a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 Temi della lezione Attività finanziarie e tasso di interesse 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Lezione 24 1.Funzioni della moneta Mezzo di scambio ◦ Utilizzata per effettuare le transazioni, ceduta come controprestazione di un contratto che implica cessione di beni o servizi (più flessibile di regolazione tramite baratto) Unità di conto 8. a. b. Riserva di valore ◦ Utilizzata per trasferire il potere d’acquisto ad un tempo futuro (ovviamente non si tratta dell’unica riserva di valore, ma certamente è la più liquida) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 Teoria quantitativa della moneta Teoria keynesiana della moneta Aggregati Monetari La moneta è costituita da tutto ciò che di norma viene utilizzato in un sistema economico per acquistare beni e servizi • • ◦ Utilizzata nella contabilità, per valutare beni e servizi (non solo i beni tangibili hanno un valore monetario) Ruolo e definizione della moneta Ruolo delle attività finanziarie Il ruolo del tasso di interesse La domanda di moneta e teorie economiche L’offerta di moneta Il moltiplicatore della moneta Complementarietà e determinazione dell’equilibrio sul mercato monetario e sui mercati finanziari L’equilibrio dei mercati monetari e finanziari: • M1 = Moneta circolante e depositi a vista M2 = M1 + depositi a scadenza fino a 2 anni e depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi M3 = M2 + strumenti negoziabili emessi dalle banche centrali, altri istituti di credito e altre istituzioni finanziarie (fim) 1 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 2. Sistema monetario e finanziario Gli intermediari finanziari Il sistema monetario definisce ciò che può essere utilizzato come mezzo di pagamento (indirettamente coordina produzione e spesa corrente) Il sistema finanziario consente di coordinare a livello aggregato le decisioni di risparmio con quelle di investimento (coordina produzione e spesa futura) Tipi di strumenti finanziari ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Fondamentali categorie di titoli: ◦ Azioni ◦ Obbligazioni ◦ Derivati Banche commerciali e banche d’affari Assicurazioni Istituti di previdenza sociale Società di leasing e factoring Società di intermediazione mobiliare (SIM) Fondi comuni di investimento Agenti di cambio 3. Il ruolo del tasso di interesse Il sistema finanziario si compone di intermediari finanziari che raccolgono il risparmio da individui in surplus ed erogano prestiti ad individui in deficit: Il tasso di interesse è la variabile che consente di compiere scelte di natura intertemporale Es. consente di confrontare la disponibilità di 100 $ oggi o tra 10 anni, in termini di valori attuali o montanti. 100(1+i)‐10 Alcuni criteri di classificazione: ◦ Scadenza: breve, medio, lungo termine ◦ Tipologia di emittente: Stato, privati ◦ Tipologia di rendimento: a cedola fissa, rendimento variabile attualizzazione 100 0 capitalizzazione Per i = 0,05 il VA = 61,39 Per i = 0,08 il VA = 46,32 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 100 denaro 10 tempo 100(1+i)10 mentre M = 162,89 mentre M = 215,89 2 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 3. Il ruolo del tasso di interesse Il tasso di interesse rappresenta quanto deve essere pagato per ogni unità di moneta ottenuta in prestito Dipende da vari fattori (fra cui): Rapporto fra moneta ed altre attività finanziarie ◦ ◦ ◦ ◦ Preferenza temporale del creditore Preferenza per la liquidità del creditore Rischio di insolvenza del debitore Inflazione • Il tasso di interesse rappresenta quanto deve essere ricevuto in cambio di ogni unità di moneta ceduta a titolo di investimento • Dipende dagli stessi fattori sopra esposti • Concorre a determinare il prezzo dei titoli scambiati sul mercato Rapporto fra moneta ed altre attività finanziarie • Sul mercato si determinano differenti tassi di interesse, che comunque sono collegati al tasso di interesse corrisposto per la cessione di moneta al finanziamento di investimenti altamente liquidi e “senza” rischio. • Il rendimento associato alla mera detenzione di moneta è