mutazioni della subunità A e della subunità B
della DNA girasi o della topoisomerasi IV
Diminuita concentrazione intracellulare da
ridotto influsso:
ridotta permeabilità della membrana esterna da
alterata espressione delle proteine di membrana
Diminuita concentrazione intracellulare da
aumentato efflusso:
pompe di efflusso attivo dalla cellula
Pompe di efflusso attivo in E. coli
Inibizione della sintesi di RNA: le rifampicine
- Gruppo di antibiotici isolati in Italia, dalle colture
di Nocardia mediterranea
- Agiscono legandosi alla subunità β dell’RNA
polimerasi batterica che rendono non funzionale.
-Attive nei confronti dei batteri Gram + e Gram –
- fra i farmaci di elezione per il trattamento delle
infezioni da micobatterio tubercolare
Bersaglio mutato
RNA polimerasi
Topoisomerasi tipo II
rRNA 23S
Resistenza
Rifampicina
Chinoloni
Linezolid
Sulfamidici i primi chemioterapici usati per inibire la crescita batterica.
Il sulfamidico più semplice, la sulfanilamide, agisce come analogo
dell’acido p-aminobenzoico, che, a sua volta, è parte della vitamina
acido folico. La sulfanilamide compete con l’acido p-aminobenzoico
legandosi al sito attivo dell’enzima diidropteroatosintetasi (DHPS)
bloccando la sintesi dell’acido folico, precursore degli acidi nucleici. E’
attiva contro i batteri che sono in grado di sintetizzare acido folico, ma
non contro gli organismi superiori, che devono procurarselo con la dieta.
Il trimetoprim è analogo dell’acido diidrofolico. Esso esercita
la sua azione inibente legandosi all’enzima diidrofolato
riduttasi (DHFR), catalizzante la reazione che trasforma il
diidrofolato in tetraidrofolato, cofattore richiesto per la sintesi
delle purine, della timina, e di alcuni aminoacidi
Farmaci antibatterici
Sostanze che:
- inibiscono la crescita batterica a concentrazioni
che non danneggiano le cellule dell’ospite
- possono essere utilizzate per la chemioterapia delle
infezioni batteriche
Resistenza batterica ai farmaci
Quando i batteri riescono a sopravvivere e moltiplicarsi
in presenza di un farmaco antibatterico
Log CFU/ml
Batteri vivi
Antibiotico
resistenza
Effetto batteriostatico
Effetto battericida
Time
Fattori che influenzano l’attività antimicrobica
Battere
-Specie/ceppo
Antibiotico
- Concentrazione
N. isolati
S. aureus
BREAKPOINT
microbiologico
Livello
Basso moderato
livello
Classificazione
microbiologica
Wild-type
Alto
livello
Resistenza microbiologica
MIC
CIPRO
Resistenza batterica: definizione clinica
Definiti in base a:
- farmacocinetica
- efficacia clinica
- breakpoints microbiol.
N. isolati
S. aureus
BREAKPOINT
Microbiol. BREAKPOINTS
clinici
WT
Classificazione
clinica
SE
LE
I
IB
S
N
IN
R
TE
I
ED
M
O
R
TE
N
E
ST
I
ES
MIC
CIPRO
Resistenza batterica
Resistenza microbiologica
Resistenza clinica
Resistenza naturale
Resistenza acquisita
Resistenza naturale o intrinseca
E’ una condizione di generale insensibilità ad un farmaco
che si estende a tutti gli stipiti di una data specie
• Al microrganismo può mancare la struttura su cui
agisce l’antibiotico, come avviene con i micoplasmi che
sono privi della parete cellulare e quindi insensibili alla
penicillina
• La struttura della parete cellulare o la membrana
citoplasmatica di un microrganismo possono essere
impermeabili a un antibiotico
Resistenza naturale (o intrinseca)
N. isolati
S. aureus
E. coli
Specie
sensibile
Specie
intrinsecamente
resistente
WT
WT
MIC
ERM
Concentrazioni raggiungibili nei tessuti
Resistenza acquisita
S. aureus
N. isolati
Specie
sensibile
BREAKPOINTS
clinici
Resistenza
acquisita
WT
SENSIBILE
IN
R
TE
I
ED
M
O
RESISTENTE
MIC
ERM
Tutti i ceppi di una
specie batterica sono
resistenti ad un farmaco
La specie è
INTRINSECAMENTE
RESISTENTE
a quel farmaco
Es:
gli enterococchi sono
intrinsecamente resistenti
alle cefalosporine
