LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2014 CLINICAL A. Lauletta RIASSUNTO Questo studio comparativo è stato effettuato su donne gravide con diabete gestazionale per la valutazione dell’efficacia della terapia integrata omotossicologica/PRM e psico-comportamentale versus un protocollo convenzionale. Le pazienti gravide incluse nello studio erano insulinoresistenti; i risultati relativi al trattamento omotossicologico/PRM hanno evidenziato l’assenza di complicanze materno-fetali e la possibilità di un efficace controllo post-gravidico dell’insulinoresistenza. – Questa ricerca può aprire nuovi scenari nel management della donna con diabete in gravidanza, passando progressivamente da una visione gluco-centrica ad una interpretazione etiopatogeneticocentrica. TERAPIA OMOTOSSICOLOGICA E PSICO-COMPORTAMENTALE DEL DIABETE GESTAZIONALE HOMOTOXICOLOGICAL AND PSYCHO-BEHAVIOURAL THERAPY OF DIABETES IN PREGNANCY PAROLE CHIAVE DIABETE GESTAZIONALE, INSULINORESISTENZA, COMPLICANZE MATERNO/FETALI, OMOTOSSICOLOGIA, LOW DOSE SUMMARY: This comparative study was carried out on pregnant women with gestational diabetes to evaluate the effectiveness of the integrated homotoxicological/PRM and psychobehevioral therapy versus a conventional protocol. Enrolled pregnant patients were insulinresistant; the results of the homotoxicological/ PRM treatment evidenced no maternal-fetal complications and the possibility of an effective control of insulin resistance after pregnancy. This research may open up new opportunities in the management of women with diabetes in pregnancy, moving progressively from a glucocentric approach to an etiopathogeneticcentric interpretation. KEY WORDS: GESTATIONAL DIABETES, INSULIN RESISTANCE, MATERNAL/FETAL COMPLICATIONS, HOMOTOXICOLOGY, LOW DOSE INTRODUZIONE La gravidanza è – fisiologicamente – una condizione diabetogena. Tutti i principali ormoni della gravidanza determinano un aumento dell’insulinoresistenza (TAB. 1). Grazie all’aumento dell’insulinoresistenza, la gestante “aumenta” la produzione di insulina; se la quantità di insulina prodotta è insufficiente a compensare l’insulinoresistenza, compare l’iperglicemia. Si produce diabete gestazionale per due cause fondamentali: a) elevata insulinoresistenza b) ridotta produzione di insulina. http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/02378/A7GEAW_23 78638b.jpg Caratteristica delle donne in sovrappeso o obese è l’elevata insulinoresistenza a cui si associa anamnesi positiva per Sindrome dell’ovaio policistico, infertilità e dislipidemia. Con l’aumento dell’obesità nella popolazione generale, questa condizione tende sempre più ad essere incidente. Il deficit della produzione insulinica è tipico delle donne magre; può essere dovuto a più cause (forme ereditarie autosomiche dominanti, diabete mitocondriale, ecc.) (1). ̈ Scopo di questo lavoro è fare il punto sul trattamento integrato, con terapia low dose, di donne gravide con diabete gestazionale insulinoresistenti versus un protocollo convenzionale. – La diagnosi precoce ed un trattamento adeguato permettono di evitare le complicanze materno-fetali del diabete gestazionale (TAB. 2). 