LA STAMPA * In edicola con La Stampa a soli 4,90 € in più * PA LA STAM QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 ANNO 148 N. 333 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Il fondatore di Libera Il caso delle scuole occupate Don Ciotti: io, prete e basta Presidi in rivolta contro Faraone Oggi a Milano la laurea honoris causa in Comunicazione insieme con don Rigoldi e don Colmegna Michele Brambilla A PAGINA 15 Sit-in davanti al Miur, i dirigenti scolastici del liceo Tasso attaccano il sottosegretario: incita all’illegalità Flavia Amabile A PAGINA 19 Speciale neve di 12 pagine GETTY MAX CASSANI Fuori è diventata ultimi anni fuori di pista. ulla neve negli una tendenza: in pista, più sempre più e velocità Meno agonismo o fuori dai tracciati divertimento negli snowpark. emozioni e insomma, neve fresca battuti, in freestyle: stile libero una volta Freeride e après ski, l’universo ma anche Sì, perché è sulla neve sci o la tavola. certo, ma in Italia smessi gli stile di vita, che si riflette freeski è uno una moda sciatore ancora soprattuttomento di chi veri e i rider, quelli felpe anche nell’abbiglia sulle è. Anche se libero non sono stampati pure a fashion”: si incazzati, che “freeriding is not moda. extralarge non è una fuoripista Francia, e sciare traina il Stati Uniti All’estero – – è questo il settore cheuna e specialment noi rappresenta ancora mercato. Da se le aziende ci stannofatturato del nicchia, anche recuperare un po’ Pool numeri del puntando per decennio. I marchi perso nell’ultimo raduna i principali attrezzi più : a oggi gli solo il 3% Sci Italia, che no tecnici, lo confermano rappresentacon le doppie fuoripista da tips” il larghi quelli “twin l’1%, contro del fatturato,freestyle addirittura dei race-carve il il 31% punte per allround e crescita. – 20% dei modelli il trend è in e Salomon da pista. Ma riguarda Atomic marketing «Per quanto Prati, direttore Italia – il comparto ammette Augusto totale. Per Amer Sports del gruppo vale il 5% del fatturatodi una piccola del freeski ai più si tratta dunque il nostro Paese è totalmente orientata di per cercare fetta che però non questo è positivo giovani, e sciatori o quantomeno fa eco attirare nuovi già esistenti». Gli del gruppo omologo perdere quelli suo i Trani, anche Maurizio Di raduna tra gli altri Per loro il 3-4%, Tecnica che e Blizzard. il marchi Nordica conta ancora meno: Ma è mercato freeski del fatturato globale. in Italia virgola arrivata è zero uno l’ondata “free” neve, e un fatto che di una tormenta di montagna in con la forza anche i noleggi quando nevica S di pista da di “padelloni” di richieste nella polvere. sono subissati galleggiare la moda, le freeride perpista, si diceva. Vista più sempre Fuori di sfornando polivalenti per sci il aziende stanno specifiche: soprattutto attrezzaturepista e fuori (cresce in”, i Suv “all-mounta l’utilizzo in cosiddetto i terreni), per segmento su tutti e traspirante ma degli sci, buoni to ultraleggero fino alla vita abbigliamen nella neve pelli, scendere immersi i pendii con le Sì, risalire anche per ci arrivano gli impianti. anche il freeski ma quando non Italia cresce lontano dalle piste, lo perché in natura: si pratica tutto ciò che silenzio ovattato della neve da immersi nel (+3%), le racchette (+6%), sci di fondo lo scialpinismomoda. non una (+5%), soprattutto tendenza e aggiornarsi: quello sì unamaestri hanno dovutolibero, «oggi Gli stessi col nuovo stile pista in passo al stile dello per stare sempre insegnanti tori fuoripista, oltre a essere accompagna sono anche previsto l’utilizzo di possono che non sia ento alpinistico che Luciano equipaggiam guide alpine», dice le avere solo dell’Amsi Lombardia. lezioni in “fresca”, Stampa, presidente richiesta di che altro legata Anche se la dei noleggi, è più come nel caso nevicate. dovuti alle abbondanti ri sciistici si sono I comprenso qualche inverno e da e iniziative adeguare, sempre più aree vergini. Le propongono i patiti dei pendii al fuoripista pensate per più votate Livigno, Adamello) località italiane campi di ur, Alagna, in (Courmaye itinerari segnalati, Artva, info hanno tutte nto e checkpoint della addestrame su meteo, condizione reale tempo strenna valanghe. persino una , neve e rischio è diventato Il freeride sono inventata a Courmayeur tutta la giornata in in di Natale: se regalare una Bianco dove è possibile“powder” del Monte alpina. Il prezzo? : sicurezza nella di una guida tra i partecipanti compagnia euro da dividere Circa 300 il costo di una felpa extralarge. Twitter @maxcassan più o meno re più to fa semp del divertimen de, freestyle La ricerca di libertà: freeriette da neve rima con voglia inismo e racch ma anche scialp All’interno Neve low cost ecco le offerte Chiara Todesco Treno e sci iti sulle Dolom Maurizio Di Giangiacomno Sarà la stagione del fuoripista Le proposte e le novità dell’inverno, dalle spa alle discese low cost Slalom tra le app: ecco quali avere Tutte le app i