Morning Call 16 GENNAIO 2015 WEEKLY I temi della settimana □ Tra una settimana la Bce deciderà sugli acquisti di titoli di Stato La Banca centrale svizzera non difende più il cambio fisso contro euro □ □ Scendono i rendimenti lungo tutta la curva Banca mondiale, crescita globale in calo al 3,0% □ □ Poco meno di una settimana, poco meno di una settimana e si sarà molto probabilmente conclusa l’attesa, durata mesi, sulla decisione della Bce di contrastare il rischio di deflazione nell’Area euro anche attraverso l’acquisto di titoli di Stato. Occhi puntati quindi sulle dichiarazioni dei vari membri della Bce e dello stesso Presidente Draghi, in un conto alla rovescia iniziato probabilmente troppo tempo fa che secondo la gran parte del mercato si concluderà il 22 gennaio. E invece, prima di quella data sulla scena irrompe un’altra Banca Centrale, quella svizzera, che in modo del tutto inaspettato decide di abbandonare il floor di 1,20 punti nel cambio con l’euro: a seguito della dichiarazione della Banca centrale il cross scivola sotto 0,90 punti per poi assestarsi intorno alla parità, con un apprezzamento “consolidato” intorno al 15%. Il livello di 1,20 punti era stato fissato nel settembre del 2011, per evitare l’eccessiva rivalutazione della divisa elvetica a seguito della crisi dei debiti sovrani dei Paesi dell’Area euro. Secondo la Banca centrale svizzera, il limite non ha più ragion d’essere perché la sopravvalutazione del franco svizzero è diminuita e l’economia si è adeguata al nuovo contesto. Per controbilanciare l’effetto restrittivo dell’inevitabile recupero del cambio, la Banca svizzera ha ridotto il tasso sui depositi a vista al -0,75%. Fra i motivi alla base della decisione, probabilmente il tentativo di anticipare nuove spinte di apprezzamento sul franco svizzero nel caso di un ulteriore allentamento monetario da parte della Bce e forse anche il timore che la situazione della Grecia, dopo l’appuntamento elettorale del 25 gennaio, renda ancora più attraente il franco svizzero nel suo ruolo di valuta rifugio. Molto forte l’impatto sui mercati delle divise, con l’euro che perde terreno contro tutte le principali divise; nell’Area euro scendono i tassi di interesse e i rendimenti dei titoli di Stato lungo tutta la curva mentre gli spread contro la Germania sono in calo; in recupero i listini azionari dell’Area euro mentre la Borsa di Zurigo ha perso quasi il 9,0% in una sola seduta. Alcuni operatori hanno visto in Cambio Eur/Fsv: andamento dal 2009 questa scelta un’ulteriore conferma del fatto che la settimana prossima la Bce finalmente deciderà per un quantitative easing più incisivo e che riguardi anche i titoli di Stato. Si è espresso in questo senso, in modo non nuovo ma forse più esplicito, anche il Presidente Draghi che ha ribadito il rispetto del mandato di mantenere l’inflazione in prossimità del 2,0% e confermato la correttezza delle scelte che saranno approvate, anche se probabilmente solo a Fonte: Bloomberg maggioranza. D’altro canto, non sembrano più esserci motivi per rimandare, dopo il primo “via libera” della Corte di Giustizia europea al programma OMT: non solo l’inflazione ha assunto valori negativi, ma sono intaccate anche le aspettative di medio termine. Il Presidente Draghi ha affermato che storicamente l’inflazione attesa dell’anno successivo si collocava poco sotto l’1,80% mentre quest’anno si attesta allo 0,37%; stessa caduta delle attese anche sui prossimi cinque e dieci anni. Per quanto riguarda la crescita, non fanno più notizia le riduzioni delle stime: questa settimana è stato il turno della Banca mondiale che prevede una crescita globale del 3,0% dal 3,4% nel 2015. