Soltanto patate sulla tomba di Federico II

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LE
RICE
TTE
tra
virgolette
Gli gnocchi
I bocconcini
Cuocere a vapore 1 kg di patate. Ancora calde, sbucciarle, schiacciarle e metterle su
un piano da lavoro infarinato. Aggiungere un pizzico di sale, 300 g di farina e
impastare fino ad ottenere un composto omogeneo e soffice. Aggiungere 1 uovo e
impastare fino ad ottenere un impasto senza grumi e compatto. Dividere l’impasto in
tanti filoni dello spessore di 2-3 centimetri e tagliare gli gnocchi riponendoli su un
vassoio infarinato. Fare le tipiche rigature degli gnocchi facendo scivolare ogni gnocco
sulla forchetta e schiacciando un pò, ma non troppo. Lasciare riposare gli gnocchi per
15 minuti. Cuocere nell’acqua salata e scolarli quando saliranno a galla.
Sbucciare 12 patate novelle e cuocerle a vapore. Farle
raffreddare e arrotolare 1 fetta di Emmentaler intorno alla
patata (in totale occorreranno 100 g di formaggio) Poi
arrotolare 1 fetta di pancetta affumicata (devono essere 24 in
tutto) che servirà a tenere fermo il formaggio. Disporre un’altra
fetta di pancetta lungo l’altro lato. Mettere i bocconcini di
patata, formaggio e pancetta su una teglia. Cuocere a 180
gradi per 20 minuti, servire i bocconcini ben caldi.
Soltanto patate
sulla tomba
di Federico II
N
on fiori né opere di bene. Solo patate sulla
tomba di Federico il Grande. È il singolare
omaggio che i tedeschi riservano da sempre
al celebre sovrano. Senza di lui la storia della Mitteleuropa non sarebbe stata la stessa. Né sul piano politico, né tanto meno su quello culinario. Un sovrano
colto e illuminato, amico di Voltaire, amante della
musica e valente violoncellista. Fu lui a commissionare a Mozart i vertiginosi Quartetti prussiani – K
575, 589, 590 - dove ovviamente il violoncello fa la
parte del leone.
Ma Federico II aveva anche il vizietto della guerra. E
proprio per questo diede un impulso decisivo alla
coltura dell’umile tubero delle Ande. Che, avendo il
vantaggio di crescere sotto terra, era uno dei pochi
prodotti agricoli a salvarsi dal continuo passaggio
degli eserciti. Eppure, nonostante le carestie di cereali, la fame nera e i razionamenti bellici, non fu per
niente facile convincere i teutonici a nutrirsi con
quello che fino alla metà del Settecento era stato
considerato un cibo per animali. Ci volle addirittura
un editto reale, il famoso Kartoffelbefehl, emanato a
Potsdam il 24 marzo 1756, che ordinava ai funzionari pubblici di costringere i contadini, con minaccia
di sanzioni, a coltivare intensivamente le patate. E
spesso sua maestà andava di persona a ispezionare i
campi. Ecco spiegato perché i tedeschi sono diventati i mangiapatate d’Europa.
E sempre grazie alla guerra le patate arrivano anche
in Francia, portate dall’agronomo Antoine Parmentier, prigioniero in Prussia durante la guerra dei sette
anni, scoprì le qualità nutritive della preziosa solanacea. Tornato in patria scrisse una dissertazione
sulla patata, con tanto di ricette, così convincente
che Luigi XVI decise che anche il suo popolo si sarebbe sfamato con questi tuberi. Un secolo più tardi
il più misero degli ortaggi sarebbe diventato un piatto principesco, quello che oggi chiamiamo il gratin
dauphinois, dal nome del delfino, ovvero il principe
ereditario di Francia. Per uno scherzo del destino,
insomma, fu proprio le roi de Prusse, il loro proverbiale nemico, a regalare ai francesi quelle french
fries che Roland Barthes proclamò emblema planetario della francesità.
di
CAROLINA
Ingredienti
per 4 persone
1kg di patate
1 cucchiaio scarso
di sale fine
50g di burro
Rösti
ELISABETTA MORO
LA RI ETTA
oltreilcibo
Considerata per secoli un alimento
per animali, da misero ortaggio
si è poi elevata a piatto principesco
Pelare le patate e grattugiarle con una
grattugia a fori grossi. Togliere
l’esubero di acqua strizzandole in un
panno. Scaldare il burro in una
padella antiaderente, aggiungere
patate e sale e mescolare per rendere
l’impasto uniforme. Pressare
leggermente con una spatola di legno
e arrostire con coperchio a fuoco
medio/basso per circa 20 minuti,
girando ogni tanto con l’ausilio del
coperchio. Aggiungere poco burro
lungo i bordi e abbassare la fiamma
se dovesse tendere a bruciarsi troppo.
Continuare per altri 15 - 20 minuti
senza coperchio a fiamma bassa fino
a quando dentro è ben cotto e fuori è
dorato. Servire subito.
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