qui per accedere - Gruppo Alpini Torino Borgata Parella

Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Torino
Gruppo Borgata Parella Via Salbertrand, 51 - 10146 Torino - Tel. 011.77.64.744
Indirizzo Sito: http:/www.alpinitorinoparella.it
E-mail: [email protected] - [email protected]
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) Art.1. comma 2, DCB - Torino C.M.P. - Anno XLVII
Trimestrale - Torino 1° Ottobre 2014 - N° 190 - Sped. N° 4
17° raduno del 1° raggruppamento
piemonte - liguria - valle d’aosta - francia
“omegna 28 settembre 2014”
La ridente cittadina della provincia
del Verbano Cusio Ossola, affacciata sulla parte settentrionale del
lago d’Orta, ha ospitato il 17° Raduno del 1° Raggruppamento che
è coinciso con il 90° di fondazione
della Sezione Cusio-Omegna.
Per un giorno, la città imbandierata, è stata invasa da circa trentamila alpini che per tutta la mattinata
hanno sfilato per le vie della cittadina, applauditi
dal numeroso e caloroso pubblico presente.
La manifestazione è iniziata alle prime ore del
mattino con l’ammassamento delle 25 Sezioni che
hanno partecipato all’evento, in piazza Beltrami
le penne nere hanno dato il benvenuto ai Gonfaloni della Regione e delle province di Piemonte,
Valle d’Aosta, Liguria e reso omaggio al Labaro
Nazionale dell’A.N.A. scortato dal Presidente Nazionale Sebastiano Favero seguito dal Consiglio
Nazionale.
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Alle 10 l’inizio della sfilata per le vie cittadine,
aperta dalla “Fanfara Congedati della Taurinense”, dai Gonfaloni della città di Omegna, delle
province di Novara e V.C.O., della Regione Piemonte e dei Comuni limitrofi.
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Di seguito la Fanfara della Sezione A.N.A. CusioOmegna con il Labaro Nazionale, il Vessillo della
Sezione A.N.A. di Omegna, i reduci su automezzi
militari d’epoca e moderni.
La Protezione Civile, di cui le penne nere sono una
componente importante, ha preceduto il settore
destinato alle Sezioni ed ai Gruppi Alpini del 1°
Raggruppamento.
La Sezione di Torino, guidata dal Presidente Gianfranco Revello e dal Consiglio Sezionale, è stata,
come sempre la più numerosa, la lunga scia di camicie blu, è stata molto apprezzata e applaudita
dagli spettatori presenti ai bordi della sfilata.
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Il ”Parella”, come al solito, ha contribuito con una
significativa partecipazione all’evento che, come
da tradizione, è terminato con un momento di aggregazione, qual è un pranzo di Alpini.
Un plauso ed un ringraziamento per aver organiz-
zato l’avvenimento in modo ottimale va al nostro
Capo Gruppo Claudio Colle ed ai due Consiglieri
responsabili delle manifestazioni: Luca Benghi
ed Alessandro Oneglio.
Giancarlo Arnaud
Assemblea Ordinaria del Gruppo 2015
Il Consiglio Direttivo in carica, ha stabilito di fare l’Assemblea Ordinaria del Gruppo
sabato 10 gennaio 2015
alle ore 14,00 in prima convocazione e alle ore 15,00 in seconda e ultima convocazione.
Ricordati che parteciparvi, oltre a essere un obbligo morale per tutti i Soci, è un notevole
onere finanziario da parte del Gruppo, pertanto sei pregato di collaborare fattivamente.
Ti attendiamo quindi sabato 10 gennaio 2015 alle ore 15,00 con Cappello Alpino.
Il Capo Gruppo Claudio Renato Colle
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colle di nava: l‘eroica cuneense
Come ogni anno, noi Alpini siamo saliti al colle per ricordare e
commemorare i morti ed i dispersi
della “Divisione” non più rientrati in Patria, uccisi dallo strapotere dell’esercito russo, dal gelo,
dall’inefficienza di un regime che,
senza programmazione, li aveva
mandati allo sbaraglio.
Ragazzi di vent’anni che hanno
combattuto contro un nemico so-
verchiante, con i pochi mezzi di cui disponevano,
ma l’impegno ed il valore non sono mai venuti
meno. Nati per il combattimento in montagna, sono
stati spediti nella steppa russa, sul fiume Don, abbandonando per strada molta parte dell’equipaggiamento, che a poco sarebbe servito sul campo di
battaglia, al quale erano stati destinati.
La manifestazione organizzata, come sempre, dalla Sezione di Imperia ha visto la presenza di un
nutrito numero di Gagliardetti, Vessilli Sezionali e
Gonfaloni dei comuni vicini all’avvenimento.
Giancarlo Arnaud
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la veja e felicianum alpinorum
Felicianum è il nome di un villaggio, situato nella
pianura del Tanaro in posizione quasi equidistante dalle città di Asti ed Alessandria, nato in epoca
romana.
Il nome latino del villaggio, attualmente paese di
circa tremila anime, è oggi diventato Felizzano.
è paese di pianura, nel
quale tuttavia sono nati
tanti alpini; uno di questi,
Ugo Badella, già in forza
alla divisione Cuneense,
fondò nel 1984 il Gruppo
Alpini che quest’anno ha
festeggiato, in concomitanza con la festa della
Sezione di Alessandria di
cui fa parte, il trentennale
della sua costituzione.
