Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino¶25 agosto 2014¶N. 35 2 Attualità Migros M Senza zucchero ma con mordente Ormai da 40 anni, Chocolat Frey è l’unica azienda svizzera che produce gomme da masticare Marc Bodmer A prima vista sembrano dei chicchi di grano grezzo. Tuttavia, queste perle biancastre, ammassate in una cassetta di plastica protetta da una sottile pellicola, non si trovano di certo lì per essere cotte al forno: «Questa è la gomma base per l’impasto di una chewing gum made in Switzerland», esordisce Thomas Meyer (36), vicedirettore della produzione. A Buchs (AG) si trova, infatti, l’unica fabbrica di gomme da masticare della Svizzera, inaugurata ormai 40 anni fa. Fa parte dell’Industria Migros Chocolat Frey, che dopo la produzione di cioccolato ha questo secondo importante settore d’attività. L’80 percento della sua produzione di chewing gum viene esportata. Tuttavia, per la Svizzera ne resta a sufficienza: le gomme delle linee M-Budget e M-Classic sono infatti le più vendute nel nostro Paese. Assieme alla gomma base, nella macchina impastatrice vanno a finire edulcoranti e altre materie prime, come il calcio delle gomme per l’igiene dentale. Da notare che dal 1988 Chocolat Frey produce soltanto chewing gum senza zucchero. Nella prima fase di produzione tutti gli ingredienti vengono disidratati e polverizzati, ed è que- sto il motivo per cui i macchinari sono ricoperti di un sottile strato di polvere, proprio come in un panificio. «Non è solo la miscelazione degli ingredienti a farci assomigliare alle panetterie», afferma Thomas Meyer. «Qui da noi lavorano molti pasticceri, cuochi e tecnologi alimentari. La produzione di gomma da masticare non è un mestiere che ha una formazione specifica». Successivamente si aggiungono gli aromi liquidi. Questi si basano su un vettore oleoso, come ad esempio la menta piperita, così il gusto dura di più perché gli oli si diluiscono meno velocemente degli aromi di frutta idrosolubili. «Man mano che vengono aggiunti, gli ingredienti sono registrati dalla centrale di controllo computerizzata», spiega il vicedirettore della produzione. «Solo dopo si possono avviare le altre fasi». I controlli intervengono durante l’intero processo di fabbricazione. Quando infine si apre l’impastatrice, si direbbe di trovarsi davanti a una ciclopica pagnotta. L’impasto viscoso viene poi immesso in un cosiddetto estrusore, che lo rigira come nella spirale di un tritacarne e lo comprime su un nastro trasportatore. Lungo il percorso verso un altro estrusore, i blocchi passano attraverso un primo me- tal detector. In seguito, quattro rulli spianano progressivamente il tappeto di gomma cosparso di amido di riso in polvere. «Alla fine del laminatoio, la massa spianata viene incisa dapprima per il lungo e poi trasversalmente», spiega Thomas Meyer. Un altro metal detector assicura che nel canale di raffreddamento non finiscano anche dei residui indesiderati. Poi la gomma viene lasciata raffreddare per 20 minuti, diventando più solida. Infine le lastrine di gomma da masticare vengono immagazzinate per 5-10 giorni. «Qui stanno riposando 140 tonnellate, ma abbiamo affittato anche alcuni depositi esterni», informa lo specialista. Cicche a perdita d’occhio… Nel commercio della gomma da masticare non esistono quasi fluttuazioni stagionali. «Cerchiamo di portare un po’ di dinamismo sul mercato tramite qualche aroma in edizione speciale», indica Patrick Kurmann (42), responsabile del marketing delle chewing gum di Chocolat Frey. «L’estate scorsa abbiamo lanciato con successo il gusto di Cola e in inverno quello chiamato Chai Latte». Ed anche quest’estate ci sono nuovi sapori: ad esempio, si è impazienti di vedere come sta andando l’Ice Tea Peach, prodotto con l’aroma La grande specialista di gusti Da dodici anni Liliane Stampfli (46 anni) è direttrice del reparto sviluppo di Chocolat Frey Chewing Gum. Durante questo periodo molto è cambiato; non solo i suoi