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Domani in edicola con La Stampa
*
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 304 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Il nuovo processo civile
Il Vaticano e l’eutanasia
UNA RIVOLUZIONE “Nella morte
CHE NASCE
GIÀ ZOPPA di Brittany
non c’è dignità”
C
R
Sì al divorzio
senza
il giudice
ARLO
LE VERE DOMANDE
DI FRONTE
A UN SUICIDIO
VLADIMIRO ZAGREBELSKY
IMINI
Francesca Schianchi A PAGINA 9
Mastrolilli e Tornielli A PAG. 8
A PAGINA 9
A PAGINA 29
*
L’Europa prevede debito record. Il capo del governo sul Jobs Act: riforma di sinistra, deve essere in vigore il 1° gennaio
Scintille tra l’Ue e Renzi
Juncker: non siamo una banda di burocrati. La replica: pretendo rispetto
RETROSCENA
CON I SINDACATI Dirigenti e staff
UN GIOCO
A PERDERE
LUCA RICOLFI
a nebbia che per
settimane ha circondato la Legge
di stabilità si sta
finalmente diradando. Dopo le slide, i tweet, gli slogan, le promesse in
tv di Renzi e dei suoi ministri, un po’ di chiarezza la
stanno facendo gli altri. Dove per «altri» intendo soggetti leggermente più inclini a dire la verità, come
l’Istat, la Banca d’Italia, la
Commissione europea. E la
verità che emerge, non detta a chiare lettere ma neppure nascosta, è decisamente deprimente: la manovra del governo non è né
buona né cattiva, è semplicemente debole, molto debole. Nulla, nella Legge di
stabilità, autorizza a pensare che, grazie ad essa, le cose possano andare in modo
sostanzialmente diverso e
migliore di come sarebbero
andate senza.
Dicendo questo, naturalmente, non mi riferisco agli
interessi particolari, che
sono invece ben tutelati o
colpiti come è sempre successo: i lavoratori dipendenti avranno la conferma
del bonus, gli statali l’ennesimo blocco degli scatti stipendiali; le imprese pagheranno un po’ meno Irap e
contributi, i risparmiatori
pagheranno più tasse; i cittadini avranno peggiori
servizi (per la riduzione dei
fondi a Regioni, Province,
Comuni), ma le mamme
avranno il bonus bebè.
L
CONTINUA A PAGINA 29
ecco quanto
costa il governo
Paolo Baroni A PAGINA 6
Dopo le taglianti definizioni di Renzi, il presidente della
Commissione Ue, Juncker, attacca: non sono il capo di una
banda di burocrati. La replica
del premier: non mi spieghino
cosa devo fare, merito rispetto
e non vado col cappello in mano.
1
Allegranti, Bertini, Martini, Sorgi e
Zatterin DA PAG. 2 A PAG. 5
n un’ampia intervista
pubblicata ieri da Libero,
Matteo Salvini ha particolareggiato un programma
I
politico i cui contorni erano
intuiti da tempo: andare oltre
la Lega e costruire una destra
lepenista alternativa a Silvio
Berlusconi.
CONTINUA A PAGINA 7
La signora della Fisica è un’italiana
Farinetti:
“Costretto
al silenzio”
MICHELE BRAMBILLA
Dovevo parlare
a Genova, ma
la polizia
temeva per la mia
incolumità e quella
del pubblico. C’è
un clima avvelenato,
contro di me accuse
false
perché amico
di Renzi
A PAGINA 10
DIARIO
Michelin, tre
nuove stelle
al Piemonte
Il ritorno del «Cambio»
L’Italia con 332 locali
stellati è seconda
al mondo, ma prima
per donne super chef
Moliterni E UN COMMENTO
DI Ferrero A PAG. 17
Champions
per la Juve
tre punti d’oro
MAKI GALIMBERTI/LUZ
Fabiola Gianotti, classe 1962, è nata a Roma. Ha contribuito a scoprire il Bosone di Higgs, la particella che dà massa a tutte le cose: nella
foto il latte rovesciato sembra una metafora della consistenza della materia
Gallavotti A PAGINA 18
NON SPRECHIAMO
UN’OCCASIONE IRRIPETIBILE
GABRIELE BECCARIA
osa c’è là fuori?». È la domanda delle domande che
ossessiona i fisici e che da
ieri ha un’eco ancora più profonda nel
cervello di Fabiola Gianotti, ora Diret-
«C
MASSIMO GRAMELLINI
1 Per il Vaticano la scelta della malata terminale cali-
9 771122 176003
MATTIA FELTRI
FABIOLA GIANOTTI È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DEL CERN. «IL NOSTRO ISTITUTO CELEBRA LE DIVERSITÀ»
Buongiorno
41105
L’IPOTECA DI SALVINI SULLA DESTRA
INTERVISTA
forniana Brittany Maynard di anticipare di qualche
settimana una fine dolorosa e scontata è da considerarsi «priva di dignità». La Chiesa ha ovviamente tutto il diritto di fare la Chiesa e di interpretare i dettami
della divinità a beneficio di coloro che le riconoscono
la funzione di intermediaria. Ma definire indegna la
decisione di una donna colpita da un tumore devastante al cervello significa non sapere più dove stia di
casa la parola «umanità». Nelle astrazioni della dottrina si possono anche costruire scintillanti cattedrali
di ghiaccio. Ma la vita, per chi la conosce e la ama, è
un’altra storia e ci racconta che qualsiasi strada percorsa con coraggio conduce a destinazione. Una per-
tore del Cern. Dal 2015 l’acceleratore
«Lhc» cercherà di dare una risposta
definitiva a domande finora impenetrabili, come la materia e l’energia oscura.
CONTINUA A PAGINA 29
Dignità
sona che combatte fino all’ultimo contro il dolore e
l’umiliazione della malattia ha la stessa dignità di chi
preferisce sottrarre il suo corpo e i propri cari a un
simile strazio.
Nessun condannato a morte si avvia volentieri al
patibolo, a meno che sia un martire invasato: categoria di cui da sempre abbondano soprattutto le religioni. Se sceglie di anticipare l’esecuzione, è solo perché
vuole andarsene con consapevolezza. C’è molta più
dignità nelle lacrime di congedo della vitalissima
Brittany che in chi, ancora una volta, ha deciso di salire sull’onda di un caso mediatico per zavorrare di aggettivi infamanti la libera e drammatica scelta di un
essere umano.
I bianconeri battono
in rimonta (3-2) i greci
dell’Olympiacos
Con altre due vittorie
qualificazione certa
Servizi
ALLE PAGINE 34 E 35
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
U
LA CRISI
ITALIA NEL MIRINO
Botta Jean-Claude Juncker
e risposta Deve esser chiaro che non sono
il capo di una banda di burocrati
sono il capo della Commissione Ue
istituzione che merita rispetto
Se avessimo ascoltato i burocrati
il giudizio sull’Italia sarebbe diverso
CARLO BERTINI
ROMA
Matteo Renzi
In Europa non l’abbiamo né vinta
né persa: ce la stiamo giocando
e stiamo segnando dei gol
A Barroso e Juncker ho detto
che voglio il rispetto che meritiamo
Non vado con il cappello in mano
FRANCOIS LENOIR/REUTERS
Jean-Claude Juncker, neopresidente della Commissione europea
Juncker: “Non siamo burocrati”
Il presidente della Commissione Ue attacca. Il premier: non mi spieghino cosa devo fare
lia, la sua storia, il suo futuro
chiedo rispetto. Anzi: pretendo
il rispetto che il paese merita».
E per difendere la manovra
scende in campo anche il ministro dell’Economia, che dopo
un vertice con Renzi sul piano
Juncker di investimenti, si
presenta in Commissione alla
Camera: per dire che «la riduzione del rapporto debito-pil
rimane una sfida ineludibile
per l’Italia, che possiamo vincere solo tornando a crescere
in modo sostenuto e stabile».
Un segnale lanciato all’Europa dunque, seguito da un qua-
dro fitto di luci e ombre: «La
lunga recessione non è finita,
ci sarà una fase di stagnazione
anche nel secondo semestre
del 2014, che si chiuderà con
una contrazione del pil dello
0,3 per cento».
Il premier poi convoca i 400
parlamentari del suo partito
per stringere i ranghi su tutte
le riforme in atto, anche su
quella della giustizia che approderà lunedì in Consiglio dei
ministri per la sua fase conclusiva. Ma in primis sul Jobs Act
che dal primo gennaio deve entrare in vigore, «è una riforma
PREVISIONI DI CRESCITA A CONFRONTO
DEBITO PUBBLICO (% Pil)
Fonte: elaborazione
LA STAMPA su dati Commissione Europea
ISTAT e MEF
1,2
1,2
0,6
0,6
2014
0,0
-0,2
Governo
(sett. ‘14)
2014
-0,4
Istat Commissione
Europea
(lunedì)
Governo
(sett. ‘14)
Istat Commissione
Europea
(lunedì)
(ieri)
Commissione
Europea (precedente previsione)
(ieri)
Commissione
Europea (precedente previsione)
Bruxelles: i conti sul debito non tornano
E la ripresina non basta per creare lavoro
Le previsioni Ue:
il disavanzo cala
meno di quanto
stimato dal Tesoro
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Alla domanda «possiamo credere alle vostre previsioni»,
Jyrki Katainen risponde «chi lo
sa?». E’ almeno onesto, il vicepresidente della Commissione
Ue che coordina i portafogli
economici, rapido anche a spiegare che comunque i modelli sono giusti e il lavoro aiuta a programmare il futuro. Esercizio
importante sebbene aleatorio,
dunque. Eppure, «zerovirgola»
più o meno, le stime di Bruxelles
disegnano un’Italia che non sorprende, in recessione nel 2014 (Pil
a -0,4%), in ripresina l’anno prossimo, con una disoccupazione
drammatica, un deficit imbrigliato al limite e un debito che lascia
spazio per considerazioni inquietanti, perché il percorso di correzione strutturale non è in linea
con gli obiettivi di medio termine
definiti da Roma con l’Ue.
Tutti alla Commissione mandano segnali che vogliono essere
tranquillizzanti. E’ cominciata
l’era Juncker, quella degli «investimenti anzitutto», così a presentare le previsioni di autunno si
presentano in due, Katainen e il
titolare del portafoglio economico, Pierre Moscovici. L’effetto ot-
4,7
per cento
Il deficit
francese,
in costante
crescita,
nel 2016 sarà
il più elevato
d’Europa
Eppure Parigi
non ci sta:
«Un calcolo
puramente
teorico»
tico è interessante, il falco cerca
di mostrarsi colomba e viceversa. Il primo apre alla «flessibilità
possibile» nella valutazione dei
conti pubblici, il secondo ricorda
che «ogni euro di debito è tolto alla Sanità». Le due cose vanno insieme, conti vigilati e sostegno alla ripresa, senza dimenticare le
riforme. Tuttavia, avverte il finlandese, «la regola del debito vale
quanto quella del deficit». L’insidia vera per Roma è però qui.
«Non traete conclusioni affrettate dai numeri», mette le
mani avanti una fonte europea.
La Commissione invoca per sé
questa missione, la compirà forse già mercoledì 12, comunque
entro il mese. I numeri non promettono bene. L’avanzo primario atteso è ancora insufficiente
+1,1%
Pil nel 2015
La crescita
di Berlino
è definita
«deludente»
nelle stime
economiche
Il Paese resta
in surplus
mentre
il debito
continuerà
a calare
per correggere il coefficiente del
debito, a causa della crescita nominale piatta e del pagamento
degli arretrati alle imprese: il
picco sarà toccato nel 2015
(133,8% del Pil), nonostante gli
incassi delle privatizzazioni
(mezzo punto di Pil), quindi si ridurrà nel 2016 grazie alla ripresina e al surplus primario (132,7).
La spesa coerente aumenta, in
particolare per gli 80 euro. Il disavanzo cala, ma meno di quanto
suggerisce il Tesoro. Aleatoria è
la correzione del deficit strutturale, calcolato al netto di ciclo e
«una tantum». Per 2014 e 2015 la
Commissione anticipa un risultato dello 0,9% e dello 0,8% che nel
2016 («a politiche invariate») peggiorerebbe all’1%. Il governo stima che il pareggio nel 2015 avrebbe richiesto una manovra pari a
0,9% del pil, così ha rinviato il bersaglio al 2017. Il che, salvo maggiore crescita o nuove misure,
comporterebbe uno sforzo di 15
miliardi solo nel 2016. Anno che,
comunque, Bruxelles precisa di
non poter considerare completa-
2016
-0,3
2013
2014
2015
-0,3
-0,6
Centimetri-LA STAMPA
2004
2005
-0,4
2003
0,2
0,6
2002
0,4
0,5
1996
1997
1998
1999
2000
2001
0,6
1995
0,8
116,9
116,3
113,7
110,8
109,6
105,1
104,7
101,9
100,4
100,0
1,0
molto». L’esortazione a restare
compatti malgrado gli scontri,
le piazze e tutto quel che scuote
la sinistra è quasi accorata:
«Non su tutto la pensiamo allo
stesso modo, ma ci attende una
sfida immane per cambiare
l’Italia. Si possono avere le idee
più disparate su Jobs Act, riforma costituzionale, scuola,
ma ci deve tenere insieme la
battaglia che stiamo facendo in
Italia, che segna anche il futuro
dell’Europa». Nessun intervento a riprova che sul jobs act nel
Pd si tratta. Tutti a casa in attesa degli eventi.
Previsioni
2007
2008
2009
2010
2011
2012
1,4
di sinistra come non ho mai visto e a parte l’art.18 c’è un consenso generale su tutto. Facciamo vedere all’Europa che le riforme non le facciamo per finta». Assicura che si voterà nel
2018, ma «non si può aspettare
il 2017 per la nuova legge elettorale» per la quale si lavora a
un compromesso sul capolista
bloccato e le preferenze a seguire. E chiude con l’annuncio
che dopo aver realizzato il pacchetto delle riforme in Italia «la
prossima riforma strutturale
sarà quella dell’Europa, perché
da cambiare a Bruxelles c’è
101,9
102,5
99,7
102,3
112,5
115,3
116,4
122,2
127,9
132,2
133,8
132,7
che vengono fatte fuori e spesso i due testi non coincidono».
Renzi nel suo stile, gli risponde a muso duro: «In Europa ce la stiamo giocando, non
l’abbiamo vinta né persa, ma
stiamo facendo dei gol. È cambiato il clima per l’Italia e in Europa non vado a dire “per favore ascoltateci”, non vado con il
cappello in mano». Insomma,
taglia corto intervistato a Ballarò, «non vado a Bruxelles a
farmi spiegare cosa fare e l’ho
detto a Barroso e Juncker». E
per essere più chiaro, sgancia
una botta via twitter: «Per l’Ita-
2006
«A Renzi dico che non sono il
capo di una banda di burocrati: sono il presidente della
Commissione Ue, istituzione
che merita rispetto, non meno legittimata dei governi».
Se il neo presidente della
commissione Ue, Jean Claude
Juncker, rispetto al più ostico
Barroso, dovrebbe essere
l’interlocutore privilegiato
del premier nella sfida a cambiare verso all’Europa, queste sue parole pronunciate a
Bruxelles non danno certo
l’idea di un cammino in discesa. Sarà che Juncker ha fatto
la voce grossa rispondendo
ad un quesito del capogruppo
del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber sulle taglianti definizioni di Renzi a
margine dell’ultimo Consiglio
europeo. Ma non ci è andato
leggero e questo nuovo scontro non è un buon viatico per
una campagna controcorrente che si sapeva sarebbe stata
tutta in salita. Al punto che
Juncker fa anche pesare la
prima benedizione alla nostra
legge di stabilità, facendo notare aspro che «se la Commissione avesse dato ascolto ai
burocrati, il giudizio sul bilancio italiano sarebbe stato
molto diverso». Con una postilla al vetriolo, «i Consigli
europei servono per risolvere
i problemi, non per crearli.
Personalmente prendo sempre appunti durante le riunioni, poi sento le dichiarazioni
mente, perché troppo presto.
Resta infine una differenza sul
calcolo della correzione strutturale del deficit per il 2015. Mettendo sul tavolo il suo tesoretto,
l’Italia ha promesso lo 0,3%. La
Commissione la fa diventare 0,1.
Pare sia questione di valutazioni
contabili. Bruxelles ci ha fatto lo
sconto per il 2014 («recessione»),
non è detto che si ripeta.
Più facile sarebbe se l’economia andasse meglio. Vero che
Bruxelles taglia le stime tedesche, bacchetta il debito francese e fa infuriare Hollande, promuove Grecia e Irlanda, ma anche che sono in quattro col Pil in
rosso. Per il 2015 si intravede
una ripresina da 0,6 punti di Pil,
alimentata dalla domanda
esterna. Il problema è la fiducia
latitante con la pressione fiscale
che aumenta, spinta dalle tasse
su imprese e rendite, nonostante il taglio del cuneo. L’occupazione soffre: un dramma che
continua, a meno che le riforme
non abbiamo un effetto rapido e
superiore alle aspettative.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Retroscena
FABIO MARTINI
ROMA
L’
uomo è fatto così
e non cambia
neppure sotto le
bordate concentriche di Bruxelles e di Bankitalia, della Cgil e
dell’Istat. Per misurare il termometro del consenso popolare - l’unico che gli interessa ieri mattina, appena terminata la cerimonia del 4 novembre all’Altare della Patria,
Matteo Renzi si è tuffato tra i
passanti di via del Corso, in
uno di quei bagni nella folla indistinta che sono i più insidiosi e veritieri, perché non sai
mai chi ti trovi davanti. Pochi
minuti ma eloquenti: «Matteo
non mollare», «Matteo lo fai
un selfie con me?», «Matteo
mica cambierai gli esami di
maturità?». E lui con risposte
mai contropelo: «L’esame resta invariato...», «tranquilli
non molliamo». Non c’è dubbio: il termometro della gente
qualunque è ancora “caldo”, la
popolarità palpabile, anche se
ovviamente Renzi non sottovaluta le contestazioni organizzate (la differenza non è da
poco) che oramai accompagnano tutti i suoi appuntamenti esterni, a cominciare
da quelli dentro le fabbriche,
che lui stesso ha voluto e che
sono tutti confermati.
Con una novità, che nei
prossimi giorni diventerà
palpabile:Cgil, Cisl e Uil - i tre
sindacati confederali, in conflitto da anni - si stanno riavvicinando, oggi si svolgeranno manifestazioni unitarie
dei pensionati e sabato pomeriggio nella grande piazza
del Popolo a Roma, in occasione della manifestazione
del Pubblico impiego, uno dopo l’altro parleranno i leader
di Uil, Cisl e Cgil. Certo, i tre
sindacati si sono riavvicinati
forzosamente: Renzi non intende privilegiarne uno a dispetto dell’altro ed è penalizzante la norma che riduce i
il caso
PAOLO BARONI
ROMA
I
l Tfr un busta paga può
certo far comodo, soprattutto ai redditi più bassi,
ma è anche vero che rischia di
creare un grosso buco nelle
pensioni future, come ha denunciato lunedì Bankitalia.
Quanto grosso? Proviamo a
mettere assieme due conti.
Ipotizzando un salario netto di 1.650 euro (30 mila euro
lordi/anno ) scegliendo di dirottare il Tfr in busta paga,
secondo i calcoli dell’economista Stefano Patriarca pubblicati su lavoce.info, in 4 anni
si incassano 9.232 euro, in
pratica 164 euro in più al mese per 14 mensilità. Di contro,
però, con 35 anni di anzianità
il nostro lavoratore tipo, non
iscritto alla previdenza complementare, a fine carriera
oltre a maturare una pensione pari a 1.511 euro mensili dovrebbe rinunciare a circa 15
mila euro di liquidazione incassando 90.247 euro anziché
i 105.227. Nel caso di un lavoratore iscritto alla previdenza complementare l’impatto
dell’operazione-Tfr, anziché
sulla liquidazione sarebbe
sull’assegno integrativo. Ed
Primo Piano .3
.
Taccuino
Ma Renzi non si preoccupa:
la Commissione è un alleato
MARCELLO
SORGI
Il voto anticipato
è preferibile
a un nuovo giro
A passeggio nel centro di Roma: “Non mollare” di vite rigorista
Resta la grana-sindacato: Cgil Cisl e Uil si riavvicinano
L’exoperaioThyssen
Boccuzzi:nonvoto
lafiduciaadAlfano
1 «E’ una scelta che faccio
più con il cuore che con la testa: io domani (oggi, ndr.) non
parteciperò al voto sul ministro Alfano». Quando oggi arriverà in Aula alla Camera la
mozione di sfiducia di Sel, Lega e M5S al ministro Alfano
per le cariche della settimana
scorsa della polizia contro gli
operai di Terni, il deputato Pd
Antonio Boccuzzi, ex operaio
della Thyssen a Torino scampato al rogo del 2007, non voterà la fiducia al ministro. «A
meno che non porterà elementi nuovi»: non è, dice il deputato, «un giudizio sul governo», ma un atto di solidarietà «verso i colleghi manganellati: se facessi ancora
l’operaio, sarei stato in prima
linea con loro».
[F. SCH.]
ANGELO CARCONI/ANSA
Matteo Renzi ieri ha fatto una lunga passeggiata tra i passanti. Che lo hanno incoraggiato
trasferimenti dello Stato a favore dei Patronati. Ma la ritrovata (per quanto tempo?) unità
tra Cgil, Cisl e Uil non sembra
preoccupare Matteo Renzi che
nel corso della settimana proseguirà il suo tour nelle fabbriche e nei cantieri, concentrato
nella sua mission comunicativa: il premier dialoga con la
“base” e by-passa i vertici.
E anche per questo motivo
Matteo Renzi non ha perso la
pazienza quando ha letto
l’agenzia di stampa con la dichiarazione fiammeggiante del
presidente della Commissione
1.765
euro
Il vantaggio del Tfr in busta
dopo cinque anni per
un lavoratore con uno
stipendio lordo
di 18 mila euro
europea indirizzata proprio
contro il premier italiano. Un
Renzi imperturbabile, dietro e
fuori le quinte. E non soltanto
perché coltivare un nemico al
giorno oramai è diventato una
sorta di mantra per il presidente del Consiglio, che quotidianamente indica al pubblico ludibrio un nuovo capro espiatorio. Ma la principale ragione
per la quale Renzi non si è irritato davanti a parole così dure è
un’altra: il premier in privato ripete spesso che l’Italia è stata
determinante nella nomina di
Juncker e che lui non lo dimen-
ticherà. E dunque ieri Renzi
continuava a considerare il presidente della Commissione «un
alleato», l’artefice (assieme all’Italia e alla Francia) di quel
piano da 300 miliardi di investimenti sul quale punta il premier italiano. Ecco perché - nelle esternazioni serali, in tv e ai
gruppi - Matteo Renzi anziché
replicare duramente a Juncker,
ha preferito punzecchiarlo.
A Palazzo Chigi hanno visto
nella vibrante esternazione del
presidente della Commissione
una intenzione non soltanto
ostile. Non soltanto perché nel-
in 10 anni si otterrebbero
invece 8.663 euro in più
di stipendio a fronte di
12.859 euro che verrebbe accumulati in
azienda e 14.063 capitalizzati nel fondo
Il
vantaggio
del
Tfr
in
busta
Il vantaggio per lo stesso
pensione.
Con un reddopo 40 anni
lavoratore dopo dieci anni:
dito
di
25
mila
euro, si
per
un
lavoratore
i fondi accumulati infatti
otterrebbero
invece
con uno stipendio lordo
sfiorano
6.015
euro
cash,
a
fronte
di
25
mila
euro
13 mila euro
rispettivamente di 7.602 e
8.467 euro dopo 5 anni di versamenti in azienda o nel fondo
pensioni. Che diventano 12.033
di stipendio in più dopo 10 anni, a fronte di 17.692 euro accumulati in azienda e ben 19.532
euro prodotti grazie al fondo
pensione. Se oltre al Tfr si calcolasse anche la contribuzione
del datore di lavoro e quella del
lavoratore, più aumentano gli
anni di contribuzione e ovviamente più la forbice si allarga.
Il «top» si tocca con 40 anni di
Mefop, la società che ci occupa euro che cresce di un 1% medio versamenti: il Tfr in busta padello sviluppo dei fondi pensio- annuo, una inflazione media ga (con 25 mila euro di reddito)
ne, ha buon gioco a sostenere annua del 2% ed un rendimento varrebbe 57.881 euro (103 euro
che la previdenza complemen- lordo del fondo pensione e del netti in più al mese) a fronte
tare per un lavoratore è co- Tfr del 3% annuo: la scelta del dei 167.948 che si otterrebbero
munque sempre il miglior inve- Tfr in busta paga assicura lasciando il Tfr in azienda ed i
stimento. Quello che sorpren- 61,88 euro al mese per 14 men- 271.678 della previdenza intede, forse, è che stiamo parlando silità, che in 5 anni diventano grativa. Che in base alle attuadi una società controllata dal 4.331. Tenere in azienda questo li regole corrispondono ad una
ministero dell’Economia. E si Tfr per 5 anni prima di andare rendita annua di 16.840 euro
badi bene: la convenienza, so- in pensione genera invece 5.532 oppure in 135.800 euro di castengono al Mefop, resta anche euro netti di capitale, mentre pitale più una rendita annua
a fronte dell’aumento al 20% investirlo in un fondo pensione di 8.419 euro.
Allora, conviene il Tfr in budelle tasse sui fondi pensione.
ne frutta 6.096. Se la misura di
In questo caso i calcoli pren- anticipo del Tfr non fosse a ter- sta paga? Secondo la società
dono in considerazione uno sti- mine, come chiede esplicita- del Tesoro assolutamente no.
pendio lordo iniziale di 18mila mente la stessa Banca d’Italia,
@paoloxbaroni
4.196
110.000
euro
euro
Ecco perché il Tfr in busta
costa caro al lavoratore
I calcoli di una società del Tesoro: meglio accantonare
anche in questo caso la perdita
è evidente. Un lavoratore che
non prende il Tfr in busta paga
e dirotta sul fondo integrativo
Tfr, contributi dell’azienda e
suoi contributi, dopo 35 anni
ottiene un assegno mensile pari a 752 euro (346 con 20 anni di
contributi). Chi prende il Tfr in
busta paga per 4 anni rinuncia
a circa 100 euro al mese di pensione integrativa: percepirà infatti un assegno di 651 euro al
mese anziché di 752 (da sommare sempre alla pensione
principale da 1511 euro/mese).
Non sorprende dunque se il
la nomina di Juncker, l’Italia è
stata determinate. C’è un altro
ragionamento che ieri sera faceva Renzi: nella “bacchettata”
di Juncker c’è l’orgogliosa rivendicazione del proprio ruolo,
ma anche la sottolineatura della caratura politica (e anti-burocratica) della nuova Commissione europea, una caratura più
marcata di quella uscente, guidata da Barroso. E dunque, ecco il paradosso apprezzato da
Renzi: proprio nella sua reazione orgogliosa, Juncker ha affermato per la sua Commissione
un ruolo politico più marcato.
I
l duro attacco di Juncker
contro Renzi arriva undici giorni dopo le sue dichiarazioni sull’Europa dei
burocrati. Il nuovo presidente della Commissione europea, che in un primo momento aveva lasciato correre, dev’essere stato sollecitato in questo senso dai suoi
partners. Juncker infatti sa
bene - è stato lui stesso a ricordarlo ieri - che il premier
italiano anche in Europa si
muove con un doppio registro, attento e dialogante nel
chiuso delle stanze dei vertici, spavaldo e battagliero
fuori, ad uso dell’opinione
pubblica interna. Non a caso
ieri a “Ballarò”, replicando a
Juncker, Renzi non si è spostato di un centimetro. Reagendo pure alle più preoccupanti dichiarazioni del vicepresidente della Commissione Katainen, il vero guardiano dei conti dell’Unione, tornato a minacciare una procedura di infrazione per
l’Italia se, com’è possibile, le
cifre reali del bilancio dovessero discostarsi dalle previsioni della legge di stabilità.
Ora, siccome la legge di stabilità è stata alla fine approvata con riserva (e con una
notevole concessione politica, altro che burocrazia, ricorda Juncker) dalla Ue, dopo una significativa correzione del deficit e con ,la conseguenza di una sensibile riduzione del taglio delle tasse, le valutazioni della nuova
Commissione, il cui percorso è appena cominciato, fanno temere che le difficoltà
dell’Italia, che il governo
tendeva ad attribuire a un
atteggiamento personale
dell’ex-presidente Barroso,
siano, come dire, più strutturali, e in sostanza il nostro
Paese rimanga una specie di
osservato speciale, in convalescenza ma non stabilmente avviato alla guarigione.
Viene da chiedersi perché
in un quadro del genere, attraversato da tensioni reali e
non da semplici aggiustamenti politici, Renzi insista
a prendere di petto quella
che continua a considerare
la burocrazia europea. Non
è facile darsi una risposta.
Probabilmente, Renzi, in
cuor suo, condivide una parte dei timori della Commissione sulla possibilità che
anche il 2015, settimo dopo
sei anni di crisi, possa non
essere l’anno della ripresa.
E, piuttosto che rassegnarsi
a un altro giro di vite di rigore, accarezzi sempre di più
la via di uscita di un passaggio elettorale anticipato che
riazzeri la partita.
Jena
Magari
Paghi mille euro,
ti tocca cenare con Renzi
e magari ti senti pure male
[email protected]
123456278 A B5C21D32 EF LA STAMPA LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .5
.
U
PARTITI
I DEMOCRATICI CAMBIANO
Intervista
DAVID ALLEGRANTI
ROMA
“Il nuovo Pd come il New Labour
La prima lotta fu con i sindacati”
Peter Mandelson, spin doctor di Blair: “I vecchi interessi danneggiano i lavoratori”
eter Mandelson,
già storico braccio
destro di Tony Blair, sarà a Roma
questo venerdì per
una conferenza. Proprio nei
giorni di massimo scontro fra
governo e sindacati (e non solo), parla con La Stampa di
Matteo Renzi e Pd.
P
Lord Mandelson, Renzi litiga
con i sindacati come Tony
Blair fece in Gran Bretagna.
Lei in questo vede qualche
analogia?
«Senza dubbio, la cosa più
difficile che abbiamo dovuto
fare è stato cambiare il nostro atteggiamento con i sindacati e Blair puntualizzò subito che questa relazione non
sarebbe stata “business as
usual”. I sindacati erano abituati a fare la parte del leone
nella costruzione delle politiche pubbliche del Labour,
nell’elezione della nostra leadership e nella selezione dei
parlamentari. E quando il Labour era al governo, i leader
dei sindacati si comportavano come se condividessero il
potere con i ministri».
Il New Labour al governo che
cosa fece?
«Creammo una maggiore
equità sul posto di lavoro, attraverso la legittima protezione e dei diritti dei lavoratori e
dei sindacati, ma il loro potere
non è mai tornato. È impossibile fare le necessarie riforme
economiche e creare nuovi
posti di lavoro se gli interessi
acquisiti riescono a ritardare
il cambiamento. Se Blair non
avesse seguito un approccio
rigoroso, non avremmo migliorato le performance dell’economia, aumentato l’occupazione a livelli record e offerto migliori servizi pubblici.
Era un fatto di moderna, caparbia, socialdemocrazia».
Renzivuolecostruireunnuovo Pd più simile ai Democratici americani. È la risposta
giusta alla crisi di legittimità
della politica?
I partiti hanno bisogno
di reinventarsi facendo
campagna elettorale
tutto l’anno, di aprirsi
a nuove idee e ai mezzi
di comunicazione
Il «principe
delle tenebre»
Nel 1994 Tony Blair diviene segretario del partito Laburista inglese,
dando una svolta al processo di trasformazione
del partito, approdando
ad una ideologia che fa riferimento alla socialdemocrazia liberale centrista ed adottando così come linea politica la cosiddetta terza via. Il partito
vinse le elezioni nel ’97
con 179 seggi in più del
partito conservatore e
del partito liberal-democratico messi insieme.
Mandelson è considerato
il principale architetto
del New Labour. Nella
sua veste di consigliere di
Blair è stato criticato come uno dei suoi più spregiudicati spin doctor ed è
stato soprannominato «il
principe delle tenebre».
Chi nel partito si
oppose al New Labour
aveva scarse alternative
di programma
e un appeal limitato
tra l’elettorato
Matteo Renzi con Tony Blair
Nella foto a destra, l’ex primo
ministro inglese nel 1997
ai tempi della prima elezione
a Downing Street. In alto
Peter Mandelson
Peter Mandelson
Artefice con Tony Blair
del New Labour
CHRIS HELGREN/REUTERS
«Internet, i social media e la copertura delle notizie ventiquattrore su ventiquattro hanno
trasformato la politica: i partiti
politici vecchio stile devono rimettersi in pari o rischiano
l’estinzione. In Gran Bretagna,
il Labour era diventato un’organizzazione per piccoli gruppi di
attivisti, che decidevano le politiche pubbliche dietro porte
chiuse, al riparo dalle persone e
dalle comunità che avrebbero
dovuto rappresentare. I partiti
politici hanno bisogno di reinventarsi per questa nuova era,
facendo campagna elettorale
tutto l’anno e non soltanto in
tempo di elezioni, aprirsi alle
nuove idee e ai mezzi di comunicazione e di rafforzamento delle
comunità locali. Io non chiamo
tutto questo “americano”, lo
chiamo ventunesimo secolo».
Il Nuovo Pd somiglia al New
Labour?
«Il New Labour ebbe successo
al governo, e fu rieletto tre volte con grandi maggioranze,
perché avevamo riformato il
partito, introducendo nuove
idee, nuove politiche pubbliche e nuovi metodi di governo
prima di essere eletti. Coloro i
quali nel partito si opposero al
New Labour non avevano una
valida alternativa di programma e avevano un appeal limitato tra l’elettorato. Nel New Labour, l’elettorato sapeva che
cosa stava scegliendo, perché
noi eravamo eletti come New
Labour e governavamo come
New Labour. Quando, intorno
al 2010, le nostre politiche sono diventate meno chiare e ci è
sembrato di perdere la nostra
strada e le nostre punte di dia-
mante, gli elettori hanno cambiato schieramento».
È la chiave anche per il Pd?
«Sì. L’elettorato vuole dal Pd
una leadership chiara, politiche
forti e un governo unito. Gli
elettori vogliono un nuovo inizio dopo anni di politici screditati e politiche fallimentari.
Sanno che l’Italia deve cambiare per avere successo e per offrire una vita migliore alla massa di persone. Se il Pd non offre
una leadership forte e una chiara, credibile rottura con il passato – per quanto questo possa
essere difficile nel breve periodo – molti elettori si rivolgeranno ad altri politici con meno
principi o più populisti».
Pare non esserci alternativa a
Renzi in Italia. È un rischio per
la qualità della democrazia?
«Come Renzi sta reinventando
Mille commensali per le cene con Renzi
E il Pd incassa un milione e mezzo di euro
Tra gli ospiti anche
i Gavio, la Nestlè
e manager di gruppi
di assicurazioni
CARLO BERTINI
ROMA
«Un mese fa non mi sarei mai
aspettato un tale interessamento», gongola Francesco
Bonifazi, che del Pd renziano è
il tesoriere. Nonché il deus ex
machina, aiutato dalla giovane
Alessia Rotta, delle cene di finanziamento che giovedì e venerdì a Milano e Roma vedranno il premier parlare di fronte
ad oltre mille imprenditori e
professionisti, ognuno dei quali
dovrà sborsare almeno mille euro per entrare. Gongola Bonifazi, perché «abbiamo già dovuto
chiudere i cancelli, come si dice», visto che ormai le due sale,
lo spazio The Mall di Milano e il
Salone delle Fontane di Roma
all’Eur, sono in overbooking.
Tutto esaurito. «Queste cene segnano l’inizio di una campagna
di reperimento di risorse totalmente trasparente e innovativa
- spiega Bonifazi - una piattaforma di crownfunding per il sostegno di iniziative. Che non ci farà
abbandonare le tradizionali feste di partito da cui trarre più
benefici». E che poggerà anche
sul lancio di una nuova Fonda-
zione, EYU - acronimo delle testate Europa, YouDem e Unità che accorpa il brand di comunicazione del Pd. Che chiuderà il
2014 in pareggio, ripianando le
perdite del 2013, fa notare senza
polemiche Bonifazi. E i nomi che
già circolano di chi siederà ai tavoli sono anche di peso: dai fratelli Gavio, ai manager della Nestlè; a Milano si berrà brut Ferrari e vini della Allegrini, a Roma Santa Margherita, Bertani e
acqua Norda. Ci sarà la Rokivo,
che ha sviluppato in Italia applicazioni per i Google Glass. Insomma, tanti imprenditori di
marchi di agroalimentare, digital, casa, automobilismo e assicurazioni, disposti a donare fondi al partito di governo.
1000
euro
L’offerta minima
per mettersi a tavola
alle cene di Milano
e Roma
Il che apre inevitabilmente
la discussione sulle lobby, su
cui già ci sono leggi ad hoc in
Parlamento e che sarà oggetto
di un’apposita proposta del Pd
proprio a firma Bonifazi. «Una
Francesco Bonifazi, tesoriere Pd
legge che consenta di interloquire con il mondo dell’economia e della finanza senza nessuna ambiguità». Ma come era
prevedibile questa iniziativa
all’americana scalda le turbolente acque del Pd. Tre settimane fa venne convocata nella
sala Berlinguer un’assemblea
il centrosinistra, sarebbe salutare una rigenerazione del centrodestra. Con la crisi finanziaria abbiamo visto in tutta Europa che gli elettori hanno spostato il voto dai partiti classici a
quelli più marginali».
Lord Mandelson, come si possono finanziare oggi i partiti?
«Se l’elettorato avesse molto
più rispetto per i suoi politici e
credesse che i partiti fossero liberi dalla corruzione, potrebbe
essere preparato a vedere più
fondi statali come un’alternativa per questi partiti che dipendono dalle risorse private della
finanza. La chiave è che i partiti
politici non dovrebbero essere
“di proprietà” degli uomini ricchi per servire il loro interesse
piuttosto che l’interesse pubblico. E la raccolta fondi dovrebbe
essere trasparente».
dei parlamentari Pd per coinvolgere tutti nello sforzo, ritenuto allora impervio, di procurare ospiti. E scoppiò una polemica, «discussione aspra»,
per come la raccontano gli
stessi renziani. Con quelli della sinistra sulle barricate, «in
che mani ci mettete?» protestarono acidi. E non deve stupire se fino a ieri su 400 eletti
Democratici solo un centinaio
si siano rimboccati le maniche: un po’ per scarsa dimestichezza con la novità del fundraising, ma non solo. Pare che
i bersaniani non abbiano mosso un dito, lo stesso ex segretario non sarà presente alle cene
con il leader Pd, neanche Enrico Letta ci sarà ovviamente.
Ma a dispetto dello scetticismo di molti peones del Pd,
Renzi si mostra orgoglioso di
poter confermare ai gruppi
parlamentari il primo successo: un milione e mezzo di euro
in arrivo in tempi di magra per
le casse dei partiti.
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
U
RIFORME
STRADA IN SALITA
Italicum, adesso Berlusconi frena
Non vuole lasciare la pistola carica per le elezioni al premier. Boschi: “Chiediamo a Fi un’accelerazione”
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Siamo alla guerra di posizione: Renzi accelera, Berlusconi
frena. La riforma della legge
elettorale sta creando tensione tra i due protagonisti del
Patto del Nazareno. Il premier vorrebbe un incontro a
breve con il Cavaliere, anche
in settimana, ma il leader di Fi
prende tempo. Dovrebbe finalmente dire sì o no al premio di maggioranza alla lista
che vince e non alla coalizione.
Non solo: Berlusconi dovrebbe dire se è disponibile a eliminare la norma dell’Italicum
che prevede l’introduzione di
questo premio di maggioranza solo per la Camera. Renzi,
senza attendere la riforma costituzionale, vorrebbe estendere il premio anche al Sena-
to. Così la sua pistola sarebbe
pronta e caricata per le elezioni
anticipate.
Non c’è però un solo esponente di Fi favorevole a questa
svolta che darebbe la vittoria
certa al Pd, decretando la mor-
Intanto i democratici
con la proposta del
Mattarellum provano a
strizzare l’occhio al M5S
ta del centrodestra. Verdini invece vorrebbe venire incontro
al premier, con il quale i rapporti si sono raffreddati dopo il rinvio a giudizio di Denis per la vicenda della cosiddetta P3. Si sarebbero raffreddati solo dal
punto di vista formale per evitare di mettere in imbarazzo
Palazzo Chigi. Verdini, quando
questo incontro si farà, potrebbe non essere presente. Il paradosso è che lo stesso Berlusconi
è disposto a cedere a Renzi. Allora è chiaro che gli uomini e le
donne che gli stanno intorno gli
consigliano di rinviare il più
possibile il vertice. Il Cavaliere
sembra dare loro retta con
l’obiettivo di posticipare il più
possibile la nuova legge elettorale, evitando che i premier abbia in mano la pistola carica
delle elezioni anticipate nel
2015. Capitalizzare il consenso
di cui gode in Italia potrebbe essere l’obiettivo del premier. Ne
sono convinti in molti, lo teme
pure Berlusconi che non è pronto alle urne: vuole chiudere tutte le finestre elettorali almeno
del 2015, lanciando la palla fino
febbraio. Cosa che Renzi cerca
di evitare, anche per scongiurare che la riforma elettorale si intrecci con l’elezione del nuovo
capo dello Stato.
Renzi minaccia di cambiare
interlocutore, di rivolgersi ai
5Stelle che gradirebbero il Mattarellum (Fi, come terzo partito, non vincerebbero in nessun
collegio). Il ministro Boschi
chiede a Fi «un’accelerazione»
e poi precisa che l’interlocutore
del governo non è Verdini, ma
Fi. Un modo per dire che è meglio evitare la presenza di Denis
al prossimo incontro. Renato
Brunetta si chiede perché Renzi ha tenuto ferma la legge elettorale per otto mesi mentre ora
ha fretta. «Renzi vuole il premio di maggioranza alla lista
vincente e il bipartitismo? Bene, allora accetti il presidenzialismo. Noi siamo pronti, lui no».
DOPO L’ALT DI FORZA ITALIA ALLA SANDULLI
Domani si rivota per la Consulta
Ma ancora nessun accordo
La data c’è. Domani il
Parlamento si riunirà ancora in seduta comune per
tentare di eleggere i due
giudici della Consulta che
mancano all’appello. Sarà
il ventunesimo tentativo.
Il nome di Silvana Sciarra,
fatto dal Pd, per ora regge.
Palla a Forza Italia che,
dopo il ritiro della “sua”
Maria Alessandra Sandulli, deve trovare il nome
che manca per sbloccare
lo stallo. Il M5S ha boccia-
1
to il nome circolato ieri di
Marzia Ferraioli, definendola un «soldato». Tra
Cinquestelle e azzurri si
rischia ora un braccio di
ferro. Renzi è sicuro:
«Giovedì proviamo a chiudere lo stallo sulla Consulta, due donne alla Consulta, la nostra è Sciarra, e
un designato di M5S al
Csm. È positivo che M5S
stia dentro la dinamica e
spero che in queste ore
decida anche Fi».
[MAE.]
il caso
PAOLO BARONI
ROMA
on c’è che dire, la
squadra di Matteo
Renzi è davvero «low
cost». A nove mesi dall’insediamento finalmente palazzo
Chigi ha reso noti i compensi
relativi a tutti gli incarichi
presso gli uffici «di diretta
collaborazione»: presidenza
del Consiglio, sottosegretari e
ministri senza portafoglio.
Trasparenza sì, ma a scoppio
ritardato. Rispetto al governo
precedente, quello guidato da
Enrico Letta, la squadra di
Renzi costa all’incirca 2 milioni di euro in meno: 4,25 milioni contro 6,29. Certo, è poca
cosa rispetto ad un bilancio
2014 che compresi i fondi della Protezione civile vale più di
3 miliardi, ma tant’è.
Non solo il premier ha applicato in maniera molto rigida il tetto dei 240mila euro di
compenso massimo, ma soprattutto ha asciugato notevolmente gli staff. Con Renzi
a Palazzo Chigi lavorano in
tutto 41 persone (ben 9 gratis)
contro i 44 di Letta. Costo totale degli incarichi assegnati
dalla Presidenza 2,68 milioni
contro i 3,2 del governo precedente. I tagli veri hanno riguardato soprattutto i ministri senza portafoglio, scesi
da 9 a 8, per un totale di 23
collaboratori contro 59. I costi si muovono di conseguenza, quasi dimezzati: 1 milione
e 576mila euro anziché i 3,09.
N
I più pagati
Tolto il segretario generale di
Palazzo Chigi, Mauro Bonaretti, che guadagna 189.998 euro
(30 mila in più di quando era
capo di gabinetto di Delrio ministro), i più pagati tra i collaboratori diretti del premier sono il portavoce Filippo Sensi
(169.555 euro lordi annui) che
in questo modo guadagna all’incirca 45 mila euro più dello
stesso Renzi (e 10mila euro in
più del portavoce del ministro
dell’Economia Padoan, Roberto Basso). Quindi il consigliere
189.998
240 mila
Mauro Bonaretti
Franco Gabrielli
Segretario di Palazzo Chigi
Capo della Protezione civile
189.153
197.936
Nicoletta Bombardiere
Vice consigliere diplomatico
ANGELO CARCONI/ANSA
La squadra di governo costa 4,25 milioni, in un bilancio di oltre tre miliardi
Armando Varricchio
Consigliere diplomatico
Dirigenti, consulenti e staff dei ministri
Ecco quanto costa il governo
Ridotto il budget, ma molti collaboratori non sono lontani dal tetto di 240 mila euro
diplomatico, l’ambasciatore Armando Varricchio (197.936 euro)
ed il suo vice, Nicoletta Bombardiere (189.153). L’intera struttura
portavoce-ufficio stampa, 4 persone in tutto compreso Sensi, costa 335.747 euro, contro i 629 mila (per 7 persone) dell’era-Letta,
col portavoce Gianmarco Trevisi
che però guadagnava «solamente» 139.585 euro. Alle loro spalle
si piazza il consigliere militare,
l’ammiraglio Carlo Magrassi,
con 148.740 euro erogati dalla Difesa mentre resta da definire la
quota a carico di palazzo Chigi.
Nel governo Renzi l’«Ufficio» più «costoso» è quello del
sottosegretario
Graziano
Delrio: 8 persone, compreso un
collaboratore gratis, per un totale di 589.806 euro, contro i
661.382 (per 10 persone) di
quand’era ministro. Luca Lotti
(Editoria) con due collaborato-
ri «costa» 145mila euro, anche
Sandro Gozi (Affari europei)
ne ha due, ma solo uno per ora
ha fissato il compenso (75.478
euro). Un collaboratore solo
per Marco Minniti, delega ai
Servizi: si tratta dell’ex dirigente Cgil Achille Passoni in cui
compenso di capo della segreteria tecnica ammonta a
120.150 euro. Tra i ministri senza portafoglio i costi più alti sono quelli di Maria Carmela
Lanzetta (Affari regionali): 7
collaboratori, ma solo di 5 si conosce il trattamento economico, per un totale di 638.581 euro, col capo di gabinetto Luigi
Fiorentino che arriva a 198.862
euro ed il capo del legislativo, il
prefetto Emanuela Garroni, a
172.605 euro. Molto distanziata
il ministro Marianna Madia, 5
collaboratori, totale 344.505
euro, compresi i 125mila del ca-
po del legislativo Bernardo
Mattarella.
Chi collabora gratis
I consiglieri economici Yoram
Gutgeld, Marco Fortis, Giampiero Gallo, Roberto Perrotti e Alessandro Santoro, il consigliere
giuridico Maurizio Dal Conte,
quello per le pari opportunità
Giovanna Martelli, il consigliere
per l’innovazione Paolo Barberis
ed il «Digital champion» Riccardo Luna collaborano col premier
«a titolo gratuito».
Il più pagato
Tra i dirigenti il più pagato in assoluto è sempre il capo della Protezione civile Franco Gabrielli:
due anni fa guadagnava 364 mila
euro, oggi invece è esattamente
allineato al tetto dei 240 mila euro. Non un centesimo di meno.
@paoloxbaroni
IL RACCONTO NEL LIBRO DI VESPA
Pascale: sono sempre a fianco
di Berlusconi. Noemi? C’ero anch’io
«In privato lo chiamo
Amore o B., a lui B. non
piace, quindi da un po’ lo
chiamo solo Amore. In
pubblico, presidente. Sono
sempre al suo fianco, lo inseguo, lo assedio, lo controllo, non lo lascio mai.
Adesso stiamo cercando
una casa a Roma. Vorrei
per noi una casa normale,
luminosa, moderna e soprattutto separata dall’ufficio». Lo afferma Francesca Pascale, compagna di
Silvio Berlusconi in un
1
passaggio contenuto nel libro di Bruno Vespa. Pascale racconta gli inizi, l’aggancio e i primi tempi col
Cavaliere: «Furono anni
molto difficili. Partecipai
anch’io a qualcuna delle famose cene eleganti, che in
effetti tali erano. Ho conosciuto quasi tutte le donne
che assediavano il presidente e sono stata gelosissima di tutte. Noemi Letizia? È vero che siamo amiche. Alla festa dei suoi 18
anni c’ero anch’io».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .7
.
U
IL CARROCCIO
L’ULTIMA SVOLTA
MATTIA FELTRI
ROMA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
I
l programma - detto in
sintesi come succede
nelle interviste - è di
quattro punti, 1) no alle
moschee 2) no all’immigrazione 3) drastico taglio
delle tasse 4) no a questa Europa di sinistra. Che l’idea
non sia sciocca lo dimostrano
le reazioni arrivate ieri da
Forza Italia, si direbbe preregistrate e certamente collettive, prime voci Mariastella
Gelmini («Berlusconi è un
leader da cui non si prescinde»), Paolo Romani («senza
Berlusconi il centrodestra diventa il sindacato giallo del
governo»), Sandra Savino
(«senza Berlusconi, Salvini
non esisterebbe»), Deborah
Bergamini («in Italia senza
Berlusconi non esisterebbe il
centrodestra»). Quello che
sfugge a tutti, ed evidentemente alla Bergamini, è che il
Dibattito
Hannodetto
Il ruolo di Fi
SenzaBerlusconi
ilcentrodestradiventa
ilsindacatogiallo
delgoverno
«In Italia senza Silvio
non esisterebbe
il centrodestra»
L’EQUIVOCO
segretario della Lega è disinteressato a un centrodestra e
tanto più se c’è dentro Berlusconi, che definisce un signore impegnato a rimettere in
piedi Forza Italia, roba di
vent’anni fa, e intorno «il
mondo è cambiato».
Il professor Alessandro
Campi, uno che quell’area
l’ha frequentata (è docente di
Storia delle dottrine politiche a Perugia e tentò l’impresa disperata di costruire una
destra europea, come si usa
dire, insieme con Gianfranco
Fini), riconosce che la mossa
di Salvini è quella di un capo
impegnato a cambiare fronte, spostato dalla Roma ladrona alla Bruxelles della finanza: «E soprattutto sta abbandonando Forza Italia, e
dunque la rivoluzione liberale», di cui la Lega non è stata
paladina ma fiancheggiatrice, «per fare un’operazione
sul quel che resta della vecchia nemica, Alleanza nazio-
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
«Vi è il rischio che, sotto la
spinta esterna dell’estremismo e quella interna dell’antagonismo, e sull’onda di contrapposizioni ideologiche così datate e insostenibili,
prendano corpo nelle nostre
società rotture e violenze di
intensità forse mai viste prima». A lanciare l’allarme, ieri, nella giornata della Festa
delle forze armate, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
«Il quadro internazionale
mostra tensioni e instabilità
crescenti», ricorda, «si vanno affermando nuove e più
aggressive forme di estremismo e di fanatismo che rischiano di investire i territori degli “Stati falliti” e insediarsi a ridosso dei confini dell’Europa e dell’Italia in
particolare, infiltrandone
progressivamente le società anche grazie alla loro
perversa forza attrattiva».
ADDIO ROMA LADRONA
Il focus ora si sposta
sulla lotta alla Bruxelles
della finanza e delle banche
FABIO CAMPANA/ANSA
Paolo Romani
BERGAMINI
Ma il problema è che il
leader padano non punta
verso Forza Italia
occidentale: Fini fra l’altro ha
scritto una biografia del Mullah
Omar di aperta simpatia (sebbene consideri l’islam una «religione cupa»).
Insomma, un po’ di confusione c’è - Buttafuoco si dice sicuro, sorridendo, che il caso di
Salvini è il classico di chi «predica male e razzola bene» -, un
po’ di indecisione pure, e un po’
di vaghezza cronica, che è la
malattia incurabile del centrodestra italiano. C’è tutto questo e tuttavia, come si è visto,
c’è anche lo spazio. Non si considera soltanto l’inedia berlusconiana e, spesso, degli ex An,
La figura del Capo
Berlusconi è
un leader
da cui non
si prescinde
Mariastella Gelmini
Il modello teorico
Salvini farà una destra
lepenista destinata
a essere antagonista
ma mai di governo
Alessandro Campi
Matteo Salvini con Roberto Calderoli ieri ad una manifestazione di raccolta firme della Lega
Salvini scalda i motori
Via alla sfida
di una nuova destra
Non più il dialogo con Berlusconi ma con postfascisti
e la vecchia area di Alleanza nazionale in libera uscita
Buttafuoco: predica male, ma razzola bene. Ce la farà?
nale, di modo che nasca un
soggetto di destra radicale».
Tatticamente una soluzione
quasi obbligata, viste le inapprezzabili differenze fra Berlusconi e Matteo Renzi. Si apre
un varco a destra ma purtroppo Giorgia Meloni, segretario
di Fratelli d’Italia, lo sta valutando e ieri non era ancora
giunta a una conclusione: per
ora non si pronuncia. Eppure
Salvini l’aveva tirata in ballo
come componente gradita, se
ci stesse, del nuovo soggetto
politico: non un partito, nemmeno una coalizione, che sarà
lo vedremo, e però benedetto
da Umberto Bossi: «Sarà la
Lega dei popoli».
Ecco, anche questo è un pun-
to vero: l’eterna frontiera della
Lega è il Sud, dove prevale un
sentimento di diffidenza verso i
barbari-razzisti del Nord. Antonio Noto, direttore di Ipr
Marketing, spiega che i sondaggi sono davvero ottimi, danno
la Lega al nove per cento, quando il record è del dieci e mezzo
in un centrodestra vincente, e
non guasto come quello attuale; e però «gli elettori sono ancora tutti a settentrione, dove
la Lega tocca punte del trenta
per cento, mentre non abbiamo
segnali di incremento al Sud».
Nel frattempo, però, Salvini
cerca di stabilire almeno un
contatto ideale e geografico,
per esempio con Pietrangelo
Buttafuoco, catanese, uomo so-
lidamente di destra e che non si
tira indietro: «Salvini ha
un’idea così politicamente
scorretta da assecondare me
nella battaglia contro l’autonomia siciliana di Buttanissima Sicilia (il penultimo e fortunato libro di Buttafuoco, ndr)». Inoltre, aggiunge Pietrangelo,
«l’unica opposizione a Renzi,
premier illusionista, è la realtà». E uno dei pochi capaci di
interpretarla, dice, è proprio
Salvini. Il quale, intanto che si
propone di radere al suolo le
moschee, chiede una mano, oltre che a Buttafuoco, anche a
Massimo Fini ed è piuttosto curioso dal momento che i due
non sono propriamente iscrivibili nei sostenitori della civiltà
L’ESTREMISMO
Resta una porta aperta
anche per il mondo
di Casa Pound
ma anche i colpi che sta perdendo Beppe Grillo, soprattutto sul versante antieuropeista
lungo il quale Salvini si muove
con Marie Le Pen (certo, con
battaglie surreali tipo l’idea di
sospendere Schengen per resistere all’epidemia di Ebola).
Noto conserva qualche dubbio: «La Lega potrebbe prendere voti a Grillo perché il Movimento ha un elettorato molto trasversale, ma il vero problema di Salvini è che un conto
è l’apprezzamento riscosso da
leader nordista, altro l’apprezzamento riscuotibile da leader
di destra. Badate che gli elettori della Lega non necessariamente si sentono di destra, per
esempio sono razzisti a loro insaputa, e cioè razzisti 2.0, non
più per questioni di razza ma
territoriali. Un Salvini che si
mettesse coi fascisti di Casa
Pound non necessariamente
crescerebbe: perderebbe qualcosa da una parte, guadagnerebbe qualcosa dall’altra, e il
saldo sarebbe un’incognita».
Una buona riflessione e appartiene anche a Campi, persuaso
che nella migliore delle ipotesi
Salvini costruirà una destra lepenista condannata «a essere
una forza antagonista ma mai
di governo». E in particolare,
conclude un amareggiato
Campi, una destra «lontana di
molto dalla destra di cui altrove si sono dotati da decenni».
Napolitano: “L’antagonismo
può produrre violenze”
E sui fanatismi: “Non ridurre lo strumento militare”
Una minaccia, sottolinea gravemente il presidente, che è
«reale, anche militare» e che
«le nostre forze armate devono essere pronte a contrastare e prima di tutto a prevenire, insieme all’Unione europea e alla Nato».
Ancora, l’analisi del presidente ricorda che «nell’era
della globalizzazione la conflittualità è alimentata da ogni
estremismo, che rifiuta pregiudizialmente il dialogo e la
ragione, ed è alimentata da situazioni di profonda disuguaglianza». E allora, «in primo
luogo» occorre «misurarsi con
problemi di giustizia ovvero di
garanzia del rispetto delle regole e dei principi fondanti
della convivenza umana, condivisi in seno alla comunità internazionale. Solo su queste
basi - predica il presidente 4 NOVEMBRE
«Rischi di rotture
nella nostra società
di intensità mai vista prima»
potranno svilupparsi strategie di stabilizzazione, che approdino ad una affermazione
crescente dei principi dello
Stato di diritto».
Ma, dinanzi alla minaccia
«reale» di estremismi e fanatismi, occorre anche che tutti i
Paesi membri della Nato siano
«seri nel prendere decisioni,
che non possono mai avallare
visioni ingenue, non realistiche, di perdita di importanza
dello strumento militare»,
bacchetta il presidente, ricordando le «voci critiche» che si
sono levate di recente in seno
alla Nato «per la tendenza che
si sarebbe manifestata in diversi Stati membri a una riduzione della spesa militare»,
mentre, sottolinea, «l’aggravarsi del quadro delle relazioni
internazionali avrebbe dovuto
spingere in senso opposto».
PALAZZO CHIGI/FLICKR
Giorgio Napolitano nella Giornata delle Forze Armate
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
U
EUTANASIA
IL DIBATTITO
Il Vaticano su Brittany: non c’è dignità
La Pontificia Accademia per la Vita interviene sulla ragazza che ha scelto il suicidio: un gesto da condannare
ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO
Nessun giudizio sulla persona, nessuna indagine nei
meandri della coscienza di
Brittany Maynard. Ma la
riaffermazione che «suicidarsi non è una cosa buona,
è una cosa cattiva». È quanto ha dichiarato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il vescovo
Ignacio Carrasco de Paula,
commentando il gesto estremo che sta facendo discutere gli Stati Uniti e il mondo,
il suicidio assistito della giovane donna malata di cancro al cervello.
«Non giudichiamo le persone, ma la dignità è un’altra
cosa che mettere fine alla
propria vita», spiega il prelato. Parole, tiene a ribadire,
che «assolutamente non sono una condanna per questa
povera donna che ha già sofferto abbastanza». Ma, chiarisce de Paula, «il gesto di
Brittany Maynard è in sé da
condannare» anche se
«quello che è successo nella
coscienza noi non lo sappiamo», perché «la coscienza è
come un santuario in cui
non si può entrare».
«Riflettiamo – ha suggerito il presidente dell’organismo consultivo della Santa
Sede per le questioni di vita e
bioetica – sul fatto che se un
giorno si portasse a termine il
progetto per cui tutti i malati
si tolgono la vita, questi sarebbero abbandonati completamente: il pericolo è incombente perché la società non
vuole pagare i costi della malattia e questa rischia di divenire la soluzione». Brittany
«lo ha fatto pensando di morire dignitosamente, ma è qui
l’errore: suicidarsi non è una
cosa buona, è una cosa cattiva
perché è dire no alla propria
vita e a tutto ciò che significa
rispetto alla nostra missione
nel mondo e verso le persone
che si hanno vicino».
Il prelato spagnolo parla
della sua esperienza con chi
soffre nell’ultima fase della
malattia: «Molti malati terminali, questa è la mia esperienza di medico, hanno l’idea del
suicidio, ma in Italia e in Spagna, ad esempio, nessuno lo
mette in pratica, e, ad ogni modo, mai in vita mia ho consigliato a qualcuno il suicidio».
«Non credo che questa ragazza - aggiunge - lo abbia fatto per codardia per una riflessione intellettuale o per un
sillogismo. La gente che ha
avuto intorno non l’ha aiutata, è stata gestita da un gruppo pro-eutanasia».
spesa la respirazione artificiale – «sono cose sulle quali
non si può insistere, l’unico
che sa come stanno veramente le cose è Dio, lui avrà capito
e accolto».
Di «profonda tristezza» e
di «una grande sconfitta per
tutti» parla il vescovo Vincenzo Paglia, presidente del
Pontificio Consiglio per la
Famiglia. Il Sir, l’agenzia
stampa della Cei, ha intervistato in proposito Salvino
Leone, medico ginecologo,
Se un giorno si portasse
a termine il progetto
per cui tutti i malati
si tolgono la vita,
questi sarebbero
abbandonati
completamente
Suicidarsi non è una
cosa buona, ma cattiva
perché è dire no
alla propria vita e
a tutto ciò che significa
rispetto alla nostra
missione nel mondo
Il teologo Leone
all’agenzia di stampa
della Cei: «Certe decisioni
vanno rispettate»
Ignacio Carrasco
presidente della Pontificia
Accademia per la Vita
Monsignor Carrasco de
Paula ci tiene comunque a ribadire che le sue non sono parole di condanna e che in casi
come questo, o come quello di
Piergiorgio Welby – il malato
di distrofia muscolare progressiva, militante radicale,
che morì nel 2006 dopo avere
ottenuto che gli venisse so-
WWW.THEBRITTANYFUND.ORG/REUTERS
Brittany Maynard, la giovane malata di tumore che si è uccisa
Guarda al futuro
anche dopo di te
Con un lascito testamentario a EMERGENCY
i tuoi valori possono continuare a vivere nel
lavoro dei nostri medici e dei nostri infermieri.
Fai continuare il futuro anche dopo di te.
«Al posto di Brittany, avrei
fatto la stessa cosa. E sono
convinto che anche il Vaticano, con il tempo, si sposterà
sulle nostre posizioni».
Il reverendo Ignacio Castuera, pastore della United
Methodist Church, è membro
del board di Compassion and
Choices, l’organizzazione promotrice della «morte con dignità», di cui Brittany Maynard è diventata portavoce
negli ultimi mesi della sua esistenza. Ora questo gruppo
parla anche a suo nome, e della sua famiglia, per proseguire la campagna in favore dell’eutanasia.
INDIRIZZO
CAP
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TEL.
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Come giudica la presa di posizione del Vaticano contro
l’atto compiuto da Brittany?
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altri responsabili.
Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato
Ignacio Castuera
pastore metodista
w w w. e m e r g e n c y. i t
COGNOME
CITTÀ
6
domande
a
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
via Gerolamo Vida 11 — 20127 Milano - T +39 02 863161 - F +39 02 86316336
via dell'Arco del Monte 99/A — 00186 Roma - T +39 06 688151 - F +39 06 68815230
email: [email protected]
NOME
“Ma Dio non vuole
il male degli uomini”
EMERGENCY
Per avere maggiori informazioni sulle nostre attività e per conoscere le modalità di destinazione di un lascito a EMERGENCY compila questo coupon e
spediscilo via fax allo 02/86316336 o in busta chiusa a EMERGENCY - UFFICIO LASCITI:
codice lotto numero 806
docente di Teologia morale e
presidente dell’Istituto di
Studi bioetici «Salvatore Privitera» di Palermo: «Nella dignità del morire includerei
anche il rispetto (diverso dalla condivisione) per scelte così tragiche, senza giudizi affrettati e senza condanne,
perché se qualcuno di noi si
dovesse trovare malauguratamente nella stessa situazione, non so poi di fatto, anche in un orizzonte di fede
cristiana, quale decisione
prenderebbe».
«Vorrei cominciare chiarendo
che sono cristiano, credo in
Dio, ho profondo rispetto per
la Chiesa Cattolica, e grande
ammirazione per il Papa argentino Francesco che la sta
cambiando. Io però mi rifaccio alle parole di Gesù, che
una volta chiese: se vostro figlio ha fame, chi di voi gli darebbe pietre invece di pane? Io
credo che Dio sia amore, e non
penso che possa volere il male
degli esseri umani, creati a
sua immagine e somiglianza».
Il Vaticano dice che non critica
la persona, ma l’atto.
«Certo, è a logica secondo cui
bisogna amare il peccatore e
odiare il peccato. Ma questa
idea non funziona più. Non ha
funzionato con l’aborto, e non
funzionerà con la morte con
dignità».
Non crede che Dio ha dato la
vita, e solo lui può toglierla?
«Io ricordo le parole di Gesù a
Pietro: quo vadis? Alle volte i
cristiani non devono sfuggire al
destino della crocefissione».
Pietro però fu ucciso dai romani, non dalla propria mano, lasciando aperta la possibilità
cheDiointervenisseasalvarlo.
«Questo è il dilemma centrale
del cristianesimo: Dio è onnipotente, o è amore assoluto?
Non può essere entrambe le cose, e l’idea di un Dio onnipotente che interviene a fermare il
male non è più attuale nella storia. Io credo al Dio amorevole,
che non può voler spingere un
suo figlio ad una morte orribile
come quella che attendeva
Brittany».
Pensi al cardinale Bernardin, che andò incontro alla
morte per cancro, ispirando
migliaia di fedeli. Non crede
al disegno di Dio, a cui bisogna lasciar completare il
suo corso?
«Bravo Bernardin, ma questo
può valere solo per i fedeli».
E lei, come fedele, interromperebbe la sua vita?
«Anche il teologo cattolico
Hans Kung ha detto che lo farà,
e penso che la Chiesa alla fine si
sposterà su questa posizione».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .9
.