Il gruppo non è particolarmente numeroso, ma è
molto attivo e dinamico, in
linea con il temperamento
del Fondatore: i festeggiamenti hanno attraversato
un’intera settimana, alla
fine del mese di giugno,
ed hanno avuto alcuni momenti di profondo significato che meritano una particolare sottolineatura.
Nei locali del Municipio è stata allestita una mostra dedicata ai cittadini felizzanesi sotto le armi,
in tempo di guerra ed in tempo di pace, che faceva
da cornice ad una mostra fotografica degli alpini
in armi durante i passati conflitti mondiali.
è stato presentato un libro, dal significativo titolo
“Felicianum Alpinorum”, che raccoglie la storia
del gruppo inserendola all’interno della storia dei
cittadini felizzanesi combattenti. è chiara la volontà di riconoscere le proprie radici in questa storia e
nelle persone che l’hanno scritta con le loro gesta
di uomini e di soldati, ed evidente il convincimento
di dare a questa storia una continuità proiettata
nel futuro attraverso una costante presenza nelle
vicende sociali del paese.
Questa presenza è stata ripetutamente sottolineata negli interventi ufficiali delle autorità locali
che trovano nell’attività degli Alpini un supporto
valido, sicuro e sempre disponibile; è il supporto
offerto in nome della solidarietà umana alla quale gli Alpini sono naturalmente orientati in forza
della formazione radicata nella cultura della montagna che consente loro di essere al servizio della
società mantenendo integra la propria libertà ed
autonomia lontano da ogni possibile strumentalizzazione. Il forte legame con la tradizione è emerso
anche nei momenti di svago: il sempre piacevole
concerto della fanfara della Brigata Alpina Taurinense e l’esibizione dei cori alpini. Anche in queste occasioni, attraverso il canto, emerge la volon-
tà di riaffermare le proprie radici e di mantenerle
vive nel presente conservandole per il futuro delle
generazioni a venire.
Non poteva mancare l’affermazione del legame
sempre vivo con i fratelli in armi: la presenza del
M.llo Fiumara, del 2° Rgt. Genio di Trento, legato
agli Alpini felizzanesi da amicizia di lunga data,
ne è stato l’emblema.
Tutti gli eventi svoltisi nel corso della settimana
hanno trovato coronamento nella manifestazione
domenicale che ha avuto inizio con la cerimonia di
deposizione di una corona al monumento all’Alpino, cui è seguita la sfilata per le vie del paese e la
S. Messa.
Non sono mancati gli applausi al gruppetto dei
Bersaglieri che, di corsa, aprivano la sfilata ed ai
numerosi Alpini presenti, appartenenti anche a
Gruppi e Sezioni lontane. Di grande impatto scenico ed emotivo è stato il canto, al centro del paese,
della “canson dij coscrit piemontèis”, accompagnata dalle note della fanfara: ancora una volta
è stata sottolineata l’appartenenza alla tradizione
storica, questa volta del Piemonte, “ch’ai da a
l’Italia soa pi bela gioventù”!
La Veja, forte dei suoi novantaquattro anni di storia, ha reso omaggio a questo giovane Gruppo con
la presenza del Gagliardetto del Gruppo Alpini
Borgata Parella, scortato dal sottoscritto e da
Gianni Aiassa, entrambi legati a Felizzano da tradizioni famigliari.
Il vecio fondatore del Gruppo, (scampato al gelo
della ritirata di Russia, grazie ad una licenza di
convalescenza – come mi aveva raccontato in occasione di un nostro recente incontro – ma sempre presente, finchè gli anni lo hanno consentito,
al colle di Nava per ricordare i commilitoni della
Cuneense) ha partecipato alle manifestazioni dal
“Paradiso di Cantore”.
Senza dubbio è stato orgoglioso di quanto organizzato dai suoi Alpini e fiero del suo successore Bruno dal Checco, dinamico, intraprendente
e meritevole di più alte responsabilità in ambito
associativo.
Giorgio Piantato
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nuovo comandante al 32° rgt. genio guastatori alpini
Il col. Ovidio Esposito ha concluso il suo
periodo di comando al 32° Rgt. Genio
Guastatori Alpini della Brigata Alpina
Taurinense di stanza alla Caserma Cavour.
Il passaggio delle consegne al suo successore, il col. Francesco Ponchia, già
Comandante di Battaglione presso lo
stesso Rgt., è avvenuto lo scorso 5 settembre nel corso di una breve ma intensa cerimonia.
Nella sua allocuzione di commiato il col.
Esposito, dopo aver reso omaggio alla memoria
dei Caduti, ha sottolineato come i due anni passati alla guida del Reggimento siano stati particolarmente intensi, ricchi di missioni impegnative
sia in Italia che all’estero, nelle quali i suoi Genieri
sempre hanno dimostrato grande impegno, professionalità e senso del dovere.
Ha rivolto un gradito pensiero di ringraziamento
anche ai “veci” dell’ANA per il supporto fornito alle
famiglie nel corso delle missioni in Afghanistan attraverso la costituzione di un gruppo di persone,
rappresentanti delle più diverse professionalità,
disponibili ad intervenire in aiuto alle famiglie dei
Genieri qualora si fosse presentato un problema
nell’ambito della propria sfera di competenza.
è un piccolo esempio di come possano nascere utili sinergie tra Alpini in servizio ed in congedo a
dimostrazione della fortissima unità di intenti che
da sempre contraddistingue i rapporti
tra l’ANA ed in reparti in servizio attivo.
Il subentro del nuovo Comandante è avvenuto di fronte alla Bandiera di Guerra del Reggimento, decorata di medaglia
d’argento e di bronzo al valor militare,
che il col. Ponchia ha baciato ricevendola dalle mani del col. Esposito.
