Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro P e r i o d i c o d e ll ’ U n i o n e P r o v i nc i al e d i T o r i n o m arzo 2 14 o numer COVER STORY la scultura di Marc Didou si trova in via Verdi e s’intitola “Eco”, come quelli, garbati e meno garbati, giunti in redazione dopo la prima uscita… ringraziamo per i primi mentre per i secondi, citiamo Martin Luther King: «per farsi dei nemici non è necessario dichiarare guerra, basta dire ciò che si pensa» Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NO/TORINO - n°2 anno 2014 PERCHÈ ISCRIVERSI ALL’ANCL UP TORINO? Cari Colleghi, siamo in epoca di rinnovo della quota di iscrizione all’ANCL UP Torino ed alla ricerca di nuovi iscritti che abbiano voglia di impegnarsi in un percorso condiviso di vita sindacale. Vale l’assunto: più siamo, più cose potranno essere fatte!!! Con delibera del 17 aprile 2014, il Consiglio ha deciso la riduzione della quota ad Euro 190,00 per i nuovi iscritti e per i primi tre anni di iscrizione, quindi in estrema sintesi: • Euro 240,00 per i soci ordinari; • Euro 190,00 per i soci neo iscritti over 30 anni per i primi tre anni; • Euro 130,00 per i soci neo iscritti under 30 anni per i primi tre anni; • Euro 100,00 per i praticanti nel periodo di iscrizione nell’apposito registro. Il Consiglio dell’ANCL UP Torino si è prefissato l’obiettivo di difendere gli Interessi reali della Categoria e degli Iscritti, l’Etica, la Professionalità ed il rispetto del Codice Deontologico, la Libertà di pensiero e di Espressione, la ricerca della verità nell’interpretazione del quotidiano: valori che sono, per noi, Principi fondamentali nella nostra Professione!!! In tal ottica, questo Consiglio, ha ideato un programma di lavoro per i prossimi 4 anni che sia di effettivo supporto ai Colleghi; siffatta ragione nonché l’importanza che diamo al nostro impegno, ci porta a rubarVi un minuto del Vostro prezioso tempo per informarVi circa le opportunità offerte agli iscritti al Sindacato di Torino. Area Formazione: • Convegni di aggiornamento professionale su tematiche di particolare interesse per la categoria tenuti dal Prof. Dott. Francesco Natalini, dall’Avv.to Gianpaolo Alice e da Colleghi iscritti al Sindacato. • Incontri/dibattito a cadenza mensile su tematiche di attualità con un approccio pratico (tipo tavola rotonda) e di confronto fra Colleghi. • Incontri monografici dinamici a cadenza mensile su tematiche di altissima specializzazione condotti dall’Avv.to Gianpaolo Alice per un numero ristretto di partecipanti. • Formazione a distanza in modalità e-learning. Area Convenzioni: • Assicurazione professionale vantaggiosa per gli iscritti, senza adeguamento premio annuale ma fissato secondo lo scaglione di appartenenza, con copertura anche per i periodi pregressi. • CAF ODC per inviare i Mod. 730 con ritorno economico a favore dell’iscritto di un importo variabile in funzione del numero e dell’età. • Teksial, convenzione che permette all’iscritto ed ai dipendenti dello studio, di partecipare gratuitamente ai corsi sulla sicurezza ai sensi del D.Lgs 81/08 compresa la redazione del DVR. • BCC Banca di Credito Cooperativo, ancora da definire, ma con l’intento di ridurre i costi di gestione e della operatività quotidiana del conto corrente bancario. Area Informativa: • Sito web interattivo per la consultazioni delle riviste nazionali, delle circolari a beneficio della clientela, per la gestione della convegnistica e tabelle dei CCNL. • Forum di categoria, esistente ma mai, per ora, utilizzato dai colleghi per scambi rapidi delle informazioni. • Rassegna stampa quotidiana tratta dai principali quotidiani di settore con visione degli estratti del quotidiano. • Rivista “Obiettivo CdL” che sarà il veicolo informativo sindacale della nostra UP. Per un buon funzionamento e per concretamente rinnovarsi, si necessita di tutti i Colleghi propositivi, volenterosi e collaborativi. Concludo affermando che il Sindacato ha bisogno di tutti per essere forte e del contributo costruttivo che potrà avvenire con la partecipazione, i suggerimenti e l’attivismo necessario affinché, soprattutto in questa epoca caratterizzata dall’instabilità politico-economica del Paese, si possa difendere la nostra professionalità, le competenze e il valore sociale della figura del Consulente del Lavoro e il ruolo attivo di attori nel mondo del lavoro. Marco Operti Il Presidente 3 # L’EDITORIALE DEL PRESIDENTE di Marco Operti scomposizioni composte 4 # jobs act, presto che è tardi! a cura di Massimiliano Gerardi, Simona Carbone e Oriana Lavecchia cerchi concentrici 10 14 18 20 # OLTRE LE PAROLE a cura di Gianluca Bongiovanni # VIZI E VIRTÙ DEL MODELLO 730 a cura di Erica Maurino # INSICUREZZA DISCIPLINATA a cura di Roberto Pizziconi # MEZZE STAGIONI ALL’INPS a cura di Guido Musso 23 uso & consumo # RAPSODIA DI SANZIONI ASSORTITE a cura di Paola Chiadò Puli 26 dialoghi con la nostra storia # DAVIDE GARIGLIO – SEGRETARIO REGIONALE PD a cura di Walter Peirone e Dina Silvana Tartaglia Obiettivo CdL n. 2-2014 Pubblicazione bimestrale edita dall’ANCL U.P. Torino Redazione Corso Sommeiller 21, 10128 Torino www.ancl.to.it Direttore Responsabile Marco Operti Registrazione tribunale di Torino n. 3 del 18-02-2014 Fotografie Archivio ANCL U.P. Torino, iStockphoto (5, 8, 18, 21) Stampa Micrograf SRL Chiusa in redazione 22-04-2014 30 sindacal... mente # Fermenti di rinnovo al CNO a cura di Filippo Carrozzo 30 aggiungi un posto al … tavolo # C.R. ANCL DEL VENETO a cura di Alessandro Bonzo 33 confprofessioni #L A SINGOLAR TENZONE DELLA RAPPRESENTANZA a cura di Francesco Giacomin 36 scusa per le mancate letture # NON È PIU’ COME PRIMA a cura di Simonetta Sartore 38 un cofanetto di CD # ALL’EPICENTRO DELL’ONDA 40 epilogo: cerebralità dal 69° parallelo ovvero … #… CAPOVOLGIMENTI DI SUBCULTURA P’ANCL SU APPLICATIVI DI DISORDINE INFORMATO Egregio Destinatario, ai sensi dell’art. 12 del decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, La informiamo che i Suoi dati sono conservati nel nostro archivio informatico e saranno utilizzati dalla nostra Associazione, nonché da enti e società esterne ad essa collegati, solo per l’invio di materiale amministrativo, professionale, commerciale derivante dall’attività di Consulenti del lavoro. La informiamo inoltre cha ai sensi del titolo II del citato decreto, lei ha il diritto di conoscere, cancellare, rettificare i suoi dati od opporsi all’utilizzo degli stessi, se trattati in violazione di legge. 1 g en naio 1 14 o numer Il 17 aprile 2014 ci ha lasciati Gabriel Garcia Marquez... alla diffusione della notizia, crediamo anche per coloro che non sono mai stati condotti dai propri padri a conoscere il ghiaccio, ci ha pervaso un senso di smarrimento perché, in fondo, siamo un po’ tutti cittadini di Macondo: adiòs Gabo! m arzo 2 14 o numer CONSIGLIO ANCL U.P. di TORINO Marco OPERTI, Presidente; Massimo LAIOLO, Vice Presidente; Sara MURARO, Segretario; Michele GIANNONE, Tesoriere; Filippo CARROZZO, Consigliere; Cristiano DRUETTA, Consigliere; Giuseppe GIUSIO, Consigliere; Oriana LAVECCHIA, Consigliere; Luigino ZANELLA, Consigliere COLLEGIO DEI REVISORI contabili Graziella PAGELLA, Presidente; Sonia ALEMANNI, Componente; Vincenzo DIMATTEO, Componente REDAZIONE Walter Peirone, coordinatore; Gianluca Bongiovanni, collaboratore; Simona Carbone, collaboratore; Paola CHIADÒ PULI, collaboratore; Oriana Lavecchia, collaboratore; Erica Maurino, collaboratore; Sara Muraro, collaboratore; Paola Natoli, collaboratore; Roberto Pizziconi, collaboratore; Simonetta Sartore, collaboratore; Dina Silvana Tartaglia, collaboratore; Savino Totaro, collaboratore; Salvatore Verga, collaboratore; Luigino Zanella, collaboratore 2 #EDITORIALE Non par vero! Siamo alla seconda uscita di “Obiet- d’iscrizione dovuta al nostro C.P.O., cresciuta nel tivo CdL” e sembra incredibile come, da neonati, 2014 dei celeberrimi trenta euro che, a fronte di nel bene e nel male, da indicazione in cover, si crisi esponenziale, non rappresenta un segnale riesca a far parlare così tanto di sé. Non era dif- felice. ficile sopravanzare, nell’ottica di suscitare inte- Voi mi direte: ma davvero a Torino volge tutto così resse, realtà editoriali in sofferenza di contenu- al roseo? Tutto funziona in perfetta armonia? Ed, ti al punto di aggrapparsi a pubblicità riempitive allora, tutto quel che si vocifera? Francamente, quando sul nostro ‘giornaletto di provincia’, le se dovessi guardare solamente il mio orticello sponsorizzazioni rappresentano unicamente la del consiglio dell’ANCL e la cerchia di coloro valvola di sopravvivenza. Riuscire a limitare le pa- che frequentano assiduamente il sindacato non gine in 40, in virtù dell’abbondanza argomentativa posso che fornirvi una risposta affermativa, alla e del dibattito in redazione, diventa compito dav- luce dell’operosità fra i colleghi che spendono il vero improbo e pertanto non posso esimermi dal loro prezioso tempo per la categoria; se però mi ringraziare tutti coloro che hanno contribuito soffermo ed allargo l’orizzonte al di la del con- ad un debutto davvero confortante. fine, il panorama mi procura qualche malumore. Nello scorso editoriale vi avevo anticipato alcuni Gli attuali rapporti con il C.P.O. non possono dir- ‘obiettivi’ che ci eravamo posti a breve scadenza: si soddisfacenti ed il nostro attivismo non pare con soddisfazione posso comunicarvi che negli troppo apprezzato. Si rimanda sempre all’onda auspicati tempi ristretti e grazie al duro lavoro lunga di una contesa elettorale conclusasi con dei consiglieri e di tanti altri colleghi che si sono qualche strascico eccessivo. Approfitto dell’oc- spesi all’interno del sindacato, sono stati rag- casione per ribadire che la squadra espressa dal- giunti. Nello specifico abbiamo avviato un corso le urne è ottima, nessuno escluso, e considerati teorico/pratico per la formazione dei praticanti, singolarmente rappresentano una selezione di carattere dinamico e formulato in conformità del meglio che si possa immaginare! Ma una otti- alle esigenze del praticante in proiezione di su- ma squadra se non adeguatamente guidata, porta peramento dell’esame di stato; è stato approntato a risultati di basso profilo. Demotivare i singoli un ciclo di 5 incontri ad alta specializzazione, che Consiglieri di più spiccata area ANCL, applicando si concluderà prima dell’estate, in tema di metodo criteri discrezionali di governance anche sotto e pratica del contenzioso tributario e previden- l’aspetto comunicativo, determina un malfunzio- ziale; infine si è promossa una rivisitazione della namento della compagine. gestione dei convegni nell’intento di affiancare In ogni caso, perdonate lo sfogo digressivo e per- agli abituali relatori illustri e collaudati, anche sonale, l’ANCL UP Torino, proseguirà la sua strada colleghi di Torino che, con il tempo, potranno svi- tracciata, purtroppo, in assoluta autonomia, al luppare competenze e professionalità settoriali. fine di realizzare un programma di rilancio del Nel mentre, per favorire nuove adesioni alla no- sindacato torinese che sta portando i primi risul- stra UP, si è deliberata la riduzione della quota tati, in termini sia di partecipazione attiva sia di provinciale per i nuovi iscritti relativamente ai nuove iscrizioni. L’incremento di circa il 10% degli primi tre anni. associati fa ben sperare nel percorso intrapre- Sono fatti concreti e non parole mentre, per so, malgrado le difficoltà del periodo storico e il futuro, ci siamo prefissati due traguardi im- coloro che s’ostinano ad osteggiare, più o meno portanti: l’eliminazione della vidimazione del apertamente, il sindacato stesso. registro infortuni per i consulenti del lavoro Auguro a tutti i colleghi una buona e libera let- attraverso l’apposizione di una dichiarazione in tura! calce allo stesso, unitamente al nostro timbro di riconoscimento nonché la riduzione della quota Marco Operti CdL in Settimo T.se (TO) e Presidente U.P. ANCL 3 scomposizioni composte #JOBS ACT, PRESTO CHE È TARDI! In tempi non sospetti, giovedì 30 gennaio 2014, ovvia- Lascio alle colleghe Simona Carbone e Oriana La- mente ignorando che Matteo Renzi diventasse Pre- vecchia un esame più specifico delle problematiche sidente del Consiglio, scrivevo al Consiglio ANCL UP interpretative che acquisiscono, sin da subito, una di Torino, chiedendo di incontrarci almeno per discu- valenza più diversificata ed ambigua. terne come consiglieri, prima che fosse troppo tardi. Se non altro, al termine dell’attuale percorso, ci siamo Infatti in quel momento il Jobs Act non era ancora un scampati la minaccia del contratto unico. Perché il progetto definito, in realtà non lo è ancora oggi, ma rischio è che per l’ennesima volta si passi dalla possi- scimmiottando l’America democratica e Obamiana, bilità di affrontare responsabilmente e concretamente voleva proporsi come un quadro da articolarsi in ca- tutti i capitoli che devono interessare una vera riforma, pitoli specifici, capendo che l’emergenza lavoro non in interventi generici con i suggerimenti di chi, seppur vuol dire soltanto defiscalità o decontribuzione, facilità politico, seppur sindacalista, seppur professore uni- di assunzione e di licenziamento bensì significa inter- versitario, non saprà MAI offrire il contributo fruibile venti solidi, concreti e condivisi sulle politiche econo- e chiaro che con la nostra esperienza di vita profes- miche, industriali, energetiche, della formazione, dei sionale maturata sul campo, sappiamo e possiamo servizi, del welfare e culturali. testimoniare. Solo con la partecipazione attiva dei Scrissi, nella già citata mail, che tutto ciò, doveva tran- Consulenti del lavoro si potrà arricchire una Riforma sitare da un’analisi di proposte da indirizzare ad un del lavoro concreta ed operativa. nuovo diritto del lavoro ossia la nostra materia, il cuore Mi sia ancora permesso di richiamare gli argomenti ed il fatturato delle nostre quotidiane consulenze. di quella e-mail che credo chiunque di noi, potrebbe Seppur quelle bozze furono oggetto di un costruttivo condividere: dibattito in occasione di una riunione dell’UP, decidemmo di adottare una politica attendista e bipartisan che ci mettesse nelle condizioni di esaminare e commentare proposte di legge solo a cose fatte, auspicando “Che sia la (s)volta buona!”. Arriviamo in fretta e furia, al 20 marzo 2014 e, senza nemmeno addentrarci nel contenuto, già abbiamo gli strumenti per criticare la forma: un decreto legge!?!? Sembra quasi offensivo ricordare a chi mi sta leggendo, che tale provvedimento si attua solo in materie d’urgenza, e dunque il lavoro è materia d’urgenza? Se vediamo i dati della disoccupazione degli ultimi dieci anni, probabilmente si. E dunque non faremo più intervenire un Parlamento a legiferare in materia? Saremo gli effetti distorti del governo Monti-Fornero che aveva ridotto le possibilità di utilizzo di contratti più flessibili; imprese che, nella pratica, usano preferibilmente il tempo determinato ma servendosi di periodi sempre più brevi anziché prevedere, in via legislativa, la possibilità di coprire più di 36 mesi; incentivi fiscali ad assumere a tempo indeterminato che devono portare all’incremento delle assunzioni, non solo quelle di carattere sostitutivo ai fuoriusciti; CIG in deroga rimodulata a strumento costante che aiuti le aziende a sostenere il costo del lavoro nei momenti temporanei di mancanza di ordini o di pa- condannati a costanti decreti, che almeno qualche ex gamenti; Ministro in carica (forse più vicino al mondo del lavo- fondi di solidarietà imprese-lavoratori come per la ro, ma soprattutto al diritto), sapeva maneggiare in CIG, estesi a tutti; ambito legislativo e non di legge? politiche attive per il lavoro che si costituiscano in una Agenzia Nazionale atta a sostituire o coordinare 4 scomposizioni composte DAL 21 MARZO 2014 IN VIGORE IL DECRETO LEGGE 34 i Centri per l’impiego provinciali e le agenzie private, a misurarne la performance e renderli efficienti, pianificando la formazione in rispondenza alla domanda di professionalità del mercato; riduzione del cuneo fiscale e conseguente aumento degli stipendi poiché il ridurli realizza una perversione assoluta che genera l’abbattimento dei consumi ed, a tal proposito, una seria valutazione sull’immissione mensile delle erogazioni differite e del T.F.R. ccompagnamento delle parti sociali verso una soa luzione concertata sulla legge per la rappresentanza sindacale. A volte mi piace citare un pensiero, ascoltato più volte da un nostro anziano Collega che forse, più di ogni altro, riassume e fotografa fedelmente quanto elencato: «Per migliorare l’occupazione in Italia basterebbe una sola legge: cioè, da una certa data in avanti, dare la possibilità di promuovere nuove assunzioni senza successivi vincoli correlati al licenziamento». Per la cronaca, l’unico difetto di quel Collega è che non sia iscritto all’ANCL e si diverta a porne costantemente in dubbio l’utilità, con tutto quel che ne consegue. Personalmente invece ritengo che sia venuto il tempo di prenderci una visibilità comune della nostra categoria e non del singolo. È un tornante della storia dove possiamo esprimere qualcosa in più rispetto ad altre categorie, quali Avvocati, Commercialisti, Medici ed altre ancora, d’estrazione ordinistica. E le battaglie le fa il nostro Sindacato, per vincere la guerra di tutti i Consulenti del Lavoro. Massimiliano Gerardi, CdL in Pinerolo (TO) IL CONTRATTO A TERMINE Con l’Art. 1, rubricato “Semplificazioni delle disposizioni in materia di contratto a termine”, è stato riformulato l'art. 1 D.Lgs 368/2001 che adesso così recita: “È consentita l'apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a trentasei mesi, comprensiva di eventuali proroghe, concluso fra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nell'ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato ai sensi del comma 4 dell'art. 