www.automazione-plus.it In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio- Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN:0392/8829 AO Rassegna Motion control Panorama Trasporti e logistica &iimprese in questo numero uomini 370 Marzo 2014 Anno 31 7 4.50 Speciale Sistemi di automazione per l’acqua Tavola rotonda Tecnologie ‘mobile’ per l’automazione Con tre linee principali di prodotto, FANUC è la sola azienda del settore a progettare e realizzare internamente la maggior parte dei componenti. Ogni dettaglio, sia hardware che software, è tenuto sotto controllo attraverso una catena di sviluppo ottimizzata. Il risultato è l‘elevatissima affidabilità e la fiducia dei clienti soddisfatti in tutto il mondo. The colour of automation. Un unico fornitore, infinite opportunità WWW.FANUC.EU Untitled-1 1 1/13/2014 11:31:32 AM MOTION CONTROL FOR Vivi da protagonista il più importante evento italiano dedicato al mondo del motion control Mostra Convegno 1 DAY EVENT 40 A Z I E N D E ESPOSITRICI 25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI (dati riferiti all’edizione 2013) LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Non perdere la più importante occasione di aggiornamento professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti interessano e completa la tua esperienza di visita entrando in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati settori applicativi: dal packaging al food & beverage, dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la comunicazione e il mondo dell’interfacciamento. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione MARTEDÌ 18 MARZO 2014 Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: Il Palazzo dei Congressi si trova a 2 Km dalla Stazione Centrale FS. Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572 [email protected] - www.mostreconvegno.it/mc4 PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: MOTION CONTROL FOR Vivi da protagonista il più importante evento italiano dedicato al mondo del motion control Mostra Convegno 1 DAY EVENT 40 A Z I E N D E ESPOSITRICI 25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI (dati riferiti all’edizione 2013) LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Non perdere la più importante occasione di aggiornamento professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti interessano e completa la tua esperienza di visita entrando in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati settori applicativi: dal packaging al food & beverage, dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la comunicazione e il mondo dell’interfacciamento. 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I COPERTINA/11 AFFIDABILITA’ & TECNOLOGIE 121 SIT 123 B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE BAUMER ITALIA BECKHOFF AUTOMATION CONRAD ELECTRONIC 9 16 5 121 CONTRADATA 85 DEUTSCHE MESSE 89 EFA AUTOMAZIONE 97/99 EPLAN SOFTWARE & SERVICE 77 ESA AUTOMATION 12 FANUC II COPERTINA FESTO 18 GARNET 14 GEFRAN 35 HANNOVER MESSE – TPA ITALIA 2014 103 HBM ITALIA 75 HEIDENHAIN ITALIANA 47 IMAGE S III COPERTINA KEB ITALIA 36 KONTRON 45 MAXON MOTOR 61 MESSE FRANKFURT – SPS ITALIA 2014 MONDIAL NATIONAL INSTRUMENTS 37/38 91 IV COPERTINA PANASONIC ELECTRIC WORKS 15 PARKER HANNIFIN 81 PIXSYS 71 PR ELECTRONICS 101 PRIMA ELECTRO 87 RS COMPONENTS 17 SICK 29 SIEMENS 27 SIT 123 SYSTEM ELECTRONICS 6/7 TEX COMPUTER 62 VIPA ITALIA 31 WAGO ELETTRONICA 13 Fare le cose giuste. WEB AUTOMATION, l’integrazione Macchina-Rete Gli esperti Panasonic al tuo fianco. 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Ultrasuono U500 continua l’evoluzione della nuova generazione di sensori NextGen. www.automazione-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI) tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573 Direzione Giampietro Omati Presidente Antonio Greco Amministratore Delegato Comitato Tecnico Evaldo Bartaloni (Clui-Exera), Micaela Caserza Magro (Università di Genova), Paolo Ferrari (Università di Brescia), Alessandra Flammini (Università di Brescia), Alessandro Gasparetto (Università di Udine), Stefano Maggi (Politecnico di Milano), Roberto Maietti (Asso Automazione/Anie), Carlo Marchisio (Anipla), Oscar Milanese (AssoAutomazione), Paolo Pinceti Università di Genova), Alberto Sibono (Genoa Fieldbus Comp.Centre), Emiliano Sisinni (Università di Brescia), Vitaliano Vitale (DoubleVi) Redazione Antonio Greco Direttore Responsabile Antonella Cattaneo Caporedattore antonella.cattaneo@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.503 Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks ilaria.depoli@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.504 Antonella Pellegrini antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.508 Alessandra Pelliconi Segreteria alessandra.pelliconi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.509 Collaboratori: Andrea Bianchi, Cristiano Cominotto, Lù Del Frate, Bob Dobson, Paolo Ellero, Lidia Gilardoni, Marco Giudici, Simone Giudici, Paolo Laganà, Tiziano Lotti, Giovanni Mappa, Matteo Marino, Lucia Milani, Gary Mintchell, Martina Moretti, Raffaele Moretti, Massimo Mortarino, Cristina Paveri, Mauro Vaccarino, Sergio Valletti, Vitaliano Vitale Grafica e produzione Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione mauro.spolaore@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.568 Franco Tedeschi Coordinamento grafici franco.tedeschi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.569 Alberto Decari Coordinamento DTP alberto.decari@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.561 Prontostampa srl Uninominale Zingonia (BG) - Stampa Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.534 Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager giuseppe.degasperis@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570 International Sales U.K. – SCANDINAVIA – NETHERLAND – BELGIUM Huson European Media Tel. +44 1932 564999 • Fax +44 1932 564998 • Website: www.husonmedia.com SWITZERLAND - IFF Media ag Tel. +41 52 6330884 • Fax +41 52 6330899 • Website: www.iff-media.com GERMANY – AUSTRIA - Map Mediaagentur Adela Ploner Tel. +49 8192 9337822 • Fax +49 8192 9337829 • Website: www.ploner.de USA - Huson International Media Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com TAIWAN - Worldwide Service Co. Ltd Tel. +886 4 23251784 • Fax +886 4 23252967 • Website: www.acw.com.tw Abbonamenti Sensori a ultrasuoni utilizzano il razionale OneBox Design dei sensori optoelettronici. Maggiore flessibilità e risparmio di tempo nella progettazione e nella messa in servizio. Il massimo campo di lavoro per il suo formato e il lobo acustico estremamente sottile contraddistinguono l’U500. Potete scoprire gli altri vantaggi offerti al sito www.baumer.com/nextgen 16 N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti: 48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano. Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it) Tel. 02 252007200 Fax 02 49976.572 E-mail: abbonamenti@fieramilanomedia.it Abbonamento annuale E 49,50 Abbonamento per l’estero E 99,00 Prezzo della rivista: E 4,50 - Arretrati: E 9,00 Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96 Testata associata • Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Fiera Milano Media è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. Registrazione del tribunale di Milano n° 71 del 20/02/1982. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e non si restituiscono. Automazione Oggi ha frequenza mensile. Tiratura: 11.000 copie. Diffusione 10.630 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Garantiamo la consegna in 24 ore. SÌ E’ FACILE TROVARE QUELLO CERCO? Sono NO Non rischio. SEMPRE PUNTUALI NELLE CONSEGNE? NO SÌ SÌ HANNO UN EFFICIENTE Aaargh! 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È possibile alimentare un dispositivo elettronico, liberandolo dalla necessità di essere allacciato a una rete di distribuzione elettrica o di utilizzare delle batterie, garantendo un risparmio in termini economici e con la possibilità di avere una fonte di alimentazione gratuita per tutta la durata dell’applicazione, praticamente senza alcuna manutenzione. La sfida tecnologica quindi, è quella di ottenere alimentazione dalle fonti di energia sempre disponibili nell’ambiente, come la luce, il vento, le differenze di temperatura, le vibrazioni, il movimento, le onde radio ecc., in modo da far funzionare un dispositivo elettronico. L’Energy Harvesting, detta anche Scavenging o Power Harvesting, si occupa proprio di questo, intercettare e convertire, in livelli utili, l’energia sempre presente in ogni ambiente. Oggi questi livelli di energia, a esclusione di quella solare, sono ancora molto bassi (unitamente all’efficienza di conversione), per cui non possiamo pensare di alimentare, per esempio, un carico domestico. Infatti si parla di microwatt (μW) e al massimo di milliwatt (mW), ma grazie al consumo sempre più basso dei circuiti elettronici, questi ordini di grandezza possono essere comunque sufficienti per alimentare apparecchiature portatili, di sicurezza, di controllo, considerando che i sensori di reti wireless sono stati i primi a essere energeticamente autonomi in questo senso. Attualmente le fonti più promettenti sono i generatori piezoelettrici, capaci di convertire il movimento/vibrazione o le fonti sonore, i generatori termoelettrici che sfruttano i gradienti termici e le già ampiamente