Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Torino Gruppo Borgata Parella Via Salbertrand, 51 - 10146 Torino - Tel. 011.77.64.744 Indirizzo Sito: http:/www.alpinitorinoparella.it E-mail: [email protected] - [email protected] Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) Art.1. comma 2, DCB - Torino C.M.P. - Anno XLVII Trimestrale - Torino 1° Ottobre 2014 - N° 190 - Sped. N° 4 17° raduno del 1° raggruppamento piemonte - liguria - valle d’aosta - francia “omegna 28 settembre 2014” La ridente cittadina della provincia del Verbano Cusio Ossola, affacciata sulla parte settentrionale del lago d’Orta, ha ospitato il 17° Raduno del 1° Raggruppamento che è coinciso con il 90° di fondazione della Sezione Cusio-Omegna. Per un giorno, la città imbandierata, è stata invasa da circa trentamila alpini che per tutta la mattinata hanno sfilato per le vie della cittadina, applauditi dal numeroso e caloroso pubblico presente. La manifestazione è iniziata alle prime ore del mattino con l’ammassamento delle 25 Sezioni che hanno partecipato all’evento, in piazza Beltrami le penne nere hanno dato il benvenuto ai Gonfaloni della Regione e delle province di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e reso omaggio al Labaro Nazionale dell’A.N.A. scortato dal Presidente Nazionale Sebastiano Favero seguito dal Consiglio Nazionale. 2 Alle 10 l’inizio della sfilata per le vie cittadine, aperta dalla “Fanfara Congedati della Taurinense”, dai Gonfaloni della città di Omegna, delle province di Novara e V.C.O., della Regione Piemonte e dei Comuni limitrofi. Ottobre 2014 Di seguito la Fanfara della Sezione A.N.A. CusioOmegna con il Labaro Nazionale, il Vessillo della Sezione A.N.A. di Omegna, i reduci su automezzi militari d’epoca e moderni. La Protezione Civile, di cui le penne nere sono una componente importante, ha preceduto il settore destinato alle Sezioni ed ai Gruppi Alpini del 1° Raggruppamento. La Sezione di Torino, guidata dal Presidente Gianfranco Revello e dal Consiglio Sezionale, è stata, come sempre la più numerosa, la lunga scia di camicie blu, è stata molto apprezzata e applaudita dagli spettatori presenti ai bordi della sfilata. Ottobre 2014 3 Il ”Parella”, come al solito, ha contribuito con una significativa partecipazione all’evento che, come da tradizione, è terminato con un momento di aggregazione, qual è un pranzo di Alpini. Un plauso ed un ringraziamento per aver organiz- zato l’avvenimento in modo ottimale va al nostro Capo Gruppo Claudio Colle ed ai due Consiglieri responsabili delle manifestazioni: Luca Benghi ed Alessandro Oneglio. Giancarlo Arnaud Assemblea Ordinaria del Gruppo 2015 Il Consiglio Direttivo in carica, ha stabilito di fare l’Assemblea Ordinaria del Gruppo sabato 10 gennaio 2015 alle ore 14,00 in prima convocazione e alle ore 15,00 in seconda e ultima convocazione. Ricordati che parteciparvi, oltre a essere un obbligo morale per tutti i Soci, è un notevole onere finanziario da parte del Gruppo, pertanto sei pregato di collaborare fattivamente. Ti attendiamo quindi sabato 10 gennaio 2015 alle ore 15,00 con Cappello Alpino. Il Capo Gruppo Claudio Renato Colle 4 Ottobre 2014 colle di nava: l‘eroica cuneense Come ogni anno, noi Alpini siamo saliti al colle per ricordare e commemorare i morti ed i dispersi della “Divisione” non più rientrati in Patria, uccisi dallo strapotere dell’esercito russo, dal gelo, dall’inefficienza di un regime che, senza programmazione, li aveva mandati allo sbaraglio. Ragazzi di vent’anni che hanno combattuto contro un nemico so- verchiante, con i pochi mezzi di cui disponevano, ma l’impegno ed il valore non sono mai venuti meno. Nati per il combattimento in montagna, sono stati spediti nella steppa russa, sul fiume Don, abbandonando per strada molta parte dell’equipaggiamento, che a poco sarebbe servito sul campo di battaglia, al quale erano stati destinati. La manifestazione organizzata, come sempre, dalla Sezione di Imperia ha visto la presenza di un nutrito numero di Gagliardetti, Vessilli Sezionali e Gonfaloni dei comuni vicini all’avvenimento. Giancarlo Arnaud Ottobre 2014 5 la veja e felicianum alpinorum Felicianum è il nome di un villaggio, situato nella pianura del Tanaro in posizione quasi equidistante dalle città di Asti ed Alessandria, nato in epoca romana. Il nome latino del villaggio, attualmente paese di circa tremila anime, è oggi diventato Felizzano. è paese di pianura, nel quale tuttavia sono nati tanti alpini; uno di questi, Ugo Badella, già in forza alla divisione Cuneense, fondò nel 1984 il Gruppo Alpini che quest’anno ha festeggiato, in concomitanza con la festa della Sezione di Alessandria di cui fa parte, il trentennale della sua costituzione. Il gruppo non è particolarmente numeroso, ma è molto attivo e dinamico, in