U
FAMIGLIA
1974
Il referendum
IL VIA LIBERA DELLA CAMERA
Nel gennaio del 1971, a solo un
mese dall’approvazione della
legge sul divorzio, viene
depositata in Cassazione la
richiesta di referendum
abrogativo. Parteciparono alla
raccolta firme anche il Partito
Socialista e quello Liberale.
L’affluenza alle urne fu molto
alta (87,7%): il 59,3% degli
elettori votò contro
l’abrogazione della legge, il
40,7% a favore.
1970
La prima legge
Nonostante i voti contrari della
Democrazia Cristiana e del Movimento
Sociale Italiano, il Parlamento approva
la legge Fortuna-Baslini (dal nome dei
firmatari, i deputati rispettivamente
socialista e liberale) per la «disciplina
dei casi di scioglimento del
matrimonio», disciplinando per la
prima volta il divorzio nell’ordinamento
italiano. Già qualche anno prima, nel
1965, era stato presentato un progetto
di legge, accompagnato da una
mobilitazione del Partito Radicale.
1975
La parità
Nel 1975 viene effettuata
un’importante riforma del diritto
di famiglia che riconosce, tra le
altre cose, la parità giuridica dei
coniugi, regolamenta un regime
patrimoniale legale della famiglia
ed estende la patria potestà a
entrambi i genitori.
ANSA
Divorzio più facile
Per dirsi addio
basterà il sindaco
Anche per le separazioni non servirà il giudice
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Non è ancora il divorzio breve, ma è sicuramente più facile. «Per la prima volta si potrà concludere un accordo di
separazione o di scioglimento del matrimonio di fronte al
sindaco», spiega il ministro
della Giustizia, Andrea Orlando, in mezzo al Transatlantico affollato di deputati
che stanno portando a termine il voto di fiducia sul suo
decreto.
Lo prevede l’articolo 12 della legge – che passerà definitivamente col voto finale previsto per oggi -: le coppie decise
a dirsi addio – purché si tratti
di separazione o divorzio consensuale – senza figli a carico
e in cui non ci sono trasferimenti patrimoniali, possono
presentarsi davanti al sindaco per porre fine al matrimonio. Il primo cittadino, ufficiale di stato civile, assegna un
tempo di trenta giorni agli
sposi per riflettere sulla scelta: se un mese dopo non si ripresentano, l’accordo salta.
Altrimenti è fatto, saltando
tribunali e attese di udienze
Le altre norme
Ridotteleferie
deimagistrati
1 Tra le altre norme
previste dal decreto sul
processo civile c’è anche
la riduzione del periodo di
ferie dei magistrati, da 45
a 30 giorni. Viene inoltre
stabilità la possibilità di ricorrere all’arbitrato nelle
cause civili pendenti. Tra
gli altri punti del dl, viene
quasi azzerata la discrezionalità del giudice nella
compensazione delle spese legali (secondo il principio «chi perde paga»).
che, assicurano vari parlamentari avvocati, può essere anche
di mesi.
Ma anche per le coppie con
figli, anche se minori o portatori di handicap, il provvedimento prevede, all’articolo 6, una
semplificazione della legge attuale: in caso di addio consen-
1987
Tempi ridotti
A diciassette anni di distanza
dall’introduzione della legge sul divorzio,
nel 1987 viene introdotta un’importante
modifica alla giurisdizione. I tempi per il
divorzio vengono infatti tagliati: si passa
dai cinque anni iniziali a tre.
Il dibattito sulla lunghezza dell’iter è
diventato d’attualità negli ultimi anni. La
riforma che ora è in Parlamento prevede
infatti la riduzione a un anno: 12 mesi
dopo la notificazione della separazione
giudiziale sarà infatti possibile divorziare.
In caso di separazione consensuale, i
tempi potrebbero ridursi ulteriormente
fino a sei mesi.
suale, i coniugi potranno ricorrere alla negoziazione assistita,
cioè decidere le condizioni di
comune accordo con l’assistenza degli avvocati di fiducia, e
saranno poi loro, i legali, a trasmetterlo entro dieci giorni al
procuratore della Repubblica
che darà l’ok se valuterà l’ac-
NORME CONFUSE E TROPPI DUBBI
LA RIVOLUZIONE NASCE ZOPPA
CARLO RIMINI
ora innanzi i coniugi
possono separarsi e
divorziare senza passare dal tribunale, ma con un
semplice accordo negoziato
con l’assistenza di un avvocato
oppure – se non hanno figli minorenni o non autosufficienti –
con un accordo concluso davanti al Sindaco. Anche se non
viene modificato il tempo per
ottenere il divorzio (rimangono
per ora tre anni dalla separazione) si tratta certamente di
una rivoluzione. Tuttavia le
modifiche introdotte al Senato
D’
rendono assai complicata e incerta l’applicazione pratica della
nuova legge. Tutti gli accordi devono essere trasmessi al Procuratore della Repubblica il quale
ha il compito di verificare che
non contengano «irregolarità» e
che rispettino gli interessi dei figli. Gli avvocati che hanno assistito le parti hanno tempo 10
giorni per la trasmissione della
separazione o del divorzio all’Ufficiale dello stato civile, ma il testo su cui il Governo ha ottenuto
la fiducia non dice da quando decorrono i 10 giorni: da quando
l’accordo è stato raggiunto o da
quando il pubblico ministero ri-
OLYCOM
lascerà il suo nullaosta? E cosa
accadrà nel caso, molto probabile, in cui il pubblico ministero rimarrà silente per molto tempo?
Chi rilascerà il certificato previsto dalle norme europee perché
il divorzio possa essere trascritto anche negli altri Stati, visto
che il regolamento europeo sul
divorzio prevede che il certificato sia emesso dall’autorità che ha
pronunciato il divorzio? Se il controllo del giudice è sostituito da
quello del Procuratore della Repubblica, non si vede dove sia il
risparmio di tempo e di energie
che il decreto vuole ottenere. La
riforma è quindi del tutto ineffi-
DE BELLIS/FOTOGRAMMA
Tre anni di attesa
Con le norme varate nel 1987
bisogna attendere 3 anni tra
separazione e divorzio
cordo raggiunto «rispondente
all’interesse dei figli». Si torna
al procedimento «tradizionale»
se invece il procuratore dovesse trovare l’accordo non congruo: a quel punto, trasmetterà
gli atti al presidente del tribunale che convocherà le parti.
«Introducendo queste novi-
tà, eviteremo di caricare i tribunali con tanti accessi inutili
per separazioni e divorzi consensuali», dichiara il responsabile giustizia del Pd, David Ermini. «Non ci sarà nessun effetto deflativo sui tribunali, non
sono questi i contenziosi che li
ingolfano», dissente il deputato
cace per ridurre i tempi della
giustizia, anche perché è probabile che i coniugi, giustamente
intimoriti dai molti problemi interpretativi che le nuove norme
pongono, finiscano col preferire
la strada vecchia della separazione e del divorzio pronunciati dal
giudice. Una riforma che tocca
principi così rilevanti meritava
molta maggiore attenzione.
Più in generale la famiglia e il
diritto che la regola meriterebbero un diverso trattamento da
parte della politica. Il diritto di
famiglia è regolato da norme
scritte quarant’anni fa. Basterebbe ascoltare che cosa pensano i giovani del matrimonio per
capire perché, sempre più spesso, scelgono di non sposarsi: è un
apparato di regole vecchie di cui
non capiscono l’equità e l’utilità.
La politica, la buona politica, dovrebbe davvero riformare il di-
ritto di famiglia per rispondere
alle esigenze di un mondo che è
molto cambiato. Si potrebbe partire da quattro riforme fondamentali. 1) Basterebbe una legge
di cinque righe per disciplinare
le unioni omosessuali secondo il
modello tedesco, come il Governo ha detto di voler fare (ma ora
non ne ha il tempo). 2) È indispensabile ridurre i tempi fra separazione e divorzio perché costringere i coniugi ad un limbo di
tre anni prima di ottenere lo scioglimento del matrimonio non ha
più alcun senso. 3) È necessario
riformare la comunione dei beni
fra coniugi. La legge attuale non
funziona ed infatti quasi tutti
scelgono la separazione dei beni.
Ma la separazione dei beni è un
sistema profondamente iniquo
se uno dei coniugi, come ancora
spesso succede, rinuncia alle
proprie aspirazioni lavorative
della Lega Nicola Molteni. «Ora
– aggiunge però Ermini - si
tratta di approvare velocemente anche la legge sul divorzio
breve per dimezzare il tempo
di attesa fra separazione e divorzio». Perché, sia ben chiaro,
le norme contenute nel decreto
non incidono sui tempi di separazione necessari per ottenere
il divorzio, che restano di tre
anni. Almeno per ora: perché
anche su questo il Parlamento
sta lavorando. Nel maggio scorso una legge per fare diventare
«breve» l’addio dei coniugi è
passata alla Camera, a prima
firma Moretti (Pd) e D’Alessandro (Fi): porta i tempi necessari da tre anni a uno, in caso di
separazione giudiziale, e a sei
mesi, in caso di consensuale.
Ma, da allora, è ferma al Senato: il Pd aveva anche provato a
trasformarla in emendamento
al decreto sul processo civile di
cui si è votata la fiducia ieri, in
modo da accelerare i tempi, ma
si è scontrato con il no degli alleati dell’Ncd. «Le norme contenute nel decreto sul divorzio
“facile” unite al provvedimento
su cui stiamo lavorando sul divorzio breve avranno effetti
esplosivi, possono davvero migliorare la vita a molti italiani»,
predica la senatrice dem Rosanna Filippin, relatrice della
legge sul divorzio breve al Senato. «Abbiamo presentato gli
emendamenti in Commissione,
dobbiamo votarli, sto facendo
pressione sul presidente perché si acceleri, spero nella settimana prossima», aggiunge.
Divorziare in sei mesi presentandosi davanti al sindaco. Potrebbe succedere anche questo, tra poco, in Italia.
per dedicarsi alle esigenze dei figli. 4) È indispensabile riformare
gli effetti economici della separazione e del divorzio, ancora basati sul diritto all’assistenza da parte del coniuge debole. In tutta
Europa ormai la separazione e il
divorzio non attribuiscono al coniuge debole una pretesa assistenziale ma una giusta compensazione per i sacrifici fatti.
Il testo approvato ieri dimostra che nessuno crede più che sia
compito dello Stato convincere i
coniugi a non separarsi o a non divorziare: è un tentativo destinato
all’insuccesso. Ma la vera sfida del
diritto di famiglia è un’altra: oggi
la vita per le famiglie è complicata
e difficile; il matrimonio dovrebbe
prevedere regole semplici ed
eque per compensare ciascuno
per i sacrifici fatti e garantire, fino
a che è possibile, la serenità.
@carlorimini
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10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
U
GENOVA
L’INCONTRO SALTATO
Farinetti: “Per la mia amicizia con Renzi
ora mi impediscono anche di parlare”
Il fondatore di Eataly costretto dalla polizia a disertare un dibattito: rischio di disordini
“C’è un clima avvelenato, contro di me accuse false alimentate da un linguaggio violento”
Intervista
confrontare. Ma la polizia temeva per la mia incolumità e
per quella del pubblico».
Il tam-tam
Certe leggende
metropolitane
vengono rilanciate
dai social forum
E anche dai talk show
Che effetto le fa essere considerato un pericolo per l’ordine
pubblico?
«Ci sto male da matti»
Le danno del nemico del popolo?
MICHELE BRAMBILLA
TORINO
«Alcuni imprenditori miei amici mi considerano un comunista, eppure c’è gente che mi dà
dello sfruttatore».
Le condizioni di lavoro
A protestare non sono né
i sindacati né i lavoratori: l’83% ha
un contratto a tempo indeterminato
Ecco, tutto è nato da lì: dalle accuse di sfruttare i dipendenti.
tanto arriva l’odio
nell’Italia dei no- «Le rispondo con un dato di fatstri giorni: al fat- to: a protestare contro le condito che anche una zioni di lavoro nelle mie azienconferenza di de non sono i miei dipendenti, e
Oscar Farinetti diventa un neppure i sindacati. Non ne
problema di ordine pubblico. avrebbero motivo: l’83 per cenL’uomo che ha inventato Ea- to dei dipendenti nei punti ventaly avrebbe dovuto parlare dita storici di Eataly è a tempo
questa sera a Palazzo Ducale indeterminato. In quelli nuovi
a Genova, ospite della Fonda- la percentuale è del 50 per cenzione Edoardo Garrone. Gio- to, ma solo perché i nuovi asvanna Zucconi lo avrebbe in- sunti devono imparare il metervistato sul
stiere: nel giro di
futuro del noL’ALLARME pochi mesi, adestro Paese, neli contrat«La Digos temeva guiamo
l’ambito di una
ti. Guardi, un 5-6
per l’incolumità mia per cento di dirassegna che si
e degli spettatori» pendenti incazchiama «L’Italia s’è desta?».
zati ci sarà anMa l’incontro è stato annulla- che, ma è fisiologico in ogni
to su suggerimento della azienda».
Digos, che ha sentito puzza di
E allora perché la trattano cobruciato, cioè di contestazioni
me un padrone delle ferriere?
e incidenti. Altro che desta: «Perché sono amico di Renzi».
l’Italia rivive vecchi incubi.
Lei era un imprenditore stima-
A
Farinetti,checosaèsuccesso?
«Che tre o quattro persone
hanno volantinato davanti a
Eataly a Genova e da lì dev’essere partito un allarme.
Fatto sta che dalla Fondazione Garrone mi hanno telefonato dicendo che non se la
sentivano più. Avevano paura di disordini»
Lei ha avuto paura?
«No. Sono figlio di un partigiano della Matteotti. Sarei
andato e avrei invitato sul
palco qualcuno dei miei contestatori, in modo da potermi
to da tutti fino a poco tempo
fa. Dunque i suoi guai sono cominciati quando ha detto di
essere renziano?
«Sì, ma stia attento: io non sono
renziano. Sono renzista».
Questa ci sfuggiva. Qual è la
differenza?
«Vuol dire che non sono un suo
sodale politico, sono uno che
approva quel suo modo di affrontare i problemi e di cercare di risolverli rapidamente.
Anche la sua imprecisione mi
piace».
Imprecisione?
Oscar Farinetti
line: ha presente i talk show televisivi? Sono catini di livore rovesciati sugli italiani».
4000
Torniamo ai suoi dipendenti.
Quanti ne ha?
«Quattromila, di cui duemila
in Italia. Capisce? In sette
anni, da zero, ho dato lavoro
- anzi, abbiamo dato lavoro,
La metà dei lavoratori
perché il merito è anche dei
è impiegata in Italia
miei dipendenti - a duemila
persone in Italia, in un tempo di
crisi. E abbiamo ridato vita a
dieci luoghi storici abbandonati
senza ricevere un centesimo di
contributo pubblico».
dipendenti
MICHELE D’OTTAVIO/BUENAVISTA
Negozi in Italia e all’estero
Eataly è nata sette anni fa e ha ridato vita a molti luoghi storici
abbandonati senza ricevere contributi pubblici
«Sì, Renzi non fa cose perfette.
ma almeno comincia a fare.
Aspettando la perfezione, per
troppo tempo non si è fatto
nulla».
Oggi comunque Renzi è un
personaggio che divide.
«Sì, ma la divisione ci sta. Il
guaio è che si usa un linguaggio
troppo violento».
Ad esempio?
«È violenza dire “sei stato elet-
to dai poteri forti”. Ed è violenza - lo ammetto - anche dire che
i sindacati non contano nulla».
Lei con i sindacati in che rapporti è?
«Ottimi. Le ripeto: ad attaccarmi non sono i miei dipendenti, e
neppure Cgil Cisl e Uil, ma
qualche cobas, qualche isolato.
Il problema è che poi certe leggende metropolitane vengono
rilanciate dai social forum e il
clima si avvelena».
Quello che è accaduto a Genova è figlio di questo, di un clima avvelenato?
«Penso di sì. Io sono stato educato ad ascoltare tutti e anche a
cambiare idea, se mi convincono. Ma ho l’impressione che
adesso in Italia si dedichi pochissimo tempo ad ascoltare le
ragioni altrui. Purtroppo la violenza verbale non corre solo on
Bella riconoscenza, lei dirà:
non la fanno neppure parlare
in pubblico.
«Io non rinfaccio niente a nessuno: creare posti di lavoro è un
dovere. La cosa di cui non mi
capacito, la cosa che mi fa stare
male, è che le accuse contro di
me sono false».
Tentazione di lasciare l’Italia?
«Eataly è fatta di soci che hanno rischiato i propri capitali e
non si sono mai distribuiti i dividendi. A marzo apriamo a san
Paolo, a luglio a Mosca. E in Italia ci trattano così. Davvero verrebbe voglia di dire: andiamocene. Ma non mollo. Lo devo a
un sacco di giovani italiani che
cercano un lavoro».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .11
.
U
RUSSIA
LA NUOVA GUERRA FREDDA
Lo scandalo
Putin in trionfo a Mosca
premia “l’amica italiana”
del caso Ca’ Foscari
Burini perse il posto per un riconoscimento a un ministro russo
UFFICIO STAMPA DELLA PRESIDENZA RUSSA
Silvia Burini
(accanto, ieri
con Putin)
a maggio
consegnò
un’onorificenza al
ministro della
Cultura russo
in piena crisi
ucraina
Fu costretta a
dimettersi
da prorettrice
dell’ateneo
Ca’ Foscari
Martedì su «La Stampa»
il caso
LUCIA SGUEGLIA
MOSCA
N
el Giorno dell’Unità Nazionale, ripristinato da
Putin nel 2005 sostituendolo all’anniversario della
Rivoluzione d’Ottobre, e
divenuto dopo i fatti di Crimea un manifesto del neonazionalismo russo, il
presidente russo premia la sua amica
italiana Silvia Burini - licenziata per
colpa di Mosca - in una cerimonia solenne al Cremlino, consegnandole personalmente la medaglia di Pushkin, riconoscimento riservato ai promotori
della cultura di Mosca nel mondo.
Nella sontuosa sala di San Giorgio,
la «donna-scandalo» di Ca’ Foscari, direttore del Centro Studi sulle Arti della
Russia, è seduta accanto al ministro
della Cultura Medinsky: a maggio, in
piena crisi Ucraina, fu costretta a dimettersi da prorettrice dell’ateneo veneziano per aver consegnato proprio a
lui, nazionalista, omofobo, sostenitore
di una «politica culturale di Stato» e
convinto che «la Russia non è Europa»,
una prestigiosa onorificenza, tra polemiche e proteste di accademici e studenti. «Grazie per dire la verità sulla vita della Russia moderna», dice il capo
del Cremlino a Burini e altri sei suoi colleghi. A margine la studiosa si schermisce: «Si è trattato di una vicenda pretestuosa, legata a una situazione interna
di Ca’ Foscari, non era nemmeno un
premio, ma un riconoscimento alle istituzioni nell’anno del Turismo italo-russo, da parte di una piccola università».
Fuori, il centro di Mosca è invaso da
giovani «lealisti», funzionari di partito
e minoranze etniche, in un tappeto di
bandiere russe e striscioni inneggianti
a «Novorossia! Siamo con te», «Russia
e Crimea insieme per sempre», «Non ci
piegheremo! Viva Putin!», il concerto
del cantante sovietico Kobzon appena
1
L’intervista della nuova «Lady Pesc»
Le elezioni nel Donbass
rendono la situazione più
complessa di quanto era prima
Federica Mogherini
YURI KOCHETKOV/EPA
Nazionalisti in piazza a San Pietroburgo, in Russia, per la festa dell’Unità nazionale
tornato da Donetsk. E più in periferia, la
Marcia Russa delle destre estreme, tra
saluti nazi, stendardi zaristi, bandiere
separatiste al grido di «Russia ai russi».
La scenografia sembra perfetta. Ma
Putin non fa l’annuncio che tutti aspettano. «Quest’anno abbiamo dovuto affrontare sfide difficili e la Russia ha dimostrato che è in grado di difendere i
propri interessi nazionali. Nessuna minaccia ci costringerà ad abbandonare i
nostri valori e ideali», dice aprendo il
gran ricevimento in onore della festa,
in un trionfo di oro e stucchi. E ancora,
e prima di sedersi accanto al Patriarca
di Mosca Kirill e dare il via al banchetto: «La sovranità della Russia ha lo
stesso valore fondamentale della libertà e della democrazia».
Un riconoscimento del voto separatista nel Donbass? «Non è necessario. Il
Ministero degli Esteri ha già detto tutto
ciò che si poteva dire, e noi non abbiamo
questo compito», dichiara Dmitri Peskov, portavoce del leader russo. «Sono
elezioni svolte in quelle che si autodefini-
Kiev preoccupata
Trupperusseaiconfini
Poroshenkoinviarinforzi
1 Mentre il presidente ucraino Po-
roshenko rinforza i presidi militari
nelle città dell’Est - Mariupol, Berdyansk e Kharkiv - il segretario generale Nato Stoltenberg avverte che unità militari russe si stanno avvicinando al confine e che «Mosca continua
a sostenere i separatisti con attrezzature e forze speciali». Poroshenko,
infuriato per le «elezioni farsa», che
si sono tenute domenica nelle repubbliche separatiste, ha comunque
assicurato che «rispetteremo il piano
di pace». In risposta al voto di domenica scorsa il governo ucraino sarebbe pronto ad abolire la legge che
prevede uno «statuto speciale» per
alcune aree occupate dai separatisti.
scono repubbliche - nota in tono quasi di- rkel e altri leader europei. O dello scarso
smissorio - e la Russia non è parte in que- sostegno che un’eventuale annessione
sto conflitto». Ma di fronte alla minaccia del Donbass, dopo quella della Crimea,
di un inasprimento delle sanzioni Ue e sembra avere tra i russi. Per Mosca l’ipoUsa contro Mosca, Peskov ribadisce che tesi di un conflitto congelato, basta e
«è illogico incolpare la Russia di destabi- avanza a destabilizzare Kiev in eterno.
lizzare l’Ucraina». Mosca è interessata
Sotto enormi lampadari in cristallo, a
ad avere confini stabili, e per la pace «ha tavola c’è tutta la Russia che conta nella
fatto e farà tutto il possibile». Peskov insi- cultura e nell’arte, leader religiosi e «nuoste per «promuovere il
vi patrioti»: il filosofo
dialogo tra Kiev e i rap- ORGOGLIO NAZIONALISTA Dughin, ritenuto
presentanti di questi
della NovoLo Zar ha difeso la politica l’ideologo
territori». L’Italia con
rossia e del neoimpein Ucraina: «Mogherini? rialismo, chiacchiera
Mogherini alla Ue ha
deluso Mosca sposan- Segue le direttive della Ue» con A. Prokhanov, dido la linea dura su
rettore di un quotidiaUcraina, Russia e sanzioni? «Ormai lei no nazionalista e consigliere di alcuni conon ha più rapporti con l’Italia».
mandanti ribelli, e si fa 20 volte il segno
Cautela, dunque. Dopo aver espresso della croce prima di accomodarsi. Nel
«rispetto» per il voto, la Russia frena nel menù, che ha stampata su l’effigie di
riconoscere le regioni orientali ucraine Kuzma Minin e Dmitry Pozharsky, eroi
come Stati indipendenti. I ribelli da Do- della liberazione di Mosca dagli invasori
netsk si allineano proponendo a Kiev polacchi nel 1612 e simbolo della ricor«dialogo» e lasciando così al governo renza, ci sono granchio, orata, sorbetto al
ucraino la parte del «cattivo». Forse ef- pompelmo, vitello con patate e funghi,
fetto delle telefonate dissuasorie di Me- gelato al cioccolato e vaniglia.
12 .Estero
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Le macerie
Intervista
Ho visto una grande
distruzione ma anche
persone in ricerca
di materiali per rifare
le case: come in Italia
negli Anni Cinquanta
In ascolto
MAURIZIO MOLINARI
INVIATO A SDEROT
l deserto non
uccide il fiore
della vita»: il
cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana,
mormora queste parole sostando con i reporter davanti ai resti dei razzi Qassam caduti sulla cittadina
israeliana di Sderot, dove è
giunto dopo una visita di 24
ore nella Striscia di Gaza,
durante la quale confessa
di essere rimasto colpito
dalle «distruzioni avvenute» come anche dalla «voglia di rinascita della popolazione civile».
«I
Lei ha guidato l’unica delegazione straniera entrata a
Gaza durante 48 ore di
chiusura dei valichi di confine. Che situazione ha trovato nella Striscia?
«A Gaza abbiamo visto una
grande distruzione di edifici,
scuole, ospedali, abitazioni.
Ho trovato un Paese molto
provato ma anche della gente decisa a ricostruire una
vita migliore».
Da cosa lo ha percepito?
«Specialmente dagli sguardi dei ragazzi e dai sorrisi
dei bambini che trasmettono speranza. Ma anche dai
civili che cercano fra le macerie delle grandi distruzioni avvenute qualsiasi oggetto di ferro. È un’immagine
che mi ha ricordato quanto
facevamo noi in Italia negli
Anni Cinquanta. Allora noi
Angelo
Bagnasco
presidente
della
Conferenza
episcopale
italiana
a Gaza
accompagnato dal
patriarca
latino Fouad
Twal
I cristiani
Nella Striscia sono
una piccola comunità
ma importante
Nelle scuole cattoliche
l’80% degli allievi
sono musulmani
ANDRES BERGAMINI/LPJ
“A Gaza macerie e speranza
Ricostruiamo con il dialogo”
Bagnasco, presidente della Cei, nella Striscia: il deserto non uccide la vita
avevamo voglia di ricostruire
come loro esprimono oggi lo
stesso tipo di desiderio».
Con la delegazione Cei, avete
incontrato la comunità cristiana di Gaza: in che condizioni vivono?
«La comunità cristiana a Gaza esprime grande dignità e
abbiamo provato forte vicinanza in occasione della messa celebrata con la gente. È
una comunità numericamente molto esigua ma hanno un
compito importante: la ricostruzione delle coscienze. Così come di contribuire a far ripartire la vita. Basti pensare
che nelle scuole cattoliche
circa l’80 per cento degli
alunni è di fede musulmana.
Siamo andati per aiutare concretamente le comunità cristiane. Continueremo a farlo
sostenendo le opere necessarie per questo territorio che il
patriarca latino Fouad Twal
conosce molto bene».
Che tipo di rapporti vi sono
fra i cristiani a Gaza e le autorità di Hamas?
«Il nostro compito è far prevalere i moderati a scapito degli
estremisti, negli opposti campi. L’incontro avvenuto in Vaticano fra il Santo Padre e i
Siria: frustate e scosse elettriche
RagazzicurdidiKobanitorturatidall’Isis
1 Molti ragazzi tra i 14 e i 16
anni della città curda di Kobane, in Siria, hanno subito per
mesi torture e abusi da parte
dei jihadisti dello Stato islamico
(Isis) che li avevano fatti prigionieri nel maggio scorso. I dettagli sono stati forniti da quattro
dei minorenni intervistati dalla
Ogn Human Rights Watch. Le
guardie che li tenevano in
ostaggio, tra cui vi erano gior-
dani, libici, sauditi e tunisini, oltre a siriani, sottoponevano gli
ostaggi a pestaggi e a volte li
frustavano con cavi elettrici per
ogni genere di comportamento giudicato non appropriato,
oltre che per i tentativi di fuga o
a causa dello scarso rendimento negli studi islamici. I minorenni erano inoltre costretti a
vedere filmati di decapitazioni
compiute dai jihadisti.
presidenti di Israele e Palestina ha trasmesso un messaggio di pace, dialogo e moderazione che molti vogliono raccogliere. Domani porterò al
Santo Padre la parola di questi popoli, che hanno avuto
grande conforto dalla sua recente visita in Terrasanta».
Dopo le macerie di Gaza,
siete venuti qui a Sderot,
una delle città dove i civili
israeliani hanno più sofferto a causa del conflitto combattuto questa estate. Che
cosa tiene assieme queste
due realtà geograficamente
così vicine?
«Questo nostro viaggio è stato un pellegrinaggio attraverso un calvario che prosegue, quello di Cristo attraverso tutte queste terre. Restiamo convinti che il deserto
non riuscirà a spezzare il fiore della vita. La speranza
possibile resta legata alla
possibilità di unire tutte le
forze moderate per allontanare gli estremismi, non sono
in questa zona, ma anche nelle altre della regione».
Proteste
Manifestazioni di
cristiani a
Peshawar
dopo un
assalto a
una chiesa
I cristiani in
Pakistan
sono circa
il 2 per
cento della
popolazione
ASSALTATI IN CASA DA 400 PERSONE, LEI ERA INCINTA
Pakistan, coppia cristiana
trucidata per “blasfemia”
GIORDANO STABILE
Li hanno gettati nella fornace
per la fabbricazione di mattoni dove lavorava da tre anni.
Lui, Shahzad Masih 35 anni, e
la moglie Shama, 30 anni, al
quarto mese di gravidanza.
Tutti e due cristiani. Accusati di aver «profanato» il Corano. Blasfemia, un reato punibile con la pena capitale in
Pakistan, dove le minoranze
vivono in condizioni di intolleranza sempre maggiori.
Shahzad e Shama avevavo
lasciato la città natale di
Clarkabad e si erano trasferiti
in un villaggio del Punjab per
trovare lavoro. Sono stati assaliti da una folla di quattrocento, forse mille persone.
Picchiati a morte e poi bruciati. L’accusa di blasfemia è arrivata, secondo il sito di «Pakistan Today» da uno dei proprietari della fornace che ha
visto alcuni pezzetti di carta
anneriti dal fuoco e li ha scambiati per pagine del Corano.
In realtà, secondo testimoni
del villaggio, Shama aveva trovato alcuni amuleti e formulari
del suocero, sospettato di praticare la magia nera. Li ha buttati nella fornace, ma ha insospettito il proprietario. Che ha
cominciato a diffondere la voce della «profanazione». In un
Paese dove Asia Bibi aspetta
in cella la sua esecuzione, sempre più vicina nonostante le
pressioni internazionali, è bastato un sospetto.
Il linciaggio è accaduto vicino proprio a Lahore, la stessa
città dove l’Alta Corte ha confermato a ottobre la pena capitale per Asia Bibi, madre di
cinque figli, in carcere dal
2009. Mentre ieri Sawan Masih, altro cristiano condannato
a morte per blasfemia, dall’aprile del 2014 nel carcere di
Faisalabad, si è detto «fiducioso» sulla sua liberazione.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Estero .13
Clooney
George aveva
anticipato
una sua candidatura
per i democratici dopo
il matrimonio
con Amal
il caso
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
opo George Clooney, Angelina Jolie. Non è la cronaca dei passaggi sul tappeto
rosso la notte degli Oscar, ma
l’elenco aggiornato delle stelle del cinema che stanno, o
starebbero pensando di buttarsi in politica. Vale la pena
di parlarne, nella notte in cui
si è decisa la composizione
del Congresso americano e le
poltrone di diversi governatori, perché questa frenetica
attenzione per le celebrità
forse fa il paio con il distacco
della gente per la politica tradizionale, e l’insoddisfazione
per la paralisi ideologica che
spinge a cercare soluzioni
fuori dai confini abituali.
Il discorso nasce da un’intervista di «Vanity Fair» con
Angelina Jolie che occupa la
copertina dell’ultimo numero. L’attrice, nota per il suo
attivismo soprattutto nel
settore dei diritti umani, dice
di essere «aperta» ad esplorare nuovi orizzonti. «Quando lavori nel campo umanitario - spiega - sei conscio che
la politica deve essere considerata». Quindi lei sarebbe
disposta a candidarsi, o a ricevere qualche incarico,
«perché se vuoi davvero fare
un cambiamento estremo,
allora hai una responsabilità». Angelina però ha i piedi
per terra, e quindi ha aggiunto: «Onestamente, non so in
quale ruolo potrei essere più
utile. Sono conscia di ciò che
faccio per vivere, e mi rendo
conto che questo potrebbe
rendere meno possibile»
l’impegno in politica.
Solo pochi giorni fa, dopo
l’elegante matrimonio a Venezia con l’avvocatessa Amal
Alamuddin, George Clooney
era stato dato per possibile
futuro presidente degli Stati
LAPRESSE
D
Schwarzenegger
Attore, imprenditore, produttore
cinematografico
ed ex culturista
è stato
il 38° governatore
della
California
AP
L’ex attore
è stato il 40º
Presidente
degli
Stati Uniti
In carica
dal 1981
al 1989
A.MCCONELL/UNHCR/REUTERS
L’attrice Angelina Jolie è ambasciatrice Unhcr
AP
Angelina Jolie ci pensa
“Disposta a candidarmi”
Dopo Clooney un’altra superstar valuta l’impegno in politica
“Se vuoi davvero cambiare le cose devi prenderti la responsabilità”
non quella di fare prima o poi
una scelta politica più attiva.
Non sarebbe un salto senza
precedenti, nella società americana. Inutile ricordare Ronald Reagan, passato dagli
schermi di Hollywood ai vertici con Gorbaciov, mentre
l’America vinceva la Guerra
Fredda. Diversi altri attori e
uomini di spettacolo si sono
prestati alla politica, per l’abilità nel comunicare e il vantaggio che offre la notorietà.
Se poi da tempo sono impegnati su alcuni temi specifici,
la competenza finisce per
unirsi alla fama, rendendo il
salto più facile.
È curiosa però la coincidenza di questo fenomeno con la
disaffezione degli americani
per la politica di professione.
Ieri sera, quando in Italia era
notte, sono arrivati i risultati
delle elezioni di Midterm, dove molti analisti prevedevano
che il Partito repubblicano
avrebbe confermato la maggioranza alla Camera, e
l’avrebbe conquistata al Senato. Se c’era qualche incertezza
sulle dimensioni reali del risultato, non esistevano invece
Catalogna
Madrid vieta
anche il voto
simbolico
GIAN ANTONIO ORIGHI
MADRID
Reagan
Uniti. Anche lui è sempre stato
un attivista, dai diritti umani
in Sudan alla libertà di espressione ovunque, e la sua passione per la politica è nota. I pettegoli hanno visto nella scelta
di sposarsi un possibile segnale di voler cambiare vita, anche
perché Amal sembra fatta per
interpretare al meglio il ruolo
della First Lady. Nel frattempo
le persone vicine a George
hanno smentito qualunque intenzione di candidarsi alla Casa Bianca, perché richiederebbe uno sforzo enorme e distruggerebbe la sua vita, ma
MAS: AVANTI LO STESSO
dubbi sulla disattenzione del
pubblico. I media, infatti, hanno definito quelle di ieri come
«le elezioni di Midterm più costose e meno seguite di sempre». Il problema sta nel fatto
che l’ideologia ha paralizzato
gli Stati Uniti, spaccando
Washington secondo una logica partitica che ha bloccato il
Paese, sul fronte interno come
su quello internazionale. Non
dovrebbe essere così, perché
gli Usa hanno ancora tutti i
numeri per esercitare la loro
leadership, e quindi si finisce
per sognare soluzioni da film.
La Catalogna separatista
non demorde. Nonostante la
Corte Costituzionale abbia
sospeso anche l’«iniziativa
partecipativa» prevista per il
9 novembre, dopo aver già
«bocciato» il referendum indipendentista, il governo di
Barcellona ha ribadito la sua
scelta e ha chiamato alle urne i catalani per un voto simbolico, senza alcun valore effettivo se non quello di diffondere la sua voglia di andarsene dalla Spagna.
L’Alta Corte ha sancito
che l’«iniziativa partecipativa» non è altro che un referendum sotto mentite spoglie perché ripropone le stesse domande: «Vuole che la
Catalogna diventi uno Stato?» e «Se sì, vuole che questo Stato sia indipendente?».
«L’indipendenza della Catalogna è qualcosa che riguarda tutto il popolo spagnolo come titolare della sovranità nazionale», spiegano i magistrati. Il governo popolare (centro-destra) continua a insistere, come ha fatto la vice-premier Santamaría, che «nessun governante può decidere
se adempiere o no alle legge».
Intanto Madrid ha spedito
mille agenti anti-sommossa
in Catalogna, in vista del voto
che dovrebbe celebrarsi in
1.327 locali pubblici gestiti da
volontari. Secondo l’ultimo
sondaggio della Generalitat,
il 64% dei catalani voterebbe
a favore del primo quesito
(«Vuole che la Catalogna sia
uno Stato?») ed il 76,9% direbbe sì anche al secondo
(«Vuole che questo Stato sia
indipendente?»).
Le storie
Yamazaki al top
L’ambasciata a Londra
Scoziaumiliata
ilmigliorwhisky
ègiapponese
CoreadelNord
“aporteaperte”
nelnomedell’arte
VITTORIO SABADIN
Sono tempi difficili per la
Scozia. Il referendum sull’indipendenza non è passato, la
crisi è pesante e nemmeno il
whisky è più quello di una
volta. Jim Murray, l’autore
della «Whisky Bible», che ne
beve mille bicchieri all’anno
per lavoro, ha sentenziato
che il migliore single malt del
2014 è prodotto in Giappone.
Un’onta senza pari per le distillerie delle highlands che si
incontrano a decine percorrendo le brughiere scozzesi,
nessuna delle quali si è classificata nei primi tre posti.
Il miglior whisky del mondo è lo Yamazaki Sherry
Cask 2013, del quale sono
state prodotte 16 mila bottiglie, in vendita a circa 200
euro. Lo distilla Suntory, una
casa fondata nel 1923 da
Shinjiro Torii, diventata nel
corso del tempo una raffinatissima produttrice di single
malt. L’orzo maltato che uti-
NICOLA BUSCA
LONDRA
Morbido
Il whisky
Yamazaki
è fatto con
malto scozzese
ma l’acqua
purissima
lo rende
particolare
AFP
lizza arriva dalla Scozia, ma
nel procedimento viene usata
meno torba. L’acqua purissima del Giappone e aromi fruttati naturali rendono lo Yamazaki estremamente morbido,
una caratteristica apprezzata, ma che non è certamente
nel dna degli scozzesi e delle
loro bevande.
Il colpo all’immagine è fortissimo. Nel 2012 l’Old Pulteney’s 21 si era classificato primo e così aveva fatto nel 2013 il
Glenmoragie Ealanta. In Scozia si produce whisky dal
1400: la «uisge beata», termine gaelico per «aqua vitae» è
NICOLA BUSCA
L’ambasciata della Corea del Nord a Londra
stata per secoli utile nelle battaglie e contro il freddo, e una
grande compagna - per chi
non ne abusava - nelle serate
davanti al camino.
In molte regioni come lo
Speyside c’era tanto orzo e
tanta acqua pura che bastava
metterli insieme per creare
una grande tradizione. Ma se
Murray non si è sbagliato arrivando al millesimo bicchiere,
qualcosa deve essere successo. «Bisogna ritrovare l’umiltà» ha sentenziato. Il che vuol
dire non restare vittima del
proprio successo, rinunciando
alla qualità per fare più soldi.
«Donna con borse della spesa
che scatta una foto alla National Gallery». Non è certo il titolo che il pittore nordcoreano
Kim Hun sceglierebbe per la
sua opera, ma rende l’idea del
modo in cui il pittore concepisce il prototipo ideale di «turista occidentale da museo». Il
quadro, un olio realizzato in occasione della visita a Londra del
«Mansudade Art Studio» di
Pyongyang, è esposto nell’ambasciata nordcoreana di Gunnersbury Avenue, nella parte
occidentale della città. La mostra – nella quale sono esposte
le opere di altri tre artisti – continuerà fino al 7 novembre.
È la prima volta che le porte
dell’ambasciata si aprono al
pubblico, e l’obiettivo è quello di
avvicinare all’Occidente la cultura di uno dei Paesi più misteriosi al mondo. «Oltre ad essere
organizzata nella settimana
dell’arte asiatica – ha spiegato il
curatore e storico dell’arte so-
NICOLA BUSCA
L’opera di Kim Hun in mostra
vietica David Heather –, la mostra è un’occasione per avviare
uno scambio tra le nostre culture e mostrare che la Nord Corea non è un Paese così chiuso
come sembra». Oltre alle opere
di Kim Hun, nella piccola villetta a schiera di Gannesbury Avenue, nel cui giardino campeggia
la bandiera nazionale (unico
elemento che la contraddistin-
gue dalle altre) – sono ospitati
anche i quadri di Jong Pyong
Jin, Ho Jae Song e Hong Son Il.
Quest’ultimo ha deciso di raffigurare due momenti decisamente lontani l’uno dall’altro.
Il primo cattura l’opera di
Paul Cummins realizzata con
più di 800 mila papaveri di ceramica per celebrare i 100 anni
dalla fine della Grande Guerra
(ogni fiore rappresenta un soldato britannico morto nel conflitto); il secondo mostra due
ragazze sorridenti su di un muretto a Westminster. È quello
che per Hong Son Il – che in
passato è stato anche a Roma e
di cui ricorda «il talento degli
architetti che hanno costruito
la città» – rappresenta l’Occidente in generale: «Tanta storia e persone sorridenti. E volontà di pace e non di guerra».
«Devo dire, però – aggiunge
sorridendo –, che in Corea del
Nord mi sento più libero. Le
barriere linguistiche non mi
permettono di comprendere
molto di questo Paese».
14 .Cronache
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Intervista
GRASSO: CHI SA PARLI
Caso Cucchi
Il presidente
del Senato
riceve i familiari
ELENA LISA
TORINO
ROMA
a rabbia dei laureati in Medicina davanti al caos del
primo concorso
nazionale per le
scuole di Specialità, non si
comprende se non si chiarisce il percorso comune - e obbligato - degli studenti.
A 18 anni test per l’accesso
all’Università. Laurea e poi
esame di Stato per l’iscrizione all’albo dei Medici. Se ci si
ferma qui si vive in un limbo
che lascia disoccupati. È consentito fare prelievi, guardie
mediche e sostituire i dottori
di base. Stop. Per sperare in
un posto bisogna andare oltre, fare un altro concorso quello del caos per intenderci - e aggiudicarsi una borsa
di Specialità: cinque anni di
pratica negli ospedali pubblici e di teoria universitaria.
Solo a 30 anni, dodici dopo il
primo esame, può scattare la
cacciaallavoro.Cacciachesempre più spesso porta all’estero.
«E’ evidente - commenta Gianmaria Ajani, rettore dell’Università di Torino e del dipartimenti di Medicina tra i più autorevoli in Italia – che bisogna ripensare tutto. Questo concorso
è stato un episodio disgraziato».
L
Disgraziato?
«C’è un altro modo per definirne l’esito? È stato un sintomo, come la febbre, di poca
salute dell’intero sistema».
D’accordo il sistema, ma
restando sulla tentata riforma?
Improvvisamente è mancato
Antonio Bottacin
pensionato La Stampa
anni 78
Lo annunciano: moglie Lena Petiti, igli Mirella, Gianni e famiglie, parenti
tutti. Funerale in Sanfrè giovedì 6 novembre ore 10,30 parrocchia SS. Pietro e Paolo.
– Sanfrè, 4 novembre 2014
Gruppo Verrua - Bra
Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, il
Direttore Generale, i Dirigenti e i dipendenti tutti dell’Editrice La Stampa
S.p.A. partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa dell’ex dipendente
Antonio Bottacin
– Torino, 4 novembre 2014
I Seniores La Stampa ricordano il caro
COLLEGA.
“Beati i miti, perchè
avranno in eredità la terra.”
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Gian Piero Testa
antiquario
Lo annunciano con immenso dolore
la moglie Elena Sapienza, le iglie Susanna con Alessandro, Arianna, Alice
e Soia, Laura con Vittorio e Alessia, la
sorella Linda con Mario, parenti tutti.
S. Rosario mercoledì 5 ore 18,45 e Funerali giovedì 6 ore 10 parrocchia B. V.
delle Grazie, Crocetta.
– Torino, 3 novembre 2014
Genta dal 1848 - Torino
Franco e Ester Gonella partecipano al
dolore di Elena, Susanna e Laura.
Gli amici Michele, Michi, Ugo, Guido
ed Enrico ricordano con affetto GIAMPI
e sono vicini a Elena e famiglia.
Cristianamente è mancato
Caos di competenze
Delle borse di specialità
si occupano tre ministeri,
con i risultati che abbiamo visto:
ognuno va per conto proprio
Dopo il caos alle prove, gli studenti aspettano l’esito degli esami
Gianmaria Ajani
“Test di Medicina
Il governo si metta da parte
e lasci fare agli Atenei”
Torino, il rettore: “Bisogna ripensare tutto”
per non illudere centinaia di
laureati. Al concorso contestato
hanno partecipato più di 12mila
studenti. Le borse sono 5mila».
Due laureati su tre, quindi, a
una specialità non arriveranno mai. C’è una ragione?
«Lo dicevo all’inizio: la gestione a tre non funziona.
Delle borse di Specialità si
occupano il ministero dell’Economia, quello della Sanità e dell’Istruzione».
L’impressione è che ognuno
vada per conto suo?
«È l’impressione».
«Abbiamo voluto fare gli americani senza stare in America:
trasformare un concorso gestito localmente dagli Atenei
in un test nazionale è una buona idea. Ma prima devi essere
certo di poterla sostenere».
no paratie tra una postazione
e l’altra, per esempio».
E così, sempre per esempio, si
puòcopiareeiltestpuòdiventare di gruppo. Sono molte le
testimonianze al riguardo...
«Una strategia è necessaria.
La popolazione invecchia: servono geriatri, oncologi. Bisogna investire nei servizi e nell’assistenza paramedica».
Il ministero dell’Istruzione in
cosa non è stato capace?
Ma quando dice che bisogna
cambiare tutto, ha anche in
mente una direzione?
Investire così, genericamente?
«Per niente. La formazione deve restare in mano agli Atenei.
Il ministero della Salute piuttosto deve far altro per gli studenti: assicurare un lavoro, un
futuro. E non lo sta facendo».
“Il tuo coraggio nell’affrontare tanta sofferenza
ci è insegnamento e guida per sopportare la tua
mancanza.”
Ezio, Rita, Micol e Clara abbracciano
forte Elio e mamma nel ricordo di
PAOLO.
«Non ha valutato che non tutti gli Atenei hanno aule informatiche adattabili, oltre alla
didattica, agli esami. Manca-
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Teresa Grosso
ved. Roetto
La famiglia ringrazia il dott. Guido
Parvis, tutto il personale medico e infermieristico del prof. Saglio, Daniela e
Mariana per la sollecita ed amichevole
assistenza. Non iori ma offerte alla
comunità di S. Egidio Piemonte Onlus.
S. Rosario giovedì 6 corr. ore 18,45
parrocchia Crocetta. Funerali venerdì
7 ore 10,30 parrocchia di Cocconato
d’Asti.
– Torino, 5 novembre 2014
O.F. Domus - Torino
“Vivere nel cuore di chi
resta è non morire mai.”
E’ mancato
Carlo Morrone
Maresciallo Maggiore
dei Carabinieri
Aiutante di Battaglia
Cavaliere del Lavoro
L’annunciano con dolore la moglie
Lucia, le iglie Damiana e Corrada, i
generi Francesco e Claudio, la nipote
Chiara. S. Rosario il 5 alle ore 18 parrocchia N.S. del S. Cuore di Gesù dove
saranno celebrate le Esequie il 6 alle
ore 14,30. La presente è partecipazione e ringraziamento.
– Torino, 4 novembre 2014
Improvvisamente è mancata
Elena Pandoli Alberici
ved. Munno
Con immenso dolore lo annunciano
Marcella e Marina con Marcello e Stefano, gli adorati nipoti Matilde e Riccardo. Esempio di forza e dolcezza ci
guiderai per sempre.
– Torino, 3 novembre 2014
«Non mi stupiscono».
«Sì:laprogrammazionedeibisogni
di formazione medica. La gestione
atredeiministerinonfunziona».
Dopo lunghe sofferenze è mancata
all’affetto dei suoi cari
Elsa Maria Vigna
in Barutello
anni 76
L’annunciano: il marito Oreste, i igli Lorella, Ivano con Elena, Isa, Ezio;
Wilmer con Roberta, Giada, Alex; Valerio con Angela, Soia, Giorgia, sorelle, cognata, nipoti e parenti tutti. I
Funerali avranno luogo in San Pietro
di Coassolo, giovedì 6 novembre alle
ore 14,30 dall’abitazione Case Michel
104. Il presente è partecipazione e ringraziamento.
– S. P. di Coassolo, 3 novembre 2014
O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè
Dopo una lunga vita felice circondato dall’affetto dei suoi cari, si è spento
serenamente
Maggiorino Perino
di anni 96
La moglie Mariuccia, i igli Nicoletta,
Claudia, Alberto, i nipoti tutti e famigliari ne danno il triste annuncio. Si
ringrazia tutto il personale della residenza Seniores di Pino Torinese, per le
amorevoli cure prestate. Funerali giovedì 6 novembre corr. alle ore 10 parrocchia di Cavoretto, Torino. Santo Rosario mercoledì 5 ore 18 in parrocchia.
– Torino, 3 novembre 2014
Le famiglie Turatti e Asberto sono vicine, con tanto affetto, a Mariuccia,
Alberto, Claudia e Nicoletta.
Titti, Lorenzo, Claudia e Gaia con Billa,
Giorgio e le loro famiglie sono affettuosamente vicini a Maria, Alberto,
Claudia e Nicoletta.
E’ mancato
Ciao ELENA, nei nostri cuori sempre.
Marisa e Gino.
Rosanna Bechis e famiglia sono vicini a
Marina e Marcella per la perdita della
loro cara MAMMA.
Giovanni Grella
anni 81
L’annunciano: il fratello Giuseppe con
la moglie Giuseppina Gennero, il nipote Giacomo, parenti tutti. Funerali in
Torino giovedì 6 alle ore 10 parrocchia
San Pio X, Falchera. Tumulazione Cimitero di Borgaro Torinese. Il presente è
partecipazione e ringraziamento.
– Torino, 1 novembre 2014
O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè
ALESSANDRO DI MARCO
/ANSA
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Silvia Rossella
in Tealdi
Lo annunciano il marito Vittorio, la
nipote Paola con Riccardo e Vittorio,
parenti tutti. Funerale giovedì 6 novembre ore 9 parrocchia San Leonardo
Murialdo.
– Torino, 5 novembre 2014
Tommaso Pietrantonio
anni 79
Addolorati lo annunciano la moglie
Luciana Rainero, i igli Marco e Cristina con famiglie, parenti tutti. Cerimonia di Commiato venerdì 7 novembre
ore 11,50 Tempio Crematorio Cimitero
Monumentale di Torino.
– Torino, 4 novembre 2014
O.F. Antares - tel. 011.7790163
La Saet ascensori ed i dipendenti si associano al dolore della famiglia per la
perdita del caro
Tommaso Pietrantonio
– Torino, 4 novembre 2014
E’ possibile prevedere le necessità della società futura?
«Niente affatto. Il ministero,
una previsione numerica a 20
anni, è in grado di farla. Ipotizzare un tetto è indispensabile
Si è unita in cielo all’adorato papà
Giulio l’anima bella di
Pierpaolo Porporato
IlministrodellaSalute,Beatrice Lorenzin, la pensa come
lei: le scuole di formazione
che coincidono con l’ingresso
nel mondo del lavoro devono
essere gestite da un solo dicastero. Il suo. E’ d’accordo?
Gilberto, Gabriella, Gianluca, Monica
e Alessandra Ambrosio partecipano
all’immenso dolore di Lina, Elio e famiglia per la prematura scomparsa
dell’amato PIERPAOLO.
di anni 51
Lo piangono con tanto amore la mamma Marta Costamagna, il fratello Elio
con Zaira, le affezionate cugine Marisa
e Simona con le loro famiglie, l’amico
caro Sergio e la cara Cristina. Un ringraziamento particolare al sig. Franco
D’Andrea che ha seguito il nostro Paolo passo per passo nel suo calvario.
Perenne riconoscenza all’amico prof.
Baracchi e al dott. Monaco e signora
per le attenzioni e le cure prestate. S.
Rosario mercoledì 5 novembre ore 19
presso la parrocchia S. Margherita in
Torino, strada San Vincenzo 146. Funerale giovedì 6 novembre ore 9,30
presso la medesima parrocchia. La
cara salma proseguirà per la tumulazione al Cimitero di Orbassano alle
ore 11.
– Torino, 4 novembre 2014
Caro PAOLETTO, insieme abbiamo giocato, lavorato, bisticciato, scherzato. Il
ricordo è di grande tenerezza. Un abbraccio, Marisa.
Ciao PAOLO, ricevi il nostro abbraccio,
ti ricorderemo con affetto e rimpianto. I cugini Giuseppe, Annamaria, Michele, Federico.
Ciao PAOLO, ti ricorderemo sempre. I
cugini Maria Teresa con Angelo Carola
e Roberto, Maria Grazia con Roberto
Chiara e Soia, Anna con Vittorio e
Maria.
Il tuo sole non tramonterà più e sarà
una lunga estate. Ciao PAOLO. Simona, Gigi, Marco, Sveva e Beppe.
Luigi e Misa Quaranta con la famiglia
e tutti i collaboratori dello studio partecipano al lutto che ha colpito Elio e
la mamma per la perdita di
Paolo Porporato
– Torino, 4 novembre 2014
Maria Teresa Lavazza e Piera Fusco
partecipano al dolore di Lina e famiglia per la perdita di PIERPAOLO.
Siamo vicini a Lina ed Elio per la perdita di PAOLO. Era un amico fraterno,
sarà sempre nei nostri cuori. Giulio,
Daniela e Federico.
Improvvisamente è mancato all’affetto dei suoi cari
Elio Vicinanza
titolare dell’Eurocarrozzeria
Torino
Lo annunciano la moglie Rosetta, i
igli Daniele, Angela e Luca con le rispettive famiglie. Per orario Funerale
telefonare dopo le ore 18 al numero
335.7220952.
– Avigliana, 4 novembre 2014
Dopo una lunga vita dedicata agli
altri, si è spento serenamente
Francesco Scardulla
già Procuratore Capo
della Repubblica di Torino
Lo annunciano con profondo dolore i
igli Silvio e Giorgio con le rispettive
famiglie. I Funerali si svolgeranno giovedì 6 novembre alle ore 10 nella parrocchia di San Giuseppe di Priaruggia
in viale De Geneys. La presente quale
partecipazione e ringraziamento.
– Genova, 4 novembre 2014
O.F. Ferrari - Genova
E’ mancato
Bruno Soffredini
Fulvio Gianaria e Nicola Gianaria partecipano al grande dolore dell’amico Elio per la perdita del carissimo
PAOLO.
Gabriele Capello, i soci e i collaboratori dell’agenzia UnipolSai GerbidoStatuto partecipano al lutto.
I Notai Marocco, Ganelli e Insabella,
con tutti i collaboratori partecipano
commossi al lutto della famiglia per la
prematura scomparsa di
Pierpaolo Porporato
– Torino, 4 novembre 2014
Con immenso dolore ci stringiamo a
zia Marta, Elio e Zaira e con loro piangiamo la perdita del caro PIERPAOLO.
Beppe, Franca, Vittorio, Simone, Rossella, Beatrice e nonna Rina.
La ricerca della verità su
Stefano Cucchi - morto a 31
anni dopo essere stato arrestato per spaccio - annovera
un nuovo importante alleato.
Il presidente del Senato Pietro Grasso lancia un appello:
«Ci sono dei rappresentanti
delle Istituzioni che sono certamente coinvolti in questo
caso. Quindi, chi sa parli. Che
si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, perché lo Stato non può
sopportare una violenza impunita di questo tipo».
A margine di una cerimonia per la Festa delle Forze
armate - ieri mattina a Bari la seconda carica dello Stato
si schiera accanto alla famiglia di Stefano. E in serata ha
annunciato che oggi riceverà
i genitori del giovane e la sorella Ilaria.
«Intanto - puntualizza
Grasso - è doverosa e giusta
la solidarietà alla famiglia
della vittima di violenza. Devo dire che la violenza non
può far parte della dignità di
uno Stato civile, soprattutto
quando viene da rappresentanti delle istituzioni». E ancora: «Noi speriamo di continuare a cercare la verità, nonostante ci siano state delle
sentenze che non hanno saputo o potuto trovarla. Pensiamo che bisogna continuare su questa strada dando la
massima solidarietà ai famigliari delle vittime».
Mario Boidi, Massimo Boidi, Fabio Pasquini, i collaboratori ed i dipendenti
dello studio Boidi partecipano al lutto
della famiglia Porporato, per la perdita del caro PIERPAOLO.
di anni 94
Lo ricordano i igli Daniele e Sergio
con le rispettive famiglie. Funerali
giovedì 6 novembre ore 11 presso
parrocchia S. Nazario, Villarbasse. S.
Rosario mercoledì 5 alle ore 20,30 in
parrocchia.
– Moncalieri, 4 novembre 2014
O.F. Requiem - tel. 011.6821010
ANNIVERSARI
1997
Sempre ti ricordiamo con immensa nostalgia. Santa Messa sabato 8
novembre ore 18,15 parrocchia San
Giorgio.
2007
L’avv. Italo Pernice assieme ai propri
collaboratori partecipa commosso nel
ricordo penetrante del cav. Giulio, al
dolore della madre, del fratello e dei
loro familiari per la perdita dell’amato
PAOLO.
Ciao PAOLO. E’ stato facile volerti
bene, impossibile sarà dimenticarti. I
tuoi amici Marialuisa e Sergio.
Casale Giovanni, Marisa, Giorgio, Enrica partecipano all’immenso dolore
della famiglia Porporato.
L’avv. Enrica Casale si unisce al cordoglio dei famigliari per la scomparsa di
PIERPAOLO.
2014
Pier Carlo Minetti
5 NOVEMBRE
2014
Danilo Pavani
Sempre.
– Torino, 5 novembre 2014
2013
6 NOVEMBRE
2014
Ada Raineri Mosca
Lo studio Casale prende parte al lutto
della famiglia Porporato.
Sempre con noi. Consuelo, Micaela,
Federica e le loro famiglie.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Cronache .15
.
La parabola del direttore tifoso
Inviato
Al Tg1
L’azzardo
Il suo Tg4
Scandalo Ruby
Negli Anni 60 sposa la figlia
del vicepresidente Rai e per 8 anni
fa l’inviato in Africa per il Tg
Dopo aver condotto il Tg1 per 5
anni dal 1976, ne diventa
direttore nel 1981
La Rai lo allontana perché
coinvolto nell’inchiesta sulle
bische clandestine (poi assolto)
Finito a lavorare per Fininvest,
lega il suo nome al Tg4 che
condurrà per oltre 20 anni
Nel 2013 viene condannato insieme
a Lele Mora e Nicole Minetti per
favoreggiamento della prostituzione
FedecacciatodaMediasetperdecasaelavoro
Il Biscione dopo l’inchiesta sul ricatto con i fotomontaggi: stop alla superconsulenza da 27 mila euro
Personaggio
PAOLO COLONNELLO
MILANO
na raccomandata
di poche righe datata il 30 ottobre
scorso ed Emilio
Fede è stato licenziato di nuovo da Mediaset. Per sempre, si direbbe. E
da un giorno all’altro, visto
che la decisione unilaterale
dell’azienda è stata immediatamente esecutiva a partire
dal 31 ottobre.
Un licenziamento a quattro
stelle che racconta come in realtà si erano accomodate le
cose tra l’ex direttore del Tg4
e Mediaset dopo la sua prima,
clamorosa, cacciata avvenuta
il 28 marzo del 2010: giorno in
cui, prima di asserragliarsi altre 24 ore nel suo ufficio, Fede
mostrò a un imbarazzatissimo capo dell’ufficio legale, Pasquale Straziota, il fotomontaggio del direttore generale
dell’informazione del gruppo,
Mauro Crippa, in compagnia
di un transessuale. Tre mesi
dopo però, il giornalista, per
intercessione di Silvio Berlusconi, riuscì ad ottenere un
nuovo contratto. Un trattamento principesco, senza
dubbio, considerato che, nonostante l’intesa prevedesse
una collaborazione editoriale,
Fede da allora non è mai più
riapparso in video: «Eppure
ho presentato almeno 70 proposte. Ma niente, non mi hanno mai nemmeno risposto...»,
si lamentava qualche giorno
fa. «Con la presente…» infatti,
U
Fede non solo perde lo stipendio di 27 mila euro («lordi, eh?»)
mensili che percepiva da almeno tre anni ma anche la lussuosa casa di Milano Due, il pagamento delle bollette di luce, acqua, gas e telefono, i due autisti,
la segretaria, l’ufficio. Mancano
giusto i dischi di Little Tony, come cantavano Jannacci e Fo in
«Ho visto un Re…» e poi si può
dire che Emilio Fede, 83 anni, è
stato ridotto sul lastrico.
Si fa per dire, ovviamente, visto che ora comincerà a percepire una pensione notevole rispetto agli standard normali.
Unica concessione del Biscione: potrà rimanere nella sua
abitazione fino alla fine di novembre, in modo di avere tempo per cercarsi un’altra casa.
Fede insomma torna a perdere
tutto. E per un giocatore del suo
calibro, è una sconfitta cocente
che non intende commentare.
Almeno con noi de La Stampa:
«Cosa volevi che facessero? Dopo quello che avete scritto!». Il
lussuoso contratto sarebbe comunque scaduto a giugno. Ma
in questo modo, la revoca è definitiva e arriva tra l’altro a pochi
giorni dalla sentenza d’appello
per il processo Ruby due, dove
Fede è stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione.
La missiva, a nome del consiglio
d’amministrazione della società
di Rti, viene giustificata con la
notizia dell’inchiesta della Procura milanese in cui Emilio Fede, insieme al suo ex personal
trainer, Gaetano Ferri, e altre
persone, è indagato per associazione per delinquere finalizzata
alla diffamazione, in relazione ad
alcuni falsi scatti a luci rosse di
un dirigente Mediaset e a dei file
audio in cui si faceva menzione
anche di fotomontaggi ai danni
del presidente del gruppo, Fede-
False fatture
ArrestatoSartori
l’amicodiDell’Utri
1 Natale Sartori, amico di
NEWPRESS
Marcello Dell’Utri e Vittorio
Mangano e coinvolto già in
altre inchieste sulla criminalità organizzata, è stato arrestato ieri insieme ad altre 6
persone per una presunta frode del Consorzio Alma Group.
Secondo le Fiamme Gialle il
consorzio, che aveva vinto
decine di appalti per la grande distribuzione (Esselunga,
Conad, Il Tirreno) avrebbe
evaso 31 milioni di euro e prodotto false fatture per 92 milioni attraverso otto finte cooperative nate con l’unico
scopo di creare il giro di false
fatturazioni. L’indagine, condotta dalla Procura di Milano,
vede 21 persone indagate tra
cui anche un funzionario della Banca Popolare di Milano
che avrebbe omesso le verifiche dell’antiriciclaggio.
Emilio Fede era già stato sollevato dalla direzione del Tg4 nel 2010
Corruzione nella sanità
SanRaffaele,10milioniperusciredalprocesso
1 Dieci milioni di euro per
uscire dal processo. La fondazione San Raffaele ha patteggiato una multa da 1 milione di
euro e altri 9 milioni le sono stati
confiscati nell’ambito dell’inchiesta Maugeri. La fondazione
rispondeva come ente per la
corruzione di cui erano accusati
il suo fondatore, don Luigi Verzé, morto il 31 dicembre 2010, e
il suo braccio destro Mario Cal,
suicida il 18 luglio 2010. Per l’accusa i due avrebbero distratto 9
milioni dalle casse dell’ente darli
al faccendiere Pierangelo Daccò,
considerato il tramite per pagare le tangenti a Regione Lombardia e ottenere delibere favorevoli sui fondi sanità. Nell’inchiesta
indagato anche l’ex governatore Roberto Formigoni.
le Confalonieri. Foto e audio che
il suo ex allenatore tentò anche
di rivendere ad alcuni giornali
sempre, ha raccontato, «su indicazione di Fede». E di cui presto
lo stesso Fede dovrà dare una
spiegazione davanti al magistrato che indaga su questa strana
storia, il pm Silvia Perrucci.
L’ex direttore finora ha spiegato l’esistenza di questo materiale e il suo possesso come il
tentativo di sottrarre dal mercato immagini che avrebbero potuto imbarazzare il gruppo: «Ma
quale ricatto! Io pagai quella foto
e anche 5000 mila euro per il
transessuale che aveva posato e
poi la consegnai a chi di dovere
in Mediaset. E loro mi licenziarono in tronco». Pochi mesi dopo
però, venne firmato il nuovo
contratto reciso due settimane
fa. Materia che adesso è all’esame della Procura dopo la richiesta di esibizione atti operata dalla polizia giudiziaria proprio due
giorni prima della decisione di
Mediaset. La società, che finora
non ha presentato denuncia, ha
però annunciato che è pronta a
costituirsi parte civile contro l’
ex direttore quando l’inchiesta
verrà chiusa.
RACCOLTI 280.000 EURO DALLA FONDAZIONE LA STAMPA-SPECCHIO DEI TEMPI E DAL SECOLO XIX
Genova, primi aiuti agli alluvionati
Le storie di chi
ha perso tutto
ma non intende
arrendersi
GENOVA
Il conto corrente inizia a
riempirsi anche nella casella
delle uscite. Perché finalmente sono stati staccati - e
consegnati - i primi assegni
alle vittime dell’alluvione che
ne hanno fatto richiesta. È
#ilcuoredigenova, l’iniziativa
lanciata dal Secolo XIX in
collaborazione con la Fondazione La Stampa - Specchio
dei tempi con l’obiettivo di dare un contributo - magari piccolo, ma concreto e possibilmente rapido - a coloro che si
sforzano di rialzarsi, spesso
dopo aver perso tutto. La raccolta ha superato i 280.000 euro, metà dei quali raccolti fra i
lettori de La Stampa.
I primi cinque assegni hanno
un importo che oscilla fra i
3000 (il tetto massimo stabilito: nulla, per chi ha avuto danni
per centinaia di migliaia di euro, ma si fa per cercare di dare
una mano a tutti, ed è comunque un contributo) e i 500 euro.
Stefano Vaccaro ha una piccola
azienda di posta privata, La
Nuova Posta, con sede in via
Barabino alla Foce. Ha avuto
danni per oltre 30.000 euro:
«Siamo già riusciti ad aprire
grazie all’aiuto della mia famiglia. Avevamo inaugurato l’attività a marzo, e dopo pochi mesi
abbiamo già avuto questa calamità». Giorgio Olcese ha invece
perso la sua edicola in via Canevari, registrando una perdita
secca di 10.000 euro. «Nel 2011 ricorda - mi era andata bene,
ero riuscito a non subire danni.
