Capitolo 1 Inquadramento diagnostico e classificativo dell’artrite psoriasica 03-capitolo 1.indd 11 18/10/13 14:02 03-capitolo 1.indd 12 18/10/13 14:02 1. Inquadramento diagnostico e classificativo dell’artrite psoriasica Non potete fare affidamento ai vostri occhi se la vostra immaginazione è fuori fuoco Mark Twain 1.1 Introduzione L’artrite psoriasica è una malattia articolare infiammatoria cronica, appartenente al gruppo delle spondiloentesoartriti, riscontrabile in persone affette da psoriasi o in soggetti con storia familiare di psoriasi. Dato che in Italia si manifesta in circa il 30% dei pazienti con psoriasi, che, sua volta, costituiscono circa il 3% della popolazione, si può stimare una prevalenza di circa l’1%. Peraltro, in uno studio epidemiologico condotto su un campione della popolazione della regione Marche, la prevalenza dell’artrite psoriasica è risultata pari allo 0,42%. Il reumatologo che si occupa di artrite psoriasica deve sempre ricordare che la componente articolare è solo uno degli aspetti di una malattia che può colpire molti distretti (cute, articolazioni, occhi, intestino, cuore, tessuto adiposo) e che, per questa ragione, può anche essere considerata una manifestazione di un’entità clinica più vasta definibile come malattia psoriasica. Questo modo di inquadrare l’artrite psoriasica è particolarmente importante nella gestione terapeutica del singolo paziente, che deve tener conto in maniera integrata di tutte le componenti presenti, eventualmente avvalendosi della collaborazione di altri specialisti. Come tutte le spondiloentesoartriti, anche l’artrite psoriasica si può manifestare clinicamente con l’interessamento del compartimento scheletrico assiale (spondilite e sacroileite), delle articolazioni periferiche (artrite in senso stretto) o delle entesi (entesite). Molto spesso queste manifestazioni coesistono nello stesso paziente, 13 03-capitolo 1.indd 13 18/10/13 14:02 F. Salaffi, M. Carotti, E. Scarano, M. Gutierrez, O. De Lucia, A. Marchesoni anche se, in genere, una è predominante sulle altre. In questo contesto è, però, necessario delineare correttamente il concetto di entesite. Biologicamente consiste in un’infiammazione delle entesi fibrocartilaginee, ossia delle sedi d’inserzione di tendini, legamenti e capsule nell’osso. I numerosi contributi della letteratura degli ultimi 15 anni hanno dimostrato che in corso di artrite psoriasica l’entesite è spesso presente nelle sedi peri-articolari delle articolazioni infiammate, nelle dita affette da dattilite e nel compartimento assiale in caso di spondilite. L’infiammazione dell’entesi è, quindi, quasi sempre presente in corso di artrite psoriasica e ne rappresenta un aspetto patognomonico. Tuttavia, quando si parla di entesite, come modalità di espressione clinica dell’artrite psoriasica, si fa riferimento alla localizzazione esclusivamente tendinea extra-articolare (tipico esempio è l’entesite del tendine d’Achillle). 1.2 Aspetti clinici Per un inquadramento diagnostico corretto dell’artrite psoriasica è necessario conoscere a fondo le molteplici manifestazioni cliniche, che ne fanno una delle malattie osteoarticolari con il maggior polimorfismo fenotipico. L’artrosinovite, che rappresenta il quadro clinico più frequente (60-70% dei casi), può essere monoarticolare o poliarticolare e, rispetto all’artrite reumatoide, tende ad essere più asimmetrica. Piuttosto caratteristico è l’interessamento delle articolazioni interfalangee distali (IFD), solitamente risparmiate in corso di artrite reumatoide, ma che, invece, può creare problemi di diagnosi differenziale con l’osteoartrite erosiva delle mani. L’artrosinovite è responsabile di danni articolari in circa il 60% dei casi. Tali danni possono essere di natura erosiva, talvolta così pronunciati da comportare delle vere e proprie mutilazioni dei capi articolari (artrite mutilans) o di natura appositiva. La neoformazione ossea para-articolare, di solito ben visualizzabile con la radiologia convenzionale, rappresenta una peculiarità dell’artrite psoriasica e, quando presente, è quasi sempre diagnostica. L’imaging più sofisticato (ecografia e risonanza magnetica) può essere utile ad evidenziare artrosinoviti sub-cliniche, ma deve essere sempre inserito nel contesto clinico. L’entesite in senso stretto viene riportata in circa il 40-50% dei