per gli sciator PAG. IX Bruno Ruffilli PAG.. VI PAG. IV-V ALL’INTERNO DEL GIORNALE ntagna mpa.it/mo dedicato Il nostro canale della montagna agli amanti www.lasta Cancellato l’articolo 18 per i neoassunti: 166 i voti a favore al Senato. Scontri al corteo di Roma Cantone: i partiti hanno abdicato Sì alJobsAct:“Cambia l’Italia” Il premier: sconvolto dalla mafia a Roma E commissaria il Pd DOSSIER LE INCOGNITE Ecco le novità ANCORA DA SCIOGLIERE FRANCESCO MANACORDA per le imprese e i lavoratori ANALISI I possono tirare un sospiro di sollievo». Così Renzi su «Mafia Capitale». Poi annuncia il commissariamento con Orfini. Servizio A PAGINA 3 «Sono innocente, ma ho sbaL’indennizzo: fino * L’inchiesta. gliato» dice l’ex sindaco indagato. Attesi nuovi arresti e avvisi di garanzia. a due mensilità per L’intervista. Cantone: i partiti ogni anno lavorato * hanno abdicatoRaffaele alla loro funzione. Alessandro Barbera A PAGINA 2 La Mattina, Longo, Ruotolo e Schianchi DA PAGINA 5 A PAGINA 9 IL 4 E 5 SETTEMBRE , DA LUNEDÌ IN VENDITA I BIGLIETTI. QUATTRO ANNI FA BONO OFFRÌ LE PIZZE AI FAN Riparte da Torino il tour europeo degli U2 LO SPETTACOLARE FALLIMENTO DELLA DESTRA MATTIA FELTRI I l declino della destra italiana, disastroso fino all’insospettabile, risiede anche nelle parole dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Ne uscirò pulito». Ad Alemanno sembra sfuggire che l’aspetto penale riguarda lui soltanto (e ci si augura che sia innocente); ma è un po’ più generale, e un po’ meno appellabile, la sua prestazione al governo di Roma. CONTINUA A PAGINA 31 Potrebbe non averlo lasciato a scuola Un video smentisce la mamma di Loris Perquisita la casa di Ragusa. Colpi di scena e miste* riIl giallo senza fine nella vicenda del bimbo siciliano ucciso. Grazie all’appello della procura sono arrivati agli investigatori nuovi video. Uno smentisce la versione della madre. contraddizioni. Loris Stival non sareb* Le be sceso dall’auto della mamma davanti alla DANIELE SOLAVAGGIONE/REPORTERS scuola di Santa Croce Camerina ma sarebbe tornato a casa con lei. Ieri gli inquirenti hanno perquisito l’abitazione della famiglia. Venegoni A PAGINA 34 Albanese e Grignetti A PAGINA 13 CONTINUA A PAGINA 31 Bertini, Bottero e Pitoni ALLE PAGINE 2, 3 E 26 Chigi. «L’epicentro è l’ammini* Palazzo strazione Alemanno ma nel Pd romano non RETROSCENA Calano i posti stabili, salgono i contratti a tempo Roberto Giovannini A PAGINA 3 l Paese con un tasso di disoccupazione del 13,2% da ieri ha una nuova legge sul lavoro. Certo, è una legge delega i cui contenuti di dettaglio sono in buona parte ancora da scrivere. E certo, per farla passare in ultima lettura al Senato si è deciso di imporre il voto di fiducia, mentre fuori da Palazzo Madama andavano in scena ancora una volta gli scontri di piazza di una stagione inquieta. Ma è un dato di fatto che da ieri il dibattito politico può superare la diatriba infinita sull’Art. 18 – un totem sia per chi lo ha difeso fino all’ultimo, sia per chi ha visto nella sua caduta la condizione necessaria e sufficiente per un cambio di passo – e concentrarsi non solo sul tema del contratto di lavoro a tutele crescenti che sarà la forma prevalente da applicare ai nuovi assunti, ma anche sul modo per aggredire quel tasso di disoccupazione che segna l’Italia in generale e le sue generazioni più giovani in particolare. Pensare che con il testo approvato ieri il lavoro sia concluso è sbagliato. Sono i decreti delegati, che il governo vorrebbe varare già a metà mese per poter avere le nuove regole in funzione dall’inizio del prossimo anno, quelli che daranno il segno vero delle novità. Così 4 anni fa Bono salutò i fan torinesi dopo l’ultimo giorno di prove alla vigilia del concerto Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI E poi, per fortuna, ci sono ancora storie come questa. 9 771122 176003 NEVE SPECIALE Renzi: è una cosa enorme, e la maggioranza cresce ancora Crisi dell’acciaio, salva l’Ast di Terni: il governo tratta sull’Ilva 41204 Leonardo Martini era un artista dei cruscotti per auto. Intorno al suo talento imprenditoriale aveva costruito una piccola azienda che dava da vivere a venticinque famiglie nel Vicentino. Alla boa dei settant’anni è stato colto da un male rapido e implacabile. Non aveva figli e la sua ossessione era che la fabbrica a cui aveva dedicato l’esistenza finisse in mani asettiche o malfidate. Così, sul letto di morte, ha deciso di lasciarla ai suoi operai. I quali forse adesso si scanneranno, dando ragione alla massima secondo cui l’unica società che funziona è quella dove gli azionisti sono in numero dispari inferiore a tre. O magari no, perché l’esempio non muore necessariamente con chi lo dà. Capitale umano Ma qualunque sarà l’esito finale dell’eredità di Leonardo Martini, nulla potrà cancellare la speranza che il gesto di quell’uomo ha donato a questi giorni tristi e terribili, attraversati da lupi mannari che straziano le carni di una comunità nazionale