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 1 | MORNING CALL WEEKLY Macro Area euro, Produzione industriale a/a: andamento □ Produzione industriale nell’Area euro a +0,2% Prezzi al consumo a +0,5% nel Regno Unito Usa, forte calo per le vendite al dettaglio □ Dopo i numeri deludenti di Germania, Francia e Spagna, il dato sulla produzione industriale di novembre in Italia a sorpresa si muove in controtendenza e segna un recupero dello 0,3% su base congiunturale; rettificato in senso migliorativo anche il dato di ottobre che passa dal -0,1% ad invariato. Resta negativa al -1,8% dal -3,0% la variazione tendenziale. Il dato complessivo per l’Area euro sempre riferito a novembre segna un +0,2% mese su mese (+0,3% ad ottobre) ed un -0,4% (da +0,8%) anno su anno. Fonte: Bloomberg □ Il continuo calo dei prezzi del petrolio fa sentire i suoi effetti anche sui prezzi al consumo del Regno Unito, che a dicembre sono invariati su base mensile e scendono al +0,5% dal +1,0% su base annua; il tasso “core” che esclude le voci volatili di energia ed alimentari, ha una variazione annua dell’1,3%. □ Segnali di rallentamento dagli Stati Uniti. A dicembre si è registrato un inatteso forte calo per le vendite al dettaglio: -0,9% su base mensile (peggior dato dal gennaio 2014) rispetto al +0,4% del mese di novembre, rivisto al ribasso (la prima stima si collocava +0,7%). Le vendite al netto della componente trasporti sono risultate in calo dell’1,0%, peggior dato dal marzo 2009. □ Prosegue anche la riduzione dell’indice sulla fiducia commerciale elaborato dalla Fed di Philadelphia, che a gennaio è sceso a 6,3 punti; aveva toccato un massimo di 40,2 a novembre. Banche Centrali e Tassi □ Il Beige Book della Fed Nuovi minimi storici per l’Euribor ed i future monetari □ Tasso implicito Euribor 3mesi future dicembre Il Beige Book che fornirà la base di 2016: andamento discussione per il Fomc del 28 gennaio illustra un’attività economica che continua ad espandersi ad un tasso definito “modesto” o “moderato”. In generale il rapporto, che copre il periodo novembre/dicembre, è positivo e parla di crescita nella spesa al consumo, attività manifatturiera in espansione, accelerazione delle costruzioni commerciali, espansione moderata dei salari in alcuni settori e aumento della domanda di credito. Si sottolinea anche la potenziale spinta alla domanda che deriva dal Fonte: Bloomberg calo dei prezzi di gas e petrolio. In attesa delle decisioni della Bce e dopo la manovra della Banca svizzera, che apre la strada a tassi negativi ben più bassi del -0,20% attualmente fissato sul Depo dalla Bce, i tassi monetari spot e impliciti dei future segnano nuovi minimi storici. All’ultimo fixing della settimana l’Euribor ad un mese si colloca allo 0,002% (-0,7bp), a 3 mesi allo 0,06% (-1bp), a 6 mesi allo 0,15% (-1bp), a 12 mesi allo 0,29% (-2bp). Sul mercato dei derivati, il dicembre 2016 tratta allo 0,07%, il giugno 2017 allo 0,12%, il dicembre 2017 allo 0,20%. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 2 | MORNING CALL WEEKLY Obbligazionario □ In un mercato di tassi sull’euro calanti in attesa di conoscere le decisioni della Bce, irrompe la Banca centrale svizzera che elimina il floor tra euro e dollaro e riduce di 50bp il tasso ufficiale, già negativo. □ Fra le letture in controluce di questa scelta, la convinzione di parte del mercato che questo sia la conferma che il 22 gennaio la Bce avvierà gli acquisti di titoli di Stato e aumenterà la liquidità in circolazione di un ammontare ben superiore ai poco più di 30 miliardi acquistati da ottobre ad oggi. Fonte: Bloomberg □ In sensibile calo tutti i rendimenti, con la sola eccezione del Bund a dieci anni; si restringono anche gli spread tra Paesi periferici e Germania. Il Btp decennale segna un nuovo minimo storico a 1,70% con il Btp/Bund a 125bp, il nuovo Btp trentennale ha una richiesta doppia rispetto all’offerta ed è collocato al 3,29%. □ In Germania il biennale è sceso al -0,15%, nuovo minimo storico, il decennale si mantiene in prossimità del minimo storico in area 0,45%. Negli Stati Uniti, il biennale crolla allo 0,40% (-20bp), il decennale si porta all’1,70% (-30bp). Curva a scadenza dei Btp: oggi e tre mesi fa Btp a 10 anni al nuovo minimo storico all’1,70% Il rendimento del Treasury decennale scende all’1,70% Azionario □ Positivi i listini dell’Area euro □ L’indice SMI di Zurigo in calo del 13% in due giorni □ □ □ Indice SMI della Borsa di Zurigo: andamento Alti e bassi per i listini, condizionati da petrolio, commodity, timori sul ciclo economico, dinamiche dei cambi, decisioni (attese e non attese) delle Banche centrali, con ampie variazioni tra un giorno e l’altro, a volte di segno opposto. I listini dell’Area euro beneficiano della debolezza dell’euro e chiudono l’ottava in rialzo: il Dax prova a violare quota 10mila, da sempre una soglia rilevante per l’indice, da cui nei mesi Fonte: Bloomberg scorsi sono scattati i realizzi. Pesante perdita per l’indice SMI della Borsa di Zurigo che nella giornata di ieri ha chiuso in calo di circa il 9,0% sul rialzo del franco svizzero, con un movimento che prosegue anche nella giornata di oggi (-5,0%). I realizzi sui titoli energetici e sui finanziari, insieme al rafforzamento del dollaro, raffreddano gli entusiasmi a Wall Street con lo S&P500 che oscilla intorno ai 1.200 punti. È iniziata la stagione delle trimestrali con la pubblicazione dei risultati del colosso dell’alluminio Alcoa, Jp Morgan e Citigroup: le stime per i 500 titoli del paniere dello S&P500 vedono una crescita degli utili nel quarto trimestre del 2014 nell’ordine del 2,0%; più marcata la crescita nel 2015 che dovrebbe attestarsi intorno al 6,0%. Il Nikkei chiude l’ottava sotto i 17mila punti in una settimana corta (lunedì chiusura per festività) che ha visto l’indice condizionato dall’andamento dello yen. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 3 | MORNING CALL WEEKLY Cambi □ Ultima parte della settimana condizionata dalla decisione della Banca centrale svizzera di non difendere più il cambio fisso contro l’euro, circostanza che ha contribuito a indebolire ancora di più la divisa unica in attesa delle decisioni della Bce. □ Il saldo da inizio anno contro euro vede lo yen apprezzarsi di circa il 7,0%, il dollaro del 4,0% la sterlina dell’1,6%. Il franco svizzero sale del 18%. □ Nuovi minimi pluriennali dei cross per diversi tassi di cambio contro euro: il dollaro è sui massimi degli ultimi undici anni Fonte: Bloomberg con primo test sotto 1,16 punti, la sterlina dal 2008. □ Il cross Eur/Gbp (come il cross Eur/Usd) è posizionato all’interno di un triangolo ribassista che ha come base i livelli di 0,78 (area di consolidamento del movimento rialzista del 2008 e area di supporto nel 2012) e come trendline ribassista i massimi