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. Fatto salvo quanto disposto dall'art. 10 comma 7, il numero complessivo di rapporti di lavoro costituiti da ciascun datore di lavoro ai sensi del presente articolo, non può eccedere il limite del 20% dell'organico complessivo. Per le imprese che occupano fino a cinque dipendenti è sempre possibile stipulare un contratto a tempo determinato”. Quali sono, dunque, le novità introdotte? Innanzitutto, la nuova disposizione elimina le ragioni giustificatrici per la stipulazione di un contratto a termine introducendo, in via generale, il ricorso al contratto “acausale”. Quindi, l’acasualità, in precedenza prevista solo nell'ipotesi di primo rapporto a tempo determinato e per la durata massima di 12 mesi, triplica, essendo ora possibile stipulare contratti di lavoro a termine per la durata massima di 36 mesi. L'esecutivo ha, quindi, abrogato il comma 1 bis del D. Lgs. 368/2001. 5 scomposizioni composte L'apposizione del termine ai sen- dell’entrata in vigore della riforma. si del nuovo comma 2 del D. Lgs Agli stessi contratti si applica la 368/2001 “è priva di effetto se non nuova normativa o restano discipli- risulta direttamente od indirettamente da atto scritto”. nati dalla vecchia norma? Permane, innanzitutto, il requi- sede di conversione in legge del de- sito della forma scritta richiesta creto-legge chiarisca questi aspetti. ad substantiam mentre, a fronte In ogni caso, in base ai principi ge- dell'introduzione della acausalità del contratto a termine, non sarà più necessaria la specificazione delle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo e sostitutivo per l'apposizione del termine. La proroga del contratto a termine, in precedenza possibile per una sola volta, viene ora consentita per un massimo di 8 volte, ai sensi del novellato art. 4, ed a condizione che le proroghe si riferiscano alla stessa attività lavorativa - stessa mansione - per la quale il contratto a tempo determinato è stato stipulato. È auspicabile che il Parlamento in nerali, la legge non è retroattiva e non può che stabilire per il futuro. Quindi, si può affermare che le nuove norme si applicano solamente ai nuovi contratti che verranno stipulati dal 21marzo 2014. Tornando all’esame del testo normativo, viene introdotto anche un limite quantitativo, ovvero il numero totale di rapporti a termine instaurati da ciascun datore di lavoro non può superare il limite del 20% dell'organico complessivo, fatta eccezione per le imprese che occupano fino a 5 dipendenti per le quali, quindi, è non uniforme, limiti quantitativi di utilizzazione dell'istituto del contratto a tempo determinato stipulato. Sono in ogni caso esenti da limitazioni quantitative i contratti a tempo determinato conclusi: a) n ella fase di avvio di nuove attività per i periodi che saranno definiti dai contratti collettivi nazionali di lavoro anche in misura non uniforme con riferimento ad aree geografiche e/o comparti merceologici; b) per ragioni di carattere sostitutivo, o di stagionalità, ivi comprese le attività già previste nell’elenco allegato al decreto del Presidente della Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525, e successive modificazioni; c) per specifici spettacoli ovvero specifici programmi radiofonici o televisivi; Unico limite stabilito dalla norma è sempre possibile stipulare un con- che la durata massima del contratto tratto di lavoro a tempo determina- non possa superare i 36 mesi com- to. d) c on lavoratori di età superiore a 55 anni. plessivi. L'apposizione del termine, ai sensi Ma allorquando all’art. 1, comma 1, Non ci dimentichiamo che tale limi- del nuovo comma 2, deve sempre te riguarda anche la somministra- avvenire, come abbiamo appena vi- zione a tempo determinato e si ap- sto, a pena di inefficacia, mediante plica a prescindere dalle mansioni atto scritto da consegnarsi entro 5 svolte dal lavoratore. giorni lavorativi dall'inizio della pre- È evidente a tutti come le modifiche stazione al lavoratore. si precisa che “Per le imprese che occupano sino a cinque dipendenti …”, il termine impiegato di “imprese” può riferirsi a tutti i datori di lavoro o deve intendersi, invece, limitato ai soli imprenditori/società? apportate creino, sin da subito, una Rimane salvo, ad ogni modo, quanto Anche su tale aspetto, ci auguriamo serie di problemi operativi. disposto dall'art. 10, comma 7 del Viene spontaneo chiedersi, innan- D.Lgs 368/2001, ossia la possibilità zitutto, cosa accade per i contrat- per i CCNL stipulati dai sindacati che il legislatore, in sede di conversione, chiarisca la terminologia utilizzata. ti di lavoro a termine già stipulati comparativamente più rappresen- e, quindi, in essere al momento tativi di individuare, anche in misura 6 In ogni caso, sulla base di quanto già in passato precisato dal Ministero scomposizioni composte del Lavoro nell’interpello n. 10/2011, ove il termine fu riferito, sulla scorta della sentenza della Corte Europea di Giustizia del 16 ottobre 2003, a qualunque soggetto che svolge attività economica e sia attivo in un determinato mercato, può validamente ritenersi che il termine “imprese” si riferisca a qualsiasi datore di lavoro. Purtuttavia, in ultima analisi, con la cancellazione di tutte le ragioni giustificatrici, vi è da domandarsi se in caso di stipula di un contratto a termine acausale e, in ogni caso, adottato per ragioni sostitutive, sia ancora possibile o meno usufruire dell'esenzione dal versamento del contributo aggiuntivo. trasversale, oggi, non è più obbligatoria. È stato inoltre abrogato l’articolo 2 comma 1, lettera i) commi 3 bis e 3 ter del D.Lgs 167/2011, che rispettivamente: consentivano alla contrattazione collettiva di stabilire forme e modalità per la conferma in servizio Ed ancora, nell’eventualità si cui dell’apprendista al termine del all’art. 1, comma 1, si precisa che percorso formativo al fine di pro- “... il numero dei rapporti di lavoro costituiti per ciascun datore di lavoro non può eccedere il limite del 20 per cento dell'organico complessivo...”, che cosa si intende per organico complessivo? cedere ad ulteriori assunzioni in Vale quanto accennato in precedenza ossia ci auguriamo che il legislatore, in sede di conversione, chiarisca il punto. Secondo l’autorevole parere della Fondazione Studi, la definizione di organico complessivo si ritiene che debba comprendere solo contratti di natura subordinata e debba riguardare complessivamente tutte le tipologie contrattuali a tempo indeterminato, inclusi i contratti intermittenti. Siamo poi così tutti d'accordo? E cosa accade alla nostra contribuzione aggiuntiva dell’1,40%? L'art. 2, comma 29 lettera a) della Legge 92/2012 stabilisce, infatti, che per i lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti non si applica il contributo addizionale. IL CONTRATTO DI APPRENDISTATO Con l’Art. 2, rubricato: “Semplificazioni delle disposizioni in materia di contratto di apprendistato”, viene invece modificata la lettera a) dell’ art. 2 comma 1 del D.Lgs 167/2011 che ora così dispone: “forma scritta del contratto e del patto di prova”. L’obbligo della forma scritta è, quindi, ora solo relativo al contratto ed al patto di prova. È stata, pertanto, eliminata l’obbligatorietà della forma scritta per il Piano Formativo Individuale (PFI) che doveva essere definito anche sulla base di moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali, entro 30 gg. dalla stipulazione del contratto. apprendistato; subordinavano la possibilità di assumere nuovi apprendisti solo in caso di conferma, nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno il 50% degli apprendisti dipendenti. Percentuale ridotta al 30% per effetto transitorio introdotto dalla c.d. Riforma Fornero; escludevano dalla disciplina della percentuale di conferma tutti i datori di lavoro che avevano alle proprie dipendenze un numero di lavoratori inferiori a 10 unità. Resta, invece, invariato il rapporto di 3 a 2 tra il numero complessivo di apprendisti che un datore di lavoro può assumere e le maestranze specializzate e qualificate in servizio presso il medesimo datore di lavoro. Quindi, se con le linee guida adottate dalla Conferenza permanente per Tale rapporto, ricordiamoci, non i rapporti tra Stato, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano del 17 ottobre 2013, la redazione del PFI era già diventata “facoltativa” in relazione alla formazione di base lavoro che occupano un numero di può superare il 100% per i datori di lavoratori inferiore alle 10 unità. Il contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale si è invece arricchito, del 7 scomposizioni composte nuovo comma 2 ter dell’art. 3 del D.Lgs.167/2011. Vi è un riconoscimento, fatta salva l’autonomia della contrattazione collettiva, in considerazione della componente formativa del contratto di apprendistato che stiamo analizzando, di una retribuzione che tenga conto: delle ore di lavoro effettivamente prestate; delle ore di formazione nella misura del 35% del relativo monte ore complessivo. Un grossa novità, infine, è la facoltatività dell’offerta formativa pubblica nel contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere. La formazione di tipo professionalizzante e di mestiere, svolta sotto la responsabilità della azienda, può essere integrata (non più “è integrata”) nei limiti delle risorse annualmente disponibili, dall’offerta formativa pubblica, interna o esterna all’azienda, finalizzata all’acquisizione di competenze di base trasversali per un monte ore complessivo non superiore a 120 ore per la durata del triennio e disciplinata dalle Regioni sentite le parti sociali e tenuto conto dell’età, del titolo di studio e delle competenze dell’apprendista. Da ultimo, merita evidenziare che è stato depositato in data 20.03.14, presso la Camera dei Deputati, con atto n. 2208, il disegno di legge: “Conversione in legge del decre- 8 to-legge 20.03.14 n. 34, recante disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”. Tale disegno di legge, assegnato alla 11^ Commissione permanente, è attualmente in corso di esame e nelle sedute referenti del 27 marzo u.s., nonché in quelle del 9 e 10 aprile u.s. sono chiaramente emerse le criticità tecniche presenti nel testo normativo che, ci si augura, vengano risolte con la presentazione dei giusti correttivi. Simona Carbone, CdL in Torino IL CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ Rilevanti novità sono state introdotte in tema di contratti di solidarietà, altrimenti definibili anche come contratti di tipo gestionale, quali accordi collettivi aziendali stipulati con i sindacati maggiormente rappresentativi sul piano nazionale quindi aventi efficacia erga omnes. Il ricorso ai contratti di solidarietà è esperibile sulla base di una semplice valutazione condivisa dalle parti ed hanno per oggetto la riduzione dell’orario di lavoro in funzione della finalità che si intende perseguire. In particolare l’art. 2 della legge 863/1984 identifica la tipologia dei contratti di solidarietà esterni o espansivi volti a favorire nuove assunzioni che si contrappone alla fattispecie, a noi più nota, posta in essere per evitare in tutto o in parte una contrazione dell’organico aziendale. Gli art. 1 L. 863/1984 artt. 5 – 8 nonché la L. 236/1993 disciplinano appunto i contratti di solidarietà interna o difensivi volti a realizzare una forma di solidarietà tra lavoratori che accettano una riduzione dell’orario di lavoro al fine di riassorbire eccedenze di personale con conseguente rinuncia in capo al datore di lavoro di effettuare licenziamenti consentendo la continuazione dell’attività produttiva e mantenendo le professionalità delle risorse umane. A differenza degli altri paesi europei e nonostante le previsioni legislative, scomposizioni composte le prime esperienze in Italia di atti- no contratti di solidarietà difensivi snellendo le procedure e le tempi- vazione dei contratti di solidarietà di tipo A ai sensi della L.863/1984. stiche di rilascio nonché i termini di in circostanza di crisi economica e La riduzione dell’ammontare della validità attuando di fatto una sem- contribuzione previdenziale e assi- plificazione. stenziale sarà dovuta dai datori di Una tra le principali novità in ma- lavoro che attivano contratti di soli- teria di Durc attiene ai soggetti che darietà difensivi in misura crescente ne possono effettuare richiesta e a seconda della riduzione dell’ora- quindi “chiunque vi abbia interesse rio di lavoro operata. In particolare, verifica con modalità esclusivamen- l’agevolazione sarà pari al 25% in te telematica ed in tempo reale la relazione ai lavoratori a cui viene regolarità contributiva nei confronti operata una riduzione dell’orario di dell’Inps, Inail e Casse Edili”. lavoro in misura superiore al 20%, L’esito dell’interrogazione avrà va- finanziaria sono riscontrabili solo nel secondo semestre del 2008. Le cause di una difficoltà applicativa dei predetti accordi sono da ricercarsi evidentemente nella rigidità della procedura burocratica di attivazione e autorizzativa ma soprattutto nella natura dei legami tra i sindacati e i datori di lavoro che devono vertere ad una perfetta collaborazione e sintonia di intendimenti, nonché anche in funzione del ciclo produttivo e di lavorazione aziendale tali da poter essere di fatto applicabile una riduzione dell’orario di lavoro senza che ciò possa influire negativamente sulla produttività. mentre per i datori di lavoro operanti nelle aree di cui agli obiettivi 1 e 2 del regolamento CEE n. 2052/88 del Consiglio del 24/06/1988, detto beneficio sarà elevato al 30%. In caso di accordo sindacale che disponga una riduzione dell’orario superiore Analizzando evidentemente il tes- al 30% la predetta misura agevola- suto produttivo italiano e potendo tiva sarà elevata rispettivamente al effettivamente agevolare i lavoratori 35% ed al 40%. in quanto la diminuzione della re- È bene precisare che l’art. 5 del D.L. munerazione viene operata sull’im- 34/2014 ha introdotto il comma 4 bis porto lordo percepito rimanendo pertanto svincolata da imposti minimali e massimali contrariamente ai meccanismi di funzionamento degli altri ammortizzatori sociali, il governo ha voluto rilanciare detto istituto riattivando una disposizione ritenuta ormai obsoleta. Con decreto legge n. 34 del 20/03/2014, a de- all’art. 6 del D.L. 510/1996 demandando ad un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, la definizione dei criteri per l’individuazione dei datori di lavoro beneficiari della riduzione contributiva e assistenziale. lidità di 120 giorni dalla data di acquisizione e sostituirà il documento unico di regolarità contributiva denominato “DURC”. Detta disposizione al fine di essere attuata, sempre che non vengano apportate modifiche nel testo di legge di conversione da attendersi entro il 20 maggio 2014, tuttavia è subordinata all’emanazione di un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Il decreto interministeriale da emanarsi entro 60 giorni dalla pubblicazione del D.L. 34/2014, determinerà la procedura di interrogazione ed in particolare i requisiti di regolarità, i contenuti e le modalità di verifica nonché prevedendo eventuali ipotesi di esclusione di consul- 15 milioni di euro per finanziare le SEMPLIFICAZIONE IN MATERIA DI DURC agevolazioni contributive disposte Il governo con l’intento di semplifi- dura. Al fine di operare una corretta dal D.L. 510/1996 in favore delle im- care le attuali modalità di richiesta procedura è evidente che un ruolo di prese soggette a cassa integrazione e rilascio del documento unico di estrema importanza lo avranno gli guadagni straordinaria che stipula- regolarità contributiva, interviene istituti INPS, INAIL e CASSE EDILI correre dal 2014 vengono stanziati tazione