Valli Giudicarie e Rendena l'Adige Storo: granoturco «bagnato» ma produzione eccezionale STORO - Con l’arrivo delle prime brume autunnali è giunto il momento della raccolta dei due prodotti che uniscono le realtà produttive del Chiese e delle Giudicarie Esteriori: le patate ed il granoturco. E uniscono pure le due maggiori cooperative agricole della zona: Agri 90 e Co.P.A.G.. Prima di tutto le patate, arrivate nel Giudicarie. Partono gli incontri per i soci, con tanti nodi che verranno al pettine da subito GIULIANO BELTRAMI GIUDICARIE - In una circolare riservata alle Casse Rurali del Trentino, il presidente della Federazione trentina della Cooperazione Diego Schelfi ed il presidente della Cassa Centrale delle Casse Rurali Giorgio Fracalossi nel bel mezzo dell’estate lanciarono un programma coraggioso, che fra l’altro prevedeva il progetto di razionalizzazione del sistema Casse. Tradotto per i profani voleva dire: sistemazione della rete degli sportelli e fusione degli istituti di credito cooperativo. Comunque la si prenda, un’impresa titanica. Infatti vanno analizzate due epoche: quella pionieristica e quella dell’espansione. Nell’epoca pionieristica (diciamo fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento) le Casse (come le Cooperative di consumo) si diffusero sul territorio a macchia d’olio. Non che ogni Comune avesse una Cassa, ma quasi. In una storia ultra secolare non tutto è andato per il verso giusto. Basti pensare agli anni Trenta, dopo il drammatico 1929, quando più di una Banca andò in malora, mettendo sul lastrico soci e risparmiatori. A Pieve di Bono ne sanno qualcosa. Ma poi arrivò la ripresa, dopo la seconda guerra mondiale, ed arrivò l’espansione. Le valli trentine passarono dall’emigrazione all’immigrazione; anche nelle periferie si diffusero le aziende artigianali ed industriali; le Casse Rurali aprirono sportelli anche dove non c’erano; le Banche nazionali allungarono i loro tentacoli nei capoluoghi di vallata. Ultima fase: l’insostenibilità, ovvero la necessità di fusioni. Senza fare la genesi delle incorporazioni, diciamo che oggi nelle Giudicarie ci sono sette Casse. Dove c’erano Quadra, Fiavè e Vigo Lomaso c’è la Don Guetti, Dove c’erano Ragoli-Montagne, Tione, Alto Chiese (già Roncone-Bondo-Breguzzo) e Condino oggi c’è Adamello-Brenta, dove c’erano Darzo-Lodrone e Giudicarie-Paganella c’è la Giudicarie-Valsabbia-Paganella, di gran lunga la più grossa con oltre il 40% della raccolta in Giudicarie e fra le prime cinque del L’acqua estiva non ha fatto grandi danni Raddoppiati in un anno, da 20 a 40, gli ettari coltivati a patate nella piana Chiese da poco tempo nella logica della rotazione del granoturco. L’anno scorso furono seminati 20 ettari, quest’anno si è raddoppiato arrivando a quota 40. Quanto al granoturco, la produzione non diminuirà a causa della messa a dimora delle patate, perché oltre a piantarne nelle Esteriori (anche qui nella logica del- la rotazione rispetto alle patate), da quest’anno un produttore della zona di Tione ha deciso di portare cinque ettari di «oro di Storo» nella Busa tionese. La produzione di patate nella piana di Storo è articolata su tre zone: sabbiosa, ghiaiosa e terrosa. Dove c’è sabbia e dove c’è ghiaia la produzione ha dato risultati ottimali, perché quel tipo di terreno consente all’acqua di scivolare via. La produzione ammonta a circa 400 quintali ad ettaro, il che fa 16.000 quintali, rispetto agli 8.000 dell’anno precedente. «Ci hanno portato perfino una ventina di venerdì 10 ottobre 2014 35 quintali di patate blu», commentano nella cooperativa di Storo. Per il granoturco, si pensa ad una raccolta anticipata, perché la pannocchia era già completa attorno a metà settembre. «L’acqua dei mesi estivi tutto sommato non ha fatto danni», assicurano ad Agri 90, «perché non ha permesso alla diabrotica (l’insetto che attacca le radici e che da qualche anno preoccupa tanto i produttori da aver bloccato in alcune zone la coltivazione del granoturco, ndr) di svilupparsi. Prevediamo una produzione eccezionale, dai 40 ai 45 quintali ad ettaro». Rurali, il «puzzle» delle fusioni Il problema principale: cosa fare degli sportelli «doppi», e quale delle due Casse da fondere prevale sull’altra? IN BREVE PONTE ARCHE Il calcio è filosofia Nell’ambito della mini rassegna «Autunno d’Autore» questo pomeriggio Carlo Martinelli presenta «Campo per destinazione. 