14 IL SECOLO XIX MARTEDÌ 30 SETTEMBRE 2014 savona / provincia L’INCHIESTA SUI PARCHEGGI DEI VIAGGIATORI E L’ATTIVITÀ DEL CONSORZIO Un anno di indagini: Savona Crociere passato al setaccio te dell’autorità portuale Rino Canavese e che ha coinvolto personaggi di spicco di Savona e soprattuttoquellacoopBazzinochehatra i partner il Comune di Savona, la Costa Crociere, la Lega Coop, l’Autorità Portuale. Tra i filoni d’indagine, però, ci sarebbe anche la gestione delle aree doganali affidati al consorzio. In particolare il pm Buttiglione vuole verificare se l’assegnazione dell’area in banchina abbia seguito tutte le procedure normali e come sottolinea una direttiva ministeriale del 2010 sia stata affidata con una gara pubblica. Ma nel mirino ci sarebbero anche gli spazi utilizzati per parcheggiare i veicoli del croceristi. L’espansione del fenomeno delle crociere e il crescente numero di turisti che arrivano a Savona avrebbe infatti reso insufficiente lo spazio destinato al park e sempre più spesso si sarebbe levata la protesta degli operatori portuali sulla presenza di auto in spazi destinati ad ospitare le merci. Un ostacolo che avrebbe suscitato rabbia e invidie tra coloro che in porto lavorano giornalmente e che non vedrebbero di buon occhio la presenza di quei veicoli. Da mesi il cambio di indirizzo della Bazzino, sempre meno facchinaggio a favore dei servizi sotto bordo era stato criticato e visto di cattivo occhio da molti concorrenti. Anche perché, da sempre, l’attività in ambito doganale è di competenza dei camalli del porto, ossia della compagnia portuale che in questo caso sembra abbia vissuto con indifferenza la vicenda. A Genova, invece, erano stati ben più attivi con manifestazioni chiare di opposizione a quel tipo di gestione dell’area portuale. La Torretta e la Costa Deliziosa attraccata alla stazione marittima Bisognerà attendere ancora, però, per capire cosa succederà a Savona. Gli uomini della capitaneria di por- magistrato. Il lavoro non si annun- La “stretta” della magistratura è appena cominciata e le sorprese to e della guardia di finanza hanno cia però facile. Tutt’altro. effettuato nei giorni scorsi un blitz La procura intende inizialmente potrebbero essere dietro l’angolo. in sede e acquisito parecchia docu- verificare l’aspetto fiscale di [email protected] mentazione che ora è al vaglio del un’operazione voluta dal presiden- © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli aspetti sui quali vuole fare luce il pm IL CASO GIOVANNI CIOLINA SAVONA. Da oltre un anno gli uo- mini della procura, coordinati dal sostituto procuratore Cristiana Buttiglione sono al lavoro per capire il meccanismo del lavoro di parking esercitato in ambito portuale dal Consorzio Savona Crociere. Costi, riscontri dei pagamenti, incroci tra il Csc e le altre componenti portuali, la gestione delle aree doganali utilizzate per sistemare i veicoli dei croceristi. Adareilviaall’inchiesta,comeconfermato dai vertici della procura, è stato un esposto inviato al sesto piano del palazzo di giustizia con la richiesta di fare luce proprio sull’attività del Consorzio Savona Crociere che ha tra i soci la cooperativa Bazzino,presieduta da Nanni Carlevarino, ex capogruppo di maggioranza del Pd, ora uscito dal consiglio comunale di Savona, la cooperativaNovael’agenziamarittima Saidelli. Per il resto, però, la parola d’ordine è “massimo riserbo”. Impossibile, al momento sapere i nomi degli eventuali iscritti nel registro degli indagati e tantomeno le ipotesi accusatorie, anche se il compito della polizia giudiziaria è ad ampio raggio. NON SI PLACA LA BUFERA NELLA CHIESA SAVONESE SEGUITA ALLA MORTE DI LUISA BONELLO Accuse alla Curia, don Lupino consegna una lettera a tutti i colleghi sacerdoti Nel documento ribadito l’attacco: «Ho voluto così fare chiarezza sulla mia omelia» SILVIA CAMPESE Ha voluto chiarire con i colleghi sacerdoti la posizione