V 22infernobuddi

Scritti di Nichiren Daishonin
volume 5
INFERNO E BUDDITA’
Ho ricevuto le tue varie offerte. Per cominciare, sarei veramente felice di sapere
che lo scomparso signore di Ueno ha comunicato con te dall'aldilà, ma so che ciò non
è possibile. È probabile che tu lo abbia visto in sogno o che abbia avuto una visione.
Egli si trova sicuramente nella Pura Terra del Picco dell'Aquila, da dove ascolta e
veglia, notte e giorno, su questo mondo di saha. Tu, sua moglie, e i suoi figli avete
soltanto sensi mortali e perciò non potete vederlo né udirlo, ma sii certa che un giorno
vi riunirete a lui.
In tutte le tue vite precedenti avrai condiviso il vincolo del matrimonio con
tanti uomini quanti sono i granelli di sabbia dell'oceano, tuttavia, l'uomo che hai
sposato in questa vita è il tuo vero marito, perché ti ha condotto a praticare il sutra del
Loto. Devi riverirlo come un Budda: finché era in vita egli era un Budda vivente e ora è
un Budda defunto. Si è Budda sia in vita che dopo la morte. Questa è la profonda
dottrina di sokushin jobutsu1. Il quarto volume del sutra del Loto afferma:
«Abbracciare questo sutra equivale ad abbracciare la Buddità».
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1. Sokushin jobutsu: ottenere la Buddità così come si è. Al contrario degli insegnamenti precedenti,
nel sutra del Loto, grazie al potere della mistica Legge, un comune mortale può ottenere l'illuminazione
nella sua forma presente, senza bisogno di praticare per numerose vite.
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Né la Pura Terra né l'inferno esistono al di fuori di noi: entrambi esistono nei
nostri cuori. Chi si risveglia a questa verità è chiamato Budda, chi vive nell'illusione è
chiamato comune mortale. Il sutra del Loto ci risveglia a questa verità e, per chi
abbraccia il sutra del Loto, l'inferno diventa la terra illuminata. Un uomo, anche se ha
praticato gli insegnamenti provvisori per innumerevoli eoni, se si allontana dal sutra
del Loto vivrà sempre nell'inferno. Queste non sono parole mie, le hanno proclamate il
Budda Shakyamuni, il Budda Taho e tutte le emanazioni del Budda nell'universo
intero. Chi pratica gli insegnamenti provvisori è come un uomo bruciato dal fuoco che
entra di nuovo nelle fiamme o come un uomo annegato nell'acqua che si immerge di
nuovo fino al fondo. Chi non abbraccia il sutra del Loto è come se entrasse nel fuoco o
nell'acqua. Coloro i quali, affidandosi a cattivi compagni come Honen, Kobo e altri
calunniatori del sutra del Loto, credono nei sutra Amida e Dainichi, sono persone che,
[uscite] dalle fiamme, rientrano nelle fiamme o che, [uscite] dall'acqua, rientrano
nell'acqua. Come potrebbero mai sfuggire alle sofferenze? Senza dubbio cadranno
nell'abisso di fuoco degli inferni di tokatsu, kokujo e mugen, o cadranno in fondo al
ghiaccio degli inferni di guren e daiguren''. Il secondo volume del sutra del Loto
afferma: «Dopo la morte cadrà nell'inferno della
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2.
Tokatsu, kokujo e mugen: tre degli otto inferni caldi. Le descrizioni variano secondo i
sutra e i trattati. Tokatsu è l'inferno in cui i dannati combattono fra di loro con artigli di ferro e sono
torturati da guardiani armati di mazze di ferro e spade affilate. In kokujo i dannati vengono segati con
asce arroventate in due o più parti, a seconda delle misure del loro corpo. Le sofferenze sarebbero dieci
volte peggiori che nel precedente. L'ultimo e più severo è l'inferno di mugen (incessante sofferenza), in cui
soffrono coloro che hanno commesso i cinque peccati cardinali.
3.
Guren, daiguren: due degli otto inferni freddi. Nella Lettera a Niike, Nichiren Daishonin
scrive: «Guren Jigoku (inferno del loto rosso), è così chiamato perché il freddo intenso costringe a piegarsi
in due finché la schiena si spezza e la carne sanguinolenta emerge come un fiore di loto rosso cremisi. Vi
sono altri inferni ancora più terrificanti».
