Fascicolo interventi green

Sommario
1.
2.
Rinnovabili: diffusione nel territorio comunale ........................................................................................ 3
a.
Diffusione sistemi solari ..................................................................................................................... 3
b.
Generazione fotovoltaica distribuita ed integrata ............................................................................. 3
c.
FV per autoconsumo del Comune...................................................................................................... 4
d.
FV su pensiline su piste ciclabili, su barriere acustiche...................................................................... 4
e.
Geotermia .......................................................................................................................................... 4
f.
Mini idro ............................................................................................................................................. 5
g.
Minieolico........................................................................................................................................... 5
h.
Biomasse a filiera corta ...................................................................................................................... 6
Efficienza energetica del patrimonio pubblico .......................................................................................... 7
a.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Risparmio di energia elettrica negli edifici di proprietà (scolastici/sportivi/…) ................................. 7
Efficienza energetica del parco edilizio privato Residenziale e Terziario .................................................. 7
a.
Riduzione dei fabbisogni termici ed elettrici dell’edilizia residenziale .............................................. 7
b.
Riduzione consumi dei combustibili fossili per climatizzazione invernale......................................... 7
c.
Riduzione dei consumi di energia elettrica per la climatizzazione estiva .......................................... 8
d.
Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale ................................................................. 8
e.
Gruppi di acquisto solare termico (GAS) ............................................................................................ 8
Efficienza impianti energivori .................................................................................................................... 8
a.
Recommissioning e Rifasamenti ....................................................................................................... 8
b.
Teleriscaldamento .............................................................................................................................. 9
c.
Attività delle E.S.Co .......................................................................................................................... 10
Illuminazione ........................................................................................................................................... 11
a.
Risparmio sulle spese per l’illuminazione pubblica ......................................................................... 12
b.
Lampade a led .................................................................................................................................. 13
c.
Telegestione degli impianti di illuminazione pubblica ..................................................................... 14
Opere civili e idrauliche, per l’efficienza energetica ............................................................................... 14
a.
Cappotto .......................................................................................................................................... 14
b.
Pompe di calore ............................................................................................................................... 16
Mobilità Sostenibile ................................................................................................................................. 17
a.
Svecchiamento/rinnovo del parco veicolare privato ....................................................................... 17
b.
Colonnine ricarica veloce nei centri urbani ..................................................................................... 18
c.
Mobility Management ..................................................................................................................... 19
Logistica sostenibile ................................................................................................................................. 19
a.
Piste ciclabili ..................................................................................................................................... 19
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1. Rinnovabili: diffusione nel territorio comunale
a. Diffusione sistemi solari
Il patrimonio immobiliare di ogni singolo Comune generalmente rappresenta una risorsa per la
disponibilità di superfici allestibili con impianti destinabili alla produzione di energia elettrica
ed ACS. Grazie al sistema degli incentivi del nuovo conto termico anche la Pubblica
Amministrazione può avviare processi virtuosi di sostituzione e conversione degli impianti
obsoleti e/o fuori norma.
b. Generazione fotovoltaica distribuita ed integrata
Destinare i piccoli e medi impianti fotovoltaici integrati alla produzione di energia elettrica al fine
di ridurre o rendere nullo il saldo tra autoproduzione e autoconsumo di energia, potendo utilizzare i
proventi del risparmio per il rientro del capitale investito e la manutenzione ordinaria
dell’impianto.
Gli impianti fotovoltaici abbinati ad una migliorata prestazione energetica dell’involucro e ad un
uso efficiente dell’energia, consentono agli edifici pubblici la riduzione dei consumi fino al 50%.
Inoltre è attivo il primo Conto Termico nazionale che apre proprio alle Pubbliche Amministrazioni
un finanziamento per interventi nei loro edifici, equivalente al 40% di detrazione fiscale e questo
aprirà il mercato delle E.S.Co a questo settore, inoltre esso introduce un finanziamento sul solare
termico, biomasse e pompe di calore per impianti piccoli e medi, <500 kW, vincolandoli però ad un
livello di diagnosi, certificazioni, qualificazione degli installatori, coerente con le normative
europee.
