1 Domani in edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 304 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Il nuovo processo civile Il Vaticano e l’eutanasia UNA RIVOLUZIONE “Nella morte CHE NASCE GIÀ ZOPPA di Brittany non c’è dignità” C R Sì al divorzio senza il giudice ARLO LE VERE DOMANDE DI FRONTE A UN SUICIDIO VLADIMIRO ZAGREBELSKY IMINI Francesca Schianchi A PAGINA 9 Mastrolilli e Tornielli A PAG. 8 A PAGINA 9 A PAGINA 29 * L’Europa prevede debito record. Il capo del governo sul Jobs Act: riforma di sinistra, deve essere in vigore il 1° gennaio Scintille tra l’Ue e Renzi Juncker: non siamo una banda di burocrati. La replica: pretendo rispetto RETROSCENA CON I SINDACATI Dirigenti e staff UN GIOCO A PERDERE LUCA RICOLFI a nebbia che per settimane ha circondato la Legge di stabilità si sta finalmente diradando. Dopo le slide, i tweet, gli slogan, le promesse in tv di Renzi e dei suoi ministri, un po’ di chiarezza la stanno facendo gli altri. Dove per «altri» intendo soggetti leggermente più inclini a dire la verità, come l’Istat, la Banca d’Italia, la Commissione europea. E la verità che emerge, non detta a chiare lettere ma neppure nascosta, è decisamente deprimente: la manovra del governo non è né buona né cattiva, è semplicemente debole, molto debole. Nulla, nella Legge di stabilità, autorizza a pensare che, grazie ad essa, le cose possano andare in modo sostanzialmente diverso e migliore di come sarebbero andate senza. Dicendo questo, naturalmente, non mi riferisco agli interessi particolari, che sono invece ben tutelati o colpiti come è sempre successo: i lavoratori dipendenti avranno la conferma del bonus, gli statali l’ennesimo blocco degli scatti stipendiali; le imprese pagheranno un po’ meno Irap e contributi, i risparmiatori pagheranno più tasse; i cittadini avranno peggiori servizi (per la riduzione dei fondi a Regioni, Province, Comuni), ma le mamme avranno il bonus bebè. L CONTINUA A PAGINA 29 ecco quanto costa il governo Paolo Baroni A PAGINA 6 Dopo le taglianti definizioni di Renzi, il presidente della Commissione Ue, Juncker, attacca: non sono il capo di una banda di burocrati. La replica del premier: non mi spieghino cosa devo fare, merito rispetto e non vado col cappello in mano. 1 Allegranti, Bertini, Martini, Sorgi e Zatterin DA PAG. 2 A PAG. 5 n un’ampia intervista pubblicata ieri da Libero, Matteo Salvini ha particolareggiato un programma I politico i cui contorni erano intuiti da tempo: andare oltre la Lega e costruire una destra lepenista alternativa a Silvio Berlusconi. CONTINUA A PAGINA 7 La signora della Fisica è un’italiana Farinetti: “Costretto al silenzio” MICHELE BRAMBILLA Dovevo parlare a Genova, ma la polizia temeva per la mia incolumità e quella del pubblico. C’è un clima avvelenato, contro di me accuse false perché amico di Renzi A PAGINA 10 DIARIO Michelin, tre nuove stelle al Piemonte Il ritorno del «Cambio» L’Italia con 332 locali stellati è seconda al mondo, ma prima per donne super chef Moliterni E UN COMMENTO DI Ferrero A PAG. 17 Champions per la Juve tre punti d’oro MAKI GALIMBERTI/LUZ Fabiola Gianotti, classe 1962, è nata a Roma. Ha contribuito a scoprire il Bosone di Higgs, la particella che dà massa a tutte le cose: nella foto il latte rovesciato sembra una metafora della consistenza della materia Gallavotti A PAGINA 18 NON SPRECHIAMO UN’OCCASIONE IRRIPETIBILE GABRIELE BECCARIA osa c’è là fuori?». È la domanda delle domande che ossessiona i fisici e che da ieri ha un’eco ancora più profonda nel cervello di Fabiola Gianotti, ora Diret- «C MASSIMO GRAMELLINI 1 Per il Vaticano la scelta della malata terminale cali- 9 771122 176003 MATTIA FELTRI FABIOLA GIANOTTI È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DEL CERN. «IL NOSTRO ISTITUTO CELEBRA LE DIVERSITÀ» Buongiorno 41105 L’IPOTECA DI SALVINI SULLA DESTRA INTERVISTA forniana Brittany Maynard di anticipare di qualche settimana una fine dolorosa e scontata è da considerarsi «priva di dignità». La Chiesa ha ovviamente tutto il diritto di fare la Chiesa e di interpretare i dettami della divinità a beneficio di coloro che le riconoscono la funzione di intermediaria. Ma definire indegna la decisione di una donna colpita da un tumore devastante al cervello significa non sapere più dove stia di casa la parola «umanità». Nelle astrazioni della dottrina si possono anche costruire scintillanti cattedrali di ghiaccio. Ma la vita, per chi la conosce e la ama, è un’altra storia e ci racconta che qualsiasi strada percorsa con coraggio conduce a destinazione. Una per- tore del Cern. Dal 2015 l’acceleratore «Lhc» cercherà di dare una risposta definitiva a domande finora impenetrabili, come la materia e l’energia oscura. CONTINUA A PAGINA 29 Dignità sona che combatte fino all’ultimo contro il dolore e l’umiliazione della malattia ha la stessa dignità di chi preferisce sottrarre il suo corpo e i propri cari a un simile strazio. Nessun condannato a morte si avvia volentieri al patibolo, a meno che sia un martire invasato: categoria di cui da sempre abbondano soprattutto le religioni. Se sceglie di anticipare l’esecuzione, è solo perché vuole andarsene con consapevolezza. C’è molta più dignità nelle lacrime di congedo della vitalissima Brittany che in chi, ancora una volta, ha deciso di salire sull’onda di un caso mediatico per zavorrare di aggettivi infamanti la libera e drammatica scelta di un essere umano. I bianconeri battono in rimonta (3-2) i greci dell’Olympiacos Con altre due vittorie qualificazione certa Servizi ALLE PAGINE 34 E 35 2 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 U LA CRISI ITALIA NEL MIRINO Botta Jean-Claude Juncker e risposta Deve esser chiaro che non sono il capo di una banda di burocrati sono il capo della Commissione Ue istituzione che merita rispetto Se avessimo ascoltato i burocrati il giudizio sull’Italia sarebbe diverso CARLO BERTINI ROMA Matteo Renzi In Europa non l’abbiamo né vinta né persa: ce la stiamo giocando e stiamo segnando dei gol A Barroso e Juncker ho detto che voglio il rispetto che meritiamo Non vado con il cappello in mano FRANCOIS LENOIR/REUTERS Jean-Claude Juncker, neopresidente della Commissione europea Juncker: “Non siamo burocrati” Il presidente della Commissione Ue attacca. Il premier: non mi spieghino cosa devo fare lia, la sua storia, il suo futuro chiedo rispetto. Anzi: pretendo il rispetto che il paese merita». E per difendere la manovra scende in campo anche il ministro dell’Economia, che dopo un vertice con Renzi sul piano Juncker di investimenti, si presenta in Commissione alla Camera: per dire che «la riduzione del rapporto debito-pil rimane una sfida ineludibile per l’Italia, che possiamo vincere solo tornando a crescere in modo sostenuto e stabile». Un segnale lanciato all’Europa dunque, seguito da un qua- dro fitto di luci e ombre: «La lunga recessione non è finita, ci sarà una fase di stagnazione anche nel secondo semestre del 2014, che si chiuderà con una contrazione del pil dello 0,3 per cento». Il premier poi convoca i 400 parlamentari del suo partito per stringere i ranghi su tutte le riforme in atto, anche su quella della giustizia che approderà lunedì in Consiglio dei ministri per la sua fase conclusiva. Ma in primis sul Jobs Act che dal primo gennaio deve entrare in vigore, «è una riforma PREVISIONI DI CRESCITA A CONFRONTO DEBITO PUBBLICO (% Pil) Fonte: elaborazione LA STAMPA su dati Commissione Europea ISTAT e MEF 1,2 1,2 0,6 0,6 2014 0,0 -0,2 Governo (sett. ‘14) 2014 -0,4 Istat Commissione Europea (lunedì) Governo (sett. ‘14) Istat Commissione Europea (lunedì) (ieri) Commissione Europea (precedente previsione) (ieri) Commissione Europea (precedente previsione) Bruxelles: i conti sul debito non tornano E la ripresina non basta per creare lavoro Le previsioni Ue: il disavanzo cala meno di quanto stimato dal Tesoro MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES Alla domanda «possiamo credere alle vostre previsioni», Jyrki Katainen risponde «chi lo sa?». E’ almeno onesto, il vicepresidente della Commissione Ue che coordina i portafogli economici, rapido anche a spiegare che comunque i modelli sono giusti e il lavoro aiuta a programmare il futuro. Esercizio importante sebbene aleatorio, dunque. Eppure, «zerovirgola» più o meno, le stime di Bruxelles disegnano un’Italia che non sorprende, in recessione nel 2014 (Pil a -0,4%), in ripresina l’anno prossimo, con una disoccupazione drammatica, un deficit imbrigliato al limite e un debito che lascia spazio per considerazioni inquietanti, perché il percorso di correzione strutturale non è in linea con gli obiettivi di medio termine definiti da Roma con l’Ue. Tutti alla Commissione mandano segnali che vogliono essere tranquillizzanti. E’ cominciata l’era Juncker, quella degli «investimenti anzitutto», così a presentare le previsioni di autunno si presentano in due, Katainen e il titolare del portafoglio economico, Pierre Moscovici. L’effetto ot- 4,7 per cento Il deficit francese, in costante crescita, nel 2016 sarà il più elevato d’Europa Eppure Parigi non ci sta: «Un calcolo puramente teorico» tico è interessante, il falco cerca di mostrarsi colomba e viceversa. Il primo apre alla «flessibilità possibile» nella valutazione dei conti pubblici, il secondo ricorda che «ogni euro di debito è tolto alla Sanità». Le due cose vanno insieme, conti vigilati e sostegno alla ripresa, senza dimenticare le riforme. Tuttavia, avverte il finlandese, «la regola del debito vale quanto quella del deficit». L’insidia vera per Roma è però qui. «Non traete conclusioni affrettate dai numeri», mette le mani avanti una fonte europea. La Commissione invoca per sé questa missione, la compirà forse già mercoledì 12, comunque entro il mese. I numeri non promettono bene. L’avanzo primario atteso è ancora insufficiente +1,1% Pil nel 2015 La crescita di Berlino è definita «deludente» nelle stime economiche Il Paese resta in surplus mentre il debito continuerà a calare per correggere il coefficiente del debito, a causa della crescita nominale piatta e del pagamento degli arretrati alle imprese: il picco sarà toccato nel 2015 (133,8% del Pil), nonostante gli incassi delle privatizzazioni (mezzo punto di Pil), quindi si ridurrà nel 2016 grazie alla ripresina e al surplus primario (132,7). La spesa coerente aumenta, in particolare per gli 80 euro. Il disavanzo cala, ma meno di quanto suggerisce il Tesoro. Aleatoria è la correzione del deficit strutturale, calcolato al netto di ciclo e «una tantum». Per 2014 e 2015 la Commissione anticipa un risultato dello 0,9% e dello 0,8% che nel 2016 («a politiche invariate») peggiorerebbe all’1%. Il governo stima che il pareggio nel 2015 avrebbe richiesto una manovra pari a 0,9% del pil, così ha rinviato il bersaglio al 2017. Il che, salvo maggiore crescita o nuove misure, comporterebbe uno sforzo di 15 miliardi solo nel 2016. Anno che, comunque, Bruxelles precisa di non poter considerare completa- 2016 -0,3 2013 2014 2015 -0,3 -0,6 Centimetri-LA STAMPA 2004 2005 -0,4 2003 0,2 0,6 2002 0,4 0,5 1996 1997 1998 1999 2000 2001 0,6 1995 0,8 116,9 116,3 113,7 110,8 109,6 105,1 104,7 101,9 100,4 100,0 1,0 molto». L’esortazione a restare compatti malgrado gli scontri, le piazze e tutto quel che scuote la sinistra è quasi accorata: «Non su tutto la pensiamo allo stesso modo, ma ci attende una sfida immane per cambiare l’Italia. Si possono avere le idee più disparate su Jobs Act, riforma costituzionale, scuola, ma ci deve tenere insieme la battaglia che stiamo facendo in Italia, che segna anche il futuro dell’Europa». Nessun intervento a riprova che sul jobs act nel Pd si tratta. Tutti a casa in attesa degli eventi. Previsioni 2007 2008 2009 2010 2011 2012 1,4 di sinistra come non ho mai visto e a parte l’art.18 c’è un consenso generale su tutto. Facciamo vedere all’Europa che le riforme non le facciamo per finta». Assicura che si voterà nel 2018, ma «non si può aspettare il 2017 per la nuova legge elettorale» per la quale si lavora a un compromesso sul capolista bloccato e le preferenze a seguire. E chiude con l’annuncio che dopo aver realizzato il pacchetto delle riforme in Italia «la prossima riforma strutturale sarà quella dell’Europa, perché da cambiare a Bruxelles c’è 101,9 102,5 99,7 102,3 112,5 115,3 116,4 122,2 127,9 132,2 133,8 132,7 che vengono fatte fuori e spesso i due testi non coincidono». Renzi nel suo stile, gli risponde a muso duro: «In Europa ce la stiamo giocando, non l’abbiamo vinta né persa, ma stiamo facendo dei gol. È cambiato il clima per l’Italia e in Europa non vado a dire “per favore ascoltateci”, non vado con il cappello in mano». Insomma, taglia corto intervistato a Ballarò, «non vado a Bruxelles a farmi spiegare cosa fare e l’ho detto a Barroso e Juncker». E per essere più chiaro, sgancia una botta via twitter: «Per l’Ita- 2006 «A Renzi dico che non sono il capo di una banda di burocrati: sono il presidente della Commissione Ue, istituzione che merita rispetto, non meno legittimata dei governi». Se il neo presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker, rispetto al più ostico Barroso, dovrebbe essere l’interlocutore privilegiato del premier nella sfida a cambiare verso all’Europa, queste sue parole pronunciate a Bruxelles non danno certo l’idea di un cammino in discesa. Sarà che Juncker ha fatto la voce grossa rispondendo ad un quesito del capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber sulle taglianti definizioni di Renzi a margine dell’ultimo Consiglio europeo. Ma non ci è andato leggero e questo nuovo scontro non è un buon viatico per una campagna controcorrente che si sapeva sarebbe stata tutta in salita. Al punto che Juncker fa anche pesare la prima benedizione alla nostra legge di stabilità, facendo notare aspro che «se la Commissione avesse dato ascolto ai burocrati, il giudizio sul bilancio italiano sarebbe stato molto diverso». Con una postilla al vetriolo, «i Consigli europei servono per risolvere i problemi, non per crearli. Personalmente prendo sempre appunti durante le riunioni, poi sento le dichiarazioni mente, perché troppo presto. Resta infine una differenza sul calcolo della correzione strutturale del deficit per il 2015. Mettendo sul tavolo il suo tesoretto, l’Italia ha promesso lo 0,3%. La Commissione la fa diventare 0,1. Pare sia questione di valutazioni contabili. Bruxelles ci ha fatto lo sconto per il 2014 («recessione»), non è detto che si ripeta. Più facile sarebbe se l’economia andasse meglio. Vero che Bruxelles taglia le stime tedesche, bacchetta il debito francese e fa infuriare Hollande, promuove Grecia e Irlanda, ma anche che sono in quattro col Pil in rosso. Per il 2015 si intravede una ripresina da 0,6 punti di Pil, alimentata dalla domanda esterna. Il problema è la fiducia latitante con la pressione fiscale che aumenta, spinta dalle tasse su imprese e rendite, nonostante il taglio del cuneo. L’occupazione soffre: un dramma che continua, a meno che le riforme non abbiamo un effetto rapido e superiore alle aspettative. LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Retroscena FABIO MARTINI ROMA L’ uomo è fatto così e non cambia neppure sotto le bordate concentriche di Bruxelles e di Bankitalia, della Cgil e dell’Istat. Per misurare il termometro del consenso popolare - l’unico che gli interessa ieri mattina, appena terminata la cerimonia del 4 novembre all’Altare della Patria, Matteo Renzi si è tuffato tra i passanti di via del Corso, in uno di quei bagni nella folla indistinta che sono i più insidiosi e veritieri, perché non sai mai chi ti trovi davanti. Pochi minuti ma eloquenti: «Matteo non mollare», «Matteo lo fai un selfie con me?», «Matteo mica cambierai gli esami di maturità?». E lui con risposte mai contropelo: «L’esame resta invariato...», «tranquilli non molliamo». Non c’è dubbio: il termometro della gente qualunque è ancora “caldo”, la popolarità palpabile, anche se ovviamente Renzi non sottovaluta le contestazioni organizzate (la differenza non è da poco) che oramai accompagnano tutti i suoi appuntamenti esterni, a cominciare da quelli dentro le fabbriche, che lui stesso ha voluto e che sono tutti confermati. Con una novità, che nei prossimi giorni diventerà palpabile:Cgil, Cisl e Uil - i tre sindacati confederali, in conflitto da anni - si stanno riavvicinando, oggi si svolgeranno manifestazioni unitarie dei pensionati e sabato pomeriggio nella grande piazza del Popolo a Roma, in occasione della manifestazione del Pubblico impiego, uno dopo l’altro parleranno i leader di Uil, Cisl e Cgil. Certo, i tre sindacati si sono riavvicinati forzosamente: Renzi non intende privilegiarne uno a dispetto dell’altro ed è penalizzante la norma che riduce i il caso PAOLO BARONI ROMA I l Tfr un busta paga può certo far comodo, soprattutto ai redditi più bassi, ma è anche vero che rischia di creare un grosso buco nelle pensioni future, come ha denunciato lunedì Bankitalia. Quanto grosso? Proviamo a mettere assieme due conti. Ipotizzando un salario netto di 1.650 euro (30 mila euro lordi/anno ) scegliendo di dirottare il Tfr in busta paga, secondo i calcoli dell’economista Stefano Patriarca pubblicati su lavoce.info, in 4 anni si incassano 9.232 euro, in pratica 164 euro in più al mese per 14 mensilità. Di contro, però, con 35 anni di anzianità il nostro lavoratore tipo, non iscritto alla previdenza complementare, a fine carriera oltre a maturare una pensione pari a 1.511 euro mensili dovrebbe rinunciare a circa 15 mila euro di liquidazione incassando 90.247 euro anziché i 105.227. Nel caso di un lavoratore iscritto alla previdenza complementare l’impatto dell’operazione-Tfr, anziché sulla liquidazione sarebbe sull’assegno integrativo. Ed Primo Piano .3 . Taccuino Ma Renzi non si preoccupa: la Commissione è un alleato MARCELLO SORGI Il voto anticipato è preferibile a un nuovo giro A passeggio nel centro di Roma: “Non mollare” di vite rigorista Resta la grana-sindacato: Cgil Cisl e Uil si riavvicinano L’exoperaioThyssen Boccuzzi:nonvoto lafiduciaadAlfano 1 «E’ una scelta che faccio più con il cuore che con la testa: io domani (oggi, ndr.) non parteciperò al voto sul ministro Alfano». Quando oggi arriverà in Aula alla Camera la mozione di sfiducia di Sel, Lega e M5S al ministro Alfano per le cariche della settimana scorsa della polizia contro gli operai di Terni, il deputato Pd Antonio Boccuzzi, ex operaio della Thyssen a Torino scampato al rogo del 2007, non voterà la fiducia al ministro. «A meno che non porterà elementi nuovi»: non è, dice il deputato, «un giudizio sul governo», ma un atto di solidarietà «verso i colleghi manganellati: se facessi ancora l’operaio, sarei stato in prima linea con loro». [F. SCH.] ANGELO CARCONI/ANSA Matteo Renzi ieri ha fatto una lunga passeggiata tra i passanti. Che lo hanno incoraggiato trasferimenti dello Stato a favore dei Patronati. Ma la ritrovata (per quanto tempo?) unità tra Cgil, Cisl e Uil non sembra preoccupare Matteo Renzi che nel corso della settimana proseguirà il suo tour nelle fabbriche e nei cantieri, concentrato nella sua mission comunicativa: il premier dialoga con la “base” e by-passa i vertici. E anche per questo motivo Matteo Renzi non ha perso la pazienza quando ha letto l’agenzia di stampa con la dichiarazione fiammeggiante del presidente della Commissione 1.765 euro Il vantaggio del Tfr in busta dopo cinque anni per un lavoratore con uno stipendio lordo di 18 mila euro europea indirizzata proprio contro il premier italiano. Un Renzi imperturbabile, dietro e fuori le quinte. E non soltanto perché coltivare un nemico al giorno oramai è diventato una sorta di mantra per il presidente del Consiglio, che quotidianamente indica al pubblico ludibrio un nuovo capro espiatorio. Ma la principale ragione per la quale Renzi non si è irritato davanti a parole così dure è un’altra: il premier in privato ripete spesso che l’Italia è stata determinante nella nomina di Juncker e che lui non lo dimen- ticherà. E dunque ieri Renzi continuava a considerare il presidente della Commissione «un alleato», l’artefice (assieme all’Italia e alla Francia) di quel piano da 300 miliardi di investimenti sul quale punta il premier italiano. Ecco perché - nelle esternazioni serali, in tv e ai gruppi - Matteo Renzi anziché replicare duramente a Juncker, ha preferito punzecchiarlo. A Palazzo Chigi hanno visto nella vibrante esternazione del presidente della Commissione una intenzione non soltanto ostile. Non soltanto perché nel- in 10 anni si otterrebbero invece 8.663 euro in più di stipendio a fronte di 12.859 euro che verrebbe accumulati in azienda e 14.063 capitalizzati nel fondo Il vantaggio del Tfr in busta Il vantaggio per lo stesso pensione. Con un reddopo 40 anni lavoratore dopo dieci anni: dito di 25 mila euro, si per un lavoratore i fondi accumulati infatti otterrebbero invece con uno stipendio lordo sfiorano 6.015 euro cash, a fronte di 25 mila euro 13 mila euro rispettivamente di 7.602 e 8.467 euro dopo 5 anni di versamenti in azienda o nel fondo pensioni. Che diventano 12.033 di stipendio in più dopo 10 anni, a fronte di 17.692 euro accumulati in azienda e ben 19.532 euro prodotti grazie al fondo pensione. Se oltre al Tfr si calcolasse anche la contribuzione del datore di lavoro e quella del lavoratore, più aumentano gli anni di contribuzione e ovviamente più la forbice si allarga. Il «top» si tocca con 40 anni di Mefop, la società che ci occupa euro che cresce di un 1% medio versamenti: il Tfr in busta padello sviluppo dei fondi pensio- annuo, una inflazione media ga (con 25 mila euro di reddito) ne, ha buon gioco a sostenere annua del 2% ed un rendimento varrebbe 57.881 euro (103 euro che la previdenza complemen- lordo del fondo pensione e del netti in più al mese) a fronte tare per un lavoratore è co- Tfr del 3% annuo: la scelta del dei 167.948 che si otterrebbero munque sempre il miglior inve- Tfr in busta paga assicura lasciando il Tfr in azienda ed i stimento. Quello che sorpren- 61,88 euro al mese per 14 men- 271.678 della previdenza intede, forse, è che stiamo parlando silità, che in 5 anni diventano grativa. Che in base alle attuadi una società controllata dal 4.331. Tenere in azienda questo li regole corrispondono ad una ministero dell’Economia. E si Tfr per 5 anni prima di andare rendita annua di 16.840 euro badi bene: la convenienza, so- in pensione genera invece 5.532 oppure in 135.800 euro di castengono al Mefop, resta anche euro netti di capitale, mentre pitale più una rendita annua a fronte dell’aumento al 20% investirlo in un fondo pensione di 8.419 euro. Allora, conviene il Tfr in budelle tasse sui fondi pensione. ne frutta 6.096. Se la misura di In questo caso i calcoli pren- anticipo del Tfr non fosse a ter- sta paga? Secondo la società dono in considerazione uno sti- mine, come chiede esplicita- del Tesoro assolutamente no. pendio lordo iniziale di 18mila mente la stessa Banca d’Italia, @paoloxbaroni 4.196 110.000 euro euro Ecco perché il Tfr in busta costa caro al lavoratore I calcoli di una società del Tesoro: meglio accantonare anche in questo caso la perdita è evidente. Un lavoratore che non prende il Tfr in busta paga e dirotta sul fondo integrativo Tfr, contributi dell’azienda e suoi contributi, dopo 35 anni ottiene un assegno mensile pari a 752 euro (346 con 20 anni di contributi). Chi prende il Tfr in busta paga per 4 anni rinuncia a circa 100 euro al mese di pensione integrativa: percepirà infatti un assegno di 651 euro al mese anziché di 752 (da sommare sempre alla pensione principale da 1511 euro/mese). Non sorprende dunque se il la nomina di Juncker, l’Italia è stata determinate. C’è un altro ragionamento che ieri sera faceva Renzi: nella “bacchettata” di Juncker c’è l’orgogliosa rivendicazione del proprio ruolo, ma anche la sottolineatura della caratura politica (e anti-burocratica) della nuova Commissione europea, una caratura più marcata di quella uscente, guidata da Barroso. E dunque, ecco il paradosso apprezzato da Renzi: proprio nella sua reazione orgogliosa, Juncker ha affermato per la sua Commissione un ruolo politico più marcato. I l duro attacco di Juncker contro Renzi arriva undici giorni dopo le sue dichiarazioni sull’Europa dei burocrati. Il nuovo presidente della Commissione europea, che in un primo momento aveva lasciato correre, dev’essere stato sollecitato in questo senso dai suoi partners. Juncker infatti sa bene - è stato lui stesso a ricordarlo ieri - che il premier italiano anche in Europa si muove con un doppio registro, attento e dialogante nel chiuso delle stanze dei vertici, spavaldo e battagliero fuori, ad uso dell’opinione pubblica interna. Non a caso ieri a “Ballarò”, replicando a Juncker, Renzi non si è spostato di un centimetro. Reagendo pure alle più preoccupanti dichiarazioni del vicepresidente della Commissione Katainen, il vero guardiano dei conti dell’Unione, tornato a minacciare una procedura di infrazione per l’Italia se, com’è possibile, le cifre reali del bilancio dovessero discostarsi dalle previsioni della legge di stabilità. Ora, siccome la legge di stabilità è stata alla fine approvata con riserva (e con una notevole concessione politica, altro che burocrazia, ricorda Juncker) dalla Ue, dopo una significativa correzione del deficit e con ,la conseguenza di una sensibile riduzione del taglio delle tasse, le valutazioni della nuova Commissione, il cui percorso è appena cominciato, fanno temere che le difficoltà dell’Italia, che il governo tendeva ad attribuire a un atteggiamento personale dell’ex-presidente Barroso, siano, come dire, più strutturali, e in sostanza il nostro Paese rimanga una specie di osservato speciale, in convalescenza ma non stabilmente avviato alla guarigione. Viene da chiedersi perché in un quadro del genere, attraversato da tensioni reali e non da semplici aggiustamenti politici, Renzi insista a prendere di petto quella che continua a considerare la burocrazia europea. Non è facile darsi una risposta. Probabilmente, Renzi, in cuor suo, condivide una parte dei timori della Commissione sulla possibilità che anche il 2015, settimo dopo sei anni di crisi, possa non essere l’anno della ripresa. E, piuttosto che rassegnarsi a un altro giro di vite di rigore, accarezzi sempre di più la via di uscita di un passaggio elettorale anticipato che riazzeri la partita. Jena Magari Paghi mille euro, ti tocca cenare con Renzi e magari ti senti pure male [email protected] 123456278 A B5C21D32 EF LA STAMPA LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .5 . U PARTITI I DEMOCRATICI CAMBIANO Intervista DAVID ALLEGRANTI ROMA “Il nuovo Pd come il New Labour La prima lotta fu con i sindacati” Peter Mandelson, spin doctor di Blair: “I vecchi interessi danneggiano i lavoratori” eter Mandelson, già storico braccio destro di Tony Blair, sarà a Roma questo venerdì per una conferenza. Proprio nei giorni di massimo scontro fra governo e sindacati (e non solo), parla con La Stampa di Matteo Renzi e Pd. P Lord Mandelson, Renzi litiga con i sindacati come Tony Blair fece in Gran Bretagna. Lei in questo vede qualche analogia? «Senza dubbio, la cosa più difficile che abbiamo dovuto fare è stato cambiare il nostro atteggiamento con i sindacati e Blair puntualizzò subito che questa relazione non sarebbe stata “business as usual”. I sindacati erano abituati a fare la parte del leone nella costruzione delle politiche pubbliche del Labour, nell’elezione della nostra leadership e nella selezione dei parlamentari. E quando il Labour era al governo, i leader dei sindacati si comportavano come se condividessero il potere con i ministri». Il New Labour al governo che cosa fece? «Creammo una maggiore equità sul posto di lavoro, attraverso la legittima protezione e dei diritti dei lavoratori e dei sindacati, ma il loro potere non è mai tornato. È impossibile fare le necessarie riforme economiche e creare nuovi posti di lavoro se gli interessi acquisiti riescono a ritardare il cambiamento. Se Blair non avesse seguito un approccio rigoroso, non avremmo migliorato le performance dell’economia, aumentato l’occupazione a livelli record e offerto migliori servizi pubblici. Era un fatto di moderna, caparbia, socialdemocrazia». Renzivuolecostruireunnuovo Pd più simile ai Democratici americani. È la risposta giusta alla crisi di legittimità della politica? I partiti hanno bisogno di reinventarsi facendo campagna elettorale tutto l’anno, di aprirsi a nuove idee e ai mezzi di comunicazione Il «principe delle tenebre» Nel 1994 Tony Blair diviene segretario del partito Laburista inglese, dando una svolta al processo di trasformazione del partito, approdando ad una ideologia che fa riferimento alla socialdemocrazia liberale centrista ed adottando così come linea politica la cosiddetta terza via. Il partito vinse le elezioni nel ’97 con 179 seggi in più del partito conservatore e del partito liberal-democratico messi insieme. Mandelson è considerato il principale architetto del New Labour. Nella sua veste di consigliere di Blair è stato criticato come uno dei suoi più spregiudicati spin doctor ed è stato soprannominato «il principe delle tenebre». Chi nel partito si oppose al New Labour aveva scarse alternative di programma e un appeal limitato tra l’elettorato Matteo Renzi con Tony Blair Nella foto a destra, l’ex primo ministro inglese nel 1997 ai tempi della prima elezione a Downing Street. In alto Peter Mandelson Peter Mandelson Artefice con Tony Blair del New Labour CHRIS HELGREN/REUTERS «Internet, i social media e la copertura delle notizie ventiquattrore su ventiquattro hanno trasformato la politica: i partiti politici vecchio stile devono rimettersi in pari o rischiano l’estinzione. In Gran Bretagna, il Labour era diventato un’organizzazione per piccoli gruppi di attivisti, che decidevano le politiche pubbliche dietro porte chiuse, al riparo dalle persone e dalle comunità che avrebbero dovuto rappresentare. I partiti politici hanno bisogno di reinventarsi per questa nuova era, facendo campagna elettorale tutto l’anno e non soltanto in tempo di elezioni, aprirsi alle nuove idee e ai mezzi di comunicazione e di rafforzamento delle comunità locali. Io non chiamo tutto questo “americano”, lo chiamo ventunesimo secolo». Il Nuovo Pd somiglia al New Labour? «Il New Labour ebbe successo al governo, e fu rieletto tre volte con grandi maggioranze, perché avevamo riformato il partito, introducendo nuove idee, nuove politiche pubbliche e nuovi metodi di governo prima di essere eletti. Coloro i quali nel partito si opposero al New Labour non avevano una valida alternativa di programma e avevano un appeal limitato tra l’elettorato. Nel New Labour, l’elettorato sapeva che cosa stava scegliendo, perché noi eravamo eletti come New Labour e governavamo come New Labour. Quando, intorno al 2010, le nostre politiche sono diventate meno chiare e ci è sembrato di perdere la nostra strada e le nostre punte di dia- mante, gli elettori hanno cambiato schieramento». È la chiave anche per il Pd? «Sì. L’elettorato vuole dal Pd una leadership chiara, politiche forti e un governo unito. Gli elettori vogliono un nuovo inizio dopo anni di politici screditati e politiche fallimentari. Sanno che l’Italia deve cambiare per avere successo e per offrire una vita migliore alla massa di persone. Se il Pd non offre una leadership forte e una chiara, credibile rottura con il passato – per quanto questo possa essere difficile nel breve periodo – molti elettori si rivolgeranno ad altri politici con meno principi o più populisti». Pare non esserci alternativa a Renzi in Italia. È un rischio per la qualità della democrazia? «Come Renzi sta reinventando Mille commensali per le cene con Renzi E il Pd incassa un milione e mezzo di euro Tra gli ospiti anche i Gavio, la Nestlè e manager di gruppi di assicurazioni CARLO BERTINI ROMA «Un mese fa non mi sarei mai aspettato un tale interessamento», gongola Francesco Bonifazi, che del Pd renziano è il tesoriere. Nonché il deus ex machina, aiutato dalla giovane Alessia Rotta, delle cene di finanziamento che giovedì e venerdì a Milano e Roma vedranno il premier parlare di fronte ad oltre mille imprenditori e professionisti, ognuno dei quali dovrà sborsare almeno mille euro per entrare. Gongola Bonifazi, perché «abbiamo già dovuto chiudere i cancelli, come si dice», visto che ormai le due sale, lo spazio The Mall di Milano e il Salone delle Fontane di Roma all’Eur, sono in overbooking. Tutto esaurito. «Queste cene segnano l’inizio di una campagna di reperimento di risorse totalmente trasparente e innovativa - spiega Bonifazi - una piattaforma di crownfunding per il sostegno di iniziative. Che non ci farà abbandonare le tradizionali feste di partito da cui trarre più benefici». E che poggerà anche sul lancio di una nuova Fonda- zione, EYU - acronimo delle testate Europa, YouDem e Unità che accorpa il brand di comunicazione del Pd. Che chiuderà il 2014 in pareggio, ripianando le perdite del 2013, fa notare senza polemiche Bonifazi. E i nomi che già circolano di chi siederà ai tavoli sono anche di peso: dai fratelli Gavio, ai manager della Nestlè; a Milano si berrà brut Ferrari e vini della Allegrini, a Roma Santa Margherita, Bertani e acqua Norda. Ci sarà la Rokivo, che ha sviluppato in Italia applicazioni per i Google Glass. Insomma, tanti imprenditori di marchi di agroalimentare, digital, casa, automobilismo e assicurazioni, disposti a donare fondi al partito di governo. 1000 euro L’offerta minima per mettersi a tavola alle cene di Milano e Roma Il che apre inevitabilmente la discussione sulle lobby, su cui già ci sono leggi ad hoc in Parlamento e che sarà oggetto di un’apposita proposta del Pd proprio a firma Bonifazi. «Una Francesco Bonifazi, tesoriere Pd legge che consenta di interloquire con il mondo dell’economia e della finanza senza nessuna ambiguità». Ma come era prevedibile questa iniziativa all’americana scalda le turbolente acque del Pd. Tre settimane fa venne convocata nella sala Berlinguer un’assemblea il centrosinistra, sarebbe salutare una rigenerazione del centrodestra. Con la crisi finanziaria abbiamo visto in tutta Europa che gli elettori hanno spostato il voto dai partiti classici a quelli più marginali». Lord Mandelson, come si possono finanziare oggi i partiti? «Se l’elettorato avesse molto più rispetto per i suoi politici e credesse che i partiti fossero liberi dalla corruzione, potrebbe essere preparato a vedere più fondi statali come un’alternativa per questi partiti che dipendono dalle risorse private della finanza. La chiave è che i partiti politici non dovrebbero essere “di proprietà” degli uomini ricchi per servire il loro interesse piuttosto che l’interesse pubblico. E la raccolta fondi dovrebbe essere trasparente». dei parlamentari Pd per coinvolgere tutti nello sforzo, ritenuto allora impervio, di procurare ospiti. E scoppiò una polemica, «discussione aspra», per come la raccontano gli stessi renziani. Con quelli della sinistra sulle barricate, «in che mani ci mettete?» protestarono acidi. E non deve stupire se fino a ieri su 400 eletti Democratici solo un centinaio si siano rimboccati le maniche: un po’ per scarsa dimestichezza con la novità del fundraising, ma non solo. Pare che i bersaniani non abbiano mosso un dito, lo stesso ex segretario non sarà presente alle cene con il leader Pd, neanche Enrico Letta ci sarà ovviamente. Ma a dispetto dello scetticismo di molti peones del Pd, Renzi si mostra orgoglioso di poter confermare ai gruppi parlamentari il primo successo: un milione e mezzo di euro in arrivo in tempi di magra per le casse dei partiti. 6 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 U RIFORME STRADA IN SALITA Italicum, adesso Berlusconi frena Non vuole lasciare la pistola carica per le elezioni al premier. Boschi: “Chiediamo a Fi un’accelerazione” AMEDEO LA MATTINA ROMA Siamo alla guerra di posizione: Renzi accelera, Berlusconi frena. La riforma della legge elettorale sta creando tensione tra i due protagonisti del Patto del Nazareno. Il premier vorrebbe un incontro a breve con il Cavaliere, anche in settimana, ma il leader di Fi prende tempo. Dovrebbe finalmente dire sì o no al premio di maggioranza alla lista che vince e non alla coalizione. Non solo: Berlusconi dovrebbe dire se è disponibile a eliminare la norma dell’Italicum che prevede l’introduzione di questo premio di maggioranza solo per la Camera. Renzi, senza attendere la riforma costituzionale, vorrebbe estendere il premio anche al Sena- to. Così la sua pistola sarebbe pronta e caricata per le elezioni anticipate. Non c’è però un solo esponente di Fi favorevole a questa svolta che darebbe la vittoria certa al Pd, decretando la mor- Intanto i democratici con la proposta del Mattarellum provano a strizzare l’occhio al M5S ta del centrodestra. Verdini invece vorrebbe venire incontro al premier, con il quale i rapporti si sono raffreddati dopo il rinvio a giudizio di Denis per la vicenda della cosiddetta P3. Si sarebbero raffreddati solo dal punto di vista formale per evitare di mettere in imbarazzo Palazzo Chigi. Verdini, quando questo incontro si farà, potrebbe non essere presente. Il paradosso è che lo stesso Berlusconi è disposto a cedere a Renzi. Allora è chiaro che gli uomini e le donne che gli stanno intorno gli consigliano di rinviare il più possibile il vertice. Il Cavaliere sembra dare loro retta con l’obiettivo di posticipare il più possibile la nuova legge elettorale, evitando che i premier abbia in mano la pistola carica delle elezioni anticipate nel 2015. Capitalizzare il consenso di cui gode in Italia potrebbe essere l’obiettivo del premier. Ne sono convinti in molti, lo teme pure Berlusconi che non è pronto alle urne: vuole chiudere tutte le finestre elettorali almeno del 2015, lanciando la palla fino febbraio. Cosa che Renzi cerca di evitare, anche per scongiurare che la riforma elettorale si intrecci con l’elezione del nuovo capo dello Stato. Renzi minaccia di cambiare interlocutore, di rivolgersi ai 5Stelle che gradirebbero il Mattarellum (Fi, come terzo partito, non vincerebbero in nessun collegio). Il ministro Boschi chiede a Fi «un’accelerazione» e poi precisa che l’interlocutore del governo non è Verdini, ma Fi. Un modo per dire che è meglio evitare la presenza di Denis al prossimo incontro. Renato Brunetta si chiede perché Renzi ha tenuto ferma la legge elettorale per otto mesi mentre ora ha fretta. «Renzi vuole il premio di maggioranza alla lista vincente e il bipartitismo? Bene, allora accetti il presidenzialismo. Noi siamo pronti, lui no». DOPO L’ALT DI FORZA ITALIA ALLA SANDULLI Domani si rivota per la Consulta Ma ancora nessun accordo La data c’è. Domani il Parlamento si riunirà ancora in seduta comune per tentare di eleggere i due giudici della Consulta che mancano all’appello. Sarà il ventunesimo tentativo. Il nome di Silvana Sciarra, fatto dal Pd, per ora regge. Palla a Forza Italia che, dopo il ritiro della “sua” Maria Alessandra Sandulli, deve trovare il nome che manca per sbloccare lo stallo. Il M5S ha boccia- 1 to il nome circolato ieri di Marzia Ferraioli, definendola un «soldato». Tra Cinquestelle e azzurri si rischia ora un braccio di ferro. Renzi è sicuro: «Giovedì proviamo a chiudere lo stallo sulla Consulta, due donne alla Consulta, la nostra è Sciarra, e un designato di M5S al Csm. È positivo che M5S stia dentro la dinamica e spero che in queste ore decida anche Fi». [MAE.] il caso PAOLO BARONI ROMA on c’è che dire, la squadra di Matteo Renzi è davvero «low cost». A nove mesi dall’insediamento finalmente palazzo Chigi ha reso noti i compensi relativi a tutti gli incarichi presso gli uffici «di diretta collaborazione»: presidenza del Consiglio, sottosegretari e ministri senza portafoglio. Trasparenza sì, ma a scoppio ritardato. Rispetto al governo precedente, quello guidato da Enrico Letta, la squadra di Renzi costa all’incirca 2 milioni di euro in meno: 4,25 milioni contro 6,29. Certo, è poca cosa rispetto ad un bilancio 2014 che compresi i fondi della Protezione civile vale più di 3 miliardi, ma tant’è. Non solo il premier ha applicato in maniera molto rigida il tetto dei 240mila euro di compenso massimo, ma soprattutto ha asciugato notevolmente gli staff. Con Renzi a Palazzo Chigi lavorano in tutto 41 persone (ben 9 gratis) contro i 44 di Letta. Costo totale degli incarichi assegnati dalla Presidenza 2,68 milioni contro i 3,2 del governo precedente. I tagli veri hanno riguardato soprattutto i ministri senza portafoglio, scesi da 9 a 8, per un totale di 23 collaboratori contro 59. I costi si muovono di conseguenza, quasi dimezzati: 1 milione e 576mila euro anziché i 3,09. N I più pagati Tolto il segretario generale di Palazzo Chigi, Mauro Bonaretti, che guadagna 189.998 euro (30 mila in più di quando era capo di gabinetto di Delrio ministro), i più pagati tra i collaboratori diretti del premier sono il portavoce Filippo Sensi (169.555 euro lordi annui) che in questo modo guadagna all’incirca 45 mila euro più dello stesso Renzi (e 10mila euro in più del portavoce del ministro dell’Economia Padoan, Roberto Basso). Quindi il consigliere 189.998 240 mila Mauro Bonaretti Franco Gabrielli Segretario di Palazzo Chigi Capo della Protezione civile 189.153 197.936 Nicoletta Bombardiere Vice consigliere diplomatico ANGELO CARCONI/ANSA La squadra di governo costa 4,25 milioni, in un bilancio di oltre tre miliardi Armando Varricchio Consigliere diplomatico Dirigenti, consulenti e staff dei ministri Ecco quanto costa il governo Ridotto il budget, ma molti collaboratori non sono lontani dal tetto di 240 mila euro diplomatico, l’ambasciatore Armando Varricchio (197.936 euro) ed il suo vice, Nicoletta Bombardiere (189.153). L’intera struttura portavoce-ufficio stampa, 4 persone in tutto compreso Sensi, costa 335.747 euro, contro i 629 mila (per 7 persone) dell’era-Letta, col portavoce Gianmarco Trevisi che però guadagnava «solamente» 139.585 euro. Alle loro spalle si piazza il consigliere militare, l’ammiraglio Carlo Magrassi, con 148.740 euro erogati dalla Difesa mentre resta da definire la quota a carico di palazzo Chigi. Nel governo Renzi l’«Ufficio» più «costoso» è quello del sottosegretario Graziano Delrio: 8 persone, compreso un collaboratore gratis, per un totale di 589.806 euro, contro i 661.382 (per 10 persone) di quand’era ministro. Luca Lotti (Editoria) con due collaborato- ri «costa» 145mila euro, anche Sandro Gozi (Affari europei) ne ha due, ma solo uno per ora ha fissato il compenso (75.478 euro). Un collaboratore solo per Marco Minniti, delega ai Servizi: si tratta dell’ex dirigente Cgil Achille Passoni in cui compenso di capo della segreteria tecnica ammonta a 120.150 euro. Tra i ministri senza portafoglio i costi più alti sono quelli di Maria Carmela Lanzetta (Affari regionali): 7 collaboratori, ma solo di 5 si conosce il trattamento economico, per un totale di 638.581 euro, col capo di gabinetto Luigi Fiorentino che arriva a 198.862 euro ed il capo del legislativo, il prefetto Emanuela Garroni, a 172.605 euro. Molto distanziata il ministro Marianna Madia, 5 collaboratori, totale 344.505 euro, compresi i 125mila del ca- po del legislativo Bernardo Mattarella. Chi collabora gratis I consiglieri economici Yoram Gutgeld, Marco Fortis, Giampiero Gallo, Roberto Perrotti e Alessandro Santoro, il consigliere giuridico Maurizio Dal Conte, quello per le pari opportunità Giovanna Martelli, il consigliere per l’innovazione Paolo Barberis ed il «Digital champion» Riccardo Luna collaborano col premier «a titolo gratuito». Il più pagato Tra i dirigenti il più pagato in assoluto è sempre il capo della Protezione civile Franco Gabrielli: due anni fa guadagnava 364 mila euro, oggi invece è esattamente allineato al tetto dei 240 mila euro. Non un centesimo di meno. @paoloxbaroni IL RACCONTO NEL LIBRO DI VESPA Pascale: sono sempre a fianco di Berlusconi. Noemi? C’ero anch’io «In privato lo chiamo Amore o B., a lui B. non piace, quindi da un po’ lo chiamo solo Amore. In pubblico, presidente. Sono sempre al suo fianco, lo inseguo, lo assedio, lo controllo, non lo lascio mai. Adesso stiamo cercando una casa a Roma. Vorrei per noi una casa normale, luminosa, moderna e soprattutto separata dall’ufficio». Lo afferma Francesca Pascale, compagna di Silvio Berlusconi in un 1 passaggio contenuto nel libro di Bruno Vespa. Pascale racconta gli inizi, l’aggancio e i primi tempi col Cavaliere: «Furono anni molto difficili. Partecipai anch’io a qualcuna delle famose cene eleganti, che in effetti tali erano. Ho conosciuto quasi tutte le donne che assediavano il presidente e sono stata gelosissima di tutte. Noemi Letizia? È vero che siamo amiche. Alla festa dei suoi 18 anni c’ero anch’io». LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .7 . U IL CARROCCIO L’ULTIMA SVOLTA MATTIA FELTRI ROMA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA I l programma - detto in sintesi come succede nelle interviste - è di quattro punti, 1) no alle moschee 2) no all’immigrazione 3) drastico taglio delle tasse 4) no a questa Europa di sinistra. Che l’idea non sia sciocca lo dimostrano le reazioni arrivate ieri da Forza Italia, si direbbe preregistrate e certamente collettive, prime voci Mariastella Gelmini («Berlusconi è un leader da cui non si prescinde»), Paolo Romani («senza Berlusconi il centrodestra diventa il sindacato giallo del governo»), Sandra Savino («senza Berlusconi, Salvini non esisterebbe»), Deborah Bergamini («in Italia senza Berlusconi non esisterebbe il centrodestra»). Quello che sfugge a tutti, ed evidentemente alla Bergamini, è che il Dibattito Hannodetto Il ruolo di Fi SenzaBerlusconi ilcentrodestradiventa ilsindacatogiallo delgoverno «In Italia senza Silvio non esisterebbe il centrodestra» L’EQUIVOCO segretario della Lega è disinteressato a un centrodestra e tanto più se c’è dentro Berlusconi, che definisce un signore impegnato a rimettere in piedi Forza Italia, roba di vent’anni fa, e intorno «il mondo è cambiato». Il professor Alessandro Campi, uno che quell’area l’ha frequentata (è docente di Storia delle dottrine politiche a Perugia e tentò l’impresa disperata di costruire una destra europea, come si usa dire, insieme con Gianfranco Fini), riconosce che la mossa di Salvini è quella di un capo impegnato a cambiare fronte, spostato dalla Roma ladrona alla Bruxelles della finanza: «E soprattutto sta abbandonando Forza Italia, e dunque la rivoluzione liberale», di cui la Lega non è stata paladina ma fiancheggiatrice, «per fare un’operazione sul quel che resta della vecchia nemica, Alleanza nazio- FRANCESCA SCHIANCHI ROMA «Vi è il rischio che, sotto la spinta esterna dell’estremismo e quella interna dell’antagonismo, e sull’onda di contrapposizioni ideologiche così datate e insostenibili, prendano corpo nelle nostre società rotture e violenze di intensità forse mai viste prima». A lanciare l’allarme, ieri, nella giornata della Festa delle forze armate, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Il quadro internazionale mostra tensioni e instabilità crescenti», ricorda, «si vanno affermando nuove e più aggressive forme di estremismo e di fanatismo che rischiano di investire i territori degli “Stati falliti” e insediarsi a ridosso dei confini dell’Europa e dell’Italia in particolare, infiltrandone progressivamente le società anche grazie alla loro perversa forza attrattiva». ADDIO ROMA LADRONA Il focus ora si sposta sulla lotta alla Bruxelles della finanza e delle banche FABIO CAMPANA/ANSA Paolo Romani BERGAMINI Ma il problema è che il leader padano non punta verso Forza Italia occidentale: Fini fra l’altro ha scritto una biografia del Mullah Omar di aperta simpatia (sebbene consideri l’islam una «religione cupa»). Insomma, un po’ di confusione c’è - Buttafuoco si dice sicuro, sorridendo, che il caso di Salvini è il classico di chi «predica male e razzola bene» -, un po’ di indecisione pure, e un po’ di vaghezza cronica, che è la malattia incurabile del centrodestra italiano. C’è tutto questo e tuttavia, come si è visto, c’è anche lo spazio. Non si considera soltanto l’inedia berlusconiana e, spesso, degli ex An, La figura del Capo Berlusconi è un leader da cui non si prescinde Mariastella Gelmini Il modello teorico Salvini farà una destra lepenista destinata a essere antagonista ma mai di governo Alessandro Campi Matteo Salvini con Roberto Calderoli ieri ad una manifestazione di raccolta firme della Lega Salvini scalda i motori Via alla sfida di una nuova destra Non più il dialogo con Berlusconi ma con postfascisti e la vecchia area di Alleanza nazionale in libera uscita Buttafuoco: predica male, ma razzola bene. Ce la farà? nale, di modo che nasca un soggetto di destra radicale». Tatticamente una soluzione quasi obbligata, viste le inapprezzabili differenze fra Berlusconi e Matteo Renzi. Si apre un varco a destra ma purtroppo Giorgia Meloni, segretario di Fratelli d’Italia, lo sta valutando e ieri non era ancora giunta a una conclusione: per ora non si pronuncia. Eppure Salvini l’aveva tirata in ballo come componente gradita, se ci stesse, del nuovo soggetto politico: non un partito, nemmeno una coalizione, che sarà lo vedremo, e però benedetto da Umberto Bossi: «Sarà la Lega dei popoli». Ecco, anche questo è un pun- to vero: l’eterna frontiera della Lega è il Sud, dove prevale un sentimento di diffidenza verso i barbari-razzisti del Nord. Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing, spiega che i sondaggi sono davvero ottimi, danno la Lega al nove per cento, quando il record è del dieci e mezzo in un centrodestra vincente, e non guasto come quello attuale; e però «gli elettori sono ancora tutti a settentrione, dove la Lega tocca punte del trenta per cento, mentre non abbiamo segnali di incremento al Sud». Nel frattempo, però, Salvini cerca di stabilire almeno un contatto ideale e geografico, per esempio con Pietrangelo Buttafuoco, catanese, uomo so- lidamente di destra e che non si tira indietro: «Salvini ha un’idea così politicamente scorretta da assecondare me nella battaglia contro l’autonomia siciliana di Buttanissima Sicilia (il penultimo e fortunato libro di Buttafuoco, ndr)». Inoltre, aggiunge Pietrangelo, «l’unica opposizione a Renzi, premier illusionista, è la realtà». E uno dei pochi capaci di interpretarla, dice, è proprio Salvini. Il quale, intanto che si propone di radere al suolo le moschee, chiede una mano, oltre che a Buttafuoco, anche a Massimo Fini ed è piuttosto curioso dal momento che i due non sono propriamente iscrivibili nei sostenitori della civiltà L’ESTREMISMO Resta una porta aperta anche per il mondo di Casa Pound ma anche i colpi che sta perdendo Beppe Grillo, soprattutto sul versante antieuropeista lungo il quale Salvini si muove con Marie Le Pen (certo, con battaglie surreali tipo l’idea di sospendere Schengen per resistere all’epidemia di Ebola). Noto conserva qualche dubbio: «La Lega potrebbe prendere voti a Grillo perché il Movimento ha un elettorato molto trasversale, ma il vero problema di Salvini è che un conto è l’apprezzamento riscosso da leader nordista, altro l’apprezzamento riscuotibile da leader di destra. Badate che gli elettori della Lega non necessariamente si sentono di destra, per esempio sono razzisti a loro insaputa, e cioè razzisti 2.0, non più per questioni di razza ma territoriali. Un Salvini che si mettesse coi fascisti di Casa Pound non necessariamente crescerebbe: perderebbe qualcosa da una parte, guadagnerebbe qualcosa dall’altra, e il saldo sarebbe un’incognita». Una buona riflessione e appartiene anche a Campi, persuaso che nella migliore delle ipotesi Salvini costruirà una destra lepenista condannata «a essere una forza antagonista ma mai di governo». E in particolare, conclude un amareggiato Campi, una destra «lontana di molto dalla destra di cui altrove si sono dotati da decenni». Napolitano: “L’antagonismo può produrre violenze” E sui fanatismi: “Non ridurre lo strumento militare” Una minaccia, sottolinea gravemente il presidente, che è «reale, anche militare» e che «le nostre forze armate devono essere pronte a contrastare e prima di tutto a prevenire, insieme all’Unione europea e alla Nato». Ancora, l’analisi del presidente ricorda che «nell’era della globalizzazione la conflittualità è alimentata da ogni estremismo, che rifiuta pregiudizialmente il dialogo e la ragione, ed è alimentata da situazioni di profonda disuguaglianza». E allora, «in primo luogo» occorre «misurarsi con problemi di giustizia ovvero di garanzia del rispetto delle regole e dei principi fondanti della convivenza umana, condivisi in seno alla comunità internazionale. Solo su queste basi - predica il presidente 4 NOVEMBRE «Rischi di rotture nella nostra società di intensità mai vista prima» potranno svilupparsi strategie di stabilizzazione, che approdino ad una affermazione crescente dei principi dello Stato di diritto». Ma, dinanzi alla minaccia «reale» di estremismi e fanatismi, occorre anche che tutti i Paesi membri della Nato siano «seri nel prendere decisioni, che non possono mai avallare visioni ingenue, non realistiche, di perdita di importanza dello strumento militare», bacchetta il presidente, ricordando le «voci critiche» che si sono levate di recente in seno alla Nato «per la tendenza che si sarebbe manifestata in diversi Stati membri a una riduzione della spesa militare», mentre, sottolinea, «l’aggravarsi del quadro delle relazioni internazionali avrebbe dovuto spingere in senso opposto». PALAZZO CHIGI/FLICKR Giorgio Napolitano nella Giornata delle Forze Armate 8 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 U EUTANASIA IL DIBATTITO Il Vaticano su Brittany: non c’è dignità La Pontificia Accademia per la Vita interviene sulla ragazza che ha scelto il suicidio: un gesto da condannare ANDREA TORNIELLI CITTÀ DEL VATICANO Nessun giudizio sulla persona, nessuna indagine nei meandri della coscienza di Brittany Maynard. Ma la riaffermazione che «suicidarsi non è una cosa buona, è una cosa cattiva». È quanto ha dichiarato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il vescovo Ignacio Carrasco de Paula, commentando il gesto estremo che sta facendo discutere gli Stati Uniti e il mondo, il suicidio assistito della giovane donna malata di cancro al cervello. «Non giudichiamo le persone, ma la dignità è un’altra cosa che mettere fine alla propria vita», spiega il prelato. Parole, tiene a ribadire, che «assolutamente non sono una condanna per questa povera donna che ha già sofferto abbastanza». Ma, chiarisce de Paula, «il gesto di Brittany Maynard è in sé da condannare» anche se «quello che è successo nella coscienza noi non lo sappiamo», perché «la coscienza è come un santuario in cui non si può entrare». «Riflettiamo – ha suggerito il presidente dell’organismo consultivo della Santa Sede per le questioni di vita e bioetica – sul fatto che se un giorno si portasse a termine il progetto per cui tutti i malati si tolgono la vita, questi sarebbero abbandonati completamente: il pericolo è incombente perché la società non vuole pagare i costi della malattia e questa rischia di divenire la soluzione». Brittany «lo ha fatto pensando di morire dignitosamente, ma è qui l’errore: suicidarsi non è una cosa buona, è una cosa cattiva perché è dire no alla propria vita e a tutto ciò che significa rispetto alla nostra missione nel mondo e verso le persone che si hanno vicino». Il prelato spagnolo parla della sua esperienza con chi soffre nell’ultima fase della malattia: «Molti malati terminali, questa è la mia esperienza di medico, hanno l’idea del suicidio, ma in Italia e in Spagna, ad esempio, nessuno lo mette in pratica, e, ad ogni modo, mai in vita mia ho consigliato a qualcuno il suicidio». «Non credo che questa ragazza - aggiunge - lo abbia fatto per codardia per una riflessione intellettuale o per un sillogismo. La gente che ha avuto intorno non l’ha aiutata, è stata gestita da un gruppo pro-eutanasia». spesa la respirazione artificiale – «sono cose sulle quali non si può insistere, l’unico che sa come stanno veramente le cose è Dio, lui avrà capito e accolto». Di «profonda tristezza» e di «una grande sconfitta per tutti» parla il vescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il Sir, l’agenzia stampa della Cei, ha intervistato in proposito Salvino Leone, medico ginecologo, Se un giorno si portasse a termine il progetto per cui tutti i malati si tolgono la vita, questi sarebbero abbandonati completamente Suicidarsi non è una cosa buona, ma cattiva perché è dire no alla propria vita e a tutto ciò che significa rispetto alla nostra missione nel mondo Il teologo Leone all’agenzia di stampa della Cei: «Certe decisioni vanno rispettate» Ignacio Carrasco presidente della Pontificia Accademia per la Vita Monsignor Carrasco de Paula ci tiene comunque a ribadire che le sue non sono parole di condanna e che in casi come questo, o come quello di Piergiorgio Welby – il malato di distrofia muscolare progressiva, militante radicale, che morì nel 2006 dopo avere ottenuto che gli venisse so- WWW.THEBRITTANYFUND.ORG/REUTERS Brittany Maynard, la giovane malata di tumore che si è uccisa Guarda al futuro anche dopo di te Con un lascito testamentario a EMERGENCY i tuoi valori possono continuare a vivere nel lavoro dei nostri medici e dei nostri infermieri. Fai continuare il futuro anche dopo di te. «Al posto di Brittany, avrei fatto la stessa cosa. E sono convinto che anche il Vaticano, con il tempo, si sposterà sulle nostre posizioni». Il reverendo Ignacio Castuera, pastore della United Methodist Church, è membro del board di Compassion and Choices, l’organizzazione promotrice della «morte con dignità», di cui Brittany Maynard è diventata portavoce negli ultimi mesi della sua esistenza. Ora questo gruppo parla anche a suo nome, e della sua famiglia, per proseguire la campagna in favore dell’eutanasia. INDIRIZZO CAP email* TEL. PROVINCIA *Il tuo indirizzo email ci permetterà di inviarti informazioni più velocemente e di risparmiare i costi di carta, stampa e spedizione. Come giudica la presa di posizione del Vaticano contro l’atto compiuto da Brittany? FIRMA (per presa visione e accettazione dell’informativa sotto riportata) Informativa ai sensi del D. Lgs. 196/2003 I dati personali raccolti sono trattati, con strumenti manuali e informatici, per finalità amministrative conseguenti la richiesta di invio del materiale oggetto della presente campagna informativa, per la comunicazione di informazioni relative all’attività della associazione e per la promozione e la diffusione di proprie iniziative. Il conferimento dei dati è facoltativo; il mancato conferimento o il successivo diniego al trattamento dei medesimi non consentirà di effettuare le operazioni sopra indicate. I dati personali raccolti potranno essere conosciuti solo da personale specificamente incaricato delle operazioni di trattamento e potranno essere comunicati a terzi ai quali sono affidati la predisposizione e l’invio del materiale. I dati trattati non saranno diffusi. Titolare del trattamento è EMERGENCY – Life Support for Civilian War Victims ONG ONLUS, Via Gerolamo Vida 11 - 20127 Milano, in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore. Responsabile del trattamento è Alessandro Bertani, al quale è possibile rivolgersi, all’indirizzo sopra indicato o ad [email protected], per esercitare i diritti di cui all’art. 7 del D. Lgs. 196/2003, tra i quali quelli di consultare, modificare, cancellare, opporsi al trattamento e conoscere l’elenco aggiornato degli altri responsabili. Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato Ignacio Castuera pastore metodista w w w. e m e r g e n c y. i t COGNOME CITTÀ 6 domande a PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK via Gerolamo Vida 11 — 20127 Milano - T +39 02 863161 - F +39 02 86316336 via dell'Arco del Monte 99/A — 00186 Roma - T +39 06 688151 - F +39 06 68815230 email: [email protected] NOME “Ma Dio non vuole il male degli uomini” EMERGENCY Per avere maggiori informazioni sulle nostre attività e per conoscere le modalità di destinazione di un lascito a EMERGENCY compila questo coupon e spediscilo via fax allo 02/86316336 o in busta chiusa a EMERGENCY - UFFICIO LASCITI: codice lotto numero 806 docente di Teologia morale e presidente dell’Istituto di Studi bioetici «Salvatore Privitera» di Palermo: «Nella dignità del morire includerei anche il rispetto (diverso dalla condivisione) per scelte così tragiche, senza giudizi affrettati e senza condanne, perché se qualcuno di noi si dovesse trovare malauguratamente nella stessa situazione, non so poi di fatto, anche in un orizzonte di fede cristiana, quale decisione prenderebbe». «Vorrei cominciare chiarendo che sono cristiano, credo in Dio, ho profondo rispetto per la Chiesa Cattolica, e grande ammirazione per il Papa argentino Francesco che la sta cambiando. Io però mi rifaccio alle parole di Gesù, che una volta chiese: se vostro figlio ha fame, chi di voi gli darebbe pietre invece di pane? Io credo che Dio sia amore, e non penso che possa volere il male degli esseri umani, creati a sua immagine e somiglianza». Il Vaticano dice che non critica la persona, ma l’atto. «Certo, è a logica secondo cui bisogna amare il peccatore e odiare il peccato. Ma questa idea non funziona più. Non ha funzionato con l’aborto, e non funzionerà con la morte con dignità». Non crede che Dio ha dato la vita, e solo lui può toglierla? «Io ricordo le parole di Gesù a Pietro: quo vadis? Alle volte i cristiani non devono sfuggire al destino della crocefissione». Pietro però fu ucciso dai romani, non dalla propria mano, lasciando aperta la possibilità cheDiointervenisseasalvarlo. «Questo è il dilemma centrale del cristianesimo: Dio è onnipotente, o è amore assoluto? Non può essere entrambe le cose, e l’idea di un Dio onnipotente che interviene a fermare il male non è più attuale nella storia. Io credo al Dio amorevole, che non può voler spingere un suo figlio ad una morte orribile come quella che attendeva Brittany». Pensi al cardinale Bernardin, che andò incontro alla morte per cancro, ispirando migliaia di fedeli. Non crede al disegno di Dio, a cui bisogna lasciar completare il suo corso? «Bravo Bernardin, ma questo può valere solo per i fedeli». E lei, come fedele, interromperebbe la sua vita? «Anche il teologo cattolico Hans Kung ha detto che lo farà, e penso che la Chiesa alla fine si sposterà su questa posizione». LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .9 . U FAMIGLIA 1974 Il referendum IL VIA LIBERA DELLA CAMERA Nel gennaio del 1971, a solo un mese dall’approvazione della legge sul divorzio, viene depositata in Cassazione la richiesta di referendum abrogativo. Parteciparono alla raccolta firme anche il Partito Socialista e quello Liberale. L’affluenza alle urne fu molto alta (87,7%): il 59,3% degli elettori votò contro l’abrogazione della legge, il 40,7% a favore. 1970 La prima legge Nonostante i voti contrari della Democrazia Cristiana e del Movimento Sociale Italiano, il Parlamento approva la legge Fortuna-Baslini (dal nome dei firmatari, i deputati rispettivamente socialista e liberale) per la «disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio», disciplinando per la prima volta il divorzio nell’ordinamento italiano. Già qualche anno prima, nel 1965, era stato presentato un progetto di legge, accompagnato da una mobilitazione del Partito Radicale. 1975 La parità Nel 1975 viene effettuata un’importante riforma del diritto di famiglia che riconosce, tra le altre cose, la parità giuridica dei coniugi, regolamenta un regime patrimoniale legale della famiglia ed estende la patria potestà a entrambi i genitori. ANSA Divorzio più facile Per dirsi addio basterà il sindaco Anche per le separazioni non servirà il giudice FRANCESCA SCHIANCHI ROMA Non è ancora il divorzio breve, ma è sicuramente più facile. «Per la prima volta si potrà concludere un accordo di separazione o di scioglimento del matrimonio di fronte al sindaco», spiega il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in mezzo al Transatlantico affollato di deputati che stanno portando a termine il voto di fiducia sul suo decreto. Lo prevede l’articolo 12 della legge – che passerà definitivamente col voto finale previsto per oggi -: le coppie decise a dirsi addio – purché si tratti di separazione o divorzio consensuale – senza figli a carico e in cui non ci sono trasferimenti patrimoniali, possono presentarsi davanti al sindaco per porre fine al matrimonio. Il primo cittadino, ufficiale di stato civile, assegna un tempo di trenta giorni agli sposi per riflettere sulla scelta: se un mese dopo non si ripresentano, l’accordo salta. Altrimenti è fatto, saltando tribunali e attese di udienze Le altre norme Ridotteleferie deimagistrati 1 Tra le altre norme previste dal decreto sul processo civile c’è anche la riduzione del periodo di ferie dei magistrati, da 45 a 30 giorni. Viene inoltre stabilità la possibilità di ricorrere all’arbitrato nelle cause civili pendenti. Tra gli altri punti del dl, viene quasi azzerata la discrezionalità del giudice nella compensazione delle spese legali (secondo il principio «chi perde paga»). che, assicurano vari parlamentari avvocati, può essere anche di mesi. Ma anche per le coppie con figli, anche se minori o portatori di handicap, il provvedimento prevede, all’articolo 6, una semplificazione della legge attuale: in caso di addio consen- 1987 Tempi ridotti A diciassette anni di distanza dall’introduzione della legge sul divorzio, nel 1987 viene introdotta un’importante modifica alla giurisdizione. I tempi per il divorzio vengono infatti tagliati: si passa dai cinque anni iniziali a tre. Il dibattito sulla lunghezza dell’iter è diventato d’attualità negli ultimi anni. La riforma che ora è in Parlamento prevede infatti la riduzione a un anno: 12 mesi dopo la notificazione della separazione giudiziale sarà infatti possibile divorziare. In caso di separazione consensuale, i tempi potrebbero ridursi ulteriormente fino a sei mesi. suale, i coniugi potranno ricorrere alla negoziazione assistita, cioè decidere le condizioni di comune accordo con l’assistenza degli avvocati di fiducia, e saranno poi loro, i legali, a trasmetterlo entro dieci giorni al procuratore della Repubblica che darà l’ok se valuterà l’ac- NORME CONFUSE E TROPPI DUBBI LA RIVOLUZIONE NASCE ZOPPA CARLO RIMINI ora innanzi i coniugi possono separarsi e divorziare senza passare dal tribunale, ma con un semplice accordo negoziato con l’assistenza di un avvocato oppure – se non hanno figli minorenni o non autosufficienti – con un accordo concluso davanti al Sindaco. Anche se non viene modificato il tempo per ottenere il divorzio (rimangono per ora tre anni dalla separazione) si tratta certamente di una rivoluzione. Tuttavia le modifiche introdotte al Senato D’ rendono assai complicata e incerta l’applicazione pratica della nuova legge. Tutti gli accordi devono essere trasmessi al Procuratore della Repubblica il quale ha il compito di verificare che non contengano «irregolarità» e che rispettino gli interessi dei figli. Gli avvocati che hanno assistito le parti hanno tempo 10 giorni per la trasmissione della separazione o del divorzio all’Ufficiale dello stato civile, ma il testo su cui il Governo ha ottenuto la fiducia non dice da quando decorrono i 10 giorni: da quando l’accordo è stato raggiunto o da quando il pubblico ministero ri- OLYCOM lascerà il suo nullaosta? E cosa accadrà nel caso, molto probabile, in cui il pubblico ministero rimarrà silente per molto tempo? Chi rilascerà il certificato previsto dalle norme europee perché il divorzio possa essere trascritto anche negli altri Stati, visto che il regolamento europeo sul divorzio prevede che il certificato sia emesso dall’autorità che ha pronunciato il divorzio? Se il controllo del giudice è sostituito da quello del Procuratore della Repubblica, non si vede dove sia il risparmio di tempo e di energie che il decreto vuole ottenere. La riforma è quindi del tutto ineffi- DE BELLIS/FOTOGRAMMA Tre anni di attesa Con le norme varate nel 1987 bisogna attendere 3 anni tra separazione e divorzio cordo raggiunto «rispondente all’interesse dei figli». Si torna al procedimento «tradizionale» se invece il procuratore dovesse trovare l’accordo non congruo: a quel punto, trasmetterà gli atti al presidente del tribunale che convocherà le parti. «Introducendo queste novi- tà, eviteremo di caricare i tribunali con tanti accessi inutili per separazioni e divorzi consensuali», dichiara il responsabile giustizia del Pd, David Ermini. «Non ci sarà nessun effetto deflativo sui tribunali, non sono questi i contenziosi che li ingolfano», dissente il deputato cace per ridurre i tempi della giustizia, anche perché è probabile che i coniugi, giustamente intimoriti dai molti problemi interpretativi che le nuove norme pongono, finiscano col preferire la strada vecchia della separazione e del divorzio pronunciati dal giudice. Una riforma che tocca principi così rilevanti meritava molta maggiore attenzione. Più in generale la famiglia e il diritto che la regola meriterebbero un diverso trattamento da parte della politica. Il diritto di famiglia è regolato da norme scritte quarant’anni fa. Basterebbe ascoltare che cosa pensano i giovani del matrimonio per capire perché, sempre più spesso, scelgono di non sposarsi: è un apparato di regole vecchie di cui non capiscono l’equità e l’utilità. La politica, la buona politica, dovrebbe davvero riformare il di- ritto di famiglia per rispondere alle esigenze di un mondo che è molto cambiato. Si potrebbe partire da quattro riforme fondamentali. 1) Basterebbe una legge di cinque righe per disciplinare le unioni omosessuali secondo il modello tedesco, come il Governo ha detto di voler fare (ma ora non ne ha il tempo). 2) È indispensabile ridurre i tempi fra separazione e divorzio perché costringere i coniugi ad un limbo di tre anni prima di ottenere lo scioglimento del matrimonio non ha più alcun senso. 3) È necessario riformare la comunione dei beni fra coniugi. La legge attuale non funziona ed infatti quasi tutti scelgono la separazione dei beni. Ma la separazione dei beni è un sistema profondamente iniquo se uno dei coniugi, come ancora spesso succede, rinuncia alle proprie aspirazioni lavorative della Lega Nicola Molteni. «Ora – aggiunge però Ermini - si tratta di approvare velocemente anche la legge sul divorzio breve per dimezzare il tempo di attesa fra separazione e divorzio». Perché, sia ben chiaro, le norme contenute nel decreto non incidono sui tempi di separazione necessari per ottenere il divorzio, che restano di tre anni. Almeno per ora: perché anche su questo il Parlamento sta lavorando. Nel maggio scorso una legge per fare diventare «breve» l’addio dei coniugi è passata alla Camera, a prima firma Moretti (Pd) e D’Alessandro (Fi): porta i tempi necessari da tre anni a uno, in caso di separazione giudiziale, e a sei mesi, in caso di consensuale. Ma, da allora, è ferma al Senato: il Pd aveva anche provato a trasformarla in emendamento al decreto sul processo civile di cui si è votata la fiducia ieri, in modo da accelerare i tempi, ma si è scontrato con il no degli alleati dell’Ncd. «Le norme contenute nel decreto sul divorzio “facile” unite al provvedimento su cui stiamo lavorando sul divorzio breve avranno effetti esplosivi, possono davvero migliorare la vita a molti italiani», predica la senatrice dem Rosanna Filippin, relatrice della legge sul divorzio breve al Senato. «Abbiamo presentato gli emendamenti in Commissione, dobbiamo votarli, sto facendo pressione sul presidente perché si acceleri, spero nella settimana prossima», aggiunge. Divorziare in sei mesi presentandosi davanti al sindaco. Potrebbe succedere anche questo, tra poco, in Italia. per dedicarsi alle esigenze dei figli. 4) È indispensabile riformare gli effetti economici della separazione e del divorzio, ancora basati sul diritto all’assistenza da parte del coniuge debole. In tutta Europa ormai la separazione e il divorzio non attribuiscono al coniuge debole una pretesa assistenziale ma una giusta compensazione per i sacrifici fatti. Il testo approvato ieri dimostra che nessuno crede più che sia compito dello Stato convincere i coniugi a non separarsi o a non divorziare: è un tentativo destinato all’insuccesso. Ma la vera sfida del diritto di famiglia è un’altra: oggi la vita per le famiglie è complicata e difficile; il matrimonio dovrebbe prevedere regole semplici ed eque per compensare ciascuno per i sacrifici fatti e garantire, fino a che è possibile, la serenità. @carlorimini 12 45 67 18 10 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 U GENOVA L’INCONTRO SALTATO Farinetti: “Per la mia amicizia con Renzi ora mi impediscono anche di parlare” Il fondatore di Eataly costretto dalla polizia a disertare un dibattito: rischio di disordini “C’è un clima avvelenato, contro di me accuse false alimentate da un linguaggio violento” Intervista confrontare. Ma la polizia temeva per la mia incolumità e per quella del pubblico». Il tam-tam Certe leggende metropolitane vengono rilanciate dai social forum E anche dai talk show Che effetto le fa essere considerato un pericolo per l’ordine pubblico? «Ci sto male da matti» Le danno del nemico del popolo? MICHELE BRAMBILLA TORINO «Alcuni imprenditori miei amici mi considerano un comunista, eppure c’è gente che mi dà dello sfruttatore». Le condizioni di lavoro A protestare non sono né i sindacati né i lavoratori: l’83% ha un contratto a tempo indeterminato Ecco, tutto è nato da lì: dalle accuse di sfruttare i dipendenti. tanto arriva l’odio nell’Italia dei no- «Le rispondo con un dato di fatstri giorni: al fat- to: a protestare contro le condito che anche una zioni di lavoro nelle mie azienconferenza di de non sono i miei dipendenti, e Oscar Farinetti diventa un neppure i sindacati. Non ne problema di ordine pubblico. avrebbero motivo: l’83 per cenL’uomo che ha inventato Ea- to dei dipendenti nei punti ventaly avrebbe dovuto parlare dita storici di Eataly è a tempo questa sera a Palazzo Ducale indeterminato. In quelli nuovi a Genova, ospite della Fonda- la percentuale è del 50 per cenzione Edoardo Garrone. Gio- to, ma solo perché i nuovi asvanna Zucconi lo avrebbe in- sunti devono imparare il metervistato sul stiere: nel giro di futuro del noL’ALLARME pochi mesi, adestro Paese, neli contrat«La Digos temeva guiamo l’ambito di una ti. Guardi, un 5-6 per l’incolumità mia per cento di dirassegna che si e degli spettatori» pendenti incazchiama «L’Italia s’è desta?». zati ci sarà anMa l’incontro è stato annulla- che, ma è fisiologico in ogni to su suggerimento della azienda». Digos, che ha sentito puzza di E allora perché la trattano cobruciato, cioè di contestazioni me un padrone delle ferriere? e incidenti. Altro che desta: «Perché sono amico di Renzi». l’Italia rivive vecchi incubi. Lei era un imprenditore stima- A Farinetti,checosaèsuccesso? «Che tre o quattro persone hanno volantinato davanti a Eataly a Genova e da lì dev’essere partito un allarme. Fatto sta che dalla Fondazione Garrone mi hanno telefonato dicendo che non se la sentivano più. Avevano paura di disordini» Lei ha avuto paura? «No. Sono figlio di un partigiano della Matteotti. Sarei andato e avrei invitato sul palco qualcuno dei miei contestatori, in modo da potermi to da tutti fino a poco tempo fa. Dunque i suoi guai sono cominciati quando ha detto di essere renziano? «Sì, ma stia attento: io non sono renziano. Sono renzista». Questa ci sfuggiva. Qual è la differenza? «Vuol dire che non sono un suo sodale politico, sono uno che approva quel suo modo di affrontare i problemi e di cercare di risolverli rapidamente. Anche la sua imprecisione mi piace». Imprecisione? Oscar Farinetti line: ha presente i talk show televisivi? Sono catini di livore rovesciati sugli italiani». 4000 Torniamo ai suoi dipendenti. Quanti ne ha? «Quattromila, di cui duemila in Italia. Capisce? In sette anni, da zero, ho dato lavoro - anzi, abbiamo dato lavoro, La metà dei lavoratori perché il merito è anche dei è impiegata in Italia miei dipendenti - a duemila persone in Italia, in un tempo di crisi. E abbiamo ridato vita a dieci luoghi storici abbandonati senza ricevere un centesimo di contributo pubblico». dipendenti MICHELE D’OTTAVIO/BUENAVISTA Negozi in Italia e all’estero Eataly è nata sette anni fa e ha ridato vita a molti luoghi storici abbandonati senza ricevere contributi pubblici «Sì, Renzi non fa cose perfette. ma almeno comincia a fare. Aspettando la perfezione, per troppo tempo non si è fatto nulla». Oggi comunque Renzi è un personaggio che divide. «Sì, ma la divisione ci sta. Il guaio è che si usa un linguaggio troppo violento». Ad esempio? «È violenza dire “sei stato elet- to dai poteri forti”. Ed è violenza - lo ammetto - anche dire che i sindacati non contano nulla». Lei con i sindacati in che rapporti è? «Ottimi. Le ripeto: ad attaccarmi non sono i miei dipendenti, e neppure Cgil Cisl e Uil, ma qualche cobas, qualche isolato. Il problema è che poi certe leggende metropolitane vengono rilanciate dai social forum e il clima si avvelena». Quello che è accaduto a Genova è figlio di questo, di un clima avvelenato? «Penso di sì. Io sono stato educato ad ascoltare tutti e anche a cambiare idea, se mi convincono. Ma ho l’impressione che adesso in Italia si dedichi pochissimo tempo ad ascoltare le ragioni altrui. Purtroppo la violenza verbale non corre solo on Bella riconoscenza, lei dirà: non la fanno neppure parlare in pubblico. «Io non rinfaccio niente a nessuno: creare posti di lavoro è un dovere. La cosa di cui non mi capacito, la cosa che mi fa stare male, è che le accuse contro di me sono false». Tentazione di lasciare l’Italia? «Eataly è fatta di soci che hanno rischiato i propri capitali e non si sono mai distribuiti i dividendi. A marzo apriamo a san Paolo, a luglio a Mosca. E in Italia ci trattano così. Davvero verrebbe voglia di dire: andiamocene. Ma non mollo. Lo devo a un sacco di giovani italiani che cercano un lavoro». LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .11 . U RUSSIA LA NUOVA GUERRA FREDDA Lo scandalo Putin in trionfo a Mosca premia “l’amica italiana” del caso Ca’ Foscari Burini perse il posto per un riconoscimento a un ministro russo UFFICIO STAMPA DELLA PRESIDENZA RUSSA Silvia Burini (accanto, ieri con Putin) a maggio consegnò un’onorificenza al ministro della Cultura russo in piena crisi ucraina Fu costretta a dimettersi da prorettrice dell’ateneo Ca’ Foscari Martedì su «La Stampa» il caso LUCIA SGUEGLIA MOSCA N el Giorno dell’Unità Nazionale, ripristinato da Putin nel 2005 sostituendolo all’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, e divenuto dopo i fatti di Crimea un manifesto del neonazionalismo russo, il presidente russo premia la sua amica italiana Silvia Burini - licenziata per colpa di Mosca - in una cerimonia solenne al Cremlino, consegnandole personalmente la medaglia di Pushkin, riconoscimento riservato ai promotori della cultura di Mosca nel mondo. Nella sontuosa sala di San Giorgio, la «donna-scandalo» di Ca’ Foscari, direttore del Centro Studi sulle Arti della Russia, è seduta accanto al ministro della Cultura Medinsky: a maggio, in piena crisi Ucraina, fu costretta a dimettersi da prorettrice dell’ateneo veneziano per aver consegnato proprio a lui, nazionalista, omofobo, sostenitore di una «politica culturale di Stato» e convinto che «la Russia non è Europa», una prestigiosa onorificenza, tra polemiche e proteste di accademici e studenti. «Grazie per dire la verità sulla vita della Russia moderna», dice il capo del Cremlino a Burini e altri sei suoi colleghi. A margine la studiosa si schermisce: «Si è trattato di una vicenda pretestuosa, legata a una situazione interna di Ca’ Foscari, non era nemmeno un premio, ma un riconoscimento alle istituzioni nell’anno del Turismo italo-russo, da parte di una piccola università». Fuori, il centro di Mosca è invaso da giovani «lealisti», funzionari di partito e minoranze etniche, in un tappeto di bandiere russe e striscioni inneggianti a «Novorossia! Siamo con te», «Russia e Crimea insieme per sempre», «Non ci piegheremo! Viva Putin!», il concerto del cantante sovietico Kobzon appena 1 L’intervista della nuova «Lady Pesc» Le elezioni nel Donbass rendono la situazione più complessa di quanto era prima Federica Mogherini YURI KOCHETKOV/EPA Nazionalisti in piazza a San Pietroburgo, in Russia, per la festa dell’Unità nazionale tornato da Donetsk. E più in periferia, la Marcia Russa delle destre estreme, tra saluti nazi, stendardi zaristi, bandiere separatiste al grido di «Russia ai russi». La scenografia sembra perfetta. Ma Putin non fa l’annuncio che tutti aspettano. «Quest’anno abbiamo dovuto affrontare sfide difficili e la Russia ha dimostrato che è in grado di difendere i propri interessi nazionali. Nessuna minaccia ci costringerà ad abbandonare i nostri valori e ideali», dice aprendo il gran ricevimento in onore della festa, in un trionfo di oro e stucchi. E ancora, e prima di sedersi accanto al Patriarca di Mosca Kirill e dare il via al banchetto: «La sovranità della Russia ha lo stesso valore fondamentale della libertà e della democrazia». Un riconoscimento del voto separatista nel Donbass? «Non è necessario. Il Ministero degli Esteri ha già detto tutto ciò che si poteva dire, e noi non abbiamo questo compito», dichiara Dmitri Peskov, portavoce del leader russo. «Sono elezioni svolte in quelle che si autodefini- Kiev preoccupata Trupperusseaiconfini Poroshenkoinviarinforzi 1 Mentre il presidente ucraino Po- roshenko rinforza i presidi militari nelle città dell’Est - Mariupol, Berdyansk e Kharkiv - il segretario generale Nato Stoltenberg avverte che unità militari russe si stanno avvicinando al confine e che «Mosca continua a sostenere i separatisti con attrezzature e forze speciali». Poroshenko, infuriato per le «elezioni farsa», che si sono tenute domenica nelle repubbliche separatiste, ha comunque assicurato che «rispetteremo il piano di pace». In risposta al voto di domenica scorsa il governo ucraino sarebbe pronto ad abolire la legge che prevede uno «statuto speciale» per alcune aree occupate dai separatisti. scono repubbliche - nota in tono quasi di- rkel e altri leader europei. O dello scarso smissorio - e la Russia non è parte in que- sostegno che un’eventuale annessione sto conflitto». Ma di fronte alla minaccia del Donbass, dopo quella della Crimea, di un inasprimento delle sanzioni Ue e sembra avere tra i russi. Per Mosca l’ipoUsa contro Mosca, Peskov ribadisce che tesi di un conflitto congelato, basta e «è illogico incolpare la Russia di destabi- avanza a destabilizzare Kiev in eterno. lizzare l’Ucraina». Mosca è interessata Sotto enormi lampadari in cristallo, a ad avere confini stabili, e per la pace «ha tavola c’è tutta la Russia che conta nella fatto e farà tutto il possibile». Peskov insi- cultura e nell’arte, leader religiosi e «nuoste per «promuovere il vi patrioti»: il filosofo dialogo tra Kiev e i rap- ORGOGLIO NAZIONALISTA Dughin, ritenuto presentanti di questi della NovoLo Zar ha difeso la politica l’ideologo territori». L’Italia con rossia e del neoimpein Ucraina: «Mogherini? rialismo, chiacchiera Mogherini alla Ue ha deluso Mosca sposan- Segue le direttive della Ue» con A. Prokhanov, dido la linea dura su rettore di un quotidiaUcraina, Russia e sanzioni? «Ormai lei no nazionalista e consigliere di alcuni conon ha più rapporti con l’Italia». mandanti ribelli, e si fa 20 volte il segno Cautela, dunque. Dopo aver espresso della croce prima di accomodarsi. Nel «rispetto» per il voto, la Russia frena nel menù, che ha stampata su l’effigie di riconoscere le regioni orientali ucraine Kuzma Minin e Dmitry Pozharsky, eroi come Stati indipendenti. I ribelli da Do- della liberazione di Mosca dagli invasori netsk si allineano proponendo a Kiev polacchi nel 1612 e simbolo della ricor«dialogo» e lasciando così al governo renza, ci sono granchio, orata, sorbetto al ucraino la parte del «cattivo». Forse ef- pompelmo, vitello con patate e funghi, fetto delle telefonate dissuasorie di Me- gelato al cioccolato e vaniglia. 12 .Estero STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Le macerie Intervista Ho visto una grande distruzione ma anche persone in ricerca di materiali per rifare le case: come in Italia negli Anni Cinquanta In ascolto MAURIZIO MOLINARI INVIATO A SDEROT l deserto non uccide il fiore della vita»: il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, mormora queste parole sostando con i reporter davanti ai resti dei razzi Qassam caduti sulla cittadina israeliana di Sderot, dove è giunto dopo una visita di 24 ore nella Striscia di Gaza, durante la quale confessa di essere rimasto colpito dalle «distruzioni avvenute» come anche dalla «voglia di rinascita della popolazione civile». «I Lei ha guidato l’unica delegazione straniera entrata a Gaza durante 48 ore di chiusura dei valichi di confine. Che situazione ha trovato nella Striscia? «A Gaza abbiamo visto una grande distruzione di edifici, scuole, ospedali, abitazioni. Ho trovato un Paese molto provato ma anche della gente decisa a ricostruire una vita migliore». Da cosa lo ha percepito? «Specialmente dagli sguardi dei ragazzi e dai sorrisi dei bambini che trasmettono speranza. Ma anche dai civili che cercano fra le macerie delle grandi distruzioni avvenute qualsiasi oggetto di ferro. È un’immagine che mi ha ricordato quanto facevamo noi in Italia negli Anni Cinquanta. Allora noi Angelo Bagnasco presidente della Conferenza episcopale italiana a Gaza accompagnato dal patriarca latino Fouad Twal I cristiani Nella Striscia sono una piccola comunità ma importante Nelle scuole cattoliche l’80% degli allievi sono musulmani ANDRES BERGAMINI/LPJ “A Gaza macerie e speranza Ricostruiamo con il dialogo” Bagnasco, presidente della Cei, nella Striscia: il deserto non uccide la vita avevamo voglia di ricostruire come loro esprimono oggi lo stesso tipo di desiderio». Con la delegazione Cei, avete incontrato la comunità cristiana di Gaza: in che condizioni vivono? «La comunità cristiana a Gaza esprime grande dignità e abbiamo provato forte vicinanza in occasione della messa celebrata con la gente. È una comunità numericamente molto esigua ma hanno un compito importante: la ricostruzione delle coscienze. Così come di contribuire a far ripartire la vita. Basti pensare che nelle scuole cattoliche circa l’80 per cento degli alunni è di fede musulmana. Siamo andati per aiutare concretamente le comunità cristiane. Continueremo a farlo sostenendo le opere necessarie per questo territorio che il patriarca latino Fouad Twal conosce molto bene». Che tipo di rapporti vi sono fra i cristiani a Gaza e le autorità di Hamas? «Il nostro compito è far prevalere i moderati a scapito degli estremisti, negli opposti campi. L’incontro avvenuto in Vaticano fra il Santo Padre e i Siria: frustate e scosse elettriche RagazzicurdidiKobanitorturatidall’Isis 1 Molti ragazzi tra i 14 e i 16 anni della città curda di Kobane, in Siria, hanno subito per mesi torture e abusi da parte dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) che li avevano fatti prigionieri nel maggio scorso. I dettagli sono stati forniti da quattro dei minorenni intervistati dalla Ogn Human Rights Watch. Le guardie che li tenevano in ostaggio, tra cui vi erano gior- dani, libici, sauditi e tunisini, oltre a siriani, sottoponevano gli ostaggi a pestaggi e a volte li frustavano con cavi elettrici per ogni genere di comportamento giudicato non appropriato, oltre che per i tentativi di fuga o a causa dello scarso rendimento negli studi islamici. I minorenni erano inoltre costretti a vedere filmati di decapitazioni compiute dai jihadisti. presidenti di Israele e Palestina ha trasmesso un messaggio di pace, dialogo e moderazione che molti vogliono raccogliere. Domani porterò al Santo Padre la parola di questi popoli, che hanno avuto grande conforto dalla sua recente visita in Terrasanta». Dopo le macerie di Gaza, siete venuti qui a Sderot, una delle città dove i civili israeliani hanno più sofferto a causa del conflitto combattuto questa estate. Che cosa tiene assieme queste due realtà geograficamente così vicine? «Questo nostro viaggio è stato un pellegrinaggio attraverso un calvario che prosegue, quello di Cristo attraverso tutte queste terre. Restiamo convinti che il deserto non riuscirà a spezzare il fiore della vita. La speranza possibile resta legata alla possibilità di unire tutte le forze moderate per allontanare gli estremismi, non sono in questa zona, ma anche nelle altre della regione». Proteste Manifestazioni di cristiani a Peshawar dopo un assalto a una chiesa I cristiani in Pakistan sono circa il 2 per cento della popolazione ASSALTATI IN CASA DA 400 PERSONE, LEI ERA INCINTA Pakistan, coppia cristiana trucidata per “blasfemia” GIORDANO STABILE Li hanno gettati nella fornace per la fabbricazione di mattoni dove lavorava da tre anni. Lui, Shahzad Masih 35 anni, e la moglie Shama, 30 anni, al quarto mese di gravidanza. Tutti e due cristiani. Accusati di aver «profanato» il Corano. Blasfemia, un reato punibile con la pena capitale in Pakistan, dove le minoranze vivono in condizioni di intolleranza sempre maggiori. Shahzad e Shama avevavo lasciato la città natale di Clarkabad e si erano trasferiti in un villaggio del Punjab per trovare lavoro. Sono stati assaliti da una folla di quattrocento, forse mille persone. Picchiati a morte e poi bruciati. L’accusa di blasfemia è arrivata, secondo il sito di «Pakistan Today» da uno dei proprietari della fornace che ha visto alcuni pezzetti di carta anneriti dal fuoco e li ha scambiati per pagine del Corano. In realtà, secondo testimoni del villaggio, Shama aveva trovato alcuni amuleti e formulari del suocero, sospettato di praticare la magia nera. Li ha buttati nella fornace, ma ha insospettito il proprietario. Che ha cominciato a diffondere la voce della «profanazione». In un Paese dove Asia Bibi aspetta in cella la sua esecuzione, sempre più vicina nonostante le pressioni internazionali, è bastato un sospetto. Il linciaggio è accaduto vicino proprio a Lahore, la stessa città dove l’Alta Corte ha confermato a ottobre la pena capitale per Asia Bibi, madre di cinque figli, in carcere dal 2009. Mentre ieri Sawan Masih, altro cristiano condannato a morte per blasfemia, dall’aprile del 2014 nel carcere di Faisalabad, si è detto «fiducioso» sulla sua liberazione. LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Estero .13 Clooney George aveva anticipato una sua candidatura per i democratici dopo il matrimonio con Amal il caso PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK opo George Clooney, Angelina Jolie. Non è la cronaca dei passaggi sul tappeto rosso la notte degli Oscar, ma l’elenco aggiornato delle stelle del cinema che stanno, o starebbero pensando di buttarsi in politica. Vale la pena di parlarne, nella notte in cui si è decisa la composizione del Congresso americano e le poltrone di diversi governatori, perché questa frenetica attenzione per le celebrità forse fa il paio con il distacco della gente per la politica tradizionale, e l’insoddisfazione per la paralisi ideologica che spinge a cercare soluzioni fuori dai confini abituali. Il discorso nasce da un’intervista di «Vanity Fair» con Angelina Jolie che occupa la copertina dell’ultimo numero. L’attrice, nota per il suo attivismo soprattutto nel settore dei diritti umani, dice di essere «aperta» ad esplorare nuovi orizzonti. «Quando lavori nel campo umanitario - spiega - sei conscio che la politica deve essere considerata». Quindi lei sarebbe disposta a candidarsi, o a ricevere qualche incarico, «perché se vuoi davvero fare un cambiamento estremo, allora hai una responsabilità». Angelina però ha i piedi per terra, e quindi ha aggiunto: «Onestamente, non so in quale ruolo potrei essere più utile. Sono conscia di ciò che faccio per vivere, e mi rendo conto che questo potrebbe rendere meno possibile» l’impegno in politica. Solo pochi giorni fa, dopo l’elegante matrimonio a Venezia con l’avvocatessa Amal Alamuddin, George Clooney era stato dato per possibile futuro presidente degli Stati LAPRESSE D Schwarzenegger Attore, imprenditore, produttore cinematografico ed ex culturista è stato il 38° governatore della California AP L’ex attore è stato il 40º Presidente degli Stati Uniti In carica dal 1981 al 1989 A.MCCONELL/UNHCR/REUTERS L’attrice Angelina Jolie è ambasciatrice Unhcr AP Angelina Jolie ci pensa “Disposta a candidarmi” Dopo Clooney un’altra superstar valuta l’impegno in politica “Se vuoi davvero cambiare le cose devi prenderti la responsabilità” non quella di fare prima o poi una scelta politica più attiva. Non sarebbe un salto senza precedenti, nella società americana. Inutile ricordare Ronald Reagan, passato dagli schermi di Hollywood ai vertici con Gorbaciov, mentre l’America vinceva la Guerra Fredda. Diversi altri attori e uomini di spettacolo si sono prestati alla politica, per l’abilità nel comunicare e il vantaggio che offre la notorietà. Se poi da tempo sono impegnati su alcuni temi specifici, la competenza finisce per unirsi alla fama, rendendo il salto più facile. È curiosa però la coincidenza di questo fenomeno con la disaffezione degli americani per la politica di professione. Ieri sera, quando in Italia era notte, sono arrivati i risultati delle elezioni di Midterm, dove molti analisti prevedevano che il Partito repubblicano avrebbe confermato la maggioranza alla Camera, e l’avrebbe conquistata al Senato. Se c’era qualche incertezza sulle dimensioni reali del risultato, non esistevano invece Catalogna Madrid vieta anche il voto simbolico GIAN ANTONIO ORIGHI MADRID Reagan Uniti. Anche lui è sempre stato un attivista, dai diritti umani in Sudan alla libertà di espressione ovunque, e la sua passione per la politica è nota. I pettegoli hanno visto nella scelta di sposarsi un possibile segnale di voler cambiare vita, anche perché Amal sembra fatta per interpretare al meglio il ruolo della First Lady. Nel frattempo le persone vicine a George hanno smentito qualunque intenzione di candidarsi alla Casa Bianca, perché richiederebbe uno sforzo enorme e distruggerebbe la sua vita, ma MAS: AVANTI LO STESSO dubbi sulla disattenzione del pubblico. I media, infatti, hanno definito quelle di ieri come «le elezioni di Midterm più costose e meno seguite di sempre». Il problema sta nel fatto che l’ideologia ha paralizzato gli Stati Uniti, spaccando Washington secondo una logica partitica che ha bloccato il Paese, sul fronte interno come su quello internazionale. Non dovrebbe essere così, perché gli Usa hanno ancora tutti i numeri per esercitare la loro leadership, e quindi si finisce per sognare soluzioni da film. La Catalogna separatista non demorde. Nonostante la Corte Costituzionale abbia sospeso anche l’«iniziativa partecipativa» prevista per il 9 novembre, dopo aver già «bocciato» il referendum indipendentista, il governo di Barcellona ha ribadito la sua scelta e ha chiamato alle urne i catalani per un voto simbolico, senza alcun valore effettivo se non quello di diffondere la sua voglia di andarsene dalla Spagna. L’Alta Corte ha sancito che l’«iniziativa partecipativa» non è altro che un referendum sotto mentite spoglie perché ripropone le stesse domande: «Vuole che la Catalogna diventi uno Stato?» e «Se sì, vuole che questo Stato sia indipendente?». «L’indipendenza della Catalogna è qualcosa che riguarda tutto il popolo spagnolo come titolare della sovranità nazionale», spiegano i magistrati. Il governo popolare (centro-destra) continua a insistere, come ha fatto la vice-premier Santamaría, che «nessun governante può decidere se adempiere o no alle legge». Intanto Madrid ha spedito mille agenti anti-sommossa in Catalogna, in vista del voto che dovrebbe celebrarsi in 1.327 locali pubblici gestiti da volontari. Secondo l’ultimo sondaggio della Generalitat, il 64% dei catalani voterebbe a favore del primo quesito («Vuole che la Catalogna sia uno Stato?») ed il 76,9% direbbe sì anche al secondo («Vuole che questo Stato sia indipendente?»). Le storie Yamazaki al top L’ambasciata a Londra Scoziaumiliata ilmigliorwhisky ègiapponese CoreadelNord “aporteaperte” nelnomedell’arte VITTORIO SABADIN Sono tempi difficili per la Scozia. Il referendum sull’indipendenza non è passato, la crisi è pesante e nemmeno il whisky è più quello di una volta. Jim Murray, l’autore della «Whisky Bible», che ne beve mille bicchieri all’anno per lavoro, ha sentenziato che il migliore single malt del 2014 è prodotto in Giappone. Un’onta senza pari per le distillerie delle highlands che si incontrano a decine percorrendo le brughiere scozzesi, nessuna delle quali si è classificata nei primi tre posti. Il miglior whisky del mondo è lo Yamazaki Sherry Cask 2013, del quale sono state prodotte 16 mila bottiglie, in vendita a circa 200 euro. Lo distilla Suntory, una casa fondata nel 1923 da Shinjiro Torii, diventata nel corso del tempo una raffinatissima produttrice di single malt. L’orzo maltato che uti- NICOLA BUSCA LONDRA Morbido Il whisky Yamazaki è fatto con malto scozzese ma l’acqua purissima lo rende particolare AFP lizza arriva dalla Scozia, ma nel procedimento viene usata meno torba. L’acqua purissima del Giappone e aromi fruttati naturali rendono lo Yamazaki estremamente morbido, una caratteristica apprezzata, ma che non è certamente nel dna degli scozzesi e delle loro bevande. Il colpo all’immagine è fortissimo. Nel 2012 l’Old Pulteney’s 21 si era classificato primo e così aveva fatto nel 2013 il Glenmoragie Ealanta. In Scozia si produce whisky dal 1400: la «uisge beata», termine gaelico per «aqua vitae» è NICOLA BUSCA L’ambasciata della Corea del Nord a Londra stata per secoli utile nelle battaglie e contro il freddo, e una grande compagna - per chi non ne abusava - nelle serate davanti al camino. In molte regioni come lo Speyside c’era tanto orzo e tanta acqua pura che bastava metterli insieme per creare una grande tradizione. Ma se Murray non si è sbagliato arrivando al millesimo bicchiere, qualcosa deve essere successo. «Bisogna ritrovare l’umiltà» ha sentenziato. Il che vuol dire non restare vittima del proprio successo, rinunciando alla qualità per fare più soldi. «Donna con borse della spesa che scatta una foto alla National Gallery». Non è certo il titolo che il pittore nordcoreano Kim Hun sceglierebbe per la sua opera, ma rende l’idea del modo in cui il pittore concepisce il prototipo ideale di «turista occidentale da museo». Il quadro, un olio realizzato in occasione della visita a Londra del «Mansudade Art Studio» di Pyongyang, è esposto nell’ambasciata nordcoreana di Gunnersbury Avenue, nella parte occidentale della città. La mostra – nella quale sono esposte le opere di altri tre artisti – continuerà fino al 7 novembre. È la prima volta che le porte dell’ambasciata si aprono al pubblico, e l’obiettivo è quello di avvicinare all’Occidente la cultura di uno dei Paesi più misteriosi al mondo. «Oltre ad essere organizzata nella settimana dell’arte asiatica – ha spiegato il curatore e storico dell’arte so- NICOLA BUSCA L’opera di Kim Hun in mostra vietica David Heather –, la mostra è un’occasione per avviare uno scambio tra le nostre culture e mostrare che la Nord Corea non è un Paese così chiuso come sembra». Oltre alle opere di Kim Hun, nella piccola villetta a schiera di Gannesbury Avenue, nel cui giardino campeggia la bandiera nazionale (unico elemento che la contraddistin- gue dalle altre) – sono ospitati anche i quadri di Jong Pyong Jin, Ho Jae Song e Hong Son Il. Quest’ultimo ha deciso di raffigurare due momenti decisamente lontani l’uno dall’altro. Il primo cattura l’opera di Paul Cummins realizzata con più di 800 mila papaveri di ceramica per celebrare i 100 anni dalla fine della Grande Guerra (ogni fiore rappresenta un soldato britannico morto nel conflitto); il secondo mostra due ragazze sorridenti su di un muretto a Westminster. È quello che per Hong Son Il – che in passato è stato anche a Roma e di cui ricorda «il talento degli architetti che hanno costruito la città» – rappresenta l’Occidente in generale: «Tanta storia e persone sorridenti. E volontà di pace e non di guerra». «Devo dire, però – aggiunge sorridendo –, che in Corea del Nord mi sento più libero. Le barriere linguistiche non mi permettono di comprendere molto di questo Paese». 14 .Cronache STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Intervista GRASSO: CHI SA PARLI Caso Cucchi Il presidente del Senato riceve i familiari ELENA LISA TORINO ROMA a rabbia dei laureati in Medicina davanti al caos del primo concorso nazionale per le scuole di Specialità, non si comprende se non si chiarisce il percorso comune - e obbligato - degli studenti. A 18 anni test per l’accesso all’Università. Laurea e poi esame di Stato per l’iscrizione all’albo dei Medici. Se ci si ferma qui si vive in un limbo che lascia disoccupati. È consentito fare prelievi, guardie mediche e sostituire i dottori di base. Stop. Per sperare in un posto bisogna andare oltre, fare un altro concorso quello del caos per intenderci - e aggiudicarsi una borsa di Specialità: cinque anni di pratica negli ospedali pubblici e di teoria universitaria. Solo a 30 anni, dodici dopo il primo esame, può scattare la cacciaallavoro.Cacciachesempre più spesso porta all’estero. «E’ evidente - commenta Gianmaria Ajani, rettore dell’Università di Torino e del dipartimenti di Medicina tra i più autorevoli in Italia – che bisogna ripensare tutto. Questo concorso è stato un episodio disgraziato». L Disgraziato? «C’è un altro modo per definirne l’esito? È stato un sintomo, come la febbre, di poca salute dell’intero sistema». D’accordo il sistema, ma restando sulla tentata riforma? Improvvisamente è mancato Antonio Bottacin pensionato La Stampa anni 78 Lo annunciano: moglie Lena Petiti, igli Mirella, Gianni e famiglie, parenti tutti. Funerale in Sanfrè giovedì 6 novembre ore 10,30 parrocchia SS. Pietro e Paolo. – Sanfrè, 4 novembre 2014 Gruppo Verrua - Bra Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, il Direttore Generale, i Dirigenti e i dipendenti tutti dell’Editrice La Stampa S.p.A. partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa dell’ex dipendente Antonio Bottacin – Torino, 4 novembre 2014 I Seniores La Stampa ricordano il caro COLLEGA. “Beati i miti, perchè avranno in eredità la terra.” E’ mancato all’affetto dei suoi cari Gian Piero Testa antiquario Lo annunciano con immenso dolore la moglie Elena Sapienza, le iglie Susanna con Alessandro, Arianna, Alice e Soia, Laura con Vittorio e Alessia, la sorella Linda con Mario, parenti tutti. S. Rosario mercoledì 5 ore 18,45 e Funerali giovedì 6 ore 10 parrocchia B. V. delle Grazie, Crocetta. – Torino, 3 novembre 2014 Genta dal 1848 - Torino Franco e Ester Gonella partecipano al dolore di Elena, Susanna e Laura. Gli amici Michele, Michi, Ugo, Guido ed Enrico ricordano con affetto GIAMPI e sono vicini a Elena e famiglia. Cristianamente è mancato Caos di competenze Delle borse di specialità si occupano tre ministeri, con i risultati che abbiamo visto: ognuno va per conto proprio Dopo il caos alle prove, gli studenti aspettano l’esito degli esami Gianmaria Ajani “Test di Medicina Il governo si metta da parte e lasci fare agli Atenei” Torino, il rettore: “Bisogna ripensare tutto” per non illudere centinaia di laureati. Al concorso contestato hanno partecipato più di 12mila studenti. Le borse sono 5mila». Due laureati su tre, quindi, a una specialità non arriveranno mai. C’è una ragione? «Lo dicevo all’inizio: la gestione a tre non funziona. Delle borse di Specialità si occupano il ministero dell’Economia, quello della Sanità e dell’Istruzione». L’impressione è che ognuno vada per conto suo? «È l’impressione». «Abbiamo voluto fare gli americani senza stare in America: trasformare un concorso gestito localmente dagli Atenei in un test nazionale è una buona idea. Ma prima devi essere certo di poterla sostenere». no paratie tra una postazione e l’altra, per esempio». E così, sempre per esempio, si puòcopiareeiltestpuòdiventare di gruppo. Sono molte le testimonianze al riguardo... «Una strategia è necessaria. La popolazione invecchia: servono geriatri, oncologi. Bisogna investire nei servizi e nell’assistenza paramedica». Il ministero dell’Istruzione in cosa non è stato capace? Ma quando dice che bisogna cambiare tutto, ha anche in mente una direzione? Investire così, genericamente? «Per niente. La formazione deve restare in mano agli Atenei. Il ministero della Salute piuttosto deve far altro per gli studenti: assicurare un lavoro, un futuro. E non lo sta facendo». “Il tuo coraggio nell’affrontare tanta sofferenza ci è insegnamento e guida per sopportare la tua mancanza.” Ezio, Rita, Micol e Clara abbracciano forte Elio e mamma nel ricordo di PAOLO. «Non ha valutato che non tutti gli Atenei hanno aule informatiche adattabili, oltre alla didattica, agli esami. Manca- E’ mancata all’affetto dei suoi cari Teresa Grosso ved. Roetto La famiglia ringrazia il dott. Guido Parvis, tutto il personale medico e infermieristico del prof. Saglio, Daniela e Mariana per la sollecita ed amichevole assistenza. Non iori ma offerte alla comunità di S. Egidio Piemonte Onlus. S. Rosario giovedì 6 corr. ore 18,45 parrocchia Crocetta. Funerali venerdì 7 ore 10,30 parrocchia di Cocconato d’Asti. – Torino, 5 novembre 2014 O.F. Domus - Torino “Vivere nel cuore di chi resta è non morire mai.” E’ mancato Carlo Morrone Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Aiutante di Battaglia Cavaliere del Lavoro L’annunciano con dolore la moglie Lucia, le iglie Damiana e Corrada, i generi Francesco e Claudio, la nipote Chiara. S. Rosario il 5 alle ore 18 parrocchia N.S. del S. Cuore di Gesù dove saranno celebrate le Esequie il 6 alle ore 14,30. La presente è partecipazione e ringraziamento. – Torino, 4 novembre 2014 Improvvisamente è mancata Elena Pandoli Alberici ved. Munno Con immenso dolore lo annunciano Marcella e Marina con Marcello e Stefano, gli adorati nipoti Matilde e Riccardo. Esempio di forza e dolcezza ci guiderai per sempre. – Torino, 3 novembre 2014 «Non mi stupiscono». «Sì:laprogrammazionedeibisogni di formazione medica. La gestione atredeiministerinonfunziona». Dopo lunghe sofferenze è mancata all’affetto dei suoi cari Elsa Maria Vigna in Barutello anni 76 L’annunciano: il marito Oreste, i igli Lorella, Ivano con Elena, Isa, Ezio; Wilmer con Roberta, Giada, Alex; Valerio con Angela, Soia, Giorgia, sorelle, cognata, nipoti e parenti tutti. I Funerali avranno luogo in San Pietro di Coassolo, giovedì 6 novembre alle ore 14,30 dall’abitazione Case Michel 104. Il presente è partecipazione e ringraziamento. – S. P. di Coassolo, 3 novembre 2014 O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè Dopo una lunga vita felice circondato dall’affetto dei suoi cari, si è spento serenamente Maggiorino Perino di anni 96 La moglie Mariuccia, i igli Nicoletta, Claudia, Alberto, i nipoti tutti e famigliari ne danno il triste annuncio. Si ringrazia tutto il personale della residenza Seniores di Pino Torinese, per le amorevoli cure prestate. Funerali giovedì 6 novembre corr. alle ore 10 parrocchia di Cavoretto, Torino. Santo Rosario mercoledì 5 ore 18 in parrocchia. – Torino, 3 novembre 2014 Le famiglie Turatti e Asberto sono vicine, con tanto affetto, a Mariuccia, Alberto, Claudia e Nicoletta. Titti, Lorenzo, Claudia e Gaia con Billa, Giorgio e le loro famiglie sono affettuosamente vicini a Maria, Alberto, Claudia e Nicoletta. E’ mancato Ciao ELENA, nei nostri cuori sempre. Marisa e Gino. Rosanna Bechis e famiglia sono vicini a Marina e Marcella per la perdita della loro cara MAMMA. Giovanni Grella anni 81 L’annunciano: il fratello Giuseppe con la moglie Giuseppina Gennero, il nipote Giacomo, parenti tutti. Funerali in Torino giovedì 6 alle ore 10 parrocchia San Pio X, Falchera. Tumulazione Cimitero di Borgaro Torinese. Il presente è partecipazione e ringraziamento. – Torino, 1 novembre 2014 O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè ALESSANDRO DI MARCO /ANSA E’ mancata all’affetto dei suoi cari Silvia Rossella in Tealdi Lo annunciano il marito Vittorio, la nipote Paola con Riccardo e Vittorio, parenti tutti. Funerale giovedì 6 novembre ore 9 parrocchia San Leonardo Murialdo. – Torino, 5 novembre 2014 Tommaso Pietrantonio anni 79 Addolorati lo annunciano la moglie Luciana Rainero, i igli Marco e Cristina con famiglie, parenti tutti. Cerimonia di Commiato venerdì 7 novembre ore 11,50 Tempio Crematorio Cimitero Monumentale di Torino. – Torino, 4 novembre 2014 O.F. Antares - tel. 011.7790163 La Saet ascensori ed i dipendenti si associano al dolore della famiglia per la perdita del caro Tommaso Pietrantonio – Torino, 4 novembre 2014 E’ possibile prevedere le necessità della società futura? «Niente affatto. Il ministero, una previsione numerica a 20 anni, è in grado di farla. Ipotizzare un tetto è indispensabile Si è unita in cielo all’adorato papà Giulio l’anima bella di Pierpaolo Porporato IlministrodellaSalute,Beatrice Lorenzin, la pensa come lei: le scuole di formazione che coincidono con l’ingresso nel mondo del lavoro devono essere gestite da un solo dicastero. Il suo. E’ d’accordo? Gilberto, Gabriella, Gianluca, Monica e Alessandra Ambrosio partecipano all’immenso dolore di Lina, Elio e famiglia per la prematura scomparsa dell’amato PIERPAOLO. di anni 51 Lo piangono con tanto amore la mamma Marta Costamagna, il fratello Elio con Zaira, le affezionate cugine Marisa e Simona con le loro famiglie, l’amico caro Sergio e la cara Cristina. Un ringraziamento particolare al sig. Franco D’Andrea che ha seguito il nostro Paolo passo per passo nel suo calvario. Perenne riconoscenza all’amico prof. Baracchi e al dott. Monaco e signora per le attenzioni e le cure prestate. S. Rosario mercoledì 5 novembre ore 19 presso la parrocchia S. Margherita in Torino, strada San Vincenzo 146. Funerale giovedì 6 novembre ore 9,30 presso la medesima parrocchia. La cara salma proseguirà per la tumulazione al Cimitero di Orbassano alle ore 11. – Torino, 4 novembre 2014 Caro PAOLETTO, insieme abbiamo giocato, lavorato, bisticciato, scherzato. Il ricordo è di grande tenerezza. Un abbraccio, Marisa. Ciao PAOLO, ricevi il nostro abbraccio, ti ricorderemo con affetto e rimpianto. I cugini Giuseppe, Annamaria, Michele, Federico. Ciao PAOLO, ti ricorderemo sempre. I cugini Maria Teresa con Angelo Carola e Roberto, Maria Grazia con Roberto Chiara e Soia, Anna con Vittorio e Maria. Il tuo sole non tramonterà più e sarà una lunga estate. Ciao PAOLO. Simona, Gigi, Marco, Sveva e Beppe. Luigi e Misa Quaranta con la famiglia e tutti i collaboratori dello studio partecipano al lutto che ha colpito Elio e la mamma per la perdita di Paolo Porporato – Torino, 4 novembre 2014 Maria Teresa Lavazza e Piera Fusco partecipano al dolore di Lina e famiglia per la perdita di PIERPAOLO. Siamo vicini a Lina ed Elio per la perdita di PAOLO. Era un amico fraterno, sarà sempre nei nostri cuori. Giulio, Daniela e Federico. Improvvisamente è mancato all’affetto dei suoi cari Elio Vicinanza titolare dell’Eurocarrozzeria Torino Lo annunciano la moglie Rosetta, i igli Daniele, Angela e Luca con le rispettive famiglie. Per orario Funerale telefonare dopo le ore 18 al numero 335.7220952. – Avigliana, 4 novembre 2014 Dopo una lunga vita dedicata agli altri, si è spento serenamente Francesco Scardulla già Procuratore Capo della Repubblica di Torino Lo annunciano con profondo dolore i igli Silvio e Giorgio con le rispettive famiglie. I Funerali si svolgeranno giovedì 6 novembre alle ore 10 nella parrocchia di San Giuseppe di Priaruggia in viale De Geneys. La presente quale partecipazione e ringraziamento. – Genova, 4 novembre 2014 O.F. Ferrari - Genova E’ mancato Bruno Soffredini Fulvio Gianaria e Nicola Gianaria partecipano al grande dolore dell’amico Elio per la perdita del carissimo PAOLO. Gabriele Capello, i soci e i collaboratori dell’agenzia UnipolSai GerbidoStatuto partecipano al lutto. I Notai Marocco, Ganelli e Insabella, con tutti i collaboratori partecipano commossi al lutto della famiglia per la prematura scomparsa di Pierpaolo Porporato – Torino, 4 novembre 2014 Con immenso dolore ci stringiamo a zia Marta, Elio e Zaira e con loro piangiamo la perdita del caro PIERPAOLO. Beppe, Franca, Vittorio, Simone, Rossella, Beatrice e nonna Rina. La ricerca della verità su Stefano Cucchi - morto a 31 anni dopo essere stato arrestato per spaccio - annovera un nuovo importante alleato. Il presidente del Senato Pietro Grasso lancia un appello: «Ci sono dei rappresentanti delle Istituzioni che sono certamente coinvolti in questo caso. Quindi, chi sa parli. Che si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, perché lo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo». A margine di una cerimonia per la Festa delle Forze armate - ieri mattina a Bari la seconda carica dello Stato si schiera accanto alla famiglia di Stefano. E in serata ha annunciato che oggi riceverà i genitori del giovane e la sorella Ilaria. «Intanto - puntualizza Grasso - è doverosa e giusta la solidarietà alla famiglia della vittima di violenza. Devo dire che la violenza non può far parte della dignità di uno Stato civile, soprattutto quando viene da rappresentanti delle istituzioni». E ancora: «Noi speriamo di continuare a cercare la verità, nonostante ci siano state delle sentenze che non hanno saputo o potuto trovarla. Pensiamo che bisogna continuare su questa strada dando la massima solidarietà ai famigliari delle vittime». Mario Boidi, Massimo Boidi, Fabio Pasquini, i collaboratori ed i dipendenti dello studio Boidi partecipano al lutto della famiglia Porporato, per la perdita del caro PIERPAOLO. di anni 94 Lo ricordano i igli Daniele e Sergio con le rispettive famiglie. Funerali giovedì 6 novembre ore 11 presso parrocchia S. Nazario, Villarbasse. S. Rosario mercoledì 5 alle ore 20,30 in parrocchia. – Moncalieri, 4 novembre 2014 O.F. Requiem - tel. 011.6821010 ANNIVERSARI 1997 Sempre ti ricordiamo con immensa nostalgia. Santa Messa sabato 8 novembre ore 18,15 parrocchia San Giorgio. 2007 L’avv. Italo Pernice assieme ai propri collaboratori partecipa commosso nel ricordo penetrante del cav. Giulio, al dolore della madre, del fratello e dei loro familiari per la perdita dell’amato PAOLO. Ciao PAOLO. E’ stato facile volerti bene, impossibile sarà dimenticarti. I tuoi amici Marialuisa e Sergio. Casale Giovanni, Marisa, Giorgio, Enrica partecipano all’immenso dolore della famiglia Porporato. L’avv. Enrica Casale si unisce al cordoglio dei famigliari per la scomparsa di PIERPAOLO. 