Il Modello a Prezzi Flessibili Luigi Balletta, Salvatore Modica 30 giugno 2014 Indice 1 Modello ed Equilibrio con Prezzi Flessibili 2 1.1 Mercato del Lavoro e Reddito di Equilibrio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 1.2 Il Mercato dei Beni/Fondi Mutuabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 1.3 Moneta e Livello dei Prezzi 6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Analisi Economica 8 2.1 Eetti di una Contrazione nei Consumi 2.2 Politica Anticiclica: Variazioni di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 2.3 Shock dell'Oerta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 G ed . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M 8 3 Oerta di moneta e intermediazione nanziaria 11 4 Esercizi 14 5 Soluzioni 16 Introduzione Nel modello di Solow le economie si muovono lungo il sentiero di sviluppo che le porta allo stato stazionario, e lungo il sentiero tutte le risorse (capitale e lavoro) sono pienamente utilizzate. Nella realtà le economie si scostano da questo trend di lungo periodo, con periodi di boom economico e periodi di crisi. Come accennato nel capitolo precedente vogliamo adesso studiare queste uttuazioni. Sono uttuazioni `di breve periodo' ma non per questo irrilevanti - in particolare i periodi di crisi, in cui non tutta la forza lavoro è occupata, possono come sappiamo bene durare anni e provocare profondi disagi. In parole povere vogliamo vedere cosa può fare il governo per alleviarle, studiando principalmente la leva scale (spesa pubblica e tasse) e quella monetaria. 1 La funzione di produzione aggregata resta quella del modello di Solow, che assumeremo del tipo Cobb-Douglas Y = F (K, L) = K α L1−α dove come abbiamo detto nel capitolo precedente sarà ¯ K = K sso, assunzione che di fatto caratterizza l'orizzonte temporale in cui ci muoveremo. Abbiamo detto che il passo cruciale è riconoscere che le decisioni di risparmio soggetti diversi da quelli che decidono sugli investimenti I(r). S(Y ) sono prese da Altro passaggio importante: dobbiamo introdurre la moneta. Forse non l'avrai notato, ma quella di Solow è un'economia di baratto. E con la moneta, che serve da unità di conto, dobbiamo reintrodurre il livello dei prezzi prezzo di Con P - formalmente Y. K dato abbiamo la possibilità di studiare più da vicino il funzionamento dei mercati. Nel- l'economia che studieremo ci sono tre mercati : il mercato del lavoro; il mercato dei fondi prestabili, dove si incontrano l'oerta di fondi risparmiati e la domanda di fondi da investire; e il mercato della moneta. I prezzi corrispondenti saranno il salario Nota che essendo P il prezzo di Y W, il tasso di interesse in termini di moneta (diciamo r e il livello dei prezzi P. e per ssare le idee), da ciò che 1/P è il prezzo della moneta in termini di Y - il valore della moneta, formalmente 1 e ' 1/P Y . Analogamente w ≡ W/P è il prezzo del lavoro in termini di Y , ovvero 1 L ' w Y . Naturalmente w si chiama salario reale. sappiamo sui prezzi relativi segue che Il benchmark dei modelli con K sso, il primo che studieremo, è quello in cui tutti i mercati sono competitivi e i prezzi si aggiustano per arrivare all'equilibrio. Assumeremo inoltre che l'economia sia chiusa agli scambi con l'estero. La dicoltà sta nel fatto che studieremo l'equilibrio generale di questa economia - tutti i mercati devono essere contemporaneamente in equilibrio - che è più complesso del caso dell'equilibrio nel mercato di un singolo bene. Analizzando l'equilibrio generale quando si muove una cosa si devono riaggiustare tutti i mercati per ristabilire l'equilibrio. D'altra parte come vedremo l'equilibrio generale di questa economia è particolarmente facile da determinare. 1 Modello ed Equilibrio con Prezzi Flessibili 1.1 Mercato del Lavoro e Reddito di Equilibrio La produzione Y? lavoro esistente L? di pieno impiego (anche detto reddito è utilizzata: Y ? = K α (L? )1−α . 2 potenziale ) si ha quando tutta la forza Stiamo omettendo la barra da l'unico fattore variabile è L. K per non appesantire la notazione, ma teniamo presente che I protti aggregati PY − WL K è sso, aumentano nché il prodotto marginale del lavoro è maggiore del suo costo marginale. Assumendo mercati competitivi ci saranno imprese che domanderanno più lavoro nché questa condizione è vericata, sicché la domanda aggregata di lavoro LD LD sarà la soluzione di è data da P FL = W LD = K[(1 − α)/w]1/α . cioè W/P = (1 − α)K α L−α ,1 da cui la domanda di lavoro Osserva che è decrescente nel salario reale w. L'ipotesi di prezzi essibili è che w si aggiusta in modo che la domanda sia uguale all'oerta: LD = LS dove LS è l'oerta di lavoro. LS = L? Quest'ultima è assunta per il momento perfettamente inelastica: (il che equivale ad assumere che non c'è disutilità dal lavoro). equilibrio, che uguaglia domanda e oerta, è w? = (1 − α)K α (L? )−α . Dunque il salario di Vedi Figura 1.1 .2 Figura 1.1: Equilibrio nel Mercato del Lavoro w = W/P w⋆ = (W/P )⋆ L⋆ = LS L Dunque quando il mercato del lavoro è in equilibrio tutta la forza lavoro è sempre occupata, e il prodotto è sempre Y ?: in questo modello non c'è disoccupazione. Questa conclusione deriva dalla assunzione cruciale che il salario reale sia perfettamente essibile. Questa essibilità assicura la piena occupazione, e il reddito di equilibrio dipende solo dalla funzione di produzione e da In questo modello ed il livello dei prezzi