Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXV - N. 39 - 24 ottobre 2014 Primo piano Conciliare tempi di vita e lavoro? Noi facciamo così Foto © Gaia Levi In un convegno a Bologna raccontate le buone pratiche della cooperazione per un’effettiva parità a pagina 2-6 Legacoop Settori Da otto regioni (Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia, Sardegna) lunedì 27 ottobre arriveranno a Bari i rappresentanti delle imprese e di Legacoop per gli “stati generali” della cooperazione nel Mezzogiorno.“Da Sud. Il lavoro di tutti, l’impresa di ognuno” il titolo scelto per una giornata di lavoro che candida la cooperazione meridionale a svolgere un ruolo da protagonista per aprire... “AL SERVIZIO DEL PAESE. I protagonisti del progetto Centralità del lavoro, nella Vivere Milano Bicocca si legalità e per il.... sono incontrati a Milano il 4 ottobre per riflettere sulle politiche dell’abitare e sulla collaborazione virtuosa fra privato e pubblico per far fronte alle richieste di casa. Marche Vivere Milano Bicocca, 7 Legacoop sigla torri per circa 700 appartamenti totali che affacaccordo regionale ciano su un grande parco sull’orientamento pubblico di 11.500 mq, Legacoop Marche ha sotto- rappresenta infatti un scritto un protocollo d’intesa esempio concreto di accon Regione Marche... cesso alla casa, reso ... Mezzogiorno “DA SUD – Il lavoro Reggio Emilia, si è svoltala1ªAssemblea di ognuno, l’impresa di tutti” provinciale Lavoro, sviluppo economico, sicurezza e coesione sociale: la cooperazione reggiana – protagonista della prima Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio Emilia scende in campo unita su questi obiettivi, “cui si lega – come è emerso dai lavori – non solo l’interesse di decine di migliaia di soci e di lavoratori presenti nelle 509 cooperative reggiane, ma tanta parte del futuro del nostro territorio”.... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 26 ottobre 2014 alle ore 14,15 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Legacoop Servizi Assemblea di mandato a Roma il 4 novembre Imprese Uniabita e Cmb Ediliziaconvenzionata, patto di futura vendita per il “bene casa” Territori Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Sondaggio leggi Osservatorio SWG La liquidazione in busta paga non fa gola ai lavoratori La possibilità di infilare direttamente il Tfr in busta paga non alletta la maggioranza degli italiani, che preferirebbe riscuotere il tutto alla fine del rapporto. Molti lavoratori rivendicano comunque la libertà di scegliere, a prescindere dalle implicazioni della propria decisione sulle finanze aziendali. Solo il 15% degli italiani preferirebbe godere mese per mese del proprio Tfr e poco più di un quarto... Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Conciliare tempi di vita e lavoro? Noi facciamo così Foto © Gaia Levi In un convegno a Bologna raccontate le buone pratiche della cooperazione per un’effettiva parità di genere. La frontiera è lo smart working, per lavorare quando e dove si vuole Il TFR? Alla Cadiai lo anticipano già. E non danno 80 euro per tre anni, ma integrano il reddito fino al 100% della retribuzione durante la maternità. Sono queste due delle nove azioni di welfare aziendale realizzate nella cooperativa emiliana anche per migliorare la conciliazione tra vita e lavoro. Tutte premiate con un giudizio positivo da parte dei dipendenti. Le altre azioni vanno dalla concessione di part time reversibili e modificabili ai permessi retribuiti per paternità, dalle aspettative non retribuite di massimo 6 mesi per i lavoratori stranieri alla scontistica per gli esercizi commerciali. Sono previste poi sia polizze infortuni che incentivi alla previdenza complementare, c’è la banca delle ore e ci sono convenzioni per servizi alla persona, dagli ambulatori ai centri estivi. Da Nord a Sud del Paese sono davvero tante le esperienze di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, indispensabili per garantire le pari opportunità, realizzate dalle cooperative. Ne presentiamo qui alcune emerse durante il convegno “Prendere Tempo” che la Commissione Pari opportunità di Legacoop ha organizzato oggi, venerdì 24 ottobre, a Bologna insieme alla Fondazione Nilde Iotti, in collaborazione con la Commissione Pari opportunità di Legacoop Emilia-Romagna e con il contributo di Coopfond. PiùPerTe, ecco le azioni di Coop Adriatica Una coppia dello stesso sesso che si è sposata all’estero godendo del permesso matrimoniale; tre neo-nonni che invece hanno chiesto l’aspettativa per aiutare i figli ad accudire i nipotini appena nati; una donna che si è rivolta allo sportello anti-stalking e, per questo, ha potuto assentarsi dal lavoro. Sono alcune delle esperienze più innovative realizzate in Coop Adriatica con PiuPerTe, il progetto di welfare aziendale varato all’inizio di quest’anno e che verrà presentato a Bologna al convegno “Prendere tempo”. Coop Adriatica, una delle maggiori cooperative del sistema Coop, occupa circa 9 mila dipendenti, per il 76% donne, in gran parte con occupazione part time (62%). Nel Consiglio di amministrazione, eletto nel 2014, su 25 componenti 12 sono donne. “Ci rivolgiamo ad una platea di lavoratrici e lavoratori che, operando nella grande distribuzione, hanno un orario particolarmente esteso e complesso da gestire, conciliandolo con gli impegni familiari: sette continua >> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 giorni su sette di apertura dei punti vendita, con orario molto ampio nell’arco della giornata” spiega il direttore del Personale, Nicoletta Bencivenni. Per comprenderne le necessità, la Cooperativa ha realizzato una indagine sui bisogni dei destinatari del progetto, ad ha poi messo a punto un sistema di welfare che offre numerosi strumenti per agevolare la gestione dei carichi e dei problemi familiari di tutti i dipendenti, andando a ritagliare soluzioni su misura delle persone. “L’evoluzione di PiùPerTe – spiega Bencivenni – sarà ora lo smart working, che sfrutta le nuove tecnologie per permettere alle persone di lavorare quando vogliono e dove vogliono, nell’ottica del diversity management e dell’age management, a favore delle persone”. In Friuli la cooperativa Itaca è “un’isola di conciliazione” La cooperativa Itaca si occupa in Friuli di servizi socio assistenziali sanitari ed educativi. Conta 1400 lavoratrici e lavoratori di cui 1100 socie e soci. L’83% sono donne – come donna è il presidente – e la media annua di maternità si aggira attorno al 10%. Dal 2010 avvio di un percorso formativo strutturato per mettere a sistema temi e processi in un ottica di genere. Nel 2013 grazie ad un progetto regionale è stata consolidata la capacità di individuare (e misurare) un si- Coop Adriatica - PiùPerTe, i primi risultati sul campo da gennaio a settembre 2014 CONTATTI TELEFONICI 1080 PERMESSI STUDIO 34 CONGEDO MATRIMONIALE coppie omosessuali 1 AGEVOLAZIONI TURNI 93 ASPETTATIVA (soprattutto per assistenza a figli con età inferiore a 8 anni) 109 ASPETTATIVA PER STALKING 1 PERMESSI RETRIBUITI 4.000 ore VOUCHER SERVIZI 1110 ore FONDO SOLIDARIETA' 70.000 euro ANTICIPO TFR fuori casistica di legge 67 PRESTITO A TASSO AGEVOLATO 245 SPERIMENTAZIONE TELELAVORO 11 BORSE DI STUDIO figli lavoratori 140 ore per attività di volontariato 183 PARTECIPAZIONE/COINVOLGIMENTO (concorsi, festa della mamma e del papà) 900 stema di indicatori sul rapporto tempi di vita e lavoro, da cui sono nate tante azioni positive. Si parte con l’integrazione 100% maternità obbligatoria, congedo parentale 5 gg per soci papà e un pacchetto di part-time, flessibilità, telelavoro per passare all’elezione del Cda con previsione quote di genere – che per fortuna non è mai stato necessario utilizzare – e all’attivazione servizi di babysitter per partecipazione assemblee e riunioni sociali. In Voucher per la conciliazione si investono 30mila euro annui. Ci sono poi posti riservati presso 2 asili nido a tariffe agevolate. Progetto ‘Itaca un’isola di conciliazione’ è stato finanziato con L. 53/2000 per Baby parking – supporto scolastico teenagers – Baby sitter on call – promozione telelavoro. Il Progetto family friendly sostenuto con fondi regionali prevede invece Work and conference room (in rete tutti gli uffici territoriali), supporto psicologico e consulenze in-formative al rientro dalla maternità. E nell’ordinario le azioni di Empowerment ovvero sviluppo competenze prevedono confronto su utilizzo delle job description , sui percorsi formalizzati di sviluppo di carriera, su strumenti di misurazione del benessere organizzativo e comunicazione strategica – sulle competenze relazionali e la loro valutazione nell’ambito professionale. Puglia, il 77% chiede flessibilità nell’orario L’azione sviluppata dalla Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere della Legacoop Puglia, ha inteso fornire strumenti concreti contrattuali che possano favorire la conciliazione vita lavoro. Il settore di intervento è quello della cooperazione sociale. Propedeuticamente è stata condotta una ricerca finalizzata alla rilevazione diretta di bisogni maturi ed emergenti. La rilevazione è stata condotta nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Puglia. Molti sono stati i bisogni emersi in tema di carico di cura e bilanciamento vita/lavoro. Chiare sono state le soluzioni suggerite ed auspicate. Tra le soluzioni per migliorare il carico di cura: • Introduzione della flessibilità nell’orario di lavoro, rappresentato dalla richiesta del 77,3% del campione • Asili nido aziendali, tempo pieno nelle scuole, doposcuola. Circa un terzo della domanda si concentra nella richiesta di servizi collettivi per l’infanzia, con orari più estesi e prossimi ai luoghi di lavoro o alle abitazioni dei nonni che dei bambini si prendono cura; continua >> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 • Aumento dell’utilizzo del congedo parentale; • Servizi sociali di supporto per la cura di disabili e anziani, rappresentato dal 41,3% del campione intervistato. Le soluzioni per migliorare il bilancio vita/lavoro: o Orari di apertura dei servizi non esattamente sovrapponibili a quelli del lavoro; o Aumento ed introduzione dei servizi on line nella Pubblica Amministrazione; o Miglioramento dei trasporti. Il 29 luglio 2013 è stato sottoscritto il CCNL territoriale regionale della cooperazione sociale, notoriamente a forte impiego di lavoro INTERVENTO / 1 femminile. I risultati della contrattazione hanno consentito di promuovere all’interno delle cooperative sociali l’istituzione della figura interna aziendale della/del Garante delle Pari Opportunità di Genere. Rilevante è l’introduzione del lavoro a domicilio. Si introduce il concetto del lavoro svolto per obiettivi; il risultato dell’azione lavorativa sostituisce il concetto di struttura e luogo di lavoro in cui l’attività lavorativa è svolta. La flessibilità, l’orario di lavoro, il part – time reversibile sono sempre declinati non solo ai fini del miglioramento/funzionalità dell’organizzazione aziendale, ma anche in funzione delle esigenze della/del lavoratrice/lavoratore in ottica di conciliazione. Parità, un obiettivo per ‘liberare’ il Paese Spunti dall’intervento del presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti al convegno bolognese di oggi L’ultimo sondaggio di SWG sullo stato del nostro Paese racconta che gli italiani vorrebbero un’Italia rispettosa, sana, equa, moderna. Lo sappiamo tutti: non è purtroppo la foto di come siamo oggi. Se il nostro Paese fosse così le Pari opportunità sarebbero una realtà. Perché una società rispettosa, sana, equa, moderna, giusta è una società in cui a tutte le persone – agli uomini e alle donne – è garantita la possibilità di realizzarsi, sul lavoro come nella vita privata, senza dover a priori rinunciare a uno dei due aspetti, entrambi fondamentali per ognuno di noi. Dico questo perché credo sia fondamentale capire che parlare di Pari opportunità non vuol dire parlare di una parte. La mancanza di Pari opportunità non è un problema soltanto delle donne ma per tutto il Paese. Per un Paese che ha bisogno di diventare – appunto – più rispettoso, sano, equo e moderno. Credo che solo vivendolo così potremo avere qualche possibilità di risolverlo. D’altra parte lo dicono tutti gli studi più recenti, partiti in ambito anglosassone ma confermati anche da noi: una buona presenza femminile ai vertici delle imprese è utile innanzitutto all’impresa stessa. Viviamo in una realtà sempre più complessa, a ogni livello. Per leggerla sono necessari più punti di vista, ottiche diverse, sensibilità differenti. Maschili ma anche femminili. Solo potendo contare su questa ricchezza le imprese saranno in grado di leggere adeguatamente il mercato e di compiere le scelte giuste. Credo sia molto importante questa convergenza e che costituisca uno dei tratti più promettenti della modernità: valori e mercato non sono necessariamente in conflitto, anzi. A volte, come in questo caso, ma anche come in tanti altri, ciò che si persegue per dare vita a un valore serve poi per essere più competitivi sul mercato. È una sfida importante, che la cooperazione si candida a giocare a pieno titolo, come raccontano le testimonianze che abbiamo ascoltato. continua >> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 5 INTERVENTO / 2 “Il ruolo della cooperazione rispetto ai nuovi bisogni” Sintesi dell’intervento di Dora Iacobelli, presidente Commissione Pari opportunità e vicepresidente Legacoop Nazionale Il Convegno è la tappa finale di un Progetto sul tema dei tempi promosso dalla Commissione PO di Legacoop e dalla Fondazione Nilde Iotti, con il contributo di Coopfond, il Fondo Mutualistico di Legacoop. Al progetto è anche collegata la Mostra “Noi donne cooperattive” realizzata dalla rivista Noi Donne, che ripercorre le tappe più importanti della conquista dei diritti delle donne in Italia incrociandole con la storia della cooperazione. La Mostra sarà ospitata in una sala del Comune limitrofa a quella dove si terrà il Convegno. La società italiana è cambiata negli anni che sono trascorsi dall’approvazione dalla legge 53 del 2000, legge di riferimento per la conciliazione in Italia (aspetti demografici, tipologia e organizzazione del lavoro, ruoli nella famiglia e nella comunità, disoccupazione giovanile…). Sono necessarie nuove formule di welfare (focus su welfare aziendale, contrattazione di secondo livello, ruolo della tecnologia). Il ruolo della cooperazione rispetto ai nuovi fabbisogni può essere letto sul versante delle buone pratiche di welfare aziendale che le cooperative hanno sviluppato e su quello dell’offerta qualificata di servizi per le donne. Sul tema della conciliazione e delle PO in genere, all’interno del nostro sistema, indichiamo due ambiti di miglioramento : 1) la formalizzazione delle politiche di conciliazione, la loro pianificazione ed il loro monitoraggio (per questo l’organizzazione potrebbe prevedere premialità) 2) la valorizzazione femminile per la quale ancora strumentalmente facciamo ricorso alle quote, ma che intendiamo affrontare attraverso un cambiamento della cultura dei gruppi dirigenti sia uomini che donne (attraverso la formazione e la consulenza) per arrivare alla consapevolezza che la conci- liazione deve riguardare uomini e donne (meglio parlare di condivisione) e che la valorizzazione di tutto il capitale umano è un fattore di competitività, oltre che di equità. Indichiamo alcuni progetti su cui è stata/è impegnata l’Alleanza: Progetto Foncoop “Modelli per la diffusione delle PO nelle imprese cooperative”, Protocollo ABI sulle imprese femminili, alla cui firma abbiamo contribuito, Vademecum sugli strumenti finanziari per le cooperative femminili, costruzione della “cassetta degli attrezzi”per l’implementazione della Garanzia Giovani in ottica di genere in collaborazione, insieme alle altre organizzazioni datoriali e alle OOSS, con la Consigliera Nazionale di Parità, presso il Ministero del Lavoro Prendendo spunto da quanto previsto dalla Legge delega sul lavoro in tema di conciliazione , chiediamo al Governo di attivare la Commissione