Questo gesto, durato una frazione di secondo, esprime la continuità secolare di
attaccamento alla Patria ed ai suoi valori, pienamente in sintonia con il motto
del Reggimento “fino alla fine”.
Il generale comandante della Brigata Alpina Taurinense Massimo Panizzi, ha sottolineato, nelle
sue parole di saluto ad entrambi i Comandanti di
Reggimento, come l’opera del Genio sia preziosa
all’interno della Brigata sia in Patria che, ancor
più, nel corso delle missioni all’estero.
Nel congedarsi dal col. Esposito, insieme con il
ringraziamento per il lavoro svolto e con gli auguri di conseguire importanti obbiettivi nell’ambito
del nuovo incarico che andrà ad assumere, gli ha
raccomandato di mantenere vivo il legame con il
reparto e con le truppe alpine, che costituiscono le
sue radici di uomo e di Comandante.
La Sig.ra Gigli, moglie del s. ten. Mauro Gigli, caduto da eroe in Afghanistan e decorato di M.O.V.M.,
sorrideva, serena, dal palco degli invitati.
Giorgio Piantato
il futuro dei “peones dell’abbadia”
Anche quest’anno, il 15 giugno, per la decima volta, i “peones” dell’Abbadia, cioè i Genieri Alpini
che prestarono servizio di leva alla Compagnia
Genio Pionieri Taurinense presso le casermette di
Abbadia Alpina di Pinerolo negli anni 1968-69 e
dintorni, si sono ritrovati per il consueto incontro
annuale.
Si è trattato, se così si
può dire, di un ritorno
alle origini poiché il raduno è stato organizzato, dagli inossidabili
Giovanni Vial e Francesco Vietti, presso la
Caserma Monginevro di
Bousson, attuale base
logistica ed addestrativa della Brigata Alpina
Taurinense, dove alcuni dei presenti furono
distaccati per qualche
tempo. All’ingresso, sul frontespizio del corpo di
guardia, campeggia il motto della Caserma “I bon
a fe tut” che bene si adatta al temperamento dei
Genieri Alpini. La scelta del luogo dell’incontro è
stata molto apprezzata, perché ha consentito una
giornata di convivenza con i “bocia” in armi che ci
hanno accolto con grande senso di ospitalità e simpatia e sottolinea il legame tra Alpini in congedo
e giovani in servizio attivo, che dovrebbe sempre
caratterizzare ogni manifestazione alpina. A tutti i
ragazzi della base logistica va il nostro cordiale e
sentito ringraziamento.
Le nuvole cariche di
pioggia hanno costantemente avvolto le cime
che coronano la conca
di Cesana, impedendo
la loro sempre piacevole visione: lo Chaberton,
dall’alto dei suoi 3130
m, non ha potuto inchinarsi verso gli ospiti
né gli ospiti hanno potuto rispondere al suo
inchino! Ciononostante
la giornata è trascorsa,
come sempre, all’insegna della grande cordialità
ed amicizia che lega gli abituali partecipanti e che
ha scandito lo svolgersi dei gesti rituali: l’alzabandiera, la commemorazione dei Caduti con la deposizione di una corona al monumento, la S. Messa
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conclusa con la Preghiera dell’Alpino.
Dopo l’immancabile aperitivo consumato alla
“tampa del vej” ,così è denominato, a chiare lettere sulla porta d’ingresso, lo spaccio, la sala mensa
della base logistica ci ha accolto per il pranzo, ottimamente preparato e cordialmente servito dagli
Alpini e dalle “Alpine” in servizio. Nelle chiacchere
durante il pranzo è stato ricordato l’indelebile passato, il difficile presente, il vuoto lasciato da chi è
andato avanti testimoniato da un pannello con le
firme dei partecipanti al primo raduno, alcuni dei
quali ora vivono nel Paradiso di Cantore.
Tuttavia l’ottimismo alpino è capace anche di volgere uno sguardo al futuro interrogandosi su quali
potranno essere le caratteristiche dei raduni a venire; a questo punto è emersa l’idea di dar vita ad
un progetto di raduno di Genieri Alpini più esteso,
attraverso il coinvolgimento dei colleghi in congedo appartenenti anche ad altre brigate.
Nè è nata una lunga, appassionata ed animata
discussione che ha visto la ferma opposizione del
nucleo storico dei peones, gelosi della loro identità. L’evoluzione di questo progetto è assolutamente incerta ed è prematuro far pronostici: certamente
l’allargamento della partecipazione a tutto il Genio
Alpino potrebbe valorizzare ed esaltare l’identità
del nucleo storico dei peones, che assumerebbero il
ruolo di trascinatori e protagonisti dell’iniziativa.
Il motto del Gruppo alpini Borgata Parella mi sembra che sia: “semper ad maiora”...!
Giorgio Piantato
esercitazione di Protezione civile
Come Dio volle è anche arrivato il momento tanto
atteso di esercitare la squadra di Protezione Civile
nel montaggio di una tenda ministeriale PI88, una
di quelle blu grosse che si vedono nei telegiornali.
Il Capo Gruppo è riuscito nell’impresa di prelevare
dalla Centrale di Via Balangero la nostra tenda
ivi depositata. Sabato mattina 6 settembre 2014
quasi tutti i volontari di Protezione Civile si ritrovano al Parella.
Nei giochi da bocce vengono trasferiti i colli con le
parti componenti la tenda da montare: paleria, teli
base, sottotenda e tenda.
