W * In edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 LUNEDÌ 17 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 75 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it «A Berlino dirò che faremo bene e saremo una guida dell’Europa» Renzi: meno F35 e via 385 caserme Oggi dalla Merkel: non siamo dietro la lavagna LA FENOMENOLOGIA RETROSCENA Matteo Renzi Forza Italia tende la mano GIOVANNI ORSINA Brunetta: contro l’austerità maggioranza più ampia R DEL RENZISMO Amedeo La Mattina enzi ha introdotto una cesura importante nella vicenda politica italiana. Quanto profonda e duratura sia questa cesura è davvero troppo presto per dirlo. A PAGINA 6 CONTINUA A PAGINA 34 DA PAG. 6 A PAG. 11 Il 95% vota l’addio all’Ucraina. Oggi vertice a Bruxelles per le sanzioni, ma c’è disaccordo sulle misure. Putin chiama Obama La Crimea torna alla Russia Plebiscito nel referendum: verso l’annessione. Usa e Ue: è illegale DOPO I TAGLI Se l’America privatizza la ricerca PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Vladimir Putin sfida il mondo e «conquista» la Crimea, dove oltre un milione di filorussi ha detto «sì» all’adesione a Mosca con una percentuale di oltre il 95%, secondo i primi dati ufficiali. I risultati definitivi si sapranno oggi. «Siamo tornati a casa», 1 IL RISCHIO CHE LO ZAR RILANCI GIANNI RIOTTA V iviamo in Ucraina la più grave crisi internazionale dalla fine della Guerra Fredda. Le tragedie delle guerre civili in Africa e nei Balcani, l’eterno Medio Oriente da Israele e Palestina alla Siria, due guerre in Iraq e una in Afghanistan, la tensione con la Cina sulle isole Senkaku-Diaoyu, non hanno mai posto a rischio l’equilibrio intero del pianeta. Lo scontro su Kiev non è ancora allarme rosso come i giorni dei missili a Cuba nel 1962, quando il presidente Kennedy e il leader russo Kruscev si sfidarono sull’orlo della guerra atomica, ma è duello senza regole certe, con possibili errori gravi, da una parte e dall’altra. Il referendum farsa imposto da Mosca alla Crimea si risolve come stabilito, gli exit polls parlano di 95% a 5 per il ritorno a Mosca. La Casa Bianca e l’Europa considerano l’annessione di Sebastopoli inammissibile e si apprestano a imporre sanzioni contro Mosca. «Russia ti amo», gli slogan gridati ieri sera a Sebastopoli. Ma per Europa e Stati Uniti il referendum «è illegale e illegittimo». La Casa Bianca: «Mosca ha intimidito gli elettori, violate le leggi internazionali». Oggi vertice a Bruxelles per le sanzioni. DA PAG. 2 A PAG. 5 LUCIA SGUEGLIA REPORTAGE SIMFEROPOLI NEI VILLAGGI CIRCONDATI L a Crimea che vuole tornare russa canta vittoria in piazza molto prima che i seggi chiudano. CONTINUA A PAGINA 23 CONTINUA A PAGINA 2 L’IPOTESI TERRORISTICA DEGLI 007 BRITANNICI. GLI USA: SEQUESTRATO PER ESSERE USATO COME MISSILE. SOSPETTI ANCHE SUI SEPARATISTI UIGURI Aereo scomparso, l’ombra di Al Qaeda IL SIMBOLO DI UN DESTINO OPACO ANTONIO SCURATI L SAMSUL SAID/REUTERS o troveranno, sì, prima o poi lo troveranno. Da qualche parte pulserà un «blip» emesso da un transponder, una macchiolina apparirà nell’occhio di un satellite, un lacerto di carne o di lamiera affiorerà dal fondo di un oceano. Niente più sparisce nel nulla. Non in questo nostro mondo sovraesposto e piccino. Niente più sfugge al setaccio della cronaca in questo nostro tempo a maglie strette, sotto il nostro «open sky» delle telecomunicazioni globali. Lo troveranno il Boeing 777-200 della Malaysia Airlines e allora, probabilmente, sapremo ciò che avremmo preferito non sapere. Fino ad allora, però, possiamo sperare e immaginare. E l’immaginario del disastro è stata tanta parte della nostra idea di mondo in questi ultimi decenni. Molinari e Sala A PAG. 12 CONTINUA A PAGINA 13 CONTINUA A PAGINA 34 La strategia Il sogno del Cremlino è cancellare il 1989 Anna Zafesova A PAGINA 5 L a scienza in America sta diventando un fatto privato, nel senso che decine di miliardari mettono i loro soldi dove lo Stato non arriva più, per finanziare la ricerca. Messaggi di solidarietà per i familiari dei passeggeri scritti su una lavagna in un sobborgo di Kuala Lumpur DIARIO “Com’è dura la nostra vita alla Casa Bianca” Era un detective italiano il vero Sherlock Holmes Juve inarrestabile Anche il Genoa ko Crolla il Milan Gli uomini del Presidente in servizio 24 ore su 24 e sempre richiamabili Lavorava a Manchester e nell’epoca vittoriana risolse decine di casi Punizione-gol di Pirlo F1, Alonso solo quarto Tennis, trionfo Pennetta Servizio Marco Zatterin Servizi A PAGINA 16 A PAGINA 21 DA PAGINA 43 A PAGINA 52 2 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 U UCRAINA e IL REFERENDUM ? Su che basi l’Occidente vuole sanzionare la Russia? le domande Misure punitive sono previste dalla Carta dell’Onu contro i Paesi che violano il diritto internazionale. Ma all’Onu i russi hanno potere di veto. Usa e Ue agiranno da sole. r Che possono fare in concreto? Sarà probabilmente una risposta mo- dulata. Il primo passo potrebbero essere limitazioni ai movimenti in Occidente di personalità di spicco della Russia putiniana. Basta negargli il visto. t E dal punto di vista finanziario? Si bloccano conti e investimenti in Occidenti a individui e aziende legate al Cremlino. Un punizione severa in quanto si tratta di decine di miliardi non più disponibili. La Crimea dice sì: torniamo a casa Venerdì alla Duma di Mosca il primo passo verso l’annessione. Putin chiama Obama: diritto rispettato SIMFEROPOLI Trionfa il sì al «ritorno alla casa Russia» in Crimea, con 95% dei voti nel referendum per l’annessione a Mosca secondo i primi dati ufficiali, e un’affluenza all’81%. Se annessione sarà, per la prima volta dalla caduta dell’Urss la Russia estenderà il proprio territorio. Nel capoluogo Simferopoli a sera esplode la festa tra concerti, caroselli di macchine e tricolori russi. Il premier de facto Serghiei Aksionov parla di «una decisione che entrerà nella storia», e twittando la foto della folla che lo acclama in piazza, spinge sull’acceleratore: «Lunedì chie- deremo l’integrazione nella Federazione Russa». Ma ora la parola passa a Putin. Quanto ci vorrà per unirsi alla «madrepatria», e quanto è certo il sì del Cremlino? La Russia, sotto minaccia di sanzioni internazionali, si prende cinque giorni per rispondere: fino al 21 marzo, quando la Duma esaminerà in prima lettura (ne sono previste tre) un progetto di legge che rende più facile e rapida l’annessione di territori stranieri alla Russia: basterà un semplice referendum, abolendo l’attuale previsione di un trattato internazionale. Per ora non è stata indicata la data delle successive letture. Poi servirà l’approvazione del Senato 95% 81% sì l’affluenza Secondo i primi dati ufficiali sulla metà dei seggi scrutinati Nonostante il boicottaggio annunciato, è stata alta anche nei villaggi tatari russo, il Consiglio della Federazione. Infine la firma di Putin. E’ un iter che potrebbe richiedere fino a un anno di tempo. Nel frattempo, Mosca e Kiev hanno annunciato una tregua su uno dei punti più spinosi della crisi di Crimea: il destino dei militari ucraini rimasti nella penisola. I separatisti di Simferopoli avevano annunciato che da lunedì soldati di Kiev sareb- bero stati considerati «occupanti», e invitati ad andarsene «pacificamente». Ora invece potranno restare, anche loro fino al 21 marzo: «Nessuna misura sarà presa contro le nostre infrastrutture in Crimea durante questo periodo. I nostri siti militari stanno quindi procedendo con la fornitura di provviste», ha spiegato il ministro della Difesa ucraino Teniukh. E la stessa data del 21 marzo, probabilmente non a caso, coincide con la firma della parte politica dell’accordo di associazione Kiev-Ue. Un lieve rallentamento dunque, che potrebbe indicare una volontà di trattare tra Mosca e Kiev. Intanto, Vladimir Putin di nuovo al telefono con Angela Merkel e poi con Barack Obama dalla chiusura delle Paralimpiadi di Sochi, insiste: Mosca «rispetterà la scelta degli abitanti della Crimea», la cui volontà viene espressa «nel pieno rispetto delle norme del diritto internazionale», e cita lo statuto dell’Onu. «Le autorità ucraine» aggiunge, «mostrano una mancanza di volontà nel frenare le violenze contro i russofoni in Ucraina». Ma il presidente russo e quello statunitense, fa sapere il Cremlino, hanno convenuto di cercare insieme di «stabilizzare la situazione»: per Putin, una eventuale missione dell’Osce in Ucraina dovrebbe coprire l’intero Paese. [L. S.] russi» dice Aziz Abdulmehin, 34 anni. I giovani del villaggio la notte fanno la ronda per scongiurare problemi. Il referendum? «È uno show, un circo», dice Emil Bilalov, 29 anni: «I crimeani ora sono euforici, ma non vedono l’altro lato della medaglia. Se ne pentiranno: la Russia di Putin è una dittatura, non c’è libertà di parola, lì non potranno protestare se qualcosa non va. E anche lì c’è povertà». All’inizio i tatari erano favorevoli a una maggiore autonomia della penisola: «Ma quando abbiamo visto la bandiera russa issata sul parlamento a Simferopoli, si è distrutta ogni speranza». Coi vicini russi, dicono, ora c’è freddezza, si temono tensioni: «Se si sono messi contro i loro fratelli slavi, ucraini ortodossi, figuratevi con noi che siamo musulmani!». SPERANZA DISTRUTTA «Se si sono messi contro altri ortodossi, figuratevi con noi che siamo musulmani» YURI KOCHETKOV/EPA Un funzionario della commissione elettorale della Crimea a Belogorsk, vicino a Simferopoli Reportage LUCIA SGUEGLIA NOVINSKOE, BAKCHISARAY, CRIMEA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a Aishat Velieva, 60enne tatara, non ha niente da festeggiare. Sotto la pioggia, la testa avvolta nel fazzoletto, esce dalla base dove sventola già bandiera russa, tra ali di uomini armati in maschera. «Mio figlio è un ufficiale dell’esercito ucraino, ed è prigioniero là dentro da una settimana con altri 15, perché si è rifiutato di prestare giuramento alla Repubblica Autonoma di Crimea. Gli ho portato da mangiare, un po’ di caffè. Che umore possono avere, se gli puntano i fucili contro anche quando vanno al bagno?». M Fra i tatari sale la paura “Mandiamo i figli a Kiev” Basi assediate e villaggi che restano fedeli all’Ucraina “Le truppe russe adesso hanno gettato la maschera” Ieri Mosca e Kiev hanno pattuito una tregua, i soldati restati fedeli a Kiev non saranno toccati fino al 21 marzo. Ma per i perdenti del referendum, è dura. «Kiev non ci ha abbandonato - assicura oltre il cancello il sottocolonnello Sergei Gunder -: al telefono ci hanno detto “Resistete fino a una decisione politica”. Ma da giorni cercano di cacciarci fuori: sono russi, e non lo nascondono». Cicatrice obliqua sulla guancia, al dito un anellone col marchio «Urss», Alexander Antufiev si presenta: «Sono il nuovo comandante temporaneo di questa sezione, un veterano delle truppe degli Interni». I soldati russi? «Per noi sono salvatori. Aggressori erano i tedeschi nella 2a guerra mondiale, la gente di Crimea li ha combattuti. Invece chi accolse i tank tedeschi con pane e sale, guardate ora da che parte stanno. Traditori». I tatari di Crimea furono deportati da Stalin nel 1944, con l’accusa di aver collaborato con Hitler. Tornati dopo la fine dell’Urss, schierati con Kiev, hanno boicottato il referendum. Nel villaggio di Novinkoe, a casa Bilalov sono rimasti solo uomini. Nell’angolo un tavolino con un drappo celeste, un vaso con una pianta grassa e un palloncino giallo infilzato: i colori di Kiev. «Mogli e bambini li abbiamo mandati nell’ovest Ucraina, per sicurezza. Kiev ci offre asilo, ma non ce ne andremo: la Crimea è la nostra patria storica, qui ci sono le tombe dei nostri nonni. Ma non ci sentiremo mai Nell’unico seggio del paese nella Casa della Cultura, ci si annoia: «Hanno votato solo 117 su 447 registrati. I tatari sono disciplinati, gli han dato ordine dall’alto di astenersi» annuncia la presidente Ekaterina Nakonechnaya, russa. Problemi di convivenza? «No, domattina diremo buongiorno a tutti. In Ucraina si vota ogni anno tra mille conflitti. Siamo stufi di continui cambi di potere, vogliamo ordine, stabilità»,rispondeunosservatorelocale. La bandiera di Mosca svetta su molti edifici amministrativi già da sabato. A Bakchisaray nella sede del Partito Unità Russa, creatura del premier separatista Aksionov, tra tipacci torvi dell’autodifesa, ci si sente già in Russia. Qualcuno ventila una fusione col partito di Putin Russia Unita. Pavel Shperov, 42, mostra orgoglioso il suo passaporto sovietico: «Non l’ho mai restituito». Si definisce «un nazionalista russo radicale», membro di un’associazione locale che dal 1991 appoggia l’unione con Mosca: «Non abbiamo paura di nulla, siamo sulla nostra terra. Siamo la maggioranza. Abbiamo aspettato tutta la vita questo momento. Quando abbiamo visto la bandiera russa issata il 27 febbraio sulla Rada, abbiamo capito che era fatta». I tatari? «Vedrete che tra due settimane anche loro prenderanno il passaporto russo, con tutti i suoi vantaggi». LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 u E se la Russia va avanti? Il secondo step sono sanzioni che riguardano tutto il Paese: stop alla liberalizzazione dei visti (misura molto auspicata a livello popolare), ai negoziati per le collaborazioni in campo economico, della ricerca, militare. i È possibile bloccare i commerci? È il passo successivo, il più difficile da compiere. La Ue sta studiano limita- zioni nei settori degli armamenti, trasporti, assicurazioni ed energia. Mosca esporta molta energia e ha bisogno di prodotti ad alta tecnologia, specie tedeschi, italiani e francesi. o E noi che cosa rischiamo? L’Ue importa da Mosca il 25% del gas e il 10% del petrolio che le serve. Il primo è molto più difficile da sostituire. Si potrebbe comprare gas liquefatto da Qatar e Usa, ma costa di più. p È verosimile un embargo totale? Per la Ue avrebbe costi molto alti: l’interscambio è di 360 miliardi di euro all’anno. Molte aziende perderebbero commesse e quote di mercato. E l’energia ci costerebbe di più. Gli Usa non hanno il problema gas e hanno un interscambio che è un decimo. a Che alternative ci sono? L’isolamento totale nelle istituzioni in- Primo Piano .3 . ternazionali: la Russia potrebbe essere espulsa dal G8 e perderebbe influenza e prestigio. s Ma si può metterla in ginocchio? Le misure finanziare possono mettere in ginocchio la sue élite economica e politica. Ma è un grande Paese, con grandi risorse di materie prime e armamenti di prim’ordine. Non è la Libia o il Venezuela e dispone del secondo arsenale atomico mondiale. La lista degli oligarchi Il«WashingtonPost»: eccogliuomininelmirino Retroscena MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES 1 Dopo il referendum in S tavolta le voci dell’America e dell’Europa hanno lo stesso tono severo e allarmato. Visti i risultati del referendum in Crimea, netti quanto scontati, la Casa Bianca ha assicurato che non ne riconoscerà la validità, e definito le azioni dei russi «pericolose e destabilizzanti». Sull’altra sponda dell’Atlantico ha parlato il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, d’accordo che la consultazione «è illegale e illegittima», pertanto «si passerà a misure rafforzate contro Mosca», e venerdì si firmerà mezzo accordo con l’Ucraina. L’Occidente alza il volume, ma sul suo fronte ci sono delle crepe. Mentre a Simferopoli, incuranti, sventolano dopo 60 anni la bandiera russa. La condanna per il Cremlino è unanime. Come previsto, la Crimea ha scelto l’orso di Mosca quale azionista di maggioranza. La preoccupazione è generalizzata, per il futuro della penisola come per quello di Kiev. «La situazione in Ucraina è molto grave e drammatica - ha detto al Tg5 il premier Mat- DAVID MDZINARISHVILI/REUTERS La gioia dei filorussi in Crimea dopo l’annuncio del risultato Ue e Usa: “Un atto illegale” Arrivano le prime sanzioni OGGI LA DECISIONE Resta il disaccordo sul numero di personalità russe da punire Polonia e Baltici sono i più duri IL PREMIER RENZI «Stiamo lavorando con Francia Germania e Gran Bretagna Il diritto internazionale va difeso» teo Renzi -. Noi stiamo lavorando con Francia, Germania e Gran Bretagna perché si possano ridurre le frizioni e dare il messaggio che il diritto internazionale è difeso e salvaguardato, cosa che non sta avvenendo». Stamane si riuniscono a Bruxelles i ministeri degli Esteri Ue. Sul tavolo hanno una dichiarazione di 5 pagine limata dai rappresentanti permanenti delle capitali. In cui, però, la parte delle sanzioni e dello «schiaffo» a Putin è in parentesi quadra. Segno evidente, e pericoloso, di assenza di unanimità. C’è il fronte dei duri, principalmente i vicini di casa dei russi, i Baltici, gli Est europei, la Polonia soprattutto, più qualche scandinavo e gli inglesi. Cipro, Grecia, Portogallo e Spagna appaiono più prudenti, vorrebbero una lista dei «cattivi» da sanzionare più corta, mentre la Bulgaria è «reticente a sanzioni». In mezzo sono attive Germania e Italia, sintoniche. Non intendono cedere, ma continuano a ribadire l’esigenza di un dialogo che molti vedono figlia di ragioni politiche ed economiche. Di questo discuteranno a Berlino la cancelliera Merkel (che ieri ha riparlato col presidente russo Putin) e Renzi. La bozza dei Ventotto decreta che il referendum in Crimea non è valido perché «tenuto con la visibile presenza di soldati armati in condizioni d’intimidazione per attività civici e giornalisti». Il testo, visto da «La Stampa», al punto due recita che in assenza della de-escalation chiesta al summit Ue di due settimane fa, «il Consiglio ha stabilito di introdurre misure aggiuntive, fra cui restrizioni sui visti e congelamento finanziario delle persone che hanno minacciato o minato l’integrità territoriale dell’Ucraina». Inoltre, «è Crimea, Stati Uniti e Unione europea sono pronti per il varo di sanzioni pesanti e senza precedenti contro la Russia, misure che vadano a colpire le persone e gli interessi economici e commerciali legati all’attuale leadership di Mosca. Ieri il «Washington Post» ha pubblicato una lista degli oligarchi vicini a Putin che sarebbero già nel mirino: Igor Sechin, presidente della compagnia petrolifera Rosneft, Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie russe, e Alexei Miller, presidente di Gazprom. Nelle prossime ore si riuniranno a Bruxelles i ministri degli Esteri Ue per prendere una decisione. Le cancellerie europee sembrano quelle più decise nell’andare avanti con la linea dura, mentre a Washington ancora si discute tra falchi e colombe su che livello di risposta mettere in campo. Ma restano le divisioni, Roma e Berlino frenano. Venerdì accordo di adesione con Kiev 5 pagine La dichiarazione della Ue che sarà presentata oggi sulle misure contro la Russia Intervista deciso di cancellare il summit Ue-Russia previsto a Sochi per la fine di giugno». Due concetti, questi ultimi, circondati da una parentesi quadra. Cioè da discutere. L’Europa non può permettersi sbavature. I duri vogliono andare avanti con forza. Germania e Italia insistono sulla mediazione possibile. Bisogna vedere sino a che punto. «C’è ancora spazio per fermare la crisi - ha avvertito il ministro degli esteri, Federica Mogherini -. Tutti i canali diplomatici restano aperti, com- preso il lavoro per la missione Osce». «Molte delegazioni attendono ancora un segnale da Mosca sperando di non dover tirare il colpo», notava una fonte europea in serata. Bruxelles chiederà il ritiro delle truppe russe, ma sa bene che la Crimea è persa. Il realismo consiglia di occuparsi di Kiev. «Prepareremo il terreno per la firma della parte politica degli accordi di associazione con l’Ucraina che i leader Ue sigleranno venerdì», annuncia il ministro Mogherini. Salteranno i dazi sull’export, partirà il piano di aiuti finanziari, appare una rassicurazione di «sostegno per una diversificazione energetica». Si insegue una stabilizzazione in vista del voto di maggio, dopo il quale si spera di poter chiudere il patto con Kiev, causa scatenante di tutti i mali russi. Per Putin ci sarà un invito ad abbassare i toni, speranza davvero labile, lunga o corta che sia la lista dei cattivi che sarà varata oggi. “Il Kosovo non c’entra nulla Questo è imperialismo russo” L’ex comandante della Nato in Bosnia Joulwan: ora rischiano anche gli Stati baltici PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK I l generale George Joulwan, che comandava la Nato durante l’intervento in Bosnia, avverte: «Il diritto all’autodeterminazione esiste anche per la popolazione della Crimea, ma nell’ambito delle leggi approvate e sottoscritte da tutti. La Nato, poi, ha un interesse diretto a evitare altre sortite russe, perché costituiscono il tentativo di ricostruire i confini della vecchia Urss, riprendendosi pezzo per pezzo con la scusa di proteggere la minoranza russa». vello nazionale, con il coinvolgimento del governo centrale. Sono regole che furono approvate da tutti all’atto dell’indipendenza, compresa la Russia. Ora Mosca non può dire che valevano». Nella ex Jugoslavia voi non avevate fatto lo stesso? Perché gli abitanti della Crimea non hanno il diritto di scegliere di unirsi alla Russia? «No, la situazione era molto diversa. Come prima cosa, noi siamo intervenuti perché c’era un’evidente emergenza umanitaria. I serbi pretendevano di annettere tutto lo stato e stavano massacrando i civili, portando avanti la “pulizia etnica”. Noi agimmo per fermare queste violenze, dopo la strage di Srebrenica. In Crimea non è successo nulla del genere, che giustifichi l’invasione russa». «Le leggi dell’Ucraina prevedono che questioni del genere vadano risolte a li- Poi però appoggiaste l’autodeterminazione di quella che era stata una parte della Jugoslavia, in Bosnia e Kosovo. «La Jugoslavia non esisteva più da tempo, e noi favorimmo l’organizzazione di elezioni a cui parteciparono tutti i gruppi etnici della Bosnia, per votare il nuovo governo. Da qui nacque la soluzione tripartita. Non ha risolto tutti i problemi, come abbiamo visto dalle recenti proteste, perché alcuni nodi originali non furono sciolti, però era un percorso democratico per tenere in conto le posizioni di tutti. In Kosovo la soluzione fu analoga». Non si potrebbe fare lo stesso in Crimea? «Come prima cosa, bisognerebbe coinvolgere nel dialogo il governo centrale. Poi non mi sembra che l’obiettivo del referendum sia stato ascoltare la volontà di tutte le parti: se i tatari non vogliono unirsi alla Russia, ad esempio, lasceranno loro un enclave indipendente? E se l’autodeterminazione vale per i russi di Crimea, perché non dovrebbe valere anche per i tatari?». La Nato come deve affrontare la crisi? «L’Alleanza ha un interesse diretto a proteggere i proprio membri, chiarendo a Mosca che invasioni di questo genere non sono accettabili. Ci sono minoranze russe anche in Estonia, Lettonia, Lituania, e negli altri Paesi confinanti: li lasciamo ritagliare? Non possiamo permettere che il Cremlino usi questa scusa per riprendersi pezzi di terra appartenuti all’Urss. I membri della Nato hanno il diritto di chiedere protezione quando sono minacciati, e noi abbiamo l’obbligo di rispondere». LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 4 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Primo Piano .5 . U UCRAINA LE AMBIZIONI DEL CREMLINO Retorica nazionalista Cancellare il 1989 Il sogno segreto dello Zar Vladimir ANNA ZAFESOVA a frontiera tra la Russia e l’Ucraina è praticamente chiusa, carri armati di Kiev si muovono verso Est, dove vengono in tutta fretta scavate trincee. Il premier Arseny Yatseniuk dice che «il rischio di un’invasione è reale». Il pretesto ieri è stato fornito da un migliaio di manifestanti a Kharkiv che hanno consegnato al consolato russo una richiesta di intervento «delle truppe di pace» di Mosca. Poi hanno assaltato il consolato polacco gridando «Kharkiv è russa» e «Il fascismo non passerà». Stessa scena a Donezk, dove i filorussi hanno fatto irruzione nella magistratura e negli uffici privati del governatore, chiedendo un referendum sulla secessione. La polizia è rimasta a osservare, nonostante il ministro dell’Interno Avakov a Kiev denunci gruppi di «organizzatori» dall’altra parte del confine che cercano di fomentare una rivolta dei russi. Anche a Nikolaev e Odessa ieri in piazza si sono tenuti «referendum» per una maggiore autonomia, ma senza spingersi a chiedere il divorzio. Queste poche centinaia di contestatori ricevono grande attenzione dal ministero degli Esteri russo, che ogni volta rivendica il diritto di «intervenire in difesa dei compatrioti». A Mosca politologi del regime parlano apertamente dei piani di creare due o anche tre Ucraine. E Dmitry Kiseliov, il capo della propaganda del Cremlino, nel suo talk show domenicale ieri ha minacciato: «Siamo l’unico Paese in grado di trasformare gli Usa in cenere radioattiva». Una minaccia, della guerra nucleare, che non si era sentita dai tempi di Krusciov. Per capire se si tratta di singoli esagitati, come al solito, bisogna ascoltare una sola persona: Vladimir Putin. Che parla poco, e non si fa interrogare. Ma un’indiscrezione preziosa viene da Mustafa Dzhemilev, leader dei tartari della Crimea, al quale il presidente russo ha concesso l’onore di una telefonata per convincerlo se non a sostenerlo almeno a restare neutrale. Dzhemilev non si è fatto impressionare: esiliato da bambino insieme a tutto il suo popolo nel 1944, è cresciuto al confino e ha alle spalle 15 anni di carceri e scioperi della fame come dissidente. Ha costretto il suo interlocutore ad ammettere di fatto la presenza dei militari russi in Crimea e gli ha fatto obiezioni sull’illegalità del referendum. Putin ha risposto che «certe volte la procedura si salta». E che anche la secessione dell’Ucraina dall’Urss «non è del tutto legale». Finora la Russia, pur sentendosi dolorosamente ridimensionata dalla fine dell’Urss - che Putin ritiene «la maggiore catastrofe geopolitica del ’900» - appariva rassegnata all’assetto post-co- L Vladimir Putin/1 La più grande tragedia geopolitica del Ventesimo secolo è stata la dissoluzione dell’Unione Sovietica Vladimir Putin/2 Certe volte la procedura si salta. Anche la secessione dell’Ucraina dall’Urss non è del tutto legale Vuole ridiscutere l’assetto post-Urss e allargare lo spazio russo Ma dietro l’azzardo c’è un’economia in crisi e non riformabile Serghei Lavrov La Crimea per noi è più importante delle isole Falkland per la Gran Bretagna Dmitry Kiseliov Siamo l’unico Paese in grado di trasformare gli Stati Uniti in cenere radioattiva YVES HERMAN/REUTERS Vladimir Putin, 61 anni, ha definito la fine dell’Urss «la maggiore catastrofe geopolitica del ’900» munista. Oggi si sente abbastanza forte da rimetterlo in discussione, insieme agli ultimi 25 anni di storia. E questo spiega le truppe vicino alla Trasnistria, le inquietudini dei Baltici con le loro minoranze russofone, e la reticenza perfino di alleati come il Kazakistan e la Bielorussia a seguire Putin su una strada che domani potrebbe portarlo a casa loro. La diplo- Retroscena PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK un narcisista con un ego enorme, ma anche una profonda insicurezza. L’unica speranza è che la sua ambizione di essere percepito come leader globale legittimo, prevalga su quella di ricostituire l’impero russo». Jerrold Post, lo psichiatra che aveva fondato e diretto il Center for the Analysis of Personality and Political Behavior della Cia, ha fatto un profilo di Vladimir Putin, che aiuta a capire le sue motivazioni e le possibile mosse. La percezione degli americani, infatti, è passata da quella di Bush figlio, che sosteneva di aver «visto l’anima» del leader russo e di aver capito che si poteva lavorare con lui, a quella di Obama, che gli ha voltato le spalle. «Sbagliare è facile. Non bisogna scordare che Putin nasce come agente del Kgb, addestrato a mentire professio- mazia russa mette da parte i pretesti che l’ambasciatore francese all’Onu ha definito «imbarazzanti»: dalla difesa dei russi dai «nazisti» alla lettera di Yanukovich poi sparita, fino alle secessioni del Kosovo e delle isole Comore (in entrambi i casi, peraltro, Mosca era contraria). Lavrov ormai è esplicito: «La Crimea per noi è più importante delle Falkland per gli in- glesi». Ammettendo che i russi non hanno mai smesso di considerarla loro, e che non si tratta di una disputa locale o di un dispetto, ma di un cambio di rotta, a costo di rinunciare al salotto bene internazionale. I «falchi» nazionalisti invocano il ritorno della cortina di ferro, e i media persuadono i consumatori che con le sanzioni l’industria nazionale non farà che fiorire. Ma il tasso di crescita del Pil oscilla intorno allo zero e il petrolio non basta più. Gli stessi ministri di Putin chiedono una modernizzazione che passa per le liberalizzazioni e la trasparenza, e implica di non spartire ricchezza e potere solo in un gruppo ristretto della nomenclatura. Una scelta che il Cremlino non è mai stato capace di fare. Una guerra con i «traditori» ucraini seguita dall’«accerchiamento ostile» dell’Occidente può essere utile per giustificare ai russi la fine di una ricchezza appena assaporata. Il verdetto dello psichiatra Usa “Narcisista e freddo, ma insicuro” «È Vladimir Putin durante un corso di judo nalmente. È una persona fredda, abile a nascondere i suoi sentimenti, e soprattutto le sue intenzioni». Molto si può leggere nelle origini della persona: «Dal punto di vista fisico non è certo imponente, e questo forse ha contribuito alla sua insicurezza. Per compensa- re, per esempio, si è dedicato ad attività fisiche come il judo, mentre dal punto di vista emotivo è abituato a rispondere con grande aggressività alle minacce». Si è formato nel Kgb quando l’Urss era ancora una superpotenza, e qui c’è un elemento fondamentale da non trascurare mai: «Lui ha detto che aveva deciso di fare la spia, perché vedeva questo mestiere come un’opportunità per influenzare la storia. Dunque la visione del proprio lavoro, e di se stesso, è stata sempre grandiosa. Quando l’Urss è crollata, per lui si è trattato di un disastro personale, e infatti ha detto che la considera la più grave catastrofe del secolo scorso. Nella sua mente c’è la necessità di riparare questo disastro. Come uno zar dell’Ottocento, sente di avere la responsabilità del futuro di tutti i russi, e quindi l’obbligo di ricostruire la loro potenza». Partendo da qui, secondo Post, si capisce anche il suo comportamento in Crimea: «L’Ucraina per Putin è uno snodo fondamentale: perderla vuol dire mettere l’ultimo chiodo sulla bara dell’Urss, e dimenticare ogni ambizione di rilanciare la Russia». Se ora si fermerà, o deciderà altre avventure militari, dipenderà dal complesso equilibrio fra due fattori fondamentali: «Putin vuole ricostruire l’impero russo, o quanto meno la sua influenza, ma nello stesso tempo vuole essere accettato come un grande leader mondiale legittimo. Perciò nega la realtà per giustificare le sue azioni. Se stabilirà che altre iniziative aggressive rischiano di compromettere il suo ruolo e quello della Russia, potrebbe fermarsi. Molto, perciò, dipenderà dai segnali che riceverà dalla comunità internazionale». 6 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 U GOVERNO VIAGGIO NELL’UNIONE “Non siamo da mettere dietro la lavagna” Oggi vertice tra Renzi e la cancelliera Merkel: se faremo bene il nostro dovere, saremo una guida nell’Ue FABIO MARTINI ROMA Matteo Renzi si presenta alla Bundeskanzleramt, la Cancelleria di Berlino, con un pacchetto di misure e un eloquente auto-spot: «Ad Angela Merkel voglio semplicemente mostrare il percorso di riforme che l’Italia ha in testa, un percorso che non ha fatto nessuno in Europa in questo tempo». In una intervista rilasciata al Tg5 poche ore prima di partire per Berlino, dove oggi pomeriggio incontrerà Angela Merkel, il presidente del Consiglio ripropone alcune metafore collaudate sul tema degli esami all’Italia: «Non siamo gli alunni da mettere dietro la lavagna, siamo l’Italia» e «se facciamo bene il nostro dovere, noi saremo alla guida dell’Europa e non l’ultimo vagone tra quelli ritardatari». E sul tasto a lui caro dell’orgoglio nazionalista, Renzi insiste: «Se abbiamo fatto errori siamo pronti a rimediare, ma siamo l’Italia e dobbiamo riprenderci l’orgoglio di essere italiani». Sui provvedimenti in gestazione una battuta: «Semplificare le norme sul lavoro non significa dare più precarietà ma consentire ai ragazzi di lavorare. A me interessano loro, non gli addetti ai lavori, che siano sindacalisti o le associazioni dei categoria». Parole che confermano un dato consolidato: Matteo Renzi non considera l’incontro di oggi a Berlino come un esame. Allo stadio Matteo Renzi con Andrea Della Valle allo stadio Franchi per seguire Fiorentina Chievo L’EX SEGRETARIO Bersani: “Legge elettorale da migliorare” «Non sono convinto della legge elettorale: deve essere migliorata». Lo ha detto Pier Luigi Bersani a «Che tempo che fa». «Sulla parità di genere qualcosa si deve fare: quando sento alcune donne che dicono che sono contrarie mi viene la pressione alta. Se io non avessi messo la regola della parità nelle primarie non ci sarebbe il 40 per cento di donne nel Pd in parlamento». 1 MAURIZIO DEGL’INNOCENTI/ANSA E non soltanto perché il presidente del Consiglio abbonda di autostima, ma soprattutto perché ha più volte spiegato che la “sua” Italia non vuole sfondare i parametri europei e proprio per questo non intende subire esami né a Bruxelles né a Berlino. Tra l’altro l’enfasi che i mezzi di informazione stanno creando attorno al summit con la Merkel non corrisponde ad un’ansia da prestazione da parte del presidente del Consiglio. Tanto per cominciare il vertice intergovernativo di oggi a Berlino è un appuntamento ereditato dal precedente governo e non cercato da Renzi, il quale come si sa - per la sua prima visita all’estero ha scelto Tunisi. E d’altra parte Angela Merkel è la personalità europea che meglio conosce Matteo Renzi: nello scorso luglio l’allora sindaco di Firenze fu ricevuto a Berlino in forma privata e riservata, mentre il secondo incontro si è svolto, brevemente, al recente vertice europeo d’emergenza sulla questione Ucraina. Ma il loro terzo incontro è si- curamente il più importante. Su entrambi i versanti. Angela Merkel non ha nascosto una certa simpatia per Matteo Renzi, del quale la Cancelliera apprezza «l’audacia», come sostiene il direttore di Die Welt Thomas Schmid. E quanto al presidente del Consiglio, per quanto non abbia concepito il suo mini-tour nelle principali capitali europee - due giorni fa Parigi, oggi Berlino come un road-show delle sue riforme, naturalmente Renzi attende con curiosità il giudizio della Merkel non solo sulle misu- re, ma soprattutto sull’escamotage immaginato per realizzarle: la lievitazione del rapporto deficit dal 2,6 al 2,9-3%. Da questo punto di vista le premesse della vigilia sembrano rassicuranti: a Berlino si considera come irrinunciabile il canonico tetto del 3%, mentre sullo sforamento degli obiettivi già programmati, pare non ci siano imperativi categorici per Roma. Renzi arriva a Berlino reduce dall’incontro col presidente francese Hollande, un incontro giudicato positivamente all’Eliseo. Trattative Retroscena AMEDEO LA MATTINA ROMA Silvio Berlusconi vorrebbe che Renzi si presentasse in Europa con riforme condivise GIUSEPPE LAMI/ANSA S ul «Mattinale» del gruppo Forza Italia della Camera, da qualche giorno è comparsa una riflessione che apre scenari suggestivi. «Non si giochi ai due forni, non credano Renzi e il suo staff di coordinare due maggioranze confliggenti a lungo, lucrando sulla rendita di questa anomalia. Non si fa. Pensiamo a soluzioni». Già, quali soluzioni? Non avevano detto che la collaborazione doveva limitarsi alle riforme istituzionali ed elettorale? Berlusconi ritorna alle larghe intese? SEMESTRE EUROPEO Il partito convinto che solo il Paese unito possa vincere il fronte del rigore in Europa ELEZIONI A MAGGIO Berlusconi preoccupato per l’agibilità politica durante la campagna elettorale Renato Brunetta, che del «Mattinale» è l’ispiratore, spiega che «alla lunga le due maggioranze non reggono: o diventa una o si spacca tutto». Il presidente dei deputati azzurri è esplicito: si dovrebbe andare verso «una sola maggioranza quando c’è idem sentire per le riforme istituzionali e l’azione di governo: distinguerle è una pia illusione». Più chiaro di cosi... Brunetta va oltre proprio sul piano dell’azione del go- Forza Italia tende la mano al premier: “Insieme contro la politica dell’austerità” Brunetta: “È necessaria una maggioranza più ampia di questa” verno. L’idem sentire, appunto, sulla diminuzione della pressione fiscale e sulle nuove regole del mercato del lavoro. Ma il punto nevralgico su cui insiste il capogruppo di Fi è il confronto europeo. Brunetta, che non parla a titolo personale, è interessato alle grandi scelte che Renzi dovrà compiere per mettere la parola fine alla politica dell’austerità. «Queste svolte - precisa Brunetta non si fanno con piccole maggioranze come quella che oggi sostiene Renzi. Ci vuole tutto il Paese dietro e non si può pensare che una svolta del genere possa essere fatta con obiettivi di tipo elettorale. Ti pare che la Merkel ti lasci sfondare il 3% perché tu devi fare bella figura alle Europee? O che tutta la comunità politica ti consenta di fare un’operazione di questo tipo a solo tuo vantaggio». Secondo Brunetta dietro il premier ci deve essere «la grande forza del sistema Paese che si presenta unito in Europa». Unica maggioranza: come rispetto all’attuale e alla composizione del governo? Ancora non c’è una risposta. L’importante è porre il problema politico: la necessità di stringere un patto come è stato fatto con le riforme istituzionali. Dice sempre Brunetta: «Del resto anche le questioni europee, la riforma del fisco, l’attacco al debito pubblico e il taglio della spesa improduttiva fanno parte di una Un incontro - sottolineano a Firenze - che soltanto una certa enfasi giornalistica ha potuto etichettare come asse RenziHollande in fuzione anti-Merkel. Il presidente del Consiglio non intende combattere altri leader europei e nemmeno consolidare assi con nessuno, ma semmai questo sì - stringere rapporti personali di una certa profondità con i singoli leader, rapporti destinati a diventare utili nei momenti topici, quelli nei quali un Paese o un leader hanno bisogno di alleanze. grande riforma istituzionale. Come fai a farla senza il consenso del Paese?». I tempi per scrivere questo patto ci sarebbero. Brunetta fa presente l’agenda europea e ricorda che entro aprile bisogna presentare il Def, i piani nazionali delle riforme, il programma di stabilità. L’Europa li analizzerà a maggio e li approva nel consiglio di giugno. «L’Italia potrebbe presentare un pacchetto unitario e una strategia concordata tra le maggiori forze politiche. Altrimenti non c’è alcuna speranza che Italia possa avere successo. Un dibattito divisivo renderebbe il nostro Paese molto fragile nel momento in cui chiediamo deroghe in Europa». Fin qui Brunetta, che di tutto questo avrebbe parlato con Berlusconi. Il quale teme il risultato elettorale delle Europee e vorrebbe mettere il cappello sull’azione di governo. Per la verità la sua maggiore preoccupazione è personale. Dietro l’angolo c’è il 10 aprile: il Tribunale di sorveglianza di Milano dovrà decidere se metterlo agli arresti domiciliari o riconcedergli i servizi sociali. Una data spartiacque. In gioco c’è la libertà personale di un ex premier e del leader di una parte importante dell’opposizione che sta collaborando alle riforme istituzionali e alla legge elettorale. La libertà del leader di un partito che al voto europeo del 25 maggio farà di tutto per non farsi prosciugare i consensi da Grillo e da Alfano. Ma il Cavaliere si guarda soprattutto da Renzi. E’ l’amico Matteo il più insidioso con quelle «ricette liberali» che Alfano cerca di intestarsi per portare l’asticella di Ncd sopra la soglia del 4%. Fi non dà molto peso a Ncd. Altra cosa è il Pd a trazione Renzi. Verdini considera Matteo «pericolosissimo»: «Lui è vent’anni avanti alla sinistra e parla direttamente ai nostri elettori». R LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Il confronto GERMANIA 5,5% Media Ocse: 16,3% 8,1% 12,9% Disoccupazione CARLO BERTINI Media Ocse: 16,3% Disoccupazione giovanile 42,4% 39.593 $ Stipendio medio 42,9% del Pil 33.947 $ Ore di lavoro all’anno (dati riferiti al 2011) 1.397 ore 3,7 % Crescita I trim. 2014 (previsione Ocse) 21˚ posto $$$$$$$$$ Il nodo dei licenziamenti 47,6% Pressione fiscale 37,1% del Pil Competitività (Doing Business 2014) 1.752 ore 0,7 % 65˚ posto La preparazione richiede richiede 4 giorni di tempo dei documenti necessari 11 giorni di tempo all'esportazione di merci un costo di 175 dollari un costo di 180 dollari $$$$$$$$$ LA STAMPA In Germania le tutele per i lavoratori stabili sono maggiori di quelle italiane: l'Ocse assegna a Berlino un indice di protezione del lavoro (EPL) pari a 3 contro l'1,7 del nostro paese ROBERTO GIOVANNINI ROMA C Incontrano la Merkel Mario Greco, group ceo delle Generali, Fulvio Conti, ad dell'Enel, Giovanni Aleotti del gruppo Menarini Renzi sarà accompagnato nella capitale tedesca da ben sei ministri: il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan, quella dello Sviluppo Economico Federica Guidi, quello delle Infrastrutture Maurizio Lupi, del Lavoro Giuliano Poletti, della Difesa Roberta Pinotti e degli Esteri Federica Mogherini. Ministri che hanno programmato colloqui bilaterali con i loro omologhi tedeschi. Naturalmente, quelli più attesi saranno gli incontri tra Padoan e Wolfgang Schauble, con l’italiano a dimostrare la solidità dei conti e dei progetti economici, e quello tra Mogherini e il collega Frank-Walter Steinmeier. Qui si parlerà di Ucraina e degli esiti del Gros, pensa che Renzi possa ottenere margini, domani a Berlino e successivamente a Bruxelles, per far ripartire la crescita, magari sforando ancheiparametridelPattodistabilità? «A me francamente sembrerebbe strano, dopo che Renzi ha detto che rispetterà il 3 per cento. Ricordatevi che avete anche un problema enorme di debito. E di credibilità». Consiglio Affari Esteri Ue in cui si decideranno sanzioni contro la Russia, della presidenza italiana dell’Ue, dell’Expo 2015 ma anche del caso dei due marò. E si farà anche il punto sui solidi rapporti economici bilaterali tra i due paesi: la Germania è il partner principale dell’Italia e i due sistemi produttivi registrano un buon grado di integrazione con alleanze e collaborazioni di rilievo in campo industriale e finanziario. Anche per questa ragione al vertice berlinese partecipa anche Confindustria con una delegazione al massimo livello. Il presidente dell’associazione degli industriali Giorgio Squinzi così incontrerà Ulrich Grillo, il suo colle- ga della Bdi (appunto, l’associazione datoriale tedesca). Ad accompagnare Squinzi ci saranno dei «pesi massimi» come l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti, Lucia Aleotti dell’azienda farmaceutica Menarini, e l’amministratore delegato di Generali Mario Greco. Tra le altre cose è prevista la stipula di un accordo tra le due associazioni per sostenere in vista del Consiglio Europeo il cosiddetto «industrial compact», ovvero l’iniziativa che chiede all’Unione Europea misure e iniziative concrete per far risalire la quota del Pil generato dall’industria manifatturiera nel Vecchio Continente al 20 per cento entro il 2020. Gros: “Non vi fate illusioni sulla benevolenza tedesca L’Italia manca di credibilità” TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO A Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, vedrà il suo omologo Ulrich Grillo Al vertice sei ministri, ci sono anche Padoan e Mogherini Intervista lla vigilia dell’incontro di oggi con Angela Merkel, l’economista Daniel Gros invita a non farsi troppe illusioni sulla benevolenza dei tedeschi nei confronti di Matteo Renzi. Troppo inesperto, secondo il direttore franco-tedesco del think tank brussellese Ceps. Soprattutto, dopo che l’Italia non ha quasi prodotto riforme, c’è ancora «un problema di credibilità». La domanda di fondo che l’establishment tedesco si pone, in camera caritatis, è «perché Renzi dovrebbe riuscire là dove Monti e Letta hanno fallito?». E non lo convince neanche la tesi dell’”ultimo treno” per l’Italia: «lo dicevano tutti già con Monti». Dall'altra parte del tavolo il numero uno di Allianz Michael Diekmann e gli ad di Eon Johannes Teyssen e di Merck Kenneth Frazier In agenda conti e non solo “Più industria nella Ue” il caso i siamo: oggi a Berlino Matteo Renzi va a cercare qualunque cosa somigli a un via libera della cancelliera Angela Merkel a una interpretazione più flessibile possibile delle regole europee sul debito e sul deficit dell’Italia. Ovviamente, il summit formalmente non ha affatto come tema esplicito soltanto il tetto del 3 per cento. Oppure - come pure spera fortemente il premier italiano - un qualche commento elogiativo della Merkel al pacchetto di riforme allo studio dell’Esecutivo italiano. Renzi, insieme a sei ministri, discuterà così «del rilancio dell’Unione Europea, in vista del semestre di presidenza italiano», della crisi ucraina e dei rapporti economici tra i due paesi. Le delegazioni presenti all'incontro di oggi Lo spread tra Btp e Bund 186 punti Scettico L’economista Daniel Gros è direttore del think tank Ceps Perchéabbiamounproblemadicredibilità? «Perché venite da anni di annunci di riforme che poi non sono state fatte, intendo riforme strutturali, non solo aggiustamenti di bilancio. E anche il vostro presidente del Consiglio ha qualche problema in più di credibilità». In che senso? «Matteo Renzi è stato, fino a poco tempo fa, sindaco di una città importante, ma piccola. Non ha molta esperienza. Inoltre, come dicevo, veniamo da anni di annunci che raramente si sono trasformati in riforme. Voglio dirlo molto Camere con vista ITALIA Tassazione sul lavoro 49,7% Primo Piano .7 . chiaramente: perché Renzi dovrebbe fare meglio cose che prima di lui persone serie come Mario Monti ed Enrico Letta non sono riuscite a fare?». Secondo lei questo è anche il punto di vista di Angela Merkel? «Non lo dirà mai pubblicamente, così come l’establishment a Berlino non dirà mai quello che pensa davvero su Renzi, ma i dubbi sono questi. Come fa uno con così poca esperienza a trasformare un Paese? E, soprattutto, perché dovrebbe riuscirci, quando Monti e Letta prima di lui non ce l’hanno fatta?». Forse perché molti si rendono ormai conto, e lo hanno scritto anche molti giornali tedeschi, che Renzi è “l’ultimo treno” per cambiare l’Italia? «Lo dicevano tutti anche con Monti, mi creda». Ma rispetto all’era Berlusconi qualcosa è cambiato, non pensa che Merkel abbia una predisposizione positiva nei confronti di Renzi? Lo ha incontrato quando era ancora sindaco, pare ci sia una simpatia tra di loro. «Le simpatie lasciamole ai giornalisti. Angela Merkel è una persona molto razionale, che guarda ai fatti. Renzi deve ancora produrli. Voglio citarle un altro elemento di perplessità: l’attuale governo, fatto di persone giovani, non è certo migliore dei due che lo hanno preceduto: Letta e Monti avevano messo su delle ottime squadre. Perché dovrebbe riuscire a fare di più?». Forse proprio perché si tratta di giovani, che hanno tutto l’interesse a lasciare un segno. Ad esempio, sul lavoro. «Con il Jobs Act si va nella direzione giusta, sono sicuro che anche i tedeschi lo pensano. Ma bisogna aspettare che i proponimenti siano leggi, allora si potrà dare un giudizio». Si è parlato anche molto dei “mandarini” nel settore pubblico, dei boiardi di Stato che potrebbero rappresentare un ostacolo agli obiettivi di questo governo. Lei che ne pensa? «Penso che questa discussione sia molto pericolosa. Una volta si diceva che i “mandarini” italiani fossero la salvezza dell’Italia, che la classe dirigente nascosta nei ministeri e negli uffici pubblici, di grandissima qualità, fosse uno dei segreti del perché l’Italia andava avanti nonostante tutto. Mi sembrerebbe rischioso sotttoporli al potere politico, che è invece sempre stato un punto debole del vostro Paese». Sulle pensioni degli insegnanti primo esame per il governo T eatro, la commissione Bilancio, crocevia di tutte le leggi in materia economica che impegneranno il governo di qui ai prossimi mesi. Atto primo: domani mattina andrà in scena la prima prova del nove sui cosiddetti “quota 96” della scuola, con il voto sulla proposta di legge Ghizzoni-Damiano che ha come relatrice Barbara Saltamartini, vicepresidente della commissione e portavoce di Ncd. Nell’ultima seduta tutta la commissione si è espressa all’unanimità a favore, per coprire un errore materiale della legge Fornero, che aveva calcolato l’andata in pensione degli insegnanti nati nel ’52, anziché a settembre, a gennaio: questo meccanismo, anche correlato agli anni successivi, aveva costretto un certo numero di persone, (all’inizio una platea stimata di novemila, poi ridotta a quattromila) a non poter andare in pensione, pur avendone il diritto anche con la legge Fornero. Tutti costoro, uscendo prima, avrebbero fatto posto ai giovani insegnanti in graduatoria da anni. Una vicenda che va avanti da un anno e mezzo e che ha provocato la nascita di comitati, dibattiti e sit-in. Non solo la prima, ma anche la seconda proposta di legge indica coperture che il Ministero dell’Economia non sostiene, ma la relatrice non è disposta ad arretrare ed ha preannunciato che si pronuncerà a favore del provvedimento, caldeggiato da tutte le forze politiche, dai 5 Stelle a Sel passando per il Pd. Quindi è probabile che martedì, quando ci sarà il redde rationem, la vicenda diventerà una piccola grana per il governo: che dovrà decidere se dire no, provocando una prima tensione nel rapporto con la commissione e la sua maggioranza. A quanto ammonta l’onere? Inizialmente in 400 milioni di euro, ma poi dopo un esame della commissione, si sono limitate le coperture solo all’andata in pensione, slittando il pagamento del tfr negli anni a seguire. Quindi si tratta di circa 150 milioni di euro. E il presidente della Commissione, Francesco Boccia, grande amico di Letta, è pronto a dare il suo parere positivo. «Dobbiamo essere veloci e risolvere i problemi della gente. Diremo che questa copertura va trovata, chiederemo al governo di dare il via libera e in quel caso la commissione indicherà altre poste». LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 8 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Primo Piano .9 . U CENTROSINISTRA I RAPPORTI CON SEL politica europea dell’austerity. Dall’altro però recupera una connotazione sociale che vede l’impresa come la vera forza motrice del Paese, con il lavoro collocato dentro una dimensione individuale sconnessa da qualsiasi comunità o classe. E viene proiettato in una sorta di gara in cui si salva solo chi è più bravo. Questo è il messaggio della retorica renziana». Intervista RICCARDO BARENGHI ROMA Le slide della discordia Una retorica che a lei non piace, par di capire. Presidente Vendola, la sua prima reazione alle riforme annunciate da Matteo Renzi è stata positiva. Anche lei è diventato renziano? Nichi Vendola racconta di essersi sentito di un’altra epoca alla visione della «narrazione» renziana durante la prima conferenza stampa del premier a Palazzo Chigi «Guardi, io penso che Renzi vada preso molto sul serio, senza pregiudizi. Non lo dobbiamo considerare né l’ultima incarnazione di Lucifero né l’angelo vendicatore che torna sulla terra». «No no, questa attitudine in voga sulla scena pubblica alla semplificazione referendaria non mi appartiene. Le confesso anzi che dal siluramento di Enrico Letta al discorso di insediamento in Parlamento, fino alla pirotecnica conferenza stampa di mercoledì scorso, Renzi si è dimostrato padrone di questo tempo. E io ho pensato di essere ormai inattuale». Però lei ha subito apprezzato l’annuncio sugli 85 euro... «Noi non siamo iscritti al partito del tanto peggio, tanto meglio. Conosciamo le pene e i dolori del Paese, siamo in grado di valutare nel merito i provvedimenti del governo. E anche di cogliere il senso generale dell’operazione che è stata proposta. E dunque dico che la notizia degli 85 euro è un dato positivo, si comincia finalmente a capire che non si può uscire dal pantano della crisi se non si ridà ossigeno a quei soggetti sociali che l’au- MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA Nichi Vendola Vendola: “Renzi è la novità Mi fa sentire inattuale” Il leader di Sel: malissimo sul lavoro, bene l’addio alla realpolitik degli F35 sterity ha messo in una condizione di apnea. Detassare il lavoro va bene o va male? Io rispondo che va bene. Così come va bene l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie». E l’annuncio sulla revisione del programma F35? «Sarebbe un’altra crepa che si apre nel muro di gomma della falsa realpolitik». E invece cos’è che va male? «Va male, anzi malissimo la riforma del mercato del lavoro. Così si introduce una generalizzazione del precariato, la defi- nirei un colpo alla nuca della civiltà del lavoro». Addirittura? «Sì, addirittura. Perché contratti di tre anni svincolati da qualunque causale rappresentano soltanto l’universalizzazione del precariato, così come l’apprendistato che invece di essere un tirocinio formativo diventa semplicemente lavoro precario mutilato da rilevanti percentuali di retribuzione. Continua insomma a vivere l’illusione frutto di una vera superstizione ideologica, ossia l’idea che tanto più il lavoro è privo di tutele e diritti, tanto più può dilagare negli sconfinati territori della domanda di lavoro. Non è affatto così, mutare le regole non produce lavoro». Che animale politico è Matteo Renzi? «Lui rappresenta una straordinaria novità, senza dare alla parola novità alcuna accezione di valore. Non è un aggiornamento di Monti o di Letta, ma propone una rivoluzione radicale nelle forme e nello stile, che poi sono il primo contenuto della politica. Fa della velocità un valore capace di scardinare l’universo di lentezze parassitarie e pigrizie corporative che abbiamo conosciuto finora. Pone il tema del cambiamento con una forza narrativa che, in quanto esperta di tutti i generi di seduzione dell’opinione pubblica, precipita nella vita di una Paese stremato come un discorso forte. Da un lato compie un’operazione propagandistica che se venisse trasferita in atti concreti andrebbe a scontrarsi contro alcuni architravi della Ma Renzi è di destra o di sinistra? «Non è questa la sua alternativa. Lui ne ha scelte altre: vecchio o nuovo, lento o veloce». Trova qualche affinità con Berlusconi? «Be’, premesso che il berlusconismo è penetrato a fondo nella società, direi che Renzi ne eredita l’idea di una specie di super-eroe che ha una relazione epidermica con il popolo». E voi di Sel pensate a una futura alleanza con questo supereroe? «Noi insieme con il Pd abbiamo vinto e governiamo molti comuni e molte regioni. Oggi però il Pd è al governo con Alfano e il suo partito, una miscela di trasformismo e di anacronistico clericalismo. Questo è il peccato originale del Partito democratico, dal quale deve emendarsi. Noi, dall’opposizione, lo sfidiamo a costruire insieme a noi un nuovo centrosinistra». 