Siti fragili comuni - si trovano in tutti gli individui sani analizzati con una frequenza di espressione variabile da individuo ad individuo; - rappresentano un fenomeno inerente alla struttura stessa della cromatina. > > 1 I siti fragili comuni sono stati scoperti durante lo studio della sindrome dell’Xfragile. Infatti studiando individui sani e individui affetti, inibendo parzialmente la replicazione del DNA, si osservò la presenza di lesioni non casuali su tutti gli individui. I siti fragili comuni rappresentano quindi una caratteristica intrinseca della struttura cromatinica. COSTRIZIONI SECONDARIE I siti fragili comuni o costituzionali sono presenti come un carattere costante in tutti gli individui, seppur con frequenze di espressione diverse. Rappresentano quindi un fenomeno inerente alla struttura stessa della cromatina. La percentuale di metafasi che presentano CFRA può variare da individuo a individuo e raramente sono state osservate frequenze di espressione superiori al 30%. 2 I SF comuni osservati più frequentemente sono: FRA3B ( 3p14) FRA16D (16q23) FRA7G ( 7q31) FRA7H ( 7q32) FRA6F ( 6q21) FRAXB ( Xp22) FRA7I ( 7q36) 3 Localizzazione di alcuni Siti Fragili Comuni in linfociti e fibroblasti Debatisse et al., Trends in Genetics, 28 (1):22-32, 2012 The sites with the highest frequencies of breakage in each cell type are boxed (major sites). Note that most fragile sites differ between lymphocytes and fibroblasts. Exceptions are FRA16D (16q23.2), a major site in both cell types; FRA3B (3p14.2), a major site in lymphocytes but a minor one in fibroblasts; and 7q31.1, a minor site in both cell types. Chromosomes ideograms are a schematic representation of bands visible after Giemsa staining and were taken from: http:// www.pathology.washingto n.edu. 4 Induzione citogenetica • Afidicolina inibitore della DNA polimerasi α e δ • 5-azacitidina analogo della citosina incorporata nel DNA • BrdU analogo della timidina incorporata nel DNA 5 SITI FRAGILI COMUNI (In realtà estese regioni fragili ) • presenti in tutti gli individui • componenti normali della struttura cromosomica (costrizioni secondarie) • regioni fragili (fino a 10 Mb) • nessun minisatellite associato FRAGILITA ??? Analisi delle sequenze di alcuni siti fragili comuni indotti da Afidicolina Assenza di sequenze consenso 6 Per i siti fragili comuni non è stata trovata alcuna espansione di trio dinucleotidi in grado di spiegare la fragilità… E’ stato quindi usato un approccio che guardasse alla strutturale tridimensionale di queste regioni piuttosto che alla struttura primaria… …ed è emerso che queste estese regioni mantengono delle caratteristiche che sono altamente condivise: • • • • Regioni ricche in AT e particolarmente flessibili Ricche in elementi ripetuti Colocalizzano con sequenze MAR Sono spesso regioni a replicazione tardiva o ritardata 7 Flessibilità Regioni ricche in AT Bend.it – TwistFlex – FlexStab Misurano la flessibilità come variazione dell’angolo di twist tra coppie di basi adiacenti della doppia elica Identificano mediante un algoritmo le sequenze flessibili (100 bp - <1000 bp) A/T rich AT rich TA rich Bend.it fornisce un grafico in cui sono indicati I picchi di maggiore flessibilità Interferenza con il processo di replicazione del DNA Favorisce il ripiegamento in strutture secondarie Ostacola l’attività della Topoisomerasi 8 Elementi ripetuti interspersi Percentuale elevata di elementi LINE, SINE, MIR, MER, LTR e TRASPOSONI Formazione di strutture intra-molecolari stabili in grado di - interferire con la replicazione - produrre delezioni in presenza di meccanismi di riparo 9 Regioni di attacco alla Matrice MAR - Matrix Attachment Region MARwiz Rallentamento della replicazione del DNA MAR – Potenziali origini di replicazione 10 Modello proposto per l espressione dei siti fragili comuni 11 Il significato biologico ed evolutivo dei SF rimane enigmatico. Sono siti evolutivamente conservati [dal lievito ai mammiferi] ma potenzialmente dannosi per l organismo… Nell ultimo decennio è stato ipotizzato un ruolo meccanicistico svolto dai SF nell insorgenza e nella progressione tumorale. Coincidente localizzazione delle bande in cui sono presenti oncogeni e quelle in cui sono mappati taluni SF (Sutherland 1985). In seguito a trattamento con 16 mutageni e carcinogeni