2014 Pier Carlo Minetti 5 NOVEMBRE 2014 Danilo Pavani Sempre. – Torino, 5 novembre 2014 2013 6 NOVEMBRE 2014 Ada Raineri Mosca Lo studio Casale prende parte al lutto della famiglia Porporato. Sempre con noi. Consuelo, Micaela, Federica e le loro famiglie. LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Cronache .15 . La parabola del direttore tifoso Inviato Al Tg1 L’azzardo Il suo Tg4 Scandalo Ruby Negli Anni 60 sposa la figlia del vicepresidente Rai e per 8 anni fa l’inviato in Africa per il Tg Dopo aver condotto il Tg1 per 5 anni dal 1976, ne diventa direttore nel 1981 La Rai lo allontana perché coinvolto nell’inchiesta sulle bische clandestine (poi assolto) Finito a lavorare per Fininvest, lega il suo nome al Tg4 che condurrà per oltre 20 anni Nel 2013 viene condannato insieme a Lele Mora e Nicole Minetti per favoreggiamento della prostituzione FedecacciatodaMediasetperdecasaelavoro Il Biscione dopo l’inchiesta sul ricatto con i fotomontaggi: stop alla superconsulenza da 27 mila euro Personaggio PAOLO COLONNELLO MILANO na raccomandata di poche righe datata il 30 ottobre scorso ed Emilio Fede è stato licenziato di nuovo da Mediaset. Per sempre, si direbbe. E da un giorno all’altro, visto che la decisione unilaterale dell’azienda è stata immediatamente esecutiva a partire dal 31 ottobre. Un licenziamento a quattro stelle che racconta come in realtà si erano accomodate le cose tra l’ex direttore del Tg4 e Mediaset dopo la sua prima, clamorosa, cacciata avvenuta il 28 marzo del 2010: giorno in cui, prima di asserragliarsi altre 24 ore nel suo ufficio, Fede mostrò a un imbarazzatissimo capo dell’ufficio legale, Pasquale Straziota, il fotomontaggio del direttore generale dell’informazione del gruppo, Mauro Crippa, in compagnia di un transessuale. Tre mesi dopo però, il giornalista, per intercessione di Silvio Berlusconi, riuscì ad ottenere un nuovo contratto. Un trattamento principesco, senza dubbio, considerato che, nonostante l’intesa prevedesse una collaborazione editoriale, Fede da allora non è mai più riapparso in video: «Eppure ho presentato almeno 70 proposte. Ma niente, non mi hanno mai nemmeno risposto...», si lamentava qualche giorno fa. «Con la presente…» infatti, U Fede non solo perde lo stipendio di 27 mila euro («lordi, eh?») mensili che percepiva da almeno tre anni ma anche la lussuosa casa di Milano Due, il pagamento delle bollette di luce, acqua, gas e telefono, i due autisti, la segretaria, l’ufficio. Mancano giusto i dischi di Little Tony, come cantavano Jannacci e Fo in «Ho visto un Re…» e poi si può dire che Emilio Fede, 83 anni, è stato ridotto sul lastrico. Si fa per dire, ovviamente, visto che ora comincerà a percepire una pensione notevole rispetto agli standard normali. Unica concessione del Biscione: potrà rimanere nella sua abitazione fino alla fine di novembre, in modo di avere tempo per cercarsi un’altra casa. Fede insomma torna a perdere tutto. E per un giocatore del suo calibro, è una sconfitta cocente che non intende commentare. Almeno con noi de La Stampa: «Cosa volevi che facessero? Dopo quello che avete scritto!». Il lussuoso contratto sarebbe comunque scaduto a giugno. Ma in questo modo, la revoca è definitiva e arriva tra l’altro a pochi giorni dalla sentenza d’appello per il processo Ruby due, dove Fede è stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione. La missiva, a nome del consiglio d’amministrazione della società di Rti, viene giustificata con la notizia dell’inchiesta della Procura milanese in cui Emilio Fede, insieme al suo ex personal trainer, Gaetano Ferri, e altre persone, è indagato per associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione, in relazione ad alcuni falsi scatti a luci rosse di un dirigente Mediaset e a dei file audio in cui si faceva menzione anche di fotomontaggi ai danni del presidente del gruppo, Fede- False fatture ArrestatoSartori l’amicodiDell’Utri 1 Natale Sartori, amico di NEWPRESS Marcello Dell’Utri e Vittorio Mangano e coinvolto già in altre inchieste sulla criminalità organizzata, è stato arrestato ieri insieme ad altre 6 persone per una presunta frode del Consorzio Alma Group. Secondo le Fiamme Gialle il consorzio, che aveva vinto decine di appalti per la grande distribuzione (Esselunga, Conad, Il Tirreno) avrebbe evaso 31 milioni di euro e prodotto false fatture per 92 milioni attraverso otto finte cooperative nate con l’unico scopo di creare il giro di false fatturazioni. L’indagine, condotta dalla Procura di Milano, vede 21 persone indagate tra cui anche un funzionario della Banca Popolare di Milano che avrebbe omesso le verifiche dell’antiriciclaggio. Emilio Fede era già stato sollevato dalla direzione del Tg4 nel 2010 Corruzione nella sanità SanRaffaele,10milioniperusciredalprocesso 1 Dieci milioni di euro per uscire dal processo. La fondazione San Raffaele ha patteggiato una multa da 1 milione di euro e altri 9 milioni le sono stati confiscati nell’ambito dell’inchiesta Maugeri. La fondazione rispondeva come ente per la corruzione di cui erano accusati il suo fondatore, don Luigi Verzé, morto il 31 dicembre 2010, e il suo braccio destro Mario Cal, suicida il 18 luglio 2010. Per l’accusa i due avrebbero distratto 9 milioni dalle casse dell’ente darli al faccendiere Pierangelo Daccò, considerato il tramite per pagare le tangenti a Regione Lombardia e ottenere delibere favorevoli sui fondi sanità. Nell’inchiesta indagato anche l’ex governatore Roberto Formigoni. le Confalonieri. Foto e audio che il suo ex allenatore tentò anche di rivendere ad alcuni giornali sempre, ha raccontato, «su indicazione di Fede». E di cui presto lo stesso Fede dovrà dare una spiegazione davanti al magistrato che indaga su questa strana storia, il pm Silvia Perrucci. L’ex direttore finora ha spiegato l’esistenza di questo materiale e il suo possesso come il tentativo di sottrarre dal mercato immagini che avrebbero potuto imbarazzare il gruppo: «Ma quale ricatto! Io pagai quella foto e anche 5000 mila euro per il transessuale che aveva posato e poi la consegnai a chi di dovere in Mediaset. E loro mi licenziarono in tronco». Pochi mesi dopo però, venne firmato il nuovo contratto reciso due settimane fa. Materia che adesso è all’esame della Procura dopo la richiesta di esibizione atti operata dalla polizia giudiziaria proprio due giorni prima della decisione di Mediaset. La società, che finora non ha presentato denuncia, ha però annunciato che è pronta a costituirsi parte civile contro l’ ex direttore quando l’inchiesta verrà chiusa. RACCOLTI 280.000 EURO DALLA FONDAZIONE LA STAMPA-SPECCHIO DEI TEMPI E DAL SECOLO XIX Genova, primi aiuti agli alluvionati Le storie di chi ha perso tutto ma non intende arrendersi GENOVA Il conto corrente inizia a riempirsi anche nella casella delle uscite. Perché finalmente sono stati staccati - e consegnati - i primi assegni alle vittime dell’alluvione che ne hanno fatto richiesta. È #ilcuoredigenova, l’iniziativa lanciata dal Secolo XIX in collaborazione con la Fondazione La Stampa - Specchio dei tempi con l’obiettivo di dare un contributo - magari piccolo, ma concreto e possibilmente rapido - a coloro che si sforzano di rialzarsi, spesso dopo aver perso tutto. La raccolta ha superato i 280.000 euro, metà dei quali raccolti fra i lettori de La Stampa. I primi cinque assegni hanno un importo che oscilla fra i 3000 (il tetto massimo stabilito: nulla, per chi ha avuto danni per centinaia di migliaia di euro, ma si fa per cercare di dare una mano a tutti, ed è comunque un contributo) e i 500 euro. Stefano Vaccaro ha una piccola azienda di posta privata, La Nuova Posta, con sede in via Barabino alla Foce. Ha avuto danni per oltre 30.000 euro: «Siamo già riusciti ad aprire grazie all’aiuto della mia famiglia. Avevamo inaugurato l’attività a marzo, e dopo pochi mesi abbiamo già avuto questa calamità». Giorgio Olcese ha invece perso la sua edicola in via Canevari, registrando una perdita secca di 10.000 euro. «Nel 2011 ricorda - mi era andata bene, ero riuscito a non subire danni. Questa volta invece avevo l’acqua a un metro e mezzo di altezza. Ci sono voluti tre giorni di lavoro per riaprire, aiutato dai ragazzi, gli splendidi angeli del fango, e dalla mia famiglia. Non potevo permettermi di restare chiuso: questo denaro mi aiuta a rimettermi un po’ in piedi». Edoardo Ceccarini è - era? - il titolare di una ditta idraulica in via Pontetti a Sturla, una delle zone delle quali si è forse parlato meno perché distante dal Bisagno, ma comunque devastata. «Avevamo il magazzino racconta la figlia Laura - Ma ormai non riapriremo più: già nel 2011 abbiamo perso tutto. Ora non so mio padre e mio fratello cosa faranno, ma certo lì non torneremo». Mauro Mazza e Sebastiano Granata hanno due autofficine. Il primo in via Moresco, a Marassi: «Ci sono voluti quindici giorni per riuscire ad aprire nuovamente - confida -. Ringrazio tutti coloro che hanno aiutato. Sono lì da 17 anni, e purtroppo non è la prima alluvione. In quella zona le assicurazioni non coprono questo tipo di eventi, e le poche che lo fanno LAPRESSE I volontari che spalano fango a Genova hanno premi che non ci possiamo permettere». Racconta Granata: «Dal 1992 la mia attività è già stata allagata dieci volte. Cambiare sede? A volte pen- so che dovrei cambiare mestiere: inizia a diventare faticoso». Ma la raccolta continua: tutti possono dare una mano. Anche con una piccola donazione. 1 16 .Cronache STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 L’autrice della rubrica il caso MARIA TERESA MARTINENGO TORINO L a pedofilia mescolata all’omosessualità e presentata come «una delle tante vie per soddisfare il diritto al piacere, e persino come metodo pedagogico ammesso dall’Onu». Poi, l’evocazione di documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che prevederebbero alla scuola materna «la masturbazione a partire dai tre anni per far sperimentare al bambino le proprie pulsioni... così da alimentare l’esperienza omosessuale...». A Rivarolo Canavese, dodicimila abitanti e due parrocchie, il bollettino parrocchiale è entrato in questi giorni in tutte le case con tre pagine dedicate- con questo tipo di contenuti - al cosiddetto «fenomeno gender». «L’angolo della riflessione», la rubrica affidata a Cristina Zaccanti, docente di italiano e storia al liceo Botta di Ivrea, è stata ribattezzata dal Coordinamento Torino Pride - che riunisce le associazioni gay, lesbiche e transgender DOPO LE POLEMICHE Le giustificazioni del parroco: «Stimoliamo la riflessione sul tema» subalpine e a cui un attivista l’ha immediatamente segnalata - «l’angolo della mistificazione e della falsità». «Le perle - fa notare Alessandro Battaglia, responsabile del Coordinamento - sono ad ogni riga, orripilanti». Un altro esempio: «In nome del diritto del bambino alla pro- Sono serena Ho fatto ricerche approfondite L’ho letto su internet e su pubblicazioni Cristina Zaccanti Professoressa di liceo e Sentinella in Piedi Polemiche a Rivarolo Canavese, vicino a Ivrea, per i contenuti del bollettino parrocchiale “Ormoni ai bambini perché l’Onu li vuole omosessuali” Le incredibili tesi sul bollettino parrocchiale di Rivarolo I difensori dei diritti gay: “Manipolazioni allucinanti” pria autodeterminazione in Inghilterra, ma anche in alcune scuole italiane, si somministrano ormoni ai bambini affinché, venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere. All’insaputa delle famiglie il bambino viene orientato all’omosessualità». «L’esercizio dell’autrice è stato a tutto campo. Non ha risparmiato niente. Quando vuole denigrare la famiglia omosessuale e parla di figli di coppie sterili, arriva ad affermare che vanno “a vantaggio delle industrie farmaceutiche che producono ormoni per arrestare la crescita e favorire il cambiamento di sesso”». Quando inve- ce cita il ddl Scalfarotto e il reato di omofobia, Zaccanti infila pure la pena della «rieducazione in un campo Lgbt». Per Maurizio Gelatti, segretario del Coordinamento «è un campionario completo di manipolazioni della realtà». La docente, membro delle Sentinelle in Piedi, il movimento impegnato in difesa della famiglia tradizionale e contro il diritto alla famiglia delle persone Lgbt, è serena. «Ho fatto ricerche - spiega - e ho scritto il mio articolo sulla scorta di documenti che posso trovare in qualsiasi momento, cose che sono su internet e su pubblicazioni». Anche le citazioni dell’Oms, quella visione della pedofilia? «In Australia è così». La docente si stupisce di essere al centro dell’attenzione. «Se mi dimostreranno che ho fatto affermazioni azzardate, chiederò scusa, vorrà dire che sono stata ingannata. Ho fatto il punto sulla questione “gender”: non mi permetto di giudicare gli omosessuali, tra i quali ho molti amici». Il testo è stato «benedetto» dal parroco che ha dato voce a Zaccanti perché ospitata più volte sul settimanale della diocesi di Ivrea, Il Risveglio, con interventi sul «gender». «Non rappresenta opinione mie né della diocesi, però - dice don Raffaele Roffino - stimola la riflessione su un tema sul quale ci sono opinioni diverse». Il Lotto ConcorsoN.132-Martedì4novembre2014 Bari 5 2 49 35 39 Cagliari 33 90 66 29 48 Firenze 69 76 53 84 7 Genova 36 81 68 19 30 Milano 65 9 84 63 71 Napoli 42 89 56 53 1 Palermo 78 65 82 32 44 Roma 62 10 66 90 70 Torino 81 46 39 47 20 Venezia 49 89 77 87 21 Nazionale 86 85 78 25 30 SUPERENALOTTO Combinazione vincente 13 18 23 numerojolly 44 29 58 88 superstar 2 MONTEPREMI 1.264.156,53 € JACKPOT 36.243.215,52 € Nessun 6 Nessun 5 + Ai14 con punti5 13.544,54 € Ai784 con punti4 244,54 € Ai26.287 con punti3 14,50 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 2 5 9 10 33 36 42 46 49 53 62 65 66 68 69 76 78 81 89 90 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Del Cambio . Società .17 Nuovi italiani Matteo Baronetto (nella foto, in cucina) in pochi mesi ha saputo riconquistare la stella Michelin al locale preferito dal Conte Cavour Il Ristorante Del Cambio è uno dei pochi della guida 2015 già presente sulla prima edizione della Rossa italiana, datata 1956 Andrea Berton ha avuto una stella con il nuovo locale milanese che porta il suo nome: con lui c’è Haruo Ichikawa (di Iyo a Milano), grande novità del 2015: è il primo chef di sushi italiano con stella Damini Tra le new entry, la Macelleria Damini di Arzignano (Vicenza), della stessa famiglia da quattro generazioni e ora gestita dai fratelli Giorgio e Gian Pietro Damini Il sushi e un grande ritorno le novità della cucina stellata Guida Michelin 2015: nessun debutto tra i 3 stelle, ma arriva il primo chef giapponese Tra i tre nuovi piemontesi c’è il torinese Del Cambio che aveva riaperto in aprile Fatti e numeri 332 stellati Sono i locali italiani con almeno una stella Michelin: nel mondo solo la Francia ne ha di più 8 al top Gli otto ristoranti italiani con 3 stelle della guida 2014 sono tutti confermati nel 2015 47 donne Sulle 110 donne chef stellate nel mondo, 47 sono italiane: quest’anno solo una in più 11 under 35 Tra i 27 nuovi chef stellati di quest’anno, quelli con meno di 35 anni ROCCO MOLITERNI MILANO N essuna new entry nell’Olimpo delle tre stelle, una pioggia di riconoscimenti in Campania e in Toscana (in queste regioni ci sono tra l’altro gli unici locali che salgono a due stelle: la Taverna Estia di Brusciano in provincia di Napoli e il Piccolo Principe di Viareggio), il ritorno di un locale storico come il torinese Del Cambio grazie a Matteo Baronetto, l’ascesa fra gli stellati di Haruo Ichikawa, lo chef del milanese Iyo: si può sintetizzare così l’edizione 2015 della Guida Michelin, presentata ieri mattina a Milano. «Questa - ha ricordato Marco Do, direttore della comunicazione di Michelin Italia - è la sessantesima edizione della nostra guida. La prima edizione del 1956 andava dalle Alpi fino a Siena e aveva un numero di indirizzi non paragonabili ai 6.500 di oggi. Non sono camLE REGIONI Premiate Campania e Toscana la Lombardia è ancora prima ma cresce la ristorazione del Sud biati nel tempo i nostri criteri di scelta. Soprattutto non è cambiato il nostro linguaggio, i nostri simboli e il modo di segnalare cio che vale ai nostri lettori. A mostrare come sia cambiato il nostro Paese si può invece notare come siano pochi i locali di quella prima guida ad essere presenti anche nel 2015». Nel 1956 il locale con più forchette segnalato a Torino era il ristorante Del Cambio. Oggi il posto prediletto da Cavour torna agli antichi splendori con la stella conquistata dal suo giovane chef Matteo Baronetto. Complessivamente però, la ristorazione d’eccellenza nel nostro Paese proprio alla vigilia dell’Expo sembra vivere un periodo di stasi: a differenza delle ultime due guide (nel 2014 Romito, nel 2013 Crippa) non ci sono nuovi ingressi fra i tre stelle, che rimangono otto. In compenso tra le 27 nuove stelle c’e una massiccia presenza di ristoranti toscani e campani, il che se si somma al fatto che la Campania è insieme alla Lombardia la regione con più locali bistellati per sottolineare la tendenza positiva della ristorazione meridionale. Confermata anche dalle tre nuove stelle siciliane (perde però l’unica stella la Basilicata per la morte di Frank Rizzuti). Tra le curiosità la stella al ristorante nella Macelleria Damini di Arzignano (Vicenza): da quattro generazioni la macelleria è gestita dalla stessa famiglia. Il Piemonte pur confermandosi la seconda regione per numero di stelle, non brilla particolarmente in questa edizione. Oltre a Baronetto, conquistano la stella Massimo Mentasti della Gallina di Gavi e Fabrizio Tesse della Locanda di Orta rimane a bocca asciutta quella nouvelle vague di ventitrentenni emersa negli ultimi tempi. La mantiene Massimo Camia che ha trasferito il suo locale da Barolo alla Morra. La perdono il Gener Neuv di Asti che ha chiuso i battenti e Il Castello di Grinzane, da cui Alessandro Boglione è in partenza. Dulcis in fundo due note positive. «L’Italia - dice Mike Ellis, direttore internazionale guide Michelin - con 332 stelle è il secondo Paese più stellato del mondo. Ma diventa il primo per il numero di donne stellate». Che il nostro Paese sia cambiato è dimostrato infine dalla stella a Haruo Ichikawa: nel 1956 era fantascienza pura pensare che un giapponese grazie al sushi potesse entrare nel gotha dei nostri ristoranti. Edizione numero 60 Dalle1.000liredel’56allaappgratuita 1 Costava mille lire la Guida Mi- chelin del 1956 e aveva 178 pagine contro le 1.400 dell’edizione 2015 (che costa 22 euro). Di strada ne ha fatta tanta, in questi 60 anni. Quella prima edizione era limitata a Nord Italia, dalle Alpi a Siena, ma già la seconda copriva tutto il territorio nazionale. Innanzitutto voleva essere una guida alberghiera «destinata agli automobilisti che, sia per affari che per diporto, percorrono le strade». E negli alberghi si segnalava se avevano l’acqua corrente oppure no. Insomma non era ancora la bibbia per gourmet che è diventata oggi, tanto che le stelle, croce e delizia degli chef, ancora non comparivano. Oggi, oltre ad essere cresciuta di pagine, sposa anche le nuove tecnologie e diventa social: nei prossimi giorni sarà disponibile un app gratuita da scaricare su tablet e smartphone che permette di avere a portata di mouse tutti i ristoranti della guida. «Cerco in incognito il menu perfetto» 3 domande a Sergio Lovrinovich responsabile guida Da un anno coordinatore della Guida Michelin Italia, Sergio Lovrinovich, un po’ come gli 007, non vuole essere fotografato né partecipa ai talk show per poter continuare a visitare in incognito i locali da segnalare. Quali sono i requisiti che uno chef deve avere per poter ambire alla stella Michelin? Le visite «Un insieme di fattori: la padronanza della materia prima, una personalità spiccata, la capacità di gestire cotture e sapori e soprattutto la regolarità nel tempo. Inoltre non bastano uno o due piatti a fare un grande chef. Bisogna stare attenti all’intero menu». Gli ispettori della Michelin non si fanno fotografare per poter visitare in incognito i ristoranti Ma questi criteri valgono dappertutto? A volte si ha l’impressione che la Michelin sia più generosa nei suoi giudizi in Francia che non in Italia, soprattutto per i tre stelle. «Io mi occupo della guida italiana e posso assicurare che i nostri giudizi sono basati, per i locali stellati, su più d’una visita. Non mi sembra che la Michelin sia poco generosa con l’Italia, visto che questo è il secondo Paese per numero di stelle al mondo. Noi sentiamo anche il peso della responsabilità: quando attribuiamo le tre stelle diciamo che un certo locale vale un viaggio anche a persone che magari per mangiare in quel locale partono da Hong Kong o dal Giappone». Dal suo osservatorio com’è la cucina italiana alla vigilia dell’Expo 2015? «Direi che il livello qualitativo negli ultimi anni si è alzato, e non solo nei locali stellati. C’è la capacità di guardare alla tradizione e di “ripulirla”, dandole nuovo smalto». [R.MOL.] OTTO CAMPIONI PER UN PAESE SENZA SQUADRA FEDERICO F. FERRERO F orse è vero che siamo ciò che mangiamo. E infatti la Guida Michelin 2015 descrive bene l’Italia: nulla si muove ai vertici, malgrado ci siano in terza linea molti giovani di talento che resistono alla tentazione di emigrare; non mancano le personalità geniali ma è latitante la capacità di fare sistema. Alla domanda su quale sia l’idea che guida l’alta ristorazione italiana, dai vertici della Guida Rossa rispondono con sicurezza: «Grandi materie prime». Nessun dubbio, sono le stesse che, con un po’ di fatica, possiamo trovare ancora sia in casa e che all’osteria, e che non esistono con uguale biodiversità in nessun’altra parte del mondo. Ma qual è l’idea di cucina con la quale spostare i flussi dei viaggiatori-gourmet verso i nostri ristoranti, le nostre bellezze artistiche, le nostre meraviglie paesaggistiche? Coagulandosi attorno a un’idea molto semplice, hanno già raggiunto enormi risultati - con l’aiuto dei rispettivi governi - gli chef spagnoli, nordeuropei, americani. I nostri otto chef in testa alla classifica hanno cucine molto diverse tra loro, dove forse l’unico filo rosso è, in qualche ricetta, il lavoro sulla «memoria». L’ospite straniero adorerà i bucatini reinterpretati, ma non potrà godere fino in fondo del gioco raffinato della citazione né potrà comprendere pienamente l’idea artistica che sta dietro al piatto semplicemente perché quel sapore non fa parte del suo passato come, presto, purtroppo, non farà più parte del vissuto dei nostri bambini. Gli spagnoli hanno saputo invece guardare alla tradizione della loro cucina - peraltro meno varia e complessa - per andare nel futuro dove questa tradizione non c’è più come ricordo, ma solo come ispirazione. Non so quale idea davvero nuova e moderna potrà trasformare i nostri grandi campioni in una grande squadra. La mia proposta, non l’unica, non la migliore, discussa recentemente al Salone del Gusto è quella di valorizzare proprio i nostri sublimi ingredienti tramite una cucina che si basi sulla leggerezza: cotture espresse e veloci, eliminazione dei grassi inutili, riscoperta del brodo, maggior utilizzo di verdure, porzioni più piccole e menu con una ridotta successione di portate. Fare sistema in Italia è un passaggio culturale che forse ha bisogno di minor razionalità e di maggior follia. Perché, lo so, è una follia buttarsi dietro le spalle il nostro solido passato di sapori. federicofrancescoferrero.com 18 .Società STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Il laboratorio Il Bosone Dare la caccia ai segreti della materia: è la missione del Cern di Ginevra, il più grande laboratorio dedicato alla fisica delle particelle. Nato da un’idea di Edoardo Amaldi, oggi conta 21 Paesi membri e migliaia di scienziati Prende il nome da Peter Higgs, «padre» della teoria che ha previsto l’esistenza della particella grazie alla quale esiste la massa. È stata una scoperta da Nobel, per la quale sono stati premiati Higgs e Francois Englert FABIOLA GIANOTTI ALLA GUIDA DEL CERN “Io, Lady della fisica, sogno una scienza per unire il mondo” Dopo le celebrazioni per i suoi 60 anni, il Cern di Ginevra apre le porte alla prima donna per dirigerlo: è l’italiana Fabiola Gianotti, diventata celebre per la scoperta di una particellachiave del cosmo, il Bosone di Higgs. Per tutto il 2015 affiancherà l'attuale direttore generale, Rolf Heuer: sarà un periodo molto intenso. Intervista BARBARA GALLAVOTTI GINEVRA C on una rapidità che ha stupito tutti, il Consiglio del Cern ha preso la decisione ed eletto il nuovo Direttore generale: Fabiola Gianotti, la ricercatrice-icona della fisica mondiale, se non addirittura della scienza. La discussione finale sembra essere durata appena 15 minuti, dalle 9,30 alle 9,45, e lei, con l’ironia che la contraddistingue, avrebbe commentato in un sms: «Già fatto?». Eppure la decisione era tutt’altro che scontata. Fino a quest’estate in molti avrebbero scommesso su un Direttore inglese, ma come spesso avviene le certezze dei «bene informati» sembrano fatte per essere smentite. E infatti ad agosto la commis- sione incaricata di segnalare al Consiglio del Cern i candidati più adatti ha proposto una rosa di tre nomi: l’olandese Frank Linde, l’inglese Terry Wyatt e, appunto, Fabiola Gianotti. La decisione finale dunque è rimasta aperta fino all’ultimo. Professoressa,neigiorniincui lei diede l’annuncio del Bosone di Higgs, ci disse che difficilmente avrebbe potuto vivere un’emozione paragonabile nel corso della sua vita. Si è ricreduta? «Una scoperta per uno scienziato è un’emozione unica. Quella di oggi è sicuramente diversa, ma in effetti è molto speciale». Qual è l’aspetto della sua visione del futuro del Cern che ha più convinto il Consiglio? «I miei sforzi si concentreranno nel far sì che il Cern mantenga un ruolo di primo piano in campo scientifico, tecnologico e didattico e che continui a essere un luogo in grado di unire scienziati di tutto il mondo. Dal punto di vista scientifico la nostra missione è cercare risposta alle domande fondamentali sulla natura dell’Universo. Molte rimangono aperte: non sappiamo cosa sia la materia oscura, che pure rappresenta quasi un quarto della In primavera, infatti, rientrerà in attività l’acceleratore «Large Hadron Collider». Con la Gianotti è la terza volta di un italiano alla guida del più importante laboratorio di fisica del mondo: il Nobel Carlo Rubbia è stato il primo, dal 1989 al 1994, seguito cinque anni dopo da Luciano Maiani. materia nel cosmo, e neppure perché nell’Universo sia quasi assente quella forma di materia chiamata “antimateria”». LascopertadelBosoneèstato un momento di trionfo per i fisici: il Cern potrà mantenere il ruolo di primo piano che ha avuto in questi anni? «E’ stato un punto di arrivo, ma anche di partenza, perché nella conoscenza ogni avanzamento non fa altro che aprire nuove prospettive. Abbiamo appena iniziato a sfruttare il potenziale degli strumenti straordinari di cui dispone il Cern, come l’acceleratore Lhc. Naturalmente i risultati a cui arriveremo dipendono in buona parte dalla Natura, cioè dalle caratteristiche di ciò che dobbiamo scoprire. Ma di certo non smetteremo di lavorare all’aspetto tecnologico degli strumenti, in modo da migliorarli. A motivarci, del resto, è anche il fatto che ciò che sviluppiamo ha, spesso, applicazioni in altri campi, come la medicina». Il Cern è nato come un laboratorio europeo, ma accoglie ricercatori di tutto il mondo. Diventerà ancora più mondiale? «Senza dubbio e per vari motivi. Le nostre ricerche sono così 15 minuti È stato il tempo record del Consiglio direttivo del Cern per la scelta finale di Fabiola Gianotti come Direttore generale CAMILLO BALOSSINI/ANSA Una donna ai vertici mondiali della scienza Nata a Roma nel 1962 da padre piemontese e madre siciliana, Fabiola Gianotti ha studiato fisica all’Università di Milano. Dal 1987 lavora al Cern ed è stata coordinatrice di «Atlas», l’esperimento che ha fornito i dati per la scoperta del Bosone di Higgs: è stata lei ad annunciare la notizia il 4 luglio 2012 complesse che non basta più unire le risorse di una sola regione del mondo, sia dal punto di vista intellettuale che da quello economico: occorre uno sforzo globale. Inoltre ciò che ha sempre reso speciale il Cern, e una delle ragioni del suo successo, è il fatto di essere un luogo dove chiunque ami la conoscenza può sentirsi a casa». Lei sarà il primo Direttore donna e una delle pochissime donne a ricoprire un simile incarico nella fisica. La sorprende questa scelta? «In un certo senso trovo naturale che questo sia avvenuto al Cern. Il nostro laboratorio è un luogo che celebra la diversità e che ha una totale apertura verso tutte le diffe- renze, non solo di sesso ma anche di età, etnia, religione, tradizioni. Ricordo poi che in questo momento è una donna anche il Presidente del Consiglio, la scienziata polacca Angieszka Zalewska». E’ un po’ preoccupata per la sfida che la aspetta? «Ho molto da imparare, ma anche molte nuove energie». 19 SCIENZA&DEMOCRAZIA COMPLESSITÀ MEDICINA TUTTOSCIENZE Il premio che fa tornare i cervelli in fuga Viaggio meraviglioso nel cervello iperconnesso “Da un gene il farmaco contro le leucemie” MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 BECCARIA PAGINA 20 PANCIERA PAGINA 21 ARCOVIO PAGINA 22 . 1 NUMERO 1626 A CURA DI: GABRIELE BECCARIA REDAZIONE: CLAUDIA FERRERO GIORDANO STABILE [email protected] www.lastampa.it/tuttoscienze/ tutto salute SCIENZE ... & P PAOLO VINEIS IMPERIAL COLLEGE - LONDRA FONDAZIONE HUGEF - TORINO L’ CURT HABRAKEN/THE MOUNTAIN PRESS/AP Di globalizzazione adesso si può anche morire La salute dell’umanità sempre più a rischio: come affronteremo le future pandemie confini. Le epidemie ai tempi della globalizzazione» (Codice) - è essenzialmente politico, ma interamente basato su osservazioni scientifiche. La tesi di fondo è che, come la globalizzazione dell’economia e le sue distorsioni finanziarie hanno creato grandi problemi anche nelle nazioni avanzate e tra popolazioni un tempo relativamente ricche, ci possiamo attendere fenomeni analoghi sul fronte della salute e della malattia. L’esempio più scontato è come la diffusione su scala planetaria del consumo di sigarette abbia causato una delle più grandi epidemie di malattie non infettive della storia. E a breve potrebbe toccare al cibo industriale, i cui effetti sulla salute sono lungi dall’essere conosciuti: ma è un fatto che l’epidemia di obesità e diabete si sta diffondendo più rapidamente di quanto spiegato dai modelli nutrizionali. Per quanto riguarda gli effetti sulla salute del cambiamento climatico, poi, questi saranno evidenti prima di tutto nei Paesi poveri, come dimostrano le nostre ricerche sul campo in Bangladesh. Ma che cosa bisognerebbe fare? Se vogliamo seguire le orme di McMichael, i nemici sono almeno due: la mancanza di istituzioni internazionali sufficientemente forti (è il caso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità innanzitutto) e i conflitti di interesse. Per ciò che riguarda il primo punto, i meccanismi che stanno prendendo piede in campo sanitario a livello mondiale non sono troppo dissimili da quelli che hanno portato alla crisi economica: (1) la concentrazione dei capitali in un numero ristretto di grandi imprese, farmaceutiche e non solo; (2) la finanziarizzazione anche in campo sanitario, ossia la propensione a disinvestire dai settori poco redditizi; (3) la riluttanza da parte dei governi a sostenere e finanziare istituzioni politiche stabili e autorevoli in grado di incidere sia globalmente sia localmente; (4) la crescente pressione sugli Stati a non intralciare investimenti e consumi anche se dannosi per la salute. In passato la sconfitta mon- diale del vaiolo è stata possibile grazie a una forte collaborazione tra Oms e singoli Paesi, un patto che rischia di rompersi oggi nel controllo globale di altre malattie come la poliomielite (per non parlare dell’Ebola). E, al di là delle malattie infettive, ci sono segni di un deterioramento dello stato di salute non solo nei Paesi più colpiti dalla crisi (la Grecia), ma nei più forti come gli Usa. Un Keynes della Sanità a sarebbe oggi quanto mai necessario. CONTINUA A PAGINA 21 L’elisir di giovinezza? Forse esiste già Il progetto europeo economista Mario Deaglio ha descritto su «La Stampa» l’apparente perdita di controllo da parte degli organismi internazionali sia dei fenomeni economico-finanziari sia di quelli sanitari, di cui l’Ebola è l’esempio più eclatante. Intanto è scomparso per una malattia infettiva, forse da virus H1N1, Tony McMichael, uno dei più grandi epidemiologi degli ultimi 50 anni. McMichael, australiano con una lunga carriera a Londra, ha intravisto per primo i massicci effetti sulla salute umana che le grandi trasformazioni ambientali stavano producendo e ha diffuso due termini diventati popolari: Antropocene (coniato dall’ecologista Stoermer e che indica l’era in cui l’impatto umano sul pianeta è globale) e «Planetary Overload» (il sovraccarico del Pianeta). Dal punto di vista sanitario, quanto scriveva già 20 anni fa McMichael è ora sotto gli occhi di tutti: non solo per il caso clamoroso della diffusione dell’Ebola, ma anche per la tragica e crescente mancanza d’acqua in molte aree del mondo, le massicce migrazioni, le epidemie di obesità e diabete, l’aumento del cancro in Africa e in Asia (in parte a causa del crescente consumo di sigarette) e, soprattutto, per il cambiamento climatico, che può diventare il peggiore di tutti questi mali. Una prospettiva inquietante? Per molti versi sì, ma per fortuna ci sono anche buone notizie che non vanno dimenticate: l’attesa media di vita a livello globale è aumentata, dal 1960 ad oggi, da 50 a oltre 67 anni, mentre il vaiolo è stato eradicato e le morti da morbillo sono calate dalle 871 mila del 1999 alle 122 mila del 2012. Le disparità nello stato di salute, tuttavia, sono oggi maggiori. Sui 7 miliardi di abitanti del mondo solo un miliardo può aspettarsi una vita lunga e sana. Se un bambino nato in Giappone ha un’attesa di vita di 82 anni, per uno nato nello Swaziland è di 32. Inoltre, a differenza del passato, i problemi sanitari non sono più confinati nelle singole nazioni. Nel 2002 l’epidemia di Sars in Cina si diffuse rapidamente nel mondo e in otto mesi causò 8422 casi e 916 morti in 29 Paesi. L’immissione di CO2 nell’atmosfera negli Usa causa un inasprimento delle inondazioni in Bangladesh. Questo significa che i programmi di controllo devono essere globali per definizione. Ma significa anche che il rapporto tra la salute del mondo e le caratteristiche economiche e politiche della globalizzazione sono tutt’altro che superficiali. Il libro che ho scritto su questi temi - «Salute senza STEFANO MASSARELLI S e dovessimo scattare un’istantanea del momento in cui la vecchiaia comincia a mostrare i suoi segni, questa ritrarrebbe un uomo o una donna che hanno perso l’agilità di un tempo, impegnati a salire le scale appoggiandosi al corrimano o incapaci di camminare alla solita velocità senza un sostegno. Sarebbe un’immagine di «lentezza». Ma le speranze non sono perdute. «Sappiamo che questo è il momento ultimo in cui si può ancora intervenire», dice Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, coordinatore del primo studio europeo per contrastare l’invecchiamento inteso come fragilità fisica, indipendentemente dalla presenza di altri disturbi. Il progetto «Sprintt» - finanziato con 49 milioni e che riunisce 80 ricercatori di 11 nazioni - ha l’obiettivo di valutare l’efficacia di un approccio integrato tra esercizio fisico e alimentazione nel bloccare l’in- Battere il tempo Una nuova ricerca ha arruolato 1500 ultrasettantenni vecchiamento. Saranno quindi arruolati in un «trial» clinico 1500 ultrasettantenni classificati come «fragili» e suddivisi in due gruppi: a metà di loro saranno impartiti semplici consigli sul corretto stile di vita e suggeriti esercizi per gli arti superiori, mentre l’altra metà sarà sottoposta a uno specifico programma di allenamento e a un regime alimentare mirato, con tanto di orologio elettronico per registrare i dati e verificare che l’esercizio sia portato a termine. «L’ipotesi - sottolinea Bernabei - è che questi interventi siano in gra- do di arrestare il processo di invecchiamento o, potenzialmente, riportarlo indietro». L’aspettativa è alta, specialmente alla luce dei risultati ottenuti dall’italiano Marco Pahor, ex ricercatore al Policlinico Gemelli e ora direttore dell’«Institute of Aging» dell’Università della Florida: in uno studio sul «Journal of the American Medical Association» ha dimostrato, per la prima volta, come un programma di esercizio fisico strutturato sia in grado di riportare indietro la macchina del tempo. CONTINUA A PAGINA 20 20 .TuttoScienze STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 l P SCIENZE Attività fisica e giusta dieta per invertire il tempo STEFANO MASSARELLI SEGUE DA PAGINA 19 1 Così si riduce il rischio di disabilità e di mortalità delle persone anziane. «L’attività ideale è la camminata a passo spedito per mezz’ora al giorno», sottolinea Bernabei, specificando che ciò significa che il sudore deve comparire sulla fronte già dopo i primi 10 minuti di passeggio, possibilmente in un percorso che non sia soltanto pianeggiante. Tra i fattori che potrebbero aver contribuito all’alta percentuale di ultracentenari nelle cosid- dette «Blue zone» - vale a dire le aree del mondo in cui si vive di più e di cui fanno parte la provincia dell’Ogliastra in Sardegna, l’isola di Okinawa in Giappone e l’isola greca di Icaria - c’è infatti un elemento comune: si tratta di luoghi impervi, che hanno costretto gli abitanti a una buona dose di attività fisica nell’arco della vita. Anche l’alimentazione, poi, non va lasciata al caso, poiché l’avanzare dell’età porta con sé una progressiva perdita di massa muscolare (nota in gergo medico come «sarcopenia»), che è parte integrante della fragilità fisica. «Gli anziani, il più delle volte, non assumono quella quantità di 1,2 grammi di proteine per kg di peso corporeo che è indispensabile al mantenimento della massa muscolare», aggiunge Bernabei. È im- portante, quindi, che le proteine, specialmente quelle di origine vegetale, diventino parte integrante della dieta quotidiana. Un consiglio che, ancora una volta, richiama la lezione delle «Blue zone», i cui abitanti consumano abitualmente elevate quantità di legumi, assieme a una ricca varietà di frutta, verdura e anche cereali. E con il mantenimento della forma fisica, anche le funzioni cognitive possono essere preservate. A dimostrarlo sono le tante ricerche internazionali, che stabiliscono sempre lo stesso principio: l’esercizio aiuta a mantenere il cervello giovane, prevenendo la perdita di volume della massa cerebrale e i danni alla «sostanza bianca». Se il corpo si muove, quindi, anche il cervello impara a tenere il passo. C’è un super-premio per i ricercatori che tornano in Italia Ricerche d’avanguardia: come è diventato un successo l’Award della Giovanni Armenise-Harvard Foundation Scienza & Democrazia GABRIELE BECCARIA l cuore della scienza. Le storie degli scienziati che scelgono l’Italia»: è il titolo ricco di promesse del convegno del 10 novembre a Palazzo Zuccari, a Roma. Organizzato dalla «Giovanni Armenise-Harvard Foundation», raccoglierà una serie di casi-simbolo: le avventure intellettuali e umane di un gruppo di studiosi tornati in Italia per dare vita a iniziative di laboratorio molto ambiziose. Cervelli di ritorno, insomma, ma anche stranieri che decidono di venire in Italia. A convincerli è stata proprio la «Giovanni ArmeniseHarvard Foundation», la fondazione privata che da più di un decennio ha istituito un programma dedicato, il «Career Development Award»: il suo comitato di revisione, composto da 11 scienziati di rilevanza internazionale, sceglie ogni anno uno o due vincitori, dal profilo preciso: «Devono aver conseguito il PhD da almeno tre anni, ma da non oltre 10, così da salvaguardare «I STEFANO RIZZATO l m i o r i t o r n o? Un’esperienza positiva. Anzi, molto positiva». Fino al 2010 Matteo Iannacone era tra quelli che il luogo comune definisce «cervello in fuga». Un ricercatore italiano che aveva trovato stipendio e soddisfazioni all’estero, negli Usa. Da oltre quattro anni - lui che oggi ne ha 38 - dirige un laboratorio di ricerca all’Ospedale San Raffaele di Milano, divisione di immunologia. Ha un suo sito in inglese (iannaconelab.com) e un team di 12 persone per capire le dinamiche più nascoste del sistema immunitario. «Ma - dice - ci sono tante cose che, dall’America, mi piacerebbe portare qui. Soprattutto a livello di mentalità». «I Lei nel 2011 ha vinto anche una borsa europea, dell’Erc. Ma tutto è iniziato con il «Career Development Award» della Fondazione Armenise. un criterio-base: la giovane età», spiega il presidente, Giampiero Auletta Armenise. Il quale aggiunge che l’evento della prossima settimana, nato da un’idea della studiosa di staminali e senatrice a vita Elena Cattaneo, ha un duplice scopo: «Sensibilizzare l’opinione pubblica sul temachiave della ricerca e dare visibilità all’attività di una fondazione che crede nelle potenzialità del sistema-Paese». Se la circolazione mondiale delle intelligenze è uno dei fenomeni della globalizzazione, il punto debole che affligge l’Italia è la capacità di attrarli. Ecco perché - sottolinea Auletta Armenise - «cerchiamo di incentivare la localizzazione di laboratori nel nostro Paese: chi si candida all’“Award” presenta un piano e individua l’università ospitante. Ogni vincitore ottiene 200 mila dollari l’anno per tre anni, che possono estendersi a cinque». Un tesoretto di 20 milioni di dollari già assegnato a 20 scienziati, che hanno saputo raddoppiarlo, attirando borse e grant di uguale valore, tra cui quattro «European Research Grant», generando oltre 100 posti di lavoro, distribuiti in atenei e istituti, da La Sapienza al San Raffaele e all’Istituto Europeo di Oncologia, passando per le università di Milano, Pavia, Padova, Trento, Trieste e Palermo. E i risultati - sottoli- nea Auletta Armenise - «sono d’eccellenza: oltre 160 articoli in campo biomedico, con livelli di citazione molto alti». Esempi virtuosi che si spera di replicare con maggiori finanziamenti da parte dei privati e con meccanismi più incisivi di deducibilità fiscale a favore di università e laboratori. «La legge di stabilità 2013 prevede un fondo destinato al credito di imposta per la ricerca con particolare riferimento alle Pmi - osserva Auletta Armenise - ma i decreti istitutivi non sono ancora stati emanati». Così, schiacciata tra la scarsità di risorse mobilitate da imprese e privati e le solite lungaggini burocratiche, la scienza made in Italy soffre. Il 10 novembre sarà l’occasione per immaginare una strategia alternativa. Che nel caso della «Armenise» intreccia passato e futuro (e filantropia). «Giovanni Armenise, in contatto con Alexander Fleming, realizzò negli Anni 50 la prima fabbrica per la produzione di antibiotici e penicillina in Italia. L’interesse per la medicina e la ricerca - racconta il presidente è stato poi sviluppato da mio padre, Giovanni Auletta Armenise, attraverso la promozione, a metà Anni 90, della “Foundation”, che oggi contribuisce allo sviluppo della ricerca biomedica di base nel nostro Paese». 4 - Continua Il convegno del 10 novembre a Roma Un gruppo di ricercatori di punta racconterà le proprie esperienze intellettuali e umane: l’evento si intitola «Il cuore della scienza» ed è organizzato a Palazzo Zuccari dalla «Giovanni Armenise-Harvard Foundation» “Ho creato a Milano il laboratorio che insegue globuli bianchi e virus” Da allora com’è il bilancio? Matteo Iannacone Immunologo RUOLO: È «GROUP LEADER» ALL’OSPEDALE SAN RAFFAELE DI MILANO RICERCHE: DINAMICHE DELLE INTERAZIONI TRA VIRUS E OSPITE «Ottimo. Sono tornato non per nostalgia, ma perché in Italia e al San Raffaele ho trovato opportunità migliori rispetto agli Usa, sia a livello di infrastrutture che di tecnologie. L’Armenise-Harvard ha reso possibile quello non succede quasi mai: avere fondi come “startup package”, un pacchetto per mettere insieme un laboratorio e un gruppo di ricerca. Abbiamo scelto di investire sulla microscopia intravitale multi-fotone: strumenti all’avanguardia - ce ne sono pochissimi in Europa - per visualizzare le cellule del sistema immunitario in tempo reale e altissima risoluzione, monitorando movimento e interazioni nell’organismo». Cosa porterebbe in Italia del modo di fare scienza negli Usa? «Prima del 2010 ho passato quattro anni a San Diego e quattro a Boston, come postdoc. E ci sono tante cose che mi mancano. Prima tra tutte la capacità di mirare le risorse su poche e reali eccellenze, al posto dei famigerati fondi a pioggia. In Italia esistono centri che potrebbero avere il valore di un Mit, se solo non disperdessimo i fondi. Basterebbe avere università dedicate all’insegnamento e altre specializzate nella ricerca. E poi premiare chi rappresenta un’eccellenza, valutando la ricerca in modo serio». In Italia sembra però esserci poca fiducia nella ricerca. «L’entusiasmo è un altro ingrediente che mi piacerebbe portare qui. Ma l’ambiente americano si basa anche su una cultura scientifica più solida. In Italia fatichiamo - scienziati e media a comunicare: la scienza viene trattata in modo spesso superficiale, a volte con dibattiti che mettono a confronto le parole degli esperti con quelle di persone non preparate, per un’insensata “par condicio”». Come si assembla un team? «È un processo difficile e nel tempo sono diventato più selettivo. Il nostro è un lavoro di squadra: conta avere persone eccellenti, ma anche adatte a collaborare e a mantenere un ambiente sereno. Quando un candidato ha il curriculum giu- sto, lo invito in laboratorio, per un seminario che dura una giornata e coinvolge chi fa già parte del gruppo. Poi decido ascoltando l’opinione di tutti, perché la squadra è decisiva. Oggi con me lavorano cinque ricercatori post-doc, due dottorandi e altri due tesisti. In più, ci sono tre tecnici». In questi quattro anni sono già arrivati risultati? «Sì. A breve pubblicheremo uno studio sulla patogenesi delle epatiti virali di tipo B. I danni provocati da questa malattia non dipendono dal virus in sé, ma dalla risposta immunitaria: i linfociti T rispondono al virus e lo attaccano, ma creano danni collaterali al fegato. Ora siamo riusciti a capire il meccanismo tramite cui questi globuli bianchi sferrano l’attacco. Saperlo può avere risvolti importanti a livello di cure. Ma lavoriamo anche su un secondo versante: sui virus che sfuggono al sistema immunitario perché bloccano la produzione di anticorpi». LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 La questione non risolta dei conflitti di interesse Lo scenario PAOLO VINEIS SEGUE DA PAGINA 19 l P 1 Quanto al secondo punto - i conflitti di in- teresse - è significativo che la grande industria americana finanzia istituzioni, come il Cato Institute, che sistematicamente gettano discredito sulla validità delle prove scientifiche prodotte dai ricercatori. Come documenta il saggio di Oreskes e Conway «Merchants of Doubt», ci sono diversi modi per gettare discredito su una tesi scientifica, uno dei quali è sollevare costanti dubbi sulla validità delle prove: è stato fatto COMPLESSITÀ NICLA PANCIERA D storicamente per il fumo di sigaretta, per le piogge acide, per l’ozono, per i pesticidi e di recente per il riscaldamento globale. Alcuni ricercatori pensano che per evitare il conflitto d’interessi sia sufficiente menzionare negli articoli chi ha finanziato lo studio. Così è stato fatto in un articolo sul ruolo delle bevande gasate zuccherate nel rischio di cancro (Boyle e altri sullo «European Journal of Cancer Prevention», 2014), che include nei ringraziamenti la Coca-Cola, la quale ha finanziato i ricercatori e al contempo dichiara che «non vi sono conflitti di interesse». Questo suggerirebbe che la semplice rivelazione degli interessi in gioco (la «disclosure») sia sufficiente. In realtà la trasparenza non basta. Non basta cioè dichiarare che si lavora per una certa industria, quando si pubblica un articolo scientifico che riguarda i prodotti di quell’industria: questo non evita l’oggettiva esistenza di un conflitto. . TuttoScienze .21 Secondo tutte le definizioni, il conflitto di interessi deriva da una situazione in cui un «agente» (un ricercatore o un politico o anche un giornalista) ha un obiettivo primario a cui tende, ma anche un obiettivo secondario - che può essere il profitto o la carriera - e che confligge con il primo. Il bene primario a cui deve tendere un ricercatore che lavora in epidemiologia o nella Sanità pubblica è la salute della popolazione, così come l’obiettivo primario del medico è la salute del singolo paziente. Per affrontare le grandi sfide che si pongono oggi ai governi e alle istituzioni come l’Oms è fondamentale stimolare la cooperazione, ma anche evitare l’interferenza di chi ha forti interessi economici da difendere. Allucinazioni e neuroni in rete: un cervello così non si era mai visto imenticate le immagini colorate a cui siamo abituati, quelle che raffigurano le aree cerebrali responsabili di ogni funzione immaginabile. Nelle neuroscienze l’era della localizzazione, infatti, è in via di superamento, sostituita dalla tendenza - che va sotto il no- estraneazione», spiega il fisico me di «connessionismo» - a Giovanni Petri, ricercatore ricostruire funzioni e struttu- della Fondazione Isi di Torino e ra del cervello analizzando primo autore dello studio, uscicome i neuroni si connettono to sul «Journal of the Royal Sotra loro, creando reti in conti- ciety Interface». nuo cambiamento. «Abbiamo visto come la soI metodi di analisi già di- stanza modifica la struttura sponibili per lo studio di reti della comunicazione tra le aree complesse, tuttavia, non del cervello: la amplifica senza sembrano in grado produrre però renderla del tutto omogeuna rappresentazione dell’at- nea né del tutto caotica. Sono, tività cerebrale nella sua to- infatti, emersi dei “pattern” di talità. Vanno quindi adeguati. attivazione inusuali, ma piuttoCi ha provato un gruppo mul- sto stabili. L’iperconnessione tidisciplinare italiano e ingle- spiegherebbe la sensazione dei se, composto da matematici, soggetti di pensare in modo difisici, ingegneri, neuroscien- verso, mentre le nuove connesziati e psicofarmacologi, lea- sioni sarebbero da associare der nei rispettivi ambiti di alle esperienze multisensoriacompetenza, li», spiega Feche ha studerico Tudiato il cerrkheimer del vello sotto Centre for l’effetto della Neuroimapsilocibina, ging Sciences potente e dell’Istituto di RUOLO: È «RESEARCH LEADER» mitico psicoALLA FONDAZIONE ISI DI TORINO psichiatria del stimolante E RICERCATORE AL POLITECNICO King’s College DI TORINO di Londra. presente in numerose «L’attività specie di funghetti. farmacologica di queste soLa scelta di questo illustre stanze può aiutare i soggetti ad composto allucinogeno è di- uscire da pensieri ossessivapesa dall’accresciuto interes- mente negativi: sono quelli tise clinico per i benefici che pici della depressione, carattepuò portare ai pazienti con rizzata da un’attività eccessiva gravi forme di depressione. del “Default Mode Network” «Gli effetti molecolari della (“Dmn”), una rete cerebrale sostanza, che interferisce associata alla riflessione e alcon l’azione della serotonina, l’introspezione, la cui attivasono noti, così come quelli zione si inibisce bruscamente sull’esperienza, descritta co- quando smettiamo di vagabonme un’alterazione della per- dare con la mente e ci concencezione del mondo esterno, triamo su un’attività proiettata ricca di sinestesie e a volte di verso l’esterno. Allo stesso Uno studio multidisciplinare italiano e inglese ha creato un nuovo modello per le neuroscienze: si basa sull’analisi delle alterazioni indotte da un fungo Francesco Vaccarino Matematico Le connessioni Visualizzazione di quelle cerebrali nello stato normale (a sinistra) e alterato dalla psilocibina (a destra) tempo, creare nuove connessioni tra circuiti normalmente segregati potrebbe aiutare a chiarire l’origine di disordini della personalità, dissociazioni e allucinazioni che nascono, appunto, dal confondere attività sensoriali esterne con quelle interne». Per quanto affascinante, l’aver spiegato ciò di cui Castaneda narra nei suoi libri non è però l’aspetto fondamentale dello studio. Ancora più interessante è il modo in cui è stato svelato il segreto del funzionamento della droga naturale. Grazie alla «topologia compu- tazionale» applicata alle neuroscienze, lì dove un’analisi connessionistica più elementare avrebbe indicato solo la presenza di reti omogenee e una riduzione globale dei livelli di connessione, si è potuto invece rivelare l’esistenza di un tipo di connettività che favorisce la comunicazione tra aree, con caratteristiche persistenti nei diversi soggetti. «Limitarsi alla descrizione dei nodi e del numero e della forza delle connessioni tra regioni diverse, come si è fatto tradizionalmente, sottostima la complessità delle reti del cervello», spiega il re- sponsabile della ricerca, Francesco Vaccarino, research leader alla Fondazione Isi e ricercatore al Politecnico di Torino. «Paradossalmente, uno dei metodi per caratterizzare una struttura complessa come la matassa tridimensionale, formata dalle reti neuronali, è guardare ai suoi “buchi”». Immaginate la rete come una torta: se la tagliate, troverete tanti forellini, che si sono formati in base a come le varie entità si sono collegate tra loro. L’approccio topologico descrive il «tessuto» delle reti, analizzandone i buchi, che sono spazi delimitati in cui la connettività tra gli elementi che formano il perimetro del buco è ridotta. Torte con caratteristiche simili avranno anche delle somiglianze nella struttura dei loro buchi. «Lo studio, frutto della convergenza tra discipline diverse e la cui parte più impegnativa è stata forse la sua stesura, dimostra la validità di questo nuovo modello di analisi - conclude il matematico -. Ci aspettiamo molto dalle ulteriori applicazioni a network cerebrali associati a proprietà già osservate, ma finora inspiegate». 22 .TuttoScienze STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 l P MEDICINA Al Bambin Gesù di Roma una «officina» di farmaci per malattie ancora intrattabili DANIELE BANFI 1 Un polo dedicato alla ricerca biomedica in campo pediatrico tra i più grandi d’Europa: 5 mila metri quadrati da oltre 25 milioni. E’ l’identikit del nuovo centro dell’Ospedale Bambin Gesù, inaugurato a Roma. Una struttura d’avanguardia dove il concetto di medicina traslazionale sarà centrale. All’interno, infatti, oltre ai laboratori di diagnostica, è presente una Cell Factory - in collaborazione con l’Università del Sacro Cuore - dove verranno sviluppate terapie sempre più personalizzate. Spiega il presidente dell’Ospedale, Giuseppe Profiti: «Quanto abbiamo fatto qui è puntare sulla ricerca traslazionale, ovvero su quella che si alimenta del trasferimento delle scoperte dal laboratorio al letto del paziente. La struttura ci permette di assicurare un flusso continuo: dalla manifestazione della patologie procediamo all’analisi delle cause, fino allo sviluppo di terapie che ritornano direttamente al paziente». I progetti di ricerca che verranno realizzati si concentreranno sull’identificazione delle basi biologiche delle malattie e sulla ricerca di terapie innovative. Il polo si occuperà di leucemie, tumori solidi, malattie rare e patologie metaboliche. Fiore all’occhiello della struttura sarà l’officina farmaceutica XellBioGene, luogo dove verranno sviluppati, prodotti e somministrati nuovi farmaci per le malattie dove non esiste ancora una cura certa. Farmaci non più intesi come molecole studiate per una larga fetta di pazienti, ma terapie - a base di cellule, vettori virali o anticorpi - ritagliate su misura del singolo paziente. Obiettivo ambizioso ma realizzabile: in cinque anni la produzione scientifica del Bambin Gesù è più che raddoppiata. Ecco l’interruttore ammazza-cellule “Nuova strada contro le leucemie” l P ONCOLOGIA VALENTINA ARCOVIO H anno iniziato a testare composti anti-cancro e ne hanno già individuati tre o quattro molto promettenti. Nei laboratori del gruppo di Giovanni Tonon, capo dell’Unità di Genomica Funzionale del Cancro dell’Irccs-Ospedale San Raffaele di Milano e docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, non si perde tempo contro una malattia che di tempo spesso ne dona poco. Già da ora il team potrebbe aver in mano l’arma che un giorno salverà la vita di milioni di persone, colpite da un tumore del sangue. Il farmaco a cui si punta è Verso nuovi farmaci «mirati»: tutto nasce da una scoperta sulle cellule tumorali del sangue frutto di un’eccezionale scoperta descritta in uno studio internazionale, pubblicato su disturbato nella sua invasione. «Nature Medicine». Il lavoro «Le cellule tumorali - spiega è stato possibile in parte gra- Tonon - presentano una crescizie al programma «5 x mille» ta tumultuosa e, come consedell’Airc (l’Associazione ita- guenza, accumulano danni al liana per la ricerca sul can- Dna che, in una cellula sana, incro) ed è stato diretto da Fe- durrebbero la morte cellulare, derico Caligaris Cappio, alla l’apoptosi. Abbiamo così indaguida del dipartimento di On- gato sul perché in caso di tumocologia clinica molecolare ri del sangue questo non avdell’istituto milanese. E pro- venga e abbiamo scoperto che prio l’Airc, questa settimana, le cellule tumorali ematologiè impegnata nell’annuale ap- che spengono un gene-sentipuntamento con i «Giorni nella, chiamato “Yap1”, il cui della Ricerca» che culminerà compito è riconoscere la cellusabato con la impazzita e la distribuindurla alzione in 600 l’apoptosi». piazze de «I I ricercatori Cioccolatini hanno poi idendella Ricertificato una ca». proteina, chiaRUOLO: È CAPO DELL’UNITÀ Il team di DI GENOMICA FUNZIONALE mata «Stk4», DEL CANCRO DELL’IRCCS-OSPEDALE responsabile Tonon - in SAN RAFFAELE DI MILANO co l l a b o ra dello spegnizione con mento di Kenneth C. Anderson del Da- «Yap1» e scoperto che l’inattina-Farber Cancer Institute vazione di questa proteina ridell’Harvard Medical School pristina i livelli di «Yap1», indudi Boston - ha individuato un cendo la morte di cellule tumomeccanismo attraverso il rali ematologiche. «Il lavoro quale le cellule tumorali del apre la strada a terapie che, sangue riescono a superare le spegnendo la molecola “Stk4”, barriere che si oppongono al- possano riattivare il ruolo del la loro proliferazione, causan- gene-sentinella che induce la do leucemie, mielomi e linfo- morte delle cellule tumorali mi. Si tratta di un meccani- ematologiche, sfruttando un smo che permette al tumore tallone d’Achille dei tumori. E’ di disattivare le difese dell’or- il risultato del lavoro di ganismo e di agire, quindi, in- un’équipe di scienziati, e in Giovanni Tonon Oncologo Dal 3 al 9 novembre Alvia«IGiornidellaRicerca»dell’Airc 1 L’appuntamento è dal 3 al 9 novembre: l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro promuove «I Giorni della Ricerca». È una settimana di appuntamenti per dire «Contro il cancro, io ci sono»: dal Quirinale alle università, dalle scuole alle piazze, dalle trasmissioni tv e radiofoniche fino agli stadi e alle filiali Ubi Banca, un programma di eventi per informarsi e sostenere il lavoro dei ricercatori. particolare di una ricercatrice e medico di grande talento e dedizione, Francesca Cottini», racconta Tonon. In questi anni la scienziata ha identificato un meccanismo molecolare che le cellule mielomatose, leucemiche e linfomatose utilizzano per evitare la morte cellulare e continuare a proliferare, nonostante la presenza di danni al Dna. Il meccanismo esiste in molte patologie proliferative del sangue e aprirà la possibilità di sviluppare nuovi target terapeutici. In definitiva, lo studio definisce un potenziale paradigma terapeutico per tumori ematologici ad alto rischio, refrattari alle terapie convenzionali. «La nostra scoperta suggerisce che si può agire anche sui geni oncosoppressori, riattivandone l’attività difensiva», aggiunge Tonon. Da qui l’idea di sviluppare molecole in grado di colpi- re gli oncogeni, i geni responsabili della crescita del tumore, riducendo con la loro attività selettiva gli effetti collaterali della chemioterapia convenzionale. Ora il gruppo di Tonon, in collaborazione con i team di Harvard, sta sintetizzando farmaci in grado di spegnere l’attività di «Stk4» in tumori ematologici. L’obiettivo è identificare quali sono i più efficaci, per utilizzarli in clinica. «Finora abbiamo testato - riferisce Tonon - una trentina di composti e, di questi, ne abbiamo individuati tre-quattro specifici e attivi contro “Stk4”. I nostri test sono condotti sulle cellule e, se tutto andrà come speriamo, contiamo di passare presto ai test sugli animali. La strada è lunga, ma grazie anche all’Airc abbiamo trovato una possibile strada per eliminare le cellule cancerose». 