10 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 gg Dossier/La spending review I CACCIA ITALIANI La linea di Renzi: “Avanti con gli F35 ma li rivedremo” Il ministro: prima però decidiamo una strategia ANSA L’Aeronautica militare considera l’F35 indispensabile ma il programma è costoso e molto discusso FRANCESCO GRIGNETTI ROMA l ministro Pinotti ha ragione a dire che risparmieremo molti soldi dalla Difesa: 3 miliardi di euro, non tutti dagli F35, ma dal recupero delle caserme e dalla riorganizzazione delle strutture militari. Sugli F35 continuiamo con i programmi internazionali e una forte aeronautica ma quel programma sarà rivisto». Annunciato, atteso, quasi scontato, arriva l’input di Matteo Renzi. Lo dice al Tg5. Visto che bisogna risparmiare, e che occorre trovare la copertura da 10 miliardi per il taglio dell’Irpef agli stipendi più bassi, è la spesa militare a pagare il conto maggiore. E anche se il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, era stata finora molto più cauta, il premier ha capito che quella contro gli F35 è una battaglia arcipopolare. I 45 2,2 caccia miliardi È il numero degli F35 a cui si potrebbe rinunciare secondo la relazione approvata dal Pd Il piano dei tagli alla Difesa previsto dalla spending review di Cottarelli: ma il ministero non ci sta Lei, la Pinotti, fino all’ultimo, finché Renzi non ha rotto gli indugi ieri sera, aveva ripetuto un altro mantra. «Ripensare, ridurre, rivedere». L’aveva detto di nuovo ieri all’Intervista di Maria Latella su Sky Tg24. Dietro c’era un iter molto più lungo di quello che desiderava il premier. «E’ lecito – diceva la Pinotti - immaginare una razionalizzazione. Si può ridurre e rivedere. Ma prima bisogna chiedersi che difesa vogliamo, quale tipo di protezione ci può servire». E qui si tornava al «ripensare» che lei da giorni mette innanzi a ogni altro ragionamento, premessa che tra l’altro piaceva molto anche al Quirinale, dove nei prossimi giorni si terrà un cruciale Consiglio supremo di Difesa con il Capo dello Stato, i ministri e i capi di stato maggiore. Prima di tagliare questo o quello, il ministro Pinotti intendeva aspettare la discussione finale in Parlamento sulle nuove armi per la Difesa. «Aspettiamo la fine dell’indagi- ne conoscitiva in corso alla Camera per prendere le decisione». A quella, avrebbe dovuto seguire la redazione di un Libro Bianco sulla Difesa: «Un documento – spiegava in Parlamento qualche giorno fa - che ci aiuti anzitutto a raggiungere la sintesi politica fra le diverse necessità che dobbiamo soddisfare, e che poi fornisca le linee guida per pianificare nel medio e lungo termine le nostre capacità di difesa». S’immaginava un lavoro aperto ai contributi dei parlamentari, degli uffici studi, di chi segue la politica estera e la politica militare, e persino della società civile, ricercatori e pacifisti inclusi. E nel frattempo? Un pezzo di lavoro che Renzi dà per acquisito e che la Pinotti dovrà gestire. «Il ministero della Difesa è pronto a fare la sua parte per i risparmi, in particolare a tagliare il personale e a chiudere 385 caserme o presidi, per poi vendere gli immobili… Sarà allestita una task force attiva 12 ore al giorno per non perdere tempo per mettere i beni della Difesa a disposizione dei Comuni, degli enti locali e anche dei privati. Da tanti anni ci sono immobili fermi, risolvere questo problema non sarà semplice ma è un dovere patriottico». Non solo dismissione di immobili, però. Ma anche dimagrimento di organici: la Difesa, infatti, ha già elaborato una autoriforma, trasformata in legge nel 2012, che prevede il ridimensionamento degli organici dagli attuali 190 mila a 150 mila soldati (entro il 2024) e il pensionamento anticipato di 20 mila dipendenti civili. Qui s’inquadra il taglio delle 385 tra caserme e sedi. Detto ciò, un braccio di ferro era in atto e Renzi sembra aver deciso. Sul suo tavolo c’era una relazione della delegazione Pd in commissione Difesa che documenta 1,5 miliardi di possibili risparmi all’anno sulle spese militari, rinunciando a 45 cacciabombardieri F35 della Lockheed Martin sui 90 preventivati; rinviando a tempi migliori il Programma Forza Nec (che costerebbe 22 miliardi di euro nei prossimi 25 anni); vendendo una delle due nostre portaerei. Di contro, la relazione prefigura maggiori spese nel settore navale, dovendo la nostra Marina dotarsi di nuove navi, e propone d’investire su un concorrente dell’F35, l’Eurofighter, che è di produzione interamente europea. Renzi godrà di un appoggio bipartisan. Nell’ambito della commissione Difesa sono esplicitamente a favore di un dimezzamento degli F35 sia Giampiero Scanu, capogruppo del Pd, sia Salvatore Cicu, capogruppo di Forza Italia. Bassanini: “Debiti p.a. il Tesoro fermò Letta” diversamente. «Il ministro Padoan - ha detto il presidente C’è un dubbio che serpeggia della Cdp - sui debiti della pubda quando Renzi ha promes- blica amministrazione è pienaso di pagare (e anche in fret- mente impegnato a sostenere ta) i pagamenti della pubbli- questa soluzione. E dico di più, ca amministrazione alle la preoccupazione che l’Euroaziende private: ma il suo pa non sia d’accordo è smentipredecessore, Enrico Letta, ta innanzitutto dalla famosa non ci aveva già provato, con dichiarazione di Olli Rehn e di risultati solo parziali e insod- Tajani del marzo dell’anno disfacenti? Come e perché scorso, e poi dal fatto che, anadesso il nuovo premier do- cora recentemente, l’Europa vrebbe fare di meglio? Ieri il ha detto: pagate i debiti della presidente della Cassa depo- pubblica amministrazione alsiti e prestiti, Franco trimenti vi sottoponiaBassanini, ci ha mo a procedura di fatto fare un infrazione. È passo avanti chiaro che l’Eunella comropa, sempre prensione a patto che del problesia rispettata ma, spiela condizione La somma dei pagamenti gando (se di stare con il arretrati della pubblica non altro) deficit dentro amministrazione che che cos’è che al limite del 3% può essere pagata ha bloccato Letdel Pil, vuole che entro luglio ta. Nella traquei debiti vengasmissione di Raitre «In no pagati alle aziende». mezz’ora», Bassanini ha riveE allora entro quando salato che Enrico Letta voleva ranno pagati i debiti? Bassanisbloccare al più presto e in ni ha detto che la scadenza del toto i pagamenti dei debiti, 21 settembre, ipotizzata da ma è stato fermato dalla Renzi, «è credibile» per il totastruttura del Tesoro: «C’è le della cifra, ma ha aggiunto stata una serie di obiezioni che per i debiti della pubblica da parte dell’amministrazio- amministrazione di parte corne del ministero dell’Econo- rente «che sono il grosso», il mia, timoroso che potesse saldo è possibile «molto prima emergere un debito che l’Eu- della fine di luglio, bastano due ropa non voleva emergesse». o tre mesi». Invece per la parte Svelato il retroscena, c’è residua dei debiti, cioè «per da chiedersi se adesso Renzi quelli in conto capitale, sicconon andrà a sbattere contro me bisogna trovare la copertulo stesso ostacolo. Secondo ra, i tempi sono un pochino più Bassanini, questo rischio lunghi», ma secondo Bassanini non c’è, oggi le cose stanno a settembre sarà tutto risolto. LUIGI GRASSIA INVESTIRE NEL LUNGO TERMINE. RISPARMIO GESTITO, UN PONTE PER IL FUTURO 68 miliardi di euro INGRESSO GRATUITO. ISCRIVITI SU www.salonedelrisparmio.com MAIN PARTNER PARTNER LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Primo Piano .11 . g IL PIANO -385 le strutture Il ministro Pinotti vuole offrire le caserme inutili agli enti locali oppure venderle a privati -20.000 civili Il ministero della Difesa farà a meno anche di molti dipendenti negli uffici 1,5 miliardi Il risparmio annuo sul bilancio della Difesa possibile con l’insieme dei tagli previsti La Difesa accelera la riduzione di organici e caserme La Pinotti: i militari caleranno da 190 a 150 mila ANTONIO PITONI ROMA I l tema è quello della spending review. E il ministero della Difesa è pronto a fare la sua parte. La cura dimagrante la prescrive direttamente Roberta Pinotti. Con una ricetta a base di tagli al personale da un lato, chiusure di caserme, presidi e vendite di immobili dall’altro. Intervistata da Maria Latella su SkyTg24, il ministro ribadisce gli impegni assunti al Senato mercoledì. Impegni che RICCARDO ANTIMIANI/ANSA Il ministro della Difesa Roberto Pinotti MOTORIZZAZIONE E DINTORNI ROMA C’ è un capitolo dedicato all’Aci e alla Motorizzazione civile, nelle 33 schede che il commissario straordinario alla Spending Review Carlo Cottarelli ha predisposto e portato all’attenzione di Matteo Renzi. Uno scandalo annoso, le duplicazioni tra i due enti. Siccome però ogni opera di razionalizzazione ha già visto scornati Romano Prodi e poi Pierluigi Bersani, meglio aspettare prima di cantare vittoria. Un indispensabile passo indietro: l’Automobile club italiano è un’associazione sportiva, inquadrata nel Coni. In origine doveva occuparsi di gare. Con il tempo è finita per fare di tutto e di più. Ha 106 comitati provinciali, con presidenti e organismi vari, per un totale di 800 poltrone ben remunerate. Ha circa 3000 dipendenti. E ha una fonte di guadagni eccezionali: la gestione del Pra, il pubblico registro automobilistico, che gli rende circa 200 milioni di euro all’anno, più 50 circa per il servizio di riscossione del bollo auto. E’ una tassa occulta che pagano gli automobilisti e che rappresenta quasi il 90% delle entrate dell’Aci. Quel che Cottarelli ha scoperto è che anche le Motorizzazioni fanno lo stesso lavoro: i registri automobilistici sono due. Perché non fondere i due enti, allora? Tanto più che il personale dell’Aci pesa per 35 milioni di euro circa all’anno. Il resto sparisce in un gorgo di società controllate di primo e di secondo livello, su cui ha un bel gridare la Corte dei Conti. Un meccanismo barocco, quello dell’Automobile club. A capo di tutto c’è l’Aci nazionale: un presidente, l’ingegnere leccese Angelo Sticchi Damiani (236 mila euro di stipendio), tre vicepresidenti (105 mila euro), un segretario generale (oltre i 300 mila) e un Comitato esecutivo. Poi ci sono i club a livello provinciale, ciascuno con il proprio presidente (i più importanti con incarichi anche a livello nazionale). Poi le società strumentali di primo livello: Aci Informatica, Aci Progei, Aci Vallelunga, l’agenzia turistica Ventura, la Sara assicurazioni, l’agenzia Radio traffic, Aci Global, Aci Sport, Aci Consult, Aci Mondadori. Queste ultime danno vita a società Aci di secondo livello. Si prenda l’Aci Consult, sempre presieduta inizieranno a tradursi in fatti con un provvedimento ad hoc che approderà entro un mese in Consiglio dei ministri. Parallelamente sarà allestita una task force, ha annunciato la Pinotti, «per dare risposte, per non perdere tempo, per mettere i beni della Difesa a disposizione dei Comuni, degli Enti locali e anche dei privati». Una priorità per il ministro della Difesa. Perché «da tanti anni ci sono immobili fermi, risolvere questo problema non sarà semplice ma è un dovere patriottico». Le cifre le dà la stessa Pinotti: 385 in tutto le caserme e i presidi da chiudere per poi vendere i relativi immobili. Numeri ritoccati al rialzo rispetto a quelli illustrati il 12 marzo al Senato dal ministro della Difesa che, a Palazzo Madama, aveva parlato di 368 provvedimenti («166 soppressioni e 202 riorganizzazioni») che interesseranno «le strutture di vertice, operative, logistiche, formative e territoriali». Un’accelerazione che, al di là dei titoli, non sarà certamente facile imprimere se è vero come è vero che di dismissione degli immobili delle Forze armate si parla ormai da anni senza risultati. Ulteriore capitolo della spending review riguarderà il personale. «Stiamo passando da 190 a 150mila militari da qui al 2024, e pensiamo di tagliare 20mila unità del personale civile della Difesa. E se ci sono ancora attenden- L’Aci verso la sforbiciata un registro-doppione che costa 200 milioni l’anno Parchimetri e incidenti: gli strani affari del “secondo livello” 3000 35 90 dipendenti milioni per cento È il numero delle persone che lavorano per l’Aci, distribuite in 106 comitati provinciali Il costo annuo del personale dell’Automobile Club stimato dalla spending review di Cottarelli Il 90% degli introiti dell’Aci è rappresentato dalla gestione del Pra e dalla riscossione del bollo auto PIERPAOLO SCAVUZZO/EIDON Una sede dell’Automobile Club italiano ti, li taglieremo», assicura davanti alle telecamere di Sky la Pinotti, confermando le cifre già illustrate al Senato. Un fronte, quello dei tagli e della riorganizzazione del personale, su cui erano già intervenuti già due decreti legislativi del 28 gennaio (governo Letta) entrati in vigore il 26 febbraio. Il primo, recante disposizioni «in materia di revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo delle Forza armate», ne disciplina il «riordino» delle aree tecnicooperativa e tecnico-amministrativa, le «attribuzioni del Capo di Stato maggiore della difesa» e la «razionalizzazione del Comando operativo di vertice interforze». Il secondo («Disposizioni in materia di personale militare e civile del ministero della Difesa»), detta misure per la «riduzione delle dotazioni organiche complessive dell’Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell’Aeronautica militare». Fissando a 150mila unità il tetto massimo degli organici. Nel dettaglio, 9mila ufficiali nell’Esercito, 4mila nella Marina e 5.300 nell’Aeronautica; 16.170 sottufficiali nell’Esercito, 9.250 della Marina, 15.250 dell’Aeronautica; 64.230 volontari dell’Esercito, 13.550 della Marina, 13.250 dell’Aeronautica. Totale: 89.400 unità nell’Esercito, 26.800 nella Marina e 33.800 nell’Aeronautica. dall’ingegner Sticchi Damiani: controlla Aci Project, Crp, Cnp, più partecipazioni minori. Da notare che le società di secondo livello non hanno obbligo di rendicontazione , né sono obbligate a rispettare il codice degli appalti, né rispondono alla spending review: già, perché i loro soldi sono pubblici, ma figurano giuridicamente come società private. Ed è nel tortuoso andirivieni tra Aci e società di primo livello, che poi affidano gli incarichi alle società di secondo livello, le quali infine sono libere di dare ricche consulenze a chi vogliono, che si spendono milioni di euro all’anno. Un esempio: il 16 ottobre scorso, il Comitato esecutivo – con l’astensione doverosa dell’ingegner Sticchi Damiani, essendo in evidente conflitto di interessi – prende atto che bisogna onorare gli impegni presi dall’Aci nazionale con l’Istat, ossia la rilevazione statistica degli incidenti stradali, per«COSTI INGIGANTITI» Sui parcheggi romani una condanna a risarcire 700 mila euro a Roma ciò affida la pratica alla società Aci Consult, la quale a sua volta ha appositamente dato vita a una società di secondo livello, la Aci Project srl. Quando? Il giorno prima. Meccanismo bizantino, a dir poco. Ma è un vizietto antico, questo delle opache società Aci di secondo livello. La Corte dei Conti ha depositato la sentenza definitiva sul meccanismo dei parchimetri a Roma che ha visto protagonista una società di secondo livello di Aci Consult (la Crp, che sta per Compagnia romana parcheggi): avrebbe dovuto organizzare la sosta a pagamento nella Capitale, documentare le spese, tenersi una percentuale, e il resto sarebbe dovuto andare al Comune. Ebbene, scrive la Corte, «i costi sono stati ingigantiti». E al Comune andavano le briciole. Un esempio solo, ma significativo: la Crp distribuì migliaia di autoparchimetri individuali, apparecchietti a ricarica, da esporre sul cruscotto. Li fatturarono a 120 mila lire l’uno. La Guardia di Finanza scoprì che li compravano al doppio del prezzo reale (il produttore li vendeva a 50 mila lire) da una società cugina, la Cnp, sempre controllata da Aci Consult. Per quella vicenda, la Crp è stato condannata a risarcire 700 mila euro al Comune di Roma. [FRA. GRI.] 12 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 U MALAYSIA IL MISTERO DEL VOLO MH370 L’ombra di Al Qaeda sull’aereo fantasma Gli Stati Uniti: sequestrato per essere poi usato come missile. Sospetti sul pilota e sui separatisti uiguri MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME Le ultime parole dall’aereo malese scomparso arrivarono alla torre di controllo di Kuala Lumpur dopo la disattivazione dei sistemi di comunicazione di bordo e ciò lascia supporre un dirottamento per il quale vi sono al momento tre possibili sospetti: almeno uno dei piloti, Al Qaeda oppure i separatisti uiguri. È stato il ministro della Difesa malese, Hishammuddin Hussein, a rivelare che quando una voce dall’aereo disse «All right, Good night» (tutto a posto, buonanotte) alla torre di controllo i sistemi di segnalazione «Acar» erano già disattivati, con l’aggiunta che l’identificatore del volo sulle rotte commerciali era stato spento separatamente. Da qui il sospetto che qualcuno a bordo abbia disattivato i segnalatori e poi detto a terra che tutto era regolare al fine di sparire dai radar e impossessarsi del Boeing decollato da Kuala Lumpur alla volta di Pechino. Sebbene il dirottamento resti solo un’ipotesi porta con sé l’interrogativo sulla matrice e a tale proposito so- no tre le piste che, da Londra a Pechino, gli investigatori seguono. La prima riguarda Zaharie Ahmad Shah, il pilota del volo MH370, che è un fervente seguace del leader dell’opposizione malese Anwar Ibrahim, condannato a cinque anni di prigione per sodomia il giorno prima del decollo dell’aereo. La polizia malese ha perquisito la casa di Ahmad Shah trovando un simulatore di volo che ora viene esaminato cercando indizi. C’è poi la pista di Al Qaeda che viene da Londra perché il «Sunday Telegraph» ha rivelato che l’anglomusulmano Sajit Badat, condannato nel 2005 per terrorismo nei ranghi di Al Qaeda, ha dichiarato durante il processo in corso a New York ad Abu Ghaith - nipote ed ex portavoce di Osama bin Laden - di aver incontrato in Afghanistan «4 o 5 jihadisti malesi, uno dei quali era un pilota», consegnandogli «una scarpa munita di microbomba» per far saltare la porta della cabina di pilotaggio. L’intelligence britannica ritiene Badat una «fonte credibile» e questo spiega perché Michael McCaul, presidente della commissione Sicurezza Interna al- La storia ILARIA MARIA SALA PECHINO l Boeing 777 della Malaysia Airlines MH370 è scomparso da nove giorni. A Pechino è una domenica grigia, con i livelli di inquinamento che tornano a superare la soglia di sicurezza: le sessioni plenarie dell’Assemblea Nazionale del Popolo e dell’Assemblea Consultiva sono state chiuse giovedì, e tutte le fabbriche della capitale sono state riaperte, schiacciando la città tra cieli plumbei e traffico esasperante. All’Hotel Metro Park Lido, nel distretto di Chaoyang, più di duecento familiari restano in attesa di notizie dei passeggeri del volo che da Kuala Lumpur doveva atterrare a Pechino diversi giorni fa (a bordo del Boeing c’erano 153 persone di nazionalità cinese). Questo albergo degli Anni 80, uno dei primi hotel internazionali della capitale, è diventato il centro nevralgico di un dramma che non ha precedenti, ed è qui che vengono tenute le quotidiane conferenze stampa e da cui le troupe televisive trasmettono gli scarsi aggiornamenti disponibili. E, quando possibile, è qui che vengono intervistati i familiari dei passeggeri, cosa sempre meno facile, man mano che, contro ogni logica, il mistero dell’aereo si infittisce, e i familiari dei passeggeri vengono sottoposti al prolungarsi di un’angoscia e una frustrazione inedite. È possibile riconoscerli, mentre camminano con aria spersa per il lungo corridoio che divide in due il piano terra del Lido, dai loro cappotti sgualciti e dai volti stanchi. Ma anche dal modo in cui cercano di evitare le televisioni e i numerosi giornalisti, e da come si riuniscono invece in piccoli gruppi nervosi, che tentano di fare il punto I EDGAR SU/REUTERS Un agente malese studia le rotte aeree alla ricerca del Boeing 777 sparito la Camera Usa, ipotizzi che Al Qaeda si sia impossessata del Boeing per «usarlo come un missile» in maniera analoga a quanto fece l’11 settembre 2001 con i quattro aerei lanciati contro Washington e New York. La terza possibilità è che a impossessarsi del volo siano stati gli uiguri già responsabili del recente attacco con coltelli a una stazione ferroviaria in Cina che ha causato 29 vittime. Pochi giorni prima del de- Tra i familiari in ansia che sperano nel dirottamento “Ma allora sono ancora vivi” il cui figlio è nel volo scomparso, più volte ha ripetuto a giornalisti e telecamere che «La Malaysia Airlines ha una grossa responsabilità in questa storia. Perché non fanno maggiore chiarezza?». Cammina davanti alla panetteria tedesca con gli occhi scavati dall’ansia, la stanchezza e il dolore, incapace di credere che un aereo possa smaterializzarsi in questo modo. Domenica, le notizie erano di nuovo contraddittorie. Alcune riescono ancora ad accendere la speranza, come quella che ben 25 Paesi ora sono coinvolti nella ricerca dell’aereo, daldella situazione e preparare dichiara- l’America alla Cina alla Francia. Altre zioni collettive. Ogni documento, for- appaiono senza senso: come quello za dell’impotenza, ripete le stesse ri- strano tracciato a zig-zag che dovrebchieste: notizie più tempestive, chia- be rappresentare il possibile percorrimenti, precisazioni. so dell’aereo una volta disattivato il Come può sparire così un aereo di radar di bordo. Ma una su tutte ha linea, grande settanta metri, in d’un tratto alimentato il desiderio di un’epoca in cui perfino un telefonino continuare a credere in un lieto fine: rubato può essere rintracciato in po- quella di un possibile dirottamento, chi minuti? I familiari dei passeggeri da parte dei piloti stessi o di passegdel volo MH370 sono un gruppo di geri del velivolo. La possibilità viene persone disparato, non hanno quasi discussa intorno ai tavolini dello nulla in comune oltre alla rabbia sor- Starbucks dell’Hotel Lido, e alla picda contro la Malaysia Airways e il de- cola panetteria tedesca dell’albergo. stino, e al dolore di Da quando non sapere che col’aviazione civile TENSIONE ALLE STELLE sa sia successo ai malese ha comuniInsulti contro i funzionari cato che è tecnicapropri cari. La della Malaysia Airlines mente possibile pressione li consuma. Già in diverse «Siete voi i responsabili» che alcuni dei seoccasioni i cronisti gnali satellitari insono stati fatti alviati dall’aeromolontanare, affinché ATTACCATI AL CELLULARE bile siano provenunon testimoniasterra, di nuoTutti continuano a chiamare tivo,daqualcuno sero delle improvosa vise liti. Alcune di disperatamente. Ma i telefonini accennare un sorsuonano sempre a vuoto riso. «Forse sono queste prendono di mira i funzionari vivi, allora?», dice malesi che forniscono il bucherellato la signora Ma, immediatamente riresoconto giornaliero delle infruttuo- presa dalla televisione cinese, il cui se ricerche: gli incontri spesso fini- cognato è nell’aereo scomparso. Di nuovo, tutti cercano di chiamascono con insulti e, in un’occasione, con il lancio di bottigliette d’acqua. re i cellulari dei passeggeri del volo, Ma la tensione è tale che in questi che a volte suonano a vuoto. Si tratta, giorni anche la stampa è stata scac- sicuramente, solo di un segnale che ciata via in malo modo, e perfino fra i rimbalza sui radar, ma ugualmente le gruppi dei familiari stessi ci sono sta- dita corrono sui telefonini, e ancora ti momenti in cui si è sfiorata la rissa. chiamano, nella frustrante attesa di Wen Wancheng, dello Shandong, un miracolo. In hotel a Pechino aspettando notizie: “Vogliamo chiarezza” MARK RALSTON/AFP I parenti dei passeggeri del volo MH370 nel Metro Park Lido Hotel di Pechino collo del volo MH370 una voce anonima aveva chiamato l’aeroporto internazionale di Pechino chiedendo «l’indipendenza della Turchia Orientale» come i separatisti uiguri definiscono la regione del Xinjang. Lo scenario di un dirottamento porta la task force malese che guida le indagini - con il sostegno di 25 Paesi, inclusi Usa ed europei - a procedere in due direzioni: l’esame minuzioso delle identità delle 239 persone a bordo per verificare la presenza di individui «a rischio» e i controlli sui territori di almeno 15 Paesi dove il Boeing potrebbe essere atterrato. Sono 634 le piste con le caratteristiche necessarie secondo l’aviazione civile australiana: 45 metri di larghezza e 1500 di lunghezza. Di certo, come spiega Rohan Gunaratna, esperto di terrorismo alla Nanyang Technological University a Singapore, «se è un piano terroristico ha avuto preparativi lunghi». Da qui la necessità per gli investigatori di non escludere nulla: neanche il possibile decollo del Boeing con nuove insegne e identificativi, per confondersi sulle rotte commerciali al fine di colpire l’obiettivo prefissato. LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 45 metri KAZAKHSTAN UZBEKISTAN di larghezza Almeno KYRGYZSTAN 15 TURKMENISTAN i Paesi in cui potrebbe essere atterrato il velivolo MYANMAR COME SFUGGIRE AI RADAR: per decollare dalla pista senza essere riconosciuto, il Boeing dovrebbe «nascondersi» dietro un regolare volo di linea, adoperando un codice di volo identico i chilometri di autonomia di un Boeing a serbatoio pieno LAOS VIETNAM 25 ISOLA DI MALÉ i Paesi impegnati nelle ricerche Le caratteristiche minime per far atterrare il Boeing L’IPOTESI DI UN PIANO SIMILE ALL'11 SETTEMBRE: se alcuni dirottatori sono riusciti ad atterrare, potrebbero avere un piano per tornare ad adoperare l'aereo 14 mila THAILANDIA ISOLE ANDAMANE di lunghezza le piste in cui avrebbe potuto atterrare l’aereo (ma il 777 può toccare terra anche su una lunga strada sterrata) PAKISTAN INDIA 1.500 metri 634 CINA BANGLADESH Dove potrebbe essere nascosto Primo Piano .13 . 4 mila i chilometri che il Boeing 777 della Malaysia Airlines potrebbe aver percorso dopo l’ultimo contatto con la torre di controllo INDONESIA Oceano Indiano Centimetri LA STAMPA NELL’IMMAGINARIO ANTONIO SCURATI Un destino opaco come nuovo volto dell’Apocalisse SEGUE DALLA PRIMA PAGINA L a progressiva derealizzazione delle nostre nicchie vitali, la loro crescente renitenza alla leva della vita vissuta, la montante difficoltà a fare presa su una realtà sempre più evanescente, ci ha resi incerti riguardo alla nostra stessa esistenza, ci ha indotti ad applicare ostinatamente la nostra residua intelligenza alla decifrazione delle bolle mediatiche. Abbiamo per questo vissuto come in preda a un attacco di panico permanente. Sempre inclini a sovrastimare i pericoli di morte imminente, siamo stati a lungo propensi a proiettare il paradigma apocalittico sullo schermo opaco della vita quotidiana di noi gente protetta e modesta. E di tutti gli immaginari del disastro, quello del disastro aereo – con la sua fantasmagorica sospensione tra cielo e terra, con la sua terrificante minaccia di un folgorante trapasso dall’essere al nulla – è stato il principe. La sua forma è, però, mutata nel tempo. Quando ero bambino gli aerei venivaAntonio no inghiottiti dal miScurati sterioso triangolo delle Bermuda. Poi sono arrivati i sequestri di velivoli presi in ostaggio su piste africane, poi il cinema catastrofico ha cominciato a raccontarci il dramma d’interni di passeggeri terrorizzati nelle fusoliere di aerei maledetti, quindi è stata la volta di bombe terroristiche o missili assassini su voli civili. Anche a questo stadio della progressione tra invisibile e visibile, tra disastro fantasma e catastrofe mirabile, della tragedia rimanevano però solo poveri resti. Pezzi di lamiere contorte, mocassini alla deriva, scatole nere. E così, con quest’attitudine di presaghi del disastro, noi uomini e donne in transito veloce nelle aerostazioni d’Occidente, entrammo nel nuovo millennio con i nervi a fior di pelle, i muscoli contratti, i sensi all’erta e il naso sollevato a fiutare nei vortici d’aria in burrasca la presenza incombente del crepaccio. Poi, alle 8.46 di una limpida mattina di settembre il millennio fu inaugurato da una bolla di fuoco partorita dal ventre di una torre gemella pe- Siamo passati dalle bombe in volo e dall’11 settembre a una dimensione tragica che diventa invisibile MOHD RASFAN/AFP Alcuni passeggeri osservano su un display le previsioni del tempo nell’aeroporto di Kuala Lumpur, in Malaysia 1 Mistero delle Bermuda A partire dagli Anni 50 si diffuse la convinzione che in un triangolo di spazio nell’Oceano Atlantico si fossero verificati dal 1800 in poi numerosi episodi di sparizioni di navi e aeromobili: da qui il «Triangolo maledetto» 2 Il giallo di Ustica La strage di Ustica è il caso italiano mai del tutto chiarito: il 27 giugno 1980 il Dc-9 dell’Itavia con 81 persone a bordo si squarciò in volo. La tesi ufficiale attribuì il disastro a un missile che avrebbe dovuto colpire Gheddafi 3 Le Torri gemelle L’11 settembre 2001 diciannove affiliati di Al Qaeda dirottarono 4 voli civili commerciali colpendo le due torri del World Trade Center di New York e il Pentagono. Il terzo aereo si schiantò in un campo in Pennsylvania netrata sul versante opposto da un aeroplano in volo di linea. Ma quell’aeroplano non era stato abbattuto da un missile o disintegrato da una bomba. Si era trasformato in bomba esso stesso. Ed era lì, in piena luce, in primo piano. Il disastro aereo era entrato nella sfera della visibilità totale, era diventato epifania, apparizione, manifestazione luminosa del senso di un mondo insensato. Gli anni ’00 erano così aperti, una volta e per tutte, all’insegna di un immaginario apocalittico. Revocato lo «sciopero degli eventi» degli anni ’90, finita precipitosamente la «fine della storia», il rapporto con il tempo storico si era prontamente rimesso in marcia e il suo passo era adesso cadenzato dal rintocco della campana a morto: un tempo dell’avvento, dell’irruzione di accadimenti squassanti, che avrebbero strappato la trama degli eventi, portando con sé sciagura e distruzione ma anche rivelazione. L’aereo-bomba ripreso dalla televisione ne divenne l’icona. Questo il dono obbligante dell’apocalisse: l’occulto che diviene manifesto in una deflagrante rivelazione. Poi, però, nella seconda metà del decennio, le nostre paure conobbero un secondo cambio di paradigma: all’apocalisse si sostituisce il declino, alla catastrofe la decadenza. Il ripiegarsi angoscioso della coscienza occidentale muta tonalità di fondo: lo spettro della fine non si annuncia più come schianto ma come sfinimento. Ecco che cambia, dunque, il tono di nero del terrore: chi si affaccia alla vita alla fine del decennio battezzato dalla bolla di fuoco, non si aspetta più dal futuro imminente la resa dei conti, l’irruzione clamorosa del redde rationem, ma una lenta, progressiva estenuazione. Ed ecco che il volo MH370 della Malaysia Airlines, che viaggia per migliaia di miglia verso una destinazione ignota, e forse inesistente, per poi scomparire perfino dalla vista orbitale dei satelliti, mentre per giorni e giorni milioni di persone lo cercano on-line, diventa l’emblema di un’umanità che non attende più dai propri disastri la spettacolare rivelazione apocalittica ma si rassegna a non poter più strappare il velo opaco del proprio destino. Qualcuno ha scritto che è duro vivere senza un’apocalisse all’orizzonte. Credo sia oggi la nostra condizione. A tutti, buon viaggio. Allacciate le cinture di sicurezza. LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 14 LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 15 16 .Estero .LUNEDÌ 17 MARZO 2014 PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Nel pieno della campagna per la riforma sanitaria, il presidente Obama convocò un incontro fondamentale nello Studio Ovale. Davanti a lui non c’era un senatore, un deputato o un lobbista chiave per far approvare la legge, ma un ragazzino di dodici anni. Sua madre, NancyAnn DeParle, lavorava alla Casa Bianca come vice capo di gabinetto e supervisore delle politiche sanitarie, e dopo due anni di orari infernali lui le aveva chiesto di dimettersi. Nancy-Ann aveva informato il presidente della richiesta del figlio, durante un viaggio a bordo dell’elicottero Marine One, e lui l’aveva presa così seriamente da convocare il ragazzo nello Studio Ovale, per spiegargli di persona perché avrebbe dovuto pazientare ancora un po’. Sua mamma era fondamentale per l’approvazione di una riforma storica negli Stati Uniti, e quindi bisognava dividerla con il Paese. Questo episodio, raccontato dal Washington Post, è solo un esempio del lavoro da una parte eccitante, e dall’altra insostenibile, che si fa ogni giorno e ogni notte alla Casa Bianca. Ma è anche lo spunto per parlare di come Obama, e l’amministrazione americana in genere, si sono posti il problema di conciliare i tempi della moderna vita professionale, con quelli della vita vera, personale. Gli esempi curiosi sono infinti. Sylvia Mathews Burwell, direttore dell’Office of Management and Budget, ricevette una chiamata nel pieno della festa di compleanno di sua figlia di 6 anni, che coincideva anche con il pieno dell’ultima crisi sullo shutdown del governo: «Chiesi ad un’amica di terminare il gioco che stavamo facendo, ma riuscii a tornare in tempo per gestire la piñata». La settimana scorsa Jason Furman, capo del Council of Economic Advisers, stava ascoltando un economista convocato per discutere il problema dei costi eccessivi dell’università. Ad un certo punto un collaboratore Casa Bianca, orari infernali la famiglia diventa optional Recitesaltateecompleanniasinghiozzo:laduravitadellostaffdiObama Nixon nascose il massacro di My Lai 1 Richard Nixon cercò di co- Festa interrotta Micro ictus Sylvia Mathews Burwell ha dovuto abbandonare di corsa il compleanno della figlia Dan Pfeiffer è finito due volte in ospedale per due ictus. Il giorno dopo era già al lavoro prire lo scandalo seguito al massacro di civili nel villaggio vietnamita di My Lai, ordinando ai suoi collaboratori di screditare il testimone di quell’attacco. La strage era avvenuta il 16 marzo del 1968, quindi quando Johnson era ancora presidente. Il plotone del sottotenente William Calley era entrato nel villaggio, aveva radunato gli abitanti e aveva giustiziato sommariamente 504 persone. Il massacro era rimasto nascosto per un anno, ma era esploso sui giornali quando Nixon era ormai diventato pre- sidente. Il 1° dicembre 1969, secondo un documento conservato nella sua Library che finora non aveva ricevuto attenzione, il capo della Casa Bianca aveva convocato una riunione per gestire la crisi. Parlando col suo capo di gabinetto, Bob Haldeman, aveva autorizzato l’uso di «qualche trucco sporco, ma non di livello troppo alto», per contenere lo scandalo. In particolare aveva suggerito di «screditare un testimone» Hugh Thompson, il pilota di elicotteri che si era opposto all’azione ed era diventato l’uomo chiave dell’accusa. gli ha passato un biglietto, in cui lo avvertiva che l’economista doveva andare via, perché la figlia stava uscendo da scuola e non c’era nessuno a prenderla: «Vai, prego. Ne riparliamo domani». Il marito di Susan Rice, consigliere per la sicurezza nazionale, ha preso un anno sabbatico per stare a casa con i figli al suo posto, mentre il consigliere Dan Pfeiffer è finito per due volte in ospedale, colpito da mini ictus, e il giorno dopo la dimissione è sempre tornato alla sua scrivania. Il portavoce Jay Carney una volta saltò un viaggio presidenziale, perché doveva partecipare alla recita scolastica del figlio: «Scrissi ad Obama per scusarmi, e lui rispose subito: hai fatto la scelta giusta». Gli orari della Casa Bianca sono infernali, perché non esistono. In genere si arriva al lavoro poco dopo l’alba e si esce la sera, ma le giornate sconfinano spesso nelle nottate, e il termine on-call vuol dire che puoi essere richiamato letteralmente 24 ore al giorno. Il tutto per stipendi che non superano i 172.000 dollari lordi all’anno, per le posizioni più alte. Naturalmente si tratta del lavoro più eccitante al mondo, ma anche il più massacrante. Obama ha due figlie adolescenti, a cui ha cercato di assicurare un’esistenza più normale possibile. La settimana scorsa, venendo a New York per raccogliere fondi elettorali, si è fermato in un negozio di Gap a comprare maglioncini, per ringraziare la catena di aver alzato il salario minimo, ma anche fare il padre di famiglia. Il problema lo conosce e se l’è posto, tanto nella gestione della Casa Bianca, quanto del Paese. Ha favorito le proposte per la flessibilità, ha firmato il Telework Enhancement Act del 2010 per consentire anche ai dipendenti federali di lavorare da casa, e non si lamenta quando i suoi collaboratori prendono tempo per stare con le famiglie. A partire dalle mamme, perché non avere altri genitori intorno a lui significherebbe perdere contatto con la realtà. Spiegatelo a un ragazzino di dodici anni che vuole la madre vicina, però. PER GLI ESPERTI RACCOGLIERÀ 10 MILIARDI DI DOLLARI TERRE CONTESE, ODII ETNICI E RELIGIOSI Il cinese Alibaba sceglie la Borsa di New York Carneficina in Nigeria Distrutti tre villaggi NEW YORK Sarà New York la piazza finanziaria su cui debutterà Alibaba, il colosso cinese dell’e-commerce. La decisione presa dall’azienda ha lasciato l’amaro in bocca alla Borsa di Hong Kong che aveva sollevato problemi di governance per l’azienda, ma anche la stessa Londra è rimasta esclusa. «Abbiamo deciso di quotarci alla Borsa di New York perché questo renderà la nostra compagnia più globale e trasparente e ci consentirà di continuare a perseguire i nostri ideali e le nostre visioni a lungo termine» ha scritto l’azienda in una nota. Il debutto di Alibaba sulla Borsa di New York dovrebbe avvenire nella seconda metà di quest’anno. Secondo gli esperti l’Ipo della piattaforma di ecommerce potrebbe raccogliere qualcosa come 10 miliardi di dollari (a fronte dei 16 miliardi raccolti da Facebook nel 2012). L’Ipo più grande di tutti i tempi della Borsa di New York è quella di Visa che raccolse 18 miliardi di dollari. Alcuni importanti fondi valutano il valore di capitalizzazione di Alibaba in 120 miliardi di dollari contro i 170 miliardi di Amazon e i 73 di eBay, uno dei concorrenti principali. LAGOS LA FESTA PER LE STRADE Purim, il carnevale ebraico che ha 2500 anni 1 Ieri per le strade di Israele si è festeggiato il Purim, una festa ebraica che ha alcuni tratti simili al nostro Carnevale. Le persone si mettono in maschera e festeggiano un evento che ha oltre 2500 anni. La festa infatti ricorda il digiuno osservato dal popolo ebraico per chiedere la clemenza del re Assuero che, mal consigliato dal perfido Amman, aveva decretato lo sterminio degli ebrei. Fiammata di violenza in Nigeria dove, nella notte tra venerdì e sabato, una quarantina di persone armate di armi da sparo, benzina e machete, ha preso d’assalto i tre villaggi di Angwan Gata, Angwan Sankwai e Chenshyi massacrando un centinaio di persone, mutilandole e bruciandole e poi dando fuoco alle capanne e ai granai. La carneficina è avvenuta nello Stato di Kadura, uno dei due stati cuscinetto (insieme a Plateau) tra un Nord musulmano e un Sud cristiano. Il confitto religioso nella regione si è acuito a se- guito delle elezioni del 2011 che hanno visto la vittoria alle presidenziali del candidato cristiano Goodluck Jonathan contro quello musulmano Muhammadu Buhari. Ma le violenze non hanno solo un movente religioso. Il capo della polizia di Kadura non attribuisce colpe, ma i locali ritengono che la strage sia stata compiuta da pastori Fulani o Haussa, non indigeni che contendono la terra e diritti di pascolo agli «stanziali». Durante la carneficina, alcuni abitanti sono riusciti a scappare nella boscaglia e si ha notizia di circa 2000 persone che avrebbe trovato rifugio nella scuola del vicino villaggio di Gwandong. LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Le altre Terre dei fuochi /2 GUIDO RUOTOLO INVIATO AD AVELLINO Cronache .17 . Amianto, Avellino contaminata dalla bonifica dei vecchi treni Viaggio nell’ex Isochimica chiusa da 25 anni. La procura: una bomba ecologica uigi Maiello era ricoverato in ospedale quando si aggravarono le sue condizioni: «Lamenta continue dispnee....». È quando uno dorme e si sveglia di soprassalto perché manca il respiro. Il cuore batte forte, e si deve sfregare la mano sul petto per riprendere fiato. Si chiude il diaframma e non entra più aria nei polmoni. Negli otto giorni seguenti, alle dispnee si aggiunse «un dolore toracico». Fino alle 5,35 del 14 febbraio del 2013: «Peggioramento improvviso, rantoli, grosse bolle su tutto l’ambito polmonare». Venti minuti di agonia straziante fino alle 5,55 quando «si constata l’exitus». Scrive il medico legale nella sua perizia: «Pertanto, valutate le caratteristiche dell’esposizione professionale, può ritenersi che questa fu qualitativamente e quantitativamente idonea al determinarsi di patologie pleuro-polmonari la cui evoluzione si rese responsabile dell’exitus del Maiello». Antonietta Maiello non si dà ancora pace della morte del marito. «Gli trovarono placche pleuriche nel 2001 - ricorda mentre mostra una foto in cui Luigi aveva in braccio la nipotina - e lui non riusciva a respirare. Il meCARLO HERMANN/CONTROLUCE dico dell’Asl Borea diceva che era “fissato”, che aveva solo una bronchi- Contenitori di rifiuti speciali abbandonati all’interno dell’Isochimica di Avellino. Il sito industriale è chiuso e abbandonato da 25 anni te da curare con aerosol e antibiotici. Poi, nel luglio del 2012, ha cominciato È in atto un pericolo senza di un numero elevato di cubi a perdere peso, ad avere emorragie. contenente amianto, addirittura 681, E sono iniziati i cicli di chemio. Le fiper la salute e incolumità, che giacciono da almeno 25 anni in bre di amianto le portava a casa, nedi dispersione delle fibre condizioni di progressivo deterioragli indumenti». mento del rivestimento effettuato per Le terre dei fuochi dell’Irpinia si di amianto. Tale pericolo evitare (o contenere) la dispersione di chiamano «Isochimica» di Pianoè dovuto all’ulteriore stato È la quantità di crocidolite fibre; l’interramento di circa 1600 medardine e un quartiere di Avellino, Ufficiosamente legati la varietà più pericolosa di degrado dei manufatti tri cubi di amianto nella medesima Rione Ferrovia - che ricorda tanto la all’amianto dell’Isochimica di amianto, che l’appalto area, che, pur non avendo determinato Pompei della Magna Grecia, il Rione A 150 lavoratori è stata all’interno dell’area prevedeva dovesse essere l’inquinamento della falda acquifera, Tamburi di Taranto, sepolta dalle riconosciuta la malattia grattata via dalle carrozze rappresenta un rischio latente sia per polveri dell’Ilva - ed è scandalosa professionale Rosario Cantelmo la possibilità dello scivolamento delperché da tutti conosciuta da 25 anProcuratore della Repubblica di Avellino l’amianto verso la falda sia per il deteni. Quella fabbrica fu chiusa dai carioramento della copertura di asfalto rabinieri mandati dal pretore di Fidestinata a impedire rilasci di fibre renze, Beniamino Deidda, il 13 dinell’atmosfera. Infine, la presenza di ficembre del 1988. L’Isochimica è il simbolo sconcio pralluogo è del marzo dell’85 ed è del- scoibentava senza mascherine e a ma- colo concreto per la salute e incolumi- bre di amianto, disperse nei capannoni della Prima Repubblica. Il suo pa- l’Istituto di Medicina del lavoro del- ni nude. Prima ancora che nascessero i tà, di dispersione di fibre di amianto e nei vagoni ferroviari abbandonati e tron, Elio Graziano, si accaparrò la l’Università Cattolica Sacro Cuore di capannoni - ricordano i due ex operai nell’area dello stabilimento ex Isochi- non adeguatamente sigillati». Il Corpo forestale sta cercando decommessa delle Ferrovie dello Stato Roma - privo di aspiratori e di sistemi dell’Isochimica - sui binari della stazio- mica. Tale pericolo è dovuto all’ulteper grattare via l’amianto da 1740 di abbattimento della polvere. Nessuna ne ferroviaria vennero scoibentate riore stato di degrado dei manufatti positi di amianto nel greto di un fiume, in una discarica abusiva in un comune carrozze e 499 locomotrici. Comples- aspirazione è posta in corrispondenza una prima decina di carrozze. In quegli rinvenuti nell’area». L’Arpac, l’azienda regionale per la limitrofo e addirittura in Costiera sivamente, 2276 tonnellate di «croci- delle carrozze mentre vengono scoin- anni, e a pieno ritmo, arrivammo ad albentate. La scoi- meno quaranta carrozze al mese. Ma protezione ambientale, sta ultimando amalfitana. C’è un testimone che ha dolite», «la varietà più pericolosa GLI OPERAI bentazione è effet- l’amianto rimaneva sotto le canaline e le analisi sulla dispersione in corso di parlato di frangiflutti di cemento e a secco e per- chissà quante fibre di crocidolite han- fibre di amianto. La fabbrica si trova a amianto scaricati in mare, a Cetara. del minerale». «Lavoravamo a mani nude tuata tanto in ambiente no respirato i passeggeri». 2500 metri dal centro di Avellino. Se la Ventiquattro indagati, un’intera Appalti, soldi, e senza mascherine estremamente polUfficiosamente i decessi Isochimica contaminazione dovesse essere con- giunta comunale con sindaco compreassunzioni, voti. so (anche l’attuale primo cittadino è Che tipo, Grazia- ripulendo 40 vagoni al mese» veroso anche a oc- tra i lavoratori di Avellino e provincia fermata, che succederà? chio nudo». sono stati almeno dodici - ma la ProcuGabriella Testa è l’animatrice del sotto inchiesta), perché approvò una no. Aveva anche Carlo Sessa e Nicola Abrate hanno ra ha aperto per il momento solo tre Comitato del Rione Ferrovia nato solo delibera nel maggio del 2005 che sol’appalto alle Ferrovie dello Stato del «Tnt», tessuto non tessuto. Ricordate cinquant’anni. Quando furono assunti fascicoli - e 150 sono i lavoratori a cui è ad ottobre: «Grazie anche al procura- spendeva «la procedura di esecuzione lo scandalo delle «lenzuola d’oro»? all’Isochimica ne avevano venti. I due stata riconosciuta la malattia profes- tore Cantelmo abbiamo iniziato a in danno per la messa in sicurezza, boEcco, era lui il protagonista. E al sot- hanno sempre denunciato la fabbrica sionale. Venticinque anni dopo la chiu- prendere coscienza dei rischi che cor- nifica e ripristino ambientale del sito». toscritto disse testualmente: «La Co- della morte: «Nelle Ferrovie dello Sta- sura della fabbrica, l’Isochimica in- riamo. Chiediamo uno screening di E funzionari della Asl che nel giugno del 2010, dichiaravano il falso: «Sono ca Cola fa più male dell’amianto». to veniva scoibentata una carrozza al combe su Avellino come l’Angelo della massa e bonifiche». Che fine faceva l’amianto grattato stati ormai rimossi i metri cubi di Dall’83 all’88 successe qualcosa di mese e si moriva. Le proteste dei sin- morte. Il 30 maggio scorso il procuraspaventoso in quella fabbrica: «La dacati, delle maestranze provocarono tore della Repubblica, Rosario Cantel- dalle carrozze e dalle locomotrici? amianto friabile e messi in sicurezza. Il scoibentazione avviene in un ampio la decisione di far fare il lavoro ad Avel- mo, ha firmato un decreto urgente di «Ciò che emerge con certezza - si legge pericolo per la salute non c’è più». 2. Continua capannone unico - la cronaca del so- lino, e nacque l’Isochimica, dove si sequestro dell’area: «È in atto un peri- nel provvedimento del gip - è la pre- L 2276 12 tonnellate morti La Stampa e Vatican Insider a un anno dall’elezione del Papa La rivoluzione di Francesco ora è anche in libreria Le foto migliori, i viaggi le parole e le riforme del primo pontefice sudamericano TORINO Un anno dopo l’elezione del primo Papa latinoamericano c’è il rischio di fermarsi agli stereotipi, alle celebrazioni di maniera o qualche imma- gine simbolo. La Stampa e Vatican Insider - il canale web interamente dedicato all’informazione sul Vaticano hanno cercato di andare oltre proponendo ai lettori un volume unico nel suo genere che raccoglie tutte le novità accadute in questo primo anno, le parole più importanti di Francesco, le sue decisioni, i suoi viaggi. Nasce così «Francesco. Il Papa della gente», un elegante volume in carta patinata curato da Andrea Tornielli, che presenta le migliori immagini di questo primo anno di pontificato, insieme a sei ampi capitoli scritti dalle migliori firme internazionali di Vatican Insider. Il volume è in vendita per soli 8,70 euro nelle edicole di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta; nel resto d’Italia si può acquistare nelle librerie (distribuito da Rcs) oppure online sul sito della Stampa. «In quest’anno - scrive il direttore Mario Calabresi nella prefazione - il nuovo Papa è diventato un leader mondiale, capace di parlare ben al di là dell’universo dei credenti, un uomo che ha fatto sembrare terribilmente vecchi molti altri leader più giovani di lui». Oltre all’introduzione sulle novità del pontificato, il libro contiene un capitolo dedicato ai viaggi (scritto da Giacomo Galeazzi), uno dedicato alle udienze del mercoledì (Andrés Beltramo Alvarez), un altro alle omelie di Santa Marta (Domenico Agasso jr), un quinto all’esortazione «Evangelii gaudium», la road map del pontificato (Gianni Valente) e infine l’ultimo alle nomine e alla riforma della Curia (Gerard O’Connell). In fondo al volume si ritrova anche l’intervista con Papa Francesco pubblicata su La Stampa lo scorso dicembre. Un’opera collettiva di grande qualità, illustrata con immagini a colori scelte da Mauro Pianta. La pubblicazione «Francesco, il Papa della gente» è il volume curato da La Stampa e Vatican Insider 18 .Cronache STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 La donna è grave Colpiscelamoglie allatestadavantialfiglio 1 Un medico italiano di 45 MASSIMO PERCOSSI/ANSA anni ha ferito gravemente la moglie colpendola alla testa durante una lite, avvenuta ieri sera davanti al figlio di 7 anni. L’episodio è accaduto vicino Roma, ad Albano, in località Cecchina. La vittima, anche lei di 45 anni, di origine romena, è stata ferita alla testa dall’uomo con una statuina e trasportata dal 118 di Roma in codice rosso all’ospedale di Albano: le sue condizioni sono gravi, e i medici si sono riservati la prognosi. La lite è avvenuta per motivi sentimentali e l’aggressore, ancora in stato di choc, è stato fermato dai carabinieri di Castel Gandolfo. Il figlio è stato affidato a una zia. I rilievi della polizia nella casa dove è stata uccisa Maria Manciocco, 48 anni: qui la donna abitava con i due gemelli A 9 anni scoprono la madre uccisa a martellate dal papà Roma, l’ufficiale dell’Aeronautica si è costituito. La coppia si stava separando il caso FLAVIA AMABILE ROMA ra la maestra di Gorga, un piccolo comune in provincia di Roma: ieri il marito l’ha ammazzata con quattro colpi di mazzetta alla testa mentre erano in casa i figli, due gemelli di nove anni. Sono stati loro a lanciare l’allarme chiamando uno zio. «Mamma non si muove, vieni ad aiutarla», ha gridato uno dei due ragazzini al telefono. Ogni dettaglio in più che viene raccontato di quest’ennesimo femminicidio aumenta l’orrore per quanto è accaduto, e per quanto sarebbe stato possibile fare e - ancora una volta - non è stato fatto. Maria Manciocco aveva 48 anni, abitava nel centro di Segni, un altro paese della provincia di Roma. Si stava separando dal marito, Eraldo Marchetti, 54 anni, ufficiale dell’Aeronautica militare all’aeroporto di Frosinone. E La donna non riusciva più a sop- ma ricostruzione, l’ufficiale dell’Aeportare la gelosia del marito. Lei era ronautica è uscito di casa. Gli zii hanmolto bella, lui molto possessivo. I vi- no chiamato il 118, Maria Manciocco cini raccontano dei continui litigi fin- è stata trasportata all’ospedale di ché sette-otto mesi fa avevano deciso Colleferro. Ma non c’è stato molto da di avviare le pratiche per la separa- fare, è morta alle dieci e un quarto. zione. Il marito non era solo possessiEraldo Marchetti, nel frattempo, vo ma anche decisamente violento. era arrivato al commissariato dove Maria Manciocco aveva denunciato ha ammesso tutto. «Ho ammazzato più volte i comportamenti dell’uomo. mia moglie», ha confessato e si è Senza troppo successo finora. consegnato. Quando è arrivato il L’uomo aveva preso molto male la suo avvocato, Simona Imperoli, le decisione di separarsi ma aveva an- forze dell’ordine lo hanno interrocora pieno e libero accesso alla casa gato mentre la casa veniva posta della moglie. Anche due sere fa era sotto sequestro dal magistrato tornato per prenStrangio di Velledere alcune cose LA SPIRALE tri che sta coordipoi ha dormito lì. le indagini. La donna aveva denunciato nando Si è svegliato molI due gemelli più volte il marito per i suoi sono stati affidati to presto, alcuni comportamenti violenti agli zii. vicini hanno raccontato di averlo La notizia si è visto aggirarsi fuori casa in modo sparsa rapidamente nella cittadina. nervoso già alle sei del mattino. In tanti sono andati davanti alla caQuindi è rientrato e sarebbe scoppia- sa della povera maestra, in pieno ta a questo punto l’ultima lite. centro. «Riposa in pace e proteggi i Erano le otto e mezza di ieri matti- tuoi ragazzi», era scritto su una rona quando Eraldo Marchetti ha pre- sa bianca lasciata da un’amica daso una mazzetta trovata in giardino e vanti al portone. ha ucciso la moglie. Le urla hanno Fabrizia Giuliani, deputata del Pd, svegliato i figli che sono scesi dalla ha chiesto «uno sforzo straordinario camera da letto ed hanno visto la per sostenere il piano antiviolenza mamma con la testa fracassata. Han- avviato dallo scorso governo e per no chiamato gli zii per chiedere aiuto proseguire con interventi mirati alla mentre, a quanto sembra da una pri- prevenzione». 16 Vittime Tante sono le donne uccise in Italia da gennaio 116 Media È la media annuale italiana di donne uccise Nel 2013 sono state 103 La «Milano calibro 9» L’ultima corsa in moto del “Pinella”, una vita nella banda Vallanzasca FABIO POLETTI MILANO poi assolto in Cassazione pochi mesi fa dall’accusa di aver ucciso un rom. Quando lo avevano arrestato l’ultima volta per questa vicenda nel 2007, aveva cercato di spiegare ai giudici: «Con questa storia non c’entro niente io». Tre anni ci aveva messo a farsi credere. Tre anni come tanti altri passati in carcere, per una vita sempre a cento all’ora. Al «Pinella» toccava spesso la guida delle auto della banda. Ci sapeva fare coi motori. Ma chi lo ha conosciuto bene, si ricorda che non era uno gasato. Piuttosto aveva un bel po’ di sangue freddo. «A saltare il bancone di una banca con il mitra in mano sono capaci molti. È stare fermo due minuti in macchina ad aspettare da solo, col motore acceso, che è difficile». Nel lato scuro di Milano de- Dopo una vita a cento all’ora è morto cadendo all’ultima curva. Se ne è andato sabato pomeriggio sbattendo la testa in moto, Antonio Colia, 67 anni, il «Pinella» negli Anni Settanta legatissimo a Renato Vallanzasca e a quella che venne chiamata la «banda della Comasina». È accaduto in una piazza di Basiano nel Milanese, mentre Colia guidava una Aprilia 1200 che gli aveva prestato un amico. Con lui nell’incidente è morta la sua compagna, Maria Cristina Rigato, 58 anni. Nessuno dei due indossava il casco, forse perchè dovevano fare un breve tragitto. Un’imprudenza, perchè quando Antonio Colia ha perso il controllo del mezzo, lui e la sua compagna hanno battuto violentemente la testa contro la barriera protettiva di un’isola pedonale. Ai soccorritori del 118 le loro condizioni sono parse subito gravi. Portati in codice rosso all’ospedale sono morti nella notte. La notizia di quello che era 1981: rapinatori e terroristi alla sbarra Al centro della foto Antonio Colia; alla sua successo, quando sinistra il brigatista rosso Corrado Alunni ancora non si conosceva l’identità delle due vittime, per tutta la gli Anni 70, quando quello di sera ha fatto il giro tra gli Vallanzasca era il nome che amici di un tempo alla ricer- contava, «il Pinella» lo conoca di notizie certe su quel ba- scevano tutti. Nell’aprile del nalissimo incidente stradale. 1980 condivise con VallanzaQuando è arrivata la con- sca anche una delle più rocamferma che si trattava proprio bolesche fughe dal carcere di di Domenico Colia e della sua San Vittore: dal vecchio istitucompagna, Antonella D’Ago- to di piazza Filangieri uscirono stino, la moglie di Renato Val- in dieci sparando, tra loro Corlanzasca, ha postato un ricor- rado Alunni di Prima Linea, e do sulla sua pagina di Face- si presero per un pomeriggio book. E lo ha fatto con le pa- un intero quartiere di Milano. role di una canzone di Rober- Poi arrivarono gli anni della to Vecchioni, «El Bandolero droga, della mala incattivita e stanco», che Antonio Colia un po’ fuori di testa. Quelli coamava: «El bandolero stanco, me Antonio Colia avevano fatcon cuore infranto stanotte to il loro tempo. va... Dov’è il silenzio, dov’e?». Sopravvissuto al carcere e Da ragazzino Antonio Co- agli scontri a fuoco dopo le ralia era finito in riformatorio. pine in batteria, «Pinella» Alla fine si farà trent’anni di sembrava destinato a vita più carcere, tra rapine e seque- tranquilla. Una moto potente stri e scontri a fuoco. Gli ul- e una curva balorda hanno timi tre ingiustamente, ma fatto il resto. R LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Cronache .19 . Prostitute minorenni I clienti in procura per essere interrogati Le ragazze: sceglievamo motel con accesso esterno per evitare che i portieri scoprissero la nostra età il caso MARIA CORBI ROMA È il momento di presentarsi davanti ai magistrati per i clienti delle baby prostitute. Se Mauro Floriani è andato spontaneamente gli altri, una decina gli indagati per adesso, saranno chiamati nei prossimi giorni. Qualcuno ha cercato di evitare questo appuntamento incaricando gli avvocati di avanzare richiesta di patteggiamento. Sperando che potesse bastare, Tutto pur di non sfilare a palazzo di Giustizia con la certezza della vergogna pubblica. Una lista che scotta, con nomi importanti (pare) e comunque di professionisti che vorrebbero rimanere al di sopra di ogni sospetto, evitando le prime pagine e la gogna pubblica. Chissà se questa preoccupazione si accompagni al rimorso di aver fatto sesso a pagamento con delle minorenni. E dalle pagine del verbale dell’incidente probatorio emerge che probabilmente molti clienti conoscevano l’età delle ragazzine. Anche perché in alcuni casi, su suggerimento dello stesso Ieni, i rapporti a pagamento erano consumati nelle stanze esterne di un motel per far evitare alle ragazze di passare nella hall dove avrebbero dovuto dare i documenti che avrebbero dimostrato la loro minore età. «I clienti prendevano la stanza fuori - dice una delle due baby prostitute nell’incidente probatorio- noi aspettavamo che ci aprivano la stanza ed entravamo: così non ci vedeva nessuno». Era Mirko Ieni, secondo il racconto della ragazza «a dire a A volte arrivavamo in ritardo e i clienti lasciavano sul sito di incontri dei post in cui si lamentavano La madre della mia amica andò a trovare mia mamma al lavoro dicendo che facevamo cose strane La 14enne La 15enne Le ragazze con un cliente in un filmato dei carabinieri clienti di prendere la stanza fuori, le faceva prendere apposta così quelli del centralino del motel non ci vedevano e non ci chiedevano i documenti». E oggi Ieni verrà nuovamente ascoltato nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia dopo che gli è stata notificata la terza ordinanza di custodia cautelare per avere sfruttato altre due ragazze, questa volta 19enni, e averne filmata una durante un rapporto sessuale con un cliente. Per questo motivo Ieni è accusato di interferenza illecita nella vita privata, reato che si aggiunge allo sfruttamento della prostituzione minorile e alla cessione di stupefacenti. Gli altri clienti identificati ma non ancora iscritti nel registro degli indagati, una ventina, attendono nella paura il loro turno. Clienti dunque «accorti» ma anche esigenti che non si facevano scrupolo di postare «recensioni negative» - lamentele su ritardi e toni sgarbati delle due - sul sito web dove Ieni aveva messo i contatti delle due. Dalle carte dell’inchiesta continuano a uscire racconti di agghiacciante vita familiare, con una delle mamme (quella arrestata perchè sospettata di avere indotto la figlia a prostituirsi) che si accorge che «Ieni è un mascalzone» ma poi lascia andare la figlia con lui. E l’altra madre, quella che ha denunciato, che preoccupata va a parlare con l’altra mamma per dirle SULLA CIRCUMVESUVIANA: SI CHIAMERÀ CARMINE Neonato abbandonato in una busta della spesa sotto il sedile del treno ANTONIO SALVATI BAIANO (AVELLINO) Ora il piccolo sta bene, accolto nel reparto di neonatologia dell’ospedale Moscati di Avellino. L’avevano abbandonato sotto al sedile di una carrozza della Circumvesuviana, arrivata alla stazione di Baiano, in Irpinia, dopo essere partita da Napoli. Lo ha scoperto il capotreno che, come d’abitudine, passava in rassegna i convogli una volta giunto al capolinea. Una sporta della spesa sotto a un sedile ha attirato la sua attenzione. Avvolto nella plastica e in pochi stracci c’era il neonato, maschio, carnagio- ne chiara, con ancora il cordone ombelicale attaccato. Immediato l’allarme al 118 e alle forze dell’ordine. Il neonato è stato trasferito in ospedale, mentre i carabinieri giunti sul posto stanno esaminando le registrazioni dell’impianto di videosorveglianza. Il treno Metrostar della Circumvesuviana, sul quale è stato trovato il piccolo, è dotato di telecamere per la sicurezza e questo potrebbe aiutare i militari dell’Arma nell’individuare chi ha lasciato il neonato nella carrozza. Ma non sarà un lavoro facile. Il convoglio è partito da Napoli e, prima di giungere in Irpi- che «le nostre figlie fanno cose strane». E’ M., la ragazzina più piccola, classe 1998 a svelarlo durante un interrogatorio: «Mia madre mi raccontò che la madre della mia amica andò a trovarla al lavoro dicendo che facevamo cose strane ma senza specificare cosa. Mia madre chiese cosa erano queste cose e l’altra rispose che non lo poteva dire. Mia madre allora si arrabbiò e le disse: “io sto lavorando e tu ti vieni a lamentare su tua figlia ma gestiscitela te, ma che ci vieni a far e qui”». ConversaI VERBALI Da quello che emerge, tutti sapevano che non erano maggiorenni I CONTATTI Altre venti persone finiranno presto nel registro degli indagati Il piccolo è ricoverato nel reparto di Neonatologia di Avellino nia, attraversa numerosi Comuni del Nolano. Di solito, un convoglio come quello, nei giorni feriali è affollato di studenti e pendolari. In quelli festivi, invece, è praticamente vuoto. Una circostanza, questa, che potrebbe aiutare gli inquirenti a dare un nome e un cognome alla persone che lo ha abbandonato. Intanto, i medici del repar- to di Neonatologia dell’ospedale di Avellino si coccolano il neonato. Una infermiera, una delle prime a soccorrerlo e a prendere in braccio, ha chiesto che gli venisse dato il nome di Carmine. Il neonato pesa circa due chili e mezzo. Dopo il grande trambusto o lo spavento iniziale il piccolo Carmine è stato stabilizzato ed è ora sotto controllo. zione a cui ha assistito anche la nonna di M. «La madre della mia amica non disse a mia madre che ci prostituivamo»,spiega la ragazzina. «A mia nonna sarebbe preso un colpo e avrebbe tentato di fermare questa situazione». Mentre la mamma di L., la più grande, nella denuncia ai carabinieri raccontò di aver chiarito bene alla mamma di M. quali erano «le cose strane». Mentre M. continua a difendere la madre sostenendo di averle sempre detto che spacciava per portare i soldi a casa. Questo per la mamma non era «strano». R 20 .Cronache . il caso LAURA ANELLO PALERMO C’ è una donna, un po’ santa e un po’ sgualdrina, con l’aureola e il seno nudo esibito in faccia a chi guarda. C’è, forse tracciata dalla stessa mano, una madonna con un bimbo. C’è un cavallo bianco che galoppa verso il nulla, con il cavaliere senza testa, e ricorda quello del quattrocentesco “Trionfo della morte” esposto fuori da queste mura, alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis. BEBO CAMMARATA Il degrado della «Real casa dei Matti» ha messo a rischio i graffiti degli ex internati di ogni forma di punizione corporale per i ricoverati e proibiva l’uso dei termini «folle, matto, pazzo». Oggi, sulla scia dell’intuizione “eretica” di Pisani, nel grande complesso si sperimenta la convivenza tra case-famiglia, strutture sanitarie di riabilitazione, attività culturali con collettivi teatrali, progetti di inclusione sociale come quello delle “Comunità urbane solidali” che, grazie a un finanziamento della Fondazione con il Sud, sta per portare al traguardo un centro di accoglienza per donne migranti in attesa d’asilo politico. Del passato di manicomio sono rimasti un piccolo museo, le celle nell’ex convento, le tracce dei ricoverati sui muri. La miniera più interessante, Cammarata l’ha trovata in un vecchio Cavalieri e prostitute I graffiti dei matti diventano quadri Palermo, in mostra le foto scattate nell’ex manicomio Ci sono tante caselle, tante X, tanti numeri 100 scritti l’uno accanto all’altro, in un puzzle infinito. Gli autori sono ignoti, ma di sicuro tutti ospiti del manicomio di Palermo. Su quei muri hanno tracciato disegni e graffiti proiettando i loro fantasmi, i loro desideri, le loro paure. Ora quelle tracce sono state riportate alla luce dal fotografo e regista Bebo Cammarata, che ha passato tre mesi dentro padiglioni abbandona- Nella sua casa di Malatrait, circondato dall’amore dei suoi cari, si è spento nel Signore l’ ing. Eugenio Alzati Dandone l’annuncio, la moglie Emma e le igliole Maria Cristina, con Angelo e il nipote Matteo, e Francesca, con Kamy e i nipoti Giovanna e Gian Luca, ne afidano il dolce ricordo all’affetto e alla preghiera di parenti e amici e di quanti, negli operosi anni della sua vita, l’hanno conosciuto, apprezzato e amato. Un sentito ringraziamento va a coloro che, con sensibilità e attenzione, gli sono stati vicini. Una speciale gratitudine all’affezionata Cica e a Maria per la preziosa assistenza. Le Esequie si svolgeranno martedì 18 marzo alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Almese. – Almese, 16 marzo 2014 Cesare e Giovanna Alzati, con Carlo e Matilde e con Luigi e Stefania, si stringono con affetto alla carissima Emma, alle sue igliole Maria Cristina e Francesca e alle loro famiglie, e con loro afidano all’abbraccio di Dio l’amatissimo Eugenio invocando per lui pienezza di vita nel Regno di Luce del Risorto. – Crema, 16 marzo 2014 Il Presidente della Fiat S.p.A. John Elkann e l’Amministratore Delegato Sergio Marchionne si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa dell’ INGEGNER Eugenio Alzati – Torino, 16 marzo 2014 Il CEO Harald Wester e tutto il team Maserati partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa dell’ INGEGNER Eugenio Alzati 1888 Fondazione L’ex manicomio («Real casa dei Matti» dal 1888), era stato casa di villeggiatura dei Gesuiti e poi lebbrosario ti, perlustrando intonaci cadenti e mattoni aggrediti dalla muffa per salvare gli ultimi brandelli di una memoria intensa e dolorosa. «C’ero stato 30 anni fa racconta -, quando iniziò la smobilitatazione del manicomio. Avevo visto moltissime cose. Nel tempo ristrutturazioni e cambiamenti hanno cancellato gran parte delle testimonianze. Ho voluto recuperare le ultime, prima che tutto sparisse». Le immagini costituiscono la mostra “Graffiti della mente”, alle- Anche tu Eugenio Alzati caro amico di una vita, ci hai lasciato. Ti siamo grati per tutto l’affetto e l’amicizia che ci hai dato e che porteremo sempre nel cuore. Con i nostri cari se ne va la parte più bella della nostra vita. Con dolore, nostalgia, malinconia abbracciamo la tua Mimma, Maria Cristina e Francesca. Maria Teresa, Annalisa, Vittorio e Nicola. – Bologna, 17 marzo 2014 Carissimi Chicca, Angelo e Matteo in questo tristissimo momento che ben conosciamo vi stringiamo forte. Nicola, Serena e Francesco Leone. – Bologna, 17 marzo 2014 In ricordo del caro AMICO ed indimenticabile collaboratore in Lancia e Ferrari, siamo vicini ad Emma e famiglia. Gianfranco, Ida, Claudio e Marina Sguazzini. Eugenio Alzati – Torino, 16 marzo 2014 Paolo e Giuliana, nel condividere con Emma, Cristina e Francesca un così profondo dolore, manterranno vivo il ricordo dell’EUGENIO, spensierato e creativo, dei bei momenti trascorsi insieme. Partecipo con tristezza al dolore di Emma e delle iglie Cristina e Francesca, con tanto affetto, Benito. Renato, Adriana Bianco e igli sono vicini a Emma, Chicca e Checca nel ricordo dell’amico di una vita Eugenio Alzati – Torino, 16 marzo 2014 Ricordano EUGENIO con grande affetto e abbracciano Emma e famiglia: Lucio, Piera, Elisabetta, Luigi; Franco, Mariateresa, Adele, Paolo, Vittorio. E’ mancata all’affetto dei suoi cari Abbiamo perso un caro, grande AMICO. Lori, Valentina, Gigi e Ilaria lo ricordano commossi e abbracciano con immenso affetto Emma, Cristina e Francesca. Caro EUGENIO, amico di una vita, ci mancheranno il tuo affetto, il tuo entusiasmo e la tua generosità. Sarai sempre nei nostri cuori. Iose, Stefania, Massimiliano, Maria Lucrezia e Ludovico. – Modena, 16 marzo 2014 Caro EUGENIO, per tutti noi sarai sempre il compagno di indimenticabili scampagnate, il maestro di sci preferito, l’amico più imprevedibile e pronto a tendere una mano. Ciao fratel! Lella, Giorgio, Stefano, Claudia, Federico, Luciana. Giorgio, Cloty, Carlotta, Cristiana e Consolata sono affettuosamente vicini a Emma, Cristina e Francesca ricordando l’indimenticabile EUGENIO. – Modena, 16 marzo 2014 Alfredo Altavilla CEO FGA EMEA è vicino al dolore della famiglia per la scomparsa dell’ INGEGNER stita alla Galleria Artetika. Una città nella città, l’ex manicomio, un pezzo di Palermo che custodisce una storia plurisecolare e affascinante. Il complesso (23 ettari), sorge infatti nel fondo della Vignicella (per le rigogliose piante di viti che vi crescevano) acquistato nel Cinquecento dai Gesuiti come casa di villeggiatura e poi trasformato in lebbrosario. Dopo il 1888, con la soppressione degli ordini ecclesiastici, fu incamerato dallo Stato e destinato alla costru- Giorgio e Marisa piangono sconsolati EUGENIO, amico carissimo, ed insieme ai igli, nella preghiera, si stringono a Emma, Cristina e Francesca. Gulli e Beni con Alessandra Ludovica e Anna si stringono con affetto ad Emma, Cristina e Francesca nel ricordo di EUGENIO. zione dei padiglioni della “Real casa dei Matti” svuotati progressivamente dopo la legge Basaglia, nel 1978. Oggi gli antichi edifici carichi delle memorie dei ricoverati si susseguono, inframmezzati da spazi verdi e viali. Un luogo di confine, di proprietà dell’Azienda sanitaria, intitolato al barone Pietro Pisani che nel 1824 - assunta la direzione della “Real Casa” - presentò ai Borboni un progetto di riforma che prevedeva l’eliminazione Circondato dall’affetto della sua famiglia è mancato Enrico Brega (Richi) anni 93 Lo annunciano Giancarlo con Elena, le nipoti Tita, Fabi con Michele e le piccole Bibi, Emma e Marta. Un particolare ringraziamento alla RSA Borgaretto. Per informazioni telefonare oggi 14 18. – Torino, 15 marzo 2014 Giubileo 011.8181 grande mamma fondatrice Pastiicio Gran Madre anni 84 Ne danno il triste annuncio i igli Paola, Giuseppe, Bruna con le rispettive famiglie. Funerali 18 marzo ore 9,30 chiesa Gran Madre di Dio. S. Rosario 17 marzo ore 18 in chiesa. – Torino, 15 marzo 2014 O.F. Gran Madre - tel. 011.8194094 E’ mancata troppo presto all’affetto dei suoi cari Daniela Astegiano in Mola Lo annunciano il marito Beppe, i igli: Alberto con Chiara; Mauro; la sorella Gianna con Federica, Davide, Benedetta e Tommaso; la cognata Paola con Massimo e Daniele, parenti e amici tutti. Funerali martedì 18 marzo ore 9,30 parrocchia di S. Alfonso. Benedizione e tumulazione nel Cimitero Comunale di Mondovì alle ore 11,45. Non iori ma offerte alla Fondazione FARO. – Torino, 16 marzo 2014 O.F. Aeterna - Torino La nipote Giulia Galla, piange per la scomparsa dello zio Luigi Cerutti – Torino, 17 marzo 2014 E’ mancata Milvia Grison ved. Massari Lo annunciano le iglie Agnese e Marina, i nipoti Flavio e Francesca e il genero Ernesto. Santo Rosario lunedì 17 ore 17,30 parrocchia Maria Madre della Chiesa. Funerali martedì 18 ore 11,30 stessa parrocchia. – Torino, 17 marzo 2014 Arrivederci meravigliosa AMICA di una vita, Nadia. Laura, Ugo Marruccelli e Gea si stringono a Marina. Profondamente addolorati gli amici di sempre: Bianca, Gilda e Italo, Giovanna, Giuliana, Grazia, Lalla e Roberto, Lia e Guido, Maddalena, Nini, Nuccia, Paolo, Pinuccia, Vanna e Ugo. Tra le serie di graffiti che si ripetono ossessivamente ci sono quelle della «X» e del numero 100, scritto l’uno accanto all’altro dirigente RAI in pensione di anni 89 Lo annunciano la moglie Maria, la iglia Michela con Marta, e parenti tutti. Verrà dato un ultimo saluto a Nando martedì 18 marzo alle ore 11 presso il Tempio Crematorio di Bra. – Dogliani, 15 marzo 2014 “Amore, trentasei anni fa hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più, sarai per sempre la sostanza dei sogni miei.” (Tuo Roby) E’ mancata Maria Perosino in Fiammengo dipendente Circolo Golf Torino anni 54 Addolorati lo annunciano il marito Roberto, i fratelli Armando e Luigi, le sorelle Carla, Beatrice e Tina, cognati, cognate, nipoti, cugini e parenti tutti. Funerali in Barbania lunedì 17 corr. ore 15 chiesa parrocchiale. Tumulazione salma a Villarboit (VC). – Barbania, 16 marzo 2014 ANNIVERSARI 1984 2014 Clelia Giampietro (Lella) Ricordandoti sempre. Simone, Marco, Massimo. 