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Il Capo Squadra designa un team leader destinato a coordinare il lavoro ma qui viene fuori il solito
“entusiasmo” di noi volontari; tutti sappiamo tutto
sul come si fa; i suggerimenti diversi su come agire si sprecano, si inizia tutti insieme appassionatamente.
Tutto sommato poteva andare peggio in quella metodica confusione di ruoli; una volta posizionato
il telo funzionante da pavimento, i pali necessari
Ottobre 2014
vengono ritrovati e sistemati abbastanza agevolmente, anche grazie alle istruzioni scritte distribuite. La tenda si eleva abbastanza in fretta.
Con l’occasione si provvede a rinumerare i singoli
pali onde facilitare eventuali successivi interventi. In strada passa sempre gente ed alcuni curiosi
chiedono di conoscere il motivo di quella tenda;
un volontario burlone fa presente che la struttura
servirà ad ospitare almeno dieci clandestini sbarcati in Italia.
Vi lascio indovinare i commenti poco lusinghieri e
le improperie che ne sono ogni volta seguite.
A tenda ultimata si sprecano le fotografie destinate ad immortalare l’impresa, dopo di che si procede allo smontaggio che avviene in breve tempo.
Ora l’appetito si fa sentire e tutti si ritrovano nel
salone a consumare un “sobrio” pasto.
In particolare gli agnolotti ripieni di asparagi
sono stati particolarmente apprezzati da tutti i
convitati.
Dopo pranzo a casa per la meritata pennichella
d’obbligo.
Giulio Basilio
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mi hanno “rubato l’estate”
Non è un mistero per nessuno che l’estate 2014 sia stata molto piovosa.
Il nord Italia ha visto più
giorni di pioggia che di bel
tempo.
Esondazioni, trombe d’aria,
grandinate mostruose l’hanno fatta da padroni, producendo danni incalcolabili.
Ma tutto questo non sarebbe
quasi niente al confronto dei
fatti di cronaca accaduti in Italia e nel mondo.
Efferate uccisioni in famiglia, accompagnate
all’estero da genocidi, tagliatori di teste, tagliagole
che non hanno minima pietà e seppelliscono vivi
donne e bambini in fosse comuni; il tutto condito
da rapimenti di donne e stupri di massa e chi più
ne ha più ne metta.
Il Sommo Pontefice ha parlato di terza guerra
mondiale; ha invitato a fermare gli aggressori,
ma senza “bombardare”. Capisco perfettamente
il suo imbarazzo, mi chiedo però, se sia possibile
fermare questi aggressori ammonendoli solo con
un “birichini lo dirò alle vostre mamme!”.
La guerra la fa da padrona su molti fronti: Siria,
Irak, Curdistan, Libia, Nigeria, tutti territori da
assoggettare al “califfato islamico”, alla sharia,
all’infibulazione per tutte le donne. Anche l’Europa è nelle mire di costoro e presto lo scopriremo.
Noi che si fà? Si aspetta, si veda la situazione dei
nostri due Marò bloccati in India per aver obbedito
agli ordini; stento a credere che comuni pescatori
si avvicinino ad una grossa nave che, passando,
fa scappare i pesci.
Ma tanto “tutto va ben madama la marchesa”
e chiudiamo i nostri begli occhietti.
Evviva questa estate!
Chissà come sarà la prossima? Auguri a tutti.
Giulio Basilio
lettere al dIRETTORE
Caro Direttore,
ho letto con attenzione la lettera che Sergio Bottinelli ti ha inviato e che tu cortesemente mi hai
inoltrato per conoscenza e competenza. Sono spiacente di essere incorso in un involontario, quanto
increscioso errore, dovuto ad evidente incompletezza di informazioni sulla storia dell’ I.F.M.S..
Sono grato a Sergio Bottinelli per il cordiale e paterno richiamo e, mentre mi scuso con te e con i
lettori di “Sota‘l capel” per l’errore, ti chiedo di
voler pubblicare sul prossimo numero del giornale la lettera di Sergio per ristabilire la correttezza
dell’informazione storica.
Grazie, un cordiale saluto alpino.
Giorgio Piantato
Caro Direttore,
ho ricevuto “Sota‘l Capel” n.189 e ti ringrazio.
Trovo sempre qualche cosa d’interessante sul tuo
giornale e lo leggo sempre
molto volentieri con particolare attenzione, forse
per “deformazione professionale”, agli articoli,
sovente scritti dall’amico
Adriano Rocci, che concernono la Federazione
Internazionale dei Soldati
della Montagna (denomi-
nazione non bellissima, ma sancita dallo Statuto).
Ho subito letto, perciò, il pezzo di pag.10 a firma
Giorgio Piantato.
è un bell’articolo.
Purtroppo, però, nel finale contiene un errore che
mi permetto di segnalare perché fornisce ai lettori
un’informazione ingannevole della storia dell’IFMS
e potrebbe anche offendere lettori nordamericani.
Parlo della “felice intuizione” di “attivare dei
contatti oltre oceano per invitare a far parte
dell’associazione anche le truppe da montagna statunitensi”.
Giorgio deve sapere e con lui
i suoi lettori, che la 10ª Divisione da Montagna U.S.A. fa
parte della Federazione dalla
fondazione tant’è che quando
nel 1997 assunsi l’incarico di
Segretario generale, subentrai all’americano Chelton Leonard.
Ma c’è di più: la scintilla che
diede vita all’I.F.M.S. scoccò
tra un ex combattente alpino
e un ex combattente statunitense.