sviluppate celle fotovoltaiche, ma si sta sperimentando anche lo sfruttamento dei campi elettromagnetici con risultati incoraggianti. Sono quindi varie le fonti di energia ambientali da cui è possibile ricavare un’alimentazione elettrica. Si possono ad esempio sfruttare i flussi di calore presenti ovunque nell’ambiente: si pensi al calore disperso dai motori degli autoveicoli, al calore geotermico contenuto nel sottosuolo, al calore presente nelle acque di raffreddamento in vari processi industriali ecc… C’è poi tutto il campo dell’energia dalle vibrazioni: elettrodomestici, motori, macchinari industriali, mezzi di trasporto e strutture civili (come ponti, viadotti o strade) presentano spesso vibrazioni con un livello energetico tale da rendere interessante una loro conversione in elettricità tramite generatori che possono essere di tipo elettromagnetico, piezoelettrico o elettrostatico. Di conseguenza il settore industriale rappresenta un’ottima fonte energetica: già oggi diversi sensori sono auto-alimentati da generatori piezoelettrici che convertono tali vibrazioni in energia elettrica necessaria alla comunicazione wireless di sensori per la trasmissione o ricezione di dati o parametri di produzione o controllo. Persino dalle onde radio dei servizi di telecomunicazione (TV, radio, telefonia mobile) si può pensare di recuperare energia per alimentare sensori di reti wireless. Un altro principale utilizzo di tali tecnologie è nel settore medico, con la creazione di apparecchiature e sensori indossabili per il monitoraggio dei parametri fisiologici del paziente, ovviamente in modo non invasivo e senza disturbare lo svolgimento delle normali attività umane. Infatti i luoghi in cui trovare energia disponibile in modo continuo non risiedono solo nell’ambiente, ma possiamo rappresentarli noi stessi. Il corpo umano è un perfetto e super efficiente generatore ambulante, nel quale il calore dissipato in modo continuo dalla nostra pelle, il movimento per la gran parte del giorno, il movimento del flusso sanguigno, della cassa toracica durante il respiro e il battito del cuore (per esempio durante il sonno), possono essere sorgenti sfruttabili, in pratica costantemente. Infine è da notare che i recenti sviluppi nelle micro e nano-tecnologie stanno portando alla realizzazione di dispositivi con dimensioni sempre più ridotte e con la conseguente riduzione dei consumi energetici, favorendo appunto sistemi di alimentazioni autonomi con queste tecnologie. Comitato tecnico di Automazione Oggi MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 19 AO Si può innovare e produrre in Italia COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA A Asem accelera il processo di sviluppo e ampliamento della propria proposta di soluzioni di HMI, controllo e teleassistenza e si conferma protagonista nel mercato dell’automazione industriale 20 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing A utomazione Oggi: Qual è stato secondo voi l’andamento del mercato italiano dell’automazione industriale nel 2013? Renzo Guerra, amministratore delegato: L’automazione industriale made in Italy, dopo il biennio 2010-2011 con crescita a due cifre e la battuta d’arresto del 2012 con una flessione del giro d’affari del 7-8%, nel 2013 ha registrato una leggera contrazione confermando sostanzialmente i numeri del 2012. Il settore continua a dimostrarsi molto vitale rispetto ad altri grazie ancora alla buona tenuta delle vendite all’eAsem Headquarters, Artegna (UD) stero e alla vivacità nelle attività di ricerca e sviluppo in particolare da parte delle imprese costruttrici di A.O.: E sul fronte degli investimenti? macchine automatiche. Infatti l’Italia è il quarto paese al mondo Renzo Guerra: Nell’ultimo triennio Asem ha investito in manella produzione di macchine automatiche e robot, secondo in niera rilevante, rispetto alla sua dimensione, in ricerca e sviEuropa dopo la Germania. È uno dei pochi segmenti di mer- luppo, produzione ed internazionalizzazione. Le tecnologie cato dove l’Italia esprime eccellenza tecnologica e le aziende ‘open & standard’ dell’informazione e della comunicazione sono in grado di competere a livello mondiale con un’organiz- sono ormai una necessità funzionale e non è più pensabile prozazione di vendita e supporto nei paesi industrializzati ed emer- durre macchine automatiche non integrabili in reti informatigenti. L’unico nostro rammarico è che i costruttori italiani di che più ampie e complesse nelle quali sia possibile condividere macchine automatiche, anche per la storica mancanza di alter- dati e informazioni. In tal senso la continuità e l’entità degli innative italiane valide, sono abituati ad acquistare i componenti vestimenti