il 67% dei punti di rottura cromosomica coincide con la localizzazione di SF (Yunis and Soreng, 1987). I SF sono i siti di inizio e reintegrazione nell amplificazione genica intracromosomica tramite cicli di rottura-fusione-ponte in condizioni di ipossia (Coquelle et al. 1997) Di recente è stata analizzata la frequenza d espressione dei siti fragili comuni in pazienti affetti dal cancro al colon, alla mammella, ai polmoni e al collo e testa. In tutti i casi è stato riscontrato un significativo aumento, presente anche nei parenti di primo grado non affetti da neoplasia. Ciò lascia intravedere la prospettiva di approntare dei test per misurare la suscettibilità genetica ad alcune forme tumorali. 12 Caratteristiche principali dei siti fragili comuni • • • • • punti caldi per lo scambio tra cromatidi fratelli siti di traslocazioni cromosomiche siti di delezioni cromosomiche siti di amplificazione genica (ciclo rottura-fusione-ponte) siti di integrazione per virus e DNA plasmidico Regioni normalmente stabili in coltura, ma in presenza di agenti inibitori della replicazione, manifestano caratteristiche di DNA altamente instabile e ricombinogeno 13 Il cancro come malattia genica • Mutazioni a carico di due principali classi di geni: Geni soppressori tumorali – ostacolano la crescita del tumore, la loro perdita favorisce la progressione tumorale Proto-oncogeni – geni cellulari la cui alterazione qualitativa o quantitativa favorisce la tumorigenesi 14 Ruolo meccanicistico dei SF nella trasformazione tumorale 1. Siti preferenziali di integrazione di virus oncogeni Alterazione di proto-oncogeni cellulari Interruzione di geni soppressori tumorali 15 2. Delezione di geni soppressori tumorali FRA3B es. FRA3B e il gene FHIT • regione 3p14.2 • sito fragile indotto dall afidicolina. E quello che ha la maggiore frequenza di espressione nel genoma umano, • si estende per circa 500 Kb • sito d integrazione del papillomavirus-16 umano (HPV16) Questa regione è deleta in omozigosi in diverse forme tumorali, compresa una traslocazione reciproca con il cromosoma 8 presente nel carcinoma renale familiare (hRCC). Coincidenza con un sito già caratterizzato dall integrazione di HPV-16 nel carcinoma della cervice uterina. Tutto ciò ha suggerito la presenza di un gene tumor-suppressor Nella regione FRA3B è stato identificato il gene FHIT (Fragile Histidine Triad) Il locus FHIT ( 1.5 Mb) è composto da 10 esoni, l esone 5 si trova nella regione fragile deleta in omozigosi in molte neoplasie. L mRNA risulta assente o ridotto in molti tessuti tumorali. La proteina FHIT (16.8 kDa) è un enzima con attività di diadenosina trifosfato idrolasi che scinde ApppA in ADP e ATP in vitro. Studi su interazioni proteina-proteina, linee cellulari tumorali e topi knockout suggeriscono un ruolo della proteina FHIT nella proliferazione cellulare e nell apoptosi. 16 Sono state sequenziate 870 kb del locus FHIT/FRA3B, dall esone 3 all esone 7 del gene. Il locus è ricco in AT e ha poche sequenze Alu. Non sono presenti altre sequenze geniche. Sono presenti regioni di alta flessibilità, considerate responsabili della fragilità cromosomica. FRA16D (16q32.2) Le rotture e le decondensazioni si estendono in una regione di almeno 1 Mb. E tra i più grandi SF clonati fino a questo momento. I marcatori presenti in FRA16D risultano deleti in tumori della prostata, della mammella e ovarici indicando che la perdita di questa regione può essere importante nello sviluppo o nella progressione di queste neoplasie. Inoltre una traslocazione t(14q32;16q23) è stata osservata in più del 25% di tutti i mielomi multipli. 17 Il protooncogene MAF è stato identificato nella regione FRA16D, la sua espressione risulta aumentata in seguito alla traslocazione presente in alcuni mielomi multipli. Tre laboratori hanno identificatoin modo indipendentemente il gene FOR (WWOX o WOX1) nella regione FRA16D. La proteina codificata è un ossidoriduttasi in grado di prendere parte al processo di apoptosi e di interagire con p53 e altre proteine coinvolte nella tumorigenesi. FRA16D - WWOX Regione deleta in diversi tipi di tumori Delezioni mappano all’interno del gene WWOX WWOX è stato classificato come gene soppressore tumorale probabilmente coinvolto nei processi apoptotici Topi KO per WWOX sviluppano tumori precocemente