linea con il temperamento del Fondatore: i festeggiamenti hanno attraversato un’intera settimana, alla fine del mese di giugno, ed hanno avuto alcuni momenti di profondo significato che meritano una particolare sottolineatura. Nei locali del Municipio è stata allestita una mostra dedicata ai cittadini felizzanesi sotto le armi, in tempo di guerra ed in tempo di pace, che faceva da cornice ad una mostra fotografica degli alpini in armi durante i passati conflitti mondiali. è stato presentato un libro, dal significativo titolo “Felicianum Alpinorum”, che raccoglie la storia del gruppo inserendola all’interno della storia dei cittadini felizzanesi combattenti. è chiara la volontà di riconoscere le proprie radici in questa storia e nelle persone che l’hanno scritta con le loro gesta di uomini e di soldati, ed evidente il convincimento di dare a questa storia una continuità proiettata nel futuro attraverso una costante presenza nelle vicende sociali del paese. Questa presenza è stata ripetutamente sottolineata negli interventi ufficiali delle autorità locali che trovano nell’attività degli Alpini un supporto valido, sicuro e sempre disponibile; è il supporto offerto in nome della solidarietà umana alla quale gli Alpini sono naturalmente orientati in forza della formazione radicata nella cultura della montagna che consente loro di essere al servizio della società mantenendo integra la propria libertà ed autonomia lontano da ogni possibile strumentalizzazione. Il forte legame con la tradizione è emerso anche nei momenti di svago: il sempre piacevole concerto della fanfara della Brigata Alpina Taurinense e l’esibizione dei cori alpini. Anche in queste occasioni, attraverso il canto, emerge la volon- tà di riaffermare le proprie radici e di mantenerle vive nel presente conservandole per il futuro delle generazioni a venire. Non poteva mancare l’affermazione del legame sempre vivo con i fratelli in armi: la presenza del M.llo Fiumara, del 2° Rgt. Genio di Trento, legato agli Alpini felizzanesi da amicizia di lunga data, ne è stato l’emblema. Tutti gli eventi svoltisi nel corso della settimana hanno trovato coronamento nella manifestazione domenicale che ha avuto inizio con la cerimonia di deposizione di una corona al monumento all’Alpino, cui è seguita la sfilata per le vie del paese e la S. Messa. Non sono mancati gli applausi al gruppetto dei Bersaglieri che, di corsa, aprivano la sfilata ed ai numerosi Alpini presenti, appartenenti anche a Gruppi e Sezioni lontane. Di grande impatto scenico ed emotivo è stato il canto, al centro del paese, della “canson dij coscrit piemontèis”, accompagnata dalle note della fanfara: ancora una volta è stata sottolineata l’appartenenza alla tradizione storica, questa volta del Piemonte, “ch’ai da a l’Italia soa pi bela gioventù”! La Veja, forte dei suoi novantaquattro anni di storia, ha reso omaggio a questo giovane Gruppo con la presenza del Gagliardetto del Gruppo Alpini Borgata Parella, scortato dal sottoscritto e da Gianni Aiassa, entrambi legati a Felizzano da tradizioni famigliari. Il vecio fondatore del Gruppo, (scampato al gelo della ritirata di Russia, grazie ad una licenza di convalescenza – come mi aveva raccontato in occasione di un nostro recente incontro – ma sempre presente, finchè gli anni lo hanno consentito, al colle di Nava per ricordare i commilitoni della Cuneense) ha partecipato alle manifestazioni dal “Paradiso di Cantore”. Senza dubbio è stato orgoglioso di quanto organizzato dai suoi Alpini e fiero del suo successore Bruno dal Checco, dinamico, intraprendente e meritevole di più alte responsabilità in ambito associativo. Giorgio Piantato 6 Ottobre 2014 nuovo comandante al 32° rgt. genio guastatori alpini Il col. Ovidio Esposito ha concluso il suo periodo di comando al 32° Rgt. Genio Guastatori Alpini della Brigata Alpina Taurinense di stanza alla Caserma Cavour. Il passaggio delle consegne al suo successore, il col. Francesco Ponchia, già Comandante di Battaglione presso lo stesso Rgt., è avvenuto lo scorso 5 settembre nel corso di una breve ma intensa cerimonia. Nella sua allocuzione di commiato il col. Esposito, dopo aver reso omaggio alla memoria dei Caduti, ha sottolineato come i due anni passati alla guida del Reggimento siano stati particolarmente intensi, ricchi di missioni impegnative sia in Italia che all’estero, nelle quali i suoi Genieri sempre hanno dimostrato grande impegno, professionalità e senso del dovere. Ha rivolto un gradito pensiero di ringraziamento anche ai “veci” dell’ANA per il supporto fornito alle famiglie nel corso delle missioni in Afghanistan attraverso la costituzione di un gruppo di persone, rappresentanti delle più diverse professionalità, disponibili ad intervenire in aiuto alle famiglie dei Genieri