sulla conciliazione promossa dall’ex ministro Giovannini, prevedendo la presenza al suo interno delle parti sociali, la riattivazione dell’Osservatorio sulle buone pratiche e sulla contrattazione di secondo livello presso la Consigliera Nazionale di Parità, il coordinamento degli interventi in tema di PO. Nello specifico della legge delega esprimiamo condivisione rispetto ai seguenti punti: il credito d’imposta per le lavoratrici con figli minori sotto determinate soglie di reddito, l’integrazione dei servizi per l’infanzia forniti dalle aziende nel sistema publico-privato (in questo ambito, in cui la copertura anche rispetto ai target fissati dall’Europa, è bassa nel nostro paese, le imprese cooperative possono giocare un ruolo centrale), l’incentivazione di accordi collettivi tesi a facilitare la flessibilità dell’orario di lavoro (e, come si vedrà nel laboratorio con l’esperienza pugliese del contratto delle cooperative sociali, il nostro mondo ha sottoscritto in diverse occasioni- aziendali, territoriali - importanti contratti in tal senso), la maggiore flessibilità nei congedi parentali. continua >> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 6 I DATI Italia, fanalino di coda in Europa Italia, fotografia di un Paese arretrato. L’ha fornita Linda Laura Sabbadini al convegno di oggi, raccontando la conciliazione secondo i dati Istat. In sintesi: il nostro Paese ha i tassi di occupazione femminile più bassi d’Europa; con il part time siamo in linea ma è doppio quello involontario; come possibilità di lavorare da casa peggio di noi fanno solo Lettonia, Cipro, Croazia, Bulgaria e Romania. COOPERATIIVE IL IN M FStruEmM no eg st so a enti femminile dell’imprenditoria Ancora: le differenze di genere nei tempi dedicati al lavoro totale sono assenti nei Paesi del Nord Europa, anche in Germania, in Italia si arriva a 1h05’ in più per le occupate. Nel Nord Europa circa un’ora in più di lavoro familiare svolto dalle donne viene poi compensata dal minor tempo dedicato al lavoro retribuito. In Italia le 2h36’ di lavoro familiare in più non riescono ad essere riassorbite dal minor tempo dedicato al lavoro retribuito. L’asimmetria nella coppia? Migliora ma lentamente ed è più bassa per coppie di impiegati insegnanti 64,7%, coppie di laureati 65,2%, coppie del Nord 68,4%. Il Sud migliora, ma ancora distante: valore più alto del centro e del nord del 2002. Esistono molti ostacoli culturali verso una divisione dei ruoli simmetrica: siamo un Paese con un modello breadwinner modernizzato: la donna lavora un po’ meno assumendosi il carico familiare in gran parte, l’uomo lavora ma aiuta un po’. VADEMECUM Tutti i sostegni per le cooperative al femminile Durante il convegno di oggi è stato lanciato anche il Vademecum che l’Alleanza delle Cooperative Italiane ha predisposto per le cooperative femminili. Una guida a tutte le opportunità di sostegno economico e finanziario a cui possono attingere le imprese ‘in rosa’. Un aiuto necessario: anche gli ultimi dati di Banca d’Italia raccontano come prosegua un minore ricorso al credito delle imprese femminili rispetto a quelle a conduzione maschile, provocato anche da elementi di discriminazione quali la richiesta di maggiori garanzie e tassi più alti. Il Vademecum presenta dunque, in modo agile, tutti i sostegni che le tre centrali cooperative e le strutture che fanno loro riferimento hanno messo in campo in questi anni per lasciarsi alle spalle questa difficoltà. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio 7 >> Alleanza Cooperative Reggio Emilia >> Alleanza Cooperative Reggio Emilia Primo piano ACI ALLEANZA COOPERATIVE REGGIO EMILIA Si è svolta la 1ª Assemblea provinciale Lavoro, sviluppo economico, sicurezza e coesione sociale: la cooperazione reggiana – protagonista della prima Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio Emilia - scende in campo unita su questi obiettivi, “cui si lega – come è emerso dai lavori – non solo l’interesse di decine di migliaia di soci e di lavoratori presenti nelle 509 cooperative reggiane, ma tanta parte del futuro del nostro territorio”. Quattro precise priorità, dunque, per una cooperazione che negli anni di crisi ha saputo aumentare fino a oltre 8 miliardi di euro il proprio fatturato (+11%) ma che è in parte colpita anch’essa dalla crisi soprattutto nell’area delle costruzioni e manifatturiero, con un calo del fatturato che si è registrato soprattutto nel 2013, con indici leggermente negativi nel settore del commercio, dell’abitazione e del credito e finanza, mentre segnali positivi si riscontrano nell’agroalimentare, nei servizi e nel socioassistenziale. La cooperazione reggiana, com’è stato sottolineato nei vari interventi, ha tenuto sostanzialmente sul fronte dell’occupazione, con 50.080 addetti, di cui 16.887 nella provincia di Reggio Emilia, praticamente stabili sul 2012 ma con un leggero calo per gli occupati reggiani. Va comunque segnalato che dal 2008 al 2013 l’occupazione complessiva è aumentata in maniera significativa: da 45.537 a 50.080 addetti. Tra gli elementi emersi con forza dalle relazioni e dagli interventi da sottolineare in particolare il tema delle false cooperative. “Non è più tollerabile – ha sostenuto nel suo intervento Simona Caselli, presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio Emilia e di Legacoop – la presenza pervasiva anche nei nostri territori di false cooperative e del loro dumping contrattuale, che stravolge il corretto funzionamento dei mercati, altera la concorrenza, distorce il modello cooperativo sfigurandolo e minandone la reputazione, e che porta illegalità diffusa nelle nostre comunità”. Così come non è più tollerabile, hanno sostenuto i rappresentanti dell’Aci, il ricorso sistematico agli appalti al massimo ribasso, che la cooLegacoop Settori perazione reggiana condanna da anni. “Ora, di fronte agli evidenti rischi d’infiltrazioni mafiose – ha affermato la presidente Caselli - è aumentata la consapevolezza che occorre cambiare rotta, e questo non può che essere considerato un segnale positivo” Anche il tema dell’Europa, e del ruolo della cooperazione per uscire dalla crisi, è stato centrale nell’Assemblea del Malaguzzi. “Nel 2013 il Parlamento Europeo – ha ricordato il presidente di Confcooperative Giuseppe Alai - ha votato all’unanimità il parere d’iniziativa sullo statuto della mutualità europea, con il quale si chiede alla Commissione Europea di procedere all’emanazione di un regolamento sullo statuto della mutualità. Le cooperative per loro stessa genesi, riuniscono persone che cercano risposte concrete ed innovative ai bisogni del momento, di volta in volta avvertiti come emergenze. In quest’ultimo secolo e mezzo, la cooperazione ha saputo reindirizzare la propria attività verso le necessità sociali più impellenti. Lo ha fatto con spirito imprenditoriale, in modo partecipativo e creativo, senza mirare a scopi di lucro. Lo ha fatto puntando sulla forza e la coesione della comunità da sempre luogo naturale di elezione per sviluppare forme di solidarietà attraverso la mutualità”. Il rapporto con l’Europa è stato evidenziato anche dal direttore generale di Cooperative Europe Klaus Niederlander, che si è collegato da Bruxelles nel corso dell’Assemblea e che ha rimarcato l’interesse a valorizzare l’esperienza reggiana nella rete europea della cooperazione. D’altra parte la cooperazione, come ha ricordato Simona Caselli - in Italia, in Europa e nel mondo, ha saputo reagire meglio di altre forme di impresa alla crisi. All’Assemblea, presieduta dal presidente di Agci Reggio Emilia Mauro Veronesi, sono Territori Imprese Sondaggio 8 intervenuti anche il presidente della Camera di Commercio Stefano Landi, il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il vicesindaco del Comune di Reggio Emilia Matteo Sassi. Da tutti è stato dato rilievo alla scelta delle organizzazioni cooperative di unirsi in una unica Alleanza, un fatto positivo non solo per le cooperative ma per tutto il territorio. “L’Alleanza- ha precisato il presidente Alai non è un fatto congiunturale, non è un’operazione di facciata e non è neppure uno strumento a disposizione della politica, è un modo unitario per proporre la politica delle imprese utile e necessaria al rilancio dell’occupazione nel nostro Paese”. “Reggio Emilia – ha aggiunto Simona Caselli – ha un caposaldo culturale ed economico nella cooperazione e da oggi, con questa prima Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane, sa che ha davanti a sé un interlocutore duraturo, più forte, affidabile e sensibile al bene della comunità” L’importanza della scelta della cooperazione reggiana è stata sottolineata anche dal presidente nazionale dell’Aci, Mauro Lusetti, che nel suo intervento ha anche ricordato come la sostanziale tenuta della cooperazione italiana di fronte alla crisi si debba ai grandi sforzi dei soci e dei lavoratori delle cooperative. Lusetti ha anche ribadito il fortissimo impegno dell’Aci nella battaglia contro le false cooperative. Sulla Legge di stabilità Lusetti ha affermato che “si tratta di un provvedimento coraggioso, molto ampio e articolato, che introduce novità molto positive sulla riduzione del costo del lavoro e sulla lotta all’evasione fiscale. É un cambio di passo notevole che segna una svolta sulla strada giusta. Altrettanto positiva la conferma degli 80 euro in busta paga che possono rappresentare una stampella ai consumi e al rilancio della domanda interna drammaticamente ferma al palo”. Tra i presenti alla prima Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane il Viceprefetto vicario Adriana Cogode, il Questore di Reggio Emilia Isabella Fusiello, il comandante provinciale dei Carabinieri Paolo Zito, i consiglieri regionali Roberta Mori e Giuseppe Pagani, gli assessori del Comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni e Primo piano ACI Francesco Notari, i rappresentanti di Cgil e Cisl e delle associazioni di categoria. ALLEANZA COOPERATIVE REGGIO EMILIA Nasce la Scuola della Cooperazione di Comunità “Fare cooperazione di comunità per lo sviluppo locale delle aree interne. Esperienze, competenze e strumenti operativi per la cura e la valorizzazione dei territori attraverso la cooperazione di comunità”: questo è il tema delle due iniziative organizzate a Succiso (24 e 25 ottobre) e a Cerreto Alpi (15 e 16 novembre) per presentare la Scuola della Cooperazione di Comunità, un progetto promosso dall’Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna e di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna grazie al progetto “La cooperativa è una comunità” finanziato dalla Legge Regionale 6/2006. L’intervento nasce dalla significativa esperienza delle cooperative di comunità situate nell’alto Appennino reggiano, in particolare la cooperativa I Briganti di Cerreto di Cerreto Alpi e la cooperativa sociale Valle dei Cavalieri, di Succiso. Sono cooperative nate in piccoli paesi, con l’obiettivo di mantenere in quel luogo una comunità viva, attraverso la forma dell’impresa cooperativa. Una cooperativa di comunità, quindi, che ha creato i presupposti economici perchè la gente del paese (specialmente i giovani), e il territorio nel suo complesso non scivolino a valle. Questo è stato possibile perché la comunità ha dato vita ad una impresa economica che ha creato lavoro, ha dato risposte in termini di servizi agli abitanti del paese e ha saputo realizzare forme di ricettività prima non esistenti, anche innovative. Da questi presupposti l’Alleanza delle Cooperative Italiane ritiene che il modello di cooperativa di comunità possa essere replicato in altri territori, e che la rete di esperienze e di competenze già sviluppato dalle cooperative citate e dalle organizzazioni cooperative proponenti possano diventare un supporto importante a questa replicabilità. Il primo appuntamento si svolgerà a Succiso Legacoop Settori il 24 e 25 ottobre 2014. Alla mattina è prevista la visita al paese e la presentazione della cooperativa Valle dei Cavalieri. dopo il pranzo porteranno il loro saluto il sindaco di Ramiseto Martino Dolci, il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Fausto Giovanelli e Giancarlo Ferrari per l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Seguiranno gli interventi di Giovanni Teneggi, Alleanza delle Cooperative di Reggio Emilia, Rosa Maria Manari, Servizio Documentazione, Europa, Cittadinanza attiva della Regione Emilia-Romagna, Federica Bandini, Università di Bologna, Renato Medei, Università di Bologna, Paolo Rizzi, LEL - Università Cattolica - Osservatorio Appennino Reggiano Cciaa Reggio Emilia, Ugo Baldini, Caire Urbanistica, Alessandra Bonfanti, responsabile PiccolaGrandeItalia di Legambiente, Dario Torri, presidente Valle dei Cavalieri e Carlo Possa, Alleanza delle Cooperative Italiane. Dopo cena verrà proiettato il film “Varvilla”, di Valerio Gnesini: un ritratto di Succiso, piccolo paese di montagna e di una cooperativa di comunità. Il 25 ottobre è previsto l’intervento della Federazione Trentina della Cooperazione, a cui seguirà un lavoro di gruppo, coordinato da Maurizio Davolio e Giovanni Teneggi (Alleanza delle Cooperative Italiane) in cui i partecipanti saranno aiutati a vedere/progettare/accompagnare la propria cooperazione per la comunità. I lavori termineranno nella mattinata. Il secondo appuntamento sarà il 15 e 16 novembre a Cerreto Alpi. Dopo la visita alla comunità di Cerreto Alpi e la presentazione della cooperativa I Briganti del Cerreto sono in programma diversi interventi di esperti, tra cui Flaviano Zandonai (Euricse) Paolo Venturi (direttore Aiccon) e per l’Alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Davolio, Mauro Iengo e Vanni Ceccardi, Alleanza delle Cooperative Italiane. Seguirà una conversazione sulla comunità sulle montagne con Giovanni Lindo Ferretti, musicista, scrittore e abitante della montagna. Il giorno successivo verrà presentata l’esperienza della cooperativa di comunità L’Innesto (BG). I lavori termineranno alle 12 con l’intervento di Claudia Fiaschi sul percorso dell’Alleanza delle Cooperative Italiane per la cooperazione di comunità. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Legacoop 9 LEGACOOP “DA SUD – Il lavoro di ognuno, l’impresa di tutti” Da otto regioni (Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia, Sardegna) lunedì 27 ottobre arriveranno a Bari i rappresentanti delle imprese e di Legacoop per gli “stati generali” della cooperazione nel Mezzogiorno. “Da Sud. Il lavoro di tutti, l’impresa di ognuno” il titolo scelto per una giornata di lavoro che candida la cooperazione meridionale a svolgere un ruolo da protagonista per aprire una nuova fase di sviluppo puntando alla crescita dell’occupazione e alla creazione di nuove imprese, affermando un mercato libero da ogni condizionamento a cominciare da quello mafioso. Appuntamento alla Camera di Commercio di Bari (Corso Cavour, 2) dalle ore 11 alle 17. Programma Prima sessione - Inizio lavori 10.30 Registrazione partecipanti 11.00 Introduce Carmelo Rollo - Presidente Legacoop Puglia – Presidenza Legacoop 11.15 Saluto del Sindaco di Bari Antonio Decaro 11.30 Nunzio Mastrorocco – Resp. Area Analisi e Programmazione territoriale IPRES “Il Mezzogiorno negli anni della crisi. Cenni sul ‘non profit in Puglia” 11.45 Alberto Zevi - Presidente Centro Studi Legacoop “Presenza e ruolo della cooperazione nel Sud” 12.00 Elio Sanfilippo - Vice Presidente Legacoop – Presidente Legacoop Sicilia “La cooperazione meridionale: una risorsa per il Paese e per le nuove generazioni” Primo piano ACI Legacoop Settori 12.20 Interventi invitati ed imprese cooperative Sospensione lavori dalle ore 13.00 alle ore 14.00 Seconda sessione 14.00 Ripresa lavori Tavola rotonda* con la partecipazione di: Mariana Mazzucato - Docente di Economia dell’Innovazione - University of Sussex Mauro Lusetti - Presidente Legacoop Coordina: Mauro Alberto Mori giornalista 16.30 Termine dei lavori * Nel corso della tavola rotonda verranno presentati esempi di buone pratiche cooperative La scomparsa di Gianluca Cerrina Feroni Il 22 ottobre è mancato Gian Luca Cerrina Feroni, uomo di grande spessore umano e di profonda onestà intellettuale; con tenacia ha sempre difeso i valori cooperativi, di partecipazione, di cultura solidale e di democrazia. Cerrina Feroni era nato a Roma il 12 gennaio 1939. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Firenze, assunto dalla Fiat agli inizi della sua carriera. Ha ricoperto incarichi istituzionali e nel movimento cooperativo di Legacoop. Eletto deputato alla Camera per il PCI nella VII,VIII,IX legislatura Componente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla Strage di Via Fani, sul sequestro e l’assassino di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia Componente della Commissione Parla- Territori Imprese Sondaggio Legacoop 10 mentare per l’indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi Capogruppo del gruppo dei deputati comunisti nella Commissione Industria. Membro dell’Ufficio di Presidenza del gruppo comunista della Camera. Successivamente ha coperto la carica di Presidente della Lega Coop regionale della Primo piano ACI Toscana, poi Presidente della Associazione regionale toscana cooperative di consumo e Presidente della Associazione nazionale cooperative di consumo. Presidente del Comitato dei Garanti di Legacoop nazionale La Presidenza Nazionale Legacoop ha in- Legacoop Settori viato alla famiglia il seguente telegramma: “Esprimiamo a nome di tutta l’organizzazione, profondo cordoglio per la scomparsa di GIANLUCA. Partecipiamo al lutto della famiglia ricordando la serietà e la competenza che hanno contraddistinto il suo lungo impegno al servizio del movimento cooperativo”. Territori Imprese Sondaggio Settori >> Legacoop Servizi 11 LEGACOOP SERVIZI >> Ancpl - Oise Assemblea di mandato a Roma il 4 novembre >> Turismo “AL SERVIZIO DEL PAESE. Centralità del lavoro, nella legalità e per il cambiamento”. Sono i tempi al centro dell’Assemblea di mandato di Legacoop Servizi che si terrà a Roma il 4 e 5 novembre prossimi, presso il Centro Congressi Frentani. Dopo le Assemblee che hanno visto e vedono impegnate fino a fine ottobre le strutture territoriali di tutta Italia, i cooperatori di Legacoop Servizi si riuniranno a Roma per definire linee ed indirizzi per il nuovo mandato e affrontare insieme problematiche e sfide presenti e future del settore dei Servizi alle imprese, agli enti e alle comunità. I lavori saranno aperti la mattina del 4 novembre dal Vice Presidente Vicario di Legacoop Servizi, Angelo Migliarini, cui seguirà l’intervento del Presidente di Legacoop Servizi, Fabrizio Bolzoni e del Presidente di Legacoop, Mauro Lusetti. E’ inoltre prevista la partecipazione del Ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e del Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Sen. Riccardo Nencini. Nel pomeriggio, dopo gli interventi dei delegati regionali e degli ospiti in sala, si terrà la tavola rotonda coordinata dal giornalista di La7 Andrea Pancani,“Gli acquisti nella PA e il processo di centralizzazione. Le conseguenze sul mercato dei servizi e sulle dinamiche della spesa pubblica”, cui interverranno l’On. Pier Paolo Baretta, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, Domenico Casalino, Amministratore Delegato Consip spa, Elisabetta Longo, Direttore Centrale Acquisti Regione Lazio, Brenno Peterlini, Presidente del Consiglio di Sorveglianza del CNS – Consorzio Nazionale Servizi. La seconda giornata del 5 novembre si aprirà con gli interventi dei delegati regionali e degli ospiti, per proseguire con la tavola rotonda “I percorsi di innovazione: la situazione, i problemi, le opportunità”, introdotta da Enzo Risso, Direttore scientifico SWG che presenterà un’indagine sul tema dell’innovazione nei settore dei servizi. Alla discussione parteciperanno Silvano Curcio, Docente dell’Università La >> Agroalimentare Primo piano ACI Legacoop Settori Sapienza di Roma, Pietro Andreotti, Presidente ICIE – Istituto cooperativo per l’innovazione, Alberto Ferri, Presidente Fondazione “Scuola Nazionale Servizi”, Matteo Serra, Presidente della cooperativa pugliese “PazLab”. link al programma dell’Assemblea http://www.legacoopservizi.coop/wpcontent/uploads/2014/10/Programma-Assemblea-di-mandato-Legacoop-Servizi.pdf 1a edizione Stati Generali dell’Autotrasporto “La Strada del Futuro” Legacoop Servizi è stata tra i protagonisti della prima edizione degli Stati Generali dell’Autotrasporto, organizzati dalla rivista Tir venerdì 17 e sabato 18 ottobre a Fiuggi con l’obiettivo di trovare una via comune per affrontare le grandi sfide che si stanno presentando per il trasporto su strada e la logistica. “Due giorni importanti per l’autotrasporto italiano, presto un incontro con le associazioni sui costi minimi”. Queste le parole del Ministro dei Trasporti Lupi, che intervenendo durante i lavori, ha espresso per la prima volta la posizione del Governo sulla recente sentenza europea sui Costi Minimi di Sicurezza. Durante le due giornate Legacoop Servizi ha partecipato con una propria delegazione ai gruppi di lavoro riguardanti le tematiche sull’evoluzione dell’autotrasporto per un nuovo assetto normativo. Nel corso degli Stati Generali, le Associazioni di categoria che compongono il Comitato Centrale dell’Albo (Legacoop Servizi insieme a Anita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fedit, Fiap, Sna Casartigiani, Unitai) hanno condiviso una serie di proposte che saranno portate all’attenzione del Governo e delle Istituzioni Territori Imprese Sondaggio Settori 12 nei prossimi giorni. Tra le misure condivise: la semplificazione normativa e burocratica; l’attenzione ai passaggi di filiera; un deciso ruolo dell’Albo come organismo di controllo e verifica della regolarità delle imprese, grazie alla interoperabilità con le banche dati istituzionali; la definizione di misure per lo sgravio del costo del lavoro; programmi di formazione specifici per le Forze dell’Ordine. ANCPL - OICE Società di ingegneria nel mercato dei lavori privati da 16 anni Per l’ANCPL-Legacoop e per l’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria aderente a Confindustria, l’inammissibilità dell’emendamento al decreto-legge “Sblocca Italia”, che il Governo aveva proposto per meglio chiarire e per ribadire l’efficacia dei contratti privati delle società di ingegneria a decorrere dal 1997, non tocca in alcun modo un dato incontrovertibile: da 16 anni i contratti privati delle società di ingegneria e delle cooperative sono legittimi. L’operatività delle società di ingegneria nel privato è infatti garantita dalla abrogazione del divieto a svolgere attività professionale in forma di società di cui all’articolo 2 della legge 1815/39 avvenuta nel 1997, nonché da 16 anni di sentenze della Cassazione e della giurisprudenza di merito ed è confermata nei fatti dai dati delle nostre rilevazioni annuali che registrano una quota pari al 40% del fatturato italiano prodotto per committenti privati, in tutti i settori, dai servizi, all’edilizia, all’impiantistica. La vergognosa e inaccettabile campagna di controinformazione dei presidenti degli Consigli nazionali degli ingegneri e degli architetti e di tutta la Rete delle professioni tecniche, che hanno utilizzato questa vicenda per porre un problema che non esiste, cioè quello del riassetto di regole che funzionano da venti anni chiedendo di riaprire tavoli chiusi all’epoca, la dice lunga sulla loro visione anticoncorrenziale e corporativa: la realtà è che non si danno pace per un flop come quello della legge 183, di cui per le professioni tecniche nessuno, se non loro, sentiva il bisogno. Si comprende che ancora brucia sulla pelle dei vertici di Primo piano ACI Cnappc, CNI e Rtp il fatto che sia stato il Governo a farsi carico di una semplice necessità di chiarezza, meno si comprende la finalità di gettare fango su società che danno lavoro a migliaia di giovani professionisti, usando le stesse argomentazioni fasciste che portarono nel 1939 al varo della legge razziale abrogata nel 1997 e millantando rischi di varia natura di cui sarà valutata nelle sedi competenti la portata. L’emendamento del Governo avrebbe avuto semplicemente lo scopo di evitare contenziosi come quello della sentenza di dicembre del Tribunale di Torino. Evidentemente non si è ben compreso - per dare retta alla malafede delle corporazioni professionali che il rischio potrebbe essere quello di alimentare cause e contenziosi che danneggeranno oltre che le società e i professionisti che in esse lavorano, anche le Casse previdenziali. Nell’auspicio che il Governo non si faccia intimidire da queste manovre, ci auguriamo che il Parlamento abbia ben compreso che l’irresponsabilità delle corporazioni ordinistiche è tale che, pur di coprire le proprie miopie, sono disposte a mettere a rischio migliaia di posti di lavoro, di cui molti di giovani colleghi, costringendoli a cercare un’occupazione all’estero, guarda caso proprio con le strutture di ingegneria organizzate al pari delle nostre Società. AGROALIMENTARE Legacoop con il Consorzio Flavours Of Italy al “China Food Week” Legacoop Agroalimentare ha affiancato il Consorzio Flavours Of Italy, di cui è socio sostenitore, in un’importante missione in Cina, per una serie di eventi di promozione dei prodotti agroalimentari di nove cooperative aderenti al Consorzio. Gli eventi si sono tenuti in due grandi città della Cina Sud Occidentale, CHONGQING e CHENGDU. Legacoop Settori La missione è parte di un progetto più complessivo a sostegno della internazionalizzazione delle piccole e medie cooperative finanziato da Coopfond, fondo mutualistico di Legacoop. Nella città di CHONGQING (con oltre 30 milioni di abitanti è il maggior agglomerato urbano del paese) il Consorzio ha partecipato alla 91° Edizione della “CHINA FOOD & DRINK FAIR”, una delle principali fiere cinesi sull’agroalimentare, nell’ambito dello Stand ITALIA, voluto dal Consolato Italiano e realizzato con una serie di operatori italiani del settore operanti in Cina. Particolarmente importante è stato l’apporto dato all’evento fieristico da parte del Consolato Italiano a Chongqing, in particolare nella figura del Console Generale Sergio Maffettone. Partendo dalla partecipazione alla Fiera, tutta la delegazione italiana, supportata dal Console generale, ha preso parte sia ad un’intervista con la più importante rete televisiva dell’area sia ad un incontro incentrato su Legacoop Agroalimentare e i prodotti delle proprie cooperative, presso la Commissione Governativa per le relazioni commerciali ed economiche della città di Chongqing. A questo ultimo incontro, erano presenti i massimi dirigenti della Commissione e numerosi imprenditori e manager del settore della grande distribuzione organizzata cinese e alcuni importatori del settore food. Durante l’incontro è stata illustrata la prossima apertura a Chongqing di una “zona franca” e la volontà della Commissione di allestire al suo interno un “PADIGLIONE ITALIA”: aspetto, quest’ultimo, che aprirà anche una valutazione sull’opportunità di partecipare con i prodotti delle cooperative agroalimentari italiane. A CHENGDU (quarta città della Cina con oltre 14 milioni di abitanti), le cooperative hanno partecipato alla sessione di degustazione con visitatori e operatori locali, incontri con buyer e operatori del settore, cena con i prodotti delle cooperative partecipanti, conferenze stampa. Tutte le manifestazioni sono state organizzate da Indaco, società che supporta l’internazionalizzazione delle cooperative italiane e dal suo ufficio operativo di Chengdu. Un esame complessivo della missione è stato svolto dalla delegazione, guidata da Territori Imprese Sondaggio Settori 13 Angelo Petruzzella, vice-presidente di Legacoop Agroalimentare e Presidente del Consorzio Flavours of Italy. La delegazione ha espresso un giudizio positivo sugli eventi organizzati, ma soprattutto ha concordato con Indaco una serie di azioni a medio, lungo periodo per consolidare la presenza del Consorzio Flavours of Italy in queste due provincie e incrementare la commercializzazione dei prodotti delle cooperative aderenti, che deve passare attraverso una selezione delle referenze, dei canali e delle modalità di distribuzione. Tutto questo proprio alla luce delle informazioni, degli input, dei contatti registrati durante la missione. Un vivo ringraziamento è stato espresso da tutta la delegazione, per l’impegno profuso, a Simone Mattioli, presidente di Indaco e presente alla missione, ad Augusto Bordini e a tutti i collaboratori dell’ufficio operativo di Chengdu di Indaco. TURISMO Cooproute, Conferenza Internazionale “Cooproute: le cooperative costruiscono la cultura europea: un itinerario turistico innovativo”. Questo il tema della Conferenza internazionale che sarà dedicata a Cooproute, il progetto cofinanziato dalla Commissione Europea, promosso e coordinato da Legacoop, Confcooperative, AGCI e Cecop, che si terrà mercoledì 29 ottobre a Bologna presso la sede della Regione Emilia Romagna (Viale della Fiera, 8 – Sala A). Transnazionale e innovativo nel campo del turismo culturale e industriale, Cooproute ha l’obiettivo di creare e sviluppare un percorso cooperativo che sia opportunità di scambio fra diversi paesi europei e promozione dei valori e della cultura cooperativa. A tutt’oggi hanno aderito al progetto 18 partner di 11 paesi: Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Germania, Danimarca, Porto- Primo piano ACI gallo, Estonia, Irlanda, Bulgaria, Malta. L’evento sarà l’occasione per presentare il piano di lavoro per lo sviluppo e la promozione dell’Itinerario e occasione di lancio del sito web del progetto e della guida interattiva. Programma Saluti di Paola Castellini (Responsabile del Servizio Commercio, Turismo e Qualità Aree Turistiche della Regione Emilia-Romagna) Presentazione del progetto Maurizio Davolio (Vicepresidente di ACI Turismo) Presentazione del sito web Fabiana Terenzi (Kitchen) Domande Resoconto delle riflessioni del partenariato Cooproute: valutazione intermedia sul progetto e ipotesi per la sua prosecuzione oltre la fine del progetto (Bruno Roelants, Segretario Generale di CECOP) Presentazione di buone pratiche - Tre cooperative di Cooproute illustrano la loro esperienza NAZARENO Cooperativa Sociale (Italy) L’Ovile cooperative di solidarietà sociale (Italy) Rochdale Pioneers Museum (Regno Unito) Tavola Rotonda “Come sviluppare il potenziale turistico delle cooperative coniugando attrattività turistica e promozione della cultura cooperativa” Mauro Lusetti, Presidente di ACI Alleanza delle Cooperative Italiane, Carlo Scarzanella, Consigliere di International Cooperative Alliance, Fabrizio Pozzoli, Presidente OITS Europa, Tito Menzani, Università di Bologna, Liviana Zanetti, Presidente APT Servizi Emilia-Romagna, Mario Campli, Consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo Domande Conclusioni di Luca Dal Pozzo (Presidente di CECOP) Moderatore: Debora Violi, ACI Turismo. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Alto Adige-Südtirol >> Veneto-Friuli Venezia Giulia >> Friuli Venezia Giulia 14 ALTO ADIGE-SÜDTIROL Cooperative di comunità, cittadini si impegnano per il bene comune >> Emilia-Romagna >> Emilia-Romagna >> Marche >> Toscana >> Bologna >> Reggio Emilia Primo piano Nell’ambito del progetto Meet CoopPoint Legacoopbund ha organizzato il 16 ottobre a Merano un incontro formativo ed informativo sulle cooperative di comunità. Rendere i comuni e le città più vivibili non è solo compito degli enti pubblici, ma diventa sempre più spesso un obiettivo che gli stessi cittadini perseguono attivamente. Nel caso delle cooperative di comunità i cittadini si associano con lo scopo di generare dei benefici diffusi nella comunità. “Queste cooperative favoriscono l’integrazione dei più deboli, contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale locale e incentivano la conservazione delle tradizioni e degli antichi mestieri”, ha spiegato il Presidente di Legacoopbund Heini Grandi durante la conferenza tenutasi ieri a Merano. Le cooperative di comunità possono rappresentare una possibile soluzione per contrastare il rischio di spopolamento delle piccole località montane. I comuni periferici hanno, infatti, come ha affermato il relatore Armin Bernhard, un forte svantaggio competitivo dovuto alla loro localizzazione. Maurizio Davolio, responsabile delle cooperative di comunità di Legacoop, ha illustrato le caratteristiche delle cooperative di comunità con due esempi concreti e sottolineando la necessità di una chiara regolamentazione di questa nuova forma di cooperazione. Anche in Alto Adige ci sono cooperative che perseguono obiettivi simili a quelli delle cooperative di comunità; come ad esempio le cooperative “alpha beta” di Merano e “Familien und Seniorendienste” di Lana. Ivo Carli, Presidente di “alpha beta”, ha sottolineato il valore culturale e sociale della cooperativa: “Da 25 anni la nostra coopeACI Legacoop Settori rativa promuove la comunicazione interculturale e favorisce l’apprendimento delle lingue in Alto Adige”. “alpha beta” oggi conta 82 soci, due sedi – una a Merano e una a Bolzano – e nell’anno 2013 ha organizzato 1.260 corsi di lingua in 45 località altoatesine. “Il salto di qualità che dobbiamo fare nei prossimi anni e decenni consiste nella costruzione di una comunicazione sincera e di una cooperazione efficace”, ha spiegato Christoph Gufler, membro del consiglio di amministrazione della cooperativa “Familien und Seniorendienste“. Il modello delle cooperative di comunità sarebbe dunque anche attuabile nei comuni e nelle valli altoatesine. La costituzione di queste cooperative non può però avvenire dall’alto, ma, come ha affermato l’esperto Maurizio Davolio, è una cosa che nasce dalla responsabilizzazione dei cittadini, dalla loro voglia di attivarsi per il bene della propria comunità. Lo sportello gratuito e bilingue “CoopPoint” di Legacoopbund offre consulenza ai cittadini che intendono costituire una cooperativa. Esperti in campo economico, giuridico, fiscale e del diritto del lavoro accompagnano i futuri cooperatori nella realizzazione della loro idea imprenditoriale. Co-abitare, un’opportunità per il territorio Nell’ambito dell’iniziativa Meet CoopPoint, l’ufficio di promozione di Legacoopbund diretto da Monica Devilli, ha organizzato una serie di conferenze sul territorio altoatesino. Si è tenutoil 21 ottobre a Laives, l’ultimo incontro incentrato sulla tematica delle nuove forme dell’abitare cooperativo. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e l’incremento di nuclei familiari composti da una sola persona, la tematica del cohousing, vale a dire della condivisione degli spazi abitativi, diventa sempre più attuale. “Lo sviluppo di nuove forme di co-abitazione può sicuramente es- Territori Imprese Sondaggio Territori 15 sere uno strumento utile per rispondere alle nuove esigenze dei cittadini e aumentarne così la qualità di vita”, ha affermato il Presidente di Legacoopbund Heini Grandi durante la conferenza sul “Cohousing” tenutasi ieri a Laives. Un esempio concreto e di successo del “coabitare” è il progetto “Numero Zero”, un progetto nato a Torino dall’idea di un gruppo di persone accomunate da obiettivi condivisi e dalla disponibilità ad aiutarsi reciprocamente. Dopo aver acquistato congiuntamente una palazzina ottocentesca a Porta Palazzo nel centro storico di Torino, le famiglie si sono riunite in cooperativa ed hanno ristrutturato l’edificio creando uno spazio del co-abitare. Oltre agli otto appartamenti nell’edificio hanno trovato posto anche degli spazi comuni – un terrazzo, il cortile, un laboratorio e un soggiorno dove gli abitanti si incontrano per le cene settimanali in compagnia. “Il nostro progetto non riguarda solo gli abitanti della casa, è un progetto aperto anche agli altri cittadini”, ha sottolineato Piera Salvano, abitante della palazzina, ricordando la festa di inaugurazione della casa alla quale ha partecipato tutto il quartiere. Ludovica Govean, che ha aderito sin dall’inizio a questo progetto di cohousing, è convinta che attraverso la crisi le persone stiano riscoprendo i valori antichi. “La condivisione e lo sfruttamento congiunto degli spazi è la normalità”, ha, infatti, osservato l’architetto Matteo Scagnol: “Ciò nonostante sono pochi gli spazi condivisi nei nostri condomini, anche in quelli progettati per le cooperative edilizie”. Per Massimo Guariento, Presidente della cooperativa edilizia Iris di Laives, l’assenza di spazi comuni è dovuta all’idea da cui nascono le cooperative edilizie: “Le cooperative edilizie si costituiscono con lo scopo di offrire ai cittadini un appartamento di proprietà di qualità e a prezzi ragionevoli”. Le difficoltà sono dovute anche ad altri fattori. Stefano Ruele, Direttore di Legacoopbund ne ha ricordati alcuni: “A causa del costo della cubatura i soci delle cooperative edilizie cercano di sfruttare ogni minimo spazio per il proprio appartamento. Inoltre, le graduatorie non permettono la creazione di gruppi di persone accomunate da un obiettivo comune”. “È necessario un intervento politico e istituzionale per creare i Primo piano ACI presupposti di sviluppo per questa nuova forma dell’abitare”, ha affermato Monica Devilli, responsabile del ufficio di promozione della forma cooperativa di Legacoopbund, esprimendo un’opinione condivisa anche dagli altri relatori che hanno partecipato al convegno. Rimane comunque fondamentale la disponibilità dei cittadini ad aprirsi a queste nuove opportunità riconoscendo l’importanza e il valore delle relazioni interpersonali per la vita quotidiana. Lo sportello gratuito e bilingue “CoopPoint” di Legacoopbund offre consulenza ai cittadini che intendono costituire una cooperativa o sviluppare un progetto di cohousing. Per informazioni: Dr. Monica Devilli, Tel. 0471 067100, E-Mail: [email protected] www.legacoopbund.coop Nella foto Ludovica Govean il moderatore della serata Alberto Stenico la responsabile di CoopPoint Monica Devilli e Piera Salvano VENETO - FRIULI VENEZIA GIULIA Legacoop Servizi, Carlo Dileo nuovo presidente Legacoop Servizi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia hanno eletto, il 22 ottobre, a Villa Manin di Passariano (Udine), durante l’assemblea di mandato, il nuovo presidente Carlo Dileo, il vicepresidente Nicola Comunello, e la Direzione del distretto. Sono stati eletti anche 22 delegati al congresso nazionale di Legacoop Servizi nazionale, che si terrà a Roma il 4 e 5 novembre. L’appuntamento odierno ha dato conto di una significativa novità, vale a dire, l’unificazione delle rappresentanze del settore, delle cooperative friulane e venete, e la nascita del “distretto del Nord Est”. Legacoop Settori Si tratta di un organismo che punta ad essere l’unica voce per le associazioni territoriali, con l’obiettivo di offrire una rappresentanza unitaria della cooperazione di servizi (logistica, pulizie, ambiente, ecologia, servizi alla persona, culturali, gestione dei musei, gestione biblioteche, turismo, ristorazione ecc.) che, nel 2013, in FVG, ha contato 9.239 addetti, (+2,2% rispetto al 2012), e 72 cooperative con un valore della produzione di oltre 324milioni di euro (+5.8% rispetto al 2012). In Veneto il settore assomma 13.500 addetti e sviluppa un fatturato di oltre 590 milioni di Euro. L’unificazione porterà i soci a circa 23.000 unità e il valore della produzione raggiungerà oltre 914 milioni di euro con un totale di 190 cooperative. “In un Paese in cui vige ancora la moltiplicazione dei posti, - ha detto il neo presidente Dileo - in cui si contano numerose rappresentanze politiche, sindacali e quant’altro, noi andiamo contro corrente e, oggi, dopo due anni di impegno, siamo riusciti a dare concretezza ad un percorso di unificazione fra due regioni contermini. Con quest’unificazione di rappresentanza - ha proseguito - abbiamo dato vita di fatto al distretto del Nord Est: un distretto fortemente voluto, nato per affrontare meglio la competizione, anche in una logica di alleanze, tenuto conto che il nord est rappresenta ancora un mercato interessante ed è oggetto di attenzione da parte di imprese importanti, anche cooperative, di altre regioni. L’auspicio ora è di allargare il distretto, coinvolgendo anche il Trentino Alto Adige”. E, considerando che la rappresentanza necessita di competenze diverse, Dileo ha sottolineato l’esigenza di offrire una rete in grado di dare competenze specialistiche che saranno poi messe a disposizione del sistema cooperativo. Dileo ha ringraziato il presidente uscente, Loris Asquini, per il lavoro svolto e l’importante contributo offerto in questi anni. «Giunge oggi finalmente a conclusione un lungo percorso di avvicinamento tra i territori e tra le imprese cooperative del Veneto e del Friuli Venezia Giulia - commenta il vicepresidente Nicola Comunello - : un percorso che intende valorizzare le competenze maturate in Legacoop in questi anni e, al contempo, promuovere strategie comuni e attivare sinergie tra imprese Territori Imprese Sondaggio Territori 16 che consentano di sviluppare il tessuto cooperativo del Nordest e creare nuova occupazione di matrice cooperativa». Nel corso dell’assemblea si è dato conto, inoltre, delle problematiche che hanno segnato il comparto dei servizi e di come il 2014 sia un anno ancora segnato dalle difficoltà per il settore che, nonostante la crisi, ha mantenuto il fatturato e fatto crescere gli addetti. Oltre i saluti iniziali del sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti, sono intervenuti il presidente nazionale di Legacoop servizi Fabrizio Bolzoni e del suo vice Angelo Migliarini, a testimonianza dell’importanza nazionale dell’evento. Carlo Dileo, 57 anni, ha ricoperto dal 2003, il ruolo di direttore risorse umane della cooperativa udinese Aster coop, e dal 2007 ne è il vicepresidente; in precedenza e per 13 anni è stato sindacalista a tempo pieno della CGIL di Vicenza. Nicola Comunello, veneziano, 41 anni, laureato in Giurisprudenza, lavora in Legacoop Veneto dal 2001, occupandosi inizialmente della materia legislativa e poi del settore Servizi; dal 2004 è responsabile delle Relazioni industriali dell’organizzazione. È anche consigliere di Coopform Veneto (ente bilaterale confederale per la validazione e il monitoraggio dei progetti a valere sul Foncoop), di cui è stato presidente dal 2011 al 2014. FRIULI VENEZIA GIULIA La start up “4 BIT” vince il festival degli ultracorti Nuovi talenti che germogliano, i pordenonesi “4Bit” sbancano il Festival Internazionale del Film di Roma e si aggiudicano il premio per l’ultracorto più originale al concorso L’invasione degli Ultracorti indetto da Wired Italia, quotatissima rivista di innovazione, tecnologia e futuro. Bloom, questo il Primo piano ACI titolo del video realizzato da Alan Millo, Andrea Spinelli e Lorenzo Giol – alias 4 Bit Animation Studio di Pordenone -, ha vinto uno dei 6 premi ufficiali in palio ricevendolo dalle mani di Massimo Russo, direttore di Wired Italia. Trecento i partecipanti al contest per i video brevissimi inserito all’interno del Wired Next Cinema Powered by Mazda, solo 30 i finalisti selezionati, l’evento si è tenuto venerdì 17 ottobre alla presenza tra gli altri di Enrico Ghezzi, Sabina Guzzanti e Olimpia Zagnoli. I “4 Bit” per quasi un anno hanno lavorato instancabilmente dagli uffici di FAB, l’incubatore sociale della Cooperativa Itaca con sede in via San Francesco a Pordenone, frequentando l’Academy formativa come documentato attraverso la pagina Facebook di FAB. La neo start up è specializzata nella produzione di cortometraggi, serie web, serie tv e lungometraggi in animazione 3D, video informativi, educativi, spot e mascotte animate. Si può creare una storia in meno di 15 secondi, secondo i 3 startupper friulani decisamente sì. “L’idea di Bloom nasce provando ad estremizzare la tendenza della società a chiudersi nei mondi digitali dei social network – spiega Alan Millo -, rubando sempre più tempo alla quotidianità vera e tangibile. Ci ho pensato un giorno in treno quando, alzando gli occhi dal mio smartphone, mi sono accorto che nella mia carrozza erano tutti chini sul proprio telefono”. “Ci siamo chiesti: e se questa tendenza prendesse sempre più piede e le persone si dimenticassero della “realtà reale”? Assisteremmo – afferma Andrea Spinelli alla nascita di un’umanità che si inganna di essere felice lasciando che il mondo reale si spenga e muoia”. “Il corto comunque vuole dare un’ottica di speranza – sostiene Lorenzo Giol -. Alla prima visione la sensazione è di confusione, tanti elementi in poco tempo, come la confusione del protagonista a cui cade di mano il cellulare e riapre gli occhi in un mondo che non conosce. La seconda visione fa comprendere quello che accade, e la confusione lascia il passo all’opprimenza di un mondo grigio, tanto popolato quanto silenzioso”. Perché il titolo Bloom? “In inglese, tra i vari significati ha quello di “germogliare”, e Legacoop Settori l’idea è proprio quella di lasciar intendere che il protagonista diventerà il germoglio – conclude Giol - che riaprirà gli occhi alla società e ricolorerà il mondo. All’occhio più attento potrebbe addirittura capitare di intravedere un importante elemento nascosto che lascia immaginare gli sviluppi futuri che il corto non mostra”. Il curriculum dei “4 Bit” si arricchisce dunque con un premio di prestigio assegnato in un contest marchiato Wired, dopo che nelle scorse settimane si è conclusa a Udine l’esperienza di Fvg Labor, portata avanti da Itaca e FAB insieme a Upi Fvg, Province di Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste, e una trentina di associazioni. Grazie a Fvg Labor i tre startupper pordenonesi hanno ricevuto un assegno di 12 mila euro (48 mila euro complessivi previsti dal bando, una start up per ogni provincia del Friuli Venezia Giulia). Fvg Labor, bando rivolto ai giovani 18-35 anni residenti o operanti in Friuli Venezia Giulia, ha avuto come modello l’esperienza di FAB, l’incubatore di innovazione sociale lanciato il 29 giugno 2012 dalla Cooperativa sociale Itaca in occasione del Ventennale di fondazione. EMILIA-ROMAGNA Legacoop Servizi, a congresso a Bologna Sarà il Savoia Horel Regency di via del Pilastro 2 a Bologna a ospitare, venerdì 24 ottobre, il congresso di Legacoop Servizi Emilia-Romagna, associazione alla quale aderiscono 327 cooperative. Quello dei servizi è un ambito vasto, nel quale confluiscono diversi comparti: trasporto merci, logistica e movimentazione, multiservizi, ristorazione, trasporto persone, culturali e varie. «Il dato più rilevante – osserva il presidente, Alberto Armuzzi, avviato alla riconferma – è quello sull’occupazione: dal 2009 al 2013 è aumentata di circa 10.000 unità, in netta controtendenza con l’andamento generale. Insomma, le cooperative hanno salvaguardato e ampliato le occasioni di lavoro, magari riducendo parte del patrimonio e gli utili». Si tratta di un comparto a forte intensità di Territori Imprese Sondaggio Territori 17 lavoro dove i processi produttivi e la cultura cooperativa hanno visto una larga innovazione: internazionalizzazione, forte know-how, introduzione dei sistemi tecnologici più avanzati hanno consentito di stare nella crisi interpretando in modo nuovo i mercati, trasformandosi. «Questo – sottolinea Armuzzi – pur in una situazione dove, ad esempio nella logistica e nel trasporto e movimentazione delle merci, abbondano le cooperative spurie, quelle che non aderiscono a nessuna associazione, spesso continugue alla criminalità, che inquinano il mercato con prezzi più bassi ottenuti attraverso la compressione e il disconoscimento dei diritti dei lavoratori. Contro di esse stiamo conducendo un’opera continua di denuncia». Armuzzi richiama la pubblica amministrazione ad abbandonare negli appalti la pratica del massimo ribasso per adottare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che consideri anche gli aspetti etici e il costo del lavoro valutandolo secondo i contratti di settore. «Su questi e su altri punti vogliamo e possiamo lavorare assieme alle organizzazioni sindacali – prosegue Armuuzzi – alle quali chiediamo di trovare una convergenza, tenendo presente le difficoltà del