Infatti, la storia dell’I.F.M.S. incomincia nei primi
mesi del 1945, quando un ufficiale degli Alpini,
Osvaldo Banchi, e un ufficiale della 10ª Divisio-
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ne Montana U.S.A., Earl Clark, s’incontrarono da
soldati sugli Appennini. Nel 1963 si ritrovarono da
civili dando inizio a un rapporto di grande amicizia che si estese all’amicizia tra la 10ª Divisione
americana e gli alpini di Firenze, prima, e l’A.N.A.,
poi. Di quest’amicizia, nel 1975 sentì parlare un
artigliere da montagna tedesco, Klaus Schneller,
che nel 1951 era emigrato in America. Egli si entusiasmò del rapporto che si era venuto a creare tra
italiani e americani perché vide in esso l’occasione
per realizzare un sogno cullato da anni: far diventare amici i nemici di un tempo.
I rapporti di amicizia tra americani, tedeschi e
italiani, grazie ai Consiglieri nazionali dell’A.N.A.
Caldini e Furlan e ad Oreste Bertolini, Presidente della Sezione A.N.A. Germania, si allarga-
rono poi ad austriaci, francesi e svizzeri.
Il 24 di maggio 1985 a Mittenwald i Presidenti
delle Associazioni aderenti, Leonardo Caprioli per
l’A.N.A., sottoscrissero lo statuto. Successivamente vi fu l’adesione di Polacchi, Spagnoli e Sloveni
e, dallo scorso anno, Montenegrini. Agli incontri
iniziali parteciparono anche i Giapponesi, mentre
infruttuosi per ora sono stati i contatti con Argentini, Cileni e Bulgari.
Mentre spero di essere stato utile alla storia e
all’ideale dell’I.F.M.S., mi scuso per l’intrusione e
porgo a te e a tutti gli Alpini del Gruppo, i miei più
cordiali saluti alpini.
Sergio Bottinelli
Maccagno, 17 Luglio 2014
teatro
Come di consueto, ha inizio la 12a Rassegna teatrale in lingua piemontese presso il teatro della
Parrocchia “Divina Provvidenza”. Di seguito sono elencate le date, le compagnie partecipanti con
orari degli spettacoli e delle prenotazioni.
Come sempre vi attendiamo numerosi a godere un pò della “lenga nostra”.
Con il solito “Arved’-se né!!!” Franco Milano
s ipario
SI AVVICINA L’AUTUNNO E PUNTUALE ARRIVA LA NOSTRA
“12a EDIZIONE DELLA RASSEGNA TEATRALE, IN DIALETTO PIEMONTESE”
PROGRAMMA:
VENERDÌ 7 NOVEMBRE 2014
VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014
COMPAGNIA “ESPERIMENTI TEATRALI”
“ALFATRE GRUPPO TEATRO - TORINO”
“GEORGE DANDIN OVVERO IL MARITO BEFFATO”
Commedia di Molière
“SORPREISA AL BAL MASCRÀ”
Commedia di Leo Lenz
VENERDÌ 14 NOVEMBRE 2014
VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014
GRUPPO TEATRO CARMAGNOLA
COMPAGNIA TEAtraLE “ERNESTO OLLINO”
DEL GRUPPO ALPINI BORGATA PARELLA
“PRIM, SECOND, CAFFÈ E FERNET… BANCA!”
Commedia di Gianni Chiavazza
“FURB COME GARIBOJA!”
Commedia brillante di Livio Gentile
CON REPLICHE: SABATO 29 NOVEMBRE
GIOVEDÌ 4 E VENERDÌ 5 DICEMBRE 2014
LE PRENOTAZIONI POSSONO ESSERE EFFETTUATE PRESSO LA SEDE DEL GRUPPO
DAL GIORNO 6 OTTOBRE 2014 DALLE 15,00 ALLE 18,00
CHIEDERE DEL SIG. MILANO, DEL SIG. ARNAUD, DEL SIG. BENEVENUTA
I PREZZI DEGLI ABBONAMENTI E DEI BIGLIETTI RESTANO INVARIATI
ABBONAMENTO A 4 SPETTACOLI POSTO FISSO € 22,00
ABBONAMENTO A 2 SPETTACOLI POSTO FISSO € 14,00
SPETTACOLO SINGOLO € 8,00
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aLpini in bicicletta
randosi una ripetizione della manifestazione per
il prossimo anno, magari con una partecipazione
più nutrita.
Sabato 20 settembre, organizzata dagli alpini della 1a Zona si è svolta una biciclettata attraverso il
parco del Valentino a Torino.
Al posto dei bersaglieri, stavolta sono stati gli Alpini a pedalare nel parco accompagnati dai nipoti
e dalle agguerrite mogli.
Sette chilometri percorsi in allegria e giovialità,
nessuna volontà agonistica ha accompagnato la
manifestazione, che è terminata al parco delle
Vallere, dove il presidente Sezionale Gianfranco
Revello ha ringraziato tutti i partecipanti, augu-
Un plauso particolare deve essere rivolto a Luigi
Defendini, delegato della 1a zona ed a Marcello
Melgara ideatori e promotori della simpatica manifestazione.
Giancarlo Arnaud
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fratel luigi bordino un alpino “venerabile“
Nella primavera del 1945 fu colpito da “tifo petecchiale” sopravvisse, così da poter rientrare in
Italia nell’autunno del 1945. Il 23 luglio del 1946
entrò a far parte della “Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino”, indossato l’abito religioso, assunse il nome di Fratel Luigi della Consolata ed iniziò a svolgere il lavoro di assistenza
infermieristica presso i ricoverati dell’istituto, affetti sia da problemi fisici che psichici.