già indebolita dalla crisi con sopraffazioni continue. Il capitalismo sociale non è un controsenso, ma un pezzo di storia italiana che forse ci eravamo dimenticati. In Italia non tutto è mafia, corruzione o finanza spietata che sposta i capitali come fiches, infischiandosene delle conseguenze sulla vita delle persone. Esistono, e resistono, tanti Martini che si ostinano a considerare la loro azienda un bene comune e i loro dipendenti degli esseri umani, degli amici, talvolta persino dei figli. LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 ROMA Primo Piano .5 . U Controllo Matteo Renzi con il neo commissario del Pd Matteo Orfini LA MAXI-OPERAZIONE “Mafia capitale” Renzi commissaria il Pd romano Affidata al presidente Orfini la gestione del partito Il segretario: sono sconvolto, nessuno può chiamarsi fuori FRANCESCA SCHIANCHI ROMA «Sono sconvolto». Alle nove di sera, dagli schermi de La7 a «Bersaglio mobile», anche il premier-segretario Renzi interviene sull’inchiesta sulla mafia a Roma che sta scuotendo la capitale e il Paese intero. E lo fa spendendo aggettivi sdegnati e annunciando il commissariamento del Pd di Roma: «Ho accolto la proposta di un passo indietro del segretario cittadino Cosentino e il commissariamento nella persona di Matteo Orfini», deputato e presidente dell’Assemblea del partito. «Per tutti vale il principio di presunzione di innocenza, ma questa vicenda mi colpisce molto», commenta Renzi, «sconvolto» da una vicenda in cui «mancano solo Jack lo squartatore e il mostro di Lochness» e dove, dice, «voglio che si vada a sentenza, voglio che chi è colpevole paghi. Di fronte alle vicende di malaffare e corruzione ognuno deve prendersi le sue responsabilità». Da presidente del Consiglio, però, sottolinea le scelte del suo governo, dal commissariamento del Mose alla nomina del magistrato Cantone all’Autorità anticor- Intervista Ha detto Corruzione Responsabilità Credo che il governo stia combattendo la corruzione come nessuno lo ha fatto Voglio che si vada a sentenza, voglio che chi è colpevole paghi Ministro del Lavoro La svolta Poletti è un galantuomo con l’inchiesta romana non c’entra nulla Questa è la legislatura delle riforme da quella costituzionale fino alla legge elettorale PIERPAOLO SCAVUZZO/AGF ruzione, «stiamo combattendo la corruzione come mai nessun altro ha fatto prima»; da segretario del Pd, ammette che «i politici romani debbano fare una riflessione profonda su quello che sta accadendo, perché questa vicenda ha come epicentro un’altra giunta ma alcuni del Pd romano non credo possano tenersene fuori allegramente». Ma ci tiene anche a difendere il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, di cui ieri è stata pubblicata una foto che lo raffigura a una cena a cui parteciparono alcuni degli indagati: «Non consento di mettere in mezzo Poletti perché ha partecipato a una cena come presidente delle cooperative. E’ un galantuomo, un uomo dallo straordinario valore morale e civile». E proprio sull’ipotesi di finire coinvolti in cene con personaggi «sconvenienti», il premier insiste che, per finanziare il Pd, «facciamo cene trasparenti», i nomi di chi partecipa «sono pubblici e registrati», di certo «non mi faccio condizionare da nessuno». Ma la lunga intervista di Renzi alla trasmissione di Mentana non si limita al maxi scandalo di Roma, in una gior- nata «storica per il Paese» per la chiusura dell’accordo sull’Ast e l’approvazione del Jobs act. Le regole del mercato del lavoro «non erano più sufficienti, ora le regole del gioco diventano più serie. Abbiamo tolto gli alibi a tutti, sono piccoli grandi segnali che portano a dire che l’Italia ha tutto per farcela», commenta soddisfatto. E se girando l’Italia «come un ossesso» più «come sindaco d’Italia che come presidente del consiglio» si piglia pure qualche insulto e qualche uovo «me li prendo»: però, insiste, «non copiamo le leggi da Con- findustria», si difende dalle accuse, un’associazione «che ha gli stessi limiti di autoreferenzialità dei sindacati». Quelli con cui «non tratto sulle leggi», ma che, nel caso della Cgil, scherza un po’ velenoso, «ho rivitalizzato, mi daranno la tessera ad honorem». E, aggiunge, «chi sciopera il 12 dicembre sciopera contro il governo che ha dato gli 80 euro e non contro chi li ha tolti, contro chi ha tolto i co.co.co e non contro chi li ha messi…». Ancora, altro tema da affrontare è l’Europa: «Il piano Juncker è un inizio timido – Croppi: “Mi hanno cacciato perché volevo bloccare il malaffare” L’ex assessore: La colpa di Alemanno? Non essere riuscito a opporsi AMEDEO LA MATTINA ROMA Alla Cultura «A lla fine sono stato cacciato dalla giunta Alemanno, ma per me l’odore era diventato insopportabile. Ero troppo scomodo. Mettevo zeppe ovunque, controllavo le iniziative da finanziare, mi opponevo a pratiche al limite della legalità, chiudevo le porte alle tante, troppe pressioni esterne ed interne. Quando sul Campidoglio si è abbattuta Parentopoli ed