Direzione scientifica Ilaria Pagni e Lor nzo Stanghellini e

Università degli studi di Firenze
Dipartimento di Scienze giuridiche
Direzione scientifica
Ilaria Pagni e Lorenzo Stanghellini
con la collaborazione di Andrea Zorzi, Leonardo Giani, Iacopo Donati,
Francesca Marchini ed Eugenio Maviglia
PRESENTAZIONE
La riduzione del rating del debito pubblico italiano a BBB-, avvenuta lo
scorso 5 dicembre ad opera di Standard & Poor's, è stata motivata anche con il
fatto che in Italia l'ambiente nel suo complesso è ostile al fare impresa 1 . Esula
dalle nostre competenze comprendere quanto questa affermazione sia vera in
generale, ma non possiamo sottrarci invece dal cercare di capire se questo sia
vero in relazione ad un particolare momento della vita dell'impresa: quello
della crisi.
Nella letteratura internazionale, e nei giudizi sulle legislazioni nazionali
(come ad esempio nella nota classifica "Doing Business"), la possibilità di
risolvere in modo non traumatico la crisi d'impresa è considerata parte di un
sistema imprenditoriale sano, assieme alla facilità di avviare l'attività, di
assumere (e risolvere) rapporti di lavoro, di ottenere il rispetto dei contratti, di
assolvere gli obblighi tributari, di avere decisioni giudiziali rapide e al tempo
stesso stabili: non ci sembra tuttavia che l'importanza strategica della materia
in questione emerga sempre dal dibattito in corso (si pensi alla vicenda
dell'emendamento sulla prededuzione, approvato nel febbraio del 2014 e
abrogato dopo soli quattro mesi) 2 .
1
Si veda il report completo su: http://download.repubblica.it/pdf/2014/economia/Italy2014.pdf.
Lo si può rileggere su www.normattiva.it: si tratta dell'art. 11 comma 3-quater del
decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio
2014, n. 9.
2
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FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA
Una buona legislazione in materia di crisi d'impresa deve conciliare due
obiettivi opposti:
(1) da un lato, incentivare l'assunzione del rischio d'impresa, necessario
perché si crei ricchezza;
(2) dall'altro lato, gestire in modo ordinato la crisi, nell'interesse
prioritario dei creditori, se possibile mediante procedure basate essenzialmente
sull'accordo fra debitore e creditori, sia pure col controllo del giudice.
Il sistema italiano, che pure è aggiornato ai più elevati standard
internazionali, incentiva l'assunzione di rischi? Il concordato preventivo è
effettivamente considerato, come dovrebbe, la fisiologia della patologia, o
invece è percepito come comoda scappatoia dalle proprie responsabilità?
Se si guarda ai possibili abusi nel concordato, denunciati da alcuni
magistrati, si ha l'impressione di avere dinanzi un paese malato. L’impressione
non cambia, se si guarda al fatto che vi è chi ha affermato, in occasione di una
pubblico convegno, e da una posizione istituzionale, che tutti i debitori
sarebbero dei delinquenti.
E rimane il fatto che molti debitori, forse anche per il timore di
un’accoglienza non sempre serena, si presentano in tribunale solo quando si è
esaurita ogni altra possibilità, e quando la crisi è spesso irrisolvibile.
Per questo, occorre la consapevolezza dei costi e dei benefici degli
strumenti di composizione negoziale della crisi, e una riflessione pacata, che
presupponga l’abbandono della logica del sospetto nei confronti
dell’imprenditore che presenta la propria proposta di soluzione della crisi, ma
al tempo stesso anche della logica opposta, che vuole scorgere ad ogni costo
nell’intervento delle corti di merito una pulsione pubblicistica, che sarebbe
assecondata dalla letteratura di matrice «giudiziaria».
Ciò sul presupposto che tutti gli attori della crisi d’impresa
(imprenditori, professionisti, giudici) sono oggi in grado gli uni di scegliere, e
gli altri di avvalorare, per quanto di rispettiva competenza, lo strumento
migliore per la risoluzione della crisi, a patto che, da un lato, le potenzialità che
l’impresa esprime vengano davvero messe a disposizione dei creditori e non
sprecate per le scelte erronee, o opportunistiche, dell’imprenditore prossimo al
fallimento, e dei suoi professionisti; dall’altro, non si pensi di dover indirizzare
ad ogni costo nella direzione del fallimento un’attività d’impresa che possa
esprimere ancora delle potenzialità, o in cui l’attivo possa essere ceduto
nell’ambito di un concordato senza che la liquidazione concorsuale possa
aggiungere alcunché a quanto sarebbe ottenibile con quest’ultimo.
