Provincia di Pordenone Settori Politiche del Lavoro e Politiche Sociali GLI STRUMENTI DEL COLLOCAMENTO MIRATO L’ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI PORDENONE GIANFRANCO MARINO Dirigente Settore Politiche del Lavoro e Settore Politiche Sociali Provincia di Pordenone Trieste, 7 febbraio 2014 Il territorio Sono presenti 51 comuni, di cui 26 si trovano nella pianura, gli altri tra la zona collinare e quella montana. Nel 2012 la popolazione residente è di 310.611, il 51,1% sono donne. 2 Fonte dati: elaborazione Provincia di Pordenone su dati CCIA Pordenone Settori produttivi I principali settori produttivi sono quelli dell’agricoltura e del commercio. L’industria rappresenta il 12,6% delle imprese attive. 3 Fonte dati: elaborazione Provincia di Pordenone su dati CCIA Pordenone Sono presenti tre distretti industriali: * * * il mobile NIP (Nucleo Industriale Pordenone) il comparto meccanica “il coltello”. Inoltre sono presenti due importanti Zone Industriali (ZIPR e NIP). Polo Tecnologico 4 Fonte dati: Provincia di Pordenone Zona Industriale Ponte Rosso e Keymec SETTORE POLITICHE DEL LAVORO Ufficio normativo di riferimento del settore - Osservatorio mercato del lavoro e politiche sociali Comunicazione istituzionale di settore DIRIGENTE Aree di staff Dott. Gianfranco Marino P.O. Gestione crisi R if: 0434/231 .505 Dott.ssa Silvestra Daniela Reviezzo 0434-231.461 CO.MI.DIS. Area Preselezione e formazione Azioni e progetti finalizzati a costruire percorsi di inserimento lavorativo di persone disabili L. 68/99 Interventi infavoredi aziendee lavoratori per l’intermediazioneela formazionemirata all’inserimentolavorativo. - Coordinamento interventi con SIL ASS n. 6 - Sottocommissione disabili - Comitato tecnico - Gestione del fondo provinciale disabili - Erogazione di sgravi e contributi alle assunzioni Avviamentomisuredi formazionefinanziata (work-experience) Tirocini D.P.Reg. 103/10e D.M. 196/98 Area Progetti speciali - LPU - LSU - Welfare To Work Disocc Potenziamentouffici e servizi: - Sportello assistenti familiari Area incentivi - L.R. 18/05, Art. 30–3132-33 - L.R. 18/05, Art 48 L.R 26/01 Art. 24 FSE Ob.2 FSE Ob. 3 Imprenderò Si.Con.Te. - Progetto Operatori Unici - Progetto IDA - StrutturaCentrale - Tavoli tecnici tra Regionee Province Coordinamento CPI - Area Distretto Urbano e del Mobile (CPI Pordenone + CPI Sacile + Sportelli di Azzano Decimo e di Brugnera) - Area Est (CPI San Vito al Tagliamento+ Sportelli di Valvasone ec/oPonteRosso) - Area Nord (CPI Spilimbergo+CPI Maniago+Sportello di Vivaro) Ufficio Immigrazione Contrattualistica e Conflitti del Lavoro, Mobilità Collaborazione con lo Sportello Unico per l'Immigrazione della Prefettura di Pordenone - Gestione flussi - Rilascio di nulla osta al lavoroinfavoredi cittadini stranieri - Gestione vertenze collettive - Comitato Garanti - Gestione organi collegiali istituzionali - Collaborazione - Gestione procedure di - Tavoli tecnici tra - Tavolo svantaggio - Sottocommissione pubblicoprivato (avvionel 2012) RegioneeProvince mobilità Mobilità - Tavoli tecnici tra Regione e Province R if: 0434/231 .530 R if: 0434/231 .506 R if: 0434/231 . 462 5 R if: 0434/231 .257 R if: 0434/231 .481 R if: 0434/2 28. 