13 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2014 TAB. 1 La gravidanza è una condizione diabetogena. MODIFICAZIONI METABOLICHE IN GRAVIDANZA (II e III TRIMESTRE) – Tutti i principali ormoni della gravidanza determinano un aumento dell’insulinoresistenza. LATTOGENI PLACENTARI Compenso b-cellulare efficace NTG PROGESTERONE CORTISOLO MADRE INSULINORESISTENZA Deficit b-cellulare GDM (3-5%) FETO FLUSSO DI NUTRIENTI (AA, FFA, glucosio, etc.) PAZIENTI E METODI In questo studio clinico è stata valutata l’efficacia di un protocollo con terapia low dose dinamizzata, integrato con terapia psico-comportamentale versus un protocollo convenzionale per il trattamento del diabete gestazionale in gravide insulinoresistenti. – Sono state incluse nello studio donne gravide con diabete gestazionale insulinoresistente, giunte all’osservazione presso lo Studio ginecologico dell’autore. Le donne avevano età compresa tra 18 e 43 anni ed anamnesi positiva per patologie correlate all’insulinoresistenza (irregolarità mestruali da Sindrome dell’ovaio policistico, infertilità, dislipidemia, sovrappeso, obesità). Sono state escluse le pazienti con diabete tipo 1 in trattamento insulinico e le pazienti con iperglicemia post prandiale dopo la 24 settimana di gestazione (forme ereditarie autosomiche dominanti). Complessivamente hanno partecipato allo studio 50 donne gravide – suddivise in 2 Gruppi di 25 donne ciascuno – alle quali sono stati somministrati un proto- TAB. 2 COMPLICANZE Complicanze materno-fetali del diabete gestazionale. Cause principali della morbidità materno-fetale FETALI MATERNE • Ipertensione gestazionale • Preeclampsia • Parti vaginali operativi • Cesarei BREVE TERMINE • Macrosomia • Polidramnios • Distocia di spalla • RDS • Morte intrauterina • Alterazioni metaboliche (ipocalcemia, iperbilirubinemia, ipomagnesemia, policitemia) • GDM nelle successive gravidanze • Diabete tipo 2 • Sindrome metabolica • Disfunzioni endoteliali 14 LUNGO TERMINE LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2014 TAB. 3 SCREENING Diagnosi di diabete gestazionale. – Algoritmo. Prima visita in gravidanza Glicemia a digiuno (FPG) o glicemia random (RPG) FPG ≥ 126 mg/dl (2 riscontri) RPG ≥ 200 mg/dl (riconferma con FPG) FPG ≥ 92 mg/dl e < 126 mg/dl FPG < 92 OGTT 24ª- 28ª settimana DIABETE GDM 1 o più valori alterati Valori nella norma TERAPIA FOLLOW-UP collo omotossicologico ed uno convenzionale, monitorate dal I trimestre di gravidanza fino al puerperio. Per quanto riguarda i criteri diagnostici del diabete gestazionale ed il monitoraggio dello stesso nel corso della gravidanza, si è fatto riferimento alle nuove Linee guida per lo screening e la diagnosi di diabete gestazionale (3). Alla prima visita, nel I trimestre di gravidanza, veniva valutata la glicemia a digiuno. Il riscontro per 2 volte di un valore glicemico superiore a 126 mg/dl permetteva di porre diagnosi di diabete manifesto. Se il valore della glicemia risultava superiore a 92 mg/dl e inferiore a 126 mg/dl si poneva diagnosi di diabete gestazionale (TAB. 3). Le gravide incluse nello studio facevano parte della seconda condizione diagnostica. Per i controlli ed il monitoraggio, le gravide sono state seguite periodicamente sia per la valutazione glicemica/insulinemica sia per il controllo della gravidanza (5). TAB. 4 3 PASTI PRINCIPALI + 3 SPUNTINI Terapia dietetica del diabete gestazionale. (kcal/die) PRIMA COLAZIONE: 10-15% PRANZO: 20-30% CENA: 30-40% SPUNTINI: 5-10% NORMOPESO CARBOIDRATI: 50% PROTEINE: 20% LIPIDI: 30% OBESA CARBOIDRATI: 40-45% PROTEINE: 20% LIPIDI: 35-40% 15 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2014 PROTOCOLLI TERAPEUTICI GRUPPO A – TERAPIA CONVENZIONALE Il Gruppo A (25 gravide) è stato trattato con terapia integrata, dietetica psicocomportamentale ed attività fisica (2,6). Quando le glicemie post prandiali erano superiori a 140 mg/dl in 2-3 riscontri veniva associata terapia