R W Oggi in edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 70 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Tirreno Power, sì alla richiesta della Procura Interessati 51 siti della Campania “C’è un legame fra quei fumi e i morti” Vado, centrale chiusa Terra dei Fuochi, stop alla vendita dei prodotti delle aree a rischio Marco Raffa e Claudio Vimercati A PAGINA 17 Paolo Russo A PAGINA 18 * Fisco, l’obiettivo è garantire mille euro in più all’anno ai redditi entro i 15.000. Acconti e saldi di marzo: stangatina da 97 euro Previsti 8500 esuberi Renzi: meno tasse da aprile Unicredit fa pulizia e va in rosso Oggi via al ddl, il premier: “Le coperture ci sono, indiscutibili e oggettive” per 14 miliardi Legge elettorale, l’intesa regge a fatica: no alle preferenze per pochi voti RETROSCENA A MATTEO SERVE Senatori a vita UN SUCCESSO ALLE EUROPEE LUIGI LA SPINA T ra mille agguati e mille affanni la cavalcata di Matteo Renzi si avvia a superare il primo ostacolo, l’approvazione alla Camera della legge elettorale. Ma il successo non dovrebbe illudere troppo il premier, sia perché il passaggio del testo al Senato si annuncia ancor più tempestoso, sia perché è sulla partita economica che si gioca l’azzardo più importante per le sorti del suo governo. senza indennità Il nuovo Palazzo Madama: 160 membri non pagati Carlo Bertini A PAGINA 7 1 Il premier annuncia meno tasse da aprile, l’attesa è per il Consiglio dei ministri di questo pomeriggio. Renzi dice che il governo metterà in tasca agli italiani una «somma significativa», obiettivo mille euro in più l’anno ai redditi sotto i 15 mila euro. Regge in Aula l’Italicum, ma a fatica e rischia sulle preferenze. Oggi il voto finale. DA PAG. 2 A PAG. 9 FRA LE TRIBÙ PD È GIÀ SCATTATA LA “GRANDE CACCIA” AL PREMIER FEDERICO GEREMICCA I tamburi di guerra hanno ricominciato a rullare, i segnali di fumosimoltiplicano,cosìcome i soliti riti propiziatori: da ieri, dunque, la caccia a Matteo Renzi è ufficialmente aperta, e le tribù del Pd si sono armate e messe in marcia. CONTINUA A PAGINA 9 Unicredit fa pulizia di bilancio, chiude il 2013 con una perdita record da 14 miliardi di euro e mette le basi per la «svolta», come la definisce l’ad Ghizzoni. Il ritorno all’utile (2 miliardi), arriverà già con l’esercizio 2014 e il risultato sarà più che triplicato nel 2018, secondo il piano approvato dal cda. Ma la banca dovrà gestire altri 8.500 esuberi in 5 anni, di cui 5.700 in Italia. Paolucci e Spini A PAG. 28 1 IL GIOVANE ERA STATO COLPITO DAGLI AGENTI: SI È SPENTO DOPO 269 GIORNI DI COMA. SCONTRI A ISTANBUL E ANKARA La morte di un 15enne infiamma la Turchia STRATEGIE In Crimea la guerra degli ipocriti GIANNI RIOTTA CONTINUA A PAGINA 33 L eslie Gelb dice «Russi, americani, europei e ucraini stanno battendo il record mondiale di venalità, menzogne, ipocrisia e autolesionismo». SE SINDACATI E IMPRESE NON CONTANO PIÙ CONTINUA A PAGINA 15 FRANCESCO MANACORDA SCANDALO PETROLI D ivisi sul merito, uniti sul metodo. Che proprio non gli piace. Dietro le quinte delle scelte di politica economica del governo Renzi va in scena un vero e proprio dramma delle parti sociali: sindacati e imprenditori, artigiani e negozianti hanno posizioni diversissime sull’uso del cuneo fiscale - chi lo vorrebbe usare per ridurre le tasse, chi per abbattere l’Irap - ma su una cosa sono d’accordo: CONTINUA A PAGINA 33 EPertinidisse aigiudici:niente scontiaipotenti GIANCARLO DE CATALDO I I turchi sono scesi di nuovo in piazza per la morte di Berkin Elvan: qui, ad Ankara Buongiorno saprai accettare con cristiana rassegnazione e umana autoironia la tua condizione di Papa già santo da vivo. Se saprai parlare al telefono con Scalfari e sentirti un bambino, e parlare al telefono con un bambino senza sentirti Scalfari. Se tutti diranno «ooh» quando metterai delle scarpe vecchie, mangerai al refettorio e ti porterai da solo la borsa, ma tu continuerai a farlo lo stesso, senza vergognartene e neppure vantartene. Se saprai ascoltare le critiche dei papisti atei tendenza Borgia alla Giuliano UMIT BEKTAS/REUTER l 9 febbraio 1974, alle 9. Quattro uomini s’incontrano davanti al portoncino blindato al numero 1 di via dell’Impresa, a due passi da Montecitorio, nel cuore della Roma barocca. Ottaviani A PAGINA 14 CONTINUA A PAGINA 35 Un anno con Francesco 1 Se Il Papa rivoluzionario Tornielli, Galeazzi, Mastrolilli e il Portfolio di Gramellini ALLE PAGINE 10 E 11 Ferrara e accenderai ceri, visto e considerato che non ne hanno mai imbroccata una. Se aprirai uno spiffero sui diritti civili e sbarrerai le porte del Vaticano ai comportamenti incivili. Se saprai essere buono con i fedeli, ma non troppo con i curiali. Se nel tuo primo anno di pontificato sarai riuscito a fare un po’ di tutto questo, sarai stato un Papa. Ma, quel che più conta, tu sarai stato un uomo. Mestiere ancora più difficile, specie per chi debba conciliarlo con quello di Papa. 2 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 U GOVERNO OGGI LE MISURE ANTICRISI Caccia alle risorse per la cura-choc Sul tavolo 6-7 miliardi che arriveranno con la spending review di Cottarelli e l’ipotesi di dimezzare gli F35 FRANCESCO GRIGNETTI ROMA I titoli sono quelli annunciati: Piano casa, pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, Piano scuola, abbattimento del cuneo fiscale, Jobs Act. Ma mentre cresce l’attesa per il consiglio dei ministri di oggi, fissato per le 16, crescono anche gli interrogativi. Sono le coperture, il rebus attorno a cui sta lavorando il governo. E tanto è aggrovigliata la materia che fino all’ultimo ha ballato la data. I ministri stessi ieri ancora non sapevano quando la convocazione sarebbe arrivata. Tutto in sospeso in attesa dell’appuntamento di stamani tra Matteo Renzi, il ministro dell’Economia Pier Calo Padoan (ieri ancora a Bruxelles per i lavori dell’Ecofin) e il sot- Al lavoro Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: è rientrato da Bruxelles ieri in serata tosegretario alla Presidenza Graziano Delrio. Alla fine il cdm dovrebbe essere convocato per oggi pomeriggio. Non deve meravigliare tanta frenesia dell’ultima ora. Non s’è mai visto un taglio da 10 miliardi di euro alle tasse. Accompagnato da un piano per la casa che dovrebbe valere 1,6 miliardi di euro, fiore all’occhiello del ministro Maurizio Lupi. Più un altro piano per ristrutturare gli edifici scolastici da 2-3 miliardi. E ancora il pagamento dei debiti alle imprese private addirittura per 60 miliardi (di cui 27 miliardi sono già disponibili per il 2013, 20 miliardi per il 2014, il resto coperto dalle garanzie della Cassa depositi e prestiti). «Per la prima volta domani mettiamo in tasca agli italiani una significativa quantità di danari», ha annunciato il premier. Renzi ne parla come di una cura-choc per l’economia. E in effetti così appare. Tanto che le parti sociali vengono invitate a valutare il complesso della manovra e non le singole voci. Ovvio, se ci si fermasse al derby tra Irpef e Irap ci sarebbe inevitabilmente un vincente e un perdente: o le imprese o i dipendenti. Ma se si guarda al complesso, allora si comprende meglio la benevola attesa di Maurizio Landini, leader della Fiom, dialogante con il governo, a differenza di Susanna Camusso, già sulle barricate. E s’interpretano meglio le parole di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, ha spiegato intanto che la questione dell’individuazione delle coperture del taglio da 10 miliardi sul Intervista cuneo fiscale è «sostanzialmente risolta». Intendeva dire che si è sulla buona strada, ma ancora non a destinazione. Per avere disponibili i fatidici 10 miliardi, infatti, ci saranno misure «strutturali» ed altre «una tantum». Queste ultime, poi, sulla base di un progetto pluriennale «diventeranno anch’esse strutturali». Si sa che 3 miliardi verranno dai risparmi sugli interessi sul debito pubblico grazie a uno spread sotto controllo. Altri 6 o 7 dovrebbero venire dalla spending review: il commissario straordinario Carlo Cottarelli ha trasmesso giusto ieri le sue proposte di intervento al Comitato interministeriale, presieduto da Renzi, e ne darà informazione oggi alla commissione Bilancio del Senato. E ancora: 1,5 miliardi di euro po- La concertazione Conlepartisociali c’èancoratensione 1 Resta alta la tensione tra governo e parti sociali. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi è tornato a chiedere la riduzione della parte di cuneo fiscale pagato dalle aziende. E rispetto alle dichiarazioni del premier («abbiamo contro le parti sociali? ce ne faremo una ragione») ha ribadito che la «ragione sola» delle imprese «è il bene del Paese». Critica anche Camusso: «Chi si è presentato con l’idea che avrebbe cambiato verso usa argomenti di una antichità straordinaria». In attesa Cisl e Uil: «Non possiamo dare il voto a Renzi - dice Angeletti (Uil) aspettiamo giovedì» mentre Bonanni (Cisl) è contro le mobilitazioni, «preventive. Vediamo cosa succede». Landini (Fiom), apre: «Il problema non è polemizzare ma dire come va cambiato il Paese». STEFANO LEPRI ROMA I l governo abbasserà le tasse ai lavoratori, non alle imprese. Voi industriali ve ne state «facendo una ragione» come vi invita il presidente del consiglio? «Questo non è un derby tra Irpef e Irap - risponde Aurelio Regina, vicepresidente della Confindustria per lo sviluppo economico - e le sfide dove una squadra vince e l’altra perde le lascerei al calcio. Noi restiamo della nostra opinione: gli sgravi al costo del lavoro creerebbero nuova occupazione, mentre dare un pochino di soldi in tasca alle famiglie avrà effetti limitati e diluiti nel tempo. Ma come imprenditori pensiamo che il dilemma vero sia un altro: se comincia una stagione di riforme profonde oppure no». Anche a voi questa pare l’ultima occasione per ripartire… «Negli ultimi 5 anni la disoccupazione è raddoppiata; la produzione industriale è sotto di quasi il 25%; un 15% di capacità produttiva è stato disperso, vale a dire che se si tornasse al livello di consumi precedente alla crisi non potremmo far fronte alla domanda. Lo stato in cui ci troviamo lo hanno ben evidenziato gli industriali piemontesi con la oro iniziativa “senza impresa non c’è impresa”. I 10 miliardi che il governo sta per impegnare sono l’ultima cartuccia; dopo, non ce ne saranno altri. Noi non chiediamo posizioni di vantaggio; chiediamo soltanto di ridurre le distanze dai nostri concorrenti degli altri Paesi». Molti economisti suggeriscono di ridurre il costo del lavoro, agendo però sui contributi, non sull’Irap. Invece commercianti e artigiani CARLO HERMANN/CONTROLUCE “Usiamo la leva fiscale per far ripartire il lavoro” Regina (Confindustria): non c’è un derby tra Irpef e Irap Restiamo della nostra opinione: gli sgravi sul cuneo fiscale farebbero ripartire l’occupazione mentre dare pochi soldi alle famiglie avrà effetti limitati e diluiti nel tempo Aurelio Regina vicepresidente di Confindustria preferiscono un rilancio dei consumi con sgravi Irpef. «Vedremo se davvero la gente andrà a fare la fila davanti ai negozi… Prima è necessario ristabilire un clima di fiducia. La prospettiva di uno sgravio duraturo sul costo del lavoro può liberare risorse da destinare agli investimenti. Ma non alimentiamo le contrapposizioni. Bisogna allargare lo sguardo: che cosa dobbiamo fare per rimettere in piedi il Paese?». Può darsi che il governo abbia deciso per l’Irpef, dando retta ai sindacati, perché invece li avrà contro sulla riforma del mercato del lavoro. «I posti di lavoro si creano rilanciando l’economia. Non esistono provvedimenti sul mercato del lavoro capaci da soli di incidere sul livello dell’occupazione; a meno di misure traumatiche, a cui non mi pare che questo governo sia propenso». Ma c’è il problema dei giovani, del precariato. Il Fmi, l’Ocse, esperti italiani insistono per il contratto unico, ovvero posto fisso ma con possibilità di licenziare nei primi anni. Ai sindacati non piace, anche la Confindustria pare poco interessata. Perché? trebbero venire dal taglio alle spese militari: è sul tavolo di Renzi una relazione a cura della delegazione del Pd in commissione Difesa, a prima firma il capogruppo Giampiero Scanu, ove si ipotizza un dimezzamento del programma F35 dell’Aeronautica (passando dai 90 velivoli preventivati a 45), un rinvio a tempi migliori del costosissimo progetto Forza-Nec dell’Esercito, la cessione di una portaerei. Il risparmio ipotizzato è da moltiplicare per i prossimi 15 anni. C’è poi il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che sta lavorando con le Regioni a una spending review da 10 miliardi di euro in tre anni. L’obiettivo è «recuperare risorse all’interno del sistema sanitario nazionale per poi reinvestirle nel sistema stesso». «Nelle condizioni attuali, il contratto unico costituirebbe solo una ulteriore tipologia contrattuale da affiancare alle altre. Non crediamo che sarebbe molto utile. Quello che seriamente si può fare oggi è rivedere gli ammortizzatori sociali, orientando ciò che si spende al reinserimento nel lavoro». Allora quali sono le riforme profonde che la Confindustria chiede? «Siamo ancora il secondo Paese manifatturiero d’Europa e dobbiamo rimanerlo. Come mai per aprire uno stabilimento chimico in Italia ci vogliono 46 autorizzazioni diverse, mentre in Germania, dove la sensibilità per l’ambiente è più alta, ne bastano 5? Semplificare, rivedere LE RIFORME ECONOMICHE «Primo, via la burocrazia Secondo: giù i costi dell’energia. E poi i servizi» LE RIFORME ISTITUZIONALI «Sarebbe stato meglio partire dagli enti locali Andiamo a rovescio» il funzionamento della burocrazia, è essenziale. Poi ci sono i costi dell’energia troppo alti, uno svantaggio enorme rispetto agli altri Paesi. Moltissimo si può fare per accrescere l’efficienza dei servizi pubblici locali, anche l’acqua e i rifiuti. Non sono un appassionato della “concertazione tra le parti sociali”, eppure in questo momento non sarebbe una cattiva idea sedersi attorno a un tavolo. Ma mi pare che nel governo manchi una visione di insieme». Riforma della burocrazia e riforma delle istituzioni politiche andrebbero progettati insieme… «Mentre mi pare che finora si stia procedendo a rovescio. A rigor di logica, la successione corretta sarebbe: prima riformiamo il titolo V della Costituzione, facciamo delle scelte sulle province; solo una volta deciso il nuovo assetto delle autonomie locali si potrà decidere sul Senato. Solo a quel punto avrebbe senso discutere una nuova legge elettorale per la Camera. Tutto il contrario, appunto». LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Primo Piano .3 . Renzi vuole tirare dritto ed è pronto a sfidare l’Europa “Coperture fino a 20 miliardi” Più ossigeno alle imprese con lo sblocco dei crediti È in dirittura d’arrivo il piano per l’accelerazione del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. «Siamo vicini ad avere un testo, le soluzioni non sono ancora perfette ma arriveremo in tempo per domani», ha spiegato ieri il viceministro Morando confermando che il provvedimento farà ricorso all’apporto delle banche e della Cassa Depositi e Prestiti. Renzi si è impegnato a sbloccare 60 miliardi. Oltre ai 27 miliardi già disponibili per il 2013, ci sono 20 miliardi relativi al Renzi si è impegnato 2014 già stanziati a cui a sbloccare 60 dovrebbe aggiungersi miliardi di crediti un’altra tranche che poverso le imprese trebbe essere sbloccata potenzialmente nel corso dell’anno. Si implementerebbe il meccanismo già delineato nella legge di stabilità che estende il raggio d’azione della Cassa. Sostanzialmente è prevista l’emissione di nuovi titoli garantiti dalla Cdp. Sulla base della garanzia il sistema bancario potrebbe rilevare i crediti dando liquidità alle imprese. Le PA si ritroverebbero come creditore le banche e potrebbero ristrutturare il [R. E.] debito con gli istituti su base pluriennale. L’obiettivo: da aprile mille euro l’anno ai redditi più bassi Quirinale e Tesoro: prudenza. Oggi consulto con Padoan 60 Deciso miliardi Il premier Matteo Renzi vuole mantenere l’impegno aumentando le buste paga delle famiglie con i redditi più bassi Piano casa, affitti agevolati e incentivi per chi compra I l «piano casa» all’esame del Consiglio dei ministri prevede «interventi complessivi per circa 1,6 miliardi». Lo ha annunciato ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, spiegando che verranno destinati 267270 milioni al fondo morosità incolpevole, 200 milioni al fondo per l’emergenza abitativa e 500 milioni alle ristrutturazioni dell’edilizia popolare (ex Iacp). Secondo la bozza circolata ieri ci sarà una riduzione della cedolare secca per i canoni concordati dal 15 al 10%, 240 È il valore del piano milioni in 7 anni per casa: 500 milioni il fondo dedicato alla sarebbero destinati morosità incolpevole, all’edilizia popolare 200 milioni per il Fondo affitti in 2 anni, un aumento delle agevolazioni fiscali per le famiglie a basso reddito, il recupero di 68.000 alloggi pubblici in quattro anni. Ultimo punto già definito infine il cosiddetto «rent to buy», ovvero la facoltà, dopo 7 anni di corresponsione di canoni di affitto, di acquistare un alloggio sociale, scalando parte dell’affitto pagato dal costo dell’alloggio. [R. E.] MAURIZIO DEGL’INNOCENTI/ANSA Retroscena ALESSANDRO BARBERA ROMA 1,6 miliardi Pronti i primi investimenti per l’edilizia scolastica P er l’edilizia scolastica il governo avrebbe trovato 2 miliardi e mezzo di euro da investire, anche se il premier punta a spenderne dieci in tre anni. Il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, ha affermato che «si sta lavorando sull’ipotesi di escludere dal patto di stabilità interno» degli enti locali «le spese per l’edilizia scolastica» e ieri, in una nota, ha ribadito che «ci sono molti soldi fermi nelle casse dei Comuni che vanno sbloccati. Fondi di cui nessuno ha mai avuto piena contezI fondi destinati za ed è su questo che all’edilizia scolastica si è lavorato in questi ma Renzi punta a giorni in vista del Coninvestirne 10 in 3 anni siglio dei Ministri. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha rassicurato famiglie, alunni e insegnanti: «Passeremo subito ai fatti», ha detto, perché l’edilizia scolastica «è al centro dell’agenda pubblica». In particolare, ha bisogno di interventi il 40% degli edifici, anche se sul numero non c’è troppa certezza. «Arriveremo presto ad avere un quadro nazionale», ha detto ieri la Giannini . [R. E.] 2,5 miliardi «L e coperture ci sono, indiscutibili e oggettive. Fino a venti miliardi», si infervora Renzi. Domenica il premier ha annunciato un taglio delle tasse da dieci miliardi di euro, e non vuole cambiare i suoi piani: «La data è la differenza fra un sogno e un progetto». Ma a Bruxelles non conoscono Walt Disney, solo la dura legge dei numeri. Ieri sera nella stanza di Graziano Delrio era un continuo viavai di funzionari. L’ex sindaco di Reggio Emilia, al quale Renzi ha dato il gravoso compito di coordinare i testi in arrivo dai ministeri, ha lavorato fino a notte nel tentativo di far tornare i conti. Al Tesoro la stessa cosa ha fatto il vice Enrico Morando, impegnato sulla delicata partita fiscale. Stamattina ne riparleranno entrambi con Pier Carlo Padoan di ritorno dalla riunione con i ministri delle Finanze europei. Se tutto andrà bene, la riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti arriverà con disegno di legge. «Sono mille euro medi a famiglia. La più impressionante operazione politica mai fatta a sinistra di recupero del potere d’acquisto e vorrei che questi soldi fossero nelle tasche degli italiani il 27 aprile». Renzi non agirà per decreto, ma pur di portare a casa un risultato è disposto al braccio di ferro con l’Europa. Quirinale e Tesoro lo invitano alla prudenza. «Ci saranno coperture certe», spiegava l’altro ieri Padoan. Dei venti miliardi di coperture immaginate da Renzi, solo sei o sette sono quelli che l’Europa considera utilizzabili per tagliare le tasse: sono i risparmi che il commissario Cottarelli considera possibili già quest’anno con una seria revisione della spesa, in particolare un taglio secco ai costi della macchina degli acquisti pubblici. Non è un caso se dopo settimane di attesa proprio ieri l’ex funzionario del Fondo monetario ha consegnato ufficialmente al nuovo governo il suo lungo lavoro di ricognizione. L’alternativa percorribile era l’aumento delle tasse sulle rendite finanziarie al 23%, ma al momento la soluzione è accantonata: se ne riparlerà in un secondo momento, magari non sotto elezioni. Semmai Renzi oggi è pronto a sfidare i niet di Bruxelles. Se dipendesse dalla Commissione, il nostro deficit quest’anno non dovrebbe superare il 2,6%. Il premier intende invece sfruttare fino in fondo la forchetta che ci manterrebbe comunque entro il 3%: sono altri 6,4 miliardi. Tre miliardi sono i risparmi Sondaggio Istituto Piepoli Ma per 1 su 3 il rilancio dipende dall’Europa IL RILANCIO DELL’ITALIA DIPENDERA’ DALLE MISURE CHE METTERA’ IN ATTO IL GOVERNO RENZI OPPURE DALL’EUROPA? Da un rilancio generale dell’Europa grazie a un cambio di strategia 32% Senza opinione 13% Dalle misure che metterà in atto il Governo Renzi 55% calcolati da una riduzione dello spread, due quelli che dovrebbero essere resi possibili dalla depenalizzazione verso chi riporta in Italia capitali all’estero. Renzi non vuole deludere le attese degli italiani, e sa che se c’è un universo impopolare sono l’Europa e le sue burocrazie. Ma sa di non poter tirare la corda, perché l’Italia resta pur sempre un’osservata speciale. Ha deciso ad esempio di seguire il suggerimento del Quirinale e del Tesoro di non approvare per decreto il nuovo provvedimento per sbloccare il pagamento degli arretrati della pubblica amministrazione utilizzando la leva della Cassa depositi e prestiti: sarà solo un disegno di legge. «Abbiamo contro tutti, da Confindustria alla Cgil», ma la riforma degli ammortizzatori sociali arriverà con una legge delega perché - sintetizza una fonte di governo - è un provvedimento complesso, non possiamo cancellare la cassa integrazione in deroga dalla sera alla mattina». A meno di colpi di scena, per decreto arriveranno invece altre due novità importanti: la liberalizzazione dei contratti a termine, che potranno essere approvati in successione per tre anni e una semplificazione dell’apprendistato. Twitter @alexbarbera Jena Citazioni Centimetri LA STAMPA Silvio, tu uccidi il Pd! Tutti si voltarono a guardar Silvio. E quell’infame sorrise. 1 Il sondaggio qui presentato è stato eseguito da Istituto Piepoli il giorno 10 marzo 2014 per La Stampa con metodologia C.A.T.I., su un campione di 500 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana. Il documento della ricerca è pubblicato sul sito www.agcom.it e/o www.sondaggipoliticoelettorali.it. [email protected] MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 4 Primo Piano .5 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 U GOVERNO LE NOVITÀ DAL FISCO Privacy garantita: parte il redditometro L’Agenzia delle Entrate sblocca lo strumento dopo i rilievi del Garante, da oggi via alle prime lettere GIUSEPPE BOTTERO TORINO Da oggi chi vive da nababbo ma dichiara una manciata di euro deve iniziare a preoccuparsi: i controlli con il redditometro, infatti, sono pronti a partire. L’Agenzia delle Entrate ha ritoccato lo strumento anti-evasori alla luce dei rilievi del Garante della Privacy e, sostanzialmente, ha sbloccato le verifiche, eliminando il rischio ricorsi. La prima novità è che il Fisco, nell’accertamento, non terrà conto delle spese al supermercato e di quelle per l’abbigliamento. Più in generale non verranno considerate tutte le spese medie Istat, oggetto di tante contestazioni: non entreranno né nella fase di selezione né in quella successiva. Solo nel caso in cui gli importi corrisposti per tali spese dovessero essere individuati puntualmente Come cambiano i controlli Le spese La famiglia Le case Né in fase di selezione, né in sede di contraddittorio, le spese delle famiglie (dagli alimentari fino all’abbigliamento e ai viaggi) saranno determinate solo con la media Istat La tipologia di famiglia di appartenenza verrà confrontata con i dati dell’Anagrafe. Viene così risolto il problema del disallineamento tra famiglia fiscale e anagrafica La spesa attribuita al contribuente che non risulta in possesso di un immobile, in affitto oppure in uso gratuito, non è presa in considerazione nella fase di selezione dalle Entrate potranno essere oggetto di contraddittorio e concorrere quindi alla ricostruzione sintetica del reddito. Novità anche per quanto riguarda il «fitto configurativo», attribuito a coloro per i quali non si conosce la disponibilità di un’abitazione nel comune di residenza. Questo tipo di rilevazione, dopo i rilievi del Garante, viene escluso dalla fase di selezione ma rientra nel contraddittorio. Inoltre, la tipologia di famiglia di appartenenza (lifestage) verrà confrontata con i dati dell’Anagrafe Comunale: viene così risolto il problema, sollevato dall’Autorità, del disallineamento tra «Famiglia fiscale» (costituita da contribuente e coniuge oltre che dai figli e/o dagli altri familiari fiscalmente a carico) e «Fami- PAOLO RUSSO ROMA S Tra addizionali regionali e comunali si paga in media 97 euro Così le addizionali ACCONTO E SALDO 2014 E 2013 A CONFRONTO* ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF 59 ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF 20,4% Aumenti che riguardano la rimodulazione in aumento dell’aliquota nelle singole Regioni (Piemonte, Liguria, Umbria e Lazio) 46,1% 38 2.661 Comuni hanno aumentato l’aliquota nel 2012, portando la media dal 0,42% del 2011 allo 0,49% del 2012 26 Bari ACCONTO ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF 2014 51 50 55 Bologna 97 ACCONTO E SALDO MARZO 2013 (in euro) ACCONTO E SALDO MARZO 2014 (in euro) 75 *Per l’IRPEF Regionale si paga soltanto l’acconto, mentre per l’IRPEF Comunale si paga sia l’acconto, sia il saldo nale. Esattamente il 29,3% in più di quanto versato a marzo dello scorso anno, in base alle elaborazioni effettuate su un reddito medio 23mila euro. In particolare per l’Irpef regionale si pagheranno in media 59 euro (+20,4%), soprattutto per turare le falle dei conti sanitari, mentre l’addizionale comunale si impenna addirittura del 46,1%, toccando quota 38 euro. Segno evidente che quanto lo Stato ha abbonato con la “sospensione” del- 123 50 62 112 50 83 56 76 Torino l’Imu nel 2013 i sindaci se lo sono almeno in parte ripreso con l’altra. Gli aumenti hanno seguito però un andamento molto altalenante tra regione e regione o comune e comune. Quest’anno ad aver spinto forte l’acceleratore sulle aliquote sono state soprattutto Piemonte, Liguria, Umbra e Lazio, che ha toccato il tetto massimo consentito con un’aliquota del 2,33%. In Piemonte c’è un leggero ritocco verso il basso per i 107 50 73 Roma Media nazionale 115 50 57 Palermo 101 74 65 Milano TOTALE ACCONTO (in euro) 99 62 12 Genova Venezia ACCONTO E SALDO ADDIZIONALI COMUNALI IRPEF 2014 44 Napoli 29,3% TOTALE ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI IRPEF ANNO 2013: I COSTI PER UN CONTRIBUENTE MEDIO CON REDDITO IMPONIBILE DI 23 MILA EURO CAUSE AUMENTO Firenze 49 La corsa delle imposte locali Dati, quelli diffusi ieri dall’Istat, che sembrano ancor più spingere il derby Irap-Irpef a vantaggio di quest’ultima nel Consiglio dei ministri di oggi. Comunque vada l’abbuono fiscale è stato già tutto impegnato da Regioni e Comuni, che continuano a far schizzare verso l’alto le addizionali. Dal 2011 al 2012 l’aumento del prelievo locale, informa sempre l’Istat, ha prelevato dalle tasche degli italiani 2,9 miliardi in più, ai quali andrebbero sommati i 5,8 del passaggio dall’Ici all’Imu. Una corsa che non si è fermata nemmeno nel 2013 e nell’anno in corso. La Uil, servizio politiche territoriali, rivela infatti che con la prossima busta paga questo mese lavoratori e pensionati troveranno l’amara sorpresa di dover pagare mediamente 97 euro tra saldo e acconto Irpef, sia comunale che regio- sia chiamato ad un primo confronto se, in base alla banca dati di cui l’Agenzia dispone, il gap tra il reddito e le spese certe sostenute supera il 20%. Nel caso le spiegazioni non siano sufficienti, si andrà ad un secondo incontro. Sono molte le voci di spesa che consentiranno di analizzare la ricchezza effettiva di un contribuente. Gli ambiti sono quelli che toccano tutte Da Comuni e Regioni la stangatina di marzo il caso indaci e Governatori questa volta hanno bruciato sul tempo Matteo Renzi. Mentre il governo si appresta oggi a tagliare in media di un centinaio di euro l’Irpef sui redditi più modesti, Comuni e Regioni azzerano già questo mese il prossimo regalo fiscale, con saldi e acconti delle addizionali per un importo medio di 97 euro. E mentre il fisco locale preleva dalle nostre tasche i futuri sconti, l’Istat lancia l’ennesimo allarme sul potere d’acquisto delle famiglie, in calo del 4,7% proprio per colpa del maggior prelievo fiscale, tra Imu, contributi sociali e quant’altro ha di fatto tagliato di due punti percentuale quel che gli italiani hanno effettivamente in tasca da spendere. Un andamento, quello della pressione fiscale nel nostro Paese, che secondo i dati dell’Istituto è controcorrente con il resto d’Europa, dove tra il 2000 e il 2012 le tasse sono scese di 0,5 punti, mentre da noi aumentavano quasi di tre. E il peso maggiore lo sopportano i redditi da lavoro, dove l’aliquota media è del 42,3%, di oltre otto punti superiore alla media dell’area Euro, mentre la tassazione sui consumi è tra le più basse d’Europa. glia anagrafica» (comprendente anche figli maggiorenni e altri familiari conviventi, nonché i conviventi di fatto, non fiscalmente a carico). Insomma, se un cittadino a reddito minimo vive con la sorella che guadagna 200 mila euro l’anno, potrà guardare con più tranquillità nella cassetta della posta. Il meccanismo del redditometro prevede che il cittadino le famiglie, ma alcune voci faranno la differenza: auto di lusso, imbarcazioni e ormeggi, corsi di studio all’estero. «Non partiremo con un numero esagerato di controlli - aveva annunciato Attilio Befera alla fine di gennaio - li limiteremo ai casi più eclatanti, faremo una preselezione. Abbiamo fatto importanti corsi di formazione ai nostri uomini per il contraddittorio con il contribuente che deve essere ispirato al massimo al rapporto di reciproca fiducia». In quell’occasione Befera si era detto fiducioso sul rientro dei capitali dall’estero, anche grazie alla «voluntary disclosure». Una misura che, però, è stata stralciata dal decreto in discussione alla Camera: confluirà in un disegno di legge. «L’impegno è quella di approvarla in tempi veloci, magari entro maggio, perché é importante», rassicurava ieri il viceministro all’Economia Casero. 40 50 redditi fino a 15 mila euro, mentre poi mano a mano l’aliquota aumenta rispetto al 2013, fino a toccare il tetto di 2,33 oltre i 75 mila euro. I dati variano sensibilmente anche per le grandi città. Se a Roma saldo e acconto peseranno mediamente 139 euro tra addizionale comunale e regionale, a Torino l’esborso sarà di 126 euro, a Napoli di 123, a Genova di 115, fino a scendere ai 107 di Milano. Lo scorso anno su 6.707 comuni ben 1.443, il 38 126 90 50 59 139 Centimetri - LA STAMPA 97 21,5%, ha aumentato l’aliquota, e quest’anno su 104 municipi che hanno già deliberato, 43 hanno deciso di ritoccare ancora all’insù l’addizionale. «Aumenti –spiega il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy- particolarmente dolorosi, in quanto le addizionali si pagano sull’intero imponibile e non tengono conto delle detrazioni per la produzione del reddito». A conferma che il fisco locale non fa sconti a nessuno. 6 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 U LEGGE ELETTORALE 389 i voti teorici SFIORATA LA CRISI L’Italicum regge a fatica e rischia sulle preferenze Ifranchitiratorilascianosolo20votidimarginesulistebloccateedonne Alla Camera, in teoria, l’Italicum partiva da 389 voti (Pd, Fi, Ncd) 315 i voti arrivati L’emendamento-cuore dell’Italicum è passato, ma con soli 315 voti La vittoria di Renzi sulla legge elettorale ricorda quella di Pirro coi suoi elefanti: il premier l’ha strappata per il rotto della cuffia, dopo una giornata di sofferenza pura, con un vantaggio che di emendamento in emendamento si è andato assottigliando: da 117 che doveva essere sulla carta è sceso prima a 101, poi a 61, quindi ancora più giù fino a 35 voti di maggioranza. A quel punto sono suonati tutti i campanelli d’allarme, cosicché pure i membri del governo hanno dovuto precipitarsi alla Camera per dare soccorso. Il patatrac dell’«Italicum» bassare la soglia di sbarramento dal 4,5 per cento al 4, e tantomeno di elevare quella che dà diritto al premio (dal 37 al 40). Però, anche qui, la partita è sommamente incerta, dal momento che Pd più Forza Italia in Senato avranno una maggioranza teorica di appena 7 voti. E non si sa fino a quale confine potrà spingersi il dissenso tra i democratici, proprio come non è dato sapere quanta voglia avrebbe il Cavaliere di denunciare il patto con Renzi, qualora la legge venisse ulteriormente modificata. Fonti «azzurre» suggeriscono che molto dipenderà, tanto per cambiare, dalle vicende giudiziarie berlusconiane: se dopo il 10 aprile Silvio resterà a piede libero (affidato Alla fine si è deciso di far slittare a stamattina il voto finale sulla legge Guerini: «Al Senato verrà affrontata la rappresentanza di genere» UGO MAGRI ROMA è stato sfiorato su una proposta di Gizzi (ex montiano), che astutamente ha messo insieme il fronte delle donne in tumulto per la parità di genere negata 24 ore prima, e i tanti nemici delle liste bloccate che si battono per tornare al sistema delle preferenze, come nella Prima Repubblica (tra questi, il movimento Cinque Stelle). In una votazione ricca di suspense, il margine si è dunque ridotto a 20 voti appena, ma la Maginot del patto Berlusconi-Renzi ha GIUSEPPE LAMI/ANSA Le donne del Pd sempre in rivolta contro il partito per la bocciatura della parità di genere e, ieri, delle preferenze retto all’ultimo vero assalto prima del voto finale sulla legge, che si prevede stamane. Decisivo un appello col cuore in mano del capogruppo Pd Speranza, che ha fatto cambiare idea a un pugno di deputate. Altrettanto importante e forse ancora di più, se si dà retta alle malignità che tutti i diretti interessati respingono con sdegno, l’appoggio a voto segreto della Lega. La quale Lega, in teoria, avrebbe dovuto votare a favore delle preferenze e contro l’«Italicum», ma potrebbe avere barattato il via libera della legge alla Camera con la promessa che al Senato verrà approvata una soglia di sbarramento su misura per il Carroccio. Brunetta (Forza Italia) garantisce che la correzione ci sarà, Lega e Pd negano, ai posteri la sentenza. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, Renzi può sostenere che è andata ottimamente, perché le trame della minoranza interna sono state respinte e l’accordo col Cavaliere sulle riforme (perché non c’è il caso MATTIA FELTRI ROMA embra di essere in un’altra dimensione, dove la fisica ubbidisce a leggi diverse: e invece no, è proprio l’aula di Montecitorio, e sono proprio i deputati a cinque stelle quelli che stanno applaudendo Rosy Bindi. Lei è delusa dal suo partito, non ne sopporta il segretario e premier, sperava nella parità di genere, individua risvolti incostituzionali nell’Italicum. Tira fuori i risentimenti nel gelo del suo partito e è accompagnata dall’ovazione grillina. È tutto un mondo sottosopra, quello di oggi. A mettere insieme certi filarini gira la testa: si è visto il fratello d’Italia Ignazio La Russa accogliere un suggerimento «ragionevole» del cinque stelle Andrea Colletti (contro i partitini farlocchi tipo Forza Roma e Daje Lazio), e si è visto il leghista bergamasco Christian Invernizzi protestare con la presidente Laura Boldrini per le angherie inflitte al medesimo La Russa, che dal banco dei relatori scuoteva il capo e allargava le braccia: non ci credeva di dover dare pareri su emendamenti che non aveva nemmeno avuto il tempo di leggere. E poi un emendamento del solito La Russa - sul reinserimento delle preferenze - trovava l’esplicito appog- solo quella elettorale) ha retto «pur con qualche difficoltà», come ammette il portavoce della segreteria Pd Guerini. Però, a che prezzo: donne del partito sul piede di guerra; dissociazioni pesanti in Aula come quelle di Rosy Bindi e del lettiano Boccia; Bersani che preannuncia «miglioramenti» della legge al Senato, futuro campo di battaglia... A Palazzo Madama, effettivamente, qualcosa potrebbe cambiare. Anzi, è praticamente certo. È sempre Guerini che annuncia: «Al Se- nato verranno affrontati i temi più spinosi, come quello della rappresentanza di genere». In quali termini, esattamente, non è dato sapere: la formula dev’essere ancora studiata. Forza Italia si dice contraria a modificare perfino le virgole del testo approvato alla Camera («salva-Lega» a parte); in realtà qualche correzione è disposta a subirla, se non altro perché la componente femminile s’è fatta sentire pure in campo berlusconiano. Non se ne parla invece di ab- Bindi La Russa Esprime critiche durissime contro il suo partito, accompagnata dal boato di applauso dai banchi grillini Ignazio La Russa accoglie un suggerimento «ragionevole» del Cinque stelle Andrea Colletti contro i partitini S L’accerchiamento a Pd e Fi e gli abbracci contronatura tra opposte opposizioni E alla fine Bindi riceve un’ovazione dal M5S gio del democratico Francesco Boccia («vorrei apporre la mia firma»). Era una serie spettacolare di rapporti contronatura culminati nell’eccentrica carineria del grillino Giuseppe D’Ambrosio a Marco Meloni, del Partito democratico: costui doveva illustrare un emendamento (sgradito ai suoi e gradito al M5S) sull’obbligo di primarie per tutti, ma a causa di un disguido un collega democratico gli aveva rubato il tempo concesso per regolamento. «Noi abbiamo diritto ancora a quattro minuti», li cediamo a Meloni, ha detto D’Ambrosio. Così, come fosse un regalo di Natale: strenna non ammessa. Ecco, anche in una giornata ben più tranquilla della precedente, se ne sono viste di curiose. Il prevedibile eppure spettacolare rimescolamento dei vecchi confini geografici ha portato all’accerchiamento visivo di Pd e Forza Italia, eserciti alleati e tagliati in due. Fine di un emiciclo classicamente diviso in destra e sinistra che si lanciano calunnie da un lato all’altro: in alto a destra Fratelli d’Italia, all’estrema sinistra Sel, infiltrazioni nei settori del Pd, una massiccia quinta colonna di popolari nelle aree montiane, leghisti in basso, il truppone grillino a presidiare il campo. Un fuoco incessante contro il «Molotov-Ribbentrop dei poveri», e cioè l’asse Berlusconi-Renzi, i cui deputati se ne stavano lì buoni buoni a votare e incassare insulti di varia provenienza. La vostra è la democrazia della Corea del alle cure dei servizi sociali), sarà arduo piegarne la resistenza. Se viceversa finirà ai domiciliari, oltretutto assediato dalla Pascale che vuole sposarlo, più facile che Berlusconi abbia altri grattacapi su cui concentrarsi. Ragion per cui Renzi tutto sommato non ha fretta di affrontare il secondo round sulla legge elettorale: meglio che prima si svolga l’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza, e nel frattempo il Senato si occupi della propria riforma, poi con calma si vedrà... Nord, diceva Giorgia Meloni, leader di F.lli d’Italia. Dallo stesso partito si alzava la meravigliosa geremiade di Edmondo Cirielli, già padre di una delle più famose leggi ad personam: «I parlamentari sono nominati dai satrapi eletti dalla televisione». «Farete la fine del Pasok», chiudeva il vendoliano Gianni Melilla. Il grillino Luigi Gallo si appellava ai colleghi della commissione cultura e «a tutti quelli che hanno a cuore la scuola»: come racconteremo ai ragazzi che per fare strada in politica si ha da ubbidire al capo? E poi vari vergogna, ipocriti, schifo, ribrezzo. Niente era proibito se Danilo Toninelli, uno dei più equilibrati e preparati dei cinque stelle, non barcollava pensando alle robe di casa sua intanto che rimproverava al tandem Pd-Fi obiettivi di dittatura della maggioranza e la riduzione dei deputati a obbedienti del capo. Nessun dolore, nessuna reazione. E incursioni concesse dal reattivo Renato Brunetta soltanto a sé medesimo: «Lei si comporta in maniera assolutamente inadeguata», ha detto a un certo punto alla Boldrini, colpevole di aver soprasseduto a un paio di «delinquente» con cui i cinque stelle avevano qualificato il capo forzitaliano. La cosa si è ripetuta nel pomeriggio, mentre presiedeva Simone Baldelli, pure di Forza Italia; ma avrete capito che le normali relazioni non contavano più nulla, e Brunetta è tornato in versione tenorile: «Anche la sua presenza deve essere considerata inadeguata». Baldelli ha provato a replicare, e lì è partita la protesta collettiva dei forzisti. L’unica del giorno. Boh. LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 IL NUOVO SENATO Niente indennità per i senatori a vita Arriva la riforma Centosessanta membri non pagati, due sedute al mese CARLO BERTINI ROMA entosessanta senatori, la metà rispetto ad oggi, che eserciteranno il ruolo a titolo gratuito: compresi gli attuali beneficiari del laticlavio a vita, che perderanno l’indennità e saranno affiancati da altri titolati della società civile, nominati per una legislatura. L’ossatura del nuovo Senato, quello che uscirà dalla riforma costituzionale messa a punto del governo, sarà questa, anche se sul tavolo ci sono ora tre opzioni diverse, una delle quali più gradita al premier. Che non a caso dovrebbe essere quella illustrata oggi al consiglio dei ministri. La road map è ancora da fissare nei dettagli, ma prevede tra una settimana un’assemblea con i senatori del Pd, per coinvolgerli il più possibile nel progetto. Il disegno di legge costituzionale tra due settimane dovrebbe essere depositato in prima commissione al Senato. Per essere poi votato ancor prima dell’Italicum, «perché entro le europee di maggio, il premier vuole che vi sia il primo giro di boa parlamentare per abolire il Senato elettivo e la legge elettorale già approvata», spiega uno dei suoi uomini. L’ingorgo legislativo però è dietro l’angolo: il governo presenterà a breve anche un corposo disegno di legge costituzionale, per abrogare dalla Carta le province e il Cnel - il Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro, che conta 64 membri ed è C denti delle province di Trento e Bolzano. A cui si aggiungerebbero una trentina di senatori, tra quelli già nominati a vita e i nuovi pro-tempore, presenti in ognuna delle tre ipotesi. La seconda opzione, che sarebbe più gradita al «partito dei governatori» (che con esponenti come Zingaretti, Serracchiani, Errani, Rossi, è molto influente nel Pd) sarebbe quella di un Senato a trazione regionale. Composto da una delegazione di massimo otto assessori di ogni giunta regionale, dai sindaci delle nove città metropolitane e dai primi cittadini delle maggiori città delle regioni autonome, come Palermo, Catania, Cagliari e altre ancora. La terza opzione è quella più complessa nella sua articolazione: verrebbero divise in due quote, in base alla popolazione, le rappresentanze di regioni e comuni, rimettendo ai consiglieri regionali le modalità per individuare i membri da portare in Senato: tra assessori, consiglieri, presidenti di regione o sindaci. Ciascuna di queste tre ossature comporterà medesime funzioni: il nuovo Senato darà un «parere rafforzato» e quindi vincolante sulla legge di stabilità, sul recepimen- 1 Primo Piano .7 . La proposta di Renzi Assemblea di 160 in maggioranza sindaci L’assemblea dei 160 sarebbe composta dai sindaci dei capoluoghi di provincia, 108 membri, da 19 presidenti di regione e dai presidenti delle province di Trento e Bolzano. A cui si aggiungerebbero una trentina di senatori, tra quelli a vita e i nuovi «pro-tempore», presenti in ognuna delle tre ipotesi sul tavolo. 2 Il lodo-governatori Prevalenza alle Regioni fino a otto assessori ciascuna La seconda opzione, di sicuro la più gradita al «partito dei governatori» (Zingaretti, la Serracchiani, Errani, Rossi) sarebbe quella di un Senato a trazione regionale. Composto da una delegazione ristretta di ciascuna giunta, dai sindaci delle nove città metropolitane e dai primi cittadini delle maggiori città delle regioni autonome. LA ROAD MAP L’obiettivo del premier è ottenere il primo sì parlamentare entro le elezioni europee organo di consulenza delle Camere e del governo - e per riformare il titolo V introducendo una clausola di primazia dello Stato nazionale. Secondo cui, a prescindere dalla ripartizione delle materie di competenza, il Parlamento può legiferare su temi considerati prioritari per la repubblica, come ad esempio i fondi strutturali o la Sanità. L’altro ddl costituzionale governativo sarà dunque quello che abolisce il Senato elettivo. E la prima ipotesi sul tappeto ricalca il dispositivo approvato dalla Direzione Pd: l’assemblea dei 160 sarebbe composta dai sindaci dei capoluoghi di provincia, 108 membri, da 19 presidenti di regione e dai presi- Palazzo Madama L’aula del Senato, dove approderà presto la riforma elettorale e che sarà interessata da una profonda revisione costituzionale to delle direttive comunitarie e sulle materie di competenza legislativa regionale. I suoi componenti non opereranno come fanno oggi i senatori: il lavoro sarà istruito dai loro «delegati», cioé da tecnici che nelle varie commissioni dovranno istruire i pareri. Che una volta al mese, in sedute di due giorni, mercoledì e giovedì, verranno votati dal plenum. Un’assemblea completata appunto da una schiera di senatori «pro-tempore» che diano il segno tangibile di una forte ed alta rappresentanza della società civile. Ma anche i senatori a vita attuali saranno a titolo gratuito, grazie ad una norma ad hoc inserita nel ddl costituzionale, che superi il vincolo di un voto in tal senso del Senato, altrimenti necessario in base al principio dell’autonomia degli organi costituzionali. Ma pure se la preferenza del premier «sindaco d’Italia» va al primo modello che rafforzerebbe il ruolo dei primi cittadini, bisognerà vedere se nel confronto con gli altri partiti e con i costituzionalisti, sarà quello che otterrà minori dissensi per poter superare le forche caudine di quattro letture parlamentari... 3 Il sistema misto I rappresentanti si dividono in due quote La terza opzione è quella più complessa nella sua articolazione: verrebbero divise in due quote, in base alla popolazione, le rappresentanze di Regioni e Comuni, rimettendo ai consiglieri regionali le modalità di individuazione dei membri da portare in Senato: assessori, consiglieri, presidenti di Regione o sindaci. 4 Le funzioni Parere vincolante sulla legge di stabilità In ogni caso cambiano competenze e modalità operative. Il nuovo Senato darà un «parere rafforzato» e quindi vincolante sulla legge di stabilità, sul recepimento delle direttive comunitarie e sulle materie di competenza legislativa regionale. Il plenum si riunirà solo una volta a mese, per due giorni. Le interviste Marco Meloni, Pd “Subito un referendum contro le liste bloccate” ANDREA MALAGUTI «Stamattina l’avevo detto a Renzi. A lui e al nostro capogruppo». Che cosa onorevole Meloni? «Che noi del Pd abbiamo sbagliato a non prendere posizione sulle preferenze di genere. Che l’accordo con Berlusconi si spinga a dire che non possiamo decidere come partito mi sembra inverosimile». Fosse stato inverosimile, ieri non avreste concesso il bis. «C’era una ferita da rimarginare. Non siamo stati capaci di farlo. Il punto vero, legato soprattutto all’emendamento Gitti (bocciato) era quello di riconsegnare ai cittadini il potere di scegliere i propri parlamentari, favorendo così anche la parità di genere. L’idea che questa legge elettorale possa reintrodurre le liste bloccate la rende invotabile». È una legge targata Pd. «Guardi, non solo è invotabile, ma mi sembra persino a rischio incostituzionalità. Ma come, dopo che la Corte Lettiano Marco Meloni, deputato del Pd, è molto vicino all’ex premier restituisce ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti, tu glielo sottrai nuovamente?». Dicevamo del Pd. Per essere benevoli, su questa scelta si è spaccato in due. «E’ stata una decisione lacerante. La disciplina di partito è importante, ma decisioni così hanno un ruolo capitale, superiore ai richiami di appartenenza». Adesso che cosa intende fare? «Dobbiamo restituire subito ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Se la legge non cambia e rimangono le liste bloccate, credo che l’unica via sia studiare la praticabilità di un referendum abrogativo di quella norma». Lo proporrà lei? «Io e altri. Interrompere il rapporto tra elettori e istituzioni è una follia». Perdoni se insisto. Questa legge è la sintesi di un accordo tra il suo segretario e Berlusconi. «Il mio segretario talvolta ha detto di essere favorevole alla parità di genere e talvolta no. Talvolta ha sostenuto le primarie e talvolta no. Dipende da quando lo si ascolta. Io ribadisco la mia convinzione per cui nell’accordo con Berlusconi, legittimo, ci fossero dei valori non negoziabili. Ci hanno detto che questa legge sarebbe stata il calcio d’inizio per avviare anche le riforme. Beh, lo abbiamo dato molto male». Guardando il voto in Aula, la distanza tra Renzi e buona parte dei parlamentari del suo partito è sembrata incolmabile. «Se posso permettermi di fare una battuta direi che il rapporto tra il segretario e i suoi parlamentari è anche troppo stretto. Il nostro gruppo ha digerito una cosa indigeribile proprio perché lo ha chiesto lui». Le piace ancora questo Pd? «Il Pd oggi è un oggetto non classificabile. È interessato da una rielaborazione della sua dirigenza e della sua funzione. Non è giudicabile. Ma spero di cuore che le cose vadano bene e domani gli elettori siano più buoni di quanto non sia stato io adesso». Angiola Raiola Zilli, ex leghista “Maschilismo inscalfibile pervade anche la società” FRANCESCO GRIGNETTI Era il lontano 1994 e le quote rosa esistevano già, grazie al Mattarellum. Anche Umberto Bossi fu costretto a candidare alternativamente un uomo e una donna. Ma lo fece malvolentieri. Tant’è vero che due donne appena elette alla Camera furono spinte alle dimissioni per far subentrare due compagni di partito. Così fu per Maria Galli, da Firenze. Così per Angiola Raiola Zilli, classe 1929, già senatrice nel 1992-93, da Piacenza. Che oggi, anziana e acciaccata, si guarda indietro e dice: «Il problema esiste. Le cose sono così lontane dall’obiettivo della parità...». Ricorda, la legge elettorale per la prima volta costringeva i partiti a dare pari spazio alle donne e agli uomini... «Certo che ricordo. Ma diciamo le cose come stanno. Non è soltanto la politica nel nostro Paese a dimostrare un certo maschilismo. È un ritardo complessivo. Il maschilismo da noi è difficilmente scalfibile». Il problema esiste. Le cose sono così lontane dall’obiettivo della parità: è un ritardo complessivo Angiola Raiola Zilli Nel 1992 non era usuale, però, vedere una donna tra i leghisti. «A essere onesti non c’erano molte donne neanche tra gli altri». E lei come finì su quel seggio? «Grazie a una casualità fortunata». Due anni dopo fu eletta e poi dimissionata. La sinistra sollevò il caso in Aula. «Fecero un gran baccano. Ma le cose non andarono del tutto come si disse. La verità è che la politica è complicata... Bisogna masticarla da giovani per imparare come muoversi. Io mi ci ritrovai a tutt’altra età e non avevo una gran pratica. Tutto qui». 8 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 U I PARTITI LE TENSIONI Berlusconi prepara il “soccorso azzurro” per aiutare Renzi Gelmini: il vero asse è tra noi e il Rottamatore AMEDEO LA MATTINA ROMA Silvio Berlusconi osserva con stupore quello che sta accadendo alla Camera sulla legge elettorale. Segue con sottile soddisfazione le convulsioni del Pd e la tenuta dell’accordo che aveva stretto con Matteo Renzi nella sede del Pd a Largo del Nazareno. Una tenuta che sta però correndo sul filo del rasoio, che ha ballato su maggioranze risicate e tra le dita dei franchi tiratori nel segreto dell’urna. Ieri l’accordo Matteo-Silvio sull’Italicum ha rischiato seriamente di sfracellarsi su un emendamento che prevedeva la doppia preferenza di genere (un uomo e una donna): non è passato per 20 voti e grazie alla presenza dei ministri convocati d’urgenza dal sottosegretario Graziano Delrio. Ecco, la sensazione del Cavaliere è che nel Pd la grande caccia a Renzi sia già cominciata e che il passaggio al Senato della legge elettorale sarà un Vietnam. «Figuriamoci cosa accadrà quando in Parlamento arriveranno i provvedimenti economici e sul lavoro - ha osservato Berlusconi - quando esploderà lo scontro con la Cgil, quando Renzi dovrà contare soltanto sulla sua maggioranza». Insomma, per dirla con le parole della responsabile comunicazione di Forza Italia Bergamini, «in che condizioni si ritroverà il Pd dopo la legge elettorale?». Forza Italia è quasi meravigliata della velocità con cui si è messo in moto l’istinto cannibalesco nel partito che regge la maggioranza di governo. Sta scoprendo in questi giorni alla Camera che la crisi interna al Pd è più ampia di quanto si potesse immaginare. Come questo si ripercuoterà sulla tenuta di Renzi sarà il tema delle prossime settimane. E questo chia- ma in causa l’atteggiamento che dovrà tenere il partito del Cavaliere, che non esclude il «soccorso azzurro». Quel soccorso che il Cavaliere avrebbe promesso a Renzi nel colloquio a quattr’occhi durante le consultazioni per la formazione del governo. «È presto per dire che Forza Osvaldo Napoli: «Se il Pd si spacca, si potrebbe formare una nuova maggioranza» Italia sarà la stampella di Renzi - spiega un dirigente azzurro perché dipende da come finisce la partita della legge elettorale al Senato e che proposte porterà Renzi in Parlamento su fisco, mercato del lavoro, contro la burocrazia. Bisognerà vedere dove trova i soldi per fare tutto quello che ha promesso». Già ADDIO A FORTUNATO IL LOCALE BIPARTISAN Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia oggi il Consiglio dei ministri sarà un banco di prova di primissimo piano. «Renzi - sostiene Giovanni Toti - deve tirare fuori il famoso coniglio dal cilindro. Vediamo come sarà fatto questo coniglio e quanti miliardi di euro porterà nella pelliccia». Il punto focale è il taglio al cuneo fiscale annunciato dal governo. «Vediamo se ci saranno i fondi per fare queste misure, se l’Europa ce le farà fare. Noi - precisa il consigliere politico di Berlusconi - ci auguriamo che Renzi ce la faccia. I conti sono quelli che sono, come ci ha ricordato l’Europa, e la maggioranza è la stessa che sosteneva Letta». Una maggioranza che potrebbe non bastare. Renzi potrebbe avere bisogno di voti del Cavaliere, di quel «soccorso azzurro» che rimane sullo sfondo. «Non è da escludere niente ammette Maria Stella Gelmini. Quello che noto stando in aula tutto il giorno e seguendo da vi- DANIELE SCUDIERI /IMAGOECONOMICA cino le dinamiche del Pd, posso dire che sulla legge elettorale sta tenendo l’asse tra Renzi e Berlusconi. Questo è l’asse vero, anche dal punto di vista culturale. Renzi non è un comunista: su molte questioni è più vicino a noi. Vedremo cosa farà e cosa il Pd gli consentirà di fare su fisco e lavoro». È ancora presto per scenari di ribaltamento dell’attuale maggioranza e alla fine nel Pd potrebbe prevalere l’istinto di autoconservazione, evitando che il Cavaliere diventi il king maker di nuovi equilibri politici. «Ma se il Pd si spacca - ipotizza Osvaldo Napoli - e si porrà il problema di sostenere la linea moderata di Renzi contro la sinistra massimalista, non c’è dubbio che Berlusconi dirà “siamo tutti renziani”. Si potrebbe addirittura formare una nuova maggioranza e un nuovo governo. A quel punto ad Alfano verrebbe un coccolone». MARIA CORBI Se i tavoli di Fortunato al Pantheon potessero parlare racconterebbero segreti inconfessabili, trame e storie ascoltate dai loro clienti. Molti segreti Fortunato Baldassarri, se li è portati via per sempre. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca e di varie repubbliche. Perché qui, in questo locale con i tavolini affacciati su una delle piazze più famose del mondo, sono venuti i potenti del mondo. Un tavolo sempre pronto per Lino Iannuzzi che qui festeggia tutti i compleanni, lo stesso per Giuliano Ferrara. Nessuna preferenza politica. Anche se qui ci sono state le prime riunioni di Forza Italia tra una mozzarella di bufala e un piatto di spaghetti alle vongole. Sui muri le foto dei clienti: Condoleezza Rice, Clinton, Reagan, Carlo d’Inghilterra, Frank Sinatra, Prodi con Helmut Kohl, il Dalai Lama. LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Bersani: l’Italicum va cambiato Primo Piano .9 . I promotori FloresD’Arcais Cresce lo scontro interno. L’ex segretario: “C’è il rischio che nel partito non si discuta più” eCamilleri abbandonano Commissione Bilancio, Maino Grillini Marchi, annuncia le dimissioni lalistaTsipras FRANCESCA SCHIANCHI ROMA «Peccato, altri 11 voti e facevamo passare l’emendamento sulla doppia preferenza…». Enza Bruno Bossio, deputata Pd della minoranza, esce dall’Aula e sospira: «Renzi vuole portare a casa la stelletta della legge elettorale… Ma io non piglio la responsabilità di dire ai miei figli che ho votato questo schifo». Ecco, ieri, mentre si chiudevano le votazioni sull’Italicum, in un Pd «affaticatissimo» Un’altrasenatrice rischial’espulsione 1 Non si fermano le epura- Di buon mattino la Bindi ha visto Renzi per dirgli che non avrebbe partecipato al voto (copyright della lettiana De Micheli) per il fallimento della battaglia sulla parità di genere, provato dal delicato accordo con Berlusconi, che tiene, ma li costringe a votare contro un cavallo di battaglia del partito come le primarie, succede che il malessere, pur abbastanza controllato da non impallinare la legge, si vede e si sente. E prima ancora, di buon mattino, si è visto e sentito negli interventi del breve incontro del segretariopremier con il gruppo della Camera, lì dove Rosy Bindi, dopo aver annunciato la sua non partecipazione al voto sull’Itali- Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico cum, ricorda a Renzi che «noi abbiamo un’idea diversa della democrazia di un uomo solo che fa le cose buone…». Anche l’ex segretario Pier Luigi Bersani, in un’intervista ad Agorà, interviene a dar voce a un’area di scontento. «Qualche rischio che non si discuta più abbastanza nel partito lo vedo. Destrutturare non significa avanzare, innovare», sospira, e sulla legge elettorale, «penso che al Senato dovrebbe cambiare qualcosa». E alla Camera, quando la legge entra nel vivo, il deputato Francesco Boccia la dichiara «invotabile» e rinnega la sua appartenenza renziana; il capogruppo in zioni nel M5S. Altri due senatori cinque stelle rischiano l’espulsione: dopo Bartolomeo Pepe, ora è il turno di Serenella Fucksia. Domani il gruppo parlamentare a Palazzo Madama si riunirà per decidere il loro futuro. Entrambi sono stati sfiduciati dai loro meet-up, ovvero il gruppo di riferimento sul territorio. In base al regolamento interno, il loro mandato è ora nelle mani dei loro colleghi in Parlamento. Il senatore campano, però, non ci sta e promette battaglia: «Non soltanto mi difenderò, ma proporrò anche alcuni interessanti spunti di riflessione - minaccia - I colleghi sappiano che non mi consegnerò senza lottare». Diverso il caso della senatrice Fucksia, che in un video pubblicato dal sito del Fatto dice: «Io voglio sentirmi libera di dire tutto quello che penso. Con il fanatismo non si va da nessuna parte». Immediata la scomunica da parte del meet-up di Fabriano: «Prendiamo le distanze dalle sue dichiarazioni». dal ruolo perché è «a disagio»; 38 deputati votano in dissenso dal gruppo su un emendamento sulle primarie del lettiano Meloni, e chissà quanti nel voto segreto sulla doppia preferenza di genere. Tuttavia, le convulsioni interne non creano guai, almeno per ora, nelle Aule. Ma il premier Renzi sente il clima e già propone una riunione di Direzione e gruppi di Camera e Senato per il 19. In serata, ieri, le donne, coinvolgendo il capogruppo Speranza, intendevano Il segretario è tranquillo: «È solo un’operazione politica per dire che io non controllo il partito» recapitargli una lettera, per chiedergli impegno al Senato per modificare la questione della parità di genere («se ci saranno le condizioni, riapriremo la questione», dice lui in mattinata). Refoli di polemica che non lo preoccupano, come spiega ai suoi: «Si è cercata un’operazione politica per dire che io non controllo il Pd, con il voto segreto qualcuno ha tentato la rivincita sulle primarie», commenta, «ma la legge elettorale va. La miglioreremo, ma adesso da posizioni di forza». Hanno detto Analisi MARCO BRESOLIN A poco più di due mesi dalle elezioni europee, a meno di una settimana dalla presentazione dei candidati, nella lista che sostiene Tsipras è già scattato il tutti contro tutti. Due dei suoi promotori, Paolo Flores d’Arcais e Andrea Camilleri, hanno sbattuto la porta e se ne sono andati, abbandonando il loro ruolo di garanti. «Così si alimentano solo inutili tensioni» ha messo nero su bianco la sua delusione Alexis Tsipras, che ieri ha scritto una lettera ai due (ex) compagni di viaggio. Il doppio illustre addio (ma resteranno «come due tra i trentamila cittadini impegnati per l’iniziativa che hanno contribuito a far nascere») arriva dopo una serie di pasticci che hanno alimentato i rancori interni e, di conseguenza, i malumori da parte di quell’elettorato di sinistra, deluso dal Pd, che vedeva ne «L’Altra Europa» una lumicino a cui affidare le proprie speranze per le Europee. L’ultimo episodio che ha fatto infuriare Flores D’Arcais riguarda la candidatura dell’attivista di Pacelink Taranto, Antonia Battaglia, che ha deciso di fare un passo indietro. «Avevo posto una condizione “sine qua non” – spiega così la FEDERICO GEREMICCA ROMA Renzi fa un po’ di movida nel Paese: questo comporta rischi SEGUE DALLA PRIMA PAGINA F ino a qualche giorno fa, nascosto tra i cespugli, c’era solo qualche bracconiere, partito anzitempo: D’Attorre, Fassina, un po’ di lettiani... Da ieri non è più così. E se ancora non si capisce chi e perché abbia dato l’ordine, l’ascia di guerra è ormai dissotterrata: i democratici sono partiti a caccia dello scalpo del loro sesto presidente del L’ex viceministro Stefano Fassina con Dario Franceschini, ministro della Cultura Consiglio in tempo di Seconda Repubblica e di maggioritario. Quel che può sorprendere, forse, sono i tempi: Matteo Renzi – l’enfant prodige, il premier più giovane della storia repubblicana – ha infatti ottenuto la fiducia alla Camera il 25 febbraio, appena un paio di settimane fa. Quel che non può meravigliare, invece, è che la caccia sia ricominciata: che si chiamasse Prodi o D’Alema, Letta o Renzi, appunto, nessuno dei premier eletti dal centrosinistra è infatti mai sfuggito al cannibalismo praticato ri – i cittadini-elettori, insomma – fa- re l’annunciata rivoluzione fiscale, dalle tribù democratiche (e, prima, ranno forse fatica a capire com’è possi- mettendo «soldi nelle tasche degli itada quelle diessine o popolari). bile che il giovane leader incoronato se- liani». C’è una logica, insomma, nella Gli italiani – che per certe cose gretario del Pd appena tre mesi fa col scelta delle anime pd di riprendere le hanno buona memoria – sanno (ricor- voto di due milioni di simpatizzanti, sia armi: una logica distruttiva, se si vuodano) che da una parte c’era e c’è lui, ora accusato di essersi fatto ostaggio di le, che guarda più all’oggi che al domaSilvio Berlusconi, Berlusconi e di aver ni, che ignora l’incombere di una imtre volte premier e LA GRANDE CACCIA A MATTEO addirittura snaturato portante tornata elettorale, che fa a Capo intoccabile partito che lo ha pugni perfino con un primordiale istinNella scalata ha liquidato ilscelto del centrodestra come leader. E to di conservazione ma che – pure – ha Fassina, Cuperlo e Letta: invece, purtroppo, una sua lucida, antica ed autodistruttifin dal 1994; dalnon poteva attendersi altro non c’è nulla di in- va coerenza. l’altra, un elenco di Del resto, Matteo Renzi – che ha presidenti del comprensibile nella Consiglio (Prodi, D’Alema, Amato, di logica interna a questa sorta di federa- compiuto non pochi errori nella gestanuovo Prodi, poi Letta e adesso Ren- zione di tribù che è ormai il Partito de- zione dell’Italicum – non poteva davvezi) e di leader di partito (Veltroni, mocratico, e che è allergica – da sem- ro attendersi nulla di diverso dalla riaFranceschini, Bersani, Epifani e ora pre – non solo al «padrone» ma perfino pertura della Grande Caccia. Un vecRenzi) da far girar la testa. Di là un all’«uomo solo al comando»... chio detto popolare ricorda che chi seSorprendono i tempi, dunque, non il mina vento raccoglie tempesta: e nella «padrone» – secondo la vulgata di centrosinistra – e non è certo una fatto che la caccia sia partita. E anche sua scalata al Pd prima ed a Palazzo gran cosa; ma di qua nessun «padro- sui tempi, forse, una spiegazione di- Chigi poi, l’ex sindaco di Firenze si è fatne», mai: e a conti fatti, potrebbe es- venta possibile: impedire che Renzi si to spingere da raffiche impetuose... Ha ser perfino peggio. rafforzi ulteriormente, e che – magari percorso una strada che dopo il suo Lo spettacolo non è esaltante, il po- – riesca davvero a far approvare una passaggio risultava ingombra di feriti e mo della discordia non sono certo le nuova legge elettorale nel giorno in rottamati, ha liquidato un viceministro «quote rosa» e i meno addetti ai lavo- cui, per di più, potrebbe davvero vara- (Fassina) con un chi?, un presidente del Paolo Flores D’Arcais Andrea Camilleri Pier Luigi Bersani C’è un nuovo gruppo di maggioranza in cui ora io non ci sono più Francesco Boccia Tutte le tribù del Pd si schierano Fuoco incrociato contro il premier Gli attacchi non arrivano più soltanto da qualche nemico isolato partito (Cuperlo) con un inciso e un capo di governo (Letta) con una relazionelampo, venti minuti non di più. Altri, prima di lui, ci avevano rimesso le penne per molto meno: e che la caccia sia ricominciata, insomma, può sorprendere solo chi conosce poco o nulla delle tradizioni delle tribù democratiche. Resterebbero, certo, il merito delle questioni, i problemi del Paese e il necessario appello a una qualche razionalità. Ma tutto ciò è in secondo piano, a fronte della guerriglia così improvvisamente ripartita. Le acque intorno al neo-premier, dunque, si fanno agitate: e se questo supermercoledì di mezzo marzo dovesse rivelarsi un bluff o poco più, potrebbero trasformarsi rapidamente in tempestose. Si vedrà. Per intanto, Berlusconi e i suoi osservano l’avvio della Grande Caccia con un sorriso soddisfatto. «In che condizioni si ritroverà il Pd dopo la legge elettorale?», chiedeva ieri Deborah Bergamini. Non meglio di prima, forse. Ma niente di grave: in fondo, ci è abituato... sua rinuncia – che in lista non ci fossero esponenti dei partiti politici e in particolare di Sel, le cui posizioni su Taranto sono in contrasto con ciò che rappresento». Lo aveva fatto sapere con una lettera ai garanti, ma a qualcuno di loro «è stata occultata» sostiene oggi il direttore di MicroMega, che tra l’attivista e gli esponenti di Sel - in lista poi sono finiti Gano Cataldo e Dino Di Palma - avrebbe senza dubbio dato spazio alla prima. Flores denuncia il modo in cui la notizia è stata data sul sito de «L’Altra Europa»: «Questa è vera e propria disinformacija». Con lui se ne va anche Camilleri, la cui candidatura era stata annunciata a sua insaputa e di conseguenza smentita a 24 ore di distanza. Lo scrittore non avrebbe gradito l’inserimento in lista dell’ex disobbediente Luca Casarini, ma soprattutto l’esclusione dell’europarlamentare Sonia Afano. La presidente della Commissione Antimafia era stata la prima a esprimere solidarietà a Valeria Grasso, l’imprenditrice palermitana simbolo della lotta al racket. Prima candidata, poi lasciata fuori perché aveva partecipato a una manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia. «Nessuno mi ha avvisato della mia esclusione - ha spiegato -. Quel silenzio mi ha fatto sentire sola come quando ho dovuto affrontare le conseguenze delle denunce alla richiesta del pizzo». 10 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 U VATICANO IL PRIMO ANNO DI BERGOGLIO ... Il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo... Svegliaalle4,cenaself-service Larivoluzionedeipiccoligesti Il papa gestisce l’agenda e ogni giorno accoglie i fedeli a Santa Marta La storia ANDREA TORNIELLI CITTÀ DEL VATICANO L’ immagine di Francesco seduto in quarta fila, tra gli altri curiali che stanno facendo con lui gli esercizi spirituali ad Ariccia è emblematica di questo primo anno di pontificato. E testimonia visivamente che per lui l’autorità è innanzitutto servizio. Il cardinale Antonio Quarracino, che nel 1992 lo volle come braccio destro, era solito dire: «So sempre dove trovare il mio ausiliare Bergoglio. In ultima fila...». Anche dopo essere diventato cardinale, anche durante le sue visite nelle baraccopoli di Buenos Aires, Bergoglio era solito sedersi negli ultimi posti. Per questo gli è stato naturale rinunciare ad alcuni simboli che lungo i secoli il papato ha ereditato dalle usanze imperiali. Uno stile che è anche Ogni mattina Bergoglio ospita i fedeli di una parrocchia romana per la messa in Vaticano sostanza e lo ha reso più vicino e accessibile. Nella suite 201 della Casa Santa Marta, la luce della stanza da letto del Papa, arredata con mobili di noce, si ac- cende presto la mattina, verso le 4,30. Per due ore Francesco rimane da solo, in preghiera, a meditare le Letture del giorno preparando la breve omelia che farà a braccio. Qualche minuto prima delle 7 il Papa scende da solo nella cappella, dove lo attendono una cinquantina di persone, alcuni sacerdoti e i due segretari, Alfred Xuereb e Fabián Pedacchio. I fedeli arrivano ogni giorno da una diversa parrocchia romana: non potendole visitare tutte, Bergoglio le ospita a casa sua. Le prediche di Santa Marta sono la novità più significativa del pontificato: semplici, comprensibili e profonde. Al termine della messa il Papa si siede in fondo alla chiesa per pregare in silenzio qualche minuto. Poi esce e nell’atrio saluta uno ad uno tutti i presenti. La prima colazione, alle 8, è consumata nel refettorio. Qui il Papa pranza alle 13 e cena alle 20. La sera il servizio al tavolo per gli ospiti della residenza è previsto solo per il primo piatto. Poi ciascun commensale, Bergoglio compreso, si alza e sceglie il secondo al self-service. «Io ho necessità di vivere fra la gente. Se vivessi isolato, non mi farebbe bene», ha spiegato. Una scelta, quella di abitare a Santa Marta, che in pochi mesi ha destrutturato la vecchia corte pontificia. La giornata del Papa prosegue a ritmi intensi. Oltre alle udienze, agli incontri ufficiali, alle visite dei capi di Stato, ai faldoni di pratiche che arrivano dalla Segreteria di Stato e dalle congregazioni, Francesco trova il tempo di leggere personalmente ogni giorno una cinquantina di lettere tra le migliaia che riceve da persone comuni. Alcune di queste, dopo essere rimaste per un po’ sulla sua scrivania, sono all’origine delle telefonate che il Papa fa personalmente, senza intermediari. Con Francesco è cambiato anche il ruolo dei segretari particolari: non accompagnano più il Papa durante le udien- Jorge Mario Bergoglio Il primo saluto ai fedeli il 13 marzo 2013 ze e i viaggi, sono diventati «invisibili». Come accadeva al tempo di Pio XII, il quale si serviva di alcuni padri gesuiti che rimanevano nell’ombra. Francesco lo ha confidato all’amico Jorge Milia poco dopo l’elezione: non vuole che siano i collaboratori a gestirgli l’agenda, a stabilire chi può e chi non può ricevere. E infatti organizza personalmente molti incontri. A colpire chi gli sta intorno è anche la sua «determinazione», come ha raccontato il segretario Xuereb a Radio Vaticana: «Lavora instancabilmente, e quando sente il bisogno di prendere un momento di pausa si mette seduto e L’ATTENZIONE AI MALATI Il mercoledì è riservato a questi incontri, ama abbracciare ognuno di loro prega il rosario. Penso che almeno tre rosari al giorno li prega. Mi ha detto: “Questo mi aiuta a rilassarmi”». Un’attenzione speciale è dedicata da Francesco agli incontri con i malati. Le udienze del mercoledì lo vedono trascorrere ore ad abbracciare le persone. «E questo perché sottolinea Xuereb - lui vede in loro il corpo di Cristo sofferente». Un compito che fa passare in secondo piano anche i suoi malanni. «Nei primi mesi di pontificato - racconta il segretario - aveva un forte dolore a causa della sciatica. I medici gli avevano consigliato di evitare di abbassarsi ma lui, trovandosi davanti a malati in carrozzella o a bambini infermi nei loro passeggini si chinava su di loro comunque». Chi lo critica in Italia Chi lo critica negli Usa “Buonista, demagogico” Tutti i dubbi dei curiali e dei giornalisti Teocon “Parla da marxista” Negli Usa sono i liberisti a storcere di più il naso GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO A tempo di record, il primo a dissentire da Francesco è stato il giornalista e politico Magdi Cristiano Allam. A poco più di una settimana dalla fumata bianca l’ex vicedirettore del Corriere della Sera (battezzato da Benedetto XVI a Pasqua 2008) ha abbandonato il cattolicesimo in polemica con la «papalatria» e il «buonismo fisiologico» di una Chiesa, quella di Bergoglio, che legittima «l’Islam come vera religione» e si erge «a massimo protettore di immigrati e clandestini». In appena un anno di pontificato Francesco ha cambiato il clima attorno e dentro le Mura leonine. Ma in Italia non sono mancate le critiche, spesso innescate dal «decisionismo» di Bergoglio verso la Cei, lenta nel sintonizzarsi con il pontificato: sostituzione di Mariano Crociata con Nunzio Galantino nello scranno-chiave di segretario generale, un cambio che ha avuto come prima conseguenza l’allontanamento del ruiniano Dino Boffo dalla direzione di Tv2000, l’emittente dei vescovi. Tanta gente comune lo ama e lo guarda con simpatia, ma c’è anche chi dice che i suoi atteggiamenti sarebbero «pauperistici» e «demagogici». Dal punto di vista mediatico questa opposizione si esprime per lo più sui alcuni siti web: ci sono coloro che rimpiangono le battaglie bioetiche sui principi non negoziabili, come il blog del vaticanista dell’Espresso Sandro Magister. Ma critiche quotidiane si leggono anche Il libro 1 «Fran- cesco il Papa delle Gente»: è il libro di 127 pagine realizzato da La Stampa e Vatican Insider per raccontare il primo anno di Bergoglio. Il volume è disponibile nelle edicole di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e sul sito www.lastampa.it/shop. Da domani anche in libreria. sul quotidiano «Il Foglio», che ha rivolto un appello affinché il Papa mostri i muscoli in risposta alle pesanti osservazioni dell’Onu sulla gestione dell’emergenza pedofilia, ottenendo tra l’altro le firme di alcuni storici esponenti di Cl. Osserva il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del dicastero dei Testi legislativi, che Francesco in un anno ha rivoluzionato il rapporto tra il Papa e i fedeli esprimendo una reale vicinanza alle persone. Ma «nei centri di potere ci sarà sempre chi dà motivi di divisione e di tensione». Qualche malumore non si percepisce soltanto tra quei vescovi che storcono il naso di fronte allo stile e alla semplicità di Papa Francesco, perché nostalgici di alcune forme (abiti e protocollo) o perché interpreti di una Chiesa che si sente quotidianamente «in trincea». L’agenda di Bergoglio, i suoi richiami sulla povertà e la giustizia sociale, la sua minore insistenza sulla bioetica lasciano spaesati anche quei parlamentari che proprio sui temi bioetici, con il quotidiano supporto delle gerarchie, avevano costruito i loro percorsi politici. PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Nei giornali si dice che quando uno riceve critiche da destra e da sinistra, qualcosa di buono lo sta facendo. Francesco è una rock star, al punto che Rolling Stone gli ha dedicato la copertina, e di critiche non ne riceve molte. Quelle che arrivano dagli Usa, però, sono indicative di come sta cambiando la Chiesa. Partendo da destra, gli attacchi vengono da due fronti: politico, che contesta le sue posizioni economiche; e teologico, che lo vorrebbe più tradizionalista. La critica più ingiuriosa l’ha pronunciata il commentatore radiofonico Rush Limbaugh, che lo ha accusato di parlare come un marxista, a causa della Evangelii Gaudium. Le osservazioni di Francesco sugli eccessi del capitalismo non erano diverse da quelle dei predecessori, ma i repubblicani le hanno usate comunque per attaccare, con dichiarazioni di personaggi come Sarah Palin o il deputato di New York Peter King. A loro si è unito il fondatore di Home Depot, Ken Langone, che ha minacciato di far I repubblicani Sarah Palin (nella foto) è stata una delle più dure a criticare il Pontefice per le sue posizioni economiche mancare i finanziamenti per ristrutturare la cattedrale di St. Patrick. Il Gop pensava di aver creato un’alleanza stabile con la Santa Sede, dall’epoca in cui Giovanni Paolo II e Reagan si erano trovati sulla stessa sponda nella lotta contro l’impero sovietico, e sentire un Papa che bocciava la «trickle down economy» lo ha spiazzato. Sul piano teologico le voci che si sono alzate per le parole del Papa sui gay, le unioni civili, l’aborto, i divorziati, apparten- gono ai gruppi più intransigenti. Ad esempio il direttore di «Catholic Family News» John Vennari, vicino alle posizioni di Marcel Lefebvre, ha scritto che Francesco «sembra avere un buon cuore e buoni istinti cattolici, ma teologicamente è un treno deragliato. Non gli consentirei di insegnare la religione ai miei figli». Le correnti meno estreme del conservatorismo cattolico Usa non arrivano a tanto, ma non mancano gli intellettuali un tempo molto ascoltati in Vaticano che adesso esprimono dubbi in privato. Questi personaggi più preparati non pensano che il Papa voglia cambiare la dottrina su questioni fondamentali, però temono che le sue aperture vengano fraintese e indeboliscano in genere la fede. Nello stesso tempo, però, Francesco viene criticato anche dai liberal, che lo accusano di non fare abbastanza per rendere la Chiesa più progressista. Un esempio su tutti è David Clohessy, leader del «Survivors Network of Those Abused by Priests», che rimprovera al Papa di aver compiuto pochi passi concreti per punire i responsabili degli abusi sessuali. LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Primo Piano .11 . In principio furono le scarpe. Sformate ma lucide, segno di cura. Vengono dall’altro capo del mondo e dopo aver attraversato i quartieri di Buenos Aires approdano in Vaticano, spuntando sotto la veste bianca durante l’intronizzazione. Il contrasto coi mocassini rossi da Papa Re di Ratzinger lubrifica le ugole dei media. Habemus Pedulam. Nonostante la musica di Beethoven e la presenza di Casini, diserta il concerto in suo onore organizzato da un affranto monsignor Fisichella «causa impegni presi successivamente», avrebbe detto Oscar Wilde. È allergico allo sfarzo e alla Curia Romana, schierata con facce meritatamente funeree intorno alla sua sedia vuota. Lasciate che i tweet vengano a me. Nell’era social nessuno può sottrarsi al famigerato selfie (l’autoscatto col telefonino). Ma il Papa intrattiene rapporti ancora più intensi con il telefono fisso: non passa giorno senza che cerchi a casa qualche emozionatissimo fedele, anche per tenere la linea occupata mentre chiama Scalfari. Mettete i fiori nei vostri cannoni. I fiori li porta lui, come a Lampedusa. Quanto ai cannoni ci pensa Putin. Ai lati della scrivania si fronteggiano due candidati al cosiddetto premio Nobel per la Pace, ma uno dei due è troppo serio per prestarsi a certe fanfaronate e non c’entra nulla. L’altro ha appena invaso la Crimea. 365 GIORNI CON FRANCESCO MASSIMO GRAMELLINI L’apparizione in pulmino tra i cardinali assesta un altro duro colpo all’immagine ieratica del monarca assoluto. Gli atei devoti alla Ferrara vacillano. I tradizionalisti temono che il pulmino democratico trascinerà la Chiesa in fondo alla scarpata. I porporati tremano: d’ora in poi come faranno a giustificare le loro fuoriserie blindate? Mondata la terra, il mito del Papa Sobrio ascende al cielo. Eccolo sulla scaletta dell’aereo - la sobrietà non arriva al punto da suggerirgli di raggiungere il Brasile in autostop - con la vecchia cartella nera di ottimo cuoio argentino, dove tiene il Vangelo e il rasoio per tagliare i peli superflui (terrore tra le eminenze di Curia al seguito). Archiviate le raffinatezze intellettuali del predecessore, Francesco inventa l’omelia a fumetti. Qui mostra una scatola di Misericordina, farmaco spirituale consistente in 59 granuli del rosario. La sua è un’oratoria semplice e circolare, che batte più volte sullo stesso concetto. Gli snob arricciano il naso, ma gli altri spalancano le orecchie. La situazione è inedita ma non è mai stata così chiara: abbiamo due Papi e un genitore deficiente. Quello che ha vestito di bianco la creatura strillante. Francesco sembra rassicurarla: resisti, piccolino, tra meno di diciott’anni sarai maggiorenne e potrai andartene di casa. MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 12 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 13 14 .Estero . CONFLITTO FRA POTERI il caso 8 Usa, senatrice accusa la Cia “Ha spiato i pc del Congresso” MARTA OTTAVIANI vittime Berkin Elvan è l’ottava vittima degli scontri per Gezi Park a Istanbul I l suo ultimo compleanno è stato a gennaio, ma non lo ha festeggiato perché era in coma. La sua sorte è stata segnata lo scorso giugno per mano della polizia turca, che gli ha scagliato contro la cartuccia di un lacrimogeno durante le proteste di Gezi Park, quando milioni di persone hanno chiesto pacificamente al premier Recep Tayyip Erdogan maggiore democrazia. La morte se lo è portato via ieri, dopo 269 giorni di agonia. Berkin Elvan, 15 anni, è l’ottava vittima delle rivolte che hanno scosso la Turchia la scorsa estate. Era stato colPROTESTE E SCONTRI Gli studenti hanno sfidato la polizia che ha reagito con idranti e lacrimogeni pito durante una manifestazione a Okmeydani, a Istanbul. Berkin si era trovato in mezzo a uno scontro suo malgrado: era uscito di casa perché la mamma gli aveva chiesto di andare a comprare il pane. La cartuccia lo ha colpito alla testa, facendolo piombare in un sonno che lo ha portato prima all’appassimento e poi alla morte. Pesava ormai meno di 20 chili. La famiglia ha dato notizia della sua scomparsa con un tweet: «Per la nostra gente: abbiamo perso nostro figlio Berkin Elvan questa mattina alle 7». Dove per «nostra gente» si intende la comunità alevita, una minoranza che pratica un Islam più moderato di ADEM ALTAN/AFP Giovani protestano con il ritratto di Berkin Elvan ad Ankara Turchia, la morte del giovane Berkin riaccende Gezi Park Il 15enne colpito dagli agenti si è spento dopo 269 giorni quello ufficiale sunnita ed è in rapporti conflittuali con il governo. «Non è Allah che mi ha portato via mio figlio, è stato Erdogan» ha detto la madre Gursun, con la voce soffocata dalle lacrime e stretta intorno alle centinaia di persone che si sono ritrovate di fronte all’ospedale dove è morto Berkin. I funerali si terranno oggi in una Istanbul in stato di massima allerta. Già ieri si sono verificati disordini non solo nella Cariche La polizia carica i manifestanti a Istanbul che ha rivissuto ieri le giornate di protesta della scorsa estate megalopoli sul Bosforo, ma soprattutto ad Ankara. Migliaia di studenti della Odtu Universitesi si sono radunati e hanno iniziato a marciare verso il centro della capitale, urlando «Berkin Elvan Ölümsüzdür» (Berkin Elvan è immortale) e «Hukumet katil» (governo assassino). La polizia li ha dispersi con lacrimogeni, idranti e cariche, gli stessi metodi che aveva utilizzato a Gezi Park. Nonostante siano passati ormai alcuni mesi dalle manifestazioni, nel Paese la tensione rimane altissima, insieme con il ricordo della repressione e le critiche a Erdogan, che aveva definito i manifestanti «saccheggiatori». Ieri è tornato in piazza lo zoccolo duro di Gezi Park, ma sono andate in scena anche forme di protesta dall’alto significato simbolico. A Taksim i negozi hanno abbassato le serrande e alcuni panettieri hanno regalato il pane in onore di Berkin. Ad Ankara un signore si è seduto a Guvenpark con un pezzo di pane e un cartello che recitava «Ben Berkin’im», «Io sono Berkin». In pochi minuti è stato imitato da migliaia di persone. Un silenzio assordante e preoccupante per Erdogan, che, in vista del voto amministrativo del 30 marzo, dopo i recenti scandali legati alla corruzione, deve fare i conti la più giovane vittima di una protesta mai dimenticata e dove il volto ancora da bambino di Berkin è diventato il simbolo dell’ingiustizia. PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Uno scontro aperto così fra la Cia e il Congresso non ha molti precedenti, soprattutto se si considera che a litigare sono una senatrice democratica contro un’amministrazione democratica, per proteggere il comportamento della precedente amministrazione repubblicana. L’intrigo ha messo contro il direttore della Central Intelligence Agency John Brennan, nominato da Obama dopo le dimissioni del generale Petraeus, e la senatrice Dianne Feinstein, leader della Commissione Intelligence del Senato, che ieri ha accusato l’agenzia di aver spiato lei e i suoi dipendenti. Risultato: la questione ora è nelle mani del dipartimento alla Giustizia, che condurrà un’inchiesta da cui potrebbe dipendere la poltrona di Brennan. «Roba da Nixon», dicono già gli avversari. Tutto nasce dal programma di detenzioni e interrogatori gestito dalla «Company» durante l’amministrazione Bush per dare la caccia ai terroristi. Quella operazione comprendeva le «extraordinary rendition» e tecniche come il «waterboarding», equi- RIMOSSO IL PREMIER Libia, attacco alla petroliera dei ribelli Via Zeidan La senatrice Dianne Feinstein TRIPOLI - www.clinians.it NOVITÀ VALERIA MAZZA PER CLINIANS Ha mantenuto almeno una promessa il premier libico Ali Zeidan, prima di essere rimosso dal parlamento in una drammatica seduta ieri pomeriggio. Aveva promesso fiamme e fuoco contro i ribelli secessionisti della Cirenaica che lo avevano sfidato con la vendita del primo carico di petrolio a uno Stato straniero, 350 mila barili per 30 milioni di dollari: «Bombarderò quella nave se lascia il porto di Al Sidra». Ieri mattina la Morning Glory, battente bandiera nordcoreana, ha forzato il cordone di navi governative e ha preso il largo. Ma è stata inseguita fino in acque internazionali e colpita. Poco dopo il Congresso ha approvato una mozione di sfiducia nei confronti del premier. Al suo posto è stato nominato il ministro della Difesa, Abdullah al Thani. Resterà in carica per 15 giorni, prima dell’elezione di un nuovo capo di governo. Le elezioni parlamentari, invece, non sono state fissate e ciò sta portando a un crescente nervosismo. A Sirte sono scoppiati violenti scontri fra milizie. L’ex premier paga soprattutto la sua incapacità di disarmare le 300 «brigate» che di fatto governano il Paese. [GIO. STA.] LA PERFEZIONE IN UN SOLO GESTO. CC CREAM COLOR CORRECTION. parato alla tortura. Nel 2009 la Commissione della Feinstein aveva avviato un’inchiesta su queste pratiche, mettendo le mani su un rapporto interno riservato di 6.000 pagine prodotto proprio dalla Cia, in cui ammetteva di aver imbrogliato il Congresso, la Casa Bianca e il dipartimento alla Giustizia sul programma detenzioni, prima che Obama fosse eletto e lo chiudesse. Gli agenti segreti allora avevano spiato i computer della Commissione, per scoprire come aveva ottenuto il rapporto. Uno scandalo potenzialmente più grave della sorveglianza Nsa rivelata da Snowden, perché stavolta una delle due istituzioni governative avrebbe violato la legge per controllare l’altra. La Feinstein sostiene che i suoi uomini hanno ottenuto legalmente il documento, perché magari glielo ha passato uno della stessa Cia, e ha chiesto le scuse. Non avendole ricevute, ieri ha messo in piazza la disputa, accusando la «Company» di aver violato le leggi federali e le prerogative di sorveglianza che la Costituzione affida al Congresso. Brennan le ha risposto che i suoi uomini non hanno fatto nulla di male, perché la Commissione non aveva il diritto di visionare quel rapporto e lo ha ottenuto illegalmente, e si è rimesso agli esiti dell’inchiesta del dipartimento di Giustizia. Per difendere i suoi predecessori e l’agenzia ha messo in gioco il suo posto: «Se ho sbagliato, andrò dal presidente». LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 In marcia Truppe russe senza mostrine circondano una base militare ucraina vicino a Simferopoli . Estero .15 I nodi L’ATLANTE DELLA CRISI Gli interessi economici 1 La cancelliera Merkel sa che la Germania dipende dal gas russo e dalle esportazioni verso Mosca. Cameron vuol tenere i soldi degli oligarchi sulla piazza finanziaria di Londra Lo sfogo di Kasparov 1 L’ex campione del mondo di scacchi (qui con Navalny che è al centro nella foto) ha invocato sanzioni e si chiede: perché fra il nulla e la guerra non c’è una terza opzione? DAVID MDZINARISHVILI/REUTERS GIANNI RIOTTA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA E quando Leslie Gelb parla di «menzogne e ipocrisie» occorre ascoltare. Già dirigente del Pentagono, poi al «New York Times» e presidente del Council on Foreign Relations, Gelb è l’autore dei celebri «Pentagon Papers», i dossier che spiegavano alla Casa Bianca come gli Stati Uniti stessero perdendo la guerra in Vietnam, giusto mentre il presidente Johnson assicurava che la stavano vincendo. Ipocrisia al potere. Ora Gelb, dal sito «Daily Beast» scrive che l’intera classe politica di Kiev, pro Russia o pro Ue che sia, è corrotta al midollo e rivende ogni accordo diplomatico al miglior offerente. L’Europa della cancelliera Merkel, secondo Gelb, «ha sbagliato tutto» perché offrendo un patto economico all’ex presidente Yanukovich, fantoccio di Putin, ha spaventato il Cremlino, obbligandolo a offrire 15 miliardi di dollari come «carota» per comprare l’Ucraina, trasformati poi in «bastone» dell’occupazione in Crimea quando Kiev si ribella. Per Gelb l’America è altrettanto ipocrita e impotente, perché Bush figlio non mosse un dito mentre Putin sperimentava la tattica in uso in Crimea, attaccando la Georgia nel 2008, e creando i due staterelli pirata di Abkhazia e Sud Ossezia fingendo di avere subito provocazioni dai derelitti georgiani. La Casa Bianca ha approvato la separazione del Kosovo dalla Serbia e non si vede perché Putin non debba ripetere l’operazione in Crimea. Fin qui la Fiera delle Ipocrisie, e ci sarebbe poco da obiettare alla vecchia volpe della diplomazia Usa, Come fermare Putin? L’Occidente si scopre senza armi né anima Le sanzioni finanziare lo metterebbero all’angolo Ma Merkel frena e Obama teme lo scontro aperto «Siamo come il Kosovo» Crimea,ilParlamento dichiaral’indipendenza 1 Il Parlamento della Crimea, con 78 voti a favore su 81, ha proclamato ieri l’indipendenza da Kiev in attesa del referendum di domenica che dovrebbe sancire la sua annessione alla Russia. I deputati a Simferopoli hanno citato il Kosovo, lasciando intendere che si appelleranno alla Corte dell’Aja e poi al Palazzo di Vetro a New York. Mosca ha offerto la sua copertura: «La dichiarazione di indipendenza è legittima», ha detto il ministero degli Esteri russo, rimandando al mittente l’attacco del ministro francese per gli Affari europei Thierry Repentin, che aveva sottolineato «l’illegittimità» della decisione di Simferopoli, in linea con Kiev. Usa e Ue stanno per varare sanzioni alla Russia, anche se la cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto «prudenza». Bruxelles ha annunciato la sospensione dei dazi sui prodotti ucraini per favorire l’esportazioni di Kiev, un aiuto da 500 milioni. Intanto è tornato a parlare il presidente deposto Viktor Yanukovich: «Continuo a essere il comandante in capo dell’Esercito. Le prossime presidenziali sono illegali». che termina l’analisi condividendo il piano proposto dai veterani Brzezinski, Kissinger e Prodi, «Ucraina libera e neutrale tra Ue e Russia, come la Finlandia». Piano di buon senso che, come spesso capita al buon senso in politica internazionale, vedi i disastri del 1914 con la I guerra mondiale, non funziona, perché Putin, rifiutando le avances diplomatiche tedesche, non vuole l’Ucraina neutrale. Occupa la Crimea, vincerà il referendum farsa, poi annetterà la penisola. Se Kiev - osserva Ian Bremmer, fondatore del centro analisi Eurasia - capirà l’antifona e accetterà di farsi vassalla di Mosca, come i cosacchi nell’antica «Zaporoz’e», bene, se no la «guerra speciale» elaborata in Georgia e Crimea sarà sferrata anche in Ucraina occidentale. Lo stratega John Schindler la sta studiando al Naval War College Usa: squadre speciali senza mostrine russe, intimidazioni, duri discorsi pubblici, occupazioni di territori mentre l’Occidente fa Ponzio Pilato. Se proponete il dilemma rubato da Lenin al romanzo dello scrittore russo Cernyševskij «Che fare?», a diplomatici e politici la reazione è meccanica «Chi vuole la guerra per la Crimea?» per la scontata risposta «Nessuno, Sebastopoli 2014 come Danzica 1938». Si dà per scontato che la durezza dell’ex segretario di Stato Hillary Clinton, che paragona Putin a Hitler, sia campagna elettorale per la Casa Bianca 2016 e che le flebili proteste siano quel che resta davanti alle divise verdi in passamontagna. Tanta mollezza scalda l’ex campione di scacchi russo e attivista anti Putin Garry Kimovic Kasparov, che dal social media twitter @kasparov63 e dalle colonne del «Wall Street Journal» si chiede: ma perché, non c’è nulla da fare tra la guerra mondiale e il nulla, non ci sono sanzioni efficaci? Se Washington, Berlino, Londra, Berlino e Parigi (Roma propone adesso con la ministro Mogherini un «gruppo di contatto», ma sembra più assorbita dalle urgenze domestiche che dalla grande partita Europa dell’Est) usassero la leva delle banche - la ricchezza russa da gas e petrolio si coagula nella City inglese sui traffici degli oligarchi - Putin sarebbe richiamato a più miti consigli dalla classe opulenta che lo sostiene. In realtà la Merkel non vuole antagonizzare Putin e Cameron teme che sia invece il Cremlino a ricattare gli oligarchi, ricordando gli anni di galera inflitti per insubordinazione all’ex finanziere Mikhail Borisovich Khodorkovsky. Quanto ad Hollande, la Francia ha firmato un controverso contratto per forniture militari a Mosca, fatturato un miliardo e 200 milioni di euro, inclusa la formidabile nave portaelicotteri Vladivostock. Resta Obama. Il Presidente agisce con lentezza, sa di non avere un’opzione militare, ma sa che se Putin, sfre- Il precedente 1 Putin sperimentò la tattica in uso in Crimea attaccando la Georgia nel 2008 e creando gli staterelli di Abkhazia e Sud Ossezia, fingendo di aver subito provocazioni dai georgiani. Bush figlio non mosse un dito nato, occupasse anche Kiev, scatterebbe un’ora tragica, come per Kennedy nella crisi dei missili nucleari sovietici a Cuba 1962. La Casa Bianca dunque non provocherà Putin, ma il Memorandum di Budapest firmato anche dai russi, garantisce a Kiev, in cambio dell’arsenale atomico sovietico ceduto dall’Ucraina, integrità del territorio nazionale. Washington calcola che, senza i voti dei russi in Crimea, con la paura dei carri armati, quel che resta dell’Ucraina sarà sempre più filoeuropeo, sperando così che l’aggressività di Zar Putin avvicini altri Paesi agli Usa. La situazione resta apertissima e pericolosa. Svezia e Polonia - il ministro degli Esteri polacco Sikorski è il leader europeo che con maggiore forza denuncia l’invasione della Crimea chiedendo sanzioni - tornano ad armarsi. Ma Usa e Ue non hanno la maestria di Kasparov, giocano ogni mossa in reazione a Putin, senza una vera strategia di lungo periodo. Da lontano guarda tutto questo la Cina, il Paese che teme la deriva post-sovietica del disordine più di tutto, che ha come antagonisti gli Usa nel Pacifico, ma che non può all’infinito tollerare le instabilità seminate, dall’Est Europa all’Asia Centrale, dalla Russia, storico nemico dell’etnia Han. Tante chiavi della II Guerra Fredda passano da Pechino, solo in apparenza lontana da Sebastopoli. Twitter @riotta 16 .Estero STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Malaysia, l’aereo sparito resta ancora un mistero THAILANDIA IlBoeingavrebbecambiatorottaprimadiscomparire L’Interpolscartal’ipotesiterrorismo,laCialarilancia CAMBOGIA Ultima traccia del Boeing secondo l’esercito malese ILARIA MARIA SALA VIETNAM Persi i contatti all’1.30, potrebbe aver invertito la rotta Stretto di Malacca HONG KONG A quattro giorni di distanza, è ancora mistero sul Boeing 777 della Malaysia Airlines, sparito nel nulla mentre era in volo tra Kuala Lumpur e Pechino con 239 persone a bordo. L’Interpol esclude la pista del terrorismo, ma la Cia fa sapere di non scartare nessuna ipotesi. Secondo un alto ufficiale dell’esercito malese, l’ultimo avvistamento è avvenuto sopra l’isola di Pulau Perak, nello stretto di Malacca, a centinaia di miglia dalla rotta. Se così fosse significa che l’aereo volava in direzione opposta. I cellulari dei passeggeri, intanto, «squillano a vuoto». Ecco di seguito tre piste su cui lavorano gli inquirenti. MALAYSIA Aeroporto di Kuala Lumpur SINGAPORE INDONESIA AZHAR RAHIM/ANSA Un agente mostra la foto di uno dei passeggeri col passaporto falso Dirottamento o attentato Guasto o incidente Follia a bordo Non c’è stato Sos Nessun rottame Mailvelivoloerastato appenarevisionato Il pilota potrebbe aver cercato ilsuicidio Quando il Boeing 777 della Malaysia Airlines è sparito nel nulla, si è pensato a un dirottamento, o a un attentato, soprattutto alla luce della recente strage con i machete presso la stazione di Kunming, in Cina: l’aereo, infatti, non ha mandato Sos, come se il pilota non ne avesse avuto il tempo, in acqua non c’è traccia di frammenti, come se il velivolo si fosse disintegrato in aria, e poi ci sono quei passeggeri imbarcati con passaporti rubati (che in realtà sembrano essere due giovani iraniani con documenti acquistati in Iran per 10 mila dollari, secondo alcune fonti, in Thailandia, secondo altre). Ieri, lo stesso John Brennan, direttore della Cia, ha spiegato che «l’ipotesi terrorismo non è ancora esclusa». Un dirottamento confermerebbe invece la teoria secondo la quale il velivolo, dopo aver sorvolato la città di Kota Bharu, si è spostato verso lo Stretto di Malacca, a Ovest, anziché proseguire verso Pechino. L’ipotesi di un cambio di rotta del volo MH370 verso lo Stretto di Malacca potrebbe essere spiegata anche con un guasto improvviso, o un incidente. Il pilota, dopo essersi accorto del problema, potrebbe aver virato in fretta, senza perdere tempo a inviare Sos, con la speranza di riuscire ad atterrare di nuovo a Kuala Lumpur. Contro questa teoria, però, c’è il fatto che i Boeing 777 sono fra i velivoli più sicuri, che l’aeroplano in questione aveva appena superato i controlli di sicurezza senza riportare neanche un guasto, e che i due piloti a bordo avevano molte ore di volo al loro attivo e anni di esperienza. Inoltre, i due momenti più pericolosi nel corso di un volo sono il decollo e l’atterraggio, e la fase in cui si sono perse le tracce dell’aereo, quella di «cruising» ad altitudine media, è la più sicura. Per finire, l’assenza di maltempo dovrebbe proteggere ulteriormente da improvvisi malfunzionamenti. Tra le altre ipotesi c’è quella di un suicidio volontario del pilota, Zaharie Ahmad Shah, di 53 anni, o del suo copilota, Fariq Ab. Hamid, di 27 anni. Ma ieri, in conferenza stampa, i responsabili della Malaysia Airlines hanno detto che fra le possibilità c’è anche quella di un passeggero, o membro dell’equipaggio, che per motivi personali potrebbe aver provocato un incidente (ad esempio qualcuno che voleva far ottenere alla famiglia il compenso di un’assicurazione sulla vita). Poi è stata tirata in ballo la follia. Se non proprio il pilota o il copilota, un passeggero, o un membro dell’equipaggio, potrebbero aver voluto far schiantare l’aereo per problemi di natura psicologica. Nessuno, però, ha saputo fornire spiegazioni su come gli altri passeggeri e membri dell’equipaggio avrebbero potuto restare impotenti davanti al gesto di un folle, presumibilmente disarmato. Improvvisamente è mancata all’affetto dei suoi cari Domenica Chiavazza in Ferrero anni 57 Con grande tristezza ne danno il triste annuncio la mamma Giuseppina Bauducco, il marito Armando, i igli Federico con Darya, Elena con Federico, il fratello Luigi con Silvia e gli adorati nipoti Andrea e Filippo, il cognato Piero con Stefania con i piccoli Rebecca e Riccardo. Un particolare ringraziamento al professor Cavallo Perin, alla professoressa Anna Sapino, ai medici ed al personale medico e paramedico del pronto soccorso Chirurgia e della Neuro-rianimazione dell’ospedale Molinette. No iori ma eventuali offerte a favore di Associazione Volontari Mission Hospital Chaaria - Kenya Onlus IBAN IT04U0883301001000150100145. I Funerali avranno luogo giovedì 13 marzo alle ore 15,30 presso parrocchia di Casalgrasso, S. Rosario mercoledì 12 marzo alle ore 20,30 in parrocchia. – Casalgrasso, 11 marzo 2014 Grazie per l’amore che non ci hai mai fatto mancare. Federico e Elena. Gli zii: Bauducco Domenico, Chiavazza Giuseppe, Aldo, Renata e Roselda con le rispettive famiglie ricordano con ininito affetto l’adorata nipote DOMENICA. Mi mancheranno le tue telefonate ma soprattutto mi mancherà il tuo affetto - grazie di tutto - ti voglio tanto bene. Zio Aldo. Per noi sarai sempre presente. Zio Beppe, Maria Grazia, Andreana, Giorgio e Sara. Gianni con Susy, Silvana con Michele, Andreana con Giorgio, Giuseppe con Mara, Sara e rispettive famiglie ricordano con grande affetto la cugina DOMENICA. Olga è vicina con affetto a Federico e famiglia nel ricordo della cara DOMENICA. Lella e Francesco sono affettuosamente vicini alla famiglia ricordando con grande affetto DOMENICA. Valerio, Pepita, Maurizio con Chiara, Leone ricordano con affetto la cara DOMENICA e si uniscono al dolore della famiglia. La famiglia Magnaguagno partecipa al dolore di Armando, Federico ed Elena. Giuseppe, Gabriella, Silvia e Paola Ferrero partecipano al dolore delle famiglie Ferrero-Chiavazza per la prematura scomparsa di Domenica Chiavazza Ferrero e si stringono affettuosamente a Armando, Federico e Elena. – Torino, 11 marzo 2014 Catterina Fassio Ferrero partecipa commossa al dolore delle famiglie. Maurizio Gili e Marco Maria Bava partecipano commossi al dolore della famiglia Chiavazza. Mi mancheranno i nostri discorsi sulla vita e la tua saggezza. Laura. E’ serenamente mancato Elio Cagliero anziano RIV-SKF di anni 89 Ne danno il triste annuncio la moglie Erminia, Giorgio, Evelina, Edoardo ed Umberto. I Funerali si svolgeranno giovedì 13 marzo presso la parrocchia San Remigio, via Rismondo 57/A (TO). – Torino, 8 marzo 2014 E’ mancata Margherita Calcagno ved. Croci Lo annunciano il iglio Guerrino con la moglie, iglie, generi e nipoti. Funerali giovedì 13 alle ore 9 nella casa di riposo Luce Nuova, via Canonico Rolla 21, Giaveno. – Torino, 11 marzo 2014 O.F. San Paolo - tel. 011.389264 Per Enrico Olivero geniale e ininitamente buono dal quale abbiamo tutti imparato cose straordinarie, col rimorso di non essere stati all’altezza di comprenderlo e aiutarlo di più, ma conidando nella misericordia divina, ci impegniamo, nel suo ricordo, a coltivare il meglio per tutte le creature di Dio. Vittorina, Roberto, Angela, gli amici della montagna e tutti coloro che conoscendolo lo hanno stimato e amato. – Rifreddo, 8 marzo 2014 E’ mancato all’affetto dei suoi cari Ettore Cirillo Magistrato di Cassazione in quiescenza Ne danno il triste annuncio a Funerali avvenuti i igli Marco con Maria Luz, Alessandro, Claudia e Alberto con Cristina, Lorenzo, Anna, la sorella e parenti tutti. – Torino, 11 marzo 2014 E’ tornato alla Casa del Padre mons. Riccardo Rossi già Cappellano Militare Capo nell’Esercito e nella Polizia di Stato Si uniscono in preghiera il vescovo di Pinerolo e tutto il presbiterio diocesano, insieme ai cugini e parenti tutti. Il Funerale avrà luogo nella Cattedrale di Pinerolo, giovedì 13 marzo alle 10,30. – Pinerolo, 11 marzo 2014 E’ mancata Laura Morra in Rambaudi Affranti lo annunciano il marito Franco con i igli Lanfranco, Lisa, Paola, le rispettive famiglie e gli amati nipoti Mimosa, Andrea, Lorenzo e Bartolomeo. Non iori ma opere di bene. Funerali giovedì 13 marzo ore 9 parrocchia Crocetta. – Torino, 11 marzo 2014 Genta dal 1848 - Torino Giuliano si unisce al dolore della famiglia per la perdita della sorella LAURA insieme alla moglie Barbara ed alla iglia Mara. Carla Giorgio e Diego si uniscono al dolore di Franco e dei igli per la perdita della cara LAURA. Bruno, Anna Maria, Francesca, Cristina si stringono forte e affettuosamente a Franco, Lanfranco, Annalisa, Paola, per la scomparsa della cara LAURA. Giulio e Cetti Crosetto, con Vito, Mara e congiunti, sono affettuosamente vicini a Franco e familiari nel ricordo della cara LAURA. Le amiche dell’Inner Wheel Torino Nord Ovest piangono la cara, dolce LAURA. Profondamente colpiti partecipano al dolore di Franco gli amici del Rotary Club Torino Nord Ovest: Anna e Alessandra Avidano Simona e Mario Busto Blasich Gino e Maria Pia Cavalli Giorgio Cottrau Gianluigi e Christine De Marchi Dino Dipietromaria Davidina Ferrarese Marco e Conni Ferrato Ireneo e Rossana Fieschi Lilli Galletto Mario e Felicetta Gismondi Franco e Eugenia Grasso Ragnar e Brunella Gullstrand Alberto e Giuliana Jorio Cristiano e Michela Lenti Roberto e Grazia Momigliano Marcella Patrucco Giorgio e Bruna Peyrano Bruno e Anna Picca Lilli Pichetto Piermario e Laura Quassolo Luigi e Maria Pia Quaini Andrea Ranghieri Renzo e Mariuccia Spalla Carlo e Maria Teresa Tabasso Tullio e Laura Toledo Aldo e Milly Torello Sergio e Flavia Tuninetti Giorgio e Grazia Verme Alberto, Ines e Anna Maria Vesce Italo e Gilda Volpi Maurizio e Vittoria Volkhart E’ mancato all’affetto dei suoi cari Claudio Passuello anni 84 Lo annunciano la moglie Lillia e la iglia Roberta con Gian Piero. Rosario questa sera ore 19,15 parrocchia Madonna delle Rose. Funerale giovedì 13 ore 10 in parrocchia. – Pinerolo, 10 marzo 2014 Giubileo 011.8181 Ci ha lasciati Silvio Tordolo Orsello architetto Lo ricorderanno per sempre la moglie, i tre igli con le loro compagne, la nipotina, i parenti e tutti quelli che gli hanno voluto bene. Funerali in forma civile giovedì 13 marzo ore 15 dall’ospedale Mauriziano, ore 15,30 con commiato presso il Tempio della Cremazione del Cimitero Monumentale, corso Novara, Torino. – Torino, 10 marzo 2014 O.F. Astra - tel. 011.280901 La famiglia Roccatti partecipa al dolore di Ester e igli per la scomparsa del caro Silvio E’ mancato il CAVALIER Aldo Revello di anni 99 Lo annunciano, con profondo dolore, il iglio Ugo e tutti i suoi cari. Funerali giovedì 13 alle ore 11,30 nella Cappella interna dell’ospedale Mauriziano. Il presente è partecipazione e ringraziamento. – Torino, 10 marzo 2014 “Ha raggiunto il suo amato Carlo.” Ci ha lasciato Emilia Osmani ved. Cogni Lo annunciano la iglia Laura, il genero Ignazio Cuccu, gli adorati nipoti Alessandra e Carlo. Un ringraziamento particolare a Giovanna e a Pasqualina per la costante assistenza e al dott. Andrea Sanna per le amorevoli cure prestate. Il Funerale avrà luogo oggi alle ore 16,30 nella chiesa Redentore, partendo da la Capannaccia. – Palau, 12 marzo 2014 Il giorno 7 marzo è mancata Giannina Lacelli ved. Morra Ne danno il triste annuncio, a Funerali avvenuti, tutti i nipoti e pronipoti con le rispettive famiglie. Un grazie particolare a Rosy e a Nadia per l’affettuosa assistenza. – Torino, 12 marzo 2014 Luisa, Roberto, Simona con le loro famiglie accompagnano con ininita tenerezza il loro amato Renato Vincenzi all’abbraccio del Signore. Cerimonia Funebre presso la parrocchia Beata Vergine delle Grazie (Crocetta), corso Einaudi 23, giovedì 13 ore 10 e Santo Rosario mercoledì 12 ore 18,45 stessa parrocchia. – Torino, 11 marzo 2014 Giubileo 011.8181 I nipoti Dario, Andrea, Luca e le loro famiglie partecipano con affetto al dolore della zia e dei cugini. Paolo con Sandra e Beppe con Barbara sono affettuosamente vicini a Luisa e igli. – Torino, 11 marzo 2014 Amici e compagni partecipano al dolore dei familiari per la scomparsa di Silvio Tordolo Pino Chiezzi Piergiorgio Lucco Giovanni Lupo Leopoldo Lupo Raffaele Radicioni Emilio Soave Massimo Angelo Zanetti – Torino, 11 marzo 2014 Addolorati, Giacomo e Claudina affettuosamente vicini a Luisa, Roberto, Simona. Caro RENATO, la tua saggezza e i tuoi consigli mi hanno sempre dato la forza di continuare a lottare. Grazie dell’affetto che mi hai donato. Mariuccia Roccia con Cristina, Paolo, Isabella. In questo triste momento vi siamo vicini con nostra amicizia. Fratelli Berardo. Gli amici di Cascina Archi abbracciano Ester e igli nel ricordo di SILVIO. Sant’Angelo Costruzioni commossa partecipa al dolore della famiglia Tordolo. Giovanna Donato, Alessandro, Giorgia sono vicini con affetto al dolore di Walter, di Adriana e famiglie per la perdita della mamma Giuseppina Maritano – Torino, 11 marzo 2014 ORARIO ACCETTAZIONE NECROLOGIE ED ADESIONI SPORTELLO VIA LUGARO 21 - 10126 TORINO Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 (apertura continua) Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00 Domenica e festivi ore 18,00/20,00 • Tel. 011.6665258 ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati) Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 Sabato ore 17,00/20,00 • Domenica e festivi 18,00/20,00 Tel. 011.6548711 - 011.6665280 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Cronache .17 . CINQUE INDAGATI PER DISASTRO AMBIENTALE E SANITARIO “Troppimortiper ilcarbone” Ilgipspegne lacentrale diVado Savona, 400 operai rischiano il posto. L’azienda: i nostri legali al lavoro MARCO RAFFA CLAUDIO VIMERCATI SAVONA La Procura di Savona spegne la centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure. Ieri il giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi ha accolto la richiesta di sequestro preventivo del procuratore Francantonio Granero e del sostituto Chiara Maria Paolucci: poco prima di mezzogiorno un corteo di auto dei carabinieri di Savona e del Nucleo operativo ecologico di Genova ha varcato i cancelli della centrale, sullo sfondo delle ciminiere alte duecento metri che dagli Anni 70 fanno parte dello skyline di questa parte di Liguria. Alcune ore per spegnere materialmente l’unità VL3 («l’unica in funzione, l’altra, VL4 - spiega Le operazioni 1 2 L’arrivo dei carabinieri Lo spegnimento 3 Il raffreddamento 1 Ieri poco prima di mez- 1 Ci sono volute alcune ore 1 Dopo lo spegnimento delle zogiorno i carabinieri hanno varcato i cancelli della centrale per notificare il provvedimento del giudice. per spegnere l’unità VL3, l’unica operativa visto che la VL4 era già spenta per alcuni interventi di manutenzione. macchine c’è voluta tutta la notte per raffreddare le tonnellate di carbone pronte per mettere in pressione la caldaia. L'impianto sequestrato Centrale elettrica a carbone Tirreno Power Entrata in servizio: 1971 Potenza: due unità da 330 MW ciascuna Personaggio SAVONA «A ncora una volta abbiamo dovuto svolgere un ruolo di “supplenza”. La magistratura è intervenuta a supplire alla quasi assoluta neghittosità di chi aveva il controllo sulla centrale». Scrive proprio così, neghittosità («inerzia permanente» secondo il dizionario Devoto-Oli), il giudice Fiorenza Giorgi nel motivare l’atteggiamento di chi, avendo il compito di verificare non soltanto gli effettivi valori inquinanti delle emissioni in atmosfera della centrale elettrica di Tirreno Power, ma anche le ricadute per la salute in un vasto territorio della provincia di Savona, di fatto si è voltato dall’altra parte. Preludio, questa definizione così desueta e così calzante, a un nuovo filone d’inchiesta che la Procura di Savona sta attivando: capire ad esempio per- La Spezia Imperia Vado Ligure (Sv) L'INCHIESTA La procura di Savona indaga per disastro ambientale e per omicidio colposo Tra il 2000 e il 2007 le persone morte a causa 442 dei fumi Tra il 2005 e il 2012 1.700/ i ricoveri di adulti malattie respiratorie 2.000 per e cardiovascolari i bambini ricoverati 450 per patologie respiratorie ANSA Il Tribunale: «Per riaprire si dotino di nuove tecnologie o riducano i volumi» l’azienda - era in manutenzione»), tutta la notte per completare il raffreddamento delle tonnellate di carbone già avviate al bunkeraggio per mettere in pressione la caldaia. Si chiude così un lungo ciclo di sussurri e grida che durava da mesi, da quando a giugno, dopo tre anni di lavoro, i consulenti della Procura (Crosignani, Franceschi e Scarselli) avevano consegnato uno studio secondo cui dal 2000 la centrale di Vado ha provocato oltre 400 morti e 2700 ricoveri per patologie cardiache e respiratorie. Passando per una visita degli ispettori dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Non a caso l’inchiesta è per «disastro ambientale e sanitario»: e il lavoro dei consulenti si è Genova Savona LUCA ZENNARO/ANSA La centrale elettrica di Vado Ligure della Tirreno Power concentrato sull’aspetto epidemiologico proprio per valutare l’impatto sulla salute delle emissioni (biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri sottili). A prescindere, chiariscono i magistrati, dal rispetto o meno dei valori di legge che pure, rispetto alle prescrizioni Aia (l’auto- rizzazione integrata ambientale del dicembre 2012) Tirreno Power a Vado avrebbe in qualche caso sforato e di molto: polveri sottili, 74 microgrammi contro un limite di 20. «Il problema è che quando ci sono ricadute pesanti sulla salute, come in questo caso, scatta il principio di precauzione, codificato in tutta Europa: e allora quei limiti vanno riconsiderati». Appunto: e per togliere i sigilli, il giudice non accetterà nulla di meno dei valori delle «migliori tecnologie disponibili» (Mtd o Bat secondo l’acronimo inglese). Valori che, nelle più rosee speranze, Tirreno Power avrebbe potuto raggiun- gere solo con il nuovo gruppo a carbone. Oppure, con i vecchi impianti, andando «al minimo» o con il gruppo a turbogas, cioè con il (costosissimo) metano. Disastroso, per le già disastrate casse del gruppo. E le ricadute occupazionali, con 400 dipendenti diretti o dell’indotto, si profilano già. Oggi nello stabili- Come all’Ilva di Taranto “Noi magistrati costretti a sostituirci alla politica” Il giudice: paesaggio rovinato da una mano di grigio ché, nel lungo e tormentato iteri dell’Autorizzazione integrata ambientale («ci sono voluti cinque anni, invece di cinque mesi: e in questo periodo le emissioni si basavano sulle vecchie normative» rileva il giudice nelle quaranta pagine dell’ordinanza) manchi un elemento a dir poco esiziale: la ricaduta sulla salute degli abitanti che vivono nell’area di pertinenza dello stabilimento. Magistrato di lungo corso con un passato da giudice istruttore, poi una vasta esperienza da giudice tutelare alle prese con storie di varia umanità, Fiorenza Giorgi qualche an- no fa non fece mistero, proprio su queste pagine con un’intervista-choc, della sua opinione («personalmente e intimamente favorevole») sul tema delicatissimo dell’eutanasia, avendo disposto la scarcerazione di un anziano che aveva ucciso la moglie malata tentando poi di togliersi la vita. Questo per dire che, sui temi «caldi» della società d’oggi, il giudice non ha certo peli sulla lingua né sulla penna. E il caso della centrale di Vado Ligure, con le sue implicazioni sociali - il problema occupazionale in un territorio che ne offre sempre meno, le ricadute sulla salute, morti e rico- veri che si contano a centinaia, a migliaia - ben si presta a valutazioni che vanno al di là della semplice analisi delle carte giudiziarie. Ecco allora quel riferimento alla «neghittosità» che emerge come un monolito dalla piana di Vado Ligure. «Un luogo magnifico fino a pochi decenni fa, tanto da diventare alla fine dell’Ottocento il soggetto per un quadro di un pittore russo, in villeggiatura di salute, ironia della sorte, proprio da queste parti. Una veduta verdissima e fiorita della piana di Vado. Oggi il dipinto è all’Ermitage - racconta ancora il giudice, appassionata d’arte - ma il panorama La frase Il Gip di Savona Abbiamo supplito alla neghittosità di chi aveva il controllo sulla centrale Fiorenza Giorgi mento è fissata un’assemblea che si annuncia al calor bianco. Mentre gli ambientalisti del Savonese ricordano le prese di posizione di questi anni, le denunce e gli esposti, e Legambiente si spinge ad auspicare che la centrale «venga riconvertita con progetti utili e sostenibili», da ieri altri tre tra dirigenti in servizio ed «ex» della centrale - Stefano La Malfa, Gianni Biavaschi ed Emilio Macci, quest’ultimo dal 2001 in forza alla «nucleare» Sogin - risultano indagati insieme all’ex ad Gosio e al capocentrale D’Elia. L’azienda sceglie il basso profilo. «Il provvedimento è allo studio dei tecnici e dei legali. Tirreno Power intende continuare ad operare nel pieno rispetto della legge, difendendo il suo diritto a fare impresa in modo responsabile, come ha sempre fatto». Chi sulla «bontà» del carbone non ha dubbi è il sito dei produttori, www.assocarboni.it, secondo cui «la caratteristica indiscutibilmente meno nota del carbone è la sua compatibilità con l’ambiente, secondo le normative vigenti», ma soprattutto, «le moderne centrali di Torrevaldaliga e Vado Ligure hanno un rendimento del 46% e sono tra le più innovative d’Europa». Il procuratore di Savona sembra pensarla diversamente. reale è molto cambiato, sembra che qualcuno ci abbia passato, come dire, una mano di grigio». Visioni poetiche del passato, pragmatismo per l’oggi. I sigilli ai due gruppi a carbone, impianti obsoleti che hanno fatto il loro tempo, non sono una pietra tombale per l’occupazione e la produzione di energia elettrica. Il giudice ha infatti impostato una via d’uscita per l’azienda. Che costerà, però, se si vuole conciliare produzione e salute, lacrime e sangue. «Intanto la centralina di monitoraggio, quella imposta dal ministero attraverso l’Aia. Deve essere certificata da un tecnico super partes e fornire dati in continuo sulle emissioni. Dati non manipolabili, non “autoreferenziati” come in parte è accaduto finora». Poi le emissioni. «Visto cosa hanno rilevato i consulenti su decessi e patologie cardiorespiratorie, è indispensabile che si attivino da subito i valori collegati alle “migliori tecnologie disponibili”». Una nuova centrale in pochi giorni, pochi mesi? «Sarebbe auspicabile ma impossibile. Però i gruppi potrebbero funzionare a regime ridotto, rispettando i limiti. Sta all’azienda scegliere». [M. R.] 18 .Cronache .MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 In breve Sono carabinieri e poliziotti Caso Uva, imputazione coatta per gli indagati 1 Il Gip di Varese Giuseppe I veleni Il terreno che sarà valutato di pericolo 3,4 e 5 sarà recintato NAPOLIPRESS/FOTOGRAMMA Terra dei fuochi, vietato coltivare e vendere prodotti Il ministero della Salute blocca i generi commestibili di 51 aree campane il caso PAOLO RUSSO ROMA a Terra dei fuochi ad alto rischio per la salute sarà anche “solo” il 2% delle aree mappate in 57 comuni campani, ma intanto in quei 51 siti segnati con il cerchio rosso dal Ministero delle politiche agricole, 64 ettari di terreno destinato ad allevamenti e coltivazioni, scatta il divieto di produrre e vendere qualsia- L si cosa sia commestibile. Area “No food” in attesa di più approfonditi accertamenti, proclama il decreto firmato ieri dai Ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, dell’Ambiente, Gianluca Galletti e dell’Agricoltura, Maurizio Martina. Quindi da quegli appezzamenti considerati a più alto rischio da oggi niente più mozzarelle, ma nemmeno carne, latte, formaggi, frutta, verdura, patate e pomodori. Nulla di nulla. «Le particelle di terreno considerate a livello di pericolo 3, 4 e 5, saranno recintate e al loro interno vietata qualsiasi coltivazione o allevamento», assicura il commissario dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, il fi- nanziere Giovanni Mainotti. Il quale a tre mesi dal varo del decreto che prevede l’uso dell’esercito per presidiare la Terra dei fuochi, ammette: «Non posso mettere la mano sul fuoco che sversamenti e incendi non proseguano». Fino a novembre dello scorso anno però, lo scempio documentato dalla mappa del pericolo presentata ieri è andato avanti. Tra riprese per vie aeree e controlli fatti a terra da Nas e Procure sono state rilevate la bellezza di oltre 1600 irregolarità: incendi prolungati per oltre cinque ore, scavi, interramenti, repentini cambi di destinazione del suolo. E se nelle aree a più alto rischio il blocco della produzione agroa- limentare è scattato da subito nelle altre, dove il semaforo segna per ora luce gialla si potrà continuare a produrre, ma a patto sia stata rispettata almeno una di queste due condizioni: che ci siano stati controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; «che siano state effettuate indagini, su richiesta e con spese a carico dell’operatore, dall’autorità competente, con esito analitico favorevole». A garantire che sulle nostre tavole arrivino prodotti controllati saranno Istituto superiore di sanità, Nas e Ispettorato repressione frodi dell’Agricoltura. Comunque sia, il decreto interministeriale prevede che entro 90 giorni le indagini spacchettino i chilometri quadrati “sospetti”, in tre aree: una rossa “no food”, dove sarà interdetta qualsiasi produzione alimentare; una gialla destinata a produzioni diverse da quella agroalimentare; una verde, ma per modo di dire, destinata solo a determinate produzioni agroalimentari. Compito mica semplice perché, come ammesso dal titolare dell’Ambiente Galletti «a livello europeo esistono criteri oggettivi per stabilire i livelli di rischio dell’inquinamento delle acque ma non altrettanto per i terreni». E infatti a Caivano, uno dei comuni più inquinati, è già scattato il sequestro di 13 pozzi per ordine del TriLO STUDIO Entro 3 mesi un’indagine valuterà il grado di utilizzo dei terreni bunale di Napoli, mentre per le coltivazioni la prima mossa l’ha fatta il decreto varato ieri dal tris di Ministri, che insieme