Tutti o gran parte dei ceppi
di una specie batterica sono
sensibili ad un farmaco
La specie è
SENSIBILE
a quel farmaco
Es:
Escherichia coli è
naturalmente sensibile
all'ampicillina
Antibatterico
Meccanismo di resistenza
Alterazione
bersaglio
Beta lattamici
-
glicopeptidi
-
aminoglicosidi
tetracicline
Alterazione
permeabilità
+
++
-
+
++
-
+
CAF
-
macrolidi
++
lincosamidi
++
Ac.fusidico
++
sulfonamidi
++
-
trimetoprim
++
-
-
+
chinoloni
rifampicina
++
metronidazolo
polimixine
Inattivazione del
farmaco
-
-
+
RESISTENZA CROMOSOMICA
Ø Costituisce solo il 10-15% di tutte le resistenze acquisite (bassa
frequenza di insorgenza)
Ø
Si
realizza
tramite
un’alterazione
dell’informazione genetica cromosomica
mutazionale
spontanea
Ø L’antibiotico esercita un’azione selettiva (seleziona i mutanti resistenti,
inibendo le cellule sensibili)
Ø Gli stessi mutanti possono essere resistenti anche ad altri antibiotici
con caratteristiche simili (resistenza crociata o crossresistenza)
Ø Si trasmette verticalmente tramite la discendenza (da cellula madre a
cellula figlia)
Può essere:
Ø one-step: è sufficiente una sola mutazione per conferire un elevato
grado di resistenza
Ø multi-step: sono necessarie più mutazioni perché possa instaurarsi
RESISTENZA EXTRACROMOSOMICA
Ø Costituisce il 90% di tutte le resistenze (alta frequenza di
insorgenza)
Ø Si origina per acquisizione di nuova informazione genetica
che deriva da altri microrganismi e che penetra nella cellula
mediante i meccanismi di coniugazione, trasformazione e
trasduzione
Ø Riguarda più antibiotici contemporaneamente (resistenza
multipla)
Ø E’ a trasmissione orizzontale (tramite lo scambio genetico)
Ø Può essere trasferita anche a microrganismi appartenente a
specie differenti (resistenza contagiosa)
Ø E’ dovuta a geni presenti su plasmidi o trasposoni (elementi
genici mobili)
Nei saggi di sensibilità che si effettuano in
laboratorio con isolati clinici:
- non si saggiano farmaci ai quali la specie
è intrinsecamente resistente
- Si interpretano i risultati facendo
riferimento ai breakpoints clinici
Studio dell’efficacia degli antibiotici
MIC e MBC
Il metodo più corretto per determinare l’efficacia
di un antibiotico nei confronti di un microrganismo
consiste nello stabilire, per ogni farmaco
antibatterico, la concentrazione minima inibente
(MIC) e la concentrazione minima battericida (MBC).
MIC (Minimal Inhibitory Concentration): la
concentrazione minima di antibiotico in grado di
inibire la crescita batterica.
MBC (Minimal Bactericidal Concentration): la più
bassa concentrazione di antibiotico in grado di
distruggere i batteri.
Metodi di valutazione in vitro dell’attività degli antibiotici
UTILI per:
¾ predire l’efficacia del farmaco in vivo;
¾ indirizzare una terapia mirata;
¾ monitorare l'evoluzione della resistenza batterica
LINEE GUIDA FORNITE DAL CLSI
(Clinial and Laboratory Standards Institute)
Utilizzo di ceppi standard per valutare
l'accuratezza e la precisione dei test eseguiti in laboratorio
Organismi che definiscono i breakpoints clinici
CLSI
EUCAST
BSAC
CA-SFM
DIN
NWGA
SRGA
CRG
(USA)
(ESCMID)
(UK)
(France)
(Germany)
(Norway)
(Sweden)
(The Netherlands)
DEFINIZIONI delle tre categorie S, I, R
SECONDO CLSI
¾Sensibile S:
la categoria Sensibile significa che l'infezione causata dal ceppo
presuntivamente responsabile dell’infezione stessa, la cui importanza è
valutata sia dal microbiologo che dal clinico, puo' essere trattata con
quell'antibiotico al dosaggio usuale raccomandato.
¾Intermedio I:
la categoria Intermedia significa che l’infezione causata dal ceppo
presuntivamente responsabile dell’infezione stessa, la cui importanza è
valutata sia dal microbiologo che dal clinico, deve essere trattata con
quell'antibiotico ad un dosaggio piu‘ alto di quello usuale.
