Dicembre 2014

Anche su internet: www.marche.cgil.it/spi
Spirito di gruppo
dicembre 2014
LiberEtà
Mar che
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Suppl. a LiberEtà n. 12/2014 mensile del Sindacato pensionati italiani
della Cgil direttore responsabile Giorgio Nardinocchi / a cura dello Spi Cgil
regionale Marche Tariffa R.O.C. - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma
Roma, 25 ottobre 2014
Intesa tra
Spi Cgil e
studenti
Al via un focus
sulle condizioni
degli anziani
pagina 2-3
Non autosufficienza:
tutti gli sportelli
sorti nelle Marche
pagina 5
pagina 16
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L’INTESA
Pensionati e studenti,
un patto intergenerazionale
DI
CAMILLA
CAGNONI
Esecutivo
nazionale
Rete
studenti
medi
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Il rapporto politico tra il sindacato dei pensionati italiani e
i sindacati studenteschi è stato legato, per lungo tempo, alle singole iniziative dei territori o a progetti nazionali. Si è
sentito, però, necessario un avvicinamento strutturale e strutturato tra le
organizzazioni di rappresentanza degli studenti medi ed universitari e dei
pensionati. La Rete degli studenti medi, l’Unione degli universitari e il sindacato dei pensionati italiani hanno
voluto, quindi, mettere nero su bianco le profonde motivazioni politiche
che ci spingono a riconoscerci vicendevolmente come interlocutori privilegiati quando si parla di memoria storica, di legalità, di contrattazione sociale, di spazi di aggregazione e non
solo.
Di conseguenza è stato stipulato il protocollo politico che mette a sistema i
progetti portati avanti in precedenza
e che cominci anche a strutturare ragionamenti ed iniziative su tematiche
Spiritodigruppo I L’INTESA
nuove, fondamentali per entrambi i
mondi. Con questo protocollo sono
state poste le basi per un rapporto duraturo nel tempo, che guarda al futuro senza però mai perdere i binari giusti, grazie alla forza della memoria,
della storia e della rappresentanza.
Da tempo le generazioni che rappresentiamo sono messe in contrapposizione l’una con l’altra da una classe
politica miope e senza memoria. Il ruolo dei sindacati, da anni a questa parte, è invece dimostrare come un’alternativa alla società che si è provato
a creare esiste ed è anche l’unica prospettiva di cui il paese ha bisogno. Con
questo protocollo cerchiamo, anche,
di riempire di significati profondi il
rapporto che ci lega, vedendo nei pensionati una fonte infinita di formazione e di insegnamento, un’opportunità
in più di creare una coscienza collettiva tra i giovani, che sia ben radicata sui valori della nostra Costituzione.
Abbiamo già dimostrato quanto sia facile: con progetti come il Treno della
memoria è stato possibile imprimere
nella mente di tantissimi studenti gli
orrori che l’odio razziale può creare,
facendo capire quanto sia importante
oggi combattere questi comportamenti.
Con il progetto dei Campi della legalità, ogni anno, centinaia di studenti
lavorano i beni confiscati alla mafia.
Ogni anno, col sudore e col lavoro manuale, è possibile far capire il valore
della legalità, del lavoro onesto, anche faticoso ma che, sicuramente, è in
grado di ricompensare. Con la formazione sulla contrattazione sociale noi
studenti possiamo apprendere questa
pratica fondamentale ed essere veramente incisivi nelle nostre battaglie
quotidiane. Con un rapporto strutturato e duraturo, non è da escludere, è
possibile portare avanti contrattazioni a livello locale uniti, per essere veramente forti ed incisivi. Con un investimento sugli spazi cittadini è possibile creare cultura, aggregazione,
luoghi di incontro e confronto autentici, aspetti che troppo spesso vengono a mancare e che, invece, sono incredibilmente importanti per la vivibilità delle nostre città.
“Largo ai giovani”, recitavano alcune
pettorine dello Spi Cgil della manifestazione del 25 ottobre. I giovani, però, non vogliono lasciare indietro nessuno, men che meno i pensionati. A
prescindere che “qualcuno” lo pensi.
