* In edicola con La Stampa * R T1 AL AO AT BI CN CV NO PR T2 VB VC . LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 • ANNO 148 N. 137 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it In un video la sequenza del raid omicida Un commando spara nella strada della movida Ucciso uno spacciatore Due fotogrammi del video della spedizione punitiva Massimo Numa ALLE PAGINE 8 E 9 INTERVISTA Fassino: ma qui non è il Bronx Il sindaco: episodio grave e brutale Subito contromisure Alessandro Mondo Torino, agguato a San Salvario A PAGINA 9 BAGNO DI FOLLA PER I CAMPIONI. CERCI SBAGLIA UN RIGORE AL 94’: TORO, NIENTE EUROPA L’intesa ministero-regioni per i prossimi 3 anni La nuova Sanità: parti senza dolore e ticket più bassi A Bengasi 79 morti Juve a 102 punti: è nella storia Libia nel caos Il generale assalta il Parlamento Il generale Khalifa Haftar ha assaltato il Parlamento di Tripoli, accusato di filo-islamismo. I deputati sono fuggiti, il nuovo premier è senza fiducia. Attacco ad oltranza a Bengasi. Stabile A PAG. 12 1 Esenzioni sganciate dall’Irpef Tasi, governo costretto al rinvio Entro giugno il ministero della Sanità e le Regioni firmeranno l’accordo sul «Patto per la Salute»: significa, tra le altre cose, il taglio dei piccoli ospedali e delle mini-cliniche con meno di 60 posti letto, lo stop al rimborso delle prescrizioni «inappropriate», la riforma dei ticket. È previsto un risparmio di 10 miliardi in tre anni, da investire in ricerca e ammodernamento. Tasi verso un rinvio. 1 È DIFFICILE ANCHE PAGARE LE TASSE PAOLO BARONI ià pagare le tasse è una gran sofferenza, poi negli ultimi tempi sembra che governo, Parlamento e Comuni facciano di tutto per renderci la vita impossibile. Prendiamo il caso della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che di fatto sostituisce la vecchia Imu, ultimo pasticcio in ordine di tempo. Si sa quando si paga, il 16 giugno, ma solo una parte degli italiani sa quanto deve pagare. Il campanello d’allarme è suonato almeno un mese fa, poi la scorsa settimana si è scoperto che nemmeno mille Comuni avevano fissato le aliquote mentre tutti gli altri ancora dovevano decidere. Soprattutto mancano all’appello i quattromila Comuni chiamati al voto la prossima settimana, amministrazioni che si sono ben guardate dal fissare l’ammontare della nuova tassa. Meglio aspettare, meglio rinviare a dopo il 25 e evitare l’accusa d’aver aumentato le tasse rischiando magari di perdere il municipio. G CONTINUA A PAGINA 29 UCRAINA Il re del cacao può riaprire la via di Mosca MARK FRANCHETTI KIEV onsiderato uno degli uomini più ricchi dell’Ucraina e un sopravvissuto all’infida politica locale, Petro Poroshenko è abituato ad aver successo in un ambiente ostile. C Barbera, Galeazzi e Russo DA PAG. 2 A PAG. 5 VERSO LE ELEZIONI Renzi su Grillo “Non votate i buffoni” CONTINUA A PAGINA 13 IDEE PER L’ EUROPA Casaleggio parla in tv: se il premier perde sarà lui a uscire di scena Abolire la povertà: un dovere Bertini, Iacoboni, Martini ALLE PAG. 6 E 7 IL CASO ANTHONY BARNES ATKINSON Veronica su “Chi” In Forza Italia le donne con lei Amedeo La Mattina A PAGINA 6 MATTIA FELTRI 9 771122 176003 CONTINUA A PAGINA 30 Polverini: «No alla dittatura dell’eterna giovinezza Non siamo tutte rifatte» La squadra con la coppa dello scudetto sfila tra la folla Io e Annalena, a dividerci è soltanto l’Ikea 40519 I SERVIZI NELLO SPORT Q I 25 anni del colosso svedese dell’arredo: così ha cambiato la famiglia italiana ra un sabato mattina e il tempo era bellissimo: pioveva. Gite fuori porta impossibili, pregustavo una giornata complementare al divano, coi giornali, i libri e soprattutto nel primo pomeriggio - Sassuolo-Torino: i granata impegnati nel big match della serie B. Tu sei arrivata, Annalena, col sorriso infinito per cui ti ho sposata, e mi hai detto: «Amore, andiamo all’Ikea?». E SPADA/LAPRESSE uarantacinque anni fa pubblicai un libro, Poverty in Britain and the Reform of Social Security, in cui avanzavo proposte che puntavano a realizzare nel Regno Unito l’aspirazione del Piano Beveridge del 1942. Qualcosa dentro di me si è rotto. Ho visto ore fra mobili dai nomi pieni di dieresi, pupazzi di stoffa da uno e novantanove, batterie di colini delle quali non avremmo assolutamente potuto fare a meno. Alla fine, fra l’altro, avresti comprato degli scaffali Vittsjö o un portasciugamani Grundtdal che io avrei montato all’indomani, fra crisi isteriche e patetiche scorciatoie: a me non avanza mai un solo bullone, mi avanza direttamente una mensola. CONTINUA A PAGINA 11 . 2 .Primo Piano .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 gg Sanità/Verso la riforma del settore Via i piccoli ospedali, ticket meno caro Ecco la rivoluzione per tagliare i costi Entro giugno il ministero e le Regioni firmeranno l’accordo sul “Patto per la Salute” Previsto un risparmio di 10 miliardi in 3 anni da investire in ricerca e ammodernamento PAOLO RUSSO rossa che vale circa 7mila posti letto. ROMA Stop ai rimborsi facili S i scrive «Patto per la salute» e si traduce in taglio degli ospedaletti e delle mini cliniche con meno di 60 posti letto, stop alla rimborsabilità delle prescrizioni «inappropriate», riforma dei ticket all’insegna del motto «pagare tutti per pagare meno», «case della salute» per garantire cure 24h nel territorio. Sono solo alcuni dei capitoli dell’accordo, già in larga misura nero su bianco, che Ministero delle salute e Regioni si apprestano a sottoscrivere entro giugno. Parole da imprimere in articoli e commi di un decreto che recepirà l’intesa destinata, secondo il ministro Lorenzin, a portare 10 miliardi di risparmi in tre anni, da reinvestire in ricerca e riammodernamento dei nostri ospedali. I tempi sarebbero stati ancora più rapidi se il Tesoro non avesse tirato il freno proprio questi giorni, preoccupato dell’allentamento dei vincoli per le Regioni in piano di rientro, da troppi anni condizionate da tagli che stanno compromettendo la loro capacità di garantire i livelli essenziali di assistenza. E poi c’è da sciogliere il nodo delle risorse. Il Patto prevede di arrivare dagli attuali 109,9 miliardi del fondo saI PUNTI DEBOLI Sono stati individuati i reparti che trattano troppi pochi casi per essere ritenuti sicuri L’ASSISTENZA Le «case della salute» saranno aperte 24 ore su 24 e faranno da filtro al Pronto soccorso nitario ai 115,4 del 2016. Meno di quanto previsto inizialmente perché le risorse devono seguire l’andamento lento del Pil. Ma le scelte di fondo sono già in una bozza che abbiamo potuto visionare e che siamo in grado di anticipare nelle sue linee essenziali. Mini strutture addio L’asticella si è abbassata da 120 a 60 posti letto. Sotto questa soglia gli ospedali dovranno essere riconvertiti in strutture per l’assistenza nel territorio e la riabilitazione, mentre le clinichette, salvo quelle mono specialistiche, dovranno riaccorparsi fino a raggiungere la dotazione di almeno 100 letti o chiudere i battenti. Ma gradualmente, per evitare contraccolpi negativi sul piano occupazionale. Sulla carta a rischio sarebbero 192 strutture private, anche se, alla fine, a chiudere i battenti saranno la metà. Nel pubblico, invece, sono 72 gli ospedaletti nella «black list» che è possibile stilare dai dati del ministero della salute. In totale oltre 2800 posti letto da trasformare in assistenza sul territorio. Anche perché, statistiche alla mano, ospedali o cliniche troppo piccoli significano più possibilità di incappare in errori sanitari. Le inefficienze Il «Piano esiti» del ministero fornisce la mappa dei reparti che trattano troppo pochi casi per essere sicuri o di quelli con risultati dal punto clinico insoddisfacenti. Per loro un tratto di penna Per le prestazioni sanitarie più richieste e a maggior rischio di inappropriatezza delle linee guida diranno ai medici quando una cura o un accertamento saranno rimborsabili oppure no. Esempio: la Tac per un sospetto menisco dell’ultraottantenne no, per una sospetta lesione cerebrale sì. Il decentramento Le case della salute dovranno garan- tire assistenza 24h e accertamenti diagnostici meno complessi, ospitando team di medici di famiglia, specialisti e infermieri. Faranno da filtro al pronto soccorso. Se ne parla da molto ma ora diventano un vincolo per le Regioni. I pagamenti Metà degli italiani è esente dal ticket e sono quelli che consumano l’80% delle prestazioni sanitarie. In compenso chi li paga si svena per visite specialistiche e diagnostica, alle quali, per questo motivo, LE ESENZIONI Non saranno più agganciate all’Irpef ma all’Isee, che indica precisamente la ricchezza rinunciano ogni anno 6 milioni di italiani. Di qui l’idea, ancora da mettere nero su bianco, di ridurli drasticamente, rivedendo però le esenzioni, non più agganciate al reddito Irpef, che premia gli evasori, ma a quell’indicatore più reale della ricchezza che è l’Isee. Corretto in questo caso premiando chi ha più familiari a carico, anziani e malati cronici. Questi ultimi non sarebbero però più esentati se hanno un reddito Isee alto. Agenzie Agenas e Aifa Avranno entrambe più potere. L’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) controllerà il rispetto del Patto e l’andamento dei conti; quella del farmaco (l’Aifa) avrà più strumenti per evitare il ripetersi di truffe farmaceutiche a danno dei conti pubblici. . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Primo Piano .3 . g Tutto questo sulla carta, perché, come sempre, bisognerà poi vedere la capacità delle regioni di garantire i Lea. Fino ad oggi, rivela un documento ministeriale in via di pubblicazione, 5 regioni, quasi tutte in piano di rientro dal deficit, hanno in parte fallito l’obiettivo. In Sicilia, Molise, Abruzzo, Puglia, Calabria e Campania, si rivelano falle soprattutto nell’assistenza residenziale per anziani e disabili, nell’appropriatezza delle cure ospedaliere, nelle vaccinazioni antinfluenzali degli anziani, nella prevenzione veterinaria e negli screening. il caso ROMA ra le novità da sottolineare nelle linee guida del «Patto sulla Salute» c’è l’occhio di riguardo riservato al tema della maternità e delle donne in gravidanza. «Dobbiamo pensare non solo a rendere più facile la maternità, ma anche a far nascere più bambini in Italia e immaginare dei percorsi diversi per aiutare le coppie a fare famiglia - ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in un video pubblicato su Youtube dopo una visita al reparto neonatale dell’Ospedale SS.Benvenuti e Rocco di Osimo (Ancona) -. Parliamo di fare famiglia, di uno Stato per la famiglia da anni e poi non facciamo niente. Credo sia arrivato il momento di fare qualcosa di molto più concreto». Tra le cose concrete c’è anche l’inserimento dell’anestesia epidurale nei parti naturali. Oggi viene applicata a macchia di leopardo, e spesso tocca alle donne delle fasce più deboli scontare attese, indecisioni e mancanza di attrezzature, all’insegna del motto biblico «Partorirai con dolore». Nelle nuove linee guida, invece, si tratteggia uno scenario in cui tutte le cittadine, senza distinzioni, avranno diritto a partorire con l’aiuto dell’anestesia. Di sofferenza e di come lenirla si occupa anche un altro T LE MALATTIE RARE All’elenco di quelle esentate da pagamento per le cure se ne aggiungeranno 110 RICHARD SCHULTZ/CORBIS Il nuovo «Patto per la salute» prevede che tutte le partorienti possano richiedere l’anestesia epidurale LA CLASSIFICA Mamme senza soffrire L’anestesia epidurale non sarà più un privilegio Terapia del dolore: ogni Regione avrà un centro specializzato passaggio del documento: secondo le nuove linee guida ministeriali ogni regione dovrà istituire centri specializzati per la terapia del dolore. Il «Patto per la salute» porterà in dote anche i nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza, in attesa dal 2001 di rifarsi il trucco. Un elenco di oltre 6 mila prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale che dovrebbe arricchirsi di 110 nuove malattie rare, per le quali è pre- vista l’esenzione totale dei ticket. Esenti diventano anche sei patologie croniche: sarcoidosi, osteomielite cronica, broncopneumopatia cronico ostruttiva, rene policistico autosomico dominante, patologie renali croni- che e sindrome da talidomide, della quale sono vittime le donne trattate con il medicinale impiegato, negli Anni 50 e 60, nel trattamento di disturbi del primo trimestre di gravidanza, tipo ansia o nausea. All’ultimo posto per qualità del servizio sanitario c’è la Campania, in testa l’Emilia Il documento assegna anche dei punteggi: in fondo alla classifica la Campania, con 117 punti, in testa l’Emilia Romagna (210), la Toscana e il Veneto (193 entrambe), seguite da Piemonte e Lombardia, rispettivamente con 186 e 184 punti. Ma il «Patto per la salute» vorrebbe tendere la mano anche alle regioni ancora in difficoltà per i troppi vincoli imposti loro dai Piani di rientro, dettati in qualche modo dall’Economia. Vincoli che si vorrebbe ora allentare, soprattutto per il turn over del personale, vincolando le Regioni al rispetto di 4 o 5 macro obiettivi. Una semplificazione ancora tutta da far digerire in via XX Settembre. [PAO. RUS.] Le interviste Girolamo Sirchia Francesca Barra “L’alternativa etica all’eutanasia è lenire il male” GIACOMO GALEAZZI ROMA «Lenire la sofferenza è un dovere in tutto il mondo avanzato. L’Italia è indietro di decenni». L’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, pioniere nell’ematologia e nei trapianti, invoca una «rivoluzione culturale» nella sanità. «L’ospedale senza dolore nell’intero Occidente tranne che nel nostro Paese». Professore, perché la terapia dolore è così in ritardo in Italia? Medico e politico È stato Ministro della Sanità del secondo governo Berlusconi «E’ un terribile ritardo culturale. Speriamo che stavolta non sia solo un annuncio e che ne scaturisca un piano nazionale vincolante. Le persone che soffrono e sono vicine alla morte hanno il diritto di essere sedate. Ciò in Italia non accade. Neppure in fase di delirio, la terapia del dolore viene giudicata un tassativo obbligo di cura. In grandi ospedali funziona meglio, ma non c’è uniformità sul territorio. Tra le varie Asl ci sono differenze enormi e spesso i medici curanti non sono in grado di eseguire le terapia». Dove sono le lacune maggiori? «Quasi ovunque. In Emilia, in Lombardia e in qualche altra realtà le associazioni di volontariato riescono ad assistere un buon numero di malati oncologici attraverso équipe specializzate. Ma per il cardiopatico, il moribondo o l’anziano in quanto tale manca ovunque un sostegno adeguato. Quand’ero ministro ho cercato di promuovere la terapia del dolore anche attraverso l’introduzione di un nuovo ricettario per i medici che consentisse di semplificare la prescrizione dei farmaci oppiacei. Ma nessuna iniziativa di sensibilizzazione è stata finora sufficiente». “In sala parto mi dissero che dovevo saper patire” ROMA Per chi soffre non c’è attenzione? «Siamo un paese che non risponde ai reali bisogni dei pazienti affetti da dolore grave soprattutto per patologie neoplastiche o degenerative. E’ assurdo e disumano negare alle persone il giusto sollievo soprattutto nella fase terminale. Il ricorso agli analgesici e ai trattamenti diffusi nei paesi avanzati resta un miraggio. Se stavolta si cambia registro sarà davvero una svolta di grande impatto sulla condizione di migliaia di pazienti. Alleviare il dolore delle persone malate può contribuire anche a contrastare l’eutanasia. Lo sa bene la Chiesa». «Partorirai con dolore, ancora nel 2014, è un assunto da cui non si sfugge». La scrittrice e conduttrice tv Francesca Barra, giovane mamma di due bambini, ha sperimentato personalmente le resistenze che l’epidurale incontra negli ospedali «sia pubblici sia privati»italiani. Da cosa nascono queste resistenze? Sedare invece di “staccare la spina”? «Sì. L’eutanasia è una grande mistificazione e un sofisma basato sull’assunto che il dolore sia peggio della morte. Questo ragionamento sbagliato si estende anche al darsi e a chiedere la morte, cioè all’eutanasia. In altre parole siccome morire è meno doloroso del dolore stesso, la morte viene considerata il male minore. Ma se alleviamo il dolore, il falso castello crolla. È un diritto rinunciare alle cure, però non esiste il diritto a essere eliminato fisicamente. La società e i medici non hanno questo dovere ma quello esattamente opposto: lavorano e assistono per curare, per lenire le sofferenze e non per uccidere. Perciò è incivile e dannoso negare la terapia del dolore solo perché in molti ospedali, specie di provincia, non si è in grado di applicarla. E’ così che si creano malati di serie A e B». Scrittrice e giornalista Autrice di vari libri, conduttrice televisiva e radiofonica «Ti negano l’epidurale con una frase: “Tutte le donne partoriscono naturalmente”. È una vera e propria violenza psicologica esercitata da molte ostetriche. In questo modo si induce una madre, soprattutto al primo parto, a crederci. E a forzarsi di accettare di soffrire, perché chiedere sollievo rivela una debolezza, una mancanza di sacrificio e di senso materno. Almeno è quanto ci fanno credere. La stessa cosa accade per l’allattamento. Poco importa se tu sei lacerata, sofferente, se non hai latte o il bimbo si disidrata perché non si attacca, tu devi forzarti». Perché accade questo secondo lei? «È un condizionamento fortissimo. Devi riprovare, mortificarti perché il valore di una mamma è dato anche da quanto soffrirai per raggiungere lo sco- po. È una crudeltà senza alcun senso. So per esperienza che tante donne la pensano come me, ma hanno il timore di dichiararlo perché la propria madre, sorella o vicina di casa hanno partorito senza epidurale, magari in condizioni disperate e vantandosi della propria forza e resistenza. Ma è tutta una mistificazione, non bisogna crederci. Un bimbo felice è il figlio di una madre felice. Non distrutta, frustrata e dolorante. Dopo quello che ho passato io, solo dei mostri potevano insistere per farmi partorire naturalmente. Stesso meccanismo per farmi allattare. Anche se avevano lesionato con il bisturi il nervo pudendo e per mesi , anzi per anni, non mi sono più potute sedere senza soffrire. Partorire con l’epidurale, gratuito, senza insinuare sensi di colpa, è una conquista enorme per la donna». Si è sentita in trappola? «Ho avvertito l’obbligo di soffrire, mi hanno costretta ad accettare la pratica “naturale” senza il minimo rispetto per la mia condizione e per la mia volontà. Come dire, “non sei una brava madre se non sei disposta a soffrire”. Tra atroci sofferenze. Ho implorato di farmi l’epidurale e alla fine me l’hanno fatta. Ma c’era una pessima informazione sulla pratica. Mi dicevano che non sentivo le spinte e così è sparito l’effetto e ho ripreso a soffrire. Mi hanno fatto sentire incapace perfino di spingere. Non sapevo più di chi fosse la colpa. Ho ringhiato per pretendere l’anestesia mentre mi stavano ricucendo la lacerazione». Un dolore necessario? «No. L’ostetrica mi aveva rotto le acque manualmente e non avendo le contrazioni quella notte me le aveva anticipate. 12 ore di travaglio Il bimbo aveva due giri di cordone al collo. Mio marito fu mandato a casa perché “troppo emotivo”. Ero sola, senza conforto». [GIA. GAL.] . LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 4 Crediamo che anche il migliore dei materiali possa essere sempre migliorato: Super Titanio 5 volte più resistente del normale titanio Collezione da 178 a 298 euro 5 volte più resistente del normale titanio 40% più leggero dell’acciaio inox Vetro Zaffiro, prezioso ed inscalfibile Energia inesauribile grazie alla carica luce € 278 . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Primo Piano .5 . U FISCO CAOS PAGAMENTI Pasticcio Tasi, governo verso il rinvio Versamento a luglio o settembre, il Tesoro sarebbe costretto ad anticipi di cassa. Oggi vertice tecnico ALESSANDRO BARBERA ROMA Sembra una maledizione. O forse è solo la dimostrazione del perché il Paese fa così fatica a riprendere la strada della crescita. Anche quest’anno il pagamento dell’Imu sulla prima casa - che nel frattempo ha cambiato nome e si chiama Tasi - sarà complicato. Se fino a giovedì il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino escludeva categoricamente ogni rinvio, ora l’ipotesi ha ripreso quota. Con il passare delle ore la realtà prende il sopravvento: degli oltre ottomila sindaci italiani, solo un migliaio hanno già deliberato le aliquote della nuova tassa. Gli altri sembrano ormai troppo in ritardo per rispettare la scadenza fissata dalla nuova legge: il 23 maggio per l’approvazione delle delibere, il 31 per la pubblicazione sulle bacheche comunali. Il sottosegretario Graziano Delrio, intervistato ieri da Maria Latella a SkyTg24, non nasconde l’imbarazzo: «Questa è la prima applicazione della Tasi e ci saranno un po’ di difficoltà. Invitiamo i Comuni che non l’hanno già fatto a decidere alla svelta in modo da dare certezza. In queste ore si sta svolgendo un incontro fra i sindaci e il governo e penso che la settimana prossima daremo indicazione sulle scadenze da rispettare, se verrà chiesta una proroga o no. ». Di chi è la responsabilità del pasticcio? In parte del governo, in parte dei Comuni. Il primo può far valere però una circostanza attenuante. Insediato a fine febbraio, ha dovuto fare i conti con la Intervista ROMA «S cusi il ritardo, in questi giorni vado di comizio in co- mizio». Guido Castelli è il sindaco di Ascoli Piceno dal 2009, corre per la rielezione con la lista «Forza Ascoli». Ex An, poi Pdl, è avvocato e incidentalmente anche responsabile finanza locale dell’Anci, l’associazione dei Comuni. È uno dei settemila che non hanno ancora deliberato le aliquote della nuova Tasi. Accetta di parlare al telefono di questo ennesimo pasticcio fra un appuntamento e l’altro. Sindaco, dica la verità. Non avete ancora fatto nulla perché siete tutti in campagna elettorale e ve ne guardate bene dal disporre nuove tasse. «Ma si figuri! La verità è un altra: gli ultimi decreti attuativi del governo sono arrivati un mese fa. Tenga conto che nei Comuni in cui si vota i comizi elettorali sono stati convocati il 10 aprile, e i consigli 40 miliardi L’incasso complessivo atteso dalla Tasi Ma sui tempi non ci sono certezze «Penso che la prossima settimana si saprà se ci sarà una proroga o no. Chiedo ai cittadini di avere pazienza I comuni che non lo hanno ancora fatto decidano alla svelta le aliquote» 1.000 Comuni Sono solo questi (una piccola minoranza) ad aver già deliberato le aliquote della Tasi Graziano Delrio 7.000 Comuni La stragrande maggioranza è inadempiente Questo provocherà il caos nei pagamenti 30 per cento La quota che potrebbero dover pagare gli inquilini La Tasi infatti non ricade solo sui proprietari FRANCESCA LEONARDI/CONTRASTO La casa è il grande amore degli italiani ma anche fonte di mille tormenti complicata eredità del governo Letta: gli ultimi decreti attuativi non risalgono che ad un mese fa. I sindaci possono lamentare il ritardo del governo, ma su di loro pende un sospetto: aver ritardato l’approvazione delle delibere per ragioni elettorali. Con le europee vanno al voto circa la metà dei Comuni italiani. Come uscirne? Qui la risposta è più complicata. L’ipotesi più semplice - avanzata dal sottosegretario all’economia Enrico Zanetti e dal presidente Pd della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, è quella di rinviare tutti i pagamenti della prima rata al 16 settembre, e dare così tempo ai Comuni di deliberare sulle aliquote fino al 31 luglio. Questa ipotesi scontenterebbe i Comuni virtuosi, ma al momento è la più gettonata perché creerebbe meno pasticci da un punto di vista fiscale e contabile. Ha una controindicazione: costringerebbe il Tesoro ad anticipare ai Comuni i fondi necessari ad arrivare a settembre senza affanno. La seconda ipotesi, un po’ più complessa, è quella che propone Fassino: permettere ai Comuni che hanno deliberato le aliquote di procedere con le scadenze fissate (pagamento della prima rata il 16 giugno) e concedere il rinvio a settembre a tutti quelli - la gran parte - che invece la delibera non l’hanno applicata. La terza ipotesi è quella di un mini-rinvio di tutti i pagamenti di un mese, dal 16 giugno al 16 luglio. Già oggi ci dovrebbe essere un vertice tecnico per decidere il da farsi. La soluzione del rebus è complicata dal fatto che la nuova Tasi ha una clausola di salvaguardia che costringe i Comuni a non far pagare più di quanto non fosse previsto per l’Imu. L’attuale norma prevede infatti per i Comuni che non “Sindaci capri espiatori L’esecutivo è in ritardo” Che intende dire? «Negli ultimi quattro anni lo Stato ha modificato l’ordinamento fiscale dei Comuni 32 volte. Nel 2009 hanno abolito l’Ici sulla prima casa. A fine 2011 l’hanno reintrodotta e l’hanno chiamata Imu. Nel 2012 hanno cambiato le regole di ripartizione degli incassi fra Stato e Comuni. Nel 2013 hanno cambiato ancora, e introdotto la Iuc, somma di Tasi e Tari. Per non parlare del pasticcio della mini Imu. Vado avanti?» No, grazie. Permetta però una obiezione sindaco: mille suoi colleghi in giro per l'Italia si sono rimboccati le maniche e le nuove aliquote le hanno applicate. Forse ha prevalso la solita approssimazione all’italiana? Vi siete convinti che lo Stato alla fine avrebbe concesso la solita Il premier Renzi «Imprese,ora abbassareletasse» 1 «Il sistema politico può smettere di rompere le scatole e abbassare le tasse». Il premier Matteo Renzi dopo il bonus da 80 euro ai lavoratori ha allo studio un pacchetto di norme in favore dell’imprenditoria, per semplificare le procedure, alleggerire le norme di giustizia civile e ridurre i costi dell’energia. Le novità potrebbero arrivare proprio mentre entra nel vivo, in Parlamento, l’esame dal decreto Irpef, con 800 richieste di modi: fra le proposte, c’è chi punta a estendere il bonus di 80 euro alle famiglie monoreddito con più figli e alle partite Iva, a evitare i tagli alla Rai e a rivedere i tagli ai Comuni. Insomma, la colpa secondo lei è del governo. È così? «Lei conosce quel personaggio dei libri di Pennac, il signor Malussène? Noi siamo i commessi, i capri espiatori contro i quali scagliarsi per tutte le cose che non vanno. Il nostro datore di lavoro è lo Stato. Fino a un certo punto ci hanno detto che la Tasi doveva essere fatta in un certo modo. Poi si sono accorti che sarebbe costata troppo, e allora hanno introdotto la compensazione per introdurre la franchigia. Un pasticcio incredibile». Twitter @alexbarbera Guido Castelli proroga, alla faccia della certezza fiscale e del rispetto per il contribuente. «Quella sulla aliquota Tasi non è una decisione banale. Occorre valutare le norme, fare una simulazione dell’impatto finanziario, trovare il giusto equilibrio con l’Imu sulle seconde case. Non sono questioni di semplice soluzione con i consigli sciolti». hanno deliberato in tempo l’applicazione dell’aliquota base - quella prevista dallo Stato - e il pagamento del conguaglio con la seconda rata di dicembre. Ma questo meccanismo potrebbe spingere alcuni a far pagare troppo sulla seconda casa, costringendoli alla fine dell’anno a concedere rimborsi. Il solito pasticcio all’italiana in barba alla certezza del diritto e delle regole. Delrio chiede «pazienza con i sindaci». In ogni caso è «l’inizio di una nuova fiscalità che dovrà rimanere tale». Tutti si augurano sia la volta buona. Regole cambiate troppe volte E con i consigli comunali sciolti già il 10 aprile non c’era più tempo per fare niente Castelli (Anci): le elezioni non c’entrano sciolti da un pezzo. Noi in questa storia siamo vittime, non carnefici». Sottosegretario Presidenza del Consiglio Sindaco di Ascoli responsabile finanza Anci Ma non siete voi quelli che chiedevano il federalismo fiscale? Non volevate l’autonomia impositiva? «Il principio è sacrosanto, figuriamoci se lo contesto. Ma qui ho la sensazione che lo Stato ci stia marciando. Troppo facile tagliare continuamente i trasferimenti e poi costringerci a chiedere in tasse tutto quel che ci hanno tolto». Dunque sindaco, come ne usciamo? Perché alla fine il prezzo dei vostri problemi con lo Stato lo pagano i cittadini, i quali non sanno mai fino all’ultimo quando e cosa pagare. Lei pensa ai bilanci dei Comuni, ma che dire del bilancio delle famiglie? Loro non hanno il diritto di fare un po’ di pianificazione fiscale? Sapere quanti soldi avranno per le vacanze? «Che i Comuni già sciolti per via delle elezioni abbiano bisogno di una soluzione è inevitabile. Però più di tanto non possiamo rinviare. Ormai i nostri flussi di cassa dipendono da quel che abbiamo dal gettito delle case». E quindi? Che soluzione proponete? Rinvio di un mese solo per chi non ha deliberato? O è necessario un rinvio per tutti? «(voci di sottofondo, Castelli è arrivato alla successiva iniziativa elettorale e saluta alcune persone). Buonasera eccoci qui!». Clic. [A.B.] Twitter @alexbarbera . 6 .Primo Piano LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 U VERSO IL VOTO LA SFIDA TRA LEADER 10.000 persone a Reggio dopo aver fatto chiudere le serrande ai locali senza alcun rimborso, e offrendo cibo gratis Beppe Grillo fondatore del Movimento cinque stelle I supp orter d el Pd in piazza a Pale rmo «Votate per chi vi pare, ma non mandate buffoni in Europa. Alcuni scommettono sulla sconfitta; dall’altra ci siamo noi, non perfetti, limitati, ma che ci siamo tirati su le maniche». La pia zza gr illina a l rione Sanità di Nap oli PIETRO MASTU RZO PE R LA STA MPA Matteo Renzi presidente del Consiglio PIETRO MASTU RZO PE R LA STA MPA Renzi e Grillo, guerra delle piazze Il premier vede un Beppe in lieve calo rispetto al 2013. La replica: a Reggio ti ha salvato lo gnocco fritto FABIO MARTINI ROMA C’era una volta un vecchio slogan della Democrazia Cristiana che diceva «Avanti al centro contro gli opposti estremismi», messaggio che sembra destinato a guidare gli ultimi cinque giorni di campagna elettorale di Matteo Renzi. Intervistato da Massimo Giletti nella sua “Arena”, il presidente del Consiglio ha coniato una di quelle frasi semplici che sono il suo forte: «Votate per chi vi pare, ma non mandate buffoni in Europa». Renzi non dice esplicitamente chi siano i buffoni, ma nelle sue intenzioni l’epiteto non è indirizzato al solo Grillo: gli innominabili sono due, il comico, ma anche Ber- il caso AMEDEO LA MATTINA ROMA iva Veronica Lario, abbasso Alfonso Signorini. Anche un servizio della rivista «Chi» sull’ex moglie di Berlusconi suscita sospetti. Gli uomini, ma soprattutto le donne di Forza Italia, impegnate in una difficile rimonta elettorale, si chiedono perchè proprio ora dare l’occasione alla signora Veronica di rispondere in maniera tagliente in un colloquio con Maria Latella per Il Messaggero. «Signorini ci fa perdere altri voti», temono in casa Fi. Ma il direttore di «Chi» replica: «L’indignazione della signora Lario è a orologeria e a sette giorni dalle elezioni si presta a qualche sospetto». Sarà pure, ma la diretta interessata non ha sopportato quel servizio fotografico che ne sottolinea il giro vita, con tanto di interviste a chirurghi estetici che le consigliano di eliminare le rughe e liposuzioni. «Sono vittima di agguati fotografici - dice Lario - perché non mi chiamo più Berlu- V lusconi. Proprio Renzi lo ha fatto capire in un altro passaggio dell’intervista: «C’è una parte delle forze politiche che punta a insultare, non a cambiare l’Italia, ma scommette sulla sconfitta, sono i gufi che sperano che il «Una parte delle forze punta solo a insultare» Il primo ministro pensa anche a Berlusconi Pil vada male, che il lavoro non ci sia e che si possa dire: c’è la crisi. Dall’altra ci siamo noi, non perfetti, limitati, ma che ci siamo tirati su le maniche». Come dire, o almeno, provando a dire: il duello non è soltanto tra me e Grillo. Perché questo - pensa Renzi equivarrebbe a dire che la sfida è tra anti-politica e politica, uno schema nel quale il premier finirebbe per incarnare l’establishment. E invece, con l’invenzione dei «buffoni», il capo del governo prova a lanciare un diverso discrimine: tra salvatori della patria e disfattisti. Infilando nel secondo sacco sia Grillo che Berlusconi. Questo sarebbe lo schema che Renzi preferirebbe, ma oramai è complicato invertire il flusso informativo: il suo antagonista è Grillo. Una sfida su diversi livelli. Renzi e Grillo si contendono i voti in uscita da Forza Italia e al tempo stesso sono in corsa per la conquista del primo posto alle Europee del 25 maggio. Due obiettivi da raggiungere attraverso una terza sfida: quella delle piazze. Una suggestione che i duellanti coltivavano da tempo. Grillo in queste settimane ha proseguito la sua campagna “en plein air”, la stessa perseguita alle Politiche del 2013, quando ebbe l’intuizione di chiudere la campagna elettorale nella grandissima piazza San Giovanni a Roma, piazza simbolo della sinistra. Una sfida riuscita perché quel giorno Pier Luigi Bersani chiuse la campagna del Pd dentro un teatrino di Roma, l’Ambra Jovinelli, finendo per proporre agli occhi degli elettori un raffronto disarmante. Renzi, da parte sua, ha saputo che il tour di Grillo, pur entusiasmando i numerosi fans, registra presenze leggermente ridotte rispetto al 2013. E d’altra parte la contestazione subìta dal premier nel suo comizio in piazza Politeama a Palermo, per quanto ignorata da gran parte dei media, lo ha pungolato a rilanciare la sfida. Quella sera, era il 14, Renzi ha urlato: «Ci riprenderemo la piazza senza paura!». Ecco perché il Pd emiliano-romagnolo, tra venerdì e sabato, ha organizzato al meglio i riusciti comizi di Renzi a Cesena, Forlì, Modena e Reggio Emilia. Ecco perché Renzi dice che Grillo «sta facendo meno piazze e prenderà meno voti. Io sarò in Le donne berlusconiane: giù le mani da Veronica «Frasi infelici» L’expremier:«Suilager miscusoconitedeschi» 1 «Forse mi sono espresso Dopo le foto su “Chi”: “Basta stereotipi e chirurgia” sconi. Offese con me tutte le donne che rifuggono dall’ossessione giovanilista. Non temo di invecchiare. È venuto meno il rispetto per una donna che è comunque la madre dei figli di Silvio Berlusconi». Anche questo entra in campagna elettorale. Ma chi immagina che le donne di Fi si schierino con Signorini sbaglia alla grande. Sarà forse una preoccupazione elettorale, perché le donne elettrici possono essere solidali con Veronica. Oppure una dignitosa difesa dell’immagine femminile che non passa dai ferri del chirurgo estetico. L’unica che non vuole dire una parola su questo tema è Daniela Santanchè (già in passato si era scagliata contro l’ex moglie di Berlusconi a proposito dei soldi chiesti per il divorzio), ma si stupisce quando viene a sapere che le donne di Fi danno ragione a Veronica: «Non ci posso credere», dice. Santanché Polverini Biancofiore La pasionaria dei falchi è sorpresa di fronte alla solidarietà verso Veronica: «Non ci credo» Ex presidente della Regione Lazio, deputata di FI: «La penso come lei, no alla dittatura dell’estetica» Ex sottosegretaria di FI: «Anche Veronica si è un po’ ritoccata, ma è una donna di grande personalità» Sentite Renata Polverini. «La penso come la Lario: ognuno ha diritto di invecchiare come vuole e nessuno si può permettere di dire a una signora cosa deve fare. Cos’è, la dittatura dell’eterna giovinezza per fare arricchire i chirurghi? Sono convinta che c’è un problema nella vita di coppia: l’uomo è sempre alla ricerca di donne più giovani e nella psicologia di certe donne scatta il meccanismo di voler apparire sempre giovani per non perdere il proprio uomo. Io ho compiuto 52 anni pochi giorni fa e non ho l’ossessione del tempo che passa. E finiamola piazza a Napoli, la stessa dove è stato lui e credo ci sarà qualche persona in più». Beppe Grillo gli ha replicato dal suo blog, definendo il premier ”Renzie gnocco fritto” e scrivendo: «A Reggio Emilia lo gnocco fritto per tutti ha attirato secondo il Resto del Carlino 10.000 persone, dopo aver fatto chiudere le serrande ai locali della zona senza alcun rimborso degli incassi che ci sarebbero stati se avessero potuto rimanere aperti». Stasera duello a distanza in tv, ma nei prossimi giorni si torna in piazza: Grillo ha scelto le più grandi (piazza Duomo a Milano e San Giovanni a Roma), Renzi replica con piazza del Popolo a Roma e piazza della Signoria a Firenze. Il servizio è un attacco alle donne che, come me, vogliono invecchiare sfuggendo agli stereotipi Veronica Lario Nell’intervista al Messaggero con la favola che le donne di Fi sono tutte rifatte». Deborah Bergamini ha scritto spesso delle donne che esistono e agiscono solo perchè «intermediate da un uomo». La responsabile comunicazione di Fi vuole prescindere dal caso specifico, ma è chiaro che difende la reazione di una in modo infelice, e mi scuso con coloro che si sono sentiti offesi». Lo dice Silvio Berlusconi alla Welt am Sonntag, a proposito della recente affermazione sul fatto che i tedeschi non riconoscerebbero l’esistenza dei lager. Ribadendo che le sue parole sono state divulgate fuori contesto, ha criticato certa stampa estera in Italia che, in modo «pigro si limita a fare da cassa di risonanza» ai media di sinistra italiani donna che viene sottoposta ai raggi X. Chi ha lo stress di apparire giovane è «una persona insicura», dice Bergamini, e noi viviamo in una fase di insicurezza che riguarda anche gli uomini: il boom dei cosmetici e dei ritocchi estetici è da quella parte. «Diciamo - osserva Michaela Biancofiore - che anche Veronica Lario ai suoi tempi qualche ritocco lo fatto, ma devo riconoscere che è una donna di grande personalità, con una forte coscienza di sè». . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Se vincessimo il giorno dopo chiederemmo un nuovo Presidente della Repubblica, e di indire le politiche Se si andrà alle politiche, non diremo solo vota il M5S, diremo vota questa squadra di governo Renzi sta catalizzando in 80 euro un pensiero complesso che deriva dal Pci, da Berlinguer, da Togliatti Ho fatto scuole cattoliche, e apprezzo figure cattoliche Camere con vista Gianroberto Casaleggio CARLO BERTINI E Casaleggio su Raitre “Siamo già pronti con la squadra di ministri” Sel punta sui nudisti per sviluppare il turismo Dei due passaggi politicamente più interessanti della prima intervista tv di Gianroberto Casaleggio - Grillo va da Vespa, lui, significativo, a Raitre, al pubblico di Lucia Annunziata - uno riguardava una «svolta istituzionale» del Movimento: proprio mentre a Torino Grillo le sparava grossissime (ma, cosa strana, risparmiando il Pd proprio laddove è più attaccabile, sui casi Greganti o Quagliotti, o sulla vicenda parlamentare del voto su Genovese), Casaleggio spiegava che il Movimento è pronto a prendersi responsabilità di governo, e già «con una nostra squadra». «Se vinciamo (ma lui quel «se» è pronto a toglierlo) il giorno dopo chiederemmo un nuovo presidente della Repubblica e chiederemmo al nuovo presidente di indire le elezioni politiche», perché è chiaro - a detta sua - che «l’attuale Parlamento dal punto di vista costituzionale e di rappresentanza della volontà popolare non avrebbe legittimità». Naturalmente resta da capire con che quadro si potrebbe eleggere un nuovo presidente senza ricadere da capo a dodici nella stessa situazione (anzi, più logorata e esacerbata) in cui ci si trovò ad aprile del 2013, perché il Parlamento sarebbe lo stesso, per quanto legittimato o no. Ma il messaggio di fondo anticipato ieri dalla Stampa era che il Movimento oggi non rifiuta di prendersi eventuali responsabilità: «Se si andrà alle politiche non diremo vota il M5S, diremo vota il M5S con questa squadra di governo. I cittadini non voteranno il premier o il movimento, ma la squadra di governo». E ancora: «Nel movimento ci sono molte persone che potrebbero ricoprire incarichi di governo. Faremo una valutazione attraverso gli iscritti, per competenza, onestà e trasparenza». E così mentre Grillo urla nelle piazze, Casaleggio prova a convincere che loro sono una forza spendibile nel gioco istituzionale. Sarà riuscito o meno nell’opera? Vedremo. Il secondo passaggio rilevante (quello in cui Casaleggio attacca Renzi) conferma invece una cosa bizzarra: sembra che il cofondatore del M5S pensi - come i renziani, da questo punto di vista che il Pd esiste solo grazie a Renzi, ormai; o meglio, che il Pd in quanto tale sia già scomparso, esiste Renzi. «Renzi sta catalizzando in 80 euro il pensiero complesso che deriva dal Pci, da Berlinguer, Togliatti», dice Casaleggio. E qui si viene al secondo punto della sua tesi: sconfitto politicamente il premier, non resterebbe altro, «se Renzi perderà alle europee uscirà dallo scenario politico». Molto probabilmente la fanno troppo facile; ma certo avevano capito con qualche anticipo che si andava a finire allo scontro frontale Renzi-M5S. Ha detto tanto altro Casaleggio nell’intervista: sul suo rapporto con Grillo, «la diversità è di carattere, e di estrazione. Lui è un artista e io un manager. Due culture molto diverse»; sulla passione per San Francesco d’Assisi - «io ho fatto le scuole cattoliche e apprezzo alcune figure e tra queste San Francesco»; sulla prima cosa che farebbe in economia: «Il problema fondamentale per l’Italia è quello di aiutare le piccole e medie imprese a svilupparsi e a fare concorrenza internazionale e innovazione». Ma i due punti chiave sono l’apertura alla responsabilità, e una sfida «totale» al nemico Renzi. Che infatti gli risponde senza cadere nel referendum pro o contro Renzi: «Ho rispetto per Casaleggio, ma queste elezioni servono a eleggere il Parlamento europeo». ulle coste croate, così come in quelle francesi, per non dire in paesi come la Germania dove può capitare di veder circolare auto cariche di nudisti in pieno centro a Berlino, il fenomeno del naturismo è pratica diffusa e di antica tradizione. In Italia c’è chi invoca una legge per sottrarre «quell’insieme di pratiche di vita all’aria aperta» dai principi del codice penale. Per la prima volta in questa legislatura ci provano i deputati di Sel a scodellare un testo di legge che sponsorizza «il nudismo come forma di salute fisica e mentale, in armonia e a contatto diretto con la natura, perché il naturista ha una vita sana e si alimenta in modo naturale». Il primo firmatario è Luigi Acquaniti, già del Ppi, poi della Margherita, approdato in Sel passando per i Ds: assieme ai suoi compagni, compreso il capogruppo Gennaro Migliore, cita le sentenze della Cassazione sulla nudità integrale in pubblico, «che se attuata in luogo abitualmente frequentato da nudisti non è riconducibile agli articoli del codice sugli atti contrari alla decenza o atti osceni». E poi punta il dito contro «lo spreco di risorse pubbliche per reprimere un fenomeno che potrebbe rendere maggiormente competitiva l’offerta turistica italiana superata oggi non solo dall’Europa settentrionale, ma da tutti i paesi europei che si affacciano sul mediterraneo. Visto che l’attuale incertezza legislativa non consente investimenti volti a favorire lo sviluppo del naturismo nel nostro paese». E per questo, una proposta ancora da incardinare in una delle commissioni della Camera, punta a disciplinare l’individuazione di apposite aree da destinare a campi naturisti, «da attrezzare con specifici servizi, per un utilizzo di tipo turistico-ricettivo». S Il cofondatore M5s: se Renzi perde uscirà di scena JACOPO IACOBONI Primo Piano .7 . ANSA Casaleggio nell’intervista a Lucia Annunziata Fine dei giochi «È il costante aumento dell’offerta di nuovi giochi on line a causare l’esplosione di una patologia che riguarda ormai un milione di italiani», notano i grillini che in commissione Affari Sociali sono riusciti a far passare una moratoria grazie ad un emendamento rivisto e vidimato dal governo. Così quando la legge per la prevenzione e la cura delle ludopatie verrà votata in aula, per 5 anni sarà vietata «l’introduzione di nuovi apparecchi e piattaforme on line per il gioco d’azzardo». . R 8 .Primo Piano LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 VIOLENZA IN CITTÀ REGOLAMENTO DI CONTI Esecuzione a Torino 5 colpi nella notte accanto alla movida San Salvario, ucciso in strada un pusher di 24 anni La sequenza U La spedizione punitiva Il contatto In via Ormea, intorno all’1,50, c’è un gruppo di pusher all’angolo. Una Punto grigia è ferma. Arrivano una Classe A e una Fiesta che bloccano la strada Il gruppo di pusher e i sei uomini delle auto discutono. Qualcuno è armato di mazza. Dopo qualche minuto, però, tutto sembra finito. Le tre auto sembrano andarsene MASSIMO NUMA TORINO gastronomia e divertimento, è quantomai incerta. Questi ragazzi sono arrivati in Italia con i barconi, qualcuno ha lo status di rifugiato, altri non hanno altro che il racket. Ogni notte incassano in media 2 mila euro, nelle loro tasche resta poco. Hanno quasi tutti i polpastrelli delle dita abrasi dall’acido, per L’uomo con la camicia chiara a quadri è in piedi. Le mani lungo i fianchi. Il killer gli sta di fronte, armato di una pistola semi-automatica calibro 7,65. Non accenna neanche a fuggire. Uno dei cinque proiettili esplosi in sequenza gli sfiora in cuore e devasta le arterie. L’uomo con la camicia chiara cade a terra . Morto. In bocca nasconde le «palline» con le dosi di cocaina. Identificato mesi fa dalla polizia come Moussa Seck, 24 anni. Peccato che sia anche il nome di un noto sportivo senegalese, ramo basket. Polpastrelli abrasi con l’acido per impedire l’identificazione attraverso le banche dati sopravvivere devono essere come fantasmi: senza patria, senza nome, senza niente. Un mondo di fantasmi L’identità dell’esercito di pusher che ha colonizzato le strade di San Salvario, il quartiere multi-etnico di Torino centro della movida e di interessanti storie di cultura, «Spedizione punitiva» DARIO NAZZARO/REPORTERS L’omicidio in via Ormea, all’altezza del civico 80 Ore 1,50, via Ormea, angolo corso Raffaello. Un piccolo gruppo di pusher aspetta i clienti del sabato sera. Dall’altra parte della strada due prostitute dell’Est, giovanissime, jeans bianchi, tshirt nera, tacchi a spillo. Una divisa. Qualcosa accade, forse da tempo covano incomprensioni, forse c’è altro ancora. Arrivano tre auto, una Punto, una Fiesta e una Mercedes Classe A. Sei uomini. Sembra un blitz delle forze dell’ordine: due auto del commando chiudono la strada, la terza si blocca a fianco dei pusher. Scendono armati di mazze e spranghe, si muovono rapidi verso gli africani. C’è un contatto. Due, tre minuti, non di più. La «spedizione punitiva» pare conclusa. Spuntano le spranghe Gli spacciatori non sembrano intimoriti e si avvicinano al commando. Impugnano bastoni. La Punto riparte. Si ferma dopo pochi metri. Il killer è seduto a fianco al guidatore, scende, spiana la pistola e spara. Moussa Seck cade all’indietro, la camicia insanguinata, . R LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Il killer L’omicidio La Punto grigia si ferma e dal lato passeggero esce un uomo a volto scoperto. Impugna una pistola, la punta contro i pusher e fa fuoco quattro o cinque volte. I pusher non sembrano capire cosa sta accadendo Uno dei pusher, quello con la camicia a scacchi, rimane solo e viene colpito. Il colpo è mortale, l’uomo cade e si accascia. Gli altri spacciatori cercano riparo dietro alle auto soccorso invano dagli altri, accorsi in massa, e dai medici del 118. Anche un altro del gruppo di fuoco del racket impugnava una pistola. Se ne vanno indisturbati, mentre le volanti della polizia blindano le strade. Tornano E così San Salvario, il quartiere multi-etnico conosciuto in tutta Europa per un miracoloso melting pot tra razze e religioni diverse, con la Moschea non distante dalla Sinagoga e le chiese cattoliche che conservano un senso profondo di cristianità, mostra nuovamente il suo lato oscuro. Da qualche mese, dopo un lungo periodo di tregua, i narcos sono tornati nelle strade e delle piazze di questo quartiere bello e struggente, diviso tra i kebab, i bar che offrono il tè alla menta, i dehors con la musica live, dominato dalla stazione di Porta Nuova. I boss governano un esercito di disperati, di uomi- ni arrivati chissà quando, anche con i barconi dalla Libia, alcuni rari - con lo status di rifugiato. Riforniti di cocaina e di eroina tipo white dagli «ovulatori» che trasportano la droga nei loro corpi . Il racket li addestra quando sono ancora bambini, tra loro molti minorenni. Poi la strada. Torino come terminale delle Le organizzazioni dell’Est si dividono il territorio e sfruttano giovani prostitute organizzazioni criminali nigeriane e senegalesi. Si muovono da una via all’altra in modo incessante, muniti di telefoni con schede intestate ad altri fantasmi. Viaggiano in metro, in taxi, a piedi, ogni notte un’estenuante maratona, per confondere gli investigatori ed eludere i controlli. La droga nascosta in rifu- gi sicuri, le dosi nelle «palline» termosaldate. Cocaina rossa, eroina blu o bianca. Albanesi e romeni Dall’altra parte della strada le ragazze dell’Est. Hanno occupato da pochi mesi le zone tradizionali delle prostitute più anziane, le decane di questo intrico di strade che lavorano da sempre senza protettori. Le nuove arrivate sono gestite con mano ferrea dalla delinquenza albanese e romena. I primi controllano il territorio, gli altri pagano loro una quota e le sfruttano. Private dei documenti, della loro identità, dell’anima stessa, vanno lasciando da qualche tempo le periferie per il centro. Sono giovanissime, vestite in modo eguale. Il capo della Mobile, Luigi Silipo, spiega che «le indagini sono in una fase avanzata, diciamo che abbiamo già qualche idea precisa. Vedremo nelle prossime ore». Guerra tra racket? «Non credo». Allora? «Un conflitto nato in quel segmento di quartiere. C’è questo gruppo di persone che va a “cercare” gli africani, per un’azione a sfondo intimidatorio. Poi il delitto. Partiamo da qui». Militarizzazione Nei mesi scorsi polizia e carabinieri hanno portato a termine una serie di operazioni antimalavita. Decine di agenti e militari con i blindati e persino una notte - con un elicottero hanno attraversato le vie a caccia di spacciatori. Retate con decine di arresti e ingenti sequestri di stupefacenti. Non tutti gli abitanti di San Salvario hanno gradito questo tipo di interventi, bollati come una «militarizzazione» del quartiere. Adesso un uomo è stato ucciso. C’è aria di nuove riflessioni. Guarda il video su www.lastampa.it Primo Piano .9 . La fuga Il killer risale sulla Punto grigia che riparte mentre i colleghi della vittima cercano di soccorrerla. In basso a sinistra spunta un uomo incappucciato. Sembra uscito dalla terza auto, la Mercedes, e anche lui sembra armato Il sindaco Fassino “Non siamo il Bronx ma l’episodio è grave” Intervista ALESSANDRO MONDO TORINO videntemente siamo in presenza di un episodio grave, particolarmente grave, che richiede contromisure adeguate». Piero Fassino, sindaco di Torino, si fa raccontare i dettagli dell’agguato avvenuto sabato notte nel quartiere di San Salvario: il quartiere della movida. «E Siamo a questo punto: imboscate, regolamenti di conti, sparatorie. Torino come il Bronx? «Calma. Il primo errore che si può fare in circostanze del genere sono i paragoni improbabili, per tacere di certe speculazioni. Va da sè che la lotta alla criminalità, e la sicurezza dei cittadini, sono una priorità». Come se ne esce? «Alzando il livello delle iniziative con il contributo di tutti: vale per le forze dell’ordine, per lo Stato, per la Città. Non intendo certamente tirarmi indietro. È un problema che chiama in causa tutti, e come tale presuppone una risposta a diversi livelli». Cosa l’ha colpita di questo episodio? «La brutalità, naturalmente». Che altro? «Il fatto che sia avvenuto in una zona molto frequentata, per di più in un giorno prefestivo. Anche questi devono essere elementi di riflessione: oltretutto, con il rischio che nella sparatoria ci andasse di mezzo pure qualche passante». Tutt’altro che un’eventualità, quella di una pallottola vagante. «Appunto: chi vive la propria vita deve poterlo fare in piena sicurezza». Resta da capire come si può passare dalla teoria alla pratica. «Per questo bisogna ragio- Bisogna evitare le speculazioni Il tema della sicurezza non è di sinistra o di destra Piero Fassino Sindaco di Torino narci, e con tempestività. Porrò il tema alla prossima seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza, l’organo interistituzionale che si riunisce regolarmente a Torino, in Prefettura, proprio per fare il punto su queste questioni». Obiettivo? «L’adozione di strategie e misure, concrete e adeguate, per la sicurezza sul territorio». Insomma: nessuna sottovalutazione. «Al contrario. Quello che è avvenuto sabato notte è un episodio grave: come tale, non va archiviato. Il passo successivo è decidere quali iniziative possiamo intraprendere». Dal centrodestra si sono già levate le prime voci contro il Governo. «A questo pensavo quando invitavo ad evitare le speculazioni». Agostino Ghiglia, Fratelli d’Italia, accusa il Governo di avere approvato, in combutta con Forza Italia, il decreto svuota carceri e di avere abrogato il reato di immigrazione clandestina. «L’episodio di sabato notte è troppo grave per farlo diventare occasione di speculazioni elettorali, mi appello al senso di responsabilità di tutti. La sicurezza dei cittadini non è di destra o di sinistra, ma un bene prezioso che tutti noi, insieme, abbiamo il dovere di tutelare e garantire». . LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 10 . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Primo Piano .11 . U ANNIVERSARIO I 25 ANNI IN ITALIA DEL MARCHIO “Io e Annalena: uniti da tutto ma non dall’Ikea” Per me l’incubo del montaggio dei mobili Per lei la poesia dei cataloghi e delle stanzette La formula del successo Dalle poltrone alle librerie: una popolarità globale dovuta al concetto che si possa acquistare un mobile esteticamente piacevole e dal design moderno, ma sempre a prezzi accessibili e personalizzati con il fai da te MATTIA FELTRI ROMA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA «I nfatti non è bello andare all’Ikea con te. Tu non hai lo spirito giusto, ti manca la predisposizione filosofica. Entrare all’Ikea significa lasciarsi condurre da una danza, in cui ogni passo e ogni sguardo hanno un significato. Non si può andare all’Ikea per comprare una poltrona, che è la tua idea di shopping: arrivi e dici, già nervoso, ok, dove sono le poltrone? Non è così: si affronta il percorso come un tratto di vita, lasciandosi stordire da tutto, paralumi di carta, possibilità di nuovi bagni, sgabelli a tre piedi, copriletti variopinti, vasi di orchidee. Ci si lascia rapire da un cuscino a fiori e si esce con la testa che gira». Annalena è così, è poetica. Si incanta sui cataloghi Ikea dove famiglie bionde e con gli occhi azzurri - non c’è mai un tarchiato corvino - scoppiano di felicità con alle spalle una libreria Billy. Hanno case fresche, moderne, accoglienti, coordinate, e se le sono montate da sé in un trionfo di ganci di fissaggio a elle. Su di me la poesia evapora prima dell’arrivo: Ikea sta sempre dopo un modernissimo svincolo con sopraelevate e rotonde. E’ lì, a cento metri in linea d’aria, a portata di mano. E io riesco regolarmente a impigliarmi nello svincolo, potrei ripercorrerlo per ore senza riuscire ad avvicinarmi a Ikea di un solo palmo. Che cosa c’è di poetico nel passaggio al magazzino dove si va a prendere il tavolino Rekarne alla posizione Q fila 16, imballato dentro una scatola di cartone di otto metri quadrati che occupa l’interro carrello, una specie di Tir già colmo di bambini e padelle? Progettare l’acquisto di un guardaroba a tre ante scorrevoli sarà anche romantico, ma a me tocca spoetizzare: amore, noi non abbiamo un camion Iveco, abbiamo una Panda. La prima volta sono andato all’Ikea in metropolitana. Dovevo compare una cucina (una Torsby rossa che ha fatto il suo dovere). Arrivo e dico: «Buongiorno, mi serve una cucina». Pensavo di essere preparato: «La voglio 27,9 miliardi di euro È il fatturato globale di Ikea del 2013: nei suoi centri vende 9500 prodotti DUILIO PIAGGESI/FOTOGRAMMA lunga tre metri e trenta». Ne ho indicata una che mi piaceva. Il commesso mi ha guardato come fossi un idiota (come dargli torto?). Non sapevo che servivano le posizioni dei tubi del gas e di scarico. Sono tornato la settimana dopo e il commesso mi ha piazzato davanti a un computer: prenda col mouse i componenti e si costruisca la cucina, stia attento che le misure combacino, si serva dei regoli nel menu strumenti… Volevo piangere. L’ho corrotto e me l’ha fatto lui. «Questa è la ragione per cui con te all’Ikea non ci vado più. Vado con la mia amica Anna, partiamo la mattina presto sperando di anticipare l’invasione e trovare un parcheggio vicino all’ingresso. Non ci riusciamo mai, però saremo felici lo stesso. Davanti a noi si schiuderanno suggerimenti per il futuro, promesse di serenità arredata da letti a castello con la scaletta e piumini arcobaleno. Troverò qualcosa da regalare a te, qualcosa per i bambini. Mi sento giovane e responsabile, perché non ho speso troppo per una sedia firmata e scomoda, ma mi sono immersa nella frugalità allegra, dell’investimento consapevole. Se tu venissi con me, e ci portassimo i bambini, andremmo a mangiare al self service, prenderemmo polpette sve- 303 negozi Sono sparsi in 26 Paesi: 215 in Europa, 50 in Nord America, 19 in Asia, 14 in Russia e 5 in Australia 684 milioni Sono i visitatori dei negozi Ikea nel mondo. Il marchio raccoglie 1,3 miliardi di utenti sul web 212 milioni Sonoicataloghistampati in29linguecontuttigliarticoli invendita(il60%èprodotto inEuropa) desi con marmellata di mirtilli rossi, medaglioni di salmone con salsa olandese, per i bambini patatine fritte e succhi Drick Lingon, infine torta di marzapane Princess. Invece niente. L’ultima volta, per avere la cassettiera dei miei sogni, ho dovuto chiamare mio padre da Ferrara». Io adoro la bottega svedese. Intanto per il non trascurabile motivo che è subito dopo le casse, varcate le quali si respira il vento della libertà. E poi finalmente qualcosa mi fa battere il cuore. Prendo le polpette Köttbullar, gli hot dog surgelati Korv, i pancakes, decine di buste di salmone Lax Kallrökt che una sera Marina Ripa di Meana ci servì come antipasto. Prendo aringhe marinate con cipolle, aringhe alla senape, aringhe con aglio, tutte quelle salse all’aneto che dopo l’entusiasmo iniziale ammuffiranno in frigorifero. Soprattutto prendo il capolavoro definitivo dell’Ikea, le Potatischips Saltade, le strepitose patatine col peso specifico del piombo. Non posso che affogare nel cibo il dolore per non essere all’altezza delle aspettative di mia moglie. Stefano, mio suocero, mi spiegò che per costruire una cassettiera Hemnes - e qualsiasi altro prodotto Ikea - bisogna seguire al dettaglio le istruzioni, anche se paiono superflue. Se non si salta nemmeno un passaggio, il miracolo si compirà. Impiegammo quattro ore, muti e concentrati, e senza di lui avrei scaraventato tutto dalla finestra, ma alla fine la cassettiera fu eretta a monumento della nostra vita coniugale. «Non so perché, ma ogni volta torno da Ikea con un tagliere nuovo. L’ultimo era a forma di riccio». . 12 .Estero LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 I DEPUTATI FUGGONO E IL NUOVO PREMIER NON PUÒ AVERE LA FIDUCIA Libia, il generale golpista attacca il Parlamento Scontri a Tripoli, assedio con blindati. A Bengasi i morti salgono a 79 GIORDANO STABILE Cannonate contro il Parlamento di Tripoli, accusato di proteggere gli islamisti, e attacco a oltranza a Bengasi, in mano alle brigate di Ansar al Sharia, la branca libica di Al Qaeda. L’offensiva del generale Khalifa Haftar per riportare «l’ordine» in Libia è al punto decisivo. Il generale, che rifiuta l’etichetta di «golpista» in quanto a suo dire «patriota», ha attaccato l’unica sede democratica, il Congresso, quando erano passati pochi minuti dalla formazione del nuovo governo, guidato da Ahmed Mitig, che ha preso il posto di Abdullah al Thani, che a sua volta aveva sostituito Ali Zaidan, cacciato perché troppo morbido con i secessionisti-islamisti dell’Est. Ma evidentemente nessun governo uscito dall’assemblea è mai abbastanza duro con la Bengasi ribelle, in piena accelerazione centrifuga, anche perché il gruppo che ha la maggioranza relativa al Congresso è legato ai Fratelli musulmani ed è contrario all’uso della forza. Il presidente dell’assemblea Nuri Abu Sahmein ha condannato sabato l’offensiva del generale Haftar ESAM OMRAN AL-FETORI/REUTERS Il generale Khalifa Haftar in un albergo alla porte di Bengasi, che vuole riconquistare 300 160mila «brigate» barili di greggio Le formazioni armate si dividono fra «laiche», circa 30mila uomini, e islamiste, 20mila a Bengasi La produzione è crollata All’epoca di Gheddafi se ne estraevano 1,6 milioni al giorno contro Bengasi, e minacciato di arrestare «tutti i responsabili di questo colpo di Stato». La battaglia fra le fazioni «laiche» e quelle islamiste si è spostata dunque nel cuore del potere libico, a Tripoli, mentre a Bengasi si continuava a combattere e il bilancio dei morti saliva a 79. Una battaglia condotta con serrati raid di elicotteri d’assalto. Il Parlamento, prima di essere circondato dai blindati, aveva risposto con l’imposizione, non si sa con quali mezzi, di una «no fly zone» sopra la capitale della Cirenaica, da dove nel 2011 era partita la rivoluzione che ha portato alla caduta di Gheddafi. Nella primavera di tre anni fa i ribelli invocavano la «no fly zone» per fermare i Mig del colonnello. A imporla dal cielo furono Francia e Stati Uniti, che salvarono città e rivoluzione. A terra fra le centinaia di gruppi armati, c’era anche quello di Haftar. Un militare buono per tutte le stagioni. Al fianco di Gheddafi nel 1969 nella destituzione del re Idris, poi alla testa delle truppe inviate in Ciad dal raiss, dove viene catturato dai governativi e passa dalla parte dell’Occidente, in seguito esule in America per vent’anni, in Virginia, e infine nel 2011 al servizio della rivoluzione. Ora, probabilmente, al servizio soltanto di se stesso. Ma nella Libia che scivolava verso l’anarchia ribaltare le fortune è affare anche degli protagonisti più improbabili, basta un colpo deciso al traballante edificio statale. Con Khalifa Haftar era con Gheddafi nel 1969 poi con l’America Ora punta al governo gli ex militari fedeli ad Haftar si è schierato la potente brigata di Zintan, vera padrona della capitale. I deputati sono fuggiti, il nuovo governo non ha ricevuto l’investitura. L’anarchia adesso è certificata. E le trecento brigate censite dal profetico rapporto Cesi sugli «Sviluppi dell’instabilità in Libia» si preparano a spartirsi quel che resta dello Stato e dei pozzi di petrolio. IL TRADER CONDANNATO MA UN LEADER: RAPIREMO MASCHI PER FARLE SPOSARE Kerviel ci ripensa e torna in Francia I Boko Haram: pronti Grecia, sinistra in testa a liberare alcune liceali nel voto amministrativo PARIGI Nuovo colpo di scena nella vicenda di Jerôme Kerviel: l’ex trader ha deciso ieri di lasciare l’Italia e fare rientro in Francia, per consegnarsi al commissariato frontaliero di Mentone. «Torno in Francia», ha detto Kerviel lasciando il suo hotel a Ventimiglia, zaino sulle spalle e rasato di fresco. Eppure ancora poco dopo mezzogiorno, aveva ribadito che se ne sarebbe rimasto in Italia ad aspettare la decisione del Presidente francese Hollande sull’immunità, chiesta dallo stesso Kerviel, per i testimoni del suo processo. Kerviel è stato condannato in via esecutiva a 5 anni di reclusione (2 cancellati per la condizionale e 41 giorni in detenzione provvisoria già scontati) per un buco di 4,91 miliardi alla Société Générale. [E. ST.] E’ mancato Carlo Negro Armeria Negro Lo annunciano la moglie Antonietta, i igli Massimo, Luisa e Alessio. Funerali martedì 20 maggio ore 10 parrocchia S. Giulia. – Torino, 17 maggio 2014 O.F. San Paolo - tel. 011.3853017 ENRICO CAPORALE Speranze e minacce per le studentesse rapite in Nigeria. Mentre il responsabile di un liceo maschile di Makurdi, nello Stato di Benue, racconta di aver ricevuto una lettera nella quale Boko Haram annuncia di voler rapire duecento giovani per farli sposare alle liceali sequestrate il 14 aprile a Chibok, nel Borno, e in un villaggio dell’Est viene denunciata l’ennesima strage (40 morti), gli islamisti fanno sapere di essere pronti a trattare: già nei prossimi giorni - riferiscono fonti citate dal giornale britannico «Daily Telegraph» - i taleban d’Africa potrebbero rilasciare un primo gruppo di ragazze (almeno cento) in cambio della liberazione di alcuni miliziani rinchiusi nelle prigioni nigeriane. La novità è che Boko Haram (che significa «l’educazione occidentale è peccato») avrebbe rinunciato alla scarcerazione dei suoi comandanti, richiesta d’altra parte impossibile da soddisfare. Così ad essere liberate dovrebbero essere ora mogli e familiari, insieme a figure di più basso profilo. «Una lista è stata recapitata alle autorità», spiegano le fonti. In ogni caso pare che, nonostante nei giorni scorsi il presidente Goodluck Jonathan avesse escluso la possi- SYRIZA AVANZA, PARTITI DI GOVERNO IN DIFFICOLTÀ ATENE AP Le giovani in ostaggio bilità di negoziare, una trattativa segreta sia in corso. Intanto, gli aiuti degli altri Paesi prendono corpo: ieri da una base aerea del Lincolnshire, in Inghilterra, è partito uno dei velivoli di sorveglianza - un Sentinel R1 della Raf che Londra, come hanno già fatto gli Stati Uniti, ha messo a disposizione per la caccia ai miliziani. Sabato, inoltre, cinque capi di Stato africani si sono incontrati a Parigi per dichiarare ufficialmente guerra ai Boko Haram. Insieme al presidente francese François Hollande è stato adottato un piano d’azione per combattere il gruppo islamista: il piano prevede il coordinamento dei servizi segreti, lo scambio di informazioni, una regia unitaria per la lotta al terrorismo, la sorveglianza delle frontiere e una presenza militare attorno al lago Ciad. La Grecia, in attesa delle europee di domenica, comincia a svoltare a sinistra nelle amministrative. Secondo i primi exit poll, Rena Dourou, candidata di Syriza alla carica di presidente della regione Attica avrebbe ricevuto tra il 27 e 30 per cento delle preferenze. Al secondo posto Yannis Sgouros, candidato di centro-sinistra (presidente uscente) con il 20- 24. A Salonicco, la seconda città della Grecia, Yannis Butaris, sindaco uscente e candidato di centro-sinistra, sarebbe invece in testa con il 35 -39%. Al secondo posto Vassilis Michaloliakos, sindaco uscente e candidato di Nea Dimokratia, con preferenze fra il 28 ed il 32%. Al terzo posto, Thodoris Dritsas, candidato di Syriza, con il 18-22%. La Grecia è governata da una alleanza fra i socialisti del Pasok e Nea Dimokratia. [E. ST.] PAURA PER DUE CENTRALI ELETTRICHE Bosnia e Serbia sott’acqua: 50 vittime 1 Serbia e Bosnia-Erzegovina (sopra, Brcko) sono in ginocchio per le inondazioni più estese e devastanti mai subite finora. Il bilancio è di una cinquantina di morti, decine di migliaia di sfollati, danni incalcolabili all’agricoltura e alle infrastrutture. In Serbia sono forti le apprensioni per due grandi centrali termiche assediate dalle acque, quella sulla Sava presso Obrenovac e quella di Kostolac, sul Danubio. FOCUS Aziende hi-tech e lotta all’islam L’asse Bibi-Modi ISRAELE Netanyahu è il migliore alleato del leader indiano L’ esito delle elezioni ha trasformato New Delhi in un partner privilegiato di Israele. Il motivo è nel legame, personale e politico, del vincitore Narendra Modi con lo Stato Ebraico. Tutto inizia nel 2002, quando Modi è governatore dello Stato di Gujarat teatro di sanguinose violenze etniche fra indù e musulmani che causano oltre 1200 vittime. Usa e Ue lo incolpano di «eccessiva tolleranza» nei confronti degli odii atavici, chiamando così in causa il nazionalismo indù del suo partito Bjp. La conseguenza immediata per Modi è una drastica diminuzione degli investimenti euroamericani ma una boccata di ossigeno gli arriva da Israele, dove l’allora premier Ariel Sharon compie la scelta opposta. Sebbene assediato dalla Seconda Intifada, Sharon decide di favorire gli investimenti israeliani in Gujarat gettando le basi per una partnership economica bilaterale che, alla fine del 2013, ha visto un’importante azienda israeliana nel settore dei semiconduttori varare una joint venture con svizzeri ed indiani destinata a creare oltre 20 mila posti di lavoro. Si tratta solo dell’ultimo dei progetti «Made in Israel» che hanno contribuito in circa dieci anni a trasformare il Gujarat nel modello di sviluppo economico locale che Modi ha cavalcato nella recente campagna elettorale, indicandolo come un esempio per l’intera India. Benjamin Netanyahu, erede politico di Ariel Sharon, ha mantenuto la strategia di sostegno al Gujarat, portando Modi a diventare uno dei rari leader politici indiani giunto in visita nello Stato Ebraico. Le posizioni nazionaliste indù di Modi, anzitutto nei confronti del Pakistan ma spesso anche dell’Islam, hanno aggiunto cemento politico alla partnership economica. Da qui la volontà, espressa da Netanyahu nella telefonata di complimenti per la vittoria, di accelerare ora gli aspetti strategici di cooperazione: dall’industria della Difesa alla lotta al terrorismo. Ma non è tutto perché l’attenzione di Modi per «Bibi» è la cartina tornasole anche di un fenomeno più vasto: Cina e India sono protagoniste di una gara non dichiarata per rafforzare i legami con il Medio Oriente al fine di alimentare le rispettive economie e se la maggiore attenzione va alle monarchie del Golfo in realtà anche Israele fa gola per hitech, agricoltura, difesa e giacimenti di gas naturale. Ecco perché alcuni giornali nipponici hanno commentato la recente visita a Tokyo di «Bibi» titolando: «Israele guarda all’Oriente». (Maurizio Molinari) . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Personaggio MARK FRANCHETTI* SEGUE DALLA PRIMA PAGINA M a il «Re del cioccolato», come è soprannominato il miliardario dei dolciumi, è ormai vicino ad affrontare l’incarico politico meno invidiabile del mondo: il presidente dell’Ucraina. L’uomo che tutti danno vincente alle elezioni di domenica prossima, Poroshenko, che ha costruito la sua fortuna nel pericoloso caos che il Paese ha attraversato negli anni del post-comunismo, se effettivamente vincerà dovrà affrontare una sfida da far tremare le vene e i polsi: salvare l’Ucraina. Con una violenta ribellione separatista nelle città dell’Est e una crisi finanziaria senza precedenti, il presidente miliardario avrà bisogno di tutta la sua astuzia politica e finanziaria se vorrà evitare che il Paese precipiti nel baratro di una guerra civile o della bancarotta. Secondo gli ultimi sondaggi, Poroshenko potrebbe trionfare con il 50% dei voti. Yulia Timoshenko, l’ex controverso primo ministro e uno dei principali attori sulla scena politica del Paese per oltre un decennio, sarebbe ferma all’11%, un risultato che potrebbe significare la fine della sua carriera politica. «Pare che Poroshenko sarà il prossimo presidente dell’Ucraina - ha detto uno dei suoi ex soci in affari -. Questo è un bel risultato anche considerato il fatto che dopo oltre 15 anni in politica Poroshenko non è certo un volto nuovo, ma in questo momento quello di pre- . Estero .13 Poroshenko, l’oligarca voltafaccia ultima speranza per l’Ucraina Ha cavalcato tutte le stagioni per arricchirsi, ma è l’unico che può accordarsi con Putin REUTERS/MAKS LEVIN Petro Poroshenko con l’ex pugile Vitaly Klitschko, che si è ritirato per fargli largo Le presidenziali del 2010 R U SS IA UCRAINA Leopoli Kiev CAMBIO DI CASACCA È stato ministro con il governo filo-Ue di Yushenko e con quello filo-russo di Yanukovich Vittoria di Yanukovich con oltre il 20% dei voti LA MEGALOMANIA Vittoria del partito pro-europeo Ha fatto fortuna con il cacao Possiede una villa vicino a Kiev che ricorda la Casa Bianca sidente dell’Ucraina deve essere il peggiore dei calici avvelenati». La chiave per il futuro del Paese sarà come Poroshenko - la cui fortuna è stimata in 1,6 miliardi di dollari si relazionerà con la Russia. Dopo l’occupazione della Crimea e la strategia della tensione adottata nell’Est ucraino, da maggio il presidente russo Vladimir Putin ha cominciato quella che a tutti gli analisti è parsa come una ritirata tattica. Putin, la cui popolarità è schizzata alle stelle dopo il blitz in Crimea, ha invitato i separatisti filo-russi dell’Ucraina orientale a rinviare il referendum sull’indipendenza da Kiev. Le elezioni farsa si sono svolte ugualmente, ma non hanno ricevuto l’appoggio ufficiale del Cremlino. Per la prima volta Putin ha anche definito il voto di domenica come «un passo nella giusta direzione». Finora il Cremlino ha inviato messaggi contrastanti su come accoglierà i risultati, ma fonti interne hanno annunciato che Mosca potrebbe timidamente riconoscere una eventuale vittoria di Poroshenko, aprendo così la strada per i colloqui sul futuro delle regioni filorusse dell’Est ucraino. Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri russo, la settimana scorsa ha detto che conosce Poroshenko e che «non è un fascista», termine usato invece per descrivere i membri del governo ad interim di Kiev. «Siamo pronti al dialogo con chiunque», ha poi aggiunto Lavrov. Poroshenko - padre di quattro figli con un gigantesco palazzo che ricorda la Casa Bianca nei dintorni di Kiev - ha minacciato di citare la Russia in giudizio per il «furto» della Crimea, ha promesso di non fare «nessun accordo» con Putin ma ha anche segnalato il suo desiderio di ricucire le relazioni con la Russia. Il miliardario, che ha in comune con Putin la passione per il judo, gioca a tennis, parla inglese ed è un appassionato di quadri impressionisti, Donetsk Vittoria di Yanukovich (candidato pro russo) Vittoria del partito pro-europeo con oltre il 20% dei voti Simferopoli Sebastopoli Centimetri LA STAMPA 1,6mld ha anche espresso la sua volontà di garantire alle regioni orientali dell’Ucraina maggiore autonomia, ma ha scartato l’ipotesi di una federalizzaIl patrimonio personale zione - la quale rimane una richiesta di Petro Poroshenko chiave dei separatisti armati che la Secondo Forbes scorsa settimana hanno dichiarato è il settimo uomo l’indipendenza. Il miliardario ha defipiù ricco d’Ucraina nito le milizie armate «terroristi». Le persone vicine a Poroshenko, 48 anni, che ha cominciato negli affari vendendo semi di cacao e ora possiede quando lo scorso ottobre cominciaroun impero che spazia dalle fabbriche no le proteste contro un presidente di cioccolato, a cantieri navali, ai con- sempre più autoritario e l’inversione cessionari di auto e include uno dei ca- a U sull’integrazione nella Ue, Poronali di news più seguiti nel Paese, dico- shenko ruppe le righe di nuovo, divenno che la sua più grande risorsa nella tando il primo importante uomo d’afcrisi attuale sarà il suo pragmatismo. fari a schierarsi apertamente con le Poroshenko, che la scorsa settimana proteste in piazza. La sua tv trasmetha incontrato il cancelliere tedesco teva le manifestazioni giorno e notte e Angela Merkel, ha nel passato mostra- il miliardario venne visto mentre dito visioni politiche sorprendentemen- stribuiva cioccolata di persona ai dite flessibili, passando facilmente dal mostranti. Si pensa anche abbia forgoverno all’opposizione. nito aiuto finanziario al movimento. Eletto per la prima volta al Parla«Poroshenko ha un ego immenso e mento nel 1998, il devotissimo miliar- ama mostrarlo», dice un uomo d’affari dario (possiede una chiesa privata nel- occidentale che ha fatto parecchi affale sue proprietà) è ri con lui. «L’ho vistato il co-fondatoIL CARATTERE ECCENTRICO sto una volta a borre del Partito delle di uno yacht Gli piace mettersi in mostra do Regioni, filorusso. enorme in mezzo a Si è fatto fotografare mentre un lago. Un po’ ridiMa ciò non gli ha impedito di lascia- distribuiva cioccolata a Maidan colo. Un’altra volta re il partito e unirsi l’ho sentito lamenall’opposizione, per appoggiare nel tarsi del livello del patrimonio di altri 2005 la Rivoluzione arancione e alla fi- oligarchi ucraini che erano più ricchi ne essere nominato capo del Consiglio di lui ed era chiaro che aveva un comdi sicurezza e ministro degli Esteri sot- plesso di inferiorità nell’essere un mito l’ex presidente Vitkor Yushenko, liardario di secondo rango. Diventare che è fra l’altro padrino di due dei suoi presidente sistemerebbe la cosa». «Quello che lo spinge - continua - è figli. Un anno dopo, i conflitti all’interno del governo e la rivalità fra Poro- più l’ambizione personale che l’ideoloshenko e la Timoshenko erano tali che gia. Farà qualunque cosa funzioni meil presidente dovette licenziare l’intero glio per lui in quel momento. Non di governo per mettervi fine. certo una cosa molto bella, ma ora il Quando il pendolo politico tornò freddo pragmatismo è ciò di cui indietro, portando Yanukovich al po- l’Ucraina ha più bisogno se non vuol tere nel 2010, Poroshenko cambiò cadere nell’abisso». campo per diventare per un breve pe*Corrispondente da Mosca riodo ministro dell’Economia. Ma del «Sunday Times» di Londra di dollari MYKOLA LAZARENKO/POROSHENKO PRESS SERVICE/AFP Verso la presidenza Poroshenko firma autografi a Kirovograd. Domenica si vota per le presidenziali: i sondaggi lo danno in testa con il 50% Gli altri sfidanti Yulia Tymoshenko L’icona della rivoluzione pro-occidentale del 2004, caduta in disgrazia, poi liberata di prigione dopo la cacciata di Viktor Yanukovich da parte del movimento «Euromaidan», sarebbe ferma al 11% dei consensi Sergey Tigipko Subito dietro ci sarebbe l’ex banchiere filo-russo con il 6,7%. Uomo forte dei separatisti, vicino a Mosca, Tigipko era vice primo ministro durante la presidenza Yanukovich: rappresenta le città ribelli dell’Est Dmytro Iaroch È soprannominato «la bestia nera dei russi» e su di lui Mosca ha emesso un mandato di cattura per terrorismo. Leader del movimento paramilitare «Pravy Sektor», nelle regioni dell’Est Iaroch è considerato un fascista . 14 .Cronache LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Harry,ilprincipediventauomotraireduci A Montecassino per i 70 anni dall’offensiva alleata. Scambio di battute con gli ex combattenti italiani che ama party e champagne. Ma anche Harry che insegna e cucina per i bambini sordi del Lesotho. Harry che si fa crescere la barba in un viaggio al Polo MARIA CORBI sud nonostante la disapprovaINVIATA A CASSINO zione di nonna Elisabetta. Ha lasciato da poco la sua carriera di pilota di Apache arry d’Inghilter- perché così ha deciso la “ditta”. ra. Una corona di E lui, il capitano Wales, ha ubbicapelli rossi per dito: meglio stare a terra, se un volto che non ti fanno rischiare come tutsembra dire ti i colleghi top gun. Ora ha un «amatemi», che il mondo si ri- ufficio a Londra, organizza tutcorderà sempre triste mentre ti gli eventi legati all’esercito di segue la bara della mamma. sua maestà. E cerca una fidanEra solo un bambino e in quel zata dopo la fine della storia momento condiviso in mon- con Cressida Bonas che aveva dovisione venne adottato ide- un difetto: non piacere a sua coalmente da tutti. Ora è in Ita- gnata Kate Middleton. Lui, lia per le celebrazioni dei 70 trentenne, ha più tempo di Wilanni delle battaglie di Monte- liam per decidere con chi concassino e per svelare il padi- dividere cuore e impegni uffiglione inglese all’Expo. ciali. «Nessuno può spingerti a Nella divisa con giacca sistemarti», ha spiegato. «E anbianca dell’esercito di sua ma- che se trovi la persona giusta, està Harry ieri ha celebrato i richiede tempo, soprattutto caduti polacchi e neozelande- per me e mio fratello. Bisogna si, ha visitato l’abbazia di valutare bene che la persona Montecassino che sta con te accompagnato LA FIDANZATA non lo faccia per da don Antoposizione che «Difficile sceglierla la nio, assistito a puoi offrirle». Potrebbe star con te una danza maOggi Harry saori e fatto il tra- solo per la posizione» rà di nuovo a Casdizionale salusino per partecito hongy, un curioso struscia- pare alla cerimonia al cimitero re di nasi. Ha pranzato in una inglese, nel giorno dell’annivertrattoria ciociara, chiacchie- sario della Quarta battaglia di rato con i bambini delle scuo- Montecassino (“Operazione le inglesi romane arrivati al Diadem”), combattuta dal geMaxxi a salutarlo con le ban- nerale polacco Władysław Andierine. Un successo per il ders e che costò la vita a 18.000 quinto in linea di successione americani, 14.000 agli inglesi e al trono che ha avuto in dote 11.000 ai tedeschi. non il titolo di principe erediSguardo serio, berretto deltario, ma quello di principe l’alta uniforme dell’esercito bridei cuori dono di mamma Dia- tannico sotto al braccio, il prinna. Harry che fatica a trovare cipe Harry all’abbazia di Monuna strada, vuole essere Har- tecassino ha incontrato un ry, non il fratello di William. gruppo di invalidi di guerra itaHarry l’eroe che vorrebbe an- liani con i quali ha scambiato aldare in Iraq e riesce ad anda- cune battute e dai quali si è fatre due volte in Afghanistan. to raccontare le loro storie. PriHarry che a una festa di met- ma ha visitato una mostra fotote un’uniforme nazista. Harry grafica sulla ricostruzione del“rash” (rich-arse-hole), ra- l’abbazia rasa al suolo dal bomgazzotto della Londra bene bardamento. Personaggio H IERI PROTESTA SPONTANEA IN TUTTA LA CITTÀ Milano, tassisti fermi contro il noleggio 2.0 MILANO Non uno sciopero proclamato da tutte le organizzazioni di categoria, come il 20 marzo, ma una protesta spontanea. Ma il risultato è stato identico: ieri in quasi tutta Milano i taxi sono rimasti fermi per protestare ancora contro Uber, la multinazionale che con la sua app offre un servizio di noleggio con conducente. Prosegue quindi la protesta nata sabato dopo che 300 tassisti avevano bloccato l’incontro organizzato al Wired Next Fest con la manager di Uber Italia Benedetta Arese Lucini e l’assessore alla Mobilità del Comune Pierfrancesco Maran. Già in serata i tassisti avevano deciso che ieri non avrebbero lavorato: molti sono rimasti a casa, fermo il radiotaxi mentre in Stazione Centrale, all’aeroporto di Linate e in molte piazzole è stato garantito il servizio ad anziani, donne incinte, portatori di handicap e famiglie con bambini. «UberPop ha scate- ANSA Tassisti in sciopero a Milano nato l’inferno - spiega Silla Mattiazzi, coordinatore nazionale Uil trasporti - è il massimo dell’illegalità. Se passa il concetto che una multinazionale arriva e trasgredisce le regole, è il Far West. Ora succede a noi, potrà succedere ad altre categorie». Sulla questione interviene anche il governo: il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha convocato per mercoledì a Milano i rappresentanti sindacali dei taxisti, poi incontrerà il prefetto e l’assessore alla mobilità del Comune. Il saluto hongy A sinistra il principe Harry con un reduce neozelandese. In alto mentre scambia il tradizionale saluto hongy Durante la vista al Maxxi di Roma il principe Harry ha parlato anche dell’Expo di Milano: «Mi auguro che possa far capire che è il momento di agire ora, tutti insieme, prima che sia troppo tardi sulla sostenibilità e lo sviluppo» ROBERTA BASILE/AFP . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Cronache .15 . L’UOMO NEL 2008 ERA STATO ARRESTATO PER PRESTITI ILLEGALI. CACCIA AGLI ASSASSINI INQUADRATI DALLE TELECAMERE SI TEME IL SUICIDIO L’usuradietrolafamigliasterminata Controllato il ragazzo che ha ucciso nonni e zia Tempio Pausania: picchiati e strangolati padre, madre e figlio di dodici anni NICOLA PINNA TEMPIO PAUSANIA FRANCO COTTINI SANTHIÀ (VERCELLI) Il posto nel banco della quarta fila è rimasto vuoto: i bambini lo sapevano che Pietro non sarebbe venuto alla messa della domenica. Ma nessuno ha osato occuparlo. «Io invece speravo che arrivasse da un momento all’altro, non volevo credere che l’avessero ammazzato davvero», dice in lacrime Francesco, uno dei ragazzini che ogni pomeriggio giocava a pallone nella piazzetta del Comune. «Che colpa ha un bambino? Pietro neppure lo sapeva che il padre era un usuraio, non glielo aveva neppure detto che era stato arrestato». Ma chi voleva regolare i conti con Giovanni Azzena, 50 anni, e la moglie Giulia Zanzani (48) se l’è presa anche con il figlio di appena 12 anni. Senza pietà. Tutti e tre sono stati brutalmente picchiati e strangolati con dei caricabatteria trovati sul posto. L’unica colpa di Pietro è stata ANSA ANSA ANSA I killer hanno tentato anche di nascondersi tra gli invitati di due matrimoni quella di arrivare a casa nel momento sbagliato, quando il commando era già all’opera in soggiorno, al secondo piano di una palazzina in granito in via Villa Marina. Pietro sabato mattina era a scuola, è tornato a casa per pranzo e quando ha aperto la porta, probabilmente, i genitori erano già sotto le grinfie degli assassini. Gente conosciuta che prima di presentarsi ha persino telefonato e che non ha dovuto sfondare la porta per entrare nell’appartamento degli Azzena. L’incontro è avvenuto all’ora di pranzo, quando Giovanni e Giulia avevano appena chiuso il loro negozio di scarpe per bambini. Pietro è arrivato di corsa, perché alle 15,30 doveva andare al campo: c’era la festa di fine campionato ma l’allenatore Antonello Mureddu era convinto che il difensore degli «allievi» avesse disertato per andare dai nonni a Trinità d’Agultu. «Era un ragazzo splendido, pieno di vita: più che un difensore era un lottatore - dice il mister della Civitas - Non aveva piedi da campione ma non si arrendeva mai. In campo ma non solo». I tre sospetti, che ora i carabinieri cercano ovunque, non era arrivati con l’intenzione di uccidere. Erano venuti per parlare. Per trattare, portare via qualcosa, al massimo per litigare. Ma poi, chissà perché, hanno perso la testa. Hanno ucciso senza pietà e senza studiare bene le mosse. Hanno cercato di confondersi tra gli invitati di due matrimoni, ma sono passati sotto l’occhio di ben tre telecamere e hanno ripulito maldestramente la scena del crimine. I volti di chi ha sterminato la famiglia Azzena, infatti, i carabinieri li hanno già visti nelle registrazioni sequestrate sabato notte. Resta da individuare il loro nome, ma potrebbe essere davvero questione di ore. Del movente si scoprirà di pari passo. Ma un sospetto già c’è: Giovanni Azzena era titolare del negozio di scarpe e contemporaneamente gestiva altri affari. Nel 2008 era finito in manette per usura e negli ultimi sei anni, molto probabilmente, aveva continuato a intrattenere rap- Le vittime Olbia LAPRESSE Strangolati e uccisi padre, madre e figlio a Tempio Pausania Sassari Sapevo quel che è successo ma speravo di veder arrivare Pietro a messa, ancora non riesco a crederci Un ragazzo splendido pieno di vita. Pietro più che un difensore era un lottatore: non si arrendeva mai Francesco Antonello Mureddu Uno degli amici di Pietro L’allenatore della Civitas la squadra di Pietro porti con personaggi discutibili. I carabinieri sono quasi certi che avesse continuato anche a prestare denaro. Ai compaesani ma non solo. Si spostava di continuo da una regione all’altra, ma le amicizie più strette le aveva in Campania. Ed è anche per questo che qualcuno ha ipotizzato che il commando fosse arrivato da fuori. Di questo però gli investigatori non sono convinti e col La storia TEMPIO PAUSANIA G iovanni è un imprenditore edile e dalla panchina in ferro di piazza Gallura osserva la casa dell’orrore: «Dicono che dietro questa tragedia ci sia l’ombra dell’usura. E io ci credo. In questa città gli strozzini fanno business. Io però sono stato fortunato: gli usurai mi hanno aiutato a salvare l’azienda. Li ho sempre considerati benefattori, anche se mi hanno chiesto il doppio dei soldi che mi avevano dato. Nel 2005 rischiavo di fallire, avevo già licenziato quasi tutti gli operai e con duecentomila euro sono riuscito a risollevarmi. Le banche mi avevano chiuso le porte in faccia e non sapevo come fare. Un amico mi aveva presentato la persona giusta e ce l’ho fatta. Quando l’azienda si è ripresa ho versato tutto quello che mi avevano chiesto e così ho chiuso tutti i conti. Da quel momento mi hanno lasciato in pace. Non mi hanno fatto del male. Certo, qualche telefonata di minacce è arrivata ma per fortuna non è successo niente di più grave di tante notti insonni». Mar Tirreno Nuoro TEMPIO PAUSANIA (Olbia-Tempio) Mar Mediterraneo Centimetri LA STAMPA CAGLIARI passare delle ore si rafforza l’ipotesi che gli assassini siano della zona. Forse di un paese attaccato a Tempio. I sospettati sono già quattro: nelle ultime settimane telefonavano di continuo sia Gio- In alto Giovanni Azzena 50 anni la moglie Giulia Zanzani di 48 e il figlio Pietro di 12 I tre sono stati uccisi nella loro casa a Tempio Pausania vanni Azzena che la moglie Giulia. Poi c’è un giovane che li ha aiutati e che in serata è finito in caserma: sotto torchio per ore, tra bugie e contraddizioni fin troppo evidenti. Il paradiso del sughero diventato terra di strozzini Crisi e giustizia lenta, così si sono diffusi in Gallura Chi ha avuto coraggio e ha denunciato alla fine è stato tradito dalle istituzioni Siamo passati da una situazione florida alla crisi e senza risposte dalle banche Suor Luigia Leoni Romeo Freudiani Fondatrice del centro di ascolto vittime dell’usura Sindaco di Tempio Pausania Nel paradiso perduto del sughero c’è un giro milionario di denaro che sfugge ai controlli. Agli usurai si rivolgono imprenditori caduti improvvisamente in disgrazia ma anche famiglie che hanno esagerato con le finanziarie. Gente che in banca non può più chiedere nulla e che finisce nella rete degli strozzini. Suor Luigia Leoni è la direttrice della Caritas diocesana ma anche la fondatrice del centro di ascolto per le vittime dell’usura: «Nel nostro territorio purtroppo il fenomeno è radicato e ha una tradizione più che secolare. La crisi economica ha reso più difficile tutto e allo stesso tempo ha proposto occasioni ancora più ghiotte a chi offre denaro. Gli usurai sono difficili da riconoscere ma sono in mezzo a noi: si presentano inizialmente come amici molto generosi, poi fanno venire fuori la loro vera faccia. Conoscono le persone che hanno bisogno, le avvicinano e garantiscono un aiuto che in realtà è una trappola. Le vittime non denunciano ma ultimamente in tanti si rivolgono al centro d’ascolto. Il guaio è che talvolta neanche fare denuncia è sufficiente. Abbiamo avuto casi di persone che hanno trovato il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine ma alla fine sono state tradite dalle istituzioni: la giustizia è stata lentissima e la prescrizione ha fermato il processo». Qualche storia, comunque, è venuta a galla. E nel giro di pochi anni la Procura di Tempio e la Guardia di finanza hanno chiuso tre inchieste. Sono scattate diverse denunce e in qualche caso anche le manette. Ma soprattutto si è scoperto che agli usurai si rivolgono piccoli imprenditori, artigiani, padri di famiglia e industriali alla prese con il rischio del fallimento. «Abbiamo sentito di qualcuno che ha chiesto soldi agli usurai per fare a sua volta lo strozzino: è nato una sorta di business - racconta il sindaco Romeo Freudiani - In questo territorio siamo passati da una situazione economica florida a una crisi senza precedenti. E poi c’è un altro problema che favorisce ulteriormente il mercato del prestito clandestino: le persone in difficoltà non trovano risposte quando si rivolgono alle istituzioni o agli istituti di credito». [NIC.PIN.] Potrebbe tentare di uccidersi. Così Lorenzo Manavella, il pallavolista che ha trucidato nonni e zia a Santhià, ha trascorso la sua prima notte in carcere sorvegliato a vista. L’avvocato Andrea Brignoglio non l’ha più incontrato dopo le 7 ore di interrogatorio di sabato «per dargli modo di ambientarsi nella nuova realtà». Il ragazzo nega di aver avuto complici. «Ho fatto tutto da solo, ma non so perché; me li sono trovati davanti e li ho colpiti». E gli inquirenti sono propensi a credere che il massacro sia soltanto opera sua. Il perché, la causa scatenante, resta ancora un mistero che Lorenzo non aiuta a sciogliere: «Non so, non so» ripete come un mantra. Che il pallavolista cercasse o volesse denaro è fuori di dubbio. Forse aveva debiti con uno spacciatore, magari ha chiesto soldi ai familiari (e non quella sera soltanto) e al loro rifiuto la sua rabbia, moltiplicata dalla cocaina appena sniffata, è esplosa feroce. C’è un altro episodio al vaglio degli inquirenti. Qualche giorno fa dalla casa della zia Patrizia erano spariti tutti i gioielli. La donna confidandosi con un’amica aveva detto di avere qualche dubbio. Forse sospettava di chi potesse essere l’autore o l’organizzatore del colpo. «Ti spiego tutto a cena una di queste sere». ARRESTATA UNA MADRE Espelle il feto e lo affoga nell’acqua del water BUSTO ARSIZIO Tre settimane fa sembrava un dramma familiare, il dolore di una giovane coppia che ha perso il bambino in un aborto spontaneo. Oggi, invece, il sospetto è che si sia trattato di un delitto. La madre, una donna di 21 anni, è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso il proprio bambino. Incinta al 7° mese (e con un bimbo di un anno), la donna avrebbe infatti assunto un farmaco in grado di provocare forti contrazioni uterine con l’espulsione del feto anche in avanzato stato di gravidanza. Espulso il feto, la donna lo avrebbe affogato nell’acqua del water, poi chiamando il 118. Ai carabinieri, chiamati dai paramedici, la donna aveva raccontato di aver scoperto da poco di essere incinta, di aver avuto forti dolori addominali e dell’espulsione. Ma quel racconto non aveva convinto. E così i militari avevano deciso di approfondire. Dalle intercettazioni sarebbe così emersa la seconda verità. La donna è stata tratta in arresto perché, sempre grazie alle telefonate intercettate, sarebbe venuto fuori che la donna voleva tornare in patria preoccupata dagli approfondimenti degli investigatori. . 16 .Società LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Intervista I principi DA OGGI IN TV A ognuno il suo A «Nautilus» i protagonisti della scienza 1 La dieta è un atto medi- co e quindi deve essere sempre personalizzata. Di tutto un po’ 1 Non bisogna mai esclu- NADIA FERRIGO al benessere, al «bellessere». Una dieta personalizzata, proprio come un abito su misura, non regala solo buona salute, ma anche serenità e armonia. Per essere sani e belli non servono trucchi, basta la nostra cucina mediterranea. Il dietologo ed esperto nutrizionista Giorgio Calabrese, nel suo ultimo libro «Dimagrire con la dieta mediterranea», pubblicato da Cairo Editore e scritto a quattro mani con la moglie Caterina, spiega come adottare un regime alimentare sano ed equilibrato, ideale sia per chi deve dimagrire, sia per chi vuole mantenere il peso forma. D Equilibrata, conviviale, trasversale, duttile. Ma anche etica e allegra. Patrimonio dell’Unesco, orgoglio nostrano e ora anche il segreto per dimagrire? «Di dieta mediterranea si parla parecchio, in gastronomia, economia e agricoltura, ma non viene mai presa in considerazione come modello per perdere peso. Forse perché non ha un acronimo, e non suona “moderna”: per questo nel libro la chiamiamo DM. E’ una dieta “includente”, cioè che non elimina nessun cibo, anzi: si deve mangiare un po’ di tutto. La tanto celebrata Dukan, come tutte le diete iperproteiche con un solo nutriente, nel breve perio- dere nessun alimento: una buona dieta include e non elimina nulla. I più importanti scienziati italiani, i maggiori centri di ricerca del Paese e una redazione di giovani divulgatori e studiosi: sono questi gli ingredienti di «Nautilus - I protagonisti della scienza», la trasmissione con Federico Taddia che esordisce oggi e che sarà trasmessa ogni giorno alle 21 su Rai Scuola. L’ospite di stasera sarà la specialista di cellule staminali e senatrice a vita Elena Cattaneo. 1 Età e patologie 1 Se ben calibrata, la dieta non serve solo per dimagrire, ma anche per combattere gli acciacchi dell’età. Kilometro zero 1 La qualità dei cibi che consumiamo è molto importante: se arrivano da luoghi vicino a casa è meglio. Bellessere 1 La dieta non serve sol- tanto per dimagrire, ma anche per ingrassare un po’ e mantenersi in buona salute. GETTY La dieta mediterranea è un grande contenitore da cui attingere i cibi più giusti per noi “Il futuro è nel bellessere: il mix di salute e serenità” Il dietologo Calabrese spiega i segreti della dieta mediterranea do aiuta a dimagrire. Poi però i chili si riprendono, e con interessi da usurai». Il libro non consiglia un regime preciso, illustra una serie di modelli differenti. Sta a ognuno di noi capire che cosa va bene e cosa no? «Credere che la dieta possa essere la stessa per tutti è un errore. Prendiamo il metodo Weight Watchers., valido, ma non è “su misura”, mentre il paziente deve capire cosa mangiare e cosa no, anche in base a età, patologie e stile di vita. Bisogna immaginare la dieta mediterranea come un grande un contenitore da cui pescare gli alimenti più giusti per noi». Mangiar bene per curare il corpo, ma anche il cervello. «Se a pranzo mangio solo un panino di corsa, poi, tornato in ufficio non riuscirò a concentrarmi. Come dietologo della Juventus, so bene che per avere un’ottima prestazione bisogna seguire un’ottima dieta. Questo non vale solo per gli sportivi, ma per tutti, compresi quelli intellettuali. È questo che si intende per bellessere, il primo vantaggio di uno stile di vita sano. Un concetto nato dal confronto con mia moglie, che oltre a essere tecnologa alimentare, è anche laureata in teologia: il benessere della mente, e dell’anima, non sono slegati da quello fisico». E come si fa a capire quando e se bisogna dimagrire? Il libro «Dimagrire con la dieta mediterranea», di Giorgio e Caterina Calabrese (Cairo Editore) «Nel libro riporto una misura semplice, l’indice di massa corporea: una formula facile, che si ottiene dal rapporto tra peso e altezza. Da lì si può iniziare a costruire la propria dieta su misura». Per dimagrire bisogna iscriversi in palestra? «Bisogna valutare con attenzione le varie esigenze: Ma la regola per tutti è : un po’ di movimento va fatto, sempre e comunque. Può bastare una camminata di un’ora al giorno, oppure lasciare a casa la macchina e prendere la bicicletta. Se facciamo esercizio tutti i giorni, abbassiamo la nostra resistenza all’insulina, che va bene perché brucia gli zuccheri, ma se ne produciamo troppa, e troppo velocemente, la fame torna subito. Il benessere si costruisce giorno dopo giorno, con uno stile di vita sano: ecco l’unica ricetta davvero infallibile». . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Società .17 Vincenti 1 Passione 2 Proattività 3 Ambizione 4 5 Perdenti Presentarsi in perfetto orario non è più un requisito sufficiente, è necessario anche dimostrare di amare il proprio lavoro Essere dinamici e sempre pronti a lanciare idee nuove. Perché anche far bene il «compitino» che è stato assegnato non è più sufficiente È molto importante anche far capire di voler crescere o comunque di puntare a consolidare la propria posizione all’interno dell’azienda Flessibilità Gli scenari lavorativi ormai tendono a cambiare in continuazione: per seguirli occorre essere svegli e pronti a (quasi) tutto Positività La capacità di esibire un sorriso è apprezzata sia dai colleghi sia dai propri capi: rappresenta il miglior biglietto da visita ogni giorno Il primo passo per la carriera? Arrivare presto al mattino L’Università di Washington: “Dimenticate l’orario flessibile” Il motivo sono gli stereotipi che ogni capufficio porta con sé STEFANO RIZZATO arà anche diventato «liquido» e flessibile, più libero da schemi, sedi, orari. Eppure il lavoro ha ancora le sue regole, magari meno scritte, magari meno categoriche, eppure importanti. E, almeno loro, solidissime. La prima è tanto vecchia quanto semplice: sul lavoro vince chi arriva prima. Almeno, questo suggeriscono i ricercatori dell’Università di Washington, forti di un accurato studio che sarà pubblicato nelle prossime settimane e che ha già trovato spazio sull’Harvard Business Review, una delle più autorevoli riviste su imprenditoria e vita d’azienda. Oltreoceano l’hanno definito «morning bias», pregiudizio mattiniero. È quello che premia chi si presenta in ufficio presto, magari ben prima del- S l’orario previsto. E che invece penalizza chi tira tardi e si presenta giusto in tempo, oppure – orrore – proprio in ritardo. Secondo lo studio, poco importa che ci si fermi dietro alla scrivania fino a tardi, a fare gli straordinari. Agli occhi del capo brillerà sempre di più l’impiegato mattiniero. Per capirlo, gli psicologi di Washington sono partiti con una lunga serie di interviste doppie, a decine di coppie formate da manager e impiegato, di aziende americane ma non solo. L’obiettivo era individuare quanto influissero le lancette nella valutazione data dal capo sul proprio dipendente. La sorpresa è stata trovare una correlazione molto chiara: i voti migliori sono finiti quasi sempre a chi è solito mettersi all’opera prima. Il tutto a prescindere persino dal tempo effettivo passato sul lavoro. Colpa di uno ste- reotipo duro a morire. Chi «attacca» tardi viene visto come meno diligente. E pazienza se poi salterà la cena per finire la pila di scartoffie che gli hanno rifilato quegli altri, i secchioni del mattino. Quel che è peggio è che lo stereotipo sembra scritto tra i neuroni di tutti, non solo dei mana- Penalizzati i dipendenti che tirano tardi: sono considerati pigri e poco affidabili ger. Lo mostra la seconda parte dell’esperimento, che ha coinvolto 141 studenti di un’università statunitense. A loro è stato chiesto di vestire i panni dei capi, in un gioco di ruolo a sfondo aziendale, e di valutare una serie di profili – finti ma realistici – di dipendenti. Ecco la seconda sorpresa: anche con un gruppo di giudici più giovani e, in teoria, liberi da pregiudizi, la musica non è cambiata: a parità di ore lavorate, voti alti per i mattinieri, più bassi per gli altri. Un brutto colpo per quelli dal risveglio difficile (parecchi), che la mattina vivono già come un’impresa arrivare in ufficio giusto in orario. E un guaio anche per chi crede nella flessibilità e nel lavoro senza orari. Tutti questi, senza saperlo, si trovano etichettati ogni giorno come dipendenti poco affidabili o pigri. E pensare che sono spesso le stesse aziende – a partire da quelle della «new economy» – a promuovere gli stili di lavoro senza schemi e cartellini da timbrare. A quanto pare un cartellino da timbrare, tutto immaginario, c’è. E, a chi proprio non ce la fa ad essere mattiniero, non resta che trovarsi un capo come lui 1 Ritardo 2 Poca serietà 3 Passività 4 Poco rispetto 5 Essere costretti ad aspettare non piace mai a nessuno. Figurarsi al vostro capo (si farà subito una pessima opinione) Può sembrare banale, ma non lo è affatto: le persone che non sanno dimostrarsi sufficientemente affidabili non faranno mai strada «Dimmi che cosa devo fare e lo faccio»: ecco una frase che non si addice proprio al presente. Rivela un atteggiamento sbagliato Le gerarchie e l’organizzazione complessiva di un’azienda oppure di un ufficio vanno capite e comunque assecondate Troppa foga Il tentativo di volersi mettere in mostra a tutti i costi, magari in modo forzato o invadente, non paga sul lungo termine “Ma la disciplina non basta Adesso ci vuole creatività” Intervista Tutte le nuove “virtù” che fanno la differenza are il compitino e spaccare il secondo all’arrivo in ufficio, essere puntuali e seri: tutto questo serve, ma non basta più. Quello che fa la differenza è la passione. Da dimostrare ogni giorno, fin dal colloquio». A dirlo è Stefano Moda, «Candidate management director» di Adecco, specialista nel gestire e guidare i lavoratori che passano per la nota agenzia interinale e vengono «somministrati» (si dice così) a un’azienda. Lo specialista «F Dottor Moda, anche in Italia l’orario conta così tanto per fare una buona impressione? «Credo sia uno dei tanti elementi, ma l’aspetto decisivo è l’atteggiamento generale. Timbrare il cartellino perfettamente in orario, sia all’entrata Stefano Moda «Candidate management director» Adecco Italia che in uscita, non è necessariamente una virtù. Certo, la serietà e la puntualità sono le basi di ogni rapporto di lavoro. Ma bisogna saper dare e dimostrare di più, non essere passivi e meccanici, bensì protagonisti della vita lavorativa». Da dove si parte? «Da due parole: passione e ambizione. Amare il proprio mestiere significa metterci più di quello che è strettamente dovuto. Dare l’idea di non vedere l’ora – o quasi – di mettersi al lavoro aiuta eccome, e questo si lega al discorso dell’orario. Poi c’è l’ambizione, che non dev’essere eccessiva, ma fa bene: trasmette un senso d’importanza e motivazione in quello che si fa». C’è una «virtù» lavorativa che vent’anni fa non era richiesta e che oggi è fondamentale? «Sì, ed è la proattività: un concetto che è la logica conseguenza di tutto quello che ho appena detto. Passione e ambizione si mostrano anche prendendo l’iniziativa, lanciando idee, mostrando interesse per i propri compiti di ogni giorno. E anche dimostrandosi flessibi- lità e capaci di assecondare scenari che cambiano – ormai per tante realtà – di minuto in minuto. Al contrario, un atteggiamento del tipo “Dimmi che devo fare e io lo faccio” non lascia certo una buona impressione». Tutte queste qualità sono evidenti sul posto di lavoro, ma si possono dimostrare anche in un colloquio? «Certo. Anche in quella situazione vale la stessa regola: andare un passo oltre il compitino. Proattività è studiare a fondo l’azienda cui ci si presenta, i suoi punti di forza, gli aspetti da migliorare. E poi sorridere, che è un’altra grande regola della vita in azienda. È qualcosa che apprezzano i colleghi, che apprezza il capo, che aiuta anche la produttività. Quale miglior biglietto da visita?». [S. RIZ.] . 18 LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 ECONOMIA FINANZA Deutsche Bank, aumento da 8 miliardi La Deutsche Bank ha annunciato una ricapitalizzazione da 8 miliardi di euro. Lo ha reso noto lo stesso istituto di credito a Francoforte in serata. La banca riceverà sostegno anche dal mondo arabo, con 1,75 miliardi di euro in arrivo dallo sceicco Hamad Bin Jassim Bin Jabor Al-Thani del Qatar. & L’ANNUNCIO UFFICIALE PREVISTO PER MERCOLEDÌ PROSSIMO Fincantieri, maxicommessa da 1,4 miliardi Ordine per due navi da crociera dal gruppo Msc di Aponte. A fine giugno la quotazione in Borsa TEODORO CHIARELLI INVIATO A GENOVA L’annuncio lo ha dato in diretta tv il premier Matteo Renzi a “L’Arena” su Raiuno: «Mercoledì ci sarà un importante accordo attorno a Fincantieri». La società cantieristica, controllata dallo Stato attraverso la Cassa Depositi e Prestiti e che a giugno sbarcherà in Borsa, costruirà due nuove navi da crociera per il gruppo Msc dell’armatore campano-ginevrino Gianluigi Aponte. Le due na- Opzione per costruire altre due unità Saranno realizzate a Monfalcone vi, valore complessivo intorno a 1,4 miliardi di euro, saranno realizzate nello stabilimento di Monfalcone. Per la società, guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Bono, si tratta di un risultato importantissimo: fino a poco tempo fa Msc Crociere non aveva un buon rapporto con Fincantieri e aveva costruito tutte le sue navi in Francia presso il gruppo Stx (con il quale continua, peraltro, a lavorare avendo appena commissionato altre due unità). Con l’arrivo in Msc, proveniente dal concorrente Costa Crociere, del nuovo amministratore delegato Gianni Onorato, però, le cose sono cambiate e i rapporti sono stati lentamente riannodati. E’ di pochi mesi fa l’avvio del “progetto Rinascimento”, per il restyling e l’allungamento, con un’operazione di chirurgia navale, delle quattro navi della classe Lirica, le più vecchie del gruppo, presso lo stabilimento palermitano di Fincantieri: valore 200 milioni di euro. Le due nuove navi (il cui design è affidato agli architetti De Iorio, Yran & Storbraaten e Tillberg Design) dovrebbero invece avere, secondo quanto trapelato, 152 mila tonnellate di stazza lorda, 310 metri di lunghezza e oltre 40 di larghezza. Ad esse si accompagnerà l’opzione per la costruzione di altre due unità. Fincantieri ha raggiunto nel primo trimestre 2014 un carico di lavoro di 8,8 miliardi di euro. «I risultati attestano la solidità del business sia da un punto di vista economico che finanziario - ha detto Bono pochi giorni fa, presentando la trimestrale - e sono stati conseguiti nonostante il permanere della sottoutilizzazione della capacità produttiva in Italia». Lo stesso amministratore delegato, in un’intervista al Wall Street Journal, ha spiegato che Fincantieri prevede di lanciare l’offerta pubblica ini- ziale (Ipo) nell’ultima settimana di giugno. Bono ha aggiunto che i ricavi saranno reinvestiti in azienda. Sul mercato verrebbe collocato almeno il 40 per cento del capitale azionario, con lo Stato che resterà comunque azionista di maggioranza. L’operazione dovrebbe conferire a Fincantieri un valore di mercato di oltre un miliardo di euro. «C’è stato grande interesse da parte delle principali istituzioni finanziarie mondiali - ha detto la settimana scorsa Franco Bassanini, A Piazza Affari fino al 40 % del gruppo L’interesse dei fondi internazionali Moltrasio «Ubi,nessun pattoocculto» 1 Nessun patto occulto ANSA in Ubi Banca e tutto va ridimensionato aldilà del «polverone mediatico». Il presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio prende le difese dell’istituto e guarda avanti. «È tutto alla luce del sole, di occulto non c’è nulla. Le nomine di chi siede in consiglio vengono decise dall’assemblea» assicura Moltrasio. «I vertici non sono accusati di riciclaggio». Una nave di Msc Crociere presidente di Cassa Depositi e Prestiti -. D’altra parte il portafoglio ordini di Fincantieri è il più grande d’Europa. Naturalmente Fincantieri non può competere nel fare le portacontainer con cinesi e coreani, ma si è specializzata in una serie di settori ad alto valore aggiunto come le grandi navi da crociera, i mega yacht e le navi militari. Abbiamo scelto il global coordinator: sono sei fra le principali banche del mondo, tra cui due italiane, tre americane e una svizzera. Stessa cosa per il bookrunner». “Lascio la guida della Fondazione Mps perché ho altre mete” il caso GIANLUCA PAOLUCCI Comune di Pantelleria Provincia di Trapani Fondo europeo di sviluppo regionale Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ministero dello Sviluppo Economico UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA ESITO DI GARA Sez. I: Università degli Studi di Messina - Dipartimento di Ingegneria Elettronica, Chimica e Ingegneria Industriale Contrada Di Dio I, 98166 - Messina. Sez. II: Fornitura e posa in opera di n. 1 Banco prova motori a combustione interna CIG 5490687240 CUP J41D11000110007. Sez. III: Finanziamento comunitario nell’ambito del Progetto di Ricerca PON 2007/2013 CSEEM a3_00335 dal titolo “Potenziamento del Center for Sustainable Energy, Environment and Mobility”. Sez. IV: Procedura Aperta. Sezione V: n. offerte ricevute: 1 Aggiudicazione alla Ditta ASSING S.p.a. per un importo pari a € 349.917,38 oltre IVA. IL DIRETTORE Prof. Ing. Edoardo Proverbio Fondo europeo di sviluppo regionale Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca SETTORE II Si avvisa che con determina n. 210/II Sett. dell’8.04.2014 sono stati approvati gli atti di gara della procedura aperta ai sensi degli artt. 3 c. 37, 23, 27, 54, 55 ed 83 del D.Lgs. 12/04/2006, n. 163 con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, relativa al servizio di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani CIG 536960630C. Imprese partecipanti: n. 2. Imprese ammesse: n. 2. Impresa aggiudicataria: AGESP s.p.a. Servizi Ambientali con sede in Castellammare del Golfo, Via Enna 1, per l’importo netto di € 5.730.814,79 oltre ed € 181.457,31 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, per un totale complessivo di € 5.912.272,10. Pantelleria lì 16/05/2014 IL RESPONSABILE DEL II SETTORE (Geom. Salvatore Gambino) Ministero dello Sviluppo Economico UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA ESITO DI GARA Sez. I: Università degli Studi di Messina - Dipartimento di Ingegneria Elettronica, Chimica e Ingegneria Industriale Contrada Di Dio I, 98166 - Messina. Sez. II: Fornitura e posa in opera di n. 1 Microscopio elettronico SEM dual beam completo di accessori CIG: 5495818C79 CUP J41D11000110007. Sez. III: Finanziamento comunitario nell’ambito del Progetto di Ricerca PON 2007/2013 CSEEM a3_00335 dal titolo “Potenziamento del Center for Sustainable Energy, Environment and Mobility”. Sez. IV: Procedura Aperta Sezione V: n. offerte ricevute: 2 Aggiudicazione alla Ditta ASSING S.p.a. per un importo pari a € 890.047,54 oltre IVA. IL DIRETTORE Prof. Ing. Edoardo Proverbio Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it - www.lastampa.it «L o so che non va molto di moda lasciare libere le sedie», si schernisce Antonella Mansi dopo l’annuncio del suo prossimo addio alla presidenza della Fondazione Mps. Un mandato durato meno di nove mesi che ha però inciso profondamente nelle vicende della città e della terza banca italiana. Arrivata alla presidenza a sorpresa, nell’estate scorsa, ha guidato una Fondazione oberata di debiti e prossima al collasso in un complesso percorso di risanamento. Ha intrapreso una lunga battaglia con i vertici della banca per rinviare l’aumento di capitale previsto inizialmente nel gennaio scorso, venduto le quote e trovato dei nuovi soci strategici, Fintech e Btg Pactual. Soci con i quali ha stretto un patto di sindacato - che vincola il 2,5% del capitale residuo in mano all’ente e il 9% del capitale totale - che dovrebbe garantire la stabilità dell’assetto proprietario per almeno due anni. A pochi giorni dal via libera al nuovo assetto, la Mansi ha scelto una email per annunciare l’addio ai membri della deputazione generale e amministratrice di Fondazione Mps. Nella email inviata ANSA Antonella Mansi nella serata di sabato, laMansi nomi che circolano sono quelli scrive di «considerare chiusa di Enrico Totaro - membro della sua esperienza», e di non es- la deputazione ma visto come sere «disponibile» a un nuovo vicino all’ex sindaco Franco mandato. La presidente spiega Ceccuzzi - e Francesco Maria ai consiglieri «che si tratta di Pizzetti - già «bruciato» neluna scelta professionale e di vi- l’estate scorsa -. Possibile anta» avendo lei «altre mete e al- che che spunti fuori una vectri obiettivi». chia conoscenza della politica Proprio su quest’ultimo locale come Roberto Barzanti, punto, gli obiettivi futuri, si so- ex sindaco e a lungo parlamenno subito scatenate le voci più tare europeo, un nome che disparate: forte dei risultati ot- metterebbe d’accordo le varie tenuti a Siena, fazioni che in non manca chi DECISIONE A SORPRESA queste ore apla vedrebbe coconfuse «Scelta di vita, so che paiono me candidata dalla mossa a succedere, tra non va di moda lasciare sorpresa della libere le poltrone» Mansi. Il suo due anni, a Giogio Squinzi al successore dovertice di Confindustria. O ma- vrà comunque portare a comgari alla presidenza della ban- pimento il lavoro avviato. Far ca, al posto di Alessandro Pro- funzionare l’intesa con i soci fumo. La Mansi nega: «Non sudamericani, in primis. E ricerco ruoli», spiega. Per la sua solvere i problemi della fondasuccessione i tempi sono stret- zione che restano ancora apertissimi: domani con le riunioni ti. Il principale, ha detto la stesdella deputazione partirà l’iter, sa Mansi al Sole 24 Ore, è quelche dovrebbe essere definito lo delle partecipazioni immobientro il prossimo 9 giugno. I liari della Sansedoni. . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 OCCUPAZIONE MERCATI TRASPORTI TUTTOSOLDI L’azienda fidelizza il dipendente con i benefit Gli operatori: bene le azioni dei periferici e del credito Tnt Post diventa Nexive e punta sul digitale LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 A PAGINA 20 A PAGINA 21 A PAGINA 23 L’INCHIESTA 19 NUMERO 80 A CURA DI: GIANLUCA PAOLUCCI E MARCO SODANO REDAZIONE: LUCA FORNOVO LUIGI GRASSIA [email protected] www.lastampa.it/tuttosoldi/ tuttoSOLDI P LAVORO IN CORSO Estratti conto, assegni, esenzioni Come difendersi dal redditometro MARCO POLO Per l’acquisto di immobili è necessario sottrarre il mutuo per capire quanto pesano SANDRA RICCIO entile contribuente...». È così che inizia la lettera dell’Agenzia delle Entrate arrivata in questi giorni a molti contribuenti e che altri devono ancora ricevere. È la comunicazione che dà il via all’operazione «nuovo redditometro», l’intervento di controllo dell’evasione definita «spudorata» da Attilio Befera, al vertice del Fisco. Quell’evasione insomma dove c’è una capacità di spesa altissima e redditi dichiarati che invece sono da miseria. La differenza deve essere superiore al 20% ma, da quanto si è capito, in questo primo esordio del nuovo redditometro il gap considerato sarà anche più alto. La lettera contiene un «invito al contraddittorio», dove il Fisco chiede al contribuente di giustificare la differenza tra il reddito dichiarato e le spese sostenute in base all’anno di imposta 2009. Spese tutte elencate in un allegato alla lettera. Sotto la lente finiscono così case, auto costose, polizze e spese per consumi di lusso. In tutto oltre 100 voci. A far scattare le sirene del Fisco sarà, per esempio, l’iscrizione alla palestra esclusiva o quella al club riservato ma anche la barca di extra-lusso di chi dichiara un reddito molto basso. «Come assicurato dalla stessa Agenzia delle Entrate a gennaio, i soggetti selezionati saranno soltanto i veri evasori e quindi i finti poveri», tranquillizza Fabrizio Iacuitto, partner dello studio romano Di Tanno e Associati. «G L’INTERVISTA . L’immobile che fa saltare i conti Le fasi del procedimento LE LETTERE Arriveranno a 20 mila contribuenti e riguardano il 2009. Si dovrà giustificare al Fisco la differenza superiore al 20% tra reddito dichiarato e spese sostenute L'ADESIONE In caso ci siano delle incongruenze, l'Agenzia notifica una proposta di adesione con il maggior imponibile, inclusi gli interessi e le sanzioni I TEMPI La lettera fissa la data dell'appuntamento con il Fisco. Il contribuente però potrà posticipare quella data di 15 giorni dal ricevimento della comunicazione PER CHIUDERE Il contribuente pagando subito le somme pretese beneficerà delle sanzioni ridotte a un sesto del minimo. In alternativa, potrà presentarsi all'incontro L'ACCERTAMENTO In assenza di adesione, l'ufficio emette l'avviso di accertamento con le motivazioni fondanti la pretesa e la quantificazione del reddito ritenuto evaso - LA STAMPA Le strade per difendersi Vie di uscita ce ne sono. A patto che davvero ci siano le carte che attestano redditi congruenti. Il primo passo, vale a dire il contraddittorio, è obbligatorio. Dunque il contribuente deve presentarsi all’appuntamento indicato nella lettera (ha la possibilità tuttavia di posticiparlo di 15 giorni dalla data di ricevimento della missiva) e chiarire le incongruenze (anche verbalmente). Naturalmente si tratta di presentare passaggi verificabili e tracciabili. «Il contribuente può provare, per esempio, che le spese sono state sostenute con redditi esenti o redditi soggetti a imposizione sostitutiva o comunque non soggetti a dichiarazione – spiega Iacuitto -. Come pure può dimostrare che talune spese sono state sostenute da altri soggetti o familiari». Nel caso ci sia stato un aiuto di terzi bisogna però conservare ed esibire copia degli assegni circolari emessi ai venditori e gli estratti conto di coloro a cui si imputa la spesa. Un percorso a ostacoli, insomma, che potrebbe evitare, a chi ne ha titolo, di ricevere un vero e proprio accertamento. In tal modo il contribuente potrà limare fino alla soglia del 20% il rapporto tra le spese effettivamente sostenute e quelle dichiarate. I casi di incongruenza spiegabile non sono pochi. Ad esempio, la spesa più corposa per molti, quella per l’acquisto della casa, potrebbe essere a rischio. Questa singola operazione fatta magari con i risparmi accumulati per una vita intera potrebbe far saltare tutti i parametri. Cambia, infatti, il reddito presunto attribuito al contribuente. Come vanno fatti i calcoli? Per gli immobili si prende l’incremento patrimoniale, vale a dire la spesa per la casa, a cui si sottrae l’ammontare totale del mutuo ed eventuali disinvestimenti fatti anche negli anni passati. Per esempio, se un contribuente nel corso del 2013 ha acquistato un’abitazione pagandola 400 mila euro e questo acquisto è stato fatto tramite la cessione della precedente abitazione (nel 2012 per 150 mila euro) e tramite un mutuo da 200 mila euro (a fronte del quale nel 2013 il contribuente ha pagato rate per 4 mila euro), il reddito presunto attribuito nel 2013 per l’acquisto dell’abitazione sarà quindi pari a 54 mila euro (400 mila meno 200 mila meno 150.000 più 4 mila). Rimane comunque ferma la possibilità di dimostrare ad esempio che l’immobile è stato acquistato con una provvista realizzata anche in epoca più remota rispetto ai quattro anni precedenti l’acquisto effettuato nell’anno di riferimento. Ma anche redditi esenti (come borse di studio), redditi assoggettati a tassazione alla fonte con ritenuta, o ancora che le spese sono state sostenute in virtù di smobilizzi patrimoniali come la vendita di un immobile, servono a dimostrare di non essere evasori. “ItaliaIndependent, nonsoloocchiali perunfatturato+60%” BOOM ALL’ESTERO SFIDA ALLA CRISI Un risultato eclatante Nel primo trimestre il mercato nazionale ha pesato per il 53% mentre nel 2013 era il 73%. Merito della crescita in Usa, Francia e Spagna In questi anni siamo cresciuti grazie all’offerta di 100 modelli in 1000 varianti Il nostro prodotto è unico e al giusto prezzo SARA RICOTTA VOZA A PAGINA 22 Andrea Tessitore, amministratore delegato e co-fondatore di Italia Independent Group Le chiusure dei pannolini? Magis le vende a tutto il mondo NADIA FERRIGO alla sua fondazione a oggi, la Magis di Cerreto Guidi, provincia di Firenze, è sempre cresciuta a doppia cifra: nata nel 1987 come piccola azienda a conduzione familiare, è diventata leader in Italia e Europa prima per la produzione di nastri per imballaggio, poi per i sistemi di chiusura per pannolini per neonati. Il segreto? Essere i primi a produrre le chiusure meccaniche, senza colla adesiva ma con il velcro. «Siamo entrati nel mercato al momento giusto - commenta Marco Marzi, amministratore e fondatore della società -. Mentre il mercato dei nastri adesivi è per lo più italiano ed europeo, con le chiusure per i pannolini arriviamo in quasi in tutto il mondo, con ottimi risultati in Nord Africa e Sud America. Agli stabilimenti che realizzano pannolini garantiamo un prodotto completo, così per le piccole e medie imprese del settore è più conveniente usare i nostro sistemi che produrli in proprio. In più li possiamo personalizzare per ogni cliente». La Magis ha chiuso il 2013 con 55 milioni di euro di fatturato, con circa l’80 per cento nelle esportazioni e per quest’anno l’obiettivo è superare i 60 milioni. La strategia è la stessa degli esordi: puntare su innovazione tecnologica, ricerca di nuovi prodotti e mercati di sbocco. L’azienda si è specializzata nei «telati americani», nastri adesivi particolari che aderiscono a qualsiasi superficie ed è stata una delle prime a sperimentare la spalmatura su prolipropilene e la tecnica «sandwich», che assicura una migliore qualità della stampa su adesivo. «Se negli ultimi due anni abbiamo perso qualche cosa in Italia - conclude Marzi -, nella maggior parte dei paesi dove esportiamo i pannolini sono una novità, e la crescita è assicurata. Il prossimo obiettivo? Stiamo definendo i dettagli di un nuovo contratto, questa volta con la Russia». D . 20 .Lavoro in corso LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 lavoro Centocinquanta con Cambiomarcia Venti posizioni con Subito.it Sono 150 i nuovi posti di lavoro previsti con Cambiomarcia, la prima società italiana di franchising per la vendita di auto usate da privato a privato. Il mercato dell’usato ha superato quello del nuovo, con 1,4 milioni di auto, e Cambiomarcia vuole raddoppiare i suoi nove franchising. Info: cambiomarcia.com. Subito.it , azienda leader nella compravendita dell’usato, ha una decina di posizioni aperte nella sede di Milano, fra le quali quella del nuovo General Manager. Il piano è allargare la squadra entro fine anno per un totale di 20 posizioni in più. Per le informazioni: www.subito.it/info/lavora-con-noi. E LO CHIAMANO STIPENDIO DI PRODUTTIVITÀ WALTER PASSERINI rima i bonus stellari dati ai manager di aziende in rosso. Poi i tetti retributivi nel settore pubblico parametrati al presidente della Repubblica. Il dibattito sugli stipendi è decollato e il toccasana sembra essere uno solo: il mix tra stipendio fisso e stipendio variabile, legato ai risultati. Le retribuzioni di produttività sono ancora ben poca cosa in Italia, dove lo stipendio fisso è la modalità preponderante. E anche se il variabile viene definito la panacea per premiare il merito, le esperienze concrete non decollano. L’ultimo esempio è il Dpcm del 19 febbraio, entrato in Gazzetta ufficiale il 29 aprile, che prevede un incentivo per i premi di produttività: la detassazione agevolata al 10 per cento della parte di stipendio legata ai risultati. Sicuramente la direzione è giusta, ma i limiti imposti rischiano di renderla inefficace. Infatti, da un lato vi è un tetto massimo di reddito annuo dei lavoratori che possono beneficiare della tassazione agevolata, che è di 40mila euro, sempre meglio dei limiti precedenti (30-35mila euro), ma confinato a una fascia professionale con mansioni e ruoli più esecutivi che imprenditivi. Dall’altro, vi è anche un massimale di importo agevolato, che non può superare 3 mila euro l’anno (prima era di 2.500 euro, ma in passato è arrivato a 6mila euro), una cifra davvero poco significativa. La morale è una sola: lo stipendio variabile è ancora molto lontano dal suo tanto declamato decollo. P Meno tasse, più servizi e benessere Così l’azienda gratifica i dipendenti Rapporto welfare La fiera dei benefit: dalla previdenza ai buoni spesa fino alla palestra e al telelavoro La storia alfa è nata sui banchi di scuola; beta è il sistema su cui è visibile ancora per un mese; gamma è la nuova versione in arrivo; delta è il futuro che, se si vede dal presente, non può che essere roseo. Matteo Achilli a 22 anni ragiona come un manager. È al terzo anno in Bocconi, economia aziendale e management, ed è fondatore e proprietario di Egomnia, il primo social network italiano dedicato al mondo del lavoro e ai giovani. La sua rapida ascesa ha suscitato critiche e sospetti. Lui non polemizza. «Sono stato fortunato – riconosce – ho avuto un grande interesse da parte della rete e dei media, che hanno capito l’originalità e il potenziale della mia idea». Egomnia, insieme di ego e di tutto, vuole essere L’ ai buoni pasto alla palestra, dalla previdenza integrativa al telelavoro, dai voucher per la spesa alla banca delle ore, al rimborso trasporti. Le vie del welfare aziendale sono infinite e si arricchiscono di nuovi strumenti, che non sempre però sembrano rientrare in una finalizzata strategia d’impresa. Gli obiettivi sono: sopperire alla crisi del welfare statale, fidelizzare i collaboratori, migliorare la produttività, ridurre gli oneri fiscali e realizzare politiche di maggior benessere. La formula cresce nelle aziende e rivela vitalità e fantasia. Previdenza, mobilità, ristorazione e gestione del tempo sono le quattro aree su cui si concentrano i maggiori benefici. Secondo il Rapporto Welfare 2014 della società Od & M (Gi Group) diretta da Simonetta Cavasin, su un campione di 100 imprese e oltre 600 lavoratori, gli indici di gradimento e di soddisfazione sono: l’area assistenza sanitaria e previdenza D (previdenza integrativa, assicurazioni sanitarie, spese mediche, con una valutazione di 7,6); l’area mobilità (viaggio casa-lavoro, buono carburante, agevolazioni e rimborso trasporti pubblici o navetta aziendale, car sharing, car pooling, con un voto di 7,1); i servizi di ristorazione (buoni pasto, ticket restaurant, mensa, bar aziendale, ristoranti convenzionati, buoni spesa, con un voto di 6,9); la gestione del tempo (aspettativa, periodi sabbatici non retribuiti, banca delle ore, flessibilità entrata-uscita, job sharing, part-time, telelavoro, con un voto di 6,5). La percentuale di aziende che ha introdotto un piano di welfare aziendale sale al crescere della dimensione aziendale: il 53% fra le piccole, il 59% fra le medie, il 79% fra le grandi aziende. La diffusione dei piani di welfare è maggiore tra le aziende multinazionali (77%) rispetto alle non multinazionali (54%). Emergono anche differenze di approccio. Chi ha in- tenzione di avviare il piano sembra orientato prevalentemente a ottimizzare i costi dell’azienda; tra le aziende che lo hanno introdotto l’obiettivo è stare più vicini ai bisogni e alle esigenze dei dipendenti. Bassa è la percentuale di lavoratori che pensano che il piano di welfare sia stato realizzato per prendersi cura dei loro bisogni; i lavoratori sono più inclini a pensare che l’azienda abbia usato la leva per l’opportunità di contenere i costi del personale. La metà delle aziende che hanno introdotto un piano di welfare ha colto l’importanza di differenziare, Migliora la produttività e si fidelizzano i collaboratori creando panieri di servizi differenti per gruppi di popolazione omogenee. Tra le imprese che diversificano l’offerta dei servizi, la maggior parte (63%) sceglie in base al livello di inquadramento quali servizi offrire. La metà delle aziende permette ai dipendenti di scegliere all’interno di un paniere di servizi; tra di esse il 42% lascia a tutti i dipendenti la possibilità di scelta dei servizi più adatti alle loro esigenze, mentre negli altri casi la possibilità di scelta viene data solo ad alcuni gruppi di popolazione o ad alcuni servizi. Infine, le condizioni per l’introduzione di un piano di welfare che garantisca una maggiore efficacia sono: una survey precedente di ascolto e analisi dei bisogni; il supporto di professionisti esterni in grado di ridurre le complessità organizzative e fiscali; la segmentazione delle popolazioni per cicli di età; la capacità di comunicare efficacemente con i dipendenti; il monitoraggio continuo e la valutazione periodica. [W. P.] FONDATO DA UN VENTENNE Egomnia, il social per chi cerca un impiego un ponte tra aziende, laureandi e laureati. Oltre a offrire i servizi tipici di un «social & professional network», ha reso operativo un innovativo metodo di ricerca di talenti per le imprese iscritte. Ad oggi sono 700 tra multinazionali e aziende di marca (Bulgari, Ericsson, Calzedonia, Bialetti, Mediobanca, Hays tra gli head hunter), che pescano in un magazzino di oltre 230mila curriculum indicizzati e un volume d’affari intorno ai 500mila euro. «E pensare che tutto è cominciato quasi per gioco – commenta – Fin dal liceo mi divertivo a fare il programmatore. L’idea mi è venuta analizzando le classifiche delle università pubblicate dai media. Mi sono detto: perché non stilare una sorta di classifica dei giovani talenti, indicizzarla e metterla a disposizione di imprese e cac- Matteo Achilli ciatori di teste?». Da qui è nata una vera miniera d’oro fatta di curriculum di ragazzi. E pensare che quando Matteo aveva 16 anni suo padre venne licenziato e si dovette arrangiare; ora è uno dei soci di una realtà che si occupa di reti. L’avvio è costato diecimila euro. «Una prima fortuna l’ho avuta quando, dopo essere sfuggito alla richiesta economica di una software house che mi chiese 100mila euro, ho incontrato per caso un laureando dell’università di Pisa che ha fatto da sviluppatore. La seconda è arrivata da un marketing del tutto gratuito che mi hanno fatto i media». Matteo ha sempre goduto di buona stampa. Perché, dice, «sono stato il primo ventenne italiano, l’uomo giusto capitato al momento giusto, quando Facebook si quotava in Borsa». Mark Zuckerberg dal network degli amici è diventato l’imperatore dei social network. Matteo con Egomnia ha fondato un network con l’intento di aiutare le persone a trovare lavoro, in Italia e all’estero. Sta lanciando Egomnia Brasile ed entro l’anno aprirà a Singapore. Oggi ha una ventina tra dipendenti e collaboratori sparsi tra Roma e Matera, mentre lui fa la spola con Milano per completare i suoi studi e per fare network. Intanto si gode le previsioni di crescita e la copertina che Panorama Economy gli ha dedicato. E ai blogger e agli startupper che l’hanno tacciato di essere un figlio di papà risponde: «Sono partito senza soldi né padrini». «Se l’invidia fosse febbre tutto il mondo ce l’avrebbe», diceva Fabio Volo nel film «La febbre» di Alessandro D’Alatri, una critica alla burocrazia italiana e alla difficoltà di realizzazione dei giovani. E chiude: «Voglio solo dimostrare che se si vuole si può fare». [W. P.] . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 investimenti . Lavoro in corso .21 Bond Sogefi da 100 milioni Banca Profilo, ricavi a +25% Bando Unipol per le startup Sogefi ha collocato sul mercato obbligazionario un bond equity-linked a 7 anni per 100 milioni di euro a fronte di una domanda, che secondo fonti di mercato, ha superato quota 800 milioni. Le obbligazioni pagheranno una cedola semestrale a tasso fisso del 2% annuo. Il cda di Banca Profilo ha approvato i conti del primo trimestre che vedono un utile di 2,7 milioni (+24,5%), un risultato della gestione operativa in crescita del 64% a 5,4 milioni e una raccolta della clientela a 4,4 miliardi (+11,9%). I ricavi netti si sono attestati a 16,5 milioni (+25%). Oggi Unipol presenta al Superstudio + di Via Tortona a Milano un progetto di accelerazione d’impresa, un incubatore per «formare» le 10 start-up selezionate per 2 mesi a Bologna. Il bando è aperto a tutti gli aspiranti imprenditori. Per Info www.unipolideas.it. Mercati In attesa di Draghi I mercati aspettano le decisioni della Bce, anticipate da Mario Draghi nelle linee generali ma non nei tempi mercati e gestori «Buone opportunità da energia e banche» 5 La supermossa della Bce? Non è ancora il momento Gli analisti: in recupero le azioni dei Paesi periferici SANDRA RICCIO MILANO rancoforte sta preparando un Qe, cioè un interventoi straordinario per immettere liquidità nei mercati? La politica della Bce, negli ultimi due anni, è sempre stata improntata a formare delle aspettative interventistiche, ma qualcosa sembra cambiato. Per agire in maniera ancora più efficace alla Bce serviva l’avvallo di un fattore legato alla politica monetaria. Ora l’andamento delle dinamiche dei prezzi e il rischio deflazione potrebbero concretamente spingere l’Europa verso manovre di Quantative easing già dalla seduta di giugno. Quali opportunità ci saranno per gli investitori? «Le nuove misure non convenzionali potrebbero concretizzarsi in un’ulteriore ri- F duzione dei tre tassi di riferimento, compreso il tasso sui depositi che potrebbe scendere al di sotto dello zero, penalizzando quindi le banche che riallocano la loro liquidità verso l’istituto centrale, spingendole a impiegarla sotto forma di prestiti all’industria» spiega Francesca Cerminara, Responsabile Bond e Valute di Zenit Sgr. Per l’esperta in questo contesto saranno avvantaggiati i titoli azionari più esposti a una ripresa economica europea, in particolar modo dei paesi periferici, oltre ai titoli finanziari, che dopo l’Asset Quality Review, beneficeranno di un possibile piano di acquisto di titoli Abs da parte della Bce. E l’opzione di acquisto diretto sul mercato secondario di titoli governativi? Ancora fa discutere i membri della Bce e potrebbe accelerare dopo le ultime rilevazioni negative dei la settimana dei cambi Pil, portando a nuove riduzioni degli spread tra paesi core e paesi periferici. «Tendenzialmente il Qe sarebbe positivo per l’equity. Non tutti i settori ne beneficerebbero allo stesso modo però – è l’analisi di Ubs Investment Bank -. Se Francoforte dovesse partire con il Qe, ci concentreremmo su stocks dei mercati periferici». A livello di comparti, Ubs vede avvantaggiati i finanziari e i settori con alta leva finanziaria (utilities) ma anche le concessioni, le autostrade, e ancora utilities, e property. Ubs però non si aspetta che la Bce arrivi ad annunciare un Qe, sia per motivi operativi, sia perché deve prima completare l’Asset Quality Review. «Se un Qe venisse annunciato, dovrebbe avere come obiettivo quello di acquistare prestiti, in modo da liberare il bilancio delle banche e portarle a concedere nuovo credito all’eco- Diego Franzin Pioneer Investments Diego Franzin, responsabile azionario europeo di Pioneer Investments, quali sono i temi ancora interessanti oggi sui listini europei? «Nell’attuale contesto di tassi bassi e dinamiche inflazionistiche, le azioni hanno un buon profilo rischio-rendimento, anche se non trattano più “a sconto” come nel passato. Per vedere importanti rialzi la tessera mancante è la crescita. È necessaria una conferma della ripresa economica con crescita degli utili e maggiore redditività delle aziende. Questi saranno gli elementi discriminanti per leggere le future evoluzioni dei mercati». Quali sono i nomi che vi piacciono di più e che consigliereste a un piccolo investitore? «Vediamo opportunità interessanti nel settore dell’energia dove la razionalizzazione delle spese darà i suoi frutti. Società esposte alla crescita globale continuano ad essere interessanti e correzioni di mercato offrono opportunità in storie di successo legate all’aumento dei consumi e all’espansione industriale. Nel medio-lungo periodo è interessante il settore bancario, tuttora alla ricerca della nuova normalità, ma che può offrire valore. Da non sottovalutare poi i settori del “Liquefied Natural Gas” o della distribuzione on-line». Ci sono Paesi che correranno di più? «Con un ritorno alla crescita mi attendo che i paesi periferici continuino ad offrire buone opportunità e che possano sovraperformare i paesi “core” come Francia e Germania. Trarranno i frutti dell’implementazione di eventuali riforme e hanno storie interessanti nel segmento delle medie imprese». E dell’Italia cosa ne pensate? «Pur essendoci qualche rischio di revisione al ribasso per la crescita di quest’anno, riteniamo che l’azione della Bce sulla liquidità del sistema e, in particolare, a favore delle piccole e medie imprese possa avere un effetto importante soprattutto nel secondo semestre. Un possibile consolidamento del consenso verso la maggioranza di governo post-elezioni fornirebbe ulteriore supporto». Cosa comprate oggi in Italia? «Al momento stiamo gestendo una parziale rotazione del portafoglio, riducendo l’esposizione a società con esposizione prettamente domestica che hanno performato molto bene negli ultimi 8 mesi e riaccumulando società con maggior esposizione internazionale. Il tema stagionale dei dividendi ci induce ad avere attenzione nei confronti di società che distribuiscono interessanti cedole e con prospettiva di crescita delle stesse». [S. RIC.] VALUTE E MATERIE PRIME Euro sotto 1,37 e il palladio supera gli 800 dollari L'andamento euro/dollaro - LA STAMPA GRAFICO GIORNALIERO A CANDELE GIAPPONESI CARLO ALBERTO DE CASA* a correzione delle quotazioni dell’euro, iniziata dopo il discorso di Mario Draghi dell’8 Maggio, è proseguita la scorsa settimana. Ad appesantire la moneta unica, in ribasso sia nei confronti del dollaro che della sterlina, sono stati i dati negativi sul Pil nell’Eurozona. La lettura del primo trimestre 2014 ha infatti deluso le aspettative degli analisti soprattutto in Francia, dove non si è registrata crescita (+0%), in Italia e Portogallo, dove il Pil è tornato a scendere. Pare quindi aumentare il divario fra la Germania, dove l’economia è cresciuta dello 0,8 per cento ed i nomia. A nostro avviso la modalità operativa che potrebbe essere scelta è quella di acquistare prestiti bancari alle aziende in forma cartolarizzata, ma, l’ipotesi resta lontana nel tempo» dice Ubs che ritiene più probabile, già a giugno, un taglio del tasso di rifinanziamento e dunque quello sui depositi a meno 10 bps. E’ più facile che la Bce esaurisca gli strumenti convenzionali prima di prendere in considerazione un Qe – dice anche Sandra Crowl, Membro del Comitato Investimenti di Carmignac Gestion. Farebbe bene all’azionario e l’esperta, dato il deludente scenario di crescita e le pressioni deflattive, non si aspetta che i settori ciclici sovraperformino, ma piuttosto che i titoli growth più difensivi si comportino positivamente in un contesto di tassi di interesse in calo in settori quali la sanità e i beni di consumo. domande a 1.399,34 L 1.396,49 1.379,33 1.375,54 1.369,95 21 26 mar mar 31 4 9 14 18 23 28 2 7 12 16 mar apr apr apr apr apr apr mag mag mag mag 2014 Le candele giapponesi sono il metodo più usato in borsa per analizzare le quotazioni in quanto includono 4 valori per ogni seduta: apertura, chiusura, massimo e minimo. Il corpo della candela è dato dai valori dell'apertura e della chiusura della seduta. Candela verde: quando la chiusura di seduta è ad un valore superiore rispetto a quello dell'apertura. Candela rossa: se la chiusura è ad un valore inferiore rispetto a quello dell'apertura. I due estremi, definiti tecnicamente "shadow" rappresentano il massimo di giornata (la linea sul lato superiore della candela) e il minimo di giornata (al di sotto di ciascuna candela). In caso di chiusura sui minimi o sui massimi la candela sarà priva di una (o entrambe) le shadow. Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades paesi del Mediterraneo. Sulla scia di questi dati e delle attese per un intervento di politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea nei prossimi mesi, il cambio euro/ dollaro è sceso al di sotto del supporto posizionato in area 1,375, chiudendo la settimana a quota 1.3691. La situazione tecnica è piuttosto complessa, ma appare chiaro che il La correzione avviata da Draghi è resa più decisa dal Pil Ue debole trend rialzista dell’euro, cui avevamo assistito negli ultimi mesi, stia perdendo forza. La rottura ribassista dell’area 1,365 aprirebbe spazio per un’ulteriore correzione, con target in area 1,348-1,35, mentre soltanto un ritorno dei prezzi al sopra di quota 1,38 ridarebbe fiducia agli investitori. L’euro ha perso terreno anche nei confronti della sterlina, arrivando in area 0,813, ai minimi dagli ultimi 16 mesi, mentre il cambio contro lo yen è sceso a 138,96.Sul fronte dei metalli preziosi l’oro rimane stabile fra 1.290 e 1.300 dollari l’oncia. Prosegue invece il cammino rialzista, più volte segnalato in questa rubrica, del palladio, che da inizio anno ha ormai guadagnato il 15%, salendo da quota 700 a 817 dollari l’oncia. Analista dei mercati valutari presso ActivTrades Londra . 22 .Lavoro in corso LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 TESTIMONIAL SENZA CHIEDERE Quest’attività è cresciuta del 40% e anziché essere un costo rappresenta una fonte di introito I progetti di lifestyle ci affermano come brand a 360 gradi Non abbiamo avuto contatti con loro, eppure personaggi come Karl Lagerfeld e Lady Gaga hanno cominciato a mettersi i nostri occhiali L’intervista investimenti FARE IMMAGINE PER SÉ E GLI ALTRI +60% il fatturato Questo il risultato di Italian Independent nel primo trimestre del 2014. E la redditività è aumentata del 70% 70 Paesi Il gruppo ha 2200 clienti in Italia e i 2000 all’estero Il 90% delle vendite avviene presso ottici, poi ci sono 11 negozi monomarca Patron del gruppo Da sinistra Andrea Tessitore con gli altri due fondatori Lapo Elkann e Giovanni Accongiagioco. A destra foto della campagna pubblicitaria di Italia Independent negli scatti di Pierpaolo Ferrari OCCHIALI “Italia Independent piace al mercato e al Mit” L’azienda in cifre Anno di fondazione 2007 MILANO N 2013 Fatturato 2013 Ebitda 24,9 4,7 milioni di euro (+ 59,1% rispetto al 31 dicembre 2012) milioni di euro (+ 57,4%) Dipendenti Presenza in Italia e all'estero (% fatturato eyewear prodotto) 117 40 L’ad Tessitore: “Ci hanno premiato fra le regine dell’innovazione La prima novità è il modello di business, eyewear+comunicazione” SARA RICOTTA VOZA Anno di quotazione 28 giugno All'estero % 60 In Italia proporzione hanno contribuito al buon risultato del primo trimestre del 2014? on si fa che dire che la crisi può essere un tempo di opportunità e che la chiave di tutto è “l’innovazione”. Ma che cosa voglia dire poi in concreto lo si capisce quando s’incontra una realtà che non solo è partita da una buona idea, ma l’ha saputa sviluppare realizzare e trasformare in solidità economica e posti di lavoro. Quello che è successo in sintesi a Italia Independent, un’azienda che fino a sette anni fa non c’era, un anno fa si è quotata in Borsa, ha appena presentato conti in crescita a due cifre (+60% di fatturato nel primo trimestre del 2014) e in questi giorni ha ricevuto il Premio della Mit Technology Review Italy come una delle 10 società italiane più innovative. Il suo nome compare con Ferrari, Pirelli, Datalogic, Kedrion, ma resta ancora sconosciuto al grande pubblico. Il core business è costituito dagli occhiali, poi c’è la comunicazione - con un’agenzia interna che si occupa del proprio brand e di clienti esterni come Rinascente, caffè Vergnano, Jeckerson, Fiat per dirne alcuni - e infine il lifestyle, con tante operazioni di cobranding su prodotti vari, dai frighi Smeg ai giubbotti Colmar e K-Way alle sacche Invicta ai cellulari Vertu. Quale sia l’I-factor inteso come “Innovazione” in questa piccola storia di successo lo chiediamo a Andrea Tessitore, amministratore delegato di Italia Independent Group nonché uno dei tre soci fondatori (gli altri sono Lapo Elkann e Giovanni Accongiagioco). «Su questi risultati eccezionali - fatturato in crescita del 60%, redditività del 70% rispetto al 31 marzo del 2013 l’eyewear pesa per l’86%, ma anche la comunicazione è cresciuta del 40% in questo primo trimestre; quanto ai progetti di lifestyle, l’impatto economico è relativo, quello strategico enorme. In questo senso, il primo nostro fattore innovativo è proprio il modello di business: incentrato sull’eyewear quando la maggior parte dei marchi lo fa su licenza, con un settore comunicazione che lavorando per sé e per altri diventa un centro di ricavi e non solo di costo, e infine con progetti di lifestyle che affermano il brand a 360 gradi, senza farlo percepire solo come occhialeria». Il vostro Gruppo è partito dagli occhiali ma lavora su più fronti, in che Dove sono i vostri laboratori e chi sono i vostri tecnici e creativi? Non solo i conti funzionano, anche i contenuti, l’edizione italiana del Massachusetts Institute of Technology li ha giudicati “innovativi” e li ha premiati. Che cosa li ha convinti? «Premetto che siamo stati premiati fra le 10 aziende più “smart & disruptive” ovvero quelle capaci di generare innovazione ma anche business; detto questo il Premio è andato a due innovazioni in modo specifico: la prima è il trattamento che ha introdotto “l’effetto velluto” che viene dall’automotive e già altri avevano tentato di fare; noi lo abbiamo ottimizzato e trasformato anche in un successo commerciale mondiale. Senza nessun contatto da parte nostra, si è cominciato a vederli addosso a personaggi come Karl Lagerfeld e proprio pochi giorni fa Lady Gaga. Il secondo trattamento innovativo che ci è valso il premio è I-Thermic, che prevede l’utilizzo di un pigmento termocromico che cambia colore al raggiungimento dei 30 gradi». - LA STAMPA Negozi monomarca L’azienda vende presso gli ottici ma ha anche undici shop esclusivi L’approdo in Borsa ci ha portato risorse e più credibilità sui mercati esteri «Siamo in 122, l’80% per cento in Italia, abbiamo il quartier generale a Torino e a Venaria oltre 6000 metri quadri di logistica. C’è un team interno di designer e responsabili prodotto che lavora a stretto contatto con i nostri due fornitori - italiani, del Varesotto e del Cadore - ma ci tengo a dire che da noi l’innovazione si è sviluppata proprio come un’attitudine dell’azienda e coinvolge tutti, anche chi lavora in amministrazione». A quasi un anno dalla quotazione in Borsa-giugno2013-qualèilbilancio complessivo? «Se si pensa che è stata una mossa inusuale per un gruppo non grande e con una storia recente come il nostro, ci ha dato tre cose belle e importanti: solidità, legittimità, credibilità. La prima è fondamentale perché oggi abbiamo investitori che credono in noi e ci supportano. La seconda ci serve per realizzare le nostre ambizioni internazionali: l’essere pubblici ti rende più facile sederti a un tavolo quando giri il mondo, la trasparenza paga. Quanto al terzo elemento acquisito, la credibilità, ci è stato utile per esempio poco tempo fa, in fase di ricerca di location importanti per le nostre nuove aperture a New York e Parigi. Ti permette di essere preso in considerazione anche se non sei ancora un grande nome». I negozi e le strategie di vendita: come va la boutique di Via Montenapoleone a Milano? «Un ottimo modo per farci conoscere in un punto centrale dello shopping mondiale, e ci riusciamo anche in una location che non dà sulla strada ma in un cortile interno. Il nostro vero test internazionale, però, sarà con l’aper- tura dei due nuovi monomarca di New York e Parigi in top location: il primo è in Mercer Street, a Soho, il secondo in Rue du Four». Quali sono i vostri mercati principali oltre all’Italia? «Uno dei dati più eclatanti di questo primo trimestre è che il mercato italiano oggi conta per noi il 53% mentre fino allo scorso anno contava il 73%; sono infatti cresciute Francia e Spagna, e la filiale americana ha iniziato a contribuire ai ricavi del Gruppo in modo importante». Aprite monomarca ma lavorate moltissimo con gli ottici indipendenti. Qual è la vostra strategia distributiva? «Noi vendiamo il 90% attraverso gli ottici, tutta la nostra attività di comunicazione - anche attraverso gli undici monomarca - ha proprio l’obiettivo di sostenere quel tipo di vendite. Abbiamo 2200 clienti in Italia e quasi 2000 all’estero, siamo presenti in 70 Paesi». Voi siete partiti nel 2007, poi è arrivata la crisi economica; come si spiega il vostro successo di realtà relativamente piccola in tempi che hanno messo in difficoltà le grandi? «Forse la nostra storia e il nostro modello di business dimostra proprio questo, che anche nei periodi più delicati grazie all’innovazione si possono ottenere grandi risultati. Noi offriamo 100 modelli in 1000 varianti, la crisi rende i consumatori più attenti e a noi ha permesso di far conoscere un prodotto unico, distintivo, colorato, con trattamenti materici differenziati. E al giusto prezzo». . LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Lavoro in corso .23 Boutique Ungaro a Portofino È stata inaugurata presso il Crocus City, uno degli shopping mall più grandi e lussuosi di Mosca, la seconda boutique di Harmont & Blaine nella capitale russa, che ha seguito di un mese l’apertura nella via dello shopping – Kutnetsky Most 7 – della prima boutique del Bassotto. Seguiranno altre aperture. Emanuel Ungaro ha inaugurato a Portofino la prima boutique monomarca da quando Fausto Puglisi è il direttore creativo della maison francese. Lo spazio ospita le collezioni abbigliamento, accessori e calzature della stagione Primavera Estate 2014. Il negozio (foto) è situato In via Roma 28. Le aziende Harmont & Blaine bis a Mosca Burberry apre a Malpensa Burberry apre la sua prima boutique nell’aeroporto di Milano Malpensa-Terminal 1. Il nuovo negozio, caratterizzato dall’utilizzo di materiali inglesi, riflette il concept globale delle boutique Burberry. Burberry, fondata nel 1856, ha sede a Londra e fa parte dell’indice Ftse 100. TRASPORTI E COMUNICAZIONE Tnt Post diventa Nexive e fa rotta sui servizi digitali Il primo operatore postale privato in Italia cambia nome e strategia Leader Nata nel 1998 dopo una serie di acquisizioni, Nexive opera in 12 bacini territoriali, dalla Lombardia fino alla Sicilia CHIARA MERICO U n nuovo nome, un nuovo logo, una diversa strategia aziendale, che punta sul digitale e sul commercio elettronico: da oggi Tnt Post Italia, il primo operatore postale privato nel nostro Paese, diventa Nexive. Nata nel 1998 dopo una serie di acquisizioni di agenzie private, come la storica Rinaldi L’Espresso di Milano, attualmente Nexive opera in 12 bacini territoriali, dalla Lombardia alla Sicilia, con 12 centri di smistamento e 600 filiali dirette e indirette, e impiega 5500 persone tra dipendenti e collaboratori, per un totale di mezzo miliardo di buste movimentate al giorno. Il restyling, come ha spiegato l’amministratore delegato, Luca Palermo, «è stato deciso innanzitutto per motivi legali»: il nome Tnt, dopo la separazione dell’attività postale da quella di corriere espresso, doveva restare al corriere. «La casa madre olandese, PostNL, lo ha già fatto due anni fa: entro giugno anche noi dovevamo trovare un nuovo nome, e così è partito un lungo percorso che ci ha portato fin qui», ha aggiunto l’ad. La scelta è caduta su Nexive, parola che simboleggia «connessione, modernità e futuro, valori che fanno sì che la nostra azienda diventi un punto d’incontro tra il servizio 5.500 dipendenti I collaboratori del gruppo lavorano in 12 centri di smistamento e 600 filiali dirette e indirette sparse per tutta la Penisola fisico di recapito della posta e i servizi digitali, con lo scopo di semplificare la vita per chi invia e riceve posta», ha sintetizzato Palermo. «Nel nuovo nome è presente anche la parola Next, che significa vicinanza, prossimità», ha aggiunto la responsa- bile della comunicazione, Valentina Pavan, secondo cui «il cambio di nome è un momento peculiare nella vita di un’azienda, un momento importante di ripensamento strategico». E la trasformazione da Tnt Post in Nexive, come ha chiarito l’ad, coincide «con un nuovo posizionamento della società: vogliamo rafforzarci come piattaforma di recapito della posta e dell’e-commerce, fornendo soluzioni per creare luoghi fisici e digitali di connessione tra aziende e consumatori, e tra pubbliche amministrazioni e cittadini». Tenendo conto del mondo che cambia: «La posta non è più quella di una volta – ha aggiunto Palermo -. Adesso bisogna offrire, oltre ai servizi tradizionali, anche una gamma di soluzioni innova- tive, come la fatturazione elettronica o la posta elettronica certificata». Tuttavia, rinunciare a un marchio così noto nel settore della logistica come quello di Tnt può sembrare un azzardo: per questo Nexive ha puntato su una campagna informativa massiccia, per la quale ha investito oltre 10 milioni di euro. «Oltre alla presenza sui media, da oggi tutti i nostri postini vestiranno la nuova divisa Nexive, e il nuovo logo comparirà sulle insegne, sui mezzi, sulle buste: ogni oggetto cambierà nome – ha sottolineato l’amministratore delegato -. Pur essendo un’azienda B2B, che opera principalmente con enti e imprese, dobbiamo essere riconoscibili anche al pubblico». FARMACEUTICA Per Sanofi export al 90% del fatturato «S iamo un gruppo industriale che produce salute, una delle presenze più rilevanti in Italia». Arturo Zanni, amministratore delegato di Sanofi in Italia, ha riassunto così, in un incontro con la stampa, i risultati del gruppo farmaceutico, che ha chiuso il 2013 con un fatturato complessivo di 1.593 milioni di euro e una quota di export pari a 355 milioni, corrispondente al 90% della produzione industriale. Nel nostro Paese, Sanofi ha «sei stabilimenti, che presidiano diversi settori della salute: dai farmaci generici all’automedicazione, dalle principali aree terapeutiche all’ambito delle malattie rare», ha aggiunto l’ad. La strategia del gruppo, ha spiegato, si articola «su diverse piattaforme: diabete, malattie del sistema nervoso centrale, malattie cardiovascolari. Vogliamo mantenere un approccio sostenibile al mercato, e infatti siamo presenti nel settore dei farmaci generici, con il marchio Zentiva, e dell’automedicazione, oltre a investire nella ricerca sulle malattie rare». Proprio alla ricerca è dedicata una parte consistente degli investimenti, che nel 2013 sono stati pari a un totale di 51,2 milioni di euro, di cui 40,9 destinati al comparto industriale e 10,3 agli studi clinici. «Crediamo fortemente che investendo in ricerca si possa fare molto per il Paese e per i pazienti: sviluppare un nuovo farmaco oncologico, ad esempio, vuol dire dare una speranza a chi non ne ha più», ha sottolineato il direttore medico-scientifico di Sanofi, Marco Scatigna. Gli investimenti negli impianti e nel prodotto trainano anche le esportazioni. «Siamo presenti in più di 30 Paesi al mondo – ha ricordato Zanni -, dagli Stati Uniti ai Paesi emergenti, come la Cina e le nazioni africane. Di recente abbiamo puntato molto anche sul Sudamerica, dove abbiamo trovato una buona accoglienza, specie per un prodotto come Enterogermina». [C. M.] . R 24 .Lavoro in corso LA STAMPA .LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 La posta di Maggi A CURA DI GLAUCO MAGGI [email protected] COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA [email protected] Le lettere vanno spedite alla redazione di TuttoSoldi in via Lugaro, 15 Riscatto e conteggio della polizza Tramite Banca Popolare di Vicenza il 2 febbraio ho richiesto il riscatto totale di 20mila euro investiti l’11 marzo 2010 nella polizza “Berica orizzonti reddito più”, durata di 5 anni con cedola annuale che scade il 22 marzo, e interessi variabili, minimo il 2%. Il 1° aprile mi sono stati versati 20.079 euro, senza cedola annuale né interesse maturato. È giusta la liquidazione? riduzione di 30 euro come previsto dalle condizioni di polizza in caso di riscatto anticipato nel corso del 4° anno; al capitale lordo riscattato di 20.088,03 sono stati aggiunti gli interessi di mora di 5,5 euro a favore del lettore perché la banca aveva superato i 30 giorni previsti entro cui doveva pagare, ma contemporaneamente è stata sottratta l’imposta sostitutiva di 14,22 euro. Il risultato è la somma netta pagata al cliente di 20.079,31 euro. ADRIANO MARTINELLI - UDINE Abbiamo richiesto la “storia” della polizza alla banca per verificare la esattezza del conteggio, e il dettaglio conferma la correttezza della liquidazione. In realtà il lettore non ha “investito” tutti i 20mila euro versati, perché il premio investito davvero, al netto di costi e commissioni, è stato di 19.570,60 euro. Ad ogni ricorrenza annuale la rivalutazione è liquidata sotto forma di cedola e non si consolida: il capitale ad ogni ricorrenza annuale rimane quindi pari a quello iniziale, 19.570,60 euro. Nei primi tre anni sono state liquidate cedole per complessivi 1.415,55 euro (378,58 nel 2011; 457,36 nel 2012; 579,61 nel 2013) . L’importo dell’ultima cedola annua (del 2014) è compreso nel capitale liquidato ed è dato dalla differenza tra il valore del capitale all’ultima ricorrenza annuale (11/03/2013) - pari sempre a 19.570,60 euro - e il capitale lordo riscattato alla data del 17/02/2014 - pari a 20.088,03 euro. La differenza tra 20.088,03 e 19.570,60 fa 517,43 euro, la quarta cedola. Per ricapitolare: al capitale rivalutato al 17/2/2014, pari a 20.118,03, è stata applicata una La polizza e il risparmio fiscale 1 Vorrei investire in una polizza vita per costruirmi una rendita, risparmiando il bollo a carico di tutti gli altri investimenti. Vorrei sapere ? il quesito come funziona il meccanismo e se l’operazione è conveniente. ANGELO R.