Costruzioni in zona sismica A.A. 2013-2014 Richiami di dinamica delle strutture Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Formulazione delle equazioni del moto. La schematizzazione SDOF non è sempre soddisfacente. Occorre quindi spesso schematizzare una struttura dal punto di vista dinamico come un sistema a molti gradi di libertà e quindi con molte variabili generalizzate. ll sistema di equazioni che governa il moto della struttura si può ricavare utilizzando differenti metodi: 1 ) la scrittura diretta delle equazioni di equilibrio con il principio di D’Alambert; 2 ) Metodo energetico (Principio di Hamilton o della conservazione dell'energia totale del sistema) 3 ) Elementi finiti Mentre il metodo 3) è utilizzato ampiamente nei programmi di calcolo perché si presta ad un elevato grado di automatizzazione, i primi due metodi sono il frutto del Tradizionale approccio alla dinamica Lagrangiana. Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Formulazione delle equazioni del moto. Esempio x2 m( x2 + xg ) k p ( x 2 − x1 ) k p ( x 2 − x1 ) x1 m( x1 + xg ) ⎧ ⎪m( x1 + xg ) − k p ( x2 − x1 ) + k p x1 = 0 ⎨ ⎪ ⎩m( x2 + xg ) + k p ( x2 − x1 ) = 0 ⎧ ⎪mx + 2k p x1 − k p x2 = −mxg ⎨ ⎪ ⎩mx2 − k p x1 + k p x2 = −mxg k p x1 ⎡m 0 ⎤ ⎧ x1 ⎫ ⎡ 2k p ⎢ 0 m⎥ ⎨x ⎬ + ⎢− k ⎣ ⎦ ⎩ 2 ⎭ ⎣ p xg − k p ⎤ ⎧ x1 ⎫ ⎡m 0 ⎤ ⎧1⎫ ⎨ ⎬ = − ⎢ ⎨ ⎬xg ⎥ k p ⎥⎦ ⎩ x2 ⎭ ⎣ 0 m⎦ ⎩1⎭ Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Formulazione delle equazioni del moto. Per un generico sistema MDOF ad n gradi di libertà il sistema di equazioni che ne governa il moto è costituito da un vettore X di incognite Lagrangiane, da una matrice della masse M e delle rigidezze K di dimensioni (n x n), e da un vettore di trascinamento I. Quest’ultimo rappresenta un vettore unitario che associa l’accelerazione alla base ai gradi di libertà traslazionali. + KX = −MIx MX g Nei casi reali sarà presente anche lo smorzamento, generalmente modellato come proporzionale alla velocità. E’ possibile allora associare ad esso una matrice detta matrice degli smorzamenti che ci permette di valutare il vettore delle forze viscose da inserire nell’equazione di equilibrio del sistema: + CX + KX = −MIx MX g Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Decomposizione spettrale Particolarmente rilevante, come già dimostrato per i sistemi SDOF, è l’analisi delle oscillazioni libere del sistema non smorzato. Nel caso di sistemi MDOF è importante perché permette l’individuazione dei modi di vibrazione del sistema, che costituiscono l’elemento base per il calcolo della risposta alle azioni sismiche. Si consideri il sistema non smorzato e in assenza di forzante. La soluzione di questo sistema può essere espressa come combinazione lineare di soluzioni armoniche del tipo seguente, dove Φ è un vettore di costanti + KX = 0 MX X = Φeiωt (K − ω M) Φ = ΓΦ = 0 2 Il sistema così ottenuto è un sistema omogeneo che ammette soluzione non banale se e soltanto se il determinante della matrice dei coefficienti è nullo. Dunque per determinare le autosoluzioni del sistema occorre imporre la condizione: det "#K ! ! 2 M$% = 0 Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Analisi modale L’equazione precedente è un equazione algebrica di grado n (n gdl) la cui soluzione fornisce i valori ωi delle frequenze proprie del sistema. Ad ogni periodo è associato un vettore Φi (autovettore) soluzione del problema agli autovalori prima illustrato, che a meno di una costante, definisce l’i-mo modo di vibrazione del sistema. Il modo con periodo più lungo è detto modo fondamentale o primo modo. I modi di vibrazione di una struttura posseggono alcune importanti proprietà di ortogonalità, la cui utilità verrà richiamata nelle prossime slide φiT Kφ j = 0 se i ≠ j φiT Mφ j = 0 se i ≠ j Ciò comporta che la frequenza di ogni modo possa così esprimersi (K − ω M) Φ = 0 2 ωi2 = φiT Kφi Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Analisi modale Poichè gli