Nota 1. w, restano da determinare P. la suddivisione della spesa fra consumi e investimenti, Lo faremo subito nelle sezioni 1.2 e 1.3. Abbiamo assunto LS = L? : cosa cambia se prendiamo una come nella Figura 1.2? Nota che in questo caso 1 Come 2 Puoi nel Capitolo 2 L? . LS (w) = L < L? LS vuol dire che quelli in FL ≡ ∂F/∂L. vericare che in equilibrio la quota del reddito da lavoro sul PIL è 3 più standard, crescente in (1 − α). L? − L Figura 1.2: Equilibrio con Oerta Lavoro Crescente w LS weq LD Leq al salario w preferiscono occupata; ma c'è L⋆ L 3 L'equilibrio è quello nella gura: non tutta la forza lavoro è non lavorare. disoccupazione ? La risposta è che non c'è disoccupazione involontaria, che è quello che importa: non c'è nessuno che al salario corrente vorrebbe lavorare ma non ne ha l'opportunità. La conclusione è a tutti gli eetti la stessa di prima, parliamo di un'economia in piena occupazione. Per inciso: l'oerta di lavoro dipende dal salario reale perché da questo dipende la quantità di beni acquistabili e da questi dipende l'utilità del lavoratore. 1.2 Il Mercato dei Beni/Fondi Mutuabili Sappiamo che la condizione riscrivere come S=I fondi mutuabili : di Y = C+I +G (dalla denizione di uguaglianza fra reddito e domanda eettiva si può S = Y −C −G). Da questa formulazione si vede che parliamo quello che i consumatori decidono di non consumare (e dare in prestito) deve essere uguale a quello che gli investitori vogliono investire (prendere a prestito). capitolo precedente che S = S(Y ) ed I = I(r), Sappiamo dal e che la condizione di equilibrio in questo mercato è S(Y ) = I(r). Poiché Y è determinato nel mercato del lavoro - Y = Y? - il risparmio terminato; l'equilibrio si raggiunge attraverso l'aggiustamento di Y? r. S(Y ) = S(Y ? ) resta de- Cioè, per supportare il livello di piena occupazione il tasso di interesse deve equilibrare i ussi nanziari, oerta di risparmio e domanda di investimenti: dipende da r) e il prezzo 3 Preferiscono r I(r? ) = S(Y ? ). Qui di nuovo l'oerta è inelastica (S scende nché la domanda I(r) = S(Y ? ) non non la eguaglia. Vedi Figura 1.3. suggerisce una scelta, e in eetti la curva di oerta di lavoro scaturisce dalla scelta che i vari individui fanno fra lavoro (che consente di acquistare beni) e tempo libero (che dà utilità direttamente). La scelta dipende dalle preferenze e da w chiaramente. Il discorso è ripreso nell'esercizio 8. 4 S(Y ) = I(r) equivale ad Y = C(Y ) + I(r) + G, Ovviamente, come sappiamo dal capitolo precedente, reddito prodotto uguale domanda eettiva. Già che parliamo del capitolo precedente: IS corrispondente al dato r? è l'r sulla Y ?. Figura 1.3: Fondi Mutuabili r S(Y ⋆) r⋆ I(r) Fondi Mutuabili Recap veloce n qui: nel mercato del lavoro si determina si determina Nota 2. r? . Y ?, Resta da determinare il livello dei prezzi, dati T Introducendo le tasse ed i sussidi, indicato con e dato quello nel mercato dei fondi Y ? , r? . l'ammontare di questi trasferimenti (anch'esso esogeno), la funzione di consumo dipende in eetti dal reddito disponibile Y − T: C = C(Y − T ). Continuiamo Omettiamo la dipendenza dal parametro esogeno T nché non serve. ovviamente ad assumere, come fatto nel capitolo precedente, che al crescere di che S. In altre parole assumiamo che Y aumentano sia C 0 < C 0 (Y −T ) < 1, da cui segue che anche S 0 (Y ) = 1−C 0 (Y −T ) è fra zero ed uno. Per inciso, come puoi indovinare C0 ed S0 si chiamano propensioni marginali al consumo e al risparmio. Potremmo assumere I = I(r, Y ), con sarebbero complicazioni inessenziali. Nota 3. I crescente in Y, ed S = S(Y, r) con S crescente in r, ma C'è d'altra parte un problema più serio: stiamo assumendo che la domanda di investimenti viene dalle imprese ma nel problema che risolvono le imprese, descritto nella sezione precedente, di investimenti - che si fanno per accumulare capitale da usare in futuro - non c'è traccia. Questa presunta miopia di imprese e consumatori - anche loro, abbiamo assunto che risparmiano in funzione del reddito corrente, ma nelle decisioni intertemporali conta anche il reddito futuro (atteso) ma del futuro nel loro comportamento non c'è traccia - è il limite fondamentale dei modelli che studiamo in questo corso. La Macro moderna è nata proprio per superare questo limite. A questo stadio sarebbe troppo avanzata, ma è bene sapere che questo è il suo punto di partenza. 5 1.3 Moneta e Livello dei Prezzi Il mercato della moneta è in equilibrio quando la domanda di moneta L'oerta è esogena, uguale alla quantità di moneta in circolazione di moneta è una variabile di decisione per gli agenti. MD è uguale all'oerta M: MS = M. La domanda È una domanda di liquidità, nel senso che rappresenta la parte di patrimonio che si vuole detenere in forma liquida. patrimonio, che indichiamo qui con MS. Tieni presente che il Π, è uno stock, sso nell'orizzonte in considerazione. È costituito, oltre che dalla moneta, dai beni immobili, valori mobiliari (la proprietà delle aziende) ecc, che a dierenza della moneta generano redditi nel tempo. liquida sia una sola, indichiamola qui con Π = M D + BD , particolare, dato BD . (per `bond', in italiano `titoli'), abbiamo per costruzione MD quindi decidere su Π B vuol dire decidere contestualmente anche su sso, per detenere una unità di Basta concentrarsi su Assumendo per semplicità che la forma non MD BD . In in più bisogna rinunciare ad una unità di M D. Nota