10 Primo piano Venerdì 8 agosto 2014 [email protected] ARABA FENICE Aveva un quintale di semi di cannabis Arrestato uno dei soci di Lucanapa Le nuove famiglie dello spaccio Al Serpentone scoperti 2 fratelli e una mamma pusher Le intercettazioni: «Leva tutto ma’, leva tutto da casa» POTENZA - Fin quando i “clienti” di Daniele Di Giuseppe si limitavano a entrare e uscire dalla casa loro per rifornirsi di droga, si poteva ancora credere che la madre non ne sapesse nulla. Poi il “ragazzo” si è accorto di un’auto civetta che lo inseguiva e l’ha chiamata senza sospettare di essere intercettato. «Ma’ leva tutto da casa ma’, leva tutto da casa! (...) Nel primo tiretto della stanza mia, dove sta la bilancia!» Allora i finanzieri non hanno avuto più dubbi. C’è anche una famiglia di pusher tra i 17 nomi dei destinatari dell’ordinanza di misure cautelari spiccata dal gip Tiziana Petrocelli ed eseguita ieri mattina dalle Fiamme gialle e dagli agenti della Squadra mobile del capoluogo. In carcere sono finiti: Davide Travascio (27), Adriano Brancucci (55), i fratelli Daniele (32) e Gianluca (34) Di Giuseppe, Berardino Mancino 27, Lara Taiani (31) e 11 Gli inquirenti verificheranno se sono di una delle varietà “legali” Blitz delle Fiamme gialle nel lato oscuro capoluogo Per il gip era tornato «un fiorente mercato della droga» di LEO AMATO Primo piano Venerdì 8 agosto 2014 [email protected] POTENZA - C’è anche uno dei fondatori della cooperativa Lucanapa tra i presunti pusher arrestati ieri mattina dai militari delle Fiamme gialle. Resta solo da capire se le due piantine e i 5 sacchi da 20 chili di semi di cannabis trovati a casa sua siano o meno di varietà “legali”. Quanto all’hashish e la marijuana pronta al consumo, più «materiale per la pesatura, il taglio e il confezionamento» delle dosi c’è ben poco da fare. E’ accusato di aver trasformato la sua abitazione in una piccola centrale dello spaccio, Berardino Mancino, socio dell’associazione che intende reintrodurre la coltivazione e l’utilizzo della cannabis indica a scopo industriale-alimentare, dopo anni di proibizionismo per il suo potere stupefacente. La legge infatti consente di piantare e produrre liberamente varietà a basso tasso di Thc, che è la molecola psicoattiva per produrre di tutto: dai tessuti al bio-carburante, passando per i cosmetici e poi latte, farina, carta fino al materiale per l’edilizia. Lucanapa non è l’unica realtà che ha intuito il possibile business legato alla reintroduzione e la trasformazione della cannabis, e anche in altre regioni c’è molto interesse per iniziative del genere, a maggior ragione dopo le aperture che sono arrivate anche in Basilicata dal consiglio regionale. E’ di mercoledì l’approvazione di una legge regionale per «consentire l’uso terapeutico di farmaci cannabinoidi per combattere il dolore in alcune patologie, istituendo un osservatorio per monitorare l’utilizzo e l’efficacia di queste terapie». «L’Associazione Lucanapa vuole Trovati in casa anche hashish, marijuana più strumenti per fare le dosi Flavio Viola (29). Ai domiciliari: Giuseppe Bochicchio (25), Cristina Bubbico (23), Federica Telesca (23) e Carmine Zarrillo (28). Sono infine sottoposti all’obbligo di firma Emiliano Blesce (27), Enzo Grippa (31), Yuri Petrone (26), Pantaleo Alaggia (37) e Valerio Ramaglia (28) e Rosaria Colucci (53) la madre dei due fratelli Di Giuseppe. Tutti del capoluogo a parte Grippa che è residente a Tito e Bubbico a Vaglio. Per il gip quello emerso è «un fiorente mercato di droga estrinsecatosi nel territorio di Potenza entro il quale risultano stabilmente inseriti i vari soggetti sottoposti a indagine». Secondo gli investigatori delle Fiamme gialle il “ giro” valeva circa 70mila euro al mese per eroina e cocaina, più 30mila soltanto per il “fumo”. Il foto reportage di Andrea Mattiacci sugli arresti di ieri mattina a Potenza | IN CARCERE L’INCHIESTA I semi e una delle due piantine di cannabis trovate a casa di