70 storie dell’altro calcio». L’appuntamento è alla Sala La Vasca delle Terme alle 17. Ingresso libero. SI COMINCIA DA STREMBO E SPIAZZO Fusione in vista per le Casse Rurali rendenesi? L’argomento è inserito nell’ordine del giorno di una serie di incontri con i soci nelle prossime settimane: a Daré (il 17 ottobre, presso il Centro scolastico intercomunale di Daré alle ore 20), a Spiazzo (il 20 ottobre al teatro oratorio) ed a Strembo (sempre il 20 ottobre. Sul piatto le prime ipotesi di aggregazione fra Rurale di Strembo, Bocenago e Caderzone con la consorella di SpiazzoJavré. Solo ipotesi, solo serate informative, come hanno detto ieri sull’Adige i due presidenti interessati: «Intendiamo offrire a tutti le informazioni necessarie prima di iniziare a parlarne». Ma l’input arrivato da Cassa Centrale è molto chiaro e riguarda un po’ tutti gli istituti della provincia. In Rendena si parla di assemblee ad hoc la prossima primavera 2015. Trentino. Dovrebbero fondersi Strembo-Bocenago-Caderzone e Spiazzo-Javrè, mentre rimarranno sole Pinzolo e Saone. Questo lo stato dell’arte. C’è il secondo passaggio che facevano notare Schelfi e Fracalossi: la razionalizzazione. Se vogliamo tradurla in termini semplici, parliamo di sovrapposizione di sportelli. A Tione, per dirne una, ci sono sia la sede dell’Adamello-Brenta che lo sportello della Cassa di Saone, così come a Roncone. A Ponte Arche opera la sede amministrativa della Giudicarie-Valsabbia-Paganella, vicino alla filiale della Don Guetti, fra l’altro la filiale con la maggiore operatività dell’istituto presieduto da Fabio Zambotti. Per continuare con gli esempi, a Condino, una a poca distanza dall’altra, operano le filiali della Giudicarie-Valsabbia-Paganella e dell’Adamello-Brenta. La domanda degli addetti ai lavori è perfino banale: riusciranno i vertici della cooperazione e del credito cooperativo a convincere le Casse a chiu- dere gli sportelli? E di conseguenza: semmai ci riuscissero, quali saranno gli sportelli da chiudere? Se ipoteticamente (solo ipoteticamente, che certe ipotesi sono destinate a scatenare polemiche) la Cassa di Saone dovesse chiudere Roncone e Tione, cosa resterebbe? E se la Don Guetti decidesse di abbandonare la propria filiale più grossa, avrebbe ancora un senso rimanere autonoma? Infine, Pinzolo desidera rimanere nel suo splendido isolamento? E per quanto? Sono tutte domande in un mondo che cambia. Chi propende per le fusioni sostiene che non è tanto una questione di economie di scala, quanto di efficienza: una Cassa piccola o piccolissima non può dare i servizi di una più grande. Chi si oppone sottolinea la necessità di mantenere la propria identità. Chi avrà ragione? Certo, se si considera che i grandi gruppi bancari ragionano di esuberi a migliaia e di chiusura di filiali, è inevitabile che i vertici della cooperazione si pongano il problema delle sovrapposizioni. MASSIMENO Consiglio comunale È convocato per questa sera alle 20:30 il consiglio comunale. All’ordine del giorno la ratifica di una variazione in via d’urgenza al bilancio di previsione 2014, l’approvazione del piano di Protezione Civile e la presa d’atto della relazione della giunta comunale sul bilancio. RENDENA Strade forestali Al via i lavori di manutenzione straordinaria sulle strade forestali Brenta Bassa e Taiola in Val Brenta. La Comunità delle Regole Spinale e Manez ha impegnato 40 mila euro per l’intervento ed affidato alla ditta Ongari Remo e F.lli. MONTAGNE Arredo urbano La giunta ha approvato il progetto esecutivo di arredo urbano, 35 mila euro circa, per la riqualificazione di aree e percorsi pedonali nel centro storico di Larzana. L’importo è di poco più 35 mila euro. Rendena | Il rischio: essere ancora troppo piccoli Storo | Oggi la presentazione e un workshop Strembo, Caderzone e Bocenago in tre verso un unico municipio «Rete delle biosfere» Judicaria candidata a patrimonio Unesco JESSICA PELLEGRINO VAL RENDENA - Sempre più vicina l’ipotesi di fusione tra i comuni di Strembo, Caderzone Terme e Bocenago. All’indomani dell’incontro che ha coinvolto le tre giunte, il presidente dei comuni trentini, Paride Gianmoena, e