Nel 1975 fu colpito da leucemia mieloide e morì a
Torino il 25 luglio 1977.
Dal 1988 e il 1993 il Tribunale Ecclesiastico tenne
76 sezioni, ascoltando 58 testimoni oculari.
I Teologi della Commissione Vaticana per le cause
dei Santi si espresse in senso affermativo.
Al secolo Andrea Bordino è stato un religioso italiano della congregazione dei “Fratelli di San
Giuseppe Benedetto Cottolengo”.
Nel gennaio del 1942 si arruolò nel 4° Rgt. di Artiglieria da Montagna della Div. “Cuneense”.
Rientrato assieme al fratello Risbaldo dalla campagna di Albania, il 15 agosto del 1942 i due fratelli partirono per la Russia, ma non raggiunsero
la linea di fuoco. Il comando del 4° Rgt. si installò
in un villaggio tra Valuyki e Rossosh: Risbaldo distribuiva vettovaglie e indumenti ai militari, Andrea accudiva a sei muli del comando.
Caduti in mano all’esercito Russo nel gennaio del
1943, i due fratelli vissero insieme la tragica ritirata per circa un mese poi furono separati, Andrea
fu destinato in Siberia, dove vi rimase per due
anni, internato nel “lazzaretto” di Spassh, dove si
sforzò di assistere i malati ed i moribondi con i
pochi mezzi a disposizione.
Alla fine di tutti i processi, Papa Giovanni Paolo
II lo dichiarò “Venerabile” nell’anno 2003.
Dopo una lunga attesa, il Santo Padre Francesco,
ha autorizzato la Congregazione a promulgare il
Decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio, Fratel Luigi
della Consolata, che sarà ufficializzato nella città
di Torino il giorno 2 maggio 2015.
Egli è dunque il primo Artigliere Alpino a salire agli
onori degli altari.
Questa è la storia di un Alpino che dedicò tutta la
sua esistenza al prossimo più debole ed indifeso.
Giancarlo Arnaud
alla redazione di sota ’l capel
In occasione del 2° anniversario della scomparsa di mio marito Giorgio,
sento il dovere di ringraziare tutti coloro che con affetto e simpatia,
mi sono stati vicini in questo difficile circostanza.
Mi avete accettata e supportata in ogni ricorrenza e occasione,
così facendo i soci e le loro signore mi hanno aiutato a superare questi lunghi mesi.
Con affetto Ivana Sardi
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“sul cappello sul cappello che noi portiamo,
c’è una lunga penna nera...“
Inizia con queste parole, il più noto inno degli
Alpini, che tutto il mondo conosce.
Armonizzato da Luigi
Pigarelli, è un canto
che non può mancare
nel repertorio di tutte le
corali alpine, ha origini
che si perdono nel tempo, era molto diffuso
durante la prima guerra mondiale.
Le parole molto semplici, accompagnate da
una gradevole melodia, trasmettono l’orgoglio degli Alpini verso il proprio cappello, l’attaccamento
al dovere e la gioia di appartenere a questo particolare corpo militare.
Conosciuto anche con il titolo “La penna nera”,
già la prima strofa mette in risalto il simbolo che
distingue questo copricapo, la caratteristica penna “...che serve da bandiera...” posta sul lato sinistro.
Il cappello alpino non ha solo la funzione di completare l’uniforme, ma è anche un simbolo per la
storia della nazione, in particolare dell’epoca risorgimentale.
I primi copricapi dei reggimenti alpini erano a forma di bombetta e venivano chiamati alla Calabrese o all’Ernani, in onore all’opera verdiana che alla
sua prima rappresentazione, grazie al costumista
che interpretò le esigenze dell’autore, disegnò un
cappello a larghe falde sormontato da una grande
piuma.
Portare il cappello all’Ernani era simbolo di patriottismo, venne adottato nel 1848 anche da Pier
Fortunato Calvi, dai volontari da lui voluti sotto il
nome di “Cacciatori delle Alpi”.
Con le nuove riforme dell’esercito e la fondazione degli Alpini nel 1872, le vecchie uniformi alla
Cappello Alpino a bombetta detto “Calabrese”.
francese, vennero sostituite da quelle più comode
e più vicine al cittadino borghese.
La forma dell’attuale cappello è descritta in un
atto del 1910 pubblicato sul giornale militare, firmato dal Ministro Spingardi il quale inizia così:
“è adottato per la truppa dei reggimenti alpini
un cappello di feltro grigioverde che completa la
nuova uniforme da campagna stabilita per dette truppe. Detto cappello consta: di un feltro, di
una fodera, di una fascia di alluda, di 4 occhielli, di una soprafascia, di un cordoncino, di un
porta nappina e degli accessori i quali sono per
gli alpini: la nappina, la penna ed il fregio e per
l’artiglieria da montagna: la coccarda, la penna
ed il fregio...”
Cappello Alpino della Ia guerra mondiale.
Mariella Franco Zocca
Sul cappello che noi portiamo
c’è una lunga penna nera
che a noi serve da bandiera
su pei monti a guerreggiar.
Su pei monti che noi saremo
coglieremo stelle alpine
per donarle alle bambine,
farle piangere e sospirar.
Su pei monti che noi saremo
pianteremo l’accampamento,
brinderemo al reggimento:
Viva il Corpo degli Alpin
(coda)
Evviva evviva il reggimento
evviva evviva,
Il Corpo degli Alpin.
Cappello Alpino della IIa guerra mondiale.
