SABATO 5 LUGLIO MALPENSA 2014 27 Piastra, una speranza per la fontana Nonostante fosse già deliberata la demolizione l’assessore vuole provare a salvarla IN VIALE TICINO Ladri tentano l’assalto al chiosco ma i carabinieri li mettono in fuga LONATE POZZOLO - I malviventi non ce l’hanno fatta. Volevano assaltare il distributore di benzina di viale Ticino, ma i carabinieri li hanno messi in fuga. Durante la notte la banda ha tentato di forzare la porta di ingresso del bar della stazione di servizio per portarsi via il denaro contenuto all’interno del registratore di cassa. Ma qualcuno li ha notati e ha chiamato il 112. I militari si sono precipitati sul posto, costringendo i ladri ad abbandonare gli arnesi da scasso e a scappare a gambe levate verso i boschi, riuscendo a far perdere le proprie tracce. Ora gli inquirenti lavoreranno sui rilievi scientifici effettuati nella struttura. CARDANO AL CAMPO - E’ un tenta- di 159 euro. tivo in extremis quello che la nuova ammi- Da quel momento partì un lungo braccio nistrazione è decisa a mettere in atto, per di ferro tra l’ente pubblico e il gestore delcapire se sia davvero così necessaria la de- la rete stradale, che sembrava ormai prosmolizione della fontana, mai entrata in simo alla conclusione con il Comune funzione nemmeno un giorno, e se tutte le pronto ad alzare bandera bianca. Dopo opere accessorie elencate dai tecnici deb- aver fatto opposizione al prefetto di Varebano essere davvero realizzate. Insomma, se e dopo aver fatto ricorso davanti al giula questione sul tavolo del neoassessore ai dice di pace all’ordinanza del prefetto Lavori pubblici, Vincenzo Proto, è que- che, nella sostanza, dava ragione ad Anas, sta: l’amministrazione dovrà investire al- l’amministrazione ha imboccato la strada tri soldi in aggiunta ai 300mila euro circa del dialogo con la controparte e lo scorso già spesi per un’opera terminata nel 2012 gennaio ha dato incarico a un tecnico di e mai inaugurata? Parliamo della famosa realizzare uno studio per adeguare la piapiastra. stra alle richieste. Tre in particolare: la liPer i componenti dell’amminimitazione dell’utilizzo dei parstrazione precedente non cheggi con divieto d’accesso c’erano ormai più dubbi e hanai mezzi pesanti, la messa in Era stata l’Anas sicurezza del parapetto sul no deliberato di togliere la fontana con una riunione di giunponte della 336 e la demolizioa pretendere ta convocata lo scorso magne della vasca d’acqua. l’eliminazione gio, cinque giorni prima delle Sembrava una strada ormai della vasca. elezioni. Secondo loro, l’elitracciata, insomma. Ma siccominazione della vasca era il me la prossima udienza davanOra la pratica prezzo da pagare per arrivare ti al giudice di pace è fissata è tornata in finalmente al taglio del nastro per il prossimo ottobre, Proto mano a della piastra di copertura delha deciso di prendersi il temla 336, ovvero quello spazio Vicenzo Proto: po necessario per approfondipubblico di fronte all’asilo re e riprendere in mano una colui che San Francesco riqualificato e questione che, almeno fino a seguì la arredato nella primavera del maggio 2012, conosceva berealizzazione 2012. Il progetto era di buon ne. Dal 2007 al 2012, infatti, gusto: oltre alla creazione di dell’opera mai ha gestito la delega ai Lavori settanta posti auto, infatti, conpubblici durante il secondo inaugurata templava anche un’ampia mandato Aspesi e la riqualifipiazza pedonale, una scalinacazione della piastra è una parta di raccordo con piazzale tita che ha gestito in prima perGhiringhelli, la pavimentazione in cubetti sona. Proprio ieri mattina ha richiesto tutdi porfido, un’area verde, il rifacimento in ti i documenti al responsabile di settore e muratura della rotatoria di via San France- sta studiando se ci sia un’alternativa alla sco e persino una fontana che, stilizzata, scelta arrendevole dei suoi predecessori. riproduceva il perimetro territoriale di Prima di rinunciare alla fontana e prima Cardano. Ad autunno 2012 le opere erano di spendere altri soldi per raderla al suolo, mai terminate, ma l’inaugurazione non ar- insomma, vale la pena fare un ultimo tenrivava. Il perché emerse qualche mese più tativo. Non è soltanto una questione di ortardi: l’Anas giudicò abusive una parte goglio, c’è anche il lato economico da delle opere, ne ordinò l’immediata rimo- non trascurare. zione e comminò una sanzione pecuniaria G.C. Uccise la moglie: chiesti diciannove anni Erica Ferazza, psicologa arsaghese, venne ammazzata con 51 coltellate ARSAGO SEPRIO - Uccise la moglie Erica Ferazza, con cinquantuno coltellate, sotto gli occhi della figlia che urlava «mamma, mamma». Per Paolo Rao il pubblico ministero Vartan Giacomelli ha chiesto diciannove anni e quattro mesi di carcere. Lo ha fatto l’altro giorno al termine della requisitoria davanti al gup di Padova Domenica Gambardella. L’accusa è certa: quel giorno - i fatti accaddero nel capoluogo veneto il 7 ottobre del 2012 - l’ingegnere era pienamente consapevole delle sue azioni. Anzi, il trentunenne che risponde di omicidio volontario aggravato dalle minacce nei confronti della bambina - aveva già pensato, immaginato, quel delitto, incapace com’era di accettare la fine della storia d’amore con la giovane psicologa di Arsago Seprio. L’aggressione sarebbe durata pochi minuti, durante i