Poesia Kamakura - Università degli studi di Bergamo

WAKA
IL FIORIRE DEL WAKA NEL PERIODO DI
TRANSIZIONE AL FEUDALESIMO
La fase di transizione fra il periodo Heian e il periodo Kamakura
fu di grande splendore del waka.
I kuge si aggrapparono alla poesia, come simbolo della propria
superiorità culturale. Emblema di ciò: l’imperatore in ritiro
Gotoba, grande patrono della poesia del periodo, il quale
•
Fu egli stesso poeta e autore di karon
•
Nel 1201, organizzò
(Wakadokoro)
•
Patrocinò la compilazione dello Shinkokinshū 新古今集 (“Nuovo
Kokinshū”, 1205), uno dei momenti più alti della produzione
poetica in giapponese
un
Ufficio
imperiale
per
la
poesia
Furono attive in questo periodo alcune fra le personalità
poetiche più rilevanti della storia della letteratura giapponese,
in particolare Fujiwara no Teika.
FUJIWARA NO TEIKA (O SADAIE)
藤原定家 (1162-1241)
Poeta, teorico, critico, esegeta e filologo
Nonostante il rapporto contrastato con le autorità
del suo tempo (e in particolare con Gotoba) fu il
primo poeta a vedersi assegnata la compilazione
di due antologie imperiali
Shinkokinwakashū 新古今和歌集
Shinchokusenwakashū 新勅撰和歌集
Fu promotore di uno dei principi fondamentali a
cui si ispira la poesia del periodo, e che regola la
poetica dello Shinkokinshū
“Se per le parole [kotoba] si segue l’antico; se per il
cuore [kokoro] si cerca il nuovo; se si punta a una
resa complessiva [sugata] di irraggiungibile
elevatezza; se si studia la poesia dell’era Kanpyō
[889-898] o di prima, come non si potrà comporre
cose buone?”
Fujiwara no Teika –
Kindai shūka 近代秀歌
(Eccellenti poesie dei tempi moderni, 1209)
N.B. (1): rapporto fra kokoro, “contenuto”, e kotoba,
“linguaggio”: rimando al Kanajo del Kokinshū
parametri ormai diffusi (e usati, oltre che nella produzione
critica sul waka, anche nelle competizioni poetiche).
Teika propugnava nuovi contenuti e valori, coerenti con la
nuova epoca (frattura estetica creatasi rispetto all’epoca del
Kokinshū) da trasmettere però attraverso stili e linguaggio
attinti dalla poesia classica.
N.B. (2): poesia dell’era Kanpyō = poesia antecedente al
Kokinshū, come quella di Ariwara no Narihira e di tutti i
poeti che Ki no Tsurayuki criticava per avere “troppo
cuore”
Fujiwara no Teika li assume come modello, e critica per
converso Ki no Tsurayuki, accusandolo di non aver saputo
praticare lo “stile delle risonanze e dell’eleganza” (yojō yōen
no tei 余情妖艶体)
•
•
•
Oltre alle antologie, fra le opere di Teika, si
ricordano in particolar modo:
Kindai shūka e Maigetsushō 毎月抄 (1219), che
includevano i suoi fondamentali precetti letterari
e in particolare la definizione degli stili (tai o tei
体 dello waka)
Le varie edizioni di opere narrative di epoca
classica
Lo Ogura hyakunin isshu 小倉百人一首 (Cento
poesie per cento poeti, versione di Ogura), una
raccolta contenente una poesia per ognuno fra
cento poeti selezionati, dall’epoca del Man’yōshū
alla contemporaneità.
