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Provincia di Pordenone
Settori Politiche del Lavoro e Politiche Sociali
GLI STRUMENTI DEL COLLOCAMENTO MIRATO
L’ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI PORDENONE
GIANFRANCO MARINO
Dirigente Settore Politiche del Lavoro e Settore Politiche Sociali
Provincia di Pordenone
Trieste, 7 febbraio 2014
Il territorio
Sono presenti 51 comuni, di
cui 26 si trovano nella
pianura, gli altri tra la zona
collinare e quella montana.
Nel 2012 la popolazione
residente è di 310.611, il
51,1% sono donne.
2
Fonte dati: elaborazione Provincia di Pordenone su dati CCIA Pordenone
Settori produttivi
I principali settori produttivi
sono quelli dell’agricoltura e
del commercio. L’industria
rappresenta il 12,6% delle
imprese attive.
3
Fonte dati: elaborazione Provincia di Pordenone su dati CCIA Pordenone
Sono presenti tre distretti
industriali:
*
*
*
il mobile
NIP (Nucleo
Industriale
Pordenone)
il comparto meccanica
“il coltello”.
Inoltre sono presenti due
importanti Zone Industriali
(ZIPR e NIP).
Polo
Tecnologico
4
Fonte dati: Provincia di Pordenone
Zona Industriale
Ponte Rosso
e
Keymec
SETTORE POLITICHE DEL LAVORO
Ufficio normativo di
riferimento del settore
-
Osservatorio mercato del
lavoro e politiche sociali
Comunicazione istituzionale
di settore
DIRIGENTE
Aree di
staff
Dott. Gianfranco Marino
P.O.
Gestione crisi
R if: 0434/231 .505
Dott.ssa Silvestra Daniela Reviezzo
0434-231.461
CO.MI.DIS.
Area
Preselezione e
formazione
Azioni e progetti
finalizzati a costruire
percorsi di inserimento
lavorativo di persone
disabili L. 68/99
Interventi infavoredi
aziendee lavoratori per
l’intermediazioneela
formazionemirata
all’inserimentolavorativo.
- Coordinamento
interventi con SIL
ASS n. 6
- Sottocommissione
disabili
- Comitato tecnico
- Gestione del fondo
provinciale disabili
- Erogazione di sgravi e
contributi alle
assunzioni
Avviamentomisuredi
formazionefinanziata
(work-experience)
Tirocini D.P.Reg. 103/10e
D.M. 196/98
Area Progetti
speciali
- LPU
- LSU
- Welfare To Work
Disocc
Potenziamentouffici e
servizi:
- Sportello assistenti
familiari
Area incentivi
- L.R. 18/05, Art.
30–3132-33
-
L.R. 18/05, Art 48
L.R 26/01 Art. 24
FSE Ob.2
FSE Ob. 3
Imprenderò
Si.Con.Te.
- Progetto Operatori
Unici
- Progetto IDA -
StrutturaCentrale
- Tavoli tecnici tra
Regionee
Province
Coordinamento
CPI
- Area Distretto Urbano
e del Mobile (CPI
Pordenone + CPI
Sacile + Sportelli di
Azzano Decimo e di
Brugnera)
- Area Est (CPI San Vito
al Tagliamento+
Sportelli di Valvasone
ec/oPonteRosso)
- Area Nord (CPI
Spilimbergo+CPI
Maniago+Sportello
di Vivaro)
Ufficio Immigrazione
Contrattualistica e
Conflitti del Lavoro,
Mobilità
Collaborazione con lo
Sportello Unico per
l'Immigrazione della
Prefettura di
Pordenone
- Gestione flussi
- Rilascio di nulla osta
al lavoroinfavoredi
cittadini stranieri
- Gestione vertenze
collettive
- Comitato Garanti
- Gestione organi
collegiali istituzionali
- Collaborazione
- Gestione procedure di
- Tavoli tecnici tra
- Tavolo svantaggio
- Sottocommissione
pubblicoprivato
(avvionel 2012)
RegioneeProvince
mobilità
Mobilità
- Tavoli tecnici tra
Regione e Province
R if: 0434/231 .530
R if: 0434/231 .506
R if: 0434/231 . 462
5
R if: 0434/231 .257
R if: 0434/231 .481
R if: 0434/2 28. 175
Sono presenti
*
5 Centri per l’Impiego
*
sportelli locali (Azzano
(Pordenone, Sacile, S. Vito al
Tagliamento,Maniago,
Spilimbergo)
Decimo, Brugnera, Valvasone,
APINDUSTRIA Pordenone)
Valvasone
6
Fonte dati: elaborazione Provincia di Pordenone su dati CCIA Pordenone
Il servizio
Integrato
«CoMiDis»
Il Fondo Provinciale per
l’occupazione delle persone
con disabilità
Le sperimentazioni
metodologiche
7
Il servizio integrato CoMiDis
IL CO.MI.DIS.