Questa volta invece avevo l’acqua a un metro e mezzo di altezza. Ci sono voluti tre giorni di
lavoro per riaprire, aiutato dai
ragazzi, gli splendidi angeli del
fango, e dalla mia famiglia. Non
potevo permettermi di restare
chiuso: questo denaro mi aiuta
a rimettermi un po’ in piedi».
Edoardo Ceccarini è - era? - il
titolare di una ditta idraulica in
via Pontetti a Sturla, una delle
zone delle quali si è forse parlato meno perché distante dal Bisagno, ma comunque devastata. «Avevamo il magazzino racconta la figlia Laura - Ma ormai non riapriremo più: già nel
2011 abbiamo perso tutto. Ora
non so mio padre e mio fratello
cosa faranno, ma certo lì non
torneremo». Mauro Mazza e
Sebastiano Granata hanno due
autofficine. Il primo in via Moresco, a Marassi: «Ci sono voluti quindici giorni per riuscire ad
aprire nuovamente - confida -.
Ringrazio tutti coloro che hanno aiutato. Sono lì da 17 anni, e
purtroppo non è la prima alluvione. In quella zona le assicurazioni non coprono questo tipo
di eventi, e le poche che lo fanno
LAPRESSE
I volontari che spalano fango a Genova
hanno premi che non ci possiamo permettere». Racconta
Granata: «Dal 1992 la mia attività è già stata allagata dieci volte. Cambiare sede? A volte pen-
so che dovrei cambiare mestiere: inizia a diventare faticoso».
Ma la raccolta continua: tutti
possono dare una mano. Anche
con una piccola donazione.
1
16 .Cronache
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
L’autrice della rubrica
il caso
MARIA TERESA MARTINENGO
TORINO
L
a pedofilia mescolata all’omosessualità e presentata come «una delle tante
vie per soddisfare il
diritto al piacere, e persino come metodo pedagogico ammesso dall’Onu». Poi, l’evocazione di documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che prevederebbero alla
scuola materna «la masturbazione a partire dai tre anni per
far sperimentare al bambino
le proprie pulsioni... così da
alimentare l’esperienza omosessuale...». A Rivarolo Canavese, dodicimila abitanti e due
parrocchie, il bollettino parrocchiale è entrato in questi
giorni in tutte le case con tre
pagine dedicate- con questo
tipo di contenuti - al cosiddetto «fenomeno gender».
«L’angolo della riflessione», la rubrica affidata a Cristina Zaccanti, docente di italiano e storia al liceo Botta di
Ivrea, è stata ribattezzata dal
Coordinamento Torino Pride
- che riunisce le associazioni
gay, lesbiche e transgender
DOPO LE POLEMICHE
Le giustificazioni
del parroco: «Stimoliamo
la riflessione sul tema»
subalpine e a cui un attivista
l’ha immediatamente segnalata - «l’angolo della mistificazione e della falsità».
«Le perle - fa notare Alessandro Battaglia, responsabile del Coordinamento - sono
ad ogni riga, orripilanti». Un
altro esempio: «In nome del
diritto del bambino alla pro-
Sono serena
Ho fatto ricerche
approfondite
L’ho letto su internet
e su pubblicazioni
Cristina Zaccanti
Professoressa di liceo
e Sentinella in Piedi
Polemiche a Rivarolo Canavese, vicino a Ivrea, per i contenuti del bollettino parrocchiale
“Ormoni ai bambini
perché l’Onu
li vuole omosessuali”
Le incredibili tesi sul bollettino parrocchiale di Rivarolo
I difensori dei diritti gay: “Manipolazioni allucinanti”
pria autodeterminazione in Inghilterra, ma anche in alcune
scuole italiane, si somministrano ormoni ai bambini affinché,
venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere. All’insaputa delle famiglie
il bambino viene orientato all’omosessualità».
«L’esercizio dell’autrice è
stato a tutto campo. Non ha risparmiato niente. Quando vuole denigrare la famiglia omosessuale e parla di figli di coppie
sterili, arriva ad affermare che
vanno “a vantaggio delle industrie farmaceutiche che producono ormoni per arrestare la
crescita e favorire il cambiamento di sesso”». Quando inve-
ce cita il ddl Scalfarotto e il reato di omofobia, Zaccanti infila
pure la pena della «rieducazione in un campo Lgbt». Per Maurizio Gelatti, segretario del Coordinamento «è un campionario completo di manipolazioni
della realtà». La docente, membro delle Sentinelle in Piedi, il
movimento impegnato in difesa
della famiglia tradizionale e
contro il diritto alla famiglia
delle persone Lgbt, è serena.
«Ho fatto ricerche - spiega - e ho
scritto il mio articolo sulla scorta di documenti che posso trovare in qualsiasi momento, cose
che sono su internet e su pubblicazioni». Anche le citazioni
dell’Oms, quella visione della
pedofilia? «In Australia è così».
La docente si stupisce di essere
al centro dell’attenzione. «Se mi
dimostreranno che ho fatto affermazioni azzardate, chiederò
scusa, vorrà dire che sono stata
ingannata. Ho fatto il punto sulla questione “gender”: non mi
permetto di giudicare gli omosessuali, tra i quali ho molti
amici». Il testo è stato «benedetto» dal parroco che ha dato
voce a Zaccanti perché ospitata
più volte sul settimanale della
diocesi di Ivrea, Il Risveglio, con
interventi sul «gender». «Non
rappresenta opinione mie né
della diocesi, però - dice don
Raffaele Roffino - stimola la riflessione su un tema sul quale ci
sono opinioni diverse».
Il Lotto
ConcorsoN.132-Martedì4novembre2014
Bari
5 2 49 35 39
Cagliari
33 90 66 29 48
Firenze
69 76 53 84 7
Genova
36 81 68 19 30
Milano
65 9 84 63 71
Napoli
42 89 56 53 1
Palermo
78 65 82 32 44
Roma
62 10 66 90 70
Torino
81 46 39 47 20
Venezia
49 89 77 87 21
Nazionale
86 85 78 25 30
SUPERENALOTTO
Combinazione vincente
13 18 23
numerojolly 44
29 58 88
superstar 2
MONTEPREMI 1.264.156,53 €
JACKPOT
36.243.215,52 €
Nessun 6
Nessun 5 +
Ai14 con punti5
13.544,54 €
Ai784 con punti4
244,54 €
Ai26.287 con punti3
14,50 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
2 5 9 10 33 36 42 46 49 53
62 65 66 68 69 76 78 81 89 90
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Del Cambio
.
Società .17
Nuovi italiani
Matteo
Baronetto
(nella foto, in
cucina) in pochi
mesi ha saputo
riconquistare la
stella Michelin
al locale
preferito dal
Conte Cavour
Il Ristorante Del
Cambio è uno
dei pochi della
guida 2015 già
presente sulla
prima edizione
della Rossa
italiana,
datata 1956
Andrea Berton ha
avuto una stella
con il nuovo
locale milanese
che porta il suo
nome: con lui c’è
Haruo Ichikawa
(di Iyo a Milano),
grande novità del
2015: è il primo
chef di sushi
italiano con stella
Damini
Tra le new entry,
la Macelleria
Damini di
Arzignano
(Vicenza), della
stessa famiglia
da quattro
generazioni e ora
gestita dai fratelli
Giorgio e Gian
Pietro Damini
Il sushi e un grande ritorno
le novità della cucina stellata
Guida Michelin 2015: nessun debutto tra i 3 stelle, ma arriva il primo chef giapponese
Tra i tre nuovi piemontesi c’è il torinese Del Cambio che aveva riaperto in aprile
Fatti e
numeri
332
stellati
Sono i locali
italiani con
almeno una
stella Michelin: nel
mondo solo
la Francia ne
ha di più
8
al top
Gli otto
ristoranti
italiani con
3 stelle della
guida 2014
sono tutti
confermati
nel 2015
47
donne
Sulle 110
donne chef
stellate nel
mondo, 47
sono italiane: quest’anno solo
una in più
11
under 35
Tra i 27
nuovi chef
stellati di
quest’anno,
quelli con
meno di 35
anni
ROCCO MOLITERNI
MILANO
N
essuna new entry nell’Olimpo delle tre stelle,
una pioggia di riconoscimenti in Campania e in
Toscana (in queste regioni ci sono tra l’altro gli unici locali che
salgono a due stelle: la Taverna Estia
di Brusciano in provincia di Napoli e il
Piccolo Principe di Viareggio), il ritorno di un locale storico come il torinese
Del Cambio grazie a Matteo Baronetto, l’ascesa fra gli stellati di Haruo
Ichikawa, lo chef del milanese Iyo: si
può sintetizzare così l’edizione 2015
della Guida Michelin, presentata ieri
mattina a Milano.
«Questa - ha ricordato Marco Do, direttore della comunicazione di Michelin Italia - è la sessantesima edizione
della nostra guida. La prima edizione
del 1956 andava dalle Alpi fino a Siena e
aveva un numero di indirizzi non paragonabili ai 6.500 di oggi. Non sono camLE REGIONI
Premiate Campania e Toscana
la Lombardia è ancora prima
ma cresce la ristorazione del Sud
biati nel tempo i nostri criteri di scelta.
Soprattutto non è cambiato il nostro
linguaggio, i nostri simboli e il modo di
segnalare cio che vale ai nostri lettori.
A mostrare come sia cambiato il nostro
Paese si può invece notare come siano
pochi i locali di quella prima guida ad
essere presenti anche nel 2015».
Nel 1956 il locale con più forchette
segnalato a Torino era il ristorante Del
Cambio. Oggi il posto prediletto da Cavour torna agli antichi splendori con la
stella conquistata dal suo giovane chef
Matteo Baronetto. Complessivamente
però, la ristorazione d’eccellenza nel
nostro Paese proprio alla vigilia dell’Expo sembra vivere un periodo di
stasi: a differenza delle ultime due guide (nel 2014 Romito, nel 2013 Crippa)
non ci sono nuovi ingressi fra i tre stelle, che rimangono otto. In compenso
tra le 27 nuove stelle c’e una massiccia
presenza di ristoranti toscani e campani, il che se si somma al fatto che la
Campania è insieme alla Lombardia la
regione con più locali bistellati per sottolineare la tendenza positiva della ristorazione meridionale. Confermata
anche dalle tre nuove stelle siciliane
(perde però l’unica stella la Basilicata
per la morte di Frank Rizzuti). Tra le
curiosità la stella al ristorante nella
Macelleria Damini di Arzignano (Vicenza): da quattro generazioni la macelleria è gestita dalla stessa famiglia.
Il Piemonte pur confermandosi la
seconda regione per numero di stelle,
non brilla particolarmente in questa
edizione. Oltre a Baronetto, conquistano la stella Massimo Mentasti della
Gallina di Gavi e Fabrizio Tesse della
Locanda di Orta rimane a bocca
asciutta quella nouvelle vague di ventitrentenni emersa negli ultimi tempi.
La mantiene Massimo Camia che ha
trasferito il suo locale da Barolo alla
Morra. La perdono il Gener Neuv di
Asti che ha chiuso i battenti e Il Castello di Grinzane, da cui Alessandro Boglione è in partenza.
Dulcis in fundo due note positive.
«L’Italia - dice Mike Ellis, direttore internazionale guide Michelin - con 332
stelle è il secondo Paese più stellato del
mondo. Ma diventa il primo per il numero di donne stellate». Che il nostro
Paese sia cambiato è dimostrato infine
dalla stella a Haruo Ichikawa: nel 1956
era fantascienza pura pensare che un
giapponese grazie al sushi potesse entrare nel gotha dei nostri ristoranti.
Edizione numero 60
Dalle1.000liredel’56allaappgratuita
1 Costava mille lire la Guida Mi-
chelin del 1956 e aveva 178 pagine
contro le 1.400 dell’edizione 2015
(che costa 22 euro). Di strada ne ha
fatta tanta, in questi 60 anni. Quella
prima edizione era limitata a Nord
Italia, dalle Alpi a Siena, ma già la seconda copriva tutto il territorio nazionale. Innanzitutto voleva essere
una guida alberghiera «destinata
agli automobilisti che, sia per affari
che per diporto, percorrono le strade». E negli alberghi si segnalava se
avevano l’acqua corrente oppure no.
Insomma non era ancora la bibbia
per gourmet che è diventata oggi,
tanto che le stelle, croce e delizia degli chef, ancora non comparivano.
Oggi, oltre ad essere cresciuta di pagine, sposa anche le nuove tecnologie e diventa social: nei prossimi giorni sarà disponibile un app gratuita da
scaricare su tablet e smartphone che
permette di avere a portata di mouse
tutti i ristoranti della guida.
«Cerco in incognito
il menu perfetto»
3
domande
a
Sergio Lovrinovich
responsabile guida
Da un anno coordinatore della Guida
Michelin Italia, Sergio Lovrinovich, un
po’ come gli 007, non vuole essere fotografato né partecipa ai talk show per
poter continuare a visitare in incognito i locali da segnalare.
Quali sono i requisiti che uno chef deve avere per poter ambire alla stella
Michelin?
Le visite
«Un insieme di fattori: la padronanza
della materia prima, una personalità
spiccata, la capacità di gestire cotture
e sapori e soprattutto la regolarità nel
tempo. Inoltre non bastano uno o due
piatti a fare un grande chef. Bisogna
stare attenti all’intero menu».
Gli ispettori
della Michelin
non si fanno
fotografare per
poter visitare
in incognito
i ristoranti
Ma questi criteri valgono dappertutto? A volte si ha l’impressione che la
Michelin sia più generosa nei suoi giudizi in Francia che non in Italia, soprattutto per i tre stelle.
«Io mi occupo della guida italiana e
posso assicurare che i nostri giudizi
sono basati, per i locali stellati,
su più d’una visita. Non mi
sembra che la Michelin sia
poco generosa con l’Italia,
visto che questo è il secondo Paese per numero
di stelle al mondo. Noi
sentiamo anche il peso
della
responsabilità:
quando attribuiamo le tre
stelle diciamo che un certo
locale vale un viaggio anche a
persone che magari per mangiare
in quel locale partono da Hong Kong o
dal Giappone».
Dal suo osservatorio com’è la cucina
italiana alla vigilia dell’Expo 2015?
«Direi che il livello qualitativo negli ultimi anni si è alzato, e non solo nei locali
stellati. C’è la capacità di guardare alla
tradizione e di “ripulirla”, dandole nuovo
smalto».
[R.MOL.]
OTTO CAMPIONI
PER UN PAESE
SENZA SQUADRA
FEDERICO F. FERRERO
F
orse è vero che siamo ciò che
mangiamo. E infatti la Guida
Michelin 2015 descrive bene
l’Italia: nulla si muove ai vertici,
malgrado ci siano in terza linea molti giovani di talento che resistono alla tentazione di emigrare; non mancano le personalità geniali ma è latitante la capacità di fare sistema.
Alla domanda su quale sia l’idea
che guida l’alta ristorazione italiana, dai vertici della Guida Rossa rispondono con sicurezza: «Grandi
materie prime». Nessun dubbio, sono le stesse che, con un po’ di fatica,
possiamo trovare ancora sia in casa
e che all’osteria, e che non esistono
con uguale biodiversità in nessun’altra parte del mondo.
Ma qual è l’idea di cucina con la
quale spostare i flussi dei viaggiatori-gourmet verso i nostri ristoranti,
le nostre bellezze artistiche, le nostre meraviglie paesaggistiche? Coagulandosi attorno a un’idea molto
semplice, hanno già raggiunto enormi risultati - con l’aiuto dei rispettivi governi - gli chef spagnoli, nordeuropei, americani.
I nostri otto chef in testa alla classifica hanno cucine molto diverse
tra loro, dove forse l’unico filo rosso
è, in qualche ricetta, il lavoro sulla
«memoria». L’ospite straniero adorerà i bucatini reinterpretati, ma
non potrà godere fino in fondo del
gioco raffinato della citazione né potrà comprendere pienamente l’idea
artistica che sta dietro al piatto
semplicemente perché quel sapore
non fa parte del suo passato come,
presto, purtroppo, non farà più parte del vissuto dei nostri bambini. Gli
spagnoli hanno saputo invece guardare alla tradizione della loro cucina - peraltro meno varia e complessa - per andare nel futuro dove questa tradizione non c’è più come ricordo, ma solo come ispirazione.
Non so quale idea davvero nuova
e moderna potrà trasformare i nostri grandi campioni in una grande
squadra. La mia proposta, non l’unica, non la migliore, discussa recentemente al Salone del Gusto è quella
di valorizzare proprio i nostri sublimi ingredienti tramite una cucina
che si basi sulla leggerezza: cotture
espresse e veloci, eliminazione dei
grassi inutili, riscoperta del brodo,
maggior utilizzo di verdure, porzioni più piccole e menu con una ridotta successione di portate.
Fare sistema in Italia è un passaggio culturale che forse ha bisogno di minor razionalità e di maggior follia. Perché, lo so, è una follia
buttarsi dietro le spalle il nostro solido passato di sapori.
federicofrancescoferrero.com
18 .Società
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Il laboratorio
Il Bosone
Dare la caccia ai segreti della
materia: è la missione del
Cern di Ginevra, il più grande
laboratorio dedicato alla
fisica delle particelle. Nato da
un’idea di Edoardo Amaldi,
oggi conta 21 Paesi membri
e migliaia di scienziati
Prende il nome da Peter
Higgs, «padre» della teoria
che ha previsto l’esistenza
della particella grazie alla
quale esiste la massa. È stata
una scoperta da Nobel, per la
quale sono stati premiati
Higgs e Francois Englert
FABIOLA GIANOTTI ALLA GUIDA DEL CERN
“Io, Lady della fisica,
sogno una scienza
per unire il mondo”
Dopo le celebrazioni per i suoi 60 anni, il Cern
di Ginevra apre le porte alla prima donna per
dirigerlo: è l’italiana Fabiola Gianotti, diventata celebre per la scoperta di una particellachiave del cosmo, il Bosone di Higgs. Per tutto
il 2015 affiancherà l'attuale direttore generale, Rolf Heuer: sarà un periodo molto intenso.
Intervista
BARBARA GALLAVOTTI
GINEVRA
C
on una rapidità
che ha stupito tutti, il Consiglio del
Cern ha preso la
decisione ed eletto il nuovo Direttore generale: Fabiola Gianotti, la ricercatrice-icona della fisica
mondiale, se non addirittura
della scienza. La discussione
finale sembra essere durata
appena 15 minuti, dalle 9,30
alle 9,45, e lei, con l’ironia che
la contraddistingue, avrebbe
commentato in un sms: «Già
fatto?». Eppure la decisione
era tutt’altro che scontata.
Fino a quest’estate in molti
avrebbero scommesso su un
Direttore inglese, ma come
spesso avviene le certezze
dei «bene informati» sembrano fatte per essere smentite.
E infatti ad agosto la commis-
sione incaricata di segnalare al
Consiglio del Cern i candidati
più adatti ha proposto una rosa
di tre nomi: l’olandese Frank
Linde, l’inglese Terry Wyatt e,
appunto, Fabiola Gianotti. La
decisione finale dunque è rimasta aperta fino all’ultimo.
Professoressa,neigiorniincui
lei diede l’annuncio del Bosone di Higgs, ci disse che difficilmente avrebbe potuto vivere un’emozione paragonabile nel corso della sua vita. Si
è ricreduta?
«Una scoperta per uno scienziato è un’emozione unica.
Quella di oggi è sicuramente
diversa, ma in effetti è molto
speciale».
Qual è l’aspetto della sua visione del futuro del Cern che
ha più convinto il Consiglio?
«I miei sforzi si concentreranno nel far sì che il Cern mantenga un ruolo di primo piano
in campo scientifico, tecnologico e didattico e che continui a
essere un luogo in grado di unire scienziati di tutto il mondo.
Dal punto di vista scientifico la
nostra missione è cercare risposta alle domande fondamentali sulla natura dell’Universo. Molte rimangono aperte: non sappiamo cosa sia la
materia oscura, che pure rappresenta quasi un quarto della
In primavera, infatti, rientrerà in attività l’acceleratore «Large Hadron Collider». Con la
Gianotti è la terza volta di un italiano alla guida del più importante laboratorio di fisica del
mondo: il Nobel Carlo Rubbia è stato il primo,
dal 1989 al 1994, seguito cinque anni dopo da
Luciano Maiani.
materia nel cosmo, e neppure
perché nell’Universo sia quasi
assente quella forma di materia chiamata “antimateria”».
LascopertadelBosoneèstato
un momento di trionfo per i
fisici: il Cern potrà mantenere
il ruolo di primo piano che ha
avuto in questi anni?
«E’ stato un punto di arrivo,
ma anche di partenza, perché
nella conoscenza ogni avanzamento non fa altro che aprire
nuove prospettive. Abbiamo
appena iniziato a sfruttare il
potenziale degli strumenti
straordinari di cui dispone il
Cern, come l’acceleratore Lhc.
Naturalmente i risultati a cui
arriveremo dipendono in
buona parte dalla Natura,
cioè dalle caratteristiche di
ciò che dobbiamo scoprire.
Ma di certo non smetteremo
di lavorare all’aspetto tecnologico degli strumenti, in modo da migliorarli. A motivarci, del resto, è anche il fatto
che ciò che sviluppiamo ha,
spesso, applicazioni in altri
campi, come la medicina».
Il Cern è nato come un laboratorio europeo, ma accoglie
ricercatori di tutto il mondo.
Diventerà ancora più mondiale?
«Senza dubbio e per vari motivi. Le nostre ricerche sono così
15
minuti
È stato
il tempo
record
del Consiglio
direttivo
del Cern
per la scelta
finale
di Fabiola
Gianotti
come
Direttore
generale
CAMILLO BALOSSINI/ANSA
Una donna ai vertici mondiali della scienza
Nata a Roma nel 1962 da padre piemontese e madre siciliana, Fabiola Gianotti
ha studiato fisica all’Università di Milano. Dal 1987 lavora al Cern ed è stata
coordinatrice di «Atlas», l’esperimento che ha fornito i dati per la scoperta del
Bosone di Higgs: è stata lei ad annunciare la notizia il 4 luglio 2012
complesse che non basta più
unire le risorse di una sola regione del mondo, sia dal punto
di vista intellettuale che da
quello economico: occorre uno
sforzo globale. Inoltre ciò che
ha sempre reso speciale il Cern,
e una delle ragioni del suo successo, è il fatto di essere un luogo dove chiunque ami la conoscenza può sentirsi a casa».
Lei sarà il primo Direttore
donna e una delle pochissime
donne a ricoprire un simile incarico nella fisica. La sorprende questa scelta?
«In un certo senso trovo naturale che questo sia avvenuto al Cern. Il nostro laboratorio è un luogo che celebra la
diversità e che ha una totale
apertura verso tutte le diffe-
renze, non solo di sesso ma
anche di età, etnia, religione,
tradizioni. Ricordo poi che in
questo momento è una donna anche il Presidente del
Consiglio, la scienziata polacca Angieszka Zalewska».
E’ un po’ preoccupata per la
sfida che la aspetta?
«Ho molto da imparare, ma anche molte nuove energie».
19
SCIENZA&DEMOCRAZIA
COMPLESSITÀ
MEDICINA
TUTTOSCIENZE
Il premio
che fa tornare
i cervelli
in fuga
Viaggio
meraviglioso
nel cervello
iperconnesso
“Da un gene
il farmaco
contro
le leucemie”
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
BECCARIA PAGINA 20
PANCIERA PAGINA 21
ARCOVIO PAGINA 22
.
1
NUMERO 1626
A CURA DI:
GABRIELE BECCARIA
REDAZIONE:
CLAUDIA FERRERO
GIORDANO STABILE
[email protected]
www.lastampa.it/tuttoscienze/
tutto
salute
SCIENZE
...
&
P
PAOLO VINEIS
IMPERIAL COLLEGE - LONDRA
FONDAZIONE HUGEF - TORINO
L’
CURT HABRAKEN/THE MOUNTAIN PRESS/AP
Di globalizzazione
adesso si può anche morire
La salute dell’umanità sempre più a rischio: come affronteremo le future pandemie
confini. Le epidemie ai tempi
della globalizzazione» (Codice)
- è essenzialmente politico, ma
interamente basato su osservazioni scientifiche. La tesi di fondo è che, come la globalizzazione dell’economia e le sue distorsioni finanziarie hanno creato
grandi problemi anche nelle nazioni avanzate e tra popolazioni
un tempo relativamente ricche,
ci possiamo attendere fenomeni
analoghi sul fronte della salute e
della malattia. L’esempio più
scontato è come la diffusione su
scala planetaria del consumo di
sigarette abbia causato una delle più grandi epidemie di malattie non infettive della storia. E a
breve potrebbe toccare al cibo
industriale, i cui effetti sulla salute sono lungi dall’essere conosciuti: ma è un fatto che l’epidemia di obesità e diabete si sta
diffondendo più rapidamente di
quanto spiegato dai modelli nutrizionali. Per quanto riguarda
gli effetti sulla salute del cambiamento climatico, poi, questi
saranno evidenti prima di tutto
nei Paesi poveri, come dimostrano le nostre ricerche sul
campo in Bangladesh. Ma che
cosa bisognerebbe fare? Se vogliamo seguire le orme di McMichael, i nemici sono almeno
due: la mancanza di istituzioni
internazionali sufficientemente
forti (è il caso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità innanzitutto) e i conflitti di interesse.
Per ciò che riguarda il primo
punto, i meccanismi che stanno
prendendo piede in campo sanitario a livello mondiale non
sono troppo dissimili da quelli
che hanno portato alla crisi economica: (1) la concentrazione
dei capitali in un numero ristretto di grandi imprese, farmaceutiche e non solo; (2) la finanziarizzazione anche in campo sanitario, ossia la propensione a disinvestire dai settori poco redditizi; (3) la riluttanza da
parte dei governi a sostenere e
finanziare istituzioni politiche
stabili e autorevoli in grado di
incidere sia globalmente sia localmente; (4) la crescente pressione sugli Stati a non intralciare investimenti e consumi anche se dannosi per la salute.
In passato la sconfitta mon-
diale del vaiolo è stata possibile
grazie a una forte collaborazione tra Oms e singoli Paesi, un
patto che rischia di rompersi
oggi nel controllo globale di altre malattie come la poliomielite (per non parlare dell’Ebola).
E, al di là delle malattie infettive, ci sono segni di un deterioramento dello stato di salute
non solo nei Paesi più colpiti
dalla crisi (la Grecia), ma nei
più forti come gli Usa. Un Keynes della Sanità a sarebbe oggi
quanto mai necessario.
CONTINUA A PAGINA 21
L’elisir di giovinezza? Forse esiste già
Il progetto europeo
economista Mario Deaglio ha descritto su «La
Stampa» l’apparente perdita di
controllo da parte degli organismi internazionali sia dei fenomeni economico-finanziari
sia di quelli sanitari, di cui
l’Ebola è l’esempio più eclatante. Intanto è scomparso
per una malattia infettiva, forse da virus H1N1, Tony McMichael, uno dei più grandi epidemiologi degli ultimi 50 anni.
McMichael, australiano con
una lunga carriera a Londra,
ha intravisto per primo i massicci effetti sulla salute umana
che le grandi trasformazioni
ambientali stavano producendo e ha diffuso due termini diventati popolari: Antropocene (coniato dall’ecologista
Stoermer e che indica l’era in
cui l’impatto umano sul pianeta è globale) e «Planetary
Overload» (il sovraccarico del
Pianeta).
Dal punto di vista sanitario,
quanto scriveva già 20 anni fa
McMichael è ora sotto gli occhi di tutti: non solo per il caso
clamoroso della diffusione
dell’Ebola, ma anche per la
tragica e crescente mancanza
d’acqua in molte aree del
mondo, le massicce migrazioni, le epidemie di obesità e diabete, l’aumento del cancro in
Africa e in Asia (in parte a
causa del crescente consumo
di sigarette) e, soprattutto,
per il cambiamento climatico,
che può diventare il peggiore
di tutti questi mali.
Una prospettiva inquietante? Per molti versi sì, ma per
fortuna ci sono anche buone
notizie che non vanno dimenticate: l’attesa media di vita a
livello globale è aumentata,
dal 1960 ad oggi, da 50 a oltre
67 anni, mentre il vaiolo è stato eradicato e le morti da morbillo sono calate dalle 871 mila
del 1999 alle 122 mila del 2012.
Le disparità nello stato di salute, tuttavia, sono oggi maggiori. Sui 7 miliardi di abitanti
del mondo solo un miliardo
può aspettarsi una vita lunga
e sana. Se un bambino nato in
Giappone ha un’attesa di vita
di 82 anni, per uno nato nello
Swaziland è di 32.
Inoltre, a differenza del
passato, i problemi sanitari
non sono più confinati nelle
singole nazioni. Nel 2002 l’epidemia di Sars in Cina si diffuse rapidamente nel mondo e
in otto mesi causò 8422 casi e
916 morti in 29 Paesi. L’immissione di CO2 nell’atmosfera
negli Usa causa un inasprimento delle inondazioni in
Bangladesh. Questo significa
che i programmi di controllo
devono essere globali per definizione. Ma significa anche
che il rapporto tra la salute
del mondo e le caratteristiche
economiche e politiche della
globalizzazione sono tutt’altro che superficiali.
Il libro che ho scritto su
questi temi - «Salute senza
STEFANO MASSARELLI
S
e dovessimo scattare
un’istantanea del momento in cui la vecchiaia
comincia a mostrare i suoi segni, questa ritrarrebbe un uomo o una donna che hanno
perso l’agilità di un tempo, impegnati a salire le scale appoggiandosi al corrimano o
incapaci di camminare alla
solita velocità senza un sostegno. Sarebbe un’immagine di
«lentezza». Ma le speranze
non sono perdute.
«Sappiamo che questo è il
momento ultimo in cui si può
ancora intervenire», dice Roberto Bernabei, direttore del
dipartimento di Geriatria,
Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, coordinatore del primo studio europeo
per contrastare l’invecchiamento inteso come fragilità fisica, indipendentemente dalla
presenza di altri disturbi.
Il progetto «Sprintt» - finanziato con 49 milioni e che
riunisce 80 ricercatori di 11 nazioni - ha l’obiettivo di valutare
l’efficacia di un approccio integrato tra esercizio fisico e alimentazione nel bloccare l’in-
Battere
il tempo
Una nuova ricerca
ha arruolato
1500
ultrasettantenni
vecchiamento. Saranno quindi
arruolati in un «trial» clinico
1500 ultrasettantenni classificati come «fragili» e suddivisi
in due gruppi: a metà di loro
saranno impartiti semplici
consigli sul corretto stile di vita e suggeriti esercizi per gli
arti superiori, mentre l’altra
metà sarà sottoposta a uno
specifico programma di allenamento e a un regime alimentare mirato, con tanto di orologio elettronico per registrare i
dati e verificare che l’esercizio
sia portato a termine. «L’ipotesi - sottolinea Bernabei - è che
questi interventi siano in gra-
do di arrestare il processo di
invecchiamento o, potenzialmente, riportarlo indietro».
L’aspettativa è alta, specialmente alla luce dei risultati ottenuti dall’italiano Marco
Pahor, ex ricercatore al Policlinico Gemelli e ora direttore
dell’«Institute of Aging» dell’Università della Florida: in
uno studio sul «Journal of the
American Medical Association» ha dimostrato, per la prima volta, come un programma
di esercizio fisico strutturato
sia in grado di riportare indietro la macchina del tempo.
CONTINUA A PAGINA 20
20 .TuttoScienze
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
l
P SCIENZE
Attività fisica e giusta dieta
per invertire il tempo
STEFANO MASSARELLI
SEGUE DA PAGINA 19
1 Così si riduce il rischio di disabilità e di
mortalità delle persone anziane. «L’attività
ideale è la camminata a passo spedito per mezz’ora al giorno», sottolinea Bernabei, specificando che ciò significa che il sudore deve comparire sulla fronte già dopo i primi 10 minuti di
passeggio, possibilmente in un percorso che
non sia soltanto pianeggiante.
Tra i fattori che potrebbero aver contribuito all’alta percentuale di ultracentenari nelle cosid-
dette «Blue zone» - vale a dire le aree del mondo in
cui si vive di più e di cui fanno parte la provincia
dell’Ogliastra in Sardegna, l’isola di Okinawa in
Giappone e l’isola greca di Icaria - c’è infatti un elemento comune: si tratta di luoghi impervi, che
hanno costretto gli abitanti a una buona dose di
attività fisica nell’arco della vita.
Anche l’alimentazione, poi, non va lasciata al caso, poiché l’avanzare dell’età porta con sé una
progressiva perdita di massa muscolare (nota in
gergo medico come «sarcopenia»), che è parte
integrante della fragilità fisica. «Gli anziani, il
più delle volte, non assumono quella quantità
di 1,2 grammi di proteine per kg di peso corporeo che è indispensabile al mantenimento della
massa muscolare», aggiunge Bernabei. È im-
portante, quindi, che le proteine, specialmente
quelle di origine vegetale, diventino parte integrante della dieta quotidiana.
Un consiglio che, ancora una volta, richiama la
lezione delle «Blue zone», i cui abitanti consumano abitualmente elevate quantità di legumi,
assieme a una ricca varietà di frutta, verdura e
anche cereali. E con il mantenimento della forma fisica, anche le funzioni cognitive possono
essere preservate. A dimostrarlo sono le tante
ricerche internazionali, che stabiliscono sempre
lo stesso principio: l’esercizio aiuta a mantenere
il cervello giovane, prevenendo la perdita di volume della massa cerebrale e i danni alla «sostanza bianca». Se il corpo si muove, quindi, anche il cervello impara a tenere il passo.
C’è un super-premio
per i ricercatori
che tornano in Italia
Ricerche d’avanguardia: come è diventato un successo
l’Award della Giovanni Armenise-Harvard Foundation
Scienza
&
Democrazia
GABRIELE BECCARIA
l cuore della
scienza. Le storie degli scienziati che scelgono l’Italia»: è il
titolo ricco di promesse del
convegno del 10 novembre a
Palazzo Zuccari, a Roma. Organizzato dalla «Giovanni Armenise-Harvard Foundation», raccoglierà una serie di
casi-simbolo: le avventure intellettuali e umane di un gruppo di studiosi tornati in Italia
per dare vita a iniziative di laboratorio molto ambiziose.
Cervelli di ritorno, insomma,
ma anche stranieri che decidono di venire in Italia.
A convincerli è stata proprio la «Giovanni ArmeniseHarvard Foundation», la fondazione privata che da più di
un decennio ha istituito un
programma dedicato, il «Career Development Award»: il
suo comitato di revisione,
composto da 11 scienziati di rilevanza internazionale, sceglie ogni anno uno o due vincitori, dal profilo preciso: «Devono aver conseguito il PhD
da almeno tre anni, ma da non
oltre 10, così da salvaguardare
«I
STEFANO RIZZATO
l m i o r i t o r n o?
Un’esperienza positiva. Anzi, molto positiva». Fino al 2010 Matteo Iannacone era tra quelli che il luogo comune definisce «cervello
in fuga». Un ricercatore italiano che aveva trovato stipendio e soddisfazioni all’estero,
negli Usa. Da oltre quattro anni - lui che oggi ne ha 38 - dirige un laboratorio di ricerca all’Ospedale San Raffaele di Milano, divisione di immunologia. Ha un suo sito in inglese
(iannaconelab.com) e un team
di 12 persone per capire le dinamiche più nascoste del sistema immunitario. «Ma - dice - ci sono tante cose che, dall’America, mi piacerebbe portare qui. Soprattutto a livello
di mentalità».
«I
Lei nel 2011 ha vinto anche
una borsa europea, dell’Erc.
Ma tutto è iniziato con il «Career Development Award»
della Fondazione Armenise.
un criterio-base: la giovane
età», spiega il presidente, Giampiero Auletta Armenise. Il quale
aggiunge che l’evento della prossima settimana, nato da un’idea
della studiosa di staminali e senatrice a vita Elena Cattaneo, ha
un duplice scopo: «Sensibilizzare l’opinione pubblica sul temachiave della ricerca e dare visibilità all’attività di una fondazione che crede nelle potenzialità
del sistema-Paese».
Se la circolazione mondiale
delle intelligenze è uno dei fenomeni della globalizzazione, il
punto debole che affligge l’Italia è la capacità di attrarli. Ecco
perché - sottolinea Auletta Armenise - «cerchiamo di incentivare la localizzazione di laboratori nel nostro Paese: chi si candida all’“Award” presenta un
piano e individua l’università
ospitante. Ogni vincitore ottiene 200 mila dollari l’anno per
tre anni, che possono estendersi a cinque». Un tesoretto di 20
milioni di dollari già assegnato
a 20 scienziati, che hanno saputo raddoppiarlo, attirando borse e grant di uguale valore, tra
cui quattro «European Research Grant», generando oltre 100
posti di lavoro, distribuiti in
atenei e istituti, da La Sapienza
al San Raffaele e all’Istituto Europeo di Oncologia, passando
per le università di Milano, Pavia, Padova, Trento, Trieste e
Palermo. E i risultati - sottoli-
nea Auletta Armenise - «sono
d’eccellenza: oltre 160 articoli
in campo biomedico, con livelli
di citazione molto alti».
Esempi virtuosi che si spera
di replicare con maggiori finanziamenti da parte dei privati e
con meccanismi più incisivi di
deducibilità fiscale a favore di
università e laboratori. «La legge di stabilità 2013 prevede un
fondo destinato al credito di imposta per la ricerca con particolare riferimento alle Pmi - osserva Auletta Armenise - ma i
decreti istitutivi non sono ancora stati emanati». Così, schiacciata tra la scarsità di risorse
mobilitate da imprese e privati
e le solite lungaggini burocratiche, la scienza made in Italy soffre. Il 10 novembre sarà l’occasione per immaginare una strategia alternativa. Che nel caso
della «Armenise» intreccia passato e futuro (e filantropia).
«Giovanni Armenise, in contatto con Alexander Fleming, realizzò negli Anni 50 la prima fabbrica per la produzione di antibiotici e penicillina in Italia.
L’interesse per la medicina e la
ricerca - racconta il presidente è stato poi sviluppato da mio
padre, Giovanni Auletta Armenise, attraverso la promozione,
a metà Anni 90, della “Foundation”, che oggi contribuisce allo
sviluppo della ricerca biomedica di base nel nostro Paese».
4 - Continua
Il convegno del 10 novembre a Roma
Un gruppo di ricercatori di punta racconterà le proprie esperienze intellettuali
e umane: l’evento si intitola «Il cuore della scienza» ed è organizzato
a Palazzo Zuccari dalla «Giovanni Armenise-Harvard Foundation»
“Ho creato a Milano il laboratorio
che insegue globuli bianchi e virus”
Da allora com’è il bilancio?
Matteo
Iannacone
Immunologo
RUOLO: È «GROUP LEADER»
ALL’OSPEDALE SAN RAFFAELE
DI MILANO
RICERCHE: DINAMICHE DELLE
INTERAZIONI TRA VIRUS E OSPITE
«Ottimo. Sono tornato non per
nostalgia, ma perché in Italia e
al San Raffaele ho trovato opportunità migliori rispetto agli
Usa, sia a livello di infrastrutture che di tecnologie. L’Armenise-Harvard ha reso possibile
quello non succede quasi mai:
avere fondi come “startup
package”, un pacchetto per
mettere insieme un laboratorio
e un gruppo di ricerca. Abbiamo scelto di investire sulla microscopia intravitale multi-fotone: strumenti all’avanguardia
- ce ne sono pochissimi in Europa - per visualizzare le cellule
del sistema immunitario in
tempo reale e altissima risoluzione, monitorando movimento
e interazioni nell’organismo».
Cosa porterebbe in Italia del
modo di fare scienza negli
Usa?
«Prima del 2010 ho passato
quattro anni a San Diego e
quattro a Boston, come postdoc. E ci sono tante cose che mi
mancano. Prima tra tutte la capacità di mirare le risorse su
poche e reali eccellenze, al posto dei famigerati fondi a pioggia. In Italia esistono centri che
potrebbero avere il valore di un
Mit, se solo non disperdessimo i
fondi. Basterebbe avere università dedicate all’insegnamento
e altre specializzate nella ricerca. E poi premiare chi rappresenta un’eccellenza, valutando
la ricerca in modo serio».
In Italia sembra però esserci
poca fiducia nella ricerca.
«L’entusiasmo è un altro ingrediente che mi piacerebbe portare qui. Ma l’ambiente americano si basa anche su una cultura
scientifica più solida. In Italia
fatichiamo - scienziati e media a comunicare: la scienza viene
trattata in modo spesso superficiale, a volte con dibattiti che
mettono a confronto le parole
degli esperti con quelle di persone non preparate, per un’insensata “par condicio”».
Come si assembla un team?
«È un processo difficile e nel
tempo sono diventato più selettivo. Il nostro è un lavoro di
squadra: conta avere persone
eccellenti, ma anche adatte a
collaborare e a mantenere un
ambiente sereno. Quando un
candidato ha il curriculum giu-
sto, lo invito in laboratorio, per
un seminario che dura una
giornata e coinvolge chi fa già
parte del gruppo. Poi decido
ascoltando l’opinione di tutti,
perché la squadra è decisiva.
Oggi con me lavorano cinque
ricercatori post-doc, due dottorandi e altri due tesisti. In più,
ci sono tre tecnici».
In questi quattro anni sono già
arrivati risultati?
«Sì. A breve pubblicheremo
uno studio sulla patogenesi delle epatiti virali di tipo B. I danni
provocati da questa malattia
non dipendono dal virus in sé,
ma dalla risposta immunitaria:
i linfociti T rispondono al virus
e lo attaccano, ma creano danni
collaterali al fegato. Ora siamo
riusciti a capire il meccanismo
tramite cui questi globuli bianchi sferrano l’attacco. Saperlo
può avere risvolti importanti a
livello di cure. Ma lavoriamo anche su un secondo versante: sui
virus che sfuggono al sistema
immunitario perché bloccano
la produzione di anticorpi».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
La questione non risolta
dei conflitti di interesse
Lo scenario
PAOLO VINEIS
SEGUE DA PAGINA 19
l
P
1 Quanto al secondo punto - i conflitti di in-
teresse - è significativo che la grande industria
americana finanzia istituzioni, come il Cato Institute, che sistematicamente gettano discredito sulla validità delle prove scientifiche prodotte dai ricercatori. Come documenta il saggio di
Oreskes e Conway «Merchants of Doubt», ci sono diversi modi per gettare discredito su una
tesi scientifica, uno dei quali è sollevare costanti dubbi sulla validità delle prove: è stato fatto
COMPLESSITÀ
NICLA PANCIERA
D
storicamente per il fumo di sigaretta, per le
piogge acide, per l’ozono, per i pesticidi e di recente per il riscaldamento globale.
Alcuni ricercatori pensano che per evitare il
conflitto d’interessi sia sufficiente menzionare
negli articoli chi ha finanziato lo studio. Così è
stato fatto in un articolo sul ruolo delle bevande gasate zuccherate nel rischio di cancro (Boyle e altri sullo «European Journal of Cancer Prevention», 2014), che include nei ringraziamenti
la Coca-Cola, la quale ha finanziato i ricercatori
e al contempo dichiara che «non vi sono conflitti di interesse». Questo suggerirebbe che la
semplice rivelazione degli interessi in gioco (la
«disclosure») sia sufficiente. In realtà la trasparenza non basta. Non basta cioè dichiarare che
si lavora per una certa industria, quando si pubblica un articolo scientifico che riguarda i prodotti di quell’industria: questo non evita l’oggettiva esistenza di un conflitto.
.
TuttoScienze .21
Secondo tutte le definizioni, il conflitto di interessi deriva da una situazione in cui un «agente» (un ricercatore o un politico o anche un
giornalista) ha un obiettivo primario a cui tende, ma anche un obiettivo secondario - che può
essere il profitto o la carriera - e che confligge
con il primo. Il bene primario a cui deve tendere
un ricercatore che lavora in epidemiologia o
nella Sanità pubblica è la salute della popolazione, così come l’obiettivo primario del medico è la salute del singolo paziente. Per affrontare le grandi sfide che si pongono oggi ai governi
e alle istituzioni come l’Oms è fondamentale
stimolare la cooperazione, ma anche evitare
l’interferenza di chi ha forti interessi economici
da difendere.
Allucinazioni e neuroni in rete:
un cervello così non si era mai visto
imenticate le immagini colorate a
cui siamo abituati, quelle che raffigurano le aree
cerebrali responsabili di ogni
funzione immaginabile. Nelle
neuroscienze l’era della localizzazione, infatti, è in via di
superamento, sostituita dalla
tendenza - che va sotto il no- estraneazione», spiega il fisico
me di «connessionismo» - a Giovanni Petri, ricercatore
ricostruire funzioni e struttu- della Fondazione Isi di Torino e
ra del cervello analizzando primo autore dello studio, uscicome i neuroni si connettono to sul «Journal of the Royal Sotra loro, creando reti in conti- ciety Interface».
nuo cambiamento.
«Abbiamo visto come la soI metodi di analisi già di- stanza modifica la struttura
sponibili per lo studio di reti della comunicazione tra le aree
complesse, tuttavia, non del cervello: la amplifica senza
sembrano in grado produrre però renderla del tutto omogeuna rappresentazione dell’at- nea né del tutto caotica. Sono,
tività cerebrale nella sua to- infatti, emersi dei “pattern” di
talità. Vanno quindi adeguati. attivazione inusuali, ma piuttoCi ha provato un gruppo mul- sto stabili. L’iperconnessione
tidisciplinare italiano e ingle- spiegherebbe la sensazione dei
se, composto da matematici, soggetti di pensare in modo difisici, ingegneri, neuroscien- verso, mentre le nuove connesziati e psicofarmacologi, lea- sioni sarebbero da associare
der nei rispettivi ambiti di alle esperienze multisensoriacompetenza,
li», spiega Feche ha studerico Tudiato il cerrkheimer del
vello sotto
Centre for
l’effetto della
Neuroimapsilocibina,
ging Sciences
potente e
dell’Istituto di
RUOLO: È «RESEARCH LEADER»
mitico psicoALLA FONDAZIONE ISI DI TORINO psichiatria del
stimolante
E RICERCATORE AL POLITECNICO King’s College
DI TORINO di Londra.
presente in
numerose
«L’attività
specie di funghetti.
farmacologica di queste soLa scelta di questo illustre stanze può aiutare i soggetti ad
composto allucinogeno è di- uscire da pensieri ossessivapesa dall’accresciuto interes- mente negativi: sono quelli tise clinico per i benefici che pici della depressione, carattepuò portare ai pazienti con rizzata da un’attività eccessiva
gravi forme di depressione. del “Default Mode Network”
«Gli effetti molecolari della (“Dmn”), una rete cerebrale
sostanza, che interferisce associata alla riflessione e alcon l’azione della serotonina, l’introspezione, la cui attivasono noti, così come quelli zione si inibisce bruscamente
sull’esperienza, descritta co- quando smettiamo di vagabonme un’alterazione della per- dare con la mente e ci concencezione del mondo esterno, triamo su un’attività proiettata
ricca di sinestesie e a volte di verso l’esterno. Allo stesso
Uno studio multidisciplinare italiano e inglese ha creato un nuovo modello
per le neuroscienze: si basa sull’analisi delle alterazioni indotte da un fungo
Francesco
Vaccarino
Matematico
Le connessioni
Visualizzazione
di quelle cerebrali nello stato
normale (a sinistra)
e alterato dalla psilocibina (a destra)
tempo, creare nuove connessioni tra circuiti normalmente
segregati potrebbe aiutare a
chiarire l’origine di disordini
della personalità, dissociazioni
e allucinazioni che nascono,
appunto, dal confondere attività sensoriali esterne con quelle
interne».
Per quanto affascinante,
l’aver spiegato ciò di cui Castaneda narra nei suoi libri non è
però l’aspetto fondamentale
dello studio. Ancora più interessante è il modo in cui è stato
svelato il segreto del funzionamento della droga naturale.
Grazie alla «topologia compu-
tazionale» applicata alle neuroscienze, lì dove un’analisi
connessionistica più elementare avrebbe indicato solo la presenza di reti omogenee e una
riduzione globale dei livelli di
connessione, si è potuto invece
rivelare l’esistenza di un tipo di
connettività che favorisce la
comunicazione tra aree, con
caratteristiche persistenti nei
diversi soggetti. «Limitarsi alla
descrizione dei nodi e del numero e della forza delle connessioni tra regioni diverse, come si è fatto tradizionalmente,
sottostima la complessità delle
reti del cervello», spiega il re-
sponsabile della ricerca, Francesco Vaccarino, research leader alla Fondazione Isi e ricercatore al Politecnico di Torino.
«Paradossalmente, uno dei
metodi per caratterizzare una
struttura complessa come la
matassa tridimensionale, formata dalle reti neuronali, è
guardare ai suoi “buchi”».
Immaginate la rete come
una torta: se la tagliate, troverete tanti forellini, che si sono
formati in base a come le varie
entità si sono collegate tra loro.
L’approccio topologico descrive il «tessuto» delle reti, analizzandone i buchi, che sono spazi
delimitati in cui la connettività
tra gli elementi che formano il
perimetro del buco è ridotta.
Torte con caratteristiche simili avranno anche delle somiglianze nella struttura dei loro
buchi.
«Lo studio, frutto della convergenza tra discipline diverse
e la cui parte più impegnativa è
stata forse la sua stesura, dimostra la validità di questo
nuovo modello di analisi - conclude il matematico -. Ci aspettiamo molto dalle ulteriori applicazioni a network cerebrali
associati a proprietà già osservate, ma finora inspiegate».
22 .TuttoScienze
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
l
P MEDICINA
Al Bambin Gesù di Roma una «officina» di farmaci
per malattie ancora intrattabili
DANIELE BANFI
1 Un polo dedicato alla ricerca biomedica in
campo pediatrico tra i più grandi d’Europa: 5
mila metri quadrati da oltre 25 milioni. E’
l’identikit del nuovo centro dell’Ospedale
Bambin Gesù, inaugurato a Roma. Una struttura d’avanguardia dove il concetto di medicina traslazionale sarà centrale.
All’interno, infatti, oltre ai laboratori di diagnostica, è presente una Cell Factory - in collaborazione con l’Università del Sacro Cuore -
dove verranno sviluppate terapie sempre più
personalizzate. Spiega il presidente dell’Ospedale, Giuseppe Profiti: «Quanto abbiamo fatto
qui è puntare sulla ricerca traslazionale, ovvero su quella che si alimenta del trasferimento
delle scoperte dal laboratorio al letto del paziente. La struttura ci permette di assicurare
un flusso continuo: dalla manifestazione della patologie procediamo all’analisi delle cause, fino allo sviluppo di terapie che ritornano
direttamente al paziente».
I progetti di ricerca che verranno realizzati si
concentreranno sull’identificazione delle
basi biologiche delle malattie e sulla ricerca
di terapie innovative. Il polo si occuperà di
leucemie, tumori solidi, malattie rare e patologie metaboliche. Fiore all’occhiello della
struttura sarà l’officina farmaceutica XellBioGene, luogo dove verranno sviluppati,
prodotti e somministrati nuovi farmaci per
le malattie dove non esiste ancora una cura
certa. Farmaci non più intesi come molecole
studiate per una larga fetta di pazienti, ma
terapie - a base di cellule, vettori virali o anticorpi - ritagliate su misura del singolo paziente. Obiettivo ambizioso ma realizzabile:
in cinque anni la produzione scientifica del
Bambin Gesù è più che raddoppiata.
Ecco l’interruttore ammazza-cellule
“Nuova strada contro le leucemie”
l
P
ONCOLOGIA
VALENTINA ARCOVIO
H
anno iniziato a
testare composti
anti-cancro e ne
hanno già individuati tre o quattro molto promettenti. Nei laboratori del gruppo di Giovanni Tonon, capo dell’Unità
di Genomica Funzionale del
Cancro dell’Irccs-Ospedale
San Raffaele di Milano e docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, non si
perde tempo contro una malattia che di tempo spesso ne
dona poco. Già da ora il team
potrebbe aver in mano l’arma
che un giorno salverà la vita
di milioni di persone, colpite
da un tumore del sangue.
Il farmaco a cui si punta è Verso nuovi farmaci «mirati»: tutto nasce da una scoperta sulle cellule tumorali del sangue
frutto di un’eccezionale scoperta descritta in uno studio
internazionale, pubblicato su disturbato nella sua invasione.
«Nature Medicine». Il lavoro «Le cellule tumorali - spiega
è stato possibile in parte gra- Tonon - presentano una crescizie al programma «5 x mille» ta tumultuosa e, come consedell’Airc (l’Associazione ita- guenza, accumulano danni al
liana per la ricerca sul can- Dna che, in una cellula sana, incro) ed è stato diretto da Fe- durrebbero la morte cellulare,
derico Caligaris Cappio, alla l’apoptosi. Abbiamo così indaguida del dipartimento di On- gato sul perché in caso di tumocologia clinica molecolare ri del sangue questo non avdell’istituto milanese. E pro- venga e abbiamo scoperto che
prio l’Airc, questa settimana, le cellule tumorali ematologiè impegnata nell’annuale ap- che spengono un gene-sentipuntamento con i «Giorni nella, chiamato “Yap1”, il cui
della Ricerca» che culminerà compito è riconoscere la cellusabato con
la impazzita e
la distribuindurla alzione in 600
l’apoptosi».
piazze de «I
I ricercatori
Cioccolatini
hanno poi idendella Ricertificato una
ca».
proteina, chiaRUOLO: È CAPO DELL’UNITÀ
Il team di
DI GENOMICA FUNZIONALE mata «Stk4»,
DEL CANCRO DELL’IRCCS-OSPEDALE responsabile
Tonon - in
SAN RAFFAELE DI MILANO
co l l a b o ra dello spegnizione con
mento
di
Kenneth C. Anderson del Da- «Yap1» e scoperto che l’inattina-Farber Cancer Institute vazione di questa proteina ridell’Harvard Medical School pristina i livelli di «Yap1», indudi Boston - ha individuato un cendo la morte di cellule tumomeccanismo attraverso il rali ematologiche. «Il lavoro
quale le cellule tumorali del apre la strada a terapie che,
sangue riescono a superare le spegnendo la molecola “Stk4”,
barriere che si oppongono al- possano riattivare il ruolo del
la loro proliferazione, causan- gene-sentinella che induce la
do leucemie, mielomi e linfo- morte delle cellule tumorali
mi. Si tratta di un meccani- ematologiche, sfruttando un
smo che permette al tumore tallone d’Achille dei tumori. E’
di disattivare le difese dell’or- il risultato del lavoro di
ganismo e di agire, quindi, in- un’équipe di scienziati, e in
Giovanni
Tonon
Oncologo
Dal 3 al 9 novembre
Alvia«IGiornidellaRicerca»dell’Airc
1 L’appuntamento è dal 3
al 9 novembre: l’Associazione
Italiana per la Ricerca sul Cancro promuove «I Giorni della
Ricerca». È una settimana di
appuntamenti per dire «Contro il cancro, io ci sono»: dal
Quirinale alle università, dalle
scuole alle piazze, dalle trasmissioni tv e radiofoniche fino agli stadi e alle filiali Ubi
Banca, un programma di
eventi per informarsi e sostenere il lavoro dei ricercatori.
particolare di una ricercatrice
e medico di grande talento e
dedizione, Francesca Cottini»,
racconta Tonon.
In questi anni la scienziata
ha identificato un meccanismo
molecolare che le cellule mielomatose, leucemiche e linfomatose utilizzano per evitare la
morte cellulare e continuare a
proliferare, nonostante la presenza di danni al Dna. Il meccanismo esiste in molte patologie
proliferative del sangue e aprirà la possibilità di sviluppare
nuovi target terapeutici.
In definitiva, lo studio definisce un potenziale paradigma
terapeutico per tumori ematologici ad alto rischio, refrattari
alle terapie convenzionali. «La
nostra scoperta suggerisce che
si può agire anche sui geni oncosoppressori, riattivandone
l’attività difensiva», aggiunge
Tonon. Da qui l’idea di sviluppare molecole in grado di colpi-
re gli oncogeni, i geni responsabili della crescita del tumore,
riducendo con la loro attività
selettiva gli effetti collaterali
della chemioterapia convenzionale.
Ora il gruppo di Tonon, in
collaborazione con i team di
Harvard, sta sintetizzando farmaci in grado di spegnere l’attività di «Stk4» in tumori ematologici. L’obiettivo è identificare quali sono i più efficaci,
per utilizzarli in clinica. «Finora abbiamo testato - riferisce
Tonon - una trentina di composti e, di questi, ne abbiamo individuati tre-quattro specifici e
attivi contro “Stk4”. I nostri
test sono condotti sulle cellule
e, se tutto andrà come speriamo, contiamo di passare presto
ai test sugli animali. La strada
è lunga, ma grazie anche all’Airc abbiamo trovato una possibile strada per eliminare le
cellule cancerose».
123456278 A B5C21D32 EF LA STAMPA E
AMBROSIANO
24
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
-2,24%
-2,13%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,2596
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
S Oro
77,19
euro/grammo
+0,10%
-0,33%
-0,92%
-0,52%
S
30,2478
ECONOMIA
FINANZA
&
LA BANCA SENESE È TRA I 13 ISTITUTI ITALIANI (120 EUROPEI) CHE DA IERI SONO VIGILATI DIRETTAMENTE DA FRANCOFORTE
Mps, l’aumento sale a 2,5 miliardi
Oggi il consiglio d’amministrazione per il piano da presentare alla Bce. Pronto il consorzio di garanzia
FRANCESCO SPINI
MILANO
In casa Monte dei Paschi si
prepara un aumento di capitale ancor più pesante delle
attese. Secondo le indiscrezioni della vigilia, alla riunione di oggi il consiglio di amministrazione della banca senese dovrebbe mettere in campo un’operazione per raccogliere fino a un massimo di 2,5
miliardi di euro. L’operazione
andrà dunque oltre i 2,111 miliardi di deficit di capitale risultato dagli ultimi stress test
messi in campo dalla Bce,
proprio in vista della vigilanza unica che, da ieri, Francoforte ha assunto sulle principali 120 banche europee, 13
delle quali sono italiane.
Il Monte, in vista dell’esame di Francoforte (di cui è tra
vigilati diretti), probabilmente non vuole limitarsi con il
suo «capital plan» a coprire
solo lo «shortfall» ma, insieme
con operazioni accessorie come la vendita di asset (il credito al consumo di Consum.it,
per esempio), di crediti dubbi
(per cui c’è in campo Davide
Serra con la sua Algebris) e
dei freshes, voglia presentarsi
con un piano complessivo di
rafforzamento, prima di pensare a probabili nozze. L’inIL SOTTOSEGRETARIO PD
Lotti: non occuparsi
del terzo istituto
del Paese è sbagliato
tenzione sarebbe quella di
vendere tutta la fetta residua
dei cosiddetti «Monti bond»
(dei 4 miliardi iniziali sono rimasti 1,1 miliardi di aiuti di
Stato) e dunque anche la tranche da 350 milioni che la banca aveva già preventivato di
vendere entro il 2017, dunque
oltre l’orizzonte preso in considerazione dagli stress test.
Nel frattempo sarebbe sostanzialmente pronto anche il
consorzio di garanzia. Ubs ne
sarebbe il global coordinator,
mentre Mediobanca, Citi e
Goldman Sachs sarebbero coglobal coordinator. Con loro ci
dovrebbero essere Barclays,
Morgan Stanley, Bofa-Merril
Lynch, SocGen, con Deutsche
Bank in forse. Alla vigilia della
riunione di oggi, il titolo della
banca guidata dal presidente
Alessandro Profumo e dall’ad
Fabrizio Viola ha registrato
un +5,3% in controtendenza
rispetto al mercato, chiudendo a 0,65 euro, tra scambi
molto intensi: è passato di
mano il 4,6% del capitale.
Tra i grandi soci proseguono le valutazioni in attesa
dell’aumento. La Fondazione
Mps, che ha il 2,5% della banca, ha nominato un advisor, il
Credito Fondiario, per compiere l’analisi sul piano della
banca. Il presidente Marcello Clarich non si sbilancia:
«In questo momento - ha dichiarato - non so rispondere»
alla domanda sulla parteci-
L’operazione
+5,3%
Dipendenti
nelcapitale
StopBankitalia
Il titolo in Borsa
Nuova seduta sugli scudi
per il titolo Montepaschi a
Piazza Affari, che dopo una
raffica di sospensioni al
rialzo chiude a +5,3%
-2,24%
L’indice di Milano
La giornata di Piazza Affari
è stata caratterizzata da
forti vendite, spinte dal
calo da Wall Street e dalle
stime sull’economia nell’Ue
La storica sede di Mps nel cuore di Siena
pazione dell’Ente alla prossima ricapitalizzazione. Possibile che alla fine si muoverà in
blocco con gli altri pattisti (in
tutto un 9%), i sudamericani
Btg Pactual e Fintech, che non
si vorrebbero diluire.
Ma questo è appena il primo tempo di un processo che
molto probabilmente porterà
a un matrimonio bancario. Ieri il Santander (tra i principali
indiziati sposi, come il Bnp
Paribas) si è ufficialmente ti-
rato indietro assicurando di
«non aver guardato al dossier
Mps» e di non aver avuto «alcun contatto» con Rocca Salimbeni. Gli spagnoli non
guardano all’Italia per espandersi, semmai al Portogallo.
A giudizio di un banchiere
come Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo,
un’eventuale offerta estera non
dovrebbe essere un problema
per una banca tricolore: «Non
debbono più esistere steccati di
Retroscena
GIANLUCA PAOLUCCI
uanto valgono oggi titoli di
Stato brasiliani del 1972 per
2,4 miliardi di cruzeiros? Valgono 800 e passa milioni di euro oppure 0,24 millesimi di euro? Per rispondere a questa domanda serve
una buona calcolatrice e tanta pazienza. Anche perché dal 1972 a oggi il Brasile ha cambiato la divisa
sette volte e ricostruire tutte le vicende della travagliata politica monetaria del paese sudamericano. La
risposta però assume rilievo, seppur incidentalmente, nelle vicende
attuali di Montepaschi.
Prima di addentrarsi nelle quarantennali fluttuazioni del debito
pubblico brasiliano, serve un passo
indietro. Lo scorso anno la Nit Holdings di Hong Kong, la stessa dell’offerta da 10 miliardi per Montepaschi, si fa avanti per rilevare la piccola Banca Popolare di Spoleto, promettendo investimenti multimilionari. L’operazione sarebbe dovuta
avvenire L’affare non però non va in
porto. Per i commissari dell’istituto
nominati da Bankitalia, «quando furono presentate le offerte di Nit Holding Limited ed Aspocredit – si legge nel verbale notarile dell’assemblea di PopSpoleto che nel giugno
scorso ha varato la fusione con Ban-
Q
questo genere». Ma gli esponenti del Pd senese e toscano
restano contrari a nozze tanto
con una banca straniera, quanto con un’italiana più grande. Il
sottosegretario alla presidenza
del Consiglio, Luca Lotti, reduce da una riunione, lunedì, con
esponenti delle istituzioni senesi (targati Pd) tranquillizza, dicendo che «a breve verranno
prese delle decisioni che io spero siano positive». Quanto al
fatto che il governo se ne occu-
pi, Lotti la vede così: «Quando il
partito si occupava troppo della
banca era sbagliato, e l’abbiamo
detto. Non occuparsi per niente
del terzo istituto del Paese è allo
stesso modo sbagliato». Quella
del Monte è tra le prime prove a
cui è chiamata la nuova supervisione bancaria a livello europeo, da ieri avviata dalla Bce. A
Francoforte giurano che «migliorerà e rafforzerà la stabilità
finanziaria, assicurando un
equo terreno di gioco per tutti».
Rafforzare il capitale di Montepaschi coinvolgendo i dipendenti nell’azionariato e garantendo risorse ad un costo più
conveniente rispetto al ricorso
al mercato. È la strada tentata
da Montepaschi dopo l’aumento di capitale da cinque miliardi
e prima del verdetto della Bce
su Aqr e stress test che hanno
sancito un deficit di capitale di
2,1 miliardi. L’operazione, curata da SocGen, è stata portata
all’esame del cda che nell’agosto scorso ha esaminato i conti
del trimestre. A fermare l’iter,
secondo quanto ricostruito, è
intervenuta Bankitalia, che ha
ritenuto l’operazione non opportuna per l’istituto senese. Si
tratta di una operazione sul
modello di quella appena conclusa da Intesa Sanpaolo. Nel
caso di Ca’ de Sass si tratta di
un piano di investimento basato su strumenti finanziari denominato «leveraged employee co-investment plan».
Un tipo di operazione alla quale
starebbero pensando anche altri istituti. Ma che evidentemente per Mps non va. [G. PAO.]
Il fondo cinese, il duca italiano
e i titoli-patacca dal Brasile
Nit holding ci riprova con Siena dopo il precedente di PopSpoleto
La sede di PopSpoleto
co Desio, riportato dal sito Tuttoggi.info - queste furono scartate dai
Commissari i quali ritennero la documentazione attinente alla capacità finanziaria inattendibile, anzi fu anche
segnalata alla procura della repubblica qualche perplessità nutrita dagli
stessi circa la documentazione e la se- ti oggetti di una segnalazione del Terietà dell’offerta». L’inchiesta della soro brasiliano nel 2007, che avvisava
procura in effetti parte e, addentran- i potenziali investitori del rischio di
dosi nei meandri della Nit Holdings, frodi. Poi rileva che l’autore della pescova cose interessanti. A luglio del rizia, Pietro Paolo Raggi, è anche re2013 la Nit Holdings Italia srl, il veico- visore della Credit San Bank, «costilo che avrebbe dovuto effettuare tuenda» banca che avrebbe dovuto
l’operazione su PopSpoleto, aumenta assorbire la Spoleto. Infine ricostruiil capitale per 150 milioni di euro.
sce la fila di nomi della valuta brasiLo paga la controllante di Hong liana dal 1972 a oggi (per la cronaca:
Kong con il conferimento di due certi- cruzeiro, cruzeiro novo, cruzado, cruficati del Tesoro
zado novo, cruziebrasiliano del valo- L’ATTENZIONE DELLE AUTORITÀ ro, cruziero real e
re di 1,2 miliardi di Consob indaga sulla proposta infine real) e le relacruzeiros ciascuno.
tive svalutazioni
del fondo di Hong Kong per arrivare al valoSecondo una perizia redatta da un A Spoleto si muove la procura re attuale.