2012 padiglione maschile dove stavano i malati che avevano la possibilità di uscire: è lì che ha vissuto negli Anni Cinquanta “l’artista delle X”, che graffiava il muro con un chiodo a volte fino a bucarlo. Ma è all’esterno, su un muro perimetrale, la scoperta più forte: i dipinti a colori, le madonne, i cavalli, le case. «Sono piccoli – racconta il fotografo - tracciati su un muro aggredito dall’umidità, bisogna aguzzare gli occhi per vederli, li ho “tirati fuori” con i filtri: un’emozione». AOSTA Fernando Mazzinghi cav. dott. Umberto Gasperini Lucia Accornero Il numero E’ mancato Cristianamente è mancato ex Sindaco di anni 78 Lo annunciano: la moglie Gloria e familiari tutti. Funerali a Vigone, martedì 18 marzo ore 15 chiesa parrocchiale S. Maria del Borgo. – Vigone, 16 marzo 2014 O.F. Maestro - tel. 011.9809141 100 2014 Elio Marello Sei sempre con noi. E’ mancata Edda Poletto ved. Musso Nel ventottesimo Anniversario della scomparsa di Lo annunciano i igli Emilio e Paolo con le rispettive famiglie. I Funerali in Rivara, martedì 18 marzo ore 16,30 in parrocchia. I igli saranno lieti di salutare parenti e amici nella casa di Edda. – Salerano, 16 marzo 2014 Il tempo passa ma non cancella il suo ricordo che rimane vivo nel cuore dei suoi cari. – Torino, 17 marzo 2014 Guido Navaglia Eredita 5 milioni senza saperlo Per il fisco è un evasore AOSTA Ha scoperto di possedere, tramite un’eredità ai figli minorenni, 5 milioni di euro solo dopo che il fisco gli ha contestato un’evasione per quel patrimonio arrivato «a sua insaputa» 10 anni prima. Protagonista un professionista aostano sessantenne: nel 2012 scopre che ai suoi due figli, orfani di madre, toccava il 25% di quanto lasciato dalla suocera morta nel 2002 senza lasciare testamento. Denaro, azioni e fondi d’investimento per 1,5 milioni di euro e appartamenti, garage e terreni in Piemonte e Liguria per 3,5 milioni. «Nessuno mi ha avvertito perché la legge non lo prevede» ha spiegato. L’eredità è stata scoperta nel 2012 alla morte del suocero, con cui i rapporti si erano interrotti da tempo e a cui era toccata la restante quota di patrimonio. «Il problema, ora, è dimostrarlo allo Stato che mi accusa di evasione», aggiunge. Lo “sfortunato” ereditiere sollecita una proposta di legge per «far informare i beneficiari di eredità del fatto che hanno ereditato», introducendo «l’obbligo di attestare l’avvenuta comunicazione agli altri beneficiari dell’eredità da parte di chi presenta una successione». LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . Società .21 Un mito nato nel 1887 Sherlock Holmes aveva un modello chiamato Garibaldi Sherlock Holmes (qui, la sua riconoscibile silhouette) apparve per la prima volta nel romanzo di Arthur Conan Doyle «Uno studio in rosso», poi in altri tre romanzi e 59 racconti Così venne soprannominato Joseph Caminada poliziotto di origine italiana: ispirò Conan Doyle? Tutti i volti della leggenda La storia MARCO ZATTERIN Downey Jr. Rathbone adre irlandese, padre italiano, nato nel centro povero di Manchester, e «vero Sherlock Holmes», almeno secondo la sua biografa Angela Buckley. Jerome Caminada fu alla fine del XIX secolo uno dei più brillanti e geniali poliziotti vittoriani, il primo a raggiungere l’alto grado di Superintendent nel dipartimento di investigazioni criminali della città inglese. Risulta non avesse pari nell’uso della logica, coltivasse una fede profonda del lavoro della scientifica e amasse travestirsi per rendere più efficaci poste e inseguimenti. «Ci sono così tanti paralleli assicura la Buckley - da far apparire chiaro il fatto che Doyle abbia attinto a questo personaggio reale per costruire l’investigatore di Baker Street». Non ci sono prove che sia vero. Non per il momento. La genesi letteraria di Sherlock Holmes è stata studiata in ogni dettaglio, frotte di appassionati hanno scandagliato l’abbondanza di lettere e testi scritti sull’investigatore di cappa e pipa dal dottore, e baronetto, scozzese. Ogni eroe è figlio del suo tempo, ma Sir Arthur non fece mai segreto aver traslato delle pagine di «Uno studio in rosso», il primo romanzo sherlockiano, lo stile e le sembianze del professor Joseph Bell, un chirurgo che fu suo insegnante di medicina a Edimburgo. Per lo stile letterario scelse Auguste Dupin, il poliziotto raccontato da Edgar Allan Poe. Su Caminada, nessun riferimento. Eppure Doyle era un avido lettore di cronaca nera, per passione e necessità: si può pensare che conoscesse le vicende di Caminada, una vita che è romanzo essa stessa, conclusa quando il poliziotto abbandona il distintivo e diventa investigatore privato. Cosa che, ovviamente, solleva l’interrogativo sul chi sia stata la sua fonte di ispirazione, visto che Holmes era un best seller nazionale dal 1887. Destini incrociati, comunque la si guardi. Caminada vide la luce a Deansgate nel 1844, un quartiere di pub e bordelli, densamente popolato da operai e disperati, una zona dove il crimine era la regola del giorno. Nel 1868 entrò nei ranghi della Polizia di Manchester, della quale divenne sergente quattro anni dopo, passando alla nuova divisione investigativa che aveva sede nel Municipio. Era la crema del mestiere. Ci restò per trent’anni, rispetto da colleghi, giudici e criminali, quasi con La carriera di Robert Downey Jr. è ripartita alla grande grazie al film «Sherlock Holmes», diretto nel 2009 da Guy Ritchie Basil Rathbone, morto nel 1967, interpretò Sherlock Holmes al cinema in 14 film tra gli Anni Trenta e Quaranta M 1225 arresti Miller Qualcuno lo ricorda in «Trainspotting», ma Jonny Lee Miller dà il meglio di sé nella serie tv «Elementary», che porta Holmes a New York, oggi Cumberbatch Ottimo, soprattutto in patria, il successo della serie tv inglese «Sherlock» e del suo protagonista Benedict Cumberbatch Questo il record personale per cui divenne famoso Joseph Caminada (nella foto), geniale detective della polizia di Manchester a fine 800 L’ispiratore AugusteDupin Il maestro JosephBell 1 Doyle riconobbe ai ro- 1 Doyle confessò in più oc- manzi di Edgar Allan Poe e a Dupin, l’investigatore da lui inventato, di aver segnato la strada al poliziesco. «Dopo Poe non vedo come uno scrittore possa ragionevolmente trovare un territorio non battuto che possa chiamare proprio», scrisse nel 1901. casioni che aveva visto Sherlock Holmes nel dottor Bell (1837-1911), suo insegnate di medicina a Edimburgo. Nelle lezioni era solito sottolineare l’importanza dell’osservazione nell’esprimere una diagnosi. Ed era alto e magro proprio come Holmes. stato fiero del figlio, «il Garibaldi dei detective». Morì nel 1914, per i postumi di un incidente, e ora il libro della Buckley - «The True Sherlock Holmes» - gli rende un’altra possibilità di fama. La scrittrice trova anche una Irene Adler, l’amore di una vita per l’uomo di Baker Street, in una donna inglese di incerta fama che fece arrestare non senza provare qualcosa per lei. Doyle, che scrisse «Uno scandalo in Boemia» l’anno dopo, lesse la storia? Chissà. Si può però adottare una delle massime holmesiane classiche, «se eliminiamo le soluzioni impossibili, quella che rimane, per quanto improbabile, sarà la verità». E cullarsi nel pensare che magari sia andata davvero così. AZIENDA MULTISERVIZI IGIENE AMBIENTALE TORINO S.P.A. la stessa passione. I malavitosi lo chiamavano Detective Jerome. Il cognome era per loro troppo ostico. Si guadagnò la nomina a ispettore a 34 anni e intraprese una carriera che, stando alle cronache, gli portò 1.225 arresti. Era solito girare con la pistola, onere che in genere Sherlock Holmes affidava all’esperienza militare del fidato Watson. Per la cronaca, si spara in sette delle sessanta avventure del detective di Doyle, su uomini e sul cane dei Baskerville. Come Holmes, Caminada aveva un debole per il travestimento, gli serviva a mescolarsi negli ambienti meno salubri della città. Vantava una larga serie di informatori che incontrava nella chiesa di Saint Mary, forse non speciali come quelli del Signor Sherlock, che si appoggiava a un gruppo di ragazzini senza chiara dimora, gli irregolari di Baker Street. Uno dei suoi casi più celebri è tutto giocato sulla rapidità: in tre settimane, nel 1889, portò davanti al giudice l’assassino di un vetturino, un uomo inizialmente fuori dalle spettro delle indagini. Praticava metodi moderni, era ammirato e temuto. Si ritirò nel 1899 per mettersi in proprio, poi diventò consigliere comunale nel 1907. Suo padre, l’emigrato italiano, sarebbe L’AMIAT S.p.A., indice le seguenti gare: * [Rif. PA 2/14] – Fornitura di n. 4 pale gommate. Importo a base di gara € 280.000,00 + IVA; * [Rif. PA 3/14] – Fornitura di n. 8 veicoli allestiti con attrezzatura atta al trasporto e alla raccolta del vetro e delle lattine con contenitori da l. 120, l. 240 e l. 360. Importo a base di gara 480.000,00 + IVA; * [Rif. PA 4/14] – Servizio di facchinaggio e pulizie igieniche e tecniche nello stabilimento AMIAT TBD, sito in Volpiano (To). Importo a base di gara € 498.491,20 + IVA (compresi costi di sicurezza). La documentazione delle gare è disponibile sul sito aziendale: www.amiat.it – Sezione “Appalti e Gare”. I bandi sono stati inviati alla G.U. della Comunità il 03/03/2014. L’AMMINISTRATORE DELEGATO Ing. Roberto Paterlini CO.VA.R. 14 Provincia di Torino ESTRATTO AVVISO DI GARA PROCEDURA RISTRETTA L’Associazione d’Ambito per il governo dei rifiuti (di seguito ATO-R), Consorzio Ambiente Dora Sangone (di seguito CADOS), Consorzio Valorizzazione Rifiuti 14 (di seguito COVAR 14) - Indirizzo Postale: per ATO-R - Via Pio VII, n.9, 10135 (TO); per CADOS – Corso Francia, n. 98, 10098 Rivoli (TO); per COVAR 14 - Via Cagliero, n. 3I/3L, 10041 Carignano (TO), indice procedura ristretta, ai sensi degli artt.82, co.2 lett.a) del D.lgs.n.163/2006. OGGETTO: CONTRATTO DI PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO CON CESSIONE DI QUOTE SOCIETARIE E AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DI SERVIZI, COSÌ COME MEGLIO DETTAGLIATO NELLA NOTA ILLUSTRATIVA ALLEGATA AL BANDO, REPERIBILE SUL SITO INTERNET DELLE STAZIONI APPALTANTI. PROCEDURA RISRETTA N. 1/2014 C.I.G. 5615410EE9 I concorrenti che intendono partecipare dovranno presentare, domanda di partecipazione alla gara, in conformità al modello reperibile sul sito internet delle stazioni appaltanti. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Possesso dei requisiti di cui al Bando di Gara pubblicato sui siti delle Stazioni Appaltanti. TERMINE RICEZIONE DOMANDE: 11/04/2014 ore 16.00. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Arch. Enrico IANNONE. L’avviso integrale è pubblicato sui seguenti siti: ATO-R - Via Pio VII, n.9, 10135 (TO) - CADOS – Corso Francia, n. 98, 10098 Rivoli (TO) - COVAR 14 in Via Cagliero, 3/I – 10041 Carignano (TO; posta elettronica: [email protected], [email protected]; siti internet: www.atorifiutitorinese.it; www.cados.it; www.covar14.it. Carignano, lì 13/03/2014 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Enrico IANNONE Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it www.lastampa.it Area Vasta Emilia Centrale Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna Via Castiglione, 29 - 40124 Bologna tel. 051/6584811 - fax 051/6584923 ESTRATTO DEL BANDO DI GARA L’Azienda U.S.L. di Bologna indice ai sensi del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., le seguenti due Procedure Aperte: 1) Fornitura in service di sistemi per l’esecuzione del test con metodica Nat in singolo per la ricerca del West Nile Virus (WNV) sulle donazioni di sangue ed emocomponenti, per le necessità del Servizio Trasfusionale dell’Ospedale Maggiore dell’Azienda USL di Bologna lotto unico, importo massimo biennale di Euro 930.000,00 IVA esclusa; 2) Fornitura in service di sistemi diagnostici per la tipizzazione di antigeni eritrocitari e leucopiastrinici in biologia molecolare, suddivisa in lotti, importo massimo triennale di Euro 651.000,00 IVA esclusa. Il bando integrale sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sulla Gazzetta Ufficiale dell’U.E. la cui spedizione è avvenuta il 04/03/2014. Le condizioni e i documenti necessari per la partecipazione alla gara sono indicati analiticamente nei Disciplinari. Il termine perentorio di scadenza per la presentazione delle offerte è fissato per le ore 12 del giorno 18/04/2014, pena la non partecipazione. Il Bando integrale ed i Disciplinari di Gara con relativi allegati dovranno essere reperiti sul sito Internet www.ausl.bologna.it. Per informazioni le Ditte interessate possono rivolgersi al Servizio Acquisti Metropolitano – Via Gramsci 12 – Bologna: tel. 0516079910 per la gara n. 1) e tel. 0516079938 per la gara n. 2), fax 0516079989, e-mail: servizio. [email protected], pec: servizio. [email protected].. Il Direttore del Servizio Acquisti Metropolitano Dott.ssa Rosanna Campa 22 .Società STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 il caso NICOLA PINNA CABRAS (ORISTANO) Il restauro È stato lungo e difficile perché le 15 statue (due metri di altezza) erano scomposte in 5178 frammenti La scoperta Correva l’anno 1974, quando un contadino di Cabras che arava un campo urtò un blocco di arenaria scolpito Sardegna,ilritornodeiGigantidipietra Scoperti 40 anni fa, sono stati riassemblati e da sabato si mostreranno al mondo. Ma divisi in due musei H Il luogo de lr i anno un nome e to una storia incredimen a bile da raccontare. v Dovrebbero spietro gare, prima di tutto, come abbiano trascorso tremila anni sotto terra, nascosti Mont’e tra le palme nane del Sinis. CoPrama me siano arrivati o se siano nati E25 proprio qui, dalla mano di uno scalpellino locale, tra l’antica Cabras città di Tharros e la spiaggia bianca di Is Arutas. Se avessero dello scalpelOristano voce, i Giganti di Mont’e Prama, lo si notavano consentirebbero agli storici di da lontano: riempire le tante pagine bian- «Avevo capito E25 che sulla storia dell’antico po- che era una stapolo dei nuraghi. tua, mi sono fermato Centimetri Mute come sono, queste e ho fatto chiamare LA STAMPA grandi statue in arenaria scol- Peppetto Pau, uno studioso pite tra l’XI e l’VIII secolo a.C., di Oristano. Lui», racconta Siaggiungono molti altri dubbi sinnio Poddi, «non ci aveva in piedi il primo guerriero è staagli archeologi che le studiano messo molto a immaginare che to uno choc». da quattro decenni. Le teorie questo campo nascondesse un A tutti è stato dato un nome: sono tante e talvolta contrad- tesoro archeologico». Sisinnio, come il contadino che dittorie, ma ora finalmente i giPer scoprire quanto fosse ha fatto la scoperta, Crabarissu ganti di pietra potranno essere esteso e prezioso ci sono volute il pugilatore con i piedi scalzi, ammirati da tutti. Per rimette- lunghe campagne di scavo. E Cabillu l’arciere con i gambali e re insieme i 5.178 frammenti forse il bello non è ancora venu- poi il pugilatore Larentu, l’arspuntati all’improvviso da un to fuori: «Là sotto è sicuramen- ciere Componidori, ma anche campo di grate custodito Efisio, Antine, Pregiau, Lussurno, e dimentiI MAGNIFICI 15 un monumen- giu, Balente. Infine Fastigiau, il cati per tren- Capolavori di era nuragica to grande e più bello di tutti. «In realtà sono t’anni nei maspettacolare» tutti bellissimi», sorride Antofurono scolpiti in arenaria riflette Anto- nietta Boninu, «Gli scultori nugazzini del tra l’XI e l’VIII secolo a.C. nietta Boninu, ragici sono riusciti a rappresenmuseo di Cagliari, c’è vola responsabi- tare questi giovani curando i luto un lavoro LA POLEMICA le del restau- particolari: occhi, muscoli, ablungo un luche ha do- bigliamento, scudi». Sei verranno esposti ro stro. Nel cennato ai giganti Valorizzato l’aspetto storico, nel museo di Cabras una seconda l’isola punta sull’opportunità tro di recupero di Li Punti, altri sei in quello di Cagliari vita, «Queste turistica. E su questo scommetalla periferia statue erano te Cabras, la cittadina della prodi Sassari, i restauratori hanno all’interno di un luogo sacro che vincia di Oristano patria dei gieseguito un’operazione chirur- apparteneva a una federazione ganti. Sei delle 12 statue in mogica: hanno assemblato brac- di villaggi, speriamo che i nuovi stra da sabato 22 verranno cia, teste e gambe e così i 15 eroi scavi lo riportino alla luce». ospitate nel museo archeologisono tornati in piedi. Arcieri, Nel frattempo, la Sardegna co del paese, lo stesso che vanta pugilatori e guerrieri: fieri e ag- si riappropria della parte forse la città fenicio-punica di Thargressivi, alti più di due metri. più importante del suo patri- ros, le spiagge al quarzo, Nel cimitero dei giganti, nel- monio storico. «Ricostruire le un’area marina protetta e gli la zona di Sa Marigosa, a due 15 statue e anche i 13 modelli di stagni dove si produce la botchilometri dal mare, ci era fini- nuraghi ritrovati nello stesso targa. Altre sei saranno trasfeto per caso un contadino di Ca- scavo è stato un lavoro emozio- rite a Cagliari e su questo punto bras. Era il marzo del 1974: sta- nante», racconta la restauratri- (oltre che sulla scarsità di risorva arando un terreno di pro- ce, «Qualche archeologo all’ini- se per la promozione) si anima prietà della Confraternita del zio mi diceva che era tempo la polemica. «Noi abbiamo una Rosario e all’improvviso il suo perso. E invece il miracolo è riu- convinzione», ribatte l’assessotrattore ha agganciato un bloc- scito: appena abbiamo trovato i re alla Cultura, Fenisia Erdas: co di arenaria più grande e di- primi attacchi è stato tutto più «Per vedere questo tesoro arriverso dagli altri massi. I segni facile. Quando abbiamo messo veranno da tutto il mondo». Cabillu L’ARCIERE INDOSSA UNA CORTA TUNICA E UNA PROTEZIONE SUL PETTO, PORTA LE TRECCE E SULLA TESTA UN ELMO A DUE CORNA “Ma i complessi archeologici non vanno mai separati Spero tornino presto insieme” 4 domande a Attilio Mastino storico, rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino è rettore dell’Università di Sassari e storico di fama internazionale. I nuragici erano scultori esperti, e i giganti di Mont’e Prama colpiscono per dimensioni e particolari: gli occhi, i muscoli, l’armatura, gli scudi. Ma per voi studiosi c’è molto altro da raccontare? Larentu L’ALTRO PUGILATORE, CON IL BRACCIO SINISTRO ALZATO A PROTEGGERE LA TESTA. IL SINISTRO, PROTETTO DA UN GUANTO, REGGEVA IL LATO FRONTALE DELLO SCUDO «Siamo di fronte a statue tra le più antiche che siano mai state ritrovate in Occidente. Nell’Ottocento avanti Cristo, quando sono state realizzate, Roma non era stata ancora fondata». Insomma i guerrieri e i pugilatori del Sinis ribaltano le cer- Epigrafista Mastino è specialista in storia delle province romane del bacino mediterraneo tezze sulla civiltà nuragica? «Certo, si tratta di uno straordinario ritrovamento che cambia il quadro della storia: dimostra che in Sardegna, mentre i greci e i fenici costruivano nuove città nel bacino del Mediterraneo, c’era una civiltà autono- Crabarissu UNO DEI PUGILATORI CHE INDOSSANO UN GONNELLINO, A TORSO NUDO. LI CARATTERIZZA LA POSIZIONE DEL BRACCIO SINISTRO, INNALZATO A SOSTENERE UNO SCUDO ma e già avanzata. La rappresentazione dei guerrieri ci racconta che i nuragici erano impegnati in una lotta per difendere l’autonomia, che l’aristocrazia esaltava i suoi giovani e che nell’isola era diffuso il culto degli eroi. Lo ha scritto anche Aristotele». Voi li studiate ormai da molti anni, quali dubbi non sono stati ancora chiariti? «Il primo: perché il luogo di culto in cui erano esposte le statue è stato distrutto? Da chi? Noi pensiamo che il monumento sia stato raso al suolo intorno al 400 a.C., quando in Sardegna sono arrivati i Cartaginesi. Altro aspetto da capire: possibile che in qualche altro angolo dell’isola siano ancora nascosti luoghi sacri di epoca nuragica e di questa importanza?». Dopo 40 anni dal ritrovamento i giganti saranno esposti, ma divisi: cosa ne pensa? «I nostri maestri ci hanno insegnato che i complessi archeologici non si separano per nessuna ragione. I giganti non devono essere smembrati, spero che presto tornino insieme». [N. PIN.] Efisio UN GUERRIERO, ARRIVATO A NOI IN POCHI FRAMMENTI, CHE IMPUGNAVA CON ENTRAMBE LE MANI UNO SCUDO CIRCOLARE FINEMENTE DECORATO LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . Società .23 Usa, il governo taglia e la ricerca scientifica la fanno i privati Bill Gates Ha speso dieci miliardi per la lotta globale contro tubercolosi, malaria e polio Dove lo Stato non arriva più, finanziano i super ricchi E non è tabù, anche perché i miliardari sono cambiati Paul Allen Ha fondato la Microsoft con Gates e ora finanzia lo studio del cervello il caso PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Eric Schmidt L’ad di Google ha aperto con la moglie un centro per lo studio degli oceani George Mitchell Il pioniere del «fracking» sostiene la fisica, lo sviluppo sostenibile e l’astronomia SEGUE DALLA PRIMA PAGINA seconda dei punti di vista, si tratta di una tendenza molto positiva, perché consente di raggiungere risultati altrimenti impossibili, o molto negativa, perché le priorità vengono stabilite dai singoli benefattori in base ai loro interessi personali. Secondo un’inchiesta del New York Times, circa quaranta tra gli americani più ricchi hanno promesso di donare quasi tutte le loro sostanze in beneficenza, per un totale di oltre un quarto di trilione di dollari. Il primo ovviamente è Bill Gates, l’uomo più facoltoso del mondo, che ha un patrimonio stimato in circa 76 miliardi di dollari e vuole restituirlo quasi interamente alla società. Attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation ha già speso dieci miliardi in progetti sanitari globali, che vanno dalla lotta alla tubercolosi, fino alla malaria e la polio. Come lui, però, ce ne sono molti altri, nei settori più vari. Il suo amico e co-fondatore della Microsoft Paul Allen ha stanziato 500 mi- A lioni di dollari per lo studio del cervel- tare un nano. La crisi economica del lo; Ralph Ellison di Oracle ha creato la 2008 ha costretto l’amministrazione a Ellison Medical Foundation, grazie a fare risparmi, e gli studi scientifici socui tre studiosi hanno vinto il premio no stati una delle vittime. Nobel; Eric Schmidt di Google ha I finanziamenti per la ricerca di baaperto un centro per lo studio degli se sono scesi a trenta miliardi di dollaoceani, dopo che la moglie si era ap- ri all’anno, e infatti Francis Collins, dipassionata al mare facendo immersio- rettore dei National Institutes of Heni subacquee; il padre della tecnologia alth da cui dipendono i soldi pubblici del fracking, George assegnati agli Mitchell, ha regalato AL MIT DI BOSTON scienziati america360 milioni per stu- Si è calcolato che il 30 per cento ni, ha definito il diare fisica, lo svi2013 come uno dei della ricerca universitaria momenti più neri luppo sostenibile e si mantiene con le donazioni nella storia della l’astronomia, costruendo anche il sua organizzazione. Giant Magellan Telescope in Cile. Fino a qualche tempo fa, c’era una Potremmo andare avanti per pagine certa diffidenza per il coinvolgimento e pagine. Il Massachusetts Institute of dei privati in questo settore. Nel miTechnology calcola che ormai il 30% gliore dei casi, erano sospettati di essedei fondi per la ricerca universitaria re guidati da interessi personali, che vengono dalle donazioni private. A non coincidevano necessariamente confronto, il governo rischia di diven- con il bene comune. Magari un fami- 300 500 milioni milioni Sono i dollari investiti ogni anno dal governo Usa nel grande progetto di studio del cervello umano È quanto ha investito in dollari Paul Allen nell’istituto per lo studio del cervello da lui fondato gliare era stato colpito da una certa malattia, e quindi enormi risorse venivano indirizzate a studiarla, anche se l’impatto complessivo sulla società non era così rilevante. Poi ovviamente i privati non hanno il polso degli equilibri demografici, economici e razziali del Paese, e i loro interventi non sono tarati sulla necessità di aiutare particolari gruppi sociali svantaggiati. I medici, per fare un esempio, potrebbero ritenere necessario studiare perché il cancro alla prostata colpisce di più la popolazione afro-americana, ma i donatori non sono sensibili a questo problema e non offrono le risorse. Nel peggiore dei casi, invece, i grandi imprenditori erano sospettati di fare i propri interessi, finanziando solo le ricerche che potevano servire alle loro aziende. Questa percezione ora sta cambiando, un po’ per necessità, e un po’ perché la stessa filantropia si è evoluta. La crisi economica e la riduzione dei bilanci statali ha reso indispensabile il ricorso ai fondi privati. Nello stesso tempo, i donatori sono diventati più sofisticati, interagiscono meglio con le strutture pubbliche, e spesso vengono avvicinati direttamente dai centri di ricerca, che sollecitano il loro aiuto su progetti pensati autonomamente dagli scienziati e condivisi dalle stesse strutture pubbliche. La privatizzazione della scienza, in sostanza, non è più un tabù, e sembra destinata a diventare sempre più diffusa. La ricetta della «Silicon Valley delle Alpi»: parità di fondi tra pubblico e aziende A Trento hanno trovato la soluzione 50 per cento STEFANO RIZZATO TRENTO Cinquanta e cinquanta. Tanti investimenti pubblici quanti soldi privati. Un principio che in inglese si chiama «matching fund». Una ricetta semplice e, almeno in Italia, rivoluzionaria. È quella che ha consentito a Trento di diventare centro d’eccellenza europeo nella ricerca sull’Ict, il ramo strategico che unisce informatica e telecomunicazioni, che sfrutta la Rete e le reti per renderci la vita più facile. «È così, con metà fondi pubblici e metà fondi privati, che stiamo progettando schemi e programmi nuovi per il turismo intelligente: un progetto da 7,5 milioni di euro in tre anni, di cui il 53 per cento è messo da aziende grandi e piccole, come le italiane Engineering e GHnet»: lo spiega Paolo Traverso, direttore di Trento Rise, nodo italiano dello European Institute of Innovation and Technology, grande rete di ricerca che, a propria volta, unisce enti pubblici e privati. In Italia, tra gli altri, ci sono il Politecnico di Torino il Centro Ricerche Fiat. «Qui a Trento – continua Traverso – si è iniziato a scommettere sulla ricerca e sull’Ict già 10-12 anni fa. Siamo così riusciti ad attirare alcune tra le principali aziende italiane e multinazionali del set- La collina di Povo, Trento tore: da Telecom fino a Ibm e Microsoft». Il concentrato di intelligenze e innovazione ha un luogo fisico in cui aggregarsi: la collinetta di Povo, che guarda la città dall’alto e ospita anche il modernissimo dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento. Un luogo che qualcuno – visto il numero di startup che vi nascono ogni anno – è arrivato a chiamare «Silicon Valley delle Alpi». L’autonomia della Provincia consente di mantenere in loco il 90% delle imposte riscosse sul territorio e questo, inutile nasconderlo, aiuta a investire in ricerca con meno patemi. Ma il salto di qualità è arrivato grazie al modo di gestire le risorse. «Da sempre – spiega Traverso – si è scelto di rifiutare l’idea dei finanziamenti a pioggia, che non scontentano nessuno. Al contrario, si è voluto investire in modo focalizzato e strategico». In fondo, la chiave per convincere i privati a fare la loro parte è questa. Un modello da esportare, anche nel resto d’Italia. «Farlo è il prossimo passo. Con Trento Rise non vogliamo rimanere chiusi qui, ma creare sinergie, scambiare risultati e opportunità, pensare ancora più in grande. Senza le gelosie che troppo spesso rovinano la ricerca. E sperando che qualcuno raccolga la sfida». LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 24 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 MADE IN ITALY INVESTIMENTI OCCUPAZIONE TUTTOSOLDI Gai, le macchine imbottigliatrici raddoppiano la produzione I gestori prevedono un altro anno di Borse Toro Il settore delle pulizie crea nuovi posti LUNEDÌ 17 MARZO 2014 A PAGINA 27 A PAGINA 29 A PAGINA 31 RISPARMIO P . 25 NUMERO 73 A CURA DI: GIANLUCA PAOLUCCI E MARCO SODANO REDAZIONE: LUCA FORNOVO LUIGI GRASSIA [email protected] www.lastampa.it/tuttosoldi/ tuttoSOLDI LAVORO IN CORSO I gestori italiani raddoppiano Quattro al top per FundClass MARCO POLO La classifica europea 2014 delle Sgr premia Investitori, Arca, Ubi Pramerica e Anima GLAUCO MAGGI La classifica dei vincitori B L’INTERVISTA uon riscatto nel 2014 dei gestori italiani, che nell’annuale premiazione delle migliori Sgr europee hanno avuto quattro riconoscimenti, il doppio dell’anno scorso quando vinsero Epsilon Sgr (gruppo Eurizon) e Carige Am Sgr. Queste due società non si sono confermate ai vertici, ma a ritirare nell’Auditorium dell’Automobile de France, a Place de La Concorde, le targhe di FundClass dell’ottava edizione, si sono presentati il 4 marzo quattro altri asset manager nazionali: Emanuele Vizzini, direttore investimenti di Investitori (gruppo Allianz), Sgr premiata come migliore società italiana nella categoria da 4 a 7 fondi; Marco Vicinanza, vice direttore generale responsabile Investimenti di Arca Sgr, per la categoria da 8 a 15 fondi; Emilio Franco, vice direttore generale, responsabile Investimenti Ubi Pramerica Sgr, per la categoria da 26 a 40 fondi e Claudio Tosato, direttore Prodotti di Anima Sgr, per la categoria da 41 a 70 fondi. I riconoscimenti alle Sgr citate, vincitrici a livello nazionale, costituiscono una delle tre sezioni del Trofeo FundClass dei Fondi Europei. Nella seconda sezione, che premia le società di gestione migliori in assoluto su base europea, sono risultati vincitori Swiss Life Asset Managers nella categoria tra 41 e 79 fondi, Migliore fondi europei Europe Large Cap: Waverton European Fund Gestore: Waverton Investment Management International Large Cap: Old Mutual Global Equity Fund Gestore: Old Mutual Global Investors Emerging Markets: Coronation Global Emerging Markets Fund Gestore: Coronation Fund Managers European Long Terms Bonds: Aviva Rendement Europe Gestore: Aviva Investors France Internationnal Opportunist: Baillie Gifford Global Discovery Fund Gestore: Baillie Gifford & Co. Migliori società di asset management da 4 a 7 fondi: Flossbach Von Storch da 8 a 15: Old Mutual Global Investors da 16 a 25: First State Investments da 26 a 40: Baillie Gifford & Co. da 41 a 70: Swiss Life Asset Managers da 71 a 100: Aberdeen Asset Management Oltre 100 fondi : Invesc Premio Fundclass Periodo 7 anni da 4 a 7 fondi : Eccleciastical Investment Management First State Investments da 8 a 15: PIMCO da 16 a 25: da 26 a 40: Baillie Gifford & Co. da 41 a 70: M&G Investments da 71 a 100: Invesco oltre 100 fondi: Schroders - LA STAMPA Aberdeen Asset Management in quella tra 71 e 100 fondi e Invesco, per la categoria con oltre 100 fondi. Nella terza sezione, che onora i più brillanti fondi comuni di cinque categorie tra quelle più diffuse tra il pubblico, il migliore nella categoria «Azioni europee a larga capitalizzazione» è stato Waverton European Fund; per gli «Azionari internazio- nali a larga capitalizzazione» ha vinto Old Mutual Global Equity Fund; per gli «Azionari nei mercati emergenti» il Coronation Global Emerging Markets Fund; per gli «Obbligazionari europei a lungo termine» è emerso il fondo Aviva Rendement Europe; per i «Bilanciati flessibili» il migliore è risultato il Baillie Gifford Global Discovery Fund. “Così Alliance Boots continua a crescere in tutto il mondo” LA MANAGER BARRA UNA DONNA AL TOP La filosofia delle nostre farmacie? Presentare un prodotto di alta qualità alla portata di tutti. Dalla fusione con Wallgreens un impero da 370 mila dipendenti attivo in venticinque Paesi Provo soddisfazione nel riconoscimento dell’azienda. Se io non rappresentassi quest’azienda non sarei entrata nella classifica di Fortune GIANLUCA PAOLUCCI MILANO Periodo 4 anni Ornella Barra La storia dei premi FundClass, dati in base ai Rating attribuiti dalla società parigina ai fondi comuni, parte dal 1999. Alla nascita dell’euro alcuni media (gli sponsor attuali sono Tageblatt e Le Jeudy lussemburghesi, El Pais spagnolo, la Tv Lci francese e La Stampa) avevano promosso un consorzio per studiare le performance dei fondi comuni sulla base del rischio corso dai gestori per ottenerle, affidandosi per l’analisi tecnica ad Apt, società indipendente americana che utilizza la Teoria dell’Arbitraggio dei Prezzi inventata dall’economista americano Steve Ross. Lo scopo era, e rimane, fornire ai lettori-risparmiatori europei un metro di giudizio unico della bontà dei fondi offerti sul piano continentale. Da Apt-Eurofond è poi nata FundClass, che ha introdotto i suoi Rating con le Stelle ai fondi con oltre 4 anni di vita, per dare al pubblico una guida più semplice alla individuazione dei migliori per costanza delle prestazioni. «Anche se non esiste la garanzia che uno studio delle performance passate faccia emergere i sicuri vincenti di domani, la tecnica particolare usata da FundClass punta a cogliere una potenzialità di successo ricavata dal comportamento dei money manager in momenti diversi di mercato, nelle fasi Toro e nelle fasi Orso», ha detto François Chauvet, fondatore e presidente della società parigina. CONTINUA A PAGINA 28 Con Imperia la pasta non smette di viaggiare LORENZA CASTAGNERI A ll’inizio del Novecento, gli emigranti la infilavano in valigia. In mezzo a vestiti, tovaglie e asciugamani c’era anche lei, l’Imperia, ribattezzata per l’occasione «Americanina», la macchina per la pasta fatta in casa. Un oggetto entrato nel mito che, da allora, non ha mai smesso di essere protagonista in cucina. In Italia e nel mondo. «Alcuni amici mi hanno raccontato di averne vista una in Polinesia. Non ci potevo credere» racconta Dario Ancona, uno dei responsabili. Il che, a pensarci bene, non stupisce. In Imperia, l’export vale il 70 per cento del fatturato, che sta superando la soglia dei venti milioni di euro all’anno. I paesi dove l’azienda vende i suoi prodotti sono 130 in tutti e cinque i continenti. «La nostra forza sta in una produzione al cento per cento Made in Italy, da sempre» prosegue. La storia dell’Imperia comincia a Torino nel 1932. All’inizio degli Anni Ottanta, la acquista la famiglia Ancona che, nel 2010, assume il controllo anche di Monferrina, marchio che realizza macchine per pasta a livello industriale con sede a Castell’Alfero, in provincia di Asti. Sessanta dipendenti in tutto, tra qui e Moncalieri. Oggi i prodotti del gruppo permettono di confezionare da zero a seicento chili di pasta all’ora. Dalle tagliatelle classiche alla sfoglia, fino ai ravioli. A poco a poco, durante gli anni, i modelli si sono moltiplicati. Anche se, il principio rimane sempre lo stesso: una manovella che muove due rulli, rigorosamente in acciaio. Sia nella versione manuale sia in quella elettrica, l’Imperia è tutta qui. «Crisi? Anche per noi la crescita è rallentata – risponde Ancona -. Ma, senza dubbio, abbiamo beneficiato del ritorno alla autoproduzione di cibo fresco». 26 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 made in LE SOLUZIONI GLOBALI Se io non rappresentassi quest’azienda non sarei nella lista di Fortune. La responsabilità? Fa parte del mio carattere, di me stessa e della mia cultura Abbiamo una strategia globale che viene però calata in ogni Paese Rispettare le culture e rispettare le logiche del Paese è uno dei nostri punti di forza L’intervista Italy LA CLASSIFICA DELLE DONNE AL TOP L’azienda in cifre Prodotti e servizi farmaceutici Punti vendita 4,6 miliardi Oltre consegnati ogni anno a 170 mila farmacie Dipendenti 108 mila Presenza 25 paesi 3.100 Centri per la distribuzione farmaceutica 370 Centri ottici gestiti 605 Multinazionale Alliance Boots GmbH è una multinazionale leader nella chimica nella cosmesi e nella farmaceutica e uno dei maggiori grossisti farmaceutici d’Europa, presente in più di 25 nazioni. Ornella Barra insieme a Stefano Pessina, ha costruito negli anni un impero del settore - LA STAMPA SALUTE E BELLEZZA “L’Italia ha talenti unici Ma la burocrazia li frena” Ornella Barra è la manager di Alliance Boots, il colosso delle farmacie “La nostra filosofia? Un prodotto di alta qualità alla portata di tutti” GIANLUCA PAOLUCCI MILANO M entre sorseggia con calma il suo cappuccino, Ornella Barra potrebbe sembrare solo una elegante signora che ama perdere il suo tempo tra i negozi del centro di Milano. Invece, il rito del cappuccino mattutino è uno dei pochi momenti di quiete di una manager al vertice di un gruppo mondiale con quasi 400 mila dipendenti. Ligure, laureata in farmacia, Ornella Barra è Chef Executive con responsabilità per le aree della distribuzione farmaceutica e della vendita al dettaglio e marchio internazionale del colosso del settore salute Alliance Boots. Trascorre la sua vita tra Londra, gli Usa e l’Estremo Oriente e ormai da qualche anno figura nella classifica di Fortune delle donne più influenti del Mondo. Con il compagno Stefano Pessina ha messo insieme, passo dopo passo, un colosso mondiale senza rivali per la vendita di farmaci e la cosmetica. Manager Ornella Barra si è laureata in Farmacia a Genova nel 1979 e ha improntato la sua carriera nel settore dell’healthcare stro gruppo? «Se consideriamo solo Alliance Boots sono oltre 120 mila. Adesso con la fusione con Walgreens saranno circa 370 mila. Se poi consideriamo anche Amerisource Bergen sono oltre 400 mila». Dottoressa Barra, che effetto le fa essere ritenuta una delle donne più influenti del mondo? Si sente investitadiunaparticolareresponsabilità? Tra le sue responsabilità c’è quella di seguire i marchi: come fa un gruppo grande e ramificato come il vostro «Provo soddisfazione nel riconoscimento dell’azienda. Se io non rappresentassi quest’azienda non sarei in classifica. Per quanto riguarda la responsabilità non deriva da nessuna classifica. Fa parte di me stessa, del mio carattere, della mia cultura. Non è certo una classifica che me lo fa ricordare». «La cura delle risorse umane è essenziale tanto più operando in questo campo» Quante persone lavorano per il vo- ad intercettare i gusti e i trend dei consumi nei diversi Paesi? «Questa è sempre stata una nostra forza, in azienda c’è sempre stata una forte capacità d’innovazione per anticipare i trend. Abbiamo una strategia globale che viene però calata in ogni Paese. Rispettare le culture e rispettare le logiche del Paese è uno dei nostri punti di forza». prima linea di prodotti per la cura della persona. In Inghilterra Boots è praticamente un’istituzione, ma anche in altri Paesi il modello funziona». Quanto investe un gruppo come Alliance Boots nella formazione delle risorse umane? «La cura delle risorse umane è essenziale, tanto più operando in un Mi ricorda in quanti Paesi siete presenti? «Siano in 25 Paesi. Siamo i primi in Europa mentre con Walgreen cambierà totalmente la dimensione in Usa, dove peraltro siamo già presenti». I negozi Boots non sono proprio delle farmacie. Da dove nasce la massiccia diversificazione? «Risale a tantissimi anni fa, nasce praticamente con Boots che creò la «Il prossimo passo? Non so, ma la volontà nel trovare cose nuove non si ferma» settore delicato per la salute delle persone come il nostro. Quando una persona viene assunta viene fatto un “induction program” che comprende percorsi specifici, in particolare per chi avrà rapporti con il pubblico. In questo siamo quasi maniacali, la qualità viene prima di ogni altra cosa. Le faccio un esempio che può sembrare sciocco, ma mi creda, non lo è. Ai nostri clienti che cercano prodotti per la cura della pelle ad esempio dobbiamo dire che un prodotto lenisce le rughe, non che toglie le rughe, perché i prodotti che tolgono le rughe non esistono. Questa è l’onestà e la serietà che offriamo ai clienti. Noi siamo facilitati anche dal fatto di avere la manifattura. I nostri prodotti prima di arrivare sul mercato seguono un percorso simile ai LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Pastrengo, il sigaro dei carabinieri Tucano chiude il 2013 con un aumento globale delle vendite al 5%. All’estero la consociata Tucano Usa ha portato, alla società capitanata da Franco Luini, un rialzo del 15%. Il dato più sorprendente è quello in Italia. «L’incremento delle vendite italiane conferma l’efficacia delle nostre strategie» ha detto Franco Luini, fondatore e ceo di Tucano. È arrivato nelle tabaccherie Pastrengo, il nuovo sigaro in edizione limitata realizzato da Manifatture Sigaro Toscano. Dedicato ai 200 anni dell’Arma, il nome trae origine dalla località dove i Carabinieri, durante la Prima Guerra d’Indipendenza del 1848, effettuarono una memorabile carica a cavallo. 120 mila I dipendenti del gruppo considerando solo Alliance Boots: dopo la fusione con Wallgreens salgono a quota 370mila Le aziende Tucano, risultati 2013 in crescita . Lavoro in corso .27 GAI Tecnologia e investimenti In cantina la crisi non si vede Raddoppia l’impianto leader nella produzione di macchine imbottigliatrici farmaci per quando riguarda la ricerca e la sperimentazione». Quanto pesa per voi il settore di ricerca e sviluppo? Avanguardia «Molto. Consideri che ogni anno sviluppiamo qualche decina di nuovi prodotti, più i prodotti che abbiamo in esclusiva e prodotti sviluppati da terzi. Direi che saranno fino a qualche centinaio i prodotti che ogni anno sviluppiamo e testiamo». Con un investimento di 30 milioni di euro in due anni Gai Spa raddoppierà il sito senza lasciare la sede di Ceresole d’Alba, in Piemonte Qual è il settore nel quale state puntando maggiormente? «La cosmesi, l’attenzione alla donna di tutte le età ma anche alla portata di tutte. La nostre filosofia è di avere un prodotto di alta qualità ma alla portata di tutti. Se lei può vendere una crema ad un prezzo molto alto è tutto più facile. Come brand è il “No7”, il prodotto più importante è un siero che usato adeguatamente distende le rughe». Nella vostra struttura ci sono molti dipendenti italiani, anche in posizioni di vertice. Eppure da tempo i vostri investimenti in Italia sono al minimo e il mercato italiano è residuale rispetto al vostro gruppo. Mi spiega perché? «Riconosciamo nei manager italiani una capacità di lavoro e di imprenditorialità, di commitment con l’azienda e di fantasia che difficilmente si possono trovare in altri. Io anche personalmente ho tanti collaboratori e tante persone che sono con noi da tanti anni. Il fatto che non si investa in Italia è semplice: c’è la barriera di una burocrazia eccessiva, di imposte che non permettono uno sviluppo ulteriore, un sistema di ritardo dei pagamenti che ha un impatto sul capitale circolante che non ha nessun senso, i margini che sono i più bassi del mondo. Se lei mette insieme tutte queste cose è difficile investire. Chi vuole investire in Italia deve essere facilitato nel processo. Non si possono aspettare mesi per avere tutte le autorizzazioni per aprire un magazzino, o un’attività. Comunque, nonostante tutto questo, parliamo sempre di oltre un miliardo di fatturato e 1500 dipendenti, ci tengo a sottolinearlo. Certo, piccola cosa se pensa che domani con Walgreens arriveremo a 110 miliardi di euro di fatturato». ROBERTO FIORI I l 2013? «Per noi è stato il miglior anno di sempre, con una crescita del fatturato del 10% che ci ha consentito di raggiungere i 33 milioni di euro, che salgono a 45 milioni se si aggiunge la divisione Gai Francia, anch’essa in forte espansione». A sentir parlare Guglielmo Gai, amministratore delegato insieme con il fratello Giovanni e il cugino Giacomo dell’azienda di Ceresole d’Alba che crea macchine imbottigliatrici come abiti sartoriali per le cantine di mezzo mondo, la crisi sembra lontana. Così lontana che la famiglia Gai, con l’aiuto di Finpiemonte e delle banche, ha avviato un investimento coraggioso che con 30 milioni di euro e due anni di lavori consentirà alla società di crescere fino a raddoppiare il sito di produzione e rinforzare la sua posizione di leader incontrastato del settore. «Gli obiettivi che ci siamo prefissati richiedono maggiori spazi e un layout disegnato per le nuove esigenze» spiega l’ingegner Guglielmo Gai. «Ci siamo chiesti più volte se puntare ancora su Ceresole o guardare altrove, magari all’estero. Dopo molte riflessioni, abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo: la qualità del personale, il supporto delle scuole e degli enti pubblici locali e la vicinanza con una capitale del vino come Alba ci hanno convinti che è giusto restare qui». Il più entusiasta del progetto è il presidente, Carlo Gai. «Mio padre ha 70 anni e fa volentieri il nonno, ma quando in azienda si parla di ricerca 205 addetti È il totale della forza lavoro del gruppo di Ceresole d’Alba. I principali mercati di sbocco sono Italia, Francia e Stati Uniti e sviluppo, è ancora lui il più propositivo». L’investimento consentirà di realizzare una fabbrica all’avanguardia e in gran parte automatizzata. I lavori sono già iniziati e la prima fase sarà terminata alla fine del 2014. «Da tempo sognavamo di separare l’area di produzione dei pezzi dall’assemblaggio e di avere un nuovo magazzino automatizzato - spiega ancora Gai -. Con la prima parte dell’ampliamento, realizzeremo l’area assemblaggio e il magazzino, più uno showroom con le macchine sempre in funzione e un parcheggio multipiano. Nel 2015 completeremo l’investimento con una nuova palazzina uffici e un impianto fotovoltaico di oltre 600kWp». Nel frattempo, anche l’officina sarà totalmente automatizzata, consentendo alle macchine di operare 24 ore su 24. In totale il gruppo dà lavoro a 205 addetti, 175 dei quali impiegati a Ceresole. I principali mercati di sbocco sono Italia e Francia, che pesano ognuno per il 20% del fatturato, poi ci sono Stati Uniti, Austria, Germania e Cina. «Grazie a un nuovo prodotto un rubinetto di riempimento rivoluzionario ed estremamente flessibile A proposito di Italia, da poco più di un anno è entrata nel consiglio delle Generali. Un primo bilancio di questa esperienza? «Ho avuto altre richieste di entrare in altri consigli e non le ho prese in considerazione. Generali è una grande azienda che sta cercando una internazionalizzazione più spinta. La ritengo un’esperienza interessante, dopo un anno il bilancio è positivo». Lei e Stefano Pessina avete costruito pezzo dopo pezzo un gigante del settore. L’ultima tappa del vostro sviluppo è stata l’accordo per Walgreens. Cos’altro dobbiamo aspettarci? «Siamo due persone che amano guardare in avanti, che amano fare cose nuove, costruire, che fanno tutto con grande passione. Se lei mi dice il prossimo non so, l’ultimo non lo dico mai. Posso dirle solo che questa fantasia, questa volontà nel trovare nuove cose non lo so se si fermerà». Nel 2015 l’officina sarà automatizzata per poter operare 24 ore al giorno che è in grado di servire ogni tipo di bevanda, dal vino alla birra - oggi i nostri clienti non sono più solo i piccoli produttori di grande qualità, ma anche le aziende medie e le industrie dell’imbottigliamento» conclude Gai. «Il settore - dice fiducioso- è in grande fermento, speriamo che anche l’Italia sappia vedere la luce in fondo al tunnel». INNOVAZIONE Arriva la app che ti trova il parcheggio NADIA FERRIGO TORINO C ercare un parcheggio, soprattutto nelle grandi città, può trasformarsi in un incubo. «Parcheggiami», la nuova start up del vicentino Paolo Dal Lago, 31 anni, è pensata per mettere in contatto chi è alle prese con la ricerca di un posto auto con chi invece ha a disposizione un garage, che resta inutilizzato per gran parte della giornata oppure è vuoto. «Qualche mese fa mi sono trovato a Milano per lavoro - racconta Dal Lago -. Dopo aver cercato un po- sto per più di quaranta minuti, ne ho trovato uno a pagamento. Trenta euro per dieci ore. E per di più, mentre tornavo a riprendere la mia auto, mi sono accorto che lungo la via c’erano molti garage in vendita o in cerca di un affittuario». Così è nata la piattaforma, per ora disponibile solo a Milano. Negli Stati Uniti esiste già un’iniziativa simile: «Parking Panda» in poco tempo è riuscita a creare una rete di parcheggi «a noleggio», sia pubblici che privati, in tutte le più importanti città americane. «Siamo partiti solo da un mese, ma sono in molti a contattarci per saperne di più. Il prezzo del posto auto lo decide l’affittuario, che può offrirlo sia per qualche ora che per periodi più lunghi - spiega Dal Lago -. Stiamo lavorando per migliorare: per consegnare le chiavi del garage con facilità, si può usare una piccola cassaforte fissata all’ingresso. Gli utenti ricevono la combinazione elettronica, e il gioco è fatto». Il giovane startupper vicentino non è alla sua prima esperienza: poco dopo l’iscrizione alla facoltà di economia, abbandonò gli studi per dedicarsi alle sue creazioni. La prima è «Con- certionline.com», una piattaforma che pubblica le date dei tour nazionali e internazionali, scelta anche da Google come fonte per le notizie; l’ultima invece è «Preventivalo», un sito che consente di ricevere e confrontare preventivi di spesa da artigiani e professionisti della propria città. «Non cerco investitori se non prima di aver perfezionato il prodotto - conclude Dal Lago -. Prima mi assicuro che un’idea sia in grado di stare in piedi da sola, poi cerco chi potrebbe aiutarmi a espanderla. Fino a oggi ho sempre fatto così, e so che può funzionare bene». 28 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 investimenti Iren lancia Opa su Acque Potabili I conti di Banca Generali Iren e Smat (Società metropolitana acque di Torino) hanno lanciato un’Opa sul 38,29% del capitale di Acque Potabili non ancora in loro possesso. L’Opa verrà promossa da Sviluppo Idrico, controllata in parti eguali da Iren Acqua Gas e Smat, al prezzo di 1,05 euro ad azioni per un impegno massimo di 14,5 milioni di euro. Banca Generali ha chiuso il 2013 con un utile netto di 141,3 milioni di euro (+9%), commissioni di gestione per 296 milioni (+18%) e masse totali a quota 29,1 miliardi (+11%). Il rapporto costi/ricavi è pari al 39,1%, mentre il Tier1 Ratio è al 14,2% ed il Total Capital Ratio al 14,8%. Dividendo +6% a 0,95 euro per azione. All’Italia 19 panieri a 4 stelle nella graduatoria FundClass Il portafoglio La superclassifica che valuta le prestazioni ma anche i rischi GLAUCO MAGGI SEGUE DA PAGINA 25 Punteggi in base al vero contenuto dei panieri e non alle semplici dichiarazioni dei gestori Europe OE EUR Cautious Allocation 8a+ Latemar Amundi Equipe 1 Media Europe OE Europe Large-Cap Value Equity AcomeA Europa A1 Consultinvest Azione A2 Media Europe OE EUR Aggressive Allocation - Global UBI Pramerica Privilege 4 BCC Selezione Investimento Media Europe OE US Large-Cap Blend Equity Fideuram MS Equity Usa Allianz Azioni America Media Europe OE Italy Equity Eurizon Azioni Pmi Italia UBI Pramerica Azioni Italia Media Piazza Affari a Milano ha vissuto un anno positivo nell’ultima rivelazione vanno considerati di eccellenza: Amundi Global Emerging Equity, Ubi Pramerica Azioni Mercati Emergenti, Prima Geo Europa A-Anima, Bnl Obbligazioni Euro Breve Termine, Carige Obbligazionario Euro A, Carige Obbligazionario Euro Lungo Termine, Symphonia Patrimonio Globale Reddito, Carige Bilanciato, Bancoposta Azione Internazionale, Etica Bilanciato, Carige Azionario Internazionale, Allianz Multipartner - Multi20, Primaforza 3-Anima, Zenit Azionario R, Fideuram Italia, Ubi Pramerica Azioni Italia, Gestnord Azioni Italia-Sella, Prima Geo Italia-Anima, Ubi Pramerica Obbligazioni Global. La scala del Rating FundClass comprende sette livelli di giudizio; dietro i primi due, i fondi con 3 Stelle sono da tenere d’occhio perché con un paio di brillanti trimestri potrebbero essere promossi. La “scuola” degli asset manager italiani ha avuto anche altri due premiati a Parigi, in rappresentanza di società di gestione estere, che peraltro sono presenti con i loro prodotti in Italia: Bettina Mazzocchi-Mallarmè, senior vice president Global Wealth Management Emea di Pimco (gruppo Allianz), società risultata prima tra quelle che operano in Irlanda, e premiata anche come migliore europea nel periodo 20072013; e Sergio Trezzi, responsabile europeo della vendita alla clientela individuale di Invesco, società di gestione internazionale che si è aggiudicata i premi come miglior asset manager su 4 e su 7 anni. Europe OE Asia-Pacific inc. Japan Equity AcomeA Asia Pacifico A1 Gestnord Azioni Pacifico A Media Europe OE Global Large-Cap Value Equity AcomeA Globale A1 Synergia Azionario Globale Media Europe OE EUR Flexible Allocation Advam Alarico Re Agoraflex R Media Europe OE EUR Ultra Short-Term Bond Gestielle Obiettivo Risparmio A BNL Liquidità Media Europe OE USD Diversified Bond UBI Pramerica Obbligazioni Dollari Media Il supereuro verso quota 1,40 spaventa la Bce Andamento euro/dollaro americano - LA STAMPA GRAFICO GIORNALIERO A CANDELE GIAPPONESI Le candele giapponesi sono il metodo più usato in borsa per analizzare le quotazioni in quanto includono 4 valori per ogni seduta: apertura, chiusura, massimo e minimo. Il corpo della candela è dato dai valori dell'apertura e della chiusura della seduta. Candela verde: quando la chiusura di seduta è ad un valore superiore rispetto a quello dell'apertura. Candela rossa: se la chiusura è ad un valore inferiore rispetto a quello dell'apertura. I due estremi, definiti tecnicamente "shadow" rappresentano il massimo di giornata (la linea sul lato superiore della candela) e il minimo di giornata (al di sotto di ciascuna candela). In caso di chiusura sui minimi o sui massimi la candela sarà priva di una (o entrambe) le shadow. 1,39665 N elle prossime scelte di politica monetaria della Banca centrale europea Mario Draghi dovrà considerare con estrema attenzione la questione del “SuperEuro”. La moneta unica ha infatti aggiornato la scorsa settimana i nuovi massimi degli ultimi trenta mesi nei confronti del dollaro, avvicinando pericolosamente quota 1,40, vista dagli analisti come una soglia pericolosa per l’export del vecchio continente. Dopo aver rotto al rialzo nelle scorse settimane la resistenza (cioè un’area che si oppone alla risalita dei prezzi) posizionata a 1,38, le quo- Europe OE EUR Government Bond BancoPosta Obbligazionario Ita Dic 2018 Agora Income Media I MERCATI VALUTARI la settimana dei cambi CARLO ALBERTO DE CASA* Le categorie Europe OE EUR Diversified Bond Consultinvest Reddito A2 UBI Pramerica Active Duration Media Europe OE EUR Cautious Allocation - Global Gestnord Asset Allocation GI Focus Obbligazionario Media «I nostri esperti non tengono conto solo delle performance nel tempo, ma riclassificano le categorie sulla base dell’esposizione reale al rischio», spiega Chauvet. «In sostanza, non prendiamo per buone le auto-dichiarazioni dei promotori che danno vita alle categorie ufficiali di Assogestioni, ma confrontiamo tra di loro i gestori che effettivamente giocano la stessa partita». Per esempio, se un fondo è nominalmente definito “bilanciato”, ma ha il 90% di azioni e il 10% di bond, sarà paragonato agli “azionari” ed entrerà nella lista FundClass di quella categoria. Così nascono nuove famiglie di fondi omogenei – ora sono circa 150 - con le relative classifiche di merito. Da qui, utilizzando le 12 performance annuali degli ultimi 4 anni di vita di ogni fondo, “riclassificate” trimestralmente con la teoria Apt, gli analisti della società parigina sono in grado di attribuire i Rating, sotto forma di Stelle, che vanno da 5 in giù secondo la qualità della gestione. Dal rapporto FundClass dell’ultimo trimestre chiuso a fine 2013 i fondi di Sgr italiane con 5 Stelle, il massimo voto di Rating, sono tre: Mediolanum Flessibile Italia, Bnl Azioni Europa Crescita e Allianz Azioni Europa. Secondo FundClass, anche i seguenti 19 fondi di Sgr italiane che hanno meritato le 4 Stelle di rating L’andamento dei fondi comuni PERFORMANCE DA 12/03/2013 A 11/03/2014 DEVIAZIONE STANDARD ANNUALIZZATA 1,39108 1,38320 1,38091 1,36183 1,34756 12 Feb 17 Feb 21 Feb 26 Feb 2014 3 Mar 7 Mar 12 Mar Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades tazioni hanno trovato subito la forza di salire verso quota 1,39, arrivando a un massimo di 1,3967 nella seduta di giovedì, per poi chiudere la settimana a 1,3910. Il trend di fondo è ancora favorevole alla moneta europea, con la resistenza posizionata in area 1,40 prossimo obiettivo. Nel frattempo la spinosa questione ucraina ha spinto ulteriormente al ri- Il dossier Ucraina fa risalire le quotazioni di oro argento e platino basso la moneta nazionale, la hryvnja (o grivnia), con pesanti implicazioni anche per il rublo russo, che ha incrementato le perdite nei confronti dell’euro, arrivando ad essere quotato a 50,85 contro la moneta unica, e del dollaro, scambiato per 36,65 rubli russi contro i 33 di inizio anno. Le tensioni internazionali continuano a spingere al rialzo i metalli preziosi, visti nuovamente dagli investitori come solido bene rifugio. Guida i rialzi l’oro, che dopo aver concluso il 2013 a 1.201,50 dollari l’oncia è risalito a quota 1.382, confermando un’impostazione di breve periodo ancora al rialzo. Ma salgono anche l’argento, scambiato venerdì sera a 21,45, il palladio (773 dollari l’oncia) ed il platino (1.467 dollari l’oncia). *Analista dei mercati valutari presso ActivTrades Londra LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Il Dax 30 con ActivTrades Banca Intermobiliare (Bim) ha chiuso il 2013 con un utile da 3,7 milioni, a fronte di una perdita di 64,6 milioni nel 2012. Il margine di intermediazione è aumentato del 10,7% a 143,8 milioni, con margine di interesse a 32,2 milioni (+5,5%) e commissioni nette a 88,8 milioni (+16,2%). Il Forex Broker ActivTrades, operativo nel settore del trading online dal 2001, ha annunciato l’estensione del portafoglio con l’introduzione delle principali azioni tedesche, che compongono l’indice Dax, punto di riferimento per i mercati azionari europei. La nuova offerta di ActivTrades permetterà a Fonte: Morningstar Codice Isin IT0001076600 IT0004366719 8,91 0,48 4,31 5,34 3,43 IT0004845522 IT0004695463 10,38 0,69 5,07 4,64 0,53 IT0001164950 IT0000380326 6,41 -1,34 2,80 6,65 3,68 IT0004168826 IT0004253651 10,21 -1,59 4,76 5,75 1,42 IT0000388535 IT0001076626 39,97 11,70 17,45 16,57 15,47 Le interviste Intermobiliare torna in utile 9,57 9,56 IT0003940738 IT0000386562 15,14 7,30 11,22 13,07 13,62 IT0001470183 IT0003242408 55,85 28,11 38,99 15,03 18,71 1 Qual è la vostra aspettativa sulla ripresa in Europa, negli Usa e nei Paesi Emergenti? Quali portafogli diversificati proponete ai vostri clienti in ottica di breve (3 anni) e lungo periodo? Bene Usa e Ue Gli Emergenti? In ordine sparso e Ci attendiamo una maggio- IT0001394300 IT0001023669 7,07 -6,00 -3,03 19,91 16,89 IT0000390069 IT0004464381 19,17 9,72 12,55 10,52 11,98 IT0003108161 IT0003162440 29,54 -2,52 7,38 13,35 5,86 IT0001097804 IT0000380169 6,44 0,02 1,60 2,19 0,13 IT0003242200 -6,61 -6,61 8,22 - LA STAMPA tutti i trader di negoziare le azioni tedesche sul Dax 30 attraverso i contratti per differenza (Cfd) dalle 9 alle 17,30. Le commissioni restano le medesime applicate per il paniere azionario italiano, fisse a 8 euro per un ammontare fino a 100 mila euro, con un incremento dello 0,04% sulla parte eccedente. Altre informazioni su www.activtrades.it nella sezione mercati – azioni. Gli operatori: le Borse europee possono crescere, bond da maneggiare con cura Emanuele Vizzini, Allianz 9,45 -0,49 4,13 Lavoro in corso .29 “Un altro anno nel segno del Toro” 2 IT0003677553 IT0001484770 . re sincronizzazione nell’andamento ciclico nei paesi industrializzati: la crescita in America sarà in accelerazione avvicinandosi al 3%, mentre in Area Euro ci si avvicinerà all’1%. Gli emergenti sono un’area di attenzione ma con molte differenze: a paesi con solidi fondamentali – Messico, Corea del Sud, Polonia - fanno da contraltare altri con pesanti squilibri nei saldi dei pagamenti e flussi finanziari in uscita. r Nel medio periodo gestiamo i portafogli con una quota di azioni attorno al 25-30% e preferenza per aree sottovalutate come l’Italia; il resto è in bond diversificati per rischio Vizzini Direttore investimenti di Investitori (Allianz), categoria da 4 a 7 fondi Emilio Franco, Ubi Pramerica L’incognita sono le mosse della Fed e Negli Usa la crescita è desti- nata a stabilizzarsi tra il +2,5% e il 3%: traiettoria inferiore di quella che ha caratterizzato i cicli precedenti, ma accettabile e sostenuta dal recupero del mercato del lavoro e dalla ricchezza delle famiglie. In Euro Zona si sta consolidando una ripresa modesta e fragile, guidata dalla domanda estera e dalla minore austerità fiscale, che dovrebbe essere aiutata da una Bce via via più accomodante. Nei paesi emergenti, i rischi ciclici di breve termine sono in aumento, a causa di banche centrali costrette ad alzare i tassi, per stabilizzare le valute e i flussi di capitale in uscita. r Per un cliente dinamico con Franco Vice dg, responsabile Investimenti UbiPramerica, categoria da 26 a 40 fondi ? 