al governatore della Campania Caldoro, hanno continuato a recitare il mantra sulla qualità e sicurezza dei prodotti campani, che ricoprono un ruolo fondamentale nell’economia della regione. Intanto il ministro Lorenzin ha annunciato l’avvio della campagna di screening sanitario sulla popolazione. Quei dati diranno presto se siamo di fronte a una nuova Ilva. BARI, ESECUZIONE IN STRADA Agguato armato, ucciso il “paladino della legge” L’uomo aveva sporto denunce per qualsiasi irregolarità Vendetta Gli investigatori includono anche i parenti tra quanti potrebbero aver avuto risentimenti nei confronti della vittima CARMINE FESTA GRAVINA IN PUGLIA (BARI) Pietro Capone aveva la denuncia e la querela facili. Lo sanno bene tutti quelli che hanno avuto a che fare con lui e le sue proprietà. E su molti di loro, familiari inclusi, si concentrano le indagini per scoprire chi ha ucciso questo “paladino della legalità”, freddato sotto casa con due colpi di pistola. Il soprannome glielo avevano affibbiato in paese dopo che, per una vita intera, Pietro Capone aveva denunciato o sporto querela contro quasi tutti. A Gravina si ricordano di quando fece dormire cinque famiglie nelle tende dopo averle fatte sgomberare da un palazzetto che confinava con un suo terreno. Denunciò. E vinse. Così come ebbe ragione quando bloccò la lottizzazione delle “case bianche”, venendo quasi alle mani con i costruttori che aveva portato in tribunale. Al palazzo di giustizia di Bari lo conoscevano tutti. Schivo, solitario, senza moglie e con poche amicizie, Pietro frequentava di rado i posti pubblici del paese. Ai pochi ai quali dava confidenza, lui che ave- va interrotto gli studi in Giurisprudenza, raccontava dei successi giudiziari. Non se ne vantava particolarmente, ma guai a provare a intaccare un suo diritto. Pietro Capone viveva amministrando i suoi beni, case e terreni soprattutto. Pessimi anche i rapporti con i suoi familiari. Anche loro non sono stati esclusi dal cerchio delle persone contro le quali il “paladino della legalità” intentava cause. Capone era il “nemi- co pubblico numero uno” anche delle amministrazioni comunali che negli anni si sono succedute a Gravina in Puglia. Di qualsiasi colore politico fossero, se solo provavano a minacciare un suo diritto o una sua proprietà venivano travolte da una serie di cause giudiziarie preparate con cura, in grado di procurare a Pietro la vittoria in giudizio. E quando dal tribunale arrivava il verdetto che lo vedeva vincitore, Pietro confidava ai pochi che lo frequentavano la soddisfazione di aver avuto ragione. Non solo affari privati, però. Il “paladino della legalità” di Gravina ha più volte sostenuto in giudizio la difesa degli interessi legittimi del suo paese contro chi – soprattutto amministratori pubblici – provavano ad interpretare diversamente dal dovuto una regola, una norma. La “penna facile” agiva in grande solitudine. Poi si faceva rappresentare in giudizio da chi, diversamente da lui, quegli studi in Giurisprudenza li aveva completati. Il sindaco di Gravina, Alessio Valente (Pd), saputo dell’omicidio ha espresso parole di cordoglio per il “paladino”. Non lo conosceva personalmente, segno che Pietro Capone non aveva ancora litigato con questa amministrazione, ma il sindaco sapeva della sua storia ed ora è preoccupato per il turbamento che il delitto di via Pisa causa a tutto il paese. Valente ricorda solo di un esproprio che ha visto coinvolto il Comune contro Capone ed alcuni tra i suoi familiari. Ed è anche nella schiera dei parenti che la polizia indaga ora alla ricerca dell’assassino. Quei due colpi calibro 7.65 potrebbero essere stati esplosi da chiunque. Un proprietario terriero confinante con il “paladino” ma anche da un familiare che potrebbe aver trascinato fino all’omicidio il risentimento per una lite. Causata, come tutte le liti di Pietro, dalla difesa di una sua proprietà. Forse la sua unica ragione di vita che potrebbe essere stata la causa della sua morte. Battarino ha ordinato l’imputazione coatta per omicidio preterintenzionale e arresto illegale degli otto carabinieri e poliziotti indagati in relazione al caso di Giuseppe Uva, morto il 14 giugno 2008 all’ospedale di Varese dopo avere trascorso parte della notte nella caserma dei carabinieri. Il giudice ha respinto la richiesta di archiviazione presentata del pm di Varese Agostino Abate. Secondo i familiari, Uva avrebbe subito violenze in caserma. Cosenza Bruciò la fidanzata Condannato a 22 anni 1 Condanna a 22 anni di carcere per Davide Morrone, il giovane che il 26 maggio dello scorso anno, ancora non maggiorenne, uccise a coltellate Corigliano Calabro, nel Cosentino, la fidanzata 16enne, Fabiana Luzzi, bruciandone il corpo mentre era ancora viva. Il pm aveva chiesto la condanna a 24 anni per il giovane che, nel gennaio scorso, aveva tentato il suicidio in carcere. «Avrei voluto che l’assassino di mia figlia fosse condannato all’ergastolo», ha detto Mario Luzzi, padre di Fabiana. Bergamo Prostituta ammazzata Fermato camionista 1È piantonato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in attesa del fermo disposto dal pm, Isaia Schena, 37enne camionista di Cene (Bergamo) accusato di aver ucciso una prostituta romena di 28 anni in un capannone di cui è proprietario. Poi l’uomo ha tentato di uccidersi accoltellandosi, ma non rischia la vita. Lo scorso luglio Schena era stato condannato a 3 anni per aver tentato di violentare e aver picchiato una prostituta romena 24enne. Il Lotto ConcorsoN.30-Martedì11marzo2014 Bari 40 20 72 30 19 Cagliari 65 79 12 9 89 Firenze 57 68 35 4 80 Genova 28 83 9 11 7 Milano 2 5 86 62 10 Napoli 36 53 68 60 30 Palermo 41 34 31 68 54 Roma 5 11 28 16 61 Torino 89 71 31 90 26 Venezia 44 30 41 72 37 Nazionale 29 46 51 31 37 SUPERENALOTTO Combinazionevincente 49 51 53 numerojolly 12 56 58 81 superstar 37 MONTEPREMI 1.547.554,48 € JACKPOT 5.959.088,35 € Nessun6 Nessun5+ Ai18conpunti5 12.896,29 € Ai770conpunti4 312,03 € Ai23.199conpunti3 20,36 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 251120283034364041 44535765687172798389 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Mauro Floriani con la moglie: dopo aver lasciato la Guardia di FInanza lavora alle Ferrovie avrebbero già chiesto il patteggiamento e, se fosse accolto, rischierebbero una condanna da sei mesi ad un anno. Sicuramente il modo più indolore per uscire dall’inchiesta e da un possibile processo che li esporrebbe a pene più severe e all’inevitabile clamore. Un lavoro enorme quello svolto dai carabinieri del nucleo investigativo che hanno esaminato la provenienza di migliaia di chiamate arrivate sui cellulari delle baby squillo. Molte partite da utenze intestate a società sparse in tutta Italia, altre dal telefono di donne all’oscuro di tutto, mogli, amiche, sorelle. E adesso la caccia è ai nomi dei vip presenti in questa lista di 20 uomini indagati dalla Procura per prostituzione minorile. Il nuovo filone d’inchiesta che si intreccia a quello principale che, lo scorso ottobre, ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui la madre della più piccola delle baby squillo. A inchiodare i clienti alle loro responsabilità non solo i tabulati telefonici, ma soprattutto i racconti agghiaccianti delle due ragazzine. Le due amiche hanno parlato a lungo dei loro clienti, riconoscendone molti, anche se non in grado di indicarne i nomi reali. I fatti contestati, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti tra il luglio e l’ottobre 2013. Una delle adolescenti, ribadendo le accuse al suo sfruttatore, Mirko Ieni, ha detto davanti al gip: «Sapeva che ero minorenne e lo usava per avere clienti». Quindi la giovane età era non solo nota ma una qualità di attrazione della clientela, un moltiplicatore di business. Come dimostrerebbero anche gli sms transitati sulla linea di Riccardo Sbarra, il commercialista arrestato: «Tu mi piaci e poi mmm hai amichette giovani io adoro le lolitine...». matografico della «sporca guerra» scaturita dagli attentati dell’11 settembre che ha contrapposto il mondo dell’intelligence occidentale a quello, ben più subdolo e feroce, del terrorismo islamico. Travalicando, come era inevitabile, e così hanno stabilito le sentenze, i confini del lecito. «Non c’è chi non veda - scrivono i giudici - come il sequestro di persona con finalità come quella in oggetto», ovvero la tortura che subì Abu Omar una volta trasferito all’estero, «sia una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo». Dunque anche l’ex capo della Cia in Italia, ritenuto «la mente dell’operazione», e due suoi agenti, Betnie Medero e Ralph Russomando, la cui posizione era stata stralciata per un difetto di citazione (erano stati dichiarati «latitanti» anziché «contumaci»), assolti in primo grado per una presunta immunità diplomatica e quindi condannati in appello come autori materiali del sequestro, dovrebbero finire agli arresti. Come per altro gli altri 23 agenti Cia, sempre condannati in via definitiva a pene che vanno dai 7 ai 10 anni di reclusione nelle scorse sentenze. Di fatto però i governi italiani hanno sempre evitato di dar corso alle richieste di estradizione negli Usa. Su tutto pesa poi il precedente della grazia concessa dal Presidente della Repubblica Napolitano a uno degli imputati, Jeff Romano, il colonnello responsabile della base Usa di Aviano da cui venne fatto partire verso la Germania e poi l’Egitto, Abu Omar. Un gesto accolto con grande favore dagli Usa. Rimane un’ultima postilla giudiziaria, il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo avanzato da Abu Omar e famiglia contro l’Italia per violazioni dei diritti umani e abuso del segreto di Stato. La vicenda il caso 1 2 28 ottobre 2013 1 Il Nucleo investigativo dei Carabinieri di M. CORBI, A. PITONI ROMA Q uando ha capito che non c’era altra scelta, che i nomi dei clienti delle baby squillo dei Parioli erano sul tavolo della Procura di Roma, ha deciso di parL’ingresso della casa lare. E non è stato facile per Mauro Floriani, ex finanziere, dirigente di Trenitalia, affrontare la moglie Alessandra Mussolini, prima di presentarsi spontaneamente dai carabinieri per ammettere i contatti telefonici con le due adolescenti negando, però, di avere avuto qualsiasi genere di rapporto intimo con loro. Giorni di tempesta e dolore a casa della Mussolini, con la senatrice Pdl che fino a ieri ha creduto al fatto che il contatto con le minorenni fosse solo un incidente isolato e senza altre, più gravi, implicazioni. Lei a spingerlo a raccontare agli inquirenti la sua versione. Sperando che la cosa potesse bastare. Si è sfogata in famiglia, con le amiche più care, la Mussolini, ricordando la propensione del marito a crearle imbarazzo. Come quando, dopo aver collaborato con Antonio Di Pietro all’epoca dell’inchiesta Enimont, lasciò la divisa da finanziere per assumere l’incarico di responsabile amministrativo di Metropolis, 1 L’ex ministro Scajola era la società che gestiva il pa«inconsapevole» del sovraptrimonio immobiliare delle prezzo dell’appartamento di Ferrovie di Stato guidata da via Fagutale a Roma. Lo scrive Lorenzo Necci, presidente il giudice nelle motivazioni Enimont proprio all’epoca della sentenza che ha assolto in cui Floriani indagava sulScajola per l’acquisto dell’imla maxitangente. mobile, smontando la tesi La Mussolini, sempre al dell’accusa secondo la quale suo fianco, a difenderne le l’acquisto da parte dell’ex miscelte, anche quando le si non era avvenuto a sua insaobiettava che il curriculum puta, come dichiarato. non era all’altezza della super carriera che ha percorso fino ad oggi. Ma adesso le cose sembrano cambiate. Maria Monteleone e del pm Lei, sempre pronta a met- Cristiana Macchiusi che hanterci la faccia, ieri si è chiu- no iscritto il marito, nonostansa in un addolorato e ostina- te i chiarimenti, nel registro to silenzio. degli indagati, Forse pensanGLI ALTRI CLIENTI spiegando che a do alle sue due Venti uomini identificati: suo carico ci safiglie, la più rebbero «eledieci di loro pronti menti probatori grande non a n c o r a a chiedere di patteggiare incontrovertibi19anne, che li». Intercettacome tutte le ragazzine ve- zioni telefoniche, ricognizioni dono il padre come un eroe. fotografiche e analisi dei tabuIeri la Mussolini ha dovu- lati inchioderebbero Floriani to fare i conti con le parole alle sue responsabilità. del procuratore aggiunto Per Floriani come per gli al- Roma arresta 5 italiani con l’accusa di aver avviato alla prostituzione due ragazzine (15 e 14 anni). Finisce in manette anche la mamma di una delle due ragazze, accusata di essere a conoscenza dell’attività della figlia. 31 ottobre 2013 1 Interrogatori di garanzia per gli arre- stati. La madre di una delle due ragazzine nega: «Non ho mai venduto la mia bambina. Io lavoro sodo come barista». Identificati 5 clienti che rischiano il carcere. 3 4 10 febbraio 2014 1 La madre di una delle due vittime e uno degli altri indagati (Marco Galluzzo, accusato dalla procura di aver ceduto droga durante gli incontri con le minori) vengono scarcerati. La donna ha il divieto di incontrare la figlia. 28 febbraio 2014 1 La storia delle baby squillo dei Parioli, purtroppo, fa proseliti. A Ventimiglia due minorenni vengono salvate da un cliente. Interrogate hanno dichiarato di essersi ispirate alle due coetanee di Roma. Contro il marito della Mussolini foto, video e intercettazioni Roma, accusato di prostituzione minorile con le 14enni dei Parioli Lui nega i rapporti, ma i pm: “Elementi probatori incontrovertibili” Roma «Scajolanonsapeva deisoldidellacasa» Trento «Sexi-shopmasenza usarefondipubblici» 1 Uno scontrino di 64,92 euro di un noto sexy-shop finisce nelle carte sequestrate in Trentino al gruppo Freiheitlichen. La segretaria del movimento, Ulli Mair (foto), parla di un «regalo per un collega» in una conversazione riportata dal sito web Goinfo. E la procura spiega: «Non è stato chiesto il rimborso all’ente, per cui non c’è reato». tri venti indagati l’accusa è di prostituzione minorile. In tutto i clienti identificati grazie alle utenze rintracciate sui tabulati dei telefonini delle due ragazze sono quaranta. Molti di loro hanno raccontato di essersi tirati indietro una volta scoperta l’età delle baby prostitute. Solo in venti però sono sembrati credibili anche in base ai riscontri effettuati sui telefoni e attraverso le riprese video-fotografiche. Per gli altri, tra cui Floriani, si va avanti con le indagini. In dieci Ex finanziere LA DECISIONE DESTINATA A PESARE SUI RAPPORTI TRA ITALIA E USA Abu Omar, diventa definitiva la condanna di tre agenti Cia La sentenza della Cassazione dopo il proscioglimento dei vertici del Sismi PAOLO COLONNELLO MILANO Con la conferma della condanna di Jeff Castelli, ex capo della Cia in Italia, a 7 anni di reclusione e di altri due agenti del servizio servizio segreto americano (6 anni ciascuno) decisa ieri dalla Corte di Cassazione, cala quasi definitivamente il sipa- rio sulla vicenda del sequestro di Abu Omar. Restituendo alla storia una verità giudiziaria così composta: a rapire l’ex imam di via Quaranta il 17 febbraio del 2003, mentre era sotto indagine della procura di Milano per fiancheggiamento terroristico, fu un commando della Cia aiutato da alcuni elementi italiani come l’ex sottufficiale dei Ros Luciano Pironi, gli ex agenti del Sismi Pio Pompa e Luciano Seno e l’ex giornalista Renato Farina (attuale portavoce di Brunetta) condannati per favoreggiamento. Ma non (formalmente) dal Sismi. I vertici del servizio segreto militare, ovvero il gene- rale Niccolò Pollari e il suo vice Marco Mancini - condannati in appello a 9 e 10 anni di reclusione - sono stati prosciolti recentemente sempre dai giudici di piazza Cavour in seguito a una sentenza della Consulta che aveva fatto prevalere il segreto di stato sulle indagini della magistratura, tutelando così le attività dei nostri 007. Come però ha riconosciuto il Consiglio europeo, l’inchiesta della magistratura milanese, coordinata dal procuratore antiterrorismo Armando Spataro con l’ausilio del capo della Digos milanese Bruno Megale, rimane per ora l’unica al mondo ad aver accertato, persegui- Cronache .19 . Abu Omar to e condannato definitivamente, sebbene nessuno sia mai finito in carcere, l’esistenza e la grave pratica delle cosiddette «extraordinary rendition», ovvero i rapimenti indiscriminati di cittadini colpevoli di «sospetto» terrorismo. Effetto grottesco e un po’ cine- 20 .Società STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Tra luci e ombre Il “Princeps” e il gioco degli equivoci SILVIA RONCHEY el 1937 Mussolini celebrò il bimillenario della nascita di Augusto con un’epocale mostra in cui attualizzava il riordino del nuovo ordine imperiale romano in quello dell’«ordine nuovo» fascista. Ben diversa, antideologica, di raffinata consapevolezza storica e filologica, è stata quest’anno, nel bimillenario della morte, la celebrazione del «princeps» offerta dalla mostra curata da Eugenio La Rocca e da poco chiusa alle Scuderie del Quirinale. Ora il Fai celebra Augusto con un omaggio primaverile ai «suoi» luoghi meno avveduto nei toni. Il percorso «sulle tracce di Augusto», stando alle dichiarazioni del presidente Carandini, dovrebbe indurre gli italiani a trarre ispirazione dall’opera di «rifondazione e ristrutturazione» dello Stato attuata dal primo imperatore. Sarebbe «una dedica all’uomo che ha segnato una pausa nella vorticosa espansione dell’impero». Alla base della pacificazione augustea, costellata in realtà di violenze e guerre, fu una mistificazione ideologica che scandì l’espansionismo dell’impero in presunte, per usare un termine attuale, missioni di pace: «pacificazioni» è l’appellativo che le antiche fonti e i moderni manuali di storia danno alle guerre della pax Augusta, dove peraltro le legioni romane non sempre ebbero la meglio, come nel disastro di Teutoburgo («Varo, ridammi le mie legioni»). Il figlio adottivo di Cesare, il virtuoso Ottaviano, basò il suo potere sul «consenso universale» di Senato e popolo. La sua ascesa al potere era stata in realtà scorretta, come sottolineò Tacito. La sua insicurezza restò tale che, racconta Seneca, «andava in Senato con la corazza sotto la toga». È splendido che in un giorno di primavera il Fai ci racconti le imprese di Augusto, ma attenzione a «metterci tutti insieme, con i grandi del passato, costruendo un futuro», come esorta il suo presidente. Il passato si può e si deve frequentare, ma senza idealizzarlo, se non si vuole che qualcuno torni, un giorno, a ideologizzarlo. N A passeggio nel foro di Augusto, dove si svolgeranno le riprese del programma di Piero Angela per il bimillenario dalla morte dell’imperatore Anteprima RENATO RIZZO ROMA a nostalgia è l’unico svago di chi ha paura del futuro», dice icasticamente il protagonista della «Grande Bellezza». Ma volgere lo sguardo al passato non è sempre occasione di rimpianto: può essere il modo di recuperare proprio la Grande Bellezza di tempi splendidi e lontani, attraverso i suggerimenti della Storia. È questo il concetto al quale s’ispirano le Giornate Fai di Primavera che si svolgeranno il 22 e 23 marzo e che sono state presentate ieri come un omaggio ad Augusto nel bimillenario della morte: cogliere lo spirito che indusse quest’uomo lungimirante a segnare una pausa nella vorticosa espansione dell’Impero per dedicarsi alla sua ristrutturazione grazie a interventi per l’integrazione sociale, la sicurezza dei traffici, ma anche l’invenzione d’un linguaggio artistico universale. Un insegnamento che, nota il presidente del Fai, l’archeologo Andrea Carandini, potrebbe e dovrebbe guidarci, oggi, nel riprogettare «il Paese a pezzi in cui viviamo». «L I duemila anni di Augusto fanno subito primavera Tante visite speciali per le “Giornate” del Fai del 22 e 23 marzo E al Foro uno spettacolo per ricreare le atmosfere dell’impero Rovine spettacolari 1 Tra i 120 luoghi augustei aperti nelle Giorna- 1 L’Arco etrusco di Perugia, costruito nella se- te di primavera del Fai c’è anche il Teatro romano di Aosta (nella foto di Enrico Romanzi), che fu edificato 25 anni prima della nascita di Cristo, pochi decenni dopo la fondazione della città. conda metà del III secolo avanti Cristo, fu ristrutturato da Augusto nel 40 a.C. È la più integra e monumentale delle porte etrusche cittadine e si apre sul cardo maximus della città. Questa edizione dell’appuntamento che gli italiani amanti del bello si danno, da 22 anni, a inizio primavera offrirà al pubblico 750 visite straordinarie di beni ambientali e architettonici in 320 località di 20 regioni sotto la guida di settemila volontari: da 177 luoghi di culto a 136 palazzi e ville, da 43 castelli a 78 piccoli musei, archivi e biblioteche. E ancora: parchi, giardini, aree archeologiche, caserme, mulini. Un caleidoscopio di suggestioni nel quale spiccano, appunto, le 120 aperture che «racconteranno il grande imperatore». Tra queste, nel- la capitale, il Mausoleo d’Augusto, la più ampia tomba dinastica del mondo romano da anni chiusa al pubblico, il teatro di Marcello, l’unico rimasto dei tre di Roma antica, e il Foro augusteo. Un filo conduttore che porterà lontano, per tappe, sino ai resti di Augusta Bagiennorum, Benevagienna in provincia di Cuneo. Speciali aperture saranno, poi, riservate ai soci della fondazione ambientalista e a quanti s’iscriveranno in quei giorni. Ma il catalogo dei luoghi della cultura il più delle volte nascosti spazia nei secoli e nelle tipologie. A Milano, sarà aperto dopo 20 anni l’Albergo Diurno Venezia, sotterraneo gioiello liberty che forniva, come una Spa ante litteram, camere per il relax, bagni pubblici, barbiere, buvette. Napoli spalancherà i battenti dell’Archivio di Stato, La Spezia mostrerà l’Arsenale, Sassari il carcere ottocentesco, Corleone il Monastero del Salvatore, Bassano Romano il Palazzo Giustiniani-Odescalchi. E c’è ampio spazio anche per il profano: il velodromo Vigorelli a Milano, la Galleria del Vento della Guzzi a Mandello del Lario nel Comasco, il monumentale serbatoio idrico neoclassico di Livorno. La Grande Bellezza d’Italia ha mille facce: buie, problematiche, qualcuna, nonostante tutto, persino felice. TRENTASEI AMERICANI SI SONO TRASFERITI A GREEN BANK, L’UNICO LUOGO SCHERMATO DA TUTTI I SEGNALI La città Usa senza telefonini e wi-fi Lì è installato il più grande radiotelescopio del mondo FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK Si chiama Green Bank, è una cittadina del West Virginia nel mezzo della «National Radio Quiet Zone», una zona schermata da ogni segnale elettromagnetico, compresi wi-fi, reti per telefoni cellulari e altri tipi di comunicazioni digitale. Un’area di quiete assoluta, divenuta meta ideale per chi rifiuta l’affannosa comuni- cazione compulsiva della società contemporanea e vuole recuperare un po’ di privacy. In sostanza chi vuole ritornare ai tempi in cui non si era raggiungibili a tutti i costi attraverso email, Sms, chiamate e chat varie, Green Bank è il posto ideale. Come per i 36 cittadini americani, provenienti da diverse zone degli Usa, che nel 2013 hanno deciso di trasferire la propria residenza. «Ero affetta dal senso di panico quando vivevo in Iowa, un panico senza tregua», racconta Diane Schou, che ha viaggiato per oltre 1500 chilometri prima di raggiungere il villaggio di appena 147 abitanti. Per lei più che una scelta di privacy si è trattato di una necessità di salute: «Se qualcu- no si trova vicino a me con un telefono cellulare mi causa gravi disturbi, come forti mal di testa e nausea - racconta la donna - da quando sono qui mi sento in gran forma come se ogni malattia mi avesse abbandonato». Green Bank, cittadina nel cuore dei monti Appalachi, si trova nel mezzo di una zona di circa 1.300 chilometri quadrati chiamata «National Radio Quite Zone»: dato che ospita il più grande radiotelescopio del mondo, non può avere interferenze di nessun tipo per non alterare i segnali in ricezione. Questo vuol dire che sono banditi wi-fi, cellulari, e qualunque tipo di comunicazione elettronica: un vero eldorado per chi rifiuta i ritmi comunicativi della vita moderna. Ma anche per chi, come Diane Schou, ha ricadute fisiche legate all’emissione di certe radiazioni. Scientificamente si chiama «Electromagnetic Sensitivity», è una patologia su cui i ricercatori si danno battaglia da tempo. Circa il quattro per cento della popolazione americana, è affetta da questo sintomo, che però solo le autorità svedesi riconoscono come patologia medica. Questo vuol dire che solo nel Paese scandinavo chi è affetto può chiedere lo stesso sostegno sanitario di chi soffre di altri tipi di malattie. Così negli Usa l’unico modo per ovviare alle ricadute da emissioni elettromagnetiche è vivere in posti protetti come A Green Bank si vive all’ombra di un mega-radiotelescopio Green Bank. Deborah Cooney ha lasciato San Diego appena ha saputo di questa oasi protetta: «La mia vita era una tortura, tutto è iniziato con un ronzio nelle orecchie che non mi face- va dormire, poi nausea. Era come se mi stessero avvelenando». Dopo il suo arrivo a Green Bank tutto è cambiato: «Qui sto bene, per me è stato come disintossicarsi». LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 La storia SARA RICOTTA VOZA MILANO L’iniziativa «Siamo nati per camminare» alla quarta edizione dal 17 al 21 marzo quest’anno ha raccolto diecimila adesioni . Società .21 Testimonial Filippa Lagerback: «Vorrei che mia figlia Stella avesse l’autonomia che avevo in Svezia» A scuola a piedi i bambini di Milano scoprono la libertà Per una settimana tutti “camminatori” orn to run? Non esageriamo, in Italia basterebbe essere nati per camminare, almeno a leggere i dati su quanto i nostri bambini vadano e tornino da scuola a piedi o con i mezzi pubblici: naturalmente pochissimo. E quel che più colpisce è come sempre il confronto con i coetanei stranieri. Non necessariamente i soliti stakanovisti scandinavi, anche solo i flemmatici inglesi o i vicini tedeschi. E siccome quel che s’impara da piccoli non si scorda più, per cambiare un po’ la rotta e rendere le nostre città più a misura di bambino e i nostri bambini più autonomi e futuri adulti più «camminatori», per una settimana - dal 17 al 21 marzo - 9316 alunni di scuole milanesi (e il numero triplica con i genitori) si impegneranno a percorrere a piedi, in bici, sul monopattino o sui mezzi pubblici il tragitto casa-scuola, anche fosse un po’ lungo. L’iniziativa, che alla quarta edizione sfiora le diecimila adesioni, si chiama «Siamo nati per camminare» ed è stata ideata dall’associazione Genitori Antismog. «Crediamo che il successo venga dal fatto che siamo arrivati a saturazione e ci chiediamo perché nelle città, con i bambini, si viva così male», spiega Francisca Parrino, ideatrice e curatrice del progetto, che, ci tiene a precisare, ha un’impostazione positiva: «Noi non diciamo che le macchine B Festa Disegni e pensieri dei bambini saranno presentati il 12 e 13 aprile in una festa finale alla Rotonda della Besana (siamonatipercamminare.it) 68% in automobile Scolari delle primarie accompagnati in auto: italiani 68%; inglesi 32%; tedeschi 30% 5% da soli Alunni di scuola primaria non accompagnati in classe: italiani 5%; inglesi 12%; tedeschi 28% L’OBIETTIVO «Far sperimentare a figli e genitori se cambiare abitudini migliora la qualità della vita» L’AUTONOMIA «Bisogna introdurla gradualmente, con tragitti via via più lunghi» sono il male, ma: provate voi stessi se andare a piedi o in bici o in bus vi cambia un po’ la qualità della vita». E nelle scorse edizioni, per quanto strano possa suonare, per alcuni bambini prendere il tram è stata una prima assoluta, un’avventura, una scoperta. E il dato empirico è confermato da quello scientifico. La mobilità dei bambini è infatti oggetto di studio dal 1971 da parte del Policy Studies Institute della Westminster University che da qualche anno ha aperto l’indagine a 15 Paesi europei. Per l’Italia lo studio è stato condotto da ricercatori del Cnr e i risultati sono sorprendenti. Il più eclatante riguarda l’andare e tornare da scuola da soli: il 5% degli italiani, il 12% degli inglesi, il 28% dei tedeschi. Quanto ai mezzi usati per gli spostamenti casa-scuola, la percentuale di chi va sui mezzi pubblici senza essere accompagnato da adulti in Italia precipita all'1% mentre in Inghilterra sale al 15% e in Germania al 25%. Come vanno dunque i nostri figli a scuola? Be’, i dati non dovrebbero stupirci troppo visto che li accompagniamo... in macchina! Il 68% dei bambini italiani va in auto contro il 32% degli inglesi e il 30% dei tedeschi. Il doppio. Ma si possono accusare sempre i genitori italiani di essere più apprensivi, più pigri o non sarà invece che l’Italia è effettivamente più pericolosa? A Milano negli ultimi mesi c’è stata una serie orribile di incidenti per strada sulle strisce pedonali - che hanno coinvolto bambini. «Certo nei fattori in gioco ci sono i livelli di traffico e densità automobilistica», spiega Monica Vercesi, che ha partecipato allo studio del Cnr ed è consulente di progetti sulla mobilità dei bambini. «Ma la percezione dei pericoli sociali è molto distante da quella effettiva delle statistiche». il caso STEFANO RIZZATO MILANO l posto di ruote e lamiere, i giubbotti fosforescenti. Al posto dello smog, scarpe comode e sorrisi. L’alternativa al trasporto scolastico motorizzato, in Italia, esiste già da qualche anno. Si chiama Piedibus, è nato a Padova nel 2003 e il nome dice tutto: è una sorta di serpentone di alunni che raggiungono la scuola in comitiva, accompagnati da uno o più adulti, rigorosamente a piedi. Un modello che cammina, per ora, in una manciata di città diffuse da Nord a Sud in una quindicina di regioni: soprattutto piccoli centri di provincia, dove il traffico e le distanze aiutano, ma anche città più grandi come Torino, tutte collegate anche grazie al sito web www.piedibus.it. «Per una città come la nostra il Piedibus è solo una delle tante iniziative da mettere in atto per una mobi- A La manifestazione, comunque, chiede anche uno sforzo in più da parte dei vigili (strade più presidiate) e dei trasporti pubblici (biglietti gratuiti fino alla fine della primaria). Così, forse, anche i genitori farebbero la loro parte. «È im- portante capire che bisogna lasciare un po’ di autonomia», continua Monica Vercesi, «magari a cominciare dalla IV primaria, con piccoli tragitti via via più lunghi, gradualmente; altrimenti si rischia di “gettarli” di colpo e tardi in un Tutti sul “Piedibus” il serpentone di alunni che attraversa l’Italia Bambini in gruppo verso la scuola lità scolastica alternativa», spiega l’assessore con delega all’istruzione Mariagrazia Pellerino. «A Torino noi abbiamo da tempo coinvolto famiglie e scuole per pianificare da capo il sistema. Il dato confortante è che, dai circa settemila questionari distribuiti, emerge che già il 63 per cento dei ragazzi va già a scuola a piedi». Il modello del Piedibus intanto cresce, proprio perché ad apprezzarlo sono prima di tutto i diretti interessati. «I bambini si divertono: non è solo un modo salutare di andare a scuola, ma anche un momento di socialità». A spiegarlo è Isabella Christina Felline, che quattro anni fa ha creato, da madre e privata cittadina, ambiente di cui non hanno esperienza, come mettergli gli sci ai piedi a 12 anni e farli scendere su una pista nera». Naturalmente, c’è poi un discorso di diritti dei bambini alla libertà di muoversi nel proprio ambiente. E qui la mentalità conta. Non a caso questo è l’aspetto che più manca - in quanto mamma di una bambina di 10 anni - alla svedese Filippa Lagerback, socia di Genitori Antismog e grande fan di «Siamo nati per camminare». «Io sono cresciuta così, vicino a Stoccolma, andando a scuola da sola con gruppi di amici: vorrei che anche la mia Stella potesse avere lo stesso senso di libertà. Invece è sempre con me. A piedi sì, ma sola no». il Piedibus di Montefiascone, in provincia di Viterbo. In alcuni casi, i Piedibus sono promossi da Comuni e assessori amici dell’ecologia. In altri, sono le famiglie a istituirli in modo autonomo. «È il caso di Montefiascone - spiega la fondatrice -. All’inizio, nel 2009, eravamo sei famiglie. Oggi siamo una ventina ed è bello anche per noi genitori. Il servizio è gratuito e solidale e mamme e papà sono in prima linea come accompagnatori, secondo dei turni che vengono fatti ogni settimana e vengono incontro alle esigenze lavorative di ognuno. E non è mai un peso, anzi: il sabato, quando molti non lavorano, i genitori quasi litigano per avere il turno». Il percorso per i venti alunni, tutti bimbi dalla prima alla quinta elementare, è di due chilometri dal capolinea alla scuola. Non mancano fuori programma gustosi. «Per coincidenza, il tragitto passa sotto casa della maestra di inglese, che – quando è a casa – veste i panni della Candy Princess, distribuisce caramelle a tutta la comitiva e crea scenette molto divertenti – ed educative – tutte in inglese, ovviamente». MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 22 23 SCIENZA&DEMOCRAZIA MEDICINA/1 MEDICINA/2 TUTTOSCIENZE “Stoppiamo abusi e nepotismo all’università” “Fabbrico neuroni per battere il Parkinson” Il sensore mette a bada lo scompenso cardiaco MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 DORATO e GIUNTINI PAGINA 24 RIZZATO PAGINA 26 BANFI PAGINA 27 . NUMERO 1596 A CURA DI: GABRIELE BECCARIA REDAZIONE: CLAUDIA FERRERO GIORDANO STABILE [email protected] www.lastampa.it/tuttoscienze/ tutto salute SCIENZE ... & P MARCO PIVATO l futuro non lo si può prevedere, ma lo si può studiare. Ed è straordinario che l’accuratezza degli scenari che possiamo anticipare stia aumentando. Opinione pubblica e consenso, crisi economiche, pandemie e mutamenti geopolitici: non sarà una magica sfera di cristallo a rivelarci da che parte va il mondo, ma una serie di indicatori scientificamente trattati. Una rivoluzione in questo senso viene dall’accesso e dall’analisi dei cosiddetti «Big Data», il fiume di informazioni che produciamo e di cui lasciamo traccia attraverso Internet e altri mezzi in cui parliamo di noi: si tratta di «briciole digitali», come le chiama Alessandro Vespignani, professore alla Northeastern University di Boston e direttore scientifico della Fondazione Isi di Torino, e che si stanno rivelando straordinariamente utili. I Fisico Alessandro Vespignani è direttore scientifico della Fondazione Isi di Torino È uno scenario multiforme: inquietante o di grande opportunità? «Si dice che la scienza non è né “buona” né “cattiva” e che dipende dal suo utilizzo, ma nemmeno neutrale: nuove conoscenze producono sempre effetti. È importante, allora, utilizzare il potenziale dei Big Data in senso comunitario e non elitario». L’evento «Scrutare il futuro dei sistemi sociali al tempo dei Big Data»: è la «lecture» tenuta ieri da Vespignani all’Accademia di Belle Arti di Bologna Si pone però anche un problema antico: fare previsioni significa interferire con gli scenari stessi che studiamo. Nonsifinisceperinfluenzarli? «È un problema che esiste senz’altro, ma può rivelarsi LE APPLICAZIONI Nuove logiche per decifrare la realtà dalle pandemie fino ai trend sociali Può farci un esempio? Si può leggere nel futuro? C’è una sfera di cristallo che si chiama “Big Data” Passando, invece, a casi più complessi? «Dal 2009 il mio team ha seguito l’evolversi della pandemia del virus A/H1N1. Seguendo i primi focolai della malattia, grazie a modelli matematici e simulativi che hanno messo in relazione i singoli fenomeni agli spostamenti dell’uomo nel mondo globalizzato e superconnesso e le informa- Professore, che cosa sono esattamente le briciole digitali che costituiscono i Big Data? «Sono informazioni che l’uomo lascia al suo passaggio ogni volta che usa per esempio Facebook, compra un libro su Amazon, viaggia seguendo il tracciato di un Gps, esegue una transazione finanziaria: questa mole di informazioni ci permette di studiare la direzione di macroscenari in fieri, anticiparli e anche di cambiarli». «In primo luogo possiamo partire da inferenze abbastanza semplici, come provare a indovinare chi vincerà la finale di “X-Factor”, mettendo a sistema la massa di opinioni che viaggia via twitter delle centinaia di migliaia di persone, che poi votano da casa». zioni che venivano scambiate su Internet e dai media, i computer sono riusciti a predire in buona misura il viaggio di questo virus nel mondo e fornire informazioni per contenere l’emergenza». È possibile applicare principi simili anche per anticipare i grandi trend della società? «Usiamo l’analogia delle previsioni meteorologiche. Grandi fenomeni atmosferici si generano dal comportamento di singoli atomi e da piccole variazioni. Così dallo studio del particolare possiamo ricostruire il dato generale: se consideriamo l’uomo un “atomo sociale”, tracciando le sue attività al X, il cromosoma degli enigmi GIANNA M ILANO ifficile trovare chi non sappia qual è il ruolo dei cromosomi X e Y nel determinare il sesso del nascituro: due X è femmina, XY è maschio. Nel 1891 il biologo tedesco Hermann Henking, esaminando le cellule con un microscopio, vide un elemento estraneo e decise di chiamarlo X, come un’incognita in un’equazione. In realtà stava osservando un cromosoma, ma non compari- Genetica D movimenti politici... «Non c’è dubbio. Dagli Anni 80 ci si affida alle scienze e alla psicologia sociali, ma da ora e nel prossimo futuro saranno le scienze computazionali, basate sui Big Data, a fornire indicazioni su opinione pubblica e consenso, che a loro volta influenzano, come sappiamo, i mercati finanziari e ancora più in grande le relazioni internazionali tra gli Stati». va in coppia come di solito avviene in ogni cellula. Poi, nei decenni successivi, altri studiosi, da Murray Barr a Mary Lyon, hanno chiarito quella che appare come una stranezza: nelle cellule delle femmine di mammifero che ricevono un cromosoma X da entrambi i genitori uno dei due cromosomi che sia di provenienza materna o paterna - è casuale e viene inattivato: vale a dire che non è funzionale e la trascrizione di più di un migliaio di geni non ha luogo. In alcune cellule è il cromosoma X di origine paterna che resta quiescente, in altre quello della madre. Secondo quali regole ciò avvenga e come l’inattivazione si sia evoluta resta un mistero. Anche se i ricercatori hanno chiarito il meccanismo molecolare e grandi passi avanti sono stati fatti nel determinare il momento dello sviluppo di un individuo in cui ciò succede (quando lo spermatozoo feconda l’uovo e l’embrione ha solo una cellula, lo zigote, sia il cromosoma X materno sia lavoro, in famiglia e nel tempo libero, vediamo i legami che crea nel tempo fino alla comparsa di “molecole” e corpi sempre più complessi, cioè metafore di veri e propri mutamenti collettivi: questa è la fisica dei sistemi sociali». Una scienza sempre più appetibile per «spin-doctors» e quello X paterno sono attivi), molti quesiti conservano il sapore di una sfida. In un articolo su «Neuron» sono state mostrate con immagini inedite le cellule nella fase in cui l’uno o l’altro cromosoma X viene inattivato. «Che ciò avvenisse si sapeva: l’aveva già capito Mary Lyon che nelle femmine un cromosoma X, più che essere tolto di mezzo, non è funzionale. Non si era però mai riusciti a fotografarlo. E ora le immagini sono suggestive. Certo, non rendono ancora la complessità del processo: perché è una lotteria a presiedere la determinazione delle nostre caratteristiche genetiche», sottolinea Guido Barbujani, un’opportunità. Nel momento in cui estrapoliamo informazioni possiamo decidere come utilizzarle e diffonderle: proprio perché i trend sono reattivi alle nostre interferenze possiamo studiarne le risposte. Nel caso delle pandemie la diffusione delle conoscenze può fare la differenza tra il panico e il contenimento dell’emergenza». E come facciamo a sapere che ciò che ci suggeriscono in prospettiva i Big Data non sarà «inquinato» dal nostro utilizzo? «Torniamo all’analogia con le previsioni meteorologiche. A poche ore o giorni sono affidabili, ma a una settimana diventano difficili, fuorviate da una serie di eventi successivi. Nel fare previsioni i modelli statistici e computazionali possono però aggiornare di giorno in giorno le informazioni, correggendo così la visione della realtà». professore al Dipartimento di genetica all’Università di Ferrara. Per visualizzare l’inattivazione del cromosoma X - materno o paterno - un team della Johns Hopkins University ha manipolato dei topi, inserendo geni che producono una proteina fluorescente, verde o rossa, a seconda che a essere «funzionante» sia il cromosoma X di uno o dell’altro genitore. «Le immagini svelano come in certe aree della retina sia espresso un cromosoma invece dell’altro o come nel cervello il cromosoma X della madre domini il lato sinistro, mentre quello paterno il destro». CONTINUA A PAGINA 25 24 .TuttoScienze STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 l P SCIENZE «Mail e Skype, lavorando con tante giovani promesse Vi racconto la vita quotidiana al Cern di Ginevra» FRANCESCO RIGATELLI quinte» della passione quotidiana dello scienzia1 Non bisogna più pensare a Doc del film «Ri- L’esperimento «Cms» al Cern di Ginevra torno al futuro» di Robert Zemeckis per immaginare uno scienziato. Gigi Rolandi, 61 anni, napoletano, una vita al Cern di Ginevra, tra gli scopritori del bosone di Higgs, lo racconterà oggi alla Scuola Normale di Pisa, inaugurando il ciclo di conferenze intitolato «Vi racconto la scoperta che mi ha cambiato la vita». L’iniziativa, che proseguirà per oltre un anno con diverse testimonianze, vuole svelare il «dietro le to. «E’ importante spiegare a chi desidera intraprendere questa carriera come si vive - osserva Rolandi -. Racconterò il cambiamento del mio lavoro durante la ricerca del bosone. Il primo articolo fenomenologico in materia è del 1975 e da allora la scienza è diventata da individuale a collaborativa. Prima si lavorava al massimo in 10, ora in migliaia grazie alle reti tra computer. Questa scienza collaborativa richiede anche dei comportamenti diversi: si hanno compiti precisi, perché risulta impossibile seguire ogni aspetto di una ricerca. E ci vuole Scienza & Democrazia MAURO DORATO UNIVERSITÀ DI ROMA TRE ROBERTO GIUNTINI UNIVERSITÀ DI CAGLIARI I l 31 ottobre scorso sono scaduti i termini per la presentazione della domanda alla seconda tornata della cosiddetta «abilitazione scientifica nazionale» per diventare docenti universitari. L’abilitazione è un’idoneità scientifica (valida 4 anni), rilasciata da commissioni sorteggiate a candidati che soddisfino determinati requisiti. Questi ultimi sono stati stabiliti da leggi e decreti, dall’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca e dalle commissioni stesse, sulla base di criteri quantitativi che in molti settori disciplinari fanno riferimento al numero di citazioni. Di questa complessa macchina giudicante, che precede il concorso vero e proprio, non c’è analogo nel resto del mondo, soprattutto nelle nazioni nelle quali l’attenzione al merito ha una lunga tradizione. Date la farraginosità e le bizantinerie dei dispositivi normativi, la qualità degli esiti è dipesa, alla fine, dal grado di responsabilità - cioè dal senso etico e civile - dei commissari. E quindi alcune commissioni hanno lavorato dignitosamente, mentre altre si sono prodotte nei giochi di potere che hanno reso famosi nel mondo i «concorsi» universitari all’italiana. Molte domande sono state presentate da docenti che fanno già parte dell’università. Oltre a tali «interni», hanno però presentato domanda anche candidati attualmente «esterni» alle università, in particolare studiosi italiani che hanno completato la formazione all’estero o che addirittura rivestono già ruoli accademici in prestigiose uni- M. Dorato R. Giuntini Filosofi RUOLI: IL PRIMO È PROFESSORE DI LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA ALL’UNIVERSITÀ’ DI ROMA TRE IL SECONDO È PROFESSORE DI LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA ALL’UNIVERSITÀ DI CAGLIARI In cattedra Il sistema di selezione dell’università è sempre più screditato Concorsi all’italiana mai più Cambiamo le regole per i prof È sufficiente una strategia in 4 punti per liberarsi da bizantinismi e favoritismi versità o centri di ricerca stranieri. Pochissimi, purtroppo, i candidati stranieri. Al di là della qualità dei risultati, il problema è il seguente: benché la legge preveda due tipi di concorso dopo le abilitazioni (uno in teoria più aperto agli esterni e uno «chiuso», destinato agli abilitati interni), coloro che sono fuori dalle università hanno pochissime probabilità di entrarvi. Il motivo è di carattere finanziario. Si renda pari a 1 il costo massimo di un docente universitario (il professore ordinario). Se un ricercatore già «interno» e abilitato passa il concorso chiuso (o quello più aperto agli esterni), costerà al dipartimento solo 0.2 (se diventa professore associato) o 0.5 (se diventa ordinario). Se invece il vincitore di una prova aperta è «esterno», costerà al diparti- mento 0.7 (se si tratta di un posto di associato) o 1 (se si tratta di un posto di ordinario). Analoghe considerazioni valgono per abilitati che sono già professori associati. Visti i magri bilanci delle università, inevitabilmente si finirà per scegliere ricercatori e associati «interni», che saranno difesi da invasioni esterne anche per ovvi motivi di colleganza consolidati e malgrado il fatto che tra i candidati esterni potrebbe esserci qualcuno più meritevole. Tra l’altro, il dipartimento potrebbe decidere di non chiamare un vincitore meritevole a lui sgradito, pagando un prezzo trascurabile. Ma l’esterno senza posto dovrà ritentare la fortuna altrove, con le stesse trascurabili chances di successo. Si tratta di un meccanismo drogato all’origine, con cui purtroppo si dovrà decidere adesso e per i prossimi anni il reclutamento di migliaia di professori universitari. L’ovvia conseguenza sarà di sacrificare, ancora una volta, con il merito, intere generazioni di studiosi esterni ai circuiti accademici. La soluzione, però, ci sarebbe: semplice e radicale. 1) Abolire in un solo colpo leggi, decreti ministeriali, de- LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 carisma personale, basato sui dati scientifici». Quando Rolandi era giovane, era tutto più complicato: «Nel 1980, ogni domenica sera, prendevo l’Orient Express da Trieste e alle 4,10 di lunedì notte arrivavo a Losanna e da là mi spostavo a Ginevra. Martedì sera, il giro inverso. Chi collaborava con il Cern di Ginevra da lontano mi scriveva per lettera o mi telefonava. Poi il settore informatico del centro ci mise a disposizione le sue reti e iniziai a collegarmi da Trieste, dove allora vivevo, agli esperimenti via computer». E da allora la vita dello scienziato si svolge soprattutto davanti al monitor. «Alle 9 inizio a lavorare, faccio il caffè, controllo le email, parlo con Skype, scrivo articoli e, se sono al Cern, parlo per almeno un’ora con i collaboratori più giovani, quelli che fanno il lavoro vero. Con loro si discute di quello che hanno trovato e di come andare avanti: sono piccole come grandi scoperte, ma c’è sempre varietà e uguale entusiasmo. Il vero scienziato - aggiunge - è proprio quello che si emoziona anche per i minimi dettagli. Al pomeriggio, poi, collegamento con le grandi università Usa che collaborano con il Cern: San Diego, Santa Barbara, Mit. Là ci sono scienziati molto bravi che vivono a orari diversi e spesso si parla fino a mezzanotte. Altrimenti torno a cena in famiglia, soprattutto se a pranzo resto al Cern, dove ci sono tre mense. Ma mi limito a yogurth e frutta». Rolandi è stato anche il coordinatore di fisica dell’esperimento «Cms» sul bosone: «Da un lato ho preparato la ricerca e dall’altro mi sono occupato del processo di approvazione dei risultati di un l P GENETICA GIANNA M ILANO SEGUE DA PAGINA 23 ual è, tuttavia, il m e cc a n i smo che determina il fenomeno i ricercatori non l’hanno ancora capito - aggiunge Barbujani - ed è probabile che il caso giochi un ruolo importante». Già negli Anni 90 gli scienziati avevano individuato alcune delle molecole che presiedono il processo di inattivazione del cromosoma X, prima fra tutte una, prodotta dal gene «Xist». Ora, nuovi studi, condotti da Jeannie T. Lee dell’Howard Hughes Medical Institute, hanno rivelato che le molecole di Xist avvolgono il cromosoma X come uno sciame di api, coinvolgendo i suoi geni, e fanno sì che, quando una cellula si divide, venga «silenziato» lo stesso cromosoma anche nelle cellule successive. Ma qual è il vantaggio in termini evolutivi di avere due cromosomi X e di metterne uno a riposo? C’è chi sostiene che la possibilità di ricevere a caso due cromosomi X dai genitori abbia conferito alle femmine una maggiore versatilità genetica. Se un gene di uno dei due cromosomi è difettoso, le cellule possono fare ricorso alla copia sana dell’altro e compensare. I maschi, infatti, sono più esposti a problemi genetici legati al cromosoma X, come il daltonismo: avendone uno solo, non posseggono un «backup». Secondo Jeremy Nathans dell’Howard Hughes Medical Institute, autore dello studio su «Neuron», far ricorso ai cromosomi X di entrambi i genitori può offrire un vantaggio anche per il sistema nervoso: si aumenta la capa- «Q creti dirigenziali, interpretazioni, abilitazioni, idoneità, valutazioni statistiche e bibliometriche, insomma tutto quel «corpus» bizantino che regola la materia del reclutamento. 2) Rimodellare l’agenzia di valutazione - che ha già fornito un positivo contributo alla valutazione della qualità della ricerca («Vqr»), ma che ha dato indicazioni ben più controverse sui criteri dei concorsi - sul modello dell’inglese «Quality Assurance Agency for Higher Education». 3) Dopo la libera assunzione di un docente da parte dei dipartimenti, sulla base dell’invio di un curriculum e di un colloquio-seminario, l’agenzia avrà il compito di valutare «ex post» le scelte dei singoli atenei, con la «chiara indicazione delle responsabilità soggettive e oggettive delle scelte». 4) Redistribuire, a livello nazionale, il budget sulla base di tali valutazioni. In questo modo si renderebbero anche superflue le attuali procedure di accreditamento delle strutture presso il ministero! La crescente burocratizzazione delle funzioni dei docenti, infatti, sembra fatta apposta per soffocare le università, intrappolate in uno stato di «riforma permanente», che le costringe ogni anno a riformare l’esistente, cancellando quello che si era cambiato l’anno precedente. Il tempo per la ricerca è ridotto all’osso. In poche parole non si tratta d’inventare nulla di nuovo. Basta rifarsi alle migliori pratiche internazionali e mettere in soffitta per sempre la compulsione normativa che, con la pretesa di evitare abusi e nepotismo, nasconde in realtà l’assenza di coraggio nelle scelte e lascia spazio all’ambiguità e alle pratiche più nefaste. 10 - continua esperimento così grande. Cioè che gli articoli di scienza, dopo un processo di revisione interna, andassero a buon fine. A oggi ne abbiamo prodotti circa 300, nessuno mai rigettato». E prima ancora si era occupato dell’acceleratore Lhc: «Sono stato il manager di 600 persone che hanno lavorato per costruire uno strumento senza precedenti. Il “Cms” è un’impresa da 90 milioni di euro». Sono nuove le scoperte e i mezzi, ma il metodo resta la curiosità. «Mi viene naturale chiedermi la causa delle cose, perché lo scienziato ancora una volta parte dai dettagli - sottolinea Rolandi -. Basta iniziare dal cielo sopra di noi: perché è blu? Perché le molecole dell’azoto nell’atmosfera assorbono la luce blu, quella più ad alta frequenza del sole, e la riemettono». Info: vis.sns.it Nella lotteria di X e Y la perfezione non è prevista Cosa si cela dietro il processo dell’inattivazione Guido Barbujani Genetista RUOLO: È PROFESSORE NEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA VITA E BIOTECNOLOGIE DELL’UNIVERSITA’ DI FERRARA IL LIBRO: «LASCIA STARE I SANTI» EINAUDI cità del cervello di elaborare informazioni. Speculazioni suggestive che, però, vanno verificate. «Da un punto di vista funzionale il fatto di ricevere due cromosomi X non ha grandi conseguenze. Se non nella colorazione del pelo dei gatti. Un esempio che faccio agli studenti è quello dei gatti calico dice Barbujani -: bianchi con chiazze sia grigie sia arancioni le femmine, con chiazze grigie o arancioni i maschi. Perché, mentre una femmina può ricevere un cromosoma X per la pigmentazione arancione da un genitore e un cromosoma X per la pigmentazione grigia dall’altro genitore, e a seconda di quale cromosoma X sarà inattivato il colore potrà essere o grigio o arancione, il gatto maschio ha un unico cromosoma X e, quindi, ha chiazze o arancioni o grigie, ma non entrambe. Il termine per definire il fenomeno è che le femmine sono dei “mosaici genetici”». Si parla di cromosomi X e Y e quindi di determinazione del sesso, ma allora viene da chiedersi qual è il vantaggio di una riproduzione sessuata. «In ogni individuo vengono messi assieme i genomi di origine materna e paterna ed è la mescolanza a garantire un adattamento all’ambiente. In termini evolutivi conviene esplorare la Dai cyborg alla fine della privacy fino al collasso delle Reti: cosa rischia l’umanità l P GABRIELE BECCARIA a gente tende a preoccuparsi troppo di ciò che conta poco e a non preoccuparsi abbastanza di ciò che è davvero importante», sostiene George Dyson, storico della scienza. Se ha ragione lui, molte delle nostre angosce quotidiane sbagliano bersaglio. E quindi i motivi per sprofondare nell’umore nero potrebbero essere totalmente diversi da quelli consueti. Li ha raccolti John Brockman, l’editor newyorchese celebre «L per il domandone che ogni anno pone a un gruppo di scienziati. Il suo ultimo interrogativo - «What should we be worried about?» - evoca temi che vanno al di là di spread, disoccupazione e inquinamento e del senso di nausea che ormai procurano. C’è molto altro, purtroppo, e così tanto da comporre un mondo parallelo e distopico. Il biologo Serian Sumner, per esempio, si tormenta con l’immagine del bambino del prossimo futuro che riceve in regalo una confezione di «BioLego», con cui creare piccoli compagni sintetici. Che succederà - si chiede - quando chiunque potrà dare vita a cyborg casalinghi? Melanie Swan è ancora più preoccupata per la pri- TuttoScienze .25 Gigi Rolandi è ospite oggi alla Normale di Pisa Gli incubi che tolgono il sonno ai Signori della Ragione SCENARI . vacy, già oggi seriamente a rischio. Dal Big Data quantitativo - sostiene - stiamo passando al Big Data qualitativo, che registrerà perfino i dati cerebrali. Complici i sensori portatili di John Brockman Editor IL LIBRO: «WHAT SHOULD WE BE WORRIED ABOUT? REAL SCENARIOS THAT KEEP SCIENTISTS UP AT NIGHT» HARPER PERENNIAL nuova generazione, non solo i comportamenti ma anche le emozioni e i pensieri entreranno negli archivi di questo secolo. E a quel punto che resterà del concetto classico di libertà? diversità piuttosto che puntare alla perfezione - aggiunge Barbujani -. Se si volessero dei super-individui, il culmine dell’evoluzione dovrebbe essere un organismo che, una volta raggiunto il top, si autoriproduce come i batteri, dando luogo a cloni. Ma la selezione non porta tanto a raggiungere la perfezione quanto a garantire attraverso la mescolanza di caratteri, perfetti e imperfetti, una maggiore capacità di adattarsi all’ambiente. L’elemento casuale è misterioso e tuttavia esiste». Il caso e la necessità - citando il titolo del famoso saggio del biologo Jacques Monod hanno in biologia un ruolo importante. Come si spiega, per esempio, che i cromosomi si scambiano di tanto in tanto pezzetti di Dna che possono contenere geni che determinano il sesso maschile? «Può succedere che ci sia un cromosoma X che determina il sesso maschile e uno Y che non lo determina più, perché si sono scambiati il tratto necessario di Dna. Dietro questi processi c’è sempre una lotteria. A parte i gemelli identici è pressoché impossibile che lo stesso padre e la stessa madre generino figli identici, anche se ne facessero 20. Le combinazioni che avvengono in una cellula uovo fecondata sono quasi infinite - conclude Barbujani -. È un numero esorbitante, superiore a quello di tutte le molecole sulla Terra». A proposito di neuroni il cosmologo Max Tegmark prevede che non è lontano il momento - forse 50 anni - in cui l’intelligenza artificiale umilierà quella generata dai cervelli. Le macchine prenderanno il controllo delle reti ipercomplesse che si sono moltiplicate nell’ultimo ventennio? Al tempo stesso - ribatte il neuro-filosofo Daniel Dennett - i labirinti di Internet diventeranno sempre più vulnerabili ed è concreto l’incubo speculare degli hacker-terroristi che si infiltrano nei punti deboli e li fanno saltare, provocando apocalissi a catena, da quelle energetiche a quelle ambientali. L’elenco di rischi a cui il boom conoscitivo ci espone è sempre più lungo e controverso. Al punto da spingere la star della biologia, Craig Venter, a una conclusione provocatoria: «Come scienziato sono comunque ottimista. Come ateo e maschio alfa non mi preoccupo!». 