attraverso la nuova proce- 9 scomposizioni composte #OLTRE LE PAROLE ciascuna per i profili di competenza. Il nuovo governo Renzi ha riproposto con rinnovato Il decreto n. 34 del 20 marzo 2014 all’art. 4 enuncia i principi ispiratori ed in particolare con riferimento alla verifica di regolarità si dovrà tener conto dei pagamenti scaduti sino all’ultimo giorno del secondo mese antecedente a quello in cui l’interrogazione viene effettuata a condizione che siano trascorsi i termini di presentazione delle relative denunce retributive. Al fine di operare una corretta verifica si dovranno comprendere anche le posizioni dei lavoratori che prestano attività lavorativa nell’impresa con contratto di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto. vigore il tema della semplificazione normativa e della Gli istituti predetti, INPS, INAIL e CASSE EDILI, dovranno attivare una cooperazione applicativa per un reciproco riconoscimento al fine di rendere possibile la consultazione dei rispettivi archivi tramite un’unica interrogazione operabile da chiunque ne abbia interesse mediante la sola indicazione del codice fiscale del soggetto da verificare. nuovi incentivi per l’assunzione di: Gli enti assicurativi e previdenziali dovranno prevedere le misure necessarie all’attuazione dell’art. 4 del D.L. 34/2014 con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Oriana Lavecchia, CdL in Torino ricerca di un diritto del lavoro semplice ed immediatamente comprensibile. A questo proposito, non possiamo che essere assolutamente d’accordo considerato che i primi beneficiari di una sana semplificazione degli adempimenti saremmo proprio noi Consulenti del Lavoro. Per dimostrare quanto questa esigenza sia reale e la soluzione sia auspicabile, possiamo affrontare il tema delle assunzioni agevolate, chiaro esempio della distanza che corre tra la situazione attuale e gli ottimistici obiettivi di riforma. Ciò emerge in maniera evidente ad esempio analizzando le norme e le istruzioni operative attualmente in vigore e mettendole a confronto con quelle già vigenti nel recente passato. Consideriamo ad esempio le circolari INPS n. 111 del 24 luglio e n. 131 del 17 settembre 2013 relative ai lavoratori con almeno 50 anni di età disoccupati da oltre 12 mesi; donne di qualunque età prive di impiego da almeno 24 mesi o, se residenti in particolari aree, da 6 mesi; giovani under 30 privi d’impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi o privi di diploma di scuola media superiore o professionale. Sono esempi chiarissimi di quanto la normativa si stia ingarbugliando e la cui lettura ci ha regalato sensazioni non proprio positive oscillanti fra l’irritazione, la delusione e lo sconforto: irritazione per la ricerca esasperata e continua della “norma perfetta”, quella cioè in grado di prevenire ed impedire ogni tipologia di frode o abuso del beneficio, con evidente danno alla platea dei contribuenti onesti che devono compiere grandi sforzi organizzativi per adempiere ed accettare comunque elevati rischi di errore per ottenere ciò di cui hanno diritto; delusione perchè siamo certi che si è persa una ulteriore occasione per ottenere risultati importanti 10 cerchi concentrici LA REALE ESIGENZA DELLA SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA nella lotta alla disoccupazione, di- stagionale come frazioni di ULA” del 2013, la verifica delle condizioni sincentivando molti potenziali be- (articolo 2 comma 13 del Regola- e la documentazione da produrre a neficiari a causa della complessità mento CE n.800 del 6 agosto 2008), supporto della agevolazione fruita è dell’impianto normativo; a questo il primo passo verso la semplifica- più complessa, senza peraltro che riguardo è esemplare l’allegato 5 zione sarebbe una sua applicazione tale complessità garantisca un più della circolare n. 131 costituito da costante nel tempo e non diversa a rigoroso rispetto delle condizioni ben 71 pagine di esempi numerici; seconda del contesto. richieste. sconforto perchè di fronte ad una Ad esempio, secondo la circolare Chi dobbiamo ringraziare per queste situazione economica in costante INPS n. 131/2013 l’assunzione o la complicazioni? La giurisprudenza regressione ed una normativa in trasformazione a tempo indetermi- comunitaria (Corte di giustizia UE, costante irrigidimento, la speran- nato sono agevolabili se determi- Sezione II, sentenza 2 aprile 2009, n. za di avere incentivi finalmente nano un incremento netto dell’oc- C-415/07), che richiede il raffronto validi per creare occupazione è cupazione rispetto alla media dei del numero medio di ULA dell’an- andata ancora una volta disattesa. lavoratori occupati nell’anno prece- no precedente all’assunzione con il A tutto ciò si aggiunge, come già an- dente l’assunzione stessa; ciò signi- numero medio di unità lavoro- anno fica che il consulente del lavoro deve dell’anno successivo all’assunzione effettuare un conteggio per ogni as- stessa. sunzione potenzialmente agevola- Inoltre, sempre secondo la circola- disciplinati in maniera differente bile e, se il risultato è positivo, deve re n. 131/2013, il valore precedente seppur riferiti alla medesima fun- tenere memoria del risultato di tutti alla data di assunzione deve essere zione, rendendo vana anche l’espe- i questi calcoli, probabilmente diver- confrontato con quello calcolato in rienza maturata sul campo negli si per ciascun lavoratore agevolato. chiave prospettica per i primi dodici anni dai Consulenti del Lavoro. Tornando indietro nel tempo, il cre- mesi di vigenza del rapporto agevo- La chiave interpretativa principale dito d’imposta per le assunzioni lato, che determina la forza media risiede forse nella cronica scarsità previsto dalla legge 388/2000 (tem- relativa al primo anno successivo di risorse economiche che, per otte- pi felici, quando l’applicazione delle all’assunzione; se la differenza è po- nere fondi europei per le agevolazio- normative era quasi banale rispet- sitiva, l’agevolazione può cominciare ni, ci costringe ad accettare anche to alla complessità di oggi), i suoi a decorrere purché venga mantenu- l’intero pacchetto di condizioni det- derivati (legge n. 289/2002) e le sue ta mese per mese. Non è finita: per tate dai regolamenti CE, come nel evoluzioni (bonus assunzioni 2008 evitare che scatti la decadenza dal caso delle condizioni di compatibili- previsto dalla legge n.244/2007) beneficio, nel secondo anno succes- tà del mercato interno ed i criteri di prevedevano invece un periodo di sivo all’assunzione un nuovo e ulte- calcolo occupazionale con il metodo riferimento fisso (i 12 mesi prece- riore calcolo deve essere effettuato della ULA, previste dal regolamento denti l’entrata in vigore della agevo- per determinare la forza media oc- CE n. 800/2008. lazione) che restava valido per tutte cupata; il differenziale positivo deve Definita la U.L.A. (numero di unità le assunzioni agevolabili effettuate essere mantenuto per gli ultimi sei di lavoro-anno) come “il numero di dalla medesima azienda rendendo mesi di agevolazione. lavoratori occupati a tempo pieno quindi necessario determinare un Il confronto con il bonus assunzioni durante un anno, conteggiando il unico valore di riferimento iniziale. del 2000 evidenzia anche in questo lavoro a tempo parziale e il lavoro È evidente che nella nuova versione caso una notevole complicazione: ticipato, il confronto con le normative del recente passato e la constatazione che istituti simili sono stati 11 cerchi concentrici la decadenza mensile era sempli- assunzione sino alla data in cui vanno esposti mensilmente nell’U- cemente verificata con il calcolo avrebbe avuto diritto in relazio- niEmens e che i tempi per le elabo- della consistenza puntuale alla ne al rapporto di lavoro cessa- razioni sono evidentemente stret- fine del mese di osservazione e la to. Inoltre, per tenere traccia dei tissimi, ci si chiede se i redattori decadenza annuale era un calcolo movimenti occupazionali, è stato della norma sono in possesso di una della media annua effettuato con istituito un apposito “registro on visione complessiva degli adempi- gli stessi criteri della media di rife- line” nel quale saranno annotate menti obbligatori che le aziende rimento, senza necessità di calcoli le segnalazioni degli incrementi da devono effettuare. prospettici. parte delle imprese. Anche per quanto riguarda le istan- Vogliamo parlare della “assunzione Con tutta evidenza, si tratta di isti- ze preliminari si procede in ordine compensativa?” tuti simili ma che necessitano di sparso: la circolare INPS n. 131/2013 la modalità operative differenti e che la circolare n. 131/2013 prevede prevede quando, considerando il rendono inutilmente complicati gli una domanda inoltrata esclusi- valore in ULA del rapporto trasfor- adempimenti delle aziende e la vita vamente per mezzo del sito in- mato e degli altri rapporti in es- ai Consulenti del Lavoro. ternet dell’INPS (istanza on-line sere alla data di decorrenza della Che dire invece delle “norme an- “76-2013”) ed una successione di trasformazione, non si realizze- ti-elusive?” Esse hanno la funzione comunicazioni di accettazione ed rebbe l’incremento; per garantire di placare il terrore che attanaglia invio di documentazione da e verso il rispetto della condizione dell’in- l’animo del “Legislatore”, terrore l’Istituto; cremento occupazionale occorre che le agevolazioni possano essere la normativa regionale del Pie- quindi una assunzione contestua- oggetto di frode o di manovre specu- monte per le deduzioni IRAP pre- le o differita rispetto al giorno di lative; in realtà esse generano solo vede una semplice “segnalazione” decorrenza della trasformazione grandi difficoltà operative e orga- dell’incremento occupazionale, a tempo indeterminato, ulteriore nizzative da superare. Nel caso ad senza funzione di autorizzazione rispetto a quella per la quale si esempio di un’azienda multi-loca- o di costituzione del diritto alla intende chiedere il beneficio; lizzata e facente parte di un gruppo agevolazione; per quanto riguarda le deduzioni societario, i predetti calcoli devono i predetti bonus assunzioni 2008 dall’IRAP, legate all’incremen- essere effettuati in relazione all’in- prevedevano l’obbligo di comuni- to occupazionale realizzato dalle tera organizzazione: se in qualche cazione preventiva e telematica aziende operanti in Piemonte per modo può essere considerata sem- per mezzo di un modulo denomi- i lavoratori residenti nel nostro plice la verifica della consistenza nato “I.A.L.” e l’inoltro del succes- territorio, la normativa regionale iniziale (“a bocce ferme”), è assai sivo provvedimento di concessione piemontese la prevede invece qua- complicato verificare mensilmente da parte del Centro operativo di lora il lavoratore cessi per cause il mantenimento dell’incremento Pescara dell’Agenzia delle Entrate; non imputabili al datore di lavoro occupazionale tenendo conto dei i bonus assunzioni 2000 e 2003 non e venga sostituito con un nuovo movimenti occupazionali verificati- prevedevano nulla al riguardo. lavoratore assunto a tempo inde- si in uno stabilimento o in una sede In definitiva, l’esperienza maturata terminato; il diritto alla deduzione di una società collegata diversa da sul campo chiederebbe: permane e potrà essere fruito a quella del lavoratore agevolabile. di intervenire una volta per tutte nel- partire dal momento della nuova Se poi si considera che i benefici la definizione del calcolo della ULA; 12 cerchi concentrici di semplificare i parametri per la decadenza annuale fissa e non tutte le agevolazioni legate agli variabile in base alla data di as- incrementi occupazionali; sunzione del lavoratore agevola- di uniformare le procedure di ri- bile; chiesta e di autorizzazione delle l’inclusione (o la esclusione) una istanze. volta per tutte dai calcoli delle me- Ad esempio si potrebbe utilizzare: die occupazionali di: un periodo di riferimento di 12 lavoratori con contratto a termine; mesi precedenti l’inizio dell’age- apprendisti, da considerare ormai volazione in modo da calcolare senza ombra di dubbio come lavo- una e una sola volta la media di ratori a tempo indeterminato; riferimento, anziché una media contratti atipici, come i parasu- diversa per ogni assunzione po- bordinati, i contratti a chiamata e tenzialmente agevolabile; i lavori accessori; una definizione finalmente chiara part time, da riproporzionare in e “definitiva” dei requisiti sogget- base all’orario di lavoro pieno pre- tivi per i soggetti agevolabili; visto dal CCNL. una verifica mensile puntuale da effettuare l’ultimo giorno di calen- Aggiornamento dell’ultima ora: il dario del mese prendendo in con- Presidente del Consiglio Renzi ha siderazione i medesimi parametri dichiarato di voler combattere “con utilizzati per il calcolo della media violenza” la burocrazia. Mi permetto di riferimento; di consigliare di rivolgere lo sguardo verso l’operato degli analisti software dell’INPS che per la gestione del lavoro accessorio (non propriamente il lancio dello Shuttle) hanno generato tre procedure telematiche diverse arrivando a concepire l’aberrazione della comunicazione telematica di delega preventiva, necessaria per chi si reca presso la tabaccheria a comprare i voucher per conto di un’azienda; come se ciò non fosse già sufficientemente “opinabile”, la procedura richiede l’inserimento della delega anche per il titolare di partita IVA che altrimenti non può acquistare in prima persona i buoni lavoro da utilizzare nella sua ditta individuale. Come direbbe Vasco: “Senza parole”. Noi andiamo “oltre”. Gianluca Bongiovanni, CdL in Rivalta (TO) SOLUZIONI PAGHE SERVIZI SRL VIA SAN ROCCHETTO 20, 10143 TORINO TEL 011/7431900 FAX: 011/7431999 RILEVAZIONE PRESENZE CONTROLLO ACCESSI CONTROLLO DI PRODUZIONE GESTIONE E AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE WWW.SOLUZIONIPAGHE.IT 13 cerchi concentrici #VIZI E VIRTÙ DEL MODELLO 730 Immediatamente dopo i titoli di sta paga o sull’assegno pensioni- coda dell’elaborazione dei modelli stico in unica soluzione o in rate CUD2014, redditi 2013, un gran nu- mensili non superiori a cinque ( mero di colleghi sono alle prese con quattro per i pensionati). la campagna fiscale d’annata afferente la dichiarazione semplificata agli effetti dell’imposta sul reddito delle persone fisiche da presentare nell’anno 2014 da parte dei soggetti che si avvalgono dell’assistenza fiscale, il Modello 730. L’Agenzia delle Entrate ha approvato con Provvedimento del 15.01. 