farmacologica con ipoglicemizzanti orali (metformina a dosaggi personalizzati, in base all’indice HOMA) fino alla 37a settimana di gestazione e non oltre per evitare fenomeni di ipoglicemia fetale al parto. Da tale periodo – fino al parto – è stata prescritta insulina a dosi personalizzate (5). Il cardine della terapia del diabete gestazionale (GDM), indipendentemente dalla necessità o meno al ricorso a terapie farmacologiche, è rappresentato dalla terapia dietetica, i cui obiettivi sono quelli di assicurare un’adeguata nutrizione materna e fetale con alimenti a basso indice glicemico e con pasti multipli suddivisi nel corso della giornata (tre pasti principali e due spuntini) (TAB. 4). – Oltre alla terapia dietetica, per ottenere un buon compenso glicemico, è stata raccomandata, se non esistevano controindicazioni, la pratica di un’attività fisica moderata, da più autori considerata positivamente per la prevenzione di tale patologia (6). Il controllo dello stato glicemico e la conseguente valutazione dell’efficacia del trattamento nel corso della gravidanza è stato effettuato con l’automonitoraggio della glicemia. – Il cut-off ottimale, secondo le Linee guida ACOG (American College of Obstetricians and Gynecologists) e ADA (American Diabetes Association), è di 95 mg/dl a digiuno, di 130-140 mg/dl un’ora dopo la fine dei pasti e di 120 mg/dl due ore dopo la fine dei pasti. È stata associata la terapia psico-comportamentale (insieme di raccomandazioni quali la compilazione del diario alimentare e delle variazioni ponderali, e tecniche di autogestione per il rilassamento psicofisico) con l’obiettivo di modificare lo stile di vita per favorire il calo ponderale ed il mantenimento del peso (TAB. 5). GRUPPO B – TERAPIA LOW DOSE Il Gruppo B (25 gravide) è stato trattato, come il precedente, con terapia integrata dietetica, attività fisica, approccio psico-comportamentale e terapia low dose. Nelle forme con un buon compenso glicemico (glicemie post prandiali non superiori a 120-130 mg/dl e indice HOMA non superiore a 4) sono stati somministrati: – Syzygium compositum, 20 gocce suddivise in due somministrazioni, prima dei pasti principali. – Oligoel 18 (Zinco-Nichel-Cobalto), somministrato al dosaggio di 20 gocce prima di colazione. – Guna-Beta-Endorfin 4CH, 10 gocce prima di colazione. I primi due medicinali hanno azione ipoglicemizzante, mentre Guna-BetaEndorfin agisce a livello centrale (tono oppioide) e periferico (recettori insulinici). Nel caso di non mantenimento dei target glicemici è stato utilizzato un secondo protocollo omotossicologico: sono state utilizzate terapie low dose TAB. 5 Approccio psico-comportamentale del diabete gestazionale. TERAPIA COMPORTAMENTALE Comportamento che favorisca il calo ponderale ed il mantenimento del peso Approccio centrato sulla paziente Coinvolgimento motivato ed attivo Riduzione di 10 volte di outcome neonatale sfavorevole 16 VANTAGGI LIMITI Migliore aderenza alla terapia dietetica Prevenzione delle malattie metaboliche Risparmio a lungo termine per la Salute Pubblica Compliance scarsa Difficoltà della gestione post-partum Costi a breve termine per formazione LA MEDICINA BIOLOGICA comprendenti l’organoterapico pancreas e l’insulina omeopatizzata, oltre al drenaggio profondo della matrice extra-cellulare. I medicinali utilizzati sono stati: – Pankreas suis-Injeel® fiale – Insulin-Injeel fiale – Galium-Heel® fiale 2 fiale/settimana di ogni preparato per os (TABB. 6, 7). A questa terapia low dose, sono stati aggiunti integratori come Inuvital® per