NOVITÀ DEL PERIODO KAMAKURA: POETI CHE
OPERARONO AL DI FUORI DELLA (MA IN
DIALOGO CON LA) CAPITALE
Fra i più celebri: Kamo no Chōmei (più noto però per la
produzione in prosa) e Saigyō 西行(1118-1190)
西行
Dopo aver servito come samurai, già in gioventù si fece monaco e
si diede al romitaggio, ma mantenne forti legami con la capitale,
dove partecipò a utaawase e intrattenne rapporti con i principali
gruppi poetici
Fu uno degli anticipatori della poesia medievale e uno fra i poeti
più apprezzati della sua epoca:
•
Ampiamente rappresentato nello Shinkokinshū
•
Autore di una raccolta personale, il Sankashū (山家集 Raccolta
di un eremo fra i monti): più di 1500 poesie (alcune delle quali
inserite nello Shinkokinshū), soprattutto legate ai suoi viaggi
presso luoghi poetici (utamakura)
Temi principali: romitaggio e tensione fra amore per le bellezze
naturali e distacco buddhista.
LO SHINKOKINWAKASHŪ
新古今和歌集
Committente: Gotoba (grande potere nella selezione e nel
rimaneggiamento dell’opera anche dopo la sua presentazione
ufficiale nel 1205)
Compilatori: sei membri del Wakadokoro, fra cui Teika
1978 poesie, fra cui grande spazio agli autori contemporanei (fra i
più rappresentati: Saigyō, e il padre di Teika, Shunzei) e alle
donne (11 su 31 poeti: “riconoscimento ufficiale” della presenza
femminile nella letteratura Heian)
Scarsità di poeti anonimi: ulteriore professionalizzazione della
figura del poeta
poesia come espressione personale del poeta, anche se non
(ancora) individualismo
Struttura: ricalca il Kokinshū (ad eccezione delle sezioni “Nomi
delle cose” e “Canti da cerimonie imperiali” convertite in “Poesie
shintō” e “Poesie buddhiste”)
RAPPORTO DELLO SHINKOKINSHŪ CON IL
MODELLO CLASSICO
Principio fondante dello Shinkokinshū: il precetto
compositivo cardine della poetica di Teika, ovvero
quello di “parole antiche, cuore nuovo”
Rapporto con la letteratura classica: ricchezza di
allusioni e riferimenti intertestuali, non solo alla
poesia, ma anche alla narrativa
Però, trasformazione dei motivi classici in chiave
originale, consona alla nuova epoca
Es: riferimento al Genji Monogatari ed
evocazione del tema del mujō nella poesia di
Fujiwara no Teika :
Haru no yo yume no ukihashi todaeshite
mine ni wakaruru yokogumo no sora
(Si interrompe il ponte sospeso dei sogni di una
notte di primavera
file di nubi nel cielo/che dalla vetta si separano)
N.B.:
Nel dialogo con la poesia del passato, la tecnica
più utilizzata è quella dello honkadori, ovvero la
composizione di una poesia su una base: parte (di
solito, non più di due more) di una poesia di base
nota
(honka)
inserita
all’interno
del
componimento, creando risonanze intertestuali
La tecnica, nata in tardo periodo Heian, fu
perfezionata e standardizzata da Teika: honka,
di preferenza proveniente dalle antologie
Sandaishū, ricontestualizzato (ad es., estratti di
poesie d’amore erano inseriti in poesie stagionali
e viceversa).
POETICA DELLO SHINKOKINSHŪ
Perché lo Shinkokinshū è un punto di svolta?
