I rifiuti li raccoglierà ancora la Sogap srl

Valli Giudicarie e Rendena
46 sabato 18 gennaio 2014
GIUDICARIE
L’azienda di Preore continuerà a occuparsi di
immondizie in attesa dell’appalto quinquennale. In valle,
ogni anno, si trattano 20 mila tonnellate di spazzatura
IN BREVE
PINZOLO
Peppa Pig al cinema
Al Paladolomiti di Pinzolo
doppio appuntamento oggi con
«Peppa Pig.Vacanze al sole e
altre storie. Ore 16 e 17,30.
I rifiuti li raccoglierà
ancora la Sogap srl
Contratto prorogato fino a marzo, poi la gara
DENISE ROCCA
GIUDICARIE - Sarà ancora la Sogap
srl, che ha sede a Preore, ad occuparsi del servizio integrato di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani ed assimilati per le valli
Giudicarie.
Almeno in via temporanea, fino a
marzo, è stato prolungato il contratto in essere, per permettere ai tecnici il tempo necessario alla verifica
della correttezza dell’iter considerando che la ditta trentina ha presentato un’offerta migliore sia dal punto di vista tecnico che economico rispetto all’altra concorrente che ha
deciso di occuparsi della questione,
la Aimeri Ambiente Spa.
Un binomio che, per legge nel caso
di appalti di questa entità, impone
ulteriori controlli in materia di «ve-
STORO
rifica dell’anomalia»: se tutto risulterà a posto, la Sogap si occuperà delle 20 mila tonnellate di rifiuti prodotti dalle Giudicarie, dei quali 16 mila
vengono differenziate e lavorate nel
Centro integrato di trattamento dei
rifiuti nella discarica di Zuclo, fino al
2018.
Un appalto complicato e costoso, per
uno dei servizi più importanti erogati dalla Comunità: 3 milioni e 112 mila euro circa all’anno per cinque anni la base d’asta, aumentata circa del
20% rispetto al precedente appalto
che risaliva a 6 anni e mezzo fa, per
una diversa impostazione che i tecnici della Comunità hanno preferito
adottare.
In pratica, si è passati da un capitolato improntato sui percorsi realizzati dai mezzi di raccolta, con un costo indipendente dalla quantità di rifiuto raccolto, sia per quanto riguar-
da la raccolta che per il trasporto, ad
uno basato sul tempo dedicato e sulla distanza (euro all’ora per quanto
riguarda la raccolta rifiuto ed euro a
chilometro per quanto riguarda il trasporto dei rifiuti).
«La finalità - spiegano in Comunità era di poter garantire il servizio anche per materiali a basso peso specifico o in caso di scarsa produzione
privilegiando una stima proporzionata al servizio fornito».
Nella riorganizzazione del servizio,
l’azienda verrà remunerata per le ore
di servizio prestato: ci sarà un controllo immediato degli svuotamenti
di tutti i seminterrati e solo al raggiungimento dello svuotamento del
90% dei contenitori all’impresa verrà corrisposto il compenso.
Il maggiore aumento del costo del
servizio è poi da imputare all’aumento dei costi di carburante (il gasolio
l'Adige
Calotte per la raccola differenziata
rispetto a 6 anni fa e praticamente
raddoppiato) e di organico.
La Sogap srl ha proposto un ribasso
sull’offerta economica del 2,42%, pari a 3 milioni e 36.453 euro, migliore
rispetto al ribasso del 2,06%, pari a
3 milioni e 47.743 euro proposto da
Aimeri Ambiente Spa.
Oltre alla Sogap srl, altre quattro ditte hanno fatto un sopralluogo della
zona - Aprica di Brescia, Padova 3 di
Padova, Sesa di Este di Padova e Aimeri Ambiente Spa di Milano - di queste solo la Aimeri Ambiente Spa di
Milano ha presentato effettivamente un’offerta.
L’affido dell’incarico avverrà non prima di 30 giorni, per permettere il rispetto della legge in materia di bandi pubblici che prevede questo intervallo di tempo per un eventuale ricorso degli altri concorrenti che hanno partecipato alla gara.
STORO
Nexus e le fognature
L’amministrazione comunale di
Storo ha affidato all’ingegner
Gianfranco Giovanelli dello
studio Nexus l’incarico per la
redazione del progetto
definitivo-esecutivo e di
responsabile e coordinatore
della sicurezza in fase di
progetto per i lavori di
«completamento collettori e
opere igienico sanitarie nel
comune di Storo». L’incarico
prevede un compenso di
55.369,60 euro.
STORO
I «masöi» di Agri 90
Quale contributo per la
organizzazione del concorso «I
masöi del formantas süi
spergoi» (edizione 2013),
l’amministrazione comunale di
Storo ha assegnato alla
Cooperativa Agri 90 un
contributo di 3 mila euro. La
coop si è occupata della raccolta
iscrizioni, della nomina della
giuria di esperti e
dell’assegnazione dei premi (il
primo è stato a carico del Bim
del Chiese per 500 euro).