Nonno Nello
di Marco Pizzuti
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DI
ELIO CERRI
Porto
Sant’Elpidio,
30 ottobre 2014:
inaugurazione
sede Auser
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ORGANIZZAZIONE
Spi, al via uno studio
sul sindacato dei pensionati
Nel mese di settembre abbiamo avviato un percorso formativo
per l’intero gruppo dirigente dello Spi Cgil delle Marche. L’obiettivo è di mettere a confronto le diverse esperienze e le varie modalità di operare sul territorio regionale ed anche come ci si relaziona e ci si rapporta con
chi si rivolge alle nostre sedi. Per meglio cogliere e valorizzare specificità e
differenze sono stati predisposti due questionari, uno destinato a coloro che
già sono pensionati e l’altro a coloro che a breve andranno in pensione.
La compilazione, fatta in forma anonima e riservata, sta avvenendo presso
tutte le nostre sedi sindacali: da quelle provinciali, alle leghe, alle sub-leghe,
ai recapiti. Sarà interessante ed utile scoprire quanti conoscono la nostra organizzazione, in particolare lo Spi Cgil, e che immagine ne hanno. Nello stesso tempo sarà importantissimo individuare le criticità per poterle correggere
al fine di dare migliori tutele individuali e collettive.
Le domande cercano di sondare quanto è approfondita e corretta la conoscenza
dello Spi, dei servizi che la Cgil offre, della sua stampa, ma anche di come si
finanzia il sindacato. Altre domande indagano sulla conoscenza del ruolo che
lo Spi svolge nella contrattazione con Comuni e Regione intorno alle questioni relative alle tariffe e ai servizi sociali e sanitari.
Al fine di coprire un campione più ampio della nostra indagine conoscitiva,
abbiamo ritenuto opportuno inserire i due questionari sul nostro sito; vi si può
accedere attraverso il link http://www.marche.cgil.it/spi/questionario.htm, il
questionario va scaricato ed una volta compilato va spedito o consegnato ad
una delle nostre sedi.
I risultati raccolti, una volta elaborati, verranno pubblicati su Spirito di gruppo e saranno oggetto di discussione nell’ultima giornata di formazione.
Spiritodigruppo I SITUAZIONE POLITICA
Anziani e servizi, rischio tagli
DI EMIDIO CELANI
Che la crisi avrebbe determinato profonde trasformazioni è
stato il primo campanello d’allarme che lanciammo agli inizi del 2008. “Non sappiamo come
ne usciremo, ma sicuramente nulla sarà come prima” furono le prime considerazioni in merito ai processi di globalizzazione, all’instabilità degli equilibri conosciuti, alla nascita di nuove
tensioni ed ai conseguenti processi migratori.
Ci si rese ben presto conto che le politiche dei governi succedutisi non
avrebbero portato ad imboccare la strada della ripresa, ma che anzi, il perpetuarsi della medesima logica del rigore e dei tagli, ci avrebbe inevitabilmente fatto sprofondare verso la stagnazione e la deflazione.
Dentro questo tritacarne sono proprio
gli anziani a pagarne il conto più salato.
Svanita la promessa del bonus degli
80€, l’ulteriore negazione della rivalutazione delle pensioni ne ha fortemente ridotto il potere d’acquisto mentre continua l’assurdo triste primato
della tassazione pensionistica più
alta d’Europa e superiore a
quella dei lavoratori dipendenti. Paradossale è stato il tentativo di ritardare di 10 giorni
il pagamento delle pensioni, ritirato anche per l’immediata
reazione sindacale. La politica
dei tagli al welfare, alla non autosufficienza ed ai trasferimenti a
Regione e Comuni segna una pericolosa deriva verso la riduzione delle
prestazioni socio-sanitarie o all’introduzione odiosa dei ticket o delle compartecipazione ai costi.
Lo Spi sta avviando una scrupolosa
azione di confronto e negoziato con
gli Enti Locali affinché venga scongiurato ogni tentativo di riduzione dei
servizi e delle prestazioni socio-sanitarie.
