MERCOLEDÌ 42 CULTURA & SPETTACOLI MILANO - Dagli ultimissimi giochi elettronici ai classici di sempre, dalle costruzioni ai trenini, dalle bambole ai robot. Alla settima edizione di G! come Giocare, a Fieramilanocity 19 NOVEMBRE Fieramilanocity apre i giochi da venerdì a domenica prossimi. Oltre 100 aziende, tra le principali del settore, mettono a disposizione del pubblico i giocattoli e i gio- chi del loro catalogo, comprese le novità del prossimo Natale tutte da scoprire e provare!. Ospiti speciali di questa edizione: le miti- che Tartarughe Ninja, i battaglieri Power Rangers, le fantastiche Winx, i coloratissimi cosplay degli eroi Marvel e di My Little Pony, 2014 gli amici di Sylvanian Families, e, soprattutto, un Darth Vader (il cattivissimo di Star Wars) alto più di due metri costruito dai visitatori con più di 50.000 mattoncini. Da Gorizia a Varese per Van De Sfroos Antonietta Nucera: «Dopo averlo scoperto a Sanremo mi sono messa a studiare il dialetto lombardo» Antonella Visconti, poesia da cogliere VARESE - Prof. amatissima dei Licei Manzoni di Varese e slammer acclamata: Antonella Visconti domenica a Milano ha conquistato la quinta selezione di Expoetry Slam, la serie di sfide in versi ideate dalla casa editrice Abrigliasciolta diretta da Ombretta Diaferia. Una poetessa varesina ha conquistato così il pubblico che ha giudicato le performance al Chiostro del Piccolo Teatro durante la manifestazione BookCity, arbitrate da Tiziana Cera Rosco (prima finalista della scorsa stagione). Ad accedere alla finale di marzo (che è anche la semifinale lombarda di LIPS-Lega Italiana Poetry Slam) sarà però Davide Scarty DOC Passoni, di Monza Brianza (il secondo classificato), in quanto Visconti si era già classificata durante la prima sfida lo scorso maggio, nella performance poetica notturna organizzata a Luino. La vincitrice di domenica sarà però protagonista di stasera durante la selezione di Expoetryslam che ritorna al Twiggy Cafè in via De Cristoforis 5, diventato ormai il punto di riferimento degli appassionati di poesia contemporanea. L'appuntamento con questa nuova sfida vedrà infatti Visconti nelle vesti di eMCee, ovvero "Maestra La poetessa di cerimonie" nell'ultimo apAntonella Visconti puntamento di novembre della stagione Aloud from The Poets Cafè, in programma oggi alle 21.30. La sesta selezione vedrà 5 slammer, di cui 4 provenienti da Varese e provincia: a parte il milanese Giuseppe Ciarallo, gli altri performer saranno Leila Rossi (Luino), Marco Tavazzi (Varese), Sandro Sardella (Varese) e Thomas Maria Croce (Cavaria con Premezzo), già apprezzati protagonisti della scorsa stagione. Visconti sarà di nuovo al Twiggy dopo l'emozionante esperienza vissuta lo scorso 5 maggio: in quell' occasione ha dato vita a una performance insieme a Marc Kelly Smith, il padre mondiale del Poetry Slam, ospite speciale a Varese. L'insegnante è sempre stata apprezzata dal pubblico nei due slam cui ha partecipato, classificandosi al primo e al secondo posto. Visconti è anche una delle protagoniste degli eventi di poesia itinerante Carovana dei Versi, oltre alla sua quotidiana attività di promozione dl valore della poesia tra i suoi studenti. Vesna Zujovic VARESE - D’accordo, per Nino D’Angelo si è mosso il mondo ma di spettatori pendolari ne ha avuti anche Davide Van De Sfroos. Per lui all’UCC Teatro c’era una donna arrivata da Gorizia. Attiva nel mondo della scuola, Antonietta Nucera è un’ammiratrice composta ma estremamente convinta. «Ho scelto la data di Varese perché volevo vedere il tour di Van De Sfroos, se poi farà tappa anche dalle mie parti mi concederò volentieri il bis». Lei non è una fan della prima ora. «Mi