N. 3 | ANNO XVII | 16 FEBBRAIO 2014 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.it PIAZZA CRISPI, LA VERITA’ DELL’EX SINDACO CIARAMELLA CONVEGNO PD: BONIFICHE SI’, MA ATTENTI ALL’ECONOMIA VINCENZO NAPOLILLO E LA FONDAZIONE DI AVERSA L’APPUNTAMENTO Una «Mano tesa» per gli ammalati invisibili IL COMMENTO Cagnazzo: «La galera per chi blocca i pubblici servizi» AVERSA Ex Texas, al via la bonifica. Ma poi? DI GRAZIA, DELLA VECCHIA E COSTANZO VERSO UN GRUPPO INDIPENDENTE C’era una volta Forza Italia L’EDITORIALE STORIA NOSTRA SOMMARIO di Giuseppe Lettieri Il verde è bello, ma anche i parcheggi tricolore? si nega a... 06 LaNonfascia Tutti insieme, 08 che passione! L Zona Franca, per 20 Aversa 11 milioni Sedile di S. Luigi, il 28 mistero del restauro civica 44 Educazione alla «De Curtis» Clara Pulizzi, una 60 signora d’altri tempi PERIODICO DI CULTURA VARIA DELL’AGRO AVERSANO Anno XVII n° 3 - 16 Febbraio 2014 Direttore Responsabile Giuseppe Lettieri Direttore Editoriale Nicola De Chiara Coordinamento Editoriale Giuseppe Cristiano Garante dei Lettori Franco Terracciano Fotografie Nicola Baldieri Editore Associazione Dimensione Cultura Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998 Redazione Via Michelangelo, 108 - Aversa (Ce) Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510 www.nerosubiancoaversa.it e-mail: [email protected] Stampa Printer Group Italia srl Castellammare di Stabia (Na) Sul sito la rivista in pdf scaricabile dal lunedì PERIODICO ASSOCIATO UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA (Con Tessera n. 15558) L’EDITORIALE a confusione politica regna sovrana. Gli scenari nazionali, frammentati, senza certezze, in attesa di una legge elettorale, che senza preferenze come invece chiedevano gli italiani, sarà peggiore della precedente, hanno forti ripercussioni anche sugli scenari locali. Ed un dato sintomatico è la crescita dei “grillini”, che all’ombra dell’Arco dell’Annunziata, partiti qualche anno fa come quattro amici al bar, ora sono diverse centinaia, cosa dimostrata anche nel recente convegno tenutosi presso l’auditorium “Caianiello”. Insomma, se per l’Ambiente, siamo Terra dei Fuochi, con tutta questa confusione politica sembriamo ormai Terra di Nessuno. Questo non sappiamo se sia positivo o meno, ma la città di sicuro ne risente (così come la nazione!), in quanto non ci sono linee di azione precise, e vediamo che i progetti più che attuarli se ne discute, talvolta a vanvera e senza coinvolgimento della cittadinanza, che ormai è tenuta a debita distanza dalle sale del palazzo. A proposito di progetti, dall’ex Ctp a piazza Mercato e così via, tutti hanno un comune denominatore: l’assenza totale o quasi di aree di sosta. Dove dovevano esser costruiti parcheggi interrati a più piani, capaci di contenere centinaia di auto, verranno solo aiuole e viali alberati non toccando il sottosuolo. Ebbene dove parcheggeranno le migliaia di auto che ogni giorno circolano nella nostra città? Pensate che, con il fiorire di via Seggio, diverse centinaia di auto, per la gioia dei parcheggiatori abusivi, ora sostano durante il fine settimana in piazza Marconi. Se quest’area diventerà completamente verde dove andranno a parcheggiare gli automobilisti che affollano i locali della zona? Ovviamente il discorso vale anche nelle altre aree interessate dai mega progetti di “rivoluzione urbanistica”! Insomma, crediamo che una riflessione sul tema sia doverosa. Buona lettura! La Vignetta di Alessio D’Elia Tu che sei novello, sappi che ad Aversa ci sono tanti Patroni, S. Sebastiano, S. Biagio, S. Paolo, la Madonna di Casaluce... Dio mio! Gli Aversani nun s’abboffano manco re Sante! 3 PRIMO PIANO Resa dei conti tra i berlusconiani. Di Grazia, Della Vecchia e Costanzo verso il gruppo indipendente C’era una volta Forza Italia ad Aversa Giuliano rinuncia al terzo assessorato per gli azzurri. Barbato non vuole mollare la delega al Cimitero. Oliva si comporta da gran signore. E Sagliocco convince i tre fidatissimi tra gli azzurri a rimanere in Consiglio comunale, mentre strizza in maniera sempre più convinta l’occhio a Cella! Nicola De Chiara «C’ 4 era una volta Forza Italia ad Aversa». Con questo titolo potrebbe essere presentato il film degli ultimi avvenimenti tra le fila dei berlusconiani normanni. Il partito non c’è più. Nella sede di via Roma il 4 febbraio scorso si è forse consumato l’ultimo tentativo per tenere in piedi un gruppo che esiste solo sulla carta. Dopo l’allontanamento degli ex An, c’è dietro l’angolo una rottura ancora più disastrosa. Stefano Di Grazia, Salvatore Della Vecchia e Gabriele Costanzo sono pronti a costituirsi in un gruppo indipendente. E a questo punto nulla è più sicuro. Gli stessi assessori in quota azzurri potrebbero vedere vacillare le loro poltrone. Alla riunione convocata dal coordinatore Luciano Luciano per decidere se avanzare a Sagliocco la proposta del terzo assessorato o accontentarsi di specifiche deleghe per i consiglieri è accaduto di tutto e alla presenza di Pasquale Giuliano, ex coordinatore provinciale, ex senatore e forse anche ex forzista se dovesse ufficializzare il suo passaggio al Nuovo Centro Destra, un passaggio sul quale molti sono già pronti a scommettere. Giuliano non si aspettava di trovare sulla sede del partito Alfonso Oliva, primo dei non eletti, suo pupillo di una volta ed al quale ha avanzato ripetutamente promesse che oggi non è più in grado di mantenere. Fu grazie all’intervento di Giuliano se nel maggio del 2012 l’ex assessore della Giunta Ciaramella rinunciò al ricorso al Tar per far valere le sue ragioni nei confronti di Luciano Luciano che lo aveva staccato in lista di sole cinque preferenze. In cambio della rinuncia di ricorrere al Tar Oliva Pasquale Giuliano Pasquale Giuliano, ex coordinatore provinciale ed ex senatore, sarà forse anche ex forzista se dovesse ufficializzare il suo passaggio al Nuovo Centro Destra ricevette più di una promessa. Ora Giuliano, invece, avrebbe detto a Oliva, di fronte a consiglieri ed assessori, che ha il dieci per cento di possibilità di entrare in maggioranza. Ma la cosa che ha lasciato senza parole è la motivazione avanzata dall’ex padre padrone degli azzurri aversani. Per Giuliano Forza Italia non può rivendicare il terzo assessorato perché questo serve a Sagliocco per allargare la maggioranza a sedici componenti. E i due soli consiglieri liberi nello scacchiere della politica aversana sembrano essere Cella e Candida. Il candidato del centrosinistra, dunque, sarebbe pronto a sostenere ufficialmente Sagliocco? Noi non ci crediamo perché siamo convinti che Cella abbia abbastanza dignità per rinunciare ad un progetto che lo consegnerebbe alla storia (negativa) di questa città. Allora perché Giuliano ha parlato di allargamento della maggioranza? Di quali consiglieri che oggi sostengono l’Amministrazione Sagliocco Giuliano non si fida pienamente al punto di pensare ad un allargamento della maggioranza? E, poi, conviene a Giuliano consegnarsi interamente nelle mani di Sagliocco? Forse lo ha già seguito nelle fila del Nuovo Centro Destra? Sono questi gli interrogativi che tengono banco tra gli PRIMO PIANO Aversani. Niente assessorato, dunque, per Oliva. Niente assessorato per il trio Di Grazia-Della Vecchia-Costanzo. Ma a convincerli stavolta non è stato Giuliano ma lo stesso sindaco Sagliocco che ha consigliato ai suoi tre fedelissimi azzurri di optare per alcune deleghe rimanendo in Consiglio comunale. E la diatriba è scoppiata proprio sull’assegnazione delle deleghe con Elia Barbato andato su tutte le furie quando Costanzo a muso duro gli ha chiesto la delega al Cimitero. Barbato ha dato a Costanzo la disponibilità di poter collaborare alla gestione del Cimitero ma Costanzo pretende la piena titolarità della delega. Tra i due poteva finire anche peggio se Giuliano non avesse saputo recuperare tempo, invitando tutti a riparlarne in una prossima riunione. Di Grazia, Della Vecchia e Costanzo hanno ragione. Se è vero com’è vero che hanno salvato il partito da una debacle definitiva, oggi vogliono partecipare all’azione amministrativa ed avere più visibilità. Mentre Oliva si è dimostrato gran signore quando al no di Giuliano ha risposto: «Comunque vadano le cose, io sono e sarò sempre di Forza Italia». Cella e Candida, dal canto loro, non hanno firmato la richiesta di convocazione del Consiglio per discutere l’incompatibilità del Sindaco. “Semplicemente perché non è stata chiesta la nostra adesione” - ha dichiarato Cella. Ma lo stesso candidato Sindaco del centrosinistra ha anche detto: “Voler considerare Cella e Candida alleati della maggioranza è una menzogna, come lo è affermare che non abbiamo firmato questo ed altri documenti da loro proposti che sono finalizzati solo a dare fastidio all’amministrazione dal momento che si appigliano a tutto quanto possibile per andare contro. La verità è che sono disgustato dalla politica locale, perché non pensa agli interessi dei cittadini ma solo ed esclusivamente a quelli personali”. Dichiarazioni che sembrano non lasciare dubbi. Cella e Candida non sosterranno mai Sagliocco. Non saranno maggioranza, così come non hanno mai fatto opposizione vera. Ma allora in Consiglio comunale cosa sono entrati a fare? 5 POLITICA Ma una volta quando il Sindaco doveva essere sostituito non c’era il vice Sindaco? La fascia tricolore? Non si nega a nessuno! «Contro il malpancismo imperante usa la fascia tricolore del sindaco Sagliocco!!!». Lo slogan, parafrasi della pubblicità di un’altra nota fascia, quella del dottor Gibaud, ci è venuto spontaneo quando abbiamo visto, nei giorni scorsi, ben quattro consiglieri comunali con la fascia tricolore Nicola Rosselli C 6 ontro il malpancismo imperante usa la fascia tricolore del sindaco Sagliocco!!! Lo slogan, parafrasi della pubblicità di un’altra nota fascia, quella del dottor Gibaud, ci è venuto spontaneo quando abbiamo visto, nei giorni scorsi, ben quattro consiglieri comunali bardati con la fascia tricolore del primo cittadino in altrettante cerimonie pubbliche e, guarda caso, si trattava di consiglieri che, negli ultimi tempi, avevano minacciato sfaceli o, più semplicemente, di lasciare la maggioranza guidata dal sindaco originario della vicina Trentola Ducenta. Non a caso questa saga tricolore ha avuto inizio con il ribelle trasformato in figliol prodigo Nico Nobis. L’avvocato aversano, che patrocina cause contro l’amministrazione nel cui consiglio comunale è seduto, si era schierato con gli altri sette giovani “ribelli”. Ad un tratto, però, Sagliocco ha capito che doveva recuperare, dopo esserci riuscito con Luigi Vargas e Mimmo Palmieri, ha convinto (gli si deve sempre dare atto di questa capacità da politica di razza dovuta proprio, forse, al fatto che è politico da una vita) anche Nobis. Poi, per suggellare questo rinnovato connubio, il ritorno alla casa natia di Noi Aversani, anziché ammazzare il vitello grasso, ha inteso dargli un segnale ancora più forte di quello evangelico: si è fatto sostituire alla cerimonia ufficiale della consegna dei tradizionali ceri all’Immacolata con la presenza del vescovo Angelo Spinillo, proprio dal professionista aversano che, giustamente, essendo in rappresentanza del primo cittadino, ha indossato la fascia tricolore consueta. Altro consigliere curato con la fascia Dall’alto in senso orario i fasciati Nobis, Vargas, Santulli e Capasso Guarda caso i consiglieri bardati sono proprio quelli che negli ultimi tempi avevano minacciato sfaceli o più semplicemente di lasciare la maggioranza tricolore del sindaco Sagliocco è stato l’onorevole Paolo Santulli che si è praticamente organizzato l’evento per l’intitolazione della piazza antistante la sede Inps al vescovo di Aversa Giovanni Gazza. Santulli ha un rapporto con Sagliocco alquanto altalenante. Abbastanza disincantato avrebbe potuto rappresentare un altro problema, anche perché oggi POLITICA ogni consigliere comunale è decisivo visto che il rapporto tra maggioranza e opposizione è di 13 a 11 e ci vuole poco a farlo diventare di 12 pari. Ecco, allora, che, quando l’ex parlamentare centrista stava mandando segnali di malpancismo a causa di mancate presidente di commissioni o di una presenza di un suo rappresentante in giunta, comparire affinché ogni sintomo scomparisse, la fascia tricolore in quella che Santulli considerava un poco come la sua manifestazione. Stessa cura anche per un personaggio al quale non avremmo mai pensato potesse servire, considerata la sua sagliocchite acuta. Invece, da quanto è dato sapere, anche il fido Rosario Capasso avrebbe sofferto di malpancismo dovuto ad una stanchezza cronica nel subire le decisioni (ogni tanto ci si sveglia) e dalla ventilata presenza in giunta di un rappresentante di Salvino Cella per suggellare il grande salto di quest’ultimi. Ecco, allora, comparire nuovamente la taumaturgica fascia tricolore per curare il fedelissimo che aveva avuto l’attimo di smarrimento e il conseguente mal di pancia. C’è da presenziare alla cerimonia del Giorno della Memoria per premiare un aversano ed ecco che il nostro avvocato indossa la fascia tricolore a beneficio degli obiettivi e, dopo l’attimo di gloria, torna all’ovile. Per tenere buono Luigi Vargas non è bastata la delega (scritta o orale?) alla polizia municipale. Il suo compagno di valzer politico Mimmo Palmieri dovrà avere un assessorato. Ed ecco, allora che l’imprenditore aversano partecipa alla cerimonia di giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana dei Volontari in ferma prefissata presso il Rua – Raggruppamento unità addestrativo di Capua (e ci verrebbe da chiedere: che c’azzecca Aversa lì?) ovviamente con tanto di fascia tricolore del sindaco Sagliocco che ha indossato anche per foto estemporanee. Consentitemi un’ultima curiosità: ma una volta, quando il sindaco doveva essere sostituito, non c’era il vice sindaco? Dov’è la nostra vice sindaca che, tra l’altro, ha una presenza gradevole, circostanza che non guasta? 7 POLITICA Sagliocco dimostra una «capacità relazionale» non ordinaria soprattutto con i vecchi sfidanti a Sindaco Tutti insieme, che passione! Il dato politico delegittima questa maggioranza. Ma riconosciamo a Sagliocco la capacità di intrattenere buoni rapporti sia con Costanzo sia con Cella, due sue avversari nella corsa a primo cittadino Nicola Rosselli E’ 8 un 13 a 11 di consiglieri comunali un po’ particolare quello che si registra ad Aversa. Attualmente, infatti, sono 13 (in maniera ufficiale) i consiglieri che consentono all’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Sagliocco di rimanere seduto sulla poltrona di primo cittadino. Tra questi c’è un suo “acerrimo” (sic) avversario quale candidato a Sindaco. Stiamo parlando dell’imprenditore edile prestato alla politica Gabriele Costanzo, ingegnere. Costanzo, praticamente il giorno dopo lo scrutinio del maggio 2012, salì sul carro del vincitore ed oggi, con il passaggio di ben sette “rottamatori” nostrani, tutti giovani, all’opposizione, questa amministrazione si mantiene grazie alla presenza di Costanzo nelle fila del centrodestra. 