Un giudizio sulla possibile funzionalità del decreto potrà essere dato, comunque, solo dopo che si
sia visto come reagiranno le istituzioni e gli operatori, specialmente le E.S.Co per le quali si apre
evidentemente un grande spazio.
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c. FV per autoconsumo del Comune
Una delle opportunità è la realizzazione di impianti da realizzare a sostegno delle finanze comunali,
vista l’alta disponibilità di terreni con tale destinazione da parte dei Comini ed il regime normativo
a loro favorevole.
Inoltre nei prossimi tre anni e’ prevista l’attivazione di contratti di filiera promossi dal Mipaf di
concerto con il Mise per 250-300 milioni. Si tratta di strumenti di finanziamento di programmi
integrati di investimento che vanno dalla raccolta alla trasformazione alla commercializzazione del
prodotto. A finanziare questa misura saranno la Cassa Depositi e Prestiti, e l’ISA (istituto
Agroalimentare S.p.A.) attraverso i rientri di prestiti erogati per conto del Ministero per le Politiche
Agricole.
Per gli agricoltori di alcune aree del Paese che hanno difficoltà ad accedere al credito sarà possibile
accedere ad un Fondo Credito cofinanziato dall’Unione Europea e opererà in sinergia con l’autorità
di gestione del PSR (Programma di Sviluppo Rurale). L’erogazione dei finanziamenti avverrà
attraverso il ricorso alle banche.
d. FV su pensiline su piste ciclabili, su barriere acustiche...
Tra gli impianti fotovoltaici realizzabili ad oggi, sono ancora appetibili i grandi impianti integrati
che rappresentano una innovazione concreta e che oltre ad essere integrati in sistemi infrastrutturali
non rappresentano essi stessi elemento architettonico compiuto.
Fra questi, sono fonte di interessanti possibili applicazioni gli impianti realizzati in forma
totalmente integrata sulle pensiline di grandi parcheggi, sulle coperture o sulle facciate degli edifici,
sulle barriere antirumore, etc.
e. Geotermia
La geotermia a bassa entalpia nei nuovi edifici o applicata in quelli esistenti, rappresenta, nel
rapporto con le fonti rinnovabili, uno straordinario elemento di completamento e implementazione
tecnologica.
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Infatti nel settore edilizio essa, abbinata per esempio al fotovoltaico, consente enormi risparmi in
relazione al mantenimento del comfort interno con temperature costanti a mezzo di impianti a
fancoil o a pannelli radianti.
f. Mini idro
Tipicamente l’energia idroelettrica richiama alla mente grandi opere, enormi invasi e altissime
condutture forzate. In realtà esistono tecnologie consolidate che offrono la possibilità di realizzare,
attraverso lo sfruttamento di piccoli-medi salti e/o piccole-medie portate, piccole centrali in grado
di generare costantemente energia elettrica sfruttando il semplice passaggio dell’acqua attraverso
turbine idrauliche di diversa tipologia, senza alterare in modo sensibile il corso d’acqua interessato
(in alcune situazioni possono essere utilizzate persino infrastrutture esistenti limitando ulteriormente
l’impatto ambientale dell’impianto).
Tali tecnologie, note come mini/micro idroelettrico, sono incentivate dallo Stato perché, a tutti gli
effetti, rappresentano fonti di energia rinnovabile.
g. Minieolico
Il territorio italiano non è contraddistinto da valori della velocità media del vento molto elevati.
Questo non implica necessariamente l’impossibilità di installare impianti mini-eolici in grado di
erogare una buona quantità di energia e di ripagare nel contempo l’investimento iniziale.
Specialmente per una taglia di impianti con potenza compresa tra 1kW e 200kW, infatti, ogni luogo
deve essere valutato singolarmente, andando ad analizzarne le caratteristiche specifiche di ventosità
e di possibili interferenze dovute al territorio e alla presenza di ostacoli.
Guardando il territorio italiano nella sua globalità, si può affermare che ad altezze contenute del
livello del terreno (non superiori a 25 metri di altezza) il valore medio di velocità del vento è
generalmente compreso fra 2 e 7 metri al secondo. A livello del tutto orientativo si registrano
velocità medie annue superiori al valore minimo ammissibile lungo le coste, sui rilievi ed in molte
aree del centro sud e delle isole. Nel caso di impianti mini-eolici installati correttamente in siti con
velocità media annua del vento compresa fra i 5 e i 6 m/s, si può dire a livello indicativo, che la
produzione annua stimata, risulta essere compresa fra i 1000 e 1800 kWh per ogni kW di potenza
nominale installata.
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Si sottolinea tuttavia, come già accennato, che l’effettiva produzione di energia elettrica da parte di
impianti eolici è fortemente dipendente dal sito scelto, dal regime di vento caratterizzante
quest’ultimo, dall’altezza dal suolo del generatore e dalle caratteristiche del generatore stesso e può
quindi differire anche sensibilmente dai valori indicativi e che possono trovarsi sui diversi atlanti
eolici.
Le turbine eoliche possono essere distinte a seconda di diversi fattori, tra i quali i principi di
funzionamento sfruttati e le tipologie costruttive. La principale classificazione da fare è quella in
base all’asse di rotazione del rotore, secondo la quale le turbine possono essere divise in turbine ad
asse orizzontale e turbine ad asse verticale.
La prima famiglia è quella commercialmente più utilizzata e sviluppata, più adatta per contesti non
urbanizzati e quanto più isolati possibile, risulta essere la classe di rotori più impiegata nel caso di
impianti di media e grande taglia.
Nel caso invece di impianti più piccoli (micro e mini-eolici), si fa normalmente uso di rotori ad asse
verticale, che spesso vengono installati in zone urbanizzate, di tipo residenziale o industriale. I
vantaggi dei rotori ad asse verticale sono invece la non necessità di essere orientati nella direzione
del vento e la possibilità di ottenere sistemi più robusti, compatti, leggeri e di facile installazione.
h. Biomasse a filiera corta
E’ uso comune considerare biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle
plastiche e dei materiali fossili. Tra le più importanti tipologie di biomassa troviamo i residui
forestali, gli scarti dell’industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, etc.), gli scarti delle
aziende zootecniche e la frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Per i Comuni con biomassa nel
proprio territorio, le principali applicazioni sono:

produzione di energia termica ed elettrica nel proprio patrimonio edilizio (biopower);

utilizzo di carburanti (biofuel);

utilizzo e diffusione di bioproducts.
Promuovere la produzione distribuita di energia termica dalle biomasse vergini, in piccoli impianti
finalizzati all’autoconsumo, con un controllo rigoroso del legno proveniente da raccolte
differenziate con incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei
rifiuti organici.
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2. Efficienza energetica del patrimonio pubblico
Prioritaria attività per i Comuni risulta essere la produzione di Audit energetici dei propri edifici al
fine di quantificare i ritorni economici dai potenziali interventi di risparmio energetico, attraverso la
riduzione dei costi da sostenere e i relativi tempi di ritorno.
a. Risparmio di energia elettrica negli edifici di proprietà
(scolastici/sportivi/…)
Coinvolgere gli studenti (e gli insegnanti) delle scuole comunali a seguire modalità
comportamentali rivolte al risparmio energetico. In sostanza gli studenti (o gruppi di studenti
preposti all’iniziativa) dovranno fare in modo di evitare inutili sprechi di energia elettrica (e
termica) prevalentemente legati all’uso dell’illuminazione interna.
Il risparmio che ne conseguirebbe (rispetto all’anno precedente all’avvio dell’azione) verrebbe
distribuito, in termini economici, all’amministrazione scolastica per una parte e la restante quota
verrebbe utilizzata dall’amministrazione comunale per attuare misure di risparmio energetico nella
scuola stessa.
3. Efficienza energetica del parco edilizio privato Residenziale e
Terziario
a. Riduzione dei fabbisogni termici ed elettrici dell’edilizia residenziale
La proposta consiste nel creare un accordo locale con le associazioni di categoria delle imprese e
delle cooperative edili al fine di creare un elenco di aziende in grado di fornire i servizi e le opere
necessarie alle ristrutturazioni. A tali aziende verrebbe data ampia visibilità sui mezzi di
comunicazione istituzionali delle amministrazioni comunali. I cittadini che ristruttureranno la
propria abitazione, andando oltre i limiti tecnici minimi imposti dalla normativa nazionale
coinvolgendo le imprese locali presenti nell’elenco e potranno usufruire di sconti sull’IMU.
b. Riduzione consumi dei combustibili fossili per climatizzazione invernale
Promozione della conversione degli impianti a gasolio con alta efficienza e cogenerazione oggi
incentivati dal Conto Termico.
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c. Riduzione dei consumi di energia elettrica per la climatizzazione estiva
L’amministrazione comunale dovrà, tramite apposite campagne di comunicazione e/o altri sistemi
di diffusione, instaurare un meccanismo di diffusione dei benefici legati ai dispositivi e ai
comportamenti efficienti, accelerando e dirigendo il naturale processo di sostituzione dei dispositivi
domestici, verso apparecchi a maggior efficienza energetica possibile alla luce degli attuali
incentivi.
d. Riduzione delle emissioni di CO2 nel settore residenziale
In particolare, per quanto attiene all’energia e ai sui incentivi, oggi è possibile promuove interventi
edilizi volti a:

un miglioramento delle prestazioni energetiche degli involucri edilizi;

un miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti termici ed elettrici;