3 Ritenete che i prezzi raggiunti dalle azioni a fine 2013 possano ancora crescere quest’anno? le domande di credito, scadenze non lunghe, e titoli o fondi liquidi. Per la diversificazione valutaria, ora guardiamo solo al dollaro USA. Sul lungo periodo, la quota azionaria può essere assai maggiore, anche in mercati penalizzati come oggi gli emergenti. Tra i bond sono interessanti alcuni convertibili o subordinati emessi da banche. t Non parlerei di bolla ma di “schiume di sopravvalutazione”, magari indotte dalle scelte di politica monetarie e alimentate dalla mobilità dei flussi di capitali. Le borse dei paesi sviluppati, oggi non più a prezzi scontati, potranno crescere in linea con gli utili. Gli emergenti subiranno ancora volatilità e possibili ricadute negative, creando buone occasioni nel secondo semestre. u I titoli di Stato continuano ad avere rendimenti troppo compressi, salvo rare eccezioni. Portafogli prudenti non possono prescindere dall’investimento sicuro ma evitiamo scadenze lunghe nei governativi di Stati Uniti e Germania: si rischiano ulteriori minusvalenze di prezzo senza un’adeguata contropartita nei flussi cedolari. orizzonte temporale adeguato suggeriamo un portafoglio bilanciato investito per metà in azioni, con una ampia diversificazione geografica e valutaria: per la metà in bond privilegiamo scadenze contenute, da distribuire prevalentemente sulla curva dei tassi dei titoli italiani. t I mercati azionari continuano ad essere attraenti in una logica di investimento di medio e lungo termine, specialmente rispetto alle obbligazioni governative, sebbene oggi lo siano meno di un anno fa. Preferiamo l’Eurozona, il Giappone e alcuni mercati emergenti agli Usa e ci aspettiamo ritorni coerenti con i rendimenti medi storici e con la crescita degli utili. u Il 2013 ha visto, specialmente negli Usa, il parziale riassorbimento dell’anomalia dei prezzi che aveva portato i rendimenti assoluti sui minimi storici. Per il 2014 ci aspettiamo ritorni inferiori a quelli delle azioni, con rischi di volatilità legati alla capacità della Fed di iniziare la normalizzazione della politica monetaria senza provocare un rialzo dei tassi a lungo. Preferiamo operare sui titoli di stato italiani. 4 Per i titoli di Stato il 2013 è stato un anno in rosso, soprattutto negli Usa. Quali sono le previsioni per il 2014? Marco Vicinanza, Arca Per le azioni un 2014 positivo ma a passo lento e Nel 2014 la crescita mon- diale dovrebbe accelerare. Tutte le principali aree geografiche, con l’eccezione del Giappone, dovrebbero registrare un tasso di espansione superiore a quello del 2013. Il cambio di passo più vistoso si osserverà nell’area euro, la cui crescita si dovrebbe attestare intorno all’1%, dopo il dato negativo segnato l’anno scorso. r Il suggerimento, buono sempre, di perseguire un’ampia diversificazione nell’allocazione del risparmio è tanto più valido nel contesto attuale: secondo le nostre valutazioni, nessuna classe di asset appare particolarmente sottovalutata o sopravvalutata rispetto ai Vicinanza vice dg, responsabile Investimenti di Arca, categoria da 8 a 15 fondi Claudio Tosato, Anima Le obbligazioni? Ci sono ancora opportunità e Le due principali ragioni al- la base della positività sui mercati europei sono ancora presenti: miglioramento delle condizioni macroeconomiche e politica monetaria espansiva da parte della BCE. Nella prima fase del 2014 saranno da valutare la forza della ripresa e l’evoluzione dei rischi deflazionistici, ma si conferma anche la stabilizzazione del quadro macroeconomico in Italia. r Premesso che non c’e’ un unico portafoglio “modello”, perche’ su ogni investitore incidono propensione al rischio, orizzonte temporale e disponibilità economica diversi, se consideriamo che per l’investitore medio italiano la com- Tosato Direttore Prodotti di Anima, categoria da 41 a 70 fondi valori fondamentali. Il consiglio per chi ha orizzonti temporali più lunghi e portafogli troppo concentrati sul comparto monetario e obbligazionario è di ribilanciare l’allocazione, con operazioni diluite nel tempo, verso l’investimento azionario. t Non credo si possa parlare di bolla sui mercati azionari. Detto questo, per effetto del notevole apprezzamento dei listini, osservato in particolar modo negli ultimi due anni, le valutazioni non appaiono più così attraenti. Su base strettamente fondamentale i mercati emergenti appaiono i più promettenti, mentre il mercato statunitense il più caro. In generale, ci aspettiamo un 2014 ancora positivo, ma con performance più contenute. u Osservando i livelli di rendimento sui titoli a media e lunga scadenza di paesi come Stati Uniti o Germania, il mercato dei titoli governativi ci appare sopravvalutato. Tuttavia, nel presente contesto di crescita e di aspettative di inflazione, e date le politiche monetarie delle principali banche centrali, non ci aspettiamo rialzi dei rendimenti particolarmente marcati. ponente azionaria e’ circa il 20%, possiamo ipotizzare un 30% di fondi azionari (15% tradizionali e 15% flessibili) e un 70% in fondi in bond (40% tradizionali e 30% flessibili). t Pur dopo il forte rally del 2013 pensiamo ci sia ancora spazio di apprezzamento per le azioni, ma saranno decisive le prossime mosse della Fed e, in particolare, l’allontanamento del rischio di un possibile rialzo dei tassi prima del previsto. Nei nostri fondi azionari abbiamo una preferenza relativa per l’Eurozona, che ha una situazione economica in ritardo rispetto ad altre aree, come gli Usa, ma con una maggiore potenzialità di crescita. Siamo neutrali nei confronti delle azioni Usa e sottopeso sui mercati emergenti. u Per le obbligazioni governative di Usa e Germania ci aspettiamo rendimenti vicino a zero ma ancora positivi; invece, per i bond governativi dei paesi periferici - in particolare di Italia, Spagna e Portogallo – crediamo ci possano essere ancora delle buone opportunità, seppure di entità non paragonabili a quelle del 2013. 30 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 lavoro UNA FESTA PER LE MAMME IN AZIENDA Cento a costruire l’Europa Quanta ricerca in sei capoluoghi (Torino, Milano, Padova, Treviso, Roma, Napoli) oltre 200 professionisti Sap per progetti che prevedono assunzioni in grandi multinazionali informatiche. Tra i profili più richiesti programmatori Abap/4, analisti tecnici e funzionali. Candidature: www.quanta.com. Sono un centinaio i profili ricercati dal bando europeo Epso (European personnel selection office). Si tratta di tecnici delle costruzioni, gestione climatica, progetti, sorveglianza e sicurezza. Sede: Bruxelles o Lussemburgo. Stipendio di 3.400 euro al mese. Scadenza:1 aprile h. 12. Info: www.europa.eu/epso. Cenerentola diventerà principessa? 2008 2011 Spesa per i Servizi all’impiego (Spi), numero di operatori, lavoratori dipendenti intermediati e spesa media per lavoratore dipendente intermediato dagli Spi Spesa per gli Spi (% sul PIL) WALTER PASSERINI A Numero di operatori degli Spi Numero di operatori degli Spi Lavoratori dipendenti Spesa media per lavoratore intermediati dagli Spi dipendente intermediato (% sul totale degli dagli Spi (euro) occupati dipendenti) Irlanda** 0,22 0,14 2.200,0 1.882,0 5,3 6,5 22.125,00 17.163,40 9.305,40 15.408,00 ITALIA 0,04 0,03 10.100,0 8.575,0 3,1 3,1 9.754,20 15.588,10 44.202,30 Olanda 0,30 0,37 18.500,0 19.317,0 3,2 3,8 51.313,10 51.100,40 3.552,00 Portogallo** 0,13 0,12 3.839,0 4.019,0 6,4 6,9 6,7 15.871,80 21.593,40 Regno Unito 0,27 0,34 66.416,0 77.722,0 7,4 7,8 14.975,40 18.001,80 11,9 10,5 11.514,40 15.833,70 Spagna 0,10 0,11 8.704,0 11.331,0 3,5 4,1 9.441,10 10.871,90 4,7 3,7 2.777,10 Svezia* 0,16 0,25 10.248,0 10.800,0 12,7 13,2 0,16 0,19 4.630,0 5.413,0 10,5 9,8 7.463,20 Belgio 0,20 0,21 10.142,0 9.835,0 13,9 9,8 Danimarca** 0,23 0,54 6.400,0 2.500,0ª 5,3 5,7 Finlandia*** 0,11 0,12 4.260,0 2.700,0 16,5 15,4 Francia* 0,21 0,25 26.543,0 49.400,0 6,7 Germania* 0,29 0,34 96.488,5 115.000,0 Grecia** 0,01 0,01 - 4.445,0 Spesa per gli Spi (% sul PIL) Lavoratori dipendenti Spesa media per lavoratore intermediati dagli Spi dipendente intermediato dagli Spi (euro) (% sul totale degli occupati dipendenti) Austria 2.745,50 1.809,20 9.245,40 ª Si ricorda che il dato relativo allo staff danese risente del processo di municipalizzazione dei servizi per l'impiego * I dati sugli operatori SPI del 2008 sono relativi al 2007 inoltre per il Portogallo il dato sugli intermediati è del 2010 *** Il dato sugli intermediati del 2011 è relativo al 2012 Fonte: elaborazioni Isfol su dati Pes Monitor, Audizione alla Camera dei Deputati di Italia lavoro 2013, Isfol-Monitoraggio Spi 2006 e 2010, DB-Eurostat 5.999,90 4.919,40 8.673,70 5.434,50 8.302,50 ** I dati sugli operatori SPI del 2008 sono relativi al 2006; - LA STAMPA I Centri per l’impiego vanno in rete anche se lo Stato ha ridotto la spesa Sorpresa: il costo per inserimento lavorativo in Italia è il più basso d’Europa Servizi pubblici nche quest’anno, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia, arriva la «Festa delle mamme che lavorano e dei bimbi in ufficio». L’iniziativa, alla sua ventesima edizione, si svolgerà venerdì 23 maggio e consiste nell’aprire le porte di aziende e uffici ai figli di dipendenti e collaboratori. In quella giornata i lavoratori e le lavoratrici, in accordo con le loro aziende, avranno la possibilità di condurre i figli nei luoghi di lavoro, per mostrare ai bambini le sedi in cui i genitori lavorano, svolgendo attività che richiedono presenza e che producono assenza dalla famiglia. A promuovere l’iniziativa che ha sempre avuto un grande successo sono anche quest’anno i quotidiani La Stampa e il Corriere della Sera, che raccoglieranno le adesioni e racconteranno le modalità di svolgimento più significative. Ci saranno merende, visite guidate, concorsi, spettacoli, animazioni, mostre, film, musica e tanto altro. Almeno per un giorno le porte di imprese e uffici, pubblici e privati, studi professionali, botteghe artigiane, si apriranno alla vitalità dei bambini e alla loro curiosità e risuoneranno di voci e allegria. La Festa è anche lo spunto per riflettere sulle difficoltà delle donne nel tenere insieme famiglia, figli e lavoro, che si trasformano spesso in rinunce. Adesioni all’indirizzo mail: [email protected], mettendo nell’oggetto Festa mamme. Ne riparleremo. Duecento professionisti Sap E vocati nel Jobs act dalla nascita di un’agenzia per l’occupazione, i servizi pubblici per l’impiego italiani (Spi) sono considerati la Cenerentola d’Europa e non suscitano consensi. Eppure, come sostengono i due ricercatori dell’Isfol, Manuel Marocco e Francesca Bergamante, la rete dei servizi andrebbe rafforzata e «il nostro paese avrebbe piuttosto bisogno di uno sforzo consistente nella direzione di potenziare il sistema, affinché i servizi offerti corrispondano alle promesse della recente normativa sui livelli essenziali dei servizi per l’impiego». Il contributo dei due ricercatori al dibattito sulla necessità della creazione di una solida rete di servizi al lavoro, pubblici e privati, parte da due constatazioni: la crisi, anziché aumentare, ha di fatto ridotto la spesa a disposizione degli uffici pubblici, nonostante l’aumento dei disoccupati; mentre le agenzie private non dimostrano una maggiore efficacia dei servizi pubblici, essendo entrambi vittime di un mercato imperfetto, che privilegia, da parte di candidati e imprese, l’utilizzo di canali informali rispetto a quelli professionali. L’indagine dei due ricercatori parte dalla spesa. «I dati sull’andamento della spesa per Spi, tra il 2008 e il 2011 – affermano i ricercatori - vale a dire prima e durante la crisi, mostrano che, tranne alcune eccezioni (Irlanda, Italia e Grecia), in genere i paesi hanno incrementato la spesa dedicata ai servizi per il lavoro». L’Italia spende lo 0,03% del Pil, cioè 500 milioni, la Spagna il doppio, la Germania quasi 9 miliardi, la Francia cinque. E le nostre politiche del lavoro sono più passive che attive. Francia e Germania hanno anche incrementato il numero di operatori degli Spi rispettivamente di 22 mila e di 18 mila unità; il Regno Unito di oltre 11 mila operatori. Finlandia e Italia si distinguono invece per una ridu- zione: circa 1.500 unità in meno per entrambe. In Italia gli Spi si avvalgono di 8.575 operatori, mentre in Germania arrivano a 115mila, in Francia a 50mila. In Italia solo il 33,7% dei disoccupati contatta uno Spi a fronte del 19,6% che si reca presso un’Apl; è noto che nel nostro paese gran parte dei disoccupati mostra una maggiore fiducia nella capacità di intermediazione delle reti informali, utilizzate da circa l’80%, insieme alla richiesta di lavoro direttamente rivolta alle imprese (66,6%). «In Finlandia, la prima della classe affermano i ricercatori - dove il ca- Il nostro Paese investe poco Eppure i risultati stanno arrivando nale pubblico intermedia il 15,4%, quello privato si attesta all’1,2%. Il confronto col dato italiano è impietoso (rispettivamente 3,1% e 0,6%) e certifica una complessiva debolezza, sotto questo aspetto, della rete mista pubblico-privato, senza che possa essere attribuito un ruolo salvifico agli operatori privati». Infine, una sorpresa: l’Italia ha il costo per singolo intermediato tra i più bassi d’Europa. Nel 2011 il costo del singolo inserimento lavorativo è stato pari a 8.673 euro, contro gli oltre 50mila dei Paesi Bassi, i 21mila della Francia e i 16mila della Germania. «Questi dati – concludono i ricercatori - relativi all’Italia smentiscono ampiamente recenti analisi, rimbalzate sui giornali, che hanno lamentato lo spreco delle risorse pubbliche destinate agli Spi». Il riferimento è a Confartigianato che ha affermato che l’intermediazione pubblica ha un costo molto elevato pari a 13.391 euro per ciascun inserimento lavorativo. [W. P.] VINCITORE DEL CONCORSO EXTRABANCA La storia Ora Miron potrà costruire il villaggio dello sport H a voluto mettere assieme la passione per lo sport e l’esperienza nell’edilizia il vincitore del contest Extrabusiness, lanciato alla fine dello scorso anno da Extrabanca, il primo istituto di credito in Italia e uno dei pochi nel panorama internazionale dedicato alle comunità di origine straniera. Si chiama Miron Danut, ha 44 anni, vive a Roma ed è nato a Focsani in Romania. Miron è in Italia dal 1997 e ha proposto la realizzazione di un centro sportivo nel quartiere Marconi a Roma, con la costruzione di un campo da calciotto, pallavolo, pallacanestro e di una sala polifunzionale. La sua proposta nasce dalla volontà di creare un luogo di aggregazione accessibile a tutti dal punto di vista economico, che utilizza lo sport come momento di integrazione tra le comunità di origine straniera e quelle italiane. Il concorso ha messo in palio un aiuto concreto: per realizzare il suo progetto imprenditoriale perfezionato durante il periodo di business coaching, Miron potrà infatti utilizzare un prestito a tasso agevolato dell’importo di 50mila euro messo a disposizione da Extrabanca. Nella sua nuova vita nel nostro paese, Miron ha sempre lavorato nell’edilizia. La sua idea nasce dalla volontà di usare lo sport come momento di integrazione e dalla sua grande passione per il calcio. Particolare la selezione dei candidati avviata qualche mese fa. All’inizio sono stati selezionati dieci progetti tra tutti i candidati. In seguito la giuria li ha ridotti a cinque e i loro autori sono diventati protagonisti e attori di un reality trasmes- Premiazione Il vincitore riceve un premio in formato maxi che ricorda gli assegni da un milione del signor Bonaventura nei fumetti dei nostri nonni so su Babel Tv, canale 136 della piattaforma Sky, che è dedicato ai nuovi italiani. Il reality si è articolato in quattro puntate trasmesse la domenica sera su Babel. La finale è stata trasmessa ieri sera, domenica 16 marzo. Durante il programma i concorrenti si sono confrontati con professionisti del settore, che li hanno accompagnati in un percorso di coaching, mettendo a disposizione le proprie competenze per trasformare le idee di business presentate in un vero e proprio progetto imprenditoriale. L’ufficio crediti di Extrabanca ha infine selezionato il miglior progetto imprenditoriale realizzato durante il periodo di business coaching. Il progetto di Miron verrà realizzato su un terreno del comune di Roma, sito sul lungo Tevere Dante, nel quartiere Marconi. Le opere previste sono un campo di calciotto di 60 x 35 metri quadri; un campo di pallavolo; un campo da pallacanestro, oltre alla costruzione di una sala polifunzionale di 200 metri quadri. Per conquistare il suo assegno di finanziamento agevolato, Miron ha dovuto battere un’agguerrita concorrenza di candidati di origine straniera, di prima o seconda generazione. I concorrenti hanno dovuto preparare un video di presentazione del loro progetto con i dettagli per la sua realizzazione inviandolo al sito www.extrabusiness.net. [W. P.] W LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . Lavoro in corso .31 Ottanta nei surgelati Bofrost Settanta con la Piadineria Porsche Consulting (gruppo Porsche), offre in Italia opportunità di inserimento e ha avviato ricerca e selezione di neolaureati e senior come consulenti manageriali. Specializzazioni in operational excellence, consulenza strategica e restructuring. Candidature a [email protected]. Una delle maggiori aziende di distribuzione di alimenti surgelati, Bofrost è alla ricerca di ottanta addetti tra venditori, promotori e personale di staff e management. Previste quattro aperture a Bergamo, Casale Monferrato, Arluno (Milano) e Pomezia (Roma). Per informazioni: bofrost.it. La Piadineria punta ad espandersi, con l’apertura di dieci nuovi punti vendita soprattutto in franchising. Ogni negozio occupa 7 persone. Le aree di maggior rinforzo sono Lombarda, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. Candidati: [email protected] Per informazioni: lapiadineria.com. Professioni Junior e senior in Porsche Il cleaning avvia le pulizie di primavera Con 500 mila occupati punta su formazione e legalità Indispensabili I lavoratori del settore delle pulizie svolgono un servizio essenziale per tutto il Paese panni il 2,1%; ma è soprattutto la carta ad avere retto meglio sul mercato interno (salendo al 30%), un comparto che tiene conto dei fazzoletti, dei prodotti per la ristorazione e per gli ospedali. Certo non mancano i problemi. Il primo è la frammentazione. L’Inps riceve contributi da 23mila imprese per una media intorno ai 19 addetti per impresa. Il settore dei servizi di pulizia descritto dai dati Unioncamere risulta composto da un puzzle di organizzazioni di diversa finalità e dimensione. L’estrema varietà delle strutture ha conseguenze sia sugli aspetti normativi e contrattuali, sia sulle criticità organizzative, sulle formule giuridiche e sugli assetti societari. Le forme più diffuse tra le organizzazioni registrate sono le società a responsabilità limitata (srl), le cooperative e le società cooperative a responsabilità limitata. Grosso modo, le forme cooperative sono oltre il 44%, mentre la distribuzione è sbilanciata a favore delle società a responsabilità limitata e a nome collettivo (54,7%), e solo l’1% sono le società per azioni. WALTER PASSERINI MILANO Punti cardinali P osti puliti. Creati dai produttori e distributori di macchine per la pulizia degli ambienti di lavoro e relativi servizi. Rappresentano un pezzo sconosciuto del made in Italy. Un mondo che va dalle grandi macchine per la sanificazione e pulizia degli ambienti industriali e dei grossi impianti sino alla miriade di cooperative e mini-imprese di pulizie, che operano in aziende, caseggiati e studi professionali. Il settore delle pulizie e servizi integrati, che comprende imprese di pulizia e servizi come, ad esempio, sorveglianza, sicurezza, manutenzione elettrica ed idraulica e il servizio pasti, è molto cresciuto in questi anni e si è rivelato un volano di occupazione. Raddoppio degli addetti Le sole attività di pulizia sono raddoppiate come numero di addetti in una dozzina d’anni, passando dai 223.371 occupati del 1996 ai 431.601 del 2008, una crescita del 93,4%. Se poi si considerano le diverse attività che si sono integrate in questi anni alle attività tradizionali relative ai contratti di facility, oltre agli artigiani che vi lavorano e che non sono conteggiati come dipendenti, si arriva a un esercito di oltre 500mila occupati. Il fatturato complessivamente raggiunge i 9 miliardi di euro. Non solo. Il no- SPAZIO AFFARI stro paese ha un posto di prima fila con Germania e Stati Uniti tra i maggiori produttori mondiali di macchine, prodotti ed attrezzi, per un valore di 1,5 miliardi da sempre orientato all’estero, con prodotti che superano il 75% di export. Sulla torta del cleaning, le macchine rappresentano per fatturato quasi un terzo (32,4%), i prodotti chimici il 14,1%, le attrezzature il 5%, fibre e > ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende acqu./gerenze ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Services Group 02.29518272. Negozi/aziende vend./gerenze TABACCHERIA ricevitoria Santa Rita ottima posizione e visibilità cedesi € 320.000 introvabile! Frana 011.5623895 011.5623250 - www.studiofana.it CORSO RE UMBERTO signorile biingressi salone tre camere cucina, 180 mq. Ace C. Bimar 011.43591. 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La specializzazione e la capacità di integrare servizi nell’organizzazione del facility management sono le leve di un ulteriore sviluppo. Questo sviluppo richiede investimenti sulle competenze e sulla stabilizzazione dei lavoratori. Accesso al credito, rigidità dei costi e ritardi nei pagamenti, che arrivano a superare anche i 260 giorni, con punte superiori ad un anno, sono gli ostacoli più evidenti. «Innovazione, razionalizzazione, sviluppo e legalità sono i quattro punti cardinali su cui abbiamo costruito il Forum Pulire che si terrà a Milano il 26-27 marzo – spiega Toni D’Andrea, Ceo di Afidamp servizi – Si tratta di una sorta di Stati generali del settore. Lanceremo anche la sfida della formazione, che può contribuire alla crescita del settore e allo sviluppo di figure professionali chiave, tra cui spiccano le due più richieste, quella del capo cantiere e capo commessa nelle pulizie professionali e quella del facility manager». Qui Bruxelles MARCO ZATTERIN L’EUROPA DÀ UNA MANO AGLI STAGISTI G li inglesi hanno già detto che non lo faranno, perché - assicurano - la struttura del loro sistema imprenditoriale non consente in questa fase di affrontare gli oneri necessari per trattare gli stagisti come esseri umani a tutto tondo. Gli altri paesi sono di avviso differente e, fra questi, l’Italia. Hanno deciso tenere conto della raccomandazione con cui il Consiglio dei ministri Ue invita le capitali a garantire ai giovani esperienze formative a condizioni eque. La loro intenzione è di recepirla nell’ordimento nazionale. Se lo faranno, sarà un importante passo avanti. L’assenza di unanimità di vedute nell’Europa che esce a fatica dalla crisi, in un continente costretto a vedersela con tassi di disoccupazione vergognosi soprattutto per i giovani, è preoccupante. Ma non c’era scelta. «Se avessimo scritto una direttiva, vincolante e da recepire, non sarebbe passata mai», ammette una fonte Ue. Così, spiega, «si compie almeno un primo passo, si attira l’attenzione sul problema e si spera che a capire lesigenza siano in tanti». E’ un problema doloroso. Il testo, fra le altre cose, chiede il rispetto dei diritti dei lavoratori previsti a livello nazionale per gli stagisti, dagli orari di lavoro ai giorni di riposo. Afferma che la durata degli stage deve essere «ragionevole» e non superare i sei mesi tranne quando una durata maggiore «sia giustificata». Devono essere chiare dall’inizio le modalità per un eventuale prolungamento e va ammessa la possibilità di interrompere lo stage, previa comunicazione scritta con un ragionevole anticipo rispetto alla durata complessiva. E’ il minimo, viene da dire. Per inglesi e altri liberisti, è pure troppo. Spetta agli dimostrare che si sbagliano. 32 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 La posta di Maggi A CURA DI GLAUCO MAGGI [email protected] COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA [email protected] Le lettere vanno spedite alla redazione di TuttoSoldi in via Lugaro, 15 Il decreto e la valuta dell’assegno bancario Il Tremonti Ter, convertito nella legge 102/novembre 2009 regola i tempi di versamento a cui le banche devono attenersi 1 Ho versato recentemente un assegno fuori piazza sul mio conto corrente (Intesa Sanpaolo). L’assegno portava la data del 30 dicembre 2013 ma, a causa delle festività, io l’ho versato solo il 13 gennaio 2014. Quando è divenuto disponibile con mia sorpresa ho constatato che la valuta, per me, era quella del giorno di versamento (13 gennaio 2014), e non quella della data riportata sull’assegno (30 dicembre 2013). Alla mia richiesta di spiegazioni in banca mi è stato detto che effettivamente la valuta del periodo che intercorre tra la data dell’assegno e la data di versamento se la prende la banca emittente dell’assegno. A me, incompetente, questa cosa giunge nuova e non mi sembra giusta nè giustificata: più io tardo a versare l’assegno sul mio conto e più la banca emittente ci guadagna! Gradirei avere il suo parere in merito. CARLO TA. La premessa è che è sempre buona norma, e nell’interesse di chi riceve un assegno, versarlo con tempestività, anche perché esistono termini di protestabilità e di prescrizione. Detto questo, esiste un decreto che regola i tempi di versamento ai quali le banche devono attenersi, come spiega l’ufficio stampa della banca, ed è il cosiddetto “Tremonti Ter”, convertito nella legge 102/novembre 2009. Essa stabilisce che la banca del beneficiario riconosce come valuta, al massimo, 3 giorni dal giorno di versamento dell’assegno bancario, mentre l’incasso dell’assegno avviene di norma il giorno successivo attraverso il regolamento monetario con l’altra banca. Per quanto concerne la banca del debitore, essa addebita il conto corrente dell’emittente il giorno in cui l’assegno è regolato (dunque di norma il giorno successivo al versamento) con valuta la data di emissione che corrisponde al momento a partire dal quale il debitore deve garantire la provvista dei fondi. Entrate mi contesta la detrazione del bonus in quanto non conviventi. Faccio presente che mia moglie era fiscalmente a mio carico e tutte le fatture e i relativi bonifici sono stati intestati a me. Ho spiegato che era possibile da controllo incrociato di luce e acqua dimostrare che in alcuni periodi viviamo in alloggio e in altri nel rustico. Bonus ristrutturazione Siamo stupiti della posizione delle Entrate. Infatti le interpretazioni date dalle Entrate stesse hanno sempre incluso (senza bisogno di un contratto di comodato) i familiari stretti che hanno sostenuto la spesa e affermato che la convivenza si esplica nell’immobile oggetto dei lavori e non necessariamente BONARDI NICOLA Nel 2001 approfittando del bonus del 36-41% ristrutturai un rustico di proprietà di mia moglie in cui ha anche la residenza, mentre la mia è in un altro comune dove viviamo in usufrutto gratuito in un alloggio.Ora l’agenzia delle ? il quesito nell’abitazione principale. Per esempio le Entrate hanno chiarito, nella Risoluzione 12/06/2002 n. 184 che “Non è necessario che l’abitazione nella quale convivono familiare ed intestatario dell’immobile costituisca per entrambi l’abitazione principale, mentre è necessario che i lavori stessi siano effettuati su una delle abitazioni nelle quali si esplica il rapporto di convivenza. L’interpellante potrà usufruire dell’agevolazione fiscale a condizione che l’immobile oggetto dei lavori, ancorché non costituisca l’abitazione principale, sia uno di quelli in cui si esplica la convivenza”. Sulla stessa linea anche la Risoluzione 06/05/2002 n. 136 Doppia rata condominiale L’amministratore condominiale mi chiede di pagare le spese condominiali passate più quelle preventivate, raddoppiando i miei esborsi . E’ legale? MILOUD NAKHILI Se l’assemblea, in ambito di approvazione del rendiconto preventivo, ha stabilito una rateizzazione dei versamenti delle spese future, tali Indennità per la perdita avviamento solo se l’attività commerciale è regolare E’ noto che, nel caso di cessazione del rapporto di locazione relativo agli immobili destinati ad attività commerciali (industriali, artigianali, etc..), in cui - in caso di trasferimento dell’attività comportante contatti diretti col pubblico degli utenti e consumatori - vi sia perdita di avviamento commerciale, gli articoli 27 e 34 della legge n. 392/78 prevedono che il conduttore abbia diritto ad un’indennità pari a 18 mensilità dell’ultimo canone corrisposto; per le attività alberghiere l’indennità è pari a 21 mensilità. L’indennità è raddoppiata se l’immobile viene, da chiunque, adibito all’esercizio della stessa attività o di attività incluse nella medesima tabella merceologica che siano affini a quella già esercitata dal conduttore uscente ed ove il nuovo esercizio venga iniziato entro un anno dalla cessazione del precedente. L’indennità non spetta per locazioni a studi professionali, ad attività di carattere transitorio e di immobili complementari o interni a stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, aree di servizio stradali o autostradali, alberghi e villaggi turistici. Non spetta in ogni caso al conduttore che sia stato sfrattato per morosità o quando il rapporto di locazione sia cessato in seguito a risoluzione per suo inadempimento o suo recesso o per suo fallimento. L’indennità serve a compensare il conduttore del valore aggiunto creato al luogo di esercizio del commercio nel caso in cui la rescissione del contratto non dipenda in alcun modo da lui. Non spetta però al versamenti non possono sempre materialmente coincidere con l’emissione di fatture da parte delle ditte che servono il condominio e la rateizzazione è legittima. Un discorso diverso è quello del costo solo se non è direttamente agganciato alla programmazione preventiva delle stesse. E solo fino a che il suo scopo è stato raggiunto (per esempio fondo spese straordinarie o morosità condominiali) Da 20 anni pensione provvisoria Mio marito, dipendente ministeriale, è andato in pensione nel 1994. Da allora percepisce una pensione provvisoria. Non voglio fare commenti che sarebbero superflui. Gli è stato detto che ora finalmente avrà la pensione definitiva. Con quali criteri sarà calcolata? Per uno strano scherzo del destino, per mio marito sarebbe più favorevole il calcolo con il sistema che viene adottato ora, il quale fa riferimento agli stipendi degli ultimi 10 anni lavorativi. Però gli hanno detto all’Inps che non è possibile e che il calcolo verrà fatto considerando conduttore che, pur avendone astrattamente diritto, eserciti quell’attività senza le prescritte autorizzazioni, considerato che presupposto della tutela è la liceità dell’esercizio dell’attività medesima, in quanto non si deve fornire protezione a situazioni abusive o irregolari. Diversamente verrebbero frustrati l’applicazione di norme imperative che regolano le attività economiche e la stessa ragione premiale della disciplina posta a fondamento della legge che, quanto all’avviamento (ed al diritto di prelazione) consiste nella conservazione, anche nel pubblico interesse, delle imprese purché «in regola» (Cassazione, sent. 22-11-2013, n. 26225). PIER PAOLO BOSSO CONFEDILIZIA Previdenza Per la pensione del co.co.co. non vale il militare BRUNO BENELLI U n nostro lettore, il sig. R. C. da Nichelino, ha chiesto all’Inps, in qualità di lavoratore parasubordinato, di voler riscattare il servizio militare. L’agenzia Inps di Moncalieri ha risposto di no precisando che l’accredito del servizio di leva non è riconosciuto per la gestione separata. E’ corretta la risposta? Purtroppo si. E questo per una dimenticanza (ma forse è una dimenticanza voluta) della legge 335/95 (la norma che ha “inventato” l’assicurazione obbligatoria per i lavori parasubordinati, meglio conosciuta come legge Dini) che non ha fatto alcun riferimento alla legislazione dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti. E che perciò non riconosce, non facendone cenno, la possibilità di avere i contributi figurativi per il servizio militare. Disconoscimento che non esiste neanche per i lavoratori autonomi, tipo commercianti e artigiani. Nonostante che il parasubordinato – è giusto rilevarlo – paghi contributi più alti degli autonomi.Abbiamo perciò la seguente situazione paradossale: se sei lavoratore dipendente hai diritto a ficcare il servizio militare nella pensione; se sei lavora- Stellette senza contributi figurativi Riscatto laurea solo per corsi dal 1996 tore autonomo hai lo stesso riconoscimento; se sei lavoratore parasubordinato – vale a dire lavoratore quasi dipendente e quasi autonomo – non hai alcun diritto. E’ giusto, ci chiede il lettore? A noi sembra di no. E il danno è anche un po’ beffardo se si pensa che l’Inps ha stabilito che le persone che si iscrivono al servizio civile nazionale, creato per gestire gli obiettori di coscienza, hanno il diritto di essere assicurati proprio alla gestione separata del lavoro parasubordinato. In sostanza: se hai avuto le stellette sul bavero non hai diritto ad avere il servizio militare in pensione; se hai fatto il servizio senza stellette, in qualità di civile, hai invece il diritto in pensione, pur dovendo versare i relativi contributi. E’ una situazione che va rivista. Ci risulta che l’Inps, consapevole della situazione, ab- bia sottoposto il problema all’attenzione del Ministero del lavoro. Finora inutilmente. Qualche piccolo problema può creare anche il riscatto della laurea. Il riscatto, beninteso, è riconosciuto e in esso sono compresi anche le lauree brevi, i diplomi di specializzazione, i dottorati di ricerca. Il problema può sorgere per problemi temporali. La gestione dei parasubordinati è operante dal 1° aprile 1996 e perciò non può riconoscere periodi anteriori alla propria “data di nascita”. Di conseguenza i corsi universitari fino al 31 marzo 1996 non hanno possibilità di riscatto in pensione. Per quelli successivi il problema non si pone: sono utili per la pensione di vecchiaia e per quella anticipata. Per quelli a cavallo delle due date il riscatto è limitato ai periodi da aprile in poi. solo l’ultimo stipendio percepito. Hanno ragione? PAOLA ALLAMPRESE Nessuna speranza. La pensione decorre dall’anno 1994 e quindi si applicano le regole vigenti nel 1994, anteriori a quelle successivamente modificate in peggio (ma per suo marito darebbero invece un risultato migliore) dalla riforma Dini del 1995. Ex Inpdai: contributo di solidarietà Sono un prepensionato Inpdai dal settembre 1988, poi pensionato Inpdai confluito alcuni anni fa nell’Inps. Percepisco una pensione di circa 60.000 euro. Dal gennaio 2013 mi viene trattenuta una somma sulla pensione a titolo di contributo di solidarietà. Mi sa dire lei di che si tratta e in base a quale norma? G. U. - TORINO Il contributo è stato introdotto dalla legge Fornero (214/2011), avrà vita fino all’anno 2017, e si applica solo sulle anzianità contributive raggiunte entro l’anno 1995. Il contributo è suddiviso in tre aliquote in relazione agli anni di tali anzianità: a) 0,3% per anzianità da 5 a 15 anni; b) 0,6% per anzianità superiori a 15 e fino a 25; c) 1,0% per anzianità superiori a 25 anni. Trentotto anni di contributi Nato il 1° ottobre 1955, iniziato a lavorare a gennaio 1976, milite assolto, attualmente con complessivi 38 anni di contributi Inps. Quando potrò andare in pensione secondo la legge Fornero? A mio avviso sembrerebbe il 1° gennaio 2018. E’ giusto il conteggio? LUCIANO CROCE - TORINO Purtroppo no. Per la pensione anticipata dovrà versare 42 anni + presumibili 10 mesi. Per cui il pensionamento avverrà nel corso del 2019. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI BRUNO BENELLI SILVIO REZZONICO, PRESIDENTE CONFAPPI domande e risposte La possibilità di andare in pensione a 64 anni con quota 96 entro l’anno 2012 è riconosciuta anche ai lavoratori autonomi? Ugo Riccardino No, questa possibilità è stata riconosciuta soltanto ai lavoratori dipendenti del settore privato. Si può anche liquidare la pensione Inps a carico di una gestione autonoma, ma a condizione che alla data del 29 dicembre 2011 si svolgesse lavoro dipendente. Si può conoscere l’età minima per la pensione di vecchiaia con decorrenza giugno 2021? Rosalba S. Dovrebbe essere di 67 anni + 2 mesi. Ma è difficile oggi essere certi su una data futura basata sull’andamento della speranza di vita. SPECIALE LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . 33 Il salone A “IoLavoro” già oltre 6 mila offerte ai giovani MARINA CASSI I numeri sono già imponenti: 94 le aziende, i franchisor e le agenzie per il lavoro che parteciperanno alla sedicesima edizione di «IoLavoro», la principale job fair in Italia che si tiene il 9, 10 e 11 aprile, a Torino, al Lingotto Fiere. Tra queste sono 76 le aziende che cercano personale e provengono dai settori turistico-alberghiero, ristorazione, sport e benessere, commercio, grande distribuzione organizzata, agroalimentare, Ict, digital. Tra le possibilità di «IoLavoro» anche il deposito di curriculum Il Premio Talent Il 9,10 e 11 aprile di nuovo al Lingotto A oggi le figure ricercate sono già 6111: 3260 nell’animazione e spettacolo, 141 nell’alberghiero e ristorazione, 754 nel settore benessere e sport, 219 per turismo e eventi, 1685 nella grande distribuzione organizzata e commercio, 50 nel comparto Ict e ingegneri, tecnici e reparti produttivi. Chi ha partecipato alle edizioni di «IoLavoro» tra il 2006 e il 2013 e grazie a questo ha trovato un suo percorso lavorativo può partecipare al Premio «IoLavoro» Talent e entro il 21 marzo inviare la propria candidatura scrivendo a [email protected]. La prima edizione del premio è stata vinta da Paolo Griffa (nella foto), il giovane aspirante chef che aveva conquistato lo stage al ristorante Combal.Zero di Rivoli. Lo chef Scabin l’aveva seleAlla edizione autunnale dello scorso anno si sono svolti oltre 14 mila colloqui tra ragazzi e aziende Le offerte E tra le principali figure professionali ricercate ci sono un bel numero di offerte legate al turismo e alla ricreazione: 2792 animatori, 1590 agenti di commercio, 290 istruttori sportivi, 184 responsabili di mini club, 50 coreografi, 80 dj, 60 cuochi, quattro capo villaggio, 100 organizzatori di tornei, 20 scenografi, 100 ballerini. I giovani si potranno iscrivere fino al 30 marzo sul sito on line www.iolavoro.org e in ogni caso potranno partecipare anche a salone aperto. Durante l’ultima edizione, quella zionato per uno stage e poi aveva confermato Griffa, aprendogli le porte della sua cucina e di una brillante carriera che sta proseguendo ora con un altro chef stellato, Marco Sacco, titolare del Piccolo Lago di Verbania. 94 2.792 aziende animatori Sono 94 le aziende iscritte di cui 76 di turismo, Ict, commercio Tra le offerte ci sono anche 2.792 animatori, 100 ballerini, 80dj di ottobre, si sono tenuti oltre 14 mila colloqui di lavoro e sono stati raccolti 16 mila curriculum vitae. L’edizione primaverile si preannuncia molto af- follata in una situazione di mercato del lavoro difficile in particolare per i giovani. In Piemonte il tasso di disoccupazione per i ragazzi tra i 15 e i 29 dal 2008 a fine 2013 è passato dal 10,4 al 20,6%, e quello di occupazione è calato dal 48,2 al 40,9%. Garanzia giovani Contestualmente al salone - finanziata dal Fondo Sociale Europeo, promossa dalla Regione Piemonte, organizzata dall’Assessorato al Lavoro, realizzata dall’Agenzia Piemonte Lavoro con la collaborazione della Camera di commercio di Torino, Provincia e Comune di Torino e con la partecipazione di Ministero del Lavoro, Centri per l’Impiego della Provincia e della Valle d’Aosta, servizi per l’impiego Pôle-Emploi della Regione Rhône-Alpes, rete Eures e Inps - partirà la Garanzia giovani Piemonte, il piano regionale per contrastare la disoccupazione giovanile con un finanziamento di 5,6 milioni. A questo proposito l’assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, spiega: «Siamo la prima regione a aver studiato questo progetto. Attraverso il portale Garanzia Giovani Piemonte, collegato a IoLavoro, si aderirà al programma e si potranno reperire tutte le informazioni utili all’iscrizione e alla partecipazione alle iniziative regionali e nazionali, alla con- sultazione dell’elenco degli operatori aderenti al programma insieme all’offerta dei servizi e alla valutazione espressa dagli utenti. Si potranno ricevere proposte di lavoro, fare formazione, effettuare tirocini anche all’estero». reati, il 45 per diplomati. inoltre il 35% del personale richiesto con laurea e il 39 di quello con diploma è per il settore industriale». to per l’offerta di occupazione? Worldskills «IoLavoro» ospita anche la prima edizione dei campionati piemontesi Worldskills, le Olimpiadi dei Mestieri, una rassegna internazionale che mette in competizione giovani dai 17 ai 22 anni, provenienti da 67 nazioni, che si sfidano nelle arti e nei mestieri. Intervista Sul web le imprese cercano ragazzi Ma è indispensabile avere il diploma o la laurea Il 55% delle domande di lavoro sul web è rivolto a laureati, il 45 a chi ha un diploma. È questa una delle più interessanti «scoperte» fatte da una poderosa ricerca coordinata dal professor Mario Mezzanzanica, della Bicocca di Milano. Come direttore del Crisp di quell’Università ha diretto un lavoro teso a scoprire che cosa il web offre e come può aiutare l’incontro tra domanda e offerta. Sono stati analizzati per 13 mesi 12 portali web specializzati e scaricate 600 mila domande di cui 72 mila in Piemonte. La rete Le domande di lavoro nei siti specializzati hanno tra il resto il vantaggio di poter definire in modo più chiaro quali sono le necessità di chi cerca un lavoratore Professore, quali sono i benefici delle domande di lavoro sul web? «Molti. Ad esempio: le persone in cerca di occupazione possono conoscere quali tipi di skill sono richiesti per i lavori di loro interesse. Le aziende possono migliorare l’efficienza nella richiesta del candidato ideale». Ci sono altri effetti positivi? «Gli enti e gli istituti di formazione possono affinare i percorsi e i processi formativi. Il web poi costituisce un prezioso supporto conoscitivo per i decisori delle politiche per il mercato del lavoro». Quali lavori si cercano sul web? «Il 55% delle domande in Pieminte, ad esempio, è per lau- Sul web, quindi, si cercano lavoratori con medio-alta formazione? «Sì. O si cercano con media-alta formazione oppure si cercano, anche nell’industria, figure particolarmente difficili da reperire». Quali sono? «Faccio solo qualche esempio: impiegati tecnici, addetti al marketing, disegnatori tecnici, baristi, pasticcieri, operatorio socio-sanitari, addetti alle presse». Il web offre lavori stabili o a tempo? «Prevalentemente, come del resto in tutto il mercato del lavoro, a tempo. Nell’industria, ad esempio, per il 62% sono offerte temporanee. Lo sono al 60 nelle costruzioni, al 67 nell’agricoltura, al 46 nel commercio e al 48 nei servizi». In Piemonte il web è utilizza- «Sì e la metà si concentra a Torino e nella sua provincia, il 17 a Cuneo, il 10 a Alessandria e tra il 2 e il 5% nella altre realtà». Ma perchè una domanda sul web è migliore di un’altra? «Perchè le domande sono formulate in un linguaggio naturale e le aziende riescono a definire meglio quello che cercano». Ma corrispondono al resto delle domande? «Facendo un confronto con le assunzioni comunicate ai Centri per l’Impiego si nota una corrispondenza». Ma una ricerca come la vostra può durare nel tempo? «Sì perchè è uno è strumento che fornisce in tempo reale i bisogni del mercato e può servire ai decisori pubblici nell’assumere le proprie scelte. Inoltre è un contributo fondamentale alla riduzione del mismatch tra domanda e offerta». [M.CAS.] 34 .Lettere e Commenti GIANNI RIOTTA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA l Cremlino reagirà con analoghe misure, nel galateo inamidato delle ripicche diplomatiche, poi arriverà la sostanza: Putin si accontenta della Crimea o vuole nuove aree ucraine, gli basta una Kiev intimidita che resti a mezz’aria tra Bruxelles e Mosca, o la vuole di nuovo vassalla, come ai tempi del Pcus? La posta in gioco è storica, Vladimir Vladimirovich Putin si difende dall’espansione occidentale a Est o sogna un nuovo impero Urss? L’astuta condotta del Cremlino tiene in sospeso i rivali, a tratti persuasi che Putin voglia forzare la mano, altre che stia bluffando. Qual è la verità? A stare alla propaganda dei media russi «i fascisti» hanno conquistato Kiev, spalleggiati da americani ed europei, e la Crimea deve essere protetta da rappresaglie contro la popolazione amica di Mosca. La scusa per queste sciocchezze viene dal tentativo di abolire la lingua russa in Ucraina, subito bloccato dal presidente pro tempore Oleksandr Turchynov. Di scuse Putin ne troverà di nuove -ricordate la favola del Lupo e dell’Agnello?- e Kiev denuncia già scorrerie oltre il confine con morti. Se ci fosse un raid con vittime, una provocazione dei fascisti ucraini di Settore Destra, un attentato misterioso, Mosca potrebbe intervenire ancora. L’Europa e gli Stati Uniti sono perplessi. Davanti alla Crimea, da sempre legata a Mosca e solo nel 1954 ceduta all’allora repubblica sovietica dell’Ucraina, né il cauto Obama né la prudente signora Merkel, alzeranno il tiro, tanto più che gli americani sono, come la Teresa Batista del vecchio romanzo di Jorge Amado, «stanchi di guerra» I STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 IL RISCHIO CHE LO ZAR RILANCI e gli europei legati al petrolio e al gas russi (Svezia e Gran Bretagna pressano per sanzioni dure, Spagna e Italia per sanzioni wafer, la Germania media). Ma se Putin marciasse verso ovest e il confine Nato della Polonia, malgrado tutte le paure e le riluttanze occidentali, qualche cosa si romperà. Polonia e Svezia hanno scelto il riarmo, a Parigi e Londra si ripensa ai tagli al bilancio della Difesa, i Paesi baltici sono allarmati ed è forse prematuro, da noi, interrogarsi sull’abolizione dell’Aeronautica come ha fatto ieri la ministro della Difesa (dovremmo anche - per logica conseguenza tattica - abolire carri armati, artiglieria e, di conseguenza, le Forze armate: opinabile scelta in questo clima). La crisi è dunque in mano a Putin, se ordina l’escalation apre scenari imprevedibili. Ieri il presidente russo ha, come sempre, scelto l’ambiguità: al telefono con la Merkel ha ripetuto il suo sdegno per le minacce ucraine ai cittadini di origine russa, ma poi non s’è detto ostile a una mediazione Osce (l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), mentre il suo ministro Lavrov discuteva con il segretario di Stato Usa Kerry di «riforme costituzionali» a Kiev per risolvere lo stallo. Molti incoraggiano la cautela, ma occorre fare attenzione che Putin non legga la diplomazia come timore, e scateni la Fase II della sua «guerra speciale», occupare l’Ucraina con truppe mascherate da milizie locali. Per questo il quotidiano Washington Post, da sempre attento agli equilibri globali, propone ora una linea dura: le sanzioni e il blocco dei visti di viaggio vanno imposte non verso i pesci piccoli in Ucraina (come suggerisce anche la diplomazia italiana) ma direttamente contro «Gli oligarchi e mandarini del potere intorno a Putin… e tra loro Igor Sechin, presidente della compagnia petrolifera Rosneft, Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie Russe, Alexei Miller, presidente di Gazprom (la grande compagnia del gas ndr). La Russia è governata da una cosca mafiosa. Se i boss non pagano pegno, le sanzioni occidentali avranno poco effetto». È un linguaggio insolito nel felpato mondo di Washington e non basta la nuova proprietà multimedia di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon a spiegarla. Il Washington Post indica al presidente Obama e agli europei il dilemma strategico: la strada della pace e della diplomazia passa stavolta da una linea forte, che tolga a Putin la voglia di attaccare ancora. Perché se Putin marciasse mai su Kiev anche il XXI secolo avrebbe la sua crisi di Cuba. Meglio non indurre il Cremlino in tentazione dunque, come ha fatto la Cina rompendo la tradizionale condotta filo-russa al Consiglio di Sicurezza Onu e astenendosi sulla condanna dell’invasione in Crimea. Pechino dice a Putin a suo modo «Fermati!», ora tocca agli occidentali farlo. Twitter @riotta LA STAMPA Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 1 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 1 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI DOMENICA 16 MARZO 2014 È STATA DI 332.601 COPIE TM Cassette, c’era una volta MARCO BELPOLITI LA FENOMENOLOGIA DEL RENZISMO GIOVANNI ORSINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a «futurologia renziana» è una scienza (o una credenza?) assai praticata: in molti si sono (ci siamo) messi a far profezie sulla culla del neonato. Il che è senz’altro comprensibile, perché tutti vorremmo sapere come va a finire il giallo, o magari perfino influenzarne lo sviluppo. Ma è pure irrazionale, perché in realtà ci vorranno mesi, o più probabilmente anni, per capire se siamo di fronte a una semplice smagliatura della storia o a un autentico momento di svolta. Che una cesura ci sia stata, tuttavia, è innegabile. La «scalata» al Partito democratico, l’ascesa a Palazzo Chigi, l’accentramento di poteri e responsabilità, l’innovazione nella comunicazione: tutto questo «pesa» eccome. E proprio perché pesa, possiamo tentare di utilizzarlo per rileggere almeno il presente e il passato della nostra vita politica e istituzionale – fermo restando che il futuro, per il momento, sta ancora giocando sulle ginocchia di Giove. Paragonare Renzi a Berlusconi è un altro esercizio al quale si sono applicati in molti. Non è certo un’operazione ingiustificata, visto che i due si somigliano senz’altro. Ma è anche, se la si conduce costruendo un parallelismo puro e semplice, un’operazione incompleta. Per comprendere che cosa l’avvento di Renzi ci dica sul berlusconismo, e più in generale sugli ultimi vent’anni, la questione va impostata in maniera diversa. Ossia, dobbiamo riportare sia Berlusconi sia Renzi a un terzo elemento che si trova a monte dell’uno e dell’altro: le esigenze storiche reali alle quali entrambi hanno cercato o cercano di dar soddisfazione. Impostando così il ragionamento potremmo scoprire allora che i due si assomigliano soprattutto perché danno o hanno dato risposte alle me- L desime domande. E che soltanto chi risponde a quelle domande può vincere perché la grande maggioranza degli italiani si è ormai convinta che quelle siano le domande fondamentali. Il primo gruppo di domande ha a che fare con le forme della politica. Ossia per un verso con la posizione di assoluta centralità che ha assunto la personalità debordante del leader, per un altro col modo in cui quel leader comunica: semplicistico, demagogico e per slogan, in primo luogo; e in secondo luogo diretto al «popolo» e non alle istituzioni. Quando Berlusconi introdusse queste innovazioni, vent’anni fa, non pochi ne spiegarono il successo sulla base di un presunto amore degli italiani per l’«uomo forte» e/o di una loro altrettanto presunta superficialità, che li avrebbe resi più sensibili alle immagini e alle sensazioni che ai contenuti. A essere superficiali, però, erano soprattutto quelle spiegazioni. In realtà tanto il leaderismo quanto i modi e gli obiettivi della comunicazione – terreni sui quali già da ora Renzi pare aver sopravanzato il Cavaliere – sono in larga misura una conseguenza e una risposta alla crisi sempre più drammatica delle istituzioni politiche: partiti, parlamento, potere esecutivo. Se quelle istituzioni, paralizzate dai veti contrapposti, dalle fratture interne e dall’ansia infinita di mediazione, si rivelano incapaci di produrre decisioni, allora la domanda di governo che sale dal Paese non potrà che cercare soddisfazione altrove. E dove altro potrà cercarla, quella soddisfazione, se non in un individuo determinato e sicuro di sé fino all’arroganza che con parole semplici e dirette gli promette soluzioni rapide ed efficaci, superando di slancio veti, mediazioni e bizantinismi istituzionali? Il secondo gruppo di domande alle quali sia Berlusconi sia Renzi hanno cercato o cercano di dare risposta riguarda invece la sostanza della politica: una riforma del rappor- Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. 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Si tratta ovviamente di una differenza tutt’altro che irrilevante, sia rispetto alla sostanza delle decisioni – basti pensare a quanto poco «berlusconiano» sia stato il modo in cui Renzi ha indirizzato il «berlusconiano» taglio alle tasse –, sia rispetto al modo in cui i due sono stati accolti nei quartieri più qualificati e influenti dell’opinione pubblica nazionale. Quartieri che, seppure con qualche ironia o distinguo, stanno sopportando dall’attuale presidente del Consiglio comportamenti, parole e silenzi non diversi – anzi: per tanti versi ben più macroscopici – di quelli per i quali in passato non hanno mancato di condannare il Cavaliere. Suscitando il sospetto che per tanti intellettuali e opinionisti il vero peccato di Berlusconi fosse non quello di essere bugiardo, demagogico e populista – ma di stare a destra. L’asimmetria fra Renzi e Berlusconi non si ferma qui, a ogni modo, e non va tutta a vantaggio dell’attuale presidente del consiglio. Proprio perché stava a destra il Cavaliere si muoveva in un mondo povero di strutture e personale politico, e suppliva a questa povertà non solo con la sua personalità, ma anche con i soldi e le televisioni. L’impossibilità per la destra di fare a meno di quest’opera di supplenza ha consentito a Berlusconi di sopravvivere ai suoi molti fallimenti: 1994, 1996, 2006, 2011. Renzi ha invece scalato un mondo ricco di strutture e personale politico, che si è rassegnato alla sua leadership perché non riusciva a vincere. Chi desideri sapere se sopravviverà a un eventuale fallimento non tragga esempio da Berlusconi. [email protected] Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 360,50. 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La Philips nel 1963 integrò le tecnologie precedenti producendo un nastro stereo contenuto in una cassetta: due ingranaggi che tiravano, o rilasciavano, il nastro magnetico contenuto e disposto ad anello. Il precedente immediato era della tedesca Aeg, che aveva comprato un brevetto di Fritz Pfleumer, per realizzare un nastro di cellulosa usando particelle di ossido di ferro magnetizzabile, e prima ancora i registratori a nastro di acciaio della Marconi Wireless Telegraph Company degli Anni Trenta. La forma rettangolare e lo spessore limitato a pochi centimetri furono la soluzione approntata dalla Philips: dimensione e oggetto sigillato. Cominciò così l’epoca dei media interattivi, permettendo a tutti di effettuare registrazioni casalinghe. La musica si moltiplicò, e con lei le voci che passavano di registratore in registratore. L’era del mangianastri decretò la fine delle radio a transistor che si portavano addosso grazie alle batterie ricaricabili. Si scambiarono le cassette e nacquero le prime compilation. Il Compact Audio, prodotto dalla Varoius dal 1964 sino a oggi, incarnava i valori di libertà e versatilità degli Anni Sessanta e Settanta. La rivoluzione giovanile è legata a questo strumento ora tramontato. Tutti registravano cassette: gruppi punk al loro esordio, rapper e la musica da strada in genere. Il mangianastri fece uscire la musica dai riproduttori tradizionali e la disseminò. Nacque l’estetica Cip & Low. Anche gli artisti se ne avvantaggiarono, in particolare la generazione nata dopo il 1945, come racconta Giuseppe Furghieri in Musicassetta (in Annisettanta, Skira): Brian Eno, Mike Kelly, Dam Graham. Le cassette di fatto hanno cambiato il mondo. Si pensi alla rivoluzione iraniana del 1979: dilagò grazie ai discorsi registrati di Khomeini, e degli altri capi religiosi, passati di mano in mano e ascoltati da migliaia di persone. Le parole d’ordine dell’Islam si diffusero, sebbene la radio e la televisione fossero nelle mani dello Scià. Con le musicassette, come ha scritto un autore, i dati diventarono inseparabili dalle persone. O oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail [email protected] CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Direzione generale: via Rizzoli, 8 - 20132 Milano, Telefono 02/25846543 - www.rcspubblicita.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - [email protected]. DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680. LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Franceschini: il Mame non chiuderà CULTURA SPETTACOLI «Sono qui per aprire i musei, non per chiuderli. Il Museo dell’Alto Medioevo non chiuderà ma anzi verrà rafforzato il polo dell’Eur #saveMame». Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, su Twitter, sgombra il campo dai timori di chiusura per il Mame di Roma, legati ai tagli della spending review. Franceschini fa sua la petizione lanciata online dai cittadini di «Save Mame» e indirizzata, oltre che a lui, al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. P Terry Southern (1924-1995), scrittore, giornalista e sceneggiatore americano, coautore di Candy Ewa Aulin nei panni di Candy nella locandina del film girato nel 1968 da Christian Marquand, con Marlon Brando Una bambolina che fa sì sì sì... Torna il romanzo pornografico che scandalizzò gli Anni 60, liberamente ispirato al Candide di Voltaire LA PROTAGONISTA Ama tutti e a tutti sussurra «tesoro», in primo luogo per buon cuore, in secondo chissà no ai bisogni altrui, e ora con qualche sforzo ora con vivo piacere li asseconda da par suo. Va da sé che i bisogni più o meno segreti di un ispirato professore, del simpatico zio, di due medici o di un guru misticheggiante, di un homeless gobbo o di un santone indiano destinato a rivelarsi poco santone e punto indiano sono sempre gli stessi, e che Southern e Hoffenberg hanno al proposito una tavolozza verbale quasi fantasmagorica nell’indicarne l’oggetto: dalla «rosea fragolina» alla «fossa di Fatima». I due si divertono a mettere in scena borghesi che parlano da scaricatori di porto, a creare commedie degli equivoci e soprattutto grandi e piccoli disastri, posto che i volenterosi cedimenti di Candy sono spesso interrotti da irruzioni di terze infuriate persone, e c’è chi all’occorrenza finisce in ospedale mentre lei procede come se nulla fosse: amando tutti, a tutti sussurrando «tesoro» in primo luogo per buon cuore, in secondo chissà. Oggi diremmo che è politicamente corretta, anche troppo. Allora, quan- do il libro fu scritto, la piccola Candy era scandalosissima, e gli autori ci tenevano che lo fosse. Terry Southern morto nel 1995, a 71 anni - è stato un implacabile guastatore. La sua vera lapide è sulla copertina di un disco epo- cale come Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, dei Beatles: dietro un paio di occhiali da sole, sta nella folla degli 87 personaggi accanto a Dylan Thomas. Gore Vidal lo definì «lo scrittore più profondamente spiritoso della no- stra generazione», e forse la sua Myra Beckenbridge gli deve qualcosa: quantomeno perché Candy fece da apripista, non solo per quel libro ma anche per un altro sulfureo capolavoro come Il lamento di Portnoy di Philip Roth. Mason Kass Hoffenberg (1922-1986), scrittore e poeta statunitense, scrisse Candy con l’amico Southern Erano tempi in cui scrivere di sesso aveva un valore liberatorio, e un impatto politico. Southern viveva a Parigi, e il romanzo trovò accoglienza - era il 1958 - nell’unico posto al mondo che poteva stamparlo: la mitica Olympia Press di Maurice Girodias, dove non ci si estenuava con sottili distinzioni tra erotismo e pornografia dato che la preferenza andava alla seconda. Il figlio Nile (scrittore anche lui, e regista) raccontò che il padre, tra le altre cose, aveva proposto a Girodias il manoscritto del Pasto nudo di William Burroughs, ma l’editore nicchiava sostenendo che non era pornografico. Si rese necessario sottolineare che alla pagina 6 era descritta una fellatio, e a quel punto la firma del contratto fu immediata. Nel ’64, tolto il bando censorio, Candy deflagrò, e Southern firmò un capolavoro, la sceneggiatura del Dottor Stranamore per Stanley Kubric. A lui dedicò il suo romanzo d’addio, la saga porno-hollywoodiana di Blue Movie (tradotto in Italia da Marcos y Marcos). Aveva problemi di alcol e droga. Si dedicò al solo giornalismo, che non aveva mai abbandonato, tra una sceneggiatura e un romanzo. Ma intanto scrisse un trattamento per Arancia meccanica, rifiutata dai produttori perché troppo cruda, mentre erano arrivati sugli schermi quelli per Barbarella (che è una Candy persa su un pianeta remoto) e Easy Rider. Tom Wolfe lo considerava uno dei primi campioni del «new journalism». I grandi del jazz, tutti suoi amici, lo vedevano come un Coltrane della letteratura. Quando morì Charlie Parker, nel ’55, l’agenzia di pompe funebri perse inspiegabilmente il cadavere. Furono Southern e altri amici a rintracciarla dopo una notte di ricerche, in tempo per il funerale: e chissà che l’episodio non abbia influenzato The Magic Cristian, satira feroce sulla commercializzazione della morte scritta qualche anno dopo nello stile del Caro estinto (di Evelyn Waugh), riproposta anch’essa da Elliot col titolo Il Grande Guy. Voltaire avrebbe approvato. Candy poi, Beatrice inconsapevole, li avrebbe trovati dei veri «tesori». Cesare Segre, il curioso dei testi Morto a 86 anni il grande critico e filologo, protagonista del secondo ’900 GIAN LUIGI BECCARIA morto ieri a Milano Cesare Segre. Era nato a Verzuolo (Cuneo), e il 4 aprile avrebbe compiuto 86 anni. È stato uno degli studiosi più versatili che alla mia generazione sia toccato di conoscere, filologo, critico teorico e pratico, storico della lingua. Ha fatto ricorso a svariate tecniche, e le ha applicate a svariati soggetti letterari, an- È 35 & MARIO BAUDINO rendete uno schema di Voltaire, aggiungeteci sincera pornografia e molta controcultura americana, ironia quanto basta, le attenzioni dell’Fbi e avrete Candy, uno dei romanzi che più hanno segnato gli Anni Sessanta, il primo bestseller erotico del dopoguerra, che dopo un ungo bando censorio ebbe un successo travolgente. I bestseller erotici sono un fenomeno curioso: vengono accolti con sorpresa costante, quasi rappresentassero l’inedito segno del tempo che qualche dio corrucciato si è deciso finalmente ad appalesare, dimenticando che, almeno dal Settecento, risvegliano a scadenze periodiche l’entusiasmo popolare. La prova è Candy, ora riproposto dalle edizioni Elliot: come per il (castissimo) Candide del grande illuminista, cui si rifà esplicitamente, mette in scena la tragicommedia delle buone intenzioni che si scontrano con le pessime abitudini, quell’eterno incesto fra candore e prevaricazione in cui si può riassumere per molti aspetti la vicenda umana. Il punto di vista di Terry Southern, che lo scrisse a quattro mani col poeta Mason Hoffenberg, è al riguardo abbastanza esplicito. E il riferimento all’incesto può non essere casuale. Candy, studentessa brava e ingenua dalle ottime qualità e intenzioni, ha una caratteristica fondamentale: non sa dire di . tichi e moderni. Con le sue curiosità e la sua dottrina ha attraversato da protagonista le vicende culturali decisive del secondo ’900: storicismo, formalismo, strutturalismo, semiotica, ermeneutica. Lucido cercatore della «verità», non ha mai creduto in un mondo in cui tutto è uguale a tutto, in cui non esistono verità ma soltanto opinioni. Ci ha insegnato ad amare chiarezza e concretezza, dettaglio e totali- tà, etica e rigore. Irraggiungibile il suo modo lucido, asciutto, di esporre con semplicità concetti complessi, senza sfoggi di erudizione. Ha scritto pagine in «una lingua bianca e traslucida», ha detto Paolo Di Stefano sul Corriere recensendo il «Meridiano» uscito da poco e che contiene il fiore dei suoi saggi. A lungo in cattedra all’Università di Pavia, Segre ha sempre tenuto in grande considerazione il lettore, ma soprattutto ha mostrato un rispetto estremo per la realtà dei testi. Editore della Chanson de Roland, studioso eminente dell’Orlando furioso e delle Satire dell’Ariosto, della prosa del Due e Trecento, ha maneggiato centinaia di manoscritti, compiendo fondamentali esperienze nella critica testuale, nella critica delle varianti, che gli hanno permesso di intervenire con grande autorevolezza su questioni generali e metodologiche. Ha saputo av- Cesare Segre era nato a Verzuolo il 4 aprile 1928 vicinare come nessuno il passato, i testi più lontani, cercando di superare il fossato che si erge tra noi e i testi medievali, superando la barriera del tempo, dello spazio o della diversità culturale. C’è una costante che ha accompagnato la stesura dell’intero e sterminato corpo dei suoi lavori, l’inestricabile nesso tra cultura, lingua e società. Il punto cruciale dell’intera sua ricerca è consistito nel vedere il modo con cui l’ambiente storicosociale si allaccia al testo che a quell’ambiente appartiene. Combinando testo e quadro sociologico, ha sempre inseguito vettori e strutture della lingua quando essa riflette i movimenti e le situazioni della società. Nessuno come lui ha saputo nel ’900 conciliare le istanze della storia e la coscienza delle strutture. È stato facile ammirarlo, ma anche volergli bene. Più difficile perderlo. 