123456278 A B5C21D32 EF LA STAMPA E AMBROSIANO 24 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO -2,24% -2,13% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,2596 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) S Oro 77,19 euro/grammo +0,10% -0,33% -0,92% -0,52% S 30,2478 ECONOMIA FINANZA & LA BANCA SENESE È TRA I 13 ISTITUTI ITALIANI (120 EUROPEI) CHE DA IERI SONO VIGILATI DIRETTAMENTE DA FRANCOFORTE Mps, l’aumento sale a 2,5 miliardi Oggi il consiglio d’amministrazione per il piano da presentare alla Bce. Pronto il consorzio di garanzia FRANCESCO SPINI MILANO In casa Monte dei Paschi si prepara un aumento di capitale ancor più pesante delle attese. Secondo le indiscrezioni della vigilia, alla riunione di oggi il consiglio di amministrazione della banca senese dovrebbe mettere in campo un’operazione per raccogliere fino a un massimo di 2,5 miliardi di euro. L’operazione andrà dunque oltre i 2,111 miliardi di deficit di capitale risultato dagli ultimi stress test messi in campo dalla Bce, proprio in vista della vigilanza unica che, da ieri, Francoforte ha assunto sulle principali 120 banche europee, 13 delle quali sono italiane. Il Monte, in vista dell’esame di Francoforte (di cui è tra vigilati diretti), probabilmente non vuole limitarsi con il suo «capital plan» a coprire solo lo «shortfall» ma, insieme con operazioni accessorie come la vendita di asset (il credito al consumo di Consum.it, per esempio), di crediti dubbi (per cui c’è in campo Davide Serra con la sua Algebris) e dei freshes, voglia presentarsi con un piano complessivo di rafforzamento, prima di pensare a probabili nozze. L’inIL SOTTOSEGRETARIO PD Lotti: non occuparsi del terzo istituto del Paese è sbagliato tenzione sarebbe quella di vendere tutta la fetta residua dei cosiddetti «Monti bond» (dei 4 miliardi iniziali sono rimasti 1,1 miliardi di aiuti di Stato) e dunque anche la tranche da 350 milioni che la banca aveva già preventivato di vendere entro il 2017, dunque oltre l’orizzonte preso in considerazione dagli stress test. Nel frattempo sarebbe sostanzialmente pronto anche il consorzio di garanzia. Ubs ne sarebbe il global coordinator, mentre Mediobanca, Citi e Goldman Sachs sarebbero coglobal coordinator. Con loro ci dovrebbero essere Barclays, Morgan Stanley, Bofa-Merril Lynch, SocGen, con Deutsche Bank in forse. Alla vigilia della riunione di oggi, il titolo della banca guidata dal presidente Alessandro Profumo e dall’ad Fabrizio Viola ha registrato un +5,3% in controtendenza rispetto al mercato, chiudendo a 0,65 euro, tra scambi molto intensi: è passato di mano il 4,6% del capitale. Tra i grandi soci proseguono le valutazioni in attesa dell’aumento. La Fondazione Mps, che ha il 2,5% della banca, ha nominato un advisor, il Credito Fondiario, per compiere l’analisi sul piano della banca. Il presidente Marcello Clarich non si sbilancia: «In questo momento - ha dichiarato - non so rispondere» alla domanda sulla parteci- L’operazione +5,3% Dipendenti nelcapitale StopBankitalia Il titolo in Borsa Nuova seduta sugli scudi per il titolo Montepaschi a Piazza Affari, che dopo una raffica di sospensioni al rialzo chiude a +5,3% -2,24% L’indice di Milano La giornata di Piazza Affari è stata caratterizzata da forti vendite, spinte dal calo da Wall Street e dalle stime sull’economia nell’Ue La storica sede di Mps nel cuore di Siena pazione dell’Ente alla prossima ricapitalizzazione. Possibile che alla fine si muoverà in blocco con gli altri pattisti (in tutto un 9%), i sudamericani Btg Pactual e Fintech, che non si vorrebbero diluire. Ma questo è appena il primo tempo di un processo che molto probabilmente porterà a un matrimonio bancario. Ieri il Santander (tra i principali indiziati sposi, come il Bnp Paribas) si è ufficialmente ti- rato indietro assicurando di «non aver guardato al dossier Mps» e di non aver avuto «alcun contatto» con Rocca Salimbeni. Gli spagnoli non guardano all’Italia per espandersi, semmai al Portogallo. A giudizio di un banchiere come Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo, un’eventuale offerta estera non dovrebbe essere un problema per una banca tricolore: «Non debbono più esistere steccati di Retroscena GIANLUCA PAOLUCCI uanto valgono oggi titoli di Stato brasiliani del 1972 per 2,4 miliardi di cruzeiros? Valgono 800 e passa milioni di euro oppure 0,24 millesimi di euro? Per rispondere a questa domanda serve una buona calcolatrice e tanta pazienza. Anche perché dal 1972 a oggi il Brasile ha cambiato la divisa sette volte e ricostruire tutte le vicende della travagliata politica monetaria del paese sudamericano. La risposta però assume rilievo, seppur incidentalmente, nelle vicende attuali di Montepaschi. Prima di addentrarsi nelle quarantennali fluttuazioni del debito pubblico brasiliano, serve un passo indietro. Lo scorso anno la Nit Holdings di Hong Kong, la stessa dell’offerta da 10 miliardi per Montepaschi, si fa avanti per rilevare la piccola Banca Popolare di Spoleto, promettendo investimenti multimilionari. L’operazione sarebbe dovuta avvenire L’affare non però non va in porto. Per i commissari dell’istituto nominati da Bankitalia, «quando furono presentate le offerte di Nit Holding Limited ed Aspocredit – si legge nel verbale notarile dell’assemblea di PopSpoleto che nel giugno scorso ha varato la fusione con Ban- Q questo genere». Ma gli esponenti del Pd senese e toscano restano contrari a nozze tanto con una banca straniera, quanto con un’italiana più grande. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, reduce da una riunione, lunedì, con esponenti delle istituzioni senesi (targati Pd) tranquillizza, dicendo che «a breve verranno prese delle decisioni che io spero siano positive». Quanto al fatto che il governo se ne occu- pi, Lotti la vede così: «Quando il partito si occupava troppo della banca era sbagliato, e l’abbiamo detto. Non occuparsi per niente del terzo istituto del Paese è allo stesso modo sbagliato». Quella del Monte è tra le prime prove a cui è chiamata la nuova supervisione bancaria a livello europeo, da ieri avviata dalla Bce. A Francoforte giurano che «migliorerà e rafforzerà la stabilità finanziaria, assicurando un equo terreno di gioco per tutti». Rafforzare il capitale di Montepaschi coinvolgendo i dipendenti nell’azionariato e garantendo risorse ad un costo più conveniente rispetto al ricorso al mercato. È la strada tentata da Montepaschi dopo l’aumento di capitale da cinque miliardi e prima del verdetto della Bce su Aqr e stress test che hanno sancito un deficit di capitale di 2,1 miliardi. L’operazione, curata da SocGen, è stata portata all’esame del cda che nell’agosto scorso ha esaminato i conti del trimestre. A fermare l’iter, secondo quanto ricostruito, è intervenuta Bankitalia, che ha ritenuto l’operazione non opportuna per l’istituto senese. Si tratta di una operazione sul modello di quella appena conclusa da Intesa Sanpaolo. Nel caso di Ca’ de Sass si tratta di un piano di investimento basato su strumenti finanziari denominato «leveraged employee co-investment plan». Un tipo di operazione alla quale starebbero pensando anche altri istituti. Ma che evidentemente per Mps non va. [G. PAO.] Il fondo cinese, il duca italiano e i titoli-patacca dal Brasile Nit holding ci riprova con Siena dopo il precedente di PopSpoleto La sede di PopSpoleto co Desio, riportato dal sito Tuttoggi.info - queste furono scartate dai Commissari i quali ritennero la documentazione attinente alla capacità finanziaria inattendibile, anzi fu anche segnalata alla procura della repubblica qualche perplessità nutrita dagli stessi circa la documentazione e la se- ti oggetti di una segnalazione del Terietà dell’offerta». L’inchiesta della soro brasiliano nel 2007, che avvisava procura in effetti parte e, addentran- i potenziali investitori del rischio di dosi nei meandri della Nit Holdings, frodi. Poi rileva che l’autore della pescova cose interessanti. A luglio del rizia, Pietro Paolo Raggi, è anche re2013 la Nit Holdings Italia srl, il veico- visore della Credit San Bank, «costilo che avrebbe dovuto effettuare tuenda» banca che avrebbe dovuto l’operazione su PopSpoleto, aumenta assorbire la Spoleto. Infine ricostruiil capitale per 150 milioni di euro. sce la fila di nomi della valuta brasiLo paga la controllante di Hong liana dal 1972 a oggi (per la cronaca: Kong con il conferimento di due certi- cruzeiro, cruzeiro novo, cruzado, cruficati del Tesoro zado novo, cruziebrasiliano del valo- L’ATTENZIONE DELLE AUTORITÀ ro, cruziero real e re di 1,2 miliardi di Consob indaga sulla proposta infine real) e le relacruzeiros ciascuno. tive svalutazioni del fondo di Hong Kong per arrivare al valoSecondo una perizia redatta da un A Spoleto si muove la procura re attuale. Da ultimo segnaprofessionista romano, i titoli valgono 816,132 milioni la la presenza nello studio notarile dodi euro più spicci. Secondo la Guardia ve venivano effettuale le operazioni di finanza la perizia però è falsa e il sul capitale di Nit Italia del duca Rovalore reale è di 0,00027 euro. Un po’ dolfo Varano di Camerino. Lo stesso troppi zeri dopo la virgola per com- che lunedì rispondeva cortesemente prare una banca. Così la procura, do- alle domande dei giornalisti in qualità po la segnalazione di PopSpoleto, di «rappresentante per l’Italia» di Nit apre un fascicolo e mette sotto seque- Holdings. Per la cronaca, ieri i legali di stro i due titoli brasiliani. Nel decreto Nit hanno ribadito che l’offerta da 10 di sequestro, il gip di Spoleto nota an- miliardi è stata veramente presentata che una serie di altre circostanze. I ti- alla banca senese. Sull’offerta di Nit toli in questione intanto erano già sta- per Mps, intanto, indaga la Consob. 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 DESCALZI: QUESTA GRANDE OPERA È VALIDA, MA IL CONTRATTO CI CONSENTE DI VENDERE AD ALTRI SOCI All’asta L’unico computer superstite tra quelli venduti da Steve Jobs nello storico garage dei genitori va all’asta da Christie’s: si parte da una base di 400mila dollari “Eni nel gasdotto South Stream con soli 600 milioni, o usciamo” Il numero uno: «Nessun problema per Saipem, sarà pagata comunque» Aggirare l’Ucraina Il South Stream è il gasdotto che partendo dal Caucaso russo dovrà portare il metano di Mosca in Europa occidentale attraverso il fondale del Mar Nero aggirando l’Ucraina LUIGI GRASSIA Carta d’identità: il South Stream è il gasdotto sotto al Mar Nero che porterà il metano russo in Europa senza passare dall’Ucraina (come invece avviene ora). L’Eni è azionista al 20%, il resto fa capo alla russa Gazprom e a soci tedeschi e francesi. Può darsi che qualcuno a livello politico decida che non s’ha da fare, visto che la Russia in Occidente viene sempre più vista come nemica. O più semplicemente qualche azionista potrebbe sfilarsi perché non ci trova più convenienza, come ha prospettato ieri Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, in un’audizione al Senato. Ha detto che il South Stream «è un progetto valido», però le carte in tavola rischiano di cambiare dal punto di vista finanziario. Il progetto prevede che il 70% dell’investimento nel South Stream venga raccolto sul mercato dei capitali attraverso il «project financing»: cioè alcuni finanziatori privati anticipano i soldi e poi vengono ripagati con i diritti di passaggio del metano. Solo il residuo 30% deve essere finanziato direttamente dai soci di South Stream, pro-quota; e nel caso dell’Eni questo significa stanziare 600 milioni di euro. Ma Descalzi osserva che «al momento il South Stream sta facendo un po’ fatica a trovare i finanziamenti». Questo potrebbe significare che gli azionisti dovranno RENDIMENTI AI MINIMI PER I MERCATI EUROPEI Apple, bond in euro e accordo con Google Il gruppo di Cook studia emissioni per 2,8 miliardi a otto e dodici anni TORINO AP mettere mano al portafogli in misura più grande. Se dovessero provvedere da soli a tutto l’investimento, l’impegno dell’Eni salirebbe a 2,4 miliardi. Ma Descalzi chiarisce che «l’Eni mai e poi mai lo farà. In ogni caso non spenderemo niente di più di quello messo in budget», cioè 600 milioni. Nel caso che le cose non andassero nel verso giusto, nessun problema: «Abbiamo l’opportunità, stabilita dal contratto, di uscire da South Stream - dice Descalzi - e la valuteremo». Nessun problema neanche per la Saipem, controllata dall’Eni e che ha la parte del leone nella costruzione del gasdotto con 2,4 miliardi di commesse: se l’Eni esce, la sua parte viene rilevata da un altro socio, e allora «South Stream sarà fatto anche senza Eni e saranno mantenuti i contratti di Saipem». Ma anche nel peggiore dei casi, cioè se non solo l’Eni uscisse da South Stream ma anche gli altri soci decidessero di azzerare tutto, Saipem ha contratti per 23 miliardi (per metà acquisiti quest’anno) e solo la settimana scorsa ha firmato commesse per altri 2 miliardi in Arabia Saudita. Ieri le azioni di Eni e Saipem hanno perso parecchio in Borsa, per l’ulteriore calo del prezzo del petrolio. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, valuta che questo non abbia impatto sulle attività delle due aziende: «L’Eni, come gli altri giganti dell’energia, dovrà impegnarsi di più per distribuire dividendi. Ma ha già pratiche consolidate per fare cassa, come la cessione di quote di giacimenti subito dopo la scoperta. E l’Eni ha riserve di petrolio immense, e ne scopre altre in continuazione. Inoltre i suoi costi di estrazione sono fra i più bassi del mondo, e questo garantisce utili anche col barile a prezzi inferiori agli attuali. Quanto a Saipem, ci sono molti operatori stranieri che vorrebbero comprarla, anche approfittando della sua modesta quotazione in Borsa. Descalzi la vuol vendere ma io spero che Saipem resti italiana, è un gioiello». Economia .25 . Nonostante la liquidità non manchi, Apple si prepara ad lanciare bond in euro: il programma è suddiviso in due tranche, entrambe del valore di 1,4 miliardi, con scadenza a otto e dodici anni. Per il gruppo di Cupertino si tratta di una novità, visto che fino a oggi la società della Mela aveva esclusivamente emesso titoli in dollari. Secondo il «Wall Street Journal» i bond a otto anni garantiranno un rendimento dell’1,1%, mentre quelli a 12 anni dell’1,7%. Se confermati, sarebbero i risultati più bassi pagati per bond in euro, segno che sono percepiti come molto sicuri; al momento a prendere in prestito denaro dal mercato nel modo più economico è Coca Cola. Il colosso degli iPhone, però, è pronto a superarla, forte di una solidità che gli è valsa un rating «Aa1» da parte di Moody’s e un giudizio «AA+» da Standard & Poor’s. L’idea dell’ad Tim Cook, scrive ancora il «Wall Street Journal», è premiare gli azionisti con buyback e dividendi senza dover rimpatriare i proventi realizzati all’estero, che sarebbero soggetti alla fiscalità statunitense. Quella di ieri, per Apple, è stata una giornata importante non solo dal punto di vista finanziario. Il gruppo infatti ha stretto una «storica» alleanza con Google nel campo dei diritti per i contenuti digitali. I film a marchio Disney, Pixar e Marvel, già acquistabili sulla piattaforma iTunes, ora arrivano anche sul Google Play Store, lo store rivale creato dall’azienda di Mountain View. Grazie a questa mossa, le due realtà coesisteranno. Si potrà, ad esempio, acquistare un film da iPad e guardarlo sul tablet Nexus di Google, o viceversa. Secondo gli analisti è il segnale che qualcosa, nelle politiche di Apple, sta cambiando. Finora, infatti, «la mela» ha ristretto la possibilità di vedere film, show tv e altri contenuti venduti su iTunes solo ad iPhone, iPad e computer Mac o Windows. Simili restrizioni sono state applicate anche da Google sul suo negozio virtuale e sui dispositivi Android. [GIU. BOT.] CONSERVERÀ IL 73% Enel colloca 3 miliardi di titoli Endesa ROMA Enel dal 7 novembre metterà sul mercato una quota di Endesa per incassare una cifra tra 2,5 e 3 miliardi di euro. L’operazione avverrebbe attraverso un bookbuilding (raccolta ordini presso investitori istituzionali) e sarà annunciata oggi. Per arrivare a 2,5-3 miliardi Enel dovrebbe cedere fra il 15% e il 19% di Ebdesa, scendendo così dall’attuale 92% a un livello tra il 77% e il 73%, mantenendo quindi una solida quota di controllo. Da tempo il gruppo italiano, che acquisì l’azienda elettrica spagnola nel 2007, ha annunciato l’intenzione di ridurre la propria quota, che l’ad Francesco Starace ha definito «un numero un po’ stupido, perché è troppo elevato per avere una percentuale efficiente da un punto di vista del controllo, mentre il flottante è troppo basso per dare liquidità al titolo». [R. E.] REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE TO4 AVVISO DI GARA gruppo La SMAT S.p.A. indice due gare a procedura aperta per l’affidamento dei seguenti lavori: Manutenzione delle opere civili del Servizio Idrico Integrato - Divisione Acquedotto (rif. APP_631/2014) Importo: Euro 1.250.000,00. Manutenzione delle opere civili del Servizio Idrico Integrato - Divisione Fognatura (rif. APP_ 63-2/2014). Importo: Euro 1.250.000,00. Scadenza presentazione offerte: 02/12/2014 ore 12,00. La documentazione di gara è reperibile sul sito Internet http://www.smatorino.it/fornitori Direzione Logistica Industriale Acquisti Tecnici Il Responsabile AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA SETTORI SPECIALI - FORNITURE Trenitalia S.p.A. ha intenzione di procedere mediante gara a procedura aperta eGPA n. 6674 alla stipula di un Contratto di somministrazione avente ad oggetto la fornitura di “Molle ad aria e membrane in gomma ”suddivisa in 2 lotti: Lotto 1 CIG: 59750428A2 - Lotto 2 CIG: 5975049E67. Tutta la documentazione di gara è disponibile su www.acquistionline.trenitalia.it. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato per il giorno 08/12/2014 ore 13:00. Rocco Femia In esecuzione della Deliberazione del Direttore Generale dell’ASL TO4 n. 734 del 10/09/2014, è indetta gara a procedura aperta, ai sensi degli artt. 54 e 55 del D.Lgs n. 163/06 e s.m.i., per l’affidamento dell’appalto completamento lavori di adeguamento alle norme di prevenzione incendi – 2° lotto P.O. Cuorgnè ed esecuzione opere ai fini della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel Presidio Ospedaliero (C.U.P. E76J14000170002 – C.I.G. 58578502BE). L’importo a base di gara è di € 1.391.803,41 di cui € 104.641,18 per oneri per la sicurezza. L’aggiudicazione avrà luogo con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi degli artt. 81 e 83 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i., secondo i criteri indicati nel disciplinare di gara. Le ditte interessate possono inviare offerta entro le ore 12,00 del 09/01/2015 al seguente indirizzo: A.S.L. TO4 Via Aldisio n. 2 -10015 Ivrea (TO). Il Capitolato Speciale, il bando di gara integrale e il disciplinare sono disponibili sul sito aziendale http://www.aslto4. piemonte.it (L’ASL da te – Gare d’appalto). Il presente avviso non vincola l’Amministrazione appaltante. R.d.p.: Arch. Giovanni RIZZO tel. 011.9217334 - 0125.414483 fax 0125.414751 – e-mail: [email protected] IL DIRETTORE S.C. SERVIZIO TECNICO A.S.L. TO4 Arch. Giovanni RIZZO AZIENDA MULTISERVIZI IGIENE AMBIENTALE TORINO L’AMIAT S.p.A. indice la seguente gara: * [Rif. PA 24/14] - Servizio di trasporto e recupero del legno proveniente dalla raccolta differenziata 20152016. Importo a base di gara: Euro 360.000,00 (compresi costi di sicurezza) + IVA. La documentazione della gara è disponibile sul sito aziendale: http://www.amiat.it – Sezione “Appalti e Gare”. Il bando è stato inviato alla G.U. della Comunità il 23/10/2014. L’AMMINISTRATORE DELEGATO Ing. Roberto Paterlini 26 .Economia STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Panorama Intervista Un gigante da 6 miliardi di fatturato Via libera degli azionisti Nasce la nuova Gtech L’ ex Lottomatica cresce e lascia l’Italia. La nuova società che nascerà dalla annunciata fusione di Gtech e Georgia Worlwide Plc sarà quotata a New York e manterrà come sede legale quella della società incorporante, a Londra. Questo il risultato dell’assemblea straordinaria degli REUTERS azionisti di Gtech, che ieri Il gruppo è leader nei giochi hanno votato a favore del progetto di fusione transfrontaliera attraverso l’incorporazione di Gtech S.p.a nella controllata di diritto inglese Georgia Worldwide («NewCo»). L’operazione si muove nell’ambito della precedente e più grande acquisizione da parte della stessa Gtech di International Game Technology (Igt), il leader mondiale degli apparecchi di intrattenimento, anche noti come «game machines». Con la fusione nascerà un gruppo in grado di raggiungere un fatturato superiore ai 6 miliardi di dollari. [R. E.] Ghizzoni: azionisti lungimiranti Unicredit festeggia i 15 anni dalla nascita V oglio ringraziare tutti gli azionisti che ci hanno supportato con molto coraggio e lungimiranza, sia privati che pubblici, le Fondazioni». Così l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, alla conclusione delle celebrazioni dei 15 anni dalla nascita dell’istituto. «Azionisti - ha proseguito - che hanno accettato di diluirsi per consentire la crescita della banca. Un esempio di come ci si deve comportare come azionisti, privilegiando la crescita e la generazione di valore rispetto a tutto il resto». Il gruppo è giovane ma ha radici profonde: ha inglobato, fra altri istituti, la più antica società bancaria per azioni italiana (nata nel 1870 come Banca di Genova) oltre a Rolo Banca (fondata 541 anni fa) e alla tedesca Bayerische Hypotheken Und Wechsel-Bank (costituita 179 anni fa e poi confluita nel gruppo Hvb). Fra gli istituti i fondatori figurano Credito Italiano, Cassa di Risparmio di Torino e diverse altre banche locali. [R. E.] “Lasiderurgiaitaliana?Basta conilmassacrogiudiziario” Gozzi (Federacciai): così ci deindustrializziamo PAOLO BARONI ROMA un piccolo altoforno, una produzione non completamente integrata, un porto non adeguato: tutti fattori che in una fase di crisi si pagano cari. Anche per Terni possiamo parlare di crisi indotta: perché è vero che il comparto dell’inox è in difficoltà e presenta una certa sovracapacità, però Ast oggi è diventata un problema perché Thyssen ha sostanzialmente deciso che non le interessa più questo business. Ed è dura continuare se il padrone non ti vuole». A l governo non chiede nulla, se non una «assunzione piena di repsonsabilità». Perché, spiega il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, «dobbiano finirla con questa “deindustrializzazione giudiziaria”. Non è possibile chiedere all’industria di base italiana più di quanto viene richiesto a livello europeo. Altrimenti facciamo solo danni come con l’Ilva». Alla vigilia di un nuovo incontro a Roma sul caso dell’Ast di Terni, Gozzi spiega che per la siderurgia italiana oggi serve un piano complessivo, senza escludere a priori un intervento della Cassa depositi come suggerito tra l’altro lunedì su La Stampa da Mario Deaglio. «Perché se si pensa di affrontare i singoli punti di crisi si rischia di approdare solo a mezze soluzioni, mentre invece occorre una risposta globale». Prima Taranto poi Terni e Piombino: la nostra siderurgia è davvero al capolinea? Renzi dice che serve una «proposta nuova». Cosa chiede la siderurgia al governo? «Non chiediamo nulla, meglio parlare di cosa possiamo fare noi privati. Ovviamente dobbiamo continuare a investire in innovazione tecnologica, cercando di spostare le produzioni su fasce sempre più alte. E poi dobbiamo cercare di migliorare i fattori di produzione, a cominciare dai costi dell’energia. Noi proprio venerdì scorso abbiamo costituito il consorzio “Metal interconnector” che darà vita alla prima interconnessione diretta con la Francia e ci consentirà di importare energia a costi europei». I LAVORATORI DELLO STABILIMENTO DI TERNI A Bruxelles la protesta degli operai Ast 1 La protesta dei lavoratori delle acciaierie di Terni ieri si è tra- sferita a Bruxelles: mentre era in corso un presidio con striscioni e bandiere davanti alla sede del Parlamento europeo, i rappresentanti hanno rivolto le loro richieste attraverso documenti ufficiali. re, quello che lavora di più sulla meccanica, sull’automotive, sull’oil&gas, invece è in salute. Esporta tantissimo e riesce a fare buoni risultati anche in un momento di crisi». «No, fuori da questi tre punti di crisi restano pur sempre 1314 milioni di tonnellate di produzione annua. E nel campo Allora torniamo alle tre crisi della produzione con forno più gravi. Lei come le “legge”? elettrico siamo «Quella dell’Ilva ancora i primi IL CASO DI TARANTO è certamente in Europa, dacrisi indotta. «L’Ilva era in salute, una vanti anche ai Q u e s t’a z i e n d a crisi indotta da anni era arrivata al tedeschi. Detto questo il setto- di choc in tribunale» 2011 in salute, re è diviso in con un buon cirdue: c’è la parte dei prodotti colante, poi in due anni di choc destinati alle costruzioni, che giudiziari e di commissariasoffre perché rispetto al 2007 mento è stata portata quasi al il mercato ha perso più del fallimento. Ora la situazione è 50%. E se le aziende hanno re- drammatica ma i fondamentali sistito è solo perché sono le sono ancora buoni, tant’è che più efficienti d’Europa, per- c’è interesse per rilevarla. ché sono molto flessibili e in- Piombino ha un’altra storia: novative e perché negli anni questo da sempre è un malato erano state patrimonializzate della siderurgia italiana. Qui molto. L’altro pezzo del setto- siamo all’opposto di Taranto: Si parla di possibili interventi delle Cassa depositi e prestiti... «Se è un’operazione di sistema, inserita in un contesto di politica industriale più ampio, per consolidare e rafforzare il settore come architrave della manifattura italiana, perché no? Però deve essere un intervento che guarda al futuro non ai singoli casi». Non si può chiedere alla nostra industria più di quanto viene richiesto in Europa o ci facciamo danni Su Taranto però lei si era spinto più in là, o sbaglio? «Prescrizioni come quelle dell’Aia difficilmente verranno attuate dai futuri nuovi azionisti per cui credo ci possa essere spazio per un intervento transitorio e intelligente dello Stato. Il modello è il salvataggio della Chrysler fatto da Obama». Antonio Gozzi Presidente di Federacciai Dopo l’aumento delle tasse nella manovra FondazioneCariplo:pronti atagliareilbudgetdi20milioni I l budget per il 2015 della Fondazione Cariplo a sostegno dell’attività filantropica ammonta a 143,1 milioni di euro ma è subordinato all’esito dell’approvazione della Legge di Stabilità. «Se la Finanziaria dei prossimi giorni confermerà l’aumento del prelievo fiscale, saremo costretti a rivedere il buLAPRESSE dget a gennaio, tagliando al- Giuseppe Guzzetti meno 20 milioni di euro», ha ammonito in una nota il presidente dell’ente, Giuseppe Guzzetti. Già nei giorni scorsi da Guzzetti era arrivato un allarme sulla tassazione per le fondazioni, praticamente quadruplicata nel giro di pochi anni: «Per noi la tassazione continua a crescere con una progressione impressionante - aveva spiegato durante la Giornata del risparmio- siamo passati dai 100 milioni di euro del 2011 ai 170 del 2012 e del 2013 fino ad arrivare ai 340 milioni previsti per quest’anno e i 360 che stimiamo di dover pagare nel 2015». [R. E.] LO STORICO MARCHIO DI TUTE E CASCHI DA MOTO Dainese a un fondo del Bahrein Investcorp compra l’80 per cento del gruppo veneto per 130 milioni TORINO Dopo le due ruote, i caschi e le tute: gli investitori stranieri continuano a far rotta sui marchi storici del motociclismo «made in Italy». Ieri Lino Dainese, fondatore della casa di abbigliamento tecnico con sede a Molvena, nel Vicentino, ha annunciato la cessione del gruppo al fondo In- vestcorp per 130 milioni di euro. La società che fa capo a Nemir Kidar, quotata alla borsa di Bahrein, ha vinto al fotofinish sulla concorrenza, rappresentata da Searchlight e Lcapital. Dainese, ex motociclista, al timone da oltre quarant’anni, resterà in azienda, mantenendo una quota del 20 per cento. «Per noi - spiega - era estremamente importante trovare il partner giusto». Nessun rimpianto, racconta, per un passato che ha portato il marchio sulle tute e sui caschi dei più grandi di sempre, da Giacomo Agostini a Valentino Rossi: «L’aiuto di Investcorp mi permetterà di concentrarmi nuovamente sulla mia pas- AP Valentino Rossi sione, la continua innovazione tecnologica del nostro prodotto». Da qualche anno, infatti, Dainese - che dal 2007 controlla anche il brand Agv - ha diffe- renziato i settori, brevettando abbigliamento per astronauti e sciatori professionisti. Per gli appassionati italiani si tratta di un piccolo choc. Solo la scorsa settimana, infatti, il 25% di un’altra icona tricolore, Mv Agusta, è passato ai tedeschi di Daimler: nessuna indicazione sul costo dell’acquisizione, ma in precedenza si era parlato di un investimento intorno ai 30 milioni di euro. Nel 2012 era stata la volta di Ducati, acquisita da Audi Group, mentre l’anno successivo la Bmw aveva ceduto la Husqvarna con sede a Biandronno (Varese) agli austriaci della Pierer Industrie (Gruppo Ktm). [GIU. BOT.] Borsa .27 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 04-11-2014 il punto TITOLI IL MI GLIORE Fintel Energia Group +9,68% IL PEGGIORE Salini Impregilo rnc -9,54% 9,86 4,1 Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun PREZZO Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim Barclays ott19 MC eur Barclays giu17 Fix Fl.No Bco Popolare nv20 TF LT Bei 99/29 Eu Step Dw Bers /24 Sd Life Bpop mg17 MC Eur Centrob /18 Rfc Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Cr.Suisse ago15 MC eur Crediop /19 Float1 Crediop /19 St Dw3 Crediop 98/18 Tf Capped Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 IMI ag19 TF Sprint BPost IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto IMI MZ15 MC eur IMI ot19 TF Sprint Banco Med Lom /18 Rf C 75 Med Lom /19 1 Sd LUIGI GRASSIA Mar VORAGINE SAIPEM, BENE SNAM CROLLA UBI, RIMBALZA MPS P iazza Affari chiude in netto calo per la seconda seduta consecutiva, in linea con gli altri listini europei, su cui ha pesato la revisione al ribasso delle stime di crescita dell’Eurozona. L’indice Ftse Mib segna un -2,24% a 18.934 punti, mentre l’All Share cede il 2,13%. In controtendenza Mps (+5,35%) che prosegue nel rimbalzo, così come, fuori dal paniere principale, Carige (+6,67%) in attesa che si chiariscano le condizioni dei due aumenti di capitale con i quali gli istituti risponderanno alla bocciatura della Bce. Bene Snam (+3,61%) che rimbalza dopo le perdite della vigilia. In netto calo la maggior parte dei titoli dell’energia, colpiti dal tracollo dei prezzi del petrolio: Eni -3,53%, Saipem -4,84% e Enel -1,18%; Terna poco sopra la parità (+0,11%). A parte Mps e Carige, fra gli altri istituti di credito Ubi -4,93%, Intesa Sanpaolo -3,60% e Unicredit -3,15%; perdite più contenute per Mediobanca (-1,80%). Fra gli industriali, Finmeccanica -3,56%, Fca -1,57% e Cnh -2,76%. Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 111.06 101.11 98.53 105.96 99.90 106.18 153.36 174.56 105.47 111.23 69.19 67.42 110.38 104.49 144.80 105.30 99.48 102.14 103.14 96.05 100.91 100.67 103.99 108.79 113.25 102.40 100.51 107.70 107.58 100.11 100.02 107.71 112.50 97.55 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI Medio ap23 Lower Tier2 T Medio Cen 18 Floor Top S Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio mg19 MB15 Tasso Mi Medio Nv 20 Eur 5 Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio/15 MC Eur Mediobanca ap19 MB14 Tas Mediobanca ge19 MB10 Tas Mediobanca ge22 MB30 Tas Mediobanca gen19 Inflaz. Mediobanca lg23 MB20 Tv Mediobanca nov17 MB8 Tas Mediocr C/28 Zc Mediocr L/28 Zc 25.Ma Mittel lg19 Tf Call eur Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur MPS set17 MC Eur Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 10-19 6% RBS 23MZ18 Mc Eur RBS giu17 eur MC RBS GN20 Eur 5 RBS MZ20 Tsf RBS nov16 Tasso Misto BP RBS ott16 Tasso Misto BP Rep Aus/CMS 2035 Rep Aus/CMS SFN Rep Aus/CMS SL Soc.Gen mag15 MC Eur INDICE BORSA VALORI DI MILANO FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO 113.64 99.54 96.00 107.10 113.57 100.68 109.22 104.40 104.40 109.88 100.61 102.56 104.51 105.87 103.29 102.61 65.28 65.55 106.36 107.63 103.67 103.41 130.54 98.94 124.97 99.39 118.53 97.15 99.86 99.68 100.79 101.17 101.73 99.68 EURIBOR 04-11-2014 VAR.% 18934,63 20019,01 24398,65 16012,40 17539,58 15965,60 3034,24 -2,24 -2,13 -1,13 -1,50 -1,51 -1,19 -1,56 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi -0,0140 0,0090 0,0490 0,0840 0,1860 0,2610 0,3380 Il Mercato Azionario del 04-11-2014 -0,0141 0,0091 0,0496 0,0851 0,1885 0,2646 0,3426 TITOLI PREZZO Spaolo 97/22 115 Zc TIP 2014/2020 TF Eur 4.7 UBI feb17 Lower TierII T UBI giu16 TV eur UBI giu19 MC eur UBI gn18 Eur 5.4 UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI nv14 TF Welcome Edit UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UBI ott19 Lower Tier II UniCr ag18 TF 5.65% Banc 85.60 104.93 102.64 99.89 101.32 104.94 101.17 99.58 100.00 97.09 107.28 109.17 115.99 TITOLI DI STATO BoT 13-14/11/14 A 14-28/11/14 S 13-12/12/14 A 14-31/12/14 S 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 14-27/02/15 S 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A 14-31/03/15 S 14-14/04/15 A 14-30/04/15 S 14-14/05/15 A 14-12/06/15 A 14-14/07/15 A 14-14/08/15 A 14-14/09/15 A 14-14/10/15 A CcT 07-01/12/14 S 0.40% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.22% 10-15/12/15 S 0.58% 09-01/07/16 S 0.30% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.22% 12-15/06/17 S 1.44% 10-15/10/17 S 0.50% 11-15/04/18 S 0.60% 13-01/11/18 S 1.00% 13-15/11/19 S 0.83% 14-15/12/20 S 0.58% 100.00 100.00 99.99 99.99 99.98 99.95 99.94 100.71 99.92 99.84 99.87 99.86 99.85 99.82 99.77 99.74 99.69 99.67 100.05 99.98 100.13 100.52 100.06 104.10 99.98 104.82 100.58 100.97 103.96 101.82 99.27 SCADENZA Dic14 Mar15 Giu15 Set15 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 19370 19505 - 18898 18918 18563 18476 18865 18990 - 19575 19505 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 218,960 - 240,730 220,680 - 244,830 220,680 - 244,830 172,960 - 195,170 172,380 - 194,470 171,920 - 194,310 171,920 - 194,310 171,920 - 194,310 216,280 - 231,030 484,160 - 548,040 489,370 - 560,660 969,780 - 1113,380 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,2514 1 0,7991 Yen giapponese 141,9600 100 0,7044 Sterlina inglese 0,7819 1 1,2789 Franco Svizzero 1,2055 1 0,8295 Corona ceca 27,788 100 3,599 Corona danese 7,443 10 1,344 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,578 10 1,166 Corona svedese 9,262 10 1,080 Dollaro australiano 1,434 1 0,697 Dollaro canadese 1,429 1 0,700 Dollaro Hong Kong 9,701 1 0,103 Dollaro neozelandese 1,614 1 0,619 Dollaro Singapore 1,614 1 0,619 Fiorino ungherese 309,080 100 0,324 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2262,546 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 2,787 1 0,359 Rand sudafricano 13,830 1 0,072 -0,17 0,16 -0,13 -0,01 0,00 0,02 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aiòn Renewables Alba Private Eq. Alerion Ambienthesis Anima Holding Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc BE Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Caleffi Caltagirone Caltagirone Ed. Campari Carraro Cattolica As Ceram. Ricchetti Cerved CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp CTI Biopharma D D'Amico 16 warr Damiani Danieli Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. nr 0,462 0,852 0,033 0,696 1,016 0,170 8,054 11,171 nr 0,759 1,447 0,045 1,038 1,369 0,040 9,622 13,859 nr 0,015 0,054 nr 0,622 0,622 0,096 1,777 2,644 0,080 2,718 3,957 nr 0,396 0,675 nr 3,681 4,592 nr 0,005 0,007 0,450 9,407 12,839 0,391 16,498 21,298 nr 4,993 7,666 0,200 14,767 17,266 0,700 16,425 25,586 825210 237 11974699 2422 79791 2009 400 33 11246 85 468 121 5781229 17 0 11 4289 23 8375 119 37820 37 799506 1163 0 9 37260 850 1902787 15140 1432078 1345 71 66 739715 2645 Divid. 0,592 0,761 9,450 0,920 1,101 13,000 0,015 0,621 2,260 2,746 0,400 3,868 0,005 9,690 18,120 5,215 15,230 18,360 -2,07 -1,49 +1,23 +0,38 -1,70 +1,96 +0,67 0,00 -0,88 +0,07 0,00 -0,05 0,00 +0,16 -0,98 -3,25 +1,53 -0,86 0,597 0,773 9,432 0,920 1,112 13,385 0,015 0,622 2,285 2,726 0,396 3,878 0,005 9,654 18,334 5,286 14,985 18,465 20,660 11,000 2,368 1,912 0,074 1,170 3,480 0,569 1,794 -2,32 -3,08 -0,25 +1,16 +6,67 +5,12 +0,12 -4,45 0,00 0,00 -0,92 -1,60 +1,23 -3,07 +0,47 -5,00 -2,25 0,00 0,00 -1,12 +0,12 +2,32 +1,23 0,00 0,00 -2,15 -0,55 -3,70 -1,41 20,941 0,950 11,164 nr 2,337 nr 1,869 nr 0,074 nr 1,131 nr 3,480 nr 0,581 nr 1,796 nr nr 0,327 0,003 2,488 0,021 2,200 0,036 6,903 0,151 10,743 0,300 0,462 nr 0,393 nr 0,544 0,022 1,960 nr 0,430 nr 0,243 0,010 19,440 nr 29,060 0,040 0,794 nr 0,860 nr 0,087 nr 16,526 0,110 10,572 0,050 6,318 0,050 0,322 2,460 2,300 6,790 10,750 0,452 0,391 0,539 1,960 0,425 0,241 19,440 28,880 0,831 0,860 0,087 16,360 10,400 6,300 1,408 1,850 0,962 5,525 1,744 12,300 0,252 4,520 0,039 0,236 0,243 0,810 0,275 6,170 0,376 0,048 0,255 5,950 0,788 0,026 1,466 1,890 Minimi Anno TITOLI PUBBLICI USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni REND. TITOLI PUBBLICI 2,326% 2,021% 2,230% 0,812% 1,177% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 2,180% 0,967% 1,200% 0,450% 18,248 25,136 320325 9,111 15,631 5010137 2,092 2,511 79298 0,813 3,718 12542 0,064 0,277 116350246 0,904 1,975 20810 3,115 3,675 94815 0,388 0,723 87433633 1,796 1,796 0 0,479 478825 3,395 9798 3,135 5004 7,889 12140 11,914 762 0,647 407095 0,619 81872 0,666 2713309 2,241 2015 0,845 68123 0,452 29021 23,750 50 38,858 1424 0,933 0 1,195 0 0,147 829143 26,230 79412 15,134 867017 7,987 103110 2422 4043 143 33 753 3 544 2552 53 0 222 291 29 82752 71 62 79 1234 18 32 9 84 163 30 1 69 1124 1748 257 -0,07 1,381 0,010 1,346 1,674 8984 -1,60 1,883 0,030 1,883 2,996 2426 -4,75 0,966 nr 0,962 1,359 12609 -0,72 5,543 0,080 5,132 6,405 1091006 +1,57 1,728 nr 1,717 3,385 15305 +0,24 12,220 0,450 12,093 19,715 26389 +1,49 0,246 nr 0,184 0,389 22286 +1,57 4,456 nr 4,373 5,011 55713 -0,51 0,039 nr 0,037 0,059 92005 +0,17 0,236 nr 0,227 0,311 800 -2,80 0,250 nr 0,241 0,419 53388 -4,14 0,822 nr 0,783 1,214 1067784 +1,40 0,272 nr 0,179 0,402 1448181 -2,76 6,237 0,200 5,954 8,793 8473964 -4,01 0,382 nr 0,366 0,569 303494 0,00 0,049 nr 0,049 0,049 0 -0,74 0,250 0,060 0,250 0,655 39506 0,00 nr -2,46 6,020 0,120 5,662 7,670 273730 -4,43 0,811 nr 0,711 1,225 4362405 0,00 0,025 nr 0,025 0,025 0 +2,66 1,448 0,050 1,324 2,021 5975 -0,21 1,902 nr 1,443 3,101 315907 17 226 121 3220 79 661 20 869 10 22 45 653 77 8446 275 3 12 0 2001 899 4 48 303 0,200 2,198 2,038 6,268 9,510 0,258 0,386 0,477 1,482 0,222 0,243 18,619 28,169 0,734 0,860 0,078 14,854 9,618 5,721 0,060 0,00 0,060 nr 0,060 0,128 1,150 0,00 1,157 nr 1,117 1,780 18,500 -0,54 18,595 0,300 17,697 26,687 0 0 54346 0 96 760 AZIONI Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 14,200 15,240 1,461 30,830 2,300 Divid. Minimi Anno Massimi Anno -0,77 14,208 0,321 13,678 17,992 -0,72 15,220 0,400 11,869 16,933 +0,21 1,459 nr 1,200 1,580 +0,16 30,878 0,550 27,907 35,923 -3,36 2,336 nr 2,318 4,488 E Edison r Quantità trattate Capitalizz. 52512 136866 3327 58107 380 574 2275 218 1728 4 0,847 -1,05 0,849 EEMS 0,183 +0,55 0,185 Enel 3,852 -1,18 3,924 Enel Green Pw 1,871 -1,94 1,904 Enervit 4,014 0,00 4,013 Eni 16,140 -3,53 16,317 Erg 8,690 -2,96 8,792 Ergy Capital 0,088 -2,22 0,089 Ergy Capital 16 warr 0,016 0,00 0,014 Eukedos 0,941 -2,13 0,949 Exor 32,980 -0,99 33,397 0,050 0,828 1,051 87811 94 nr 0,171 0,539 112607 8 0,130 3,151 4,454 51576761 36894 0,032 1,761 2,154 10329768 9520 0,045 3,147 5,848 2000 71 0,560 15,768 20,365 23625162 59300 1,000 8,446 12,045 180629 1322 nr 0,088 0,190 268153 15 nr 0,013 0,031 0 0 nr 0,620 1,132 8986 17 0,335 27,314 34,022 617472 8223 F FCA-Fiat Chrysler Aut. 8,775 -1,57 8,847 nr 6,769 8,967 12487615 10635 0,400 18,074 27,699 777858 3050 nr 0,613 0,780 688248 1107 nr 3,788 4,268 299257 2488 nr 5,480 7,766 3658806 3989 0,013 0,485 0,690 418959 251 nr 1,678 3,158 1044 19 Ferragamo Fincantieri FinecoBank Finmeccanica FNM Fullsix 17,900 0,656 4,100 6,775 0,566 1,718 -3,71 18,112 +0,61 0,654 -0,39 4,104 -3,56 6,900 +0,18 0,578 -0,23 1,691 G Gabetti Pro.Sol. 0,900 3,668 16,000 2,400 0,848 18,160 -0,55 0,904 nr 0,904 2,141 20119 39 -0,11 3,588 0,160 3,517 5,061 9094 161 -0,81 16,091 0,450 14,688 17,523 6709588 25051 -0,50 2,381 0,060 2,277 3,408 220709 617 -1,05 0,858 nr 0,841 1,962 249790 353 -1,57 18,249 0,750 15,605 24,030 459982 3193 Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Isagro Azioni Sviluppo Italcementi Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr 2,028 -0,88 0,538 0,629 0,648 0,492 10,970 0,475 0,340 0,596 2,198 1,941 0,490 0,946 1,188 4,358 19,290 12,900 8,000 0,400 2,058 0,090 1,641 2,167 2265145 +0,56 0,533 nr 0,383 0,858 22941 24 -2,10 0,631 0,065 0,570 1,085 2284538 477 +0,08 0,667 nr 0,606 1,307 465560 29 -2,03 0,489 nr 0,447 0,793 118765 166 +0,09 10,968 0,170 9,387 11,386 151403 1252 -0,02 0,453 nr 0,453 0,977 576 11 0,00 0,340 nr 0,316 0,490 23011 117 +0,68 0,585 nr 0,406 0,661 1733 29 -3,60 2,234 0,050 1,803 2,626 190214328 34672 -3,34 1,961 0,050 1,469 2,234 6038830 1829 -1,63 0,480 nr 0,473 0,839 7550 3 -1,30 0,953 0,052 0,886 1,343 1572214 1126 +0,59 1,177 nr 1,177 1,789 6050 17 -4,76 4,440 0,060 4,238 8,618 604810 1551 +1,53 18,699 0,150 17,949 34,475 27145 415 -0,85 12,895 0,255 12,314 22,828 22586 211 0,00 8,000 0,120 7,204 9,341 400 312 0,00 0,378 nr 0,200 0,500 0 0 J Juventus FC 0,222 +1,00 0,222 nr 0,210 0,252 1419360 K K.R.Energy 0,785 -2,67 1,181 -1,83 0,793 nr 1,203 0,010 0,779 1,200 1,908 2,525 Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Moviemax 0,544 -1,18 0,557 nr 0,490 0,601 39,630 -1,34 39,950 0,650 35,509 43,036 0,670 +2,29 0,686 nr 0,407 1,487 0,090 1,569 0,891 2,564 6,820 5,295 0,107 1,220 0,451 10,330 0,626 0,303 0,650 0,038 3065 60223 146284 224 26 68 163120 38 682558 19206 166049 12 +0,22 0,090 nr 0,089 0,168 254166 -6,88 1,591 nr 1,487 2,884 3745586 -4,60 0,903 nr 0,901 2,300 9390 -3,61 2,636 nr 2,504 4,363 6608366 -1,80 6,876 nr 5,924 8,394 4414335 -0,38 5,303 0,150 4,879 7,128 2143129 0,00 0,102 nr 0,078 0,183 0 0,00 1,300 +0,99 1,235 nr 1,214 1,824 11523 -1,12 0,457 nr 0,453 0,849 179882 -1,81 10,410 0,100 10,224 16,314 1526449 -4,58 0,634 nr 0,634 1,541 837937 +0,33 0,302 nr 0,277 0,605 10424 +5,35 0,668 nr 0,625 2,558 239887860 +0,27 0,038 nr 0,033 0,100 802865 43 486 17 3114 5923 3908 5 0 109 107 2603 166 45 3417 3 AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA PREZZO TASSO % 8 36 69 99 127 159 189 218 250 281 312 342 99,999 99,991 99,982 99,949 99,917 99,874 99,850 99,816 99,772 99,742 99,694 99,667 0,000 0,000 0,000 0,100 0,160 0,210 0,210 0,240 0,280 0,300 0,320 0,320 14/11/14 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 14/04/15 14/05/15 12/06/15 14/07/15 14/08/15 14/09/15 14/10/15 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. AZIONI 4,700 -0,59 0,160 0,00 0,850 0,00 4,750 0,160 0,850 nr nr nr 3,473 0,085 0,702 6,054 0,430 0,935 100 0 0 36 0 11 V Valsoia O Olidata 0,344 +1,75 0,343 nr 0,322 0,534 55700 12 W World Duty Free P Parmalat 2,392 -0,08 2,390 Parmalat 15 warr 1,384 +0,22 1,377 Piaggio 2,160 -0,92 2,173 Pierrel 0,690 +0,15 0,692 Pierrel 12 war 0,00 Pininfarina 3,060 -1,42 3,045 Piquadro 1,560 -0,95 1,590 Pirelli & C. 10,460 -1,78 10,583 Pirelli & C. rnc 9,700 0,00 9,659 Poligrafici Editoriale 0,238 -1,66 0,233 Pop Emilia 01/07 0,00 Pop.Emilia Romagna 5,725 -4,10 5,808 Pop.Sondrio 3,036 -2,32 3,078 Prelios 0,254 -0,70 0,258 Premuda 0,247 +2,49 0,255 Prysmian 13,410 -2,12 13,671 R Ratti RCS Mediagroup Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 2,490 0,893 13,730 0,535 0,093 1,298 0,029 2,365 2,548 438468 nr 1,353 1,537 25310 0,092 1,987 2,969 521933 nr 0,515 0,822 11988 nr nr 2,979 5,043 19032 0,020 1,535 2,355 1756 0,320 9,867 12,717 2581216 0,390 8,763 10,927 22545 0,020 0,231 0,456 10217 nr nr 5,430 8,726 7747421 0,050 3,078 4,439 632502 nr 0,256 0,758 599801 nr 0,243 0,413 34026 0,420 12,647 19,565 1253834 4373 0 790 33 0 92 80 5035 118 31 0,00 2,489 0,100 2,181 2,721 560 -0,22 0,892 nr 0,844 1,800 1859370 -0,44 13,704 0,110 10,290 13,890 368237 -4,29 0,551 nr 0,481 0,781 1237915 -4,02 0,096 nr 0,095 0,237 335603 +3,18 1,257 nr 1,257 1,604 5501 68 465 2866 91 173 15 -1,84 10,787 -4,84 11,989 0,00 18,200 -2,30 2,245 -9,54 9,860 -1,85 0,801 0,00 12,294 -2,33 12,871 0,00 0,038 +9,09 0,001 0,00 0,870 0,00 0,290 -1,26 12,605 +0,70 7,890 -1,61 0,075 -3,02 1,243 +3,61 4,010 -2,85 6,297 -0,89 1,808 0,00 9,769 0,00 0,280 0,00 0,285 146,000 0,00 146,000 5,355 -1,20 5,428 10,650 11,790 18,200 2,210 9,860 0,795 12,310 12,600 0,038 0,001 0,870 0,290 12,490 7,905 0,074 1,222 3,960 6,140 1,781 9,895 nr 9,545 0,050 11,989 0,710 16,220 1,490 2,167 0,260 9,860 nr 0,717 0,090 10,750 0,520 11,844 nr 0,034 nr 0,001 nr 0,480 nr 0,235 0,450 11,476 0,240 7,252 nr 0,073 nr 1,088 0,150 3,857 0,100 5,651 nr 1,667 nr 9,650 nr nr 0,239 nr 146,000 0,100 5,006 -0,10 -0,32 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 2786 1396 131 48 2953 19,075 20,887 20,990 4,910 12,876 1,290 14,256 13,737 0,180 0,002 1,295 0,528 14,123 9,753 0,124 2,277 4,554 7,194 2,300 11,056 143590 675 6792592 5291 0 2 2031363 1105 500 16 694761 762 0 121 4382 712 0 5 17228843 18 0 1 0 0 3267 197 107314 1795 103312 3 81324 145 46524089 13561 20575 571 823263 866 0 127 0 0,457 36229 24 147,000 0 0 7,366 6128272 4944 2,488 0,510 0,460 0,873 0,943 0,583 0,696 14,970 3,754 0,042 0,000 70,150 2,778 -0,88 2,493 0,083 2,160 2,810 53840 358 -8,11 0,494 nr 0,322 0,815 44935 0 -0,04 0,441 nr 0,438 0,626 4504 18 -2,78 0,887 0,020 0,712 1,000 80420405 11948 -1,15 0,946 nr 0,945 2,080 24555 98 -0,09 0,583 nr 0,171 0,921 672 3 -2,04 0,701 0,028 0,563 0,784 8645320 4222 -3,92 15,231 0,300 14,878 18,180 2942870 17980 +0,11 3,803 0,130 3,568 4,124 24867268 7645 -0,48 0,042 nr 0,042 0,080 6387947 78 0,00 0,000 nr 0,000 0,001 2400100 0 -3,24 70,894 2,700 68,712 120,260 156408 2170 -2,87 2,830 0,130 2,733 5,723 624810 199 5,885 5,540 7,750 3,710 3,420 2,048 228,900 2,060 -4,93 6,023 -3,15 5,643 -1,77 7,734 -2,01 3,749 -2,29 3,451 -2,85 2,076 +0,79 225,723 -1,34 2,082 0,060 4,895 7,420 12557914 5432 0,100 5,262 6,834 67487249 33087 0,100 7,525 9,435 1229 19 0,162 3,393 5,700 713617 1665 0,182 3,132 5,043 499781 944 nr 1,961 2,701 5857830 4724 nr 175,065 279,317 3455 288 nr 1,941 2,645 310320 785 04-11-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1166,50 30,2478 431,2528 03-11-2014 EURO 1167,75 932,1559 30,3697 433,2241 - BORSE ESTERE GIORNI Noemalife 15 warr Novare N Noemalife -1,32 -0,35 0,03 -1,30 -0,14 -0,08 -0,22 -0,14 0,00 -0,14 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 403.78 3111.96 9166.47 23845.66 6453.97 10154.40 4130.19 5498.24 16862.47 8718.02 17383.84 4623.64 -1.29 -0.38 -0.92 -0.29 -0.52 -2.12 -1.52 +0.24 +2.73 -0.38 +0.10 -0.33 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. Vianini Industria Vianini Lavori Y Yoox Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP Divid. Minimi Anno Massimi Anno 12,810 -1,39 12,806 0,230 10,252 15,526 1,171 -2,25 1,205 0,020 1,094 1,541 4,770 -1,85 4,791 0,100 4,588 6,440 6,465 -2,42 6,512 14,730 -5,70 15,141 0,052 -1,32 0,000 0,00 0,177 -0,45 0,053 0,000 0,175 Quantità trattate Capitalizz. 2912 1500 2051 134 36 210 6,291 10,905 1745744 1657 nr 14,250 34,569 1366146 904 nr nr nr nr 0,052 0,000 0,168 0,143 50000 0,008 1190000 0,294 45 20 0 1 STAR Acotel Group 14,050 Aeffe 2,126 Amplifon 4,630 Ansaldo Sts 8,950 Ascopiave 1,840 Astaldi 5,380 B&C Speakers 5,780 Banca Ifis 13,980 BB Biotech 170,200 Bca Finnat 0,430 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,502 Biancamano 0,480 Biesse 7,715 Bolzoni 2,922 Brembo 25,960 Cad It 3,798 Cairo Comm. 5,145 Cembre 10,010 Cementir Hold 4,682 Cent. Latte Torino 2,834 D'Amico 0,343 Dada 2,402 Datalogic 8,990 Dea Capital 1,490 Digital Bros 3,332 EI Towers 40,200 El.En. 21,970 Elica 1,570 Emak 0,672 Engineering 38,750 Esprinet 6,330 Eurotech 1,531 Exprivia 0,660 Falck Renewables 0,950 Fidia 2,860 Fiera Milano 5,640 Gefran 3,158 Ima 30,140 Interpump 10,260 Irce 1,823 Isagro 1,465 IT WAY 1,419 La Doria 6,175 Landi Renzo 1,008 MARR 12,620 Moleskine 1,050 Mondo Tv 1,552 Mutuionline 4,722 Nice 2,662 Panariagroup 1,244 Poligr. S.Faustino 5,030 Prima Industrie 13,020 R. De Medici 0,277 Reply 56,750 Sabaf S.p.a. 12,920 Saes 6,050 Saes rnc 5,035 Servizi Italia 3,950 Sogefi 2,048 TerniEnergia 1,547 Tesmec 0,640 TXT e-solution 7,780 Vittoria Ass. 8,705 Zignago Vetro 5,445 -1,68 14,064 -0,84 2,160 +0,65 4,627 -1,86 9,004 +1,77 1,833 -2,71 5,458 -0,86 5,827 -1,76 14,148 -0,41 170,989 -1,17 0,432 +0,50 0,515 -2,24 0,488 0,00 7,801 +0,07 2,922 -1,85 26,123 +0,21 3,687 -2,37 5,190 -0,10 10,028 -2,82 4,689 -0,56 2,867 -6,10 0,353 -4,68 2,428 -2,28 9,128 +0,68 1,490 +1,46 3,322 -0,50 40,095 -1,17 21,945 -1,88 1,572 +1,05 0,676 -0,84 39,157 -2,39 6,384 -0,71 1,552 -2,37 0,661 -2,36 0,965 -2,19 2,872 -2,42 5,719 -0,25 3,149 -1,60 30,108 -0,97 10,384 +2,01 1,781 -1,08 1,478 -0,98 1,422 -1,83 6,237 -1,08 1,021 -1,25 12,751 -0,94 1,055 -1,65 1,563 +0,17 4,730 +0,30 2,662 -1,35 1,230 -1,57 5,029 -2,84 13,269 -0,93 0,284 -1,48 56,714 +0,16 12,946 -0,58 5,996 -1,27 5,068 -3,66 3,993 -2,66 2,080 -1,21 1,531 -2,14 0,640 +0,91 7,813 -0,29 8,722 -1,80 5,428 nr 13,774 nr 0,730 0,043 4,025 0,160 6,589 0,120 1,688 0,190 5,323 0,320 5,615 0,570 11,790 7,000 112,051 0,010 0,361 nr 0,497 nr 0,488 0,180 5,016 0,035 2,788 0,500 18,923 0,300 3,666 0,270 4,764 0,260 8,528 0,080 4,164 0,060 1,733 0,017 0,341 nr 2,428 0,160 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,027 1,420 0,025 0,593 0,656 36,263 0,089 5,286 nr 1,417 nr 0,660 0,032 0,904 nr 2,405 nr 5,322 nr 2,749 1,250 25,543 0,170 8,795 0,010 1,686 nr 1,478 nr 1,401 0,121 3,917 nr 0,973 0,580 10,931 nr 1,038 nr 0,500 0,120 4,012 0,043 2,662 nr 1,136 nr 5,029 nr 9,295 nr 0,263 0,700 49,074 0,400 11,327 0,150 5,700 0,167 4,575 0,140 3,993 0,130 2,052 0,060 1,416 0,016 0,595 0,250 6,896 0,180 8,548 0,220 4,928 22,772 2,160 4,890 9,184 2,331 8,372 8,612 16,383 171,051 0,585 1,053 0,837 9,609 4,081 29,592 5,299 7,745 12,298 7,237 5,897 0,733 4,221 9,964 1,504 3,740 43,537 25,139 2,033 1,058 53,806 8,712 2,639 0,998 1,487 3,579 8,759 4,228 39,275 11,196 2,248 2,312 2,094 6,770 1,582 14,403 1,738 2,225 5,319 3,599 1,606 8,131 15,715 0,361 66,064 15,496 8,844 7,824 5,649 4,961 2,372 0,904 11,972 10,749 6,389 4525 909696 193419 710605 312491 291516 22292 47261 9368 57918 737032 72233 48921 10 113665 4 74234 14828 167094 19466 573239 8106 19183 528775 22192 138361 1300 23727 80516 4531 51971 28936 16110 245516 4408 12151 130 37831 136710 3942 25244 11738 44559 161022 86030 149659 37297 5662 1005 11400 268 13330 757278 5357 31635 2246 22359 38571 261679 13751 20683 7755 5864 21203 59 232 1038 1801 430 537 64 761 2026 157 112 17 214 76 1745 33 407 170 746 29 149 41 533 457 47 1133 106 100 111 489 335 55 34 281 15 241 45 1109 1131 50 36 11 193 115 848 224 41 187 309 56 43 139 107 530 149 88 37 113 247 58 69 92 588 478 28 .Lettere e Commenti STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 LA STAMPA LETTERE AL DIRETTORE MARIO CALABRESI Consumi e animali, ci scandalizziamo a singhiozzo aro Direttore, non guardo mai Report. E’ una trasmissione bellissima ma... mi fa soffrire troppo. Lo so, è una mia debolezza ma vedere affondare la lama sulle italiche vergogne mi fa star male. Per questo la puntata su Moncler non l’ho vista e quindi parlo forse senza cognizione di causa. Voglio però dire un paio di cose. Distinguerei tre ambiti: 1) Il prezzo stratosfericamente superiore dei prodotti Moncler rispetto alla concorrenza senza che la qualità giustifichi tutto ciò. Bah, è una questione di attrattività del brand che, attraverso riuscite strategie di marketing, negli anni è riuscito a crearsi una immagine di prodotto esclusivo indipendentemente dagli aspetti fisicamente intrinseci. 2) Le grida di scandalo per il trattamento riservato alle oche nello spennamento. Si dice che il consumatore è sempre più informato... Niente di più falso. Il consumatore medio non ha mai visto niente al di fuori di quel che vede in un negozio o in un supermercato. Non è mai entrato in una fabbrica a vedere un processo produttivo di alcun tipo, mai entrato in un macello a vedere l’uccisione di mucche, conigli, polli e neppure ha mai visto le fasi della coltivazione di frutta e cereali che ogni giorno mette in tavola. E’ ignorante (nell’accezione nobile della parola). 3) Lo spostamento della produzione di marchi italiani all’estero. Eh già, si tratta di una pratica così diffusa che se il consumatore italiano volesse «premiare» chi resta in Italia e «punire» chi esce si troverebbe in enorme difficoltà nel comprare qualsiasi bene di consumo se non a prezzi decisamente supe- C Tfr, i dubbi di Bankitalia 1 Anche se nel frattempo ha cambiato denominazione, dalla Finaziaria a Legge di Stabilità, la vita politica italiana, dalla metà di ottobre a fine dicembre ha al centro dell’attenzione questo provvedimento. Quello che colpisce riguarda la mancata consultazione delle varie Istituzioni, prima di redigere il documento. Infatti adesso apprendiamo da Bankitalia, nell’audizione di un suo dirigente in Parlamento, che la questione del Tfr in busta paga mette a rischio gli aspetti pensionistici. Insomma siamo alle solite: si assiste al mancato confronto tra governo e Istituzioni collegate per evitare provvedimenti che poi non vanno nella direzione giusta. Personalmente, come del resto la stragrande maggioranza degli interessati, sono del parere che il Tfr non debba essere inserito nella busta paga. Se si vogliono rilanciare i consumi, tutto deve passare dalla riduzione delle aliquote Irpef, con le risorse da trovare con l’abolizione dei privilegi, in Parlamento in primis, e degli sperperi. GIOVANNI ATTINÀ Ognuno torni al suo mestiere 1 Con la sua consueta arguzia, Massimo Gramellini ha titolato un suo Buongiorno «Uno strano stato». In effetti l’Italia è uno strano posto, nel quale succedono cose inammissibili in qualunque altro paese che abbia un minimo di serietà. Magistrati che vogliono sostituirsi ai governanti, sindacalisti che vogliono scrivere le leggi in luogo dei riori a quelli che normalmente spende (e non mi sembra di vedere in giro tutta questa coerenza nel tenere una dirittura morale in questo senso). Senza poi parlare dell’aspetto autarchico (anacronistico) che ne deriverebbe (la ridicolaggine di tanti piccoli Duce che difendono l’italianità ad ogni costo). 4) Cittadini coscienti e informati? Mah... come si spiegano le corse al supermercato per comprare il sale (?!?) nei primi giorni di bombardamenti su Baghdad ai tempi di Bush padre, le ricorrenti psicosi per le varie Sars, Ebola etc., il mettere all’indice Puma per la questione dei palloni di cuoio cuciti da bambini per poi comprare altre cose, facilmente prodotte in qualche scantinato? Conclusione: non voglio difendere Moncler né altri marchi ma la caccia alle streghe, quando poi le streghe sono rappresentate dal sistema stesso e dal consumatore occidentale alla ricerca di una presunta verginità morale, e che invece lucra sulle sue rendite di posizione rispetto alle economie più povere, non mi convincerà mai. ROBERTO TONELLO Non c’è dubbio che la puntata di Report abbia avuto un grande impatto sull’opinione pubblica e perfino sulla Borsa, l’azienda ha reagito negando le accuse della trasmissione e minacciando le vie legali, vedremo che seguiti ci saranno. Ciò che mi ha colpito di più, in parte come a chi ci scrive, è che l’indignazione nel dibattito sui social media sia stata superiore per la sofferenza delle oche rispetto a quella per la mancanza di lavoro in Italia. Non è la prima volta che accade e posso immaginare cosa succederebbe del nostro consumo di prosciutto se in televisione vedessimo per una sera intera la macellazione dei maiali. Ha ragione il lettore, viviamo nell’ipocrisia e ci scandalizziamo a singhiozzo. parlamentari, giornalisti che vogliono celebrare i processi in luogo dei magistrati, genitori che vogliono sostituirsi agli insegnanti, uno stuolo di associazioni senza arte né parte che pretendono di dettar legge in ogni campo. Non sarebbe meglio se ognuno facesse il suo 1° 33% Tutti assolti in appello gli imputati per la morte di Cucchi 2° 15% Roma, scontri tra gli operai delle acciaierie Terni e la polizia 3° 14% Il suicidio assistito in Usa di una malata terminale di cancro 4° 9% La crisi dell’economia 5° 7% Trattativa Stato-mafia, la deposizione del presidente Napolitano Sondaggio Istituto Piepoli c. LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO contatti E-MAIL: [email protected] FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI MARTEDÌ 4 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 256.069 COPIE TM www.lastampa.it/lettere Le 5 notizie più lette della settimana REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. Quotidiano fondato nel 1867 2 mestiere? Più di tutti gli organi di informazione hanno una grande responsabilità, debbono informare, possono esprimere opinioni ma mai ignorare questo loro compito. I processi si celebrano nelle aule dei tribunali e non negli studi televisivi o sulle pagine dei giornali. GIANNI CARNEVALE Sul malcostume di tanti ciclisti 1 Leggo, con estrema soddisfazione l’intervista dell’1 novembre al Capo della Polstrada, laddove afferma che la nuova frontiera per la diminuzione degli incidenti stradali mortali è insegnare ai ciclisti che non tutto è loro permesso. Finalmente una persona autorevole che prende posizione non solo contro il malcostume di moltissimi (la maggioranza?) ciclisti che utilizzano i marciapiedi come fossero cosa loro o che interpretano il Codice della Strada a loro uso e consumo ma, anche verso tutti quei ciclosportivi che in barba all’art. 182 comma 1 del medesimo CdS (… fuori dai centri abitati bisogna sempre procedere su unica fila) viaggiano su strade di montagna a 8-10 km/h affiancati ed occupando tutta la corsia di marcia, obbligando chi se li trova dietro una curva a manovre di emergenza. La cosa peggiore è che se si fa notare loro la pericolosità di tale comportamento si rischia di essere aggrediti dagli stessi «sportivi». L’editoriale dei lettori INDIRA GANDHI 30 ANNI DOPO DIEGO MAIORANO l 31 ottobre era il trentesimo anniversario, ma nessuno se n’è ricordato. Trenta anni fa, Indira Gandhi veniva uccisa dalle sue guardie del corpo Sikh. Qualche mese prima, aveva ordinato all’esercito di attaccare il Tempio d’oro, il sancta sanctorum del sikhismo, dove si era rifugiato un terrorista che per anni la stessa Gandhi aveva finanziato e supportato, per biechi motivi politici. Indira Gandhi era stata primo ministro per sedici anni. Nel 1971 il Times di Londra la definì l’imperatrice dell’India. Il suo impatto sul sistema politico indiano è stato sia distruttivo sia costruttivo. Da un lato, Indira Gandhi ha danneggiato irrimediabilmente le istituzioni democratiche. La sospensione della democrazia durante il regime dell’emergenza; l’estrema centralizzazione del potere nelle sue mani e in quelle dei suoi figli; il cinico sfruttamento dei conflitti etnici per motivi politici; la creazione e lo sfruttamento di un immenso sistema corruttivo che gravita attorno alla politica hanno lasciato delle cicatrici indelebili sulla più grande democrazia del mondo. D’altra parte, e paradossalmente, Indira Gandhi ha dato un contributo fondamentale per la democratizzazione della società indiana. Nel 1971 vinse le elezioni al grido di «aboliamo la povertà!». Era la prima volta che un primo ministro parlava direttamente alle masse di disperati indiani, che fino allora erano rimasti invischiati in rapporti semi-feudali che sostenevano il sistema politico, ma li rendeva attori passivi della democrazia indiana. Indira Gandhi gli disse che la democrazia, almeno in teoria, poteva essere dalla loro parte. Non andò così, ma se oggi i poveri sono protagonisti nella vibrante e caotica democrazia indiana è anche grazie alla sua ex imperatrice. I University of London RICCARDO FORNENGO Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. 