Ottobre 2014
14
chi riesce a toccarti l’anima,
ti lascia la sua impronta per sempre
Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del
cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e
sentire quello che io vedo e sento, in questi
orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto
investe e penetra, tu non piangeresti...
Sant’Agostino
Hai pregato, pianto, sofferto, riso, cantato con noi.
Ci hai insegnato a credere negli ideali e a trasmetterli ai giovani.
Ci hai spronati ad andare avanti a testa alta con
la determinazione, la forza e la saggezza che fanno di te una persona speciale, unica.
La tua costanza nel trasmettere ai giovani la “Memoria” di un tragico passato, perché il dolore sopportato da migliaia di esseri umani non sia vano e
non finisca nel nulla, ci sia da insegnamento.
Ancora Sant’Agostino ci dice:
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro
lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre
dato, che ti è familiare; parlami nello stesso
modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva
ridere, di quelle piccole cose che tanto ci
piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Caro Antonio, tutti noi vorremmo avere la forza
e lo spirito di Sant’Agostino che ci esorta a non
piangere ma, il vuoto che hai lasciato nei nostri
cuori è incolmabile e il pensiero di non averti più
fra noi, ci riempie di tristezza.
Sono tanti i ricordi che in questi giorni affollano
la mia mente ma quello che non posso proprio dimenticare è il tuo sguardo dignitoso durante le
commemorazioni nel quale si leggeva tutta la bellezza della tua anima: nostalgia per chi era andato avanti, orrore per ciò che avevi visto, dolcezza
del ricordo, commozione per i tanti giovani lasciati
nel gelo della Russia, orgoglio per i valori in cui
credevi, affetto per chi ti circondava, rispetto per
la vita.
Sempre presente al nostro fianco ci hai dato forza
nei momenti difficili e allegria nei momenti conviviali.
Forse Sant’Agostino ha ragione.
Non dobbiamo piangere anche se vorremmo averti
sempre con noi.
è giunto per Te il momento di affrontare il tuo cammino infinito e senza ritorno, quello che ti ricongiungerà alla tua adorata Marinella e ai tuoi cari
Alpini della “Julia”.
“Vai avanti” Antonio, sfila verso il cielo dritto e fiero come nelle adunate, il nostro affetto ti accompagna.
Sii felice nella pace di Dio.
Noi del Parella vogliamo ricordarti con un bicchiere di buon vino in mano e con il tuo sorriso; è con
sorriso che ti salutiamo, certi che sarai sempre al
nostro fianco e ci prenderai per mano per condurci
sulla strada giusta.
Le persone speciali restano tali anche quando se
ne vanno...
Grazie, colonnello Antonio Andrioli, per aver incrociato il nostro cammino.
Ciao,
ti vogliamo bene
Claudio Renato Colle
15
Ottobre 2014
cIAo antonio
Anche Tu hai raggiunto il Paradiso di Cantore
dove hai rivisto, come recita la fede cristiana, tutti
i tuoi Alpini della “Julia” che, più di settan’anni fa, hai dovuto abbandonare nel gelo, nella
tormenta della steppa
Russa. I “Famosi 40° sotto zero” che in tutti gli incontri che hai tenuto per
mantenere vivo il “Ricordo” di quest’immane tragedia, Tu amavi citare per
evidenziare le difficoltà
incontrate da tutti i componenti dell’A.R.M.I.R.
durante la ritirata. Con il
tuo sorriso, la tua disponibilità, la voglia di far
partecipi tutti delle sofferenze patite, sei stato uno dei Reduci che più
hanno contribuito ad impedire l’oblio della sfortunata Campagna di Russia. Come Presidente
dell’U.N.I.R.R. Sezione di Torino, hai partecipato
a molti incontri, organizzati nelle scuole medie e
superiori, per raccontare agli alunni presenti, tutte
le vicissitudini patite dagli Alpini e non, in Russia.
Studenti che non conoscevano nulla, perché nulla
era stato loro illustrato dai docenti che per vari
motivi, non sto qui ad elencarli, avevano preferito
terminare il programma di storia ben prima.
Sei stato un Grande Reduce ed un Grande Alpino,
un riferimento costante per noi del “Parella” e
per tutta la Sezione A.N.A. di Torino. Il commosso
ed emozionato ricordo che ha fatto di Te il presidente Gianfranco Revello, durante la cerimonia
funebre, ne è la prova
lampante. Noi Alpini del
Parella non ti dimenticheremo mai, anzi dovremo
impegnarci costantemente per mantenere vivo il ricordo delle tue sofferenze
patite durante la ritirata e
la prigionia lunga e terribile, degli anni successivi spesi nel mantenere la
“Memoria” del tutto.
La tua forse unica, ma significativa opera è stata
il libro nel quale hai voluto sintetizzare in modo
mirabile e molto apprezzato dai molti lettori, le sofferenze patite da te e dai tuoi Alpini: dalla partenza per il fronte fino al sospirato ma difficile ritorno,
difficoltà di reinserimento nella società civile e la
non ricerca da parte dei nostri politici di allora di
riconoscere il vostro valore e sacrificio in una campagna sicuramente sbagliata.
Grazie Antonio per tutto quello che hai fatto per
noi, per l’esempio e la bontà che in ogni momento
ci hai dimostrato e regalato.
Giancarlo Arnaud
RINGRAZIAMENTO
Eleonora Andrioli e Famiglia
Ringraziano l’A.N.A. Sezione di Torino, tutte le Sezioni,
tutti i Gruppi Alpini in particolar modo il Gruppo Parella,
tutti gli Alpini, le persone e gli amici, intervenuti alla toccante cerimonia per l’ultimo saluto a papà Antonio.
