Turismo a Mondovì?

mondovì e dintorni
L’UNIONE MONREGALESE - MONDOVÌ, 26 FEBBRAIO 2014 - N. 9
mondovì Parla il presidente di Ascom - Confcommercio
Turismo a Mondovì?
«Serve un evento
di richiamo nazionale»
La ricetta di Carlo Comino.
Le ipotesi: montagne e mongolfiere
MARCO TURCO
MONDOVÌ
Portare a Mondovì il turismo. Quello
grande, quello che fa i numeri. Come?
«Con un evento di richiamo nazionale». Carlo Comino, il giovanissimo presidente Confcommercio, la vede così. Non
sarà spararla un po’ grossa? «E invece è
un sogno che ho nel cassetto fin dal primo giorno – dice –. Organizzare qualcosa di grosso e che coinvolga tutto il territorio, per superare il momento critico
che stiamo attraversando».
Comino, a Mondovì, è un cognome
che conoscono tutti: perché è il marchio
della pasticceria di Breo, vero centro della città. Da qualche mese Carlo Giorgio
Comino è il presidente di Ascom-Confcommercio Mondovì. Una settimana
fa era a Roma in rappresentanza della
categoria, a fianco dei “colleghi” di Confartigianato per la manifestazione di
protesta: «La situazione è proprio drammatica – spiega Comino –, siamo circondati da negozi che chiudono e mollano.
Uno scenario che anni fa era ribaltato:
per ogni saracinesca che si abbassava ce
n’era una, o più di una, che si alzava. Rilevare un’attività sembrava impossibile».
E oggi? «Oggi il lavoro bisogna quasi inventarselo. Serve cambiare rotta. Forse
è vero che in passato si è andati avanti
in un sistema “drogato”, il boom degli
anni ‘70 e ‘80 ha cambiato le abitudini e
oggi che siamo in piena crisi sembra che
non possiamo più permetterci nulla. Ma
non ha senso star qua fermi e limitarsi a
dire che ieri andava meglio: bisogna fare
qualcosa».
Comino lancia l’idea guardando alla
categoria che rappresenta, quella dei
commercianti. Ma poi chiarisce subito:
«Questo non vuol dire che io voglia “appropriarmi” della cosa, sia ben chiaro.
Anche se l’idea venisse da noi, ben venga allargare il discorso. Alle altre Associazioni e ai paesi attorno a Mondovì». Il
fulcro deve essere il turismo, ma in senso allargato: per il presidente di Ascom il
primo passo da fare è quello di superare i
confini comunali (e magari anche politici) e guardare a tutto il territorio. «Pensare in grande – dice – e inventarsi un
mondovì
Cena di Carnevale a sostegno
della “Casa do menor”
La sera di sabato 1° marzo presso i locali della Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria di Mondovì in via Cuneo, a Mondovì, verrà organizzata, dal
Gruppo missionario “Missione Sorriso”, la cena di Carnevale. Il ricavato sarà interamente devoluto alla “Casa do menor” di padre Renato Chiera. Prenotarsi
telefonando a Carla 338 3857766 - Silvana 338 2453170.
evento di richiamo, di portata nazionale, come fanno altrove. Ci sono territori
che hanno creato eventi, magari basati
sull’enogastronomia, di portata enorme.
Sprecare le forze in eventi piccoli non
serve».
E un’idea in proposito, Comino se l’è
fatta. Alzando lo sguardo e puntando,
letteralmente, al cielo. Ovvero: alle vette delle montagne e alle nuvole in cui si
muovono le mongolfiere, che a Mondovì sono “di casa”. «Abbiamo la fortuna di
vivere a fianco delle montagne, che sono
una risorsa turistica bi-stagionale: in inverno c’è lo sci, in estate si riempiono di
villeggianti che hanno una seconda casa
poco lontano da qua. Iniziamo a pensare a organizzare eventi in sinergia con
le stazioni turistiche. E poi… ci sono le
mongolfiere. Nei giorni del “Meeting”
dell’Epifania accade una cosa strana:
vedo comparire ovunque, sui TG e sui
giornali, il nome di Mondovì. È una bellissima manifestazione , tutti i monregalesi vanno a vedere le mongolfiere che
si alzano in volo. Perché non pensiamo
a un evento in grande stile? Io Ho questa ambizione. Spero che il territorio si
muova».