Da questa esperienza, nell’anno 2008 nasce il servizio CO.MI.DIS., Collocamento
Mirato Disabili.
La nascita del CO.MI.DIS. ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel settore
del collocamento dei disabili con un servizio che conta circa 15 dipendenti e
coinvolge tutto il territorio provinciale e persegue una duplice finalità:
• Consentire ai disabili iscritti alle liste della L. 68/99, l’accesso al lavoro presso
aziende private ed enti pubblici, mediante un servizio in grado di favorire il migliore
abbinamento tra le esigenze delle aziende e le propensioni, disponibilità e
funzionalità del candidato/lavoratore;
• Realizzare una capillare attività di consulenza in favore delle aziende in obbligo o
disponibili ad inserire lavoratori disabili, anche con visite aziendali e analisi del
posto di lavoro.
8
Il servizio integrato CoMiDis
BUONE PRASSI
Formalizzazione di una forte integrazione tra il SERVIZIO DI COLLOCAMENTO MIRATO della
Provincia di Pordenone e il SERVIZIO DI INTEGRAZIONE LAVORATIVA (SIL) dell’ A.S.S. N. 6
«FRIULI OCCIDENTALE».
ASS6 – SIL
CO.MI.DIS.
9
PROVINCIA
C.P.I.
Il servizio integrato CoMiDis
Il percorso fra Provincia / Comuni / ASS6
•
Convenzione 2003
• Riconoscimento del SIL come partner privilegiato delle Politiche del lavoro per le persone con
disabilità
• Decentra il Collocamento mirato della provincia di Pordenone individuando 5 referenti nei CPI
•
Convenzione 2006
• Conferma la collaborazione fra Politiche del lavoro e SIL
• Avvia la creazione di un SISTEMA integrato di servizi a favore dei lavoratori disabili
•
Convenzione 2008
• Costituisce il Servizio integrato «CoMiDis»
• Rimodula l’approccio verso le imprese
•
Convenzione 2011
• L’integrazione fra servizi è premessa e non più obiettivo da raggiungere
• La Provincia rilancia, da interlocutore privilegiato, l’azione di coinvolgimento del sistema
imprese
• Riconosce il ruolo del «Comitato tecnico» come soggetto valutatore in sinergia con la
«Commissione di Accertamento della Disabilità»
10
Il servizio integrato CoMiDis
PROCESSI DI INTEGRAZIONE ATTIVATI
Operare in sinergia con altri servizi significa per tutti
ripensare e mettere in discussione il proprio ruolo ed anche la propria
natura
per potersi vivere come reale parte attiva e propositiva:
Per SCM significa: trasformazione di ruolo con il conseguente adeguamento
dei compiti – da servizio quasi esclusivamente amministrativo a vero e
proprio servizio di politiche attive del lavoro => necessità di acquisire
competenze per affrontare la nuova complessità della funzione – rapporto
consulenziale con l’utenza (lavoratori e aziende) – ricercando sinergie con gli
altri servizi.
Per SIL significa: slancio alla possibilità di migliorare la capacità di agire
nelle politiche attive del lavoro, in particolare sviluppando le capacità di
interlocuzione con il mondo delle imprese attraverso il miglioramento delle
azioni di sistema.