successo il patatrac...». Cosa c’era dietro il patatrac che ha portato a «Mafia Capitale» ce lo racconta Umberto Croppi, un intellettuale eclettico che ha attraversato gli anni Settanta e Ottanta nel Fuan e nel Fronte della Gioventù fino al vertice del Msi di Pino Rauti. È stato tra gli ideatori dei Campi Hobbit, meeting giovanili di cultura alternativa della destra. Nel 1991 lascia il Msi e fa politica con La Rete e con i Verdi di cui diventa capogruppo al consiglio regionale Umberto Croppi è un politico e saggista. È stato assessore alla Cultura del Comune di Roma dal maggio 2008 al gennaio 2011 DANIELE SCUDIERI/IMAGOECONOMICA del Lazio. Nel 2008 un ritorno di fiamma: cura la comunicazione elettorale di Alemanno e diventa assessore alle politiche culturali e alla comunicazione fino al gennaio 2011 quando viene defenestrato. Decide allora di scrivere un libro dal titolo evocativo «Romanzo Comuna- le. I segreti dei palazzi del potere di Roma», un’impietosa denuncia del sistema che ruotava attorno ad Alemanno. Perchè è stato allontanato dalla giunta? «Alemanno mi aveva coinvolto nell’unità di crisi dopo che lo scandalo di Parentopoli. Gli chiesi di azzerare la giunta e allontanare il suo entourage. La notte del 10 gennaio 2011 il sindaco partecipa a una riunione in cui la giunta viene azzerata ma io non c’ero più. Gli era stata chiesta la mia testa. Gianni non ebbe il coraggio di chiamarmi. Mi mandò un sms in cui diceva “mi dispiace, ti ho difeso fino alle tre e mezzo di notte ma poi non ce l’ho fatto più: cercherò di ricambiare con la festa del cinema”. “Non azzardare a propormelo”, risposi. Aveva ceduto alle pressioni di coloro da cui doveva affrancarsi». E’ la storia di una sconfitta generazionale, degli ex giovani di destra cresciuti a pane, politica, ordine e disciplina? «Intanto l’inchiesta riguarda personaggi di destra e di sinistra. E quelli della nostra destra giovanile non hanno nulla a che fare con “Mafia Capitale». Di quella generazione non c’è nessuno». ammette – ma è un inizio» per cambiare rotta in una «fase di sostanziale stagnazione, per cui o l’Europa cambia o va in difficoltà», e «voglio che l’Italia sia ascoltata» perché «siamo la colonna vertebrale dell’Europa». Di Commissione europea ieri ha parlato anche in un question time alla Camera nel pomeriggio. Rispondendo duramente al forzista Brunetta: «La differenza tra noi e voi - attacca - è che a voi tocca analizzare questi problemi dopo averli causati con l’azione del vostro governo, a noi tocca risolverli e lo faremo anche per voi». che Gianni ha conosciuto nella seconda metà degli Anni 90. Guardi, siamo di fronte a un sistema consociativo che dura da anni, che attraversa destra e sinistra. Un sistema che risale alla Dc e ha attraversato tutte le giunte. La situazione non è né peggiorata né migliorata: il meccanismo è consolidato, non è stato scalfito dalle varie indagini che si sono susseguite. Non c’entra nulla la destra diventata affarista e mafiosa. Questa è una tesi fuorviante: il meccanismo è bipartisan». Alemanno è corrotto? «Non si è arricchito con la politica. Gli rimprovero di non avere usato l’ampio mandato poCome non c’è nessuno? Massi- polare per rompere il meccanimoCarminati,exNar,Riccardo smo “a Fra’ che te serve” che c’era già ai tempi Mancini, ex Avanguardia SISTEMA CONSOCIATIVO del sindaco Caral quale arnazionale, An«Situazione che dura raro restarono tutta tonio Lucarelda anni e riguarda la giunta». li, ex portavoce di Forza Nuova. Per dirne alcuni. tutte le giunte» «Tra chi ha vissuto l’esperienza politica degli Anni 70 e 80 non ce n’è uno. Carminati? Gianni non lo ha mai conosciuto. Carminati al vertice di questa cupola c’era da anni. Dalle parole del procuratore Pignatone si evince chiaramente. Franco Panzironi, ex amministratore di Ama, è un vecchio democristiano. Mancini, ex presidente Eur Spa, e altri sono persone Ha usato il meccanismo per finanziare la corrente? «La politica tutta si finanzia in questo modo». Marino ha sbarrato la strada al malaffare come dice lui? «Sicuramente il malaffare non è arrivato nella sua stanza. Ma ora lui è nella condizione ideale e straordinaria per spezzare il meccanismo consociativo, a cominciare dalle cooperative. Lui può fare veramente la rivoluzione». 