autovettori sono definiti a meno di una costante è possibile scegliere differenti condizioni di normalizzazione: 1) Metodo della componente unitaria 2) Metodo della normalizzazione rispetto alla matrice delle masse M Il primo metodo consiste nell’imporre che almeno una componente dei singoli modi sia unitaria. In tal modo poiché abbiamo imposto che il determinante di Γ sia nullo abbiamo reso indipendenti solo n-1 equazioni, dalle quali è possibile ricavare le restanti componenti degli autovettori. Il secondo consiste nell’imporre che i singoli modi φi soddisfino la condizione seguente: φiT Mφi = 1 + ΓΦ = Γ[φ1 φ2 .... φn ] = 0 = SOLUZIONE Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Analisi modale Una volta valutati i modi di vibrare e le frequenze proprie del sistema è possibile calcolare la risposta sismica del nostro telaio. Spesso in fase progettuale si adotta quello che viene usualmente denominato metodo della sovrapposizione modale. L'idea base del metodo è legata alla proprietà di ortonormalità degli autovettori e alla normalizzazione degli stessi rispetto alla matrice delle masse, che rendono disaccoppiate le equazioni del moto. Infatti si ponga: X = ΦY Φ = [φ1 φ2 ... φn ] dove Y è il vettore delle coordinate normali mentre X è il vettore degli spostamenti di piano e Φ è la matrice modale. Con tale trasformazione il sistema risulta essere disaccoppiato Diagonalizzazione φiT Mφi yi + φiT Kφi yi = 0 yi + ωi2 yi = 0 i = 1,n Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Analisi modale L’equazione precedente rappresenta l’equazione del moto del modo i-mo. Per valutare la soluzione dell’equazione del moto si possono risolvere le n equazioni modali e poi trovare il vettore degli spostamenti X mediante la trasformazione in coordinate normali. Ne risulta che la soluzione è una combinazione lineare dei singoli modi di vibrazione: X = !Y = " i=1,n ! i yi metodo della sovrapposizione modale. Generalmente non è necessario considerare nella sommatoria tutti i modi di vibrazione perché alcuni sono preponderanti rispetto ad altri, in particolare quelli con i periodi più alti. Se al limite contasse solo il primo modo di vibrazione il sistema MDOF si comporterebbe di fatto come un sistema SDOF. I criteri di scelta del numero di modi sono illustrati in seguito. Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Lo smorzamento modale Nel caso in cui fosse presente anche dello smorzamento il sistema non sarebbe generalmente disaccoppiabile, almeno che non si ricorre all’analisi complessa, considerando cioè autovalori e autovettori complessi. Un sistema che in presenza di smorzamento non risulta essere disaccoppiabile è detto sistema non classicamente smorzato. Spesso per non complicare la valutazione della risposta si ammette che anche il termine legato allo smorzamento possa essere diagonalizzato: φiT Cφ j ⎧2ξ iωi i = j = ⎨ i≠ j ⎩0 C =α K + β M Una classica espressione di C è quella di Rayleigh. Scelto il rapporto di smorzamento ξ i parametri α e β possono valutarsi sulla base di due prescelti modi di vibrazione ⎛ ωiω j α = 2ξ ⎜ ⎜ ω j + ωi ⎝ ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ ⎛ 1 β = 2ξ ⎜ ⎜ ω j + ωi ⎝ ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Lo smorzamento modale Adottando uno smorzamento proporzionale alla sola massa si renderebbe basso il valore dello smorzamento attribuibile ai modi di vibrazione superiori (ad alta frequenza). Al contrario adottando uno smorzamento proporzionale alla rigidezza si avrebbe uno smorzamento crescente linearmente con la frequenza. Lo smorzamento alla Rayleigh ingloba entrambe queste caratteristiche. Si suggerisce di assumere per ωi e ωj i valori delle frequenze minima e massima nel range d’interesse ξ Smorzamento Proporzionale alla massa Smorzamento alla Rayleigh ξ Smorzamento Proporzionale alla rigidezza ωi ωj ω Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Valutazione della risposta sismica Nel