26 .TuttoScienze STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 l P MEDICINA Il test per predire l’Alzheimer con tre anni di anticipo 1 Un nuovo test del sangue per predire con il 90% di accuratezza la possibilità in persone perfettamente sane di sviluppare entro 3 anni l'Alzheimer: è il risultato di una ricerca della Georgetown University di Washington pubblicata su «Nature Medecine». Lo studio si basa sui prelievi condotti su 525 settantenni nel corso di 5 anni: effettuando una comparazione tra un gruppo di volontari che avevano già sviluppato la malattia e un altro di coetanei sani, si sono osservati livelli anomali di 10 grassi diversi, che, incrociando i dati, sono stati assunti come «marker» (vale a dire segnali) dell’Alzheimer. Il test è ancora sperimentale e per farlo diventare di routine - spiegano gli studiosi - ci vorranno ancora altri esperimenti, ma la via è tracciata. Il grande problema dell'Alzheimer è che impiega anche oltre un decennio per svilupparsi e manifestare i primi sintomi. Ma a quel punto è già tardi per correre ai ripari e si può soltanto cercare di rallentare la progressione della malattia, contenendone gli effetti. Quando il test «made in Usa» sarà pienamente operativo, diventerà invece più concreta la possibilità di sviluppare un’efficace cura preventiva: si tratta - aggiungono i ricercatori - di un ulteriore passo in vista di una cura definitiva, che è ancora lontana. Di certo, comunque, l’Alzheimer è ormai un’emergenza sociale: 44 milioni di persone ne soffrono nel mondo e si stima che saranno 135 milioni nel 2050 (il 71% tra i poveri e la classe media), con un costo di 600 miliardi di dollari. “Dalla pelle ricavo neuroni: la mia guerra al Parkinson” Test al San Raffaele di Milano: la cura passa per la riprogrammazione delle staminali l P NEUROLOGIA STEFANO RIZZATO icostruire il circuito cerebrale distrutto dalla malattia. E farlo con cellule della pelle, riprogrammate fino a diventare neuroni e trapiantate. La lotta contro il Parkinson passa da qui: da un piccolo grande prodigio della biologia. Una frontiera già concreta. E una storia con mille ingredienti. C’è la criticata ricerca di base, che in questo campo consente passi prima impensabili. Ci sono le staminali, quelle vere, maneggiate da mani sapienti e senza vendere false speranze. E c’è la novità di un settore, quello delle terapie rigenerative, in fermento. Se ne parlerà - insieme con molto altro - alla quarta edizione di «BrainForum»: la «due giorni del cervello» in programma il 15 e 16 marzo a Milano. Un evento tra divulgazione e spettacolo, che farà salire sul palcoscenico del teatro Franco Parenti oltre 50 dei più importanti neuroscienziati italiani. Tra questi, a parlare del morbo di Parkinson e degli sforzi per contrastarlo, ci sarà Vania Broccoli, capo dell’Unità di Ricerca in Cellule Staminali e Neurogenesi al San Raffaele di Milano. «Quello della riprogrammazione di cellule adulte è un miracolo scientifico che fino a pochi anni fa era inconcepibile - conferma Broccoli -. Tra il 2005 e il 2007 tutto è cambiato per merito di Shinya Yamanaka, che generò staminali pluripotenti a partire da cellule della pelle di topi e poi di esseri umani adulti. Un lavoro che a lui valse il Nobel nel 2012 e che per tutti ha aperto un mondo nuovo». Le staminali sono cellule primitive e versatili e, come quelle dell’embrione, hanno la proprietà di differenziarsi e assumere forme e funzioni diverse. Inclusa quella di neuroni. «Siamo partiti studiando i meccanismi che regolano lo sviluppo delle cellule neuronali nell’embrione racconta Broccoli -. Al Parkinson siamo arrivati dopo le scoperte sulle staminali e sulla conversione delle cellule adulte. È la malattia perfetta su cui applicare queste novità, perché la perdita cellulare è precisa e localizzata: un quadro più semplice ri- R spetto a demenze come l’Alzheimer, che portano danni defocalizzati e complessi». Nel Parkinson a morire sono le cellule che producono la dopamina - un neurotrasmettitore - e che si trovano nell’area del cervello detta «sostanza nera». Senza dopamina si interrompe il circuito tra quest’area dell’encefalo e quella adiacente, il corpo striato. La conseguenza è una neurodegenerazione progressiva, con i tipici sintomi del Parkinson: disfunzioni nel movimento, nell’equilibrio, spesso anche disturbi neuropsichiatrici e del linguaggio. «La terapia più usata - aggiunge lo studioso - prevede farmaci capaci di superare la barriera encefalica e di rilasciare dopamina nel cervello. Un trattamento efficace per i sintomi, ma che non blocca né rallenta il decorso della malattia, tanto che le dosi Vania Broccoli Genetista RUOLO: È CAPO DELL’UNITÀ DI RICERCA IN CELLULE STAMINALI E NEUROGENESI ALL’OSPEDALE SAN RAFFAELE DI MILANO si devono aumentare negli anni. Inoltre, questi farmaci causano un effetto collaterale molto pesante come le discinesie: i movimenti non controllati che Spazzolino smart grazie all’app lo spazzolino viene utilizzato. Un sensore all’interno conteggia il numero degli strofinamenti in un determinato punto LORENZA CASTAGNERI e indica se le aree più nascoste sono state pulite bene. Lo idurre i rischi di carie, spazzolino dà addirittura dei ascessi, gengiviti e punti per incoraggiare adulti e della miriade di di- bambini a migliorare. E non sturbi che mettono alla prova basta. Kolibree è stato studiala salute della bocca. Chi non to in modo che la testina sia inl’ha sognato? Ora l’high tech tercambiabile, dando la possicorre in aiuto con Kolibree, il bilità a più persone di utilizzaprimo spazzolino «smart». re un dispositivo solo. Intelligente perché avverte Certo, non si scampa per se vi state lavando male i sempre a trapano e otturazioni, denti. ma l’obiettivo L’apparecdegli ideatori è chio - presenimportante: tato al «Ces», «Vogliamo spiela fiera di eletgare come ci si tronica di Las prende cura dei Vegas, e in denti - spiegano RUOLO: È VICEPRESIDENTE vendita negli DELL’ANDI, L’ASSOCIAZIONE -. Il benessere Usa dall’au- NAZIONALE DEI DENTISTI ITALIANI del cavo orale va tunno - è dogarantito attratato di un sistema Bluetooth verso un’azione quotidiana pree di sensori in grado di stabi- cisa e controllata. E fino a oggi lire se il modo in cui ci si non c’era nessun dispositivo che prende cura dell’igiene orale permettesse di monitorarla in è adeguato o c’è qualcosa da modo semplice e veloce e dando migliorare. «Ho raggiunto un feedback immediato». Sarà davvero così? Mauro tutti gli angoli della bocca?». Oppure: «I movimenti sono Rocchietti, vicepresidente delcorretti?». E ancora: «Così l’Andi, l’Associazione dei dentiandrà bene o no?». Eccoli i sti, non esclude la possibilità: dubbi più comuni, quando ci «Ben venga l’high tech, ma risi ritrova davanti allo spec- cordiamo che il parere dello chio e spazzolino alla mano. specialista rimane insostituiKolibree fornisce le risposte. bile. Gli strumenti elettrici non Tutto attraverso un’app sca- possono essere utilizzati da ricabile sullo smartphone. tutti. Vanno evitati, per esemFunziona così. Il sistema si pio, da chi ha le gengive particonnette via Bluetooth al- colarmente sensibili. Per quel’applicazione, a cui invia dati sto è meglio fare prima una viin tempo reale ogni volta che sita dal dentista». l P ODONTOIATRIA R Mauro Rocchietti Dentista si vedono nei malati di Parkinson e che sono provocati dalle medicine e non dal morbo. Con le staminali si cerca invece di ristabilire il circuito tra i neuroni dopaminergici, quelli da rigenerare, e i neuroni del corpo striato. Così la dopamina tornerebbe ad essere generata in quantità controllata, senza gli eccessi dei farmaci». Produrre i neuroni in laboratorio non è però semplice. E ancora più difficile è produrne in quantità sufficienti - per ogni trapianto ne servono circa 300 mila - e senza aver bisogno di troppe cellule di partenza. Su questo vertono gli studi del team del San Raffaele: riunisce 12 ricercatori che si giova del sostegno del ministero del- la Salute e dello European Research Council. «Il nostro contributo - spiega Broccoli - è aver individuato un protocollo per riprogrammare cellule adulte della pelle in modo che diventino neuroni dopaminergici da trapiantare. Il processo sfrutta il lavoro di tre geni Mash1, Nurr1 e Lmx1a - e funziona molto bene con le cellule della pelle di animali come topi o scimmie, un po’ meno con i fibroblasti umani, specie se estratti da pazienti anziani. Ma siamo al lavoro per rendere il protocollo ancora più efficiente. E più sicuro, visto che la tecnica attuale di conversione cellulare prevede l’utilizzo di virus e questo comporta dei limiti a livello clinico». LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Dalla videocapsula istantanee del colon retto FABIO DI TODARO Oncologia 1 La videocapsula endoscopica - una pillola lunga 10 millimetri che viene ingoiata con un sorso di acqua - si utilizza da tempo in Italia. In otto ore assicura un’istantanea del colon retto, la porzione terminale dell’intestino che, sempre più di frequente, viene colpita da carcinoma: per incidenza è il secondo tra gli uomini (dopo quello al polmone) e il terzo tra le donne (dopo seno e cervice-utero). Poche settimane fa, però, dagli Usa è arrivato l’ok all’utilizzo di Pillcam, un dispositivo che sfrutta lo stesso principio, ma decisamente high tech. Dotata di due fotocamere alle estremità, la nuova videocapsula è in grado di scattare fino a 35 immagini al secondo con un angolo di visione di 172°. «È l’evoluzione di uno strumento che, assicurando una visione più ampia e dettagliata del colon, permetterà diagnosi più accurate - spiega Renato Cannizzaro, direttore della struttura operativa di gastroenterologia oncologica dell’Istituto Tumori di Aviano -. Ma la differenza rispetto alla colonscopia rimane ben definita: quest’ultima ha anche una funzione terapeutica, la videocapsula no». Mentre le piccole capsule permettono solo di fotografare lo «stato dell’arte», la colonscopia consente di rimuovere gli adenomi che agiscono da precursori delle neoplasie. Quando la ricerca del sangue occulto nelle feci fornisce un esito positivo, il consiglio, quindi, è quello di ri- BrainForum Vania Broccoli sarà uno degli ospiti dell’evento in programma il 15 e il 16 marzo al Teatro Franco Parenti di Milano. Giunta alla quarta edizione, la manifestazione raccoglie alcuni dei maggiori neuroscienziati italiani Info su: www. brainforum.it La Pillcam è dotata di 2 fotocamere . TuttoScienze .27 correre all’esame tradizionale. La videocapsula, invece, risulta utile tra gli adulti che non possono sottoporsi alla colonscopia tradizionale e tra i giovani che accusano dolori addominali: spesso riconducibili alla celiachia o ad alcune malattie infiammatorie croniche intestinali. Il vero limite della capsula rimane il mancato approccio terapeutico. Nulla è da escludere, però: nei laboratori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa un team di fisici, ingegneri, medici e biologi sta lavorando per mettere a punto nuovi microrobot in grado di prelevare frazioni di tessuto e di rilasciare farmaci nei «distretti» di interesse, tra cui proprio il colon. In attesa di sviluppi confortanti, comunque, la colonscopia tradizionale - ammoniscono gli specialisti - rimane l’esame riconosciuto come il più efficace per lo screening della neoplasia del colon retto. Il sensore è automatico e sa neutralizzare lo scompenso cardiaco Si evolve la tecnica delle resincronizzazione l P CARDIOLOGIA DANIELE BANFI zienti, infatti, presenta il cosiddetto “blocco di branca sinistra”, una situazione in cui l’impulso elettrico necessario ai ventricoli per contrarsi non avviene in maniera sincronizzata e, quindi, la funzione di pompa è compromessa. E’ proprio in questi casi che è necessaria la resincronizzazione cardiaca». La tecnica consiste nell’impianto di un dispositivo che invia piccoli e impercettibili impulsi elettrici alle camere cardiache, consentendo al cuore di battere in modo sincronizzato. Un dispositivo che è a tutti gli effetti un piccolo computer, alimentato a batteria e racchiuso in un involucro di titanio. n’epidemia silenziosa, che in Italia colpisce più di un milione di persone. Si tratta dello scompenso cardiaco, un’alterazione della struttura e della funzione del cuore che porta progressivamente l’organo a non pompare in modo adeguato il sangue. I progressi nella cura, però, sono significativi. E alcune novità si stanno presentando sulla scena clinica. Decisiva è la terapia di resincronizzazione cardiaca, nota in gergo medico come Crt: si tratta di un dispositivo elettronico che consente a molti malati di ritornare alla vita di tutti i giorni. E adesso, complici gli affinamenti tecnologici, la Crt potrebbe presto far compiere un ulteriore salto di qualità. Il che significa migliori risultati terapeutici e anche minori costi per il provato Sistema sanitario. Spiega Maurizio Lunati, direttore della Struttura complessa di cardiologia dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, che «lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa, definita come l’incapacità del cuore di fornire sangue in quantità adeguata rispetto all’effettiva richiesta dell’organismo. A differenza di quanto si possa pensare la mortalità per scompenso è più alta del cancro». Uno dei principali sintoFino a qualche anno fa la Crt mi della malattia è la fatica veniva applicata soltanto nei nel respirare. Con l’aggra- pazienti con una compromisvarsi il respiro difficoltoso sione funzionale molto rilevaninizia a intaccare anche le te. Studi recenti hanno invece attività più semplici, fino ad evidenziato gli effetti positivi arrivare a un punto in cui il della terapia soprattutto nelle paziente convive con l’affa- prime fasi della malattia, ticamento perfino quando è quando gli effetti dell’insuffia riposo. cienza cardiTalvolta aca si avverpuò additono solo in rittura insituazioni-lisorgere in mite. «Il prinforma gracipale vanve e imtaggio della RUOLO: È DIRETTORE provvisa Crt rispetto DELLA STRUTTURA COMPLESSA DI CARDIOLOGIA DELL’OSPEDALE durante la alle tradizioNIGUARDA CA’ GRANDA notte, conali terapie IL SITO: WWW.OSPEDALENIGUARDA. stringendo farmacologiIT/MEDICO/LUNATI-MAURIZIO la persona che è la capaa dormire con più cuscini o cità di ridurre nell’immediato i in posizione semi-seduta. sintomi, le ospedalizzazioni e «Ad oggi -continua Lunati quindi la mortalità», spiega - la principale terapia è quel- l’esperto. la farmacologica. A volte peUn successo frutto di un rò non basta: il 30% dei pa- lungo lavoro, ma non privo, an- U Maurizio Lunati Cardiologo cora, di difficoltà. Circa un terzo dei pazienti, infatti, non risponde in modo efficace alla resincronizzazione. Una delle principali ragioni è la difficoltà nel regolare costantemente il dispositivo in base alle necessità del paziente. Gli attuali metodi di ottimizzazione, basati sull’ecocardiografia, sono processi lunghi e costosi, che richiedono la presenza di un operatore e costringono il paziente a frequenti ospedalizzazioni per «tarare» il dispositivo. Una procedura, non sempre eseguita periodicamente, che, finalmente, potrebbe essere presto abbandonata. Il merito è dell’evoluzione nella tecnologia degli apparati utilizzati. Grazie allo sviluppo di un nuovo sensore è già possibile ottimizzare i parametri di stimolazione cardiaca in modo automatico, mentre il paziente svolge le normali attività quotidiane. «Un vantaggio non indifferente. La possibilità di offrire una programmazione periodica personalizzata comporta una migliore risposta alla terapia in termini di mortalità e qualità di vita», conclude Lunati. Risultati promettenti, che si traducono in un vantaggio anche in termini economici. Come è stato dimostrato in uno studio dalla rivista «Europace», la nuova sincronizzazione automatica del dispositivo porta ad una sensibile riduzione dei costi. È una buona notizia, se si considera che lo scompenso rappresenta la prima causa di ricovero in Italia. @danielebanfi83 28 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO +0,39% +0,41% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,3861 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) S Oro 100,03 euro/grammo -0,41% -0,63% +0,46% -0,06% R 31,9469 ECONOMIA FINANZA & IL PIANO STRATEGICO DELLA BANCA PREVEDE UN RITORNO ALL’UTILE DI 2 MILIARDI GIÀ NEL 2014. L’AD: ORA AVREMO UN BILANCIO PIÙ SOLIDO Unicredit fa pulizia e perde 14 miliardi Al via una maxi-riorganizzazione per ridurre 8500 posti. La cura drastica piace alla Borsa: il titolo fa +6% FRANCESCO SPINI MILANO L’ANNUNCIO L’amministratore delegato, Federico Ghizzoni, la definisce «una decisione definitiva e coraggiosa», con un cui Unicredit «ha deciso di voltare pagina». Una maxi pulizia che conduce a una perdita mai vista: un rosso «monstre» da 14 miliardi di euro. Un’enormità, che in Borsa, si trasforma in un’opportunità di acquisto. Il titolo, dopo l’iniziale sorpresa, comincia a galoppare fino a un +7% per chiudere in rialzo del 6,21%, a 6,41 euro. Il mercato promuove la drastica cura Intesa ridurrà le filiali a quota 3.700 Gli esuberi in Italia per 5700 dipendenti Esplode la rabbia dei sindacati Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit Ghizzoni, che conta di cancellare gli effetti di cinque anni di crisi per ripartire (con la ripresa in vista) con un piano strategico che prevede un ritorno all’utile - 2 miliardi - già nell’esercizio 2014, per arrivare a 6,6 miliardi nel 2018, con un ritorno sul capitale tangibile del 13%. Prima però, le grandi pulizie. Nel solo quarto trimestre (in rosso per 15 miliardi) le rettifiche di valore dell’avviamento assommano a 9,3 miliardi, azzerando quello relativo all’Italia, al Centro Est Eu- ropa e all'Austria. 9,3 miliardi (13,7 nell’intero 2013, +46,8 miliardi) sono gli accantonamenti sui crediti. Il rapporto di copertura arriva al 52%, «ai livelli pre-crisi, al top in Italia e tra i migliori in Europa», dice l’ad. Si aggiungono 699 milioni di oneri di ristrutturazione, «nell’ambito di un piano più ampio per ridurre l’organico - segnala la nota del gruppo - di 8.500 unità», 5.700 delle quali in Italia. Già sul piede di guerra i sindacati di categoria. La rivalutazione della quota di Bankitalia porta un be- FOTOGRAMMA neficio da 1,4 miliardi ante imposte, registrato in conto economico come «profitti netti da investimenti». In caso di nuove indicazioni delle authority, se andasse a patrimonio netto la perdita dell’anno aumenterebbe di 1,2 miliardi. Il patrimonio di vigilanza si conferma con un Common Equity Tier 1 al 10,4%, al 9,4% con tutti gli effetti di Basilea III. Un livello che esclude il ricorso ad un aumento di capitale ed è presupposto per pagare il dividendo da 10 centesimi contro i 9 di un anno fa, attin- Il progetto per i crediti in ristrutturazione E il numero uno di Kkr vede Ghizzoni e Messina Visita milanese di Robert Kravis Sul tavolo anche altri dossier GIANLUCA PAOLUCCI MILANO Robert Kravis si è scomodato personalmente. Qualche giorno fa, il cofondatore di Kkr, uno dei miti della finanza mondiale dai tempi del buyout di R.J. Reynolds negli Anni 80 in avanti, è passato da Milano per incontrare - separatamente - l’ad di Unicredit Federico Ghizzoni e il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Non solo una visita di cortesia: tra i temi trattati c’è stato il progetto che i due principali istituti italiani stanno portando avanti proprio con Kkr e con l’operatore specializzato Alvarez per la gestione di un Le filiali di Intesa Sanpaolo «sono ora fra 4.000 e 3.700, ma entro fine anno arriveranno a 3.700». Il consigliere delegato del gruppo bancario, Carlo Messina, durante il convegno della Fabi, ha spiegato che «oggi c’è un eccesso di capacità produttiva in Intesa. Non si può negarlo». Ma «se i ricavi cresceranno questo eccesso di capacità produttiva può essere riassorbito». L’ad di Intesa Sanpaolo ha poi precisato che sarà il cda del 27 marzo a decidere se contabilizzare o meno in conto economico le plusvalenze legate alla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Messina ha poi annunciato che Intesa avrà un ruolo importante nella quotazione in Borsa di Poste Italiane, anche se l’incarico nei dettagli non è stato ancora definito. 1 portafoglio di crediti in ristrutturazione, ma non solo. All’esame del gruppo di private equity, uno dei più importanti del mondo con oltre 90 miliardi di asset in gestione e attività che ormai spaziano dal private equity all’immobiliare al mercato dei capitali, ci sarebbero anche altri dossier su cui però al momento vige il massimo riserbo. Da Unicredit nessun commento sui contenuti dell’incontro, mentre si sottolinea che non è la prima occasione d’incontro tra i due manager. Anche da Intesa nessun commento sui contenuti dell’incontro, mentre ieri lo stesso Messina ha sottolineato che il progetto farà comunque riferimento ad un numero limitato di aziende in ristrutturazione. Del progetto con il gigante americano è tornato a parlare ieri anche Ghizzoni. Un progetto che «non è tramontato», ha spiegato, chiarendo che «era più orientato a creare un fondo per la gestione di aziende recuperabili. Non è in alternativa ma si può integrare con altre iniziative in corso». In realtà il lavoro procede spedito, negli uffici dei due istituti. Nelle settimane scorse sarebbe stato individuato il portafoglio delle imprese che potrebbero potenzialmente entrare nel progetto, tutte medie imprese con crediti già ristrutturati ma in condizioni ancora complesse. Ancora da definire però il perimetro esatto dell’operazione, anche se potrebbe raggiungere una massa di circa tre miliardi di crediti dei due istituti. L’intento del progetto, assolutamente innovativo per il mercato italiano, è quello di coinvolgere un operatore specializzato nel private equity per assicurare un contributo alla gestione delle imprese accompagnandole al ritorno ad alla redditività. La contropartita per il fondo, che dovrebbe fornire la nuova finanza al veicolo, sarebbe l’opportunità di una forte plusvalenza grazie al forte sconto all’ingresso. gendo dalle riserve. All’assemblea del 13 maggio sarà proposto uno «scrip dividend», pagato in azioni di nuova emissione, salvo che l’azionista non desideri il contante. Nel piano industriale 20132018 la cedola è confermata, con un pay-out del 40%. Sarà gestito come un business distinto il portafoglio di crediti non core: si tratta di 87 miliardi di crediti lordi (il 67% di deteriorati, il 33% in bonis) che si conta di ridurre del 67% entro il 2018. Nella «core bank», invece, il gruppo - che promette un ulteriore aumento dell’offerta di credito - punta sulla trasformazione in ottica multicanale della banca commerciale e sul posizionamento da leader europeo nel corporate banking. Nell’arco di piano saranno così investiti 4,5 miliardi, con risparmi di costi per 1,3 miliardi al 2018. Tra giugno e luglio di quest’anno il gruppo porterà in Borsa una minoranza di Fineco, quindi valuterà la cessione di Unicredit Credit Management Bank (Uccmb) e, insieme a lei, di pacchetti di crediti dubbi. Il management conta che le due Tra giugno e luglio la quotazione di Fineco e poi si valuta la cessione di Uccmb operazioni rafforzino il principale indice di capitale di altri 30 centesimi, portandolo ai livelli di settembre, nonostante gli accantonamenti. «Ora abbiamo un bilancio molto più solido, molto più aderente alla realtà e un piano sfidante, ma alla nostra portata», dice Ghizzoni. Le decisioni «non sono state facili», ammette. Ma «è inutile parlare di bad bank o altro, se non si ha il coraggio di affrontare la situazione: le perdite sarebbero arrivate. Anziché diluirle in 5 anni, abbiamo deciso di concentrarle in uno solo. E ripartire». W LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Economia .29 . In bilico IL CDA DEL GRUPPO INTEGRA L’ORDINE DEL GIORNO: IL PRESIDENTE SARÀ NOMINATO IN ASSEMBLEA La proprietà valuta l’ipotesi di trasferire all’estero le sue fabbriche italiane Telecom, Fossati prepara la lista ma cerca l’accordo con Telco terà settimana prossima alla comunità finanziaria e che Asati vorrebbe fosse confrontato in assemblea con le idee dell’attuale management di Telecom. L’intensità e la durata dello scontro saranno dunque determinate dal grado di condivisione che il patron di Findim troverà in Telco sul suo piano alternativo. Altro punto sta proprio nel candidato presidente: si troverà un accordo tra Telco e Findim? Sul tappeto dell’azionista di maggioranza relativa (col 22,4%) ci sarebbero diversi nomi al vaglio, tra cui quello di Massimo Tononi, attuale presidente di Borsa Italiana, già in passato indicato come possibile candidato alla poltrona più alta del cda di Telecom e che troverebbe apprezzamento sul fronte di Findim. Assai più complesso, vista la prossima quotazione di Poste Italiane, un ritorno tra i «papabili» di Massimo Sarmi. In caso di accordo, Fossati Il patron di Findim lavora a una nuova proposta di piano industriale MILANO Ora è ufficiale. Il consiglio di amministrazione di Telecom ha accolto (non aveva alternative, del resto) la richiesta di integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea del 16 aprile inoltrata da Marco Fossati, terzo socio del gruppo col 5%: il presidente sarà nominato direttamente dagli azionisti, come chiedevano a gran voce anche i piccoli azionisti di Asati. In particolare il consiglio, si legge nella nota diramata al termine, «raccomanda agli azionisti che presenteranno le liste di voler indicare il candidato di cui – subordinatamente all’elezione in consiglio – propongono la nomina alla carica di presidente». L’elezione dovrà avvenire a maggioranza assoluta delle azioni presenti in riunione. Altrimenti provvederà il cda. La parola quindi passa agli azionisti che vedono Fossati tornato su posizioni assai critiche. Al patron di Findim non sono piaciuti né i conti del gruppo, né le decisioni prese in tema di governance, che hanno recepito solo alcuni degli aspetti che aveva sollevato. Per dire: mancava proprio la nomina assembleare del presidente che non è stata presa in considerazione dal cda nemmeno quando, senza successo, l’ha proposta il consigliere indipendente Lucia Calvosa. Ora Fossati starebbe ultimando - si dice con l’aiuto di Vito Gamberale - un nuovo piano industriale che presen- A POMIGLIANO La Cassazione: gli operai Fiom hanno diritto all’assunzione ROMA Confermato, dalla Cassazione, il diritto all’assunzione di 145 operai con la tessera della Fiom nella fabbrica della Fiat di Pomigliano, così come era stato stabilito dalla Corte di Appello di Roma che, nel 2012, aveva ritenuto discriminatorio non riassumere i metalmeccanici iscritti al sindacato guidato da Maurizio Landini. La decisione è stata depositata nella giornata di ieri. Senza entrare nel merito della vicenda, i supremi giudici hanno bocciato come «inammissibile» il ricorso della Fiat in quanto proposto ancora in qualità di “Fabbrica Italia Pomigliano” (Fip) nonostante, il primo marzo del 2013, ci sia stata la cessione dello stabilimento campano incorporato nella Fiat Group Automobiles (Fga). [R.E.] Tra i possibili nomi per la carica anche Tononi Senza condivisione si profila lo scontro Marco Fossati (Findim) IN ITALIA 3,6 MILIARDI PER INVESTIRE NELLE RETI L’ad di Vodafone: «Basta con la guerra dei prezzi» «Fino adesso la competività si è giocata sul prezzo e non sul valore. Noi vogliamo abbandonare il refrain che sentiamo ormai tutti da anni e concentrarci sul valore». A sostenerlo è il nuovo ad di Vodafone Italia, Aldo Bisio, durante la presentazione del «Vodafone Experience Center», un laborato- 1 rio interattivo pensato per sviluppare soluzioni con le imprese. Bisio ha tracciato le linee guida del «Piano Spring», un programma di investimenti da 23 miliardi di euro lanciati dall’azienda su scala internazionale, che in Italia porterà 3,6 miliardi di investimenti in due anni su rete mobile e fissa. entro il 22 marzo si limiterebbe a presentare una lista di minoranza, senza dunque andare allo scontro assembleare. Nell’attesa, però, sta preparando anche una lista di maggioranza con cui, nel caso, provare a contendere a Telco i quattro quinti del consiglio. A quel punto Fossati tenterebbe il tutto per tutto che già gli è fallito a dicembre. A guidare la lista potrebbe essere proprio Gamberale, oggi alla guida del fondo F2i (è stato di recente indagato dalla Procura di Milano per concorso in turbativa d’asta nell’acquisto di quote di Sea) e già schierato da Fossati in occasione dell’ultima assemblea di dicembre. [F. SP.] ANSA VERSO UN DECRETO PER LA DECONTRIBUZIONE Electrolux, il governo studia sconti sul lavoro Ma l’azienda dovrà investire e dare garanzie sull’occupazione LUIGI GRASSIA Il governo che studia iniziative generali di rilancio dell’economia non dimentica il caso particolare dell’Electrolux, l’azienda degli elettrodomestici che minaccia il trasferimento degli impianti all’estero. La soluzione prospettata dai ministri dello Sviluppo economico ai sindacati dei metalmeccanici è un decreto per la decontribuzione dei salari «con criteri selettivi di accesso», anche se viene precisato che il decreto non varrà soltanto per l’azienda in questione. Da parte di Electrolux ci vorrà un piano industriale che dia garanzie sull’occupazione. «Resta inteso - viene sottolineato in una nota del ministero - che tali interventi sono subordinati al rafforzamento del piano di investimenti, del piano industriale e delle prospettive occupazionali». Il sostegno pubblico è ipotizzabile solo se la proprietà dell’impresa ci mette del suo e mostra a sua volta di credere al rilancio qui in Italia. Al summit di ieri al mini- stero dello Sviluppo hanno partecipato i ministri Federica Guidi e Giuliano Poletti, il viceministro Claudio De Vincenti e i segretari dei sindacati dei metalmeccanici. Oggi si incontreranno a Mestre la direzione italiana di Electrolux e il coordinamento nazionale Rsu, con le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. La prossima settimana verrà stabilita la data di convocazione del tavolo Electrolux, in vista del quale il governo, spiega il ministero dello Sviluppo, «intende incontrare anche i presidenti delle Regioni interessate dalla vertenza». A questo punto, dice il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, «i vertici di Electrolux devono presentare «un piano industriale che salvaguardi le produzioni e l’occupazione». Parzialmente soddisfatto, ma prudente, il segretario generale del sindacato metalmeccanico Fiom, Maurizio Landini: quel che si è realizzato ieri è «un passetto avanti ma non la soluzione dei problemi. Il fatto che ci si impegni a finanziare la decontribuzione è positivo, noi lo chiedevamo da tempo. Ma non si fanno i conti senza l’oste, va fatta una discussione approfondita sul piano industriale dell’Electrolux e sugli investimenti nelle fabbriche italiane». Landini aggiunge che secondo la normativa esistente «la decontribuzione può andare dal 20% al 40%». CITTA’ DI TORINO PROCEDURA APERTA N. 128/2013 AVVISO DI RETTIFICA E PROROGA TERMINI “AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA ORDINARIA DEGLI EDIFICI SEDI DI UFFICI E MAGAZZINI COMUNALI. PERIODO 1° LUGLIO 2014 - 30 GIUGNO 2017”. Si segnala che è stato pubblicato un avviso di rettifica al capitolato speciale d’appalto ed è stata disposta proroga dei relativi termini. Per la visione in dettaglio si rinvia all’avviso pubblicato sul profilo del committente al seguente indirizzo: http://www.comune.torino.it/appalti, trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il 7 marzo 2014 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 12 marzo 2014. Torino, 6 marzo 2014 IL DIRIGENTE VICARIO DELL’AREA APPALTI ED ECONOMATO Dott.ssa Monica SCIAJNO Divisione Passeggeri Long Haul Programmazione Materiali, Acquisti e Controllo Pulizie LH Si rende noto che in data 28/02/2014, è stato pubblicato sulla G.U.U.E. il bando di Gara a Procedura Aperta n. D.P.L.H/P.M.A.&C.P.LH/ Gara 5447380 del 06/02/2014, interamente gestita con strumenti telematici, per l’affidamento della fornitura di nuovi rivestimenti in tessuto per le carrozze di Divisione Passeggeri Long Haul, suddivisa in 2 Lotti, per un importo complessivo presunto di € 536.356,22. Il testo integrale del bando è reperibile sul sito www.acquistionline.trenitalia.it. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 13:00 del 18/04/2014. Giuseppe Forino Enti Pubblici Piemonte TORINO NUOVA ECONOMIA S.P.A. ESTRATTO AVVISO PUBBLICO Torino Nuova Economia S.p.A. (TNE S.p.A.) ha avviato una procedura ad evidenza pubblica per la ricerca di manifestazioni di interesse di operatori economici interessati a investire nell’iniziativa di realizzazione di un Polo polifunzionale a destinazione “Attività di Servizio alle Persone e alle Imprese” nel lotto UMI A4 della Zona A a Mirafiori, Torino. Il lotto in oggetto è costituito da un’area di circa 22.500 mq ed è sostanzialmente libero. Il Prezzo di Acquisto a base d’asta è pari a Euro 19.760.000,00 oltre Iva ai sensi di legge. Gli Operatori Economici interessati a presentare la loro manifestazione di interesse potranno recapitare la propria proposta presso gli uffici di Torino Nuova Economia S.p.A. in Corso G. Marconi, 10 – 10125 Torino, entro e non oltre il termine perentorio del 10 giugno 2014 secondo quanto previsto dall’Avviso integrale e dai documenti correlati resi gratuitamente disponibili presso TNE S.p.A. o sul sito internet www.torinonuovaeconomia.it, nella sezione Bandi e Gare. IL PRESIDENTE: Avv. Stefano Tizzani BANDO DI GARA – ESTRATTO 1. Stazione appaltante: Fondazione del Teatro Stabile di Torino – Via Rossini 12, 10123 Torino, tel. +390115169411, fax n. +390115169410, e mail: [email protected] 2. Procedura di gara: Procedura aperta ex art. 55, comma 5, D.Lgs. 163/2006 per l’affidamento dei servizi tecnici complementari di palcoscenico e allestimenti scenici indicati nelle Specifiche tecniche, da espletarsi nei luoghi indicati nel paragrafo 4 del Disciplinare di gara e nel rispetto di quanto previsto dalle Specifiche tecniche e dallo Schema di contratto. 3. Codice CIG: 55906920FD 4. Documentazione: la documentazione di gara, comprendente “Disciplinare di gara”, “Schema di contratto”, “Specifiche Tecniche”, “Planimetrie degli Spazi” e “Documento Unico Valutazione Rischi (DUVRI)” potrà essere scaricata dall’interessato presso il sito internet della Stazione Appaltante www.teatrostabiletorino.it o ritirata presso la sede della Stazione Appaltante indicata al punto 1. 5. Termine ultimo ricezione offerte: le offerte dovranno pervenire all’indirizzo indicato al punto 1, entro le ore 13.00 del giorno 6 maggio 2014 , pena l’esclusione, secondo forme e modalità indicate nel Disciplinare di gara. 6. Apertura offerte: seduta pubblica ore 10.00 del 7 maggio 2014 c/o Teatro Gobetti, Sala delle Colonne, Via Rossini 8, 10123 Torino. 7. Il bando di gara integrale è stato inviato all’UPUCE in data 27 febbraio 2014. IL PRESIDENTE Dott.ssa Evelina Christillin TRIBUNALE DI MILANO RIVALTA DI TORINO - FRAZ. PASTA VIA TORINO 2 ANGOLO VIA GOZZANO: COMPENDIO IMMOBILIARE libero, costituito da 2 corpi fabbrica. Prezzo base Euro 2.115.000,00. Vendita senza incanto 27-05-2014 ore 12:45. G.D. Dott.ssa Bruno Simonetta. Curatore fallimentare Rag. Del Bianco Ernesto Tel 024300141. Rif. FALL 92/13 M0009796 Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it www.lastampa.it 30 .Economia STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Nuove rotte Panorama Pechino e Riad si preparano a siglare un’intesa sul libero scambio che ridisegnerà gli equilibri del commercio mondiale Nella foto la petroliera Gemini Star, di proprietà della compagnia Saudi Aramco Retroscena MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME A Wall Street i titoli perdono oltre il 30% AccordoalCongressoUsa, FannieeFreddiespariranno I titoli di Fannie Mae e Freddie Mac, i colossi americani dei mutui finiti sotto il controllo federale durante la crisi finanziaria del 2008, sono crollati ieri a Wall Street con perdite oltre il 30%. La caduta alla Borsa di New York è arrivata dopo che il Congresso americano ha presentato una bozza di accordo che prevede la loro so- Il colosso dei mutui Fannie stituzione con un nuovo sistema di garanzie dei prestiti, dove assicurazioni private assorbano perdite prima di interventi pubblici. In buona sostanza, la proposta che la commissione bancaria del Senato si prepara a presentare prevede lo smantellamento di Fannie e Freddie nell’ambito di una più ampia riforma del sistema immobiliare. Fannie e Freddie posseggono o garantiscono circa il 60% di tutti i mutui immobiliari accesi in America, e per salvarle dalla crisi del 2007-2009 furono sbor[R.E.] sati ben 187,5 miliardi di dollari. I l principe ereditario saudita Salman Bin Abdulaziz Al Saud parte oggi alla volta di Pechino puntando ad accelerare la nascita di un’area di libero scambio fra Cina e monarchie del Golfo, per moltiplicare scambi che oggi valgono quasi 200 miliardi di dollari annui. Per Salman è la prima visita a Pechino, ma in 96 ore vedrà tutti i vertici della Repubblica Popolare portando la volontà del Consiglio di cooperazione del Golfo (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi) di stringere i tempi di un patto che punta a ridisegnare gli equilibri del commercio planetario. Se infatti finora è stata Washington a guidare gli sforzi per creare aree di libero scambio transcontinentali nell’Atlantico e nel Pacifico -, per superare il perdurante stallo ai negoziati di Doha del Wto (Organizzazione mondiale del commercio) ora sono PIÙ COMMERCIO Viola presenta i conti agli analisti Fondazione Mps querela per la fuga di notizie L a Fondazione Monte dei Paschi di Siena comunica che la Deputazione Amministratrice ha deliberato di presentare «querela contro ignoti in merito alla fuga di notizie sulla stampa sull’azione di responsabilità nei confronti dei componenti dei precedenti organi, verificatesi a seguito della riunione della Deputazione Generale del 27 febbraio scorso». Gli articoli di stampa a cui si fa riferimento, pubblicati nei giorni precedenti la comunicazione ufficiale della Fondazione Mps del 5 marzo scorso, informa la nota, «riportavano consistenti estratti di documenti riservati sulla valutazione dell’attività pregressa». Sempre ieri il Cda della banca Mps ha esaminato il bilancio 2013. I conti dello scorso anno saranno comunicati domani oggi agli analisti dall’amministratore delegato Fabrizio Viola e dal vice direttore generale e direttore finanziario Bernardo Mingrone. [R.E.] Bilanci a Piazza Affari Bpm torna in utile nel 2013 Ferragamo, profitti a +43% B pm torna in utile nel 2013 con un profitto netto normalizzato di 78 milioni di euro (contro il rosso di 62 milioni del 2012). Il risultato della gestione è salito a 696 milioni (+89,8%) grazie alla dinamica positiva dei ricavi, cresciuti dell’8,6% a 1,68 miliardi di euro, e all’attento controllo dei costi. La raccolta complessiva è risul- Sfilata Ferragamo tata stabile a 52 miliardi. Nella moda Ferragamo ha chiuso il 2013 con un utile netto di 150 milioni di euro, in crescita del 43%. I ricavi sono saliti del 9% a 1,25 miliardi, mentre il margine operativo lordo è aumentato del 14% a 260 milioni. In crescita del 21% il dividendo, che sale a 0,4 euro per azione. Mentre Tods’ realizza nel 2013 ricavi piatti a 967 milioni (da 963 milioni del 2012) e un utile in calo a 134 milioni (da 145 milioni), penalizzati dai cambi, e conferma il dividendo di 2,7 euro per azione. La posizione finanziaria netta è positiva per 181 milioni. [R.E.] L’interscambio è già oggi di 200 miliardi. Il Dragone vuole anche basi militari Pechino e Riad a prendere l’iniziativa puntando a una maggiore integrazione fra chi produce più petrolio e chi vende più manifatture. A metà gennaio è stato il presidente cinese Xi Jinping ad accogliere nella Grande Sala del Popolo i leader delle monarchie del Golfo - rappresentano il 70% del commercio fra Pechino e la Lega Araba - auspicando la nascita di una «Silk road economic belt» (un’area economica lungo l’antica Via della Seta) e una «Via della seta marittima del XXI secolo». Gli scambi sorpassavano i 100 miliardi di dollari nel 2011, nel 2012 hanno tagliato il traguardo dei 150 e ora navigano verso quota 200. Yang Guang, direttore dell’Istituto di Studi sull’Asia Occidentale all’Accademia cine- DANA SMILLIE/ BLOOMBERG/GETTY Gli emiri e i cinesi verso l’accordo di libero scambio Con l’intesa Pechino sarà protagonista nel Golfo se delle scienze sociali spiega: «l’area di libero commercio può consentire alla Cina di acquistare prodotti energetici a prezzi più bassi, portare i Paesi del Golfo ad aumentare le esportazioni petrolchimiche e aprire nuovi mercati all’export cinese». Una maggiore integrazione fra due giganti del G20. Ma non è tutto. Li Guofu, direttore del Centro sul Medio Oriente all’Istituto di studi internazionali di Pechino, sottolinea: «quest’accordo ha a che vedere anche con la sicurezza economica della Cina che importa dai Paesi del Consiglio del Golfo almeno il 60% del greggio». Il fatto che Salman sia non solo principe ereditario di Riad ma anche ministro della Difesa sottolinea come la sicurezza sia nel carnet dei colloqui. Pechino è interessata a proteggere la navigazione delle sue petroliere e sta esplorando l’ipotesi di aprire basi navali nel Golfo, do- Amman al Cairo, da Gerusave gli attriti fra Riad e Washin- lemme a Ramallah fino a Beirut gton sul nucleare iraniano e la è forte la percezione che l’Aracrisi siriana hanno indebolito i bia Saudita abbia deciso di legami strategici. sfruttare l’indebolimento degli «Rafforzeremo le relazioni in Stati Uniti in Medio Oriente ogni settore» si limita a dire Li puntando a diventare il cardine Chengwen, ambasciatore cine- di una nuova stabilità. se a Riad. Lo Così come la stesso Salman è ATTIVISMO SAUDITA fine della lunga stato protagonidel reRiad è meno legata stagione sta, la scorsa setgno wahabita ritimana, di una vi- all’alleanza con gli Usa piegato su se e cerca alternative stesso ha lasciato sita in India che ha sottolineato la il posto all’intervolontà del regno wahabita di ventismo su più fronti: la guida avere un profilo più alto in Asia del fronte sunnita contro il nusia sui temi economici sia in po- cleare iraniano, i finanziamenti litica estera. Un’accelerazione all’Egitto del generale Abdel che avviene a meno di venti Fattah Al-Sisi, le armi ai ribelli giorni dalla visita del presiden- anti-Assad, la messa al bando te americano Barack Obama a dei Fratelli Musulmani ed ora il Riad, sottolineando «la nuova progetto della nuova Via della strategia saudita di essere in- seta, destinata a trasformare traprendenti» come riassume Pechino in una presenza strateun alto diplomatico mediorien- gica fra le acque di Hormuz e tale chiedendo l’anonimato. Da quelle di Suez. CONSEGNATE AL COMMISSARIO STRAORDINARIO. I LAVORATORI DI PIOMBINO TEMONO LO «SPEZZATINO» Una decina di offerte per Lucchini Nell’acciaieria l’arabo Al Habahbeh è pronto a investire un miliardo e mezzo LUIGI GRASSIA Per l’acciaieria di Piombino si avvicina il momento delle decisioni. Le offerte non vincolanti per l’acquisizione dell’impianto Lucchini sono state recapitate a un notaio che ieri le ha consegnate al com- missario straordinario Piero Nardi. Il numero delle offerte pare sia otto o nove. Purtroppo, alcune riguarderebbero non l’intero impianto ma solo una parte, cioè proporrebbero uno «spezzatino» che non può piacere ai dipendenti. I lavoratori fanno il tifo per l’offerta del gruppo Smc dell’imprenditore giordano Khaled al Habahbeh, l’unico disposto a garantire gli attuali posti di lavoro. Oltre a Smc sarebbe in lizza il fondo svizzero Klesch. Lo stabilimento era passato dai Lucchini al gruppo russo Severstal ma poi è arrivata l’insolvenza. Khaled Al Habahbeh non è stato attivo finora nel settore dell’acciaio ma per investire a Piombino ha costituito un’apposita società con sede in Tunisia, appunto la Smc. Si dice pronto a investire un miliardo e mezzo di euro in un’operazione che punta a mantenere acceso l’altoforno. Così sperano non solo i sindacati ma anche le istituzioni. «La Lucchini deve diventare una questione nazionale», ha detto il governatore della Toscana Enrico Rossi. Nel gennaio scorso il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani aveva prospettato che Piombino diventasse un progetto pilota di una nuova politica industriale proprio grazie alla riconversione del polo siderurgico; lo smantellamento della Costa Concordia potrebbe poi fornire l’occasione per dotare Piombino di un porto capace di rottamare grandi navi. Oggi le offerte non vincolanti saranno anche sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico, mentre per domani è fissato a Roma un incontro del viceministro Claudio De Vincenti coi sindacati. Borsa .31 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente. OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 11-03-2014 il punto TITOLI Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim B Intesa/14 STEuro Barclays dic15 eur 4.4% Barclays giu17 Fix Fl.No Barclays mar15 Cap.Float Bco Popolare nv20 TF LT Bei 96/16 Zc Bei/15 EIBF BP MG14 MC Eur Bpop mg17 MC Eur Centrob /18 Rfc Centrob /19 Sdi Tse Comit 98/28 Zc Crediop /19 Float1 Crediop 98/18 Tf Capped DB LG14 MC Eur Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI ag19 TF Sprint BPost IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE Seat Pagine Gialle Rsp +25,21% IL PEGGIORE -5,28% Monrif 0,511 0,601 Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun PREZZO Mar BOOM DI ACEA E CUCINELLI ARRETRANO BPM, FIAT E PIRELLI C hiusura positiva per la Borsa milanese con l’indice Ftse Mib che segna un progresso dello 0,39% a 20.833 punti e l’ All Share +0,41%. Dopo una prima parte di seduta cauta e con pochi spunti, Piazza Affari si è animata con la fiammata su Unicredit (+6,21%), che ha coinvolto altri titoli bancari e finanziari. Il listino è arrivato fino a un massimo del +1,1%, cedendo qualcosa nel finale anche di riflesso al calo di Wall Street. Nel comparto bancario oltre a Unicredit fa bene Monte Paschi (+2,56%) alla vigilia dei conti, mentre UnipolSai segna un +3,07%. Giù la Bpm (-1,76%) nel giorno del cda sui dati 2013. Tra le altre blue chip Fiat cede l’1,25%, Telecom lo 0,97%, Pirelli l’1,36%. Bene Cucinelli (+5,02%) dopo i dati diffusi lunedì e Ferragamo (+1,29%) che li ha divulgati a mercati chiusi. Geox perde il 4,19%. Nell’energia bene Acea (+8,36%), promossa dopo i buoni conti dell’altroieri. 108.67 100.31 96.70 100.36 105.84 99.16 99.80 105.85 98.16 103.00 101.41 107.57 109.05 96.02 60.22 103.72 105.16 113.52 98.90 101.85 103.23 100.23 103.78 100.39 100.30 104.63 108.64 112.10 104.27 100.85 112.47 103.58 107.66 99.92 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO IMI Mz 17 Mc Eur IMI MZ15 MC eur IMI st14 Bposta MC Eur KfW Fix Rate to CMS Med Lom /19 1 Sd Med Lom /19 3 Rfc Medio ap23 Lower Tier2 T Medio dc23 MB29 TM Cap F Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio Mb 12 fb18 TM Mc e Medio nov 14 Eur 2.65 Medio Nv 20 Eur 5 Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Mediobanca ap19 MB14 Tas Mediobanca fb22 MB33 TF Mediocr L/28 Zc 25.Ma Merrill Lynch 10Y 15% MPS ot17 Mc Eur Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 01-20 tv sicur. Rbs 04-19 5.5% Rbs 10-19 6% Rbs 12-19 4.6% Rbs 22-12-14 tf/tv RBS feb 16 Eur 4 RBS gen17 TM BcoPosta RBS nov16 Tasso Misto BP Rep Ellenica /19 Tf Soc.Gen mag15 MC Eur Spaolo 97/22 115 Zc UBI feb17 Lower TierII T INDICE BORSA VALORI DI MILANO Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 104.74 99.43 120.18 99.17 96.17 107.63 110.67 103.12 92.88 106.38 109.89 99.77 101.24 107.34 101.36 99.83 101.03 101.95 60.31 101.41 103.99 125.06 105.98 116.13 97.51 111.99 100.02 105.24 99.31 99.18 99.45 99.43 80.33 97.51 EURIBOR 11-03-2014 VAR.% 20833,92 22221,92 29429,17 17598,06 19829,89 20638,74 3092,55 +0,39 +0,41 +0,55 +0,57 +0,16 +1,04 -0,01 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 0,1940 0,2330 0,2680 0,3040 0,4050 0,4920 0,5750 Il Mercato Azionario del 11-03-2014 0,1966 0,2362 0,2717 0,3082 0,4106 0,4988 0,5829 TITOLI PREZZO UBI feb17 Lower TierII T UBI giu15 Tasso Misto UBI giu19 MC eur UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI nov17 Eur 4.3 UBI nv14 TF Welcome Edit UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UBS lug17 Classica 4% UniCr ag18 TF 5.65% Banc Unicredit mag18 Banco P 101.38 100.19 99.37 98.11 99.14 102.91 101.58 98.64 108.00 108.75 112.67 109.38 TITOLI DI STATO BoT 13-14/03/14 A 13-31/03/14 S 13-14/04/14 A 13-30/04/14 S 13-14/05/14 A 13-30/05/14 S 13-13/06/14 A 14-30/06/14 S 13-14/07/14 A 14-31/07/14 S 13-14/08/14 A 14-29/08/14 S 13-12/09/14 A 13-14/10/14 A 13-14/11/14 A 13-12/12/14 A 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 12-01/03/15 S CcT 07-01/12/14 S 0.42% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.38% 10-15/12/15 S 0.59% 09-01/07/16 S 0.56% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.38% 12-15/06/17 S 1.45% 10-15/10/17 S 0.58% 11-15/04/18 S 0.68% 13-01/11/18 S 1.08% CTz 12-30/05/14 A 12-30/09/14 A 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 100.00 99.99 99.97 99.96 99.95 99.94 99.93 99.90 99.89 99.86 99.84 99.81 99.78 99.73 99.66 99.64 99.54 99.48 101.83 100.20 99.59 100.11 100.78 99.99 103.13 99.36 105.00 99.85 100.04 103.07 99.92 99.75 99.14 98.62 SCADENZA Mar14 Giu14 Set14 Dic14 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 20830 20550 - 20862 20587 20497 20378 20695 20430 - 20990 20715 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 221,440 - 247,960 225,010 - 255,760 225,010 - 255,760 175,080 - 193,150 172,810 - 189,540 171,850 - 189,690 171,850 - 188,660 171,850 - 188,660 217,200 - 243,330 495,800 - 570,740 501,950 - 568,610 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,3850 1 0,7220 Yen giapponese 143,0500 100 0,6991 Sterlina inglese 0,8336 1 1,1996 Franco Svizzero 1,2175 1 0,8214 Corona ceca 27,350 100 3,656 Corona danese 7,463 10 1,340 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,239 10 1,214 Corona svedese 8,829 10 1,133 Dollaro australiano 1,533 1 0,652 Dollaro canadese 1,539 1 0,650 Dollaro Hong Kong 10,750 1 0,093 Dollaro neozelandese 1,632 1 0,613 Dollaro Singapore 1,755 1 0,570 Fiorino ungherese 312,750 100 0,320 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2222,321 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 3,086 1 0,324 0,22 0,24 0,02 0,14 -0,01 0,00 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aedes 14 warr Aicon Aiòn Renewables Alerion Ambienthesis Ansaldo Sts Antichi Pell Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut 1,090 1,009 10,370 1,062 1,340 13,410 0,053 0,001 0,122 0,621 3,850 0,591 8,050 0,082 0,006 12,850 18,680 7,305 17,180 24,780 B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Caleffi 23,420 17,420 2,348 3,136 0,544 1,123 3,498 0,615 1,794 0,429 2,654 2,330 6,530 9,835 0,388 0,533 0,632 2,132 0,743 0,450 21,200 29,600 0,900 0,960 0,128 20,300 13,730 7,495 -0,55 +0,95 +8,36 -3,89 +0,45 +0,22 +0,95 0,00 0,00 0,00 +4,34 -1,58 -0,31 0,00 +1,67 -0,77 -0,80 0,00 -0,87 -0,96 +2,09 -0,57 -0,09 -1,69 +2,16 -1,49 +1,69 -1,76 0,00 0,00 +4,63 -0,82 -1,27 -1,51 -0,05 +0,13 +0,85 -1,25 -0,28 +0,54 +2,30 0,00 -0,17 +2,22 0,00 -1,16 +5,02 -0,29 +1,28 1,090 1,016 10,214 1,065 1,334 13,363 0,053 0,001 0,120 0,622 3,774 0,594 8,102 0,082 0,006 12,805 18,753 7,322 17,233 24,798 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni REND. TITOLI PUBBLICI 1,980% 2,060% 2,140% 1,940% 2,940% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 5,320% 2,260% 1,870% 0,980% nr 0,026 0,250 nr 0,040 0,080 nr nr nr nr 0,120 nr 0,180 nr nr 0,450 0,355 nr nr 0,550 1,090 0,782 8,054 0,759 1,038 9,622 0,040 0,001 0,120 0,622 3,231 0,488 7,796 0,082 0,005 10,688 16,498 6,159 15,005 19,857 1,259 1,016 10,214 1,096 1,369 13,461 0,054 0,002 0,120 0,622 3,774 0,600 8,609 0,082 0,007 12,839 18,753 7,322 17,266 25,527 140646 147 23575416 3182 667681 2175 741728 38 40382 102 8185 121 10303710 54 1498245 0 0 13 0 11 155329 164 108915 55 577066 1458 0 4 5001156 11 111213 1127 2442139 15486 1455394 1863 2175 75 636060 3552 23,366 0,900 21,572 17,608 nr 12,033 2,361 nr 2,125 3,150 nr 0,813 0,540 nr 0,396 1,134 nr 1,041 3,475 nr 3,128 0,623 nr 0,435 1,796 nr 1,796 nr 0,422 0,002 0,200 2,643 0,036 2,198 2,344 0,044 2,038 6,577 0,152 6,268 9,831 nr 9,510 0,393 nr 0,258 0,532 nr 0,415 0,637 0,022 0,492 2,179 nr 1,482 0,745 nr 0,222 0,450 nr 0,380 21,200 nr 20,600 29,335 0,040 29,335 0,897 nr 0,839 0,960 nr 0,931 0,128 nr 0,078 20,679 0,080 19,134 13,871 0,050 12,972 7,552 0,104 6,729 25,136 592461 2697 17,608 2280196 31055 2,511 117150 144 3,718 41971 56 0,540 9211424 1173 1,156 1370 3 3,539 100574 543 0,630 59580641 2012 1,796 0 53 0 0,466 7567311 286 2,710 56744 309 2,403 7303 31 6,830 8961 76043 9,841 7378 65 0,393 1525819 53 0,619 317435 106 0,658 2986345 1222 2,241 53065 20 0,845 442630 56 0,452 482970 16 21,448 0 92 38,858 27254 165 0,933 82745 34 1,045 0 1 0,147 1876908 101 26,230 630470 1406 15,134 708884 2294 7,624 481729 307 1,578 -0,57 1,565 nr 1,412 1,674 10754 20 Caltagirone 2,598 +2,44 2,591 0,030 2,009 2,602 26417 311 Caltagirone Ed. 1,287 +0,55 1,283 nr 1,054 1,293 47923 160 Campari 6,165 +1,07 6,144 0,070 5,844 6,281 1384126 3568 Cape Live 0,079 +3,82 0,079 nr 0,056 0,083 7657710 26 Carraro 3,270 +2,06 3,215 nr 2,928 3,385 121576 148 Cattolica As 19,100 +0,47 19,134 0,800 18,071 19,715 28288 1035 Cell Therap 2,832 +4,66 2,814 nr 1,443 3,101 4937410 409 Ceram. Ricchetti 0,240 -0,79 0,244 nr 0,184 0,247 343125 20 CHL 0,057 -1,55 0,057 nr 0,044 0,059 4332829 13 CIA 0,282 -2,22 0,285 nr 0,252 0,290 68387 26 Ciccolella 0,375 -0,03 0,377 nr 0,300 0,402 99565 68 Cir 1,110 -0,72 1,111 nr 1,037 1,178 508657 883 Class Editori 0,378 +0,24 0,375 nr 0,209 0,402 643750 40 CNH Industrial 7,975 -0,81 8,022 nr 7,577 8,793 1867166 10830 Cofide 0,540 -1,46 0,541 nr 0,529 0,569 209544 389 Cogeme Set 0,048 0,00 0,049 nr 0,049 0,049 0 3 Conafi Prestito' 0,619 +1,14 0,614 0,060 0,593 0,655 177549 29 Cred. Artigiano 0,00 nr 0 Cred. Bergamasco 18,710 +0,05 18,661 0,550 14,552 20,039 7984 1152 Cred. Emiliano 6,750 +0,60 6,713 0,120 5,708 6,713 95736 2231 Cred. Valtell. 10 warr 0,00 nr 0 Cred. Valtell. 14 warr 0,306 -5,14 0,308 nr 0,159 0,319 393423 0 Cred. Valtellinese 1,387 -1,28 1,395 nr 1,135 1,533 2856210 657 Crespi 0,026 0,00 0,025 nr 0,025 0,025 0 4 Csp 1,566 +1,03 1,583 0,050 1,324 1,583 164913 53 AZIONI D D'Amico 16 warr Danieli Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 0,119 24,780 17,060 16,410 1,414 31,490 4,690 -0,08 -2,71 -0,70 +5,87 +7,12 +1,58 +16,09 0,115 25,074 17,136 16,406 1,395 31,331 4,476 E Edison r 1,035 0,00 1,032 EEMS 0,451 -1,70 0,452 Enel 3,820 -0,21 3,838 Enel Green Pw 2,042 -0,58 2,038 Enervit 4,400 +14,88 4,070 Eni 17,450 +0,17 17,465 Erg 10,170 -0,49 10,255 Ergy Capital 0,171 -0,64 0,170 Ergy Capital 16 warr 0,028 0,00 0,028 Eukedos 0,785 0,00 0,781 Exor 30,750 -0,36 30,803 F Ferragamo Fiat Finmeccanica FNM Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi Divid. Minimi Anno Massimi Anno nr 0,300 0,321 0,290 nr 0,500 nr 0,099 24,472 16,213 11,869 1,200 30,949 3,870 0,119 26,687 17,992 16,406 1,395 35,923 4,476 Quantità trattate Capitalizz. 75100 67642 54967 908223 640933 215434 257270 0,150 0,973 1,051 572700 114 nr 0,308 0,471 685588 20 0,150 3,151 3,861 29976064 36086 0,026 1,835 2,053 8559581 10188 0,028 3,147 4,070 47841 72 0,550 16,301 17,599 8889002 63472 0,400 9,884 10,532 123143 1541 nr 0,166 0,190 791426 28 nr 0,026 0,031 0 0 nr 0,620 0,831 36395 14 0,335 28,048 30,803 407638 7585 22,820 7,885 6,865 0,635 2,936 +1,29 22,855 0,330 22,041 27,699 517796 -1,25 7,931 nr 6,613 8,200 15754307 -0,36 6,880 nr 5,480 7,336 3205007 -2,01 0,650 0,012 0,485 0,653 3208554 -0,14 2,904 nr 2,620 3,158 7634 0,042 4,840 16,220 3,340 1,852 23,430 +0,24 0,041 nr 0,031 0,043 6024511 61 -0,21 4,867 0,220 4,555 5,061 13250 219 +0,19 16,270 0,200 15,596 17,523 6708595 25330 -4,19 3,397 0,060 2,708 3,408 1572770 881 -3,89 1,875 nr 1,357 1,962 1329265 770 -1,55 23,576 0,730 21,967 24,030 398788 4102 1,926 +0,31 1,922 0,090 1,641 1,922 1855889 -0,99 +1,36 +0,14 +12,74 +2,08 +1,68 -0,66 +0,96 0,00 -1,49 -1,25 +2,21 +1,44 +0,61 +0,97 +1,04 +1,59 +0,49 +9,42 0,754 1,339 0,716 0,627 10,779 10,015 0,897 0,409 0,526 2,277 1,919 0,785 1,338 8,205 5,200 30,052 19,102 8,236 0,219 J Juventus FC 0,241 -0,21 0,240 nr 0,220 0,244 1900777 K K.R.Energy 1,584 -0,38 1,980 -1,00 1,580 nr 1,993 0,010 1,575 1,926 1,908 2,249 IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Moviemax 0 1025 693 2453 209 1753 7 0,751 1,346 0,711 0,660 10,800 10,000 0,900 0,410 0,531 2,250 1,891 0,763 1,337 8,200 5,200 30,200 19,200 8,200 0,228 3849 9920 3978 283 32 2731 nr 0,383 0,858 133987 34 0,070 0,861 1,339 568704 466 nr 0,606 0,742 90524 31 nr 0,464 0,627 7985943 214 0,200 9,387 11,031 752335 1225 0,218 8,090 10,088 17303 5 nr 0,652 0,977 25253 21 nr 0,316 0,410 1644850 141 nr 0,406 0,547 67833 26 0,050 1,803 2,314 141025204 35307 0,061 1,469 1,928 10089256 1790 nr 0,667 0,839 93470 5 0,052 1,044 1,338 2327171 1581 0,060 6,271 8,740 611842 1453 0,060 3,428 5,481 668170 548 nr 24,973 30,221 7037 667 nr 14,552 19,229 89547 312 0,125 7,204 8,236 5193 321 nr 0,205 0,299 10000 0 153486 33166 242 52 43 0,520 0,00 0,523 nr 0,490 0,537 188758 35 39,470 -0,50 39,654 0,580 37,321 40,400 319661 18941 0,179 +5,00 0,180 nr 0,049 0,180 15464509 19 0,160 1,741 6,620 4,126 7,710 6,435 0,182 1,757 0,775 13,250 1,465 0,511 0,221 0,036 0,171 0,063 +0,19 0,160 nr 0,157 0,168 939877 -0,23 1,745 nr 1,487 1,854 410397 +0,30 6,693 nr 5,676 7,518 3068 -0,67 4,165 nr 3,457 4,301 5765965 0,00 7,716 nr 6,342 7,780 3325804 -1,15 6,474 0,100 6,183 6,899 2306523 -3,04 0,183 nr 0,078 0,183 1411352 0,00 nr +0,98 1,759 nr 1,608 1,787 84201 +5,16 0,752 nr 0,555 0,849 5747065 -1,78 13,281 nr 13,045 16,314 1161879 -0,68 1,462 nr 1,326 1,541 203757 -5,28 0,527 nr 0,446 0,605 194577 +2,56 0,220 nr 0,166 0,228 498418081 0,00 0,037 nr 0,037 0,037 0 0,00 0,167 nr 0,167 0,167 0 -0,32 0,063 nr 0,061 0,067 690769 76 533 124 4920 6645 4765 9 0 155 168 3320 360 79 2567 5 4 4 AZIONI N Noemalife Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA PREZZO TASSO % 1 32 62 92 123 154 183 215 246 274 307 337 100,000 99,972 99,950 99,926 99,886 99,836 99,777 99,726 99,661 99,635 99,543 99,482 0,000 0,200 0,200 0,170 0,200 0,260 0,280 0,340 0,420 0,400 0,450 0,480 14/03/14 14/04/14 14/05/14 13/06/14 14/07/14 14/08/14 12/09/14 14/10/14 14/11/14 12/12/14 14/01/15 13/02/15 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 3,836 -0,05 0,110 0,00 0,901 0,00 3,825 0,110 0,901 nr nr nr 3,473 0,085 0,702 3,826 0,131 0,926 3656 0 0 29 0 12 O Olidata 0,481 -1,35 0,488 nr 0,374 0,517 279958 17 0,013 2,460 2,548 1360862 nr 1,416 1,502 41955 0,092 2,130 2,505 1094731 nr 0,515 0,768 365117 nr nr 3,207 4,700 104267 nr 1,778 2,355 40664 0,320 11,683 12,717 2181482 0,390 8,763 10,395 127735 0,020 0,296 0,449 57085 nr nr 6,520 8,704 2084744 0,033 4,045 4,487 456011 nr 0,573 0,753 1544270 nr 0,289 0,413 142970 0,420 17,538 19,565 1438081 4574 0 890 36 0 142 112 5909 127 56 2691 1323 208 73 3975 -1,26 2,530 0,100 2,183 2,619 10292 -0,54 0,646 nr 0,430 0,652 116051 -1,61 1,599 nr 1,295 1,621 2643961 -0,35 1,130 nr 0,704 1,191 608028 -0,24 12,517 0,220 10,290 13,196 196279 +2,45 0,701 nr 0,553 0,781 1033156 -1,18 0,219 nr 0,189 0,237 821027 +3,50 1,472 nr 1,294 1,472 101162 69 50 680 33 2618 115 177 17 2,520 +0,80 2,507 Parmalat 15 warr 1,480 -0,34 1,457 Piaggio 2,490 +1,55 2,466 Pierrel 0,758 +1,34 0,764 Pierrel 12 war 0,00 Pininfarina 4,686 -0,64 4,692 Piquadro 2,240 -0,36 2,234 Pirelli & C. 12,330 -1,36 12,420 Pirelli & C. rnc 10,460 +3,98 10,395 Poligrafici Editoriale 0,438 +0,74 0,427 Pop Emilia 01/07 0,00 Pop.Emilia Romagna 8,025 -0,31 8,062 Pop.Sondrio 4,294 +0,42 4,293 Prelios 0,751 +1,42 0,750 Premuda 0,390 +0,78 0,391 Prysmian 18,570 +2,03 18,521 R Ratti RCS MediaGr r B RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa Sesa 18 warr SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp 2,512 0,647 1,590 1,139 12,450 0,710 0,217 1,480 -0,62 15,906 -0,29 17,396 0,00 17,400 -1,56 4,613 -0,79 12,500 -1,67 1,186 +0,23 13,078 +0,30 13,201 +18,67 0,171 +5,88 0,002 +25,21 0,601 -3,08 0,374 -0,53 13,173 +2,00 3,037 +0,24 8,372 +1,52 0,115 +1,98 1,859 +0,24 4,151 +1,24 6,437 -1,68 2,241 0,00 10,545 0,00 0,434 +1,24 0,431 146,000 0,00 146,000 6,715 -0,37 6,720 15,910 17,360 17,400 4,554 12,480 1,180 13,070 13,300 0,178 0,002 0,601 0,378 13,200 3,060 8,410 0,114 1,850 4,150 6,530 2,226 10,550 2,452 0,480 0,595 0,820 0,132 0,250 0,662 15,240 3,836 0,074 0,001 99,250 8,160 6,400 6,415 9,000 5,340 4,880 2,618 243,500 nr 15,659 0,680 15,499 0,710 16,220 1,490 4,263 1,594 12,337 nr 0,837 0,190 10,750 1,924 12,384 nr 0,061 nr 0,002 nr 0,480 nr 0,235 nr 11,476 nr 2,225 0,060 7,252 nr 0,108 nr 1,356 0,100 3,975 0,100 5,696 nr 2,108 nr 9,704 nr nr 0,369 nr 146,000 0,100 5,491 19,075 197078 991 17,710 2137595 7677 18,500 0 2 4,910 446320 2064 12,876 678 20 1,266 1812901 1128 13,346 26519 129 13,342 5465 731 0,171 26179500 24 27 0,002 167295850 0,950 1506 0 0,414 44944 0 13,383 31228 185 3,037 28872 0 8,405 308416 1905 0,118 980219 5 1,941 333834 217 4,151 9836421 14039 6,437 8266 584 2,300 818080 1073 11,056 3817 137 0 0,457 206009 36 146,000 0 0 6,720 5577368 6120 -1,13 2,478 0,041 2,182 2,493 1329762 354 0,00 0,486 nr 0,322 0,486 213825 0 -2,46 0,597 nr 0,473 0,626 21453 25 -0,97 0,821 0,020 0,712 0,875 84751176 11015 -0,75 0,132 nr 0,123 0,143 901169 192 +16,28 0,250 nr 0,171 0,250 16500 1 -0,15 0,662 0,031 0,563 0,678 19872034 3989 +0,46 15,230 0,130 14,945 17,363 1949256 17980 +0,21 3,828 0,070 3,568 3,828 6367100 7694 +2,06 0,076 nr 0,042 0,080 170514488 141 0,00 0,001 nr 0,000 0,001 5720194 0 +0,05 99,516 2,700 96,962 120,260 166955 3046 +1,05 8,094 0,130 6,210 8,094 92327 568 -0,08 6,439 +6,21 6,243 +2,27 8,929 +0,38 5,355 +0,83 4,884 +3,07 2,600 +2,10 243,438 -0,38 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 0,050 4,895 6,604 7853223 5806 0,090 5,391 6,243 249347240 36144 0,090 7,827 9,435 28759 22 0,150 4,105 5,355 1459665 2378 0,170 3,602 4,884 1608381 1336 nr 2,154 2,600 17894681 5853 nr 175,169 243,438 9135 311 11-03-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1346,25 31,9469 517,9897 10-03-2014 EURO 1344,00 972,0216 31,4661 510,6199 - BORSE ESTERE GIORNI Noemalife 15 warr Novare P Parmalat 0,53 0,51 0,19 0,19 0,22 0,54 0,26 -0,13 0,00 -0,03 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 394.29 3100.85 9307.79 22269.61 6685.52 10163.30 4349.72 5429.31 15224.11 8359.51 16351.25 4307.19 +0.23 +0.33 +0.46 +0.02 -0.06 -0.31 -0.48 -0.03 +0.69 -0.10 -0.41 -0.63 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI UnipolSai risp B V Valsoia Vianini Industria Vianini Lavori Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP Divid. Minimi Anno Massimi Anno nr 2,058 2,476 782738 934 11,500 -0,35 11,424 0,170 10,252 12,012 1,499 +1,28 1,467 0,020 1,192 1,490 6,135 +2,25 6,123 0,100 4,960 6,123 13996 19536 18840 119 44 268 2,480 +2,14 2,476 W World Duty Free 10,560 -0,38 10,561 nr Y Yoox nr 26,311 34,569 Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc 30,900 -1,56 30,950 0,120 +2,39 0,003 -5,71 0,264 +3,94 0,120 0,003 0,262 nr nr nr Quantità trattate Capitalizz. 