11
Il servizio integrato CoMiDis
STRUMENTI PER L’INTEGRAZIONE
Sono stati individuati dei possibili strumenti che riguardano la prima
integrazione fra i due servizi. Si tratta della implementazione di procedure
e di modalità organizzative dettagliati all’interno di schemi di istruzioni:
• Casi CRITICI: processo valutativo per il riesame dei “casi difficili” in cui il
sistema di valutazione non ha previsto Strumenti di Supporto;
• Casi SIL: Modalità di co-progettazione fra SIL e SCM per i casi con servizio
di accompagnamento che si affacciano sul mercato del lavoro;
• Visite aziendali: Modalità di co-progettazione fra SIL e SCM;
• Riunioni congiunte di incrocio domanda/offerta:
organizzazione delle riunioni settimanali nel CO.MI.DIS.
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Modalità
di
Il servizio integrato CoMiDis
CRITICITA’…
… E PUNTI DI FORZA
• RAPPORTI TRA I SERVIZI E GLI ORGANISMI DI
VALUTAZIONE (Commissioni);
• Più i servizi lavorano in sinergia più l’utente si
sente ACCOMPAGNATO!
• VINCOLI NORMATIVI per i mandati dei servizi e
per l’uso di strumenti;
• Più i servizi lavorano in sinergia più l’impresa si
sente ACCOMPAGNATA!
• RAPPORTI CON IL SISTEMA PRODUTTIVO;
• Lavorare insieme significa smussare le differenze
di terminologia e di approccio con un miglior
risultato per le persone in carico;
• TERMINOLOGIA E APPROCCIO;
• OPERATORI DELL’AREA LAVORO poco coinvolti
nei processi di valutazione.
• La criticità sottoposta al servizio da parte di un
utente non viene spostata su altri, ma si prende in
carico: è il servizio che si deve relazionare con gli
altri servizi (anche se non c’è una intesa formale),
non l’utente che deve rivolgersi a tutti prima di
trovare l’interlocutore giusto.
13
Il servizio integrato CoMiDis
ALTA QUALIFICAZIONE DEGLI OPERATORI;
•L’integrazione sostanziale e formale fra due servizi inevitabilmente porta
all’avvicinamento con i servizi attigui:
• Il Collocamento Mirato si è avvicinato all’area «Commerciale» rivolta alle
aziende del Servizio Politiche del Lavoro con maggiore servizio alle aziende e
maggiore controllo;
• L’ASS6 sta costituendo delle equipe territoriali lavoro con SIL-DSM-SERT con la
conseguente maggiore vicinanza al collocamento mirato;
• E’ stata organizzata una formazione comune tra l’area lavoro dell’Ass6, il
Collocamento Mirato e il mondo cooperativo;
• I progetti del Fondo Provinciale Disabili prevedono l’intesa formale tra più
soggetti e una commissione di valutazione composta da 2 Provincia- 2 ASS6 – 1
Comitato Tecnico – 1 Sottocommissione disabili.
14
LE ATTIVITA’ DEL CO.MI.DIS.
15
Il servizio integrato CoMiDis
PER LE AZIENDE…
• PROMOZIONE e NEGOZIAZIONE nelle aziende al fine di STIPULARE delle CONVENZIONI con
i datori di lavoro;
• SENSIBILIZZAZIONE;
• CONSULENZA TECNICA (matching, preselezione, valutazione delle competenze, job
analisys e job description);
• ATTIVAZIONE dei percorsi e/o strumenti, anche previsti dalla L.R. 18/2005, per
FACILITARE i percorsi di INSERIMENTO LAVORATIVO;
PER IL TERRITORIO…
• MOMENTI INFORMATIVI rivolti alle realtà territoriali interessate;
• PARTECIPAZIONE A PROGETTI INTERNAZIONALI (Montenegro) e REGIONALI;
• FACILITAZIONE nella creazione di network territoriale;
• PARTECIPAZIONE a TAVOLI e COMMISSIONI istituzionali (Comitato Tecnico,
Sottocommissione disabili, tavoli territoriali…).
16
Il Fondo Provinciale per l’occupazione
delle persone con disabilità
17
Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
Il Fondo Provinciale per l’occupazione dei disabili è alimentato:
• Dagli importi derivanti dall’irrogazione delle sanzioni amministrative di
cui all’art.15 della L. 68/99;
• Dai contributi esonerativi di cui all’art. 5, comma 3, della L. 68/99;
• Dai conferimenti di fondazioni, enti di natura privata e soggetti comunque
\ interessati con riferimento ai rispettivi territori provinciali;
• Dalle somme stanziate dalla Regione.