Riteniamo che una ulteriore riduzione di sprechi e diseconomie sia possibile in una regione dove ancora resta molto marginale l’intesa tra i Comuni per la gestione associata dei servizi, come c’è ancora molto da fare
sul fronte dell’evasione ed
dell’elusione: gli accordi
tra Comuni ed agenzia
delle entrate sono tuttora molto pochi.
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ATTIVITÀ
Una convenzione
per un nuovo welfare
DI CATIA ROSSETTI
Il 24 settembre a Urbino è stata firmata la convenzione per
il contributo alla ricerca-azione sul welfare nelle Marche, tra
il Dipartimento di Economia Società
e Politica (Desp) e tutti i coordinatori degli Ambiti Territoriali Sociali della provincia di Pesaro Urbino, il Centro Servizio Volontariato regionale,
Cgil e Spi Cgil provinciale, Cisle Fnp
Cisl regionale, Legacoop, Confcooperative, Associazione Generale Cooperative Italiane Marche.
La convenzione nasce una consolidata esperienza di collaborazione tra il
Desp, gli Ambiti Territoriali Sociali della provincia e le relazioni sindacali.
Per Cgil e Spi , la partecipazione al
progetto rappresenta un’occasione preziosa di sviluppo di attività di ricerche e riflessioni condivise sul welfare territoriale, con il fine di metterne
in luce criticità e identificare strategie
migliorative.
I firmatari
della
convenzione
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La convenzione prevede la collaborazione per le attività di ricerca e di formazione nella prospettiva dell’intervento di ricerca-azione.
Per lo Spi, la sottoscrizione della convenzione non solo dimostra che esistono nel territorio buone prassi di confronto e di lavoro tra la pubblica amministrazione e le parti sociali ma riteniamo che, per i contenuti che saranno oggetto di analisi e di ricerca,
possa costituire un elemento di innovazione per il sistema di welfare locale e regionale, da troppo tempo vittima di tagli lineari e di assenza pressoché totale di programmazione e di certezze per il futuro. La crisi economica
ha aggravato l’emergenza sociale, facendo emergere situazioni del tutto inedite e drammatiche per il territorio della provincia di Pesaro Urbino che vanno affrontati con strumenti nuovi e con
risorse adeguate. L’auspicio è che il
nostro lavoro comune possa essere da
stimolo per la politica al fine di dare
risposte alle persone.
Spiritodigruppo I CONTRATTAZIONE
La contrattazione sociale dei Comuni nella regione
Castelraimondo,
un esempio per tutti
DI ROMOLO SARDELLINI
La contrattazione sociale viene portata avanti con cura in
questo tempo di crisi e l’impegno dello Spi si estende anche
al monitoraggio dei risultati
emersi. Il segretario provinciale,
Stefano Tordini, ha fatto il punto della situazione evidenziando non solo
gli aspetti critici di questo confronto
sindacato-Comuni, ma anche quelli
positivi.
“Diverse amministrazioni - ha dichiarato Tordini - hanno accolto con favore le proposte presentate dal sindacato ed alcune stanno impegnandosi
per tradurre in delibere i suggerimenti che abbiamo avanzato. Sul piatto
della contrattazione riferita ai bilanci
preventivi dei Comuni, è stato proposto: costituzione di fondi anticrisi, mirate politiche abitative, servizi specifici alla persona, politiche giovanili,
per l’integrazione, per le tariffe, poli-
tiche fiscali e tributarie”. Alcuni Comuni hanno colto le priorità, altri sono arrivati alla formulazione degli atti, in altri ancora si è già tagliato il traguardo di delibere finali. E’ da segnalare, in merito, l’esempio di Castelraimondo, che ha già pubblicato il bando per l’assegnazione dei buoni del
Fondo anticrisi, uno dei punti specifici proposti dal sindacato; destinatari saranno i cittadini residenti che hanno perso il lavoro o che hanno cessato l’attività autonoma successivamente al 1 gennaio 2009. “ L’esempio che
giunge da Castelraimondo per questo
settore è positivo” - ha dichiarato Tordini, auspicando che la stessa attenzione possa venir riscontrata anche
nella formalizzazione dei capitolati di
appalto così come per il sostegno di
altri servizi sociali. “Mi piace constatare - ha concluso poi il Segretario Spi
- che cresce di giorno in giorno il numero dei Comuni che scelgono di avere con il Sindacato non uno scontro,
ma un confronto costruttivo”.