quali Erica cercò tenacemente di ripararsi dai colpi, lo dissero le lesioni sulle mani e sugli avambracci e lo raccontano anche le agghiaccianti strisciate di sangue lasciate dalla vittima sulle pareti dell’alloggio e sulla porta d’ingresso. A quanto pare, infatti, Erica era riuscita a fuggire sul pianerottolo, invocando aiuto a squarciagola, mentre la bambina piangeva disperata. Ma Rao l’avrebbe agguantata, trascinata di nuovo all’interno dell’abitazione e finita sul divano della sala, dove il cadavere venne poi rinvenuto dalla polizia. Agghiaccinate la ricostruzione effettuata in aula, dove i parenti dell’arsaghese sono riusciti a stento a trattenere le lacrime. Il pubblico ministero ha insomma escluso sia la totale incapacità di intendere e di volere sostenuta dai consulenti dell’imputato, sia quella parziale che risulta dalla perizia affidata allo psichiatra Ivan Galliani di Modena. A detta sua non c’è nessun riscontro sul vizio di mente: Rao era sì depresso, ma non in misura tale da ottenebrargli la ragione. Sicché non vi sono motivi per chiedere l’applicazione di una misura di sicurezza, come il ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario. Rao - che è difeso dall’avvocato Giovanni Chiello - in questo momento è ai domiciliari in una casa di cura, vive seduto sulla carrozzina perché dopo aver brutalmente massacrato la compagna (e minacciato di gettare la loro bimba dal balcone) cercò di impiccarsi, riportando così lesioni cerebrali che hanno avuto inevitabili conseguenze. Sarah Crespi INCIDENTE NEL PAVESE Ieri commosso addio ad Agostino Guarniero La moglie resta ricoverata in gravi condizioni CASSANO MAGNAGO - Una folla composta ha dato ieri l’ultimo saluto ad Agostino Angelo Guarniero, il 51enne rimasto coinvolto insieme con la moglie domenica scorsa nel violentissimo frontale sulla provinciale 461 del Penice, nell’Oltrepo Pavese. I due, appassionati di moto, erano partiti la mattina dalla loro abitazione di via Pascoli a Cassano Magnago per una escursione in giornata. Doveva essere una domenica spensierata, ma si è trasformata in un incubo. Agostino Angelo è morto sul colpo, mentre la moglie è tuttora in coma farmacologico, tenuta sotto osservazione dai medici del San Matteo che lunedì l’hanno sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Stando a quanto riferiscono i familiari, un quadro più chiaro sulle sue condizioni di salute si conosceranno soltanto la prossima settimana, quando verrà risvegliata e verrà valutata la gravità dei traumi subiti. Naturalmente, ancora non può sapere che suo marito non è sopravvissuto. Erano tantissimi ieri gli amici che si sono ritrovati insieme con i parenti di Guarniero per il suo funerale, celebrato nella chiesa di San Giulio (foto Blitz). Al termine della funzione la bara è stata accompagnata in processione al cimitero della città. IN VIA PRIMO MAGGIO I comici di Zelig in scena per Mirko Lunedì sera grande spettacolo benefico CASSANO MAGNAGO – (e.r.) Mirko ha la sclerosi multipla. Ha 23 anni e abita in uno dei paesi della Valle Olona, ma non può muoversi come vorrebbe perché la malattia mette un freno forte e sempre più stretto alla sua libertà. E così, per aiutarlo a realizzare il sogno di un poco di indipendenza da mamma e papà, lunedì sera saliranno sul palco dell'area feste di Cassano gli artisti di Colorado, Zelig e Striscia la notizia. “Libertà”, non a caso, è il titolo dato allo spettacolo, fortemente voluto dall'associazione Cime bianche di Busto con il supporto degli alpini e dell'amministrazione di Cassano Magnago e di un ristoratore della città che ha fatto da tramite per trovare la location ideale per la manifestazione. L'appuntamento è alle 21 in via Primo Maggio, dieci euro il costo del biglietto: i soldi raccolti serviranno per finanziare l'acquisto di un'auto attrezzata adatta alle esigenze di Mirko. A prestare il proprio volto e la propria comicità saranno Alex De Santis, Mago Rum, Chiara Rivoli, Giancarlo Barbara, Davide Aiello e Barbara Garofalo O'Brian. Presenta Massy Pipitone. «L'associazione Cime bianche è nata nel 2009 come emanazione del gruppo Alpini di Busto Arsizio, dedicandosi ad attività sportive particolarmente legate alla montagna. Tutto ciò senza dimenticare la propria missione di promozione sociale, organizzando attività ludico-sportivo coinvolgendo persone disabili. E' stato quindi in un certo senso fisiologico allargare lo sguardo e incrociarlo con quello di Mirko», spiega una nota del sodalizio bustese. «Volentieri mettiamo a disposizione la nostra area feste per questo scopo», sottolinea l'assessore cassanese alla Cultura, Alessandro Passuello. E la solidarietà sarà protagonista sotto il tendone di via Primo Maggio anche nei giorni precedenti lo spettacolo dedicato al giovane malato. Fino a domenica sera, infatti, l'Associazione familiari persone disabili proporrà buona cucina e animazione per finanziare il progetto di creare un luogo di aggregazione per i ragazzi seguiti dalla onlus in via Foscolo. La nuova sede, ricavata all'interno di un ex ricamificio, ospita già iniziative e laboratori, ma resta il mutuo da pagare, così come restano le spese per sostenere il grande lavoro dei volontari che ogni giorno accompagnano i disabili verso i centri educativi.
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