mercato, anche sulla contrattazione». Armuzzi guarda al futuro, anche della rappresentanza: «La prospettiva è quella dell’Alleanza delle cooperative italiane – sostiene il presidente di Legacoop Servizi – . Bisogna dare vita anche in Emilia-Romagna, assieme a Confcooperative e Agci, al coordinamento dei Servizi e delle Utilities e, intanto, avviare il cantiere per arrivare alla costituzione dell’area Lavoro di Legacoop». Legacoop Servizi tiene costantemente monitorato un campione di 114 cooperative. Il raffronto degli anni che vanno dal 2009 al 2013 mostra che Il patrimonio (capitale sociale e riserve), pur a fronte di alcuni segni negativi a livello di percentuale ( -6,79% il 2010 sul 2009 e -14,02% il 2012 sul 2011) nel complesso è stato salvaguardato e preservato, attivando interventi di ripiano delle perdite, liquidità fresca immessa nelle cooperative e riduzione degli utili. Il capitale sociale passa da 146.705.838 euro nel 2009 fino a 161.131.887 euro nel Primo piano ACI 2013. Così pure le riserve che nel 2009 erano pari ad 887.489.576 euro raggiungono nel 2013 quota 893.607.764 euro. La redditività, negli anni, si è sempre più erosa fino ad arrivare al segno negativo ( 9,28% il 2010 sul 2009 e -25,53% il 2011 sul 2010 mentre il dato positivo del +60,56% del 2012 sul 2011 è da analizzare, infatti per il 99% deriva da proventi straordinari, quindi da non considerare come un incremento dell’attività ordinaria) per salvaguardare l’occupazione sia dei soci sia dei dipendenti non soci. Anche il fatturato nel suo complesso ha tenuto passando da 3.773.117.427 euro del 2009 a 4.303.218.051 euro del 2013, con margini positivi molto ridotti, come pure il numero dei soci che registra un piccolo aumento fra i soci dipendenti, e dei dipendenti non soci. I soci lavoratori passano da 27.293 del 2009 a 27.362 del 2013, i soci imprenditori calano da 5.925 nel 2009 a 5.541 nel 2013, i dipendenti non soci passano da 31.111 nel 2009 a 40.818 nel 2013. Sul valore della produzione, circa il 40% viene assorbito dal lavoro e circa il 2% dalle imposte. Quest’ultimo (2%) in termini percentuali non dice nulla; viceversa, preso come valore assoluto pesa per circa 70milioni di euro all’anno che le cooperative pagano all’erario che è pari ad una media del 60% dell’utile lordo e/o utile ante imposte, questo a conferma che il movimento cooperativo, come tutti i soggetti economici, contribuisce alla fiscalità della Regione e del Paese. EMILIA-ROMAGNA Bando alloggi per giovani coppie, a cooperative il 15% delle richieste Grande apprezzamento da parte di Legacoop Abitanti dell’Emilia-Romagna per la Delibera con la quale, con un notevole aumento delle risorse inizialmente stanziate, la Giunta della Regione Emilia-Romagna ha deciso di finanziare tutte le richieste di contributo per l’acquisto di un alloggio presentate da giovani coppie e altri nuclei familiari. “Va sottolineato che, nonostante le cooperative di abitanti rappresentino l’8,19% del Legacoop Settori totale di alloggi messi a disposizione del bando, è verso di loro che si è diretto il 15% delle richieste di contributo – annota il presidente dell’associazione, Rino Scaglioni –. Questo dato conferma le cooperative di abitanti come operatori di riferimento per la realizzazione delle politiche pubbliche per la casa in quanto coniugano requisiti organizzativi e finalità sociali”. L’efficacia che il Programma “Giovani coppie e altri nuclei familiari” ha dimostrato, sia riguardo agli aspetti sociali corrispondenti alla qualità della domanda, sia come intervento utile per incidere su cruciali aspetti della crisi dell’edilizia, «mette in evidenza – conclude Scaglioni – la sua utilità e dovrebbe essere assunto, senza soluzione di continuità, nelle politiche per la casa che la nuova Giunta andrà a definire». Incontro Legacoop, sindacati e Terzo Settore In vista del prossimo congresso di Legacoop Emilia-Romagna, il presidente Giovanni Monti ha promosso un confronto sul tema “Il futuro del welfare e le sfide della cooperazione”. All’incontro, oltre ai rappresentanti di Legaccop regionale, hanno partecipato: Natascia Astolfi (Compagnia delle Opere), Sauro Bandi (Caritas), Daniela Bortolotti (CGIL), Luca dal Pozzo (Confcooperative), Luca de Paoli (Forum del Terzo settore), Maurizia Martinelli (CISL) e Giuseppina Morolli (UIL). L’incontro è stato introdotto dal responsabile regionale di Legacoop Sociali, Alberto Alberani. Dal confronto è emerso il bisogno, comune a tutti i partecipanti, di “uscire dagli steccati” e di stringere nuove alleanze. «È stato un confronto positivo – ha commentato Monti – fra soggetti che rappresentano mondi diversi e che si rendono disponibili a continuare questo percorso svolgendo una serie di approfondimenti tematici». In particolare sono stati individuati alcuni argomenti: Il lavoro e il volontariato nell’ambito del welfare. La riforma del terzo settore e gli effetti nelle politiche regionali; in particolare, il ruolo Territori Imprese Sondaggio Territori 18 delle Regione e delle Pubbliche Amministrazioni nella relazione con il terzo settore. La condivisone di progetti innovativi per ascoltare-rispondere insieme ai bisogni delle famiglie e dei cittadini, in particolare i più fragili, come l’housing sociale, l’inserimento lavorativo delle fasce deboli, lo sviluppo della mutualità. MARCHE Legacoop sigla accordo regionale sull’orientamento struire un’offerta di orientamento in sintonia con le linee guida regionali e a mettere a disposizione professionalità, strutture e strumenti per il monitoraggio dei fabbisogni e la realizzazione degli interventi locali. Prevede la costituzione di gruppi di lavoro provinciali che dovranno gradualmente coinvolgere gli istituti scolastici per rendere operative le azioni di orientamento. A livello regionale, invece, sarà creato un Osservatorio di monitoraggio e una banca dati delle attività di orientamento. TOSCANA Convegno “Economia toscana, crisi e mutamenti” Legacoop Marche ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Regione Marche, scuole, Università, Province, Centri per l’impiego, associazioni imprenditoriali e sindacali per rafforzare la collaborazione nell’incrementare le opportunità offerte attraverso l’orientamento. Dal prossimo anno scolastico 2014-2015, il sistema della formazione e quello del lavoro, rappresentato dai 29 soggetti che si occupano di orientamento e che hanno siglato l’accordo, metterà a rete le iniziative esistenti sul territorio e quelle di nuova realizzazione per costruire un’offerta integrata secondo le linee guida emanate dalla Regione. I beneficiari di questa rete saranno i giovani delle fascia d’età 16-18/19 anni, durante i percorsi per il perseguimento della qualifica professionale o il diploma secondario, e quelli della fascia 11-14 anni, nel corso della suola media e nel passaggio alla superiore o all’Istruzione professionale. Tutti i firmatari si sono impegnati per promuovere opportunità di istruzione, formazione e lavoro, in grado di sostenere lo sviluppo sociale, culturale, economico e occupazionale su tutto il territorio regionale. L’intesa, che ha una durata triennale, impegna gli enti a cooperare allo scopo di coPrimo piano ACI “Economia toscana, crisi e mutamenti. La via per la crescita e il ruolo della cooperazione”. E’ il tema al centro del convegno promosso da Legacoop Toscana che si svolgerà a Firenze - Palazzo dei Congressi, Sala Onice, con inizio alle ore 9.30. Introduzione di Roberto Negrini, vicepresidente Legacoop Toscana Relazione di Elena Gennari, Divisione Analisi e Ricerca Economica Territoriale Banca d’Italia Interventi di Leonardo Bassilichi, presidente Camera Commercio Umberto Tombari, presidente Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze Presiede Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana. REGGIO EMILIA BOLOGNA Ottava assemblea di Cooperare con Libera Terra Il 21 ottobre, presso il Centro di Documentazione sulla cooperazione e sull’economia sociale di Bologna, si è svolta l’ottava Assemblea dei Soci di Cooperare con Libera Terra. Proprio a Bologna, dove si svolse l’assemblea fondativa dell’Agenzia, è stata proposta una riflessione sui risultati di questa esperienza. A cominciare dalla vocazione e dalla tensione, in questi anni, nel collaborare con le cooperative di Libera Terra verso Legacoop Settori l’estensione dei diritti attraverso un’economia legale, responsabile e sostenibile. Il lavoro dell’Agenzia, in tal senso, costituisce un patrimonio di pratiche e di sapere unico nell’ambito del recupero e della restituzione all’utilità sociale dei beni confiscati alle mafie. L’ottava Assemblea dei Soci è stata, perciò, occasione per condividere ed allargare questo valore, per consolidare l’azione e ragionare sugli scenari di impegno futuro. La giornata è stata articolata in due momenti. La prima parte, con la lettura della relazione annuale del presidente, Gianpiero Calzolari, ha permesso di ripercorrere lo stato dell’arte del progetto. La seconda, è stata occasione di confronto sul tema del contrasto della criminalità organizzata attraverso la promozione di una economia legale, con particolare attenzione alla sfida del recupero delle imprese confiscate. All’assemblea è intervenuto Mauro Lusetti, presidente di Legacoop che ha dichiarato “L’esperienza di cooperare con Libera Terra è un grande esempio di sostegno alla lotta contro la mafia ma anche un esempio di buone pratiche, perché l’adozione di nuove cooperative da parte di cooperative già affermate rappresenta il segno della solidarietà e continuità che è uno dei nostri valori fondativi”. Sono intervenuti, inoltre, Andrea Sanmarco, vice segretario generale di Unioncamere. Don Luigi Ciotti ha concluso i lavori. Presentato Bellacoopia University, il progetto di Legacoop e Università Con Bellacoopia University la cooperazione entra all’Università, attraverso il corso riservato agli studenti universitari promosso da Legacoop Reggio Emilia in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. La premiazione del progetto vincitore della edizione 2013-2014 e la presentazione della 2ª edizione di Bellacoopia University si sono svolte il 21 ottobre, nella sede universitaria di viale Allegri. L’iniziativa, dal titolo ”Cooperare innovando. Svi- Territori Imprese Sondaggio Territori 19 luppare progetti innovativi in cooperativa”, è stata preceduta da una interessante discussione su Università, impresa cooperativa e innovazione a cui hanno partecipato Riccardo Ferretti, Pro Rettore della sede di Reggio Emilia, Patrizia Battilani, professore di Storia economica all’Università di Bologna e Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia. Ha coordinato la discussione Massimiliano Panarari, editorialista e saggista. “L’iniziativa di Bellacoopia University – ha spiegato Simona Caselli – si propone di trasmettere ai giovani i valori di socialità, mutualità, imprenditorialità, impegno civile, attraverso la conoscenza dell’esperienza cooperativa mostrando una via alternativa di fare impresa”. “Siamo lieti di confermare la collaborazione con Legacoop – ha dichiarato il prof. Riccardo Ferretti – nella realizzazione di Bellacopia University. Ci sembra un bell’esempio di come si possano rafforzare i legami tra Università e mondo del lavoro, offrendo agli studenti un’occasione qualificata di acquisire competenze da spendere sul territorio. Tutto ciò ha maggior valore in una fase economica difficile come quella che stiamo attraversando”. Possono partecipare al progetto “Bellacoopia University” gli studenti iscritti al terzo anno di corsi di laurea oppure ai corsi di laurea magistrale di ciascun Dipartimento dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia avente corsi di studio presso la sede di Reggio Emilia (economia e comunicazione, ingegneria, educazione e scienze umane, agraria, discipline sanitarie). La prima fase prevede il coinvolgimento degli studenti in momenti formativi dedicati alle peculiarità del Primo piano ACI modello cooperativo d’impresa. Sono previsti 6 incontri in cui verranno approfondite, attraverso lezioni e testimonianze aziendali, specificità normative, governance, tipologie cooperative, responsabilità sociale d’impresa. Verranno inoltre affrontati gli aspetti basilari dello sviluppo di un progetto d’impresa. Verranno poi organizzati 3 workshop con l’obiettivo di offrire spunti concreti di attuazione del modello cooperativo mettendo in relazione il mondo accademico con quello delle imprese e con quello della ricerca, grazie anche alla collaborazione con “REI - Reggio Emilia Innovazione”. Gli ambiti tematici dei workshop sono: “Innovazione Agroalimentare” (sperimentazioni e applicazioni tecnologiche nel mondo del cibo e nella filiera produttiva), “Smart city” (nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita con particolare attenzione alle fasce fragili della popolazione), “Educazione 2.0” (le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per servizi educativi innovativi). L’intento è di creare gruppi di studenti con competenze multidisciplinari in grado di pre- Legacoop Settori sentare soluzioni articolate e complete sotto diversi punti di vista. Le iscrizioni al progetto Bellacoopia University 2014-2015 sono aperte fino al 31 ottobre 2014. Sul sito www.legacoop.re.it sezione Bellacoopia si può scaricare il bando informativo e il format di adesione da inviare a [email protected] Al termine della presentazione dell’edizione 2014-2015, Daniela Cervi, responsabile del progetto Bellacoopia, ha proclamando il vincitore della prima edizione del concorso relativa all’anno accademico 2013-2014. Il vincitore della borsa di studio di 1000 euro è la studentessa Noemi Romani con il progetto “Sweet hug”; si tratta del progetto di cooperativa sociale per la gestione di caffèpasticceria che offre in ambiente suggestivo prodotti tipici puntando sull’eco sostenibilità. Tra i dieci progetti realizzati dagli studenti in concorso (in tutto 36 ragazzi) il progetto vincitore è quello che meglio ha saputo coniugare fattibilità con mutualità, con attenzione agli aspetti sociali, applicando l’innovazione anche in un’attività classica e tradizionale. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> UniAbita e CMB 20 UNIABITA E CMB >> COOP Ediliziaconvenzionata,pattodifutura vendita pergarantire il “bene casa” >> AICCON I protagonisti del progetto Vivere Milano Bicocca si sono incontrati a Milano il 4 ottobre per riflettere sulle politiche dell’abitare e sulla collaborazione virtuosa fra privato e pubblico per far fronte alle richieste di casa. Vivere Milano Bicocca, 7 torri per circa 700 appartamenti totali che affacciano su un grande parco pubblico di 11.500 mq, rappresenta infatti un esempio concreto di accesso alla casa, reso possibile grazie alla collaborazione fra UniAbita, cooperativa di abitanti con circa 20.000 soci, CMB, cooperativa di costruzioni con oltre 1.400 soci e 800 dipendenti, Regione Lombardia e il Comune di Milano. L’area interessata dal progetto, che fa parte del Piano esecutivo dell’accordo di Programma “Besta-Bicocca”, è situata all’incrocio fra via Breda e Viale Sarca (nei pressi del centro commerciale Sarca, del Bicocca Village e del Polo universitario Bicocca). UniAbita ha qui sviluppato due torri: una di 14 piani per 76 appartamenti in edilizia convenzionata già tutti assegnati in proprietà e abitati, e una di 15 piani per 89 appartamenti in housing sociale (classe energetica A, canone annuo, pari a euro 73,69 per ogni mq di superficie commerciale al quale si andranno ad aggiungere le spese condominiali e iva al 4%). L’edificio è un esempio concreto di come la collaborazione tra soggetti pubblici e privati possa, anche in contesti socio-economici difficili, produrre risultati importanti per l’intero tessuto sociale. Tale traguardo, infatti, è stato raggiunto per effetto della norma urbanistica adottata nella circostanza dal Comune di Milano, che ha classificato come standard qualitativo l’housing sociale, azzerando conseguentemente gli oneri dell’area ed urbanistici; per effetto dell’erogazione del finanziamento regionale (attraverso i fondi derivanti dal Piano Nazionale Edilizia Abitativa DPCM del 16/07/09, su questo specifico progetto per 3.055.000 euro) e per effetto di investimenti diretti da parte di UniAbita (per 7.445.000 di euro). “Il social housing è lo strumento che oggi può svolgere un ruolo rilevante nella definizione delle politiche dell’abitare capaci di ri- >> Coop Voce >> Cooperativa sociale Arte.Mide >> Coopsette >> Il Bettolino >> Consorzio Sisifo >> O.P. Terra Orti >> Teatro Le Nuvole >> Unicoop Tirreno >> Coop Itaca >> Augeo >> Città e Salute Primo piano ACI Legacoop Settori spondere al bisogno delle categorie sociali che non riescono a trovare soluzioni nel mercato privato e che non hanno le caratteristiche di reddito per accedere all’edilizia popolare” ha dichiarato Gian Matteo Marangoni, Presidente di UniAbita che ha continuato “la realizzazione del progetto è stata possibile grazie al contributo pubblico che ha avuto un effetto moltiplicatore attivando investimenti e risorse private”. Cmb – Cooperativa muratori e braccianti di Carpi – è l’azienda che ha realizzato, su progetto dello Studio Urbam di Milano, l’intero intervento Vivere Milano Bicocca. L’obiettivo, condiviso sin dal principio con quello di UniAbita, è stato costruire alloggi di qualità, tecnologicamente all’avanguardia, nel rispetto dell’ambiente, a prezzi il più possibile contenuti, da proporre ai cittadini nelle diverse forme del social housing, dell’edilizia convenzionata, del patto di futuro acquisto, in modo da favorire il più possibile l’accesso al “bene casa”. Accanto alle torri realizzate per UniAbita, Cmb ha realizzato 5 torri con circa 540 alloggi a edilizia convenzionata, tutti in classe A, che ha proposto ai propri acquirenti in sette tipologie di appartamenti e con modalità di acquisto e garanzia innovative. Tra queste ricordiamo il Patto di futuro acquisto, che consente a chi vuole acquistare la casa di entrare nel nuovo alloggio, procrastinando nel tempo l’effettivo acquisto, in modo da recuperare la liquidità necessaria; la piena disponibilità a personalizzare i pagamenti; l’assistenza di Federconsumatori in caso di contestazioni. Nonostante la crisi economica, la qualità dell’offerta Cmb ha consentito a circa quattro anni dall’inizio del cantiere Bicocca, la vendita di oltre il 90 per cento degli alloggi. “La caratteristica principale del nostro settore immobiliare che ci fa diversi dagli altri Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 operatori – afferma Aldo Tognetti, vice presidente Cmb – è che abbiamo creato un processo aziendale che partendo dalle esigenze del cliente, dalla sue capacità di spesa e dalla sue legittime ambizioni di vivere in una casa bella e funzionale, procede con la progettazione, sceglie tecnologie e materiali, inizia la costruzione, dà il via alla vendite, consentendo la personalizzazione degli alloggi e delle modalità di finanziamento. Un processo questo – spiega con soddisfazione Tognetti – che viene svolto interamente all’interno di Cmb, con evidenti economie di scala, che unite alla vocazione cooperativa, che mira al giusto profitto ma non alla speculazione, ci consente di offrire ai nostri clienti un prodotto su misura, di alta qualità e a costi ragionevoli”. UniAbita, il cui impegno negli ultimi quattro anni ha portato alla realizzazione di 371 nuovi alloggi in regime di housing, da oltre 110 anni interpreta le politiche dell’abitare in un’ottica di sussidiarietà supportando le amministrazioni pubbliche nel rispondere alla domanda di alloggi accessibili, di qualità e inseriti in contesti ricchi di servizi e opportunità relazionali. In particolare, questo è avvenuto in periodi storici particolarmente critici come, per esempio, nelle fasi dei consistenti flussi migratori che hanno riguardato tutta l’area del nord Milano o in quest’ultimi anni dove la congiuntura economica ha drasticamente ridotto le risorse per l’accesso al bene casa a disposizione di famiglie, giovani e lavoratori. L’attenzione ai soggetti di riferimento, si è tradizionalmente coniugata per UniAbita con l’attenzione per l’alta qualità delle residenze realizzate. Oggi, in particolare, la cura di aspetti quali l’efficienza energetica degli stabili (classe A) e l’utilizzo di materiali e Primo piano ACI COOP quadri di terreno nel Chianti toscano, animali che si nutrono in primo luogo di bacche e ghiande del sottobosco integrate in minima parte da mangimi naturali e non ogm. Il recupero di un’esperienza di allevamento che non c’è più. E per finire in tema di dolci con il nuovissimo cremino alle nocciole e mandorle. La linea Fior Fiore continua a registrare tassi di crescita sostenuti e decisamente superiori alla media del prodotto a marchio: nel primo semestre 2014 ha fatto registrare oltre il 21% di vendite in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Degno corollario delle degustazioni (tutte le degustazioni presso lo stand Coop sono gratuite; ingresso al Salone scontato per i soci Coop) i vini della linea “Assieme”, un progetto nato e pensato in Coop, che ha unito 12 cantine cooperative per la produzione di vini quotidiani di qualità: Sangiovese, Merlot, Chardonney, Pecorino… Vini che appartengono a terre diverse ma frutto della passione di contadini innamorati del proprio lavoro e controllati in ogni passaggio della filiera. Coop è l’unica impresa della grande distribuzione italiana presente anche quest’anno al Salone del Gusto di Torino. Una partecipazione che data oramai 7 edizioni all’insegna di un comune sentire su tematiche affini. Il buon cibo in primo luogo a cui è doveroso aggiungere il concetto caro a Coop di democrazia del gusto: ovvero la possibilità che si realizza proprio attraverso un marchio popolare come è Coop di far diventare accessibili, sia in termini di maggiore reperibilità che di contenimento di prezzo, autentiche prelibatezze di casa nostra. Non a caso il calendario di incontri ruota attorno alla linea “Fior Fiore” che raccoglie oggi in Coop oltre 370 specialità trovate scandagliando in lungo e in largo i territori. Tra le più recenti novità si va dalla piemontese Raschera d’Alpeggio, prodotta esclusivamente con latte crudo di vacche al pascolo sopra i 900 metri, alla Boscatella trentina, un formaggio fresco prodotto in un unico caseificio in Italia (quello di Fiavè) e ancora la nuova linea di salumi: maiali che crescono liberi, ciascuno in 1000 metri Buono, sano e giusto. I requisiti CoopCoerentemente con i valori di Coop e i requisiti di qualità, sicurezza e convenienza a cui sottostanno tutti i prodotti a marchio (complessivamente quasi 4000 referenze che hanno raggiunto nel 2013 i 2,9 miliardi di euro di vendite), la linea Fiorfiore deve essere garantita dall’unicità e qualità organolettica rispetto a prodotti simili, la rigorosa selezione e ricerca delle materie prime migliori, il processo di produzione in grado di associare innovazione tecnologica e attenzione alla tradizione. Non è facile diventare un fornitore di prodotto Coop: il monitoraggio a cui si sottopongono nella fase istruttoria le imprese interessate riguarda i processi produttivi, le materie prime ma tecnologie a basso impatto ambientale (come, per esempio, il tele-riscaldamento e il tele-raffreddamento utilizzato negli edifici di Bicocca), sono, oltre che un beneficio per l’ambiente in termini di mancata produzione di CO2, un vantaggio economico significativo per i residenti che vedono abbattersi drasticamente i costi di gestione delle proprie abitazioni. L’incidenza dei miglioramenti tecnico qualitativi necessari al raggiungimento della classe A in Bicocca, ad esempio, ha previsto un investimento aggiuntivo da parte della Cooperativa pari a € 1.300.000. Grazie a questo gli abitanti potranno beneficiare di un risparmio netto sui costi energetici che potrà arrivare fino a circa il 40%. UniAbita ha oggi un attivo di 2.902 alloggi a proprietà indivisa (assegnati in locazione), 2140 box, 106 negozi mentre, per quanto riguarda la proprietà divisa, sono 380 gli alloggi in costruzione e 330 quelli in programma. La grande distribuzione al Salone del Gusto 2014 Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 anche la compatibilità con le regole che Coop si è data per ciò che concerne l’etica e il rispetto ambientale. Sull’etica la scelta parte da lontano ma è quanto mai attuale: Coop è stata la prima impresa europea e tra le prime dieci al mondo a ottenere nel 1998 la certificazione SA 8000 che è lo standard internazionale di responsabilità sociale delle imprese. E’ uno standard sempre più da rispettare considerando che anche all’interno dei confini nazionali e del mondo occidentale possono esserci filiere critiche su cui è opportuno vigilare. Se pensiamo ad esempio alla filiera del pomodoro nelle campagne del sud d’Italia, Coop interagisce da anni con l’ausilio anche di associazioni sensibili al problema dei diritti dei lavoratori per verificare le situazioni a rischio e far sottoscrivere alle aziende agricole documenti di responsabilità, fino ad arrivare in caso di inadempienza alla sospensione della fornitura. Un’altra particolarità del prodotto Coop è la certificazione della sua bontà affidata a una pratica singolare che data ormai da più di 10 anni: l’”Approvato dai soci”, ovvero i prodotti vengono testati dai loro stessi consumatori (i soci Coop) e solo se da questo confronto il prodotto Coop risulta vincente ottiene “l’approvazione dei soci”. Diversamente i prodotti vengono rivisti e migliorati e sottoposti nuovamente al giudizio dei soci sino alla loro approvazione. La valutazione avviene su prodotti senza etichetta per garantire un giudizio il più obiettivo possibile comprendendo nel confronto anche la marca leader più conosciuta. Dal 2000 oltre 417.000 soci hanno testato più di 1900 prodotti approvandone l’88%. Compagni di strada e guest star. Cibo che si mangia, si ascolta e si vedePrincipali protagonisti nello stand Coop i produttori locali che hanno saputo realizzare filiere di valore: è il caso della cantina piemontese Terre di Vino (una delle cantine coinvolte nel progetto Assieme) o di “Alta Marea”, l’azienda di Calogero (Lillo) Sardo che con i suoi otto dipendenti fissi e i metodi artigianali di salatura e affumicatura ha traghettato i suoi tonni e pesci spada da Sciacca a tutta Italia. O di Italo Della Corte anima l’anima del Birrificio Pedavena che firma le Birre Doppio Malto Fior Fiore Coop. Antica ricetta, acqua cristallina delle DoloPrimo piano ACI miti e un mastro birraio d’eccezione a guidare le danze: Gianni Pasa. E ancora Enrico Rosso, cuore e testa del Caseificio Rosso perduto nelle valli del Biellese da dove nasce la toma maccagno Fior Fiore. Completano il programma appuntamenti con compagni di strada che, a tema, offriranno il loro contributo e la loro competenza. Si inizia giovedì 23 quando la tradizionale apertura di una forma di Parmigiano Reggiano (per opera di un maestro come Giuseppe “Beppe” Mariani, uno che sembra viverci dentro il formaggio) e si prosegue la sera del giovedì e venerdì 24 con l’apporto della redazione della rivista “Fior Fiore in cucina” e le blogger di “Giallo Zafferano”: ricette e consigli utili. E ancora sabato 25 entrano in scena i “Mangiatori”, giovani attori dello Stabile di Torino con i loro fantasiosi Menu poetici per chiudere in bellezza domenica 26 (in replica il 27) con la cuoca dai capelli rossi Luisanna Messeri da “La prova del cuoco” al Salone del Gusto. Con lei faremo la spunta di ciò che è rimasto di commestibile e realizzeremo una curiosa ma sfiziosa cena degli avanzi. Completano il cast i ragazzi degli Istituti Alberghieri piemontesi: un centinaio di cuochi in erba che prepareranno, selezioneranno, serviranno tutte le degustazioni in programma. COOP VOCE Lancia la nuova app “Vivibici” per la mobilità sostenibile Una applicazione che premia chi si muove in modo sostenibile e amico dell’ambiente: è l’app “ViviBici” di Coop Voce, l’operatore di telefonia mobile Coop, che permette ai suoi clienti di convertire i chilometri percorsi in bicicletta e a piedi in traffico telefonico e internet gratuito. Coop Voce e l’app “ViviBici” sono presenti anche alla fiera Smart City Exhibition di Bologna che si tiene a partire dal 21 fino al 24 ottobre: lì sarà possibile infatti provare e testare l’applicazione direttamente su tablet e cellulari smartphone. La novità introdotta da “Vivi- Legacoop Settori Bici” sono i cosiddetti “Km Voce” ovvero la possibilità, riservata ai clienti Coop Voce – e a quanti lo diventeranno – di convertire i Km percorsi in bici o a piedi in minuti di chiamate nazionali verso tutti e in megabyte di traffico internet nazionale gratuito. Il servizio di conversione chilometri percorsi-traffico telefonico è disponibile attivando dall’app “ViviBici”, per i clienti CoopVoce, la promozione “Chiamatutti bici” che prevede 200 minuti, 200 sms di traffico nazionale e 500 Mbyte di navigazione internet mobile al costo di 7,50 euro al mese. A questa promozione è possibile sommare mensilmente 200 minuti e 1000 Mbyte con un massimo di 200 “Km Voce” realizzati a piedi o in bici. “ViviBici”, disponibile su Play Store di Android e App Store di Apple, è scaricabile gratuitamente in tutta Italia e promuove uno stile di vita “verde” tracciando l’attività motoria e le informazioni più interessanti dei percorsi effettuati. Infatti pedalando, camminando o durante una corsa, l’app, grazie a specifiche funzionalità di immediata comprensione, permette di scoprire quanti chilometri si sono percorsi, a quale velocità, e quante calorie sono state consumate durante le attività fisiche.L’applicazione è inoltre collegata anche con il portale dei Ciclisti Urbani per scoprire le novità e le attività di Fiab – Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus – che ha partecipato alla realizzazione del progetto con la sua collaborazione tecnica. Alla completezza di “ViviBici” ha contribuito anche l’esperienza della Fondazione Unipolis, fondazione d’impresa del Gruppo Unipol, che con il progetto Sicurstrada promuove iniziative per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile. L’attenzione per la tutela dell’ambiente e per la qualità della vita fanno parte da sempre della missione della Cooperazione, nel quadro delle attività volte a difendere i diritti dei consumatori. Per Coop “ViviBici” è un’occasione di ribadire l’impegno nel campo della sostenibilità ambientale che va dalla telefonia all’offerta di prodotti – con la linea biologica Vivi Verde – alla realizzazione di punti vendita pensati con accorgimenti “green” per il contenimento dei consumi Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 energetici. CoopVoce infine ha attualmente circa 600.000 linee attive ed è stata recentemente riconosciuta da un’indagine di “Altro Consumo” diffusa a settembre di quest’anno, svolta su un campione di 19.000 persone, come l’operatore telefonico più apprezzato in assoluto per i servizi offerti. AICCON La cultura guarda al fundraising La sostenibilità della cultura italiana dipende sempre più da strategie di raccolta fondi mirate e personalizzate, per questo The Fund Raising School propone un corso dedicato al fundraising nel settore culturale. Le imprese del sistema produttivo culturale sono 443.458, ovvero il 7,3% delle imprese nazionali. A loro si deve il 5,4% della ricchezza prodotta in Italia, cifra che raggiunge il 5,7% circa 80 miliardi di euro se includiamo istituzioni pubbliche e non profit. Tutte queste realtà danno lavoro a circa un milione e mezzo di persone, il 6,2% del totale degli occupati italiani. In particolare le istituzioni non profit che si occupano di “cultura, sport e ricreazione” sono le più numerose e sono cresciute più del non profit nel complesso: +39,5% di unità attive e più 67,6% di addetti integrati (addetti, lavoratori esterni, lavoratori temporanei e volontari ricondotti a persone/anno). Fonte: Rapporto Io sono cultura di Fondazione Symbola e Unioncamere Inoltre, negli ultimi anni la crisi economica ed i finanziamenti pubblici sempre più carenti hanno restituito rilevanza al