-TORINO Scegliere un investimento esclusivamente in funzione del “risparmio fiscale” è riduttivo ed espone ad operazioni non convenienti sotto altri aspetti. Non è solo il carico fiscale che va considerato, ma anche la redditività complessiva, i costi di acquisizione, la liquidabilità. L’assicurazione offre la possibilità di incassare una rendita vitalizia calcolata sul “tasso tecnico” indicato nel contratto (un minimo garantito, indicizzato sulla base dei risultati della gestione effettivamente conseguiti). Da notare che la rendita non solo è tassata, ma è anche “limata” dalle commissioni della compagnia, che in genere costituito da 8 edifici condominiali che hanno in comune la copertura del tetto, il giardino, il cortile, l’area aperta “piano piloti”, il locale centrale caldaiaimpianto di riscaldamento e l’ erogazione acqua. Ciascuno edificio ha un proprio regolamento e l’impianto di riscaldamento comune è collegato al teleriscaldamento. E’ possibile che un intero condominio si distacchi dall’impianto comune, tenuto conto anche della prossima scadenza (settembre 2014) per l’obbligatorietà valvole termostatiche e della contabilizzazione? AUGUSTO ERCOLINO - TORINO Pare implicito nella domanda il fatto che sinora il complesso sia stato gestito come “supercondominio”. La riforma del condominio prevede la possibilità del distacco del L’amministratore e le assemblee straordinarie rima della riforma del condominio e cioè ante 18 giugno 2013, la giurisprudenza chiarì che tutta l’attività dell’amministratore connessa ed indispensabile allo svolgimento dei suoi compiti e non esorbitante dal mandato con rappresentanza (le cui norme disciplinavano i suoi rapporti con i condòmini) doveva ritenersi compresa, anche per il compenso, nel corrispettivo stabilito al momento del conferimento dell’incarico ed a valere per tutta l’attività annuale e P Distacco dall’impianto 1 Un complesso è A ogni ricorrenza annuale la rivalutazione viene liquidata sotto forma di cedola e non si consolida 1 trattiene per sé il 20% di quanto generato dalla gestione. I costi complessivi sono elevati e vanno attentamente valutati prima di sottoscrivere un contratto. non doveva, perciò, essere retribuita a parte (Corte di Cassazione, sentenza 28.4.2010, numero 10204). Si riteneva anomalo consentire all’amministratore di poter incrementare il suo compenso, convocando a suo piacimento assemblee dei condomini in sessione straordinaria (Cassazione, sentenza 12.3.2003, n. 3596). Ovviamente, era sempre possibile che l’amministratore si facesse approvare preventivamente i compensi specificamente richiesti per le assemblee straordinarie; oppure poteva succedere che l’assemblea li ratificasse comunque in sede di approvazione del consuntivo. Per quanto riguarda tutte le nomine o conferme dell’amministratore intervenute prima del 18 giugno 2013 valgono ancora queste regole, anche se la gestione si è poi sviluppata per un periodo successivo all’entrata in vigore della riforma; il rendiconto e quindi gli eventuali compensi extra saranno regolati dalle vecchie norme per quei preventivi ap- singolo condomino, a patto che non crei squilibri termici e notevoli aggravi di spesa agli altri (cosa che va in genere dimostrato con relazione tecnica). Comunque il condominio dovrà continuare a pagare per le spese di manutenzione e conservazione dell’impianto comune. Quindi le condizioni per il distacco sarebbero molteplici. A queste condizioni la decisione sarebbe possibile, ma c’è da chiedersi se valga la pena di prenderla: tra l’altro tutti i condomini del palazzo che si distacca dovrebbero essere d’accordo e dovrebbero affrontare una spesa notevole continuando nel frattempo a contribuire a quella del vecchio impianto. In fondo, con l’installazione della contabilizzazione, ciascuno pagherà comunque in proporzione a quanto consuma… Ente locale: no ai 64 anni 1 Ho letto la risposta al sig. G.E. e la mia situazione non è molto diversa. Nel dicembre 2012 ho compiuto 60 anni ed ho raggiunto quota 97 (60 + 37 di contributi). Sono dipendente di ente locale ma all’Inps mi dicono che posso provati prima dell’entrata in vigore della riforma. Per gli incarichi conferiti dopo l’entrata in vigore della riforma opera ora l’articolo 1129 del codice civile (nuova formulazione) secondo cui l’amministratore, all’atto dell’accettazione della nomina e del suo rinnovo, deve specificare analiticamente (voce per voce), a pena di nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta. Dovrà quindi prevedere il suo compenso (anche) per convocazione e svolgimento dell’assemblea straordinaria; se il compenso non è preventivamente concordato l’amministratore non ha diritto ad esigerlo. PIER PAOLO BOSSO CONFEDILIZIA Previdenza Colf e badanti, in arrivo riduzioni fiscali BRUNO BENELLI hi ha alle dipendenze colf, badanti, assistenti familiari, baby sitter, ecc. ricordi che deve consegnare al lavoratore una «dichiarazione dalla quale risulti l’ammontare complessivo delle somme erogate» nel corso dell’anno. E ciò almeno 30 giorni prima della scadenza dei termini stabiliti per la presentazione della denuncia annuale dei redditi. Lo dispone il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro domestico. L’attestato – spiega Teresa Benvenuto, segretaria nazionale dell’associazione Assindatcolf aderente a Confedilizia e firmataria del contratto – serve al lavoratore per compilare la propria dichiarazione dei redditi e per chiedere l’attestato Isee necessario in caso di richiesta di prestazioni agevolate o per ac- C cedere a servizi di pubblica utilità. E se si tratta di colf extracomunitaria la dichiarazione serve anche per gli adempimenti connessi con il rinnovo del permesso di soggiorno. Ovviamente l’attestazione dei compensi non va confusa con la certificazione unica di redditi di lavoro dipendente (il cosiddetto Cud), in quanto il datore di lavoro domestico non ha la qualifica di sostituto di imposta e quindi non Deduzioni: fino a 1.549,37 euro Detrazioni: fino a 399 euro trattiene in busta paga la ritenuta d’acconto ai fini Irpef. Un aggancio comunque con il fisco esiste. Ed è quello per cui il datore di lavoro può, stavolta per se stesso, fruire di due agevolazioni fiscali legate al lavoro di colf e badante. 1 - La prima riguarda la deduzione dei contributi Inps dal proprio reddito imponibile. Si possono dedurre i contributi versati nel corso del 2013 (e cioè, per chi ha pagato entro i termini dettati dalla legge, quarto trimestre 2012, primo, secondo e terzo trimestre 2013) nell’esatto importo pagato all’Inps e comunque fino al massimo di 1.549,37 euro. Attenzione: la deduzione riguarda solo la quota a carico del datore di lavoro e ciò anche se costui in via bonaria ha versato l’intero contributo Inps pagando anche la quota a carico della colf. Il beneficio è riconosciuto a tutti, senza alcuna limitazione. 2 – La seconda riguarda la detrazione del costo della badante assunta per assistere una persona non autosufficiente. Il beneficio non viene dato a chi ha un reddito familiare annuo superiore a 40 mila euro e in ogni caso è stabilito nella misura del 19% calcolata su un massimo di 2.100 euro, risultando in tal modo pari a 399 euro. Attenzione: la detrazione è ammessa anche in favore del contribuente che non è il datore di lavoro della badante, ma che di fatto paga il salario in quanto ha un rapporto familiare stretto con quest’ultimo: ad esempio è un figlio, è un genitore, oppure è un coniuge, ecc. Una persona, in presenza dei requisiti sopra indicati, può chiedere al fisco entrambe le agevolazioni. andare in pensione solo con 42 anni + 10 mesi di contributi, quindi non a fine 2016 ma nel 2018. Mi può spiegare qual è la differenza tra le due situazioni? D. A La differenza è che lei è lavoratore del comparto pubblico mentre la legge Fornero - che prevede la corsia preferenziale per la pensione a 64 anni - è riservata solo ai lavoratori dipendenti del settore privato. Mobilità e pensione 1 Ho 23 anni di contributi nella gestione artigiani e ho già la pensione nella gestione separata Inps in qualità di amministratore di società. Da novembre 2013 sono in mobilità volontaria e potrò avere la pensione a dicembre 2014 con l’attesa aggiuntiva di 3 mesi. Inps mi comunica che l’indennità di mobilità non mi verrà corrisposta in quanto già titolare di pensione. Io chiedo però i contributi per il periodo di mobilità (novembre 2013 – dicembre 2014): allo sportello mi hanno dato risposte contrastanti. Vorrei una risposta certa. R. B. - FRABOSA SOPRANA (CN) Credo che lei non abbia diritto all’accredito dei contributi. Questa possibilità è prevista nel caso in cui la prestazione sia l’assegno ordinario di invalidità, per il quale si può optare in luogo dell’indennità. Collaboratrice scolastica 1 Nata il 19 febbraio 1958 lavoro come collaboratrice scolastica e a fine 2015 avrò 41 anni e 11 mesi di lavoro. Quando potrò andare in pensione? L. A. Con settembre 2015. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI BRUNO BENELLI SILVIO REZZONICO, PRESIDENTE CONFAPPI domande e risposte Laureato da sette mesi, in attesa di lavoro (chissà quando arriverà...), posso riscattare i quattro anni di studi universitari. Mi conviene? Lucio Difficile prevedere il futuro. In linea di massima ritengo di sì, anche perché in questo momento a pagare sarebbe papà e il costo dell’operazione verrebbe stabilito su redditi minimali. Raggiungo, forse, i requisiti per la pensione anticipata nel 2017. In caso contrario chiedo quale sarà l’età minima chiesta per la pensione di vecchiaia per lavoro dipendente di uomini e donne? Riccardo Luna Al momento l’età minima è di 66 anni +7 mesi. Stessa età per le donne del pubblico impiego e un anno in meno per quelle del settore privato. . SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 25 Il caso L’assicurazione giusta si trova a colpi di click Un aiuto digitale per la casa Se è vero che la fatica maggiore è ottenere il mutuo, anche la scelta della polizza da abbinare al finanziamento è un aspetto importante che può incidere non poco sulla rata da pagare a fine mese. Come scegliere l’assicurazione giusta per il mutuo o per un altro tipo di finanziamento? Per dare una mano alle famiglie, gli operatori di settore hanno predisposto guide pratiche da consultare direttamente online con informazioni utili e simulatori ad hoc. Su www.assicurareilmutuo.it, per esempio, si possono trovare dati e consigli. Dalle indicazioni in tema di legislazione, ai suggerimenti da seguire quando si muovono i primi passi alla ricerca della polizza, fino a un vero e proprio servizio per ottenere in pochi secondi un preventivo. Dalla giovane coppia, alla persona non più giovane, dal ma- nager agli ordini professionali, passando per chi pratica sport o svolge professioni a rischio, ciascuno può trovare il proprio preventivo su misura, tra la tante offerte Afi Esca, che prevedono la copertura di oltre 600 categorie di utenza. Altrettanto fa MetLife sul suo sito web www.metlife.it con una guida gratuita per aiutare chi è in procinto di accendere un mutuo a orientarsi nella scelta. DOSSIER MUTUI I numeri chiave +20 per cento I finanziamenti nei primi tre mesi per l’acquisto di abitazioni rispetto al primo trimestre 2013 80 per cento Il finanziamento che si ottiene rispetto al costo della casa. Nel pieno della crisi era solo il 60% 20,4 per cento I clienti che chiedono la sostituzione o la surroga Tale quota è raddoppiata rispetto al 2013 Speciale LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 SANDRA RICCIO l lungo inverno del credito pare alla fine. Dopo anni di gelata, specie sul fronte dei finanziamenti per la casa, le banche stanno cambiando atteggiamento. Anche le famiglie, rimaste lontane dal mercato, riprendono fiducia e tornano allo sportello. Merito del calo dello spread tra Btp e Bund, merito di quel flebile ottimismo che sta ricomparendo e della timida ripresa economica, sta di fatto che il settore sta piano piano ripartendo. Lo dimostrano i numeri contenuti nel Rapporto immobiliare, appena diffuso da Agenzia delle Entrate e Abi. I dati dicono che, in questi primi tre mesi del 2014, i nuovi finanziamenti per l’acquisto delle abitazioni hanno registrato un incremento superiore al 20% sullo stesso periodo del 2013. «Sul fronte dei mutui per le abitazioni i segnali cominciano a essere positivi» è stato il commento del direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini. Il cambio di passo si era visto già negli ultimi mesi dell’anno scorso con le banche che erano tornate ad affacciarsi sul mercato e fare offerte più competitive per attirare clienti ma è solo in questa prima parte dell’anno che c’è stata la vera accelerata. Ad arricchire le nuove offerte, sono comparsi poi nuovi servizi che gli istituti hanno studiato per famiglie e giovani coppie che progettano l’acquisto dell’immobile. Del resto la prima casa è l’obiettivo principale di cerca un finanziamento. È questa la finalità I REPORTERS Tornalavoglia dicomprarecasa di quasi tutti quelli che cercano un mutuo. Secondo i dati nei primi quattro mesi del 2014, ben il 64,2% delle richieste di finanziamenti era rivolta all’abitazione principale mentre la domanda per la seconda casa si è fermata all’8,1% (Osservatorio MutuiOnline.it). E la quota di capitale coperto dal muto sta di nuovo salendo: oggi si arriva all’80% mentre nel periodo della crisi più acuta era ferma al 60% per quei pochi che riuscivano a ottenere il prestito. Si fa strada poi una nuova tendenza. L’arrivo sul mercato di prodotti più vantaggiosi e a spread più basso ha convinto molte famiglie a chiedere una surroga del proprio prodotto, rimasto fermo nel cassetto negli ultimi tre anni soprattutto per mancanza di alternative migliori. «Il risparmio non è di poco conto – spiega Roberto Anedda, Direttore Marketing di MutuiOnline.it – Oggi si arriva a un taglio che è tra un punto e un punto e mezzo di tasso». Da gennaio ad aprile di quest’anno, la percentuale dei richiedenti di mutui per sostituzione e surroga è raddoppiata, salendo al 20,4%. Nello stesso periodo del 2013 le rottamazioni erano ferme al 10,4%. Anche l’erogato per questa tipologia di mutui vede una crescita di quasi 4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo, passando dal 5,1% del primo semestre 2013 al 8,8% di aprile 2014 (dati Osservatorio MutuiOnline.it). «Alcuni, e non sono pochi, passano addirittura dal tasso fisso al variabile, scommettono sul fatto che i tassi molto bassi di questo periodo resteranno a questi livelli per un bel po’ di tempo ancora», dice Anedda. E per l’esperto lo spread potrebbe scendere ancora, con molte offerte delle banche che a partire dall’estate saranno sotto alla soglia del 2%. 26 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Credito al consumo Avere soldi diventa un po’ più facile Anche i prestiti provano a ripartire. Se il mercato dei mutui ha già ingranato la marcia, il credito al consumo rimane ancora indietro ma dà comunque segnali di miglioramento. Nei primi tre mesi di quest’anno, il settore ha accusato un altro calo, è vero, però questa volta è stato più contenuto rispetto al passato con la frenata che ha iniziato a perdere velocità. Il trimestre si è chiuso, infatti, con un -1% di erogazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno prima mentre nell’intero 2013 la diminuzione era stata di un ben più ampio 5% (dati Assofin). Certo quello dei finanziamenti per gli acquisti è un mercato che non offre ancora un’inversione di tendenza anche perché, essendo i consumi del Paese complessivamente ridotti, è ovvio che anche gli strumenti per il finanziamento di questi ne soffrano. Un marginale passo avanti verso un cambio di rotta inizia però a vedersi. Intanto l’importo medio del finanziamento richiesto si aggira oggi intorno agli 11mila euro. Casa e auto sono le finalità preferite dalle famiglie. La gran parte delle richieste di prestiti è, infatti, rivolta a questi due obiettivi. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio di PrestitiOnline.it, la liquidità più richiesta dagli italiani nei mesi da gennaio ad aprile di quest’anno è relativa alla ri- 11mila euro L’importo medio del finanziamento richiesto da parte delle famiglie nei primi mesi del 2014 21,8 per cento La percentuale di chi chiede un finanziamento per acquistare un’auto IMAGOECONOMICA L’aiuto si chiede per la casa e per l’auto strutturazione della casa (19,4%) e all’acquisto di un’auto usata (21,8%). La fotografia combacia con le erogazioni effettivamente concesse. Vanno quasi tutte verso la casa (29% per ristrutturazioni e 14% per mobilio e arredamento). L’altra quota rilevante riguarda le auto (24% per un’auto nuova e 13% per l’usato). Tra le forme di accesso al credito c’è poi la formula della cessione del quinto dello stipendio con i dipendenti del pubblico in testa. Questa tipologia rappresenta oggi un quinto dei prestiti concessi in Italia. La cessione è offerta sia da banche come Intesa, Bnl o Ibl Banca, tanto per citarne alcune, o società specializzate nel credito al con- sumo come ad esempio Findomestic o Compass. Per fare un esempio, Ibl Banca offre finanziamenti a dipendenti (e pensionati) che possono ottenere liquidità e restituire la somma erogata in 120 mesi con la rata trattenuta direttamente dallo stipendio (o dalla pensione). A quanto ammonta la «trattenuta» mensile? Può arrivare fino a 1/5 dell’importo totale della busta paga. L’importo della cessione può aumentare, solo per i lavoratori dipendenti, e arrivare fino ai 2/5 dello stipendio grazie al prestito delega, il così detto «doppio quinto». «La cessione è una forma di finanziamento molto particolare, l’unica accessibile anche a chi, ad esempio, ha subito dei protesti – dichiara Lorenzo Bacca, Responsabile della Business Unit prestiti di Facile.it – Vanno però specificate alcune cose. La prima è che, con la cessione del quinto, non viene valutata solo l’affidabilità del richiedente, ma anche quella dell’azienda che eroga lo stipendio. Per questo motivo spesso è ritenuto più affidabile un ente statale. L’azienda privata, in fondo, potrebbe sempre essere esposta a rischi di fallimento o di difficoltà del mercato». Confrontando le cessioni del quinto con i prestiti personali di tipo diverso si vede come, proprio in virtù del particolare profilo dei richiedenti, sia l’entità del finanziamento, sia la durata del piano di restituzione siano maggiori. A chiederli poi sono sempre di più le donne, spesso impiegate statali. In pratica, se in una coppia il marito è dipendente privato e la moglie è dipendente statale, magari una maestra, è preferibile sia lei a richiedere la cessione del quinto perché il suo datore di lavoro, vale a dire lo Stato, sarà considerato con maggiore favore dalle finanziarie. Il nostro nuovo mutuo casa ti permette di sospendere le rate fino a 18 mesi o alleggerirle quando può servire. Tuffati da noi, ti diamo una prima risposta in 24 ore. vieni in filiale ubibanca.com 800.500.200 Fare banca per bene. Messaggio pubblicitario. Mutui prima casa serie Flessibile: diritto a due sospensioni distanti almeno tre anni, con maturazione interessi, o ad un allungamento entro durata max predefinita (mutuo Flessibile a Tasso Fisso 30 anni, Flessibile Sempre Light 50 anni) per specifici eventi, a condizione di pagamenti regolari. 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Prima c’erano soltanto i grandi gruppi, ora si sono aggiunte WeBannk, Ing Direct ed Extrabanca». Tutte realtà che rendono dichiaratamente disponibile il loro prodotto a chi ha un contratto determinato. Un target di clientela – oltre un milione e mezzo di persone - che tuttavia non è escluso dalle altre banche, solo che queste non hanno proposte pubblicizzate su misura. Tra le offerte dei big c’è «Domus Offerta Superflash» di Intesa Sanpaolo, dedicato ai giovani dai 18 ai 35 anni anche se si tratta di lavoratori I megatrend globali MercatoincrescitaancheinAmerica 1 Per farsi un’idea del mer- cato dei mutui e della sua evoluzione conviene non guardare solo a quello che succede in Italia ma anche al di fuori dai suoi confini, per cogliere i megatrend che poi influenzano anche noi. Dall’America, dove il settore immobiliare ha dato il via alla crisi finanziaria del 2008, arriva la notizia di una ulteriore ripresa del mercato: nell’ultima settimana le richieste di mutui negli Stati Uniti sono cresciute del 3,6 per cento a atipici. Non ci sono spese di incasso rata, istruttoria e di estinzione anticipata. C’è però un’assicurazione che assiste la giovane coppia, la «Polizza Lavoratori Atipici» di durata decennale ma senza costi aggiuntivi per il cliente. Sul mercato è arrivato poi «Mutuo casa giovani coppie 2013» di Ubi Banca, specificatamente dedicato ai giovani fino a 39 anni con contratti lavorativi atipici o a tempo determinato. quota 363,4 punti. Secondo i dati della Mortagage Bankers Association, i rifinanziamenti sono saliti del 6,8 per cento a 1.386,4 punti mentre i nuovi contratti sono scesi dello 0,1 per cento a 185,1 punti. Intanto a Washington è arrivato il primo via libera alla riforma del mercato dei mutui, che prevede tra l’altro l’eliminazione di Fannie Mae e Freddie Mac, i due giganti del settore finiti sotto il controllo del Ggoverno durante la crisi post-2008. Con questo prodotto Ubi Banca intende sostenere i progetti di autonomia e indipendenza dei più giovani in uno scenario economicamente difficile per i tanti che lavorano con contratti a termine. Anche «Mutuo OnOff» di Monte dei Paschi di Siena va in questa direzione. Per i giovani, nuove offerte sono arrivate poi insieme al Plafond Casa, la convenzione da 2 miliardi di euro stipulata Un sogno da realizzare L’acquisto della casa è l’obiettivo di quasi tutte le famiglie italiane ma la crisi ha complicato le cose. Adesso i soldi ricominciano a girare un po’ tra Cassa Depositi e Prestiti e l’Abi per favorire le famiglie e le giovani coppie. Tra chi è in pista con questa formula c’è Banca Sella con il suo «Mutuo Plafond Casa». Questa offerta è adatta per chi vuole sottoscrivere un mutuo di acquisto prima casa conveniente oppure per coloro che vogliono effettuare degli interventi di riqualificazione energetica su un immobile. L’importante è che i clienti scelgano sempre l’offerta di mutuo con attenzione e valutando bene tutti i dettagli del contratto. Da non sottovalutare sono le spese di erogazione e gestione del mutuo, comprese le spese di perizia dell’immobile. È guardando anche a queste voci che si riesce a tenere la rata bassa. La strada per il mutuo delle famiglie passa infatti anche per le tante spese e per i costi di vario genere che in taluni casi possono nascondere brutte insidie e far lievitare il conto finale. Oggi più che mai. Succede infatti che alcune spese iniziali (come perizia e istruttoria) che fino a qualche anno fa pesavano per poche centinaia di euro adesso si paghino molto di più. Per un tenere sotto controllo i costi c’è il Taeg. È a questo indicatore che bisogna sempre guardare per la scelta del prestito per la casa. Le offerte sul mercato Banco Popolare lancia MutuoYou Con Flessibile di Ubi Banca puoi metterti in stand by Legato all’Euribor (che è atteso stabile) Soluzioni per aiutare chi è in difficoltà Tra gli istituti che per primi sono tornati sul mercato dei mutui c’è Banco Popolare. Con il suo MutuoYou ha anticipato le mosse della concorrenza con condizioni particolarmente competitive. MutuoYou a tasso variabile offre uno spread che è del 2,5% (a cui va sommato poi il valore dell’Euribor a 3 mesi che oggi è vicino allo zero). A queste condizioni il tasso d’interesse “finito” è particolarmente conveniente ma c’è l’incognita dell’Euribor a cui guardare. Se questo saggio dovesse salire anche la rata del mutuo diventerà più saltata. Gli esperti, va detto, non prevedono rialzi nell’immediato per l’Euribor e, anzi, si dicono convinti che i tassi di riferimento resteranno stabilmente bassi ancora a lungo. Chi non si fida dei mutui variabili e teme un rialzo del costo del denaro, può invece indirizzarsi su MutuoYou a tasso fisso. In questo caso la proposta di tasso è stabile al 4,75% per tutta la durata del periodo. Un costo un po’ più alto rispetto a quel che propone il variabile ma con la sicurezza di non veder crescere la rata nei prossimi anni. 25 anni La possibilità di scadenzare le rate su un periodo fino a un quarto di secolo riduce molto l’impegno finanziario mensile REPORTERS E’ in pratica la soluzione per mettersi al riparo dalla variabilità dei tassi di mercato e conoscere fin dall’inizio l’impegno finanziario complessivo. «Il settore dei mutui alle famiglie, così come tutto l’ambito dei finanziamenti, rappresenta il “core business” dell’attività del nostro Gruppo che ha l’obiettivo primario di sostenere i territori in cui si trova ad operare» dice Andrea Lavezzi, Responsabile Prodotti di Finanziamento Privati Banco Popolare. «Pertanto, non appena le condizioni di mercato hanno reso possibile una ripresa importante in termini di nuove erogazioni, il Banco Popolare ha prontamente risposto, affiancando alla gamma prodotti già in essere la proposta di offerte promozionali particolarmente convenienti». Le due nuove proposte di MutuoYou (nella versione a tasso variabile e a tasso fisso) sono destinate al finanziamento della prima o della seconda casa fino all’80% del valore dell’immobile, per una durata che va dai 10 ai 25 anni. Le famiglie hanno subito scoperto questa nuova proposta tant’è che i volumi erogati dalla banca nei primi mesi del 2014 sono saliti di circa il 30% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il mutuo rinasce con nuove offerte e diventa più ricco con servizi che sono studiati per le famiglie. La crisi ha portato a ripensare questo tipo di finanziamento e le banche stanno aggiungendo via via nuovi tasselli alla formula iniziale. Ubi Banca per esempio ha da poco lanciato Mutuo Flessibile che va oltre la tradizionale proposta puntando su flessibilità e rapidità. E’ intorno a queste due extra-caratteristiche che è stato creato il nuovo finanziamento. Il primo aspetto, la flessibilità, è pensato per offrire maggior serenità a chi accende il prestito. Mutuo Flessibile di Ubi Banca dà, infatti, diritto a “mettere in pausa” la rata in caso di necessità, fino a due volte per un periodo di 18 mesi per ciascuno dei due break. Un vantaggio che permette di dormire sonni tranquilli soprattutto in questo momento di grandi incertezze. Inoltre è anche prevista la possibilità di chiedere un abbassamento della rata che quindi andrà ricalcolata su un allungamento della durata dell’intero piano di ammortamento. Il nuovo Mutuo Flessibile In pausa Possibile sospendere le rate quando si perde il lavoro ma anche per eventi lieti, come la nascita di un figlio REPORTERS (per acquisto, costruzione e ristrutturazione) è stato studiato appositamente per rispondere alla richiesta del consumatore di avere una soluzione altamente flessibile e personalizzabile, che gli consenta allo stesso tempo di far fronte all’incertezza e al rischio che determinati eventi straordinari possano condizionare il corso della vita e la capacità di spesa di una famiglia. Quando può scattare la sospensione? La richiesta si può fare in caso di eventi negativi come la perdita del lavoro ma nell’elenco delle possibilità sono inclusi anche eventi positivi come la nascita di un figlio. Anche queste possono scombinare i piani di una famiglia. La seconda caratteristica di questo prodotto appena arrivato sul mercato, la rapidità, riguarda invece la fase iniziale della vita del prestito ed è pensata per chi non ha tempo da perdere perché garantisce un primo riscontro sulla “fattibilità di massima” entro le 24 ore successive sia che la richiesta avvenga in filiale, sul canale online (ubibanca.com), sia tramite numero verde 800500200 al Servizio Clienti. Mutuo Flessibile è disponibile sia a tasso fisso fino a 30 anni, sia a tasso variabile fino a 50 anni. LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 28 Lettere e Commenti .29 LA STAMPA . LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 È DIFFICILE ANCHE PAGARE LE TASSE PAOLO BARONI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA così, da giorni, il Paese delle Milleproroghe dopo aver scoperto il caos-Tasi discute e si divide sull’ipotesi del rinvio dei pagamenti. Mancano tre settimane alla scadenza della Tasi, sugli italiani incombono di qui a luglio quasi 80 differenti impegni di pagamento e non si riesce a far chiarezza. In un primo momento il ministero del Tesoro ha infatti escluso qualsiasi ipotesi di rinvio della prima rata. Ieri invece il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Delrio, il braccio destro di Renzi, ha detto che ci si sta ragionando, ma che nel frattempo è meglio che tutte le amministrazioni ritardatarie decidano le loro aliquote. Piero Fassino, presidente dell’Associazione dei Comuni, invece ha proposto una mediazione, un doppio regime: nei Comuni dove le ali- E La grande bruttezza Pane al pane LORENZO MONDO on basta scandalizzarsi per le auto blu di politici e burocrati sottoposte a un simbolico sfoltimento. Che dimostra quanto sia difficile in questo (si fa per dire) benedetto paese intaccare i privilegi di politici e burocrati. C’è una storia che, prima di lasciare l’amaro in bocca, ti costringe a lottare con l’incredulità. Mi riferisco a ciò che sta accadendo nella romana Villa Spada. E’ un palazzo secentesco che ospita la collezione d’arte di un cardinalemecenate, ma che attrae i turisti di palato fine specialmente per un prodigio N quote sono state già decise si paga il 16 giugno, in tutti gli altri si pagherà il 16 settembre. E il governo cosa risponde? Non sa assolutamente cosa fare, potrebbe accogliere il lodo Fassino oppure, per semplificare un poco la vita a tutti, potrebbe anche disporre un rinvio generalizzato per tutti i Comuni a settembre. Scelta certamente popolare quest’ultima, soprattutto in tempo di elezioni, a patto però di reperire i 4 miliardi che nel frattempo andrebbero anticipati alle amministrazioni locali. Ecco spiegato il balletto di questi giorni, che non fa altro (ancora una volta) che aumentare lo stress nei contribuenti. Perché è chiaro che a loro, in fondo, non ci pensa mai nessuno. Le tasse sulla casa poi, da quando i partiti hanno deciso di cancellare tutta l’Imu, sono diventate argomento di vero e proprio scontro ideologico, oltre che un motivo di ulteriore forte frizione tra Comuni e Stato centrale. Forse, si può dire, oggi col gial- lo-Tasi paghiamo il peccato originale di aver cancellato in maniera affannosa questa tassa. Cancellata a rate ed in maniera affannosa, basti pensare al pastrocchio del decreto Imu-Bankitalia. Quindi è partita la tarantella della nuova tassa. Come la chiamiamo? Come la calcoliamo? Sarà più o meno pesante dell’Imu? Via Tarsu e Tares spunta la Tari, poi la Trise, quindi la Tuc e infine la già odiata Tasi. Un’inutile girandola di nomi che ha creato confusione nei contribuenti e pure negli amministratori. Al punto che lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi, tempo fa, aveva confessato di non averci capito nulla. Ma se non ci capisce niente uno che sino all’altro ieri ha fatto il sindaco, chi può venirne fuori? Vedremo se questa settimana porterà consiglio e soprattutto se il governo, quando parla di riforma del fisco e semplificazione, ha un progetto in mente oppure cerca solo di prendere tempo. barocco, la galleria prospettica di Francesco Borromini (l’abbiamo intravista nella Grande bellezza di Sorrentino): un «passaggio» che, grazie a una serie di artifici, sembra protendersi ben al di là dei suoi nove metri, lasciando stupefatto il visitatore. Certo meno interessato al fatto che Villa Spada sia la sede dell’altrimenti degno Consiglio di Stato. Bene, nell’adiacente giardino secentesco si è aperto un cantiere. Alla buonora, direte voi, qualcosa si muove nel campo del restauro o riassetto dei monumenti. Macché, si sta apprestando un banale parcheggio sotterraneo. Non per risolvere impellenti problemi di circolazione, perché il manufatto dovrebbe essere adibito al riparo di appena 20-25 auto. Si obietta che il sito tornerà come prima, ma neanche lo sbrigliato illusionismo barocco riuscirebbe a occultare le inevitabili rampe di accesso al parcheggio e le connesse griglie di aerazione. Un giardino storico sarà in realtà manomesso e stravolto per la comodità di giudici e funzionari. Com’è possibile che la Soprintendenza ai Beni culturali abbia dato il permesso? Abbia consentito che venga compromesso un bene comune a beneficio di pochi? Ad aggravare la situazione è il costo della dissennata impresa, che ammonterebbe a tre milioni di euro: dividete per 25 e vi rendete conto di quanto viene a costare uno di quei posti macchina. Se proprio gli interessati non potessero avvicinarsi al palazzo pedibus calcantibus, sarebbe più vantaggioso pagargli il taxi per un numero indefinito di anni. Al danno storico-ambientale va sommato dunque lo spreco di denaro pubblico. Due argomenti che si trovano al centro del dibattito sulle necessarie riforme, sul cambiamento di una mentalità e di un costume. Poche sono state finora le voci che si sono levate a segnalare il caso. E, che si sappia, dalle competenti autorità non si sono avute risposte convincenti. Il ministro Franceschini, che si mostra sollecito dello stato deplorevole dei beni culturali, non ha niente da dire? Sarebbe bello che si provvedesse a riempire sollecitamente quello scavo. Darebbe fiducia a noi e darebbe pace all’ombra sdegnosa di Borromini. Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 1 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. 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Nei primi Anni Sessanta in maggio e giugno ce n’erano a migliaia la notte tra l’erba fresca e lungo i fossati. Probabilmente sono stati gli Anni Ottanta il punto più basso della loro diffusione, ma già qualche anno dopo la famosa denuncia del poeta friulano questi insetti erano ricomparsi. Lo ricordava Leonardo Sciascia all’inizio del suo L’affaire Moro, nel 1979. E dopo cos’è successo? Poche lucciole e per pochi giorni in estate. Ne ha parlato non tanto tempo fa uno scrittore e saggista francese Georges Didi-Huberman polemizzando con Pasolini in Come le lucciole (Bollati Boringhieri). Cosa ne pensano gli studiosi degli insetti, gli entomologi? In un testo apparso su un quotidiano proprio all’inizio degli Anni Ottanta, Danilo Mainardi racconta la presenza delle lucciole nei prati e aggiunge un dettaglio riguardo il loro messaggio luminoso. I maschi, spiega, volano in alto emettendo un messaggio luminoso; le femmine attendono a terra, e quando il maschio le vede, scende e s’accoppia. Gli entomologi avevano trovato il modo di riprodurre con una piccola pila quel messaggio luminoso, al fine di catturare le femmine e studiarle. Poi avevano scoperto che le loro torce elettriche producevano il messaggio per le lucciole del genere Photinus, e invece rispondevano le femmine Photurius. Un fatto strano, dato che si trattava di due linguaggi diversi. Queste femmine poliglotte lo facevano per trarre in inganno i maschi della specie diversa: i maschi Photinus attratti dal seducente lampeggio calavano, così le femmine Photurius li catturavano e divoravano. Pasolini probabilmente lo ignorava, come la maggior parte di noi, dato che non siamo entomologi. Certo il mondo animale, in particolare quello degli insetti, visto da vicino è molto meno idilliaco di come appare a poeti e filosofi. Ora aspetto l’arrivo delle lucciole tra i campi, anche se non so bene di quale specie si tratta: saranno le lucciole divoratrici o quelle propense all’accoppiamento? Poveri maschi. Spero solo che faccia presto caldo. L oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail [email protected] CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Direzione generale: via Rizzoli, 8 - 20132 Milano, Telefono 02/25846543 - www.rcspubblicita.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - [email protected]. DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680. 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A parte i toni un tantino maschi, questa affermazione della nostra aspirazione a garantire un reddito minimo nazionale appare importante ai nostri giorni come lo era allora. Oggi, il problema della povertà è urgente allo stesso modo. Nel 1969, il tasso di povertà nel Regno Unito era, secondo gli standard attuali dell’Unione Europea (la quota di persone che vivono con un reddito inferiore al 60% del reddito disponibile mediano equivalente), del 14%. Nel 2011, è stata registrata al 16%. Eppure, la risposta della politica sembra camminare all’indietro. Nel marzo del 2014, il parlamento britannico ha approvato a larga maggioranza un tetto ai sussidi della previdenza sociale. Il cosiddetto Welfare cap stabilisce un limite, suscettibile di adeguamenti solo in rapporto all’inflazione, alla spesa complessiva di tutte le prestazioni previdenziali (a parte le pensioni statali di base e certi sussidi di disoccupazione) per gli anni dal 2015-16 al 2018-2019. Questo è un provvedimento che va ad aggiungersi alla precedente legge, approvata nel 2012 dal governo di coalizione britannico, per limitare l’ammontare dei sussidi che possono essere percepiti settimanalmente da una singola famiglia. Il tetto alla spesa per il Welfare viene così messo in due modi. LA NUOVA IDEA Un sussidio condizionato non alla cittadinanza, ma alla partecipazione alla società La cosa sconcertante, per me, è che i tetti ai costi globali del Welfare sono stati approvati in Inghilterra avendo scarsa o nessuna considerazione delle conseguenze per gli obiettivi propri che la spesa previdenziale vuole raggiungere. Vuol dire questo che il Regno Unito ha voltato le spalle all’obiettivo di Beveridge di garantire un reddito minimo nazionale? Vuol dire che a una persona che non è in grado di lavorare – ad esempio per un incidente – dovremo dire che non ci sono più soldi nel bilancio del ministero del Lavoro e delle Pensioni? Che i sussidi per l’infanzia dovranno essere tagliati per le ristrettezze di bilancio imposte da altri programmi? [...] Delle nuove forme di previdenza sociale, la più discussa è forse l’idea di un «reddito di cittadinanza» o «reddito di base», che prevede un sussidio universale da pagarsi individualmente a tutti i cittadini, variabile da uno dei paesi membri all’altro a seconda delle loro specifiche circostanze. L’entità della somma potrebbe essere legata ad alcuni parametri determinati da caratteristiche personali, come l’età, ma non sarebbe legata al fatto di essere o no occupati. Il reddito di cittadinanza è una vecchia idea, che però non è stata adottata come parte della protezione sociale europea. A livello nazionale, è stato in genere molto discusso in tempi di ricostruzione, come dopo la Seconda guerra mondiale, e in questo senso potrebbe essere naturale per l’Ue riprenderla come elemento di un più grande «balzo in avanti» del dopo TOBY MELVILLE/REUTERS Una manifestazione della campagna contro la povertà infantile, a Londra nel 2008. Nel 1969 il tasso di povertà nel Regno Unito era del 14 per cento. Nel 2011 era salita al 16 per cento Abolire la povertà un dovere per l’Europa di domani Il grande economista inglese Anthony Atkinson rilancia il progetto di un reddito-base per tutti Sulla webzine «Eutopia» Anthony Atkinson, 70 anni, è uno dei maggiori economisti mondiali, docente alla London School of Economics. L’articolo di cui qui anticipiamo un ampio stralcio sarà da domani online nel nuovo numero tematico di Eutopia, la webzine di Laterza, dedicato al tema «Welfare: Why we need a social Europe?» (www.eutopiamagazine.com). Intervengono alcuni tra i maggiori esperti europei, tra i quali Enrico Giovannini, Maurizio Ferrera, Chiara Saraceno, Colin Crouch, Stephan Lessenich, Willem Adema, Eiko Thielemann recessione. Essa tuttavia solleva la questione del fondamento della idoneità. Il reddito di base viene spesso presentato come «incondizionato», ma deve comunque esserci una condizione qualificante. Questa viene di solito individuata nella cittadinanza, ma la cittadinanza non è la stessa cosa che la base per la tassazione e evidentemente non è la base giusta nel contesto della Ue. Il criterio della cittadinanza significherebbe che un lavoratore svedese in Francia riceverebbe il reddito di base svedese, non il reddito di base francese, il che non sarebbe coerente con la libertà di movimento della manodopera. La razionalità di un reddito di base che varia da paese a paese dovrebbe essere nel fatto che il reddito di base vari in relazione al costo della partecipazione a una società particolare. Un approccio alternativo perciò è di rendere il reddito di base condizionato, ma non alla cittadinanza, bensì alla partecipazione nella società. [...] Proponendo un simile «reddito di partecipazione», piuttosto che un universale reddito di base, sono ben consapevole che esso presta il fianco a due obiezioni: che il suo essere condizionato rischia di escludere persone vulnerabili, e che comporta un notevole impegno amministrativo. Ma il reddito universale è una chimera. Tutti i progetti attuali prevedono una condizione di idoneità e quindi il rischio di esclusione. La cittadinanza sarebbe di tutta evidenza un criterio altamente discriminatorio, e probabilmente contrario alle leggi europee. Le regole esistenti per stabilire l’idoneità a ricevere sussidi si sono rivelate politicamente tossiche, e parecchie difficoltà nascono quando si tratta di applicare le regole a persone che vivono in un paese ma che non vi hanno domicilio per motivi fiscali. Tutti questi elementi evidenziano la necessità di un accordo esplicito sulla nozione di partecipazione a una particolare società. Una volta stabilito un accordo del genere, l’applicazione delle regole richiederebbe naturalmente un apparato amministrativo. Per esem- & pio, la qualificazione di attività non di mercato richiede una certificazione. Ma il sistema esistente di assicurazione sociale richiede un analogo apparato se dev’essere adeguato al XXI secolo, per cui il tema dovrà essere comunque affrontato. Lanciare un’iniziativa europea per un reddito di partecipazione sarebbe una mossa politica ardita. Proporre un’iniziativa del genere può apparire come una sfida ai decenni di incapacità dell’Ue di fare progressi nell’armonizzazione della previdenza sociale. Ma ci sono due ragioni di ottimismo. La prima è che essa offre una soluzione a problemi con cui i governi nazionali stanno oggi combattendo – esattamente come le prime istituzioni europee offrirono una soluzione a problemi nazionali di ristrutturazione economica. La seconda è che il reddito di partecipazione è – salvo un’eccezione – una forma nuova di previdenza sociale. Non ci sarebbe il problema di imporre un modello nazionale a tutti gli Stati membri. Non sarebbe un’assicurazione sociale alla Bismarck o alla Beveridge. Sarebbe una strada del XXI secolo verso un’Europa sociale. C’è un’eccezione all’affermazione che un reddito di base non è ancora entrato nella protezione sociale europea: l’erogazione di un sussidio universale alle famiglie per tutti i figli, magari variabile per età, può essere vista come una forma specifica di reddito di base. Erogazioni del genere sono comuni nei paesi Ue. Se la Ue vuole incamminarsi lungo la strada del reddito universale, il punto di partenza naturale è di cominciare con un reddito di base europeo per i bambini. Una decina d’anni fa, il Gruppo ad Alto Livello sul futuro della politica sociale in un’Unione EuroIL PRIMO PASSO Un reddito ai bambini Ue, fissato al 10% del reddito medio pro capite in ciascuno degli Stati membri pea allargata fece una proposta simile, come elemento di un possibile «patto intergenerazionale». In termini concreti, ciò può significare un reddito di base in tutta la Ue per bambini, fissato, diciamo, al 10% del reddito mediano pro capite in ciascuno degli Stati membri per ogni bambino. Sarebbe amministrato e finanziato, con clausole di sussidiarietà, da ciascuno degli Stati membri. Un programma del genere – rifinito nei dettagli – permetterebbe all’Europa di investire sul suo futuro. Quarantacinque anni fa, proponevo riforme al sistema di previdenza sociale britannico che miravano a realizzare l’obiettivo di Beveridge di abolire la povertà. All’epoca credevo che il suo Piano di assicurazione sociale, portato pienamente a compimento, fosse il percorso giusto da seguire. Non è accaduto, e oggi, purtroppo, il problema della povertà rimane – in Inghilterra e in tutta l’Unione Europea. Quali risposte possiamo dare alla ricerca di riformare il Welfare State europeo oggi? - La prima priorità è di ri-affermare l’aspirazione a offrire previdenza sociale per tutti; - Partire da un tetto alla spesa per il Welfare è il modo più sbagliato; abbiamo invece