13 a 11, infatti, significa solo un consigliere di differenza. Ma Sagliocco è forte e lungimirante e, sebbene non ufficiale e mai ammesso dai due interessati, i fatti e i comportamenti fanno ipotizzare una sorta di patto di ferro tra lo stesso Sagliocco e un altro dei candidati a Sindaco nel maggio del 2012. Si tratta di Salvino Cella che pure ha raccolto voti da tutto il centrosinistra, e che è sempre molto morbido con l’attuale primo cittadino, soprattutto dopo la sua fuoriuscita dall’Italia dei Valori. Insomma, sono in moti a leggere negli episodi registrati sino ad oggi una sorta di presunta, si badi: presunta, alleanza tra i due. E qui ad essere deficitaria è l’inesperta dirigenza locale del Partito Democratico. I voti e la posizione di Cella e del suo stretto seguace sono dovuti anche alla mobilitazione del popolo democratico. La dirigenza del Pd non può non richiamare (pubblicamente) all’ordine il proprio candidato a Sindaco per ricordargli, oltre a questa ovvietà che, comunque, già significa tanto, che non può non esercitare fattivamente questo ruolo al quale pare aver placidamente e candida… m e n t e rinunziato. Il Sindaco, insomma, si mantiene Salvino Cella a galla grazie ai suoi avversari di un tempo (e non possiamo non dare atto, in questo senso, di una capacità relazionale non ordinaria di Sagliocco). Siamo, però, di fronte ad un dato politico che delegittima questa maggioranza che, di fatto, non esiste più. AVERSA Invece di ripararli l’Amministrazione preferisce coprirli di asfalto Pilomat dove sei? I dispositivi sono stati sostituiti dalle più economiche transenne «azionate» a mano dai Vigili Urbani... Antonio Arduino P er ridurre la spesa pubblica l’amministrazione aversana le pensa tutte. Accade in via Roma all’incrocio con via Cavour, lì dove sono stati installati molti anni fa tre pilomat, dispositivi a scomparsa che vengono utilizzati per regolare il traffico durante il periodo in cui vige la zona a traffico limitato. I tre pilomat sono da tempo fuori uso per mancata manutenzione, essendo necessario sostituire il compressore che permette alle tre colonnine di uscire e rientrare nel sottosuolo. Un sistema comodo, usato in tante città in cui esiste la ztl per consentire l’impiego della polizia municipale in compiti diversi da quelli a cui viene dedicata ad Aversa, dove i vigili urbani fungono da custodi delle transenne che delimitano le aree della zona a traffico limitato. Un sistema comodo ma inutilizzabile se il compressore che lo aziona è fuori uso. Per riattivarlo basterebbe sostituire il compressore spendendo qualche centinaia di euro, questo nelle città normali. Ad Aversa si preferisce farne a meno perché esistono le transenne che vengono azionate a mano dai vigili urbani. Tocca a loro spostarle per consentire il passaggio agli autoveicoli autorizzati, alle autoambulanze, alle auto della polizia. Così, considerando che la presenza dei pilomat è inutile, considerando che nei punti in cui sono stati installati, sotto lo stimolo continuo delle autovetture in transito, la pavimentazione ha lentamente ceduto creando delle mini cunette, l’amministrazione municipale ha ritenuto opportuno eliminare il pericolo seppellendo i tre apparati con del catrame. Spendere una manciata di euro per sistemare alla meglio l’arteria invece di spenderne alcune centinaia per rimettere in funzione un sistema di controllo del traffico automatico e non artigianale deve essere parso una buona idea a chi lo ha proposto. La messa in pratica dell’idea, però, dimostrato il contrario perché, come accade normalmente ovunque si utilizzi del catrame per tamponare una buca, il continuo passaggio degli autoveicoli sta facendo saltare il pietrisco, riportando lentamente alla luce i pilomat sepolti. Ultima annotazione: perché coprirne solo due su tre? E’ sempre per economizzare? 9 L’INCIUCIO A pensar male a volte s’indovina, anche se si commette peccato… La storia di due grandi amici: Renzi e Verdini Renzi e Verdini sembra che abbiano preso lezione dagli aversani. Come dimenticare, infatti, quello che accadde ad Aversa quando il centrodestra con un operazione di microchirurgia elettorale si scelse sia il candidato a Sindaco sia lo sfidante! Ugo Persice Pisanti N 10 sconi di fare il tifo per Renzi. Del resto Berlusconi già provava “simpatia” per il Sindaco di Firenze (anche perché Matteo era considerato come la peste da Bersani e odiato dalla Cgil). Renzi era (ed è) considerato con molta benevolenza dal popolo del centrodestra per le sue idee spesso coincidenti con quelle del Cavaliere. La “simpatia” tra i due si era già evidenziata nei famosi “incontri di Arcore”. Ma scopriamo chi è il “veggente” Verdini? Di sicuro è un uomo molto ben informato di quanto el 2012 “L’Espresso” pubblicò un articolo dal titolo “Berlusconi: il piano per Renzi premier”. Gli autori raccontavano di come fossero entrati in possesso di un documento riservato redatto da Dell’Utri e Verdini. Nel documento veniva proposto al Cavaliere di far scomparire il PdL. Obiettivo? Creare una Lista che alleandosi con Renzi potesse portare quest’ultimo a Palazzo Chigi. Il documento segreto aveva un titolo suggestivo: “La Rosa Tricolore” e un sottotitolo eloquente “Progetto per vincere le elezioni politiche 2013”. All’epoca il PdL dai sondaggi era dato in una disastrosa fase discendente. Era, quindi, necessario che Berlusconi, vista la probabile caduta di Monti, si preparasse in tempo per le elezioni anticipate. Tra i dirigenti Matteo Renzi e Denis Verdini pidiellini da azzerare uno solo era considerato intoccabile: Verdini. Nel profetico documento, infatti, veniva accade nei “palazzi”, anche se a livello proposta la “cacciata” di La Russa, Qua- parlamentare lascia a desiderare: la sua gliariello, Cicchitto e Alfano (cosa che a produttività parlamentare è 23,2 su 100. distanza di 20 mesi si è effettivamente In classifica è al 616esimo posto su 630. avverata). Eppure in quel momento la Ma come nasce la sua spiccata “simpaproposta sembrava appartenente più al tia” per Renzi? Verdini, nato in provincia mondo della fantapolitica che a quello di Massa Carrara, si trasferisce a Campi Bisenzio, vicino Firenze. Diventa titolareale!!! Verdini aveva pensato a tutte le even- re di macellerie. Si laurea in scienze potualità. In caso di sconfitta del PdL litiche. Diventa prima commercialista e bisognava avere qualche altra carta da poi Presidente del Credito Cooperativo giocare. In ballo c’era la fine politica Fiorentino. Oggi vive a Firenze. A liveldi Berlusconi. Dell’Utri e Verdini lo politico è stato esponente del P.R.I. probabilmente consigliavano a Berlu- candidato in quota Patto Segni. Poi forzista. Dal 2001 è diventato deputato e nel 2008 Coordinatore Nazionale del PdL. È titolare del 15 per cento delle azioni del quotidiano “Il Foglio”. Nel 2010 Verdini si dimette dal Credito Cooperativo a causa dello scandalo P3 che lo vede accusato di corruzione e violazione della Legge Anselmi sulle società segrete. Nel maggio 2010 è indagato dalla Procura di Roma in un’inchiesta sulla cosiddetta «cricca». Le indagini su di un’altra cupola che gestiva appalti sull’energia eolica fecero emergere delle presunte forzature sulla Corte Costituzionale per favorire il giudizio di legittimità sul Lodo Alfano e per riammettere una lista civica collegata al candidato di centrodestra Formigoni. Le presunte pressioni sui giudici sarebbero state decise presso l’abitazione di Verdini. Antonio di Pietro definì tale cupola “nuova loggia massonica” simile alla P2 di Gelli. Nel 2012 la Giunta della Camera autorizzò i magistrati a utilizzare le intercettazioni che vedevano coinvolto Verdini. E a proposito di Formigoni, c’è da segnalare che nel corso della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”, l’ex Governatore ha pubblicamente accusato Verdini di aver scelto Giovanni Galli come sfidante di Renzi nella corsa a sindaco di Firenze. Formigoni ha precisato che la decisione sarebbe stata presa perché Verdini era sicuro della sconfitta di Galli. “Al tempo delle elezioni per il sindaco di Firenze ero stato invitato L’INCIUCIO a fare un comizio a favore di Galli... Mentre ero in viaggio verso Firenze – riferisce Formigoni – mi chiamarono e mi comunicarono che il comizio era annullato per ragioni risibili. In realtà ’qualcuno’ aveva timore che potessi aiutare Galli a vincere. Questo non doveva accadere perché l’accordo era che vincesse Renzi”. I conduttori incalzano Formigoni: “Allora c’è stato un accordo segreto tra Verdini e Renzi?”. L’esponente del Ncd risponde: “Quell’accordo è sempre stato negato. E’ stato Verdini a scegliere Galli, che era stato portiere del Milan...”. Alla domanda: “A suo avviso fu scelto Galli proprio per far vincere Renzi?” Formigoni risponde “Il sospetto c’è ed è assolutamente fondato. Ritengo che sia andata assolutamente così”. Certo l’ipotesi, tutta da verificare, che Renzi non sia quel che sembra è inquietante. Eppure indizi che sembrano confermare questa evenienza se ne trovano. Toti, l’ex Direttore del Tg4 ora esponente di punta di Forza Italia, a Ballarò ha dichiarato: “Per fortuna la legge l’ha fatta Verdini, uno che se ne intende…”. Tornando a Renzi, avete notato che quando parla della riforma elettorale la prima cosa che tiene a precisare è che “…la riforma si fa insieme al PdL”, e vorrei vedere… in realtà è stata scritta dal PdL. Oltre ad essere entrambi fiorentini, Verdini e Renzi hanno molte frequentazioni comuni. Ad esempio, Verdini e il padre di Renzi erano molto amici. Molti hanno pensato che Verdini abbia favorito l’invio di “truppe cammellate” forziste presso i seggi per far vincere le primarie a Renzi (cosa che si sarebbe ripetuta, per molta stampa, nelle recenti primarie per la conquista della segreteria del Pd). Comunque oltre ad essere in “perfetta sintonia” con il Cavaliere, Matteo è talmente in sintonia con Denis da capirsi al volo. Il primo tacito accordo tra i due ha riguardato l’assoluta segretezza della trattativa e questa circostanza depone molto male per uno come Matteo, che ha fatto della “trasparenza” un suo cavallo di battaglia. Comunque ci auguriamo che gli italiani non siano presi ancora una volta in giro dai “figuranti” di turno dei poteri forti… chiunque essi siano. L’esasperazione che ne deriverebbe potrebbe essere davvero troppo pesante da sopportare per le nostre ormai esauste istituzioni democratiche. 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La nostra Costituzione, come è noto, garantisce la legittimità degli scioperi ma certamente non si può ignorare un altro principio fondamentale vigente in ogni Paese civile e democratico, ovvero che la libertà di ognuno finisce laddove comincia quella degli altri leggi vigenti. Tutti certamente hanno presente quello che si verifica in occasione degli scioperi (sia che a protestare siano i «forconi», i metalmeccanici, i No-tav, gli studentie chi più ne ha, più ne metta) con blocchi stradali, sit-in sui binari che, a prescindere da qualsiasi considerazione, impediscono ai cittadini di di svolgere qualsiasi attività, non di rado incidendo negativamente anche sulla stessa incolumità personale, con conseguenze di notevole portata non solo sul piano individuale ma anche collettivo, quando addirittura non si registrano inaudite violenze, con incendi di auto, danni ai negozi, ferimenti e via di questo passo, ditalché, come sempre, la maggioranze è costretta a subire la volontà della minoranza come sempre, la maggioranze costretta a subire la volontà della minoranza. Senza per questo voler contestare il diritto degli scioperanti ma è pur sempre vero ed incontestabile che l’intero Paese non può essere paralizzato, senza ignorare inoltre il contributo di sangue, che non di rado, pagano le forze dell’ordine. Un problema, quindi, di notevole Domenico Cagnazzo importanza e della delicatezza sul quale di seguito riportiamo un intervento del generale dei carabinieri in pensione Domenico Cagnazzo che, senza dubbio, provocherà non proprio non poche polemiche da parte di quanti, erroneamente, ritengono che tutto debba essere sempre e comunque lecito è consentito: «Il 27 febbraio 1948 su proposta del Guardasigilli, di concerto con il Ministro degli Interni, il capo dello Stato, Enrico de Nicola promulgava il decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevedeva la reclusione da uno a sei anni per chiunque, al fine di impedire ed ostacolare la libera circolazione, depone o abbandona congegni o altri oggetti di qualsiasi specie, in una strada ferrata ed ordinaria o comunque ostruisce od ingombra la strada stessa del medesimo fine. La pena era raddoppiata se il fatto era commesso da più persone, anche non riunite, ovvero commesso usando violenza o minaccia alle persone o violenza sulle cose. Alle stesse pene in esso giacevano se i fatti erano commessi in zona portuale o nelle acque di fiumi, canali polari. Così si esprimevano, senza dubbi e tentennamenti, coloro che erano stati padri della costituzione. I manifestanti, liberi di manifestare per diritto costituzionale, si guardavano bene prima di intraprendere l’azione illegale. Ma come tutti i «giocattoli» che funzionano bene, in Italia si pensa subito a distruggerli. Infatti sprovveduti legislatori, in data 15 gennaio 2000 pensavano bene (male!) depenalizzando il reato di cui sopra e prevedendo per l’illegalità descritta soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 2 milioni a lire 8 milioni, portando la somma da lire cinque a 8 milioni quando il fatto illecito è commesso da più persone. Nessun accenno all’articolo 340 del C.P. (interruzione di pubblico servizio) che pur resta in vigore e che prevede la fattispecie dell’interruzione del pubblico servizio anche quando i manifestanti, con il loro sit-in sui binari ferroviari, cagionano un ritardo significativo dei convogli rispetto all’orario di arrivo nelle successive stazioni. Pena prevista: reclusione fino ad un anno e da uno a cinque anni per i capi, i promotori e gli organizzatori. La legittimità degli scioperi delle manifestazioni in genere garantita dalla Costituzione, ma cessa ogni qualvolta lo sciopero in manifestazione travalicano nella lesione di altri interessi garantite dalla stessa Costituzione. Così si esprime la suprema corte di Cassazione. Or bene perché quotidianamente siamo costrette a tollerare manifestazioni cruente e illegittime, che sfociano in feriti e a volte causano anche il morto e non facciamo pressioni sul legislatore affinché venga abrogata la depenalizzazione del reato e si torni al decreto legislativo del 27 febbraio 1948 che, molto saggiamente, era stato promulgato dal capo dello Stato dell’epoca?». o t u a a u t a l e r a m a t Rot e il c a f i s o c o t ta s i a m ’ e n no RITIRO A DOMICILIO GRATIS IMPATTO AMBIENTE ZERO GRATIS E SENZA SPESE Autodemolizioni Zona A.S.I. CARINARO CE - TEL.: 081 503 36 54 www.AUTODEMOLIZIONIMARINO.IT [email protected] L’INTERVISTA Il senatore Lucio Romano rivendica l’opera svolta sul tema dei contributi alle imprese Lucio Romano, un grande lavoro per la zona franca «Per Aversa è un’occasione unica e irripetibile. Sono fiducioso che si saprà cogliere questa opportunità di sviluppo secondo una visione complessiva, con il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutte le specifiche competenze del settore» Nicola Rosselli “E 14 sprimo soddisfazione per il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che, includendo Aversa tra le Zone Franche, assegna alla nostra comunità oltre 11 milioni di euro. Il lavoro svolto a livello parlamentare e governativo, finalizzato al sostegno e rilancio dell’imprenditoria locale, si è concretizzato con un impegno finanziario del tutto significativo. Le misure adottate si sostanziano in agevolazioni, a favore di micro e piccole imprese di nuova o recente costituzione, concesse dal Ministero mediante esenzioni dal pagamento delle imposte IRPEF, IRES, IRAP, IMU e contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Le agevolazioni consentono di fruire dell’esenzione dall’imposta sui redditi, per il periodo fiscale 2014, già a decorrere dalla scadenza fiscale del prossimo mese di giugno. Per Aversa è un’occasione unica e irripetibile. Sono fiducioso che si saprà cogliere questa opportunità di sviluppo secondo una visione complessiva, con il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutte le specifiche competenze del settore”. Rivendica l’opera svolta sul tema zone franche il senatore aversano Lucio Romano dei Popolari per l’Italia che incontriamo per un’intervista specifica sul tema. Che significato ha per la nostra città questa inclusione? I provvedimenti adottati s’inquadrano in una più complessiva politica economica del Governo mirata a favorire, in una rinnovata visione, il Mezzogiorno d’Italia. Il riconoscimento di Aversa come zona franca urbana valorizza e sostiene il modello della piccola impresa, Il Senatore Lucio Romano Il riconoscimento di Aversa come zona franca valorizza e sostiene il modello della piccola impresa, caratteristica del nostro territorio. Incoraggia l’imprenditoria giovanile e l’innovazione caratteristica propria del nostro territorio. Incoraggia, inoltre, l’imprenditoria giovanile e l’innovazione. Rappresenta certamente un punto di partenza per una ripresa del lavoro, dell’economia e del sociale. In una contingenza di particolare sofferenza economica nazionale, la zona franca urbana si inserisce in una nuova visione di modello imprenditoriale. Si segna una decisa inversione di tendenza. Pertanto, non più sostegno unicamente alla grande impresa ma particolare attenzione alla creazione e rilancio di tessuti industriali locali. Senza sfuggire all’imperativo di mantenere sani i conti pubblici, le misure adottate sono connotate da scelte verso obiettivi di investimento e di sviluppo