rispetto a topi di controllo Sono in corso studi sulla funzione di questo gene come onco-soppressore, si conosce la 18 sua funzione come ossidoreduttasi, ma non si sono ancora trovati interattori certi. O'Keefe & Richards. Common chromosomal fragile sites and cancer: Focus on FRA16D. Cancer Letters, 232(1):37–47, 2006. http://dx.doi.org/10.1016/j.canlet.2005.07.041 Fig. 1. FRA16D associated DNA instability in cancer and the WWOX (FOR) gene. Diagram represents the cytogenetic location of FRA16D and the corresponding locations of loss-of-heterozygosity regions mapped in prostate and breast cancers; translocation breakpoints in multiple myeloma and homozygous deletions in adenocarcinomas. The location of the WWOX (FOR) gene including its 780 Kb intron is also depicted. 19 FRA7G (7q31.1) Le rotture indotte dall afidicolina si verificano in una regione di almeno 300 kb.E presente in essa una sequenza retrovirale endogena. Coincidente localizzazione con regioni delete in varie forme tumorali quali il carcinoma del colon e l adenocarcinoma ovarico. Presenza di un putativo gene soppressore tumorale. Nella regione sono presenti i geni codificanti la caveolina 1 e la caveolina 2, Il primo gene è in grado di indurre apoptosi e sopprimere la crescita in alcune linee tumorali ma non risulta alterato nelle linee tumorali che presentano la delezione della regione FRA7G. E stato identificato un gene che presenta omologia di sequenza con il gene murino della testina. Il gene è espresso in tutti i tessuti umani e risulta mancante o in quantità ridotta in alcune neoplasie analizzate. Resta ancora da analizzare il ruolo effettivamente svolto dal gene nella tumorigenesi. L analisi di sequenza ha rivelato regioni ad alta flessibilità e bassa stabilità. 20 FRA7H (7q32.3)) E stata identificata e sequenziata una regione di 161 kb.Sono state così riscontrati numerosi tratti di DNA in grado di assumere strutture inusuali e sequenze con alta flessibilità e bassa stabilità. FRA6F( 6q21) Si estende per circa 1200 bp, con due punti principali di rotture cromosomiche. La sequenza è ricca di elementi ripetuti e regioni ad alta flessibilità. Presenta delezioni in varie forme di leucemia e tumori solidi (Parkin gene). FRAXB (Xp22.3) Localizzato in Xp22.3. Si estende su una regione genomica di almeno 500 kb in cui mappano tre geni conosciuti, uno dei quali codifica per la steroide sulfatasi microsomiale Sono state riscontrate delezioni a carico della regione fragile in vari tumori primari e linee cellulari tumorali FRA7I (7q36) Presente sul cromosoma 7 in posizione q35, è stato caratterizzato da poco tramite FISH e sembra estendersi per più di 2 Mb. A monte del SF si trova il gene PIP (prolactin-inducible protein) sopra-espresso nell 80% dei tumori alla mammella primari e metastatici. FRA9E (9q32) Si estende per ben 9 Mb.E localizzato in 9q32.33.1. Nella stessa regione è situato il gene PAPPA (pregnancy-associated plasma protein-A) 21 Che presenta LOH nel 50% dei tumori ovarici Geni presenti all interno di siti fragili comuni coinvolti in processi tumorali 22 3. Amplificazione di proto-oncogeni Amplificazione selettiva di una regione intracromosomica tra due siti fragili adiacenti mediata dal ciclo di rottura-fusione-ponte 23 FRA7I e il gene PIP Duplicazione di PIP FRA7I 24 Quindi… • • • I siti fragili comuni sono estese regioni di fragilità che arrivano a coprire anche diverse Mb del genoma Rappresentano una caratteristica strutturale del cariotipo [costrizioni secondarie] e la loro conservazione fa supporre un loro ruolo biologico importante Non si conosce la causa della fragilità in queste regioni, ma è stato dato un ruolo meccanicistico nello sviluppo tumorale - Durkin SG, Glover TW 2007 Chromosome fragile sites. Annu Rev Genet. 2007;41:169-92. Referenze - Lukusa T, Fryns JP 2007 Human chromosome fragility. Biochim Biophys Acta. 2008 Jan;1779(1):3-16. - Glover TW 2006 Common fragile sites. Cancer Lett. 2006 Jan 28;232(1):4-12. Epub 2005 Oct 17. Review. - Freudenreich CH 2007 Chromosome fragility: molecular mechanisms and cellular consequences Front in Biosc. 2007;12:4911-4924. - Debatisse M et al. 2011 Common fragile sites: mechanisms of instability revisited. Trends in Genetics, 28 (1):22-32, 2012. 25
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