bisogno di partire da obiettivi sociali; - Il Welfare State deve adattarsi ai radicali cambiamenti del mercato del lavoro e della società; - Ciò significa ripensare tutto a fondo, e da parte mia propongo un «reddito di partecipazione» e un reddito di base in tutta l’Unione Europea per i bambini. Sto di nuovo sognando? [Traduzione di Michele Sampaolo] © Eutopia LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 PERSONALI FOTOGRAFIA Arturo Martini a Brescia Davide Monteleone a Milano Da giovedì alla Galleria dell’Incisione di Brescia saranno esposte una ventina di opere di piccolo e medio formato di Arturo Martini Si inaugura venerdì alle 19 allo Studio Museo Francesco Messina di Milano la mostra «Spasibo» del fotografo Davide Monteleone Tra le opere di Frida Kahlo in mostra a Roma: qui a fianco Autoritratto con treccia, olio su masonite, 1941; a sinistra Autoritratto con collana di spille e colibrì, olio su lamina metallica, 1940 in basso Autoritratto con vestito di velluto, olio su tela, 1926; sotto il titolo Autoritratto come Tehuana (o Diego nei miei pensieri) olio su masonite, 1943 ROMA inizio è sontuoso: l’Autoritratto come Tehuana o Diego nei miei pensieri, in cui Frida Kahlo si ritrae con una corona di fiori sulla testa e un vestito bianco ricamato: letteralmente sulla fronte, quasi una presenza fisica talmente i pensieri per lui sono ingombranti, un piccolo cameo di Diego Rivera, suo marito per due volte, il suo doppio. Comincia con un capolavoro la retrospettiva alle Scuderie del Quirinale dedicata ad una delle artiste più amate di sempre, un’icona, un fenomeno di costume e può essere, questa, una buona occasione per tornare indietro e provare a capire le ragioni di tanto successo. Nel 1943, quando dipinge quel quadro è già successo molto, alla sua vita e alla sua pittura. Ha 36 anni, conosce Diego Rivera da venti, da quando lei era ancora una studentessa e lui L’ già un mostro sacro, specializzato in sconfinate pitture murali capaci di raccontare le gesta popolari in vista di un futuro differente. Si incontreranno un’altra volta, in una delle molte serate organizzate dalla fotografa Tina Modotti, le più disinibite e divertenti di Città del Messico. Frida Kahlo ha già avuto il terribile incidente che la segnerà per sempre: è già passata attraverso i dolori fisici e la depressione, le operazioni chirurgiche e le lunghe convalescenze a letto. Ma adesso ha ben chiara la sua ragione di vita, la pittura. Dipinge notoriamente a letto grazie ad uno specchio, il suo viso e i suoi mutamenti diventano necessariamente il suo universo e alla radice di tanta ossessività per un genere pittorico specifico c’è, anche questa volta, una ragione pratica, almeno all’inizio. Tra le 167 opere di questa mostra curata da Helga Prignitz-Poda, c’è anche un autoritratto che racconta Frida nel 1926: lo sfondo è blu scuro, il mare di notte, lei è come sempre elegante, con un vestito di velluto, ma non si è ancora trasformata in quella divinità messicana che conosciamo, per desiderio di Diego e soprattutto per la sua vo- Milano I moduli di Cecchini s’ispirano alla natura FIORELLA M INERVINO MILANO 31 ARTE ELENA DEL DRAGO La pittura riuscì a farla convivere con grandi sofferenze fisiche e morali . Kahlo, crudeltà e umorismo in una donna appassionata Alle Scuderie del Quirinale gli autoritratti, quasi ex voto, dell’artista messicana diventata icona della condizione femminile lontà di esaudirlo. Nel 1929 infatti si sposano e Frida Kahlo lascia che sia Rivera con la sua fama, il suo carisma e le continue commissioni a dettare il ritmo della loro vita. Per una personale di Rivera a New York e una committenza di Henry Ford partono insieme per gli Stati Uniti ed ecco che Frida dipinge se stessa in viaggio, sospesa tra il suo Messico e un paese che le sembrò sempre troppo grigio, inospitale. È vestita con un abito lungo rosa al certo della tela, in mano ha una piccola bandiera del Messico, a destra le industrie, i loro fumi e il cielo grigio, a sinistra il sole e i templi aztechi. Il quadro è quasi un diario visivo, un’espressione intima del proprio stato d’animo come poi sarà negli anni successivi, quando con la stessa franchezza, Frida dipingerà il proprio dolore e la propria passione, politica o amorosa. Sono quadri di piccole di- mensioni i suoi, degli ex-voto personalissimi, in cui esprime con un’originalità disinteressata alle mode e agli stili, soprattutto la propria emotività. Per questa capacità di rivelare ansie, tormenti e tentativi di orgoglio, ognuno dei quadri esposti, soprattutto quelli che la vedono protagonista, sono divenuti lo specchio di sentimenti simili, condivisi e universali: per questo la loro autrice è oggi tra gli artisti più amati di sempre. Lo dice Andrè Breton con la solita lucidità in una frase in catalogo: «Non manca neppure in quest’arte una goccia di crudeltà e di umorismo, la sola in grado di legare le eccezionali forze affettive che formano il filtro del quale il Messico conosce il segreto...». Fu il grande capo del surrealismo a volerla in mostra a Parigi nel 1939. Poi le esposizioni si moltiplicano, Frida lontana da Diego che ha lasciato per l’ennesimo tradimento, conosce il suo momento di gloria e altri amori, cele- embrano davvero respirare le candide pareti della Fondazione Pomodoro che accolgono i rilievi pulsanti ideati da Loris Cecchini, fra le voci più significative nel panorama italiano specie nella prima decade del secolo, ora vincitore del Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura. Vive e lavora a Berlino oggi il milanese Cecchini proseguendo le ricerche scandite sui binari di natura, scienza, architettura con l’aiuto di tecnologie avanzate. Wallwave Vibrations si intitolano quei cer- chi concentrici ondivaghi, in vetro resina, mimetizzati sotto il biancore dell’intonaco, che simulano una superficie liquida quasi in simbiosi organica fra scultura e parete. È l’artista stesso a spiegare che le «vibrazioni» scaturiscono da studi scientifici sul comportamento delle onde sonore, elaborati attraverso diversi software fino a dare vita a forme tridimensionali nello spazio. In occasione della mostra, curata da Marco Meneguzzo, Loris Cecchini ha realizzato appositamente un’opera dal titolo Waterbones, centinaia di minuscoli moduli d’acciaio (definiti «ossa d’acqua», «ossa liquide» a indicarne leggerezza e libertà morfologica), affiorano, si moltiplicano come una metafora biologica: cellule che si aprono liberando, molecole in dialogo con lo spazio, e si sviluppano in modo autonomo. Frattali che creano forme fluide. A vederli si presentano come sculture minimal, dalla levità e trasparenza inconsuete, come dall’indubbia suggestione: l’impressione è che potrebbero espandersi all’infinito. Cecchini tiene a precisare S bri e meno celebri. Questo non le impedisce di ritrarsi ancora dolente in un quadro che è, probabilmente, il più significativo in mostra. Nell’Autoritratto con collana di spine e colibrì, il suo viso occupa gran parte della superficie ed è al centro, circondato da una natura lussureggiante e calda, una scimmia e un gatto nero. La sua corona di spine è una collana che la fa sanguinare, come pendente ha un colibrì. Anche nel momento della sua affermazione, alleggerita dalle pastoie del suo rapporto con Rivera, vicina ad un fotografo che l’amo moltissimo per un decennio, Nickolas Muray, Frida continuava ad espiare qualche strano peccato originale, la sua malattia, l’impossibilità di diventare madre. Vedersi riconosciuta da critiche positive e mostre non bastano a farle dimenticare il dolore della vita privata. Proprio Muray la ritrae in fotografie di straordinaria bellezza, che arricchiscono la seconda parte della mostra, dove si indulge anche in oggetti e memorabilia che contribuiscono a tenere vivo il culto di Frida, come il busto che fu costretta a portare. In una di queste foto, la più celebre forse, Frida è serena, seduta su una panchina bianca, su uno sfondo verde smeraldo a fiori, come la sua gonna, fiori anche sui capelli e lo sguardo dritto davanti a se, cosciente forse di non essere poi così sola nella sua diversità. «Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo scrisse infatti - ma poi ho detto, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io». FRIDA KAHLO ROMA SCUDERIE DEL QUIRINALE VIA XXIV MAGGIO 16 FINO AL 31 AGOSTO che per i suoi lavori comincia dall’osservazione della natura attraverso immagini al microscopio: ora la nervatura d’una foglia, oro lo sviluppo di un corallo. Seguono poi i diagrammi e le esplorazioni tecnologiche. La prossima installazione, un intrecciarsi di nuvole, composta di 10 mila moduli ed estesa per 25 metri, vedrà la luce in un luogo pubblico al centro di Marsiglia, con inaugurazione ufficiale il 23 maggio. LORIS CECCHINI MODULO E MODELLO MILANO FOND. ARNALDO POMODORO FINO AL 27 GIUGNO STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Articoli e fotogallery lastampa.it Intervista FULVIA CAPRARA INVIATA A CANNES ella campagna difficile di Gelsomina e delle sue sorelle, in mezzo ad api operose e pericolose, sotto un cielo spesso plumbeo e in una casa che non conosce comodità, l’immagine di Milly Catena, morbida fata dai lunghi capelli candidi, annuncia l’avvio di una rivoluzione familiare. Il desiderio di partecipare al suo programma, «Il paese delle Meraviglie», una specie di «Campanile sera» modernizzato dove vince la fattoria più tipica, diventa l’idea fissa della protagonista, 12 anni (Maria Alexandra Lungu), figlia prediletta di Wolfgang (Sam Louwyck) che in lei ripone la speranza di preservare il valore della vita sana. Apparizione fugace, ma cruciale, Milly Catena è la chiave di volta delle Meraviglie, unico titolo ita- N CANNES 2014 32 .Spettacoli su Molto intima DI M ICHELA TAMBURRINO Magico incrocio Hilary Swank è perfetta per un abito bianco. Il suo è drappeggiato un po' da dea, un monospalla ben costruito. Su cui svettano pendenti da favola giù Monica Bellucci “Come la mia fata cerco innocenza” Dodici minuti d’applausi per “Le Meraviglie” “Un piccolo ruolo arrivato al momento giusto” Commosse A sinistra, Alice, regista, e dietro di lei, Alba Rohrwacher, attrice: le sorelle ieri si sono molto commosse per la grande accoglienza del Festival La diva LAPRESSE ALLA SOGLIA DEI 50 ANNI «Mi sento molto meglio adesso e ho ancora così tanto da imparare» liano in gara, presentato ieri con grande successo al Festival. La proiezione di gala è stata salutata da quasi 12 minuti d’applausi, con le due sorelle, regista e interprete, Alice e Alba Rohrwacher, che si abbracciavano commosse, mentre Monica Bellucci non riusciva a trattenere le lacrime: «Serviva un’icona - spiega l’autrice -, e mi era difficile immaginare al suo posto qualcuno che non fosse Monica». Dea bianca, presentatrice del concorso a premi in una tv «al tempo stesso reale e fiabesca, innocente e pre-analitica», Bellucci, neo-separata Adriana Lima indossa la bellezza. Una gran comodità non pensare al vestito. Così esce direttamente con il corsetto rinforzato appena acquistato dalla bustaia (da Vincent Cassel), alle soglie dei fatidici 50 (li compie il 30 settembre), ha accettato il ruolo con gioia: «Come dice Skakespeare “siamo tutti in un teatro e siamo tutti attori”. Le parti, nella vita di un’interprete, non arrivano mai a caso. È stato così anche per Milly, l’ho fatta in un momento in cui mi era necessario farla». Intanto, nell’orizzonte di Bellucci, c’è già un nuovo impegno che la porterà a Montreal, in Canada. Il film, annunciato proprio in questi giorni al Festival, si chiama Ville-Marie, lo dirige il canadese Guy Edon e Bellucci sarà protagonista, nei panni di Sophie, un’attrice che tenta di ricostruire il rapporto spezzato con il figlio: «Mi sono subito innamorata del personaggio e non vedo l’ora di farlo vivere. La sceneggiatura è scritta benissimo, mi attira l’idea di lavorare con un regista emergente così talentuoso». Insomma, per la diva, che ha già dichiarato di sentirsi pronta per futuri amori, il mezzo secolo coincide con l’avvio di una carriera più variegata, e forse anche più interessante, di quella vissuta finora. La Milly del film di Rohrwacher, spesso inquadrata in primo piano, non nasconde le rughette intorno agli occhi e, quando finalmente può liberarsi della parrucca, mostra innegabile sollievo. Magari anche Bellucci è contenta di sapere che, negli anni a venire, non dovrà essere solo e unicamente bella. Monica Bellucci ieri sul tappeto rosso. Nel film Le meraviglie è una fata che annuncia l’avvio di una rivoluzione familiare Che cosa le è piaciuto di questa prova nelle «Meraviglie»? «Il lavoro, per me, è soprattutto esperienza umana, per questo REUTERS «The Homesman» in concorso Tommy Lee Jones: western esotico per raccontare il disagio delle donne EGLE SANTOLINI CANNES l film al momento più femminista di Cannes 67 s’intitola The Homesman e arriva a sorpresa da Tommy Lee Jones che ne è il regista e interprete principale. Siamo nel 1855 nel grande nulla dei Territori del Nebraska e tre donne hanno perso il senno per l’impossibilità di vivere in tali condizioni d’isolamento. A tentare di portarle in salvo verso Est (e chi le attende è Meryl Streep nella parte della moglie di un pastore) la coppia improbabilissima formata da una zitella molto pia I e di gran carattere (Hillary degli Stati Uniti perché è alSwank) e da un disertore an- l’origine di quella attuale». Inziano, brusco e male in arnese vitato a sbilanciarsi un po’ di (lo stesso Tommy Lee Jones). più, durante la conferenza Il regista-attore-coprodut- stampa ha parlato di «ingiustitore-cosceneggiatore (67 anni zia di ogni discriminazione di portati in grande stile e perfino genere». Certo le ragazze nel la cortesia di film se la passascusarsi con la HILARY SWANK no malissimo: stampa locale a pe«Ho imparato ad arare costrette perché non parla santi lavori agrifrancese ) ha e non mi sono lavata ma coli, trattate cotratto il film da ho dato senso al lavoro» me animali per un romanzo di la riproduzione Glendon Swarthout e spiega, da maschi brutali, piegate dalfin dalle note di accompagna- le disgrazie e dalle malattie. mento, che gli è sembrato inte- Una di loro è infanticida, l’altra ressante «esplorare la condi- è schizofrenica e tenuta legata, zione femminile a metà del Di- la più giovane (Grace Gummer ciannovesimo secolo nel West che di Meryl Streep è la figlia) Tommy Lee Jones è regista, protagonista e produttore del film impazzita dopo che le sono morti tre figlioletti di difterite. Il personaggio di Hillary Swank è quello che si prende carico di tutte e di tutto, con conseguenze non previste. Spiega la Swank: «Ho imparato ad arare, ho sopportato il gelo e nessuno di noi si è lavato i capelli per molto tempo. Ma sono film come questi a dare un senso, faccio l’attrice perché ho voglia di raccontare cose semplici e reali». In effetti il film pare, più che un western in senso stretto («non so neanche bene che cosa voglia dire il termine», taglia corto Tommy Lee Jones) un trattato antropologico; e anche, nella definizione del coproduttore Luc Besson, «un film esotico, come se fosse un Kurosawa». Tra le fonti principali, fa sapere l’autore, «un libro fotografico sulle pazienti psichiatriche dell’Ottocento: all’epoca, la cura migliore per la schizofrenia erano ritenuti i bagni di otto ore nell’acqua gelida». Accolto da applausi di cortesia alla proiezione stampa, il film potrebbe tuttavia candidare Tommy Lee Jones a un premio: nel 2005, con Le tre sepolture che aveva anche diretto si portò via quello al miglior attore (più quello alla sceneggiatura). twitter@esantoli W LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Spettacoli .33 I «Mercenari» invadono la Croisette Hanno paralizzato la Croisette arrivando a bordo di un carro armato dell’Armata Rossa. Da sinistra si riconoscono Sylvester Stallone, Mel Gibson, Jason Statham, Harrison Ford, Arnold Schwarzenegger e Antonio Banderas, ovvero i protagonisti del terzo capitolo della saga dei «Mercenari». Un’occasione unica per vedere tutto riunito il super cast del film diretto da Patrick Hughes che uscirà il prossimo 4 settembre. Stavolta la squadra deve fare i conti con uno spietato commerciante d’armi interpretato da Gibson. L’ultima missione è uno scontro tra stile classico della vecchia scuola contro la perizia tecnologica. cerco sempre di muovermi in contesti diversi e di entrare in contatto con altre culture. E poi i piccoli ruoli sono interessanti, si ha la possibilità di dire qualcosa in pochi minuti. Il mio, nel film, è come una ciliegia sulla torta, una gran bella ciliegia. E poi c’è la regista, Alice, la sua freschezza, la pulizia, la sincerità, hanno rappresentato per me un valore inestimabile». Intervista CANNES DALL’INVIATA A CANNES Chi è Milly Catena? «Una fata stanca di incarnare un sogno, una donna che vuole tornare ad essere vera, ritrovare la propria innocenza. La protagonista la incontra in un momento che è insieme duro e magico». Sul set ha recitato soprattutto con i più piccoli, come si è trovata? «I bambini sono attori naturali, lavorare con loro fa bene al cuore, è una cosa che rinfranca. Il cast era stupendo, mi dispiace solo di non aver avuto scene con Alba Rohrwacher, un’attrice che adoro». Al centro della storia c’è una ragazzina, nel pieno dell’età difficile. Lei come vede quella zona della vita? «L’adolescenza è terribile, è la fase in cui ci si scontra con la reCRESCITA E BILANCI «La verità fa sempre male ma continuare a illudersi significa non vivere» altà, osserviamo tutto, per la prima volta, con occhi diversi, con sguardo chiaro, a cominciare dai nostri genitori. E così iniziano a cadere le illusioni, un processo che poi va avanti fino alla morte. La verità fa sempre male, ma se ci si continua a illudere, si finisce per non vivere». Che bilancio fa, a questo punto della sua vita? «Prima di tutto sono contenta di essere viva, e di essere riuscita ad arrivare fin qui. Spero di continuare a imparare, perchè ho ancora tantissimo da apprendere. E poi ho due bambine piccole, a cui devo dare tanto, cosa che mi rende molto felice». Meglio prima o meglio oggi? «Mi sento molto meglio oggi, e non vorrei cambiare assolutamente nulla di quello che ho fatto». Per Clooney e Amal nozze in Italia a settembre F luviale, entusiasta, incontenibile. Sono pochi i divi che, passata da tempo la mezzanotte, al termine di un incontro con la stampa fitto di domande e curiosità, preferiscono fermarsi a parlare con ammiratori e giornalisti piuttosto che scivolare via scortati dalle guardie del corpo. Bisogna avere un dono, e Gerard Depardieu ce l’ha, attraente nonostante l’immensa stazza, simpatico nonostante le polemiche fiscali, sincero nonostante le mille trappole contenute in un ruolo spinoso come quello che ha accettato di interpretare in Welcome to New York di Abel Ferrara, l’altra sera in anteprima al Festival. Con il cognome di Devereux, l’attore porta sullo schermo la vicenda di Dominique Strauss Kahn, ex- direttore del Fondo monetario arrestato con l’accusa di violenza nei confronti di una donna delle pulizie impiegata presso l’hotel Sofitel di New York: «Il film - annuncia un cartello iniziale, concepito in modo da evitare grane legali - s’ispira a un affare giudiziario le cui fasi pubbliche sono state filmate, ritrasmesse e commentate dai media del mondo intero. I personaggi, però, insieme alle sequenze che li descrivono nella loro vita privata, sono frutto di finzione». Lontano mille miglia dagli equilibrismi di avvocati e produttori, Depardieu ha una visione affascinante del personaggio che ha dato spessore a un film discontinuo, ma valido, e non privo di intensità, soprattutto nei momenti in cui, sulla scena, si fronteggiano moglie e marito, la Simone di Jacqueline Bisset e il Devereux del mattatore francese. SPAZIO AFFARI > In che modo ha interpretato la vicenda del protagonista? Gérard Depardieu e Jacqueline Bisset in una scena del discusso «Welcome to New York» “A Strauss Khan ho dato anima non solo lussuria” Gérard Depardieu nel film di Abel Ferrara «L’ho vista come un soggetto tipicamente skakespeariano, basato su sesso, potere e denaro, la materia prima di tutte le grandi pieces teatrali. La gente che pratica la lussuria e ha piacere di mostrarlo esiste, ho pietà per chi ne soffre». non ripongo in loro alcuna fiducia, ma recitare è anche un modo per comprendere meglio le cose che succedono, per entrarci dentro, e non limitarsi a giudicarle dall’esterno come si fa in genere. Facendo Devereux, ho pensato che tutti abbiamo delle Quanto ha pensato a Domini- pulsioni di cui possiamo essere vittime, e che que Strauss sono Kahn, mentre «WELCOME TO NEW YORK» queste spesso frutto recitava nei «Non è stato ammesso la solitudine.delMi panni di Devealla gara, forse hanno sono chiesto che reux? «Non ci ho pensa- subito delle pressioni» come mi sarei to molto, la scecomportato se neggiatura ha la stessa energia mi fossi trovato al suo posto, ho di quella storia, ma non mi sono riflettuto sul fatto che certe volidentificato nel protagonista, te succede di sapere di essere anche se, naturalmente, Strauss malati, ma di non voler andare Khan era nella mia testa». da un dottore a farsi curare». Qual è la sua opinione sui fatti che lo riguardano? «Di norma non amo i politici e ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende acqu./gerenze Gli avvisi si ordinano presso: TORINO, - via Lugaro 15, t. 011.6665211/258; MILANO, via Winckelmann 1, t. 02.24424611; ALESSANDRIA, Borgo Città nuova 72, t. 0131.445522; AOSTA, piazza Chanoux 28/A, t.0165.231424; ASTI, corso Dante 80, t. 0141.351011; BIELLA, via Colombo 4, t. 015.2522926-8353508; CUNEO, corso Giolitti 21bis, t. 0171.609122; NOVARA, Corso Cavour 17, t. 0321.393023-442387; VERCELLI, via Balbo 2, t.0161.503148-211795; GENOVA, Piazza Matteotti 2/7c, t. 010.2758911-2758695; SAVONA, corso Italia 20/4, t. 019.8429950; SANREMO, via Giacomo Matteotti 178, t. 0184.507223 Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti issi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. 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Se è così, direi che capisco le sue ragioni, così come lui ha capito le ragioni della famiglia Grimaldi che ha protestato contro il film su Grace di Monaco». Come è stato lavorare con Abel Ferrara? «Un grande piacere. Ferrara non è un regista che dirige gli interpreti, e io sono d’accordo con lui. La direzione degli attori è buona per gli attori, per gente come me non esiste...». Lei non si considera attore? «No, io mi considero un essere vivente». [F. CAP.] Mentre la beautiful coppia Angelina Jolie-Brad Pitt è data in arrivo a Cannes dove potrebbe essere l’asso nella manica di Thierry Fremaux per gli ultimi giorni del festival, i commenti ora sono invece sulle voci del matrimonio vip dell’anno tra George Clooney e l’avvocato di origine libanese Amal Alamuddin, che dovrebbero sposarsi il 12 settembre in Italia. Secondo indiscrezioni trapelate da amici della stessa Amal e riportate dal Daily Mail, i due starebbero per spedire le partecipazioni ad amici e familiari. «Il 12 settembre è la data sulla quale puntano», scrive il giornale, anche perché George e Amal si sono incontrati proprio lo scorso settembre, così se la data sarà confermata, coinciderà con l’anniversario. La coppia sarebbe intenzionata a tenere una cerimonia intima sul Lago di Como, dove George ha casa. Le nozze sarebbero previste «in un piccolo paese italiano» dove «i due possono controllare i fotografi». Ma sarebbe stata scartata la villa dell’attore perché lei pensa che sia «troppo pubblica». Di sicuro a seguire ci saranno festeggiamenti a Londra e in Libano dove la donna è nata. Il party di fidanzamento si era svolto una settimana fa al Malibu Café di Los Angeles, di proprietà dell’attrice e amica Cindy Crawford. Secondo The Mirror pare che Clooney, 53 anni, abbia cominciato a corteggiare Amal, 36 anni, via e-mail dopo che lei si era rifiutata di dargli il numero di telefono. Il corteggiamento è finito con un anello di fidanzamento dal costo di 600 mila dollari. [S. N.] W LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 34 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Spettacoli .35 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 19 maggio 2014 Rai 1 Rai 2 6.00 Euronews 6.10 Unomattina Caffè 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.10 Verdetto finale Attualità 15.20 La vita in diretta 18.50 L’eredità Game show Una carrellata di giochi, di curiosità e di informazioni sono gli ingredienti del programma quotidiano condotto da Fabrizio Frizzi 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 21.10 Carosello Reloaded Attualità 6.55 Cartoon Flakes 8.05 Protestantesimo 8.35 Desperate Housewives TF 10.00 Tg 2 Insieme Attualità 10.30 Meteo 10.50 Elezioni Europee - Messaggi autogestiti 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Medicina 33 14.00 Detto Fatto Attualità 16.15 The good wife Telefilm 17.10 Elezioni Europee - Tavola rotonda 17.50 Tg2 Flash Lis 17.55 Tg Sport 18.15 Tg 2 18.45 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie Rai 3 Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 7.56 Borse e Monete. Meteo 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.05 Grande Fratello - Live Reality show 14.10 CentoVetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne Talkshow 16.05 Grande Fratello - Live Reality show Il daytime 16.15 Il segreto Telenovela 17.10 Pomeriggio cinque 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia 8.00 Agorà Attualità 10.00 Elezioni Europee - Messaggi autogestiti 10.10 Mi manda Raitre 11.15 Elisir Attualità 12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 Terra nostra 2 - La speranza Telenovela 15.55 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Pane quotidiano 20.35 Un posto al sole SO Italia 1 7.25 Vecchi bastardi Varietà 8.20 Urban Wild Attualità 9.20 Come mi vorrei Varietà 10.05 Dr. House - Medical division Telefilm 12.05 Cotto e Mangiato - Il Menù del giorno 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset Sport 13.40 Grande Fratello - Live 14.10 I Simpson 14.35 Vecchi bastardi Varietà 15.25 What’s my destiny Dragon Ball Cartoni animati 15.50 Urban Wild Attualità Il programma condotto da Federico Costantini 16.45 Big Bang Theory Sitcom 17.40 Come mi vorrei Varietà 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI Scena del crimine Telefilm Rete 4 La 7 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità La nuova edizione del programma di economia condotto in studio da Myrta Merlino 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Starsky & Hutch Telefilm 16.40 Il commissario Cordier Telefilm Serie televisiva francese 18.10 L’Ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico ed astuto ispettore 20.00 Tg La7 20.30 Otto e Mezzo Attualità 6.25 Chips Telefilm 7.20 Miami Vice Telefilm 8.15 Hunter Telefilm 9.40 Carabinieri Telefilm 10.45 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 12.55 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.35 My Life Soap opera 16.45 Il comandante Florent Film-tv Le vicissitudini di una brigata di gendarmi capitanati da una donna, Isabelle Florent (Corinne Touzet) 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore Soap opera 21.15 La Partita del Cuore 2014 21.10 Resurrection 21.05 Report 21.10 Grande Fratello 21.10 Lanterna Verde ★★★ 21.15 Quinta colonna 21.10 Piazzapulita TELEFILM. Quando Jacob ha una FILM. (fant., 2011) con Ryan Rey- ATTUALITÀ. In diretta dagli studi ATTUALITÀ. Nuovo appunta- chi di Firenze si gioca il match tra la Nazionale Cantanti ed Emergency.Scenderàincampoanche Batistuta. Conduce Carlo Conti crisi, Maggie lo visita in ambulatorio e resta sbalordita da quello che scopre. Intanto, Bellamy e lo sceriffo Fred si alleano per trovare Caleb ATTUALITÀ. Nuovo appuntamento con il programma di Milena Gabanelli, considerato un punto di riferimento nel giornalismo d’inchiesta televisivo italiano REALITY SHOW. Alessia Marcuzzi SPORT. Allo Stadio Artemio Fran- conduce il penultimo appuntamento con la Casa più spiata d’Italia. Giovanni e Modestina sono tra i finalisti di questa edizione nolds, Blake Lively. Regia di Martin Campbell.QuandoParallaxminaccia di distruggere l’Universo, tutte le speranze si concentrano sull’ultima recluta delle Lanterne Verdi di Roma, Paolo Del Debbio conduce l’ultima puntata preelettorale del programma di approfondimento giornalistico di Rete 4 mento con il programma di inchieste d’attualità condotto dal giornalista napoletano Corrado Formigli. Quarta edizione 23.20 Porta a Porta Attualità 1.00 Tg1 Notte. Che tempo fa 1.35 Cinematografo Speciale Cannes 2.05 Terza pagina Attualità 2.35 I racconti del Maresciallo Fiction 23.30 Tg2 23.45 After.Life Film (dramm., 2009) con Liam Neeson, Christina Ricci, Justin Long, Josh Charles, Celia Weston. Regia di Agnieszka Wojtowicz-Vosloo 23.00 Visionari Attualità 0.00 Tg 3 Linea notte. Tg regione 1.05 Fuori orario. Cose (mai) viste Solo cinema d’autore, ovvero “cose mai viste” in televisione 0.40 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.10 Striscia la notizia 1.45 Uomini e donne Talkshow Il talk dei sentimenti condotto da Maria De Filippi 23.30 Tiki Taka - Il calcio è il nostro gioco Attualità 1.55 Chiambretti supermarket Varietà 2.55 Shameless Telefilm 4.35 Studio aperto - La giornata 23.55 La grande speculazione Attualità 0.45 Confessione reporter 1.45 Tg4 Night News 2.05 Ieri e Oggi in Tv Special Varietà 2.45 Music Line Musicale 0.00 Tg La7 Night Desk 1.15 Otto e Mezzo Attualità Conduce Lilli Gruber 1.55 Coffee Break Attualità Con Tiziana Panella 3.10 L’aria che tira Attualità 4.50 Omnibus Attualità digitale terrestre RAI 4 21 15.05 Brothers And Sisters Serie 15.50 90210 Serie 16.35 Streghe Serie 17.20 Rai News - Giorno 17.25 Streghe Serie 18.10 Joan of Arcadia 18.55 Greek Serie 19.40 Xena Serie 20.25 Heroes Serie 21.10 Confession of a Murder Film 23.15 The Chaser Film 1.20 Anica appuntamento al Cinema RAI 5 23 19.15 SchnittkeCaikovskij 20.05 Sibelius: Sinfonia 20.40 Passepartout: Dimmi Quel Che Hai 21.15 5 Buoni Motivi-La Professione della Signora Warren 21.20 Teatro - La Professione della Signora Warren 22.55 Ubiq - Muri 23.25 Lucrezia Guidone Intervista Luca Ronconi RAI STORIA 54 18.35 Il giorno e la storia 19.00 Tablet 20.00 R.A.M. (Viaggiatori ed Esploratori Italiani Bottego) 20.30 Il tempo e la storia Giuseppe Prezzolini:la voce dell’interventismo 21.20 Rewind-Binario Cinema Roma citta’ aperta 22.50 Rewind-Punti di vista Mi manca Riva RAI MOVIE 9.05 Questione di punti di vista Film 10.30 Gli amici del bar Margherita Film 12.05 Americani Film 13.45 F.I.S.T. Film 16.00 Meno male che c’è papà Film 17.45 Rai News - Giorno 17.50 I guardiani del faro Film 19.30 Tutti al mare Film 21.15 La tortura della freccia Film 22.45 Gotti Film serie tv film 17.25 Argo Ben Affleck alla regia per un film d’azione tratto da un’incredibile storia vera SKY HITS Asterix & Obelix al servizio di sua Maestà Asterix attraversa il canale per aiutare Anticlimax ma si trova davanti i romani SKY CINEMA FAMILY L’ultimo buscadero Il cowboy Steve McQueen scopre che il fratello ha venduto la vecchia fattoria SKY CLASSICS 17.30 Dream Team SKY CINEMA 1 17.40 Code Name: Geronimo In un film il racconto dell’uccisione di Osama Bin Laden in Pakistan SKY MAX 17.45 Please Give Kate compra oggetti vintage di persone morte e li rivende nel suo negozio SKY PASSION 18.10 I delitti del BarLume-La carta più alta SKY COMEDY 19.10 Maccheroni Un americano, a Napoli per lavoro, ritrova l’amico conosciuto durante la guerra SKY CLASSICS 19.15 Nella casa Ispirato alla pièce “Il ragazzo dell’ultimo banco” del drammaturgo Juan Mayorga SKY CINEMA 1 19.20 Appuntamento da sogno! SKY PASSION Sammy 2 - La grande fuga SKY CINEMA FAMILY 19.25 Stato di crisi SKY MAX 19.30 Resident Evil: Retribution Il T-Virus continua a trasformare le persone in morti viventi SKY HITS 19.35 I delitti del BarLume-Il re dei giochi SKY COMEDY 21.00 Limitless In piena crisi creativa, uno scrittore comincia a prendere una pillola magica SKY MAX Sky Cine News SKY CINEMA 1 Vita di Pi Il film segna l’approdo al 3D del pluripremiato regista Ang Lee SKY CINEMA FAMILY Operazione sottoveste Cinque ausiliarie e un tenente fanno di un sottomarino un luogo di divertimento SKY CLASSICS Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo SKY COMEDY Country Strong Gwyneth Paltrow in un film sulla relazione tra due stelle della musica country SKY PASSION 21.10 Killer Elite SKY HITS I Croods SKY CINEMA 1 22.45 Il mio miglior nemico L’esistenza di Carlo Verdone viene sconvolta dall’incontro con Silvio Muccino SKY COMEDY 18.00 La vita secondo Jim FOX 18.20 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 18.30 How I Met Your Mother FOX 18.35 Rare Books And Manuscripts DIVA FOX LIFE 18.50 JAG - Avvocati in divisa DIVA UNIVERSAL 19.00 Tutto in famiglia FOX 19.15 N.C.I.S. FOX CRIME 19.20 I Simpson FOX 19.40 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 19.45 I Simpson FOX 19.50 Quincy DIVA UNIVERSAL 20.05 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME Body of Proof FOX LIFE 20.10 The Big Bang Theory FOX 20.35 The Big Bang Theory FOX 20.50 Donne nel mito Ondina Valla DIVA 13.55 L’insegnante va in collegio Film 15.40 L’amico di famiglia Film 17.30 Note di Cinema 17.40 Franco, Ciccio e il pirata Barbanera Film 19.30 A-team Telefilm 20.15 Hazzard Telefilm 21.05 Blood Diamond Diamanti di sangue Film 22.35 Nemico Pubblico Film Da Vinci’s Demons FOX 21.50 The Glades FOX 21.55 N.C.I.S. Los Angeles FOX CRIME Scandal FOX LIFE 22.35 Donne nel mito Hedy Lamarr DIVA CIELO 26 15.30 MasterChef Australia Varietà 16.30 Fratelli in affari 17.30 Vendite impossibili Varietà 18.15 Buying & Selling 19.15 Affari al buio 20.15 Affari di famiglia 21.10 Boygirl Questione di... sesso Film 23.00 Vita da escort 0.00 The Sex Inspectors - Segreti di coppia Varietà MTV 8 16.50 Time’s Up Coppie Contro Il Tempo 17.20 The Ex And Why? Ritorniamo Insieme? 17.50 16 Anni e Incinta 18.50 Vieni a Vivere dai Miei 19.50 Pranked 20.15 New Girl 21.10 Snooky and Jwoww 22.00 Catfish: False Identita’ REAL TIME SKY UNO 20.00 Mohammed Alì Thomas Hoepker ARTE Affari a quattro ruote 20.05 Cuochi e fiamme LEI 20.10 Coldplay: Ghost Stories SKY UNO 20.25 Cosa ti dice il cervello? NATIONAL GEOGRAPHIC 20.30 Meet the Rockers Skunk Anansie ARTE 20.55 Stupidi al quadrato NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Destini incrociati hotel ARTE Come è fatto DISCOVERY CHANNEL Partorirò tuo figlio LEI 21.10 Sky Buffa racconta: Notti magiche ARTE Junior Masterchef Spagna SKY UNO 21.25 Stupidi al quadrato NATIONAL GEOGRAPHIC 21.55 Muoviti o muori NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Dual Survival DISCOVERY CHANNEL Come restare giovane 22.10 Coldplay: Ghost Stories ARTE 22.15 Work of Art: Ep. 7 22.25 Muoviti o muori ARTE NATIONAL GEOGRAPHIC DMAX 19.15 Fastest - Il più veloce Girato tra il 2010 e il 2011, il film racconta il Campionato del Mondo MotoGP CINEMA PREMIUM CINEMA ENERGY Miss Fbi: infiltrata speciale L’agente Sandra Bullock è popolarissima per aver salvato la pelle a Miss Usa PREMIUM South Kensington I fratelli Vanzina a Londra per raccontare la storia di un nobile spiantato COMEDY 17.20 Baci e abbracci Per un equivoco l’aspirante suicida Mario viene scambiato per un assessore PREMIUM CINEMA EMOTION 17.35 Streghe Anni 30: una donna viene bruciata da strega. 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E la moglie lo tradisce PREMIUM CINEMA EMOTION 52 12.35 Una famiglia in affari 13.25 Banco dei pugni 14.15 Bear Grylls: sopravvivi se ci riesci 15.10 Top Gear 16.00 Matto da pescare 16.50 Airport Security 17.45 Property Wars 18.35 Perduto? Venduto! 19.30 Affare fatto! 20.20 Banco dei pugni 21.10 Affare fatto! 22.00 Unti e Bisunti film 17.15 Final Destination 5 Il quinto capitolo della saga cinematografica dedicata al destino della morte PREMIUM CINEMA LEI 31 15.45 Quattro matrimoni 16.40 Quattro matrimoni - Canada 17.35 Amici di Maria De Filippi Varietà 18.30 Molto bene 19.25 Il boss delle torte: la sfida 20.20 Il boss delle torte 21.10 Extreme Makeover: Diet Edition 22.10 Extreme Makeover: Diet Edition intrattenimento 19.30 Tienanmen - Stuart Franklin ARTE Staffetta in cucina LEI 19.50 Giardini da incubo DISCOVERY CHANNEL FOX LIFE UNIVERSAL 22 21.30 Come è fatto UNIVERSAL N.C.I.S. FOX CRIME Grey’s Anatomy IRIS DISCOVERY CHANNEL UNIVERSAL 18.40 Ghost Whisperer 21.00 24 serie tv 16.15 The Shield ACTION 16.35 Friends JOI 16.40 E Se... Fosse Andata Diversamente? MYA 16.55 Monk TOP CRIME 17.00 2 Broke Girls JOI 17.25 Spooks Le indagini degli agenti segreti dell’Intelligence britannica ACTION 17.30 Suburgatory JOI 17.40 Psych TOP CRIME 17.50 Shit! My Dad Says JOI 18.20 Big Bang Theory JOI 18.25 Supernatural ACTION 18.40 Una mamma per amica MYA 18.45 Due Uomini e 1/2 JOI 19.10 Mike & Molly JOI 19.15 The Shield ACTION 19.25 Criminal Intent TOP CRIME 19.30 The Vampire diaries MYA 19.35 Duro a Morire JOI 20.15 Spooks Le indagini degli agenti segreti dell’Intelligence britannica ACTION 20.20 Law & Order: Unita’ Speciale TOP CRIME 21.05 Law & Order: Los Angeles TOP CRIME 21.15 Shameless JOI Parenthood MYA Grimm ACTION 22.00 I Signori della Fuga ACTION 22.05 Mercy MYA 22.15 United States Of Tara JOI 22.50 Almost Human ACTION R 36 STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 SPORTLUNEDÌ Pagelle I primati PUNTI: 102 La Juve di Conte batte il record battuti di punti della serie A dai campioni che apparteneva all’Inter di Mancini del 2006/07 d’Italia con 97 punti in 38 partite PUNTI NEL RITORNO: 50 MEDIA PUNTI: 2,68 VITTORIE TOTALI: 33 Dopo aver stabilito il primato di punti nel girone d’andata (52), i bianconeri ottengono anche quello del ritorno che risaliva al 2009/10 con i 48 su 57 della Roma I bianconeri stabiliscono la migliore media punti di sempre in Italia grazie ai 102 punti in 38 partite. Superata l’Inter del Trap del 1988/’89 (2,48 in 34 partite) I bianconeri stabiliscono il primato di vittorie in un singolo campionato (33 su 38) e superano l’Inter dei record di sette stagioni fa (30 successi) Buffon ok E Pirlo fa cinquina TORINO 7 BUFFON 6 CACERES 6,5 BONUCCI 6,5 OGBONNA 6,5 LICHTSTEINER 6 POGBA 7,5 PIRLO Da cinema, fino all’ultimo giorno di programmazione: sulla sassata di Ibarbo, e mica da tanto lontano, estrae gli artigli da Wolverine; riflessi da supereroe anche su Dessena. Il tutto, a copione da scrivere (dall’8’ st RUBINHO SV). Si fa scappare Ibarbo, ma alla lunga rimane l’unica leggerezza del pomeriggio. “Non c’è niente di deciso” Conte-Juve, il giorno più lungo Suda freddo solo sulla carambola che arma il piede di Dessena, ma per il resto è un pomeriggio di relax. E con la palla nei pressi, pure con veli in mezzo al campo, fa sempre la sua figura. Giornata tranquilla, anche per merito suo: quando Ibarbo s’avventa nel quartiere, non perde la calma e sorveglia. Tra oggi e domani l’incontro : “Ho un anno di contratto, e sono sereno” Tutto lo stadio per il tecnico, ma sui piani futuri manca l’accordo con la società Futuro in bilico Al pronti e via pianta le tende nel cortile di Avelar: assalti e cross. Antonio Conte, 44 anni, insieme alla figlia Vittoria Il tecnico guida la Juventus dall’estate del 2011 Ha vinto tre scudetti e due Supercoppe italiane Senza svolazzi e piroette, meglio non farsi azzoppare le caviglie, il giorno prima della Nazionale. Così si limita al minimo, che basta e avanza. E la moglie si commuove Autogol di Silvestri, diranno i Ris della moviola, ma la punizione è tutta sua. E delle sue, da smentire la balistica dei proiettili. Quinto colpo da fermo stagionale, come nessuno in Europa (dal 35’ st PEPE SV). 7,5 MARCHISIO Con 400 minuti giocatiinmenosulcontachilometri rispetto alla stagione scorsa, è ancora in forma (Mondiale). Grandi ripartenze e un gol da playstation. 6,5 ASAMOAH 7 LLORENTE 6 TEVEZ Solita assiduità d’assalto e pure una sventola da trenta metri. Una sponda per Tevez e un gol da centravanti, nel traffico (dal 14’ st OSVALDO SV). Voto da ultimo giorno di scuola, perché bisticcia con il gol fin dall’inizio. [M. NER.] Durante la standing ovation per Conte la moglie Elisabetta è scoppiata a piangere (foto Sky) MASSIMILIANO NEROZZI TORINO viene chiamato sul palco della premiazione, e quelle, trattenute, dello stesso allenatore, invoe sono lacrime di gioia cato dall’arena, con gigantograo di addio, lo sapremo fie, striscioni, cori. Aveva costasera, domani al minciato la curva sud, regno ulmassimo, quando An- trà, dopo neppure due minuti: tonio Conte discuterà «Non ci lasciare, Antonio non ci nuovamente con la società, lasciare». Lui rispondeva apdandosi una risposta che ades- plaudendo. «Commuoversi non so non ha: «Niente è deciso», ri- è semplice - racconta alla fine badiva ancora ieri il tecnico Conte - come non è stato semplice trattenere bianconero, evitando qualsiasi SITUAZIONE IN BILICO qualche lacrima. uno molto discorso sul futuL’ad Marotta Sono passionale, che ro, che però è già «Ci sono situazioni esterna sentipresente nell’estate frenetica che vanno affrontate» menti ed emozioni, e così fa la mia del pallone. Del resto, neppure a casa Juve san- famiglia. Mi sono commosso, e no come andrà: «Da parte no- sentire tutta la curva, tutto lo stra cercheremo di fare di tutto stadio, mi ha riempito d’orgoper tenercelo - spiega l’ad Bep- glio. Con il tifoso juventino, non pe Marotta - poi ci sono delle si- sarà mai qualcosa di normale». tuazioni che vanno affrontate e Speciale, come la coreografia in a cui, eventualmente, andranno sedici noni che la curva mostra date delle risposte». Che anco- in avvio di ripresa, con poster e dedica: «Senza di te non andrera non ci sono. Nel giorno della festa, ci sono mo lontano, perché sei il migliostate lacrime: quelle della mo- re e hai la Juve nel cuore». C’è la glie Elisabetta, quando Conte spiegazione: «Penso che i nu- S ANSA meri parlino da soli - dice Conte - e la vittoria è l’eccezionalità, la sconfitta la normalità». Lui, e questa Juve, le hanno invertite. Da far perdere la testa e da smarrire se stessi: «Non avrei mai sperato di avere una Juve così». Che ridisegnerà i paragoni: «Forse, d’ora in poi, i raffronti li faranno con questa squadra, e non con altre». Magari con quella che verrà, non fosse terra proibita: «Adesso vorrei pensare esclusivamente al record e alla festa. Vorrei evitare mezze frasi, cose dette e non dette, su cui poi si ricama». Come finirà non lo sa, ripete, anche se qualche messaggio il tec- nico lo lancia: «In maniera molto serena, valuteremo tutte le situazioni: ecco, per esempio, io ho un altro anno di contratto, siccome qualcuno me lo ricorda. E l’ho firmato non perché mi hanno puntato il fucile. Anche da questo punto di vista sono molto sereno. Cercheremo di prendere la giusta decisione». Volgare esegesi: se il club mai volesse cambiare allenatore, magari perché accordo sui programmi non v’è, dovrebbe licenziarlo. Fin qui s’è discusso, anche con toni alti, ma il clima resta amichevole, racconta Conte: «Abbiamo avuto sempre un rapporto molto sincero con la proprietà, con Andrea (Agnelli) e così continuerà». Anche se le posizioni restano un po’ distanti. Il tecnico vorrebbe un esteso restyling della rosa, perché tre anni con lui sono vincenti ma usuranti, ed è il primo a saperlo; e un’aspettativa che allenti le pressioni, dallo scudetto alla Champions. La società è pronta a un’evoluzione della squadra, ma non a una rivoluzione, guardando pure all’Atletico Madrid, capace di arrivare in cima all’Europa senza i soldi degli sceicchi. Un eccezione, direbbe Conte: che applica la vittoria, come fosse una regola. R LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Risultati Catania-Atalanta Classifica 38ª giornata 2-1 Juventus-Cagliari 3-0 Chievo-Inter 2-1 Lazio-Bologna 1-0 Fiorentina-Torino 2-2 Milan-Sassuolo 2-1 Genoa-Roma 1-0 Napoli-Verona 5-1 Parma-Livorno Udinese-Sampdoria 2-0 3-3 Centimetri LA STAMPA Champions League (Napoli ai preliminari) 102 Roma 85 Napoli 78 Fiorentina 65 Inter 60 Juventus 58 57 57 56 54 Parma Torino Milan Lazio Verona I PAREGGI: 3 SUCCESSI IN CASA: 19 VITTORIE DI FILA: 19 IN CASA: 57 PUNTI Come il Milan nel 1949/50, la Juve ha pareggiato solo tre volte: un solo punto contro Inter, Lazio e Verona. Due, invece, le sconfitte: a Firenze e Napoli Nessuno potrà battere la Juve nel record di vittorie interne: 19 vittorie su 19. Il Grande Torino nel 1948/49 e il Milan 2005/06 si fermarono a quota 18 Il primato di successi casalinghi consecutivi fino a ieri apparteneva al Torino, 14 vittorie di fila nel 1975/76. La Juve l’ha prima eguagliato e poi portato a 19 Bottino pieno anche davanti ai propri tifosi, grazie alle 19 vittorie. Il Milan di Ancelotti arrivò a quota 55 (18 vittorie e 1 pareggio) Europa League . 37 Retrocesse in serie B Fiorentina ai gironi, Inter al playoff, Parma al preliminare 50 Sampdoria 45 Udinese 44 Genoa 44 Cagliari 39 Atalanta Chievo Sassuolo Catania Bologna Livorno 36 34 32 29 25 FUORICAMPO Chi sale Silvestri 6 La Nazionale del campionato è targata Torino GIGI GARANZINI D E Chi scende Rossettini 5 T L’abbraccio della curva GIANLUCA ODDENINO TORINO P asseranno i giocatori, cambieranno gli allenatori e altre coppe verranno messe in bacheca, però questa Juve è destinata a restare unica. Non solo nel cuore dei tifosi bianconeri, ma anche nella storia del calcio italiano. Perché il muro dei cento punti, abbattuto in Italia per la prima volta dagli uomini di Conte, è la soglia tangibile che trasforma la già incredibile tripletta tricolore in qualcosa di speciale. E difficilmente eguagliabile. «Abbiamo battuto tutti i record, sarà quasi impossibile ripetere questo campionato», sottolinea Andrea Pirlo dopo aver conquistato il suo 4° scudetto consecutivo (uno con il Milan prima dei tre juventini) e aver assaporato la perfezione. Fatta di 102 punti sui 114 possibili, ma anche da una serie impressionante di primati che la Juve si è gustata come i bambini fanno con le ciliegie. Via uno dietro l’altro. E allora ecco il record di vittorie casalinghe consecutive e totali (19), che ovviamente produce anche quello di punti casalinghi totali (57 su 57). D’ora in avanti nessun’altra squadra potrà fare meglio dei campioni d’Italia visti in azione allo Stadium, ma passeranno diversi anni prima che qualcuno possa migliorare la media punti (2,68) e il numero di successi in un campionato (33). «Sono stati stracciati record su record – annota Antonio Conte – e si parlerà di questa Juve per tanto tempo ancora. Abbiamo fatto qualcosa d’incredibile e questi ragazzi sono stati straordinariamente speciali». Il bagno di folla in piazza e allo stadio, anche se l’invasione di campo ha negato una festa ancora più intensa, sono il termometro di che cosa hanno combinato Buffon e compagni. «Siamo una grande squadra e un grande gruppo – ha twittato il capitano -: 102 volte fantastici». I tifosi ieri celebravano più il record dei 102 punti che lo scudetto. Perché quello è l’Olimpo assoluto: nessuno ha saputo fare meglio nei 5 principali campio- L’analisi SYNCSTUDIO Lo striscione dello Stadium per Conte Juventus 3 Cagliari 0 Juventus Cagliari (3-5-2) (4-3-1-2) Buffon 7 (8’ st Rubinho sv), Caceres 6, Bonucci 6,5, Ogbonna 6,5, Lichtsteiner 6,5, Pogba 6, Pirlo 7,5 (35’ st Pepe sv), Marchisio 7,5, Asamoah 6,5, Llorente 7 (14’ st Osvaldo sv), Tevez 6 Silvestri 6, Perico 5,5, Rossettini 5, Astori 5 (1’ st Bastrini sv), Avelar 5,5, Dessena 6, Conti 6, Tabanelli 6, Cossu 5,5 (21’ st Ibraimi sv), Ibarbo 5,5 (42’ st Loi sv), Pinilla 5 ALL. Conte 7 ALL. Pulga 5 RETI: pt 8’ Silvestri (autorete), 15’ Llorente, 40’ Marchisio ARBITRO: Bergonzi 6 SPETTATORI: 11.630 per un incasso di 723.415 euro; abbonati 27.583 per una quota di 882.744 euro AFP La Juventus in trionfo con la coppa dello scudetto, il terzo consecutivo “102 volte fantastici” La firma di Buffon sul campionato mostruoso Un autogol, Llorente e Marchisio: il Cagliari va ko Tifoso identificato: per lui Daspo immediato LoStadiumfischialostriscioneperSpezialeincurvaSud 1 È stato identificato dalla digos di Torino e subito sottoposto a Daspo, il tifoso bianconero che ieri ha esposto allo Juventus Stadium uno striscione per Antonino Speziale, l’uomo che il 2 febbraio del 2007 a Catania, dopo il derby con il Palermo, uccise l’ispettore di polizia Filippo Raciti. Al termine dell’incontro l’ultrà, 42 anni, della provincia di Pesaro, è stato fermato dalla polizia e portato in Questura, dove è stato denunciato e gli è stata appli- cata l’interdizione dagli stadi. Lo striscione è apparso sulle gradinate della curva Sud della Juventus a metà del secondo tempo ma è stato rimosso po- chi minuti dopo quando l’intero stadio si è rivoltato contro gli ultrà sommergendoli di fischi fino a costringerli a ritirare i due cartelli. nati europei (Inghilterra, Spagna, Francia, Germania e Italia) e solo il Celtic scozzese nel 2001/02 ha fatto di più a livello numerico con 103. «Quando ho visto Barça e Real vincere la Liga con 100 punti – sorride Fernando Llorente – ero stupito e mai avrei pensato un giorno di vivere un’impresa così. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, abbiamo fatto la storia e siamo contentissimi perché vuol dire che per un anno siamo stati praticamente perfetti». Lo spagnolo ha contribuito pesantemente, segnando 16 gol in campionato. L’ultimo ieri, nel 3-0 rifilato al Cagliari dopo l’autorete del portiere Silvestri su punizione di Pirlo e prima del capolavoro di Marchisio. Tre gol per gli ultimi tre punti che hanno scatenato la festa e permesso di sfoggiare la nuova maglia celebrativa: «C’è chi la storia la legge e chi la scrive. 