***
Quest’anno il Corso, per la prima volta, non è costretto a inseguire le
novità normative che si sono finora susseguite con ritmi incalzanti, e può
rivolgere la propria attenzione ai molti argomenti sui quali il dibattito è
appena iniziato e agli altri sui quali una rinnovata consapevolezza ha aperto
fronti nuovi.
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Nell’ottica che abbiamo ricordato in apertura, si è scelto di muovere,
allora, dalla prospettiva di quale sia lo strumento migliore per affrontare la
crisi, a seconda delle caratteristiche che questa presenta, e di quali siano le
responsabilità in chi è chiamato ad effettuare tale scelta.
Il Corso si apre perciò con l’esame del tema della responsabilità degli
amministratori e degli organi di controllo, e di quale sia il comportamento
dovuto in presenza di una situazione di crisi.
Sul punto, si svilupperanno le riflessioni iniziate nelle scorsa edizione,
ampliando la prospettiva: il dibattito aperto sul punto obbliga, infatti, anche a
fare i conti con una nuova categoria di possibili corresponsabili, i soci. Una
recente riforma spagnola ne ha previsto il (parziale) coinvolgimento: è
possibile arrivare al medesimo risultato anche in via giurisprudenziale?
Tema correlato è quello della sorte degli atti di mala gestio nel
concordato preventivo: potenzialmente rilevanti sia per la revoca del
concordato (anche – secondo la Cassazione più recente – se resi noti ai
creditori, che abbiano espresso un voto informato), sia per le azioni di
responsabilità, che oggi, diversamente dal passato, non trovano più il loro
terreno di elezione esclusivamente nel fallimento, sebbene nel concordato
scontino le difficoltà della mancanza della legittimazione attribuita ad un
unico soggetto, qual è nel fallimento il curatore. E qual è il danno che deriva
dal tentativo di risanamento non andato a buon fine? L’abbandono di ogni
criterio meccanicistico nella commisurazione del pregiudizio impone di
dedicare una rinnovata attenzione a questo profilo.
Ma soprattutto, come si diceva in apertura, è essenziale che
l’imprenditore individui correttamente lo strumento più adatto alla
risoluzione della crisi. La scelta dello strumento, nell’alternativa tra accordi
stragiudiziali, piano attestato, accordo di ristrutturazione, concordato, è tema
essenziale per chi si interroghi su quale sia la migliore tutela dei creditori e
dei soci. Si indagherà sull’incidenza dei vari fattori, quali la necessità (e la
possibilità) di ricorrere a finanza nuova, il numero e la tipologia dei creditori,
la composizione dell’attivo, il tipo di attività svolta dall’impresa (e, quindi, se
sia necessario o utile, per esempio, sciogliere alcuni contratti), la necessità o
meno di una protezione del patrimonio e le diverse forme per ottenerla.
Il panorama degli strumenti che abbiamo ricordato è completato dal
riferimento allo scheme of arrangement, uno strumento inglese che, a
determinate condizioni, potrebbe interessare anche imprese italiane; ci
soffermeremo anche sulla testimonianza (di prima mano) di un rilevante
caso di ristrutturazione e offriremo altresì una riflessione sulle prospettive
di riforma.
Innumerevoli restano le questioni che operatori e interpreti devono
affrontare una volta scelta la via del concordato. La conversione dei crediti
in capitale sociale e le operazioni societarie straordinarie come fusioni e
scissioni in esecuzione del piano di concordato pongono delicati problemi in
relazione a vari profili di compatibilità tra la disciplina societaria e quella
fallimentare. Il tema dei finanziamenti, sebbene ora inquadrato in un
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contesto di relative certezze, resta uno snodo essenziale per tutti i concordati
con continuità aziendale (e per molti concordati liquidatori).
È anche il momento di fare il punto su altri temi di grande rilievo: temi
più classici, come l’affitto e la cessione dell’azienda, e più recenti come lo
scioglimento dei contratti in corso di esecuzione. Il primo impone
un’analisi delle tecniche di redazione del contratto ed è punto di emersione di
un tema nodale: quello della necessità o meno di ricorrere a offerte
competitive non solo nel concordato liquidatorio, ma anche nel concordato
con continuità aziendale. Il secondo è un tema che pone interrogativi non
indifferenti, sia quanto ai profili sostanziali, che a quelli processuali, perché la
giurisprudenza è chiamata ad uno sforzo di contemperamento tra le esigenze
dell’impresa in crisi e il rispetto delle posizioni dei terzi.
