Valli Giudicarie e Rendena l'Adige L’associazione di volontari che opera con i bambini bielorussi ha restituito alla vita autonoma Polina, Katia e Nastia TIONE Grazie alla raccolta fondi sono state operate al Centro di Budrio, dove è attiva «Bimbingamba» di Alex Zanardi domenica 16 novembre 2014 41 ALTA VAL RENDENA Identificata geneticamente «Mani Unite» di solidarietà E il futuro cambia in meglio ALBERTA VOLTOLINI TIONE - Insieme, unendo le mani, le teste e i cuori di tante persone, è possibile trasformare in un percorso di speranza una vita che altrimenti si manifesterebbe solo come dolore e sofferenza. Ce lo insegna l’associazione «Mani unite» di Tione che, con grande impegno, tanto lavoro e una non comune disponibilità verso il prossimo, ha intrecciato i destini di Polina, Katia e Nastia, tre bambine bielorusse nate con gravissimi problemi fisici, e le ha aiutate quando nessuno lo avrebbe fatto. Alcuni anni fa, tra i volontari di «Mani unite», Franco Paissan ha incontrato, in occasione delle periodiche consegne di generi di prima necessità ai vari orfanotrofi della Bielorussia, la piccola Polina, destinata a rimanere per tutta la vita in un istituto, senza alcuna autonomia. Ma dopo alcune operazioni, al suo ultimo soggiorno a Tione avvenuto pochi giorni fa, la bambina superava tutti per energia e vitalità, frequentando, per alcune settimane, anche la Scuola primaria di Zuclo. Grazie all’impegno e alla raccolta fondi dell’Associazione tionese, presso il Centro Rtm Ortopedia di Budrio, dove è attiva l’associazione «Bimbingam- STORO STORO Mondi insieme STORO - Domani sera, alle 20,30, presso la scuola media, verrà illustrato il gemellaggio di una decina di scuole del Trentino Alto Adige, tra cui l’Istituto del Chiese, con la Somalia. Saranno presenti Elio Sommavilla (fondatore di «Water for Life»), Iolanda Baldessari (promotrice del progetto) e Mudane, un ragazzo somalo ex profugo, testimone della tragica situazione del suo Paese. Dal 2007 l’Istituto del Chiese sostiene numerose iniziative di Water for Life a favore dei bambini e delle famiglie somale, vittime di guerre civili, carestie e mancanza d’acqua. La serata sarà introdotta dall’insegnante Aurora Rinaldi, referente per l’area «Pace, Solidarietà e Cooperazione» dell’Istituto. DARZO ba» creata da Alex Zanardi (l’associazione sfrutta tutte le conoscenze tecniche e umane acquisite dal pilota durante la sua riabilitazione per non lasciare soli bambini e famiglie che non hanno la possibilità economica per risolvere il problema della mancanza di un arto), è stata realizzata una protesi che oggi permette a Polina di camminare autonomamente. Inoltre, una prima complessa operazione al reparto chirurgia della mano dell’ospedale «Pederzolli» di Peschiera del Garda, seguita da un intervento correttivo avvenuto l’anno scorso, ha permesso di ricostruirle una parte delle dita della mano. Polina, ora, può fare tante cose da sola e può aspirare ad un futuro più sereno. Anche a Nastia è stata applicata una protesi, mentre per Katia sono stati realizzati due tutori per camminare, mentre una carrozzina elettrica è stata donata dai «Lions». Nel corso del 2104 «Mani unite» ha raccolto e consegnato 380 kg di materiale didattico per le scuole e vestiti per bambini piccoli. È inoltre partito il progetto «Leggiamo l’Italia nel mondo» che prevede la realizzazione di una biblioteca in lingua italiana a Minsk, attivata in collaborazione con l’associazione bielorussa «Dante Alighieri» e le biblioteche trentine. La scorsa estate, invece, «Mani Unite» Annamaria Porcino (componen te Mani Unite), le due assistenti bielorusse Polina, Katia e Vincenzo Zubani ha favorito, insieme alla Sat Carè Alto, la partecipazione di 8 ragazzi profughi provenienti dal Centro di accoglienza «Don Milani» di Mestre ad un’esperienza residenziale presso malga Movlina. La gente, tanta, che con piccoli e grandi gesti ha permesso tutto questo, si è incontrata, insieme a Polina e Katia, al ristorante «Al Sole» di Saone per un momento di festa e condivisione. Il presidente di «Mani Unite» Ar- duino Leonardi ha «ringraziato per l’amicizia che molte persone hanno verso l’associazione. La solidarietà - ha detto - non è fatta di grandi proclami e teorie, ma di concretezza. Vogliamo