qualora si fosse presentato un problema nell’ambito della propria sfera di competenza. è un piccolo esempio di come possano nascere utili sinergie tra Alpini in servizio ed in congedo a dimostrazione della fortissima unità di intenti che da sempre contraddistingue i rapporti tra l’ANA ed in reparti in servizio attivo. Il subentro del nuovo Comandante è avvenuto di fronte alla Bandiera di Guerra del Reggimento, decorata di medaglia d’argento e di bronzo al valor militare, che il col. Ponchia ha baciato ricevendola dalle mani del col. Esposito. Questo gesto, durato una frazione di secondo, esprime la continuità secolare di attaccamento alla Patria ed ai suoi valori, pienamente in sintonia con il motto del Reggimento “fino alla fine”. Il generale comandante della Brigata Alpina Taurinense Massimo Panizzi, ha sottolineato, nelle sue parole di saluto ad entrambi i Comandanti di Reggimento, come l’opera del Genio sia preziosa all’interno della Brigata sia in Patria che, ancor più, nel corso delle missioni all’estero. Nel congedarsi dal col. Esposito, insieme con il ringraziamento per il lavoro svolto e con gli auguri di conseguire importanti obbiettivi nell’ambito del nuovo incarico che andrà ad assumere, gli ha raccomandato di mantenere vivo il legame con il reparto e con le truppe alpine, che costituiscono le sue radici di uomo e di Comandante. La Sig.ra Gigli, moglie del s. ten. Mauro Gigli, caduto da eroe in Afghanistan e decorato di M.O.V.M., sorrideva, serena, dal palco degli invitati. Giorgio Piantato il futuro dei “peones dell’abbadia” Anche quest’anno, il 15 giugno, per la decima volta, i “peones” dell’Abbadia, cioè i Genieri Alpini che prestarono servizio di leva alla Compagnia Genio Pionieri Taurinense presso le casermette di Abbadia Alpina di Pinerolo negli anni 1968-69 e dintorni, si sono ritrovati per il consueto incontro annuale. Si è trattato, se così si può dire, di un ritorno alle origini poiché il raduno è stato organizzato, dagli inossidabili Giovanni Vial e Francesco Vietti, presso la Caserma Monginevro di Bousson, attuale base logistica ed addestrativa della Brigata Alpina Taurinense, dove alcuni dei presenti furono distaccati per qualche tempo. All’ingresso, sul frontespizio del corpo di guardia, campeggia il motto della Caserma “I bon a fe tut” che bene si adatta al temperamento dei Genieri Alpini. La scelta del luogo dell’incontro è stata molto apprezzata, perché ha consentito una giornata di convivenza con i “bocia” in armi che ci hanno accolto con grande senso di ospitalità e simpatia e sottolinea il legame tra Alpini in congedo e giovani in servizio attivo, che dovrebbe sempre caratterizzare ogni manifestazione alpina. A tutti i ragazzi della base logistica va il nostro cordiale e sentito ringraziamento. Le nuvole cariche di pioggia hanno costantemente avvolto le cime che coronano la conca di Cesana, impedendo la loro sempre piacevole visione: lo Chaberton, dall’alto dei suoi 3130 m, non ha potuto inchinarsi verso gli ospiti né gli ospiti hanno potuto rispondere al suo inchino! Ciononostante la giornata è trascorsa, come sempre, all’insegna della grande cordialità ed amicizia che lega gli abituali partecipanti e che ha scandito lo svolgersi dei gesti rituali: l’alzabandiera, la commemorazione dei Caduti con la deposizione di una corona al monumento, la S. Messa Ottobre 2014 7 conclusa con la Preghiera dell’Alpino. Dopo l’immancabile aperitivo consumato alla “tampa del vej” ,così è denominato, a chiare lettere sulla porta d’ingresso, lo spaccio, la sala mensa della base logistica ci ha accolto per il pranzo, ottimamente preparato e cordialmente servito dagli Alpini e dalle “Alpine” in servizio. Nelle chiacchere durante il pranzo è stato ricordato l’indelebile passato, il difficile presente, il vuoto lasciato da chi è andato avanti testimoniato da un pannello con le firme dei partecipanti al primo raduno, alcuni dei quali ora vivono nel Paradiso di Cantore. Tuttavia l’ottimismo alpino è capace anche di volgere uno sguardo al futuro interrogandosi su quali potranno essere le caratteristiche dei raduni a venire; a questo punto è emersa l’idea di dar vita ad un progetto di raduno di Genieri Alpini più esteso, attraverso il coinvolgimento dei colleghi in congedo appartenenti anche ad altre brigate. Nè è nata una lunga, appassionata ed animata discussione che ha visto la ferma opposizione del nucleo storico dei peones, gelosi della loro identità. L’evoluzione di questo progetto è assolutamente incerta ed è prematuro far pronostici: certamente l’allargamento della partecipazione a tutto il Genio Alpino potrebbe valorizzare ed esaltare l’identità del nucleo storico dei peones, che assumerebbero il ruolo di trascinatori e protagonisti dell’iniziativa. Il motto del Gruppo alpini Borgata Parella mi sembra che sia: “semper ad maiora”...! Giorgio Piantato esercitazione di Protezione civile Come Dio volle è anche arrivato il momento tanto atteso di esercitare la squadra di Protezione Civile nel montaggio di una tenda ministeriale PI88, una di quelle blu grosse che si vedono nei telegiornali. Il Capo Gruppo è riuscito nell’impresa di prelevare dalla Centrale di Via Balangero la nostra tenda ivi depositata. Sabato mattina 6 settembre 2014 quasi tutti i volontari di Protezione Civile si ritrovano al Parella. Nei giochi da bocce vengono trasferiti i colli con le parti componenti la tenda da montare: paleria, teli base, sottotenda e tenda. 