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Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
I BENEFICIARI
• DATORI DI LAVORO PRIVATI;
• COOPERATIVE SOCIALI;
• ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO;
• TUTTI GLI ALTRI ORGANISMI DI CUI AGLI ARTICOLI 17 E 18 DELLA LEGGE
104/1992;
• AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 6 “FRIULI OCCIDENTALE”.
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Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
I DESTINATARI
(LAVORATORI DISABILI)
• ISCRITTI NELL’ELENCO DI CUI ALL’ART.8 DELLA LEGGE 68/1999
• ASSUNTI AI SENSI DELLA LEGGE 68/1999 O DELLA PREVIGENTE
DISCIPLINA SUL COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO
• RICONOSCIUTI DISABILI IN COSTANZA DI RAPPORTO DI LAVORO
• GIÀ IN FORZA PER I QUALI SI VERIFICHI UN AGGRAVAMENTO
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Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
AREE DI INTERVENTO
MACROAREA A
• Realizzazione ed adeguamento del posto di lavoro;
• Rimozione delle barriere architettoniche;
• Telelavoro;
• Accessibilità, mobilità e spostamenti;
• Tutoraggio interno all’azienda;
• Tutoraggio e supporto esterno rivolto a lavoratori per i quali risulti particolarmente
problematica la collocabilità;
• Contributi all’assunzione.
MACROAREA B
• Progetti sperimentali;
• Progetti rivolti alle cooperative sociali in crisi.
MACROAREA C
• Finanziamenti relativi ad assunzioni e a convenzioni non coperte dal Fondo
Nazionale o per vacanza normativa;
• Convenzioni tra Provincia ed altri Enti che prevedano l’integrazione tra servizi;
• Progetti promossi dalla Provincia.
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Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
LA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE
COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE:
• Dirigente del Settore Politiche del Lavoro, con funzione di Presidente;
• Coordinatore incaricato del Servizio Collocamento Mirato della Provincia;
• Coordinatore incaricato del Servizio Integrazione Lavorativa dell'Ass. n. 6;
• n. 1 componente indicato dalla Sottocommissione;
• n. 1 componente indicato dal Comitato Tecnico;
• n. 1 istruttore del Settore Politiche del Lavoro con funzioni di segreteria.
Alla Commissione presenzierà l’istruttore delle domande in esame.
COMPITI DELLA COMMISSIONE:
• Valutazione delle istanze di contributo e della richiesta di eventuali proroghe;
• Ammissione delle stesse al contributo;
• Valutazione a consuntivo della effettiva realizzazione degli interventi.
In prima seduta la Commissione definirà le modalità operative per l’attuazione degli indirizzi per
l’utilizzo del Fondo provinciale disabili.
La Commissione si riunirà per la valutazione delle istanze presentate con cadenza mensile.
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Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
Macroarea A:
Interventi a sportello: Azioni per
rimozione barriere architettoniche, tutoraggio,
telelavoro, assunzioni, ecc…
Anno 2011
Anno 2012
Anno 2013
(al 31/08/2013)
N° Azioni
19
26
14
Assunzioni
16
17
11
€ 151.938 € 176.965
€ 172.642
Fondi erogati
Macroarea B:
Interventi a progetto: Progetti
sperimentali rivolti alle persone disabili con
un’importante ricaduta sullo sviluppo del welfare
locale
Anno 2011 Anno 2012
N° Progetti
4
Fondi erogati
23
Anno 2013
(al 31/08/2013)
3
3
€ 309.484 € 399.900
€ 232.000
Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
MACROAREA - A
a: Realizzazione ed adeguamento del posto di lavoro.
b: Rimozione delle barriere architettoniche
c: Telelavoro.