175 Sono presenti * 5 Centri per l’Impiego * sportelli locali (Azzano (Pordenone, Sacile, S. Vito al Tagliamento,Maniago, Spilimbergo) Decimo, Brugnera, Valvasone, APINDUSTRIA Pordenone) Valvasone 6 Fonte dati: elaborazione Provincia di Pordenone su dati CCIA Pordenone Il servizio Integrato «CoMiDis» Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità Le sperimentazioni metodologiche 7 Il servizio integrato CoMiDis IL CO.MI.DIS. Da questa esperienza, nell’anno 2008 nasce il servizio CO.MI.DIS., Collocamento Mirato Disabili. La nascita del CO.MI.DIS. ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel settore del collocamento dei disabili con un servizio che conta circa 15 dipendenti e coinvolge tutto il territorio provinciale e persegue una duplice finalità: • Consentire ai disabili iscritti alle liste della L. 68/99, l’accesso al lavoro presso aziende private ed enti pubblici, mediante un servizio in grado di favorire il migliore abbinamento tra le esigenze delle aziende e le propensioni, disponibilità e funzionalità del candidato/lavoratore; • Realizzare una capillare attività di consulenza in favore delle aziende in obbligo o disponibili ad inserire lavoratori disabili, anche con visite aziendali e analisi del posto di lavoro. 8 Il servizio integrato CoMiDis BUONE PRASSI Formalizzazione di una forte integrazione tra il SERVIZIO DI COLLOCAMENTO MIRATO della Provincia di Pordenone e il SERVIZIO DI INTEGRAZIONE LAVORATIVA (SIL) dell’ A.S.S. N. 6 «FRIULI OCCIDENTALE». ASS6 – SIL CO.MI.DIS. 9 PROVINCIA C.P.I. Il servizio integrato CoMiDis Il percorso fra Provincia / Comuni / ASS6 • Convenzione 2003 • Riconoscimento del SIL come partner privilegiato delle Politiche del lavoro per le persone con disabilità • Decentra il Collocamento mirato della provincia di Pordenone individuando 5 referenti nei CPI • Convenzione 2006 • Conferma la collaborazione fra Politiche del lavoro e SIL • Avvia la creazione di un SISTEMA integrato di servizi a favore dei lavoratori disabili • Convenzione 2008 • Costituisce il Servizio integrato «CoMiDis» • Rimodula l’approccio verso le imprese • Convenzione 2011 • L’integrazione fra servizi è premessa e non più obiettivo da raggiungere • La Provincia rilancia, da interlocutore privilegiato, l’azione di coinvolgimento del sistema imprese • Riconosce il ruolo del «Comitato tecnico» come soggetto valutatore in sinergia con la «Commissione di Accertamento della Disabilità» 10 Il servizio integrato CoMiDis PROCESSI DI INTEGRAZIONE ATTIVATI Operare in sinergia con altri servizi significa per tutti ripensare e mettere in discussione il proprio ruolo ed anche la propria natura per potersi vivere come reale parte attiva e propositiva: Per SCM significa: trasformazione di ruolo con il conseguente adeguamento dei compiti – da servizio quasi esclusivamente amministrativo a vero e proprio servizio di politiche attive del lavoro => necessità di acquisire competenze per affrontare la nuova complessità della funzione – rapporto consulenziale con l’utenza (lavoratori e aziende) – ricercando sinergie con gli altri servizi. Per SIL significa: slancio alla possibilità di migliorare la capacità di agire nelle politiche attive del lavoro, in particolare sviluppando le capacità di interlocuzione con il mondo delle imprese attraverso il miglioramento delle azioni di sistema. 