che la scelta fra moneta e titoli riguarda la ripartizione dello stock di patrimonio fra liquidità e titoli fruttiferi, mentre la scelta fra consumi e risparmi riguarda la ripartizione del usso di reddito fra consumi presenti e consumi futuri. Nota 4. Per essere espliciti Π = M D + B D + K , perché il capitale è di proprietà delle famiglie che ne vendono i servizi alle imprese (infatti il problema delle imprese è massimizzare Possiamo tralasciare per semplicità di esposizione, perché Data la spesa nominale per unità di moneta PY e la quantità V ≡ P Y /M . cambia mano, ed è chiamata M K P F (K, L)−W L−rK ). è sso in questo contesto. di moneta in circolazione resta determinata la spesa È interpretabile come il numero di volte che l'unità monetaria velocità di circolazione della moneta.4 La moneta è utilizzata per eettuare gli scambi sui mercati, quindi la domanda di moneta è funzione crescente del valore PY 5 D'altra parte è funzione decrescente del costo degli scambi. (opportunità) di detenerla, che è il tasso di interesse nominale che acquistare i titoli BD che fruttano i. Di fatto, dato circolare più velocemente, cioè si domanda dunque descrivere MD come una frazione di MD Y M D = M D (i; P Y ), con 5 Nel i cui si rinunzia detenendola piuttosto per i alto si usa poca moneta facendola V (i) = P Y /M D i è crescente. decrescente nel tasso nominale Possiamo i: 1 P Y. V (i) ∂M D /∂i < 0, ∂M D /∂(P Y ) > 0. la domanda è funzione decrescente di 4 L'uguaglianza P Y = M V PY , tale che PY MD = Nota che MD perché V (i) P ed è crescente al denominatore, e si espande se è chiamata equazione quantitativa della moneta. folklore economico, questa è nota come domanda di moneta per transazioni. 6 Vedi Figura 1.4: dati Figura 1.4: Domanda di moneta M D = Y / V(i) 1 PY = V(i) 1/P V(i) 1/P i DATI P , Y DATI Y , i P i M D M D M P aumenta; dati che essendo P Y i ed la MD M diventa una iperbole in 1/P , L'oerta di moneta anche Y = Y? M, esogena, è uguale alla domanda se (dove r? si riduce. Nota P P? = Osserva che il livello di prezzi di equilibrio che risolve è il è decrescente nel suo prezzo. M = P Y /V (i). Ma nel presente π costante abbiamo M = P Y ? /V (i? ): V (i? ) ·M Y? P? è proporzionale all'oerta di moneta. Una volta il salario nominale resta denito da W ? = (W/P )? · P ? . A questo punto il modello si chiude: nel mercato del lavoro si determina mercato dei fondi si determina 1/P è determinato nel mercato dei fondi). Sicché domanda e oerta di moneta sono equilibrate dal livello dei prezzi P ?, MD (determinato nel mercato del lavoro), e assumendo inazione i = r? + π ≡ i? determinato i il livello dei prezzi, che rappresenta il prezzo dei beni in termini di moneta, prezzo della moneta in termini di beni. Dunque la domanda modello che si espande se r? ; Y ?; dato questo nel e dati questi nel mercato della moneta si determina P ?. I tre mercati sono così in equilibrio. Nota 5. Puntini sulle i: nell'equilibrio descritto nel testo assumere che M, e quindi P, P è costante, quindi crescono ad un tasso costante, con π π = 0. Potremmo costante positiva. Recap Ci sono tre mercati in cui in equilibrio domanda e oerta devono bilanciarsi: il mercato del lavoro, quello dei fondi mutuabili e quello della moneta. I rispettivi prezzi sono w, r, P . Formalmente è un sistema di tre equazioni in tre incognite. Come sistema di equazioni è del tutto banale perché è ricorsivo: la prima equazione determina una incognita; data questa la seconda equazione ne determina un'altra; e date queste due la terza equazione si risolve per l'incognita rimanente. Il contenuto 7 economico è però profondo. In questa economia il reddito cato del lavoro, dal livello LD (w). L? Y? che è di equilibrio al prezzo è determinato univocamente nel mer- w? L? che uguaglia oerta e domanda La ripartizione del reddito fra consumi e risparmi è determinata nel mercato dei fondi mu- tuabili, dove il tasso `reali' L, Y, C, I r? uguaglia i risparmi Y ? − C(Y ? − T ) − G agli investimenti I(r). restano dunque determinate in questi due mercati indipendentemente da ciò che avviene nel mercato della moneta. Quest'ultimo determina solo il livello dei prezzi `nanziaria' - che rende la domanda di moneta nominale Le variabili W ? = (W/P )? · P ? . M D = P · Y ? /V (i? ) Questa è la cosiddetta P? uguale all'oerta - la variabile M, e il salario Dicotomia Classica. Ripetiamo: l'assunzione centrale dell'analisi è la essibilità del salario reale w. Questa assunzione è realistica se, e solo se, ci si pone in un orizzonte di periodo non troppo breve. Assunto w essibile le conclusioni del modello - piena occupazione e dicotomia - sono indiscutibili. 2 Analisi Economica I parametri del modello sono K, G, T ed M, più ovviamente i parametri che descrivono le funzioni (produzione, consumo e investimenti). Studieremo adesso gli eetti delle variazioni di queste variabili esogene sull'equilibrio dell'economia. 