9,242 10,905 1053039 0,073 0,003 0,183 2688 522708 1816 0,143 3181565 0,008 27000 0,294 11000 46 0 1 STAR Acotel Group 21,020 Aeffe 0,832 Amplifon 4,674 Ascopiave 2,222 Astaldi 6,805 B&C Speakers 7,490 Banca Ifis 13,960 BB Biotech 141,200 Bca Finnat 0,445 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,802 Biancamano 0,801 Biesse 6,425 Bolzoni 3,540 Brembo 26,320 Cad It 5,005 Cairo Comm. 7,720 Cembre 10,130 Cementir Hold 6,870 Cent. Latte Torino 5,295 Cobra 0,919 D'Amico 0,712 Dada 4,184 Damiani 1,800 Datalogic 9,560 Dea Capital 1,288 Digital Bros 2,950 EI Towers 39,660 El.En. 19,300 Elica 2,006 Emak 0,897 Engineering 53,500 Esprinet 7,540 Eurotech 2,282 Exprivia 0,995 Falck Renewables 1,409 Fidia 3,252 Fiera Milano 7,610 Gefran 3,674 Ima 38,850 Interpump 10,290 Irce 2,080 Isagro 2,750 IT WAY 1,693 La Doria 6,160 Landi Renzo 1,464 MARR 13,580 Moleskine 1,400 Mondo Tv 0,831 Mutuionline 4,480 Nice 3,560 Panariagroup 1,434 Poligr. S.Faustino 6,960 Poltrona Frau 2,938 Prima Industrie 13,280 R. De Medici 0,333 Reply 64,200 Sabaf S.p.a. 14,750 Saes 8,455 Saes rnc 7,675 Servizi Italia 4,816 Sogefi 4,530 TerniEnergia 2,282 Tesmec 0,801 TXT e-solution 11,070 Vittoria Ass. 10,750 Zignago Vetro 5,565 -2,32 21,209 -0,36 0,830 +0,30 4,666 +0,45 2,228 +0,96 6,747 +0,54 7,472 +1,53 13,957 +0,71 141,396 -0,98 0,447 +2,43 0,804 -2,02 0,808 -0,85 6,420 +0,57 3,537 -0,27 27,090 +0,10 5,020 +1,11 7,745 +2,32 9,956 +4,25 6,782 +22,63 4,880 +3,72 0,913 -2,93 0,722 0,00 4,185 +0,45 1,780 +3,58 9,451 0,00 1,280 +3,07 2,914 -0,92 39,490 +4,61 18,830 +0,10 2,007 +1,93 0,897 +0,09 53,713 -4,50 7,670 -0,61 2,287 +9,22 0,967 +2,40 1,396 +2,26 3,252 +0,53 7,601 +6,80 3,515 -0,94 38,934 +0,29 10,294 0,00 2,081 -1,79 2,770 -1,57 1,725 -1,12 6,193 +2,02 1,450 +0,30 13,535 -3,45 1,430 -0,84 0,836 +2,05 4,435 +1,66 3,542 -0,42 1,448 +0,29 6,968 -0,07 2,937 +4,16 13,025 -0,69 0,336 +0,47 63,586 +1,37 14,809 -0,65 8,452 -0,90 7,651 +0,67 4,763 -1,52 4,547 +1,33 2,273 -0,62 0,804 -1,07 11,177 +0,56 10,674 -0,45 5,568 nr 19,665 nr 0,730 0,043 4,025 0,110 1,775 0,170 6,630 0,280 6,404 0,370 11,790 4,500 115,438 0,010 0,361 nr 0,515 nr 0,499 nr 5,016 0,050 2,925 0,400 18,923 0,300 4,624 0,140 5,898 0,160 8,528 0,040 4,240 0,020 1,752 nr 0,564 nr 0,630 nr 3,383 nr 1,237 0,150 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,024 1,683 0,020 0,805 0,533 43,751 0,089 5,286 nr 1,834 nr 0,789 nr 1,326 nr 2,405 nr 7,039 nr 2,749 1,250 28,136 0,170 8,795 0,020 1,686 nr 2,292 nr 1,484 0,065 3,917 nr 1,198 0,580 11,639 nr 1,430 nr 0,500 0,120 4,050 0,075 2,729 nr 1,232 nr 5,900 nr 2,270 nr 9,295 nr 0,263 0,570 53,541 0,350 12,470 0,400 6,906 0,555 6,658 0,130 4,026 0,130 3,910 0,055 2,037 0,035 0,773 0,400 9,112 0,170 8,548 0,250 4,998 22,772 0,900 4,666 2,228 7,640 8,223 13,957 147,145 0,539 0,804 0,837 6,787 3,537 27,090 5,160 7,745 10,004 6,782 4,880 0,932 0,733 4,221 1,780 9,451 1,299 3,021 40,346 18,830 2,033 0,897 53,713 8,033 2,328 0,971 1,411 3,334 8,759 3,515 39,275 10,331 2,081 2,937 1,794 6,193 1,494 13,768 1,738 0,856 4,435 3,559 1,452 6,991 2,937 13,025 0,361 65,169 14,809 8,844 7,824 5,104 4,612 2,372 0,904 11,972 10,749 5,592 12532 109070 180826 522103 213440 24842 2352744 8581 450420 7875642 168124 90736 43188 477323 1184 165974 7090 654631 669867 892492 3249956 17606 144479 413423 377039 172229 123495 34692 209468 1049866 14059 397751 125416 1436298 1385093 71720 46368 62698 72372 190494 2100 42852 6916 214160 182261 80070 5118204 270309 6620 135201 26233 10472 183629 64803 346991 10083 33328 17383 19290 60092 436598 363284 351206 42337 70681 44561 88 89 1046 522 664 82 751 1676 162 175 27 176 92 1809 45 607 169 1079 49 89 305 70 147 552 392 41 1116 91 127 147 671 402 81 50 407 17 320 51 1434 1121 59 49 14 192 163 900 303 22 175 411 66 60 412 137 127 595 171 124 56 131 533 85 86 132 719 490 32 .Lettere e Commenti .MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA LETTERE AL DIRETTORE MARIO CALABRESI Se sciare tranquilli diventa pericoloso ent.mo Direttore a proposito del gravissimo incidente capitato a quella piccola bambina sulle piste da sci a Gressoney volevo segnalare che queste tragedie potrebbero anche essere evitate se si ritornasse a vivere la montagna e lo sci come si faceva un po’ di anni fa. Una volta si andava a sciare su gobbe, neve non battuta e questo faceva la differenza tra chi sapeva sciare e chi no e soprattutto si imparava a controllare la velocità. Adesso con le piste tirate come tavoli da biliardo con sci velocissimi tutti, soprattutto i meno esperti,vanno solamente forte, mettendo a rischio la vita degli altri; e te ne rendi conto, come nel mio caso, quando con un bambino di 5 anni devi attraversare la pista a spazzaneve. Capisco che in questo modo i gestori degli impianti possono far sciare più gente ma mentre una volta ti potevi rompere una gamba oggi, come purtroppo è successo domenica, puoi essere ucciso mentre scendi con il maestro su una pista facile. Il compito delle scuole di sci, come dovrebbe essere, è quello di far imparare ai ragazzini negli ultimi corsi lo stile nella sciata e soprattutto il controllo della velocità. G Tagli, Irpef o Irap? Io dico Inps 1 Assistendo a questa lotta accanita tra chi sostiene di tagliare l’Irap e chi l’Irpef, mi chiedo se qualcuno abbia mai analizzato la composizione di una busta paga di un lavoratore dipendente: avrebbe scoperto che la voce più penalizzante per imprese e lavoratori è riferita ai contributi Inps, non all’Irpef o all’Irap. Al dipendente è trattenuto circa il 9% del suo stipendio lordo e il datore di lavoro ne aggiunge un altro 40%, maturando peraltro degli assegni di pensione futuri non certo da nababbi; il paradosso è che i contributi erano inferiori quando l’età pensionabile era più bassa e l’assegno veniva calcolato sul retributivo (e quindi assai più ricco) rispetto ad ora in cui le condizioni sono molto più penalizzanti. Proporrei quindi di abbattere i contributi Inps, dimezzando per esempio le percentuali sia del lavoratore che del datore di lavoro (anzi una parte della deduzione per le imprese potrebbe essere riversata sul netto in busta): il tutto senza costo per lo Stato, perché, calcolando ormai tutti gli assegni con il contributivo, a fronte di questi tagli corrisponderebbero in futuro delle pensioni inferiori. Contemporaneamente bisognerebbe alzare, o meglio non porre limiti, alle facilitazioni sui Fondi pensione privati il cui tetto è ancora fermo ai vecchi 10 milioni di lire convertiti in euro. Il lavoratore avrebbe più soldi in busta paga, le imprese meno costi, la competitività aumenterebbe, l’incremento di risparmio versato nei fondi pensione si tradurrebbe in investimenti alle imprese con l’acquisto da parte loro di azioni e obbligazioni, si aumenterebbero i consumi interni, le imprese sarebbero meno restie ad assumere. Solo vantaggi, con l’unico costo per lo Stato legato ai minori introiti fiscali derivati dall’aumento del tetto detraibile sui Fondi pensione. Senza dimenticare che, investendo nei fondi pensione Purtroppo questi incidenti saranno destinati a ripetersi anche perché come succede nel comprensorio del Monterosa manca il controllo da parte della polizia, per mancanza di personale, per poter multare e togliere il giornaliero a chi pensa di usare le piste da sci come fosse in una gara di discesa libera di coppa del mondo. GUIDO CERESA Continuo a incontrare persone che si sono fatte male sciando, tre nell’ultimo mese, l’ultima giusto ieri mattina, e ogni volta non è per colpa loro. Un tempo le spiegazioni erano: «È stata una lastra di ghiaccio; non si è sganciato un attacco; sono caduto male». Ora è sempre una sola: «mi sono venuti addosso». Gli sci sono diventati più facili e veloci, le piste sono tirate a lucido, la velocità è aumentata e anche il numero degli sciatori, specie quelli che si buttano senza regole e senza una sufficiente preparazione. Si è pensato che la salvezza fosse di bardarsi e di mettersi il casco e il guscio, continuando a lanciarsi a tutta velocità, ma così gli incidenti sono ancora più traumatici e frequenti. Oggi la prima preoccupazione è guardarsi dagli altri e andare tranquilli è pericoloso. Le soluzioni sono evidentemente quelle che suggerisce: scuole e controlli, molti controlli. E anche il recupero di quella filosofia della montagna che insegnava a rispettare, salutarsi e a dare la precedenza. privati, il lavoratore otterrebbe sicuramente dei tassi di rivalutazione del capitale migliori di quelli applicati dall’Inps. ALBERTO MILANOLI TORINO Incidente di Fossano, frasi non vere 1 Gentile Direttore, scrivo la presente nell’interesse del mio assistito Sig. Tomatis Livio per rappresentarle quanto segue. Nell’articolo pubblicato su 1° 35% A Lecco una madre uccide le tre figlie e tenta il suicidio 2° 14% La crisi dell’economia 3° 12% Referendum in Crimea per l’annessione alla Russia 4° 12% Aereo scompare al largo del Vietnam senza lasciare tracce 5° 10% Le case farmaceutiche Roche e Novartis sotto inchiesta per truffa Sondaggio Istituto Piepoli c. LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO contatti E-MAIL: [email protected] FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI MARTEDÌ 11 MARZO 2014 È STATA DI 301.308 COPIE www.lastampa.it/lettere Le 5 notizie più lette della settimana REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. Quotidiano fondato nel 1867 2 La Stampa del 2 marzo 2014 a pag. 19 è stata riportata in modo del tutto erroneo e fuorviante una dichiarazione che il Sig. Tomatis Livio avrebbe reso ai giovani raccolti sul piazzale davanti alla camera mortuaria di sua figlia Annalisa, deceduta a causa dell’incidente avvenuto a Fossano, Località Gerbo il giorno 23.02.2014. Il tenore letterale della dichiarazione riportata nel suo giornale («Quando avete bevuto chiamate casa. Non preoccupatevi delle conseguenze. Telefonate non dovete guidare») non corrisponde affatto al vero, in particolar modo ove può lasciare intendere che il Sig. Tomatis sarebbe a conoscenza della persona del guidatore e che il guidatore fosse in stato d’ebbrezza alcolica al momento dell’incidente, particolari invero assolutamente sconosciuti al mio assistito e in ogni caso certamente oggetto delle indagini ancora in corso. Specifico che il sig. Tomatis, così come i suoi familiari (che del pari assisto), non sono a conoscenza di simili particolari attinenti alle cause del tragico evento e/o alla responsabilità ancora da accertare, e difatti non possono che rimanere in attesa dell’esito delle indagini condotte dalla Procura. AVV. CHIARA ROSSO BUSCA (CN) L’episodio mi è stato riferito da uno dei numerosi giovani di Fossano che hanno incontrato il signor Tomatis in ospedale a Cuneo. Erano tutti scossi, sconvolti dall’accaduto, ma non è escluso che abbiano mal interpretato le sue parole. Se quanto riferito non corrisponde al vero me ne scuso con l’interessato e i lettori. L’editoriale dei lettori FILOSOFIA E RIFORME ANGELA CASTELLANO MARCHIANÒ P hilosohia non est subsiciva, ordinaria est. (Ep. 53,109). Con questa frase di Seneca, «la filosofia non è un’attività secondaria, è quella principale», mi inserisco nel dibattito vivace che si sta svolgendo sul «nostro» giornale fra i sostenitori di diverse discipline o corsi di studio. Quale ex–allieva di liceo classico (il D’Azeglio di Torino) e docente, in pensione, di latino e greco per lunghi anni in un piccolo liceo classico antico e glorioso (dal sec. XVIII) e frequentato oggi da giovani di un territorio della minoranza arbereshe in provincia di Cosenza, vorrei attribuire a «filosofia» il suo valore originario di «amore per il sapere», cioè per l’apprendere in sé, o atto stesso del pensare, del riflettere, del rendersi consapevoli di sé e di quanto ci circonda. Ricordo, per inciso, che Seneca stesso, pur essendo prevalentemente filosofo, compose un testo di osservazioni scientifiche, le Naturales quaestiones, e che Dante fece altrettanto con la sua Quaestio de aqua et terra, di interesse che definirei scientifico o parascientifico. Il vero sapere, la filosofia nel suo senso più pieno, non ha confini individuabili, e ciascuno lo ama a seconda della propria naturale disposizione alla ricerca disciplinare/interdisciplinare, al ragionamento di tipo astratto o sperimentale, matematico o linguistico, teoretico o applicativo. Se posso azzardare, proprio quando La Stampa dedicava la sua pagina culturale a un Maestro «riflessivo» quale fu Mario Lodi, un raccordo fra il presente dibattito disciplinare e quello suscitato dalla ri-proposta ministeriale (il ministro Berlinguer aveva già tentato un intervento similare), di ridurre gli anni di studio liceali da 5 a 4, io sarei favorevole, a due condizioni: 1) che lo studio offerto ai giovani sia sempre anche una continua riflessione su ciò che si apprende; 2) che l’anno «risparmiato» al liceo venga utilizzato per un ingresso libero (senza discutibili test) nella facoltà universitaria desiderata e la frequenza regolare di un anno di effettiva preparazione di base, valutata solo al termine, per quella facoltà, per cui ci si sente inclinati. già docente di latino e greco, S.Demetrio Corone (CS) [L. S.] Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 360,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail [email protected] CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. 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Ecco perché l’appuntamento con le elezioni europee del 25 maggio è fondamentale per Renzi e a questo obiettivo sono subordinate tutte le scelte che, in questi mesi, si appresta a compiere. Un significativo successo elettorale permetterebbe al premier di far dimenticare «il peccato originale» della sua presa del potere, la manovra di palazzo che ha estromesso Enrico Letta da Palazzo Chigi, ma anche di legittimare nella forma più indiscutibile, quella del consenso democratico, sia i suoi progetti, sia il metodo per attuarli. Non desta alcuna sorpresa il fatto che Renzi sia riuscito, già nei primi giorni di lavoro del suo governo, a mettersi contro il maggior sindacato del nostro paese, la Cgil e, contemporaneamente, pure la Confindustria. Può essere un rischio mortale per il suo governo, ma è una strada obbligata, perché è la conseguenza logica di una domanda con risposta incorporata: si può lottare contro le corporazioni con l’aiuto delle corporazioni? Ma alla prima domanda, ne segue una seconda: come si fa a pensare di sconfiggere una coalizione di resistenze così formidabili? Anche a questo secondo quesito, c’è una risposta scontata, che risale addirittura ai nostri avi latini: dividendola. Renzi ha cominciato subito a mettere in pratica questa antica strategia. Con la scelta di privilegiare il taglio dell’Irpef rispetto a quello dell’Irap vuole dividere gli interessi degli imprenditori tra coloro che prevalentemente esportano e coloro che soffrono, sul mercato interno, la debolezza dei consumi. Nello stesso tempo, cerca di separare la dirigenza Cgil della maggioranza dei suoi iscritti, perché alle lamentele di Camusso per la mancata consultazione dei sindacati si prepara a rispondere con una riduzione delle tasse proprio sui redditi più bassi. Il rifiuto del tradizionale modello concertativo da parte del premier non prevede, d’altra parte, uno scontro totale con le rappresentanze imprenditoriali e sindacali, perché Renzi nega a loro il diritto di veto sui provvedimenti governativi, ma cerca un negoziato, una specie di «do ut des», attraverso il quale esse rinuncino a vantaggi e garanzie ormai insostenibili di quelle categorie «protette», in cambio di concrete contropartite salariali e occupazionali. Anche in questo caso, una pro- È FRANCESCO MANACORDA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Illustrazione di Gianni Chiostri A MATTEO SERVE UN SUCCESSO ALLE EUROPEE posta con molti rischi da parte del presidente del Consiglio, perché tende ad agevolare le richieste delle aziende e degli iscritti per ridurre i poteri dei vertici confindustriali e sindacali. Se si considera, poi, l’esigenza primaria di un successo al voto di fine maggio, è ovvia la scelta di subordinare gli interessi dei lavoratori autonomi, meno garantiti, a quelli dei dipendenti statali e delle grandi imprese, più garantiti. È vero che Renzi cerca di allargare il tradizionale perimetro dei consensi al Pd, ma neanche il suo frenetico e spregiudicato trasversalismo politico può fargli dimenticare la necessità di sostenere, innanzi tutto, le categorie sulle quali, da quasi 70 anni, si fonda il suffragio alla sinistra italiana. Ha suscitato giustificati stupori l’invi- to che Massimo D’Alema ha rivolto a Renzi per presentare il suo ultimo libro. Se si pensa, però, che anche il primo presidente del Consiglio ex comunista arrivò a Palazzo Chigi con una manovra di palazzo, che anche lui cercò di fronteggiare il potere dell’allora capo Cgil, Sergio Cofferati, che anche lui chiese un voto che sanzionasse la sua legittimità a governare, forse, l’incontro potrebbe assumere un curioso significato. Vista la sconfitta, su tutti fronti, subita da D’Alema nella sua esperienza governativa, sia da Cofferati, sia dal verdetto elettorale, si potrebbe pensare o che l’ex capo della sinistra italiana voglia elargire, in quell’occasione, qualche paterno e beneaugurante consiglio all’ultimo suo successore o preannunciargli, più o meno malignamente, il destino che lo aspetta. “CANNOCCHIALE DEVI AVERE PER VEDERE OLTRE...” FERNANDA PACIELLO GAY* ent.mo Gianluca Nicoletti, è proprio vero che ne uccide più la penna che la spada! Esiste forse una prova scientifica che chi non parla non pensa? Le scrivo come lettrice, come presidente dell’Associazione del Piemonte «Sindrome X-Fragile» onlus e come mamma di ragazzo affetto dalla sindrome X-Fragile, patologia che comporta tratti autistici più o meno marcati. Le scrivo a proposito dei suoi articoli dei giorni scorsi su «La Stampa», articoli che ho letto più volte. Se lei si aspetta tante critiche per i suoi articoli, forse si rende conto di aver un po’ esagerato? Lei come si può arrogare il diritto di affermare che la diagnosi del ragazzo autistico che è riuscito a laurearsi è sicuramente sbagliata? Lei è anche medico, oltre che giornalista, e conosce il ragazzo? O Lei pensa che i professori universitari che hanno conferito la laurea al ragazzo siano tutti imbecilli? Suo figlio ha mai provato a scrivere con la comunicazione facilitata? Lei ha mai visto qualcuno che scrive con la comunicazione facilitata? L’ha visto «in diretta»? Lei lo sa che conosco un ragazzo autistico che non parlava e dopo alcune sedute di comunicazione facilitata, ha iniziato a parlare? E magari non è l’unico… G Lettere e Commenti .33 . Ora le scrivo come presidente dell’Associazione del Piemonte «Sindrome X-Fragile» onlus che sta combattendo per importare in Piemonte (terreno difficilissimo) la comunicazione facilitata E le dirò che: 1) Grazie alla comunicazione facilitata noi abbiamo iniziato finalmente a conoscere nell’intimo nostro figlio all’età di 28 anni (e ci sono prove inconfutabili che è lui a scrivere, e non il facilitatore). 2) Data la campagna infondatamente negativa che è stata fatta un po’ ovunque contro la comunicazione facilitata, ed in Piemonte in particolare, noi ed altre famiglie piemontesi, che, invece, ci credono, ci sobbarchiamo km e spese per portare i nostri figli in altre regioni, dove invece alla CF è stata riconosciuta piena dignità. 3) Non so se lei ha seguito le trasmissioni a cui ha partecipato il papà del ragazzo autistico protagonista del libro «Se ti abbraccio non aver paura». Anche quel ragazzo usa la comunicazione facilitata. Ed ora, come mamma che ha sofferto e soffre tuttora tanto per il figlio e per la sua patologia che non gli permette di vivere come i suoi coetanei, le dico che, come genitore, la capisco bene. E noi, ci rendiamo perfettamente conto che è molto importante far sì che i figli ottengano un buon grado di autonomia, ed è proprio anche grazie alla CF che nostro figlio si sta rendendo autonomo. Una cosa non esclude l’altra. Quando nostro figlio ha iniziato a muoversi autonomamente coi mezzi l’indifferenza ostentata dal premier nei loro confronti, con una sfumatura irridente come quella esibita ancora ieri di fronte alle critiche - «ce ne faremo una ragione», ha replicato Renzi - è un danno grave alla loro stessa ragione d’essere e una minaccia, sostengono, a quel meccanismo che un tempo si chiamava concertazione e che oggi dovrebbe assicurare quantomeno un’ordinata rappresentanza degli interessi delle parti sociali. E invece nulla. Da quando Renzi è a Palazzo Chigi per imprenditori e sindacati quelle stanze sono diventate off-limits. Non a caso lunedì il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e quello di Confcommercio Carlo Sangalli si sono sentiti a lungo, accarezzando anche l’idea di un documento congiunto proprio per rafforzare la loro voce, sebbene i due abbiano idee diametralmente opposte su come ridurre il cuneo fiscale. Poi hanno scelto strade diverse: una dichiarazione favorevole ai tagli all’Irpef per Sangalli, una lettera aperta che chiede di ridurre l’Irap - che sembra però arrivare fuori tempo massimo, per Squinzi. Del resto bisogna capirlo, il presidente degli industriali. Appena un mese fa, il 13 febbraio a Torino, era fresco della spallata definitiva al governo Letta e mentre lanciava lo slogan «non c’è ripresa senza l’impresa» si preoccupava anzi di non mostrare un sostegno eccessivo a un Renzi in rapidissima marcia verso Palazzo Chigi. Adesso il premier non solo mostra di pensare che la ripresa ci possa benissimo essere senza impresa, ma passando invece - sempre per restare in rima - dalla borsa dalla spesa, ma soprattutto rende chiaro che non ha alcun interesse ad ascoltare le posizioni di Squinzi e «delle 150 mila imprese che rappresenta», come ripetono in Confindustria. Al di là di qualche contatto informale - se due tempi di Sassuolo-Fiorentina visti assieme possono entrare nel computo - prima che Renzi fosse premier, nessun altro segnale. Pure un sms con una richiesta di chiarimenti che il presidente di Confindustria ha mandato al premier domenica scorsa, quando si andava definendo l’intenzione di concentrare tutte le risorse sul taglio dell’Irpef, è rimasto senza risposta. Anche per il sindacato - al netto delle polemiche politiche tra Renzi e il segretario della Cgil Susanna Camusso - la situazione è paradossale: un aumento nelle buste paga di molti lavoratori dipendenti è un successo da presentare nelle fabbriche, certo. Ma come rivendicarlo se non c’è stato mai alcun confronto con il governo sul tema? Allo stesso modo il fatto che sul lavoro il governo si muoverà prevalentemente con leggi delega, non rassicura Cgil, Cisl e Uil. Ad aggravare le cose, per le parti sociali, anche il fatto che il nuovo premier ha decisamente accentrato la regia della politica economica e del lavoro, condividendo poco o nulla con i colleghi di governo che pure dovrebbero occuparsi di quei temi. Così, sempre dalle parti del sindacato, c’è chi racconta tra l’attonito e lo sconsolato come qualche giorno fa una delegazione che ha incontrato Giuliano Poletti, ministro del Lavoro con un passato da cooperatore che lo rende assai vicino al mondo della rappresentanza, abbia chiesto lumi sul Jobs Act e si sia sentito candidamente rispondere che «io non ne so nulla». E una distanza simile dai progetti di Renzi pare esserci anche al ministero dell’Economia, i cui tecnici non paiono proprio godere dell’apprezzamento del premier, e a quello dello Sviluppo economico dove la titolare Federica Guidi ha pure un passato confindustriale che in questa fase non è però destinato ad aiutare i rapporti nemmeno con Squinzi. pubblici, era talmente felice ed aveva acquisito tale fiducia in se stesso, che ha iniziato di colpo a parlare molto meglio. Già, mio figlio non ha tratti autistici molto marcati, ma, quando parla, è ripetitivo e, verbalmente, non esprime mai concetti profondi. Quando scrive, invece, esprime pensieri eruditi e profondi con termini arcaici, denotando una sensibilità non comune, di certo superiore alla media. Conosciamo poi altri ragazzi con la stessa patologia e tratti autistici talmente marcati da non proferire quasi parola, che frequentano con profitto l’Università col metodo della Comunicazione Facilitata. Secondo lei saranno altre diagnosi sbagliate? Per quel che mi riguarda, quando ho letto frasi di altri ragazzi scritte con la CF e poi quelle di mio figlio, mi sono detta: «Sono io la ritardata, che non riesce a vedere oltre l’apparenza!» Una frase che mio figlio ha scritto con la CF è questa «Cannocchiale devi avere per vedere oltre… mi ferisce pensare vita di altri che non ancora parola hanno e sono lasciati come in recinti di cavalli liberi di imbizzarrirsi senza controllo ma non liberi di parlare» Inoltre penso anche che per noi «Normodotati» tutto quello che è diverso da noi, viene considerato inferiore, ma perché? Perché dobbiamo sempre pensare di essere noi nel giusto? Solo perché numericamente superiori? Vorrei che lei pensasse un momento, senza pregiudizi, a quello che le ho scritto, anzi le cito ancora una frase di mio figlio scritta a chi iniziava il corso da facilitatore: «Sappiate darci la parola che non fondata sul suono è, ma da vite imprigionate da bocche che non dicono mai quello che vorremmo. Siate di mentalità aperta, allontanate il pregiudizio e buon viaggio». E vorrei anche che le mie parole potessero darle un po’ di serenità, e un po’ di fiducia, che, invece, dalle sue parole, non trapelano. Sperando di poterla incontrare * Mamma di Alberto e Presidente dell’Associazione del Piemonte «Sindrome X-Fragile» onlus Risponde Gianluca Nicoletti Non entro in merito ai dettagli clinici di questa lunga lettera che parla di una sindrome diversa dall’autismo, nemmeno ai libri scritti da genitori in cui si accenna alla comunicazione facilitata, anche perché esistono altrettante storie di famiglie di autistici a basso funzionamento che di questa pratica hanno conosciuto il lato illusorio, uno per tutti «Pulce non c’è», dove è raccontata l’allucinante vicenda di due medici torinesi che si sono visti ingiustamente sottrarre la bambina autistica per mesi, tutto per una presunta e inesistente molestia che la ragazzina avrebbe rivelato tramite la scrittura facilitata. Parli con quella madre, le potrà raccontare meglio di me la sua storia. Non ho azzardato nessuna diagnosi sul ragazzo laureato, ho riportato la dichiarazione della presidentessa dell’Angsa nazionale, che condivido. Ripeto quello che non è solo una mia convinzione, ma ciò che è descritto nella linea guida sull’autismo dell’Istituto Superiore di Sanità. La comunicazione facilitata non è generalizzabile come intervento, non ha evidenza scientifica ed è tra le pratiche «non consigliate» per soggetti autistici. Mi dispiace, ma resto laicamente convinto che l’efficacia di un trattamento passi per altre strade che quelle dell’emozione e delle campagne mediatiche, Stamina docet. [G. N.] 34 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Mondadori compra Anobii.com Il Gruppo Mondadori ha acquisito Anobii (www.anobii.com) , la piattaforma mondiale di social reading con più di un milione di utenti nel mondo e la sua base più forte, con 300mila lettori, proprio in Italia. «Siamo entusiasti - ha detto Greg Sung, fondatore di Anobii - di entrare a far parte del Gruppo Mondadori che, con la sua storia editoriale, rappresenta la casa perfetta per Anobii». Anobii è nato a Hong Kong nel 2006 CULTURA SPETTACOLI & GIANNI RIOTTA Q uando ero bambino, nel salotto di mia nonna Anita, pendeva il ritratto fotografico di suo fratello Ettore, elegante e malinconico, in divisa e chepì, lo sguardo di chi muor giovane. Nel tragico «Albo d’Oro» dei caduti italiani nella Grande Guerra, 460.000 morti e 947.000 feriti (lo studioso militare americano Eggenberger calcola i bilanci del conflitto in 10.000.000 di morti e 20.000.000 di feriti) c’è anche il mio prozio, volume «Provincia di Milano», pagina 469, «Rivera Carnesi Ettore di Tomaso, Sergente 58° reggimento fanteria, nato il 24 novembre 1892 a Marudo, distretto militare di Lodi, morto il 28 settembre 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento». Leggendo il saggio di Gian Enrico Rusconi 1914, attacco a Occidente (Il Mulino) mi tornava in mente lo struggente dolore con cui, pur ormai mezzo secolo dopo, mia nonna leggeva il Diario di sua madre alla data 4 novembre 1918 «Vittoria: Ettore non è morto invano». In occaGLI SCENARI La tragedia non fu affatto ineluttabile, una buona parte del mercato la avversava sione dei 100 anni dell’evento che ha creato e insieme minato fin quasi a distruggerla, la coscienza del nostro tempo, leggete dunque 1914, attacco a Occidente. Improvvisamente, come per mia nonna, la Grande Guerra vi apparirà vicinissima. Rusconi riparte dall’interrogativo di cui gli storici diffidano: era inevitabile la I Guerra Mondiale? Dalla «scintilla» di Sarajevo dovevano necessariamente esplodere la carneficina sulla Marna, le battaglie della Somme e Verdun, le undici, insensate offensive italiane sull’Isonzo? Per Rusconi nessuna scelta è innescata dal Fato inesorabile, l’Austria-Ungheria poteva reagire all’assassinio del principe ereditario Franz Ferdinand (un moderato spesso in contrasto con il decrepito Kaiser) in modo meno ottuso, la Germania non firmare «un assegno in bianco» al militaresco alleato. Le democrazie, Francia e Gran Bretagna, usare la diplomazia in modo meno vacuo o far valere la mediazione di papa Benedetto XV, sempre ostile al conflitto. Come oggi in Ucraina contro Putin, in una delle crisi del XXI secolo, Balcani, Medio Oriente, Siria, Iraq, Nord Africa, germinate dal 1914, forse l’economia avrebbe fermato gli Imperi Centrali, la vetusta «Kakania» irrisa da Musil ne «L’uomo senza qualità», meglio della guerra. Rusconi cita «Hugo Stinnes, l’esponente di punta del capitalismo tedesco» che, nel 1911, «attaccava… le continue istigazioni alla guerra da parte del partito pantedesco… convinto che la Germania non avesse bisogno di alcun predominio militare o di espansione territoriale ma di costante sviluppo economico» e predicava «lasciateci tre o quattro anni di tranquillo svi- Grande Guerra Il massacro che nessuno voleva L’ultimo libro di Enrico Rusconi racconta il primo conflitto mondiale, mostrando che gli esiti di quella stagione si riverberano ancora nel nostro presente Scontro di civiltà È appena uscito 1914, attacco a occidente, (Il Mulino, pp. 320, € 24) di Gian Enrico Rusconi. L’autore ricostruisce il lavorio diplomatico del luglio 1914 e analizza le vicende belliche fino alla battaglia della Marna. Il conflitto si configura come una «guerra tedesca» per rompere l’accerchiamento di cui la Germania si sente vittima. Ma la lotta per l’egemonia assume i tratti di una «guerra di civiltà» all’interno dell’Occidente stesso. LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Cinquant’anni fa Umberto Eco scriveva “Apocalittici e integrati” Mezzo secolo fa, nel 1964, usciva Apocalittici e integrati, libro cult di Umberto Eco destinato a scompaginare i codici della comunicazione di massa. Ieri l’autore ha rievocato storia e aneddoti del suo celebre saggio durante un incontro affollatissimo organizzato dalla Scuola superiore di istituti umanistici dell’Università di Bologna. Eco ha riferito di non aver mai amato quel libro, fra i più fortunati della sua Soldati tedeschi nel 1915, durante una esercitazione anti-gas con i cani nella Germania settentrionale luppo e la Germania sarà la padrona incontrastata d’Europa. I francesi oggi sono rimasti indietro rispetto a noi, sono un popolo di piccoli rentier. Gli inglesi hanno troppo poca voglia di lavorare e non hanno il coraggio di nuove imprese». Anche Londra però, scrive Rusconi, era certa di vincere perché «Dal punto di vista dell’alta finanza… una guerra per la divisione del mercato mondiale non aveva nessun senso… Nel settore degli investimenti esteri i tedeschi semplicemente non potevano competere. Persino iniziative di prestigio imperialistico come la costruzione della ferrovia di Baghdad potevano realizzarsi solo con l’aiuto francese e britannico. Nessuno Stato avrebbe dovuto fare la guerra non essendo in gioco interessi vitali. Eppure nessuna potenza al momento decisivo era disposta ad accettare la perdita del proprio prestigio evitando la guerra…». È il giudizio degli studiosi Afflerbach e Stevenson «La prima guerra mondiale è stato un esito possibile, ma per nulla obbligato… dell’ordine politico allora esistente…». Con raziocinio, Rusconi rifiuta di giudicare i nostri antenati, tedeschi inclusi, da barbari, folli e assetati di sangue, secondo lo stile della storica Barbara Tuchman ne «I Cannoni di Agosto» o «March of Folly». E discute dell’Italia, che povera in armi e digiuna di sapere strategico (gli italiani non studiano mai Clausewitz, lamentava Geyr von Schweppenburg), cambia alleanze e piani all’ultimo momento. 1914 attacco a Occidente eccelle nel ridisegnare il XX secolo dal genoma dopo l’altro. Ed eccola, la reazione del vecchio combattente. Pertini piange. Due lacrime, discrete, asciutte, verrebbe da dire, non fosse un controsenso. Ma è così che le ricorda chi era presente a quell’incontro: lacrime asciutte. I tre giudici sospirano di sollievo. Nessuna copertura, nessun distinguo, nessun cedimento, nessuna ipocrisia, da parte di Pertini. All’opposto, l’indignazione, espressa con parole di fuoco: «Ma com’è possibile che prima d’ora nessuno si sia accorto di niente? Ma dov’erano le forze di opposizione? Perché non hanno funzionato i meccanismi di controllo? Questa democrazia l’abbiamo conquistata col sangue e la galera. Non possiamo correre il rischio di perdere la libertà per colpa di chi la usa per rubare!». I pretori lo fissano e gli chiedono: «Che dobbiamo fare?». All’indignazione Pertini fa seguire l’incitamento. «La forza della democrazia siete anche voi. Andate avanti, andate avanti. Senza riguardi per nessuno. Io sarò sempre al vostro fianco!». Gli credono, quei Sandro Pertini (1896-1990) è stato il 7° Presidente della Repubblica giudici. Credono a Pertini. Il presidente li abbraccia, li sponsabilità istituzionali, la fedeltà chiama «ragazzi», li avverte di stare al Partito Socialista, e... e forse, per attenti, perché si stanno avventuun istante, sia pure per un solo istan- rando in un terreno minato. E infine, te, possono essersi chiesti, i tre giu- non senza aver raccomandato di osdici: invecchiando, si sarà ammorbi- servare la segretezza sull’incontro, dito? Il combattente avrà ceduto il li saluta con un aneddoto personale. passo al prudente statista? Cerche«Una volta, dopo la caduta del farà una mediazione, prima che l’irre- scismo, venne a trovarmi a Milano parabile accada? un imprenditore. Era socialista. Si Pertini ascolta, riflette, poi pren- disse pronto a versare un contributo de la parola. Sembra inizialmente al partito, che andava riorganizzato Il brano che pubblichiamo qui accanto è perplesso, o almeno questa è l’im- dopo la guerra e la Resistenza. Lo tratto da «Il combattente” di Giancarlo Di pressione che dà il suo abituale tono ringraziai, convinto che si trattasse Cataldo, che esce oggi da Rizzoli (pp 224, burbero. «Ma vi rendete conto? Voi, di una donazione spontanea, im€ 16). Il libro appare nella collana «Altri così giovani, avete ordinato perqui- prontata alla militanza. E lui mi Eroi», un progetto editoriale, nato col libro sizioni a tappeto contro i santuari chiese di brigare per fargli ottenere di Dacia Maraini su Chiara di Assisi, dove del potere petrolifero? Avete la più un appalto. Lo presi a male parole. gli autori raccontano il loro eroe. pallida idea di come agiscano, e di Gli dissi, testualmente, che se non se Giancarlo De Cataldo, 57 anni, è quanto siano forti le Sette Sorelle? » ne fosse andato via immediatamenmagistrato, drammaturgo e sceneggiatore. (...) Pertini compulsa un documento te lo avrei preso a calci nel sedere…». De Cataldo racconta quando nel 1974 i giudici chiesero aiuto a Pertini per far partire l’inchiesta sui petrolieri SEGUE DALLA PRIMA PAGINA i uno di loro, il più anziano, non sappiamo né sapremo mai nulla. Gli è stato ordinato di ricevere tre visitatori e scortarli in un certo ufficio, e tanto basta ai fini della nostra storia. (...) Quelli che ci interessano sono gli altri tre. Hanno poco più di trent’anni, e li immagino mentre rabbrividiscono nell’aria gelida del febbraio capitolino, a stento intiepidita da un sole esangue. Ma non è solo il freddo a renderne livide le fisionomie. Quello che li attende – e ne sono pienamente consapevoli – è un compito delicato. Forse impossibile. Dipende da come andrà l’incontro. Dipende tutto da quel signore così famoso e autorevole che ha acconsentito a riceverli e con il quale fra poco si ritroveranno faccia a faccia (...). E’ un uomo di quasi ottant’anni, piccolo, agile, dinamico. Si chiama Sandro Pertini. Il presidente della Camera dei deputati. E’ con lui che il nostro terzetto ha appuntamento. Con l’uomo che oggi è la terza carica dello Stato, ma che in passato fu esule, proscritto, condannato a morte, evaso, partigiano, socialista. Quanto ai tre giovanotti, di mestiere fanno i giudici. Le inchieste clamorose di cui sono stati protagonisti li hanno proiettati agli onori della cronaca. Aggrediscono santuari sino a quel momento inaccessibili, ficcano il naso nelle fabbriche, fanno domande pericolose sull’ambiente, farneticano del diritto alla salute. Il potere li giudica temerari e invadenti, troppo lontani dalla rassicurante immagine del giurista operoso e silente chino sulle carte e indifferente alla realtà. Per loro è stata coniata, con un misto di disprezzo e paura, «Presidente, fra qualche giorno le l’espressione «pretori d’assalto». arriverà la comunicazione ufficiale, Hanno chiesto di vedere riservata- ma abbiamo sentito il dovere di inmente Pertini perché intendono in- formarla prima di persona. Abbiaformarlo su uno scandalo che di lì a mo scoperto che i petrolieri italiani, poco esploderà. E il presidente ha d’intesa con le multinazionali, versaaccettato. no da anni tangenti ai partiti di goDopo la rituale stretta di mano, verno. In cambio ottengono l’approPertini porta l’indice al naso, nel- vazione di leggi favorevoli. E poi un l’inconfondibile gesto del silenzio, e 5% dei profitti ricavati grazie a quelammonisce: «Non parlate, state in le leggi torna ai partiti stessi. La corsilenzio e seguitemi». ruzione è di casa nel Parlamento. Il (...) sistema nel suo complesso ne è infetSbigottiti, i tre tato. Dovremo giovanotti si veAFFARI E POLITICA procedere condono scarrozzare i cinque miniLe indagini avevano messo tro fra corridoi e sotstri dell’Induin luce che le Sette Sorelle stria che si sono toscala finché, dopagavano i partiti italiani succeduti negli po un lungo giro, il quartetto capegultimi anni...». Ecco. Il sasso è scagliato. I pretori giato da Pertini approda nel locale lavanderia. Il frastuono dei mac- hanno denunciato, in pratica, una chinari è micidiale. Il presidente si sorta di compravendita del Parlachiude la porta alle spalle e final- mento. Come reagirà Pertini? E’ mente si rilassa. Accende la pipa, questo che si chiedono i tre giovani allarga le braccia. magistrati. Da un lato, c’è una storia «Ora possiamo parlare. Il palaz- personale limpida, aliena da qualsiazo è pieno di microspie. La demo- si compromesso: Pertini in galera c’è crazia è a rischio. Ci sono voci di stato perché lottava contro il fascicolpo di Stato. Qui stiamo al sicuro. smo, non perché prendeva mazzetDitemi pure!» (...) te. Dall’altro, l’attuale carica, le re- D “Il combattente” DA UN SECOLO ALL’ALTRO Una narrazione che eccelle nel ridisegnare il XX secolo dal genoma di quella carneficina della Grande Guerra, visibile già nell’impasse sulla Marna 1914, quando i tedeschi vanno in trincea e la dialettica tra «guerra di movimento e guerra di posizione» studiata da Jomini e Clausewitz, degenera in mattanza di fantaccini (nel suo «La guerra bianca» lo storico Thompson ricorda che a volte gli austriaci, disgustati di falciare fanti italiani sui reticolati, ondata dopo ondata, gridassero «Tornate indietro, avete dimostrato di esser coraggiosi»). L’offensiva imperiale del conte Schlieffen e del generale von Moltke, non offre i frutti sperati e l’esito sarà quel che conosciamo. Ma l’arrogante morale tratta dagli eventi a Parigi e Londra, Hitler (portaordini decorato al valore, tutti i suoi compagni di reparto cadono, lui, ferito a ripetizione, si salva per miracolo) che vuol vendicare il «tradimento» con una stavolta vincente guerra di movimento, Mussolini, persuaso che la generazione delle trincee debba prevalere sui politici democratici, seminano la rovina d’Europa. Lo storico Geoffrey Barraclough parlerà di «Guerra civile europea 1914-1989» e Rusconi ne delinea in 1914 eventi, natura, esiti. Lo «scontro di civiltà» europeo non si sanerà fino alla fine della Guerra fredda, e torna ora a sobbollire da Kiev alla Crimea: 1914 attacco all’Occidente è libro che vi parla di futuro, non di passato. Twitter @riotta 35 carriera: concepito inizialmente per un concorso, fu proposto all’editore Bompiani con un titolo complicatissimo, per addetti ai lavori, che l’editore bocciò in quanto incomprensibile. Nacque così il titolo Apocalittici e integrati, poi rivelatosi vincente. Il volume, definito pre-semiotico, ebbe un successo enorme e venne recensito positivamente anche da Montale. Ad approfondire le tematiche del libro hanno contribuito Marco Belpoliti, che è intervenuto sul tema del kitsch, Gianfranco Marrone, che ha approfondito l’influenza delle «comic strip» di Peanuts, mentre Fausto Colombo ha parlato di Superman e Giacomo Manzoli di cinema. [franco giubilei] Per fortuna che nel Palazzo c’era l’ex partigiano Sandro GIANCARLO DE CATALDO . 36 LA STAMPA .SPECIALE MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 GUSTAV KLIMT gg Speciale/Palazzo Reale di Milano ELENA DEL SANTO MILANO G ustav Klimt è fra gli artisti più popolari del nostro tempo. Una nuova mostra a Milano racconta aspetti inediti del suo percorso, sottolineando il suo speciale rapporto con l’Italia: il nostro Paese infatti gli ha sempre dedicato, sin dagli esordi, un’attenzione particolare. Ne abbiamo parlato con la storica dell’arte e cocuratrice, Eva di Stefano. Una nuova mostra dedicata ad uno degli artisti più amati. Su quale aspetto della sua opera vi siete concentrati? «Insieme a Alfred Weidinger, vicedirettore del Museo Belvedere da cui arrivano la maggior parte delle opere, abbiamo cercato di ricostruire il percorso di Klimt nella sua interezza, soffermandoci in particolare sulla formazione, per comprendere come arrivi al suo stile più noto. E ci ha interessato molto il contesto sociale: come avviene spesso, i grandi artisti emergono dove c’è un ambiente favorevole, una collettività proiettata sul fare. E la Vienna del giovane Klimt offre molte opportunità agli artisti, soprattutto per la massiccia costruzione di edifici pubblici e privati tra i più rappresentativi della cultura e delle istituzioni, che l’imperatore Francesco Giuseppe fece edificare sul Ring, un via- Madre con due bambini, olio su tela 1909-10. Sotto Girasole, olio e pittura d’oro su tela, 1907. Entrambe le opere provengono dal Belvedere di Vienna © Belvedere, Vienna La rassegna milanese propone opere in arrivo dal Belvedere di Vienna le ad anello, al posto delle mura medievali. Palazzi costruiti in uno stile eclettico, che presupponeva decorazioni interne e esterne “revivalistiche”, neorinascimentali, che vengono commissionate proprio ai giovani artisti: un grande banco di prova che permette a Klimt di affermarsi come decoratore». Un altro aspetto importante e piuttosto sconosciuto che si scopre in mostra è quello familiare. «Sì, la sua è una famiglia modesta, con un padre artigiano, orafo per l’esattezza, dove però circola un’aria artistica: ben 3 figli dei 7 scelsero di dedicarsi all’arte. Gustav diventò il maestro che tutti conosciamo e Ernst cominciò con lui, mentre Georg scelse la scultura realizzando rilievi in metallo e cornici. Le sorelle invece si prestarono come loro modelle e in mostra vengono presentati proprio i primi tentativi realizzati in casa. Appena terminati gli studi, con Franz Matsch e Ernst, suo fratello minore, Klimt fondò una “Compagnia degli artisti”, che si offriva come una piccola società per le decorazioni, in grado di ultimare molto velocemente gli incarichi essendo, i tre componenti, capaci di dipingere nella stessa maniera. Per la prima volta si mette in luce proprio il ruolo del fratello Ernst, morto a soli 28 anni. Un evento tragico, che comportò lo scioglimento della Compagnia e per Gustav due anni di depressione e difficoltà, ma nel frattempo, si era già talmente affermato, che le committenze arrivarono comunque». Attraverso quali opere siete passati dal periodo della formazione alla maturità? «La ricostruzione del Fregio di Beethoven ci porta nei suoi an- È amato perché racconta l’Eros moderno Eva di Stefano: “Ripercorriamo la carriera dell’artista dai primi passi alla maturità” ni di stile secessionista: la decorazione murale su tre pareti che viene realizzata da Klimt nel 1902 a Vienna e che è inamovibile, è stata riprodotta, nel 1984, in modo assolutamente fedele per la Biennale di Venezia e costituisce il cuore della mostra. Rappresenta proprio il momento in cui si passa dalla prima fase di imitazione del passato, in linea con il gusto dominante a Vienna, a un linguaggio nuovo, essenziale e decorativo insieme, in cui Klimt riesce in un’impresa impossibile: quella di unire il naturalismo illusio- nista alla piattezza dimensionale delle superficie decorative». C’è poi un momento di ulteriore cambiamento nell’opera di Klimt. Siete riusciti a rappresentarlo in mostra? «La mostra arriva fino alla sua morte, al 1918, con una delle ultime opere che possiamo annoverare tra i capolavori esposti. Ed è un’opera incompiuta: la celebrazione di una coppia, Adamo ed Eva, è dipinta in uno stile fiorito, quando ha ormai abbandonato l’oro e utilizza dei motivi orientali, floreali e un colore dato più liberamente». Klimt è uno degli artisti più popolari. Quali sono le ragioni di questa passione secondo lei? «Credo che Klimt offra un’opzione di bellezza moderna, non classica, che si avverte proiettata nel Novecento. Ma a renderlo popolare è anche la sua personale celebrazione di temi come l’amore. Si comprende subito come, in moltissime sue opere, l’Eros sia una possibilità di redenzione, sia interpretato in maniera liberatoria, non sentimentalistica: una sospensione del tempo che permette di superare i limiti dell’esistenza». SPECIALE LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 . 37 g Qui accanto Adamo ed Eva, l’olio su tela del 1917-18 incompiuto. A sinistra Ritratto femminile del 1894 circa. Entrambe le opere provengono dal Belvedere di Vienna © Belvedere, Vienna A centro pagina Salomè, un olio su tela del 1909 di Gustav Klimt proveniente dalle collezioni di Ca’ Pesaro a Venezia © 2014 Foto Scala, Firenze Sotto Gustav Klimt Da oggi al 13 luglio La mostra Klimt. Alle origini di un mito, è aperta a Palazzo Reale di Milano da oggi al 13 luglio. Realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna, promossa dal Comune di Milano-Cultura, è organizzata e prodotta da Palazzo Reale, 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. La cura Alfred Weidinger, affermato studioso di Klimt e vice direttore del Belvedere e si avvale per l’Italia della collaborazione della studiosa klimtiana Eva di Stefano. La mostra è stata resa possibile grazie ad Atm, Trenord e Canale Arte in qualità di sponsor tecnici, con il sostegno di Publitalia ‘80, Digitalia ’08 e Coop Lombardia, con il supporto di La Rinascente, Radio Monte Carlo ed in partnership con Vogue, Vanity Fair e AD. La rassegna è aperta lunedì dalle 14,30 alle 19,30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9,30 alle 19,30, giovedì e sabato ore fino alle 22.30. Il biglietto intero costa 11 euro (con audioguida gratuita), ridotto 9,50. www.ticket.it/klimt Tel. 02 54917 http://www.klimtmilano.it MARCO VALLORA MILANO C’ è una decisa tendenza, in questi ultimi anni di fare dell’artista viennese fin de siècle (epperò «inventore» eccentrico d’una modernità «diversa») uno dei poli alternativi più influenti alla linea maestra delle Avanguardie artistiche. In opposizione ai nomi-faro dello sperimentalismo concettualastratto, i soliti Picasso o Duchamp, Mondrian, Malevich o Kandinsky. Alternativa un po’ rigida, semplificatoria e manichea. Ma è stato proprio Jean Clair, in un intelligente, come di consueto, saggio, dal titolo suggestivo di Il nudo e la forma, a suggerire di riflettere ad una strana contemporaneità. Mentre a Parigi, nutrito di cultura tribale e di rabbia dinamitarda, il cézanniano Picasso, intorno al 1907, muove i primi passi di danza selvaggia sullo scacchiere instabile e mutante delle Demoiselles d’Avignon, raccontando deformità anatomiche e convocando stregonesche conversazioni promiscue (i ritmi barbari del Sacre du Printemps russo-parigino di Strawinsky già si avvertono, percussivi, all’orizzonte di quella metamorfica scena postribolare). Klimt, il fascino di un’avanguardia alternativa I capolavori in mostra a Milano ci fanno capire come la sua eleganza segni ancor oggi il nostro gusto Simultaneamente, a Vienna, l’altro «rivoluzionario» dissidente Klimt sta miniando, come un aureo mosaisco schnitzleriano, il forbito ritratto di Adele Bloch-Bauer, oggi conosciuto piuttosto per le note vicende politico-economico-giudiziarie. Chi è più moderno, più profetico? La risposta sarebbe, ed è stata, per fin troppi anni, e teorie pregiudizialmente ideologiche, immediata e facile: quasi meccanica. Klimt esce fuori dall’Accademia più dorata e retorica, tra i lussi di Romeko e le pellicce innamorate dell’iper- decorativo Mackart (per quanto presto si rivelerà uno scomodo secessionista che rompe con il passato istituzionale). Sì, si ribella, ma guarda soprattutto comunque alla tradizione, usa ancora, per quanto esacerbato e teso, come un elastico dannunziano, il tortile profilo sagomato e riconoscibile della figuratività, più mondana ed aristocratica, quasi boldinesca. E si rifà addirittura, in un raptus arcaizzante degno, del decadente William Pater, all’oro dei mosaici e dei fondi-oro senesi, che ha ammirato nel ravennate viag- gio in Italia (non a caso un piccolo Grande Tour, in mirati ambiti periferici) ma soprattutto non cerca mai di cancellare il profilo essenzializzato delle forme e delle cose, per quanto le inondi di orpelli e le sepolga sotto frananti spezie decorative. Sotto un’estenuatezza fiorita degna di Esseints, il sofisticato esteta epocale di Huysmans, mentre conduce regalmente all’incandescenza gremita la profumata poetica pre-raffaellita. Ma in fondo, tutto questo, non è che apparenza avvelenata, e sarebbe assurdo leggerla e stigmatizzarla soltanto come pericolosa decadenza rétro. Sotto i tasselli musivi e baluginanti della sua eleganza snervata, che si arriccia in una contorsività anatomica, appunto serpentinata, manierista, e quasi diabolica, si nasconde, come in un coevo «caso» freudiano, una verità che esita a palesarsi. E che raggiunge presto, progressivamente, una nudità inverna- Da Salomé al Girasole sono 100 i lavori del maestro viennese a Palazzo Reale le, ghiaccia e disarmata, brulla, che ci attossica e conquista, con subacquei miasmi malati, alla Debussy. Ma che occulta, tra pieghe e dinieghi, una tempra filosofica e quasi nichilista, radicale, che è pronta ad affacciarsi su un Novecento desabusé e cedevole a ogni ferocia, la stessa di Loos, Kraus e di Ri- chard Strauss. Non c’è nulla di più crudele della frivolezza, pensava, in un’altra stanza protetta, l’asma ritmata ed interminabile del parigino Proust. La novità di questa mostra che raggiunge Milano, e che volutamente non si avvale soltanto di capolavori isolati o pseudo-perle apparenti, è quella di mostrare, documentatamente, passo passo, il lento e tormentato cammino di quest’artista, d’avanguardia-comunque. Ma un’avanguardia alternativa e disapparente, come panneggiata di voluttuose volute coprenti, mascherata da un mimetismo meduseo (non barbaro, primordiale, etnico, come quello dei cubisti) ma che ha qualcosa di rimosso, d’indicibile, d’inconfessabile: non possiamo dimenticare che da questi lombi, morbidi e damascati, da questa matrice anfibia ed umida, si snuda un insetto crudele ed estremo, che ha nome Egon Schiele, che spingerà questa rivoluzione sino all’insostenibile del calor bianco scandaloso. E che appunto il maestro Klimt dovrà coraggiosamente difendere dagli strali di un’Accademia offesa. Ma come bene si evince dalla mostra, Klimt, orafo perito di un’immagine Jugendstil in sofferenza e tensione, che sta per emanciparsi, pur sempre da quella stessa Accademia, soffocante e paludata, esce, come un cadetto espero e fidabile. Insieme al fratello Ernst, con il compagno di studi Franz Matsch, crea una sorta di disponibile officina, pronta ed ossequiosa, al rifacimento di moduli leccati e popolari, nel più puro stile Kitsch-Mackart. Magari guardando al Rembrandt, pomposo e travisato, dei ritratti ufficiali, alle civetterie glassate della miniatura cortigiana, alle allegorie più lambiccate ed emblematiche della municipalità alto-borghese. Ma è proprio nel tormentoso periodo del fregio della Medicina, poi bruciato nell’incendio del castello di Immendorf (e qui ben documentato, soprattutto nell’articolato catalogo) che questa miracolata larva opera la sua muta, ed esplode in un inno lacerato. Fregio evanescente, e spumoso di morbi, che si popola poco a poco di donne nude annodate, di fosche capigliature neo-gotiche, di teschi allucinati, di montagne di carni frolle e diafane, di fantasmi wagneriani, di trasparenze fumiganti, certo influenzate dal visionarismo fiammingo e simbolista. Ma chi influenza chi, tra Ensor, Rops, Khnoppf? In un ponte espressivo, che porterà al geniale fregio di Beethoven, consapevolmente nicciano, per il Palazzo della Secessione viennese e al proseguio, d’un dilagante ornamentalismo, non solo decorativo, che segnerà tutto un ribollente periodo del gusto europeo. E basterebbe pensare al nostro Casorati, o allo stesso Schiele, per capire quanto la zampata, apparentemente zuccherata e paludata di Klimt, abbia segnato modernamente il nostro gusto. 38 .Spettacoli STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LUCA DONDONI MILANO talia 1 si rinnova e sceglie di produrre in proprio per arricchire l’offerta evitando di appoggiarsi, parlando del pomeriggio, sui soliti telefilm. «Produzioni che ci permettono di seguire le nostre tre linee guida fondamentali: sperimentazione, innovazione e consolidamento. La regola per un nostro programma è che sia ben fatto, ben condotto e sia coerente con l’identità di rete rafforzandola». Luca Tiraboschi, direttore di Italia 1 dal 2002, dopo qualche anno di immobilismo produttivo è felice di annunciare sostanziali ed importanti novità del suo palinsesto. L’imminente stagione primaverile di Italia 1 si presenta con dodici programmi interamente autoprodotti. Show, factual, documentari, approfondimenti, reportage giornalistici, tre nuove proposte in day time, cinque programmi inediti, il proseguimento dei successi autunnali e tre conduttori di serie A come Piero Chiambretti, Die- I Italia 1 si rinnova Dodici programmi tutti fatti in casa Tornano Abatantuono con “Colorado” e Chiambretti Belen darà consigli di bellezza e comportamento per spiare ciò che accade negli anfratti della nostra società. Non c’è ancora il presentatore ma sembra tramontata l’ipotesi del solito rapper chiamato a fare l’esperto di city living. Come mi vorrei (dal lunedì al venerdì alle 17.10) mette in campo Belen Rodriguez. La starlette sarà l’estetista (vip) di fiducia delle ragazze che vorranno dare una «mossa» alla propria vita. Dalla pettinatura al modo di fare. La più desiderata dagli italiani consiglierà al protagonista della puntata su come piacersi di più e risolvere problemi relazionali con fidanzati, parenti o colleghi di lavoro. Prima serata Dai primi di maggio Body shock metterà la lente di ingrandimento sui «pentiti» della chirurgia estetica. I protagonisti di scelte sbagliate raccontano le illusioni del prima, le delusioni del dopo e come cercano di ritrovare l’aspetto fisico originario. Dal 21 marzo, ogni venerdì tornerà Colorado e tornerà alla conduzione anche il primogenitore Diego Abatantuono affiancato dall’attrice Chiara Francini. Confermati Wild dal 10 aprile, ogni giovedì con Fiammetta Cicogna e Diego Abatantuono condurrà Colorado ogni venerdì L’attore e neo-regista sarà affiancato da Chiara Francini In basso il direttore di rete Luca Tiraboschi IL DIRETTORE TIRABOSCHI «Innovazione e show anche nel pomeriggio al posto dei soliti telefilm» I GUASTATORI La cucina di MasterChef da domani diventa Junior MILANO Dopo i grandi, i piccini. Da domani Sky Uno HD trasmetterà ogni giovedì alle 21.10 Junior MasterChef, la versione per ragazzi del talent culinario più famoso al mondo. Protagonisti della prima edizione di un programma che dopo il successo all’estero è attesissimo anche nel nostro Paese, saranno quattordici giovanissimi aspiranti chef tra gli otto e i tredici anni che si daranno battaglia a colpi di ricette. Così come nella versione «Senior», anche per Junior MasterChef i primi due episodi saranno dedicati alle selezioni dove vedremo i migliori quaranta tra gli oltre tremila piccoli cuochi che si sono iscritti. Bruno Barbieri, Lidia Bastianich mamma del più famoso Joe e Alessandro Borghese dovranno individuare i talenti culinari a cui consegnare i famosi grembiuli che danno diritto di entrare nella cucina di Junior MasterChef. Una volta scelti i partecipanti, grazie al superamento di sfide divertenti, Pierino «killer» a sorpresa Per «Urban wild» graffitari e inseguimenti della polizia Lucignolo ogni domenica con Enrico Ruggeri e Marco Berry. Confermate Le Iene, mercoledì in diretta in prima serata con Ilary Blasi, Teo Mammucari e la Gialappa’s Band. go Abatantuono e Belen Rodriguez in un ruolo inedito. Day Time La prima novità è Vecchi Bastardi (dal format belga Benidorm Bastards dal lunedì al venerdì alle 15.30). Un gruppo di «vecchietti» girerà per la città prendendo di mira giovani universitari con scherzi imprevedibili che ribalteranno il solito stereotipo che vede il «giovane» prendersi gioco del «vecchio». All’attore Paolo Ruffini il compito di tenere sotto controllo questa banda di sette «vecchi bastardi» (4 uomini e 3 donne) scelti grazie a un casting nei teatri della provincia italiana. A seguire Urban Wild (dal lunedì al venerdì alle 16.20) con il racconto di ciò che accade nelle strade delle nostre città. Graffitari, parkour, inseguimenti della polizia, incidenti catturati in diretta, telecamere nascoste I tre giudici dei giovani chef Seconda serata Piero Chiambretti sarà la «killer application» di Italia 1. Tiraboschi ha parlato di un grande ritorno con tre puntate di un programma che non ha ancora un nome e andrà in diretta ogni settimana. Crossmediale rispetto al palinsesto della rete non andrà solo in tv ma anche sul web e on demand. Confessione Reporter di Stella Pende torna da aprile con sei appuntamenti realizzati da Videonews. Ancora Le Iene ogni martedì in seconda serata con Ilary Blasi, Teo Mammucari e la Gialappa’s Band. Infine Tiki Taka - Il calcio è il nostro gioco condotto da Pierluigi Pardo che sta andando benissimo e da quest’anno è diventato il nuovo e più seguito talk sul calcio. Belen Rodriguez condurrà «Come mi vorrei»; Piero Chiambretti con tre puntate in diretta tv, sul web e on demand Manca il titolo me lo volevo io». Da Alfonso, successo a sorpresa della primavera scorsa, a Memo, a Sbadiglio, che sarebbe dovuta andare a Sanremo e che se non ci è andata ci hanno rimesso lei e il festival, Levante ha costruito un’attesa che Manuale distruzione non delude. Ora, passata la premiere (ovviamente) torinese di ieri, il suo mini-giro d’Italia di piccoli concerti di presentazione tocca a Bologna (oggi), Milano (14), Roma (il 24), poi dal 20 Levante, la festa di laurea è un album da cantautrice “Manuale distruzione”, dopo il successo di “Alfonso” PIERO NEGRI TORINO Claudia Lagona e il suo alter ego cantautrice attendevano l’11 marzo 2014 con trepidazione: da mesi per quella data era stata fissata l’uscita di Manuale distruzione, il primo album di Levante, la grande speranza della nostra canzone d’autore pop. Così, allo scoccare della mezzanotte di ieri, quando il disco si poteva considerare ufficialmente pubblicato, Claudia ha preso il sopravvento su Levante e ha pubblicato sul web una lunga e bella lettera: «È una vita che volevo scriverti. Diciassette lunghissimi anni... Diciassette bre- vissimi anni perché non c’è stato giorno in cui non ricordassi quel 26 giugno come fosse ieri, come fosse oggi, portandolo ovunque, sovrapponendolo a qualsiasi altro giorno della mia vita... Oggi mi laureo e volevo scriverti. Nella mia tesi, Manuale distruzione, racconto di me e di quello che sono stata senza di te. Ho scalato le macerie della vita per salire più in alto e fare del mio dolore la mia forza. Ecco, dedico a te questa gradinata di lacrime e sorrisi, ché se riuscissi ad arrivare sempre più in alto, magari, la mia voce arriverebbe più vicina al cielo, più vicina a te. Ciao Pà, qui noi si lotta durissimo e la notte si sogna fortissimo». Musica pop Levante è il nome d’arte di Claudia Lagona Nella foto del cd indossa l’abito da sposa della madre «Attendo questo giorno da sempre - ci ha raccontato lei - e devo dire che sto vivendo emozioni strane, difficili da capire ora. In questo disco, in queste dodici canzoni, c’è tutta la mia vita: la vita mi deve tanto, oggi ha cominciato a restituirmi qualcosa, ma mi aspetto ancora molto, non è finita qui. L’al- la competizione tra piccoli chef entrerà nel vivo e a detta dei responsabili Sky riserverà parecchie sorprese tanto da non far rimpiangere lo show per adulti. «Questi ragazzini vengono da tutta Italia - ha detto Nils Hartman di Sky - molti sono di origine straniera (Costa d’Avorio, Cuba, Brasile, Colombia, Iran, ma anche Spagna e Germania) e in qualche caso cucineranno piatti ispirati alla loro cultura. Un’occasione unica per rendersi conto di quanto i ragazzi siano appassionati al mondo dei sapori e a una cucina che il nostro Paese deve celebrare come motivo di orgoglio». [LUC. DON.] DEDICATO AL PADRE «In queste dodici canzoni c’è la mia vita e i miei dolori Ora voglio un po’ di fortuna» bum è totalmente dedicato a mio padre, che è morto 17 anni fa, quando avevo nove anni, l’evento che ha acceso la miccia della creatività che era in me». A gennaio scorso, Claudia/ Levante, ventiseienne che da molti anni vive a Torino e che è nata e cresciuta in Sicilia, è tornata nella casa d’infanzia. «E in un cassetto - racconta - ho trovato il vestito di nozze di mia madre diciassettenne: appoggiata al muro del terrazzo, in posa un po’ solenne, quel giorno mi sono fatta fotografare da mia sorella. Ora quell’immagine è la copertina del mio disco, dove è nulla è lasciato al caso e dove tutto è venuto proprio co- marzo i concerti veri (il primo al Circolo Magnolia di Milano) e un’estate densa di impegni dal vivo. E la festa? «Ieri sera racconta - alla fine della giornata ho celebrato come se mi fossi laureata. Io poi tra l’altro l’università non l’ho mai finita, ma se l’avessi fatto, so che sarebbe stato esattamente così». LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 . Spettacoli .39 Chris Pine Intervista “Chedifficileeredità esserel’eroe creatodaClancy” LORENZO SORIA LOS ANGELES el 1989 Kevin Costner era un attore molto popolare e rispettato, paragonato ora a James Stewart, altre volte a Gary Cooper. Dopo che Lawrence Kasdan lo aveva tagliato fuori da Il Grande