I mini Bond e la riforma del decreto Destinazione Italia

Ministero dello Sviluppo economico
I mini Bond e la riforma del
decreto Destinazione Italia
Stefano Firpo
Capo della Segreteria Tecnica del Ministro
Roma, 4 marzo 2014
Le imprese italiane sono troppo dipendenti dal
credito bancario
Struttura finanziaria delle imprese (dati 2011)
100%
5%
27%
25%
23%
24%
80%
13%
15%
60%
24%
44%
28%
Debiti commerciali
Equity
Prestiti a MLT
40%
18%
36%
29%
28%
Titoli di debito
55%
22%
20%
18%
0%
Prestiti a BT
4%
Italia
11%
10%
Francia
17%
4%
Germania
7% 1%
Spagna
12%
Regno Unito
2
Produttività che flette e capital misallocation
L’economia italiana ha perso
slancio negli ultimi vent’anni
principalmente a causa della
riduzione registrata dalla
produttività manifatturiera
(misurata in termini di Total
Factor Productivity)
Sembrano esserci evidenze
di una scarsa efficienza nella
allocazione delle risorse,
che sono state indirizzate
prevalentemente verso i
settori con la minore
crescita di produttività
3
Dopo anni di “credito facile” (e male allocato),
è arrivato il credit crunch …
240
Prestiti alle società non finanziarie e principali driver
della domanda di credito
(giugno 1998=100)
220
200
L’entrata nell’UEM ha reso
più facile l’accesso al
credito
180
Il credito è divenuto
“commodity” e “variabile
indipendente”
160
140
120
100
80
60
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Prestiti alle società non finanziarie
Investimenti fissi
Il banco-centrismo è
aumentato
Produzione industriale
 Il credito bancario nel nostro Paese per molti anni, a partire dal 2000, è cresciuto
in misura ben superiore alla dinamica dei fondamentali economici (investimenti,
produzione).
 Dal picco di novembre 2011 si sono persi € 101 miliardi di credito bancario alle
imprese (ossia l’11% del totale), € 51 miliardi solo negli ultimi 12 mesi
 Il deleveraging degli attivi potrebbe continuare e assumere connotati ancora più
ampi. Gli impieghi al settore privato in Italia potrebbero contrarsi di ulteriori € 100
4
150 miliardi
… e l’incremento dei costi di finanziamento per
le imprese
8
Tassi sui prestiti fino a 1 milione da 1 a 5 anni di durata
alle società non finanziarie (%)
7
6
5
4
3
2
Spagna
Italia
Germania
Francia
 L’incremento dei tassi sui titoli di Stato italiani ha avuto anche la conseguenza di
peggiorare le condizioni creditizie per le imprese, in precedenza allineate a quelle
praticate in Germania e in Francia
 Anche le imprese che riescono ad accedere al credito, quindi, si trovano in una
condizione difficile sullo scenario competitivo internazionale, pagando in media
circa 180 p.b. in più rispetto alle concorrenti tedesche e francesi
5
La “tenaglia” che comprime gli impieghi
 L’attuale scenario regolamentare e macroeconomico nel quale operano le
banche italiane limita fortemente la capacità di erogare credito. Le criticità:
L’incremento delle sofferenze e dei crediti problematici. Secondo gli ultimi
dati della Banca d’Italia, a dicembre 2013 le sofferenze lorde sfiorano i 156
miliardi di euro, quelle nette superano gli 80 miliardi
Il permanere di uno strutturale funding gap tra raccolta e impieghi, in
particolare a lungo termine, a causa del “flight to quality” degli investitori
Il processo di asset quality review dei bilanci delle banche europee da
parte della Bce, e la necessità di ulteriori ricapitalizzazioni ovvero di
riduzione degli attivi
La normativa di Basilea 3, con requisiti patrimoniali più severi e pro-ciclici,
si è rivelata un’occasione mancata per orientare maggiormente il nostro
sistema bancario verso il mercato. E’ stato mero adempimento
regolamentare e non occasione di ridefinizione del modello di business.