2014 i modelli 730, 730-1, 730-2 per il sostituto d’imposta, il modello 730-2 per il centro di assistenza fiscale e per il professionista abilitato, 730-3, 730-4, 730-4 integrativo e, per finire, la bolla di consegna del modello 730-1. I vantaggi della presentazione del modello 730 per i contribuenti sono molteplici: la compilazione è semplice poiché non è necessario effettuare il calcolo delle imposte dovute o a credito; la trasmissione della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate spetta al datore di lavoro, ente pensionistico o all’intermediario a cui si è rivolto; Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi semplificata i contribuenti che hanno conseguito dei redditi nel 2013 e che non rientrano nelle ipotesi di esonero di seguito elencate: contribuenti che nell’anno 2013 abbiano percepito solo redditi di lavoro dipendente o di pensione corrisposti da un unico sostituto d’imposta che ha effettuato le ritenute o redditi di lavoro dipendente corrisposti da più soggetti ma certificati dall’ultimo sostituto d’imposta che ha effettuato il conguaglio; contribuenti che abbiano solo redditi derivanti esclusivamente da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e contratti a progetto, intrattenuti anche con più sostituti d’imposta, se interamente conguagliati; contribuenti possessori solo di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o soggetti a imposta sostitutiva. non attribuite, oppure per chiedere il rimborso di eccedenze di imposta risultanti da dichiarazioni presentate negli anni precedenti o derivanti da acconti versati per il 2013. Ovviamente, non è obbligatoria per chi dispone solo redditi esenti. Per poter presentare il modello 730 il contribuente deve possedere determinate condizioni: soggettive e oggettive. Per quanto riguarda le condizioni soggettive, già dallo scorso anno e anche per l’anno 2014, non è più necessaria la presenza di un sostituto d’imposta che effettui le operazioni di conguaglio, le condizioni oggettive sono la sussistenza di tipologie reddituali che possono essere dichiarate tramite modello 730 invece del modello UNICO PF. SÌ AL MODELLO 730 Le tipologie reddituali che si possono dichiarare con modello 730 sono le seguenti: redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; redditi di terreni e fabbricati; redditi di capitale; redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA; redditi diversi e alcuni redditi assoggettati a tassazione separata. l’eventuale rimborso viene effet- Al contribuente resta l’onere di ve- tuato direttamente in busta paga rificare se è tenuto alla presenta- a partire dal mese di luglio e nel- zione della dichiarazione dei redditi la rata di pensione a partire dal o se è esonerato da quest’obbligo. mese di agosto; Anche nel caso in cui non sia obbli- nel caso di debiti nei confron- gato, può presentare ugualmente NO AL MODELLO 730 Non si possono dichiarare con modello 730, ma devono essere ti dell’erario le somme vengono la dichiarazione per far valere even- dichiarati con Modello Unico PF, i trattenute direttamente sulla bu- tuali oneri sostenuti o detrazioni redditi derivanti da: 14 cerchi concentrici CAMPAGNA FISCALE NON SENZA NOVITÀ reddito d’impresa; redditi da lavoro autonomo per i quali è necessaria la partiva IVA; redditi diversi non compresi tra i righi D4 e D5 del quadro D, proventi da trust, plusvalenze realizzate dalla cessione di partecipazioni. ALTRE LIMITAZIONI Non è possibile utilizzare il modello 730 da parte dei contribuenti che si trovano nelle seguenti situazioni: nel 2013 e/o 2014 non sono residenti in Italia; posseggono redditi da lavoro dipendente erogati da datori di lavoro non obbligati ad effettuare le ritenute d’acconto; sono obbligati alla presentazione delle dichiarazioni IVA, IRAP, modelli 770 ordinario e semplificato o devono presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti. La dichiarazione 730 può essere presentata dai coniugi non legalmente ed effettivamente separati in forma congiunta quando pos- razione oppure se uno dei due coniugi possiede dei redditi per i quali non è possibile avvalersi dell’assistenza fiscale. Deve essere inserito come dichiarante il coniuge avente il sostituto d’imposta scelto per effettuare i conguagli d’imposta. Numerose sono le novità concernenti il modello 730/2014 redditi 2013. Sostituto d’imposta: tra le novità del modello 730/2014 vi è che in alcuni casi si può presentare il modello 730 da parte dei contribuenti titolari di redditi da lavoro dipendente e assimilati anche in assenza di un sostituto d’imposta tenuto ad effettuare il conguaglio, così come previsto dall’articolo 51-bis del decreto del fare (Dl 69/2013). La disposizione, già applicata alle dichiarazioni dei redditi presentate entro il 30 settembre 2013, come indicato dalla circolare n. 28/E riguarda, ad esempio, i dipendenti che hanno perso il lavoro. In questo caso va barrata la casella “Modello 730 dipendenti senza sostituto”. La dichiarazione presentata da lavoratori senza sostituto può evidenziare: un credito d’imposta il cui rimborso verrà effettuato direttamente dall’Amministrazione finanziaria mediante accredito su conto corrente, oppure riscosso presso gli uffici postali, o vaglia della Banca d’Italia (queste ultime due opzioni per importi inferiori ai 1.000,00*euro); un debito di imposta, in questo caso il soggetto che presta l’assistenza fiscale deve consegnare al contribuente la delega di pagamento precompilata entro 10 giorni dalla scadenza del termine di pagamento oppure trasmettere telematicamente la delega di versamento utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. MODALITÀ DI LIQUIDAZIONE CREDITI AL CONTRIBUENTE seggono esclusivamente i reddi- AMMONTARE CREDITO RIMBORSO ti derivanti da lavoro dipendente, Euro 12,00* Importo minimo non rimborsato Euro 4.000,00* Rimborso tramite sostituto di imposta o Agenzia delle Entrate(in assenza di sostituto) a partire dai mesi di luglio/agosto 2014 pensione, redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, terreni e fabbricati, redditi da capitale e almeno uno dei due può utilizzare il modello 730, la dichiarazione congiunta non può essere presentata per conto di persone incapaci, se uno dei due coniugi è deceduto prima della presentazione della dichia- < euro 4.000,00* derivante da detrazioni Controllo preventivo (entro il 30.12.2014) per carichi familiari e eccedenze pree rimborso dall’Agenzia delle Entrate gresse > euro 4.000,00* derivante da detrazione diverse dai carichi familiari e eccedenze pregresse Rimborso tramite sostituto d’imposta o Agenzia delle Entrate a partire dai mesi di luglio/agosto 2014 15 cerchi concentrici Novità relative ai rimborsi Utilizzo del credito Per gli immobili non locati è do- liquidati direttamente Da quest’anno è possibile utilizza- vuta la sola IMU (imposta munici- dall’Agenzia delle Entrate. re il credito che risulta da modello pale unica) in quanto tale imposta 730/2014 in compensazione su mo- sostituisce per questi beni la com- dello F24 per pagare l’IMU e le altre ponente immobiliare dell’Irpef e imposte che possono essere versa- le relative addizionali. Per l’anno te con modello F24 (es. TARES) 2013, in deroga a quanto su espo- pensazioni, di importo superiore a Detrazioni per figli a carico sto, il reddito degli immobili ad uso 4.000,00* euro riconducibile a de- (art. 1 c. 483, L.228/2012) trazioni per carichi di famiglia e a Tali detrazioni sono state elevate crediti risultanti dalle dichiarazioni nella seguente misura: Da quest’anno vengono predisposti controlli preventivi da parte dall’Agenzia delle Entrate nell’ipotesi di credito, al netto delle com- precedenti. Entro il 30 dicembre 2014, l’Agenzia delle Entrate procederà ad eseguire controlli anche mediante la richiesta di documenti e successivamente provvederà direttamente al rimborso. La novità in esame rappresenta sicuramente una nota non positiva per i contribuenti poiché i rimborsi arriveranno in tempi certamente più abitativo non locati, situati nello stesso comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione per ciascun figlio a carico di età principale, concorre alla formazio- pari o superiore ai 3 anni si è pas- ne del reddito nella misura del 50% sati da 800,00* a 950,00* euro; (art. 1 c. 717 L. 147/2013). per ciascun figlio a carico di età Riduzione forfettaria canoni inferiore a 3 anni si è passati da 900,00* euro a 1.220,00* euro; per ciascun figlio con disabilità l’importo aggiuntivo della detrazione è passato da 220,00* euro a 400,00* euro. di locazione Per i fabbricati concessi in affitto, per i quali non si è optato per la cedolare secca, la deduzione forfettaria è ridotta al 5% del canone di locazione (art. 4 L. 92/2012). lunghi, purtroppo la legge non sta- Rivalutazione dei redditi dei terreni bilisce quando e per ora non ci sono La rivalutazione del reddito domi- indicazioni in merito. Il motivo prin- nicale (pari all’80%) e la rivaluta- cipale di tale stretta è l’intento del zione del reddito agrario (pari al legislatore tributario di evitare che 70%) non si applicano ai terreni il contribuente “intenzionalmente concessi in affitto per usi agricoli furbetto” continui a generare crediti a giovani imprenditori che non ab- rilevanti su modello Unico nell’anno biano ancora compiuto 40 anni. Per precedente, senza chiederne il rim- gli anni dal 2013 al 2015, i redditi Premi di assicurazione sulla vita dominicali e agrari sono ulterior- L’importo complessivo massimo mente rivalutati del 15%, questa dei premi su cui calcolare la de- rivalutazione aggiuntiva si applica trazione del 19% è stato ridotto a solo nella misura del 5% per i ter- 630,00* euro (importo massimo reni agricoli o non coltivati posse- detraibile 120,00* euro). duti dai coltivatori diretti o agricol- Detrazioni per ristrutturazioni borso per evitare i controlli, al fine di ottenere la liquidazione nell’anno successivo con modello 730. Il rimborso avviene tramite le consuete modalità, anche in caso di credito superiore ai 4.000,00* euro, se il credito non deriva né da ecce- tori professionali. Cedolare secca L’aliquota dell’imposta sostitutiva è ridotta al 15% sui canoni di locazione relativi a contratti con canone concordato per abitazioni site nei comuni con carenza di disponibilità abitativa o ad alta tensione abitativa. edilizie denze pregresse né da detrazioni Esenzione Irpef per gli immobili La detrazione per le spese di ri- per carichi di famiglia. non locati (art. 8,9, D.Lgs. 23/2011) strutturazione edilizia ha assunto 16 cerchi concentrici carattere permanete con percentuali di detrazione differenti a seconda del periodo temporale di sostenimento delle spese, ovvero: per l’anno 2013 la detrazione è pari al 50% così come per le spese sostenute a partire dal 26.06.2012 e fino al 31.12.2012; per l’anno 2006 la detrazione è pari al 41% per le spese sostenute nell’anno relative a fatture emesse dal 01.01.2006 al 30.09.2006; la detrazione è del 36%: • per le spese sostenute dal 01.01.2004 al 31.12.2005; • per le fatture emesse dal 01.10.2006 al 31.12.2006; • per spese sostenute dal 01.01.2007 al 25.06.2012. con ripartizione tra comproprietari se più persone hanno diritto alla detrazione) è trasferibile in caso di cessione dell’immobile, vendita o donazione, indicandone la volontà nel rogito e si trasmette di diritto agli eredi in caso di successione. per gli interventi finalizzati al risparmio energetico la detrazione è pari al 55% per spese sostenute dal 2008 al 05.06.2013; per spese sostenute dal 06.06.2013 al 31.12.2013 è pari al 65%. La ripartizione avviene in 10 rate di Bonus per l’arredamento e per interventi finalizzati al risparmio pari importo per le spese dal 2011 energetico: è riconosciuta una detrazione del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione (classe non inferiore ad A+) su un ammontare massimo di 10.000,00* euro ripartita in 10 rate di pari importo; al 2010 e da 3 a 10 rate annuali per al 2013, 5 rate per le spese dal 2009 quelle sostenute nel 2008. Erogazioni liberali, novità positive del nuovo modello 730: introduzione della detrazione del 19% per le erogazioni liberali in favore del fondo per l’ammortamento titoli di Stato; detrazione del 24% per le erogazioni liberali in favore di Onlus I soggetti interessati sono i proprietari, i nudo-proprietari, i locatari, MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE i comodatari o coloro che posseggono un diritto reale sull’immobile SCAD. (usufrutto, uso, abitazione, superficie). La detrazione viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo men- 28.02.2014 possono proseguire secondo tale Il contribuente consegna il mod. 730 già compilato 31.05.2014 Il sostituto consegna copia del mod. 730 e il prospetto di liquidazione 730-3 rateazione. La spesa alla quale applicare la detrazione non può superare il limite di 48.000,00* euro per 15.06.2014 le spese sostenute dal 01.01.2003 al 25.06.2012 e 96.000,00* euro per quelle sostenute dal 26.06.2012 al 31.12.2013 (l’importo è riferito ad ogni singola unità immobiliare sulla quale sono effettuati i lavori, 30.06.201 PROF. ABILITATO O CAF Il sostituto d’imposta consegna il modello Cud 2014 redditi 2013 30.04.2014 tre per chi negli anni passati aveva ripartito la detrazione in 5 o 3 rate, Soggetto che presta l’assistenza SOSTITUTO D’IMPOSTA Il contribuente richiede assistenza fiscale o presenta il 730 già compilato Il contribuente riceve copia del modello 730 e del prospetto di liquidazione 730-3, si comunica al sostituto il risultato della liquidazione Trasmissione telematica dei 730 all’Agenzia delle Entrate 25.10.2014 Presentazione del 730 integrativo 10.11.2014 Trasmissione telematica dei 730 integrativi 17 cerchi concentrici #INSICUREZZA DISCIPLINATA e in favore di partiti e movimenti politici; detrazione in favore degli istituti scolastici estesa a istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale, coreutica, alle Università e innovazione universitaria; deduzione massima di euro 1.032,91* per le erogazioni liberali effettuate ai nuovi enti Unione Buddista Italiana e Unione Induista Italiana. Per concludere una nota di civiltà. Da quest’anno, per salvaguardare la loro privacy, è possibile omettere l’indicazione del codice fiscale dei figli in affidamento preadottivo a carico del contribuente. Erica Maurino, Cdl in Torino 18 Volendo nuovamente parafrasare Lorenzo de’ Medici, verrebbe da scrivere «Quant’è bella sicurezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto, sia: Di dator di lavoro non c’è certezza». Singolare ma veritiera tale nuova novella vuole porre attenzione su un argomento che a volte ai più potrebbe sfuggire, essendo materia di trattazione ostica e ostile a coloro che ne leggono solamente il nome, ossia la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il datore di lavoro è un soggetto che non troviamo, quasi come una figura mitologica, nel nostro codice civile come definizione diretta e accurata, ma lo ricaviamo da altri articoli. Spostandoci ad analizzare il D.Lgs. 82/2008, “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”, all’articolo 2 da una definizione di datore di lavoro “il soggetto titolare del rap- porto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo”. Tale definizione ha una interessante funzione di chiarire il soggetto che possiamo definire datore di lavoro. Sicuramente l’attenzione va riportata sulla parola “esercita”; l’esercizio di un potere qualifica in maniera univoca e specifica il soggetto che stiamo analizzando. A rendere ancora più incisiva e chiara la posizione del soggetto che esercita i poteri decisionali e di spesa ci pensa sia cerchi concentrici MOLTEPLICI FUNZIONI PER IL DATORE DI LAVORO l’avverbio “comunque” sopra riportato sia l’articolo 299 del decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 - Esercizio di fatto di poteri direttivi -. “Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti”. Un avverbio importante in quanto lascia la possibilità di individuazione del datore di lavoro in un soggetto che potrebbe essere diverso da quello che possiamo andare ad individuare tramite il mero rapporto di lavoro tra le parti, staccandoci dunque da quel filo che univa la sinallagmaticità prestazione di lavoro, contro prestazione economica. In una stessa impresa, dunque, quanti datori di lavoro possono essere delineati? Sicuramente tre. Il primo sarà il datore di lavoro di fatto che, avendo in capo a sé i fondamentali poteri decisionali e di spesa, sulla base del principio cardine dell’effettività, ricoprirà detto ruolo; il secondo sarà colui che delegato, entro determinati e specifici limiti, di determinate funzioni sarà quindi definibile come datore di lavoro delegato; il terzo rientrerà nel campo dell’art. 2082 del codice civile di colui che ha stipulato un contratto di lavoro con il lavoratore e quindi sarà un datore di lavoro in senso civilistico. Per evitare, dunque, di accusare situazioni in cui vi possano essere due o più soggetti che rispondano penalmente dei medesimi fatti, sarà opportuno e strategico definire con atto scritto, “delega”, i compiti di ciascun soggetto facente parte dei vertici aziendali. Ma cosa può delegare il datore di lavoro e cosa, invece, rimarrà in capo a lui? Innanzitutto il datore di lavoro non potrà mai delegare la valutazione di tutti i rischi presenti in azienda e la conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi previsto dall’art. 28 e la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi. Il datore di lavoro deve valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, anche nella scelta delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, delle attrezzature di lavoro, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro e considerare in modo specifico i rischi riguardanti gruppi di lavoratori esposti a particolari rischi, tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza. La valutazione dello stress lavoro-correlato, essendo parte integrante del documento della valutazione dei rischi, non è delegabile. Per ciò che concerne la delega di funzione, ai fini della validità della stessa, dovrà, ai sensi dell’art. 16 del D. Lgs. n. 81/2008, avere alcuni requisiti essenziali affinché la stessa possa ritenersi efficace. Da un punto di vista formale la delega di funzioni dovrà essere scritta e avere data certa, dovrà avere l’accettazione scritta da parte del delegato e avere adeguata e tempestiva pubblicità (essere inserita nella visura camerale). Dal punto di vista sostanziale la delega dovrà essere affidata ad un soggetto in possesso di requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate e il delegato dovrà sempre avere autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate. In mancanza di tale ultimo requisito la delega risulterà priva delle sue funzioni, il soggetto delegante rimarrà l’unico responsabile delle violazioni in materia di sicurezza ed infatti l’autonomia decisionale ed organizzativa costituisce elemento essenziale all’istituto della delega di funzioni. Sebbene la normativa preveda la possibilità di scaricarsi parte della responsabilità penale, il comma 3 dell’art. 16 enuncia testualmente “La delega di funzioni