Non mancherà l’attenzione per due temi imprescindibili che
condizionano spesso, in punto di fatto, la praticabilità di una soluzione
concordata della crisi: in primo luogo, quello del trattamento dei creditori
prelatizi, sul quale non vi è ancora uniformità di vedute, né dal punto di vista
della soddisfazione che dev’essere loro offerta, né sulle condizioni (e la
misura) per cui devono eventualmente essere ammessi al voto (sulla scorta
di Cass. 10112/2014 e Cass. 20388/2014, che verranno discusse in aula); in
secondo luogo, quello dell’individuazione dei creditori prededucibili, che ha
meritato, oltre all’intervento della giurisprudenza, anche l’attenzione del
legislatore, sia pure dimostrata attraverso un intervento frettoloso, e
fortunatamente rientrato dopo appena pochi mesi dall’entrata in vigore della
normativa.
Pende attualmente dinanzi alle sezioni unite la questione del
rapporto fra concordato e fallimento, che ha visto l’intervento
dell’importante sentenza del 2013 e che è un problema all’ordine del giorno
in ogni tribunale. Nell’attesa della decisione della Corte, si possono ipotizzare
diverse soluzioni, che saranno presentate durante il corso.
Si giunge così alla votazione e poi all’esecuzione del concordato.
L’eterogeneità dei creditori e il rischio di conflitti d’interesse si acuisce nella
fase della sollecitazione ed espressione dei voti sulla proposta di
concordato. Ma quando davvero vi è conflitto d’interesse dei creditori? Quale
la conseguenza? Qual è il discrimine fra la sollecitazione di voto e il mercato
di voto?
L’esecuzione del concordato è terra in larga parte incognita, sia per
il concordato liquidatorio sia per quello con continuità. Il ruolo del
liquidatore, destinato a operare per molti anni dopo l’omologazione,
manifesta tutta la propria importanza anche nel trattamento dei creditori, sia
perché manca una fase di verifica del passivo, con la conseguente possibilità
di contestazioni che potrebbero ex post rendere inattuabile il piano, sia
perché possono sopravvenire nuovi creditori. E, a fronte di posizioni
giurisprudenziali che estendono l'applicazione dell’art. 168 c.p.c. oltre la fase
dell'omologazione, diviene urgente capire quali siano i mezzi di tutela
riservati ai creditori.
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Il Corso, organizzato con la Scuola Superiore della Magistratura, Struttura
Didattica Territoriale di Firenze, nonché con la collaborazione della
Fondazione per la Formazione Forense e della Fondazione dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze, e accreditato per la
formazione continua di avvocati, dottori commercialisti ed esperti contabili, ha
il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze e dell’Ordine dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze, e vede altresì la
collaborazione di Turnaround Management Association – TMA Italia.
I materiali
I materiali sono formati da una selezione di materiali editi e da molti
materiali inediti, nonché da alcune note appositamente redatte.
I volumi, aperti da un'introduzione che offre uno sguardo prospettico sul
sistema concorsuale e sulla sua prevedibile evoluzione, sono suddivisi in sedici
sezioni nelle quali vengono trattati i temi delle responsabilità connesse alla crisi,
dell’individuazione del più adatto strumento di soluzione, dello "scheme of
arrangement" inglese (un concordato-lampo ad efficacia limitata), del caso SEAT,
della fusione e scissione come strumenti per l’attuazione del piano, dei
finanziamenti, dell'affitto e della vendita dell'azienda dell'impresa in concordato,
dello scioglimento dei contratti, del trattamento e voto dei prelatizi, delle
prededuzioni, del rapporto fra concordato e fallimento e protezione dei creditori,
delle azioni di responsabilità nel concordato preventivo, dell’art. 173, delle deleghe
e sollecitazione di voto sulla proposta di concordato, delle procedure competitive e
offerte bloccate, delle criticità della fase esecutiva del concordato preventivo.
Nota sui materiali
Tutti i materiali © 2015 Università di Firenze o del rispettivo titolare.
I proventi del Corso vanno esclusivamente a beneficio dell’Università. In
particolare, il Corso serve a sostenere il Dipartimento di Scienze giuridiche,
mediante il finanziamento di assegni di ricerca e borse di studio per giovani
studiosi, il mantenimento e il miglioramento della biblioteca di Dipartimento e per
altre attività scientifiche. Nessun provento va agli organizzatori del corso.
I materiali sono parte integrante di questo Corso: vi preghiamo di non
diffonderli. Chi fosse interessato potrà sempre farne richiesta al Dipartimento,
all’indirizzo [email protected].
Per la predisposizione dei materiali si ringraziano di cuore Marco Bettini,
Roberto Bonsignore, Michele Comastri, Giorgio Corno, Francesco D’Angelo,
Benedetta Gori, Alessandro Motto, Roberto Tosa e, in modo particolare, Leonardo
Giani, Iacopo Donati, Francesca Marchini, Eugenio Maviglia e Andrea Zorzi.