L’adozione dei rating interni ha comportato ancora maggior “risk
warehousing” non “portando sul mercato” i portafogli i rischio delle banche
6
La liberalizzazione della finanza d’impresa
 Con i due “Decreti Sviluppo” nel 2012 sono stati introdotti gli strumenti per
aprire un circuito d’intermediazione diretto tra risparmio e investimento
 In particolare, sono stati rimossi molti ostacoli all’accesso e alla sollecitazione
al mercato dei capitali da parte di emittenti finora esclusi, come le imprese
non quotate anche di media e piccola dimensione
Medesimo trattamento fiscale
Cd “grandi
emittenti”
(società
quotate)
Grandi Medie e piccole
imprese
imprese
Diverso trattamento
Microimprese,
società di
persone,
cooperative,
artigiane,
familiari
7
Corporate Italia: una nuova asset class
• L’obiettivo è quello di indirizzare stabilmente il risparmio nazionale finora
prevalentemente investito in asset “sovereign” o corporate estero, verso una
nuova asset class rappresentativa del meglio del Corporate Italia
• Il meglio del nostro “Quarto Capitalismo”, un universo composto da 5-15 mila
imprese, diviene così visibile sui radar degli investitori nazionali e internazionali
Risparmio di lungo termine (sinistra) e relativa allocazione (destra; esclusi investimenti immobiliari)
600
100%
16,0%
500
80%
37
400
73
21,1%
RISERVE TECNICHE ASSICURATIVE
FONDI PENSIONE
BOND GOVERNATIVI
60%
BOND SOCIETARI
300
FONDI COMUNI E LIQUIDITA'
CASSE DI PREVIDENZA PROFESSIONISTI
200
AZIONI
40%
57,6%
382
20%
100
0
dati in miliardi di Euro
0%
5,3%
8
I contenuti dei “Decreti Sviluppo”
 Le misure previste dai “Decreti Sviluppo” hanno disciplinato l’emissione di
strumenti di debito a breve termine (cambiali finanziarie) e a medio - lungo
termine (obbligazioni), anche a contenuto subordinato e partecipativo
 Sono stati eliminati i limiti previsti dall’articolo 2412 del codice civile (doppio
del capitale sociale) alle emissioni obbligazionarie quotate da parte delle SpA
 È stata estesa anche alle società non quotate che emettono titoli di debito:
la deducibilità degli interessi passivi secondo le stesse regole previste per
le società quotate, con riferimento ai titoli quotati su mercati regolamentati
o sistemi multilaterali di negoziazione, ovvero a quelli sottoscritti da
investitori qualificati che non detengano più del 2% del capitale
la deducibilità dei costi di emissione
l’esenzione della ritenuta alla fonte sui proventi corrisposti su titoli
negoziati su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di
Stati membri dell’UE o di Paesi in “White List”, allo scopo di evitare una
doppia imposizione
9
Risultati già raggiunti
Issuer
Cogemat SpA
TerniEnergia SpA
JSH Group SpA
Microcinema SpA
Iacobucci HF Electronics Srl
GPI SpA
Alessandro Rosso Group SpA
Ferrovie dello Stato SpA
Fincantieri SpA
Marcolin Spa
Filca Cooperative
Cassa del Trentino SpA
Primi sui Motori SpA
Manutencoop Facility Management SpA
Gamenet SpA
Salini Costruttori SpA
Ferrovie dello Stato SpA
CAAR SpA
Sisal Holding Istituti di Pagamento
Buscaini Srl
Wind Acquisition Finance SA*
Wind Acquisition Finance SA*
Team System Holding SpA
Zobele Holding SpA
Cerved Technologies SpA
Cerved Technologies SpA
Cerved Technologies SpA
Rottapharm Ltd*
Guala Closures SpA
Issue
Rating
Issue
Date
NR/NR
NR/NR
NR/B
NR/NR
NR/BB+
NR/NR
NR/NR
BBB/BBB+
NR/NR
B2/BBBB+
A3/NR
NR/NR
B2/B+
B1/B+
NR/BBBBB/BBB+
NR/NR
B1/BBNR/NR
Ba3/BBBa3/BBB2/B
B2/B
B2/B
B2/B
B3/CCC+
Ba3/BBB1/B
feb-14
feb-14
gen-14
gen-14
dic-13
dic-13
dic-13
dic-13
nov-13
nov-13
set-13
ago-13
ago-13
lug-13
lug-13
lug-13
lug-13
lug-13
mag-13
apr-13
apr-13
apr-13
apr-13
gen-13
gen-13
gen-13
gen-13
nov-12
nov-12
Nota: (*) Emissioni da veicolo estero (**) importo in dollari
Coupon Size
(%)
(€ mln)
FRN
6,9
7,5
8,1
8,0
5,5
10,0
3,5
3,9
8,5
6,0
3,5
9,0
8,5
7,3
6,1
4,0
6,5
7,3
7,0
FRN
6,5
7,4
7,9
FRN
6,4
8,0
6,1
FRN
50
25
1,8
1,5
3,8
3,8
4,0
600
300
200
9,0
70
1,7
425
200
400
750
3,0
275
10
150
550 (**)
300
180
250
300
230
400
275
 Queste misure , entrate pienamente in
vigore alla fine del 2012, hanno già reso
possibili numerose operazioni di
emissione, di diversa taglia dimensionale
 In genere le singole emissioni
ammontano a qualche centinaio di
milioni di euro, ma anche le imprese più
piccole iniziano a fare ricorso al mercato
 L’entità complessiva delle emissioni ha
quasi raggiunto € 6 miliardi. Diverse
operazioni sono in corso di strutturazione
e saranno perfezionate a breve