economico, sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Quale altra azione concreta a favore delle piccole e medie imprese è stata voluta dai Popolari per l’Italia? Anche la legge di stabilità, recentemente approvata dal Parlamento, rivolge particolare attenzione al rafforzamento della piccola e media imprenditoria con misure di accesso al credito, finanziamento del Fondo di garanzia con introduzione della sezione speciale per progetti di ricerca e innovazione, estensione dell’ambito operativo della Cassa Depositi e Prestiti. L’impegno assunto dal Governo è testimonianza di attenzione a potenzialità e istanze del nostro territorio, attraverso serie e concrete misure di incentivazione. Stanziare, nella contingenza di questi tempi, delle risorse per sostenere le imprese e il lavoro è fra le priorità che noi Popolari Per l’Italia abbiamo indicato nel Community Act presentato al Presidente Letta, in occasione dell’incontro delle scorse settimane a Palazzo Chigi. Sempre in tema di sviluppo, come valuta la collocazione ad Aversa del Tribunale di Napoli Nord? L’istituzione ad Aversa del Tribunale è certamente altra opportunità positiva per il nostro territorio. Le criticità evidenziate in questi primi mesi non devono scoraggiare, anzi devono spingere a ulteriori e significativi sforzi per la completa realizzazione del progetto. IL FATTO Fu inaugurato in pompa magna il 27 dicembre del 2012 Abbandonato al suo destino il Parco Grassia Dopo anni di attesa per la sua apertura, quello che doveva essere un polmone verde a disposizione della popolazione dei quartieri a ridosso della ferrovia versa in uno stato di completo degrado. Fausto, facendosi portavoce del dissenso generale, ci mostra tutte le lacune del Parco Antonio Arduino P 16 arco Grassia un simbolo dell’abbandono e del fallimento dell’amministrazione Sagliocco sulle politiche di recupero delle periferie per mancanza degli impegni assunti il 27 dicembre 2012 al taglio del nastro della struttura, realizzata dalla passata amministrazione ma lasciata inutilizzata da ben cinque anni. Un apertura voluta del primo cittadino per dare un segnale concreto alla collettività e mostrare tangibilmente l’impegno per le cosiddette periferie della nuova gestione comunale. Un grosso impegno perché il taglio del nastro era avvenuto nonostante fosse necessario provvedere a sistemare alcuni inconvenienti ancora presenti nell’area che, stando a quanto affermato dal sindaco in quella occasione, sarebbero stati messi a regime gradualmente. Quattordici mesi dopo il parco mostra ancora grosse pecche, al punto da essere considerato dai residenti della zona, principali utilizzatori dell’area, come simbolo dell’abbandono. “Le ragioni sono tante, quelle più evidenti - dice Fausto facendosi portavoce del dissenso generale - sono rappresentate dalla mancanza di cura del verde, in particolare quello spontaneo che spunta in maniera invadente nei vialetti che dovrebbero essere percorsi anche da mamme che portano bambini in carrozzina e, soprattutto, dall’assenza di manutenzione dell’impianto di illuminazione”. “Un impianto che presenta grosse lacune perché moltissimi lampioni sono privi di lampade funzionanti, come è possibile vedere recandosi sul posto” aggiunge Fausto invitandoci a L’inaugurazione in pompa magna del parco intitolato a Ninì Grassia Parco Grassia un simbolo dell’abbandono e del fallimento dell’Amministrazione verificare. L’abbiamo fatto. Ci siamo recati nel parco intorno alle ore 19 per avere la possibilità di rilevare l’inconveniente segnalato dal residente ed abbiamo contato ben 21 lampade fuori uso. Diciannove erano all’interno dell’area e due all’esterno, di queste una è quella destinata ad illuminare il cancello d’ingresso della struttura, un’altra ad illuminare l’area parcheggio antistante. Ma tornando all’impianto di illuminazione interno al parco abbiamo rilevato che il fuori servizio è distribuito in maniera tale da rendere praticamente buia tutta la parte posteriore del parco, quella esattamente opposta all’ingresso, dove è stata realizzata una zona che dovrebbe essere usata per portare a passeggio i cani, affinché provvedano ai loro bisogni in una zona non calpestata da chi usa il parco per fare jogging, andare in bicicletta o portare a spasso i bambini. Un problema quello della mancanza o insufficienza, a seconda della zona, di illuminazione che rende l’area poco sicura anche perché rende inutili le telecamere di video sorveglianza che, ammesso siano funzionanti, in mancanza di illuminazione non sono in grado di trasmettere immagini utili al comando della polizia municipale affinché intervenga in caso di necessità. “Considerando che spesso viene anche lasciato aperto il cancello d’ingresso nelle ore notturne, così come è tenuto, questo parco -riprende Fausto- non può essere considerato fruibile, né sicuro. E’ solo un simbolo di abbandono”. “Se l’amministrazione intende davvero rivitalizzare questa zona periferica della città deve -conclude Fausto facendosi portavoce del pensiero dei residentiintervenire riqualificando davvero quest›area senza preoccuparsi di fare annunci come quello della piantumazione di 800 alberi, gran parte dei quali è già morta per mancanza di manutenzione”. IL CONVEGNO Aversa, dopo la legge sulla difesa dell’ambiente, il Partito Democratico discute delle prospettive Bonifiche, ma senza desertificazione agricola Con il segretario provinciale Vitale, diversi parlamentari hanno fatto il punto della situazione. Non sono mancati spunti critici. Per il Commissario di Governo alle bonifiche, De Biase, c’è il rischio di considerare contaminati anche i terreni ricchi di minerali e quindi con «naturali anomalie» Salvatore de Chiara I 18 l convegno organizzato ad Aversa dal Partito Democratico sui progetti di risanamento ambientale e rilancio delle eccellenze agroalimentari della antica Campania Felix ha visto l’intervento di parlamentari e dirigenti locali democratici ad illustrare la situazione attuale e le prospettive dopo la definitiva conversione in legge del decreto «Terra dei Fuochi». Nell’immediatezza dell’entrata in vigore delle nuove norme, il PD ha voluto incontrare il territorio rivendicando a sé buona parte dei meriti che hanno portato a conclusione il complesso ed articolato iter legislativo. A fare gli Un momento del Convegno nell’auditorium «Caianiello» ad Aversa IL CONVEGNO onori di casa all’auditorium “Caianiello” il segretario provinciale Raffaele Vitale ed il responsabile per le politiche ambientali della sezione di Aversa Alfonso Golia, con l’intervento del Commissario di Governo alle bonifiche Mario De Biase. In particolare proprio Vitale ha evidenziato il valore della collaborazione degli amministratori locali con il Parlamento ed il Governo per la stesura del testo di legge, ricordando anche la sua passata esperienza di Sindaco. Tra gli ospiti sono, poi, intervenuti la senatrice e giornalista Rosaria Capacchione che ha ribadito l’importanza del lavoro svolto fino ad ora in fase legislativa ammonendo, però, circa l’importanza di operare correttamente nella concreta applicazione delle norme, in modo particolare sulla effettività dei controlli anticriminalità. Al senatore Vincenzo Cuomo è spettato illustrare il complesso lavoro della Commissione Ambiente del Senato in particolare durante le audizioni, inoltre ha rivendicato la scelta politica di non presentare emendamenti al testo in fase di conversione affinché il decreto entrasse in vigore in tempi molto rapidi. I saluti finali sono stati affidati alla deputata Giovanna Palma della Il messaggio arrivato è che è necessario bilanciare le esigenze della salute con quelle dell’occupazione evitando che entrino in pericoloso conflitto Mario De Biase Commisione agricoltura della Camera che ha posto l’accento sugli interventi programmati a difesa e sostegno del settore agroalimentare duramente colpito dalle conseguenze del binomio mortale rifiuti-inquinamento. Non sono mancati alcuni spunti critici sulle conseguenze che il decreto potrebbe provocare se non mediate da altri provvedimenti chiarificatori: il Commissario alle Bonifiche De Biase ha, infatti, messo in guardia sul rischio della desertificazione agricola conseguente alla interdizione di un gran numero di terreni che al momento verrebbero indicati come contaminati se non si tenesse conto delle naturali anomalie di un terreno particolarmente ricco di minerali qual è quello della Campania occidentale. Inoltre è stata posta una questione in relazione alle priorità del territorio, poiché i controlli sulle fabbriche, sulla loro produzione e sui loro smaltimenti potrebbero portare alla chiusura di molte aziende che attualmente producono in nero. Risulterebbe, quindi, necessario bilanciare le esigenze della salute con quelle dell’occupazione evitando che entrino in pericoloso conflitto. Nell’ottica di una valutazione globale tutti sono stati concordi nel valutare il decreto quale punto di partenza per iniziare ad affrontare in maniera incisiva le emergenze ambientali in Campania, rappresentando uno strumento di riscossa per la «terra dei fuochi». 19 AVERSA La necessità di bonificare l’area era partita dalla colonne di questo giornale Ex Texas, avviata la bonifica. Ma poi? L’intervento disposto dal Sindaco è iniziato il 6 febbraio e prevede la rimozione dei rifiuti depositati nell’area, previa separazione delle diverse tipologie così da essere smaltiti in maniera differenziata Antonio Arduino D 20 opo le segnalazioni fatte da queste colonne è partita la bonifica dell’area ex Texas. Come promesso nello scorso numero vi diamo notizia di quanto accaduto in queste due settimane. L’intervento disposto dal sindaco con l’ordinanza 303 del 30 dicembre 2013 è partito giovedì 6 febbraio e prevede la rimozione dei rifiuti depositati nell’area, raccolti previa separazione delle diverse tipologie così da essere smaltiti in maniera differenziata negli impianti autorizzati. Naturalmente l’operazione verrà monitorata attraverso apposite comunicazioni di quanto fatto nei vari passaggi che saranno trasmesse al primo cittadino. Un monitoraggio sarà fatto anche da Nero su Bianco per controllare che i buoni propositi non restino tali giacché, come dice il proverbio, di buoni propositi è lastricata la strada per l’inferno. Circa il mancato intervento dell’Amministrazione municipale che non sarebbe intervenuta, pur informata da mesi della necessità di bonificare quella che rappresenta una piccola area carica di veleni posta dentro la città, a pochi passi da una scuola d’infanzia, cosa che avrebbe imposto alla polizia provinciale, in base ad una delega di indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, di invitare il Comune di Aversa a procedere alla rimozione dei rifiuti va riportato quanto affermato dal sindaco: “Non è vero che non sono state messe in campo misure concrete per ripulire l’area. Già lo scorso anno avevo firmato un’ordinanza che disponeva la messa in sicurezza dell’intera area tramite pota- ture mirate ad eliminare ogni forma di pericolo per i residenti delle abitazioni vicine”. “Diposizione – ha aggiunto- ottemperata dalla società proprietaria dell’area che, a dimostrazione, ha depositato anche copia del formulario”. “Successivamente -ha ricordato- il 30 dicembre, con un nuovo provvedimento, abbiamo chiesto la bonifica dell’area con la rimozione dei rifiuti solo dopo la classificazione degli stessi. Cosa che è stata appena fatta, come dimostra il parere che ci è stato inviato dal progettista e direttore dei lavori di riattazione del complesso ex Texas”. “Ora la proprietà sta provvedendo alla bonifica” ha concluso il sindaco. Ad oggi sull’area è possibile vedere i rifiuti raccolti ammucchiati ed impacchettati per tipologia in attesa di essere smaltiti. Un Convegno ad Aversa ha spiegato come accedere ai contributi della Zfu Zona Franca, per Aversa € 11.294.707,92 C i sono 11.294.707,92 euro per le imprese del territorio. Nel corso del convegno del 10 febbraio scorso ad Aversa è stato presentato il bando pubblico del Ministero dello Sviluppo economico per l’accesso ai contributi per la defiscalizzazione delle imprese ricadenti nell’area della Zona Franca Urbana di Aversa. “E’ un’opportunità di crescita per la Città di Aversa – ha detto il sindaco Sagliocco. Il bando sulle zone franche urbane rappresenta un’occasione di volano di sviluppo per alcune zone della Città. Un’opportunità che non dobbiamo farci scappare”. Fulvio Martusciello, assessore alle attività produttive della Regione Campania, poi, ha illustrato le numerose attività che la Regione sta ponendo in essere in ordine cronologico e per supportare le picprevede la presentazione cole e medie imprese delle istanze esclusivamente in maniera del territorio. È stato telematica, attraverso l’assessore alle finanze Guido Rossi a spiegare l’accesso ad una piattaforma multimediale come il Bando, aperto lo scorso 7 febbraio, darà dedicata, accessibile dal sito www.mise.gov. la possibilità di accedere it. Il tema delle Zone a contributi, concessi sotto forma di credito di Franche Urbane è stato Il convegno sulla Zfu di Aversa discusso con Gennaro imposta, nel limite stabiCiaramella, Presidente lito dal de minimis, di € 200.00,00 ad impresa. Unione Giovani Dottori I contributi prevedono la compensa- commercialisti di Caserta, Franco Canzione di Irpef, Irap, Imu ed esonero del dia Presidente Ascom di Aversa, Pina pagamento dai contributi previdenziali. Giordano, Presidente Confesercenti Il Bando sarà aperto fino al 28 aprile e Aversa, Carlo Arpaia Presidente CNA non prevede priorità di assegnazione Aversa. C 22 Gli aversani e i «Vu cumprà» irca una settimana fa, la Polizia Municipale di Aversa, nel corso di un’operazione di repressione del fenomeno dei venditori ambulanti sequestrò la merce a un extracomunitario che aveva allestito il suo bel banchetto in Via Roma. L’azione, pienamente legittima dei Vigili Urbani, fu fortemente stigmatizzata dagli aversani che in quel momento erano impegnati nello struscio del sabato sera. La gente si lamentava dell’intervento dei Vigili dicendo che i problemi della legalità erano ben altri. Il contrasto del fenomeno della vendita abusiva di merce contraffatta da parte degli extracomunitari non è percepito come necessario e urgente. A questo punto le considerazioni da fare sono le seguenti. Primo: è giusto far rispettare la legge. Non è concepibile, infatti, che un commerciante onesto che paga regolarmente le tasse (e che tasse!) si veda accampare fuori la porta del negozio venditori ambulanti che vendono merce simile a prezzi stracciati. Secondo: bisogna riflettere sulla questione del sostentamento degli extracomunitari. È evidente, infatti, che siamo costretti a convivere col fenomeno immigrazione. A parte le considerazioni etiche che dovrebbero impedirci di pensare a reprimere il flusso migratorio è ampiamente dimostrato che l’Occidente non è in grado di bloccare alle sue frontiere le centinaia di migliaia di disperati che provengono dall’Africa, dal Medioriente, dai paesi poveri dell’est, dalla penisola indiana, dalla Cina ecc. E’ proprio a questo punto che nasce il dilemma. Quegli stessi lavoratori a basso costo che permettono ai nostri agricoltori di raccogliere i pomodori d’estate come dovrebbero sopravvivere d’inverno? Il quesito non è di facile so- Aversa invasa dai «Vu cumprà» Non è concepibile che un commerciante onesto che paga regolarmente le tasse si veda accampare fuori la porta del negozio venditori ambulanti che vendono merce simile ...a prezzi stracciati luzione. Impedire sistematicamente di “arrangiarsi” con il commercio abusivo a queste migliaia di sventurati significherebbe letteralmente gettarli nelle mani della criminalità organizzata. Invece di vendere borse, occhiali e orecchini falsi sarebbero costretti a vendere droga. E tenuto conto che il mercato della droga non è in grado di assorbire migliaia di spacciatori moltissimi di loro si vedrebbero costretti a rubare per sopravvivere. Che cosa fare allora? Magari lo sapessi! Forse sperare che emigrino in altri paesi? E pura illusione! Sperare che possano sopravvivere mettendo da parte d’estate i soldi necessari per passare l’inverno? E’ ridicolo solo pensarlo! Una parte, forse, potrebbe essere aiutata a passare la stagione invernale, resistendo alle “sirene” della criminalità organizzata, grazie all’assistenza delle organizzazioni caritatevoli. Un pranzo e una cena gratis potrebbero dare un piccolo aiuto. Ma i fitti delle catapecchie fatte passare per Grand Hotel ai proprietari occidentali come dovrebbero essere pagati? E quei piccoli generi di conforto come una sigaretta, una bottiglia di acqua, una lametta per radersi, un flacone di shampoo, il sapone per lavarsi, come dovrebbero comprarseli? Il problema è titanico e la soluzione difficilissima da trovare, ma una cosa è certa: sequestrare la merce ai venditori abusivi extracomunitari appioppando loro una multa non risolve un bel nulla! di Geppino De Angelis P 24 L’intervista ...