aiutare Polina e Katia affinché abbiano una vita migliore e il più possibile autonoma». Vincenzo Zubani, altro volontario molto attivo dell’Associazione ha invece ricordato l’esperienza estiva con la Sat. «In montagna entrano in campo altri valori, si cammina insieme e ci si aspetta», ha affermato. Poi Raffaello Zavotto, del Centro minori di Mestre, ha brevemente illustrato la sua esperienza con profughi bambini e ragazzi di minore età che arrivano in Italia da soli. «Ospitiamo 30 giovani - ha raccontato - ai quali diamo un posto dove crescere e integrarsi nel territorio in modo positivo. Tutti arrivano da storie al limite e l’esperienza estiva in montagna ha dato loro modo di sentirsi accolti. L’Europa è vista dai ragazzi e dai profughi in generale come luogo dei diritti. Non chiedono chissà che cosa, sanno che c’è la crisi, che non c’è lavoro. Desiderano solo essere riconosciuti come persone». «Persone diverse, storie diverse - ha chiosato Zubani ma i sogni, però, sono gli stessi per tutti». Chiunque noi siamo, qualsiasi sia la nostra vicenda personale. VAL RENDENA Analisi genetiche su campioni raccolti quest’estate in alta Val Rendena hanno confermato la presenza di un lupo nella zona a cavallo della Val Meledrio. Ne dà notizia la Provincia nel proprio sito web (foto Archivio Servizio Foreste e fauna PAT): «Un esemplare femmina viene spiegato - e ciò costituisce un’assoluta novità in Trentino da quando (2010) la specie ha cominciato il ritorno sui suoi antichi territori». Le analisi condotte da Ispra con il laboratorio di genetica di Losanna hanno consentito di identificare l’animale: la lupa è nata nella primavera 2013 in Svizzera, nel «branco di Calanda» (Grigioni occidentali) e monitorata geneticamente il 27 novembre 2013 e il 31 gennaio 2014 pochi chilometri a ovest di Coira. «La presenza anche di un secondo esemplare nell’area alta Rendena-Meledrio, che potrebbe essere ipotizzata confrontando le immagini scattate con foto trappole in siti diversi quest’anno, rimane in attesa di conferma», dice la Provincia, che dà notizia anche dell’avvistamento di un orsetto (probabilmente uno dei cuccioli di Daniza) sulla strada forestale che collega Campolo (sopra Carisolo) alla val Nambrone, domenica 9 novembre. L’Istituto comprensivo: migliorare l’educazione La scuola oltre i cancelli STORO - Saper andare oltre i cancelli. Si potrebbe sintetizzare così la linea dell’Istituto comprensivo del Chiese contenuta nel piano strategico presentato ieri dal dirigente Alberto Paris e dal presidente del Consiglio delle istituzioni, il vecchio Consiglio di istituto, Davide Donati. Tradotto, significa volere una scuola che sappia coinvolgere il territorio; e quando si pensa al territorio si pensa prima di tutto alle famiglie, ma poi agli enti pubblici, alle aziende, alle associazioni del volontariato, ai servizi sociali, e chi più ne ha... All’istituto del Chiese lo chiamano «Atlante del territorio», e comprende uno stuolo di soggetti. Lasciando perdere le famiglie, invitate in questi giorni ad una serie di incontri specifici, ieri erano invitate presumibilmen- te molte dozzine di soggetti pubblici e privati, dopo la presentazione alla stampa; si è presentata una sola dozzina di rappresentanti (tre dei dodici Comuni, un paio di aziende, il Parco Adamello Brenta ed alcune associazioni), a testimoniare che la strada da percorrere è ancora lunga. La scuola è la scuola, perciò la didattica è un elemento essenziale, «e qui viene fatta bene», assicura Donati. Ma oggi bisogna andare oltre. Per questo si deve gettare un ponte con la società: famiglie in particolare. E le famiglie in una società complessa sono forse l’anello più debole: sempre più frammentate, spesso scontente, vogliose di ricevere ma non di dare. Il lavoro del Consiglio delle istituzioni che ha visto coinvolti genitori e docenti in molti in- contri ha portato ad individuare quattro macro obiettivi, da cui discenderanno azioni specifiche, pensate da gruppi di lavoro: comunicazione, relazione, partecipazione e comportamento. Il tutto (senza entrare troppo nel dettaglio) per migliorare la conoscenza reciproca, per coinvolgere nel rapporto le altre agenzie educative che operano sul territorio (dalle biblioteche alla catechesi), per favorire