il direttore del Consorzio dei comuni trentini, Alessandro Ceschi, i segnali sembrano essere positivi. «La riunione - spiega Guido Botteri, sindaco di Strembo - è andata bene, abbiamo avuto modo di confrontarci sulle diverse possibilità e di approfondire il tema anche dal punto di vista tecnico». Il prossimo passo dunque, aggiunge Botteri «sarà quello di coinvolgere i consigli comunali e la popolazione». A gettare un po’ di ombre sul percorso è però quella che, Emilio Mosca, sindaco di Caderzone Terme definisce una «spada di Damocle», ovvero «la possibilità che, nonostan- te la fusione, si possa prospettare l’obbligo di avviare anche una gestione dei servizi associata». Il problema emerso dall’incontro è relativo ai «tetti» che potrebbero essere fissati dalla provincia «ci hanno spiegato che, per i comuni sotto i 2 mila abitanti, si potrebbe andare incontro ad un problema di questo tipo e, anche se siamo solo in una fase iniziale, ci piacerebbe fosse fatta chiarezza». Nonostante la fusione infatti i 3 comuni raggiungerebbero circa i 1800 abitanti «in questo caso - prosegue Mosca - il rischio per noi potrebbe essere quello di aver intrapreso un percorso pressoché «inutile»». Dello stesso avviso anche Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, che sottolinea «i tempi per un’eventuale fusione sembrano essere maturi, ma è certo che sulla questione dei “tetti” che potrebbero essere imposti dalla provincia si debba fare una riflessione importante». CAVRASTO Aiuto a padre Tosi CAVRASTO - Un concreto gesto di solidarietà. E’ stato consegnato a Cavrasto l’assegno di diecimila euro che i soci della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella hanno deciso di donare all’associazione «Don Lorenzo Guetti, Ieri, Oggi, Domani» per finanziare un progetto di solidarietà internazionale in Congo. Andrea Armanini e Luca Martinelli, presidente e vicepresidente della banca hanno consegnato alla presidente dell’associazione Maria Rosj Parisi e al missionario padre Corrado Tosi la busta con l’importo che servirà a finanziare il completamento di una scuola di liuteria nel centro «Saint Laurent Bakita» in Congo, con l’obiettivo di formare ogni anno una trentina di ragazzi e ragazze all’arte di costruire chitarre elettriche ed altri oggetti di falegnameria; il progetto prevede inoltre che al laboratorio possa essere collegata una piccola cooperativa di smercio dei manufatti. STORO - Oggi alle 11,30 è in previsione la conferenza stampa. Poi comincerà un workshop sulle riserve della biosfera, partendo dalla richiesta di candidatura di riserva della biosfera nel programma Mab Unesco, denominata «Alpi ledrensi e Judicaria», candidatura che verrà presentata proprio questa mattina e che coinvolge molte istituzioni delle Giudicarie e della valle di Ledro. Se l’importanza di un’iniziativa si vede dall’autorevolezza dei presenti, questa è sicuramente importante. Per cominciare alla conferenza mattutina parteciperà anche l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, mentre allo workshop (che si terrà nel pomeriggio presso la sede della Cooperativa Agri 90, a Storo) parteciperanno i rappresentanti (presidenti, direttori e funzionari) di altre riserve della biosfera dell’Italia del nord e delle Alpi. Il tutto si terrà, come spiegano gli organizzatori (il Comune di Comano Terme ne è il capofila) viene fatto in funzione dell’evento mondiale che vedrà protagonista la nostra nazione l’anno prossimo: l’Expo 2015. Alle 14,30 inizierà la prima sessione dello workshop, che si concluderà alle 17,30. L’introduzione sarà affidata al dirigente provinciale Romano Masè, a Philippe Pyaert, ad Alessio Re. Coordinerà Roberto Bombarda. Interverranno Massimo Grisoli (Parco Po-cuneese), Benedetto Franchini (Parco Ticino-lago Maggiore), Monica Perrone (funzionario del Parco Ticino), Maurizio Spotto (riserva della biosfera di Miramare), Giuseppe Geremia Gennari (Parco del Po veneto), Massimo Medri (Parco del Po Emilia Romagna), Gabriella Binchert (riserva della biosfera Val Mostair), Claudio Ferrari (dirigente Servizio aree protette della Provincia). Alla sera ci sarà un nuovo incontro al centro culturale di Locca di Concei, nel Comune di Ledro. G. B.
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