finanziamento privato. In questo contributo si considera il ruolo svolto in proposito dalla spesa delle famiglie italiane, dall’azione delle Fondazioni di origine bancaria e dal crowdfunding. “La cultura rappresenta un settore produttivo a cui la comunità ed i nuovi investitori stanno guardando per rigenerare meccanismi di sviluppo locale, occorre quindi una nuova visione del fundraising capace di essere al servizio di nuovi modelli di fare cultura” afferma Paolo Venturi, Direttore di AICCON. Primo piano ACI Di fronte a questo scenario è evidente che le organizzazioni culturali stanno legando sempre di più la loro esistenza ad attività di fundraising. Per questo, The Fund Raising School, prima scuola italiana dedicata alla formazione sulla raccolta fondi promossa dall’area Alta Formazione di AICCON, promuove il corso Cultura E Fundraising che si terrà il 6 e 7 novembre a Forlì e sarà coordinato da Marianna Martinoni e Martina Bacigalupi con la partecipazione di Irene Sanesi (Presidente della Commissione “Economia della Cultura” UNGDCEC Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili). Secondo Martina Bacigalupi, coordinatrice del corso, “Le imprese e le associazioni del sistema culturale oggi sono invitate a ripensarsi per imparare a camminare con le proprie gambe. Un percorso necessario affinché questo settore possa diventare una vera industria culturale, creativa, solida, efficiente, così come la intende la Commissione Europea, anche attraverso il programma Europa Creativa”. Il corso si rivolge a teatri, biblioteche, musei pubblici e privati e gallerie d’arte e “oltre ad un approccio pratico e tecnico su strumenti e canali di fundraising applicabili alle organizzazioni del settore culturale - spiega Mariana Martinoni, coordinatrice del corso - intende stimolare, soprattutto attraverso il confronto con casi di eccellenza nazionali e internazionali, una profonda riflessione su come il settore culturale debba porsi in futuro per intercettare nuovi pubblici e nuovi sostenitori, imparando a descrivere con mezzi e grazie ad indicatori nuovi , l’impatto (sociale ancorché culturale) che è in grado di generare sui territori di riferimento”. Il programma e la scheda di iscrizione sono pubblicati sul sito www.fundraisingschool.it Per informazioni e iscrizioni: Sandra Savelli t. 0543 62327 [email protected] Ufficio stampa AICCON: Rossella De Nunzio t. 0543 374675 [email protected] Legacoop Settori I coordinatori del corso Marianna Martinoni - Consulente di Fundraising Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è in seguito specializzata con un Master Internazionale in Comunicazione e gestione delle politiche culturali pubbliche e private alla LUMSA di Roma. Dopo varie esperienze professionali nell’ambito dell’organizzazione di mostre ed eventi culturali, ha iniziato ad interessarsi alle tematiche legate all’economia della cultura e del fundraising in ambito culturale. Nel 2001 ha conseguito il certificato in Fund Raising Management presso la Fund Raising School - AICCON a Forlì, entrando dal 2004 a far parte del corpo docente. In questi anni ha collaborato come ricercatore con Mecenate ‘90, l’Associazione CIDAC, l’Osservatorio Impresa e Cultura di Milano, l’Università IUAV di Venezia e con goodwill, società di consulenza strategica per il fundraising e la progettazione del territorio secondo il modello del distretto culturale evoluto. Ha pubblicato articoli in Italia relativi al tema del fundraising per la cultura e in ambito socio-sanitario: nel 2005 è stata coautrice del primo libro sul fundraising per la cultura in Italia, a cura di Pier Luigi Sacco (Il fundraising per la cultura, Meltemi 2005). Attualmente svolge attività di consulenza come libera professionista nel settore della comunicazione e del fundraising per le organizzazioni non profit, in particolare per quelle che operano nel settore culturale. Svolge attività di docenza sul fundraising culturale in ambito universitario e post universitario. Martina Bacigalupi - Esperta nella progettazione e gestione di progetti Laureata a Siena in Scienze della Comunicazione con una tesi in economia della cultura, ha sviluppato specifiche competenze nel settore culturale, collaborando a studi e ricerche in ambito universitario e non. Nel 2001 ha frequentato il Corso di Specializzazione “Agente di Sviluppo Locale_Area beni culturali”, organizzato dal FORMEZ. Attraverso quest’esperienza ha approfondito ulteriormente le proprie conoscenze soprattutto in materia di progettazione europea e raccolta fondi. In seguito Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 ha collaborato per cinque anni con l’istituto Luigi Sturzo, fondazione culturale di Roma, all’interno della quale si è occupata di progettare e gestire progetti finanziati dai fondi strutturali e dai programmi della Commissione Europea. Dal 2007 si occupa di progettazione e gestione di progetti nazionali ed europei, in particolare per i temi legati alla valorizzazione dei patrimoni culturali, allo sviluppo di politiche per il sociale e per lo sviluppo organizzativo. Docente formatore presso numerosi enti non profit, Università e aziende, dal 2010 è iscritta all’Associazione italiana Fundraiser – ASSIF gnedda) COOPERATIVA SOCIALE ARTE.MIDE Inaugurato nuovo Centro Riabilitativo a San Benedetto del Tronto Gestito dalla cooperativa sociale Arte.Mide, affronta con un approccio multidisciplinare il complesso mondo di questi disturbi, che riguarda il 5% delle giovani fra i 15 e i 18 anni Con uno sguardo attento verso i disturbi del comportamento alimentare. Nasce con questa volontà il Centro ambulatoriale riabilitativo psico-socio-sanitario Artemide, inaugurato il 17 ottobre in contrada San Giovanni di San Benedetto del Tronto (Ap), vicino all’uscita dell’autostrada. Il Centro è gestito dalla cooperativa sociale Arte.Mide di San Benedetto ed è stato aperto in un territorio, quello delle province di Ascoli Piceno e di Fermo, sprovvisto di specifiche strutture per un sistema integrato di servizi per la prevenzione e la cura dei Dca-disturbi del comportamento alimentare. Un territorio che, negli ultimi anni, ha visto una crePrimo piano ACI scente attenzione verso questo disturbo per il progressivo aumento dei casi. Secondo i dati nazionali del ministero della Salute, il 5% delle giovani fra i 15 e i 18 anni può presentare qualche disturbo collegato all’alimentazione. Il rapporto tra femmine e maschi è di circa 9 a 1 ma il numero dei maschi è in crescita soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale. All’inaugurazione del nuovo Centro hanno partecipato Stefania Pasqualini, presidente della cooperativa sociale Arte.Mide, che ha presentato il servizio e l’equipe multidisciplinare operativa nel Centro Arte.Mide, Stefano Polimanti, psichiatra e medico del Centro, Antonio Canzian, vicepresidente Regione Marche, Massimo Del Moro, direttore Area Vasta n. 5 Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto, Mattia Fontanella, Coop Adriatica, Franco Alleruzzo, presidente Legacoop Marche, Bruno Bucciarelli, presidente Confindustria Ascoli Piceno. L’innovazione del Centro Artemide sta nel voler dotare l’ambulatorio per il trattamento dei disturbi alimentari di un’equipe di tipo multidisciplinare, con le diverse figure professionali che si occupano della presa in carico integrata della persona e della sua famiglia. Una equipe costituita da un pool di specialisti, psichiatra, internista, dietista, nutrizionista, psicologi, educatori professionali, professionisti della riabilitazione psicosociale, che possa garantire un trattamento completo per la persona affetta dai disturbi del comportamento alimentare. Il modello di riferimento promosso nel Centro Artemide è quello bio-psico-sociale che prevede, nella strategia terapeutica, l’approccio globale alla malattia e al suo trattamento, in cui vengono considerati tutti i livelli di funzionamento della persona: biologico, psicologico, sociorelazionale. COOPSETTE Vince appalto per la costruzione di un ospedale in Algeria E’ di questi giorni l’aggiudicazione a Coopsette, da parte della Provincia di Tlemcen, dell’appalto relativo alla realizzazione di un ospedale da 120 posti letto nella città di Legacoop Settori Maghnia. La città algerina è situata nel nordovest del paese, a 15 km dal confine col Marocco. L’opera, del valore di circa 24 milioni, sarà realizzata da Coopsette in 22 mesi. Ora la Cooperativa reggiana, che ha già aperto un ufficio di rappresentanza ad Algeri, è in attesa della firma del contratto per dare il via ai lavori. L’ospedale servirà la vasta area della provincia di Tlemcen, la cui popolazione di oltre un milione di persone, potrà godere di questo moderno impianto. L’acquisizione di questo appalto assume un valore simbolico molto importante; infatti si tratta della prima acquisizione all’estero della Cooperativa da quando Coopsette, Unieco e Sicrea hanno costituito una task force finalizzata ad un approccio unitario per far fronte alla difficile sfida di sviluppo nei mercati esteri. IL BETTOLINO Al Salone del Gusto di Torino nello stand Coop Ogni giorno il pane appena sfornato uscirà dalla Casa di Reclusione San Michele di Alessandria e prenderà la via del Salone del Gusto allo stand Coop (Padiglione 1 Zona Ingresso 1A008 – 1B013). Qui, dal 23 al 27 ottobre, ci saranno anche il basilico, il rosmarino, la salvia, la menta, il peperoncino. Tocchi di verde e di odori in uno stand dove le degustazioni la faranno da padrone. Un piccolo orto in un mare di sapori che rimanda a una realtà particolare che opera nella campagna del Reggiano: la cooperativa sociale Il Bettolino che accoglie 27 ragazzi svantaggiati oltre ad altri 50 inseriti attraverso progetti sociali stilati insieme a servizi e comuni. Storie di solidarietà che si raccontano at- Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 CONSORZIO SISIFO Al Parlamento europeo delle imprese traverso precisi progetti e che trovano un canale di collegamento in Coop. Il panificio nel carcere di Alessandria utilizza un metodo artigianale, ma ha una capacità produttiva significativa (quasi 2500 chili di pane al giorno) e può arrivare a occupare sino a 10 addetti. Da lì, grazie al progetto della cooperativa “Pausa Cafè” arrivano il “Pane Quotidiano” il “Pane Libero” e il “Grissino Stirato” realizzati esclusivamente con farine biologiche e lievito madre; lievitati per 18 ore e cotti in forno a legna. Una “eccellenza solidale”, distribuita da circa due anni in oltre 70 punti vendita Coop di Piemonte Liguria e Lombardia. E ora per i quattro giorni del Salone chiamata a accompagnare i salumi, i formaggi, le prelibatezze del Fior Fiore Coop. Nello stand poi faranno bella mostra le piante aromatiche biologiche a marchio Coop della linea Vivi Verde; un progetto partito nel 2012 e una linea che nel tempo è cresciuta fino a raggiungere 12 proposte tutte coltivate secondo i metodi dell’agricoltura biologica. Da un lato la tendenza crescente che rende gli italiani pollici verdi dall’altro il fenomeno bio (secondo il Rapporto Coop 2014 è davvero un bio-boom e il giro d’affari solo nella grande distribuzione nel 2014 supererà i 700 milioni di euro) le piante aromatiche hanno saputo conquistare una loro fetta di popolarità. Significativa tanto più perché dietro c’è la storia del Bettolino il cui scopo è dunque quello di integrare persone in difficoltà proponendo esperienze di lavoro nel settore agricolo. L’acquisto delle piante si trasforma anche in un gesto di solidarietà. Senza nulla togliere alla statura imprenditoriale della cooperativa in questione. Agli inizi del 2014 sono state inaugurate nuove serre alimentate a biomasse e con un’altezza inconsueta in pianura (fino a 6 metri dal terreno) proprio per garantire le condizioni ottimali per le coltivazioni biologiche in serra. Primo piano ACI Energia, internazionalizzazione, competenze e lavoro, accesso al credito. Il Consorzio Sisifo è volato a Bruxelles, il 16 ottobre, insieme a 750 imprenditori tra cui 73 italiani per discutere e votare provvedimenti su questi quattro temi di grande rilevanza per lo sviluppo economico e sociale europeo. Gli industriali dell’Unione Europea hanno dato vita alla terza edizione del Parlamento Europeo delle Imprese, un’iniziativa di EuroChambres per avvicinare il mondo imprenditoriale ai funzionari dell’UE e alle rappresentanze politiche degli Stati membri. A far parte della delegazione italiana, composta da 73 aziende, c’era anche Sisifo Consorzio di Cooperative Sociali, operante da 15 anni in Sicilia nel settore della sanità, dell’assistenza socio-sanitaria e dell’integrazione. Le aziende sono state selezionate da Unioncamere per la loro capacità di inserimento nel mercato del lavoro europeo e per dare un contributo al dibattito sui quattro temi che si ritengono fondamentali perché l’Europa vinca la sfida dell’internazionalizzazione dei mercati. “E’ un onore – afferma Domenico Arena, presidente di Sisifo – aver potuto rappresentare l’Italia a un evento così importante, ma soprattutto poter dare voce alla cooperazione sociale che sta assumendo, in Europa e nel mondo intero, un ruolo sempre più rilevante. Le dinamiche del mercato e del lavoro tendono a porre sempre più ai margini i soggetti deboli considerandoli improduttivi, mentre è nostro compito salvaguardare quelle fasce della popolazione che hanno bisogno di cure e di assistenza, creando anche per loro opportunità di inserimento nel tessuto sociale ed economico. Siamo convinti che ciò si può tradurre in un beneficio per l’intera società e perciò abbiamo portato a Bruxelles tutte le istanze della cooperazione sociale certi che si possa fare un ulteriore passo avanti per un welfare europeo”. Erano presenti il Presidente di EuroChambres Richard Weber e il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, oltre Legacoop Settori al rappresentante della Presidenza Italiana dell’Unione Europea. Sisifo è un consorzio di cooperative sociali aderente a Legacoop e costituito da 27 imprese localizzate soprattutto in Sicilia. Opera nel settore dei servizi e dell’assistenza alla persona con crescente successo dal 1999. Nel corso degli anni è sempre stato in prima fila nel riconoscere i bisogni e le esigenze degli strati deboli della popolazione e nel predisporre un sistema di risposte efficienti che ne garantiscano la dignità e il benessere. O.P. TERRA ORTI Ha partecipato al Fruit Attraction a Madrid L’O.P. Terra Orti quest’anno ha partecipato alla manifestazione fieristica Fruit Attraction, che si è tenuta a Madrid dal 15 al 17 ottobre 2014. La Fiera madrilena, da alcuni anni a questa parte, ha assunto un rilievo internazionale facendo registrare la massiccia partecipazione di visitatori e di operatori del comparto provenienti da ogni parte del mondo. La partecipazione di Terra Orti è avvenuta in uno stand di collettivo, realizzato in collaborazione con l’Unione nazionale Italia Ortofrutta, in uno spazio espositivo di circa 100 mq, con l’allestimento di un apposito stand in cui i rappresentanti dell’O.P. possono incontrare visitatori e operatori del settore. In tale occasione, Terra Orti e le altre O.P. presenti, oltre che verificare la possibilità di nuove opportunità di collocamento commerciale, per ottimizzare la gestione dei volumi e prevenire l’insorgenza di eccedenze, Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 hanno promosso il consumo della frutta e degli ortaggi e la qualità del Made in Italy. A tal fine anche i colori dello stand sono stati tesi a richiamare la bandiera italiana per catturare l’attenzione del visitatore e consentirgli di stabilire subito un’analogia con l’Italia e con i nostri prodotti ortofrutticoli. TEATRO LE NUVOLE “Fare e vedere teatro a scuola” progetto per docenti e studenti Vedere, fare ed esplorare il teatro nelle diverse dinamiche relazionali questa è la proposta del percorso di formazione sul campo TEATRO SCUOLA VEDERE FARE ideato dal teatro stabile di innovazione Le Nuvole, in collaborazione con AGITA e inserito nell’ambito della più ampia programmazione della Fondazione SAT, rivolto agli insegnanti