•• 8 PESARO DOMENICA 10 AGOSTO 2014 LA CARTA DEL CORAGGIO Sotto, Alberto Leonardi. Foto grande, il presidente del consiglio Matteo Renzi presente alla stilatura della Carta del coraggio, ieri, terza giornata San Rossore Duecento pesaresi tra i trentamila scout che fino a stasera a San Rossore daranno vita al raduno dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci) La Route La ‘Route’, questo il nome con il quale viene indicato il raduno dell’Agesci, dopo le edizioni del 1975 e del 1986, cade in un momento storico particolare Al raduno di San Rossore 200 scout pesaresi «Esperienza formativa unica e irripetibile» Parla il capo di uno dei dieci gruppi, Alberto Leonardi: «Il futuro ancora esiste» CI SONO ANCHE duecento giovani pesaresi tra i trentamila scout che fino a stasera nella tenuta di San Rossore daranno vita al raduno nazionale dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci). Il programma dell’iniziativa è intenso, tanti gli ospiti attesi, anche dal mondo politico: ci saranno la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Senato Pietro Grasso, chiuderà la passerella istituzionale il premier Matteo Renzi. Durante la manifestazione, momento culminante del cammino cha ha fatto convergere circa trentamila teen agers tra i 16 ai 21 anni su questo lembo della provincia di Pisa, i ragazzi pesaresi daranno il proprio contributo alla scrittura della Carta del Coraggio, un documento nel quale il movimento prende l’impegno di essere al servizio del futuro del Paese per «lasciarlo migliore di come lo hanno trovato». CHI E’ ADESSO LO SCOUT «Il solito di sempre. Uno che crede nella solidarietà e in una società migliore» di – Prima i ragazzi sono stati impegnati nella discussione dei temi da portare come proposte all’attenzione dell’assemblea, che nel nostro caso sono stati l’immigrazione, i bambini in affido e le madri che devono affrontare aborto. Poi c’è stato il ritiro sul monte Catria e infine i percorsi ai quali sono stati destinati i singoli gruppi prima dell’avvicinamento a San Rossore per vivere un’esperienza formativa unica e irripetibile». i tredici gruppi della provincia, ci sono anche i volontari impegnati da settimane nell’organizzazione di questo evento: «E’ stata una lunga marcia di avvicinamento – conferma il capo di uno dei dieci gruppi di Pesaro, Alberto Leonar- LA ROUTE, questo il nome con il quale viene indicato il raduno dell’Agesci, dopo le edizioni del 1975 e del 1986 cade in un momento storico particolare: «Il nostro Paese sta attraversando una profonda crisi, non solo economica – spiega il capo-scout – Vivia- CON LORO, che rappresentano mo un momento di attesa e sospesione. Riunire decine di migliaia di ragazzi ha voluto essere il segnale che il futuro esiste, ed è nel cuore e nelle braccia di questi giovani che vogliono rimboccarsi le IL PROGRESSO «Un mano tesa piuttosto che uno schiaffo, e la nostra vita sarà tutta un’altra» maniche, mettersi in gioco, assumersi responsabilità per loro e per gli altri». Ma chi è oggi lo scout, se lo dovesse descrivere? «Quello che è sempre stato — risponde Leonardi — un giovane al passo con i tempi che crede nel- la solidarietà verso gli altri, nell’onestà, nella volontà di incidere nella società per migliorarla. Se questo grande gioco inventato cento anni fa da Baden Powell funziona ancora, significa che non è fuori moda». I piccoli e i grandi scout hanno in mente una sola cosa: cambiare il futuro, grazie alla solidarietà, alla fratellanza e all’impegno civile. Impresa riuscita? «I grandi cambiamenti passano attraverso i gesti privati di milioni di persone. Se si mettono in atto tanti piccoli shock, una mano tesa piuttosto che uno schiaffo o un pugno, la nostra vita non può che migliorare. E cambia anche quella degli altri» conclude Leonardi. E’ il caso di dirlo: lunga vita allo scoutismo. si.spa. LA STORIA PARLA IL PESARESE CHE DAL MARE HA CONDOTTO FINO A RIVA IL RAPACE «Così ho salvato il falco che annegava» SI FA PRESTO a dire «ho salvato un falco». Ecco, nei particolari, come Amleto Gabellini, pesarese, ex bancario ora in pensione, ha fatto di tutto, rischiando anche personalmente, per ridare la vita ad Artax, il falco razza Astore, che ha pensato bene, anzi malissimo, di scappare dai suoi due padroni bolognesi che l’altra settimana erano in città per il Palio dei bracieri e quando è fuggito si è diretto verso il mare, planando poi in acqua, e in questa maniera firmando la sua condanna a morte, evitata solo grazie all’intervento di Gabellini. Che ora racconta: «Stavo facendo il bagno all’altezza delle scogliere sommerse, tra il Moletto e la Palla, a circa 70 metri dalla riva. Erano le 13 e 15, a un certo punto ho visto un movimento strano e vedo questo uccello che si staccava dall’acqua, cercava sempre di riprendere il volo ma poi ricadeva. Solo quando mi sono avvicinato ho capito che era un rapace. Aveva già il sotto delle ali consumato, non so da quante ore era in acqua, era sfinito anche perchè il mare era mosso. Stavo per desistere dal soccorrerlo, temendo anche che mi potesse beccare». Poi però ha prevalso l’istinto animalista: «Forse anche lui — prosegue Gabellini — ha capito che io ero la sua unica ancora di salvezza. Non sapevo come prenderlo, alla fine gli ho messo un braccio sotto e l’ho sospinto nuotando da dietro. Ci ho messo quasi venti minuti, alla fine siamo arrivati a riva». «NON C’ERA quasi nessuno, ho visto un signore a cui ho chiesto aiuto, alla fine abbiamo portato il falco al ristorante l’‘Angolo di Mario’, da lì abbiamo fatto una serie di telefonate, ai pompieri, ai vigili, ai carabinieri, non si riusciva a fare intervenire nessuno, alla fine siamo riusciti a contattare quelli del Cras, che ci hanno detto di lasciare il falco lì, in una scatola, che sarebbero venuti a prenderlo, anche se non subito, perché anche loro avevano molte chiamate. Ho lasciato il mio nome, perché a quel punto mi ero affezionato, e volevo sapere se l’animale sarebbe riuscito a sopravvivere». La storia poi ha avuto il lieto fine. Falco rimesso in sesto dal Cras, padroni grati. Anche con Gabellini, che quel rapace l’ha voluto salvare a tutti i costi. «SI E’ FIDATO DI ME» Amleto Gabellini, ex bancario in pensione. Faceva il bagno quando ha visto il falco e, nonostante il pericolo, l’ha salvato
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