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sofferenza incessante e continuerà a ricadérvi per innumerevoli eoni».
Il tuo defunto marito è sfuggito a questi tormenti perché era un seguace di Nichiren, il
devoto del sutra del Loto. Un passo del sutra dice: «Anche se precipiteranno in un
gran fuoco, essi non si bruceranno ... Se saranno travolti da una grande inondazione,
recitando il suo nome si troveranno immediatamente nell'acqua bassa»4. Un altro
passo dice: «[La fortuna di un credente] non può essere bruciata dal fuoco, né corrosa
dall'acqua»5. Come è rassicurante!
Tu puoi pensare che l'inferno, le mazze di ferro dei suoi carcerieri, le urla delle
torture degli Aborasetsu6 esistano da qualche parte, in un luogo speciale, ma non è
così. Questo è un insegnamento di fondamentale importanza, tuttavia io lo impartirò a
te così come il bodhisattva Monjushiri espose per la figlia del re dei Naga
l'insegnamento segreto di sokushin jobutsu. Dopo averlo udito, sforzati ancora di più
nella fede. Colui che udendo l'insegnamento del sutra del Loto rafforza ancor più la
sua fede è un vero ricercatore della Via. T'ien-t'ai disse: «Dall'indaco, un azzurro
ancora più intenso»7. Il significato di queste parole è che una cosa tinta con le foglie
dell'indaco diventa più azzurra della pianta stessa. Il sutra del Loto è l'«indaco», la
profondità della pratica è l’«azzurro ancora più intenso».
I due ideogrammi della parola jigoku si possono leggere come "scavare una
fossa nella terra". Per colui che muore si scava una fossa: questa è jigoku. Le fiamme
della cremazione sono le fiamme della sofferenza incessante. La moglie, i figli e
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4. Sutra del Loto, cap. 25.
5. Ibidem, cap. 23.
6. Aborasetsu (sanscrito Avoruksa): carcerieri dell'inferno con testa di bue e mani umane. Si dice
che colpiscano i dannati con spade affilale come rasoi.
7. Maka shikan, vol. 1.
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i parenti che si affannano intorno al morto sono i guardiani dell'inferno, gli
Aborasetsu. I lamenti dei familiari sono le voci dei guardiani dell'inferno. Il bastone
lungo due shaku e mezzo8 è la mazza di ferro [dei carnefici]. I cavalli e i buoi [del carro
funebre] sono i demoni con testa di cavallo e di bue e la tomba stessa è la grande
fortezza della sofferenza incessante. Gli ottantaquattromila calderoni sono gli
ottantaquattromila bonno. Il defunto che lascia la sua casa inizia il viaggio verso la
montagna della morte e la riva del fiume su cui sostano nel dolore i suoi figli devoti, è
il fiume dei tre passaggi9. È inutile cercare l'inferno altrove.
Coloro che abbracciano il sutra del Loto possono cambiare tutto questo. Per
loro l'inferno diventa la Pura Terra illuminata, le fiamme ardenti si trasformano nella
torcia della saggezza del corpo di retribuzione del Budda, il suo cadavere diventa il
corpo della Legge del Budda e l'abisso di fuoco diventa la "grande stanza della
compassione"10 del corpo di manifestazione del Budda. Il bastone è il bastone della
realtà della mistica Legge, il fiume dei tre passaggi è l'oceano di "nascita e morte sono
nirvana" e la montagna della morte è il grande picco di "desideri terreni sono
illuminazione".
Devi capire questo. Prendere coscienza di ciò è Sokushin Jobutsu, è
kaibutchiken (aprire l'occhio della saggezza del Budda). Solo così Devadatta trasformò
l'inferno della sofferenza incessante nel paradiso della luce eterna e la figlia del re dei
Naga raggiunse la Buddità senza cambiare la sua forma di serpente.
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8. Bastone lungo due shaku e mezzo: bastone lungo circa 75 cm.
9. Fiume dei tre passaggi (Sanzu no aiga): fiume infernale con tre passaggi che i morti devono
attraversare a seconda del loro karma. La strada di fuoco conduce al mondo d'inferno, quella di sangue
porta al mondo di animalità e quella delle spade al mondo di collera.