«rivelatrice» remesso che in privato ognuno ha legittimamente il proprio carattere, con pregi e difetti, siamo del modesto parere che quando si ricopre un ruolo pubblico, anche per rispetto degli altri, per un minimo di savoir-faire, il carattere necessariamente dovrebbe essere “smussato”, depurato di tante asprezze che, al tirar delle somme, finiscono col rivelarsi deleterie anche per gli altri sotto molteplici aspetti. Queste semplici, modeste considerazioni ci sono venute istintivamente alla mente nel leggere la lunga, dettagliata, ottima intervista che Nicola De Chiara, col suo indubbio acume giornalistico, a “strappato” al primo cittadino di Aversa. Un’intervista in un certo senso… «rivelatrice», per quanti ovviamente non lo conoscessero a fondo, del… “caratterino” del sindaco; un “caratterino” che già all’indomani delle elezioni, su queste colonne definimmo a chiare lettere “difficile”. Abbiamo riletto più volte l’intervista rilasciata dal sindaco a Nicola De Chiara e ci preme solo fare qualche semplice considerazione, per quel che possa valere il nostro parere a giudizio del sindaco normanno il quale, sempre a nostro modesto avviso, dovrebbe rendersi conto che, grazie (?!) al suo “caratterino”, del quale sembra essere oltremodo fiero e orgoglioso, da tempo sta creando attorno a sé terra bruciata almeno a tener conto dei rapporti interpersonali sempre più deteriorati con funzionari, impiegati comunali, consiglieri, assessori, Corpo della Polizia Municipale, organizzazioni sindacali, cittadini. Un vecchio motto dice che se errare è umano, perseverare è diabolico, ma è evidente che il sindaco non in alcuna considerazione tanto, atteso che alla domanda se in questo primo scorcio di consiliatura c’è qualcosa che non farebbe, ha risposto testualmente “rifarei esattamente tutto quello che ho fatto”, dimostrando, sempre a nostro avviso, una certa presunzione di aver Peppe Sagliocco intervistato subito dopo il successo elettorale Il nostro primo cittadino se ci tiene tanto alla carica di Sindaco, perché non scioglie immediatamente il nodo della incompatibilità con la carica di consigliere regionale? ben operato. E sembra veramente strano che per un “navigato” politico come lui (potremmo anche sbagliarci, ma non ci pare che abbia svolto altre attività) non si renda conto che, quando si è al vertice di qualsiasi organizzazione (a maggior ragione se si è il sindaco di una delle città più importanti della Campania) molto spesso bisogna “mediare”, cosa che faceva Mimmo Ciaramella, criticato nell’intervista dall’attuale primo cittadino proprio per quel suo volere sempre “mediare”. A voler leggere attentamente tra le righe dell’intervista, sarebbe interessante conoscere il parere del dottor Guarino, comandante del corpo della Polizia Municipale, in merito all’affermazione dell’intervistato che pur affermando che Guarino gli è simpaticissimo, ha detto: “nel rapporto con il corpo dei vigili vorrei un comandante forte, deciso, determinato”, come dire, insomma che Stefano Guarino non lo è, il che dovrebbe provocare una giusta reazione da parte del comandante, così come non sappiamo come l’abbia presa il nostro amico assessore Elia Barbato a proposito della risposta: “l’assessore Barbato è talmente saggio che non minaccerebbe mai le dimissioni. Le darebbe e basta”. Quando poi al voler essere ricordato dagli aversani per la “testa dura”, che in napoletano può essere tradotto in “capatosta” (il che differisce molto dalla coerenza) non ci sembra che per un politico “di lungo corso” e per di più sindaco di una città come Aversa possa essere un motivo di soddisfazione. Ma, contento lui, contenti tutti!… E, per finire, se ci tiene tanto alla carica di sindaco, perché non scioglie il nodo della incompatibilità con la carica di consigliere regionale? di VITO FAENZA Giustizia ad orologeria ed ingiustizie V 26 i siete accorti che appena un magistrato apre una inchiesta nella quale sono inquisiti dei potenti subito si parla di “giustizia ad orologeria? Così la classe politica perde dignità e consensi. Un mio vecchio amico, un magistrato, un giorno mi disse: “Oggi per andare in galera ci vuole la raccomandazione!”. Ed aveva ragione: se uno ha un buon avvocato (o più d’uno), se ha i soldi per fondare un partito o un movimento, in galera non ci va mai. E se viene condannato si accusa la “giustizia ad orologeria”, “attacco della magistratura” ai politici e così andando. I colpevoli, i criminali sono sempre altri, mai i propri amici, i propri leader, i propri politici. Certo la politica ci mette del suo, con cambiamenti di casacche, prese di posizioni e giustificandosi a qualsia cosa tirando in ballo la “volontà degli italiani”, “degli elettori”. La democrazia è rispetto della maggioranza, certo, ma è anche, come diceva Oscar Wilde, quel sistema dove il voto di un cretino vale quanto quello di un premio Nobel. Nessuno che abbia uno scatto di dignità e si chieda: “Ma che stiamo facendo? E’ questo quello che vuole realmente la gente?” E ancora: “Ma a chi è funzionale tutto questo?” Sono andato a rileggere i dati elettorali delle amministrative 2012 e delle politiche dello scorso anno ad Aversa. Nelle ammnistrative il centrodestra ottenne il 74% circa dei suffragi, il centro sinistra il 17% ed alle urne andarono a votare quasi l’80% degli aversani. Alle politiche alle urne andarono solo due aversani su tre (il 66%) e il centro destra ebbe un crollo arrivando al 36, 14%, il centrosinistra ha guadagnato attestandosi al 24,46%, la lista di Monti arrivò al 12,92% e i 5Stelle si sono attestati al 22,38%. Viste le percentuali, quanti “grillini” avevano votato, appena un anno prima, La democrazia è rispetto delle maggioranze per il centrodestra? Fate voi i calcoli. Ecco perché mi fa specie quando sento le proteste (ma solo quelle) di chi invoca il comico. Ecco perché gli antisistema per me non rappresentano che il nulla. Mi ricordano i fascisti alle elezioni del 1948. Votarono in massa per la Dc, salvo poi a lamentarsene un attimo dopo. Direte: tu sei di sinistra perciò scrivi questo. Vero, sono uno che a sempre votato per il centrosinistra, ma questo non mi ha impedito mai di vedere i difetti all’interno dello schieramento di cui faccio parte o di fare battaglie, molte perse, qualcuna vinta. Così assisto annichilito a chi in Parlamento usa frasi di chiaro stampo fascista (tipo: boia chi molla), alla richiesta di messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica, quando vedo arrivare una povera disgraziata appena laureata in economia confrontarsi a Ballarò e dire una serie di cazzate sulla Banca d’Italia e fare figuracce con un collega di Repubblica che gli ha spiegato chiaro e tondo che per ora gli italiani non sborseranno una lira per la banca d’Italia (leggere bene il decreto per credere). Certo la maggioranza poteva agire diversamente, dividere il decreto Imu, da quello sulla banca d’Italia. Ma credete veramente che potevamo ancora avere un istituto di diritto pubblico con un patrimonio di 156mila euro? La Banca d’Italia fino ad ieri valeva meno di un appartamento di medie dimensioni ad Aversa. Tanti anni fa Pietro Rosano, al quale, improvvidamente, la nostra città ha dedicato un monumento, fu coinvolto nello scandalo della Banca Romana, quello che ha fatto nascere la Banca d’Italia. La storia è disponibile sul web, andate a leggerla e capirete che non poteva esserci una banca centrale nazionale con un capitale pari ad un piccolo appartamento di periferia. Resto, dunque, trasecolato al fatto che nessuno si chieda perché mai Casaleggio e Grillo non si siano candidati e perché insistano tanto sulla banca d’Italia. Avrei voluto vedere la stessa reattività per il provvedimento sulle assicurazioni auto (quella si che la paghiamo tutti). Invece non mi resta che pensare male, ma lo sapete che come diceva Andreotti (che non era uno stinco di santo) “a pensar male si fa peccato, ma ci si coglie sempre” (o spesso). LA POLEMICA Non si tratta di un giallo né di un mistero di fede. Semplicemente di altra vergogna aversana! Sedile di San Luigi, il mistero del restauro Il sito, il cui restauro su impulso del Fai fu deciso dall’amministrazione Ciaramella, è in totale abbandono. I lavori prima partiti furono, poi, bloccati e da allora tutto tace! Sagliocco aspetta che la Regione finanzi un progetto sul Jommelli/Cimarosa Festival per investire sul Sedile Giuseppe Lettieri N 28 on si tratta di un giallo, né di un mistero di fede, ma purtroppo soltanto dell’abbandono in cui versa un luogo storico della nostra città (né sono troppi e negli ultimi anni aumentano sempre più!), vale a dire il Sedile di San Luigi. La storia del sito l’abbiamo più volte scritta da queste colonne, e non vorremmo ripeterci, tuttavia vogliamo ricordare soltanto che si tratta di quei luoghi dove veniva amministrata dai nobili e notabili della città la vita. Istituzione medievale tipica del meridione, quello di Aversa, datato 1190 è il più antico d’ Italia, ed è uno dei sei rimasti visibili nella nostra Penisola! La storia però più recente vogliamo ricordarla. Dopo anni di abbandono, occupazioni abusive e altro, l’Amministrazione Ciaramella su impulso del FAI (Fondo Ambiente Italiano) in occasione della V edizione di Aversa Città d’Arte nel 2010, aveva promesso un impegno al recupero dell’importante testimonianza storica. Un atto che doveva sottrarlo al degrado e all’abbandono. Così dopo alcun mesi furono stanziati centomila euro per i lavori di ristrutturazione. Lavori che sarebbero dovuti iniziare, visto la ormai fine del secondo mandato di quella gestione politica, con la nuova amministrazione. E così fu. Ad ottobre del 2012, con sindaco Sagliocco, i lavori iniziarono, tanto che da queste colonne dedicammo anche un editoriale in cui ci complimentavamo con il primo cittadino che aveva dato il via ad una azione così importante. Ma poi fummo subito smentiti dai fatti. Dopo pochi giorni dall’inizio i lavori Il Sedile di San Luigi Dal giorno dello stanziamento dei fondi destinati ai lavori di ristrutturazione del Sedile di San Luigi tutto è ancora fermo. Ci chiediamo: i centomila euro ci sono ancora o sono stati dirottati su qualche altra opera? furono bloccati e sospesi sine die! Da allora di quel momento sono rimasti, come è visibile nelle foto, i pannelli di protezione esterna di quello che doveva esser il cantiere e la tabella con inizio lavori obbligatoria quando ci sono appunto dei lavori in corso. Cosa successe? Mistero! All’epoca rivolgendoci di persona al primo cittadino ci fu detto che non erano problemi nostri, ma che siccome erano state riscontrate delle irregolarità (pare ma non ne siamo sicuri, che la ditta a cui era stata affidata l’opera non fosse in regola con alcune certificazioni indispensabili) il tutto era stato sospeso. Sin qui nulla da eccepire. Se la ditta non aveva tutti i nulla osta o se c’erano problemi tecnici, ben fece il sindaco Sagliocco a bloccarli. Quello che però ci lascia perplessi è che a distanza di quasi un anno e mezzo da quel giorno nulla più si è mosso! Insomma quei centomila euro per il recupero del Sedile di San Luigi ci sono ancora o sono stati dirottati su qualche altra opera? Inoltre non si poteva procedere affidando ad altra ditta quei lavori. Adesso sarebbero già terminati. Sicuramente il Sindaco ci risponderà di avere previsto lavori di restauro per il Sedile di San Luigi nell’ambito del progetto presentato alla Regione dal titolo «Jommelli/Cimarosa Festival». Ma perché legare il restauro di un così importante sito a fondi incerti (si sa che la Regione ha già bocciato progetti simili relativi alla sessione settembre 2013-gennaio 2014) e dirottare i centomila euro già stanziati non sappiamo per quale altra opera? Se il primo cittadiono ce lo farà sapere, saremo lieti di darne notizia. Insomma: Aversa, la nobile contea normanna, città sin dalla fondazione, capitale per quasi un secolo di un piccolo regno che estendeva i propri domini non solo sulla vicina Capua, ma sino al ducato di Gaeta e addirittura ad alcuni territori del Gargano, per anni riferimento dell’agro, anziché continuare ad emergere, rischia sempre più di assomigliare ad un “paesone”. Meditate aversani, meditate! IL CASO Questa la domanda che pone una lettrice agli amministratori municipali attraverso le colonne di NsB Via Galilei è una strada pubblica o privata? Non avendo avuto alcuna risposta dai funzionari degli uffici comunali né dalla polizia municipale, la nostra lettrice aveva tentato di avere una risposta dal primo cittadino. Inutilmente! Antonio Arduino V 30 ia Galilei è pubblica o è privata? Questa la domanda che pone una lettrice agli amministratori municipali attraverso le colonne di NerosuBianco dopo aver fatto di tutto per avere una risposta dal Comune. Dopo avere verificato, analizzando il prg, che l’arteria è (?) pubblica C.M. aveva posto questa domanda ai funzionari degli uffici comunali e alla polizia municipale e, non ottenendo risposte, aveva tentato di rivolgerla al primo cittadino ma … leggete la mail trasmessaci : “Mi chiamo C. M. ed abito in Via Galileo Galilei in Aversa, una strada che da viale Kennedy conduce su Via Fermi. In realtà conduce è una parola grossa, perché dovrebbe Aversa, via Galileo Galilei IL CASO condurre, ma se lei la percorre si rende conto dell’abuso commesso da coloro che hanno costruito in zona”. “Via Galilei – continua la mail- è chiusa oramai da tempo immemore, addirittura sono due le strade di PRG che alcuni privati arbitrariamente hanno chiuso con due cancelli recanti addirittura la scritta proprietà privata”. “La foto che allego evince quanto denuncio e la ricostruzione fatta dal PRG della zona chiarisce quanto sto scrivendo” aggiunge. “Mesi fa - continua la mail- mi sono recata all’ufficio comunale per denunciare quanto segnalato ma è parso che sugli uffici tutti facessero finta di non voler sentire”. “Ora, visto che sono passati più di sette mesi dalla mia segnalazione in Comune mi chiedo: esiste un istituzione ed un comando vigili che controlli quanto di abusivo succede in questa città? È possibile mai che due strade segnalate ed indicate sul piano regolatore della città vengano sbarrate da privati che utilizzano questi spazi a loro uso e consumo, in danno della pubblica utilità ?”. “Varie volte – scrive la lettrice- ho anche provato ad essere ricevuta dal Sindaco sulla questione ma i dipendenti mi hanno sempre detto di ripassare perché impegnato in faccende più importanti”. “La prego, verifichi quanto segnalo, poiché - afferma - penso che oramai la politica non possa più rappresentare la voce degli onesti cittadini ma che solo il giornalismo serio possa figurare almeno le istanze attraverso le quali fare battaglie di legalità. Forse a lei il sindaco può dare qualche risposta”. “Spero - continua - che questa segnalazione possa contribuire a risolvere quanto in dovere di chi abbiamo eletto a rappresentante di noi cittadini”. “Le segnalo - conclude la mail - che tale denuncia è stata anche fatta mesi fa alla polizia municipale di Aversa ma che ad oggi nessuno ha dato risposte al riguardo. Le chiedo? Esisterà qualche autorità che possa recepire l’istanza che le rappresento e verificare se noi cittadini siamo impazziti o siamo solo vittime di cattivi amministratori?”. Per questa domanda non abbiamo risposte, per le altre speriamo che ne arrivino dagli organi competenti. 