•• 6 CAMPIONATO DI GIORNALISMO GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2014 SCUOLA MEDIA ‘NARDI’ - PORTO SAN GIORGIO Conoscere la mafia per isolarla I mali della ragnatela invisibile e silenziosa che intrappola per tutta la vita LA LETTERA Pikachu scegli il tuo futuro CARO Pikachu, ora ti conosco, so chi sei. Ho letto di te nel libro di antologia, studiando il fenomeno della mafia. Leggendo un brano tratto da Gomorra di Roberto Saviano, ho conosciuto la tua storia, la tua vita a Secondigliano dove sei stato testimone dell’omicidio di Pupetta, la madre di un appartenente al clan degli spagnoli. Lo so, ti senti forte adesso, fai parte dell’associazione e questo ti dà potere e qualche soldo. Non farti illusioni: ti stanno solo sfruttando, ti usano come un’arma ed è questo che sei per loro, sei solo un oggetto. Non ti regalano niente, ti tolgono speranze, sogni, futuro e ti fanno vivere in un mondo duro e crudele. E non hai potere, devi solo sottostare alle loro leggi, le spietate leggi del ‘sistema’, come lo chiami tu. Non ti senti sfruttato? Eppure conosci la fine di chi rimane intrappolato in questi giri. Passa la vita a nascondersi, in prigione o peggio viene ammazzato. Pensaci! Stai rischiando la tua vita, il tuo futuro. Cerca di capirlo, anche se sei piccolo e non ancora in grado di riconoscere i pericoli. È per questo che la mafia si serve dei bambini, è facile illuderli con una manciata di soldi e un cellulare. E nel frattempo ti spingono allo sfruttamento, spaccio, truffe, omicidi. Allontanati da questa brutta realtà e vivi da bambino. Hai già visto persone ammazzate e tu potresti essere la prossima. Pensaci, è una cosa seria. Pensaci davvero. Alice Di Monte IN QUESTE ultime settimane un argomento di studio ha suscitato il mio interesse: la mafia e le diverse organizzazioni con cui è presente sul territorio italiano. Pensavo che fosse un fenomeno lontano dalla nostra vita, dal nostro territorio. Grazie alle ricerche che ho fatto, ho scoperto che la mafia, per riciclare il denaro proveniente dai suoi traffici illeciti, investe anche nella nostra regione, guadagna con il mercato degli stupefacenti nelle nostre piazze, gestisce il giro della prostituzione, controlla il traffico dei prodotti contraffatti. Alcuni negozianti subiscono estorsioni e devono pagare il pizzo anche qui da noi, non solo in Sicilia. Quando andiamo a trascorrere le vacanze in Sicilia, in Campania o in Calabria, dove il mare è bellissimo, i villaggi sono fantastici, i luoghi da visitare unici al mondo, chi pensa alla mafia? Chi la vede? Non si vede la mafia, ma allora verrebbe da chiedersi: perché, in una terra così bella, gli uomini non si ribellano alla mafia? Possibile che non amino le lo- CRONISTI Gli studenti della scuola media ‘Nardi’ di Porto San Giorgio ro cose e non lottino per difenderle? La mafia è una ragnatela, se ti tocca si rimane intrappolati per sempre. Per entrare nell’organizzazione devi dimostrare di essere forte e di non avere paura. È tutta una finzione, una bugia perché è umano avere paura. Per entrare nell’organizzazione devi dimostrare di accettare gli ordini senza discutere, devi sottometterti alle decisioni del boss, a cui devi rispetto e obbedienza. Anche questa è una bugia: il rispetto e l’obbedienza nascono dalla stima. PER ENTRARE nell’organizzazione devi giurare fedeltà eterna. In un rito di iniziazione ti bucano un dito, fanno scorrere alcune gocce del tuo sangue su un’ immagine sacra che viene bruciata, ed ecco, sei diventato uno di loro, per sempre. Non puoi più tornare indietro, altrimenti ti ammazzano o ammazzano qualcuno dei tuoi cari. È un aspetto, questo, profondamente inquietante. Come puoi decidere, magari da giovanissimo che per tutta la vita vorrai ammazzare, commettere rapine, spacciare, fare estorsioni? Dobbiamo conoscere la mafia per poterla escludere dalla nostra vita. Laura Sarchié RICCHEZZA QUANDO IL DENARO E LA SETE DI POTERE DIVENTANO PADRONI DELLA NOSTRA ESISTENZA I giovani vanno educati alle cose belle della vita LEGALITÀ Gli studenti scelgono la giustizia SE QUALCUNO mi proponesse di partecipare a qualcosa di illegale ma molto vantaggioso e remunerativo, non accetterei mai perché il denaro, non rappresenta l’obiettivo della mia vita. Per molti avere tanti soldi costituisce un traguardo importante e per questo sono disposti a sacrificare i loro affetti, le loro passioni, il loro tempo. Conosco persone che hanno speso ogni minuto del loro tempo per arricchirsi. Proprio per raggiungere questo obiettivo, però, non hanno mai vissuto bene i loro giorni, trascurando la famiglia e gli amici senza apprezzare le belle cose della vita. A volte arricchirsi significa anche compiere azioni che possano recare danno ad altri, ed io non farei mai nulla di simile. Mi piace la tranquillità e non vorrei mai dover pensare che qualcuno possa venire a cercarmi per uccidermi o per arrestarmi. Ho visto una trasmissione televisiva in cui si raccontava di un potente boss della ‘ndrangheta calabrese che, malgrado possedesse, in virtù delle sue attività criminali, milioni di euro, da 15 anni viveva in venti metri quadrati di un sottoscala senza poter mai uscire per il timore di essere catturato dalla polizia o essere ammazzato dalle cosche rivali. È facile per le nuove generazioni cadere nelle tentazioni della ricchezza. Molti ragazzi potrebbero ad esempio non accettare le proposte della camorra, ma è necessario che siano educati ai valori della legalità e della cultura, in nome del futuro migliore che tutti meritano. Jacopo Fulimeni LA REDAZIONE ECCO tre giovani cronisti della classe III B della scuola media ‘Nardi’ di Porto San Giorgio. Laura Sarchié, Jacopo Fulimeni e Alice Di Monte hanno riflettuto sul fenomeno della mafia. Sarchié ha posto l’impor- tanza del saper riconoscere la mafia per poterla isolare, Fulimeni riflette sul valore dell’educazione al bello della vita e Di Monte ha scritto una commovente lettera a Pikachu. Insieme fanno appello ai giova- ni affinché investano nel proprio futuro, da gestire con libera coscienza. Nella stesura degli articoli gli studenti sono stati coordinati dalle professoresse Alessandra Malaspina e Anna Maria Ciciretti.
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