Festa finale del
progetto
“Ex Prima Classe” per il Campus Granda
Lezione di
difesa personale
dedicata
alle donne
Mercoledì 5 marzo
dalle ore 20, presso la
palestra comunale delle
Elementari del Ferrone a
Mondovì (corso Alpi), si
svolgerà una lezione gratuita di difesa personale
rivolta a tutte le donne:
il corso è promosso dalla Asd Fu Shindo Ryu
ed ha il patrocinio del
Comune di Mondovì
nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione della festa dell’8
marzo. Si tratta di una
serata a partecipazione
completamente gratuita
di formazione ed informazione sul protocollo
di sicurezza S.A.FE (Sistema Autodifesa Femminile): le interessate
a partecipare possono
presentarsi direttamente presso la palestra mercoledì 5 marzo, munite
di un paio di scarpe da
ginnastica, una tuta ed
una maglietta. «Si tratta
– spiegano gli istruttori
dell’Asd Fu Shindo Ryu –
di un corso che ha come
obiettivo l’insegnamento
di una corretta mentalità difensiva: moltissime
persone, in particolare le
donne, che si sentono più
a rischio di altri, ricercano un valido sistema di
autodifesa. Con il SAFE
si impara a valutare immediatamente la pericolosità dell’aggressore e
delle circostanze in cui ci
si trova, scegliendo quindi l’azione adeguata per
salvaguardare la propria
incolumità. Le partecipanti sono addestrate ad
afrontare e gestire, psicologicamente e fisicamente, una situazione di
pericolo. Le tattiche insegnate sono concepite per
poter essere imparate rapidamente. Tutte le tecniche, una volta apprese,
vengono poi eseguite e
riprovate in situazioni di
stress indotto».
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sanità
Ospedali: Mondovì e Savigliano al top
per i trapianti di cornee
I Coordinamenti ospedalieri per il trapianto degli organi degli Ospedali “S.S. Annunziata” di Savigliano e “Regina
Montis Regalis” di Mondovì si sono classificati, per il 2013,
tra i primi dieci migliori della regione in merito al “procurement” di cornee. L’Ospedale saviglianese si è posizionato
al secondo posto con un indice del 4,2% superato solo dall’Azienda Ospedaliera “Città della Salute e della Scienza” di
Torino, mentre l’Ospedale di Mondovi ha raggiunto la decima posizione con un indice del 2,6%. A comunicare questo importante risultato, il Coordinamento regionale delle
donazioni e dei prelievi di organi e tessuti. All’Ospedale di
Mondovì viene inoltre riconosciuta un’ottima capacità della struttura di rianimazione di riconoscere le situazioni di
morte encefalica. Nel corso del 2013 all’Ospedale di Savigliano sono state prelevate 20 cornee, a Mondovì 14, oltre
a 5 organi.
Dalla famiglia Bergese,
un grazie alla dott.sa Briatore
Riceviamo e pubblichiamo:
pubblichiamo: Gentilissima dottoressa Briatore, questa lettera le giungerà molto in ritardo rispetto ai tempi con cui noi fratelli Bergese avremmo voluto inviarla. Essere in 12 in famiglia ha molti lati positivi, ma comporta anche
che le decisioni vengano prese in comune e condivise da tutti
quanti. Lo scopo di questa nostra, se di scopo si vuol parlare, è
molto semplice: insieme, tutti quanti desideriamo ringraziarla
di cuore, per il grande impegno e per la dedizione che in questi
anni l’hanno indotta ad occuparsi di zia Martina. Non è stata
una di quelle zie “da manuale”, eccentricamente selvatica, forte e acuta, poco materna, ma ci ha insegnato la dignità nella
semplicità. Quel caos nella sua casa che aumentava di anno in
anno, senza che alcuno si scandalizzasse se non era tutto ordinato, la accomunava a nostro padre. La malattia di Martina e
le cure, che la sua lunga degenza richiedevano, l’hanno trovata
sempre benevola e presente, sia fisicamente, che moralmente,
di una disponibilità umana e priva di qualsiasi interesse, fatta
di tanta pazienza e devozione. Grazie, quindi, per la dedizione
con cui si è presa cura dell’intera famiglia di zio Andrea, Don
nella Parrocchia di Sant’Anna di Avagnina. Con questa nostra
missiva, speriamo di dimostrarle la nostra più viva gratitudine.
Le giunga un sentito e caloroso abbraccio da tutta la famiglia
Bergese.
fratelli Bergese - Fossano
mondovì altipiano
Parrocchia del Sacro Cuore:
i sacerdoti che l’hanno servita in 50 anni
All’interno degli appuntamenti previsti in queste settimane, per solennizzare il 50° anniversario della consacrazione
della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore a Mondovì Altipiano, anche un momento di memoria, preghiera e riconoscenza per i defunti della comunità, in particolare per i sacerdoti che l’hanno servita ed amata in questo mezzo secolo
e che “ora vivono in Dio”. E’ stato anche realizzato un opuscolo che li cita, con brevi cenni biografici: mons. Riccardo
Gardinali, mons. Corrado Moretti, don Gottardo Bellisio,
don Giuseppe Lanza, mons. Agostino Coccio, don Giorgio
Ravera, don Giorgio Capellino, mons. Giacinto Vinay, don
Lorenzo Miglino.