11 Il servizio integrato CoMiDis STRUMENTI PER L’INTEGRAZIONE Sono stati individuati dei possibili strumenti che riguardano la prima integrazione fra i due servizi. Si tratta della implementazione di procedure e di modalità organizzative dettagliati all’interno di schemi di istruzioni: • Casi CRITICI: processo valutativo per il riesame dei “casi difficili” in cui il sistema di valutazione non ha previsto Strumenti di Supporto; • Casi SIL: Modalità di co-progettazione fra SIL e SCM per i casi con servizio di accompagnamento che si affacciano sul mercato del lavoro; • Visite aziendali: Modalità di co-progettazione fra SIL e SCM; • Riunioni congiunte di incrocio domanda/offerta: organizzazione delle riunioni settimanali nel CO.MI.DIS. 12 Modalità di Il servizio integrato CoMiDis CRITICITA’… … E PUNTI DI FORZA • RAPPORTI TRA I SERVIZI E GLI ORGANISMI DI VALUTAZIONE (Commissioni); • Più i servizi lavorano in sinergia più l’utente si sente ACCOMPAGNATO! • VINCOLI NORMATIVI per i mandati dei servizi e per l’uso di strumenti; • Più i servizi lavorano in sinergia più l’impresa si sente ACCOMPAGNATA! • RAPPORTI CON IL SISTEMA PRODUTTIVO; • Lavorare insieme significa smussare le differenze di terminologia e di approccio con un miglior risultato per le persone in carico; • TERMINOLOGIA E APPROCCIO; • OPERATORI DELL’AREA LAVORO poco coinvolti nei processi di valutazione. • La criticità sottoposta al servizio da parte di un utente non viene spostata su altri, ma si prende in carico: è il servizio che si deve relazionare con gli altri servizi (anche se non c’è una intesa formale), non l’utente che deve rivolgersi a tutti prima di trovare l’interlocutore giusto. 13 Il servizio integrato CoMiDis ALTA QUALIFICAZIONE DEGLI OPERATORI; •L’integrazione sostanziale e formale fra due servizi inevitabilmente porta all’avvicinamento con i servizi attigui: • Il Collocamento Mirato si è avvicinato all’area «Commerciale» rivolta alle aziende del Servizio Politiche del Lavoro con maggiore servizio alle aziende e maggiore controllo; • L’ASS6 sta costituendo delle equipe territoriali lavoro con SIL-DSM-SERT con la conseguente maggiore vicinanza al collocamento mirato; • E’ stata organizzata una formazione comune tra l’area lavoro dell’Ass6, il Collocamento Mirato e il mondo cooperativo; • I progetti del Fondo Provinciale Disabili prevedono l’intesa formale tra più soggetti e una commissione di valutazione composta da 2 Provincia- 2 ASS6 – 1 Comitato Tecnico – 1 Sottocommissione disabili. 14 LE ATTIVITA’ DEL CO.MI.DIS. 15 Il servizio integrato CoMiDis PER LE AZIENDE… • PROMOZIONE e NEGOZIAZIONE nelle aziende al fine di STIPULARE delle CONVENZIONI con i datori di lavoro; • SENSIBILIZZAZIONE; • CONSULENZA TECNICA (matching, preselezione, valutazione delle competenze, job analisys e job description); • ATTIVAZIONE dei percorsi e/o strumenti, anche previsti dalla L.R. 18/2005, per FACILITARE i percorsi di INSERIMENTO LAVORATIVO; PER IL TERRITORIO… • MOMENTI INFORMATIVI rivolti alle realtà territoriali interessate; • PARTECIPAZIONE A PROGETTI INTERNAZIONALI (Montenegro) e REGIONALI; • FACILITAZIONE nella creazione di network territoriale; • PARTECIPAZIONE a TAVOLI e COMMISSIONI istituzionali (Comitato Tecnico, Sottocommissione disabili, tavoli territoriali…). 16 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità 17 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità Il Fondo Provinciale per l’occupazione dei disabili è alimentato: • Dagli importi derivanti dall’irrogazione delle sanzioni amministrative di cui all’art.15 della L. 68/99; • Dai contributi esonerativi di cui all’art. 5, comma 3, della L. 68/99; • Dai conferimenti di fondazioni, enti di natura privata e soggetti comunque \ interessati con riferimento ai rispettivi territori provinciali; • Dalle somme stanziate dalla Regione. 