10. Grande stanza della compassione: il Budda, indossando la "veste della pazienza", risiede nella
"stanza della compassione", seduto sul "trono della saggezza".
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Il sutra del Loto conduce all'illuminazione anche coloro che vi si oppongono.
Questo avviene in virtù del singolo carattere myo. Il bodhisattva Nagarjuna ha scritto:
« [Il sutra del Loto] è come un bravo medico in grado di trasformare il veleno in
medicina»11. Miao-lo ha detto: «Dove si trova la terra eternamente illuminata al di
fuori di Bodhi Gaya? Essa non si trova al di fuori di questo mondo di saha»12. Egli
diceva anche: «La vera entità è invariabilmente rivelata in tutti i fenomeni e tutti i
fenomeni possiedono invariabilmente i dieci fattori. I dieci fattori agiscono
invariabilmente nei dieci mondi e i dieci mondi racchiudono invariabilmente "corpo e
terra"»13.
Il sutra del Loto afferma: «La realtà di tutti i fenomeni può essere compresa e
condivisa solo fra Budda. In ogni fenomeno, tale è l'aspetto, tale la natura ... tale è la
coerenza dall'inizio alla fine». Un brano del capitolo Juryo dice: «Il tempo è illimitato e
sconfinato ... da quando io in realtà ho ottenuto la Buddità», In questo brano, «io»
indica i dieci mondi e, poiché tutte le persone dei dieci mondi possiedono innata la
natura di Budda, esse dimorano nella Pura Terra. Nel capitolo Hoben si legge: «Tutti i
fenomeni sono manifestazioni della Legge e sono essenzialmente eterni». Poiché
[nascita e morte] sono manifestazioni eterne della vita che continua nelle tre
esistenze, non c'è nulla di cui rammaricarsi o di cui temere. Persino le otto fasi
dell'esistenza del Budda14 sono soggette alla legge di nascita e morte. I devoti del sutra
del Loto sono illuminati a tutto ciò, questo è sokushin jobutsu.
Poiché il tuo defunto marito era un devoto di questo sutra, egli ha senza dubbio
ottenuto l'illuminazione. Non dovresti
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11. Daichido ron.
12. Hokke mongu ki, vol. 26.
13. Kongobei ron.
14. Otto fasi dell'esistenza del Budda: 1) discesa dal cielo, 2) entrata nel corpo
materno, 3) uscita dal corpo materno, 4) rinuncia alla vita secolare, 5) vittoria sui
demoni, 6) conseguimento dell'illuminazione, 7) predicazione della Legge 8) entrata
nel nirvana.
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dolerti tanto della sua morte, eppure, per un comune mortale dolersi è naturale. Ciò
accade anche ai santi. Alla morte del Budda Shakyamuni, i suoi maggiori discepoli, che
pure erano illuminati, piansero mostrando un comportamento da esseri umani.
Continua a offrire preghiere devote per tuo marito. Le parole di un saggio del
passato: «Basa la tua mente sulla nona coscienza e la tua pratica sulle sei coscienze»15,
sono perfettamente giuste. Questa lettera contiene uno degli insegnamenti più
preziosi di Nichiren. Conservalo sempre nel tuo cuore.
Rispettosamente, Nichiren
11 luglio
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15. Fonte ignota: la nona coscienza (coscienza amala, immacolata) è l'essenza della nostra vita, la
forza purificatrice fondamentale, la Legge di Nam-myoho-renge-kyo. Le sei coscienze sono le percezioni
dei cinque sensi, vista, udito, odorato, gusto e tatto, più la sesta coscienza, cioè la facoltà che integra le
prime cinque percezioni.
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Ueno Dono Goke-ama Gozen Gohenji (Jigoku soku Jakko Gosho)
Gosho Zenshu, pag. 1504
Scritto VII luglio 1274, a 53 anni, da Minobu
Destinato a Goke-ama
CENNI STORICI - Il Daishonin scrisse questo Gosho l’11 luglio del 1274, due mesi dopo
essersi ritirato sul monte Minohu, all'età di 53 anni. È indirizzato alla madre di Nanjo
Tokimitsu, signore del distretto di Ueno, in ringraziamento per le offerte da lei fatte
per il riposo del defunto marito. Rimasta vedova nel 1265, Goke-ama allevò da sola i
nove figli e fu una fedele credente sino alla morte.
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