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Dipartimento di Scienze giuridiche
Corso di perfezionamento “Il Nuovo Diritto Fallimentare”
Direzione scientifica
Ilaria Pagni e Lorenzo Stanghellini
con la collaborazione di Andrea Zorzi, Leonardo Giani, Iacopo Donati, Francesca
Marchini ed Eugenio Maviglia
LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA: SCELTA DELLO STRUMENTO,
TECNICHE, RESPONSABILITÀ
29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015
PRIMO VOLUME
INTRODUZIONE
Il sistema concorsuale: uno sguardo prospettico ........................................... I-1
Raccomandazione della Commissione europea del 12-3-2014
su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e
all’insolvenza............................................................................................................. I-5
Il rischio d’insolvenza nell’attuale concezione della
Commissione europea, di GIOVANNI LO CASCIO, in
Fallimento 7/2014............................................................................................... I-15
La disciplina delle ristrutturazioni preventive delle (piccole e
medie) imprese in crisi. Il contributo della
Raccomandazione della Commissione europea in data
12 marzo 2014, di GIORGIO CORNO, in corso di
pubblicazione su Il Nuovo Diritto delle Società ...................................... I-27
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Novità in arrivo per le crisi bancarie, una sintetica nota di
LORENZO STANGHELLINI .......................................................................................... I-45
Qualche riflessione su eventuali prospettive di riforma, una
nota di ALBERTO JORIO........................................................................................... I-48
PRIMA UNITÀ FORMATIVA
LE RESPONSABILITÀ DELL’AFFRONTARE L’EMERSIONE DELLA CRISI
Le responsabilità nell’affrontare l’emersione della crisi,
spunti di riflessione ........................................................................................ I-54
Doveri e responsabilità degli amministratori di società di
capitali in crisi, di RENATO RORDORF, in Società 6/2013 ........................ I-61
Finanziamento dell’impresa in crisi e doveri gestori, di
FRANCESCO BRIZZI, relazione presentata al V Convegno
annuale dell’Associazione Italiana dei Professori di
diritto commerciale Orizzonti del diritto commerciale,
svoltasi a Roma il 21-22 febbraio 2014 ...................................................... I-68
La gestione ordinaria dell’impresa nella fase interinale del
concordato preventivo con riserva, di GIOVANNI
GIURDANELLA, in Fallimento 3/2014 .............................................................. I-85
I doveri degli organi sociali e dei revisori in situazioni di crisi di
impresa, di ANDREA VICARI, in Giur. comm. 2013....................................I-106
Il bilancio delle aziende in crisi: ruolo e comportamento degli
organi di controllo negli enti non di interesse pubblico,
a cura della Fondazione ODCEC Reggio Emilia (2014).......................I-115
Cass. Civ., Sez I., 5-3-2014, n. 5105 ................................................................................I-145
Trib. Torino, G.I.P., 16-7-2014 (ord.) ............................................................................I-148
Trib. Firenze, G.I.P., 25-11-2014.....................................................................................I-153
Un (possibile) fronte nuovo: la responsabilità dei soci per la
mancata adozione di deliberazioni, una nota di LORENZO
STANGHELLINI e IACOPO DONATI ...........................................................................I-155
SECONDA UNITÀ FORMATIVA
LA SCELTA DELLO STRUMENTO PER AFFRONTARE LA CRISI O L’INSOLVENZA
La scelta dello strumento per affrontare la crisi o
l’insolvenza, spunti di riflessione ............................................................I-159
Gli accordi di moratoria del debito nei processi di regolazione
della crisi, di MASSIMO FABIANI, in Fallimento 10/2014 .......................I-164
II
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I criteri di selezione della procedura più adatta al risanamento
di un’impresa in crisi, di GIUSEPPE LOMBARDI e
PIERDANILO BELTRAMI, in Giur. comm. 2013..............................................I-178
Estratto dalla bozza della seconda edizione delle Linee guida
per il finanziamento alle imprese in crisi, 2014
(Raccomandazioni n. 1, 2 e 3).......................................................................I-193
Massima dell’Osservatorio Notarile di Firenze, a cura e con
commento di LORENZO STANGHELLINI, Crisi d’impresa e
disciplina degli obblighi di mantenimento del
patrimonio netto, pubblicata in Riv. dir. soc. 4/2013 .........................I-197
Trib. Monza, 3-12-2014,..................................................................................................I-200
TERZA UNITÀ FORMATIVA
LO SCHEME OF ARRANGEMENT: UN CONCORDATO-LAMPO AD EFFICACIA LIMITATA
Lo scheme of arrangement: un concordato-lampo ad
efficacia limitata, spunti di riflessione ................................................I-209
Scheme of Arrangement di diritto inglese. Una panoramica, di
ROBERTO BONSIGNORE e FRANCESCO IODICE .....................................................I-213
Scheme of Arrangement proposti da società straniere, di
ROBERTOBONSIGNORE e FRANCESCO IODICE .....................................................I-223
Salvaguardare il valore dell’impresa in tempo di crisi:
normativa italiana e inglese a confronto, di STEPHEN
BAISTER, 2014........................................................................................................I-227
Schemes of Arrangement for Foreign Companies – Limits to the
Jurisdiction Question?, CGSH Alert Memo, 2014....................................I-237
Estratto della sentenza pronunciata nel caso In the matters of
Apcoa Parking Holdings GmbH and Apcoa Parking
Deutschland GmbH (2014] EWHC 3849 (Ch) .........................................I-240
QUARTA UNITÀ FORMATIVA
IL CASO SEAT
Il caso SEAT, spunti di riflessione ..........................................................................I-253
Le operazioni straordinarie nel caso Seat, nota a cura di IACOPO
DONATI ......................................................................................................................I-257
Estratto del piano contenente la descrizione della proposta
concordataria di Seat PG .................................................................................I-265
Estratto del verbale assembleare del 12-3-2014 di riduzione
e aumento del capitale di Seat PG e della relazione
illustrativa del consiglio di amministrazione di Seat PG...................I-285
III
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FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA
Trib. Torino, 8 -7-2013 ....................................................................................................I-304
Relazione del Commissario giudiziale sulle proposte di
concordato ai sensi dell’art. 172 l. fall.......................................................I-311
Cass. Civ., Sez. I., 7-5-2014, n. 9841 .............................................................................I-330
QUINTA UNITÀ FORMATIVA
LA FUSIONE E LA SCISSIONE COME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PIANO
La fusione e la scissione come tecniche di attuazione del
piano, spunti di riflessione ........................................................................I-337
Orientamento n. 36 del Consiglio Notarile Firenze, a cura di
RICCARDO CAMBI .....................................................................................................I-345
Orientamento n. 37 del Consiglio Notarile Firenze, a cura di
MARCO MALTONI.....................................................................................................I-348
Le fusioni concordatarie ed il matrimonio fra diritto societario
e diritto concorsuale: separati in casa?, di DANILO
GALLETTI, in IlFallimentarista.it, del 15 luglio 2014 .............................I-352
Trib. Prato, 21-7-2014 .....................................................................................................I-355
Trib. Ferrara, 8-4-2014 ...................................................................................................I-359
Trib. Mantova, 11-7-2014...............................................................................................I-370
Trib. Roma, 21-12-2012, con nota di MAURA GARCEA,
L’autorizzazione alla fusione nel concordato “con
riserva”, in Dir. fall. 3-4/2013 ......................................................................I-371
SESTA UNITÀ FORMATIVA
I FINANZIAMENTI
I finanziamenti, spunti di riflessione ................................................................I-378
Concordato preventivo e nuova finanza, di PAOLO FELICE
CENSONI, in Fallimento 4/2014......................................................................I-381
La finanza esterna tra vincoli all’utilizzo e diritto di voto dei
creditori, di GIACOMO D’ATTORRE, su Il Caso.it,
documento del 20 maggio 2014 ..................................................................I-392
Trib. Monza, 05-11-2014, ...............................................................................................I-411
Trib. Pescara, 29-10-2014, .............................................................................................I-415
Trib. Reggio Emilia, 12-8-2014, ...................................................................................I-421
Trib. Prato, 22-4-2014, ....................................................................................................I-425
SETTIMA UNITÀ FORMATIVA
IV
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CONCORDATO PREVENTIVO E AFFITTO D’AZIENDA
Concordato preventivo e affitto d’azienda, spunti di
riflessione ............................................................................................................I-431
Trib. Milano, 12-6-2014 ..................................................................................................I-439
Corte App. Genova, Sez. I Civ., 3-3-2014 ....................................................................I-444
Trib. Bolzano, 27-2-2013 ................................................................................................I-451
Trib. Cuneo, 31-10-2013 con nota di ADRIANO PATTI, Il
pagamento di debiti anteriori ex art. 182-quinquies,
comma 4, l. fall. in favore dell’affittuario in continuità
aziendale, in Fallimento 2/2014..................................................................I-460
Trib. Monza, 11-6-2013...................................................................................................I-470
Trib. Firenze, 19-3-2013, con nota di ROBERTO AMATORE,
Concordato con continuità aziendale e requisiti di
ammissibilità, in IlFallimentarista.it, del 6 settembre