18 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità I BENEFICIARI • DATORI DI LAVORO PRIVATI; • COOPERATIVE SOCIALI; • ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO; • TUTTI GLI ALTRI ORGANISMI DI CUI AGLI ARTICOLI 17 E 18 DELLA LEGGE 104/1992; • AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 6 “FRIULI OCCIDENTALE”. 19 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità I DESTINATARI (LAVORATORI DISABILI) • ISCRITTI NELL’ELENCO DI CUI ALL’ART.8 DELLA LEGGE 68/1999 • ASSUNTI AI SENSI DELLA LEGGE 68/1999 O DELLA PREVIGENTE DISCIPLINA SUL COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO • RICONOSCIUTI DISABILI IN COSTANZA DI RAPPORTO DI LAVORO • GIÀ IN FORZA PER I QUALI SI VERIFICHI UN AGGRAVAMENTO 20 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità AREE DI INTERVENTO MACROAREA A • Realizzazione ed adeguamento del posto di lavoro; • Rimozione delle barriere architettoniche; • Telelavoro; • Accessibilità, mobilità e spostamenti; • Tutoraggio interno all’azienda; • Tutoraggio e supporto esterno rivolto a lavoratori per i quali risulti particolarmente problematica la collocabilità; • Contributi all’assunzione. MACROAREA B • Progetti sperimentali; • Progetti rivolti alle cooperative sociali in crisi. MACROAREA C • Finanziamenti relativi ad assunzioni e a convenzioni non coperte dal Fondo Nazionale o per vacanza normativa; • Convenzioni tra Provincia ed altri Enti che prevedano l’integrazione tra servizi; • Progetti promossi dalla Provincia. 21 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità LA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE: • Dirigente del Settore Politiche del Lavoro, con funzione di Presidente; • Coordinatore incaricato del Servizio Collocamento Mirato della Provincia; • Coordinatore incaricato del Servizio Integrazione Lavorativa dell'Ass. n. 6; • n. 1 componente indicato dalla Sottocommissione; • n. 1 componente indicato dal Comitato Tecnico; • n. 1 istruttore del Settore Politiche del Lavoro con funzioni di segreteria. Alla Commissione presenzierà l’istruttore delle domande in esame. COMPITI DELLA COMMISSIONE: • Valutazione delle istanze di contributo e della richiesta di eventuali proroghe; • Ammissione delle stesse al contributo; • Valutazione a consuntivo della effettiva realizzazione degli interventi. In prima seduta la Commissione definirà le modalità operative per l’attuazione degli indirizzi per l’utilizzo del Fondo provinciale disabili. La Commissione si riunirà per la valutazione delle istanze presentate con cadenza mensile. 22 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità Macroarea A: Interventi a sportello: Azioni per rimozione barriere architettoniche, tutoraggio, telelavoro, assunzioni, ecc… Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 (al 31/08/2013) N° Azioni 19 26 14 Assunzioni 16 17 11 € 151.938 € 176.965 € 172.642 Fondi erogati Macroarea B: Interventi a progetto: Progetti sperimentali rivolti alle persone disabili con un’importante ricaduta sullo sviluppo del welfare locale Anno 2011 Anno 2012 N° Progetti 4 Fondi erogati 23 Anno 2013 (al 31/08/2013) 3 3 € 309.484 € 399.900 € 232.000 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità MACROAREA - A a: Realizzazione ed adeguamento del posto di lavoro. b: Rimozione delle barriere architettoniche c: Telelavoro. d: Accessibilità, spostamenti e mobilità e: Tutoraggio e supporto esterno rivolto a lavoratori per i quali risulti particolarmente problematica la collocabilità f: Tutoraggio interno all’azienda k: Assunzioni presso datori di