e agli studenti delle scuole primaria e secondaria di I e II grado. Il progetto, presentato in un workshop dedicato, si propone di far avvicinare al teatro le nuove generazioni attraverso un tutoraggio permanente di un percorso teatrale progettato in comune ed elaborato nell’ottica della crescita culturale, sociale e civile. I lavori - riservati ai docenti - si è aperto con la messa in scena dello spettacolo “Se Il Mare Potesse Parlare”, la conclusione di un percorso di teatro educazione con adolescenti a cura di Miriam Jacopo e l’Ass.ne culturale Guarnieri, gruppo I Gianburrasca, di Lucca. Da qui si è partiti per attivare un dialogo con i docenti e gli operatori presenti per confrontare e discutere metodologie, prassi e poetiche del teatro educazione. Primo piano ACI “Il fare teatro a scuola rappresenta un significativo momento nel panorama della cultura pedagogica italiana - dicono Morena Pauro di Le Nuvole e Salvatore Guadagnuolo di AGITA, ideatori del progetto, e continuano - Dalla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, poi, è diventato sempre più un movimento, inteso come grande forza popolare nella quale confluiscono due elementi determinanti della cultura, l’arte e l’educazione, nella quale si riflettono le varie tendenze dell’essere e del fare scuola e teatro. Un’educazione al teatro e alla teatralità impone una visione pedagogica del fare anche attraverso un confronto diverso ovvero la visione degli spettacoli di teatro professionale che diventa, in maniera paradigmatica, la naturale e giusta sintesi, e verifica, di un percorso di crescita sociale e culturale”. In breve questi i numeri della proposta: 2 workshop con i docenti, 5 incontri laboratoriali a scuola, la visione di 3 spettacoli a scelta nel cartellone de Le Nuvole e 1 teatro, il Galilei 104, a disposizione per presentare il proprio spettacolo. Il tutto da ottobre 2014 a maggio 2015. Contrariamente alla prassi comune legata alla costruzione del tradizionale spettacolo di fine anno scolastico, TEATRO SCUOLA VEDERE FARE è un percorso laboratoriale dove i ragazzi sono protagonisti, coinvolti e motivati in tutte le fasi del progetto, a partire dalla scrittura del testo teatrale - ispirato per questa annualità al tema dell’impegno civile - alla messa in scena dello stesso su un vero palcoscenico dotato di ogni strumentazione tecnica necessaria. Il workshop di venerdì 24 ottobre è essenziale per conoscere le modalità di partecipazione alla selezione con la quale l’organizzazione provvederà a scegliere fino ad un massimo di 10 scuole partecipanti. In una società che oggi con enormi sacrifici riesce a provvedere a stento ai bisogni essenziali dell’istruzione attivare un progetto di teatro della scuola e della comunità è dunque l’occasione giusta per incrementare gli obiettivi artistici e pedagogici di cui noi e non solo noi, siamo protagonisti e responsabili. Una realtà che, pur non trovando la sua dimensione all’interno dei circuiti ufficiali della cultura e dell’educazione, riveste una notevole importanza per la propensione Legacoop Settori ad essere una reale lente d’ingrandimento delle tendenze di pensiero dei giovani e dei loro educatori. TEATRO SCUOLA VEDERE FARE è anche un’occasione di formazione per i docenti dal momento che gli eventi cui parteciperanno saranno riconosciuti come attività di formazione per il personale della scuola, con esonero dall’obbligo del servizio e il rilascio di attestato di partecipazione. UNICOOP TIRRENO ‘La Campania in tavola’ nei supermercati Coop Fagioli di Controne, limoni di Amalfi, carne di bufalo e mele Annurca. Sono solo alcuni dei protagonisti de “La Campania in Tavola”, l’iniziativa per la valorizzazione dei prodotti campani nei super e ipermercati Coop dal 9 ottobre al 9 novembre: Ipercoop di Avellino, Afragola, Quarto e supermercati Coop di Napoli-via Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere. Oltre 200 i prodotti Dop (denominazione di origine protetta) e Igp (indicazione geografica tipica) e 50 le aziende coinvolte. Alcune già nel parco fornitori Coop e altre selezionate per questa occasione. Molte le imprese cooperative. La campagna è stata presentata presso il supermercato Coop di Napoli-Via Arenaccia, alla presenza del presidente di Lega- Territori Imprese Sondaggio Imprese 27 coop Campania Mario Catalano e del vicepresidente Massimo Pelosi, del resp. Ipercoop Tirreno Sergio Caruso e dei referenti Unicoop Tirreno: Pietro De Rosa resp. relazioni commerciali territoriali e Giovanni D’Auria resp. politiche sociali per la Campania. Ad oggi Unicoop Tirreno ha 164 fornitori campani: 26 in provincia di Avellino, 19 a Benevento, 19 Caserta, 73 Napoli e 28 Salerno. Il giro di affari totale è di circa 52milioni di euro (anno 2013). I prodotti si riconoscono dal marchio “Vicino a noi”, ideato per indicare quei prodotti acquistati direttamente dai fornitori locali (dopo selezione e controlli), favorendo una concreta crescita economica dei territori. Dichiarazione di Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania L’iniziativa di Unicoop Tirreno è molto importante perché non solo valorizza i prodotti della tradizione campana che sono tanti, di grande qualità e di altissimo valore nutrizionale, ma rafforza il legame della Cooperativa toscana con il nostro territorio. Questa promozione dimostra come Unicoop Tirreno stia lavorando concretamente per favorire il sistema agroalimentare regionale, distinguendosi per un impegno che non è mai solo esclusivamente commerciale. In occasione di “Campania in tavola” sono stati e saranno organizzati anche appuntamenti con nutrizionisti e produttori. COOP ITACA “Zombie non sei” il corto per proseguire gli studi Giovani sotto i riflettori per arginare la dispersione scolastica e stimolare i coetanei a proseguire gli studi in maniera consapevole, è questo l’obiettivo di “6x6=36. Zombie non sei”, il cortometraggio promosso dal Centro di aggregazione giovanile di Torviscosa, gestito dalla Cooperativa sociale Itaca. Protagonisti del video nove ragazzi del Primo piano ACI luogo tra i 14 e i 18 anni. Il corto sarà proiettato in anteprima domenica 26 ottobre alle 18 al Museo Cid di piazzale Marinotti a Torviscosa, a seguire sfilata di moda prêtà-porter. La giornata è organizzato dal “Cag” in collaborazione con l’associazione giovanile Tormenti e alcune realtà economiche del territorio. Dopo il successo del video spot “Bull Over”, realizzato nel 2012-13 all’interno dei progetti sulla sicurezza attivati dal servizio di Polizia locale dell’Unione dei Comuni, il 26 ottobre alle 18 al Centro di informazione e documentazione – Cid, verrà proiettato il nuovo video che ha per protagonisti nove ragazzi di Torviscosa, guidati nel percorso dal Teatrino del Rifo con i registi di Uponadream studios di Gemona del Friuli. I lavori di produzione del corto sono durati 10 mesi, il risultato è un’interessante provocazione - con riferimenti al cinema horror - sui pericoli della dispersione scolastica, nonché uno stimolo a proseguire gli studi che arriva direttamente dai loro coetanei. Fortemente voluto dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Torviscosa, il progetto si propone obiettivi articolati tra cui la promozione del protagonismo giovanile, l’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva. Sempre domenica 26 ottobre al Cid, a seguire la proiezione del cortometraggio, un altro gruppo di ragazzi e ragazze di Torviscosa, questa volta con il supporto dell’assessorato alla Cultura, organizzeranno una sfilata di moda con vestiti prêt-à-porter per mettere in gioco le competenze, apprese durante gli studi o nel corso di esperienze lavorative. Un’occasione ulteriore e preziosa per rendere protagonisti i giovani e stimolarne la crescita attraverso nuove esperienze e responsabilità. AUGEO Parte il progetto “Mamme e bambini” l’integrazione faticosa, la futura disoccupazione e la più generale creazione dello stigma dello straniero, tutti fattori causa di crepe nello sviluppo della coesione sociale. Situazioni che derivano da problematiche complesse come le differenze nel sistema di regole e valori, la mancata conoscenza della lingua e di contesti in cui i bambini potessero relazionarsi con i propri coetanei. Il sistema nido-infanzia su Reggio e provincia è riconosciuto come eccellenza, ma si fa pressante l’esigenza di porre attenzione ai bambini – stranieri e non solo – che arrivano tardi nel circuito di scolarizzazione o addirittura rischiano di rimanerne esclusi perché membri di famiglie che per condizioni sociali, economiche e culturali, non posso accedervi. Convinta che sia possibile agire su queste famiglie per accompagnarle a un’acquisizione fiduciosa delle proprie capacità genitoriali con un conseguente avvicinamento alle istituzioni scolastiche vere e proprie, la cooperativa sociale Augeo, grazie anche alla collaborazione della cooperativa La Dimora di Abramo e al patrocinio del Comune di Rubiera, ha dato vita al progetto “Mamme e bambini”. Cuore degli interventi previsti dal progetto, che vanno di pari passo con il periodo dell’anno scolastico, sono le famiglie e in particolare le madri, madri straniere di bambini dagli zero ai tre anni. Il progetto su Rubiera – gestito da Mounia Ghedir (educatrice) e coordinato da Mila Melloni (presidente di Augeo) che vede già 18 iscritte di diverse nazionalità divise in due gruppi – concretamente si articola in due incontri a settimana presso la sede della cooperativa Augeo (lunedì e mercoledì, dalle 9:00 alle 11:00) che partiranno dal 20 ottobre. Incontri in cui il personale adeguatamente preparato e formato, a partire dalle capacità naturali di ciascuna mamma, le affianca in un percorso di acquisizione di competenze nella cura e nella relazione educativa con i propri figli (una sorta di cultura pedagogica della condivi- Il progetto “Mamme e bambini” è nato dalla consapevolezza che, in una provincia dove c’è un’alta percentuale di minori stranieri di cui il 9% (anche italiani) è in carico ai servizi sociali, sono necessari interventi che mirano a diminuire il disagio, la marginalità, Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 28 sione, del fare insieme con i propri figli). Momenti di vera e propria pratica per la cura dell’igiene, dell’alimentazione, del vestiario, della salute dei bambini. Ma anche momenti di gioco, momenti in cui imparare a vivere il territorio e i suoi luoghi (ad esempio la biblioteca), laboratori di cucina dove coinvolgere anche i padri. Il progetto non vuole porsi come alternativa ai nidi e alle scuole d’infanzia, ma piuttosto vuole essere di aiuto alle mamme affinché comprendano l’importanza del sistema educativo per il futuro e sereno inserimento dei propri figli nel sistema scolastico e nella comunità. CITTÀ E SALUTE UROBURO l’atelier orafo sociale, presenta i propri spazi rinnovati crisi, è dal 2002 all’Isola in via Thaon di Revel al 19 e non a caso anche architetti e giovani falegnami che hanno inventato la nuova vetrina/arredamento con legni riciclati e di recupero sono dell’isola. L’Isola è “il terreno naturale” per una bottega:.Qui l’artigianato è una tradizione che UROBURO riprende con i banchi a vista e la filiera corta del rapporto tra cliente e produttore. Qui è di casa anche l’innovazione con la ricerca sui materiali a cui si aggiunge un valore in più sociale. E non è un caso nemmeno che l’inaugurazione coincida con due feste di quartiere: quella della parrocchia del cinquecentesco santuario della Fontana e quella delle Associazioni di via Revel e di via Farini che propongono “fattorie e botteghe sotto i grattacieli”,vendita diretta dei coltivatori ed esposizione di giovani artigiani e designer dell’Isola. Domenica 26 ottobre (dalle 11 alle 18) UROBURO, l’atelier orafo della cooperativa sociale Città e Salute che ha tra i suoi creativi dei sofferenti psichici, inaugura il suo nuovo negozio e laboratorio, ridisegnato dallo Studio di architettura Arch-più e dall’architetto Nicola Rovere. Uroburo nato da un’idea di Fiorenza Roveda, che ancora oggi lo anima e coordina nonostante le “tempeste perfette” della Primo piano ACI Legacoop Settori Uroburo è capace di promuovere corsi orafi rivolti anche a sofferenti psichici (come quello in corso di svolgimento al Laboratorio di via Procaccini 14 con il Centro Diurno del Fatebenefratelli) cosi come corsi creativi sul gioiello con Margareta Niel,orafa e psicologa di Salisburgo. Uroburo ospita “promessi sposi” che con il progetto “Fai la tua fede” realizzano da soli in una giornata con l’assistenza tecnica dell’atelier le proprie fedi matrimoniali.... Ma soprattutto Uroburo realizza in continuazione gioielli anche con materiale “povero” (rame,bronzo,argento,titanio,...) in piccole serie o in pezzi unici. L’inaugurazione del 26 ottobre sarà l’occasione di vedere nuove creazioni e pezzi unici di Emy Kato, Irene Marasco, Massimo Sciancalepre,Naoko Iyoda,Sara Progressi. “In un mondo globalizzato forse “il locale” è ancora una risposta-dice Pier Vito Antoniazzi presidente della cooperativa socialenon per stare “fuori dal mondo” ma per avere radici,legami,alleanze...per essere resilienti anche nelle crisi. Perchè la generosità e la bellezza sono contagiose. E qui all’Isola lo senti per strada, c’è un’altro modo di vivere, un paradigma esemplare tra memoria e futuro...” In un quartiere splendido anche “la stella” di Uroburo irradia una luce su Milano e sull’Isola. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 29 OSSERVATORIO SWG La liquidazione in busta paga non fa gola ai lavoratori La possibilità di infilare direttamente il Tfr in busta paga non alletta la maggioranza degli italiani, che preferirebbe riscuotere il tutto alla fine del rapporto. Molti lavoratori rivendicano comunque la libertà di scegliere, a prescindere dalle implicazioni della propria decisione sulle finanze aziendali. Solo il 15% degli italiani preferirebbe godere mese per mese del proprio Tfr e poco più di un quarto ne inserirebbe una quota in busta paga. Sono quasi la metà invece i previdenti: coloro che preferirebbero riscuoterlo tutto alle fine (37%) o che lo verserebbero mensilmente in un fondo pensione integrativo (9%). Per molti l’idea che la pensione, se mai arriverà, sarà troppo magra non è più una paura, ma una certezza. Meglio così rinunciare a un pugno di euro mensili e tenere da parte qualcosa; oppure, per i tanti precari, usare il Tfr come ammortizzatore in attesa, si spera, di un nuovo rapporto. Seppure rimane bassa la quota di coloro che vorrebbero tutto subito, la sacralità del Tfr è percepita diversamente dalle differenti generazioni. Tra i più giovani prevale la quota di coloro che vorrebbero inserire parte della liquidazione in busta paga (+13%) e diminuisce quella dei previdenti (-16%). Invecchiando invece, quest’ultima aumenta gradualmente, fino a ad avvicinarsi alla metà tra i senior (55-64enni) e tra gli anziani (over 64enni). Questi già pregustano la liquidazione, hanno maggior certezza di pensionarsi e non vedono così di buon occhio l’idea di un fondo privato (snobbato anche dai giovanissimi). Più ricettivi alla previdenza integrativa i 35-44enni (+6%), troppo giovani per mettersi al riparo dagli smottamenti del sistema pensionistico, ma non abbastanza da infischiarsene. Se l’idea generale è di non usufruire del provvedimento, si vorrebbe comunque poter decidere liberamente su quando percepire il Tfr, a prescindere della situazione della propria impresa (40%). Quasi un terzo riconosce invece che le aziende si troverebbero in difficoltà se dovessero versare subito la liquidazione ai lavoratori (30%): spesso infatti quei proventi vengono impiegati, specialmente dalla piccola impresa, per far fronte al ritardo nei pagamenti e al credit crunch. Un 20% ritiene altresì che, una volta siglato un accordo chiaro con il sistema bancario, le imprese sarebbero in grado di far fronte all’esborso. NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 6 e l’8 ottobre 2014 tramite sondaggio CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio
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