31 LA QUERELLE Sindaco e oppositori ai ferri corti. Sagliocco incontra i cittadini e i dissedenti la stampa Ctp, un permesso scioglie la matassa? «E’ una questione seria – dichiara Gino Della Valle - di forma e di sostanza, di rispetto delle regole, di competenze degli organi istituzionali dell’Amministrazione e di quello che detta il Tuel. Siccome si tratta di patrimonio comunale, l’organo che doveva esprimersi era il Consiglio comunale, lo dice la legge Giuseppe Lettieri R 34 iqualificazione di piazza Crispi ovvero dell’ex deposito della Ctp. E’ diventato un tormentone per gli aversani, una telenovela per la politica cittadina. Sagliocco, il Sindaco, incontra la città il 1° febbraio e dice la sua. I dissidenti, Della Valle, Paolo Galluccio e Dello Vicario, dopo qualche giorno ribattono in una conferenza stampa tenuta nel bar “Bollicine” di via Diaz. Dov’è la verità? Chi ha ragione? Il giusto come sempre sta nel mezzo. Il Sindaco ha scelto la via più breve. Al privato è stata concessa l’agognato permesso di costruire che prevede l’abbattimento e la ricostruzione a parità di Gino Della Valle cubatura del preesistente edificio ed il privato si accollerà a quanto pare anche i costi per realizzare la piazza adiacente alla sua proprietà. Sono stati, così, cancellati tutti i contenziosi in essere di cui uno intrapreso solo dalla Ctp che tendeva ad ottenere la restituzione dell’area e la riduzione in pristino della stessa, l’altro che vedeva coinvolti la Ctp, la Pa.Ca. ed il Comune di Aversa in cui il Ctu nominato dal giudice valutava il danno emergente e il lucro cessante per oltre due milioni e seicento mila euro a carico del Comune. Gli oppositori ribattono punto su LA QUERELLE punto. «E’ una questione seria – dichiara Della Valle - di forma e di sostanza, di rispetto delle regole, di competenze degli organi istituzionali dell’Amministrazione e di quello che detta il Tuel. Per semplificare al massimo ad oggi i casi sono due: o la transazione del 2004 è in vigore o non lo è. In entrambi i casi a mio avviso c’è stato un evidente esproprio delle competenze del Consiglio comunale. Siccome si tratta di patrimonio comunale, l’organo che doveva esprimersi era, infatti, il Consiglio comunale e non perché lo dico io ma perché lo dice la legge. Capisco la volontà di fare, ma ci sono delle regole e delle leggi che vanno rispettate. Dovrebbero spiegarci perché nel 2004 la stessa struttura amministrativa ha ritenuto che a dover deliberare dovesse essere il Consiglio Comunale e nel 2013 (nove anni dopo con lo stesso testo unico in vigore) si ritiene che non fosse necessario il Consiglio e un Dirigente con un semplice permesso a costruire ha sbrogliato la matassa. La cosa assurda è che la necessità di un nuovo Atto di transazione era stata sollevato dallo stesso privato e dalla Ctp, come dichiarato nell’istanza prodotta per ottenere il permesso di costruire. Il dirigente Diana sarà denunciato? E, quando si difenderà tirerà in ballo, il Sindaco? O il tutto finirà a tarallucci e vino come sempre accade da queste parti? Ai posteri l’ardua sentenza! Poi vogliamo dirne un’altra? Secondo noi anche per approvare il progetto del parcheggio a raso era necessaria una delibera di Giunta comunale. Dunque, di cosa vuole parlare il nostro Sindaco?”. Fin qui le posizioni politiche espresse. Dal punto di vista delle responsabilità personali che cosa accadrà ora? Il dirigente Diana sarà denunciato? E, quando si difenderà tirerà in ballo, il Sindaco? O il tutto finirà a tarallucci e vino come sempre accade da queste parti? Ai posteri l’ardua sentenza! 35 L’INTERVENTO «Premetto di non volere polemizzare con l’attuale amministrazione» Ctp, la verità dell’ex sindaco Ciaramella «Nell’accordo era stato stabilito la realizzazione di circa 500 posti auto. Poi la Ctp fece richiesta di fare dei box. Così facemmo valere i diritti della nostra città perché c’era necessità pubblica di posti auto e non di box da vendere a privati» Antonio Arduino C 36 iaramella, ex sindaco di Aversa e protagonista, per ruolo istituzionale, della vicenda che da mesi è al centro del dibattito politico cittadino qual è quella della ristrutturazione di piazza Crispi e del destino dell’ex deposito della Ctp, interpellato sul tema, dopo aver premesso di non volere entrare in polemica con l’attuale amministrazione apre i cassetti della memoria e racconta. “Probabilmente se mi fosse stato possibile anch’io avrei portato a termine un’operazione sul tipo di quella effettuata da Sagliocco. Però sono stato fermato dai miei avvocati e dai miei dirigenti. Da loro mi è stato detto che non avrei potuto fare questa operazione senza passare per il Consiglio comunale”. “La mia professione era, ed è quella di commercialista, di conseguenza nell’attività amministrativa avevo necessità – sottolinea l’ex Sindaco - di consultare i tecnici, vale a dire i miei dirigenti e gli avvocati. Cosa che ho fatto anche per la vicenda della Ctp e che all’epoca mi suggerirono di andare in Consiglio comunale per fare l’operazione, ma la parte politica, più esattamente due partiti che non nomino per correttezza, non ha voluto che lo facessi”. “Circa i posti auto è vero – dice - che erano stato stabilito dall’accordo la realizzazione di circa 500 posti auto. Poi l’impresa che avrebbe dovuto realizzarli, ipotizzando che il dirigente al ramo potesse non essere al corrente dell’atto stipulato davanti al notaio, fece richiesta di farne dei box, io me ne sono accorto perché quei box, sia pure ancora sulla carta, furono messi in vendita, e sono intervenuto bloccando l’operazione”. Domenico Ciaramella “Per fortuna era trascorso il termine di legge per dare il via ai lavori, perché l’impresa entro un anno dal rilascio non aveva iniziato. Così feci valere i diritti della nostra città imponendo la realizzazione dei posti auto di cui c’era necessità pubblica e non di box da vendere a privati. Da qui è nato il contenzioso che è stato portato avanti dal nostro avvocato, un professore universitario, e dal loro avvocato. Mentre proseguiva l’iter giudiziario i responsabili della Ctp tornarono più volte alla carica per ottenere un nuovo accordo che non è stato mai stipulato. Se fosse stato fatto saremmo dovuti andare comunque in consiglio comunale ma, ripeto, questo non sono io a dirlo, erano i miei avvocati e i miei funzionari a impormelo”. “Circa la proprietà del sottosuolo, quando ho lasciato il Comune - afferma Ciaramella - era della Ctp, a noi apparteneva solo la superficie su cui realizzare la piazza così, nel momento in cui bloccammo la concessione di un nuovo permesso a costruire, abbiamo appostato nel bilancio una somma di cui, al momento non ricordo l’entità, per realizzarla. Non entro nel merito delle decisioni dell’amministrazione attuale e non intendo dare giudizi su quanto è stato fatto, probabilmente anche io avrei cercato di accelerare i tempi per chiudere il contenzioso e portare a termine l’opera pubblica”. A proposito del Suap, realizzato con una spesa maggiore di quelle prevista malgrado sia stato edificato senza i due piani interrati presenti nel progetto iniziale, come evidenziato dal sindaco Sagliocco in una conferenza stampa sul tema, Ciaramella chiarisce: “Nessuno potrà mai dimostrare che la mia amministrazione abbia fatto qualcosa di illegale. So che su questo argomento sono stati trasmessi gli atti in Procura e sono certo che la magistratura chiarirà ogni cosa”. “Posso solo dire - aggiunge - che se si leggono le carte con superficialità o con malafede si arriva a quel tipo di conclusione. “Questa operazione è cominciata con l’assessore Barbato, è proseguita con l’assessore Galati e con gli altri che si sono alternati ai lavori pubblici e che sanno qual è stato il vero problema che ha impedito di realizzare quanto progettato. A un certo punto ci si rese conto che il sottosuolo non avrebbe retto a quanto era stato progettato perché Aversa sotto è piena di caverne, così fu necessario intervenire con pali in cemento armato ed essendo previsti posti auto abbiamo dovuto fare un muro di contenimento in cemento armato e tutta una serie di lavori extra, tutto regolarmente documentato, fotografato e messo agli atti, che hanno fatto lievitare la spesa. Di conseguenza il prezzo si è modificato. Questo se si leggono gli atti in maniera non superficiale e senza malafede”. AUGURI Potete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti 18 ANNI AUGURI Augurissimi per i suoi 18 anni a Ida Arena da parte del papà Antonio, della mamma Katia, delle sorelle Maria e Francescapia e del piccolo Matteo. Oggi, 16 febbraio, Paolo Lembo compie i suoi primi ...90 anni! Auguri dalla figlia Maddalena col marito Generoso e da tutti gli altri familiari. COMPLEANNO AUGURI 38 Ad Alessia D’Agostino. Tanti auguri per il tuo 18° compleanno dal tuo amore Nicola Di Rosa e famiglia. Ha festeggiato il suo tredicesimo compleanno Francesca Pia Mellino, pluricampionessa di hip hop. Per lei gli auguri di NerosuBianco. A Pier Paolo che da un anno riempie di gioia la nostra vita, gli auguri di buon compleanno da mamma Gina, papà Paolo, il fratello Renato, gli zii Monica, Titty, Raffaele e Concetta, la nonna Enrichetta e da tutto lo staff di “40metriquadri”. fai la mossa vincente per il tuo locale con i nostri giochi il divertimento e’ assicurato Apparecchi di ultima generazione Ampia scelta di Giochi Gestione sicura SERVIZIO CLIENTI: 081.5030785 Mondogiochi è Partner www.mondogiochi.com CRONACA L’ultimo tentativo di suicidio ad Aversa fortunatamente è finito bene Attenti ai segnali di disagio Un cambiamento delle disposizioni testamentarie, un saldo presso compagnie assicurative oppure improvvise cessioni del proprio patrimonio possono essere tipiche azioni di chi pensa al suicidio... Speranza Cardillo U n venerdì pomeriggio, uno come tanti, ma per una donna di 44 anni e per la sua famiglia è stato senza dubbio un giorno tragico. Quel giorno, il 10 gennaio, infatti, un salto nel vuoto, dal suo appartamento in centro ad Aversa, l’ha ridotta male. Fortunatamente l’impatto al suolo non è stato letale e le ha provocato solo la frattura di alcune vertebre. Un caso che poteva finire più tragicamente. Non si può negare che le persone che tentano il suicidio siano in continuo aumento, anche nel nostro territorio. Nella maggior parte dei casi sono donne, ma anche diversi uomini arrivano spesso a togliersi la vita. Questo triste fenomeno purtroppo non é da sottovalutare neanche ad Aversa e nel nostro Agro. Negli ultimi mesi i casi di nostri concit- tadini che hanno compiuto questo disperato gesto sono stati tanti. Si tratta di un argomento delicato e ricordare i nomi di tutte le vittime sarebbe come affondare il dito in una ferita ancora aperta. Una cosa, però, mi sembra utile: dare informazioni sull’argomento. Prima di seguire Diverse donne si sono tolte la vita nell’Aversano il corso di perfezionamento in scienze criminologiche non avevo mai sentito parlare di autop- che non vanno assolutamente ignorati. sia psicologica della vittima. Essa può Un cambiamento delle disposizioni teessere effettuata esaminando gli scritti stamentarie, un saldo presso compagnie del suicida e le descrizioni del suo stato assicurative oppure improvvise cessioni d’animo , fatte da parenti o amici, prima del proprio patrimonio possono essere del momento della morte. Spesso, però, tipiche azioni di chi pensa al suicidio. le persone che conoscevano la vittima Anche improvvisi riferimenti alla morte dicono di non essersi accorti dell’esi- possono essere segnali da non sottovalustenza di alcun problema o cambiamen- tare. Attenti a quei gesti che potrebbero to particolare. Ci sono, però, dei segnali sembrare del tutto insignificanti. 39 AVERSA Una inedita immagine ci suggerisce nuove riflessioni sullo standard «bonificato» Via Guido Rossa, polemiche a non finire A giudizio di alcuni sarebbe opportuno verificare, scavando a fondo nel terreno, se ci siano o meno rifiuti tossici da smaltire. Altro interrogativo riguarda l’utilizzo dell’area: da scuola elementare del Comprensivo «Cimarosa» a promessa sede della caserma dei carabinieri di Aversa? Geppino De Angelis C 40 ome i nostri lettori ricorderanno, lo scorso anno ci furono numerose polemiche, scambi di accuse tra esponenti della precedente Amministrazione e quelli dell’attuale, circa lo spiazzo esistente in via Guido Rossa ad Aversa, confinante con l’edificio della scuola dell’infanzia facente parte dello istituto comprensivo “Cimarosa-Quarto Circolo”. Polemiche che, pur essendo trascorsi molti mesi, sembrano riaccendersi dopo alcuni interrogativi che ci sono stati posti da alcuni residenti in zona e che prendono spunto dalla fotografia che pubblichiamo, scattata alcuni anni addietro quando la zona, “bonificata” lo scorso anno, era coperta di rifiuti di ogni specie, come è facilmente riscontrabile dalla foto stessa. A giudizio di alcuni, infatti, sarebbe opportuno accertare se quei rifiuti, al momento della bonifica siano stati ben “smaltiti”, accertandone l’eventuale tossicità, scavando notevolmente nel terreno per rendersi conto se eventualmente non ci siano state infiltrazioni tossiche. Lo scopo di quanti pongono, Lo standard di via Guido Rossa all’epoca dei rifiuti attraverso le colonne di Nerosubianco i loro interrogativi, senza per questo voler creare allarmismi di nessun genere, è solo quello di voler essere tranquillizzati al massimo. Altro interrogativo che viene posto è quello di conoscere in che modo verrà utilizzato al più presto quello spazio atteso che, tempo addietro, si parlava della costruzione dell’edificio della scuola elementare che avrebbe fatto parte del Comprensivo, mentre recentemente si parla della costruzione della caserma del comando carabinieri, attualmente ospitato, da molti decenni, nell’apposita palazzina nel parco Coppola. A prescindere, comunque, da quella che sarà la futura destinazione è necessario che al più presto quello spazio sia utilizzato per evitare che, in un prossimo futuro, torni ad essere una discarica abusiva a cielo aperto, come si è verificato per anni, tanto più che manca una recinzione e che già è ricoperto da erbacce tra le quali possono proliferare insetti e animali di ogni genere, a stretto contatto con la scuola dell’infanzia. La morte di Emilio Vanacore E ra uno dei fedelissimi del nostro periodico, Emilio Vanacore, sempre tra i primi in edicola all’uscita del periodico per prenderne, con altri giornali, una copia; una consuetudine che osservava fedelmente da molti anni. Un uomo buono, semplice, leale, disponibile con tutti, stimato per il suo impegno politico, sempre coerente con i suoi ideali della destra quella “almirantiana”. La morte lo ha sottratto alla moglie Carolina Bruno, ai figli Tina e Remo, a tutti familiari e agli amici, sulla soglia degli ottant’anni, lasciando un vuoto incolmabile tra quanti lo avevano conosciuto ed amato per le sue doti morali e professionali. Originario di Villa di Briano, era diventato cittadino aversano da quasi mezzo secolo, diventando l’amico di tutti. Alla famiglia le condoglianze del nostro Emilio Vanacore periodico che l’aveva annoverato tra i suoi fedelissimi lettori. (GDA) MOZZARELLA DI BUF FA ALA CAMP PA ANA DOP buona, sempre. Da oltre trent’anni il Caseificio Caputo produce mozzarella di bufala campana DOP lavorando a poche ore dalla mungitura solo il latte di bufale accuratamente selezionate e controllate. Il sapere della tradizione e le moderne tecnologie garantiscono una qualità costante e un gusto unico che rendono la Mozzarella Caputo buona, sempre. iche Garantita dal Ministero delle Polit stali Fore e ri enta Alim ole Agric PRODOTTO NAZIONALE TEVEROLA AVERSA ORTA DI ATELLA tel. 081 8119478 tel. 081 8113312 tel. 081 8910595 via Roma 90 viale Olimpico 182 via dei Martiri Atellani 184 www.caseificiocaputo.it P are che i Ministeri degli Interni e della Giustizia con un provvedimento di grande eccezionalità giuridica abbiano dichiarato il comune di Aversa “zona franca giuridica”, affrancando appunto l’amministrazione aversana dal rispetto delle leggi ed equiparando la Gazzetta Ufficiale alla …Gazzetta Aversana! Sembra inoltre, che all’Amministrazione Comunale sia stato concesso l’applicazione del codice di Hammurabi, dichiarando che allo Shamash (chi regola la giustizia) potrà essere affidata la vita e la morte di ogni cittadino e l’applicazione della nota e cruenta legge del taglione. Ma ritorniamo in Italia e veniamo ai fatti. Il D. Lgs 267/2000 all’art. 141 comma 1 così recita: “I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto 42 del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno quando …(comma a) compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico”. A piazza Giovanni XXIII c’era una volta, e c’è ancora, uno scatolone di cemento armato che si favoleggiava dovesse diventare un mercatino rionale, giusto per dare un po’ di …brio economico alla povera popolazione del posto. Quell’orrendo scatolone in ogni caso era ed è di proprietà dei cittadini