lo scambio con le altre etnie (circa il 9% degli alunni è straniero, con una conquistata stabilità rispetto ad una ventina di anni fa), per rendere protagonisti i genitori (talvolta potrebbero portare loro le esperienze, al posto dei soliti esperti), per migliorare l’educazione civica (la conoscenza del tessuto socio-economico, anche in funzione dell’orientamento). Presentato il libro di Andrea Petrella sulla storia dell’associazione Pro loco, le radici di una comunità DARZO - Un palco ricco di relatori ed una sala strapiena. Così venerdì alla casa sociale, per la presentazione del libro voluto dalla Pro loco e scritto dal sociologo Andrea Petrella. E proprio la sala piena ha colpito coloro che venivano da fuori, a partire da chi ha animato con brio la serata, moderando i relatori, il direttore dell’Adige Pierangelo Giovanetti, che si è complimentato per l’attaccamento della comunità alla sua Pro loco. In prima fila, con le loro magliette rosse, i giovani della Pro loco, una di quelle con l’età più bassa fra i dirigenti. «Le radici del proprio luogo - Darzo e la sua Pro loco (1963-2013)» il ti- È una lupa giunta dai Grigioni quella ripresa dalla fototrappola tolo del volume, che non vuol essere una cronistoria, ma un insieme di testimonianze degli ex presidenti (a partire dal fondatore, il maestro Marino Fostini, oggi 85enne, osannato l’altra sera) per continuare con i volontari e i rappresentanti di altre associazioni e istituzioni, allargando poi il giro alle Pro loco trentine, oggi circa 180, che furono precursori del movimento: la prima Pro loco italiana nacque a Pieve Tesino. Al microfono si sono alternati Andrea Petrella (che ha raccontato le tappe del libro a partire dal giorno in cui quattro ragaz- zi di Darzo si sono presentati a lui in università per chiedere che scrivesse qualcosa), l’assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola (autore di un intervento quasi romantico sull’importanza delle Pro loco), il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino (editrice del libro) Giuseppe Ferrandi il presidente della Federazione Pro loco e consorzi Enrico Faes (che ha messo l’accento sul valore del libro), la vicesindaca di Storo Giusi Tonini (che ha richiamato il valore della Pro loco darzese anche in campo culturale) e Francesco Romele, ex presidente della Pro Loco, con un commosso ricordo della sua attività nell’ente. Davide Donati e Alberto Paris alla presentazione del Piano scolastico «Vogliamo lanciare una sfida alla comunità nella logica del confronto con il mondo esterno, per migliorare l’educazione in senso generale dei nostri figli», spiega il presidente Donati. L’Istituto comprensivo del Chiese è una delle aziende più grosse, se non la più grossa, della valle: 170 fra docenti (130), personale non docente e collabo- IN BREVE DARZO Festa Ringraziamento Si svolgerà oggi alle 10 la Giornata del Ringraziamento. Al termine della Messa la benedizione dei mezzi e relazione del presidente di Agri 90 Vigilio Giovanelli. PINZOLO Film d’animazione Oggi al PalaDolomiti alle 17:30, «La valle delle formiche» film d’animazione. RENDENA/BUSA Aspiranti referenti Gli aspiranti referenti del Piano Giovani dovranno presentare la richiesta entro il 28 novembre. ratori; 900 alunni, di cui 80 stranieri, in una popolazione di circa 10.000 abitanti; quattro scuole elementari e due medie, per dirla alla vecchia. Tanti progetti didattici, tanti scambi in Italia e all’estero, ma una grande voglia di apertura verso l’esterno, con l’obiettivo di rendere più profondo e bidirezionale il rapporto con la comunità. Bondone | Urne aperte Il Comune oggi al voto con il rischio dell’astensionismo BONDONE - Uno scontro quasi fisico. Finisce nel peggiore dei modi la campagna elettorale di Bondone che oggi è chiamata al voto per eleggere il nuovo sindaco. Una sola lista capeggiata da Gianni Cimarolli ma il vero pericolo è l’astensionismo. «Meglio il commissario» hanno tuonato l’altra sera alcuni ex amministratori alla riunione pubblica di Baitoni, minacciando di non recarsi alle urne ed invitando gli altri cittadini a fare la stessa cosa. Da tempo i rapporti tra i due paesi di Bondone e Baitoni sono tesi. Elezioni difficili.
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