36 STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 INAUGURAZIONI RETROSPETTIVE PERSONALI Frida Khalo al Quirinale Grünfeld - Homey a Villa Croce Giacinto Cerone al Macro Si apre domani alle Scuderie del Quirinale di Roma la grande retrospettiva dedicata all’artista messicana Frida Khalo Si apre venerdì al Museo di Villa Croce di Genova la mostra «Thomas Grünfeld - Homey. Opere dal 1981 al 2013» «Giacinto Cerone. Il massimo dell’orizzontale. Opere su carta» è il titolo della mostra che si apre giovedì al macro di Roma A sinistra La notte stellata, una olio su tela di Van Gogh del 1888© RMN-Grand Palais A destra un ritratto fotografico di Antonin Artaud, realizzato da Man Ray nel 1926 © Man Ray Trust / ADAGP, Paris 2014 Candida Höfer, quanto sei bella Mantova Mantova La fotografa tedesca firma otto immagini a Palazzo Te FIORELLA M INERVINO MANTOVA L temperie della storia. Esempio persuasivo è Sala dei Cavalli 2010, in prospettiva dalla profondità smisurata, esaltata dalla porta che lascia intravedere la stanza successiva, la domina un cavallo di profilo, tutt’intorno affreschi restaurati, di lato un grande camino spento da secoli, mentre la luce entra dalle due finestre ai lati, tutto appare quasi fuori dal tempo, ma minuziosamente preparato e progettato. La Höfer vanta una lunga frequentazione di spazi istituzionali, dei luoghi pubblici dove l’uomo è assente, ma i suoi interni inanimati recano tracce evidenti del suo passaggio. Così le foto luminose, cristallizzate, algide solo all’apparenza, riescono sempre a stupire e coinvolgere per la qualità eccelsa, gli spazi straordinari, l’armonia della composizione, l’uso magistrale della luce. «Per essere buoni fotografi bisogna conoscere l’astronomia» spiega la Höfer davanti alla scalinata di Palazzo Canossa 2011, dove le statue marmoree sembrano muoversi e danzare, «la foto è organizzazione, preparazione, viaggio e scelta del luogo, io uso a Camera dei Giganti dà immediatamente la sensazione di essere coinvolti in un turbinio di pittura, decorazione, architettura, ci si sente avvolti nel mito dei ribelli cantato da Ovidio, se non addirittura avviluppati nell’illusionismo senza confini progettato da Giulio Romano. Magari con qualche po’ di vertigine. Questo ha provato Candida Hofer, la celebre fotografa tedesca, amica e allieva di Bernd e Hilla Becker, che ne ha avvertito potenza e suggestione, sicché proprio di quella sala offre un’immagine magistrale, forse la più intensa delle otto presentate nella Sala Napoleonica, catturata proprio nell’angolo là dove la parete Nord si incontra con la Est, sotto la volta abitata dagli dei dell’Olimpo, soprattutto là dove il soffio del vento crea due poderosi vortici di nubi che sembrano interminabili. «Mi domandavo appunto dove poteva finire il ritmo di quelle nuvole, è un miracolo, ho voluto fotografarlo», dice l’artista, che ha saputo dilatare spazio ed effetti sino allo spasimo, senza trascurare la resa lenticolare d’ ogni sfumaDue foto di Candida Höfer: sopra Galleria tura cromatica. della mostra di Palazzo Ducale La Höfer è un’asIn basso il Teatro Scientifico Bibiena, sidua dei Grand Tour nel nostro Paese, ha creato immagini memorabili di biblioteche a Firenze e Napoli, come di musei a Roma e Bologna, in un viaggio nel 2010-2011, in quell’occasione è avvenuto l’incontro con Mantova, città olimpica, perfetta, quasi ideale ai suoi occhi, alla quale ha dedicato 17 foto pubblicate al la luce naturale, di rado aggiuncompleto in catalogo (ed. Pu- go una mia lampada, calcolo le bli Paolini). Curata dall’as- stagioni, le ore del giorno, gli efsessore Marco Tonelli, la mo- fetti secondo i momenti, i colori stra schiera in campo le delle pareti. Poi viene lo spazio, grandi, spettacolari immagi- è parte della mia vita, lo cerco, ni che immortalano edifici lo lavoro, lo abito, ma lo preferimonumentali di Mantova: dal sco vuoto». Nasce da tutto ciò Teatro Scientifico Bibiena, l’incanto, lo stupore che le sue alla Biblioteca Teresiana, a opere suscitano nei visitatori, Palazzo Ducale. Fra le pre- col risultato che alla fine ognuscelte due riflettono Palazzo no si sceglie il proprio luogo, se Te: sono le sue meditazioni ne appropria, lo vive come una sul luogo che la ospita, e so- magia, quasi fossero apparizioprattutto sulle proporzioni, ni fuori dal tempo. la luce, il senso di bellezza ar- CANDIDA HÖFER, MANTOVA chitettonica, ma pure sull’an- MANTOVA, PALAZZO TE tico splendore esposto alle FINO ALL’1 GIUGNO Van Gogh-Artaud dialogo tra grandi “folli” A Parigi i capolavori del pittore in mostra seguendo un testo del drammaturgo FRANCESCO POLI PARIGI «V an Gogh era uno squilibrato con eccitazioni violente di tipo maniacale, con scatenamenti brutali come manie rabbiose (…) La sua mancanza di ponderazione mentale si rivelava nell’eccentricità: ingoia colori, minaccia Gauguin e il dottor Gachet, esce di notte per dipingere alla luce di una corona di candele fissata sul cappello. Ossessionato da idee di autocastrazione, si mozza il lobo di un orecchio…» Queste sono alcune righe di un testo su Van Go- gh dello psichiatra François-Joachim Beer pubblicato su una rivista nel gennaio 1947, quando al museo dell’Orangerie è in corso una mostra retrospettiva dell’artista. Bisogna ringraziare Beer perché è proprio questo suo commento (uno dei tanti incentrato sulla follia dell’olandese) a scatenare l’indignazione di Antonin Artaud e a spingerlo a scrivere il memorabile saggio Van Gogh, le suicidé de la société. Il saggio è un lucido atto di accusa contro la società (e la sua «coscienza malata») che secondo lui aveva spinto Van Gogh al suicidio per impedirgli di manifestare verità insopportabili. Ed è in particolare una denun- cia della violenza del sistema psichiatrico e delle pratiche «terapeutiche» dell’internamento, di cui lui stesso era ancora vittima. A consigliargli di scrivere un testo su Van Gogh, in occasione dell’esposizione, era stato l’amico gallerista Pierre Loeb. Inizialmente Artaud rifiuta, perché sta lavorando alla sua raccolta di scritti che deve uscire da Gallimard, ma poi accetta per reagire a Beer. Visita la mostra e studia delle monografie, entrando in sintonia profonda con lo spirito dell’artista (con cui in parte si identifica). In circa un mese scrive e in parte detta (a Pauline Thévenin) il testo, che viene pubblicato alla fine del 1947. La decisio- ne del Musée d’Orsay di organizzare un’esposizione incentrata sul rapporto e il dialogo a distanza fra i due grandi «folli» Van Gogh e Artaud, è legata a queste significative vicende. Non si tratta certo di una trovata ad effetto, ma di un’intelligente maniera di riproporre da un lato una inedita rilettura di quarantacinque quadri del pittore, in gran parte celebri (che provengono da musei come lo stesso d’Orsay, il Metropolitan, la National Gallery di Washington, e soprattutto dal Van Gogh Museum di Amsterdam) e dall’altro lato uno straordinario gruppo di grandi disegni di Artaud, in particolare i suoi esplosivi e allucinati autori- Il Tefaf , uno stratosferico mercato delle pulci Maastricht Antiquariato e arte moderna alla fiera olandese MARCO VALLORA MAASTRICHT L a ventisettesima, trionfante edizione della Tefaf di Maastricht si apre (o non ce n’eravamo accorti prima? questo il solito inquietante dilemma, di un esubero distratto) grazie/attraverso l’ombrello-benedizione d’un gigantesco «mobile» arenato di Calder, che sarebbe piaciuto molto al nostro spoletino compianto Carandente. Ed effettivamente si ritiene che questa sia un’edizione dedicata prevalentemente all’incremento della «terza dimensione» scultorea (busti di Canova, Winckelmann, Montaigne, Debussy). Non se ne accorgono i visitatori glamour-selfie (ci sono anche quelli: ma in subita estinzione, per fortuna) tutti in coda per farsi immortalare davanti al cuoricione sbilenco di roselline finte, stile Koons impolverato, che guata al varco (ma sanno quel che si perdono)? Epperò, appena si supera la soglia incantata del Calder (come in una prova iniziatica da Flauto Magico) ecco che la dea sbendata della Mondanità-Ignorante subito evapora e lascia spazio alla competenza bulimica del collezionista compulsivo. Perché il bello incomparabile di Maastricht è che ti mette di fronte, sbigottendoti, a capolavori del calibro di Desiderio da Settignano, di Sangallo o di Rubens, di Sano di Pietro Gerard David o di Léger (studio preparatorio per La Città) di Rembrandt o di Schiele o di Strozzi, così alla rinfusa, e poi ancora, di Le Corbusier designer o di Freud, giovane disegnatore magnetico. Mah sì, in fondo è la stessa mania, elementare e nobilitata, del gioviale giretto mattutino, e speranzoso di trouvailles, in un mercato (stratosferico) delle pulci. A ben guardare, preservati gli occhi, se si rimira la serie divertentissima di piatti neoclassici (che aggiornano la teoria dei colori goethiana) oppure quelli controriformati, che narrano le tappe a rosario del Calvario di Nostro Signore, ma che spocchia, mangiare disinvoltamente sopra un Ecce Homo (anche se sei cardinale) o forchettare dessert, nell’esatto momento della lavanda delle mani di Pilato! Molti animali vagano qui e là: cavalli dipinti da Delacroix e Géricault, tinche ulissesche, Un cavallo snodabile in vendita al Tefaf di Maastricht dove si trova di tutto per la gioia d’ogni genere di collezionista LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 RASSEGNE . 37 ARTE Campigli alla Magnani Rocca «Campigli. Il Novecento antico» è la mostra che si apre sabato alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Pr) Graffiti ROCCO MOLITERNI Mastroianni (non)asua insaputa «P Autoritratto di Van Gogh, 1889, a destra Le théâtre de la cruauté, 1946 di Artaud tratti (realizzati negli Anni 40). Il percorso espositivo delle opere di Van Gogh è articolato in una serie di sezioni che fanno diretto riferimento alle considerazioni e analisi dello scrittore, tanto che si potrebbe dire che Artaud, non è solo uno dei protagonisti della mostra, ma anche, in un certo senso, il curatore. Ed è con il suo occhio, con la sua mente e con le sue appassionate interpretazioni, che il pubblico è sollecitato a riesaminare e riscoprire i dipinti di Van Gogh: gli autoritratti; la spoglia stanzetta di Arles; la sedia di Gauguin; il pacifico ritratto di Père Tanguy e quello melanconico del dottor Gachet; le vecchie e bituminose vecchie scarpe o le due struggenti aringhe su un piatto (donate a Signac); i contorti paesaggi con cipressi e i cieli stellati; i suoi fiori; e infine gli ultimi desolati campi di grano dipinti a Auvers-sur-Oise appena pri- Al Musée d’Orsay anche disegni e autoritratti dell’autore del «Teatro e il suo doppio» ma di morire il 29 luglio 1890. Le analisi di Artaud sono di folgorante acutezza. Ecco qualche esempio. Sulla «terribile sensibilità» degli autoritratti: «Un matto Van Gogh? (…) Io che veleggiano verso le compagnie delle Indie, aragoste marmorizzate o volanti, come quel carapace aerodinamico, che diventa cappellino, assai Schiapparelli, per un gentile omaggio di Dalì, a Gala. E poi ramarri e scimmiette, simulate in «automate» sapientini (c’è pure un non conosco un solo psichiatra capace di scrutare un volto di uomo con una forza così schiacciante, e dissecarne come con un bisturi l’essenza psicologica». E sicuramente Artaud pensava anche ai suoi autoritratti (esposti in una saletta accanto) da cui emergono con tragica verità le tracce devastanti degli elettroshock. Il commento su Le fauteuil de Gauguin è una vera e propria poesia: «Un portacandela su una sedia, una poltroncina di paglia intrecciata/ un libro sulla poltroncina,/ecco il dramma chiarito./Chi entrerà?/Sarà Gauguin o un altro fantasma?». A proposito dei girasoli, considerati come la quintessenza dell’arte del pittore, il giudizio è di solare verità tautologica: «… Sono dipinti come dei girasoli, e niente di più, ma per comprendere un girasole nella natura bisogna ormai ritornare a Van Gogh». Quello che più colpisce Artaud nell’arte di Van Gogh, «il più pittore di tutti i pittori», è il fatto che «senza andare più in là di ciò che definiamo pittura e che è la pittura, senza andare al di là del tubetto di colori, del pennello, del motivo e dei limiti della tela, per rincorrere l’aneddoto, il racconto, il dramma, l’azione immaginata, alla bellezza intrinseca del soggetto o dell’oggetto, è arrivata a impregnare di passione la natura e gli oggetti» con un’intensità che non ha nulla di meno, sul piano psicologico e drammatico, rispetto ai racconti di scrittori come Poe, Melville, de Nerval o Hoffmann. Da parte di uno scrittore, attore, drammaturgo come il teorico del Teatro e il suo doppio, questo elogio della sublime semplicità della dimensione espressiva di un artista che ha sempre dipinto «per uscire dall’inferno», è un insegnamento su cui meditare per cercare di comprendere almeno in parte qualche frammento dell’essenza del processo creativo. Apollo e Dafne con tre putti scultura in porcellana della Manifattura Ginori da un modello di Massimiliano Soldani Benzi, 1750 circa corda con una genialità da ikebana, che Hirst se la scorda (però è anche vero che se passi dai Tomasso Brothers scopri di lui una «danza di morte» in marmo, che pare imitare il nostro consunto Perez. Ed ha pregnanza insolita). Sorprese, insomma, ad ogni passo. In questo che è, vale ripeterlo, il più grande museo in assoluto al mondo, e che svanisce, come un sortilegio ariostesco, dopo una decina di giorni. Ma è da credere che ogni amante dell’arte, come alla Mecca o a Santiago, dovrebbe sottoporsi in fede ad un pellegrinaggio d’obbligo. Per rendersi conto della sua sgomentante qualità iperbolica. Se è vero che il mobile impiallacciato «alla Piffetti/Maggiolini» ha finito il suo corso al confronto, invece, miniature gotiche o indiane, bibelots da Wunderkammer, papier peint o micromosaici, han raggiunto quotazioni vertiginose. Quanto alla pittura, puro museo infinito: da Ribera a Van Dyck, da Zurbaran a Goya, da Strozzi a Bacon e Richter, più tutti gli Impressionisti, i Preraffaelliti, Nuova Oggettività e Scuo- la dell’Aja. Pensa un nome e c’è, impressionante. Cranach e Holbein, padre e figlio, fin troppi Breughel, tutti gli olandesi e i belgi d’obbligo, un Luca Giordano che ha soggiornato nella veneziana Chiesa dei Gesuiti ed un barocchissimo Magnasco pre-piranesi, che potrebbe esser una scenografia per Metastasio-Caldara. E poi non può certo mancare Van Gogh: questa volta addirittura due, così. Ma allora meglio gli zoccoli bretoni-intagliati, firmati da Gauguin. Certo, mancano all’appello Vermeer e Caravaggio, ma siamo lì lì (c’è il Maestro di Hartford, che a Zeri, cannando, apparve come il Caravaggio giovane. E poi, un profluvio di caravaggeschi). E c’è pure, per bacco! una testa decollata di Bernini, in marmo! ma di chi è quella manaccia sfrontata che se lo palpa così fraternamente, al cospetto del tacito gallerista? Beh, se è quella di Anish Kapoor, passi. Soprattutto perché pare interessato a… acrobata turco dalla vita precaria) e un insettone tradotto in giada, che ha troppo del malizioso godemiché. E quanto a un geniale entomologo-disegnatore francese, specializzato in larve multicolore, e insetti, che paiono acari gonfiati, e farfalle variopinte, lui sì che li ac- VAN GOGH/ARTAUD LE SUICIDÉ DE LA SOCIÉTÉ MUSÉE D’ORSAY, PARIGI FINO AL 6 LUGLIO TEFAF 2014 , MOSTRA MERCATO DI ANTIQUARIATO E ARTE MODERNA MAASTRICHT, FORUM 100 FINO AL 23 MARZO er quanto riguarda la cappella al Martini, sembra doveroso il rispetto dell’opera d’un artista di fama internazionale, che a Torino, tolto il monumento cimiteriale al Partigiano, non è ancora riuscito a collocare in luogo pubblico una statua»: così scriveva il 27 gennaio 1970 sulla Stampa l’illustre critico Marziano Bernardi, a proposito della cappella che nell’ospedale Martini aveva visto all’opera lo scultore Umberto Mastroianni e l’architetto Enrico Rossi (nacque utilizzando in parte lavori realizzati dallo scultore per una precedente cappella all’istituto Sant’Anna). Peccato che quel rispetto oggi sembra essersi perduto: Mario Turetta, direttore regionale per i beni architettonici e paesaggistici del Piemonte ha dato l’ok allo smantellamento della cappella, nonostante il parere contrario del sovrintendente ai beni architettonici Luca Rinaldi. Perché questa testimonianza di arte e architettura Anni 60 non vada perduta è stato lanciato un appello da Floriano De Santi, anima della fondazione Mastroianni (hanno aderito tra gli altri Aimaro Isola, Luciano Re, Ugo Nespolo). Il fronte del sì allo smantellamento si fa forte proprio del pezzo che citavamo, perché uscì con il titolo «Le statue di Mastroianni esposte a sua insaputa». Basta però leggerlo (l’archivio storico della Stampa è accessibile on line) per capire che il riferimento è al Crocifisso, anzi Pupazzo come lo definisce Mastroianni, messo al posto di quello da lui realizzato. Bernardi dà conto di una lettera di protesta ricevuta dal maestro in cui si legge «Quando nel 1960 decisi, in accordo con l’architetto Rossi, di sostituire nella nuova cappella...», il che evidenzia come questa non sia nata certo «a insaputa» dell’artista. Perché si vuole smantellarla? Per le esigenze dell’ospedale. A questo punto non si può non provare un brivido pensando a cosa sarebbe successo se la cappella fosse stata nei sotterranei dell’ospedale Molinette. Lì alcuni anni fa hanno sventrato tutto per fare un parcheggio costato milioni di euro e mai entrato in funzione. Se succedesse la stessa cosa, tra qualche anno rischiamo di trovarci senza il gioiello di Mastroianni e con un nuovo reparto ospedaliero inutilizzato. Urge intervento del ministro Franceschini. 38 .Spettacoli STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Colloquio Il viaggio di Nada “Canto l’universo del vivere donna” SIMONETTA ROBIONY ROMA C ome dice nonno Libero? Dice: «Una parola è troppa e due sono poche» e così chiude ogni discussione. Bene, da ieri sera, su Raiuno, per tredici serate, si ricomincerà a sentire la fatidica frase con cui da ormai quindici anni, Lino Banfi zittisce l’intera famiglia Martini alle prese con problemoni e problemini quotidiani. Serie amatissima, in gara per longevità se non per ascolti con il celebre Don Matteo, Un medico in famiglia, che da noi è andato meglio di quanto sia andato in Spagna sua terra natale, si presenta con un paio di novità: l’arrivo dagli Stati Uniti del figlio di un fratello di nonno Libero, un medico, Flavio Parenti, che torna in Italia per far pace con la moglie da cui è separato, nonché l’approdo in casa della sorella del nuovo marito di Maria, una sportiva, Valentina Corti, che dovrebbe convolare a nozze ma non lo fa. Ovvio che tra loro nasca del tenero. Non c’è il dottor Lele, Giulio Scarpati, all’estero con sua moglie e il loro bambino, ci sono invece i numerosi figli frutto dei diversi matrimoni a partire da Maria, Margot Sikabonyi, c’è la nonna Milena Vukotic, e la semiconsuocera, Emanuela Grimalda. In più un approdo imprevisto: una ragazzina albanese, Denis Tantucci, che Maria ha sottratto a minacce ed angherie di pericolosi connazionali. Previsti pianti e risate Scontata la confusione. Il segreto di questo successo che pare senza fine? Verdiana Bixio, presidente della Publispei da quando, tre anni fa, suo padre Carlo è morto all’improvviso, risponde: «La capacità di creare empatia: i Martini per molti italiani sono come parenti. Il realismo delle situazioni narrate con una leggerezza che vorremmo si ispirasse a Calvino. E poi la nostra capacità di scegliere un argomento fisso che faccia da filo conduttore». E mentre l’anno scorso era la casa, i mutui e gli imbrogli, quest’anno «è l’accoglienza, l’accettazione della diversità, il desiderio di stare bene insieme nel rispetto di culture, lingue e abitudini lontane tra loro». Il nuovo disco “Occupo poco spazio” scritto da lei con musicisti di spessore MARINELLA VENEGONI MILANO Realismo Verdiana Bixio; a fianco una scena di «Un medico in famiglia» con Banfi e Vukotic “Lefamigliedellefiction sonolanostrapassione” Verdiana Bixio di Publispei: il segreto è l’empatia I successi Tutti pazzi per amore La serie innovativa ha svecchiato l’idea di fiction con successo anche di critica I Cesaroni Una formula che funziona: sono appena finite le riprese della 6a serie con Amendola Verdiana Bixio è una signora mobile: 10 puntate da 10 minuti di trentotto anni con marito e fi- con 1 milione di contatti. Un gli, in azienda da quando era ra- successo». E l’obbligo di mettegazza, diventata capo almeno re insieme famiglia e lavoro. dieci anni prima del previsto «Da noi non si conciliano. Un per la scomparsa del padre, una momento si rincorre l’impresa, che non vuole arrendersi e con- un altro la famiglia. E la vita tinua l’attività di famiglia: pro- va». Intanto? «Abbiamo appena durre serie televisive lunghe: I finito le riprese della sesta serie Cesaroni su Canale 5 sono un’al- de I Cesaroni con Amendola. tra creatura della Publispei che Stiamo scrivendo È arrivata la non produce solo serie lunghe felicità affidata agli sceneggiama «anche lavoro sul web. Per tori Ivan Cotroneo, Monica RaMedico abbiamo tanti contenuti metta e Stefano Bises, un’altra aggiuntivi su faserie lunga che cebook e su twitTRA TV E INTERNET sarà diretta da ter perfetti per i «Punto sulla nuova serie due grandi nomi: più giovani. L’ulFrancesco Vicadi Cotroneo e sulla vita rio e Riccardo tima serie ha fatdi Mike Bongiorno» Milani. Ma proto ascolti che stavano tra i 5 e i 7 veremo anche milioni ma il 28% di questo pub- con le miniserie. Abbiamo problico andava dai 4 ai 24 anni: ov- posto alla Rai un soggetto sulla vio che si debba pensare so- Prima Guerra Mondiale. E io prattutto a loro. Del resto il web sto pensando a una fiction sulla per noi è sempre stato di gran- vita di Mike Bongiorno. Ho fatde interesse. La prima confe- to un documentario su Troisi renza stampa in streaming or- fatto in accordo con la sua famiganizzata dalla Rai l’ha voluta glia che andrà in onda a giugno mio padre, cinque anni fa». Nei per i vent’anni dalla sua morte. progetti anche web-serie? «Una Vorrei ripetere l’esperienza: la l’abbiamo realizzata per Poste famiglia di Mike è d’accordo». Non avevamo grandi mezzi, abbiamo inciso in una settimana nello studio di Pagani, ma la preparazione è stata segnata da una paura: “Che verrà fuori?”». Poi, è andata: «Se ti metti a pensare alle difficoltà non fai più niente. La musica non si vende, ma io penso sempre che venderò 1 milione di copie e che farò tremila concerti. Devi prenderti un po’ di rischio». Il tour incomincia a Como il 22 marzo, in club e teatri. Il nostro tempo ha una sconvolgente banalità nel mainstream, Nada... «Non c’è spazio per la cultura, ma ci sono tanti mondi molto vivi, fatti di concerti. Ci sono ragazzi che scrivono bene, con un linguaggio naturale, semplice diretto. Penso a Zen Circus, alle Luci, a Dente. Nada è un timbro vocale che ha spianato la strada alle Mannoia e alle Noemi. Nada, a 60 anni, è una voce ribelle alle convenzioni che hanno tentato di imprigionala da quando debuttò a 16 anni a Sanremo. Lei, sempre in fuga, ha creato un mondo a parte nell’arte femmina delle canzoni, fino a diventare un’icona off. Autrice e poi scrittrice, irrimediabilmente indie, è venerata dai ragazzi che ora la abbracciano nell’ultimo album uscito ieri, Occupo poco spazio, il cui centro è proprio un’orchestrina di musicisti che arrivano da Afterhours o Baustelle, Luci della Centrale Elettrica o Calibro 35: come il direttore dell’Ensemble maestro Enrico Gabrielli, che ha arrangiato in modo mirabile i dieci brani scritti dalla stessa Nada. Un capolavo r i n o f ra punk e bombardini, i cui testi tracciano il viaggio onirico di Nada fra prostitute che cercano il riscatto, visioni del mondo in caduta libera, Nada, voce ribelle alle convenzioni donne che reagiscono di fronte a un abban- Ascolti e dici evvai, senza urli». dono. Nada meriterebbe di Queste sue canzoni sono un occupare più spazio di quello po’ tutte al femminile, tra disache recita il titolo del suo la- more per la realtà e metafore. voro, ma non se ne cale. Con- «Noi donne abbiamo un univerfida di scrivere musica e pa- so complesso nella sua semplirole insieme, con la chitarra: cità, ne racconto tanti aspetti. «All’inizio le mie canzoni du- Non c’è solo la donna bella e inravano ore, ora ho un equili- teressante, c’è la forza che ci si brio, e così anche la musica deve dare, si può essere più diventa più naturale...». Lavo- consapevoli dei nostri dintorni. ra sempre con Jerry, suo Conoscere il dolore e la soffecompagno da quarant’anni: renza ci fa stare meglio». La «Da sola mi lascerei andare terrorista canta una donna un ma lui è una grande risorsa, e po’ persa, presa per una terrosono stati una forza questi rista: «Una metafora per dire musicisti che sono venuti an- che se non sei aderente al cliche per l’amore del progetto. ché corri dei rischi». LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Intervista FULVIA CAPRARA ROMA U n film per prolungare un’esistenza agli sgoccioli, un film che non avrebbe dovuto finire mai, un film che, giorno dopo giorno, avvicinava Massimo Troisi alla sua fine. Dietro la macchina da presa, esattamente 20 anni fa, c’era il regista britannico del Postino, Michael Radford, classe 1946, nato a Nuova Delhi, residente a Londra. Davanti c’era l’artista amato allora come oggi, unico e irripetibile nelle battute entrate a far parte del linguaggio di ognuno e, soprattutto, nella filosofia di vita, quintessenza originale, imitata e citatissima, di una napoletanità introversa, schiva, malinconica. Di quel set, di quell’intesa, di quell’andare insieme, passo passo, incontro alla morte, Radford (che sarà protagonista, durante il prossimo «Bari International Film Festival» di un tributo a Troisi e di una lezione di cinema preceduta dalla proiezione del film) conserva un ricordo vivissimo e struggente: «Furono giorni tristi e insieme molto felici. Massimo stava morendo, ma il nostro rapporto, nato tempo prima, quando gli avevo chiesto se voleva recitare nel mio film Another time, another place, cresceva di ora in ora. Eravamo diventati amici. Io non parlavo italiano, lui non sapeva una parola di inglese, ma . Spettacoli .39 sto avremmo pensato noi, insieme». MICHAEL RADFORD Che cosa le ha lasciato «Il postino»? «La memoria dell’essere stato accanto a una persona speciale. Il postino è rimasto impresso nella mia coscienza perché è il film coincide con la nascita del mio amore per l’Italia». “QueigiorniconTroisi felicieinsiemetristi” Perché, secondo lei, Troisi è rimasto così vivo nel ricordo della gente? «Perché era un uomo speciale, portava su di sé la sofferenza del Mezzogiorno d’Italia, aveva una sensibilità particolare, incarnava l’idea di un popolo napoletano da sempre votato alla sofferenza». Con il nostro Paese ha mantenuto comunque un legame. È vero che dirigerà la trasposizione cinematografica del libro di Marcello Sorgi «Le amanti del vulcano»? Il regista de “Il Postino”, a vent’anni dal set del film “Massimo aveva dentro la sofferenza del Mezzogiorno” «Sì, me l’avevano proposta e l’idea mi era subito piaciuta. Il libro racconta la storia dei rapporti tra Roberto Rossellini, Anna Magnani e Ingrid Bergman, un Ha detto «Nel mio nuovo lavoro “Elsa e Fred” Shirley McLaine è una signora stravagante con il sogno di rivivere a Roma una scena della Dolce Vita» TRIBUTO AL BARI FILM FESTIVAL «Era stato lui a propormi il libro di Skarmeta, stava morendo ma era determinato a girare» ci capivamo perfettamente». Come era nata l’idea del «Postino»? «Massimo non aveva voluto fare Another time, another place perchè le riprese erano ambientate in Scozia e mi disse che lì, per lui, faceva troppo freddo, però ci promettemmo, fin da allora, che avremmo fatto qualcos’altro insieme. Così un giorno lui mi propose questo squisito libro di uno scrittore cileno, Antonio Skarmeta, con un protagonista diciassettenne. Ci vedemmo a Roma e insieme decidemmo di trasformarlo in film cambiando praticamente tutto, tranne la storia d’amore con la ragazza e il rapporto del giovane con Neruda». Una scena del «Postino» con Massimo Troisi e Philippe Noiret. Il Bari Film Festival dedicherà a Troisi lezioni di cinema tenute da Radford e da Luis Bacalov; un ricordo arriverà da Ettore Scola (l’11 aprile), e verrà proiettato il secondo film di Troisi «Morto Troisi, viva Troisi». A sinistra, il regista Michael Radford Di che cosa si tratta? messi d’accordo, Massimo avrebbe fatto il film girando un’ora al giorno, concentrandosi sui primi piani, mentre per il resto avremmo usato controfigure». In che modo si svolse la lavorazione? «Dopo tre giorni di riprese Massimo crollò e dovette andare via, però continuavamo a sentirci e lui mi chiedeva sempre qual era la mia impressione su quel poco che avevamo girato. Da quelle domande ho capito che voleva continuare a lavorare, così ci siamo Insomma, riprese molto complicate. «Sì, ma più pesante di tutto era la pena che avevamo nel cuore... ricordo che per la scena del matrimonio ho dovuto cambiare tante di quelle volte le date del piano di lavorazione, che alla fine l’ho fatta con sette sosia di sette attori principali. In certi momenti ero triste, anche disperato. Lo confessai a Massimo, e fu lui a consolarmi dicendomi che io avevo umanità, e che quella è uguale dappertutto e che a tutto il re- Capitan America da supereroe a spia «The Winter Soldier» Nel sequel in arrivo tante le citazioni alle spy story Anni Sessanta STEFANO PRIARONE ROMA Si fa presto a parlare di supereroi. Ma non tutti sono come Spiderman, ragazzi spesso ancora adolescenti che si mettono un costume e combattono cattivi anch’essi mascherati e dotati di superpoteri. In realtà quello supereroistico è un genere che ne può abbracciare altri: Batman, ad esempio, può essere un uomo in calzamaglia come nella serie televisiva ironica e a tratti demenziale degli anni Sessanta oppure un eroe noir come nei film di Christopher Nolan. Molte avventure dei Fantastici Quattro, esploratori dello spazio, sono pura fantascienza. argomento molto divertente che mi avrebbe dato la possibilità di osservare un grande regista da una prospettiva nuova. Però poi il progetto si è arenato, montare un film in Italia non è facile, anche se io sarei felicissimo di girare nel vostro Paese. Nel frattempo ho lavorato con Anna Pavignano, che scriveva tutti i film di Troisi e con cui mantengo un legame stretto, alla sceneggiatura di un film americano che uscirà in Italia, anche se non so ancora bene quando». E Capitan America può essere un’eccellente spy story. Lo si vede in Captain America: The Winter Soldier, film diretto da Anthony e Joe Russo e interpretato da Chris Evans, nelle sale dal 26 marzo. Il primo film (Captain America - Il Primo Vendicatore) raccontava le origini del personaggio: negli Anni 40 Steve Rogers, riformato alla leva, ha un desiderio così forte di difendere la libertà e lottare contro Hitler da portarlo a sottoporsi al siero del super soldato del Professor Erskine che lo rende forte e muscoloso. Indossa un costume con i colori della bandiera americana e armato solo di uno scudo combatte assieme al fido Bucky i nazisti. Alla fine della seconda guerra mondiale, finisce ibernato e viene risvegliato dopo decenni dal governo americano. Il sequel inizia dopo che ha affrontato gli invasori alieni assieme a Thor, Iron Man, Hulk e la Vedova Nera (Scarlett Johansson, presente anche qui), in Avengers e indaga la natura del personaggio. Prima Steve Rogers vedeva un mondo in bianco e nero, dove il Bene (la democrazia) si contrapponeva al Male (il nazismo), adesso, nel XXI secolo si trova spaesato, i confini fra Bene e Male sono molto meno netti. «Ho amato molto il film Avengers di Joss Whedon - dice lo scrittore (anche) di fumetti Mike Carey -, perché è finalmente riuscito a portare sul grande schermo la splendida interconnessione dei fumetti, il fatto che ci siano ramificazioni senza fine». E infatti in questo film, oltre alla Vedova Nera torna Nick Fury, il capo dello S.H.I.E.L.D. (il servizio segreto dell’Universo Marvel), sempre interpretato da Samuel L. Jackson e anche Maria Hill (Cobie Smulders), agente di livello superiore dello S.H.I.E.L.D. Come guest star nel ruolo di membro del Consiglio per la Sicurezza Mondiale abbiamo Robert Redford, un omaggio ai suoi ruoli spionistici degli Anni 70, in primis I tre giorni del Con- Chris Evans è «Captain America» «Si chiama Elsa e Fred, i protagonisti sono Shirley McLaine e Christopher Plummer, racconta la vicenda di una signora in età, un po’ stravagante, decisa a realizzare il suo sogno e cioè andare a Roma, alla Fontana di Trevi, e rivivere la sequenza della Dolce vita con Anita Ekberg e Marcello Mastroianni. Il bello è che ci riesce, trova un cavaliere di 83 anni e si regala quell’emozione». dor diretto nel 1975 da Pollack. Il titolo del film è preso da una saga scritta da Ed Brubaker e disegnata da Steve Epting e i lettori di fumetti conoscono benissimo l’identità del misterioso «Soldato d’Inverno». Ma anche se combatte Capitan America, non è lui il vero nemico, che invece si trova all’interno del sistema e non è facilmente identificabile come i nazisti. Lo S.H.I.E.L.D. (letteralmente, «scudo»), è anche protagonista della prima serie tv Marvel e ambientata nello stesso universo dei film, Agents of S.H.I.E.L.D. in onda su Fox. L’agente Phil Coulson (Clark Gregg) adesso guida una task force che combatte minacce aliene o soprannaturali nell’Universo Marvel. «Non tutti gli eroi sono super» recita la tagline della serie e infatti si guarda più allo spionaggio che ai supereroi e sono tantissime le citazioni della spy story anni Sessanta (a partire dalla Corvette rossa guidata da Coulson), ma, rovesciando l’assunto precedente, si potrebbe dire che se i supereroi diventano spie è perché le spie (almeno quelle della fiction in primis James Bond) in fondo sono sempre state dei supereroi. W LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 40 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Rai 2 6.10 Unomattina Caffè 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con Antonella Clerici, nella 14ª edizione del programma 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.10 Verdetto finale Attualità Il programma condotto da Veronica Maya 15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al timone dello storico programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 6.00 La strada per la felicità Telefilm 6.40 Cartoon Flakes Programma per bambini 8.05 Sorgente di vita 8.35 Desperate Housewives Telefilm 10.00 Tg 2 Insieme Attualità 10.30 Meteo 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Medicina 33 14.00 Detto Fatto Attualità 16.15 Cold Case Telefilm 17.45 Tg2 Flash Lis 17.50 Tg Sport 18.15 Tg 2 18.45 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie Rai 3 6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale 7.00 Tgr Buongiorno Italia 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.15 Elisir 12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Piazza Affari Attualità 15.10 Ciclismo:Tirreno-Adriatico 16.10 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 7.56 Borse e Monete. Meteo 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.05 Grande Fratello - Live 14.10 CentoVetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne Talkshow 16.05 Grande Fratello - Live Reality show 16.15 Il segreto Telenovela 17.10 Pomeriggio cinque Attualità 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Italia 1 6.55 Friends Telefilm 7.45 Le regole dell’amore TF 8.40 Una mamma per amica Telefilm 10.30 Dr. House - Medical division Telefilm 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset 13.40 Grande Fratello - Live Reality show 14.10 I Simpson 14.35 Dragon Ball GT Cartoni 15.00 Big Bang theory Telefilm 15.50 Due uomini e mezzo Telefilm 16.35 E alla fine arriva mamma Telefilm 17.25 Nikita Telefilm 18.00 Grande Fratello - Live Reality show 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI Scena del crimine TF 21.10 Fuoriclasse Capitolo secondo 21.10 Rex 21.05 Presadiretta 21.10 Grande Fratello 21.10 Red TELEFILM. Durante una pausa di ATTUALITÀ. Riccardo Iacona pro- REALITY SHOW. Nella Casa più FICTION.Mentresiinfittisceilmiste- Terzani, Rex e Monterosso al parco dei divertimenti, avviene un omicidio. La vittima è una ballerina che si esibisce in uno degli spettacoli pone un lungo viaggio nella crisi di uno dei settori trainanti dell’economia italiana e da sempre simbolo di cultura e qualità: il Made in Italy spiata d’Italia è stato riservato uno spazio anche per i libri, dove i ragazzi potranno confrontarsi su varie tematiche. Conduce Alessia Marcuzzi FILM. (thriller, 2010) con Bruce Willis, Morgan Freeman. Regia di Robert Schwentke. Quattro agenti della Cia, in pensione, decidono di rimettersi in gioco per catturare un pericoloso killer rochecircondalafamigliadiAida, ilpresidesicomportasemprepiù stranamente.Intanto,Isanonriesce a dire a Michele che è incinta 23.20 Porta a Porta Attualità 0.55 Tg1 Notte. Che tempo fa 1.30 Sottovoce Attualità 2.00 Terza pagina Attualità 2.30 La Omicidi Serie 4.10 Da Da Da Videoframmenti 22.55 The good wife Telefilm 23.50 Tg 2 0.05 Razza umana Attualità 1.05 Rai Parlamento Telegiornale 1.15 Protestantesimo 1.45 Meteo 23.15 Hotel 6 Stelle Attualità 0.00 Tg 3 Linea notte 1.05 Fuori Orario. Cose (mai) viste Solo cinema d’autore, ovvero “cose mai viste” in televisione 3.00 RAInews 24 0.40 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.10 Striscia la notizia Varietà satirico Il Tg satirico di Antonio Ricci 1.45 Uomini e donne Talk-show can. 55 17.45 Vero in cucina 18.15 Tg Family 18.30 Vendetta d’amore Telenovela 19.30 Padre coraje TN 20.25 Tg News 20.30 Perla nera TN 21.30 A casa di Letizia 21.45 Piatti unici a basso indice glicemico GIANNI RONDOLINO ggi, alle ore 16,10, su Rai Movie il film italiano del 2009 Lo spazio bianco, diretto da Francesca Comencini, con Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo. La Comencini aveva già diretto 5 film, questo è il suo sesto ed è sicuramente il suo migliore. Il film narra la storia della quarantenne Maria, che è un’insegnante di italiano a Napoli, dove vive. È incinta e al sesto mese di gravidanza partorisce una bambina. La piccola è naturalmente messa in una incubatrice e Maria, da sola, aspetta con trepidazione che la piccola sopravviva. Questo film è tratto dal romanzo omonimo di Valeria Parrella, e Maria è una donna inaridita, che tra i vicoli del quartiere di Montesanto inciampa inaspettatamente in un uomo di cui si innamora subito e che però lui l’abbandona non appena lei scopre di essere incinta. Insomma la storia è semplice e quello che accade consente di rendere Maria indubbiamente solitaria ma ricca di personalità. Ma quello che dobbiamo dire è il fatto che, da un lato, Francesca Comencini è riuscita a fare un film intenso e drammatico; e dall’altro Margherita Buy qui è riuscita a interpretare una persona in un modo straordinario e, siccome il film è stato presentato alla Mostra Cinematografica di Venezia, avrebbe dovuto essere premiato. ★★★ 23.30 Tiki Taka - Il calcio è il nostro gioco Attualità 2.10 Studio aperto La giornata 2.25 Sport Mediaset 3.05 Hercules Telefilm con Kevin Sorbo VERO TV CINEMA & TV O Spettacoli .41 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi Rai 1 . Rete 4 6.25 Chips Telefilm 7.20 Miami Vice Telefilm 8.15 Hunter Telefilm 9.40 Carabinieri Telefilm 10.40 Sai cosa mangi? 10.50 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 12.55 La signora in giallo Telefilm 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.35 My life Soap opera 16.45 Il comandante Florent Telefilm 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore Soap opera La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità La nuova edizione del programma di economia condotto in studio da Myrta Merlino 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Le strade di San Francisco Telefilm 16.40 Il commissario Cordier Telefilm 18.10 L’ispettore Barnaby Film-tv 20.00 Tg La7 20.30 Otto e Mezzo Attualità 21.15 Quinta colonna 21.10 Piazzapulita ATTUALITÀ. Il programma con- ATTUALITÀ. Corrado Formigli conduce un nuovo appuntamento, in diretta, della quarta stagione del programma di approfondimento politico. In contemporanea su La7.it dotto da Paolo Del Debbio conduce una nuova serata del programma di attualità, all’insegna del confronto tra le piazze e i politici italiani 23.55 Terra! Attualità 0.55 Donnavventura Attualità 1.40 Tg4 Night News 2.05 Music line Musicale 3.00 Modamania Magazine Conduce Jo Squillo TV2000 0.00 Tg La7 Night Desk Attualità 1.10 Movie Flash 1.15 Otto e Mezzo Attualità 1.55 Gli irriducibili Film (dramm., 1988) con Richard Gere REAL TIME 19.50 Gocce di Miele 19.55 Storie da Lourdes 20.00 Rosario da Lourdes 20.30 Nel cuore dei giorni 20.55 Tg Tg 21.20 La coppia più bella del mondo Film 22.50 Kojak Fiction DMAX 18.10 Amici di Maria De Filippi Varietà 19.10 Molto bene 19.40 Il boss delle torte 20.10 Fuori menù Varietà 21.10 Extreme Makeover: Diet Edition 22.10 Dimmi cosa mangi... Documentari 16.50 Airport Security Canada 17.45 Swords: pesca in alto mare 18.35 A caccia di auto 19.30 Affari a tutti i costi 20.20 Banco dei pugni 21.10 Top Gear 22.00 Dallas Car Sharks 22.50 GT Customs film / intrattenimento 17.15 Le 5 leggende Quando Pitch decide di impossessarsi del mondo, i Guardiani si uniscono ® SKY CINEMA 1 digitale terrestre 9.45 Il Ricatto di Un Padre IRIS 10.00 Xena RAI 4 10.40 Lo chiamavano Tresette...giocava sempre col morto RAI MOVIE 10.45 Private Pratice RAI 4 11.15 Ciaknews IRIS 11.25 Fuoco assassino Due fratelli, Kurt Russell e William Baldwin, diventano pompieri. Di Ron Howard IRIS 11.30 Brothers And Sisters RAI 4 12.10 L’ultimo Crodino RAI MOVIE Streghe RAI 4 13.40 Rush RAI 4 13.50 Caccia a Ottobre Rosso Sean Connery, capitano di un sottomarino nucleare, non obbedisce più agli ordini RAI MOVIE 14.30 Private Pratice RAI 4 15.15 Brothers And Sisters RAI 4 15.50 Via del corso Storie incrociate di coatti che ruotano intorno a un bar vicino via del Corso IRIS 15.55 90210 RAI 4 16.10 Lo spazio bianco Margherita Buy vive nell’attesa che sua figlia Irene esca dall’incubatrice RAI MOVIE 16.35 One Tree Hill RAI 4 17.25 Xena RAI 4 Note di Cinema IRIS 17.35 Le quattro verità IRIS 17.50 Rai News - Giorno RAI MOVIE 17.55 Cardiofitness Nicoletta Romanoff, 27 anni, e Federico Costantini, 15 anni, si innamorano RAI MOVIE 13.55 Quelli della calibro 38 Una squadra di agenti speciali combatte il “Marsigliese”, che ricatta la città IRIS 18.10 Streghe RAI 4 19.20 Il signor Robinson, mostruosa storia d’amore e d’avventure 15.25 666 Park Avenue 17.55 Friends JOI 18.20 Big Bang Theory JOI 18.35 One Tree Hill MYA 18.40 The School of Rock PREMIUM ACTION 16.00 Dream House PREMIUM CINEMA 16.05 Chuck JOI 16.10 Una mamma per amica MYA 17.00 L’Amore, Andata e Ritorno MYA Smallville-Gli Inizi PREMIUM ACTION Professione inventore Robert Axle, un tempo eccentrico inventore, è un egocentrico imprenditore PREMIUM UNIVERSAL 17.35 The Resident Dopo la separazione, Juliet si trasferisce a Brooklyn, in un bellissimo loft PREMIUM CINEMA PREMIUM ACTION 17.50 Codice Rosso RAI MOVIE PREMIUM UNIVERSAL PREMIUM ACTION 18.50 Chicago Fire 19.10 Quel Che Resta PREMIUM CINEMA Shit! My dad says JOI 19.25 Er-Medici In Prima Linea MYA 19.30 17 Again - Ritorno al liceo Un quarantenne deluso, un bel giorno si sveglia di nuovo diciassettenne PREMIUM CINEMA 19.35 Psych JOI 20.25 Psych JOI 666 Park Avenue PREMIUM ACTION 21.15 Duro A Morire JOI Parenthood MYA 19.35 A-team IRIS 19.40 Sanctuary RAI 4 20.20 Renegade IRIS 20.25 Heroes RAI 4 21.10 L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente Ya - Chen (Bruce Lee) arriva a Roma e riesce a sgominare una banda RAI 4 Gone baby gone Due detective devono investigare sulla scomparsa della piccola Amanda IRIS SKY PASSION Il dottor Stranamore Il generale Ripper, ossessionato dal pericolo rosso, ordina un attacco atomico SKY CLASSICS Come funziona la Terra? DISCOVERY SCIENCE 17.35 Quantum of Solace Daniel Craig veste per la seconda volta lo smoking di James Bond SKY MAX 21.15 Vivere da vigliacchi morire da eroi RAI MOVIE 22.50 Little Big Soldier RAI 4 23.00 Jackie Brown La hostess Jackie Brown è divisa tra il boss che la vuole morta e la polizia RAI MOVIE 23.10 Il sapore del sangue Intorno a un innocente si moltiplicano suicidi e vittime di un serial killer IRIS 0.30 Rampage RAI 4 Grimm PREMIUM ACTION Role Models Danny e Wheeler sono venditori di un energy-drink. Ma vengono arrestati PREMIUM CINEMA Serpico L’onesto poliziotto Al Pacino, per denunciare la corruzione, rinuncia a tutto PREMIUM UNIVERSAL 22.00 I Signori della Fuga PREMIUM ACTION 22.05 Mercy MYA 22.50 Chicago Fire 17.20 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 17.25 LOL - Pazza del mio migliore amico Lo scontro tra la madre Demi Moore e la figlia Miley Cirus SKY CINEMA FAMILY 17.30 Solo se il destino Lei fa “il negro” per scrittori famosi, lui l’architetto. Un giorno s’incontrano PREMIUM ACTION 22.55 Shameless JOI 23.00 Dance Academy MYA 23.05 Due agenti molto speciali Due agenti appartenenti a due mondi opposti devono risolvere un caso di omicidio PREMIUM CINEMA 17.45 Bel Ami - Storia di un seduttore La salita al potere di un giovane attraverso l’uso delle donne più influenti SKY HITS 18.00 Grey’s Anatomy FOX LIFE 18.55 Beautiful Creatures - La sedicesima luna Trasposizione cinematografica dei romanzi di Kami Carcia e Margaret Stohl SKY CINEMA 1 19.05 Water Horse - La leggenda degli abissi Un ragazzino trova per caso sulle rive del lago Loch Ness uno strano uovo SKY CINEMA FAMILY Alaska: ai confini della civiltà DISCOVERY CHANNEL Waterloo Zambezia SKY CLASSICS SKY CINEMA FAMILY Grey’s Anatomy FOX LIFE N.C.I.S. FOX CRIME 21.10 Educazione siberiana SKY CINEMA 1 Una spia non basta 19.10 Il ritorno di Don Camillo Don Camillo torna per fermare, con l’aiuto di Peppone, un proprietario terriero 21.55 Scandal FOX LIFE N.C.I.S. FOX CRIME 22.00 Marchio di fabbrica: Cirque du Soleil SKY CLASSICS N.C.I.S. FOX CRIME 22.05 Clima del terzo tipo 19.20 Project Runway Italia Daily FOX LIFE Progetto Ground Zero DISCOVERY SCIENCE 19.30 Una hostess tra le nuvole Gwyneth Paltrow decide di lasciare il Nevada e diventa assistente di volo SKY PASSION 10 regole per fare innamorare Marco abbandona gli studi di astrofisica per concentrarsi sulle sue passioni SKY HITS 19.50 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.05 Castle FOX LIFE Criminal minds FOX CRIME 21.00 G.I. Joe - La vendetta SKY MAX Il vento del perdono Storie di Einer (Robert Redford), del suo braccio destro Mitch, della nuora Jean SKY PASSION SKY HITS DISCOVERY CHANNEL DISCOVERY SCIENCE 22.30 Flicka, ragazza selvaggia SKY CINEMA FAMILY 22.50 Senza traccia FOX CRIME 22.55 Una ragazza per due SKY PASSION Diaz Daniele Vicari racconta i fatti accaduti alla scuola Diaz a Genova durante il G8 SKY HITS The Hunger: caccia primitiva DISCOVERY CHANNEL 23.00 La cuoca del Presidente Hortense Laborie cucina per gli operai impegnati in una missione in Antartico SKY CINEMA 1 Come funziona la Terra? DISCOVERY SCIENCE 23.20 Spasmo Un uomo, vittima di aggressioni, sfugge alla morte uccidendo i suoi assalitori SKY CLASSICS 23.40 Grey’s Anatomy LIFE FOX LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 42 43 BALOTELLI SI SCUSA CON GLI ULTRÀ F1, GP D’AUSTRALIA TENNIS Cassano e il Parma travolgono il Milan Oggi Toro-Napoli Vince Rosberg Alonso quarto: Ferrari lontana dalla Mercedes Pennetta regina del cemento Storico trionfo a Indian Wells 1 Rossoneri ko a San Siro (4-2), doppietta di 1 A Melbourne trionfo tede- 1 L’azzurra, da oggi n. 12, al FantAntonio: gli ultrà contestano. Alle 19 posticipo tra granata e azzurri, alle 21 Roma-Udinese. Roberto Condio e Francesco Manassero PAG. 46-47 sco, fuori Hamilton e Vettel. Domenicali: «C’è da lavorare». Stefano Mancini PAGINE 50-51 successo più importante della carriera: 6-2 6-1 alla Radwanska. Stefano Semeraro PAGINA 53 SPORTLUNEDÌ Risultati 28ª giornata Atalanta-Sampdoria Cagliari-Lazio Fiorentina-Chievo Genoa-Juventus Livorno-Bologna Milan-Parma Sassuolo-Catania Verona-Inter 3-0 0-2 3-1 0-1 2-1 2-4 3-1 0-2 ore 19 OGGI Torino-Napoli Sky Calcio 2 - Premium calcio ore 21 Roma-Udinese Sky Sport 1 - Premium calcio Classifica Juventus Roma** Napoli* Fiorentina Inter Parma Lazio Verona Atalanta Torino* Milan Genoa Sampdoria Udinese* Cagliari Chievo Livorno Bologna Sassuolo Catania 75 58 55 48 47 46 41 40 37 36 35 35 34 31 29 24 24 23 21 20 PEGASO * Una partita in meno ** Due partite in meno Ottavi (ritorno) ore 20,45 DOMANI Chelsea AND (1-1) Galatasaray Real Madrid Schalke 04 AND (6-1) MERCOLEDÌ ore 20,45 Manchester Utd AND (0-2) Olympiacos Gusto scudetto Capolavoro di Pirlo, la Juve stende anche il Genoa AND Borussia Dortmund Zenit San Pietroburgo (4-2) Fuoricampo Ottavi (ritorno) ore 19 GIOVEDÌ Fiorentina-Juventus GIGI GARANZINI AND Sky calcio 1, Premium calcio (1-1) ore 21,05 Napoli-Porto AND Canale 5, Sky Sport 1 (0-1) MOTOGP Gp del Qatar Domenica ore 20 a Losail diretta Sky Sport MotoGp - Cielo LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 C’ era una volta il Milan. Quello del Gre-No-Li, poi di Schiaffino, di Rivera e del Paròn, di Sacchi, di Capello, di Ancelotti. Anche di Allegri, fatte le debite proporzioni, almeno sino a che non han cominciato a vendergli l’argenteria di famiglia e si arrangiasse un po’ lui con la bigiotteria. Oggi c’è un Milan saldamente ancorato alla colonna di destra della classifica, con meno della metà dei punti della Juventus, costretto a raggiungere San Siro per vie traverse onde evitare i contestatori. Salvo poi, una volta entrato e fatto a fettine dal Parma, doverli ricevere in gran pompa, i contestatori, onde poterne uscire. Questione di tocco magico C’era una volta un presidente dal tocco magico, capace di scegliere nello scetticismo generale prima Sacchi e poi Capello facendone due tecnici di dimensione euromondiale. Steso un velo pietoso sulle sue attuali capacità di scelta al di fuori del calcio, si può forse cominciare a sospettare che anche quella di Seedorf non sia stata delle più felici. Non solo perché 7 sconfitte su 12 partite effettivamente non sono poche. Ma perché l’olandese era stato chiamato a salvare non tanto l’avventura in coppa Campioni, che si sapeva (si doveva sapere) destinata al capolinea dell’Atletico Madrid, quanto quelle della coppa Italia e di un piazzamento in Europa League. Il primo obiet- tivo era stato fallito subito, per portarsi avanti: il secondo dista ormai più di 10 punti, impossibili da recuperare. Anche perché lo specialista in rimonte era semmai Allegri, come le sue stagioni rossonere avevano ampiamente dimostrato. E già il fatto che Seedorf, giocatore che ho amato per il suo fair-play oltre che per la classe, abbia dichiarato di aver ricevuto una squadra in mediocri condizioni fisiche e mentali racconta di una metamorfosi spiacevole. Per non dire disgustosa. Parliamo di Donadoni, che è meglio. Di un tecnico che non sarà glamour, e per questo non allenerà mai il Milan di nonno Silvio e donna Barbara, ma che oltre a essere un signore è anche uno che il mestiere lo conosce. Capace per esempio, ieri, di vincere due volte la partita sfruttando l’impreparazione tattica del profeta. La prima con Schelotto, avessi detto, innescato da Cassano. La seconda, dopo il rigore omaggio a Montolivo, inserendo Amauri nel vivo della banda del buco rossonera, giunta trionfalmente a 42 gol al passivo. Nell’altro campionato brilla inattesa la spia della riserva bianconera contro il miglior Genoa di stagione. Ma alla fine Buffon il rigore di Calaiò lo manda giù come un bicchier d’acqua: e Pirlo dalla piastrella preferita trasforma la punizione che chiude una volta per tutte la pratica-scudetto. 44 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Corsa scudetto «Solo una grande squadra come la Juve poteva vincere questa partita» Capolista a +17 INVIATO A GENOVA uffon che para il rigore di Calaiò e Pirlo che piazza magicamente nell’angolo alto una punizione a un minuto dalla fine, dopo aver sbagliato tutto negli 89’ precedenti. La spiegazione della vittoria della Juve a Marassi è semplice e vecchia come il calcio: se disponi di campioni veri, anche se avanti con l’età, puoi sfangartela persino in una serata in cui gli episodi, e non il gioco, ti premiano. In verità contro il Genoa la Juve ha avuto anche due episodi sfavorevoli: il secondo gol annullato a Osvaldo nel primo tempo era validissimo e considerare involontario il mani di Antonelli in area genoana, un minuto prima di fischiare il penalty per il tocco di Vidal in area juventina, è stata una delle tante sciocchezze della banda Mazzoleni che poteva far sentire la Juve vittima dell’arbitraggio, dopo le accuse di averli a favore. Episodi, appunto, in un match che sembrava già molto portare a casa con lo 0-0. È un’annata così straordinaria che il campionato sorride sempre: da qualche tempo ci aspettiamo il capitombolo della capolista che ha perso lo smalto ma ogni volta siamo smentiti dal risultato e dal passo da record che resiste anche quando la squadra sembra marciare sui carboni ardenti. B ALLENATORE DELLA JUVE Colpo finale La Juve soffre ma batte il Genoa in extremis: ora il vantaggio sulla Roma è abissale L’analisi MARCO ANSALDO Antonio Conte Juve si è accorta in fretta che sarebbe stata un’altra serata balorda: pur con armi molto diverse dal palleggio della Fiorentina in Europa League, l’esito era più o meno lo stesso. Ne soffriva moltissimo Pirlo controllato da Matuzalem, attento a pedinarlo come un carabiniere. Non abbiamo capito se sia stata la sorveglianza speciale a sfocare lo juventino, incappato in una serata più nera che grigia fino a ritrovare se stesso nel colpo sublime per l’1-0: cer- to non è la prima volta che lo impiombano con una marcatura rigida ma in poche altre occasioni (ne ricordiamo una con Jorginho contro il Verona) l’abbiamo visto sparire dal match a questo modo. Anche sulla fasce Lichtsteiner e Asamoah non potevano stazionare in attacco, dovendo curare la fase difensiva. Insomma la Juve non poteva produrre gioco, nè palle gol, nè comprimere il Genoa che sgusciava via come crema da un bignè ogni volta che gli juven- Il mio gol più bello? No, ne ho fatti tanti Tre punti dopo tanta fatica Andrea Pirlo, regista della Juve tini provavano schiacciarlo. La possibilità di esporsi al contropiede non lasciava tranquillo Conte: quando si sbraccia poco davanti alla panchina, come ha fatto per tutta la partita, è perché vede che i correttivi non sono semplici e immagazzina la rabbia creata dall’impotenza. L’ha scaricata tutta sul campo al gol di Pirlo che è andato ad abbracciare dopo il gol insperato che aggiunge un altro pezzo di stoffa per confezionare lo scudetto. Disastro Mazzoleni MARASSI SBANCATO Rossoblù, rigore negato I bianconeri patiscono la corrida rossoblù, poi vincono grazie agli assi A Marassi era difficile uscire bene dalla corrida, forse l’unico modo era trovare il colpo isolato. Come poi si è visto. Il Genoa è tornato al vecchio «stile Gasperini»: tanta corsa per coprire ogni angolo del campo, molta aggressività per non concedere la giocata facile, marcature a uomo soprattutto sui rilanci del portiere avversario, insomma un calcio colloso da affrontare, una gran rogna se non si è al massimo della condizione e forse anche quando lo si è. Del resto questo è il modo più intelligente per colmare il divario contro chi ha parecchia qualità in più: contro i bianconeri bisogna giocarsela perché, se ci si limita ad arginarli, bene che ti vada perdi 1-0. Al Genoa è andata male lo stesso ma ha la consapevolezza di averla giocata al meglio e senza l’errore di Calaiò dal dischetto sarebbe probabilmente finita in altro modo. La Al 38’ contatto LichtsteinerBertolacci: ci stava il penalty Non c’è il fuorigioco È il 39’: Pogba serve Osvaldo, gol annullato ingiustamente Penalty tolto alla Juve PEGASO Andrea Pirlo, 34 anni, ha appena calciato in rete la punizione che dà la vittoria alla Juve Pagelle Matuzalem asfissiante, Sturaro regge il confronto 6 PERIN Subito una bella uscita nel traffico, levando la palla dalla crestadiPogba.Perilrestodelprimo tempo, dove non arriva lui ci pensa il signor Ghiandai (guardalinee), cancellando un gol buono. E sul colpo di Pirlo, bisognerebbe essere Superman. 6,5 BURDISSO Esperienza e senso della posizione gli bastano per tenere sotto controllo Llorente e Osvaldo, e senza grandi patemi. 6,5 6,5 MARCHESE Gli tocca spesso uscire dalla tana per tamponare Vidal e Lichtsteiner, cosa che gli riesce piuttosto bene. 6 Un paio di svagatezze, ma in confronto allo standard dei tempi juventini sono dettagli, e tutto sommato tiene a bada Asamoah, che nel primo tempo quasi non s’avvista. Nella ripresa sfiora pure il gol con un violento diagonale. 6,5 STURARO 21 anni da Sanremo, è la 7 MATUZALEM 6 BERTOLACCI Appiccato a Pirlo fin dall’inizio, ne oscura la visione e, quindi, le giocate. Quando invece tocca a lui, è svelto e preciso. MOTTA DE MAIO Primo tempo deluxe, sempre in anticipo su Osvaldo e, di risposta della cantera genoana a Pogba: meno classe e fisico, ma non sfigura al confronto con lo juventino. Nel suo bilancio, anche un paio di preziosi intercetti. fisico, a far battaglia con Llorente. i il migliore Matuzalem CENTROCAMPISTA Mezz’ala di gran lotta e discreto governo, lucrerebbe da Lichtsteiner pure frammenti di un rigore, che però Mazzoleni non vede. In avvio di ripresa si rovina la notte, mangiandosi un gol. Al 68’ mani di Antonelli in area ma l’arbitro non fischia DALL’INVIATO A GENOVA 6 ANTONELLI 6 SCULLI 6,5 GILARDINO Se Lichtsteiner supera così di rado la frontiera, un po’ è anche merito suo. La partita diventa presto saloon, e ci si trova alla grande: niente è fatto benissimo, ma diverse cose benino. Litiga, colpisce di testa e tiene alta la pressione sui difensori bianconeri. Prima metà da uno contro tutti, continua finché ne ha (dal 19’ st CALAIO’ 5: sul rigore ha la palla della beatificazione, che trasforma però in dannazione). [M. NER.] LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 La partita Calaiò sbaglia dal dischetto Gioiello di Pirlo Genoa 0 Juventus 1 Genoa Juventus 3-5-2 3-5-2 Perin 6; Burdisso 6.5, De Maio 6,5, Marchese 6,5; Motta 6, Sturaro 6,5, Matuzalem 7, Bertolacci 6, Antonelli 6; Sculli 6, Gilardino 6,6 (19’ st Calaiò 5) Buffon 8; Caceres 7, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 5,5 (40’ st Isla sv), Vidal 4,5 (40’st Padoin sv), Pirlo 6,5, Pogba 6, Asamoah 6; Osvaldo 5,5 (34’st Quagliarella sv), Llorente 5 ALL. Gasperini 7 ALL. Conte 5,5 RETI: st 44’ Pirlo ARBITRO: Mazzoleni 4 AMMONITI: De Maio, Sturaro, Gilardino, Sculli, Vidal, Pogba SPETTATORI: 30 mila circa ben 25 su punizione: nella storia del campionato lo batte solo Mihajlovic, a quota 28 (8 nel torneo 1998/99). Seguono Del Piero (22) e Baggio (21). +13 38’pt 39’pt 27’st 44’st Gol annullato a Osvaldo: non si capisce se il rinvio di De Maio caramboli su Llorente o sul difensore (così sarebbe regolare). Proteste rossoblù Lichtsteiner sbilancia Bertolacci sotto porta, il Genoa reclama rigore e rosso: c’è un contatto tra le gambe dei due giocatori. Sbaglia il guardalinee Gol valido annullato ancora a Osvaldo per fuorigioco: servito dal tacco di Pogba, l’attaccante è in posizione regolarissima. Parata decisiva Mazzoleni nega un rigore alla Juve (mani Antonelli), poi ne dà uno al Genoa (mani Vidal, ma niente 2° giallo): Buffon para su Calaiò. Magia da tre punti Fallo di Sculli su Quagliarella a una ventina di metri dalla porta: straordinaria punizione di Pirlo, Perin non può arrivarci. Occhio di triglia ELIO PIRARI APPLAUSI PER «L’INCREDIBILE RULLINO DI MARCIA» LORENZO MARUCCI FIRENZE PEGASO Buffon l’ipnotizzatore Raggiunge Zoff nella serata perfetta MASSIMILIANO N EROZZI Osvaldo, gol annullato punti, ben 13 in più di un anno fa e due in più della Juve 2005/06 di Capello. Bianconeri a -1 dal record assoluto dell’Inter stabilito nel 2006/07 (76). Chievoko,riesce laprovaEuropa dellaFiorentina “Per fortuna Gilardino era già uscito...” 