6 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 ROMA LA MAXI-OPERAZIONE U In prima linea Raffaele Cantone, magistrato, è presidente dell’Autorità contro la corruzione Ha L’indagine detto Finalmente abbiamo scoperto che a Roma c’è una mafia autoctona, locale, pericolosa Lo scenario Con questa inchiesta, la Procura di Roma ha cambiato la prospettiva alla lotta alla mafia La novità Per le nuove mafie la corruzione ha sostituito il classico strumento dell’intimidazione ROBERTO MONALDO/LAPRESSE GUIDO RUOTOLO «G ROMA razie al Procuratore Pignatone finalmente abbiamo scoperto che a Roma c’è una mafia autoctona, locale, pericolosa. Che fa della corruzione la sua arma privilegiata. E che ha messo radici nei palazzi capitolini. “Mafia capitale” è una metastasi che ha scavato a fondo nel corpo vivo di questa città, che ha lacerato il suo tessuto economico, politico e istituzionale. Con questa inchiesta, la Procura di Roma ha cambiato la prospettiva alla lotta alla mafia». È il primo commento di Raffaele Cantone, Autorità nazionale dell’Anticorruzione. Che si rivolge alla politica, che da «Mafia capitale» ne esce ancora più delegittimata: «Il ceto politico amministrativo - dice Cantone - dovrebbe rivendicare il rigore fondato sul rispetto delle regole e della legalità. E invece oggi la politica - è quanto emerge dagli atti della inchiesta - ha abdicato al suo ruolo». Un quadro sconfortante. Colpisce la diffusione del sistemadellacorruzionecome strumento, anche da parte PARLA RAFFAELE CANTONE “Nella nuova metastasi di corruzione i politici si accontentano delle briciole” Il capo dell’Anticorruzione: “I partiti hanno abdicato alla loro funzione” di un’associazione qualificata come di stampo mafiosa, per ottenere appalti pubblici, per fare affari. «E’ vero. Non solo certi politici, potremmo dire ai tempi della Prima Repubblica ma anche dopo, ma anche le nuove mafie utilizzano la corruzione per raggiungere i propri obiettivi, sostituendola allo strumento proprio dell’associazione mafiosa, l’intimidazione classica. Naturalmente dobbiamo aspettare le pronunce dei giudici, ma se dovesse essere confermata l’impostazione del procuratore Pignatone, la corruzione ha in qualche modo snaturato la stessa fattispecie dell’associazione mafiosa, che si fonda appunto sulla intimidazione e sulla violenza». In attesa delle conferme giurisdizionali, la corruzione è diventata lo strumento principale solo di Mafia capitale o, pensando ad Expo 2015, anche delle tradizionali organizzazioni mafiose? «Come si fa a non ritenerla intimidatoria una richiesta che arrivi da chi si presenta come emissario della ’ndrangheta? Nel caso invece dell’associazione di Massimo Carminati, il passato criminale dei suoi associati affonda le radici nell’eversione di destra ma lo spessore criminale passato del capo lo rende una figura carismatica criminale anche oggi». Quali sono le possibili implicazioni dell’estensione dello strumento della corruzione anche a livello delle nuove mafie? «La modernità di questa innovazione ha già prodotto delle novità molto importanti. Se quello che emerge dalle intercettazioni troverà conferme dibattimentali, ci troveremmo di fronte a una organizzazione mafiosa che ha politici e funzionari pubblici a libro paga. Stipendiati a prescindere dalla prestazione che garantiscono alla organizzazione». Negli Usa Al Capone non controllava la Polizia avendo sul libro paga i suoi vertici? «Stiamo parlando per esempio dell’ottenimento di una licenza o di un appalto, di una concessione edilizia in cambio di un tot di denaro. Nel nostro caso, l’organizzazione di Carminati, invece, nel libro paga ci sono diverse persone, sia funzionari che politici, che sono pagati a prescindere da compimento di atti specifici. E che ricevono ulteriori grafiche solo per mettere in contatto l’organizzazione con interlocutori politici». mento siano attuali. Oggi io non sono in grado di valutare la loro esistenza». Cantone, la Roma criminale è una novità? «No, c’è sempre stata. Ma fino a oggi era stata sottovalutata». Il M5S chiede lo scioglimento del comune di Roma per infiltrazioni mafiose. Intanto un vecchio terrorista nero che frequentava la banda della Magliana, Massimo Carminati, ha saputo tessere relazioni bipartisan. La giunta Alemanno sembra compromessa ma nelle intercettazioni ci sono anche esponenti della sinistra... «Non ho visto gli atti della inchiesta e non sono in grado di esprimere una opinione. Per lo scioglimento occorre che l’inquinamento e il condiziona- «Il denaro non ha odore o colore. Per l’ennesima volta i politici si accontentano delle briciole, sono stipendiati. Assolvono a un ruolo di gregari». 8 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 ROMA U 37 LA MAXI-OPERAZIONE Hanno detto arresti Gianni Alemanno, ex sindaco Nicola Zingaretti, governatore Se le accuse fossero vere, significa che i miei collaboratori hanno tradito la mia fiducia Cercavano contatti con me? Mai avuto questa percezione, ma ben venga l’indagine La prima raffica di ordinanze di custodia cautelare: otto sono ai domiciliari 100 indagati Mafia nella Capitale La Procura prepara nuovi arresti Il Movimento 5 Stelle: il prefetto sciolga il Comune ROMA Mentre l’ex sindaco Pdl Gianni Alemanno si dichiara innocente ma ammette «di certo ho sbagliato» e il premier Renzi commissaria il Pd, va avanti l’inchiesta del procuratore Pignatone sulla Piovra che avvolge la capitale. Presto ci sarà una nuova ondata di arresti e avvisi di garanzia. Il terremoto, insomma, è soltanto all’inizio. E a tremare non sono solo esponenti della criminalità - organizzata e non - ma anche esponenti politici. Roma continua a tremare, ieri, nel