casi, 14 03-capitolo 1.indd 14 18/10/13 14:02 Inquadramento diagnostico e classificativo dell’artrite psoriasica ma questo dato sulla prevalenza deve essere considerato molto approssimativo, data la mancanza di un criterio preciso di definizione di entesite clinica. La definizione più strutturata è quella di “dolorabilità in sede entesica praticando una pressione tale da sbiancare l’unghia del dito esaminatore (circa 40 newton)”. Questa manovra è, ovviamente, altamente aspecifica e non consente di distinguere tra dolore entesitico e dolore degenerativo o fibromialgico. La diagnosi differenziale tra dolori ubiquitari causati da una fibromialgia o dovuti ad una polientesite può essere particolarmente difficile. E’ stato evidenziato che per distinguere queste due patologie è utile valutare la presenza di tender point e di manifestazioni somatiche. Maggiore è il loro numero, più grande è la probabilità di avere una fibromialgia e il massimo della specificità per questa condizione si ha con sei o più tender point e con otto o più sintomi somatici. L’imaging può sicuramente contribuire ad evidenziare la presenza di entesite. All’esame radiografico convenzionale, la lesione più indicativa di entesopatia infiammatoria è l’erosione ossea, sebbene tale alterazione sia di raro riscontro. L’ecografia completata con la tecnica power-Doppler rappresenta uno strumento efficace per studiare i tendini e le loro inserzioni. Le caratteristiche ecografiche di tendinopatia flogistica sono l’edema tendineo, le calcificazioni, la borsite consensuale, la presenza di segnali di flusso al power Doppler e le erosioni ossee. In particolare, la presenza di segnali di flusso al power Doppler nella sede d’inserzione del tendine sull’osso è l’alterazione più specifica di entesite. L’utilizzo dell’ecografia in pazienti con psoriasi senza artrite ha evidenziato la presenza di entesite asintomatica in molti di questi pazienti e questo riscontro ha aperto nuovi scenari sull’evoluzione dell’artrite psoriasica. La presenza di segni di tendinopatia infiammatoria all’ecografia non è, comunque, sempre indicativa di artrite psoriasica o, più in generale, di spondiloentesoartriti. Aspetti infiammatori si possono riscontrare anche per entesopatie meccaniche o degenerative e, quindi, è sempre necessario contestualizzare il dato ecografico nel quadro clinico generale. La risonanza magnetica, oltre ad evidenziare tutte le alterazioni riscontrabili con l’ecografia, è in grado di dimostrare la presenza di edema osseo subcorticale in sede d’entesi. Anche per questa tecnica di imaging è importante ricordare che l’elevata sensibilità comporta una bassa specificità. 15 03-capitolo 1.indd 15 18/10/13 14:02 F. Salaffi, M. Carotti, E. Scarano, M. Gutierrez, O. De Lucia, A. Marchesoni La dattilite è una delle manifestazioni cliniche più indicative di artrite psoriasica e ha, infatti, un elevato valore diagnostico. Si presenta in circa il 40-50% dei casi e può essere di tipo acuto (tumefazione, dolore, rossore) o di tipo cronico (tumefazione indolente). La seconda forme di solito non viene riferita dal paziente e spetta, quindi, al reumatologo individuarne la presenza. Per la diagnosi di dattilite la valutazione clinica è quasi sempre sufficiente. L’imaging (soprattutto l’ecografia) è particolarmente utile nei casi dubbi. La spondilite psoriasica è clinicamente presente in circa il 30-40% dei casi ed è quasi sempre associata a manifestazioni periferiche. Le forme di artrite psoriasica con prevalente o esclusivo interessamento assiale, ossia simil-spondilite anchilosante, rappresentano, invece, circa il 5% dei casi. La reale frequenza dell’interessamento assiale in corso di artrite psoriasica dipende, comunque, dalla sensibilità dello strumento investigativo utilizzato. Non sono rari, infatti, i casi di spondilite asintomatica evidenziabili solo con l’imaging. Con l’impiego sistematico dell’esame radiografico convenzionale e, soprattutto, della risonanza magnetica la frequenza dell’interessamento assiale in corso di artrite psoriasica sale fino 60-70% dei casi. Come per tutte le spondiloentesoartriti, la risonanza magnetica rappresenta il miglior strumento di imaging per la valutazione dell’interessamento assiale. La spondilite psoriasica differisce da quella della classica spondilite anchilosante. In genere tende ad essere