collaboratori sono raddoppiati da tre a sei, ma si sono modificati pure i desideri dei clienti: «Un tempo venivamo spesso incaricati di copiare semplicemente un gusto di questa o quella marca di successo», rivela l’ingegnera alimentare laureata al Politecnico di Zurigo. «Oggi, invece, sono richiesti sapori unici e particolari». I tempi di sviluppo di un nuovo prodotto sono variabili: «Può rendersi necessario un mese o perfino due anni e 150 diversi campioni», dichiara Liliane Stampfli. Tutti i campioni di gomme da masticare sono realizzati in laboratorio in piccole quantità, poi il processo si conclude nei macchinari per il rivestimento a strati. Da sempre le maggiori quantità sono costituite dai gusti classici, come «spearmint» e «peppermint» (menta e menta piperita). A volte, però, i consumatori vogliono provare qualcosa di nuovo. Allora si orientano verso aromi più esotici quali mela-cannella, Chai Latte o Pina Colada. «Ma esperimenti del genere sono fattibili solo dopo che un marchio, come per esempio Skai di Migros, si è già ben radicato e si è fatto un nome», afferma convinta la signora Stampfli. «A quel punto le innovazioni sono possibili, perché la varietà è apprezzata. Tuttavia il requisito dominante resta quello della freschezza e in questo la menta ha un chiaro vantaggio», afferma l’esperta. La gomma base ha la forma di un granulato. (Nik Hunger) originale del tè freddo della Migros. La maggior parte delle gomme da masticare sono formate da vari strati: tramite un nastro trasportatore, 1200 chili di tavolette di chewing gum vengono infilati in un tamburo che sembra quello di un’enorme lavatrice. All’interno di questa vasca rotante d’acciaio viene applicata una miscela riscaldata a 60 gradi. Poi viene asciugata e vi viene spruzzata sopra una sostanza senza zucchero, dopodiché viene nuovamente essiccata e così via. «A dipendenza del tipo di chewing gum ci possono essere tra i 40 e i 60 rivestimenti», spiega Meyer. A titolo di paragone: sulla leggendaria Rolls Royce Silver Cloud venivano passati 12 strati di vernice. Durante la stratificazione, la gomma riceve degli aromi supplementari e diventa croccante. In 24 ore vengono fabbricate in questo modo 14 tonnellate di cicche da masticare, la maggior parte Migros mantiene le promesse Generazione M Due volte all’anno Migros verifica lo stato delle promesse del suo programma Generazione M. I risultati sono pubblicati sul suo sito Internet Andreas Dürrenberger È una cifra di cui andare fieri: attualmente il programma di sostenibilità Generazione M contempla 43 promesse. Tre di queste sono state assunte all’inizio di luglio e saranno verificate a fine anno, mentre per le altre la verifica semestrale era prevista per fine giugno. Migros affida il controllo a una società di revisione indipendente e pubblica il punto della situazione sul sito Internet di Generazione M, sia i risultati positivi (34 promesse a buon punto), sia le promesse la cui attuazione non è a buon punto (6 promesse in ritardo). Ne è un esempio quella che riguarda gli elettrodomestici: «Promettiamo che entro il 2015 almeno un terzo dei nostri elettrodomestici sarà conforme alle classi di massima efficienza». Per raggiungere l’obiettivo Migros punta sul marchio «Topten», che contrassegna gli elettrodomestici a consumo energetico Azione Settimanale edito da Migros Ticino Fondato nel 1938 Redazione Peter Schiesser (redattore responsabile), Barbara Manzoni, Manuela Mazzi, Monica Puffi Poma, Simona Sala, Alessandro Zanoli, Ivan Leoni Il complesso residenziale della cassa pensioni Migros ad Allschwill (BL). particolarmente basso. Un anno fa la quota degli apparecchi Topten venduti alla Migros raggiungeva il 34 percento, oggi si attesta solo al 31 percento. «All’inizio del 2013 Topten ha inasprito le prescrizioni per le categorie dei televisori, delle macchine per il caffè e dei congelatori», spiega Sandro Glanzmann, esper- to di sostenibilità della Federazione delle Cooperative