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ATTIVITÀ
A Offida, anziani in festa
DI MARIA ANGELA BAIOCCHI
Quest’anno la festa del sindacato pensionati di Ascoli Piceno ha riassunto due appuntamenti per noi ormai tradizionali, la giornata di LiberEtà e
degli iscritti, e la manifestazione conclusiva della 13°edizione dell’iniziativa annuale Auser - Spi, L’anziano si racconta.
Un momento Più che un concorso strettamente letdell’intervento terario, questo è un progetto che vuodi Emidio
le portare donne e uomini a parlare di
Celani
sé, a raccontare, a lasciare segni del
loro passaggio nelle vicende della nostra epoca. È così possibile salvaguardare le memorie di una generazione che ha avuto un ruolo importante nella storia del nostro paese. An-
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che quest’anno si sono avuti risultati
notevoli: sono stati molti gli uomini e
le donne che ci hanno parlato di sé, di
momenti allegri e drammatici dell’infanzia, del lavoro, delle relazioni e dei
sentimenti, in un filo di memoria intrecciato tra pubblico e privato.
Piergiorgio Cinì e Cristiana Castelli
hanno letto brani delle opere che sono risultate di particolare interesse e
hanno compiuto il consueto miracolo: i testi, interpretati e vissuti da chi
lo sa fare così bene, ci sono stati restituiti pieni di vita e partecipazione,
freschi come i ricordi nella mente degli autori, e hanno creato un canale di
comunicazione intenso e efficace tra
chi ha scritto e noi che ascoltavamo.
Particolarmente toccante è stato il brano tratto dall’opera che ha ottenuto il
maggior numero di consensi, il lungo, intenso racconto di
Domenico Nepi, commozione e impegno civile: riportandoci la sua
esperienza del viaggio del
Treno della Memoria, ci
ha riconfermato la responsabilità di ricordare
per garantire più pace, più
giustizia, più sicurezza per
il futuro.
Gli interventi di Miriam
Broglia , amministratore
delegato di Liberetà, e del
segretario regionale Spi,
Emidio Celani, hanno chiuso la manifestazione.
Spiritodigruppo I STORIE DI VITA
Florence
DI DONATELLA CESARINI
Florence è una giovane donna
straniera che per circa un anno, una o due volte la settimana, è venuta nella sede della
nostra Lega Distrettuale di Piano S. Lazzaro.
Fin qui, niente di strano, se non fosse
che Florence arriva, si siede nella saletta d’aspetto e comincia e comincia
a scrivere... . Scrive su fogli protocollo a righe, con una grafia minuta e regolare e va avanti per ore, al punto che
dobbiamo avvertirla quando è ora di
chiudere e di andare a casa.
Dopo la prima volta, infatti, nessuno
di noi le ha più chiesto se avesse bisogno di qualche cosa: noi facciamo
il nostro lavoro e lei il suo e alla fine
della mattinata Florence si alza, raduna le sue cose, ringrazia, saluta e se
ne va. Non abbiamo mai saputo che
cosa scrive, non glielo abbiamo mai
chiesto, per rispetto della sua vita privata: le prime volte, d’inverno, pensavamo venisse per stare al caldo, ma
poi è venuta anche d’estate... .
Abbiamo fatto le ipotesi più disparate: lettere d’amore, diario, compiti di
scuola? Forse, dato che da un’occhiata
veloce, qualcuno di noi ha visto che
scrive in italiano.
Ora è qualche tempo che Florence non
si fa più vedere: noi vogliamo credere che quelle fossero lettere d’amore
e che lei si sia riunita finalmente con
il destinatario della sua lunga corrispondenza.