un incremento della quota di fonti rinnovabili di energia.
e. Gruppi di acquisto solare termico (GAS)
Tramite un GAS (e i relativi elenchi ditte) è possibile agire collettivamente per scontare prezzi di
acquisto più vantaggiosi e per scambiarsi collettivamente le informazioni raccolte singolarmente.
4. Efficienza impianti energivori
Coinvolgere le attività commerciali dei comuni per spingerle a rendere più efficiente l’uso di
energia all’interno di negozi, supermercati, centri commerciali, ecc.
a. Recommissioning e Rifasamenti
Il Servizio di recommissioning comprende tutte le attività specialistiche di indagine ed analisi
necessarie ad acquisire piena consapevolezza delle modalità di consumo energetico di un edificio ed
ad individuare le cause di inefficienza energetica.
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La conoscenza approfondita
del comportamento e delle inefficienze del sistema energetico
consente di poter razionalizzare fin da subito l’utilizzo dell’energia con immediate ricadute in
termini di riduzione della bolletta energetica.
L’obiettivo generale è, quindi, quello di ridurre in maniera sensibile il fabbisogno energetico
attraverso azioni tali da riportare ai valori ottimali le performance energetiche del sistema in termini
di condizioni di utilizzo, manutenzione e gestione.
In concreto, l’obiettivo è quello di individuare interventi di efficienza energetica a “costo zero”, o
comunque con un periodo di rientro inferiore a 12 mesi, tali da poter essere immediatamente attuati
all’interno delle strutture indicate.
b. Teleriscaldamento
Prevedere sistemi di cogenerazione associati a reti di tele riscaldamento/raffreddamento nei
quartieri esistenti con utilizzo del calore nel luogo di produzione e trasporto a distanza dell’energia
elettrica. Incentivare la produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le
fonti fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, a
partire dagli edifici più energivori: ospedali, centri commerciali, industrie con processi che
utilizzano calore tecnologico, centri sportivi ecc.
Le infrastrutture destinate all'installazione di reti di distribuzione di energia da fonti rinnovabili per
il riscaldamento e il rinfrescamento sono assimilate ad ogni effetto, esclusa la disciplina
dell'imposta sul valore aggiunto, alle opere di urbanizzazione primaria.
In sede di pianificazione e progettazione i comuni verificano la disponibilità di soggetti terzi (gruppi
di acquisto, E.S.Co, etc.) ad integrare apparecchiature e sistemi di produzione e utilizzo di energia
da fonti rinnovabili e di reti di teleriscaldamento e telerinfrescamento, anche alimentate da fonti non
rinnovabili.
Attualmente è istituito presso la Cassa Conguaglio per il settore elettrico un fondo di garanzia a
sostegno della realizzazione di reti di teleriscaldamento, alimentato da un corrispettivo applicato al
consumo di gas metano, pari a 0,05 C€/Sm3, posto a carico dei clienti finali.
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas disciplina le modalità di applicazione e raccolta del
suddetto corrispettivo.
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c. Attività delle E.S.Co
I distributori di gas naturale e di energia elettrica con più di 50.000 clienti, hanno l’obbligo per
legge di conseguire un obbiettivo di risparmio annuo prefissato, (sul consumo elettrico, sul gas
naturale, su altri combustibili), realizzando presso i clienti finali progetti per la riduzione dei
consumi.
I risparmi sono certificati da titoli di efficienza energetica (TEE) da consegnare all’AEEG .
Le società riceveranno un rimborso per ogni titolo pari a € 89,00, (scambiabili o con contratti
bilaterali o all’interno della Borsa dell’AEEG);
I certificati bianchi (con Audit) possono essere prodotti con :

Leasing in costruendo ad E.S.Co o EPC (Energy Performance Contract);

Fidejussioni a vantaggio dei Comuni e/o delle Banche, per;

Programmi pilota di intervento sul patrimonio;

Possibili aggregazioni fra Comuni;

Patto dei Sindaci (PAES/SEAP);

Contratti di Servizio Energia Plus (Allegato II del D.lgs 115/2008).
Le società di Servizio energetico infatti posso far ottenere un risparmio sostanzioso attraverso il
miglioramento dell’efficienza energetica per conto dei grandi trader dell’energia e della loro
clientela, mediante investimenti propri e non del cliente. Il profitto è legato al risparmio energetico
conseguito con la realizzazione del progetto.
La differenza tra la bolletta energetica pre e post intervento migliorativo, spetta alla E.S.Co
incaricata in toto o pro-quota fino alla fine del periodo di pay-back previsto.
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In Italia vi sono solo 9 grandi soggetti e solo una cinquantina di soggetti sono in grado di offrire
contratti a prestazioni garantite. Il mercato dei servizi energetici con Energy Performance
Contracting (EPC) viene stimato nell’ordine dei 520 M€ nel 2010, che salgono a 1.710 M€
considerando più in generale le società attive nei servizi energetici. Il fatturato complessivo delle
società che offrono servizi energetici è nell’ordine dei 5-6 miliardi di Euro (fonte FIRE su dati
Agesi, Assoesco e Cogena).
Altro esempio è il Fondo rotativo per Kyoto, il Fondo rotativo agevolato per interventi nel settore
delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, della ricerca e della gestione forestale che sta erogando
600 milioni in tre annualità da 200 l’una.
I potenziali beneficiari delle risorse del Fondo comprendono:

le imprese (tra cui le E.S.Co);

i soggetti pubblici;

i privati cittadini;