d: Accessibilità, spostamenti e mobilità
e: Tutoraggio e supporto esterno rivolto a lavoratori per i quali risulti
particolarmente problematica la collocabilità
f: Tutoraggio interno all’azienda
k: Assunzioni presso datori di lavoro non soggetti agli obblighi della L. 68/99
MACROAREA - B
g.1: Progetti sperimentali rivolti alle persone disabili con
particolari difficoltà di inserimento
g.2: Progetti sperimentali rivolti alle cooperative sociali di tipo B colpite dalla
crisi congiunturale
24
Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
MACRO AREA – B: g.1: Progetti sperimentali rivolti alle persone disabili con
particolari difficoltà di inserimento
precisazioni
I progetti DEVONO CONTEMPORANEAMENTE prevedere:
a) La VALORIZZAZIONE DELLA PERSONA DISABILE, anche attraverso la riorganizzazione del lavoro e il
recupero di antichi mestieri e tradizioni o di risorse storiche e ambientali, connessa allo sviluppo
economico e sociale dell’ambiente lavorativo, della comunità e/o del territorio di appartenenza;
b) Una PROSPETTIVA TEMPORALE PIÙ AMPIA della durata del progetto ammesso a contributo con
indicazione della ricaduta occupazionale;
c) La conoscenza e l’analisi dei BISOGNI DELLA REALTÀ DI RIFERIMENTO del progetto;
d) La COSTRUZIONE DI RETI DI ALMENO DUE tra soggetti privati e pubblici anche non tradizionalmente
coinvolti in attività rivolte ai soggetti disabili nell’ottica della diffusione di una cultura di inclusione
sociale.
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Il Fondo Provinciale per l’occupazione delle persone con disabilità
MACRO AREA – B: g.2: Progetti sperimentali rivolti alle cooperative sociali
di tipo B colpite dalla crisi congiunturale
precisazioni
a) La conoscenza e l’analisi dei BISOGNI DEL TERRITORIO con riferimento ai servizi
offerti dalla cooperativa sociale richiedente il beneficio;
b) La VALORIZZAZIONE DELLA PERSONA DISABILE attraverso un progetto di vita che le
consenta di mantenere un ruolo attivo in un contesto sociale extra familiare;
c) Il riconoscimento delle competenze di TUTORAGGIO DEI SOCI LAVORATORI O
DIPENDENTI della cooperativa attraverso il sostegno del costo salariale degli stessi
per la durata massima di un anno;
d) L’INCREMENTO DELL’ATTIVITÀ DI SVILUPPO COMMERCIALE in rete con altre realtà
territoriali sia pubbliche che private che consenta una graduale e progressiva uscita
dalla crisi;
e) Una PROSPETTIVA TEMPORALE PIÙ AMPIA della durata del progetto ammesso a
contributo con indicazione della ricaduta occupazionale;
26
Disabilità e lavoro: alcuni dati
Assunzioni
Anno
2010
Anno
2011
Anno
2012
Anno 2013
(al 31/08/2013)
Totale
Lavoratori Assunti Ordinario
300
392
320
249
1.261
Lavoratori Assunti Mirato
110
162
192
177
641
Collocamento Mirato
Work experiences attivate
Assunzioni
(a seguito di WE)
Anno
2010
Anno
2011
Anno
2012
Anno 2013
(al 31/08/2013)
Totale
22
30
16
35
104
7
14
7
15
43
27
PROVINCIA DI PORDENONE
Oltre la disabilità: lavoro
e svantaggio sociale
TARGET: giovani ed adulti che non riescono ad inserirsi nel mercato del
lavoro in autonomia in assenza di certificazioni sanitarie e L. 68/99.
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Il sistema
Commissione
provinciale per il
lavoro
(L.R. 18/2005)
Sottocommissione
per l’integrazione
delle politiche sociali
e del lavoro
Tavolo di crisi
Tavolo svantaggio
Equipe
ambito 6.1
Equipe
ambito 6.2
Equipe
ambito 6.3
Equipe
ambito 6.4
Equipe
ambito 6.5
Sistema coerente con l’Obiettivi regionale di integrazione socio-lavorativa 9.1 linee guida regionali PdZ
Sistema assunto con Accordo di Programma dei Piani di Zona 2013-2015 per tutto il territorio della
provincia di Pordenone con collegamenti previsti con l’area sanitaria e sviluppati nell’obiettivo 8.1
Le equipe
Hanno compiti di valutazione e di progettazione nell’area dello
svantaggio socio-lavorativo:
Utilizzano strumenti di valutazione e progettazione omogenei e
costruiti ad hoc per il target considerato;
Sono operative dal 2013 presso ciascun Ambito-Distrettuale ed hanno
delle componenti fisse:
Servizio Sociale dei Comuni
Coordinamento equipe
Centro di
Orientamento
Regionale
Centri per
l’Impiego
Mappa concettuale dello svantaggio
Il lavoro svolto ha consentito di sviluppare una mappa concettuale dinamica dello svantaggio che lo
articola e lo scompone in modo dettagliato ipotizzando percorsi differenziati sulla base delle
capacità delle persone di ridurre la distanza e la debolezza nella relazione con il lavoro.