2.1 Eetti di una Contrazione nei Consumi Supponiamo avvenga una variazione nelle decisioni di consumo degli individui. C(Y ) = c + d(Y − T ), una ˜ ) C(Y cambiano c o d. Per esempio se In generale, supponiamo che la funzione C(Y ) diventi più alta o più bassa. È immediato trovare le conseguenze algebricamente: poiché questa variazione non inuenza il mercato del lavoro, il reddito è (con salario reale invariato), in entrambi abbiamo Y? sia nel vecchio che nel nuovo equilibrio C +I +G = Y ? ; ma G è sso, quindi ∆C +∆I = 0. Una variazione del consumo crea soltanto una variazione uguale e di segno opposto negli investimenti. Se ˜ ? ) − C(Y ? ) = −(I(˜ r˜ è il nuovo tasso di equilibrio avremo C(Y r) − I(r? )). Nota che una variazione del consumo a reddito invariato equivale ad una variazione del risparmio: da ed ˜ ) ≡ Y − C(Y ˜ )−G S(Y ˜ ? ) − S(Y ? ): S(Y segue ˜ ? ) − S(Y ? ) = −(C(Y ˜ ? ) − C(Y ? )), S(Y S(Y ) ≡ Y − C(Y ) − G quindi I(˜ r) − I(r? ) = la variazione di risparmio si traduce in una uguale variazione degli investimenti. È importante vedere come l'economia passa dal vecchio al nuovo equilibrio. Con l'ausilio della Figura 2.1 vediamo il caso di una contrazione dei consumi - ovvero un incremento dei risparmi. Nota bene: l'analisi che segue in questo paragrafo è quella che ripeteremo mille volte no alla ne del corso. La dinamica verso il nuovo equilibrio è la seguente. Supponiamo che la funzione una C(Y ) diventi ˜ ) più bassa, come in gura - equivalentemente, S(Y ) diventa una S(Y ˜ ) più alta. C(Y 8 Il passaggio Figura 2.1: Contrazione di S(Y ∗ ) r ˜ ∗) S(Y r∗ r˜ C(Y ) 1/P I(r) MD M Fondi S ↑ S˜ ⇒ I < S ⇒ r ↓ ⇒ Curva M D verso destra ⇒ M D > MS ⇒ 1/P ↑ ⇒ M D ↓ lungo la curva. Nuovo eq: P, r pi` u bassi S da ad S˜ si traduce in un eccesso di oerta di fondi che spinge verso il basso il tasso di interesse; questo fa salire la domanda di moneta; l'eccesso di domanda di moneta spinge in alto il suo valore 1/P , cioè fa scendere P. In pratica i consumatori posseggono meno moneta di quanto vorrebbero, quindi ne orono di meno alle imprese in cambio dei beni e servizi che da esse acquistano, tirando giù P. Il livello dei salari W deve scendere proporzionalmente a in equilibrio il mercato del lavoro. ˙ /W = 0). w/w ˙ = P˙ /P − W P (cioè tale che Quindi Il tasso i Lo sbilanciamento iniziale W w costante e tenere scendono allo stesso tasso (P˙ /P −∆C I <S ˙ /W = W V (i) così scenda come in modo che il mercato della moneta resti in equilibrio P Y ? /V (i) = M l'incremento degli investimenti raggiunge Nota 6. e per mantenere d'altra parte scende alla velocità tale che ˙ V˙ /V ≡ V 0 (i)i/V = P˙ /P ), - ricorda che in equilibrio deve essere P P quindi P/V deve essere costante. Quando il nuovo equilibrio è raggiunto. è come sappiamo equivalente a C+I+G < Y un modo sbrigativo di mettere le cose sarebbe: domanda minore di oerta, scende P. quindi Ma non è così che funziona il modello. Lo sbilanciamento si avverte immediatamente nel mercato dei fondi (il tasso di interesse varia in tempo reale); l'eetto sui prezzi, meno immediato, è causato dall'eccesso di domanda di liquidità derivante dalla riduzione del tasso di interesse. Nota anche che stiamo parlando di ussi e stock: lo sbilanciamento nel mercato dei fondi - ussi di risparmi e investimenti - fa scendere il tasso di interesse e questo sbilancia il mercato nanziario - stock di moneta e titoli - che viene aggiustato attraverso la variazione del livello dei prezzi. 2.2 Politica Anticiclica: Variazioni di G ed M Nell'economia descritta in questo modello non ci sono cicli - il reddito è sso al livello di piena occupazione - quindi non c'è bisogno di politiche anticicliche. facessero variare M o G le conseguenze sarebbero le seguenti. 9 Se per qualche ragione le autorità L'oerta di moneta cresce aumenta P M inuenza solo le variabili nominali P (da M = P Y ? /V (i? )) e W. Se M perché l'aumento di circolante tira su i prezzi, e aumenta nché la maggiore quan- tità di moneta sia la frazione desiderata resta costante. Le quantità reali 1/V (i? ) del nuovo valore di P Y ? ; nota che M/P = Y ? /V (i? ) Y ?, C ?, I ? e i loro prezzi w? , r? dei mercati del lavoro e dei fondi, indipendentemente dal valore di sono determinati nell'equilibrio M. non ha eetti reali, a questa proprietà ci si riferisce come neutralità provocano soltanto variazioni proporzionali del livello dei prezzi P la politica monetaria Quindi della moneta. Variazioni di e dei salari nominali W. M Questa conclusione di fatto costituisce la base della indicazione monetarista di mantenere stabile l'oerta di moneta per non generare inazione. Osservazione. Come opera la Banca Centrale per variare M? La risposta è che va sul merca- to dei titoli, ed eettua quelle che si chiamano operazioni di mercato aperto: se vuole immettere nell'economia un ammontare ∆M > 0 acquista titoli per quel valore; viceversa se vuole ridurre l'am- montare di moneta in circolazione vende titoli - cioè li immette nell'economia - per quell'ammontare. ∆M + ∆B = 0, In entrambi i casi e resta M + B = Π. Analizziamo ora la politica scale, cioè variazioni di risolve L I(r) = Y ? − C ? − G. Ma Y ? = K α (L? )1−α e G. Abbiamo visto che in equilibrio C ? = C(Y ? − T ) dipendono entrambi solo da che è sso al livello di equilibrio del mercato del lavoro. Quindi per ogni valore di I(r) + G è costante, e dunque ∆I ' I 0 (r)∆r = −∆G ∆I + ∆G = 0. (nota che ∆G · ∆r > 0 Il tasso perché r r? G la somma varia quanto occorre perché si realizzi Una variazione nella spesa pubblica I 0 < 0). ha il solo eetto di produrre una variazione uguale ma di segno opposto negli investimenti privati il cosiddetto eetto spiazzamento della spesa pubblica. Il livello dei prezzi in equilibrio il mercato monetario; per esempio se equilibrio, dunque (che aumenta con di G P r). G aumenta sale, perché nell'equazione di equilibrio I ma con S P r deve aumentare in P = [V (i)/Y ] · M , V (i) Un aumento di consumi/contrazione del risparmio: si contrae l'oerta di fondi, il livello dei prezzi si aggiusta per tenere scende quindi La dinamica è la stessa che nel caso di variazione di è una variazione della domanda per consumi. P r G - aumenta con i C(Y ), perché una variazione equivale a un aumento dei sale no a ristabilire l'equilibrio, e sale per mantenere in equilibrio il mercato della moneta (come nella Figura 2.1 che si sposta verso sinistra invece che verso destra). Va tenuto presente che una contrazione degli investimenti ha anche conseguenze di lungo periodo perché riduce l'accumulazione di capitale ˙ (K = I − δK ). Sulla rilevanza dell'eetto spiazzamento si fonda lo scetticismo nei confronti della leva scale da parte degli economisti vicini al modello a prezzi essibili. 