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Gli industriali apprezzano il fatto che, con la riduzione dell’Irap e l’eliminazione dei contributi per i neoassunti, sia arrivato anche il loro turno: una boccata d’ossigeno per i conti delle imprese, dopo quella che il bonus da 80 euro ha dato ai conti delle famiglie. Così come apprezzano che con il decreto Poletti, e presumibilmente con il Jobs Act, la disciplina dei licenziamenti stia evolvendo in modo più favorevole alle imprese. I sindacati, invece, soffrono come non mai perché Renzi, con il bonus da 80 euro e la polemica anti-casta, li ha messi in trappola. Vorrebbero marciare contro il governo (e lo faranno, presumo), ma sanno anche che una parte considerevole dei lavoratori dipendenti (la maggioranza?) non li seguirebbe, perché sta con Renzi. E ci sta per due elementari motivi, uno materiale e l’altro estetico: il bonus da 80 euro, che fanno sempre comodo, e il piacere di vedere un premier-ragazzo che fa il bullo con i vecchi tromboni della politica, siano essi parlamentari, sindaci, governatori o sindacalisti. Di qui lo stallo. Renzi, dei sacrosanti diritti dei lavoratori, e delle gloriose conquiste di quarant’anni di lotte, se ne fa un baffo. Da parte loro i sindacati sembrano pensare solo a quello: sacrosanti diritti e gloriose conquiste. Non paiono rendersi conto che quel che non va bene nella politica di questo governo non è che cancella il mondo incantato dello Statuto dei lavoratori, ma che non ne offre in cambio un altro che funzioni. Il dramma della Legge di stabilità è che essa certifica proprio questo: anche fra qualche anno, nonostante migliaia di atti di legge e la riforma del mercato del lavoro, l’Italia avrà 3 milioni di disoccupati, e più o meno lo stesso numero di occupati di oggi. Da questo punto di vista Renzi e i sindacati non sono nemici, ma parti in commedia dello stesso gioco infernale. Un gioco in cui sembra che tutto, nel bene e nel male, dipenda dall’articolo 18, mentre le tabelle della Legge di stabilità mostrano che non è così. Le vecchie regole del mercato del lavoro possono avere depresso l’occupazione, ma le fosche previsioni delle tabelle ministeriali svelano che le nuove regole del Jobs Act non basteranno a far «cambiare verso» all’Italia. Il guaio è che né il governo, né il sindacato, hanno il coraggio di prendere atto che il problema dell’occupazione è un problema di costi, prima ancora che di regole. Il governo teme di non avere i soldi per abbassare veramente e stabilmente il costo del lavoro, e infatti prevede una decontribuzione limitata alle assunzioni del 2015, con un budget decisamente insufficiente (1,9 miliardi nel 2015). Il sindacato teme, e in questo ha perfettamente ragione, che la decontribuzione si limiti ad alleggerire i conti aziendali, senza creare occupazione addizionale. Entrambi appaiono sordi e ciechi di fronte al vero problema: che non è regolare i diritti di chi un lavoro già ce l’ha, ma di occuparsi dei milioni di italiani che un posto di lavoro non ce l’hanno. NON SPRECHIAMO UN’OCCASIONE IRRIPETIBILE made in Italy di formule, teoremi e tecnologie non meno elegante e seducente delle giacche e delle scarpe di cui sempre ci entusiasmiamo. L’Italia, poi, è il quarto contribuente di quella scintillante impresa europea che è il Cern e da anni invia tra Svizzera e Francia pattuglie di fisici che sono diventati personaggi di spicco di molti dei test che si conducono nell’anello sotterraneo dell’«Lhc». Ma la sfida è così impegnativa che, adesso, occorrono nuove risorse e nuove motivazioni. La nomina di una «First Lady» della fisica come Fabiola Gianotti è un’occasione unica per l’Italia: per ripensare il nostro posto nella scienza mondiale. E renderlo un po’ più grande e promettente. Il nostro passato dice che ce lo meritiamo. T utto questo è normale, ogni governo si procaccia il consenso come può e come vuole, e la manovra di fine anno (che ora si chiama Legge di stabilità) serve innanzitutto a questo. Quello che non è normale, ed è anzi molto deludente, è che così poco si riesca a intravedere sul piano dell’interesse generale. La manovra è debole non perché favorisce alcuni e danneggia altri, ma perché il futuro che le tabelle della Legge di stabilità ci consegnano pare proprio essere la continuazione del nostro triste presente. Per avere la prova di quel che dico c’è un mezzo semplicissimo: controllare che cosa si prevede sul versante fondamentale per il futuro dell’Italia, che è quello dell’occupazione. Ebbene, con 3 milioni di disoccupati e un tasso di occupazione fra i più bassi del mondo sviluppato, il governo prevede che nel 2015 l’occupazione aumenti dello 0,1%, e nel 2016 dello 0,5%, mentre l’Istat, che è un po’ più ottimista del governo, prevede un aumento dello 0,2% nel 2015 e dello 0,7% nel 2016. Sono in entrambi i casi cifre irrisorie, che non incidono sul tasso di disoccupazione, e prospettano per l’Italia un futuro di stagnazione. Un futuro che, in realtà, potrebbe risultare anche più cupo se si considera che già fra 14 mesi potrebbero scattare gli aumenti dell’Iva e di altre tasse (messi in conto dalle «clausole di salvaguardia» della Legge di Stabilità), e che tutte le previsioni del governo so- GABRIELE BECCARIA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA F abiola Gianotti è stata considerata la scienziata migliore per questa avventura nell’Universo profondo che ha un’aura grandiosa, da far impallidire la trama di un kolossal come «Interstellar». Leader di uno dei due esperimenti che nel 2012 ha scoperto il Bosone di Higgs, ha dimostrato capacità multiple: la creati- vità della ricercatrice di razza e l’abilità - molto femminile - di motivare vasti team internazionali, spesso affollati di maschi che vorrebbero essere tipi «alfa», cioè dominatori. Altri due grandi italiani l’hanno preceduta, Carlo Rubbia e Luciano Maiani. E il Cern stesso ha avuto tra i suoi padri fondatori, 60 anni fa, un’altra star tricolore, il «ragazzo di Via Panisperna» Edoardo Amaldi. Ora Fabiola Gianotti continua una tradizione di visione e genialità che il mondo ci riconosce e che non si è mai avvizzita: un ncora una volta un suicidio è stato accompagnato da un forte richiamo mediatico, preparato dalla stessa persona che ha deciso di togliersi la vita. Altri casi, anche in Italia, hanno avuto, per scelta espressa, grande risonanza mediatica. E questo aspetto, accanto a quello dell’atto in sé di abbandonare la vita, è stato oggetto di critica o almeno fonte di disagio; quasi che si trattasse di impudicizia o addirittura di esibizionismo, mentre un simile comportamento, quandanche inevitabile, richiederebbe almeno discrezione. Credo invece che debba riconoscersi che la gestione pubblica della propria scelta, in questo come in altri casi, ci costringe a pensare a ciò che si cerca di rimuovere, a pensare cioè agli altri e a noi stessi alla fine della vita. E cercare una risposta alla domanda giusta. Non chiedersi, cioè, perché consentire, ma domandare se sia lecito vietare. E in più considerare se consentire o vietare appartenga, non alla legge morale che ciascuno riconosce, ma alla legge dello Stato; alla maggioranza cioè in Parlamento, la quale come si sa non esprime la «volontà generale», ma più o meno quella di una parte degli elettori. Perché vietare e con quale legittimità dovrebbero essere sempre le domande prioritarie. Se, come è in una società libera e rispettosa dell’autonomia delle persone, tutto ciò che non è vietato è lecito, occorrono buoni motivi per proibire. Esporli tocca a chi vuole imporre un divieto, non è chi rivendica una sua libertà che deve giustificarne il fondamento. Il fondamento dell’autonomia sta nella dignità della persona, la quale non ha da esser «gestita» da altri. Né la maggioranza (spesso pretesa, anagrafica) ha uno speciale diritto d’intervento. Ove un diritto o una libertà fondamentale sono in discussione, entra in gioco non il principio di maggioranza, ma quello contromaggioritario. Non nel senso evidentemente che comandi la minoranza, ma in quello ovvio che la maggioranza deve inchinarsi davanti alla libertà di chi, se anche fosse solo, la rivendica. L’individuo deve essere protetto dalle pretese della dittatura della maggioranza. Si tratta di elementari principi di libertà e rispetto di ciascuna persona. Il suicidio in questa parte del mondo non è più un delitto. Qui da qualche secolo ormai, chi tenta di uccidersi non è punito, né, se vi riesce, il suo cadavere è oggetto degli oltraggi usuali in tempi andati. E’ dunque accettato che l’individuo possa suicidarsi. Ed anzi, la compassione rispetto a un suicida e alla sua famiglia è maggiore di quella che accompagna una morte naturale. Si pensa a quanto debba aver sofferto chi decide di morire, quanto deve essergli stata insopportabile la prospettiva di continuare a vivere. Tuttavia in paesi come l’Italia si ha compassione per chi si getta dalla finestra, ma si contrasta chi vorrebbe morire degnamente, nel suo letto, addormentandosi senza risveglio. Cosa di più crudele? Si dice che occorre proteggere le persone da azioni impulsive non meditate e questo sarebbe un motivo che giustifica il divieto nell’interesse pubblico generale. Certo la vigilanza rispetto alla reale e libera formazione della volontà della persona è non solo legittima, ma necessaria. Essa rappresenta il vero problema, come nel caso diverso, anche se confinante, del ri- fiuto di trattamenti medici o della loro continuazione. Vi sono però soluzioni, che – queste sì – dovrebbero essere imposte dalla legge e che invece un generale divieto lascia assenti e nascoste nella pratica reale della vita e della morte. Un esame medico collegiale, un tempo di riflessione in una procedura garantita, potrebbero proteggere la vera autonomia della volontà espressa dalla persona. Il Parlamento però continua a evitare di considerare gli aspetti di questi problemi che richiedono una disciplina. Si tratta in ogni caso di argomento che riguarda il suicidio di chi, disperato, si getta nel vuoto, che infatti, se possibile, ne viene fisicamente impedito. Non vale per chi, esaminata la propria malattia, la penosità delle possibili terapie e la prognosi ineluttabile e atroce, sceglie di abbreviare la propria vita. Così, legalmente e attorniata dalla sua famiglia, ha fatto ora l’americana Brittany Maynard dopo aver dato una lezione di amore per la vita nella bellezza di questo mondo. Prima, tra mille difficoltà e battaglie legali l’avevano fatto altri anche in Italia. Altri ancora avevano dovuto passare il confine. Incapaci costoro di decidere? Persone da tutelare? Al contrario, persone lucide e consapevoli della propria libertà. E’ difficilmente accettabile l’argomento secondo il quale occorre vietare a tutti, perché qualcuno potrebbe non essere pienamente consapevole e quindi libero. Annullando la individualità della sua condizione, l’argomento fa della persona singola lo strumento di una esigenza collettiva. E’ quanto ha ammesso la Corte europea dei diritti umani, affermando che la liceità o la punibilità dell’aiuto al suicidio, che pur interferisce nella vita privata della persona, rientra nell’ambito della valutazione discrezionale dell’interesse pubblico da parte dello Stato. Vero è che, decidendo il ricorso di una malata in gravissimo stato, che chiedeva di morire e il cui marito era disposto ad aiutare, lo ha detto sottolineando il fatto che nel sistema legale britannico, cui il caso si riferiva, prevedeva la ragionevole discrezionalità della decisione di accusare il responsabile dell’aiuto dato. Ma la tragedia di quella donna le è stata imposta fino alla fine, supponendo che l’interesse pubblico non fosse altrimenti tutelabile. E’ arduo distinguere la liceità del suicidio dalla criminosità dell’aiuto al suicidio: come è stato nel caso americano o è nella pratica in uso in alcuni Paesi a noi vicini, si tratta dell’aiuto dato dal medico che fornisce o somministra il composto letale. Vi sono situazioni in cui il malato non è in grado di togliersi la vita, perché non può più muoversi o perché non gli è possibile da solo procurarsi le sostanze letali. Fermo il rispetto dell’obiezione di coscienza di chi fosse richiesto di aiutarlo a realizzare il suo proposito, non è ragionevole impedire a chi vuole, ma non può morire, di raggiungere lo scopo che potrebbe ottenere se le sue condizioni gli permettessero di agire da solo. Questo non è un inno al suicidio. Se vivere a qualunque costo non è un dovere che possa essere imposto a chi non lo faccia derivare dalle proprie convinzioni morali, vi sono però situazioni in cui restare in vita è comunque di aiuto o conforto per altri, famigliari o estranei o la stessa collettività. Non si vive soli e spesso non si muore per sé soli. Ma chi avrebbe il coraggio o la presunzione di sostituire il proprio al giudizio di chi in quelle situazioni è immerso? 30 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 A Antoine Volodine il Prix Médicis CULTURA SPETTACOLI È stato attribuito a Antoine Volodine, per il romanzo Terminus radieux (Editions du Seuil), il Prix Médicis 2014, uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari francesi. Il suo libro è ambientato in una fantascientifica Siberia devastata da una esplosione nucleare, dove gli uomini si trasformano in essere mutanti. Il Médicis per il romanzo straniero è invece andato alla scrittrice australiana Lily Brett per Lola Bensky (Editions La Grande Ourse). & Da oggi a venerdì a Torino e Sordevolo GIOVANNI DE LUNA enza arrivare agli eccessi renziani sui «pensionati» da accantonare, è un fatto che gli intellettuali hanno uno spazio sempre più irrilevante. È difficile oggi trovare traccia di quelli che, nel Novecento si definirono «maestri». Uno di questi, Franco Antonicelli, rispondeva così agli auguri per il suo 70° compleanno: «Io credo che la vita di un uomo sia terminata quando nessuno gli chiede più nulla, quando lui stesso non chiede più nulla a sé e perciò vive di rammarichi e di lamenti». Era il 1972. Antonicelli era allora senatore, eletto nelle liste del Pci come indipendente. E non si sentiva affatto un pensionato. Tutti gli chiedevano ancora molto e a tutti era in grado di dare ancora molto; sarebbe morto due anni dopo, al termine di un biennio intenso, vissuto nel clima delle grandi battaglie civili e politiche di quel tempo: la strategia della tensione, il referendum sul divorzio, le piazze degli operai e degli studenti. S Con il «Prologo a Franco Antonicelli» di Marco Gobetti si inaugura oggi alle ore 19 all’Unione Culturale di Torino, a lui intitolata, l’omaggio all’intellettuale e politico scomparso quarant’anni fa (nella foto a lato, in un’immagine giovanile. Domani (ancora all’Unione Culturale) e venerdì (a Sordevolo) due giornate di convegno, a cui interverranno, tra gli altri, la figlia Patrizia Antonicelli, Giovanni De Luna, Marco Revelli, Goffredo Fofi, Diego Novelli, Bruno Gambarotta, Alberto Papuzzi, Bruno Quaranta. Nato a Voghera nel 1902, Antonicelli studia a Torino: liceo D’Azeglio, quindi due lauree, in Lettere e in Giurisprudenza. Antifascista, patisce il confino e il carcere. Professore (precettore di Giovanni Agnelli) e editore (cura per Frassinelli la collana «Biblioteca europea» e fonda la casa editrice De Silva, che pubblica nel 1947 Se questo è un uomo di Primo Levi, all’epoca rifiutato dalla Einaudi). Già presidente del Cln piemontese, nel ’68 è eletto senatore come indipendente nelle liste del Pci. Muore a Torino il 6 novembre 1974. LA VITA DI UN UOMO «Termina quando nessuno gli chiede più niente e lui non chiede più niente a sé» MAESTRO TRASVERSALE Lavorò alla radio e alla tv, pubblicò i fumetti di Disney e Se questo è un uomo Rompendo i compartimenti stagni in cui si era rinchiusa una certa cultura accademica, Antonicelli propose un modello di intellettuale caratterizzato da una spiccata autonomia dalla politica e da un’assoluta libertà di pensiero. Il suo «appello alla nazione», firmato insieme con Norberto Bobbio e Italo Calvino nel 1973, dopo il colpo di Stato che l’11 settembre stroncò la democrazia di Allende in Cile, non solo invitava il governo a non riconoscere il regime di Pinochet, ma trovava anche la forza di rivolgersi direttamente al paese («sia questo anche il segno del suo dolore, che non si è saputo esprimere con la bandiera nazionale a lutto») con accenti già allora inusuali e oggi del tutto incomprensibili. A questo tipo di autorevolezza contribuì molto la sua «versatilità», la contraddittorietà di un personaggio che - come sottolineò il suo amico Norberto Bobbio - attraversava con disinvoltura mondi culturali opposti: Gobetti e Alfieri, l’intransigenza radicale degli «odiatori dei tiranni», da un lato; Gozzano e Gianduja, il compiaci- Franco Antonicelli dallaUnmorte. convegno a quarant’anni Seppe attraversare disinvoltura mondi l’intellettuale culturaliconopposti, costruendo ponti tra l’alto e il basso non va in pensione mento estetizzante, il buon senso di chi guarda con fastidio a ogni forma di conflitto, dall’altro. Nei salotti della borghesia colta e raffinata o nelle assemblee con i portuali di Livorno, Antonicelli proponeva la sua trasversalità come un «ponte», un territorio in cui si mischiavano l’alto e il basso, il tratto aristocratico del critico raffinato e il piglio popolaresco di chi sa anche infiammare le folle dei comizi. Fu un efficace intrattenitore radiofonico, realizzò importanti trasmissioni televisive, scrisse sui giornali, pubblicò per primo in Italia i fumetti di Disney, mise in scena spettacoli teatrali. Il cultore di Gozzano frequentò assiduamente i media diventando compiutamente quello che il ’900 gli chiese di essere e quello che oggi nessuno riesce più a essere. E trasversale fu anche nel confronto con il suo tempo. «Io sono vissuto nel Medioevo», diceva di se stesso, «l’era moderna è cominciata oggi che in un solo anno vivo i settanta contati dalla mia nonna materna». Nel dialogo serrato con la generazione di sua figlia, tra il presente e il passato egli si proponeva di costruire ancora un altro ponte: «il disprezzo che ha mia figlia - naturalmente mitigato dall’affetto - per le mie abitudini e i miei passatismi è quel che le servirà per allontanarsi definitivamente dalla pianta paterna, ma non quello che le basterà per creare a se stessa il nuovo nido: ci vuole molto, molto amore per distruggere a fondo, molto e tenace orgoglio del passato per rinnovarsi davvero». Era l’altro segreto dell’autorevolezza di Antonicelli: nell’essere contemporaneo a più generazioni egli seppe farsi «maestro» mostrando come il passato fosse decisivo se si voleva costruire qualcosa di nuovo. Ma per i giovani di allora era più facile distruggere che costruire. E oggi la sua trasversalità sarebbe vissuta come una imbarazzante anomalia. Letterato e politico Le sue due anime tra Croce e Gobetti BRUNO QUARANTA orino, la città della formazione e dell’azione. Il Biellese, il mondo degli otia. A quarant’anni dalla scomparsa, Franco Antonicelli oscilla fra le due realtà, che ne rispecchiano, infine, le due anime: la crociana in letteratura (anche se non riteneva I promessi sposi un pamphlet ideologico, la convinzione di Don Benedetto) e la gobettiana in politica. Due le immagini che esemplificano le identità di Antonicelli: sotto la Mole, in via Fabro 6, alla scrivania che fu di Piero Gobetti, in- T tento a limare un discorso (la stagione senatoriale, per la Sinistra indipendente); a Pollone, nel Biellese, trascorrendo ogni mattina alcune ore nello studio di Croce, leggendogli il romanzo mai pubblicato sul confino, Autunno a Agropoli. Fra la religione della libertà, Franco Antonicelli, e la «pratica della libertà». Compiendo osserverà Bobbio - «per interna coerenza e quindi senza drammi» la scelta che lo conduce «dal liberalismo dei primi anni [presiederà il Cln piemontese come rappresentante del partito liberale, ndr] alla “rivoluzione liberale” degli ultimi». Croce enuncia la «religione della libertà» introducendo la Storia d’Europa che esce nel 1932. Di lì a due anni acquisterà una casa a Pollone, di cui era originario Alfredo Frassati, a lungo proprietario-editore della Stampa. Ecco delinearsi una patria liberale in partes tres, ulteriori «capitali» Parella, nel vicino Canavese (villa Albertini, Luigi, già direttore del Corriere della Sera) e Sordevolo, dove svettava la tenuta del notaio Germano, villa Cernigliaro. Annibale Germano è il padre di Renata, che Antonicelli sposerà nel Salernitano, al confino di Agropoli, seguito al secondo arresto (1935). Così via via compiendo le «molte esperienze» che gli consentiranno di colmare «un poco» la distanza con Piero Gobetti, «il mito di tutta una vita», secondo Stajano. L’unico mito? Ve ne è almeno un secondo per Antonicelli: Guido Gozzano, onorato di studi raffinatissimi, sottratto alla LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Il progetto della Crusca per una banca dati dell’italiano post-unitario Ciao Maschio, il futuro è nelle mani delle donne Un libro di Telmo Pievani e Federico Taddia racconta tra serietà e ironia il declino del presunto sesso forte Nel Pleistocene i maschi facevano i maschi e le femmine facevano le femmine. Ora è tutto più complicato e si affaccia il sospetto che il sesso debole sia diventato quello maschile. Telmo Pievani, filosofo della biologia, e Federico Taddia dedicano a questa tendenza Il maschio inutile. Un saggio quasi filosofico (Rizzoli, pp. 196, € 15), un libro che va alle radici - evolutive - del problema, e un’analisi della cultura contemporanea in cui scienza e satira sociale si fondono per raccontarci con ironia qualche scampolo di realtà. Ne anticipiamo due stralci. Se lei è grande e lui piccolo econdo un luogo comune, i maschi sono più grandi e robusti delle femmine. Corpulenti e corazzati, competono tra di loro per conquistarle, e così la stazza, come le corna e altri strumenti di offesa e difesa, può fare la differenza. Succede, per esempio, tra i cervi e i leoni marini, dove il maschio massiccio è anche una scelta delle femmine: le dimensioni sono per loro un buon indizio di salute fisica e un criterio efficace per individuare il partner migliore, il padre ideale per eventuali figli. Ma le differenze di corporatura tra maschi e femmine (il cosiddetto «dimorfismo sessuale») possono essere di segno diverso, e qui la natura si sbizzarrisce. I maschi tendono a essere più grandi nei vertebrati come noi, ma se usciamo dal provincialismo antropocentrico, e consideriamo tutti gli animali nel loro insieme, scopriamo che generalmente sono le femmine a essere più grandi. Anche a loro conviene, infatti, essere grosse per avere un maggiore tasso di fertilità (nei ragni, per esempio, le femmine più grosse ospitano più uova) o per farsi scegliere dai maschi (de gustibus...). Così il rapporto può essere invertito: a fronte di femmine gigantesche, i maschi rimpiccioliscono. Diventano nani. Il fenomeno è diffuso nei ragni, come si diceva, nei cirri- S Qui sopra Franco Antonicelli, all’epoca presidente del Cln piemontese, durante il comizio tenuto a Torino in piazza Vittorio Veneto pochi giorni dopo la liberazione, il 6 maggio 1945. Nella foto in alto, scattata nel 1933 a Zoagli, è seduto al centro con il giornale in mano in mezzo a un gruppo di amici (alle sue spalle, secondo da sinistra, si riconosce un giovane Norberto Bobbio) retorica degli orizzonti angusti, scoprendovi una tempra moderna, il culto della tradizione che è forza, mai rimpianto. Sia pure giungendo ad ammettere: «Darei tutta la letteratura crepuscolare torinese per queste due righe di Gobetti che partiva per sempre e andava a morire a Parigi: “L’ultima visione di Torino: attraverso la botte traballante che va nella neve’’». Letterato o politico, Antonicelli? Come Ginzburg, riteneva che «ci si libera dalla politica attraverso la politica» - ossia solo sciogliendo i nodi politici si potrà tornare agli otia. Mai trascurandoli, neanche tenendo un comizio ai portuali di Genova. Raccontò a Guido Davico Bonino: «Tale la pioggia che cadeva, ho cominciato con La pioggia nel pineto. Per analogia, ma anche, nella aristocratica schizzinosità del divino Gabriele, come esempio di lirica del primo capitalismo. Mi vergogno a dirlo, non smettevano di applaudire». pedi (crostacei attaccati alle rocce), nella rana pescatrice e in molte specie parassite. I maschietti dei microscopici rotiferi, per esempio, coabitano con le femmine e traggono sostentamento dalle loro escrezioni, senza le quali non sopravvivrebbero. Davvero umiliante, va detto, se non fosse per il fatto che procurano alle loro compagne una sostanza preziosa: lo sperma. Più che parassiti, per gli scienziati sono, dunque, gigolò: vivono stipendiati o nutriti da una o più femmine, in cambio di prestazioni sessuali. Se i maschi sono minuscoli, poi, se non combattono tra di loro, se fanno i bravi e consumano poco, le grandi femmine possono alimentarne diversi, garantendosi una riserva di variabilità genetica «in casa», anzi letteralmente «tra le sottane», come si diceva una volta. Nei ragni della seta dorata, detti anche ragni banana, sono addirittura le femmine a calibrare le dimensioni dei maschi. Lottando uno con l’altro questi tendono a crescere, ma le femmine sono molto aggressive con i ragni più grandi e talvolta... se li mangiano. A causa della selezione e del cannibalismo operati dalle femmine, una certa percentuale di maschi resta quindi piccola. Tra il rischio di essere sbranati (prima, durante o dopo la copula) e gli scontri all’ultimo sangue per accaparrarsi la virago di turno, la loro esistenza dev’essere un inferno! MATURITÀ NON SOLO MUSCOLI MASSIMO GRAMELLINI l maschio rischia davvero di estinguersi per manifesta inutilità? E’ molto probabile, ma non ancora sicuro. Almeno finché ci saranno maschi come gli autori di questo libro, che con il pretesto di celebrare il funerale della categoria offrono una I Professione, uomo da compagnia FEDERICO TADDIA i fa chiamare Guglielmo, ha 58 anni e, dopo una vita passata in ufficio, a tenere i conti di una piccola tipografia in provincia di Brescia, ha reagito alla crisi e alla perdita del lavoro monetizzando la sua più grande qualità: far sentire una donna apprezzata e ascoltata. «Non chiamatemi gigolò. Io non vendo il mio corpo, noleggio la mia testa.» È stato alle superiori che l’elegante signore bresciano ha preso consapevolez- S za di questo suo innato talento: «Benché non fossi un adone e neppure uno studente particolarmente bravo, ero sempre circondato dalle ragazze: ero il loro migliore amico, la persona con cui confidarsi, la spalla su cui piangere. E così è stato anche da adulto: non mi sono mai sposato, ma ho tante amiche alle quali basta la mia presenza per ritrovare serenità ed equilibrio». 31 presidente della Crusca Claudio Marazzini (foto) -, perché ci vogliono anni per realizzarlo, ma gettiamo le basi per questo lavoro futuro possibile». Durante la tre giorni si susseguiranno diversi tavoli di confronto: da una parte con l’antico e gli archivi, sia latini, sia italiani, dall’altra con l’italiano negli archivi della rete e la filologia elettronica. Il tema scelto quest’anno per la «Piazza», ha spiegato Marazzini, «sono i corpora al servizio della lessicografia. Il segnale offerto quest’anno dall’Accademia è quello di un probabile ritorno all’antica vocazione lessicografica, la più autentica dell’istituzione fiorentina nata nel 1583. Ma la lessicografia moderna è ben diversa da quella artigianale del passato: necessita, appunto, di corpora di riferimento, cioè di gigantesche basi di dati elettronici». Una grande banca dati dell’italiano post-unitario, così da avere una collezione di testi informatizzati. È il progetto di cui si discuterà all’8a edizione di «Piazza delle Lingue», l’appuntamento annuale di confronto tra esperti e ricercatori organizzato dall’Accademia della Crusca a Firenze. Il convegno, al via domani per concludersi sabato, tratterà il tema «L’italiano elettronico. Vocabolari, corpora, archivi testuali e sonori». «Non promettiamo un vocabolario dell’italiano post-unitario - spiega il TELMO PIEVANI . Un po’ per provocazione e un po’ per racimolare qualche soldo, Guglielmo si è quindi munito di un nuovo numero di cellulare e ha acquistato un piccolo spazio pubblicitario su un sito Internet per cuori solitari, offrendosi come «uomo da compagnia». Niente sesso né promesse da anima gemella. A disposizione mette solo una parentesi di tempo con lui, «per una cena, un cinema o un pomeriggio di shopping». Nessun costo orario, solo due tariffe: 50 euro per un’uscita di qualche ora, 100 per l’intera giornata. Ovvia- serie di consigli per preservarla. In particolare i racconti di Federico Taddia, nati sulla pagina domenicale di «Cuori allo Specchio», restituiscono al maschio una missione o almeno un senso: l’idea che la M di maschio non significa soltanto muscoli, ma maturità. Le donne non sanno più che farsene di narcisi nevrotici, ma continuano a avere bisogno di uomini responsabili, capaci di coniugare forza e gentilezza: femminili nell’intelligenza, ma assolutamente maschi nell’energia. mente in nero e con le altre spese, come l’eventuale biglietto del teatro o il conto del ristorante, a carico della cliente. «Il cellulare ha iniziato subito a squillare» racconta: dapprima solo scherzi e proposte esplicitamente hard, poi sono arrivate anche le telefonate di donne che cercavano soltanto qualcuno che avesse voglia di esserci. Il passaparola ha fatto il resto. «Ormai sono impegnato tutte le sere e ogni volta è un’esperienza umana fantastica. L’unico momento imbarazzante rimane quello del pagamento, ma fa parte del gioco. Alle mie clienti dico di considerarmi come una sorta di psicologo, che invece dei libri ha studiato la vita». Elzeviro EGLE SANTOLINI Sarajevo 1914 vita e morte dei comprimari il 28 giugno 1914 e l’Austria Felix va ignara al proprio funerale: in una città dei Balcani tutta minareti e bombaroli l’erede al trono Francesco Ferdinando è morto ammazzato su un’auto Gräf & Stift modello Bois de Boulogne. Accanto a lui, prima di lui, sotto i colpi di Gavrilo Princip è caduta Sophie Chotek, amore della vita per l’Arciduca, moglie morganatica condannata dalla propria inadeguatezza dinastica a sparire dal protocollo funebre imperiale. Alla fine, sulla bara, non troveranno di meglio che piazzarle un paio di guanti bianchi, simbolo dell’unico rango che il Gran Ciambellano principe di Montenuovo è disposto a riconoscerle, quello cioè di ex dama di compagnia di una duchessa. Guanti bianchi di Edgarda Ferri (Skira) racconta questa storia collaterale al dramma di Sarajevo. Ma non solo: tra la reggia di Schönbrunn e i castelli boemi, gli uffici dell’Hofburg e i caffè del Ring di Karl Kraus e Arthur Schnitzler, poco più di 180 pagine bastano a ricostruire un mondo ancora più fascinoso perché in agonia. Fino alle più sublimi minuzie: che cosa si mangiava in Kakania a colazione? Francesco Giuseppe due panini senza burro, i cattolicissimi Carlo e Zita un penitenziale Frühstück vegetariano, il comandante della Viribus Unitis che trasportò i due feretri a Trieste una galletta e un caffè corretto con slivoviza. E quanto contò, nella concatenazione di eventi che portò alla guerra, la superstizione endemica dei viennesi, per esempio il fatto che l’erede, spaventato per aver abbattuto un camoscio albino, temesse di morire entro l’anno e indossasse un salvaproiettili che non lo salvò per niente e una camicia cucita che ostacolò i soccorsi? Di certo un summit con il Kaiser in occasione delle esequie avrebbe potuto influire sui modi e i tempi della dichiarazione di guerra, ma Guglielmo a Vienna non arrivò mai, perché il Ciambellano pretese funerali senza capi di Stato. E il vero protagonista del libro resta proprio Montenuovo, ottuso applicatore di un protocollo senza cuore, certo, ma anche costretto a emarginare gli intrusi alla famiglia imperiale da una circostanza biografica che qui non riveleremo. È 32 .Spettacoli STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 The show must go on ALBERTO MATTIOLI el mio palco c’era Greta, sei anni, che l’applauso più forte l’ha regalato a un cambio di scena a vista, quando la magione del Patrigno si è trasformata nel palagio del Principe. Già: ieri la Scala era un asilo, o al massimo una scuola elementare, e alla ricreazione ha provveduto Rossini. E, certo, faceva effetto vedere un pubblico di bambini portare un’insolita animazione in una platea che normalmente sembra la sala meno vivace del museo Egizio. Era la prima delle «grandi opere per i piccoli», progetto che sta molto a cuore al neosovrintendente N C’era una volta la Scala dalla parte dei bambini Alexander Pereira. Per cominciare, è toccato alla Cenerentola di Rossini, ovviamente ridotta da Alexander Krampe a misura di pupo. Dunque, 65 minuti di durata contro le due ore e 20 dell’originale, orchestra sfoltita (troppo: non si sentiva quasi), recitativi sostituiti da dialoghi parlati, niente coro, lo «smaniglio» del libretto di Ferretti che torna a essere la tradizionale scarpina di strass e Antonio Albanese che racconta la trama vestito da Rossini come nella foto famosa di Nadar. La coproduzione è una di quelle famigerate importate da Salisburgo, orchestrali e solisti (il più promet- tente è forse il buffo, Giovanni Romeo) sono quelli dell’Accademia della Scala, dunque low cost, e dirige un giovin non principiante ma quasi che si vorrebbe risentire in altro contesto, Maxime Pascal. Comunque è ovvio che lo spettacolo era soprattutto in platea, dove peraltro i ragazzini facevano meno caciara delle abituali mandrie di turisti e non fotografavano lo spettacolo. Prima, ovvio, i papà e le mamme (ma erano più le mamme dei papà) li avevano immortalati seduti sui gloriosi velluti. Bilancio: gran risate, forse più per le battute (riscritte) del libretto che per la Franco Battiato Evento “Il concerto un’esperienza mistica” LUCA DONDONI MILANO i può prendere la confusione della propria vita e tramutarla in arte? Stefani Joanne Angelina Germanotta, alias Lady Gaga, dice di averlo fatto con il suo Art Rave - Artpop Tour 2014, passato ieri sera dal Forum di Assago per l’unica data italiana. D’altra parte, che l’artista voglia mostrare a ogni piè sospinto il suo superego lo dimostra bene l’ormai famosa frase con cui Gaga congedò il primo fidanzatino: «Un giorno, quando non saremo più insieme, non riuscirai a ordinare un caffè al bar senza vedermi o sentirmi in qualche radio o tv». Si dice che ieri Lady Gaga abbia voluto in camerino 1000 candele, decine di drappi bianchi e due megascreen così che l’amato bulldog francese, Asia, potesse guardare le riprese video della sua padrona. Se anche fosse vero nei camerini delle star (Madonna, Beyoncé, Katy Perry ecc.) si è visto di peggio. In verità l’eccentricità di Lady Gaga, più che nei camerini, viene mostrata proprio sul palco. Anche ieri Lady Gaga ha usato il proscenio per cambiarsi d’abito e aiutata da due assistenti è praticamente rimasta S BRUNO RUFFILLI MILANO «Donatella» «Donatella e Allegra Versace sono incredibili - scrive Lady Gaga su Instagram - Mi hanno spedito un albero di borse. Sono davvero fortunata ad averle come amiche (lei ha scritto per loro la canzone Donatella). Grazie a loro la mia permanenza a Milano è sempre perfetta» LAPRESSE Gli scandali Lady Gaga al concerto di Vienna si è mostrata sul palco in topless, calze a rete e tanga color carne, per mostrare al pubblico ciò che in genere succede dietro le quinte, compresi i cambi d’abito alla velocità della luce Una Lady Gaga così non la vedrete mai più Milano, unica data italiana dell’ArtRave Tour per 10 mila fan con tanto di topless, dopo il flop dell’album: “Ora mi do al jazz” RIPOSIZIONAMENTO Questo stile appartiene al passato, ora lei va «Cheek to Cheek» con Tony Bennett con il seno nudo e il solo perizoma color carne davanti al pubblico. Tuttavia, il travestimento più flamboyant è stato quello da piovra gigante che la faceva somigliare a un pupazzo del carnevale di Viareggio. Ieri Gaga ha anche voluto ringraziare su Instagram l’amica Donatella Versace (in Artpop c’è un pezzo intitolato Donatella dedicato proprio a lei) per un regalo davvero particolare. La stilista ha donato alla pop star un albero fatto di borse: «Donatella e Allegra Versace mi hanno mandato un albero-borsa - è il commento - Mi sento così fortunata a conoscerle, hanno reso il mio soggiorno a Milano perfetto come sempre. La loro amicizia è il dono reale. Quattro borse e tre alberi di fiori. Una roba di cui sono fatti i sogni d’infanzia delle bambine. Le adorerò e amerò». Sul palco del Forum un’atmosfera da fiaba rappresentata da un villaggio greco ha mostrato una scenografia meno ridondante di quella vista allo scorso Born this way Tour. Lei ha ricordato di essere solo una ragazza italoamericana figlia di immigrati con il nonno che faceva il ciabattino e alla fine si è pure messa sulle spalle una bandiera italiana. musica, e qualche critica per il physique du rôle dei cantanti: Cenerentola l’aveva, il Principe, benché vestito correttamente di azzurro, no. Come accade anche con i grandi, sono in ogni caso le sorellastre quelle che fanno più ridere. Alla fine, grandi applausi e ottima poi l’idea di spedire gli artisti nel foyer, per permettere ai piccoli fan di toccare con mano Cenerentola & Co, esattamente come succede a Disneyland. La speranza, naturalmente, è che una volta cresciuti questi ragazzini all’opera ci vadano. L’opera, per una volta, ha provato ad andare da loro. «Sono molto contento di parlarle». Al telefono l’accento siciliano di Franco Battiato suona più forte, specie se - come fa ogni tanto - passa in rassegna le parole alla ricerca di quella giusta. A 69 anni, è il nome più famoso del ricchissimo cartellone di Club To Club, il più importante festival italiano di musica elettronica che si apre oggi a Torino: presenta il suo nuovo progetto, Joe Patti’s Experimental Group, venerdì al Lingotto con Pino «Pinaxa» Pischetola e Carlo Guaitoli. Il disco è totalmente diverso da quello che ha fatto negli ultimi 35 anni, elettronico come i suoi primi lavori. Come reagisce il pubblico? «Arrivano dall’estero per sentirlo. Le ultime date sono state un delirio, una cosa fantastica. Finora applaudivano la prima parte e si scatenavano nella seconda, con i brani che sanno tutti. Ma a poco a poco le parti si stanno ribaltando». Una vittoria tardiva… «Ma no, ci sono gruppi inglesi che incidono cover dei miei dischi di una volta, tipo Pollution». Segue l’elettronica di oggi? «Se c’è qualcuno che non conosco io, lo conosce Pino. Ma vede, io ho iniziato a fare questa musica per motivi esistenziali, non per fare il musicista. Viaggiavo sulle note e a volte mi sembrava di tornare nell’antica Grecia, dove c’era una civiltà straordinaria, mi sentivo partecipe delle conquiste dei filosofi». Parla di antichi Greci ma usava strumenti all’avanguardia… Club to club Il festival torinese fino a domenica alterna artisti affermati e giovani talenti da Caribou ad Apparat, da Luke Vibert a Battiato (foto) e SBTRKT «Comprai un sintetizzatore Vcs3, lo usavano anche i Pink Floyd. Permetteva reazioni velocissime. Prendiamo Propietad Prohibida, è un giro di note semplice: mi si mi, mi si mi re, poi basta accelerarlo, suonarci sopra delle armonie e diventa un viaggio». Un lavoro pionieristico? «Lo spirito era pionieristico. Amavo la musica classica, pensai di utilizzare l’Aria della quarta corda: era un po’ veloce, così misi dei pesi sul giradischi per rallentarlo. Oggi si può fare col computer, ma allora per me fu una grande soddisfazione. E ancora, presi un pianoforte verticale, cambiai le corde, i suoni che ne uscivano sembravano elettronici, ma non lo erano, nessuno lo ha capito. Sono stato chiuso in casa per anni a sperimentare, un periodo bellissimo». Purtroppo, anche se non sono mancati hits come Poker face, Telephone, Paparazzi, Alejandro o Bad Romance, con i tre bis Applause, Swyne e Gipsy, lo show è incentrato principalmente sull’ultimo Art pop che ha brillato per l’assoluta assenza di un singolo da classifica. «Non è stato un insuccesso - ha detto Gaga nell’unica intervista rilasciata sull’argomento - ma le canzoni hanno bisogno di essere capite e digerite dal pubblico. Ci vorrà tempo». Peccato che di tempo ne sia ormai passato parecchio senza che le canzoni decollassero e Miss Germanotta ha ca- Arte Un costume del tour di Lady Gaga è stato disegnato da Jeff Koons in persona e molte citazioni artistiche della soirée riportano di artisti come Kitaoka, Abramovic o Wilson pito l’errore. Subito un po’ di pulizia: licenziato il 90% del suo management e una parola d’ordine: riposizionamento. La prima mossa, azzeccata, è stata quella di chiamare l’arzillo Tony Bennett con il quale aveva già inciso il classico The Lady is a tramp nel 2011. «Ero in una crisi profonda - ha detto - e solo la calma di questo signore della musica mi ha aiutato». Insieme i due hanno dato alle stampe l’ottimo Cheek to cheek, un album che mette in mostra le notevoli doti di cantante e musicista della Germanotta. La donna, al contrario di molte sue col- leghe, quando si siede al pianoforte sa suonare molto bene e quando canta sa far vibrare le corde vocali su registri davvero notevoli. Nei duetti con Bennett, sublimati dal vivo in una splendida serata di qualche mese fa a Bruxelles, Lady Gaga è stata magnifica. Ecco perché, sebbene un costume di questo ArtRave-Artpop Ball Tour sia stato disegnato da Jeff Koons in persona e molte delle citazioni artistiche della soirée riportino a giganti dell’arte contemporanea come Kitaoka, Abramovic o Wilson la Lady Gaga 1.0 ci piace meno. Molto meno. Eppure la sua dimensione era europea, Pink Floyd, Tangerine Dream, Kraftwerk, Brian Eno… «L’ho incontrato, Brian Eno: abbiamo parlato di astrologia. Ma di quegli anni ricordo che quando Stockhausen fu intervistato da Melody Maker inglese disse che i più interessanti compositori europei eravamo io e i Kraftwerk. Portai quel giornale in tasca per settimane». Come lei, anche i Kraftwerk sono passati al pop. Cosa rimane di quella esperienza nelle canzoni? «La mia produzione più interessante è quella mistica. È quella la strada giusta. Non so se scriverò ancora musica buona, ma la mia ricerca spirituale sta salendo vertiginosamente» Un concerto è un’esperienza mistica? «Qualche volta a Roma tra il pubblico ho avuto dei religiosi meravigliati di come un concerto sia una specie di liturgia. Senza litanie». E invece si balla, c’è un aspetto fisico… «In un concerto c’è tutto». LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 5 novembre 2014 Rai 1 6.00 Euronews 6.10 Il caffè di Raiuno 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 11.00 Tg 1 11.10 A conti fatti Attualità 12.00 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 Dolci dopo il Tiggì 14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.00 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e Marco Liorni sono padroni di casa del pomeriggio di Rai1 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 21.10 Carosello Reloaded Attualità Rai 2 7.10 Heartland Telefilm 8.35 Le sorelle McLeod Serie 10.00 Tg2 Insieme Attualità 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società Attualità 13.50 Medicina 33 Rubrica di attualità medica 14.00 Detto Fatto Attualità 16.15 Castle Telefilm 17.00 SuperMax Tv Varietà 17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Tg sport 18.20 Tg 2 18.50 NCIS: Los Angeles Telefilm 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Impazienti Sitcom 21.15 Velvet 21.10 Soul Surfer TELEFILM. Dopo l’esito disastroso delle vendite e a causa del biglietto che Anna ha scritto ad Alberto, Gerardo comunica al fidanzato della figlia l’annullamento delle nozze FILM. (dramm., 2011) con A. Robb. 22.45 Miss Fisher - Delitti e misteri Serie Una serie televisiva australiana, basata sui romanzi di Kerry Greenwood 23.40 Porta a porta Attualità 1.15 Tg 1 - Notte ★★ Regia di S. McNamara. Dedicato alla campionessa di surf Bethany Hamilton,vincitricedelcampionato del mondo dopo aver perso un braccio nell’assalto di uno squalo 23.00 Tg2 23.15 Emozioni Varietà 0.35 2Next - Economia e Futuro Attualità Il programma, condotto da Annalisa Bruchi. L’economia alla portata di tutti Rai 3 Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 7.56 Borse e Monete. Meteo 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.15 Centovetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne Talk show Il programma condotto da Maria De Filippi 16.15 Il segreto Telenovela 17.00 Pomeriggio cinque Attualità 18.45 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.20 Striscina la notizina Varietà satirico 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata Attualità 16.00 Tg3 Lis 16.05 Tgr Piazza Affari 16.10 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO 20.40 Calcio: Bayern Monaco-Roma 21.05 Chi l’ha visto? ATTUALITÀ. Elvira Lopresti, a quasi due anni dalla morte del figlio, lancia un appello agli inquirenti e a chi può aggiungere testimonianze utili alle indagini. Conduce Federica Sciarelli SPORT. LaChampionsLeagueentra nel vivo e vede la gara tra i giallorossi di Rudy Garcia che stasera voglionoilriscattosulclubtedesco allenato da Pep Guardiola 0.00 Tg3 Linea Notte 1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 1.15 Le esposizioni universali. Il mondo in mostra 2.15 Fuori Orario. Cose (mai) viste 22.45 Speciale Champions League Sport 23.40 Calcio Trofeo Berlusconi: Milan-Atletico San Lorenzo Sport 1.30 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it Italia 1 7.45 Mike & Molly Sitcom 8.40 Psych Telefilm 10.30 The closer Serie 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport 14.05 I Simpson Telefilm 14.30 Futurama Cartoni 14.55 2 broke girls Telefilm 15.15 Big Bang Theory Sitcom 16.05 E alla fine arriva mamma Sitcom 16.50 Chuck Telefilm Un nerd riceve da un vecchio amico, un agente della Cia, una e-mail criptata che scarica inconsciamente nel suo cervello tutti i segreti del supercomputer neurale Intersect 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI New York Telefilm Rete 4 La 7 6.50 Zorro Telefilm 7.10 Hunter Telefilm 8.05 Cuore ribelle Telenovela 9.30 Carabinieri Telefilm 10.35 Sai cosa mangi? 10.45 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.40 U-112 assalto al Queen Mary Film (avv., 1966) con Frank Sinatra, Virna Lisi, Tony Franciosa, Richard Conte, Alf Kjellin, Errol John. Regia di Jack Donohue ★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore SO 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura della redazione News, dedicato alla cronaca 14.40 Il commissario Maigret Telefilm 16.30 Murder 101 Telefilm 18.15 Il commissario Cordier Telefilm Serie televisiva francese 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo Attualità Conduce Lilli Gruber 21.10 Le Iene show 21.15 The Mentalist 21.10 Grey’s Anatomy VARIETÀ SATIRICO. Prosegue la nuova edizione del programma condotto da Ilary Blasi e Teo Mammucari. Tra gli inviati storici del programma, Enrico Lucci e Giulio Golia TELEFILM. Patrick Jane (Simon TELEFILM. La sorella di April, venuta a trovarla, inizia presto a darle sui nervi. Nel frattempo, Matthew e Jackson, testimoni di un incidente, sono costretti a lavorare insieme 0.30 Invincibili Attualità Il programma di Marco Berry, dedicato a coloro che hanno saputo vincere le avversità della vita 2.10 Sport Mediaset Sport UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO Baker) si occupa del caso di un condannato a morte. L’uomo ha due giorni per provare la sua innocenza prima che l’esecuzione venga portata a termine 23.05 Bones Serie 0.45 Tg4 Night News 1.05 Personaggi Magazine 3.00 Delitto in Formula Uno Film (pol., 1984) con Dagmar Lassander, Tomas Milian 0.30 Tg La7 1.00 Otto e mezzo Attualità Alla conduzione Lilli Gruber (R) 1.45 Coffee Break (R) 3.00 L’aria che tira (R) 5.30 Omnibus (R) Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. 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Di J. Favreau SKY CINEMA FAMILY Se sposti un posto a tavola Per alcuni ignari invitati a un ricevimento i posti a tavola fanno la differenza SKY PASSION Il fuggitivo Il chirurgo Harrison Ford viene accusato dell’omicidio della moglie e condannato SKY MAX 21.10 Faster Dopo 10 anni in prigione, Driver intende vendicare il fratello, assassinato SKY HITS Bad Teacher - Una cattiva maestra Un’insegnante in cerca di un buon partito, deve competere con una collega SKY CINEMA 1 22.30 La casa degli spiriti La storia cilena attraverso il racconto di una famiglia europea SKY PASSION 22.50 Ghost Rider Nicolas Cage, innamorato di Roxanne, vende l’anima a Mefistofele-Peter Fonda SKY CINEMA 1 22.55 Sette anni in Tibet Ultima guerra: durante la fuga, Brad Pitt incontra il Dalai Lama sul Tibet SKY HITS 22 12.25 Ring of Fire Arena di fuoco Film 14.10 Gli inesorabili Film 16.15 Amore e matrimonio Film 17.45 Rai News - Giorno 17.50 Il ritorno di Zanna Bianca Film 19.35 The Clan Film 21.15 Indovina chi Film 23.05 L’indiscreto fascino del peccato Film 0.30 Rai News - Notte 13.10 Hazzard Telefilm 15.20 Tre Croci Per Non Morire Film 17.10 Culastrisce Nobile Veneziano Film 19.15 Hazzard Telefilm 21.05 Ricordati di me Film 23.15 Somewhere Film 1.10 Goodbye Mr. Holland Film 3.15 Family Express Film 4.50 Quattro bravi ragazzi Film serie tv intrattenimento film 17.20 Viva l’Italia I difetti dell’Italia di oggi messi alla berlina da Massimiliano Bruno SKY IRIS 24 17.45 Grey’s Anatomy FOX LIFE 18.20 Cold Case FOX CRIME 18.30 Castle FOX 18.40 Grey’s Anatomy FOX LIFE 18.50 Poirot DIVA UNIVERSAL 19.15 NCIS FOX CRIME 19.20 I Simpson FOX 19.35 In Cucina con GialloZafferano FOX FOX LIFE I Simpson FOX 19.50 Poirot DIVA UNIVERSAL 20.00 Bones FOX LIFE 20.05 Criminal Minds FOX CRIME 20.10 The Big Bang Theory FOX 20.35 The Big Bang Theory FOX 20.50 Donne nel mito: Diane Arbus DIVA UNIVERSAL 21.00 Il gioiellino La Leda, una grande azienda agro-alimentare, ha una dirigenza inadeguata DIVA UNIVERSAL Cold Case FOX CRIME Nashville FOX LIFE Agents of S.H.I.E.L.D. FOX 21.50 Agents of S.H.I.E.L.D. (v.o.) FOX 21.55 Cold Case FOX CRIME Nashville FOX LIFE 22.45 Salem FOX 22.50 Essorage DIVA UNIVERSAL GEOGRAPHIC 19.30 Ritratti - Mika ARTE 19.35 A caccia di auto DISCOVERY CHANNEL X Factor Daily SKY UNO 19.45 20.00 Mika - Live at Olympia ARTE Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL 20.05 Cuochi e fiamme 20.20 MasterChef USA LIFE 19.45 In Cucina con GialloZafferano 19.10 Cambio cuoco LEI 19.25 Gli anni ‘90 NATIONAL LEI SKY UNO 20.25 Come si fa? NATIONAL GEOGRAPHIC 20.55 Minatori d’azzardo NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL Mamme estreme LEI 21.10 Variazioni Bertallot: Pistoletto ARTE MasterChef USA SKY UNO 21.30 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL MTV 26 13.45 Buying & Selling 14.30 MasterChef Australia Varietà 15.15 SkyTg24 mezzogiorno 15.30 MasterChef Australia Varietà 16.30 Fratelli in affari 17.30 Buying & Selling 18.30 Fratelli in affari 19.15 Affari al buio 20.15 Affari di famiglia 21.10 Dancing at the Blue Iguana Film 23.00 Strippers LEI Megastrutture invincibili NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 River Monsters DISCOVERY CHANNEL SKY UNO 22.40 Ogni volta Vasco: Tanto la musica... ti gira intorno ARTE 8 14.20 Scrubs Varietà 15.10 Catfish: False Identita’ Magazine 16.00 Motorhome Piloti di Famiglia 17.00 Friendzone: Amici o Fidanzati? 17.50 Teen Mom 2 20.15 Catfish: False Identita’ Magazine 21.10 Diario di una nerd superstar Varietà 22.00 Faking It - Piu’ Che Amiche Varietà 22.30 Birthday Girl Film REAL TIME 31 15.45 Abito da sposa cercasi Varietà 17.15 Quattro matrimoni - Canada 18.10 Quattro matrimoni 19.10 Amici Oltre Varietà 20.10 Food Fighters 21.10 Ma come ti vesti?! 22.10 Shopping Night: Home Edition 23.05 Sex ER: tutta colpa del sesso 0.05 Malattie misteriose DMAX CINEMA EMOTION Driven Un ex pilota deve rimettere sulla retta via una giovane promessa di Fornula Uno PREMIUM UNIVERSAL 17.20 Ci vuole un gran fisico Eva lotta con l’avvento dei cinquant’anni, prima di trovare l’amore PREMIUM CINEMA 17.50 Détrompez-vous François Cluzet, ginecologo di successo, vive felice con la bella moglie PREMIUM COMEDY La madre PREMIUM CINEMA ENERGY 18.45 L’ultimo samurai 1876: tormentato dal passato, Tom Cruise addestra l’esercito in Giappone 18.50 Tre amici, un matrimonio e un funerale Uscito dal college, Tom non trova lavoro, né una ragazza. Con Gwyneth Paltrow PREMIUM UNIVERSAL 19.05 Jurassic Park Scienziato riporta in vita alcuni dinosauri grazie al Dna. Di Steven Spielberg PREMIUM CINEMA 19.25 Gallo Cedrone Carlo Verdone finisce in galera, in un paese arabo, per aver fatto il cascamorto PREMIUM COMEDY 19.35 Space Warriors Cinque ragazzi partecipano ad una gita nello spazio organizzata dalla Nasa PREMIUM CINEMA ENERGY 21.15 Matrimonio a Parigi I figli di un imprenditore e un finanziere condividono un appartamento a Parigi PREMIUM COMEDY Il buio nell’anima La vendetta di una donna ambientata nel terrore delle strade buie di New York PREMIUM CINEMA EMOTION L’incredibile Hulk Edward Norton è nascosto in Brasile. Lavora e cerca di reprimere i suoi istinti PREMIUM CINEMA ENERGY I segreti di Brokeback Mountain Delicata storia di un’amicizia che diventa amore. Leone d’oro e Golden Globe PREMIUM CINEMA 21.20 Thelma & Louise Susan Sarandon e Geena Davis decidono di fuggire dalla routine. Di Ridley Scott PREMIUM UNIVERSAL 23.20 Under Suspicion Morgan Freeman, poliziotto, sospetta del ricco Gene Hackman. Con Monica Bellucci PREMIUM CINEMA EMOTION 52 16.00 River Monsters 16.50 Affari a quattro ruote 17.45 Top Gear 18.35 Affari in valigia 19.30 Storage Wars Canada 20.20 Banco dei pugni 21.10 Te l’avevo detto Varietà 22.00 Tricked: ci sei cascato! Varietà 22.50 I re della griglia 23.45 Most Shocking Attualità serie tv film 16.45 Senna La vita di Ayrton Senna, pilota brasiliano tre volte campione del mondo di F1 PREMIUM PREMIUM CINEMA EMOTION 21.45 Ogni volta Vasco: L’uomo che hai di fronte ARTE 21.55 Accumulatori seriali MasterChef USA CIELO 15.05 The Vampire diaries MYA 15.30 I Signori della Fuga ACTION 15.45 R.I.S. Roma 2 Delitti imperfetti TOP CRIME 15.55 Una Famiglia... Quasi Perfetta MYA 16.20 Grimm ACTION 16.25 Friends JOI 16.50 Una Ricetta Per Due Atto Secondo MYA Better With You JOI 17.10 Almost Human ACTION 17.20 Mom JOI 17.40 2 Broke Girls JOI 17.45 Monk TOP CRIME 17.58 I Signori della Fuga ACTION 18.00 Joi Best JOI 18.20 Suburgatory JOI 18.35 The Vampire diaries MYA 18.45 The middle JOI 18.50 Grimm ACTION 19.10 Big Bang Theory JOI 19.25 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME Una mamma per amica MYA 19.35 Almost Human ACTION Chuck JOI 20.20 I Signori della Fuga ACTION 21.15 The 100 ACTION Dallas MYA Hustle - I signori della truffa JOI 22.05 Parenthood MYA 22.45 Wallander II - La Colpa TOP CRIME ACTION 22.55 Arrow 34 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 SPORT Champions, Real e Borussia agli ottavi Pagelle L’analisi A punteggio pieno e già agli ottavi: è la Champions perfetta di Real Madrid e Borussia Dortmund, capaci di archiviare la pratica girone in 4 partite. Il Madrid ha battuto ancora il Liverpool: dopo il 3-0 di Anfield, al Benabeu è bastato il gol di Benzema. Facile il Borussia sul morbido Galatasaray di Prandelli: 4-1 con gol di Reus, Papastathopoulos, Immobile e autorete di Kaya. Chi sale Abidal Marchisio prezioso Morata male GIANLUCA ODDENINO TORINO 6 BUFFON 5,5 LICHTSTEINER Può fare ben poco sui gol, anche se sulla coscienza ha l’angolo da cui nasce l’1-1. Il resto è ordinaria amministrazione. E Chi scende Dominguez 5 Pericolo scampato L’esultanza di Fernando Llorente, 29 anni, con Paul Pogba (21) e Carlos Tevez (30) Irriconoscibile nel primo tempo, sbaglia di tutto nel vecchio ruolo di terzino destro, meglio nella ripresa. 6 BONUCCI 5,5 CHIELLINI 6,5 ASAMOAH 6,5 MARCHISIO 7 PIRLO 7 POGBA Generoso e pericoloso (dal 38’ st PEREYRA SV). Ordinatoedintelligente nel districarsi nella ragnatela di centrocampo (dal 26’ st PADOIN SV). Paganini non ripeteva, lui sì. Dopo la perla di Empoli, sfodera il diamante. Festeggia nel modo migliore le 100 partite di Champions: un traguardo che finora aveva raggiunto solo Maldini. La prima gioia in Champions arriva al momento giusto. Gol caparbio e pesante, ma alla fine del primo tempo si era divorato l’occasione più clamorosa. 4,5 VIDAL Da trequartista fatica, anche per un problema alla caviglia rimediato nel riscaldamento, però spreca malamente il rigore che può valere un pezzo di stagione. 5 MORATA Vince le primarie dell’attacco, ma perde le elezioni. Al 31’ si mangia un gol già fatto (dal 13’ st LLORENTE 7: cambia la partita, provoca il 2-2 e serve Pogba). 6 TEVEZ Non è l’Apache di inizio stagione, ma non molla mai e sul finale si procura un rigore lussuoso. T AFP CHAMPIONS: FURIOSA E VINCENTE REAZIONE DEI BIANCONERI CHE HANNO RISCHIATO IL TRACOLLO Juve da brividi Sfortunato nei duelli aerei: sbaglia l’incornata al 29’ e non contrasta N’Dinga sul secondo gol. Però annulla Mitroglou. Si fa bruciare da Botia, poi prova a rimediare da spartano. 6,5 Partita mozzafiato, Olympiacos ko in rimonta: con due vittorie c’è la qualificazione MASSIMILIANO N EROZZI TORINO Natale, con due mesi d’anticipo, se la Juve confeziona una notte di costosi regali: le clamorose palle gol perse come lacrime nelle pioggia, tra primo e secondo tempo, e il rigoraccio sul gong. Pensare come sarebbe finita solo rispettando il calendario delle festività. Alla fine resta un gran caos, anche sulla qualificazione, perché il 3-2 dà speranza, non certezza. Ripasso del regolamento: in caso di arrivo a parità di punti e gol segnati, come potrebbe essere la situazione, decidono quelli fatti in trasferta. Ergo, la Juve dovrà vincere a Malmoe e fare punti con l’Atletico Madrid all’ultima, sperando in qualche disavventura dell’Olympiacos. Oppure vincere le ultime due partite, unica certezza verso gli ottavi. Più che una partita, Juventus-Olympiacos è stata un film, avvincente e interminabile: punizioni da perfetto sicario, di Pirlo, lacrime, sul vantaggio greco, rimonta e spreco di Vidal. Quando si finisce, l’arma del delitto è tra i suoi piedi: calcio di rigore al minuto 50, sbagliato. Roberto, il portiere che al Pireo parò anche i fulmini, glielo devia sulla traversa. Sbirciato l’inizio, sembrava potesse finire diversamente, anche se certe partite confondono, come la carta che esce dalla manica di un mago o il sorriso che spunta sulle labbra di un diavolo. Qui abbaglia il primo quarto d’ora: Juve di nuovo spigliata negli scambi e sicura, come l’alunno che ha È studiato. Scambi e triangoli stretti e precisi (tranne Lichtsteiner) e palla sempre tra i piedi. La manovra è meno rimasticata, la metrica non è zoppicante: si gioca a calcio, insomma. Anche se l’Olympiacos si difende bene, con ordine, senza andare nel panico, ed è lesto nelle ripartenze. Senza Ogbonna, per la prima volta Allegri ha spolverato la difesa a quattro e davanti ci ha piazzato tutto il suo arsenale di metà campo: Pirlo nella garritta davanti alla difesa, Marchisio e Pogba da mezzali, Vidal come assaltatore sulla trequarti. Si vede subito che per il cile- schetti. Mica c’entrava Roberno non sarà serata. L’impres- to, tornato terrestre dopo l’aliesione però è che il gol sia solo no avvistato al Pireo. I biancouna faccenda di cronometro. E neri s’erano solo dimenticati di lo sarà, in un certo senso, bef- prendere la mira: Morata e Pofardo però, pergba tirano fuori, ché tra il vantagPRIMA VOLTA come dilettanti gio bianconero e la panza che Scelta la difesa a 4 con il pari greco passe ne vanno al e tutto l’arsenale poligono la dosano appena tre di centrocampo menica. Badate, minuti. È l’1-1 con cui si va alla rinon era uno di creazione. Non chiudere da- quelle notti dove non segni per vanti il primo tempo è un af- qualche perfido sortilegio: fronto a logica e buon senso, se umane e gravi responsabilità la Juve aveva sequestrato il dei tiratori. E non s’era visto pallone (possesso palla al 60 ancora l’orrore di avvio ripresa, per cento) e armato bene i mo- su contropiedone di Tevez, con L’Atletico Madrid sbanca Malmoe A GIRONE Malmoe Atletico Madrid JUVENTUS Olympiacos PROSSIMO TURNO 26 novembre Basilea Ludogorets Real Madrid Liverpool 0 2 3 2 Atletico Madrid-Olympiacos Malmoe-Juventus PROSSIMO TURNO 26 novembre CLASSIFICA C GIRONE Benfica 1 Monaco 0 Zenit San Pietroburgo 1 Bayer Leverkusen 2 4 0 1 0 Basilea-Real Madrid Ludogorets-Liverpool PROSSIMO TURNO 26 novembre CLASSIFICA 6 Real Madrid 12 Basilea 6 Bayer Leverkusen JUVENTUS 6 Malmoe 3 Liverpool 3 Ludogorets 3 Zenit San Pietroburgo 4 Benfica E GIRONE PROSSIMO TURNO 25 novembre Canale 5 oggi Sky calcio 2 CSKA Mosca-Roma Manchester City-Bayern Mon. F GIRONE Ajax Barcellona Paris Saint-Germain Apoel Nicosia PROSSIMO TURNO 25 novembre CLASSIFICA Sky sport 1 oggi Sky calcio 4 Apoel Fc-Barcellona Paris Saint Germain-Ajax Anderlecht-Galatasaray Arsenal-Borussia Dortmund Bayern Monaco 9 ROMA 4 Paris Saint-Germain 7 Barcellona Manchester City 2 Cska Mosca 1 Ajax 5 Borussia Dortmund 12 Arsenal 7 4 Anderlecht 2 Galatasaray 1 G GIRONE PROSSIMO TURNO 25 novembre 3 3 4 1 CLASSIFICA 9 Monaco Maribor Chelsea Sporting Lisbona Schalke 04 CLASSIFICA 2 Apoel Nicosia PROSSIMO TURNO 26 novembre CLASSIFICA 9 Olympiacos D GIRONE Arsenal Anderlecht Borussia Dortmund Galatasaray Bayer Leverkusen-Monaco Zenit S. Pietroburgo-Benfica Atletico Madrid Bayern Monaco ROMA Manchester City Cska Mosca Centimetri LA STAMPA Qualificate agli ottavi B GIRONE tocchetto a Vidal: tiro io tiri tu, l’ha intercettata Roberto. Errore da pena corporale. Da lì in poi si gioca a flipper, per fretta, agonismo e, sì, paura. Flipper dunque, per come sono rimbalzati gol e risultato: testa di N’Ding, dopo ping pong in area, autorete di Roberto, su combinazione stinco-palo. Solo la stoccata di Pogba aveva riportato un po’ di razionalità, e speranza. Quella che Vidal sbriciolerà sulla traversa. Fine del film: e per il lieto fine, bisognerà aspettare. Qui, allo Juventus Stadium: Italia, non ancora Europa. Sky sport 3 oggi Sky calcio 5 Schalke 04-Chelsea Sporting Lisbona-Maribor H GIRONE Athletic Bilbao Porto Shakhtar Donetsk Bate Borisov PROSSIMO TURNO 25 novembre CLASSIFICA Sky calcio 6 oggi Sky calcio 7 Bate Borisov-Porto Shakhtar Don.