VULNERABILITÀ
TRANSITORIA
Obiettivo generale :
autonomia
ORIENTAMENTO
(non per tutti)
AVVIABILI AL SISTEMA
DELLE POLITICHE ATTIVE
del LAVORO
(valutare incentivazioni di
legge all’assunzione)
AREA
LAVORO
FRAGILITÀ
SVANTAGGIO LIEVE
SVANTAGGIO
COMPLESSO
SVANTAGGIO
CONCLAMATO
Obiettivo generale:
autonomia
Obiettivo generale:
autonomia possibile, a
determinate condizioni
Obiettivo generale:
diminuzione del disagio
e stabilizzazione in
contesti socio
occupazionali
Obiettivo generale:
inclusione sociale con
tutela della dignità di vita
Avviabili a
COOPERAZIONE
SOCIALE di TIPO B
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
GIOVANI :
prolungamento dei
percorsi di sviluppo per
giungere a requisiti di
occupabilità non
protetta
INTEGRAZIONE
SOCIALE
AVVIABILI A
FORMAZIONE
QUALIFICANTE
previo sostegno
psicosociale
Successivamente
al SISTEMA DELLE
POLITICHE ATTIVE del
LAVORO
ATTIVAZIONI DI
PERCORSI DI SVILUPPO
ALMENO BIENNALI
Seguiti da
FORMAZIONE
QUALIFICANTE
Successivamente :
politiche attive del lavoro
o cooperazione sociale
AREA
SOCIALE
Il dispositivo del progetto personalizzato
Impiego nel mercato
competitivo
Inclusione
sociale
Risultati
attesi
Obiettivi del progetto
personalizzato
Impiego/occupazione
nella cooperazione
Altre forme sperimentali
di occupazione
(auto-imprenditoria, microcredito,…)
Valutazione dell’equipe
territoriale
Domanda della persona
Misure ed Interventi
Le misure utilizzate in modo più frequente per i progetti orientati all’impiego,
trovano attuazione attraverso il dispositivo del progetto personalizzato:
AREA
SOCIALE
misure
interventi
Contributi e Crediti
Educazione finanziaria
Borse Sociali
Osservazione abilità o
accompagnamento alla costruzione di
requisiti di base e propedeutici
all’occupabilità
Offerta professionale (COR/CPI)
Consulenza orientativa o couselling,
accompagnamento percorsi formativi,
laboratori
Formazione, Tirocini, work
experience, welfare to work
AREA
LAVORO
Sportello Start-up Impresa
Per le persone che manifestano un profilo
di reale occupabilità, favoriscono il
contatto tra mondo del lavoro e persona
costruendo competenze
Orientamento e accompagnamento
all’avvio di impresa
Le sperimentazioni metodologiche
• INDIVIDUAL PLACEMENT and SUPPORT (IPS)
• SPERIMENTAZIONE ICF4 (ICF – lavoro)
• I.T.O e A.S.F.E.O:
strumenti valutativi nell’area «lavoro e
svantaggio sociale»
• ICF «light» - rimodulazione per i percorsi di «propedeutica al
lavoro»
Allineamento degli strumenti valutativi già in uso ad una
nuova scheda basata su principi ICF
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PROVINCIA DI PORDENONE
Settore Politiche del Lavoro e Settore Politiche Sociali
Largo San Giorgio 12, Pordenone - Telefono 0434/231503 - 257
dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00; martedì e giovedì anche il pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00
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