non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite”. Da ciò si evince che il delegante non può, tramite l’istituto della delega, escludere completamente la propria responsabilità; rimane infatti sempre l’obbligo di assicurare un adeguato controllo sull’attività del delegato, in mancanza del quale il delegante risponderà di omesso esercizio del dovere di controllo. Roberto Pizziconi, CdL in Torino 19 cerchi concentrici #MEZZE STAGIONI ALL’INPS Scorcio di manifesto attivismo da parte dell’Istituto che sta inviando ai datori di lavoro delle richieste di chiarimenti, sostenendo di aver riscontrato “incongruenze” nel calcolo delle quote delle indennità di maternità. Retribuzione giornaliera utile per il calcolo dell’indennità di maternità Al momento si tratta di richieste riferite agli anni oggetto di prossima prescrizione, ma c’è da attendersene una moltiplicazione, se non verrà posto un freno. Il problema nasce dalla messa in funzione di un nuovo sistema di controllo che effettua i calcoli della quota di maternità partendo dai dati a disposizione dell’Inps, presenti sull’Uniemens. Il programma confronta poi il valore ricalcolato con quanto posto a conguaglio e, in 22.07.2009 e le sue applicazioni caso di difformità, fa scaturire la richiesta di spiegazioni al datore di lavoro. A valle delle verifiche amministrative sui documenti trasmessi (buste paga del mese precedente l’evento, dei mesi di corresponsione, sezione presenze del LUL e prospetti di calcolo della quota), l’INPS richiede poi il pagamento delle differenze con relativi oneri accessori ai datori di lavoro. maternità da parte dell’INPS, è sta- La circolare INPS n. 94 del pratiche hanno sollevato problemi non indifferenti. Tale circolare, infatti, pur esplicitamente affermando di voler fornire istruzioni nei soli casi di pagamento delle indennità di ta, in concreto, applicata anche nei ben più numerosi e rilevanti casi di pagamento da parte dei datori. Tale comportamento da parte degli uffici dell’ente previdenziale ha fatto Il nuovo programma di controllo è stato realizzato partendo da una sì che si venissero a creare discre- circolare del 2009 dell’Istituto, passata un po’ in sordina nell’ambiente dei Consulenti del Lavoro perché riferentesi a situazioni normalmente non gestite dai datori. Tale circolare, nello spirito di semplificazione degli adempimenti, soprattutto quelli dell’Istituto, fornisce una modalità di calcolo semplificato dell’indennità di maternità, partendo dai dati contenuti dell’Uniemens, senza però ricordarsi sia del dettato normativo che delle storiche, ma dettagliate, circolari dell’INPS che fornivano le indicazioni operative in materia. Le differenze sorgono quindi perché il calcolo, preciso e conforme alle circolari del 1981 e 1982, viene confrontato con quello semplificato proposto nel 2009. panze, spesso di non poco conto, nel calcolo dell’indennità di maternità, dando adito a diffide da parte dell’INPS e successivi ricorsi da parte dei datori di lavoro. È evidente, infatti, che , in particolare modo nel caso in cui il datore impieghi numerose lavoratrici, le cifre oggetto di contestazione possono raggiungere importi ragguardevoli. Vediamo nel dettaglio quali sono le criticità riscontrate. Pagamento da parte del datore Nello specifico, occorre esaminare le circolari INPS che regolano la retribuzione giornaliera che funge da parametro per individuare l’indennità di maternità da corrispondere. Riguardo al pagamento che deve essere effettuato dal datore, la circolare n. 134382 del 26/01/1982, che non risulta essere stata abrogata dall’Istituto, impone al paragrafo 20 cerchi concentrici INNOVAZIONI SUL CALCOLO DELL’INDENNITÀ DI MALATTIA le indennita’ economiche di malattia”; di conseguenza, ai sensi della circolare INPS n. 134368 del 28 gennaio 1981 che disciplina la determinazione dell’indennità di malattia, occorre prendere in considerazione “tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore di lavoro, in denaro o in natura, al lordo di qualsiasi ritenuta, per il compenso dell’opera prestata”. 9.1 di prendere in considerazione la Pagamento diretto da parte dell’INPS retribuzione imponibile di cui all’art. Riguardo, invece, ai pagamenti di- 12 della legge n. 153/1969; tale re- retti da parte dell’INPS, la già ci- tribuzione consiste, attenendoci al tata circolare del 2009 stabilisce di dettato legislativo, a “tutto ciò che il utilizzare le informazioni disponi- lavoratore riceve dal datore di lavoro, in denaro o in natura, al lordo di qualsiasi ritenuta, per il compenso dell’opera prestata, ivi compresa la quota degli emolumenti, a carattere ricorrente, non frazionati e non corrisposti nel normale periodo di paga”. Sulla materia, è possibile segnalare che il legislatore, ai sensi dell’art. 23, comma 3 del Decreto Legislativo n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), stabilisce un esatto parallelismo fra l’indennità di maternità e l’indennità economica di malattia nel calcolo della retribuzione utile, statuendo che “concorrono a formare la retribuzione gli stessi elementi che vengono considerati agli effetti della determinazione delle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria per bili nel campo “RetribTeorica” dei flussi Uniemens. Esso, unitamente al numero delle mensilità (campo “NumMensilità”), concorre a definire la retribuzione da utilizzare per determinare le prestazioni di disoccupazione, mobilità e cassa integrazione. Il contenuto di “RetribTeori- dalla legge n. 153/1969. In primo luogo, sono esclusi dal computo i premi di produzione, gli importi dovuti per ferie e festività non godute, gli arretrati dovuti per legge o per contratto, le retribuzioni ultramensili, quali la 13° e la 14° mensilità. In secondo luogo, inoltre, non vanno considerate tutte quelle voci retributive, come il lavoro straordinario, legate ad un’effettiva prestazione lavorativa, fermo restando, invece, che non sono escluse le voci normalmente presenti nella retribuzione mensile (a titolo di esempio: straordinario contrattualizzato e indennità di turno). Per retribuzione teorica, infatti, ai sensi del documento tecnico del 2013, si intende, in modo esplicito, “la retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito qualora non fossero intervenuti eventi tutelati che possono dar luogo ad accredito figurativo ovvero non tutelati”. ca” è disciplinato nel dettaglio dalle istruzioni tecniche dell’Uniemens (si veda, ad esempio, pag. 40 del documento tecnico 20/11/2013 release 2.6); tali istruzioni definiscono la retribuzione teorica in modo diverso, rectius, più restrittivo, rispetto alla già ricordata retribuzione imponibile, e quindi risulta, a nostro avviso, non utilizzabile per il calcolo dell’indennità di maternità. In particolare, infatti, per determinare l’importo di questo specifico campo, occorre effettuare delle esclusioni rispetto alla retribuzione presa in esame 21 cerchi concentrici Si evince dunque che la retribuzione media globale giornaliera (RMGG nelle circolari INPS), a cui occorre moltiplicare i giorni di maternità per determinare l’indennità spettante alla beneficiaria, risulta differente a seconda che si prenda in considerazione la retribuzione imponibile oppure quella teorica. Esempio Ai fini di una maggior comprensione, è possibile, a titolo esemplificativo, analizzare un caso pratico. Una lavoratrice, impiegata con l’applicazione del CCNL del Commercio, nel mese precedente all’inizio della maternità, risulta aver percepito le seguenti voci retributive: etribuzione ordinaria: R 2.000 euro aggiorazione per ore straM ordinarie: 205 euro otale imponibile contributiT vo mensile: 2.205 euro Occorre determinare il valore dell’indennità giornaliera di maternità utilizzando i criteri indicati dalla circolare dell’INPS del 1982 per il pagamento da parte del datore di lavoro, tenendo presente che nel CCNL del Commercio sono previste 14 mensilità: 22 Imponibile contributivo mensile 2.205 Diviso 30 73,50 Rateo mensile lordo Retribuzione del mese precedente diviso 12 x 2 mensilità 2.000 / 12 x 2= + 333,33 Diviso 30 / 30 Valore giornaliero ratei 11,11 Totale retribuzione giornaliera (retribuzione + ratei = 73,50 + 11,11) 84,61 Indennità di maternità giornaliera (Totale retribuzione media giornaliera all’80%, ai sensi dell’art.22, comma 1, D.Lgs n. 151/2001) 67,69 Indennità di maternità mensile, in un mese di 30 giorni ( retribuzione media giornaliera x 30) 2030,70 Se, invece, si determina l’indennità utilizzando i parametri fissati dall’INPS nella circolare n. 94/2009: Imponibile contributivo mensile 2.000 Diviso 30 66,67 Rateo mensile lordo Retribuzione del mese precedente diviso 12 x 2 mensilità 2.000 / 12 x 2= + 333,33 Diviso 30 / 30 Valore giornaliero ratei 11,11 Totale retribuzione giornaliera (retribuzione + ratei = 66,67 + 11,11) 77,78 Indennità di maternità giornaliera (Totale retribuzione media giornaliera all’80%, ai sensi dell’art.22, comma 1, D.Lgs n. 151/2001) 62,22 Indennità di maternità mensile, in un mese di 30 giorni ( retribuzione media giornaliera x 30) 1866,60 uso & consumo #RAPSODIA DI SANZIONI ASSORTITE Da un diverso conteggio delle voci retributive, risulta, di conseguenza, nell’esempio riportato, uno scarto rilevante nella determinazione della retribuzione media globale giornaliera che, nell’arco di un mese di indennità, si riflette in una differenza di ben 164 euro. Quanto si RISPARMIA a RISPETTARE le regole? La risposta non è banale ma quanto meno riassumibile in una unica parola di cinque lettere: TANTO! In via generale la siffatta replica è sempre valida ma nel caso specifico, e mi riferisco ai datori di lavoro che rispettano alla lettera le disposizioni in materia, coincide con un minimo di 1.950 euro fino È indispensabile che sull’argomento venga fatta chiarezza a livello nazionale da parte dell’Istituto e che, soprattutto, i programmi di controllo non effettuino calcoli con modalità semplificate, ripristinando quindi le logiche che da sempre si applicano alla determinazione delle indennità di maternità. ad un massimo di 15.600 euro, per ogni lavoratore regolarmente Guido Musso, CdL in Torino Dalla lettura dei due provvedimenti normativi, la modifica più ecla- assunto, più 195 euro per ogni giorno di lavoro regolare! Ma bando ai giochi di parole, che ‘trafigurano’ in incentivi quelle che invece sono sanzioni in materia di lavoro irregolare e concentriamo l’attenzione sull’art. 14 del D.L. 145/2013, entrato in vigore la vigilia di Natale 2013 e poi sostituito, in fase di conversione, dalla L. n. 9/2014 con decorrenza dal 22 febbraio u.s., lasciando invariato, praticamente solo il titolo. Interviene poi, in data 4 marzo 2014 e correndo in soccorso agli ispettori nonché agli addetti ai lavori, il Ministero del Lavoro, formulando la circolare numero 5/2014. tante intervenuta in fase di conversione in legge è certamente l’aggettivazione “raddoppiate” in luogo del precedente, “decuplicate”, una svista di ortografia forse, che sarebbe costata alle aziende otto volte di più, se in fase di conversione non fosse stata corretta. Mi riferisco all’aumento delle sanzioni previste in materia di tempi di lavoro e più precisamente agli importi sanzionatori legati alla violazioni delle disposizioni in materia di orario di lavoro medio settimanale, riposi giornalieri e settimanali di cui ai commi 3 e 4 dell’art. 18 D.Lgs.vo 66/2013. In fase di conversione viene specificato anche, che “la disposizione decorre dall’entrata in vigore del presente decreto…” generando apparentemente dei dubbi, poi dipanati dalla già accennata circolare del Ministero che sancisce definitivamente “dal 24 dicembre 2013”. Nel frattempo però, come sempre accade nei casi di balletti dispositivi, a qualche malcapitato è stata comminata una sanzione che, se onorata, lo è stata nella misura di quattro volte in più del dovuto! Il Ministero nella propria circolare, ricorda infatti che, per poter 23 uso & consumo applicare le nuove sanzioni in mate- Una maggiorazione quindi del 100% o per meglio dire sospesa fino alla ria di tempi di lavoro, l’intero periodo che indurrebbe a tirare un sospiro data di entrata in vigore della Leg- considerato deve ricadere dalla data di sollievo, relativamente al lavoro ge di conversione, quindi applicabile nero se si pensa che, in tal eventua- (come anche confermato nella cir- lità, le sanzioni amministrative sono colare del Ministero del Lavoro) dal- aumentate solo del 30% ma la realtà la data del 22 febbraio 2014. Di fatto, è un po’ diversa. Infatti già “Maxi- lo stesso disposto del D.L. 145/2013, sanzione” per lavoro nero, composta “In relazione alla violazione prevista da un importo fisso, dovuto per la dal citato articolo 3 del decreto-legge n. 12 del 2002 …, non si applica la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124, e s.m.i” viene mantenuta anche nella legge di conversione ma, fatta seguire dal successivo disposto: “Restano soggette alla procedura di diffida le violazioni commesse prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”. Viene spontaneo domandarsi iden- del 24 dicembre 2013 in poi. Quindi il nuovo importo per la sanzione prevista in caso di mancato rispetto dell’orario medio settimanale non potrà essere applicata prima del 24 aprile 2014 in quanto per stabilire, mancata instaurazione del rapporto se la durata media dell’orario di la- di lavoro e da una somma aggiuntiva voro è stata superata, si deve con- per ogni giorno di lavoro effettiva- siderare un periodo non superiore mente svolto, oltre ad aumentare a quattro mesi (o fino a sei mesi, del 30%, è esclusa dalla possibilità se previsto dalla contrattazione collettiva). Tutto ciò premesso, le nuove sanzioni amministrative, di cui ai commi 3 di pagamento in misura ridotta per mezzo della diffida ex Art. 13 D.Lgs. vo n. 124/2004. Tale esclusione, già prevista dal Decreto Legge 145/2013 e quindi decorrente dal 24 dicembre e 4 dell’art. 18 D.Lgs.vo 66/2013 a 2013, stranamente, in fase di con- regime sono o saranno le seguenti: versione in Legge viene annullata, SANZIONE AMMINISTRATIVA IMPORTO • per superamento della durata media dell’orario di lavoro pari a • da 200 a 1.500 euro; 48 ore calcolate con riferimento ad un periodo non superiore a quattro mesi (o superiore, fino a sei mesi, se previsto dalla •d a 800 a 3.000 euro se la violazione si riferisce a più di cinque contrattazione collettiva) lavoratori o se si verifica in almeno tre periodi di riferimento; • e per mancato riposo settimanale pari a 24 ore consecutive di regola coincidenti con la domenica, da cumulare con le ore • da 2.000 a 10.000 euro se la violazione si riferisce a più di 10 di riposo giornaliero da calcolare come media di un periodo lavoratori o si verifica in almeno cinque periodi di riferimento. non superiore a 14 giorni Possibile la diffida per i primi due casi, esclusa nell’ultimo caso SANZIONE AMMINISTRATIVA IMPORTO DELLA SANZIONE AMMINISTRATIVA • da 100 a 300 euro; • per mancato riposo giornaliero pari ad 11 ore consecutive (fat• da 600 a 2.000 euro se la violazione si riferisce a più di cinque te salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati lavoratori o se si verifica in almeno tre periodi di ventiquattro ore; durante la giornata o da regimi di reperibilità) da calcolarsi nell’arco temporale di ventiquattro ore. • da 1.800 a 3.000 euro se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori o si verifica in almeno cinque periodi di ventiquattro ore. Possibile la diffida per i primi due casi, esclusa nell’ultimo caso 24 uso & consumo tico quesito rispetto al precedente, ossia: nel frattempo però cos’è successo? Datori di lavoro che non avranno senz’altro beneficiato della diffida, di converso datori di lavoro che non hanno onorato il debito e si trovano a beneficiarne: insomma, l’esatto contrario dell’equità! Non subisce modifiche invece, la possibilità di ricorrere all’oblazione ex art. 16 L. 689/81 ossia al pagamento di un terzo della sanzione massima previsto, oppure il doppio della sanzione minima, se più favorevole. Il tutto viene riassunto nello schema a fondo pagina. L’ultima variazione in materia di sanzioni riguarda l’importo da versare a proposito della revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale prevista dall’articolo 14 del Dlgs 81/08. Aumenta anch’essa, a far data dal VIOLAZIONI CONSUMATE 24 dicembre 2013, del 30% ed è ora pari a 1.950 euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare e ad euro 3.250 nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Tali maggiori importi sono dovuti se il pagamento è effettuato in data successiva al 23 dicembre 2014, anche se gli illeciti si riferiscono ad un momento antecedente. novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, nella misura di 5 milioni di euro per l’anno 2014, 7 milioni di euro per l’anno 2015 e 10,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016. Nel merito i maggiori introiti, derivanti dall’incremento delle sanzioni, saranno rassegnati al suddetto fondo. Paola Chiadò Puli, CdL in Torino Evidenzio infine ciò che nel riscritto articolo 14 della L. 9/2014 trova spazio nella lettera a), cioè l’autorizzazione data al Ministero delle Politiche Sociali ad integrare la dotazione organica del personale ispettivo nella misura di duecentocinquanta unità. Per tali maggiori oneri si provvede mediante riduzione del Fondo sociale per occupazione e formazione, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera a), del D.L. 29 MAXI SANZIONE ORDINARIA MAGGIORAZIONE GIORNALIERA DIFFIDA OBLAZIONE Fino al 23 dicembre 2013 compreso Da un minimo di 1.500 € ad un massimo di 12.000 € 150 € 1.500 € Più 37,50 € al giorno 3.000 € Più 50 € al giorno Dal 24 dicembre 2013 al 21 febbraio 2014 Da un minimo di 1.950 € ad un massimo di 15.600 € 195 € 1.950 € Più 48,75 € al giorno 3.900 € Più 65 € al giorno Dal 22 febbraio 2014 Da un minimo di 1.950 € ad un massimo di 15.600 € 195 € Non applicabile 3.900 € Più 65 € al giorno Lo stesso aumento è previsto per la maxisanzione “affievolita” nel caso in cui il lavoratore risulti regolarmente occupato per un periodo lavorativo successivo a quello non regolare, passando da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 8.000 ad un minimo di 1.300 euro ad un massimo di 10.400 e le somme aggiuntive per ogni giorno di lavoro effettivo da 30 a 39 euro. E di conseguenza diffida ed oblazione variano in proporzione. 