8 Il Capo Squadra designa un team leader destinato a coordinare il lavoro ma qui viene fuori il solito “entusiasmo” di noi volontari; tutti sappiamo tutto sul come si fa; i suggerimenti diversi su come agire si sprecano, si inizia tutti insieme appassionatamente. Tutto sommato poteva andare peggio in quella metodica confusione di ruoli; una volta posizionato il telo funzionante da pavimento, i pali necessari Ottobre 2014 vengono ritrovati e sistemati abbastanza agevolmente, anche grazie alle istruzioni scritte distribuite. La tenda si eleva abbastanza in fretta. Con l’occasione si provvede a rinumerare i singoli pali onde facilitare eventuali successivi interventi. In strada passa sempre gente ed alcuni curiosi chiedono di conoscere il motivo di quella tenda; un volontario burlone fa presente che la struttura servirà ad ospitare almeno dieci clandestini sbarcati in Italia. Vi lascio indovinare i commenti poco lusinghieri e le improperie che ne sono ogni volta seguite. A tenda ultimata si sprecano le fotografie destinate ad immortalare l’impresa, dopo di che si procede allo smontaggio che avviene in breve tempo. Ora l’appetito si fa sentire e tutti si ritrovano nel salone a consumare un “sobrio” pasto. In particolare gli agnolotti ripieni di asparagi sono stati particolarmente apprezzati da tutti i convitati. Dopo pranzo a casa per la meritata pennichella d’obbligo. Giulio Basilio Ottobre 2014 9 mi hanno “rubato l’estate” Non è un mistero per nessuno che l’estate 2014 sia stata molto piovosa. Il nord Italia ha visto più giorni di pioggia che di bel tempo. Esondazioni, trombe d’aria, grandinate mostruose l’hanno fatta da padroni, producendo danni incalcolabili. Ma tutto questo non sarebbe quasi niente al confronto dei fatti di cronaca accaduti in Italia e nel mondo. Efferate uccisioni in famiglia, accompagnate all’estero da genocidi, tagliatori di teste, tagliagole che non hanno minima pietà e seppelliscono vivi donne e bambini in fosse comuni; il tutto condito da rapimenti di donne e stupri di massa e chi più ne ha più ne metta. Il Sommo Pontefice ha parlato di terza guerra mondiale; ha invitato a fermare gli aggressori, ma senza “bombardare”. Capisco perfettamente il suo imbarazzo, mi chiedo però, se sia possibile fermare questi aggressori ammonendoli solo con un “birichini lo dirò alle vostre mamme!”. La guerra la fa da padrona su molti fronti: Siria, Irak, Curdistan, Libia, Nigeria, tutti territori da assoggettare al “califfato islamico”, alla sharia, all’infibulazione per tutte le donne. Anche l’Europa è nelle mire di costoro e presto lo scopriremo. Noi che si fà? Si aspetta, si veda la situazione dei nostri due Marò bloccati in India per aver obbedito agli ordini; stento a credere che comuni pescatori si avvicinino ad una grossa nave che, passando, fa scappare i pesci. Ma tanto “tutto va ben madama la marchesa” e chiudiamo i nostri begli occhietti. Evviva questa estate! Chissà come sarà la prossima? Auguri a tutti. Giulio Basilio lettere al dIRETTORE Caro Direttore, ho letto con attenzione la lettera che Sergio Bottinelli ti ha inviato e che tu cortesemente mi hai inoltrato per conoscenza e competenza. Sono spiacente di essere incorso in un involontario, quanto increscioso errore, dovuto ad evidente incompletezza di informazioni sulla storia dell’ I.F.M.S.. Sono grato a Sergio Bottinelli per il cordiale e paterno richiamo e, mentre mi scuso con te e con i lettori di “Sota‘l capel” per l’errore, ti chiedo di voler pubblicare sul prossimo numero del giornale la lettera di Sergio per ristabilire la correttezza dell’informazione storica. Grazie, un cordiale saluto alpino. Giorgio Piantato Caro Direttore, ho ricevuto “Sota‘l Capel” n.189 e ti ringrazio. Trovo sempre qualche cosa d’interessante sul tuo giornale e lo leggo sempre molto volentieri con particolare attenzione, forse per “deformazione professionale”, agli articoli, sovente scritti dall’amico Adriano Rocci, che concernono la Federazione Internazionale dei Soldati della Montagna (denomi- nazione non bellissima, ma sancita dallo Statuto). Ho subito letto, perciò, il pezzo di pag.10 a firma