Migros. «Di conseguenza, gli apparecchi che in precedenza rientravano nel 10% dei più efficienti sul mercato, non fanno più parte del gruppo di testa, ma siamo fiduciosi di recuperare il terreno perso entro il 2015». In vista del traguardo è invece un Sede Via Pretorio 11 CH-6900 Lugano (TI) Tel 091 922 77 40 fax 091 923 18 89 [email protected] www.azione.ch Editore e amministrazione Cooperativa Migros Ticino CP, 6592 S. Antonino Telefono 091 850 81 11 La corrispondenza va indirizzata impersonalmente a «Azione» CP 6315, CH-6901 Lugano oppure alle singole redazioni Stampa: Centro Stampa Ticino SA Via Industria 6933 Muzzano Telefono 091 960 31 31 altro obiettivo: «Promettiamo che entro la fine del 2015 creeremo almeno 2,5 milioni di m2 di spazio vitale in sintonia con la natura per piante e animali». La Migros promuove la biodiversità attorno ai suoi edifici con prati fioriti, piante indigene, tetti piatti ricoperti di verde, filari di alberi o muri a secco. Queste superfici sono certificate dalla Fondazione Natur & Wirtschaft. Il requisito indispensabile è che almeno il 30 per cento del terreno attorno agli edifici sia sfruttato in modo naturale. A gennaio, la Migros disponeva di oltre 700’000 metri quadrati di superfici verdi. Oggi si superano già i 2 milioni. «Ad Allschwil siamo riusciti a far certificare per la prima volta in Svizzera un progetto residenziale», annuncia Oswald. Nel complesso abitativo, di proprietà della cassa pensioni Migros, stagni, siepi e prati fanno in modo che vi si sentano a casa non solo le famiglie, ma anche ricci, picchi e salamandre. Tiratura 98’645 copie Inserzioni: Migros Ticino Reparto pubblicità CH-6592 S. Antonino Tel 091 850 82 91 fax 091 850 84 00 [email protected] delle quali è destinata ai mercati esteri. Chocolat Frey è, infatti, il più grande produttore europeo di chewing gum vendute con marchio proprio. «E stiamo ampliando ulteriormente la produzione», annuncia Patrick Kurmann. Prima che le gomme nuove di zecca siano infilate in sacchetti, scatolette e altri tipi di imballaggi, gli esemplari difettosi vengono scartati. Segue poi un ultimo controllo al metal detector. «Il sensore proviene dalla tecnologia medica e riconosce tracce di metallo anche di soli 0,2 millimetri», sottolinea Thomas Meyer. In questo modo si garantisce la sicurezza delle gomme da masticare M-Budget, M-Classic, Candida, Fruity e Skai. Comunque, la produzione principale della fabbrica è costituita dai giganteschi sacchi da 144 chilogrammi destinati all’estero. Un solo sacco potrebbe soddisfare a vita anche il più sfrenato dei masticatori. La confezione che rispetta l’ambiente Una delle tre nuove promesse di Generazione M, assunte nel mese di luglio, riguarda gli imballaggi: entro la fine del 2020 la Migros intende ottimizzare sotto il profilo ecologico oltre 6000 tonnellate di materiale da imballaggio, attenendosi al principio «Evitare – Ridurre – Riutilizzare», in base al quale le confezioni dei prodotti saranno innanzitutto fabbricate con meno materiale e, ove possibile, con materiali riciclati. Comunque, ogni imballaggio dovrà continuare a svolgere la propria funzione principale: proteggere il prodotto da effetti dannosi potenzialmente dannosi e garantire l’igiene. Sulle nuove capsule del Café Royal, invece, ora si risparmia addirittura il 60 percento del materiale: gli ingegneri sono riusciti a sigillare a tenuta d’aria le capsule, rendendo superflui i sacchetti di plastica che le avvolgevano. Adesso sono contenute in una scatola di cartone più piccola e molto più leggera. Solo nel 2014 sono state vendute 45 milioni di capsule Café Royal e risparmiate 216 tonnellate di materiale da imballaggio. Abbonamenti e cambio indirizzi Telefono 091 850 82 31 dalle 9.00alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì fax 091 850 83 75 [email protected] Costi di abbonamento annuo Svizzera: Fr. 48.– Estero: a partire da Fr. 70.–
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