-Athletic Bilbao CLASSIFICA 6 Chelsea 7 Schalke 04 5 Porto 7 Shakhtar Donetsk 5 1 Maribor Sporting 2 Lisbona 1 Bate Borisov 3 Athletic Bilbao 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Fiorentina, Bernardeschi fuori 5 mesi Oggi in Tv Un’altra tegola per la Fiorentina, già alle prese con il lungo infortunio di Giuseppe Rossi e con Mario Gomez appena rientrato dopo 40 giorni di stop a causa di guai muscolari. Dovrà restare fuori per circa 5 mesi anche il 20enne attaccante Federico Bernardeschi, uno dei giovani italiani più promettenti, operato ieri a Firenze dopo la frattura di un malleolo subita in allenamento. 12,15 Tiro a segno. CdM, finali 15,00 Si Basket 18,00 Karting. PF International Cik Fia Ws 18,00 Volley. Fenerbahce-Treia 20,30 Basket. Cantù-Ostenda 20,30 Calcio. Ajax-Barcellona Olympiacos 2 Juventus Olympiacos 4-3-1-2 4-2-3-1 Buffon 6; Lichtsteiner 5,5, Bonucci 6, Chiellini 5,5, Asamoah 6,5 (38’ st Pereyra sv); Marchisio 6,5 (26’ st Padoin sv), Pirlo 7, Pogba 7; Vidal 4,5; Morata 5 (13’ st Llorente 7), Tevez 6 Roberto 6,5; Elabdellaoui 6, Botia 6,5, Abidal 6,5, Masuaku 6,5; N’Dinga 6,5 (33’ st Kasami sv), Milivojevic 6; Maniatis 6 (38’ st Diamantakos sv), Dominguez 5, Afellay 5,5 (27’ st Fuster sv); Mitroglou 5 ALL. Allegri 6,5 ALL. Michel 6 RETI: pt 21’ Pirlo, 24’ Botia; st 16’ N’Dinga, 20’ Roberto (aut.), 22’ Pogba. ARBITRO: Atkinson 7 AMMONITI: : Tevez, Botia SPETTATORI: : 39.091 per un incasso di 1.946.457 euro 21’pt Pirlo, punizione show 16’st Ribaltone greco 20’st Il pari su autogol 22’st 3-2 e penalty fallito Dopo un tiro di Marchisio respinto da Roberto al 16’, la Juve passa in vantaggio grazie alla magistrale punizione di Pirlo. Il bis, dopo quella di Empoli. Al 24’ Buffon regala un corner, batte Dominguez e Botia di testa pareggia. Al 16’ della ripresa la doccia fredda per la Juve: ancora di testa Ndinga firma l’1-2. Dopo due errori clamorosi (di Morata nel 1º tempo e Vidal nella ripresa), la Juve pareggia su cross di Pirlo, testa di Llorente e autogol di Roberto. Tevez allarga a sinistra su Llorente, che centra basso per Pogba, il francese si gira e spara un destro fulminante. Poi al 50’ Vidal sbaglia il rigore del 4-2. GIULIA ZONCA TORINO are la differenza. È questo che distingue i fuoriclasse dai bravi giocatori e Paul Pogba, miglior giovane della serie A, del Mondiale e unico giocatore del calcio italiano tra i candidati al Pallone d’oro, ha aggiunto un gol pesantissimo a una lista di grandi promesse. Una di quelle reti che diventano svolta. Il suo primo gol in Champions League arriva nella serata più folle della Juve. Sotto il diluvio, nel momento in cui la squadra aveva raddrizzato una partita da incubo, proprio quando serviva il colpo del campione per uscire davvero dai guai. Lì è sbucato Paul che fino a quell’istante aveva corso, litigato con il pallone e picchiato pugni sull’erba fradicia per la frustrazione: «Era una partita molto delicata, ho provato a passare ma il difensore ha toccato e allora ho tirato, il gol è venuto da solo. Ora dipende da noi, il calcio è questo. Dobbiamo continuare a vincere in questo modo». Con una classifica così, un girone in bilico e una notte per raddrizzarlo, voleva essere lui a firmare il cambio di passo. A staccare dalla schiena della Juve l’etichetta del mal d’Europa. E ci riesce, la strappa con un tiro di destro, imparabile. Ribalta il risultato con un urlo, potenza pura prima e dopo il gol. Senza cresta perché l’acqua l’ha smosciata e con ogni muscolo contratto mentre salta estasiato: lo Stadium lo venera e lui ringrazia: «Non eravamo contenti di questo tormentone dell’ansia in Champions. Stiamo facendo espe- F gruppo dentro la Champions nel giorno della sua centesima partita in bianconero. E il numero condiziona la sfida con l’Olympiakos. Cento per Pogba e cento come le gare in Champions League di Pirlo che diventa il secondo italiano dopo Maldini (109) a raggiungere quella cifra. Anche il Maestro ha festeggiato il centenario con una rete, su punizione come piace a lui, e anche in questo caso non si tratta solo di coincidenza ma di vero e proprio segno del destino: nel giorno in cui hanno raggiunto questo stesso traguardo hanno segnato anche Zlatan Ibrahimovic, Thierry Henry e Cristiano Ronaldo, un club di eletti. Pirlo ci entra e dimentica la trasferta in Grecia, il momento più basso, probabilmente il solo, nella sua carriera in bianconero. Così quel cento, cifra tonda e importante, lega il presente di Pirlo al futuro di Pogba, un futuro sempre più a portata di mano. ANSA Non è la prima volta in cui Paul Pogba, 16 gol in tre anni di Juve Paul è decisivo ma di sicuro è la prima in cui il suo gol divenrienza, e impariamo dai no- terà un poster, un episodio stri errori». chiave, un gesto da ricordare. Pogba, l’uomo della rinasci- È il terzo francese che segna ta. Ormai è un marchio di fab- con questa maglia in Chambrica perché è il primo grande pions, prima di lui Platini e acquisto del nuovo corso e in Trezeguet, la storia lo rincorrealtà non è stare da tempo solo to neanche com- 100 GARE CON LA JUVE che stavolta c’è prato: visto il tapunto di conNon aveva ancora un lento e l’età, l’intatto. Dopo il tadennizzo dato al segnato in Champions lento evidente, «Ora dipende da noi» le dimostrazioni Manchester United sembra di forza, le giouno scherzo. Da quelle parti cate da applausi che lo hanno ancora non se ne fanno una ra- portato nella lista dei 23 più gione. Pogba, il primo esploso considerati al mondo c’è il sea livello internazionale pro- gno del fuoriclasse. Ha fatto la prio dentro questa Juve, dopo differenza, ha liberato lo Stail rinnovo diventa pure il più dium dalla paura. Senza crepagato ed è lui che tiene il sta, con un urlo. Personaggio La partita 3 L’amichevole del 31 marzo, in una bozza la possibile sede Dove si gioca Italia-Inghilterra? Nello stadio del Toro. Sulla carta GUGLIELMO BUCCHERI ROMA Il prossimo 31 marzo l’Italia di Antonio Conte giocherà contro l’Inghilterra a Torino. Un’amichevole di prestigio in un anno, il 2015, che vede la città «Capitale europea dello sport». Fino a qua, le certezze. Il resto, ovvero lo stadio dove gli azzurri incroceranno gli inglesi, è ancora avvolto dalla nebbia. Tre sono gli attori in campo: Comune, Figc, Juve. Quest’ultima coinvolta perché proprietaria dello Juventus Stadium; un coinvolgimento però marginale in quanto la posizione del club è nota: se la sfida si dovesse giocare fra le sue mura ok, in caso contrario ok lo stesso. E allora dove nascono i dubbi? Il Comune, fra tre settimane in un gran galà per l’occor- Nei piani originari c’era lo Stadium, ma ora con Tavecchio... Il Comune: «Scelga la Figc» renza, svelerà il programma per l’anno di festa in ogni suo dettaglio, compreso il luogo della sfida fra Italia e Inghilterra. Ad oggi, lo stadio indicato in una bozza è l’Olimpi- co, anche se la prossima settimana nel faccia a faccia con la federazione in visita in Piemonte agli uomini del presidente Carlo Tavecchio verranno offerti entrambi gli stadi cittadini. A chi la scelta, dunque? Il cerino dovrebbe così restare fra le mani di una Figc che allo Juventus Stadium c’è già stata, ma sotto la gestione Abete (10 settembre 2013, Italia-Repubblica Ceca 2-1). Oggi c’è Tavecchio, una nuova politica federale, una nuova governance dall’agosto scorso. Legare il sì azzurro allo Juventus Stadium a un dietrofront bianconero nella causa LAPRESSE Buffon con l’Italia allo Stadium pendente al Tar contro la Federcalcio appare illogico e infondato: si tratta di piani inconciliabili tra loro. Se la Figc sceglierà lo stadio della Juve, lo farà sapendo di giocare su un campo proprietà di un club 35 20,45 Calcio. Maribor-Chelsea SkySport3 20,45 Calcio. Manchester C.-Cska Mosca SkySportPlus 20,45 Calcio. Bayern-Roma Canale5 20,45 Basket. Real Madrid-Sassari FoxSport2 22,15 Basket. Roma-Oldenburg Sportitalia 22,45 Speciale Champions League Canale5 22,45 Volley. Piacenza-Costanta (diff.) FoxSport2 23,45 Calcio. Berlusconi: Milan-San Lorenzo Canale5 Il primo gol vale oro Pogba al momento giusto “È venuto da solo” Decide il francese, Vidal sbaglia il rigore al 95’ Juventus RaiSport2 Sportitalia RaiSport2 FoxSports2 Sportitalia SkySport1 . che non condivide una virgola della svolta al vertice del palazzo del calcio italiano e senza ottenere in cambio niente. Abete, prima di uscire di scena, non ha avuto dubbi nell’indicare Torino come sede della gara degli azzurri di Conte contro l’Inghilterra e, all’epoca, lo Juventus Stadium era la sede ideale per il duello. La bozza degli appuntamenti per il 2015 della città racconta di una diversa soluzione: la prossima settimana la verità. Nel Salone d’Onore del Coni, ieri, il sindaco Piero Fassino ha indicato le future tappe che porteranno all’inaugurazione di Torino punto di riferimento per lo sport europeo del 2015, a cominciare dal passaggio di consegne con Cardiff il 19 novembre a Bruxelles. Poi, l’incontro del 27 per svelare la lunghissima lista di eventi: prima di allora ogni imbarazzo sulla scelta dello stadio per l’Italia dovrà essere superato. FUORICAMPO Allegri e quei cambi azzeccati GIGI GARANZINI a strada è ancora lunga. Ma adesso almeno è percorribile, in capo a una battaglia in cui la Juve ha visto per due volte la morte in faccia e per due volte ha trovato la forza di ribellarsi al destino. Sarebbe stata certamente più in discesa se lo sciagurato Vidal, all’ultimo sospiro, si fosse concentrato sulla battuta sul rigore, avendo di fronte un grande portiere come Roberto, anziché arringare scioccamente la folla. Ma se non la differenza reti nel confronto diretto, che in caso di arrivo a pari punti premierebbe l’Olympiacos, almeno la classifica torna a legittimare la speranza di arrivare a primavera. Più per necessità che per scelta, Allegri aveva scelto di giocarsela con i quattro dell’Ave Maria tutti insieme appassionatamente. Con alterne fortune, perché abituati a spazi più larghi, non di rado Pirlo, Pogba, Marchisio e Vidal hanno finito per pestarsi un po’ i piedi. In particolare Vidal ha faticato a calarsi nella parte di mezza punta, trovandosi spesso a ricever palla spalle alla porta anziché avendola in faccia come è nelle sue abitudini. Mentre il più a suo agio, come sempre più spesso sta accadendo quale che sia il compito affidatogli, è stato Marchisio, continuo, aggressivo, rapido ed essenziale sia nel fraseggio che nella ricerca della porta. Ma il problema vero, quello che è costato fatica, tanta fatica in più e altrettante paure, è stato non aver saputo blindare in cassaforte quel gioiello su punizione di Pirlo che valeva tant’oro quanto pesava. E non c’è dubbio che se poteva far meglio la contraerea sul corner dei greci, molto meglio avrebbe potuto, anzi dovuto fare Buffon evitando di concederlo per una sorta di strano eccesso di zelo. Lì la Juve è stata brava. A reagire alla mazzata, a capire che era tempo di gettare il cuore oltre l’ostacolo e pazienza se in maniera più avventurosa che razionale. A creare una serie di occasioni tanto limpide quanto fallite. E ancora più brava dopo la seconda frittata difensiva, tornando all’assalto prima che l’Olympiacos trovasse il modo di gestire l’inopinato vantaggio. Lì la fortuna che era mancata prima si è manifestata sotto forma di due rimpalli che hanno propiziato sia il gol di Llorente che quello di Pogba. Ma si sa che la fortuna premia gli audaci. Oltre che i cambi azzeccati, perché a questo genere di battaglie Morata magari si abituerà: ma Llorente non da ieri ci sguazza. L 1 36 .Sport STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 CHAMPIONS, STASERA GIALLOROSSI A MONACO: DEBUTTA DESTRO Contro il Bayern e i fantasmi Garcia cambia la sua Roma Dopol’1-7dell’andatanientetridente(Totti fuori):“Dobbiamoadattarci” Bayern Monaco Roma (3-4-3) CANALE 5 1 5 17 27 10 21 3 Neuer De Sanctis Benatia Florenzi J. Boateng Manolas Alaba Yanga-Mbiwa 26 24 44 2 Robben Cole 3 Lahm Keita 20 Xabi Alonso De Rossi Goetze Nainggolan 25 Muller Pjanic 7 Daniele De Rossi, 31 anni, deluso davanti a Lewandowski durante il match dell’Olimpico ORE 20,45 19 9 Voglia di rivincita (4-3-1-2) Lewandowski Destro Ribery Gervinho 16 4 15 22 27 ARBITRO: CAKIR (TUR) All: GUARDIOLA All: GARCIA Abbiamo poche chance, diciamo una su dieci 0 Minuti Rudi Garcia, allenatore Roma Giocati da Mattia Destro finora in Champions League: stasera sarà titolare GUGLIELMO BUCCHERI ROMA Ci sono notti che lasciano ferite aperte, ben al di là del verdetto del campo. Rudi Garcia non è più lo stesso di due settimane fa quando, alla vigilia della sfida con il Bayern dell’Olimpico, prese la macchina fotografica dalle mani del reporter di Trigoria e si mise a fare uno scatto dopo l’altro verso i giornalisti durante la conferenza stampa. Il tecnico francese non è più lo stesso perché ha accusato il colpo del 7 a 1 a domicilio e ora che è costretto a restituire la visita ai tedeschi di Pep Guardiola suona un altro spartito. La Roma cambia pelle, interpreti e atteggiamento: fuori Totti, sempre presente in Champions League finora, debutto di Destro in Europa e addio modulo con tre attaccanti perché Pjanic si muoverà alle spalle del giovane bomber e di Gervinho. «Non siamo stupidi, quando si affronta una squadra più forte dobbiamo adattarci», spiega Garcia. Qualcuno legge la piccola rivoluzione tattica come una resa a una filosofia di gioco che ha fatto dei giallorossi un gruppo invidiato e stimato, non solo dentro confine. Questa sera la Roma non sarà quella di sempre, per il semplice Attenti al loro orgoglio, sarà tutta un’altra partita Pep Guardiola, tecnico Bayern LAPRESSE motivo che sarebbe imperdonabile (e ingiustificabile) andare incontro ad un altro rovescio senza appello. Meglio spostare gli equilibri in campo, arricchire la fase difensiva con nuove forze e scommettere sulle verticalizzazioni dei più adatti là davanti. «Contro il Bayern - continua Garcia - abbiamo poche chance, diciamo una su dieci, di fare risultato. Per questo quello che per noi conterà veramente sarà la prestazione: voglio una squadra aggressiva, coraggiosa e compatta». Salvare la faccia prima ancora del risultato: la missione romanista in Baviera insegue obiettivi poco nobili, ma reali. La corsa verso gli ottavi di finale, per la Roma, non si deciderà a Monaco, ma passerà dal duello, l’ultimo del girone, con il Manchester City all’Olimpico. Riuscire però a conquistare almeno un punto contro i campioni di Germania sarebbe come una liberazione dal peso di un periodo storto, il meno generoso della gestione Garcia. I giallorossi, dopo il naufragio del 7 a 1, hanno pareggiato (non senza soffrire) a Genova con la Sampdoria, hanno battuto senza brillare il Cesena e sono finiti fuori binario al San Paolo, sconfitti dal Napoli. «Non so- no preoccupato», prova ad alleggerire la pressione il tecnico francese. Ma la sensazione che qualcosa nel pianeta di De Rossi e soci si sia incrinato rimane e la notte che ci aspetta ha il compito di riportare alla luce antiche certezze. La Roma giocherà per scacciare i fantasmi, il Bayern per volare negli ottavi con due turni di anticipo. «Ho detto ai ragazzi - così Guardiola, condottiero dei bavaresi - di stare attenti all’orgoglio degli avversari. La Roma vorrà difendere il suo onore e, fra noi e loro, non ci sono sei reti di differenza. Stavolta sarà tutta un’altra partita, ne sono convinto». ANSA Pippo Inzaghi, 41 anni, dopo il ko a San Siro con il Palermo A S. SIRO MILAN-SAN LORENZO (CANALE 5 ALLE 23,45) C’è la squadra del Papa Ma del “Berlusconi” restano solo i ricordi LAURA BANDINELLI MILANO Non c’è più il Trofeo Berlusconi di una volta... La nostalgia del Milan che fu passa anche attraverso queste kermesse, utilizzata negli anni passati come passerella per i colpi di mercato e adesso oscurata da un mercoledì di Champions League dove il meteo che annuncia pioggia sembra il male minore. Era la grande sfida contro la Juventus, il piatto forte dell’estate, un antipasto di gran calcio in attesa dell’inizio del campionato. Stadio pieno, prime time televisivo e grandi ascolti (stasera la partita sarà invece in differita su Canale 5 che in prima serata trasmetterà in esclusiva Bayern-Roma) e sale allestite per banchetti prima e dopo la gara. La vecchia Juve al tavolo del Diavolo, per un ricco ferragosto calcistico. Sembra un secolo fa. Quel grande Milan invece non esiste più e alla fine l’esigenza di rastrellare soldi in giro per il mondo, ha confinato questo evento in una data Uefa che proibisce la diretta, lo spostamento di calendario annulla praticamente la visibilità della nuova versione autunnale. Si gioca stasera con il miglior avversario sulla piazza in grado di traslocare in Italia. Dal cilindro è uscito il San Lorenzo, la squadra del Pontefice e il Milan ha mosso tutti i canali diplomatici possibili nella speranza «impos- sibile» di vedere Papa Francesco a San Siro. La sua presenza avrebbe attirato un’altra tipologia di «fedelissimi», certamente più entusiasta di quelli che ogni domenica a fatica utilizza il proprio abbonamento per sostenere la squadra di Inzaghi. I numeri per adesso non sostengono la teoria di Barbara Berlusconi sull’utilità di un intrattenimento extra calcistico prima di ogni gara e c’è quindi grande preoccupazione per ciò che succederà questa sera perché nonostante i biglietti ad un euro la prevendita è alquanto fiacca. Era un trofeo da prime time, ora va in differita: simbolo del difficile momento rossonero La sconfitta contro il Palermo non ha aiutato, Inzaghi avrebbe preferito avere la settimana libera per studiare meglio ciò che non va visto che oltre ad un problema di condizione ci sono tre giocatori acciaccati: Abate, De Jong e Zapata. La formazione di stasera per evitare figuracce non può però essere composta da soli ragazzi o da riserve. Perché alle 20,30 in tribuna d’onore oltre a Carlo Ancelotti ci sarà soprattutto Silvio Berlusconi a cui non piace perdere e neppure premiare una squadra che non sia la sua. Tempi di rientro a casa, permettendo. 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Sport .37 . Rilancio Antonio Nocerino, 29 anni, domani sarà titolare: non accade dallo scorso 14 settembre, in campionato contro la Sampdoria il caso FRANCESCO MANASSERO TORINO rima di scoprire l’entità dell’infortunio, Antonio Nocerino aveva preso per mano il Toro solo a parole: per stoppare sul nascere qualche critica «ingiusta» - pensava lui - che si era alzata a metà settembre dopo la sofferta partita di Bruges, nella quale il pareggio fu lo spunto migliore dei granata. Quarantanove giorni dopo, Antonio Nocerino riparte da un’altra trasferta nel tentativo di cominciare a scrivere, con le prestazioni sul campo, il libro delle sue avventure con la nuova squadra, l’undicesima della carriera. Una storia, in pratica, che finora non è partita a causa del guaio muscolare - lesione di primo-secondo grado del bicipite femorale della coscia sinistra - sopraggiunto dopo i primi 180’ di campionato e quei 6 minuti finali disputati in Belgio: maledetti. Nocerino giocherà dal 1º minuto contro l’Helsinki, un sensazione che all’ex del Milan manca dalla 2ª giornata di serie A (contro la Samp). Nella girandola di cambi pensata da Giampiero Ventura questo è il ritorno più suggestivo. Si tratta di un giocatore sul quale in estate si erano concentrate molte speranze della società: pensato e acquistato per aumentare qualità e maturità di una rosa in gran parte inesperta in campo internazionale. Un top player, per i parametri del club di Urbano Cairo che dopo un lungo inseguimento riuscì a ingaggiarlo in prestito secco, lasciando da pagare ai ros- P In breve Calcio: recupero di serie B Entella batte Ternana 1 Serie B, recupero 8º turno, Entella-Ternana 2-1: Lanini (E) 27’, Bojinov (T) 3’ st, Iacoponi (E) 23’. Classifica: Carpi 24; Frosinone 22; Livorno, Bologna, Trapani 21; Spezia, Avellino 20; Lanciano 19; Pro Vercelli, Perugia 17; Bari 16; Modena, Varese (-1), Entella 15; Brescia 14; Catania 12; Cittadella, Ternana 11; Pescara, Crotone, Vicenza 10; Latina 9. Basket: Eurolega, a Madrid Sassari in casa del Real 1 Eurolega (4º turno): alle 20,45 Real Madrid-Sassari (FoxSports2). Milano giocherà domani sera ad Atene contro il Panathinaikos. LAPRESSE Toro e Nocerino Il viaggio a Helsinki è un test che vale doppio Domani rientra l’ex rossonero finora anonimo soneri più della metà del suo ingaggio, altrimenti fuori portata (2 milioni). Nocerino, nonostante abbia «solo» 29 anni, è il quarto granata per presenze europee, dopo Moretti (45), Molinaro (37) e Amauri (32): sono 30, escludendo le 10 in Premier League con la maglia del West Ham. Ma per ora il centrocampista è riuscito a far vedere ben poco delle sue migliori stagioni, quelle disputate con il SPAZIO AFFARI > Gli avvisi si ordinano presso: TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258; PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella tel. 015.2522926-8353508; PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo tel. 0171.609122; LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona tel. 019.8429950; Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti fissi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. Europa League, spazio a Larrondo 1 Difesa ai minimi termini e scelte in extremis. Soltanto poco prima della partenza di oggi Ventura darà i nomi dei disponibili per Helsinki, dove stasera la squadra granata farà un lavoro di rifinitura. Glik ha assicurato la propria presenza, ma non è ancora al meglio. Per Maksimovic LAVORO OFFERTE Pers.domestico, babysitter COLLABORATRICE domestica pratica pulizia /stiro, con esperienza, max 29enne, zona piazza Bengasi, cercasi ambosessi. Tel. 011.6056630. Lavori vari e part-time PER apertura iliale in Torino selezioniamo 5 ambosessi età 18 / 40 anni come addetti alla clientela e controllo dati. Diploma richiesto. Per colloquio tel. 011.4535427. 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A ottobre, infatti, stupendo tutti Nocerino era tornato in campo con 15 giorni di anticipo rispetto ai tempi annunciati: due lampi di partita 17’ disputati contro l’Udinese e 19’ contro l’Helsinki - che non hanno avuto legittimazione nelle successive prove contro Lazio (non convocato: giocava in Primavera), Parma e Atalanta. Domani in Finlandia la nuova partenza della mezzala di scuola Juve: una pedina che potrebbe dare un valido contributo a guarire l’allergia di assist e gol che attanaglia il gruppo di Ventura dall’inizio della stagione. Volley: Champions League Tre italiane in campo 1 Parte oggi la 2015 Cev De- nizBank Champions League di volley: ore 18 Fenerbahce Istanbul-Lube Treia (Tur, tv Fox Sports 2), ore 20,30 Copra Piacenza-Comis Costanta (Rom, diff. tv Fox Sports 2 alle 22,45), domani alle 20,45 Safety Perugia-Halkbank Ankara (Tur, tv Fox Sport 2). Sci: Coppa del Mondo Innerhofer negli Usa 1 Christof Innerhofer, argento in discesa ai Giochi, ha sciolto la riserva dopo i problemi alla schiena: venerdì partirà con la squadra per le gare in America. Tennis: appendicectomia Nadal operato 1 Rafa Nadal è stato opera- to di appendicectomia: rientro previsto per gennaio. 12 45 67 18 9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA 7 12 14 56 È IN EDICOLA CON DA OGGI AL PALA ALPITOUR LA STAMPA Apre “Io Lavoro”, 150 aziende danno un’occasione ai giovani Si inizia stamattina al Pala Alpitour «IoLavoro», la job fair che offre opportunità d’impiego in collaborazione con il Career Day ABCD+Orientamenti di Genova. Partecipano 150 aziende, agenzie per il lavoro e enti di IL TEMPO IN CITTÀ Ieri Un anno fa MIN (˚C) 10 10.3 5.2 MAX Oggi 13 11.6 16.6 Diario LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 formazione. E’ previsto un intenso programma di eventi e di workshop a che su Garanzia giovani con in convegno venerdì a cui partecipa il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Tra le novità anche il teatro dei mestieri: è un’area dedica- ANSA La scorsa edizione ta all’orientamento formativo e professionale, dove i ragazzi della scuola media possono conoscere l’offerta formativa del Piemonte, partecipando a mini competizioni sui mestieri protagonisti delle gare nella prima edizione dei campionati regionali Worldskills: cuoco, cameriere, pasticciere, grafico e meccanico d’auto e su quattro nuovi mestieri sarto, acconciatore, estetista e muratore. Il salone è aperto fino a venerdì dalle 10 alle 18. TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Rivarolo divisa sul bollettino parrocchiale anti-gay «Ormoni ai bambini per farli diventare omosessuali» Alessandro Previati A PAGINA 45 Arriva Uber “Gratis fino a fine mese” L’AUMENTO IN ARRIVO PAGHERANNO 624 MILA PIEMONTESI La Regione rifà i conti Irpef, 112 euro in più Maratona in Regione, i consiglieri si tagliano lo stipendio I conti. Cattive notizie per * 624 mila piemontesi che, A SOLI SETTE MESI DALLA RIAPERTURA PREMIATO LO CHEF MATTEO BARONETTO per l’Irpef del prossimo anno, si vedranno togliere dalle tasche in media 112 euro, circa 10 euro in più al mese che potrebbero aumentare ancora in caso di sgravi per le categorie più basse. Intanto i consiglieri regionali hanno dedciso di ridursi del 10 % lo stipendio. Domani debutta il servizio che fa concorrenza ai taxi Nadia Ferrigo A PAGINA 43 Mondo e Tropeano 40 E 41 “Il metodo Stamina è una truffa” IL CASO In trenta chiedono di essere risarciti da Vannoni Paola Italiano A PAGINA 45 Torino-Lione conti certificati dall’Europa Il ministro Lupi: tempi e spese certe Esposito perplesso Servizi Bollo, aumento medio di 10 euro REPORTERS Una stella per il Cambio Rocco Moliterni A PAGINA 47 A PAGINA 44 La tassa di circolazione porterà alle casse altri venti milioni Guido Novaria A PAGINA 41 IN CITTA’ e 3a domenica del mese present e al mercatino della Gran Madr La settimana dell’Arte Paratissima apre questa sera a Torino Esposizioni Indemini e Tortello ALLE PAGINE 54-55 IL CASO Gas urticanti invece dei manganelli MASSIMO NUMA ambiano le «regole d’ingaggio» dei reparti mobili di polizia, carabinieri e Finanza, impegnati nell’ordine pubblico. Dopo le polemiche sugli scontri di Roma tra manifestanti della Fiom e polizia sono state varate ufficialmente le misure che il Viminale aveva allo studio da tempo. La questura di Torino è una delle quattro in Italia a collaudare il nuovo protocollo sul campo, anche in vista delle prossime mobilitazioni legate ai processi No Tav in corso, in programma dal 14 al 22 novembre. Obiettivo numero uno, evitare il contatto tra i reparti anti-sommossa e i manifestanti. Come? Creando innanzitutto un perimetro dove la proteste potranno esprimersi in modo non violento; all’interno non ci saranno reparti in divisa ma solo agenti in borghese; poi il ricorso ad idranti, gas lacrimogeni (a disco, cioè in azione da terra) e urticanti. Poi nuovi scudi in grado di creare l’effetto «testuggine» per proteggersi da lanci di pietre e altro. Gli urticanti (spray al peperoncino) possono avere una gittata da uno a cinque metri, in base al tipo di contenitore. È questo l’aspetto più innovativo. Il Viminale, infati, ha escluso per l’ordine pubblico il ricorso al teaser (scariche elettriche), mentre gli operatori avranno una telecamera sulla divisa che riprenderà le varie fasi delle manifestazioni. Soddisfatti i sindacati di polizia. Pietro Di Lorenzo, segretario provinciale Siap: «Finalmente il ministero dell’Interno ha accolto le nostre richieste, polizia e manifestanti non dovrebbero mai entrare in contatto, scelto il modello inglese». Stessa posizione per il portavoce nazionale del Sap, Massimo Montebove: «Anche se le polemiche sugli scontri di Roma sono state pretestuose, le nuove disposizioni vanno nella direzione giusta. L’uso della telecamera, una specie di “moviola” eviterà una volta per tutte false e strumentali ricostruzioni della realtà». C 12 45 67 18 7 40 .Cronaca di Torino LA STAMPA .MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 gg Dossier/ I conti della Regione Colpita la classe media: 112 euro in più L’aumento dell’Irpef penalizza 624 mila piemontesi, ma per 2 milioni di contribuenti non ci saranno ritocchi Allarme Uil: l’aliquota potrebbe salire dell’1%. Ma la giunta non ha ancora scelto come modulare le addizionali Auto MAURIZIO TROPEANO Il giorno dopo l’annuncio della stangata su Irpef e bollo auto decisa dalla giunta Chiamparino per far fronte ad un disavanzo complessivo di 2,5 miliardi, si definiscono meglio i contorni della manovra fiscale e, soprattutto, chi riuscirà a non pagare i rincari dell’addizionale regionale. Il presidente della giunta Chiamparino, e il suo vice, Aldo Reschigna, hanno fissato una quota - 28 mila euro di reddito - al di sotto della quale non scatterà alcun ritocco. Anzi, c’è una possibilità che i quasi due milioni di contribuenti che rientrano sotto questa soglia si vedano tagliata, anche se di poco, la tassazione. Va male, invece, agli altri 624 mila piemontesi che superano quella soglia: si vedranno togliere dalle tasche in media 112 euro l’anno, circa 10 euro in più al mese che potrebbero aumentare ancora in caso di sgravi per le categorie più basse. A questa somma va aggiunto un aumento medio del bollo auto di circa 10 euro. Oggi si paga così SCAGLIONI DI REDDITO ALIQUOTA SOGGETTI Sino a 15.000,00 1,62% 732.467 Oltre 15.000,00 sino a 28.000,00 2,13% 1.239.651 Oltre 28.000,00 sino a 55.000,00 2,31% Oltre 55.000,00 sino a 75.000,00 2,32% 61.413 Oltre 75.000,00 2,33% 66.065 GETTITO ATTUALE 116.504.439,94 442.238.072,53 496.780 340.120.421,21 70.233.331,58 173.888.983,87 2.596.376 .376 TOTALE Le aliquote indicate in tabella sono quelle previste per il periodo di imposta 2014 dalla legge regionale 23/2013. I dati utilizzati per queste previsioni sono stati reperiti su Cent - Cruscotto delle Entrate tributarie anno di imposta 2012 1.142.985.249,14 Centimetri - LA STAMPA L’assessorato lavora alle simulazioni, la giunta potrebbe decidere lunedì L’obiettivo della giunta Chiamparino è di preservare le fasce con reddito basso («Non ci saranno aumenti per il 90% dei pensionati e per la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti», assicura Reschigna) ma questa scelta rischia di penalizzare soprattutto la classe media: quasi mezzo milione di contribuenti con un reddito compreso tra i 28 e i 55 mila euro. Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, che da anni segue con particolre attenzione le politiche fiscali a livello locale, è preoccupato: vista l’intenzione della giunta Chiamparino di non Sulla «Stampa» La Stampa ha anticipato la manovra che oggi è più delineata: rincari più salati, meno contribuenti colpiti. 1 aumentare l’Irap, c’è il rischio che questo scaglione di reddito possa subire un aumento dell’1%. Il Piemonte, infatti ha già aumentato le addizionali. Già, quest’anno l’aumento deciso dalla giunta Cota ha portato ad un incremento medio di 53 euro rispetto all’anno scorso con una crescita del 13,6% della pressione fiscale, per altro già cresciuta con un primo aggravio della tassazione entrato in vigore nel 2013. Simulazioni in corso In questi giorni l’assessorato al bilancio sta lavorando ad una serie di simulazioni visto che non è stato ancora deciso quale percentuale di incremento adottare e se «spalmarla» in modo omogeneo sulle tre fasce di reddito applicate in Piemonte (ci sono 61 mila piemontesi con un reddito compreso tra i 55 mila e i 75 mila euro, e oltre 66 mila che superano quella quota) oppure se scegliere un criterio di proporzionalità come fatto finora con una differenza dello 0,01% tra una categoria e l’altra. Lunedì la giunta Il tetto massimo di incremento permesso dall’entrata in vigore del federalismo fiscale, consente di portare l’addizionale dal 2,33% al 3,33. Reschigna vuole prima di- scuterne con i colleghi di giunta (il primo appuntamento utile è lunedì) e poi condividerla con la maggioranza di centrosinistra. In ogni caso l’aumento dell’addizionale ci sarà e questo ha spinto il Movimento Cinquestelle a passare all’attacco definendo «le misure poco efficaci per contenere un deficit di mezzo miliardo». Secondo i Cinquestelle «il Pd ha gettato la maschera: finge di ridurre a livello nazionale regalando mancette da 80 euro e riprendendoseli con gli interessi con le riduzioni delle agevolazioni e poi costringe gli enti locali ad aumentare le tasse tagliando i trasferimenti». Bollo, 10 euro di aumento medio GUIDO NOVARIA I conti sono presto fatti. In Piemonte circolano 2 milioni di auto; la giunta regionale vuole recuperare dall’aumento del bollo auto 20 milioni di euro. Dunque, il rincaro costerà intorno ai 10 euro per ogni automobilista. «Una cifra significativa - dicono all’Aci che si inserisce nell’ottica di far pagare a chi possiede un’auto il recupero di risorse. Il governo lo fa con benzina, la Regione con il bollo». E non si è ancora spenta la polemica dei proprietari di auto storiche dopo la recente approvazione della legge di stabilità, che di fatto ridimensiona il registro storico automobilistico, prevedendo il pagamento completo del bollo. «Si discute tanto sul numero dei veicoli che in questi anni la mia associazione ha certificato - afferma Roberto Loi, presidente dell’Asi, l’associazione del registro delle auto storiche - istituire un registro chiuso di modelli d’interesse storico significherebbe aprire potenzialmente i cancelli delle agevolazioni a vetture incomplete o in condizioni precarie, moltiplicandone esponenzialmente il numero». Secondo l’Asi, l’abrogazione dei commi 2 e 3 dell’art. 63 Legge 342/2000, inserite nella legge di stabilità del 2015, «non porterà nella casse dello Stato il gettito sperato. Rischia di diventare una legge che mina l’esistenza stessa di questi veicoli». Gli automezzi certificati dall’Asi in 13 anni sono 501.386. «Quelli che usufruiscono della possibile esenzione dal bollo non sono più di 375 mila, a fronte di un parco veicolare nazionale di circa 40 milioni di mezzi». 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g ALESSANDRO MONDO Tutti d’accordo, con le convinzioni e le sfumature del caso: alla fine si è astenuta solo la Lega. Eppure al Consiglio regionale ci sono volute sette ore per varare la legge 53 che, su invito di Sergio Chiamparino, dal primo novembre taglia del 10 per cento lo stipendio dei consiglieri regionali in carica (il «contributo di solidarietà» sui vitalizi degli ex, invece, è tuttora soggetto al parere dell’Avvocatura). Questione non freschissima, nel senso che era già stata affrontata durante la precedente seduta. Anche così, è passata la giornata: lasciando ad altri temi, nemmeno i più impellenti, le ultime battute prima di spegnere la luce. Hanno detto «Segnale concreto, ma è assurdo perdere la giornata per approvare tre articoli di legge» Dibattito senza fine E allora viene da pensare che Chiamparino non ha tutti i torti nel segnalare che i tempi della politica sono lontani da quelli della società civile: anche quando la politica, com’è acca- Davide Gariglio capogruppo Pd ANSA Maratona a Palazzo Lascaris Per le casse regionali un risparmio di 803 mila euro nell’arco dell’anno duto ieri, ha dato un segnale concreto, seppur non risolutivo, ai piemontesi richiesti di nuovi sacrifici per risparmiare la bancarotta alla Regione (dall’aumento delle aliquote Irpef a quello del bollo auto). La «manovra» Ottocentomila euro l’anno: per la precisione, 803 mila. Un bel risparmio quello previsto dalla legge che ha visto come primo firmatario Maurio Laus, presidente del «parlamentino» piemontese, in attesa di tagliare ulteriormente quando ci sarà una legge quadro nazionale che equipari lo stipendio dei consiglieri a quello dei sindaci dei Comuni capoluogo sul trattamento previdenziale dei consiglieri e ne definisca il trattamento previdenziale. In questo senso si spiega l’ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo del Pd Davide Gariglio, che demanda a Chiamparino e a Laus il confronto con il governo. Soddisfatto il capogruppo di Sel Marco Grimaldi: «Proprio perchè il risanamento dell’ente non devono pagarlo i più deboli, è bene che quanti guadagnano di più, consiglieri, presidenti, direttori, La legge regionale 53, quella che prevede il taglio del 10% degli stipendi dei consiglieri, era stata sollecitata da Sergio Chiamparino: per la prossima sforbiciata si attende il pronunciamento del governo In Consiglio seduta-fiume per tagliare gli stipendi Braccio di ferro con i Cinque Stelle, decisi ad una riduzione più robusta Poi l’aula approva l’abbattimento del 10 per cento delle indennità 11 7 mila euro ore Lo stipendio lordo dei consiglieri regionali, al netto di eventuali indennità La durata della seduta che ha finalmente approvato il taglio amministratori e dirigenti, diano il buon esempio». insieme, protraendo l’approvazione dei tre articoli di legge. Cinque Stelle all’attacco Polemica in aula Poca roba, secondo i Cinque Stelle, implacabili nell’intervenire su ogni emendamento, tutti Un esercizio di democrazia, così hanno rivendicato, che tra i banchi della maggioranza è stato eti- chettato come ostruzionismo. «Non si può perdere tutto il giorno per discutere questa cosa», è sbottato Gariglio in aula convinto che vada modificato il regolamento del Consiglio. Approvata la legge, restano le polemiche. «L’aula approva un taglio imbarazzante di appena il 10 per cento dello stipendio, i consiglieri regionali non guadagneranno più 11 mila euro circa ma 10 mila lordi al mese - protesta il M5S guidato da Giorgio Bertola -. La nostra proposta prevedeva un taglio netto del 60 per cento ma avevamo dichiarato la disponibilità a introdurre l’equiparazione della retribuzione dei consiglieri a quella del sin- «Questo taglio è imbarazzante, compromette la credibilità della maggioranza» Davide Bono Movimento 5 Stelle daco del capoluogo: circa 7.100 euro lordi, con un taglio del 36 per cento». I dubbi Forza Italia, pur votando il provvedimento, mette in guardia «dai facili populismi». Parola di Gilberto Pichetto, il capogruppo, convinto che l’indipendenza dell’assemblea sia legata anche alle garanzie economiche riconosciute ai consiglieri». «Negli ultimi cinque anni il Consiglio ha ridotto il proprio bilancio del 40 per cento», ha ricordato Gianluca Vignale. Gianna Gancia (Lega) ha respinto «la dicotomia tra cattivi politici e buoni cittadini, che in realtà vogliono efficienza». «Giusto risparmiare, ma il populismo mette a rischio l’indipendenza del Consiglio» Gilberto Pichetto capogruppo Forza Italia 12 45 67 18 9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .43 L’incognita multe A Genova qualche settimana fa i vigili urbani avevano multato un driver di Uber e gli avevano anche confiscato l’automobile AFP Uber arriva domani “Gratis fino a fine mese” Il servizio che fa concorrenza ai taxi. Via al casting degli autisti Ecco le tariffe di Uber confrontate con i taxi il caso Piazza Vittorio - Porta Nuova Uber 5 € Taxi NADIA FERRIGO 6.80 € 9.30 € Uber Taxi di notte Piazza Castello - Lingotto 7€ arte con il botto UberPop, il servizio che permette a chiunque sia proprietario di un’auto di trasformarsi in tassista, anche solo per una notte: da domani fino alla fine del mese le corse sono gratis. Niente tassametro: chi avrà bisogno di spostarsi in città, lo potrà fare senza sborsare nemmeno un euro. Con buona pace dei tassisti, che hanno fatto sapere di non voler scioperare per non agevolare gli esordienti «autisti per caso», ma di avere già in programma per venerdì prossimo un incontro in Comune con l’assessorato al commercio. P Il casting degli autisti Dopo la campagna sui social network dei giorni scorsi, tra oggi e domani si tengono i colloqui per gli aspiranti «driver»: completata la registrazione online, i candidati dovranno dimostrare di avere tutte le carte in regola per entrare a far parte della comunità a stelle e strisce. I requisiti sono: avere almeno 21 anni, nessuna sospensione della patente e fedina penale pulita, l’auto deve essere di proprietà, in buone condizioni e in regola con assicurazione e revisioni. Se per Uber il servizio è pensato per facilitare la condivisione dei costi per chi si deve spostare in città, per i tassisti altro non è che esercizio illegale della professione: chiunque potrà trasportare passeggeri paganti, senza licenza né vincoli sulle tariffe. Guadagni discreti I «driver» non dovranno firmare nessun contratto, infatti Uber non parla di compensi, ma di rimborso spese. Una volta arruolati ricevono l’80 per cento del costo della corsa, calcolata su base chilometrica secondo le tabelle dell’Aci. Anche se a partire da domani e per tutto il mese il servizio per i clienti sarà gratuito, gli autisti riceveranno comunque la loro parte, sempre online. Non c’è nessun passaggio di contanti, la corsa si paga con carta di 13.20 € 15.70 € Politecnico - Piazza Vittorio 6€ Uber 10.90 € 13.40 € Gran Madre - San Salvario 5€ 8.40 € 10.90 € Centimetri LA STAMPA credito: clienti e autisti si registrano alla piattaforma, così la transazione avviene in automatico a fine corsa. Al termine del viaggio, come succede per l’applicazione dedicata ai ristoranti TripAdvisor, si potrà valutare la qualità del guidatore e del passeggero così da avere una sorta di recensione a beneficio degli utenti. Quando si invia una richiesta, si possono avere tutti i dati dell’autista, compresi foto, modello e targa del mezzo. Competitive le tariffe, che con Uber- Pop non cambiano né la notte né durante il fine settimana: da Lingotto a Mirafiori la cifra sarà sui 5 euro, da Porta Susa a Le Gru circa 8 euro, dalle Molinette a Largo Francia 7 euro. L’assicurazione Uber garantisce ai suoi iscritti anche un’assicurazione per danni fino a cinque milioni, oltre all’assistenza legale come è già successo a Genova nei giorni scorsi, quando un «driver» è stato sanzionato con multa, sospen- Benedetta Arese Lucini La manager “Torino è una smart city e ha bisogno di mobilità” Dopo Milano, Roma e Genova abbiamo scelto Torino perché è una città dove c’è grande voglia di partecipare ai progetti di smart cities. Ci sono diverse fiere e manifestazioni, per esempio Artissima e il festival del cinema. Una metropoli che cresce ha bisogno di più opzioni di mobilità». Benedetta Arese Lucini, 31 anni, una lunga esperienza all’estero tra New York, Asia e Silicon Valley, è la general manager di Uber Italia. «Partiamo con UberPop – spiega - ma siamo pronti a mettere la nostra piattaforma a disposizione di chi vorrà col- sione della patente e confisca del veicolo per aver infranto la normativa sul servizio di piazza per le vetture con conducente e taxi. Anche se ancora non c’è stato nessun incontro, i vertici della società assicurano di essere disposti a collaborare con l’amministrazione, sia mettendo a disposizione i dati e le informazioni raccolte sulla mobilità cittadina che aprendo la loro piattaforma ad altre società dedicate al trasporto dei passeggeri, taxi compresi. laborare con noi: oltre ai servizi dedicati al noleggio con conducente, ci piacerebbe integrare anche i taxi». Iniziando da UberPop, l’opzione ovunque più contestata, non si rischia di sollevare subito un gran polverone? «Ci sono state molte proteste anche per Uber Black, il servizio milanese delle berline nere. Non è illegale, ma non ancora regolamentato: quando la legge è stata scritta non si poteva prevedere quel che poi sarebbe successo. La domanda di mobilità, anche a un prezzo più contenuto, c’è». Amaggiosièapertountavolo di discussione con il ministero dei Trasporti, a che punto è? General manager Uber Italia «I lavori continuano, anche se lentamente. Da parte nostra c’è la massima disponibilità: vogliamo una normativa al passo con i tempi non solo per noi, ma per tutti. Porterebbe sviluppo e posti di lavoro». C’è già stato qualche contatto con Comune e Regione? «Non ancora, ma la nostra intenzione è incontrarli al più presto, per raccontare la nostra storia e collaborare con loro. Abbiamo raccolto molti dati sulla viabilità cittadina, che potrebbero essere utili per migliorarla. A Boston, per esempio, gli orari della metropolitana sono cambiati dopo una nostra segnalazione». 12 45 67 18 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Il ministro: sicuri i conti della Tav, si va avanti il caso MAURIZIO TROPEANO n questi giorni al ministero delle Infrastrutture tecnici e contabili provano a trovare le soluzioni per risolvere il pasticcio della lievitazione dei costi della Torino-Lione e trovare strumenti semplici per rendere comprensibili al di là di ogni ragionevole dubbio le certezze del commissario straordinario Mario Virano: «Non ci sono costi aggiuntivi, l’Italia spenderà 2,9 miliardi». Ieri, il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, all’inaugurazione del Salone Mondiale dei motocicli alla Fiera di Rho, ha messo un primo punto fermo: «Sarà la Bei (la Banca Europea degli investimenti) a certificare i costi della Torino-Lione». Il ministro ha poi confermato che Roma I Lupi: le spese certificate dalla Banca Europea degli investimenti Sul giornale del 30 ottobre la polemica innescata dal senatore Sì Tav Esposito sui costi dell’opera 1 ve valere subito a partire da questo anno finanziario». Lo scontro in Regione SPESE LIEVITATE Un documento delle Ferrovie parlava di 7,7 miliardi anziché 2,9 sta lavorando con il governo di Parigi per dare «tempi e costi certi di realizzazione così da ottenere il contributo dell’Unione Europea». Avanti con celerità Lupi non ha spiegato chi e perché ha deciso di fissare al 3,75% il tasso di rivalutazione degli oneri finanziari a fronte di un’ipotesi di vita media dell’investimento dello 0,5% e di inserirlo nel contratto di programma facendo lievitare i costi da 2,9 miliardi a 7,7 dimenticando an- Sulla «Stampa» REPORTERS Polemiche sul cantiere Nei giorni scorsi si è innescata una polemica sui costi della Tav, lievitati da 2,9 a 7,7 miliardi, che poi si è trasferita anche in Regione dove il Movimento 5 Stelle è tornato all’attacco denunciando l’inutilità dell’opera che di sottrarre a questa cifra il contributo dell’Ue. Il ministro ha preferito offrire una rassicurazione politica: «Troppo spesso in Italia si è parlato di Alta velocità e non si è realizzata, si è parlato dei costi e non sono stati fatti conti certi. Il governo ritiene strategica e fondamentale l’alta velocità che va da Genova a Trieste e con i fatti sta seguendo questa linea». Dunque si va avanti e si va avanti «con grande celerità». Il Pd: cambiare il contratto La decisione del governo di certificare i costi della Torino-Lione è accolta con attenzione dal vice-presidente della commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito, che per primo ha denunciato la triplicazione dei costi: «La certificazione va benissimo ma è un primo passo. Per il bene di coloro che sostengono e credono che l’Italia sia un paese dove si possono realizzare le grandi opere in assoluta trasparenza, però, la vicenda va chiari- ta al di là di ogni ragionevole dubbio». Secondo Esposito il cuore del problema è questo: «Gli oneri finanziari non possono avere un tasso di rivalutazione del 3,75 per cento, assolutamente fuori dal mercato». Per il senatore democratico la soluzione può essere «la riscrittura del contratto senza un tasso d’usura e de- Intanto il pasticcio dei costi della Tav è stato al centro di uno scontro in Consiglio regionale tra la consigliera del Movimento 5 Stelle Francesca Frediani e l’assessore ai Trasporti Franceso Balocco che ha definito la polemica sui costi «una tempesta in un bicchier d’acqua, a fronte di una spiegazione argomentata e chiara del commissario Virano». L’assessore si dice convinto che la questione della rivalutazione degli oneri finanziari sarà risolta: «Credo sia necessario evitare strumentalizzazione di carattere politico». La Cinquestelle, però, non ci sta: «È inaccettabile continuare a ritenere prioritario il Tav anche di fronte all’evidente inutilità dell’opera, dei costi triplicati e dell’incapacità di gestire il legittimo dissenso in Valle di Susa». Senza dimenticare che «a ciò vanno aggiunti i rilievi della Corte dei Conti francese, che evidenziano l’insostenibilità economica delle linee ad alta velocità d’oltralpe». Il maxi-processo Il senatore «A giudizio le violenze, non i costi» I difensori: persino Esposito dice che l’opera è uno spreco PAOLA ITALIANO «Anche il senatore Esposito in questi giorni ha criticato i documenti nei quali sembrerebbe che il costo dell’opera sarebbe non di 2,9 miliardi ma di 7, e pretende una risposta chiara, altrimenti presenterà una mozione parlamentare per rinunciare all’opera». Sostenitore storico della linea ad Alta Velocità Torino-Lione, vittima in passato di minacce con tanto di bottiglie molotov lasciate sul pianerottolo di casa, il senatore del Pd Stefano Esposito è diventato ieri - uno degli argomenti portati dalle difese a favore dei 53 No Tav imputati del maxiprocesso per gli scontri dell’estate 2011 in Valsusa. «Lo spreco» «Sono anni che i manifestanti parlano di sperpero di denaro pubblico», ha sottolineato l’avvocato Danilo Ghia, il primo a prendere la parola ieri all’aula bunker del carcere delle Vallette nel secondo giorno dedicato alle arringhe dei difensori degli attivisti, per i quali la procura ha chiesto condanne tra i 6 mesi e i 6 anni, per un totale di quasi due secoli di carcere. «Il senatore ha chiesto chiarimenti sui costi, ma i manifestanti da anni parlano di sperpero di denaro» Danilo Ghia Avvocato difesa No Tav mento per assolverli, i legali chiedono che sia per lo meno considerata come un’attenuante, «per avere agito per motivi di particolare valore morale o sociale», nel contrastare «la truffa del Tav, un’opera inutile, costosa e devastante per il territorio, che contrasta con i principi della nostra Costituzione», aveva detto alla scorsa udienza l’avvocato Claudio Novaro. Ragioni ribadite ieri in aula anche dagli altri difensori, tra i quali Stefano Bertone: «Prendete coraggio, signori giudici, e confermate che questi ragazzi stanno facendo un gran bene all’Italia: un’opposizione sana a un’opera chiaramente inutile». Le polemiche L’aver citato Esposito per le sue ultime dichiarazioni sui costi dell’opera non è però così sorprendente alla luce della linea difensiva tenuta dal cosiddetto «legal team» dei No Tav. Il presupposto di tutte le argomentazioni degli avvocati, infatti, è che l’opera sarebbe inutile e dannosa, una convinzione che ha portato i manifestanti a opporsi in tutti i modi possibili. E se questo, se per i giudici non varrà come argo- E neppure ieri sono mancate le polemiche con la procura e con le forze dell’ordine. La prima, sarebbe vittima di un processo «inconscio, condizionato da fattori esterni», così l’ha definito Ghia: «Credo che abbia aderito a una realtà che non è la realtà e abbia poi portato avanti le indagini al fine di trovare elementi di prova che sostenessero la realtà individuata in precedenza». E i zfattori esterni sarebbero le posizioni della politica e dei media sull’opera: «Sappiamo perfetta- 3 domande a Stefano Esposito «Ma all’aula bunker è in corso un processo sui costi della Torino-Lione oppure sugli assalti violenti al cantiere?». La prima reazione del senatore Stefano Esposito alle difese dei No Tav è sarcastica. È vero? Anche lei afferma ora quanto i No Tav dicono da anni? «Una truffa» Per li legali dei 53 imputati per gli scontri del 2011 (foto) la Tav sarebbe «una truffa, un’opera inutile e costosa» mente qual è la posizione di questo governo nei confronti del Tav e del movimento, così come la posizione dei media, e tutto questo può condizionare, e sicuramente ha condizionato questa procura». Polemica anche sullo svolgimento nell’aula bunker. Il processo è «maxi» per il gran numero di imputati, chiamati a rispondere di episodi distinti: il tentativo di bloccare la cantierizzazione il 27 giugno e l’attacco al cantiere del 3 luglio. «Ho l’impressione - ha detto l’avvocato Ghia - che si volesse trasmettere il messaggio “guardate che il movimento è questo, è quello che fa sempre caos”: bastava separare i due fatti e non avremmo usato quest’aula, non avremmo fatto decine di udienze». Le accuse E poi ci sono le accuse alle forze dell’ordine. Per l’avvocato Bertone la frequenza e la densità di lacrimogeni sparati a Chiomonte «non ha precedenti in Italia: «Stiamo parlando di 270 lacrimogeni, uno ogni 20 secondi, sparati il 27 giugno e più di 4 mila sparati il 3 luglio, uno ogni 4,5 secondi». Ma un precedente ci sarebbe e lo cita Bertone stesso: la stessa media del G8 di Genova, quando i manifestanti erano 500 mila. «Stiamo parlando di un processo per violenze commesse da soggetti che non contestavano i costi, ma la realizzazione dell’opera». Però i costi li hanno sempre contesati anche i non violenti. La mia posizione è la migliore dimostrazione che non c’è bisogno di tirare pietre e molotov per opporsi all’opera, il parlamento è perfettamente in grado di occuparsene. Il lievitare dei costi non rischia di minare la fiducia di chi è favorevole ? Sì, ne sono consapevole. Ma la mia contrapposizione ai No Tav, e non parlo di quelli violenti, si basa su una scommessa: loro dicono no alle grandi opere per il rischio di corruzione, io scommetto su un Paese in cui la corruzione si possa combattere realizzandole e rendendo trasparenti i costi. [P. ITA.] 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .45 L’ANM il caso ALESSANDRO PREVIATI Ha scritto l fenomeno «gender» sul bollettino parrocchiale di Rivarolo diventa un caso. Non è sfuggito, ai più, l’articolo scritto da Cristina Zaccanti, insegnante del liceo classico Carlo Botta di Ivrea e collaboratrice del settimanale diocesano «Il Risveglio Popolare». In cui si parla di gay e lesbiche che, tra le altre cose, si avvicinano alla pedofilia «come una delle tante vie per soddisfare il diritto al piacere». I MASSIMILIANO PEGGIO «Opuscoli dell’Oms prevedono nella scuola materna la masturbazione a tre anni. All’insaputa delle famiglie avviano il bambino all’omosessualità» «Stimola la riflessione» A difendere l’articolo il parroco di Rivarolo, don Raffaele Roffino, responsabile del bollettino. «Si tratta di un articolo firmato, le cui opinioni non appartengono né a me, né alla parrocchia. Quella pagina si chiama proprio “L’angolo della riflessione” perché riporta opinioni espresse a titolo personale». Il pezzo della Zaccanti, però, è stato richiesto dallo stesso parroco. LA PRESIDE DEL LICEO «È una professoressa di grande cultura, aperta al dialogo» «Si parla molto di questi temi – ammette don Roffino – e anche per la chiesa si tratta di un argomento aperto. Ho chiesto alla Zaccanti di scrivere un articolo perché, nelle ultime settimane, ha pubblicato diversi pezzi sul tema attraverso le pagine del settimanale della diocesi d’Ivrea. Ero certo che avesse già acquisito una certa esperienza». Il parroco, però, non si aspettava un «successo» così immediato del bollettino che è in distribuzione a Rivarolo da appena un paio di giorni. «In ogni caso l’articolo serve proprio a stimolare la discussione e il confronto. La parrocchia non prende posizione nel merito. Se arriveranno altri articoli sul tema, anche in risposta a questo, sarò ben felice di pubblicarli». Le parti calde Tra i passaggi del pezzo che stanno suscitando forti reazioni, oltre ai riferimenti sulla pedofilia, anche un accenno al decreto legge attualmente al vaglio del Senato, che prevedrebbe fino a sei anni di car- «La famiglia naturale viene posta in una luce negativa e oppressiva Il padre maschio violento e sfaticato, la madre femmina sciocca e vittima» Il parroco: pronti a ospitare altri articoli Il parroco nega che l’articolo sia l’espressione ufficiale della comunità religiosa rivarolese, ma le opinioni della professoressa Zaccanti stanno provocando un aspro dibattito in città Cristina Zaccanti Professoressa L’attacco al mondo gay non turba Rivarolo “Il bollettino parrocchiale? È solo un invito al confronto” Don Raffaele Roffino te comparsi, nel corso di quest’anno, sul settimanale della diocesi d’Ivrea. Tredici puntate firmate sempre dalla referente eporediese delle «Sentinelle in piedi» (il movimento d’opinione che si oppone alla cosiddetta legge Scalfarotto), intitolate «A proposito di gender». parroco di Rivarolo Enorme sorpresa «L’argomento è molto dibattuto, il nostro intento era proprio stimolare discussione e confronto» cere e un periodo di «rieducazione in un campo Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) per chi affermerà di essere a favore della famiglia naturale e contrario alle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali». Articoli simili, come ha detto il parroco di Rivarolo, sono effettivamen- «Credo che argomenti come questo vadano affrontati su periodici di altro tenore – dice il sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno, un po’ sorpreso – ci sono alcuni riferimenti che contengono delle inesattezze e che andrebbero approfonditi attraverso riviste scientifiche». Al primo cittadino, che è anche medico, non sono sfuggiti i passaggi riguardanti l’Orga- nizzazione Mondiale della Sanità (che favorirebbe la masturbazione nella scuola materna ndr) e la somministrazione di ormoni ai bambini «per ritardarne la crescita e orientarli all’omosessualità». Si dice sorpresa anche la preside del liceo classico Botta, Lucia Mongiano. «La professoressa Zaccanti è una persona di grande cultura e sensibilità. Abbiamo lavorato insieme su diversi progetti e la ritengo un’insegnante assolutamente aperta al dialogo. Certo, ognuno ha le proprie opinioni su diversi argomenti ma questo non ha mai creato nessun problema a scuola. I rapporti con gli studenti, ad esempio, sono ottimi. Leggerò l’articolo e poi ne parlerò anche con lei». BETTAZZI È UN RICORDO GUIDO NOVARIA lontana secoli la Chiesa “bettazziana” che faceva di Rivarolo un centro di dibattito.Parrocichesembravano distanti dalle posizioni del “vescovo rosso” riuscivano a tradurre in gesti concreti il messaggio di Bettazzi, oggi novantenne,finitonell’albumdeiricordi. È tornata la messa in latino, i preti amano presentarsi con la talare e il tricorno. Sui bollettini le parrocchie di San Michele e San Giacomo erano divise, ma con uno spirito «unitario» nel far crescere la comunità. È “Il metodo Stamina è una truffa” In trenta chiedono di essere risarciti PAOLA ITALIANO «Il metodo Stamina non so cosa sia. Sicuramente non è una cura e non è un trattamento, perché una volta terminata la terapia le condizioni dei bambini peggiorano»: John Bach, dell’ospedale universitario di Newark, New Jersey, è uno dei massimi esperti mondiali del- la patologia Sma1 e, fino a ieri, per i sostenitori di Stamina, era anche uno dei più autorevoli medici a essersi espresso - a loro dire- a favore del metodo. Ma ora ci sono anche le sue dichiarazioni, che smentiscono ogni avallo, nei faldoni del pm Raffaele Guariniello che procede contro Davide Vannoni e altre 12 persone per reati che vanno associazione a delinquere finalizzata alla truffa alla somministrazione di farmaci in modo pericoloso, all’abuso della professione medica. La testimonianza del luminare, raccolta in videoconferenza dopo una rogatoria internazionale, è stata depositata ieri al- l’apertura dell’udienza preliminare davanti al gup Potito Giorgio, insieme ad altre indagini dei carabinieri del Nas proseguite anche dopo la richiesta di rinvio a giudizio. Davide Vannoni Il padre del metodo è accusato di truffa Parti civili L’udienza - Vannoni assente - si è aperta con le richieste di costituzione di parte civile. Ci sono gli Spedali Civili di Brescia, la Regione Lombardia, l’Ordine dei Medici, un paio di associaizoni dei consumatori, Medicina democratica. Del centinaio di pazienti individuati dal pm come parti lese, ce ne sono una ventina. E quello che più stupisce è che ci sono anche alcune «La giustizia non si riforma con gli slogan. Proporre di risolvere i problemi del sistema giudiziario con il taglio delle ferie dei magistrati è offensivo». A Torino, come in altre sedi giudiziarie italiane, c’è fermento tra i giudici in vista dell’assemblea generale dell’Associazione Nazionale Magistrati che si terrà il 9 novembre a Roma. Così, domani, i magistrati del distretto Piemonte-Valle d’Aosta si ritroveranno per discutere di riforma e dare sostegno ai colleghi che si riuniranno a Roma, dove saranno esaminate le iniziative legislative del Governo adottate senza «concertazione» con le toghe. «Le accuse di scarsa laboriosità e inefficienza che ci vengono rivolte - spiega Giovanni Liberati, presidente della giunta distrettuale dell’Anm - sono denigratorie. Soprattutto qui, a Torino, dove a fronte di una carenza in Tribunale di 113 addetti del personale amministrativo, su una pianta organica di 484 dipendenti, gli uffici giudiziari sono tra i più efficienti d’Italia». A dirlo è uno studio della Banca Mondiale che colloca il Tribunale torinese in cima alla classifica nazionale per la minor durata dei procedimenti di recupero dei crediti commerciali. Per i tre gradi di giudizio, più la fase di esecuzione, ci vogliono 855 giorni: la media europea è di 547. Roma supera di poco i 1200 giorni, Milano sfiora quota 1300. Sul tavolo del confronto, oltre a taglio delle ferie, «utilizzato come slogan salva-giustizia», c’è anche la responsabilità civile dei magistrati. E poi c’è il progetto normativo che prende il nome di: «degiurisdizionalizzazione» del processo. «Questo aspetto - dice Liberati - riguarda per ora il settore civile. In parole semplici è un piano per incrementare arbitrati e mediazione, riducendo il carico dei tribunali. Così, per accelerare la giustizia, si aumentano i costi per i cittadini: è una soluzione che non risolverà i problemi. Per intenderci è come mettere uno sbarramento ai ricoveri negli ospedali». ta, a formare un cinque: «Cinquantamila euro: è quello che ho pagato per 5 infusioni. Ma ne ho fatte solo due, perché poi sono peggiorato». Affetto da «citomegalovirus», parla male e a fatica: «Prima non parlavo così, è colpa delle infusioni», dice accanto al suo avvocato, Paola Rubeo. Ma la difesa di Vannoni contrattacca: «Se si andrà a dibattimento, porteremo in aula tutti i pazienti che hanno tratto beneficio dalle cure di Vannoni e che sono centinaia. NUOVE ACCUSE DALLA PROCURA Al via l’udienza preliminare per associazione a delinquere “Tagliare le ferie non migliora la giustizia” REPORTERS famiglie di pazienti pro Stamina, che proprio pochi giorni fa hanno chiesto il dissequestro. Non si costituiscono contro Vannoni, ma contro gli Spedali Civili, ma la circostanza è comunque anomala: «Hanno detto che lo fanno per poter entrare nel processo e avere accesso alle carte - hanno spiegato gli avvocati di Vannoni, Liborio Cataliotti e Pasquale Scrivo ma anche abbiamo detto loro che secondo noi la loro posizione è contraddittoria». Il paziente Di pazienti che da Vannoni vogliono il risarcimento, in aula ce n’è uno. Nicola Manduco, 54 anni, esce dall’aula seduto in carrozzina e alza la mano aper- «Udienza importante» «Questa udienza sarà molto importante per capire le ragioni degli imputati»: le poche parole di Guariniello sottolineano che il pm non ha mai ascoltato la versione degli accusati, prodighi di spiegazioni e controaccuse sui media e sui social network, ma mai in sede giudiziaria. Si torna in aula il 15 novembre. 