il controllo della stipsi e Proflora™, 1 bustina di ciascun nutraceutico/die per migliorare la sensibilità all’insulina (i probiotici aumentano tale sensibilità), soprattutto nei casi in cui all’esame ecografico fosse presente steatosi epatica, a cui è stato associato Lycopodium compositum fiale, per os, 2 fl/settimana, soprattutto nel III trimestre di gravidanza, per il controllo di manifestazioni cliniche di colestasi gravidica (prurigo gestationis). APRILE - GIUGNO 2014 TAB. 6 Terapia omotossico- • SYZYGIUM COMPOSITUM GOCCE logica e PRM del – 20 GOCCE SUDDIVISE IN DUE SOMMINISTRAZIONI, PRIMA DEI PASTI PRINCIPALI diabete gestazionale in fase di compenso metabolico. • OLIGOEL 18 (ZINCO-NICHEL-COBALTO) GOCCE – 20 GOCCE AL MATTINO A DIGIUNO • GUNA-BETA-ENDORFIN 4CH – 10 GOCCE AL MATTINO TAB. 7 • PANKREAS SUIS-INJEEL ® Terapia omotossico- FIALE logica e PRM del – 2 VOLTE/SETTIMANA • INSULIN-INJEEL diabete gestazionale in fase di scom- ® FIALE – 2 VOLTE/SETTIMANA PER OS penso metabolico. • GALIUM-HEEL® FIALE – 2 VOLTE/SETTIMANA dell’endometrio di cui è acclarata la patogenesi metabolica. RISULTATI E CONCLUSIONI Cinque pazienti del Gruppo A hanno presentato ipertensione arteriosa, controllata con terapia antiipertensiva; due neonati hanno presentato alla nascita episodi di ipoglicemia e di policitemia conseguenti alla terapia insulinica. Nessuna paziente del Gruppo B ha presentato effetti collaterali; non si sono registrate complicanze materne o neonatali. Pertanto, l’assenza di effetti collaterali e di complicanze materno-fetali evidenzia l’utilità della terapia low dose come modulazione di eventi (GDM, come malattia nella gravidanza) che comportano notevoli complicanze materno-fetali. L’approfondimento etiopatogenetico del diabete gestazionale è utile per la prevenzione delle complicanze ostetriche, ma anche per la prognosi post gravidica nella donna che, se presenta diabete gestazionale insulinoresistente, può prevenire l’insorgenza della Sindrome metabolica e di tutte le altre patologie associate, compreso l’adenocarcinoma Spesso la gravidanza rappresenta la prima vera occasione di approfondimento della condizione metabolica. La diagnosi del tipo di diabete gestazionale permette di optare per la terapia più adatta per quel tipo specifico di alí terazione metabolica. Bibliografia 1. American Diabetes Association – Position statement on gestational diabetes mellitus, diabetes care. 27(1): 88-90; 2004. 2. Asbee S.M. et Al. – Preventing excessive weight gain during pregnancy through dietary and lifestyle counseling. Obstet Gynecol 113, 305/ 312; 2009. 3. Conferenza nazionale di consenso per raccomandazioni e implementazione delle Nuove Linee Guida per lo screening e la diagnosi del diabete gestazionale (GDM). SIM-AMD, Roma 27-3-2010. 4. Dabeleas D. – The predisposition to obesity and diabetes in offspring of diabetic mothers. Diabetes Care, supp 2, 169-174; 2004. 5. Lauger O. et Al. – Management of gestational diabetes, pharmacologic treatment options and glycemic control. Endocrinol Metab Clin, 35, 5378; 2006. 6. Royal College of Obstetricians and Gynecologists – Exercise in pregnancy, Statement N.4; 2006. Riferimento bibliografico LAULETTA A. – Terapia omotossicologica e psico-comportamentale del diabete gestazionale. La Med. Biol., 2014/2; 13-17. autore Dr.ssa Angela Lauletta – Specialista in Ginecologia e Ostetricia – Diploma in Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate – Psicoterapeuta sistemico-relazionale Via Mazzini, 171 I – 85100 Potenza 17
© Copyright 2024 Paperzz