zo a cui si aggira il saggio di Edina Bozoky, «maitre de conferences» di Storia medievale all’Università di Poitiers. La comparsa degli Unni sulla scena europea è innanzitutto da ricondurre alle invasioni barbariche, in realtà molto meno violente e generalizzate di quanto si possa credere; «migrazioni» volte non tanto alla conquista quanto alla pura e semplice sussistenza, fossero o no in contrasto col potere romano ormai vacillante. Quanto ad Attila, la sua esistenza si sarebbe consumata fra il 395 e il 453 circa (con la sua morte che l’Autrice definirà «indegna di un eroe»: la notte delle nozze con una nuova sposa). Su Attila le leggende la fanno da padrone, a cominciare da quella del concepimento dall’unione di una principessa e di un levriero. E ancora la leggenda di santa Genoveffa, protettrice ancora oggi di Parigi dall’invasione unna, quella delle undicimila vergini di Colonia, martirizzate dai feroci unni, che altri non sarebbero, secondo una fantasiosa versione dell’XI secolo, se non discendenti degli ebrei dispersi dagli Imperatori romani Claudio, Tito e Adriano. Una versione di chiara fattura cristiana, così come quelle che dipingono Attila come pagano o saraceno; e altrettanto da verificare è la fondazione di Venezia da parte di popolazioni in fuga di fronte alle orde unne (ricostruzione sin troppo simile a quella della fondazione di altre città da parte di esuli troiani). Un coacervo di immagini leggendarie, più o meno fondate, su cui la verità storica, pur fra tante oggettive difficoltà, sta faticosamente per avere il sopravvento. [G.Sal.] n Ottobre 2014 La Storia è un Romanzo a cura di Elena & Michela Martignoni www.elenaemichelamartignoni.com Il senatore Stazio indaga... Un viaggio nella Roma imperiale con una collana di gialli, fra indagini e femminismo ante litteram A i lettori appassionati di romanzi ambientati nell’antica Roma non può essere sfuggita una brillante e brava autrice: Danila Comastri Montanari. Non ha bisogno di molte presentazioni, perché è ritenuta da molti la Signora incontrastata del giallo storico italiano, e i suoi romanzi sono da anni pubblicati con successo anche in molti paesi esteri. Molto attiva nel web e sui social network, la Montanari vive a Bologna con tre gatti, il marito, la figlia e… cinque computer. Le discussioni che propone su facebook sono sempre vive, e seguitissime da colleghi e lettori. Per i pochi che non la conoscono segnaliamo la fortunata serie (iniziata con il romanzo «Cave Canem» del 1999 e dall’anno scorso ripubblicata da Oscar Mondadori e che vanta ormai molti titoli) in cui Publio Aurelio Stazio, senatore-detective, scopre misteri e smaschera assassini nella Roma del 50 d.C. L’ambientazione perfetta, il rigore della ricerca e la lingua scorrevole, fanno di questo prodotto un mezzo ideale per avvicinare i ragazzi alla Storia. Infatti sono spesso (ma ancora non abbastanza) adottati da diversi insegnanti come letture estive. Come un documentario ben fatto, un buon romanzo storico può riuscire dove falliscono i manuali, e quelli della Comastri Montanari sono perfetti per immedesimarsi nella vita della Roma antica, imparare termini e consuetudini, comprendere lo spirito dell’epoca. In calce al romanzo, ad esempio, si può trovare un’appendice («All’ombra dell’Impero – usi, costumi e curiosità della Roma di Publio Aurelio») la cui lettura sarebbe utilissima per una ricerca, o per preparare una verifica scolastica sulla vita nella Roma antica. Nel primo romanzo, «Cave canem», Publio Aurelio si trova in visita nella villa di Gneo Plauzio, un plebeo arricchito che ha fatto fortuna allevando pesce pregiato per le mense luculliane dei notabili dell’Urbe. Proprio in quella circostanza però qualcuno ha ucciso il figlio di Gneo, Plauzio Attico, erede legale del patrimonio di famiglia gettandolo in una vasca di murene. Ma i delitti non si fermano qui... In una spiritosa e intelligente postfazione l’autrice dichiara di essersi ispirata ad Agata Christie, quindi il romanzo soddisferà anche i lettori che amano la dama del giallo. E a proposito di «dame», sono molto interessanti le antiche romane descritte dalla Comastri Montanari: sulla base dei suoi studi (cita ad esempio Giovenale e Marziale) l’autrice si è accorta che le romane erano stanche di «filare la lana, obbedire supinamente e tramandare ai figli un modello di virilità tutta conquista-dominio- sopraffazione» e descrive quindi donne intraprendenti e spregiudicate che «si industriano a sopravvivere e prosperare in una rigida società patriarcale». Di recente uscita (Giallo Mondadori luglio 2014 euro 4.90) anche un ottimo racconto della Comastri Montanari, dal titolo «Lode al Magnifico» ambientato nel 32 d.C., inserito nella raccolta «Anno Domini» in cui all’autrice bolognese fanno compagnia altri giganti della letteratura storica italiana come Sergio Altieri, Valerio Massimo Manfredi, Carlo Maria Martigli e Alfredo Colitto. n Cave Canem di Danila Comastri Montanari Mondadori pp. 280, € 9,90 ebook euro 6,99 | 95 STORIA IN RETE
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