10 Figura 2.2: Shock Negativo Oerta Y w K α L1−α 1 P Y∗ ↓ w∗ ↓ L∗ LD Quindi MD ↓ L∗ L Y ? /V (i) ↓ e fa contrarre L Y ? , w? ↓ (LD funzione di K ). ? ? Quindi 1/P ↓ cioè P ↑ 1∗ P MS M M D = [Y /V (i)]/[1/P ]. 2.3 Shock dell'Oerta Uno shock negativo dell'oerta, in questo modello semplice, possiamo pensarlo come un ∆K < 0 (un terremoto per esempio, ma vedremo che il caso è più generale di questo, contiene in eetti shock all'oerta provocati ad esempio da un aumento del prezzo di una materia prima rilevante come il petrolio). K[(1 − α)/w]1/α Diminuisce Y ? = K α (L? )1−α . e quindi, dato che L? Diminuisce anche la domanda di lavoro è invariato, anche w? = (1 − α)K α (L? )−α . consumi e risparmi privati (assumendo propensione marginale al consumo LD = 6 Diminuiscono C 0 < 1), quindi auiscono meno fondi al mercato dei capitali; la conseguenza di questa riduzione dell'oerta è un aumento di e corrispondente diminuzione di P = [V (i)/Y ] · M , V (i) I. Il livello dei prezzi aumenta con i ed Y P r aumenta, perché nell'equazione di equilibrio scende. Vedi Figura 2.2. Come avrai notato questo è lo scenario più negativo: diminuiscono reddito nazionale, investimenti e salario reale, e aumentano i prezzi. 3 Oerta di moneta e intermediazione nanziaria Abbiamo parlato senza troppe discussioni (anzi senza alcuna discussione) di moneta in circolazione M, ma un minimo di chiarimento ci vuole. Chi stampa moneta è la Banca Centrale, ma il pubblico (consumatori e imprese) ha a che fare con le banche commerciali. E la moneta in uso dal pubblico - in circolazione appunto - non è tutta contante, ci sono anche i depositi presso le banche che sono moneta a tutti gli eetti. Quindi, indicando con 6 In eetti, in questo modello una diminuzione di K Ci il contante (circolante) e con Dep i depositi equivale ad una diminuzione della produttività marginale del lavoro. Le imprese trovano meno conveniente assumere lavoratori, ad ogni salario reale, e questo comporta uno spostamento verso il basso della domanda di lavoro. 11 abbiamo M ≡ Ci + Dep La domanda di moneta di cui abbiamo parlato è domanda di circolante e depositi alle banche. Ma per soddisfarla non occorre che la Banca Centrale stampi banconote per un valore uguale ad M. Sicuramente deve stampare il circolante, ma non ha bisogno di stampare anche banconote per coprire il valore totale dei depositi. Perché? Perché le banche i depositi li rimettono quasi tutti in circolazione prestando a famiglie e imprese (che le usano in parte sotto forma di depositi rmando assegni) - tranne una parte che tengono in contanti per riserva. Le riserve di contanti sono ovviamente necessarie (i clienti devono poter prelevare), ma non c'è aatto bisogno di avere riserve uguali ai depositi perché i clienti prelevano normalmente solo una parte dei loro depositi; in generale le riserve non superano il 20% dei depositi. Le banconote che la Banca Centrale deve stampare per soddisfare la domanda non sono circolante più depositi ma circolante più riserve. Il resto in pratica rimane depositato e circola con assegni, carte di credito eccetera. Indicando la quantità di banconote con H e le riserve con Ris abbiamo dunque H ≡ Ci + Ris La lettera H che denota la base monetaria sta per high powered, fra poco vedremo perché. Intanto nella tabella di sotto ci sono gli schemi di bilancio di Banca Centrale e banche commerciali. Per la Banca Centrale la passività è H - se vai a controllare sulle banconote c'è la rma del Governatore, che in pratica rma un debito con te. A fronte del passivo ci sono i titoli (in gran parte di debito pubblico) che la Banca Centrale acquista con la moneta che stampa. Per le banche commerciali analogamente il passivo è costituito dai depositi dei clienti (se vogliamo i nostri soldi ce li devono dare), e l'attivo dagli investimenti che le banche fanno con i nostri depositi, e dalle riserve di contante. Banca Centrale Attività Banche Commerciali Passività Attività Passività H = Ci + Ris Ris Dep Titoli Investimenti Il compito della Banca Centrale è di gestire la liquidità dell'economia, per garantire stabilità o per ni di politica economica. Come fa la Banca Centrale a variare l'oerta di moneta? In pratica compra e vende titoli sul mercato: per ridurre la quantità di moneta in circolazione vende titoli sul mercato; per aumentarla li compra, se è il caso stampando moneta. Nota che quando per esempio vuole immettere moneta nel sistema comprando titoli in pratica chiede al pubblico di cambiare 12 la composizione del patrimonio Π, perché chiede di detenere più liquido e meno titoli; il mercato monetario viene