freddo, riducendolo a un cadavere dentro una cassa da morto, si era rifatto con Silverado. Era reduce da Gli Intoccabili, diretto da Brian De Palma, e poi lo si era visto in Indiziato di assassinio e L’uomo dei sogni. Era bello, giovane e bravo, Costner. E così quando Jack Ryan, il personaggio inventato dalla penna di Tom Clancy, venne concepito per il cinema offrirono il ruolo dell’agente della Cia a lui. «C’erano di mezzo un sacco di soldi, otto milioni di dollari mi pare. E mia moglie voleva accettassi. “Al diavolo il film indiano con cui ti indebiti soltanto”, mi diceva. Ma io dissi di no». Il film indiano era Balla coi lupi, con cui Costner ha vinto sette Oscar, incluso quello per il miglior film, per la regia e per l’interpretazione. Poi ci sono stati altri successi, come La guardia del corpo con Whitney Houston e la serie tv Hatfields & Mc Coys alternati a film di poca visibilità. Vive ad Aspen, ora Costner. Si dedica ad altre avventure imprenditoriali, come una tecnologia per ripulire i detriti del petrolio. Ma adesso, arrivato ai 59 anni, è pronto con una serie di altri film, tra i quali ne troviamo uno prodotto da Luc Besson chiamato Three days to kill dove recita la parte di un assassino assoldato dalla Cia. E poi, a 25 anni da quando aveva detto quel famoso «no», è nel nuovo film ispirato alla serie su Jack Ryan dal titolo L’iniziazione. Qui Costner è il capo della sede della Cia di Mosca, che assiste e guida il nuovo Jack Ryan interpretato da Chris Pine. LOS ANGELES ieci anni fa, Chris Pine era uno dei tanti bellocci alle prime armi, il figlio del sergente Getraer della serie Chips che si arrabattava alla ricerca di un’altra piccola parte in qualche serie televisiva. Poi, nel 2009, J.J. Abrams ha fatto di lui Captain Kirk in Star Trek, affidandogli il ruolo che era stato di William Shatner. Ora per il trentatreenne Pine è giunta l’ora di essere il nuovo Jack Ryan: diretto da Kenneth Branagh, il giovane attore californiano ha preso sulle sue spalle l’eredità del celebre analista della Cia inventato da Tom Clancy e che è stato interpretato prima da Alec Baldwin e poi da Harrison Ford e Ben Affleck. N Kevin Costner, al contrario di molti suoi colleghi, si potrebbe dire che lei non abbia mai accettato scelte facili... FULVIA CAPRARA ROMA inema di denuncia, commedia all’italiana, animazione intessuta di ironia, e quindi proclami, drammi, sorrisi. Corto è bello, si sa, perchè è l’unico modo per imparare a fare i registi, perchè i budget ridotti consentono maggiore libertà, perchè sbagliando si impara e perchè il talento, se c’è, può venir fuori anche in un pugno di minuti. Ma non solo. Succede, molto più spesso, che, causa crisi e difficoltà di mettere insieme finanziamenti per lungometraggi, attori affermati e registi in stand-by si mettano alla prova con i corti. Non è un caso che il vincitore del Nastro d’argento del Sindacato Giornalisti Cinematografici (consegna ieri mattina alla Casa del Cinema) sia Pippo Mezzapesa, autore di Settanta, originale esperimento che coniuga , nel tempo di un minifilm, i linguaggi del documentario e del cinema verità C D Mr. Pine, una bella responsabilità interpretare Jack Ryan.... «Amo il genere spionaggio, perché può essere una fonte di grande intrattenimento ma ti dà anche da pensare a livello politico. E amo quelli che sono venuti prima di me. Alec Baldwin intelligente, incisivo, mai arrogante. Harrison Ford: l’eroe riluttante che si sente obbligato a servire la patria e che non vede l’ora di tornare nella sua casa di campagna nel Maryland. E poi Ben Affleck. Penso che in film come questi la In «Jack Ryan - L’Iniziazione» Kevin Kostner è il capo della sede della Cia di Mosca: assiste e guida il nuovo Jack interpretato dal giovane Chris Pine (sopra, i due attori in una scena) Costner: dopo 25 anni ho detto sì a Jack Ryan L’attore nel film “L’iniziazione” ispirato alla saga spionistica “Mi offrirono di fare l’agente Cia, rinunciai per Balla coi lupi” Alla soglia dei 60 anni non ho problemi con l’età, resto un romantico. Il sogno è fare ancora dei western: sono difficili da girare, voglio che il genere resti vivo «C’è sempre stata la tentazione di fare il numero due, poi il tre e anche il quattro dei miei film. Non ho detto di no per principio, ripetere un successo serve a restare sulla breccia. Ma non me ne sono preoccupato, ho cercato sempre di fare cose nuove e ciò che mi piaceva. Penso in fondo di essere sempre rimasto un romantico». Un romantico che è alla soglia dei 60 anni... «No ho problemi con l’età e col fare ruoli per la mia età. Lo so che non sono più giovane, ma dentro mi sento giovane. I miei figli mi fanno sentire giovane e se c’è un ruolo che mi attira lo prendo, al di là dell’età. E se è un western meglio. Sono difficili da fare, ma voglio che il genere resti con noi e dunque ho in mente di farne altri. Amo il fatto che nessuno mi possa dire che sono uno che fa azione o film politici o commedie. Faccio quello che mi piace fare. E se si riesce a metterci dentro un po’ di humour, meglio». Come vede Chris Pine? «È molto bravo, ha molta grazia ed umiltà. Hollywood è piena di giovani ragazzi molto belli, che poi scompaiono nel giro di due o tre film, ma Chris è uno che resterà». Ha delle memorie della sua permanenza in Russia durante le riprese di questo film? «Sono stato a casa di Putin. C’erano delle performances di vari artisti, due tipi con un’armonica o cose del genere, tutti vestiti con i costumi locali. Una cosa semplice, ma ho notato che Putin guardava gli artisti con ammirazione, guardava la sua gente con un grande senso di orgoglio». Amo quelli che prima di me l’hanno interpretato: Alec Baldwin così incisivo e mai arrogante, Harrison Ford «l’eroe riluttante» e il bravo Ben Affleck cosa migliore sia farti da parte e lasciare che la storia prenda il sopravvento». Prima di Jack Ryan c’è stata la serie «Star Trek». Sente la pressione? E che cosa fa perché il successo non le dia alla testa? «Più alti sono i budget e più vieni pagato ma senti anche di più la responsabilità. Io prendo molto sul serio il mio lavoro, per questo è ancora più importante restare sempre in contatto con la mia famiglia e con i miei amici. A volte basta un sms o una chiacchierata su Facetime, ma va fatto». Nelle sue interviste descrivono anche lei spesso come il divo riluttante... «Sono stanco dei divi riluttanti, mi sembra tutto così noioso e assurdo. Quello che voglio dire è che non ho mai avuto in mente un percorso preciso, non ho mai cercato di lavorare in due grandi serie come queste. Almeno non consciamente, così adesso tutto sembra un po’ come un grande incidente cosmico. Ti ritrovi trascinato nel gioco e a volte quello che ti circonda è così vacuo. A 12 anni dai miei inizi ho avuto la mia dose di successo e ne sono grato, ma la fama di per sé non mi rende così felice. Mi piace pensare di poter cambiare un po’ traiettoria, mi vedo scrivere, un giorno magari potrei anche dirigere». [L. SOR.] Ai “Nastri” il corto è di denuncia premiato il dramma dell’Ilva A fianco, un’immagine del corto vincitore «Settanta» di Pippo Mezzapesa; a sinistra, un frame di «Animo resistente» di Simone Massi Vince Mazzapesa con “Settanta”, Accorsi miglior esordiente per testimoniare le drammatiche condizioni di vita del rione Tamburi di Taranto, a due passi dai veleni dell’Ilva. Il miglior esordiente è Stefano Accorsi, regista e interprete, con Vittoria Puccini e Gianfelice Imparato, di Io non ti conosco, intensa storia d’amore raccontata in 14 minuti e mezzo. Nella cinquina dei finalisti anche l’attrice Valentina Carnelutti che, in Recuiem, descrive la morte nel sonno di una mamma sola con due bambini, e Paolo Sassanelli, volto noto di cinema e tv che, in Ammore, mette a fuoco l’orrore di uno stupro in famiglia: «Mi aveva colpito il dato secondo cui il 95% delle violenze su donne e ragazze vengono consumate fra le pareti domestiche e che solo una minima percentuale è opera di extra-comunitari. Insomma, l’esatto contrario di quello che la maggior parte della gente è portata a credere. Per questo, con molta semplicità, ho girato Ammore». Tra i giovani talenti dell’animazione ci sono poi Edoardo Natoli, autore del corto in «stop motion» Secchi premiato da Studio Universal con un master di 2 settimane negli studi (Universal) di Los Angeles, Federico Tocchella con Isacco e Simone Massi, già vincitore di oltre 220 premi nel mondo, con Animo resistente, cronistoria di una famiglia trucidata dai nazi- fascisti 70 anni fa: «Come tutti gli animatori d’Italia vado avanti non senza difficoltà, con pochi mezzi a disposizione, per di più molto poveri e artigianali. Mi sostiene la grande passione». Ogni vicenda, naturalmente, è diversa. Natoli, romano, classe 1983, racconta che Secchi è nato tra le pareti di casa: «Ho creato i protagonisti, non ho cercato finanziamenti e, per la gioia di mia madre, ho trasformato il salotto in un mini-teatro di posa. “Mamma tranquilla”, ripetevo, un paio di settimane e rimetto tutto a posto.... in realtà è stato un anno e mezzo di delirio casalingo». Alessandro Grande, finalista con Margerita, parabola antirazzista fondata sul potere uni- ficante della musica, ha setacciato per 2 mesi tutti i campi rom di Roma e dintorni alla ricerca del suo protagonista: «Abbiamo presentato domanda al Ministero, ma i fondi non ci sono stati accordati. Così abbiamo deciso di produrre il corto con i nostri risparmi e naturalmente è stato fondamentale il sostegno di persone che, come Moni Ovadia, hanno lavorato solo e unicamente perchè credevano nel progetto». 40 .Spettacoli STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi Rai 1 Rai 2 6.00 Euronews Il telegiornale europeo 6.10 Unomattina Caffè 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con Antonella Clerici, nella 14ª edizione del programma 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.10 Verdetto finale Attualità 15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al timone dello storico programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show La strada per la felicità TF Cartoon Flakes Due uomini e mezzo TF Desperate Housewives Telefilm 10.00 Tg 2 Insieme Attualità 10.30 Meteo 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg 2 Costume e Società 13.50 Medicina 33 Attualità 14.00 Detto Fatto Attualità 15.00 “Question Time” Interrogazioni a risposta immediata 16.00 Cold Case Telefilm 17.45 Tg2 Flash Lis 17.50 Tg Sport 18.15 Tg 2 18.45 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 6.00 6.40 8.15 8.35 Rai 3 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.15 Elisir Attualità 12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 Ciclismo: Tirreno-Adriatico Sport 16.10 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 7.56 Borse e Monete. Meteo 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.05 Grande Fratello - Live Reality show 14.10 CentoVetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne Talkshow 16.05 Grande Fratello - Live 16.15 Il segreto Telenovela 17.10 Pomeriggio cinque Attualità 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Italia 1 6.55 Friends Telefilm 7.50 Le regole dell’amore TF 8.45 Una mamma per amica Telefilm 10.30 Dr. House - Medical division Telefilm 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset 13.40 Grande Fratello - Live 14.10 I Simpson 14.35 Dragon Ball GT Cartoni 15.00 Big Bang theory Telefilm 15.50 Due uomini e mezzo Telefilm 16.35 E alla fine arriva mamma Sitcom 17.25 Nikita Telefilm 18.00 Grande Fratello - Live Reality show 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI Scena del crimine Telefilm 21.10 Trilussa. Storia d’amore e di poesia 21.10 The voice of Italy 21.05 Chi l’ha visto? 21.10 Il segreto IV 21.10 Le Iene Show TALENT SHOW. Federico Russo Mentre Tristán cerca di convincere la madre a dare affetto al suo fratello ritrovato, Francisca riceve la visita di Raimundo e decide di confidargli un segreto VARIETÀ SATIRICO. Ilary Blasi e Teo conduce la nuova edizione del talent che vede i coach Raffaella Carrà, J-Ax, Noemi e Piero Pelù alla ricerca della più bella voce italiana ATTUALITÀ. Appuntamento con il programma condotto da Federica Sciarelli. Tante storie da raccontare, tanti casi di scomparsa su cui indagare, misteri e gialli da risolvere TELENOVELA. Roma, 1937. Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa (Michele Placido), è una gloria dei romani con i suoi versi e la sua simpatia FICTION. 23.45 Porta a Porta Attualità 1.15 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.50 Sottovoce Attualità 2.20 Magazzini Einstein 2.50 Mille e una notte Musica Magazine 23.55 Tg 2 0.10 Obiettivo Pianeta Documentari 1.10 Rai Parlamento Telegiornale 1.20 Law & Order Telefilm 1.55 Meteo 23.15 Gazebo Attualità 0.00 Tg 3 Linea notte. Tg regione 1.05 Crash. Contatto impatto convivenza Attualità 2.05 Fuori orario. Cose (mai) viste 23.30 North Country - Storia di Josey Film (dramm., 2005) con Charlize Theron, Frances McDormand ★★★ 1.30 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it Mammucari conducono, insieme alla Gialappa’s, il programma realizzato attraverso servizi d’inchiesta, reportage e provocazioni satiriche 0.35 Disaster Movie Film (comm., 2008) con Matt Lanter, Vanessa Minnillo. Regia di Jason Friedberg, Aaron Seltzer ★★ 2.20 Grande Fratello - Live Reality show VERO TV RADIO&RADIO ® G li ascoltatori sono i protagonisti della radio. Domenica scorsa, nel pomeriggio, Radio 3 Rai, trasmette il concerto dei «Les Violins du Roy» dal Palazzo delle Arti di Bruxelles. Mario Mauceri lo introduce spiegando che quel palazzo ospita migliaia di quadri di artisti famosi fra cui Picasso. Arriva un Sms da un’ascoltatrice: in quel palazzo non c’è nessun Picasso. Maugeri si scusa: ha desunto i nomi degli artisti da una pubblicazione. Trascorrono pochi minuti ed ecco un secondo Sms da un’altra ascoltatrice: in quel palazzo c’è un Picasso ma essendo un disegno fragile è conservato nei depositi. E poi parlano di ascolto distratto della radio. I suoi programmisti incrociano ogni anno date significative che possono affrontare come una faticosa pratica da evadere o come una magnifica occasione per dare il meglio di sé, come ha fatto radio Rai per l’8 marzo con la diretta alle 21 dalla sala A di via Asiago dello spettacolo «Ferite a morte» di Serena Dandini, una formidabile e coinvolgente antologia di monologhi letti da attrici e rievocanti altrettanti casi di violenza sulle donne. Fin dal mattino dello stesso giorno la programmazione della rete è stata scandita da pillole dello spettacolo. Potete ascoltare «Ferite a morte» sul podcast. 6.25 Chips Telefilm 7.20 Miami Vice Telefilm 8.15 Hunter Telefilm 9.40 Carabinieri Telefilm 10.40 Sai cosa mangi? 10.50 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 12.55 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.35 Le avventure del capitano Hornblower Film (avv., 1951) con Gregory Peck, Virginia Mayo. Regia di Raoul Walsh ★★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.55 Movie Flash 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Le strade di San Francisco Telefilm 16.40 Il commissario Cordier Telefilm Serie televisiva francese 18.10 L’ispettore Barnaby Telefilm 20.00 Tg La7 20.30 Otto e Mezzo Attualità Conduce Lilli Gruber 20.30 Calcio: BarcellonaManchester City 21.10 Le invasioni barbariche SPORT. Champions League. Ritor- ATTUALITÀ. Il talk show di attua- no degli ottavi di finale. Dallo stadio Camp Nou di Barcellona, il Barça di Gerardo Martino sfida il team inglese lità e costume, curato e condotto in diretta da Daria Bignardi. Ornella Vanoni sarà tra gli ospiti della serata 22.35 Speciale Champions League 0.00 Dentro la notizia Attualità 1.30 Music line Musicale 4.20 Help Quiz 5.05 Zig Zag Gioco TV2000 can. 55 17.45 Vero in cucina 18.15 Tg Family 18.30 Vendetta d’amore Telenovela 19.30 Padre coraje TN 20.25 Tg News 20.30 Perla nera TN 21.30 Papà ai fornelli 21.55 Tg News 22.00 Mamme in carriera BRUNO GAMBAROTTA Rete 4 0.00 Tg La7 Night Desk Attualità 1.10 Movie Flash 1.15 Otto e mezzo Attualità 1.55 L’amaro sapore del potere Film (dramm., 1964) con Henry Fonda REAL TIME 19.50 Gocce di miele 19.55 Storie da Lourdes 20.00 Rosario da Lourdes 20.30 Nel cuore dei giorni 20.55 Tg Tg 21.20 Una serata diversa Buonasera con Papa Francesco DMAX 17.40 Due abiti per una sposa Varietà 18.10 Amici di Maria De Filippi Varietà 19.10 Il boss delle torte 20.10 Fuori menù Varietà 21.10 Dire, Fare, Baciare - Italia Varietà 23.05 Long Island Medium Documentari 16.00 MythBusters 16.50 Airport Security Canada 17.45 Swords: pesca in alto mare 18.35 A caccia di auto 19.30 Affari a tutti i costi 20.20 Banco dei pugni 21.10 MythBusters 22.00 Te l’avevo detto film / intrattenimento 16.45 Code Name: Geronimo In un film il racconto dell’uccisione di Osama Bin Laden in Pakistan ® SKY MAX 16.50 Gli equilibristi SKY PASSION digitale terrestre 9.25 Sgarro alla camorra Dopo anni di carcere, un uomo torna a casa deciso a guadagnarsi una nuova vita RAI MOVIE 9.50 Xena RAI 4 9.59 Nel Gorgo del Peccato 15.05 Brothers and Sisters RAI 4 15.45 Texas Elisa e i suoi amici non si accorgono che stanno diventando grandi IRIS 15.50 90210 RAI 4 16.15 Prestami la tua mano RAI MOVIE IRIS 10.35 Private Pratice RAI 4 11.05 California Sudista, Willy viene ucciso. Il commilitone California informa la famiglia RAI MOVIE 11.20 Brothers and Sisters RAI 4 11.40 Honkytonk Man L’uomo di Nashville IRIS 12.00 Streghe RAI 4 12.45 In fuga dal matrimonio RAI MOVIE 13.30 Rush RAI 4 13.55 Mark colpisce ancora Coinvolto in un fatto di terrorismo, Mark si finge membro di un’organizzazione IRIS 14.20 Private Pratice RAI 4 14.25 Lettere d’amore RAI MOVIE 14.20 Il Fascino di Grace MYA 14.50 Chicago Fire PREMIUM ACTION 15.35 I due presidenti La relazione speciale tra il Regno Unito di Blair e gli Stati Uniti di Clinton PREMIUM CINEMA 15.40 666 Park Avenue PREMIUM ACTION 15.45 Saranno famosi Sogni, angosce e amori di alcuni studenti della High School of Performing Art PREMIUM UNIVERSAL 16.05 Chuck JOI 16.15 Una mamma per amica MYA 17.00 Sideway - Itinerari D’amore MYA 17.10 The Adventurer - Il Mistero dello Scrigno di Mida PREMIUM CINEMA 16.35 One Tree Hill RAI 4 17.25 Xena RAI 4 17.35 Ridendo e Scherzando 21.00 L’esercito delle dodici scimmie 2035: i sopravvissuti a un virus vivono sottoterra. Con Bruce Willis e Brad Pitt IRIS 21.10 Switch RAI 4 21.15 Darling Companion Una donna adotta un cane per riempire il vuoto lasciato dal suo distratto marito RAI MOVIE 19.40 Sanctuary RAI 4 20.10 Renegade IRIS 20.25 Heroes RAI 4 22.55 Scandal RAI 4 23.05 Crimini invisibili La Cia vuole ottenere la fine della violenza collocando migliaia di videocamere RAI MOVIE 23.15 Il seme della follia Scrittore horror scompare. Il detective Trent inizia la ricerca. Di J. Carpenter IRIS 23.40 Sheitan RAI 4 1.05 Il seme dell’uomo Sopravvissuti a un’epidemia mondiale, Cino e Dora si rifugiano in riva al mare RAI MOVIE Hamiltons 2 RAI 4 17.15 Smallville-Gli Inizi 20.25 666 Park Avenue IRIS 17.50 Rai News - Giorno RAI MOVIE 17.55 La bandera - Marcia o muori 1918: un reparto della Legione straniera affronta i nazionalisti berberi RAI MOVIE 18.10 Streghe RAI 4 19.25 A-team IRIS 19.35 The Clan De Sica e Conticini sperano di vincere il mondiale delle Harley Davidson RAI MOVIE 17.45 18.00 18.10 18.35 18.40 PREMIUM ACTION Friends JOI Do No Harm PREMIUM ACTION Big Bang Theory JOI One Tree Hill MYA Outsourced JOI Il mistero von Bulow Affascinante dongiovanni è sospettato di aver mandato in coma la moglie PREMIUM UNIVERSAL 18.50 Chicago Fire PREMIUM ACTION La Tata Meccanica PREMIUM CINEMA Suburgatory JOI 19.00 19.20 Er-Medici In Prima Linea MYA Spirito Orso PREMIUM CINEMA 19.35 Psych JOI PREMIUM ACTION 21.15 Duro a Morire JOI Pretty Little Liars MYA Revolution PREMIUM ACTION Nemico Pubblico N. 1 L’istinto di Morte (Parte 1) PREMIUM CINEMA Lara Croft: Tomb Raider PREMIUM UNIVERSAL PREMIUM ACTION The Originals MYA Chicago Fire PREMIUM ACTION Shameless JOI 22.00 Covert affairs 22.05 22.50 22.55 22.59 The Vampire diaries MYA 23.00 Ombre rosse 1880: una diligenza parte con 7 passeggeri per il Nuovo Messico. Con John Wayne PREMIUM UNIVERSAL 17.10 Da qui all’eternità Lancaster e Montgomery Clift nel 1941, pochi giorni prima di Pearl Harbor SKY CLASSICS 17.20 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 17.30 Strane storie di alieni DISCOVERY SCIENCE 17.45 Viva l’Italia I difetti dell’Italia di oggi messi alla berlina da Massimiliano Bruno SKY CINEMA 1 17.55 10 regole per fare innamorare Marco abbandona gli studi di astrofisica per concentrarsi sulle sue passioni SKY HITS Step Up 4 Revolution SKY CINEMA FAMILY 18.15 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 18.30 Casino Royale James Bond è sulle tracce di alcuni finanzieri che riciclano denaro sporco SKY MAX 18.45 Spanglish - Quando in famiglia sono in troppi a parlare La colf Paz Vega non parla inglese, ma entra nelle grazie della famiglia di Sand SKY PASSION 18.50 Sex & the City FOX LIFE 19.05 Alaska: ai confini della civiltà DISCOVERY CHANNEL 19.10 Angelica alla corte del Re Innamoratosi di Angelica (M. Mercier), il re Sole decide di farla ambasciatrice SKY CLASSICS 19.20 Project Runway Italia Daily FOX LIFE 19.35 Beverly Hills Chihuahua 3: Viva la Fiesta! SKY HITS 19.40 Paris-Manhattan Alice è un’affascinante farmacista, fissata con il cinema di Woody Allen SKY CINEMA 1 19.50 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.05 Castle FOX LIFE Criminal minds FOX CRIME 21.00 Sex Crimes - Giochi pericolosi Florida: il professor Matt Dillon viene accusato di stupro dalla sua allieva SKY MAX La casa del custode SKY PASSION La spia che venne dal freddo Un agente inglese deve eliminare il capo dello spioaggio tedesco orientale SKY CLASSICS Anteprima Mr. Peabody e Sherman SKY CINEMA FAMILY C.S.I. New York FOX CRIME 21.10 The Lady - L’amore per la libertà La storia della leader democratica birmana Aung San Suu Kyi SKY HITS Zampa 2 - I cuccioli di Natale SKY CINEMA FAMILY Pazze di me Francesco Mandelli interpreta l'unico maschio in una ingombrante famiglia SKY CINEMA 1 21.55 Castle FOX LIFE 22.00 La nave più grande del mondo DISCOVERY CHANNEL 22.05 La leggenda dei bambini selvaggi DISCOVERY SCIENCE 22.35 The Christmas Card Un magico incontro SKY PASSION 22.40 Oceani Aldo, Giovanni e Giacomo esplorano con stupore e tremore “le grand bleu” SKY CINEMA FAMILY 22.50 Red Dawn - Alba rossa Remake del film Alba rossa del 1984 diretto da John Milius SKY CINEMA 1 Elementary FOX CRIME 22.55 Priest Paul Bettany, prete guerriero, vive in una città murata controllata dalla Chiesa SKY MAX 23.00 Il caso Mattei La storia di Enrico Mattei (Gian Maria Volonté). Il capolavoro anni ‘70 di Rosi SKY CLASSICS LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 SPORT 6,30 Paralimpiadi 9,20 Sci. CdM discesa libera M. 11,20 Sci. CdM discesa libera F. 13,00 Sport Mediaset 13,55 Ciclismo. Tirreno-Adriatico 17,50 Tg Sport Rai Sport 2 Rai Sport 1 Rai Sport 1 Italia 1 Rai 3 Rai 2 CHAMPIONS LEAGUE: FINISCE AGLI OTTAVI LA CORSA ROSSONERA INVIATO A MADRID A rrivederci in autunno. L’azienda Italia chiude con la Champions League agli ottavi (non accadeva dal 2009) lasciando al Vicente Calderon le spoglie mortali dell’unico superstite, il Milan, battuto dall’Atletico Madrid anche nella gara di ritorno. L’eliminazione è meritatissima e ci mancherebbe, dopo il 4-1 che condanna chi era venuto a Madrid con l’idea di ribaltare l’1-0 dell’andata. L’illusione è durata una ventina di minuti nel primo tempo, dopo che i rossoneri avevano recuperato con encomiabile freddezza la rete iniziale di Diego Costa, un gol che avrebbe potuto distruggerli. Ma è poco per puntare in alto e nella ripresa si è capito che il Milan non poteva nascondere in Europa le crepe gigantesche del campionato: doveva rimontare il 2-1 e invece si è fatto piallare dagli spagnoli senza mai uscire dal guscio della mediocrità. Berlusconi rifletterà sulla nuova debacle spagnola, lui che 18,30 Lietuvos Rytas-Belgrado 19,00 Tennis. Indian Wells 20,45 Calcio. Barcellona-M. City 20,45 Calcio. PSG - B.Leverkusen 22,35 Speciale Champions League 23,30 È sempre calciomercato 0,00 Basket. Miami-Brooklyn 4,30 Tennis. Indian Wells La partita MARCO ANSALDO Oggi in Tv Azzerati Non c’è partita a Madrid, Milan travolto dall’Atletico Nessuna italiana ai quarti: non accadeva dal 2009 . 41 Eurosport 2 Sky Sport 2 Rete 4 Sky Sport 3 Rete 4 Sky Sport 1 Sky Sport 2 Sky Sport 2 Atletico Madrid 4 (and. 1-0) Milan 1 Atletico Madrid Milan (4-4-1-1) (4-2-3-1) Courtois 6; Juanfran 6,5, Miranda 6, Godin 6,5, Felipe Luis 6; Arda Turan 6,5 (33’ st Rodriguez sv), Gabi 7, Mario Suarez 6,5, Koke 6,5 (37’ st Diego sv); Raul Garcia 7 (27’st Sosa sv); Diego Costa 7,5 Abbiati 5,5; Abate 5,5, Rami 4, Bonera 5,5, Emanuelson 4,5; De Jong 5 (33’ st Muntari sv), Essien 4,5 (24’ st Pazzini 5,5); Taarabt 6 (1’ st Robinho 5), Poli 6, Kakà 5,5; Balotelli 4,5 ALL. Simeone 7,5 ALL. Seedorf 5 RETI: pt 3’ Diego Costa, 27’ Kakà, 40’ Arda Turan; st 26’ Raul Garcia, 40’ Diego Costa ARBITRO: Clattenburg 7 AMMONITI: Raul Garcia, Rami, Bonera, Balotelli, Robinho SPETTATORI: 50 mila circa Super Diego Costa apre e chiude Kakà, pari illusione CROLLO EUROPEO Seedorf in discussione ma tra i responsabili anche la difesa e Balotelli Al volo di sinistro 27’pt Risposta di testa Essien perde palla sulla propria trequarti, Koke crossa in area e trova Diego Costa alle spalle di Bonera: il bomber segna al volo di sinistro. Il Milan pareggia. Balotelli apre per Poli sulla destra, cross e colpo di testa vincente di Kakà. Al 36’ il brasiliano, ancora di testa, sfiora addirittura il ribaltone. REUTERS Kakà, autore del pari, si dispera dopo aver fallito il gol del possibile vantaggio rossonero L’analisi patisce l’inferiorità in Coppa più che in campionato: Seedorf torna in discussione ma non gli si possono scaricare tutte le responsabilità, che pure ci sono nel crollo della ripresa in cui ha cambiato giocatori e posizioni come se estraesse i numeri del Lotto. Però che dire della difesa, dei presunti rinforzi come Essien e soprattutto di un Balotelli rimasto ancora una volta impantanato nel nulla, al punto che cominciamo a temere pure la figuraccia ai Mondiali? Le carenze del Milan hanno illuminato l’Atletico Madrid come la «star» che non è. Che la squadra di Simeone se la giochi in campionato con il Real Madrid e stia davanti al Barcellona lascia perplessi: sembra di pianeta diverso, più rozzo. Dall’esibizione di San Siro e da quella di ieri, finché il Milan non è sprofondato, non abbiamo ricevuto l’impressione di uno squadrone. Diciamo che è l’anno buono. L’Atletico ha un portiere giovane e lanciato, cui il Real Madrid vorrebbe affidare l’eredità di Casillas. Ha Diego Costa che segna a ripetizione soprattutto quando gli concedono la libertà che gli ha lasciato il Milan sui gol, qui come a Milano. Il resto è di buona media, in qualche caso ottima (Koke, Raul Garcia, Gabi), comunque non si tratta di giocatori da svenarsi a comprarli. Simeone ha dato ai biancorossi un piglio italo-argentino, talvolta incomprensibilmente rinunciatario. Ci sembra un controsenso perché nel periodo iniziale del primo tempo e nella ripresa psichedelica in cui l’Atletico si è mosso alla spagnola, il Milan è andato in enorme difficoltà, fino all’autodistruzione, mentre quando i padroni di casa avevano ceduto l’iniziativa la qualificazione era tornata in gioco. La manovra del Milan ha avuto in quel periodo un timbro arioso, portava la palla sulla destra dove Taarabt e Poli sono 3’pt Il tabellone In neretto le squadre qualificate ai quarti RIT OGGI ore 20,45 AND RIT 5 Anni dopo Niente italiane ai quarti: non accadeva dal 2008/09 (fuori Roma, Inter e Juve) 2 Volte di fila Rossoneri ko ancora agli ottavi: come nel 2013, 2011, 2010 e 2008 RIT Atletico Madrid (Spa) 1 4 MILAN 0 1 Bayern Monaco (Ger) Arsenal (Ing) 2 1 Mercoledì 19 marzo Borussia Dortmund (Ger) Zenit San Pietroburgo (Rus) Manchester United (Ing) Olympiacos (Gre) AND 0 1 AND 4 2 0 2 stati efficaci. Lì è nato il cross per il pareggio di Kakà e, poco dopo, il servizio che il brasiliano, ancora di testa, non ha indirizzato nella porta da buona posizione. Sarebbe stato il sorpasso nel momento in cui il pubblico si era raf- Arsenal eliminato Bayern,bastaunpari StaseraBarça-City RIT Barcellona (Spa) Manchester City (Ing) 2 Bayer Leverkusen (Ger) Paris SaintGermain (Fra) 0 Martedì 18 marzo 0 4 Sky sport 1 Premium calcio e Rete4 Sky sport 3 Premium calcio 1 AND Chelsea (Ing) Galatasaray (Tur) 1 Real Madrid (Spa) Schalke 04 (Ger) 6 1 1 freddato e cominciava a rumoreggiare per gli errori della propria squadra, non condividendone l’atteggiamento. Il Milan, che non si era scoraggiato per lo svantaggio dopo 3’, non ha concretizzato la situazione e dal pos- 1 Il Bayern Monaco ammi- nistra il vantaggio dell’andata e chiude 1-1 la sfida con l’Arsenal all’Allianz Arena. Gol di Schweinsteiger per i padroni di casa, pari dell’ex Podolski e il Bayern sbaglia pure un rigore con Mueller al 90’. Anche le sfide di oggi sono già quasi ipotecate. Il Manchester City tenta una rimonta disperata a Barcellona per ribaltare i 2 gol subiti in Inghilterra. Nel City torna in campo Aguero, assente per infortunio a Manchester. Il Barça deve riprendersi dalla sconfitta in campionato. Ancora più chiuso l’altro match: il Paris Saint Germain contro il Bayer Leverkusen parte dai 4 gol segnati in Germania. sibile raddoppio è tornato sotto per il gol di Arda Turan, in realtà un’autorete di Rami. Pensavamo a una ripresa coraggiosa, perché le differenze non ci erano sembrate enormi nel primo tempo. Ci siamo sbagliati. L’esultanza di Arda Turan e Diego Costa 40’pt Colpo Arda Turan 26’st Sigillo Raul Garcia 40’st Traversa e poker Arda Turan raccoglie una sponda di Diego Costa fuori area e il suo tiro deviato da Rami beffa Abbiati. Poco dopo, rovesciata di Raul Garcia fuori di un niente. L’Atletico chiude definitivamente il discorso con Raul Garcia, che di testa su calcio piazzato sovrasta De Jong e Rami e batte Abbiati. Dopo la traversa di Robinho, arriva anche il quarto gol spagnolo. Lo segna ancora Diego Costa, che sfugge a Rami e Bonera e infila in rete in diagonale. 42 .Sport STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 INVIATO A MADRID lla fine Clarence Seedorf misura le parole: «È un momento triste. La squadra fa fatica, si vede, non riusciamo a essere costanti. Nella ripresa il gruppo non ha reso, da Balotelli speravo di più come dagli altri. Per noi e per la società la Champions era importante: ci siamo parlati, e ora ci resta solo il campionato». Di certo, l’uscita dalla Champions proietta il Milan nel momento più basso e più difficile dell’era Berlusconi: alla prospettiva di stare fuori dalle Coppe, che non è nuova perché si verificò già alla fine degli Anni ’90, si aggiungono i problemi finanziari e di gestione della società che in quel periodo non c’erano. Galliani era saldo al timone, il Cavaliere dopo qualche cessione rimise mano al portafogli. Oggi c’è confusione su chi piloti la barca e la cassa piange. In più c’è una squadra da rifondare, doppiata dalla Juve in classifica e a 8 punti dall’ultimo posto valido per l’Europa League, sempre che il Parma fallisca il recupero con la Roma. Ovunque si guardi i risultati tendono al nero, in rosso c’è solo la parte economica cui il risultato di ieri dà un’altra botta. Quanto perde realisticamente il Milan? C’è chi dice 7 milioni, chi una trentina, come al solito bisogna ve- A Chi sale D. Costa 7,5 E BOTTA AL BILANCIO L’euroflop adesso costringe a vendere: sul mercato Chi scende anche De Sciglio e Balotelli Courtois Pagelle Personaggi MARCO ANSALDO T DALL’INVIATO A MADRID 5,5 ABBIATI 5,5 ABATE 4 RAMI Trafitto incolpevolmente, ma non ne salva una. Solo un tempo, poi crolla pure lui. REUTERS Mario Balotelli, 23 anni, si dispera dopo l’eliminazione dalla Champions Delusione Seedorf “Un momento triste speravo in Mario” Il tecnico: “Nella ripresa il gruppo non ha reso” 6 dere cosa si mette nel conto ma si tratta comunque di una cifra che peserà sul bilancio e imporrà la cessione di almeno un titolare importante. Sul piatto ci sono De Sciglio e soprattutto Balotelli. Il giovane terzino piace ad Ancelotti e se ne è parlato lunedì sera da «O’Pazo», il ristorante di frutti di mare dove Galliani ha cenato con il tecnico del Real Madrid e con Florentino Perez. Il prezzo di De Sciglio non è tale da rimediare alle difficoltà ma aiuterebbe a pagare i 14 milioni per l’acquisto de- Balotelli non si vede mai Rami colpevole in 3 gol su 4 finitivo di Rami, sperando che non sia quello visto ieri, e Taarabt, buon acquisto di gennaio. Dettaglio non secondario: oltre a De Sciglio, il Milan rischia però di perdere anche l’altro terzino, Abate, che nel 2015 va in scadenza di contratto, dunque è l’ultima occasione per cederlo guadagnandoci, a meno di non volergli rinnovare il contratto. La Juve è comunque pronta, ma certamente non alle cifre cui Abate fu offerto nei mesi scorsi allo Zenit San Pietroburgo. Il capitolo Balotelli è un po’ diver- so. SuperMario non vorrebbe restare in una squadra che sta fuori dall’Europa e il suo manager, Mino Raiola, sa farsi sentire con insistenza: il problema è se ci sono in Europa grandi club disposti a spendere per un attaccante dal talento immenso ma che pure nel Milan non è stato decisivo. E ieri sera, disastroso per quanto è stato ininfluente. Magari sarà questa la spinta giusta per Balotelli. Dimostrare negli ultimi due mesi di campionato e poi al Mondiale che vale ancora la pena investire su di lui. Sfortunato nella deviazionedel2ºgol,colpevolenegli altri 3 in cui è sempre coinvolto: il ritorno in Spagna lo restituisce agli errori del passato. 5,5 BONERA È l’unico nel pacchetto difensivo che mette le giuste pezze almeno fino al 4-1 in cui si lascia travolgere pure lui. 4,5 EMANUELSON 5 DE JONG 4,5 ESSIEN Con Essien (finché gli resta davanti) forma una coppia dalla quale il Milan si deve guardare, è un pericolo per sè e per gli altri. Si fa tagliare fuori nelle triangolazioni e in copertura dimostra la propria inconsistenza. Non ti farà mai fare il salto di qualità. E sul 3-1 si fa saltare in testa da Raul Garcia (dal 33’st MUNTARI SV). Nel contrasto con Gabi perde la palla decisiva per il gol dell’1-0, con la difesa spiazzata. Gravissima ingenuità, cui si aggiungono errori di posizione sugli attacchi madrileni. Sembra che non sappia dove stare. Nella ripresa infatti cambia posizione avvicinandosi alla panchina. Che raggiunge (dal 24’ st PAZZINI5,5:entrainunasituazione compromessa). 6 TAARABT 6 POLI 5,5 KAKA’ 4,5 BALOTELLI Azzecca qualche cross, sostituzione incomprensibile (dal 1’st ROBINHO 5: il solito nulla travestito da brasiliano). Bel primo tempo, con idee e buoni tocchi. Nella ripresa patisce il cambio di assetto e il crollo della squadra. Puntuale sul gol, impreciso nell’azione in fotocopia che lo porterebbe al raddoppio. Per qualche minuto pare che sia tornato un top player: è illusione momentanea, smentita da una ripresa imbelle. Ma non doveva fare la differenza. Al 17’, su punizione, tira addosso a Diego Costa una pallonata castrante: forse l’unico tentativo serio di fermare il brasiliano. Per il resto Mario non diventa mai Super, un’altra partita che lo consegna al dubbio di non essere il fenomeno che si pensa: i fenomeni aiutano le squadre in difficoltà, gli altri si nascondono presto come ha fatto lui. [M. ANS.] SEGUICI ANCHE SU Questa sera alle 21,10 su Rai 2. Che la sfida abbia inizio. SPONSORED BY www.thevoiceofitaly.rai.it IN HD SUL CANALE 501 E AUDIO SURROUND 5.1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Sport .43 . Agnelli: “Sto con la signora Scirea, ma...” Il presidente Juve: “Chi ha sentito i cori antisemiti? Attenti a dare spazio a gesti di una minoranza” Colloquio Combattivo GUGLIELMO BUCCHERI INVIATO A FIRENZE L a condanna di ogni coro o gesto razzista o discriminatorio. Ma, allo stesso tempo, la massima attenzione a che quel coro o gesto non diventi un fenomeno generalizzato se tale non è. Andrea Agnelli, numero uno della Juve, racconta il calcio che vorrebbe e lo fa dall’aula Magna di Coverciano, casa del pallone azzurro e, per un giorno, dei giornalisti sportivi. «Condivido il sentimento di Mariella Scirea: Gaetano fa parte della storia della nostra società, anzi, lui e Platini, forse, ne incarnano la storia stessa», così Agnelli. Il coro antisemita urlato dalla curva Sud dello Juventus Stadium (non si sa ancora da chi, con quale Andrea Agnelli, 38 anni, è presidente della Juve dal maggio 2010: ha vinto due scudetti e due supercoppe Di spalle Pavel Nedved, 41 anni, membro del cda sibili grazie a un file-video». Il comunicato è quello della Comunità Ebraica, le indagini sono aperte. «Se su un piccolo pezzo di stoffa con la gigantografia di Chiellini uno si mette a scrivere con un pennarello meno 39, cosa facciamo? C’è il rischio che, il giorno dopo al bar, qualcuno si vanti delle sue gesta leggendo pagine di giornale: stiamo parlando di pochi, pochissimi ragazzi di 25, 30 anni che non sanno nemmeno cosa siano stati l’Heysel, Superga o la Shoah». Condanna durissima. Ma attenzione alla proporzionalità dei fatti: Agnelli non si nasconde. Accanto a lui c’è il presidente della Figc Giancarlo Abete, poco più in là il gran capo del Coni Giovanni Malagò. Il calcio che vorrebbe Agnelli lo racconta senza finzioni. «C’è stato uno spartiacque nella non crescita del nostro movimento rispetto a quello dei concorrenti europei: dal 2006 in poi, i club italiani sono andati avanti nei fatturati del 5 o 6 per cento, gli altri del 70. Con la Federcalcio così il presidente bianconero non dobbiamo andare d’accordo, non c’è scritto da nessuna parte: c’è un confronto costruttivo e ci sono delle questioni ancora aperte che aspettano risposte». Ad Agnelli piace la for- mula delle squadre B («Fausto Rossi ha dovuto segnare al Barcellona per mettersi in evidenza perché da noi non poteva crescere: con una squadra B, le grandi eviterebbero di spendere risorse nel mercato di gennaio avendo le alternative che crescono in casa»), non piace la legge sugli impianti sportivi. Per Agnelli, la casa Juve deve diventare come la casa Chelsea («Lo Stamford Bridge è il nostro termine di paragone, noi fatturiamo 40 milioni dai 15 di prima, loro 80»). Per il presidente la parola chiave è «armonia, quella che manca in Lega, la cooperativa del pallone». Offesa la memoria allo stadio Se ci saranno ancora cori beceri e striscioni offensivi non avrà molto senso che la curva resti intitolata alla memoria di Scirea Mariella Scirea vedova dell’ex bianconero Gaetano Scirea L’Italia in ritardo Dal 2006 i fatturati dei nostri club sono cresciuti del 5-6 per cento, quelli dei concorrenti europei del 70 per cento Il rapporto con la Figc Non c’è scritto da nessuna parte che dobbiamo andare d’accordo con la Figc Ci sono questioni aperte IL PARADOSSO «Siamo pieni di telecamere com’è possibile non individuare i colpevoli?» percezione e dimensione) ha portato la signora Scirea a chiedere di cambiare il nome al settore perché la memoria dell’ex campione bianconero stride con la rivolta dei tifosi che lo occupano. Agnelli scende in campo, lo ha sempre fatto, ma, stavolta, gioca a 360 gradi. «Combattere ogni forma di discriminazione è l’obiettivo e ogni tanto - sottolinea il presidente - mi domando come sia possibile in uno stadio nuovissimo come il nostro, pieno di telecamere, non riuscire a individuare i colpevoli: noi non siamo lo Stato. Ma dobbiamo anche stare attenti a non fare da cassa di risonanza a situazioni che coinvolgono delle minoranze. Quando, domenica, sono tornato a casa dallo stadio mi hanno detto che c’era un comunicato che denunciava il coro della curva: non l’ho sentito e, così, penso il resto del pubblico. Poi è arrivato il giudizio del giudice e le parole del coro sono diventate compren- Modello per lo stadio Lo Stamford Bridge è il termine di paragone: noi fatturiamo 40 milioni dai 15 di prima, il Chelsea ne fa 80 Andrea Agnelli Presidente della Juventus La linea Capello Favorevole a togliere il nome di Scirea, i cori e gli insulti sono inaccettabili Proviamo a non parlarne più, ignorarli può essere una strada Fabio Capello Domani andata degli ottavi di Europa League con la Fiorentina RientranoPirloeBonucci,Tevezindubbioperlatendinite 1 Sarà l’ultimo collaudo, og- gi pomeriggio a Vinovo, a dare il via libera o meno per l’utilizzo di Carlos Tevez domani sera contro la Fiorentina, sfida d’andata degli ottavi di finale di Europa League. L’attaccante argentino soffre infatti di un’infiammazione al tendine rotuleo, la stessa di cui aveva parlato domenica scorsa Antonio Conte, dopo la partita di campionato, sempre con i viola: «Abbiamo dovuto gestire Tevez», aveva detto il tecnico. In ogni caso, pare aver prenotato un posto da titolare Pablo Osvaldo, che a Firenze ha lasciato un ricordo sbiadito (6 gol in 38 presenze), ma che potrebbe fare la sua mitraglia proprio contro una tifoseria che di quel Ct della Russia, ex compagno di Scirea 3 NEL CAMPIONATO PRIMAVERA “Alzati vu’ cumprà”: dieci turni di squalifica per l’insulto razzista Punito Grassi, 19enne dell’Atalanta, che si difende: «Non c’era cattiveria» MATTEO DE SANTIS ROMA La sottile linea di confine tra il fuori e il dentro dal campo è stata oltrepassata. La discriminazione razziale ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua storia calcistica ed è arrivata gesto fece un simbolo, con Batistuta. Come da programma, Conte pensa a un minimo turnover: di certo, torneranno in campo dall’inizio Bonucci e Pirlo, che avevano riposato domenica. C’è l’intenzione di cambiare pure le fiancate, con Isla e Peluso al posto di Lichtsteiner e Asamoah, come già successe in Turchia, con il Trabzonspor. fino alla Primavera. Visto quanto scritto nel referto dall’arbitro Proietti di Terni, che ha diretto Atalanta-Verona, l’«Alzati, vu’ cumprà» detto da Alberto Grassi, centrocampista diciannovenne dell’Atalanta Primavera nel giro delle nazionali giovanili, all’indirizzo di un avversario di colore del Verona rischia di passare alla storia. Il giudice sportivo, attenendosi scrupolosamente ai regolamenti, ha inflitto al giovane mediano atalantino una squalifica di dieci giornate «per avere, al 44’ del secondo tempo, rivolto ad un avversario un epiteto ingiurioso espressivo di discriminazione razziale». La vera novità è il non proprio invidiabile primato della faccenda in questione all’interno del calcio che conta. Finora, dopo la recente modifica regolamentare e la conseguente instaurazione del pugno duro contro il razzismo, situazioni del genere si erano sempre fermate alle periferie del calcio italiano. Pochi casi, tutti puniti con squalifiche di dieci giornate, come quelli di Gaetano Iannini del Matera, sanzionato lo scorso 7 agosto nella ga- Precedenti Tutti limitati a campionati minori. La punizione è sempre stata di 10 giornate Alberto Grassi, 19 anni, Primavera dell’Atalanta ra di Coppa Italia contro il Sudtirol, Mattia Muzzupappa della Bustese (formazione del campionato di Eccellenza lombarda), stangato a settembre per «comportamento offensivo e discriminatorio quanto alla origine razziale di un avversario» nella partita con l’Arconatese, e Filippo Baggio, juniores del Castion (squadra della provincia trevigiana) condannato per un insulto rivolto a un giocatore di colore dell’Asolo. «Ma la frase di Grassi – risponde Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta, era priva di cattiveria e senza intenti razzisti. Il ragazzo rivolge scherzosamente lo stesso termine a Bangal, suo compagno di squadra d’origine mozambicana. Il giocatore perderà il finale di stagione e la Nazionale: mi dispiacerebbe se il club lo punisse ulteriormente» . W 44 .Sport STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Futuro da scrivere per sei granata Maksimovic & C. Quelli che si giocano il Toro S Larrondo (attaccante) Undici giornate per guadagnarsi un contratto Il serbo ha già convinto, gli altri si giocano tutto R a 25 anni, penalizzato dal lungo infortunio al piede, è in comproprietà con il Siena per 750mila euro a S Kurtic (centrocampista) Tachtsidis (centrocampista) El Kaddouri (trequartista) Barreto (attaccante) 25 anni, in comproprietà tra Sassuolo e Palermo: il Toro può riscattare la metà neroverde a 2 milioni 23 anni, in comproprietà tra Catania e Genoa: il Toro ha l’opzione di riscatto della metà del Catania a 1,4 milioni 23 anni, in prestito dal Napoli con diritto di riscatto della comproprietà fissato a 2,2 milioni 28 anni, acquistato a gennaio 2013 in comproprietà dall’Udinese per 1,8 milioni la passerella del campo, anche chi finora si è visto di meno. Come Tachtsidis, candidato a sostituire lo squalificato Vives in cabina di regia. Il greco, arrivato dal Catania nel mercato di gennaio, ancora non ha mai giocato una partita da titolare e vanta appena 27’ in due gettoni, l’ultimo domenica scorsa a San Siro. Ognuno si giocherà qualcosa in questi ultimi due mesi di campionato. Soprattutto chi ha un contratto con tre firme: cioè i prestiti e le comproprietà. Per loro, tranne che per Immobile, l’unico della categoria a non avere problemi di lavoro, il futuro è ancora incerto e comincia adesso: sul campo e dietro una scrivania. Petrachi, che entro domani tornerà dalla missione in Argentina, non avrà solo da relazionare Cairo e Ventura: per lui comincia il lavoro più duro, quello di programmare la squadra (che dovrà puntare all’Europa) per la prossima stagione. Qualche tassello il Toro ce l’ha già in casa, ma è in affitto: sono anche i casi di Maksimovic ed El Kaddouri. Per il difensore serbo il discorso della conferma è solamente di natura economica. I granata vorrebbero risparmiarci qualcosa, ma se un anno fa Cairo ha sborsato 1,6 milioni al Penarol per il ventinovenne Rodriguez, i 2,8 milioni già pattuiti con la Stella Rossa in ogni caso avrebbe sempre il contro-riscatto a favore. A suon di presenze - le ultime quattro da titolare - nella lista delle preferenze di Ventura è finito Kurtic. La sua duttilità tattica ha ben impressionato il tecnico, a caccia di un nuovo Vives visto che l’ex leccese, il perno del gioco granata, a luglio avrà 34 anni. Anche in attacco, giochi in corso: Larrondo e Barreto, sempre meno utilizzati - il primo tra l’altro è di nuovo infortunato -, sono sempre più lontani dal Toro. A meno di un finale di stagione col botto. Toccherà anche a loro: Cerci e Immobile, entrambi diffidati, sono a rischio squalifica da molte giornate. Retroscena FRANCESCO MANASSERO TORINO S ei calciatori a caccia del Toro. Una volta superato il muro dei 40 punti, e quindi raggiunta la salvezza, per i ragazzi di Ventura le undici partite che mancano costituiscono anche una vetrina importante per le loro ambizioni. A partire dalla sfida col Napoli sfileranno tutti sul- ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende acqu./gerenze ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Services Group 02.29518272. Agenti e rappresentanti AZIENDA con esperienza pluriennale nel settore depuratori acqua domestica, ricerca agente monomandatario con esperienza nel settore, per consulenze a domicilio con appuntamenti preissati. Zona operativa Piemonte. Ambosessi tel. 0121.378367 ore 9,00 / 16,00. LAVORO DOMANDE Negozi/aziende vend./gerenze Pers.domestico, babysitter TABACCHERIA ricevitoria zona Vanchiglia ottima posizione e visibilità cedesi € 360.000 imperdibile! 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El Kaddouri deve recuperare tempo a causa di qualche contrattempo di troppo, pe- R rò ha dimostrato di essere l’unico del suo reparto ad avere quel quid in più: è anche il terzo goleador granata dopo Immobile e Cerci. A Ventura il giocatore piace (certo se non è quello visto domenica nello spezzone contro l’Inter), poi bisognerà pure vedere i piani del Napoli, proprietario del cartellino, che IL PIU‘ PAGATO LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Fernando Alonso Sport .45 . FERRARI Personaggio CRISTIANO CHIAVEGATO utti i piloti sognano di correre, prima o poi, con la Ferrari. E non solo perché è la scuderia più prestigiosa del mondo. Il Cavallino, che vanta il più grande numero di tifosi in assoluto, garantisce carriere lunghe e cospicui guadagni grazie alla sua enorme popolarità. Così Fernando Alonso, che ha vinto 2 titoli piloti con la Renault (2005 e 2006) mentre è ancora all’asciutto con la Rossa, resta il pilota di F1 in attività con il maggiore appeal commerciale a livello globale. Precede l’inglese Lewis Hamilton, quindi Felipe Massa, il quattro volte campione iridato Sebastian Vettel e il neoferrarista Kimi Raikkonen. Questa speciale classifica, che assegna allo spagnolo il primo Gran Premio virtuale della stagione, è stata stilata dalla società tedesca Repucom, specializzata in ricerche sull’attrazione che i vip possono avere sul pubblico e quindi anche sui mercati della pubblicità. È curioso come in questa graduatoria Massa preceda Vettel, malgrado i ripetuti e straordinari successi ottenuti dal tedesco quattro volte campione del mondo. Sempre secondo questa speciale ricerca, Alonso nel mondo è conosciu- T F1, DOMENICA VIA AL MONDIALE Vettel solo 4°: nonostante i trionfi, la Red Bull attrae molti meno fan to dal 71,4 % delle persone (98,35% in Spagna). Negli Stati Uniti solo il 12,76% della popolazione conosce il campione asturiano. Ma, di questi, il 76,74 dichiara di gradirne l’immagine e sostiene che Fernando esercita una certa influenza sulle loro intenzioni d’acquisto. Non a caso il pilota di Oviedo è testimonial dei marchi Oakley, Viceroy ed Europcar. Per fare un confronto, dallo studio della società tedesca emerge che Hamilton è noto al 63,65% di persone nel mondo, mentre Vettel arriva appena al 54,3% (97,58 % in Germania). Nigel Geach, vicepresidente della Repucom per il Motorsport, ha dichiarato: «Potrebbe essere una sorpresa per qualcuno che a livello internazionale Vettel presso l’opinione pubblica non raggiunga i punteggi di Alonso, 18 ingaggio + 12 contratti pubblicitari In breve Calcio: recupero di serie B Carpi-Padova 1-1 30 1 Finisce 1-1 Carpi-Padova (recupero della 2ª giornata di andata), gara sospesa il 31 agosto 2013 al 27’ del primo tempo (sullo 0-0) per problemi di illuminazione allo stadio Braglia di Modena. Ieri le due squadre sono ripartite proprio dal 27’: reti di Memushaj (C) al 45’ e Improta (P) al 15’ della ripresa. MILIONI DI EURO Sci: finali Coppa del Mondo Oggi le due libere 1 A Lenzerheide (Svi), nel- le finali di Coppa del Mondo, oggi ci sono le due libere (tv RaiSport1): uomini (9,30) e donne (11,30). Federnuoto sotto inchiesta Chiesta l’archiviazione 1 La Fernando Alonso, 32 anni, ha vinto i Mondiali 2005 e 2006 con la Renault, ma è diventato più famoso da quando è alla Ferrari Prima vittoria di Alonso: il gran premio del marketing Nessuno ha il suo appeal su tifosi e sponsor: potere anche della Ferrari Ormai non ci asfaltano più, nel tennis. Da popolo di «terricoli», a disagio non appena si trattava di posare un piede fuori dall’amata argilla, siamo diventati agonisti universali. E la piena cittadinanza sul cemento, la superficie chiave del tennis contemporaneo, ce la stiamo guadagnando in questi giorni a Indian Wells, in Cali- L’Italia vince e spera 1 In World League (penultimo turno) l’Italia ha battuto il Montenegro 10-9: per giocare le finali in Dubai, il 15 aprile dovrà vincere in Slovacchia e sperare che il Montenegro non batta la Germania. Ciclismo: in gara tanti big 1 Da I SUOI RIVALI Lewis Hamilton Sebastian Vettel Kimi Raikkonen Jenson Button MERCEDES RED BULL FERRARI MCLAREN 20 ingaggio + 7 contratti 15 ingaggio + 3 contratti 10 ingaggio + 7 contratti 12 ingaggio + 4 contratti pubblicitari pubblicitari pubblicitari pubblicitari 27 18 17 16 oggi a martedì 18 si corre la 49ª Tirreno-Adriatico con Contador, Evans, Quintana, Basso, Scarponi, Kwiatkowski, Gilbert, Cavendish, Cancellara e altri big: oggi cronosquadre di apertura da Donoratico a S.Vincenzo (ore 13,55 Rai Sport 2). Nella 3ª tappa della Parigi-Nizza, volata vincente di Degenkolb (Ger), che è il nuovo leader. Scommessa olimpica Obama paga la birra Hamilton o Massa, che ha il record del 99,2% di notorietà presso la gente comune. Il dominio dello spagnolo in questa classifica è dovuto in gran parte ai suoi accordi personali e all’associazione con il brand Ferrari. Nonostante i trionfi della Red Bull, il 59% dei tifosi di au- tomobilismo è attratto dalla scuderia italiana. Gli altri 10 team si dividono il resto. Considerando che le gare di F1 sono trasmesse dalla tv in 160 Paesi con un totale di 1,8 miliardi di spettatori, è evidente l’importanza che ne deriva». Anche se non ha sempre buoni rapporti con i media, Alonso viene considerato un personaggio aperto e simpatico, sotto certi aspetti affascinante, anche per il suo aspetto. La tuta rossa con il Cavallino fa il resto. Lo ha sempre fatto. Basti pensare, per esempio, che lo svedese Stefan Johansson, che corse con la Ferrari per meno di due stagioni nel 1985 e nel 1986 ottenendo come migliori risultati due secondi posti, oggi a 57 anni - proprio grazie alla fama raggiunta al volante della Rossa - gareggia ancora ed è richiesto da molte squadre per le prove endurance. fornia. Nel primo Masters 1000 della stagione Camila Giorgi e Flavia Pennetta hanno scalpato Maria Sharapova e Sam Stosur, nel maschile Fabio Fognini ha seccato Gael Monfils. Le due ragazze si sono poi incontrate ieri notte negli ottavi: una di loro è già entrata nei quarti, Fabio stasera proverà a fare meglio contro Dolgopolov visto che in ballo c’è la semifinale. Un torneo del genere, sul cemento, qualche anno fa ce lo saremmo sognati. Dopo le due semifinali agli Us Open di Errani (2012) e Pennetta (2013), dopo i quarti sempre di Flavia e gli ottavi di Fognini agli ultimi Australian Open invece sta diventando (quasi) un’abitudine: segno che ci stiamo sprovincializ- zando, che allenarsi all’estero, come fanno in Spagna Errani, Pennetta, Fognini, apre la mente e spazza vecchie pigrizie. Con una ricaduta anche sulla nostra federazione, che da qualche stagione ha aperto ai campi veloci. La copertina in California se l’è guadagnata Camila, che con il suo tennis in/out, alzo zero e rischio totale, ha sradicato Maria oggi n.5 del mondo e campionessa uscente di Indian Wells - terza italiana dopo Camerin, Farina a Pennetta a riuscirci. La Giorgi, n.73 Wta (ma in ascesa), graziosissima 22enne, è una consolidata ammazza-grandi che ama i palcoscenici luccicanti: Masha è la quinta top-10 che fa fuori, a settembre a Flushing Meadow presidente americano Barack Obama ha pagato la scommessa olimpica persa col primo ministro canadese Stephen Harper e gli ha fatto recapitare due casse di birra. L’oggetto della scommessa erano le sfide di hockey maschile e femminile a Sochi, entrambe vinte dal Canada. Fabio Fognini, 26 anni, è numero 14 della classifica mondiale Nel 2014 ha vinto il torneo di Viña del Mar ed è arrivato in finale a Buenos Aires (entrambi sulla terra) Il confronto nella notte Flavia Pennetta (sotto a sinistra), 32 anni, ha battuto negli ottavi la Stosur. Camila Giorgi, 22, ha eliminato la Sharapova era toccato all’altra ex. n.1 Wozniacki. Flavia invece a 32 anni sta vivendo l’ennesima primavera, ed evidentemente i successi “hard” (non agitatevi: gli inglesi il cemento lo chiamano così) delle ragazze azzurre hanno convinto anche Fognini che il lascia- 1 Il Motivato Sorpresa, all’Italia piace il cemento STEFANO SEMERARO Pallanuoto: World League Tirreno-Adriatico al via TENNIS, A INDIAN WELLS UNA TRA PENNETTA E GIORGI (CHE HA BATTUTO LA SHARAPOVA) AI QUARTI Fognini-Dolgopolov vale la semifinale: azzurri protagonisti sulla superficie dura procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta su presunti illeciti legati a fatture per oltre 820 mila euro per lavori di manutenzione della piscina del Foro italico in un contenzioso tra Coni Servizi, proprietaria dell’impianto, e Federnuoto. Per il pm ci sarebbe l’insussistenza del reato denunciato. passare per i top-10, obiettivo ormai alla sua portata, era necessario venirselo a cercare in America. Sul cemento, a livello maschile, eravamo rimasti ai quarti agli Australian Open di Cristiano Caratti nel ’91, a una vit- toria minore di Sanguinetti a Delray Beach nel 2002. Fabio fino a due anni fa vedeva solo rosso, «adesso – dice – l’obiettivo è essere competitivo anche sul cemento». È un luogo comune, ma per diventare grandi bisogna passare da lì. T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 46 Associazione Amici dell’Università Università degli Studi di Torino l’universitàchecontinua LʼUniversità e lʼAssociazione Amici dellʼUniversità in collaborazione con lʼAssociazione Ingegneri e Architetti Ex Allievi del Politecnico di Torino, offrono, con un programma sistematico e continuativo, momenti di aggiornamento e approfondimento sui grandi temi i lunedì dell’università Aula Magna del Rettorato - Via Verdi 8, Torino - ore 18 Con il contributo della Società: Ciclo di Primavera Giovedì 27 Marzo DOVE VA TORINO? Da città industriale a città della cultura intervengono Guido Montanari, Associato di Storia dellʼArchitettura Contemporanea, Politecnico di Torino Emilia Garda, Ricercatore di Architettura Tecnica, Politecnico di Torino Lunedì 31 Marzo DOVE VA LʼEUROPA? La sfida delle prossime elezioni europee intervengono COME PARTECIPARE Gli interessati potranno prenotare i tagliandi di ingresso gratuiti, validi per due persone, ino ad esaurimento posti: • scaricandoli dal sito www.universitachecontinua.it • ritirandoli presso gli uici de La Stampa di Via Lugaro 15 o presso l’Info Point dell’Università di Via Po 29 • prenotandoli telefonicamente allo 011 660 42 84 E’ possibile essere puntualmente informati su tutti i programmi de “l’universitàchecontinua”, registrandosi al sito www.universitachecontinua.it Dirette streaming sul portale d'Ateneo all'indirizzo www.unito.it/media e disponibili nella sezione on demand di Unito Media Mario Comba, Ordinario di Diritto Pubblico Comparato, Università di Torino Ornella Porchia, Ordinario di Diritto dellʼUnione Europea, Università di Torino Lunedì 7 Aprile IL PENSIERO DI NORBERTO BOBBIO Il filosofo del diritto, della politica e del dialogo intervengono Luigi Bonanate, Professore Emerito nellʼUniversità di Torino Gustavo Zagrebelsky, Presidente Emerito della Corte Costituzionale Lunedì 14 Aprile LE ENERGIE RINNOVABILI Tra mito e realtà intervengono , media partner de , è lieta di offrire in omaggio ai partecipanti uno o più libri tra i migliori titoli delle proprie collane editoriali.