21’pt RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE 1 La Juve dopo 28 partite ha la bellezza di 75 Giovedi con la Juve Personaggio 25 GOL SU PUNIZIONE PER IL REGISTA 1 Andrea Pirlo è a quota 54 gol in serie A di cui Invece Gigi era rimasto in piedi fino all’ultimo, uno dei superpoteri che l’hanno reso grande, riuscendo a smanacciare il davvero un Paese per vecchietti, tiro, con la porta che pareva spalancata. può ben ridere la Juve alla fine, se Poi, sul rimpallo da flipper che ne era sea sbancare Marassi sono un calcio guito, Motta aveva invece tirato lievedi rigore parato da Gigi Buffon, di anni mente a lato il diagonale: vuoi mica fare 36, e una punizione di eterna gioventù e un dispetto a un ex compagno in una sebellezza di Andrea Pirlo, una stagione rata del genere? La sfida era già bella, più giovane. Pareva quasi si fossero mes- sporca e cattiva da un pezzo, sul prato e si d’accordo, visto che quando il gioco attorno: Nedved, che qui dentro ha ses’era fermato per una botta presa da Bo- gnato e beccato un’espulsione, sempre in nucci, i due s’erano avvicinati e parlati. quel dicembre 2006, era stato beccato Come dire: si vince così. La partita era dal pubblico, al punto di andarsene, per già piuttosto complicata per i biancone- poi tornare. Il rigore parato era la prima ri, con il Genoa che l’aveva resa caotica, e buona notizia, perché a mezzogiorno quindi imprevedibile: s’era ammalato Pelusolo gente fuori dalla ORGOGLIOSO so, tornato a casa media, e quindi al pari L’ultimo rigore parato a Totti con la febbre, e duimprevedibile, avrebrante il riscaldamennel 2011: «Io come il Mito? to s’era rotto Barzabe potuto riportare A volte mi sento a disagio» gli, stropicciandosi i ordine nella notte, con la logica del più forte. muscoli: non il masHa cominciato Buffon, perché alla simo, in vista dell’Europa League, giovepresenza numero 476 con la maglia della dì a Firenze. Per il campionato, scattava Juve, come Dino Zoff («Io come lui? A invece l’emergenza a centrocampo, dove volte mi sento a disagio»), doveva pur fe- Marchisio è ai box e Pogba non ci sarà, steggiare. L’ha fatto come meglio non squalificato dall’ammonizione beccata poteva, al minuto 27 della ripresa, re- ieri. Per dire dell’aria che tirava, Conte spingendo un rigore di Calaiò: «Per for- aveva spedito dentro pure Fabio Quatuna Gilardino era già uscito». Esultanza gliarella, il cui ultimo avvistamento era da gol fatto. Marassi deve portagli bene, stato il 21 gennaio, Roma-Juve di Coppa se il primo dicembre 2006, in serie B, Italia: poi, bandito da tutto. A rimettere aveva fatto lo stesso, murando Adailton. a posto la sera, ci ha pensato Pirlo che su Nella specialità non si esibiva invece dal punizione ha trasformato in vincente 12 dicembre 2011, quando beffò Totti. Per una partita fin lì abominevole, come cafare un miracolo Buffon non aveva però pita solo a vecchi maghi. Di lì sono solo dovuto aspettare il rigore, se in avvio di gioia in campo e un abbraccio, tra Pirlo e ripresa aveva intercettato la botta di Buffon, dopo il regalo più bello: vuoi metBertolacci, che sparava a colpo sicuro. tere una festa senza vittoria? INVIATO A GENOVA È Vittoria più sofferta del previsto per la Fiorentina. Ma ancora nel segno di Gomez, autore nel finale del gol della sicurezza. I viola sono tornati al successo dopo quattro turni riportandosi al quarto posto in classifica, ma nella ripresa avanti di due reti - hanno rischiato di essere riacciuffati dagli avversari. E hanno così consumato qualche energia in più in vista della sfida europea di giovedì contro la Juventus. La pratica Chievo in effetti sembrava davvero chiusa nel primo tempo, con le reti di Cuadrado e Matri: bellissima quella del colombiano, con un pallonetto al volo dall’interno dell’area; più semplice quella dell’ex bianconero, a pochi passi da Agazzi. Paloschi però ha riaperto il match, superando Neto in uscita al quarto d’ora della ripresa. Il rigore sbagliato da Pizarro a dieci minuti dal termine ha costretto i viola a stringere i denti fino al termine. Fino a quando cioè è arrivato il gol di Gomez che ha liberato il Franchi. «Chi non salta bianconero è», il grido finale della tifoseria viola, che ora attende la grande sfida contro la capolista. Fiorentina 3 Chievo 1 Fiorentina Chievo 3-5-2 4-3-1-2 Neto 6,5; Diakitè 5,5 Rodriguez 6 Compper 6; Cuadrado 7 Ambrosini 6 Pizarro 5,5 Anderson 6 (20’st Ilicic 6) Pasqual 6; Matri 6,5 (13’st Gomez 6,5) Wolski 6,5 (28’ st Vargas 6) Agazzi 6,5; Frey 5,5 Cesar 6 Dainelli 5 Rubin 5,5; Radovanovic 5,5 (31’ st Pellissier 5,5) Rigoni 6 Guarente 5,5 (1’st Lazarevic 6); Hetemaj 6; Paloschi 6,5 Stoian 6 (16’st Obinna 6) ALL. Montella 6 ALL. Corini 6 RETI: pt 11’ Cuadrado, 39’ Matri; st 17’ Paloschi, 43’ Gomez ARBITRO: Massa 6 AMMONITI: Rigoni, Hetemaj SPETTATORI: paganti 3.935 (quota 56.714 euro); abbonati 23.382 (quota 371.012 euro) S volta umanitaria a Sky. Lia Capizzi concede l’ora d’aria a un numero considerevole di abbonati: «Oggi c’è stata la prima pole della stagione, però sappiamo che per molti di voi è sabato e che la giornata è estiva, quindi riassumiamo tutto noi». **** La Ternana vince anche a Castellammare di Stabia, Somma fotografa la situazione: «Incredibile il rullino degli umbri da quando c’è Tesser». **** Memorabile Lectura Dantis di Mihajlovic tra gli sguardi atterriti di Palombo e Gastaldello: «Ora vi leggo il XXVI canto dell’Inferno», silenzio significativo in sala, cui seguono lettura critica e sintesi del testo: «C’è differenza tra una buona squadra e una squadra con le palle? Sì, c’è differenza». **** Memorabile rilettura di Mihajlovic dopo Atalanta-Samp: «I miei si sono sentiti con la panza piena, ora vorrei essere nel quinto girone del VII canto, dove ci sono gli iracondi e gli accidiosi, in pratica gli incazzati». **** Guastatori d’area. «Cosa pensi di queste trattenute in area?», Colantuono ricorda i bei tempi quando in area si urlava come macachi: «Robetta, una volta Briegel mi prese le palle e le strinse per 30 secondi; la trattenuta mi costò trenta secondi di stretta e dieci minuti di svenimento». **** Porrà: «Cassano, qual è il punto oscuro nel tuo rapporto con la Nazionale?» «E che la dico a voi? Così me la gioco a Tresette». Pagelle Vidal e Llorente in ombra, Caceres prezioso 8 BUFFON Salva la Juve parando il rigore. Poco prima aveva parato la botta sicura di Bertolacci, che un po’ l’avevaaiutatotirandocentralmente. 7 CACERES Buona prestazione senza strafalcioni e nel finale ferma alla grande un contropiede pericoloso. 6,5 BONUCCI 6,5 CHIELLINI Benpiazzato,anchequando davanti a lui sbandano. Recuperato nel riscaldamento per rimpiazzare Barzagli, non sta bene però si batte alla grande. Sport .45 . DALL’INVIATO A GENOVA 5,5 LICHTSTEINER Non gli riesce mai un’incursione (dal 40’ st ISLA SV). anche la precisione e l’opportunità del tocco: la Juve che gli ruota attorno gira così malissimo. 4,5 VIDAL 6 6,5 PIRLO Per sua fortuna non ha smarrito il feeling nel calciare le punizioni neppure in una serata stortissima, tra le peggiori nella Juve. Come Borja Valero in Coppa, Matuzalem lo bracca: registi contro e anche questa volta lo juventino appare più in difficoltà del suo avversario. Non soltanto gli manca l’ispirazione ma POGBA Era diffidato e salterà la partita di Catania, dove Conte avrà molti problemi a mettere insieme il centrocampo. Si confronta con Sturaro, un giovane di Sanremo che l’aria di Francia un po’ la respira: poche giocate tranne il tacco sublime a Osvaldo per il secondo gol annullato. Effimero come spesso di recente, ha la responsabilità di causare il rigore (dal 40’ st PADOIN SV). i Protagonista Martin Caceres DIFENSORE 6 ASAMOAH Costretto a una prova difensiva, per la prima volta non l’abbiamo visto fare una sgroppata. Però è attento a coprire. 5,5 OSVALDO 5 LLORENTE Stavolta i gol li fa, e almeno uno è sicuramente valido (sul primo c’è da capire se ci sia stato un tocco di De Maio a rimetterlo in gioco). Per il resto fatica a prodursi (dal 34’ st QUAGLIARELLA SV: estratto dalla naftalina). Non ha la tecnica per districarsi in una difesa genoana dove gli piombano addosso sempre in due o tre giocatori ogni volta che riesce a prendere il pallone. La giocata più interessante sbatte contro la mano di Antonelli che l’assistente di porta, l’arbitro Guida, non vede o vede male. [M. ANS.] 46 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Abbiati, rosso lampo Doppio Fantantonio Balo, rigore illusione ANSA Milan 2 Parma 4 Milan Parma 4-2-3-1 4-3-3 Abbiati 5,5; Abate 5,5, Mexes 4, Bonera 5 (21’ st Pazzini 5,5), Emanuelson 4 (8’ st Rami 6); Essien sv (9’ pt Amelia 6,5), De Jong 5; Poli 5,5, Montolivo 5, Kakà 5; Balotelli 4,5 Mirante 5,5; Cassani 6,5, Lucarelli 7, Felipe 6,5, Molinaro 6,5; Acquah 6,5 (35’ st Munari st), Marchionni 6 (20’ st Obi 5,5), Parolo 6; Schelotto 7, Cassano 7,5 (18’ st Amauri 7), Biabiany 6 4,5 ALL. Donadoni 7 RETI: pt 9’ Cassano (rig); st 6’ Cassano, 11’ Rami, 31’ Balotelli (rig), 33’ Amauri, 50’ Biabiany ARBITRO: Celi 5 AMMONITI: Bonera, Mexes, Marchionni, Obi, Rami ESPULSI: pt 5’ Abbiati SPETTATORI: paganti 15.720, incasso 357.864 euro, abbonati 23.259, quota 548.438,68 euro 9’ pt Penaltyconespulsione Grande verticalizzazione di Cassano per Schelotto, travolto da Abbiati all’ingresso in area. «Rosso» e rigore, trasformato da Fantantonio. 6’ st Bis di Cassano 11’st Rami riapre la sfida 31’st 33’st 50’st Dopo il tonfo in Champions, arriva il ko con il Parma in piena contestazione Dai mercatini a parametro zero al caos societario: è il conto di un anno orribile L’analisi ALL. Seedorf Il Milan sa solo perdere Balotelli agli ultrà: “Scusatemi” Raddoppio della punta che a centro area raccoglie l’assist basso da destra di Acquah, scarta De Jong e fulmina Amelia con un tiro forte e preciso. Il Milan reagisce con Rami, appena entrato. Corner di Kakà, Mirante esce male e Marchionni sbaglia il tempo: gol di testa del francese. Fischio generoso:pari Montolivo si guadagna un rigore generosissimo sul blando contrasto di Obi. Balotelli fa l’unica cosa giusta del pomeriggio dal dischetto. Magia di Amauri Il Parma rimedia all’ingiustizia con un «golazo» di Amauri: tacco sul cross da destra dello scatenato Schelotto. Difesa rossonera assente. Sigillo di Biabiany Numero di Amauri e palla a Biabiany che mette in mezzo. Poli respinge sul francese che insacca in tuffo, di testa. Per il Parma finisce in gloria. Personaggio La partita Amauri segna di tacco il gol del 3-2 ROBERTO CONDIO MILANO n cumulo di macerie. A questo è ridotto il più sgangherato Milan dell’era Berlusconi, quando mancano ancora 10 partite di una stagione che non ha più obiettivi raggiungibili. Per quel che s’è visto nel 2-4 contro il Parma, settimo ko su 12 panchine di Seedorf, gli ultimi due mesi rischiano di essere un calvario per una squadra senza idee né anima e contestata apertamente dalla sua gente. Ieri, poi, s’è consumato anche lo strappo con l’ex idolo della curva. Solo fischi e insulti per Mario Balotelli, da tutto lo stadio. A parte il rigore del provvisorio 2-2, lui non ha fatto nulla per riconquistare i tifosi. Un’altra prova ai confini dell’irritante, un applauso ironico indirizzato alla Sud che gli aveva dedicato l’ennesimo coro di sfregio dopo un tacco presuntuoso. Balo ha poi pro- U Chi sale Cassano 7,5 E Chi scende Mirante 5,5 T La protesta Ultrà scatenati tenuti d’occhio dalla polizia prima del match ANDREOLI vato a salvarsi in corner nel caos del post-partita, quando una delegazione di cinque ultrà ha incontrato una decina di giocatori più Seedorf. «Chiedo scusa a tutti - ha detto il Mario non più super -. Vi prometto il massimo impegno». Quel che ieri, ad essere buoni, ha profuso per non più di 10’. Molti suoi compagni, invece, hanno dato tutto. Il problema è che i limiti di questo Milan e della maggioranza dei suoi elementi sono da parte destra della classifica. Da ieri, con il se- condo poker consecutivo incassato dopo quello contro l’Atletico Madrid, la posizione è tornata a essere corretta. Europa addio, dopo 16 anni. Inevitabile prezzo da pagare a una stagione orribile, dai mercatini a parametro zero al caos societario E Cassano se la ride “Da interista godo... I Mondiali? Ci spero” 11), assist e giocate geniali al bottino che permette al Parma imbattuto da 16 turni di sognare addirittura la Champions. E così, la lista di chi per il Mondiale vota Antonio più che Mario continua ad ingrossarsi. «Io ci spero - dice il barese -. Sarei l’uomo più felice della terra. E’ l’ultima sodd i s fa z i o n e che mi manca, giocare una Coppa del Mondo. Sto facendo di tutto per mettere in crisi Prandelli. Ho anche ridotto le focaccine a una alla settimana». Cassano ora corre ANSA anche più di Balotelli, «È un momento stupendo. Merito dell’ambiente di Parma che mi coccola, del mio preparatore Tibaudi e della mia famiglia». Con la moglie Carolina che festeggia twittando alle 17.01 un «Buona merenda» accompagnato dalla foto di 4 pere. Due le ha servite alla sua ex squadra proprio Antonio, lasciatosi malissimo con l’ambiente rossonero: «Ne ho tanti di sassolini nelle scarpe ma adesso non li tolgo: sono tranquilli. E sono orgoglioso di essere interista». Senza più strane idee in testa, assicura, come quella di tornare al- MILANO uò riscrivere un pezzo di storia, questo Milan-Parma. E non certo perché i crociati qui non vincevano in campionato da 17 anni. C’entra anche l’Italia, l’azzurro. C’entrano i due Bad Boy del nostro calcio: Balotelli e Cassano. Ieri, a parte parlarsi fitto fitto con le mani davanti alla bocca e scambiarsi le maglie, i loro destini si sono incrociati. E le loro prospettive mondiali potrebbero essersi ribaltate. Balo è in crisi: sarebbe un azzardo dare in Brasile un posto fisso a uno così. Fantantonio, invece, è al top della sua stagione. A S. Siro ha aggiunto altri due gol (e fanno P Rinato Antonio Cassano, 31 anni, 12 gol stagionali. Da 5 anni non segnava una doppietta MESSAGGI A PRANDELLI «Per volare in Brasile ho anche smesso di mangiare le focaccine» la Samp. «C’è stato un momento difficile - ammette l’ad Leonardi -. Solo una parentesi: Cassano prima e dopo s’è sempre comportato splendidamente». Che però quando segna prende la testa del suo allenatore e gliela scuote pericolosamente, in segno di gioia. «Per andare d’accordo - dice Donadoni - bastano buonsenso ed equilibrio». [R. CON.] LA STAMPA Pagelle LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Abbattuto Maro Balotelli, 23 anni, per lui una giornata da dimenticare nonostante il rigore segnato FRANCESCO MANASSERO TORINO P Incubo Mexes Si salvano solo Amelia e Rami MILANO 5,5 ABBIATI 5,5 ABATE Zero parate e un «rosso» immediato. Schelotto è tutto solo, ma lui esce da kamikaze. Spiovono tanti cross dalla sua fascia. A disagio, come l’intero reparto, combina qualcosa di meglio in spinta. 4 MEXES Un disastro. E non è più una novità. Entratefuori tempo, grotteschi tentativi di autogol. Impresentabile. 5 PEGASO innestato dall’entrata a piedi giunti di Barbara Berlusconi, fino al primo cambio di tecnico in corsa dopo 12 anni abbondanti. Da Allegri a Seedorf non è cambiato nulla. Anzi, certe scelte dell’olandese, come l’impiego di zavorre come Mexes ed Emanuelson, ai tifosi rossoneri fanno rimpiangere il livornese sgradito al padrone. La lista degli errori gravi del tecnico è comunque capeggiata dal secondo gol di fila incassato all’alba della partita. Con difesa ferma, impreparata. A Madrid segnò Diego Costa, ieri Schelotto è volato nel deserto sul taglio di Cassano per procurarsi rigore ed espulsione di Abbiati che hanno segnato il match. Approcci catastrofici, insomma. In 10, contro un Parma che s’è confermato la squadra più in salute della A, il Milan ha rischiato il naufragio, ha acciuffato un insperato pari grazie al TERZA SCONFITTA DI FILA Il bilancio di Seedorf fa rimpiangere Allegri: a fine gara confronto con la curva calo degli emiliani e a un rigore regalato ma s’è poi smarrito sul più bello. E la curva ha presentato il conto annunciato prima della partita: «Indegni, uscirete a mezzanotte». Non è andata così perché mezza squadra ha accettato il confronto con i capi ultrà. «E’ stato un incontro breve, pacifico - rivela Seedorf -. Tra persone che hanno a cuore questa maglia. Siamo pronti a reagire: questo non è il momento di cercare i colpevoli ma di lavorare per risolvere i problemi. E io so che l’anno prossimo costruiremo un Milan competitivo». Tace, intanto, Barbara Berlusconi. Mentre Galliani prima della batosta aveva detto: «Il calcio ha la memoria corta: nessuno negli ultimi anni ha fatto bene come noi. E anche Inter e Juve sono rimaste per un po’ lontano dall’Europa». Tocca al Milan, adesso: in crisi tra le macerie. Al suo posto riemerge il Parma che in Europa non va da 10 anni. Donadoni ha rianimato Cassano, Amauri e Schelotto, match-winner di ieri: complimenti vivissimi. BONERA Suo il peccato originale con quello Schelotto perso in partenza. Qualche buona chiusura, altre gaffe sparse. Chiude da terzino (21’ st PAZZINI 5,5: nessun contributo palpabile). 4 EMANUELSON Fatto a fette da Schelotto, lento e involuto. Seedorf lo toglie poco dopo aver preso lo 0-2, naturalmente dalla sua parte. Pensarci prima, no? (dall’8’ st RAMI 6: dà la scossa gol dell’1-2). SV ESSIEN Sacrificato dopo l’espulsione di Abbiati (dal 9’ pt AMELIA 6,5: ultimo baluardo di una squadra allo sbando, evita almeno due gol). 5 DE JONG Ringhia e fa falli. Prova a coprire i buchi altrui, senza qualità. 5,5 POLI Si sbatte più di tutti, ma sbaglia molto. 5 MONTOLIVO 5 KAKA’ Guadagna col mestiere il rigore del pari. Il resto è da dimenticare. Capitano dal gioco che intristisce: vorrei ma non posso. Prova colpi che una volta gli riuscivano. Una volta, appunto. 4,5 Granata reduci da 3 ko di fila, Ventura pensa al turnover Il Toro ha molta qualità, sarà una gara difficile Fiducioso Giampiero Ventura, 66 anni, alla terza stagione sulla panchina del Toro Benitez, tecnico del Napoli 299’ Torino Senza gol Napoli (3-5-2) Il Toro non segna dal 61’ di VeronaToro (1-3) del 17 febbraio (4-2-3-1) SKY CALCIO 2 - SKY SUPERCALCIO E PREMIUM ORE 19 Padelli Reina 30 19 Maksimovic Reveillere Glik Albiol 25 Moretti Britos 24 Darmian Ghoulam 36 Kurtic Jorginho 27 25 2 33 5 31 15 8 77 Tachtsidis Inler 8 Farnerud Callejon 7 29 Vesovic Dzemaili 20 11 Cerci Mertens 14 69 Meggiorini Higuain 9 88 Incroci Tra Ventura e il Napoli che però non è mai riuscito a battere gli azzurri ARBITRO: DOVERI All: VENTURA All: BENITEZ SYNCSTUDIO El Kaddouri si giocano una maglia. Se può saltare la sfida tra bombardieri - Higuain e Callejon sono la terza coppia del campionato, a -1 dai granata -, sicuramente resterà quella tra due squadre che sono tra le migliori in zona gol: il gruppo di Benitez è quarto per tiri tentati (412), quello granata è sesto per mira, con 120 tiri in rete. Un’altra partita nella partita è quella tra Ventura e il Napoli: l’allenatore del Toro è stato il primo tecnico dell’era De Laurentiis, ma anche il primo dopo pochi mesi ad essere cacciato senza una spiegazione (era sesto). Anche sul campo, al tecnico granata non è mai andata molto bene: il Napoli è la squadra che ha affrontato più volte in carriera, 15, ma non è mai riuscito a batterla: 11 sconfitte il dato che vorrebbe cancellare. L’altro posticipo: la Roma ritrova Totti Roma Udinese (4-2-3-1) (4-2-3-1) SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO 26 35 ORE 21 De Sanctis Scuffet Torosidis Heurtaux Benatia Danilo 17 Castan Domizzi 5 Dodò Basta 3 11 Taddei Pinzi 44 Nainggolan Allan 22 75 5 11 8 66 3 Florenzi Widmer 27 15 Pjanic Pereyra 37 27 Gervinho Maicosuel 70 24 10 Totti Di Natale 10 ARBITRO: TAGLIAVENTO All: GARCIA All: GUIDOLIN 1 La Roma di Rudi Garcia prova a rimettersi in moto dopo il passo falso di Napoli. «Il nostro obiettivo è vincere, da qui alla fine del campionato. Ritroviamo Totti e, per noi, è un’ottima notizia dopo l’infortunio di Strootman: con il capitano aumentano le opzioni in zona gol», così il tecnico giallorosso. Totti è assente dal 9 febbraio scorso, dal pomeriggio del derby con la Lazio: davanti si troverà una squadra, l’Udinese, vittima fra le preferite dal capitano della Roma. «Non è una vergogna perdere sul campo della Juve e su quello del Napoli...», sottolinea Garcia. A centrocampo, oltre a Strootman, mancherà lo squalificato Daniele De Rossi. Le altre gare: Samp travolta dall’Atalanta, vincono Lazio, Sassuolo e Livorno Atalanta 3 Cagliari 0 Livorno 2 Sassuolo 3 Sampdoria 0 Lazio 2 Bologna 1 Catania 1 BALOTELLI Un palo d’istinto, il rigore del 2-2. Il resto sono solo palloni persi, tiri sballati e svogliatezza manifesta. Ai minimi storici. [R. CON.] Atalanta Sampdoria Cagliari Lazio Livorno Bologna Sassuolo Catania 4-4-1-1 4-2-3-1 4-3-1-2 4-3-3 3-5-2 3-5-2 4-3-3 4-3-3 Consigli 6,5; Benalouane 4,5, Stendardo 6,5, Yepes 7, Del Grosso 6 (34’ st Bellini sv); Estigarribia 6, Cigarini 6,5 (31’ st Baselli 6), Carmona 7, Bonaventura 6,5; Moralez 7 (27’ st De Luca 6); Denis 6,5 Da Costa 5; De Silvestri 5, Mustafi 5, Gastaldello 5,5 (1’ st Fornasier 5), Regini 5,5; Palombo 5,5, Krsticic 4; Gabbiadini 5, Eder 4 (26’ st Sansone sv), Soriano 5; Okaka 5,5 (11’ st Maxi Lopez 6) Avramov 6; Dessena 5,5, Rossettini 5, Del Fabro 5, Pisano 5; Vecino 5,5, Conti 5, Ekdal 5,5 (30’ st Sau 5); Cossu 6 (1’ st Ibraimi 5,5); Nené 5 (12’ st Pinilla 4), Ibarbo 6 Marchetti 6; Konko 6, Biava 6,5, Novaretti 6,5, Radu 6; Gonzalez 6 (36’ st Onazi sv), Biglia 6, Ledesma 6,5; Keita 7,5, Klose 7 (46’ st Mauri sv), Lulic 6,5 (44’ st Anderson sv) Bardi 6; Ceccherini 6, Emerson 6, Castellini 6,5; Mbaye 6, Benassi 7, Greco 6 (28’ pt Duncan 6), Biagianti 6 (40’ pt Rinaudo 6), Mesbah 6; Belfodil 5 (1’ st Emeghara 6), Paulinho 6,5 Curci 6; Antonsson 5,5 (8’ st Moscardelli 6), Natali 5,5, Mantovani 5,5; Kone sv (15’ pt Garics 6), Khrin 5,5, Perez 5,5 (12’ st Pazienza 5), Christodoulopoulos 6,5, Morleo 6; Cristaldo 5, Acquafresca 5 Pegolo 6; Mendes 5 (37’ pt Gazzola 6), Cannavaro 6, Ariaudo 6, Longhi 6; Brighi 5,5 (1’ st Zaza 7,5), Magnanelli 6,5, Missiroli 7; Floro Flores 7,5 (29’ st Biondini sv), Floccari 6, Sansone 6,5 Andujar 6; Peruzzi 5 (32’ pt Alvarez 5), Legrottaglie 5, Bellusci 5,5, Biraghi 5; Izco 6, Lodi 5, Rinaudo 5,5; Keko 5,5 (26’ st Fedato 5,5), Bergessio 6,5, Barrientos 5 (26’ st Leto 5,5) ALL. Di Francesco 7,5 ALL. Maran ALL. Colantuono 7 ALL. Mihajlovic 5 RETI: pt 36’ Carmona, 42’ Bonaventura; st 11’ Denis ANSA Phiil peggiore s Arriva il Napoli Il Toro vuole riprendere la corsa Retroscena er cena, un menu piccante. Con protagoniste due squadre ferite, affamate e votate al gioco d’attacco. È l’invitante offerta di questa sera dello stadio Olimpico, dove mancherà il «tutto esaurito», ma non lo spettacolo che i master chef Giampiero Ventura e Rafa Benitez metteranno in tavola: Torino e Napoli avranno novanta minuti di tempo per dare quelle risposte che tutti, in primis i presidenti Urbano Cairo e Aurelio De Laurentiis, hanno chiesto in settimana ai loro giocatori. Entrambi i club devono dimostrare qualcosa: i granata che non hanno la pancia piena; gli azzurri - reduci dalla sconfitta in Europa col Porto che possono credere ancora al secondo posto dopo l’ultimo successo sulla Roma che ha stoppato il loro momento no. Un periodo dal quale il Toro, oggi, non è ancora uscito visto che è reduce da quattro sconfitte (tre consecutive) e una sola vittoria nell’ultimo mese. Infatti la banda di Ventura, dopo aver staccato in anticipo il biglietto salvezza e sfiorato la zona Europa, si è inaspettatamente seduta. Perdendo scontri sulla carta segnati (Juve e Inter), ma anche partite ben più sanguinose contro Bologna e Sampdoria, entrambe in casa e contrassegnate da diversi errori di disattenzione. Il Toro dovrà ritrovarsi, se vuole uscire dalla crisi di risultati e dalla «zona grigia» che non piace a nessuno. L’ultima vittoria casalinga - l’unica all’Olimpico nel 2014 - risale al 26 gennaio contro l’Atalanta. Decise un rigore di Cerci, il Torino toccò il suo apice agguantando il sesto posto a -1 dall’Inter e dalle coppe europee. Questa sera, l’allenatore granata avrà a disposizione una squadra quasi al completo, ma c’è odore di un piccolo turnover, visto che il Napoli è la prima di quattro partite in tredici giorni. In casa granata ci sono diversi giocatori che devono tirare il fiato, a cominciare dalla coppia d’attacco Cerci e Immobile, che sono pure diffidati. Uno dei due potrebbe essere risparmiato, ma prima Ventura ci dormirà sopra. Si scalda Meggiorini. Anche in mediana, orfana di Vives per un turno, c’è qualche dubbio. La cabina di regia andrà a Tachtsidis, all’esordio dal primo minuto, ma attorno a lui i giochi sono ancora aperti: Farnerud, Basha ed Sport .47 . Philippe Mexes DIFENSORE ARBITRO: Cervellera 5 AMMONITI: Okaka, Del Grosso SPETTATORI: paganti 6.303, abbonati 8.573. Incasso: 114.569 euro ALL. Lopez 5 ALL. Reja 7 RETI: pt 19’ Lulic; st 24’ Keita ARBITRO: Irrati 6 AMMONITI: Conti, Rossettini, Gonzales, Radu, Conti, Pisano, Pinilla ESPULSI: st 32’ Conti SPETTATORI: 4800 circa ALL. Di Carlo 6,5 ALL. Ballardini 5,5 RETI: st 1’ Benassi, 7’ Paulinho, 40’ Christodoulopoulos (rig) ARBITRO: Bergonzi 6 AMMONITI: Garics, Biagianti, Mbaye, Emeghara, Ceccherini, Perez, Krhin ESPULSI: st 35’ Mbaye, 40’ Emeghara SPETTATORI: 10.111 per un incasso di 100.550,31 euro 5 RETI: pt 31’ Bergessio; st 11’ Zaza, 16’ Missiroli, 44’ Sansone ARBITRO: Valeri 6 AMMONITI: Missiroli, Peruzzi, Gazzola, Magnanelli, Leto, Ariaudo, Sansone SPETTATORI: paganti 4321 per un incasso di 15.844,00 euro, abbonati 7795 per un rateo di 85.410,00 euro W LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 48 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Serie A Tim Sport .49 . All’estero Classifica TOTALE RIGORI PARTITE RETI IN CASA FAVORE CONTRO Messi da record: 371 gol FUORI CASA RETI PARTITE PARTITE 1 Il Barcellona travolge l’Osa- RETI suna 7-0 e Lio Messi, con i tre gol di ieri, diventa (a soli 26 anni) l’uomo che ha segnato di più nella storia del Barcellona. Batte lo storico primato di Paulino Alcantara (369) che reggeva dal 1927. L’argentino si è portato via il pallone nella commozione generale: «Sono davvero felice, non so chi ha potuto pensare il contrario ma io chiuderò la carriera al Barcellona». PUNTI G V N P F S DIFF T R T R G V N P F S G V N P F S 1. Juventus 75 28 24 3 1 64 19 45 4 4 3 2 14 14 0 0 38 8 14 10 3 1 26 11 2. Roma 58 26 17 7 2 49 12 37 6 6 1 1 13 10 3 0 30 2 13 7 4 2 19 10 3. Napoli 55 27 16 7 4 52 29 23 6 5 3 2 14 9 4 1 29 11 13 7 3 3 23 18 4. Fiorentina 48 28 14 6 8 48 31 17 8 7 5 5 14 8 3 3 29 19 14 6 3 5 19 12 5. Inter 47 28 12 11 5 46 29 17 0 0 5 3 14 7 6 1 20 13 14 5 5 4 26 16 6. Parma 46 27 12 10 5 45 31 14 4 3 7 6 14 6 6 2 21 15 13 6 4 3 24 16 7. Lazio 41 28 11 8 9 36 35 1 4 4 4 3 13 7 3 3 19 12 15 4 5 6 17 23 8. Verona 40 28 12 4 12 43 46 -3 6 6 6 5 15 8 2 5 23 21 13 4 2 7 20 25 9. Atalanta 37 28 11 4 13 31 38 -7 1 1 4 3 14 9 2 3 22 16 14 2 2 10 9 22 10. Torino 36 27 9 9 9 39 35 4 7 5 6 6 13 5 5 3 21 15 14 4 4 6 18 20 11. Milan 35 28 9 8 11 41 42 -1 5 3 3 3 14 6 4 4 18 16 14 3 4 7 23 26 12. Genoa 35 28 9 8 11 31 35 -4 8 5 7 6 14 6 4 4 17 15 14 3 4 7 14 20 13. Sampdoria 34 28 9 7 12 33 42 -9 4 4 6 6 14 5 4 5 19 19 14 4 3 7 14 23 14. Udinese 31 27 9 4 14 30 39 -9 6 6 4 4 13 6 2 5 16 15 14 3 2 9 14 24 15. Cagliari 29 28 6 11 11 27 38 -11 5 2 3 3 15 6 4 5 21 23 13 0 7 6 6 15 16. Chievo 24 28 6 6 16 23 41 -18 3 3 3 0 13 4 2 7 14 16 15 2 4 9 9 25 Getafe-Granada Levante-Celta Rayo Vallecano-Almeria Malaga-Real Madrid At. Madrid-Espanyol Elche-Betis Barcellona-Osasuna Siviglia-Valladolid Real Sociedad-Valencia Villarreal-Athletic 17. Livorno 24 28 6 6 16 31 51 -20 3 3 8 8 15 4 4 7 19 24 13 2 2 9 12 27 Classifica Classifica 18. Bologna 23 28 4 11 13 23 43 -20 5 4 5 5 14 2 7 5 12 19 14 2 4 8 11 24 19. Sassuolo 21 28 5 6 17 28 56 -28 5 5 5 4 14 4 1 9 16 29 14 1 5 8 12 27 20. Catania 20 28 4 8 16 21 49 -28 2 2 4 3 13 4 6 3 14 15 15 0 2 13 7 34 Real Madrid 70; At. Madrid 67; Barcellona 66; Athletic 51; Real Sociedad 46; Villarreal, Siviglia 44; Valencia, Espanyol, Levante 36; Celta 33; Granada 31; Elche 30; Malaga, Osasuna, Rayo Vallecano 29; Getafe 28; Valladolid, Almeria 26; Betis 19 Chelsea 66; Liverpool, Arsenal 62; Manch. City 60; Tottenham 53; Everton 51; Manch. United 48; Southampton 45; Newcastle 43; Aston Villa, Stoke City 34; West Ham 31; Hull City 30; Swansea, Norwich City 29; West Bromwich Albion, Crystal Palace 28; Sunderland, Cardiff City 25; Fulham 24 Germania Francia SQUADRE In caso di parità di punti la classifica viene stilata in base a: 1° Scontri diretti; 2° Differenza reti negli scontri diretti; 3° Differenza reti generale; 4° Maggior numero di reti segnate; 5° Sorteggio. Le prime due direttamente in Champions League, la terza ai preliminari di Champions, quarta e quinta in Europa League, le ultime tre retrocedono in serie B. Risultati 11 della settimana Marcatori Verona-Inter 0-2 p.t.: 14 Palacio (In); s.t.: 18 Jonathan (In) Atalanta-Sampdoria 3-0 p.t.: 36 Carmona (At); 42 Bonaventura (At); s.t.: 10 Denis (At) Cagliari-Lazio 0-2 p.t.: 19 Lulic (La); s.t.: 24 Keita (La) Livorno-Bologna 2-1 s.t.: 1 Benassi (Li); 8 Paulinho (Li); 41 Christodoulopoulos (Bo) rig. Milan-Parma 2-4 p.t.: 9 Cassano (Pr) rig.; s.t.: 6 Cassano (Pr); 11 Rami (Mi); 31 Balotelli (Mi) rig.; 33 Amauri (Pr); 50 Biabiany (Pr) Sassuolo-Catania 3-1 p.t.: 30 Bergessio (Ct); s.t.: 11 Zaza (Sa); 16 Missiroli (Sa); 44 Sansone (Sa) Fiorentina-Chievo 3-1 p.t.: 11 Cuadrado (Fi); 39 Matri (Fi); s.t.: 17 Paloschi (Ch); 44 Gomez (Fi) Genoa-Juventus s.t.: 44 Pirlo (Ju) 0-1 Torino-Napoli oggi 19,00 oggi 21,00 29 BUFFON (Juventus) 15 reti: Tevez (Ju, 1 rig.). 14 reti: Rossi (Fi, 5 rig.). 13 reti: Immobile (To), Palacio (In), Toni (Ve, 1 rig.), Higuain (Na, 4 rig.). 12 reti: Gilardino (Ge, 4 rig.), Berardi (Sa, 5 rig.). 11 reti: Llorente (Ju), Cassano (Pr, 1 rig.), Paulinho (Li, 2 rig.), Vidal (Ju, 2 rig.), Balotelli (Mi, 3 rig.), Cerci (To, 5 rig.). 10 reti: Callejon (Na), Denis (At, 1 rig.). 9 reti: Gabbiadini (Sa), Eder (Sa, 3 rig.), Di Natale (Ud, 4 rig.). YEPES (Atalanta) CACERES (Juventus) LUCARELLI (Parma) PIRLO (Juventus) BENASSI (Livorno) CUADRADO (Fiorentina) JONATHAN (Inter) PALACIO (Inter) KEITA (Lazio) Prossimo turno CASSANO (Parma) 10a di Ritorno 23/03 - Ore 15,00 Bologna-Cagliari (3-0) Catania-Juventus ore 20,45 Chievo-Roma Sab. ore 20,45 (0-1) Inter-Atalanta che in casa del Genoa: decisivi Buffon e Pirlo, bene Caceres. Nella squadra della settimana non può non esserci Cassano, che stende il Milan con una doppietta. In attacco, completano il tridente il gioiellino Keita (Lazio) e il solito Palacio, che lancia l’Inter e non smette di segnare. (1-1) ore 20,45 (1-1) Napoli-Fiorentina ore 18,30 (2-1) Parma-Genoa ore 12,30 (0-1) Torino-Livorno 1 La Juve soffre ma vince an- (0-4) Lazio-Milan Sampdoria-Verona Roma-Udinese I numeri di Fiandrino (0-2) Sab. ore 18,00 (3-3) Udinese-Sassuolo (2-1) Punti conquistati dall’Atalanta (su 42 disponibili) nel proprio stadio: nella classifica delle gare casalinghe i nerazzurri sono quarti, dietro Juve, Roma e Napoli. Minuti senza subire gol da parte dell’Inter: tre partite intere più 50’ del match pareggiato 1-1 a San Siro con il Cagliari. Punti in meno rispetto allo scorso anno: è il bilancio del Catania ultimo in classifica, dodici mesi fa si trovava in zona Europa. La media punti del Verona nelle ultime sei partite al Bentegodi: 2 pareggi (Juve, Bologna) e 4 sconfitte (Napoli, Roma, Torino, Inter). I gialloblù avevano vinto 8 delle prime 9 in casa. Giorni fa, l’ultima sconfitta del Parma: 0-1 al Tardini contro la Juve il 2 novembre. Da allora sono arrivati 16 risultati utili di fila (9 vittorie, 7 pari), record del club. 320 22 0,33 135 Serie B Classifica Risultati 0-1 Bari-Avellino s.t.: 37 Joao Silva (Ba) 1-0 Cittadella-Carpi s.t.: 9 Surraco (Ci) 1-0 Juve Stabia-Ternana 2-3 p.t.: 8 Benassi (Ju) aut.; 14 Antenucci (Te); 40 Lanzaro (Ju); s.t.: 30 Doukara (Ju); 39 Rispoli (Te) Modena-Empoli 0-1 0-0 Palermo-Brescia 2-0 p.t.: 18 Vazquez (Pa); s.t.: 7 Dybala (Pa) SQUADRE PUNTI G A FAVORE CONTRO RETI V N P Marcatori RIGORI PARTITE Spezia-Pescara p.t.: 18 Sforzini (Pe) Latina-Trapani s.t.: 48 Pirrone (Trp) TOTALE F S DIFF T R T R 1. Palermo 56 29 16 8 5 43 20 23 6 5 1 1 2. Empoli 47 29 12 11 6 36 22 14 4 3 4 3 3. Lanciano 47 29 13 8 8 29 24 5 0 0 3 2 4. Latina 45 29 11 12 6 29 21 8 3 1 3 2 5. Trapani 45 29 11 12 6 38 31 7 5 4 3 3 6. Crotone 45 29 13 10 43 38 5 8 6 5 2 7. Avellino 44 29 11 11 7 33 30 3 4 3 1 1 8. Cesena 43 29 10 13 6 33 25 8 5 2 5 4 9. Siena (-7) 42 29 12 13 4 44 30 14 10. Pescara 41 29 11 10 38 34 11. Spezia 40 29 10 10 12. Carpi 39 29 11 6 8 6 9 2 1 8 7 4 5 3 6 3 31 37 -6 5 5 3 3 12 33 37 -4 7 8 7 13. Ternana 38 29 9 11 40 36 4 7 6 2 2 Reggina-Crotone 1-4 s.t.: 20 Cataldi (Cr); 29 Gerardi (Rc); 30 Ishak (Cr); 38 Pettinari (Cr) rig.; 47 Pettinari (Cr) 14. Modena 37 29 9 10 10 37 29 8 8 8 7 5 16. Varese 36 29 9 9 11 37 42 -5 4 3 9 5 Varese-Padova 0-3 p.t.: 41 Vantaggiato (Pd); s.t.: 31 Melchiorri (Pd); 39 Vantaggiato (Pd) rig. 17. Bari (-3) 35 29 10 8 11 29 33 -4 4 1 5 4 18. Novara 31 29 7 10 12 28 38 -10 4 3 5 4 19. Cittadella 26 29 5 11 13 25 39 -14 6 5 4 3 Lanciano-Novara 2-1 p.t.: 27 Gatto (La); s.t.: 6 Rubino (No); 41 Turchi (La) 20. Padova 26 29 6 8 15 25 41 -16 7 6 8 6 21. Reggina 25 29 6 7 16 27 45 -18 1 1 7 6 22. Juve Stabia 15 29 2 9 18 25 49 -24 8 4 5 4 Siena-Cesena p.t.: 22 Belmonte (Si) 1-0 15. Brescia 37 29 8 13 9 7 8 37 39 -2 4 4 5 4 Prossimo turno a In caso di parità di punti vale: 1° scontri diretti; 2° differenza reti negli scontri diretti; 3° differenza reti generale; 4° maggior numero di reti segnate; 5° sorteggio Inghilterra 30a Giornata a 28 Giornata 3-3 0-1 3-1 0-1 1-0 0-0 7-0 4-1 1-0 oggi 22,00 25a Giornata Augsburg-Schalke 04 Borussia D.-Borussia M. Eintracht Braunschweig-Wolfsburg Hertha Berlino-Hannover Hoffenheim-Mainz Werder Brema-Stoccarda Bayern M.-B. Leverkusen Amburgo-Norimberga Eintracht F.-Friburgo Hull City-Manch. City Everton-Cardiff City Fulham-Newcastle Southampton-Norwich City Stoke City-West Ham Sunderland-Crystal Palace Swansea-West Bromwich Albion Aston Villa-Chelsea Manch. United-Liverpool Tottenham-Arsenal 0-2 2-1 1-0 4-2 3-1 0-0 1-2 1-0 0-3 0-1 29a Giornata 1-2 1-2 1-1 0-3 2-4 1-1 2-1 2-1 1-4 Stade Reims-Marsiglia Lille-Nantes Ajaccio-Guingamp Evian Tg-Valenciennes Nizza-Bastia Rennes-Tolosa Sochaux-Lorient Montpellier-Bordeaux Lione-Monaco Paris-Sg-St-Etienne 1-1 0-0 1-2 0-1 2-0 2-3 2-0 1-1 2-3 2-0 Classifica Classifica Bayern M. 71; Borussia D. 48; Schalke 04 47; B. Leverkusen 44; Mainz 41; Wolfsburg 40; Borussia M. 39; Augsburg 38; Hertha Berlino 36; Hoffenheim, Hannover, Werder Brema 29; Eintracht F. 26; Amburgo, Norimberga 23; Friburgo 22; Stoccarda 21; Eintracht Braunschweig 18 Paris-Sg 70; Monaco 62; Lille 53; St-Etienne 48; Lione 45; Marsiglia 44; Stade Reims 43; Tolosa 42; Bordeaux 41; Nizza, Bastia 37; Lorient 36; Guingamp 35; Montpellier 34; Nantes 33; Rennes 31; Evian Tg 30; Valenciennes 28; Sochaux 25; Ajaccio 15 Prima Divisione Girone A Girone B Entella-Reggiana 1-0 Ascoli-Viareggio 2-0 Carrarese-Pro Patria 1-0 Barletta-Gubbio 0-2 Como-Albinoleffe 2-2 Catanzaro-Grosseto 1-0 Cremonese-San Marino 2-0 Frosinone-Prato 2-0 Feralpi-Sudtirol 1-3 Aquila-Perugia 0-0 Pavia-Pro Vercelli 0-0 Lecce-Pontedera 3-0 Venezia-Savona 1-1 Nocerina-Salernitana 0-3 Vicenza-Lumezzane 2-1 Pisa-Benevento 2-2 Riposa : Paganese 19 reti: Mancosu (Trp, 3 rig.). 16 reti: Antenucci (Te, 6 rig.). 15 reti: Caracciolo (Br, 2 rig.), Tavano (Em, 2 rig.). 14 reti: Pavoletti (Va, 2 rig.), Babacar (Mo, 4 rig.). 13 reti: Hernandez (Pa, 5 rig.). 11 reti: Jonathas (Lt, 1 rig.), Maniero (Pe, 3 rig.). 10 reti: Giannetti (Sp - 7 Si, 3 Sp), Maccarone (Em, 1 rig.), Ebagua (Sp, 2 rig.), Galabinov (Av, 2 rig.). 8 reti: Bernardeschi (Cr), Lafferty (Pa), Ragusa (Pe), Rosina (Si, 1 rig.). 7 reti: Galano (Ba), Gerardi (Rc), Pulzetti (Si), Rubino (No), Memushaj (Ca, 3 rig.), Mazzarani (Mo, 4 rig.). 6 reti: Belotti (Pa), Paolucci (Lt - 5 Si, 1 Lt), Politano (Pe), Castaldo (Av, 1 rig.), Di Michele (Rc, 1 rig.), Pettinari (Cr, 1 rig.), Rodriguez (Ce, 1 rig.), Di Carmine (Ju,2rig.),DiRoberto(Va,3rig.-5Ci,1 Va), Sansovini (No, 3 rig. - 1 Sp, 5 No). 9 di Ritorno 22/03 - Ore 15,00 Avellino-Siena Ven. ore 21,00 Brescia-Spezia Cesena-Juve Stabia Crotone-Bari Empoli-Reggina Modena-Latina Novara-Carpi Padova-Cittadella Pescara-Palermo Ternana-Lanciano Trapani-Varese Ven. ore 19,00 Spagna (0-3) (2-2) (2-0) (2-1) (1-2) (0-0) (0-1) (0-1) (0-1) (1-1) (0-0) Classifica Classifica Entella 53; Pro Vercelli 44; Vicenza (-4) 42; Cremonese 41; Como 38; Sudtirol, Venezia, Savona 37; Albinoleffe (-1) 35; Feralpi 29; Lumezzane, Carrarese 27; Reggiana 25; Pro Patria (-1) 24; Pavia 19; San Marino 17 Frosinone 55; Perugia 50; Lecce 49; Catanzaro 45; Aquila, Pisa 43; Benevento, Salernitana 40; Pontedera 37; Prato 36; Gubbio 35; Grosseto 34; Viareggio 24; Ascoli (-4), Barletta 21; Paganese 13; Nocerina (-2) 12 Prossimo Turno Prossimo Turno 23/03: Cremonese-Pavia, Pro Patria-Lumezzane, Pro Vercelli-Venezia, Reggiana-Como, San Marino-Entella, Savona-Vicenza, Sudtirol-Carrarese, Albinoleffe-Feralpi 23/03: Grosseto-Pisa, Gubbio-Frosinone, Perugia-Paganese, Pontedera-Ascoli, Prato-Lecce, Salernitana-Catanzaro, Viareggio-Barletta, Benevento-Aquila; Riposa : Nocerina Seconda Divisione Girone A Girone B Bassano-Bra 5-1 Castel Rigone-Ischia 0-1 Cuneo-Spal 1-1 Aprilia-Vigor Lamezia 1-2 Forli-Bellaria 5-0 Aversa N.-Arzanese 1-1 Monza-Pergolettese 2-0 Cosenza-Poggibonsi 1-0 Porto Tolle-Mantova 1-2 Martina-Melfi 0-2 Renate-Castiglione 1-0 Messina-Gavorrano 4-2 Rimini-Virtus Vecomp Vr 0-0 Teramo-Sorrento 0-1 Santarcangelo-Alessandria 2-2 Tuttocuoio-Chieti 2-1 Sassari Tor.-Real Vicenza 2-1 Foggia-Casertana 1-1 Classifica Classifica Bassano 57; Monza, Renate 47; Spal 46; Santarcangelo, Mantova 45; Alessandria, Real Vicenza 44; Sassari Tor. 42; Forli 38; Cuneo, Virtus Vecomp Vr, Rimini (-1) 36; Porto Tolle (-2) 35; Pergolettese 33; Castiglione 23; Bellaria (-1) 12; Bra 9 Cosenza 50; Casertana 49; Teramo 48; Foggia 44; Ischia 43; Messina 42; Melfi 40; Vigor Lamezia 39; Chieti (-1), Tuttocuoio 35; Castel Rigone, Aversa N. 34; Sorrento, Martina 33; Poggibonsi, Aprilia 30; Arzanese 29; Gavorrano 25 Prossimo Turno Prossimo Turno 23/03: Bellaria-Porto Tolle, Bra-Renate, Castiglione-Rimini, Mantova-Monza, Pergolettese-Bassano, Real Vicenza-Santarcangelo, Spal-Forli, Virtus Vecomp Vr-Sassari Tor., Alessandria-Cuneo 23/03: Casertana-Arzanese, Chieti-Cosenza, Gavorrano-Castel Rigone, Ischia-Martina, Melfi-Messina, Poggibonsi-Tuttocuoio, Sorrento-Foggia, Vigor Lamezia-Aversa N., Aprilia-Teramo 50 .Sport .LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Non potevo fare di più Quello che non va sono i 35” di distacco: tanti Fernando Alonso, alla Ferrari dal 2010 STEFANO MANCINI INVIATO A MELBOURNE «Mi aspetto una reazione degna di questa squadra», ha ammonito Stefano Domenicali alla fine di giornata storta per la Ferrari. Si sapeva che la Mercedes va forte, in realtà è di un altro pianeta. Era previsto che la Red Bull fosse fragile come un grissino, ma Ricciardo (prima di essere squalificato) è riuscito a salire sul podio. Anche la McLaren è meglio di quanto ci si aspettasse alla vigilia. E la Williams è rimasta indietro solo a causa di incidenti. Alonso si consola con la logica dei numeri: è arrivato quarto, quindi ha dodici punti in più di Hamilton e Meglio anche Red Bull e McLaren, Domenicali striglia il team: «C’è da migliorare ovunque» Vettel che si sono ritirati, ma non è un ragionamento che può reggere a inizio stagione. E, dietro i sorrisi un po’ forzati per il quarto posto, ne è consapevole anche lui. La Ferrari ha tanti problemi. Era arrivata a Melbourne con l’ossessione dell’affidabilità come chiave di successo, se ne va con il dubbio di non avere abbastanza prestazione. «Non voglio distinguere il motore dalle altre componenti della macchina - insiste Domenicali -. Dobbiamo migliorare in tutte le aree». Il dg assegna i compiti ai suoi. Una stagione non può essere compromessa dopo una sola gara, però c’è tanto da lavorare. A cominciare dalla stessa affi- dabilità: Alonso all’inizio ha perso una quarantina dei 160 cavalli forniti dal motore elettrico, Raikkonen (7°) ha avuto problemi con i freni. Da dove cominciare? Dallo studio della gara, suggerisce Alonso: «Dobbiamo imparare da questa domenica e cercare di rimediare già in Malesia tra due settimane. Qui in Australia non potevo fare di più. La Mercedes meritava di vincere, Magnussen e Button erano più veloci». A parte i primi cinque giri caotici è stata una gara noiosa, in cui ogni pilota si è preoccupato più di controllare il consumo di benzina che di provare qualche sorpasso. Nico Rosberg non ha avuto avversari. L’unico in grado di infastidirlo era Lewis Hamilton, che si è ritirato dopo una decina di chilometri. Tre motori Mercedes sul podio, sei tra i primi dieci classificati del Gran premio di Australia: non è un caso. A dare una chance di recupero alla Ferrari è il grandissimo margine di miglioramento di queste nuove monoposto di cui nessuno ha ancora sfruttato il potenziale. Tanta era la paura di non concludere la prima gara della stagione, che tutti hanno corso al risparmio. Il Gp di Malesia, anche per le caratteristiche del circuito, sarà molto più indicativo. La Ferrari non teme il confronto con Williams e McLaren, e nemmeno con la Red Bull attuale, ancora delicata e un po’ approssimativa nella gestione dei regolamenti. Sul circuito dell’Albert Park, la F14 T si è dimostrata inferiore, ma a Sepang potrebbe già sovvertire la situazione. Il problema è la Mercedes: uno può anche augu- AFP F1, GP D’AUSTRALIA: IL TEDESCO VINCE DOMINANDO Rosso pallido Alonso (4°) lontano da Rosberg e dalla Mercedes “Adesso serve una reazione degna della Ferrari” rarsi che Hamilton e Rosberg a turno si ritirino: potrebbe non bastare. «Quello che non va è il distacco - spiega Alonso -: 35 secondi sono tanti». Oltre tutto, immaginiamo che un pilota solo al comando non abbia bisogno di forzare. Anzi. Quel mezzo minuto abbondante, Rosberg se l’è accumulato dosando la benzina e i cavalli. In vita sua non era mai stato in testa a un Mondiale. «È vero, non ci avevo pensato... Ero troppo concentrato su quanto andasse bene la macchina», sorride. Da oggi gestirà il rapporto con Lewis Hamilton da una posizione di forza. Un anno fa in Malesia gli fu intimato di non sorpassare il compagno di squadra in difficoltà. L’ordine arrivò da Ross Brawn, inglese come Hamilton. Stavolta in cabina di regia c’è Toto Wolff, tedesco come Rosberg e come la squadra: qualcosa in più di un segno del destino. www.lastampa.it/mancini LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Sport .51 . La Red Bull beve troppo Ricciardo giù dal podio Eccessivo consumo di benzina, l’australiano (2°) viene squalificato il caso Da Vettel a Hamilton, tutte le «vittime» delle nuove regole DALL’INVIATO A MELBOURNE è chi non è riuscito a partire e chi si è ritirato quasi subito, chi è andato a sbattere e chi è stato squalificato. Effetti collaterali delle nuove regole. Si temeva il caos, e per cinque giri ci siamo andati vicino. Il Gran premio di Australia ha battezzato il nuovo regolamento e ha fatto vittime illustri. Cominciamo dalla fine: Daniel Ricciardo taglia il traguardo in seconda posizione, si fa la doccia di champagne sul podio (è il primo australiano a riuscirci in patria) e si gode il giorno più bello della carriera. Ma la gioia dura poco: i commissari di gara scopriranno che ha «costantemente» superato il consumo limite di 100 chili l’ora. La squalifica è inevitabile: esclusione dall’ordine di arrivo. La Fia aveva annunciato che sarebbe stata inflessibile e ha mantenuto la parola. La Red Bull si è difesa sostenendo che il «flussometro», così si chiama il sensore, non funzionava, quindi ha chiesto l’autorizzazione a sostituirlo. Neanche quello nuovo andava bene, e allora i tec- C’ N. 6 come papà Sopra, Nico Rosberg davanti a tutti dopo il via. A lato, papà Keke vince il primo Gp d’Australia su Williams (1985) FESTA ANNULLATA Il team fa ricorso: «Non potete fargli questo nella gara di casa» Ho pensato solo a quanto andava bene la macchina: sono davvero al 7° cielo Nico Rosberg, Mercedes GIRI La radio (degli ingegneri) brucia le emozioni tv momenti più emozionanti del Gran premio di Australia li ha trasmessi la radio. Per l’esattezza la radio di bordo, quella che collega i piloti agli ingegneri e che ieri ha bruciato sul tempo la tv. Mentre lo schermo rimandava in mondovisione l’immagine della Mercedes di Lewis Hamilton in piena corsa, si è udita la voce gracchiante del tecnico: «Lewis, devi fermarti». Un giro dopo, stessa scena con Vettel: caro Sebastian anche per te il Gran I Assieme all’Ers vale 160 cv per 33’’ a giro (nel 2013: 80 cv per 6’’) Vettel (Red Bull): si è ritirato al 4° giro Maldonado (Lotus): si è ritirato al 30° giro Grosjean (Lotus): si è ritirato al 44° giro AFP RITIRI ECCELLENTI FUORI 1 Kers premio di Australia finisce qui. Passano pochi istanti, ed ecco inquadrata la Red Bull del campione del mondo che imbocca la corsia dei box. In altri tempi avremmo pensato fino all’ultimo a un pit stop e trattenuto il respiro mentre i meccanici si affaccendavano intorno alla monoposto. Oggi sappiamo in anticipo come andrà a finire. È come se in un film giallo una voce fuori campo informasse che l’assassino è il maggiordomo. Emozioni interrotte. [S. MAN.] Allarme Sebastian: «Mi manca potenza» Lewis tradito dal motore nici hanno risolto il problema da sé. «Se c’è un problema su un sensore omologato, interveniamo NOI», si legge nella sentenza di condanna (il «NOI» maiuscolo è testuale). La Red Bull ha prima tentato la mozione degli affetti («Daniel è australiano, non potete fargli questo proprio a Melbourne»), ovviamente respinta, quindi ha annunciato ricorso. È la prima coda polemica del campionato, pochi giorni dopo l’invito del presidente della Ferrari Luca Montezemolo a «fare attenzione alle furbate». Altra vittima illustre del nuovo regolamento è Sebastian Vettel. Il campione del mondo aveva segnalato il problema fin dal giro di formazione: «Mi manca potenza, è normale?». Certo, come no. È stato il kers a tradirlo, come altre volte era successo in passato: la differenza è che oggi senza la spinta del motore elettrico una Formula 1 equivale a una monoposto di Gp2. Diverso il caso di Lewis Hamilton, bloccato da un problema di accensione: «Andavo a cinque cilindri invece che a sei», ha illustrato il pilota. Fosse successo un anno fa, i suoi ingegneri dai box avrebbero cercato una soluzione di fortuna a costo di rischiare una rottura. Stavolta non se lo sono potuti permettere, perché ogni pilota ha in dota- 2 3 Carburante Il consumo istantaneo massimo è di 100 kg l’ora (nel 2013 non era stato fissato nessun limite) Ricciardo (Red Bull): squalificato Motori Massimo 5 a stagione (nel 2013: 8) Hamilton (Mercedes) si è ritirato al 3° giro per motivi precauzionali 4 AFP Freni Il freno posteriore è gestito elettronicamente (nel 2013: controllo idraulico) Kobayashi (Caterham): incidente al 1° giro per guasto al freno posteriore. Massa (Williams): coinvolto nell’incidente e ritirato zione soltanto cinque motori: spaccarne uno subito sarebbe un danno grave. Passiamo al caso di Felipe Massa: la sua Williams funzionava come un orologio, diversamente dalla Caterham di Kobayashi che l’ha centrato in pieno alla prima curva. Il pilota giapponese si è scusato, ma il team lo ha assolto. È colpa dei freni posteriori che da quest’anno sono regolati da un circuito elettronico invece che idraulico. Ora proviamo a immaginare che cosa significhi psicologicamente per un pilota avere dietro Kobayashi con il rischio che gli partano i freni: neanche il Grosjean e il Maldonado dei tempi d’oro erano altrettanto distruttivi. I due, tra l’altro, oggi sono compagni di squadra alla Lotus, la squadra più in crisi del momento: anche loro hanno avuto in sorte un kers difettoso e si sono ritirati a metà gara. In Malesia comunque andrà peggio: ai difetti di ieri si aggiungeranno quelli causati dal caldo afoso. Sarà un bel crash test per gli impianti elettrici. [S. MAN.] 52 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Nel club dei grandi Hirscher, così perfetto da sembrare finto Gli altri tris di fila Sci, il vincitore della coppa del Mondo chiude con un successo Personaggio DANIELA COTTO erza coppa del mondo consecutiva, un risultato storico per Marcel Hirscher, il calcolatore che sguscia tra i pali come un folletto. È un computer, l’austriaco: brucia Felix Neureuther sul filo di lana quando conta, nell’ultimo giorno delle finali, prendendosi il trofeo generale e quello di slalom. Un successo costruito con costanza, mattone su mattone, mettendo insieme la bellezza di 1222 punti, 131 in più di Aksel Svindal, il rivale per eccellenza, il vichingo imbattibile nelle discipline veloci crollato alle Olimpiadi e arrivato sfinito nelle ultime gare di coppa del mondo. Quando Marcel, invece, grazie a nervi d’acciaio, l’ha spuntata, entrando nel ristretto club di Gustavo Thoeni, Phil Mahre e Ingemar Stenmark, i grandi che hanno vinto tre volte di fila la sfera di cristallo. Hirscher però, stella di grande classe, è l’antipersonaggio del circo bianco. Quan- T Stelle Marcel Hirscher, 25 anni, austriaco, in trionfo con la coppa del mondo 1 Medaglia Alle Olimpiadi Hirscher a Sochi ha vinto l’argento in slalom Il bilancio azzurro: 9 podi per l’Italia Fenninger,dopoiltitoloassoluto,quellodigigante 1 Finali Lenzerheide, slalom uomini: 1. Hirscher (Aut) 2’07”74; 2. Neureuther (Ger) 0”76; 3. Matt (Aut) 1”8. Hirscher vince la coppa assoluta e la coppa di slalom. Finali Lenzerheide, gigante donne: 1. Anna Fenninger (Aut) 2’01”28; 2. Brem (Aut) 0”25; 3. LindellVikarby (Sve) 0”33. Bilancio azzurro. Sono nove i podi dell’Italia, una vittoria con Dominik Paris; un secondo posto di Christof Innerhofer; due terzi posti a testa per Elena Fanchini, Peter Fill e Patrick Thaler; un terzo posto per Manfred Moelgg. Nel bilancio ci sono anche l’argento e il bronzo olimpici di Christof Innerhofer a Sochi. Gustavo Thoeni (in alto) vinse nel 71-’72-’73 Ingemar Stenmark (al centro) trionfò nel 1976-’77-’78 e Phil Mahre negli anni 1981-’82-’83 Hirscher ha dominato nel 20122013 e 2014 ta differenza con l’acerrimo rivale Ted Ligety, anticonformista e comunicatore che batte l’austriaco anche fuori pista. E che dire della diversità di carattere tra lui e Felix Neureuther, con il quale duella in slalom: il tedesco figlio d’arte è sempre pronto allo scherzo e in ogni situazione esprime un concetto interessante. Da Marcel, invece, non ci si aspetta mai una frase originale. Un esempio? Alle Olimpiadi di Sochi, scornato per aver vinto «solo» l’argento in slalom, beffato dal vecchietto e compagno di squadra Mario Matt, ha cercato di buttarla sul ridere ghiacciando la platea. In Austria è un idolo ma dimenticatevi le gag di Hermann Maier, un vero personaggio e stella della discesa, la regina dello sci. Hirscher, che invece eccelle nelle discipline tecniche, punta sulla regolarità. È così perfetto da sembrare finto, l’estro non fa parte del suo dna. Gareggiando solo in gigante e slalom, con qualche superG, è salito sul podio ben dodici volte: 4 vittorie, 3 secondi e 5 terzi posti. Ha accusato una flessione a metà gennaio, dopo l’ultima vittoria in slalom ad Adelboden e il secondo posto nel gigante di St. Moritz (2 febbraio). A questa si è aggiunta la delusione delle Olimpiadi di Sochi, quarto in gigante e argento in slalom. Risultati che avrebbero potuto minare la corsa allo scettro dello sci di un atleta meno dotato. Lui non ha mollato, si è rialzato subito concentrandosi sull’altro obiettivo importante della stagione, la coppa del mondo. Marcel non parla, fa razzia. Con Anna Fenninger, vincitrice della coppa del mondo femminile, ha riportato in alto l’Austria, centrando una doppietta che al Wunderteam mancava da dodici anni con Michaela Dorfmeister e Stefan Eberharter. Quello di ieri è un successo storico, degno di un infallibile computer. BASKET: SERIE A Milano alla 12ª vittoria di fila: ko anche Roma Milano vince la 12ª partita consecutiva in serie A e continua a veleggiare al vertice. Nonostante l’assenza del suo miglior marcatore Langford (per l’infortunio muscolare a Vitoria in Eurolega), l’Armani ha demolito Roma con un’importante prestazione balistica (14/29 da tre) e con il massimo in carriera in serie A di Nicolò Melli (24 punti, eguagliato il record precedente stabilito in Legadue con Reggio Emilia). A proposito di show individuali, Drake Diener risolve per Sassari una gara difficile contro Venezia: 44 punti con 11/14 da due, 7/12 da tre, 7 rimbalzi e nessuna palla persa. I sardi sono alla quinta vittoria di fila (segnando 96,8 punti di media), dopo la conquista della Coppa Italia a febbraio, e agganciano in classifica Siena, sconfitta a Pistoia nonostante la rimonta nell’ultimo quarto. [P. SC.] Cantù è seconda 1 Sassari-Venezia 100-95, Milano-Roma 85-61, Cremona-Avellino 83-75, Pistoia-Siena 77-76, Bologna-R.Emilia 70-71, Caserta-Montegranaro75-68,PesaroVarese79-86, Cantù-Brindisi 84-69. Classifica: Milano 36; Cantù, Brindisi 32; Siena, Sassari 30; Roma 28; R. Emilia, Caserta 22; Avellino, Venezia, Pistoia 20; Varese 18; Cremona, Bologna 16; Montegranaro 14; Pesaro 12. LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 All’inferno e ritorno Pennetta dei miracoli Personaggio STEFANO SEMERARO el Parlamento dello sport italiano le ragazze del tennis non hanno mai avuto bisogno di chiedere quote rosa. Se le sono prese. Quattro Fed Cup, una vittoria e altre due finali al Roland Garros, Slam e primati in classifica in doppio, un piovigginare di titoli che dall’inizio del Millennio non ha mai smesso di bagnare il circuito. Una valanga rosa, un circolo virtuoso che Flavia Pennetta aveva inaugurato piazzando il primo, vero mattoncino nell’estate 2009, quando diventò la prima tennista italiana a guadagnarsi un ticket per la top-ten, e che sempre Flavia, 5 anni dopo, ha chiuso (momentaneamente) muovendo un altro passo in terra sconosciuta. Nessun tennista italiano era mai arrivato in finale a Indian Wells, il torneo dei magnati californiani, oasi allestita nel deserto da Larry Ellison, il patron di Oracle e uno degli uomini più ricchi del mondo che pur di fare del suo giocattolino una sor- N Batte la Radwanska e trionfa a Indian Wells: nel 2013 pensava al ritiro 10 Tornei 12a TENNIS, 6-2 6-1 IL PUNTEGGIO Nei festeggiamenti anche il gavettone di Fognini È lui il nuovo fidanzato? In classifica IL COACH PREFERITO Con lo spagnolo Navarro ha ritrovato geometrie e servizio: può salire al n. 5 ta di quinto Slam ha buttato sul piatto 70 milioni di dollari. Flavia in finale è arrivata e se le è anche presa, ieri, mettendo in ginocchio il tennis tutto genuflessioni e incanti di Aga Radwanska, n. 3 del mondo, in 2 set un filo crudeli: 6-2 6-1. E’ il torneo più importante della sua carriera, un “premier Mandatory” con un albo d’oro a 90 carati, il 10º del suo palmares (solo Sandra Cecchini ne ha vinti di più), il 2º alloro più prestigioso del nostro tennis dopo il Roland Garros della Schiavone. L’ha festeggiato beccandosi un gavettone di Fabio Fognini - secondo i malati di gossip il suo nuovo fidanzato - e scrivendo sulla telecamera quella sigletta, tre “M” e un cuoricino, che è diventata il marchio della sua nuova avventura. La polacca era sofferente alla rotulina sinistra, e infatti si è spremuta lacrime di rabbia durante la premiazione, ma il malanno nulla toglie ai 10 giorni da urlo della Penna, che nel corFlavia so del torneo ha spazzato via Pennetta, 32 Sam Stosur, ex top-10 e vincitrianni, salì al ce di Slam, la nipotina Camila numero 10 Giorgi - che aveva estromesso nel 2009, Maria Sharapova - e in semifinacrollando le la n. 2 del ranking Na Li. poi al n.158 «Mi dispiace per Agnieszka, nel 2013 ma questo era il mio giorno», ha detto alla fine Flavia, raggiante beniamina del pubblico americano che ama la sua tenacia, il suo allure da piccola Loren, la sua disciplina. E non è un caso che la pugliese, dalla vittoria a Los Angeles alle semifinali degli ultimi Us Open, negli States abbia Professionista dal 2000 ha giocato sempre benissivinto 10 tornei in carriera: mo. Da oggi Flavia ritoril primo nel 2004 sulla na a due passi dalla topterra rossa di Sopot 10, n. 12, scavalcando la sua (Polonia) antica compagna di doppio Roberta Vinci (13) e arrivando a solleticare Sara Errani, n. 10. L’entrata nel recinto delle grandi a 27 anni era sembrato il traguardo, a 32 rischia di diventare una tappa, visto che Flavia da qui a Wimbledon ha solo briciole da difendere. Persino il n. 5 Prima italiana ad entrare non sembra un approdo nelle prime 10 (nel 2009) troppo temerario. da oggi l’azzurra si E’ una storia di alpiniavvicina di nuovo smo mentale applicato al alla top ten tennis, una vicenda di chiodi piantati e di corde scivolate via. Mentre Schiavone, Errani e Vinci la scavalcavano, Flavia, bloccata da infortuni seriali, da un polso rammendato che nel 2012 sembrava averle scucito la carriera, ha ricominciato dal campo base, da Barcellona col È quanto ha guadagnato nuovo coach spagnolo in carriera Flavia Pennetta Salvador Navarro che ha Nel montepremi sostituito il fuggitivo Gaè compreso briel Urpi e l’ha convinta a Indian Wells spingere di più, a rafforzare le sue trigonometrie una volta forse troppo morbide, a investire sul servizio, a potenziarsi muscolarmente. Nel maggio 2013 Flavia era scivolata al n. 158 del ranking, a un passo dal ritiro, da una nuova vita («forse di mamma», disse a Wimbledon). Oggi è pronta a sfidare le più forti. «È la vittoria della determinazione», ha detto il presidente del Coni Malagò, che con Flavia ha scambiato molti messaggi in queste notti. Una vittoria senza se, senza ma, senza quote. Da donne che Giovanni Malagò, n. 1 del Coni sanno come prendersi il mondo. Rinata 6,3 Milioni di euro Mi spiace per Agnieszka, ma questo era il mio giorno Flavia Pennetta, tennista Questa è la vittoria della determinazione Sport .53 . In breve Volley: campionato Piacenza capolista 1 Serie A1 (10ª): PiacenzaVerona 3-0, Ravenna-Macerata 3-2, Trentino-Perugia 1-3, Vibo Valentia-Cuneo 0-3, Città di Castello-Latina 3-0, Modena-Molfetta 3-0. Classifica: Piacenza 54, Macerata 53, Perugia 45, Trentino 36, Cuneo 32, Modena 31, Città di Castello 28, Verona 25, Ravenna 23, Vibo Valentia 19, Molfetta 17, Latina 15. Short track: Mondiali Staffetta di bronzo 1 La staffetta azzurra si ri- pete: dal bronzo olimpico al bronzo Mondiale con Fontana, Peretti, Maffei e Viviani. Nei 1000 metri, Fontana eliminata in semifinale. Paralimpiadi chiuse a Sochi Italia senza podi 1 La Russia vince anche il medagliere delle Paralimpiadi con 80 podi (30 ori). 19 Paesi sono andati a medaglia, non l’Italia che è rimasta a secco. Ciclismo: nella «Tirreno» Show di Contador 1 Lo spagnolo Alberto Contador ha vinto per distacco la 5ª tappa della TirrenoAdriatico, balzando in teta alla classifica. Il colombiano Carlos Betancur ha conquistato la Parigi-Nizza: ultima tappa al francese Vichot. Atletica: a New York Mo Farah (2º) sviene 1 Mo Farah (2 ori olimpici nei 5 e 10 mila) è arrivato 2º nella mezza maratona di New York vinta dal keniano Mutai, ma è collassato al traguardo: «Ho solo spinto troppo». Nella mezza di Lisbona Valeria Straneo è 6ª (1h09’47”). Marcia: Lugano Giorgi 2ª con personale 1 Nella 20 km di Lugano, Eleonora Giorgi si piazza 2ª dietro alla plurimedagliata mondiale Hong Liu e migliora il personale di 2’39”: 1h27’29”. Scherma: fioretto, CdM Dream Team d’oro 1 Il Dream Team azzurro dominare tutte le gare, nella tappa di Tauber in Coppa del Mondo, il quartetto di fioretto Errigo, Di Francisca, Vezzali e Erba vincono ancora. È Europei di Zagabri 2013 che la squadra vince sempre. T1 CV PR T2 LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 54 Un modello di trasferimento tecnologico dai Centri di Ricerca alle Aziende TARGET: verso il 1° Technology Day “Un tuffo nelle opportunità generate dall’innovazione”: è questo il leitmotiv della campagna di comunicazione di TARGET, Tecnologia e Ricerca generano Trasferimento, il progetto ideato e gestito in collaborazione dal Politecnico di Torino, dall’Unione Industriale attraverso il MESAP, e dall’I3P, Incubatore del Politecnico, grazie al cofinanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico. Con l’obiettivo di aprire i laboratori del Politecnico e rendere disponibili alle imprese tecnologie e competenze fortemente innovative, TARGET intende sperimentare un modello virtuoso di trasferimento tecnologico dai centri di ricerca alle imprese. Sono coinvolti due fra i maggiori laboratori del Politecnico di Torino: il Laboratorio di Meccatronica (LIM) e il Laboratorio di Materiali e Microsistemi (CHILAB). I numeri di TARGET sono importanti: - 17 tecnologie altamente trasversali raccolte in una sorta di catalogo consultabile sul sito del progetto www.politarget.eu; - 5 categorie tecnologiche in settori all'avanguardia: Energia, Superfici e Lavorazioni, Analisi e Testing, Sensoristica e Attuazione, Controllo; - decine di applicazioni potenziali; - una quarantina di ricercatori ed esperti impegnati; - centinaia di imprese contattate attraverso l’invio di questionari per la definizione della domanda di innovazione; - decine di incontri e audit tecnologici. Gli incontri, effettuati di norma in azienda, vedono riunirsi intorno allo stesso tavolo ricercatori e tecnici delle aziende e sono dedicati oltre che a favorire la conoscenza reciproca, anche a sviscerare le problematiche tecnologiche poste dalle aziende. Gli esiti sono assai variegati: avvio di collaborazioni per l’individuazione di soluzione tecnologiche specifiche, dietro commessa o avvalendosi di opportunità di cofinanziamento pubblico; individuazione di nuove opportunità di investimento nelle tecnologie proposte da parte di aziende che intendono diversificare la loro produzione; accesso alle infrastrutture dei laboratori per prove e sperimentazioni. Insomma una vera “full immersion” nella tecnologia, di cui si potrà fare esperienza diretta durante il 1° Technology Day del progetto, che si terrà il 9 aprile, presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale. Un intero pomeriggio nel quale i partecipanti potranno toccare con mano le soluzioni tecnologiche sviluppate dal LIM e dal CHILAB grazie a un allestimento espositivo. Il tutto sarà accompagnato da una serie di interventi tenuti in tandem da ricercatori e imprese, che porteranno le loro esperienze di collaborazione. Per informazioni: coordinamento.r&i@ ui.torino.it; tel. 011.5718225. IN BREVE Domani, alle ore 21.00, presso il Centro Congressi, il primo appuntamento del nuovo ciclo dei Martedi Sera prevede la presentazione del libro “Il car design verso nuovi orizzonti: il caso di Torino Design” di Roberto Piatti. Ne parlano Benedetto Camerana, Decio Caruati e Stephen Bayley, fondatore del London Design Museum. Modera Piero Bianco, giornalista. Lunedì prossimo 24 marzo alle ore 14.30 presso la Camera di commercio di Torino, si terrà un seminario sul tema della valorizzazione economico-finanziaria degli asset intangibili delle imprese come leva di sviluppo e di accesso al credito. La partecipazione è gratuita previa iscrizione, entro e non oltre il giorno precedente sul sito www.promopoint.to. camcom.it Per contattare la Segreteria organizzativa: email asset.immateriali@ pie.camcom.it Martedì 18 Marzo dalle ore 10.00 presso il Centro Congressi, si terrà l’incontro fra il CNR e le aziende associate, organizzato dall’Unione Industriale e dal CORFUI, per intensificare la collaborazione su progetti di ricerca industriale e di diffusione dell’innovazione. Per adesioni e informazioni: [email protected], tel. 011.5718467 [email protected] tel. 011.5718462. Venerdì 21 marzo alle ore 18.00 presso il Centro Congressi nella Sala Piemonte verrà presentato il libro di Giuseppe Recchi “Nuove energie. Le sfide per lo sviluppo dell’ Occidente”. L’autore ripercorre le vicende dell’energia nel mondo moderno.Introduce Licia Mattioli, Presidente degli industriali torinesi. Dialogano con l’autore: Piero Fassino,Oscar Farinetti e Gian Maria Gros-Pietro. Modera Mario Calabresi, Direttore de La Stampa. Registrati su www.ripresaeimpresa.it Aderisci anche tu! AZIENDE D’ECCELLENZA NISO BIOMED: LA START UP CHE CURA INNOVANDO "La mia idea è sempre stata di raccogliere innovazioni in giro per il mondo e farle maturare: in parole povere, portare i brevetti fuori dai cassetti. E il settore medico “mangia” tanta innovazione". Nelle parole di Paul Muller, fondatore della start up Niso Biomed, sostenuta da un socio di peso come Michele Guala e con sede a Torino, il segreto del successo che l'azienda sta raccogliendo grazie ad un dispositivo medico innovativo - EndoFaster - che analizza il succo gastrico migliorando le diagnosi e il riconoscimento dei fattori di rischio tumorale. Il dispositivo, inventato dal tecnologo e gastroenterologo Antonio Tucci, è stato valorizzato dalla star up torinese che ha acquisito i diritti della proprietà brevettuale e ha reingegnerizzato la macchina che permette la nuova forma di analisi medica. Niso Biomed (sei dipendenti) si è fin dal principio rivolta all'estero entrando sui mercati che riconoscono la marcatura Ce. Ha istallato prodotti in Italia e Uk ed ha attivato distributori in Spagna, Portogallo, Arabia Saudita ed Israele. Inoltre l'azienda ha avviato trattative in India con distributori locali, nonché contatti per la realizzazione di jv con aziende giapponesi e statunitensi. Niso Biomed è stata premiata il 20 febbraio scorso dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della "Giornata della Qualità Italia". Come dire: qui c'è una parte dell'eccellenza dell'Italia nel mondo. 