piacerebbe poterlo dire ma non è così. Non conoscevo Davide fino a quando l’ho visto al Festival di Sanremo. È stata una folgorazione. "Yanez", con la sua carica di allegria, mi ha subito entusiasmato e mi è piaciuto il modo in cui lui la interpretava, il suo modo di stare sul palco, di rapportarsi con la gente. Mi ha dato l’impressione di grande autenticità». Impressione rafforzata dopo averlo conosciuto meglio. «Stimo profondamente il Van De Sfroos artista, al punto da scegliere di non fare classifiche per i suoi dischi considerandoli tutti di uguale valore ma stimo forse an- Antonietta Nucera, di Gorizia, spettatrice speciale del Tùur Teatràal di Davide Van De Sfroos all’UCC Teatro di Varese (foto Blitz) che di più la persona. Di una bontà d’animo rara da trovare. Intendo in generale, non solo nel mondo dello spettacolo». Catturata dalla musica, Antonietta Nucera, ha voluto andare oltre. «Vero, si può amare il repertorio di un artista anche senza comprenderne i testi; non penso infat- ti che tutti capiscano tutto delle rockstar americane e inglesi che applaudono. Dunque avrei potuto accontentarmi di ascoltare le canzoni di Davide Van De Sfroos come se si trattasse di uno straniero. Essendo però curiosa, sono andata a fondo, arrivando dove volevo nell’unico modo pos- sibile, mettendomi cioè a studiare il dialetto lombardo. All’inizio ho fatto un po’ di fatica, ora credo di cavarmela abbastanza bene». Che imparare in età adulta una lingua diversa dalla propria sia un compito non facile lo sostiene anche Giancarlo Giorgetti, deputato leghista, uno dei tanti varesini presenti venerdì scorso all’UCC per il Tùur Teatràal. «Meno male che c’è Davide Van De Sfroos - sottolinea - a far scoprire o riscoprire importanza e bellezza del nostro dialetto ai giovani». Parola di uno che il cantastorie di acqua dolce lo segue da molto tempo e che in concerto l’ha visto «persino a Roma». In realtà chi pensa che Davide Bernasconi - così è registrato all’anagrafe - piaccia solo a Como e a Varese («dove i suoi cd - ricorda Mauro Gritti della Casa del Disco - vendono quanto quelli di Vasco Rossi») sbaglia di grosso. Il "cauboi" può infatti vantare ammiratori in molte regioni d’Italia; Vallasaccarda, comune in provincia di Avellino, l’ha nominato cittadino onorario. Senza dimenticare Paolo Carù da Gallarate; per lui Davide potrebbe piacere molto anche negli States. Diego Pisati FESTIVAL Questa sera a Castellinaria il documentario di Alessandro Leone e Massimo Donati Un "Fuoriscena" varesino a Bellinzona BELLINZONA - Entra nel vivo il festival Castellinaria, il festival del cinema giovane giunto alla ventisettesima edizione. Un festival molto amato perché coinvolge le scuole del Canton Ticino ed è aperto anche a quelle di Piemonte e Lombardia. Si svolge all'Espocentro, è presieduto dal critico Gino Buscaglia che ne è anche il fondatore, il direttore artistico è Gianfranco Zappoli. Oltre alle proiezioni e agli incontri con protagonisti del cinema di fama internazionale, vengono organizzati laboratori e atelier. Castellinaria organizza anche la sezione "Cinema e Gioventù" al festival del Film di Locarno. Pienone con più di cinquecento spettatori nella giornata di apertura, sabato 15, per l'anteprima del film di Silvio Soldini e Giorgio Garini, "Un albero indiano", con protagonista lo scultore bolognese non vedente Felice Tagliaferri già protagonista del precedente film di Soldini "Per altri occhi". Il film è stato riproposto domenica pomeriggio in un evento speciale a cui si poteva assistere con gli occhi bendati e utilizzare la speciale apparecchiatura che permette ai non vedenti di "vedere" i film. Tra gli appuntamenti di