* i lunedì dell’università *Tutti i dettagli per usufruire degli omaggi saranno illustrati all’inizio degli incontri. Marcello Baricco, Ordinario di Chimica, Università di Torino Paolo Gambino, Ordinario di Fisica, Università di Torino Tutti gli incontri saranno preceduti, a partire dalle 17,30 da un aperitivo in collaborazione con Associazione Amici dell’Università di Torino • Tel. 011 6604284 • [email protected] 47 T1 T2 CULTURA Torino presenta il suo logo per l’Expo È stato approvato ieri in giunta, su proposta dell’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe, l’accordo fra Comune, Regione e Unione delle Camere di Commercio per formare due comitati ad hoc che avranno la «mis- Oggi Ieri Un anno fa MIN (˚C) 4 4.6 7.9 MAX IL TEMPO IN CITTÀ 18 16.8 13.6 Diario Il nuovo logo di «ExTo» sion» di preparare le offerte di Torino e del Piemonte che saranno esposte al Padiglione Italia. Intanto Torino ha pronto anche il logo di «ExTo 2015» identico a quello originale, ma con la sigla To, ExTo al posto di Expo. Ma la novità più interes- sante a cui sta invece lavorando l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele Coppola è una tessera musei unica che copra sia i musei di Torino che quelli di Milano da lanciare appunto in occasione dell’Expo. [E.MIN.] TORINO LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Dopo lo scoppio fuori casa per un mese Venticinque famiglie sfollate, i due bambini dimessi dall’ospedale Giuseppe Legato A PAGINA 51 Sei spari “Spero che ti bastino” IL VOTO DEL 25 MAGGIO IL GOVERNATORE RINUNCIA AL NUOVO RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO, LO PRESENTERÀ FRATELLI D’ITALIA L’ultima carta di Cota Un appello al Quirinale Regione, oggi la firma del decreto che convoca le elezioni UN ESEMPLARE DI 18 MESI TRAVOLTO E UCCISO DA UN’AUTO AD AIRASCA Roberto Cota * Laha svolta. deciso di rinunciare a presentare il ricorso per sospendere la sentenza di annullamento delle regionali 2010. Oggi convocherà le elezioni regionali per il 25 maggio,mentre è partito un appello al Quirinale perchè vigili sulla Cassazione «perché decida in tempi rapidi». Preso dopo 15 mesi il killer del delitto di via Ghedini Massimo Numa A PAGINA 53 Otto anni, scappano da scuola Tropeano A PAGINA 48 IL CASO Volevano andare all’aeroporto Trovati dopo 7 ore Servizio A PAGINA 57 Le mille buche per l’Eremo I Motociclisti in rivolta «Collina pericolosa» Federico Genta I lupi scendono in pianura Carlo Grande e Antonella Mariotti A PAGINA 52 A PAGINA 59 Il sondaggio spacca il centrodestra Pichetto: decidere subito il candidato A. Mondo A PAGINA 49 Fondamentalisti verdi EMANUELA M INUCCI iciamo pure che per l’assessore al Verde pubblico Lavolta non è un gran momento. Sabato scorso la disgrazia del tiglio che si abbatte sui bambini che giocano ai giardinetti. E ieri - non c’è paragone, è ovvio, ma intanto è un’altra cosa al capitolo rami e foglie che si mette di traverso - Legambiente se l’è presa con il taglio degli alberi di fronte al Monte dei Cappuccini: «Proprio nei giorni in cui si parla di manutenzione e controlli sul patrimonio arboreo citta- D dino è passato inosservato l’abbattimento di più di 20 alberi ad alto fusto - dicono in un comunicato - è inaccettabile che l’abbattimento sia stato fatto solo per rendere più piacevole il panorama». Poi chiedono al Comune di essere preciso: «Torino riuscirà a rispettare la legge che prevede un albero per ogni nuovo nato?». Magari sì, ma è escluso che vengano di nuovo piantati davanti alla balconata dei Cappuccini. Perchè è vero che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Ma una cosa è certa: le proteste dei turisti erano tutt’altro che silenziose. IL CASO La lotteria degli scrutatori ANDREA ROSSI li scrutatori? Basta nomine, si sorteggia. Dopo settimane di discussione in Comune siamo arrivati al dunque: la proposta del Movimento 5 Stelle, che chiedeva di stravolgere le regole per individuare gli scrutatori ai seggi, ha avuto il via libera dei capigruppo di Palazzo Civico, con la zampata decisiva di Michele Paolino, capogruppo del Pd, i cui numeri erano essenziali. Dunque, si cambia: finora la selezione avveniva tramite chiamata diretta e i partiti (tutti, o quasi) ne approfittavano per segnalare, suggerire, proporre i loro militanti alla commissione formata dall’assessore all’Anagrafe, da tre funzionari e da tre consiglieri comunali. Il nuovo meccanismo privilegia invece i bassi redditi: si comincerà individuando, tra i 40 mila registrati alle liste elettorali, i disoccupati iscritti ai centri per l’impiego. Loro saranno scrutatori di diritto. Per tutti gli altri si estrarrà a sorte. C’è voluta un’altra interminabile discussione, ieri, ma alla fine le resistenze varie hanno ceduto. E, a sorpresa, ad alzare le ultime barricate - e, alla fine, ad abbandonare l’aula - non è stato (come si potrebbe immaginare) il centrosinistra, che governa Torino da vent’anni, bensì il centrodestra. Perché? Mistero. G T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 gg Dossier /Verso il voto per la Regione È il giorno: Cota convoca le elezioni Il presidente telefona al segretario generale del Quirinale: la Cassazione deve decidere in tempi rapidi sul ricorso I decreti per il voto del 25 maggio illustrati alla conferenza dei capigruppo: 51 i seggi in palio a palazzo Lascaris MAURIZIO TROPEANO Hanno detto «La nostra unica preoccupazione è che la Cassazione decida in tempi rapidi e utili perchè la campagna elettorale e il procedimento elettorale non risultino viziati dall’incertezza». Roberto Cota, presidente del Piemonte, riassume così il senso della telefonata con il segretario generale del Quirinale, Donato Marra, per chiedere al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di esercitare la sua azione di moral suasion sui giudici della Cassazione. Il governatore, poi, dopo un colloquio con l’avvocato Angelo Clarizia, ha deciso invece di rinunciare a presentare il ricorso per sospendere la sentenza di annullamento delle regionali 2010. La richiesta al Consiglio di Stato sarà presentata dall’avvocato Pasquale Landi per conto di Fratelli d’Italia nel corso dell’udienza del 18 marzo. Le priorità La Cassazione decida in tempi rapidi perché le elezioni non risultino viziate dall’incertezza Roberto Cota Il Pd Cota dimostra assoluta indifferenza verso i problemi del Piemonte Aldo Reschigna Palazzo Lascaris Il ruolo di Napolitano La scelta di coinvolgere il Quirinale era stata annunciata lu- Il governatore rinuncia al ricorso di fronte al Consiglio di Stato Lo farà Fratelli d’Italia nedì alla fine della giunta dove si dava mandato al presidente di «adottare tutte le iniziative istituzionali per ottenere un pronunciamento della Cassazione in tempi congrui rispetto alla data prevista per le elezioni regionali». Che cosa c’entra Napolitano? Nei ragionamenti degli esponenti del centrodestra il Capo dello Stato viene individuato come il supremo garante istituzionale e in questo ruolo potrebbe sollecitare la Cassazione ad anticipare il suo giudizio senza per questo interferire nel merito del ricorso presentato dal governatore contro i giudici amministrativi per eccesso di potere. La necessità di anticipare il giudizio della Cassazione visto che le indi- Ai seggi con le Europee Le elezioni per la Regione si svolgeranno il 25 maggio, lo stesso giorno in cui si vota per le Europee L’election day (in molti comuni si voterà anche per il sindaco) permetterà un risparmio di circa 21 milioni CONSIGLIO REGIONALE Nuova legge sulla montagna arriva un sì bipartisan Il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza la legge sulla montagna che, superando le Comunità montane, permette ai Comuni con territori contiguib di aggregarsi tra loro e costituire così le Unioni montane. Ai nuovi enti spetteranno funzioni su: sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale, economia forestale, energie rinnovabili, opere di manutenzio- 1 ne ambientale, difesa dalle valanghe, turismo in ambiente montano, artigianato e produzioni tipiche, mantenimento dei servizi essenziali, servizio scolastico. La nuova legge ha anche ripristinato il Fondo regionale per la montagna,alimentato ogni anno dai proventi dell’Irap, dai diritti di escavazione per cave e miniere. Soddisfatta l’Uncem: «Il nostro futuro adesso passa dalle Unioni». screzioni che rimbalzano tra i legali indicano come probabile un pronunciamento della Cassazione per il 29 di aprile quando le liste per le nuove elezioni sono già state presentate e con la campagna elettorale già avviata. Il rischio è che si possa ripetere un caso Lazio con il rinvio di tre settimane dei comizi elettorali precedentemente convocati. E di questi problemi Cota ha informato per «cortesia istituzionale» il segretario generale del Quirinale. Doppio decreto Questa mattina, comunque, il governatore, ieri a Roma per un incontro con il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi sul Terzo Valico e sulla Domodossola-Iselle, esamine- rà la bozza di decreti preparati dagli uffici regionali che poi saranno illustrati ai presidenti dei gruppi del Consiglio regionale. Il primo decreto fissa i criteri per l’assegnazione dei seggi che sono in tutto 51. Quaranta saranno assegnati con il sistema proporzionale e dieci come premio di maggioranza. A loro si aggiunge, in base allo Statuto, il candidato presidente che vincerà la competizione. Nel decreto viene fissata anche la ripartizione territoriale: 21 consiglieri saranno eletti in provincia di Torino, cinque a Cuneo, quattro ad Alessandria, tre a Novara, uno nel Verbano e due ciascuno ad Asti, Vercelli e Biella. Il secondo decreto fissa, invece, la data delle elezioni re- Se si vota il 25 maggio l’attività del Consiglio andrà avanti almeno fino a fine aprile Valerio Cattaneo gionali che si svolgeranno lo stesso giorno delle Europee e delle comunali: il 25 maggio. Con un risparmio previsto di 21 milioni di euro. Consiglio, nuove sedute L’attività del Consiglio regionale, comunque, non è finita con l’approvazione della legge sulla Montagna. Il presidente dell’Assemblea, Valerio Cattaneo, è intenzionato ad convocare le commissioni e anche l’aula rivendicando la pienezza dei poteri all’interno dei limiti fissati dal Tar, cioè le attività indifferibili e urgenti. Dunque se le elezioni si svolgeranno il 25 maggio l’attività dell’assemblea di palazzo Lascaris dovrebbe andare avanti fino al la metà di aprile. T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .49 g 38% La fiducia sui possibili candidati del centrodestra Retroscena ALESSANDRO MONDO 31% Sondaggio svolto nei giorni 3-5 marzo 2014 Tipologia: indagine quantitativa Campione: 900 maggiorenni residenti in Piemonte Campionamento per quote relative ai parametri: provincia e residenza, sesso ed età Tecnica mista, telefonica e online, mediante sistema CATI 30% e la coalizione che dovrà/dovrebbe sfidare Chiamparino si risolvesse in un fatto lessicale, sarebbe cosa fatta da tempo. Ieri - dopo la pubblicazione sulla «Stampa» del sondaggio relativo ai potenziali candidati, commissionato da Fratelli d’Italia - era tutto un fiorire di appelli all’unità: «Insieme si vince». Meglio ancora, se riuscisse di agganciare al traino l’Udc. S 26% 24% INTENZIONI DI VOTO Centimetri LA STAMPA Movimento 5 Stelle Scelta Civica Centrosinistra con Chiamparino 20% 2% 41% basso profilo: «Mai avuto grande fiducia nei sondaggi, continuo a perorare l’unità». Ma lancia messaggi precisi: «Stallo preoccupante. E’ prioritario trovare un modo per individuare un candidato capace di vincere, anche ampliando la sfera rispetto a quelli già sondati. Le modalità le scelgano altri, a me va bene tutto: primarie, sondaggi...». Il secondo messaggio è diretto a Forza Italia: «Al di là di Pichetto, che probabilmente sconta solo un problema di notorietà, si sforzi di fare proposte alternative». Terzo: «Sono stufo di discussioni sulle persone, e non sulla strategia. Non mi considero un problema per il centrodestra. Nè mi interessa candidarmi per diventare consigliere». Rifondazione Comunista lavorerà per costruire «una lista della Sinistra alternativa alle politiche neoliberiste del centrodestra e dello schieramento politico moderato di Chiamparino». Lo annuncia Fabio Panero eletto da pochi giorni segretario piemontese del partito guidato da Paolo Ferrero. Prc vuole avviare un percorso di «unità tra le varie parti in cui oggi la sinistra è divisa che includa movimenti, società civile e diverse realtà impegnate contro le politiche neoliberiste sul modello di quanto sta accadendo per le elezioni europee che hanno permesso di presentare un’unica lista a sostegno alla candidatura di Alexis Tsipras». 1 UDC 2% Guido CROSETTO Claudia Roberto PORCHIETTO COTA Michele COPPOLA Gilberto PICHETTO Centrodestra + UDC 7% % 37% L’aut aut di Crosetto “Subito il candidato” IN CORSO Si lavora alla lista civica, Forza Italia fa quadrato intorno al coordinatore Prc: serve una lista alternativa a Chiamparino Paolo Ferrero Le reazioni In realtà siamo ancora alla guerra di posizione: esasperata da una rilevazione che piaccia o meno, e a molti non piace, rappresenta il primo «bagno di verità» per il centrodestra. L’espressione è di Agostino Ghiglia, coordinatore regionale dei «Fratelli». I giochi veri si faranno a metà settimana e potrebbero essere ratificati a Torino da Angelino Alfano (Nuovo Centro Destra) e Giovanni Toti, (Forza Italia), attesi sabato in città. Guido Crosetto (Fratelli d’Italia), che nel sondaggio Swg ha avuto la migliore «performance», opta per il SINISTRA Il sondaggio tra i candidati alza la tensione nel Centrodestra Il faccia a faccia soccorre: «Il dato che non convince è la scarsa fiducia in Pichetto, l’uomo che ha messo a posto i bilanci della Regione». Ghiglia rilancia «Serve un candidato vincente. Pichetto? Forza Italia dovrebbe trovare un’alternativa» «Quattro anni fa i sondaggi davano Cota sconfitto e la Bresso vincente» Guido Crosetto (Ncd) Gilberto Pichetto (Forza Italia) Pichetto minimizza Qualche ora prima, Gilberto Pichetto l’aveva presa sportivamente. Salvo approfittarne, pure lui, per togliersi qualche sassolino: «Comunque ho un livello di fiducia superiore a quello di conoscenza, è gratificante. Ma i veri sondaggi, più che sui candidati, andrebbero fatti sui partiti. Se quattro anni fa avessero testato Bresso e Cota, avrebbe prevalso Bresso. Invece...». Mino Giachino lo Laconico Ghiglia: «I sondaggi sulle persone sono utili perchè rendono la forza dei candidati, che per essere competitivi devono prendere più voti dei partiti, e perchè permettono di valutare il loro consenso fuori dai partiti». Molte, fin troppe le indiscrezioni. Stando ad alcune, in Forza Italia la performance di Crosetto spingerebbe il fronte ultraortodosso a fare quadrato sul nome di Pichetto - convinto che per le alleanze e per la scelta del candidato in Piemonte «saranno fondamentali gli accordi sulle europee» - e avrebbe accelerato l’incarico di una contro-rilevazione alla Ghisleri. Chi gli è vicino racconta che da ieri il candidato del Cavaliere, stufo di stare sulla graticola, ha cominciato a muoversi con decisione per stringere accordi volti a consolidare la sua posizione. la mia». Prudente Michele Coppola, Ncd: «Il sondaggio dimostra che in Piemonte vincerà chi saprà parlare meglio agli elettori moderati e di centro. Contento del mio risultato, certamente è legato alla trasparenza e alla serietà del lavoro fatto in questi anni». Verso una lista di appoggio Gli esclusi Come la lista civica guidata da Claudia Porchietto, Ncd. L’interessata, lusingata dal sondaggio, vola alto: «Crosetto? È molto conosciuto perchè personaggio nazionale... se gli altri potenziali candidati avranno la sua visibilità, potrebbero aprirsi nuovi spazi». E rilancia, tenendosi sul vago, l’ipotesi di un ticket per la corsa in Regione: «Potrebbe essere premiante. La visibilità nazionale di Crosetto o di Pichetto agganciata a quella sul territorio, come Asciutti, se non polemici, i commenti dei candidati esclusi dalla rilevazione. Giampiero Leo (Ncd) «Come minimo, i sondaggi andrebbero fatti su un campione più ampio». «Il risultato di Crosetto, capofila del partito che ha commissionato la rilevazione, è scontato. Perchè non vengono sondati anche sindaci e amministratori con una forte presenza sul territorio e che hanno visibilità nazionale?». Ogni riferimento non è puramente casuale. T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 50 T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .51 I feriti il caso I due bambini dimessi dall’ospedale GIUSEPPE LEGATO e prime famiglie sfollate dal palazzo di strada della Verna 20/7, teatro - l’altro ieri all’alba - di una drammatica esplosione, potranno cominciare a rientrare nei loro alloggi a partire dalla metà di aprile. Ci vorrà un mese, dunque, perchè i primi abitanti possano tornare alla normalità, dopo il terribile botto che ha squarciato la notte della periferia Nord di Torino. E’ questa la novità più significativa del giorno dopo lo scoppio che ha causato 13 feriti, di cui due in coma farmacologico e 25 famiglie sfollate che sono state ricoverate temporaneamente nel residence Sharing di via Ivrea. L Famiglie sfollate L’annuncio arriva direttamente da Atc che in queste ore sta tenendo riunioni febbrili e vertici con i consulenti incaricati di verificare la tenuta statica di tutti gli alloggi danneggiati (e non), ed è alle prese con le richieste delle famiglie evacuate: «Inizialmente erano 24, ma sono diventate 25 ieri. Una Nessuna traccia della bombola Anche ieri i vigili del fuoco hanno proseguito nei sopralluoghi negli alloggi sventrati dall’esplosione di lunedì all’alba: della bombola non è stato trovato nessun indizio IL COMUNE Gli sfollati resteranno fuori casa per un mese «Le 25 famiglie sistemate nel residence di via Ivrea» famiglia non aveva ancora depositato il contratto e non risultava nei tabulati» spiegano. La testimone Grazia Micon, una delle testimoni più dirette dello scoppio, ha raccontato che da giorni incontrava il vicino nelle scale: «Sentivo puzza di gas arrivare dal suo alloggio e gli ho chiesto se stesse usando una bombola e lui ha negato». Molti dei residenti hanno tirato fuori questa storia e anche nelle riunioni di condominio. I pompieri sequestrano un tubo di gomma del gas per i fornelli Sulla «Stampa» 13 feriti Le indagini La procura è al lavoro insieme ai vigili del fuoco per stabilire l’esatta dinamica dei fatti e soprattutto la genesi dell’esplosione. E’ colpa di una bombola utilizzata abusivamente nell’alloggio del pensionato di 76 anni rimasto ustionato? L’ipotesi non si può escludere, ma sta perdendo peso col passare delle ore. I pom- pieri che hanno effettuato i so- l’analisi dei danni si può ipotizpralluoghi e sono intervenuti zare che lo scoppio sarebbe avper spegnere le fiamme gene- venuto dal basso verso l’alto rate dallo scoppio, non avreb- (alcune putrelle dei soffitti sobero ancora trovato no state sequestrate alcuna traccia di dai periti del pm bombole a gas. Raffaele GuariNon un framniello). Una mento, neanstanza della che minuscocasa di Antolo che possa nio Pagano si ricondurre le sarebbe traDue sono ancora cause a quesformata, cotenuti dai medici sta matrice. E si, in una sorta per precauzione in coma dunque, prende di camera a farmacologico piede l’ipotesi di scoppio in cui il una fuga di gas, gegas avrebbe saturanerata - forse - da una to tutta l’aria. L’accenperdita dal sistema di traspor- sione di un qualsiasi interrutto del gas ai fornelli,un tubo di tore delle lampadine di casa gomma utilizzato per la condu- avrebbe generato l’esplosione. zione è stato sequestrato. Dal- Ipotesi, solo tali al momento. Il giornale di ieri con la notizia della terribile esplosione nel complesso Atc di strada della Verna: molti condomini hanno segnalato la presenza di bombole di gas in alcuni alloggi dove non si sarebbe utilizzato l’impianto a metano 1 Crepe Allarme alla «Duca d’Aosta» Dalla scuola erano già partite numerose segnalazioni sui possibili cedimenti del muro che l’altra sera ha ceduto Crolla il muro esterno della scuola “Da mesi aspettavamo il cantiere” L’inizio dei lavori per la messa in sicurezza previsto per ieri FABRIZIO ASSANDRI «Lo sapete che è crollato il muro?». All’uscita della scuola elementare Duca D’Aosta (quartiere Parella), ieri pomeriggio, una bambina corre dalla mamma e le annuncia urlando la sorpresa. Un po’ di apprensione, la caduta, l’altra sera, di un muro esterno alla scuola dal lato di via Car- rera, la cui costruzione risale agli anni ’30, l’ha generata tra insegnanti e famiglie. Al momento del crollo l’area era già transennata, in previsione dei lavori. Nei diari dei circa 360 bambini della scuola (le lezioni sono state regolari) ieri c’era una comunicazione della dirigente. Diceva che la situazione è sotto controllo. Area transennata A sentire il tonfo, dopo le 21 lunedì, sono stati gli sportivi delle società che si allenano nella palestra: hanno dato l’allarme. Sul marciapiede sono finiti mattoni e calcinacci. Parte del muro s’è fermata sul tetto di un’ala dell’edificio da tempo I feriti migliorano tutti. Dimessi i due bambini di 10 e 14 anni Sono notizie confortanti quelle che arrivano dagli ospedali sul fronte dei feriti nell’esplosione avvenuta l’altroieri in strada della Verna, alla periferia Nord di Torino. I due bambini, Gianluca e Andrea D’Alessandro, 10 e 14 anni che abitavano al secondo piano proprio a fianco all’alloggio da cui è partito lo scoppio, stanno decisamente meglio entrambi tanto che ieri pomeriggio sono stati dimessi dall’ospedale Regina Margherita. Il più piccolo, Andrea era il bambino che destava le maggiori preoccupazioni dei sanitari. Era stato estratto vivo dal personale del 118 da sotto le macerie e aveva riportato un trauma cranico e cervicale. Gianluca aveva solo qualche graffio. Diversa - per entità e per prospettive mediche la situazione della loro mamma, Giuseppina Parrinello, 37 anni, sbalzata, dopo il botto, dentro l’alloggio della vicina Grazia Picon, in mezzo ai detriti. La testimone ha raccontato: «Me la sono trovata sul letto, mi chiedeva di salvare i bambini, che lei non aveva niente,ma i suoi piccoli erano in pericolo». Il bollettino medico è questo: «La donna sta lentamente, ma progressivamente migliorando» fanno sapere dal San Giovanni Bosco dove è ricoverata in rianimazione. Forse già stamattina i sanitari potrebbero scegliere di provare un primo tentativo di risveglio dal coma farmacologico, scelto, nei primi momenti dopo l’arrivo in ospedale, per via della forte intossicazione da fumi che la mamma dei piccoli aveva inalato in abbondanza prima di essere soccorsa. Sta meglio anche Antonio Pagano, 76 anni, il proprietario dell’alloggio da cui sarebbe partita l’esplosione. Lui ha riportato ustioni di secondo grado sul 18% del corpo: viso, mani. gambe. Precauzionalmente è ancora in coma artificiale ma non rischierebbe più la vita. Gli altri feriti, trasportati in ospedale con codici bianchi sono [G.LEG.] stati tutti dimessi. non utilizzata. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. La situazione era monitorata: c’erano le transenne (da almeno sei mesi sostiene la preside, Serenella Cuiuli). Ma dopo tanta attesa, si era ormai arrivati al buono. Secondo il Comune era tutto pronto e i lavori per la messa in sicurezza della parete dovevano iniziare proprio oggi. Ma il crollo di diversi metri di muro ha preceduto di un soffio l’arrivo delle impalcature. «Per fortuna in quel momento non passava nessuno» dice Cuiuli. Il marciapiede era in buona parte transennato, è vero, ma alcuni calcinacci sono finiti anche dove chiunque avrebbe potuto passare. Tanto che è stato necessario ampliare la recinzione. Ci sarebbero anche delle auto in sosta bollate dai pezzi di muro. I vigili non confermano né smentiscono, ma la custode della scuola racconta che sono stati fatti i rilievi fotografici ai danni (non ingenti) alle carrozzerie. Dopo il crollo il Comune, che aveva appena affidato l’appalto dei lavori, ha fatto intervenire subito la ditta, ierimattina. È stata controllata la stabilità degli altri muri. «La scuola è sicura» «La parete era gonfia e aveva perso un po’ d’intonaco, ma dall’esterno nulla lasciava presagire il distacco del lastrone» racconta un tecnico. Per precauzione, la palestra, che confina con l’area del crollo, è stata dichiarata inagibile: ma dovrebbe tornare aperta ai bambini e alle società nel giro di pochi giorni. «Avevamo segnalato le crepe nel muro che poi è crollato. La nostra scuola è sicura, quella parte era un’anomalia nella struttura. Purtroppo, tra la burocrazia e l’assenza di risorse, gli interventi arrivano spesso in ritardo» dice la preside. Con il cantiere partito ieri, la scuola adesso si sente più tranquilla, ma adesso l’attenzione è al cortile:«Per la manutenzione scolastica ci vogliono più risorse» dice Federica Fulco, del comitato spontaneo Torino in Movimento, mentre il consigliere Marrone ha portato la questione della Duca D’Aosta all’attenzione del Comune. T1 CV PR T2 52 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 «Troveremo i predatori sulla collina di Torino» il caso CARLO GRANDE L a carcassa di un lupo in un prato vicino ad Airasca, quasi alla periferia di Torino: l’hanno trovata ieri gli uomini del Servizio Tutela Fauna e Flora della Provincia, in seguito alla segnalazione di un automobilista che l’aveva travolto sulla «provinciale». E’ un giovane maschio di un anno e mezzo, vederlo lì, nella pianura vicino a un grande centro urbano, ha stupito gli esperti. 4 «Presto, se continua così, avremo i lupi anche nelle zone boschive della Collina torinese». Gianfranco Righero, dirigente dell’ufficio Tutela fauna e flora della Provincia, lo dice accennando un sorriso, ma ne è convinto. Perché crede si arriverà a tanto? Lontano dagli alpeggi L’animale ritrovato ad Airasca aveva imparato a spostarsi fra auto e tangenziali, a nascondersi e frugare nei cassonetti alla ricerca di cibo. Quello che negli alpeggi, in montagna, non è più riuscito a trovare I lupi sono arrivati alle porte delle città PREDATORI Per cercare nuovi territori possono fare decine di chilometri Un esemplare di 18 mesi ucciso da un’auto ad Airasca prede nella terra di nessuno. Lo fanno i giovani maschi ed è successo all’esemplare trovato in queste ore, a meno che qualcuno lo abbia ucciso altrove e portato lì. Fra i 12 mesi e i tre anni di età i lupi vengono espulsi dal branco e vanno in cerca di nuove terre dove accoppiarsi e creare altri «pack», altri branchi. Certo stanno aumentando, quista il territorio: si diffondonella nostra civiltà opulenta: è no i grandi erbivori come i caun effetto domino che riguarda prioli, il lupo li segue. molte specie. Si moltiplicano i Dunque, nessun allarme ma caprioli, i cinghiali e le cornac- gestione oculata, senza isterichie, crescono gli scarti della smi. Il lupo non va né santificiviltà (i lupi sono in grado di cato né scomunicato. Persino rovistare fra le immondizie), si negli Stati Uniti, pochi giorni moltiplicano i piccioni e i ratti, i fa, dal New York Times è arrilupi no? Il lupo fa semplicemen- vato un segnale simile: ci si te il suo mestiechiedeva se il lure: cerca di soSOPRAVVIVENZA po fosse davvepravvivere. un eroe ameSeguono i grandi ro Se arriva viricano, visto che erbivori che sono gli si addebitava cino alle città abituati a cacciare ingiustamente il non si pensi alle vecchie declino degli alstampe di Rigoni Stern nella ci a Yellowstone, dovuto inve«Storia di Tönle», quelle ce a fattori umani. con la caccia all’orso e i lupi Quello di Airasca aveva imche assaltano la slitta. parato a trottare fra auto e Trovare il figlio della notte tangenziali, a nascondersi e così in basso è raro e sorpren- frugare nei cassonetti. A bardente, ma è il segnale che il ter- camenarsi, come tutti. Come ritorio consente anche a una un nobile decaduto da film, specie che fugge l’uomo di inse- che gira con stuzzicadenti e diarsi o transitare nelle aree pancia vuota per far vedere più antropizzate. Il lupo ricon- che ha mangiato. «Wild pack» The «wild pack», the «wild bunch», direbbero gli americani. Altrettanto cruenta, in zone di antropizzazione spinta, è la loro fine. Però non tendono agguati agli uomini, sia chiaro, non ti aspettano nel folto per aggredirti. Girano alla larga. Ciò non toglie che vadano controllati, affinché nessuno soccomba nell’atavica guerra con i pastori. Esistono i rimborsi, esistono cani da guardia con collari anti-lupo, esistono recinti elettrificati. Gianfranco Righero dirigente Provincia ANTONELLA MARIOTTI Fra paure e fantasie Il lupo alle porte delle città? E’ difficile guardarlo oggettivamente, ma non bisogna trasformarlo in un santo o in un peccatore. E’ un animale totemico, ancestrale, simbolico. Catalizza tutte le nostre paure di gregge e le nostre fantasie di libertà, tutte le malinconie di individui e di membri del branco. Ma anche così, investito come un qualsiasi pedone, tra i paracarri e i campi decaduti intorno a una metropoli, bisogna sforzarsi di guardarlo per quello che è, un predatore con spirito di adattamento formidabile, in grado di trottare per chilometri quando il branco è troppo folto e il territorio troppo piccolo e cercare nuovi territori e domande a Sulla strada La carcassa del lupo finito in un prato vicino ad Airasca, dopo essere stato investito da un’auto «Perché con il rimboschimento c’è l’aumento degli ungulati che sono le prede del lupo. Quell’esemplare giovane era sicuramente stato mandato via dal branco. A quell’età lasciano il branco d’origine per formarne un altro. Certo trovare esemplari di predatori in pianura non è così scontato. Ma la morfologia del territorio sta cambiando». Come? «Aumentano le zone boschive, rispetto a un secolo fa i terreni coltivati si sono dimezzati e quelle zone sono diventate boschi, in alcuni punti boschi impenetrabili. Persino sulla collina di Torino ci sono zone con quel tipo di vegetazione e lì potrebbe insediarsi il lupo tranquillamente e troverebbe cibo e nascondigli». Una notizia che potrebbe spaventare chi abita in collina... «L’uomo non deve avere timori, attacchi del lupo a esseri umani si sono registrati nel Medioevo durante le guerre, i predatori si cibavano dei cadaveri. Adesso i lupi cercano cinghiali e caprioli e questi come dicevo sono in aumento. Come si spostano le prede si spostano anche i predatori». La presenza dei lupi quindi potrebbe anche garantire un contenimento dei cinghiali, per esempio? «Nei limiti del rapporto predapredatore. Non si arriverà alla scomparsa delle prede, si stabilirà un equilibrio naturale. Non saranno i lupi a far scomparire gli erbivori». 1 Unalettricescrive: 2 «Ho sessant’anni e scio da quando avevo sei anni e ho tre figli che sciano da quando sono piccolissimi, e hanno fatto sci club fino a diciotto con maestri seri e soprattutto responsabili, che quando sbagliavano o non rispettavano le regole comminavano sonore sgridate e punizioni. Vorrei raccontarvi alcuni episodi che sono successi in questa stagione sciistica. «Sestriere: mia figlia, ferma subordopistaconalcuniamici,è stata investita da due ragazzini chesciavanoconilmaestro,della scuola di sci di Sestriere, avranno avuto dieci anni. Mia figlia ha preso una bella botta, il maestro -allenatore si ferma e dice “che birichini, non riesco a farli andarepiano!”.Michiedosescopodei maestri non è anche sgridarli quandofannotralorolegarecon piste piene di gente? Almeno chiedereselaragazzasierafatta male. Nulla. Bardonecchia: scuoladisci,ungiovanemaestro Specchio dei tempi 1 123456784A85B8476BBC8D78EF8B8D41438E3348D676B4B476B43 1B6D3388B8438E84B576BBC4B68F46381B63F48BB654B6 1 fapassarelasuaclassedovec’èun segnale di pericolo, proprio sotto lascrittapericolo,atuttavelocità! E ridevano come matti, si divertivano! Poi succedono gli incidenti gravissimi!Pila:classe,ragazziintorno ai 10-12 anni in fila indiana a forte velocità facendo slalom tra palettidi“pericolo”e“rallentare“! Pernonparlaredicomesonoimaestri stessi che incitano gli allievi a superare la gente in coda agli skilift pestando gli sci e spingendo tutti! Per non parlare di quelli con le tavole che sembrano padroni dellepiste! «Certo che poi i ragazzi continuano gli stessi comportamenti che hanno fatto nelle classi, saltando a forte velocità le cunette conlascrittapericolo.Poiglialtri piangono» . LAURAB. Unlettorescrive: 2 «Leggendolaletterediquesti giorni su quanto in oggetto, mentre sono tutti in contatto per risolvere l’annoso problema, vorrei cortesemente ricordare all’illustrissimo assessore che una notevole fonte di finanziamento potrebbe arrivare dagli oneri di urbanizzazioneecostidicostruzione dovuti al Comune per il rilascio della concessione edilizia relativa alla profonda ristrutturazione del PalazzodelLavoro. «Mi permetto di ricordare che detta pratica è ferma da anni per errori Comunali, ricorsi al Tar etc eche,inunperiododicrisiferoce,il mancato rilascio ha tolto lavoro a imprese, artigiani, ha impedito l’assunzione di centinaia di personee,inultimaanalisi,hapersol’occasione di riqualificare un gioiello progettatodall’ingegnerNervi». ALDOLOTURCO Unlettorescrive: 2 «Ma un complesso come il Centro Sportivo Militare di Piazza d’Armi (che non è “solo un ga- Unlettorescrive: che per alcune domeniche lo sconcio del mercato a cielo aperto della paccottiglia raffazzonata un po’ qua un po’ là era stato proibito dal Comune domenica mattina con mia grande sorpresa il mercato è rispuntato, forse perché si sente aria di elezioni? O forse perché il nostro Comune impaurito di aver preso finalmente una giusta decisione, vuoi perildecorodellapiazza,vuoiper imotiviigienici,vuoipermotividi legalità si è un’altra volta calato le brache…edhapermessodinuovo che piazza della Repubblica fosse dinuovoostaggiodegliabusivi. «Con un macchina dei vigili urbani a guardare un po’ più in là el tuttoimpotenti….». 2 «Dopo loppatoio”), se davvero non servirà più per l’attività sportiva degli appartenenti alle Forze Armate e Forze dell’Ordine, non avrebbe più senso assegnarlo a Scienze Motorie(Suism/ex-Isef,senondirettamente a qualche Federazione Sportiva), invece d’inseguire altri progetti che forse mai si realizzeranno? Nelle vicinanze sono presenti altre importanti strutture (dalle piscine al palaghiaccio) e potrà contribuire comunque a migliorare la disponibilità d’impianti per studenti, cittadini e soprattuttodegliatletiagonisti». ROBERTOLIGI. MARCODELLEPIANE [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 MASSIMO NUMA TORINO R MAFIA E DROGA Vittima e assassino litigarono per una partita di droga La ricostruzione Il delitto di Antonino Pisano avvenne a Torino, in via Ghedini, il 21 novembre del 2012. 1 Antonino Pisano e il suo presunto killer, Vincenzo Denaro, si incontrano nel bar Brindisi di via Ghedini tra i due c’è una discussione ma, secondo i testimoni, senza particolare animosità «Enzino» «Nino» Vincenzo Denaro, 63anni, pluripregiudicato di Caselle, con precedenti per droga La vittima, Antonino Pisano, 49 anni, con precedenti per traffico di cocaina pusher. Saldi legami con gli specialisti calabresi, radici antiche nel clan dei catanesi che dominò la scena criminale tra gli 80 e i 90. Qualcosa non va. Forse Pisano non paga (o non vuole) pagare una partita di droga. Vincenzo «Enzino» Denaro non è un tipo che si scompone più di tanto, che urla o minaccia a vuoto. Gli dà un appuntamento al bar Brindisi di via PROCESSO NO TAV LA TESTIMONIANZA DI DAVIDE BONO Scintille in aula tra il pm e il consigliere grillino Gli scontri Bono: «Mi ha dato del tonto» Il magistrato smentisce Sono 53 gli attivisti No Tav imputati al maxi processo in corso alle Vallette, accusati di aver partecipato agli scontri del 27 giugno e del 3 luglio 2011, quando fu sgomberata l’area della Maddalena MASSIMILIANO PEGGIO Scintille in aula Scaramuccia che potrebbe avere un seguito. In aula c’erano i tre pm del «pool Tav»: Andrea Padalino, Emanuela Pedrotta e Antonio Rinaudo. A sollevare il caso del consigliere Bono è stato l’avvocato Stefano Bertone, interrompendo l’udienza. «Signor presidente ha detto rivolgendosi al giudice Quinto Bosio - almeno due o tre chiara. La prima notte la passa da un amico. Idem una decina di altre. Poi fugge in Spagna, dove ha rifugi sicuri. Torna a Torino nella tarda primavera. Gli agenti lo trovano a casa di un amico. «Lo abbiamo preso spiega il capo della mobile, Luigi Silipo - dopo un’indagine difficilissima. Dai primi esili elementi, abbiamo ricostruito tutti i suoi movimenti, identificato le persone che lo hanno aiutato, l’ anonimo che dava indicazioni sul delitto al 113». Escono e percorrono 600 metri, all’altezza del civico 31 Denaro esplode sei colpi contro Pisano che muore 30 minuti dopo in ospedale - LA STAMPA Sequenza di morte Sentito quasi un’ora, ieri, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Davide Bono, chiamato dalle difese dei No Tav a testimoniare al processo sugli scontri del 27 giugno 2011. Durante il suo esame, nell’aula bunker delle Vallette, pm e avvocati non si sono risparmiati colpi. E c’è stato anche un piccolo giallo, che Bono ha reso noto nel pomeriggio tramite il suo profilo Facebook. «Clima pessimo in aula. Mi sono preso del “tonto” dai pm e ci sta. Ci sta meno che uno dei tre giudici, la Ciabatti, mi dica fuori microfono “questo qui non capisce niente”». Sulla «Stampa» Arrestato dopo 15 mesi il killer del delitto in via Ghedini l’assassino, ne ascolta le parole e riferisce tutto alla polizia. La Scientifica recupera 6 bossoli e due ogive deformate. Pisano muore 30 minuti dopo in ospedale. Tra Pisano e Denaro c’è da tempo un rapporto di amicizia e di affari. Sono entrambi narcos di medio livello, hanno le mani sporche di eroina e cocaina. Chili di stupefacente, che poi cedono alla rete dei Cronaca di Torino .53 Sei spari alla vittima “Questi ti basteranno” il caso adiografia di un delitto di mafia. Avvenuto a Torino il 21 novembre 2012. Ieri gli investigatori della sezioni Omicidi hanno notificato in carcere un provvedimento del gip Stefano Vitelli (pm Paolo Aghemo) per omicidio volontario a Vincenzo Denaro, 63 anni, pluripregiudicato con residenza e famiglia a Caselle; avrebbe ucciso con 6 colpi di semi-automatica calibro 9 un altro pregiudicato, Antonino Pisano, 49 anni, di Rivarolo. Nella sua famiglia altri lutti e altre persone in carcere. Quasi un destino segnato, il suo. Frase chiave: «Questi ti dovrebbero bastare». La pronuncia il killer dopo avergli esploso contro - centrandolo con quattro proiettili all’addome - sei colpi di pistola. Un testimone vede . difensori hanno sentito dai banchi la frase è “proprio tonto” detta dal dottor Padalino. Vorremmo sapere a chi si rivolgeva». All’invito del giudice a lasciar correre, l’avvocato ha risposto secco: «Io non lascio perdere...». Scintille e polemiche durate pochi istanti in aula, ma proseguite all’eterno. «Dai magistrati della pubblica accusa - si legge in una nota diffusa in concomitanza con il messaggio Facebook dell’esponente grillino - non sono partiti insulti o apprezzamenti verso il consigliere Davide Bono durante la sua testimonianza». Lo sgombero Alla prossima udienza sarà sentito l’ex prefetto di Torino, Alberto Di Pace. Tra i temi in ballo, le or- dinanze che ha adottato per lo sgombero della Maddalena del 27 giugno, al centro del processo. L’avvocato Massimo Bongiovanni ha depositato ieri un documento della Presidenza del Consiglio che metterebbe in dubbio l’efficacia formale delle ordinanze. «La delibera del Cipe, che ha dato il via libera alla realizzazione del tunnel geognostico di Chiomonte - speiga l’avvocato - era subordinata alla redazione, prima dell’inizio dei lavori, al progetto esecutivo. Progetto che in quel momento non esisteva, poiché esisteva soltanto quello di Venaus, che Ltf avrebbe dovuto modificare con le prescrizioni richieste dal Cipe». Attesi come testi anche il giornalista Giulietto Chiesa e l’ex ministro Paolo Ferrero. Ghedini. Lui - a quanto pare - lì ci lavora, è la base operativa. Night, poker e belle donne Pisano, un single che adora i night club della cintura, dove non entri se non sei del giro, quello che conta e che manovra soldi, tanti soldi, ci va. Con il sorriso sulle labbra, come sempre. È un simpatico naturale. Enzo un po’ meno. È un uomo d’onore, rispettato nel circuito della malavita. Nel suo passato decine di rapine, armi in pugno. Anni fa, durante un assalto, il suo complice viene ucciso in un conflitto a fuoco. La sua parola vale oro, spiegano gli amici degli amici. Quella di Pisano, evidentemente, no. I due escono dal bar, fianco a fianco. Percorrono 600 metri, sino al civico 31 di via Ghedini. Cercano di chiarire l’equivico. «Enzino» si ferma di colpo. Estrae la semiautomatica e spara. Per uccidere. Poi si allontana, raggiunge una rotatoria e sale sull’auto che lo aspetta, una Stilo Station Wagon grigio «Ho visto l’assassino» Una storia di mafia che si consuma sui marciapiede della periferia Nord. «Il movente - dice il capo della Omicidi, Luigi Mitola - va cercato nel narcotraffico. Nasce un contrasto forte, finito nel sangue. Denaro subito dopo il delitto sparisce nel nulla, poi viene ricercato per un carico di droga tra Italia e Spagna. Lo catturiamo per quello, già latitante. Ci sono già sospetti e indizi importanti. L’analisi dei tabulati telefonici ci fa individuare tutti i suoi collegamenti, la sua rete solidale».E la telefonata al 113: «In via Ghedini ho visto Enzo Dinari». Non Dinari ma Denaro. Troppo facile. T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 54 T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .55 Diario Trapianto senza dialisi Da giugno si può Autorizzato in Piemonte l’intervento preventivo ai reni In sala operatoria Circa il 9% della popolazione italiana ha una funzione renale che richiede l’intervento del medico il caso MARCO ACCOSSATO n Piemonte, entro l’estate, sarà possibile essere sottoposti a trapianto di rene prima di entrare in dialisi. Grazie all’attività della rete piemontese Ma.Re.A (Malattia Renale Avanzata) che può contare in tutte le strutture del territorio su un ambulatorio per la malattia in fase avanzata, alle Molinette sarà avviata da giungo l’attività di trapianto preventivo. I La situazione in Piemonte Sudoku L’annuncio verrà dato oggi durante il convegno «La malattia renale cronica in Piemonte», in programma nell’aula magna delle Molinette. «In Piemonte - spie- gano i nefrologi - circa 700 pazienti ogni anno giungono a un’insufficienza renale che necessita di una terapia sostitutiva. Si calcolano cioè circa 160-170 casi per milione di abitanti l’anno, media sovrapponibile a quella italiana. Circa il 20 per cento di questi pazienti è destinato al trapianto renale, mentre i ri- manenti devono essere trattati a vita con la dialisi». La delibera La delibera che pone Piemonte e Toscana capofila del progetto consentirà non solo di ridurre i tempi di iscrizione nella lista trapianti grazie alla donazione da cadavere, ma darà probabil- mente impulso a quella da vivente e al potenziamento delle attività rivolte alla prevenzione delle complicanze. Duecento interventi Nel 2013, grazie al numero di trapianti che si è mantenuto elevato, è stato possibile intervenire su numerosi pazienti in lista d’attesa. Nel primo trimestre 2014 la stima è di 64 pazienti iscritti al trapianto, dato che costituisce il massimo storico. L’attuale situazione fa pensare che il prossimo giugno in tutti i centri piemontesi ci saranno pazienti pronti ad essere sottoposti all’intervento in fase pre-dialisi. «Nella nostra Regione - dicono alle Molinette - viene considerato oggi un tempo limite per l’attesa i 5 anni: quei pochi pazienti che non trovano un organo compatibile in questo tempo vengono sostenuti con uno specifico programma che li porta rapidamente al trapianto. Ma da giugno tutto ciò avverrà già dopo 4 anni». Udienza al Tar Ricorso della Novartis contro l’Oftalmico Il braccio di ferro tra farmaci, l’Avastin e Lucentis, protagonisti della pronuncia dell’antitrust, sarà discusso oggi anche dai giudici del Tar Piemonte. La Novartis, produttrice del farmaco Lucentis, ha presentato ricorso contro l’Asl To 1 che, a ottobre dello scorso anno, aveva deciso di adottare l’Avastin della Roche per curare le maculo- I farmaci contesi patie dei pazienti seguiti dell’Oftalmico di Torino. Secondo le stime dell’Asl, il meno costoso Avastin farebbe risparmiare al sistema sanitario regionale un milione e mezzo di euro. Ma l’Avastin, come sostiene, la Novartis, non è autorizzato alla cure delle maculopatie. 1 Psicologia Gli studenti bloccano il voto per il numero chiuso Dopo averlo assediato per tutto il pomeriggio, gli studenti di Psicologia hanno deciso di entrare nel salone e fermare la riunione del Consiglio del Dipartimento proprio sul più bello. Dibattito interrotto al momento della votazione. E modifica del regolamento che introduce l’accesso a numero chiuso per tre La protesta corsi e rinviata alla prossima seduta. In mattinata, non è servito a trovare una mediazione, neanche l’intervento di Gianmaria Ajani. Il Rettore dell’Ateneo aveva proposto un tavolo di confronto con gli studenti per evitare lo scontro. [P. COC.] 1 T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 56 T1 T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .57 GIANNI GIACOMINO Al cinema o strumento che registra la variazione dei campi elettromagnetici rileva «una presenza» vicino ad uno scalone che parte dalla galleria dove sono sistemati i 45 austeri ritratti della dinastia sabauda. Gli scalini che salgono nella penombra sono a fianco del quadro che raffigura Beatrice di Ginevra. Il ghostbuster Pippo Ferrara, impiegato delle poste di Lecco, sistema un registratore ad alta sensibilità su uno scalino. «Puoi darci un segnale? Vogliamo solo comunicare, stabilire un contatto. Ti diamo fastidio?». Poi apre il display della reflex digitale: «Vede, tutte le altre foto sono venute bene. Quella scattata qui è disturbata. C’è qualcosa». Niente. Ma la prima caccia ai fantasmi della Reggia è appena iniziata. L Il successo del 1984 1 «Ghostbusters-Ac- chiappafantasmi» è un film del 1984 con regia di Ivan Reitman. Gli interpreti erano un gruppo di attori (tra cui Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis, morto un paio di settimane fa, e Sigourney Weaver) provenienti dalla popolare trasmissione televisiva Saturday Night Live. Nel 2000 un sondaggio effettuato dall’American Film Institute ha assegnato alla pellicola la posizione numero 28 nella lista delle migliori commedie americane di sempre. Le squadre Gli otto membri dello staff tecnico dell’Epas, l’Istituto nazionale ricerca e studio fenomeni paranormali, si dividono in squadre. Da quando hanno saputo che dei medium hanno percepito «qualcosa», son voluti venire a controllare. «È uno spazio immenso, torneremo, c’è da lavorare, da documentare tutto tecnicamente e scientificamente» - dice Massimiliano Maresca, presidente dell’Epas, nella vita direttore IL RISULTATO Migliaia di scatti riprese video registrazioni audio Come nel film «Ghostbusters», una squadra di otto persone ha setacciato la Reggia di notte a caccia degli eventuali fantasmi Una notte alla Reggia con gli acchiappa-fantasmi Una squadra di otto persone dotate di strumenti sofisticati tra strani sussurri e invisibili presenze rilevate dagli infrasuoni vendita di una grande azienda torinese. E allora via, attrezzatura in spalla, sotto gli occhi vigili e perplessi di alcuni addetti del Consorzio che gestisce la Reggia. La pattuglie dei ghostbuster battono la Galleria Grande, la Sala di Diana, scendono nei sotterranei, attraversano gli spazi espositivi. Migliaia di scatti, riprese video, registrazioni audio. «Poi analizzeremo tutto, bisogna avere costanza» - spiega Angelo Zoccati. Arriva Elisa Milani, casalinga. «Ho fotografato un orb». Che sarebbe una luminescenza sferica. Le visite serali L’allarme Il rilevatore di energia sistemato nella camera dove morì di parto a 29 anni Elisabetta Teresa di Lorena, moglie di Carlo Emanuele III, suona e lampeggia. La troupe guidata da Pippo si blocca: «Se ci High- tech Gli «acchiappa-fantasmi» sono dotati di un’attrezzatura sofisticatissima: rilevatori di energia, di infrasuoni e di ultrasuoni, registratore ad alta sensibilità, scat camera La scuola di via Tofane da cui si sono allontanati i due scolari in cerca di avventura, li hanno ritrovati solo grazie all’intervento della polizia Due bambini in fuga da scuola “Volevamo andare all’aeroporto” MASSIMO NUMA Fuggiti dalle scuole elementari Toscanini di via Tofane. Due bimbi di 8 anni avevano coltivato un’avventura di quelle memorabili. Fuga dall’aula, prima meta l’aeroporto di Caselle e poi chissà, magari via in volo verso l’America. La maestra, at- torno alle 12, se n’è accorta e ha avvisato i genitori. Decine di pattuglie È iniziata una gigantesca battuta, con polizia, carabinieri, vigili urbani, per cercare di ritrovare i bambini. Ore di angoscia e di tensione. Anche perché nessuno, durante le ricerche, aveva idea di cosa era successo. Sono state prese in esame anche le ipotesi più gravi e inquietanti, da un incidente sino all’azione criminale di un adulto, entrato in contatto con loro. Niente di tutto questo, per fortuna. I due sono riusciti a raggiungere a piedi solo la pe- sta, che li ha visti smarriti per le strade della periferia. La polizia li ha trovati in via Giaveno, all’altezza del civico 6. riferia Nord di Torino, poi si sono rassegnati. Hanno fermato un passante e gli hanno detto, spaventati: «Vorremmo tornare a scuola, potete chiamare la polizia? Ci siamo perduti». Allarme nelle stazioni «Ci siamo perduti» Una telefonata al 113 e l’emergenza è finita. I bimbi sono stati raggiunti e poi restituiti alle famiglie, in preda a una comprensibile angoscia. «Un episodio con un lieto fine che alla fine ha tranquillizzato tutti - spiegano in questura - erano state mobilitate tutte le risorse disponibili, distribuite su tutto il territorio, alla ricerca di una traccia». Alcuni ghostbusters riemergono dall’oscurità dei Giardini: «Belli, misteriosi. Qui le notte è davvero affascinante». E lo sa pure il direttore del Consorzio Alberto Vanelli. Che annuncia: «Stiamo lavorando per organizzare delle visite serali. Partiremo nei prossimi mesi. Io non credo ai fantasmi, sono molto razionale – conclude Vanelli – ma se ci sono delle presenze sono contento». Ore di paura ALLA «TOSCANINI» DI VIA TOFANE HANNO OTTO ANNI Sette ore di paura poi la segnalazione di un tassista alla centrale del 113 sei fatti sentire». Ci prova anche Cindy Pavan: «C’è qualcuno qui? Puoi manifestarti anche con un rumore? Forse siamo in troppi?». E qualcuno si allontana. I cacciatori di fantasmi posizionano una «scat camera». «Se si muove qualunque cosa scatta, poi controlleremo». I tre della squadra giurano anche di aver sentito come un sussurro. E allora lasciano un apparecchio in grado di captare infrasuoni e ultrasuoni, non percepibili dall’orecchio umano. Intanto la mezzanotte è già passata. C’è il tempo di uscire per una sigaretta. Pippo, che da quarant’anni dà la caccia agli spiriti, ammette: «Su mille segnalazioni ce n’è una buona. E lì ti assale la paura. Anni fa, nella Rocca di Assisi una forza misteriosa mi diede una spinta alle spalle talmente forte che mi sollevò da terra e mi scaraventò a diversi metri. E io peso 140 chili. Me la diedi a gambe». Una compagna «sapeva» Erano riusciti ad allontanarsi prima dall’aula e poi dalla scuola e nessuno del personale della scuola se ne era accorto. Chissà com’era il progetto originario, solo in parte confidato - secondo i primi accertamenti - a una compagna di banco che ieri ha raccontato agli insegnanti quali erano i desideri dei due ragazzini, molto intelligenti e benvoluti da tutti. Provengono entrambi da quelle che si possono definire, come una volta, ottime famiglie, attente e sensibili alla loro educazione. Insomma sono bambini seguiti con cura, anche a scuola. Ci vuole una grande delicatezza per affrontare vicende come questa, dove sono coinvolti scolari di appena 8 anni. Risolutore l’intervento di un taxi- I poliziotti hanno fatto il possibile per tranquillizzarli, per fargli capire che non era successo niente di grave. Nel frattempo, l’allarme era stato trasmesso anche alla polizia di frontiera di Caselle e ai colleghi della Ferroviaria. C’era il timore che fossero andati in stazione per salire su un treno diretto chissà dove; ipotesi infinitamente più probabile che una fuga in aereo verso il Sud America o le megalopoli Usa. T1 T2 58 .Quartieri STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 uartieri A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni [email protected] Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: piazza Statuto 3; corso Moncalieri 59; corso Vercelli 111; via Boccaccio 16; via Filadelfia 142; corso Grosseto 221; via Po 31/B; via Saluzzo 1; corso Francia 385; via Frejus 97/A; via Sacchi 46; via Pramollo 6; via Genova 122; via Oropa 69. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Posti auto Madonna di Campagna Sarebbero solo la metà, più o meno, i posti auto disponibili in via Plava, dopo l’arrivo dei dipendenti Fiat che sono 1500 Le quote rosa bocciate anche nelle Circoscrizioni Gli uomini: “Non siamo contro ma servono accordi politici” Mirafiori Sud PAOLO COCCORESE Non c’è bisogno di andare fino a Roma, per scoprire quanto il tema delle «quote rosa» possa dividere e accendere le polemiche. Se nel Parlamento che discute la nuova legge elettorale, le donne sono state costrette ad incassare la bocciatura dei due emendamenti che rendevano obbligatori l’alternanza di genere nei listini bloccati e la parità nei posti in lista, nelle varie Circoscrizioni il copione non è stato molto diverso. Quattro su dieci hanno preferito bocciare o rinviare il parere sulla proposta di modica del regolamento pensata per aumentare il numero delle consigliere nei banchi dei quartieri dove dominano gli uomini. Allarme parcheggi in via Plava: arrivano i dipendenti Fiat CRISTINA INSALACO Le battaglie Sarà che le battaglie più difficili sono anche le più lunghe, ma il presidente e consigliera Pd, Lucia Centillo, prima firmataria del documento, preferisce prenderla con filosofia. «E’ vero che le Circoscrizioni 2 e 9 hanno votato contro. E che la Quattro e la Cinque non hanno espresso parere, ma credo che ci siano le condizioni per portare avanti la battaglia che non questione di pochi, ma della maggioranza di persone anche nel mio partito». Sarà, ma la realtà è che l’aria che tira nei «parlamentini» di quartiere, non è molto diversa da quella che si respira a Montecitorio. In Parlamento Le deputate vestite di bianco. Un segno per sostenere la loro battaglia a favore delle quote rosa che dovrebbero garantire la parità di presenza femminile e maschile nelle liste elettorali Mugugni, polemiche e scambi di accuse. Con il risultato che la strada verso le quote rose nelle Circoscrizioni è una corsa in salita. Come in Cinque dove la delibera pensata per «il riequilibrio di genere nei consigli e nelle giunte» ha trovato qualche ostacolo in più del previsto. Votazione rinviata fuori tempo massimo. Nulla cambia Frenata in stile «gattopardesco» che suona come bocciatura per la proposta che porta in dote tre novità. «Obbligo di schierare il 50% di donne nelle liste per le candidature e nelle poltrone delle giunte. E la votazione con la doppia preferenza, una per genere, come è già di norma per quelle Comunali», dice Luca Lavaille, il coordinatore in quota Sel che ha dovuto incassare l’ostruzionismo degli «uomini del Pd». «Non siamo contro le donne, le quote rosa devono essere basate su accordi politici di tutti i partiti e non solo dal nostro – contrattacca il presidente, Rocco Florio -. Le donne in consiglio le abbiamo solo noi. E non gli altri partiti». Sarà, ma nel panorama cittadino qualcosa è andato in modo diverso. In molte Circoscrizioni la «proposta della Centillo» ha conquistato il voto favorevole. E in Sesta, dove la metà della giunta è donna, il parere è stato votata all’unanimità. In via Plava è scoppiato l’allarme parcheggi. Entro aprile circa 1500 dipendenti Fiat si sposteranno da corso Ferrucci per trasferirsi in via Plava. Ci sono soltanto 750 posti interni per parcheggiare l’auto e, di conseguenza, la metà dei dipendenti al momento dovrà parcheggiarla fuori. «Ad oggi è già un problema trovare posto sotto casa – si lamenta Gabriella Basteris, residente in via Plava -, cosa succederà con tutte queste macchine che invaderanno il quartiere? Come faremo a parcheggiare ancora vicino a casa nostra?». Stesse paure per chi abita in via Negarville e via Roveda, e in tutte le vie limitrofe. Il caos parcheggi ha generato parecchie polemiche collaterali tra i residenti. «La zona è mal fornita dagli autobus – dice Dino Patruno – se ci fossero più linee o i pullman fossero più comodi, la gente potrebbe scegliere di viaggiare sui mezzi pubblici anziché prendere l’auto per andare a lavorare». E anche la pista ciclabile che nascerà in via Plava ha creato alcune perplessità: «È bellissimo farla arrivare fin qui – commenta una residente -, ma toglierà altro spazio ai parcheggi». «Stiamo lavorando insieme alla Fiat per trovare al più presto una soluzione – dice l’assessore Claudio Lubatti -. Il progetto è quello di rivedere la viabilità e creare nuovi parcheggi». Che potrebbero essere su via Faccioli e via Anselmetti. Matteo Bono, coordinatore alla viabilità della Circoscrizione Dieci aggiunge: «Dobbiamo mettere in sicurezza gli incroci e gli attraversamenti pedonali. E l’idea è quella di portare anche il limite di velocità ai 30 Km all’ora». Per i commercianti questo potrebbe essere un cambiamento da cui trarne un buon profitto. «Il trasloco di migliaia di nuovi dipendenti Fiat potrà rivitalizzare il commercio di un quartiere – dice il presidente della Dieci Marco Novello -, dove con la crisi hanno già chiuso troppi negozi». Centro Borgo Vittoria Lingotto Raccolta di firme per il “posto bici” La stazione Fossata vietata ai disabili Un giardino dove ora ci sono le macerie La stazione Fossata-Rebaudengo è impossibile da raggiungere su una carrozzina. «Hanno posizionato gli ascensori, ma hanno dimenticato di installare gli scivoli lungo l’attraversamento pedonale che porta all’ingresso». Strisce pedonali appena fatte e già scolorite, tragitto che assomiglia ad uno slalom tra le buche: andare a prendere il treno non è mai stato così difficile. «E’ in pessime condizioni l’unico attraversamento pedonale presente di fronte alla stazione ferroviaria Rebaudengo – dice Gennaro –. Sul lato dalla parte della stazione è presente Dove oggi si vedono soltanto accumuli di macerie e roditori, nascerà un giardino con roseti, scivoli e altalene. Entro questa primavera inizieranno i lavori in via Invernizio angolo via Palma di Cesnola, accanto all’Esselunga di corso Traiano, per realizzare un giardino pubblico di 7500 metri quadrati. Il costo di 750 mila euro sarà interamente a carico dell’Esselunga, perché si tratta di lavori a scomputo degli oneri di urbanizzazione. «Questa è l’ultima parte di un progetto di urbanizzazione, iniziato nel 2007, che comprendeva la costruzio- DIEGO MOLINO Arrivare in stazione, salire sulla propria bici e pedalare fino al posto di lavoro o all’università. E’ il sogno di tanti pendolari che, ogni giorno, affollano la nuova Porta Susa. Per loro è stata avviata una raccolta firme dalle associazioni Fiab – Federazione Italiana Amici della Bicicletta –. L’obiettivo è chiedere la realizzazione di un ciclo parcheggio custodito all’interno della stazione ferroviaria. Un accorgimento che contribuirebbe a contrastare la diffusa piaga del furto di bici, che in di- versi casi scoraggia l’aumento del numero di ciclisti urbani. I promotori della petizione spiegano: «E’ un servizio presente in molte realtà italiane e quasi ovunque in altri paesi europei. Ci stupiamo che una struttura di questo tipo non sia stata prevista già in fase progettuale della stazione. Chiediamo che il Comune, coerentemente con i principi dettati dal recente Biciplan, si faccia promotore con Rfi della richiesta». Il banchetto per raccogliere le firme sarà presente all’ingresso D sul lato di corso Bolzano, dalle 16,30 alle 18,30, fino a sabato. lo scivolo per le carrozzine, ma dall’altro il marciapiede non ne ha nessuno e il gradino è addirittura ben più alto dei solito». Si potrebbero posizionare dei dossi per migliorare la sicurezza per i pedoni. «Anche perchè le strisce fatte appena due settimane fa stanno scomparendo nuovamente», dicono da Borgo Vittoria. [P. COC. ] ne di case, parcheggi e del supermercato - dice Giorgio Rizzuto, presidente della Circoscrizione Nove -, nell’area in cui prima c’era l’azienda Comau». «Finalmente, dopo le numerose richieste dei residenti, la loro vita migliorerà un po’», continua l’assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo. [C. INS.] T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 etropoli Metropoli .59 . Per le vostre segnalazioni [email protected] Beinasco, nuovi loculi Rivoli, si dimette il leghista Moglia Non si fermano i lavori al cimitero. Il Comune ha consegnato 100 nuovi loculi e ora interviene con altre 20 cellette per fare fronte alle emergenze. L’ampliamento porterà in tutto 250 nuovi posti nel camposanto. [M. MAS.] Paolo Moglia, consigliere comunale, si è dimesso dopo 14 anni di militanza nella Lega Nord. «Sono avvilito e sfiduciato - ha dichiarato - perché dall’opposizione è difficile incidere, così mi ritiro dalla politica». [P.ROM.] Pino Strada Eremo, una pista da cross Buche, frane, scoli ostruiti: tre chilometri di asfalto maledetto dagli automobilisti FEDERICO GENTA occupare una buona fetta di carreggiata. Come se non bastasse la maggior parte dei terreni risulta appartenere a privati, a quanto pare non esattamente interessati a curarsi dello stato degli appezzamenti. Le buche sono ovunque. A monte frane più o meno sistemate e rivoli d’acqua che continuano ad invadere le corsie, malgrado abbia smesso di piovere da giorni. A valle l’asfalto che in più punti è già precipitato, inghiottito dal bosco. E’ il biglietto da visita di strada Eremo, tra Pecetto e Pino Torinese. Tre chilometri di curve in uno stato di totale abbandono. Una situazione surreale per un percorso scelto ogni giorno da centinaia di auto e moto dirette a Torino. Che fa arrabbiare i residenti e gli stessi amministratori locali, ormai stanchi di chiedere alla Gli ultimi rattoppi risalgono a un anno fa Un’ondata di email: i cittadini protestano Mani legate «Non possiamo fare nulla, la competenza è di Torino» Il sindaco di Pino, Andrea Biglia, riceve orai quotidianamente proteste sullo stato di degrado di strada Eremo: «Dove possiamo intervenire lo facciamo, ma quella strada è del Comune di Torino» città di Torino di intervenire su una strada di sua esclusiva competenza. Lavori in corso Emergenza continua Solo la scorsa estate il capoluogo era corso ai ripari. Agli inizi di giugno aveva provveduto a rattoppare almeno i tratti più compromessi. I benefici dell’intervento, però, sono già del tutto scomparsi. Perché il tragitto sotto il Colle della Maddalena assomiglia sempre di più a un percorso di guerra. Da anni le canaline di scolo sono piene di fango e detriti. Ogni nevicata fa precipitare a terra rami e fogliame, che accumulandosi finisce per Andrea Biglia, sindaco di Pino, legge le ultime mail e scuote la testa. «Arrivano di continuo. Le scrivono tanti cittadini che ci accusano di mettere a rischio la loro sicurezza. Perché non interveniamo con la dovuta tempestività». La verità, però, sembra essere diversa. «Strada Eremo è di Torino - spiega - Possiamo attivare la protezione civile in caso di emergenze, come il verificarsi di una frana, ma non possiamo far rattoppare una strada che non è nostra». Proprio lo scorso novembre una nevicata improvvisa aveva reso impraticabile il percorso. I volontari avevano impiegato due giorni a liberare il tratto dalle piante cadute a terra. Le buche, però, erano rimaste. Arbusti nei tombini Scalini a bordo carreggiata Un esempio emblematico degli scarsi interventi di manutenzione: dai tombini escono arbusti La progressiva erosione dell’asfalto ha creato in molti punti pericolosi «scalini» lungo la strada Proprio sotto l’Eremo, gli operai di Pecetto stanno realizzando un muro di contenimento a ridosso del rio Martello. «Un pezzo di collina è venuto giù alla fine di