lavoro non soggetti agli obblighi della L. 68/99 MACROAREA - B g.1: Progetti sperimentali rivolti alle persone disabili con particolari difficoltà di inserimento g.2: Progetti sperimentali rivolti alle cooperative sociali di tipo B colpite dalla crisi congiunturale 24 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità MACRO AREA – B: g.1: Progetti sperimentali rivolti alle persone disabili con particolari difficoltà di inserimento precisazioni I progetti DEVONO CONTEMPORANEAMENTE prevedere: a) La VALORIZZAZIONE DELLA PERSONA DISABILE, anche attraverso la riorganizzazione del lavoro e il recupero di antichi mestieri e tradizioni o di risorse storiche e ambientali, connessa allo sviluppo economico e sociale dell’ambiente lavorativo, della comunità e/o del territorio di appartenenza; b) Una PROSPETTIVA TEMPORALE PIÙ AMPIA della durata del progetto ammesso a contributo con indicazione della ricaduta occupazionale; c) La conoscenza e l’analisi dei BISOGNI DELLA REALTÀ DI RIFERIMENTO del progetto; d) La COSTRUZIONE DI RETI DI ALMENO DUE tra soggetti privati e pubblici anche non tradizionalmente coinvolti in attività rivolte ai soggetti disabili nell’ottica della diffusione di una cultura di inclusione sociale. 25 Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità MACRO AREA – B: g.2: Progetti sperimentali rivolti alle cooperative sociali di tipo B colpite dalla crisi congiunturale precisazioni a) La conoscenza e l’analisi dei BISOGNI DEL TERRITORIO con riferimento ai servizi offerti dalla cooperativa sociale richiedente il beneficio; b) La VALORIZZAZIONE DELLA PERSONA DISABILE attraverso un progetto di vita che le consenta di mantenere un ruolo attivo in un contesto sociale extra familiare; c) Il riconoscimento delle competenze di TUTORAGGIO DEI SOCI LAVORATORI O DIPENDENTI della cooperativa attraverso il sostegno del costo salariale degli stessi per la durata massima di un anno; d) L’INCREMENTO DELL’ATTIVITÀ DI SVILUPPO COMMERCIALE in rete con altre realtà territoriali sia pubbliche che private che consenta una graduale e progressiva uscita dalla crisi; e) Una PROSPETTIVA TEMPORALE PIÙ AMPIA della durata del progetto ammesso a contributo con indicazione della ricaduta occupazionale; 26 Disabilità e lavoro: alcuni dati Assunzioni Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 (al 31/08/2013) Totale Lavoratori Assunti Ordinario 300 392 320 249 1.261 Lavoratori Assunti Mirato 110 162 192 177 641 Collocamento Mirato Work experiences attivate Assunzioni (a seguito di WE) Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 (al 31/08/2013) Totale 22 30 16 35 104 7 14 7 15 43 27 PROVINCIA DI PORDENONE Oltre la disabilità: lavoro e svantaggio sociale TARGET: giovani ed adulti che non riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro in autonomia in assenza di certificazioni sanitarie e L. 68/99. 28 Il sistema Commissione provinciale per il lavoro (L.R. 18/2005) Sottocommissione per l’integrazione delle politiche sociali e del lavoro Tavolo di crisi Tavolo svantaggio Equipe ambito 6.1 Equipe ambito 6.2 Equipe ambito 6.3 Equipe ambito 6.4 Equipe ambito 6.5 Sistema coerente con l’Obiettivi regionale di integrazione socio-lavorativa 9.1 linee guida regionali PdZ Sistema assunto con Accordo di Programma dei Piani di Zona 2013-2015 per tutto il territorio della provincia di Pordenone con collegamenti previsti con l’area sanitaria e sviluppati nell’obiettivo 8.1 Le equipe Hanno compiti di valutazione e di progettazione