Ringraziamo altresì tutti coloro che con lettere, telegrammi e telefonate ci sono stati sinceramente molto vicini in
questo triste e doloroso momento.
Ancora un grandissimo GRAZIE A TUTTI non lo dimenticheremo mai.
CIAO PAPà
alpinifici
Paolo figlio del Socio Piero Perino, con la Sig.na Rachele Russo.
Valerio figlio del Socio Giovanni Bon, con la Sig.na Veronica Mirabella
La Redazione di “Sota‘l Capel” si congratula con gli sposi augurando loro bene e felicità
nascite
Tommaso nipote del Socio Consigliere Giancarlo Arnaud; Margherita figlia del Socio Michele Coppi.
La Redazione di “Sota‘l Capel” si congratula con la famiglia per il lieto evento
Ottobre 2014
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DECESSI
Il Socio Arsenio Gabriolo, Il Socio Ten. Col Antonio Andrioli;
La sorella del Socio Consigliere Franco Milano; La sorella del Socio Luigi Vasselli;
Il fratello di Giancarlo Vicaretti, componente della squadra di P.C. del Parella;
La sorella del Socio Carlo Mascarello.
La Redazione di “Sota‘l Capel” si stringe attorno alle famiglie così duramente colpite.
OBLAZIONI GRUPPO
Dal numero 170 del 19/12/2013 al numero 142 del 29/09/2014
Roberto Rossotto • Claudio Cavallone • Andrea Luca • Famiglia De Davide
Clelio Lignana • Maurizio Castelli • Guido Marchisio • Antonio Andrioli
Luigi Dellasavina • Giovanni Massobrio • Giuseppe Lano • Flavio Poli • Antonio Mazzucato
Giorgio Piantato • Massimo Dante • Monica Andolfatto • Paolo Guazzone
Carlo Mascarello • Carlo Brovero • Giorgio Zocca • Luigi Vasselli • Armando Pillon
Vincenzo Crea • Mario Canipari • Cesare Delpiano • Osvaldo Bosio
Carlo Balocco • Marcello Bernabei • Romolo Vainer • Carlo Grosso
Luigi Giubertoni • Giorgio Cotto • Bruno Camia • Anna Piccione
Giovanni Scanavino • Viano Riri • Antonio Cardinale • Giuseppe Gallo • Franco Origlia
Paolo Turrin • Giovanni Aiassa • Ilio Mairone • Enrico Piccone • Franca Torta
Gianluigi Steffenino • Carlo Quaglia • Carla Albano • Gianpiero Brizio
Bruno Terzano • Raffaele Gilardi • Vittorio Mairano • Fulvio Pelagatti
Bruno Forte • Davide Secondi • Bruno Arneodo • Bruno Brenco
Benedetto Bombardi • Pietro Colaprico • Elio Succio • Andrea Vannoni • Peila Benedetto
Lorenzo Vaudano • Antonello Sticca • Vincenzo Abbate • Sergio Gianuzzo
Famiglia Spina • Luigi Vincenti • Marco Casula • Pietro Costamagna • Carlo Capuzzo
Ivana Sardi • Edda Buffo • Luigina Canipari • Marcella Serra
Famiglia Giancarlo Poli • Lodovico Frus • Guido Marchisio • Giovanni Dellacasa
Marcello Barbaglia • Sergio Brunetti • Coscritti Socio Scaglia • Marco Tottoli
Silvana Tibaldi • Elda Piccone • Luciano Celante • Enzo Ceresa Gastaldo • Carla Capuzzo
Pio Deana • Franco Morra • Armando Pillon • Sig.ra Chiarle • Vincenzo Scaglia
Giuseppe Abrate • Ernesto Peirone • Giuseppe Moncalvo • Famiglia Gabriolo
Eleonora Andrioli in ricordo di papà Antonio
PROGRAMMA TRIMESTRALE
ottobre
05/10/14
Trofeo Parella di bocce
novembre
Trimestrale del Gruppo Alpini
Borgata Parella
Via Salbertrand, 51 - 10146 Torino
Nato il 1° Aprile 1967
Fondatore:
Martinetto Cav. Uff. Ezio
Collegio Redazionale
Capo Gruppo Colle Claudio
Direttore Responsabile
Arnaud Giancarlo
Membri:
Fanci Pugno Franca - Benevenuta Mario
De Petrini Pier Angelo - Rocci Adriano - Milano Franco
Gianuzzo Sergio - Vecchio Giuseppe
Gli Autori degli articoli firmati si assumono
la responsabilità delle opinioni espresse, che
possono non coincidere con quelle della Redazione.
Autorizzazione Tribunale di Torino
n° 1910 - del 18 gennaio 1968
Fotocomposizione e Stampa
M.S LITOGRAFIA
02/11/14
07/11/14
14/11/14
21/11/14
22/11/14
28/11/14
29/11/14
Anniversario Vittorio Veneto
12a Rassegna Teatrale Dialettale
12a Rassegna Teatrale Dialettale
12a Rassegna Teatrale Dialettale
Bagna caöda del Gruppo
12a Rassegna Teatrale Dialettale
12a Rassegna Teatrale Dialettale
dicembre
04/12/14
05/12/14
14/12/14
21/12/14
31/12/14
gennaio
06/01/15
11/01/15
12a Rassegna Teatrale Dialettale
12a Rassegna Teatrale Dialettale
Bagna caöda degli Auguri
Santa Messa di Natale
Veglione di Capodanno
Festa della Befana
Assemblea Annuale del Gruppo