Da ultimo segnaprofessionista romano, i titoli valgono 816,132 milioni la la presenza nello studio notarile dodi euro più spicci. Secondo la Guardia ve venivano effettuale le operazioni
di finanza la perizia però è falsa e il sul capitale di Nit Italia del duca Rovalore reale è di 0,00027 euro. Un po’ dolfo Varano di Camerino. Lo stesso
troppi zeri dopo la virgola per com- che lunedì rispondeva cortesemente
prare una banca. Così la procura, do- alle domande dei giornalisti in qualità
po la segnalazione di PopSpoleto, di «rappresentante per l’Italia» di Nit
apre un fascicolo e mette sotto seque- Holdings. Per la cronaca, ieri i legali di
stro i due titoli brasiliani. Nel decreto Nit hanno ribadito che l’offerta da 10
di sequestro, il gip di Spoleto nota an- miliardi è stata veramente presentata
che una serie di altre circostanze. I ti- alla banca senese. Sull’offerta di Nit
toli in questione intanto erano già sta- per Mps, intanto, indaga la Consob.
1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
DESCALZI: QUESTA GRANDE OPERA È VALIDA, MA IL CONTRATTO CI CONSENTE DI VENDERE AD ALTRI SOCI
All’asta
L’unico
computer
superstite
tra quelli
venduti
da Steve Jobs
nello storico
garage
dei genitori
va all’asta
da Christie’s:
si parte da
una base
di 400mila
dollari
“Eni nel gasdotto South Stream
con soli 600 milioni, o usciamo”
Il numero uno:
«Nessun problema
per Saipem, sarà
pagata comunque»
Aggirare
l’Ucraina
Il South
Stream è
il gasdotto
che partendo
dal Caucaso
russo dovrà
portare
il metano
di Mosca
in Europa
occidentale
attraverso
il fondale
del Mar Nero
aggirando
l’Ucraina
LUIGI GRASSIA
Carta d’identità: il South
Stream è il gasdotto sotto al
Mar Nero che porterà il metano russo in Europa senza
passare dall’Ucraina (come
invece avviene ora). L’Eni è
azionista al 20%, il resto fa
capo alla russa Gazprom e a
soci tedeschi e francesi. Può
darsi che qualcuno a livello
politico decida che non s’ha
da fare, visto che la Russia in
Occidente viene sempre più
vista come nemica. O più
semplicemente qualche azionista potrebbe sfilarsi perché non ci trova più convenienza, come ha prospettato
ieri Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni,
in un’audizione al Senato. Ha
detto che il South Stream «è
un progetto valido», però le
carte in tavola rischiano di
cambiare dal punto di vista
finanziario. Il progetto prevede che il 70% dell’investimento nel South Stream venga raccolto sul mercato dei
capitali attraverso il «project
financing»: cioè alcuni finanziatori privati anticipano i
soldi e poi vengono ripagati
con i diritti di passaggio del
metano. Solo il residuo 30%
deve essere finanziato direttamente dai soci di South
Stream, pro-quota; e nel caso
dell’Eni questo significa
stanziare 600 milioni di euro.
Ma Descalzi osserva che
«al momento il South Stream
sta facendo un po’ fatica a
trovare i finanziamenti».
Questo potrebbe significare
che gli azionisti dovranno
RENDIMENTI AI MINIMI PER I MERCATI EUROPEI
Apple, bond in euro
e accordo con Google
Il gruppo di Cook
studia emissioni
per 2,8 miliardi
a otto e dodici anni
TORINO
AP
mettere mano al portafogli in
misura più grande. Se dovessero provvedere da soli a tutto
l’investimento, l’impegno dell’Eni salirebbe a 2,4 miliardi.
Ma Descalzi chiarisce che
«l’Eni mai e poi mai lo farà. In
ogni caso non spenderemo
niente di più di quello messo in
budget», cioè 600 milioni.
Nel caso che le cose non andassero nel verso giusto, nessun problema: «Abbiamo l’opportunità, stabilita dal contratto, di uscire da South Stream - dice Descalzi - e la valuteremo». Nessun problema neanche per la Saipem, controllata dall’Eni e che ha la parte
del leone nella costruzione del
gasdotto con 2,4 miliardi di
commesse: se l’Eni esce, la sua
parte viene rilevata da un altro
socio, e allora «South Stream
sarà fatto anche senza Eni e
saranno mantenuti i contratti
di Saipem».
Ma anche nel peggiore dei
casi, cioè se non solo l’Eni
uscisse da South Stream ma
anche gli altri soci decidessero
di azzerare tutto, Saipem ha
contratti per 23 miliardi (per
metà acquisiti quest’anno) e
solo la settimana scorsa ha firmato commesse per altri 2 miliardi in Arabia Saudita.
Ieri le azioni di Eni e Saipem
hanno perso parecchio in Borsa, per l’ulteriore calo del prezzo del petrolio. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma
Energia, valuta che questo non
abbia impatto sulle attività
delle due aziende: «L’Eni, come gli altri giganti dell’energia, dovrà impegnarsi di più
per distribuire dividendi. Ma
ha già pratiche consolidate per
fare cassa, come la cessione di
quote di giacimenti subito dopo la scoperta. E l’Eni ha riserve di petrolio immense, e ne
scopre altre in continuazione.
Inoltre i suoi costi di estrazione sono fra i più bassi del mondo, e questo garantisce utili
anche col barile a prezzi inferiori agli attuali. Quanto a Saipem, ci sono molti operatori
stranieri che vorrebbero comprarla, anche approfittando
della sua modesta quotazione
in Borsa. Descalzi la vuol vendere ma io spero che Saipem
resti italiana, è un gioiello».
Economia .25
.
Nonostante la liquidità non
manchi, Apple si prepara ad
lanciare bond in euro: il programma è suddiviso in due
tranche, entrambe del valore di 1,4 miliardi, con scadenza a otto e dodici anni. Per il
gruppo di Cupertino si tratta di una novità, visto che fino a oggi la società della Mela aveva esclusivamente
emesso titoli in dollari. Secondo il «Wall Street Journal» i bond a otto anni garantiranno un rendimento dell’1,1%, mentre quelli a 12 anni
dell’1,7%. Se confermati, sarebbero i risultati più bassi
pagati per bond in euro, segno che sono percepiti come
molto sicuri; al momento a
prendere in prestito denaro
dal mercato nel modo più
economico è Coca Cola. Il colosso degli iPhone, però, è
pronto a superarla, forte di
una solidità che gli è valsa un
rating «Aa1» da parte di Moody’s e un giudizio «AA+» da
Standard & Poor’s.
L’idea dell’ad Tim Cook,
scrive ancora il «Wall Street
Journal», è premiare gli azionisti con buyback e dividendi
senza dover rimpatriare i
proventi realizzati all’estero,
che sarebbero soggetti alla fiscalità statunitense.
Quella di ieri, per Apple, è
stata una giornata importante non solo dal punto di
vista finanziario. Il gruppo
infatti ha stretto una «storica» alleanza con Google nel
campo dei diritti per i contenuti digitali. I film a marchio
Disney, Pixar e Marvel, già
acquistabili sulla piattaforma iTunes, ora arrivano anche sul Google Play Store, lo
store rivale creato dall’azienda di Mountain View.
Grazie a questa mossa, le
due realtà coesisteranno. Si
potrà, ad esempio, acquistare un film da iPad e guardarlo sul tablet Nexus di Google,
o viceversa. Secondo gli analisti è il segnale che qualcosa, nelle politiche di Apple,
sta cambiando. Finora, infatti, «la mela» ha ristretto
la possibilità di vedere film,
show tv e altri contenuti
venduti su iTunes solo ad
iPhone, iPad e computer
Mac o Windows. Simili restrizioni sono state applicate anche da Google sul suo
negozio virtuale e sui dispositivi Android.
[GIU. BOT.]
CONSERVERÀ IL 73%
Enel colloca
3 miliardi
di titoli Endesa
ROMA
Enel dal 7 novembre metterà
sul mercato una quota di Endesa per incassare una cifra
tra 2,5 e 3 miliardi di euro.
L’operazione avverrebbe attraverso un bookbuilding
(raccolta ordini presso investitori istituzionali) e sarà
annunciata oggi.
Per arrivare a 2,5-3 miliardi Enel dovrebbe cedere fra il
15% e il 19% di Ebdesa, scendendo così dall’attuale 92% a
un livello tra il 77% e il 73%,
mantenendo quindi una solida quota di controllo.
Da tempo il gruppo italiano, che acquisì l’azienda elettrica spagnola nel 2007, ha
annunciato l’intenzione di ridurre la propria quota, che
l’ad Francesco Starace ha definito «un numero un po’ stupido, perché è troppo elevato
per avere una percentuale efficiente da un punto di vista
del controllo, mentre il flottante è troppo basso per dare
liquidità al titolo».
[R. E.]
REGIONE PIEMONTE
AZIENDA SANITARIA LOCALE TO4
AVVISO DI GARA
gruppo
La SMAT S.p.A. indice due gare a
procedura aperta per l’affidamento dei
seguenti lavori: Manutenzione delle
opere civili del Servizio Idrico Integrato
- Divisione Acquedotto (rif. APP_631/2014) Importo: Euro 1.250.000,00.
Manutenzione delle opere civili del
Servizio Idrico Integrato - Divisione
Fognatura (rif. APP_ 63-2/2014).
Importo: Euro 1.250.000,00. Scadenza
presentazione offerte: 02/12/2014 ore
12,00. La documentazione di gara è reperibile
sul sito Internet http://www.smatorino.it/fornitori
Direzione Logistica Industriale
Acquisti Tecnici
Il Responsabile
AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA
SETTORI SPECIALI - FORNITURE
Trenitalia S.p.A. ha intenzione di procedere
mediante gara a procedura aperta eGPA n. 6674
alla stipula di un Contratto di somministrazione
avente ad oggetto la fornitura di “Molle ad aria e
membrane in gomma ”suddivisa in 2 lotti: Lotto
1 CIG: 59750428A2 - Lotto 2 CIG: 5975049E67.
Tutta la documentazione di gara è disponibile su
www.acquistionline.trenitalia.it. Il termine
per la presentazione delle offerte è fissato per il
giorno 08/12/2014 ore 13:00.
Rocco Femia
In esecuzione della Deliberazione del Direttore Generale
dell’ASL TO4 n. 734 del 10/09/2014, è indetta gara
a procedura aperta, ai sensi degli artt. 54 e 55 del
D.Lgs n. 163/06 e s.m.i., per l’affidamento dell’appalto
completamento lavori di adeguamento alle norme
di prevenzione incendi – 2° lotto P.O. Cuorgnè ed
esecuzione opere ai fini della tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro nel Presidio Ospedaliero
(C.U.P. E76J14000170002 – C.I.G. 58578502BE).
L’importo a base di gara è di € 1.391.803,41 di cui
€ 104.641,18 per oneri per la sicurezza. L’aggiudicazione
avrà luogo con il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa ai sensi degli artt. 81 e 83 del D.Lgs 163/2006
e s.m.i., secondo i criteri indicati nel disciplinare di gara.
Le ditte interessate possono inviare offerta entro le
ore 12,00 del 09/01/2015 al seguente indirizzo: A.S.L.
TO4 Via Aldisio n. 2 -10015 Ivrea (TO). Il Capitolato
Speciale, il bando di gara integrale e il disciplinare
sono disponibili sul sito aziendale http://www.aslto4.
piemonte.it (L’ASL da te – Gare d’appalto). Il presente
avviso non vincola l’Amministrazione appaltante. R.d.p.:
Arch. Giovanni RIZZO tel. 011.9217334 - 0125.414483
fax 0125.414751 – e-mail: [email protected]
IL DIRETTORE S.C. SERVIZIO TECNICO A.S.L. TO4
Arch. Giovanni RIZZO
AZIENDA MULTISERVIZI IGIENE AMBIENTALE TORINO
L’AMIAT S.p.A. indice la seguente gara:
* [Rif. PA 24/14] - Servizio di trasporto e recupero del legno proveniente dalla raccolta differenziata 20152016. Importo a base di gara: Euro 360.000,00 (compresi costi di sicurezza) + IVA. La documentazione
della gara è disponibile sul sito aziendale: http://www.amiat.it – Sezione “Appalti e Gare”. Il bando è stato
inviato alla G.U. della Comunità il 23/10/2014.
L’AMMINISTRATORE DELEGATO Ing. Roberto Paterlini
26 .Economia
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Panorama
Intervista
Un gigante da 6 miliardi di fatturato
Via libera degli azionisti
Nasce la nuova Gtech
L’
ex Lottomatica cresce
e lascia l’Italia. La
nuova società che nascerà dalla annunciata fusione di Gtech e Georgia Worlwide Plc sarà quotata a New
York e manterrà come sede
legale quella della società incorporante, a Londra.
Questo il risultato dell’assemblea straordinaria degli
REUTERS
azionisti di Gtech, che ieri Il gruppo è leader nei giochi
hanno votato a favore del
progetto di fusione transfrontaliera attraverso l’incorporazione di Gtech S.p.a nella controllata di diritto inglese Georgia
Worldwide («NewCo»).
L’operazione si muove nell’ambito della precedente e più
grande acquisizione da parte della stessa Gtech di International Game Technology (Igt), il leader mondiale degli apparecchi
di intrattenimento, anche noti come «game machines». Con la
fusione nascerà un gruppo in grado di raggiungere un fatturato
superiore ai 6 miliardi di dollari.
[R. E.]
Ghizzoni: azionisti lungimiranti
Unicredit festeggia
i 15 anni dalla nascita
V
oglio ringraziare tutti gli azionisti che ci hanno supportato con molto coraggio e lungimiranza, sia privati che
pubblici, le Fondazioni». Così l’ad di Unicredit, Federico
Ghizzoni, alla conclusione delle celebrazioni dei 15 anni dalla
nascita dell’istituto. «Azionisti - ha proseguito - che hanno accettato di diluirsi per consentire la crescita della banca. Un
esempio di come ci si deve comportare come azionisti, privilegiando la crescita e la generazione di valore rispetto a tutto il
resto». Il gruppo è giovane ma ha radici profonde: ha inglobato,
fra altri istituti, la più antica società bancaria per azioni italiana
(nata nel 1870 come Banca di Genova) oltre a Rolo Banca (fondata 541 anni fa) e alla tedesca Bayerische Hypotheken Und
Wechsel-Bank (costituita 179 anni fa e poi confluita nel gruppo
Hvb). Fra gli istituti i fondatori figurano Credito Italiano, Cassa
di Risparmio di Torino e diverse altre banche locali.
[R. E.]
“Lasiderurgiaitaliana?Basta
conilmassacrogiudiziario”
Gozzi (Federacciai): così ci deindustrializziamo
PAOLO BARONI
ROMA
un piccolo altoforno, una produzione non completamente integrata, un porto non adeguato:
tutti fattori che in una fase di
crisi si pagano cari. Anche per
Terni possiamo parlare di crisi
indotta: perché è vero che il
comparto dell’inox è in difficoltà e presenta una certa sovracapacità, però Ast oggi è diventata un problema perché Thyssen ha sostanzialmente deciso
che non le interessa più questo
business. Ed è dura continuare
se il padrone non ti vuole».
A
l governo non
chiede nulla, se
non una «assunzione piena di repsonsabilità».
Perché, spiega il presidente di
Federacciai Antonio Gozzi,
«dobbiano finirla con questa
“deindustrializzazione giudiziaria”. Non è possibile chiedere all’industria di base italiana più di quanto viene richiesto a livello europeo. Altrimenti facciamo solo danni
come con l’Ilva». Alla vigilia di
un nuovo incontro a Roma sul
caso dell’Ast di Terni, Gozzi
spiega che per la siderurgia
italiana oggi serve un piano
complessivo, senza escludere
a priori un intervento della
Cassa depositi come suggerito tra l’altro lunedì su La
Stampa da Mario Deaglio.
«Perché se si pensa di affrontare i singoli punti di crisi si rischia di approdare solo a mezze soluzioni, mentre invece
occorre una risposta globale».
Prima Taranto poi Terni e
Piombino: la nostra siderurgia è davvero al capolinea?
Renzi dice che serve una «proposta nuova». Cosa chiede la
siderurgia al governo?
«Non chiediamo nulla, meglio
parlare di cosa possiamo fare
noi privati. Ovviamente dobbiamo continuare a investire in
innovazione tecnologica, cercando di spostare le produzioni
su fasce sempre più alte. E poi
dobbiamo cercare di migliorare i fattori di produzione, a cominciare dai costi dell’energia.
Noi proprio venerdì scorso abbiamo costituito il consorzio
“Metal interconnector” che
darà vita alla prima interconnessione diretta con la Francia
e ci consentirà di importare
energia a costi europei».
I LAVORATORI DELLO STABILIMENTO DI TERNI
A Bruxelles la protesta degli operai Ast
1 La protesta dei lavoratori delle acciaierie di Terni ieri si è tra-
sferita a Bruxelles: mentre era in corso un presidio con striscioni e
bandiere davanti alla sede del Parlamento europeo, i rappresentanti hanno rivolto le loro richieste attraverso documenti ufficiali.
re, quello che lavora di più sulla
meccanica, sull’automotive,
sull’oil&gas, invece è in salute.
Esporta tantissimo e riesce a
fare buoni risultati anche in un
momento di crisi».
«No, fuori da questi tre punti
di crisi restano pur sempre 1314 milioni di tonnellate di produzione annua. E nel campo
Allora torniamo alle tre crisi
della produzione con forno
più gravi. Lei come le “legge”?
elettrico siamo
«Quella dell’Ilva
ancora i primi
IL CASO DI TARANTO è certamente
in Europa, dacrisi indotta.
«L’Ilva era in salute, una
vanti anche ai
Q u e s t’a z i e n d a
crisi indotta da anni era arrivata al
tedeschi. Detto
questo il setto- di choc in tribunale» 2011 in salute,
re è diviso in
con un buon cirdue: c’è la parte dei prodotti colante, poi in due anni di choc
destinati alle costruzioni, che giudiziari e di commissariasoffre perché rispetto al 2007 mento è stata portata quasi al
il mercato ha perso più del fallimento. Ora la situazione è
50%. E se le aziende hanno re- drammatica ma i fondamentali
sistito è solo perché sono le sono ancora buoni, tant’è che
più efficienti d’Europa, per- c’è interesse per rilevarla.
ché sono molto flessibili e in- Piombino ha un’altra storia:
novative e perché negli anni questo da sempre è un malato
erano state patrimonializzate della siderurgia italiana. Qui
molto. L’altro pezzo del setto- siamo all’opposto di Taranto:
Si parla di possibili interventi
delle Cassa depositi e prestiti...
«Se è un’operazione di sistema, inserita in un contesto di
politica industriale più ampio,
per consolidare e rafforzare il
settore come architrave della
manifattura italiana, perché
no? Però deve essere un intervento che guarda al futuro non
ai singoli casi».
Non si può chiedere
alla nostra industria
più di quanto viene
richiesto in Europa
o ci facciamo danni
Su Taranto però lei si era spinto
più in là, o sbaglio?
«Prescrizioni come quelle dell’Aia difficilmente verranno attuate dai futuri nuovi azionisti
per cui credo ci possa essere
spazio per un intervento transitorio e intelligente dello Stato.
Il modello è il salvataggio della
Chrysler fatto da Obama».
Antonio Gozzi
Presidente
di Federacciai
Dopo l’aumento delle tasse nella manovra
FondazioneCariplo:pronti
atagliareilbudgetdi20milioni
I
l budget per il 2015 della
Fondazione Cariplo a sostegno dell’attività filantropica ammonta a 143,1 milioni di euro ma è subordinato all’esito dell’approvazione
della Legge di Stabilità. «Se
la Finanziaria dei prossimi
giorni confermerà l’aumento del prelievo fiscale, saremo costretti a rivedere il buLAPRESSE
dget a gennaio, tagliando al- Giuseppe Guzzetti
meno 20 milioni di euro», ha
ammonito in una nota il presidente dell’ente, Giuseppe Guzzetti. Già nei giorni scorsi da Guzzetti era arrivato un allarme sulla tassazione per le fondazioni, praticamente quadruplicata nel giro di pochi anni: «Per noi la tassazione continua
a crescere con una progressione impressionante - aveva
spiegato durante la Giornata del risparmio- siamo passati
dai 100 milioni di euro del 2011 ai 170 del 2012 e del 2013 fino
ad arrivare ai 340 milioni previsti per quest’anno e i 360 che
stimiamo di dover pagare nel 2015».
[R. E.]
LO STORICO MARCHIO DI TUTE E CASCHI DA MOTO
Dainese a un fondo del Bahrein
Investcorp compra
l’80 per cento
del gruppo veneto
per 130 milioni
TORINO
Dopo le due ruote, i caschi e
le tute: gli investitori stranieri continuano a far rotta sui
marchi storici del motociclismo «made in Italy». Ieri Lino Dainese, fondatore della
casa di abbigliamento tecnico con sede a Molvena, nel Vicentino, ha annunciato la cessione del gruppo al fondo In-
vestcorp per 130 milioni di euro. La società che fa capo a Nemir Kidar, quotata alla borsa di
Bahrein, ha vinto al fotofinish
sulla concorrenza, rappresentata da Searchlight e Lcapital.
Dainese, ex motociclista, al timone da oltre quarant’anni, resterà in azienda, mantenendo
una quota del 20 per cento.
«Per noi - spiega - era estremamente importante trovare
il partner giusto». Nessun
rimpianto, racconta, per un
passato che ha portato il marchio sulle tute e sui caschi dei
più grandi di sempre, da Giacomo Agostini a Valentino
Rossi: «L’aiuto di Investcorp
mi permetterà di concentrarmi nuovamente sulla mia pas-
AP
Valentino Rossi
sione, la continua innovazione
tecnologica del nostro prodotto». Da qualche anno, infatti,
Dainese - che dal 2007 controlla anche il brand Agv - ha diffe-
renziato i settori, brevettando
abbigliamento per astronauti
e sciatori professionisti.
Per gli appassionati italiani
si tratta di un piccolo choc. Solo la scorsa settimana, infatti, il
25% di un’altra icona tricolore,
Mv Agusta, è passato ai tedeschi di Daimler: nessuna indicazione sul costo dell’acquisizione, ma in precedenza si era
parlato di un investimento intorno ai 30 milioni di euro.
Nel 2012 era stata la volta
di Ducati, acquisita da Audi
Group, mentre l’anno successivo la Bmw aveva ceduto la
Husqvarna con sede a Biandronno (Varese) agli austriaci della Pierer Industrie
(Gruppo Ktm).
[GIU. BOT.]
Borsa .27
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di
titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di
Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 04-11-2014
il punto
TITOLI
IL MI GLIORE
Fintel Energia Group
+9,68%
IL PEGGIORE
Salini Impregilo rnc
-9,54%
9,86
4,1
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
PREZZO
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
Barclays ott19 MC eur
Barclays giu17 Fix Fl.No
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei 99/29 Eu Step Dw
Bers /24 Sd Life
Bpop mg17 MC Eur
Centrob /18 Rfc
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Cr.Suisse ago15 MC eur
Crediop /19 Float1
Crediop /19 St Dw3
Crediop 98/18 Tf Capped
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Mz16 4.85
Dexia ott18 Ser.Spec.2 T
Enel 07/15 Eu 5.25%
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
IMI ag19 TF Sprint BPost
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI MZ15 MC eur
IMI ot19 TF Sprint Banco
Med Lom /18 Rf C 75
Med Lom /19 1 Sd
LUIGI
GRASSIA
Mar
VORAGINE SAIPEM, BENE SNAM
CROLLA UBI, RIMBALZA MPS
P
iazza Affari chiude in netto calo per la seconda seduta
consecutiva, in linea con gli altri listini europei, su cui
ha pesato la revisione al ribasso delle stime di crescita
dell’Eurozona. L’indice Ftse Mib segna un -2,24% a 18.934
punti, mentre l’All Share cede il 2,13%. In controtendenza
Mps (+5,35%) che prosegue nel rimbalzo, così come, fuori
dal paniere principale, Carige (+6,67%) in attesa che si chiariscano le condizioni dei due aumenti di capitale con i quali
gli istituti risponderanno alla bocciatura della Bce.
Bene Snam (+3,61%) che rimbalza dopo le perdite della
vigilia. In netto calo la maggior parte dei titoli dell’energia,
colpiti dal tracollo dei prezzi del petrolio: Eni -3,53%, Saipem
-4,84% e Enel -1,18%; Terna poco sopra la parità (+0,11%).
A parte Mps e Carige, fra gli altri istituti di credito Ubi
-4,93%, Intesa Sanpaolo -3,60% e Unicredit -3,15%; perdite
più contenute per Mediobanca (-1,80%). Fra gli industriali,
Finmeccanica -3,56%, Fca -1,57% e Cnh -2,76%.
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
111.06
101.11
98.53
105.96
99.90
106.18
153.36
174.56
105.47
111.23
69.19
67.42
110.38
104.49
144.80
105.30
99.48
102.14
103.14
96.05
100.91
100.67
103.99
108.79
113.25
102.40
100.51
107.70
107.58
100.11
100.02
107.71
112.50
97.55
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio Cen 18 Floor Top S
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio mg19 MB15 Tasso Mi
Medio Nv 20 Eur 5
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio/15 MC Eur
Mediobanca ap19 MB14 Tas
Mediobanca ge19 MB10 Tas
Mediobanca ge22 MB30 Tas
Mediobanca gen19 Inflaz.
Mediobanca lg23 MB20 Tv
Mediobanca nov17 MB8 Tas
Mediocr C/28 Zc
Mediocr L/28 Zc 25.Ma
Mittel lg19 Tf Call eur
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 10-19 6%
RBS 23MZ18 Mc Eur
RBS giu17 eur MC
RBS GN20 Eur 5
RBS MZ20 Tsf
RBS nov16 Tasso Misto BP
RBS ott16 Tasso Misto BP
Rep Aus/CMS 2035
Rep Aus/CMS SFN
Rep Aus/CMS SL
Soc.Gen mag15 MC Eur
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
113.64
99.54
96.00
107.10
113.57
100.68
109.22
104.40
104.40
109.88
100.61
102.56
104.51
105.87
103.29
102.61
65.28
65.55
106.36
107.63
103.67
103.41
130.54
98.94
124.97
99.39
118.53
97.15
99.86
99.68
100.79
101.17
101.73
99.68
EURIBOR
04-11-2014
VAR.%
18934,63
20019,01
24398,65
16012,40
17539,58
15965,60
3034,24
-2,24
-2,13
-1,13
-1,50
-1,51
-1,19
-1,56
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
-0,0140
0,0090
0,0490
0,0840
0,1860
0,2610
0,3380
Il Mercato Azionario del 04-11-2014
-0,0141
0,0091
0,0496
0,0851
0,1885
0,2646
0,3426
TITOLI
PREZZO
Spaolo 97/22 115 Zc
TIP 2014/2020 TF Eur 4.7
UBI feb17 Lower TierII T
UBI giu16 TV eur
UBI giu19 MC eur
UBI gn18 Eur 5.4
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI nv14 TF Welcome Edit
UBI nv18 Mc Eur
UBI ott19 Lower Tier II
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
85.60
104.93
102.64
99.89
101.32
104.94
101.17
99.58
100.00
97.09
107.28
109.17
115.99
TITOLI DI STATO
BoT 13-14/11/14 A
14-28/11/14 S
13-12/12/14 A
14-31/12/14 S
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
14-27/02/15 S
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
14-31/03/15 S
14-14/04/15 A
14-30/04/15 S
14-14/05/15 A
14-12/06/15 A
14-14/07/15 A
14-14/08/15 A
14-14/09/15 A
14-14/10/15 A
CcT 07-01/12/14 S 0.40%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.22%
10-15/12/15 S 0.58%
09-01/07/16 S 0.30%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.22%
12-15/06/17 S 1.44%
10-15/10/17 S 0.50%
11-15/04/18 S 0.60%
13-01/11/18 S 1.00%
13-15/11/19 S 0.83%
14-15/12/20 S 0.58%
100.00
100.00
99.99
99.99
99.98
99.95
99.94
100.71
99.92
99.84
99.87
99.86
99.85
99.82
99.77
99.74
99.69
99.67
100.05
99.98
100.13
100.52
100.06
104.10
99.98
104.82
100.58
100.97
103.96
101.82
99.27
SCADENZA
Dic14
Mar15
Giu15
Set15
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
19370
19505
-
18898
18918
18563
18476
18865
18990
-
19575
19505
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
218,960 - 240,730
220,680 - 244,830
220,680 - 244,830
172,960 - 195,170
172,380 - 194,470
171,920 - 194,310
171,920 - 194,310
171,920 - 194,310
216,280 - 231,030
484,160 - 548,040
489,370 - 560,660
969,780 - 1113,380
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,2514
1 0,7991
Yen giapponese
141,9600
100 0,7044
Sterlina inglese
0,7819
1 1,2789
Franco Svizzero
1,2055
1 0,8295
Corona ceca
27,788
100
3,599
Corona danese
7,443
10
1,344
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,578
10
1,166
Corona svedese
9,262
10
1,080
Dollaro australiano
1,434
1
0,697
Dollaro canadese
1,429
1
0,700
Dollaro Hong Kong
9,701
1
0,103
Dollaro neozelandese
1,614
1
0,619
Dollaro Singapore
1,614
1
0,619
Fiorino ungherese
309,080
100
0,324
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2262,546
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
2,787
1
0,359
Rand sudafricano
13,830
1
0,072
-0,17
0,16
-0,13
-0,01
0,00
0,02
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aiòn Renewables
Alba Private Eq.
Alerion
Ambienthesis
Anima Holding
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
B Banca Generali
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
BE
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
C Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Ed.
Campari
Carraro
Cattolica As
Ceram. Ricchetti
Cerved
CHL
CIA
Ciccolella
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Cogeme Set
Conafi Prestito'
Cred. Artigiano
Cred. Emiliano
Cred. Valtellinese
Crespi
Csp
CTI Biopharma
D D'Amico 16 warr
Damiani
Danieli
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
nr 0,462 0,852
0,033 0,696 1,016
0,170 8,054 11,171
nr 0,759 1,447
0,045 1,038 1,369
0,040 9,622 13,859
nr 0,015 0,054
nr 0,622 0,622
0,096 1,777 2,644
0,080 2,718 3,957
nr 0,396 0,675
nr 3,681 4,592
nr 0,005 0,007
0,450 9,407 12,839
0,391 16,498 21,298
nr 4,993 7,666
0,200 14,767 17,266
0,700 16,425 25,586
825210
237
11974699 2422
79791 2009
400
33
11246
85
468
121
5781229
17
0
11
4289
23
8375
119
37820
37
799506 1163
0
9
37260
850
1902787 15140
1432078 1345
71
66
739715 2645
Divid.
0,592
0,761
9,450
0,920
1,101
13,000
0,015
0,621
2,260
2,746
0,400
3,868
0,005
9,690
18,120
5,215
15,230
18,360
-2,07
-1,49
+1,23
+0,38
-1,70
+1,96
+0,67
0,00
-0,88
+0,07
0,00
-0,05
0,00
+0,16
-0,98
-3,25
+1,53
-0,86
0,597
0,773
9,432
0,920
1,112
13,385
0,015
0,622
2,285
2,726
0,396
3,878
0,005
9,654
18,334
5,286
14,985
18,465
20,660
11,000
2,368
1,912
0,074
1,170
3,480
0,569
1,794
-2,32
-3,08
-0,25
+1,16
+6,67
+5,12
+0,12
-4,45
0,00
0,00
-0,92
-1,60
+1,23
-3,07
+0,47
-5,00
-2,25
0,00
0,00
-1,12
+0,12
+2,32
+1,23
0,00
0,00
-2,15
-0,55
-3,70
-1,41
20,941 0,950
11,164
nr
2,337
nr
1,869
nr
0,074
nr
1,131
nr
3,480
nr
0,581
nr
1,796
nr
nr
0,327 0,003
2,488 0,021
2,200 0,036
6,903 0,151
10,743 0,300
0,462
nr
0,393
nr
0,544 0,022
1,960
nr
0,430
nr
0,243 0,010
19,440
nr
29,060 0,040
0,794
nr
0,860
nr
0,087
nr
16,526 0,110
10,572 0,050
6,318 0,050
0,322
2,460
2,300
6,790
10,750
0,452
0,391
0,539
1,960
0,425
0,241
19,440
28,880
0,831
0,860
0,087
16,360
10,400
6,300
1,408
1,850
0,962
5,525
1,744
12,300
0,252
4,520
0,039
0,236
0,243
0,810
0,275
6,170
0,376
0,048
0,255
5,950
0,788
0,026
1,466
1,890
Minimi
Anno
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
2,326%
2,021%
2,230%
0,812%
1,177%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
2,180%
0,967%
1,200%
0,450%
18,248 25,136 320325
9,111 15,631 5010137
2,092 2,511
79298
0,813 3,718
12542
0,064 0,277 116350246
0,904 1,975
20810
3,115 3,675
94815
0,388 0,723 87433633
1,796 1,796
0
0,479 478825
3,395
9798
3,135
5004
7,889
12140
11,914
762
0,647 407095
0,619
81872
0,666 2713309
2,241
2015
0,845
68123
0,452
29021
23,750
50
38,858
1424
0,933
0
1,195
0
0,147 829143
26,230
79412
15,134 867017
7,987 103110
2422
4043
143
33
753
3
544
2552
53
0
222
291
29
82752
71
62
79
1234
18
32
9
84
163
30
1
69
1124
1748
257
-0,07 1,381 0,010 1,346 1,674
8984
-1,60 1,883 0,030 1,883 2,996
2426
-4,75 0,966
nr 0,962 1,359
12609
-0,72 5,543 0,080 5,132 6,405 1091006
+1,57 1,728
nr 1,717 3,385
15305
+0,24 12,220 0,450 12,093 19,715
26389
+1,49 0,246
nr 0,184 0,389
22286
+1,57 4,456
nr 4,373 5,011
55713
-0,51 0,039
nr 0,037 0,059
92005
+0,17 0,236
nr 0,227 0,311
800
-2,80 0,250
nr 0,241 0,419
53388
-4,14 0,822
nr 0,783 1,214 1067784
+1,40 0,272
nr 0,179 0,402 1448181
-2,76 6,237 0,200 5,954 8,793 8473964
-4,01 0,382
nr 0,366 0,569 303494
0,00 0,049
nr 0,049 0,049
0
-0,74 0,250 0,060 0,250 0,655
39506
0,00
nr
-2,46 6,020 0,120 5,662 7,670 273730
-4,43 0,811
nr 0,711 1,225 4362405
0,00 0,025
nr 0,025 0,025
0
+2,66 1,448 0,050 1,324 2,021
5975
-0,21 1,902
nr 1,443 3,101 315907
17
226
121
3220
79
661
20
869
10
22
45
653
77
8446
275
3
12
0
2001
899
4
48
303
0,200
2,198
2,038
6,268
9,510
0,258
0,386
0,477
1,482
0,222
0,243
18,619
28,169
0,734
0,860
0,078
14,854
9,618
5,721
0,060 0,00 0,060
nr 0,060 0,128
1,150 0,00 1,157
nr 1,117 1,780
18,500 -0,54 18,595 0,300 17,697 26,687
0
0
54346
0
96
760
AZIONI
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
14,200
15,240
1,461
30,830
2,300
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
-0,77 14,208 0,321 13,678 17,992
-0,72 15,220 0,400 11,869 16,933
+0,21 1,459
nr 1,200 1,580
+0,16 30,878 0,550 27,907 35,923
-3,36 2,336
nr 2,318 4,488
E Edison r
Quantità
trattate Capitalizz.
52512
136866
3327
58107
380
574
2275
218
1728
4
0,847 -1,05 0,849
EEMS
0,183 +0,55 0,185
Enel
3,852 -1,18 3,924
Enel Green Pw
1,871 -1,94 1,904
Enervit
4,014 0,00 4,013
Eni
16,140 -3,53 16,317
Erg
8,690 -2,96 8,792
Ergy Capital
0,088 -2,22 0,089
Ergy Capital 16 warr 0,016 0,00 0,014
Eukedos
0,941 -2,13 0,949
Exor
32,980 -0,99 33,397
0,050 0,828 1,051
87811
94
nr 0,171 0,539 112607
8
0,130 3,151 4,454 51576761 36894
0,032 1,761 2,154 10329768 9520
0,045 3,147 5,848
2000
71
0,560 15,768 20,365 23625162 59300
1,000 8,446 12,045 180629 1322
nr 0,088 0,190 268153
15
nr 0,013 0,031
0
0
nr 0,620 1,132
8986
17
0,335 27,314 34,022 617472 8223
F FCA-Fiat Chrysler Aut. 8,775 -1,57 8,847
nr 6,769 8,967 12487615 10635
0,400 18,074 27,699 777858 3050
nr 0,613 0,780 688248 1107
nr 3,788 4,268 299257 2488
nr 5,480 7,766 3658806 3989
0,013 0,485 0,690 418959
251
nr 1,678 3,158
1044
19
Ferragamo
Fincantieri
FinecoBank
Finmeccanica
FNM
Fullsix
17,900
0,656
4,100
6,775
0,566
1,718
-3,71 18,112
+0,61 0,654
-0,39 4,104
-3,56 6,900
+0,18 0,578
-0,23 1,691
G Gabetti Pro.Sol.
0,900
3,668
16,000
2,400
0,848
18,160
-0,55 0,904
nr 0,904 2,141
20119
39
-0,11 3,588 0,160 3,517 5,061
9094
161
-0,81 16,091 0,450 14,688 17,523 6709588 25051
-0,50 2,381 0,060 2,277 3,408 220709
617
-1,05 0,858
nr 0,841 1,962 249790
353
-1,57 18,249 0,750 15,605 24,030 459982 3193
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Isagro Azioni Sviluppo
Italcementi
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
2,028 -0,88
0,538
0,629
0,648
0,492
10,970
0,475
0,340
0,596
2,198
1,941
0,490
0,946
1,188
4,358
19,290
12,900
8,000
0,400
2,058 0,090
1,641
2,167 2265145
+0,56 0,533
nr 0,383 0,858
22941
24
-2,10 0,631 0,065 0,570 1,085 2284538
477
+0,08 0,667
nr 0,606 1,307 465560
29
-2,03 0,489
nr 0,447 0,793 118765
166
+0,09 10,968 0,170 9,387 11,386 151403 1252
-0,02 0,453
nr 0,453 0,977
576
11
0,00 0,340
nr 0,316 0,490
23011
117
+0,68 0,585
nr 0,406 0,661
1733
29
-3,60 2,234 0,050 1,803 2,626 190214328 34672
-3,34 1,961 0,050 1,469 2,234 6038830 1829
-1,63 0,480
nr 0,473 0,839
7550
3
-1,30 0,953 0,052 0,886 1,343 1572214 1126
+0,59 1,177
nr 1,177 1,789
6050
17
-4,76 4,440 0,060 4,238 8,618 604810 1551
+1,53 18,699 0,150 17,949 34,475
27145
415
-0,85 12,895 0,255 12,314 22,828
22586
211
0,00 8,000 0,120 7,204 9,341
400
312
0,00 0,378
nr 0,200 0,500
0
0
J Juventus FC
0,222 +1,00
0,222
nr
0,210
0,252 1419360
K K.R.Energy
0,785 -2,67
1,181 -1,83
0,793
nr
1,203 0,010
0,779
1,200
1,908
2,525
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Moviemax
0,544 -1,18 0,557
nr 0,490 0,601
39,630 -1,34 39,950 0,650 35,509 43,036
0,670 +2,29 0,686
nr 0,407 1,487
0,090
1,569
0,891
2,564
6,820
5,295
0,107
1,220
0,451
10,330
0,626
0,303
0,650
0,038
3065
60223
146284
224
26
68
163120
38
682558 19206
166049
12
+0,22 0,090
nr 0,089 0,168 254166
-6,88 1,591
nr 1,487 2,884 3745586
-4,60 0,903
nr 0,901 2,300
9390
-3,61 2,636
nr 2,504 4,363 6608366
-1,80 6,876
nr 5,924 8,394 4414335
-0,38 5,303 0,150 4,879 7,128 2143129
0,00 0,102
nr 0,078 0,183
0
0,00
1,300
+0,99 1,235
nr 1,214 1,824
11523
-1,12 0,457
nr 0,453 0,849 179882
-1,81 10,410 0,100 10,224 16,314 1526449
-4,58 0,634
nr 0,634 1,541 837937
+0,33 0,302
nr 0,277 0,605
10424
+5,35 0,668
nr 0,625 2,558 239887860
+0,27 0,038
nr 0,033 0,100 802865
43
486
17
3114
5923
3908
5
0
109
107
2603
166
45
3417
3
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
PREZZO
TASSO %
8
36
69
99
127
159
189
218
250
281
312
342
99,999
99,991
99,982
99,949
99,917
99,874
99,850
99,816
99,772
99,742
99,694
99,667
0,000
0,000
0,000
0,100
0,160
0,210
0,210
0,240
0,280
0,300
0,320
0,320
14/11/14
12/12/14
14/01/15
13/02/15
13/03/15
14/04/15
14/05/15
12/06/15
14/07/15
14/08/15
14/09/15
14/10/15
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
AZIONI
4,700 -0,59
0,160 0,00
0,850 0,00
4,750
0,160
0,850
nr
nr
nr
3,473
0,085
0,702
6,054
0,430
0,935
100
0
0
36
0
11
V Valsoia
O Olidata
0,344 +1,75
0,343
nr
0,322
0,534
55700
12
W World Duty Free
P Parmalat
2,392 -0,08 2,390
Parmalat 15 warr
1,384 +0,22 1,377
Piaggio
2,160 -0,92 2,173
Pierrel
0,690 +0,15 0,692
Pierrel 12 war
0,00
Pininfarina
3,060 -1,42 3,045
Piquadro
1,560 -0,95 1,590
Pirelli & C.
10,460 -1,78 10,583
Pirelli & C. rnc
9,700 0,00 9,659
Poligrafici Editoriale 0,238 -1,66 0,233
Pop Emilia 01/07
0,00
Pop.Emilia Romagna 5,725 -4,10 5,808
Pop.Sondrio
3,036 -2,32 3,078
Prelios
0,254 -0,70 0,258
Premuda
0,247 +2,49 0,255
Prysmian
13,410 -2,12 13,671
R Ratti
RCS Mediagroup
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
2,490
0,893
13,730
0,535
0,093
1,298
0,029 2,365 2,548 438468
nr 1,353 1,537
25310
0,092 1,987 2,969 521933
nr 0,515 0,822
11988
nr
nr 2,979 5,043
19032
0,020 1,535 2,355
1756
0,320 9,867 12,717 2581216
0,390 8,763 10,927
22545
0,020 0,231 0,456
10217
nr
nr 5,430 8,726 7747421
0,050 3,078 4,439 632502
nr 0,256 0,758 599801
nr 0,243 0,413
34026
0,420 12,647 19,565 1253834
4373
0
790
33
0
92
80
5035
118
31
0,00 2,489 0,100 2,181 2,721
560
-0,22 0,892
nr 0,844 1,800 1859370
-0,44 13,704 0,110 10,290 13,890 368237
-4,29 0,551
nr 0,481 0,781 1237915
-4,02 0,096
nr 0,095 0,237 335603
+3,18 1,257
nr 1,257 1,604
5501
68
465
2866
91
173
15
-1,84 10,787
-4,84 11,989
0,00 18,200
-2,30 2,245
-9,54 9,860
-1,85 0,801
0,00 12,294
-2,33 12,871
0,00 0,038
+9,09 0,001
0,00 0,870
0,00 0,290
-1,26 12,605
+0,70 7,890
-1,61 0,075
-3,02 1,243
+3,61 4,010
-2,85 6,297
-0,89 1,808
0,00 9,769
0,00
0,280 0,00 0,285
146,000 0,00 146,000
5,355 -1,20 5,428
10,650
11,790
18,200
2,210
9,860
0,795
12,310
12,600
0,038
0,001
0,870
0,290
12,490
7,905
0,074
1,222
3,960
6,140
1,781
9,895
nr 9,545
0,050 11,989
0,710 16,220
1,490 2,167
0,260 9,860
nr 0,717
0,090 10,750
0,520 11,844
nr 0,034
nr 0,001
nr 0,480
nr 0,235
0,450 11,476
0,240 7,252
nr 0,073
nr 1,088
0,150 3,857
0,100 5,651
nr 1,667
nr 9,650
nr
nr 0,239
nr 146,000
0,100 5,006
-0,10
-0,32
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
2786
1396
131
48
2953
19,075
20,887
20,990
4,910
12,876
1,290
14,256
13,737
0,180
0,002
1,295
0,528
14,123
9,753
0,124
2,277
4,554
7,194
2,300
11,056
143590
675
6792592 5291
0
2
2031363 1105
500
16
694761
762
0
121
4382
712
0
5
17228843
18
0
1
0
0
3267
197
107314 1795
103312
3
81324
145
46524089 13561
20575
571
823263
866
0
127
0
0,457
36229
24
147,000
0
0
7,366 6128272 4944
2,488
0,510
0,460
0,873
0,943
0,583
0,696
14,970
3,754
0,042
0,000
70,150
2,778
-0,88 2,493 0,083 2,160 2,810
53840
358
-8,11 0,494
nr 0,322 0,815
44935
0
-0,04 0,441
nr 0,438 0,626
4504
18
-2,78 0,887 0,020 0,712 1,000 80420405 11948
-1,15 0,946
nr 0,945 2,080
24555
98
-0,09 0,583
nr 0,171 0,921
672
3
-2,04 0,701 0,028 0,563 0,784 8645320 4222
-3,92 15,231 0,300 14,878 18,180 2942870 17980
+0,11 3,803 0,130 3,568 4,124 24867268 7645
-0,48 0,042
nr 0,042 0,080 6387947
78
0,00 0,000
nr 0,000 0,001 2400100
0
-3,24 70,894 2,700 68,712 120,260 156408 2170
-2,87 2,830 0,130 2,733 5,723 624810
199
5,885
5,540
7,750
3,710
3,420
2,048
228,900
2,060
-4,93 6,023
-3,15 5,643
-1,77 7,734
-2,01 3,749
-2,29 3,451
-2,85 2,076
+0,79 225,723
-1,34 2,082
0,060 4,895 7,420 12557914 5432
0,100 5,262 6,834 67487249 33087
0,100 7,525 9,435
1229
19
0,162 3,393 5,700 713617 1665
0,182 3,132 5,043 499781
944
nr 1,961 2,701 5857830 4724
nr 175,065 279,317
3455
288
nr 1,941 2,645 310320
785
04-11-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1166,50
30,2478
431,2528
03-11-2014
EURO
1167,75 932,1559
30,3697
433,2241
-
BORSE ESTERE
GIORNI
Noemalife 15 warr
Novare
N Noemalife
-1,32
-0,35
0,03
-1,30
-0,14
-0,08
-0,22
-0,14
0,00
-0,14
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
403.78
3111.96
9166.47
23845.66
6453.97
10154.40
4130.19
5498.24
16862.47
8718.02
17383.84
4623.64
-1.29
-0.38
-0.92
-0.29
-0.52
-2.12
-1.52
+0.24
+2.73
-0.38
+0.10
-0.33
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
Vianini Industria
Vianini Lavori
Y Yoox
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
12,810 -1,39 12,806 0,230 10,252 15,526
1,171 -2,25 1,205 0,020 1,094 1,541
4,770 -1,85 4,791 0,100 4,588 6,440
6,465 -2,42
6,512
14,730 -5,70 15,141
0,052 -1,32
0,000 0,00
0,177 -0,45
0,053
0,000
0,175
Quantità
trattate Capitalizz.
2912
1500
2051
134
36
210
6,291 10,905 1745744
1657
nr 14,250 34,569 1366146
904
nr
nr
nr
nr
0,052
0,000
0,168
0,143
50000
0,008 1190000
0,294
45
20
0
1
STAR
Acotel Group
14,050
Aeffe
2,126
Amplifon
4,630
Ansaldo Sts
8,950
Ascopiave
1,840
Astaldi
5,380
B&C Speakers
5,780
Banca Ifis
13,980
BB Biotech
170,200
Bca Finnat
0,430
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,502
Biancamano
0,480
Biesse
7,715
Bolzoni
2,922
Brembo
25,960
Cad It
3,798
Cairo Comm.
5,145
Cembre
10,010
Cementir Hold
4,682
Cent. Latte Torino
2,834
D'Amico
0,343
Dada
2,402
Datalogic
8,990
Dea Capital
1,490
Digital Bros
3,332
EI Towers
40,200
El.En.
21,970
Elica
1,570
Emak
0,672
Engineering
38,750
Esprinet
6,330
Eurotech
1,531
Exprivia
0,660
Falck Renewables
0,950
Fidia
2,860
Fiera Milano
5,640
Gefran
3,158
Ima
30,140
Interpump
10,260
Irce
1,823
Isagro
1,465
IT WAY
1,419
La Doria
6,175
Landi Renzo
1,008
MARR
12,620
Moleskine
1,050
Mondo Tv
1,552
Mutuionline
4,722
Nice
2,662
Panariagroup
1,244
Poligr. S.Faustino
5,030
Prima Industrie
13,020
R. De Medici
0,277
Reply
56,750
Sabaf S.p.a.
12,920
Saes
6,050
Saes rnc
5,035
Servizi Italia
3,950
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TerniEnergia
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0,640
TXT e-solution
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Zignago Vetro
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-0,84 2,160
+0,65 4,627
-1,86 9,004
+1,77 1,833
-2,71 5,458
-0,86 5,827
-1,76 14,148
-0,41 170,989
-1,17 0,432
+0,50 0,515
-2,24 0,488
0,00 7,801
+0,07 2,922
-1,85 26,123
+0,21 3,687
-2,37 5,190
-0,10 10,028
-2,82 4,689
-0,56 2,867
-6,10 0,353
-4,68 2,428
-2,28 9,128
+0,68 1,490
+1,46 3,322
-0,50 40,095
-1,17 21,945
-1,88 1,572
+1,05 0,676
-0,84 39,157
-2,39 6,384
-0,71 1,552
-2,37 0,661
-2,36 0,965
-2,19 2,872
-2,42 5,719
-0,25 3,149
-1,60 30,108
-0,97 10,384
+2,01 1,781
-1,08 1,478
-0,98 1,422
-1,83 6,237
-1,08 1,021
-1,25 12,751
-0,94 1,055
-1,65 1,563
+0,17 4,730
+0,30 2,662
-1,35 1,230
-1,57 5,029
-2,84 13,269
-0,93 0,284
-1,48 56,714
+0,16 12,946
-0,58 5,996
-1,27 5,068
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-2,66 2,080
-1,21 1,531
-2,14 0,640
+0,91 7,813
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-1,80 5,428
nr 13,774
nr 0,730
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0,120 1,688
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0,320 5,615
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nr 0,497
nr 0,488
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0,300 3,666
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0,060 1,733
0,017 0,341
nr 2,428
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nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
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0,025 0,593
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nr 1,417
nr 0,660
0,032 0,904
nr 2,405
nr 5,322
nr 2,749
1,250 25,543
0,170 8,795
0,010 1,686
nr 1,478
nr 1,401
0,121 3,917
nr 0,973
0,580 10,931
nr 1,038
nr 0,500
0,120 4,012
0,043 2,662
nr 1,136
nr 5,029
nr 9,295
nr 0,263
0,700 49,074
0,400 11,327
0,150 5,700
0,167 4,575
0,140 3,993
0,130 2,052
0,060 1,416
0,016 0,595
0,250 6,896
0,180 8,548
0,220 4,928
22,772
2,160
4,890
9,184
2,331
8,372
8,612
16,383
171,051
0,585
1,053
0,837
9,609
4,081
29,592
5,299
7,745
12,298
7,237
5,897
0,733
4,221
9,964
1,504
3,740
43,537
25,139
2,033
1,058
53,806
8,712
2,639
0,998
1,487
3,579
8,759
4,228
39,275
11,196
2,248
2,312
2,094
6,770
1,582
14,403
1,738
2,225
5,319
3,599
1,606
8,131
15,715
0,361
66,064
15,496
8,844
7,824
5,649
4,961
2,372
0,904
11,972
10,749
6,389
4525
909696
193419
710605
312491
291516
22292
47261
9368
57918
737032
72233
48921
10
113665
4
74234
14828
167094
19466
573239
8106
19183
528775
22192
138361
1300
23727
80516
4531
51971
28936
16110
245516
4408
12151
130
37831
136710
3942
25244
11738
44559
161022
86030
149659
37297
5662
1005
11400
268
13330
757278
5357
31635
2246
22359
38571
261679
13751
20683
7755
5864
21203
59
232
1038
1801
430
537
64
761
2026
157
112
17
214
76
1745
33
407
170
746
29
149
41
533
457
47
1133
106
100
111
489
335
55
34
281
15
241
45
1109
1131
50
36
11
193
115
848
224
41
187
309
56
43
139
107
530
149
88
37
113
247
58
69
92
588
478
28 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
LA STAMPA
LETTERE AL DIRETTORE
MARIO
CALABRESI
Consumi e animali,
ci scandalizziamo a singhiozzo
aro Direttore, non guardo mai Report. E’ una
trasmissione bellissima ma... mi fa soffrire
troppo. Lo so, è una mia debolezza ma vedere
affondare la lama sulle italiche vergogne mi fa star
male. Per questo la puntata su Moncler non l’ho vista e quindi parlo forse senza cognizione di causa.
Voglio però dire un paio di cose. Distinguerei tre
ambiti: 1) Il prezzo stratosfericamente superiore dei
prodotti Moncler rispetto alla concorrenza senza
che la qualità giustifichi tutto ciò. Bah, è una questione di attrattività del brand che, attraverso riuscite strategie di marketing, negli anni è riuscito a
crearsi una immagine di prodotto esclusivo indipendentemente dagli aspetti fisicamente intrinseci.
2) Le grida di scandalo per il trattamento riservato alle oche nello spennamento. Si dice che il consumatore è sempre più informato... Niente di più falso.
Il consumatore medio non ha mai visto niente al di
fuori di quel che vede in un negozio o in un supermercato. Non è mai entrato in una fabbrica a vedere
un processo produttivo di alcun tipo, mai entrato in
un macello a vedere l’uccisione di mucche, conigli,
polli e neppure ha mai visto le fasi della coltivazione
di frutta e cereali che ogni giorno mette in tavola. E’
ignorante (nell’accezione nobile della parola).
3) Lo spostamento della produzione di marchi italiani all’estero. Eh già, si tratta di una pratica così
diffusa che se il consumatore italiano volesse «premiare» chi resta in Italia e «punire» chi esce si troverebbe in enorme difficoltà nel comprare qualsiasi
bene di consumo se non a prezzi decisamente supe-
C
Tfr, i dubbi
di Bankitalia
1 Anche se nel frattempo
ha cambiato
denominazione, dalla
Finaziaria a Legge di
Stabilità, la vita politica
italiana, dalla metà di
ottobre a fine dicembre ha
al centro dell’attenzione
questo provvedimento.
Quello che colpisce
riguarda la mancata
consultazione delle varie
Istituzioni, prima di
redigere il documento.
Infatti adesso apprendiamo
da Bankitalia, nell’audizione
di un suo dirigente in
Parlamento, che la
questione del Tfr in busta
paga mette a rischio gli
aspetti pensionistici.
Insomma siamo alle
solite: si assiste al mancato
confronto tra governo e
Istituzioni collegate per
evitare provvedimenti che
poi non vanno nella
direzione giusta.
Personalmente, come del
resto la stragrande
maggioranza degli
interessati, sono del parere
che il Tfr non debba essere
inserito nella busta paga. Se
si vogliono rilanciare i
consumi, tutto deve passare
dalla riduzione delle
aliquote Irpef, con le risorse
da trovare con l’abolizione
dei privilegi, in Parlamento
in primis, e degli sperperi.
GIOVANNI ATTINÀ
Ognuno torni
al suo mestiere
1 Con la sua consueta
arguzia, Massimo
Gramellini ha titolato un suo
Buongiorno «Uno strano
stato». In effetti l’Italia è uno
strano posto, nel quale
succedono cose inammissibili
in qualunque altro paese che
abbia un minimo di serietà.
Magistrati che vogliono
sostituirsi ai governanti,
sindacalisti che vogliono
scrivere le leggi in luogo dei
riori a quelli che normalmente spende (e non mi
sembra di vedere in giro tutta questa coerenza nel
tenere una dirittura morale in questo senso). Senza
poi parlare dell’aspetto autarchico (anacronistico)
che ne deriverebbe (la ridicolaggine di tanti piccoli
Duce che difendono l’italianità ad ogni costo).
4) Cittadini coscienti e informati? Mah... come si
spiegano le corse al supermercato per comprare il
sale (?!?) nei primi giorni di bombardamenti su Baghdad ai tempi di Bush padre, le ricorrenti psicosi
per le varie Sars, Ebola etc., il mettere all’indice Puma per la questione dei palloni di cuoio cuciti da
bambini per poi comprare altre cose, facilmente
prodotte in qualche scantinato?
Conclusione: non voglio difendere Moncler né altri marchi ma la caccia alle streghe, quando poi le
streghe sono rappresentate dal sistema stesso e dal
consumatore occidentale alla ricerca di una presunta verginità morale, e che invece lucra sulle sue rendite di posizione rispetto alle economie più povere,
non mi convincerà mai.
ROBERTO TONELLO
Non c’è dubbio che la puntata di Report abbia avuto un grande
impatto sull’opinione pubblica e perfino sulla Borsa, l’azienda ha
reagito negando le accuse della trasmissione e minacciando le vie
legali, vedremo che seguiti ci saranno.
Ciò che mi ha colpito di più, in parte come a chi ci scrive, è che l’indignazione nel dibattito sui social media sia stata superiore per la
sofferenza delle oche rispetto a quella per la mancanza di lavoro in
Italia. Non è la prima volta che accade e posso immaginare cosa
succederebbe del nostro consumo di prosciutto se in televisione
vedessimo per una sera intera la macellazione dei maiali. Ha ragione il lettore, viviamo nell’ipocrisia e ci scandalizziamo a singhiozzo.
parlamentari, giornalisti che
vogliono celebrare i processi
in luogo dei magistrati,
genitori che vogliono
sostituirsi agli insegnanti,
uno stuolo di associazioni
senza arte né parte che
pretendono di dettar legge in
ogni campo.
Non sarebbe meglio se
ognuno facesse il suo
1°
33%
Tutti assolti in appello
gli imputati per la
morte di Cucchi
2°
15%
Roma, scontri tra gli
operai delle acciaierie
Terni e la polizia
3°
14%
Il suicidio assistito
in Usa di una malata
terminale di cancro
4°
9%
La crisi
dell’economia
5°
7%
Trattativa Stato-mafia,
la deposizione del
presidente Napolitano
Sondaggio Istituto Piepoli
c.
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Quotidiano fondato nel 1867
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mestiere? Più di tutti gli
organi di informazione hanno
una grande responsabilità,
debbono informare, possono
esprimere opinioni ma mai
ignorare questo loro compito.
I processi si celebrano nelle
aule dei tribunali e non negli
studi televisivi o sulle pagine
dei giornali.
GIANNI CARNEVALE
Sul malcostume
di tanti ciclisti
1 Leggo, con estrema
soddisfazione l’intervista
dell’1 novembre al Capo della
Polstrada, laddove afferma
che la nuova frontiera per la
diminuzione degli incidenti
stradali mortali è insegnare
ai ciclisti che non tutto è loro
permesso.
Finalmente una persona
autorevole che prende
posizione non solo contro il
malcostume di moltissimi (la
maggioranza?) ciclisti che
utilizzano i marciapiedi come
fossero cosa loro o che
interpretano il Codice della
Strada a loro uso e consumo
ma, anche verso tutti quei
ciclosportivi che in barba
all’art. 182 comma 1 del
medesimo CdS (… fuori dai
centri abitati bisogna sempre
procedere su unica fila)
viaggiano su strade di
montagna a 8-10 km/h
affiancati ed occupando tutta
la corsia di marcia,
obbligando chi se li trova
dietro una curva a manovre
di emergenza.
La cosa peggiore è che se si
fa notare loro la pericolosità
di tale comportamento si
rischia di essere aggrediti
dagli stessi «sportivi».
L’editoriale
dei
lettori
INDIRA GANDHI
30 ANNI DOPO
DIEGO MAIORANO
l 31 ottobre era il trentesimo anniversario, ma nessuno se n’è ricordato. Trenta
anni fa, Indira Gandhi veniva uccisa dalle
sue guardie del corpo Sikh. Qualche mese
prima, aveva ordinato all’esercito di attaccare il Tempio d’oro, il sancta sanctorum
del sikhismo, dove si era rifugiato un terrorista
che per anni la stessa Gandhi aveva finanziato
e supportato, per biechi motivi politici.
Indira Gandhi era stata primo ministro per
sedici anni. Nel 1971 il Times di Londra la definì
l’imperatrice dell’India.
Il suo impatto sul sistema politico indiano è
stato sia distruttivo sia costruttivo.
Da un lato, Indira Gandhi ha danneggiato irrimediabilmente le istituzioni democratiche.
La sospensione della democrazia durante il regime dell’emergenza; l’estrema centralizzazione del potere nelle sue mani e in quelle dei suoi
figli; il cinico sfruttamento dei conflitti etnici
per motivi politici; la creazione e lo sfruttamento di un immenso sistema corruttivo che
gravita attorno alla politica hanno lasciato delle cicatrici indelebili sulla più grande democrazia del mondo.
D’altra parte, e paradossalmente, Indira
Gandhi ha dato un contributo fondamentale
per la democratizzazione della società indiana.
Nel 1971 vinse le elezioni al grido di «aboliamo la povertà!». Era la prima volta che un primo ministro parlava direttamente alle masse
di disperati indiani, che fino allora erano rimasti invischiati in rapporti semi-feudali che sostenevano il sistema politico, ma li rendeva attori passivi della democrazia indiana.
Indira Gandhi gli disse che la democrazia, almeno in teoria, poteva essere dalla loro parte.
Non andò così, ma se oggi i poveri sono protagonisti nella vibrante e caotica democrazia indiana è anche grazie alla sua ex imperatrice.
I
University of London
RICCARDO FORNENGO
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Lettere e Commenti .29
.
LE VERE DOMANDE
DI FRONTE
A UN SUICIDIO
VLADIMIRO ZAGREBELSKY
A
Illustrazione di Irene Bedino
RENZI-SINDACATI
UN GIOCO
A PERDERE
LUCA RICOLFI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
no state formulate prima che l’Europa
ci obbligasse, in barba alle battute polemiche di Renzi, a ripiegare su una manovra meno espansiva.
In questa situazione non stupisce
che gli unici a compiacersi delle scelte
del governo siano gli industriali (il presidente Squinzi ha detto che «la manovra toglie il freno al Paese»), e che i sindacati siano in difficoltà. Gli industriali
apprezzano il fatto che, con la riduzione dell’Irap e l’eliminazione dei contributi per i neoassunti, sia arrivato anche il loro turno: una boccata d’ossigeno per i conti delle imprese, dopo quella che il bonus da 80 euro ha dato ai
conti delle famiglie. Così come apprezzano che con il decreto Poletti, e presumibilmente con il Jobs Act, la disciplina dei licenziamenti stia evolvendo in
modo più favorevole alle imprese.
I sindacati, invece, soffrono come
non mai perché Renzi, con il bonus da
80 euro e la polemica anti-casta, li ha
messi in trappola. Vorrebbero marciare contro il governo (e lo faranno, presumo), ma sanno anche che una parte
considerevole dei lavoratori dipendenti (la maggioranza?) non li seguirebbe,
perché sta con Renzi. E ci sta per due
elementari motivi, uno materiale e l’altro estetico: il bonus da 80 euro, che
fanno sempre comodo, e il piacere di
vedere un premier-ragazzo che fa il
bullo con i vecchi tromboni della politica, siano essi parlamentari, sindaci, governatori o sindacalisti.
Di qui lo stallo. Renzi, dei sacrosanti
diritti dei lavoratori, e delle gloriose
conquiste di quarant’anni di lotte, se ne
fa un baffo. Da parte loro i sindacati
sembrano pensare solo a quello: sacrosanti diritti e gloriose conquiste. Non
paiono rendersi conto che quel che non
va bene nella politica di questo governo
non è che cancella il mondo incantato
dello Statuto dei lavoratori, ma che non
ne offre in cambio un altro che funzioni. Il dramma della Legge di stabilità è
che essa certifica proprio questo: anche fra qualche anno, nonostante migliaia di atti di legge e la riforma del
mercato del lavoro, l’Italia avrà 3 milioni di disoccupati, e più o meno lo stesso
numero di occupati di oggi.
Da questo punto di vista Renzi e i
sindacati non sono nemici, ma parti in
commedia dello stesso gioco infernale.
Un gioco in cui sembra che tutto, nel
bene e nel male, dipenda dall’articolo
18, mentre le tabelle della Legge di stabilità mostrano che non è così. Le vecchie regole del mercato del lavoro possono avere depresso l’occupazione, ma
le fosche previsioni delle tabelle ministeriali svelano che le nuove regole del
Jobs Act non basteranno a far «cambiare verso» all’Italia.
Il guaio è che né il governo, né il sindacato, hanno il coraggio di prendere
atto che il problema dell’occupazione è
un problema di costi, prima ancora che
di regole. Il governo teme di non avere i
soldi per abbassare veramente e stabilmente il costo del lavoro, e infatti prevede una decontribuzione limitata alle
assunzioni del 2015, con un budget decisamente insufficiente (1,9 miliardi nel
2015). Il sindacato teme, e in questo ha
perfettamente ragione, che la decontribuzione si limiti ad alleggerire i conti
aziendali, senza creare occupazione
addizionale. Entrambi appaiono sordi
e ciechi di fronte al vero problema: che
non è regolare i diritti di chi un lavoro
già ce l’ha, ma di occuparsi dei milioni
di italiani che un posto di lavoro non ce
l’hanno.