25 dialoghi con la nostra storia #Davide Gariglio segretario regionale PD Via Masserano è una viuzza diagonale esigua come un respiro, situata a due passi dalla immaginifica Spina 3 di corso Principe Oddone, dove dominava uno dei trinceroni ferroviari che per i Torinesi rappresentavano una sorta di muro di Berlino. È qui che incontriamo Davide Gariglio, Segretario Regionale del Partito Democratico, in una sede che ancora sconta i residui di vernice rosso fuoco, frutto insano di anime distorte, che brutalizzano i muri dell’edificio. Per cominciare a conoscerci, ci appunto laureato in Giurisprudenza, cui mi occupai al Ministero fosse racconta qualcosa del Gariglio non in Diritto Costituzionale con il Prof quella del trasporto pubblico locale. politico? Pizzetti, e iniziato la professione Proprio in virtù di quella esperienza Sono nato a Torino nel 1967, ho fre- occupandomi prevalentemente di nel 1997, quando risiedevo ancora quentato il Liceo Classico Cavour, Diritto Regionale. a Roma, fui nominato consigliere di mi sono laureato in Giurisprudenza e subito dopo mi sono abilitato alla Professione di Avvocato. Sono un professionista anch’io. Senza però esercitare direttamente … Al momento sono iscritto all’Ordine e alla Cassa di Previdenza ma naturalmente non dispongo del tempo materiale per occuparmi della Professione. Fortunatamente il nostro ordinamento ha previsto una norma che consente a coloro che sono impegnati nell’attività politica di restare “dormienti”: si rimane iscritti e si continua a pagare i contributi sulla base dell’ultimo anno di attività. E il virus della passione politica attiva? Mi coglie ai tempi dell’Università, in qualità di amministratore della Circoscrizione Parella–San Donato, dove abitavo. Un’esperienza che Quindi passione temporaneamente accantonata? Si. Terminati gli anni in Circoscrizione, il mio partito, il PPI, voleva candidarmi in Consiglio Comunale ma non ero convinto. Fu proprio in quel frangente che il Prof. Pizzetti, allora Consigliere Costituzionale di Romano Prodi, mi offrì di accompagnarlo a Roma. Un arco temporale di tre anni e mezzo davvero intensi durante il quale sono stato anche consulente dell’Unione delle Province d’Italia ma soprattutto mi sono occupato di riforma della Pubblica Amministrazione e del decentramento dallo Stato alle Regioni per il Ministero della Funzione Pubblica. Cosa le resta di quel periodo? Anni decisamente formativi in cui ho acquisito la piena consapevolezza di quanto poco contino i parlamentari… Satti. La circostanza permise alla società di beneficiare delle notizie e delle informazioni che raccoglievo in presa diretta. Da esterni diventa complicato entusiasmarsi sul tema del trasporto pubblico … E invece, attraverso un’azione di lobbying, convinsi i Consiglieri di maggioranza del Comune di Torino ad espropriare l’ATM e a concedere a Satti l’incarico di costruire la metropolitana, proprio in virtù della sua forma societaria: era l’unica Società per Azioni che il Comune vantasse nel campo dei servizi pubblici. Un certo peso, bisogna dirlo, lo ebbero anche i finanziamenti che il governo Prodi stava erogando a favore delle nuove linee di trasporto. Inizia la nuova era personale, quindi … Diventato Presidente di Satti S.p.a, ho portato avanti per otto anni, dal Ed è il motivo per cui torna al pa- sempre attraverso azione di lob- 1990 al 1997, in gran parte contem- esello? bying, mi spesi per la sua fusione poraneamente alla giunta Castel- Occorre compiere un passo indietro. con ATM, in pratica due aziende sto- lani. Durante quel periodo mi sono Il caso volle che la prima riforma di ricamente identiche e concorrenti. 26 dialoghi con la nostra storia Torino, 14 aprile 2014 Da questa operazione nacque la GTT d’attesa nella sanità ma anche ap- di cui venni nominato amministra- parentemente futili come la fontana tore delegato. Insomma fino al 2005 di nuova costruzione e non funzio- feci il tranviere! nante. Questo quadretto mi sembra La prima candidatura? Vengo quasi precettato a candidarmi in Consiglio Regionale e, con paradigmatico della politica che non è in grado di rispondere alle necessità delle persone. mio grande stupore, raggiunsi un Il ritrito distacco tra le persone e numero di voti del tutto inaspettato. le istituzioni? Nel 2006, quindi, divento Presiden- Esattamente: la politica deve esse- te del Consiglio Regionale. Rieletto re in grado di interloquire con tutti nel 2010, ci fu però la sconfitta della per poter raccogliere le necessità, coalizione. grandi o piccole che siano, perché Sconfitta quasi cercata … Abbiamo accumulato, e pagato, una all’elettore interessa molto di più la buca nella via che i massimi sistemi. Assolutamente. Quella di Matteo Renzi è una politica volta a cambiare serie di errori. Assessori arroganti Quegli errori sono serviti? innanzitutto noi stessi: stiamo lavo- e inadeguati al compito, alcune di- Sicuramente si. rando per superare i tabù ideologici, chiarazioni della Presidente in carica che hanno alimentato ostilità piuttosto che empatia. E poi c’è la vicenda di piazza Montale … Anche in una campagna elettorale atipica e priva di avversari ben definiti: da una parte una destra frantumata e dall’altra un Movimento 5 i preconcetti e gli stereotipi che ci portavamo dietro da decenni. Erano paletti logori che si adeguavano a contesti che non esistono più. Bisogna avere il coraggio di uscire dal Agli elettori sono indigesti gli ossi Stelle caotico e magmatico? di seppia? Ritengo che il nostro vero avversario Sicuramente sono piaciuti ai lettori sia proprio quest’ultimo. Tuttavia le di ‘Le Monde’, quando il giornale ha condizioni sociali contingenti, così inviato i suoi cronisti ad intervista- duramente messe alla prova dalla re i responsabili del centrosinistra crisi economica, impediscono di az- nistra da una modalità di conser- piemontese sul glorioso risultato zardare qualsiasi previsione attendi- vazione ideologica proiettandola in elettorale dell’epoca. bile. Da una situazione come quella uno scenario di innovazione, perché, in cui ci troviamo possono determi- come ha avuto modo di ribadire narsi due diverse e opposte reazioni. proprio qui a Torino all’avvio della Quella nichilista della sfiducia verso campagna elettorale, “la sinistra la politica che si traduce in astensio- che non cambia diventa destra”. nismo o nel voto di protesta oppure Non è proprio una linea totalmente Illustriamo a chi leggerà? Certo. Piazza Montale è un centro d’incontro in zona Vallette. Durante la campagna elettorale al mio arrivo sono stato accolto benissimo, tuttavia, durante la serata, mi sono accorto che gli interlocutori diventavano sempre più aggressivi. Emergevano temi pressanti come le liste quella dell’impegno che si traduce nell’adesione al motto “cambiamo verso” adottato da Renzi. Renziano della prima ora, giusto? tempio dell’ideologia per focalizzare quello che realmente interessa alla gente. Ed è quello che sta facendo Matteo Renzi: estromettere la si- condivisa all’interno del partito … Ne sono consapevole e per questa ragione nel corso del mio discorso di insediamento all’Assemblea Re- 27 dialoghi con la nostra storia gionale ho voluto lanciare un mes- Quindi fiducia ‘indotta’ alla legge Trattando di nodi, le Province sono saggio chiaro: il posto del PD è sulla di conversione? realmente scomparse? frontiera, accanto alle persone che Il premier ha illustrato chiaramente Le Province sono state trasforma- sono più in difficoltà. E le persone in quali sono le priorità e quali sono te in enti di secondo grado. Questo difficoltà, in questo nuovo scenario gli strumenti per realizzare le so- determina una riduzione dei costi sociale, non sono solo gli operai. Ci luzioni: se bloccano il suo lavoro il ascrivibile all’eliminazione degli sono i piccoli imprenditori, i lavora- Parlamento va a casa. stipendi dei politici. Si tratta di un tori precari, il popolo delle Partite Iva, i commercianti. Persone che un tempo potevano essere considerate agiate ma che oggi rischiano costantemente il tracollo. Azioni in concreto? Come Segretario Regionale mi sono adoperato per assicurare una presenza piemontese all’interno del governo Renzi ed in settori decisivi: la nomina di Enrico Morando quale vice Ministro dell’Economia, e Luigi Bobba e Franca Biondelli nel ruolo di Sottosegretari al Lavoro, ne sono la prova tangibile. E, su scala nazionale, anche ricorrere al decreto legge sul jobs act è una azione se non concreta, indispensabile? La mia tesi di laurea riguardava Assodato che l’emergenza lavoro è di primaria importanza per il Paese, qualche pensierino, in ambito regionale, su chi se n’è occupato fino a questo momento? È un pensierino globalmente positivo: a differenza di altri soggetti della sua coalizione, Claudia Porchietto ha saputo lavorare alacremente mettendo in piedi una serie di interventi volti a fronteggiare il problema della disoccupazione. Tuttavia, ritengo che le politiche del lavoro non possano essere efficaci se strutturate a livello Regionale. È necessario che vengano pianificate a livello Nazionale. Partendo anche da un mutamento della fiscalità? intervento iniziato con il governo Monti, proseguito sotto il governo Letta e portato a termine dal governo Renzi. Francamente avrei preferito la proposta dell’Unione delle province d’Italia che prevedeva di lasciare le Province intatte, quali enti elettivi, dimezzandone i costi tramite accorpamento. In pratica, relativamente al Piemonte, non più 8 Province, 8 Prefetti, 8 Questori, 8 Comandanti dei Vigili Urbani … ma solo la metà. Da ex tranviere un’opinione sulla TAV? Si deve fare. Così come Cavour dopo l’Unità d’Italia in modo lungimirante ha ritenuto fosse necessario costruire una struttura ferroviaria, della quale abbiamo beneficiato Indubbiamente siamo in un Paese per oltre un secolo, che unificasse in cui viene tassato maggiormente il Paese e lo collegasse con il resto se concettualmente sarebbe stato il lavoro, sia esso dipendente o di dell’Europa, così oggi l’Unione Euro- meglio un disegno di legge, ma il impresa, rispetto al patrimonio. Un pea ritiene necessario costruire una Paese è in affanno, in particolare contesto che non può certo incenti- rete ferroviaria che consenta a tutti riguardo la tematica del lavoro. E vare gli investimenti sulla produzio- i cittadini di muoversi agevolmen- questo, Renzi, da sindaco, lo com- ne. E poi si aggiungono le compli- te e velocemente per tutto il resto prende molto bene: quando la casa cazioni burocratiche, le lungaggini dell’Europa. Quel che sorprende brucia i vigili del fuoco devono spe- della giustizia, il costo dell’energia. è che, in Italia, la TAV c’è e viene gnere l’incendio, non puoi pensare Sono tutti nodi da risolvere se si utilizzata tutti i giorni. Così in Fran- di mettere prima in salvo le cose di vuole pensare di far ripartire anche cia. Non è pensabile che per quei valore per non rovinarle. il mondo dell’occupazione. novanta chilometri che mancano proprio il decreto legge e quindi ne conosco bene pregi e difetti. For- 28 dialoghi con la nostra storia sino al confine non si riesca a terminare un’opera di questa portata. Ovviamente, tutto quello che è stato pensato per l’opera può essere ridiscusso e migliorato, vedi l’esempio della collina di Rivoli. lano la sua storia politica. Inoltre, Chiamparino è l’espressione di un partito che ha avuto il coraggio di cambiare passo per affrontare i problemi emergenti, con un diverso e più efficace atteggiamento. Concludiamo con la tematica bollente: niente primarie, così certi della vittoria di Chiamparino? Non vorrei sembrare arrogante ma sono comunque fiducioso riguardo un risultato favorevole. Il candidato è molto amato dai piemontesi per tutte le cose concrete che costel- Ma non si vota per il sindaco … Ma sarà il ‘Sindaco del Piemonte’. È vero che un Governatore non si rivolge direttamente ai cittadini perché ci sono i Comuni quale tramite ma credo che, comunque, debba comportarsi come un sindaco privilegiando il contatto con le persone e, soprattutto, disponendosi all’ascolto. In proposito venerdì e sabato prossimo andremo a raccogliere le firme per presentare le liste. Tecnicamente non sarebbe necessario ma è nostra intenzione stare in mezzo alla gente e dimostrare che non temiamo chi imbratta le sedi. intervista a cura di Walter Peirone, CdL in Torino e Dina Silvana Tartaglia, CdL in Torino LAVORARE INSIEME www.tec-artigrafiche.it È il nostro progetto migliore BCC CONNETTE conto corrente a COSTO Zero Internet Banking Operazioni Illimitate gratuite se eseguite on line Bancomat Carta di Credito Cooperativo a Accrednitd io l o s t ip e IN REGA L O 5Bu0on€i Benzina Di Siamo a Torino con 4 filiali e in provincia con 8. Per info e contatti: banca8833.bcc.it sindacal... mente #FERMENTI di RINNOVO al C.N.O. Come ogni tempo annovera le proprie rose e le proprie spine, così in ogni rinnovo di consesso si aprono e si chiudono dibattiti, confronti e relazioni, necessari a proiettare in avanti ciò che di positivo si è fatto, correggendo eventuali errori commessi non sempre colpevolmente. È certamente il caso di sollecitare in tal senso un confronto più ampio all’interno del nostro sindacato per costruire la classe dirigente che guiderà la categoria del consulenti del lavoro nel triennio 2014 – 2017. In proposito, volendo far tesoro del laborioso dibattito sul pluralismo sancito dallo statuto dell’Associazione e dal successivo regolamento di attuazione, si ritiene utile che si sviluppi prontamente una più diffusa discussione all’interno delle Unioni Provinciali affinché le assemblee regionali indichino, su proposta dei Consigli Regionali, colleghi, con almeno tre anni di iscrizione al sindacato e con regolare versamento anno per anno delle quote associative, da poter inserire nelle liste che si formeranno per il prossimo appuntamento elettorale. Insomma, si reputa maturo il tempo di abbandonare il sistema delle “nomine” al fine di rappresentare le istanze dei consulenti del lavoro, lasciando spazio invece alla volontà popolare della base, libera di scegliersi i componenti nell’ambito di più diffuse indicazioni. L’ANCL-SU ha il dovere di farlo, diversamente, ed intenzionalmente, abdicherà in favore di altri metodi o regole che non sono proprie dell’Associazione. Filippo Carrozzo, CdL in Torino #C.R. ANCL del VENETO Consiglio Regionale Ancl Veneto Alessandro Bonzio (VE), presidente Pierpaolo Sante (TV), vice presidente: Lisa Alborno (PD), tesoriere: Alessio Bertagnin (PD), consigliere Cosetta Cavallaro (PD), consigliere Francesco Bertoldo (VI), consigliere Maria Luisa Formaggioni (VR), consigliere Luigi Giancotti (BL), consigliere Andrea Follin (PD), consigliere Anna Paola Bergamini (TV), consigliere Tito Meggiorini (VR), consigliere Antonio Stella (VI), consigliere Giuseppe Zambon (TV), consigliere Paolo Vianello (VE), consigliere Presidenti Provinciali Cesare Artico (TV) Giovanni Battista Braggion (PD) Ivan Allegro (RO) Maurizio Faccin (VI) Robert Entilli (BL) Roberto Sartore (VE) Augusto Nalini (VR) Collegio dei Revisori effettivi Luigi Pelliccione (VE), Danilo Bolfe (VI), Alessandro Rossi (RO) Collegio dei Revisori supplenti Alselmo Canazza (VR), Elvira Fiorella Bertollo (PD) È una primavera calda quella che, come consulenti del lavoro e come sindacalisti, attraverseremo, almeno