aversani. L’amministrazione odierna, in stile codice “Hammurabi” e trascurando l’articolo 42 del DLgs 267/2000 (che prevede la competenza del Consiglio comunale per quanto concerne “acquisti, alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni…”) ha ceduto di fatto (realizzando anche una serie di lavori?) l’ex mercatino a strisce colorate al Ministero della Giustizia, che lo ha destinato ad archivio del Tribunale di Napoli nord. Quanto meno il Ministero dovrebbe versare un canone al Comune di Aversa essendo quella una proprietà degli aversani. Invece, sembra quasi che lo abbiano affittato in nero, ovvero glielo hanno concesso …e tanto basta! A.A.A. immobili pubblici regalasi! Aversa, lo “scatolone” regalato in piazza Giovanni XXIII Il Comune ha ceduto l’ex mercatino al Ministero della Giustizia, che lo ha destinato ad archivio del Tribunale di Napoli nord. Quanto meno il Ministero dovrebbe versare un canone al Comune di Aversa! Se poi i documenti della locazione sono stati fatti li rendano pubblici perché stanno amministrando non casa loro ma la città di Aversa! Il Ministero della Giustizia e un Comune Italiano che non rispettano le leggi??? Altro che mini IMU, questo è argomento buono per un convegno valido per il Gabibbo, le Iene e Report insieme. Ma quanto vi ho raccontato fa parte della prima presunta violazione di legge. Sì, perché ce n’è una seconda che riguarda, invece, il rapporto col Ministero degli Interni (ma Sagliocco vuole tenere buoni rapporti con tutto il Governo!). Il Comune di Aversa in via San Lorenzo è proprietario di uno stabile di cui una parte è locata al Ministero degli Interni e da questi destinato a Commissariato di polizia. Anche in questo caso, travalicando e ignorando totalmente l’assise Consiliare (vuoi vedere che Sagliocco vuole convincere Renzi e Berlusconi, assieme al bicameralismo perfetto, ad annullare anche i Consigli comunali?)che ha competenze specifiche (art. 42 DLgs 267/2000) in ordine alle proprietà immobiliari, il Comune di Aversa ha concesso una serie ulteriore di locali al commissariato di polizia ancora “alla buona”, senza preoccuparsi dei danni erariali per mancato incasso del canone di locazione. Sagliocco, dunque, sembra distribuire ai Ministeri come il buon Sammaritano. Senza preoccuparsi minimamente del danno erariale che simili operazioni possono portare, per le casse del Comune, s’intende, perché ai Ministeri competenti certamente va bene così. Intanto sembra che i Cinque Stelle stiano già preparando un’interrogazione parlamentare: se a Grillo vogliono dare nove mesi per aver rotto un sigillo, si saranno forse chiesti, per il Sindaco di Aversa che regala immobili pubblici quanto tempo occorrerà ai pubblici ministeri per conteggiare la pena? In attesa della risposta vi consigliamo di non perdere la connessione col blog di Beppe Grillo. Augh, ho detto! CHIPPEWA SCUOLA Gli alunni delle quinte chiamati a redigere una legge per tutelare l’ambiente Educazione civica alla «De Curtis» L’8 febbraio hanno incontrato il dott. Pasquale Corrado che ha spiegato ai ragazzi cos’è una legge e come si presenta. Iorio: «Così si avvicinano i cittadini del domani alle istituzioni». Prossima tappa del progetto: la presentazione della legge al Senato tramite il Miur Nicola De Chiara D 44 opo aver superato brillantemente le selezioni per il progetto «Testimoni dei diritti» del Senato per i Ragazzi, riservato agli alunni delle medie, il Comprensivo «De Curtis» di Aversa aderisce al progetto «Vorrei una legge che...» riservato all’ultima classe delle scuole primarie. L’istituto diretto egregiamente da Olga Iorio intende andare avanti anche su questo fronte. Il concorso, promosso dal Senato per i Ragazzi d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, ha lo scopo di avvicinare gli alunni delle quinte elementari alle istituzioni, sviluppando il Gli alunni della «De Curtis» all’incontro con Pasquale Corrado loro senso civico. Il progetto si chiama «Vorrei una legge che...» ed è inserito nel macro progetto d’istituto “Benessere nella Terra dei fuochi» in continuità con quanto proposto dalle medie. In pratica, gli alunni delle quinte dovranno preparare ed approvare una legge per tute- SCUOLA lare l’ambiente che oggi è tristemente noto come la Terra dei Fuochi. A tal proposito sabato 8 febbraio gli alunni delle quinte elementari hanno incontrato il dott. Pasquale Corrado, direttore della Corte d’Appello di Napoli sezione Civile, avvocato con tante esperienze di formazione legislativa con la scuola ed altri enti. Pasquale Corrado ha spiegato ai ragazzi cos’è una legge, chi la propone, la differenza tra il disegno di legge e la proposta di legge, quali sono le tappe fondamentali per arrivare ad approvare una legge da parte dei due rami del Parlamento, come avviene l’approvazione, quando entra in vigore e così via. Gli alunni si sono mostrati particolarmente interessati, ponendo al relatore anche una serie di interessanti domande. Il passaggio successivo sarà 45 l’invio al Senato, per il tramite del Miur, della legge preparata dagli alunni, con un diario delle discussioni che possa testimoniare tutto il percorso fatto dai ragazzi per arrivare a definire il testo di legge. «Questo progetto riservato alle quinte - ha dichiarato Olga Iorio - è molto importante per i nostri alunni. Serve ad avvicinare i cittadini di domani alle istituzioni, parlando loro di costituzione, di diritto, di educazione civica fin dalla scuola primaria». «Questo progetto è interessante - ha, invece, dichiarato Pasquale Corrado - perché consente ai ragazzi di avvicinarsi alle istitutzioni e a non farle sentire come qualcosa di estraneo e distaccato dal contesto sociale nel quale vivono. E’ un modo anche per formare le coscienze di questi cittadini in erba e di fargli avere una prospettiva futura di partecipazione democratica». SCUOLA Il 26, 27 e 28 febbraio Open Day all’istituto bilingue di Aversa Scuola aperta alla Froebel Da visitare lo spazio dedicato alla valorizzazione di tutte le esperienze che la scuola normanna fa vivere in prima persona ai suoi piccoli allievi all’insegna della sua parola chiave, l’interculturalità! U 46 no spazio dedicato alla valorizzazione di tutte le esperienze che l’Istituto fa vivere in prima persona ai suoi piccoli allievi e che assume un sapore particolare per la presenza di una forte componente di bambini provenienti da tutto il mondo, all’insegna di quella interculturalità che è diventata la parola chiave della scuola del futuro. L’appuntamento dell’open day trova la sua degna location negli ambienti totalmente ristrutturati dell’Istituto, dove le aule sono state fornite dei più aggiornati strumenti didattici, e di tutte le misure di sicurezza del caso allo scopo di creare un rapporto diretto tra luogo dell’educazione e fruizione del sapere, secondo le più efficaci strategie educative che coinvolgano l’infanzia. La dimensione multiculturale dell’evento è sottolineata dalla integrazione culturale che l’istituto propone tra cultura internazionale e la migliore tradizione scolastica italiana: imparando, così, a rapportarsi con i coetanei provenienti da culture così diverse ma altrettanto ricche. L’aspetto importante che ne consegue è che i piccoli imparano a pensare e pensarsi in modo diverso come cittadini di un mondo senza barriere e a praticare l’uso della lingua inglese come seconda veste naturale e non come imposizione di una lingua percepita come straniera in un momento successivo, quando si perde l’elasticità mentale e si affollano materia scolastiche importanti. Tutto sotto lo sguardo vigile di uno staff di insegnanti bilingue e madrelingua, coadiuvati con competenza da Mr. James, coordinati con esperienza da Annamaria Becchimanzi e diretti da Maria Rosaria e Danila Galdieri. Un tutor personalizzato si occupa di favorire nel modo più inVito@pranzo O gnuno ha la sua ricetta, ma pochi sanno che la minestra maritata è una ricetta molto antica, le prime citazioni nel XVI secolo in uno scritto del marchese del Tufo Quella che vi propongo è tirata di un ricettario (anonimo) della fine ottocento. Ma la minestra maritata, è molto più antica. Mario Stefanile anni fa ha pubblicato pessime strofe del cinquecentesco marchese del Tufo, che descrivono questo piatto. Dhe, se provaste mai, donne mie care,/ certo altro buon mangiare/che noi con studio assai lo solem fare/d’una dolce pignata/d’un pezzo riposata/ da poi che è cucinata,/detta a Napol, tra noi la maritata, / fatta di torsi, d’ossa mastre e carne,/ lascereste faggian, pernici e starne; /dove entra un pezzo di presciutto vecchio/per far meglio apparecchio, salcizon, sopressata e boccolare, /col suo finocchio e formaggio dentro, /che il sapor vadi a penetrar nel centro. di Vito Faenza armonioso questa integrazione mantenendo un profilo bilingue che stimola a pensare in modo flessibile e multi prospettico. Completano l’evento la presentazione delle attività extracurricolari in sede ed una visita a tutte le strutture della scuola tra cui il nido bilingue “Baby By” con la novità di avere all’interno di esso una infermiera pediatrica tutti i giorni, gli studios di potenziamento della lingua inglese, sempre con personale madrelingua specializzato, ad Aversa sud denominato “Froebel The English Studio”. Un evento a cui seguiranno tanti altri, segnale di una scuola che si apre al territorio e che si ripensa in modo moderno. La minestra maritata Ingredienti (per 12 persone): due croste di formaggio ben pulite; odori per il brodo; qualche pomodoro; abbondante pecorino, pepe; peperoncino. Carni per il brodo: 1 osso di prosciutto; 300 gr di cotiche; 400 gr di polpa di maiale; mezzo chilo di vitello per bollito; una gallina per brodo.Verdure: 300 grammi di broccoletti; 400 di broccoli di foglia; 400 di cicoria; 1/2 cavolo cappuccio; mezzo kg di scarola (il peso si riferisce alle verdure già pulite). Preparazione: Bollire, il giorno precedente, l’osso di prosciutto con le cotiche e il maiale perché le cotiche sono di cottura molto lunga. Togliete il tutto e sistematelo in una terina. In una pentola molto capace metterete poi a bollire in acqua fredda la gallina sventrata, lavata e pulita, e privata della testa e delle zampe assieme al pezzo di vitello con gli odori e le croste di parmigiano. Aggiungete due o tre pomodori interi molto maturi. Infine salate, con moderazione. Quando la gallina sarà cotta, mettela da parte con il vitello e dopo avere liberatelo dell’eventuale grasso depositato sulla superficie, lessate le verdure al dente. Tagliate a piccoli pezzi le cotiche, la gallina, il maiale, il vitello e le croste di formaggio e metteteli a riscaldare nel brodo. Al momento di servire aggiungere un mestolo di tutta questa carne «mischiata» in ciascun piatto dove metterete anche il brodo e le verdure. Spolverate con pecorino o grana IL LIBRO Il Rotary invita d Aversa uno storico calabrese. Appuntamento il 27 febbraio presso l’Hotel del Sole Napolillo e la sua «Aversa, città dei Normanni» Ad invitarlo il Rotary Club di Giovanni Costanzo. L’incontro giunge a proposito quando ad Aversa si dibatte sulla data della nascita della città. Napolillo è socio della Deputazione di Storia Patria della Calabria e fa parte delle «eccellenze» della sua regione Federica di Santo L 48 o storico Vincenzo Napolillo, più volte trattato su questo giornale, giovedì 27 febbraio alle ore 20,30 sarà ad Aversa per la presentazione di un suo interessante libro sui Normanni. Che è stato da noi già recensito sul n.18 (anno XIV) di NerosuBianco e che, mai come ora, cade a proposito perché di grande attualità. Attualità avvertita dal Rotary Club che ha ritenuto opportuno, per la sua scrupolosità extracampanilistica, invitare presso l’Hotel del Sole l’autore per far sentire la sua tesi in merito anche ad alcune questioni insorte recentemente tra i cultori di storia nostrana. Napolillo, che è tra l’altro accademico cosentino e non è nuovo a queste imprese, ha al suo attivo diverse pubblicazioni storico-letterarie e poetiche, è socio della Deputazione di Storia Patria della Vincenzo Napolillo La presentazione del libro che ha scritto sui Normanni darà occasione a Vincenzo Napolillo di chiarire la data di fondazione di Aversa Calabria e fa parte delle “eccellenze” della sua regione. Quindi un ricercatore competente ed attento, come dimostrano i suoi testi, che, prima di mettere la penna sul1a carta, si documenta seriamente attingendo sempre alle fonti. Si consiglia perciò, presentandosi l’occasione, di non perdere l’appuntamento. Personalità di rilievo, Napolillo ha pubblicato molti libri fra cui: Ideologia e letteratura di Vincenzo Padula; De Sanctis e la Calabria; Gioacchino da Fiore: le fonti biografiche e le lettere; Itinerari calabresi nella Divina Commedia; Rose, materiali storici e artistici; Scalea culla della storia; Avellino, rico struzione della storia urbana; Storia di Cosenza da luogo fatale a città d’arte (di circa 900 pagine); San Marco Argentano, La Matina e la Torre normanna; Aversa città dei Normanni; Il viaggiatore Labat a Paola. La figura del fondatore dei Minimi; Nusco storia dal vero. Per il parroco quarant’anni alla guida della chiesa di Costantinopoli Don Giovanni D’Errico, simbolo di una comunità I l 26 gennaio 1974, dopo appena un paio di anni dall’ordinazione sacerdotale, il Vescovo di venerata memoria, mons. Antonio Cece, affidava a don Giovanni D’Errico la Parrocchia di S. Maria di Costantinopoli. Nono parroco nella successione dei sacerdoti che si sono susseguiti alla guida della parrocchia e senz’altro uno dei più «duraturi». Alla cerimonia per festeggiare i 40 anni alla guida della parrocchia di don Giovanni, il 26 gennaio 2014, c’erano il Vescovo Angelo Spinillo, mons. Clemenente Petrillo che ha aiutato i presenti a riflettere sull’evento con la sua profonda omelia, i mons. Peppino Criscuolo, Pietro Tagliafierro e Angelo Parisi, legati a don Giovanni da un’amicizia ultradecennale, come anche altri sacerdoti giovani e parroci della città. Presente il sindaco di Aversa Saglicco che ha portato i saluti della città. Per don Giovanni anche un telegramma di auguri da parte Costantinopoli festeggia il suo parroco di Papa Francesco.Mentre la comunità parrocchiale ha donato a don co, un calice per le celebrazioni solenni. Giovanni, per le mani del Priore della A don Giovanni D’Errico gli auguri più Confraternita del Redentore, Pietro Tur- sentiti da parte della nostra Redazione. L’APPUNTAMENTO Ottava edizione di «Una mano tesa»: pronto il programma Per gli ammalati invisibili Il 22 febbraio l’incontro con il prof. Genovesi. Ma il Ministero della Salute, in risposta all’appello di Donato Liotto, dà poche speranze per il riconoscimento della malattia Federica di Santo I 50 n merito alla “campagna” conoscitiva sulla MCS (Sensibilità Chimica Multipla) l’Associazione New Dreams di Aversa (CE) di Donato Liotto, si ricorderà dell’appello rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché si adoperasse presso il Ministero della Salute per gli “invisibili della MCS”. Un appello per far riconoscere la patologia dal Ministero della Salute. Come già precedentemente scritto dalla New Dreams nei suoi comunicati stampa è arrivata all’associazione aversana la risposta del Ministero della Salute. Una risposta inviata per conoscenza anche alla Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica. Donato Liotto ha inviato copia della lettera anche al prof. Giuseppe Genovesi, massimo esperto in Italia della MCS. Il 5 febbraio Ge- novesi è stato ospite di una una nota trasmissione di Rai Due, “I Fatti Vostri”. Nel corso della trasmissione è stato mostrato un articolo di giornale ed è stata sottolineata in trasmissione sia da Genovesi che dal conduttore Gianfranco Magalli l’importanza dell’interessamento del Presidente Napolitano in seguito all’appello di Liotto. Segno questo che qualcosa si sta “muovendo.” Per quanto concerne la risposta del Ministero della salute, la situazione al momento in Italia, - stando al contenuto della lettera – è poco soddisfacente. “Noi possiamo solo informare i cittadini – ha dichiarato Liotto - sensibilizzare le Istituzioni, prodigarci per coloro che soffrono di questo male indistintamente. Questa è la loro “battaglia” e solo L’APPUNTAMENTO edizione di “Una Mano Tesa” che sarà dedicata agli “ Invisibili della MCS” e alla raccolta fondi per Adele Iavazzo. Si comincia il 22 febbraio alle ore 10.00 con il convegno scientifico sulla malattia che si terrà presso l’aula ma- Il primo appuntamento al Seminario Vescovile il 22 febbraio è importantissimo. L’incontro con il massimo esperto di Msc, Giuseppe Genovesi Per i malati di Mcs notizie sconfortanti “unendosi” possono sperare di vincere. Di più non c’è concesso di fare. A chi di dovere e a chi ha il potere di cambiare le cose lasciamo trarre le logiche interpretazioni del caso”. Intanto, sono stati ultimati i preparativi per l’ottava gna del Seminario Vescovile di Aversa, con l’intervento del prof. Giuseppe Genovesi, specialista in Endocrinologia Psichiatria e Immunologia sezione Fisiopatologia Medica del Policlinico Umberto I dell’università di Roma «La Sapienza». Sarà presente il Vescovo Angelo Spinillo e il Sindaco della città di Aversa Giuseppe Sagliocco. A moderare lo stesso Donato Liotto. A questo evento sono stati invitati anche rappresentanti della Regione e della sanità campana ed è gradita la presenza di tutti coloro che operano nel contesto della sanità pubblica. Nota importante: si raccomanda ai partecipanti al Convegno che si terrà il 22 febbraio ad Aversa, dove ci saranno sicuramente tante persone affette dalla Sensibilità Chimica Multipla, di non fare uso di prodotti come profumi, dopobarba, deodoranti, gel, lacca, così come di astenersi dal fumo di sigarette. Queste precauzioni eviteranno agli ammalati affetti da Sensibilità chimica multipla (MCS) ed elettrosensibilità (EHS) reazioni fisiche avverse anche gravi. Il 9 marzo, alle ore 19.30, nella cattedrale di Aversa, si terrà il “Concerto per Adele” con l’artista Maria Massa che presenterà “Principium”, il suo ultimo lavoro discografico e proseguirà, così, la raccolta fondi per Adele. Nel mese di aprile (data ancora da stabilire) si svolgerà anche una partita di beneficenza organizzata con l’Aversa Normanna guidata dal presidente Giovanni Spezzaferri e dal direttore Alfonso Cecere allo stadio “Bisceglia” di Aversa. Il ricavato dell’incasso sarà devoluto anche in questo caso per la causa di Adele Iavazzo. 