febbraio» ricorda l’assessore all’Urbanistica, Franco Ripa. Che continua: «E’ la dimostrazione che, dove possiamo, interveniamo. La cosa paradossale è che non meno di due anni fa Torino aveva perfino avanzato l’idea di affidare a noi la gestione di quella strada. Come se le piccole amministrazioni locali potessero accollarsi ulteriori oneri». Si può accedere gratis al web Settimo Il wi-fi gratis del Comune nelle scuole superiori NADIA BERGAMINI WI-fi gratis all’Istituto «8 Marzo» di Settimo. Tutto ciò grazie ad un protocollo di collaborazione siglato con la scuola che consente l’utilizzo a titolo gratuito della rete del Comune per i prossimi 5 anni. «In questo modo abbiamo deciso di sostenere attivamente le scuole superiori del territorio - spiega l’assessore Elena Piastra - certi che possano diventare occasione importante di formazione per l’Unione dei Comuni e più in generale per tutto il Borgonuovo, area del territorio settimese, al momento non ancora coperta dal servizio». La stessa proposta il comune l’ha fatta anche all’Istituto tecnico Galileo Ferraris e non è escluso che nei prossimi mesi anche questa scuola possa venire agganciata dalla rete comunale. «La “stranezza” sta nel fatto – prosegue Piastra - che abbiamo deciso di sostenere le scuole di istruzione superiore che sono di competenza provinciale. Tuttavia, pensiamo che, potenziare il polo formativo significhi inevitabilmente rendere più attrattiva tutta la città». Moncalieri e Susa Mantenuto in vita Chieri Il ministro della Giustizia salva i giudici di pace L’ufficio dei giudici di pace di Moncalieri, in corso Palestro, non chiuderà Sarà il Comune, insieme a Nichelino, a pagare le spese Nuovo centro sportivo “Faremo solo la palestra” I giudici di pace di Susa e Moncalieri sono salvi. Ieri sera è stato pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia l’elenco dei 285 Comuni che hanno ottenuto la possibilità di mantenere il presidio dei magistrati onorari, destinati in un primo momento a chiudere per via della riforma della geografia giudiziaria. Nel tardo pomeriggio il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto. Sono state dunque accolte quasi integralmente le 297 istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e spese gli uffici giudiziari di prossimità nei loro territori. «Si tratta di un’ulteriore razionalizzazione collegata all’attuazione della nuova geografia giudiziaria» ha sottolineato il guardasigilli. La svolta c’è stata quando i Comuni interessati hanno manifestato ampia disponibilità economica a contribuire alle spese strutturali degli uffici. Lo sottolinea lo stesso Ministro nella nota: «Dopo una articolata istruttoria si è introdotta così un’innovativa modalità di funzionamento degli uffici del giudice di pace con un coinvolgimento diretto nella gestione del servizio giustizia da parte dei Comuni interessa- ti, che si faranno carico del reperimento del personale di cancelleria e dei necessari investimenti economici». Nel caso di Moncalieri contribuirà anche il Comune di Nichelino, l’unico ad aver risposto all’appello del sindaco Roberta Meo per partecipare alle spese materiali elencate dal Ministro. «Una bellissima notizia - dice il primo cittadino - che mette a tacere una se- rie di illazioni e voci che si sono rincorse senza mai avere fondamento». La stoccata è all’opposizione che aveva annunciato la prossima chiusura degli uffici di via Palestro addebitando agli uffici comunali la colpa di aver compilato male la domanda di proroga. Cosi non è stato. Il presidio giudiziario di Moncalieri, ogni anno, affronta circa 1700 casi di vertenze. [G. LEG.] La Giunta ha deciso di stralciare dal bilancio delle opere pubbliche parte del progetto di riqualificazione del centro sportivo San Silvestro. E’ intenzionata a portare avanti la costruzione di una palestra polivalente, ma rinuncia al trasferimento degli altri campi da gioco per dare spazio al Chieri Calcio. «Preferiamo rimettere in sesto lo stadio esistente di corso Buozzi, che ha bisogno di nuovi spogliatoi, gradinate e di una revisione delle mura perimetrali» spiega l’assessore allo Sport, Franco Bosco. L’amministrazione spera così di risparmiare i 70 Il centro sportivo San Silvestro mila euro necessari al referendum, promosso dal Movimento 5 Stelle, da sempre contrario alla trasformazione dell’area. «Ma non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare al voto - spiega Michel Pinto - E’ giusto che i cittadini si esprimano su un progetto tanto contestato». [F. GEN.] T1 CV PR T2 60 SPECIALE NEVE PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI VALLI DI LANZO La Montagna per tutti Divertimento sulla neve e molto altro ancora Domenica 16 marzo nelle Valli di Lanzo ci sarà l’ultimo dei nove appuntamenti «Montagna per Tutti», una serie di feste per grandi e piccoli accompagnati dalla neve e dagli spettacoli, sono state e saranno grandi feste di famiglia per tutti e con molti appuntamenti divertenti e di sport. Il ritrovo è previsto a Balme, Località Villaggio Albaron (presso la Casa del Fondo), per la ciaspolata diurna, tra giochi, paesaggi suggestivi e divertimenti dedicati a famiglie, bambini e persone con disabilità. LA CIASPOLATA Le iscrizioni e il noleggio racchette inizieranno dalle 8,30, partenza della ciaspolata alle 10,30. L’itinerario prevede un percorso ad anello di 6 Km lungo il quale verranno allestiti dei punti ristoro con spuntini e bevande calde. Durante la ciaspolata clown e giocolieri intratterranno i più piccoli con giochi e divertimenti. Menù tipici a prezzo fisso presso i ristoranti della zona. Nel pomeriggio alle 14 grande premiazione finale che assegnerà i seguenti riconoscimenti: 3 cene nei ristoranti tipici delle Valli di Lanzo (cena per due adulti e due bambini, tutto compreso); 2 abbonamenti per cinque ingressi nelle piscine scoperte delle Valli di Lanzo; 3 paia di racchette da neve (dal valore di euro 60 al paio). PER CHI I PREMI Potranno partecipare all’estrazione dei premi coloro che avranno partecipato ad almeno tre ciaspolate di «Montagna per Tutti», compresa quella di Balme. Tutti gli iscritti riceveranno, oltre al pettorale, un «pacco iscrizione» con gadget e prodotti tipici delle Valli. Su richiesta si offre, ad un prezzo agevolato di euro 5 per persona (andata e ritorno), il trasferimento da Torino con autobus attrezzato con pedana. Per prenotare il posto su autobus contattare via e-mail [email protected] o telefonare ai numeri 011.319.81.45 / 011.198.62.570. Ma c’è ancora il Concorso fotografico «Fermati...e scatta!», si premieranno con buoni da 200, 100 e 50 euro gli scat- ti che meglio sapranno comunicare lo spirito di allegria e divertimento catturato durante le ciaspolate dei giorni di festa. Chi desidera partecipare può inviare gli scatti fino alle ore 12 di martedì 18 marzo (regolamento e modalità di invio sul sito www.montagnapertutti.org). Tutte le informazioni sono anche consultabili sul sito Internet www.montagnapertutti.org. Oppure per chi non ha dimestichezza con il Web può telefonare al numero di Balme 0123.82902 - 335.7001028. Infine la mail a cui scrivere è: [email protected] T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 In città .61 . incittà LA STAMPA Società cultura & spettacoli Qatar Venezia “Il petrolio finirà la conoscenza no” “Autofinanziati al cento per cento” Il Mia (Museo di Arte Islamica) di Doha, capitale del Qatar, è nato nel 2008 e punta quest’anno al milione di visitatori: «Per noi è un traguardo molto importante – spiega Shaika Al-Nassr, direttrice delle mostre –, il nostro stato non arriva nemmeno ai 2 milioni di abitanti». Un pubblico di turisti, ovviamente, non solo dal Medio Oriente. A finanziare lo spettacolare museo progettato dall’architetto cino-americano Pei – lo stesso della nuova sede della Regione Lombardia e della piramide del Louvre – è il governo. La figlia dell’emiro, Mayassa Al Thani, oltre ad essere una delle donne più ricche e influenti per l’arte al mondo, lo sta trasformando in un polo regionale e internazionale per la cultura e l’istruzione. Il Mia è in mano alle donne: «Mayassa supporta le donne, in un paese in cui i maschi lavorano nel petrolio, per noi è necessario avere altri sbocchi stimolanti», dice Shaika, 30enne, scelta perché è la prima laureata in Qatar sui Beni Museali. Oltretutto: «il petrolio finirà, la conoscenza no». [L.TOR.] Shaika Al-Nassr Mattia Agnetto viene dal Museo di Arte islamica di Doha Segretario organizzativo del Muve Dall’Oriente a Torino Si è aperta ieri al Lingotto la prima borsa internazionale di mostre: all’Auditorium si sono incontrati 200 operatori di diverse nazionalità per scambiare e coprodurre eventi culturali Con tanti aspetti da migliorare, tipo la tecnologia al servizio del pubblico, i Musei Civici di Venezia sono una delle eccellenze italiane. Sono 11 (tra cui Palazzo Ducale che fa da traino), riuniti sotto l’omonima Fondazione istituita nel 2008. La virtù del Muve è che, da quando è stata pensata, utilizzando per buona parte personale comunale, a oggi, ha raggiunto il 100% di autofinanziamento. «Nelle nostre casse non arriva un euro di fondi pubblici», spiega il segretario organizzativo, Mattia Agnetti. «Il 92% del fatturato deriva dallo sbigliettamento. Il resto sono royalties dai 10 bookshop e dalle 4 caffetterie e da lì guadagniamo 3 volte tanto quel che il Comune incassava prima, e poi ci sono gli eventi e le feste. Con grande tutela del patrimonio, però, niente rave party!». Il Muve ha visto lievitare il bilancio: «Nel 2009 avevamo 16 milioni a disposizione, lo scorso anno 24,5». I dipendenti del Comune? Una risorsa che si è adattata bene al cambiamento. «Oggi, però, in Fondazione non entra più nessuno che non sappia parlare un inglese perfetto. Bisogna cambiare». [L.TOR.] Cina L’evento Parigi “Copiamo da voi l’arte di far musei” Nella fabbrica della cultura “Ma il vostro inglese è molto carente” Il Prince Kung’s Mansion di Pechino è, per i cinesi, un museo di serie «b». E’ una delle residenze reali meglio conservate nel Paese, è stata la dimora del principe Kung, costruita nel 1776, ma solo nel 1988 ha aperto al pubblico, E’ di «seconda classe» per i numeri e la notorietà: veleggia, oggi, sui «3 milioni di visitatori l’anno. Solo l’1,5% del budget gode di sovvenzioni statali». Il suo direttore, Lu Ning, ha le idee ben chiare su quel che significa gestire un ente museale, e dice di essersi ispirato anche all’Italia, più di 20 anni fa: «I musei, nel vostro Paese, hanno una lunga storia. Noi abbiamo appreso il concetto di museo, che non avevamo, dall’Europa», dice. La collezione dell’imperatore, «non era aperta, perché non c’era il concetto di monumento pubblico. Impareremmo volentieri da voi: avete fatto scuola». Dall’altra parte del mondo, anche i nostri difetti sembrano pregi: «La burocrazia e le leggi per i Beni Culturali in Italia tutelano le opere d’arte. Però in altri stati europei se dai soldi alla cultura, paghi meno tasse. Qui no?». [L.TOR.] Lu NIng direttore del museo Prince Kung’s Mansion di Pechino Riuniti al Lingotto i musei di tutte le capitali dell’arte Faccia a faccia con le imprese alla Borsa delle Mostre EMANUELA M INUCCI «Q uesta era una fabbrica? Questo è il famoso Lingotto? E ora che cosa si produce qui dentro?». La risposta, dal sindaco Fassino e da Patrizia Asproni, arriva quasi in coro: cultura. Già, non poteva esserci luogo più metaforico per ospitare Amiex, (Art & Museum International Exhibition Exchange), la prima borsa internazionale delle mostre che durerà anche oggi. Il «market-place» Un crocevia internazionale, insomma, e visto che ormai se si fa business si parla inglese, Patrizia Asproni, presidente della Fondazione industria e cultura spiega che lì al Lingotto ieri è cominciato «il primo marketplace europeo in cui il mondo della cultura e quello dell’impresa si incontrano per sviluppare, scambiare o co-produrre eventi culturali ed esposizioni». Lo dice davanti a una Sala dei 500 gremita sino all’ultimo posto (e gli iscritti sono 200) da galleristi, direttori di museo, soprintendenti, collezionisti e organizzatori di mostre. Perchè «dopo aver capito che la cultura è economia - aggiunge Asproni bisogna creare anche i luoghi che agiscano da moltiplicatori degli eventi». L’unica pecca è che mancavano gli americani, un’assenza non da poco, e ieri al Lingotto si diceva che non sopportano di non avere le primogeniture di un evento. In ogni caso questa «brain economy» è tutta in questo pubblico che magari ha preso tre voli come gli accreditati del Qatar e della Cina per arrivare a Torino. Per tale ragione Asproni lancia, a questa platea dotata di tablet ed iPhone, l’ashtag #sipuòfare. Insomma, la cultura è uno di quei motori - come sottolinea anche Fassino - che va alimentato ancor più in tempi difficili. Affari con lo «speed-date» Il meccanismo che anima l’evento è un po’ quello dello «speed date», con tempi meno fulminei, però. Ieri si sono seduti a due a due decine di operatori e oggi si saprà se è sbocciato il business. Intanto ieri durante il convegno è emerso che in Italia sono state più di 17.500 le mostre organizzate nel 2012, con una media di un vernissage ogni mezz’ora. Il Piemonte quanto a numero di mostre (741) arriva quinto dopo la Lombardia che ne ha fatte 1828, il Lazio con 1340, l’Emilia con 792, la Toscana con 752. Nel 2012 ci siamo aggiudicati l’undicesimo posto con 168 mila biglietti staccati per Degas, subito dietro la Reggia di Venaria con «Leonardo, il Genio, il Mito», che ne ha totalizzati 162 mila. twitter@emanuelaminucci Carina Jaatinen presidente dell’Icee «In Italia avete i tesori. Ma dovete aprirli di più». E poi «Manca la cooperazione ai musei italiani». La finlandese Carina Jaatinen è la presidente dell’Icee (Internationa Committee for Exhibition Exchange), la Commissione Mostre delli’Icom (International Council of Museums), che ha sede all’Unesco, a Parigi. Riguardo all’Italia ha un’opinione precisa, la parola chiave è accessibilità: «Sia dei musei e delle mostre, sia della comunicazione». Bisogna aver chiaro cosa si vuole raccontare al pubblico, come si vuole comunicare. L’inglese, in Italia, è molto carente, è un vostro grave difetto, ad esempio nelle didascalie». Anche sull’allestimento museale, c’è da lavorare: «La maggior parte dei vostri musei non si è aggiornata – continua –. Ha ancora una modalità tradizionale di disporre opere nelle vetrine, con pochi riferimenti. Insomma, manca un racconto» Il famoso storytelling, la capacità di narrarsi. Americani e inglesi sono campioni da decenni in questo. «Il visitatore va al museo perché vuole divertirsi, essere ispirato, stare bene. E per dirla male, le pietre non parlano, devi raccontare tu una storia». [L.TOR.] T1 CV PR T2 62 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 alle 18 Biblioteca Ginzburg Residenza Richelmy Feltrinelli Tra caricatura e scrittura La serenità secondo Crepet Il metodo dell’atomica Alle 17,30, Raffaele Palma presenta la mostra «La caricatura calligrafica» alla Biblioteca Civica Natalia Ginzburg, in via Lombroso 16, che sarà visitabile sino al 12 aprile. Realizzata in collaborazione con Caus-Centro Arti Umoristiche e Satiriche, la mostra si centra sull’abbinamento si caricatura e scrittura. alle 18 Alle 18, una conversazione con Paolo Crepet dal titolo «Il diritto alla serenità» è in programma alla Residenza Richelmy di via San Donato 97, che per la prima volta si apre al pubblico nella nuova veste di residenza sanitaria assistita, nell’ex istituto salesiano. Partecipazione su prenotazione, tel: 011/481.81.11. alle 18 È l’amore, quello dove sembra che «fosse già tutto previsto», il protagonista de «Il metodo della bomba atomica», romanzo d’esordio di Noemi Cuffia. La giovane torinese che da semplice blogger è diventata un punto di riferimento tra i nativi digitali in Rete, sarà ospite, alle 18, della libreria Feltrinelli in piazza Cln 251. Intervista ALFIERI Un concerto in stile Gozzano TIZIANA PLATZER È restia, non vuole svelare, si tiene stretto il dettaglio, il racconto. Non ha nessuna voglia di far avvicinare il pubblico anticipando un colore, un titolo, un nome, un ricordo. Dice di non aver nessuna intenzione di rovinare una sorpresa, e pur con calma, il tono è netto: «Chi viene non deve sapere cosa capita sul palco». Ma ancor più vero è che il suo pubblico non ha bisogno di annunci: conosce nel profondo la Signora della canzone italiana, e vuole solo ascoltare. Qualunque cosa Ornella Vanoni abbia deciso di cantare e raccontare, in questo ultimo «incontro». Perchè quello di domani sera alle 21 al TeSORPRESA «Chi viene al concerto non deve sapere cosa capiterà sul palco» atro Colosseo è il concerto dell’addio ai grandi tour, siglato «spettacolo teatrale», curiosamente titolato «Un filo di trucco un filo di tacco». E fra le cose «ultime», il disco prodotto da Mario Lavezzi «Meticci (Io mi fermo qui)» con la parentesi per chiarezza d’artista. Lei ha detto tante volte che se non canta si sente triste, allora perchè ultimo tour, ultimo disco: è necessario? Il compleanno a settembre Nata a Milano nel 1934, Ornella Vanoni ha debuttato come attrice nel 1956. Come interprete ha al suo attivo 52 album e si è via via cimentata con le canzoni della mala, il jazz, la bossa nova e con le canzoni d’autore [MARINETTA SAGLIO] Colosseo Vanoni: a 80 anni voglio fare altre cose Il tour di addio della cantante arriva domani a Torino “Non smetto, ma mi piacerebbe tornare al jazz e al teatro” «E’ vero, io non voglio smettere di cantare, però ho in mente altro, ho voglia di tornare al jazz, e magari anche al teatro. Questo è l’ultimo tour così complesso, ma non esco dal mondo della musica». Che per un arrivederci intenso ha avvicinato al teatro, ai suoi esordi al Piccolo a Milano: i monologhi tornano al passato o sono puro immaginario? Su cosa improvvisa? «A differenza di quanto si dice, Torino è una città che esprime calore» l’ho conosciuta meglio quando facevo teatro, quando mi fermavo qualche settimana. Avevo parecchi amici, eravamo un bel gruppo, tutti giovani, c’era anche Umberto Agnelli». Quali brani ha scelto da «Meticci»? «Solo alcuni, perchè il pubblico deve avere il tempo di affezionarsi ai dischi. Domani sera canterò “Non è questa casa”, la storia di una ragazza che vive sulla strada; “Dalla tua vita”, un incontro d’amore con l’unione di bocche, di mani.. .E il pezzo a cui sono più legata, “La donna dai capelli blu mare”: è una favola, anche se non tutti la capiscono, con questa donna dai capelli lunghissimi che li scioglie per avere una rete con cui raccogliere gli uomini dalle profondità del mare. E poi le mie canzoni, quelle che la gente aspetta, da “Incontro” a “Non andare via”, a “Eternità”: possiamo mica fare l’elenco, no?» Sarebbe lunghissimo, invece un pensiero istantaneo: cosa le è rimasto da fare? «In questa serata, che dura tre ore, c’è tutto: la mia musica, la recitazione su testo, l’improvvisazione, i ricordi». «Be’, ad esempio sulla luna, ma anche sul mare, e ogni volta che compare un tema arriva anche una canzone, è questo il filo rosso, tra il buffo e il serio». Alle 16 al teatro Alfieri, appuntamento con «I Concerti del Pomeriggio», con protagonisti il soprano Susy Picchio, la ballerina Daniela Chianini e l’attore Ludovico Villata. «Il salotto di nonna Speranza...musiche e parole dedicate “alla buone cose di pessimo gusto”» è il titolo del concertospettacolo, su testi di Gozzano e D’Annunzio. 1 Le canzoni della mala Con Gino Paoli La cantante milanese agli inizi della carriera, quando interpretava le più note canzoni della «mala» milanese Negli Anni Sessanta, la cantante incontra Gino Paoli, con cui avrà una lunga relazione artistica e sentimentale Un filo...di trucco, di tacco: quel che serve per sentirsi «femmine». E allora c’è il ritorno a lei ventenne definita cantante «della mala», sotto la guida di Strehler? «Questa frase mia mamma me l’ha ripetuta tutta la vita, una donna deve avere “un filo di trucco, un filo di tacco”, e io credo che racchiuda un po’ tutta me stessa. Ho fatto talmente tante cose nella mia esistenza, non mi sono mai tirata indietro». Degli altri due, uno è facile indovinare che sia Gino Paoli, e poi Hugo Pratt? Emozioniesentimentinonsono scindibili dai suoi pezzi, dunque porta in scena anche gli uomini importanti? «Ma non si può proprio lasciare nulla all’attesa... Sì, sono loro. Pratt era una mente meravigliosa, uomo imprendibile come il suo Corto Maltese». «Certo, con me in scena ci saranno tre uomini della mia vita, e uno è Giorgio Strehler». Idealmente con lei sul palco scalza, altro che tacchi: perchè è diventata una sua abi- tudine? «E’ da così tanto tempo che a un certo punto mi tolgo le scarpe durante un concerto che non me lo ricordo più perchè ho iniziato, è un modo per sentirmi bene, come stare a casa». Torino è un luogo che sente un po’ casa? «A differenza di quanto si dice, è una città che esprime calore, «Mah, mi è capitato talmente tanto...eppure qualcosa c’è. Einstein diceva “la mente è un paracadute che si deve spalancare” e io ce l’ho sempre aperto. Vivo della curiosità: quello che desidero però è un segreto». Teatro Colosseo via Madama Cristina 71 tel. 011/669.80.34 «In questa serata c’è tutto: la mia musica, la recitazione l’improvvisazione ma anche i ricordi» T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 In città .63 . Per le vostre segnalazioni [email protected] alle 19 Astra Massimo San Mauro Il fascino del muto arriva sulla scena L’Africa venera i suoi “benefattori” Il soldato in scena racconta la guerra Alle 19 al teatro Astra di via Rosolino Pilo 6, appuntamento con «Cinema!», una coproduzione italo-polacca firmata da Beppe Navello per la Fondazione Tpe. L’allestimento resta in cartellone sino al 23 marzo. La storia riprende uno spettacolo del 2007, fondato sull’idea di riscoprire il mondo del muto. Tel: 011 /563. 43.52. alle 20,30 Nuovo appuntamento, alle 20,30 al cinema Massimo di via Verdi 18, di «Pianeta Africa», con la proiezione di «Guelwaar» di Sembène Ousmane (Senegal 1992). Ingresso a 3 euro. Il film è concepito come una denuncia nei confronti di un’Africa che venera senza giudizio i doni dei benefattori stranieri. alle 21 «Appartamento 7» è il titolo dello spettacolo che il Teatro delle Dieci Gruppo Trolley Off presenta alle 21 al teatro Gobetti di San Mauro (via Martiri della Libertà 17). Da un idea di Margò Volo, drammaturgia e regia di Fulvia Roggero. In scena, approcci differenti al tema del conflitto. Biglietti a 8/10 euro. Regio Colosseo Torna a Torino la Tosca che ha stregato Tokyo La prima volta da solista per la voce dei Madredues GUIDO NOVARIA Diciotto minuti di applausi con decine di chiamate sul palcoscenico per cantanti, direttori d’orchestra e di coro. Al teatro Bunka Kaikan di Tokyo, nella trasferta giapponese di fine novembre, Tosca ottenne un successo straordinario. Quell’allestimento dell’opera pucciniana viene presentato domani sera, ore 20 (repliche domenica e martedì prossimo, ore 15), al Regio, sempre con la regia di Jean Louis Grinda. Del cast annunciato, Adrianne Pieczonka ha dovuto dare forfait: al suo posto nel ruolo di Tosca, Anna Pirozzi. Entusiasta dell’esperienza giapponese, il regista Grinda: «A parte il record di applausi, a Tokyo ho potuto lavorare con una squadra tecnica di grande livello, merito di Japan Arts, la società che promuove le stagioni d’opera nel Paese del Sol Levante». Il video Grinda utilizza un video in apertura e chiusura dell’opera: Floria Tosca che sale le scale di Castel Sant’Angelo, in apertura, e sempre Tosca che, alla fine, si getta nel vuoto: «L’utilizzo dei video è essenzialmente al servizio dei cantanti - spiega il regista Grinda - per raccontare la caduta dell’angelo». Detto del cambio della protagonista, confermato nel ruolo di Mario Cavaradossi il tenore Marco Berti, già ascoltato al Regio nei ruoli di Pollione nella Norma e di Don Josè nella Carmen. Dirige Renato Palumbo, «In Giappone ho potuto lavorare con una squadra tecnica di grande livello» Jean Louis Grinda Regista classe 1963. Nel settembre del 2009, impegnato per la Tosca al Teatro Piccinni di Bari, dirige una prova nel Teatro Petruzzelli ricostruito. Palumbo fu il primo direttore a salire sul podio del teatro barese dopo l’incendio del 1990; sempre al Petruzzelli, nei suoi primi anni di attività, aveva lavorato come maestro di palcoscenico e del coro. PAOLO FERRARI Teresa Salgueiro si esibisce questa sera per la prima volta a Torino in veste solista nel concerto in programma alle 21 al Colosseo per Musica 90, con biglietti a 24 e 22 euro. Al centro del menù l’ultimo disco, «O Mistério», il primo di cui ha scritto lei parole e musica: «Per tanti anni con i Madredeus ho corso su e giù per il mondo, ero molto concentrata sul ruolo di cantante. Poi ho cominciato a usare la voce per altri progetti, fuori dall’orbita Madredeus. Il mio interlocutore è stato Rui Lobato, che guida anche il gruppo in questo tour; con lui ho intrapreso il percorso che mi ha portato a diventare autrice». Una nuova dimensione che tracima nello show odierno: «Il cd ha una parte importante, ma c’è molto altro, soprattutto brani di colonne sonore del cinema portoghese e classici popolari lusitani, nonché una canzone dei Madredeus». «Nella mia prima visita a Torino fui rapita dalla Reggia di Venaria dove suonammo» Teresa Salgueiro Le origini Con quel gruppo, la Salgueiro divenne famosa a livello mondiale nel 1994 anche grazie al film «Lisbon Story» di Wim Wenders. «Quando Wim ci chiese di partecipare al film eravamo pronti con il primo dei nostri album destinato all’estero. Per me il fatto che ne diventasse testimonial uno dei registi che più amavo rappresentò un segno del destino. Ora gli ho spedito “O Mistério”, lui mi ha detto che gli è piaciuto molto e Cantante che appena sarò in Germania verrà a sentirmi». E fu con i Madredeus che, nel 2006, l’artista portoghese conobbe Torino: «A rapirmi fu la Reggia di Venaria, dove suonammo. Temo che neppure questa volta riuscirò a visitare il Museo del Cinema, partiamo subito per Sassari». Teatro Colosseo Via Madama Cristina 71 Tel: 011 / 669.80.34 T1 CV PR T2 64 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA animalia A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni [email protected] Smarrito Biondo L’aperitivo di Protezione Micio Biondo ha sei mesi pelo medio lungo di colore beige. Il suo microchip è: 380260041315534, intestato a Maria Barbara Piccioli. Si è smarrito ad Albugnano chi lo vede chiami Marco 342/880.16.92 o Valeria 340/261.01.81. È molto spaventato e si non si lascia avvicinare facilmente Protezione Micio ha organizzato un aperitivo giovedì 20 marzo dalle 19,30, a Casa Manitù in via Virle 19 a Torino, per raccogliere fondi. Quota di partecipazione 15 euro. Prenotazioni entro il 18 marzo scrivendo una mail a [email protected] o sms al 347/85.44.44 il caso Se il matrimonio va in fumo con chi vivrà il cane? L’avvocato: sempre più persone litigano per l’affidamento CRISTINA INSALACO Paola e Daniele si sono accordati così: Perry vivrà a casa con lei, ma lui potrà passare con il cane tutti i weekend. Spese del veterinario? Divise al 50 per cento. Adele ha deciso di tenere il gatto con sé, e ad abitare nella nuova casa di Marco ci è invece andato Amy. Quando marito e moglie divorziano, l’affidamento del cane e gatto diventa spesso causa di ulteriori litigi. E allora ci si rivolge a un avvocato. «Negli ultimi quattro anni ho avuto una quindicina di clienti che si sono rivolti a me per l’affidamento del cane e gatto dopo il divorzio – dice l’avvocato Francesca Mandarini -. Tutte le volte abbiamo trovato un accordo con una scrittura privata, senza bisogno di andare in tribunale». Almeno non per questo. Quello che l’avvocato ha valutato per stabilire l’affidamento è stato prima di tutto il benessere del cane. «Ho ragionato più o meno come si ragiona per i bambini – spiega Mandarini -, valutando il tempo che ogni singolo LA LEGGE «Non ci sono norme specifiche: si firmano scritture private» coniuge può dedicare all’animale e l’intensità del rapporto». Al di là del nome registrato sul microchip. In Italia sulla questione si contano soltanto tre sentenze. Una è stata a Milano, le altre due a Cremona e Foggia. «Ma sull’affidamento degli animali c’è un vuoto legislativo – continua Mandarini –. Non ci sono leggi a riguardo. Sul codice civile gli animali sono considerati dei beni materiali, e c’è soltanto un articolo del codice penale che li tutela indirettamente, perché tutela il sentimento che noi proviamo per loro». C’è stata una proposta di legge nel 2008 per regolamentare l’affidamento degli animali, però la proposta è rimasta tale e non se ne è fatto nulla. Gualtiero Crovesio, della Lav sostiene: «Abbiamo bisogno di una legge che tuteli gli animali come soggetti, non oggetti». E a volte il rischio, dopo una separazione, è anche che Briciola non interessi più a nessuno. E allora la sua nuova casa diventa il canile. Altri servizi su www.lazampa.it Separazioni difficili Le separazioni difficili spesso non sono quelle tra gli umani, ma quelle con gli animali di famiglia: il divorzio porta a liti per l’affidamento del cane o del gatto di casa Lotteria Fondiall’Enpa perilgattile 1 Una lotteria per co- struire un gattile. L’Enpa l’ha organizzata per sostenere la realizzazione di un gattile aperto con recinzione e una casetta per la zona di adattamento. Perché capita che i gatti non si riescano ad adattare alla vita in casa e necessitino di spazi aperti. Con 2 euro potete tentare la fortuna e vincere uno dei premi in palio: una tv, uno smartphone, un robot da cucina, un ipod, un buono da 50 euro da spendere su Amazon. Per a acquistare i biglietti: [email protected]/ 333.5733606. O passate al canile di via Germagnano 8 (lu-sa 13-17.30). L’estrazione sarà il 22 maggio. [C. INS.] Dal dottore cercocasa CESARE PIERBATTISTI Animali vittime dei dittatori P apa Leone X , figlio di Lorenzo il Magnifico, fu un personaggio originale. Essendo cresciuto in una raffinata corte ne aveva assimilato pregi e difetti, rivelandosi ben lontano da ciò che dovrebbe essere un Papa. Si circondò di uomini di cultura ed artisti, fu un grande umanista, ma non poté sottrarsi al fascino delle stranezze e dell’esotico. Nel marzo del 1514 giunse a Roma un elefantino bianco originario di Ceylon, era un dono del Re del Portogallo per Leone che lo fece sfilare per le vie della città. Purtroppo il povero animale visse poco a causa del clima romano. Fine peggiore toccò al rinoceronte, anch’esso dono del Re del Portogallo, che morì in un naufragio prima ancora di giungere dal Papa. I potenti sono sempre stati sensibili all’esotico: l’imperatore Rodolfo II possedeva una collezione di animali provenienti da tutto il mondo conosciuto, Luigi XIV fece costruire un bellissimo serraglio per animali esotici a Versailles che sopravvisse fino alla rivoluzione. Non ultimi, anche i Savoia di casa nostra arricchirono i grandi parchi delle loro regge con gli animali più strani ed affascinanti. Nulla da stupirsi se anche i meno nobili e più ruspanti dittatori dei nostri tempi si comportano più o meno allo stesso modo. Avete letto la notizia dello zoo privato di Yanukovich, il deposto presidente ucraino? Nell’immenso parco della sua faraonica residenza, un incredibile edificio in legno simile ad uno chalet svizzero ma con rubinetti d’oro, c’erano gli animali più svariati: cani, pecore, maiali, polli, cavalli ma anche antilopi, gazzelle, pavoni ed altri uccelli esotici. E’ proprio vero che il potere fa crescere in modo esponenziale l’appetito; speriamo che il comprensibile desiderio di rivalsa di un popolo stremato nei confronti del dittatore non ricada sugli animali, che non hanno certo scelto di vivere lì. CONSIGLIERE ORDINE DEI VETERINARI DI TORINO SaraeFrida Rimaste sole si disperano Sara e Frida hanno 4 anni la loro padrona non può più occuparsene. Adottate e poi tornate in canile si disperano. CANILE DI MONCALIERI Telefono: 011/640.93.98 Felix Un bellissimo vecchietto Felix, diversamente giovane e in forma è buono e coccoloso, sempre pronto a fare le feste a tutti. RIFUGIO CAVOUR Davino Fazia 339/456. 63.32 Chicca Orfana e molto triste Chicca ha vissuto sempre in casa, coccolata e viziata. Ora la sua padrona non c’è più e lei è disperata chiusa in gabbia. LE SFIGATTE Ornella 338/763.16.53; Violetta 347/248.43.22 Pulce Depresso nella gabbia Pulce ha superato una brutta malattia, aveva le zampe atrofizzate e ora che può correre è chiuso in gabbia. LE PALLE DI PELO Sabrina 340/543.68.01 Matilde 349/781.67.36 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 65 T1 CV PR T2 T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 66 T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 port . Sport Cronaca .67 A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Pro Settimo oggi in Coppa Italia La Pro Settimo scende in campo oggi (ore 16) nel vicentino contro l’Arzignanochiampo nel ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia di Eccellenza. Una settimana fa al Valla finì 0-0 e dunque ai torinesi basta un pari con gol per approdare per il secondo anno consecutivo alle semifinali. Assenze pesanti in casa Pro: mancheranno per squalifica Grancitelli e Gallace con il ritorno di Cacciatore in difesa e Marangone in attacco, entrambi assenti nella gara di andata. Altri quarti di finale: Ponsacco-Montegiorgio, PortocoralloCampobasso e Casarano-Catania S.Pio X. [P. ACC.] Adesso la capolista Calcio La Juventus a sorpresa licenzia l’allenatore La Pms è attesa domenica dall’incontro in casa con la capolista Trento Nella foto, in primo piano, Gergati Zanchetta paga la stagione deludente: al suo posto Fabio Grosso Basket IVANA CROCIFISSO Non era mai successo che la Juventus sollevasse dall’incarico il trainer della Primavera. Ma la stagione al di sotto delle aspettative non ha lasciato scampo ad Andrea Zanchetta, che da ieri non è più il tecnico della squadra bianconera. Sarà Fabio Grosso, suo secondo nonché eroe della notte di Berlino del 2006, a guidare la Primavera della Juve almeno fino a fine stagione. Zanchetta, che rimarrà con un ruolo ancora da definire all’interno della struttura del settore giovanile bianconero, ha pagato la sconfitta di Parma, ultima di tanti ko che hanno fortemente condizionato l’annata. Tanti, troppi, quei 17 punti di ritardo dal Torino, in cima alla classifica. Distacco che nell’ultimo periodo è cresciuto con le tre sconfitte nelle quattro gare giocate tra il 22 febbraio e l’8 marzo. Una squadra costruita per vincere, che aveva come obiettivo minimo la qualificazione diretta alla final-eight, si è ritrovata improvvisamente scalzata dalle prime due posizioni (le uniche a garantire l’accesso senza passare per gli spareggi) per poi scivolare addirittura al quarto posto. Una stagione negativa All’inizio il successo in Supercoppa contro la Lazio aveva fatto ben sperare, poi è arrivato il calo. L’eliminazione Coach Pillastrini “I problemi della Pms sono tutti in difesa” DOMENICO LATAGLIATA La sconfitta nel derby La partita persa contro il Torino è solo l’ultima delle delusioni patite dalla squadra di Zanchetta (nella foto): la Juventus ora si trova al quarto posto in campionato, a 17 punti dal capolista Torino dalla Youth League, gli schiaffi presi in semifinale di Coppa Italia dalla Fiorentina, l’eliminazione dal Viareggio agli ottavi. Dopo la kermesse versiliese la panchina di Zanchetta sembrava traballante: la vittoria ad Empoli aveva allungato i tempi. Il resto è storia recente: il derby perso, la vittoria sul Cesena nei minuti finali, il doppio ko con Genoa – fanalino di coda - e Parma (i ducali potreb- bero spingere i bianconeri al quinto posto vincendo la gara di recupero). Denominatore comune prestazioni sempre poco convincenti e una squadra che nonostante i mezzi tecnici ha sempre faticato a trovare una propria identità. La scossa E così la società, con una decisone senza precedenti, ha deciso di dare una scossa al gruppo, sostituendo Zanchetta con Grosso. Compito non facile per l’ex difensore: la Juve, se il campionato si fosse concluso sabato, sarebbe costretta a giocare i playoff. Nelle sette giornate ancora da disputare, i bianconeri avranno come unico obiettivo quello di conquistare il secondo posto: solo così potranno mettere una toppa ad un campionato altrimenti da dimenticare. La strigliata da parte della società c’è stata: adesso non resta che verificare se il messaggio è giunto a destinazione. Domenica, in casa contro la capolista Trento (con Mancinelli che ha un ginocchio in disordine), la Manital Pms darà la risposta: «Sappiamo di non avere dato il meglio di noi in Coppa Italia, perdendo contro una squadra di categoria inferiore come Ferrara – ammette Marco Evangelisti, capitano gialloblù –. Vorrei fosse chiaro che non è in discussione il nostro impegno. Stiamo vivendo una stagione strana, con una squadra cambiata in corso d’opera che fatica a trovare nuovi equilibri. In campionato siamo secondi in classifica, la situazione non è così drammatica come a volte pare». Però preoccupante visto che il coach Pillastrini non ha nascosto di avere più dubbi adesso di quanti ne abbia avuti la scorsa stagione. «L’anno passato c’era un gruppo consolidato in cui ognuno aveva il proprio ruolo – spiega Evangelisti -. Qui ci sono equilibri nuovi da trovare e non ci ha aiutato il fatto che solo a dicembre si siano inseriti Bowers e Steele». I quali sono tra i più indietro a capire cosa davvero la squadra si aspetti da loro: «Non possiamo negare che specie il primo sia sotto il proprio potenziale, ma non accuso nessuno. Entrambi devono ancora trovare il modo migliore per completarsi con i compagni. Abbiamo grande talento e in attacco bene o male i nostri punti li facciamo: la chiave è diventare davvero squadra in difesa». Trento, appunto, sarà una controprova importante: «Spero che il pubblico ci dia una mano, perché questo è il momento di stare uniti. Qualcuno può avere avuto l’impressione che la squadra non tenesse alla Coppa Italia e che certi giocatori viaggino a tre cilindri: garantisco che non è così e che in spogliatoio non volano stracci». La risposta, adesso, passa al parquet. T1 CV PR T2 68 .Dove andiamo STAMPA .LA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18, mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 2 marzo la mostra «Accademia Italia». Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18 ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso. ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da martedì a domenica e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or. lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca, da MAR a DOM e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite guidate alla collezione permanente ogni ora. Dal 7 febbraio la mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Fino al 9 marzo la mostra «Alfredo Jaar. Abbiamo amato tanto la rivoluzione». Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi 10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre «Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. Da venerdì 14 a domenica 16 si entra in due con un solo biglietto. MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar. a sab. ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile) PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8 marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena». PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Dove andiamo .69 . I Cinema Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Riposo P AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Allacciate le cinture Sala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Dallas Buyers Club Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Monuments men Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 La mossa del pinguino Sala 1 P 16.00-18.00-21.00 Una donna per amica Sala 2 P 16.20-18.10-21.10 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 4,50 12 anni schiavo VO 16.30-21.30 (sott.it.) Dallas Buyers Club VO 19.15 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 (per tutti). Proiezioni 3D: € 7,50 (per tutti) Allacciate le cinture P 17.40-20.00-22.30 The Lego movie P 18.40 Sotto una buona stella P 16.45-20.30 300 - L’alba di un impero P 18.40-20.30-22.30 300 - L’alba di un impero 3D P 16.45 La bella e la bestia P 17.30-20.30-22.30 Tarzan P 18.40 Una donna per amica P 16.50-22.30 Ghost in the shell - Night la Maratona P 21.00 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 4,50 Sotto una buona stella Nirvana P 16.00-18.15-20.30-22.30 12 anni schiavo Ombrerosse P 15.00-17.30-20.00-22.30 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,40 12 anni schiavo Eliseo Grande 15.30-18.00-21.00 Allacciate le cinture Eliseo Blu P 15.30-17.40-19.50-22.00 Snowpiercer Eliseo Rosso P 15.15-17.40 Smetto quando voglio Eliseo Rosso P 20.00-22.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 4,50 Allacciate le cinture Sala Groucho P 15.50-18.00-20.10-22.20 Tango libre Sala Chico P 16.10-20.30 Il superstite Sala Chico P 18.15-22.15 12 anni schiavo Sala Harpo P 15.00-17.30-20.00-22.30 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Tarzan Sala 1 P 18.00 Una donna per amica Sala 1 P 20.30-22.30 La mossa del pinguino Sala 2 P 17.00-20.30-22.30 Registe Sala 2 P 19.00 Un ragionevole dubbio Sala 3 P 18.00-22.30 Registe Sala 3 P 20.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 4,50; Proiezioni 3D: € 8,00; € 6,00 Tessera Io Studio 300 - L’alba di un impero P 15.30-17.50-20.10-22.30 Tarzan 3D P 15.00-16.55-18.50 300 - L’alba di un impero 3D P 20.45-22.40 Ghost in the shell - Night P 17.30-21.30 (int. 10,00 rid. 8,00) The Lego movie P 15.45-18.00 Una donna per amica P 20.30-22.30 Sotto una buona stella P 15.15-20.05 La bella e la bestia P 17.40-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 300 - L’alba di un imperoSala 1 P 17.50-20.10-22.30 Sotto una buona stella Sala 2 P 18.30-20.30-22.30 La bella e la bestia Sala 3 P 17.45-20.30 Un ragionevole dubbio Sala 3 P 22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Allacciate le cinture Massimo 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Felice chi è diverso Massimo 2 P 16.30-18.30-20.30-22.30 Ma l’amor mio non muore! Massimo 3 P 16.00 La regola del gioco VO Massimo 3 P 18.00 (sott.it.) Guelwaar VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,40 A proposito di Davis Nazionale 1 15.45-17.50-20.00-22.00 Snowpiercer Nazionale 2 15.00-17.20-19.40-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50. Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato Ghost in the shell - Night Reposi 1 P 15.00-18.15-21.30 (int. 10,00 - rid. 8,00) Allacciate le cinture Reposi 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 300 - L’alba di un imperoReposi 3 P 15.15-17.40-20.05-22.30 Monuments men Reposi 4 15.00-17.30-20.00-22.30 Smetto quando voglio Reposi 5 15.15-17.40-20.05-22.30 Saving Mr. Banks Reposi 6 15.00-17.30-20.00-22.30 Walt Disney e l’Italia Reposi 6 verrà proiettato prima dell’ultimo spettacolo Una donna per amica Reposi 7 15.30-17.50-20.10-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00 int.; Abb. 14 € 4,40 Il violinista del diavolo Sala 1 P 15.15-17.30-19.45-22.00 12 anni schiavo Sala 2 P 15.30-18.10-21.00 I segreti di Osage County Sala 3 P 15.00-17.30-19.45 Tango libre Sala 3 P 22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,00; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì 300 - L’alba di un impero Sala 1 P 16.15-18.45 La bella e la bestia Sala 1 300 - L’alba di un impero 3D Sala 2 Tarzan 3D Sala 2 Tarzan Sala 2 The Lego movie Sala 3 La mossa del pinguino Sala 3 Snowpiercer Sala 4 Un ragionevole dubbio Sala 4 Sotto una buona stella Sala 5 La bella e la bestia Sala 5 Allacciate le cinture Sala 6 12 anni schiavo Sala 7 Una donna per amica Sala 8 Ghost in the Shell Sala 8 P 21.15 P 21.20 18.55 16.30 16.10 18.40-21.05 19.00 16.05-21.20 21.00 16.00-18.35 16.15-18.50-21.25 15.15-18.20-21.25 16.20-18.40 21.00 P P P P P P P P P P P P UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.40-22.20 La scuola più pazza del mondo P 14.50 Ghost in the Shell P 21.00 Pompei P 17.15 12 anni schiavo P 14.00-16.50-22.20 Tarzan P 15.00-17.20 Snowpiercer P 19.50-22.30 Una donna per amica P 14.30-17.05-19.45-22.20 300 - L’alba di un impero P 14.50-17.25-20.00-22.35 La bella e la bestia P 14.15-16.55-19.35-22.15 Sotto una buona stella P 14.20-17.10-19.45-22.20 The Lego movie P 14.50-17.15 300 - L’alba di un impero 3D P 19.40-22.15 Un ragionevole dubbio P 15.10-17.55-20.20-22.35 La mossa del pinguino P 14.50-17.25-20.00 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Treno di notte per Lisbona 17.15-21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Viaggio sola 21.15 VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo BEINASCO MONCALIERI PINEROLO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al ven. dopo le ore 18, sab. e dom. tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven. prima delle ore 18, ragazzi fino 10 anni, anziani sopra i 60 anni Allacciate le cinture Sala 1 16.40-19.20-22.00 300 - L’alba di un impero Sala 2 19.35 300 - L’alba di un impero 3D Sala 2 17.00-22.10 Tarzan Sala 3 17.30 La grande bellezza Sala 3 22.00 Tarzan 3D Sala 3 20.00 12 anni schiavo Sala 4 18.40-21.40 Pompei Sala 5 19.40 La mossa del pinguino Sala 5 17.20-22.15 La bella e la bestia Sala 6 16.30-19.10-21.50 The Lego movie Sala 7 17.25 Sotto una buona stella Sala 7 18.40-19.50-22.20 Snowpiercer Sala 8 22.30 Un ragionevole dubbio Sala 8 17.45-20.10 Una donna per amica Sala 9 17.30-19.45 Ghost in the Shell Sala 9 21.00 UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Snowpiercer P 14.00-16.55-19.50-22.45 Un ragionevole dubbio P 15.30-17.40-20.00-22.20 Saving Mr. Banks P 14.00-16.50-19.40-22.30 Una donna per amica P 14.30-17.15-19.50-22.20 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.50-22.30 12 anni schiavo P 14.00-16.50-19.40-22.30 300 - L’alba di un impero 3D P 14.00-16.40-19.20-22.10 La bella e la bestia P 14.15-17.05-19.45-22.30 300 - L’alba di un impero P 14.30-17.15-20.00-22.40 Sotto una buona stella P 14.30-17.05-20.05-22.40 Tarzan P 14.30-17.10-19.40 Storia d’inverno P 22.25 La mossa del pinguino P 15.25-17.45-20.20-22.35 Belle & Sebastien P 14.15-16.50-19.20 Smetto quando voglio P 22.10 Smetto quando voglio P 15.30-18.30-21.30 Khumba - Cercasi strisce disperatamente P 15.00 Pompei P 17.20 Ghost in the Shell P 20.30 Pompei 3D P 19.30 The Lego movie P 14.30-17.00-19.30 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 21.50 Monuments men P 19.40-22.30 La scuola più pazza del mondo P 14.40-17.10 HOLLYWOOD 0121201.142. Allacciate le cinture MULTISALA 0121393.905. La mossa del pinguino Italia 200 Giovani ribelli - Kill your darlings Italia 500 RITZ 0121374.957. 12 anni schiavo SPLENDOR 01194.21.601. The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca 21.15 IVREA BOARO 0125641.480. Tutti pazzi per Rose La gabbia dorata VO POLITEAMA 0125641.571. Nebraska 15.00-17.30-21.30 LUMIERE 01196.82.088. Passione sinistra La bella e la bestia Una donna per amica Allacciate le cinture 21.00 ALLACCIATE LE CINTURE ··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La finestra di fronte» e «Mine vaganti» racconta la storia di una coppia, a volte imperfetta, nel corso di tredici anni. A PROPOSITO DI DAVIS ···· Commedia drammatica. Regia di Joel e Ethan Coen, con Oscar Isaac e Carey Mulligan. Durata: 105 minuti. Le vicissitudini di Llewyn Davis, musicista nella New York primi anni Sessanta. LA BELLA E LA BESTIA ·· Fantasy. Regia di Christophe Gans, con Vincent Cassel e Léa Seydoux. Durata: 110 minuti. Dall’autore de «Il patto dei lupi», il nuovo adattamento cinematografico del celebre racconto. DALLAS BUYERS CLUB ···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti. Il rude cowboy texano Ron scopre nel 1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera. 12 ANNI SCHIAVO ···· Drammatico. Regia di di Steve McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti. L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841. LA MOSSA DEL PINGUINO ··· Commedia. Regia di Claudio Amendola, con Edoardo Leo e Ricky Memphis. Durata: 90 minuti. Quattro uomini in cerca di riscatto scoprono il curling e cercano di partecipare alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. I SEGRETI DI OSAGE ... ···· Commedia drammatica. Regia di John Wells, con Meryl Streep e Julia Roberts. Durata: 119 minuti. la storia delle donne della famiglia Weston. SMETTO QUANDO VOGLIO ··· Commedia. Regia di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo e Valeria Solarino. Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con suoi ex colleghi. Opera prima. SOTTO UNA BUONA STELLA ··· Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Verdone e Paola Cortellesi. Durata: 106 minuti. Nella vita del manager in crisi Picchioni irrompono i due figli avuti dalla precedente moglie. IL MULINO 01190.41.984. L’intrepido 20.45 20.30 16.30-21.15 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Una donna per amica Allacciate le cinture 300 - L’alba di un impero 21.15 21.15 21.15 21.15 ···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati. SAVING MR. BANKS 21.00 PIOSSASCO PIANEZZA 15.30-18.00 21.15 A CURA DI Daniele Cavalla SNOWPIERCER Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia CHIERI BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· P 20.15-22.30 P 20.15-22.30 P 20.15-22.30 Cinema chiusi oggi ··· Fantasy. Regia di di John Lee Hancock, con Tom Hanks e Emma Thompson. Durata: 120 minuti. L’arduo tentativo di Walt Disney di convincere la scrittrice Pl Travers di cedere i diritti del best seller «Mary Poppins». IL SUPERSTITE ··· Drammatico. Regia di Paul Wright, con George MacKay e Kate Dickie. Durata: 93 minuti. Il giovane Aaron è accusato dagli abitanti del villaggio scozzese in cui vive di aver causato l’incidente in mare in cui sono morti suo fratello e altri uomini. 300 - L’ALBA DI UN IMPERO ··· Fantasy. Regia di Noam Murro, con Sullivan Stapleton e Eva Green. Durata: 102 minuti. Seguito del successo precedente, s’incentra sulle battaglie navali tra Temistocle e Artemisia Dal fumetto di Frank Miller. UNA DONNA PER AMICA AVIGLIANA AUDITORIUM E. FASSINO - ALMESE AUDITORIUM MAGNETTO - BARDONECCHIA SABRINA - BEINASCO BERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS - CASCINE VICA-RIVOLI DON BOSCO CESANA TORINESE SANSIPARIO - CHIVASSO POLITEAMA - COLLEGNO ARPINO - COLLEGNO UNIPLEX LUCE CONDOVE CONDOVE - COAZZE PALAFESTE - CUORGNÈ MARGHERITA - GIAVENO SAN LORENZO - LEINÌ AUDITORIUM -NONE EDEN - RIVOLI BORGONUOVO - SAN MAURO TORINESE GOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA - SESTRIERE FRAITEVE - SETTIMO TORINESE PETRARCA - SUSA CENISIO - VALPERGA AMBRA - VENARIA TEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSA NUOVO VILLASTELLONE JOLLY - VINOVO AUDITORIUM DIGITAL ·· Commedia. Regia di Giovanni Veronesi, con Fabio De Luigi e Laetitia Casta. Durata: 88 minuti. Lui è un avvocato, lei è veterinaria: i due sono molto amici e quando Claudia decide di sposarsi, lui soffre. UN RAGIONEVOLE DUBBIO ··· Thriller. Regia di Peter Howitt, con Dominic Cooper e Gloria Reuben. Durata: 91 minuti. Dall’autore di «Sling doors», la storia di un rampante procuratore che una sera investe con la macchina un uomo e non si ferma. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO ··· Drammatico. Regia di Bernard Rose, con David Garrett e Jared Harris. Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Teatri AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Sabato 15 ore 21 e domenica 16 marzo ore 16 la Compagnia di Operette ALFAFOLIES presenta Grilli per la testaAlbum di un Ingegnere da palcoscenico, Augusto Grilli si racconta. Si prenota inoltre per l’operetta La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni 29 (ore 21) e 30 (ore 16) marzo sempre con la Compagnia ALFAFOLIES ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Venerdì 14 ore 20.45 e fino a domenica 16 marzo, in scena “Frankestein Junior”, musical di Mel Brooks con Giampiero Ingrassia. Si prenota per “Cercasi Cenerentola” in scena dal 18 AL 23 marzo ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Monamour,monamieconAriannaD’ambrini, Elisa Occhini. Venerdì 14. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653.ConcertoJurajVal?uhadirettore, Malin Hartelius soprano, Michelle Breedt mezzosoprano.CoroMaghiniClaudioChiavazza maestro del coro. Musiche di Gustav Mahler. Giovedì 13 e Venerdì 14. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 Il servitore di due padroni da Gol- doni, drammaturgia Ken Ponzio, regia Antonio Latella, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Metastas io di Prato CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Teatro del Buratto presenta Giocagiocattolo SalaPiccola:Venerdìore21IlMutamentoZonaCastaliapresentaDelmondocheamo.Domenicaore15.30eore17.30TeatrodellaTossepresentaBranciforteilconigliettoPOP-UP COLOSSEO via M. Cristina 71. Stasera ore 21 Teresa Salgueiro in Concerto. Giovedì 13 ore 21 Ornella Vanoni in concerto. Venerdì 14 ore 21 Samuele Bersani in concerto. Sabato 15 ore 21 “Real illusion” di e con Gaetano Triggiano, direzione artistica di Arturo Brachetti CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. I Mercoledì del Conservatorio. Il clavicembalo Dulken della Reggia della Venaria Reale. Musiche di C.P.E. Bach, F. Couperin, G.B. Platti. Ore 17.30 ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Giovedì 13 ore 21 e fino al 16 marzo, Nicola Pistoia e Paolo Triestino in “Grisù, Giuseppe e Maria”, testo di Gianni Clementi. Si prenota per “El cico latino”, con i Trelilu, in scena dal 18 al 23 marzo GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Staseraore21efino al23marzo,inscena“Lastranissimacoppia”, divertentissima commedia con Milena Miconi e Diego Ruiz, scritta e diretta da Diego Ruiz. Si prenota per “Mi ritorni in mente live”, in scena dal 3 al 6 aprile GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 Il misantropo di Molière, regia Marco Isidori, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Il salotto di nonna Speranza..musiche e parole dedicate “alle buone cose di pessimo gusto”con Susy Picchio soprano, Giuseppina Scravaglieri pianoforte, Mirko Taurino pianoforte, Andrea Bertino violino,Valentina Vicario flauto, Daniela Chianiniballerina,LudovicoVillataattore.Ore16 LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Festival oriente occidente Compagnia Laura Boaro “On the market. Sabato 15. Ore 21 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Domenica 16 Marzo ore16,eLunedì17ore10perlescuole,alTeatroEducatoriodellaProvvidenzaincorsoGovone16aTorino,laCompagniaTeatrinodell’es di Villanova di Castenaso (BO) presenta Il circo dei bambini spettacolo d’animazione con attori e pupazzi MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333.Giovedì13ore19.30perProgetto Internazionale, prima nazionale di Le lacrime amare di Petra von Kant, di Fassbinder, Residenztheater (Monaco di Baviera) MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Sabato 15 ore 21 e domenica 16 ore 15.30 Compagnia “Gruppo Teatrale Snoopy”Nientedadichiarare?diHennequin e Veber Venerdì 28 ore 21 La Locandiera di Carlo Goldoni. Compagnia “Arcobaleno Teatro” Sabato 29 ore 21 Il medico dei pazzidi Eduardo Scarpetta, Compagnia “I Melannurca” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Bea- tles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al 30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833. Venerdì 21 e sabato 22 marzo ore 21 Ricercaper1pubblicoquattroperformancedidanza contemporanea con Erika Di Crescenzo / Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca Rossetti, Elena Pisu / Grimaco Movimentiumani,FrancescaCinalliePaoloDeSantis/Tecnologia Filosofica PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30 AlRegiodietrolequinte,visitaguidataalteatro. L’Orchestra a puntate: abbonamento specialea3concerti.GliArchi(9/4ore20,TeatroRegio),iLegni(11/4ore20,PiccoloRegio), gli Ottoni (13/4 ore 11, Teatro Regio) PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29. Ore 21 SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. Le false apparenzedi V. Di Piramo. Sabato 15 marzo. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Dal 18 al 21 marzo, torna a grande richiesta per la Rassegna del Mezzogiorno a Teatro “Vivroma doman”, con Giovanni Mussotto (mar e ven ore 12.45; mer e gio ore 13.45) TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Domenicamattinateatro – Domenica 16 ore 11.00 Assemblea Teatro in “MaxMixeMex”.Insolito–Martedì18,Mercoledì19ore21.00AssembleaTeatroin“Storia di Cesare Pavese”. Info: tel. 0113042808 (orarioufficio),www.assembleateatro.com TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6. Sala Grande. Stasera ore 19 Cinema!di Beppe Navello con Natalia Jesionowska, Bogumila Murzynska, Agnieszka Radzikowska, Wieslaw Kupczak, Mateusz Znaniecki TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Improntuscon Rossy De Palma, Isabel Lavella, David Espinosa. Giovedì 13. Ore 21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 14 ore 21 per “ComicA! Donne da ridere”, Katia Beni in Tutto sotto il tetto. Sabato 15 ore 21 e Domenica 16 ore 16 compagnia I Melannurca ne Il medico dei pazzidi E.Scarpetta. Venerdì 21 compagnia Divago in Questa sera si recita a sog- getto.Sabato22RenatoLiprandiinLacenadei single.Domenica23ore18TeatroSegretopresenta Paolo Borsellino - Essendo stato TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri,tel.01164.03.700.Tiempodetango:BorgesyPiazzollaspettacolodipoesiamusica e tango di B. Bonino. Giovedì 13 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Sabato 15 ore 21 e Domenica 16 ore 16, Nouvelle Maison de la Danse direttadaCarlaeCristinaPerottiin“Invitoalladanza” con la partecipazione di giovani ballerini provenienti da Toulon – Francia TEATROREGIO.Stagioned’Opera:venditabiglietti per il dittico Una tragedia fiorentina di A. Zemlinsky e Gianni Schicchi di G. Puccini(specialeover65:postia18),Guglielmo TelldiG.Rossini,TheRake’sProgressdiI.Stravinskij, La vedova allegra di F. Lehár. Biglietteria (ore 10.30-18) - Tel. 011.8815.241/242 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011 62.79.789.StagionediProsa.“L’avaro”(14/3) ore21regiadiArturoCirillo,TeatroStabiledi Napoli e delle Marche Stagione concertistica “Clarivoces Ensemble” (15/3) ore 21, Artisti del Teatro Regio di Torino T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 70 W MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 Il tempo Tempo .71 . Sole e temperature primaverili. Qualche acquazzone solo in Sicilia In Europa è arrivato il clima mite negli Usa un inverno tra i più freddi LUCA MERCALLI D opo un inverno dai connotati autunnali, in Europa è arrivata la primavera. L’ultima tempesta di una serie ha investito le coste atlantiche spagnole martedì 4 con venti a 180 km/h, onde da 12 m e distruzione di infrastrutture sui litorali, poi è iniziato un periodo di calma. Un vasto anticiclone si è esteso dall’Atlantico alla Siberia confinando le perturbazioni a latitudini scandinave, e domenica 9 marzo il generoso soleggiamento ha fatto registrare temperature di 19,2 °C a Londra, 20 °C ad Amburgo, 21,1 °C a Bruxelles, 21,6 °C a Parigi, 21,9 °C a Maastricht, e ben 25,1 °C a Cap Breton, valori circa 10 °C sopra media. Ma negli stessi giorni, tra sabato 8 e lunedì 10, venti tempestosi hanno soffiato in Norvegia, fino a 122 km/h a Bodø e 148 Krakenes. La stessa configurazione atmosferica di blocco che da mesi mantiene temperature elevate in Europa si traduce ancora, al contrario, in vigorose irruzioni artiche verso Québec, Ontario e Stati Uniti centro-orientali, dove marzo è iniziato al gelo con temperature vicine ai minimi storici del periodo: tra lunedì 3 e martedì 4, punte di -36 °C in Minnesota, -23 a Ottawa, -19 a Montreal, -15,5 a Baltimora (nuovo record per marzo), -14 a Indianapolis, ma perfino -9 a Dallas e -3 a Houston (Texas). Il 4, New Orleans ha vissuto il suo secondo Martedì Grasso più freddo in oltre un secolo, con massima di appena 3,9 °C. Nevicate (circa 20 cm) tra Washington, New York e Philadelphia, tremila voli cancellati, e ancora pioggia congelante in Virginia e North Carolina venerdì 7. L’inverno 2013-14 è stato tra i più freddi e nevosi nel Nord- Est degli Usa: a Chicago, 3° più rigido dal 1872, e con la nuova neve di stanotte potrebbe diventare il secondo più nevoso (fino a ieri erano caduti nella stagione 191 cm di neve ). Il 6 marzo i Grandi Laghi erano ghiacciati al 92 %, e da inizio misure nel 1977 solo nel febbraio ’79 lo furono di più (95 %), ma la loro copertura invernale di ghiaccio è in diminuzione negli ultimi decenni: secondo l’articolo «Temporal and Spatial Variability of Great Lakes Ice Cover, 1973–2010» di Jia Wang e colleghi (Journal of Climate, 2012), -71 % tra il 1973 e il 2010 per la tendenza al riscaldamento dell’aria (+1,5 °C in inverno) e dell’acqua. Martedì 4 marzo, in Nuova Zelanda, inondazioni a Christchurch per piogge fino a 150 mm in 24 ore, con venti a 91 km/h, black-out elettrici e disagi nei trasporti aerei. MERCOLEDÌ 12 MARZO 2014 LA STAMPA 72 CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. W IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL FUN, NOW AMPLIFIED. NUOVA 500L BEATS EDITION ™ . L’UNICA AUTO IN EUROPA CON TECNOLOGIA BEATS AUDIO DI SERIE. 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