NON SPRECHIAMO
UN’OCCASIONE IRRIPETIBILE
made in Italy di formule, teoremi e tecnologie non meno elegante e seducente delle giacche e delle scarpe di cui
sempre ci entusiasmiamo. L’Italia, poi,
è il quarto contribuente di quella scintillante impresa europea che è il Cern
e da anni invia tra Svizzera e Francia
pattuglie di fisici che sono diventati
personaggi di spicco di molti dei test
che si conducono nell’anello sotterraneo dell’«Lhc». Ma la sfida è così impegnativa che, adesso, occorrono nuove
risorse e nuove motivazioni. La nomina di una «First Lady» della fisica come Fabiola Gianotti è un’occasione
unica per l’Italia: per ripensare il nostro posto nella scienza mondiale. E
renderlo un po’ più grande e promettente. Il nostro passato dice che ce lo
meritiamo.
T
utto questo è normale,
ogni governo si procaccia
il consenso come può e come vuole, e la manovra di
fine anno (che ora si chiama Legge di stabilità) serve innanzitutto a questo. Quello che non è normale, ed è anzi molto deludente, è che
così poco si riesca a intravedere sul
piano dell’interesse generale. La manovra è debole non perché favorisce
alcuni e danneggia altri, ma perché il
futuro che le tabelle della Legge di
stabilità ci consegnano pare proprio
essere la continuazione del nostro triste presente.
Per avere la prova di quel che dico
c’è un mezzo semplicissimo: controllare che cosa si prevede sul versante
fondamentale per il futuro dell’Italia,
che è quello dell’occupazione. Ebbene, con 3 milioni di disoccupati e un
tasso di occupazione fra i più bassi del
mondo sviluppato, il governo prevede
che nel 2015 l’occupazione aumenti
dello 0,1%, e nel 2016 dello 0,5%, mentre l’Istat, che è un po’ più ottimista
del governo, prevede un aumento dello 0,2% nel 2015 e dello 0,7% nel 2016.
Sono in entrambi i casi cifre irrisorie, che non incidono sul tasso di disoccupazione, e prospettano per
l’Italia un futuro di stagnazione. Un
futuro che, in realtà, potrebbe risultare anche più cupo se si considera che
già fra 14 mesi potrebbero scattare gli
aumenti dell’Iva e di altre tasse (messi in conto dalle «clausole di salvaguardia» della Legge di Stabilità), e
che tutte le previsioni del governo so-
GABRIELE BECCARIA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
F
abiola Gianotti è stata considerata la scienziata migliore per questa avventura nell’Universo profondo
che ha un’aura grandiosa,
da far impallidire la trama di un kolossal come «Interstellar». Leader di
uno dei due esperimenti che nel 2012
ha scoperto il Bosone di Higgs, ha dimostrato capacità multiple: la creati-
vità della ricercatrice di razza e l’abilità - molto femminile - di motivare vasti
team internazionali, spesso affollati di
maschi che vorrebbero essere tipi «alfa», cioè dominatori.
Altri due grandi italiani l’hanno preceduta, Carlo Rubbia e Luciano Maiani. E il Cern stesso ha avuto tra i suoi
padri fondatori, 60 anni fa, un’altra
star tricolore, il «ragazzo di Via Panisperna» Edoardo Amaldi. Ora Fabiola
Gianotti continua una tradizione di visione e genialità che il mondo ci riconosce e che non si è mai avvizzita: un
ncora una volta un
suicidio è stato accompagnato da un
forte richiamo mediatico, preparato
dalla stessa persona che ha deciso di togliersi la vita. Altri casi,
anche in Italia, hanno avuto, per
scelta espressa, grande risonanza
mediatica. E questo aspetto, accanto a quello dell’atto in sé di abbandonare la vita, è stato oggetto
di critica o almeno fonte di disagio; quasi che si trattasse di impudicizia o addirittura di esibizionismo, mentre un simile comportamento, quandanche inevitabile,
richiederebbe almeno discrezione. Credo invece che debba riconoscersi che la gestione pubblica
della propria scelta, in questo come in altri casi, ci costringe a pensare a ciò che si cerca di rimuovere, a pensare cioè agli altri e a noi
stessi alla fine della vita. E cercare una risposta alla domanda giusta. Non chiedersi, cioè, perché
consentire, ma domandare se sia
lecito vietare. E in più considerare se consentire o vietare appartenga, non alla legge morale che
ciascuno riconosce, ma alla legge
dello Stato; alla maggioranza cioè
in Parlamento, la quale come si sa
non esprime la «volontà generale», ma più o meno quella di una
parte degli elettori.
Perché vietare e con quale legittimità dovrebbero essere sempre
le domande prioritarie. Se, come è
in una società libera e rispettosa
dell’autonomia delle persone, tutto ciò che non è vietato è lecito, occorrono buoni motivi per proibire.
Esporli tocca a chi vuole imporre
un divieto, non è chi rivendica una
sua libertà che deve giustificarne
il fondamento. Il fondamento dell’autonomia sta nella dignità della
persona, la quale non ha da esser
«gestita» da altri. Né la maggioranza (spesso pretesa, anagrafica)
ha uno speciale diritto d’intervento. Ove un diritto o una libertà fondamentale sono in discussione,
entra in gioco non il principio di
maggioranza, ma quello contromaggioritario. Non nel senso evidentemente che comandi la minoranza, ma in quello ovvio che la
maggioranza deve inchinarsi davanti alla libertà di chi, se anche
fosse solo, la rivendica. L’individuo deve essere protetto dalle
pretese della dittatura della maggioranza. Si tratta di elementari
principi di libertà e rispetto di ciascuna persona.
Il suicidio in questa parte del
mondo non è più un delitto. Qui da
qualche secolo ormai, chi tenta di
uccidersi non è punito, né, se vi
riesce, il suo cadavere è oggetto
degli oltraggi usuali in tempi andati. E’ dunque accettato che l’individuo possa suicidarsi. Ed anzi,
la compassione rispetto a un suicida e alla sua famiglia è maggiore di
quella che accompagna una morte
naturale. Si pensa a quanto debba
aver sofferto chi decide di morire,
quanto deve essergli stata insopportabile la prospettiva di continuare a vivere.
Tuttavia in paesi come l’Italia si
ha compassione per chi si getta
dalla finestra, ma si contrasta chi
vorrebbe morire degnamente, nel
suo letto, addormentandosi senza
risveglio. Cosa di più crudele? Si
dice che occorre proteggere le
persone da azioni impulsive non
meditate e questo sarebbe un motivo che giustifica il divieto nell’interesse pubblico generale. Certo
la vigilanza rispetto alla reale e libera formazione della volontà della persona è non solo legittima, ma
necessaria. Essa rappresenta il
vero problema, come nel caso diverso, anche se confinante, del ri-
fiuto di trattamenti medici o della
loro continuazione. Vi sono però
soluzioni, che – queste sì – dovrebbero essere imposte dalla legge e
che invece un generale divieto lascia assenti e nascoste nella pratica reale della vita e della morte.
Un esame medico collegiale, un
tempo di riflessione in una procedura garantita, potrebbero proteggere la vera autonomia della
volontà espressa dalla persona. Il
Parlamento però continua a evitare di considerare gli aspetti di questi problemi che richiedono una
disciplina.
Si tratta in ogni caso di argomento che riguarda il suicidio di
chi, disperato, si getta nel vuoto,
che infatti, se possibile, ne viene fisicamente impedito. Non vale per
chi, esaminata la propria malattia,
la penosità delle possibili terapie e
la prognosi ineluttabile e atroce,
sceglie di abbreviare la propria vita. Così, legalmente e attorniata
dalla sua famiglia, ha fatto ora
l’americana Brittany Maynard dopo aver dato una lezione di amore
per la vita nella bellezza di questo
mondo. Prima, tra mille difficoltà
e battaglie legali l’avevano fatto altri anche in Italia. Altri ancora
avevano dovuto passare il confine.
Incapaci costoro di decidere? Persone da tutelare? Al contrario,
persone lucide e consapevoli della
propria libertà.
E’ difficilmente accettabile l’argomento secondo il quale occorre
vietare a tutti, perché qualcuno
potrebbe non essere pienamente
consapevole e quindi libero. Annullando la individualità della sua
condizione, l’argomento fa della
persona singola lo strumento di
una esigenza collettiva. E’ quanto
ha ammesso la Corte europea dei
diritti umani, affermando che la
liceità o la punibilità dell’aiuto al
suicidio, che pur interferisce nella vita privata della persona, rientra nell’ambito della valutazione
discrezionale dell’interesse pubblico da parte dello Stato. Vero è
che, decidendo il ricorso di una
malata in gravissimo stato, che
chiedeva di morire e il cui marito
era disposto ad aiutare, lo ha detto sottolineando il fatto che nel sistema legale britannico, cui il caso si riferiva, prevedeva la ragionevole discrezionalità della decisione di accusare il responsabile
dell’aiuto dato. Ma la tragedia di
quella donna le è stata imposta fino alla fine, supponendo che l’interesse pubblico non fosse altrimenti tutelabile.
E’ arduo distinguere la liceità
del suicidio dalla criminosità dell’aiuto al suicidio: come è stato nel
caso americano o è nella pratica in
uso in alcuni Paesi a noi vicini, si
tratta dell’aiuto dato dal medico
che fornisce o somministra il composto letale. Vi sono situazioni in
cui il malato non è in grado di togliersi la vita, perché non può più
muoversi o perché non gli è possibile da solo procurarsi le sostanze
letali. Fermo il rispetto dell’obiezione di coscienza di chi fosse richiesto di aiutarlo a realizzare il
suo proposito, non è ragionevole
impedire a chi vuole, ma non può
morire, di raggiungere lo scopo
che potrebbe ottenere se le sue
condizioni gli permettessero di
agire da solo.
Questo non è un inno al suicidio.
Se vivere a qualunque costo non è
un dovere che possa essere imposto a chi non lo faccia derivare dalle proprie convinzioni morali, vi
sono però situazioni in cui restare
in vita è comunque di aiuto o conforto per altri, famigliari o estranei o la stessa collettività. Non si
vive soli e spesso non si muore per
sé soli. Ma chi avrebbe il coraggio
o la presunzione di sostituire il
proprio al giudizio di chi in quelle
situazioni è immerso?
30
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
A Antoine Volodine il Prix Médicis
CULTURA
SPETTACOLI
È stato attribuito a Antoine Volodine, per il romanzo
Terminus radieux (Editions du Seuil), il Prix Médicis 2014,
uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari francesi.
Il suo libro è ambientato in una fantascientifica Siberia
devastata da una esplosione nucleare, dove gli uomini
si trasformano in essere mutanti. Il Médicis per il romanzo
straniero è invece andato alla scrittrice australiana
Lily Brett per Lola Bensky (Editions La Grande Ourse).
&
Da oggi a venerdì
a Torino e Sordevolo
GIOVANNI DE LUNA
enza arrivare agli
eccessi renziani sui
«pensionati» da accantonare, è un fatto che gli intellettuali hanno uno spazio sempre più irrilevante. È difficile
oggi trovare traccia di quelli
che, nel Novecento si definirono «maestri». Uno di questi, Franco Antonicelli, rispondeva così agli auguri
per il suo 70° compleanno:
«Io credo che la vita di un uomo sia terminata quando
nessuno gli chiede più nulla,
quando lui stesso non chiede
più nulla a sé e perciò vive di
rammarichi e di lamenti».
Era il 1972. Antonicelli era allora senatore, eletto nelle liste del Pci come indipendente. E non si sentiva affatto un
pensionato. Tutti gli chiedevano ancora molto e a tutti
era in grado di dare ancora
molto; sarebbe morto due
anni dopo, al termine di un
biennio intenso, vissuto nel
clima delle grandi battaglie
civili e politiche di quel tempo: la strategia della tensione, il referendum sul divorzio, le piazze degli operai e
degli studenti.
S
Con il «Prologo a Franco
Antonicelli» di Marco Gobetti
si inaugura oggi alle ore 19
all’Unione Culturale di Torino,
a lui intitolata, l’omaggio
all’intellettuale e politico
scomparso quarant’anni fa
(nella foto a lato, in un’immagine
giovanile. Domani
(ancora all’Unione Culturale)
e venerdì (a Sordevolo)
due giornate di convegno,
a cui interverranno, tra gli altri,
la figlia Patrizia Antonicelli,
Giovanni De Luna, Marco Revelli,
Goffredo Fofi, Diego Novelli,
Bruno Gambarotta, Alberto
Papuzzi, Bruno Quaranta.
Nato a Voghera nel 1902,
Antonicelli studia a Torino:
liceo D’Azeglio, quindi due lauree,
in Lettere e in Giurisprudenza.
Antifascista, patisce il confino
e il carcere. Professore (precettore
di Giovanni Agnelli) e editore (cura
per Frassinelli la collana
«Biblioteca europea»
e fonda la casa editrice De Silva,
che pubblica nel 1947
Se questo è un uomo
di Primo Levi, all’epoca rifiutato
dalla Einaudi). Già presidente
del Cln piemontese, nel ’68
è eletto senatore come indipendente
nelle liste del Pci. Muore
a Torino il 6 novembre 1974.
LA VITA DI UN UOMO
«Termina quando nessuno
gli chiede più niente e lui
non chiede più niente a sé»
MAESTRO TRASVERSALE
Lavorò alla radio e alla tv,
pubblicò i fumetti di Disney
e Se questo è un uomo
Rompendo i compartimenti stagni in cui si era rinchiusa una certa cultura accademica, Antonicelli propose un modello di intellettuale caratterizzato da una
spiccata autonomia dalla politica e da un’assoluta libertà
di pensiero. Il suo «appello
alla nazione», firmato insieme con Norberto Bobbio e
Italo Calvino nel 1973, dopo il
colpo di Stato che l’11 settembre stroncò la democrazia di Allende in Cile, non solo invitava il governo a non
riconoscere il regime di Pinochet, ma trovava anche la
forza di rivolgersi direttamente al paese («sia questo
anche il segno del suo dolore,
che non si è saputo esprimere con la bandiera nazionale
a lutto») con accenti già allora inusuali e oggi del tutto incomprensibili.
A questo tipo di autorevolezza contribuì molto la sua
«versatilità», la contraddittorietà di un personaggio
che - come sottolineò il suo
amico Norberto Bobbio - attraversava con disinvoltura
mondi culturali opposti: Gobetti e Alfieri, l’intransigenza radicale degli «odiatori
dei tiranni», da un lato; Gozzano e Gianduja, il compiaci-
Franco Antonicelli dallaUnmorte.
convegno a quarant’anni
Seppe attraversare
disinvoltura mondi
l’intellettuale culturaliconopposti,
costruendo
ponti tra l’alto e il basso
non va in pensione
mento estetizzante, il buon
senso di chi guarda con fastidio a ogni forma di conflitto,
dall’altro. Nei salotti della borghesia colta e raffinata o nelle
assemblee con i portuali di Livorno, Antonicelli proponeva
la sua trasversalità come un
«ponte», un territorio in cui si
mischiavano l’alto e il basso, il
tratto aristocratico del critico
raffinato e il piglio popolaresco di chi sa anche infiammare le folle dei comizi. Fu un efficace intrattenitore radiofonico, realizzò importanti trasmissioni televisive, scrisse
sui giornali, pubblicò per primo in Italia i fumetti di Disney,
mise in scena spettacoli teatrali. Il cultore di Gozzano frequentò assiduamente i media
diventando compiutamente
quello che il ’900 gli chiese di
essere e quello che oggi nessuno riesce più a essere.
E trasversale fu anche nel
confronto con il suo tempo.
«Io sono vissuto nel Medioevo», diceva di se stesso, «l’era
moderna è cominciata oggi
che in un solo anno vivo i settanta contati dalla mia nonna
materna». Nel dialogo serrato
con la generazione di sua figlia,
tra il presente e il passato egli
si proponeva di costruire ancora un altro ponte: «il disprezzo
che ha mia figlia - naturalmente mitigato dall’affetto - per le
mie abitudini e i miei passatismi è quel che le servirà per allontanarsi definitivamente
dalla pianta paterna, ma non
quello che le basterà per creare a se stessa il nuovo nido: ci
vuole molto, molto amore per
distruggere a fondo, molto e
tenace orgoglio del passato
per rinnovarsi davvero». Era
l’altro segreto dell’autorevolezza di Antonicelli: nell’essere
contemporaneo a più generazioni egli seppe farsi «maestro» mostrando come il passato fosse decisivo se si voleva
costruire qualcosa di nuovo.
Ma per i giovani di allora era
più facile distruggere che costruire. E oggi la sua trasversalità sarebbe vissuta come
una imbarazzante anomalia.
Letterato e politico
Le sue due anime
tra Croce e Gobetti
BRUNO QUARANTA
orino, la città della formazione e dell’azione. Il
Biellese, il mondo degli
otia. A quarant’anni dalla
scomparsa, Franco Antonicelli oscilla fra le due realtà,
che ne rispecchiano, infine, le
due anime: la crociana in letteratura (anche se non riteneva I promessi sposi un pamphlet ideologico, la convinzione
di Don Benedetto) e la gobettiana in politica.
Due le immagini che
esemplificano le identità di
Antonicelli: sotto la Mole, in
via Fabro 6, alla scrivania
che fu di Piero Gobetti, in-
T
tento a limare un discorso (la
stagione senatoriale, per la
Sinistra indipendente); a Pollone, nel Biellese, trascorrendo ogni mattina alcune ore
nello studio di Croce, leggendogli il romanzo mai pubblicato sul confino, Autunno a
Agropoli.
Fra la religione della libertà,
Franco Antonicelli, e la «pratica della libertà». Compiendo osserverà Bobbio - «per interna
coerenza e quindi senza drammi» la scelta che lo conduce
«dal liberalismo dei primi anni
[presiederà il Cln piemontese
come rappresentante del partito liberale, ndr] alla “rivoluzione liberale” degli ultimi».
Croce enuncia la «religione
della libertà» introducendo la
Storia d’Europa che esce nel
1932. Di lì a due anni acquisterà
una casa a Pollone, di cui era
originario Alfredo Frassati, a
lungo proprietario-editore della Stampa. Ecco delinearsi una
patria liberale in partes tres, ulteriori «capitali» Parella, nel vicino Canavese (villa Albertini,
Luigi, già direttore del Corriere
della Sera) e Sordevolo, dove
svettava la tenuta del notaio
Germano, villa Cernigliaro.
Annibale Germano è il padre di Renata, che Antonicelli
sposerà nel Salernitano, al
confino di Agropoli, seguito al
secondo arresto (1935). Così
via via compiendo le «molte
esperienze» che gli consentiranno di colmare «un poco» la
distanza con Piero Gobetti, «il
mito di tutta una vita», secondo Stajano.
L’unico mito? Ve ne è almeno
un secondo per Antonicelli:
Guido Gozzano, onorato di studi raffinatissimi, sottratto alla
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Il progetto della Crusca per una banca dati
dell’italiano post-unitario
Ciao Maschio, il futuro
è nelle mani delle donne
Un libro di Telmo Pievani e Federico Taddia racconta
tra serietà e ironia il declino del presunto sesso forte
Nel Pleistocene i maschi facevano i maschi e le femmine
facevano le femmine. Ora è tutto più complicato e si
affaccia il sospetto che il sesso debole sia diventato quello
maschile. Telmo Pievani, filosofo della biologia, e Federico
Taddia dedicano a questa tendenza Il maschio inutile.
Un saggio quasi filosofico (Rizzoli, pp. 196, € 15), un
libro che va alle radici - evolutive - del problema, e
un’analisi della cultura contemporanea in cui scienza e
satira sociale si fondono per raccontarci con ironia
qualche scampolo di realtà. Ne anticipiamo due stralci.
Se lei è grande e lui piccolo
econdo un luogo comune, i maschi sono
più grandi e robusti
delle femmine. Corpulenti e corazzati,
competono tra di loro per conquistarle, e così la stazza, come le corna e altri strumenti
di offesa e difesa, può fare la
differenza. Succede, per
esempio, tra i cervi e i leoni
marini, dove il maschio massiccio è anche una scelta delle
femmine: le dimensioni sono
per loro un buon indizio di salute fisica e un criterio efficace per individuare il partner
migliore, il padre ideale per
eventuali figli.
Ma le differenze di corporatura tra maschi e femmine
(il cosiddetto «dimorfismo
sessuale») possono essere di
segno diverso, e qui la natura
si sbizzarrisce. I maschi tendono a essere più grandi nei
vertebrati come noi, ma se
usciamo dal provincialismo
antropocentrico, e consideriamo tutti gli animali nel loro
insieme, scopriamo che generalmente sono le femmine a
essere più grandi. Anche a loro conviene, infatti, essere
grosse per avere un maggiore
tasso di fertilità (nei ragni, per
esempio, le femmine più grosse ospitano più uova) o per
farsi scegliere dai maschi (de
gustibus...). Così il rapporto
può essere invertito: a fronte
di femmine gigantesche, i maschi rimpiccioliscono. Diventano nani.
Il fenomeno è diffuso nei ragni, come si diceva, nei cirri-
S
Qui sopra Franco Antonicelli,
all’epoca presidente del Cln
piemontese, durante il comizio
tenuto a Torino in piazza Vittorio
Veneto pochi giorni dopo
la liberazione, il 6 maggio 1945.
Nella foto in alto, scattata
nel 1933 a Zoagli, è seduto
al centro con il giornale in mano
in mezzo a un gruppo di amici
(alle sue spalle, secondo
da sinistra, si riconosce
un giovane Norberto Bobbio)
retorica degli orizzonti angusti,
scoprendovi una tempra moderna, il culto della tradizione
che è forza, mai rimpianto. Sia
pure giungendo ad ammettere:
«Darei tutta la letteratura crepuscolare torinese per queste
due righe di Gobetti che partiva
per sempre e andava a morire a
Parigi: “L’ultima visione di Torino: attraverso la botte traballante che va nella neve’’».
Letterato o politico, Antonicelli? Come Ginzburg, riteneva
che «ci si libera dalla politica attraverso la politica» - ossia solo
sciogliendo i nodi politici si potrà tornare agli otia. Mai trascurandoli, neanche tenendo
un comizio ai portuali di Genova. Raccontò a Guido Davico
Bonino: «Tale la pioggia che cadeva, ho cominciato con La
pioggia nel pineto. Per analogia,
ma anche, nella aristocratica
schizzinosità del divino Gabriele, come esempio di lirica del
primo capitalismo. Mi vergogno a dirlo, non smettevano di
applaudire».
pedi (crostacei attaccati alle
rocce), nella rana pescatrice e
in molte specie parassite. I maschietti dei microscopici rotiferi, per esempio, coabitano con
le femmine e traggono sostentamento dalle loro escrezioni,
senza le quali non sopravvivrebbero. Davvero umiliante,
va detto, se non fosse per il fatto
che procurano alle loro compagne una sostanza preziosa: lo
sperma. Più che parassiti, per
gli scienziati
sono, dunque,
gigolò: vivono
stipendiati o
nutriti da una
o più femmine,
in cambio di
prestazioni
sessuali.
Se i maschi
sono minuscoli, poi, se non combattono tra di loro, se fanno i bravi e consumano poco, le grandi
femmine possono alimentarne
diversi, garantendosi una riserva
di variabilità genetica «in casa»,
anzi letteralmente «tra le sottane», come si diceva una volta. Nei
ragni della seta dorata, detti anche ragni banana, sono addirittura le femmine a calibrare le dimensioni dei maschi. Lottando
uno con l’altro questi tendono a
crescere, ma le femmine sono
molto aggressive con i ragni più
grandi e talvolta... se li mangiano.
A causa della selezione e del cannibalismo operati dalle femmine,
una certa percentuale di maschi
resta quindi piccola. Tra il rischio
di essere sbranati (prima, durante o dopo la copula) e gli scontri
all’ultimo sangue per accaparrarsi la virago di turno, la loro esistenza dev’essere un inferno!
MATURITÀ
NON SOLO
MUSCOLI
MASSIMO GRAMELLINI
l maschio rischia davvero
di estinguersi per manifesta inutilità? E’ molto probabile, ma non ancora sicuro.
Almeno finché ci saranno
maschi come gli autori di
questo libro, che con il pretesto di celebrare il funerale
della categoria offrono una
I
Professione, uomo da compagnia
FEDERICO TADDIA
i fa chiamare Guglielmo, ha 58 anni e, dopo
una vita passata in ufficio, a tenere i conti di una
piccola tipografia in provincia di Brescia, ha reagito alla crisi e alla perdita
del lavoro monetizzando la
sua più grande qualità: far
sentire una donna apprezzata e ascoltata. «Non chiamatemi gigolò. Io non vendo il mio corpo, noleggio la
mia testa.»
È stato alle superiori che
l’elegante signore bresciano ha preso consapevolez-
S
za di questo suo innato talento: «Benché non fossi un adone e neppure uno studente
particolarmente bravo, ero
sempre circondato dalle
ragazze: ero
il loro migliore amico, la
persona con
cui confidarsi, la spalla
su cui piangere. E così è
stato anche da adulto: non
mi sono mai sposato, ma ho
tante amiche alle quali basta
la mia presenza per ritrovare serenità ed equilibrio».
31
presidente della Crusca Claudio Marazzini (foto) -, perché ci vogliono anni per
realizzarlo, ma gettiamo le basi per questo lavoro futuro possibile». Durante la tre
giorni si susseguiranno diversi tavoli di confronto: da una parte con l’antico e gli
archivi, sia latini, sia italiani, dall’altra con l’italiano negli archivi della rete e la
filologia elettronica. Il tema scelto quest’anno per la «Piazza», ha spiegato
Marazzini, «sono i corpora al servizio della lessicografia. Il segnale offerto
quest’anno dall’Accademia è quello di un probabile ritorno all’antica vocazione
lessicografica, la più autentica dell’istituzione fiorentina nata nel 1583. Ma la
lessicografia moderna è ben diversa da quella artigianale del passato: necessita,
appunto, di corpora di riferimento, cioè di gigantesche basi di dati elettronici».
Una grande banca dati dell’italiano post-unitario, così da avere una collezione di
testi informatizzati. È il progetto di cui si discuterà all’8a edizione di «Piazza delle
Lingue», l’appuntamento annuale di confronto tra esperti e ricercatori organizzato
dall’Accademia della Crusca a Firenze. Il convegno, al via domani per concludersi
sabato, tratterà il tema «L’italiano elettronico. Vocabolari, corpora, archivi testuali
e sonori». «Non promettiamo un vocabolario dell’italiano post-unitario - spiega il
TELMO PIEVANI
.
Un po’ per provocazione e
un po’ per racimolare qualche soldo, Guglielmo si è
quindi munito di un nuovo
numero di cellulare e ha acquistato un piccolo spazio
pubblicitario su un sito Internet per cuori solitari, offrendosi come «uomo da
compagnia». Niente sesso né
promesse da anima gemella.
A disposizione mette solo
una parentesi di tempo con
lui, «per una cena, un cinema o un pomeriggio di shopping». Nessun costo orario,
solo due tariffe: 50 euro per
un’uscita di qualche ora, 100
per l’intera giornata. Ovvia-
serie di consigli per preservarla. In particolare i racconti di Federico Taddia, nati
sulla pagina domenicale di
«Cuori allo Specchio», restituiscono al maschio una missione o almeno un senso:
l’idea che la M di maschio
non significa soltanto muscoli, ma maturità.
Le donne non sanno più
che farsene di narcisi nevrotici, ma continuano a avere
bisogno di uomini responsabili, capaci di coniugare forza
e gentilezza: femminili nell’intelligenza, ma assolutamente maschi nell’energia.
mente in nero e con le altre
spese, come l’eventuale biglietto del teatro o il conto
del ristorante, a carico della
cliente.
«Il cellulare ha iniziato subito a squillare» racconta: dapprima solo scherzi e proposte
esplicitamente hard, poi sono
arrivate anche le telefonate di
donne che cercavano soltanto
qualcuno che avesse voglia di
esserci. Il passaparola ha fatto
il resto. «Ormai sono impegnato tutte le sere e ogni volta è
un’esperienza umana fantastica. L’unico momento imbarazzante rimane quello del pagamento, ma fa parte del gioco.
Alle mie clienti dico di considerarmi come una sorta di psicologo, che invece dei libri ha
studiato la vita».
Elzeviro
EGLE
SANTOLINI
Sarajevo 1914
vita e morte
dei comprimari
il 28 giugno 1914 e
l’Austria Felix va
ignara al proprio funerale: in una città dei Balcani tutta minareti e bombaroli l’erede al trono
Francesco Ferdinando è
morto ammazzato su
un’auto Gräf & Stift modello Bois de Boulogne. Accanto a lui, prima di lui,
sotto i colpi di Gavrilo
Princip è caduta Sophie
Chotek, amore della vita
per l’Arciduca, moglie
morganatica condannata
dalla propria inadeguatezza dinastica a sparire dal
protocollo funebre imperiale. Alla fine, sulla bara,
non troveranno di meglio
che piazzarle un paio di
guanti bianchi, simbolo
dell’unico rango che il
Gran Ciambellano principe di Montenuovo è disposto a riconoscerle, quello
cioè di ex dama di compagnia di una duchessa.
Guanti bianchi di Edgarda Ferri (Skira) racconta
questa storia collaterale al
dramma di Sarajevo. Ma
non solo: tra la reggia di
Schönbrunn e i castelli boemi, gli uffici dell’Hofburg
e i caffè del Ring di Karl
Kraus e Arthur Schnitzler,
poco più di 180 pagine bastano a ricostruire un
mondo ancora più fascinoso perché in agonia. Fino
alle più sublimi minuzie:
che cosa si mangiava in
Kakania a colazione? Francesco Giuseppe due panini
senza burro, i cattolicissimi Carlo e Zita un penitenziale Frühstück vegetariano, il comandante della Viribus Unitis che trasportò i
due feretri a Trieste una
galletta e un caffè corretto
con slivoviza.
E quanto contò, nella
concatenazione di eventi
che portò alla guerra, la
superstizione endemica
dei viennesi, per esempio il
fatto che l’erede, spaventato per aver abbattuto un
camoscio albino, temesse
di morire entro l’anno e indossasse un salvaproiettili
che non lo salvò per niente
e una camicia cucita che
ostacolò i soccorsi? Di certo un summit con il Kaiser
in occasione delle esequie
avrebbe potuto influire sui
modi e i tempi della dichiarazione di guerra, ma Guglielmo a Vienna non arrivò mai, perché il Ciambellano pretese funerali senza
capi di Stato.
E il vero protagonista
del libro resta proprio
Montenuovo, ottuso applicatore di un protocollo
senza cuore, certo, ma anche costretto a emarginare gli intrusi alla famiglia
imperiale da una circostanza biografica che qui
non riveleremo.
È
32 .Spettacoli
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
The
show
must
go on
ALBERTO
MATTIOLI
el mio palco c’era Greta,
sei anni, che l’applauso più
forte l’ha regalato a un
cambio di scena a vista, quando la
magione del Patrigno si è trasformata nel palagio del Principe. Già:
ieri la Scala era un asilo, o al massimo una scuola elementare, e alla ricreazione ha provveduto Rossini.
E, certo, faceva effetto vedere un
pubblico di bambini portare un’insolita animazione in una platea che
normalmente sembra la sala meno
vivace del museo Egizio.
Era la prima delle «grandi opere
per i piccoli», progetto che sta molto a cuore al neosovrintendente
N
C’era una volta
la Scala
dalla parte
dei bambini
Alexander Pereira. Per cominciare,
è toccato alla Cenerentola di Rossini, ovviamente ridotta da Alexander Krampe a misura di pupo. Dunque, 65 minuti di durata contro le
due ore e 20 dell’originale, orchestra sfoltita (troppo: non si sentiva
quasi), recitativi sostituiti da dialoghi parlati, niente coro, lo «smaniglio» del libretto di Ferretti che torna a essere la tradizionale scarpina
di strass e Antonio Albanese che
racconta la trama vestito da Rossini
come nella foto famosa di Nadar.
La coproduzione è una di quelle famigerate importate da Salisburgo,
orchestrali e solisti (il più promet-
tente è forse il buffo, Giovanni Romeo) sono quelli dell’Accademia
della Scala, dunque low cost, e dirige un giovin non principiante ma
quasi che si vorrebbe risentire in altro contesto, Maxime Pascal.
Comunque è ovvio che lo spettacolo era soprattutto in platea,
dove peraltro i ragazzini facevano
meno caciara delle abituali mandrie di turisti e non fotografavano
lo spettacolo. Prima, ovvio, i papà e
le mamme (ma erano più le mamme dei papà) li avevano immortalati seduti sui gloriosi velluti. Bilancio: gran risate, forse più per le battute (riscritte) del libretto che per la
Franco Battiato
Evento
“Il concerto
un’esperienza
mistica”
LUCA DONDONI
MILANO
i può prendere la
confusione della
propria vita e tramutarla in arte? Stefani Joanne Angelina Germanotta, alias Lady
Gaga, dice di averlo fatto con
il suo Art Rave - Artpop Tour
2014, passato ieri sera dal Forum di Assago per l’unica data italiana. D’altra parte, che
l’artista voglia mostrare a
ogni piè sospinto il suo superego lo dimostra bene l’ormai
famosa frase con cui Gaga
congedò il primo fidanzatino:
«Un giorno, quando non saremo più insieme, non riuscirai
a ordinare un caffè al bar senza vedermi o sentirmi in qualche radio o tv».
Si dice che ieri Lady Gaga
abbia voluto in camerino 1000
candele, decine di drappi
bianchi e due megascreen così che l’amato bulldog francese, Asia, potesse guardare le
riprese video della sua padrona. Se anche fosse vero nei camerini delle star (Madonna,
Beyoncé, Katy Perry ecc.) si è
visto di peggio. In verità l’eccentricità di Lady Gaga, più
che nei camerini, viene mostrata proprio sul palco. Anche ieri Lady Gaga ha usato il
proscenio per cambiarsi
d’abito e aiutata da due assistenti è praticamente rimasta
S
BRUNO RUFFILLI
MILANO
«Donatella»
«Donatella e Allegra Versace sono incredibili - scrive Lady Gaga
su Instagram - Mi hanno spedito un albero di borse. Sono
davvero fortunata ad averle come amiche (lei ha scritto per
loro la canzone Donatella). Grazie a loro la mia permanenza a
Milano è sempre perfetta»
LAPRESSE
Gli scandali
Lady Gaga al concerto di Vienna si è mostrata
sul palco in topless, calze a rete e tanga color
carne, per mostrare al pubblico ciò che in
genere succede dietro le quinte, compresi i
cambi d’abito alla velocità della luce
Una Lady Gaga così
non la vedrete mai più
Milano, unica data italiana dell’ArtRave Tour per 10 mila fan
con tanto di topless, dopo il flop dell’album: “Ora mi do al jazz”
RIPOSIZIONAMENTO
Questo stile appartiene
al passato, ora lei va «Cheek
to Cheek» con Tony Bennett
con il seno nudo e il solo perizoma color carne davanti al
pubblico. Tuttavia, il travestimento più flamboyant è stato
quello da piovra gigante che la
faceva somigliare a un pupazzo del carnevale di Viareggio.
Ieri Gaga ha anche voluto
ringraziare su Instagram
l’amica Donatella Versace (in
Artpop c’è un pezzo intitolato
Donatella dedicato proprio a
lei) per un regalo davvero particolare. La stilista ha donato
alla pop star un albero fatto di
borse: «Donatella e Allegra
Versace mi hanno mandato
un albero-borsa - è il commento - Mi sento così fortunata a conoscerle, hanno reso il
mio soggiorno a Milano perfetto come sempre. La loro
amicizia è il dono reale. Quattro borse e tre alberi di fiori.
Una roba di cui sono fatti i sogni d’infanzia delle bambine.
Le adorerò e amerò».
Sul palco del Forum un’atmosfera da fiaba rappresentata da un villaggio greco ha
mostrato una scenografia meno ridondante di quella vista
allo scorso Born this way Tour.
Lei ha ricordato di essere solo
una ragazza italoamericana
figlia di immigrati con il nonno che faceva il ciabattino e
alla fine si è pure messa sulle
spalle una bandiera italiana.
musica, e qualche critica per il physique du rôle dei cantanti: Cenerentola l’aveva, il Principe, benché
vestito correttamente di azzurro,
no. Come accade anche con i grandi, sono in ogni caso le sorellastre
quelle che fanno più ridere. Alla fine, grandi applausi e ottima poi
l’idea di spedire gli artisti nel foyer,
per permettere ai piccoli fan di toccare con mano Cenerentola & Co,
esattamente come succede a Disneyland. La speranza, naturalmente, è che una volta cresciuti
questi ragazzini all’opera ci vadano. L’opera, per una volta, ha provato ad andare da loro.
«Sono molto contento di parlarle». Al telefono
l’accento siciliano di Franco Battiato suona
più forte, specie se - come fa ogni tanto - passa
in rassegna le parole alla ricerca di quella giusta. A 69 anni, è il nome più famoso del ricchissimo cartellone di Club To Club, il più importante festival italiano di musica elettronica che si apre oggi a Torino: presenta il suo
nuovo progetto, Joe Patti’s Experimental
Group, venerdì al Lingotto con Pino «Pinaxa»
Pischetola e Carlo Guaitoli.
Il disco è totalmente diverso da quello che ha
fatto negli ultimi 35 anni, elettronico come i suoi
primi lavori. Come reagisce il pubblico?
«Arrivano dall’estero per sentirlo. Le ultime date sono state un delirio, una cosa fantastica. Finora applaudivano la prima parte e si scatenavano nella seconda, con i brani che sanno tutti.
Ma a poco a poco le parti si stanno ribaltando».
Una vittoria tardiva…
«Ma no, ci sono gruppi inglesi che incidono cover dei miei dischi di una volta, tipo Pollution».
Segue l’elettronica di oggi?
«Se c’è qualcuno che non conosco io, lo conosce
Pino. Ma vede, io ho iniziato a fare questa musica per motivi esistenziali, non per fare il musicista. Viaggiavo sulle note
e a volte mi sembrava di
tornare nell’antica Grecia, dove c’era una civiltà straordinaria, mi sentivo partecipe delle conquiste dei filosofi».
Parla di antichi Greci
ma usava strumenti
all’avanguardia…
Club to club
Il festival torinese
fino a domenica
alterna artisti affermati e giovani
talenti da Caribou
ad Apparat, da Luke
Vibert a Battiato
(foto) e SBTRKT
«Comprai un sintetizzatore Vcs3, lo usavano anche i Pink Floyd. Permetteva reazioni velocissime. Prendiamo Propietad Prohibida, è un giro di note semplice: mi si
mi, mi si mi re, poi basta accelerarlo, suonarci
sopra delle armonie e diventa un viaggio».
Un lavoro pionieristico?
«Lo spirito era pionieristico. Amavo la musica
classica, pensai di utilizzare l’Aria della quarta
corda: era un po’ veloce, così misi dei pesi sul
giradischi per rallentarlo. Oggi si può fare col
computer, ma allora per me fu una grande soddisfazione. E ancora, presi un pianoforte verticale, cambiai le corde, i suoni che ne uscivano
sembravano elettronici, ma non lo erano, nessuno lo ha capito. Sono stato chiuso in casa per
anni a sperimentare, un periodo bellissimo».
Purtroppo, anche se non sono
mancati hits come Poker face,
Telephone, Paparazzi, Alejandro
o Bad Romance, con i tre bis Applause, Swyne e Gipsy, lo show è
incentrato principalmente sull’ultimo Art pop che ha brillato
per l’assoluta assenza di un singolo da classifica. «Non è stato
un insuccesso - ha detto Gaga
nell’unica intervista rilasciata
sull’argomento - ma le canzoni
hanno bisogno di essere capite
e digerite dal pubblico. Ci vorrà
tempo». Peccato che di tempo
ne sia ormai passato parecchio
senza che le canzoni decollassero e Miss Germanotta ha ca-
Arte
Un costume
del tour di
Lady Gaga
è stato
disegnato da
Jeff Koons in
persona
e molte
citazioni
artistiche
della soirée
riportano di
artisti come
Kitaoka,
Abramovic o
Wilson
pito l’errore. Subito un po’ di
pulizia: licenziato il 90% del suo
management e una parola d’ordine: riposizionamento. La prima mossa, azzeccata, è stata
quella di chiamare l’arzillo
Tony Bennett con il quale aveva
già inciso il classico The Lady is
a tramp nel 2011. «Ero in una
crisi profonda - ha detto - e solo
la calma di questo signore della
musica mi ha aiutato». Insieme
i due hanno dato alle stampe
l’ottimo Cheek to cheek, un album che mette in mostra le notevoli doti di cantante e musicista della Germanotta. La donna, al contrario di molte sue col-
leghe, quando si siede al pianoforte sa suonare molto bene e
quando canta sa far vibrare le
corde vocali su registri davvero
notevoli. Nei duetti con Bennett, sublimati dal vivo in una
splendida serata di qualche mese fa a Bruxelles, Lady Gaga è
stata magnifica. Ecco perché,
sebbene un costume di questo
ArtRave-Artpop Ball Tour sia
stato disegnato da Jeff Koons in
persona e molte delle citazioni
artistiche della soirée riportino
a giganti dell’arte contemporanea come Kitaoka, Abramovic
o Wilson la Lady Gaga 1.0 ci piace meno. Molto meno.
Eppure la sua dimensione era europea, Pink
Floyd, Tangerine Dream, Kraftwerk, Brian Eno…
«L’ho incontrato, Brian Eno: abbiamo parlato di
astrologia. Ma di quegli anni ricordo che quando Stockhausen fu intervistato da Melody
Maker inglese disse che i più interessanti compositori europei eravamo io e i Kraftwerk. Portai quel giornale in tasca per settimane».
Come lei, anche i Kraftwerk sono passati al pop.
Cosa rimane di quella esperienza nelle canzoni?
«La mia produzione più interessante è quella
mistica. È quella la strada giusta. Non so se scriverò ancora musica buona, ma la mia ricerca
spirituale sta salendo vertiginosamente»
Un concerto è un’esperienza mistica?
«Qualche volta a Roma tra il pubblico ho avuto
dei religiosi meravigliati di come un concerto
sia una specie di liturgia. Senza litanie».
E invece si balla, c’è un aspetto fisico…
«In un concerto c’è tutto».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 5 novembre 2014
Rai 1
6.00 Euronews
6.10 Il caffè di Raiuno
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
11.00 Tg 1
11.10 A conti fatti Attualità
12.00 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 Dolci dopo il Tiggì
14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità
16.00 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e
Marco Liorni sono
padroni di casa del
pomeriggio di Rai1
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
21.10 Carosello Reloaded
Attualità
Rai 2
7.10 Heartland Telefilm
8.35 Le sorelle McLeod Serie
10.00 Tg2 Insieme Attualità
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Costume e società
Attualità
13.50 Medicina 33 Rubrica di
attualità medica
14.00 Detto Fatto Attualità
16.15 Castle Telefilm
17.00 SuperMax Tv Varietà
17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
17.55 Tg2 Flash L.I.S.
18.00 Tg sport
18.20 Tg 2
18.50 NCIS: Los Angeles
Telefilm
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Impazienti Sitcom
21.15
Velvet
21.10
Soul Surfer
TELEFILM. Dopo l’esito disastroso delle vendite e a causa del
biglietto che Anna ha scritto ad
Alberto, Gerardo comunica al
fidanzato della figlia l’annullamento delle nozze
FILM. (dramm., 2011) con A. Robb.
22.45 Miss Fisher - Delitti
e misteri Serie Una serie
televisiva australiana,
basata sui romanzi di
Kerry Greenwood
23.40 Porta a porta Attualità
1.15 Tg 1 - Notte
★★
Regia di S. McNamara. Dedicato
alla campionessa di surf Bethany
Hamilton,vincitricedelcampionato del mondo dopo aver perso un
braccio nell’assalto di uno squalo
23.00 Tg2
23.15 Emozioni Varietà
0.35 2Next - Economia e Futuro Attualità Il programma, condotto da Annalisa Bruchi. L’economia
alla portata di tutti
Rai 3
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.15 Centovetrine Soap
opera
14.45 Uomini e donne Talk
show Il programma
condotto da Maria De
Filippi
16.15 Il segreto Telenovela
17.00 Pomeriggio cinque
Attualità
18.45 Avanti un altro! Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.20 Striscina la notizina
Varietà satirico
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
12.00 Tg 3
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata Attualità
16.00 Tg3 Lis
16.05 Tgr Piazza Affari
16.10 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
20.40
Calcio: Bayern
Monaco-Roma
21.05
Chi l’ha visto?
ATTUALITÀ. Elvira Lopresti, a quasi
due anni dalla morte del figlio,
lancia un appello agli inquirenti e a chi può aggiungere testimonianze utili alle indagini.
Conduce Federica Sciarelli
SPORT. LaChampionsLeagueentra
nel vivo e vede la gara tra i giallorossi di Rudy Garcia che stasera
voglionoilriscattosulclubtedesco
allenato da Pep Guardiola
0.00 Tg3 Linea Notte
1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
1.15 Le esposizioni universali.
Il mondo in mostra
2.15 Fuori Orario. Cose (mai)
viste
22.45 Speciale Champions League Sport
23.40 Calcio Trofeo Berlusconi:
Milan-Atletico San
Lorenzo Sport
1.30 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
Italia 1
7.45 Mike & Molly Sitcom
8.40 Psych Telefilm
10.30 The closer Serie
12.25 Studio Aperto
13.00 Sport Mediaset Sport
14.05 I Simpson Telefilm
14.30 Futurama Cartoni
14.55 2 broke girls Telefilm
15.15 Big Bang Theory Sitcom
16.05 E alla fine arriva mamma
Sitcom
16.50 Chuck Telefilm Un nerd
riceve da un vecchio
amico, un agente della
Cia, una e-mail criptata
che scarica inconsciamente nel suo cervello
tutti i segreti del supercomputer neurale Intersect
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI New York Telefilm
Rete 4
La 7
6.50 Zorro Telefilm
7.10 Hunter Telefilm
8.05 Cuore ribelle Telenovela
9.30 Carabinieri Telefilm
10.35 Sai cosa mangi?
10.45 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
15.30 Hamburg distretto 21
Telefilm
16.40 U-112 assalto al Queen
Mary Film (avv., 1966)
con Frank Sinatra, Virna
Lisi, Tony Franciosa,
Richard Conte, Alf Kjellin, Errol John. Regia di
Jack Donohue ★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore SO
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura
della redazione News,
dedicato alla cronaca
14.40 Il commissario Maigret
Telefilm
16.30 Murder 101 Telefilm
18.15 Il commissario Cordier
Telefilm Serie televisiva
francese
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
21.10
Le Iene show
21.15
The Mentalist
21.10
Grey’s Anatomy
VARIETÀ SATIRICO. Prosegue la
nuova edizione del programma condotto da Ilary Blasi e Teo
Mammucari. Tra gli inviati storici del programma, Enrico Lucci
e Giulio Golia
TELEFILM. Patrick Jane (Simon
TELEFILM. La sorella di April,
venuta a trovarla, inizia presto a darle sui nervi. Nel frattempo, Matthew e Jackson,
testimoni di un incidente, sono
costretti a lavorare insieme
0.30 Invincibili Attualità
Il programma di Marco
Berry, dedicato a coloro
che hanno saputo vincere le avversità della
vita
2.10 Sport Mediaset Sport
UNA MARCIA IN PIÙ ALLE
TUE DIFESE? SU CON
IMMUNO
Baker) si occupa del caso di un
condannato a morte. L’uomo
ha due giorni per provare la sua
innocenza prima che l’esecuzione venga portata a termine
23.05 Bones Serie
0.45 Tg4 Night News
1.05 Personaggi Magazine
3.00 Delitto in Formula Uno
Film (pol., 1984) con
Dagmar Lassander,
Tomas Milian
0.30 Tg La7
1.00 Otto e mezzo Attualità
Alla conduzione Lilli
Gruber (R)
1.45 Coffee Break (R)
3.00 L’aria che tira (R)
5.30 Omnibus (R)
Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione
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digitale terrestre
RAI 4
RAI 5
21
16.35 La Vita Segreta di
una Teenager
Americana Serie
17.15 Rai News - Giorno
Notiziario
17.20 Joan of Arcadia
Serie
18.05 Robin Hood Serie
18.50 La Spada della
Verità Serie
19.35 Streghe Serie
20.20 Beauty and the
Beast Serie
21.10 Luther Serie
23.10 Top Gun Film
23
17.40 Rai News - Giorno
17.45 David Letterman
Show Talk show
18.35 Trans Europe
Express
19.35 Gli Impressionisti
20.35 Passepartout Sbarco “Dalla”
Normandia Rubrica
21.15 Inventare Il
Tempo
22.10 Ubiq - Fiducia
22.40 Cult Book
23.15 David Letterman
Show Talk show
RAI STORIA 54
19.00 Anatomia di un
omicidioL’assassinio di
Leon Trotsky
19.30 L’Italia in 4d Anni
‘70: Big bang
Europa
20.30 Il giorno e la storia
20.50 Il tempo e la storia
21.35 La scelta di Catia
23.35 Il tempo e la storia
0.20 Il giorno e la storia
RAI MOVIE
HITS
17.30 La banda degli onesti Il
portiere Totò rimedia
un cliché della zecca e
decide di stampare
banconote SKY CLASSICS
Una ragazza per due
Una giovane fotografa
frequenta due ragazzi
contemporaneamente
SKY PASSION
17.40 Ember - Il mistero della
città di luce Ember è
sempre avvolta nel
buio, l’unica fonte di
luce è un generatore
SKY CINEMA FAMILY
19.00 The Impossible Una
famiglia sopravvissuta
allo tsunami che ha colpito l’oceano Indiano
nel 2004 SKY PASSION
19.15 Hanna Educata e formata dal padre, agente
della Cia, Hanna cresce
per diventare killer SKY
HITS
19.20 Il mattatore di
Hollywood L’attacchino
Jerry Lewis deve scoprire le spese folli dello
studio, ma crea guai
SKY CLASSICS
Anno uno Una coppia
viene cacciata dal suo
primitivo villaggio SKY
COMEDY
21.00 Zathura - Un’avventura
spaziale Per un caso
bizzarro una casa viene
catapultata nello spazio. Di J. Favreau SKY
CINEMA FAMILY
Se sposti un posto a
tavola Per alcuni ignari
invitati a un ricevimento i posti a tavola
fanno la differenza SKY
PASSION
Il fuggitivo Il chirurgo
Harrison Ford viene
accusato dell’omicidio
della moglie e condannato SKY MAX
21.10 Faster Dopo 10 anni in
prigione, Driver intende vendicare il fratello,
assassinato SKY HITS
Bad Teacher - Una cattiva maestra
Un’insegnante in cerca
di un buon partito, deve
competere con una collega SKY CINEMA 1
22.30 La casa degli spiriti La
storia cilena attraverso
il racconto di una famiglia europea SKY
PASSION
22.50 Ghost Rider Nicolas
Cage, innamorato di
Roxanne, vende l’anima a Mefistofele-Peter
Fonda SKY CINEMA 1
22.55 Sette anni in Tibet
Ultima guerra: durante
la fuga, Brad Pitt incontra il Dalai Lama sul
Tibet SKY HITS
22
12.25 Ring of Fire Arena di fuoco
Film
14.10 Gli inesorabili Film
16.15 Amore e matrimonio Film
17.45 Rai News - Giorno
17.50 Il ritorno di Zanna
Bianca Film
19.35 The Clan Film
21.15 Indovina chi Film
23.05 L’indiscreto fascino del peccato
Film
0.30 Rai News - Notte
13.10 Hazzard Telefilm
15.20 Tre Croci Per Non
Morire Film
17.10 Culastrisce Nobile
Veneziano Film
19.15 Hazzard Telefilm
21.05 Ricordati di me
Film
23.15 Somewhere Film
1.10 Goodbye Mr.
Holland Film
3.15 Family Express
Film
4.50 Quattro bravi
ragazzi Film
serie tv
intrattenimento
film
17.20 Viva l’Italia I difetti
dell’Italia di oggi messi
alla berlina da
Massimiliano Bruno SKY
IRIS
24
17.45 Grey’s Anatomy
FOX
LIFE
18.20 Cold Case FOX CRIME
18.30 Castle FOX
18.40 Grey’s Anatomy FOX
LIFE
18.50 Poirot DIVA UNIVERSAL
19.15 NCIS FOX CRIME
19.20 I Simpson FOX
19.35 In Cucina con
GialloZafferano FOX
FOX
LIFE
I Simpson FOX
19.50 Poirot DIVA UNIVERSAL
20.00 Bones FOX LIFE
20.05 Criminal Minds FOX
CRIME
20.10 The Big Bang Theory
FOX
20.35 The Big Bang Theory
FOX
20.50 Donne nel mito: Diane
Arbus DIVA UNIVERSAL
21.00 Il gioiellino La Leda,
una grande azienda
agro-alimentare, ha
una dirigenza inadeguata DIVA UNIVERSAL
Cold Case FOX CRIME
Nashville FOX LIFE
Agents of S.H.I.E.L.D.
FOX
21.50 Agents of S.H.I.E.L.D.
(v.o.) FOX
21.55 Cold Case FOX CRIME
Nashville FOX LIFE
22.45 Salem FOX
22.50 Essorage DIVA
UNIVERSAL
GEOGRAPHIC
19.30 Ritratti - Mika ARTE
19.35 A caccia di auto
DISCOVERY CHANNEL
X Factor Daily SKY UNO
19.45
20.00 Mika - Live at Olympia
ARTE
Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
20.05 Cuochi e fiamme
20.20 MasterChef USA
LIFE
19.45 In Cucina con
GialloZafferano
19.10 Cambio cuoco LEI
19.25 Gli anni ‘90 NATIONAL
LEI
SKY
UNO
20.25 Come si fa?
NATIONAL
GEOGRAPHIC
20.55 Minatori d’azzardo
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.00 Marchio di fabbrica
DISCOVERY CHANNEL
Mamme estreme LEI
21.10 Variazioni Bertallot:
Pistoletto ARTE
MasterChef USA SKY
UNO
21.30 Marchio di fabbrica
DISCOVERY CHANNEL
MTV
26
13.45 Buying & Selling
14.30 MasterChef
Australia Varietà
15.15 SkyTg24 mezzogiorno
15.30 MasterChef
Australia Varietà
16.30 Fratelli in affari
17.30 Buying & Selling
18.30 Fratelli in affari
19.15 Affari al buio
20.15 Affari di famiglia
21.10 Dancing at the
Blue Iguana Film
23.00 Strippers
LEI
Megastrutture invincibili NATIONAL
GEOGRAPHIC
22.00 River Monsters
DISCOVERY CHANNEL
SKY
UNO
22.40 Ogni volta Vasco:
Tanto la musica... ti
gira intorno ARTE
8
14.20 Scrubs Varietà
15.10 Catfish: False
Identita’ Magazine
16.00 Motorhome Piloti di Famiglia
17.00 Friendzone: Amici
o Fidanzati?
17.50 Teen Mom 2
20.15 Catfish: False
Identita’ Magazine
21.10 Diario di una nerd
superstar Varietà
22.00 Faking It - Piu’
Che Amiche Varietà
22.30 Birthday Girl Film
REAL TIME
31
15.45 Abito da sposa
cercasi Varietà
17.15 Quattro matrimoni - Canada
18.10 Quattro matrimoni
19.10 Amici Oltre Varietà
20.10 Food Fighters
21.10 Ma come ti
vesti?!
22.10 Shopping Night:
Home Edition
23.05 Sex ER: tutta
colpa del sesso
0.05 Malattie misteriose
DMAX
CINEMA EMOTION
Driven Un ex pilota
deve rimettere sulla
retta via una giovane
promessa di Fornula
Uno PREMIUM UNIVERSAL
17.20 Ci vuole un gran fisico
Eva lotta con l’avvento
dei cinquant’anni,
prima di trovare l’amore PREMIUM CINEMA
17.50 Détrompez-vous
François Cluzet, ginecologo di successo, vive
felice con la bella
moglie PREMIUM COMEDY
La madre PREMIUM
CINEMA ENERGY
18.45 L’ultimo samurai 1876:
tormentato dal passato, Tom Cruise addestra
l’esercito in Giappone
18.50 Tre amici, un matrimonio e un funerale
Uscito dal college, Tom
non trova lavoro, né
una ragazza. Con
Gwyneth Paltrow
PREMIUM UNIVERSAL
19.05 Jurassic Park Scienziato
riporta in vita alcuni
dinosauri grazie al Dna.
Di Steven Spielberg
PREMIUM CINEMA
19.25 Gallo Cedrone Carlo
Verdone finisce in galera, in un paese arabo,
per aver fatto il cascamorto PREMIUM COMEDY
19.35 Space Warriors Cinque
ragazzi partecipano ad
una gita nello spazio
organizzata dalla Nasa
PREMIUM CINEMA ENERGY
21.15 Matrimonio a Parigi I
figli di un imprenditore
e un finanziere condividono un appartamento
a Parigi PREMIUM COMEDY
Il buio nell’anima La
vendetta di una donna
ambientata nel terrore
delle strade buie di
New York PREMIUM
CINEMA EMOTION
L’incredibile Hulk
Edward Norton è
nascosto in Brasile.
Lavora e cerca di reprimere i suoi istinti
PREMIUM CINEMA ENERGY
I segreti di Brokeback
Mountain Delicata storia di un’amicizia che
diventa amore. Leone
d’oro e Golden Globe
PREMIUM CINEMA
21.20 Thelma & Louise Susan
Sarandon e Geena
Davis decidono di fuggire dalla routine. Di
Ridley Scott PREMIUM
UNIVERSAL
23.20 Under Suspicion
Morgan Freeman, poliziotto, sospetta del
ricco Gene Hackman.
Con Monica Bellucci
PREMIUM CINEMA EMOTION
52
16.00 River Monsters
16.50 Affari a quattro
ruote
17.45 Top Gear
18.35 Affari in valigia
19.30 Storage Wars
Canada
20.20 Banco dei pugni
21.10 Te l’avevo detto
Varietà
22.00 Tricked: ci sei
cascato! Varietà
22.50 I re della griglia
23.45 Most Shocking
Attualità
serie tv
film
16.45 Senna La vita di Ayrton
Senna, pilota brasiliano
tre volte campione del
mondo di F1 PREMIUM
PREMIUM CINEMA EMOTION
21.45 Ogni volta Vasco:
L’uomo che hai di
fronte ARTE
21.55 Accumulatori seriali
MasterChef USA
CIELO
15.05 The Vampire diaries
MYA
15.30 I Signori della Fuga
ACTION
15.45 R.I.S. Roma 2 Delitti
imperfetti TOP CRIME
15.55 Una Famiglia... Quasi
Perfetta MYA
16.20 Grimm ACTION
16.25 Friends JOI
16.50 Una Ricetta Per Due Atto Secondo MYA
Better With You JOI
17.10 Almost Human ACTION
17.20 Mom JOI
17.40 2 Broke Girls JOI
17.45 Monk TOP CRIME
17.58 I Signori della Fuga
ACTION
18.00 Joi Best JOI
18.20 Suburgatory JOI
18.35 The Vampire diaries
MYA
18.45 The middle JOI
18.50 Grimm ACTION
19.10 Big Bang Theory JOI
19.25 Law & Order: Unità
Speciale TOP CRIME
Una mamma per
amica MYA
19.35 Almost Human ACTION
Chuck JOI
20.20 I Signori della Fuga
ACTION
21.15 The 100 ACTION
Dallas MYA
Hustle - I signori della
truffa JOI
22.05 Parenthood MYA
22.45 Wallander II - La Colpa
TOP CRIME
ACTION
22.55 Arrow
34
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
SPORT
Champions, Real e Borussia agli ottavi
Pagelle
L’analisi
A punteggio pieno e già agli ottavi: è la Champions
perfetta di Real Madrid e Borussia Dortmund, capaci
di archiviare la pratica girone in 4 partite. Il Madrid ha
battuto ancora il Liverpool: dopo il 3-0 di Anfield, al
Benabeu è bastato il gol di Benzema. Facile il Borussia
sul morbido Galatasaray di Prandelli: 4-1 con gol di
Reus, Papastathopoulos, Immobile e autorete di Kaya.
Chi sale
Abidal
Marchisio
prezioso
Morata male
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
6
BUFFON
5,5
LICHTSTEINER
Può fare ben poco
sui gol, anche se sulla coscienza ha l’angolo da cui nasce l’1-1. Il resto è ordinaria
amministrazione.
E
Chi scende
Dominguez 5
Pericolo
scampato
L’esultanza
di Fernando
Llorente,
29 anni,
con Paul
Pogba (21)
e Carlos
Tevez (30)
Irriconoscibile nel
primo tempo, sbaglia di tutto
nel vecchio ruolo di terzino
destro, meglio nella ripresa.
6
BONUCCI
5,5
CHIELLINI
6,5
ASAMOAH
6,5
MARCHISIO
7
PIRLO
7
POGBA
Generoso e pericoloso (dal 38’ st PEREYRA SV).
Ordinatoedintelligente nel districarsi nella ragnatela di centrocampo (dal
26’ st PADOIN SV).
Paganini non ripeteva, lui sì. Dopo la perla di
Empoli, sfodera il diamante.
Festeggia nel modo migliore
le 100 partite di Champions:
un traguardo che finora aveva raggiunto solo Maldini.
La prima gioia in
Champions arriva al momento giusto. Gol caparbio e pesante, ma alla fine del primo
tempo si era divorato l’occasione più clamorosa.
4,5
VIDAL
Da trequartista fatica, anche per un problema
alla caviglia rimediato nel riscaldamento, però spreca
malamente il rigore che può
valere un pezzo di stagione.
5
MORATA
Vince le primarie
dell’attacco, ma perde le elezioni. Al 31’ si mangia un gol
già fatto (dal 13’ st LLORENTE
7: cambia la partita, provoca
il 2-2 e serve Pogba).
6
TEVEZ
Non è l’Apache di
inizio stagione, ma non molla
mai e sul finale si procura un
rigore lussuoso.
T
AFP
CHAMPIONS: FURIOSA E VINCENTE REAZIONE DEI BIANCONERI CHE HANNO RISCHIATO IL TRACOLLO
Juve da brividi
Sfortunato nei
duelli aerei: sbaglia l’incornata al 29’ e non contrasta
N’Dinga sul secondo gol. Però annulla Mitroglou.
Si fa bruciare da
Botia, poi prova a rimediare
da spartano.
6,5
Partita mozzafiato, Olympiacos ko in rimonta: con due vittorie c’è la qualificazione
MASSIMILIANO N EROZZI
TORINO
Natale, con due mesi d’anticipo, se la
Juve confeziona una
notte di costosi regali: le clamorose
palle gol perse come lacrime
nelle pioggia, tra primo e secondo tempo, e il rigoraccio sul
gong. Pensare come sarebbe finita solo rispettando il calendario delle festività. Alla fine resta un gran caos, anche sulla
qualificazione, perché il 3-2 dà
speranza, non certezza. Ripasso del regolamento: in caso di
arrivo a parità di punti e gol segnati, come potrebbe essere la
situazione, decidono quelli fatti in trasferta. Ergo, la Juve dovrà vincere a Malmoe e fare
punti con l’Atletico Madrid all’ultima, sperando in qualche
disavventura dell’Olympiacos.
Oppure vincere le ultime due
partite, unica certezza verso
gli ottavi.
Più che una partita, Juventus-Olympiacos è stata un film,
avvincente e interminabile: punizioni da perfetto sicario, di
Pirlo, lacrime, sul vantaggio
greco, rimonta e spreco di Vidal. Quando si finisce, l’arma
del delitto è tra i suoi piedi: calcio di rigore al minuto 50, sbagliato. Roberto, il portiere che
al Pireo parò anche i fulmini,
glielo devia sulla traversa.
Sbirciato l’inizio, sembrava
potesse finire diversamente,
anche se certe partite confondono, come la carta che esce
dalla manica di un mago o il
sorriso che spunta sulle labbra
di un diavolo. Qui abbaglia il
primo quarto d’ora: Juve di
nuovo spigliata negli scambi e
sicura, come l’alunno che ha
È
studiato. Scambi e triangoli
stretti e precisi (tranne Lichtsteiner) e palla sempre tra i
piedi. La manovra è meno rimasticata, la metrica non è
zoppicante: si gioca a calcio, insomma. Anche se l’Olympiacos
si difende bene, con ordine,
senza andare nel panico, ed è
lesto nelle ripartenze. Senza
Ogbonna, per la prima volta Allegri ha spolverato la difesa a
quattro e davanti ci ha piazzato
tutto il suo arsenale di metà
campo: Pirlo nella garritta davanti alla difesa, Marchisio e
Pogba da mezzali, Vidal come
assaltatore sulla trequarti.
Si vede subito che per il cile- schetti. Mica c’entrava Roberno non sarà serata. L’impres- to, tornato terrestre dopo l’aliesione però è che il gol sia solo no avvistato al Pireo. I biancouna faccenda di cronometro. E neri s’erano solo dimenticati di
lo sarà, in un certo senso, bef- prendere la mira: Morata e Pofardo però, pergba tirano fuori,
ché tra il vantagPRIMA VOLTA come dilettanti
gio bianconero e
la panza che
Scelta la difesa a 4 con
il pari greco passe ne vanno al
e tutto l’arsenale poligono la dosano appena tre
di centrocampo menica. Badate,
minuti. È l’1-1 con
cui si va alla rinon era uno di
creazione. Non chiudere da- quelle notti dove non segni per
vanti il primo tempo è un af- qualche perfido sortilegio:
fronto a logica e buon senso, se umane e gravi responsabilità
la Juve aveva sequestrato il dei tiratori. E non s’era visto
pallone (possesso palla al 60 ancora l’orrore di avvio ripresa,
per cento) e armato bene i mo- su contropiedone di Tevez, con
L’Atletico Madrid sbanca Malmoe
A
GIRONE
Malmoe
Atletico Madrid
JUVENTUS
Olympiacos
PROSSIMO
TURNO
26 novembre
Basilea
Ludogorets
Real Madrid
Liverpool
0
2
3
2
Atletico Madrid-Olympiacos
Malmoe-Juventus
PROSSIMO
TURNO
26 novembre
CLASSIFICA
C
GIRONE
Benfica
1
Monaco
0
Zenit San Pietroburgo 1
Bayer Leverkusen
2
4
0
1
0
Basilea-Real Madrid
Ludogorets-Liverpool
PROSSIMO
TURNO
26 novembre
CLASSIFICA
6
Real
Madrid
12 Basilea
6
Bayer
Leverkusen
JUVENTUS
6 Malmoe
3
Liverpool
3 Ludogorets
3
Zenit
San Pietroburgo 4 Benfica
E
GIRONE
PROSSIMO
TURNO
25 novembre
Canale 5
oggi
Sky calcio 2
CSKA Mosca-Roma
Manchester City-Bayern Mon.