55 Gli autovelox della settimana IN EDICOLA CON LA STAMPA Oggi Domani 19 mar 20 mar Oggi Ieri Un anno fa MIN (˚C) 7 6.9 0.2 MAX IL TEMPO IN CITTÀ 24 24.4 5.6 Diario Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Lione Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Moncalieri Strada Aeroporto Via Zino Zini Via Giordano Bruno Via Passo Buole Via Onorato Vigliani Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto C.so Giulio Cesare Corso Orbassano Corso Tazzoli Corso Cosenza Corso Siracusa Corso G. Ferraris Corso Allamano Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Via Sansovino Strada Pianezza Via Passo Buole Via Onorato Vigliani Strada del Drosso Via Plava Corso Orbassano Corso Settembrini Via Biscaretti di Ruffia Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Corso Sacco e Vanzetti 20 mar Via Plava 21 mar 22 mar Corso Salvemini Via Sansovino Strada Pianezza Via Botticelli Corso Vercelli Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Vercelli Via Sansovino Strada Comunale di Pecetto Corso Grosseto L.go Stura Lazio Via Pietro Cossa C.so Giulio Cesare Corso Novara Strada Superga Via Agudio Corso Cairoli Strada Pianezza Corso Novara Via Ventimiglia Via Agudio Corso Cairoli Via Passo Buole Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Appio Claudio Via Passo Buole Via O. Vigliani Strada del Drosso C.so Settembrini Via Biscaretti di R. Via Onorato Vigliani Centimetri LA STAMPA Si ricordano inoltre le postazioni fisse di c.so Regina Margherita e c.so Unità d’Italia T1 CV PR T2 RUDY OROLOGI COMPRO ORO COMPRO ARGENTO COMPRO ROLEX Via XX Settembre, 14/c (quasi ang. Via Gramsci) TORINO Cell. 348.5502437 TORINO LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Il tribunale prolunga l’orario delle cancellerie Un’ora in più dopo la rivolta degli avvocati Giorgio Ballario A PAGINA 59 Le bidelle tornano a incatenarsi Oggi la protesta «Maltrattate dalle nuove cooperative» Beppe Minello A PAGINA 61 Gli uomini che vegliano sui lampioni Ogni notte una ronda per controllare le 98 mila luci Andrea Rossi A PAGINA 61 Pms, ancora una sconfitta di un punto Basket delusione Trento passa di misura al Ruffini Domenico Latagliata INCHIESTA LE PROTESTE DEI CITTADINI AGLI SPORTELLI Code, ritardi, disservizi Rabbia contro le Poste Il nostro test: anche tre ore di attesa per ritirare la pensione * L’attesa. Ore perse in coda, davanti agli sportelli delle Poste. Siamo andati a vedere quanto tempo ci vuole per ritirare la pensione o pagare una bolletta. Le proteste sono tante, soprattutto dagli anziani che si lamentano anche della poca educazione degli impiegati. FRONTALE CON UN TIR: BLOCCATA PER SEI ORE LA TORINO-AOSTA fatale. Un ca* Ritardo so emblematico è stato raccontato da un uomo che ha scritto a «Specchio dei Tempi»: un dvd con i ricordi di un’amicizia durata una vita mandato a un amico malato. Il destinatario è morto prima di ricevere il pacco. Pianta ALLE PAGINE 56-57 INTERVISTA “Mi fingo cliente per controllare” Contromano in autostrada La nuova direttrice delle Poste a Torino Massimo Numa A PAGINA 58 A PAGINA 63 Insalaco A PAGINA 56 L’altra Crimea GUIDO NOVARIA U na Crimea lontanissima da quella che stiamo conoscendo in queste settimane nel concerto di stasera, ore 20,30, al Conservatorio «Giuseppe Verdi» dal titolo «Venti di libertà», promosso dal Comune per celebrare il 153°dell’Unità d’Italia. Il complesso «Harmoniemusik» diretto da Francesca Odling, eseguirà anche l’«Adagio per i caduti nella battaglia della Cernaia», composto da Stefano Tempia -maestro di cappella di Corte - in omaggio alle vittime del- l’esercito sardo impegnato nel celebre scontro nei pressi dell’altrettanto celebre fiume che sfocia nella baia di Sebastopoli, combattuta fra le truppe franco-piemontesi e russe il 16 agosto del 1855, in quel conflitto che permise a Cavour di sedersi al tavolo dei vincitori al Congresso di Parigi,l’anno dopo. Il viaggio in musica di stasera «alla ricerca della libertà» andrà dal «Te Deum» di Haendel all’ouverture dal «Nabucco» di Verdi, con brani di Cimarosa, Pugnani e Ponchielli. L’ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. IL CASO La volta buona per Giovine ALESSANDRO MONDO I l nome è un programma: Giunta per le Elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l’insindacabilità. Così lungo da contenere in sè una promessa di impotenza. Sarà per questo che oggi questo organismo - oltretutto acefalo, dato che Rocchino Muliere, il presidente, è stato tra i pochi a rassegnare le dimissioni quando nel Pd era di moda annunciarle - oggi torna a riunirsi. Dati i precedenti, altre due sedute sono già state fissate per mercoledì e giovedì. Passando dal piano lessicale a quello politico, il perimetro è quello del Consiglio regionale in disarmo. All’ordine del giorno, il verdettosulladecadenzaomeno di Michele Giovine. Sempre lui, il consigliere dei Pensionati già condannato (penalmente) e sospeso per la nota vicenda delle firme false: il vizio d’origine della legislatura uscente. Secondo i Radicali, che hanno presentato una denuncia per omissione di atti d’ufficio, un atto scontato, anzi: dovuto. Puro accanimento, hareplicatoilLucignolodiPalazzo Lascaris, rivendicando di essere già fuori dai giochi. In uno slancio di generosità si era pure offerto di rassegnare le dimissioni nelle mani di Cota, e della maggioranza, per levarle dall’imbarazzo: non essendosene saputo più nulla, si deduce che nessunoglieleabbiachieste.Forse perchè è la stessa maggioranza che finora ha fatto quadrato intorno a lui. Staremo a vedere. T1 CV PR T2 56 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 gg Dossier/ Inchiesta sui servizi in città Poste sotto accusa “Si perde troppo tempo” Lunghe code, raccomandate non consegnate Promossi solo gli uffici centrali di via Alfieri CRISTINA INSALACO «Tre ore, Tre ore in coda per ritirare la pensione. Ma le sembra possibile?». Adelia Leombruno, 80 anni, ed ex operaia Fiat, appena sente nominare la parola «Poste» non si trattiene e: «Per carità, qui perdo sempre intere mattinate. Quando sono in coda il tempo non passa mai. E le ginocchia mi fanno male». Quello che i torinesi non riescono proprio a sopportare delle Poste Italiane sono i tempi di attesa, sempre troppo lunghi, qualsiasi sia la pratica: bollette o spedizioni. Stefano Mascagni è in fila agli uffici di via Ascoli da due ore. «È un’assurdità, devo soltanto spedire un pacco con dei manifesti», racconta. Davanti a lui o Andreone, 84 anni, è venuto a fare una commissione per la figlia: «Cinquanta minuti per spedire una raccomandata e sono ancora qui – sospira -. Facevo prima ad andare a consegnare la busta di persona, se una persona lavora deve chiedere un permesso per venire in Posta». NEI PICCOLI PAESI No alle lettere a giorni alterni Anche il Garante boccia le Poste. Il caso è quello della proposta delle Poste Italiane di portare le lettere nei piccoli paesi e giorni alterni. Ma nel contratto di Programma con lo Stato le Poste Italiane si impegnano a consegnare la corrispondenza cinque giorni su sette, da qui la reprimenda del Garante che ha respinto il progetto. Le Poste nel documento-proposta parlavano di un esperimento in zone con meno di 200 abitanti per chilometro. 1 chiamano 35 numeri per le raccomandate, e io che devo andare allo sportello dei bollettini non passo mai». I pacchi L’attesa È un’attesa snervante quella delle poste. Un’attesa di gente che sta in coda e sbuffa, guarda orologi e cellulari ogni 30 secondi, dondola i piedi nervosamente. «È un’attesa densa di lamentele e di persone che perdono la pazienza e a volte se ne vanno via», dice Ornella Laurino, all’ufficio postale di via Sacchi. E Gaetano Donato, in fila in corso Taranto, si sente vittima di ingiustizie: «Dovrebbe funzionare che chi arriva prima, passa prima. Ma non è così. A volte Altro problema sono i pacchi che arrivano in ritardo o non arrivano proprio. Salvatore M. ricorda ancora con gli occhi lucidi di rabbia il suo incubo all’ufficio postale di corso Grosseto. «Due mesi fa ho spedito delle fiale da iniettare a mia moglie malata di sclerosi multipla in Sicilia. Era un giovedì e gli sportellisti mi avevano garantito che il pacco sarebbe arrivato entro quattro giorni. Ma è arrivato il giovedì successivo». A Fabrizio G. è successo di trovarsi nella buca una cartolina indirizzata ad una ra- gazza di Ravenna che per qualche motivo è finita a lui, che abita in via Ravenna. Gli impiegati «Gli sportellisti non sono abbastanza efficienti né cortesi – commenta Elisabeth Astete -. Sono in coda da un’ora, e intanto loro con tutta calma prendono il caffè o parlano per dieci minuti al cellulare con il figlio. Non c’è rispetto per il cliente». Altri come Lina Inglima se la prendono con i postini. «A volte non ho neanche il tempo di scendere per la raccomandata e loro se ne sono già andati, lasciandomi il foglietto per ritirare il pacco». Rita D’Ambrogio, all’uscita delle poste di via Miglietti, ha una critica da fare: «L’ultima bolletta della luce di mio fratello è stata recapitata all’indirizzo vecchio. Il servizio “Seguimi” non ha funzionato». Gli esempi positivi Nessuna lamentela invece in via Alfieri, e sporadicamente tra le tante critiche salta fuori anche qualche commento positivo. Come quello di Francesco Colagrande e Nunzia Pinnelli: «Non abbiamo mai fatto più di mezz’ora in coda». E se in via Gottardo i torinesi lamentano il fatto che non sia mai esistito l’erogatore delle prenotazioni, in via Damiano Chiesa Antonio Triolo racconta che «C’è un solo ufficio per i quartieri Barca e Bertolla, che è piccolo e sempre affollatissimo». Stesso problema a Mirafiori Sud. «In via Pomaretto non c’è spazio neanche per compilare un modulo – dice Raimondo San Filippo -. Le poste oggi vogliono essere delle banche, ma non hanno la mentalità (né la capacità) per farlo». «Non sempre gli impiegati sono cortesi» Non c’è pace per chi deve pagare bollette o spedire raccomandate, le attese agli sportelli sono sempre lunghissime e si perdono mattinate intere «Tre ore in piedi e alla mia età non è facile Qui si perde sempre un sacco di tempo» «Cinquanta minuti per spedire una raccomandata, facevo prima a consegnare la busta di persona» «A mio fratello la bolletta della luce è arriva all’indirizzo sbagliato. Il “seguimi” non funziona» Adelina Leombrugno Pietro Andreone Rita D’Ambrogio Pensionata ex operaia Fiat Pensionato Poste di via Ascoli Casalinga Poste di via Miglietti Patrizia Zagnoli Intervista Il nuovo direttore delle Poste di Torino viene dall’Emilia Romagna dove ha diretto le Poste di Piacenza, Reggio Emilia e Modena La direttrice: mi fingo una cliente per vedere cosa non va agli sportelli «Miglioreremo il rapporto con i clienti e l’accoglienza» Patrizia Zagnoli - direttrice delle Poste di Torino. Direttrice, come è potuto accadere che il pacco con il dvd del signor Virgilio Blardone, come raccontiamo nellapaginaaccanto,nonsia mai arrivato all’amico Michelangelo? «Mi spiace che Michelangelo sia morto prima di essere riuscito a riceverlo, ma se la spedizione è stata fatta con posta prioritaria, il pacco ormai non si recupera più. Perché il percorso dei pacchi spediti con posta prioritaria non è tracciato, e non avendo un codice identificativo i pacchi non possono più essere rintracciati». E allora che tipo di spedizione avrebbe dovuto fare? «Per gli oggetti importanti come il dvd del signor Virgilio Blardone, sono consigliate spedizioni di altro tipo: la raccomandata, il pacco celere, la posta assicurata. In questi casi è sempre possibile recuperare la merce spedita, nel caso di ritardi o di smarrimenti. E per farlo si può consultare il sito delle Poste, andare all’ufficio reclami, oppure telefonare al numero verde. Al contrario, spedire qualcosa con la posta prioritaria dà le stesse garanzie d’imbucare una cartolina. Proprio in questi giorni, comunque, stiamo distribuendo negli uffici più importanti di Torino un vademecum ai clienti in cui sono spiegate le varie modalità di ricevere e spedire corrispondenza e pacchi. Insieme alla spiegazione di altri servizi». Che problemi hanno le Poste ai Torino? «I problemi sono principalmente due: le code e le relazioni tra sportellista e cliente. Per velocizzare l’attesa abbiamo fatto attaccare sulla porta d’ingresso di 57 uffici postali un foglio con una tabella con giorni e orari, che funziona un po’ come un semaforo. Casella colorata di verde vuol dire poca affluenza, casella colorata di giallo media affluenza, e la casella rossa significa forte affluenza. Per quanto riguarda il rapporto tra operatori e clien- ti, bisogna puntare sul miglioramento della comunicazione e dell’accoglienza. Vorrei che i torinesi si fidassero degli sportellisti, chiedessero a loro più spesso dei consigli sul modo migliore di spedire un pacco. Per questo è da gennaio (da quando sono diventata direttrice) che mi fingo una cliente e di mattina giro per gli uffici postali parlando con la gente e con gli sportellisti. Voglio capire cosa non funziona, e cosa può essere migliorato». Dopo 152 anni, lei è la prima donna direttrice delle Poste a Torino «Avevo già diretto le filiali di Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Ho sempre avuto dei capi che hanno creduto in me e mi hanno affidato importanti responsabilità, l’ultima è questa. Ma penso che non ci sia nessuna differenza nell’essere una direttrice donna, è la persona quello che conta. A Torino, tra l’altro, anche il 70% delle dipendenti sono donne. Ho 53 anni, un marito e due figli, e sono una mamma molto esigente. In settimana vivo a Torino, nel weekend torno a Bertinoro, in Romagna, dove ho la famiglia. Di sicuro dopo centocinquant’anni di direzioni maschili quello che è cambiato in via Alfieri è la disposizione della stanza. Ho spostato tavoli e scrivanie, e ho fatto entrare per la prima volta vasi di piante, rose e tulipani». [C. INS,] T1 CV PR T2 LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .57 g La storia MAURO PIANTA veva affidato a Poste Italiane una busta contenente un dvd da recapitare a un amico gravemente malato. Un dvd che riproduceva alcuni momenti felici della loro vita. La formula della spedizione, rassicurante per l’invio di cari ricordi a una persona che non ha più molto da vivere, pareva indicata: posta prioritaria. Invece il plico spedito il 30 dicembre scorso da Virgilio Blardone, residente a Corneliano d’Alba (Cuneo), non è mai giunto all’amico Michelangelo G. che viveva in una cittadina alle porte di Torino. Michelangelo se n’è andato ai primi di febbraio, senza aver mai visto il filmato realizzato dal suo compagno d’infanzia. A La consegna non effettuata Il pacco di Virgilio Blardone conteneva un dvd con i ricordi di un’amicizia lunga una vita. Avrebbe dovuto essere l’ultimo regalo all’amico malato che però non l’ha mai ricevuto Il dvd mai arrivato Quando il disservizio ferisce gli affetti L’indignazione Virgilio ha espresso la sua garbata indignazione scrivendo una lettera pubblicata sulla rubrica «Specchio dei Tempi». «Che rabbia, che tristezza – dice Virgilio Blardone contattato dalla Stampa -, ci tenevo così tanto… E pensare che la stessa mattina ho spedito un plico simile LO STESSO GIORNO «Ho spedito un pacco in Francia giunto a destinazione in 2 giorni» «Dovrebbe funzionare che chi arriva prima, passa prima. Ma non è sempre così» «Gli impiegati non sono cortesi o efficienti, prendono il caffè rispondono al cellulare» “Il mio amico è morto prima di rivedere le nostre foto” in Francia ed è arrivato a destinazione dopo appena due giorni». È decisamente furioso, Virgilio: «Sì, anche perché quando sono andato all’ufficio postale di Corneliano d’Alba ho chiesto se era più opportuno spedire con raccomandata, ma loro mi hanno detto che non era necessario». Spiegazioni dall’ufficio su che fine possa aver fatto quella busta? «Macché, dicono di essere dispiaciuti ma di non poter fare nulla». «Che rabbia e tristezza Ci tenevo molto a che lui lo vedesse Era un ricordo della nostra vita insieme» L’amicizia Gaetano Donato Elisabeth Astete Pensionato Poste di corso Taranto Commessa Poste di via Miglietti Virgilio, 70 anni, una vita lavorativa spesa alla Miroglio, la grande azienda di abbigliamento e tessuti di Alba, Virgilio Blardone ex operaio alla Miroglio conosceva Michelangelo da sempre. «Aveva un paio d’anni meno di me, i nostri genitori si frequentavano. Poi suo padre aveva trovato lavoro a Torino, io e i miei, invece, siamo rimasti a Corneliano. Ma continuavamo a sentirci e a frequentarci, da bambini, da ragazzi, da adulti. Andavo spesso a casa dei suoi, in una traversa di via Po: ricordo che proprio da quel balcone ho visto il fumo sulla collina di Superga il giorno che si schiantò l’aereo del grande Torino». La passione Fin da piccolo Virgilio è appassionato di cinema, di documentari. «Mio papà – racconta - aveva fondato una Società di mutuo soccorso per i Corne- lianesi a Torino e io, da ragazzo, ho cominciato a realizzare dei filmini in otto millimetri nei quali raccontavo e documentavo la vita, le storie, le difficoltà e i successi dei miei compaesani nella grande città. Proprio in quei filmini risalenti ai primi Anni Sessanta c’erano diversi brani dedicati a Michelangelo e ai suoi genitori, riprese in cui eravamo insieme alle nostre famiglie, brani che avevo riversato nel dvd. Immagini che a Michelangelo e alle sue figlie avrebbe fatto piacere guardare». Ecco, a volte, cosa si nasconde dietro quella parolina burocratica: disservizio «Quando poi sono andato a trovarlo di persona, lui non poteva più vedere». 1 Specchio dei tempi Una lettrice scrive: 2 «Ascoltando il solito spes- so inconcludente chiacchiericcio televisivo sulla situazione economica del Paese, si sente spesso ripetere - giustamente cheèessenzialel’aiutoallefamiglie, ai giovani in attesa di trovarlavoro,alleimpreseaffinché non chiudano e possano offrire quel lavoro tanto agognato e raramente trovato. Si parla tra l’altro del fatto che secondo le nuove leggi ad hoc i lavoratori si troveranno in busta paga circa 100 euro in più, che saranno un respiro di sollievo per quei lavoratori che hanno buste paga intorno ai mille euro al mese. Dei pensionati, che in Italia sono una grossa fetta della popolazione,nonsifacenno.Dianziani che hanno pagato una vita per avere, se va bene, dai 750 ai mille euro al mese nessuno si cura: forse si è capito che essi sono stati i primi a rinunciare - sbagliando - al voto, disgustati da una politica che da decenni e 1 124567896AB8C5D96979E9F9851BBBAE8AA657EE5A778A8968 1457798BAF796997B5BB8AC5D8A896845E86C8784E86AC5E8AB9F98E87B8 1 decenni spreca, promette e mai mantiene. Niente voto, nessun interesse: che crepino quanto prima con la loro pensione NON aggiornata al costo della vita, levando così il disturbo. «E’ giusto l’esempio che ci vuole per questo mondo consumistico per il quale vali solo in base a quanto produci. E se hai finito di produrre, come te l’arrangi per vivere, o meglio sopravvivere, sono squisitamente affari tuoi». CHIARA DESTEFANIS lettore scrive: 2 «Vorrei segnalare i tagli che fa la Gtt. Il giorno 27 settembre 2013 percorro insieme a un operaio con il mio camion via Borgaro alle ore 7,40 un mezzo della Gtt invadendo la mia corsia mi fa saltare lo sportello laterale destro. Non si ferma e quando lo raggiungo due fermate più in là l’autista, peraltro donna, mi dice che pensava che mi sarei fermato e che comunque non era autorizzata a firmare nulla. «Compilo la constatazione amichevole e l’affido al mio assicuratore. Ricevo da parte della loro assicurazione una lettera dove mi si dice che il mezzo della Gtt è sprovvisto di idonea copertura assicurativa. Ora sono per vie legali, ma trovo preoccupante per chi viaggia salire su un mezzo che non è idoneamente assicurato. «Trovo altresì grave che per le imprese ci sono tremila controlli mentre per lo Stato si viaggia con tanta leggerezza». GIANLUIGI CERA Il Gtt scrive: 2 «La lettera “Sul 15, scendete tutti in corso Belgio” ci consente di parlare di un problema che comporta notevoli disagi ai passeggeri e danni all’azienda. Sono numerosi gli episodi di auto parcheggiate male che bloccano il passaggio dei tram. La linea più colpitaèpropriola15incorsoBelgio dove i binari del tram sono ravvicinati alla banchina sulla qualeparcheggianoleauto.Basta una vettura sporgente per impedire il passaggio. In questi casi i tram vengono limitati in corso Tortona. «Anche altre linee subiscono talvolta fermi per lo stesso motivo. In particolare la 9 in corso Raffaello, la 16 in corso Sommeiller. Sulla 4 le criticità sono in largo Giulio Cesare. Durante le sere dei fine settimana i tram vengono a volte bloccati nella zona di piazza Vittorio per auto a centro strada o sui marciapiedi. «Nei primi due mesi di quest’annoifermiperautoinsostairregolaresonostati38,dicui17per la linea 15. Nel 2013 erano stati 204, di cui 64 per la linea 15. Praticamente un giorno ogni due c’è un’interruzione dei binari. Si tratta di numeri rilevanti che provocano interruzioni al servizio e conseguenti ritardi. Nelle tratte impedite, i tram vengono sostituiti dagli autobus, con notevoli costi aggiuntivi per Gtt, ma i disagi ai passeggeri relativi al trasbordo sono inevitabili. «In merito ai tram utilizzati sulla linea 15, ormai da molti anni i mezzi più recenti a pianale ribassato serie “5000” si alternano a quelli più vecchi di colore arancione». UFFICIO STAMPA GTT [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 58 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Diario SULLA TORINO-AOSTA TRA QUINCINETTO E PONT-SAINT-MARTIN, ALL’ALTEZZA DI CAREMA Contromano in autostrada Frontale contro un Tir Il camion ribaltato Ferito uno studente universitario di Volpiano Traffico bloccato Nella foto del Tgr della Valle d’Aosta l’autocarro ribaltato nel tentativo di evitare la Punto MASSIMO NUMA Alessandro Brizio, 23 anni, un universitario di Volpiano, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Aosta in seguito a un incidente sull’autostrada Torino-Aosta, all’altezza di Carema, nel Canavese. Il Comune: una casa per le famiglie sfollate Il Comune solleciterà la procura perché il prima possibile possano essere avviate le perizie negli appartamenti danneggiati dallo scoppio della palazzina in strada della Verna, dove lunedì scorso un’esplosione ha distrutto 25 alloggi e ferito 13 persone. È il primo passo per poter ristrutturare il condominio e far rientrare gli in- Il sindaco in via Ivrea quilini nelle loro case. Ieri il sindaco Fassino è andato a trovare le famiglie sfollate e ospitate nell’housing sociale di via Ivrea. E ha garantito l’assistenza del Comune, che darà ospitalità - negli appartamenti a disposizione della città - alle 25 famiglie rimaste senza casa fino a quando il palazzo non verrà rimesso in sesto. Ci vorranno almeno un paio di mesi per i 16 alloggi danneggiati in misura minore e un anno per quelli ai piani alti andati distrutti. Nel frattempo, per chi è in difficoltà, il Comune provvederà anche a dare una mano per l’acquisto dei mobili. 1 L’imprenditore Scarlatelli La Confederazione artigiani elegge il nuovo presidente L’errore Intorno alle 4 di eri mattina, alla guida della sua Punto, Brizio ha percorso alcuni chilometri contromano, convinto di dirigersi in direzione di Torino. Invece si è trovato di fronte un Tir, condotto da un autista turco, diretto verso Aosta. L’urto è stato violento, per evitare di travolgere l’auto, il camionista ha tentato una manovra disperata; il Tir è sbandato rovesciando il carico sulle corsie e bloccando così il traffico per ore. Si sono create code di chilometri, creando disagi soprattutto per i turisti diretti sulle piste da sci della Val d’Aosta, provenienti da Milano e Torino. Il giovane, secondo una prima ricostruzione, che stava rientrando a casa dopo L’esplosione in strada della Verna 6 ore di blocco L’autostrada Torino-Aosta è rimasta bloccata tra Quincinetto e Pont fino alle 10.30 una serata trascorsa con un gruppo di amici, aveva imboccato l’autostrada contromano in direzione Nord. Tra Pont-Saint-Martin e Quincinetto, all’altezza di Carema, ha centrato un Tir che si è ribaltato. L’autoarticolato, diretto in Francia e proveniente dalla Grecia, trasportava olive e materiale per l’irrigazione di campi e giardini. Lo scontro L’autista turco è rimasto illeso e che fino all’ultimo ha cercato di evitare di centrare frontalmente la Punto che gli è apparsa improvvisamente di fronte. L’uomo è stato sentito dagli agenti. «Andava forte e ho avuto pochi istanti per evitarlo, non s’è reso conto di nulla, era convinto di essere nella corsia Sud», ha detto. La Punto aveva incrociato altre auto che erano però riuscite a evitare lo scontro; molti automobilisti aveva segnalato alle centrali di polizia e carabinieri, la folla manovra del giovane, che - probabilmente - non ha visto le segnaletiche poste all’ingresso delle corsie di collegamento. Traffico bloccato Sono intervenuti la polizia stradale di Pont-Saint-Martin, il 118 e i Vigili del fuoco di Aosta che hanno lavorato ore per rimuovere i mezzi e pulire la carreggiata. La A5 è stata chiusa tra Quincinetto e Pont-St-Martin fino alle 10,30. Nicola Scarlatelli è il nuovo presidente della Confederazione artigiani, subentra a Daniele Vaccarino, diventato presidente nazionale Cna a dicembre. Un imprenditore metalmeccanico alla guida della Cna torinese, Nicola Scarlatelli è titolare della Samec di Rivoli, un’azienda metalmeccanica spe- Nicola Scarlatelli cializzata nella realizzazione di componenti e sistemi complessi nell’ambito dell’automazione e della robotica industriale. Nata a fine «nni Ottanta da una costola della Oms fondata nel 1974 dal fratello Pasqualino, Samec occupa oggi 24 addetti in corso Allamano. Socio Cna sin dal 1974, Nicola Scarlatelli è stato fino a ieri vice Presidente della Cna Torino e Presidente di Cna Produzione. Nicola Scarlatelli è nato il 17 maggio 1957 a Castel del Giudice in provincia di Isernia, Alto Molise. A Torino dal 1964, Scarlatelli ha fatto studi tecnici all’istituto Avogadro di Torino. 1 T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .59 Prolungato l’orario delle cancellerie Dopo le proteste degli avvocati, il Tribunale concede un’ora in più. A giugno via al processo telematico Sulla «Stampa» il caso Cancellerie chiuse, avvocati in rivolta Dopo l’accorpamento con Pinerolo, l’apertura al pubblico degli uffici giudiziari è scesa da quattro a tre ore Ma per legge dovrebbero stare aperti cinque ore al giorno. E ora le associazioni forensi minacciano denunce GIORGIO BALLARIO “Ci faremo aiutare dai militari” GIORGIO BALLARIO La giustizia italiana muore di lentezza e burocrazia. A tutti i livelli. Lo dimostrano i recenti episodi di cronaca, come la decadenza del presidente della giunta regionale del Piemonte (quattro anni dopo la sua elezione) o il pronunciamento sul «Porcellum» (bocciato dalla Corte Costituzionale a «soli» otto anni dalla sua entrata in vigore). Mario Napoli Presidente dell’Ordine degli avvocati «C’è un problema di orari ma anche di efficienza» Carenza di personale La macchinosità del sistema giudiziario ha mille cause, ma una delle più evidenti - nonché «evergreen» - è la storica carenza di personale: mancano magistrati, mancano cancellieri e mancano impiegati amministrativi. Negli ultimi mesi, a Palazzo di Giustizia, è scoppiata la grana delle cancellerie. «Rimangono aperte poche ore lamentano gli avvocati - e ci costringono a code interminabili che fanno perdere tempo a D Per il Consiglio di Stato devono rimanere aperte almeno per cinque ore noi e soldi ai nostri clienti». Un problema che il presidente del Tribunale, Luciano Panzani, conosce molto bene. E al quale sta cercando di trovare una soluzione, come si può leggere nell’articolo a fianco. que ore previste per legge e sancite anche da una recente sentenza emessa dal Consiglio di Stato. Lo conferma il presidente del Tribunale Luciano Panzani: «Il nostro è un gesto di buona volontà - sottolinea perché a dire il vero i nostri problemi di carenza di organico sono tutt’altro che risolti. Ma in questo modo speriamo tro a tre e alcuni avvocati denunciano per talune sezione civili, anche due ore al giorno. Il presidente degli avvocati «Il problema non è solo l’orario taglia corto Mario Napoli, presidente del Consiglio dell’Ordine ma più in generale di efficienza. Malgrado il clima collaborativo che è sempre esistito qui a Torino, l’insoddisfazione è generale». L’accorpamento di Pinerolo e delle sezioni distaccate ha peggiorato le cose: «Il bilancio di questi sei mesi è negativo, ma si sapeva: lo Stato ha pensato solo al proprio bilancio, non ai disagi che avrebbe creato ai cittadini e, naturalmente, anche a noi professionisti». Domani ci sarà un nuovo incontro con il presidente del Tribunale e i dirigenti. «Adesso ci aspettiamo una soluzione concreta», afferma Napoli. Che annuncia anche l’imminente visita congiunta, con il presidente Panzani, al nuovo ministro della Giustizia Orlando. Un confronto «vivace» La scorsa settimana c’è stato un incontro tra il presidente Panzani, i dirigenti del personale amministrativo e il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Mario Napoli, oltre a una delegazione del Consiglio forense. Il confronto è stato, come si dice in questi casi, «vivace». In poche parole, non se la sono mandata a dire. I vertici giudiziari hanno spiegato di non poter fare altrimenti, cioè di non poter tenere aperte più a lungo le cancellerie per evidenti carenze di personale, gli avvocati hanno ribattuto che ci sono precisi obblighi di legge sui tempi minimi di apertura, ribaditi da una recente sentenza del Consiglio di Stato. I toni, in- Sul giornale del 10 marzo scorso la notizia delle proteste degli avvocati per le poche ore di apertura delle cancellerie del Tribunale subalpino. 1 114 impiegati SI PASSA A 4 ORE Negli ultimi sei mesi gli uffici restavano aperti solo tre ore al giorno che cercarlo nelle Asl. Ci hanno abituati a non lamentarci, Torino è stata riconosciuta come una sede molto efficiente, ma anche noi abbiamo dei limiti e l’arrivo di nuovo personale potrebbe risolverli». Il nodo cruciale è la mancanza di cancellieri ed ecco la seconda proposta, quella destinata a far discutere: «La quinta sezione penale ha già utilizzaANTONIO GIAIMO to, con soddisfacenti risultati, un sistema di registrazione e sei mesi dall’entrata in trascrizione dei verbali vigore della riforma d’udienza. Chissà, forse questa giudiziaria, che ha soluzione potrebbe risolvere il portato alla soppressione di problema della carenza dei numerosi Tribunali fra cui cancellieri». Il cancelliere, quindi, sostianche quello di Pinerolo, la macchina della giustizia ac- tuito da un software? «Credo cusa un duro colpo: mancano che in certe situazioni non sia impiegati e soprattutto can- necessario che per tutta cellieri. A denunciare pubbli- l’udienza sia presente il cancamente il problema con una celliere in aula – continua lettera inviata al ministro di Panzani – potrebbe arrivare Giustizia, ma anche al presi- all’inizio del dibattimento, asdente della Regione, a quello sicurarsi che il dispositivo di della Provincia, al sindaco di registrazione funzioni, per Torino e al presidente dell’or- poi andare a svolgere altre mansioni». dine forense, è stato Luciano Una soluzione che fa storPanzani, presidente del Tricere il naso a molti. Il presibunale di Torino. «È una problematica che dente dell’ordine degli avvocacoinvolge anche realtà come ti di Pinerolo, Alfredo Merlo, Firenze e Roma, del resto non vede in questa situazione di crisi la preveè un mistero dibile conseil fatto che guenza della manchino a riforma giulivello nadiziaria che zionale 6 ha portato almila impiela soppresgati del setsione di pictore ammicoli Tribunali nistrativo – come Pinerospiega il lo, intasando dottor Panquello metrozani – Par- «Il ministero della politano. lando solo «I processi del Tribu- Difesa ha 40 mila che erano fisnale a Tori- esuberi, potremmo sati per queno siamo spostare da noi alcuni sta primavesotto orgara, a Torino nico di 114 loro dipendenti» mi sono stati dipendenti. spostati di Molti hanno Luciano Panzani due anni – 5 0 a n n i , Presidente spiega Merlo q u a l c u n o del Tribunale di Torino – attualmente sta andando Colloquio A LA SENTENZA opo i mugugni, le proteste e in certi casi anche qualche frizione tra avvocati, presidenza del Tribunale e dirigenti amministrativi, la «querelle» sulle cancellerie aperte solo poche ore al giorno sembra avviata a una conclusione positiva. A partire da oggi, o quanto meno dai prossimi giorni, gli uffici giudiziari della cittadella di Corso Vittorio Emanuele II e di via Falcone resteranno aperti per quattro ore al giorno. Con l’obiettivo, entro pochi mesi, di arrivare alle cin- La ricetta del presidente Panzani Giustizia lenta Uno dei tanti motivi dell'eccessiva farraginosità dei Tribunali italiani, soprattutto civili, è proprio per via dell’intasamento delle cancellerie e degli uffici amministrativi di venire incontro alle esigenze degli avvocati e dei cittadini». In alcuni casi, ad esempio per l’ufficio delle esecuzioni immobiliari, è prevista persino l’apertura di alcune ore il sabato mattina. La decisione di Panzani e del dirigente amministrativo Carmelina De Meo è stata accolta con soddisfazione dagli avvocati torinesi, che nelle scorse set- timane avevano sollevato il problema, protestando anche con una certa veemenza. Ora sarà possibile per tutti guardare con maggior fiducia ai prossimi mesi, quando è prevista l’introduzione del «processo telematico», cioè un complesso sistema per definire gli strumenti informatici, le regole e le procedure di diritto necessari ad informatizzare il processo civile. «Sabato scorso ho partecipato a un convegno, a Carpi, proprio sulla giustizia digitale aggiunge Panzani - e a una mia precisa domanda, il neo-ministro della Giustizia Andrea Orlando ha confermato che il processo telematico entrerà in funzione il prossimo 30 giugno. Quindi dalla fase sperimentale si passa all’operatività». Dal 1° È il numero di dipendenti amministrativi che manca agli uffici del Tribunale di Torino -25% negli uffici È la percentuale di posti rimasti scoperti, in pratica uno su quattro rispetto a quanto previsto luglio, insomma, diventerà obbligatorio il deposito telematico dei ricorsi per decreto ingiuntivo e di tutti gli atti civili depositati dal legale dopo la costituzione in giudizio. Ma il Tribunale subalpino è in grado di fare questo salto nel futuro? E la classe forense è pronta? Il presidente Panzani non ha dubbi: «Il nostro Tribunale è molto più attrezzato di altri, malgrado un’evidente carenza di personale: in base alla pianta organica approvata dal Ministero nel settembre del 2013 gli uffici giudiziari di Torino hanno oltre il 25 per cento in meno di personale amministraPRATICHE ONLINE In estate finirà la fase sperimentale e si passerà a quella operativa tivo». Quanto agli avvocati, il presidente del Tribunale non vuole dare giudizi su quanto avviene in casa d’altri, però sottolinea che sia il Consiglio dell’Ordine che le associazioni forensi sono al lavoro per organizzare corsi di formazione per i loro iscritti. I quali, sinora, si sono dimostrati piuttosto «freddini» nel ricorrere alle vie telematiche. Forse anche per scarsa fiducia nei confronti delle procedure sperimentali: «E chi si fida ad affidare le proprie pratiche a un computer, quando poi magari ti annullano un ricorso per vizi formali che non dipendono da te? - spiega un avvocato torinese - Dà molte più garanzie il timbro della cancelleria...». IL RADUNO ASSOARMA La festa del 17 marzo dedicata ai due marò Le novità internazionali del settore ferroviario tornano a Torino dal 1 al 3 aprile 2014 In piazza San Carlo Bande e mezzi militari d’epoca sono sfilati ieri mattina fra gli applausi del pubblico Lingotto Fiere Padiglioni 1 e 2 Martedì 1 aprile 2014 10:00-17:00 Mercoledì 2 aprile 2014 10:00-17:00 Giovedì 3 aprile 2014 10:00-16:00 «Dedichiamo la giornata dell’Unità Nazionale ai nostri due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, e alle loro famiglie». L’ha chiesto l’assessore regionale Michele Coppola, intervenuto ieri al raduno di Assoarma. Oggi, dalle 10,30, nella Sala Viglione a Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15, è in programma la presentazione del libro di Assoarma «150° Soldati a Torino. Storia, tradizioni e raduni», ultimo appuntamento del primo raduno delle Associazioni d’Arma. 310 società provenienti da 17 paesi espongono i prodotti dei seguenti settori chiave: materiale rotabile costruzione binari e infrastrutture segnalazione, comando treni e sistemi di comunicazione manutenzione vetture manutenzione infrastrutture informazione passeggeri e sistemi di biglietteria Conferenza CIFI Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani sul tema: “Ferrovia e Ambiente” Ingresso gratuito per le registrazioni online Presentazione del Progetto Shift²Rail di ASSIFER Associazione Industrie Ferroviarie Conferenza FerPress sul tema “Trasporto Ferroviario Merci” Incontri B2B con buyer internazionali Visite tecniche allo stabilimento Alstom di Savigliano e alle principali attività di GTT Gruppo Torinese Trasporti farmacie Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: piazza Campanella 9; piazza Freguglia 6; via Bologna 250/A; corso Traiano 86; corso Peschiera 295; piazza L. Bianco 10; via San Secondo 9; via Lancia 11/B; via Borgaro 58; via Nicola Fabrizi 11; via Castelnuovo 5; via Cigna 53. Orario minimo 12,30-19,30: via Roma 24. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberto 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II, 66; piazza Massaua 1. Info: www.farmapiemonte.org Registrazione online per l’ingresso gratuito: www.expoferroviaria.com Iscrizione direttamente in fiera Euro 15 Organizzatore Con il Patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Partner dell’esposizione: T1 CV PR T2 LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 60 T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .61 La storia Illuminazione in città ANDREA ROSSI e 98.287 luci di Torino sono nelle mani di quattro persone. Ogni sera, mezz’ora dopo l’accensione dei lampioni, salgono in macchina e non si fermano fino all’alba. È un mestiere di nicchia, uno di quei pochi in cui l’uomo ha resistito all’avanzata della tecnologia perché costa meno. Le controllano tutte, una ad una. Un lavoro certosino: «Facciamo 90-120 chilometri a notte, ispezionando circa 14 mila punti luce», racconta Enzo Ronco, che per conto di Iren si occupa di ispezionare le lampadine. Torino non ha mai voluto il telecontrollo sui pali della luce. Solo un esperimento è stato tentato, in piazza San Carlo. Risultato? «Per ogni luce si spende da 30 a 50 euro in più», spiega Carlo De Matteo, direttore generale di Iren Servizi. Non vale la pena. Non a caso, città come Milano - che avevano introdotto il telecontrollo - stanno facendo marcia indietro. L Lavoro artigianale In vent’anni di lavoro il signor Ronco ha visto moltiplicarsi le luci sulla città: da 69 a 98 mila. BASTA UN CLIC Ogni sera un computer illumina l’intera città in appena 270 secondi «Sembra un lavoro da quattro soldi: sali in macchina, guardi le lampade, annoti quelle guaste, verifichi che quelle rotte la settimana precedente siano state riparate e al mattino scrivi un rapporto. Invece no, non è semplice. Bisogna conoscere la città palmo a palmo». Lui conosce ogni via, una volta guidava gli scuolabus. Per certi aspetti fa ancora l’autista. In più, però, ha imparato le caratteristiche di ogni tipo di lampione e di sorgente luminosa. Ogni notte Ronco e la sua squadra passano al setaccio una delle sette zone in cui Iren ha diviso Torino. Certe volte sono in quattro, altre volte - se l’area è particolarmente complessa - sei. Annotano tutto, potendo contare sulla preziosa collaborazione dei torinesi. «A volte ci precedono: in corso Mediterraneo c’è un ragazzo, si chiama Stefano, che ci aspetta ogni ve- secondi 100 mila l’anno o manutenzioni in media lo 0,4% 5 giorni 14 mila Dal tramonto all’alba Per controllare l’illuminazione Iren ha diviso Torino in sette zone di circa 14 mila lampadine ciascuna Ogni sera il signor Ronco e i suoi colleghi ne pattugliano una, annotano i punti luce guasti e segnalandoli à Gli uomini che vegliano sui lampioni di Torino Ogni notte sulle strade per controllare 98 mila lampadine Pronto intervento Giorno e notte le squadre di Iren sono attive per intervenire in caso di guasti alle cabine La centrale di Iren In via Pianezza c’è il cervellone che governa l’illuminazione, la distribuzione di energia e i semafori di tutta Torino nerdì notte. Quando arriviamo ha già l’elenco delle luci guaste in zona». Possibile che a Ronco e soci non ne scappi mai una? «Figuriamoci, sarà successo di sicuro. Ma stiamo attenti. Anche perché Iren giustamente ci controlla e se sbagliamo scattano le penali». Le luci rotte sono comunque poche: in media 400 al giorno, lo 0,4%, e quando le segnalano nell’arco di cinque giorni vengono riparate. Senza contare che tra guasti e manutenzioni programmate le 98 mila lampadine vengono rimpiazzate ogni tre anni. Il cervellone elettronico Mentre il signor Ronco consuma Le bidelle che temono di perdere il posto di lavoro o di vedersi decurtare il già magro stipendio oggi tornano a protestare davanti al Municipio. Il denaro - 20 milioni - stanziato a livello nazionale per posticipare di un mese gli effetti dei nuovi appalti nazionali della Consip che minac- 16 milioni ’illuminazione pubblica 4 milioni la spesa per l’illuminazione dei semafori - LA STAMPA le gomme della sua auto, in giro per Torino c’è qualcun altro che corre per sistemare i guasti. Ogni notte c’è una squadra di pronto intervento di Iren in circolazione. Durante il giorno altre cinque. Su tutto - e tutti - vigila il cervellone di via Pianezza, la centrale che governa l’illuminazione, la distribuzione di elettricità e i semafori di Torino. Ci lavorano tre persone. Al resto pensano sensori, monitor, mappe. Da lì parte il comando che, un attimo prima che faccia buio (in questi giorni alle 18,53) nel giro di 270 secondi accende le 98.287 luci di Torino. Tutto è automatizzato, anche la soluzione agli inconvenienti: «Se il sistema per qualche motivo si inceppa ci sono tre alternative per farlo partire», assicura Gianpaolo Roscio, responsabile tecnico di Iren Servizi. Restare al buio è quasi impossibile. Guarda il video www.lastampa.it/torino I nuovi appalti assegnati a livello nazionale dalla Consip minacciano il lavoro di 1300 persone in Piemonte, 500 delle quali a Torino Le bidelle tornano in Comune “Maltrattate dalle nuove cooperative” BEPPE MINELLO delle luci A rischio 500 lavoratori La protesta Ma l’attenzione di tutti è verso Roma dove il ministero cerca una soluzione 7 milioni l’anno ciano il posto o le ore di lavoro di 1300 persone in Piemonte, 500 dei quali a Torino, scadrà il 1°d’aprile e ancora non si vedono soluzioni accettabili all’orizzonte. Poletti al lavoro «Il ministro Poletti, che ha guidato per anni il mondo delle cooperative in Italia, ha chiesto un po’ di tempo, almeno una settimana, per trovare una soluzione spalmabile sui due, tre anni, non su un mese come ora che risolve poco» spiega il parlamentare Pd, Umberto D’Ottavio che con altri colleghi sta seguendo a passo a passo la vicenda. Una manifestazione, quella di oggi, indetta dai sindacati che si sono fatti carico delle lamentele dei lavoratori «maltrattati - sostengono - dalle coop vincitrici dell’appalto». E già perché, 20 milioni o meno, la, chiamiamola proroga, non ha impedito di far scattare i nuovi appalti là dove erano già stati assegnati. E quel denaro extra, da utilizzare per mitigare per 30 giorni le ricadute dei nuovi appalti, non va alle cooperative ma direttamente alle scuole che possono scegliere chi offre il servizio più conveniente. Mettetevi nei panni delle coop che sanno, fra un mese, di dover fare i conti - al netto di eventuali soluzioni del ministro Poletti - con gli appalti concordati e capite bene che non possono sbilanciarsi troppo con i la- su Roma. A Torino la realtà delle bidelle alle dipendenze delle coop è vitale per la scuola. Senza bidelli, niente scuole voratori. Se poi indossate gli abiti di un preside, capirete che anche qui spendere meno per un servizio significa ritrovarsi più risorse per altro. Il 24 marzo in Comune Insomma, una situazione quantomeno complicata. Che verrà affrontata il 24 marzo in Comune quando, convocate dal Pd Luca Cassiani, il problema verrà affrontato da tutte le Commissioni comunali in qualche modo «toccate» dalla vicenda bidelle. Forse proprio da questa riunione potrebbe arrivare uan soluzione o un’ipotesi d’intervento A differenza di molte realtà del Sud dove i tagli del servizio vanno a scaricarsi su cooperative che svolgono lavori in più rispetto a bidelle assunte, a Torino «il lavoro o lo svolgono i lavoratori delle coop oggi minacciate dai nuovi contratti oppure non lo fa nessuno - spiega D’Ottavio -. In altre parole ed estremizzando un po’ il ragionamento: o le scuole vanno avanti senza bidelli oppure le si devono chiudere». Ecco, su una simile realtà Roma e il ministero non possono girarsi dall’altra parte. T1 CV PR T2 LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 62 T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 . 63 A2 FEMMINILE La Piramis torna in corsa per i playoff La Piramis Torino torna al successo nella poule promozione di A2. Davanti al pubblico del PalaCus, le ragazze di Petrachi si sono imposte sulla Delser Udine per 54-48 tornando in corsa per i playoff. In svantaggio sino a metà partita, le biancostellate trovano il sorpasso dopo l’intervallo e da lì amministrano l’incontro, pur non esprimendo un gioco brillante. Tra le padrone di casa, grande prestazione offensiva della Coen, autrice di 25 punti. Sabato prossimo (ore 21) altro impegno interno contro Vicenza per continuare a sognare. [A. DOL.] SPORT BASKET Il Cus Torino respira e vede la salvezza Il Cus Torino batte il Don Bosco Livorno 72-68 e abbandona l’ultimo posto in solitaria della Dnb, tornando quindi a sperare nella salvezza diretta. Vista l’importanza della posta in palio, partita nervosa e complicata, che gli universitari ipotecano nel terzo quarto ma che non possono ritenere vinta fino agli ultimi secondi. Il momento decisivo arriva dopo il riposo lungo: Persico fa la voce grossa sotto canestro, Sodero colpisce da tre punti e il +11 (44-33 al 26’) diventa buona dote da gestire anche perché a 3’ dalla fine il margine sale a +12 (61-49). Pur senza mollare mai, Livorno non riesce più a colmare il gap e i biancoblù, in virtù del 2-0 negli scontri diretti, agganciano e superano così i toscani in classifica. [D. LAT.] Cus Torino: Calzavara, Alberti ne, Fevola 9, Persico 12, Ficetti 13, Liberati 8, Tuci 6, Mollura 6, Raucci 6, Sodero 12. All. Guidi. Livorno: Vallini 2, Sanguinetti 20, Sollitto 8, Mazzantini 6, Lucarelli 5, Lemmi 2, Gigena 17, Artioli 2, Malfatti 2, Benvenuto 4. All. Da Prato. Contro Trento Tim Bowers ha giocato probabilmente la miglior partita con la maglia della Pms con 14 punti e 8 rimbalzi Pms, non basta il vero Bowers Sconfitta di un punto (69-70) contro la capolista Trento: ora è al terzo posto DOMENICO LATAGLIATA L’ invito dei tifosi, inoltrato con uno striscione esposto in gradinata prima del via ed evidentemente riferito al ko della settimana scorsa in Coppa Italia, era chiaro: «Le ballerine al Regio, qui solo guerrieri». La Manital Pms ci ha provato, ma a gioire è stata la capolista Trento: 69-70 al termine di un match durissimo, nel quale per la prima volta in stagione la squadra di Pillastrini ha visto all’opera il vero Bowers. Per l’ex giocatore di Caserta e Venezia, 14 punti, 8 rimbalzi e una serie di iniziative anche offensive rimaste in valigia fino a due giorni fa. Ma non è bastato: «Sono dispiaciutissimo, diamo addio al primo posto al termine della stagione regolare, ma siamo sulla strada giusta – ha spiegato Pillastrini -. Ho finalmente visto i giusti atteggiamenti da parte di tutti». Trento è squadra vera: pur senza Elder, la compagine di Buscaglia non regala nulla. Triche è un peperino imprendibile, la difesa a zona dà fastidio ai gialloblù e al termine del primo quarto sono gli ospiti a essere avanti (15-18). L’ex Baldi Rossi si conferma in gran spolvero: le sue conclusioni dalla media distanza mandano in paranoia la difesa gialloblù. Risultato: quando anche Pascolo trova il canestro, per Torino si fa buio (29-38). Siccome però la serata e l’avversario stimolano, la Pms non molla e al riposo lungo i punti di ritardo sono solo 4 (34-38) grazie a una tripla di Sandri. Torino dà il meglio di sé nei successivi dieci minuti: una difesa agonisticamente cattiva e un Bowers attivo come mai fiSUL FILO DI LANA A 26” dal termine i torinesi erano in vantaggio di un punto nora trascinano compagni e pubblico fino al 54-50 di trequarti gara, cui Trento arriva anche con sul groppone il quarto fallo di Baldi Rossi. Quando il polpaccio destro di Mancinelli fa le bizze, la Manital deve trovare alternative e non ci riesce subito: l’attacco rimane a secco per quattro minuti esatti, fino a un sottomano di Amoroso che prelude al ritorno in campo di Mancinelli. E se Trento appare più lucida, si arriva comunque a una cla- Le altre SestavittoriaconsecutivaperBiella CasalebattediseipuntiBrescia 1 L’ottava meraviglia della Biella cestistica, sesta vittoria consecutiva in campionato più le due di Coppa Italia, è una tempesta perfetta capace di annichilire la malcapitata Fileni Jesi. Accolta a luci soffuse l’Adecco Cup di fronte a 3700 spettatori in estasi, l’Angelico ha finito per trovarsi in piena simbiosi con il suo ambiente. E’ stata una cavalcata vincente, tutta a senso unico: il 112-70 è il punto esclamativo, in una partita in cui Biella si è fatta trascinare dal suo killer Alan Voskuil autore di 40 punti (12 su 19 da tre) e dall’aggressività di un collettivo che sembrava andare a doppia velocità rispetto alla Fileni. Non c’è solo Alan a bombardare, tutta la squadra ha tirato con sicurezza: alla fine l’Angelico chiude con il 55% da tre (23 su 42) lanciando un messaggio a tutta la Lega Gold. Adesso l’Angelico non si nasconde più: «L’obiettivo diventa vincere il campionato - afferma Voskuil - anche se dobbiamo proseguire a ragionare di morosa volata: Gergati segna il 67-66 a 26’’ dal termine ma, dopo il minuto di sospensione, Torino sceglie di fare subito fallo («mia scelta, ovvio», ha confermato Pillastrini) mandando in lunetta Forray. L’italo-argentino non trema regalando il +1 ai suoi e dando comunque alla Pms la possibilità di replica: la conclusione di Sandri dall’angolo finisce però sul ferro, Triche piazza altri due liberi e il canestro finale di Mancinelli non serve più a nulla. BENE BOWERS Voskuil, autore di 40 punti partita in partita». La guardia ha superato tutti i suoi record di carriera: mai aveva segnato 40 punti, mai aveva realizzato 12 canestri da tre punti in una singola partita. Anche il palaFerraris di Casale torna un fortino: la Novipiù di coach Giulio Griccioli sbriga la pratica Brescia 83-77. Leit-motiv ancora il tiro da tre punti: Casale chiude con il 59% (10 su 17). Determinante è stato l’ultimo quarto nel quale Casini e compagni hanno segnato 33 punti contro i 22 degli ospiti. [S. ZAV.] L’americano con 14 punti e 8 rimbalzi il migliore dei suoi Pms: Mancinelli 17, Evangelisti 6, Sandri 7, Steele 9, Bowers 14, Amoroso 8, Wojciechowski, Gergati 8. All. Pillastrini. Aquila Trento: Triche 20, Pascolo 21, Baldi Rossi 13, Forray 4, Molinaro 2, Fiorito 3, Santarossa, Lechtaler 2, Spanghero 5. All. Buscaglia. Classifica: Trento 36; Capo d’Orlando 34; Biella, Verona e Torino 32; Barcellona 30; Veroli, Ferentino e Trapani 26; Casale e Brescia 24; Napoli 22; Trieste 20; Jesi 18; Forlì 14; Imola 2. La Crocetta crolla ma spera nei playoff La Named Sat Crocetta crolla nel terzo quarto (parziale di 8-20) e cede al cospetto dei 7Laghi GazzadaSchianno: 55-81 alla fine, ma classifica che rimane confortante per l’accesso ai playoff. Pur recuperando d’Affuso e Vetrone, ma non al meglio, la squadra di Tassone ha trovato subito difficoltà a entrare nel match (10-19 al termine del primo quarto) tenendo botta fino a metà gara (31-42): dopo di che, il buio o quasi. Gli ospiti dominavano a rimbalzo (20-42 il saldo finale) trovando in Passerini un tiratore in serata di grazia (5/9 da tre) e concludendo in scioltezza. Il solo crocettino ad andare in doppia cifra era Antonietti, 16 punti in altrettanti minuti. [D. LAT, ] Crocetta: d’Affuso 6, Ceccarelli 3, Francione 3, Riviezzo 6, Antonietti 16, Giordana 7, Bonelli 2, Vetrone 4, Tarditi 2, Chirio 6. All. Tassone. Gazzada: Savelli 7, Spertini 11, Cappellari 11, Moraghi 12, Padova 5, Passerini 19, Moalli 5, Muraca 5, Nalesso, Fedrigo 6. All. Garbosi. T1 CV PR T2 64 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 HOCKEY SU GHIACCIO La Valpe aspetta il Cortina per continuare la corsa MARCO BOBBIO Era difficile immaginare che la Valpe potesse ripetere la gara perfetta di martedì, quando si impose per 4-2 senza sei titolari. Eppure il 3-0 con cui il Renon sabato sera ha espugnato il Cotta Morandini e si è aggiudicato la serie ha suscitato qualche preoccupazione: il risultato finale ben inquadra un match che gli altoatesini hanno gestito senza difficoltà e in cui i Bulldogs non hanno quasi mai dato l’impressione di poter imprimere il proprio marchio alla contesa. Soprattutto la Valpe dovrà cambiare marcia per superare il Cortina nella serie al meglio delle tre partite che si apre giovedì sera e che darà accesso alla semifinali. «È stata una serata storta – commenta il tecnico della Valpe Mike Flanagan –. È stata una serie combattuta, il Renon è la squadra che si è imposta in regular season, noi abbiamo vinto una gara e siamo arrivati a 10’ da un altro successo giovedì scorso: non posso che essere orgoglioso dei ragazzi». Come spesso capita, sono stati anche gli episodi a scandire la trama. Il Renon infatti è riuscito a passare in vantaggio alla prima vera azione offensiva, con Johansson abile a trasformare in gol una respinta centrale di Frazee su tiro di Daccordo. Il vantaggio ha consentito alla formazione di Rob Wilson di impostare una gara attendista, con grande attenzione in difesa e lampi offensivi affidati alle ripartenze. Il raddoppio è arrivato su una di queste, complice un involontario aiutino della dea bendata: il contropiede solitario trasformato da Ansoldi infatti era stato innescato da un tiro di Ambrosi, sul quale il difensore torrese ha rotto la stecca causando una traiettoria im- Una fase dell’incontro tra Giaguari e Rhinos Milano FOOTBALL AMERICANO I Giaguari al ritorno in A dopo dieci anni di purgatorio stravincono con i Rhinos Renon troppo forte Nella quarta gara contro il Renon la Valpe sabato sera ha perso per 3 a 0 Adesso, per accedere alle semifinali, dovrà vincere due partite su tre contro il Cortina prevedibile al puck. E anche l’ultima rete è stata frutto di un rapido rovesciamento di fronte, concluso da Rissmiller. Per contro i Bulldogs hanno presidiato con costanza il terzo di campo difensivo dei rivali ma sono rimasti spesso distanti dalla gabbia, con troppe conclusioni da posizione defilata preda di un ottimo Mason. Flanagan ha anche provato a rimescolare più volte le linee, senza però trovare la quadra: «Ma non è facile scegliere l’assetto quando devi continuamente fare i conti squalifiche e infortuni» spiega. L’emergenza ora dovrebbe essere finita, e con il Cortina dovrebbe rivedersi in campo anche il capitano Johnson. SCI Casse quarto nel superG di Coppa Europa Nelle finali di Coppa Europa di Andorra, Mattia Casse (Sauze) ha ottenuto il quarto posto nel superG vinto dal norvegese Aleksander Aamodt Kilde: il piazzamento gli vale anche il quarto posto nella classifica finale di specialità. A Sauze d’Oulx invece, in uno slalom FisNjr, Clelia Bagnasacco (Sansicario Cesana) ha preceduto l’Aspirante Alessia Alario 1 (Ski College Limone) e Costanza Oleggini (Val Vermenagna). La seconda Aspirante è stata Alessia Lava (Bardonecchia). Nella gara maschile successo del ventenne Steven Giuliano (Sestriere), il quale ha fatto meglio di Pietro Fussotto (Ski Team Cesana) e Giacomo Scaglione (Sansicario-Cesana), quest’ultimo primo degli Aspiranti. [D. LAT.] Se il buon giorno si vede dal mattino, il campionato dei Giaguari promette ampie soddisfazioni. Al debutto in Ifl (la serie A di football americano) dopo dieci anni di assenza, il team allenato da Riccardo Merola ha distrutto i Rhinos Milano con il finale di 35-0. «Grande partita, ottima cornice di pubblico, risultato mai in discussione: è un’iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione – commenta soddisfatto il presidente del club Roberto Cecchi –. I ragazzi si meritano un applauso, ma ora bisogna continuare a lavorare e mantenere i piedi per terra». La sfida contro i Rhinos si è messa sui binari giusti già prima di scendere in campo. Il nuovo running back americano della compagine milanese Kendial Lawrence ha infatti abbandonato i compagni a pochi giorni dall’inizio del campionato per accettare un provino in Nfl nei Kansas City Chiefs. Con l’attacco spuntato, gli ospiti hanno quindi faticato parecchio a muovere l’ovale e già nel primo drive offensivo hanno dovuto ricorrere al Gabriele Araudo PARALIMPIADE L’estremo difensore dei Tori Seduti Araudo ai giochi di Sochi ha inanellato una serie di prestazioni convincenti A Sochi nessuna medaglia Ma i piemontesi brillano ALBERTO DOLFIN C’è stata una costante alla Paralimpiade di Sochi: il portabandiera era sempre piemontese. Se all’apertura l’onore era toccato ad Andrea Chiarotti, capitano di lungo corso della Nazionale azzurra di sledge hockey, nello spettacolo di chiusura di ieri il testimone è passato al giovanissimo Andrea Valenti. Una scelta precisa del presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli per dare fiducia ai giovani in chiave futura dopo una spedizione che non ha portato i frutti sperati, lasciando l’Italia a secco di medaglie, come mai era successo in precedenza. «Avere due nostri atleti come alfieri italiani nelle due cerimonie è stato senza dubbio un riconoscimento per i nostri sforzi - ha detto la presidente del Cip Piemonte Silvia Bruno, che ha seguito la squadra italiana a Sochi -. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e sperare che continui ad esserci lo stesso sostegno alla Valentini portabandiera alla cerimonia finale Nello sledge hockey gli azzurri sono sesti nostra attività per poter promuoverla al meglio». In una rassegna invernale non proprio memorabile per i colori azzurri, hanno spiccato alcuni elementi dei Tori Seduti, ormai in pianta stabile nella punt. Così a decidere la contesa è stato proprio il pacchetto arretrato dei Giaguari, autore di ben tre mete: la prima a opera di Renato Morelli, la seconda dello statunitense Chris Salvi, autore di due intercetti di cui uno riportato in end zone al termine di una corsa da 50 yard, la terza di Davide Pizzimento. Buona anche la prova del reparto offensivo dove ha ben figurato il nuovo running back Niles Mittasch, grazie anche al dosaggio di corse e passaggi operata da Andrea Morelli. Il primo touchodwn è arrivato proprio su passaggio del quarterback torinese a Simone Paschetto, mentre il secondo su un invito per il ricevitore Alessandro Socci. Tra le note negative invece l’infortunio dello stesso Paschetto: clavicola rotta, stagione compromessa. Il prossimo impegno sarà domenica pomeriggio in casa contro i Barbari Napoli: «Il calendario ora ci dà una mano con una serie di impegni alla nostra portata – conclude Cecchi –, il che dovrebbe consentirci di crescere ancora e di limare qualche difetto, soprattutto in fase offensiva». [M. BOB.] Nazionale di sledge hockey come Gregory Leperdi e Andrea Macrì, autori di una rete a testa nel torneo, e Gabriele Araudo, autore di due belle prestazioni tra i pali. Un gol preziosissimo lo ha messo a segno pure il difensore Gianluca Cavaliere, piemontese ormai trapiantato in Trentino: il 3-2 all’overtime per la vittoria contro la Svezia, che ha permesso all’Italia di accedere alla finale per il quinto posto, poi persa contro i cechi. Intanto, Torino vuole legarsi ancor più a stretto legame con lo sledge hockey, di cui spera di ospitare l’anno prossimo i Mondiali al PalaTazzoli, dopo il successo del torneo pre-olimpico dell’ottobre 2013. Meno fortunata è stata la campagna russa sulla neve, con il 29° posto di Fabio Piscitello (Sport Di Più) nello snowboard cross quale miglior risultato piemontese. Il giovane portabandiera Valenti (Freewhite Ski Team) ha chiuso 31° nello speciale ed è uscito di pi- sta nel gigante di sabato. Grande rammarico anche per Nicolò Orsini (Ski Team Cesana), squalificato per non aver rispettato la procedura di partenza, dopo che aveva tagliato il traguardo al 18° posto nella prima manche di gigante. I tre potranno rifarsi ai Campionati Italiani dei prossimi due weekend sulle piste di Pratonevoso: il 23 marzo c’è lo snowboard, mentre il 29 ed il 30 toccherà allo sci alpino. T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Piemonte Sport .65 . VOLLEY ATLETICA Il Chieri resiste due ore Ma il derby va al Pinerolo OSCAR SERRA Straneo sesta a Lisbona ENRICO ZAMBRUNO «E’ stata una vera battaglia. Una di quelle partite che rendono bellissimo il campionato che stiamo disputando». Nelle parole di Stefano Caire, tecnico dell’Eurospin Ford Sara Pinerolo, c’è davvero tutta la soddisfazione per il successo ottenuto dopo cinque set tiratissimi nel derby contro il Fenera Chieri ’76, partita di cartello della sesta giornata di ritorno del campionato di B1 femminile. Dopo quasi due ore di gioco, di fronte a degli spalti gremiti, la super sfida si è conclusa per 3-2 (24-26, 2514, 16-25, 25-22, 15-9). Ancora una volta decisiva la capitana Elisa Togut: sulle sue Coach Caire «Una di quelle partite che rendono bellissimo il torneo» mani finiscono un terzo dei palloni distribuiti dalla palleggiatrice Beatrice Valpiani, lei attacca con il 40% e alla fine il tabellino riferisce di 24 punti, di gran lunga la miglior marcatrice del match. Dietro di lei con 18 palloni messi a terra c’è Alessia Midriano (59% in attacco e 5 muri, sui nove totali della sua squadra). Dall’altra parte del campo le ragazze di Max Gallo hanno provato a sfruttare al meglio tutte le loro pedine in fase offensiva: Valentina Soriani è la migliore, con 15 punti (60% di positività), mentre Chiara Burzio, Ilaria Corazza e Ylenia Migliorin sono molto fallose (14 errori in tre contro i 10 complessivi di Pinerolo) e non riescono a incidere come in altre occasioni. Grazie a questo successo il Pinerolo consolida la se- Sconfitto il Calton Si riapre la serie C Finisce al tie-break La partita di ieri, sesta giornata di ritorno del campionato di B1 femminile, ha visto il brillante successo del sestetto guidato da Stefano Caire B1 maschile IlSant’Annasemprepiùinalto 1 Il Sant’Anna San Mauro conferma l’ottimo stato di forma e, dopo aver annichilito la capolista Motta, espugna senza patemi il campo del Trebaseleghe per 3-0 (25-21, 25-19, 2516), sfoderando un ottimo Vajra, top scorer con 11 punti, seguito da Angelov e Fumagalli con 10. La zona playoff resta a tre punti, intanto finisce dietro il Volley Segrate, battuto dai cugini del Tuninetti Parella per 3-1 (23-25, 25-20, 25-20, 25-20). Monumentale ancora una volta l’opposto Moro, miglior marca- tore con 20 punti, seguito da Castelli (18) e Guido (16). In B2 femminile il successo del Collegno Cus Torino in casa del Normac Genova per 3 a 0 – sugli scudi Gobbo e Ortolani, con 11 punti - consente alle universitarie di conservare la seconda posizione con 49 punti a una incollatura dalla capolista Castellanza (51). Tra i maschi male il Nuncas Chieri, trafitto in casa per 3-0 dall’Alba prima in classifica e scivolato in terza posizione con 42 punti, ma in piena lotta per i [O. SER.] playoff. conda posizione in classifica con 47 punti, cinque in più del Chieri, raggiunto a quota 42 dalla Lpm Mondovì. Davanti a tutti resta la Lilliput Settimo che sale a 50 punti grazie al quarto successo consecutivo, ottenuto con un netto 3-0 (2520, 25-18, 25-11) in casa del Volley Doc Asti. Pinerolo: Serrano 2, Togut 24, Franco, Giai (L), Valpiani 2, Stratta, Midriano 18, Borgna 13, Fornara 5, Marcone 12, Ignelzi, Borri. All. Caire. Chieri ‘76: Agostino (L), Pilotti, Soriani 15, Tonello 14, Bersighelli 4, Bottani, Milesi 1, Corazza 14, Burzio 12, Migliorin 9, Nada 2, Perata, Bevilacqua (L). All. Gallo. Campionato riaperto. Il girone A della serie C femminile è arrivato a un momento di svolta. Perché fino a qualche settimana fa il primo posto sembrava già assegnato al Calton, ma ora è tutto cambiato, perché tre squadre navigano in testa nello spazio di tre soli punti. La capolista, a sorpresa, rimane a quota 46 perché sconfitta 1-3 (16-25, 25-16, 24-26, 20-25) dal Cogne, seconda squadra in stagione a fermare le canavesane. E così, con 43 punti, si fanno sotto Lingotto e Biella. Le torinesi hanno osservato un turno di riposo e la prossima settimana possono agganciare la vetta, mentre l’Angelico è passato 3-0 (22, 17, 21) a Trecate. Nel girone B invece la prima piazza è ormai assegnata al Cuneo (53), che ha vinto lo scontro diretto con la seconda in classifica, violando al tie-break il campo dell’Italia Multiservice Beinasco. Partita bellissima, con la capolista corsara in cinque set (15-25, 20-25, 25-21, 25-14, 14-16). Tutto facile per il Chisola: 3-0 (17, 24, 16) al Collegno Cus Torino. Nel girone A maschile, turno di riposo per il Bruno Tex Aosta, in testa con 41 punti. Ne approfitta il Parella, ora a quota 40 grazie al 3-0 (16, 15, 20) ottenuto a Montanaro. A 39 ecco il Valsusa Condove, bravo a vincere in quattro set (23-25, 25-21, 18-25, 19-25) sul non facile campo di Novara. Blitz anche dell’Artivolley, passato 1-3 (13-25, 25-19, 21-25, 23-25) in casa del Pivielle. Infine, nel girone B, Savigliano (52) vince la sua diciassettesima gara su diciotto superando 3-0 (19, 26, 17) il Cus Torino. Bene il Chieri, che soffre ma alla fine batte al tie-break (15-9) il Braida Volley. Valeria Straneo Sesto posto per Valeria Straneo nella 24ª Mezza Maratona di Lisbona, in Portogallo. In terra lusitana, l’atleta del Runner Team ’99 Volpiano - alla terza uscita nel 2014 sulla distanza - ha chiuso i 21,097 km in 1h09’47”, prima europea al traguardo dopo le cinque africane di testa. Il successo è andato all’etiope Workenesh Degefa Debele in 1h08’46”, che l’alessandrina aveva battuto qui lo scorso ottobre in occasione della Mezza Maratona del Portogallo. Dietro la vincitrice ecco quattro keniane, poi la Straneo. «Sinceramente oggi mi aspettavo un tempo migliore - dice l’azzurra - e invece alla fine ho fatto quasi lo stesso crono con cui a febbraio ho vinto il titolo tricolore di Verona. Peccato perchè mi sentivo in condizione di fare meglio, ma forse devo ancora smaltire il carico di lavoro dell’ultimo raduno. Fino all’ottavo chilometro abbiamo avuto un po’ di vento contro, poi ho un po’ pagato il continuo “elastico” che le mie avversarie hanno imposto alla testa della corsa. Io ho cercato di restare costante sul mio ritmo, ma quando al 13° chilometro loro hanno “strappato” di nuovo, sono rimasta staccata. Diciamo che questa è stata una tappa di passaggio verso i prossimi Mondiali di mezza maratona a Copenaghen, in programma il 29 marzo». [E. ZAM.] ROTELLE CICLISMO SCHERMA San Mauro, sei titoli tricolori Una domenica opaca Campello sesto a Nizza Al Trofeo Ravagnan si sono sfidati in 400 Per il terzo anno consecutivo Pescara ha ospitato i campionati italiani indoor di pattinaggio corsa. Una tre giorni che ha visto come protagonisti i pattinatori di San Mauro con una pioggia di titoli. Gabriele Taricco ha conquistato il titolo italiano nella specialità 1 giro crono atleti contrapposti e ha agguantato il podio sui 3000 americana allievi. Filippo Manera vince il 2 giri sprint, 3000 americana e argento 1 giro crono; Simone Martino oro 2 giri sprint senior e argento crono; Gabriele Di Nuzzo oro 3000 americana; Edoardo Quarona oro sui 3000 americana; il trio Martina Paciolla, Serena Agostino e Alessia Rizzi terzo posto 3000 americana. A squadre, il San Mauro è terzo. [A. BRU.] FRANCO BOCCA E’ stata una domenica in chiaroscuro per i corridori torinesi di tutte le categorie, che hanno dovuto gareggiare fuori dal Piemonte a causa dell’ormai cronica carenza di gare nella nostra regione. Nella Piccola San Geo per Juniores, svoltasi a Busto Arsizio nel Varesotto e vinta dal veronese Begnoni, la sfortuna ha preso di mira i due più forti velocisti nostrani: il rivolese Federico Burchio, campione regionale in carica della categoria, e il torinese Umberto D’Onise. Quest’ultimo, reduce dal brillante posto d’onore conseguito domenica scorsa ad Oleggio, è stato tolto di mezzo da una caduta nella fase iniziale, che lo ha costretto al ritiro per la rottura del cambio. Burchio, dal canto suo, è rimasto coinvolto in un maxi-capitombolo a 300 metri dall’arrivo, nel quale ha seriamente danneggiato la bicicletta ma per fortuna non si è ferito al volto, che ancora porta i segni del grave incidente occorsogli a settembre dell’anno scorso. Le note positive arrivano da Nizza, sulla Costa Azzurra, dove in attesa della conclusione della Parigi-Nizza dei professionisti è andato in scena il Souvenir Nucera, aperto ad Elite, Under 23 e Juniores. Svoltosi su quaranta giri di un breve anello pianeggiante sulla Promenade des Anglais, il criterium ha fatto registrare il ritorno alla vittoria dell’Elite cuneese Matteo Draperi, ora in forza all’Uc Monaco, mentre al sesto posto si è classificato Ga- BARBARA MASI Stefano Ciardo, 13° a Nizza briele Campello, Under 23 del Team Cerone-Rodman di Torino, e al tredicesimo il cambianese Stefano Ciardo, al debutto tra gli Juniores e nettamente primo della sua categoria. Quanto a Felline, nella Parigi-Nizza il torinese della Trek non ha ottenuto risultati di rilievo anche per ordini di scuderia, dimostrando tuttavia di essere in ottima condizione in vista della Milano-Sanremo di domenica prossima. Otto edizioni per ricordare un nome nobile della scherma azzurra con una gara che è diventata una classica del calendario nazionale Master: la due giorni del Memorial dedicato a Mario Ravagnan, olimpionico e vicepresidente del Club Scherma Torino scomparso nel 2006, ha ancora una volta registrato record di iscritti a Villa Glicini. Quattrocento atleti da tutta Italia, dai 30 ai 70 anni, fra i quali anche tanti ex campioni e nomi curiosi. Come Mauro Numa, olimpionico di fioretto a Los Angeles 1984, che ha gareggiato fra gli over 50 di sciabola restando fuori dal podio. O il regista torinese Davide Ferrario, di casa al C.S. Torino, giunto sesto nella cat. 2 di fio- retto, e Ladis Zanini, produttore esecutivo, nono nella cat. 3. In gara nella spada anche atleti stranieri, come Johannes Dewaal proveniente addirittura da Singapore, mentre la sciabola rosa cat. 1 ha avuto protagonista un arbitro internazionale, la romana Martina Ganassin vincitrice sulla torinese Katia Zavaglia (Isef E. Meda). La tradizione fiorettistica del C.S. Torino è stata celebrata nella cat. 0 dal derby tra i consiglieri Alberto Novo ed Edoardo Sciacca, primo e secondo sul podio, seguiti dal compagno di sala Paolo Stissi e da Pietro D’Attelis, istruttore alla Maschera di Ferro. Monopolio anche nel fioretto femminile con Marta Portesi, mentre nella sciabola la vittoria è andata alla maestra del C.S. Pinerolo Maria Francesca Angeli. T1 CV PR T2 66 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 SERIE D Il punto PAOLO ACCOSSATO Chieri, la serie nera continua Anche la Caratese si prende i tre punti, i collinari non vincono in casa da tre mesi È Classifica Girone A Chieri 1 Caratese 2 Albese-Novese 0-0 Borgosesia-Insubria C. 2-0 Chieri-Caratese 1-2 Derthona-Pro Dronero 1-1 Lavagnese-Santhià 2-0 Sestri Levante-Rapallo Bogliasco 0-1 Chieri Caratese Vado-Giana Erminio 1-3 4-4-2 3-5-2 Vda Aosta S.-Asti 1-1 Tunno; Spera, Conrotto, Benedetto, Sampò (32’ st Colaianni); Nicolini (12’ st Rabbeni), Panepinto, Brancato, Montante; Valfrè (14’ st Osella), Sinato Man. Sperduti; Perego, Dellamaggiora, Concina; Virga (24’ st Rota), Elezaj (12’ st Cesana), Zorloni, Chella, Bosisio; Diop, Valente (37’ st Brumana). Verbania-Chiavari 0-2 ALL. Zichella ALL. Bacci Classifica SQUADRE Giana Erminio Borgosesia Rapallo Bogliasco Insubria C. Chieri Lavagnese Vado Chiavari Vda Aosta S. Asti Novese Derthona Albese Caratese Sestri Levante Pro Dronero Santhià Verbania RETI: pt 22’ Zorloni (Ca); st 27’ Benedetto (Ch), 31’ Cesana (Ca) ARBITRO: Lorenzin di Castelfranco Veneto AMMONITI: Sampò, Benedetto. ESPULSI: SPETTATORI: 150 circa P 62 56 56 49 48 47 43 41 36 33 33 29 29 27 26 18 18 12 V 18 17 17 14 15 13 12 10 9 8 8 7 7 6 7 4 3 2 N 8 5 5 7 3 8 7 11 9 9 9 8 8 9 5 6 9 6 P 1 5 5 6 9 6 8 6 9 10 10 12 12 12 15 17 15 19 F 60 60 50 43 43 37 45 28 36 35 32 30 23 23 29 40 18 16 S 23 25 27 23 34 22 36 20 35 29 40 36 43 42 42 69 50 52 Prossimo turno Il «De Paoli» resta stregato PAOLO PONTI Con la sesta sconfitta casalinga, terza consecutiva, il Chieri conferma, come verrà poi dichiarato negli spogliatoi anche da Zichella, di non avere praticamente più nulla da chiedere a questo campionato, lasciando campo e vittoria a una Folgore Caratese dimostratasi più grintosa e con molta più voglia di vincere. La formazione collinare si attesta quindi come una squadra da trasferta, prolungando il non invidiabile record di tre mesi senza vittoria in casa, contro un avversario che al di là del risultato finale, è apparso non imbattibile. A decidere la partita, oltre al gol a metà primo tempo di Zorloni, la poca vena dell’intero undici di Zichella, compassato a centrocampo e poco propositivo sulle fasce, salvato solo dalla robustezza e dalla tenacia di un comparto difensivo superiore alla media. Molto negativo il recente ruolino di marcia del Chieri sul campo amico: infatti i collinari hanno perso al De Paoli le ultime tre gare consecutive Gli spogliatoi 1 Decisamente di umore grigio Giovanni Zichella al termine della partita contro la Caratese, non per il gioco quanto per la poca fortuna nelle occasioni: «La solita partita che giochiamo in casa – esordisce il tecnico -. In trasferta la traversa sarebbe entrata, e su palla inattiva non avremmo preso gol, qui purtroppo gira male. La prestazione è stata positiva, i ragazzi hanno fatto quello che avevamo preparato: loro hanno tre gioca- Gli ospiti si schierano con un 3-5-2 di sostanza a centrocampo per cercare la superiorità numerica, sia per bloccare le giocate di Conrotto e soci che per essere più aggressivi nelle ripar- tori molto fisici in difesa e abbiamo provato ad aprirli creando delle situazioni di 2 contro 1 sulle fasce, ma non abbiamo avuto fortuna». Fortuna che, scaramanticamente tra il serio e il faceto, il tecnico saprebbe raggiungere: «Dobbiamo cambiare campo, questo non ci porta bene. Forse loro avevano più voglia di fare risultato dato che si devono salvare: la nostra fortuna è aver fatto molti punti al[P. PON.] l’andata». tenze. E infatti il Chieri nei primi minuti non trova spazi, né per la manovra, né tantomeno per uscire dal centrocampo, che con il passare dei minuti arrivano, mal sfruttati, soprattutto sulle fasce. E a sfruttare la poca vena dei collinari ci pensa Zorloni, che su una mischia scaturita da una punizione di Valente, trova lo spazio giusto per la girata che non lascia scampo a Tunno. I padroni di casa provano una timida reazione, ma le occasioni migliori arrivano anche per loro da calcio piazzato: prima al 30’ Panepinto scodella dalla trequarti sul se- Sesta sconfitta interna del torneo La squadra è apparsa senza più stimoli condo palo dove Conrotto al volo impegna severamente Sperduti, poi, quasi al termine della frazione, un bolide di Valfrè da quasi 30 metri colpisce in pieno la traversa a portiere battuto. Dietro al Giana corsa apertissima 23/03: Insubria C.-Lavagnese, ChiavariBorgosesia, Caratese-Sestri Levante, Giana Erminio-Verbania, Novese-Vda Aosta S., Pro Dronero-Vado, Rapallo BogliascoAlbese, Santhià-Chieri, Asti-Derthona Nella ripresa i padroni di casa rientrano più grintosi, facendosi più presenti dalle parti di Sperduti ma senza mai impegnarlo veramente, con Zichella che intorno al quarto d’ora prova la doppia sostituzione, con Osella e Rabbeni al posto di Nicolini e Valfrè, alla ricerca di più vivacità in fase offensiva. Ma dopo due conclusioni velleitarie di Sinato e Sampò, è Benedetto a salire in cattedra, prima salvando il 2-0 ospite con un portentoso recupero su Diop lanciato a rete (21’), poi firmando il pareggio al 27’ sfruttando gli sviluppi di una punizione di Spera, in un’azione fotocopia del gol ospite. Ma è un fuoco di paglia, perché gli ospiti al 31’ passano ancora, questa volta sugli sviluppi di un angolo dove la palla rimane in area con il neo entrato Cesana che infila sotto la traversa per il 2-1 finale. ormai abbastanza chiaro che l’impronosticabile andamento a singhiozzo del Chieri, leone fuori casa e pulcino al De Paoli, disegna la strada da qui fino alla fine della stagione: playoff più difficili, per quanto ancora possibili visto che in un modo o nell’altro l’undici di Zichella è ancora quinto. Ma pensare di agganciare gli spareggi con gli straordinari in trasferta e il lentissimo procedere in casa è pura utopia. E’ vero che delle 7 partite restanti, i biancoazzurri ne hanno 4 lontano da Chieri, ma è impensabile credere che basti vincere una domenica sì ed una no. La fame della Caratese può dunque più dell’assuefazione dei torinesi ad una classifica ormai tranquilla. Lassù, Giana Erminio ed inseguitrici continuano la loro marcia parallela, ma i 6 punti di vantaggio dei lombardi sono un fattore per nulla trascurabile. L’undici di Gorgonzola espugna Vado, Il RapalloBogliasco di Sesia vince con il Sestri Levante ed il Borgosesia di Manzo battendo 2-0 la Caronnese definisce i valori del girone con le prime tre in classifica un gradino sopra tutte. Che però i primi della classe perdano due partite delle ultime 7 (fin qui un solo ko in 27 match) favorendo così il rientro di liguri e vercellesi è a dir poco impronosticabile. La Lavagnese che batte con agio 2-0 il Santhià (prossimo avversario del Chieri, per fortuna nel vercellese) è la squadra più in forma del lotto con la migliore difesa del gruppo e dieci risultati utili consecutivi. Ed ora i bianconeri sono sesti ad un solo punto dai torinesi. GIOVANILI CALCIO A 5 DONNE Primavera, granata quasi ai playoff Allievi, la Juve in finale ad Arco Vincono Carmagnola e i Bassotti Luserna inarrestabile Toro e Juve sconfitte Grande vittoria per il Cld Carmagnola nella 22esima giornata della serie A2. I gialloneri hanno superato 7-0 il Lecco in una partita senza storia. Match già chiuso nel primo tempo, terminato 4-0 grazie alla doppietta di Oanea e ai sigilli di Zanella e del portiere Mastrogiacomo. Nella seconda frazione lo show è continuato con la doppietta di Resner e il gol di Bresciani. Nel 19esimo turno di serie B invece tutto facile per i Bassotti, impostisi 8-4 sul Blue Orange. Bene anche il Castellamonte, passato 3-1 a Grosseto sul campo dell’Atlante. [E. ZAM.] Continua la splendida cavalcata del Luserna che, con la vittoria nel mach clou dell’ottava di ritorno contro il Torino, si è portata a otto vittorie consecutive nel 2014. La gara, anticipata dalle polemiche tra le società per una richiesta di rinvio, è stata decisa da 4 reti tutte di ex granata: a sbloccare il risultato nel primo tempo Bosi, seguita dalla doppietta di Sodini a cavallo della ripresa, per chiudere poi con il rigore trasformato da D’Ancona al 17’ della ripresa, per una vittoria che lancia sempre più al secondo posto in classifica le ragazze IVANA CROCIFISSO Un solo punto separa il Torino dalla final-eight. Vittima dell’undicesima vittoria consecutiva della Primavera granata è l’Empoli, seconda forza del campionato, sconfitta 1-0 al Don Mosso di Venaria dalla capolista del girone. A decidere il big match è il difensore Benedini, che di testa batte i toscani sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Sono ora ben 15 i punti che separano la squadra di Longo proprio dall’Empoli, sempre diciassette le lunghezze dalla Juve, terza. E a sei giornate dal termine manca solo la matematica: al Toro basterà un pari sabato prossimo per raggiungere la fase finale. Un cammino incredibile quello della squadra di Longo: 17 vittorie, tre pareggi, nessuna sconfitta. Nonostante questi numeri, il tecnico granata continua a non voler guardare la classifica: «Speriamo di poterlo fare sabato: potremmo festeggiare un risultato che questi ragazzi meritano ampiamente». Tenteranno di sollevare al cielo un trofeo importante come l’Arco di Trento gli Allievi della Juventus: la squadra di Della Morte ha superato 2-1 la Roma in semifinale (in gol Vitale e Udoh), guadagnando l’accesso alla finale, in programma domani alle 15 (gara trasmessa in diretta su Rai Sport). Avversario il Chievo: Della Morte non avrà a disposizione l’ottimo Pozzebon, squalificato. Dopo la sosta di nuovo in campo i Giovanissimi. Vittoria della Juventus, 1-0 sul Varese (decisiva la rete di Mastropietro), successo del Torino, 4-0, sulla Pro Vercelli, frutto dei gol di Soleti e Maiello e della doppietta di Sottil. Bianconeri sempre in testa al girone, granata ad un solo punto dal quarto posto, che significherebbe playoff. di Tatiana Zorri, all’inseguimento del Cuneo capolista bloccato dall’Alessandria. Per il Toro una sconfitta ininfluente che lascia la formazione di Nicco a 22 punti, uno in meno prima della pausa per l’ulteriore penalizzazione inflitta alla società nel mese di febbraio per fatti relativi alla passata stagione. Male invece la Juventus, che in casa è sconfitta dall’Alba 4-0, in una partita con tante ex in campo ma con poco da dire in termini di classifica, con entrambe le squadre ormai fuori dai giochi sia per la vittoria che, fortunatamente, per la retrocessione. [P. PON.] T1 CV PR T2 Piemonte Sport .67 LA STAMPA . LUNEDÌ 17 MARZO 2014 ECCELLENZA, GIRONE A Il punto PAOLO ACCOSSATO La Pro sbanca anche Ivrea Nel girone B le torinesi quasi fuori dai playoff Le classifiche Girone B Girone A Ivrea 0 Pro Settimo 3 Ivrea Pro Settimo 4-3-3 4-3-3 Chiaverini, Ferreri, Zardini, Graziolo, Munari, Cagliano, Vicario (6’ st Pallante), Pagliero, Soster (27’ st Santoliquido), Pierobon, Padovan (38’ st Velardi). Maja, Barabino, Vasario, Caracciolo, Cacciatore, Grancitelli, Piotto, Didu, Marangone (16’ Di Renzo) (38’ st Fiorilli), Parisi (31’ st Bellan), Gallace. ALL. Rizzo ALL. Davin 0-3 Atl. Gabetto-Cavour 2-2 Borgaro-Baveno 0-2 Busca-C. Alfieri D. Bosco 1-1 Charvensod-Ce.ver.sa.ma Biella 3-0 Castellazzo-Olmo 84 1-1 Gassino-Caselle 0-1 Cheraschese-Bene Narzole 1-1 Ivrea-Pro Settimo 0-3 Lucento-Acqui 0-3 J.biellese-Aygreville 1-1 Pinerolo-Fossano 4-3 Omegna-Bellinzago 1-2 Saluzzo-Valenzana Mado 0-1 Orizzonti Utd-Lascaris 0-0 Sp. Cenisia-Chisola 0-1 Settimo-Gattinara 4-1 Villalvernia-Libarna 1-1 Classifica SQUADRE P 73 Pro Settimo 71 Bellinzago 60 Baveno 57 Orizzonti Utd 56 Osmon Suno 45 Aygreville 41 Omegna 40 Ivrea 36 J.biellese 33 Borgaro 32 Gassino Ce.ver.sa.ma Biella 31 31 Caselle 30 Lascaris 28 Charvensod 23 Settimo 19 Gattinara 14 Atletico To RETI: 20’ Barabino, 38’ Parisi; st 27’ Di Renzo ARBITRO: Bitonti di Bologna AMMONITI: ammoniti Cagliano, Pierobon, Barabino, Padovan, Caracciolo SPETTATORI: 150 circa PAOLO ACCOSSATO IVREA La marcia di avvicinamento della Pro Settimo Eureka alla madre di tutte le partite prosegue: tra due settimane al Valla arriva lo Sporting Bellinzago e lì si potrebbe (dovrebbe) decidere il campionato. In mezzo, il per nulla banale Orizzonti United domenica prossima, il tosto recupero con il Borgaro mercoledì 26 e poi via libera ai match dei match. Intanto Gallace e compagni sbarcano ad Ivrea, evidenziano le imbarazzanti amnesie difensive arancioni e se ne tornano a Settimo con i 3 punti d’ordinanza che mantengono a due (con una partita in meno) i punti sullo Sporting. Rizzo sa bene che i maggiori pericoli per l’Ivrea possono arrivare dalle fasce più che dal centro vista l’assenza di Zenga e così schiera il giovane Ferreri in mezzo insieme all’adattato Cagliano e l’esperto Munari sulla destra a placare i furori di Marangone e Vasario. La stanca Pro, reduce dalla trasferta di Coppa in terra vicentina, fa rifiatare Di Renzo in panchina con il mascherato Grancitelli (frattura allo zigomo) regolarmente in Atletico To-Osmon Suno I «grandi vecchi» Un contrasto tra i «senatori» Pierobon e Grassitelli Nella foto sotto, Caracciolo (Pro) pressato da Graziolo Classifica V 23 22 17 17 16 12 12 11 9 10 9 7 8 7 7 6 3 4 N 4 5 9 6 8 9 5 7 9 3 5 10 7 9 7 5 10 2 P 1 2 3 6 5 8 12 11 11 15 15 12 14 13 15 18 16 23 F 65 79 60 46 55 50 42 49 40 37 33 37 34 30 33 36 40 18 S 21 22 30 25 30 34 46 46 43 37 44 48 55 48 58 68 63 66 V 21 15 14 13 12 13 12 11 11 10 10 11 10 11 8 6 4 3 N 5 10 9 8 10 6 9 9 7 9 9 6 8 4 4 7 3 5 P 2 4 6 8 7 10 8 9 11 9 10 12 11 14 16 16 22 20 F 65 52 46 43 55 43 42 53 45 37 43 37 42 33 30 27 22 33 S 20 38 23 36 39 30 38 41 38 34 40 38 38 40 61 52 77 65 Prossimo turno 23/03: Baveno-Omegna, Bellinzago-Ivrea, Caselle-J.biellese, Ce.ver.sa.ma Biella-Gassino, Gattinara-Atletico To, Lascaris-Settimo, Osmon Suno-Charvensod, Pro Settimo-Orizzonti Utd, Aygreville-Borgaro 23/03: Bene Narzole-Pinerolo, Cavour-Busca, Chisola-Cheraschese, C. Alfieri D. Bosco-Lucento, Fossano-Villalvernia, LibarnaSaluzzo, Olmo 84-Sp. Cenisia, Valenzana Mado-Atl. Gabetto, Acqui-Castellazzo troguardia arancione lo fa però al 38’ quando su arcuata punizione di Didu e correzione in mezzo di Cacciatore, ben quattro giocatori della Pro si trovano liberi in mezzo all’area. L’onore della volée vincente con un sinistro al volo tocca a Parisi. L’Ivrea è squadra dal duplice volto: attacco vivace con movimenti veloci e retroguardia tutta da rivedere. Partita comunque non chiusa: l’Ivrea piuttosto prende il terzo gol ma non smette di offendere, e così alla Pro non dispiace fiondarsi negli spazi: Di Renzo al 10’ punge con un destro a giro su cui Chiaverini si fa apprezzare, Vasario al 15’ di piatto mette alto. Pallante rende ancora più offensivi gli arancioni e l’Ivrea non ha più mezze misure: o la va o la spacca ma a spaccare la partita ci pensa Di Renzo al 27’, quando scappa via dalla trappola del fuorigioco, si porta aggrappato alla maglia Ferreri per almeno una decina di metri e salta Chiaverini in uscita per il facile appoggio a porta vuota. La bandiera eporediese Pierobon è comunque l’ultimo a mollare e al 37’ ribadisce sulla traversa una punizione si Pagliero anch’essa finita sul palo lungo. Tra due settimane il match casalingo con il Bellinzago che vale il campionato za con la traversa. L’Ivrea prende coraggio ma la coperta è corta e praterie si aprono nella difesa eporediese, per cui prima Parisi salta Chiaverini ma mette in mezzo nel deserto e poi Di Renzo di testa trova solo l’esterno della rete. Il patatrac la re- P 68 55 51 47 46 45 45 42 40 39 39 39 38 37 28 25 15 14 Prossimo turno campo. In casa Pro si sa che la dea bendata è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo e al 16’ Marangone deve lasciare la compagnia per un problema muscolare e così dopo Gaudio Pucci e Zenga i biancocerchiati perdono un altro pezzo. Sarà la rabbia o il furore agonistico ma passano quattro mi- nuti e la Pro segna: con l’attacco che perde i pezzi, ci pensa il difensore Barabino a sbucare dietro i difensori dell’Ivrea e ad inzuccare nell’angolo opposto. Non è la Pro migliore dell’anno, e ci mancherebbe vista la stanchezza e le assenze, ma è insolito il pressapochismo in difesa in più di un’occasione. Così Pagliero ne approfitta al 23’ per un destro al bacio che fa la conoscen- SQUADRE Acqui Bene Narzole Cheraschese Libarna Valenzana Mado Lucento Castellazzo Cavour Villalvernia Saluzzo Pinerolo Olmo 84 C. Alfieri D. Bosco Fossano Busca Chisola Sp. Cenisia Atl. Gabetto Le altre partite Atletico Torino 0 Borgaro 0 Gassinosanraffaele 0 Orizzonti United 0 Settim 4 Osmo Suno 3 Baveno 2 Caselle 1 Lascaris 0 Gattinara 1 Atletico Torino Osmo Suno Borgaro Baveno Gassinosanraffaele Caselle Orizzonti Lascaris Settimo Gattinara Assan, Tassin, Lena, Greco, Dalle Sasse, Scozzafava, Perciabosco (31’ st Russo), Lo Baido, Fierro (10’ st Tazoukanit), Sgherzi, Petrini (20’ st Tucci). Moretto, Miglietta, Yaong’bra, Evola, Bonato, Fornasino, Poi (1’ st Bettini), Cherchi (31’ st Repossini), De Lorentiis, Agazzone, Bertola. Gencarelli, Mazza, Dotto (37’ st Bougram), Moreo (1’ st Corbo), Borin, Cristino, Vocisano, Carassi, Massimo, D’Alessandro (1’ st Bonsanto). Campana, Baldo, Menaglio, Stanglini, Rugariva, Pavesi (39’ st Yob), Trentani, Ramalho, Kouadio (25’ st Sefa), Beretta, Romano (41’ st Modaffari). Okumador, Piras, Lupu, Bava, Imburgia, Balagna, Giorgi (27’ st Mondo), Noia (1’ st Chieppa), Foxon, Peraudo (10’ st D’Agostino), Mirimin. Semperboni, Moioli, Benanchi, Fioccardi, Fassio, Salvitto (32’ Lonardi), Suppo, Di Marco (10’ st Donofrio), Enam’ba (25’ st Fondello), Serra, Greco Ferlisi. Ferrauto, Torta (29’ st Luminoso), Freda, Maggio, Lombardo, Panepinto, Carini, Comotto (27’ st Di Lernia), Valenza, Scutti, Gnisci (23’ st Mbaye). Asinelli, Mandes, Bembouzid (35’ Ferrari), Ferroglio, Gallo, Bettineschi, Napoli (32’ Korreshi), Serafino, Cavazzi, D’Onofrio, Pasqualone. Giarnera, Tigani, Abalsamo (34’ st Piretta), Viola, Rea, Barbati, Tomasicchio, Dispenza, Padovan (16’ st Trentinella), Del Vecchio, Messineo (25’ st Zarantonello). Marchetto, Davin, Tramarin, Polito (19’ st Crimi), Danini, Daquino, Isabelli, Russo, Porcelli, Papa (13’ st Ganci), Ravetto (4’ st Cianciolo). ALL. Campanile ALL. Rotolo ALL. Russo ALL. Pissardo ALL. Gatta ALL. Goria ALL. Boschetto ALL. Portesi ALL. Del Vecchio ALL. Beccari RETI: 44’ Evola; st 14’ De Lorentiis, 45’ Repossini ARBITRO: Barmasse di Aosta AMMONITI: Greco, Lo Baido RETI: 32’ Romano, 35’ Trentani ARBITRO: AMMONITI: Massimo, Carassi ESPULSI: Borin RETI: 13’ Greco Ferlisi ARBITRO: Rossi di Pinerolo AMMONITI: , Enam’ba, Greco Ferlisi RETI: ARBITRO: Cannata di Collegno AMMONITI: Mandes, Ferroglio, Gallo RETI: 9’ Padoan, 27’ Isabelli (G), 35’ Messineo; st 7’ e 14’ Dispenza ARBITRO: Prior di Ivrea AMMONITI: Abalsamo, Zarantonello ESPULSI: Tramarin Tassello dopo tassello si sta completando il puzzle che la Pro con pazienza sta componendo da fine agosto, ma alla meta mancano ancora 6 pezzi. E per nulla banali: Orizzonti United (quarto), Borgaro, Sporting Bellinzago (secondo), Baveno (terzo), Aygreville, Caselle. Con le prossime tre sfide da giocarsi in 7 giorni. Sarà marzo con tutta probabilità il mese che dirà se la Pro è da serie D. Intanto i biancocerchiati continuano a vincere senza scollarsi di dosso i novaresi. Delle altre torinesi, solo l’Ivrea è tranquilla (e in un certo senso anche l’Atletico Torino, di fatto retrocesso) mentre gli incerottati Borgaro e Lascaris, l’altalenante Gassinosanraffaele e il redivivo Caselle (4 successi di fila) cercano di evitare i playout che invece il Settimo (4-1 al Gattinara) spera di giocare perché l’alternativa significherebbe retrocessione diretta. Girone B All’Acqui bastano 3 punti con 6 partite ancora da giocare per festeggiare la serie D. Domenica prossima potrebbe già essere la volta buona. Si stanno invece sgonfiando le torinesi in chiave playoff e a oggi gli spareggi estrometterebbero le nostre candidate. Il Cavour già da qualche domenica denotava impacci, confermati con il 2-2 contro l’Atletico Gabetto ultimo in classifica. Con appena due punti nelle ultime 4 partite, il Lucento vanifica la stupenda marcia compiuta tra dicembre e gennaio scivolando al sesto posto. Scatto d’orgoglio del Pinerolo che emerge dai playout con il rocambolesco 4-3 al Fossano (tripletta di Piroli), mentre il Chisola continua a sperare. T1 CV PR T2 68 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Le altre partite Lucento 0 Acqui 3 Lucento Acqui (4-1-2-1-2) (4-3-1-2) MIglino, Molli, Patrone (22’ st Francioso), Farella, Ferrarese; Basiglio; Mangano, Rizzo; Salafrica; Martorano (10’ st Grimaldi), Le Pera. Teti, Bencivenga, Buso, Morabito, Silvestri; Granieri, Cappannelli (38’ st Randazzo), Pizzolla; Innocenti (35’ st Anania); Russo (35’ st Quinto), Giusio. Atletico Gabetto 2 Pinerolo 4 Cavour 2 Fossano 3 Atletico Gabetto Cavour Pinerolo Fossano Ghiglione, Miglio, Ito, Di Muro, Albanese (1’ st Ingrao), Schiavone, Curto, Marinaro, Cozzolino, Padovan (12’ st Torre), Palmiotto (14’ st Bellucci). Garino, Laganà, Chiaussa, Ferrati, Friso, Montagna, Ligotti (11’ st Fassina), Todella (28’ st Mazzone), Cirillo, Atteritano, Valerio. Odier, Pepe, Ahmed, Previati, Barrella, Lisa, Soccal (30’ st Clori), Di Leone, Piroli, Di Gioia, Stangolini (38’ st Dedominici). De Miglio, Racca (12’ st Del Soglio), Brizio, Durando, Domestici (3’ Cavallino), Douza, Bonelli, Curti, Perri (26’ st Raspo), Ballario, Dalmasso. ALL. Marangon ALL. Di Leone ALL. Fornello ALL. Volcan RETI: 9’ Palmiotto, 12’ Ligotti, 15’ Cirillo; st 41’ Ingrao ALL. Telesca ARBITRO: Mocanu di Torino AMMONITI: Miglio, Cozzolino, Laganà ALL. Merlo ARBITRO: Filomena di Collegno AMMONITI: Barrella, Brizio, Piroli, Ballario ESPULSI: Di Leone e Durando RETI: pt 37’ Granieri; st 6’ Giusio, 33’ Russo ARBITRO: Esposito di Aprilia AMMONITI: Grimaldi, Mangano SPETTATORI: 70 circa Assenze importanti ALEX BEMBI Il Lucento contro gli acquesi ha dovuto fare a meno dei due titolari Montesano e Schiavone Tre è il numero prefetto per l’implacabile Acqui che, per la terza giornata consecutiva, rifila appunto 3 schiaffi ai suoi avversari. Questa volta a cadere di fronte alla capolista è stato un buon Lucento, che paga un grossolano errore di posizionamento sul finire di un primo tempo altrimenti perfetto. Nella ripresa non c’è stato più scampo per i padroni di casa chiamati a dover fare la partita contro una squadra tecnicamente superiore. Il Lucento si presenta al match più difficile della stagione privo di due titolari importanti, il bomber Montesano e Schiavone. Mister Telesca conferma l’impianto di gioco con il rombo a centrocampo, dove Basiglio è il vertice basso mentre Salafrica agisce dietro le punte. Gli ospiti rispondono affidandosi ad un 4-3-1-2, con il trequartista Innocenti lasciato libero di svariare su tutto il fronte offensivo. Dopo le schermaglie iniziali, con un paio di oc- ECCELLENZA, GIRONE A Il Lucento si arrende alla capolista Acqui RETI: 16’ pt e 2’ st Ballario, 18’ Previati, 31’ pt, 36’ pt e 10’ st Piroli; st 5’ Perri Sporting Cenisia 0 Chisola 1 Sporting Chisola Gianoglio, Zucco, Montenegro, Forneris, Zanchi (11’ st Secci), Bellitta, Novarese (29’ st Seccia), Maugeri, Rubino (24’ st Cigna), Racioppi, Costilla. Ussia, Barbero, Ladogana, Reina, Cornaglia, Carli, Cosenza, D’Agostino (38’ st Tallarico), Capola (21’ st Carulli), Vetrugno, Deideri. ALL. Di Gianni ALL. Ballario RETI: 5’ Deideri ARBITRO: Savasta di Bra AMMONITI: Bellitta, Maugeri, Forneris, Novarese, Secci, Cosenza, Reina, Tallarico, Deideri Deideri, in gol per il Chisola casioni velleitarie per parte, la gara sembra incanalarsi in quello che sarà il leitmotiv con i bianchi padroni del campo grazie alla loro superiore proprietà di fraseggio e la perfetta applicazione del fuorigioco che limiterà per tutto il match i padroni di casa. Al 37’ l’episodio chiave: un angolo per il Lucento viene respinto dalla difesa ed attiva un contropiede con gli ospiti in superiorità numerica. Servito in profondità, Innocenti serve Granieri e per il tiro che vale il vantaggio. La ripresa parte con il raddoppio degli ospiti al 6’. Innocenti viene pescato in area, il suo colpo di testa trova la magnifica respinta di Miglino, ma il più lesto ad intervenire è Giusio che insacca. A porre la parola fine all’incontro ci pensa, intorno alla mezz’ora, Russo con un preciso tiro a fil di palo. Per il Lucento, gli spareggi restano un obiettivo concreto come afferma il direttore sportivo Gallo: «Nei play off ci cre- diamo ancora, d’altronde non era questa la partita in cui dovevamo fare punti». L’Acqui invece, sta per coronare una stagione entusiasmante e già mercoledì prossimo, nel recupero contro il Busca, potrebbe arrivare anche la matematica a consacrare gli alessandrini campioni del girone. Mister Merlo non può che essere soddisfatto: «Allenare questo gruppo è fantastico e vederli giocare in questo modo ripaga di un anno di lavoro intenso». La curiosità 1 Ci sono modi e modi per retrocedere e quello scelto dalla Santenese, ultima del girone C di Promozione, è tra i più tristi. Dalla serie D alla Seconda Categoria non c’è squadra in Piemonte che abbia totalizzato appena 2 punti in 25 partite. Due pareggi e 23 sconfitte, 13 gol fatti e 76 incassati (l’ultimo ieri nell’1-0 con l’Ivest) per un’annata a dir poco disastrosa ora neppure più tenuta in vita dalla matematica con l’ultimo punto (uno 0-0 casalingo con il Mirafiori) incamerato nel dicembre del 2013 e la seconda retrocessione in tre anni [P. ACC.] ormai realtà. Risultati e Classifiche Prima Categoria Promozione Girone C Girone C Girone B Girone E Girone D Girone F Brandizzo-Pavarolo 1-0 Alpignano-Don Bosco Nich. 0-0 Banchette-S. F. Ardor 3-1 Atletico Villaretto-Pozzomaina 1-5 Antico Borgoretto-Bvs 1-0 Buttiglierese-Pro Villafranca 1-2 Casale-Leini 5-2 Borgaretto-Airaschese 1-0 Castellamonte-Pvf 2-4 Bacigalupo-Rapid To 2-3 Beinasco-Villar Perosa 1-1 Moncalieri-Villastellone 5-0 Mathi-Alicese 1-3 Bsr Grugliasco-Csf Carmagnola 2-0 Colleretto-Quart 2-0 Barcanova-Nizza Millef. 5-2 Carignano-Pro Collegno C. 4-0 Moncalvo-San Giuseppe Riva 1-2 Pont Donnaz-Bollengo Alb. 1-0 Cbs S. C.-Usaf Favari 2-0 Esperanza-San Maurizio C. 1-2 Barracuda-Santa Rita 3-2 Denso Fc-Valdruento 2-0 Montatese-Sandamianese 0-1 Real Canavese-Volpiano 0-1 Pianezza-Mirafiori 0-0 Fenusma-Vallorco 0-2 Orione Vallette-Cit Turin Lde 2-5 Luserna-Sporting Rosta 1-0 Nuova Sco-Atletico Santena 3-1 Rivarolese-Quincitava 1-2 Piscinese Riva-S. Giacomo Ch. 2-0 Real Leini-Saint Vincent 1-0 San Mauro-P. River Mosso 4-1 Olympic Collegno-Lesna Gold 0-2 Pecetto-Rocchetta T. 0-1 Trino-Crescentinese 3-1 Santenese-Victoria Ivest 0-1 Real Sarre-La Chivasso 3-1 Spazio Talent Soccer-Vianney 0-4 Rivoli-San Secondo 6-1 Poirinese-Roero 0-1 Venaria Reale-S. Nolese 0-0 Union Valle Di Susa-Cenisia 2-1 Verres-Bosconerese 3-2 Vanchiglia-Pertusa B. 3-1 Riposa : Cumiana Trofarello-Villanova 2-1 S 31 24 26 33 39 46 42 38 36 62 51 57 76 50 72 81 SQUADRE Denso Fc Carignano Luserna Villar Perosa Rivoli Pro Collegno C. Lesna Gold Antico Borgoretto Beinasco Valdruento Sporting Rosta Bvs Cumiana Olympic Collegno San Secondo Riposa : San Carlo SQUADRE Volpiano Casale Quincitava Alicese Pont Donnaz S. Nolese Rivarolese Mathi Brandizzo Real Canavese Venaria Reale Trino Bollengo Alb. Leini Pavarolo San Carlo Crescentinese Classifica Classifica Classifica P 62 54 47 42 39 34 33 33 31 31 30 28 26 26 25 23 10 V 19 16 14 13 12 10 9 10 7 7 8 7 6 7 5 6 2 N 5 6 5 3 3 4 6 3 10 10 6 7 8 5 10 5 4 P 1 2 6 8 9 11 10 12 7 8 11 10 10 13 9 13 18 F 50 54 42 35 30 28 31 30 20 29 24 35 34 25 20 25 25 S 18 20 21 28 22 29 35 35 19 33 31 39 44 45 27 38 53 Prossimo turno 23/03: Crescentinese-Brandizzo, Mathi-Rivarolese, Pavarolo-Pont Donnaz, Quincitava-Venaria Reale, San Carlo-Trino, S. Nolese-Real Canavese, Volpiano-Casale, Alicese-Bollengo Alb.; Riposa : Leini SQUADRE P Alpignano 55 Bsr Grugliasco 52 Cbs S. C. 49 Csf Carmagnola 49 S. Giacomo Ch. 44 Borgaretto 38 Pianezza 36 Airaschese 36 Piscinese Riva 34 Victoria Ivest 33 Union Valle Di Susa 32 Cenisia 28 Usaf Favari 27 Mirafiori 24 Don Bosco Nich. 19 Santenese 2 V N P F 17 4 4 59 15 7 3 47 15 4 6 46 15 4 6 46 12 8 5 43 10 8 7 30 10 6 9 55 10 6 9 30 10 4 11 28 9 6 10 34 9 5 11 36 8 4 13 38 7 6 12 35 6 6 13 35 5 4 16 30 0 2 23 13 S 26 27 26 30 24 29 38 37 34 41 36 51 50 39 41 76 SQUADRE La Chivasso Real Sarre Colleretto Banchette Pvf Fenusma Verres Vallorco Bosconerese Real Leini San Maurizio C. Esperanza Saint Vincent Quart S. F. Ardor Castellamonte Classifica Classifica P 64 51 49 48 45 38 37 36 34 34 31 27 24 21 9 9 V 21 16 14 15 14 10 10 9 10 9 8 8 6 6 2 1 N 1 3 7 3 3 8 7 9 4 7 7 3 6 3 3 6 P 2 6 4 6 8 7 8 7 11 9 10 14 13 16 20 18 F 64 56 48 65 48 46 39 37 39 35 29 40 24 28 24 21 S 20 27 24 26 34 41 48 43 38 39 42 53 42 48 60 58 SQUADRE P 57 San Mauro Cit Turin Lde 57 54 Vanchiglia 47 Barcanova Nizza Millef. 45 P. River Mosso 43 Pertusa B. 41 Pozzomaina 40 Rapid To 38 Orione Vallette 29 26 Vianney 24 Santa Rita 23 Barracuda Atletico Villaretto 17 Bacigalupo 10 Spazio Talent Soccer 9 V N P F 17 6 2 71 18 3 4 63 16 6 3 65 14 5 6 57 13 6 6 62 13 4 8 62 13 2 10 53 11 7 7 58 10 8 7 50 8 5 12 37 7 5 13 34 6 6 13 40 5 8 12 45 4 5 16 20 3 1 21 27 2 3 20 20 Classifica P 45 45 42 41 41 36 32 31 29 26 26 22 21 19 19 V N P F 13 6 5 51 13 6 5 43 11 9 4 41 11 8 4 32 11 8 5 40 10 6 7 39 9 5 9 34 9 4 11 38 7 8 8 33 6 8 9 31 6 8 9 22 6 4 13 29 5 6 12 32 4 7 12 22 4 7 12 38 S 27 20 27 23 25 38 33 49 32 37 29 41 45 40 59 SQUADRE Rocchetta T. Moncalieri Roero Villanova Montatese San Giuseppe Riva Atletico Santena Trofarello Moncalvo Nuova Sco Pro Villafranca Villastellone Sandamianese Poirinese Buttiglierese Pecetto P 56 53 49 47 42 40 36 36 35 35 32 31 19 16 16 7 V N P F 17 5 3 53 17 2 6 55 14 7 4 56 14 5 6 46 12 6 7 37 11 7 7 37 9 9 7 36 10 6 9 45 10 5 10 36 9 8 8 37 8 8 9 35 8 7 9 37 5 4 16 23 3 7 15 24 3 7 15 25 2 1 21 22 S 15 25 23 32 28 31 28 41 29 37 34 50 61 51 63 56 Prossimo turno Prossimo turno Prossimo turno 23/03: Cenisia-Alpignano, Csf CarmagnolaSantenese, Don Bosco Nich.-Piscinese Riva, Mirafiori-Union Valle Di Susa, S. Giacomo Ch.-Borgaretto, Usaf Favari-Pianezza, Victoria Ivest-Cbs S. C., Airaschese-Bsr Grugliasco 23/03: Bosconerese-Banchette, La Chivasso-Castellamonte, Pvf-Real Leini, QuartReal Sarre, Saint Vincent-Esperanza, San Maurizio C.-Fenusma, Vallorco-Verres, S. F. Ardor-Colleretto 23/03: Nizza Millef.-Vanchiglia, Pertusa B.-Orione Vallette, P. River Mosso-Barracuda, Pozzomaina-Spazio Talent Soccer, Rapid To-Atletico Villaretto, Santa RitaBarcanova, Vianney-San Mauro, Cit Turin Lde-Bacigalupo Prossimo turno Prossimo turno 23/03: Lesna Gold-Cumiana, Pro Collegno C.-Beinasco, San Secondo-Denso Fc, Sporting Rosta-Carignano, Valdruento-Luserna, Villar Perosa-Olympic Collegno, Bvs-Rivoli; Riposa : Antico Borgoretto 23/03: Pro Villafranca-Pecetto, Rocchetta T.Trofarello, Roero-Nuova Sco, San Giuseppe Riva-Buttiglierese, Sandamianese-Poirinese, Villanova-Moncalieri, Villastellone-Montatese, Atletico Santena-Moncalvo LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 69 T1 CV PR T2 T1 CV PR T2 70 .Spettacoli Cronaca STAMPA .LA LUNEDÌ 17 MARZO 2014 I Cinema Le trame AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Supercondriaco Sala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Dallas Buyers Club Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 15.30-17.20-19.00 La mossa del pinguino Sala 1 P 21.15 Maldamore Sala 2 P 15.30-17.30-19.30-21.15 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo Lei VO 16.30-19.15-21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 Donna (tutto il giorno); € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. € 4,50 Tessera Io Studio;. Proiezioni 3D: € 7,50 Donna (tutto il giorno); € 10,00 Int.; € 8,00 Rid. € 6,00 Tessera Io Studio Allacciate le cinture P 17.40-20.00-22.30 47 Ronin P 17.30-22.30 47 Ronin 3D P 20.10 Supercondriaco P 16.40-22.35 La bella e la bestia P 18.35-22.30 Sotto una buona stella P 20.35 300 - L’alba di un impero P 16.40-18.35-20.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 16.50-20.30 Mr. Peabody & Sherman 3D P 18.40 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; Lei Nirvana P 15.45-18.00-20.15-22.30 Prossima fermata: Fruitvale Station Ombrerosse P 16.00-18.10-20.10-22.10 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spettacolo; Abb. 14 € 4,40 Allacciate le cinture Eliseo Grande 15.30-17.40-19.50-22.00 Smetto quando voglio Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; Lei Sala Groucho P 15.45-18.00-20.15-22.30 12 anni schiavo Sala Chico P 16.15-19.00-21.30 Allacciate le cinture Sala Harpo P 15.50-18.00-20.10-22.20 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Supercondriaco Sala 1 P 17.50-20.10-22.30 47 Ronin Sala 2 P 17.50-20.10-22.30 Sotto una buona stella Sala 3 P 17.50-20.10 Un ragionevole dubbio Sala 3 P 22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; € 4,50 Super Saldi se vengono in 4 o più persone (solo il lunedì), Tessera Io Studio (solo il lunedì e martedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 300 - L’alba di un impero P 15.30-17.50-20.10-22.30 Need for Speed P 15.00-17.30-20.00-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-20.35 Tarzan P 15.40-18.40 Una donna per amica P 22.30 47 Ronin P 15.15-17.40-22.30 47 Ronin 3D P 20.05 La bella e la bestia P 17.40-22.30 Sotto una buona stella P 20.05 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 300 - L’alba di un impero Sala 1 P 17.5020.10-22.30 Mr. Peabody & Sherman Sala 2 P 16.45-18.30 Monuments men Sala 2 P 20.15-22.30 Need for Speed Sala 3 P 17.50-20.10-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Allacciate le cinture Massimo 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 La grande illusione VO Massimo 2 P 16.00-18.30-21.00 (sott.it.) Il viaggio in cielo di Mamma Kusters VO Massimo 3 P 16.15 (sott.it.) Voglio solo che voi mi amiate VO Massimo 3 P 18.30 (sott.it.) Roulette cinese VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) Nessuna festa per la morte del cane di Satana VO Massimo 3 P 22.15 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spett. pom.; Abb. 14 € 4,40 Snowpiercer Nazionale 1 15.00-17.20 La luna su Torino Nazionale 1 21.00 (anterpima ad inviti) Lei Nazionale 2 15.00-17.20-19.40-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace, over 65; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 E fu sera e fu mattina Reposi 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 300 - L’alba di un impero Reposi 2 P 15.15-17.40-20.05-22.30 Need for Speed Reposi 3 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Sotto una buona stella Reposi 4 15.15-17.40 Smetto quando voglio Reposi 4 20.05-22.30 Supercondriaco Reposi 5 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Reposi 6 15.30-17.50-20.10-22.30 Saving Mr. Banks Reposi 7 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14 € 5,00; 1° e 2° spett. pom. Ida Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Sala 2 Il violinista del diavolo Sala 3 I segreti di Osage County 15.30-18.10-21.00 P 15.15-17.30-19.45 Sala 3 P 22.00 P THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,50 serale dopo le 17.55; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 16.00 Need for Speed Sala 1 P 18.20 47 Ronin Sala 1 P 21.20 47 Ronin 3D Sala 2 P 18.30 Need for Speed 3D Sala 2 P 15.30-21.25 300 - L’alba di un impero Sala 3 P 15.45-18.20 12 anni schiavo Sala 3 P 21.10 Lei Sala 4 P 15.35-21.30 Lei VO Sala 4 P 18.30 Tarzan Sala 5 P 16.30 300 - L’alba di un impero Sala 5 P 18.55 300 - L’alba di un impero 3D Sala 5 P 21.35 47 Ronin Sala 6 P 15.00 Mr. Peabody & Sherman Sala 6 P 17.45 Storia di una ladre di libri Sala 6 P 20.30 La bella e la bestia Sala 7 P 15.45-18.25 Una donna per amica Sala 7 P 21.25 Allacciate le cinture Sala 8 P 16.15-18.45 Sotto una buona stella Sala 8 P 21.15 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 6,30 int.; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.40-22.20 47 Ronin P 14.10-16.55 47 Ronin 3D P 19.35-22.20 Supercondriaco P 14.50-17.35-20.05-22.40 La bella e la bestia P 14.15-16.55-19.35-22.15 Mr. Peabody & Sherman 3D P 22.00 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-17.20-19.40 300 - L’alba di un impero P 14.50-17.25-20.00-22.35 Need for Speed P 14.00-16.50 Need for Speed 3D P 19.40-22.30 The Lego movie P 14.50 Sotto una buona stella P 19.50 Maldamore P 17.25-22.30 Sotto una buona stella P 15.30-18.30-21.30 Tarzan P 15.00-17.20 300 - L’alba di un impero 3D P 19.40-22.15 Lei P 14.00-16.50-19.40-22.30 Snowpiercer P 22.30 12 anni schiavo P 19.40 Mr. Peabody & Sherman P 14.30-16.50 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Il capitale umano 21.00 PIANEZZA CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Allacciate le cinture 21.00 BEINASCO CUORGNÈ THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al ven. dopo le ore 18, sab. e dom. tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven. prima delle ore 18, ragazzi fino 10 anni, anziani sopra i 60 anni 47 Ronin Sala 1 17.10 Mr. Peabody & Sherman Sala 1 19.50 Sotto una buona stella Sala 1 22.00 47 Ronin 3D Sala 2 19.30 Need for Speed 3D Sala 2 16.40-22.15 300 - L’alba di un impero 3D Sala 3 17.30-22.10 300 - L’alba di un impero Sala 3 19.50 The Lego movie Sala 4 16.00 Maldamore Sala 4 18.10 Allacciate le cinture Sala 5 16.45-19.20 Maldamore Sala 5 22.00 Mr. Peabody & Sherman Sala 6 17.15 Need for Speed Sala 6 19.30 47 Ronin Sala 6 22.30 La bella e la bestia Sala 7 16.30-21.40 Sotto una buona stella Sala 7 19.10 Supercondriaco Sala 8 17.20-19.45-22.20 Tarzan Sala 9 17.20 Una donna per amica Sala 9 19.40-21.50 MARGHERITA 0124657.523. La bella e la bestia LUMIERE 01196.82.088. 300 - L’alba di un impero Need for Speed Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture Mr. Peabody & Sherman 3D Tarzan Supercondriaco CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Allacciate le cinture 21.15 COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. Allacciate le cinture 21.00 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Supercondriaco 21.00 DALLAS BUYERS CLUB ···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti. Il rude cowboy texano Ron scopre nel 1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera. 12 ANNI SCHIAVO ···· Drammatico. Regia di di Steve McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti. L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841. IDA ···· Drammatico. Regia di Pawel Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la giovane Ida prima di diventare suora va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà segreti del passato. Opera premiata. LEI ···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams. Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere John Malkovic» porta sullo schermo la storia d’amore tra il solitario Theodore e una voce femminile. Oscar alla sceneggiatura MALDAMORE ··· Commedia. Regia di Angelo Longoni, con Ambra Angiolini e Luca Zingaretti. Durata: 101 minuti. Un interfono per bambini rimasto acceso fa emergere verità inconfessabili in due famiglie. NEED FOR SPEED ··· Azione. Regia di Scott Waugh, con Aaron Paul e Dominic Cooper. Durata: 124 minuti. Dal videogioco, la storia di un meccanico e pilota tradito da un amico: cercherà vendetta nel mondo delle corse d’auto. PROSSIMA FERMATA... 47 RONIN CONDOVE 21.15 ··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La finestra di fronte» e «Mine vaganti» racconta la storia di una coppia, a volte imperfetta, nel corso di tredici anni. ·· Azione. Regia di Carl Rinsch, con Keanu Reeves. Durata: 108 minuti. Kai si unisce ad Oishi, il leader dei 47 Ronin, per vendicarsi del tiranno che ha ucciso il loro Maestro. AVIGLIANA DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Una donna per amica ALLACCIATE LE CINTURE ··· Drammatico. Regia di Ryan Coogler, con Michael B. Jordan e Octavia Spencer. Durata: 84 minuti. L’ultimo giorno del 2008 di Oscar Grant, ventiduenne americano. Da una storia vera, opera pluripremiata. AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. Paulette 18.30-21.15 CASCINE VICA - RIVOLI A CURA DI Daniele Cavalla MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Philomena 21.00 Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia 21.30 IVREA BOARO 0125641.480. La bella e la bestia POLITEAMA 0125641.571. Allacciate le cinture BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· 20.15-22.30 20.20-22.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Snowpiercer P 16.50-19.40-22.35 Belle & Sebastien P 14.10 La bella e la bestia P 14.15-17.05-19.45-22.30 300 - L’alba di un impero 3D P 14.00-16.40-19.20-22.10 Lei P 14.00-16.50-19.40-22.30 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.50-22.40 12 anni schiavo P 14.00-16.50-19.40-22.30 47 Ronin P 14.00-16.50 47 Ronin 3D P 19.40-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.50-17.15-19.40 Mr. Peabody & Sherman 3D P 22.05 Una donna per amica P 14.20 Need for Speed P 16.30-19.30-22.30 300 - L’alba di un impero P 14.30-17.15-20.00-22.40 Tarzan P 14.30-17.10-19.40 Need for Speed 3D P 22.10 Need for Speed P 14.10 Una donna per amica P 17.15-19.50-22.20 Maldamore P 14.40-17.20-20.00-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.10-16.40-19.10 Saving Mr. Banks P 22.10 The Lego movie P 14.30-17.10 Sotto una buona stella P 19.50-22.20 Supercondriaco P 14.35-17.15 The square P 20.30 17.30-20.20-22.30 17.30-20.10-22.30 19.10-21.00 22.30 17.30 17.30 20.30-22.40 PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. Allacciate le cinture MULTISALA 0121393.905. 300 - L’alba di un imperoItalia 200 47 Ronin Italia 500 RITZ 0121374.957. 12 anni schiavo 21.00 21.00 21.00 20.30 PIOSSASCO IL MULINO 01190.41.984. Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture 19.45 21.30 SAN MAURO TORINESE SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. 47 Ronin 3D Sala 1 21.30 300 - L’alba di un imperoSala 2 21.20 Allacciate le cinture Sala 3 21.10 VALPERGA AMBRA 0124617.122. 47 Ronin 3D Uno 300 - L’alba di un imperoDue 21.30 21.30 VENARIA VINOVO ···· Commedia drammatica. Regia di John Wells, con Meryl Streep e Julia Roberts. Durata: 119 minuti. la storia delle donne della famiglia Weston. SMETTO QUANDO VOGLIO ··· Commedia. Regia di Sydney Sibila, con Edoardo Leo e Valeria Solarino. Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con suoi ex compagni di scuola. SNOWPIERCER ···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati. SUPERCONDRIACO GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Allacciate le cinture P 21.15 SUPERCINEMA 01145.94.406. Need for Speed Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture 300 - L’alba di un impero I SEGRETI DI OSAGE ... P P P P 17.30-20.00-22.30 17.30 20.15-22.30 17.30-20.15-22.30 AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. La mafia uccide solo d’estate 21.00 ··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il quarantenne fotografo Roman è un nevrotico pieno di paure: il medico lo aiuta a cercare la donna della sua vita. SOTTO UNA BUONA STELLA ··· Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Verdone e Paola Cortellesi. Durata: 106 minuti. Nella vita del manager in crisi Picchioni irrompono i due figli avuti dalla precedente moglie. 300 - L’ALBA DI UN IMPERO ··· Fantasy. Regia di Noam Murro, con Sullivan Stapleton e Eva Green. Durata: 102 minuti. Seguito del successo precedente, s’incentra sulle battaglie navali tra Temistocle e Artemisia Dal fumetto di Frank Miller. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO ··· Drammatico. Regia di Bernard Rose, con David Garrett e Jared Harris. Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Teatri AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Si prenota per l’operetta La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni 29 (ore 21) e 30 (ore 16) marzo sempre con la Compagnia ALFAFOLIES. Info 011.8193529 - [email protected] ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Domani ore 20.45 e fino al 23 marzo,in scena il nuovo entusiasmante Musical della Compagnia della Rancia Cercasi Cenerentolacon Manuel Frattini e Paolo Ruffini, musica S. Cenci, liriche S. D’Orazio. Una commedia musicale per tutta la famiglia. Si prenota per “Stomp” in scena dal 25 al 30 marzo ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Angelinadi F.B. Ronco. Compagnia Les Petits Filous. Venerdì 21. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoJohn Axelrod direttore,ViktorTretiakovviolino,YuriBashmetviola.MusichediMozart,Sostakovic.Giovedì20 e Venerdì 21. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì 18 ore 19.30 Le voci di dentro di E. De Filippo, con Peppe Servillo e Toni Servillo, regia ToniServillo,TeatriUniti/PiccoloTeatrodiMi- lano Teatro d’Europa/Teatro di Roma. Venerdì 21 marzo inizio vendita abbonamento Prime-vere. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Coltelleria Einstein presenta Il principe Felice e la rondine d’inverno Sala Piccola: Venerdì ore 17.30 Fondazione TRG onlus presenta Il gioco del teatro: Storie turche. Sabato ore 16.30 e ore 21; Domenica ore 15.30 e ore 17.30 Compagnie sQueezz (Amsterdam)presentaVeggiegarden-L’orto spettacolo gestuale per i più piccoli ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Martedì 18 ore 21 e fino al 23 marzo, in scena il nuovo entusiasmante spettacolo dei TRELILU: El cico latinotesti e regia del Gruppo. Si prenota per “Che fine ha fatto Baby Jane”, in scena dal 25 al 30 marzo GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Martedì 18 ore 21 efino al23marzo,inscenaLastranissimacoppiadivertentissimacommediaconMilenaMiconi e Diego Ruiz. Si prenota per “Mi ritorni in mente live”, in scena dal 3 al 6 aprile GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO viaRossini8,tel. 800.235.333.Martedì18ore 19.30 Il misantropo di Molière, regia Marco Isidori, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa. Venerdì 21 marzo inizio vendita abbonamento Prime-vere. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Sabato 29. Ore 21 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16,tel.0161840.796.DecimaStagionediTeatro di Figura Le Figure dell’Inverno. Oggi ore 10 per le scuole, al Teatro Educatorio della Provvidenza in corso Govone 16 a Torino, la Compagnia Teatrino dell’es di Villanova di Castenaso (BO) presenta Il circo dei bambinispettacolo d’animazione con attori e pupazzi MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333.Martedì18ore19.30prima nazionale di Paradoxa – dall’arte un lavoro sicuro, una performance di PORTAGE, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / POR- TAGE. Venerdì 21 marzo inizio vendita abbonamento Prime-vere. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153.Venerdì28ore21LaLocandieradi CarloGoldoni.Compagnia“ArcobalenoTeatro” Sabato 29 ore 21 Il medico dei pazzidi Eduardo Scarpetta, Compagnia “I Melannurca” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Beatles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al 30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 01173.99.833.Venerdì21esabato22marzo ore 21 Ricerca per 1 pubblicoquattro performance di danza contemporanea con Erika Di Crescenzo / Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca Rossetti, Elena Pisu / Grimaco Movimentiumani, Francesca Cinalli e Paolo De Santis / Tecnologia Filosofica. Info 0117399833, [email protected] www.stalkerteatro.net PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. L’Orchestra a puntate: abbonamento specialea3concerti.GliArchi(9/4h20,TeatroRegio), i Legni (11/4 h 20, Piccolo Regio), gli Ottoni (13/4 h 11, Teatro Regio). Vendita: www.vivaticket.itetelefonicamenteconcarta di credito - Tel. 011.8815.270. Info 011.8815.557 PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29. Ore 21 SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. L’IspettoreCompagnia Il teatro instabile delle gambe sotto il tavolo. Sabato 29. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Martedì 18 ore 12.45 e fino al 21 marzo,torna a grande richiesta per la RassegnadelMezzogiornoaTeatro“VIVROMA DOMAN”, con Giovanni Mussotto, Giancarlo Biò e Loredana Poletto. (mar e ven ore 12.45; mer e gio ore 13.45). Vota via [email protected] propostonellarassegna“Solferinoateatro” che hai maggiormente apprezzato TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Insolito – Martedì 18, Mercoledì 19 ore 21.00 Assemblea Teatro in “Storia di Cesare Pavese”. Domenicamattinateatro – Domenica23ore11.00OPSin“Pippidallecalzelunghe”. Info0113042808(orarioufficio), www.assembleateatro.com TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. PinocchiodiBabiloniaTeatrieGloAmicidiLuca. Mercoledì 26. Ore 21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 21 ore 21 compagnia Divago in Questa sera si recita a soggetto. Sabato 22 ore 21 Renato Liprandi in Lacenadeisingle.Domenica23ore18Teatro Segreto presenta Paolo Borsellino - Essendo stato.Sabato29ore21compagniaIBarcaioli in Questi fantasmidi E. De Filippo. Domenica 30 ore 18 Per la rassegna “Con occhi nuovi” Compagnia di Diana in Le ultime sette parole di Cristo TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” Elena Ruzza, in occasione delprogettoTerra&Lavoro,presenta21marzoore21“TerraTerra”e22marzoore21“Precary Art” TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21 PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Da Venerdì 21 a Domenica 23, Feriali ore 21 – Festivi ore 16, Una bidella conquisteràilmondocommediacomicaebrillante di e con Walter Revello e la Compagnia“IBarbariInvasori”.E’consigliatalaprenotazione al n° 3388706798 TEATROREGIO.Stagioned’Opera:venditabiglietti per Una tragedia fiorentina - Gianni Schicchi,GuglielmoTell,TheRake’sProgress, La vedova allegra. Biglietteria Infopiemonte-Torinocultura (ore 10-18), on line su www.vivaticket.itetelefonicamenteconcarta di credito (ore 9-12) - Tel. 011.8815.270 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: “Madama Butterfly” (22/3) ore 20.30, Orchestra Sinfonica di Asti e Coro Polifonico Astense. Stagione di Prosa: “L’impresario di Smirne” (29/3) ore 21, regia di Roberto Valerio – Associazione Teatrale Pistoiese W LUNEDÌ 17 MARZO 2014 Il tempo Tempo .71 . Sole e clima primaverile, nubi domani al Nord e sul versante tirrenico L’esplosione della primavera al Nord e probabile svolta piovosa nel weekend LUCA MERCALLI L’ anticiclone atlantico manterrà inizialmente tempo soleggiato su tutta Italia, con temperature elevate per la stagione, anche vicine a 25 °C in Pianura Padana soprattutto oggi per via dell’effetto di compressione favonica al Sud delle Alpi (una situazione simile accadde nello stesso periodo nel 2002, quando a Torino si toccarono i 30 C). Tra martedì e mercoledì subentrerà aria più umida dal mare e qualche addensamento si formerà su Tirreno, Liguria e Nord-Est, con isolate pioviggini. Per il resto dovrebbero essere giorni tranquilli e ancora miti. Probabile svolta piovosa al Centro-Nord durante il weekend, ma è presto per i dettagli. La settimana scorsa è iniziata con residua instabilità al Sud Italia per un flusso fresco da Nord-Est (lunedì 10 marzo, bora a 79 km/h a Trieste, grecale a 54 km/h a Brindisi): temporali sparsi in Puglia, con grandine nei dintorni di Otranto, neve in Appennino e nevischio a Potenza. Da mercoledì 12 il sereno ha prevalso ovunque, con temperature fresche all’alba, attorno a 2-6 gradi al Nord, e massime comprese tra 15 e 20 C da Nord a Sud, con punte di 23 C a Firenze e Bolzano. Formazione di nebbie tra venerdì e sabato sul basso Adriatico, causate dalla superficie marina fredda. Qualche pioggia soltanto in Sardegna e Sicilia per un fronte in risalita dal Nord Africa: 8 mm a Villanova Strisaili (Ogliastra) e 13 mm a Linguaglossa (Catania) venerdì 14. Nuova giornata decisamente calda ieri al Nord, per effetto di un debole föhn a sud delle Alpi combinato con un intenso soleggiamento: massime di 26 C a Bolzano, 25 a Milano, 24 a Torino e Cuneo, tutte molto al di sopra della media, con magnolie, albicocchi e peschi in fiore; più fresco invece il Centro-Sud, con 14 gradi ad Ancona e 16 a Lecce. I problemi ambientali causati dall’inquinamento globale furono correttamente individuati negli Anni Settanta dal gruppo di lavoro del MITClub di Roma, promosso dall’economista e manager torinese Aurelio Peccei: in occasione del trentennale della sua morte, il Municipio di Torino lo ricorda venerdì 21 alle 16 in Sala Rossa, con la partecipazione del figlio Roberto Peccei, fisico californiano, di Elsa Fornero e dei rettori di Università e Politecnico. Nell’occasione l’editore Castelvecchi ha ripubblicato l’autobiografia di Aurelio Peccei «La qualità umana», uscita nel 1977 e ancora oggi di straordinaria attualità. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. W LUNEDÌ 17 MARZO 2014 LA STAMPA 72
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