Giorgio Piantato. è un bell’articolo. Purtroppo, però, nel finale contiene un errore che mi permetto di segnalare perché fornisce ai lettori un’informazione ingannevole della storia dell’IFMS e potrebbe anche offendere lettori nordamericani. Parlo della “felice intuizione” di “attivare dei contatti oltre oceano per invitare a far parte dell’associazione anche le truppe da montagna statunitensi”. Giorgio deve sapere e con lui i suoi lettori, che la 10ª Divisione da Montagna U.S.A. fa parte della Federazione dalla fondazione tant’è che quando nel 1997 assunsi l’incarico di Segretario generale, subentrai all’americano Chelton Leonard. Ma c’è di più: la scintilla che diede vita all’I.F.M.S. scoccò tra un ex combattente alpino e un ex combattente statunitense. Infatti, la storia dell’I.F.M.S. incomincia nei primi mesi del 1945, quando un ufficiale degli Alpini, Osvaldo Banchi, e un ufficiale della 10ª Divisio- Ottobre 2014 10 ne Montana U.S.A., Earl Clark, s’incontrarono da soldati sugli Appennini. Nel 1963 si ritrovarono da civili dando inizio a un rapporto di grande amicizia che si estese all’amicizia tra la 10ª Divisione americana e gli alpini di Firenze, prima, e l’A.N.A., poi. Di quest’amicizia, nel 1975 sentì parlare un artigliere da montagna tedesco, Klaus Schneller, che nel 1951 era emigrato in America. Egli si entusiasmò del rapporto che si era venuto a creare tra italiani e americani perché vide in esso l’occasione per realizzare un sogno cullato da anni: far diventare amici i nemici di un tempo. I rapporti di amicizia tra americani, tedeschi e italiani, grazie ai Consiglieri nazionali dell’A.N.A. Caldini e Furlan e ad Oreste Bertolini, Presidente della Sezione A.N.A. Germania, si allarga- rono poi ad austriaci, francesi e svizzeri. Il 24 di maggio 1985 a Mittenwald i Presidenti delle Associazioni aderenti, Leonardo Caprioli per l’A.N.A., sottoscrissero lo statuto. Successivamente vi fu l’adesione di Polacchi, Spagnoli e Sloveni e, dallo scorso anno, Montenegrini. Agli incontri iniziali parteciparono anche i Giapponesi, mentre infruttuosi per ora sono stati i contatti con Argentini, Cileni e Bulgari. Mentre spero di essere stato utile alla storia e all’ideale dell’I.F.M.S., mi scuso per l’intrusione e porgo a te e a tutti gli Alpini del Gruppo, i miei più cordiali saluti alpini. Sergio Bottinelli Maccagno, 17 Luglio 2014 teatro Come di consueto, ha inizio la 12a Rassegna teatrale in lingua piemontese presso il teatro della Parrocchia “Divina Provvidenza”. Di seguito sono elencate le date, le compagnie partecipanti con orari degli spettacoli e delle prenotazioni. Come sempre vi attendiamo numerosi a godere un pò della “lenga nostra”. Con il solito “Arved’-se né!!!” Franco Milano s ipario SI AVVICINA L’AUTUNNO E PUNTUALE ARRIVA LA NOSTRA “12a EDIZIONE DELLA RASSEGNA TEATRALE, IN DIALETTO PIEMONTESE” PROGRAMMA: VENERDÌ 7 NOVEMBRE 2014 VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 COMPAGNIA “ESPERIMENTI TEATRALI” “ALFATRE GRUPPO TEATRO - TORINO” “GEORGE DANDIN OVVERO IL MARITO BEFFATO” Commedia di Molière “SORPREISA AL BAL MASCRÀ” Commedia di Leo Lenz VENERDÌ 14 NOVEMBRE 2014 VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2014 GRUPPO TEATRO CARMAGNOLA COMPAGNIA TEAtraLE “ERNESTO OLLINO” DEL GRUPPO ALPINI BORGATA PARELLA “PRIM, SECOND, CAFFÈ E FERNET… BANCA!” Commedia di Gianni Chiavazza “FURB COME GARIBOJA!” Commedia brillante di Livio Gentile CON REPLICHE: SABATO 29 NOVEMBRE GIOVEDÌ 4 E VENERDÌ 5 DICEMBRE 2014 LE PRENOTAZIONI POSSONO ESSERE EFFETTUATE PRESSO LA SEDE DEL GRUPPO DAL GIORNO 6 OTTOBRE 2014 DALLE 15,00 ALLE 18,00 CHIEDERE DEL SIG. MILANO, DEL SIG. ARNAUD, DEL SIG. BENEVENUTA I PREZZI DEGLI ABBONAMENTI E DEI BIGLIETTI RESTANO INVARIATI ABBONAMENTO A 4 SPETTACOLI POSTO FISSO € 22,00 ABBONAMENTO A 2 SPETTACOLI POSTO FISSO € 14,00 SPETTACOLO SINGOLO € 8,00 Ottobre 2014 11 aLpini in bicicletta randosi una ripetizione della manifestazione per il prossimo anno, magari con una partecipazione più nutrita. Sabato 20 settembre, organizzata dagli alpini della 1a Zona si è svolta una biciclettata attraverso il parco del Valentino a Torino. Al posto dei bersaglieri, stavolta sono stati gli Alpini a pedalare nel parco accompagnati dai nipoti e dalle agguerrite mogli. Sette chilometri percorsi in allegria e giovialità, nessuna volontà agonistica ha accompagnato la manifestazione, che è terminata al parco delle Vallere, dove il presidente Sezionale Gianfranco Revello ha ringraziato tutti i partecipanti, augu- Un plauso particolare deve essere rivolto a Luigi Defendini, delegato della 1a zona ed a Marcello Melgara ideatori e promotori della simpatica manifestazione. Giancarlo Arnaud Ottobre 2014 12 fratel luigi bordino un alpino “venerabile“ Nella primavera del 1945 fu colpito