il tasso di interesse minimo rispetto al quale si calcolano i rendimenti delle altre attività finanziarie meno liquide e più rischiose (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 Poiché esistono: ◦ Differenti preferenze intertemporali ◦ Differenti preferenze per la liquidità ◦ Differenti costi di transazione associati alla trasformazione di una attività non liquida in attività liquida ◦ Differenti tipi di rischio (es. specifici e di mercato) ◦ Differenti attitudini al rischio… 4. Moneta e teorie economiche La fondamentale scelta di portafoglio è come ripartire la propria ricchezza fra moneta e titoli Quali sono i motivi per detenere moneta (e specularmente le altre attività finanziarie)? Come è stato affrontato questo tema dagli Economisti? 3 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 Dal punto di vista degli economisti l’analisi dei mercati finanziari deve rispondere ad un quesito fondamentale: Quale è la natura ed il ruolo del tasso di interesse? Ciò a sua volta implica una risposta ai seguenti interrogativi: a) la domanda di moneta è influenzata dal tasso di interesse? b) l’esistenza di una relazione tra domanda di moneta e tasso di interesse è sufficiente a determinare una teoria monetaria del tasso di interesse? (questo equivale a domandarsi su quale mercato si determina il tasso di interesse) Nell’ambito della teoria economica si distinguono fondamentalmente due posizioni contrapposte (seppure al loro interno eterogenee) Sostenitori della natura reale del tasso di interesse (mercato beni) In questo ambito la domanda di moneta non dipende dal tasso di interesse, e nel caso in cui sia legata ad esso non instaura una interdipendenza fra economia reale ed economia finanziaria Sostenitori della natura monetaria del tasso di interesse (mercato moneta) La domanda di moneta dipende dal tasso di interesse, così da creare una interdipendenza fra economia reale ed economia finanziaria I motivi per detenere moneta sono sostanzialmente tre: Utile a soddisfare le necessità di scambio ed alla sincronizzazione incassi e pagamenti Necessario al soddisfacimento di esigenze impreviste, o modifiche nella struttura incassi e pagamenti Questi elementi collegano domanda di moneta a reddito e a tasso di interesse, ma semplificando al reddito L’elemento che contraddistingue gli approcci alla domanda di moneta è quello determinato dall’incertezza sull’andamento futuro del tasso di interesse, e dal fatto che la moneta è una riserva di valore Questo elemento costituisce il cuore della teoria monetaria keynesiana N. B. Questa parte della teoria monetaria è comune a entrambi gli approcci (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 4 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 Nel complesso la domanda di moneta nella sua forma più generale può essere rappresentata: Md = MTr + MPr + MSp Questo termine non è affatto casuale Mezzo di scambio Perché se è vero che da un lato sottolinea che la moneta è un’attività finanziaria Riserva di valore Dipendente in misura prevalente dalla capacità di spesa, ossia dal reddito (Y) dall’altro riporta al messaggio centrale contenuto nella Teoria Generale: la moneta è il canale attraverso il quale l’incertezza connaturata alle economie monetarie di produzione induce instabilità (e disoccupazione) = Ld1(Y) + Ld2(i) = kY - hi 5. Offerta di moneta 5. Offerta di moneta L’offerta di moneta è la quantità di moneta messa in circolazione dalla Banca Centrale e dagli intermediari finanziari La Banca Centrale influenza l’offerta di moneta: • direttamente battendo moneta o effettuando operazioni di aperto mercato • indirettamente vincolando le capacità di creazione di moneta da parte degli altri intermediari finanziari (es. attraverso modifica dei coefficienti di riserva obbligatoria, modifica del tasso ufficiale di sconto) In presenza di intermediari finanziari l’offerta di moneta diventa una variabile endogena (non può essere autonomamente definita dalla Banca Centrale) e porta alla identificazione del cosiddetto moltiplicatore monetario (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 Dipendente in misura prevalente