stando agli annunci del nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ben vengano quindi iniziative editoriali come la vostra, cari colleghi dell'Up di Torino, che promuovono l'informazione e danno slancio all'attività sindacale. Una primavera calda, dicevamo: è stato appena pubblicato il decreto sul Jobs act, a breve arriveranno le linee guida sulla riforma della Pubblica amministrazione, con cui noi quotidianamente ci confrontiamo e, ancor più 30 aggiungi un posto al... tavolo importante, la riforma fiscale. Come professionisti e scelgono l'Ancl come proprio riferimento, strumen- come aderenti all'Ancl ci attende un periodo di forte ti per offrire a se stessi, e di conseguenza ai propri studio, che non ci spaventa essendo abituati ad ag- clienti tramite l'attività professionale, la possibilità un giornarci quotidianamente, di attenta vigilanza e di servizio migliorativo. Del resto l'Ancl in Veneto vanta proposte puntuali. Ci auguriamo, dopo tanti rimandi una forte rappresentatività: metà dei consulenti iscritti e delusioni, che questo sia il periodo favorevole per agli ordini provinciali della regione sono iscritti anche una qualche svolta nella nostra economia. Noi tuttavia alle nostre Up, circostanza che richiama anche una siamo una categoria operativa: cogliamo gli annunci forte responsabilità sul lavoro sindacale che dobbiamo con il giusto senso di aspettativa, ma poi contano solo svolgere. i fatti. Perché il nostro è un mestiere che ci porta a Ecco quindi che abbiamo cercato nel 2013 una colla- essere terzi e prudenti: siamo i primi ad applicare borazione più strutturata con associazioni ed enti vicini le leggi sul lavoro, i primi a capire cosa funziona e alla nostra professione perché, anche se non siamo non funziona. E nonostante gli attacchi che riceviamo, dei burocrati, con la burocrazia ci lavoriamo tutti i come professionisti e in quanto tali - per qualcuno giorni: è nostra opinione che è preferibile impegnarsi - appartenenti a una casta, e come sindacalisti, per a migliorarla piuttosto che subirla. Abbiamo firmato questo - per qualcun altro - appartenenti a un'altra nel corso dei primi mesi del 2013 tre protocolli di in- casta, rimaniamo una categoria con una funzione di tesa con la realtà regionale dell'Associazione naziona- contatto. Terzietà, contatto, collaborazione: in Veneto li le ispettori di vigilanza (Aniv), rappresentata dal dott. abbiamo trasformati in uno stile distintivo dell'operato Luciano Esposito, con l'Inps veneta diretta da Antonio del Consiglio regionale dell'Ancl. Uno stile che vedia- Pone e con l'Inail regionale diretta da Alessandro Cri- mo declinato anche nell'attività delle singole Unioni sci. I tre protocolli d'intesa sono operativamente simili provinciali della nostra regione, nel pieno rispetto e si pongono tutti lo stesso obiettivo: rispondere alle della loro autonomia. richieste del nostro tessuto produttivo, fatto di piccole Se diciamo che la crisi ha mutato i connotati del no- e medie imprese, di semplificazione e di garanzia del- stro Nordest, non diciamo nulla di nuovo: abbiamo la certezza delle regole, in modo da non appesantire regimi fiscali agevolati vicino casa e abbiamo scontato ulteriormente i già significativi oneri burocratici con per primi gli effetti distorti della delocalizzazione. Poi, rischi interpretativi che possono determinare errori e la conta delle croci: l'agenzia Veneto Lavoro, nel suo pesanti sanzioni. Nella traduzione pratica, con Aniv, ultimo rapporto relativo al 2013 e pubblicato a mar- Inps e Inail ci riuniamo periodicamente in singoli tavoli zo, informa di meno 8mila imprese attive, 10mila fra tecnici dove ci confrontiamo sull'operato degli enti, fallimenti e liquidazioni e oltre 300mila persone senza sulle criticità, sui dubbi che nascono dall'interpreta- lavoro. Chi lavora esclusivamente sul mercato inter- zione delle ultime circolari, sempre molto numerose, e no, muore. Chi punta sull'export e sull'innovazione, su casi specifici sollevati dai nostri iscritti che possono resiste e cresce. È proprio per questo che la nostra diventare temi di dibattito anche nelle sfere naziona- attività sindacale in regione in questi ultimi anni si è li. Da queste riunioni, che si tengono periodicamente rivolta a creare forme di confronto e collaborazione ormai da un anno, si elaborano degli avvisi comuni per "salvare il salvabile" e per contribuire a creare che vengono diramati ai nostri iscritti, ai soci Aniv e delle condizioni, almeno sul territorio e per ciò che alle sedi territoriali di Inps e Inail in modo che, su uno ci compete, di rilancio. Ci siamo impegnati in questo stesso tema, ci sia una interpretazione e una risposta senso anche per fornire ai consulenti del lavoro, che univoca. Questa collaborazione sta portando notevoli 31 aggiungi un posto al... tavolo Un frammento della conferenza stampa di settembre 2013, incentrata sul cedolino unico europeo. frutti e siamo particolarmente orgogliosi che la nostra iniziativa è stata apprezzata anche a livello nazionale: il presidente nazionale Francesco Longobardi, infatti, a settembre ha firmato con Fedele Sponchia, il presidente recentemente scomparso dell'Aniv nazionale, un protocollo d'intesa improntato sulle nostre linee guida. Con Aniv del Veneto, poi, la collaborazione è diventata ancora più stretta: ci siamo impegnati in un progetto ambizioso, la promozione della busta paga unica europea, che parte sempre dalla nostra esperienza nel territorio. E abbiamo trovato un partner molto interessato: l'Eurosportello di Unioncamere del Veneto. Insieme abbiamo organizzato un riuscito convegno di respiro internazionale per livello e caratteristiche dei relatori intervenuti, che si è tenuto a settembre a Mirano, in provincia di Venezia. La nostra idea, tanto semplice quanto rivoluzionaria sul piano pratico, è che se i paesi Ue facessero adottare alle imprese con sede nell'Unione una busta paga unica, nel senso di un formato standardizzato identico per tutti, si avrebbe un risparmio di tempo e di costi nell'amministrazione del personale, e una maggior trasparenza soprattutto sul cuneo fiscale. A tutto beneficio di un fenomeno in crescita ma anche favorito dalla Ue: l'internazionalizzazione delle imprese e la libera circolazione dei lavoratori da un paese all'altro, anche per brevi periodi. Uno strumento unico e standardizzato consente 32 di poter incrociare a fini reddituali, contributivi, previdenziali e fiscali i dati dei diversi impieghi, con imposizioni e importi diversi a seconda del paese e degli istituti relativi. Proprio dal confronto fra Ancl e Aniv è nata questa intuizione che ha incontrato il favore dei funzionari europei e degli europarlamentari presenti al convegno sulla quale stiamo continuando a lavorare per arrivare a una proposta legislativa. Come Consiglio regionale, cerchiamo anche di essere molto attenti agli stimoli che giungono dai singoli territori: dalle Up venete, infatti, arrivano ottime proposte. Citiamo, a titolo di esemplificativo poiché ultima in ordine di tempo, la convenzione con Adapt che l'Up di Vicenza ha attivato un anno fa per realizzare una piattaforma web dedicata all'apprendistato dove i consulenti del lavoro potevano consultare e reperire centinaia di modelli di piani formativi. Convenzione che dopo un necessario periodo di sperimentazione di pochi mesi, è stata estesa a tutti gli iscritti Ancl della regione. Ora il Jobs act ha cambiato le carte in tavola, ma ciò non toglie che le buone pratiche e le buone intuizioni debbano esser sostenute. Sempre. E come Veneto siamo aperti a qualsiasi tipo di confronto. Ringraziandovi di averci ospitato in questo vostro secondo numero, vi auguriamo che Obiettivo Cdl cresca sempre di più. Alessandro Bonzio, presidente Ancl CR Veneto confprofessioni #LA SINGOLAR TENZONE DELLA RAPPRESENTANZA I Professionisti, con la loro originale e anomala articolazione, affrontano il presente ed il futuro della rappresentanza di un settore che offre di sé le letture più disparate. Perché originale e anomala articolazione? Perché non esiste altra componente socio-economica nella quale il soggetto, professionista nel nostro caso, dispone di strumenti e modalità così diverse e che lo vedono però, al tempo stesso, sempre protagonista. In tema di rappresentanza piena, cioè di libera rappresentanza costituzionalmente definita, il professionista fa oggi riferimento ad Associazioni professionali, uniche o molteplici per tipologia professionale, le quali a loro volta, in larga parte dei casi, aderiscono ad una Confederazione Generale. Nel caso dei Consulenti del Lavoro, l’Associazione aderisce a Confprofessioni, oggi pressoché unica Confederazione di rappresentanza dei professionisti firmataria, fra l’altro, del contratto collettivo nazionale degli studi professionali. Ma il professionista, se esercita attività per la quale è prevista una disciplina che nel caso italiano ha origine costituzionale, è obbligato ad aderire all’Ordine, in questo caso dei Consulenti, ente di diritto pubblico con le finalità ben note e che, di fatto, raccoglie aspettative e offre approfondimenti, chiarimenti e tutela nell’ambito specifico dello svolgimento della professione e della sua relazione con i consumatori. Non solo, nella realtà italiana, il professionista è obbligato ad aderire ad una Cassa di Previdenza, nel caso in questione alla Cassa di Previdenza dei Consulenti del lavoro, la quale diventa il terzo (dopo l’Associazione e l’Ordine) terminale di interessi, anche se circoscritti all’ambito previdenziale e degli aspetti di welfare eventualmente correlati. Le Associazioni fanno riferimento ad una Confederazione, Confprofessioni nel nostro caso; gli Ordini fanno riferimento a loro volontarie Associazioni (CUP e Coordinamento Professioni Tecniche Sanitarie); le Casse hanno costituito ADEPP. Stiamo parlando di professioni regolamentate e ordinistiche; alcuni mesi fa il Parlamento ha varato una disciplina per le attività professionali non ordinistiche, disciplina che consente loro di unirsi in Associazioni e ottenere dalle stesse e tramite le stesse, un livello certificativo ritenuto utile se non necessario per operare. Questa realtà fa riferimento da tempo ad una iniziativa di rappresentanza che ora si è evoluta e trasformata con l’obiettivo di diventare una sorta di Confederazione delle attività non ordinistiche. Con queste premesse appare chiaro come il professionista, seppure consapevole dell’importanza del mandato liberamente conferito alla sua Associazione sindacale, esprime altre relazioni, seppur obbligatorie, con relative attese di supporto e tutela circoscritti. Recentemente la Presidente del CUP Marina Calderone e dell’ADEPP Andrea Camporese, hanno raccolto l’invito del Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella per dare vita ad un confronto più stabile e continuativo, accantonando di fatto le rispettive rivendicazioni di ruolo, 33 confprofessioni con il relativo rischio di sovrapposi- lità che riguardano tutti (e non solo si potrebbe parlare di “ruolo delle zioni e contrapposizioni, per caso- i Commercialisti), alla materia del forze sociali nell’epoca di Renzi”. mai sommare e rafforzare le tutele lavoro (che riguarda tutti e non solo Sono bastate poche decisioni e pun- dei professionisti, mettendo a utile, i Consulenti del lavoro), alla mate- se non addirittura necessaria com- tuali affermazioni per capire che il ria della salute che riguarda ancora plementarietà, i tre momenti di re- neo Premier ed il Governo che con una volta tutti, e non solo i medici. lazione del professionista. lui ha giurato fedeltà alla Repub- Mi riferisco ovviamente alle riforme blica, non amano concertare e de- È sufficiente ciò? istituzionali, alle misure per il rilan- legare a chicchessia decisioni che No, certamente, ma è un grande cio dell’economia, alla sussidiarietà, Renzi ritiene di esclusiva pertinenza punto di partenza di un nuovo corso, alla sfida digitale e alla semplifica- pubblica. una decisione che potrebbe rivelarsi zione, al bilancio dello Stato e al ri- Se già l’evoluzione di Internet, in di grande portata, senza scomodare entro del debito pubblico, al riordino particolare quale acceleratore di co- la storia. Quali sono gli ostacoli da urbanistico ed alla tutela del terri- municazione, pone il tema del ruolo superare? torio, e potrei continuare. dei corpi intermedi in un’ epoca ca- Il primo è conseguenza dell’artico- Come fare allora? Occorre eserci- ratterizzata da forte e crescente di- lazione, nei tre momenti poco fa de- tare pazientemente, ma con conti- sintermediazione, la ripresa di ruolo scritti, della frammentazione della nuità crescente, l’arte di condivisio- pieno da parte di forze politiche e rappresentanza professionale (più ne strategica del futuro del Paese, Governo rende evidenti le cessioni Associazioni per professione) e della possibilmente di un futuro non ostile o, peggio, i cedimenti a favore del- scarsa abitudine, tra le professioni, alla qualificata tradizione delle pro- la rappresentanza di interessi, che a condividere posizioni comuni. fessioni. hanno caratterizzato un lungo pe- Mentre è innegabile la capacità fin Occorre che le professioni adottino riodo tra il ‘94 l’inizio del 2014. qui dimostrata da alcune profes- un vocabolario comune e riescano Sono bastate le reazioni alle re- sioni, Consulenti del lavoro tra i ad affermare una rappresentazione centi misure governative in fatto primi, nel rappresentare problemi univoca del settore, cosa che nessu- di aumenti retributivi e flessibilità e prospettive della specifica attività na delle parti in questione ha titolo nell’impiego per classificare Cgil professionale, è altrettanto evidente, per fare da sola (anche se la libera e Confindustria quali protagonisti come nel mondo delle professioni, rappresentanza non conosce, per della conservazione. non ci sia piena consapevolezza di definizione, limiti di sorta) o non ri- Quale futuro attende quindi la rap- una rappresentanza d’assieme, di esce a fare pienamente ed efficien- presentanza degli interessi con il tipo generale e trasversale, del pro- temente da sola. Governo Renzi e, verosimilmente, fessionista in quanto attore econo- Occorre non mostrare al decisore anche dopo Renzi? mico-sociale a prescindere dall’at- pubblico divisioni e diversità inter- tività esercitata. La prospettiva, per Confederazioni e pretative oltre ad uno scarso dialo- Associazioni, è di tornare all’essen- Questo limite comporta una mino- go, in modo da non autorizzarlo al zialità del ruolo di rappresentanza, re incisività, rispetto ad altri settori, più classico dei divide et impera. quasi in chiave neo corporativa (non nelle decisioni di tipo generale fatte Da qualche settimana c’è una rile- va letto negativamente, ma sempli- da Parlamento e Governo. vante novità, introdotta con decisio- cemente come priorità agli interessi Mi riferisco alle materie della fisca- ne dal neo Presidente del Consiglio: effettivi dei rappresentati), valoriz- 34 confprofessioni zando gli elementi di vera competenza rispetto ad una sorta di “diritto di posizione”, fin qui vantato dalle tradizionali forze di rappresentanza. La “sala verde” di Palazzo Chigi, da decenni luogo della concertazione (tentata, realizzata, vantata) dovrebbe perdere un po’ del suo carattere “commerciale” e di luogo di intese (le cui premesse nascevano in altri luoghi, più ristretti e meno chiassosi, anche per il tramite di speciali ambasciatori e/o ex rappresentanti di Confederazioni passati alla politica attiva) per diventare luogo di proposte e autentica sindacazione. Le intese con le parti sociali, che hanno caratterizzato parte del passato, dovrebbero cedere il passo ad ministrazione, quali modalità per incentivare i fattori crescita, etc. A differenza di quasi tutte le realtà associative note (artigianato, commercio, agricoltura, industria, cooperazione, lavoro dipendente, etc.), la realtà associativa dei professionisti non opera, o opera scarsamente, in tema di servizi ai propri associati. Non è difficile capire le ragioni di ciò, ma non va comunque taciuto il fatto che per tutte le parti sociali la componente “servizi associativi” è rilevante, talvolta maggioritaria nell’attività complessiva. È fattore di attrazione associativa e di fidelizzazione, ed è un efficace supporto all’attività di rappresentanza in senso stretto. Vale la pena che il settore delle professioni, nonostante la sua articolazione in Associazioni, Ordini e Casse, rifletta su questo punto per non trovarsi progressivamente eroso da una nuova e crescente competitività a 360 gradi delle maggiori Confederazioni italiane. Il cambiamento non è una necessità che si limita al perimetro delle imprese o dei professionisti, ma tocca anche la politica e, soprattutto, la rappresentanza degli interessi. Sottovalutare ciò potrebbe