2013 .........................................................................................................................I-477
Trib. Terni, 28-1-2013......................................................................................................I-493
Trib. Busto Arstizio, 1-10-2014 ....................................................................................I-496
Cass. Pen., Sez. V, 9-10-2013, n. 49472,......................................................................I-504
Esempio di contratto di affitto di azienda..............................................................I-511
OTTAVA UNITÀ FORMATIVA
CONCORDATO PREVENTIVO E CONTRATTI IN CORSO DI ESECUZIONE
Concordato preventivo e contratti in corso di esecuzione,
spunti di riflessione..........................................................................................I-527
Concordato preventivo e contratti in corso di esecuzione: le
questioni aperte nel dibattito della dottrina e della
giurisprudenza, nota a cura di MARCO BETTINI ........................................I-539
Concordato preventivo e contratti pendenti. Questioni
applicative sull’art. 169-bis l. fall., di LUCIANO PANZANI,
in IlFallimentarista.it, del 7 aprile 2014 ...................................................I-566
Corte App. Genova, 10-2-2014, e Trib. Genova, 4-11-2013, con
nota di VIRGILIO CEDERLE, Concordato con riserva:
applicabilità dell’art. 169 bis. l. fall. ai contratti bancari
autoliquidanti, in Fallimento 7/2014 ........................................................I-572
Corte App. Venezia, 26-11-2014 ....................................................................................I-586
Trib. Pistoia, 9-7-2013 .....................................................................................................I-591
Trib. Padova, 26-3-2013 .................................................................................................I-609
Trib. Padova, 7-1-2014.......................................................................................................I-613
Trib. Treviso, 29-10-2014 ...............................................................................................I-642
V
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Trib. Monza, 27-11-2013 ................................................................................................I-646
Trib. Ravenna, 22-10-2014...............................................................................................I-654
SECONDO VOLUME
NONA UNITÀ FORMATIVA
PRELATIZI: TRATTAMENTO E VOTO
Prelatizi: trattamento e voto, spunti di riflessione ....................................... II-1
Appunto per la discussione, a cura di FRANCESCA MARCHINI ................................ II-6
La soddisfazione parziale dei creditori privilegiati nel
concordato preventivo, di RICCARDO RANALLI, in
Fallimento 12/2014 ............................................................................................II-20
Brevi note sull’ammissibilità del pagamento dei creditori
privilegiati oltre l’anno dall’omologazione, nel
concordato preventivo con continuità aziendale, di
FILIPPO CANEPA e BARBARA SCHIAVO, in Rivista dei Dottori
Commercialisti 3/2014.....................................................................................II-32
La “definitività” della degradazione al chirografo dei crediti
privilegiati incapienti nel concordato preventivo, di
FILIPPO LAMANNA, in IlFallimentarista.it, del 12 maggio
2014 ..........................................................................................................................II-37
Cass. Civ., Sez. I, 26-9-2014, n. 20388 ............................................................................ II-40
Trib. Monza, 23-9-2014.................................................................................................... II-51
Trib. Prato, 8-8-2014,........................................................................................................ II-67
Trib. Siena, ottobre 2014,...................................................................................................II-69
Il caso Alfa: un caso innovativo di trattamento dei
creditori ipotecari .............................................................................................II-71
Documento 1: estratto della domanda di concordato formulata
dalla società Alfa ..................................................................................................II-73
Documento 2: schema riassuntivo dei possibili risultati di
soddisfacimento dei prelatizi secondo la proposta .................................II-76
Corte Cost., 25-7-2014, n. 215 ........................................................................................II-78
Due esempi di transazioni fiscali ex art. 182-ter che si sono
conclusi positivamente (uno nell’ambito di un accordo
di ristrutturazione dei debiti e uno nell’ambito di un
concordato preventivo) ......................................................................................II-86
DECIMA UNITÀ FORMATIVA
LE PREDEDUZIONI
VI
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FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA
Il punto sulla prededuzione, spunti di riflessione ....................................II-169
Crediti in occasione e crediti in funzione del concordato
preventivo: la prededuzione nel successivo fallimento,
Cass. Civ., Sez. I, 14-03-2014, n. 6031; Cass. Civ., Sez. I,
05-03-2014, n. 5098; Cass. Civ., Sez. I, 24-01-2014, n.