Approvato il Piano territoriale di Comunità. In sospeso l’area industriale
Il consiglio litiga sulle fabbriche
GIULIANO BELTRAMI
STORO - Anche Storo (inteso come
consiglio comunale) si adegua e approva
lo schema dell’accordo quadro di
programma del Piano territoriale di
Comunità. Ma non senza distinguo. Non
tanto, o meglio, non solo rispetto alla ski
area dei Serodoli. A Storo (una
sessantina di chilometri da Campiglio)
interessa di più la zona industriale.
Dotta e dettagliata spiegazione
dell’assessore Claudio Cortella, che
ripercorre la storia urbanistica trentina,
dal primo piano del 1967 alla revisione di
vent’anni dopo, con il cambiamento delle
filosofie che hanno guidato i vari
estensori. Ma poi c’è il merito. E ad
alzare subito la bandiera della zona
industriale è Marco Malfer, cui non va
giù, come ai suoi compagni di lista Luca
Turinelli e Narciso Marini, che fra i punti
del Piano territoriale si annidi la
sparizione del previsto ampliamento
della zona industriale. Ricordiamo che
l’amministrazione di Settimo Scaglia
aveva previsto dieci ettari di
ampliamento. «Non dico quello rampogna Malfer - ma almeno 20 o 40.000
metri, per dare speranza nel futuro
produttivo... Se un domani ci fosse un
rilancio dell’economia dovremmo
ESTERIORI
riportare da verde a industriale, con
tempi lunghissimi».
«Ma come si fa ad ampliare - replica
l’assessore Giusi Tonini - quando ci sono
i capannoni vuoti?». E parla dello studio
di vivacità economica fatto con Trentino
sviluppo, da cui non emerge alcuna
vivacità. Ci sono superfici inutilizzate
come la ex Italpumps (15.000 metri, con
un interesse di 20 aziende all’inizio, oggi
scese a meno di 4), la ex Trentinolegno
(8.000 metri coperti ed una marea di
pertinenze) ed altre ex più o meno
illustri. «Urbanizzare costa milioni e la
finanza pubblica non se lo può
permettere se non è necessario, - spiega
Tonini - senza contare che se rimane
zona produttiva la gente ci ha pagato l’Ici
e ci paga l’Imu. Ha senso?».
Niente da fare. C’è anche un nodo
politico. Il Piano non piace a Turinelli,
che lo definisce «pachidermico» per via
delle oltre 100 pagine di criteri. E poi
«approviamo a scatola chiusa». E qui si
inserisce Mauro Ferretti, secondo cui il
difetto sta nel manico, ossia nell’ente
intermedio. «Lasciamo lavorare
Provincia e Comuni, ma la Comunità di
Valle è un di più».
Gli schieramenti sono chiari: la
maggioranza (salvo un’eccezione che
vedremo poi) lo voterà. Ma Malfer fa un
ultimo tentativo (di accordo o per
mettere in difficoltà la maggioranza?):
propone di allegare al parere del
consiglio una lettera «per dire che non
siamo d’accordo con la chiusura rispetto
all’ampliamento della zona industriale».
La seduta viene interrotta perché ne
discutano i capigruppo, ma il risultato è
previsto: niente lettera e avanti a ranghi
compatti.
Beh, proprio compatti... La sorpresa (ma
è una sorpresa?) viene nel voto. Il
capogruppo del Pd Ennio Colò si
dichiara contrario, non per la zona
industriale, ma per i Serodoli, «una
polpetta avvelenata servita in mezzo a
piatti prelibati», un «cavallo di Troia» che
rischia di «snaturare un ambiente integro
come i Serodoli».
Il resto del consiglio fila via senza scosse,
compresa la domanda di attualità (così si
chiama il question time) di Turinelli &
Co. rispetto allo svincolo sud di Storo:
cartellonistica piazzata e coperta,
apparentemente lavori finiti, garanzia del
sindaco di apertura all’Epifania, ma
ancora chiuso. Risponde Cortella:
«L’opera non è comunale, ma provinciale.
I lavori sono stati sospesi in attesa della
perizia di variante. Con i soldi del
ribasso a base d’asta si faranno
l’illuminazione e l’allargamento della
strada». Quando? Lo dirà «Mamma
Provincia».
La zona industriale di Storo
Valle del Chiese | Agente della polizia locale
Salvò la vita a una signora
Encomio per Tatiana Carru
L’agente della
polizia locale
Tatiana Carru e la
signora soccorsa
L’agente verrà
insignita di
onorificienza
in occasione
della festa dei
vigili urbani
La sindaca di Fiavé chiede l’esternalizzazione di altri servizi
Terme, ok al bilancio di previsione
GIUDICARIE ESTERIORI – Tempi,
impiego dei finanziamenti, beneficienza
e ruolo dell’assemblea consorziale: i
temi usciti ieri, all’atto di approvazione
dei bilanci previsionali delle Terme di
Comano sono i nodi che tornano
ciclicamente in auge, ancora da
risolvere.