decrescenti del 2008 a 0,97, del 2011 a 0,90 punti, del 2012 a 0,87 punti. Cambio Eur/Gbp: andamento dal 2007 Euro ai minimi degli ultimi undici anni contro dollaro Eur/Gbp quadro tecnico Variazione percentuale delle principali divise contro euro da inizio anno ad oggi Fonte: Bloomberg Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 4 | MORNING CALL WEEKLY Calendario della settimana Calendario dal 19 al 23 gennaio 2015 DATI MACROECONOMICI Periodo Dato Consensus Precedente Rightmove prezzi delle case gen. % m/m … -3,3 Rightmove prezzi delle case gen. % a/a … 7,0 Lunedì Paese Ora 19 Regno Unito 10:30 Regno Unito 10:30 Martedì 20 Germania Germania Germania Germania Area euro 8:00 8:00 11:00 11:00 11:00 Prezzi alla produzione Prezzi alla produzione Sondaggio Zew (Situazione corrente) Sondaggio Zew (Aspettative) Sondaggio Zew (Aspettative) dic. dic. gen. gen. gen. % m/m % a/a indice indice indice -0,3 -1,3 12,0 39,0 … 0,0 -0,9 10,0 34,9 31,8 Mercoledì 21 Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Giappone 14:30 14:30 14:30 14:30 Permessi edilizi Permessi edilizi Nuove costruzioni abitative Nuove costruzioni abitative Tasso base Banca del Giappone dic. dic. dic. dic. 1000 % m/m 1000 % m/m 1055,0 0,3 1040,0 1,2 0,10 1035,0 -5,2 1028,0 -1,6 0,10 Italia Italia Italia Italia Italia Italia Area euro Stati Uniti Stati Uniti 10:00 10:00 10:00 10:00 11:00 11:00 13:45 14:30 14:30 Vendite industriali Vendite industriali Ordini industriali Ordini industriali Vendite al dettaglio Vendite al dettaglio Bce annuncio tassi Nuove richieste di disoccupazione Richeste continue nov. nov. nov. nov. nov. nov. % m/m % a/a % m/m % a/a % m/m % a/a 17 gen. 10 gen. 1000 1000 … … … … … … 0,05 … … 0,4 -0,7 0,1 -0,2 0,0 -0,8 0,05 … … 9:00 9:00 9:30 9:30 10:00 10:00 10:00 10:30 10:30 14:30 16:00 16:00 16:00 Pmi manifattura Pmi servizi Pmi manifattura Pmi servizi Pmi manifattura Pmi servizi Pmi composito Vendite al dettaglio Vendite al dettaglio Attività nazionale Fed di Chicago Vendite case esistenti Vendite case esistenti Indice principale gen. gen. gen. gen. gen. gen. gen. dic. dic. dic. dic. dic. dic. indice indice indice indice indice indice indice % m/m % a/a indice 1000 % m/m % m/m 48,1 50,8 51,6 52,4 51,0 52,0 51,7 -0,6 3,0 … 5050,0 2,4 0,4 47,5 50,6 51,2 52,1 50,6 51,6 51,4 1,6 6,4 0,7 4930,0 -6,1 0,6 Giovedì Venerdì 22 23 Francia Francia Germania Germania Area euro Area euro Area euro Regno Unito Regno Unito Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Fonte: Bloomberg Documento completato alle ore 14:00. Fonti Reuters e Bloomberg Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 5 | MORNING CALL WEEKLY Contatti Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria Virgilio Iafrate : Alessandra Mastrota : 06 47026136 06 47026145 [email protected] Aut. Trib. Roma n° 317/01 del 11/07/2001 Direttore responsabile: Virgilio Iafrate Attenzione: Il presente documento è finalizzato a fornire un'informativa a carattere generale sui principali avvenimenti del mercato finanziario. L'informativa è predisposta sulla base di dati diffusi dalle principali fonti di mercato al momento della pubblicazione, suscettibili di variare con estrema rapidità. BNL si limita a riprodurre tali dati senza alterarne il loro contenuto e, pertanto, BNL non è in alcun modo responsabile della veridicità, completezza, aggiornamento e attendibilità dei dati e delle indicazioni riportate nel presente documento. 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