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SCRITTI DI NICHIREN DAISHONIN
VOLUME 7
ASPIRARE ALLA TERRA DEL BUDDA
Ora siamo nell'ultima decade dell'undicesimo mese.
Quando vivevo a Kamakura nella provincia di Sagami, credevo che il succedersi
delle quattro stagioni fosse lo stesso in tutte le province, ma nei due mesi1 da quando
sono arrivato in questa provincia nordica di Sado, venti gelidi soffiano senza pausa, e,
seppure vi sono momenti in cui cessa di cadere la neve ghiacciata, non si vede mai la
luce del sole. Sento gli otto inferni gelidi2 in questo mio corpo. Il cuore della gente di
qui è uguale a quello delle bestie, non riconoscono né sovrano, né genitori, né
maestro. Ancor meno distinguono fra la verità e l'errore nel Buddismo, o fra buoni e
cattivi maestri. Ma non mi dilungherò oltre.
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1. Nichiren Daishonin arrivò a Sado il 28 del decimo mese, quindi quando scrisse questa lettera in
realtà erano passati meno di trenta giorni, ma, secondo l'uso giapponese, dice che vi aveva soggiornato
due mesi, cioè gli ultimi giorni del decimo e parte dell'undicesimo.
2. Otto inferni gelidi: inferni che si troverebbero sotto il continente di Jambudvipa. Sono elencati
nel Sutra del Nirvana: 1) inferno di Hahava, 2) di Atala, 3) di Alala, 4) di Ababa, 5) del loto blu, 6) del loto
rosso-sangue, 7) del loto scarlatto e 8) del loto bianco. I primi quattro prendono il nome dalle grida dei
dannati tormentati dal freddo, gli ultimi quattro dall'aspetto delle loro carni lacerate dal gelo.
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Quando ho rimandato indietro da Teradomari il prete laico inviato da te il
decimo giorno del decimo mese per accompagnarmi, gli ho affidato alcuni
insegnamenti3 che ho scritto per te. Come avrai capito da tale scritto, l'avvento della
grande Legge è già davanti ai tuoi occhi. Nei più di duemiladuecento anni passati dalla
morte del Budda, in India, Cina, Giappone e in tutto il mondo [come affermò il Gran
Maestro T'ien-t'ai], Vasubandhu e Nagarjuna la percepirono nei loro cuori, ma non la
insegnarono. Essi predicarono gli insegnamenti adatti ai tempi»4. T'ien-t'ai e Dengyo
vi accennarono genericamente, ma lasciarono la sua propagazione al futuro. Ora
questa Legge segreta, l'unica grande ragione dell'avvento di tutti i Budda, si diffonderà
per la prima volta in questo paese. E non è forse Nichiren la persona che la propaga?
I presagi del suo sorgere sono già apparsi. Il grande terremoto della passata era Shoka5
fu un presagio di grandezza senza precedenti, mai verificatosi nelle dodici generazioni
di governanti divini6, nei novanta regni di imperatori umani7 e nei più di
duemiladuecento anni dalla scomparsa del Budda. Il capitolo Jinriki afferma: «Poiché
[ci sarà chi] con fede abbraccerà questo sutra prima della morte del Budda, tutti i
Budda si rallegreranno e mostreranno i loro illimitati poteri
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3. Lettera da Teradomari, scritta a Toki Jonin il 22 del mese precedente.
4. Maka shikan, vol. 5.
5. Rovinoso terremoto che la sera del 23 agosto del 1257 colpì la zona di Kamakura distruggendo
tutti i templi e i santuari della città.
6. Dodici generazioni di governanti divini: le sette divinità celesti e le cinque divinità terrene che
avrebbero governato il Giappone prima del primo imperatore umano, Jimmu. La prima divinità terrena fu
Amaterasu Omikami, la dea del Sole, considerata la progenitrice della famiglia imperiale.
7. Novanta regni di imperatori umani: dal primo imperatore Jimmu (regno 660-585 a.C.)
all'imperatore Kameyama (regno 1259-1274).
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mistici». Esso parla anche di "tutte le leggi del Budda"8. Una volta che sarà diffusa
questa grande Legge, gli insegnamenti precedenti, e gli insegnamenti shakumon del
Sutra del Loto non procureranno più il minimo beneficio. Il Gran Maestro Dengyo
afferma: «Quando sorge il sole, le stelle scompaiono»9. E nella prefazione scritta dal
prete Tsun-shih10 si legge: «All’inizio dell'Ultimo giorno della Legge [il Buddismo sorge
a oriente e] illumina l'occidente». Questa grande Legge è già apparsa. I segni che
annunciano il suo avvento sorpassano di gran lunga quelli delle epoche precedenti.