51 SPORT Con un tre a zero all’Altamura, inizia bene il girone di ritorno per il volley normanno Exton Aversa inarrestabile Da campioni d’inverno, i ragazzi di Sergio Di Meo, hanno ancora nove partite a disposizione per vincere il torneo e centrare l’ambita promozione nella categoria superiore Giuseppe Lettieri C 52 ontinua la marcia trionfale dell’Exton Volleyball Aversa, che in campionato, dopo aver vinto il girone di inverno senza nemmeno una sconfitta, nella prima di ritorno, liquida un’Altamura con un perentorio tre a zero. Va detto che a parte il primo set, dove i pugliesi erano riusciti a tener testa i ragazzi allenati da Ignazio Nappa, forse più per demerito degli aversani, nel secondo e nel terzo set, non c’è stata storia, con l’Altamura mai in partita. La partita già era iniziata con la buona notizia che nell’anticipo di campionato, il Lagonegro, squadra inseguitrice, era stata battuta al tie break dal Locorotondo (che ad Aversa ha giocato benissimo pur perdendo per tre ad uno!) e quindi ora il distacco dopo la vittoria aversana, tra la compagine del presidentissimo Sergio Di Meo Sergio Di Meo prima in classifica ed il Lagonegro,secondo, e di ben otto lunghezze, mentre la terza, appunto il Locorotondo, e a dieci punti dai verdeblu in coabitazione con i Koala Bears di Ottaviano, compagine che giocherà al PalaJacazzi la prossima domenica (23 Febbraio). Oggi invece l’Exton compirà la trasferta più lunga, andando a giocare a Tricase, ridente paesino pugliese a sud di Otranto, vicino Santa Maria di Leuca, proprio alla punta del tacco dello Stivale. Purtroppo se in campionato va tutto a gonfie vele,lo stesso non si può dire della Coppa Italia, dove l’Exton Volleyball Aversa è stata eliminata proprio dal Lagonegro. In un PalaJacazzi gremito, in cui si sfioravano le mille presenze, l’impresa non è riuscita il quattro febbraio scorso. Infatti i ragazzi dopo la pausa natalizia avevano perso in terra lucana con un secco tre a zero, e serviva davvero una epica impresa, che non c’è stata. Gli aversani hanno vinto ma non con il punteggio sperato e quindi eliminati per differenza set. Pazienza. Del resto l’obiettivo principale è sempre quello di vincere il torneo e centrare la promozione diretta in serie B1, e al momento il tabellino di marcia è perfetto. CALCIO Oggi al Bisceglia arriva il Chieti. Granata senza alibi Dopo il successo con il Sorrento nuova e brutta battuta d’arresto per i granata che perdono a Messina: perentorio quattro a zero Giuseppe Lettieri D opo la brutta sconfitta casalinga con l’Ischia, la Normanna ritorna al successo battendo, fuori casa il Sorrento. Sembrava così che iniziasse un nuovo cammino per i granata che invece nella seconda trasferta consecutiva perdono malamente con il Messina. Il risultato maturato dai siciliani non lascia adito ad alcuna giustificazione. Un perentorio 4-0, senza giustificazioni di terreno di gioco, e forse con l’unico alibi della lunga trasferta. Ormai l’Aversa Normanna resta la vera incognita del campionato. Capace di vincere con belle prestazioni anche con squadre più accreditate in classifica, salvo poi nel turno successivo compiere scivoloni davvero impensabili. Che a Messina ci potesse essere anche la sconfitta magari era pronosticabile, ma per come è maturata, con i granata, che tranne per qualche minuto, sembravano non esser scesi in campo, nessuno ci avrebbe scommesso. Comunque questa volta la fortuna è dalla parte dei ragazzi di Spezzaferri, che nonostante la batosta mantengono una buona classifica, ottavi con 31 punti, e ad appena due punti dal Chieti, quinto in classifica che proprio oggi sarà di scena al Bisceglia, per una partita in cui non è consentito sbagliare. Si tratta di una sorta di finale, in quanto i tre punti servono tantissimo, vuoi per il morale dopo la brutta figura in terra sicula, vuoi per la classifica, in quanto ci porteremmo un punto sopra proprio al Chieti, una delle dieci squadre accreditate per gli otto posti disponibili che consentiranno di approdare alla serie C unica dell’anno prossimo. Va detto pure che la Casertana ormai è in vetta al torneo, e che insieme al Teramo, al Cosenza e al Foggia non dovrebbero aver problemi nel prosieguo a centrare l’obiettivo, mentre grande incertezza regna per quanto riguarda gli altri quattro posti dove ci sono almeno ben nove squadre accreditate. A cominciare da un sempre più sorprendente Castel Rigone, dal già nominato Chieti e dall’Ischia che domenica scorsa ha vinto contro l’ex capolista Teramo. E poi c’è proprio l’Aversa discontinua nei risultati ma sempre in corsa per il successo finale e il Vigor Lametia, Melfi, il Poggibonsi, il Messina, sino al Tutto Cuoio, squadra che con 27 punti è ad appena quattro lunghezze dai granata. Insomma un campionato equilibrato dove la minima distrazione potrebbe costare cara nel finale del torneo. Per questo oggi un motivo in più per andare tutti allo stadio a gridare Forza Normanna. 53 STORIA NOSTRA Una triste pagina di storia aversana. Tommasi ucciso da Mormile Un Vescovo e il suo aguzzino Le vere ragioni dell’uccisione del Vescovo di Aversa avvenuta il 9 novembre del 1821. Una storia tra società segrete, idee filoborboniche e sussulti neo napoleonici Antonio Marino R 54 ipristinato il potere borbonico, dopo la caduta di quello napoleonico, si fecero avanti idee nuove che portarono alla fioritura delle Società segrete. Le quali in Aversa, città del regno, ebbero una delle «vendite» carbonare più attive dell’intera zona. Allocata nei sotterranei (appositamente allestiti) dell’ex convento di Montevergine e retta da noti personaggi, essa manteneva la popolazione in uno stato di continua fibrillazione. Che dovette sperimentare lo stesso Agostino Tommasi, nel momento che mise piede in città (1818) per assumere le redini della “turbolenta” Cattedra diocesana. Napoletano d’origine, fu nominato Vescovo grazie anche all’apporto del fratello che era ministro di Grazia e Giustizia nel governo borbonico. Pastore zelante ma dal carattere duro e piuttosto arrogante (come lo descrive la cronaca), Tommasi non riuscì a raccogliere la simpatia di tutti e, essendo filoborbonico, fu messo nel mirino. Non appena scoppiò la rivolta napoletana (1820), si vide costretto a fuggire nel capoluogo campano per sottrarsi alla prigione. In sua assenza la Diocesi aversana, con un clero diviso tra costituzionalisti e borbonici venne retta dal canonico e vicario Pelliccia che, messo in difficoltà dai rivoltosi, passò la mano al canonico Mormile col compito di cercare di dirimere la controversia. Ma non vi fu tempo in quanto i monarchici, che covavano tenacemente la riscossa, ebbero la meglio prendendo di nuovo il comando del regno nel 1821. Tornati al potere i borbonici, il vescovo Agostino Tommasi fece ritorno ad Aversa e, insinuato anche da molti dei suoi, punì (col suo pugno duro) severamente i preti ribelli togliendo loro (principalmente a1 Mormi1e) ogni privilegio. Cosa che mandò in bestia i nipoti del Marmile, che vivevano sulle spalle dello zio canonico, i quali affrontarono sulle scale del seminario il Vescovo implorando il perdono. Ma questi, altezzoso per natura, voltò loro le spalle suggellando inavvertitamente la sua fine. Non molto tempo dopo, infatti, uno di essi, Carmine, per l’odio e le idee che aveva, lo attese (mentre in carrozza faceva ritorno in episcopio) lungo la locale via del Seggio freddandolo con alcuni colpi di schioppo. Era la sera del 9 novembre del 1821 quando il corpo esanime del Vescovo fu trasportato dal segretario Petrone (che era con Lui) e dal cocchiere spaventato al palazzo vescovile. Carmine Morrnile, inseguito invano da un gendarme e da due servitori, scappò via percorrendo a piedi via Trinità, largo S. Anna e via Spitillo dove, incontratosi con un certo Gaspare De Rosa (suo conoscente), si fece consegnare il suo cavallo dileguandosi, oltre Pantano, negli acquitrini di S. Sossio Per tutta la notte grande fu il fermento in città, blindata dalle pattuglie ungheresi agli ordini del comandante di piazza, capitano Kriecher; sul posto anche il giudice Luigi Morrone col cancelliere Gennaro Tamburo, tesi a raccogliere le prime testimonianze. Il giorno dopo (come informa la cronaca dell’epoca) si precipitò ad Aversa il marchese di S. Agapito con un procuratore generale e un commissario di polizia, i quali fecero passare a setaccio quasi tutte le abitazioni …a cominciare da quella dello zio dell’assassino che fu relegato in un convento di Piedimonte d’Alife in quanto reo di aver preso parte ai moti insurrezi onali. La lettera agli Aversani di Tommasi Il 12 novembre il colpo di scena: Carmine Mormile, che si trovava nascosto nella pagliara del guardiano del canale di Vena, Vincenzo Ferrara, fu da questi tradito e condotto in catene (con l’aiuto di un tale Riffo o Ruffo) a Pantano, dopo una colluttazione, e consegnato nelle mani degli sgherri de l luogo. Venne interrogato dal giudice istruttore Aniello Ferrara in prigione, il 13 novembre 1821, mentre nella Cattedrale gremita si celebravano solennemente i funerali del Vescovo ucciso. Tre giorni dopo una sorta di Corte marziale, composta prevalentemente da militari di carriera, si occupò del processo ascoltando le varie testimonianze valutando i moventi. L’Assise si tenne nello splendido salone del palazzo Pacifico-Lucarelli (poi dei Romano), alla presenza anche di una parte del clero, e Carmine Mormile, essendosi i suoi avvocata rifiutati di assisterlo, si trovò solo e con un difensore d’ufficio. Ritenuto l’omicidio premeditato, la sentenza di morte a suo carico fu emanata il 17 novembre dello stesso anno ed eseguita, il giorno dopo, al largo del Mercato Vecchio nei pressi della chiesa della Madonna della Pietà …col conforto della confraternita dei Bianchi. Il cadavere del Mormile, dopo essere stato fatto colare penzoloni nella chiesetta Succurre Miseris, fu sepolto nella stessa in un apposita fossa dietro la sacrestia. LA STORIA Da bambino la vedevo sempre su quel loculo al Cimitero Il mistero di zi’ Nannina Una persona cancellata per un banale cambio di nome. Sepolta come Anna di Grazia, la zia era nata come Maria. Dopo tanto peregrinare, però, abbiamo scoperto l’arcano Ma perché poi l’hanno sepolta come “Anna”? Forse perché, non lasciando figli, chiamandola «Nannina», credevano che si chiamasse Anna Zì Nannina, pardon zì Mariannina 56 Salvatore di Grazia A veva un volto sorridente, sembra una persona simpatica a vederla in foto, mi sarebbe piaciuto davvero conoscerla. Mi accontento di vederla e di salutarla quando entro nella Cappella della Congrega di San Giuseppe, nel Cimitero di Aversa, ogni volta che torno nella mia città natale. Lei sta lì, poco distante dal loculo dei miei nonni materni, Salvatore Comparone e Anna “à barunessa” Barbato, ci devo passare davanti, non posso far finta di non vedere a “zì Nannina”, Anna di Grazia, maritatasi a 32 anni col vedovo (da cinque mesi) Agostino Esposito che aveva già una figlia, Domenica. E’ da bambino che la vedo, so che è della famiglia, e quando incomincio ad andare a ritroso nel tempo per ricostruire la genealogia familiare, mi scontro con i vaghi ricordi di famiglia, alla confusione tra Anna è marittella, Anna è Giulinella, Anna è Cannetella e chi ne ha più ne metta. I miei “di Grazia”, quelli delle generazioni passate hanno fatto concorrenza ai conigli. Ma sono deciso più che mai a svelare l’arcano. Perciò non mi arrendo, vado avanti nella speranza di trovare qualche traccia utile e capire chi è sta “Zì Nannina”. Così mi faccio fare uno “storico di famiglia” dall’Anagrafe comunale del mio bisnonno Vincenzo, detto «Vicienz é Luigione» o «Vicienzone», ricopio tutto sul mio data-base, ma “zì Nannina” non risulta! Insisto, riparlo di lei, ma le risposte più o meno sono sempre le stesse. - Ma tu sì pazz, che vaje dicenno? Zì Nannina nun era à figlia é Vicienz è Luigione, ò nonno? Ma chi t’ha ditte stè strunzate? - e via di questo passo, ogni volta che parlando coi zii savignanesi chiedevo se stà “zì Nannina” era del nostro ramo familiare o no. Mostravo “lo storico” di Vicienz é Luigione, sul quale non c’era nessuna Anna, e mi sentivo rispondere che era sbagliato, che “’n’copp ò Comune fanno semp ‘nguacchi…” e giù a raccontare la sua storia. Insomma, io con documenti legali alla mano, loro coi ricordi (residui…) non ce ne uscivamo fuori. Anche mia madre, di Grazia acquisita, l’aveva conosciuta questa “Zì Nannina”: “Era una parente, zia di papà, nà brava femmina, e ò marito, che brav’ommo overamente”. Di più non mi diceva. Passa del tempo, chiudo altri rami familiari, ne apro altri (sono in una foresta!), ma restava sempre il dilemma “da dove viene fuori questa zia Anna?”. Sapendo che la testa dei miei zii incomincia a perdere qualche colpo, fotografo la lapide e passo oltre, magari “zì Nannina” è davvero di uno dei tanti rami collaterali della famiglia dei quali non ne verrò mai a capo. Avevo altre caselle da compilare del folto ramo del mio bisnonno, e queste erano quasi due anni che rimanevano bianche. Poi, in un giorno di ferie come tanti, a casa di mio padre, sfogliando il libro cartaceo sul mio ramo e sui di Grazia in generale che sto realizzando, parlo di nuovo di “zì Nannina”. “Zì Mariannina, comm’era brava!” – fa mia madre, in altre faccende affaccendate, parlando quasi sovrappensiero. “Come Mariannina, non si chiamava Anna?” – gli ribatto. “No, la chiamavano Mariannina perché la madre si chiamava Maria. A’ mamma la chiamavano Mariuccia, à figlia Mariannina, pé nun ffà confusione tra mamma e figlia E’ stata sfortunata, quattro figli maschi, e tutt’è quattro muorti criature...”