meno evolutiva, può comparire a qualsiasi età, può colpire segmenti isolati della colonna vertebrale (ad esempio interessamento isolato del rachide cervicale), presenta caratteristiche radiografiche distinte (ad esempio sindesmofiti non-marginali, sacroileite asimmetrica). La marcata variabilità clinica dell’artrite psoriasica ha comportato numerosi tentativi di sistematizzazione classificativa. In particolare Moll e Wright, i reumatologi che per primi hanno sviluppato il concetto di artrite psoriasica, hanno proposto una classificazione che viene tuttora utilizzata. I sottogruppi identificati erano cinque: (1) oligoartrite asimmetrica, (2) poliartrite simil-reumatoide, (3) artrite prevalentemente delle interfalangee distali, (4) artrite “mutilans”, (5) artrite prevalentemente assiale. Tale suddivisione ha avuto il grosso merito di delineare le caratteristiche cliniche principali dell’artrite psoriasica, ma, sulla base delle conoscenze attuali, mantiene solo un valore storico. 16 03-capitolo 1.indd 16 18/10/13 14:02 Inquadramento diagnostico e classificativo dell’artrite psoriasica Il sistema più razionale di classificare i pazienti affetti da questa malattia è quello che ricalca la loro appartenenza al gruppo delle spondiloentesoartriti, ossia forme prevalentemente artrosinovitiche (oligo o poli-articolari), forme prevalentemente entesitiche e forme prevalentemente spondilitiche, con, comunque, notevoli sovrapposizioni delle varie manifestazioni. La dattilite può comparire in tutte le forme, ma in alcuni casi, ne costituisce il quadro predominante. La diagnosi di artrite psoriasica si basa sul quadro clinico con l’eventuale ausilio dell’imaging. Non esistono test di laboratorio specifici per questa malattia, ma la negatività degli anticorpi indicativi di artrite reumatoide e l’incremento degli indici aspecifici di flogosi sono indizi che possono favorire la diagnosi. Peraltro, il fattore reumatoide e gli anticorpi anti-citrullina sono stati descritti in circa il 5% dei casi. Biomarker utili per la diagnosi di artrite psoriasica non sono ancora disponibili, anche se è possibile che in futuro si possano utilizzare dei pannelli multitest con elevata performance diagnostica. Nella pratica di tutti i giorni un paziente che presenta artrosinovite e/o entesite e/o spondilite e/o dattilite e ha la psoriasi (o anche solo la familiarità per questa malattia cutanea) ha una probabilità molta elevata di avere un’artrite psoriasica. La diagnosi differenziale è con l’artrite reumatoide (per le forme prevalentemente artrosinovitiche) e con le altre spondiloentesoartriti. La diagnosi può essere molto facile (ad esempio paziente con dattilite e psoriasi), oppure molto difficile, quando la malattia articolare si presenta in maniera subdola (andamento palindromico, sintomatologia sfumata, quadro solo polientesitico, interessamento limitato del rachide). Talvolta la malattia può anche non comportare alcuna sintomatologia di rilievo ed essere diagnostica solo grazie al riscontro casuale di alterazioni osteo-articolari evidenziate all’esame radiografico convenzionale (artrite psoriasica occulta). Va sottolineato che anche la psoriasi può essere di difficile individuazione, perché può essere molto limitata e in zone nascoste, oppure essere stata presente solo in passato e non essere ricordata dal paziente. Infine, è utile sottolineare che in circa il 10-15% dei casi la psoriasi compare dopo l’artrite o, talvolta, può non manifestarsi mai (artrite psoriasica sine psoriasi in senso stretto). 17 03-capitolo 1.indd 17 18/10/13 14:02 F. Salaffi, M. Carotti, E. Scarano, M. Gutierrez, O. De Lucia, A. Marchesoni 1.3 Criteri classificativi Per l’artrite psoriasica sono stati proposti molti criteri classificativi che possono essere utilizzati per creare gruppi omogenei di pazienti in caso di studio. Tali criteri vengono spesso utilizzati anche per la diagnosi, ma in questo caso è necessario tenere presente i possibili limiti del tipo di criteri che si sta utilizzando. I primi criteri classificativi per l’artrite psoriasica sono stati quelli di Moll e Wright che sostanzialmente richiedevano la presenza di psoriasi (anche solo anamnestica), di malattia infiammatoria articolare periferica o assiale e l’assenza del fattore reumatoide. Pur presentando la limitazione di non prevedere l’entesite o la