102 punti». Firmata dagli amici del locale di Conte, ma senza le insegne dello sponsor o della Juve, che però aveva già lanciato il «Non c’è 2 senza 3» comparso ieri anche come gigantesca coreografia nella tribuna Est. Questione di numeri, ma Pogba non ha dubbi: «102 punti, che altro dire?». Già, che altro dire? a domani si comincerà a pensare alla Nazionale di Prandelli. Per oggi divertiamoci ancora con quella del campionato, che potrebbe tranquillamente essere bicromatica, nel senso del bianco e del nero per via di quegli sbalorditivi 102 punti ottenuti dalla Juventus: ma qualche (opinabile) alternativa la può anche contemplare. Il modulo è il 3-5-2 in omaggio a quello dei campioni d’Italia. L’imbarazzo delle scelte riguarda l’attacco assai più della difesa perché la grande scuola difensiva italiana è ormai pressoché estinta, e gli stranieri bravi in quei ruoli sono davvero pochi. Buffon. Non solo continua a non perdere colpi. Ma ne guadagna nel gioco di piede dove è assai più disinvolto di un tempo. Ottima la stagione di De Sanctis, buona per Reina e Perin. Barzagli. La seconda giovinezza continua. E nella sua ombra è molto cresciuto Caceres. Benatia. Forse il miglior difensore in assoluto di quest’anno. In alternativa Paletta, e ovviamente Bonucci. Moretti. Omaggio ad un professonista esemplare, costante nel rendimento e corretto. Senza ovviamente dimenticare Castan, Chiellini e forse Rolando. Callejon. Forse il settore di campo, la destra, in cui si è visto di più e di meglio, da Cuadrado a Candreva, a Romulo, all’immarcescibile Lichtsteiner. Ma Callejon ha anche segnato 15 gol, senza rigori. Vidal. Lui si è fermato, si fa per dire, a 11 e con due rigori. Ma è di quelli che vorresti sempre con te, mai contro. Splendido Pjanic, ma discontinuo. Pirlo. Basta la parola. O quelle punizioni, o quei lanci telecomandati che alla sua età solo Rivera. Bravini Marchionni, Inler, Cigarini, Vives. Strootman. Grande protagonista in giallorosso, finchè c’è stato. Ma da quella parte bravo Parolo, ottimo Nainggolan, formidabile Pogba cui manca solo la continuità. Asamoah. A proposito di continuità, magnifico campionato quello del ghanese. E bravo Lulic. Immobile. Capocannoniere e rivelazione di una stagione in crescendo continuo. Certo che anche Toni, Llorente, Higuain la parte loro l’hanno fatta. Tevez. Si scrive seconda punta, si legge attaccante universale con il valore aggiunto di un furore agonistico raro. E’ sua la firma più preziosa sul terzo scudetto dell’era-Conte. Con l’onore delle armi allo sfortunato Pepito Rossi, a un eccellente Palacio, al trascinatore Gervinho, al cesellatore Cerci. R LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 38 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Sport .39 . Successo di famiglia Il presidente Andrea Agnelli, 38 anni, con la moglie Emma e il figlio Giacomo di tre anni, pronti per il giro di campo allo Juventus Stadium PEGASO Oltre il gossip Gigi Buffon, 36 anni, con la moglie Alena Seredova. Festeggiano insieme sul campo. In settimana erano uscite le indiscrezioni del presunto flirt con Ilaria D’Amico del portiere e le foto sul settimanale «Chi» LAPRESSE Orgoglio bianconero Finalmente il giorno della festa scudetto: i tifosi si sono scatenati per celebrare la squadra dei 102 punti LAPRESSE de. La marcia del bus no, resta inchiodato ogni tre per due. Circondato, preso d’assalto, da migliaia e migliaia di tifosi in delirio. Quanti? Stime impossibile in questa serata dove tutto si deve improvvisare. Ma anche se la marcia del bus è lenta non c’è uno che se ne vada. Anzi: tutti restano lì con il telefonino in mano pigiare a raffica sull’icona delle fotografie: «C’è Conte, c’è Conte...». «Hanno lo scudetto: fantastico». Baci alla squadra. Al bandierone. Alle ragazze con la faccia dipinta di bianco e di nero. È la festa dello scudetto conqui- LA FESTA Parata di stelle e la folla va in delirio I Campioni sfilano sul bus scoperto in centro città LODOVICO POLETTO TORINO DOPO IL TRIPUDIO Risse, bombe carta e anche un accoltellato: la serata degenera ltro che passeggiata, è un assedio. Un grande assedio al bus scoperto della Juve che arranca per più di un’ora e mezza alle vie del centro, cercando di fendere una selva di teste, bandiere, fumogeni, carrettini con la birra. Una marea di persone che s’infilano dappertutto, spingono chi gli sta davanti, talvolta travolgono, o calpestano. È la festa del 30° scudetto che esplode in modo incontrollato. Fumogeni, bandiere, e qualche bomba carta. La prima fa due feriti. Un carabiniere ricoverato in ospedale con lesioni a una gamba e all’inguine. E un tifoso. Quando c’è il botto chi è lì vicino scappa. Una persona scivola. La travolgono: risultato, ha un femore rotto. Lo portano via rapidamente e la festa ripren- A AP LAPRESSE Saluto di gruppo Pirlo ride Leonardo Bonucci, Carlitos Tevez, Sebastian Giovinco e Martin Caceres sulla prua del pullman per tutta la sfilata Come la Garbo sul poster di Ninotchka, Andrea Pirlo, 34 anni, abbandona l’espressione seria che lo contraddistingue e si lascia trascinare stato con 102 punti, il terzo di seguito e via elencando numeri e statistiche che non c’è un tifoso che sia uno a ignorare. E c’è anche tempo di riflettere sul calcio. In via Po due ragazzi bardati come tutti gli altri con maglie e sciarpe e cappellini alzano uno striscione: «Stop alla violenza negli stadi». Applausi. Il resto è cronaca di una festa iniziata allo Juve Stadium, ma con un imprevisto. Terminata la partita il protocollo prevedeva tutta una serie di passaggi, dalla premiazione alla partenza del bus verso il centro città. Non era certo prevista l’invasione di campo dei tifosi. Con la squadra costretta correre negli spogliatoi. Qualche porta rotta un po’ di tensione. Ma poi alla fine è tutto rientrato. Ed è esploso il delirio da stadio. La Roma chiude perdendo con il Genoa, l’Inter sconfitta dal Chievo Catania 2 Chievo 2 Genoa 1 Lazio 1 Napoli 5 Parma 2 Atalanta 1 Inter 1 Roma 0 Bologna 0 Verona 1 Livorno 0 Catania Atalanta Chievo Inter Genoa Roma Lazio Bologna Napoli Verona Parma Livorno (4-3-3) (4-3-2-1) (3-5-1-1) (3-5-2) (3-4-3) (4-3-3) (4-3-3) (3-4-3) (4-2-3-1) (4-3-3) (4-3-3) (4-3-3 ) Frison 6,5; Gyomber 6,5, Bellusci 6, Capuano 7, Monzon 6 (44’ st Garufi sv); Izco 6, Rinaudo 6,5, Fedato 6 (40’ st Aveni sv); Leto 5,5 (11’ st Lodi 6,5), Bergessio 6,5, Castro 6 Sportiello 6,5; Raimondi 5,5, Benalouane 6, Bellini 6, Brivio 5 (1’ st Caldara 5); Kone 6,5, Cigarini 5,5 (20’ st Olausson 6), Baselli 5,5; Brienza 5 (27’ st Bentancourt 5), Moralez 5,5; Denis 6 Squizzi 6; Frey 6, Bernardini 6, Dainelli 6 (72’ Obinna 7,5); Dramé 5,5, Radovanovic 6 (61’ Kupisz 6), Bentivoglio 6, Hetemaj 6 (86’ Calello sv), Rubin 5,5; Lazarevic 6,5; Paloschi 6,5 Carrizo 5,5; Campagnaro 5,5 (46’ Ranocchia 6), Cambiasso 6, Andreolli6,5; Zanetti 6, Taïder 6, Kovacic 6,5 (82’ Guarín sv), Álvarez 5,5, D’Ambrosio 6,5; Botta6 (85’ Bonazzoli sv), Milito 6 Perin 6; De Maio 6, Portanova 6, Burdisso 6; Vrsaljko 6, Sturaro 6,5, Cabral 6, Marchese 6; Centurion 6,5 (44’ st Motta sv), Calaiò 6 (34’ st Konatè 6), Sculli 6 (24’ st Fetfatzidis 6,5) Skorupski 6; Jedvaj 5,5, Benatia 6,5, Castan 6, Bastos 6; Taddei 6, Nainggolan 5,5, Florenzi 6; Ljajic 6.5 (28’ st Totti 6), Destro 6 (33’ st Dodò 6), Ricci 6 (14’ st Mazzitelli 6) Berisha 6; Pereirinha 6, Biava 6, Dias 6, Radu 6; Biglia 6, Ledesma 6 (44’ st Minala sv), Lulic 5,5; Candreva 6 (14’st Felipe Anderson 6), Klose 5 (36’ st Tounkara sv), Keita 6 Stojanovic 6,5; Sorensen 6, Natali 5 (1’ st Antonsson 6), Cherubin 6; Crespo 6, Pazienza 6, Cech 6, Morleo 5,5; Moscardelli 5, Acquafresca 5 (34’ st Federico Rodriguez 5), Laxalt 5,5 (1’ st Ibson 6) Doblas 6,5; Maggio 6,5, Henrique 6,5, Britos 6, Ghoulam 6,5; Dzemaili 6 (14’ st Zuniga 6), Jorginho 6,5 (34’ st Lasicki); Callejon 7 (1’ st Radosevic 6) , Mertens 8, Insigne 6,5; Zapata 7 Nicolas 5,5; Cacciatore 5,5 (10’ st Gomez 5), Marques 5 (24’ st Rabusic sv), Maietta 5, Agostini 5,5 (13’ st Albertazzi 5,5); Sala 5,5, Donadel 5, Hallfredsson 5; Iturbe 6,5, Toni 5,5, Marquinho 5 Mirante 6 (42’ st Pavarini sv); Cassani 6, Paletta 6,5, Gobbi 6, Molinaro 6; Acquah 6, Marchionni 6 (37’ st Galloppa sv), Parolo 6; Schelotto 6 (8’ st Amauri 7,5), Cassano 6,5, Biabiany 6,5 Anania 6 (38’ st Aldegani sv); Ceccherini 6, Rinaudo 6, Emerson 6, Gemiti 6; Biagianti 6, Mosquera 6, Duncan 6; Siligardi 5,5 ( 24’ st Bartolini sv), Paulinho 6, Belfodil 5 (16’ st Piccini 6) ALL. Pellegrino 6,5 ALL. Colantuono 5 RETI: st 20’ Lodi, 35’ Kone, 47’ Bergessio rigore ARBITRO: Aureliano 5,5 AMMONITI: Kone, Baselli, Izco SPETTATORI: paganti 1918, abbonati 10.462; incasso 8130 euro ALL. Corini 6,5 ALL. Mazzarri 6 RETI: pt 41’ Andreolli; st 74’ e 90’ Obinna ARBITRO: Manganiello AMMONITI: Andreolli, Frey, Dramé SPETTATORI: 20.000 circa ALL. Gasperini 6 ALL. Garcia 6 RETI: st 38’ Fetfatzidis ARBITRO: Irrati 6 AMMONITO: Jedvaj SPETTATORI: paganti 2546, incasso 20.226 euro; abbonati 16731, quota 165.379 euro ALL. Reja 6 ALL. Ballardini 5,5 RETI: st 49’ Biglia (rig.) ARBITRO: Maresca 6 AMMONITI: Pazienza, Felipe Anderson, Pereirinha SPETTATORI: 5mila circa ALL. Benitez 7 ALL. Mandorlini 5,5 RETI: 5’ pt Callejon, 13’ e 25’ pt Zapata, 16’ st Mertens, 21’ st Iturbe, 32’ st Mertens ARBITRO: Pairetto 6 AMMONITI: Callejon, Agostini, Radosevic ALL. Donadoni 7 ALL. Nicola 6 RETI: St 17’ e 35’ Amauri ARBITRO: De Marco 6 AMMONITI: Ceccherini SPETTATORI: 16.763 incasso 103.402 euro (abbonati 9.235, quota abbonati 71.287 euro; paganti 7.086 incasso paganti 31.067, voucher 98, rateo voucher 1.046) 40 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Verdetto Europa League Sbagliare in un momento così decisivo fa male, ho consolato Cerci Pagelle L’analisi Granata fuori, passa il Parma Giuseppe Rossi ATTACCANTE DELLA FIORENTINA ULTIMA GIORNATA DI CAMPIONATO AL CARDIOPALMO Padelli vola Glik non dà la scossa DALL’INVIATO A FIRENZE 7 PADELLI 5 GLIK 6 VIVES 5,5 MORETTI 5,5 MAKSIMOVIC 5,5 TACHTSIDIS Vola sulla parabola velenosa di Rossi nel primo tempo e si merita gli applausi del Franchi. Ottimo senso della posizione. Dal capitano granata non è mai arrivata la scossa del gladiatore: troppo «leggero»davantiagliassaltiviola. ANSA Alessio Cerci a terra in lacrime a fine partita: lo consola Giuseppe Rossi (di spalle) insieme con il portiere viola Rosati e il granata Vesovic Si muove dal cuore della difesa granata e non sbaglia i tempi. La grande beffa Puntuale ed ordinato fino a quando il copione della notte non fa saltare gli schemi. In avvio è il più reattivo quando è il momento di spezzare le trame di casa. Si spegne con il passare del tempo (dal 20’ st BARRETO 6,5: partecipa al momento migliore del Toro, prova ad alzare il ritmo: si guadagna il rigore). 6 KURTIC Tocca un’infinità di palloni: peccato per l’imprecisione dell’ultimo tocco. Sui titoli di coda prende la mira e beffa Rosati. 5 EL KADDOURI Spuntato: dà la sensazione dell’incompiuto nel momento in cui dovrebbe chiudere il cerchio. 5,5 DARMIAN Preoccupato da Cuadrado, si dimentica di accompagnare i compagni quando il Toro prova ad accelerare. 4 CERCI Non trasforma l’ultima magia: va fuori giri dal dischetto e non riesce a frenare le lacrime davanti all’errore che chiude le porte dell’Europa. 4,5 MEGGIORINI Una notte di duelli, spalla a spalla con gli avversari. L’occasione della vita gli scorre accanto ma non la conquista (dal 20’ st LARRONDO 6,5: 120 secondi e realizza un gol che gli mancava da 13 mesi). [G. BUC.] Il Toro fa harakiri a Firenze: Cerci fallisce il rigore al 94’. Finisce pari, addio Europa MARCO ANSALDO INVIATO A FIRENZE F ine della corsa e fine del sogno. Con il pareggio di Firenze il Toro non entra in Europa e lo fa alla sua maniera, da tragedia, se si trattasse di qualcosa di più serio del pallone. Mai una cosa che fili nella normalità. Il rigore che Cerci si è fatto parare da Rosati al penultimo minuto di recupero, e che sarebbe valso la vittoria, è stato il modo più crudele per fallire l’obiettivo: l’uomo più rappresentativo, Fallito l’obiettivo nel modo più crudele, a sbagliare è uno dei simboli della stagione colui che, prima dell’esplosione di Immobile, aveva tenuto i granata al di sopra della linea di galleggiamento, si porterà, ovunque vada, il peso e qualche maledizione per aver sbagliato la palla più fascinosa nella storia recente del Torino. Così è la storia. In Europa League va il Parma. La stagione rimane eccellente, ben oltre i programmi e non saranno i due ultimi passetti falsi a cambiare l’opinione sul lavoro di Ventura e di una squadra che ha offerto il massimo, talvolta sfortunata, talvolta bersagliata da decisioni discutibili, altre volte, come questa, semplicemente immatura. Tuttavia arrivare a Roma e non vedere per due volte il Papa (la pratica europea si poteva già risolvere domenica scor- sa con il Parma) dà al viaggio un senso di incompiutezza anche perché non succede tutti gli anni di calarsi in un campionato come questo. Cerci ha sbagliato il finale. Non l’avesse fatto parleremmo di una rimonta straordinaria, per due volte in svantaggio. D’accordo che la Fiorentina, a parte Cuadrado, sembrava non volesse infierire e si lasciava volentieri schiacciare negli ultimi 20 metri ma il 3-2 avrebbe cancellato tutto. Ora invece si può dire che i granata hanno dimostrato come manchi ancora qualcosa per stabilirsi nell’élite del calcio italiano. Se il Toro avesse potuto scegliere l’avversaria contro cui giocarsi l’Europa, avrebbe indicato la Fiorentina Toro sotto 2 volte 11’st Larrondo e Kurtic l’avevano pareggiata La partita Si limita a svolgere il compitino. Fiorentina 2 Torino 2 Fiorentina Torino (4-3-1-2) (3-5-2) Rosati 7; Roncaglia 5,5, Rodriguez 6, Hegazi 6, Pasqual 5,5 (32’ st Rebic 6,5); Aquilani 6, Pizarro 6, Vargas 6; Borja Valero 6; Rossi 6,5 (17’ st Joaquin 6), Cuadrado 7 (40’st Bakic sv) Padelli 7; Glik 5, Vives 6, Moretti 5,5; Maksimovic 5,5, Kurtic 6, Tachtsidis 5,5 (20’ st Barreto 6,5), El Kaddouri 5, Darmian 5,5; Cerci 4, Meggiorini 4,5 (20’ st Larrondo 6,5) ALL. Montella 6 ALL. Ventura 22’st stanca del finale di stagione e appagata al punto che i giocatori si prestavano alla foto di gruppo con i figli prima, e non dopo, il match. E, sugli spalti, si assisteva a un evento ormai rarissimo negli stadi presidiati: nella curva Ferrovia i tifosi granata si mescolavano a quelli viola senza che un qualsiasi tipo di cordone né di distanza di Rigore su Cuadrado Rigore per la Fiorentina. Vives in area tocca Cuadrado, anche se il giocatore granata all’ultimo momento ritrae il piede. Rossi realizza dagli undici metri. Pari in contropiede La Fiorentina con Pizarro perde il pallone a centrocampo. Cerci ne approfitta: fugge in contropiede e serve Larrondo per il gol del pareggio granata. 34’st Botta e risposta 49’st Errore fatale La Fiorentina torna in vantaggio con Rebic, in contropiede, ma il Toro riprende speranza cinque minuti dopo, con una gran punzione di Kurtic. 6 RETI: st 12’ Rossi, 22’ st Larrondo, 34’ st Rebic, 39’ Kurtic ARBITRO: Rizzoli 6,5 AMMONITI: Pizarro,Vives,Rodriguez,Vargas SPETTATORI: 17.080 paganti per un incasso di 197.564 euro più 23.832 abbonati per una quota di 371.012 euro In pieno recupero, il Toro ha l’occasione più facile per vincere: Roncaglia commette fallo in area su Barreto. Cerci tira il rigore, Rosati si tuffa sulla sinistra e para. sicurezza li dividesse. I cori contro la Juve, invece, li univano. Non c’era situazione migliore per una squadra costretta a vincere in trasferta. Il punto è che l’ambiente e il pubblico aiutano ma non decidono e il Toro, incoraggiato senza soste, per un’ora (fino al rigore di Rossi che l’ha finalmente scosso catapultandolo in avanti) non ha combinato niente di decisivo. Anzi non ha combinato niente e basta, rischiando di prendere gol nel primo tempo sulla conclusione di Giuseppe Rossi, uno che non poteva permettersi di giocarsela come al torneo I granata hanno fallito due match point in due domeniche: segno che la maturità manca ancora dei bar. Dai granata ci si aspettava almeno un tiro in porta, la condizione minima per provare a vincere, e purtroppo si deve battere sul solito dente. Almeno da un mese il Toro quando si spiega in attacco è legato al movimento, alla guerriglia di Ciro Immobile e a Firenze il capocannoniere del campionato sedeva in tribuna. Ventura aveva gli uomini contati, almeno quelli di cui si fida, tra i quali non c’è Vesovic visto che persino con l’impressionante carico di indisponibili il tecnico granata ha preferito spostare Vives al centro della difesa, con Tachtsidis a centrocampo, anziché dare spazio al giovane montenegrino. Dettagli che il fallimento di un rigore rende ormai inutile discutere. LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 3 35 I RIGORI SBAGLIATI DAL TORO 1 In questo campionato sono stati due i tiri dal dischetto falliti da Alessio Cerci (contro l’Inter e ieri sera contro la Fiorentina). L’altro errore è stato di Ciro Immobile in Toro-Atalanta. Sport .41 . I GOL DELLA COPPIA IMMOBILE-CERCI 1 I nuovi gemelli del gol granata sono stati la miglior coppia di attaccanti del campionato assieme agli juventini Tevez e Llorente. Immobile ha segnato 22 reti, Cerci 13. Ciro re senza Europa Ora trattenerlo sarà ancora più difficile “Orgoglioso di quel che abbiamo fatto” Immobile, lacrime in tribuna, ma l’addio è vicino GUGLIELMO BUCCHERI INVIATO A FIRENZE a nuova cellula del Toro è stata, comunque, creata e, forse, nemmeno chi l’ha ideata poteva immaginare di portarla in giro fino a sfiorare l’Europa. Alla cellula granata pensò Giampiero Ventura l’8 giugno di tre anni fa quando si presentò al mondo granata. Attorno a lui, macerie, o quasi. Davanti un bivio: cancellare la B dai pensieri del popolo del Toro e rimettere in orbita un’astronave malconcia e ferita. «Sono qua per ricreare la nuova cellula...», disse mister Libidine. Il primo anno fu promozione, poi salvezza ed ora... Ora, l’Europa che sfugge dal dischetto all’ultimo respiro, un viaggio affascinante soltanto rimandato e quasi toccato. Ventura ha costruito molto in questo campionato. Lo ha fatto sul campo ma, soprattutto, fuori. Lunga, lunghissima è stata la lista degli orrori arbitrali, con i granata uniche vittime. E dietro ad ogni amnesia dei direttori di gara, L Decisivo Giampiero Ventura, 66 anni, al Toro dal 2011 Personaggi Firenze non cancella il capolavoro di Ventura e di una squadra vera Rivelazione Ciro Immobile, 24 anni, re dei bomber al 1° anno granata DALLA B A UN PASSO DALLE COPPE Il processo di crescita non si ferma E senza i torti arbitrali il 6° posto sarebbe già stato al sicuro il timoniere di Genova ha cercato di vedere una luce, negli occhi dei suoi ragazzi, nel processo di crescita della truppa. Ci rimase male, Ventura, dopo il ko di Napoli: spiegò che i suoi non avevano benzina nelle gambe, ma la sconfitta maturò per due rigori inesistenti là dove aveva lasciato la pelle da poco il Borussia, corazzata vice campione d’Europa e nessuno lo sottolineò. Malissimo rimase il tecnico della rinascita dopo il ko di Cagliari, ma solo per il risultato perché «in Italia raramente si vede una squadra in trasferta imporre il proprio gioco come abbiamo fatto noi qua...». Ventura ha in mano il Toro. Lo ha fin dai primi giorni di quel giugno di tre anni fa. La B è un ricordo, i patemi anche: oggi c’è una fotografia di un gruppo che, in ogni teatro, non cambia marcia o faccia. «Lascerò quando pensare al Toro in Europa non sarà più come andare a cercare dentro ai segreti di una sorpresa, ma quando sarà considerata la normalità...», ha sentenziato il condottiero granata. Ventura ha lavorato, spesso oltre il recinto di gioco perché le fortune di un club si costruiscono mettendo al loro posto ogni piccolo particolare. Nel gennaio di un anno fa, nella quiete del breve ritiro di Ragusa, il tecnico granata indicò la via. «L’anno prossimo saremo nella parte sinistra della classifica...», disse in privato. I fatti gli hanno dato ragione. «Portaci in Europa, Ventura portaci in Europa...», cantavano ieri sera i tifosi granata dal cuore di una tribuna (finalmente) riunita per qualcosa di grande. Lui, il timoniere del Toro, ha risposto: un cenno, poi occhi sul torello prepartita dei suoi ragazzi. A fine partita, incassata la beffa, per qualche minuto non ha avuto la forza per alzarsi della panchina. Poi, ha detto: «Resto orgoglioso di quel che abbiamo fatto. È stato un campionato importante, poteva essere straordinario. Abbiamo avuto due volte la possibilità di andare in Europa League ma forse ce lo saremmo meritato anche prima, con tutto quello che ci è successo. Il rigore di Cerci e le sue lacrime? Ho visto piangere Baresi, può farlo anche Alessio. È il calcio. Spiace che sia successo proprio a noi, proprio adesso». Ventura può provare a consolarsi: guida una squadra di giocatori maturi, sicuri, preparati al duello. Tre di loro, questa sera, varcheranno il cancello di Coverciano per staccare il biglietto per il Brasile. Dove erano Immobile, Cerci e Darmian l’8 giugno del 2011? E il Toro? 118 panchine Per Ventura è la terza stagione al Toro 22 reti Immobile in 38 partite ha segnato 22 gol senza rigori Cassano pensa al «suo» Bari mo minuto è il più sofferto: arriva la notizia del rigore del Franchi, regna lo sconforto, ma Rosati spazza via tutti i sospetti e fantasmi dell’ultima settimana. Atteso il fischio finale a Firenze, il Tardini può esplodere di gioia, una festa che è andata avanti tutta la notte per le vie della città, con i caroselli in piazza Garibaldi come non si vedeva dai tempi di Nevio Scala. Il 18 maggio 2008, 6 anni fa esatti, i crociati retrocedeva- mancato lui. E soprattutto sono mancati i suoi gol. Ciro Immobile ha assistito impotente dalla tribuna del «Franchi» al pareggio di Firenze, che condanna il Toro a restare fuori dall’Europa proprio all’ultimo curva. Un finale choc, con quel rigore fallito sul gong dal suo gemello, Alessio Cerci, nella partita che i granata aspettavano da più di vent’anni. Il destino li ha divisi all’ultima curva di una stagione irripetibile. Ciro a soffrire sugli spalti, Alessio in campo con l’occasione della vita sul dischetto. Hanno finito entrambi in lacrime: uno circondato dai compagni, l’altro seduto accanto alla fidanzata. Dopo aver scalato a colpi di gol la classifica del campionato e dei marcatori, 35 reti in due, loro malgrado sono diventati protagonisti della notte più atroce. Un epilogo da Toro, che probabilmente spingerà Immobile (e forse anche il suo gemello) verso altri lidi. Il bomber si era già congedato la scorsa settimana, con una sciocca espulsione contro il Parma all’Olimpico, ma ieri quel rosso ha pesato oltre misura su una squadra che si è trovata orfana del capocannoniere. Senza Immobile la squadra di Ventura ha perso riferimenti, profondità e soprattutto l’istinto killer. Ben 22 gol in 33 partite con zero rigori trasformati, 14 reti in 18 gare nel 2014. Un capolavoro per un attaccante che la scorsa stagione aveva realizzato 5 gol nel Genoa giocando lo stesso numero di match. Una beffa totale per un giocatore che aveva fatto la follia di accettare il granata la scorsa estate, primo giocatore di sempre a militare nel Torino in comproprietà con la Juve, e decidere di prendere in eredità il È IN TRIBUNA A FIRENZE Doppio Amauri, il Parma fa festa Ma manca ancora la licenza Uefa Dopo 8 stagioni il Parma rinconquista l’Europa al termine di una serata pazzesca vissuta con il cuore al Tardini e l’orecchio teso verso Firenze. La «prima volta» del presidente Ghirardi arriva dopo la vittoria sul Livorno, sigillata da una doppietta di Amauri, ma porta anche la firma di un ex gialloblù, Giuseppe Rossi, che ha contribuito a fermare il Toro. Una stagione, però, non si può ridurre alle altalenanti emozioni dell’ultima serata: a Parma si celebra il capolavoro di Roberto Donadoni. Il bergamasco ha dato un gioco spettacolare alla squadra, esaltando le doti di Cassano e portandolo sulla porte del Mondiale. Nella stagione del centenario del club, i tifosi tornano a respirare i fasti degli Anni ’90. Nella sera della festa il primo tempo scivola via senza reti. Nella ripresa il rigore di Rossi accende la sfida del Tardini. Entra Amauri e stende i toscani. Il resto delle emozioni arrivano, come ai vecchi tempi, dalle radioline e dal tabellone. L’ulti- TORINO Il Borussia ha pronta una mega offerta, Cairo dovrà trattare l’altra metà con la Juve DOPO 8 ANNI SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE MARCO BALESTRAZZI PARMA GIANLUCA ODDENINO no in B con una doppietta di Ibrahimovic. Oggi sono in paradiso con due gol di Amauri. Il Parma che vola in Europa porta con se il record stagionale di 17 risultati utili consecutivi, mai visti nella storia della società. Poi ci sono le stagioni ad alto livello di Cassano, Paletta, Parolo e Mirante, preconvocati da Prandelli in vista del Mondiale, senza dimenticare Biabiany, tra i migliori nel finale. Sono loro il vero tesoro per le casse del club crociato in ottica mercato. È su questi giocatori che Ghirardi può costruire il futuro del Parma. C’è la fila per averli. Al presidente resta un dilemma: cedere alle lusinghe dei grandi club per i suoi gioielli e fare cassa, magari per reinvestire, oppure tenerli stretti per puntare ancora più in alto. C’è tempo per pensarci, intanto il Parma per andare in Europa League deve prima risolvere un altro problema: non ha la Licenza Uefa, per una ritenuta Irpef contestata. Ma il club è fiducioso. Sarebbe pazzesco cancellare una stagione storica per un cavillo. numero 9 del capitano Rolando Bianchi. «Sono già nella storia», ci scherzò sopra nei primi giorni di ritiro a Bormio. È stato profetico, perché quei due macigni sulle sue spalle non l’hanno schiacciato. Il tempo di prendere confidenza con il gioco di Ventura, trovare in Cerci il «gemello» giusto e sbloccarsi dopo un lunghissimo digiuno, poi Immobile ha scalato il Toro, la classifica dei bomber e la Nazionale. Fino a diventare «Ciro il Grande»: capocannoniere del torneo, totem per i granata e speranza azzurra nell’imminente Mondiale brasiliano. Il titolo resta, ma la sua storia con il Toro rischia di essere ai titoli di coda. Senza Europa diventa difficile trattenerlo, anche perché le sirene del Borussia Dortmund sono più incantevoli per prospettive (Champions) e soldi (quinquennale da 2,5 milioni netti a stagione). «Io sono disponibile a comprare tutto Immobile e ad adeguare il suo contratto», aveva rilanciato Urbano Cairo alla vigilia di Fiorentina-Torino. Il problema è che senza le coppe i rischi di perdere entrambi aumentano esponenzialmente. I tifosi granata vorrebbero vedere ancora Immobile con la maglia del Toro, perché non è facile pensare di rinunciare al quarto capocannoniere di sempre in serie A dopo Mazzola (29 reti nel 1946/47), Pulici (tre volte re dei bomber: 17 gol nel 1972/73, 18 nel 1974/75 e 21 nel 1975/67) e Graziani (21 reti nel 1976/77). Nell’attesa di capire che cosa accadrà - c’è tempo fino al 20 giugno per le comproprietà - le strade di Immobile e del Toro si separano. Il bomber, come Cerci e Darmian, si ferma a Firenze per lo stage con la Nazionale. Poi venerdì si sposerà con Jessica. Rischia di essere il suo unico matrimonio di questo 2014. R LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 42 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LAURA BANDINELLI MILANO ue gol al Sassuolo non bastano, come previsto il Milan non parteciperà neppure ai preliminari di Europa League. Finisce con Clarence Seedorf che quasi fa fatica a staccarsi dalla sua panchina e con uno smarrito Mauro Tassotti che di fronte all’interrogativo, cosa farai l’anno prossimo non riesce a trattenersi: «Potrei lasciare». San Siro è avvolto in una nuvola d’incertezza. Si conosce ciò che succederà oggi (giornata dedicata a Casa Milan e al suo museo all’avanguardia) ma non si conosce il domani. Il futuro di Seedorf si deciderà probabilmente dopo le elezioni Europee, quando la finale di Champions League tra Atletico Madrid e Real avrà già un verdetto e Adriano Galliani saprà il destino di Carlo Ancelotti. Non è un segreto per nessuno, è lui il principale candidato ma nessuno vuole ammetterlo perché sarebbe come augurargli di perdere la Decima e l’affet- D GALLIANI «Spesso si formano coppie di allenatore e vice, Tassotti sarebbe pronto a restare» to è troppo grande. Galliani parlando di Tassotti prima dell’inizio della partita, ha alimentato i sogni dei tifosi con una frase sibillina: «Spesso si formano coppie di allenatore e vice allenatore. Magari Mauro vuol stare con qualcuno che è già passato dal Milan». Il vice di Carletto, ovvero Zidane ha già fatto sapere di voler lasciare, ma di questi tempi fa bene al cuore pensare che sia Tassotti a restare e Ancelotti a tornare. «Si deciderà tutto in un consiglio» ha ribadito anche ieri Silvio Berlusconi. E Seedorf, nelle vesti di Fonzie («Mai chiesto scusa ai giornalisti») aspetta di capire cosa succederà per armare i suoi avvocati. Anche lui ha un dossier da sottoporre al presidente, resta da capire se almeno avrà il privilegio di essere ascoltato e se non servirà neppure un faccia a faccia. Al momento gli altri pretendenti non sono contemplati, ma non è detto che ritornino di moda. Nel frattempo Donadoni oggi parteciperà all’inaugurazione di Casa Milan, ma dovrà essere molto bravo nelle pubbliche relazioni, soprattutto con Barbara, perché si Milan, addio Europa Il futuro è legato al destino di Ancelotti Non bastano i due gol al Sassuolo Milan 2 Sassuolo 1 Milan Sassuolo (4-3-2-1) (4-3-3) Abbiati 6; De Sciglio 5,5, Rami 6, Mexes 5, Constant 6 (18’ st Zaccardo 6); Montolivo 6, De Jong 6,6, Muntari 6,5 (14’ st El Shaarawy 6); Kakà 6 (28’ st Balotelli sv), Taarabt 6; Pazzini 6,5 Pomini 5; Mendes 5 (33’ st Terranova sv), Cannavaro 5, Ariaudo 5, Longhi 5,5; Chibsah 5 (28’ st Masucci sv), Magnanelli 5, Missiroli 4,5 (1’ st Biondini 5,5); Berardi 5,5, Zaza 5,5, Sansone 6,5 ALL. Seedorf 6 ALL. Di Francesco 5,5 RETI: pt 2’ Muntari, 27’ De Jong; st 45’ Zaza (rigore) Occhio di triglia Classifica TOTALE PARTITE SQUADRE ELIO PIRARI RETI PUNTI G V N P F S DIFF 102 38 33 3 2 80 23 57 2. Roma 85 38 26 7 5 72 25 47 3. Napoli 78 38 23 9 6 77 39 38 4. Fiorentina 65 38 19 8 11 65 44 21 CRASH TEST PER PEPE E MAZZARRI 5. Inter 60 38 15 15 8 62 39 23 SI TOGLIE I MASSI 6. Parma 58 38 15 13 10 58 46 12 7. Torino 57 38 15 12 11 58 48 10 8. Milan 57 38 16 9 13 57 49 8 9. Lazio 56 38 15 11 12 54 54 0 10. Verona 54 38 16 6 16 62 68 -6 11. Atalanta 50 38 15 5 18 43 51 -8 12. Sampdoria 45 38 12 9 17 48 62 -14 13. Udinese 44 38 12 8 18 46 57 -11 14. Genoa 44 38 11 11 16 41 50 -9 15. Cagliari 39 38 9 12 17 34 53 -19 16. Chievo 36 38 10 6 22 34 54 -20 17. Sassuolo 34 38 9 7 22 43 72 -29 18. Catania 32 38 8 8 22 34 66 -32 19. Bologna 29 38 5 14 19 28 58 -30 20. Livorno 25 38 6 7 25 39 77 -38 1. Juventus In caso di parità di punti la classifica viene stilata in base a: 1° Scontri diretti; 2° Differenza reti negli scontri diretti; 3° Differenza reti generale; 4° Maggior numero di reti segnate; 5° Sorteggio. Le prime due direttamente in Champions League, la terza ai preliminari di Champions, quarta e quinta in Europa League, le ultime tre retrocedono in serie B. ARBITRO: Valeri 6 AMMONITI: Mexes, Ariaudo ESPULSI: st 23’ Mexes, 44’ De Sciglio SPETTATORI: Paganti 14.552, Abbonati 23.567, totale 38.119, incasso 914.585,24 ANSA Clarence Seedorf, 38 anni vocifera che non piaccia a suo padre. La conferma di Seedorf di sicuro presuppone molti cambiamenti. A partire dal modo di gestire il gruppo degli italiani ieri rappresentati nelle vesti di titolari da Abbiati, Pazzini, De Sciglio e Montolivo. Balotelli è finito in panchina: giovedì è arrivato tardi all’allenamento per seguire le prati- Serie A Tim che burocratiche relative al furto della sua villa e nelle ultime sedute successive è apparso svuotato. Anche il suo futuro è avvolto nel mistero. Per far quadrare i conti non è esclusa una cessione eccellente ma non prima del Mondiale perché è l’unico modo per sperare di guadagnare delle cifre interessanti. Risultati Udinese-Sampdoria 3-3 p.t.: 10 Okaka (Sa); 26 Di Natale (Ud); 32 Di Natale (Ud); s.t.: 8 Eder (Sa); 10 Soriano (Sa); 43 Di Natale (Ud) Catania-Atalanta 2-1 s.t.: 19 Lodi (Ct); 35 Kone (At); 47 Bergessio (Ct) rig. Genoa-Roma 1-0 s.t.: 38 Fetfatzidis (Ge) Juventus-Cagliari 3-0 p.t.: 9 Silvestri (Ca) aut.; 15 Llorente (Ju); 40 Marchisio (Ju) Chievo-Inter 2-1 Marcatori p.t.: 41 Andreolli (In); s.t.: 28 Obinna (Ch); 45 Obinna (Ch) Fiorentina-Torino 2-2 s.t.: 12 Rossi (Fi) rig.; 22 Larrondo (To); 35 Rebic (Fi); 40 Kurtic (To) Lazio-Bologna 1-0 s.t.: 49 Biglia (La) rig. Milan-Sassuolo 2-1 p.t.:3 Muntari (Mi);27 De Jong (Mi);s.t.:45 Zaza (Sa) rig. Napoli-Verona 5-1 p.t.: 5 Callejon (Na); 13 Zapata (Na); 25 Zapata (Na); s.t.: 17 Mertens (Na); 21 Iturbe (Ve); 32 Mertens (Na) Parma-Livorno 2-0 s.t.: 17 Amauri (Pr); 35 Amauri (Pr) 19 reti: Tevez (Ju, 1 rig.). 17 reti: Palacio (In), Di Natale (Ud, 4 rig.), Higuain (Na, 5 rig.). 22 reti: Immobile (To). 20 reti: Toni (Ve, 3 rig.). All’estero Spagna Francia a 38a Giornata 38 Giornata Malaga-Levante Real Madrid-Espanyol Barcellona-At. Madrid Valencia-Celta Real Sociedad-Villarreal Almeria-Athletic Osasuna-Betis Rayo Vallecano-Getafe Valladolid-Granada Siviglia-Elche IN OSASUNA-BETIS. I GIOCATORI TRASPORTANO I FERITI Paura a Pamplona, crolla una tribuna 1 Panico a Pamplona durante Osasuna-Betis. Al gol dell’Osasuna che lottava per non retrocedere la pressione dei tifosi fa crollare una tribuna, molti cadono in campo e sono i giocatori a soccorrerli. Nessun ferito grave, la partita finisce 2-1 ma l’Osasuna retrocede comunque. Sport .43 . 1-0 3-1 1-1 2-1 1-2 0-0 2-1 1-2 0-1 3-1 Bastia-Nantes Lorient-Lille Monaco-Bordeaux Nizza-Lione Marsiglia-Guingamp Paris-Sg-Montpellier St-Etienne-Ajaccio Sochaux-Evian Tg Stade Reims-Rennes Tolosa-Valenciennes 0-0 1-4 1-1 0-1 1-0 4-0 3-1 0-3 1-3 3-1 Classifica Classifica At. Madrid 90; Barcellona, Real Madrid 87; Athletic 70; Siviglia 63; Villarreal, Real Sociedad 59; Valencia, Celta 49; Levante 48; Malaga 45; Rayo Vallecano 43; Espanyol, Getafe 42; Granada 41; Elche, Almeria 40; Osasuna 39; Valladolid 36; Betis 25 Paris-Sg 89; Monaco 80; Lille 71; St-Etienne 69; Lione 61; Marsiglia 60; Bordeaux 53; Lorient, Tolosa, Bastia 49; Stade Reims 48; Rennes, Nantes 46; Evian Tg 44; Montpellier, Guingamp, Nizza 42; Sochaux 40; Valenciennes 29; Ajaccio 23 anonizzazione di Conte. Viaggio di Xxl tra gli ultrà arrivati davanti all’hotel della Juve da ogni parte d’Italia, l’inviato Balzarini: «Perché siete qui, di preciso cosa volete?», «Niente, siamo qui per l’Angelus». **** Marocchi trova un senso a un inutile fallaccio di Rossettini su Pepe: «Ok, ha voluto fargli un crash test». **** Festa scudetto. «È bello vedere una famiglia così felice e unita», Massimo Mauro pericolosamente incontenibile commenta in tutte le varianti possibili l’unità di intenti descritta da Ilaria D’Amico: «Bello sì, probabilmente Lapo, John Elkann e Andrea Agnelli staranno complottando insieme qualcosa per l’anno prossimo». **** Caduta massi. Thohir è ambizioso e alla Pinetina fanno le cose sempre più in grande, Nebuloni conferma: «In attesa che Mazzarri si tolga qualche masso dalla scarpa anche all’Inter è tempo di bilanci». **** Showquiz di Lauro: «Mihajlovic e Guidolin mi sono sembrati vaghi, che siano in partenza?», Dossena dubbioso: «Mah, indubbiamente la catena che si sta innescando per gli uomini in panchina dice che niente è sicuro». **** Raduno punk al San Paolo. «Con la caviglia che si ritrova Hamsik salterà anche l’ultima di campionato davanti a 10mila bambini tutti con la cresta come lui», Francesco Modugno. **** Non ci sono più le mezze stagioni, Mangiante: «Dopo 4 anni e mezzo Burdisso ritrova la Roma che come ricorderete aveva lasciato a gennaio». C LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 44 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Sport .45 . Il record TENNIS, INTERNAZIONALI D’ITALIA. NON RIESCE IL MIRACOLO ALL’ITALIANA Marc Marquez, 21 anni, supera Valentino Rossi (35) dopo una rimonta dal decimo posto La quinta vittoria consecutiva al via della stagione è un primato nella MotoGp Djokovic e Williams accoppiata vincente Il serbo supera Nadal, Serena batte la Errani che finisce in lacrime STEFANO SEMERARO ROMA Serena e Nole, core de Roma. La Williams, sempre più Number One, ha raccolto in due set, anzi uno, i resti di Sara Errani – che nonostante le lacrime di delusione per l’infortunio alla gamba (elongazione muscolare, il Roland Garros è a rischio) ha provato a tornare in campo per la finale del doppio – e si è poi presentata in conferenza stampa indossando una tshirt con scritto «I love Rome» tagliuzzata ad arte («È il mio stile, mi conoscete»). Djokovic, che n.1 potrebbe diventarlo a Parigi fra un paio di settimane, dopo aver bat- La dedica del n.2 per le vittime dell’alluvione in Serbia «Per chi sta soffrendo» tuto in tre set Nadal (ma il risultato è generoso con Rafa) il cuore lo ha disegnato sul campo con la racchetta, stile Guga Kuerten. «È per voi e per il mio Paese, che sta soffrendo tanto», ha spiegato il n.2 del mondo, che con il pennarello ha scritto una dedica per le vittime dell’alluvione anche sul vetro della telecamera. Sono dieci anni che la coppa del Foro la alzano solo loro: per Djokovic è il terzo centro su cinque finali, il secondo dopo quello del 2011 su Nadal. Il Niño resta in van- MOTOGP, VALE 2º A LE MANS: «RIVINCITA AL MUGELLO» Record di pubblico IldolorediSara «Parigièarischio» Super Rossi non basta Marquez, quinto assolo 1 Delusione anche in doppio per Sara Errani che, con la Vinci, hadovutoabbandonaredopo4 game la finale. «In singolare sono rimasta in campo per rispetto del pubblico, il doppio ho provato a giocarlo per Roberta. L’infortunio? Non so cosa ho e neppure se potrò giocare a Parigi, deciderò dopo la risonanza». Al Foro record di spettatori: 175.978, la sfida ora è battere Madrid nella corsa al mini-Slam 2016. Finale maschile: DjokovicNadal 4-6, 6-3, 6-3. Finale femminile: S.Williams-Errani 6-3, 6-0. Doppio maschile: Nestor/Zimonjic-Haase-Lopez 6-4, 7-6. Doppio femminile: Peschke/Srebotnik-Errani/Vinci 4-0, rit. MATTEO AGLIO LE MANS LAPRESSE Novak Djokovic, 26 anni, con il trofeo taggio 22-19 negli scontri diretti, ma ha perso gli ultimi 4. Inseguiva l’ottava vittoria romana in nove finali e anche se è riuscito a strappare un set ieri è sembrato ancora una volta lontano dalla forma dei bei tempi. Per una vita ha vinto partite che avrebbe dovuto perdere, Rafa ora inizia a perdere anche quelle una volta avrebbe vinto. Il suo vantaggio nel ranking su Novak si è ridotto a 650 punti e se al Roland Garros dovesse uscire battuto in finale a AFP Djokovic basterebbe una semifinale per scavalcarlo (addirittura un ottavo se Rafa si dovesse fermare prima). Lo spagnolo non si era mai presentato al Bois de Boulogne con un solo titolo sulla terra – per giunta minore, quello di Rio de Janeiro a febbraio -, è dunque ora di chiedersi se sia davvero lui il favorito per lo Slam che ha vinto 8 volte. La Williams in Francia arriverà invece da grande favorita dopo il secondo titolo in due anni a Roma, il terzo in totale. La prima coppona al Fo- ro la sollevò nel 2002, 12 anni fa, ma lei civettando come al solito ha puntualizzato: «sono come il vino, il mio tennis migliora con gli anni». Ieri era la favoritissima, alla fine del primo set Sara però si è infortunata al flessore dell’anca e nel secondo è rimasta in campo solo per onore di firma, scoppiando in lacrime prima della premiazione. A consolarla è arrivata anche una telefonata di Matteo Renzi. Speriamo non il tweet con l’hashtag «Sara, stai serena». per lui. Come me ora? sono passate solo cinque gare». Che ha dominato senza fare troppa fatica, «in questa stagione non ho ancora spinto al massimo», ha ammesso candidamente. Rossi è al momento il rivale più quotato. «Dopo gli anni in Ducati e la prima stagione con Yamaha, prendo la sconfitta più tranquillamente. L’importante è che mi sento più forte che mai. Il Gp del Mugello, fra due settimane, arriva al momento giusto: lì sarà una questione di onore». Il guanto di sfida è lanciato. Scalatore In breve L’Italia gioca il jolly Pozzovivo, l’uomo Giro “Ho voglia di salite” Domenico Pozzovivo 31anni, nei tre Giri conclusi in carriera si è sempre piazzato fra i primi 9 GIORGIO VIBERTI INVIATO A SESTOLA Italbici gioca il jolly. Dopo l’exploit di Ulissi nella tappa di sabato a Montecopiolo, ieri la vittoria sul traguardo in quota a Sestola è andata all’olandese Weening, che ha bruciato il nostro Malacarne. Ma poco dopo, tutto solo, è arrivato Domenico Pozzovivo, il piccolo scalatore lucano che nel finale ha staccato gli altri big, guadagnando 30" in classifica e salendo così al 4° posto della generale. Dopo la tappa erano in tanti a promuoverlo tra i candidati alla conquista di questo Giro. Ma è davvero così? O i vari Evans, Uran o Quintana hanno qualcosa in più? Di sicuro a favore di Pozzovi- L’ 4° Posto in classifica per il 31enne lucano del team Ag2r: è a 1’20” dal leader Evans Tappa a Weening, Evans in rosa. Oggi riposo 1 Nona tappa Lugo-Sestola, 172 km: 1. Weening (Ola); 2. Malacarne; 3. Pozzovivo 42”; 4. Ulissi 1’08”; 5. Uran (Col); 6. Kelderman (Ola); 7. Evans (Aus); 13. Quintana (Col); 20. Basso. Classifica: 1. Evans; 2. Uran 57”; 3. Majka 1’10”; 4. Pozzovivo 1’20”; 5. Morabito 1’31”; 6. Aru 1’39”; 7. Ulissi 1’43”; 9. Quintana 1’45”; 11. Basso 2’01”. Oggi 2° giorno di riposo a Modena. Domani 10a tappa Modena-Salsomaggiore (173 km), per velocisti. sfida: «Sto benissimo e l’unico problema per me sarà tenere questa condizione fino alla conclusione del Giro». Subito dopo la tappa Pozzovivo era parso addirittura contrariato anziché contento del 4° posto. «Questa giornata me l’ero segnata, volevo vincere. Ma è andata via una fuga da lontano e gli uomini di classifica hanno lasciato fare», permettendo così a Wenning e Malacarne di disputarsi il successo in una volatina a due. «Nel finale ho voluto dare lo stesso un segnale - ha aggiunto Pozzovivo -, perché questo Giro pieno di sa- (Honda); 2. Rossi (Yamaha); 3. Bautista (Honda); 4. P. Espargaró (Yamaha); 5. Pedrosa (Honda). Classifica: 1. Marquez 125 punti; 2. Pedrosa 83; 3. Rossi 81. Moto2: 1. Kallio (Kalex); 2. Corsi (Kalex); 3. Rabat (Kalex). Classifica: 1. Rabat 99; 2. Kallio 92; 3. Viñales 62. Moto3. 1. Miller (Ktm); 2. Rins (Honda); 3. Viñales (Ktm). Classifica: 1. Miller 104; 2. Fenati 74; 3. Vazquez 72. Prossimo GP: Italia, 1º giugno. Serie B Il Latina a Siena 1 Stasera 2 posticipi di se- rie B: Bari-Cittadella (19 Premium Calcio), LatinaSiena (21). I playoff al via dal 3 giugno. Ferrari d’oro 1 Europei di ginnastica: Vanessa Ferrari vince l’oro al corpo libero, a pari merito con Iordache (Rom). Era dal 2007 (sempre Ferrari) che gli azzurri non vincevano un titolo. Basket, Eurolega Trionfo Maccabi 1 Il Maccabi Tel Aviv batte LAPRESSE vo giocano alcuni fattori importanti. Per esempio la sua squadra - la francese Ag2r - è tra le più attrezzate ed è al suo servizio. Poi non va dimenticato che nella terza settimana il Giro proporrà salite durissime (neve permettendo!), proprio quelle che piacciono a Domenico. E persino le due cronometro individuali potrebbero sorridergli, anche se Pozzovivo non è certo un cronoman: la Barbaresco-Barolo (12a tappa, 42 km) ha infatti molta salita e la Bassano-Cima Grappa (19a tappa, 17 km) è una cronoscalata. L’interessato accetta la 1 MotoGp: 1. Marquez Ginnastica, Europei Prende 30” ai big. Ulissi: “Antidoping alle 6, vergogna” Personaggio Classifiche Marc Marquez ha tagliato il traguardo di Le Mans a braccia spalancate, in piedi sulle pedane. Il suo volo è terminato con la quinta vittoria consecutiva. La suspense è durata 12 giri, una partenza sbagliata seguita da una rimonta inarrestabile. «Mi sono rilassato un po’ troppo nei primi giri. Poi ho visto Rossi davanti e non ho pensato ad altro se non riprenderlo». È passato dalla decima alla prima posizione, quasi una passeggiata. «So bene come ci si sente quando sai che puoi gestire la gara a tuo piacere. Lo facevo anch’io una decina di anni fa», ha raccontato Valentino. Il piccolo diavolo sembra il suo doppio, uno di quei fenomeni che nascono a cadenza regolare e riscrivono le regole del proprio sport. «A volte penso che sarebbe bello affrontarlo avendo la sua stessa età – ha giocato il Dottore con la fantasia – Poi ci ripenso, forse è meglio così, sia per lui adesso che per me allora». Marc è stato allo scherzo: «Non so se mi piacerebbe, a vent’anni Valentino sembrava imbattibile, tutto era facile lite dure mi piace davvero». Attenzione: il 31enne corridore di Policoro, provincia di Matera, nei tre Giri conclusi in carriera si è sempre piazzato fra i primi 9 (più un 6° posto nella Vuelta 2013, l’unica disputata) e quest’anno ha dimostrato di avere una grande condizione anche alla LiegiBastogne-Liegi, conclusa al 5° posto dopo essere stato ripreso solo nell’ultimo km. «Certo che Pozzovivo può vincere il Giro, e per me sarà un avversario in più» ha confermato Cadel Evans, il leader di classifica che per la prima volta in car- riera è riuscito a conservare la maglia rosa: l’aveva già indossata due volte, nel 2002 e 2010, ma sempre per un giorno. Subito dietro a Pozzovivo, e primo fra i big, sul traguardo di Sestola è giunto Ulissi, l’eroe del giorno prima a Montecopiolo. Che ha tuonato: «Fra trasferimenti e massaggi, avevo finito di cenare alle 23,30, eppure alle 6 di mattina sono arrivati i controlli antidoping. E’ vergognoso! Ho dormito meno di 5 ore e poi in corsa mi sono sentito svenire. Ma non potevano farli alle 8? Che cosa sarebbe cambiato?». per 98-86 il Real Madrid e vince la finale di Eurolega che si è disputata ieri al Forum a Milano. Marcia, a Misterbianco Giorgi record sui 5km 1 Eleonora Giorgi, a 2 setti- mane dal record italiano nella 20 km, firma il record del mondo sui 5000m a Misterbianco (CT): 20’01”80. Atletica, Diamond League Gatlin già veloce 1A Shanghai nella 2ª tappa di Diamond League Lavillenie vince l’asta con 5,92 e Gatlin è 1° nei 100m in 9”92. Non c’erano azzurri in gara. T1 CV PR T2 LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 46 Da Unimpiego servizi gratuiti per le Aziende associate Decreto Lavoro e Garanzia Giovani Si susseguono in questo periodo le novità in materia di lavoro di sicuro interesse per le aziende. I servizi dell’Unione Industriale seguono con attenzione tutti gli sviluppi normativi e regolamentari e, insieme agli Enti dedicati Unimpiego Confindustria (mercato del lavoro) e Camerana (formazione professionale), si preparano ad essere a fianco delle imprese per risolvere qualunque loro necessità o richiesta, con competenza e gratuitamente. Ma è importante anche informare direttamente le aziende delle variazioni: la settimana scorsa è stato convertito in legge il cosiddetto Decreto Occupazione. Sia pure in forma più attenuata rispetto a quello iniziale, il testo approvato in via definitiva introduce alcune significative modifiche alla disciplina del contratto a termine e dell’apprendistato. E’ prevista, in particolare, la possibilità di stipulare contratti a termine senza vincolo di causale fino ad un massimo di trentasei mesi, prorogabili fino a cinque volte nell’ambito di tale periodo. Per approfondire i contenuti delle nuove disposizioni, l’Unione Industriale di Torino organizza un seminario per le aziende associate che si terrà lunedì 26 maggio, con inizio alle ore 9.30, presso le sale del Centro Congressi in via Vela 17, Torino. Il seminario sarà anche occasione per tornare sul tema dei giovani e dei programmi a loro dedicati. Si intende infatti presentare, con il supporto della Regione Piemonte, il nuovo Portale regionale dei tirocini e per illustrare, in collaborazione con l’Agenzia Piemonte Lavoro, le opportunità offerte dal Programma Garanzia Giovani Piemonte. Si ricorda che tale programma è finalizzato a favorire l’inserimento al lavoro o in tirocinio dei giovani fino a 29 anni di età e che, nell’ambito della Garanzia Giovani, Unimpiego Confindustria, l’Agenzia per il lavoro del sistema associativo, è in grado di offrire alle aziende interessate un supporto gratuito nella ricerca e selezione dei giovani da inserire, provvedendo anche, tramite Assocam Scuola Camerana, all’eventuale formazione finalizzata all’occupazione. Per informazioni sulla partecipazione al seminario: Servizio Sindacale, tel. 011.5718265, e-mail [email protected] Per chiarimenti sulla Garanzia Giovani Piemonte: Unimpiego Confindustria, tel. 011.5718405, e-mail [email protected]. IN BREVE L’Unione Industriale con l’Ambasciata e il Consolato del Ghana, organizza un forum sulle occasioni di business nei settori dell’energia, agricoltura ed agroalimentare, ecc.. con riferimento ai programmi di sviluppo del Paese africano. L’incontro si tiene venerdì 23 maggio dalle 10.00 presso il Centro Unicredit, via XX Settembre, 29 a Torino. Per info: Servizio Estero, [email protected], 011.5718296. Venerdì 23 maggio dalle ore 9.30, presso il Centro Congressi, AIT organizza un seminario riguardante i modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica. Per iscrizioni: AIT, tel 011. 5718660. dedicato alla cultura della vendita, organizzata con Amma, UI e Cdvm. La partecipazione è gratuita. Per info: tel. 011.5718561, www.skillab.it Martedì 20 maggio alle ore 21.00 si svolgerà presso il Centro Congressi la presentazione del libro di Alberto Orioli "Figli di papà a chi? Storia del movimento che ha cambiato la Confindustria": il volume rievoca la storia del Gruppo Giovani imprenditori attraverso i suoi protagonisti. Partecipano con l’autore Marco Gay, Edoardo Garrone, Jacopo Morelli e Lorenzo Vallarino Gancia. Piccolindustria organizza mercoledì 21 maggio dalle 8.30 presso il Centro Congressi il primo Venerdì 23 maggio alle appuntamento del ciclo ore 17.30 Skillab presenta la “Comunicare sempre. Di 9 edizione di SALES più. Con meno”. Per info: CULT, percorso formativo [email protected] Grande opportunità per le imprese In marcia verso l’Expo 2015 Manca meno di un anno a Expo 2015, l’Esposizione Universale che, dal 1° maggio al 31 ottobre, si occuperà del tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Nonostante le attuali turbolenze, ci sono ancora diverse opportunità per le imprese interessate a partecipare. La più recente è il progetto “Federalimentare4Expo”: un padiglione “corporate” che sarà dedicato a valorizzare le filiere del settore alimentare, la storia delle eccellenze del Made in Italy e di quei marchi che hanno fatto del cibo italiano un elemento distintivo della storia e della cultura del nostro Paese. La gestione del Padiglione è stata affidata a Fiere di Parma e la proposta, riservata alle imprese del settore food e collegate alla filiera, prevede la possibilità di acquistare slot istituzionali o aziendali completamente allestiti e personalizzati. La scadenza per l’adesione è fissata, al momento, al 30 maggio. Tra le ulteriori opportunità a disposizione delle imprese, ricordiamo che i bandi di gara della Società Expo 2015 Spa sono disponibili su www.expo2015.org, sul sito del Padiglione Italia www.padiglioneitaliaexpo20 15.com e su www.ui.torino.it, alla Sezione “Progetto Speciale Expo 2015”. E’ancora possibile, inoltre, iscriversi al catalogo dei fornitori su http://fornitori.expo2015.org ed al catalogo territoriale che il Ceipiemonte presenta direttamente ai Paesi interessati. Infine, sono ancora presenti possibilità di sponsorship e partnership sia per gli allestimenti degli spazi che per gli eventi. AZIENDE D’ECCELLENZA FIBET: LEADER MONDIALE DELLA STABILITÀ E' a Moncalieri (attiva da oltre 60 anni) una delle aziende leader mondiali nei comparti automotive di supporti antivibranti (motore, cambio e differenziale) e nelle articolazioni elastiche per sospensioni, barre stabilizzatrici e balestre. I componenti antivibrazioni, inoltre, sono applicati ovunque ci siano vibrazioni da smorzare: macchine movimento terra, gruppi elettrogeni, macchine agricole, dal condizionamento al navale, dall'aeronautico al ferroviario. Si tratta della Fibet, un "campione" della componentistica torinese che ha saputo reggere alla crisi, come sottolineano il direttore amministrativo, Sergio Bertolino, e quello commerciale, Stefania Saitta. Fibet ha chiuso il 2013 con fatturato in aumento del 18 per cento sul 2012, mentre le proiezioni per il 2014 prevedono vendite complessive di gruppo (Italia, Uk e Cina) in aumento del 20 per cento. I primi tre mesi del 2014 mostrano buone performance, con la quota di vendite all'estero che ha superato il 50 per cento. La presenza su mercati esteri, fondamentale anche per Fibet, si è concretizzata in particolare in Cina (attiva, dal 2007, la Zhongshan Fibet ltd) e, fin dal 1993, nel Regno Unito (con la Fibet Uk ltd) e con l'export verso mercati consolidati come Germania, Francia, Russia, Paesi Baltici, Penisola Arabica, Nord America, Maghreb. Prova di una riconosciuta capacità nella soluzione di problemi vibrazionali e di rumorosità a tutti i livelli. 