nell’area dello svantaggio socio-lavorativo: Utilizzano strumenti di valutazione e progettazione omogenei e costruiti ad hoc per il target considerato; Sono operative dal 2013 presso ciascun Ambito-Distrettuale ed hanno delle componenti fisse: Servizio Sociale dei Comuni Coordinamento equipe Centro di Orientamento Regionale Centri per l’Impiego Mappa concettuale dello svantaggio Il lavoro svolto ha consentito di sviluppare una mappa concettuale dinamica dello svantaggio che lo articola e lo scompone in modo dettagliato ipotizzando percorsi differenziati sulla base delle capacità delle persone di ridurre la distanza e la debolezza nella relazione con il lavoro. VULNERABILITÀ TRANSITORIA Obiettivo generale : autonomia ORIENTAMENTO (non per tutti) AVVIABILI AL SISTEMA DELLE POLITICHE ATTIVE del LAVORO (valutare incentivazioni di legge all’assunzione) AREA LAVORO FRAGILITÀ SVANTAGGIO LIEVE SVANTAGGIO COMPLESSO SVANTAGGIO CONCLAMATO Obiettivo generale: autonomia Obiettivo generale: autonomia possibile, a determinate condizioni Obiettivo generale: diminuzione del disagio e stabilizzazione in contesti socio occupazionali Obiettivo generale: inclusione sociale con tutela della dignità di vita Avviabili a COOPERAZIONE SOCIALE di TIPO B >>>>>>>>>>>>>>>>>>> GIOVANI : prolungamento dei percorsi di sviluppo per giungere a requisiti di occupabilità non protetta INTEGRAZIONE SOCIALE AVVIABILI A FORMAZIONE QUALIFICANTE previo sostegno psicosociale Successivamente al SISTEMA DELLE POLITICHE ATTIVE del LAVORO ATTIVAZIONI DI PERCORSI DI SVILUPPO ALMENO BIENNALI Seguiti da FORMAZIONE QUALIFICANTE Successivamente : politiche attive del lavoro o cooperazione sociale AREA SOCIALE Il dispositivo del progetto personalizzato Impiego nel mercato competitivo Inclusione sociale Risultati attesi Obiettivi del progetto personalizzato Impiego/occupazione nella cooperazione Altre forme sperimentali di occupazione (auto-imprenditoria, microcredito,…) Valutazione dell’equipe territoriale Domanda della persona Misure ed Interventi Le misure utilizzate in modo più frequente per i progetti orientati all’impiego, trovano attuazione attraverso il dispositivo del progetto personalizzato: AREA SOCIALE misure interventi Contributi e Crediti Educazione finanziaria Borse Sociali Osservazione abilità o accompagnamento alla costruzione di requisiti di base e propedeutici all’occupabilità Offerta professionale (COR/CPI) Consulenza orientativa o couselling, accompagnamento percorsi formativi, laboratori Formazione, Tirocini, work experience, welfare to work AREA LAVORO Sportello Start-up Impresa Per le persone che manifestano un profilo di reale occupabilità, favoriscono il contatto tra mondo del lavoro e persona costruendo competenze Orientamento e accompagnamento all’avvio di impresa Le sperimentazioni metodologiche • INDIVIDUAL PLACEMENT and SUPPORT (IPS) • SPERIMENTAZIONE ICF4 (ICF – lavoro) • I.T.O e A.S.F.E.O: strumenti valutativi nell’area «lavoro e svantaggio sociale» • ICF «light» - rimodulazione per i percorsi di «propedeutica al lavoro» Allineamento degli strumenti valutativi già in uso ad una nuova scheda basata su principi ICF 34 PROVINCIA DI PORDENONE Settore Politiche del Lavoro e Settore Politiche Sociali Largo San Giorgio 12, Pordenone - Telefono 0434/231503 - 257 dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00; martedì e giovedì anche il pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00 35
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