possibilità di forme con fattore reumatoide positivo, questi criteri hanno ancora una loro validità. Dopo questi criteri, negli anni sono stati proposte molte altre regole classificative, alcune specifiche per l’artrite psoriasica, altre finalizzate alle spondiloentoartriti in generale. Nella Tabella 1, sono riportati tutti i principali criteri classificativi proposti fino alla fine degli anni ‘90 e la loro perfomance in un gruppo di pazienti con artrite psoriasica nota. Tabella 1: Performance dei principali criteri classificativi utilizzati prima dei criteri CASPAR (ClASsification criteria for Psoriatic ARthritis. Criteri Sensibilità Specificità Moll e Wright Bennet (modificati) Gladman Fournie McGonagle ESSG Vasey ed Espinoza 0,940 0,693 0,970 0,993 0,994 0,563 0,991 0,944 0,994 0,993 0,882 0,965 0,979 0,993 Proporzione pazienti non classificabili 0,042 0,040 0,042 0,234 0,026 0,034 0,018 Come si può notare, con l’eccezione di quelli dell’European Spondyloarthropathy Study Group (ESSG) e di quelli di Bennet, tutti i criteri hanno un’elevata sensibilità e specificità. Per la loro descrizione accurata si rimanda ai lavori originali riportati nella bibliografia. 18 03-capitolo 1.indd 18 18/10/13 14:02 Inquadramento diagnostico e classificativo dell’artrite psoriasica I recenti criteri classificativi di spondiloartrite assiale e periferica proposti dall’ASAS (Assessment of SpondyloArthritis international Society) includono anche l’artrite psoriasica e possono quindi essere utilizzati per diagnosticare/classificare questa malattia. La loro finalità è, però, quella di individuare i pazienti con spondiloentesoartriti e dovrebbero quindi essere utilizzati solo per questo scopo. All’inizio degli anni 2000 Philip Helliwell and William Taylor costituivano un gruppo di studio internazionale denominato CASPAR (ClASsification criteria for Psoriatic ARthritis) finalizzato a creare dei nuovi criteri classificativi che, basandosi su di una solida metodologia statistica, rappresentassero un superamento di tutte le regole esistenti. Il confronto fra i vari criteri classificativi (i criteri ASAS non erano ancora stati proposti) ha evidenziato, per tutti una buona performance, con valori sensibilmente più elevati di sensibilità (97%) e di specificità (96%) per i criteri classificativi proposti da Vasey ed Espinoza (Tabella 2). Tabella 2: Criteri classificativi di Vasey ed Espinoza. Psoriasi cutanea o ungueale [psoriasi attuale o pregressa o psoriasi ungueale] PIU’ uno dei seguenti 2 a) Pattern periferico 1) Interesssamento IFD [tumefazione IFD mani] (uno qualsiasi di): 2) Asimmetria o dattilite 3) Simmetria in assenza di fattore reumatoide o noduli 4) “Pencil-in-cup”, appuntimento delle falangi distali, peristosi ed anchilosi ossea [osteolisi radiografica, erosioni, anchilosi, neoformazione ossea iuxta-articolare] b) Pattern assiale 1) Dolore e rigidità del rachide con limitazione del (uno qualsiasi di): movimento presente da più di 4 settimane 2) Sacroileite simmetrica di grado 2 secondo i criteri di New York 3) Sacroileite unilaterale di grado 2 o 4 secondo i criteri di New York Tra tutti i parametri clinici, radiologici e di laboratorio valutati, quelli in grado di distinguere in maniera indipendente l’artrite psoriasica dalle altre malattie erano la psoriasi (presente, pregressa o familiare), l’onicopatia, la dattilite (presente o pregressa), l’as19 03-capitolo 1.indd 19 18/10/13 14:02 F. Salaffi, M. Carotti, E. Scarano, M. Gutierrez, O. De Lucia, A. Marchesoni senza del fattore reumatoide e la presenza di neoformazione ossea para-articolare. I criteri classificativi CASPAR sono stati, quindi, costruiti dopo aver valutato quale combinazione di questi parametri presentasse la migliore performance diagnostica. La formulazione finale di questi criteri prevede che in un paziente con artrite periferica, spondilite o entesite il riscontro di tre o più dei parametri sopradescritti (presenza di psoriasi avendo un valore di due) consente una diagnosi di artrite psoriasica, con una sensibilità del 91,4% ed una specificità del 98,7% (Tabella 3). Tabella 3: Criteri classificativi CASPAR Criterio obbligatorio: malattia Artrite periferica, spondilite, entesite infiammatoria articolare Criterio 1: psoriasi a) Psoriasi attuale*: presenza di psoriasi della (uno tra a, b e c) cute o del cuoio