«Si riuscirà - chiede il rappresentante
del comune di Stenico Giorgio
Zappacosta - a fare la parte burocratica e
progettuale per il nuovo stabilimento
termale entro fine anno?» «Direi proprio
di sì. Si dovrà» risponde la presidente
del Cda Nadia Serafini. «La riqualifica
dello stabilimento termale si deve fare ribadisce il punto Zappacosta - anche
se i tecnici del business plan dovessero
dire di no. Quello si deve fare in ogni
caso».
Sorridono in sala i vertici del Cda:
«dovesse essere questo il caso, sarà
una decisione politica della quale
discuteremo quando sarà il momento»
risponde ancora Serafini. In una
insolitamente vivace assemblea
termale, i bilanci previsionali sono
passati all’unanimità, ma non senza che
i rappresentanti dei comuni facessero
sentire la loro voce. Oltre a Zappacosta
è Nicoletta Aloisi, sindaco di Fiavé, a
mettere agli atti la sua dichiarazione di
voto che affronta diversi temi. Inizia
partendo da una nota positiva, che fa
seguito alle parole del direttore
dell’azienda Giorgio Onorati: «Prosegue
e ha dato i suoi frutti – ha detto Onorati
– il controllo di gestione avviato nel
2012 che ci permette oggi di avere un
controllo dei costi costante, con la
produzione di report mensili da parte
dei vari settori dell’azienda. Si è iniziato
con l’hotel, e si sta ora proseguendo
prendendo in mano la gestione del
settore cosmesi dal quale ci aspettiamo
delle soddisfazioni». Aloisi ha espresso
il suo apprezzamento per la
riorganizzazione, ma sull’hotel
manifesta più di quache perplessità:
«Da sempre e per quanto io ne sia a
conoscenza diretta dal 2010 - ha
dichiarato la sindaca - la gestione del
Ght ha esclusivamente prodotto
perdite d’esercizio. Nonostante il
monitoraggio delle spese, notevole, e la
riduzione dei costi». E snocciola i ricavi
del compendio termale, usati anche per
ripianare le perdite dell’albergo,
secondo la sindaca: «Nel 2002, prima
dell’avvio del Ght, i ricavi
ammontavano a 4.476.00 euro, nel 2012
a 6 milioni e nel 2014 il bilancio prevede
5.895.000 euro. Con questa previsione –
prosegue Aloisi - ci avviciniamo ai
ricavi del 2005 che erano di 5.836.000
euro con una differenza di soli 1,4
milioni di euro rispetto al 2002 quando
non c’erano i ricavi del Ght, aperto nel
dicembre 2003».
Alla luce di questi dati, la proposta
della sindaca è di considerare
l’esternalizzazione del servizio, come si
è già fatto con i due bar e da
quest’anno con il negozio di souvenir.
D. R.
VALLE DEL CHIESE - Lunedì prossimo, durante la sesta
«Festa della polizia municipale del Trentino», che si terrà a
Cavalese, ci sarà spazio per tributare l’onore (per
attribuire un encomio speciale, per dirla con il linguaggio
ufficiale) ad una vigilessa della polizia locale della valle del
Chiese.
Il suo nome è Tatiana Carru e si è resa protagonista di un
fatto che viene raccontato nella menzione. Era il 30 ottobre
dello scorso anno e Tatiana Carru era in servizio di
pattugliamento insieme al collega Ivano Igini in quel di
Roncone, quando i due sono stati informati da alcuni
paesani che si stava aspettando l’ambulanza perché una
persona si era sentita male. Mentre Igini rimaneva in
strada ad aspettare i soccorsi, la collega entrava in casa e
trovava una signora sdraiata sul pavimento, chiaramente
colpita da collasso cardiaco. L’agente si prodigava per
mezz’ora nel massaggio cardiaco, mentre il figlio della
signora praticava la respirazione bocca a bocca, fino
all’arrivo dell’ambulanza di Trentino Emergenza di Tione e
dell’elicottero.
L’intervento, come spiega la motivazione dell’encomio, «ha
avuto esito positivo, poiché la signora, seppur non del
tutto ristabilita, è ricoverata presso una struttura
riabilitativa. Nella circostanza l’agente Carru dava prova di
eccellenti doti professionali».
Per il suo impegno posto in essere a tutela della vita
umana l’agente Tatiana Carru ha ricevuto il plauso degli
operatori sanitari intervenuti. E lunedì, a coronamento
della storia, arriverà pure l’encomio ufficiale in una cornice
del tutto speciale.