 In molti casi, le emissioni sono finalizzate
ad allungare l’orizzonte temporale dei
finanziamenti e a ridurne gli oneri, in
confronto con fonti alternative
10
Prossime evoluzioni: “aggregatori” di mini-bond
Originator
PMI
emittenti
“mini-bond”
Sottoscrizione
Fondo di
debito
“Mini-bond”
Originator
PMI
emittenti
“mini-bond”
STRUTTURA A FONDO DI CREDITO
SGR
Sottoscrizione
SPV ex 130
“Mini-bond”
Sottoscrizione
Investitori
Quote
I
N
STRUTTURA DI CARTOLARIZZAZIONEV I
EN
Tranche
SV
TE
Senior
IS
T
T
Tranche
O
O
Sottoscrizione
Mezzanine
Investitori RR
I
Tranches
S
Tranche
Junior
11
Il Decreto Destinazione Italia: facilitazioni fiscali
 Il Decreto Destinazione Italia, con l’art. 12, segna un ulteriore importante
passaggio nel quadro di una ampia riforma della finanza d’impresa
 Allo scopo di ampliare la diffusione degli strumenti di finanza d’impresa si
introducono specifiche misure di eliminazione di vincoli di natura fiscale:
Rimodulazione in senso agevolativo della fiscalità indiretta sui
finanziamenti garantiti (ipoteche, pegni su azioni, su quote di Srl, su
inventario e su proprietà intellettuale), bancari e non. Si prevede un
particolare impatto di una tale misura sulle emissioni di “mini-bond”, che
con ogni probabilità saranno emessi in forma “secured”
Estensione della possibilità di costituire un privilegio speciale sui beni
mobili destinati all’esercizio dell’attività di impresa, attualmente previsto
solo per i crediti bancari, anche a garanzia dei titoli obbligazionari. Si
consente così alle imprese che intendono emettere bond di evitare il
ricorso a forme di garanzia alternative, come le ipoteche immobiliari
Disapplicazione della ritenuta d’acconto sui proventi corrisposti ai fondi
obbligazionari chiusi detenuti da investitori qualificati, realizzando
12
l’obiettivo di rendere fiscalmente neutro l’intervento di tali fondi
Il Decreto Destinazione Italia: interventi normativi
 Il Decreto Destinazione Italia contiene anche alcuni interventi normativi:
Semplificazione delle procedure di cartolarizzazione (viene meno la
necessità di cessione in blocco dei crediti) e maggiore protezione per gli
investitori. Estensione dell’applicazione della disciplina anche alle
operazioni aventi ad oggetto le obbligazioni
Ammissibilità delle obbligazioni, dei relativi titoli cartolarizzati, nonché
delle quote dei fondi che investono prevalentemente in tali obbligazioni,
come attivi a copertura delle riserve tecniche assicurative e compatibilità
con le disposizioni in materia di limiti di investimento per i fondi pensione
Inclusione tra le attività idonee come garanzia delle obbligazioni
collateralizzate emesse dalle banche (complementari ai “covered
bonds”), anche delle obbligazioni societarie e dei crediti alle PMI
Inclusione delle aperture di credito sui conti correnti tra le attività
utilizzabili come collateral per il rifinanziamento presso l’Eurosistema
Possibilità per il Fondo Centrale di Garanzia di garantire anche le SGR,
13
per gli investimenti sia su singole emissioni di titoli sia su portafogli
Il Decreto Destinazione Italia: primi effetti
 Le misure del Decreto Destinazione Italia hanno già sortito i primi effetti. Il 23
gennaio l’IVASS ha infatti anticipato una imminente modifica degli articoli 17
e 23 del Regolamento 36/2011 (rispettivamente, per le gestioni vita e danni),
che avrà effetto per gli investimenti a copertura già nel primo trimestre 2014
 In particolare, nella lista degli attivi a copertura delle riserve tecniche
verranno inserite due nuove classi di investimenti:
1.
La A1.2d, comprendente le obbligazioni e i titoli similari emessi da
società non quotate ai sensi del Decreto Sviluppo. Le compagnie
potranno investire in questi strumenti, anche non quotati, fino al 3%
delle riserve tecniche
2.
La A1.9, comprendente le operazioni di cartolarizzazione previste
dalla legge n. 130 del 1999. Le compagnie potranno investire in questi
strumenti, anche privi di rating, fino al 3% delle riserve tecniche
 Inoltre, nella sezione A5) Investimenti Alternativi, il limite dell’1% previsto
come soglia di concentrazione in un unico fondo, verrà elevato al 3% nel
caso di fondi che investono prevalentemente in queste nuove classi di attivi
14
Una nuova industria finanziaria in costruzione?
Tra i Fondi di credito già operativi e quelli in corso di costituzione, la platea dei
Fondi dedicati ai minibond si sta ampliando …
15