Mancino (foto Mattiacci) impegnarsi verso la comunità per migliorare la qualità della vita dell’uomo nel suo ambiente». Spiega il sito internet della cooperativa . «L’Associazione intende contribuire ad un programma di cambiamento e di rinnovo della linea produttiva strategica regionale, e non solo regionale, proponendo un modello nuovo ma allo stesso tempo testato e appurato. L’obiettivo primario è quello di attivare un processo di filiera sostenibile che porti ad uno sviluppo economico, attraverso l’agricoltura e nella tutela del territorio e dell’ambiente, migliorare le condizioni di vita dell’uomo e creare opportunità occupazionali aggiuntive contro lo spopolamento e l’abbandono del territorio. A tale scopo l’Associazione ha attivato un processo di filiera sostenibile (corta) derivante dalla canapicoltura avviata attraverso l’azione “Coltiviamo la sostenibilità”». [email protected] | Il barista e il decano «positivo come ai vecchi tempi» Daniele Di Giuseppe Gianluca Di Giuseppe AI DOMICILIARI Federica Telesca Giuseppe Bochicchio Berardino Mancino Adriano Brancucci Lara Taiani Valerio Ramaglia Emiliano Blesce OBBLIGO DI FIRMA Carmine Zarrillo Cristina Bubbico Rosaria Colucci Yuri Petrone Pantaleo Alaggia Enzo Grippa Flavio Viola Davide Travascio POTENZA - Stavano stringendo il cerchio su un gruppo di spacciatori per cui sarebbero scattati gli arresti a luglio di due anni fa, quando dalle intercettazioni è saltato fuori un nome che non si sentiva più da almeno due anni e mezzo, quando Davide Travascio si era fatto “beccare” con mezzo chilo di hashish ed è finito in carcere. E’ iniziata così l’inchiesta dei militari delle Fiamme gialle soprannominata non a caso: “Araba fenice”. Da Travascio, accusato di aver arrotondato lo stipendio da barista nel locale del cognato vendendo droghe leggere “sotto banco”, gli investigatori sono arrivati al suo coinquilino, Berardino Mancino, quindi a un’altra vecchia conoscenza dell’antidroga come Adriano Brancucci, «dedito al traffico di sostanze stupefacenti fin dagli anni ottanta», e coinvolto anche nelle inchieste sul clan dei vecchi basilischi, da cui è tra i pochi ad essere uscito indenne. Tra le intercettazioni raccolte dai militari ce n’è una in particolare di ottobre del 2012 in cui dice a Mancino: «Se è qualche cosa io sono positivo (...) Comunque sono positivo io eh! (...) Ai vecchi A dare spunto ai militari del Goa il ritorno sulla piazza di due vecchie conoscenze Eroina e cocaina arrivavano da Scampia, mistero sugli altri canali di rifornimento tempi proprio…». Parole che secondo i militari ai comandi del tenente colonnello Antonio Vernil- lo: «significavano che aveva ripreso la sua attività illecita di spaccio». «L’azione svolta - spiega la nota diffusa ieri mattina dal comando provinciale di Potenza - ha consentito di appurare il modus operandi dell’approvvigionamento nelle piazze napoletane e del successivo spaccio nel mercato potentino di eroina e cocaina a opera, principalmente, del duo Carmine Zarrillo e Federica Telesca, nonché della cosiddetta “comitiva”, costituita da Flavio Biagio Viola, Lara Taiani, Giuseppe Bochicchio, mentre per quanto riguardava l’illecito traffico delle sostanze stupefacenti cosiddette “da fumo”, (hashish e marijuana), è stato appurato che un’intera famiglia, composta dalla madre e da suoi due figli, gestiva la proficua attività di spaccio presso la propria abitazione, sita al rione Cocuzzo di questo capoluogo di regione». Inoltre sempre i fratelli Di Giuseppe e il “decano” Brancucci avrebbero svolto «anche la mansione di “pusher di seconda linea o di nicchia”, perché oltre a gestire una cerchia ristretta di clienti/consumatori, rifornivano i cosiddetti “pusher di piazza o di prima linea”, come Giuseppe Bochicchio, Cristina Bubbico, Davide Travascio, Berardino Mancino, Yuri Flavio Petrone, Pantaleo Alaggia, Enzo Grippa e Valerio Ramaglia». [email protected]
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