culmine del percorso di ricerca stilistica del waka
classico
base su cui si fonda l’estetica della poesia
medievale
L’opera contribuì a codificare una serie di novità
in poesia:
nuovi motivi (come quello del romitaggio)
nuovi codici estetici che si qualificarono come
rappresentativi dell’intero periodo medievale, in
particolare i concetti di Yojō, Yūgen, Sabi
Yojō 余情, o tecnica dell’allusione: il testo si
limita ad accennare e suggerire, anche grazie
all’uso di figure retoriche (in particolare il
kakekotoba) risonanze e ampliamenti di senso,
che spetta al lettore cogliere
Yūgen 幽 玄
o “misteriosa profondità”:
significati complessi condensati in poche parole,
grazie all’abile uso di immagini naturali e di
risonanze intertestuali presenti nel testo
Sabi さび: valorizzazione attraverso la poesia di
una bellezza naturale spoglia, monocroma, di
cui il poeta fa esperienza in una condizione di
solitudine e abbandono
trovava espressione in uno stile poetico
descrittivo
N.B.: la valorizzazione degli elementi naturali è
spesso accentuata da tecniche come il
taigendome 体 言 止 め , ovvero la pratica di
chiudere il verso con un sostantivo, che
normalmente è appunto l’elemento naturale a cui
si vuole dare risalto. Es.:
Yama fukami haru to mo shiranu matsu no to ni
taedae kataru yuki no tamamizu
(Perline di neve disciolta che sgocciolano a
singhiozzo sulla mia porta di legno di pino che nei
recessi della montagna ignora perfino che la
primavera è qui)
Shikishi
INFLUENZA DEL BUDDHISMO?
Non ci fu una influenza diretta del Buddhismo
sull’opera come nel caso della poesia in cinese.
Però, il senso di distanza temporale rispetto alla
poesia antica che emerge dai componimenti si
accompagna spesso a una riflessione sulle
possibilità della poesia nell’era del mappō.
I contenuti del Buddhismo si riflettono nell’opera
non per una diretta influenza filosofica, ma
poiché in periodo Kamakura la religione
divenne un fatto personale e strettamente
legato al sentimento della fine di un’epoca
RENGA 連歌
ORIGINI DEL RENGA
La forma poetica del renga (poesia a catena) derivò direttamente
dal waka: pratica di comporre in coppia, a turno, le due parti di
un tanka (maeku 前句 o kami no ku 上の句 e tsukeku 付け句 o
shimo no ku 下の句)
Il primo esempio viene fatto risalire al Kojiki, in un passo in cui
Yamatotakeru scambia versi con un vecchio incontrato lungo la
via:
Y: Niibari Tsukuba o sugite iku yo ka netsuru
(dopo aver superato Niibari e Tsukuba quante notti ho dormito?)
V: Kaganabete yo ni wa kokonoyo hi ni wa tōka o
(A contarle le notti sono nove i giorni dieci)
N.B.: da qui deriva anche la denominazione Tsukuba no michi 筑波の道 per il renga)
Vari esempi si trovano poi nel Man’yōshū e nella letteratura di
periodo Heian, quando la pratica aveva ormai preso piede (e
cominciò a figurare nelle raccolte imperiali di waka).
EVOLUZIONI DEL RENGA IN PERIODO
KAMAKURA
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Cosa distinse il renga in periodo Kamakura?
Grande successo e conseguente
Autonomizzazione dal waka: evoluzione dal tanrenga 短
連歌 (renga breve, formato solo da due coppie di ku ed
equivalente, per lunghezza, a un tanka) al kusari renga
鎖連歌 (renga a catena, anche detto chōrenga 長連歌, renga
lungo), formato da una più lunga successione di ku collegati
Ku iniziale (hokku 発句) di 5-7-5 more seguito da un ku di
7-7 more, a sua volta seguito da un altro di 5-7-5 e un altro
di 7-7, in una successione del tipo 5-7-5, 7-7, 5-7-5, 7-7, ecc.
In ogni successione, il ku di 5-7-5 (maeku) stabiliva il tema
(dai) della composizione, e quello che “rispondeva”
(tsukeku) doveva farlo con parole e temi consoni a quelli
scelti dal poeta precedente.
•
•
N.B.: data la lunghezza dei componimenti, uno
stesso renga poteva trattare una molteplicità di
temi
Differenza dallo waka
non solo per la dimensione creativa collettiva
ma per la struttura più “dinamica”, fatta di
singoli componimenti che mantenevano una loro
autonomia ma in dialettica con l’insieme
Però, al contempo, il renga continuò a
condividere lessico e immagini del waka
Il genere non conquistò piena autonomia fino al
periodo Muromachi