frattempo, si sono svolti i primi 14 interrogatori dei 37 arrestati. Tutti, a partire dal capo supremo del sodalizio mafioso, l’ex Nar Massimo Carminati, si sono avvalsi della facoltà di non ere. Tutti tranne l’ex amministratore delegato dell’Ama, Franco Panzironi, ritenuto dagli inquirenti un «pubblico ufficiale a libro paga» - che ha però respinto tutte le accuse. Le indagini della procura e dei carabinieri del Ros agli ordini del generale Mario Parente, stanno scandagliando anche i legami della Cupola della capitale con il mondo della criminalità organizzata. A partire dai legami profondi che legano Carminati agli altri «tre re di Roma». Il gip Flavia Costantini ribadisce nell’ordinanza «un’elevata fluidità nelle relazioni criminali, dall’assenza di strutture Tremano altri esponenti di destra e sinistra Ieri i primi interrogatori: nessuno ha risposto organizzative rigide, compensata però dalla presenza di figure carismatiche di grande caratura criminale, quali Ernesto Diotallevi, Michele Senese (zi Michele) Massimo Tra questi, politici come l’ex sindaco Alemanno e due esponenti del Partito democratico 200 milioni MASSIMO PERCOSSI/ANSA Il valore del sequestro, deciso dal tribunale, di beni riconducibili agli indagati Il Campidoglio, al centro dell’inchiesta della procura di Roma Carminati (il Pirata, il Cecato) e da rapporti molto stretti con le organizzazioni mafiose tradizionali operanti sul territorio romano e da una connaturata capacità di ricercare e realizzare continue mediazioni, che si risolvono in un equilibrio idoneo a generare il senso della loro capacità criminale». Non a caso Massimo Carminati «conscio della potenza espressa dal sodalizio da lui stesso diretto, si rapportava con il riconosciuto capo clan Senese Michele da pari a pari». Dalla Banda della Magliana alla Piovra che avvolge la politica (oltre ai rapporti con il clan dei Casa- monica) la spacconeria è praticamente di casa. I rapporti con i Casamoninca (imparentati con altri clan italo-rom) sono ritenuti assai preziosi sul fronte degli appalti per l’immigrazione. Si legge infatti nell’ordinanza che «l’organizzazione facente capo al Carminati si avvaleva del supporto fornito dal clan presente in quel contesto, in modo da tenere sotto controllo le problematiche che sarebbero potute sorgere nel rapporto con i nomadi». E intanto la politica prende le misure. Destra e sinistra sono sotto shock e il Movimento 5 Stelle chiede al prefetto Giu- seppe Pecoraro di sciogliere il Comune di Roma per infiltrazioni mafiose. Trasparenza esige anche la presidente della Camera. «Manifesto totale sdegno - dice Laura Boldrini -. Bisogna fare quanto prima chiarezza, chi ha responsabilità deve renderne conto». Ieri pomeriggio il sindaco Ignazio Marino ha firmato l’ordinanza di rimozione del dirigente capitolino Italo Walter Politano dalla posizione di direttore della Direzione Integrità, Trasparenza e semplificazione. Politano, indagato per associazione di stampo mafioso, è stato sostituito dal vice segretario generale, Luigi Maggio. LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 GRAZIA LONGO Vedova Almirante ROMA U na holding del crimine tra mafia e politica. Una piovra che parla in dialetto romanesco con tentacoli allungati negli appalti pubblici comunali e delle aziende municipalizzate per le aree verdi, la raccolta rifiuti, il settore dell’immigrazione (campi nomadi e centri di accoglienza per i profughi). Un «sodalizio mafioso» che rende vagonate di milioni di euro grazie a un tariffario per i corrotti. Lo rivelano le intercettazioni. Al telefono con Pierina Chiaravalle, Salvatore Buzzi, numero uno della cooperativa «29 giugno» e braccio imprenditoriale dell’organizzazione guidata dall’ex terrorista nero Massimo Carminati chiede: «Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno». La maxi operazione della procura di Roma e dei carabinieri del Ros è solo all’inizio. Con 37 arrestati e oltre 100 indagati, le indagini proseguono per accertare i rapporti tra mafia e amministrazione pubblica. Su due canali principali. Quello prettamente politico, grazie alla compiacenza di consiglieri e assessori comunali e regionali. E quello tecnico, con i manager che istruiscono le gare d’appalto e le relative pratiche. Per tutti vale l’accusa di associazione di stampo mafioso. Per la maggior parte quella di corruzione. Ma anche usura ed estorsione. La holding con il tariffario per i corrotti Perfareaffariilsodaliziocriminaleagivasuduecanali:quellopolitico,conl’appoggiodegliamministratori equellotecnico,conimanagerchegestivanogliappalti.Pertuttic’eraunaricompensa.Eccocomeagivano L’immigrazione Nomadi e profughi: un business da 40 milioni I l capitolo immigrazione vede tre attori principali, tutti accusati di associazione mafiosa. Innanzitutto Salvatore Buzzi, la mente operativa del sodalizio, presidente della cooperativa 29 giugno, iscritta alla Legacoop, tra le più grandi e attive in Italia. La cooperativa si occupa anche di