assuntaneiconfrontidellacuriaedelvescovo in occasione della tanto discussa omelia al funerale di Luisa Bonelli, il parroco di Lavagnola, don Giovanni Lupino. Tanto che ieri, in occasione dell’appuntamento di pranzo, con i preti della diocesi savonese nella sede della Protezione della Giovane, Lupino ha distribuito ai colleghi la lettera chehainviatoamonsignorLupi,inrisposta al comunicato stampa diffuso ai giornali, dove si puntava il dito contro i contenuti della sua predica. Pedofiliaeomertà,maanchedoppiavita dei sacerdoti omosessuali i punti chiave che avevano suscitato maggior scalpore e la durissima reazione della curia, che aveva parlato di azioni diffamatorie verso i colleghi da parte del parroco di San Dalmazio. «Siccome non ho diffamato nessuno e mi sembra che la curia si sia interessata alla miaomeliabasandosisuquantoscritto dai giornali, senza chiedermi spiegazioni, ho ritenuto utile scrivere al vescovo e, per conoscenza, diffondere la lettera ai colleghi, in modo che quanto ho detto non sia frainteso», il commento di Lupino. Che, con il suo sarcasmo non a tutti gradito, ha aperto la missiva scrivendo “Caro Ufficio SAVONA. Don Lupino (a sinistra) e il vescovo Lupi di spalle nell’Eucarestia stampadellaDiocesiSavonaNoli”.«Il vescovocosìhafirmatoiltestoe,alfirmatario, io mi sono rivolto», il commento. Ribaditi,nellalettera,itestigiànoti nell’omelia. L’incontro con la dottoressa Bonello, nei primi tempi ambasciatore del vescovo Lupi e qualche anno dopo arrabbiata con la chiesa. «Ho cercato di capire, in questa circostanza, perché fosse diventata acerrima nemica del vescovo», scrive Lupino.Nonsoloildrammadellapedofilia ma anche il suo allontanamento dal padre spirituale don Nino Maio. «Da lei ho capito meglio – scrive – ciò che da tempo sospettavo, vale a dire che la crisi di don Maio era legata al suo carattere pusillanime, che gli impediva di gestire i segreti che conosceva sui preti pedofili». Ultimo punto della diatriba, il tema dell’omosessualità e dellavitadicoppiadeisacerdoti.«Circa le amicizie particolari dei preti– ha concluso Lupino – ciò che contesto è la stessa che rifiuta Papa Francesco, vale a dire lo scandalo della doppia vita. Non giudico o condanno gli omosessuali, ma solo la doppia vita dei preti. Ho prestato massima attenzione alle dichiarazioni di don Carlo Rebagliati, a quelle di don Nello e alle confidenze di qualche altro prete, come don Damele, preti omosessuali che hanno vissuto in parrocchia con i loro“compagni”moreuxorio.Maforse il vescovo Lupi non vuole leggere queste realtà, e fa finta di non sapere che questi preti avevano, che sono ancoravivi,equalcunocontinuaadessere tranquillamente parroco». Infine, l’invito alla denuncia, se qualcuno si sia sentito diffamato. Una lettera da alcuni colleghi condivisa, non pubblicamente, che costituisce l’ultimo – si spera- passaggio di unoscontrodove,suldrammapedofilia, la voglia di fare chiarezza e soprattutto di prendersi ciascuno le proprie responsabilità appare ancora tristemente lontana. INIZIATIVA A VADO Nel mondo anglosassone sono diffusi i cimiteri solo per i cani Funerale per dire addio al nostro amico Fido Ditta lancia cremazione e urna cineraria in casa VADO. Si dice che gli amici a quattro zampe non muoiano mai davvero ma, anzi, stiano ad aspettare i loro padroni dall’altra parte. A Vado Ligure sta per nascere un servizio del tutto particolare: si tratta di “onoranze funebri” per cani. «In realtà non vorrei chiamarlo “onoranze funebri”, perché non è proprio di questo che si tratta. Preferisco “passaggio oltre l’arcobaleno”» spiega Cinzia Messina, la sua ideatrice, che intende lanciarlo a breve. Qualcuno potrà pensare che sia un vezzo eccessivo, inutile, figlio di un’epoca in cui gli animali domestici vengono trattati come persone. Ma la verità, piaccia oppure no, è che l’argomento è molto sentito traipadronidicani.Comesifaatenere vivo il ricordo di una creatura