rivelarsi un grave errore! Francesco Giacomin, consulente di Confprofessioni una ripresa di ruolo da parte dei partiti in Parlamento e del Governo. Finisce qui il ruolo della parti sociali? In parte si, almeno laddove il merito dei problemi veniva secondo rispetto alla condivisione politica, chiamata Il 03 marzo 2014, una delegazione di Confprofessioni Piemonte ha incontrato l’ambasciatore della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia, S.E. NguyenHoang Long, durante la sua visita ufficiale a Torino. I quattro vietcong inquietano già la diplomazia internazionale? I soliti sospetti ricadono sul primo soggetto a sinistra ... spregiativamente “inciucio”. Certamente no per la capacità delle parti sociali di esprimere e/o continuare ad esprimere competenze e conoscenza, sia di tipo specifico (ad es. i consulenti del lavoro, gli architetti, i commercialisti, etc.) sia di tipo più generale e strategico; ad esempio come rilanciare economia ed occupazione, come far crescere la competitività e produttività del sistema Italia, quale più efficiente organizzazione della Pubblica Am- 35 scusa per le mancate letture #non È piÙ come prima La copia di ‘tuttoLibri’ stazione muta sul piano quotidianamente, Recalcati dispone di un retag- della scrivania ma sussurra, eccome se sus- gio infinito di casistiche da cui attingere e, atte- surra. Bisbiglia la seconda posizione in classi- nendosi ai suggerimenti di Hemingway, scrive fica tra i volumi più venduti, immediatamente a di quello che perfettamente conosce. Si oscilla rimorchio d’un Camilleri che ‘insegue l’ombra’ dalla donna che non si spiega perché scelga senza il commissario Montalbano, d’un libro di sempre degli uomini che si rivelano dei tortu- saggistica. Un testo che emana vita, vissuta e ratori a quella tradita doppiamente perché l’a- subita, quando si riverbera in uno dei momenti dulterio si è consumato all’interno della stessa più dolorosi della commedia umana esistenzia- famiglia e, per entrare nell’ottica maschile, dal le, che richiama già nel sottotitolo: ‘elogio del ragazzo conosciuto in carcere, apparso sensibile perdono nella vita amorosa’. Lo ha scritto un e mite, senza saper preventivamente che aveva noto psicoanalista, Massimo Recalcati, convin- strangolato la fidanzata per gelosia. cente nel suo passaggio in tv da Fabio Fazio. Deputato quindi a sostenere legittimamente Ma perché un’opera del genere spopola in li- ogni tesi in merito, si scontra con la maggioran- breria? Siamo diventati tutti cultori di Jacques za di chi legge, fra cui c’iscriviamo di diritto, che Lacan, psicoanalista francese innovatore del non vanta tutte le necessarie competenze – ol- pensiero freudiano a cui si rifà lo stesso Re- treché la cultura e, ci auguriamo, le esperienze calcati? Crediamo di no, pur non pretendendo – per comprenderne al meglio ogni sfumatura. di disporre della verità assoluta tuttavia pro- Eppure l’addentrarsi nelle pagine comporta una pendiamo per una risposta assai più banale e immedesimazione da trascinarti alla deriva, tra deludente: la stragrande maggioranza di chi ha la condivisione e il patimento seppur rientrino in acquistato ‘Non è più come prima’, è stato at- una sfera talmente personale da rifiutare qual- tratto da tematiche da posta del cuore e, perché siasi identificazione. no, nel ricercare delle soluzioni che rimestano nel brodo della disperata quotidianità, ignorando bellamente i pensieri lacaniani e perdonate la franchezza. Cominciamo dalle condivisioni. Come confutare l’ineluttabilità che ogni legame, inclusi quelli che vivono nella promessa del ‘per sempre’, siano al riparo dal rischio della fine? Sono soggetti Infatti partendo dall’amore resistente, quello all’esposizione di quello che Recalcati definisce che riesce a trionfare al durare del tempo, l’au- l’Altro e pertanto non escludono mai il suo ritiro tore si chiede cosa accade quando uno dei due e la sua scomparsa. Come non intimorirsi del tradisce, venendo meno alla promessa eterna nemico più tremendo del rapporto di coppia os- della fedeltà, intraprendendo un’altra esperien- sia la noia parassitaria che si rileva inesorabile? za affettiva. Il legame sprofonda in un trauma ri- Alimenta la spinta insoddisfatta di un qualcosa petuto quando al tradimento segue l’abbandono che si rivela irraggiungibile. Come sottrarsi dal- che, spesso, conclude ogni rapporto di coppia. la libertà prigioniera degli amanti che si basa Ma cosa succede, ed è il nocciolo dell’opera, sulla solitudine dei Due? Sono sempre chiamati quando colui che ha tradito domanda il perdono, a decidere se rinnovare la loro promessa perché cioè che appunto, tutti torni come prima? perennemente liberi di lasciarsi. Da psicoanalista praticante che visita pazienti Veniamo ai patimenti. Tralasciata la sciocchezza 36 scusa per le mancate letture che l’innamoramento è una sorta di doping destinato a scomparire nel giro di qualche mese, statistiche rimandano tra i tre ai diciotto, accingiamoci a soffrire per quei sentieri che tutti, più o meno, abbiamo frequentato. Innanzitutto il trauma dell’abbandono, che non invade solo il corpo ma l’intera vita psichica, da sconvolgere, almeno temporaneamente, la nostra identità. Nei casi più gravi assume quasi la rilevanza d’una ferita da amputazione, priva di medicina, con nulla che cancella lo shock della lacerazione. L’ha preceduta il tradimento e, evidentemente, NON È PIÙ COME PRIMA di Massimo Recalcati, Raffaello Cortina Editore 159 pagine – 13,00 euro l’impossibilità individuale, che anch’essa può aver valenza temporanea, del perdonare. Ci si era trovati di fronte ad un bivio: perdonare l’impossibile o sperimentare l’impossibilità del perdonare. Recalcati ammette che la seconda evenienza non è di serie inferiore rispetto al perdono riuscito, poiché assimilata ad una forma di affetto estremo: ‘non sarà mai quello che farà l’Altro a rendere possibile il nostro perdono’, diretta emanazione d’un passaggio intimo ed interno, non certo il frutto di una semplice amnesia. Tornano in gioco gli amanti, in un passo che colpisce: per loro, avendo vissuto in clandestinità, di perdono, equiparata ad un morto che non può essere rianimato. Il libro si conclude, con la storia di O., che narra il ‘diario di un dolore’, mix letterario dei pazienti dello stesso Recalcati: se leggendo quello stesso dolore riuscite a spartirlo senza condizionamenti, sappiate che per voi la strada del perdono è tutta in discesa. Simonetta Sartore, CdL in Torino impera l’invarianza mentre l’apparenza esteriore resta ‘tutta come prima’. Il lavoro, la città, le amicizie, la casa, ogni coinvolgimento è rimasto intatto all’interno di un qualcosa che si è interrotto verificandosi quello che, impietosamente, Recalcati esplica in un’autentica ’elaborazione del lutto’ convogliata nel mondo solito che però ti respinge. Sulla gestione del definitivo allontanamento si consumano probabilmente le pagine più angosciose dell’opera. È ingovernabile la consapevolezza della persona che ha ferito respiri di vita propria, sebbene sia una entità vana in assenza 37 un cofanetto di CD #ALL’EPICENTRO DELL’ONDA Premettiamo immediatamente che tipo una penna nominata, dei tappi verbiale velocità in cui s’identifica la il corso svoltosi nella capitale il 20 e colorati, dei ciondoli etnici. Erano i provincia da cui proviene il predetto 21 marzo scorso, è stato fruttifero, tempi in cui l’aura di romanticismo collega ma i maliziosi non pensino ‘anche’ per un Consulente Disorien- avvolgeva ancora le sue pulsioni ma subito a prospettive da sotto la co- tato, distribuendo simbolicamente quando in categoria raggiungi certi pertina di Linus, peraltro citata dal Lexotan a coloro che, già all’aper- traguardi, gli ideali fanno il percorso relatore medesimo. tura della pagina, son sull’agitato inverso cioè precipitano tra le ma- andante evocando scenari associati cerie della professione. C’è quello che arringa alla platea a possesso clandestino di Smith & Wesson a canna corta per gli insolenti che si dilettano a occuparsi d’editoria pur privi d’adozioni a distanza. Effettivamente saper comunicare non sempre coincide con il saper scriver bene: figuriamoci, a titolo esemplificativo, quanto lievitino i rischi di tediare il lettore dove latita l’originalità di stesura e ci si propone all’interno di rubriche in pubblicazioni periodiche. Dicevamo, seminario sicuramente migliorabile, con qualche battuta a vuoto ma quella che segue vuole essere una memoria faceta e chi si rabbuierà dovrebbe invece distillare indulgenze poiché s’omettono impietose pagelle dei relatori, come quelle che fanno tanto imbestialire i calciatori il lunedì mattina. Cominciamo dagli effetti collaterali cioè l’attestato giallo limone. ‘Sembra quello appeso al muro dello studio del mio dentista’ le dice un impiegata. Eh certo, le impiegate del piazzandosi, chissà perché, il mi- Stavolta se ne è tornato indietro con crofono-gelato all’interno del lobo l’evocato foglio A4 giallo con l’ag- auricolare. gravante, agli occhi delle fanciulle, C’è quello che narra come arriva- di leggerci sopra ‘Dirigenti provinciali’. Per loro l’etimo dirigente è da sempre indigesto e si associa a qualcos’altro: mentre sulla Colombo ti bombardano con un ossessivo ‘qui siamo tutti dirigenti’. È un mantra blaterato ai confini dell’umana persuasione sin da convincerti a conferire con lo specchio dell’albergo per verificare se ti sopporta. Passiamo alla location ossia la quintessenza del comfort: telo di proiezione che resta arrotolato e obbliga ad una visione con torcicollo perenne, sedie da amplessi per fachiri e temperature in stanza stile deserto del Lut. Adesso alcuni relatori, come anticipato, preservati da votazioni ed in forma rigorosamente anonima nonché con declinazione consacrata al maschile. re da Ventotene sia assimilabile a giungere da Niue, atollo corallino rialzato nel mezzo dell’oceano Pacifico. C’è quello che, durante l’esposizione, subendo le boccacce da quell’altro che l’ha preceduto, non applica la comunicazione non verbale e lo manifesta pure. C’è quello che si rapporta per ultimo, in una sala maleducatamente già vuota, alle 15.30 del venerdì: è un relatore buono e gentile, non chiede nemmeno ai superstiti (Torino e pochi altri, chi se no?) di rassettare la stanza. Della fugace, quanto gradita, apparizione della Collega Presidente, il Consulente Disorientato non si permette di riferire in anonimato perché è rimasto affascinato dal suo sibillino incipit verbale, ispirato Consulente Disorientato non sono C’è quello che dice pubblicamen- a Paulo Coelho. La trama dell’opera mai tripudianti quando lui si reca a te, riferendosi ad un collega d’un è nota ma lui la estrapola, a bene- Roma. Una volta lo erano perché, CPO ospite, ‘è successa una cosa ficio dei presenti per condividerne sempre lui, al duty free di Fiumici- tra noi’. Non precisa se la ‘cosa’ sia la sfumatura. Gli ‘Undici minuti’ del no finiva per acquistare qualcosa, stata breve, come promette la pro- titolo, stranamente omessi nell’a- 38 un cofanetto di CD letta che riportiamo a fondo pagi- Si è registrata la viva (più o meno) na, corrispondono al limitato arco di compartecipazione dei rappresen- resta il grande vuoto, il vero buco in monopolio. La seconda riferisce nero del corso: i Consigli di Discipli- all’elenco alfabetico, con eccezione na. Nessuno ne ha parlato, peccato voluta per il CPO specificato in coda che fossero ben presenti nel questio- perché quando l’eccellente offician- nario on-line inviato solo dieci gior- te del momento lo ha presentato ni prima. Non si segnalano invece, con metodologie da ‘ola’ come gli almeno per chi se lo può permet- altri, non si è mossa un’anima. Se un collega milite (quasi) ignoto. Un novello Nostradamus che alle 11.30 del giorno d’arrivo, cioè al primo intervallo osservato, si era già premurato di compilare il questionario di valutazione fornito, naturalmente rimpinzandolo di ‘molto’ ed d’un solo ‘abbastanza’, per poi abbandonarlo improvvidamente sulla sedia alla vista dei malpensanti che transitavano da lì: gli indizi portano ad un collo avviluppato in una orrida cravatta spaccata metà blu e azzurro ed una provenienza ove il mare si restringe. Arriva il voto alle sue preventive certezze: - 2. tempo che la protagonista dedica a tanti dei CPO di Aosta, Bolzano, ciascun uomo, diventando quindi lo Crotone, Foggia, Macerata, Messina, strumento attraverso il quale entra Monza Brianza e Fermo. Due anno- tere, strappi collettivi di chiome per c’era, ed è rimasto immobile, sfiora Consulente Disorientato in contatto con l’anima degli sconosciuti che incontra. Sempre al Consulente Disorientato tazioni: la parentesi è per la vivacità apportata al dibattito dove, in media, 8 quesiti posti su 10 erano di stampo sabaudo con capitoli gestiti l’assenza del tema relativo alle Pari il mito. Opportunità, anch’esso annunciato Il Consulente Disorientato un voto sul questionario di gradimento. lo vuole però regalare. Riguarda Dalla quarta di copertina... “Il mio obiettivo è comprendere l’amore”. Così scrive Maria, la protagonista del sorprendente romanzo di Paulo Coelho, all’inizio del suo diario. Maria è una ragazza del sertão brasiliano che, dopo aver incontrato un impresario teatrale sulla spiaggia di Rio de Janeiro, si lascia sedurre dal miraggio di una vita diversa. Trasferitasi a Ginevra, sfumato rapidamente il sogno di lavorare come ballerina di samba, la ragazza, con l’ingenuo cinismo di chi non ha ancora conosciuto il vero amore, affronterà la vita come un’avventura, cercando di conoscere il mondo e l’anima delle persone attraverso la lente dei fugaci incontri che la sua attività le impone, finché un pittore non saprà aprirle le porte di una nuova consapevolezza”. A cosa alludeva, allora, la Collega Presidente? 39 40 Leggiamo che John Elkann, presidente della Fiat, ha affermato come la nascita di Fiat Chrysler Automobiles metterà fine alla vita precaria della stessa Fiat. Lo ha fatto durante l’ultima assemblea ordinaria dei soci del gruppo che si è tenuta a Torino: infatti la prossima si terrà ad Amsterdam, dopo che l’assemblea straordinaria in programma per l’estate avrà approvato lo spostamento della sede legale in Olanda. Anche il Presidente del CPO di Torino Cristoforo Re sta perfezionando il programma della prossima assemblea annuale, annunciata come rovente. In proposito un leggenda metropolitana dava per imminente il trasferimento del domicilio fiscale dell’Ordine stesso a Sirmione con conseguente localizzazione del prossimo appuntamento annuale, che coinvolgerà i colleghi della provincia, alle foci del Mincio. Da “La Repubblica” del 09 aprile 2014 Da “La Repubblica” del 06 aprile 2014 Leggiamo che decine di automobili parcheggiate nell’area riservata ai dipendenti della Fiat Mirafiori sono state ricoperte con un telo. I legittimi proprietari, impiegati dell’azienda, all’uscita dal lavoro se le sono ritrovate, oltre al telo, con l’apposizione del disegno di un grande cuore spezzato, con la didascalia “Vederti con un’altra ci ha spezzato il cuore ... ma nonostante ciò continuiamo a pensare a te”. Il fine è chiaro: invitare simpaticamente gli “infedeli” a convertirsi allo shopping targato Fiat. L’iniziativa è stata immediatamente criticata da una FIOM, come al solito impegnata in una uscita a vuoto. All’U.P. ANCL di Torino invece condividiamo in pieno l’iniziativa e intendiamo cooptarla. Infatti, al termine di un prossimo convegno, i colleghi non iscritti al sindacato si troveranno l’auto impacchettata e la scritta: ‘Iscriviti all’Ancl e partecipa al concorso vinci una Maserati Ghibli!’ Leggiamo che il palazzo dove soggiornò il fondatore del Pci diventa un albergo. Piscina, negozi, ristorante e comfort a cinque stelle: si apre a giugno. Lo storico Nicola Tranfaglia afferma come sia quanto meno opinabile intitolarlo a Gramsci poiché il carcere duro e la terribile morte che gli sono toccati in sorte, hanno poco a che fare con l’immagine di un hotel di lusso. Ma c’è di più: al piano ammezzato della struttura, Gramsci, da studente, si incontrava, tra l’altro, con gli altri compagni della redazione del giornale “L’Ordine Nuovo”, che fu l’organo ufficiale del movimento dei Consigli di fabbrica nella città operaia di allora. A tal proposito, meno male che su Palazzo Paesana esistono vincoli architettonici che non lo potranno far diventare un giorno infausto una struttura ricettiva: non vorremmo che l’ammezzato dove si svolgevano le riunioni di redazione (quando c’erano…) de ‘L’Ordine informa’ si trasformasse in una sala fitness. Da “Il Sole 24 Ore” del 01 aprile 2014 #...CAPOVOLGIMENTI DI SUBCULTURA P’ANCL SU APPLICATIVI DI DISORDINE INFORMATO epilogo: cerebralita’ dal 69° parallelo ovvero… C L A S S I F I C A M O N D I A L E D E L L A L I B E R T À D I S TA M PA 2 0 1 4
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