i condomini con almeno 10 unità abitative.
Su tutto lo spettro delle tecnologie delle rinnovabili, della cogenerazione e dell’efficienza
energetica, con particolare riguardo agli impianti di piccola-media taglia. Gli interventi sono
raggruppati in 7 diversi pacchetti di “misure”, e cioè:
a) “Misura microcogenerazione diffusa”
b) “Misura rinnovabili”
c) “Misura motori elettrici”
d) “Misura usi finali”
e) “Misura protossido di azoto”
f)
“Misura ricerca”
g) “Misura gestione forestale sostenibile”
5. Illuminazione
Legislazione:
a) d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) e successive integrazioni e
modifiche;
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b) leggi statali 9 gennaio 1991, n. 9 e n. 10 (Piano energetico nazionale);
c) decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 5 novembre 2001 (Norme
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade). In particolare le strade residenziali
devono essere classificate di tipo F, di rete locale, ad esclusione di quelle urbane di
quartiere, tipo E, di penetrazione verso la rete locale;
d) leggi provinciali.
Normativa tecnica:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
UNI 11248:2007: Illuminazione stradale - Selezione delle categorie illuminotecniche;
UNI EN 13201-2:2004: Illuminazione stradale - Parte 2: Requisiti prestazionali;
UNI EN 13201-3:2004: Illuminazione stradale - Parte 3: Calcolo delle prestazioni;
UNI EN 13201-4:2004: Illuminazione stradale - Parte 4: Metodi di misurazione delle
prestazioni fotometriche;
UNI EN 12464-2:2008: Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte
2:Posti di lavoro in esterno UNI EN 12464-2;
UNI EN 12899-1:2008: Segnaletica verticale permanente per il traffico stradale - Parte 1:
Segnali permanenti;
UNI EN 12899-2:2008: Segnaletica verticale permanente per il traffico stradale - Parte 2:
Delineatori di ostacolo transilluminati (TTB);
CEI 64-7 - Impianti elettrici di illuminazione pubblica;
UNI EN 12193:2008: Luce e illuminazione - Illuminazione di installazioni sportive;
Per gli impianti di illuminazione di cantieri: Linee guida per il progetto di monitoraggio
ambientale (PMA) delle opere di cui alla Legge Obiettivo (legge 21 dicembre 2001, n. 443)
della Commissione Speciale di Valutazione di Impatto Ambientale - rev.1 del 4 settembre
2003.
a. Risparmio sulle spese per l’illuminazione pubblica
L'illuminazione pubblica, in quanto parte integrante della gestione amministrativa del territorio
comunale, presenta non poche ed oggettive difficoltà a coloro ai quali viene affidatala la gestione
del servizio. Essa, infatti, presume e comporta sempre la capacità di acquisire quelle informazioni
necessarie e sufficienti a programmare azioni di contenimento dei consumi energetici, messa a
norma ed in sicurezza degli impianti, miglioramento delle loro prestazioni e, fondamentale,
reperimento dei fondi necessari e controllo dell’attività di gestione e manutenzione da parte degli
affidatari.
Un bagaglio di conoscenze, competenze e procedure che non può essere improvvisato e dal quale
dipende la qualità del servizio, che oggi peraltro, potrebbe sicuramente rappresentare un’eccellenza
progettuale nazionale in tutte le sue componenti.
Il settore dell’illuminazione pubblica dispone difatti di grandi potenzialità, sia in termini di
efficientamento energetico sia d’innovazione tecnologica delle strutture.
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La presenza sul mercato delle tecnologie necessarie alla riduzione e razionalizzazione dei consumi,
delle competenze tecnicoscientifiche per applicarle e, soprattutto, il veloce e concreto sviluppo di
una nuova classe di tecnologie, dette “smart”, rendono il settore ed il servizio estremamente
“stimolante ed accattivante” da diversi punti di vista, quali quello scientifico, tecnologico,
energetico, economico e sociale.
Inoltre, la gestione unitaria del servizio che fa capo al Comune e la possibilità di pervenire ad una
puntuale conoscenza dell’impianto sul quale intervenire per ridurne i consumi, rendono il settore
estremamente funzionale ai fini della realizzazione d'interventi correttivi e migliorativi .
Attraverso il censimento delle linee dell’illuminazione pubblica di ogni Comune e dei relativi
contatori, è possibile ottenere un risparmio energetico/economico sulla spesa già a bilancio. Infatti
attraverso il finanziamento per la sostituzione di sistemi energivori (lampade a tecnologia obsoleta o
interventi di efficientamento, fino all’installazione di riduttori di tensione più adatti) le E.S.Co ed il
Comune potrebbero raggiungere un risparmio condiviso dal 10 al 30% sulla spesa prevista avviando
a breve termine attività virtuose utili ad avviare in successione il volano dell’efficienza.
b. Lampade a led
LED è l’acronimo di Light Emitting Diode (diodo ad emissione luminosa). Un diodo è il più
semplice tipo di semiconduttore esistente. Un semiconduttore è un materiale capace di far passare o
meno elettricità. Le ricerche e i continui miglioramenti hanno permesso di passare dai primi
esemplari (quasi cinquant’anni fa) a bassissima efficienza, a modelli più efficienti e con emissioni
sempre più variegate. Le future lampadine prodotte con tecnologia LED saranno molto più efficienti
e dureranno molto di più della maggior parte delle attuali sorgenti luminose. L’efficienza di una
sorgente luminosa a LED è attualmente maggiore rispetto alle lampade ad incandescenza e alla
maggior parte delle lampade alogene, avvicinandosi velocemente all’efficienza della lampade
fluorescenti, mentre la durata va da 50.000 a 100.000 ore, in condizioni ottimali di funzionamento.
Le principali caratteristiche sono:

Lunga durata di vita

Funzionamento a basso voltaggio

Mancanza di manutenzione

Piccole dimensioni

Notevole robustezza

Alta affidabilità anche alle basse temperature

Colori brillanti e saturi

Assenza di emissioni ultraviolette e infrarosse
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In particolare l’illuminazione stradale incide gravemente sulle finanze dei Comuni, che spendono
circa 25.000 Euro ogni 1.000 abitanti (140 kwh ad abitante per 0,179 Euro di costo al chilowattora).
Le luci a led consentono un risparmio del 60% (circa 15.000 Euro annui). La durata delle luci a led,
peraltro, è molto superiore a quella delle luci a incandescenza (50.000 ore contro le 2.500 attuali).
Il programma dovrebbe prevedere l’utilizzo di lampade e supporti compatibili con dimensioni,
attacchi, tensioni di alimentazione già esistenti negli impianti su cui operare. I finanziamenti sono
concordati con primari istituti bancari e si ripagano in pochi mesi, con una rata calcolata per difetto
sul reale risparmio in bolletta.
Sostanzialmente il Comune non deve anticipare denaro, ma
beneficerà immediatamente dei minori consumi e della maggiore durata dei sistemi di illuminazione
concedendo alla E.S.Co la condivisione del risparmio.
c. Telegestione degli impianti di illuminazione pubblica
La soluzione si basa sul sistema di trasmissione ad Onde Convogliate e consente una riduzione del
consumo di energia di circa il 30% se opportunamente programmato (efficientamento, cicli di
funzionamento lampade) ed un risparmio manutentivo quantificabile in circa 35% (ottimizzazione
interventi manutentivi).
Si prevede per ciascuno dei punti luce/centro luminoso attualmente installati l’installazione di un
dispositivo che può gestire, per le lampade di tipo SAP e di tipo CDO, la riduzione di potenza
tramite apposito reattore biregime sul singolo punto luce.

Personale di servizio -20 %

Materiali di consumo e ricambi -20 %

Veicoli e attrezzature -25 %
6. Opere civili e idrauliche, per l’efficienza energetica
a. Cappotto
In riferimento alla scarsa qualità degli involucri degli edifici di proprietà dei Comuni realizzati negli
scorsi decenni con caratteristiche di altissima dispersione e di relativa gestione antieconomica, un
sistema per recuperarne le migliori condizioni di isolamento è costituito dalla posa in opera degli
elementi sinergici chiamati generalmente cappotti.
14
Il sistema è costituito generalmente da:

Pannelli isolanti che vengono fissati esternamente alla parete con collanti e tasselli. Il
materiale più comune è il polistirene espanso sinterizzato (EPS), ma sono diffusi anche
cappotti in lana di roccia ed anche di materiali ecologici come la fibra di legno. La
conduttività termica (λ), espressa in W/m °K è il parametro che identifica il comportamento
dei vari materiali nella trasmissione del calore, più questo valore è basso più le prestazioni
isolanti sono migliori a parità di spessore.

Collante-rasante per l’incollaggio delle lastre isolanti al supporto e per la formazione del
primo strato di intonaco (armato) sopra le lastre stesse

Rete di armatura per il rinforzo del primo strato di intonaco

Eventuale primer, quale prima protezione dell’intonaco rinforzato

Finitura con rivestimento di protezione dell’intero sistema agli agenti atmosferici

Ove necessari, tasselli di fissaggio profondo delle lastre isolanti
I vantaggi economici per chi investe sono generalmente immediati. Per esempio in un appartamento
di superficie utile netta pari a 200 mq avremmo:

consumo ante operam: 300 kWh/m2anno

spesa per riscaldamento: 3.600€/anno

spessore cappotto: 12 cm

materiale isolante: Fibra di legno

Costo: € 24.000 (circa 35,00 €/mq + 44,00 €/mq posa e ponteggio)
Risparmio: 24.580 kWh/anno pari a circa 1750€/anno
Tempi di rientro: anni 6-7 usufruendo della detrazione IRPEF 55% per le riqualificazioni
energetiche.
Oltre ai vantaggi economici avremmo:

isolamento dell’edificio senza punti di discontinuità dal freddo in inverno e dal caldo in
estate. In questo modo si eliminano i ponti termici dovuti alla differente conducibilità
termica dei diversi materiali da costruzione (es. struttura in cemento armato e chiusure in
laterizio). Questo consente di raggiungere risultati notevoli nella diminuzione dei consumi di
combustibili fossili per il riscaldamento con benefici economici (per il singolo) e per
l’ambiente (per tutti)
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
Sfruttamento del volano termico costituito dalle pareti isolate, che mantengono il calore del
riscaldamento e lo cedono agli ambienti nei momenti di interruzione del riscaldamento o di
arieggiamento. L'edificio si scalda più lentamente rispetto ad un sistema con isolamento
interno ma si raffredda anche più lentamente