rilievo del festival la serata speciale questa sera alle 20.45 dedicata a Fuoriscena di Massimo Donati e del varesino Alessandro Leone, racconto corale che abbraccia un anno nella vita dei giovani allievi dell'Accademia Teatro alla Scala. La proiezione sarà preceduta da un’esibizione di Ludmilla Bauerfeldt, soprano, diplomata all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala, che compare anche sullo schermo. Il film sve- la il backstage del percorso di formazione dei quattro dipartimenti che compongono l’Accademia (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori e Management). Un’immersione nell’intimità, nella spettacolarità, nel rigore: percorrere la strada verso il tempio della Scala è un privilegio che in cambio chiede tutto. Domani, alle 20.45, ospite d'onore sarà l'attore Luigi Lo Cascio che presenterà il film "Marina", dedicato alla vita del cantante Rocco Granata, celebre in tutto il mondo grazie alla canzone "Marina". Il film ha avuto un successo strepitoso in Belgio dove viveva Granata. Venerdì serata dedicata a Castellincorto, i corti migliori saranno premiati dal pubblico in sala e gran finale sabato con le premiazioni e il film di chiusura, Due giorni e una notte" dei fratelli Dardenne. Ambretta Sampietro Che bella la Cassano nel videoclip del rapper Dydo CASSANO MAGNAGO - «Per chi è nato in provincia e ama la sua città». Si apre così "Cassano", il nuovo brano scritto dal rapper Dydo, il cui video è stato presentato sabato pomeriggio al Civico 32 di Cassano Magnago (che appare anche nella clip) davanti a un folto pubblico. Una vera dedica d'amore alla città che l'ha visto crescere e formarsi: lunedì il video è stato caricato sul celebre portale YouTube e in meno di 24 ore ha superato le 1.600 visualizzazioni. «Già da un po' mi girava in testa l'idea di realizzare un brano riassumendo la mia storia e passando attraverso i principali luoghi di Cassano», ha spiegato il rapper varesino. Una canzone scritta una sera, di getto, mentre era a casa. L'artista e il suo team (Morsi All'Anima Videomaking, con fotografia e regia di Emanuele D'Amato) hanno lavorato in tempi record: 3-4 giorni per scrittura, registrazione e mixaggio del brano (che è un singolo non presente in un album), circa 10 giorni per la relizzazione del video. Immagini in cui i cassanesi riconosceranno facilmente i luoghi del cuore come il parco della Magana, via San Giulio, via 4 novembre e il campo dove si allena la squadra cittadina, la Union Villa. «Vedendo la presentazione di sabato e la partenza del video devo dire che la città sta rispondendo benissimo», ha proseguito il rapper. "Cassano" è un inno al valore delle proprie radici: «questo passo per me era importante – ha spiegato Dydo – io che viaggio per lavoro, quando torno a Cassano Magnago mi sento sempre a casa. È un po' il mio punto fermo». L'altro aspetto che ha voluto sottolineare il rapper è l'importanza del proprio passato: «volevo ricordare a tutti coloro che spesso si lamentano delle proprie città che i nostri ricordi più belli hanno come sottofondo la voce dei luoghi in cui si è cresciuti». Tra l'altro Dydo si sta impegnando molto per le nuove generazioni di cassanesi, a partire dai i corsi di scrittura rap per ragazzi che hanno portato al video "Non Chiamarlo Gioco" contro il gioco d'azzardo. Ora l'artista varesino sta anche lavorando a una nuova associazione sempre dedicata ai più giovani. Per quanto riguarda i progetti discografici, a febbraio-marzo uscirà il nuovo album del suo duo Huga Flame (con Livio), anticipato dal primo singolo a fine dicembre. V.Z. Il rapper Dydo sul campo della Union Villa di Cassano Magnago
© Copyright 2024 Paperzz