F
GIRONE
Ajax
Barcellona
Paris Saint-Germain
Apoel Nicosia
PROSSIMO
TURNO
25 novembre
CLASSIFICA
Sky sport 1
oggi
Sky calcio 4
Apoel Fc-Barcellona
Paris Saint Germain-Ajax
Anderlecht-Galatasaray
Arsenal-Borussia Dortmund
Bayern
Monaco
9 ROMA
4
Paris
Saint-Germain 7 Barcellona
Manchester
City
2 Cska Mosca
1
Ajax
5
Borussia
Dortmund
12 Arsenal
7
4
Anderlecht
2 Galatasaray
1
G
GIRONE
PROSSIMO
TURNO
25 novembre
3
3
4
1
CLASSIFICA
9 Monaco
Maribor
Chelsea
Sporting Lisbona
Schalke 04
CLASSIFICA
2 Apoel
Nicosia
PROSSIMO
TURNO
26 novembre
CLASSIFICA
9 Olympiacos
D
GIRONE
Arsenal
Anderlecht
Borussia Dortmund
Galatasaray
Bayer Leverkusen-Monaco
Zenit S. Pietroburgo-Benfica
Atletico
Madrid
Bayern Monaco
ROMA
Manchester City
Cska Mosca
Centimetri
LA STAMPA
Qualificate agli ottavi
B
GIRONE
tocchetto a Vidal: tiro io tiri tu,
l’ha intercettata Roberto. Errore da pena corporale.
Da lì in poi si gioca a flipper,
per fretta, agonismo e, sì, paura. Flipper dunque, per come
sono rimbalzati gol e risultato:
testa di N’Ding, dopo ping pong
in area, autorete di Roberto, su
combinazione stinco-palo. Solo
la stoccata di Pogba aveva riportato un po’ di razionalità, e
speranza. Quella che Vidal
sbriciolerà sulla traversa. Fine
del film: e per il lieto fine, bisognerà aspettare. Qui, allo Juventus Stadium: Italia, non ancora Europa.
Sky sport 3
oggi
Sky calcio 5
Schalke 04-Chelsea
Sporting Lisbona-Maribor
H
GIRONE
Athletic Bilbao
Porto
Shakhtar Donetsk
Bate Borisov
PROSSIMO
TURNO
25 novembre
CLASSIFICA
Sky calcio 6
oggi
Sky calcio 7
Bate Borisov-Porto
Shakhtar Don.-Athletic Bilbao
CLASSIFICA
6
Chelsea
7 Schalke 04
5
Porto
7 Shakhtar
Donetsk
5
1
Maribor
Sporting
2 Lisbona
1
Bate
Borisov
3 Athletic
Bilbao
1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Fiorentina, Bernardeschi fuori 5 mesi
Oggi in Tv
Un’altra tegola per la Fiorentina, già alle prese con il
lungo infortunio di Giuseppe Rossi e con Mario Gomez
appena rientrato dopo 40 giorni di stop a causa di guai
muscolari. Dovrà restare fuori per circa 5 mesi anche il
20enne attaccante Federico Bernardeschi, uno dei
giovani italiani più promettenti, operato ieri a Firenze
dopo la frattura di un malleolo subita in allenamento.
12,15 Tiro a segno. CdM, finali
15,00 Si Basket
18,00 Karting. PF International Cik Fia Ws
18,00 Volley. Fenerbahce-Treia
20,30 Basket. Cantù-Ostenda
20,30 Calcio. Ajax-Barcellona
Olympiacos
2
Juventus
Olympiacos
4-3-1-2
4-2-3-1
Buffon 6; Lichtsteiner 5,5, Bonucci 6,
Chiellini 5,5, Asamoah 6,5 (38’ st Pereyra sv); Marchisio
6,5 (26’ st Padoin
sv), Pirlo 7, Pogba 7;
Vidal 4,5; Morata 5
(13’ st Llorente 7),
Tevez 6
Roberto 6,5; Elabdellaoui 6, Botia
6,5, Abidal 6,5, Masuaku 6,5; N’Dinga
6,5 (33’ st Kasami
sv), Milivojevic 6;
Maniatis 6 (38’ st
Diamantakos sv),
Dominguez 5, Afellay 5,5 (27’ st Fuster
sv); Mitroglou 5
ALL. Allegri
6,5 ALL. Michel
6
RETI: pt 21’ Pirlo, 24’ Botia; st 16’
N’Dinga, 20’ Roberto (aut.), 22’ Pogba.
ARBITRO: Atkinson 7
AMMONITI: : Tevez, Botia
SPETTATORI: : 39.091 per un incasso di
1.946.457 euro
21’pt
Pirlo, punizione show
16’st
Ribaltone greco
20’st
Il pari su autogol
22’st
3-2 e penalty fallito
Dopo un tiro di Marchisio respinto da Roberto al 16’, la Juve
passa in vantaggio grazie alla
magistrale punizione di Pirlo. Il
bis, dopo quella di Empoli.
Al 24’ Buffon regala un corner,
batte Dominguez e Botia di testa pareggia. Al 16’ della ripresa
la doccia fredda per la Juve: ancora di testa Ndinga firma l’1-2.
Dopo due errori clamorosi (di
Morata nel 1º tempo e Vidal
nella ripresa), la Juve pareggia
su cross di Pirlo, testa di Llorente e autogol di Roberto.
Tevez allarga a sinistra su Llorente, che centra basso per Pogba, il francese si gira e spara
un destro fulminante. Poi al 50’
Vidal sbaglia il rigore del 4-2.
GIULIA ZONCA
TORINO
are la differenza. È
questo che distingue i fuoriclasse dai
bravi giocatori e
Paul Pogba, miglior
giovane della serie A, del Mondiale e unico giocatore del calcio italiano tra i candidati al
Pallone d’oro, ha aggiunto un
gol pesantissimo a una lista di
grandi promesse. Una di quelle reti che diventano svolta.
Il suo primo gol in Champions League arriva nella serata più folle della Juve. Sotto
il diluvio, nel momento in cui
la squadra aveva raddrizzato
una partita da incubo, proprio
quando serviva il colpo del
campione per uscire davvero
dai guai. Lì è sbucato Paul che
fino a quell’istante aveva corso, litigato con il pallone e picchiato pugni sull’erba fradicia
per la frustrazione: «Era una
partita molto delicata, ho provato a passare ma il difensore
ha toccato e allora ho tirato, il
gol è venuto da solo. Ora dipende da noi, il calcio è questo.
Dobbiamo continuare a vincere in questo modo».
Con una classifica così, un
girone in bilico e una notte
per raddrizzarlo, voleva essere lui a firmare il cambio di
passo. A staccare dalla schiena della Juve l’etichetta del
mal d’Europa. E ci riesce, la
strappa con un tiro di destro,
imparabile. Ribalta il risultato con un urlo, potenza pura
prima e dopo il gol. Senza
cresta perché l’acqua l’ha
smosciata e con ogni muscolo contratto mentre salta
estasiato: lo Stadium lo venera e lui ringrazia: «Non eravamo contenti di questo tormentone dell’ansia in Champions. Stiamo facendo espe-
F
gruppo dentro la Champions
nel giorno della sua centesima
partita in bianconero. E il numero condiziona la sfida con
l’Olympiakos.
Cento per Pogba e cento come le gare in Champions League di Pirlo che diventa il secondo italiano dopo Maldini
(109) a raggiungere quella cifra. Anche il Maestro ha festeggiato il centenario con
una rete, su punizione come
piace a lui, e anche in questo
caso non si tratta solo di coincidenza ma di vero e proprio
segno del destino: nel giorno
in cui hanno raggiunto questo
stesso traguardo hanno segnato anche Zlatan Ibrahimovic, Thierry Henry e Cristiano
Ronaldo, un club di eletti. Pirlo ci entra e dimentica la trasferta in Grecia, il momento
più basso, probabilmente il solo, nella sua carriera in bianconero. Così quel cento, cifra
tonda e importante, lega il
presente di Pirlo al futuro di
Pogba, un futuro sempre più a
portata di mano.
ANSA
Non è la prima volta in cui
Paul Pogba, 16 gol in tre anni di Juve
Paul è decisivo ma di sicuro è
la prima in cui il suo gol divenrienza, e impariamo dai no- terà un poster, un episodio
stri errori».
chiave, un gesto da ricordare.
Pogba, l’uomo della rinasci- È il terzo francese che segna
ta. Ormai è un marchio di fab- con questa maglia in Chambrica perché è il primo grande pions, prima di lui Platini e
acquisto del nuovo corso e in Trezeguet, la storia lo rincorrealtà non è stare da tempo solo
to neanche com- 100 GARE CON LA JUVE che stavolta c’è
prato: visto il tapunto di conNon aveva ancora un
lento e l’età, l’intatto. Dopo il tadennizzo dato al segnato in Champions lento evidente,
«Ora dipende da noi» le dimostrazioni
Manchester
United sembra
di forza, le giouno scherzo. Da quelle parti cate da applausi che lo hanno
ancora non se ne fanno una ra- portato nella lista dei 23 più
gione. Pogba, il primo esploso considerati al mondo c’è il sea livello internazionale pro- gno del fuoriclasse. Ha fatto la
prio dentro questa Juve, dopo differenza, ha liberato lo Stail rinnovo diventa pure il più dium dalla paura. Senza crepagato ed è lui che tiene il sta, con un urlo.
Personaggio
La partita
3
L’amichevole del 31 marzo, in una bozza la possibile sede
Dove si gioca Italia-Inghilterra?
Nello stadio del Toro. Sulla carta
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
Il prossimo 31 marzo l’Italia
di Antonio Conte giocherà
contro l’Inghilterra a Torino. Un’amichevole di prestigio in un anno, il 2015, che
vede la città «Capitale europea dello sport». Fino a qua,
le certezze. Il resto, ovvero
lo stadio dove gli azzurri incroceranno gli inglesi, è ancora avvolto dalla nebbia.
Tre sono gli attori in
campo: Comune, Figc, Juve.
Quest’ultima coinvolta perché proprietaria dello Juventus Stadium; un coinvolgimento però marginale in
quanto la posizione del club
è nota: se la sfida si dovesse
giocare fra le sue mura ok, in
caso contrario ok lo stesso. E
allora dove nascono i dubbi?
Il Comune, fra tre settimane
in un gran galà per l’occor-
Nei piani originari c’era
lo Stadium, ma ora con
Tavecchio... Il Comune:
«Scelga la Figc»
renza, svelerà il programma
per l’anno di festa in ogni suo
dettaglio, compreso il luogo
della sfida fra Italia e Inghilterra. Ad oggi, lo stadio indicato in una bozza è l’Olimpi-
co, anche se la prossima settimana nel faccia a faccia con
la federazione in visita in Piemonte agli uomini del presidente Carlo Tavecchio verranno offerti entrambi gli
stadi cittadini. A chi la scelta,
dunque? Il cerino dovrebbe
così restare fra le mani di una
Figc che allo Juventus Stadium c’è già stata, ma sotto la
gestione Abete (10 settembre
2013, Italia-Repubblica Ceca
2-1). Oggi c’è Tavecchio, una
nuova politica federale, una
nuova governance dall’agosto scorso.
Legare il sì azzurro allo Juventus Stadium a un dietrofront bianconero nella causa
LAPRESSE
Buffon con l’Italia allo Stadium
pendente al Tar contro la Federcalcio appare illogico e infondato: si tratta di piani inconciliabili tra loro. Se la Figc
sceglierà lo stadio della Juve,
lo farà sapendo di giocare su
un campo proprietà di un club
35
20,45 Calcio. Maribor-Chelsea
SkySport3
20,45 Calcio. Manchester C.-Cska Mosca SkySportPlus
20,45 Calcio. Bayern-Roma
Canale5
20,45 Basket. Real Madrid-Sassari
FoxSport2
22,15 Basket. Roma-Oldenburg
Sportitalia
22,45 Speciale Champions League
Canale5
22,45 Volley. Piacenza-Costanta (diff.)
FoxSport2
23,45 Calcio. Berlusconi: Milan-San Lorenzo Canale5
Il primo gol vale oro
Pogba al momento giusto
“È venuto da solo”
Decide il francese, Vidal
sbaglia il rigore al 95’
Juventus
RaiSport2
Sportitalia
RaiSport2
FoxSports2
Sportitalia
SkySport1
.
che non condivide una virgola
della svolta al vertice del palazzo del calcio italiano e senza ottenere in cambio niente.
Abete, prima di uscire di scena, non ha avuto dubbi nell’indicare Torino come sede della
gara degli azzurri di Conte
contro l’Inghilterra e, all’epoca, lo Juventus Stadium era la
sede ideale per il duello. La
bozza degli appuntamenti per
il 2015 della città racconta di
una diversa soluzione: la prossima settimana la verità.
Nel Salone d’Onore del Coni, ieri, il sindaco Piero Fassino ha indicato le future tappe
che porteranno all’inaugurazione di Torino punto di riferimento per lo sport europeo
del 2015, a cominciare dal passaggio di consegne con Cardiff il 19 novembre a Bruxelles. Poi, l’incontro del 27 per
svelare la lunghissima lista di
eventi: prima di allora ogni
imbarazzo sulla scelta dello
stadio per l’Italia dovrà essere
superato.
FUORICAMPO
Allegri
e quei cambi
azzeccati
GIGI GARANZINI
a strada è ancora lunga. Ma adesso almeno
è percorribile, in capo
a una battaglia in cui la Juve
ha visto per due volte la
morte in faccia e per due volte ha trovato la forza di ribellarsi al destino. Sarebbe
stata certamente più in discesa se lo sciagurato Vidal,
all’ultimo sospiro, si fosse
concentrato sulla battuta
sul rigore, avendo di fronte
un grande portiere come
Roberto, anziché arringare
scioccamente la folla. Ma se
non la differenza reti nel
confronto diretto, che in caso di arrivo a pari punti premierebbe l’Olympiacos, almeno la classifica torna a legittimare la speranza di arrivare a primavera.
Più per necessità che per
scelta, Allegri aveva scelto di
giocarsela con i quattro dell’Ave Maria tutti insieme appassionatamente. Con alterne fortune, perché abituati a
spazi più larghi, non di rado
Pirlo, Pogba, Marchisio e Vidal hanno finito per pestarsi
un po’ i piedi. In particolare
Vidal ha faticato a calarsi nella parte di mezza punta, trovandosi spesso a ricever palla spalle alla porta anziché
avendola in faccia come è nelle sue abitudini. Mentre il più
a suo agio, come sempre più
spesso sta accadendo quale
che sia il compito affidatogli,
è stato Marchisio, continuo,
aggressivo, rapido ed essenziale sia nel fraseggio che nella ricerca della porta.
Ma il problema vero,
quello che è costato fatica,
tanta fatica in più e altrettante paure, è stato non aver
saputo blindare in cassaforte quel gioiello su punizione
di Pirlo che valeva tant’oro
quanto pesava. E non c’è
dubbio che se poteva far meglio la contraerea sul corner
dei greci, molto meglio
avrebbe potuto, anzi dovuto
fare Buffon evitando di concederlo per una sorta di
strano eccesso di zelo. Lì la
Juve è stata brava. A reagire
alla mazzata, a capire che
era tempo di gettare il cuore
oltre l’ostacolo e pazienza se
in maniera più avventurosa
che razionale. A creare una
serie di occasioni tanto limpide quanto fallite. E ancora
più brava dopo la seconda
frittata difensiva, tornando
all’assalto prima che l’Olympiacos trovasse il modo di
gestire l’inopinato vantaggio. Lì la fortuna che era
mancata prima si è manifestata sotto forma di due rimpalli che hanno propiziato
sia il gol di Llorente che
quello di Pogba. Ma si sa che
la fortuna premia gli audaci.
Oltre che i cambi azzeccati,
perché a questo genere di
battaglie Morata magari si
abituerà: ma Llorente non
da ieri ci sguazza.
L
1
36 .Sport
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
CHAMPIONS, STASERA GIALLOROSSI A MONACO: DEBUTTA DESTRO
Contro il Bayern e i fantasmi
Garcia cambia la sua Roma
Dopol’1-7dell’andatanientetridente(Totti fuori):“Dobbiamoadattarci”
Bayern Monaco
Roma
(3-4-3)
CANALE 5
1
5
17
27
10
21
3
Neuer De Sanctis
Benatia Florenzi
J. Boateng Manolas
Alaba Yanga-Mbiwa
26
24
44
2
Robben Cole
3
Lahm Keita
20
Xabi Alonso De Rossi
Goetze Nainggolan
25
Muller Pjanic
7
Daniele
De Rossi,
31 anni,
deluso
davanti a
Lewandowski
durante
il match
dell’Olimpico
ORE 20,45
19
9
Voglia
di rivincita
(4-3-1-2)
Lewandowski Destro
Ribery Gervinho
16
4
15
22
27
ARBITRO: CAKIR (TUR)
All: GUARDIOLA
All: GARCIA
Abbiamo
poche chance,
diciamo
una su dieci
0
Minuti
Rudi Garcia, allenatore Roma
Giocati
da Mattia
Destro
finora in
Champions
League:
stasera
sarà
titolare
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
Ci sono notti che lasciano ferite aperte, ben al di là del
verdetto del campo. Rudi
Garcia non è più lo stesso di
due settimane fa quando, alla vigilia della sfida con il
Bayern dell’Olimpico, prese
la macchina fotografica dalle mani del reporter di Trigoria e si mise a fare uno
scatto dopo l’altro verso i
giornalisti durante la conferenza stampa.
Il tecnico francese non è
più lo stesso perché ha accusato il colpo del 7 a 1 a domicilio e ora che è costretto a restituire la visita ai tedeschi di
Pep Guardiola suona un altro
spartito. La Roma cambia
pelle, interpreti e atteggiamento: fuori Totti, sempre
presente in Champions League finora, debutto di Destro
in Europa e addio modulo
con tre attaccanti perché
Pjanic si muoverà alle spalle
del giovane bomber e di Gervinho. «Non siamo stupidi,
quando si affronta una squadra più forte dobbiamo adattarci», spiega Garcia. Qualcuno legge la piccola rivoluzione tattica come una resa a
una filosofia di gioco che ha
fatto dei giallorossi un gruppo invidiato e stimato, non
solo dentro confine. Questa
sera la Roma non sarà quella
di sempre, per il semplice
Attenti al loro
orgoglio, sarà
tutta un’altra
partita
Pep Guardiola, tecnico Bayern
LAPRESSE
motivo che sarebbe imperdonabile (e ingiustificabile) andare incontro ad un altro rovescio senza appello. Meglio spostare gli equilibri in campo, arricchire la fase difensiva con
nuove forze e scommettere
sulle verticalizzazioni dei più
adatti là davanti. «Contro il
Bayern - continua Garcia - abbiamo poche chance, diciamo
una su dieci, di fare risultato.
Per questo quello che per noi
conterà veramente sarà la
prestazione: voglio una squadra aggressiva, coraggiosa e
compatta».
Salvare la faccia prima ancora del risultato: la missione
romanista in Baviera insegue
obiettivi poco nobili, ma reali.
La corsa verso gli ottavi di finale, per la Roma, non si deciderà a Monaco, ma passerà
dal duello, l’ultimo del girone,
con il Manchester City all’Olimpico. Riuscire però a
conquistare almeno un punto
contro i campioni di Germania sarebbe come una liberazione dal peso di un periodo
storto, il meno generoso della
gestione Garcia. I giallorossi,
dopo il naufragio del 7 a 1, hanno pareggiato (non senza soffrire) a Genova con la Sampdoria, hanno battuto senza
brillare il Cesena e sono finiti
fuori binario al San Paolo,
sconfitti dal Napoli. «Non so-
no preoccupato», prova ad alleggerire la pressione il tecnico francese. Ma la sensazione
che qualcosa nel pianeta di De
Rossi e soci si sia incrinato rimane e la notte che ci aspetta
ha il compito di riportare alla
luce antiche certezze.
La Roma giocherà per scacciare i fantasmi, il Bayern per
volare negli ottavi con due turni di anticipo. «Ho detto ai ragazzi - così Guardiola, condottiero dei bavaresi - di stare attenti all’orgoglio degli avversari. La Roma vorrà difendere il
suo onore e, fra noi e loro, non
ci sono sei reti di differenza.
Stavolta sarà tutta un’altra
partita, ne sono convinto».
ANSA
Pippo Inzaghi, 41 anni, dopo il ko a San Siro con il Palermo
A S. SIRO MILAN-SAN LORENZO (CANALE 5 ALLE 23,45)
C’è la squadra del Papa
Ma del “Berlusconi”
restano solo i ricordi
LAURA BANDINELLI
MILANO
Non c’è più il Trofeo Berlusconi di una volta... La nostalgia del Milan che fu passa anche attraverso queste
kermesse, utilizzata negli
anni passati come passerella
per i colpi di mercato e adesso oscurata da un mercoledì
di Champions League dove il
meteo che annuncia pioggia
sembra il male minore.
Era la grande sfida contro
la Juventus, il piatto forte
dell’estate, un antipasto di
gran calcio in attesa dell’inizio del campionato. Stadio
pieno, prime time televisivo
e grandi ascolti (stasera la
partita sarà invece in differita su Canale 5 che in prima
serata trasmetterà in esclusiva Bayern-Roma) e sale allestite per banchetti prima e
dopo la gara. La vecchia Juve al tavolo del Diavolo, per
un ricco ferragosto calcistico. Sembra un secolo fa.
Quel grande Milan invece
non esiste più e alla fine l’esigenza di rastrellare soldi in
giro per il mondo, ha confinato questo evento in una
data Uefa che proibisce la diretta, lo spostamento di calendario annulla praticamente la visibilità della nuova versione autunnale. Si
gioca stasera con il miglior
avversario sulla piazza in
grado di traslocare in Italia.
Dal cilindro è uscito il San
Lorenzo, la squadra del Pontefice e il Milan ha mosso
tutti i canali diplomatici possibili nella speranza «impos-
sibile» di vedere Papa Francesco a San Siro. La sua presenza avrebbe attirato un’altra tipologia di «fedelissimi», certamente più entusiasta di
quelli che ogni domenica a fatica utilizza il proprio abbonamento per sostenere la squadra di Inzaghi.
I numeri per adesso non sostengono la teoria di Barbara
Berlusconi sull’utilità di un intrattenimento extra calcistico
prima di ogni gara e c’è quindi
grande preoccupazione per
ciò che succederà questa sera
perché nonostante i biglietti
ad un euro la prevendita è alquanto fiacca.
Era un trofeo da prime
time, ora va in differita:
simbolo del difficile
momento rossonero
La sconfitta contro il Palermo non ha aiutato, Inzaghi
avrebbe preferito avere la
settimana libera per studiare
meglio ciò che non va visto
che oltre ad un problema di
condizione ci sono tre giocatori acciaccati: Abate, De
Jong e Zapata.
La formazione di stasera
per evitare figuracce non può
però essere composta da soli
ragazzi o da riserve. Perché
alle 20,30 in tribuna d’onore
oltre a Carlo Ancelotti ci sarà
soprattutto Silvio Berlusconi
a cui non piace perdere e neppure premiare una squadra
che non sia la sua. Tempi di
rientro a casa, permettendo.
1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Sport .37
.
Rilancio
Antonio
Nocerino,
29 anni,
domani
sarà titolare:
non accade
dallo scorso
14 settembre,
in campionato
contro
la Sampdoria
il caso
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
rima di scoprire
l’entità dell’infortunio, Antonio Nocerino aveva preso
per mano il Toro
solo a parole: per stoppare sul
nascere qualche critica «ingiusta» - pensava lui - che si
era alzata a metà settembre
dopo la sofferta partita di
Bruges, nella quale il pareggio
fu lo spunto migliore dei granata. Quarantanove giorni dopo, Antonio Nocerino riparte
da un’altra trasferta nel tentativo di cominciare a scrivere,
con le prestazioni sul campo,
il libro delle sue avventure con
la nuova squadra, l’undicesima della carriera. Una storia,
in pratica, che finora non è
partita a causa del guaio muscolare - lesione di primo-secondo grado del bicipite femorale della coscia sinistra - sopraggiunto dopo i primi 180’
di campionato e quei 6 minuti
finali disputati in Belgio: maledetti. Nocerino giocherà dal
1º minuto contro l’Helsinki, un
sensazione che all’ex del Milan manca dalla 2ª giornata di
serie A (contro la Samp).
Nella girandola di cambi
pensata da Giampiero Ventura questo è il ritorno più suggestivo. Si tratta di un giocatore sul quale in estate si erano concentrate molte speranze della società: pensato e acquistato per aumentare qualità e maturità di una rosa in
gran parte inesperta in campo internazionale. Un top
player, per i parametri del
club di Urbano Cairo che dopo
un lungo inseguimento riuscì
a ingaggiarlo in prestito secco, lasciando da pagare ai ros-
P
In breve
Calcio: recupero di serie B
Entella batte Ternana
1 Serie
B, recupero 8º turno, Entella-Ternana 2-1: Lanini (E) 27’, Bojinov (T) 3’ st, Iacoponi (E) 23’. Classifica: Carpi 24; Frosinone 22; Livorno,
Bologna, Trapani 21; Spezia,
Avellino 20; Lanciano 19; Pro
Vercelli, Perugia 17; Bari 16;
Modena, Varese (-1), Entella
15; Brescia 14; Catania 12; Cittadella, Ternana 11; Pescara,
Crotone, Vicenza 10; Latina 9.
Basket: Eurolega, a Madrid
Sassari in casa del Real
1 Eurolega
(4º turno): alle
20,45 Real Madrid-Sassari
(FoxSports2). Milano giocherà domani sera ad Atene contro il Panathinaikos.
LAPRESSE
Toro e Nocerino
Il viaggio a Helsinki
è un test che vale doppio
Domani rientra l’ex rossonero finora anonimo
soneri più della metà del suo ingaggio, altrimenti fuori portata
(2 milioni). Nocerino, nonostante abbia «solo» 29 anni, è il
quarto granata per presenze
europee, dopo Moretti (45),
Molinaro (37) e Amauri (32): sono 30, escludendo le 10 in Premier League con la maglia del
West Ham. Ma per ora il centrocampista è riuscito a far vedere ben poco delle sue migliori
stagioni, quelle disputate con il
SPAZIO AFFARI >
Gli avvisi si ordinano presso:
TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258;
PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella
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Rubrica, con l’aggiunta dei diritti fissi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto
anticipatamente.
Europa League, spazio a Larrondo
1 Difesa ai minimi termini e
scelte in extremis. Soltanto poco prima della partenza di oggi
Ventura darà i nomi dei disponibili per Helsinki, dove stasera la
squadra granata farà un lavoro
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(botta alla schiena) e Molinaro
(postumi di un’elongazione) si
deciderà all’ultimo. Non ci sarà
Bovo, al pari di Peres, Farnerud e
Perez che sono fuori lista Uefa.
In dubbio Vives, colpito duro
con l’Atalanta. In attacco riposerà Quagliarella: dovrebbe toccare a Larrondo e Martinez. [F.M.]
Palermo di Delio Rossi e con il
primo Milan di Max Allegri.
All’inizio è stato tradito da
una condizione fisica precaria
(arrivò sovrappeso), poi - quando bisognava cambiare marcia dal suo fisico e dalla voglia di
tornare prima possibile. Una
dimostrazione di carattere,
quest’ultima, che però gli è costata altre due settimane di riposo forzato. A ottobre, infatti,
stupendo tutti Nocerino era
tornato in campo con 15 giorni
di anticipo rispetto ai tempi annunciati: due lampi di partita 17’ disputati contro l’Udinese e
19’ contro l’Helsinki - che non
hanno avuto legittimazione nelle successive prove contro Lazio (non convocato: giocava in
Primavera), Parma e Atalanta.
Domani in Finlandia la nuova
partenza della mezzala di scuola Juve: una pedina che potrebbe dare un valido contributo a
guarire l’allergia di assist e gol
che attanaglia il gruppo di Ventura dall’inizio della stagione.
Volley: Champions League
Tre italiane in campo
1 Parte oggi la 2015 Cev De-
nizBank Champions League
di volley: ore 18 Fenerbahce
Istanbul-Lube Treia (Tur, tv
Fox Sports 2), ore 20,30 Copra
Piacenza-Comis Costanta
(Rom, diff. tv Fox Sports 2 alle
22,45), domani alle 20,45 Safety Perugia-Halkbank Ankara (Tur, tv Fox Sport 2).
Sci: Coppa del Mondo
Innerhofer negli Usa
1 Christof
Innerhofer, argento in discesa ai Giochi, ha
sciolto la riserva dopo i problemi alla schiena: venerdì
partirà con la squadra per le
gare in America.
Tennis: appendicectomia
Nadal operato
1 Rafa Nadal è stato opera-
to di appendicectomia: rientro previsto per gennaio.
12 45 67 18
9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA 7
12 14
56
È IN EDICOLA CON
DA OGGI AL PALA ALPITOUR
LA STAMPA
Apre “Io Lavoro”, 150 aziende
danno un’occasione ai giovani
Si inizia stamattina al Pala
Alpitour «IoLavoro», la job
fair che offre opportunità
d’impiego in collaborazione
con il Career Day ABCD+Orientamenti di Genova. Partecipano 150 aziende,
agenzie per il lavoro e enti di
IL TEMPO IN CITTÀ
Ieri
Un anno fa
MIN (˚C)
10
10.3
5.2
MAX
Oggi
13
11.6
16.6
Diario
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
formazione. E’ previsto un intenso programma di eventi e
di workshop a che su Garanzia
giovani con in convegno venerdì a cui partecipa il ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti.
Tra le novità anche il teatro
dei mestieri: è un’area dedica-
ANSA
La scorsa edizione
ta all’orientamento formativo
e professionale, dove i ragazzi
della scuola media possono conoscere l’offerta formativa del
Piemonte, partecipando a mini competizioni sui mestieri
protagonisti delle gare nella
prima edizione dei campionati
regionali Worldskills: cuoco,
cameriere, pasticciere, grafico
e meccanico d’auto e su quattro nuovi mestieri sarto, acconciatore, estetista e muratore. Il salone è aperto fino a venerdì dalle 10 alle 18.
TORINO
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected]
Rivarolo divisa
sul bollettino
parrocchiale
anti-gay
«Ormoni ai bambini
per farli diventare
omosessuali»
Alessandro Previati
A PAGINA 45
Arriva Uber
“Gratis fino
a fine mese”
L’AUMENTO IN ARRIVO PAGHERANNO 624 MILA PIEMONTESI
La Regione rifà i conti
Irpef, 112 euro in più
Maratona in Regione, i consiglieri si tagliano lo stipendio
I conti. Cattive notizie per
* 624
mila piemontesi che,
A SOLI SETTE MESI DALLA RIAPERTURA PREMIATO LO CHEF MATTEO BARONETTO
per l’Irpef del prossimo anno, si vedranno togliere dalle tasche in media 112 euro,
circa 10 euro in più al mese
che potrebbero aumentare
ancora in caso di sgravi per
le categorie più basse. Intanto i consiglieri regionali
hanno dedciso di ridursi del
10 % lo stipendio.
Domani debutta
il servizio che fa
concorrenza ai taxi
Nadia Ferrigo
A PAGINA 43
Mondo e Tropeano 40 E 41
“Il metodo
Stamina
è una truffa”
IL CASO
In trenta chiedono
di essere risarciti
da Vannoni
Paola Italiano
A PAGINA 45
Torino-Lione
conti certificati
dall’Europa
Il ministro Lupi:
tempi e spese certe
Esposito perplesso
Servizi
Bollo, aumento
medio di 10 euro
REPORTERS
Una stella per il Cambio
Rocco Moliterni A PAGINA 47
A PAGINA 44
La tassa di circolazione
porterà alle casse
altri venti milioni
Guido Novaria
A PAGINA 41
IN CITTA’
e
3a domenica del mese present
e
al mercatino della Gran Madr
La settimana
dell’Arte
Paratissima apre
questa sera
a Torino Esposizioni
Indemini e Tortello
ALLE PAGINE 54-55
IL CASO
Gas urticanti
invece dei
manganelli
MASSIMO NUMA
ambiano le «regole
d’ingaggio» dei reparti mobili di polizia, carabinieri e Finanza,
impegnati nell’ordine pubblico. Dopo le polemiche sugli scontri di Roma tra manifestanti della Fiom e polizia sono state varate ufficialmente le misure che il
Viminale aveva allo studio
da tempo.
La questura di Torino è
una delle quattro in Italia a
collaudare il nuovo protocollo sul campo, anche in vista
delle prossime mobilitazioni
legate ai processi No Tav in
corso, in programma dal 14
al 22 novembre.
Obiettivo numero uno,
evitare il contatto tra i reparti anti-sommossa e i manifestanti. Come? Creando
innanzitutto un perimetro
dove la proteste potranno
esprimersi in modo non violento; all’interno non ci saranno reparti in divisa ma
solo agenti in borghese; poi il
ricorso ad idranti, gas lacrimogeni (a disco, cioè in azione da terra) e urticanti.
Poi nuovi scudi in grado di
creare l’effetto «testuggine»
per proteggersi da lanci di
pietre e altro. Gli urticanti
(spray al peperoncino) possono avere una gittata da
uno a cinque metri, in base
al tipo di contenitore.
È questo l’aspetto più innovativo. Il Viminale, infati,
ha escluso per l’ordine pubblico il ricorso al teaser (scariche elettriche), mentre gli
operatori avranno una telecamera sulla divisa che riprenderà le varie fasi delle
manifestazioni.
Soddisfatti i sindacati di
polizia. Pietro Di Lorenzo,
segretario provinciale Siap:
«Finalmente il ministero
dell’Interno ha accolto le nostre richieste, polizia e manifestanti non dovrebbero mai
entrare in contatto, scelto il
modello inglese».
Stessa posizione per il
portavoce nazionale del Sap,
Massimo Montebove: «Anche se le polemiche sugli
scontri di Roma sono state
pretestuose, le nuove disposizioni vanno nella direzione
giusta. L’uso della telecamera, una specie di “moviola”
eviterà una volta per tutte
false e strumentali ricostruzioni della realtà».
C
12 45 67 18
7
40 .Cronaca di Torino
LA STAMPA
.MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/ I conti della Regione
Colpita la classe media: 112 euro in più
L’aumento dell’Irpef penalizza 624 mila piemontesi, ma per 2 milioni di contribuenti non ci saranno ritocchi
Allarme Uil: l’aliquota potrebbe salire dell’1%. Ma la giunta non ha ancora scelto come modulare le addizionali
Auto
MAURIZIO TROPEANO
Il giorno dopo l’annuncio della stangata su Irpef e bollo
auto decisa dalla giunta
Chiamparino per far fronte
ad un disavanzo complessivo
di 2,5 miliardi, si definiscono
meglio i contorni della manovra fiscale e, soprattutto, chi
riuscirà a non pagare i rincari dell’addizionale regionale.
Il presidente della giunta
Chiamparino, e il suo vice,
Aldo Reschigna, hanno fissato una quota - 28 mila euro di
reddito - al di sotto della quale non scatterà alcun ritocco.
Anzi, c’è una possibilità che i
quasi due milioni di contribuenti che rientrano sotto
questa soglia si vedano tagliata, anche se di poco, la
tassazione.
Va male, invece, agli altri
624 mila piemontesi che superano quella soglia: si vedranno togliere dalle tasche
in media 112 euro l’anno, circa 10 euro in più al mese che
potrebbero aumentare ancora in caso di sgravi per le categorie più basse.
A questa somma va aggiunto un aumento medio del
bollo auto di circa 10 euro.
Oggi si paga così
SCAGLIONI DI REDDITO
ALIQUOTA
SOGGETTI
Sino a 15.000,00
1,62%
732.467
Oltre 15.000,00 sino a 28.000,00
2,13% 1.239.651
Oltre 28.000,00 sino a 55.000,00
2,31%
Oltre 55.000,00 sino a 75.000,00
2,32%
61.413
Oltre 75.000,00
2,33%
66.065
GETTITO ATTUALE
116.504.439,94
442.238.072,53
496.780
340.120.421,21
70.233.331,58
173.888.983,87
2.596.376
.376
TOTALE
Le aliquote indicate in tabella sono quelle previste per il periodo di imposta 2014 dalla legge regionale 23/2013.
I dati utilizzati per queste previsioni sono stati reperiti su Cent - Cruscotto delle Entrate tributarie anno di imposta 2012
1.142.985.249,14
Centimetri - LA STAMPA
L’assessorato lavora
alle simulazioni, la
giunta potrebbe
decidere lunedì
L’obiettivo della giunta
Chiamparino è di preservare
le fasce con reddito basso
(«Non ci saranno aumenti
per il 90% dei pensionati e
per la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti», assicura Reschigna)
ma questa scelta rischia di
penalizzare soprattutto la
classe media: quasi mezzo
milione di contribuenti con
un reddito compreso tra i 28
e i 55 mila euro.
Guglielmo Loy, segretario
confederale della Uil, che da
anni segue con particolre
attenzione le politiche fiscali a livello locale, è preoccupato: vista l’intenzione della
giunta Chiamparino di non
Sulla «Stampa»
La Stampa ha anticipato
la manovra che oggi è più delineata: rincari più salati,
meno contribuenti colpiti.
1
aumentare l’Irap, c’è il rischio che questo scaglione di
reddito possa subire un aumento dell’1%.
Il Piemonte, infatti ha già
aumentato le addizionali. Già,
quest’anno l’aumento deciso
dalla giunta Cota ha portato
ad un incremento medio di 53
euro rispetto all’anno scorso
con una crescita del 13,6% della pressione fiscale, per altro
già cresciuta con un primo aggravio della tassazione entrato in vigore nel 2013.
Simulazioni in corso
In questi giorni l’assessorato al
bilancio sta lavorando ad una
serie di simulazioni visto che
non è stato ancora deciso quale
percentuale di incremento
adottare e se «spalmarla» in
modo omogeneo sulle tre fasce
di reddito applicate in Piemonte (ci sono 61 mila piemontesi
con un reddito compreso tra i
55 mila e i 75 mila euro, e oltre
66 mila che superano quella
quota) oppure se scegliere un
criterio di proporzionalità come fatto finora con una differenza dello 0,01% tra una categoria e l’altra.
Lunedì la giunta
Il tetto massimo di incremento permesso dall’entrata in vigore del federalismo fiscale,
consente di portare l’addizionale dal 2,33% al 3,33.
Reschigna vuole prima di-
scuterne con i colleghi di
giunta (il primo appuntamento utile è lunedì) e poi condividerla con la maggioranza di
centrosinistra.
In ogni caso l’aumento dell’addizionale ci sarà e questo
ha spinto il Movimento Cinquestelle a passare all’attacco
definendo «le misure poco efficaci per contenere un deficit
di mezzo miliardo».
Secondo i Cinquestelle «il
Pd ha gettato la maschera: finge di ridurre a livello nazionale
regalando mancette da 80 euro e riprendendoseli con gli interessi con le riduzioni delle
agevolazioni e poi costringe gli
enti locali ad aumentare le tasse tagliando i trasferimenti».
Bollo, 10 euro
di aumento
medio
GUIDO NOVARIA
I conti sono presto fatti. In
Piemonte circolano 2 milioni
di auto; la giunta regionale
vuole recuperare dall’aumento del bollo auto 20 milioni di
euro. Dunque, il rincaro costerà intorno ai 10 euro per ogni
automobilista. «Una cifra significativa - dicono all’Aci che si inserisce nell’ottica di
far pagare a chi possiede
un’auto il recupero di risorse.
Il governo lo fa con benzina, la
Regione con il bollo».
E non si è ancora spenta la
polemica dei proprietari di
auto storiche dopo la recente
approvazione della legge di
stabilità, che di fatto ridimensiona il registro storico automobilistico, prevedendo il pagamento completo del bollo.
«Si discute tanto sul numero dei veicoli che in questi anni la mia associazione ha certificato - afferma Roberto Loi,
presidente dell’Asi, l’associazione del registro delle auto
storiche - istituire un registro
chiuso di modelli d’interesse
storico significherebbe aprire
potenzialmente i cancelli delle agevolazioni a vetture incomplete o in condizioni precarie, moltiplicandone esponenzialmente il numero».
Secondo l’Asi, l’abrogazione dei commi 2 e 3 dell’art. 63
Legge 342/2000, inserite nella
legge di stabilità del 2015,
«non porterà nella casse dello
Stato il gettito sperato. Rischia di diventare una legge
che mina l’esistenza stessa di
questi veicoli».
Gli automezzi certificati
dall’Asi in 13 anni sono
501.386. «Quelli che usufruiscono della possibile esenzione dal bollo non sono più di
375 mila, a fronte di un parco
veicolare nazionale di circa 40
milioni di mezzi».
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
ALESSANDRO MONDO
Tutti d’accordo, con le convinzioni e le sfumature del caso: alla fine si è astenuta solo
la Lega. Eppure al Consiglio
regionale ci sono volute sette
ore per varare la legge 53 che,
su invito di Sergio Chiamparino, dal primo novembre taglia del 10 per cento lo stipendio dei consiglieri regionali in
carica (il «contributo di solidarietà» sui vitalizi degli ex,
invece, è tuttora soggetto al
parere dell’Avvocatura). Questione non freschissima, nel
senso che era già stata affrontata durante la precedente seduta. Anche così, è passata la giornata: lasciando ad
altri temi, nemmeno i più impellenti, le ultime battute prima di spegnere la luce.
Hanno
detto
«Segnale concreto,
ma è assurdo
perdere la giornata
per approvare
tre articoli di legge»
Dibattito senza fine
E allora viene da pensare che
Chiamparino non ha tutti i torti nel segnalare che i tempi della politica sono lontani da quelli della società civile: anche
quando la politica, com’è acca-
Davide Gariglio
capogruppo Pd
ANSA
Maratona a Palazzo Lascaris
Per le casse regionali
un risparmio
di 803 mila euro
nell’arco dell’anno
duto ieri, ha dato un segnale
concreto, seppur non risolutivo, ai piemontesi richiesti di
nuovi sacrifici per risparmiare
la bancarotta alla Regione
(dall’aumento delle aliquote Irpef a quello del bollo auto).
La «manovra»
Ottocentomila euro l’anno: per
la precisione, 803 mila. Un bel
risparmio quello previsto dalla
legge che ha visto come primo
firmatario Maurio Laus, presidente del «parlamentino» piemontese, in attesa di tagliare
ulteriormente quando ci sarà
una legge quadro nazionale
che equipari lo stipendio dei
consiglieri a quello dei sindaci
dei Comuni capoluogo sul trattamento previdenziale dei
consiglieri e ne definisca il
trattamento previdenziale. In
questo senso si spiega l’ordine
del giorno, primo firmatario il
capogruppo del Pd Davide Gariglio, che demanda a Chiamparino e a Laus il confronto
con il governo.
Soddisfatto il capogruppo
di Sel Marco Grimaldi: «Proprio perchè il risanamento
dell’ente non devono pagarlo
i più deboli, è bene che quanti guadagnano di più, consiglieri, presidenti, direttori,
La legge regionale 53, quella che prevede il taglio del 10% degli stipendi dei consiglieri, era stata sollecitata
da Sergio Chiamparino: per la prossima sforbiciata si attende il pronunciamento del governo
In Consiglio seduta-fiume
per tagliare gli stipendi
Braccio di ferro con i Cinque Stelle, decisi ad una riduzione più robusta
Poi l’aula approva l’abbattimento del 10 per cento delle indennità
11
7
mila euro
ore
Lo stipendio lordo dei
consiglieri regionali, al
netto di eventuali
indennità
La durata della seduta
che ha finalmente
approvato
il taglio
amministratori e dirigenti, diano il buon esempio».
insieme, protraendo l’approvazione dei tre articoli di legge.
Cinque Stelle all’attacco
Polemica in aula
Poca roba, secondo i Cinque
Stelle, implacabili nell’intervenire su ogni emendamento, tutti
Un esercizio di democrazia, così
hanno rivendicato, che tra i banchi della maggioranza è stato eti-
chettato come ostruzionismo.
«Non si può perdere tutto il giorno per discutere questa cosa», è
sbottato Gariglio in aula convinto che vada modificato il regolamento del Consiglio.
Approvata la legge, restano
le polemiche. «L’aula approva
un taglio imbarazzante di appena il 10 per cento dello stipendio, i consiglieri regionali
non guadagneranno più 11 mila euro circa ma 10 mila lordi
al mese - protesta il M5S guidato da Giorgio Bertola -. La
nostra proposta prevedeva un
taglio netto del 60 per cento
ma avevamo dichiarato la disponibilità a introdurre l’equiparazione della retribuzione
dei consiglieri a quella del sin-
«Questo taglio
è imbarazzante,
compromette
la credibilità
della maggioranza»
Davide Bono
Movimento 5 Stelle
daco del capoluogo: circa
7.100 euro lordi, con un taglio
del 36 per cento».
I dubbi
Forza Italia, pur votando il
provvedimento, mette in guardia «dai facili populismi». Parola di Gilberto Pichetto, il capogruppo, convinto che l’indipendenza dell’assemblea sia legata
anche alle garanzie economiche
riconosciute ai consiglieri».
«Negli ultimi cinque anni il Consiglio ha ridotto il proprio bilancio del 40 per cento», ha ricordato Gianluca Vignale. Gianna
Gancia (Lega) ha respinto «la
dicotomia tra cattivi politici e
buoni cittadini, che in realtà vogliono efficienza».
«Giusto risparmiare,
ma il populismo
mette a rischio
l’indipendenza
del Consiglio»
Gilberto Pichetto
capogruppo Forza Italia
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9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA 8
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .43
L’incognita
multe
A Genova
qualche
settimana fa
i vigili urbani
avevano
multato
un driver
di Uber
e gli avevano
anche
confiscato
l’automobile
AFP
Uber arriva domani
“Gratis fino a fine mese”
Il servizio che fa concorrenza ai taxi. Via al casting degli autisti
Ecco le tariffe di Uber confrontate con i taxi
il caso
Piazza Vittorio - Porta Nuova
Uber 5 €
Taxi
NADIA FERRIGO
6.80 €
9.30 €
Uber
Taxi di notte
Piazza Castello - Lingotto
7€
arte con il botto
UberPop, il servizio che permette a
chiunque sia proprietario di un’auto di trasformarsi in tassista,
anche solo per una notte: da
domani fino alla fine del mese
le corse sono gratis. Niente
tassametro: chi avrà bisogno
di spostarsi in città, lo potrà
fare senza sborsare nemmeno un euro. Con buona pace
dei tassisti, che hanno fatto
sapere di non voler scioperare per non agevolare gli esordienti «autisti per caso», ma
di avere già in programma
per venerdì prossimo un incontro in Comune con l’assessorato al commercio.
P
Il casting degli autisti
Dopo la campagna sui social
network dei giorni scorsi, tra
oggi e domani si tengono i colloqui per gli aspiranti «driver»:
completata la registrazione
online, i candidati dovranno dimostrare di avere tutte le carte in regola per entrare a far
parte della comunità a stelle e
strisce. I requisiti sono: avere
almeno 21 anni, nessuna sospensione della patente e fedina penale pulita, l’auto deve essere di proprietà, in buone condizioni e in regola con assicurazione e revisioni. Se per Uber il
servizio è pensato per facilitare la condivisione dei costi per
chi si deve spostare in città,
per i tassisti altro non è che
esercizio illegale della professione: chiunque potrà trasportare passeggeri paganti, senza
licenza né vincoli sulle tariffe.
Guadagni discreti
I «driver» non dovranno firmare nessun contratto, infatti
Uber non parla di compensi,
ma di rimborso spese. Una volta arruolati ricevono l’80 per
cento del costo della corsa, calcolata su base chilometrica secondo le tabelle dell’Aci. Anche
se a partire da domani e per
tutto il mese il servizio per i
clienti sarà gratuito, gli autisti
riceveranno comunque la loro
parte, sempre online. Non c’è
nessun passaggio di contanti,
la corsa si paga con carta di
13.20 €
15.70 €
Politecnico - Piazza Vittorio
6€
Uber
10.90 €
13.40 €
Gran Madre - San Salvario
5€
8.40 €
10.90 €
Centimetri
LA STAMPA
credito: clienti e autisti si registrano alla piattaforma, così la
transazione avviene in automatico a fine corsa. Al termine del
viaggio, come succede per l’applicazione dedicata ai ristoranti
TripAdvisor, si potrà valutare la
qualità del guidatore e del passeggero così da avere una sorta
di recensione a beneficio degli
utenti. Quando si invia una richiesta, si possono avere tutti i
dati dell’autista, compresi foto,
modello e targa del mezzo. Competitive le tariffe, che con Uber-
Pop non cambiano né la notte né
durante il fine settimana: da Lingotto a Mirafiori la cifra sarà sui
5 euro, da Porta Susa a Le Gru
circa 8 euro, dalle Molinette a
Largo Francia 7 euro.
L’assicurazione
Uber garantisce ai suoi iscritti
anche un’assicurazione per danni fino a cinque milioni, oltre all’assistenza legale come è già
successo a Genova nei giorni
scorsi, quando un «driver» è stato sanzionato con multa, sospen-
Benedetta
Arese Lucini
La manager
“Torino è una smart city
e ha bisogno di mobilità”
Dopo Milano, Roma e
Genova abbiamo scelto Torino perché è
una città dove c’è
grande voglia di partecipare ai progetti di
smart cities. Ci sono diverse
fiere e manifestazioni, per
esempio Artissima e il festival
del cinema. Una metropoli che
cresce ha bisogno di più opzioni di mobilità».
Benedetta Arese Lucini, 31
anni, una lunga esperienza all’estero tra New York, Asia e
Silicon Valley, è la general manager di Uber Italia.
«Partiamo con UberPop –
spiega - ma siamo pronti a
mettere la nostra piattaforma
a disposizione di chi vorrà col-
sione della patente e confisca del
veicolo per aver infranto la normativa sul servizio di piazza per
le vetture con conducente e taxi.
Anche se ancora non c’è stato
nessun incontro, i vertici della
società assicurano di essere disposti a collaborare con l’amministrazione, sia mettendo a disposizione i dati e le informazioni raccolte sulla mobilità cittadina che aprendo la loro piattaforma ad altre società dedicate al
trasporto dei passeggeri, taxi
compresi.
laborare con noi: oltre ai servizi dedicati al noleggio con conducente, ci piacerebbe integrare anche i taxi».
Iniziando da UberPop, l’opzione ovunque più contestata, non si rischia di sollevare
subito un gran polverone?
«Ci sono state molte proteste
anche per Uber Black, il servizio milanese delle berline nere.
Non è illegale, ma non ancora
regolamentato: quando la legge è stata scritta non si poteva
prevedere quel che poi sarebbe successo. La domanda di
mobilità, anche a un prezzo
più contenuto, c’è».
Amaggiosièapertountavolo
di discussione con il ministero
dei Trasporti, a che punto è?
General
manager
Uber
Italia
«I lavori continuano, anche se
lentamente. Da parte nostra
c’è la massima disponibilità:
vogliamo una normativa al
passo con i tempi non solo per
noi, ma per tutti. Porterebbe
sviluppo e posti di lavoro».
C’è già stato qualche contatto con Comune e Regione?
«Non ancora, ma la nostra
intenzione è incontrarli al
più presto, per raccontare la
nostra storia e collaborare
con loro. Abbiamo raccolto
molti dati sulla viabilità cittadina, che potrebbero essere utili per migliorarla. A Boston, per esempio, gli orari
della metropolitana sono
cambiati dopo una nostra segnalazione».
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44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Il ministro: sicuri i conti
della Tav, si va avanti
il caso
MAURIZIO TROPEANO
n questi giorni al ministero delle Infrastrutture tecnici e contabili
provano a trovare le
soluzioni per risolvere
il pasticcio della lievitazione
dei costi della Torino-Lione
e trovare strumenti semplici
per rendere comprensibili al
di là di ogni ragionevole dubbio le certezze del commissario straordinario Mario
Virano: «Non ci sono costi
aggiuntivi, l’Italia spenderà
2,9 miliardi». Ieri, il ministro
delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, all’inaugurazione
del Salone Mondiale dei motocicli alla Fiera di Rho, ha
messo un primo punto fermo: «Sarà la Bei (la Banca
Europea degli investimenti)
a certificare i costi della Torino-Lione». Il ministro ha
poi confermato che Roma
I
Lupi: le spese certificate dalla Banca Europea degli investimenti
Sul giornale del 30 ottobre la polemica innescata
dal senatore Sì Tav Esposito sui costi dell’opera
1
ve valere subito a partire da
questo anno finanziario».
Lo scontro in Regione
SPESE LIEVITATE
Un documento
delle Ferrovie parlava
di 7,7 miliardi anziché 2,9
sta lavorando con il governo
di Parigi per dare «tempi e
costi certi di realizzazione
così da ottenere il contributo dell’Unione Europea».
Avanti con celerità
Lupi non ha spiegato chi e
perché ha deciso di fissare al
3,75% il tasso di rivalutazione degli oneri finanziari a
fronte di un’ipotesi di vita
media dell’investimento dello 0,5% e di inserirlo nel contratto di programma facendo lievitare i costi da 2,9 miliardi a 7,7 dimenticando an-
Sulla «Stampa»
REPORTERS
Polemiche sul cantiere
Nei giorni scorsi si è innescata una polemica sui costi della Tav, lievitati da 2,9 a 7,7 miliardi, che poi si è trasferita
anche in Regione dove il Movimento 5 Stelle è tornato all’attacco denunciando l’inutilità dell’opera
che di sottrarre a questa cifra
il contributo dell’Ue. Il ministro ha preferito offrire una
rassicurazione
politica:
«Troppo spesso in Italia si è
parlato di Alta velocità e non
si è realizzata, si è parlato dei
costi e non sono stati fatti conti certi. Il governo ritiene strategica e fondamentale l’alta
velocità che va da Genova a
Trieste e con i fatti sta seguendo questa linea». Dunque
si va avanti e si va avanti «con
grande celerità».
Il Pd: cambiare il contratto
La decisione del governo di
certificare i costi della Torino-Lione è accolta con attenzione dal vice-presidente
della commissione Trasporti
del Senato, Stefano Esposito, che per primo ha denunciato la triplicazione dei costi: «La certificazione va benissimo ma è un primo passo. Per il bene di coloro che
sostengono e credono che
l’Italia sia un paese dove si
possono realizzare le grandi
opere in assoluta trasparenza, però, la vicenda va chiari-
ta al di là di ogni ragionevole
dubbio». Secondo Esposito il
cuore del problema è questo:
«Gli oneri finanziari non possono avere un tasso di rivalutazione del 3,75 per cento, assolutamente fuori dal mercato». Per il senatore democratico la soluzione può essere
«la riscrittura del contratto
senza un tasso d’usura e de-
Intanto il pasticcio dei costi
della Tav è stato al centro di
uno scontro in Consiglio regionale tra la consigliera del Movimento 5 Stelle Francesca
Frediani e l’assessore ai Trasporti Franceso Balocco che
ha definito la polemica sui costi «una tempesta in un bicchier d’acqua, a fronte di una
spiegazione argomentata e
chiara del commissario Virano». L’assessore si dice convinto che la questione della rivalutazione degli oneri finanziari
sarà risolta: «Credo sia necessario evitare strumentalizzazione di carattere politico».
La Cinquestelle, però, non
ci sta: «È inaccettabile continuare a ritenere prioritario il
Tav anche di fronte all’evidente inutilità dell’opera, dei
costi triplicati e dell’incapacità di gestire il legittimo dissenso in Valle di Susa». Senza
dimenticare che «a ciò vanno
aggiunti i rilievi della Corte
dei Conti francese, che evidenziano l’insostenibilità
economica delle linee ad alta
velocità d’oltralpe».
Il maxi-processo
Il senatore
«A giudizio
le violenze,
non i costi»
I difensori: persino
Esposito dice
che l’opera è uno spreco
PAOLA ITALIANO
«Anche il senatore Esposito
in questi giorni ha criticato i
documenti nei quali sembrerebbe che il costo dell’opera
sarebbe non di 2,9 miliardi
ma di 7, e pretende una risposta chiara, altrimenti
presenterà una mozione
parlamentare per rinunciare all’opera».
Sostenitore storico della
linea ad Alta Velocità Torino-Lione, vittima in passato
di minacce con tanto di bottiglie molotov lasciate sul
pianerottolo di casa, il senatore del Pd Stefano Esposito
è diventato ieri - uno degli
argomenti portati dalle difese a favore dei 53 No Tav imputati del maxiprocesso per
gli scontri dell’estate 2011 in
Valsusa.
«Lo spreco»
«Sono anni che i manifestanti
parlano di sperpero di denaro
pubblico», ha sottolineato l’avvocato Danilo Ghia, il primo a
prendere la parola ieri all’aula
bunker del carcere delle Vallette nel secondo giorno dedicato alle arringhe dei difensori
degli attivisti, per i quali la procura ha chiesto condanne tra i
6 mesi e i 6 anni, per un totale
di quasi due secoli di carcere.
«Il senatore ha chiesto
chiarimenti sui costi,
ma i manifestanti da
anni parlano di
sperpero di denaro»
Danilo Ghia
Avvocato difesa No Tav
mento per assolverli, i legali
chiedono che sia per lo meno
considerata come un’attenuante, «per avere agito per
motivi di particolare valore
morale o sociale», nel contrastare «la truffa del Tav, un’opera inutile, costosa e devastante
per il territorio, che contrasta
con i principi della nostra Costituzione», aveva detto alla
scorsa udienza l’avvocato
Claudio Novaro. Ragioni ribadite ieri in aula anche dagli altri difensori, tra i quali Stefano
Bertone: «Prendete coraggio,
signori giudici, e confermate
che questi ragazzi stanno facendo un gran bene all’Italia:
un’opposizione sana a un’opera chiaramente inutile».
Le polemiche
L’aver citato Esposito per le
sue ultime dichiarazioni sui
costi dell’opera non è però così
sorprendente alla luce della linea difensiva tenuta dal cosiddetto «legal team» dei No Tav.
Il presupposto di tutte le argomentazioni degli avvocati, infatti, è che l’opera sarebbe inutile e dannosa, una convinzione che ha portato i manifestanti a opporsi in tutti i modi
possibili. E se questo, se per i
giudici non varrà come argo-
E neppure ieri sono mancate le
polemiche con la procura e con
le forze dell’ordine. La prima,
sarebbe vittima di un processo
«inconscio, condizionato da
fattori esterni», così l’ha definito Ghia: «Credo che abbia
aderito a una realtà che non è
la realtà e abbia poi portato
avanti le indagini al fine di trovare elementi di prova che sostenessero la realtà individuata in precedenza». E i zfattori
esterni sarebbero le posizioni
della politica e dei media sull’opera: «Sappiamo perfetta-
3
domande
a
Stefano
Esposito
«Ma all’aula bunker è in corso un processo sui costi della
Torino-Lione oppure sugli
assalti violenti al cantiere?».
La prima reazione del senatore Stefano Esposito alle difese dei No Tav è sarcastica.
È vero? Anche lei afferma
ora quanto i No Tav dicono
da anni?
«Una truffa»
Per li legali dei 53 imputati per gli scontri del 2011 (foto)
la Tav sarebbe «una truffa, un’opera inutile e costosa»
mente qual è la posizione di
questo governo nei confronti
del Tav e del movimento, così
come la posizione dei media, e
tutto questo può condizionare,
e sicuramente ha condizionato
questa procura».
Polemica anche sullo svolgimento nell’aula bunker. Il processo è «maxi» per il gran numero di imputati, chiamati a
rispondere di episodi distinti:
il tentativo di bloccare la cantierizzazione il 27 giugno e l’attacco al cantiere del 3 luglio.
«Ho l’impressione - ha detto
l’avvocato Ghia - che si volesse
trasmettere il messaggio
“guardate che il movimento è
questo, è quello che fa sempre
caos”: bastava separare i due
fatti e non avremmo usato
quest’aula, non avremmo fatto
decine di udienze».
Le accuse
E poi ci sono le accuse alle forze dell’ordine. Per l’avvocato
Bertone la frequenza e la densità di lacrimogeni sparati a
Chiomonte «non ha precedenti
in Italia: «Stiamo parlando di
270 lacrimogeni, uno ogni 20
secondi, sparati il 27 giugno e
più di 4 mila sparati il 3 luglio,
uno ogni 4,5 secondi». Ma un
precedente ci sarebbe e lo cita
Bertone stesso: la stessa media del G8 di Genova, quando i
manifestanti erano 500 mila.
«Stiamo parlando di un
processo per violenze commesse da soggetti che non
contestavano i costi, ma la
realizzazione dell’opera».
Però i costi li hanno sempre
contesati anche i non violenti.
La mia posizione è la migliore dimostrazione che
non c’è bisogno di tirare
pietre e molotov per opporsi all’opera, il parlamento è
perfettamente in grado di
occuparsene.
Il lievitare dei costi non rischia di minare la fiducia di
chi è favorevole ?
Sì, ne sono consapevole.
Ma la mia contrapposizione
ai No Tav, e non parlo di quelli violenti, si basa su una
scommessa: loro dicono no
alle grandi opere per il rischio di corruzione, io scommetto su un Paese in cui la
corruzione si possa combattere realizzandole e rendendo trasparenti i costi. [P. ITA.]
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .45
L’ANM
il caso
ALESSANDRO PREVIATI
Ha
scritto
l fenomeno «gender»
sul bollettino parrocchiale di Rivarolo diventa un caso. Non è
sfuggito, ai più, l’articolo scritto da Cristina Zaccanti, insegnante del liceo
classico Carlo Botta di Ivrea
e collaboratrice del settimanale diocesano «Il Risveglio
Popolare». In cui si parla di
gay e lesbiche che, tra le altre cose, si avvicinano alla
pedofilia «come una delle
tante vie per soddisfare il
diritto al piacere».
I
MASSIMILIANO PEGGIO
«Opuscoli dell’Oms
prevedono nella
scuola materna
la masturbazione a
tre anni. All’insaputa
delle famiglie
avviano il bambino
all’omosessualità»
«Stimola la riflessione»
A difendere l’articolo il parroco di Rivarolo, don Raffaele
Roffino, responsabile del bollettino. «Si tratta di un articolo firmato, le cui opinioni non
appartengono né a me, né alla
parrocchia. Quella pagina si
chiama proprio “L’angolo della riflessione” perché riporta
opinioni espresse a titolo personale». Il pezzo della Zaccanti, però, è stato richiesto
dallo stesso parroco.
LA PRESIDE DEL LICEO
«È una professoressa
di grande cultura,
aperta al dialogo»
«Si parla molto di questi
temi – ammette don Roffino –
e anche per la chiesa si tratta
di un argomento aperto. Ho
chiesto alla Zaccanti di scrivere un articolo perché, nelle
ultime settimane, ha pubblicato diversi pezzi sul tema
attraverso le pagine del settimanale della diocesi d’Ivrea.
Ero certo che avesse già acquisito una certa esperienza». Il parroco, però, non si
aspettava un «successo» così
immediato del bollettino che
è in distribuzione a Rivarolo
da appena un paio di giorni.
«In ogni caso l’articolo
serve proprio a stimolare la
discussione e il confronto.
La parrocchia non prende
posizione nel merito. Se arriveranno altri articoli sul
tema, anche in risposta a
questo, sarò ben felice di
pubblicarli».
Le parti calde
Tra i passaggi del pezzo che
stanno suscitando forti reazioni, oltre ai riferimenti sulla
pedofilia, anche un accenno al
decreto legge attualmente al
vaglio del Senato, che prevedrebbe fino a sei anni di car-
«La famiglia
naturale viene posta
in una luce negativa
e oppressiva
Il padre maschio
violento e sfaticato,
la madre femmina
sciocca e vittima»
Il parroco: pronti a ospitare altri articoli
Il parroco nega che l’articolo sia l’espressione ufficiale della comunità religiosa rivarolese,
ma le opinioni della professoressa Zaccanti stanno provocando un aspro dibattito in città
Cristina Zaccanti
Professoressa
L’attacco al mondo gay
non turba Rivarolo
“Il bollettino parrocchiale? È solo un invito al confronto”
Don Raffaele Roffino
te comparsi, nel corso di quest’anno, sul settimanale della
diocesi d’Ivrea. Tredici puntate
firmate sempre dalla referente
eporediese delle «Sentinelle in
piedi» (il movimento d’opinione
che si oppone alla cosiddetta
legge Scalfarotto), intitolate «A
proposito di gender».
parroco
di Rivarolo
Enorme sorpresa
«L’argomento è molto
dibattuto, il nostro
intento era proprio
stimolare discussione
e confronto»
cere e un periodo di «rieducazione in un campo Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) per chi affermerà di
essere a favore della famiglia
naturale e contrario alle adozioni di bambini da parte di
coppie omosessuali». Articoli
simili, come ha detto il parroco
di Rivarolo, sono effettivamen-
«Credo che argomenti come
questo vadano affrontati su periodici di altro tenore – dice il
sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno, un po’ sorpreso – ci sono
alcuni riferimenti che contengono delle inesattezze e che andrebbero approfonditi attraverso riviste scientifiche».
Al primo cittadino, che è anche medico, non sono sfuggiti i
passaggi riguardanti l’Orga-
nizzazione Mondiale della Sanità (che favorirebbe la masturbazione nella scuola materna ndr) e la somministrazione di ormoni ai bambini
«per ritardarne la crescita e
orientarli all’omosessualità».
Si dice sorpresa anche la
preside del liceo classico Botta, Lucia Mongiano. «La professoressa Zaccanti è una persona di grande cultura e sensibilità. Abbiamo lavorato insieme su diversi progetti e la ritengo un’insegnante assolutamente aperta al dialogo. Certo,
ognuno ha le proprie opinioni
su diversi argomenti ma questo non ha mai creato nessun
problema a scuola. I rapporti
con gli studenti, ad esempio,
sono ottimi. Leggerò l’articolo
e poi ne parlerò anche con lei».