¾Resistente R:
la categoria Resistente significa che l'infezione causata dal ceppo
presuntivamente responsabile dell’infezione stessa, la cui importanza
è valutata sia dal microbiologo che dal clinico, NON puo' essere
trattata con quell'antibiotico. I ceppi resistenti non sono inibiti nè da
dosaggi normali, né piu’ alti, dell'antibiotico.
MODALITA’ DI REFERTAZIONE DELLA
SENSIBILITA’ AGLI ANTIBIOTICI
Pseudomonas aeruginosa
Piperacillina
Ceftazidime
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
S
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Cefepime
S
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Imipenem
S
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Meropenem
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
S
S
Aztreonam
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Gentamicina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Tobramicina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
S
S
S
Amikacina
Ciprofloxacina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
S
Levofloxacina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
S
S
MODALITA’ DI REFERTAZIONE DELLA
SENSIBILITA’ AGLI ANTIBIOTICI
Pseudomonas aeruginosa
Piperacillina
Ceftazidime
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
R
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Cefepime
R
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Imipenem
R
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Meropenem
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
R
R
Aztreonam
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
Gentamicina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
R
R
Tobramicina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
R
Amikacina
Ciprofloxacina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
I
Levofloxacina
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
0.5 | 1 | 2 | 4 | 8 | 16 | 32 | 64 | 128 | 256
R
R
Antibiogramma
Test per la determinazione della sensibilità batterica
ai farmaci antibatterici
Le varie tecniche per eseguire questo tipo di test
sono sostanzialmente riconducibili a due metodi
principali:
• Metodo dei dischetti di diffusione
• Test di diluizione in agar o brodo
ANTIBIOGRAMMA (DISCO-DIFFUSIONE)
È un metodo quali-quantitativo, semplice, rapido ed economico, valido per
microrganismi aerobi a crescita rapida.
Attualmente il test di diffusione su dischetto più utilizzato è il metodo di
Kirby-Bauer,
sviluppato
agli
inizi
degli
anni
’60.
Acceptable inoculum density range for a Gram-negative rod
TEST DI DISCO DIFFUSIONE secondo Kirby & Bauer
¾
sospensione batterica con torbidità pari a 108 UFC/ml(0.5 Mc Farland)
¾
semina a confluenza su piastre di MH agar
¾
dischetti di carta bibula
dell’antibiotico da testare
¾
incubazione overnight delle piastre a 37°C
¾
valutazione dell’attività inibente
impregnati
della
concentrazione
nota
MISURA DEGLI ALONI:
espressa in mm, includendo
il diametro del dischetto
antibiotato.
E. coli ATCC 25922:
controllo di qualità
INTERPRETAZIONE DEI
RISULTATI
Elementi genetici mobili nei batteri
Coniugazione
Cassetta
genica
Integrone
Trasposone
Trasposone
coniugativo
Integrazione/excisione
Cromosoma
Plasmide
Coniugazione
Trasduzione
Trasformazione
Integrazione/excisione
L’antibiogramma
Oggi i test
di sensibilità ai farmaci
antibatterici possono essere eseguiti con
apparecchiature semi-automatiche in cui i
batteri vengono fatti crescere in terreno
liquido, in presenza di dosi prefissate dei
farmaci e la lettura dei risultati, eseguita da un
fotometro registratore, viene interpretata da
un elaboratore elettronico, che fornisce in tal
modo il significato finale.
Metodo delle diluizioni progressive
La sensibilità del microrganismo viene valutata in base alla
crescita o meno in un terreno di coltura - che può essere solido
o liquido - contenente diverse concentrazioni dell'antibiotico.
Questo metodo è QUANTITATIVO e consente di determinare
accuratamente oltre alla MIC anche la MBC (Minimal Bactericidal
Concentration), ovvero la più bassa concentrazione di antibiotico
in grado di distruggere la totalità dei batteri.
l'impiego è limitato a pochi casi:
•trattamenti di affezioni molto serie in cui sia necessario
valutare la MBC per determinare il dosaggio dell'antibiotico (es.
nelle endocarditi batteriche o osteomieliti);
•valutazione della sensibilità di microrganismi a lenta crescita
(es. micobatteri e actinomiceti);
Determinazione della Minima
Concentrazione Inibente (MIC)
Permette di ottenere risultati quantitativi riguardo
all’attività di un antibiotico nei confronti di un
agente patogeno.