Protezione delle facciate dagli agenti atmosferici mantenendo la struttura integra nel tempo

Resa ottimale, confortevole e igienica delle condizioni degli spazi abitativi.
b. Pompe di calore
L’entrata in vigore del DPR 59/09 ha posto dei vincoli sulle caratteristiche termiche delle strutture
edilizie, sul rendimento globale degli impianti di riscaldamento e sui limiti di consumo in termini di
energia primaria per gli edifici stessi. L’articolo 11 del dlgs. del 3 marzo 2011, n. 28 (Decreto
Romani) ribadisce fortemente la necessità dell’utilizzo di fonti rinnovabili rendendo obbligatoria la
loro integrazione per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e rinfrescamento.
Nell’allegato 3 del decreto vengono fissati i valori di riferimento: “Obblighi per i nuovi edifici o gli
edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti”.
1. Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di
produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il
contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti
alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e
delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il
riscaldamento e il rinfrescamento:
a) il 20% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata
dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) il 35% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) il 50% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato
dal 1° gennaio 2017.
2. Gli obblighi di cui al comma 1 non possono essere assolti tramite impianti da fonti
rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta,
dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il
rinfrescamento”.
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Nasce quindi la necessità di ottimizzare la gestione delle fonti rinnovabili con importanti
conseguenze per tutti i sistemi di generazione, regolazione, distribuzione ed emissione.
I consumi limite in termini di energia primaria possono essere ridotti mediante efficienti sistemi di
generazione. In quest’ottica lo sfruttamento dell’energia solare si presenta come una soluzione
sostenibile, con lo svantaggio però di essere discontinua.
La tecnologia della pompa di calore abbinata alla sonda geotermica permette di supplire con
continuità al fabbisogno termico, ma le sue prestazioni sono ampiamente variabili in funzione
dell’ambiente e della temperatura verso l’utenza. Infatti in alcune condizioni operative le
prestazioni possono decadere tanto da risultare meno efficienti rispetto a una caldaia anche in
termini di energia primaria. Inoltre il COP e la potenza termica di una pompa di calore ad aria
diminuiscono al calare della temperatura esterna, in corrispondenza alla richiesta del carico
massimo.
Ecco perché un sistema integrato, gestito con logiche ottimizzate può presentarsi, in certe
condizioni climatiche, come una soluzione adatta a minimizzare il consumo di energia primaria
degli impianti di riscaldamento e a garantire il massimo comfort nel rispetto dei limiti imposti dalle
normative sul risparmio energetico e con i più il vantaggio della detrazione fiscale.
7. Mobilità Sostenibile
a. Svecchiamento/rinnovo del parco veicolare privato
“Regolamento (CE) n. 443/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 che
definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove nell’ambito
dell’approccio comunitario integrato finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli leggeri”.