caso di azione sismica il sistema di equazioni che governa il moto è il seguente: + CX + KX = −MIx MX g Dove le matrici hanno il significato già evidenziato in precedenza. Applicando la trasformazione nello spazio delle variabili normali Y e normalizzando i modi rispetto alla matrice delle masse si ottengo le seguenti n equazioni disaccoppiate: X = ΦY = ∑φi y i 1=1,n + Φ T CΦY + Φ T KΦY = −Φ T MIx Φ T MΦ Y g yi + 2ξ iωi y i + ωi2 yi = −φiT MIxg Fattore di partecipazione modale pi Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Valutazione della risposta sismica Come già accennato il numero dei modi da considerare nella sommatoria precedente è legato al loro singolo contributo, valutabile osservando il significato fisico del coefficiente di partecipazione modale pi : esso rappresenta il lavoro compiuto dalle forze sismiche nel modo i-mo. E' allora chiaro che se pi è alto c'è un forte coinvolgimento del modo i-mo nel moto imposto dal sisma. E' altrettanto chiaro che più il modo è intrecciato e più c'è la possibilità che il relativo fattore di partecipazione sia piccolo. Modo I Modo II Modo III Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Valutazione della risposta sismica Una volta determinate gli spostamenti del sistema provocati dal sisma è possibile determinare le forze statiche equivalenti associate ai singoli modi. Fs ( t ) = KX( t ) = KΦY( t ) Ricordando che Kφi = ω 2 Mφi KΦ = ΛMΦ ⎡ω12 ⎢ Λ = ⎢ ... ⎢ 0 ⎣ Si ha Fs ( t ) = ΛMΦY Fs ,i ( t ) = ωi2 Mφi yi ... 0 ⎤ ⎥ ... .. ⎥ .. ω n2 ⎥⎦ Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Valutazione della risposta sismica Ad ogni istante del moto è possibile determinare le forze statiche equivalenti associate ad ogni singolo modo ed è quindi possibile determinare tutte le grandezze di interesse. Ad esempio il taglio alla base di un telaio shear-type di n piani, considerando l’i-mo modo di vibrare è dato dalla somma di tutte le forze modali lungo l’altezza Vbi ( t ) = ∑ j =1,n Fsi , j ( t ) Piano j-mo Fsi,j Vb ( t ) = ∑ ∑ Fsi , j ( t ) = i =1,m j =1,n Vb ( t ) = ( T F ∑ si ( t )I i =1,m ) 2 T ω i ∑ φi MI yi ( t ) = i =1,m Taglio alla base di un telaio shear-type 2 ω i ∑ pi yi ( t ) i =1,m Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Valutazione della risposta sismica Un’altre grandezza spesso utilizzata per la valutazione dei singoli modi è la così detta % di massa efficace o % di massa eccitata dell’i-mo modo definita come segue: M i* 2 T φi MI ( = ) mtot pi2 = mtot % massa efficace o % massa eccitata Dalla definizione di coefficiente di partecipazione modale pi risulta che la somma dei quadrati di tutti i coefficienti di partecipazione modale è pari alla massa totale del sistema. Sicché la massa efficace ci dice quanta massa in rapporto alla massa totale partecipa al modo i-mo. Questa grandezza è spesso fornita in output dai programmi di calcolo ed è utilizzata anche dalla normativa per definire il numero di modi di vibrazione da utilizzare nelle analisi sismiche lineari con il metodo della sovrapposizione modale. Richiami di dinamica delle strutture Sistemi MDOF: Valutazione della risposta sismica Per il progetto di strutture soggette al sisma spesso più che a tutta la storia temporale della risposta si è interessati alla risposta massima. A tale scopo è possibile utilizzare il metodo dello spettro di risposta sicché lo spostamento massimo di ogni oscillatore modale può essere calcolato a partire dallo spettro di risposta elastico moltiplicato per il rispettivo fattore di partecipazione modale. Xi = φi pi 2 Sd ( ξi ,ωi ) Risposta spettrale del singolo oscillatore modale Nel caso, ad esempio di un telaio shear-type di n piani il taglio alla base relativo al modo di vibrazione i-mo è dato da Massa efficace del modo i-mo Vb ,i max ( t ) = ωi2 pi yi ,max ( t ) = pi 2 S a ( ξ ,ω ) Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001 Da: Braga, 2001
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