Consente
di
determinare
la
minima
concentrazione
necessaria
ad
inibire
completamente la crescita di un batterio, detta
Minima Concentrazione Inibente (MIC).
La procedura richiede l’allestimento di una serie
di diluizioni scalari dell’antibiotico da testare,
generalmente secondo un fattore due.
La Minimum
Bactericidal
Concentration
(MBC) è
generalmente
superiore (2-4 volte)
la MIC.
Il metodo di diluizione in agar è molto simile al test di diluizione in brodo:
piastre contenenti quantità variabili di antibiotico si inoculano e, quindi,
viene valutata la crescita.
MIC testing – microdilution broth method
0 .1 .2 .5 1 2 4 8 16 32 64 128 μg/ml
A
B
C
D
E
F
G
H
each row
one drug
Each well is inoculated with
test strain (104 CFU per well)
0 .1 .2 .5 1 2 4 8 16 32 64 128 μg/ml MIC (μg/ml)
0.2
2
0.5
16
4
0.2
2
64
A
B
C
D
E
F
G
H
(Automation possible)
Recording results
Useful to test a strain
against several agents
MIC testing – agar dilution method
0 ....... 0.25
0.5
1
2
4 ....... 128
μg/ml
Series of Petri dishes of solid medium
containing increasing antimicrobial concentrations
MIC testing – agar dilution method
0 ....... 0.25
0.5
1
2
4 ....... 128
μg/ml
Inoculate bacteria (104 – 105 CFU per spot)
One strain per spot
Retain the position of different strains in different plates
Incubate
MIC testing – agar dilution method
A
C
B
D
0 ....... 0.25
0.5
1
2
μg/ml
Reading of results:
Strain
MIC (μg/ml)
A
B
>128
0.5
C
4
D
1
4 ....... 128
Useful to test
several strains
against a single
agent
MIC testing – E test (diffusion method)
Petri dish of MH medium
evenly inoculated with
standard inoculum
Plastic strip
containing a
gradient of
antibiotic concentration
Incubation
Inhibitory zone
(oval-shaped)
The point of intersection
of the margin of the inhibitory zone
with the strip indicates the MIC
MIC testing – E test (diffusion method)
Linea di regressione
che correla i valori di
MIC e le dimensioni
degli aloni di inbizione.
La linea è calcolata
utizzando dischetti
convenzionali.
Il Laboratorio di Microbiologia Clinica deve:
¾
isolare il batterio causa dell'infezione
¾
determinare la corretta identificazione a livello
di specie
¾
selezionare un’appropriata batteria di farmaci
da saggiare
¾
esprimere la sensibilità batterica secondo criteri
orientati alla terapia
Ceppo isolato dal singolo paziente
Identificazione
Saggio della CMI
Definizione della sensibilità / resistenza
ai farmaci saggiati del ceppo di isolamento clinico
(sulla base dei "breakpoints")
Scelta del farmaco per la chemioterapia
(fra quegli antibiotici ai quali il ceppo è risultato sensibile in vitro)
chemioterapia antibiotica RAZIONALE
Resistenza acquisita ai CHIINOLONI
per bersaglio modificato
Per mutazioni cromosomiche
che modificano l’affinità delle
topoisomerasi tipo II per i chinoloni
Girasi: mutazioni in gyrA or gyrB
Topo IV: mutazioni in parC or parE
Le mutazioni sono raggruppate in certe regioni dell’enzima dette
QRDR (Quinolone Resistance Determining Regions)
Esistenza di due bersagli con diversa affinità
per i chinoloni:
Fenotipi variabili a seconda delle mutazioni
I tre principali elementi che determinano la scelta
di un farmaco antimicrobico ed il successivo impiego
in terapia o in profilassi:
il germe patogeno
(identificazione e valutazione delle sensibilità e delle resistenze)
il paziente ed il quadro clinico
(definizione puntuale della gravità dell’infezione; attenta valutazione dei
fattori clinico-biologici legati all’ospite quali la situazione immunologica e
le compromissioni funzionali; considerazione di fattori socio-antropologici
del paziente e di fattori organizzativi)
il farmaco
(considerazioni di farmacodinamica/farmacocinetica e di
farmacotossicità; scelta delle vie e delle modalità ottimali di
somministrazione; valutazione dei costi)
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA
L’interpretazione degli scenari infettivologici delle
singole realtà locali e il controllo delle infezioni nelle
strutture sanitarie attraverso la sorveglianza dei
ceppi microbici e delle relative resistenze.