65 % delle auto immatricolate dal costruttore nel 2012

75 % delle auto immatricolate dal costruttore nel 2013

80 % delle auto immatricolate dal costruttore nel 2014

100 % delle auto immatricolate dal costruttore dal 2015 in poi
Lo Stato, nel corso degli anni passati, ha costruito politiche di incentivazione allo svecchiamento
del parco veicolare che hanno spinto alla sostituzione del parco autoveicolare più datato (Euro 0,
Euro 1 ed Euro 2) e contemporaneamente all’acquisto di autoveicoli ecologici (ibridi,GPL, metano,
idrogeno, elettrici) bifuel e monofuel non after-market.
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b. Colonnine ricarica veloce nei centri urbani
La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità
con l’esigenza di ridurre l’inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo
smog, l’inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l’incidentalità.
Oggi è possibile promuovere un’evoluzione costante, consapevole della Green Mobility, con i
Mobility System Integrator capaci di combinare la tecnologia elettrica a quella fotovoltaica, per
arrivare ad un prodotto finale ad impatto zero. Essere green, pensare in termini di rispetto
ambientale significa dare un nuovo senso alla nostra esistenza rispettando il mondo che ci circonda.
Questi servizi puntano a trovare soluzioni che siano auto sostenibili economicamente, user friendly
e che producano effetti positivi in termini di miglioramento della qualità della vita. Le pensiline
fotovoltaiche sono prodotti modulari, adattabili ad ogni esigenza di spazio e realizzati per
l’alloggiamento di auto, cicli e motocicli e per la ricarica degli stessi a trazione elettrica. Sono
previsti anche sistemi di bloccaggio e di sicurezza. La struttura generalmente comprende una tettoia
costituita da un minimo di 8 pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva che va da 1,84 kwp a
2,76 kwp, che collegati alla rete elettrica tramite apposite apparecchiature permettono di effettuare
lo scambio di energia sul posto.
Ogni pensilina o gruppo di pensilina avrà al suo fianco un totem contenente tutte la apparecchiature
necessarie al funzionamento compresi i contatori di energia ENEL M1 ed M2. Utilizzandola come
parcheggio di biciclette elettriche si possono sfruttare gli impianti per offrire un servizio di bike
sharing al cittadino, infatti la struttura è generalmente dotata di particolari agganci che
consentiranno il fissaggio antifurto e nello stesso tempo la ricarica delle batterie delle biciclette. Un
software dedicato permette di gestire il servizio all’interno delle città tramite web mettendo in
comunicazione le diverse pensiline installate riconoscendo le biciclette prelevate da una postazione
e riconsegnate in un’altra, rendendo possibile mettersi in comunicazione con le varie cpu anche da
postazione remota, visualizzando cosi lo stato delle postazioni.
Le biciclette possono essere dotate di un sistema di riconoscimento che permette di verificare il
prelievo e la riconsegna del relativo ciclo. L’utente sarà munito di tessera tipo badge, che servirà per
ritirare il ciclo all’interno del parcheggio, quando verrà passata la tessera all’interno dell’apposito
lettore verrà sganciata una delle biciclette ritenute cariche indicandone sul display la posizione, sarà
inoltre possibile riconoscere la bicicletta da prelevare tramite l’accensione di una spia verde
collocata in prossimità della stessa.
Nel caso in cui non ci fosse la disponibilità della bicicletta verrà indicato sul display la stazione più
vicina. Una volta prelevata la bicicletta il software conteggerà il tempo che la stessa rimane
distaccata dalla postazione. Un apposito menù di consultazione permetterà all’utente di sapere se
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nella zona che intende recarsi è presente un parcheggio disponibile. Un sistema di telecamere a
circuito chiuso permetterà di sorvegliare le pensiline ed i tentativi di furto azioneranno un impianto
di allarme.
La struttura sarà adibita anche alla visione di spot pubblicitari digitali in quanto verrà installato uno
schermo (nella parte interna). Esso permetterà a numerose aziende di sfruttare il servizio di
pubblicità offerto ad esempio potrebbero scorrere a rotazione spot pubblicitari della durata di 10
secondi.
Per incentivare l’uso dei veicoli elettrici in ambito urbano e nei centri storici, appare molto
importante l’aspetto legato alla ricarica degli stessi. Le pensiline con impianto fotovoltaico risultano
essere un sistema efficace ed innovativo grazie alla possibilità di ricaricare qualsiasi tipo di mezzo
elettrico in modo semplice e veloce. L’obbiettivo è quello di creare una rete capillare nei quartieri in
modo da garantire all’utenza un servizio di “self Energy” che permetta di ricaricare autonomamente
il proprio mezzo tramite la struttura pubblica.
c. Mobility Management
Obiettivo generale dell’azione è quello di promuovere l’organizzazione e la diffusione di modelli di
gestione sostenibile della mobilità di persone e merci in aree industriali e terziarie, basati
principalmente su sistemi “cooperativi” (o di distretto).
8. Logistica sostenibile
a. Piste ciclabili
La mobilità ciclabile (o mobilità ciclistica) rappresenta un ramo o un approfondimento della
mobilità sostenibile e si concentra sullo sviluppo e sulla diffusione del trasporto urbano in bicicletta.
Alcune città italiane hanno istituito degli uffici mobilità ciclabile sottostanti la divisione mobilità o
ambiente e territorio dei relativi assessorati al fine di elaborare nuove soluzioni urbane in ambito di
mobilità e impatto del traffico sul territorio.
I principali obbiettivi della mobilità ciclabile riguardano:
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
il decongestionamento dal traffico motorizzato;

la diminuzione dell'impatto ambientale (inquinamento atmosferico e acustico) del
traffico in città;

l'incremento di forme di mobilità eco-sostenibili e aumento della sicurezza stradale;

il miglioramento dell'efficienza della viabilità e del trasporto (pubblico e privato);

la tutela degli utenti della strada più vulnerabili come ciclisti e pedoni.
Come è possibile verificare dalla tabella nei Comuni italiani solo il 10% dei 12.000 km previsti è
stato realizzato e per questo se ne prevede un rapido accrescimento come vera e propria risorsa per
il raggiungimento degli obbiettivi di efficientamento della mobilità a livello comunale e della
relativa riduzione di emissioni nocive.
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