bilanciato tramite un aumento di In che misura varia M P .7 quando la Banca Centrale agisce su H? Dalle denizioni di M ed H otteniamo (moltiplicando e dividendo) M =H dove la disuguaglianza deriva dal fatto che Ci + Dep > H, Ci + Ris Ris < Dep . moltiplicatore monetario, perché se i rapporti catore, che possiamo scrivere come Ci /Dep Il fattore che moltiplica Ris/Dep e non variano con [Ci /Dep + 1]/[Ci /Dep + Ris/Dep] ≡ µ > 1, H H si chiama il moltipli- è costante e quindi ∆M = µ∆H > ∆H . È istruttivo vedere qual è il meccanismo di propagazione monetaria sotto ipotesi semplici. Assumiamo che le riserve siano una frazione costante circolante sia una frazione costante γ la relazione di sopra diventa, usando dei depositi: Ris = θDep , del totale di moneta domandata: e che la domanda di Ci = γM .8 In questo caso Dep = (1 − γ)M , M =H Supponiamo per semplicare ancora che ∆H/θ. θ γ=0 1 . γ + θ(1 − γ) (niente circolante) e vediamo da dove spunta La Banca Centrale stampa diciamo 1 Euro (∆H = 1) ∆M = e compra - attraverso una banca commerciale che fa da intermediario - titoli da una famiglia o impresa. Questa ha 1 Euro in più di liquidità ma non vuole contanti e deposita tutto presso la sua banca. Questa conserva investe il restante 1−θ θ a riserva e comprando titoli o prestando ad un'altra famiglia; questa si ritrova con 1−θ Euro in più in portafoglio e a sua volta li deposita presso la sua banca. Quest'ultima mette a riserva θ(1 − θ) e investe il restante (1 − θ)2 , che un'altra famiglia si ritroverà in portafoglio e depositerà, e il processo continua. L'incremento totale di liquidità ∆M sarà dunque (somma di serie geometrica) 1 + (1 − θ) + (1 − θ)2 + (1 − θ)3 + · · · = In questo caso se per esempio 7 Nel θ = 0.1 1 1 = . 1 − (1 − θ) θ otteniamo un moltiplicatore di 10: prossimo capitolo vedremo una versione del modello in cui P ∆M = 10∆H . è sso. In quel caso sarà il prezzo dei titoli a salire, cioè il tasso di interesse a scendere. 8 Nota che queste sono ipotesi comportamentali. Non stiamo usando soprascritti per domanda e oerta, stiamo assumendo di essere in equilibrio. 13 What's Next P Il nostro obiettivo nelle sezioni che seguono è vedere cosa succede se come in questo modello. L'assunzione è in eetti che nel breve periodo r. W e P non sono essibili e W sono più rigidi di Quanto questa ipotesi sia realistica dipende dall'orizzonte temporale considerato: più si allunga l'orizzonte, meno la rigidità dei prezzi è difendibile come ipotesi di lavoro; viceversa, più l'ottica in cui ci si pone è di periodo breve (diciamo mesi) più è appropriata. L'assunzione di rigidità dei prezzi conduce a posizioni diverse sulla politica economica, per arrivare alle quali partiremo analizzando una derivazione alternativa dell'equilibrio del modello della Sezione 1. 4 Esercizi Esercizio 1. K = 1. Considera un'economia con funzione di produzione La funzione di oerta di lavoro è LS = W/P. F (K, L) = AK α L1−α ed assumi (i) Assumendo prezzi essibili, come nella sezione 1, calcola PIL e livello di occupazione di equilibrio; come variano al variare di Argomenta che l'eetto di A necessario, paragona con il caso in cui la funzione di oerta di lavoro è rigida sia 1. Considera la stessa economia dell'esercizio 1 con Trova un valore di Esercizio 3. (ii) sul PIL può essere sccomposto in un eetto diretto sulla produttività e in un eetto indiretto attraverso la variazione del livello di occupazione di equilibrio. ( Esercizio 2. A? A per cui la disoccupazione volontaria Supponi prezzi essibili come nella sezione 1. α = 2/3. Sugg. se LS = L? .) Supponi che la forza lavoro sia approssimativamente pari a Assumendo V 0.05. costante, trasforma tassi di crescita. Qual è la Considera il modello a prezzi essibili della sezione 1 con le seguenti ipotesi: F (1, L) = l'equazione quantitativa della moneta MV = PY in una relazione tra correlazione tra tasso di crescita della moneta e tasso di inazione? Esercizio 4. 2L1/2 , LS = W/P, C = 1/3 + (Y − T )/3, I = 8/3 − r, G = T = 0, M S = 2, V = 4. l'equilibrio (r? , (W/P )? , P ? ), (L? , Y ? , C ? , I ? ) per questa economia. (i) Calcola (ii) Il Governo decide di spendere G = 1/3 mantenendo T = 0. Calcola il nuovo equilibrio, descrivi con i graci cosa è cambiato rispetto al punto (i) e spiega. (iii) La Banca Centrale decide di aumentare l'oerta di moneta a M S = 4. Calcola il nuovo equilibrio, descrivi con i graci cosa è cambiato rispetto al punto (i) e spiega. (iv) La funzione di oerta di lavoro diventa LS = 8W/P . Calcola il nuovo equilibrio, descrivi con i graci cosa è cambiato rispetto al punto (i) e spiega. Esercizio 5. (Modello di Baumol-Tobin) Questo esercizio deriva una funzione di domanda di li- quidità crescente in Y e decrescente in i partendo da ipotesi micro. tempo dato (ad esempio, un mese) un consumatore viene pagato 14 Y All'inizio di un periodo di tramite versamento su conto corrente. Il conto frutta tasso di interesse sumatore preleva N i sull'ammontare depositato. Durante il periodo il con- volte un ammontare di contanti pari a Y /N , ed in ogni intervallo tra prelievi spende interamente il contante prelevato. Ogni prelievo costa al consumatore e fatica dell'andare alla banca. F in termini di tempo I punti che seguono portano a scegliere il numero di prelievi che minimizza i costi totali, e l'ammontare medio di contante detenuto dal consumatore. ipotesi argomenta che l'ammontare medio di contante