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 In breve il caso Due privati interessati Il Comune riprova a vendere il 49% di Gtt BEPPE MINELLO Per la terza volta negli ultimi due anni il Comune prova a vendere Gtt, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico. Dopo una gara andata deserta e una non aggiudicata perché l’offerta era troppo bassa, Palazzo Civico ha deciso di indire una nuova gara per i privati interessati al 49% dell’azienda, a suo tempo valutata complessivamente 230 milioni. Stavolta la situazione è leggermente diversa: la città aveva momentaneamente accantonata l’idea, ma è poi tornata sui suoi passi quando prima Trenitalia e poi il colosso anglotedesco Arriva si sono fatte avanti dicendosi interessate. Sono gli stessi gruppi che avevano partecipato alle precedenti gare. A ltro che i dispetti, i vandalismi e le violenze sul bus 69. «Nel campo di strada dell’Aeroporto c’è un problema di traffico d’armi e di esseri umani. Lì l’intensità criminale è a un livello incomparabile e parlare del bus è specioso. Non mi scandalizza, quando è necessario, separare ciò che confligge, mi scandalizza non intervenire su ciò che fa confliggere». Il j’accuse di Curto Parole forti che, nella realtà spesso tagliata con l’accetta, uno se le aspetta da un esponente della destra tutto ordine e manganello. E invece no. Il duro j’accuse è arrivata dal capogruppo di Sel, Michele Curto. Una sortita che vale doppio visto che Curto del problema se ne intende non fosse altro perché, fino a non molto tempo fa, viveva nella fortunata esperienza del DaALLA CORTE DEI CONTI Marrone (Fd’I) : « Dove sono finiti i soldi per strada dell’Aeroporto» do di Settimo, un edificio di Settimo recuperato e affidato ad alcune famiglie di nomadi. Curto è poi legatissimo a «Terra del Fuoco» che è tra i soggetti attuatori del progetto di Ministero e Comune che punta a svuotare il campo di lungo Stura Lazio. Parole planate sull’affollata triplice commissione, quelle presiedute dai Pd Lucia Centillo e Carretta e da Trombotto di Sel, più gli assessori competenti come Giuliana Tedesco con i comandanti dei vigili Gregnanini e Acerbo, l’ad di Gtt Ceresa, il vicesindaco Elide Tisi, tutti ammucchiati nella Sala dell’Orologio lì convocati dalla richiesta di Curto e Silvio Viale, radicale nel Pd. La protesta di via Artom Parole, quelle del capogruppo di Sel, che hanno un po’ spiazzato Maurizio Marrone, di Fratelli d’Italia, pure lui «esperto» di campi, ritrovatosi a rincorrere l’esponente di Sel «il quale ha capito che la situazione rischia di sfuggire di mano». Per dire: sabato pomeriggio in via Artom i cittadini scenderanno in strada portati da Ordine Nuovo per Il lutto REPORTERS «I giovani quasi tutti senza documenti» Michele Curto ha raccontato la storia di Alma che, come tanti altri giovani del campo, «ha solo il certificato rilasciato dal Sant’Anna quando è nata: dopo le scuole dell’obbligo vorrebbe iscriversi alle Superiori ma non può perché è senza documenti» “In quel campo rom traffico d’armi e di esseri umani” Il capogruppo di Sel: il problema non è l’autobus 321 residenti È il numero di nomadi presenti in strada dell’Aeroporto secondo i dati del Comune protestare contro le angherie di una cinquantina di bosniaci, tutti legati alla stessa famiglia, che si accampano nell’area di parco Colonnetti. Una manifestazione razzista? Proprio no a sentire il presidente della Circoscrizione, Marco Novello di Sel, che si dice preoccupato e condivide l’amarezza della gente del suo quartiere: «E’ esasperata, non ce la fa più». Intanto Marrone, che aveva battagliato in apertura di seduta per far vedere un filmato girato nel campo dove si notano «lussuose Mercedes, Audi e Bmw parcheggiate», ha sparato alto annunciando una denuncia alla Corte dei Conti «per danno erariale: il capitolato d’appalto con il quale si sta svuotando lungo Stura Lazio, prevede 1,3 milioni anche per quello di strada dell’Aeroporto. Nulla è stato fatto: perché? Dove sono finiti soldi?». Elide Tisi che guida l’operazione svuota-campi ha avuto buon gioco a ricordare che l’appalto ha un arco di tempo che si conclude a fine 2015 «e che, d’accordo con la prefettura, s’è preferito partire dall’emergenza di lungo Stura Lazio». Ma, dalle parole di Curto, strada dell’Aeroporto sta forse peggio: «Nessuno osa enVIA ARTOM RIBOLLE Sabato un corteo contro i nomadi del parco Colonnetti trare - ha detto - mentre sarebbe necessario “spacchettarlo”, dividere le persone che vogliono vivere una vita dignitosa, dai criminali. Oltre al traffico d’armi, c’è la prostituzione: le ragazze che battono in corso Romania vengono da lì. Ma co- Sulla «Stampa» Da lunedì sono in vigore le misure straordinarie per tutelare i viaggiatori del 69. 1 me intervenire se le persone oneste non hanno nemmeno documenti d’identità?». Curto si riferisce al fatto che, tranne i primi bosniaci e serbo croati arrivati con un passaporto che nessuno ha mai controllato («Dicevano che con la guerra le ambasciate non rispondevano»), i loro discendenti e nipoti «sono senza uno straccio di documento». Ha portato l’esempio «di Alma che ha solo il certificato rilasciato dal Sant’Anna quando è nata. Ha fatto le scuole dell’obbligo dove il documento d’identità non è obbligatorio fornirlo, ma ora non può iscriversi alle superiori. Ecco, è da queste cose che bisogna cominciare: dividere il grano dal loglio, i buoni dai cattivi». Morto l’ex procuratore Francesco Scardulla Francesco Scardulla, il procuratore della Repubblica torinese tra la fine degli Anni 80 e i primi Anni 90, è morto a Genova la città dalla quale era stato trasferito a Torino per guidare gli uffici giudiziar di via Milano. Poco incline ad apparire, entrava in scena, in anni caldi come quelli della tangentopoli milanese e le sue ripercussioni in tutta Italia, solo nei momenti topici. Come quando partecipò all’interrogatorio di Berlusconi in merito alle tangenti pagate per Le Gru. Fu ancora lui a consegnare l’avviso di garanzia all’allora presidente della giunta regionale, il dc Gian Paolo Brizio. L’occasione Auto e moto all’asta comunale Se cercate un’auto, una motocicletta, un furgone o un tosaerba a prezzo contenuto e con la garanzia di non prendersi una sola, rivolgetevi a Palazzo Civico che si preparai a mettere in vendita 74 veicoli e altri otto pezzi (tra rimorchi e strumenti di lavoro) mediante asta pubblica telematica. C’è un po’ di tutto, dai ciclomotori Piaggio Liberty (base d’asta 100 euro) a 9 Panda 1.1 Hobby (250 euro) Chi è interessato potrà, tra qualche giorno, collegarsi al sito web: https://acquistionlinepiemonte.bravosolution.com. 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .47 Intervista In città Altricinque locali«stellati» ROCCO MOLITERNI MILANO S embra soddisfatto ma anche un po’ intimorito Matteo Baronetto, sul palco del Principi di Savoia di Milano alla presentazione della Guida Michelin 2015 che gli assegna la stella, croce e delizia, di tutti i cuochi. Una stella che in passato il ristorante del Cambio (uno dei pochi in Italia a essere presente già nella prima edizione della Guida Michelin del 1956) aveva già avuto e poi perduto. Il trentasettenne Baronetto, nato a Giaveno e per lungo tempo braccio destro del bistellato Cracco a Milano, è arrivato nel locale prediletto da Cavour circa un anno fa, ma la riapertura del Cambio dopo la lunga ristrutturazione è di aprile. Matteo Baronetto si aspettava questo riconoscimento? «Ci speravo, ma non l’ l’aspettavo cosi presto. Abbiamo aperto il nuovo Cambio da tutto sommato pochi mesi e ritengo di avere ancora molte cose da mettere a punto. Se ce l’avessi fatta a STRADA LUNGA «I torinesi sono guardinghi , questo mi aiuterà a migliorare» prendere la stella tra un anno non mi sarei lamentato. Quindi la definirei una piacevole sorpresa, una sorta di regalo di pre-Natale». Con solo sei stelle la nostra città rispetto a Milano (16) e Roma (20), fa un po’ la parte della Cenerentola. Che cosa rappresenta o può rappresentare per Torino questa nuova stella? «Credo sia la dimostrazione che, anche se la strada è lunga, Torino può diventare un punto di eccellenza del buon mangiare e del buon bere. Che poi la stella arrivi in un posto come il Cambio ricco di storia e di tradizione e da sempre nel cuore dei torinesi mi sembra la ciliegina sulla torta» E per lei cosa rappresenta? «Per me è l’ennesimo punto di partenza. So che adesso mi aspetta una grande responsabilità: il mio lavoro d’ora in REPORTERS Vintage Il Vintage 1997, piazza Solferino, chef Pierluigi Consonni REPORTERS Matteo Baronetto Il trentasettenne Baronetto, nato a Giaveno e per lungo tempo braccio destro del «bistellato» Cracco a Milano, è arrivato al Cambio circa un anno fa. Ad aprile, la riapertura, dopo la ristrutturazione “Una stella che mi aiuterà a conquistare i torinesi” Lo chef del Cambio: non me l’aspettavo così presto poi sarà consolidare quel che si è raggiunto, migliorare le cose che ancora non funzionano, fare un’analisi e un esame di coscienza per capire se e dove si sta sbagliando e cercare di andare ancora più avanti». In questi mesi come hanno reagito i torinesi alla sua cucina? «Direi che ho notato attenzione e curiosità. Il torinese è molto guardingo e non si lancia facilmente in elogi ma questo riconoscimento credo mi aiuterà a conquistare ancor più a fondo la sua fiducia» Come vede la ristorazione italiana disegnata dalla Guida Michelin? «Sono molto contento perché, come è stato ricordato nel corso della presentazione, l’Italia è il paese che ha il maggior numero di donne stellate. Credo sia il momento di riconoscere il ruolo che le donne hanno nel nostro mondo. Poi il fatto che Le novità in Piemonte PremiatiancheMentastieTesse 1 La stella a Matteo Baronet- to non è l’unica novità relativa a Torino e al Piemonte della guida Michelin 2015. In città compare il Berbel con tre forchette e l’Acino viene segnalato come Bib Gourmand, ossia come locale dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Oltre a quella di Baronetto sono due le nuove stelle della nostra regione. Una va al trentunenne Massimo Mentasti dell’Ostelliere la Gallina di Gavi. «Sono contento - dice Mentasti - di un riconoscimento che premia la fatica e l’impegno che ho messo nel mio lavoro». Un’altra stella va a Fabrizio Tesse della Locanda d’Orta a Orta. Tesse è stato a lungo sous-chef di Antonino Canavacciuolo a Villa Crespi. In guida viene anche segna- la Campania e la Toscana, Napoli e Firenze, abbiano ricevuto una pioggia di stelle, mi fa ben sperare per il futuro. Dimostra che anche città che vivono situazioni di crisi e che nella gastronomia sembrano “dormienti” possono risvegliarsi. Certo si tratta di crederci e di fare investimenti di lungo periodo, le cose non cambiano da un momento all’altro e soprattutto non cambiano se non ci si crede fino in fondo». Casa Vicina Casa Vicina, via Nizza 224 chef Claudio Vicina REPORTERS La Barrique La Barrique, corso Dante 53, chef Stefano Gallo Ristorante Vo Vo, via Provana 3, chef Stefano Borra La stella la porterà a introdurre novità nel suo locale? Massimo Mentasti lata come novità la stella a Massimo Camia a La Morra, ma si tratta solo di un trasferimento lo chef langarolo già l’aveva alla Locanda del Borgo Antico di Barolo. Due le stelle cadute: il Gener Neuv di Asti che ha chiuso i battenti, e il Castello di Grinzane Cavour, da cui Alessandro Boglione andrà via a fine anno. «Proseguiremo sulla strada che abbiamo avviato. Una cosa che avevo in mente da tempo si potrà a breve realizzare: un tavolo in cucina dove chi viene non sceglie i piatti ma si affida a me e mi lascia mano libera. Credo, anche grazie alla stella, di meritare questa fiducia e ovviamente cercherò di non deludere chi accetterà di fare questa esperienza». Magorabin Magorabin, corso San Maurizio 61, chef Marcello Trentini 1 Un lettore scrive: 2 «Buongiorno, in riferimento al nuovo 730 che verrà recapitato a casa per il prossimo anno, si parla di un utilizzo on line: mi domando come faranno coloro che non hanno dimestichezza con i computer e gli anziani in genere. Mi chiedo poi se ci manderanno a parte dei codici per entrare nel sito apposito, e mi immagino già le code all’Agenzia delle Entrate per errori vari o modifiche da apportare. Ma tutto questo non lo si faceva per facilitare il contribuente? «E’ proprio vero: la toppa è peggio del buco!». MICHELE VRUNA Una lettrice scrive: pomeriggio del 2 novembre 2014, mi sono recata con un’amica a Palazzo Madama per visitare la mostra dedicata ai 60 anni della Rai, credendo a quanto scritto nell’articolo di presentazione “A Pa- 2 «Il 12344567 936 A3B26 1 12345 78 9ABB8 BCDDEA FC7 A 1878A 8F88 E A9E FC778 8E A E AA BE 1CFA87E8EAE5 E7 877EC9A FC778 BA7E9E8 FC77C BCECEC 1 lazzo Madama sono esposti alcuni tra i più bei costumi delle sue trasmissioni” pubblicato sul sito http://www.palazzomadamatorino.it/mostra. «Alcuni modelli di quelli previsti erano presenti, molti no, in particolare tutti quelli qui di seguito descritti - Raffaella Carrà, Heather Parisi, Milly Carlucci hanno brillato nel Grande Varietà degli anni Ottanta e Novanta con gli abiti di Luca Sabatelli, il vestito interamente ricoperto di Swarovski della Carrà in Millemilioni, del 1981, e quello con la sagoma sfavillante del Chrysler Building dell’americana Hea- ther Parisi in Fantastico 4 nel 1983, oppure da Riccardo Colabucci, autore anche dei famosi gilet “metallici” di Alice ed Ellen Kessler a Canzonissima nel 1969, ardito e classico allo stesso tempo e ben fotografati nel sito stesso. Per noi, invece, un susseguirsi di sale vuote alternate ad altre allestite. Alla nostra richiesta di spiegazioni ad una custode, la signora ha risposto: “Molti sono già stati portati via parecchio tempo fa”. Alla nostra domanda: “E perché?”, non ha potuto fare altro che allargare le braccia. «Nessun avviso all’ingresso che riguardasse il ridimensiona- mento della mostra, nessun avviso alla cassa, alla quale la mia amica ha pagato i 10 euro previsti per la visita della mostra nella sua interezza (io ho l’abbonamento a Torino musei), nessun avviso nelle sale vuote. Nessuna riduzione di prezzo per una mostra ridotta a metà. «Mancanza di correttezza, di responsabilità, di onestà?». VALERIA BRACCO Un lettore scrive: anni che lavorano sulle vie intorno per, infine, svuotare via Roma ed arrivare a pedonalizzarla. Ma accettiamo 2 «Sono pure questo. Però non si può arrivare ad una tale decisione senza un progetto: invece è tutto da discutere. Fassino non è Luserna di Rorà, ma un piccolo sforzo poteva farlo. Temo però che a via Roma tocchi quello che è capitato a piazza San Carlo: un posto per tutte le manifestazioni, anche quelle brutte, sporche e rumorose. «Come consolazione ci daranno una corsa a piedi: ce n’è un paio ogni settimana, sempre in centro (eccezioni il Lingotto e Venaria). Mi aspetto di vedere nelle nuova via Roma molti vigili che multino senza pietà (tutti, non solo gli italiani) chi getta carta, mozziconi, gomme, gelati, bucce ecc. e i vari skaters su rotelle varie. Questo atto della nostra giunta è però il segno del fallimento della politica delle periferie. Si continua ad attrarre gente da fuori centro (vedi sabato pomeriggio) perché si é fatto poco o nulla per il resto di Torino. Corso Giulio Cesare, ad esempio, è il peggior biglietto da visita per chi esce dall’autostrada, non ci sono iniziative che attraggano gli abitanti del centro verso fuori...». «Torino invece si affloscia e si accontenta di sorridere ad ogni passo indietro rispetto alla sua realtà passata. La prima volta fummo “azzerati” da Annibale. Questa volta sono gli amministratori attuali». SERGIO FAVA [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Tagli ai patronati A rischio il servizio per i cittadini Turni sospesi Maserati senza lavoro quattro sabati Per protesta giovedì 13 pratiche in strada Cgil, Cisl, Uil, Acli è un lavoro 21 in città, 56 in provincia, prienorme: nel 2013 sono state ma cintura e valli - che ogni istruite circa 250 mila istanze settimana offrono 900 ore di di tutela nei confronti di Inps, apertura al pubblico. Inail, Inpdap, ministero degli Interni per sostegno al reddito, Le conseguenze immigrazione, previdenza, E a rischio ci sono i cittadini più danni da lavoro, assistenza giu- in difficoltà che non riescono a diziaria e medico legale. Si trat- fare le pratiche da soli. Naturalta di 92 tipologie di servizi che mente si rivolgeranno agli enti abbracciano tutsu pioverà, quinto l’arco della viLE ATTIVITÀ di, una gran mole ta, dalla materextra. Istanze di sostegno di lavoro nità anticipata ai A nome di tutratei di pensione al redditi, previdenza ti i patronati il lavoro, immigrazione presidente delle post-mortem. Acli, Roberto La spending review Santoro, dice: «La situazione è Adesso la legge taglia 150 mi- drammatica non solo per una lioni a livello nazionale; è pre- questione di bilancio, ma persto per sapere a quanto am- ché è gravemente compromonterà il taglio a Torino, ma messa la stessa esistenza dei è chiaro - dicono i dirigenti dei patronati che è gratuita e unipatronati - che l’intero sistema versale per tutti». rischia di saltare. A rischio ci E spiega che i tagli rischiasono anche i 129 dipendenti dei no «di lasciare senza assisten77 uffici a Torino e provincia - za gratuita migliaia di cittadi- L’ allarme è alle stelle e il prossimo 13 novembre tutti i patronati saranno in presidio davanti all’Inps per una insolita protesta. Faranno pratiche in strada per chiedere la solidarietà dei cittadini contro i tagli contenuti nella legge di stabilità che rischiano di cancellare l’assistenza per lo svolgimento delle pratiche. Oltre 250 mila pratiche Sudoku Quello svolto dai patronati di Il sudoku Ristrutturazione in arrivo In bilico anche i 129 posti di lavoro nei 77 uffici a Torino e provincia - 21 in città, 56 in provincia ni abbattendosi su uno degli ultimi presidi di welfare universale, unico soccorso alle persone nei confronti di un sistema di diritti e burocrazia spesso bizantino». Le reazioni Per la Camera del Lavoro la segretaria, Enrica Valfre, dice: «E’ un taglio ai diritti delle persone più deboli e fragili» mentre Giorgio Bizzarri della Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 2 9 Junior 2 1 3 3 5 2 2 3 4 3 6 4 6 2 1 5 3 5 2 1 6 Junior 1 3 6 4 5 1 2 2 3 5 6 4 1 1 2 6 4 5 3 2 4 1 5 3 6 5 3 6 2 4 1 1 6 4 3 5 2 Junior 2 2 4 6 3 1 5 1 3 4 5 6 2 6 2 1 4 5 3 3 4 6 1 5 2 5 6 2 4 3 1 1 2 5 3 4 6 Cisl ricorda che «tra l’altro quest’anno all’Inps regionale andranno in pensione 260 lavoratori su 1.600 come farà l’ente a garantire gli stessi livelli di assistenza e servizi offerti da patronati». E il segretario Uil, Gianni Cortese, ironizza: «Se si volesse essere maliziosi si potrebbe dire che sicuramente i meno preoccupati dai tagli saranno i commercialisti». Difficile 8 3 2 4 5 3 9 8 7 6 8 9 1 3 6 9 5 7 9 6 7 4 7 1 8 6 3 3 6 3 6 9 4 2 La soluzione dei giochi di ieri 3 2 4 1 5 3 1 7 1 1 6 5 1 9 Junior Sudoku Junior 1 Alla Maserati non si lavorerà quattro sabati: 8 e 22 novembre e 6 e 13 dicembre. I 12 turni sono sospesi per consentire ai fornitori dell’indotto di adeguare la loro produzione al ritmo di quello della fabbrica di Grugliasco. La Fiom polemizza con la decisione di utilizzare i permessi dei lavoratori per coprire le giornate di fermata. Dicono Bellono e Lazzi della Fiom: «Era meglio se si seguiva la nostra proposta e al posto dei 12 turni si fosse istituito un turno notturno». Aragona della Fismic commenta: «Si tratta di una semplice sospensione per lasciare il tempo ai fornitori di mettersi in pari». REPORTERS 9 5 Medio MARINA CASSI REPORTERS La fabbrica di Grugliasco 4 1 2 5 6 8 7 3 9 7 8 9 3 4 2 5 1 6 5 6 3 1 9 7 4 2 8 6 7 8 4 5 3 1 9 2 3 5 4 2 1 9 6 8 7 9 2 1 7 8 6 3 5 4 2 4 6 9 3 1 8 7 5 1 9 5 8 7 4 2 6 3 8 3 7 6 2 5 9 4 1 Difficile il caso 9 7 6 3 2 4 1 5 8 4 8 2 1 6 5 7 9 3 3 5 1 8 9 7 4 6 2 2 6 9 7 1 8 5 3 4 1 4 8 2 5 3 6 7 9 7 3 5 9 4 6 2 8 1 8 2 3 5 7 1 9 4 6 6 1 7 4 8 9 3 2 5 5 9 4 6 3 2 8 1 7 Il tempo: ancora forti piogge e temporali in Liguria sul Verbano, in attenuazione altrove. SOLE NUVOLOSO COPERTO POCO NUVOLOSO OGGI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo FRANCIA Nizza Savona Imperia Situazione e avvisi meteo PIOGGIA DEBOLEMODERATA VARIABILE La Spezia PIOGGIA INTENSA Forti piogge fino al primo mattino, in successivo esaurimento su Cuneese, Torinese, Ponente Ligure e Valle d’Aosta occidentale, mentre proseguono più estese altrove, intense su Biellese e Verbano e tra Genova e il Levante Ligure anche con rischio di forti nubifragi. Neve sui 2000-2300 m. NEBBIA TEMPORALE VENTO NEVE MARE CALMO DOMANI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 9 12 10 11 12 10 12 13 10 12 16 16 17 11 13 12 13 14 13 15 14 13 14 17 18 18 A cura di www.nimbus.it La perturbazione responsabile della forte ondata di maltempo si sposta lentamente verso est con le prime schiarite in giornata all’interno della Valle d’Aosta e tra Piemonte sud-occidentale e Ponente Ligure, mentre rimangono piogge più estese e intense su Valle d’Aosta orientale e Verbano con nevicate copiose in montagna oltre i 2200-2300 metri. In Liguria rimane il rischio di forti temporali e nubifragi, nella notte a Ponente, in giornata da Genova verso il Levante. Deciso miglioramento solo venerdì. Centimetri-LA STAMPA MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo FRANCIA Nizza Savona La Spezia Imperia MARE MOSSO MARE AGITATO Rovesci e temporali sul Levante Ligure, forti nella notte, in esaurimento in giornata. Abbastanza soleggiato sul Ponente Ligure e in parte sul Piemonte meridionale. Più nuvoloso nelle vallate dal Canavese all’Ossola e sulle pianure adiacenti con rovesci sparsi e neve sotto i 2000 metri. È stato un grande Pontefice che ha saputo testimoniare, in anni difficili, la fede in Gesù Cristo. Papa Francesco - 22 giugno 2013 Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 6 10 8 8 9 8 10 10 7 10 15 16 17 12 15 13 16 16 15 16 16 13 16 19 19 19 LA LUNA A TORINO IL SOLE A TORINO Sorge alle ore 7,10 POCO MOSSO Si leva alle ore 16,30 Cala alle ore 5,15 Fasi Lunari Culmina alle ore 12,13 Tramonta alle ore 17,15 6 NOV 14 NOV 22 NOV 29 NOV IN OCCASIONE DELLA BEATIFICAZIONE DOMENICA 19 OTTOBRE 2014 È IN EDICOLA A 8,90 EURO IN PIÙ 12 14 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .49 Gli eventi La storia GUGLIELMO BUCCHERI NUOTO World League Pallanuoto 20 gennaio Palazzo del Nuoto D odici mesi, decine di appuntamenti. Torino «Capitale Europea dello Sport 2015» ha cominciato il suo viaggio a tappe dal Salone d’Onore del Coni a Roma: ieri l’abbraccio di Giovanni Malagò, numero uno dello sport italiano, al sindaco Piero Fassino, poi, fra due settimane a Bruxelles, Torino riceverà la bandiera e la targa da Cardiff, città che sta per concludere il suo mandato. CALCIO Italia-Inghilterra 31 marzo Da definire CICLISMO L’Expo I riflettori del vecchio continente si accenderanno su una città pronta a raccontare un anno di sport, cultura, attività sociali. «Saremo il luogo più vicino all’Expo di Milano e, per questo, vogliamo accompagnare i visitatori in un modo diverso, offrendo un programma ricco ed interessante. Potremo essere – così Fassino – anche un valore aggiunto per la grande esposizione ed attirare, allo stesso tempo, molta gente nelle nostre piazze o palazzetti: il VICINI ALL’EXPO Il sindaco «Saremo un valore aggiunto alla grande esposizione» 2015 all’insegna dello sport vivrà di appuntamenti dove saranno impegnati i migliori professionisti, ma, soprattutto, dove sarà lo sport di base il vero protagonista…». Partenza tappa finale Giro d'Italia 31 maggio ATLETICA REPORTERS L’anteprima il 16 novembre, con la maratona L’edizione 2014 della Turin Marathon, in programma domenica 16 novembre, segna l’avvio dell’anno più importante per lo sport torinese, che vedrà molte manifestazioni internazionali in città Il Coni promuove Torino capitale europea dello sport Il presidente Malagò a Fassino: il 2015 sarà ricordato a lungo Un vasto programma Sul tavolo al Foro Italico c’è la bozza di un calendario di partite, duelli, tornei che a fine mese (il 27 alla Fondazione Sandretto) verrà presentato ufficialmente ai torinesi: da gennaio a dicembre, una corsa senza fiato. Il momento dell’inaugurazione urbi et orbi di Torino «Capitale Europea dello Sport 2015» cadrà il 2 febbraio in un luogo ancora da definire. Prima, saranno il canottaggio, l’automobilismo e la pallanuoto ad occupare lo spazio per le prime gare: l’11 gennaio via ai campionati italiani indoor rowing, il 31 partenza da piazza San Carlo del rally storico Torino-Montecarlo e, al Palanuoto, gli incroci della World League maschile di pallanuoto. Scorrendo la lunghis- Sulla «Stampa» sima lista di appuntamenti, non c’è disciplina sportiva che rimarrà ai margini della festa. «Il prossimo sarà un anno all’insegna dell’impegno anche culturale e sociale», sottolinea l’assessore allo Sport Stefano Gallo. I Comuni premiati Il 17 ottobre di due anni fa l’annuncio ufficiale dell’ elezione di Torino a capitale europea dello sport per l’anno 2105. 1 Nel Salone d’Onore del Coni, Fassino premia i comuni italiani indicati dall’Aces Europe (l’organizzazione che assegna il titolo di città capitale europea dello sport) che hanno presentato e dato attuazione nel 2014 ad un programma in linea con i principi alla base dell’attività sportiva, di vertice e di base. «Torino - continua Fassino è pronta al grande appunta- mento. Il coinvolgimento dei cittadini sarà totale perchè, a 360 gradi, sono le iniziative in agenda». Cultura, ruolo centrale Particolare attenzione agli aspetti culturali verrà data durante la settimana euroCERIMONIA A FEBBRAIO Appuntamenti non solo sportivi, ma anche culturali e sociali pea dello sport che verrà battezzata nelle prossime settimane a livello comunitario. Torino avrà la possibilità di vivere sette giorni dedicati agli sport in ogni angolo d’Europa da città capitale delle discipline sportive e, questo, farà in modo che il calendario degli eventi si arricchisca nel periodo dal 7 al 13 settembre di convegni, congressi, meeting a tema. Ancora tre settimane e sul programma per il 2015 si alzerà il sipario: Torino succederà a Cardiff e precederà Praga (capitale dello sport nel 2016), Marsiglia (2017) e Sofia (2018). L’Italia giocherà al fianco della città così come annunciato da Malagò. «Complimenti e in bocca al lupo. Sono sicuro che il 2015 verrà ricordato a lungo...», precisa il gran capo dello sport azzurro. ANDREA ROSSI Le premesse ci sono, ora si tratta di trovare gli investitori e costruire (o ristrutturare) le palazzine. Torino ha gettato le fondamenta per ricavare 5 dei 10 mila posti letto per studenti universitari che il sindaco ha promesso entro i prossimi tre anni. Un piano in grande stile, Individuate dieci aree Per risolvere il problema Palazzo Civico ha deciso di utilizzare una parte di aree dismesse (sue o di privati) per costruire residenze: dieci zone in cui si conta di ricavare 5 mila posti più i servizi necessari. Si va dall’area ex Combi, Test Match Italia-Scozia 22 agosto Stadio Olimpico PALLAVOLO Europei di Pallavolo Maschile dal 12 al 14 ottobre Palavela Centimetri - LA STAMPA Tra le aree individuate dalla città c’è Ponte Mosca (foto), ma anche l’ex Combi, l’area Nebiolo, la Manifattura Tabacchi Per gli universitari di Torino in arrivo 5 mila nuovi posti letto necessario per rispondere ad almeno due esigenze. Prima: la determinazione della città di investire sull’alta formazione, forte di atenei di prima fila in Italia e di una buona capacità di attrarre giovani da fuori regione. Due: una certa carenza di strutture e di soluzioni per ospitare i sempre più numerosi ragazzi che studiano a Torino. RUGBY Da Ponte Mosca al Combi RESIDENZE IN AREE DISMESSE Il Comune si rivolge ai privati interessati a costruire e gestire gli studentati Campionati Italiani Assoluti dal 24 al 26 luglio Impianto Primo Nebiolo accanto allo stadio Olimpico (su cui il Comune ha abbandonato l’idea di costruire anche alcune palazzine residenziali, confermando la struttura universitaria e l’area commerciale e di servizi) alla Manifattura Tabacchi, dal Ponte Mosca ai siti di Tne a Mirafiori, dall’area Gasometri in corso Regina Margherita a via Fiocchetto, da corso Farini all’area Nebiolo in via Bologna, dall’area Ghia in via Montefeltro a via Lombroso: queste le dieci zone messe a disposizione dei privati interessati a costruire e gestire le residenze. «Dotare la città di spazi e servizi risponde alla vocazione universitaria di Torino ed è un’ottima opportunità per riqua- REPORTERS lificare il patrimonio edilizio esistente sia pubblico che privato», spiega l’assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo, che ha messo a punto la delibera insieme con i colleghi all’Istruzione Pellerino e al patrimonio Passoni. «La domanda di residenza universitaria è infatti in continua crescita e politiche pubbliche che incentivino la riconversione urbana sono pilastri fondamentali nelle scelte dell’amministrazione». Solo 3 mila posti esistenti La situazione è in continua evoluzione: Università e Politecnico contano circa 100 mila iscritti. Di questi, 20 mila arrivano da fuori Piemonte e 10 mila dall’estero, senza contare chi vive agli estremi della Provincia e spesso cerca casa in città per comodità. Oltretutto, i numeri continuano a cre- scere. L’offerta di posti letto, invece, resta invariata: 3 mila erano e 3 mila restano, anche perché la possibilità di attivare investimenti pubblici è prossima allo zero. Resta il mercato privato, con tutti i limiti e le opportunità del caso. Ecco perché la città ha deciso di chiedere la collaborazione dei privati, mettendo a disposizione i suoi terreni. «La strada scelta è una partnership tra pubblico e privato: la città individua i bisogni e definisce le aree, i privati realizzano e gestiscono le strutture», spiega Passoni. «Così si valorizza anche il patrimonio della città, coinvolgendo aree periferiche e realizzando un campus universitario diffuso sul territorio». 12 14 50 .Quartieri STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via Vibò 17/B; corso Siracusa 98; viale Falchera 70/B; via Nizza 183; piazza G. Madre di Dio 1; via Tripoli 15/A; via C. Colombo 42; via Monginevro 178; corso Giambone 19; via Cernaia 14; corso R. Margherita 114; corso Toscana 107; corso Lecce 31; via Madama Cristina 14. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org QUARTIERI Per le vostre segnalazioni [email protected] Parco Dora Vanchiglia Da tempo i residenti lamentano lampioni spenti e degrado che porta insicurezza Ahmed, l’operaio sfrattato “In strada con tre figli” “Non ho più uno stipendio e non posso pagare il riscaldamento” San Donato, Madonna di Campagna PAOLO COCCORESE Le vite delle famiglie sotto sfratto sono esistenze semplici, uguali a tante altre, fatte di sacrifici e stravolte da piccoli contrattempi. Sgambetti dettati dalla crisi: licenziamenti, cassa integrazione o stipendi non saldati. «Nel 2012 non ho pagato il riscaldamento perchè l’azienda del Caat dove lavoro non mi ha dato lo stipendio per un mese – dice Ahmed Ewis Hany, 36 anni di cui 14 trascorsi in Italia, padre di tre bimbi -. Non ho mai saltato un affitto. Quest’anno ho ricominciato anche a pagare le bollette, ma la padrona ha deciso di mandarmi in strada». Domani è obbligato a dire addio al suo alloggio di lungo Dora Siena. Altri 400 mila euro per riqualificare il Parco Dora ANDREA ROSSI Proprio nel giorno in cui la presidenza del Consiglio ha consegnato alla città anche l’ultimo lotto - l’area Michelin - con soli tre anni e mezzo di ritardo, Parco Dora continua a rivelarsi una inesauribile fonte di costo per le casse del Comune. Il polmone verde in Spina 3 - 456 mila metri quadrati - realizzato per le celebrazioni di Italia 150, unica opera finanziata dallo Stato per l'avvenimento, ha dalla nascita una vita travagliata e disgraziata, tanto che Palazzo Civico ha deciso di destinarvi 400 mila euro del milione e 800 mila euro stanziato per sistemare le aree verdi di Torino in previsione del 2015, quando tra ricadute dell’Expo, Ostensione della Sindone, festeggiamenti per don Bosco, mostre e avvenimenti sportivi, la città conta di attrarre qualche milione di visitatori in più del solito. Con i 400 mila euro finanziati ieri si interverrà in 19 punti della zona per sistemare piccole e grandi lacune: scale, rampe, aree gioco, canali. Il resto del milione e 800 mila euro (un milione e 200 mila liberati ieri, gli altri 600 mila nelle prossime settimane) servirà a sistemare le aree verdi cittadine perché si presentino nel migliore dei modi dalla prossima prima- Lotta al Caat Ahmed è un operaio. «Scarico le cassette, dall’una di notte a ora di pranzo. I proprietari sono egiziani,lavoriamo come schiavi. In passato, dieci ore di fila per averne in busta solo otto». Dal 2012 è in prima fila nella battaglia contro il caporalato che va avanti nel Centro Agroalimentare. Battaglia che nell’ultimo periodo si è accesa con picchetti e dimostrazioni. «Per guadagnare poco più di mille euro al mese», dice Ahmed nel suo salotto spoglio in Vanchiglia. Caldaia Appartamento che è destinato a lasciare. «Dal 2008 abito qui – dice -. L’affitto, con le spese, arriva a 450 euro al mese. Il mio debito, che ho chiesto di rateizzare, è di 1700 euro. E’ così alto perchè, anche se non si dovrebbe, ci fanno pagare le rate da 400 euro per la sostituzione della caldaia». Ha tre figli, una disabile. «Vorrei una Con una bimba disabile Ahmed nel salotto della casa che dovrà lasciare tra poco perché senza lavoro, non ha potuto pagare le rate del riscaldamento dello scorso anno casa popolare», dice. Come tante altre famiglie, i 17 punti conquistati in graduatoria non gli assicurano l’assegnazione di un appartamento Atc. In più, è stata scartata la sua domanda di Emergenza abitativa. «Ho fatto ricorso perchè il Comune non si è basato sugli stipendi del 2012 quando non sono stato pagato», dice Ahmed. Emergenza sfratti Da Palazzo di Città, poiché non risultano le sue domande, lo invitano a rivolgersi agli uffici per provare a trovare una soluzione. Soluzione last-minute per uscire da un vicolo cieco. «Giovedì, cercherò di fermare lo sfratto», annuncia Ahmed. Intanto, si è rivolto a uno dei due Sportelli Casa del centro sociale Askatasuna. Una rete che per molte famiglie è l’ultima ancora di salvezza. «L’emergenza sfratti è sempre più grave in una Torino con 30 mila alloggi sfitti – dice una delle responsabili, Valentina -. Quasi venti persone al mese si rivolgono a noi, spesso sono famiglie numerose, anche straniere, senza più un lavoro». La richiesta di moratoria sugli sfratti è rimasta lettera morta. Mentre, dopo la durissima stagione di picchetti che ha mortificato alcuni quartieri come Barriera di Milano, la risposta delle istituzioni si è fatta più dura. «Oggi, gli sfratti sono fatti a sorpresa per evitare resistenze. E spesso si procede senza aspettare i 7/8 tentativi che assicuravano qualche mese in più di tranquillità», dicono dagli Sportelli. Questa mattina, è annunciato un nuovo picchetto per fermare uno sfratto in via Capua. In San Donato, un’altra famiglia rischia di restare in strada. Parella Regio Parco Corso di disco music alla Tesoriera Caro lumini al cimitero Ora costano 3 euro in più Un corso di musica da discoteca nell’aulica biblioteca musicale. Alla Villa del parco della Tesoriera Xander Niels, alias Alessandro Nicola, giovane produttore e cantante torinese di musica elettronica, terrà a partire da oggi dalle 16 alle 19 per quattro settimane, incontri gratuiti su come produrre un brano dance. Una svolta alla biblioteca musicale per lo più incentrata sulla musica classica. «Un modo di avvicinare pubblico giovane – spiega il responsabile Davide Monge – e di usare i nostri pc dedicati alla musica elettronica». Proprio grazie a questi strumenti è nata la col- FABRIZIO ASSANDRI REPORTERS laborazione con “Xanders”, 23enne, studente universitario: li ha visti mentre studiava in biblioteca e dialogando col personale è nata l’idea del corso. «Spiegherò come usare le tracce per avere un sound commerciabile – dice – e come usare Youtube per imparare». Info. 011/443.83.50. [F. ASS. ] I giorni dei morti sono passati, ma per molti torinesi non è passata l’arrabbiatura per essersi visti arrivare a casa un bollettino per il lumino acceso ai propri cari con la maggiorazione. I prezzi sono stati rivisti al rialzo, passando dai 12,90 euro a 16, per offrire lo stesso e identico servizio di prima. Telefonando agli uffici del nuovo gestore del servizio, la Ilvc, al Monumentale o al Parco, gli addetti si lasciano scappare che le chiamate di protesta continuano ad arrivare, a decine. Proprio in questi giorni sono stati recapitati a casa i nuovi bollettini. Specie chi magari ha più di un parente al cimitero deve moltiplicare l’aumento. Il canone pagato dalla nuova ditta al Comune per gestire il servizio è molto più alto di quello precedente. Circa 700 mila euro, a fronte di 70 mila. Ma quest’aumento di introiti per le casse del Comune non sarà indolore per i cittadini. Tanto più che, a un anno fa, i lumini accesi sono 72 mila e 74. Un bel gruzzolo insomma. E non sono aumentati solo i canoni, ma anche gli “allacci”, aumenti su aumenti. Il Comune spiega che ora accendere un nuovo lumino in una tomba vera, quando comincerà il grande afflusso di turisti. Saranno interessati parchi e aree verdi: Colletta, della Confluenza, Cavalieri di Vittorio Veneto, Colonnetti, Carrara, della Rimembranza, del Castello di Lucento, parco Italia ’61, ciclopiste Powell, borgata Scarafiotti, aiuole Balbo e di Buenos Aires. Il progetto prevede una lunga serie di micro interventi e piccole manutenzioni: verranno ripristinati e rimessi in sesto marciapiedi, pavimentazioni e selciato; si sostituiranno le panchine distrutte e si sostituiranno quelle malconce; stesso discorso per i cestini portarifiuti; in generale verranno effettuati lavori per mettere in sicurezza quelle porzioni classificate come potenzialmente pericolose dopo un lavoro di ricognizione effettuato dai tecnici del comune, dalle circoscrizioni e basato anche sulle segnalazioni dei cittadini. Ad esempio, in piazza Toti dove mesi fa un albero è caduto addosso a un bambino - oltre alle nuove pavimentazioni verranno abbattuti i 5 tigli esistenti, sostituiti da altre piante, e si rifaranno le aree gioco; all’interno del Pav, il parco di arte vivente, verrà collocato un nuovo gioco; a Parco Rignon verrà realizzata un’area cani e via Carso verrà rimessa in sicurezza. Il cimitero Decine di telefonate di protesta dopo l’aumento dei prezzi REPORTERS di famiglia costa 50 euro e 50 centesimi più Iva (prima 46, 14), per tombe e loculi 14,50 più Iva (prima 11,48). Pare anche che qualcosa non abbia funzionato nel passaggio da un gestore a un altro. Parenti che avevano disdetto il lumino si sarebbero comunque visti arrivare il bollettino. C’è chi la- menta anche le nuove spese per la spedizione, che prima non erano a carico dell’utente. «Il servizio complessivamente ora costa il 17 per cento in più – calcola un cittadino – può sembrare un piccolo aumento, ma per gli anziani come noi tartassati da ogni parte, questo è l’ennesimo balzello». 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Moncalieri, rapina sul bus: un arresto Ha rapinato una donna sul bus 35 nel tratto tra Torino e Nichelino. L’ha spintonata e strattonata per rubarle il cellulare di fronte ad altri passeggeri immobili. Khalid Youssef 21 anni, marocchino è stato arrestato dai carabinieri in via Torino. La donna sta bene. Restituito il telefonino. [G. LEG.] Metropoli .51 . ETROPOLI M Per le vostre segnalazioni [email protected] Leini e Orbassano Presi i “ladri del pomeriggio” Quattro arresti: razziavano gli appartamenti quando i proprietari erano al lavoro gimkana folle e rischiosa in mezzo al traffico del pomeriggio. Fino a quando i quattro albanesi, oramai senza scampo, hanno deciso di arrendersi. Nell’abitacolo della Punto i carabinieri hanno ritrovato diversi arnesi da scasso e dei guanti in cotone. GIANNI GIACOMINO MASSIMO MASSENZIO I carabinieri di Leinì hanno arrestato quattro albanesi, tra i 19 e i 22 anni, per tentato furto. Si tratta di Fabio e Petrit Baboci, Aurel Musaj, tutti di Milano e Robert Kola, domiciliato a Prascorsano, in alto Canavese. Gli investigatori li avevano denominati «i ladri del pomeriggio». Perché agivano sempre nel lasso di tempo che andava dalle 15 alle 17, quando i proprietari delle case da ripulire erano al lavoro. Così la banda poteva agire indisturbata, arraffando gioielli e preziosi. Spesso dopo aver messo fuori uso il sistema di allarme. Un arresto a Orbassano Gli arresti sono scattati al termine di un movimentato inseguimento Sempre alla solita ora Gli inquirenti ritengono che i quattro possano essere i responsabili di diverse razzie avvenute, nella stessa fascia oraria, nel Basso Canavese: a San Maurizio Canavese, San Francesco al Campo, Ciriè, Leinì e Caselle. Ma non solo. Per i militari non si esclude che la banda, molto affiatata e collaudata, possa avere addirittura messo a segno delle rapine nelle ville del Torinese. Agili e rapidissimi, riuscivano a colpire in diversi punti. Poi sparivano nel nulla. E forse, si nascondevano proprio a Prascorsano da dove partivano poi per altre razzie. Fino all’altro giorno, quando i carabinieri di Leinì, comandati dal capitano Roberto Capriolo, sono riusciti a bloccarli. Una segnalazione decisiva Un testimone ha visto i quattro ladri che stavano scavalcando la recinzione di una casa, alla periferia di Leinì, e ha chiamato il 112. In quel momento, le strade della zona erano pattugliate da diverse gazzelle dei carabinieri, impegnate in un progetto di contrasto mirato. Nel giro di qualche minuto i militari hanno intercettato i tre malviventi. Ed è scattato un inseguimento a piedi. Fino a quando i balordi sono saliti a bordo di una Punto, guidata da un quarto complice, che li attendeva parcheggiata in via Lombardore. Inseguimento L’utilitaria è schizzata via, inseguita da diverse gazzelle. Una Se a Leinì i ladri preferivano colpire di giorno, a Orbassano i predatori seriali sono entrati in azione quasi sempre a notte fonda. Invece di prendere di mira case e villette, nelle scorse settimane hanno svaligiato una cinquantina di garage nel quartiere Arpini e altri venti in via Cavour e in via Lussemburgo. Pochi giorni fa i malviventi hanno lasciato il segno anche nella vicina Rivalta, depredando una trentina di garage, ma la scorsa notte una delle tante «bande dei box» è stata intercettata dai carabinieri di Orbassano, in via Calvino. Avevano appena prelevato una moto di grossa cilindrata in un garage di via Torino e la stavano caricando su un Fiat Ducato, rubato un mese fa. Due banditi sono riusciti a fuggire, mentre E. P., ventenne torinese, è stato bloccato sul furgone e denunciato per ricettazione. FOTO MASSENZIO La consegna del Doblò Rivalta L’auto solidale per disabili ora è realtà È arrivata «l’auto solidale», il nuovo Doblò concesso in comodato gratuito al Comune per il servizio di accompagnamento di anziani, disabili e persone economicamente svantaggiate. A rispondere all’appello lanciato dall’amministrazione rivaltese all’inizio dell’anno è stata la cooperativa Astra. Grazie alla generosità di alcuni sponsor rivaltesi l’auto solidale sarà praticamente a «costo zero» per il Comune, che dovrà farsi carico solo di una parte delle spese per carburante e assicurazione. Il nuovo Doblò sarà affidato in gestione all’Auser e potrà essere utilizzato per i servizi di trasporto verso strutture sanitarie, ma anche scuole e impianti sportivi. [M. MAS.] Chieri Arrivano le fioriere al posto dei parcheggi FEDERICO GENTA L’assegno di beneficenza Beinasco Solidarietà in Africa dalla scuola Hanno raccolto 500 euro vendendo i piccoli oggetti che avevano costruito e hanno deciso di regalare tutto il ricavato ai bambini del Burkina Faso. L’iniziativa benefica è partita dai piccoli allievi delle scuole elementari di Borgaretto, all’interno del progetto di cooperazione «A come Acqua», promosso dal Consozio Comuni per la Pace (CoCoPa). La cifra devoluta dagli studenti, racchiusa in un simbolico assegno dipinto a mano, servirà a garantire «gocce di futuro» ai loro coetanei, grazie alla costruzione di un pozzo per l’acqua. «L’istituto comprensivo di Borgaretto ha fatto un bellissimo lavoro ed è solo l’inizio di un cammino di solidarietà e pace – ha commentato Edoardo Daneo, referente del CoCoPa – L’iniziativa è partita dalla scuola, mostrando grande sensibilità per uno dei diritti fondamentali dell’umanità: l’acqua». [M. MAS.] Il motto, piazzato sui cartelli che circondano la Collegiata, è «Più vivibile, più attraente, più gradevole, più bella da vedere e spaziosa per i pedoni». Questione di giorni e nuove fioriere sostituiranno le strisce blu che campeggiano sul porfido che circonda il sagrato della Collegiata. E’ la cura estetica con cui Chieri cerca di rilanciare le proprie potenzialità turistiche. Una scelta che piacerà senz’altro ai visitatori, ma che sta già sollevando i primi malumori tra i residenti. Le prime ipotesi di pedonalizzazione di piazza del Duomo appartengono alla precedente amministrazione comunale. Oggi la squadra di Martano sceglie invece la linea morbida. L’area a due passi dalla vetrina naturale di via Vittorio, già vietata alle auto, non sarà chiusa al traffico. Saranno però ridotti, da 40 a 17, gli spazi disponibili. Una scelta giustificata anche dalla recente apertura del parcheggio multipiano del distretto sanitario, che sorge giusto dall’altro lato della strada. Facebook, immancabilmente, raccoglie già le prime polemiche. C’è chi trova assurdo eliminare i pochi stalli disponibili a ridosso del centro storico. E chi preferirebbe azioni più incisive non certo FOTO GENTA I parcheggi di piazza Duomo per eliminare i parcheggi, quanti piuttosto i parcheggiatori abusivi. «E’ vero che si può parcheggiare sotto l’ospedale, ma si deve pagare la sosta anche di notte» ricorda Fabrizio. «Il Comune si occupi piuttosto di sistemare le strade disseminate di buche» aggiunge Mario. Ma Massimo Gaspardo Moro, assessore alla Viabilità, non cede alle provocazioni. «La città deve rinnovarsi per scoprire le sue vere potenzialità. Presto, al posto di auto e moto, ci saranno fioriere e una piazza accogliente per tutti. Solo allora, si spera, anche chi oggi critica queste scelte potrà ricredersi». Gli interventi poi non finiscono qui. Ad iniziare dal piazzale della stazione ferroviaria. «Il progetto non è ancora completo, ma contiamo di regolare anche in questo caso i parcheggi - spiega - Non saranno cancellati ma la sosta sarà regolata dal disco orario». 12 45 67 18 52 SPECIALE CASA PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI IGIENCONTROL www.igiencontrol.com Disinfestazione e Igiene Ambientale Milano - Imperia - Roma - Catania Igiencontrol servizi per 365 giorni all’anno Il problema colombi Come liberare i tetti Se è vero che i colombi rappresentano un elemento che dona vivacità e colore alle nostre città, non si può negare che la convivenza tra uomo e colombo in situazioni di sovraffollamento di questi ultimi, può diventare problematica, anche perché possono essere portatori di patologie. Diverse sono le infezioni e/o infestazioni che possono insorgere per causa loro. I BALCONI Igiencontrol s.r.l. Via Paolo Veronese, 126 Prendiamo per esempio i nostri balconi, spesso non rimangono puliti perché frequentati dai piccioni, e i tetti, le grondaie? Sono i luoghi di sosta preferiti dai piccioni che sporcano con le loro deiezioni marciapiedi e, se non particolarmente attenti, anche i malcapitati passanti. Non sottovalutiamo inoltre ciò che possono nascondere i sottotetti. Attenzione a questi locali che, se non controllati rischiano di diventare un allevamento di piccioni con conseguenti cumuli di sporcizia e guano che originano e nascondono 10148 TORINO Tel: 011.2292076 importanti infestazioni che dilagano verso i nostri appartamenti. GLI INSETTI Le blatte ad esempio, che si adattano benissimo alla sporcizia, trovano habitat ideale al loro ciclo vitale sotto il guano e , nel periodo che coincide con il caldo torrido della stagione estiva si moltiplicano a dismisura, le alte temperature infatti danno luogo alla schiusa in blocco delle ooteche con più di 20 uova al loro interno. «Igiencontrol», azienda certificata che opera nel settore del pest e fly proofing da più di 35 anni, invita a non sottovalutare problemi di infestazione o di presenza di colombi ma consultare aziende esperte del settore. Esperta inoltre in metodi di dissuasione volatili, «Igiencontrol» utilizza a 360° sistemi di allontanamento. IL PERSONALE (6 linee r.a.) 24 ore su 24 Igiencontrol si avvale di personale tecnico specializzato continuamente aggiornato e team tecnico entomologico presente al proprio interno che sarà lieto di proporVi la miglior soluzione a prezzi contenuti. 