da “tifo petecchiale” sopravvisse, così da poter rientrare in Italia nell’autunno del 1945. Il 23 luglio del 1946 entrò a far parte della “Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino”, indossato l’abito religioso, assunse il nome di Fratel Luigi della Consolata ed iniziò a svolgere il lavoro di assistenza infermieristica presso i ricoverati dell’istituto, affetti sia da problemi fisici che psichici. Nel 1975 fu colpito da leucemia mieloide e morì a Torino il 25 luglio 1977. Dal 1988 e il 1993 il Tribunale Ecclesiastico tenne 76 sezioni, ascoltando 58 testimoni oculari. I Teologi della Commissione Vaticana per le cause dei Santi si espresse in senso affermativo. Al secolo Andrea Bordino è stato un religioso italiano della congregazione dei “Fratelli di San Giuseppe Benedetto Cottolengo”. Nel gennaio del 1942 si arruolò nel 4° Rgt. di Artiglieria da Montagna della Div. “Cuneense”. Rientrato assieme al fratello Risbaldo dalla campagna di Albania, il 15 agosto del 1942 i due fratelli partirono per la Russia, ma non raggiunsero la linea di fuoco. Il comando del 4° Rgt. si installò in un villaggio tra Valuyki e Rossosh: Risbaldo distribuiva vettovaglie e indumenti ai militari, Andrea accudiva a sei muli del comando. Caduti in mano all’esercito Russo nel gennaio del 1943, i due fratelli vissero insieme la tragica ritirata per circa un mese poi furono separati, Andrea fu destinato in Siberia, dove vi rimase per due anni, internato nel “lazzaretto” di Spassh, dove si sforzò di assistere i malati ed i moribondi con i pochi mezzi a disposizione. Alla fine di tutti i processi, Papa Giovanni Paolo II lo dichiarò “Venerabile” nell’anno 2003. Dopo una lunga attesa, il Santo Padre Francesco, ha autorizzato la Congregazione a promulgare il Decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio, Fratel Luigi della Consolata, che sarà ufficializzato nella città di Torino il giorno 2 maggio 2015. Egli è dunque il primo Artigliere Alpino a salire agli onori degli altari. Questa è la storia di un Alpino che dedicò tutta la sua esistenza al prossimo più debole ed indifeso. Giancarlo Arnaud alla redazione di sota ’l capel In occasione del 2° anniversario della scomparsa di mio marito Giorgio, sento il dovere di ringraziare tutti coloro che con affetto e simpatia, mi sono stati vicini in questo difficile circostanza. Mi avete accettata e supportata in ogni ricorrenza e occasione, così facendo i soci e le loro signore mi hanno aiutato a superare questi lunghi mesi. Con affetto Ivana Sardi Ottobre 2014 13 “sul cappello sul cappello che noi portiamo, c’è una lunga penna nera...“ Inizia con queste parole, il più noto inno degli Alpini, che tutto il mondo conosce. Armonizzato da Luigi Pigarelli, è un canto che non può mancare nel repertorio di tutte le corali alpine, ha origini che si perdono nel tempo, era molto diffuso durante la prima guerra mondiale. Le parole molto semplici, accompagnate da una gradevole melodia, trasmettono l’orgoglio degli Alpini verso il proprio cappello, l’attaccamento al dovere e la gioia di appartenere a questo particolare corpo militare. Conosciuto anche con il titolo “La penna nera”, già la prima strofa mette in risalto il simbolo che distingue questo copricapo, la caratteristica penna “...che serve da bandiera...” posta sul lato sinistro. Il cappello alpino non ha solo la funzione di completare l’uniforme, ma è anche un simbolo per la storia della nazione, in particolare dell’epoca risorgimentale. I primi copricapi dei reggimenti alpini erano a forma di bombetta e venivano chiamati alla Calabrese o all’Ernani, in onore all’opera verdiana che alla sua prima rappresentazione, grazie al costumista che interpretò le esigenze dell’autore, disegnò un cappello a larghe falde sormontato da una grande piuma. Portare il cappello all’Ernani era simbolo di patriottismo, venne adottato nel 1848 anche da Pier Fortunato Calvi, dai volontari da lui voluti sotto il nome di “Cacciatori delle Alpi”. Con le nuove riforme dell’esercito e la fondazione degli Alpini nel 1872, le vecchie uniformi alla Cappello Alpino a bombetta detto “Calabrese”. francese, vennero sostituite da quelle più comode e più vicine al cittadino borghese. La forma dell’attuale cappello è descritta in un atto del 1910 pubblicato sul giornale militare, firmato dal Ministro Spingardi il quale inizia così: “è adottato per la truppa dei reggimenti alpini un cappello di feltro grigioverde che completa la nuova uniforme da campagna stabilita per dette truppe. Detto cappello consta: di un feltro, di una fodera, di una fascia di alluda, di 4 occhielli, di una soprafascia, di un cordoncino, di un porta nappina e degli accessori i quali sono per gli alpini: la nappina, la penna ed il fregio e per l’artiglieria da montagna: la coccarda, la penna ed il fregio...” Cappello Alpino della Ia guerra mondiale. Mariella Franco Zocca Sul cappello che noi portiamo c’è una lunga penna nera che a noi serve da bandiera su pei monti a guerreggiar. Su pei monti che noi saremo coglieremo stelle alpine per donarle alle bambine, farle piangere e sospirar. Su pei monti che noi saremo pianteremo l’accampamento, brinderemo al reggimento: Viva il Corpo degli Alpin (coda) Evviva evviva il reggimento evviva evviva, Il Corpo degli Alpin. Cappello Alpino della IIa guerra mondiale. Ottobre 2014 14 chi riesce a toccarti l’anima, ti lascia la sua impronta per sempre Se mi ami non piangere! Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento, in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti... Sant’Agostino Hai pregato, pianto, sofferto, riso, cantato con noi. Ci hai insegnato a credere negli ideali e a trasmetterli ai giovani. Ci hai spronati ad andare avanti a testa alta con la determinazione, la forza e la saggezza che fanno di te una persona speciale, unica. La tua costanza nel trasmettere ai giovani la “Memoria” di un tragico passato, perché il dolore sopportato da migliaia di esseri umani non sia vano e non finisca nel nulla, ci sia da insegnamento. Ancora Sant’Agostino ci dice: La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Caro Antonio, tutti noi vorremmo avere la forza e lo spirito di Sant’Agostino che ci esorta a non piangere ma, il vuoto che hai lasciato nei nostri cuori è incolmabile e il pensiero di non averti più fra noi, ci riempie di tristezza. Sono tanti i ricordi che in questi giorni affollano la mia mente ma quello che non posso proprio dimenticare è il tuo sguardo dignitoso durante le commemorazioni nel quale si leggeva tutta la bellezza della tua anima: nostalgia per chi era andato avanti, orrore per ciò che avevi visto, dolcezza del ricordo, commozione per i tanti giovani lasciati nel gelo della Russia, orgoglio per i valori in cui credevi, affetto per chi ti circondava, rispetto per la vita. Sempre presente al nostro fianco ci hai dato forza nei momenti difficili e allegria nei momenti conviviali. Forse Sant’Agostino ha ragione. Non dobbiamo piangere anche se vorremmo averti sempre con noi. è giunto per Te il momento di affrontare il tuo cammino infinito e senza ritorno, quello che ti ricongiungerà alla tua adorata Marinella e ai tuoi cari Alpini della “Julia”. “Vai avanti” Antonio, sfila verso il cielo dritto e fiero come nelle adunate, il nostro affetto ti accompagna. Sii felice nella pace di Dio. Noi del Parella vogliamo ricordarti con un bicchiere di buon vino in mano e con il tuo sorriso; è con sorriso che ti salutiamo, certi che sarai sempre al nostro fianco e ci prenderai per mano per condurci sulla strada giusta. Le persone speciali restano tali anche quando se ne vanno... Grazie, colonnello Antonio Andrioli, per aver incrociato il nostro cammino. Ciao, ti vogliamo bene Claudio Renato Colle 15 Ottobre 2014 cIAo antonio Anche Tu hai raggiunto il Paradiso di Cantore dove hai rivisto, come recita la fede cristiana, tutti i tuoi Alpini della “Julia” che, più di settan’anni fa, hai dovuto abbandonare nel gelo, nella tormenta della steppa Russa. I “Famosi 40° sotto zero” che in tutti gli incontri che hai tenuto per mantenere vivo il “Ricordo” di quest’immane tragedia, Tu amavi citare per evidenziare le difficoltà incontrate da tutti i componenti dell’A.R.M.I.R. durante la ritirata. Con il tuo sorriso, la tua disponibilità, la voglia di far partecipi tutti delle sofferenze patite, sei stato uno dei Reduci che più hanno contribuito ad impedire l’oblio della sfortunata Campagna di Russia. Come Presidente dell’U.N.I.R.R. Sezione di Torino, hai partecipato a molti incontri, organizzati nelle scuole medie e superiori, per raccontare agli alunni presenti, tutte le vicissitudini patite dagli Alpini e non, in Russia. Studenti che non conoscevano nulla, perché nulla era stato loro illustrato dai docenti che per vari motivi, non sto qui ad elencarli, avevano preferito terminare il programma di storia ben prima. Sei stato un Grande Reduce ed un Grande Alpino, un riferimento costante per noi del “Parella” e per tutta la Sezione A.N.A. di Torino. Il commosso ed emozionato ricordo che ha fatto di Te il presidente Gianfranco Revello, durante la cerimonia funebre, ne è la prova lampante. Noi Alpini del Parella non ti dimenticheremo mai, anzi dovremo impegnarci costantemente per mantenere vivo il ricordo delle tue sofferenze patite durante la ritirata e la prigionia lunga e terribile, degli anni successivi spesi nel mantenere la “Memoria” del tutto. La tua forse unica, ma significativa opera è stata il libro nel quale hai voluto sintetizzare in modo mirabile e molto apprezzato dai molti lettori, le sofferenze patite da te