detenuto è di detenere questo ammontare è iY /2N. Y /2N e che il costo opportunità (ii) Il costo totale è la somma dei costi di prelievo ed il N ? che costo opportunità di detenere contante. Trova il numero di prelievi F N + iY /2N. (i) Date le (iii) La domanda di liquidità è L(i, Y ) = Y /2N ? . Sostituisci minimizza il costo totale N ? dal punto precedente. (iv) Calcola l'elasticità della domanda di moneta al reddito ed al tasso di interesse. Esercizio 6. (Real Business Cycle) Ipotizza che due economie a prezzi essibili della sezione 1, con funzione di produzione funzione di oerta di lavoro è HV e LV funzionino come il modello Fi (1, L) = 2Ai L1/2 , i = HV, LV . La LS = W/P. In ogni anno e per ciascuna economia, A è la realizzazione di una variabile casuale, che assumiamo estratta prima che gli agenti prendano le loro decisioni. Per l'economia LV , ln ALV è distribuito secondo una distribuzione a media del tempo. D'altro canto, σ > 0 µ e varianza σ , i.i.d. nel corso ln AHV = ln ALV + , dove è una variabile casuale a media zero, varianza ALV . e covarianza nulla con (i) Queste ipotesi implicano che l'andamento del PIL annuale, nel tempo ed in ciascuna economia, è deterministico o stocastico? Le variazioni del PIL sono esogene oppure endogene? Spiega. (ii) Analizzando le serie storiche del logaritmo del PIL annuale per le due economie, ti aspetti che, in media su un periodo sucientemente lungo, un'economia produca più di un'altra? Spiega (iii) Da quale delle due economie ti aspetti una maggiore variabilità annuale del PIL? Spiega. Esercizio 7 . (Friedman Rule) Milton Friedman (Nobel 1976) ha sostenuto che la Banca Centrale debba darsi un target di interesse nominale pari a zero. Dimostra che nel modello a prezzi essibili che abbiamo studiato questa regola implica che in equilibrio l'oerta di moneta al tasso r M debba decrescere (il tasso di interesse reale). Esercizio 8 (Scelta fra Consumo e Tempo Libero) . La scelta fra lavoro e tempo libero è di fatto fra consumo e tempo libero, perché con il salario si compra consumo. La funzione di utilità è dove c è consumo ed ` tempo libero. considerata). Le ore lavorate sono Deve essere `≤H h = H − `. Se indichiamo con dove il reddito indipendente dal lavoro il vincolo di bilancio è reddito potenziale WH ne compri di sinistra della Figura 4.1. W `. H è il tempo totale (nell'unità di tempo W, p, m ¯ Le combinazioni disponibili di W 15 il salario, il prezzo di pc ≤ W h + m ¯ cioè W ` + pc ≤ W H + m ¯: Questo, insieme al vincolo Nel pannello centrale è disegnato cosa succede se u(c, `) (`, c) ` ≤ H, c e del è disegnato nel pannello sono quelle dell'area colorata. aumenta, e le rispettive curve di indierenza Figura 4.1: Domanda Tempo Libero c W/p c ℓD W H+pc p W/p ↑ W/p m ¯ p H H+ m ¯ W H ℓ ℓ H ℓ tangenti ai vincoli. Come illustrato (mettiti sull'asse verticale del pannello di destra per vedere), può succedere che all'aumentare di W prima la domanda di ` scenda - il salario aumenta, lavoro di più - ma dopo un certo livello cominci a risalire - sono così ricco che mi posso permettere di lavorare meno. Nel caso che consideriamo adesso 1, H = 24 m ¯ =0e questo non succede. Prendi (le ore di un giorno). Nella la variabile c = W h. h = H −` u(c, `) = `(48 + c − `), p = il vincolo di bilancio è semplicemente Risolvi il problema (è banale, sostituisci il vincolo), e verica che la scelta ottima è h(W ) = [H(W + 2) − 48]/2(W + 1). Nota che h(0) = 0, che h(W ) è crescente in W, e che limW →∞ h(W ) = 12. 5 Soluzioni Soluzione Es 1. Come nel testo, la funzione di domanda di lavoro si ottiene uguagliando la produttività marginale del lavoro al salario reale: otteniamo la funzione di domanda di lavoro: del lavoro richiede LD = LS . A1/α (1 − α)1/α w−1/α = w, α)1/(1+α) A1/(1+α) . Siccome (1 − α)AL−α = w, LD = A1/α (1 − α)1/α w−1/α . L L'equilibrio nel mercato Sostituendo le rispettive funzioni di domanda ed oerta otteniamo e risolvendo per il salario reale di equilibrio otteniamo LS = w abbiamo quindi L∗ = (1−α)1/(1+α) A1/(1+α) . si ottiene sostituendo questo valore nella funzione di produzione α)(1−α)/(1+α) . da cui risolvendo per w∗ = (1 − Il PIL di equilibrio Y ∗ = F (1, L∗ ) = A(2−α)/(1+α) (1 − Sia il livello di occupazione che il PIL sono crescenti in A. (ii) Dal capitolo sul modello di Solow sappiamo che questo parametro rappresenta la produttività totale dei fattori. Notiamo che l'eetto sul PIL di un aumento di A avviene attraverso due canali. Innanzitutto, ad occupazione invariata, ogni unità di lavoro produce più bene nale: questo è l'eetto diretto. D'altro canto, un aumento di A comporta un aumento della domanda di lavoro e quindi, poiché la funzione di oerta 16 è inclinata positivamente, un aumento del livello di occupazione e del PIL di equilibrio: questo è l'eetto indiretto. Ovviamente, nel caso di oerta rigida di lavoro questo secondo canale non è presente. Soluzione Es 2. otteniamo α = 2/3 Calcolando l'occupazione di equilibrio trovata nell'esercizio 1 quando L∗ ≈ 0.52A3/5 . La disoccupazione volontaria è la dierenza tra la forza lavoro e l'occu- pazione di equilibrio, quindi dobbiamo trovare A per cui 0.05 = 1 − 0.52A3/5 . Risolvendo otteniamo A ≈ 2.7. Soluzione Es 3. essibili, tempo, Y Prendendo i logaritmi otteniamo è determinato indipendentemente da γ(M ) = γ(P ) + γ(Y ) = π + γ(Y ). ln M = ln P + ln Y − ln V . P. Quindi, con V Nel modello a prezzi costante, derivando rispetto al Il tasso di inazione ed il tasso di crescita della moneta si muovono in rapporto 1:1. Soluzione Es 4. ed oerta: (i) Troviamo il PIL di equilbrio nel mercato del lavoro ponendo uguali domanda w−2 = w, da cui (W/P )? = 1. funzione di consumo otteniamo Y ? = C ? +I ? otteniamo I ? = 1. Il PIL di equilibrio è quindi C ? = 1/3 + 2/3 = 1. Utilizzando la funzione di investimento troviamo il tasso di interesse nel mercato della moneta richiede anche M = P Y ? /V , risolviamo per il livello dei prezzi W ? = 4. Dalla Uguagliando domanda aggregata e produzione che rende compatibile questo livello di investimenti: Y? = 1 Y ? = F (1, 1) = 2. 