1513, con nota di PAOLA VELLA, L’enigmatico rapporto
tra prededuzione e concordato preventivo, in
Fallimento 5/2014........................................................................................... II-184
Cass. Civ., Sez. I, 17-04-2014, n. 8958; Cass. Civ., Sez. I, 24-012014, n. 1513; Cass. Civ., Sez. I, 05-03-2014, n. 5098, con
nota di LUCA BOGGIO, I tormenti della prededuzione nel
fallimento consecutivo dei crediti sorti in occasione o in
funzione del concordato preventivo (anche alla luce del
D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 e del D.L. 24 giugno 2014,
n. 91), in Giurisprudenza Italiana 7/2014 ............................................. II-201
Cass. Civ., Sez. I, 13-12-2013, n. 27926, con nota di MARCO
SPADARO, La prededucibilità dei crediti professionali
sorti in funzione di una procedura minore nel fallimento
consecutivo: tra adeguatezza funzionale e utilità per i
creditori, in Fallimento 5/2014.................................................................. II-217
La limitata ultrattività della prededuzione secondo il decreto
“destinazione Italia” nella consecutio tra il
preconcordato e le altre procedure concorsuali, di
FILIPPO LAMANNA, in IlFallimentarista.it, del 25 marzo
2014 .......................................................................................................................... II-229
Prima interpretazione delle nuove disposizioni sulla
prededucibilità dei crediti con riguardo alla disciplina
dei
finanziamenti,
di
LUCIANO PANZANI,
in
IlFallimentarista.it, del 25 marzo 2014 .................................................. II-238
Trib. Milano, Sez. II, 18-04-2013, con nota di GENNARO
PANZARINO, Liquidazione del compenso del curatore in
prededuzione rispetto ai debiti della massa, in
IlFallimentarista.it, del 31 ottobre 2014 ................................................ II-242
UNDICESIMA UNITÀ FORMATIVA
I RAPPORTI TRA CONCORDATO PREVENTIVO E FALLIMENTO
Rapporti tra concordato preventivo e fallimento, spunti
di riflessione ...................................................................................................... II-250
I rapporti tra concordato e fallimento in pendenza
dell’istruttoria fallimentare, di ILARIA PAGNI, in
Fallimento 9/2013 ............................................................................................ II-259
VII
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FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA
La tutela dei creditori e il ruolo del giudice, di PAOLA VELLA, in
corso di pubblicazione su Il Nuovo Diritto delle Società ................. II-270
Cass. Civ., Sez. I, 30-4-2014, n. 9476, con nota di MASSIMO
FABIANI, Un chiarimento sui rapporti fra procedimento
per dichiarazione di fallimento e per l’ammissione al
concordato, in Fallimento 6/2014 ..............................................................II-292
Concordato preventivo e istruttoria prefallimentare tra
“pregiudizialità” e “coordinamento delle procedure”:
una trasformazione soltanto apparente, di MASSIMO
MONTANARI, in Dir. fall. 2/2014 ..................................................................... II-300
Trib. Bologna, 15-7-2014 ................................................................................................ II-329
Trib. Novara, 14-6-2013 .................................................................................................. II-334
Trib. Napoli, 14-3-2013.................................................................................................... II-340
Trib. Prato, 1-12-2014...................................................................................................... II-345
DODICESIMA UNITÀ FORMATIVA
LE AZIONI DI RESPONSABILITÀ NEL CONCORDATO PREVENTIVO E NEL FALLIMENTO
SUCCESSIVO AL CONCORDATO
Le azioni di responsabilità nel concordato preventivo e
nel fallimento successivo al concordato, spunti di
riflessione ............................................................................................................. II-351
Le azioni di responsabilità nel concordato preventivo, di
GIACOMO D’ATTORRE, in corso di pubblicazione in Riv.