e dai tuoi Alpini: dalla partenza per il fronte fino al sospirato ma difficile ritorno, difficoltà di reinserimento nella società civile e la non ricerca da parte dei nostri politici di allora di riconoscere il vostro valore e sacrificio in una campagna sicuramente sbagliata. Grazie Antonio per tutto quello che hai fatto per noi, per l’esempio e la bontà che in ogni momento ci hai dimostrato e regalato. Giancarlo Arnaud RINGRAZIAMENTO Eleonora Andrioli e Famiglia Ringraziano l’A.N.A. Sezione di Torino, tutte le Sezioni, tutti i Gruppi Alpini in particolar modo il Gruppo Parella, tutti gli Alpini, le persone e gli amici, intervenuti alla toccante cerimonia per l’ultimo saluto a papà Antonio. Ringraziamo altresì tutti coloro che con lettere, telegrammi e telefonate ci sono stati sinceramente molto vicini in questo triste e doloroso momento. Ancora un grandissimo GRAZIE A TUTTI non lo dimenticheremo mai. CIAO PAPà alpinifici Paolo figlio del Socio Piero Perino, con la Sig.na Rachele Russo. Valerio figlio del Socio Giovanni Bon, con la Sig.na Veronica Mirabella La Redazione di “Sota‘l Capel” si congratula con gli sposi augurando loro bene e felicità nascite Tommaso nipote del Socio Consigliere Giancarlo Arnaud; Margherita figlia del Socio Michele Coppi. La Redazione di “Sota‘l Capel” si congratula con la famiglia per il lieto evento Ottobre 2014 16 DECESSI Il Socio Arsenio Gabriolo, Il Socio Ten. Col Antonio Andrioli; La sorella del Socio Consigliere Franco Milano; La sorella del Socio Luigi Vasselli; Il fratello di Giancarlo Vicaretti, componente della squadra di P.C. del Parella; La sorella del Socio Carlo Mascarello. La Redazione di “Sota‘l Capel” si stringe attorno alle famiglie così duramente colpite. OBLAZIONI GRUPPO Dal numero 170 del 19/12/2013 al numero 142 del 29/09/2014 Roberto Rossotto • Claudio Cavallone • Andrea Luca • Famiglia De Davide Clelio Lignana • Maurizio Castelli • Guido Marchisio • Antonio Andrioli Luigi Dellasavina • Giovanni Massobrio • Giuseppe Lano • Flavio Poli • Antonio Mazzucato Giorgio Piantato • Massimo Dante • Monica Andolfatto • Paolo Guazzone Carlo Mascarello • Carlo Brovero • Giorgio Zocca • Luigi Vasselli • Armando Pillon Vincenzo Crea • Mario Canipari • Cesare Delpiano • Osvaldo Bosio Carlo Balocco • Marcello Bernabei • Romolo Vainer • Carlo Grosso Luigi Giubertoni • Giorgio Cotto • Bruno Camia • Anna Piccione Giovanni Scanavino • Viano Riri • Antonio Cardinale • Giuseppe Gallo • Franco Origlia Paolo Turrin • Giovanni Aiassa • Ilio Mairone • Enrico Piccone • Franca Torta Gianluigi Steffenino • Carlo Quaglia • Carla Albano • Gianpiero Brizio Bruno Terzano • Raffaele Gilardi • Vittorio Mairano • Fulvio Pelagatti Bruno Forte • Davide Secondi • Bruno Arneodo • Bruno Brenco Benedetto Bombardi • Pietro Colaprico • Elio Succio • Andrea Vannoni • Peila Benedetto Lorenzo Vaudano • Antonello Sticca • Vincenzo Abbate • Sergio Gianuzzo Famiglia Spina • Luigi Vincenti • Marco Casula • Pietro Costamagna • Carlo Capuzzo Ivana Sardi • Edda Buffo • Luigina Canipari • Marcella Serra Famiglia Giancarlo Poli • Lodovico Frus • Guido Marchisio • Giovanni Dellacasa Marcello Barbaglia • Sergio Brunetti • Coscritti Socio Scaglia • Marco Tottoli Silvana Tibaldi • Elda Piccone • Luciano Celante • Enzo Ceresa Gastaldo • Carla Capuzzo Pio Deana • Franco Morra • Armando Pillon • Sig.ra Chiarle • Vincenzo Scaglia Giuseppe Abrate • Ernesto Peirone • Giuseppe Moncalvo • Famiglia Gabriolo Eleonora Andrioli in ricordo di papà Antonio PROGRAMMA TRIMESTRALE ottobre 05/10/14 Trofeo Parella di bocce novembre Trimestrale del Gruppo Alpini Borgata Parella Via Salbertrand, 51 - 10146 Torino Nato il 1° Aprile 1967 Fondatore: Martinetto Cav. Uff. Ezio Collegio Redazionale Capo Gruppo Colle Claudio Direttore Responsabile Arnaud Giancarlo Membri: Fanci Pugno Franca - Benevenuta Mario De Petrini Pier Angelo - Rocci Adriano - Milano Franco Gianuzzo Sergio - Vecchio Giuseppe Gli Autori degli articoli firmati si assumono la responsabilità delle opinioni espresse, che possono non coincidere con quelle della Redazione. Autorizzazione Tribunale di Torino n° 1910 - del 18 gennaio 1968 Fotocomposizione e Stampa M.S LITOGRAFIA 02/11/14 07/11/14 14/11/14 21/11/14 22/11/14 28/11/14 29/11/14 Anniversario Vittorio Veneto 12a Rassegna Teatrale Dialettale 12a Rassegna Teatrale Dialettale 12a Rassegna Teatrale Dialettale Bagna caöda del Gruppo 12a Rassegna Teatrale Dialettale 12a Rassegna Teatrale Dialettale dicembre 04/12/14 05/12/14 14/12/14 21/12/14 31/12/14 gennaio 06/01/15 11/01/15 12a Rassegna Teatrale Dialettale 12a Rassegna Teatrale Dialettale Bagna caöda degli Auguri Santa Messa di Natale Veglione di Capodanno Festa della Befana Assemblea Annuale del Gruppo
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