capelluto diagnosticata dal reumatologo o dal dermatologo b) Storia personale di psoriasi: riferita dal paziente, dal medico di medicina generale, dal dermatologo o dal reumatologo c) Storia familiare di psoriasi: presenza di psoriasi, riferita dal paziente, in un familiare di primo o secondo grado Criterio 2: onicopatia psoriasica Tipica onicopatia psoriasica osservata alla visita e caratterizzata da onicolisi, pitting o ipercheratosi Criterio 3: dattilite a) Dattilite attuale: tumefazione di un intero dito (uno tra a o b) b) Dattilite pregressa: storia di dattilite registrata da un reumatologo Criterio 4: negatività del fattore reumatoide Valutata attraverso ogni metodo eccetto il Latex test, ma preferibilmente tramite ELISA o nefelometria Criterio 5: alterazioni radiografiche Evidenza radiologica (Rx mani e piedi) di neoformazione ossea iuxta-articolare (escludere la presenza di osteofiti) I criteri sono soddisfatti in presenza del criterio obbligatorio (malattia infiammatoria articolare) e di uno score di almeno 3 derivante dalla somma degli altri 5 criteri. * Tutti i criteri assegnano uno score di 1 tranne la presenza di “psoriasi attuale” che dà uno score di 2. 20 03-capitolo 1.indd 20 18/10/13 14:02 Inquadramento diagnostico e classificativo dell’artrite psoriasica I criteri CASPAR sono stati universalmente accettati come lo strumento clinico migliore per classificare un paziente con artrite psoriasica. Il loro limite più importante è di non fornire una definizione precisa dei vari tipi di malattia infiammatoria articolare, soprattutto dell’entesite, che è la manifestazione di maggiore “ambiguità” diagnostica. Quando questi criteri vengono applicati per la diagnosi di artrite psoriasica nel singolo paziente è necessario ricordare che i valori di sensibilità e specificità riportati valgono per il tipo di popolazione studiata, ossia di pazienti con durata media di malattia superiore ai 10 anni. In caso di artrite all’esordio la performance diagnostica di questi criteri potrebbe essere diversa, soprattutto se si considera che la comparsa di alterazioni radiologiche (criterio 5) non è solitamente un fenomeno precoce. Ad ogni modo è stato recentemente evidenziato che in pazienti con artrite psoriasica in fase iniziale i criteri CASPAR avevano comunque un’ottima performance, dimostrando una sensibilità dell’87,4% ed una specificità del 99,1%. 21 03-capitolo 1.indd 21 18/10/13 14:02 F. Salaffi, M. Carotti, E. Scarano, M. Gutierrez, O. De Lucia, A. Marchesoni In breve 1. L’artrite psoriasica è una spondiloentesoartrite che si presenta in pazienti con psoriasi o geneticamente predisposti a questa malattia cutanea e che può comportare artrosinovite periferica, entesite, spondilite, dattilite o combinazione varie di queste manifestazioni. 2. La diagnosi di artrite psoriasica si basa sul riconoscimento di una o più delle molteplici manifestazioni cliniche in pazienti con psoriasi o familiarità per questa malattia cutanea, tenendo presente che non sempre tali manifestazioni e la psoriasi sono facilmente evidenziabili. 3. Esistono numerosi criteri classificativi per l’artrite psoriasica, ma i criteri CASPAR rappresentano l’attuale “gold standard”. 22 03-capitolo 1.indd 22 18/10/13 14:02 Inquadramento diagnostico e classificativo dell’artrite psoriasica Test di valutazione 1. L’artrite psoriasica include tutte le seguenti varietà cliniche ad eccezione di una: a) Spondiloartropatia b) Mutilante c) Poliarticolare simil-reumatoide d) Oligoarticolare asimmetrica e) Simil-artrosica 2. Quale tra le seguenti manifestazioni è caratteristica dell’artrite psoriasica: a) Entesite b) Fenomeno di Raynaud c) Interessamento dell’articolazione del gomito d) Orticaria e) Sclerodattilia 3. La dattilite è: a) Una tenosinovite dei flessori delle dita b) Una dei tessuti molli delle dita c) Un’artrite delle articolazioni metacarpofalangee d) Una cellulite dei tessuti periarticolari profondi e) Nessuna delle precedenti 23 03-capitolo 1.indd 23 18/10/13 14:02 F. Salaffi, M. Carotti, E. Scarano, M. Gutierrez, O. De Lucia, A. Marchesoni Letture consigliate • Coates LC, Conaghan PG, Emery P, Green MJ, Ibrahim G, MacIver H, Helliwell PS. Sensitivity and specificity of the classification of psoriatic arthritis criteria in early psoriatic arthritis. 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