LiberEtà La rivista dove le generazioni si incontrano
Per abbonarti rivolgiti alla lega Spi più vicina oppure
effettua un versamento sul c/c postale n. 23020001,
intestato a LiberEtà, Via dei Frentani 4/a, 00185 Roma,
indicando nome, cognome, recapito completo e
la causale (abbonamento a LiberEtà).
L’abbonamento annuale costa 12,00 euro:
il costo di un caffè al mese.
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FOCUS 25 OTTOBRE
A Roma, per manifestare
a sostegno dei diritti di tutti
DI GIUSEPPE FILLICH
A Roma non ho incontrato Fassina, né Civati o Epifani, neppure Niki Vendola. E nemmeno
la Camusso. Ho incontrato tanti gufi, qualche civetta e numerosi barbagianni. Tra un confuso andare e venire
di persone, ho camminato accanto a loro, con loro ho conversato a lungo…e
mi sono sentito benissimo. Un insieme
di uomini, donne, giovani e giovanissimi , coinvolti in una rumorosa sfilata.
Storie di un passato e presente difficili,
forieri di un futuro maledettamente incerto. Storia di Edvige, sessantacin-
Ro
ma
Il sole caldo splende sul cielo azzurro
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di ottobre,
ott
ob
l’aria fresca dell’autunno romano accarezza
re
l’animo,
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il rosso delle bandiere colora la città eterna.
La manifestazione della Cgil colma di
lavoratori, di precari, di chi cerca lavoro,
di giovani studenti, di pensionati,
nonostante i disagi che esprimono,
rallegra e rincuora.
Donne e uomini di ogni età
che rappresentano degnamente
la migliore Italia.
Un popolo unito che lotta, che cerca.
Un popolo senza partito!
Primo Galdelli
Sassoferrato (AN)
Impressioni fissate dall’autore al rientro dalla
manifestazione di Roma
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quenne, che, domani, dovrà rinunciare
a curarsi perché non ha i soldi per versare il ticket, di Mustafà, quarantenne,
che non può pagare più l’affitto di casa, diventato troppo caro, di Franca e
Rocco che, causa la precarietà del lavoro, non potranno mai raggiungere un
obiettivo tanto desiderato: avere un’abitazione di proprietà. Innumerevoli storie, interrotte dalle frequenti incursioni
sonore di Giorgio, seriamente agitato e
incazzato per i “tradimenti” della politica e degli uomini della sinistra… Accanto a me, un Francesco affaticato, tre
figli e una moglie disoccupata, si dilunga sulle sue disavventure quotidiane, sulle tasse che impediscono anche
l’acquisto di un nuovo paio di scarpe.
“Qualche volta, mi dice, penso di avere sbagliato tutto. Inavvertitamente mi
ritrovo a contare e ricontare quanti soldi ho in tasca, nella speranza di un avanzo di spiccioli per il giorno dopo…”.
Tra slogan urlati, suoni e spintoni, tra
metrò e treno il viaggio di ritorno a casa. Qui la curiosità mi impone l’accensione della TV: della manifestazione romana solo qualche breve riferimento,
l’attenzione mediatica è rivolta alla Leopolda. Rimango colpito dalla gran quantità di applausi rivolti al leader, l’unanimità sembra totale. Immagini troppo
lontane e diverse da quelle viste e vissute nella piazza ondeggiante, stracolma di uomini, donne e giovani, intenti
come gufi, civette e barbagianni, a cantare le note di “Nessun dorma”!
DI DONATELLA CESARINI
Una levataccia nel cuore della notte, un appuntamento in una
piazza cittadina, e i pensionati di Ancona il 25 ottobre scorso sono partiti per Roma, insieme ai lavoratori e agli studenti, per manifestare contro una legge di stabilità pensata
per gli industriali e contro le modifiche all’articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori, modifiche che di fatto, eliminano ogni
forma di tutela nei confronti di chi viene licenziato.
Arrivati a Roma, due cortei si sono incontrati in piazza S. Giovanni: più di
un milione di persone. La piazza è stata definita “ bella”, ma a noi della bellezza importa poco o niente: la piazza era composta, determinata, vibrante
e soprattutto colorata di rosso, una piazza come solo la Cgil sa riempire.