dal costo-opportunità di detenere attività finanziarie alternative , ossia dal tasso di interesse (i) Bilancio della Banca Centrale Attività Passività Titoli Moneta della Banca Centrale = Riserve di valuta + circolante Bilancio delle banche Attività Passività Riserve Depositi in conto corrente Prestiti Titoli 5 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 6. Il moltiplicatore monetario 5. Offerta di moneta: operazioni di mercato aperto La Banca Centrale modifica la quantità di moneta tramite le operazioni di mercato aperto Bilancio della Banca Centrale tempo t Attività Es. di espansione monetaria aumento di 150 Passività Titoli 1350 Moneta (circolante) 1350 In presenza di banche, l’offerta di moneta è influenzata dalla presenza del moltiplicatore monetario Bilancio della Banca A Attivo Passivo Impieghi 90 Depositi Riserve 10 100 Bilancio della Banca B Attivo Bilancio della Banca Centrale tempo t+1 Attività Titoli 1500 Passività Moneta (circolante) 1500 Passivo Impieghi Le operazioni di mercato aperto comportano variazioni di pari importo nell’attivo e nel passivo del bilancio Come si arriva al moltiplicatore monetario Deposito Originario presso Banca A = 100 Coeff. Riserva 10% Prestiti di Banca A = 90 = 0,9x100 Deposito derivato presso Banca B = 90 Prestiti di Banca B = 81 = 0,9x90=0,92x100 Deposito derivato presso Banca C = 81 Prestiti di Banca C = 72,9 = 0,9x81=0,93x100 Riserve Bilancio della Banca C Attivo Impieghi Riserve 81 Depositi 90 9 Passivo 73 Depositi 8 81 Banca D Banca N 6. Il moltiplicatore monetario Definizioni: c = quota di depositi impiegabile dalle banche <1 q = quota dei depositi trattenuta sotto forma di riserve <1 Circolante = CU = cD Depositi = D Riserve = RE = q D Base monetaria = H = Circolante + Riserve = CU + RE = (c+ q) D Offerta di moneta = Ms = Circolante + Depositi = CU + D = (1+c)D Deposito derivato presso Banca D = 72,9 Prestiti di Banca D = 65,61 = 0,9x72,9=0,94x100 Poiché H = (c+q) D Deposito derivato presso Banca N = 0,9Nx100 Inoltre Ms = (1+c) D Prestiti di Banca N = 0,9Nx100 Offerta totale di moneta = 100+90+81+…=100/0,1 = 1000 Moltiplicatore monetario = 1000/100 = 10 (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 D = H/ (c+q) Ms (1 c) H 1 c H c c Il moltiplicatore monetario in un’economia con moneta circolante e depositi 6 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 7. Complementarietà degli equilibri monetari e finanziari A livello aggregato la ricchezza di una nazione (R) può essere detenuta sotto forma di moneta (M) o altre attività rappresentate da titoli (B) da cui: R = Md + Bd ma anche: Bd = R – Md In altri termini, la domanda di moneta e la domanda di titoli sono complementari Posto che la domanda di moneta sia influenzata prevalentemente dal reddito (+), dal tasso di interesse (‐) ed in misura minore dalla ricchezza (+), si avrà: Aumenti della ricchezza influenzano prevalentemente la domanda di titoli Aumenti del reddito aumentano Md e diminuiscono Bd Aumenti del tasso di interesse diminuiscono Md e aumentano Bd 8a. Equilibrio monetario e tqm (versione di Fisher) Mv = pY Y = prodotto aggregato p = livello generale dei prezzi v = velocità di circolazione della moneta M = offerta di moneta Per ottenere TQM occorre porre restrizioni su Y e v e quindi ipotizzare il comportamento di M: Y è determinato da fattori reali (Y Yn) v nel breve periodo è istituzionalmente determinato dalla sincronizzazione dei pagamenti e degli incassi M è determinata indipendentemente da pY quindi è una variabile eso‐ gena. Vale se (1) economia chiusa; (2) moneta‐merce; diversamente M diventa endogena come nel caso di presenza Banca Centrale (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 7. Complementarietà degli equilibri monetari e finanziari Il mercato monetario è in equilibrio quando Offerta di moneta (Ms) = Domanda di moneta (Md ) Il mercato finanziario è in equilibrio quando Offerta di titoli (Bs ) = Domanda di titoli (Bd ) Ma la ricchezza nazionale è: R = Md + Bd = Ms + Bs Quindi è sufficiente studiare l’equilibrio sul mercato della moneta per conoscere il comportamento sul mercato dei titoli. Infatti: se Ms > Md si avrà Bs < Bd se Ms < Md si avrà Bs > Bd Quindi, posto che reddito e velocità di circolazione della circolazione della moneta siano dati, si avrà che: p = Mv/Y In altri termini il livello generale dei prezzi dipende dalla quantità di moneta emessa dalla Banca Centrale Ed essendo anche: p = M(v/Y) da cui: M/M = p/p ovvero l’inflazione dipende dalla variazione della quantità di moneta emessa dalla Banca Centrale Inoltre: i = rn + p/p = rn + M/M 7 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 8a. Equilibrio monetario e tqm (versione di Cambridge) La moneta viene intesa come riserva di valore oltre che come mezzo di scambio. Ha una caratteristica di liquidità. Attenzione ai fattori che implicano domanda di moneta. Md = kpY Nel contesto della teoria quantitativa della moneta, il mercato monetario determina il livello generale dei prezzi La domanda di moneta è funzione del reddito nazionale nominale r Il tasso di interesse viene determinato sul mercato dei beni in modo da garantire equilibrio aggregato fra decisioni di risparmio e r* decisioni di investimento Contrariamente ad Ms, Md non può essere osservata direttamente Solo quando Md = Ms = M l’equazione di Cambridge diviene equivalente a quella di Fisher e dunque k=1/v Ipotesi TQM Cambridge: 1) Y Yn 2) k dato 3) Md non necessariamente = Ms ed Ms esogena e data S I S,I S=I 8b. Equilibrio monetario e tkey La derivazione della domanda di moneta speculativa in Keynes procede da alcuni assunti fondamentali: Si opera in un contesto di incertezza fondamentale (e questa è la ragione che induce gli individui a detenere un’attività a bassa remunerazione) i att. A B 5% 3% i eff. 1,5% 1,5% Dato che il livello del tasso di interesse futuro è incerto Gli individui speculano nella convinzione di “conoscere meglio del mercato ciò che il futuro arrecherà” (GT) C 2% 1,5% La dinamica dei mercati dipende dalla divergenza fra equilibri che si realizzano ed aspettative ex‐ante L’individuo può scegliere fra due soli tipi di attività: moneta e titoli (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 1,5% Porta‐ foglio i eff. Porta‐ foglio i eff. Porta‐ foglio MA = 100 2,5% MA = 100 3,5% MA = 100 BA = 0 BA = 0 BA = 0 MB = 120 2,5% MB = 120 3,5% MB = 0 BB = 0 BB = 0 BB = 120 MC = 150 2,5% MC = 0 BC = 0 BC = 150 M = 370 2,5% M = 220 3,5% MC = 0 BC = 150 3,5% M = 100 8 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 i i Domanda di moneta speculativa a livello aggregato Domanda di moneta speculativa a livello individuale imax ic imin Ld Ld, W Ld Ld, W Trappola della liquidità Statica comparata i (M/p)0 i Nella teoria keynesiana l’equilibrio del mercato della moneta porta alla determinazione del tasso di interesse i* (M/p)0A (M/p)1A (M/p)0B (M/p)1B i*0A i*1A Ld0 Ld=M/p (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 i*0B= i*1B Ld, M/p Ld0 Ld, M/p 9 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 i Ld1 (M/p)0 Statica comparata i*1 i*0 Ld0 Ld=M/p (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 Ld, M/p 10 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 Il modello IS‐LM Strumento grafico‐analitico per la rappresentazione e lo studio dell’equilibrio simultaneo del mercato dei beni e della moneta, in un sistema di riferimento reddito‐tasso di interesse. Strumento per lo studio di situazioni di equilibrio parziale, adatto ad evidenziare la valenza delle proposizioni di approcci teorici alternativi, soprattutto nell’ipotesi di prezzi fissi. Lezioni 25‐26 L’equilibrio del mercato dei beni: la funzione IS L’equilibrio del mercato della moneta: la funzione LM L’equilibrio del mercato dei beni si determina quando la domanda aggregata uguaglia l’offerta aggregata L’equilibrio del mercato della moneta si determina quando la domanda di moneta uguaglia l’offerta Dato il tipo di sistema studiato (economia chiusa, con Stato, aperta) si individueranno varie espressioni del reddito d’equilibrio: questa parte del modello è il modello reddito spesa ed è pertanto caratterizzato dai noti moltiplicatori Poiché consideriamo un sistema nel quale si hanno due tipi di attività finanziarie (moneta e titoli), in