47 Gli autovelox della settimana in città Oggi Domani 21 mag 22 mag IL TEMPO IN CITTÀ Ieri Un anno fa MIN (˚C) 12 12 9.0 MAX Oggi 15 23.5 19.9 All’interno La folla di Grillo non spaventa Chiamparino Settimana decisiva venerdì il Pd chiude in piazza Castello Alessandro Mondo A PAGINA 53 Lite in cucina tre feriti all’agriturismo Prima urla e insulti poi coltellate tra cuoco e cameriere Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Tazzoli Corso Orbassano Corso Cosenza Corso Siracusa Corso Moncalieri Corso G. Ferraris Strada Aeroporto Corso Allamano Via Bologna Corso Salvemini Via Plava Corso Settembrini Corso Moncalieri Strada Aeroporto C.so Quintino Sella Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Strada del Drosso Via Biscaretti di Ruffia Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Novara Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Belgio Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Via Botticelli Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Via Passo Buole Via O. Vigliani 22 mag 23 mag Via Passo Buole Via Onorato Vigliani Corso Vercelli Corso Giulio Cesare Corso Novara Strada Traforo al Pino Via Agudio Corso Cairoli 24 mag Via Passo Buole Corso Orbassano Via Onorato Vigliani Corso Settembrini Strada del Drosso Via Biscaretti di Ruffia Via Plava Corso Grosseto Lungo Stura Lazio Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Giulio Cesare Corso Novara Corso Grosseto L.go Stura Lazio Via Pietro Cossa Strada Comunale di Pecetto Via Agudio Corso Cairoli Via Passo Buole Via Onorato Vigliani Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Vercelli Centimetri LA STAMPA Si ricordano inoltre le postazioni fisse di c.so Regina Margherita e c.so Unità d’Italia 25 mag NESSUN ACCERTAMENTO LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Via XX Settembre, 14/c (quasi ang. Via Gramsci) TORINO Cell. 348.5502437 IL DELITTO UNO SPACCIATORE UCCISO DOPO UN’AGGRESSIONE A DUE PASSI DALLA MOVIDA Guerra tra bande paura a San Salvario Il racket dietro il commando killer in azione in via Ormea * L’agguato. Era l’1,50 di sabato notte quando un commando su tre auto ha aggredito un gruppo di spacciatori africani in via Ormea, dalle spraghe si è passati alle pistole e un uomo è morto. * La grande paura. L’agguato ha alzato il livello della preoccupazione anche se nella zona di San Salvario i controlli di polizia e carabinieri sono frequenti soprattutto nelle ore notturne. Le reazioni I residenti: le retate non bastano bisogna far tornare la legalità Numa A PAGIINA 48 Elisa Barberis A PAGINA 49 VIA PO INVASA DA MIGLIAIA DI TIFOSI UNA GRANDE FESTA NEL CUORE DELLA CITTÀ L’acchiappa-bambini e il decalogo del Regina Margherita Claudio Laugeri A PAGINA 52 Rita Pavone ritorno a casa con spettacolo Marinella Venegoni COMPRO ORO COMPRO ARGENTO COMPRO ROLEX Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Cosa fare se un bimbo fugge dall’ospedale Domani al Colosseo un concerto dedicato ai grandi successi RUDY OROLOGI TORINO LA STAMPA Alessandro Previati A PAGINA 55 T1 CV PR T2 REPORTERS Una folla mai vista per la Juve dei record Brunetto, Coccorese e Poletto ALLE PAGINE 50 E 51 A PAGINA 55 Il cybercodice medico MARCO ACCOSSATO S ette anni dopo l’approvazione del Codice 2006, Torino consegnerà alla medicina il nuovo testo di deontologia professionale. Un lavoro di revisione durato circa due anni che ha coinvolto nella discussione tutti gli Ordini dei Medici e Odontoiatri d’Italia. Il nuovo codice professionale nasce dalla necessità di dettare le linee di comportamento di fronte all’evoluzione e ai sempre più rapidi cambiamenti della Medicina. Le novità riguardano in- fatti ambiti prima inesplorati, come la medicina potenziativa che punta non solo al recupero fisico ma anche a quello psicologico del malato, quella militare, la telemedicina e la moderna organizzazione sanitaria, temi a cui sono stati dedicati quattro nuovi articoli, mentre gli altri 75 sono stati rivisti e in parte corretti. Il nuovo codice deontologico dell’Ordine fa i conti anche con le nuove tecnologie e le frontiere del web che hanno portato a rivedere alla luce di Internet i princìpi guida di una medicina diventata cybermedicina. L’EVENTO I musei si svegliano a mezzanotte GUIDO NOVARIA E ra prevedibile, ma il successo della Notte dei Musei, l’altra notte, è andato ben oltre le previsioni della vigilia. La direzione dei Beni Culturali ha reso noto che i visitatori «notturni» del Polo Reale Villa della Regina e Palazzo Carignano sono stati oltre 3.500. Lunghissime code per visitare anche il Palazzo, l’Armeria Reale e il Museo Archeologico: grande richiamo per i dipinti provenienti dalla Tate Gallery di Londra esposti nella mostra dei Preraffaelliti, che ha proposto percorsi guidati conclusi oltre mezzanotte. Boom di visitatori al Museo Nazionale del Risorgimento: il botteghino per la giornata di sabato 17 maggio ha registrato l’emissione di 3.500 biglietti. Particolare interesse del pubblico per la mostra «Belle époque. Lo sguardo ironico di Dalsani». Ottimi risultati di presenze anche per i musei del Cinema e l’Egizio e per quello della Montagna. Fuori città, la Reggia di Venaria ha dovuto fronteggiare un assalto inaspettato di visitatori notturni. Da registrare infine il tutto esaurito per l’apertura serale della chiesa di Santa Cristina, in piazza San Carlo, in occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto luci, con il concerto della banda di Caselle, diretta da Flavio Bar. T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 gg Dossier/Omicidio in strada Segnali di tensione R 1 R MARZO 2013 2 Alcune prostitute vengono aggredite a coltellate nella zona di via Ormea Ilmarciapiede èdivisotraspaccioe prostituzione malaconvivenzanelquartiereèsemprepiùdifficile La ricostruzione Cosa è successo? Gli investigatori - in questa fase dell’indagine, che non parte affatto da zero ma anzi - tendono ad escludere una guerra di racket, cioè un conflitto tra criminalità centro-africana e quella dell’Est romeno-albanese che control- Due parcheggiatori abusivi marocchini vengono ammazzati in via Nizza I due fronti del racket a San Salvario Bertini LA DROGA La mafia nigeriana 300 affiliati Le truppe senegalesi 200 affiliati 1 2 3 4 5 6 7 via Muratori piazza De Amicis via Saluzzo via Goito-Berthollet via Galliari corso Raffaello via Ormea via Monti via Foscolo Ogni pusher frutta all'organizzazione circa 1.000 euro a notte 1 7 piazza Nizza 4 via Belfiore via Giotto 3 6 via Foà 7 6 LA PROSTITUZIONE Il controllo delle 100 ragazze che lavorano ogni sera nel quartiere è diviso tra albanesi e romeni 1 via Nizza 2 via Pio V 3 via Ormea 4 corso Raffaello 5 corso Marconi 6 corso Dante 7 via Pietro Giuria 8 corso Massimo D'Azeglio I pusher africani forse hanno infastidito alcune ragazze dell’Est Europa Le prime sequenze dell’omicidio descrivono un primo contatto tra uomini bianchi, armati di mazze, e alcuni spacciatori africani. Qualche minuto dopo le tre auto del commando si allontanano. Ma una si ferma, scende il killer, sceglie il bersaglio, spara e uccide. 3 Un giovane pusher di origine senegalese viene ucciso con una coltellata MASSIMO NUMA La spietata esecuzione dell’uomo di origine africana, identificato come il senegalese Moussa Seck, 24 anni, riaccende ancora una volta i fari sul quartiere multi-etnico di San Salvario. Il killer lo ha voluto freddamente uccidere, centrandolo con un proiettile vicino al cuore. APRILE 2014 o La guerra tra gang dietro l’esecuzione di San Salvario R DICEMBRE 2013 Moussa Seck, 24 anni, sulla cui vera identità nessuno sarebbe disposto a scommettere un solo centesimo. Cinque colpi per uccidere Uno dei fori provocati dai proiettili sparati dall’assassino per uccidere lo spacciatore senegalese. L’esecuzione è avvenuta in via Ormea, nella parte più a sud del quartiere di San Salvario la, in tutte le sue possibili declinazioni, il mondo della prostituzione. Si tratta di due organizzazioni abituate a convivere nel nome del proprio core business di riferimento. La zona condivisa L’episodio di via Ormea potrebbe avere un’origine più semplice, cioè uno scontro tra alcuni pusher e le prostitute che lavorano nella stessa zona. Alla fine le donne, disturbate o addirittura molestate, avrebbero deciso di fare intervenire la rete degli sfruttatori. Da qui la spedizione punitiva e la gelida esecuzione del sedicente Il racket e la movida Ma che la questione San Salvario - un quartiere rinato in pochi anni, epicentro della movida torinese dopo la chiusura dei Murazzi, con una vita culturale, artistica e di divertimento tra locali alla moda e ristoranti di pregio - stia rivelando di nuovo un lato oscuro, con i tentacoli del racket che si allungano nelle vie e nelle piazze, è purtroppo un problema ben noto alle forze dell’ordine. Polizia e carabinieri hanno via Marocchetti co rso Ga lile oG TORINO ali lei portato a termine, in modo incisivo, una serie di operazioni anti-malavita. I carabinieri hanno impiegato, in piena notte, anche un elicottero per la caccia ai pusher. Qualcuno nel quartiere aveva denunciato il «clima di militarizzazione». Oggi c’è un senso di sgomento e di dolore per la morte di un ragazzo, spacciatore di cocaina o anche no. La nuova criminalità Da qualche tempo non c’è strada di San Salvario che non sia colonizzata dalle organizzazioni criminali africane. Sono racket efficienti, in grado muovere, via Spagna o Olanda, ingenti quantitati- vi di stupefacenti, soprattutto attraverso l’esercito disperato degli «ovulatori». compresi ragazzini, addestrati da bambini a ingoiare i contenitori pieni di droga. I narcos senegalesi Una recente indagine del nucleo investigativo dei carabinieri aveva ricostruito il percorso dei «narcos» senegalesi, che utilizzavano il denaro ricavato dallo spaccio per finanziare le guerre tribali e politiche africane. Gli investigatori della Narcotici della polizia in pochi mesi hanno sequestrato notevoli quantità di cocaina e arrestato decine di spacciatori. Il salto di qualità preoccupa tutti. 4 T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Cronaca di Torino .49 g Le reazioni “Serve una nuova strategia per la sicurezza” Michele Coppola ALESSANDRO MONDO STAZIONE PORTA NUOVA 1 2 via Giacosa via Campana via Morgari uso Valperga Cal 5 2 5 3 via Madama Crist ina 8 parco del Valentino v Po N - LA STAMPA Il tratto di via Ormea dove è avvenuta la sparatoria Smarrimento ma anche polemiche, e recriminazioni, a seguito di un episodio che per la sua brutalità, e per il sostanziale senso di impunità che presuppone, interroga bruscamente un’intera città. Non a caso, Mauro Marino, presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato e già autore di un’interrogazione parlamentare presentata lo scorso luglio sul fenomeno dello spaccio a San Salvario, oggi chiederà un incontro al prefetto: «Voglio capire se esistono strategie, e quali. Vivo in zona, da tempo fioccano le lamentele. Non si può andare avanti così». Un episodio dal quale le forze politiche, impegnate nel rush finale verso le elezioni del 25 maggio, traggono considerazioni diverse. Sergio Chiamparino, che per anni ha amministrato Torino, e ora ci prova con la Regione, mette le mani avanti: «Difficile dire cosa si potrebbe fare, sono dinamiche che non chiamano in causa le istituzioni locali ma semmai lo Stato. Purtroppo lo spaccio di droga, e la prostituzione, restano i grandi business della criminalità. Come tali, questi fenomeni, e le violenze correlate, vanno stroncati con la repressione». Guai a sottovalutarli, insomma. «Sicuro - aggiunge Chiamparino . È vero che, rispetto ad altre grandi città, da noi queste cose non sono all’ordine del giorno. Anche così, bisogna capire se si tratta di un fatto occasionale o, come penso, un indizio che Torino è considerata una piazza “valida” per questo genere di affari». Un commento prudente, quello dell’ex sindaco, al quale fanno da contraltare le posizioni in arrivo dalla sinistra e dal centrodestra. «Per avere città più sicure ci vogliono città più giuste - commenta Michele Curto, capogruppo di Sel in Comune -. Bisogna essere duri con i forti, con le gang criminali, e al «Bisogna intervenire prima che l’emergenza diventi fatto di cronaca» Agostino Ghiglia «Certi episodi dimostrano il fallimento delle strategie buoniste» Mauro Marino Senatore Pd «Chiederò oggi stesso un incontro con il prefetto» tempo stesso promuovere l’integrazione, i servizi e il welfare per i più deboli». Agostino Ghiglia, coordinatore regionale dei Fratelli d’Italia, non ha dubbi: «La tragica sfida all’Ok Corral dimostra il fallimento delle politiche tolleranti e buoniste del governo di centrosinistra che, forte anche dei voti di Forza Italia, negli ultimi mesi ha approvato il decreto svuota carceri rimettendo in giro migliaia di delinquenti e ha abrogato il reato di immigrazione clandestina incentivando l’assalto alle nostre coste». Gilberto Pichetto, candidato di Forza Italia alla carica di governatore: «C’è un serio problema di ordine pubblico, legato alla necessaria tutela che devono avere anche le forze dell’ordine e alla pena per chi compie certe azioni. Basta impunità». Un fatto drammatico, interviene Michele Coppola, in corsa per le regionali con Ncd, «che dimostra come il tema della sicurezza deve entrare nell’agenda di governo della Città e della Regione: si deve uscire dalla logica secondo cui certi problemi esistono solo quando arrivano alla ribalta della cronaca». Vigilantes privati ingaggiati per prevenire risse e schiamazzi La rabbia dei residenti “Le maxiretate non bastano Ci vuole legalità” ELISA BARBERIS «A cosa sono servite le retate con tanto di elicotteri, se poi il giorno dopo gli stessi pusher sono tornati a spacciare indisturbati nello stesso angolo?». È quanto si domandano residenti e commercianti del quartiere, a poco più di due mesi dal grande blitz in cui sono stati arrestati una trentina di spacciatori. «Il risultato? Non è cambiato nulla», spiega Eliana Strona, segretario dell’Associazione Rispettando San Salvario. La sensazione è che ormai la legalità manchi ad ogni livello: «Non si possono fare incursioni ogni quindici giorni, mostrare i muscoli non basta più: qui serve una soluzione che sia duratura». Certo, San Salvario ha cambiato volto rispetto a dieci anni fa, quando era un quartiere blindato in cui si respiravano tensione e degrado, ma prostituzione e spaccio lo non hanno comunque mai abbandonato. Sono cambiate le regole: il commercio illegale si è fatto itinerante, le dosi di droga vengono nascoste in bocca dai pusher, i sacchetti di «erba» sotto le auto, ma nessuno porta più con sé quantità di stupefacenti tali da consentire l’arresto. I «narcos» spariscono quando passa la ronda delle forze dell’ordine, per riapparire pochi metri più avanti. Chi sta per strada è la manovalanza, assoldata rapidamente e a basso prezzo in un ambiente di disperati. Chi consuma, invece, studenti, professionisti. «Abbiamo chiesto più volte un intervento che abbia effetti a lungo termine – precisa il presidente della Circoscrizione 8, Mario Levi –. Dopo l’esposto al prefetto, la situazione è un po’ migliorata nei giardini di via Morgari, ma rimangono tante altre zone del quartiere disagiate. I residenti chiedono un segnale vero, non la solita inutile maxi-retata». In pratica, le dinamiche restano sempre le stesse. «È assurdo che questi criminali possano immaginarsi di fare un raid con bastoni, spranghe e pistole, sparare in mezzo alla strada e farla franca», commenta un commerciante che abita proprio all’incrocio con via Ormea, storica strada della prostituzione. Nel cuore della notte ha sentito i colpi d’arma da fuoco, poco dopo il rientro a casa del figlio 17enne: «Voglio rigirare la domanda a chi in passato preferiva gli spacciatori alla movida: quale vince tra i due malesseri?». T1 CV PR T2 50 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 gg Dossier/La festa della Juventus Una folla da record per uno scudetto storico Decine di migliaia in centro per salutare la squadra di Conte LODOVICO POLETTO «E adesso facciamolo con i fumogeni rossi sullo sfondo». Click. Selfie da via Po, nell’ora e mezza del grande assedio al bus della Juve. «Dai ancora una» dice la biondina all’amica con il «32» scritto sulla guancia. Click. Click. Immagini della passerella nella sera dove tutto è permesso. REPORTERS I numeri contano Euforia selfie Nella sera della festa, del delirio con colonna sonora di «Juve, storia di un grande amore» by Paolo Belli. Tutti con il telefonino in mano a filmare e scattare. Click. Ecco Nicola che se ne sta seduto mezzo addormentato sul passeggino piazzato strategicamente sull’isola del 13 perché mamma e papà possano godersi il passaggio del bus. Click. Le bandiere sullo sfondo. Click ai fidanzati - scontatissimi - che con la maglietta bianconera si baciano come non mai mentre aspettano pazienti che il pul- Qualche tifoso ha esagerato con le bombe carta Almeno tre feriti man arrivi. Questione di fiducia. O di fede calcistica. L’arrivo del bus Il bus è soltanto laggiù, ma non arriva mai. Assediato davanti al Rettorato, per quasi mezz’ora. «Seba, Seba, Seba, Seba» grida un’altra ragazza sperando di attirare l’attenzione di Giovinco. «Sebaaaaaaa». In questa bolgia umana che si calpesta per arrivare il più vicino possibile al pullman dei campioni d’Italia, dove i ragazzotti ti spingono a terra pur di passare, sperare che «Seba» mandi un saluto proprio a te è pia illusione. Provare a spiegarglielo? «Non ti sente...». «Magari sì. È bellissimoooo». Sarà. «Boom» di bomba carta. Ma nessuno se ne cura. Spintoni. Trombette. Birre a fiumi: 3 euro una Becks I tifosi della Juventus non si rassegnano a quei due scudetti revocati che porterebbero il totale a 32 REPORTERS REPORTERS Un assedio lungo tutto il percorso La maglietta cult I tifosi hanno riempito all’inverosimile la strada fatta dal pullman dei campioni e in via Po qualcuno è stato anche travolto dalla folla . È stata la più gettonata ieri in piazza quella che ha segnato il terzo scudetto consecutivo della gestione Conte da 0,33; tre euro una Moretti da 75 cl. Sei euro le trombe da stadio a stantuffo: i ragazzi di colore ne tirano fuori da tutte le parti. E se la giocano con al concorrenza di qualche italiano che si piazza strategicamente già nel pomeriggio in via Po con la macchina stracarica. Intanto portano via due feriti. Uno è un carabiniere, l’altro un tifoso che fuggendo dall’esplosione è caduto, è stato travolto e si è rotto una gamba. L’attesa Alle cinque, però, quando la partita è ormai finita, il centro è ancora mezzo deserto. Antonio Campo, gufeggia nonostante la sciarpina bianconera stretta al collo: «Mi sa che stasera non arriva mica tanta gente: tre anni fa, in corso Cairoli a quest’ora era già tutto pieno. Non c’è atmosfera». Scusa, perchè? «Perchè è il terzo scudetto, è scontato». Fotografia scattata due ore dopo dal posto di guida del bus bianco targato polacco che risale improvvido via Po da piazza Vittorio. Poco dopo il rettorato un muro umano costringe l’autista a tentare un’impossibile inversione a «U» in mezzo alla strada. Click. Davanti allo store del Toro una camionetta della Polizia vigila con discrezione. Click. Un giovanotto espone il cartello «Davanti alla zebra tutti a...». Raffinato. Folle esultanti sulle coperture delle pensiline dei bus in piazza castello e sui tetti dei dehors. «Juve, storia di un grande aaamooore...». Profumi intesi di panini con la porchetta e con la salsiccia.. Magliette per tutti Di tutte le fogge, purché della Juve. Quindici euro per «Non c’è il due senza il tre». Cinque per quella «tarocca» con la foto della squadra che vendono all’angolo di via Roma. Uno scatolone, una montagna di magliette e fila di gente con le banconote in mano: «Ce l’hai una piccola per la bambina?». In via Monte di Pietà la birra fa la sua prima vittima: un ragazzone grande e grosso addormentato a terra. Ubriaco. Gli mettono sopra un cartello: «Sono interista, non disturbate. Foto due euro». Click. Ma poi c’è il bus che arriva. Via via. Tutti in via Po. Per l’assedio che coglie tutti di sorpresa. A respirare l’aria ammorbata dai fumogeni e godersi questa sera che più di festa non si può. La storia Tutti sul carro della famiglia Stella PAOLO COCCORESE Ogni famiglia ha le proprie tradizioni, quella degli Stella è zebrata e va avanti a quattro ruote ogni volta che si festeggia un campionato vinto dalla Juventus. E’ un carrozzone allegorico a metà tra quelli che si vedono in giro per il carnevale e un trattore (o camper, a seconda degli anni) che i proprietari della cascina omonima delle Val- lette portano in strada per festeggiare la squadra del cuore. Anche ieri, non hanno perso occasione e intorno allo stadio ha girato il carro con un grande scudetto numero 32. «Da tre anni a questa parte festeggiamo lo scudetto tutti insieme – dice Paolo Stella -. Bambini, genitori, fratelli e cugini salgono su un mezzo e festeggiano per le strade della città». Un divertimento che permette di condividere con tante T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Cronaca di Torino .51 g Bianconeri e granata uniti fra gioia e dolore dall’amore per la corsa La giornata era cominciata dalla corsa anti-violenza La storia ALMA BRUNETTO niti nel derby. Insieme, accomunati dalla passione della corsa e dal condividere gioie e dolori delle proprie squadre del cuore. «Runtogether», la sfida podistica lunga dieci chilometri con le maglie della fede calcistica, ha unito ieri i tifosi del Torino e quelli della Juventus. Una soddisfazione, una festa, come racconta Alessandro Giannone: «Non solo il meteo ci ha accompagnato, ma anche lo spirito e il rispetto delle due tifoserie». Un modo per unire bianconeri e granata con una stracittadina che ogni anno alterna la partenza da uno stadio diverso. E questa volta lo start è stato alle 9,30 da corso Scirea di fronte allo Juventus Stadium per concludersi sotto la Torre Maratona dell’Olimpico, con 1500 presenze quasi equamente suddivise. Per il secondo anno consecutivo la sfida è stata ad appannaggio dei bianconeri, mentre gli arrivi sono stati alternati. Il primo granata a tagliare il traguardo è stato il ventitreenne Andrea Bertola del Cus Torino, figlio d’arte di un ex atleta, Giancarlo, che ha staccato di soli sei secondi lo juventino Luca Molineri dell’Atletica Saluzzo. Hanno corso sempre insieme, e solo nell’ultimo chilometro è stato decisivo l’attacco di Bertola, al terzo posto Simone Scolari. In campo femminile Marta Lualdi ha bissato il successo del 2013. L’atleta tesserata per il San Marco di Busto Arsizio e di fede bianconera, è arrivata proprio per vincere, co- U Il carro degli Stella persone l’amore per la propria squadra del cuore. Ieri, erano una trentina a cantare e gridare sul trattore. Tre generazioni di Stella, ma anche tanti amici che non hanno voluto rinunciare a festeggiare l’ennesimo tricolore «sul carro». LAPRESSE In attesa degli eroi bianconeri Erano decine di migliaia i tifosi in piazza per festeggiare il terzo scudetto consecutivo della Juventus dei record REPORTERS Per mano al traguardo Molti hanno corso fianco a fianco fino all’ultimo, prima della volata verso il traguardo me ha affermato subito dopo l’arrivo. A completare il tris juventino sono arrivate rispettivamente Nicol Cavallera e Paola Bazzano. Tante storie si intrecciano tra il tifo e la voglia di macinaL’EVENTO Sono stati 1500 i partecipanti all’edizione 2014 re chilometri, come quella di Anna Demichelis, 46 anni. Una famiglia votata al Toro, dove il papà ha contagiato la figlia, ma al via per il secondo anno si sono presentati in quattro amici, salomonicamente divisi tra le due squadre. Pamela Palumbo, 40 anni, è cresciuta a pane e Juve, anche lei contaminata dal padre. E grazie alla passione viscerale per il calcio, ma soprattutto per una scommessa fatta con un collega di lavoro del Milan, si è ritrovata felicemente sposata con Mauro. All’arrivo ci sono anche famiglie al completo come quella di Paolo Chicco, 39 anni, fan granata. In braccio ha il piccolo Luca, soli 7 mesi, che indossa una mini maglietta «Non c’è nulla di più bello, dell’abbraccio di un bimbo dopo una corsa». Pensa già alla grigliata serale con gli amici e che dopo 20 anni si riesca ad approdare all’Europa League. Non sono mancati neppure i tifosi vip, che hanno dispensato foto ed autografi, come Claudio Sala, Andrea Agnelli e il direttore marketing della Juventus, Francesco Calvo. 1 Specchio dei tempi Una lettrice scrive: 2 «L’altro giorno sono sta- ta al Museo del Risorgimento per una visita guidata organizzata da Torino Musei e desidero segnalare un episodio veramente sgradevole di cui sono stata testimone. Uno dei saloni aperti al pubblico e che fa parte integrante del percorso di visita è stato adibito a sala ristorante per un evento aziendale; oltre ai tavoli imbanditi, erano presenti alcuni schermi che proiettavano immagini pubblicitarie e veniva trasmessa una musica a volume altissimo. Il risultato è stato che quella sala non si è visitata e, alla richiesta della guida di abbassare almeno il volume della musica, è stato risposto che non era possibile. «Premesso che non trovo scandaloso il fatto che un museo affitti dei locali ad uso commerciale, purché il museo non subisca danni di 12345689ABCD33EFAB88ECB4C9851EC39AECC98 3CBDCCC381C39BCDA4CD8CD5CBACDB5C8C5439BC3D44855C 1 CRISTINA M. Un gruppo di lettori scrive: in merito alla lettera pubblicata domenica 4 2 «Scriviamo maggio con titolo “ Piossasco un altro mostro” per condividere la legittima protesta del lettore nei confronti della sordità della politica riguardo il rispetto del benessere dei cittadini. Ci domandiamo, se definite con la parola “mostro”un centro commerciale, come si potrebbe definire un “poligono di tiro”all’aperto nel mezzo di un bosco popolato da caprioli e a 300 metri dalle abitazioni? Questo è quanto sta succedendo alla Vernetta di Giaveno in zona Villanova. «Ciò sta creando notevoli preoccupazioni tra gli abitanti SEGUE LA FIRMA Un lettore scrive: 1 alcun tipo, ritengo però essenziale che tali eventi si svolgano, preparativi compresi, solo dopo l’orario di apertura al pubblico. Il museo chiude alle 18 e quanto raccontato avveniva alle 17,15 circa. Infine, a parte i visitatori che hanno visto ledere il proprio diritto a visitare quanto previsto, ho trovato un po’ volgare invadere un museo con quella musica a tutto volume». cerca dei funghi fiore all’occhiello della nostra città». della borgata per via dell’inquinamento acustico e ambientale che si sta creando con ovvi danni alla salute di abitanti, animali domestici e selvatici. Abbiamo costituito un comitato per salvaguardare i nostri diritti ,abbiamo ripetutamente chiesto aiuto agli amministratori locali ma abbiamo riscontrato nessun interesse nel tutelare i nostri diritti e la nostra salute. È forte il malumore e la preoccupazione tra noi borghigiani, non soltanto per il deprezzamento che subiranno i nostri immobili ma soprattutto per il fatto che questa situazione invivibile è al momento causata da una/ due persone che sparano e ci domandiamo cosa succederà quando a pieno regime ci saranno diverse postazioni con altrettanti tiratori. «E’ amara la prospettiva di dover pensare che la nostra borgata diventerà sempre più invivibile e che per difenderci dai frastuoni saremo costretti a trascorrere le giornate estive dentro le nostre case (animali domestici compresi) con porte e finestre chiuse, e non si potrà più passeggiare nei boschi alla ri- 2 «Mi è capitata per le mani l’edizione della Stampa del 15 gennaio scorso, dove si riportavano i dati dei passeggeri trasportati nel 2013 dalla linea di metropolitana (40 milioni), dalle 8 linee tram (63 milioni) e dalle 80 linee di autobus (93 milioni). «Facendo una media otteniamo che ogni linea bus porta poco più di un milione di passeggeri, mentre ogni linea tram quasi 8 milioni. Considerata anche la vita dei veicoli, siamo così sicuri che il bus sia proprio conveniente?». LG [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 52 .Cronaca di Torino STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 In ospedale arriva l’acchiappa-bimbi in camice bianco Un decalogo nel caso di fughe di pazienti minorenni la storia CLAUDIO LAUGERI C’ è un decalogo per tutto. Persino per gli «acchiappabambini». Nulla di malvagio o di perverso. Anzi. Sono uomini e donne in camice bianco incaricati di inseguire i bambini che si allontanano senza preavviso da sale d’attesa, reparti e ambulatori del Regina Margherita. E’ tutto nel documento di «Prevenzione e gestione dell’allontanamento volontario del paziente minore ricoverato», approntato alcuni mesi fa da una commissione di 8 fra medici e infermieri. Il motivo: «Il personale sanitario ha l’obbligo di REGINA MARGHERITA Una commissione ha studiato il problema per evitare allontanamenti tutelare la sicurezza del paziente a lui affidato da qualunque pericolo». E «l’allontanamento volontario del minore costituisce una condizione di pericolo». Il principio Il principio ispiratore del regolamento è che il bambino viene affidato da un adulto alle cure mediche. In sua assenza, la responsabilità sulla salute del minore è del personale ospedaliero. La volontà del bambino o dell’adolescente ha un peso diverso rispetto a quella dell’adulto. Per questo, «l’inseguimento del paziente implica che gli operatori lo rincorrano nel tentativo di interrompere la fuga». E l’inseguimento «può estendersi anche all’esterno» dell’ospedale. Situazione ben diversa da quella dei reparti (di In breve Occupazione/1 I malati psichiatrici in via Gorizia Mentre la Sanità pubblica arretra per colpa della crisi e la psichiatria piemontese attende una riforma che con tutta probabilità prevedrà altri tagli, i «matti» cosa fanno? “Anche loro sono capaci di organizzarsi, gestirsi in maniera autonoma e fornire un servizio anziché esserne solo dei fruitori”, risponde il Mad Pride, l’associazione di utenti psichiatrici che oggi occuperà il poliambulatorio nello stabile dell’Asl To1 di via Gorizia 114, costruito nel 2005 e mai utilizzato a causa di carenza di fondi e disivestimenti sul Welfare. Un’azione dimostrativa, nella speranza che il tema dell’accoglienza e dell’assistenza non venga ancora una volta dimenticato. Occupazione/2 Casa Pound va alla bocciofila Emergenza in reparto Nell’eventualità di un allontanamento di minorenni il personale dell’ospedale è tenuto a rincorrere i ragazzini altri ospedali) dove sono ricoverati gli adulti: nell’eventualità di un allontanamento, medici e infermieri si limitano a segnalare alle forze dell’ordine la fuga del malato, soprattutto se può rappresentare un pericolo per sé o per gli altri. Ma nessuno partirà all’inseguimento, tanto meno fuori dall’ospedale. Il decalogo Per i minorenni, è tutt’altra storia. E così, spuntano gli «acchiappa-bambini». Sono medici, infermieri, operatori sociosanitari, che all’occorrenza vestono i panni dei «child-busters». Per il loro intervento, nulla è lasciato al caso. Molte regole ricalcano il buon senso, come l’avviso alle portinerie con tanto di comunicazione di generalità, descrizione fisica e dell’abbigliamento, ma anche la richiesta di chiusura «ove possibile» degli ingressi. Secondo il regolamento, «l’operatore sanitario che per primo vede scappare il minore cerca di fermarlo». Aiutato dei colleghi. Ma a chi tocca il ruolo di «acchiappa-bambini»? Semplice: «Nel caso siano presenti un infermiere e un operatore sociosanitario, il paziente deve essere inseguito dall’Oss», ma quando ci sono «due infermieri oltre all’Oss, l’infermiere e/o l’Oss inseguono il paziente». In entrambe le circostanze, però, se è presente un medico «anche lui può inseguire» il fuggiasco. La scelta dell’«acchiappa-bambini» è legata alla necessità di garantire «la presenza di almeno un infermiere in reparto». E se l’operatore sanitario riceve soltanto la segnalazione della fuga di un bambino? Nel decalogo è previsto anche questo: la segnalazione deve essere inoltrata al coordinatore infermieristico, che organizza un’«ispezione nel reparto», impegnando quando possibile «due operatori, per velocizzare i tempi». Intanto, scatta l’allarme alle portinerie e al medico di turno, che a sua volta fa la segnalazione alla direzione dell’ospedale, oltre che alle forze dell’ordine. Nel caso che gli «acchiappa-bambini» falliscano. Un gruppo di attivisti di Casa Pound ha occupato la zona in cui, a Rivoli (Torino), sorge da anni l’intelaiatura di una bocciofila ancora in costruzione. Il proposito è di ripulire dalle erbacce che infestano l’area verde. «Un’azione simbolica - spiega Matteo Rossino, responsabile provinciale - per protestare contro la politica degli sprechi della giunta e per attenuare la sensazione di degrado assoluto che circonda questa cattedrale nel deserto». «La nuova bocciofila - sottolinea Rossino - avrebbe dovuto essere terminata nel 2004 per permettere la candidatura di Rivoli al mondiale di bocce del 2005». farmacie Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via Mosca 1; via Porpora 27; via Cigna 38/ E; corso Peschiera 244/A; corso Casale 110; via Tripoli 58; corso Traiano 158; piazza Pitagora 9; via G. Borsi 114; via S. Francesco d’Assisi 14; via Nizza 214; via Berthollet 10; via San Donato 55. Orario minimo 12,30-19,30: via Borgaro 103. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II, 66; piazza Massaua 1. Info: www.farmapiemonte.org PESSIONE Cade in volata e muore nel fosso alla gara amatoriale La vittima lavorava alla Martini & Rossi e aveva la passione per la bici da corsa Il destino gli ha scippato la vita a trecento metri dal traguardo. Ieri mattina, Riccardo Gorgerino, 52 anni, correva in bicicletta per ricordare l’amico Domenico Barosso, presidente dell’«Apd Pessionese». Novanta chilometri di gara, partenza e arrivo a Pessione, con percorso attraverso Riva, Monale, San Damiano, Villanova d’Asti. Una gara amatoriale, ma pur sempre una gara. Gorgerino era nel «gruppone» di 40-50 ciclisti, lui e un altro sono finiti fuori strada, in un fosso. Lui non è riuscito a controllare la caduta, l’impatto gli ha spezzato il collo. L’altro corridore è rimasto acciaccato, è andato subito verso Gorgerino per tentare un soccorso. Poi, sono arrivati il 118 e i carabinieri. Ma c’era più nulla da fare. REPORTERS In sella Riccardo Gorgerino aveva 52 anni e da sempre era appassionato di ciclismo dale nella zona di Pessione, proprio in sella alla sua bicicletta; Ermanno Basso, il compagno di gite che sarebbe partito con lui il 7 giugno per un viaggio a Lourdes. Andata in bicicletta e ritorno in pullman. «Saremmo andati insieme, ora credo che salterà tutto» dice il presidente dell’«Apd Pessionese», Mauro Natta. La passione «La bicicletta era la sua passione, appena poteva saliva in sella e faceva chilometri su chilometri» racconta la mamma Caterina, 74 anni. Riccardo Gorgerino era capo del reparto imbottigliamento dello spumante alla «Martini & Rossi». Il lavoro era a pochi passi da casa, ma lui si alzava all’alba per andare in bicicletta. «Con qualsiasi tempo, mi diceva “oggi vado a fare 60, 70, 90 chilometri”» ricorda ancora la mamma. «Non riesco ancora a crederci, mi aspetto di vederlo arrivare da un momento all’altro» dice la sorella Bruna, 48 anni. Ha una fotografia del fratello tra le mani. Con Riccardo in bicicletta. «E’ la sua passione da quando aveva 13 anni. Gli piaceva pedalare in mezzo alla natura, attraversava paesaggi bellissimi e li raccontava con gioia» aggiunge la madre. Il viaggio La passione di Riccardo era cresciuta assieme a quella di due amici: Ezio Navone, morto sei mesi fa in un incidente stra- Il ricordo I parenti si affidano alle parole di Anna Lapiana: «Tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere Riccardo, di amarlo come figlio, fratello, padre, amico, compagno di vita e di avventure sportive degne del massimo rispetto, conserveranno il suo ricordo intatto nel tempo. Nulla potrà sbiadire il suo sorriso sincero, né la sua innata onestà. Aveva il dono di capire il prossimo, sempre gentile e premuroso, attento alle esigenze dei suoi affetti più cari». E ancora: «La sua personalità traspariva anche dai suoi quadri, splendido esempio di sensibilità artistica e talento. La passione di una vita, la bici da corsa, lo ha accompagnato fino alla sua ultima destinazione. Chi ha condiviso con lui la stessa passione come attore o semplice spettatore, ricorderà l’enfasi dei suoi racconti, sempre arricchiti di particolari e descrizioni spiritose, aneddoti e risate. Ha regalato tanto Riccardo a noi tutti, senza mai chiedere nulla in cambio, era un uomo meraviglioso e speciale». [CLA. LAU.] T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Cronaca di Torino .53 I candidati e l’ex comico Bono Chiamparino «Per noi è una sfida vinta» «Erano meno che in passato» 1 Davide Bono, M5S: «Sono 1 Sergio Chiamparino, Pd: soddisfatto, riempire piazza Castello è sempre un azzardo: invece non solo era piena ma la gente ha mostrato di essere informata e partecipe. Ora ci aspettiamo che ciascuno dei presenti comunichi a parenti e amici le nostre proposte». «Al comizio c’era meno della metà di gente rispetto alla volta scorsa. È chiaro che i grillini non hanno nessuna idea per il Piemonte, tengano pure le loro iniziative ma sono certo che i piemontesi non passeranno da uno sfascismo all’altro». Costa Crosetto Una piazza cuore di tutte le sfide Venerdì il Pd sarà in piazza Castello, la stessa che ha ospitato il comizio-show di Grillo, per galvanizzare i militanti. Giovedì Alfano sarà a Torino, sabato toccherà a Giorgia Meloni chiudere la campagna elettorale di FdI. il caso ALESSANDRO MONDO ffetto Grillo su Torino. La «performance» in piazza Castello del leader del Movimento 5 Stelle - «del capo-comico», come lo bollano sprezzantemente gli avversari - sembra avere riportato bruscamente con i piedi per terra le forze politiche in vista del rush finale verso il voto del 25 maggio. Più che il contenuto del comizio, per molti versi prevedibile, a fare la differenza è stata la piazza piena. Non così piena come durante le precedenti esibizioni, è vero. Abbastanza per far suonare il campanello d’allarme. Questione di numero e di età anagrafiche, trasversali a chi lo ha applaudito. E Orgoglio Pd Non a caso, il Pd ha scelto proprio piazza Castello per chiudere la campagna elettorale venerdì con una grande festa a cielo aperto: appuntamento alle ore 18. Una sorta di esorcismo, l’esorcismo del Movimento 5 Stelle, e al tempo stesso la volontà di dimostrare la propria La piazza di Grillo non spaventa il Pd “Venerdì tocca a noi” E Berlusconi telefona al club: dobbiamo mobilitarci forza. «Il nostro partito è ampiamente il primo partito e supera la soglia del 30% - ha ribadito sabato Davide Gariglio, il segretario regionale -. Nel suo complesso la coalizione ottiene la maggioranza assoluta dei consiglieri e quindi può governare da sola». L’arringa del Cavaliere Orgoglio-Pd, ma non solo. L’onda lunga del comizio torinese di Grillo è arrivata fino ad Arcore, cioè a Silvio Berlusconi, che ieri mattina ha catechizzato in collegamento telefonico i Club Forza Silvio in Piemonte coordinati da Bartolomeo Giachino. Presenti Marcello Fiori, il coordinatore nazionale, e Gilberto Pichetto, in corsa per la Regione. Se nelle settimane passate il Cavaliere era stato prodigo di giudizi pesanti sul leader del M5S, ieri ha rotto gli argini. A col- pirlo, in particolare la frase «clou» del comizio torinese, stigmatizzata dalle forze politiche di tutto l’arco costituzionale: «Mi dicono che sono come Hitler, ma io sono oltre Hitler». La prova provata, secondo Berlusconi, che Grillo è «un pericolo reale», un LA VOLATA FINALE Oggi c’è Tsipras giovedì arrivaAlfano e sabato la Meloni dittatore degno di stare nel museo delle cere con i vari Robespierre, Pol Pot, Stalin e lo stesso Hitler. Peccato che Grillo sia vivo e vegeto. Da qui la preoccupazione del leader di Forza Italia: per le sue uscite, per quello che rappresenta e per i voti che rosicchia a destra e a sinistra. Quando basta, «E’ già troppo sovraesposto» «Serve una rivoluzione» 1 Enrico Costa, Ncd: «Non 1 Guido Crosetto, FdI: «È intendo entrare nel merito di un personaggio che deve molta della sua notorietà alla sovraesposizione mediatica di cui gode da tempo: preferisco non commentare per non contribuire ad amplificare ulteriormente la sua sovraesposizione». stato il solito Grillo, il martello nelle mani di chi vuole distruggere e basta. I partiti tradizionali puntano a tirare a campare: purtroppo la gente si basa su questo dato di fatto e non su chi, come noi, vuole fare una vera rivoluzione». Pichetto Filingeri ha detto ai militanti raccolti al Sermig, per renderlo ancora più pericoloso dell’aborrita sinistra e giustificare una mobilitazione eccezionale. Territorio dimenticato Sono le ultime arringhe di una campagna elettorale sottotono, almeno per quel che riguarda le regionali: i leader nazionali si guardano dall’affrontare i temi locali, lasciandoli ai candidati. È accaduto con Grillo. Idem Berlusconi, che ieri ha discettato su tutto, evitando di entrare nei problemi di Torino e del Piemonte. Oggi tocca a Tsipras (ore 16 a Palazzo Nuovo, via Sant’Ottavio, 20) mentre a Alfano è atteso a Torino giovedì. Sabato toccherà a Giorgia Meloni chiudere la campagna elettorale dei Fratelli d’Italia. Conto alla rovescia. Internet e politica «Solo spettacolo» «Alla fine contano i voti» 1 Gilberto Pichetto, FI:«Se 1 Mauro Filingeri, L’altro Pie- fossi stato un cittadino qualsiasi, anch’io sarei andato ad ascoltare Grillo. Per curiosità, e perchè è bravo ad alternare politica e spettacolo. Non gli dò rilevanza. Il fatto che non abbia parlato del Piemonte dimostra che pensa solo alle europee». monte a sinistra: «La cosa peggiore di Grillo? Mette sullo stesso piano destra e sinistra. La piazza non mi preoccupa: mi preoccupa che lo voteranno molti di quelli che non c’erano. Non si risponde ai bisogni della gente spazzando via tutto». La campagna ai tempi dei social “Sul web senza paura degli insulti ma non si delega ai portaborse” Esposito (Pd): «Su Facebook uso soltanto il profilo privato» ELISA BARBERIS Renzi insegna, nell’era della politica 2.0 essere ben visibili sui social network significa esistere. Soprattutto in tempi di campagna elettorale. «Ma i candidati non sperino di raccogliere consensi attraverso Facebook e Twitter, perché rimarranno profondamente delusi». Con i suoi quasi cinque- mila amici e oltre 3.600 follower, il senatore democratico Stefano Esposito sul web è una piccola star. La sua forza è che, di certo, non le manda a dire e che gestisce ogni commento personalmente: «Delegare ad assistenti e portaborse è una follia». Critiche e insulti I suoi post più politici non hanno mai meno di centinaia di «mi piace» e decine di commenti, ai quali risponde uno per uno. Nessuna pagina fan, ma un profilo privato aperto a tutti: «Lascio la mia bacheca a disposizione di chiunque. Accetto qualunque critica, ma rispondo con la stessa moneta a chi mi insulta. E in casi estremi, se ripetuti, cancello il contatto, ma si tratta di una tantum». Era il 2007 quando Esposito è sbarcato sul social network di Zuckerberg. Obiettivo, capire gli umori dei suoi elettori, la loro opinione sull’attualità, raccogliere consigli, stimolare riflessioni. «Con il venir meno dell’organizzazione tradizionale dei partiti, bisogna usare tutti gli strumenti a disposizione per annusare l’aria» spiega. Giorno dopo giorno, post e tweet sono diventati imprescindibili, senza esagerare però: «Mai più di due o tre, altrimenti non si lascia il tempo di sedimentare il messaggio». E non ha paura di utilizzarli pure in modo aggressivo: «La politica è anche questo, è confronto, mol- parli la gente ti assale – continua il senatore –. Se risulti timoroso o ti giri dall’altra parte, finisce lì. Se rispondi, in alcuni casi trovi il modo di dialogare davvero sul merito delle questioni. La piazza virtuale ha molti aspetti di quella reale, dipende da come la si è sempre vissuta». Non solo campagna Sull’edizione di domenica la «Stampa» ha analizzato i sei candidati alla presidenza del Piemonte dal punto di vista dell’approccio al web e ai social una parte sempre più importante della campagna elettorale che va gestita al meglio altrimenti si rischiano errori e cadute di stile. 1 to spesso aspro. Se vuoi stimolarlo, devi offrire la possibilità di un dibattito senza rete, oppure diventa un compitino, legittimo, ma non è ciò che mi interessa». Non a caso Tav, lavoro, Grillo e Renzi sono le sue quattro parole chiave, quelle che utilizza più spesso. Argomenti che di sicuro non strappano sempre applausi. «Sul web non è molto diverso dall’incontro vis-à-vis: quando I social sono mezzi di comunicazione, non di costruzione di consenso, su questo Esposito è chiaro: «Esserci è necessario, se non fosse altro perché raggiungi una platea molto più vasta che vive sulla Rete. Questa è la premessa. Il punto, tuttavia, è riuscire a dare una risposta costante, che richiede tempo e fatica». Dei tanti che partono con violenza e offese gratuite, quasi un terzo cercano un dialogo privato: «Segno che il web è davvero in grado di essere uno strumento di relazione politica. Immaginare però di fare campagna elettorale solo sul web – conclude –, questo no, vuol dire di non aver capito nulla». T1 CV PR T2 LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 54 T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . Cronaca di Torino .55 Rita Pavone torna a casa con un nuovo spettacolo Asta Sant’Agostino Oggi - ore 15 e ore 21 Dipinti dell’800, del ’900 e contemporanei Domani - ore 15 e ore 21: Design Domani la cantante torinese al Colosseo con i successi Anni 50 e 60 Personaggio MARINELLA VENEGONI omani Rita Pavone torna a casa. E c’è da scommettere che, infilando via Madama Cristina per entrare al teatro Colosseo, la sua testa andrà a quella «Pel di Carota» che con baldanza bambinesca affrontava il tremore del debutto, in un’avventura più grande di lei risolta poi in un successo che nessuno avrebbe potuto prevedere. D Cinquant’anni dopo Più di mezzo secolo è passato da quella stagione, e nove anni da un’assenza volontaria durante la quale Rita è semplicemente andata a spasso, finendo però per costruire un ennesimo ambizioso progetto, «Masters», antologia di sue passioni musicali yankee dei ‘50 e ‘60. Pezzi che ascoltava proprio da ragazzina quando stava a Torino e un IL DEBUTTO «Pel di carota» è partita da Milano con la Bertè ed Enrico Ruggeri amico dei suoi le portava dagli Usa dischi di Bobby Darin, Fatz Domino, Burt Bacharach, e che lei ha appunto inciso tornando a rivelare una verve sorprendente. Album e tournée Dall’album al tour il passo è stato naturale. Dal 6 maggio la Pavone ha iniziato «Rita is backLive 2014», il tour che martedì approda appunto al Colosseo dopo un felice debutto al Gran Teatro di Milano, dove le hanno tenuto compagnia sul palco, tra gli altri, Loredana Berté ed Enrico Ruggeri, il quale ha anche collaborato al suo recente album. Al Colosseo non ci sono ospiti: la città, si sa, nella sua epoca fu monopolizzata dal 248 Felice Casorati Con Erminio Macario 683 Gio Ponti Rita Pavone, nata a Torino nel 1945, ha lavorato a lungo con il noto comico e showman torinese verso la metà degli Anni Settanta: celebre la commedia «Due sul pianerottolo» personaggio, Umberto Tozzi emigrò velocemente, e abbiam dovuto far passare lunghi decenni prima di vedere all’opera nel pop più divulgato gente come i Subsonica, e tutta una interessante pletora di gruppi indie, dagli Statuto fino ai Perturbazione. One woman show Ma Rita è mainstream, e in questo show torinese ballerà allegramente da sola, o almeno in compagnia dell’ottima band di Enrico Cremonesi, il frizzante direttore d’orchestra di Fiorello, che l’artista ha scelto per la direzione e gli arrangiamenti di «Masters» e che ora costruisce uno spettacolo rigoroso, affettuoso, elegante nella produzione e nei dettagli, dalla regia alle proiezioni che non possono prescindere dall’identità di un fenomeno che è stato. Sarebbe anche meglio qualche volta scordarla in concerto, quella Ritina là, per poter ap- prezzare a mente sgombra gli sprazzi che esegue dal nuovo album, la grinta nell’affrontare «All Nite Long» fra swing e fiati ruspanti, e persino una «Proud Mary» un poco punk. Bacharach viene tradotto da Ruggeri in «Se potessi amarti ancora», con Cremonesi che addirittura si cimenta in un rap. Storia ingombrante Ma in realtà non si può scordare Pel di Carota e inevitabilmente Rita si deve misurare con la propria storia, cosa che peraltro gli spettatori si aspettano. Quasi all’inizio c’è un omaggio a Renato Zero («Mi vendo», un po’ moscia in verità) che fu suo “Collettone” in tv con Loredana Berté nei tempi d’oro di quella movimentata adolescenza; Rita osa anche «Non è facile avere 18 anni», in un audace salto di mezzo secolo che non intacca la funzionalità del brano. Successi sempreverdi I grandi successi passano in medley. Si sospirava con «Alla mia età» e «Che m’importa del mondo», ai tempi. La «Partita di pallone» è rimasta un must, «Questo nostro amore» vinse il Cantagiro, e la Pavone la prende bella alta, non ha mai paura di misurarsi con le note. Fra una «Pappa col pomodoro» e «Datemi un martello», lo show riesce a privilegiare verso il finale la stagione tv di Giamburrasca, 1964, e con l’album fotografico che scorre la Pavone ricorda le musiche del premio Oscar Nino Rota e il suo dover mutuare i modi dei maschietti per fini di recitazione. Alla fine, dalla scaletta non mancherà un hit, e dopo due ore Rita mostrerà di aver tenuto rigorosamente il filo dello show, con energia e semplicità, affidandosi alla voce e ai ricordi. (Certo, a Milano, di ragazzi in sala ce n’erano ben pochi). NEL CANAVESE Rissa nell’agriturismo In tre finiscono all’ospedale Botte fra il cuoco e un cameriere Ne fa le spese anche un cliente ALESSANDRO PREVIATI VESTIGNÈ Attimi di paura, ieri pomeriggio, all’agriturismo «San Berny Village» di Vestignè, nel cuore del Canavese, per una violenta rissa scoppiata tra il personale del locale. Tre i feriti: il cuoco dell’agriturismo, il titolare e un avventore, suocero del titolare, intervenuto per sedare il diverbio. Il più grave è proprio il titolare, un cinquantenne residente in paese, trasferito, per precauzione in elicottero al Cto di Torino. Avrebbe riportato delle ferite da arma da taglio. L’allarme è scattato intorno alle 15. A scatenare la rissa un diverbio tra il cuoco (co-gestore dell’attività turistica) e un giovane cameriere. Quest’ultimo, dopo l’alterco, sarebbe salito nelle camere del piano di sopra per raccontare al titolare degli insulti ricevuti dal collega. È allora che il gestore dell’agriturismo è sceso e ha chiesto spiegazioni al cuoco. In un attimo i due sono pas- 211 A. Lupo Pronto soccorso Sono intervenuti polizia, carabinieri e 118 FOTO TORRA sati dalle parole ai fatti. Urla, spintoni e insulti. Fino a quando non è spuntato anche un taglierino. Un cliente, richiamato dalle urla provenienti dalla cucina, ha tentato di dividere i due ma ne ha rimediato solo contusioni e un colpo al volto. Sono stati altri clienti a chiamare le forze dell’ordine e il 118. Sul posto le volanti del commissariato d’Ivrea e tre ambulanze. Gli agenti hanno sequestra- to il taglierino e accompagnato all’ospedale eporediese i feriti più lievi. Il cuoco, subito dimesso dopo essere stato medicato al pronto soccorso, è stato trattenuto in commissariato per un lungo interrogatorio. La sua versione dei fatti sarà confrontata in queste ore con quella del titolare e degli altri testimoni oculari. Dimesso in serata anche il cliente rimasto lievemente ferito. ASTA IN DIRETTA SUL CANALE 697 DEL DT T IN PIEMONTE E 665 DEL DT T IN LIGURIA 891 E SULLA WEB TV www.canalearte.tv Corso Tassoni, 56 - 10144 Torino Tel. 011 437.77.70 - Fax 011 437.75.77 Catalogo in sede e on line: www.santagostinoaste.it e-mail: [email protected] T1 CV PR T2 LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 56 T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 . 