Il discorso della segretaria generale, Susanna Camuso, è stato perfettamente
in tono con questa atmosfera e non ha lasciato dubbi: si deve ricominciare a lottare, ad usare tutti gli strumenti – sciopero generale compreso – per
contrastare una deriva di destra che questa volta ci arriva da un governo
che è stato votato dalla maggior parte dei presenti alla manifestazione.
È con questa consapevolezza che i pensionati e i lavoratori hanno lasciato Roma e forse erano riaffiorati progetti e sensazioni che si erano
un po’ assopiti e che per rinascere avevano bisogno proprio di un evento come questo.
Spiritodigruppo I FOCUS 25 OTTOBRE
I pensionati con i lavoratori
gio
g
lla
me
Ge
Scambio di doni
tra dirigenti del
Suh-Sssh di Trogir
e dirigenti
dello Spi Cgil
di Fermo, regionali
e nazionali, che si
è svolto ad Offida,
presso i locali
della Vinea
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LETTERE AL DIRETTORE
Fino al 31 dicembre 2012 io e mio marito abbiamo usufruito delle detrazioni previste per
due figli a carico, entrambi componenti della folta schiera dei giovani disoccupati in Italia.
Sapendo che mia figlia sarebbe convolata a nozze il 31
dicembre 2012 e che quindi sarebbe passata fiscalmente a carico del futuro marito, mi sono preoccupata già
dal mese di ottobre dello stesso anno di rivolgermi all’Inps per sistemare la mia posizione e quella di mio marito.
L’impiegata addetta alle detrazioni mi chiede di fare la
richiesta a novembre, per facilitare organizzativamente
l’Istituto, affermando che le modifiche vengono inserite in quel mese.
Il 16 novembre tramite il Patronato Inca invio on line la
richiesta di togliere le detrazioni fiscali per una figlia a
partire dal 1 gennaio 2013. Quindi il 22 novembre consegno la stessa richiesta cartacea allo sportello.
Non ricevendo più lo ObisM ed essendo la mia pensione pagata con accredito nel libretto postale, non mi sono accorta che l’operazione da me richiesta non fosse
stata attuata. Me ne sono accorta a maggio 2014, quando, nel fare il modello 730, ho scoperto di dover restituire quello da me indebitamente percepito nel 2013.
Non solo, ma che anche nel 2014 si stava perseverando
con lo stesso errore.
A questo punto mi reco dalla stessa impiegata addetta
alle detrazioni con la documentazione timbrata dall’Istituto ben 19 mesi prima e chiedo spiegazioni. Questa la risposta: probabilmente la pratica ci è sfuggita!
Ora io mi chiedo: se non avessi fatto la denuncia dei redditi, per quanti anni l’Inps avrebbe continuato ad ignorare la mia richiesta? E che cifra da dover restituire sarei riuscita ad accumulare?
L’unica cosa che ho capito è che la prescrizione dei 10
anni prevista per richiedere gli indebiti da parte dell’Istituto serve a coprire inefficienze che altrimenti provocherebbero disastri per le casse dell’Inps.
Ivana Rosati
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Le sedi provinciali
Spi Cgil a cui puoi
rivolgerti per
controllare
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Ancona
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In questo numero parleremo di esercizi per irrobustire una
parte del nostro corpo molto importante per la nostra autonomia, cioè la schiena. La lombalgia (o mal di schiena) è la malattia più diffusa nei paesi industrializzati, e non riguarda soltanto gli
anziani, ma tutta la popolazione, compresa quella giovanile e sportiva.
Qualunque sia la causa della lombalgia (ernia del disco, artrosi, osteoporosi, ecc.), la migliore prevenzione è il potenziamento della muscolatura dorsale ed addominale, insieme all’allungamento della colonna
dorso-lombare.