. E finalmente mi è tutto chiaro! La moglie di Vicienz é Luigione si chiamava Maria, e come tradizione di allora, la loro seconda figlia prese il nome della madre. E così la piccola Maria fu chiamata Mariannina, Annina, ed è stata sepolta come Anna. Ma perché poi l’hanno sepolta come “Anna”? Forse perché, non lasciando figli, chi la conosceva la chiamava «Nannina», ignorando il suo vero nome. Dunque, evidentemente non poterono far scrivere Maria Anna di Grazia sulla sua tomba. Ma lasciamo perdere, sono contento di aver saputo finalmente di lei e di aver svelato l’arcano. SALUTE L’intervento del dentista sempre di più dettato da ragioni estetiche L’ortodonzia invisibile A cura dello Studio Arlotta&Sichel N el terzo millennio la richiesta dell’estetica è entrata a gamba tesa in ogni campo merceologico e professionale. Pensare che in campo odontoiatrico e nella fattispecie nell’ortodonzia si possa pensare a qualcosa di estetico o addirittura invisibile , sembra impossibile. Com’è possibile che l’apparecchio per raddrizzare i denti, quell’odioso ammasso di ferraglia possa essere minimamente definito estetico? Oggi esistono molte tecniche tese a rendere questi ausili ortodontici del tutto o quasi invisibili agli occhi degli altri. Tra le varie tecniche quelle meritevoli di un maggiore approfondimento sono sicuramente tre: Ortodonzia con Attacchi Estetici, Ortrodonzia Linguale, Allineatori Invisibili. L’ortodonzia tradizionale con gli attacchi (bracket) in ceramica monocristallina, si tratta come si percepisce di una tecnica tradizionale con i bracket montati sulla faccia esterna dei denti e quindi verso l’esterno, ma la particolarità è che sono in un materiale praticamente trasparente e quindi, quasi invisibile. Questa tecnica viene coadiuvata da fili ed elastici anch’essi trasparenti ed è la meno nuova tra le tre in quanto bracket non metallici e in materiale in tinta con i denti esistono da tanti anni, ma subivano più facilmente distacchi, fratture e decolorazioni durante il trattamento. La ceramica monocristallina ha completamente risolto questi problemi. Un’altra tecnica è quella degli attacchi “linguali” , ovvero in questa tecnica i bracket di tipo metallico vengono attaccati alla superficie interna dei denti, diventando così quasi del tutto invisibili agli occhi di chi ci guarda. Il tasto dolente per questa tecnica è rappresentata dal periodo più lungo che ci vuole perché il paziente si abitui all’ingombro degli attacchi, specie per l’arcata inferiore dove la lingua tenderà a “giocare” molto con gli attacchi , risultando così infiammata e dolente per qualche giorno. La tecnica più estetica in assoluto in tema di ortodonzia è quella degli allineatori invisibili, una tecnica ormai presente anch’essa da diversi anni ma, che ora, ha raggiunto capacità terapeutiche che prima non aveva. Nel corso degli anni oltre a migliorare da un punto di vista tecnico questi allineatori sono divenuti anche più confortevoli ed ancora più trasparenti, ottenendo il sinonimo di ortodonzia invisibile. 57 IL PERSONAGGIO In occasione del secondo anniversario della scomparsa ricordiamo un grande artista nostrano Gaetano de Rosa, maestro d’arte e insegnante di vita Uno dei capolavori del maestro, che rende omaggio al prestigio della scuola aversana, riguarda il rifacimento del coro ligneo dell’Abbazia di Montecassino, distrutto dai bombardamenti alleati e ricostruito dopo ben ventidue anni di intenso lavoro: il coro è composto da ottanta sedili scolpiti Francesco Campanile R 58 icordiamo il maestro Gaetano de Rosa in occasione del secondo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 14 febbraio del 2012. Lo scultore normanno Gaetano de Rosa nasce il 5 luglio del 1914 e in giovane età frequenta la scuola di ‘Arti e Mestieri’, che all’epoca aveva sede presso l’Abbazia di San Lorenzo ad Aversa, sotto la guida dei Maestri Margio e Petrarca. Nel 1932, all’età di 18 anni, l’allievo de Rosa rappresenta Aversa ad un concorso per scultori tenutosi a Firenze, a cui partecipano le leve provenienti da varie scuole italiane. Il de Rosa si confronta con i giovani artisti degli altri istituti; i suoi disegni e la sua opera non passano inosservati e la commissione incaricata della scelta del vincitore, non esita a premiare il brillante allievo come migliore esecutore. Questo episodio preannuncia quella che sarà una carriera ricca di soddisfazioni. Gaetano de Rosa Il Maestro si occupava personalmente della progettazione delle sue opere, curando con minuziosità ogni particolare, così come avveniva per la messa in opera; per questo motivo gli venivano commissionati lavori di prestigio in tutto il territorio campano ma non solo; oggi infatti basta girare le vie di Aversa o entrare in qualche chiesa per ammirare molte delle sue opere. Uno dei capolavori del Maestro, che rende omaggio al prestigio della scuola uomo di cultura e grande conoscitore d’arte, volle che la realizzazione del coro ligneo fosse la copia perfetta di quella originale demolita in seguito ai bombardamenti, così convocò numerosi maestri provenienti dall’intera penisola, assegnando loro il compito di realizzare un singolo elemento del vecchio coro, una sorta di prova d’arte, poi con grande scrupolosità, una Il coro ligneo dell’Abbazia di Montecassino commissione capitanata dall’Abate stesso, dopo aver visionato le varie modellature, premiò la scuola normanna; il Maestro A de Rosa sono stati de Rosa, in collaborazione con altri arcommissionati lavori di tigiani provenienti principalmente alla prestigio in tutto il territorio provincia di Napoli, impiegò 22 anni campano. E poi basta girare per l’esecuzione dell’intero lavoro. oggi, all’interno dell’Abbazia è le vie di Aversa o entrare in Ancora possibile ammirare una targa dedicata qualche chiesa per ammirare agli esecutori di questa prestigiosa molte sue opere opera, una testimonianza che è motivo di grande orgoglio per Aversa. Personalmente, avendo frequentato per quindici anni la bottega de Rosa dove aversana, riguarda il rifacimento del ho imparato le vecchie nozioni sull’incoro ligneo dell’Abbazia di Monte- taglio e sulla scultura, sento il dovere cassino, splendido esempio barocco, morale di ricordare quest’uomo, a cui considerata una delle immagini più devo la mia crescita professionale e a rappresentative del mondo cristiano il cui devo la dedizione che mi permette cui complesso, nel febbraio del 1944, di portare avanti i miei progetti. Confu distrutto dai bombardieri americani. servo gelosamente materiale artistico , Il coro era composto da 80 sedili intera- tra cui cartigli , bozze, intagli e opere mente scolpiti su legno di noce massic- non finite appartenenti a coloro che cio (iniziato nel 1692 dai Collicci, una hanno contribuito a rendere importante famiglia di intagliatori romani). la scuola operaia. Spero, di avere la Il Governo Italiano finanziò la rico- possibilità di trasmettere a mia volta le struzione dell’intero complesso e la tradizioni ricevute in eredità da questo prima pietra fu posata il 1° aprile del grande uomo. Grazie don Gaetano, 1949. All’epoca l’Abate Ildefonso Re, Maestro d’arte, insegnante di vita. IL RICORDO Aversa l’accolse nel 1946 dopo aver girato l’Italia al seguito del papà ufficiale dell’Esercito Clara Pulizzi, una signora d’altri tempi La scuola per lei è stata una passione, un impegno serio dettato da nobili motivazioni etiche. Convinta della sua libertà di opinione, ha scritto su molte riviste e quotidiani nazionali la sua tristezza da “italiana vera” costretta ad assistere alla svendita progressiva dei valori costituzionali ed etici Maria Luisa Coppola R 60 icordare Clara Pulizzi mi commuove tanto perché non riesco a coniugare i verbi al passato e ritenere la sua presenza in mezzo a noi un’esperienza terrena chiusa. Ma so che lei avrebbe piacere che qualcuno desse testimonianza della sua lunga vita, se non altro per lasciare un segno, una rimembranza ai giovani. Aversa l’accolse nel 1946, dopo varie residenze in molte città italiane (era nata a Trapani) per gli incarichi del padre, ufficiale dell’Esercito italiano. Compì gli studi letterari a Napoli, con Maestri di antica fama, come il latinista Galli e lo storico Pontieri; i concorsi nazionali vinti brillantemente per la professione di docente presso il Liceo classico “Cirillo” di Aversa e di preside presso il Liceo pedagogico “Novelli” di Clara Pulizzi Marcianise, da lei seguito nella riforma da istituto triennale a quinquennale e con vari indirizzi, segno della sua pervicace tenacia nel portare a termine compiti ardui ma improcrastinabili per essere al passo con i tempi. La scuola è stata una passione, un impegno serio dettato da nobili motivazioni etiche: una palestra di grande cultura, di scoperta di talenti, una comunità del dialogo e del diritto di cittadinanza, accogliente e propositiva, non fondata sul profitto né tantomeno sull’utilitarismo personale, bensì sull’ideale di comunità educante Si rinnova ad Aversa la manifestazione in ricordo delle vittime delle Foibe Il dovere della Memoria F oiba. È questa una parola ancora sconosciuta ai più, una parola a lungo ignorata e deliberatamente nascosta, ricordata soltanto da quanti per quella parola avevano versato fiumi di lacrime. È una parola che però non può ignorarsi e che è stata scritta col sangue nella storia d’Italia. Non è stato ancora possibile effettuare un calcolo preciso dei morti gettati nelle cavità carsiche alla fine dell’ultima mondiale, un numero approssimativo oscilla tra le 10.000 e le 20.000 vittime. Ma parallelamente agli eccidi si sviluppò una vasta ondata migratoria degli italiani residenti in Istria e Dalmazia, la cifra degli italiani cotretti alla fuga è impressionante, le stime più attendibili parlano di un esodo di 250.000. La città di Aversa è stata parte integrante della rete di accoglienza approntata dall’Italia per questi suoi figli esuli: l’ex ospedale militare, nel cui perimetro attualmente sorge il parco “Salvino Pozzi”, fu adibito a ricovero dei profughi sin dalle prime ondate e li ospitò sino agli anni ’80. Agli aversani è in gran parte sconosciuta questa pagina drammatica di storia nazionale e cittadina. Il Comitato 10 Febbraio da anni si è fatto interprete del dovere della memoria e quest’anno ha rinnovato il suo ricordo del martirio di italianità subìto dagli italiani d’Istria e Dalmazia con una fiaccolata che nella Foibe, la manifestazione del 2013 serata di lunedi 10 febbraio ha percorso la città dalla chiesa dell’Annunziata al parco Pozzi, deponendo un omaggio floreale all’ingresso di quello che fu il Campo profughi. A conclusione dell’evento, che ha visto una numerosa partecipazione, sulle note dell’inno nazionale è stata letta la preghiera dell’esule. IL RICORDO permanente, in cui ciascuno a vario titolo compartecipa alla formazione umana e civile della “persona”. Molteplici gli interessi, in gran parte attinenti alla sua cultura umanistica, in primis gli studi storici e la buona politica. E’ risaputa la sua avversione fiera ai movimenti federali, separatisti; fortemente rispettosa della istituzioni repubblicane, intessé una fitta corrispondenza con la moglie del Presidente della Repubblica Ciampi (sua coetanea) alla quale esternava il suo disdegno nei confronti di chi offendeva il tricolore e sviliva la dignità del Parlamento. Convinta della sua libertà di opinione, ha scritto su molte riviste e quotidiani nazionali la sua tristezza da “italiana vera” costretta ad assistere alla svendita progressiva dei valori costituzionali ed etici. Moglie e madre affettuosa, tenerissima nonna, ha considerato la famiglia una ricchezza insostituibile, una salda roccaforte da difendere in ogni circostanza… Nel 1960 fu madrina di una trasmissione televisiva “Campanile sera” che vide Aversa vincente per molte settimane, partecipò attivamente alla vita culturale aversana affianco al marito, il preside Domenico Coppola, in ricordo del quale raccolse gli scritti nella pubblicazione “Aulica memoria”, ideò un motto pubblicato sulla rivista “Il basilisco”: ”Superba acies numquam flectitur” (Uno sguardo fiero non si piega mai) per simboleggiare la vis normanna, in riferimento all’icona del gallo basilisco, simbolo della nostra città. Se penso a quanto ha studiato, scritto, con quanto entusiasmo ha vivacizzato il dibattito culturale nei luoghi in cui è stata, a quanti insegnamenti ha dato a generazioni di allievi, sempre con garbo ed innata signorilità, all’onestà intellettuale con cui ha condotto la sua vita “come un ruscello, che, scaturito limpido dalla roccia senza ristagnare, né intorbidirsi mai, va limpido a gettarsi nel fiume…”, alla sua fede semplice e convinta con cui ha affidato la sua vita al Signore (buono e generoso con me), alle sue opere di carità umile e silenziosa, riaffermo l’espressione che aveva coniato per sé e che ripeteva sorridendo “Sono un’ape laboriosa”. E che dire di più per dimostrarle il nostro amore? Grazie alla vita che ce l’ha donata! 61 TEATRO Un grande progetto della compagnia «I figli delle stelle» Francesco, il Cavaliere di Dio Dopo l’elezione di papa Francesco, il parroco di Sant’Audeno Salato ha invitato «I figli delle stelle» a preparare uno spettacolo sulla vita del Santo che sarà rappresentato a maggio Giuseppe Chiatto N 62 ella parrocchia di Sant’Audeno ad Aversa, da circa dieci anni, sotto la guida alla regia di Lia Cantile e di Michela Grassi, è attiva una nota compagnia teatrale denominata “I figli delle Stelle”, composta da giovani e promettenti talenti della nostra città, già famosi per le loro magistrali interpretazioni in commedie rappresentate sul nostro territorio. L’anno scorso, dopo l’elezione di Papa Francesco, colpito dalle parole del Pontefice e dalla vita di San Francesco, don Michele Salato, parroco di Sant’Audeno, ha proposto alle responsabili della compagnia di mettere in scena un musical dedicato a questo santo così conosciuto ed amato. Tutta la compagnia teatrale si è sentita immediatamente coinvolta in questo progetto, a partire dalle responsabili che, traendo spunto dalla vita di Francesco, da alcuni scritti francescani e dalla ricca produzione audiovisiva legata alla figura di San Francesco, hanno scritto un copione dal titolo “Francesco il Cavaliere di Dio”, arricchito e animato da musiche di vari autori legati alla figura del santo di Assisi, tra cui spiccano Branduardi e Paulicelli. Il copione ripercorre tutta la vita di Francesco a partire dall’infanzia, il suo rapporto con Chiara e con i suoi amici, per poi proseguire verso l’adolescenza e l’età adulta del Santo, caratterizzata da ricchezze ed ambizioni nel secolo delle Crociate. È proprio la guerra l’elemento scatenante della conversione di Francesco che, guidato dalla voce di Dio, abbandona le ricchezze paterne e vive il resto della sua vita in assoluta povertà, seguendo il vangelo. Anche Chiara e gli amici più stretti di Francesco come Bernardo, Pietro, Filippo, Elia e Leone, rimangono così profondamente colpiti dall’esempio di Francesco, seguendo il suo In scena ad Aversa la vita di S. Francesco esempio e formando il primo nucleo di quell’Ordine Francescano, sia maschile che femminile, ancora oggi così attivo e presente in tutto il mondo. Don Michele Salato e tutta la compagnia teatrale sono profondamente coinvolti in questo musical, il loro intento è anche quello di valorizzare al meglio le ricchezze del nostro territorio, che spesso sale agli onori della cronaca per fatti non sempre positivi. Il musical sarà presentato ad Aversa presso il complesso monastico di San Francesco nei primi giorni di maggio. Purtroppo questo progetto è molto oneroso, poiché l’intera attività è a titolo gratuito, ciò nonostante si andrà avanti con impegno e dedizione, ma chi volesse sostenerlo può recarsi nei giorni di mercoledì e sabato presso la parrocchia di Sant’Audeno in via Cesare Golia, dalle ore 16,00 alle 18,00. Ad Aversa funziona così, chi vuole valorizzare la cultura, la deve anche finanziare. Anche la seconda ristampa del testo di Vito Faenza sta per essere esaurita Un romanzo di successo A nche la seconda ristampa del romanzo «L’isola dei fiori di cappero» sta per andare esaurita, mentre continuano le presentazioni in tutta la Campania. Il 19 febbraio il romanzo sarà presentato a Piano di Sorrento, sabato 22 sarà la volta di Sessa Aurunca dove l’autore, Vito Faenza, è stato invitato dai docenti e gli studenti del liceo Nifo. Il giorno successivo, domenica 23, nella biblioteca comunale di Parete, in piazza Berlinguer, del romanzo del giornalista ne discuteranno, assieme all’autore, il primo cittadino di Parete, Raffaele Vitale e l’assessore alla cultura, Marilena D’Angiolella. A coordinare il dibattito la giornalista Malfisia Foniciello. Gli impegni per Vito Faenza non finiscono qui: il primo marzo sarà al liceo scientifico Diaz di Caserta, mentre il 18 marzo è stato invitato a discutere del suo romanzo a Torre Annunziata. Intanto si sono prenotati a parlare de “L’isola dei fiori di Cappero” con l’autore, il liceo Quercia di Marcianise e il professionale di Capua. Il successo del primo romanzo di Vito Faenza, ha spostato a settembre la pubblicazione del suo secondo romanzo, anche questo ispirato ad episodi realmente accaduti.
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