che è stata fedelmente al nostro fianco magari per anni, accompagnandoci nei momenti belli e brutti della vita? Cinzia Messina, del negozio Clean Dog di Vado Ligure, ha una soluzione: un’urna cineraria da conservare in casa. «Mi sono resa conto – dice Cinzia–chemoltissimipadronidicani non sono a conoscenza di questa possibilità eppure, una volta che nevengonoalcorrente,sidichiara- nomoltointeressati.Ecosìhopensato di collaborare con un’azienda che si occupa di cremazioni per animali, a cui volendo si può anche assistere, e di offrire urne in cui conservare le ceneri nelle proprie abitazioni». Una cremazione base può costare dai 125 ai 150 euro a seconda del peso dell’animale. La scelta delle urne è molto varia, un po’ per tutte le tasche: da 25, quindi a basso costo, fino a 170 euro per quelle più elaborate, che possano anche svolgere la funzione di arredamento di uno spazio interno. Non si esclude, infuturo,chenenascerannoanche dipersonalizzate,asecondadeldesiderio dei padroni. «Da noi nel savonese non ci sono servizi cimiteriali per animali – conclude Cinzia Messina, titolare del negozio di via Sabazia – ma, anche dove li offrono, il loro costo è decisamente alto. Si parla addiritturadi700europerpotervisitareil proprio amico a quattro zampe per un periodo che, di solito, non superaicinqueanni.Unaspesadavvero nonindifferente.Ecosìhopensato che un servizio come il “passaggio oltre l’arcobaleno” potesse interessare a molte persone». T.D. INTERVENTO DELLA POLSTRADA DAVANTI ALLA CROCE BIANCA Incidente in corso Mazzini un ferito al pronto soccorso SAVONA. Attimi di paura ieri sera poco prima delle 21 per un incidente stradale avvenuto nei pressi della sede della pubblica assistenza della Croce Bianca, all’incrocio tra corso Mazzini e via Montenotte. Dove un ragazzo, minorenne (F.P.), è stato portato all’ospedale per problemi ad una caviglia dopo una brutta caduta dallo scooter causato da un’auto che gli aveva tagliato la strada. La vicina presenza dei militi nella sede della pubblica assistenza ha permesso che i soccorsi fossero tempestivi con l’immediata uscita di un’ambulanza per portare i feriti al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo dopo l’intervento anche del 118. Sul posto è poi intervenuta anche una pattuglia della polizia stradale per capire la dinamica dell’incidente che ha visto un’auto finire contro uno scooter. Subito si è pensato ad una mancata precedenza o ad un segnale di semaforo non rispettato. Stando alle prime ricostruzioni il giovane in moto sarebbe stato centrato da un’auto passata con il rosso. Per F.P. una possibile frattura ad una caviglia. A. P. CONTESTATA ANCHE LA GUIDA SENZA PATENTE Rubano moto in darsena denunciati due minorenni SAVONA. Oltre a denunciarli i cara- binieri hanno convocato anche i loro genitori per segnalare la “bravata” che avevano compiuto la sera. Avevano rubato un motorino parcheggiato in darsena e si erano messi alla guida senza avere la patente. Sono stati denunciati dai carabinieri due minorenni che avevano rubato domenica sera un motorino. Sono stati i carabinieri della stazione di Savona ad individuare i due ragazzini, uno albanese l’altro savonese, che poche ore prima si erano portati via il motorino riuscendo anche a metterlo in moto. I due (V.F.A., savo- nese, e D.A. albanese) sono stati denunciati in stato di libertà per il furto del ciclomotore di avvenuto domenica in darsena. D.A. è stato anche denunciato per guida senza patente. Minorenne, non l’aveva. Entrambi, dopo aver firmato i fogli della denuncia subita in caserma, sono stati affidati ai genitori dopo la segnalazione alla procura del tribunale dei minori di Genova. La segnalazione del furto era arrivata da parte del proprietario del mezzo che al momento di andarlo a prendere non lo aveva più trovato. A. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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