un contesto di ricchezza finanziaria data, l’equilibrio sul mercato della moneta implica l’equilibrio anche sul mercato dei titoli La funzione IS esprime la configurazione di equilibrio sul mercato dei beni, esplicitandola rispetto al tasso di interesse La funzione LM esprime la configurazione di equilibrio sul mercato della moneta (speculare a quella del mercato dei titoli) esplicitandola rispetto al tasso di interesse (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 1 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 L’equilibrio IS-LM Caratteri dell’equilibrio IS-LM La configurazione di equilibrio IS-LM, determina la coppia di valori reddito-tasso di interesse che soddisfa simultaneamente la condizione di equilibrio sul mercato dei beni e quella del mercato della moneta Il tipo di equilibrio che si instaura nel modello, ed in particolare la sua “sensibilità” a ciò che avviene se intervengono variazioni nel mercato dei beni o della moneta dipende dalle ipotesi adottate per caratterizzare i due mercati Analiticamente e graficamente tale configurazione è individuata dall’intersezione fra le curve IS ed LM Tutto ciò è particolarmente rilevante per stabilire Perciò la condizione di equilibrio è ottenuta risolvendo il sistema costituito dalle due equazioni IS ed LM, le quali consentono di determinare simultaneamente il reddito ed il tasso di interesse. quale sia la manovra di politica economica più efficace per raggiungere obiettivi quali l’aumento del reddito, il controllo del tasso di interesse, il controllo della quantità di moneta. Le ipotesi alternative per la definizione di IS ed LM Funzione IS: • I = I0 • I = f(i) Funzione LM: Md = g(Y) M d k 0 Y Md M d M d h0 k 0 i Y Trappola liquidità = f(i,Y) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 Gli strumenti e gli obiettivi di politica economica I b0 i ◦ Raggiungimento di un dato livello di Y ◦ Raggiungimento di un dato livello di i h All’interno dello schema IS‐LM si possono considerare obiettivi di politica economica quali: Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi sono in senso lato: ◦ La politica fiscale (che modifica IS) ◦ La politica monetaria (che modifica la LM) 2 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 Attuazione della politica fiscale e monetaria La politica fiscale implica le possibili manovre di: ◦ Variazione della spesa pubblica (G) ◦ Variazione dei trasferimenti (TR) ◦ Variazione della tassazione (t , TA0) La politica monetaria implica le possibili manovre di: ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Variazione del tasso ufficiale di sconto (mm) Variazione dei coefficienti di riserva obbligatoria (mm) Operazioni di mercato aperto (i) Emissione di base monetaria (H) Variazione delle riserve valutarie (RE) ◦ Sterilizzazione (+/‐RE=‐/+ H) Derivazione analitica della curva IS • Si parte dalla definizione dell’equilibrio mercato beni: AD=Y C I G Y • Nel caso in cui: C C cYd I I bi GG Yd Y TR TA TR T R TA tY C c(1 t )Y cT R I bi G Y (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 Tassonomia elementare delle politiche economiche Da un punto di vista “statico”, se una certa manovra di politica economica mira ad incrementare il livello del reddito e conseguentemente dell’occupazione (indipendentemente dall’effetto che può avere su tasso di interesse, livello generale dei prezzi ed equilibrio della bilancia dei pagamenti) è una politica economica espansiva In caso contrario si parlerà di politica economica restrittiva. Da un punto di vista dinamico, le manovre che mirano a limitare le fluttuazioni del reddito nel corso del tempo si definiscono politiche di stabilizzazione Le variabili che all’interno di un modello economico portano a limitare le fluttuazioni del reddito senza che l’autorità di politica economica modifichi le proprie decisioni, si chiamano stabilizzatori automatici Le politiche volte a modificare e lungo termine i valori delle variabili macroeconomiche fondamentali si dicono strutturali Derivazione analitica della curva IS • Esplicitando la condizione di equilibrio sul mercato dei beni rispetto al tasso di interesse, con opportuni