Prima facciamo un test proprio per valutare la flessibilità della colonna. Mettetevi seduti per terra con le gambe dritte e cercate di toccare la
punta dei piedi con le mani congiunte e senza piegare le gambe. Se le
mani non arrivano alla punta dei piedi e nemmeno a 7 cm dalla punta,
significa che siete ridotti piuttosto male e che dovrete dedicare qualche
minuto tutti i giorni agli esercizi di allungamento della schiena. Se invece arrivate alla punta o ad almeno a 5 cm dalla stessa, significa che
siete in buone condizioni e che sarà sufficiente che vi esercitiate 2-3
volte alla settimana. Se infine oltre a toccare la punta, la superate di 7
cm, significa che avete un’ottima mobilità articolare, e quindi seguitate a fare quello che avete fatto fino ad ora.
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Nelle due foto in basso ( ) è esposto un esercizio utile e comodo per allungare la muscolatura dorsale e favorire quindi la flessibilità della colonna ed il miglioramento del test precedente. Una raccomandazione:
prima di piegarvi fate una profonda inspirazione, poi contraete gli addominali
e piegatevi buttando
fuori l’aria. Tornate su
inspirando di nuovo.
Cominciate con 4-5
ripetizioni, fino ad arrivare a 10. L’esercizio può essere ripetuto più volte nell’arco
della giornata.
DI MARCELLO
BAIOCCO
Spiritodigruppo I I CONSIGLI DELL’ESPERTO
Come prevenire la lombalgia
(1) Brian Sharkey.”Fitness
e salute” Zanichelli 2004
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LE ERBE
La radicchiella
selvatica
di LAURA STOPPONI
Più la raccogli… meno la sfalci! Parliamo della radicchiella selvatica (chissà perché i botanici maschi dànno nomi femminili alle infestanti!) che a primavera riveste di fiori gialli i
morbidi fianchi delle colline
marchigiane.
Crepis Sancta, è il nome scientifico
di questa composita dal sapore mediamente amaro, stimolante per la digestione e l’appetito, che con le piogge d’autunno diventa succulenta e verdissima e che possiamo raccogliere
per tutto l’inverno per le misticanze
cotte, o per dare tono alle insalate crude alle quali aggiungere le foglioline
più tenere.
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È una pianta inconfondibile dalle foglie riccamente frastagliate, dal portamento prostrato della rosetta basale al quale deve il nome: Crepis, infatti, in greco è “Krepis “, pantofola.
Ha moltissime varietà, quasi tutte commestibili, tranne la Crepis lacera che
però ha un portamento molto diverso.
Tra le molte proprietà classiche delle
“erbe amare” prima fra tutte quella depurativa: ricordiamo che la radicchiella
è fortemente antinfiammatoria delle
vie urinarie e quindi insieme al tarassaco, al finocchio selvatico, alla cicoria è molto utile per combattere gli acidi urici ed il loro dolorosissimo effetto meglio noto come gotta. Naturalmente per avere effetti significativi,
non basta mangiarle, queste erbe vanno assunte nella forma di polvere micronizzata (capsule) anche se metterle nella dieta almeno tre volte a settimana aiuta soprattutto il palato e l’umore perché, prima di ogni altra cosa, sono davvero eccellenti, semplicemente bollite (in poca acqua già salata),
condite con un filo d’olio extra vergine d’oliva ed una spruzzata di limone
perché amaro ed acido sono due sapori che si sostengono a vicenda… come la Cgil con i lavoratori.
E per finire, poiché la radicchiella si
moltiplica a dismisura più ne mangi
in inverno e meno ne devi sfalciare in
primavera…Buon appetito!
Spiritodigruppo I CULTURA
Un libro per il nostro tempo
DI ELISABETTA GABRIELLI
In “Parole tossiche- Cronache
di ordinario sessismo”, di Graziella Priulla, per i caratteri di
Settenove, è facile intravedere
il Wittengstein della teoria del
linguaggio rappresentazione
della realtà e del rapporto quasi strutturale tra linguaggio
stesso e realtà- mondo. La Priulla analizza il mondo della nostra attualità e le parole della sua cultura, troppo spesso razzista, omofoba e sessista.