Riflettendo sul loro significato, ho capito che il tempo [della propagazione] è giunto. Il
sutra afferma: « (Tra questi bodhisattva) quattro guidavano l'intera moltitudine; il
primo ha nome Jogyo...»11. Dice anche: «Chi è in grado di abbracciare questo sutra
nell'epoca corrotta dell'Ultimo giorno della Legge...»12, e «Afferrare il monte Sumeru e
scagliarlo lontano...»13.
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8. Nel capitolo Jinriki (ventunesimo), Shakyamuni trasferendo la Legge al bodhisattva Jogyo dice:
«Ho brevemente descritto in questo sutra tutte le leggi appartenenti al Budda, tutti i mistici poteri che il
Budda usa a suo piacere, tutti i tesori segreti del Budda e tutte le profonde pratiche del Budda».
9. Nel Tendai Hokkeshu dempoge, Dengyo paragona il Sutra del Loto al sole e gli insegnamenti
provvisori alle stelle, mentre qui il Daishonin paragona Nam-myoho-renge-kyo al sole, gli insegnamenti
provvisori e lo shakumon del Sutra del Loto, alle stelle.
10. Tsun-shih (964-1032): prete della scuola T'ien-t'ai in Cina, che scrisse un'introduzione al Daijo
shikan homon (Metodo mahayana di contemplazione) di Nan-yueh (515-577), maestro di T'ien-t'ai. L'opera
era andata perduta in Cina finché Jakusho, prete Tendai giapponese, ne portò una copia dal Giappone. Per
questo Tsun-shih disse che il Buddismo "sorge a oriente". Il Daishonin qui parafrasa questa sua
espressione.
11. Sutra del Loto, cap. 15.
12. Ibid., cap. 17.
13. Ibid,. cap. 11. È una parte della sezione in versi che descrive le sei azioni facili e le nove azioni
difficili. «Afferrare il monte Sumeru e scagliarlo lontano nelle innumerevoli terre del Budda, non è difficile
... Ma nei terribili tempi dopo la scomparsa del Budda, poter predicare questo sutra, questo è davvero
difficile!»
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Desidero che tu raccolga e conservi i cinque fascicoli di cui ti ho parlato, che
contengono i brani principali di vari sutra e del Daichido ron. Abbi cura che i brani
principali dei trattati e dei commentari non vadano dispersi. Dì ai giovani preti di non
trascurare i loro studi. Non devi affliggerti troppo per il mio esilio: era stato predetto
nei capitoli Kanji e Fukyo14.
La vita è limitata e non dobbiamo attaccarci troppo ad essa. Ciò a cui dobbiamo
aspirare, dopo tutto, è la terra del Budda.
Nichiren
Il 23 novembre dell'ottavo anno di Bun'ei (1271)
Sto rimandando indietro alcuni dei giovani preti [che mi hanno accompagnato].
Chiedi a loro come è questa provincia e in quali circostanze vivo. È impossibile
descriverle in una lettera.
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14. Capitoli Kanji e Fukyo: tredicesimo e ventesimo capitolo del Sutra del Loto. Nel capitolo Kanji
innumerevoli bodhisattva giurano di predicare il sutra nella terribile epoca dopo la scomparsa del Budda e
descrivono le persecuzioni che subiranno. Il capitolo Fukyo racconta la storia del Bodhisattva Fukyo che
perseverò nella sua pratica nonostante gli insulti e gli attacchi della gente, ottenendo infine la suprema
Illuminazione.
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Toki Nyudo Dono Gohenji (Ganbo Bukkoku no koto)
Gosho Zenshu, pag. 955
Scritto il 23 novembre 1271, a 50 anni, da Sado
Destinato a Toki Jonin
CENNI STORICI - Questa è la prima lettera scritta dal Daishonin a Sado. Vi era
sbarcato il 28 ottobre del 1271 e il primo giorno dell'undicesimo mese arrivò a
Tsukahara, un campo desolato usato come cimitero, dove fu relegato in una cappella
abbandonata dalle cui assi cadenti e sconnesse entrava il vento e la neve.
Il destinatario è Toki Jonin, vassallo del Signore Chiba della provincia di
Shimosa. Convertito nel 1253, era un uomo colto e un credente devoto e a lui il
Daishonin inviò molti scritti importanti, fra i quali Il vero oggetto di culto. Come
risulta da questo Gosho, il Daishonin chiese a Toki Jonin di prendersi cura dei suoi
libri e dei suoi appunti.
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