raccoglimenti, si arriva a: i 1 c(1 t )Y (C I G cT R ) b b • ma ricordando che il moltiplicatore keynesiano in questo specifico caso è pari a: 1 1 c(1 t ) • si può anche riscrivere: i 1 A Y b b Dunque la funzione IS, nello spazio reddito‐tasso di interesse, ha inclinazione negativa se gli investimenti sono inversamente correlati al tasso di interesse 3 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 Derivazione analitica della curva LM AD AD=Y • Si parte dalla definizione dell’equilibrio mercato moneta: AD=C+I+G Domanda Moneta = Offerta Moneta • Nel caso in cui: (C I G cT R ) bi A bi A bi M d kY hi M Ms P i Y* Y kY ‐ hi = M/P • Esplicitando la condizione di equilibrio sul mercato della moneta rispetto al tasso di interesse si arriva a: A b Rappresentazione grafica della funzione IS con I = f(i) i 1 IS b Y M k Y Ph h Quando domanda e/od offerta di moneta dipendono dal tasso di interesse, la funzione LM ha una inclinazione positiva se domanda e/o offerta di moneta sono correlate negativamente al tasso di interesse Equilibrio simultaneo IS-LM i Md(Y1) d M (Yn) Md(Y0) Rappresentazione della LM con Md=f(i) • L’equilibrio simultaneo IS‐LM implica la soluzione del sistema in cui si inseriscono le equazioni IS ed LM: LM i • eguagliando le due equazioni: Md, Ms k/h M/P A 1 i Y b b i M k Y Ph h Y M k 1 A Y Y Ph h b b ‐M/(Ph) (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 4 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 • Con opportuni raccoglimenti si arriva a: i A B A M kb h Y b Ph hb Area di eccesso di domanda di beni • In equilibrio perciò: i* b M h Y* A k b h kb h P Moltiplicatore di Politica fiscale i* LM Area di eccesso di offerta di beni Area di eccesso di offerta di moneta 1 A M k Y Y h b b Ph Moltiplicatore di Politica monetaria C M k Y* Ph h D Area di eccesso di offerta di beni Area di eccesso di domanda di moneta Area di eccesso di offerta di moneta Area di eccesso di domanda di beni Area di eccesso di domanda di moneta IS Y* Y Effetti di politica fiscale e monetaria* espansiva i IS IS’ In generale, la politica fiscale espansiva induce il cosiddetto i LM LM effetto spiazzamento LM’ i’* i* i’* i* IS Y* Y’* Y Y* Y’* Y Con questa espressione si indica la sostituzione della componente di spesa pubblica con la componente di spesa privata (per investimenti e consumi) indotta dall’incremento del tasso di interesse di equilibrio, che si accompagna ad una politica fiscale espansiva *nell’ipotesi di prezzi fissi e non piena occupazione (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 5 a.a. 2011-2012 Istituzioni di Economia Politica - 86013 Rappresentazione grafica dell’effetto spiazzamento: i IS IS’ LM Variazione effettiva del reddito i’* Spiazzamento del reddito i* Variazione potenziale del reddito Y Y* Y’* Lo spiazzamento è indotto dall’aumento del tasso di interesse di equilibrio. Se le condizioni del mercato monetario non implicassero un eccesso di domanda di moneta (un eccesso di offerta di titoli), il tasso di interesse d’equilibrio non muterebbe e la variazione del reddito di equilibrio dipenderebbe esclusivamente dal moltiplicatore, ovvero: Y A Tuttavia in presenza di un mercato monetario sensibile al tasso di interesse, la variazione del reddito indotta da una politica fiscale è data da: Y h A kb h Quindi lo spiazzamento del reddito è pari alla differenza fra il reddito che si sarebbe potuto raggiungere potenzialmente e quello che invece viene effettivamente raggiunto: h Spiazz.Y A k bh L’aumento del tasso di interesse d’equilibrio, ovviamente ha effetti diversi sulle diverse componenti della domanda aggregata. In particolare lo spiazzamento del reddito implica: a) una riduzione degli investimenti, tanto maggiore quanto maggiore è la sensibilità al tasso di interesse (effetto “diretto”): Spiazz. I I1 I 0 ( I bi1 ) ( I bi0 ) bi b) una riduzione dei consumi, determinata dal mancato effetto moltiplicativo che una espansione completa degli investimenti privati avrebbe provocato (effetto “indotto”): Spiazz.C Spiazz.Y Spiazz. I (c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 6
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