manutenzione delle aree verdi e pulizia, ma anche di emergenza abitativa, campi nomadi e profughi. È stato arrestato anche per corruzione aggravata. Il guadagno, dice intercettato, è enorme: «Noi quest’anni abbiamo chiuso…. con quaranta milioni. ma tutti i soldi utili li abbiamo fatti sui zingari, sull’emergenza allogiativa e sugli immigrati, tutti gli altri settori finiscono a zero …..», trasferimento fraudolento di valori e rivela- arrestato anche lui) sull’importanza delle tangenti ricevute. Coltellacci: «Fatturo cinzione di segreto d’ufficio. Secondo i pm guidati dal procuratore que milioni... quanto guadagno, ‘na piotGiuseppe Pignatone ha ottenuto appalti ta?... se fatturo due milioni te posso (inc.) 90 mila euro». E Odevaine risponde: grazie a Luca Odevaine, ex vicecapo «È chiaro... che cazzo te fredi gabinetto dell’ex sindaco di ga...». Uomo di fiducia di OdeRoma, Walter Veltroni, e dal vaine è Mario Schina, an2006 direttore del Gabinetche lui arrestato, dal 2005 to del Comune di Roma. al 2007, durante la giunta Odevaine, si legge nell’orVeltroni, responsabile del dinanza del gip Flavia CoDecoro urbano del Comustantini, «siede al Tavolo È lo «stipendio» mensile che ne di Roma. Sempre Buzdi Coordinamento NazioOdevaine avrebbe intascato zi svela: «Lo sai a Luca nale sull’accoglienza per i grazie all’attività illecita (Odevaine, ndr) quanto gli richiedenti e titolari di proPer Buzzi 4.000 euro do? Cinquemila euro al metezione internazionale, quale se… ogni mese… ed io ne piglio rappresentante dell’Unione delquattromila. Invece a Schina millele Province Italiane». Intercettato, Odevaine afferma: «Un mio intervento al cinquecento euro al mese. Ad un altro che ministero immigrazione ha fatto in modo tiene i rapporti con Zingaretti 2500 al meche... lo Sprar a Roma... fosse portato a se. E poi un altro che tiene i rapporti con il 2.500 posti». In un’altra circostanza, parla Comune 1.500, un altro a 750… e poi all’ascon un collaboratore di Buzzi (Coltellacci, sessore vanno 10mila euro al mese». . 5.000 Salvatore Buzzi Presidente della coop 29 giugno, è considerato la mente operativa del sodalizio criminale che agiva nella Capitale Luca Odevaine Ex vicecapo di gabinetto di Veltroni, è al Tavolo di Coordinamento sull’accoglienza dei richiedenti asilo Primo Piano .9 . euro DonnaAssunta: assolveAlemanno: “Nonsicapisce dicosaèaccusato” MATTIA FELTRI ROMA «Sto leggendo i giornali». Sospiro. «Che vuole che le dica?». Sospiro. Quanto sospiri avrà cacciato nell’ultimo decennio donna Assunta Almirante? Era stata spettatrice e appassionata del tempo nuovo nel quale ai nipotini di suo marito Giorgio - morto nel 1988, alla vigilia della fine dell’ostracismo - sarebbe stato finalmente consentito di competere alla conquista delle amministrazioni. Cominciò Gianfranco Fini, a un passo dal Campidoglio nel 1993, e già l’anno successivo sarebbe stato l’ingresso a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi presidente del Consiglio. «È finita così, è finita molto male, ma non mi faccia parlare della destra», dice. Per quel mondo, donna Assunta (novant’anni da compiere) è la custode del fuoco sacro. E così, benevolmente, trova il modo di conservare una parola affettuosa e di speranza per Gianni Alemanno: «È una brutta storia, e continuo ad augurarmi che non sia nulla di serio». C’è pure uno scatto di Il verde pubblico Le “stecche” per la gestione di parchi e rifiuti «E r ciccione, Mancini... è lui che ce sta a passa’ i lavori buoni e je damo le steccate». Le «steccate» sono le tangenti pagate da Buzzi & Co a Riccardo Mancini (in manette per corruzione oltre che come tutti per associazione mafiosa), da sempre vicino all’estrema destra romana e in particolare a quella dell’Eur. Ex ad dell’Ente Eur in passato venne indagato per la tangente pagata da una società legata al Gruppo Finmeccanica per i filobus della Laurentina. Punto di riferimento, tra il 2008 e il 2013, del sindaco Alemanno per tutte le questioni della Mobilità del Comune di Roma, agevolava gli appalti per la sistemazione di parchi e giardini dell’Eur. Gli affari del ver- Ros di Roma guidati dal colonnello Stefano de pubblico sfiorano anche la Marco Polo Russo emerge il suo ruolo di «cerniera» con spa (joint venture inserita in Acea, Ama ed l’Ama per gli appalti assegnati sui rifiuti. Eur nel cui cda siede Mancini). Tra i diri- Panzironi, secondo la pubblica accusa, facilitava i rapporti con il Comune e genti coinvolti c’è Luigi Lausi (indaagevolava lo stanziamento dei gato per associazione di stampo fondi e intascava 15 mila euro mafioso) che tra l’altro era al mese. Mentre il manager l’amministratore (nominato del servizio giardini, Tudal tribunale) dei beni serella (indagato) ne percequestrati all’ex tesoriere piva 25mila rispetto l’inidella Margherita Luigi Franco ziale «promessa di Lusi, condannato in priFranco Panzironi, arrestato, Panzironi 40mila euro per l’emermo grado per appropriaex ad dell’Ama, fu rinviato a Detto «Tanca», zione indebita di fondi del genza maltempo». giudizio nel 2012 per ex amminiE a gestire il libro nero partito per 25 milioni di euassunzioni irregolari stratore delle tangenti era una donna. ro. Uomo di Alemanno al Codelegato Il libro mastro della «partita mune e amico di Mancini è l’aldell’Ama e doppia del dare e avere delle tantro arrestato Franco Panzironi, detrinviato a to «Tanca», ex amministratore delegato genti» era amministrato Nadia Cerrito, ora giudizio nel dell’Ama e rinviato a giudizio nel 2012 per in carcere. Nel libro sono riportati anche «i 2012 per oltre oltre 841 assunzioni irregolari presso costi illegali sostenuti - scrive il gip - dall’or841 assunzio- l’azienda che smaltisce i rifiuti nel Comune ganizzazione per il raggiungimento del suo ni irregolari di Roma. Dalle indagini dei carabinieri del scopo nel settore economico-istituzionale». 841 Riccardo Mancini Da sempre vicino all’estrema destra romana, è stato ad dell’Ente Eur Si occupava degli appalti del verde assunzioni Le istituzioni Le mani del Nero sulla commissione per la trasparenza A lla faccia della trasparenza. Ci sarebbe quasi da ridere se non fosse che ci troviamo di fronte a una Cupola senza precedenti nella capitale. L’emblema dell’intreccio mafia-politica sta nell’intervento del boss Massimo Carminati il «Nero» di Romanzo Criminale - per la nomina del presidente della Commissione trasparenza della giunta Alemanno. Il consigliere Pdl Giovanni Quarzo (indagato per associazione mafiosa) lasciò il Pdl per passare al gruppo misto per poter essere nominato presidente della Commissione trasparenza. Lo aiutò, secondo i pm Prestipino, Cascini, Ielo e Tescaroli, proprio l’ex terrorista Nar, che in precedenza gli aveva anche organizzato «una squadra de ragaz- que, condivisa, per la pubblica accusa, anzi che vengono e te fanno attacchinaggio, che dal presidente del consiglio comunale glieli sto a fa’ pure per Quarzo». Quarzo Pd Mirko Coratti (si è dimesso subito dopo chiede inizialmente l’appoggio a Fabrizio aver ricevuto l’avviso di garanzia). Gramazio confida: «Per Quarzo sono tutti Franco Testa, arrestato, che si rid’accordo col presidente del volge a Luca Gramazio (consiconsiglio». Che anche all’epogliere regionale del Pdl, indaca era Coratti. Per associagato per associazione mazione di stampo mafioso fiosa, corruzione aggravaindagati anche Antonio ta e illecito finanziamento Lucarelli, braccio destro ai partiti). La palla poi di Alemanno e Tommaso passa a Carminati che, inFanno parte delle 37 Luzzi, uomo fidato di tercettato, afferma: «Mo’ ordinanze di custodia Carminati e sindaco di Sate sto a guarda’ ’sta cosa cautelare emesse dal gip crofano». È proprio il «Neper la..(…) commissione Più di 100 gli indagati ro», a proposito di un appalto trasparenza, mo devo parlaper la raccolta rifiuti in cui serre con coso, con Michele». ve l’appoggio del sindaco, a sentenCarminati lascia per caso intendere che dietro all’incarico di Quarzo c’è il ziare: «Luzzi non può fare altro. Lo abbiasindaco Alemanno? «Attiverò chi di dove- mo sostenuto noi. E poi sta sotto la cappelre. Devo parlare con l’uomo che controlla il la di Gramazio perché i soldi arrivano dalla capogruppo del gruppo misto». Si tratta Regione e se non fa come vogliamo noi Luforse dell’ex sindaco? Una nomina, comun- ca (Gramazio, ndr) gli blocca i fondi». 8 Giovanni Quarzo Consigliere del Pdl poi passato al gruppo misto, fu nominato presidente della commissione trasparenza Mirko Coratti Presidente del consiglio comunale, dimessosi dopo l’avviso di garanzia, avrebbe dato il via libera alla nomina di Quarzo ai domiciliari STEFANO SCARPIELLO/IMAGOECONOMICA Donna Assunta Almirante orgoglio: «Guardate, io non ho ancora capito di che cosa sia accusato Alemanno. Che reati ha commesso? Di che fatti stiamo parlando?». Il disastro politico - se non giudiziario - di aver condotto dentro o attorno al comune gente di losca fama, e persino prossima alla criminalità, non smuove donna Assunta: «Quelle che leggo sono ipotesi anche abbastanza colorite, io aspetto la realtà, non mi piace commentare notizie che nascono alla mattina e muoiono alla sera». All’insistenza («sicura che moriranno stasera?»), donna Assunta non si sottrae: «La verità è che la destra italiana non esiste più. È morta da tanto tempo, probabilmente è morta con Almirante: loro, i leader arrivati dopo, sono ancora là, ma procedono separati, senza proporre e probabilmente avere un’idea del paese, ed è una considerazione dolorosa perché nella destra avevano creduto tanti ragazzi. Però gli altri non debbono esultare: non è soltanto una questione della destra, è una questione che riguarda la sinistra e riguarda l’intera politica: non ci sono più i partiti, ne vedete uno? Non ci sono i partiti e non ci sono i grandi uomini politici, ma solamente questi alla Matteo Renzi che non si sa quanto dureranno». Si è sfogata. Saluta e non sospira più.
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