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Un «à côté» dell’egregia mostra a cura di Giorgina Bertolino in corso alla Fondazione Ferrero di Alba, volta a illustrare Casorati «tra Europa e Americhe». Da «Conversazione platonica» (1925), la Forma platonica come meta, a una dimensione kafkiana. Non a caso, Casorati ritrarrà i coniugi Wolff, Elisabetta e Kurt, il primo editore dello scrittore praghese. Non a caso, forse, la Gam ha scelto l’aggettivo «assorto» per definirne il pensiero (c’è, nel «Castello», una donna, Frieda, «rimasta assorta per molto tempo nei suoi gravi pensieri...»). PIER FRANCO QUAGLIENI Badini il liberale laico A La città Non sarà apparsa, Torino, a Felice Casorati una capitale mitteleuropea ruotante intorno a un castello, ovvero il suo atelier, la sua scuola? Lo lascerebbe intendere, descrivendola come città «dal fiume che sembra rallentare il suo corso per non turbare la calma di tutte le cose». «Vorrei saper proclamare i pensieri profondi e limpidi» auspicava Casorati. Come lievitano nella «Bambina dormente» (1927), fra i disegni in mostra, in «Modelle nello studio», e «Nudo femminile disteso», e «Bambina seduta a terra». Di foglio in foglio rievocando ulteriori matite su carta: come «Daphne» (la moglie), «L’allieva», «Lettrice assorta» (a proposito dell’aggettivo scelto dalla Gam), «Figura seduta o studio per Silvana Cenni». «Silvana Cenni», l’opera che non è esposta ad Alba, ma apparirà nel 2015 a Parigi, riconduce al critico nato nella capitole langarola che conterà non poco nella formazione di Felice Casorati: Roberto Longhi. Un testo, in particolare, «Piero della Francesca», l’ascendenza rinascimentale del nostro pittore: «...in una dominante centrica della figura, con l’aggiunta “platonica” della idea piramidale o sferica ad involger quel ritmo, sorge la calma volontaria del classicismo». La calma: le anime «estatiche e ferme» nel linguaggio del Maestro di via Mazzini. La «Bambina dormente» Il carboncino su carta realizzato da Casorati nel 1927 è il disegno maggiormente rappresentativo della mostra alla Gam che rimarrà aperta sino al 1° febbraio Gam Un Castello di donne nella Torino di Casorati Un’esposizione di disegni in contemporanea alla mostra di Alba Le sculture I disegni, ma non solo. La wunderkammer è un’occasione per accostare alcune sculture di Casorati (rare, in verità). Come la terracotta «Ada» (Giacomo Debenedetti vi colse «una idealistica purificazione del vero, che è poi un rifiuto del rilievo reale»), la terracruda «Ritratto della sorella Elivra», la «Commedia», che alza il sipario sul teatro Gualino (con Sartoris - 1925 Casorati progettò il teatro privato del mecenate e imprenditore e collezionista biellese, realizzando lastre decorative e due statue in gesso, «La commedia», appunto, e «La tragedia»: «d’un biancore spettrale nella penombra del boccascena», le ricorderà Marziano Bernardi). Con la moglie Il Maestro di via Mazzini in un ritratto fotografico con la moglie Daphne Maugham I ritratti «Bambina seduta a terra» Risale verosimilmente al 1915 questo disegno Il pittore arriverà a Torino da Novara nel 1917 I ritratti di Casorati. E Casorati ritratto. Da Giacomo Noventa, per esempio: «Casorati, el bel Casorati, / El pitòr de le done e dei grandi...». O da Nicola Abbagnano: «Da Casorati oltre ai suoi quadri (purtroppo non ne acquistai), potevi ammirare anche bellissime donne». Ne è trascorsa di acqua sotto i ponti del Po da quando (1919) i borghesi beoti si scandalizzavano alla Promotrice, di fronte alle scodelle di Casorati: «Si burla del pubblico. Che senso c’è a dipingere cinque scodelle...vuote e nient’altro», annoterà il cronista Ernesto Ragazzoni. (Quasi un secolo fa, eppure una sorta di diffidenza pare sempre aleggiare intorno al Maestro di «perfetta classicità», come lo innalzò Gobetti. Dice la sua Giacomo Noventa: «Casorati, conossùo più che in patria a Parigi, / E più a Oxford, Londra, Cettigne, Leningrado, Berlin, / che a Parigi...». vvocato di grido, deputato alla Costituente e alla Camera per sei legislatura, Vittorio Badini Confalonieri (1914-1993) apparteneva ad una famiglia liberale (Alfonso fu sindaco di Torino e senatore del Regno) che ebbe un ruolo nel Risorgimento. Considerava la politica come un alto compito civile, da esercitare come parlamentare con discorsi di alto profilo (295 sono stati gli interventi, oltre quelli all’Assemblea Costituente in cui entrò a 32 anni) o come uomo di governo alla Giustizia, agli Esteri, al Turismo. In parallelo si è svolta la sua attività di dirigente del Pli fino a giungere alla presidenza nazionale del partito che esercitò con equilibrio e tatto, succedendo a Gaetano Martino. Animato da radicate convinzioni europeiste, più volte fu scelto come rappresentante all’assemblea del Consiglio d’Europa che anticipava in qualche modo il Parlamento europeo. Alcuni suoi interventi alla Costituente (in particolare quello sull’indissolubilità del matrimonio da inserire nella Magna Charta con motivazioni laiche e non di natura confessionale ) suscitarono vivaci polemiche. Fu critico sulla legge Fortuna- Baslini che introdusse il divorzio, la legge 194 sull’interruzione della gravidanza lo portò al più netto dissenso che segnò il suo ritiro dalla vita politica. Da gran signore, in punta di piedi. Era un oratore raffinato ed ironico, controllato nelle parole, ma fermo nelle idee, pur nella tolleranza dei modi. Fu un esempio di laicità liberale, non solo non ostile alle fedi religiose, ma capace di convivere con esse. Si richiamava all’insegnamento di Francesco Ruffini che non confondeva la laicità con la miscredenza. Badini risulta essere una figura atipica rispetto ad un liberalismo piemontese prevelentemente laicista. Ha avuto una famiglia con molti figli, uno dei quali vescovo di Susa e un altro sindacalista della Cgil scuola: seppe essere un padre molto liberale. Appartiene a pieno titolo alla storia del Piemonte liberale che ebbe in Soleri, Einaudi e Brosio tre statisti a cui è d’obbligo accomunare anche lui nel centenario della nascita. direttore del Centro Pannunzio 12 45 67 18 54 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Il basilico impazzito Conoscere il buddismo L’ossessione per il cibo Alle 10 all’Unione Industriale (via Fanti 17), incontro ispirato al libro edito da Daniela Piazza «Tulipani con la febbre. Basilico impazzito: malattie delle piante che hanno cambiato il mondo», con Maria Lodovica Gullino e Piero Bianucci. Alle 18 al Centro Pannunzio (via Maria Vittoria 35 h) Alberto Pellissero presenta il libro «I sentieri del Buddha» di Angela Crosta e edito da Pshiche, un approccio storico e dottrinale al buddismo e un’analisi di tradizioni e scuole. Una storia sul tema dell’obesità e l’ossessione per il cibo: è quella scritta da Claudio Marinaccio nel suo libro «Scomparire», pubblicato da Cicorivolta: l’autore lo presenta, con Alberto Abburrà, alla Feltrinelli (piazza Cln 251) alle 18,30. LUCA INDEMINI «Le ex Carceri Le Nuove, San Salvario, il MOI, e adesso Torino Esposizioni: abbiamo sempre trovato location affascinanti e impegnative da trasformare a misura di Paratissima». Così Roberto Albano, responsabile di ParaFuture, racconta la decima edizione della kermesse ad Ana Mocanu, inviata tredicenne del «Tg Visto Da Noi». Ana è una dei venti ragazzini, tra gli 11 e i 14 anni, che compongono la redazione del progetto nato dalla collaborazione tra la Scuola media Cottolengo e lo studio di produzione auroraMeccanica. «I ragazzi scelgono i temi da affrontare, preparano i servizi e conducono il telegiornale, che viene trasmesso ogni sabato alle 12,50 su Primantenna», spiega Roberto Bella, uno dei docenti del laboratorio, accompagnatore e cameraman in occasione del servizio. L’intervista All’ingresso di Torino Esposizioni, Ana prosegue l’intervista davanti all’Acquilera a Sonagli, scultura di Nazareno Biondo che con dei copertoni usati ha dato vita a un curioso mostro alato. Attorno fervono i preparativi e gli allestimenti. «Che tipo di opere si possono trovare? Quali sono le sezioni di Paratissima?». Ana si muove entusiasta tra le installazioni di ParaDesign e si guar- I ragazzi delle scuole saranno protagonisti dei numerosi laboratori da attorno incuriosita: «Questo è il mio secondo anno di laboratorio; le esterne sono la cosa che preferisco», racconta prima di registrare lo stand up introduttivo del servizio davanti al vecchio pianoforte a coda ricoperto di teschi tempestati di diamanti di Nicola Bolla all’interno di «The Dark Side of Beauty», la mostra speciale curata da Francesca Canfora e Daniele Ratti. Gli inviati Quest’anno a Paratissima, che si apre oggi, si aggireranno numerosi inviati molto speciali, grazie a «Comunica Paratissima», progetto di Para- REPORTERS Oggi l’apertura All’ingresso di Torino Esposizioni fervono i preparativi e gli allestimenti per la rassegna che si svolge da oggi sino a domenica 9 Torino Esposizioni L’occhio dei ragazzini sulla nuova Paratissima Nuove location per la decima edizione, dopo l’addio al Moi Future, realizzato in collaborazione con Save the Children e Liceo Alfieri. «I ragazzi di una terza liceo dell’Istituto Albert Einstein, che partecipano al progetto UndeRadio di Save the Children, realizzeranno interviste ai protagonisti e al pubblico, che saranno poi disponibili in podcast sul sito di Para- tissima e trasmesse sulla nostra web radio», spiega Andrea Tua, formatore del progetto. A completare questa giovane redazione, 25 ragazzi dell’Alfieri si aggireranno per Torino Esposizioni raccogliendo notizie e curiosità, intervistando gli artisti e recensendo le opere, per aggiornare il blog di Paratissima. Le immagini Oltre alle giovani parole ci sarà spazio anche per giovani immagini nell’area ParaFuture, con «Disegna Paratissima», progetto di allestimento degli spazi ideato dai ragazzi dell’Istituto Pertini, lavorando sul tema della manifestazione: «Not wrong but creative». Te- ma scelto giocando sul numero romano «X», che scandisce la decima edizione, ma rappresenta anche la «ics», simbolo dell’errore. I ragazzi delle scuole – più di mille quelli coinvolti quest’anno – saranno poi protagonisti assoluti dei numerosi laboratori di ParaFuture: si potranno Quadri, sculture, antiquariato, arte decorativa pronti per essere venduti. Tra le chicche, uno studio su quattro donne, Carol Rama, Dadamaino, Carla Cardi e Eva Sorensen Gioielli Liberty e i Sei di Torino Flashback, un viaggio nella magia Eclettica, trasversale ed elegante. Flashback è la fiera contemporanea che propone arte antica e moderna. No, non è un cortocircuito intellettuale: il sottotitolo della manifestazione è «L’arte è tutta contemporanea». Apre stasera alle 18 su inviti, domani alle 10 al pubblico, al Pala Alpitour (ex Pala Isozaki). Flashback torna per il secon- scoprire «I segreti di un writer», con lo street artist milanese Pao; sarà possibile creare «Robot Inaspettati» partendo da scatole, legni di scarto e barattoli di latta, grazie a Massimo Sirelli; si imparerà a «Disegnare con il Sole» assieme a Stefano Marangon e si realizzeranno sculture componibili In esposizione Pala Alpitour La fiera che propone arte antica e moderna REPORTERS do anno di fila e si rivolge agli appassionati e ai collezionisti interessati a tutta l’arte che precede il secolo XX. Le gallerie Dalla Cina e dal Giappone, dalle arti decorative all’arte moderna: fino a domenica, dalle 10 alle 20 (ingresso 10 euro, ridotto 8), all’Isozaki saranno protagoniste 32 gallerie da tutta Italia e qualcuna all’estero, scelte da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, ideatrici di Flashback. L’arte antica e moderna è il motore di un mercato che viaggia parallelo rispetto a quello del contemporaneo. Nel circuito del collezionismo torinese, ma soprattutto nel mondo, non co- nosce crisi. Al suo secondo anno, il progetto di Flashback è rafforzato. Ginevra Pucci spiega le coordinate della fiera: «C’è uno scarto pazzesco con lo scorso allestimento, abbiamo voluto creare una distanza forte, anche tramite la scelta del Pala Isozaki, contenitore ultra contemporaneo per una svolta importante rispetto al concetto della manifestazione». L’obiettivo, però, rimane chiaro: «Vogliamo sempre essere una fiera d’eccellenza – continua –. Torino è città d’avanguardia, ha sempre apprezzato la sperimentazione. Per questo, la nostra fiera dell’arte antica e moderna non si sovrappone con le altre manifestazioni, avremo il noramica delle capacità artistiche e creative dell’uomo dai primordi fino alla modernità. Pittura, scultura e arti decorative concorrono a creare il magico atlas dell’Arte». Il tour nostro pubblico fedele dalla città e da tutta Italia». In esposizione e pronti per essere venduti, gioielli d’epoca, quadri, sculture, antiquariato, arte decorativa. Da segnalare, tra le new entry, la galleria Daniela Balzaretti di Milano, che porta un lavoro sul Liberty, e ancora Del Ponte, con una selezione dei Sei di Torino, oppure Raffaella De Chirico Art Con- sulting con uno studio su quattro donne, Carol Rama, Dadamaino, Carla Cardi e Eva Sorensen. Tutti i giorni, l’artista visivo Alessandro Bulgini sarà protagonista all’Isozaki, con un’installazione museale ispirata al labirinto di Minosse. Le curatrici di Flashback avvertono: «Visitarci è un viaggio nel tempo che, tra alternanza di epoche e stili, regala al pubblico una pa- Per il pubblico generalista e per gli appassionati, che vogliono gustarsi la fiera con una visita guidata, la manifestazione mette a disposizione tour accompagnati che daranno la possibilità di calarsi nelle epoche storiche delle singole opere, per capire il contesto artistico da cui sono nate: lo storytelling è la migliore ricetta per conoscere e vivere l’incontro con le emozioni. [L. TOR.] 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 In città .55 . Un viaggio d’inverno L’Ottocento in musica La forza di gravità in musica Il Collettivo Winterreise porta in scena alle 20 a San Pietro in Vincoli (via San Pietro in Vincoli 28) l’anteprima nazionale dello spettacolo «Viaggio d’inverno», testo del Nobel Elfreide Jelinek, autrice del romanzo «La pianista». Ingresso: 10 euro. Tornano «Le Petites Soirées» al Circolo della Stampa (corso Stati Uniti 27), alle 21 con il concerto «L’Ottocento tra classicismo e romanticismo». Alessandra Pavoni Belli, al violino, e Eliana Grasso, al pianoforte, presentano pagine di Beethoven e Chopin. Un lavoro centrato sull’energia delle persone, della musica, dello spazio: è quanto riproduce la performance «Forza di gravità» alle 21 alle Officine Caos (piazza Montale 18), diretta da Gabriele Bocaccini e la coreografa Marigia Maggipinto. Per le vostre segnalazioni: [email protected] Cantiere aperto Oggi si inaugura la terza edizione della rassegna a cui partecipano numerose gallerie italiane e anche qualcuna dall’estero La storia LETIZIA TORTELLO a tre anni, alla Manifattura Tabacchi c’è l’appuntamento fisso per gli amanti della fotografia. Si chiama Photissima. E’ una fiera – anzi una fiera-festival, come amano definirla gli organizzatori – che propone una selezione di gallerie italiane (con qualche presenza dall’estero) dedicate all’arte dell’istantanea. Si inaugura stasera, alle 19, nello spazio post-industriale di corso Regio Parco, oggi occupato dall’Università, e si va avanti fino alle 23. Da domani a sabato, invece, l’esposizione commerciale si snoderà dalle 15 alle 24. Domenica l’orario sarà 10-21. Il biglietto costa 10 euro, il ridotto 7, mentre online scende a 4 euro. Il coraggio, a Telemaco Rendine, capo della Fondazione Artévision che organizza alla Manifattura, di certo non manca: «La fotografia in Italia è nata a Torino. Non si poteva pensare a un festival senza passare di qui», dice. Aggiunge: «Se ci spaventa la concorrenza delle altre fiere? No, per nulla. Sono gli altri che devono avere paura di noi, perché siamo una manifestazione di settore, ma incuriosiamo anche un pubblico più vasto dei soli collezionisti o appassionati del genere». L’anno scorso, tra le stanze appena tinteggiate della fiera erano passati in 12 mila. Un pubblico di intenditori, ma anche moltissimi curiosi. D I teschi sul pianoforte Lo strumento a coda ricoperto di teschi tempestati di diamanti di Nicola Bolla all’interno di «The Dark Side of Beauty» di cartone con Nicola e Famà. Sempre a proposito di giovani, la novità di questa edizione è rappresentata da Nice, «New Independent Curatorial Experience», corso per curatori, al termine del quale le 8 allieve sono state coinvolte nella realizzazione di 7 mostre tematiche, che traggono ispirazione ciascuna dal titolo di una canzone; una playlist visiva per scoprire gli emergenti di Paratissima. Attorno a una gigantesca lattina accartocciata di marmo, Roberto Albano finisce di presentare Paratissima, Ana Mocanu lo ringrazia, guarda in camera, sorride: «Da Torino Esposizioni è tutto». REPORTERS Manifattura Tabacchi Apre Photissima la fiera dell’immagine che diventa festival Il pubblico L’anno scorso alla Manifattura Tabacchi erano passati in 12 mila. Un pubblico di intenditori, ma anche moltissimi curiosi La selezione delle opere La sfida di Photissima è replicare il risultato del 2013. C’è da dire che la selezione delle opere esposte proponeva e proporrà pezzi un po’ per tutte le tasche. Dai 150 ai 1000 euro: è questo, in media, il prezzo delle foto scelte dalle gallerie. Quest’anno, l’esposizione è a tema: «Abbiamo deciso che la fiera sarà caratterizzata dal titolo “Time out” – continua Rendine – cioè pausa. Perché vogliamo demarca- REPORTERS re una linea di confine tra la foto artistica e quella tecnica, del bravo fotografo». Visitare per capire. Sempre se gli stand saranno pronti per il vernissage di oggi. Nel pomeriggio di ieri c’era un po’ di confusione da sipario abbassato prima del debutto, alla Manifattura. Una sola galleria, Satura Art Gallery di Genova stava iniziando gli allestimenti. Puntuali e ligi, i curatori commentano: «E’ il terzo anno che torniamo, il pubblico torinese è molto dedicato, arriva preparato». Per il resto, il fermento non manca in corso Regio Parco. C’erano ancora gli imbianchini a completare l’opera di tinteggiatura de- Tra le novità di questa edizione, la partecipazione della Lucie Foundation di Los Angeles con 45 fotografie premiate dall’International Photography Award e curate da David Clarke, capo emerito della sezione fotografia della Tate. E ancora, l’esposizione dei lavori di Karoliina Paappa, premiata dal Backlight Photo Festival di Tampere. Sarà ospite a Photissima insieme alla direttrice del festival finlandese. Per la prima volta, anche una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Gam di Genova Nervi sulla fotografia storica e l’Istituto Albe Steiner di Torino. La fiera apre domani sera, alle 21, fino all’1 di notte. Anteprima alle 18, con una parata da piazza Castello, che tocca Porta Nuova e poi le ex carceri di via Borsellino Tre nuove sezioni per The Others Spazio aperto alle performance Se non ha potuto ingrandirsi in termini di spazio – le ex Carceri le Nuove non hanno concesso il quarto piano, come era stato richiesto dagli organizzatori – almeno nel contenuto The Others è cresciuta. «Quest’anno abbiamo tre sezioni esordienti: The Others Sound, The Others Stage, The Others Screen. Oltre a 65 espositori. Siamo Le novità L’arte entra in carcere Le Nuove Domani in piazza Castello la parata del «non lavoro» gli spazi: “Abbiamo scelto gli stessi allestitori di Artissima – prosegue Rendine –, siamo in ritardissimo. Lavoreremo tutta la notte, ma apriremo». tornati ai livelli di quattro anni fa», spiega Andrea Casiraghi, il giovane direttore di The Others Fair. La fiera che va controcorrente, dedicata alle gallerie che hanno aperto dopo il 2009, apre domani sera, alle 21, fino all’1 di notte e forse più. Anteprima alle 18, con una parata da piazza Castello, che tocca Porta Nuova e poi le ex carceri di via Borsellino. Una sfilata dedicata al «non-lavoro» (performance ironicamente a costo zero e profitto zero), che durerà un’ora e mezza, ideata dal collettivo Casa Blanka. Le performance A fare da sfondo all’arte in cella saranno per la prima volta proprio le performance: musica, teatro e video arte. Così come Artissima ha una sezione dedicata (lo stesso accade ad Art Basel a Basilea, madre di tutte le fiere del contemporaneo), anche The Others, nel suo piccolo e in maniera tutta sua, segue il modello, inserendo le performing arts. Insieme a gallerie, associazioni, collettivi d’artista che espongono, ci saranno gruppi musicali, arte multimediale e arte scenica su insoliti palchi: una vecchia falegnameria-laboratorio all’interno del carcere, in cui si potrà ballare, una stanza che farà da cinema per la proiezione dei video, e infine l’esedra del brac- REPORTERS cio del carcere, in cui gli attoriartisti metteranno in scena pezzi inediti di teatro-arte. Una di questi artisti è Francesca Arri: venerdì alle 22,30 proporrà «La marcia della locusta», danza sociale quasi rituale, ispirata al comportamento dell’animale biblico, interpretata da co-performer selezionati con una chiamata pubblica tra studenti e volontari. Il problema spazi Purtroppo, «con l’handicap di non poter utilizzare il quarto piano – continua Casiraghi – abbiamo dovuto dire di no ad alcuni galleristi e momenti di intrattenimento artistico». Nonostante la mediazione del Comune, il responsabile del museo delle Nuove non ha voluto concedere ulteriori spazi, perché molte celle erano sotto vincolo dei Beni Architettonici. Casiraghi puntualizza: «Dovremo valutare nuovi spazi per la prossima edizione. Intanto, ci godiamo questa». La curatela del progetto è affidata a Olga Gambari, Roberta Pagani e Stefano Riba. Il tema è «The wild side», il lato selvaggio delle cose. «Essere il lato libero, quello difficile da definire» è l’obiettivo di The Others, «il lato dell’arte e della sperimentazione imprevedibile e in metamorfosi». Si punta a replicare i 16 mila ingressi del 2013. Il biglietto costa 5 euro e a differenza dell’anno scorso domenica la fiera aprirà alle 12. [L. TOR.] 12 45 67 18 56 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 NIMALIA A Torna il CalenBau Anche quest’anno è pronto il «CalenBau», il calendario del 2015 del Bau di Alpignano. La vendita servirà, come ogni anno, a raccogliere fondi per aiutare i cani del rifugio di via Caselette 71. Costo di ogni copia 7 euro, più 3 di spedizione. Per informazioni e prenotazioni: 339/813.93.35. [C. INS.] A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni: [email protected] Il caso Aree cani, nuove regole Minuti contati per chi litiga Se gli animali non sono “compatibili” scatta il turn over CRISTINA INSALACO «Quante volte mi è capitato di non poter entrare con il mio dobermann in un’area cani, perché lui non sopporta gli altri maschi». E «quante volte mi è successo di litigare con altri residenti, perché il mio è un cane dominante e va d’accordo solo con certe razze». Queste proteste probabilmente a Torino non si sentiranno più. Forse. Il tempo Per migliorare la convivenza dei quattro zampe nelle aree cani e le attese insofferenti degli umani fuori dai recinti, il Comune ha modificato l’articolo 22 del regolamento per la tutela e il benessere degli animali in città. Aggiungendo all’articolo un quarto punto: «Esclusivamente nel caso in cui siano in attesa, all’esterno dell’area a loro dedicata, cani non compatibili caratterialmente, è consentita la permanenza per un massimo di 15 minuti dell’animale già presente all’interno dello spazio». «Prima la permanenza degli animali era legata al buon senso dei proprietari – dice Enzo Lavolta, assessore all’ambiente della città -. Con questa nuova norma, abbiamo cercato di eliminare criticità in alcune aree cani. Al momento non sono previste multe, perchè le regole vogliono essere un invito ad una più civile gestione della convivenza tra i cani e i loro proprietari». Resta comunque da capire se funzionerà l’autogestione e chi deciderà chi dovrà lasciare l’area cani per primo. Reazioni Marco Bravi, responsabile Enpa di Torino, è soddisfatto: «Regolamentare la permanenza del cane nelle aree a lui dedi- REPORTERS Muso a muso Nuove regole per la convivenza nelle aree cani della città. Se i cani sono aggressivi o incompatibili hanno come tempo di sosta massimo 15 minuti per far entrare anche gli altri cate fa sì che si evitino, ad esempio, competizioni tra due cani maschi e una femmina - spiega -, che un cane aggressivo morda o ne spaventi uno più docile, che si creino problemi tra animali sterilizzati e non sterilizzati». Anche se, aggiunge, «la necessità di queste norme rappresenta la Raccolta fondi sconfitta del buon senso». Luca Piras, educatore cinofilo, aggiunge qualche consiglio ai proprietari dei cani: «E’ importante, prima di far entrare il cane nel recinto, chiedere ai padroni delle informazioni sul carattere dei cani presenti nello spazio. Ogni cane può potenzialmente non es- sere compatibile con altre razze, o con adulti e bambini. E far entrare a cuor leggero un cane nel recinto con altri quattro zampe sconosciuti, a volte può essere pericoloso». Altri servizi su www.lazampa.it In vendita con il giornale Cena di beneficenza Il grande libro dei cani per i 4 zampe di Cavour con la “Stampa” Una serata benefica per i quattro zampe di Cavour. Mercoledì prossimo novembre al ristorante «Centocinquanta» di via Nizza 35/b ci sarà una cena di solidarietà con spettacolo delle drag queen per sostenere gli animali che vivono al rifugio di Cavour. La serata comprende una cena a base di farinata, pizza, spiedini di verdura, bibita e dolce, a 18 euro a persona, con la possibilità di assistere successivamente allo show di Barbie Bubu Drag Queen. Il ricavato della serata sarà interamente devoluto all’associazione «Amici del Rifugio di Cavour Onlus», per aiutare il canile di via Barrata 34, a Cavour, che da anni si prende cura di tanti animali in difficoltà, che hanno bisogno di aiuto, cibo, cure veterinarie e adozioni. La prenotazione alla serata è consigliata. Per informazioni e prenotazioni chiamare: 333/846.68.53 oppure 0121/600.037. [C. INS. ] Tutte le razze, e tutti i comportamenti. Insomma tutto quello che c’è da sapere prima di adottare un cane, come sceglierlo e come «gestirlo». «Il grande libro dei cani» è la nuova iniziativa della «Stampa», dove oltre all’elenco delle razze canine ci sono anche consigli su come affrontare l’ingresso di un cucciolo in casa, o quando il cane diventa aggressivo capirne i motivi. E pi ancora le cure, la salute e la convivenza con gli altri animali. Il libro è in vendita con il giornale a 9,90 euro in più rispetto al prezzo del quotidiano in tutte le edicole. Dal dottore cercocasa CESARE PIERBATTISTI Quando i gatti erano il demonio C’ è nelle Fiandre una piccola città, oggi poco importante, ma in un tempo ormai lontano decisamente famosa e piena di vita, quando i suoi abitanti si specializzarono nella produzione e commercio di tessuti. La città si chiama Ypres ed il suo nome è tristemente passato alla storia moderna per avere dato il nome alla iprite, un terribile gas vescicante utilizzato proprio lì per la prima volta nel corso della prima guerra mondiale. Ma Ypres è anche conosciuta per la cosiddetta festa del gatto, la Kattenstoet che si svolge ogni tre anni dal 1950, nella seconda domenica di maggio; alla festa, con tanto di parata, partecipano gli abitanti, i turisti ed ovviamente i gatti ed i loro estimatori. Il momento più significativo vede un gatto di peluche gettato dalla torre di Belfort sulla piazza del mercato e successivamente il simbolico rogo di una finta strega. Ma da cosa deriva questa tradizione? Purtroppo da una tragica realtà del passato, si sa che nei secoli definiti bui i gatti non godettero di grande popolarità e, pur essendo decisamente utili nel contrastare le invasioni di roditori, vennero ferocemente perseguitati, maltrattati e sterminati in tutta Europa in quanto considerati «famigli» delle streghe e messaggeri del demonio. Eh sì, l’ignoranza non pare avere limiti e perfino fior di Papi avallarono tali assurdità. Ad Ypres in particolare, fino ai primi anni dell’Ottocento, dalla torre venivano gettati gatti vivi e, qualche anno prima si coglieva la bella occasione per arrostire una vera strega. Fortunatamente oggi il significato della tradizione è stato capovolto e la festa è per i gatti, non contro i gatti. Qualche cosa di buono talvolta accade, ad esempio ho letto con piacere che si pensa di spostare un’intera colonia felina dall’area del Filadelfia, non sarà un’operazione facile, ma è già lodevole volerci provare. Ho invece letto con rammarico di un gattino lanciato sull’autostrada da un’auto in corsa, evidentemente il medioevo non è finito per tutti, il piccolo cervello di qualcuno non è stato in grado di evolversi. CONSIGLIERE ORDINE DEI VETERINARI DI TORINO Lucy Bellissima micina Lucy è una gattina bellissima e piccina è rimasta al freddo da sola. È stata salvata, ora è sana socievole con tutti verrà affidata vaccinata e a chi sarà disponibile a controlli. PER ADOZIONI Antonella 339/810.87.51 Achille Docile, buono eubbidiente Achille è un bellissimo cagnone, ha sei anni, è tranquillo e abituato alla casa non sporca e non abbaia,va d’accordo con i suoi simili, gatti e galline. Ama i bimbi. PER ADOZIONI Vanessa 347/219.28.38 Camilla Vecchietta epiccolina Camilla ha 9 anni è entrata in Rifugio con un suo grande amico, un pastore tedesco che è mancato. Adesso è molto triste perchè lui la adorava e la proteggeva. ARCA DI PIERA Carla 334/301.07.43 ;Mariateresa 335/631.28.28 Scottino Goffoetanto simpatico Scottino è un cagnolino molto speciale, ha 5 anni, è stato trovato che vagava solo ed impaurito. È molto intelligente, ama carezze e biscotti. Soffre tanto la gabbia. PER ADOZIONE Cristiana 338/238.03.25; Cristina 347/251.16.12 9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA F 12 45 67 18 sanna&delfini <CHHGTCPQ EQP TKUQ IKCNNQ ...oppure con pasta, polenta, carne, pesce, e, uova, verdura, salse, frutta e dolci. Lo Zafferano 3 Cuochi è perfetto su ogni piatto. Provalo con le tue ricette preferite CHI.IT e per saperne di più vai su WWW.3CUOCHI.IT ZAFFERANO 3 CUOCHI CONDISCILO COME TI PARE 12 45 67 18 9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA F 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 . Sport Cronaca .59 PORT S Rugby, il Cus presenta ricorso contro Recco Il Cus Ad Maiora Rugby 1951 ha presentato ricorso alla Federazione per un illecito tecnico dell’Aircom Pro Recco nell’ultimo turno di A. Al 23’ della ripresa, i liguri, hanno effettuato una sostituzione non consentita, facendo rientrare il pilone Tenga al posto del terza linea Cacciagrano. Il responso del giudice sportivo atteso tra oggi e domani. [A. DOL.] A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Il migliore americano Calcio Ronald Lewis (in azione contro Forlì) è lo statunitense con la più alta percentuale di realizzazione della A2 Gold Disfatta per la baby Juve travolta dall’Olympiacos Youth Cup, i greci vincono 3-0. Qualificazione lontanissima Basket IVANA CROCIFISSO Potrebbe costare caro alla Primavera della Juventus il secondo ko in Youth League: contro l’Olympiacos, al «Piola» di Vercelli, la squadra bianconera esce sconfitta 3-0. Dopo quattro giornate la situazione della Juve è molto complicata: la squadra di Grosso è ora terza a quota quattro, superata in classifica di tre lunghezze proprio dai greci. Solo sei i punti a disposizione e qualificazione agli ottavi – riservata alle prime due - appesa ad un filo. Non dipenderà più solo dalla Juventus, non basterà portare a casa il massimo nei due turni successivi: i bianconeri dovranno attendere buone notizie dagli altri campi e sperare che la sorte sorrida. Dopo l’1-1 di quindici giorni fa, quando i ragazzi di Grosso avevano riacciuffato la gara per i capelli, i greci si impongono in trasferta con un risultato nettissimo. Una partita nata già storta per la Juventus, obbligata a due cambi tra il 18’ e il 23’: prima Donis e poi De Biasi sono costretti a lasciare il terreno di gioco per problemi fisici. Piccola attenuante per i bianconeri l’aver chiuso in nove contro undici: nel primo tempo rosso a Varga per un fallo di reazione, quando il risultato era ancora fermo sullo 0-0, nella ripresa sotto la doccia in anticipo Vitale, espulso per doppia ammonizione sull’1-0. Vantaggio dell’Olympiacos che arriva al 5’ della ripresa, su maldestro autogol di Roussos: il greco della Juventus, nel tentativo di allontanare un cross proveniente dalla destra, inganna il proprio portiere. La squa- REPORTERS La Pms si affida al fenomeno Lewis per arginare Brescia DOMENICO LATAGLIATA LAPRESSE Delusi e deludenti I bianconeri di Fabio Grosso, terzi nel girone a tre lunghezze dai greci, sono a un passo dall’eliminazione dalla Champions League primavera Le combinazioni 1 Due vittorie contro Malmoe e Atletico Madrid consentirebbero alla Juventus di qualificarsi agli ottavi: ma contemporaneamente l’Olympiacos non dovrà fare più di due punti. Juve promossa con una vittoria e un pareggio se i greci dovessero perdere i due match. Se la Juve dovesse vincere una sola gara non basterebbero nemmeno due ko dell’Olympiacos. dra di Vasilis Vouzas chiude la partita alla mezz’ora, con la rete di Garefalakis, mentre Laci mette la propria firma sul terzo gol. Sull’1-0 traversa di Blanco Moreno: resterà uno dei pochissimi lampi bianconeri. A vincere è stata la squadra che più ha creduto alla possibilità di far risultato:basti pensare che dopo soli sessanta secondi il portiere Audero (uno dei pochi a salvarsi a dispetto del risultato) aveva già compiuto il primo intervento miracoloso. La Youth League si conferma competizione quasi stre- gata per la Juventus: anche un anno fa il cammino europeo dei giovani bianconeri era stato segnato da brutti ko e battute d’arresto che ne avevano poi impedito la qualificazione. Nell’altro incontro del girone A, l’Atletico Madrid batte 2-1 il Malmoe condannando all’eliminazione matematica gli svedesi. Matematica che sorride agli spagnoli, già agli ottavi di finale, anche se saranno le ultime due partite a stabilire se il passaggio del turno avverrà come prima o seconda del raggruppamento. Al momento, pare un extraterrestre. Di sicuro, è un giocatore che ha tutto per continuare a fare la voce grossa nella serie A2 Gold di basket. Ronald Lewis è fino a questo momento di gran lunga l’americano più redditizio del campionato: 27,5 punti di media (di gran lunga la migliore del campionato) con il 60,3% totale, il 91,3% ai liberi, 7 rimbalzi e 6,2 falli subiti ad alzata definiscono i contorni di quattro partite disputate al piano di sopra rispetto alla concorrenza. Se un tale rendimento sarà confermato anche stasera contro la Centrale del Latte Brescia (Ruffini, ore 20,30), la Manital Pms avrà buone chance di imporre l’alt a una delle due formazioni (l’altra è Verona) tuttora imbattute in campionato: il match contro i lombardi, recupero della quarta giornata non andata in scena a causa del blackout che rese il Ruffini inservibile, rappresenterà insomma un bel banco di prova per tutto l’ambiente Pms, ringalluzzito dopo le due vittorie contro Casalp e Forlì ma atteso ora a conferme più probanti. «Mi piace essere al centro dell’attenzione, ma non sono e non voglio essere una star», ama dire Lewis, lo scorso anno a Brindisi in serie A e prima ancora in Belgio, Israele, Repubblica Ceca, Turchia e Porto Rico. «Non sono un mangia palloni, ma non mi piace nemmeno stare a guardare quello che fanno gli altri». A Torino non corre questo rischio, con o senza Mancinelli (operato ieri al gomito sinistro, intervento riuscito) in campo: ha tiro da fuori (55,8% da tre), capacità di giocare uno contro uno e quella voglia di rendersi utile che lo rendono pressoché indispensabile. Non per nulla coach Bechi lo tiene in campo quasi 36’ a partita, come dire che senza proprio non si può: lui ringrazia e con i 38 punti messi a segno domenica è già entrato nella giovane storia della Pms poichè mai nessuno aveva segnato tanto nei 40’ regolamentari. Nel suo piccolo, anche Brescia ha scritto una pagina di storia: quattro partite vinte e zero perse rappresentano la miglior partenza di sempre per i lombardi, oggi guidati da Andrea Diana con cui Bechi vinse lo scudetto della categoria Allievi ai tempi di Livorno. Amici contro, insomma. E anche gruppi costruiti con opposte filosofie: Torino è squadra esperta che non ama troppo correre, Brescia tutto l’opposto. Potrebbe anche per questo saltarne fuori un match divertente, con la staffetta Giachetti-Viglianisi chiamata a frenare l’esuberanza dell’italo-argentino Juan Fernandez (24 punti e 7 assist a Casale, domenica). Sledge hockey Taekwondo Spalti pieni al Tazzoli per l’esordio dell’Italia La più forte junior d’Italia è una studentessa modello MARCO BOBBIO Ci saranno un migliaio di studenti, dalle elementari alle superiori di tutta la provincia, sugli spalti del Palatazzoli ad assistere all’esordio della nazionale italiana nel torneo internazionale di sledge hockey organizzato dall’associazione Sportdipiù. Gli azzurri, allenati da Massimo Da Rin, saranno impegnati contro la Norvegia che ieri, nella gara inaugurale del triangolare, è stata sconfitta 6-0 dalla Russia. «Dovremo cercare di vincere – spiega il capitano Andrea Chiarotti – sono un avversario alla nostra portata». Sarà più difficile invece fare risultato contro la Russia, nel match in programma domani: «Ma sarà un bel banco di prova per capire a che punto siamo arrivati – continua Chiarotti –. Loro sono una delle potenze dello sledge hockey mondiale». L’Italia arriva alla manifestazione torinese sull’onda del successo nel torneo amichevole in Germania, nel quale hanno sconfitto i padroni di casa (4-0), la Repubblica Ceca (3-1) e la Svezia (7-2). Il coach Massimo Da Rin ha convocato sei atleti che militano nei Tori Seduti: oltre a Chiarotti, anche Gregory Leperdi, Andrea Macrì, Gabriele Arau- OSCAR SERRA Gli azzurri di sledge do, Valerio Corvino e Eusebiu Antochi, quest’ultimo romeno di nascita ma torinese d’adozione, che ha già presentato la richiesta di cittadinanza. Della pattuglia farà parte anche il portiere americano, ma con i nonni italiani, Den Arrow. Questo torneo rappresenta una tappa di avvicinamento ai mondiali di Buffalo negli Stati Uniti a aprile: le prossime saranno a dicembre in Repubblica Ceca e a gennaio in Russia. Si chiama Giulia Vaccaro, un viso dolce che di più non si può, la nuova campionessa italiana juniores di taekwondo, nella categoria 68 chilogrammi. Oltre 400 atleti, in rappresentanza di 70 società, hanno animato i «Nazionali» di combattimento, cinture rosse, di scena al «Paravizza» di Pavia. L’atleta torinese, 15 anni, ha sbaragliato senza esitazioni tutte le avversarie: in semifinale vinto sulla laziale Alessia Donà per ko, quando il punteggio la vedeva avanti 22-15, poi, in finale, è stata la volta della sarda Vaccaro con il maestro Greco Maria Bistrussu, battuta 21-18. Per Giulia, tesserata con la Torino Taekwondo Union, è il primo trofeo nazionale, dopo una gavetta di tre anni al Centro Sportivo Ruffini, dove si allena col maestro Domenico Greco. Una ragazza tutta scuola e calci: la mattina frequenta il liceo scientifico Cattaneo di Torino, al pomeriggio in pedana. Prima di conquistare il tricolore aveva vinto già una serie di trofei interregionali, l’ultimo due settimane fa ad Ancona. Sempre nella categoria Junior femminile (-63 kg) bronzo per un’altra torinese Alessia Di Pasquale, stesso risultato ottenuto, tra i maschi, da Dragos Postolachi (-68 kg). Nei senior argento per Andrea Zotta (+ 87 kg). In virtù di questi risultati, per il secondo anno consecutivo, il Ttu sale sul podio nella classifica a squadre, dove centra il terzo posto. 12 45 67 18 60 .Dove andiamo STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab- dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lun- dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio. «Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso. La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Le mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11, «Giovane montagna, 100 anni della nostra storia», «La montagna nei francobolli». Orario: 10-18. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. FORTE DI EXILLES (10080 EXILLES). Or: visite/aree museali/mostra olimpica Torino 2006: or. di visita: dal mar alla dom 14-19, chiuso il lun. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 I Cinema Dove andiamo .61 . Le trame del 5 novembre 2014 ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Riposo Solferino 1 P Riposo Solferino 2 P AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 La spia - A most wanted man Sala 1 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Il giovane favoloso Sala 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Una folle passione Sala 3 15.00-18.00-20.30-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Chiusura estiva Sala 1 P Chiusura estiva Sala 2 P CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 4,50 Una folle passione VO 16.10-21.45 (sott.it.) Pelo Malo VO 18.15-20.00 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 (per tutti). 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Proiezioni 3D: int. € 7,00 Confusi e felici Sala 1 P 18.00-20.15-22.30 The Judge Sala 2 P 17.30-20.00-22.30 Festival Cinema Espanol Sala 3 P 20.00-22.00 Guardiani della Galassia Sala 3 P 17.50 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Il giovane favoloso Massimo 1 P 15.30-18.15-21.00 Ritorno a l’Avana Massimo 2 P 16.30-18.30-20.30-22.30 L’udienza Massimo 3 P 16.00 Il gabinetto del dottor Caligari VO Massimo 3 P 18.00 (sott.it.) Una giornata particolare Massimo 3 P 20.30 NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,40 Il sale della terra Nazionale 1 16.00-18.00-20.05-22.10 Boyhood Nazionale 2 16.30-20.30 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50. Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato The Judge Reposi 1 P 15.30-18.30-21.30 Il giovane favoloso Reposi 2 P 16.00-19.00-22.00 Confusi e felici Reposi 3 P 15.30-17.50-20.10-22.30 ...E fuori nevica! Reposi 4 15.00-16.50-18.4020.30-22.30 Guardiani della Galassia Reposi 5 15.00-17.30-20.00-22.30 Dracula Untold Reposi 6 15.45-18.00-20.15-22.30 Soap Opera Reposi 7 15.15-17.40-20.05-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00 int.; Abb. 14 € 4,40 Buoni a nulla Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Una folle passione Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Annie Parker Sala 3 P 16.00 Piccole crepe, grossi guai Sala 3 P 18.00-20.00-22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,00; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì Confusi e felici Sala 1 P 17.00-19.35-22.10 Dracula Untold Sala 2 P 17.25-19.45-22.05 Un fantasma per amico Sala 3 P La spia - A most wanted man P Sala 3 Guardiani della Galassia Sala 4 P Maze runner - Il labirinto V.M. 14 P Sala 4 The Judge Sala 5 P ...E fuori nevica! Sala 5 P Guardiani della Galassia 3D P Sala 5 Soap Opera Sala 6 P Scrivimiancora Sala 7 P La storia della Principessa Splendente P Sala 8 On any sunday Sala 8 P 16.50 19.10-22.00 16.30-19.20 22.10 18.35 16.20 22.00 17.30-19.50-22.10 17.15-19.45-22.15 15.35-21.45 18.50 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Soap Opera P 14.45-17.15-20.00 Un fantasma per amico P 14.30-17.10 La spia - A most wanted man VO P 22.10 The Judge P 15.00-18.30-21.50 La spia - A most wanted man VO P 16.55-19.40-22.20 Maze runner - Il labirinto V.M. 14 P 14.15 Confusi e felici P 14.15-16.50-19.25-22.00 Guardiani della Galassia P 14.45 Dracula Untold P 17.40-20.10-22.35 Confusi e felici P 14.45-17.20-19.55-22.30 Dracula Untold P 14.15 Guardiani della Galassia P 16.35-19.25-22.15 Una folle passione P 14.35-17.05-19.35-22.05 Guardiani della Galassia 3D P 15.30-18.30-21.30 Scrivimiancora P 17.05-19.40-22.10 Lucy P 14.40 La storia della Principessa Splendente P 15.10-18.15-21.30 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CECCHI POINT via A. Cecchi 17, tel. 34756.46.645. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Cinecircolo Il Pungolo 17.15-21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,90 intero; € 6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 intero, € 8,50 rid. Guardiani della Galassia Sala 1 16.10-19.00 Scrivimiancora Sala 1 21.50 Dracula Untold Sala 2 15.50-18.15-20.30-22.45 Scrivimiancora Sala 3 17.20-19.50 Soap Opera Sala 3 22.20 Un fantasma per amico Sala 4 17.30 ...E fuori nevica! Sala 4 20.00-22.10 Una folle passione Sala 5 17.10-19.45-22.30 Confusi e felici Sala 6 17.00-19.30-22.00 Tutto molto bello Sala 7 16.50-19.10 Guardiani della Galassia 3D Sala 7 21.30 Un fantasma per amico Sala 8 16.00 The Judge Sala 8 18.10-21.15 La storia della Principessa Splendente Sala 9 15.50-21.40 On any sunday Sala 9 19.30 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. La buca 21.15 IVREA POLITEAMA 0125641.571. Come il vento 15.00-17.30-21.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Una folle passione P 14.50-17.30-20.00-22.35 Confusi e felici P 16.10-18.50-21.30 Un fantasma per amico P 15.00-17.20 Tutto molto bello P 19.50 Lucy P 22.15 Ritorno a l’Avana P 15.00-17.30-19.50-22.10 Soap Opera P 15.00-17.30-20.00-22.30 Guardiani della Galassia P 15.50-18.40 The Judge P 22.10 Scrivimiancora P 14.50-17.25-20.00-22.35 Dracula Untold P 15.00-17.25-20.10-22.40 Confusi e felici P 14.30-17.10-19.50-22.30 Guardiani della Galassia P 14.00-16.50-19.50-22.30 La storia della Principessa Splendente P 15.10-18.15-21.30 Il giovane favoloso P 15.40-18.50-22.00 Maze runner - Il labirinto V.M. 14 P 14.00-19.30 The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 16.40-22.15 Pongo - Il cane milionario P 14.05 Guardiani della Galassia 3D P 16.20-22.10 The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 19.10 Boxtrolls - Le scatole magiche P 14.15 Dracula Untold P 16.50-19.30-21.50 La spia - A most wanted man P 14.00-16.45 A most wanted man P 20.30 Dracula Untold Guardiani della Galassia Soap Opera HOLLYWOOD 0121201.142. Guardiani della Galassia 21.00 RITZ 0121374.957. Soap Opera 21.00 VENARIA PIANEZZA LUMIERE 01196.82.088. I segreti di Osage County Confusi e felici 20.45-22.30 21.15 20.30 PINEROLO SUPERCINEMA 01145.94.406. Confusi e felici Dracula Untold The Judge Guardiani della Galassia 21.15 20.30-22.30 BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· P 20.15-22.30 P 20.30-22.30 P 20.00 P 22.30 Cinema chiusi oggi AVIGLIANA AUDITORIUM E. FASSINO - ALMESE AUDITORIUM MAGNETTO - BARDONECCHIA SABRINA - BEINASCO BERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS - CASCINA VICA-RIVOLI DON BOSCO CESANA TORINESE SANSIPARIO - COLLEGNO ARPINO COLLEGNO UNIPLEX LUCE - CHIVASSO POLITEAMA CONDOVE CONDOVE - COAZZE COAZZE - CUORGNÈ MARGHERITA - GIAVENO SAN LORENZO - IVREA BOARO - LEINÌ AUDITORIUM - NONE EDEN - PINEROLO MULTISALA ITALIA - PIOSSASCO IL MULINO - RIVOLI BORGONUOVO - SAN MAURO TORINESE GOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA - SESTRIERE FRAITEVE - SETTIMO TORINESE PETRARCA - SUSA CENISIO - VALPERGA AMBRA - VENARIA TEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSA NUOVO - VILLASTELLONE JOLLY - VINOVO AUDITORIUM DIGITAL A CURA DI Daniele Cavalla AMORE, CUCINA E CURRY ··· Commedia. Regia di Lasse Hallström, con Helen Mirren e Om Puri. Durata: 122’. La famiglia Kadam di Mumbai apre un ristorante indiano in un paesino francese, poco distante c’è il locale di una chef famosa. ANNIE PARKER ··· Drammatico. Regia di Steven Bernstein, con Helen Hunt e Samantha Morton. Durata: 91’. La lotta una donna canadese contro il cancro, tratto da una storia vera. BOYHOOD ···· Drammatico. Regia di Richard Linklater, con Ethan Hawke. Durata: 165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha seguito con la macchina da presa per 12 anni la crescita di un bambino. Orso d’Argento al Festival di Berlino. BUONI A NULLA ··· Commedia. Regia di Gianni Di Gregorio. Durata: 87 minuti. La vita di Gianni e Marco è simile: entrambi sono vittime delle angherie di donne, colleghi, vicini di casa.Dall’autore di «Pranzo di ferragosto». CONFUSI E FELICI ··· Commedia. Regia di Massimiliano Bruno, con Claudio Bisio e Marco Giallini. Durata: 105 minuti. Marcello, svogliato psicanalista, cade in depressione: i suoi pazienti sono pronti a tutto per aiutarlo. DRACULA UNTOLD ··· Fantasy. Regia di Gary Shore, con Luke Evans e Dominic Cooper. Durata: 92 minuti. Le origini della leggenda del conte Dracula. IL GIOVANE FAVOLOSO ···· Biografico. Regia di Mario Martone, con Elio Germano e Isabella Ragonese. Durata: 137 minuti. L’autore di «Noi credevamo» ricostruisce la vita di Giacomo Leopardi. GUARDIANI DELLA GALASSIA ···· Fantasy. Regia di James Gunn, con Chris Pratt e Zoe Saldana. Durata: 121’. Dal fumetto Marvel, la storia di una squadra di singolari creature, fra cui un procione e un albero che cammina, in azione per salvare l’universo. JOE ··· Drammatico. Regia di David Gordon Green, con Nicolas Cage e Tye Sheridan. Durata: 102’. Nella vita del ruvido Joe Ransom entra un ragazzino in difficoltà. Dall’autore di «George Washington». IL REGNO D’INVERNO ···· Drammatico. Regia di Nuri Bilge Ceylan. Durata: 196’. La storia di Aydin, ricco abitante in un sperduto paesino turco. Palma d’Oro a Cannes. RITORNO A L’AVANA ··· Commedia drammatica. Regia di Laurent Cantet. Durata: 90 minuti. Sopra una terrazza che domina i tetti de L’Avana, cinque amici si ritrovano per festeggiare il ritorno a casa di uno di loro e fanno un bilancio della loro vita. SOAP OPERA ·· Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi. Durata: 91 minuti. Le vicende surreali di una palazzina abitata da bizzarri personaggi. LA SPIA ···· Thriller. Regia di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman e Robin Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman. THE EQUALIZER ··· Azione. Regia di Antoine Fuqua, con Denzel Washington. Durata: 131 minuti. Ritiratosi a vita privata, l’ex agente speciale Robert McCall prende le difese di una giovane prostituta slava. Dall’autore di «Training day». THE JUDGE ···· Drammatico. Regia di David Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il rampante avvocato Palmer torna nella cittadina dove è cresciuto per i funerali della madre: sarà costretto a difendere il padre, giudice con cui non parla da anni, dall’accusa di omicidio. UNA FOLLE PASSIONE ··· Drammatico. Regia di Susanne Bier, con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence. Durata: 110 minuti. Nella North Carolina degli anni 20 George e Serena Pemberton hanno costruito un impero di legname: un giorno affiora l’oscuro passato di lui. Dall’autrice di «In un mondo migliore». Teatri del 5 novembre 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Domenica 9 ore 16.30 per la stagione dedicata ai bambini la CompagniaMarionettegrillipresentaBiancaneve spettacolo per attore e pupazzi di e con Marco Grilli. Giovedì 13 ore 21.30 si ride con il cabaret di Zelig Lab on the road. Sabato 15 ore 21 e domenica 16 ore 16.30 spettacolo di teatro di figura per burattini e attori Subject love: Storia di un eroe che salvò l’amore di Marco Grilli ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Staseraore20.45perl’inaugurazionedelcartellone“Fioreall’occhiello”inscena“Thebest of musical - Concert Show live”, i Musical chehaiamatodipiùinununicograndeshow La bella e la bestia - Mamma mia – Sister Act-Lafebbredelsabatosera.Siprenotaper “Aggiungi un posto a tavola” in scena dal 25 al 30 novembre AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoCorrado Rovaris direttore,SilviaChiesavioloncello.MusichediRespighi,Pizzetti,Grieg,Nielsen.Giovedì6.Ore 21. Venerdì 7. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 La scena, scritto e diretto da Cristina Comencini, con Angela Finocchiaro, MariaAmeliaMonti,StefanoAnnoni,Compagnia ENFI Teatro produzione di Michele Gentile. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Marco Polo e il viaggio delle meraviglie, Fondazione TRG onlus. Sabato 8 ore 21 Sala Piccola: Marameo – Sogni a colori, Fondazione TRG onlus. Sabato 8 ore 16 e ore 18 Laboratorio: Tutti in scena attività espressiva ecreativaapartiredai5anni.Sabato8ore15.30 COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Venerdì 7 Onderoddi e con Gioele Dix con la partecipazione di Savino Cesario. Continua la campagna abbonamenti 2014-2015 CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. ConcertoOrchestra da camera di Mantova, Umberto Benedetti Michelangeli direttore, Mario Joao Pires pianoforte, Lilit Grigoryan pianoforte. Musiche di Mozart. Ore 21. Info 0115669811 ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Oggi ore 10 la Compagnia Torino Spettacoli e i giovani talenti del Liceo Germana Erbasarannoinscenanelcapolavoroshakespeariano “Romeo e Giulietta”. Si prenota per “L’uomo dal fiore in bocca”, in scena dal 18 al 20 novembre GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Giovedì ore 21 “Il bello dell’Italia”, con Gianfranco D’Angelo e i Cerchi Magici. Le repliche dello spettacolo programmate mar 4 e mer 5 sono state annullate GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand, diretto e interpretato da Jurij Ferrini, Fondazione del Teatro Stabile di Torino LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Balletto Teatro di Torino. Vapore corporeoCoreografia, regia e drammaturgia Antonello Tudisco. Venerdì 7 e Sabato 8. Ore 2. BTT scuola di danza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino audizionieiscrizioniannoscolastico2014-15 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Domenica 9 ore 16, per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, La BottegaTeatralediTorinopresentalospettacolo La Rivolta dei Fantasmi MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Compagnia EgriBiancoDanza IPUNTIDANZA Stagione 2014-15. Direzione Artistica Susanna Egri “Persona” Coreografia Raphael Bianco. Venerdì 7 e Sabato 8. Ore 21 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Sabato 8 ore 21 e Domenica 9 ore 15.30, per la XXI° Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Tutdarije” la Compagnia“LaNuovaFilodrammaticaCarruccese” presenta: “Barba e cavej”. TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione InternazionalediDanzaeArtiIntegrateVenerdì 7 ore 21 Mvula Sungani Company con Emanuela Bianchini Orizzonti Archangelus. OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 011 73.99.833. Stasera ore 21 “Forza di gravità” spettacolo di Stalker Teatro e Marigia Maggipinto. Nell’ambito del progetto Stalker Teatro 39 PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Al Regio in famiglia: da martedì 11/11 vendita dei biglietti per 5 spettacoli dedicati alle famiglie: Valzer a tempo di guerra - Brundibár Paesaggisonori-MiloeMaya-IlviaggiodiMilo e Maya PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel.011787.780.IlcerchiodigessodelCaucaso CompagniaViartisti.Giovedì13.Ore21(Chalet Allemand di Grugliasco) SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del- la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Rumorsdi N. Simon. Compagnia E.T. - Esperimenti Teatrali. Sabato 22 novembre. Ore 21 SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via SanPietroinVincoli28,tel.01152.17.099.Stasera ore 20 “Winterreise” spettacolo dai testi di Elfriede Jelinek con Collettivo Winterreise (Roberta Cortese, Sophia Leu, Simona Nasi, Luigi Chiarella, Lorenzo Fontana, Luigi Valentini) SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Per Mezzogiorno a Teatro, oggi ore13.45inscena“Bambola”scrittoediretto da Stefano Fiorillo, con Micol Damilano TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Sabato 15 ore 21 al Teatro Civico di Chivasso - F.D.A. Bocca di rosa e altre storie..omaggio a Fabrizio De André di e con Bruno Maria Ferraro, musiche di Fabrizio De André, ideazione Ivana Ferri TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808.Insolito–alleore21.00Assemblea Teatro in “Giorni migliori – il racconto delle partenze”.Domenicamattinateatro–il9novembrealleore11.00AssembleaTeatro“Dove vanno a finire i palloncini” TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6. Giovedì 6 ore 21 “Vergine madre” di e con Lucilla Giagnoni/Fondazione TPE.Continualacampagna abbonamenti TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia,SandraZoccolan.Mercoledì26.Ore21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 7 ore 21 Pietro Sarubbi in Il mio nome è Pietro. Venerdì 14 e sabato15 ore 21 Solopostinpiedi in Sei personaggi in cerca di un cadavere. Giovedì 20 ore 21 Duo Rafay in Anima Fado TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.456. Sabato 8 ore 21.30 Fratelli Dalla Via in “Mio figlio era come un padre per me” Premio Scenario 2013. Venerdì 14 ore 21.30 per “SettimoRide” Trelilu/Alessandro Perissinotto in “La busiarda” TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri, tel. 011 64.03.700. Venerdì 7 ore 21 Stagione di prosa 2014/15 - Fonderie Limone: La vedova scaltra di C. Goldoni, con Debora Caprioglio TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. Mauro Torinese, tel. 347 25.47.687. Giovedì 6 ore21CompagniadeiCamerliLastranacoppia al femminile da Neil Simon. Con Maria Grazia Di Paolo, Roberta Lavarino, Rosanna Casieri, Cristina Cortese, Anna Vesco, Stefania Motta, Gianni Cavallotti, Giancarlo Viani. Regia di Sonia Camerlo. TEATRO IL MULINO via Riva Po 9 - Piossasco, tel. 011 90.41.984. La mia Odisseadi Marina Thovez,conMarinaThovez,MarioZucca,Mario Finulli, Gianluca Iacono, Felice Invernici, Antonio Paiola, Federico Palumeri, Cristina Renda, Patrizia Scianca. Venerdì 7. Ore 21 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798.DaVenerdì7aDomenica9,Feriali ore 2, Festivi ore 16, per “BarrieraDanza” la Compagnia Ariston Proballet in “Liber & Tango” cor. Marcello Algeri. E’ consigliata la prenotazione al n° 338870678 TEATRO REGIO. Ore 15.30 Visita guidata al teatro. Stagione 2014-15: Giulio Cesare, Giselle,DonChisciotte,RobertoBolleandFriends (solo31/12)eGoyescas/SuorAngelica,Labohème, Il barbiere di Siviglia, La traviata, Norma TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. L’isola di NevilleCompagniaLewis&ClarkdiTimFirth, regia Ivan Fabio Perna. Venerdì 7. Ore 21 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Inaugurazione StagioneLirica:“Turandot”diG.Puccini,OrchestraFilarmonicadelPiemonteeCoroAmbrosiano di Milano. Sabato 8. Ore 20.30 TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246. Festival Beethoven. Dora Schwarzberg violino, Nora RomanoffSchwarzberg viola, Romain Garioud violoncello, Corrado Colliard, Riccardo Armari, Roberto Gelosa, Matteo Momo tromboni. Sabato 8. Ore 20. Info 0115669811 12 45 67 18 9A74BCADE F B5A97A 82 LA STAMPA 8 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE 2014 Il tempo Forti piogge e temporali al Nord e lungo il Tirreno, venerdì al Sud SITUAZIONE NORD CENTRO SUD L’ondata di maltempo si estende oggi e domani al nord-est e al medio versante tirrenico con piogge intense, nubifragi, vento forte, mareggiate e copiose nevicate sulle Alpi. Venerdì con la formazione di una depressione sul Canale di Sicilia piogge torrenziali investiranno anche la Sicilia e il versante ionico. Nuvoloso con parziali schiarite su Torinese, Cuneese, Ponente Ligure e Emilia-Romagna. In Liguria forti temporali nella notte a Ponente, in giornata da Genova verso il Levante, anche con rischio nubifragi. Forti piogge su Alpi e zone pedemontane del nordPiemonte al Friuli. Nel pomeriggio temporali in Emilia. Irregolarmente nuvoloso o nuvoloso su Sardegna e versante tirrenico con piogge forti e temporali al mattino in Sardegna, specie sul versante occidentale e sul Cagliaritano, e isolati in Toscana, più estesi dal pomeriggio in Toscana e in serata su Umbria e Lazio con rischio nubifragi. Più soleggiato altrove. Irregolarmente nuvoloso sul Salento e sul versante ionico di Sicilia e Calabria con rovesci o temporali sparsi, localmente intensi. Sul nord della Campania nubi in aumento nel pomeriggio e forti temporali dalla serata. Altrove prevale il sole con tendenza a velature più estese verso sera in Sicilia. NUVOLOSO POCO NUVOLOSO IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SOLE COPERTO VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE NEBBIA VENTO NEVE Culmina alle ore 11,54 Sorge alle ore 6,45 Tramonta alle ore 17,02 LUNA PIENA La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 4,51 16,15 06-nov MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Un vasto fronte perturbato si estende dall’Algeria al Baltico con piogge su Francia orientale, Germania, Danimarca, nord della Polonia, sud della Svezia e Svizzera con nevicate sulle Alpi. Più soleggiato sul resto dell’Europa occidentale, salvo piogge in Galizia. Tempo stabile sull’Europa dell’est. Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature stazionarie o in lieve calo al nord-ovest, in Sardegna e sul versante tirrenico. Punte sui 25 ˚C in Puglia. DOMANI Tempo .63 . Trento 13 16 Aosta 9 11 Torino 10 13 Milano 12 14 Genova 16 17 Venezia 14 16 Bologna 14 17 Firenze 15 18 Perugia 13 17 Forti piogge sul Triveneto, temporali sul versante tirrenico, dalla serata anche in Sicilia, rischio nubifragi. Trieste 14 18 Ancona 14 Roma 15 20 DOPODOMANI DEBOLI L‘ 11 16 Campobasso Foggia 9 19 13 24 FORTI MOLTO FORTI Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 14 22 Napoli 16 24 Alghero 15 18 MODERATE Forti piogge su Alpi e zone pedemontane, Liguria, Toscana e Sardegna, anche con temporali. Nel pomeriggio in Emilia. Potenza 7 19 Cagliari 19 21 Catanzaro 15 19 Palermo 19 25 Reggio Calabria 18 21 Catania 19 23 Forti temporali e nubifragi su Campania, Sicilia e versante ionico. Migliora al nord, in Sardegna e in Toscana. A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN ˚C MAX ˚C OGGI 12 0 16 26 18 23 21 12 0 24 14 3 14 9 27 26 10 13 23 17 12 24 26 19 15 25 9 22 9 16 13 19 5 13 27 13 11 20 14 20 32 24 34 30 23 10 31 21 15 25 24 31 34 20 18 27 25 20 31 38 29 28 32 21 28 12 27 19 31 18 21 32 17 20 CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN ˚C MAX ˚C OGGI 5 11 11 7 7 4 7 5 2 5 10 6 3 0 5 11 5 6 3 0 3 4 14 6 3 15 12 3 5 3 4 12 5 7 3 12 12 20 16 17 16 8 16 11 12 14 11 9 7 7 17 18 10 18 11 4 5 10 18 16 7 20 16 7 17 6 8 23 15 15 11 21 MODERATA ELEVATA ESTREMA Mercoledì I tempi del mondo Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ NESSUNA Allagamenti e dissesti al nord sulla fascia prealpina e pedemontana e per nubifragi su Liguria e regioni tirreniche. Neve precoce negli Usa a bassa quota Europa: novembre inizia con caldo record LUCA MERCALLI I n oltre un secolo mai si era visto un periodo di Ognissanti così caldo in Europa occidentale: venerdì 31 ottobre si sono misurati i 30 °C più tardivi nelle lunghe serie storiche della Francia continentale (30,5 °C ad Arcachon, Aquitania) valori record e 10 °C sopra media; oltre la Manica, straordinari pure i 23,6 °C dei Kew Gardens di Londra, poi nuovi primati per novembre sabato 1, con 18,2 °C ad Amsterdam, 20,4 °C a Dusseldorf, 21,4 °C a Paris-Montsouris e a Maastricht, 24,3 °C a Clermont-Ferrand. Forte gelo invece dalla Svezia all’Europa orientale a fine ottobre, con minime di -4 °C a Varsavia e fino a -11 °C in Ucraina martedì 28, e fin sotto i -20 °C in Lapponia il 31. Ottobre si è chiuso con una tempesta che ha agitato le acque del Lago Michigan sollevando onde di oltre 6 metri contro i trafficati lungolago di Chicago, inoltre precoci nevicate a bassa quota hanno interessato tra venerdì e sabato gli Appalachi: 56 cm di neve fresca sul Mount Le Conte (1979 m, Tennessee), a Columbia (South Carolina) solo una lieve spruzzata, tuttavia episodio più precoce dall’inizio delle misure nel 1887; eccezionalmente, solo tre giorni prima c’erano 29 °C! La stessa perturbazione ha deposto copiose nevicate anche sul Maine il 2 novembre: 26 cm a Caribou (mai così abbondante e anticipata nella stagione), linee elettriche e alberi abbattuti. Piogge torrenziali in Sri Lanka, dove mercoledì 29 una devastante frana ha ucciso oltre 100 persone, e ora l’intenso tifone «Nuri» - che lunedì aveva raggiunto la categoria 5 in mare aperto con venti a 260 km/h - si sta indebolen- do ma, pur restando lontano dalla terraferma, domani porterà piogge sull’isola giapponese di Honsu. La perturbazione di ieri è stata accompagnata da tempestosi venti meridionali sulle Alpi: in quota, raffiche fino a 170-180 km/h, e sui fondovalle della Svizzera tedesca föhn a 100-110 km/h che ha intralciato il traffico ferroviario, e aria mite (20 °C a Vaduz, Liechtenstein). Lunedì, alla presentazione della sintesi del 5° rapporto Ipcc del presidente Rajendra Pachauri è emerso che la situazione climatica peggiora con cambiamenti irreversibili. Riassumo tutti i dati tecnici con il solo accorato appello di Thomas Stocker, docente di climatologia e fisica ambientale nell’ateneo elvetico: «Per favore, ascoltate il messaggio degli scienziati!». Almeno Doris Leuthard, ministra dell’ambiente della Confederazione, c’era. 234567389 B C6D32E43 F LA STAMPA IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. 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