57 CALCIO E LETTERATURA Tommasi per il «Mondiale dello scaffale» Ci sarà anche Damiano Tommasi questa sera alle ore 21 presso la sala Levi di Piazza Campidoglio 50 a Settimo in occasione della terza serata de «Il Mondiale nello scaffale». L’incontro calcistico e culturale organizzato dalla Biblioteca Archimede avrà come tema il calcio nella letteratura e sarà l’occasione per la presentazione del nuovo libro di Darwin Pastorin «Il Mondiale nel Giro del mondo». Modererà l’incontro il giornalista Giorgio Viglino ed interverranno Josè Altafini, Bruno Barba, Beppe Furino, Claudio Sala, Paolo Sollier. SPORT BASKET SOFTBALL La Loggia fatica sul campo di Legnano ENRICO ZAMBRUNO REPORTERS La Manital, dopo aver battuto Trento in trasferta per 60 a 42, ha la possibilità stasera al Palaruffini di portarsi sul 2 a 0 La Pms adesso vede la finale I torinesi in campo stasera a Trento per bissare la vittoria di sabato sera DOMENICO LATAGLIATA L a miglior risposta la dà sempre il campo. Ed è lì che Valerio Amoroso e Stefano Mancinelli, i due giocatori su cui aveva puntato la Manital Pms la scorsa estate per dare l’assalto alla A di basket, hanno urlato la loro forza: nella gara-1 della semifinale di LegaDue Gold, Trento ne è uscita con le ossa rotte e Torino ha subito ribaltato il fattore campo. Se stasera (ore 20,30, diretta tv su Videonord, canale 19 e 72 del digitale terrestre) i gialloblù concederanno il bis, venerdì al Ruffini Torino potrebbe già chiudere i conti. Non sarà facile, ma l’impressione destata sabato sera è stata netta: la Pms ha tutte le carte in regola per giocarsi la promozione. E se i quarti di finale contro Biella erano stati giocati sui nervi oltre che sul parquet con animi accesi anche oltre misura, qui si tratta di badare alla palla a spicchi e basta. Con il risultato che la Pms può davvero mettere in campo pezzi da novanta, tipo Amoroso (18 punti in 28’, 4/6 da tre, 5 rimbalzi) e Mancinelli (10 punti, 18 rimbalzi e 5 as- sist): i quali sabato sera hanno dimenticato le polemiche più o meni recenti che li hanno riguardati e portato a scuola i rispettivi avversari, chiudendo quasi tutte le porte in difesa e scegliendo spesso la miglior soluzione in attacco. Vero che l’Aquila è stata lontana parente della squadra che aveva vinto la stagione regolare (19/65 al tiro, 1/20 da tre punti) e che coach Buscaglia non ha potuto utilizzare B. J. Elder, ma Torino è apparsa più che in palla: «I loro demeriti vanno di pa- L’altra semifinale Capod’OrlandohalamegliosuVerona spalle al muro e Torino no: «Faranno il possibile per mandare in campo anche Elder, giocatore che può sempre fare la differenza. E riceveranno di più da Pascolo, appena premiato come miglior giocatore del campionato e invece contro di noi mai in partita. Ci siamo messi in una buona posizione: sta a noi proseguire su questa strada». Nel frattempo, Torino ha anche recuperato Gergati e Wojciechowski: nessuno dei due è al top della forma visti i recenti guai fisici, ma avere a DECISIVI RECUPERATI Mancinelli e Amoroso possono riconfermare le recenti prestazioni Torino potrà di nuovo contare su Gergati e Wojciechowski ri passo con i nostri meriti – è l’analisi di coach Pillastrini -. Abbiamo controllato il ritmo della gara e, tranne un breve momento nel secondo quarto, non abbiamo permesso loro di correre. E’ stato quasi troppo bello per essere vero, adesso dobbiamo aspettarci una loro reazione quasi feroce: non accetteranno certo di uscire di scena senza mollare, allestiranno difese più aggressive o diverse dal punto di vista tattico». Comunque sia, Trento ha le 1 Nell’altra semifinale della LegaDue Adecco Gold, l’Upea Capo d’Orlando di Pozzecco ha battuto la Tezenis Verona 84-82, rischiando di rovinare tutto nel quarto finale in cui ha subìto 32 punti. L’Upea, avanti anche di 11 nel terzo quarto, si è fatta rimontare nei 90 secondi conclusivi perché, dopo il 79-70 di Archie (17) e Nicevic (16), era arrivato l’8-0 firmato Taylor (13), Smith e Callahan (15) per il -1 a 31” dalla fine. A quel punto so- no però arrivati Mays (23) e Basile, i quali firmavano i cinque tiri liberi della sicurezza. «Se nel basket esistesse il pareggio, questa gara sarebbe finita in parità – ha detto Pozzecco -. Da sportivo sono contento di quello che ho visto, da allenatore sono felice di aver messo un primo tassello». «Ci siamo rialzati e ne sono orgoglioso – è il parere di Ramagli, tecnico veronese -. La lunghezza dei roster sarà importante». Stasera, gara-2. [D. LAT.] disposizione due uomini in più da buttare in campo non può che fare felice Pillastrini: «Sono contento soprattutto per Kuba, che solo venerdì si era allenato con la squadra e nemmeno per tutta la seduta. Ha segnato un canestro importante e lanciato un bel segnale». Di quelli utili per compattare ancor più la squadra e per dare fiato ad Amoroso e Mancinelli: due che, se continueranno così, potrebbero davvero regalare a Torino la serie A. La parola d’ordine di questo campionato è equilibrio. Nell’Italian Softball League 20132014 può succedere davvero di tutto. Si può vincere e perdere su ogni campo, ed è proprio questo il bello: di scontato non c’è proprio nulla. Ne sa qualcosa il Rhibo La Loggia, che nel fine settimana era impegnato a Legnano nella seconda giornata di ritorno del massimo torneo nazionale, la settima in totale. Le campionesse d’Italia in carica, capolista del campionato, hanno prima perso la partita d’esordio 2-1 per poi vincere a fatica la seconda 4-3. Sicuramente il Rhibo, quando era partito per la Lombardia, aveva in testa un’altra trasferta. Sì faticosa, ma almeno da bottino pieno. Il Legnano – penultimo in classifica - è stato bravo a sfruttare le poche occasioni che gli si sono presentate. In gara-1 la sfida è tra la lanciatrice locale Silvia Durot e quella piemontese Elisa Brandino, una delle colonne storiche di questa squadra. La Durot subisce otto valide, la Brandino quattro, ma alla fine è la prima a portare a casa il successo. Il Rhibo si porta in avanti al quarto inning con tre singoli consecutivi di Ricchi, Fama e Bosdachin. Pareggiano le padrone di casa al quinto con i doppi dell’ex Irene Barone e Ilaria Pino, poi il punto della vittoria arriva al settimo inning grazie a due errori difensivi (di cui uno a basi piene), segnato da Clare Warwick. Nel secondo match il Legnano è andato molto vicino a fare il bis: in vantaggio 3-0 (tre punti segnati al terzo da Irene Barone, Clare Warwick e Monica Verga), le lombarde sono state sorpassate con quatttro punti al settimo. Singolo di Moreo, base-ball a Dall’O’, doppio di Pizzorni e un punto a casa; volata di sacrificio di Bosdachin e secondo punto. Poi con due out, un singolo della Avanzi fa segnare la Pizzorni e un singolo della Beisser, con conseguente errore difensivo di tiro, porta la Avanzi a correre per il 4-3 finale. T1 CV PR T2 58 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 VOLLEY Lilliput Settimo travolta i play off partono in salita OSCAR SERRA La Lilliput Settimo non riesce nell’impresa di espugnare il palazzetto di Trento e anzi, complice anche l’assenza della capitana Marianna Bogliani (che si è infortunata al ginocchio), cede in maniera piuttosto netta contro la prima classificata del Girone B nella prima sfida playoff del campionato di serie B1 femminile. Che la sfida fosse proibitiva lo si sapeva, così come era già stato individuato da coach Massimo Moglio il pericolo pubblico numero uno, ovvero l’opposto Giada Marchioron, un passato tra la serie A1 e l’A2 a Vicenza, capace di mettere a segno Nei playoff per salire in A2 le torinesi perdono la prima partita con il Trentino ben 20 punti in una partita di soli tre set. I parziali sono eloquenti: 25-18, 25-19, 25-19. Nel corso della prima frazione il tecnico settimese ha provato a mischiare le carte, inserendo Roberta Bruno ed Erika Garrafa Botta rispettivamente per Sara Miola e Silvia Bazzarone, ma neanche questi accorgimenti riescono a impensierire la difesa avversaria, coadiuvata anche da un muro eccellente, capace di mettere a terra ben otto palloni. Nel secondo set il monologo del Trentino Volley Rosa è sempre il medesimo: in questa frazione Moglio getta nella mischia anche il giovane opposto Simona Buffo, classe 1998. Sabato prossimo (ore 21) davanti al pubblico amico La sfida sotto rete Il muro di Settimo funziona e colpisce in ben nove occasioni, ma non basta per avere la meglio contro il Trentino Volley Rosa Chieri si lecca le ferite Playoff,battuteFeneraeNuncas 1 Anche a Chieri, su en- trambe le sponde della pallavolo cittadina, ci si lecca le ferite. Sia il Fenera che la Nuncas, infatti, finiscono al tappeto nella prima giornata di playoff, rispettivamente di B1 femminile e B2 maschile. Le ragazze di Max Gallo cedono per 3-0 contro la Bakery Piacenza, trascinata dall’ex nazionale italiana Manuela Secolo, inarrestabile con i suoi 25 punti in una partita durata poco più di un’ora. Dall’altra parte della rete è Burzio la più incisiva con 8 palloni messi a terra, davanti a Migliorin e Bottaini (6), Tonello e Corazza con cinque. Le statistiche sono lo specchio di una partita mai in discussione: Piacenza attacca con oltre il 40 per cento di positività, circa il doppio delle chieresi nei primi due set. Mercoledì (ore 20,30) si replica al PalaMaddalene con gara 2. Nulla da fare anche per la Nuncas, in B2, che contro La Spezia resta in partita per quasi un’ora prima di ce[O. SER.] dere per 3-1. del PalaSanbenigno la Lilliput avrà la possibilità di riportare in parità la serie: «Servirà comunque una grande prova di squadra», suona la carica il ds Marcello Capucchio che come il resto dei suoi ragazzi crede ancora nella possibilità di una rimonta. Trentino: Demichelis 1, Marchioron 20, Candi 11, Fondriest 5, Martini 7, Pirv 9; Polato (L); Paoloni, Todesco 3, Bonafini. N.e. Dorighelli, Pucnik. All. Koja. Settimo: Bazzarone, Miola 3, Akrari 8, Millesimo 9, Biganzoli 9, Giacomel 9; Parlangeli (L); Garrafa Botta, Bruno, Buffo. N.e. Si. Olocco, Bosi (2L), Pasca. All. Moglio. Il Pinerolo sconfitto in casa dal Padova Sulla carta, quello dell’Eurospin Ford Sara Pinerolo era probabilmente l’impegno meno proibitivo, eppure neanche la squadra allenata da Stefano Caire è riuscita a conquistare il successo nella partita d’esordio dei playoff di serie B1. Davanti al proprio pubblico le pinerolesi capitolano con un netto 3-0 (25-22, 25-18, 25-20) contro il Padova Volley Project. Non è bastato neanche il recupero in extremis dell’ex opposto azzurro Elisa Togut, da un mese alle prese con un’infiammazione alla spalla, che ha stretto i denti ed è scesa in campo seppur non in condizioni perfette. «Ci sono mancati i suoi punti – ammette il vice presidente del club Vittorio Arbinolo – mentre forse il resto della squadra ha pagato un po’ di emozione». Un risultato quello di Pinerolo che – sommato alle sconfitte di Settimo e Chieri – conferma, almeno per ora, la sensazione che il girone B avesse un livello tecnico superiore al raggruppamento delle torinesi. La top scorer tra le fila dell’Eurospin è comunque la Togut con i suoi 11 punti, dietro di lei Alessia Midriano e Federica Fornara con 10 ed Enrica Borgna (8). Nel match c’è spazio anche per Maurizia Borri, che nel ruolo di ala, mette a segno cinque punti. Battuta e attacco i fondamentali nei quali Pinerolo ha sofferto maggiormente, mentre il gioco di Padova è apparso fluido e incisivo. «Oggi non eravamo sicuramente al meglio – ammette coach Caire - Sono convinto che il divario tra le due squadre non sia così grande: in gara-2 dovremo comunque dare il meglio di noi stesse». Appuntamento a mercoledì (ore 20,30) a Padova, dove solo una vittoria può tenere in gioco Pinerolo. [O. SER.] TENNIS ATLETICA Beinasco, pari prezioso contro il T.C. Bologna Primato italiano stagionale per Fabio Cerutti sui 100 BARBARA MASI Si è chiuso con il pareggio il difficile testa a testa fra U.S. Beinasco e T.C. Bologna, rispettivamente numero uno e due della classifica provvisoria del girone, nella quarta giornata del campionato italiano a squadre di Serie A2 femminile. Dopo tre vittorie consecutive, il team torinese guidato da Andrea Taragni ha portato a casa un punto prezioso rimandando alla trasferta ligure di domenica prossima, contro il Park Tennis Genova, la sfida decisiva per il comando della classifica. Alla sconfitta di Anna Turco ad opera di Valeria Muratori si è aggiunta quella di Federica Di Sarra che, opposta ad Alice Savoretti, non è riuscita a sfruttare il pre- zioso vantaggio di 6/3 3/2 40/0: 3/6 6/3 6/1 il punteggio ribaltato a favore dell’avversaria. A rimettere in gioco l’incontro ci ha pensato però Anastasia Grymalska, 6/2 6/0 su Stefania Rubini, che in doppio con la Pairone ha portato anche il punto del pareggio battendo Fossa Huergo/Savoretti in tre set, 1/6 6/4 6/3. Da Genova, invece, è arrivata la quarta sconfitta consecutiva per Le Pleiadi, battute 3 a 1 dal Park Tennis Club: unico punto, quello portato a casa da Sara Castellano su Annalisa Bona (6/2 e ritiro), controbilanciato dalle sconfitte di Francesca Sattanino e Chiara Massola contro Verdiana Verardi e Margalita Chakhnashvili e del duo Sattanino/ Castellano opposto a Verardi/ Chakhnashvili. E per 3 a 1 si è MARCO BOBBIO REPORTERS Anastasia Grymalska anche arresa la Canottieri Casale al T.C. Ceriano, unica vittoria quella di Irina Smirnova su Giulia Sussarello. Durissimo e senza repliche, infine, il verdetto della sfida fra il Circolo della Stampa – Sporting e il T.C. Cagliari con un 4 a 0 a favore delle giocatrici sarde: artefici del successo, Elisa Salis (6/1 6/3 su Drousile Dzeubou), Alice Matteucci (6/1 6/4 su Alice Canepa), Liana Gabriela Ungur (6/3 7/5 su Stefania Chieppa) e il duo Ungur/Matteucci (6/3 6/3 su Chieppa/Procacci). La vittoria, certo. Ma anche un riscontro cronometrico che dimostra lo stato di salute di Fabio Cerutti. Il velocista torinese delle Fiamme Gialle si è imposto ieri sui 100 metri nel meeting di Gavardo con il tempo di 10.27, battendo di appena un centesimo Enrico Demonte, secondo con 10.28. Quella di Cerutti (che a Rieti la settimana scorsa aveva corso in 10.46), è la migliore prestazione italiana dell’anno ed è già sufficiente per la qualificazione agli Europei di Zurigo, in programma a agosto. Buon risultato anche per Martina Amidei (Aeronautica) sulla distanza test dei 300 metri: il suo tempo di 37.96 (record personale) le ha garantito la piazza d’onore alle spalle della campionessa italiana dei 400 metri Chiara Bazzoni (Esercito, 37.67), ma davanti alla compagna di nazionale Gloria Hooper (39.24). Sulla stessa distanza, Michele Tricca (Fiamme Gialle) si è fermato al terzo posto con 34.06, dietro a Check Hamed Minougou (Atletica Vicentina, 33.44) e a Francesco Cappellin (Aeronautica, 33.60). Secondo posto anche per Kevin Ojiaku delle Fiamme Gialle, all’esordio stagionale, nel salto in lungo, grazie alla misura di 7,61, non lontana dal suo personale (7,91) e dal minimo per gli Europei (7,95). La prova è stata vinta da Alessio Guarini (Fiamme Oro) con 7,76 metri. Sabato invece si sono svolti i campionati italiani in pista sui 10 mila metri. La migliore delle piemontesi è stata Valeria Rof- Il Calton perde il primo round nella corsa alla B2 ENRICO ZAMBRUNO Aspettare tutta la stagione ne è valsa la pena. Sono cominciati i playoff in serie C, e visto cosa è successo nel primo fine settimana ne vedremo ancora delle belle. Nella finale scudetto femminile, ovvero quella che qualifica direttamente la squadra vincente della serie in B2, il primo atto va al Cuneo Granda Volley che ha piegato 3-1 (25-17, 25-20, 24-26, 25-12) il Calton. Canavesane che dopo il successo nel terzo set sembravano poter spingere la sfida al tie-break, e che invece sono state schiacciate nella quarta frazione dalla forza d’urto delle cuneesi. Gara-2 si gioca mercoledì alle ore 21 al palazzetto dello sport di Caluso. In caso di nuova vittoria Muro Calton del Granda Volley, sarà promozione. In contemporanea si è giocata gara-1 della fase «qualificazione seconde», dalla quale uscirà chi affronterà la perdente della finale-scudetto per la seconda e ultima promozione. A Beinasco, l’Italia Multiservice ha battuto in quattro set (2725, 25-22, 23-25, 25-19) il Lingotto, che mercoledì nel palasport di via Ventimiglia deve impattare la serie se non vuole dire addio ai sogni di gloria. Un 3-1 anche nella finale scudetto maschile, vinta da Marene sul Bruno Tex Aosta (25-17, 17-25, 25-20, 25-15). Nella fase uno dei playoff, blitz esterno del Savigliano, corsaro al tie-break (21-25, 38-36, 23-25, 25-18, 13-15) a Condove sul campo del Valsusa. Tutto facile nella palestra di corso Svizzera a Torino per la Tipografia Gravinese Parella, che travolge 3-0 la Bre Banca Lannutti Cuneo. REPORTERS Fabio Cerutti, primo con 10.27 fino (Fiamme Azzurre/Runner Team 99) che, con 34:32.57, si è avvicinata al suo primato personale (34:32.36): il tempo le è valso il quinto posto in classifica, a quattro secondi da Giovanna Epis. La gara è stata vinta da Veronica Inglese con 32:25.76. Settimo posto poi per Sara Brogiato (Aeronautica/ Cus Torino) con 34:48.83, mentre nella categoria Promesse la chivassese Virginia Maria Abate (Free Zone) ha conquistato una medaglia d’argento chiudendo con il tempo di 35:22.30. T1 CV PR T2 LA STAMPA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Piemonte Sport .59 . CICLISMO Allievi, il chierese Incardona vince sulle strade di Mondovì FRANCO BOCCA Manuel Incardona vittorioso a Mondovì fra gli Allievi, Gabriele Scarabello ottimo secondo a Calea nel Trofeo Migliore, al termine del quale Federico Burchio ha conquistato il titolo provinciale Juniores. Per i corridori torinesi si è trattato di una domenica ricca di soddisfazioni, anche se non tutti hanno gioito fino in fondo. Incardona, portacolori del Pedale Chierese ha conseguito la seconda vittoria stagionale sul traguardo di una delle più vecchie classiche del calendario giovanile, la Coppa Bruna Giacosa, giunta alla 66ª edizione. Nella volata finale di sette corridori (i su- La Peugeot 207 S2000 della Scuderia Meteco di Sala-Florean RALLY Sala-Florean su Peugeot sfrecciano sul traguardo del 29° Rally Città di Torino ROBERTO VALENTINI Ottima prestazione nell’eporediese per la promessa Gabriele Scarabello perstiti della lunga fuga di 10 coraggiosi andati all’attacco nel primo dei tre giri in programma) Incardona ha rimontato negli ultimi metri Simone Bevilacqua, alfiere del Madonna di Campagna, ancora una volta in bella evidenza. Invece sulle strade dell’Eporediese ha dominato una squadra, la GB Lions Junior, che ha vinto la corsa di Calea con il milanese Simone Piccolo e ha conseguito il terzo posto con Federico Burchio, che ha così conquistato il titolo provinciale della categoria. Ma la vera rivelazione della corsa è stato Gabriele Scarabello, che abita a San Mauro e frequenta la quarta liceo economico e sociale a Chivasso. Al termine di una gara che lo ha visto sempre in prima linea Scarabello è giunto secondo (il suo mi- La volata decisiva Il chierese Manuel Incardona ha vinto la Coppa Giacosa Allievi a Mondovì davanti al torinese Simone Bevilacqua glior piazzamento di sempre), ma non ha potuto fregiarsi del titolo provinciale poiché difende i colori di un team alessandrino, la Città dei Campionissimi di Novi. La maglia è così finita sulle spalle di Burchio, che al termine non era per niente soddisfatto. Trattandosi di una delle pochissime gare Juniores che si disputano in provincia di Torino, il campione regionale, che abita a Rivoli, sperava di poter contare sull’appoggio dei compagni di squadra, garantitogli nella riunione pre-gara. Ma poi evidentemente l’accordo è saltato e il buon Federico ha dovuto accontentarsi di vincere la volata per il terzo posto, masticando amaro. Canottaggio IlCusTorinosecondo neicampionatiuniversitari 1 Quelli chiusi ieri a Milano sono dei Campionati universitari da ricordare per il Cus Torino, secondo nella classifica generale vinta dal Cus Pavia. Alberto Di Seyssel e Andrea Novelli dell’Armida, dopo il titolo di sabato, ieri hanno vinto l’oro nel quattro senza con Emanuele Giacosa e Guido Gravina (Cerea) che, a loro volta, hanno ottenuto l’oro nel due senza. Anche Jacopo Protano della Sisport, nel singolo, ha conquistato la medaglia più ambita. Doppio argento per la cussina Kiri English-Hawke nel singolo e nel quattro di coppia con la compagna di club Camilla Noé e il duo Zuanon-Morone (Sisport). Quest’ultima ha bissato l’argento nel doppio con l’altra sisportina Irene Vannucci la quale partirà oggi per il raduno azzurro in vista degli Europei di Belgrado con le compagne di team Laura Basadonna e Gaia Palma. Tre bronzi completano il bottino torinese. [P. MOR.] Vincendo il 29° Rally Città di Torino, il canavesano Andrea Sala, in coppia con Fulvio Florean sulla Peugeot 207 S2000 della Scuderia Meteco, ha ottenuto la sua decima vittoria in carriera. Trascinato dal pubblico, Sala ha preso il comando dalla seconda prova speciale, sopravanzando i valdostani Elwis Chentre e Igor d’Herin, sull’Abarth Grande Punto S2000 preparata da Mario D’Ambra con la quale aveva vinto l’anno scorso le finali della Coppa Italia. Sul terzo gradino del podio sono saliti Mario Trolese ed Elisa Filippini su una Peugeot 207 Super 2000. Trolese, rallentato nel corso della prima prova da un problema alla leva del cambio, ha approfittato dello stop di Gianfranco Vedelago e Corrado Perino per lungo tempo in terza posizione per un guasto al leveraggio del cambio della loro Mitsubishi. Tra le due ruote motrici successo di Jacopo Araldo e Lorena Boero su Renault Clio S1600, con un ottimo 5° posto assoluto. In Gruppo N vittoria di Alberto Gianoglio e Franco Got- ta su Renault Clio Williams, mentre nella classifica femminile hanno primeggiato Monica Caramellino e Carola Fornero su una Mini inserita nella classe Racing Start. Nelle storiche netta vittoria per Umberto Parisi e Giuseppe D’Angelo a bordo di una Porsche 911, che hanno preceduto Bruno Graglia e Roberto Barbero su Fiat 124 Abarth Rally. Nella stessa categoria hanno portato a termina la gara le giovanissime sorelle Francesca (al volante) e Monica (navigatrice) Mosso, con una Lancia Fulvia 1,3 S. Dei 128 equipaggi al via hanno concluso in 80 fra le moderne e 13 fra le storiche. Il Città di Torino 2014 ha avuto una suggestiva parentesi ieri, con la disputa del Master Città di Torino che si è svolto sul tracciato dell’Oval dove venerdì sera si erano sfidati i concorrenti del Rally. Dodici le vetture al via che nell’arco di due giorni hanno dato vita ad una sfida interessante che ha divertito il numeroso pubblico presente. Il successo assoluto è andato al novarese Franco Uzzeni in gara sulla Subaru Impreza Wrc con i colori U- Power che ha battuto in finale la Peugeot 307 Wrc di Riccardo Tortone. IPPICA SCHERMA A Vinovo una domenica all’insegna dei giovani Il Michelin Collegno re di spada a squadre Vittoria ai punti per la squadra italiana in sella ai pony ALMA BRUNETTO L’ippodromo di Vinovo ha vissuto una giornata verde, con molti giovani in pista, sugli spalti e nei paddock. La concomitanza tra la World Summer Cup Junior, valida come Campionato europeo pony, la corsa dei mini trotter e la premiazione conclusiva del progetto «Un cavallo per amico», riservato alle scuole che hanno fatto visita all’ippodromo, hanno attirato scolaresche e tante famiglie. Il battesimo delle corse è iniziato con la prova riservata al circuito dei giornalisti e degli universitari: dieci appassionati suddivisi tra studenti, universitari e giornalisti che girano per l’Italia per partecipare a corse di trotto, in qualità di semplici amatori. Neanche a dirlo, ha vinto il favorito Tommaso Bianco, che ha interpretato Napal Mec. Una gara partita molto veloce, che ha dato doppia soddisfazione al driver, arrivato al successo con un cavallo di famiglia. La corsa più attesa del pomeriggio è stata alle 15,30, che ha visto schierati in campo i driver in erba, alla guida dei pony, tutti provenienti da Soccivo in provincia di Caserta. Le future promesse del trotto disputano un campionato che si svolge in tre manche. La tappa BARBARA MASI La gara di Vinovo riservata ai pony italiana, che vede impegnate le rappresentative locali, quella svedese e francese, si è tenuta a Vinovo e il 29 luglio sarà in Svezia e il 24 agosto in Francia. Nove pony Shetland, un incrocio tra una cavalla e un pony non più alti di 140 centimetri, sono scesi sull’anello e in compagnia di altrettante giovani future promesse del trotto con un’età tra i 9 e 13 anni, hanno dato vita ad una prova entusiasmante. La formazione italiana ha vinto ai punti con Regina al sulky Francesco Crocifoglio, Roder con Giuseppe Di Muro e Varenne in versione mignon con Francesca Pastena. Per i minitrotter il successo è andato a Sonic Lobel e Pierluigi Chiarello. Nell’agonismo vero il trionfatore, come da pronostico nel centrale riservato ai 4 anni, è stato Marco Smorgon alla guida di Reine du Zak, che ha fatto il bis a fine convegno con Regina del Bar. Si torna a correre mercoledì, quando scenderanno in pista all’esordio gli allievi driver. Il 4° Trofeo Memorial Francesco Bignone resta in casa: il Michelin Sport Club di Collegno, organizzatore insieme all’Accademia Schermistica La Maschera di Ferro Pinerolo dell’intenso weekend schermistico al Palazzetto dello Sport di Cantalupa, ha conquistato il trofeo di spada per società dedicato alla memoria del suo ex presidente. La gara, valida anche come prova del campionato regionale Assoluto, ha coinvolto 168 atleti piemontesi nelle tre armi oltre a 52 squadre under 14 che si sono disputate la finale del campionato regionale Gran Premio Giovanissimi. Per gli Assoluti, nella spada si sono affermati Federica Isola della Pro Vercelli e Andrea Baroglio del Club Scherma Casale. Nella sciabola ambo del Club Scherma Torino con i successi di Luca Ceccopieri e Roberta Annicchiarico. Nel fioretto, infine, oro per Sara Vitale, tesserata del Club Scherma Ramon Fonst di Torino, e per Alberto Novo, portacolori del Club Scherma Torino. Per la categoria Ragazzi/Allievi, nel fioretto maschile successo del Club Scherma Torino davanti all’Accademia Scherma Maschera di Ferro, la quale a sua volta si è imposta in quello femminile invertendo i ruoli. Nella spada rosa dominio della Pro Vercelli davanti alla Pietro Micca Biella; nella sciabola maschile trionfo invece della Scherma Verbania sul C. S. Varese. T1 CV PR T2 60 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 CALCIO ECCELLENZA Lascaris l’incubo retrocessione Nel torneo Allievi vinto dal Genoa, Toro al quarto posto, Juve solo quattordicesima continua Al “Boscione” deludono le torinesi PAOLO ACCOSSATO Parla ligure il 28° Andrea Boscione per Allievi Nazionali organizzato dalla Pro Settimo Eureka. Il Genoa di Fasce batte in finale 1-0 il Bologna e scrive per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro. Il Bologna, arrivato alla finale con quattro successi, si deve arrendere ai grifoni capaci di eliminare in semifinale anche l’altra favorita Torino. Nella finale per il terzo posto i granata di Menghini hanno affrontato il Parma di Maurizio Neri, ex attaccante con 114 gol tra serie A, B e C e 470 partite disputate tra i professionisti. Il suo Parma, squadra forte e quadrata, si è imposta sul Torino con un netto 3 a 0. A scendere, il quinto posto va al Novara che si impone per 2-0 sui cechi del Victoria Plzen bravi a conquistarsi la palma della migliore straniera del torneo. Settima la Dynamo Ceske, mentre il Bra supera 1-0 il Cuneo per la nona piazza. Gli Orizzonti United, vincitori la settimana scorsa del Memorial Giunta che dava l’accesso al Boscione, si piazzano undicesimi (2-0 ai padroni di casa) mentre la Pro Vercelli ha la meglio sulla Juventus di Zappella ai rigori per il 13° posto. Per i bianconeri un torneo tutto da dimenticare con un punto in tre partite nel girone eliminatorio ed il ko anche nell’ultimo match. Per la serie «Saranno famosi», il torneo ha messo in mostra parecchie individualità come il portiere Doda della Pro Vercelli o il terzino Caronte del Torino, eccezionale nel difendere e nell’attaccare. Poi, la tradizione della scuola ceca a centrocampo con il fisco di Frnock della Dynamo Ceske e la mira sotto porta di Chicchiarelli del Genoa. Ma il reparto offensivo migliore è alla fine quello del Bologna con la coppia Simone Rossetti e Lorenzo Colli, autori di 7 reti in due. Gli altri tornei A campionati praticamente conclusi abbondano prima delle vacanze le manifestazioni Guglielmo Roveta dell’Albese La finale per il terzo posto I granata di Menghini sono stati battiti per 3 a 0 dal Parma nella finale per il terzo posto del Torneo Andrea Boscione organizzato dalla Pro Settimo Eureka che si è disputato sul campo Valla di Settimo Torinese Giovanili ALecceprimoroundaiGiovanissimibianconeri 1 Un successo netto, quello dei Giovanissimi della Juventus. A Lecce, i ’99 di Gabetta, battono 3-0 i giallorossi ipotecando il passaggio al turno successivo. Nella gara valida per l’andata dei sedicesimi di finale, i bianconeri espugnano il campo dei salentini grazie alle reti di Goh, Kean e Ndiaye. «Nel primo tempo – commenta Claudio Gabetta - è stata una partita molto equilibrata, abbiamo chiuso sullo 0-0. Poi nella ripresa abbiamo trovato un grandissimo gol di Goh e da lì la partita si è definitivamente sbloccata. I ragazzi, invece di accontentarsi, hanno continuato a spingere trovando altre due reti, quelle di Kean e Ndiaye». Un risultato che permetterà alla Marco Laneve squadra di affrontare la gara di ritorno, in programma domenica 25 maggio a Vinovo, con maggiore tranquillità. «Era importante fare bene oggi, anche perché ci si gioca tutto nel giro di poche settimane». Un altro risultato positivo per la squadra bianconera, che nella prima fase del campionato, conclusasi la scorsa settimana, ha portato a casa un piccolo record, chiudendo la regular season senza perdere nemmeno una partita. La vincente di Juventus-Lecce se la vedrà con chi tra Vicenza e Inter passerà il turno (0-0 ieri in terra veneta tra le due squadre). Una volta superati gli ottavi di finale (ancora un doppio turno) le otto finaliste si affronteranno a Chianciano Terme per la final-eight, in programma in Toscana dal 20 al 28 giugno. Delle trentadue finaliste classe ’99 non fa parte il Torino, beffato all’ultima [I. CRO.] giornata. giovanili in giro per i campi del torinese. Ad Alpignano in settimana si è chiuso il 9° Memorial Grippiolo per Giovanissimi con il successo dell’Atalanta sul Novara per 2-0 ed il terzo posto del Napoli sulla Juventus. Continuano invece i match del 25° torneo Città di Caselle con Real Canavese, Alpignano e Pro Settimo al comando dei rispettivi gironi. E’ tutto pronto a Pianezza invece per il 42° trofeo Lascaris per Allievi B, una delle manifestazioni più longeve nel panorama del calcio piemontese. Da mercoledì fino a domenica scenderanno in campo il Bologna di Jonathan Binotto, la Juventus di Zappella, il Torino di Fioratti, il Verona di Orfei e poi ancora Sassuolo, Novara, Pro Vercelli, Cuneo, Lucento, Lascaris, Chisola e Pozzomaina. L’albo d’oro dice Toro con 17 successi (seguono Atalanta con 6 e Juve con 5), tra cui anche quello dello scorso anno. PROMOZIONE DONNE Volpiano, sfuma il sogno regionale San Giacomo Chieri sconfitto Il Toro Primavera approda alle semifinali E’ domenica decisamente più amara che dolce per le due torinesi impegnate nelle ultime partite della stagione in Promozione. Arrivano due sconfitte e se quella del Volpiano è abbastanza indolore, in quanto lo scontro per il titolo regionale con il Mondovì aveva valore platonico, il ko casalingo del S.Giacomo Chieri allontana il sogno del passaggio in Eccellenza. In più le 5 retrocessioni dalla D delle piemontesi costringeranno le torinesi coinvolte nella lotta per non retrocedere in ulteriori playout per una conclusione di annata che si protrarrà quindi alle soglie di giugno. Titolo regionale Al Barbieri di Pinerolo si chiude l’anno del Volpiano già promosso in Eccellenza con la sconfitta per 2-0 contro la Virtus Mondovì nel match che vale il primato tra le quattro vincenti dei gironi di Promozione. Il Volpiano aveva già dato tutto in campionato, vinto a mani basse con 77 punti, contro i 65 di Biogliese e Grugliasco e i 64 della Virtus Mondovì. Per il gruppo guidato da Scirè un 2013-2014 più che positivo con il rapido ritorno in Eccellenza. Playoff Il San Giacomo Chieri non riesce ad approfittare del fattore campo ed è battuto 1-0 dal Corneliano nell’impianto di via San Silvestro. Sfuma così il sogno di passaggio diretto nel massimo torneo regionale. Il posto ancora libero sarà deciso dallo scontro di domenica prossima tra il Corneliano ed il Casale, avendo i nerostellati battuto per 2-0 la Juve Domo nell’altro playoff. Proprio la Juve Domo sarà invece la prossima avversaria del San Giacomo visto che è necessario stabilire una griglia di merito per gli eventuali ripescaggi nella categoria superiore. [P. ACC.] PAOLO PONTI Con una doppia prestazione perfetta e la conseguente doppia vittoria contro il Molassana Boero, il Torino Primavera approda alle semifinali scudetto. Dopo una regular season dominata e conclusa a 46 punti, le granata sono approdate alla fase nazionale da favorite (squadra più titolata d’Italia con quattro scudetti, vicecampionesse in carica) senza deludere le attese. Se all’andata si erano imposte 4-0 grazie ai gol di Favole, Barbieri e alla doppietta di Tudisco, ieri a Genova hanno sotterrato 7-2 le avversarie. A senso unico la partita, sbloccata dopo cinque minuti grazie al gol di Annalisa Favole, a cui hanno fatto seguito Tudisco, Lupo, e il gol di Vecciu per il Molassana, che ha chiuso la prima frazione sul 3-1, per poi concludere nella ripresa con le marcature di Crisantino, Grassino, ancora Tudisco e Eusebio. Domenica prossima giornata di riposo in attesa della vincitrice del triangolare tra Inter, Verona Bardolino e Pordenone (le granata erano inserite nell’unico accoppiamento) da affrontare l’1 e l’8 giugno per accedere alla finale del 14. Per il Lascaris si avvera l’incubo peggiore. I playout di serie D danno responsi ostili e così i bianconeri non potranno ancora andare in vacanza. Le 5 retrocessioni di piemontesi dalla D (alle già condannate Santhià e Verbania si sono aggiunte ieri Pro Dronero, Albese e Gozzano) costringono infatti l’undici di Portesi ad una estenuante coda post campionato. In pratica il Lascaris giocherà domenica prossima con il Vda Charvensod per restare in categoria: in caso di vittoria sarà ancora Eccellenza, altrimenti ci sarà un altro match da disputare contro la perdente del playout dell’altro girone Olmo-Colline Alfieri. La squadra sconfitta scenderà in Promozione. Il tutto perché solo il Borgomanero ha fatto il suo dovere battendo l’Alzano Cene. Negli altri spareggi lo scontro tra Derthona e Pro Dronero porta alla retrocessione di una piemontese e gli alessandrini si impongono sulla Pro Dronero per 2-0 con reti di Chirico e Gillio. Decisamente sfortunata invece l’Albese che non sfrutta il vantaggio di due risultati a propria disposizione su tre. I cuneesi passano in vantaggio con Tavella, colpiscono due pali con Marjianovic ma incassano il pari per un’autorete di Andersson. E nei supplementari prima Tabbiani e poi Coghe condannano l’undici di Rosso. Niente da fare anche per il Gozzano che sul campo del Mapellobonate non supera la retroguardia lombarda e così lo 0-0 condanna i novaresi. [P. ACC.] LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 61 T1 CV PR T2 T1 CV PR T2 62 .Spettacoli Cronaca STAMPA .LA LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 I Cinema del 19 maggio 2014 Le trame AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve P 16.00-18.10-20.20-22.30 Sala 1 Grand Budapest Hotel Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Non dico altro Sala 3 16.00-18.00-20.30-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. 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Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Godzilla 3D P 15.50-18.50-21.40 Godzilla P 14.05-17.00-19.50-22.40 Grace di Monaco P 15.00-17.30-20.00-22.20 Ghost Movie 2 P 15.15-17.50-20.10-22.35 Parker P 14.00-16.50-19.40-22.30 Rio 2: Missione Amazzonia P 14.40-17.30 La stirpe del male V.M. 14 P 20.15-22.35 Violetta - Backstage Pass P 14.50-17.20 Grand Budapest Hotel P 20.00-22.30 Nut Job P 14.45-17.20 Sex - Una commedia sentimentalmente scorretta P 20.10 The english teacher P 22.30 Gigolò per caso P 15.20-17.40-20.00-22.20 Fino a prova contraria - Devil’s Knot P 14.00-16.45-19.30-22.20 Brick Mansions P 15.00-17.35-20.00-22.25 Transcendence P 14.10-17.00-19.45-22.30 Un fidanzato per mia moglie P 15.00-17.30-20.00-22.25 The Amazing Spider-Man 2 P 15.00-18.10-21.20 The Amazing Spider-Man 2 P 16.00-19.10-22.20 Noah P 16.00-19.10-22.10 PIANEZZA LUMIERE 01196.82.088. Un fidanzato per mia moglie Ghost Movie 2 BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· Grace di Monaco Godzilla 3D The Amazing Spider-Man 2 Godzilla Nut Job 17.30-20.20-22.30 20.15 17.30 17.30-22.30 17.30 PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. La sedia della felicità MULTISALA 0121393.905. Il mistero di Dante Italia 200 Godzilla 3D Italia 500 RITZ 0121374.957. Un fidanzato per mia moglie 21.00 21.00 21.00 21.00 PIOSSASCO IL MULINO 01190.41.984. Song ‘e Napule 21.15 SAN MAURO TORINESE SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Godzilla 3D Sala 1 21.10 Ghost Movie 2 Sala 2 21.20 Solo gli amanti sopravvivono Sala 3 21.30 VALPERGA 21.30 21.30 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Godzilla Ghost Movie 2 Grace di Monaco P 17.50-20.10-22.30 P 17.50-20.30-22.30 P 17.50-20.30-22.30 VINOVO 20.30 17.30-20.30-22.30 PIU’ BUIO DI MEZZANOTTE ··· Drammatico. Regia di Sebastiano Riso, con Davide Capone e Micaela Ramazzotti. Durata: 94 minuti. Il quattordicenne Davide fugge dal padre violento e si rifugia nel parco di Catania «casa» di molti emarginati. Opera prima. LA SEDIA DELLA FELICITA’ ·· Commedia. Regia di Carlo Mazzacurati, con Valerio Mastandrea e Isabella Ragonese. Durata: 90 minuti. Un’estetista e un tatuatore girano il Nord Est alla ricerca di una sedia imbottita di gioielli. SOLO GLI AMANTI ... GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Gigolò per caso P 21.15 AMBRA 0124617.122. Godzilla 3D Uno Un matrimonio da favolaDue ··· Commedia. Regia di Vinko Bresan, con Kresimir Mikic. Durata: 96 minuti. Preoccupato per il declino della natalità, il giovane prete Don Fabijan comincia a bucare i preservativi in vendita sulla sua isola. Dalla Croazia. AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. I segreti di Osage County 21.00 ··· Fantasy. Regia di Jim Jarmush, con Tilda Swinton e Tom Hiddleston. Durata: 123 minuti. L’autore di «Stranger than paradise» e «Mistery train» narra la storia d’amore che si perpetua nei secoli tra Adam e Eve. THE AMAZING SPIDER-MAN ··· Fantasy. Regia di Marc Webb, con Andrew Garfield e Emma Stone. Durata: 142 minuti. Il giovane Uomo Ragno Peter Parker combatte contro Electro, un cattivo «elettrizzante». THE GERMAN DOCTOR ···· Drammatico. Regia di Lucía Puenzo, con Alex Brendemühl. Durata: 93 minuti. La storia vera della famiglia argentina che negli anni Sessanta ospitò il nazista Mengele. UN FIDANZATO PER MIA... ·· Commedia. Regia di Davide Marengo, con Paolo Kessisoglu e Geppi Cucciari. Durata: 97 minuti. Dopo anni di matrimonio, la sarda Camilla e il milanese Simone sono in crisi. Teatri del 19 maggio 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Per tutto il mese e nel mese di giugno vari saggi di scuole di danza, di musica e di teatro. Ci sono ancora delle serate disponibili. Dal 1 giugno è disponibile il nuovo programma della stagione 2014/2015 che vedrà festeggiare la 25° stagione dell’ALFATEATRO. Info o prenotazioni tel. 0118193529 - [email protected] ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Giovedì 12 giugno ore 21 serata di presentazionedellaStagioneteatrale2014-15diTorino Spettacoli. Ingresso libero con prenotazioneobbligatoriaaln.011.562.38.00ovia mail all’indirizzo: [email protected]. Orari biglietteria Alfieri fino al 25 maggio: dom e lun :dalle 14 alle 20;da mar a sab dalle 11 alle 22.30 ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Il funerale della zia Concettinadi W. Revello. InscenaCompagniaBarbariInvasori.Giovedì 22 e Venerdì 23. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoAlexander Lonquich direttoreepianoforte.MusichediWolfgang Amadeus Mozart. Giovedì 22. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì 20 Medeadi Seneca, con Maria Paiato, regiaPierpaoloSepe,FondazioneSalernoContemporanea Teatro Stabile d’Innovazione. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria dei singoli biglietti stagione TST. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555, Numero Verde 800 235 333 www.teatrostabiletorino.it CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. “LingueinScena-FestivalEuropeodiTeatroPlurilingue”: Venerdì ore 21 PEER GYNT di Enrik Ibsen. Ingresso libero. [email protected] COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Martedì 20 ore 21 Rita Pavone inconcertoRitaisback-live2014.Biglietteria: dal lunedì al sabato ore 10-13 e 15-19 ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Giovedì12giugnoalTeatroAlfieriore21,serata di presentazione della Stagione teatrale2014-15diTorinoSpettacoli.Ingressolibero con prenotazione obbligatoria al n. 011.562.38.00 o via mail all’indirizzo: [email protected]. Orari biglietteria TeatroErbafinoal25maggio:domenicaelu- nedì dalle 14 alle 20-da mar a sab: 15-20. Segnaliamo che mar 20 e mer 21 maggio, la biglietteria dell’Erba prolunga l’orario di apertura fino alle 22.30. Info 011.661.54.47 – [email protected] GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Giovedì 12 giugno al Teatro Alfieri ore 21, serata di presentazione della Stagione teatrale 201415 di Torino Spettacoli. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria al n. 011.562.38.00 o via mail all’indirizzo: [email protected]. Il Teatro Gioiello èchiusodal19maggio al1°giugno,conapertura eccezionale venerdì 30 maggio dalle 10 alle 22.30. Info 011.580.57.68 – [email protected] GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Prosegue la venditaon-lineeinbiglietteriadeisingolibiglietti stagione TST. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555, Numero Verde 800 235 333 I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferi- no4..Prelazioneerinnovoabbonamentiposti numerati per stagione 2014-2015 pres- so Teatro Alfieri Tel. 011.5623800. Orari biglietteria: feriali 11-20, festivi 15-20. Inaugurazione stagione: Luna tu...Selezione di arie dalle operette più amate con Susy Picchio soprano, Fulvio Massa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800.GaladiPrimaveraCoreografiaJacquelineDeMineLoredanaFurno.Sabato14 e domenica 15 giugno. Ore 21 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Anteprima EuroPuppetFestiValsesia 2014 e Festeggiamento 25esimodicarrieradiGiuseppeCardascioSabato 7 Giugno ore 20.30 al Teatro Vittoria di Torino Via Gramsci 4, zona Porta Nuova, con Pinocchio spettacolo con attori, pupazzi ed ombre. Dal 29 giugno 2014 al 06 luglio2014FestivalItineranteEuropeodiTeatro di Figura EuroPuppetFestiValsesia in Alta Valsesia in provincia di Vercelli. Info 0161840796 – 3477627706 – 3463524547 L’ESPACE via Mantova 38, tel. 011 23.86.067. Milonga di Domenica. Domenica 25 dalle ore 21.30. StagioneMarginaliaXVEdizione.“IlNome” Compagnia Teatro 70. Regia di Gianfranco Calcagno. Venerdì 23 e Sabato 24. Ore 21 MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria dei singoli biglietti stagione TST. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica e lunedì riposo. Tel. 011 5169555, Numero Verde 800 235 333 - www.teatrostabiletorino.it MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Sabato 24 ore 20,45, la “Compagnia Operette Champagne” presenta Paris qui chante. Info e prenotazioni: 333.4703533. In questo mese spettacoli teatrali e saggi di danza delle scuole di Torino e provincia. In allestimento la Stagione Teatrale 2014/2015 con appuntamenti diTeatroinLinguaPiemontese,TeatrodiProsa, Teatro Ragazzi, Teatro per le scuole e Teatro del Sacro TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200.Sabato24ore20.45Saggiodifine anno del Liceo Coreutico Teatro Nuovo PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Stagione d’Opera 2013-14. Prossimi spettacoli: dal 10 al 18/6 The Rake’s Progress di I. Stra- vinskij; G. Noseda direttore; regia di D. McVicar. Dal 27/6 al 6/7 La vedova allegra di F. Lehár; Ch. Campestrini direttore; regia di H. De Ana. Biglietteria Infopiemonte-Torinocultura (ore 10-18) PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel. 011 787.780. SolitudoCompagnia Le Sillabe. Venerdì 23. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800.Giovedì12giugnoore21seratadi presentazionedellaStagioneteatrale201415 di Torino Spettacoli. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria al n. 011.562.38.00 o via mail all’indirizzo: [email protected]. Orari biglietteria Alfieri fino al 25 maggio: dom e lun :dalle 14 alle 20;da mar a sab dalle 11 alle 22.30 TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Per informazioni sulle attività di AssembleaTeatrotel.0113042808(orarioufficio) o www.assembleateatro.com TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 23 ore 21 compagnia Gli impensabili in Il malato immaginario. Info e prenotazioni: [email protected], tel. 011.257881 e pressolacassadelteatroinviaSospello32(damar a sab ore 16-19) – www.teatromassaia.it TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” posticipato al 24 e 25 maggio il progetto vincitore del Bando Residenze Creative 2014 La Proprietà Commutativa in “3Q-Liberi Esperimenti Politici”. Informazionieprenotazioni(daLun.aVen.10-13 14–18)tel.011.643038 www.santibriganti.it TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Sabato 24 ore 21 e Domenica 25 ore 16, Walter Revello in “Il Funerale di Zia Concettina” Commedia comica e brillante. E’ consigliata la prenotazione al n°3388706798 TEATRO REGIO. Martedì 27/5 ore 13 presso il Foyer del Toro, presentazione della Stagione d’Opera e di Balletto 2014-2015 del TeatroRegio.IntervengonoP.FassinoSindacodi Torino,W.VergnanoSovrintendentedelTeatro Regio e G. Noseda Direttore musicale. Ingresso libero. Info 011.8815.557 TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246.VoxLiberaDarioTabbiadirettore. Lunedì 26. Ore 20 ConfluenzeLa ballata del vecchio marinaio. Giovedì 29. Ore 20. Info 0115669811 W LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 Il tempo Tempo .63 . Disturbi nuvolosi e pioggia al Nord-Ovest, tempo quasi estivo in settimana Dopo il fresco di metà maggio la prima ondata di caldo sull’Italia LUCA MERCALLI G li effetti del vortice balcanico «Yvette» si sono esauriti nel week-end, e la settimana sarà dominata da correnti meridionali legate a un promontorio nord-africano che da mercoledì - in condizioni soleggiate - darà luogo alla prima ondata di caldo estivo con temperature prossime a 30 °C in molte città dal Triveneto al Centro-Sud. Il Nord-Ovest invece rimarrà interessato da qualche rovescio o temporale per l’avvicinamento di fronti atlantici, soprattutto oggi, ma a tratti anche in seguito. Protagonisti del tempo italiano dei giorni scorsi sono stati dunque venti settentrionali molto freschi. Un primo fronte freddo è transitato domenica 11 maggio attivando forti scrosci tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia (40 mm a Misuri- na, oltre 150 sulle Prealpi Giulie), poi un secondo e più vigoroso impulso nordico è giunto martedì 13 con temporali tra Venezie ed Emilia e neve a 1300-1500 m sulle Alpi orientali, mentre in Sicilia faceva ancora molto caldo (37,1 °C ad Augusta). Tra mercoledì 14 e giovedì 15 l’aria fredda si è estesa al Sud: neve a 1000 m sull’Appennino centrale, grandine nel Barese, maestrale a 80 km/h a Brindisi, mare agitato, e in Valpadana, con i cieli limpidi, temperature notturne sotto i 5 °C, non straordinarie per il periodo. Nelle ore centrali di venerdì 16 faceva però più caldo al Nord che al Meridione (15 °C a Bari e 25 °C a Milano, qui grazie alla forte radiazione solare e all’effetto favonico); un tornado ha toccato terra per qualche istante senza causare danni a Lecce, spruzzate di neve a 1500 m sulle Madonie (Palermo): Infine, ultimi rovesci tra sabato e ieri sul Salento. In questi giorni sono numerose le presentazioni del nuovo libro «Vita e natura, una visione sistemica», di Fritjof Capra e Pier Luigi Luisi: stasera alle 21 al Convento San Domenico di Bologna, domani alle 20:45 al Museo delle Scienze di Trento, mercoledì sempre alle 20:45 al Palazzo Montereale Mantica di Pordenone (www.abocamuseum.it). Da oggi a venerdì si terrà all’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, la scuola estiva sull’adattamento ai cambiamenti climatici nel Mediterraneo, organizzata dall’International Center for Climate Governance (www.iccgov.org). E alle ore 11 di giovedì 22, a Milano, nella sede universitaria di Via Festa del Perdono, verranno presentati i risultati del nuovo catasto dei ghiacciai italiani realizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università (www.dipterra.unimi.it). IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE», «LA VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00. W LUNEDÌ 19 MAGGIO 2014 LA STAMPA 64 Da sempre il Consorzio prende tutto il suo tempo per garantirti un prosciutto di qualità DOP, solo carne italiana, una stagionatura di almeno 12 mesi e niente conservanti. È questo il nostro modo di difendere la tua qualità della vita. Almeno a tavola. E da oggi la qualità di Prosciutto di Parma ti viene incontro. Per te il 20% di sconto sull’acquisto delle pratiche vaschette. Scopri in quali supermercati su difendilaqualità.it
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