BETTAZZI
È UN RICORDO
GUIDO NOVARIA
lontana secoli la Chiesa
“bettazziana” che faceva
di Rivarolo un centro di
dibattito.Parrocichesembravano distanti dalle posizioni del
“vescovo rosso” riuscivano a
tradurre in gesti concreti il messaggio di Bettazzi, oggi novantenne,finitonell’albumdeiricordi. È tornata la messa in latino, i
preti amano presentarsi con la
talare e il tricorno. Sui bollettini
le parrocchie di San Michele e
San Giacomo erano divise, ma
con uno spirito «unitario» nel
far crescere la comunità.
È
“Il metodo Stamina è una truffa”
In trenta chiedono di essere risarciti
PAOLA ITALIANO
«Il metodo Stamina non so cosa sia. Sicuramente non è una
cura e non è un trattamento,
perché una volta terminata la
terapia le condizioni dei bambini peggiorano»: John Bach,
dell’ospedale universitario di
Newark, New Jersey, è uno dei
massimi esperti mondiali del-
la patologia Sma1 e, fino a ieri,
per i sostenitori di Stamina, era
anche uno dei più autorevoli
medici a essersi espresso - a loro dire- a favore del metodo. Ma
ora ci sono anche le sue dichiarazioni, che smentiscono ogni
avallo, nei faldoni del pm Raffaele Guariniello che procede
contro Davide Vannoni e altre
12 persone per reati che vanno
associazione a delinquere finalizzata alla truffa alla somministrazione di farmaci in modo
pericoloso, all’abuso della professione medica.
La testimonianza del luminare, raccolta in videoconferenza
dopo una rogatoria internazionale, è stata depositata ieri al-
l’apertura dell’udienza preliminare davanti al gup Potito Giorgio, insieme ad altre indagini
dei carabinieri del Nas proseguite anche dopo la richiesta di
rinvio a giudizio.
Davide
Vannoni
Il padre del
metodo è
accusato
di truffa
Parti civili
L’udienza - Vannoni assente - si
è aperta con le richieste di costituzione di parte civile. Ci sono gli Spedali Civili di Brescia,
la Regione Lombardia, l’Ordine
dei Medici, un paio di associaizoni dei consumatori, Medicina
democratica. Del centinaio di
pazienti individuati dal pm come parti lese, ce ne sono una
ventina. E quello che più stupisce è che ci sono anche alcune
«La giustizia non si riforma
con gli slogan. Proporre di risolvere i problemi del sistema
giudiziario con il taglio delle
ferie dei magistrati è offensivo». A Torino, come in altre
sedi giudiziarie italiane, c’è
fermento tra i giudici in vista
dell’assemblea generale dell’Associazione Nazionale Magistrati che si terrà il 9 novembre a Roma. Così, domani, i magistrati del distretto
Piemonte-Valle d’Aosta si ritroveranno per discutere di
riforma e dare sostegno ai colleghi che si riuniranno a Roma, dove saranno esaminate
le iniziative legislative del Governo adottate senza «concertazione» con le toghe.
«Le accuse di scarsa laboriosità e inefficienza che ci
vengono rivolte - spiega Giovanni Liberati, presidente
della giunta distrettuale dell’Anm - sono denigratorie. Soprattutto qui, a Torino, dove a
fronte di una carenza in Tribunale di 113 addetti del personale amministrativo, su una
pianta organica di 484 dipendenti, gli uffici giudiziari sono
tra i più efficienti d’Italia». A
dirlo è uno studio della Banca
Mondiale che colloca il Tribunale torinese in cima alla classifica nazionale per la minor
durata dei procedimenti di recupero dei crediti commerciali. Per i tre gradi di giudizio,
più la fase di esecuzione, ci vogliono 855 giorni: la media europea è di 547. Roma supera di
poco i 1200 giorni, Milano sfiora quota 1300.
Sul tavolo del confronto, oltre a taglio delle ferie, «utilizzato come slogan salva-giustizia», c’è anche la responsabilità civile dei magistrati. E poi
c’è il progetto normativo che
prende il nome di: «degiurisdizionalizzazione» del processo. «Questo aspetto - dice
Liberati - riguarda per ora il
settore civile. In parole semplici è un piano per incrementare arbitrati e mediazione, riducendo il carico dei tribunali. Così, per accelerare la giustizia, si aumentano i costi per
i cittadini: è una soluzione che
non risolverà i problemi. Per
intenderci è come mettere
uno sbarramento ai ricoveri
negli ospedali».
ta, a formare un cinque: «Cinquantamila euro: è quello che
ho pagato per 5 infusioni. Ma
ne ho fatte solo due, perché poi
sono peggiorato». Affetto da
«citomegalovirus», parla male
e a fatica: «Prima non parlavo
così, è colpa delle infusioni», dice accanto al suo avvocato, Paola Rubeo.
Ma la difesa di Vannoni contrattacca: «Se si andrà a dibattimento, porteremo in aula tutti
i pazienti che hanno tratto beneficio dalle cure di Vannoni e
che sono centinaia.
NUOVE ACCUSE DALLA PROCURA
Al via l’udienza
preliminare
per associazione
a delinquere
“Tagliare
le ferie
non migliora
la giustizia”
REPORTERS
famiglie di pazienti pro Stamina, che proprio pochi giorni fa
hanno chiesto il dissequestro.
Non si costituiscono contro
Vannoni, ma contro gli Spedali
Civili, ma la circostanza è comunque anomala: «Hanno detto che lo fanno per poter entrare nel processo e avere accesso
alle carte - hanno spiegato gli
avvocati di Vannoni, Liborio
Cataliotti e Pasquale Scrivo ma anche abbiamo detto loro
che secondo noi la loro posizione è contraddittoria».
Il paziente
Di pazienti che da Vannoni vogliono il risarcimento, in aula
ce n’è uno. Nicola Manduco, 54
anni, esce dall’aula seduto in
carrozzina e alza la mano aper-
«Udienza importante»
«Questa udienza sarà molto
importante per capire le ragioni degli imputati»: le poche parole di Guariniello sottolineano che il pm non ha mai ascoltato la versione degli accusati,
prodighi di spiegazioni e controaccuse sui media e sui social network, ma mai in sede
giudiziaria. Si torna in aula il
15 novembre.
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
In breve
il caso
Due privati interessati
Il Comune riprova
a vendere il 49% di Gtt
BEPPE MINELLO
Per la terza volta negli
ultimi due anni il Comune
prova a vendere Gtt, l’azienda che gestisce il trasporto
pubblico. Dopo una gara andata deserta e una non aggiudicata perché l’offerta era
troppo bassa, Palazzo Civico
ha deciso di indire una nuova
gara per i privati interessati
al 49% dell’azienda, a suo
tempo valutata complessivamente 230 milioni. Stavolta
la situazione è leggermente
diversa: la città aveva momentaneamente accantonata l’idea, ma è poi tornata sui
suoi passi quando prima Trenitalia e poi il colosso anglotedesco Arriva si sono fatte
avanti dicendosi interessate.
Sono gli stessi gruppi che
avevano partecipato alle precedenti gare.
A
ltro che i dispetti, i vandalismi e
le violenze sul
bus 69. «Nel campo di strada dell’Aeroporto c’è un problema
di traffico d’armi e di esseri
umani. Lì l’intensità criminale è a un livello incomparabile
e parlare del bus è specioso.
Non mi scandalizza, quando
è necessario, separare ciò
che confligge, mi scandalizza
non intervenire su ciò che fa
confliggere».
Il j’accuse di Curto
Parole forti che, nella realtà
spesso tagliata con l’accetta,
uno se le aspetta da un esponente della destra tutto ordine e manganello. E invece no.
Il duro j’accuse è arrivata dal
capogruppo di Sel, Michele
Curto. Una sortita che vale
doppio visto che Curto del
problema se ne intende non
fosse altro perché, fino a non
molto tempo fa, viveva nella
fortunata esperienza del DaALLA CORTE DEI CONTI
Marrone (Fd’I) : « Dove
sono finiti i soldi per
strada dell’Aeroporto»
do di Settimo, un edificio di
Settimo recuperato e affidato
ad alcune famiglie di nomadi.
Curto è poi legatissimo a
«Terra del Fuoco» che è tra i
soggetti attuatori del progetto di Ministero e Comune che
punta a svuotare il campo di
lungo Stura Lazio. Parole planate sull’affollata triplice
commissione, quelle presiedute dai Pd Lucia Centillo e
Carretta e da Trombotto di
Sel, più gli assessori competenti come Giuliana Tedesco
con i comandanti dei vigili
Gregnanini e Acerbo, l’ad di
Gtt Ceresa, il vicesindaco Elide Tisi, tutti ammucchiati nella Sala dell’Orologio lì convocati dalla richiesta di Curto e
Silvio Viale, radicale nel Pd.
La protesta di via Artom
Parole, quelle del capogruppo
di Sel, che hanno un po’ spiazzato Maurizio Marrone, di
Fratelli d’Italia, pure lui
«esperto» di campi, ritrovatosi a rincorrere l’esponente
di Sel «il quale ha capito che
la situazione rischia di sfuggire di mano». Per dire: sabato
pomeriggio in via Artom i cittadini scenderanno in strada
portati da Ordine Nuovo per
Il lutto
REPORTERS
«I giovani quasi tutti senza documenti»
Michele Curto ha raccontato la storia di Alma che, come tanti altri giovani del campo, «ha solo il certificato rilasciato dal
Sant’Anna quando è nata: dopo le scuole dell’obbligo vorrebbe iscriversi alle Superiori ma non può perché è senza documenti»
“In quel campo rom
traffico d’armi
e di esseri umani”
Il capogruppo di Sel: il problema non è l’autobus
321
residenti
È il numero di nomadi
presenti in strada
dell’Aeroporto secondo
i dati del Comune
protestare contro le angherie
di una cinquantina di bosniaci,
tutti legati alla stessa famiglia,
che si accampano nell’area di
parco Colonnetti. Una manifestazione razzista? Proprio no a
sentire il presidente della Circoscrizione, Marco Novello di
Sel, che si dice preoccupato e
condivide l’amarezza della gente del suo quartiere: «E’ esasperata, non ce la fa più». Intanto Marrone, che aveva battagliato in apertura di seduta
per far vedere un filmato girato
nel campo dove si notano «lussuose Mercedes, Audi e Bmw
parcheggiate», ha sparato alto
annunciando una denuncia alla
Corte dei Conti «per danno
erariale: il capitolato d’appalto
con il quale si sta svuotando
lungo Stura Lazio, prevede 1,3
milioni anche per quello di
strada dell’Aeroporto. Nulla è
stato fatto: perché? Dove sono
finiti soldi?». Elide Tisi che guida l’operazione svuota-campi
ha avuto buon gioco a ricordare che l’appalto ha un arco di
tempo che si conclude a fine
2015 «e che, d’accordo con la
prefettura, s’è preferito partire
dall’emergenza di lungo Stura
Lazio». Ma, dalle parole di Curto, strada dell’Aeroporto sta
forse peggio: «Nessuno osa enVIA ARTOM RIBOLLE
Sabato un corteo
contro i nomadi
del parco Colonnetti
trare - ha detto - mentre sarebbe necessario “spacchettarlo”,
dividere le persone che vogliono vivere una vita dignitosa,
dai criminali. Oltre al traffico
d’armi, c’è la prostituzione: le
ragazze che battono in corso
Romania vengono da lì. Ma co-
Sulla «Stampa»
Da lunedì sono in vigore
le misure straordinarie per
tutelare i viaggiatori del 69.
1
me intervenire se le persone
oneste non hanno nemmeno
documenti d’identità?». Curto
si riferisce al fatto che, tranne i
primi bosniaci e serbo croati
arrivati con un passaporto che
nessuno ha mai controllato
(«Dicevano che con la guerra le
ambasciate non rispondevano»), i loro discendenti e nipoti
«sono senza uno straccio di documento». Ha portato l’esempio «di Alma che ha solo il certificato rilasciato dal Sant’Anna quando è nata. Ha fatto le
scuole dell’obbligo dove il documento d’identità non è obbligatorio fornirlo, ma ora non può
iscriversi alle superiori. Ecco, è
da queste cose che bisogna cominciare: dividere il grano dal
loglio, i buoni dai cattivi».
Morto l’ex procuratore
Francesco Scardulla
Francesco Scardulla, il
procuratore della Repubblica torinese tra la fine degli
Anni 80 e i primi Anni 90, è
morto a Genova la città dalla quale era stato trasferito
a Torino per guidare gli uffici giudiziar di via Milano.
Poco incline ad apparire,
entrava in scena, in anni caldi come quelli della tangentopoli milanese e le sue ripercussioni in tutta Italia,
solo nei momenti topici. Come quando partecipò all’interrogatorio di Berlusconi
in merito alle tangenti pagate per Le Gru. Fu ancora lui
a consegnare l’avviso di garanzia all’allora presidente
della giunta regionale, il dc
Gian Paolo Brizio.
L’occasione
Auto e moto
all’asta comunale
Se cercate un’auto, una
motocicletta, un furgone o un
tosaerba a prezzo contenuto
e con la garanzia di non prendersi una sola, rivolgetevi a
Palazzo Civico che si preparai a mettere in vendita 74 veicoli e altri otto pezzi (tra rimorchi e strumenti di lavoro)
mediante asta pubblica telematica. C’è un po’ di tutto,
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Chi è interessato potrà, tra
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .47
Intervista
In città
Altricinque
locali«stellati»
ROCCO MOLITERNI
MILANO
S
embra soddisfatto
ma anche un po’ intimorito Matteo Baronetto, sul palco
del Principi di Savoia di Milano alla presentazione della Guida Michelin 2015
che gli assegna la stella, croce e delizia, di tutti i cuochi.
Una stella che in passato il ristorante del Cambio (uno dei
pochi in Italia a essere presente già nella prima edizione della Guida Michelin del
1956) aveva già avuto e poi
perduto. Il trentasettenne
Baronetto, nato a Giaveno e
per lungo tempo braccio destro del bistellato Cracco a
Milano, è arrivato nel locale
prediletto da Cavour circa un
anno fa, ma la riapertura del
Cambio dopo la lunga ristrutturazione è di aprile.
Matteo Baronetto si
aspettava questo riconoscimento?
«Ci speravo, ma non l’
l’aspettavo cosi presto. Abbiamo aperto il nuovo Cambio da tutto sommato pochi
mesi e ritengo di avere ancora molte cose da mettere a
punto. Se ce l’avessi fatta a
STRADA LUNGA
«I torinesi sono
guardinghi , questo
mi aiuterà a migliorare»
prendere la stella tra un anno non mi sarei lamentato.
Quindi la definirei una piacevole sorpresa, una sorta di
regalo di pre-Natale».
Con solo sei stelle la nostra
città rispetto a Milano (16) e
Roma (20), fa un po’ la parte
della Cenerentola. Che cosa
rappresenta o può rappresentare per Torino questa
nuova stella?
«Credo sia la dimostrazione
che, anche se la strada è lunga, Torino può diventare un
punto di eccellenza del buon
mangiare e del buon bere.
Che poi la stella arrivi in un
posto come il Cambio ricco di
storia e di tradizione e da
sempre nel cuore dei torinesi
mi sembra la ciliegina sulla
torta»
E per lei cosa rappresenta?
«Per me è l’ennesimo punto
di partenza. So che adesso mi
aspetta una grande responsabilità: il mio lavoro d’ora in
REPORTERS
Vintage
Il Vintage 1997, piazza Solferino, chef Pierluigi Consonni
REPORTERS
Matteo Baronetto
Il trentasettenne Baronetto, nato a Giaveno e per lungo tempo braccio destro del «bistellato»
Cracco a Milano, è arrivato al Cambio circa un anno fa. Ad aprile, la riapertura, dopo la ristrutturazione
“Una stella che mi aiuterà
a conquistare i torinesi”
Lo chef del Cambio: non me l’aspettavo così presto
poi sarà consolidare quel che si
è raggiunto, migliorare le cose
che ancora non funzionano, fare un’analisi e un esame di coscienza per capire se e dove si
sta sbagliando e cercare di andare ancora più avanti».
In questi mesi come hanno
reagito i torinesi alla sua cucina?
«Direi che ho notato attenzione e curiosità. Il torinese è molto guardingo e non si lancia facilmente in elogi ma questo riconoscimento credo mi aiuterà a conquistare ancor più a
fondo la sua fiducia»
Come vede la ristorazione italiana disegnata dalla Guida
Michelin?
«Sono molto contento perché,
come è stato ricordato nel corso della presentazione, l’Italia
è il paese che ha il maggior numero di donne stellate. Credo
sia il momento di riconoscere il
ruolo che le donne hanno nel
nostro mondo. Poi il fatto che
Le novità in Piemonte
PremiatiancheMentastieTesse
1 La stella a Matteo Baronet-
to non è l’unica novità relativa a
Torino e al Piemonte della guida
Michelin 2015. In città compare
il Berbel con tre forchette e
l’Acino viene segnalato come
Bib Gourmand, ossia come locale dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Oltre a quella di Baronetto sono due le nuove stelle
della nostra regione. Una va al
trentunenne Massimo Mentasti
dell’Ostelliere la Gallina di Gavi.
«Sono contento - dice Mentasti
- di un riconoscimento che premia la fatica e l’impegno che ho
messo nel mio lavoro». Un’altra
stella va a Fabrizio Tesse della
Locanda d’Orta a Orta. Tesse è
stato a lungo sous-chef di Antonino Canavacciuolo a Villa Crespi. In guida viene anche segna-
la Campania e la Toscana, Napoli e Firenze, abbiano ricevuto una pioggia di stelle, mi fa
ben sperare per il futuro. Dimostra che anche città che vivono situazioni di crisi e che
nella gastronomia sembrano
“dormienti” possono risvegliarsi. Certo si tratta di crederci e di fare investimenti di
lungo periodo, le cose non cambiano da un momento all’altro
e soprattutto non cambiano se
non ci si crede fino in fondo».
Casa Vicina
Casa Vicina, via Nizza 224
chef Claudio Vicina
REPORTERS
La Barrique
La Barrique, corso Dante 53,
chef Stefano Gallo
Ristorante Vo
Vo, via Provana 3,
chef Stefano Borra
La stella la porterà a introdurre novità nel suo locale?
Massimo Mentasti
lata come novità la stella a Massimo Camia a La Morra, ma si
tratta solo di un trasferimento
lo chef langarolo già l’aveva alla
Locanda del Borgo Antico di Barolo. Due le stelle cadute: il Gener Neuv di Asti che ha chiuso i
battenti, e il Castello di Grinzane Cavour, da cui Alessandro
Boglione andrà via a fine anno.
«Proseguiremo sulla strada
che abbiamo avviato. Una cosa
che avevo in mente da tempo si
potrà a breve realizzare: un tavolo in cucina dove chi viene
non sceglie i piatti ma si affida
a me e mi lascia mano libera.
Credo, anche grazie alla stella,
di meritare questa fiducia e ovviamente cercherò di non deludere chi accetterà di fare questa esperienza».
Magorabin
Magorabin, corso San Maurizio 61, chef Marcello Trentini
1
Un lettore scrive:
2 «Buongiorno,
in riferimento al nuovo 730 che verrà
recapitato a casa per il prossimo anno, si parla di un utilizzo
on line: mi domando come faranno coloro che non hanno dimestichezza con i computer e
gli anziani in genere. Mi chiedo
poi se ci manderanno a parte
dei codici per entrare nel sito
apposito, e mi immagino già le
code all’Agenzia delle Entrate
per errori vari o modifiche da
apportare. Ma tutto questo
non lo si faceva per facilitare il
contribuente?
«E’ proprio vero: la toppa è
peggio del buco!».
MICHELE VRUNA
Una lettrice scrive:
pomeriggio del 2 novembre 2014, mi sono recata
con un’amica a Palazzo Madama per visitare la mostra dedicata ai 60 anni della Rai, credendo a quanto scritto nell’articolo di presentazione “A Pa-
2 «Il
12344567 936 A3B26
1
12345 78 9ABB8 BCDDEA FC7 A 1878A 8F88 E A9E FC778 8E A
E AA BE 1CFA87E8EAE5 E7 877EC9A FC778 BA7E9E8 FC77C BCECEC
1
lazzo Madama sono esposti alcuni tra i più bei costumi delle sue
trasmissioni” pubblicato sul sito
http://www.palazzomadamatorino.it/mostra.
«Alcuni modelli di quelli previsti erano presenti, molti no, in
particolare tutti quelli qui di seguito descritti - Raffaella Carrà,
Heather Parisi, Milly Carlucci hanno brillato nel Grande Varietà degli anni Ottanta e Novanta
con gli abiti di Luca Sabatelli, il
vestito interamente ricoperto di
Swarovski della Carrà in Millemilioni, del 1981, e quello con la
sagoma sfavillante del Chrysler
Building dell’americana Hea-
ther Parisi in Fantastico 4 nel
1983, oppure da Riccardo Colabucci, autore anche dei famosi
gilet “metallici” di Alice ed Ellen
Kessler a Canzonissima nel 1969,
ardito e classico allo stesso tempo e ben fotografati nel sito stesso. Per noi, invece, un susseguirsi
di sale vuote alternate ad altre
allestite. Alla nostra richiesta di
spiegazioni ad una custode, la signora ha risposto: “Molti sono
già stati portati via parecchio
tempo fa”. Alla nostra domanda:
“E perché?”, non ha potuto fare
altro che allargare le braccia.
«Nessun avviso all’ingresso
che riguardasse il ridimensiona-
mento della mostra, nessun avviso alla cassa, alla quale la mia
amica ha pagato i 10 euro previsti per la visita della mostra nella
sua interezza (io ho l’abbonamento a Torino musei), nessun
avviso nelle sale vuote. Nessuna
riduzione di prezzo per una mostra ridotta a metà.
«Mancanza di correttezza, di
responsabilità, di onestà?».
VALERIA BRACCO
Un lettore scrive:
anni che lavorano
sulle vie intorno per, infine,
svuotare via Roma ed arrivare a
pedonalizzarla. Ma accettiamo
2 «Sono
pure questo. Però non si può arrivare ad una tale decisione senza un progetto: invece è tutto da
discutere. Fassino non è Luserna di Rorà, ma un piccolo sforzo
poteva farlo. Temo però che a
via Roma tocchi quello che è capitato a piazza San Carlo: un posto per tutte le manifestazioni,
anche quelle brutte, sporche e
rumorose.
«Come consolazione ci daranno una corsa a piedi: ce n’è un paio ogni settimana, sempre in centro (eccezioni il Lingotto e Venaria). Mi aspetto di vedere nelle
nuova via Roma molti vigili che
multino senza pietà (tutti, non
solo gli italiani) chi getta carta,
mozziconi, gomme, gelati, bucce
ecc. e i vari skaters su rotelle varie. Questo atto della nostra
giunta è però il segno del fallimento della politica delle periferie. Si continua ad attrarre gente
da fuori centro (vedi sabato pomeriggio) perché si é fatto poco o
nulla per il resto di Torino. Corso
Giulio Cesare, ad esempio, è il
peggior biglietto da visita per chi
esce dall’autostrada, non ci sono
iniziative che attraggano gli abitanti del centro verso fuori...».
«Torino invece si affloscia e si
accontenta di sorridere ad ogni
passo indietro rispetto alla sua
realtà passata. La prima volta
fummo “azzerati” da Annibale.
Questa volta sono gli amministratori attuali».
SERGIO FAVA
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Tagli ai patronati
A rischio il servizio
per i cittadini
Turni sospesi
Maserati
senza lavoro
quattro sabati
Per protesta giovedì 13 pratiche in strada
Cgil, Cisl, Uil, Acli è un lavoro 21 in città, 56 in provincia, prienorme: nel 2013 sono state ma cintura e valli - che ogni
istruite circa 250 mila istanze settimana offrono 900 ore di
di tutela nei confronti di Inps, apertura al pubblico.
Inail, Inpdap, ministero degli
Interni per sostegno al reddito, Le conseguenze
immigrazione, previdenza, E a rischio ci sono i cittadini più
danni da lavoro, assistenza giu- in difficoltà che non riescono a
diziaria e medico legale. Si trat- fare le pratiche da soli. Naturalta di 92 tipologie di servizi che mente si rivolgeranno agli enti
abbracciano tutsu pioverà, quinto l’arco della viLE ATTIVITÀ di, una gran mole
ta, dalla materextra.
Istanze di sostegno di lavoro
nità anticipata ai
A nome di tutratei di pensione al redditi, previdenza ti i patronati il
lavoro, immigrazione presidente delle
post-mortem.
Acli, Roberto
La spending review
Santoro, dice: «La situazione è
Adesso la legge taglia 150 mi- drammatica non solo per una
lioni a livello nazionale; è pre- questione di bilancio, ma persto per sapere a quanto am- ché è gravemente compromonterà il taglio a Torino, ma messa la stessa esistenza dei
è chiaro - dicono i dirigenti dei patronati che è gratuita e unipatronati - che l’intero sistema versale per tutti».
rischia di saltare. A rischio ci
E spiega che i tagli rischiasono anche i 129 dipendenti dei no «di lasciare senza assisten77 uffici a Torino e provincia - za gratuita migliaia di cittadi-
L’
allarme è alle
stelle e il prossimo 13 novembre
tutti i patronati
saranno in presidio davanti all’Inps per una
insolita protesta. Faranno
pratiche in strada per chiedere la solidarietà dei cittadini contro i tagli contenuti
nella legge di stabilità che rischiano di cancellare l’assistenza per lo svolgimento
delle pratiche.
Oltre 250 mila pratiche
Sudoku
Quello svolto dai patronati di
Il sudoku
Ristrutturazione in arrivo
In bilico anche i 129 posti di lavoro nei 77 uffici
a Torino e provincia - 21 in città, 56 in provincia
ni abbattendosi su uno degli
ultimi presidi di welfare universale, unico soccorso alle
persone nei confronti di un sistema di diritti e burocrazia
spesso bizantino».
Le reazioni
Per la Camera del Lavoro la
segretaria, Enrica Valfre, dice: «E’ un taglio ai diritti delle
persone più deboli e fragili»
mentre Giorgio Bizzarri della
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
2
9
Junior 2
1
3
3
5 2
2
3
4
3
6
4
6
2
1
5
3
5
2 1
6
Junior 1
3 6 4
5 1 2
2 3 5
6 4 1
1 2 6
4 5 3
2
4
1
5
3
6
5
3
6
2
4
1
1
6
4
3
5
2
Junior 2
2 4 6
3 1 5
1 3 4
5 6 2
6 2 1
4 5 3
3
4
6
1
5
2
5
6
2
4
3
1
1
2
5
3
4
6
Cisl ricorda che «tra l’altro
quest’anno all’Inps regionale
andranno in pensione 260 lavoratori su 1.600 come farà
l’ente a garantire gli stessi livelli di assistenza e servizi offerti da patronati».
E il segretario Uil, Gianni
Cortese, ironizza: «Se si volesse essere maliziosi si potrebbe
dire che sicuramente i meno
preoccupati dai tagli saranno i
commercialisti».
Difficile
8
3 2
4
5
3
9
8
7 6
8
9
1
3 6
9
5
7
9
6 7
4
7 1
8
6
3
3 6
3
6 9
4
2
La soluzione
dei giochi di ieri
3 2
4
1
5 3
1
7
1
1
6
5
1 9
Junior Sudoku
Junior 1
Alla Maserati non si lavorerà
quattro sabati: 8 e 22 novembre e 6 e 13 dicembre. I 12 turni sono sospesi per consentire ai fornitori dell’indotto di
adeguare la loro produzione
al ritmo di quello della fabbrica di Grugliasco. La Fiom
polemizza con la decisione di
utilizzare i permessi dei lavoratori per coprire le giornate
di fermata. Dicono Bellono e
Lazzi della Fiom: «Era meglio se si seguiva la nostra
proposta e al posto dei 12 turni si fosse istituito un turno
notturno». Aragona della Fismic commenta: «Si tratta di
una semplice sospensione
per lasciare il tempo ai fornitori di mettersi in pari».
REPORTERS
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Medio
MARINA CASSI
REPORTERS
La fabbrica di Grugliasco
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Il tempo: ancora forti piogge e temporali in Liguria sul Verbano, in attenuazione altrove.
SOLE
NUVOLOSO
COPERTO
POCO NUVOLOSO
OGGI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
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Grenoble
Pavia
TORINO
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Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
FRANCIA
Nizza
Savona
Imperia
Situazione e avvisi meteo
PIOGGIA DEBOLEMODERATA
VARIABILE
La Spezia
PIOGGIA INTENSA
Forti piogge fino al primo mattino, in
successivo esaurimento su Cuneese,
Torinese, Ponente Ligure e Valle d’Aosta
occidentale, mentre proseguono più estese
altrove, intense su Biellese e Verbano e tra
Genova e il Levante Ligure anche con rischio
di forti nubifragi. Neve sui 2000-2300 m.
NEBBIA
TEMPORALE
VENTO
NEVE
MARE CALMO
DOMANI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
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A cura di www.nimbus.it
La perturbazione responsabile della forte ondata di maltempo si sposta lentamente
verso est con le prime schiarite in giornata all’interno della Valle d’Aosta e tra Piemonte
sud-occidentale e Ponente Ligure, mentre rimangono piogge più estese e intense su Valle
d’Aosta orientale e Verbano con nevicate copiose in montagna oltre i 2200-2300 metri. In
Liguria rimane il rischio di forti temporali e nubifragi, nella notte a Ponente, in giornata
da Genova verso il Levante. Deciso miglioramento solo venerdì.
Centimetri-LA STAMPA
MILANO
Novara
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Grenoble
Pavia
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Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
FRANCIA
Nizza
Savona
La Spezia
Imperia
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Rovesci e temporali sul Levante Ligure, forti
nella notte, in esaurimento in giornata.
Abbastanza soleggiato sul Ponente Ligure e
in parte sul Piemonte meridionale. Più
nuvoloso nelle vallate dal Canavese
all’Ossola e sulle pianure adiacenti con
rovesci sparsi e neve sotto i 2000 metri.
È stato un grande
Pontefice che ha saputo
testimoniare, in anni
difficili, la fede
in Gesù Cristo.
Papa Francesco - 22 giugno 2013
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
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LA LUNA A TORINO
IL SOLE
A TORINO
Sorge
alle ore 7,10
POCO MOSSO
Si leva alle ore 16,30
Cala alle ore 5,15
Fasi Lunari
Culmina
alle ore 12,13
Tramonta
alle ore 17,15
6 NOV
14 NOV
22 NOV 29 NOV
IN OCCASIONE
DELLA BEATIFICAZIONE
DOMENICA
19 OTTOBRE 2014
È IN EDICOLA
A 8,90 EURO IN PIÙ
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .49
Gli eventi
La storia
GUGLIELMO BUCCHERI
NUOTO
World League
Pallanuoto
20 gennaio
Palazzo del Nuoto
D
odici mesi, decine di appuntamenti. Torino
«Capitale Europea
dello
Sport 2015» ha cominciato
il suo viaggio a tappe dal
Salone d’Onore del Coni a
Roma: ieri l’abbraccio di
Giovanni Malagò, numero
uno dello sport italiano, al
sindaco Piero Fassino, poi,
fra due settimane a Bruxelles, Torino riceverà la bandiera e la targa da Cardiff,
città che sta per concludere il suo mandato.
CALCIO
Italia-Inghilterra
31 marzo
Da definire
CICLISMO
L’Expo
I riflettori del vecchio continente si accenderanno su una
città pronta a raccontare un
anno di sport, cultura, attività sociali. «Saremo il luogo
più vicino all’Expo di Milano
e, per questo, vogliamo accompagnare i visitatori in un
modo diverso, offrendo un
programma ricco ed interessante. Potremo essere – così
Fassino – anche un valore aggiunto per la grande esposizione ed attirare, allo stesso
tempo, molta gente nelle nostre piazze o palazzetti: il
VICINI ALL’EXPO
Il sindaco «Saremo
un valore aggiunto
alla grande esposizione»
2015 all’insegna dello sport
vivrà di appuntamenti dove
saranno impegnati i migliori
professionisti, ma, soprattutto, dove sarà lo sport di base il
vero protagonista…».
Partenza
tappa finale
Giro d'Italia
31 maggio
ATLETICA
REPORTERS
L’anteprima il 16 novembre, con la maratona
L’edizione 2014 della Turin Marathon, in programma domenica 16 novembre, segna l’avvio
dell’anno più importante per lo sport torinese, che vedrà molte manifestazioni internazionali in città
Il Coni promuove Torino
capitale europea dello sport
Il presidente Malagò a Fassino: il 2015 sarà ricordato a lungo
Un vasto programma
Sul tavolo al Foro Italico c’è la
bozza di un calendario di partite, duelli, tornei che a fine
mese (il 27 alla Fondazione
Sandretto) verrà presentato
ufficialmente ai torinesi: da
gennaio a dicembre, una corsa
senza fiato. Il momento dell’inaugurazione urbi et orbi di
Torino «Capitale Europea dello Sport 2015» cadrà il 2 febbraio in un luogo ancora da definire. Prima, saranno il canottaggio, l’automobilismo e la
pallanuoto ad occupare lo spazio per le prime gare: l’11 gennaio via ai campionati italiani
indoor rowing, il 31 partenza
da piazza San Carlo del rally
storico Torino-Montecarlo e,
al Palanuoto, gli incroci della
World League maschile di pallanuoto. Scorrendo la lunghis-
Sulla «Stampa»
sima lista di appuntamenti, non
c’è disciplina sportiva che rimarrà ai margini della festa. «Il
prossimo sarà un anno all’insegna dell’impegno anche culturale e sociale», sottolinea l’assessore allo Sport Stefano Gallo.
I Comuni premiati
Il 17 ottobre di due anni
fa l’annuncio ufficiale dell’
elezione di Torino a capitale europea dello sport per
l’anno 2105.
1
Nel Salone d’Onore del Coni,
Fassino premia i comuni italiani indicati dall’Aces Europe (l’organizzazione che assegna il titolo di città capitale europea dello sport) che
hanno presentato e dato attuazione nel 2014 ad un programma in linea con i principi alla base dell’attività
sportiva, di vertice e di base.
«Torino - continua Fassino è pronta al grande appunta-
mento. Il coinvolgimento dei
cittadini sarà totale perchè,
a 360 gradi, sono le iniziative in agenda».
Cultura, ruolo centrale
Particolare attenzione agli
aspetti culturali verrà data
durante la settimana euroCERIMONIA A FEBBRAIO
Appuntamenti non solo
sportivi, ma anche
culturali e sociali
pea dello sport che verrà
battezzata nelle prossime
settimane a livello comunitario. Torino avrà la possibilità di vivere sette giorni
dedicati agli sport in ogni
angolo d’Europa da città
capitale delle discipline
sportive e, questo, farà in
modo che il calendario degli eventi si arricchisca nel
periodo dal 7 al 13 settembre di convegni, congressi,
meeting a tema.
Ancora tre settimane e
sul programma per il 2015 si
alzerà il sipario: Torino succederà a Cardiff e precederà Praga (capitale dello
sport nel 2016), Marsiglia
(2017) e Sofia (2018). L’Italia
giocherà al fianco della città
così come annunciato da
Malagò. «Complimenti e in
bocca al lupo. Sono sicuro
che il 2015 verrà ricordato a
lungo...», precisa il gran capo dello sport azzurro.
ANDREA ROSSI
Le premesse ci sono, ora si
tratta di trovare gli investitori
e costruire (o ristrutturare) le
palazzine. Torino ha gettato le
fondamenta per ricavare 5 dei
10 mila posti letto per studenti
universitari che il sindaco ha
promesso entro i prossimi tre
anni. Un piano in grande stile,
Individuate dieci aree
Per risolvere il problema Palazzo
Civico ha deciso di utilizzare una
parte di aree dismesse (sue o di
privati) per costruire residenze:
dieci zone in cui si conta di ricavare 5 mila posti più i servizi necessari. Si va dall’area ex Combi,
Test Match
Italia-Scozia
22 agosto
Stadio Olimpico
PALLAVOLO
Europei di
Pallavolo Maschile
dal 12 al 14 ottobre
Palavela
Centimetri - LA STAMPA
Tra le aree individuate dalla
città c’è Ponte Mosca (foto),
ma anche l’ex Combi, l’area
Nebiolo, la Manifattura
Tabacchi
Per gli universitari di Torino
in arrivo 5 mila nuovi posti letto
necessario per rispondere ad almeno due esigenze. Prima: la determinazione della città di investire sull’alta formazione, forte di
atenei di prima fila in Italia e di
una buona capacità di attrarre
giovani da fuori regione. Due:
una certa carenza di strutture e
di soluzioni per ospitare i sempre più numerosi ragazzi che
studiano a Torino.
RUGBY
Da Ponte Mosca al Combi
RESIDENZE IN AREE DISMESSE
Il Comune si rivolge
ai privati interessati
a costruire e gestire
gli studentati
Campionati
Italiani Assoluti
dal 24 al 26 luglio
Impianto Primo Nebiolo
accanto allo stadio Olimpico (su
cui il Comune ha abbandonato
l’idea di costruire anche alcune
palazzine residenziali, confermando la struttura universitaria
e l’area commerciale e di servizi)
alla Manifattura Tabacchi, dal
Ponte Mosca ai siti di Tne a Mirafiori, dall’area Gasometri in corso
Regina Margherita a via Fiocchetto, da corso Farini all’area
Nebiolo in via Bologna, dall’area
Ghia in via Montefeltro a via
Lombroso: queste le dieci zone
messe a disposizione dei privati
interessati a costruire e gestire le
residenze. «Dotare la città di spazi e servizi risponde alla vocazione universitaria di Torino ed è
un’ottima opportunità per riqua-
REPORTERS
lificare il patrimonio edilizio esistente sia pubblico che privato»,
spiega l’assessore all’Urbanistica
Stefano Lo Russo, che ha messo a
punto la delibera insieme con i
colleghi all’Istruzione Pellerino e
al patrimonio Passoni. «La domanda di residenza universitaria
è infatti in continua crescita e politiche pubbliche che incentivino
la riconversione urbana sono pilastri fondamentali nelle scelte
dell’amministrazione».
Solo 3 mila posti esistenti
La situazione è in continua evoluzione: Università e Politecnico
contano circa 100 mila iscritti. Di
questi, 20 mila arrivano da fuori
Piemonte e 10 mila dall’estero,
senza contare chi vive agli estremi della Provincia e spesso cerca
casa in città per comodità. Oltretutto, i numeri continuano a cre-
scere. L’offerta di posti letto, invece, resta invariata: 3 mila erano e
3 mila restano, anche perché la
possibilità di attivare investimenti pubblici è prossima allo zero. Resta il mercato privato, con
tutti i limiti e le opportunità del
caso. Ecco perché la città ha deciso di chiedere la collaborazione
dei privati, mettendo a disposizione i suoi terreni. «La strada
scelta è una partnership tra pubblico e privato: la città individua i
bisogni e definisce le aree, i privati realizzano e gestiscono le strutture», spiega Passoni. «Così si valorizza anche il patrimonio della
città, coinvolgendo aree periferiche e realizzando un campus universitario diffuso sul territorio».
12 14
50 .Quartieri
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre
aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: via Vibò 17/B; corso Siracusa 98; viale Falchera 70/B; via Nizza 183;
piazza G. Madre di Dio 1; via Tripoli 15/A; via C.
Colombo 42; via Monginevro 178; corso Giambone 19; via Cernaia 14; corso R. Margherita
114; corso Toscana 107; corso Lecce 31; via Madama Cristina 14.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via
Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis.
Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65;
corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Parco
Dora
Vanchiglia
Da tempo i
residenti
lamentano
lampioni
spenti e degrado che
porta insicurezza
Ahmed, l’operaio sfrattato
“In strada con tre figli”
“Non ho più uno stipendio e non posso pagare il riscaldamento”
San Donato, Madonna di Campagna
PAOLO COCCORESE
Le vite delle famiglie sotto
sfratto sono esistenze semplici, uguali a tante altre, fatte di sacrifici e stravolte da
piccoli contrattempi. Sgambetti dettati dalla crisi: licenziamenti, cassa integrazione
o stipendi non saldati. «Nel
2012 non ho pagato il riscaldamento perchè l’azienda del
Caat dove lavoro non mi ha
dato lo stipendio per un mese
– dice Ahmed Ewis Hany, 36
anni di cui 14 trascorsi in Italia, padre di tre bimbi -. Non
ho mai saltato un affitto.
Quest’anno ho ricominciato
anche a pagare le bollette, ma
la padrona ha deciso di mandarmi in strada». Domani è
obbligato a dire addio al suo
alloggio di lungo Dora Siena.
Altri 400 mila euro
per riqualificare
il Parco Dora
ANDREA ROSSI
Proprio nel giorno in cui la
presidenza del Consiglio ha
consegnato alla città anche
l’ultimo lotto - l’area Michelin
- con soli tre anni e mezzo di
ritardo, Parco Dora continua
a rivelarsi una inesauribile
fonte di costo per le casse del
Comune. Il polmone verde in
Spina 3 - 456 mila metri quadrati - realizzato per le celebrazioni di Italia 150, unica
opera finanziata dallo Stato
per l'avvenimento, ha dalla
nascita una vita travagliata e
disgraziata, tanto che Palazzo Civico ha deciso di destinarvi 400 mila euro del milione e 800 mila euro stanziato
per sistemare le aree verdi di
Torino in previsione del 2015,
quando tra ricadute dell’Expo, Ostensione della Sindone, festeggiamenti per don
Bosco, mostre e avvenimenti
sportivi, la città conta di attrarre qualche milione di visitatori in più del solito. Con i
400 mila euro finanziati ieri
si interverrà in 19 punti della
zona per sistemare piccole e
grandi lacune: scale, rampe,
aree gioco, canali.
Il resto del milione e 800
mila euro (un milione e 200
mila liberati ieri, gli altri 600
mila nelle prossime settimane) servirà a sistemare le
aree verdi cittadine perché
si presentino nel migliore dei
modi dalla prossima prima-
Lotta al Caat
Ahmed è un operaio. «Scarico
le cassette, dall’una di notte a
ora di pranzo. I proprietari sono egiziani,lavoriamo come
schiavi. In passato, dieci ore di
fila per averne in busta solo otto». Dal 2012 è in prima fila nella battaglia contro il caporalato che va avanti nel Centro
Agroalimentare. Battaglia che
nell’ultimo periodo si è accesa
con picchetti e dimostrazioni.
«Per guadagnare poco più di
mille euro al mese», dice Ahmed nel suo salotto spoglio in
Vanchiglia.
Caldaia
Appartamento che è destinato
a lasciare. «Dal 2008 abito qui
– dice -. L’affitto, con le spese,
arriva a 450 euro al mese. Il
mio debito, che ho chiesto di
rateizzare, è di 1700 euro. E’
così alto perchè, anche se non
si dovrebbe, ci fanno pagare le
rate da 400 euro per la sostituzione della caldaia». Ha tre figli, una disabile. «Vorrei una
Con una bimba disabile
Ahmed nel salotto della casa che dovrà lasciare tra poco perché senza lavoro,
non ha potuto pagare le rate del riscaldamento dello scorso anno
casa popolare», dice. Come tante altre famiglie, i 17 punti conquistati in graduatoria non gli
assicurano l’assegnazione di un
appartamento Atc. In più, è stata scartata la sua domanda di
Emergenza abitativa. «Ho fatto
ricorso perchè il Comune non si
è basato sugli stipendi del 2012
quando non sono stato pagato»,
dice Ahmed.
Emergenza sfratti
Da Palazzo di Città, poiché non
risultano le sue domande, lo invitano a rivolgersi agli uffici per
provare a trovare una soluzione.
Soluzione last-minute per uscire da un vicolo cieco. «Giovedì,
cercherò di fermare lo sfratto»,
annuncia Ahmed. Intanto, si è
rivolto a uno dei due Sportelli
Casa del centro sociale Askatasuna. Una rete che per molte famiglie è l’ultima ancora di salvezza. «L’emergenza sfratti è
sempre più grave in una Torino
con 30 mila alloggi sfitti – dice
una delle responsabili, Valentina -. Quasi venti persone al mese
si rivolgono a noi, spesso sono
famiglie numerose, anche straniere, senza più un lavoro». La
richiesta di moratoria sugli
sfratti è rimasta lettera morta.
Mentre, dopo la durissima stagione di picchetti che ha mortificato alcuni quartieri come Barriera di Milano, la risposta delle
istituzioni si è fatta più dura.
«Oggi, gli sfratti sono fatti a sorpresa per evitare resistenze. E
spesso si procede senza aspettare i 7/8 tentativi che assicuravano qualche mese in più di tranquillità», dicono dagli Sportelli.
Questa mattina, è annunciato
un nuovo picchetto per fermare
uno sfratto in via Capua. In San
Donato, un’altra famiglia rischia
di restare in strada.
Parella
Regio Parco
Corso di disco music
alla Tesoriera
Caro lumini al cimitero
Ora costano 3 euro in più
Un corso di musica da discoteca nell’aulica biblioteca musicale. Alla Villa del parco della Tesoriera Xander Niels,
alias Alessandro Nicola, giovane produttore e cantante
torinese di musica elettronica, terrà a partire da oggi dalle 16 alle 19 per quattro settimane, incontri gratuiti su come produrre un brano dance.
Una svolta alla biblioteca musicale per lo più incentrata
sulla musica classica. «Un
modo di avvicinare pubblico
giovane – spiega il responsabile Davide Monge – e di usare i
nostri pc dedicati alla musica
elettronica». Proprio grazie a
questi strumenti è nata la col-
FABRIZIO ASSANDRI
REPORTERS
laborazione con “Xanders”,
23enne, studente universitario:
li ha visti mentre studiava in biblioteca e dialogando col personale è nata l’idea del corso.
«Spiegherò come usare le tracce per avere un sound commerciabile – dice – e come usare
Youtube per imparare». Info.
011/443.83.50.
[F. ASS. ]
I giorni dei morti sono passati, ma per molti torinesi non è
passata l’arrabbiatura per
essersi visti arrivare a casa
un bollettino per il lumino acceso ai propri cari con la
maggiorazione. I prezzi sono
stati rivisti al rialzo, passando dai 12,90 euro a 16, per offrire lo stesso e identico servizio di prima. Telefonando
agli uffici del nuovo gestore
del servizio, la Ilvc, al Monumentale o al Parco, gli addetti si lasciano scappare che le
chiamate di protesta continuano ad arrivare, a decine.
Proprio in questi giorni sono
stati recapitati a casa i nuovi
bollettini. Specie chi magari ha
più di un parente al cimitero
deve moltiplicare l’aumento.
Il canone pagato dalla nuova ditta al Comune per gestire
il servizio è molto più alto di
quello precedente. Circa 700
mila euro, a fronte di 70 mila.
Ma quest’aumento di introiti
per le casse del Comune non
sarà indolore per i cittadini.
Tanto più che, a un anno fa, i
lumini accesi sono 72 mila e 74.
Un bel gruzzolo insomma. E
non sono aumentati solo i canoni, ma anche gli “allacci”,
aumenti su aumenti. Il Comune spiega che ora accendere
un nuovo lumino in una tomba
vera, quando comincerà il
grande afflusso di turisti. Saranno interessati parchi e
aree verdi: Colletta, della Confluenza, Cavalieri di Vittorio
Veneto, Colonnetti, Carrara,
della Rimembranza, del Castello di Lucento, parco Italia
’61, ciclopiste Powell, borgata
Scarafiotti, aiuole Balbo e di
Buenos Aires.
Il progetto prevede una
lunga serie di micro interventi e piccole manutenzioni: verranno ripristinati e rimessi in
sesto marciapiedi, pavimentazioni e selciato; si sostituiranno le panchine distrutte e
si sostituiranno quelle malconce; stesso discorso per i
cestini portarifiuti; in generale verranno effettuati lavori
per mettere in sicurezza quelle porzioni classificate come
potenzialmente pericolose
dopo un lavoro di ricognizione
effettuato dai tecnici del comune, dalle circoscrizioni e
basato anche sulle segnalazioni dei cittadini.
Ad esempio, in piazza Toti dove mesi fa un albero è caduto addosso a un bambino - oltre alle nuove pavimentazioni
verranno abbattuti i 5 tigli esistenti, sostituiti da altre piante, e si rifaranno le aree gioco;
all’interno del Pav, il parco di
arte vivente, verrà collocato
un nuovo gioco; a Parco Rignon verrà realizzata un’area
cani e via Carso verrà rimessa
in sicurezza.
Il cimitero
Decine di
telefonate di
protesta
dopo
l’aumento dei
prezzi
REPORTERS
di famiglia costa 50 euro e 50
centesimi più Iva (prima 46,
14), per tombe e loculi 14,50 più
Iva (prima 11,48). Pare anche
che qualcosa non abbia funzionato nel passaggio da un gestore a un altro. Parenti che avevano disdetto il lumino si sarebbero comunque visti arrivare il bollettino. C’è chi la-
menta anche le nuove spese
per la spedizione, che prima
non erano a carico dell’utente.
«Il servizio complessivamente
ora costa il 17 per cento in più –
calcola un cittadino – può sembrare un piccolo aumento, ma
per gli anziani come noi tartassati da ogni parte, questo è
l’ennesimo balzello».
12 45 67 18
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Moncalieri, rapina sul bus: un arresto
Ha rapinato una donna sul bus 35 nel tratto tra
Torino e Nichelino. L’ha spintonata e strattonata
per rubarle il cellulare di fronte ad altri passeggeri
immobili. Khalid Youssef 21 anni, marocchino è
stato arrestato dai carabinieri in via Torino. La
donna sta bene. Restituito il telefonino.
[G. LEG.]
Metropoli .51
.
ETROPOLI
M
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Leini e Orbassano
Presi i “ladri del pomeriggio”
Quattro arresti: razziavano gli appartamenti quando i proprietari erano al lavoro
gimkana folle e rischiosa in mezzo al traffico del pomeriggio. Fino a quando i quattro albanesi,
oramai senza scampo, hanno
deciso di arrendersi. Nell’abitacolo della Punto i carabinieri
hanno ritrovato diversi arnesi
da scasso e dei guanti in cotone.
GIANNI GIACOMINO
MASSIMO MASSENZIO
I carabinieri di Leinì hanno
arrestato quattro albanesi,
tra i 19 e i 22 anni, per tentato furto. Si tratta di Fabio e
Petrit Baboci, Aurel Musaj,
tutti di Milano e Robert Kola, domiciliato a Prascorsano, in alto Canavese. Gli investigatori li avevano denominati «i ladri del pomeriggio». Perché agivano sempre nel lasso di tempo che
andava dalle 15 alle 17, quando i proprietari delle case
da ripulire erano al lavoro.
Così la banda poteva agire
indisturbata, arraffando
gioielli e preziosi. Spesso
dopo aver messo fuori uso il
sistema di allarme.
Un arresto a Orbassano
Gli arresti sono scattati al termine di un movimentato inseguimento
Sempre alla solita ora
Gli inquirenti ritengono che i
quattro possano essere i responsabili di diverse razzie
avvenute, nella stessa fascia
oraria, nel Basso Canavese: a
San Maurizio Canavese, San
Francesco al Campo, Ciriè,
Leinì e Caselle. Ma non solo.
Per i militari non si esclude
che la banda, molto affiatata
e collaudata, possa avere addirittura messo a segno delle
rapine nelle ville del Torinese.
Agili e rapidissimi, riuscivano
a colpire in diversi punti. Poi
sparivano nel nulla. E forse, si
nascondevano proprio a Prascorsano da dove partivano
poi per altre razzie. Fino all’altro giorno, quando i carabinieri di Leinì, comandati dal capitano Roberto Capriolo, sono
riusciti a bloccarli.
Una segnalazione decisiva
Un testimone ha visto i quattro
ladri che stavano scavalcando la
recinzione di una casa, alla periferia di Leinì, e ha chiamato il
112. In quel momento, le strade
della zona erano pattugliate da
diverse gazzelle dei carabinieri,
impegnate in un progetto di
contrasto mirato. Nel giro di
qualche minuto i militari hanno
intercettato i tre malviventi. Ed
è scattato un inseguimento a
piedi. Fino a quando i balordi sono saliti a bordo di una Punto,
guidata da un quarto complice,
che li attendeva parcheggiata in
via Lombardore.
Inseguimento
L’utilitaria è schizzata via, inseguita da diverse gazzelle. Una
Se a Leinì i ladri preferivano colpire di giorno, a Orbassano i
predatori seriali sono entrati in
azione quasi sempre a notte fonda. Invece di prendere di mira
case e villette, nelle scorse settimane hanno svaligiato una cinquantina di garage nel quartiere
Arpini e altri venti in via Cavour
e in via Lussemburgo. Pochi
giorni fa i malviventi hanno lasciato il segno anche nella vicina
Rivalta, depredando una trentina di garage, ma la scorsa notte
una delle tante «bande dei box»
è stata intercettata dai carabinieri di Orbassano, in via Calvino. Avevano appena prelevato
una moto di grossa cilindrata in
un garage di via Torino e la stavano caricando su un Fiat Ducato, rubato un mese fa. Due banditi sono riusciti a fuggire, mentre E. P., ventenne torinese, è
stato bloccato sul furgone e denunciato per ricettazione.
FOTO MASSENZIO
La consegna del Doblò
Rivalta
L’auto solidale
per disabili
ora è realtà
È arrivata «l’auto solidale», il
nuovo Doblò concesso in comodato gratuito al Comune
per il servizio di accompagnamento di anziani, disabili e
persone economicamente
svantaggiate. A rispondere all’appello lanciato dall’amministrazione rivaltese all’inizio
dell’anno è stata la cooperativa Astra. Grazie alla generosità di alcuni sponsor rivaltesi
l’auto solidale sarà praticamente a «costo zero» per il
Comune, che dovrà farsi carico solo di una parte delle spese per carburante e assicurazione. Il nuovo Doblò sarà affidato in gestione all’Auser e potrà essere utilizzato per i servizi di trasporto verso strutture sanitarie, ma anche scuole e impianti sportivi. [M. MAS.]
Chieri
Arrivano le fioriere
al posto dei parcheggi
FEDERICO GENTA
L’assegno di beneficenza
Beinasco
Solidarietà
in Africa
dalla scuola
Hanno raccolto 500 euro vendendo i piccoli oggetti che
avevano costruito e hanno deciso di regalare tutto il ricavato ai bambini del Burkina Faso. L’iniziativa benefica è partita dai piccoli allievi delle
scuole elementari di Borgaretto, all’interno del progetto
di cooperazione «A come Acqua», promosso dal Consozio
Comuni per la Pace (CoCoPa).
La cifra devoluta dagli studenti, racchiusa in un simbolico assegno dipinto a mano,
servirà a garantire «gocce di
futuro» ai loro coetanei, grazie alla costruzione di un pozzo per l’acqua. «L’istituto
comprensivo di Borgaretto ha
fatto un bellissimo lavoro ed è
solo l’inizio di un cammino di
solidarietà e pace – ha commentato Edoardo Daneo, referente del CoCoPa – L’iniziativa è partita dalla scuola, mostrando grande sensibilità per
uno dei diritti fondamentali
dell’umanità: l’acqua». [M. MAS.]
Il motto, piazzato sui cartelli
che circondano la Collegiata,
è «Più vivibile, più attraente,
più gradevole, più bella da
vedere e spaziosa per i pedoni». Questione di giorni e
nuove fioriere sostituiranno
le strisce blu che campeggiano sul porfido che circonda il
sagrato della Collegiata. E’ la
cura estetica con cui Chieri
cerca di rilanciare le proprie
potenzialità turistiche. Una
scelta che piacerà senz’altro
ai visitatori, ma che sta già
sollevando i primi malumori
tra i residenti.
Le prime ipotesi di pedonalizzazione di piazza del
Duomo appartengono alla
precedente amministrazione comunale. Oggi la squadra di Martano sceglie invece la linea morbida. L’area a
due passi dalla vetrina naturale di via Vittorio, già vietata alle auto, non sarà chiusa
al traffico. Saranno però ridotti, da 40 a 17, gli spazi disponibili. Una scelta giustificata anche dalla recente
apertura del parcheggio
multipiano del distretto sanitario, che sorge giusto dall’altro lato della strada.
Facebook, immancabilmente, raccoglie già le prime
polemiche. C’è chi trova assurdo eliminare i pochi stalli
disponibili a ridosso del centro storico. E chi preferirebbe
azioni più incisive non certo
FOTO GENTA
I parcheggi di piazza Duomo
per eliminare i parcheggi,
quanti piuttosto i parcheggiatori abusivi. «E’ vero che si può
parcheggiare sotto l’ospedale,
ma si deve pagare la sosta anche di notte» ricorda Fabrizio.
«Il Comune si occupi piuttosto
di sistemare le strade disseminate di buche» aggiunge Mario.
Ma Massimo Gaspardo Moro, assessore alla Viabilità, non
cede alle provocazioni. «La città deve rinnovarsi per scoprire
le sue vere potenzialità. Presto,
al posto di auto e moto, ci saranno fioriere e una piazza accogliente per tutti. Solo allora,
si spera, anche chi oggi critica
queste scelte potrà ricredersi». Gli interventi poi non finiscono qui. Ad iniziare dal piazzale della stazione ferroviaria.
«Il progetto non è ancora completo, ma contiamo di regolare
anche in questo caso i parcheggi - spiega - Non saranno cancellati ma la sosta sarà regolata
dal disco orario».
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Il problema colombi
Come liberare i tetti
Se è vero che i colombi rappresentano
un elemento che dona vivacità e colore alle nostre città, non si può negare
che la convivenza tra uomo e colombo
in situazioni di sovraffollamento di
questi ultimi, può diventare problematica, anche perché possono essere
portatori di patologie. Diverse sono le
infezioni e/o infestazioni che possono
insorgere per causa loro.
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Prendiamo per esempio i nostri
balconi, spesso non rimangono
puliti perché frequentati dai piccioni, e i tetti, le grondaie? Sono i
luoghi di sosta preferiti dai piccioni che sporcano con le loro deiezioni marciapiedi e, se non particolarmente attenti, anche i malcapitati passanti.
Non sottovalutiamo inoltre ciò
che possono nascondere i sottotetti. Attenzione a questi locali che, se
non controllati rischiano di diventare un allevamento di piccioni con
conseguenti cumuli di sporcizia e
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In città .53
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
INCITTA’
L’omaggio a Mastroianni
Per le iniziative dedicate a Marcello
Mastroianni, alle 20,30 al Massimo inizia
la retrospettiva con «Una giornata
particolare» di Ettore Scola. In sala
Francesca Archibugi, Giulia Carluccio,
Emiliano Morreale e Giuseppe Tornatore.
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
BRUNO QUARANTA
Personaggio
U
na testimonianza
artistica (e non
solo) satura di
pensiero. La maggiore del Novecento torinese. Ecco perché risulta intonatissimo il titolo
della wunderkammer alla
Gam (fino al 1° febbraio, firmata Virgina Bertone e Riccardo
Passoni) «Felice Casorati, il
pensiero assorto». Un «à côté»
dell’egregia mostra a cura di
Giorgina Bertolino in corso alla Fondazione Ferrero di Alba,
volta a illustrare Casorati «tra
Europa e Americhe». Da
«Conversazione platonica»
(1925), la Forma platonica come meta, a una dimensione
kafkiana. Non a caso, Casorati
ritrarrà i coniugi Wolff, Elisabetta e Kurt, il primo editore
dello scrittore praghese. Non a
caso, forse, la Gam ha scelto
l’aggettivo «assorto» per definirne il pensiero (c’è, nel «Castello», una donna, Frieda, «rimasta assorta per molto tempo nei suoi gravi pensieri...»).
PIER FRANCO QUAGLIENI
Badini
il liberale
laico
A
La città
Non sarà apparsa, Torino, a
Felice Casorati una capitale
mitteleuropea ruotante intorno a un castello, ovvero il suo
atelier, la sua scuola? Lo lascerebbe intendere, descrivendola come città «dal fiume che
sembra rallentare il suo corso
per non turbare la calma di
tutte le cose». «Vorrei saper
proclamare i pensieri profondi e limpidi» auspicava Casorati. Come lievitano nella
«Bambina dormente» (1927),
fra i disegni in mostra, in
«Modelle nello studio», e «Nudo femminile disteso», e
«Bambina seduta a terra». Di
foglio in foglio rievocando ulteriori matite su carta: come
«Daphne» (la moglie), «L’allieva», «Lettrice assorta» (a
proposito dell’aggettivo scelto dalla Gam), «Figura seduta
o studio per Silvana Cenni».
«Silvana Cenni», l’opera
che non è esposta ad Alba, ma
apparirà nel 2015 a Parigi, riconduce al critico nato nella
capitole langarola che conterà non poco nella formazione
di Felice Casorati: Roberto
Longhi. Un testo, in particolare, «Piero della Francesca»,
l’ascendenza rinascimentale
del nostro pittore: «...in una
dominante centrica della figura, con l’aggiunta “platonica” della idea piramidale o
sferica ad involger quel ritmo,
sorge la calma volontaria del
classicismo». La calma: le anime «estatiche e ferme» nel
linguaggio del Maestro di via
Mazzini.
La «Bambina dormente»
Il carboncino su carta realizzato da Casorati nel 1927 è il disegno maggiormente rappresentativo
della mostra alla Gam che rimarrà aperta sino al 1° febbraio
Gam
Un Castello di donne
nella Torino di Casorati
Un’esposizione di disegni in contemporanea alla mostra di Alba
Le sculture
I disegni, ma non solo. La
wunderkammer è un’occasione per accostare alcune sculture di Casorati (rare, in verità). Come la terracotta «Ada»
(Giacomo Debenedetti vi colse «una idealistica purificazione del vero, che è poi un rifiuto del rilievo reale»), la terracruda «Ritratto della sorella Elivra», la «Commedia»,
che alza il sipario sul teatro
Gualino (con Sartoris - 1925 Casorati progettò il teatro privato del mecenate e imprenditore e collezionista biellese,
realizzando lastre decorative
e due statue in gesso, «La
commedia», appunto, e «La
tragedia»: «d’un biancore
spettrale nella penombra del
boccascena», le ricorderà
Marziano Bernardi).
Con la moglie
Il Maestro di via Mazzini in un ritratto fotografico
con la moglie Daphne Maugham
I ritratti
«Bambina seduta a terra»
Risale verosimilmente al 1915 questo disegno
Il pittore arriverà a Torino da Novara nel 1917
I ritratti di Casorati. E Casorati
ritratto. Da Giacomo Noventa,
per esempio: «Casorati, el bel
Casorati, / El pitòr de le done e
dei grandi...». O da Nicola Abbagnano: «Da Casorati oltre ai suoi
quadri (purtroppo non ne acquistai), potevi ammirare anche
bellissime donne». Ne è trascorsa di acqua sotto i ponti del Po
da quando (1919) i borghesi beoti
si scandalizzavano alla Promotrice, di fronte alle scodelle di
Casorati: «Si burla del pubblico.
Che senso c’è a dipingere cinque
scodelle...vuote e nient’altro»,
annoterà il cronista Ernesto Ragazzoni. (Quasi un secolo fa, eppure una sorta di diffidenza pare sempre aleggiare intorno al
Maestro di «perfetta classicità»,
come lo innalzò Gobetti. Dice la
sua Giacomo Noventa: «Casorati, conossùo più che in patria a
Parigi, / E più a Oxford, Londra,
Cettigne, Leningrado, Berlin, /
che a Parigi...».
vvocato di grido,
deputato alla Costituente e alla
Camera per sei legislatura, Vittorio Badini Confalonieri (1914-1993) apparteneva ad una famiglia
liberale (Alfonso fu sindaco di Torino e senatore
del Regno) che ebbe un
ruolo nel Risorgimento.
Considerava la politica
come un alto compito
civile, da esercitare come
parlamentare con
discorsi di alto profilo
(295 sono stati gli interventi, oltre quelli all’Assemblea Costituente in
cui entrò a 32 anni) o
come uomo di governo
alla Giustizia, agli Esteri,
al Turismo.
In parallelo si è svolta la
sua attività di dirigente
del Pli fino a giungere alla
presidenza nazionale del
partito che esercitò con
equilibrio e tatto, succedendo a Gaetano Martino.
Animato da radicate
convinzioni europeiste,
più volte fu scelto come
rappresentante all’assemblea del Consiglio d’Europa che anticipava in qualche modo il Parlamento
europeo. Alcuni suoi
interventi alla Costituente (in particolare quello
sull’indissolubilità del
matrimonio da inserire
nella Magna Charta con
motivazioni laiche e non
di natura confessionale )
suscitarono vivaci polemiche.
Fu critico sulla legge
Fortuna- Baslini che
introdusse il divorzio, la
legge 194 sull’interruzione
della gravidanza lo portò
al più netto dissenso che
segnò il suo ritiro dalla
vita politica. Da gran
signore, in punta di piedi.
Era un oratore raffinato
ed ironico, controllato
nelle parole, ma fermo
nelle idee, pur nella tolleranza dei modi. Fu un
esempio di laicità liberale,
non solo non ostile alle
fedi religiose, ma capace
di convivere con esse.
Si richiamava all’insegnamento di Francesco Ruffini che non confondeva la
laicità con la miscredenza. Badini risulta essere
una figura atipica rispetto
ad un liberalismo piemontese prevelentemente
laicista.
Ha avuto una famiglia con
molti figli, uno dei quali
vescovo di Susa e un altro
sindacalista della Cgil
scuola: seppe essere un
padre molto liberale.
Appartiene a pieno titolo
alla storia del Piemonte
liberale che ebbe in Soleri, Einaudi e Brosio tre
statisti a cui è d’obbligo
accomunare anche lui nel
centenario della nascita.
direttore
del Centro Pannunzio
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54 .In città
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Il basilico impazzito
Conoscere il buddismo
L’ossessione per il cibo
Alle 10 all’Unione Industriale (via Fanti
17), incontro ispirato al libro edito da
Daniela Piazza «Tulipani con la febbre.
Basilico impazzito: malattie delle piante
che hanno cambiato il mondo», con
Maria Lodovica Gullino e Piero Bianucci.
Alle 18 al Centro Pannunzio (via Maria
Vittoria 35 h) Alberto Pellissero presenta il
libro «I sentieri del Buddha» di Angela
Crosta e edito da Pshiche, un approccio
storico e dottrinale al buddismo e
un’analisi di tradizioni e scuole.