soc. ............................................................................................................................. II-360
Concordato preventivo e azioni di responsabilità dei creditori
sociali, un contributo di ALESSANDRO ZANINI (versione
integrata e aggiornata rispetto al contributo già
presente nei materiali dello scorso anno)............................................. II-384
Trib. Napoli, 8-7-2014.................................................................................................... II-406
Trib. Padova, 23-10-2014............................................................................................. II-411
Corte App. Brescia, 14-5-2014 .................................................................................... II-421
Trib. Cagliari, 7-2-2013................................................................................................. II-428
Cass. Civ., Sez. I, 14-10-2013, n. 23233..................................................................... II-438
Trib. Milano, 10-9-2013 ................................................................................................ II-443
Cass. Civ., Sez. I, 3-6-2014, n. 12366.......................................................................... II-448
TREDICESIMA UNITÀ FORMATIVA
L’ART. 173. LE NUOVE TENDENZE DELLA GIURISPRUDENZA
VIII
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FIRENZE, 29 GENNAIO E 11 FEBBRAIO 2015 – LA GESTIONE DELLA CRISI D’IMPRESA
L’art. 173. Le nuove tendenze della giurisprudenza,
spunti di riflessione ..................................................................................... II-452
Cass. Civ., Sez. I, 31-1-2014, n. 2130............................................................................ II-461
Cass. Civ., Sez. I, 18-4-2014, n. 9050............................................................................ II-475
Cass. Civ., Sez. I, 8-5-2014, n. 9998. ............................................................................. II-480
Cass. Civ., Sez. I, 16-5-2014, n. 10778 ......................................................................... II-491
Cass. Civ., Sez. I, 26-6-2014, n. 14552 ......................................................................... II-501
Trib. Torino, 22-5-2014, e Trib. Vicenza, 28-11-2014 ........................................II-516
QUATTORDICESIMA UNITÀ FORMATIVA
DELEGHE E SOLLECITAZIONE DI VOTO SULLA PROPOSTA DI CONCORDATO:
PROBLEMI IN TEMA DI VENDITA DEL VOTO E CONFLITTI DI INTERESSE
Deleghe e sollecitazione di voto sulla proposta di
concordato: problemi in tema di vendita del voto e
conflitti di interesse, spunti di riflessione ....................................... II-526
Cass. Civ., Sez. I, 10-02-2011, n. 3274, (massima) ................................................II-531
Il voto nei concordati e il conflitto d’interessi fra creditori, di
GIACOMO D’ATTORRE, in Fallimento 7/2012 ............................................ II-532
Lupi e conflitto di interessi dei creditori nel concordato, di
ROBERTO SACCHI, in Riv. dir. comm. 2014................................................. II-542
Il conflitto di interessi dei creditori nell’approvazione del
concordato, una nota a Trib. Teramo 24-6-2014, di
MAURO MANISCALCO, in IlFallimentarista.it, del 16
dicembre 2014................................................................................................... II-559
Commento all’art. 233, nel Commentario Breve alla Legge
Fallimentare a cura di ALBERTO MAFFEI ALBERTI, sesta
edizione, 2013.................................................................................................... II-564
Il caso WindJet ............................................................................................................... II-567
Documento 1: nota introduttiva................................................................................ II-567
Documento 2: proposta................................................................................................. II-569
Documento 3: sollecitazione....................................................................................... II-572
Documento 4: modulo per dichiarazione di voto .............................................. II-574
Documento 5: modulo per procura speciale........................................................ II-575
QUINDICESIMA UNITÀ FORMATIVA
PROCEDURE COMPETITIVE E OFFERTE BLOCCATE
IX
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Procedure competitive e offerte bloccate, spunti di
riflessione ............................................................................................................. II-576
Estratto da Fallimento e concordato preventivo, Vol. II Concordato preventivo, di MASSIMO FABIANI, in
Commentario del Codice Civile e codici collegati,
Scialoja-Branca-Galgano .............................................................................. II-582
Ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato
preventivo Scapa ................................................................................................. II-586
Trib. Milano, 10-12-2013 (Scapa) ............................................................................. II-595
Trib. Monza, 10-7-2012 ................................................................................................. II-601
Trib. Perugia, 16-11-2011 ............................................................................................ II-605
Trib Milano, 12-6-2014 ................................................................................................. II-610
Il caso Fashion Italia ................................................................................................... II-616
Il caso Gamma ................................................................................................................ II-622
SEDICESIMA UNITÀ FORMATIVA
L’ESECUZIONE DEL CONCORDATO
L’esecuzione del concordato, spunti di riflessione ................................... II-637
La fase esecutiva del piano concordatario, di FRANCESCO PEDOJA,
in Fallimenti e Società.it, 2014 .....................................................................II-644
Cass. Civ., Sez., 14-3-2014, n. 6022, ............................................................................. II-654
Brevi note in tema di concordato preventivo con cessione dei
beni ai creditori, di TOMMASO ARIANI, in corso di
pubblicazione in Fallimento, 2015 (in commento a
Cass. Civ., Sez. I, 14-3-2014, n. 6022 e Trib. Modena 116-2014)..................................................................................................................... II-657
Trib. Reggio Emilia, 6-2-2013 ....................................................................................... II-666
Trib. Milano, 17-12-2012, con nota di ARNALDO FALCONI,
L’introduzione delle azioni esecutive individuali dopo
l’omologazione del concordato preventivo, in
IlFallimentarista.it, del 1 agosto 2013..................................................... II-671
Trib. Siracusa, 11-11-2011, con nota di GIOVANNI BATTISTA
NARDECCHIA, L’accertamento e la prescrizione dei crediti
nel concordato preventivo, in Fallimento 7/2012............................... II-685
Trib. Roma, 29-1-2014 ..................................................................................................... II-695
Trib. Reggio Emilia, 16-4-2014 .................................................................................. II-705
Trib. Acqui Terme, 8-3-2012........................................................................................ II-710
Trib. Prato, 27-9-2013 ................................................................................................... II-718
X
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