16 su 725
Il progetto “Ex Prima Classe”, finanziato
all’Associazione MondoQui dal CSV Società Solidale di Cuneo attraverso il Fondo regionale per il volontariato, sta per concludersi con una festa sabato 1º marzo, nella
Stazione FS di Mondovì Altipiano, dove,
proprio anche grazie ai fondi del progetto, è stata allestita una doppia sede, in locali che non erano più utilizzati: l’elegante
ex-sala d’aspetto di 1ª classe (da cui il nome
del progetto) e un altro locale battezzato
“Sala Franco Centro” dai ragazzi che lo frequentano, perché si afaccia sull’omonima
piazza, intitolata al giovanissimo martire
della libertà. Negli ultimi due anni, il progetto ha finanziato anche attività di educativa di strada e interventi di personale con
professionalità specifiche in ambiti educativi all’interno e nei dintorni della Stazione. All’evento conclusivo del progetto
sono invitati i ragazzi, gli operatori e i volontari delle Associazioni che hanno partecipato (oltre a MondoQui anche Libera,
AMALI, ANPI, Dalla parte dell’Educare,
Caritas, San Vincenzo, Ass. Papa Giovanni). In programma la presentazione delle
diverse attività, che continueranno anche
dopo la scadenza formale del progetto. La
giornata sarà così articolata: ore 16, proiezione del documentario “Ex Prima Classe”.
Dalle 16,30 alle 18: esibizione dei ragazzi
del laboratorio di break dance e dei gruppi rap “Mondovip” e “Giorni Contati”. Ore
18: laboratorio creativo. Ore 19: Aperitivo
interculturale. Dalle 20,30 in poi: Tango
con la “Milonga rebelde de Primera Clase”.
I due locali s’inaugureranno uicialmente
durante un evento successivo, al quale saranno invitate le autorità e tutti coloro che
hanno reso possibile la riqualificazione di
questi spazi: un significativo esperimento
di rigenerazione urbana partita “dal basso”.
Intervista a Roberto Turco, uno dei due
monregalesi selezionati. L’altro è Bruno Oreglia
Venerdì 21 febbraio a Pollenzo, sede
dell’Università di Scienze Gastronomiche, si è svolta la quarta edizione di
Campus Granda, iniziativa che quest’anno ha coinvolto 725 candidati,
tutti neolaureati, sotto i 30 anni. Dopo
un’accurata selezione, sono stati scelti 16 partecipanti da tutta la provincia, individuati da Professione Lavoro,
l’Agenzia di Cuneo che mette in contatto le aziende del territorio con una
selezione di candidati ideali (in quattro anni ne ha incontrati quasi 3.100,
coinvolgendo 23 aziende). L’anno scorso l’80% dei partecipanti aveva trovato
lavoro presso le aziende coinvolte. Abbiamo incontrato Roberto Turco (nella
foto sopra), giovane altipianese, attivo
in molti settori, che ha portato degnamente il nome della nostra città, insieme a Bruno Oreglia (nell’altra foto), inatico e gestionale.
gegnere telem
telematico
Roberto, raccontaci di questa
esperienza.
Il tutto è iniziato qualche mese fa,
“tra un lavoro e l’altro”, quando su Internet si cercano oferte e opportunità per nuove esperienze lavorative, e
ho incrociato il bando per partecipare
al progetto Campus Granda (gestito
da Roberto Verano) aperto ai giovani
neolaureati della provincia di Cuneo.
Dopo un colloquio di gruppo svolto in
una delle aziende partner del progetto
e un approfondito colloquio personale, mi sono ritrovato a partecipare alla
giornata finale. Veramente un’esperienza di rilievo, dove ho potuto cono-
scere da vicino i nomi delle aziende del
Cuneese coinvolte, riconosciuti anche
a livello nazionale e internazionale:
Abet Laminati, Giletta, Monge, Michelin, Merlo, CM-OPM, Gino.
Come si è svolta la giornata?
Dopo l’accoglienza e le dovute presentazioni delle aziende presenti e dei partecipanti ci è stato illustrato il “business
game” (curato dalla “Execo” di Diego
Malerba), dove a gruppi e con un budget dato, si dovevano raggiungere determinati obiettivi suddivisi in quattro fasi,
due al mattino e due al pomeriggio.
Cos’è un business game?
Il business game, per capirci meglio,
è una simulazione dove i partecipanti
possono provare a gestire casi aziendali
con elementi virtuali, e dove una squadra è in competizione con l’altra, come
vere aziende. Al termine di ogni fase e in
chiusura del gioco, in base alle scelte della squadra, si valuta chi ha fatto le scelte
strategiche aziendali migliori e chi si andrà a piazzare meglio il suo prodotto sul
mercato, anche questo virtuale.
Cosa ti porti a casa da questa giornata?
Innanzitutto per me è stato un grande traguardo aver superato la selezione
e aver preso parte a questo incontro. Per
tanto rinnovo i miei complimenti a tutto
lo staf dell’organizzazione per come si è
svolta la giornata. Inoltre incontrare nuove esperienze, fare gruppo con persone
grintose e determinate mi ha permesso
di capire che la dinamicità, la flessibilità e
il gioco di squadra sono fondamentali.
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