Una storia sul tema dell’obesità e
l’ossessione per il cibo: è quella scritta da
Claudio Marinaccio nel suo libro
«Scomparire», pubblicato da Cicorivolta:
l’autore lo presenta, con Alberto Abburrà,
alla Feltrinelli (piazza Cln 251) alle 18,30.
LUCA INDEMINI
«Le ex Carceri Le Nuove, San
Salvario, il MOI, e adesso Torino Esposizioni: abbiamo sempre trovato location affascinanti e impegnative da trasformare a misura di Paratissima». Così Roberto Albano,
responsabile di ParaFuture,
racconta la decima edizione
della kermesse ad Ana Mocanu, inviata tredicenne del «Tg
Visto Da Noi». Ana è una dei
venti ragazzini, tra gli 11 e i 14
anni, che compongono la redazione del progetto nato dalla
collaborazione tra la Scuola
media Cottolengo e lo studio di
produzione auroraMeccanica.
«I ragazzi scelgono i temi da
affrontare, preparano i servizi
e conducono il telegiornale,
che viene trasmesso ogni sabato alle 12,50 su Primantenna», spiega Roberto Bella, uno
dei docenti del laboratorio, accompagnatore e cameraman
in occasione del servizio.
L’intervista
All’ingresso di Torino Esposizioni, Ana prosegue l’intervista davanti all’Acquilera a Sonagli, scultura di Nazareno
Biondo che con dei copertoni
usati ha dato vita a un curioso
mostro alato. Attorno fervono
i preparativi e gli allestimenti.
«Che tipo di opere si possono
trovare? Quali sono le sezioni
di Paratissima?». Ana si muove entusiasta tra le installazioni di ParaDesign e si guar-
I ragazzi delle scuole
saranno protagonisti
dei numerosi
laboratori
da attorno incuriosita: «Questo è il mio secondo anno di laboratorio; le esterne sono la
cosa che preferisco», racconta prima di registrare lo stand
up introduttivo del servizio
davanti al vecchio pianoforte
a coda ricoperto di teschi
tempestati di diamanti di Nicola Bolla all’interno di «The
Dark Side of Beauty», la mostra speciale curata da Francesca Canfora e Daniele Ratti.
Gli inviati
Quest’anno a Paratissima, che
si apre oggi, si aggireranno
numerosi inviati molto speciali, grazie a «Comunica Paratissima», progetto di Para-
REPORTERS
Oggi l’apertura
All’ingresso di Torino Esposizioni fervono i preparativi e gli allestimenti
per la rassegna che si svolge da oggi sino a domenica 9
Torino Esposizioni
L’occhio dei ragazzini
sulla nuova Paratissima
Nuove location per la decima edizione, dopo l’addio al Moi
Future, realizzato in collaborazione con Save the Children e
Liceo Alfieri. «I ragazzi di una
terza liceo dell’Istituto Albert
Einstein, che partecipano al
progetto UndeRadio di Save
the Children, realizzeranno interviste ai protagonisti e al pubblico, che saranno poi disponibili in podcast sul sito di Para-
tissima e trasmesse sulla nostra web radio», spiega Andrea
Tua, formatore del progetto. A
completare questa giovane redazione, 25 ragazzi dell’Alfieri si
aggireranno per Torino Esposizioni raccogliendo notizie e curiosità, intervistando gli artisti
e recensendo le opere, per aggiornare il blog di Paratissima.
Le immagini
Oltre alle giovani parole ci sarà
spazio anche per giovani immagini nell’area ParaFuture,
con «Disegna Paratissima»,
progetto di allestimento degli
spazi ideato dai ragazzi dell’Istituto Pertini, lavorando sul
tema della manifestazione:
«Not wrong but creative». Te-
ma scelto giocando sul numero
romano «X», che scandisce la
decima edizione, ma rappresenta anche la «ics», simbolo
dell’errore.
I ragazzi delle scuole – più di
mille quelli coinvolti quest’anno – saranno poi protagonisti
assoluti dei numerosi laboratori di ParaFuture: si potranno
Quadri, sculture, antiquariato,
arte decorativa pronti per
essere venduti. Tra le chicche,
uno studio su quattro donne,
Carol Rama, Dadamaino, Carla
Cardi e Eva Sorensen
Gioielli Liberty e i Sei di Torino
Flashback, un viaggio nella magia
Eclettica, trasversale ed elegante. Flashback è la fiera
contemporanea che propone
arte antica e moderna. No,
non è un cortocircuito intellettuale: il sottotitolo della
manifestazione è «L’arte è tutta contemporanea». Apre stasera alle 18 su inviti, domani
alle 10 al pubblico, al Pala Alpitour (ex Pala Isozaki).
Flashback torna per il secon-
scoprire «I segreti di un writer», con lo street artist milanese Pao; sarà possibile creare
«Robot Inaspettati» partendo
da scatole, legni di scarto e barattoli di latta, grazie a Massimo Sirelli; si imparerà a «Disegnare con il Sole» assieme a
Stefano Marangon e si realizzeranno sculture componibili
In esposizione
Pala Alpitour
La fiera
che propone
arte antica
e moderna
REPORTERS
do anno di fila e si rivolge agli
appassionati e ai collezionisti
interessati a tutta l’arte che
precede il secolo XX.
Le gallerie
Dalla Cina e dal Giappone, dalle
arti decorative all’arte moderna: fino a domenica, dalle 10 alle
20 (ingresso 10 euro, ridotto 8),
all’Isozaki saranno protagoniste 32 gallerie da tutta Italia e
qualcuna all’estero, scelte da
Stefania Poddighe e Ginevra
Pucci, ideatrici di Flashback.
L’arte antica e moderna è il motore di un mercato che viaggia
parallelo rispetto a quello del
contemporaneo. Nel circuito
del collezionismo torinese, ma
soprattutto nel mondo, non co-
nosce crisi. Al suo secondo anno, il progetto di Flashback è
rafforzato. Ginevra Pucci spiega le coordinate della fiera: «C’è
uno scarto pazzesco con lo
scorso allestimento, abbiamo
voluto creare una distanza forte, anche tramite la scelta del
Pala Isozaki, contenitore ultra
contemporaneo per una svolta
importante rispetto al concetto
della manifestazione». L’obiettivo, però, rimane chiaro: «Vogliamo sempre essere una fiera
d’eccellenza – continua –. Torino è città d’avanguardia, ha
sempre apprezzato la sperimentazione. Per questo, la nostra fiera dell’arte antica e moderna non si sovrappone con le
altre manifestazioni, avremo il
noramica delle capacità artistiche e creative dell’uomo dai primordi fino alla modernità. Pittura, scultura e arti decorative
concorrono a creare il magico
atlas dell’Arte».
Il tour
nostro pubblico fedele dalla città e da tutta Italia».
In esposizione e pronti per
essere venduti, gioielli d’epoca,
quadri, sculture, antiquariato,
arte decorativa. Da segnalare,
tra le new entry, la galleria Daniela Balzaretti di Milano, che
porta un lavoro sul Liberty, e
ancora Del Ponte, con una selezione dei Sei di Torino, oppure
Raffaella De Chirico Art Con-
sulting con uno studio su quattro donne, Carol Rama, Dadamaino, Carla Cardi e Eva Sorensen. Tutti i giorni, l’artista
visivo Alessandro Bulgini sarà
protagonista all’Isozaki, con
un’installazione museale ispirata al labirinto di Minosse. Le curatrici di Flashback avvertono:
«Visitarci è un viaggio nel tempo che, tra alternanza di epoche
e stili, regala al pubblico una pa-
Per il pubblico generalista e
per gli appassionati, che vogliono gustarsi la fiera con una
visita guidata, la manifestazione mette a disposizione tour
accompagnati che daranno la
possibilità di calarsi nelle epoche storiche delle singole opere, per capire il contesto artistico da cui sono nate: lo
storytelling è la migliore ricetta per conoscere e vivere l’incontro con le emozioni. [L. TOR.]
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
In città .55
.
Un viaggio d’inverno
L’Ottocento in musica
La forza di gravità in musica
Il Collettivo Winterreise porta in scena alle
20 a San Pietro in Vincoli (via San Pietro in
Vincoli 28) l’anteprima nazionale dello
spettacolo «Viaggio d’inverno», testo del
Nobel Elfreide Jelinek, autrice del romanzo
«La pianista». Ingresso: 10 euro.
Tornano «Le Petites Soirées» al Circolo
della Stampa (corso Stati Uniti 27), alle 21
con il concerto «L’Ottocento tra classicismo
e romanticismo». Alessandra Pavoni Belli,
al violino, e Eliana Grasso, al pianoforte,
presentano pagine di Beethoven e Chopin.
Un lavoro centrato sull’energia delle
persone, della musica, dello spazio: è
quanto riproduce la performance «Forza di
gravità» alle 21 alle Officine Caos (piazza
Montale 18), diretta da Gabriele Bocaccini
e la coreografa Marigia Maggipinto.
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
Cantiere
aperto
Oggi
si inaugura la
terza edizione
della
rassegna
a cui partecipano numerose gallerie
italiane e
anche qualcuna dall’estero
La storia
LETIZIA TORTELLO
a tre anni, alla
Manifattura Tabacchi c’è l’appuntamento fisso
per gli amanti
della fotografia. Si chiama
Photissima. E’ una fiera – anzi
una fiera-festival, come amano definirla gli organizzatori –
che propone una selezione di
gallerie italiane (con qualche
presenza dall’estero) dedicate all’arte dell’istantanea. Si
inaugura stasera, alle 19, nello
spazio post-industriale di corso Regio Parco, oggi occupato
dall’Università, e si va avanti
fino alle 23. Da domani a sabato, invece, l’esposizione commerciale si snoderà dalle 15
alle 24. Domenica l’orario sarà 10-21. Il biglietto costa 10
euro, il ridotto 7, mentre online scende a 4 euro.
Il coraggio, a Telemaco
Rendine, capo della Fondazione Artévision che organizza
alla Manifattura, di certo non
manca: «La fotografia in Italia è nata a Torino. Non si poteva pensare a un festival senza passare di qui», dice. Aggiunge: «Se ci spaventa la
concorrenza delle altre fiere?
No, per nulla. Sono gli altri
che devono avere paura di noi,
perché siamo una manifestazione di settore, ma incuriosiamo anche un pubblico più
vasto dei soli collezionisti o
appassionati del genere».
L’anno scorso, tra le stanze
appena tinteggiate della fiera
erano passati in 12 mila. Un
pubblico di intenditori, ma
anche moltissimi curiosi.
D
I teschi sul pianoforte
Lo strumento a coda ricoperto di teschi tempestati di diamanti
di Nicola Bolla all’interno di «The Dark Side of Beauty»
di cartone con Nicola e Famà.
Sempre a proposito di giovani,
la novità di questa edizione è
rappresentata da Nice, «New
Independent Curatorial Experience», corso per curatori, al
termine del quale le 8 allieve
sono state coinvolte nella realizzazione di 7 mostre tematiche, che traggono ispirazione
ciascuna dal titolo di una canzone; una playlist visiva per
scoprire gli emergenti di Paratissima. Attorno a una gigantesca lattina accartocciata di
marmo, Roberto Albano finisce di presentare Paratissima,
Ana Mocanu lo ringrazia,
guarda in camera, sorride: «Da
Torino Esposizioni è tutto».
REPORTERS
Manifattura Tabacchi
Apre Photissima
la fiera dell’immagine
che diventa festival
Il pubblico
L’anno scorso
alla Manifattura Tabacchi
erano passati
in 12 mila.
Un pubblico
di intenditori,
ma anche
moltissimi
curiosi
La selezione delle opere
La sfida di Photissima è replicare il risultato del 2013. C’è
da dire che la selezione delle
opere esposte proponeva e
proporrà pezzi un po’ per tutte le tasche. Dai 150 ai 1000
euro: è questo, in media, il
prezzo delle foto scelte dalle
gallerie. Quest’anno, l’esposizione è a tema: «Abbiamo deciso che la fiera sarà caratterizzata dal titolo “Time out” –
continua Rendine – cioè pausa. Perché vogliamo demarca-
REPORTERS
re una linea di confine tra la foto artistica e quella tecnica, del
bravo fotografo».
Visitare per capire. Sempre
se gli stand saranno pronti per
il vernissage di oggi. Nel pomeriggio di ieri c’era un po’ di confusione da sipario abbassato
prima del debutto, alla Manifattura. Una sola galleria, Satura
Art Gallery di Genova stava iniziando gli allestimenti. Puntuali e ligi, i curatori commentano:
«E’ il terzo anno che torniamo,
il pubblico torinese è molto dedicato, arriva preparato». Per il
resto, il fermento non manca in
corso Regio Parco. C’erano ancora gli imbianchini a completare l’opera di tinteggiatura de-
Tra le novità di questa edizione,
la partecipazione della Lucie
Foundation di Los Angeles con
45 fotografie premiate dall’International
Photography
Award e curate da David
Clarke, capo emerito della sezione fotografia della Tate. E
ancora, l’esposizione dei lavori
di Karoliina Paappa, premiata
dal Backlight Photo Festival di
Tampere. Sarà ospite a Photissima insieme alla direttrice del
festival finlandese. Per la prima
volta, anche una collaborazione
con l’Accademia di Belle Arti di
Brera, la Gam di Genova Nervi
sulla fotografia storica e l’Istituto Albe Steiner di Torino.
La fiera apre domani sera,
alle 21, fino all’1 di notte.
Anteprima alle 18, con una
parata da piazza Castello,
che tocca Porta Nuova e poi
le ex carceri di via Borsellino
Tre nuove sezioni per The Others
Spazio aperto alle performance
Se non ha potuto ingrandirsi
in termini di spazio – le ex
Carceri le Nuove non hanno
concesso il quarto piano, come era stato richiesto dagli
organizzatori – almeno nel
contenuto The Others è cresciuta. «Quest’anno abbiamo
tre sezioni esordienti: The
Others Sound, The Others
Stage, The Others Screen.
Oltre a 65 espositori. Siamo
Le novità
L’arte entra in carcere
Le Nuove
Domani in piazza
Castello
la parata
del «non lavoro»
gli spazi: “Abbiamo scelto gli
stessi allestitori di Artissima –
prosegue Rendine –, siamo in
ritardissimo. Lavoreremo tutta
la notte, ma apriremo».
tornati ai livelli di quattro anni
fa», spiega Andrea Casiraghi, il
giovane direttore di The
Others Fair.
La fiera che va controcorrente, dedicata alle gallerie che
hanno aperto dopo il 2009,
apre domani sera, alle 21, fino
all’1 di notte e forse più. Anteprima alle 18, con una parata
da piazza Castello, che tocca
Porta Nuova e poi le ex carceri
di via Borsellino. Una sfilata
dedicata al «non-lavoro» (performance ironicamente a costo
zero e profitto zero), che durerà un’ora e mezza, ideata dal
collettivo Casa Blanka.
Le performance
A fare da sfondo all’arte in cella
saranno per la prima volta proprio le performance: musica,
teatro e video arte. Così come
Artissima ha una sezione dedicata (lo stesso accade ad Art
Basel a Basilea, madre di tutte
le fiere del contemporaneo),
anche The Others, nel suo piccolo e in maniera tutta sua, segue il modello, inserendo le
performing arts. Insieme a gallerie, associazioni, collettivi
d’artista che espongono, ci saranno gruppi musicali, arte
multimediale e arte scenica su
insoliti palchi: una vecchia falegnameria-laboratorio all’interno del carcere, in cui si potrà
ballare, una stanza che farà da
cinema per la proiezione dei video, e infine l’esedra del brac-
REPORTERS
cio del carcere, in cui gli attoriartisti metteranno in scena
pezzi inediti di teatro-arte.
Una di questi artisti è Francesca Arri: venerdì alle 22,30 proporrà «La marcia della locusta», danza sociale quasi rituale, ispirata al comportamento
dell’animale biblico, interpretata da co-performer selezionati con una chiamata pubblica
tra studenti e volontari.
Il problema spazi
Purtroppo, «con l’handicap
di non poter utilizzare il
quarto piano – continua Casiraghi – abbiamo dovuto dire
di no ad alcuni galleristi e momenti di intrattenimento artistico». Nonostante la mediazione del Comune, il responsabile del museo delle
Nuove non ha voluto concedere ulteriori spazi, perché
molte celle erano sotto vincolo dei Beni Architettonici.
Casiraghi puntualizza: «Dovremo valutare nuovi spazi
per la prossima edizione. Intanto, ci godiamo questa». La
curatela del progetto è affidata a Olga Gambari, Roberta
Pagani e Stefano Riba. Il tema è «The wild side», il lato
selvaggio delle cose. «Essere
il lato libero, quello difficile
da definire» è l’obiettivo di
The Others, «il lato dell’arte e
della sperimentazione imprevedibile e in metamorfosi». Si
punta a replicare i 16 mila ingressi del 2013. Il biglietto costa 5 euro e a differenza dell’anno scorso domenica la fiera aprirà alle 12.
[L. TOR.]
12 45 67 18
56 .In città
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
NIMALIA
A
Torna il CalenBau
Anche quest’anno è pronto il «CalenBau», il
calendario del 2015 del Bau di Alpignano. La
vendita servirà, come ogni anno, a raccogliere fondi
per aiutare i cani del rifugio di via Caselette 71.
Costo di ogni copia 7 euro, più 3 di spedizione. Per
informazioni e prenotazioni: 339/813.93.35. [C. INS.]
A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
Il caso
Aree cani, nuove regole
Minuti contati per chi litiga
Se gli animali non sono “compatibili” scatta il turn over
CRISTINA INSALACO
«Quante volte mi è capitato di
non poter entrare con il mio
dobermann in un’area cani,
perché lui non sopporta gli altri maschi». E «quante volte
mi è successo di litigare con
altri residenti, perché il mio è
un cane dominante e va d’accordo solo con certe razze».
Queste proteste probabilmente a Torino non si sentiranno più. Forse.
Il tempo
Per migliorare la convivenza
dei quattro zampe nelle aree
cani e le attese insofferenti degli umani fuori dai recinti, il
Comune ha modificato l’articolo 22 del regolamento per la tutela e il benessere degli animali
in città. Aggiungendo all’articolo un quarto punto: «Esclusivamente nel caso in cui siano
in attesa, all’esterno dell’area a
loro dedicata, cani non compatibili caratterialmente, è consentita la permanenza per un
massimo di 15 minuti dell’animale già presente all’interno
dello spazio». «Prima la permanenza degli animali era legata al buon senso dei proprietari – dice Enzo Lavolta, assessore all’ambiente della città -.
Con questa nuova norma, abbiamo cercato di eliminare criticità in alcune aree cani. Al
momento non sono previste
multe, perchè le regole vogliono essere un invito ad una più
civile gestione della convivenza tra i cani e i loro proprietari». Resta comunque da capire
se funzionerà l’autogestione e
chi deciderà chi dovrà lasciare
l’area cani per primo.
Reazioni
Marco Bravi, responsabile
Enpa di Torino, è soddisfatto:
«Regolamentare la permanenza del cane nelle aree a lui dedi-
REPORTERS
Muso a muso
Nuove regole per la convivenza nelle aree cani della città. Se i cani sono aggressivi o
incompatibili hanno come tempo di sosta massimo 15 minuti per far entrare anche gli altri
cate fa sì che si evitino, ad esempio, competizioni tra due cani
maschi e una femmina - spiega -,
che un cane aggressivo morda o
ne spaventi uno più docile, che si
creino problemi tra animali sterilizzati e non sterilizzati». Anche se, aggiunge, «la necessità di
queste norme rappresenta la
Raccolta fondi
sconfitta del buon senso». Luca
Piras, educatore cinofilo, aggiunge qualche consiglio ai proprietari dei cani: «E’ importante,
prima di far entrare il cane nel
recinto, chiedere ai padroni delle
informazioni sul carattere dei
cani presenti nello spazio. Ogni
cane può potenzialmente non es-
sere compatibile con altre razze,
o con adulti e bambini. E far entrare a cuor leggero un cane nel
recinto con altri quattro zampe
sconosciuti, a volte può essere
pericoloso».
Altri servizi su
www.lazampa.it
In vendita con il giornale
Cena di beneficenza
Il grande libro dei cani
per i 4 zampe di Cavour con la “Stampa”
Una serata benefica per i
quattro zampe di Cavour.
Mercoledì prossimo novembre al ristorante «Centocinquanta» di via Nizza 35/b ci
sarà una cena di solidarietà
con spettacolo delle drag
queen per sostenere gli animali che vivono al rifugio di
Cavour. La serata comprende una cena a base di farinata, pizza, spiedini di verdura,
bibita e dolce, a 18 euro a persona, con la possibilità di assistere successivamente allo
show di Barbie Bubu Drag
Queen. Il ricavato della serata sarà interamente devoluto
all’associazione «Amici del
Rifugio di Cavour Onlus»,
per aiutare il canile di via Barrata 34, a Cavour, che da anni
si prende cura di tanti animali
in difficoltà, che hanno bisogno di aiuto, cibo, cure veterinarie e adozioni. La prenotazione alla serata è consigliata.
Per informazioni e prenotazioni chiamare: 333/846.68.53 oppure 0121/600.037.
[C. INS. ]
Tutte le razze, e tutti i comportamenti. Insomma tutto
quello che c’è da sapere prima di adottare un cane, come sceglierlo e come «gestirlo». «Il grande libro dei
cani» è la nuova iniziativa
della «Stampa», dove oltre
all’elenco delle razze canine
ci sono anche consigli su come affrontare l’ingresso di
un cucciolo in casa, o quando il cane diventa aggressivo
capirne i motivi. E pi ancora
le cure, la salute e la convivenza con gli altri animali. Il
libro è in vendita con il giornale a 9,90 euro in più rispetto al prezzo del quotidiano in
tutte le edicole.
Dal dottore
cercocasa
CESARE PIERBATTISTI
Quando
i gatti erano
il demonio
C’
è nelle Fiandre
una piccola città,
oggi poco
importante, ma in un
tempo ormai lontano
decisamente famosa e
piena di vita, quando i
suoi abitanti si
specializzarono nella
produzione e commercio
di tessuti. La città si
chiama Ypres ed il suo
nome è tristemente
passato alla storia
moderna per avere dato il
nome alla iprite, un
terribile gas vescicante
utilizzato proprio lì per la
prima volta nel corso della
prima guerra mondiale.
Ma Ypres è anche
conosciuta per la
cosiddetta festa del gatto,
la Kattenstoet che si
svolge ogni tre anni dal
1950, nella seconda
domenica di maggio; alla
festa, con tanto di parata,
partecipano gli abitanti, i
turisti ed ovviamente i
gatti ed i loro estimatori.
Il momento più
significativo vede un gatto
di peluche gettato dalla
torre di Belfort sulla
piazza del mercato e
successivamente il
simbolico rogo di una
finta strega. Ma da cosa
deriva questa tradizione?
Purtroppo da una tragica
realtà del passato, si sa
che nei secoli definiti bui i
gatti non godettero di
grande popolarità e, pur
essendo decisamente utili
nel contrastare le
invasioni di roditori,
vennero ferocemente
perseguitati, maltrattati e
sterminati in tutta Europa
in quanto considerati
«famigli» delle streghe e
messaggeri del demonio.
Eh sì, l’ignoranza non
pare avere limiti e perfino
fior di Papi avallarono tali
assurdità. Ad Ypres in
particolare, fino ai primi
anni dell’Ottocento, dalla
torre venivano gettati
gatti vivi e, qualche anno
prima si coglieva la bella
occasione per arrostire
una vera strega.
Fortunatamente oggi il
significato della
tradizione è stato
capovolto e la festa è per i
gatti, non contro i gatti.
Qualche cosa di buono
talvolta accade, ad
esempio ho letto con
piacere che si pensa di
spostare un’intera colonia
felina dall’area del
Filadelfia, non sarà
un’operazione facile, ma è
già lodevole volerci
provare. Ho invece letto
con rammarico di un
gattino lanciato
sull’autostrada da un’auto
in corsa, evidentemente il
medioevo non è finito per
tutti, il piccolo cervello di
qualcuno non è stato in
grado di evolversi.
CONSIGLIERE ORDINE
DEI VETERINARI DI TORINO
Lucy
Bellissima
micina
Lucy è una gattina bellissima e
piccina è rimasta al freddo da
sola. È stata salvata, ora è sana
socievole con tutti verrà
affidata vaccinata e a chi sarà
disponibile a controlli.
PER ADOZIONI
Antonella 339/810.87.51
Achille
Docile, buono
eubbidiente
Achille è un bellissimo
cagnone, ha sei anni, è
tranquillo e abituato alla casa
non sporca e non abbaia,va
d’accordo con i suoi simili,
gatti e galline. Ama i bimbi.
PER ADOZIONI
Vanessa 347/219.28.38
Camilla
Vecchietta
epiccolina
Camilla ha 9 anni è entrata in
Rifugio con un suo grande
amico, un pastore tedesco che
è mancato. Adesso è molto
triste perchè lui la adorava e la
proteggeva.
ARCA DI PIERA
Carla 334/301.07.43 ;Mariateresa 335/631.28.28
Scottino
Goffoetanto
simpatico
Scottino è un cagnolino molto
speciale, ha 5 anni, è stato
trovato che vagava solo ed
impaurito. È molto
intelligente, ama carezze e
biscotti. Soffre tanto la gabbia.
PER ADOZIONE
Cristiana 338/238.03.25; Cristina 347/251.16.12
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MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
.
Sport Cronaca .59
PORT
S
Rugby, il Cus presenta ricorso contro Recco
Il Cus Ad Maiora Rugby 1951 ha presentato ricorso alla
Federazione per un illecito tecnico dell’Aircom Pro Recco
nell’ultimo turno di A. Al 23’ della ripresa, i liguri, hanno
effettuato una sostituzione non consentita, facendo rientrare
il pilone Tenga al posto del terza linea Cacciagrano. Il
responso del giudice sportivo atteso tra oggi e domani. [A. DOL.]
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Il migliore
americano
Calcio
Ronald Lewis
(in azione
contro Forlì)
è lo statunitense
con la più alta
percentuale
di realizzazione della
A2 Gold
Disfatta per la baby Juve
travolta dall’Olympiacos
Youth Cup, i greci vincono 3-0. Qualificazione lontanissima
Basket
IVANA CROCIFISSO
Potrebbe costare caro alla
Primavera della Juventus il
secondo ko in Youth League:
contro l’Olympiacos, al «Piola» di Vercelli, la squadra
bianconera esce sconfitta
3-0. Dopo quattro giornate la
situazione della Juve è molto
complicata: la squadra di
Grosso è ora terza a quota
quattro, superata in classifica di tre lunghezze proprio
dai greci. Solo sei i punti a disposizione e qualificazione
agli ottavi – riservata alle
prime due - appesa ad un filo.
Non dipenderà più solo dalla
Juventus, non basterà portare a casa il massimo nei due
turni successivi: i bianconeri
dovranno attendere buone
notizie dagli altri campi e
sperare che la sorte sorrida.
Dopo l’1-1 di quindici giorni fa, quando i ragazzi di
Grosso avevano riacciuffato
la gara per i capelli, i greci si
impongono in trasferta con
un risultato nettissimo. Una
partita nata già storta per la
Juventus, obbligata a due
cambi tra il 18’ e il 23’: prima
Donis e poi De Biasi sono costretti a lasciare il terreno di
gioco per problemi fisici.
Piccola attenuante per i
bianconeri l’aver chiuso in
nove contro undici: nel primo tempo rosso a Varga per
un fallo di reazione, quando
il risultato era ancora fermo
sullo 0-0, nella ripresa sotto
la doccia in anticipo Vitale,
espulso per doppia ammonizione sull’1-0.
Vantaggio dell’Olympiacos che arriva al 5’ della ripresa, su maldestro autogol
di Roussos: il greco della Juventus, nel tentativo di allontanare un cross proveniente dalla destra, inganna
il proprio portiere. La squa-
REPORTERS
La Pms si affida
al fenomeno Lewis
per arginare Brescia
DOMENICO LATAGLIATA
LAPRESSE
Delusi e deludenti
I bianconeri di Fabio Grosso, terzi nel girone a tre lunghezze dai greci,
sono a un passo dall’eliminazione dalla Champions League primavera
Le combinazioni
1 Due vittorie contro
Malmoe e Atletico Madrid
consentirebbero alla Juventus di qualificarsi agli
ottavi: ma contemporaneamente l’Olympiacos non
dovrà fare più di due punti.
Juve promossa con una vittoria e un pareggio se i greci dovessero perdere i due
match. Se la Juve dovesse
vincere una sola gara non
basterebbero nemmeno
due ko dell’Olympiacos.
dra di Vasilis Vouzas chiude la
partita alla mezz’ora, con la
rete di Garefalakis, mentre
Laci mette la propria firma
sul terzo gol. Sull’1-0 traversa
di Blanco Moreno: resterà
uno dei pochissimi lampi bianconeri. A vincere è stata la
squadra che più ha creduto alla possibilità di far risultato:basti pensare che dopo soli
sessanta secondi il portiere
Audero (uno dei pochi a salvarsi a dispetto del risultato)
aveva già compiuto il primo
intervento miracoloso.
La Youth League si conferma competizione quasi stre-
gata per la Juventus: anche
un anno fa il cammino europeo dei giovani bianconeri
era stato segnato da brutti ko
e battute d’arresto che ne
avevano poi impedito la qualificazione.
Nell’altro incontro del girone A, l’Atletico Madrid batte
2-1 il Malmoe condannando all’eliminazione matematica gli
svedesi. Matematica che sorride agli spagnoli, già agli ottavi di finale, anche se saranno
le ultime due partite a stabilire se il passaggio del turno avverrà come prima o seconda
del raggruppamento.
Al momento, pare un extraterrestre. Di sicuro, è un giocatore che ha tutto per continuare a fare la voce grossa
nella serie A2 Gold di basket.
Ronald Lewis è fino a questo
momento di gran lunga l’americano più redditizio del campionato: 27,5 punti di media
(di gran lunga la migliore del
campionato) con il 60,3% totale, il 91,3% ai liberi, 7 rimbalzi
e 6,2 falli subiti ad alzata definiscono i contorni di quattro
partite disputate al piano di
sopra rispetto alla concorrenza. Se un tale rendimento sarà
confermato anche stasera
contro la Centrale del Latte
Brescia (Ruffini, ore 20,30), la
Manital Pms avrà buone
chance di imporre l’alt a una
delle due formazioni (l’altra è
Verona) tuttora imbattute in
campionato: il match contro i
lombardi, recupero della
quarta giornata non andata in
scena a causa del blackout che
rese il Ruffini inservibile, rappresenterà insomma un bel
banco di prova per tutto l’ambiente Pms, ringalluzzito dopo le due vittorie contro Casalp e Forlì ma atteso ora a
conferme più probanti.
«Mi piace essere al centro
dell’attenzione, ma non sono e
non voglio essere una star»,
ama dire Lewis, lo scorso anno a Brindisi in serie A e prima ancora in Belgio, Israele,
Repubblica Ceca, Turchia e
Porto Rico. «Non sono un mangia palloni, ma non mi piace
nemmeno stare a guardare
quello che fanno gli altri». A Torino non corre questo rischio,
con o senza Mancinelli (operato
ieri al gomito sinistro, intervento riuscito) in campo: ha tiro da
fuori (55,8% da tre), capacità di
giocare uno contro uno e quella
voglia di rendersi utile che lo
rendono pressoché indispensabile. Non per nulla coach Bechi
lo tiene in campo quasi 36’ a
partita, come dire che senza
proprio non si può: lui ringrazia
e con i 38 punti messi a segno
domenica è già entrato nella
giovane storia della Pms poichè
mai nessuno aveva segnato tanto nei 40’ regolamentari.
Nel suo piccolo, anche Brescia ha scritto una pagina di
storia: quattro partite vinte e
zero perse rappresentano la
miglior partenza di sempre per
i lombardi, oggi guidati da Andrea Diana con cui Bechi vinse
lo scudetto della categoria Allievi ai tempi di Livorno. Amici
contro, insomma. E anche
gruppi costruiti con opposte filosofie: Torino è squadra esperta che non ama troppo correre,
Brescia tutto l’opposto. Potrebbe anche per questo saltarne
fuori un match divertente, con
la staffetta Giachetti-Viglianisi
chiamata a frenare l’esuberanza dell’italo-argentino Juan
Fernandez (24 punti e 7 assist a
Casale, domenica).
Sledge hockey
Taekwondo
Spalti pieni al Tazzoli
per l’esordio dell’Italia
La più forte junior d’Italia
è una studentessa modello
MARCO BOBBIO
Ci saranno un migliaio di studenti, dalle elementari alle superiori di tutta la provincia,
sugli spalti del Palatazzoli ad
assistere all’esordio della nazionale italiana nel torneo internazionale di sledge hockey
organizzato dall’associazione
Sportdipiù. Gli azzurri, allenati da Massimo Da Rin, saranno impegnati contro la
Norvegia che ieri, nella gara
inaugurale del triangolare, è
stata sconfitta 6-0 dalla Russia. «Dovremo cercare di vincere – spiega il capitano Andrea Chiarotti – sono un avversario alla nostra portata».
Sarà più difficile invece fare risultato contro la Russia, nel
match in programma domani:
«Ma sarà un bel banco di prova
per capire a che punto siamo
arrivati – continua Chiarotti –.
Loro sono una delle potenze
dello sledge hockey mondiale».
L’Italia arriva alla manifestazione torinese sull’onda del successo nel torneo amichevole in
Germania, nel quale hanno
sconfitto i padroni di casa (4-0),
la Repubblica Ceca (3-1) e la
Svezia (7-2).
Il coach Massimo Da Rin ha
convocato sei atleti che militano nei Tori Seduti: oltre a Chiarotti, anche Gregory Leperdi,
Andrea Macrì, Gabriele Arau-
OSCAR SERRA
Gli azzurri di sledge
do, Valerio Corvino e Eusebiu
Antochi, quest’ultimo romeno
di nascita ma torinese d’adozione, che ha già presentato la richiesta di cittadinanza. Della
pattuglia farà parte anche il
portiere americano, ma con i
nonni italiani, Den Arrow.
Questo torneo rappresenta
una tappa di avvicinamento ai
mondiali di Buffalo negli Stati
Uniti a aprile: le prossime saranno a dicembre in Repubblica Ceca e a gennaio in Russia.
Si chiama Giulia Vaccaro, un
viso dolce che di più non si
può, la nuova campionessa
italiana juniores di taekwondo, nella categoria 68 chilogrammi. Oltre 400 atleti, in
rappresentanza di 70 società, hanno animato i «Nazionali» di combattimento, cinture rosse, di scena al «Paravizza» di Pavia. L’atleta torinese, 15 anni, ha sbaragliato
senza esitazioni tutte le avversarie: in semifinale vinto
sulla laziale Alessia Donà per
ko, quando il punteggio la vedeva avanti 22-15, poi, in finale, è stata la volta della sarda
Vaccaro con il maestro Greco
Maria Bistrussu, battuta 21-18.
Per Giulia, tesserata con la Torino Taekwondo Union, è il primo trofeo nazionale, dopo una
gavetta di tre anni al Centro
Sportivo Ruffini, dove si allena
col maestro Domenico Greco.
Una ragazza tutta scuola e
calci: la mattina frequenta il liceo scientifico Cattaneo di Torino, al pomeriggio in pedana.
Prima di conquistare il tricolore aveva vinto già una serie di
trofei interregionali, l’ultimo
due settimane fa ad Ancona.
Sempre nella categoria Junior femminile (-63 kg) bronzo
per un’altra torinese Alessia
Di Pasquale, stesso risultato
ottenuto, tra i maschi, da Dragos Postolachi (-68 kg). Nei senior argento per Andrea Zotta
(+ 87 kg). In virtù di questi risultati, per il secondo anno
consecutivo, il Ttu sale sul podio nella classifica a squadre,
dove centra il terzo posto.
12 45 67 18
60 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab-
dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al
16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom
10,30-18,30.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lun-
dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a
dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un
“iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento».
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio.
«Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso.
La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora.
Chiuso per le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Le mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11, «Giovane montagna, 100 anni della nostra storia», «La montagna nei francobolli». Orario: 10-18.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti:
mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne:
museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab
e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La
Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
FORTE DI EXILLES (10080 EXILLES). Or: visite/aree museali/mostra olimpica Torino 2006: or. di visita: dal mar
alla dom 14-19, chiuso il lun.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A
occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari
GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18.
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17);
sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
[email protected]
12 45 67 18
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
I Cinema
Dove andiamo .61
.
Le trame
del 5 novembre 2014
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Riposo
Solferino 1
P
Riposo
Solferino 2
P
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
La spia - A most wanted man
Sala 1
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Il giovane favoloso
Sala 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Una folle passione
Sala 3
15.00-18.00-20.30-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi:
€ 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
Chiusura estiva
Sala 1
P
Chiusura estiva
Sala 2
P
CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo
Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 4,50
Una folle passione VO
16.10-21.45 (sott.it.)
Pelo Malo VO
18.15-20.00 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 4,50 (per tutti). Proiezioni 3D: € 7,50 (per tutti)
Confusi e felici
P 17.40-20.20-22.30
Soap Opera
P 20.30-22.30
The Judge
P 17.30-20.00-22.30
Un fantasma per amico
P 16.50-18.40
Guardiani della Galassia
P 17.40-20.10-22.30
Dracula Untold
P 16.50-18.40-20.30-22.30
CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi:
€ 4,00
Perez.
P 16.00
Anime nere
P 17.45
Class Enemy
P 20.00
Pasolini
P 22.15
DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 4,50
Il giovane favoloso
Nirvana
P 15.45-18.30-21.15
Ritorno a l’Avana
Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 4,00; Abb.
14 € 4,40
Il giovane favoloso
Eliseo Grande
15.45-18.20-21.00
Buoni a nulla
Eliseo Blu
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Il regno d’inverno - Winter Sleep
Eliseo Rosso P 16.00-20.00
F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio
53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 4,50
Last summer
Sala Groucho P 16.15-20.15
Io sto con la sposa
Sala Groucho P 18.15-22.15
Una folle passione
Sala Chico
P 15.50-18.00-20.10-22.15
Il sale della terra
Sala Harpo
P 16.00-18.05-20.10-22.15
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
Dracula Untold
Sala 1
P 17.30-20.45-22.30
Amore, Cucina e Curry Sala 2
P 17.50
Soap Opera
Sala 2
P
Tutto può cambiare
Sala 2
P
La storia della Principessa Splendente
P
Sala 3
Sul filo
Sala 3
P
20.10
22.30
17.30-21.15
20.00
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 4,50; Proiezioni 3D: € 8,00; € 6,00 Tessera Io Studio
Dracula Untold
P 16.00-18.10-20.20-22.30
Confusi e felici
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Guardiani della Galassia
P 15.00-17.30-20.00-22.30
The Judge
P 15.45-18.45-21.45
Soap Opera
P 16.15-18.20-20.25-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 4,50; €
4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
Confusi e felici
Sala 1
P 18.00-20.15-22.30
The Judge
Sala 2
P 17.30-20.00-22.30
Festival Cinema Espanol Sala 3
P 20.00-22.00
Guardiani della Galassia Sala 3
P 17.50
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60.
Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
Il giovane favoloso
Massimo 1
P 15.30-18.15-21.00
Ritorno a l’Avana
Massimo 2
P 16.30-18.30-20.30-22.30
L’udienza
Massimo 3
P 16.00
Il gabinetto del dottor Caligari VO
Massimo 3
P 18.00 (sott.it.)
Una giornata particolare Massimo 3
P 20.30
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00;
Abb. 14 € 4,40
Il sale della terra
Nazionale 1
16.00-18.00-20.05-22.10
Boyhood
Nazionale 2
16.30-20.30
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50.
Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato
The Judge
Reposi 1
P 15.30-18.30-21.30
Il giovane favoloso
Reposi 2
P 16.00-19.00-22.00
Confusi e felici
Reposi 3
P 15.30-17.50-20.10-22.30
...E fuori nevica!
Reposi 4
15.00-16.50-18.4020.30-22.30
Guardiani della Galassia Reposi 5
15.00-17.30-20.00-22.30
Dracula Untold
Reposi 6
15.45-18.00-20.15-22.30
Soap Opera
Reposi 7
15.15-17.40-20.05-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00
int.; Abb. 14 € 4,40
Buoni a nulla
Sala 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Una folle passione
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Annie Parker
Sala 3
P 16.00
Piccole crepe, grossi guai Sala 3
P 18.00-20.00-22.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,00; € 5,00 over 60; € 5,00
Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al
giovedì
Confusi e felici
Sala 1
P 17.00-19.35-22.10
Dracula Untold
Sala 2
P 17.25-19.45-22.05
Un fantasma per amico Sala 3
P
La spia - A most wanted man
P
Sala 3
Guardiani della Galassia Sala 4
P
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
P
Sala 4
The Judge
Sala 5
P
...E fuori nevica!
Sala 5
P
Guardiani della Galassia 3D
P
Sala 5
Soap Opera
Sala 6
P
Scrivimiancora
Sala 7
P
La storia della Principessa Splendente
P
Sala 8
On any sunday
Sala 8
P
16.50
19.10-22.00
16.30-19.20
22.10
18.35
16.20
22.00
17.30-19.50-22.10
17.15-19.45-22.15
15.35-21.45
18.50
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; €
8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali
3D € 1,00
Soap Opera
P 14.45-17.15-20.00
Un fantasma per amico
P 14.30-17.10
La spia - A most wanted man VO
P 22.10
The Judge
P 15.00-18.30-21.50
La spia - A most wanted man VO
P 16.55-19.40-22.20
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
P 14.15
Confusi e felici
P 14.15-16.50-19.25-22.00
Guardiani della Galassia
P 14.45
Dracula Untold
P 17.40-20.10-22.35
Confusi e felici
P 14.45-17.20-19.55-22.30
Dracula Untold
P 14.15
Guardiani della Galassia
P 16.35-19.25-22.15
Una folle passione
P 14.35-17.05-19.35-22.05
Guardiani della Galassia 3D
P 15.30-18.30-21.30
Scrivimiancora
P 17.05-19.40-22.10
Lucy
P 14.40
La storia della Principessa Splendente P 15.10-18.15-21.30
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Riposo
CECCHI POINT via A. Cecchi 17, tel. 34756.46.645.
Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Riposo
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Cinecircolo Il Pungolo
17.15-21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Riposo
VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279.
Riposo
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BEINASCO
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 6,90 intero; € 6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 intero, € 8,50 rid.
Guardiani della Galassia Sala 1
16.10-19.00
Scrivimiancora
Sala 1
21.50
Dracula Untold
Sala 2
15.50-18.15-20.30-22.45
Scrivimiancora
Sala 3
17.20-19.50
Soap Opera
Sala 3
22.20
Un fantasma per amico Sala 4
17.30
...E fuori nevica!
Sala 4
20.00-22.10
Una folle passione
Sala 5
17.10-19.45-22.30
Confusi e felici
Sala 6
17.00-19.30-22.00
Tutto molto bello
Sala 7
16.50-19.10
Guardiani della Galassia 3D
Sala 7
21.30
Un fantasma per amico Sala 8
16.00
The Judge
Sala 8
18.10-21.15
La storia della Principessa Splendente
Sala 9
15.50-21.40
On any sunday
Sala 9
19.30
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
La buca
21.15
IVREA
POLITEAMA 0125641.571.
Come il vento
15.00-17.30-21.30
MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
Una folle passione
P 14.50-17.30-20.00-22.35
Confusi e felici
P 16.10-18.50-21.30
Un fantasma per amico
P 15.00-17.20
Tutto molto bello
P 19.50
Lucy
P 22.15
Ritorno a l’Avana
P 15.00-17.30-19.50-22.10
Soap Opera
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Guardiani della Galassia
P 15.50-18.40
The Judge
P 22.10
Scrivimiancora
P 14.50-17.25-20.00-22.35
Dracula Untold
P 15.00-17.25-20.10-22.40
Confusi e felici
P 14.30-17.10-19.50-22.30
Guardiani della Galassia
P 14.00-16.50-19.50-22.30
La storia della Principessa Splendente P 15.10-18.15-21.30
Il giovane favoloso
P 15.40-18.50-22.00
Maze runner - Il labirinto V.M. 14
P 14.00-19.30
The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 16.40-22.15
Pongo - Il cane milionario
P 14.05
Guardiani della Galassia 3D
P 16.20-22.10
The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 19.10
Boxtrolls - Le scatole magiche
P 14.15
Dracula Untold
P 16.50-19.30-21.50
La spia - A most wanted man
P 14.00-16.45
A most wanted man
P 20.30
Dracula Untold
Guardiani della Galassia
Soap Opera
HOLLYWOOD 0121201.142.
Guardiani della Galassia
21.00
RITZ 0121374.957.
Soap Opera
21.00
VENARIA
PIANEZZA
LUMIERE 01196.82.088.
I segreti di Osage County
Confusi e felici
20.45-22.30
21.15
20.30
PINEROLO
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Confusi e felici
Dracula Untold
The Judge
Guardiani della Galassia
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AVIGLIANA AUDITORIUM E. FASSINO - ALMESE AUDITORIUM MAGNETTO - BARDONECCHIA SABRINA - BEINASCO BERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS - CASCINA VICA-RIVOLI DON BOSCO CESANA TORINESE SANSIPARIO - COLLEGNO ARPINO COLLEGNO UNIPLEX LUCE - CHIVASSO POLITEAMA CONDOVE CONDOVE - COAZZE COAZZE - CUORGNÈ
MARGHERITA - GIAVENO SAN LORENZO - IVREA BOARO
- LEINÌ AUDITORIUM - NONE EDEN - PINEROLO MULTISALA ITALIA - PIOSSASCO IL MULINO - RIVOLI BORGONUOVO - SAN MAURO TORINESE GOBETTI - SAUZE D’OULX
SAYONARA - SESTRIERE FRAITEVE - SETTIMO TORINESE
PETRARCA - SUSA CENISIO - VALPERGA AMBRA - VENARIA TEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSA
NUOVO - VILLASTELLONE JOLLY - VINOVO AUDITORIUM
DIGITAL
A CURA DI Daniele Cavalla
AMORE, CUCINA E CURRY
··· Commedia. Regia di Lasse Hallström, con Helen Mirren e Om Puri.
Durata: 122’. La famiglia Kadam di
Mumbai apre un ristorante indiano in
un paesino francese, poco distante c’è
il locale di una chef famosa.
ANNIE PARKER
··· Drammatico. Regia di Steven
Bernstein, con Helen Hunt e Samantha
Morton. Durata: 91’. La lotta una donna canadese contro il cancro, tratto da
una storia vera.
BOYHOOD
···· Drammatico. Regia di Richard
Linklater, con Ethan Hawke. Durata:
165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha
seguito con la macchina da presa per
12 anni la crescita di un bambino. Orso
d’Argento al Festival di Berlino.
BUONI A NULLA
··· Commedia. Regia di Gianni Di
Gregorio. Durata: 87 minuti. La vita di
Gianni e Marco è simile: entrambi sono vittime delle angherie di donne,
colleghi, vicini di casa.Dall’autore di
«Pranzo di ferragosto».
CONFUSI E FELICI
··· Commedia. Regia di Massimiliano Bruno, con Claudio Bisio e Marco
Giallini. Durata: 105 minuti. Marcello,
svogliato psicanalista, cade in depressione: i suoi pazienti sono pronti a tutto per aiutarlo.
DRACULA UNTOLD
··· Fantasy. Regia di Gary Shore, con
Luke Evans e Dominic Cooper. Durata:
92 minuti. Le origini della leggenda
del conte Dracula.
IL GIOVANE FAVOLOSO
···· Biografico. Regia di Mario
Martone, con Elio Germano e Isabella
Ragonese. Durata: 137 minuti. L’autore di «Noi credevamo» ricostruisce la
vita di Giacomo Leopardi.
GUARDIANI DELLA GALASSIA
···· Fantasy. Regia di James Gunn,
con Chris Pratt e Zoe Saldana. Durata:
121’. Dal fumetto Marvel, la storia di
una squadra di singolari creature, fra
cui un procione e un albero che cammina, in azione per salvare l’universo.
JOE
··· Drammatico. Regia di David Gordon Green, con Nicolas Cage e Tye Sheridan. Durata: 102’. Nella vita del ruvido Joe Ransom entra un ragazzino in
difficoltà. Dall’autore di «George
Washington».
IL REGNO D’INVERNO
···· Drammatico. Regia di Nuri Bilge Ceylan. Durata: 196’. La storia di
Aydin, ricco abitante in un sperduto
paesino turco. Palma d’Oro a Cannes.
RITORNO A L’AVANA
··· Commedia drammatica. Regia di
Laurent Cantet. Durata: 90 minuti. Sopra una terrazza che domina i tetti de
L’Avana, cinque amici si ritrovano per
festeggiare il ritorno a casa di uno di
loro e fanno un bilancio della loro vita.
SOAP OPERA
·· Commedia. Regia di Alessandro
Genovesi, con Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi. Durata: 91 minuti. Le vicende surreali di una palazzina abitata
da bizzarri personaggi.
LA SPIA
···· Thriller. Regia di Anton Corbijn,
con Philip Seymour Hoffman e Robin
Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del
capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman.
THE EQUALIZER
··· Azione. Regia di Antoine Fuqua,
con Denzel Washington. Durata: 131
minuti. Ritiratosi a vita privata, l’ex
agente speciale Robert McCall prende
le difese di una giovane prostituta slava. Dall’autore di «Training day».
THE JUDGE
···· Drammatico. Regia di David
Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il
rampante avvocato Palmer torna nella
cittadina dove è cresciuto per i funerali
della madre: sarà costretto a difendere
il padre, giudice con cui non parla da
anni, dall’accusa di omicidio.
UNA FOLLE PASSIONE
··· Drammatico. Regia di Susanne
Bier, con Bradley Cooper e Jennifer
Lawrence. Durata: 110 minuti. Nella
North Carolina degli anni 20 George e
Serena Pemberton hanno costruito un
impero di legname: un giorno affiora
l’oscuro passato di lui. Dall’autrice di
«In un mondo migliore».
Teatri del 5 novembre 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Domenica 9 ore 16.30
per la stagione dedicata ai bambini la CompagniaMarionettegrillipresentaBiancaneve spettacolo per attore e pupazzi di e con
Marco Grilli. Giovedì 13 ore 21.30 si ride
con il cabaret di Zelig Lab on the road. Sabato 15 ore 21 e domenica 16 ore 16.30
spettacolo di teatro di figura per burattini
e attori Subject love: Storia di un eroe che
salvò l’amore di Marco Grilli
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Staseraore20.45perl’inaugurazionedelcartellone“Fioreall’occhiello”inscena“Thebest of musical - Concert Show live”, i Musical
chehaiamatodipiùinununicograndeshow
La bella e la bestia - Mamma mia – Sister
Act-Lafebbredelsabatosera.Siprenotaper
“Aggiungi un posto a tavola” in scena dal
25 al 30 novembre
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. ConcertoCorrado Rovaris direttore,SilviaChiesavioloncello.MusichediRespighi,Pizzetti,Grieg,Nielsen.Giovedì6.Ore
21. Venerdì 7. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore 20.45 La scena, scritto e diretto da Cristina Comencini, con Angela Finocchiaro,
MariaAmeliaMonti,StefanoAnnoni,Compagnia ENFI Teatro produzione di Michele
Gentile. Prosegue in biglietteria e on-line
la vendita degli abbonamenti e biglietti
stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Marco Polo e il viaggio delle meraviglie,
Fondazione TRG onlus. Sabato 8 ore 21
Sala Piccola: Marameo – Sogni a colori, Fondazione TRG onlus. Sabato 8 ore 16 e ore 18
Laboratorio: Tutti in scena attività espressiva
ecreativaapartiredai5anni.Sabato8ore15.30
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011
66.98.034. Venerdì 7 Onderoddi e con Gioele Dix con la partecipazione di Savino Cesario. Continua la campagna abbonamenti
2014-2015
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza
Bodoni. ConcertoOrchestra da camera di
Mantova, Umberto Benedetti Michelangeli direttore, Mario Joao Pires pianoforte,
Lilit Grigoryan pianoforte. Musiche di Mozart. Ore 21. Info 0115669811
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Oggi ore 10 la Compagnia Torino Spettacoli e i giovani talenti del Liceo Germana
Erbasarannoinscenanelcapolavoroshakespeariano “Romeo e Giulietta”. Si prenota
per “L’uomo dal fiore in bocca”, in scena
dal 18 al 20 novembre
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis, tel. 011 58.05.768. Giovedì ore 21 “Il
bello dell’Italia”, con Gianfranco D’Angelo
e i Cerchi Magici. Le repliche dello spettacolo programmate mar 4 e mer 5 sono state annullate
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore
20.45 Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand, diretto e interpretato da Jurij Ferrini, Fondazione del Teatro Stabile di Torino
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Balletto Teatro di Torino. Vapore corporeoCoreografia, regia e drammaturgia Antonello Tudisco. Venerdì 7 e Sabato 8. Ore 2. BTT scuola di danza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino
audizionieiscrizioniannoscolastico2014-15
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16, tel. 0161 840.796. Domenica 9 ore 16,
per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, La BottegaTeatralediTorinopresentalospettacolo
La Rivolta dei Fantasmi
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333. Compagnia EgriBiancoDanza IPUNTIDANZA Stagione 2014-15.
Direzione Artistica Susanna Egri “Persona” Coreografia Raphael Bianco. Venerdì
7 e Sabato 8. Ore 21
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Sabato 8 ore 21 e Domenica 9
ore 15.30, per la XXI° Rassegna di Teatro in
Lingua Piemontese “Tutdarije” la Compagnia“LaNuovaFilodrammaticaCarruccese”
presenta: “Barba e cavej”.
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione InternazionalediDanzaeArtiIntegrateVenerdì
7 ore 21 Mvula Sungani Company con Emanuela Bianchini Orizzonti Archangelus.
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
011 73.99.833. Stasera ore 21 “Forza di gravità” spettacolo di Stalker Teatro e Marigia
Maggipinto. Nell’ambito del progetto
Stalker Teatro 39
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Al Regio
in famiglia: da martedì 11/11 vendita dei
biglietti per 5 spettacoli dedicati alle famiglie: Valzer a tempo di guerra - Brundibár Paesaggisonori-MiloeMaya-IlviaggiodiMilo e Maya
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel.011787.780.IlcerchiodigessodelCaucaso
CompagniaViartisti.Giovedì13.Ore21(Chalet Allemand di Grugliasco)
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del-
la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Rumorsdi
N. Simon. Compagnia E.T. - Esperimenti
Teatrali. Sabato 22 novembre. Ore 21
SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via
SanPietroinVincoli28,tel.01152.17.099.Stasera ore 20 “Winterreise” spettacolo dai
testi di Elfriede Jelinek con Collettivo Winterreise (Roberta Cortese, Sophia Leu, Simona Nasi, Luigi Chiarella, Lorenzo Fontana, Luigi Valentini)
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Per Mezzogiorno a Teatro, oggi
ore13.45inscena“Bambola”scrittoediretto
da Stefano Fiorillo, con Micol Damilano
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel.
011 338.698. Sabato 15 ore 21 al Teatro Civico di Chivasso - F.D.A. Bocca di rosa e altre
storie..omaggio a Fabrizio De André di e
con Bruno Maria Ferraro, musiche di Fabrizio De André, ideazione Ivana Ferri
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808.Insolito–alleore21.00Assemblea
Teatro in “Giorni migliori – il racconto delle
partenze”.Domenicamattinateatro–il9novembrealleore11.00AssembleaTeatro“Dove vanno a finire i palloncini”
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6. Giovedì 6
ore 21 “Vergine madre” di e con Lucilla
Giagnoni/Fondazione TPE.Continualacampagna abbonamenti
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia,SandraZoccolan.Mercoledì26.Ore21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Venerdì 7 ore 21 Pietro
Sarubbi in Il mio nome è Pietro. Venerdì 14
e sabato15 ore 21 Solopostinpiedi in Sei
personaggi in cerca di un cadavere. Giovedì 20 ore 21 Duo Rafay in Anima Fado
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.456. Sabato 8 ore 21.30 Fratelli Dalla Via in “Mio figlio era come un
padre per me” Premio Scenario 2013. Venerdì 14 ore 21.30 per “SettimoRide” Trelilu/Alessandro Perissinotto in “La busiarda”
TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri, tel. 011 64.03.700. Venerdì 7
ore 21 Stagione di prosa 2014/15 - Fonderie Limone: La vedova scaltra di C. Goldoni,
con Debora Caprioglio
TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. Mauro Torinese, tel. 347 25.47.687. Giovedì 6
ore21CompagniadeiCamerliLastranacoppia al femminile da Neil Simon. Con Maria
Grazia Di Paolo, Roberta Lavarino, Rosanna Casieri, Cristina Cortese, Anna Vesco, Stefania Motta, Gianni Cavallotti, Giancarlo Viani. Regia di Sonia Camerlo.
TEATRO IL MULINO via Riva Po 9 - Piossasco,
tel. 011 90.41.984. La mia Odisseadi Marina
Thovez,conMarinaThovez,MarioZucca,Mario Finulli, Gianluca Iacono, Felice Invernici,
Antonio Paiola, Federico Palumeri, Cristina
Renda, Patrizia Scianca. Venerdì 7. Ore 21
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798.DaVenerdì7aDomenica9,Feriali
ore 2, Festivi ore 16, per “BarrieraDanza”
la Compagnia Ariston Proballet in “Liber &
Tango” cor. Marcello Algeri. E’ consigliata
la prenotazione al n° 338870678
TEATRO REGIO. Ore 15.30 Visita guidata al
teatro. Stagione 2014-15: Giulio Cesare, Giselle,DonChisciotte,RobertoBolleandFriends
(solo31/12)eGoyescas/SuorAngelica,Labohème, Il barbiere di Siviglia, La traviata, Norma
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. L’isola di
NevilleCompagniaLewis&ClarkdiTimFirth,
regia Ivan Fabio Perna. Venerdì 7. Ore 21
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Inaugurazione
StagioneLirica:“Turandot”diG.Puccini,OrchestraFilarmonicadelPiemonteeCoroAmbrosiano di Milano. Sabato 8. Ore 20.30
TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011
51.76.246. Festival Beethoven. Dora
Schwarzberg violino, Nora RomanoffSchwarzberg viola, Romain Garioud violoncello, Corrado Colliard, Riccardo Armari, Roberto Gelosa, Matteo Momo tromboni. Sabato 8. Ore 20. Info 0115669811
12 45 67 18
9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA 8
1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014
Il tempo
Forti piogge e temporali al Nord e lungo il Tirreno, venerdì al Sud
SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
L’ondata di maltempo si
estende oggi e domani al
nord-est e al medio versante
tirrenico con piogge intense,
nubifragi, vento forte,
mareggiate e copiose nevicate
sulle Alpi. Venerdì con la
formazione di una depressione
sul Canale di Sicilia piogge
torrenziali investiranno anche
la Sicilia e il versante ionico.
Nuvoloso con parziali schiarite
su Torinese, Cuneese, Ponente
Ligure e Emilia-Romagna. In
Liguria forti temporali nella
notte a Ponente, in giornata da
Genova verso il Levante, anche
con rischio nubifragi. Forti
piogge su Alpi e zone
pedemontane del nordPiemonte al Friuli. Nel
pomeriggio temporali in
Emilia.
Irregolarmente nuvoloso o
nuvoloso su Sardegna e
versante tirrenico con piogge
forti e temporali al mattino in
Sardegna, specie sul versante
occidentale e sul Cagliaritano,
e isolati in Toscana, più estesi
dal pomeriggio in Toscana e in
serata su Umbria e Lazio con
rischio nubifragi. Più
soleggiato altrove.
Irregolarmente nuvoloso sul
Salento e sul versante
ionico di Sicilia e Calabria
con rovesci o temporali
sparsi, localmente intensi.
Sul nord della Campania
nubi in aumento nel
pomeriggio e forti temporali
dalla serata. Altrove prevale
il sole con tendenza a
velature più estese verso
sera in Sicilia.
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
SOLE
COPERTO
VARIABILE
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
NEBBIA
VENTO
NEVE
Culmina
alle ore
11,54
Sorge
alle ore
6,45
Tramonta
alle ore
17,02
LUNA PIENA
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
4,51
16,15
06-nov
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Un vasto fronte
perturbato si
estende dall’Algeria
al Baltico con
piogge su Francia
orientale, Germania,
Danimarca, nord
della Polonia, sud
della Svezia e
Svizzera con
nevicate sulle Alpi.
Più soleggiato sul
resto dell’Europa
occidentale, salvo
piogge in Galizia.
Tempo stabile
sull’Europa dell’est.
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature stazionarie
o in lieve calo al nord-ovest,
in Sardegna e sul versante
tirrenico. Punte sui 25 ˚C
in Puglia.
DOMANI
Tempo .63
.
Trento
13 16
Aosta
9 11
Torino
10 13
Milano
12 14
Genova
16 17
Venezia
14 16
Bologna
14 17
Firenze
15 18
Perugia
13 17
Forti piogge sul Triveneto, temporali sul versante
tirrenico, dalla serata anche in Sicilia, rischio
nubifragi.
Trieste
14 18
Ancona
14
Roma
15 20
DOPODOMANI
DEBOLI
L‘
11 16
Campobasso
Foggia
9 19
13 24
FORTI
MOLTO FORTI
Vigilanza meteo di oggi e domani
Bari
14 22
Napoli
16 24
Alghero
15 18
MODERATE
Forti piogge su Alpi e zone pedemontane,
Liguria, Toscana e Sardegna, anche con
temporali. Nel pomeriggio in Emilia.
Potenza
7 19
Cagliari
19 21
Catanzaro
15 19
Palermo
19 25
Reggio Calabria
18 21
Catania
19 23
Forti temporali e nubifragi su Campania, Sicilia e
versante ionico. Migliora al nord, in Sardegna e
in Toscana.
A cura di www.nimbus.it
Centimetri-LA STAMPA
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
12
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16
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13
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17
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15
25
9
22
9
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13
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5
13
27
13
11
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28
12
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19
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18
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32
17
20
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
5
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15
15
11
21
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
Mercoledì I tempi del mondo
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
NESSUNA
Allagamenti e dissesti al nord sulla fascia
prealpina e pedemontana e per nubifragi su
Liguria e regioni tirreniche.
Neve precoce negli Usa a bassa quota
Europa: novembre inizia con caldo record
LUCA MERCALLI
I
n oltre un secolo mai si era visto un
periodo di Ognissanti così caldo in
Europa occidentale: venerdì 31 ottobre si sono misurati i 30 °C più tardivi nelle lunghe serie storiche della
Francia continentale (30,5 °C ad Arcachon, Aquitania) valori record e 10 °C
sopra media; oltre la Manica, straordinari pure i 23,6 °C dei Kew Gardens di
Londra, poi nuovi primati per novembre sabato 1, con 18,2 °C ad Amsterdam, 20,4 °C a Dusseldorf, 21,4 °C a Paris-Montsouris e a Maastricht, 24,3 °C
a Clermont-Ferrand. Forte gelo invece
dalla Svezia all’Europa orientale a fine
ottobre, con minime di -4 °C a Varsavia
e fino a -11 °C in Ucraina martedì 28, e
fin sotto i -20 °C in Lapponia il 31.
Ottobre si è chiuso con una tempesta che ha agitato le acque del Lago
Michigan sollevando onde di oltre 6
metri contro i trafficati lungolago di
Chicago, inoltre precoci nevicate a
bassa quota hanno interessato tra venerdì e sabato gli Appalachi: 56 cm di
neve fresca sul Mount Le Conte (1979
m, Tennessee), a Columbia (South Carolina) solo una lieve spruzzata, tuttavia episodio più precoce dall’inizio delle misure nel 1887; eccezionalmente,
solo tre giorni prima c’erano 29 °C!
La stessa perturbazione ha deposto
copiose nevicate anche sul Maine il 2
novembre: 26 cm a Caribou (mai così
abbondante e anticipata nella stagione), linee elettriche e alberi abbattuti.
Piogge torrenziali in Sri Lanka, dove
mercoledì 29 una devastante frana ha
ucciso oltre 100 persone, e ora l’intenso tifone «Nuri» - che lunedì aveva raggiunto la categoria 5 in mare aperto
con venti a 260 km/h - si sta indebolen-
do ma, pur restando lontano dalla terraferma, domani porterà piogge sull’isola giapponese di Honsu. La perturbazione di ieri è stata accompagnata
da tempestosi venti meridionali sulle
Alpi: in quota, raffiche fino a 170-180
km/h, e sui fondovalle della Svizzera
tedesca föhn a 100-110 km/h che ha intralciato il traffico ferroviario, e aria
mite (20 °C a Vaduz, Liechtenstein).
Lunedì, alla presentazione della sintesi del 5° rapporto Ipcc del presidente
Rajendra Pachauri è emerso che la situazione climatica peggiora con cambiamenti irreversibili. Riassumo tutti i
dati tecnici con il solo accorato appello
di Thomas Stocker, docente di climatologia e fisica ambientale nell’ateneo
elvetico: «Per favore, ascoltate il messaggio degli scienziati!». Almeno Doris Leuthard, ministra dell’ambiente
della Confederazione, c’era.
234567389 B C6D32E43 F LA STAMPA IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE:
€ 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE», «LA VOCE DI MANTOVA»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», «NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO», € 1,50 CON IL CORRIERE MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDÌ». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00
1
NON CI FERMIAMO MAI:
IL FUTURO VOGLIAMO SCRIVERLO,
NON LEGGERLO.
Non fermarsi mai, anche quando sembra che non ci sia
più niente da raggiungere. È questo il DNA di Citizen:
avere una visione e realizzare il futuro attraverso una volontà
ed una evoluzione tecnologica che non hanno uguali.
Chi possiede un orologio Citizen lo sa.
Guardare oltre, cercare sempre, fermarsi mai.
BETTER STARTS NOW
€ 428
RADIOCONTROLLATO • PRECISIONE ASSOLUTA
L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico:
la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni.
SISTEMA ECO-DRIVE • ENERGIA INESAURIBILE
Basta una minima esposizione alla luce naturale o artificiale per accumulare
una grande quantità di energia e garantire il funzionamento dell’orologio, senza pila.
VETRO ZAFFIRO • PREZIOSO E INSCALFIBILE
Protegge l’orologio grazie alla particolare compattezza della sua composizione chimica
e ne esalta l’estetica con una trasparenza assoluta.