1 = 8/3 − r? , da cui sostituendo P ? = 4. r? = 5/3. da cui M, V L'equilibrio (che sono esogeni) ed Siccome il salario reale è pari ad 1 abbiamo (ii) Rispetto al caso (i) il salario reale, l'occupazione ed il PIL di equilibrio non Y ? = 2. Siccome il consumo dipende dal reddito disponibile, e questo non cambia, esso resta invariato a C ? = 1. cambiano poiché le condizioni del mercato del lavoro non sono cambiate. Quindi Uguagliando domanda aggregata e produzione abbiamo allora 2 = 1 + I ? + 1/3 Il tasso di interesse che rende compatibile questo livello di investimento è moneta non cambia, quindi P ? = 4, e di conseguenza W ? = 4. e quindi r ? = 2. I ? = 2/3. Il mercato della Nel modello a prezzi essibili il PIL è determinato nel mercato del lavoro. Di conseguenza, l'unico eetto della politica scale è di far diminuire gli investimenti privati dello stesso ammontare della spesa pubblica aggiuntiva. Il tasso di interesse aumenta per rendere compatibile questo nuovo più basso livello di investimenti. Come nel caso precedente, l'equilibrio nel mercato del lavoro non cambia, quindi D'altronde, anche le condizioni del mercato dei beni restano invariate, quindi Dall'equilibrio nel mercato della moneta abbiamo W ? = 8. 4 ∗ 4 = P ∗ 2, quindi (iii) Y ? = 2, w? = 1. C ? = I ? = 1 e r? = 5/3. P ? = 8, e di conseguenza La politica monetaria non ha eetti reali. Un aumento dell'oerta di moneta determina un aumento del livello dei prezzi, e quindi un aumento dei salari nominali che lascia invariato il salario reale. (iv) L'equilibrio nel mercato del lavoro richiede 17 w−2 = 8w e risolvendo w? = 1/2, da cui Y ? = F (1, 4) = 4. dei beni, Dalla funzione di consumo 4 = 5/3 + I ? , da cui I ? = 7/3. 2 ∗ 4 = P ∗ 4, moneta l'equilibrio diventa C ? = 1/3 + 1/3 ∗ 4 = 5/3. Il tasso di interesse diventa P ? = 2, da cui e W ? = 1. Dall'equilibrio nel mercato r? = 1/3. Nel mercato della L'aumento dell'oerta di lavoro determina un aumento dell'occupazione, e quindi del PIL di equilibrio. Questo attraverso le funzioni comportamentali e l'equilibrio nel mercato dei beni fa aumentare il consumo e l'investimento. Inne, l'aumento del PIL determina un aumento della domanda di moneta, siccome l'oerta resta invariata il livello dei prezzi deve diminuire per mantenere l'equilibrio nel mercato della liquidità. Soluzione Es 5. (i) Un modo semplice di argomentare è il seguente. un prelievo il consumatore detiene Y /N , Immediatamente dopo mentre immediatamente prima del prelievo successivo egli detiene zero (data l'ipotesi che spende tutto l'ammontare prelevato). detiene Y /2N Quindi in media egli in contante. Detenendo questo ammontare sotto forma di contante rinuncia al tasso di interesse sul deposito, quindi il costo opportunità è iY /2N . F = iY /2N 2 , Uguagliando la derivata prima a zero otteniamo minN (F N + iY /2N ). p ∗ risolvendo per N = iY /2F . (ii) Risolviamo da cui La funzione obiettivo è convessa quindi questo è un minimo. Nota che all'aumentare del costo del prelievo diminuisce il numero di prelievi, e che all'aumentare del costo opportunità di detenere moneta, il tasso i, aumenta il numero di prelievi, cioè il consumatore va più spesso alla banca prelevando una quantità minore di contante. (iii) Sostituendo nella domanda di liquidità otteniamo L(i; Y ) = p F Y /2i. Soluzione Es 6. Yi? = 4/3 2Ai . (iv) L'elasticità al reddito è 1/2, l'elasticità al tasso di interesse è (i) Possiamo risolvere per il PIL di equilibrio in ciascuna economia ottenendo Siccome A è una variabile casuale, la produzione in ciascun periodo è stocastica A. e le variazioni sono esogene, dipendono solo dalla distribuzione di dell'espressione del PIL di equilibrio otteniamo e ln ALV −1/2. ln Yi = ln2 + 4 ln Ai /3. (ii) Prendendo i logaritmi Nota che le variabili ln AHV hanno lo stesso valore atteso, quindi su un periodo sucientemente lungo ci aspettiamo che in media le due economie producano in media la stessa quantità di output. (iii) L'economia ha una varianza del logaritmo del PIL più alta, infatti V AR(ln AHV ) = V AR(ln ALV ) + σ , HV quindi ci aspettiamo una variabilità del PIL maggiore. Soluzione Es 7. Nota che i = r + π, quindi i=0 implica π = −r che nel modello a prezzi essibili Y M/P = L(Y, i). in equilibrio è costante. Poiché in equilibrio è costante anche il tasso di crescita di Soluzione Es 8. P sicché per mantenere Sostituendo il vincolo u = (H − h)(48 + W h + h − H) ≡ U (h). (W + 1)(H − h) e verico che U 00 < 0. M/P lo è anche costante anche c = Wh e scrivendo M u Per massimizzarla calcolo deve crescere al tasso come funzione di π è π = −r. otteniamo U 0 = −(48 − H + (W + 1)h) + Quindi la scelta ottima è data da 18 h Ma U 0 = 0, che dà l'espressione nel testo. 19
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