23 m a gg io 20 1 4 N UM ER O 89 AN N O 8 Pharma kronos Q UO TI DI AN O D’IN FO R M AZ I ON E F AR M AC EU T IC A Novartis compra diritti per nuovo farmaco contro malattia occhi Novartis ha annunciato la firma di un accordo di licenza e cessione con Ophthotech per i diritti commerciali esclusivi del farmaco contro la degenerazione maculare senile in forma umida Fovista fuori dagli Stati Uniti. Ophthotech riceverà un immediato anticipo di 200 milioni di dollari, ai quali andranno ad aggiungersi i potenziali futuri costi degli arruolamenti e altre quote a fronte del raggiungimento di nuove milestone. Inoltre, Ophthotech riceverà le royalties sulle vendite di Fovista al di fuori degli Usa. Fovista è attualmente in studio in combinazione con agenti antiVegf nei pazienti affetti da degenerazione maculare senile in forma umida. Novartis svilupperà anche una formulazione combinata di Fovista con una molecola anti-Vegf attualmente di sua proprietà. Ophthotech manterrà i diritti commerciali per Fovista negli Stati Uniti. Nel corso degli studi clinici di fase II, la terapia combinata di Fovista e Lucentis (ranibizumab) ha migliorato in modo significativo l'acuità visiva al basale nei pazienti affetti da degenerazione maculare senile in forma umida. Come parte integrante di questo accordo, Novartis prevede di sviluppare Fovista e la sua co-formulazione nella siringa pre-riempita, di proprietà della stessa Novartis. In arrivo un altro farmaco anti-epatite C Janssen, via libera europeo a simeprevir per adulti con malattia di genotipo 1 e 4 Janssen-Cilag annuncia che simeprevir, farmaco inibitore di proteasi di nuova generazione, ha ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio da parte della Commissione europea per il trattamento degli adulti con epatite C cronica di genotipo 1 e 4, in associazione ad altri farmaci. Questa autorizzazione all'immissione in commercio rappresenta un traguardo significativo nello sviluppo di nuove opzioni di trattamento in triplice terapia per questi pazienti. Essa include, simeprevir come componente di un regime terapeutico interamente orale di 12 settimane di antivirali ad azione diretta senza interferone, con o senza ribavirina, rivolto a pazienti con Hcv di genotipo 1 o 4, che sono intolleranti o non sono candidabili a un trattamento con interferone. "L'approvazione di simeprevir da parte della Commissione Ue – afferma Thomas Stark, Medi- cal Director, Janssen Eema - è un grande traguardo: aggiunge una nuova importante opzione terapeutica per i pazienti, continuando a dimostrare la rilevanza della triplice terapia nel trattamento dell'epatite C. Inoltre, l'introduzione dell'unico regime interamente orale di 12 settimane senza interferone, fornisce una nuova opportunità per ottenere una risposta virologica sostenuta nei pazienti con Hcv di genotipo 1 o 4, che non tollerano o non sono candidabili a regimi terapeutici a base di interferone". Simeprevir è stato approvato in Giappone a marzo 2013, in Canada a settembre 2013, negli Stati Uniti a novembre 2013, e in Russia a marzo 2014. Dopo l'approvazione da parte dell'Ema si prevede che verrà reso disponibile in diversi paesi dell'Unione Europea, e rimborsato, nella seconda metà del 2014. (B.D.C.) » ALL’INTERNO Per mancanza immunoglobuline che aumenta suscettibilità a infezioni, 70% senza diagnosi Sistema immunitario in tilt per 5 mila italiani ---------------------- Agli utenti medici e farmacisti Aifa, supporto su prodotti sottoposti a monitoraggio ---------------------- Cittadini poco informati, nuova tappa campagna 'PanCrea' Nel Lazio 1.150 nuovi tumori pancreas l'anno ---------------------- Gli scienziati, speranze anche per l'uomo ma servono studi ad hoc Farmaco sperimentale cura sintomi Alzheimer nei topi » PHARMAMARKET Sito web Dompé vince Interactive Key Award Stimolare e migliorare l'efficacia, la qualità tecnica ed estetica della comunicazione online, favorendo inoltre l'affermazione di una 'via italiana' nel web. Questo l'obiettivo dell'Interactive Key Award (Ika), promosso da Media Key, giunto alla 15° edizione e dedicato al mondo del web e della comunicazione interattiva. Quest'anno, per l'innovazione e la creatività del suo sito rinnovato dall'inizio del 2014, l'azienda biofarmaceutica Dompé si è aggiudicata il premio di miglior sito corporate, valutato da una giuria composta da esperti del settore, giornalisti, semiologi, psicologi e docenti universitari. focus Per mancanza di immunoglobuline, che aumenta la suscettibilità alle infezioni Sistema immunitario in tilt per 5 mila italiani, 70% senza diagnosi Sistema immunitario 'in tilt' per 5 mila italiani: in tanti, infatti, sulla base della prevalenza delle diverse patologie, si stima siano colpiti da immunodeficienza primitiva, un gruppo di malattie rare e croniche, che rendono più vulnerabili alle infezioni. "Solo 2 mila sono censiti nella banca dati nazionale: questo significa che ci sono 3 mila pazienti con immunodeficienza che non lo sanno, non vengono curati in modo adeguato e arriveranno tardi alla diagnosi, con una situazione già compromessa per i danni agli organi come polmoni o intestino che insorgono nel tempo", sottolinea Isabella Quinti, del Policlinico Umberto I di Roma. All'appello degli specialisti manca, dunque, un 70% di pazienti, "che deve essere recuperato e trattato", sottolinea l'esperta, responsabile del Centro regionale per le Immunodeficienze primitive del policlinico capitolino, intervenuta a un incontro dedicato a queste malattie rare, promosso da Baxter a Roma. A mandare in tilt il sistema immunitario è la compromissione di alcune componenti, come la mancanza di immunoglobuline, che aumenta la suscettibilità alle infezioni. Questo difetto può anche essere conseguenza di malnutrizione, tumori, trattamenti con farmaci ad azione immunosoppressiva o chemioterapici, o ancora infezioni a carico delle stesse cellule del sistema immunitario come l’Aids: sono le immunodeficienze secondarie. Quando il difetto è la mancanza di immunoglobuline, "per curare il paziente spiega Carlo Agostini, direttore della Scuola di specializzazione in allergologia e immunologia clinica dell'università di Padova - vanno sostituite con una terapia trasfusionale, che inizialmente si eseguiva per via endovenosa e negli ultimi anni anche sottocute. In quest'ultimo caso il paziente può farlo a casa propria, continuando a recarsi in ospedale per i controlli dallo specialista, ma non più per le infusioni". Con effetti positivi per la qualità di vita dei malati, che ci guadagnano in autonomia, e anche per il Sistema sanitario. Secondo uno studio pubblicato sul Giornale italiano di Health Technology Assessment (Hta), il trattamento sottocutaneo favorisce un risparmio per il Ssn, pari a circa 2.200 euro per paziente. Questa modalità di somministrazione delle immunoglobuline si affian- ca sempre più a quella tradizionale. Non solo. La ricerca ha portato a una nuova tecnica che facilità l'infusione sottocute e aumenta l'emivita del farmaco, che così rimane in circolo ed efficace per 3-4 settimane, quasi il doppio della durata attuale: questo è reso possibile dal pretrattamento con ialuronidasi umana ricombinante, un enzima che, scindendo l’acido ialuronico presente nel sottocute, apre in maniera transitoria e reversibile alcuni spazi in cui le immunoglobuline possono essere infuse in maggiore quantità. L'Italia, però, sul fronte della diagnosi e della terapia delle immunodeficienze, non parla un linguaggio comune: "Ci sono Regioni in cui non è stata inserita ancora la possibilità di ricevere le immunoglobuline sottocute oppure non vengono date le pompe per le infusioni. Non bisogna solo farne una questione di costi: un malato curato è un malato che vive bene", sottolinea Francesca Ballali, dell'associazione di pazienti Pro-Idpi, auspicando una maggiore uniformità sul territorio nazionale. Adelisa Maio Nel Lazio 1.150 nuovi tumori pancreas l'anno Cittadini poco informati, nuova tappa campagna 'PanCrea' Il tumore del pancreas colpisce ogni anno oltre 12mila persone in Italia, 1.150 circa nel Lazio. È una forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi, l'88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia. Ma l'81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione 'PanCrea: creiamo informazione', che ha toccato Roma, voluta in 7 Regioni dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dalla Fondazione 'Insieme contro il cancro'. "Il tour - afferma Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica A dell'Istituto nazionale tumori 'Regina Elena' di Roma - è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si tratta di una malattia molto difficile da curare. Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas. Ma, secondo il 49% delle persone che ha risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e soltanto uno su dieci consuma le porzioni raccomandate di frutta e verdura. La ricerca scientifica sta finalmente segnando significativi passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare - evidenzia Michele Milella, oncologo del Regina Elena - è stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all'albumina in nanoparticelle): un farmaco già disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia". » AIFA SU ADVISORY BOARD » FARMACO PER ALZHEIMER L'Aifa accoglie "con grande favore l'idea lanciata da FederAnziani e Fimmg di monitorare gli effetti del trattamento delle maculopatie attraverso un call center dedicato e una comunicazione diretta e capillare con i pazienti, negli studi dei medici di medicina generale e nei centri anziani. Ed esprime la disponibilità a far parte dell'Advisory Board che si occuperà di coordinare il progetto". Così il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, Luca Pani, commenta la proposta lanciata dal segretario generale della Federazione italiana dei medici di famiglia, Giacomo Milillo, e dal presidente di FederAnziani, Roberto Messina. "Si tratta di un'idea innovativa e costruttiva - prosegue Pani - e ci associamo a quanto dichiarato dal ministro Beatrice Lorenzin, che ha messo l'accento sull'importanza del monitoraggio degli aspetti di sicurezza legati alla somministrazione intravitreale delle terapie per la maculopatia. Non ci stancheremo mai di ripetere che si tratta di un requisito fondamentale che ha la precedenza su qualsiasi altro tipo di considerazione". L'Aifa metterà "tutte le sue competenze scientifiche a supporto di questa iniziativa", conclude Pani, "che ha il pregio fondamentale di mettere al centro dell'attenzione la sicurezza delle terapie e il coinvolgimento diretto dei pazienti". Un farmaco sperimentale sviluppato dalla Saint Louis University americana è stato in grado di curare i sintomi dell'Alzheimer in un modello sperimentale di topo, restituendo ai roditori capacità di apprendimento e memoria, e normalizzandone il comportamento. La molecola, per ora denominata con la sigla OL-1, è stata anche in grado di ridurre l'infiammazione delle aree cerebrali che controllano apprendimento e memoria. Lo studio, coordinato da Susan Farr, è pubblicato sul 'Journal of Alzheimer's Disease'. Tecnicamente OL-1 è un oligonucleotide antisenso che, legandosi a un Rna messaggero (molecola genetica che all'interno di una cellula trasporta le informazioni contenute nel Dna alla 'fabbrica delle proteine'), blocca i meccanismi che portano all'accumulo di proteina betaamiloide: la responsabile delle placche caratteristiche della malattia di Alzheimer. Il nuovo esperimento riguarda topi geneticamente modificati in modo da produrre un eccesso di proteina beta-amiloide mutante. In un precedente studio, OL-1 si era dimostrato efficace anche su un altro modello di topo, che a causa di una mutazione naturale produce troppa beta-amiloide. "Le evidenze - spiega Farr suggeriscono che il composto è un potenziale trattamento anti-Alzheimer" anche per l'uomo, pur essendo la strada ancora lunga. Aifa, supporto su prodotti sottoposti a monitoraggio Dopo la migrazione dei Registri di monitoraggio, avvenuta nel 2013, alla più avanzata piattaforma web, è in fase di collaudo - e sarà presto on line - la procedura di applicazione degli Accordi di condivisione del rischio dei farmaci sottoposti a monitoraggio tramite i Registri Aifa, e dei relativi meccanismi di calcolo degli eventuali importi conseguenti all'applicazione delle condizioni stabilite nei vari accordi. Lo precisa l'Agenzia italiana del farmaco, che fornisce un supporto agli utenti (medici e farmacisti), rendendo disponibili - attraverso i referenti regionali - delle schede illustrative di sintesi, relative ad ogni trattamento e volte ad esplicitare i meccanismi di calcolo degli eventuali rimborsi da richiedere. Tutti i documenti, dunque, possono essere considerati come delle guide, costruite in maniera schematica per favorirne la comprensione ed aumentarne la fruibilità, in cui si illustrano i dettagli di funzionamento del sistema e si forniscono le seguenti informazioni: definizione della scheda; tipologia del Registro; tipologia dell'Accordo di condivisione del rischio (Payment by Result, Cost Sharing, Risk Sharing, Success Fee); sequenzialità del processo di richiesta farmaco e dispensazione farmaco; durata di una somministrazione o Richiesta farmaco; definizione della finestra temporale che regola la verifica dell'appropriatezza prescrittiva con i limiti inferiori (bloccanti) e superiori (non bloccanti) per l'inserimento delle schede; indicazione terapeutica sottoposta a monitoraggio Aifa; data di inizio monitoraggio e data del passaggio alla nuova piattaforma; tempistica relativa all'eventuale inserimento della scheda 'Rivalutazione stato di malattia'; durata massima del trattamento (ove necessario); schema sull'appropriatezza prescrittiva; schema sull'applicazione dell'Accordo di condivisione del rischio.
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