Sostanziata di parole, appunto tossiche,
che inevitabilmente instaurano un rapporto circolare con pensiero ed azione e vanno a definire il contesto in cui
viviamo. Anche per la Priulla dunque
le parole generano la sostanza del
mondo. Nella Prima Repubblica a
prevalere era l’ipocrisia, fatta per sopire, attenuare, nascondere. Sul finire
di quella stagione prende il sopravvento
la spudoratezza della bulimia verbale.
È tutto un eccitare, sobillare, aizzare.
Il turpiloquio da modello scandaloso
e fuga trasgressiva diventa canone
ufficiale. Soprattutto il turpiloquio
sessista addomestica e irreggimenta
corpi e condotte nel recinto degli stereotipi. “Parole Tossiche” raccoglie e
cataloga gli insulti scagliati da politici e persone pubbliche. Percorre il sentiero linguistico delle parolacce e dei
termini offensivi, delle imprecazioni e
degli insulti usati comunemente e ne
traccia la storia a partire dal significato
originario. Analizza il loro uso odierno e ne esplicita il contesto storico, cul-
turale e sociale. Soprattutto verifica
quanto in ogni ambito la violenza
verbale sia culturalmente legittimata.
Non a caso il libro è stato pubblicato
da “Settenove”, progetto editoriale
che ha come punto di riferimento il
1979, anno in cui le Nazioni Unite hanno adottato la Convenzione sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne.
La difesa dalla violenza del linguaggio
rientra infatti a pieno titolo nel progetto
editoriale rimozione degli ostacoli
culturali e proposta di rispetto, collaborazione, diritti.
L’educazione sembra essere l’unica vera strada percorribile: un lavoro pedagogico con i minori che porti alla luce
le discriminazioni di genere, promuova l’educazione paritaria nelle scuole
e incoraggi la visibilità di modelli positivi di collaborazione e rispetto.
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Non autosufficienza,
tutti gli sportelli delle Marche
La non autosufficienza è un problema che riguarda principalmente le persone anziane, cioè
le persone appartenenti a quella fascia di età che costituiscono
la base di riferimento dello Spi
Cgil. Per questo abbiamo pensato e
organizzato nelle nostre sedi lo Sportello della non autosufficienza per accogliere chi, quotidianamente, si trova a dover combattere contro le mille difficoltà che questa condizione
comporta, aiutandolo a districarsi tra
le incombenze burocratiche per avere i sostegni e servizi che il sistema
pubblico ancora garantisce.
Fano - Sede Spi presso Cgil, via
Buozzi, 47 - Tutti i lunedì , dalle 17,00
alle 19,00
Per info: Tel. 0721.830388, e-mail:
[email protected]
Fermo - Sede prov. Cgil, via Dell’Annunziata, 1- Tutti i martedì, dalle 9,00 alle 11,00
e dalle 15,30 alle 18,30
Per info: Laura Stopponi, Tel.
3480966373,
e-mail:
[email protected]
Jesi - Lega Spi-Cgil, Via Colocci, n.
18/bis - Tutti i giovedì, dalle 15,30
alle 18,00
Per info: Daniela Santelli, Tel. 0731229513/14, e-mail: [email protected]
Macerata - Sede provinciale Cgil,
via G. Di Vittorio, 2/4 - Tutti i giovedì, dalle 9,00 alle 12,00
Per info: Maria Teresa Carloni, Tel.
16
DICEMBRE 2014
0733.245711, e-mail: [email protected]
Pesaro - Sede provinciale Cgil,
via Gagarin, 179 - Tutti i venerdì, dalle 17,00 alle 19,00
Per info: Tel. 0721.4201, e-mail: [email protected]
Senigallia - Lega Spi-Cgil, p.za
Lamarmora, n. 1- Tutti i giovedì: dalle 15,30 alle 18,30
Per info: Roberto Telarucci, Tel. 07160568 / 63935, e-mail: [email protected]
Segreteria regionale
Spi Cgil Marche:
Emidio Celani, Elio Cerri, Aurora Ferraro
Comitato di redazione:
Maria Angela Baiocchi,
Maria Federica Buroni, Donatella Cesarini,
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Romolo Sardellini, Francesco Vagnoni
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M.G. di Paolo Guercio
Collaborazione fotografica:
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