in Ricerca & Sviluppo, pari a circa il 10% dei ricavi, la e i sistemi elettronico/informatici per le funzioni di HMI (Human profonda conoscenza delle piattaforme tecnologiche X86 (PC) e Machine Interface), controllo e teleassistenza prevalentemente ARM e le assunzioni di nuovi profili professionali nello sviluppo da fornitori esteri, in particolare tedeschi. firmware e software, hanno permesso e stanno permettendo all’azienda di anticipare e soddisfare l’evolversi dei bisogni e A.O.: E il 2013 di Asem? delle esigenze dei costruttori di macchine automatiche. Le asRenzo Guerra: Nel 2013 Asem ha registrato una dinamica mi- sunzioni di personale altamente specializzato sono state faciligliore rispetto alla media del settore con una crescita dei ricavi tate anche dall’apertura nel 2012 di una nuova unità locale nel del 10% rispetto al + 2% registrato nel 2012. I ricavi realizzati, comune di Verona, oltre a quella di Giussano (MB) aperta nel pari a 18,2 milioni di Euro, rappresentano infatti il miglior ri- 2006, che hanno permesso di ampliare le aree geografiche di sultato mai realizzato nello specifico mercato, conseguito gra- riferimento per la ricerca del personale. L’organico aziendale ha zie alle strategie e agli investimenti in ricerca e sviluppo che raggiunto al 31-12-2013 un totale di 132 dipendenti. Per il 2014 hanno permesso alla Società negli ultimi tre anni di proporsi al è prevista l’assunzione di ulteriori otto persone nelle varie aree mercato non solo come produttore di PC Industriali, ma come della Ricerca & Sviluppo. una delle poche aziende italiane specializzate nella progettazione e produzione di sistemi integrati per l’HMI, il controllo A.O.: In che senso avete investito nella produzione? e la teleassistenza. Renzo Guerra: Asem è oggi una delle poche aziende del set- INA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTIN Renzo Guerra, amministratore delegato Asem tore che è in grado di gestire in proprio tutte le fasi della produzione. Fino al 2011 per l’attività di assemblaggio e saldatura delle schede elettroniche dei propri prodotti e sistemi Asem si era avvalsa della collaborazione di terzisti nazionali (Contract Manufacturing) ai quali, per evitare rischi e non dipendere dalla capacità di acquisto di terzi, aveva fornito in conto lavorazione il 100% dei componenti, richiedendo esclusivamente la fornitura del servizio. Negli ultimi anni, ed in particolare dopo la crisi del 2008-2009, l’aumento della pressione competitiva e lo spostamento di diverse produzioni da parte delle aziende elettroniche italiane in paesi a basso costo del lavoro, hanno causato un calo dei ricavi e della marginalità dei fornitori del servizio di assemblaggio e saldatura delle schede, con la conseguenza che diversi hanno avuto difficoltà spesso sfociate in pesanti ristrutturazioni, delocalizzazione delle attività nei paesi dell’est e anche in procedure concorsuali, causando notevoli disagi rispetto alla qualità del servizio e alla continuità dello stesso. Pertanto, considerata la ‘precaria’ situazione di diversi fornitori nazionali e le specifiche esigenze aziendali, Asem ha deciso di modificare la gestione del processo produttivo assemblando in proprio le schede elettroniche. Nel 2011, 2012 e 2013 sono stati investiti oltre 3,5 milioni di euro per l’acquisto e per l’adeguamento alle proprie produzioni di uno stabilimento di 3.250 mq nei pressi della sede centrale di Artegna (UD), per l’acquisto e l’installazione di una linea completa in SMT (Surface Mount Technology), completata anche con l’automatizzazione del processo di assemblaggio dei componenti tradizionali ‘Through All’, e per l’acquisto di camere climatiche e attrezzature specifiche per il burn-in ed il collaudo funzionale di schede e sistemi. La scelta di assemblare in proprio le schede elettroniche, rispetto alla delocalizzazione delle attività produttive del settore elettronico registrata negli ultimi 10 anni, è certamente in controtendenza ma, dopo oltre due anni, i risultati ottenuti in termini di qualità, affidabilità e flessibilità soddisfano pienamente e confermano la correttezza della scelta, peraltro molto apprezzata anche dai clienti. A.O.: A che punto è il vostro processo di internazionalizzazione? Elia Guerra, responsabile vendite estero: Nel 2013 Asem ha realizzato sui mercati esteri il 25% dei ricavi, ma è importante segnalare che la quasi totalità dei ricavi sul territorio nazionale è realizzata su clienti che utilizzano i prodotti e le soluzioni Asem su macchine automatiche vendute a loro volta sui mercati esteri. Gli investimenti per lo sviluppo delle esportazioni dirette sono stati concentrati in particolare sul mercato tedesco, di gran lunga il più importante in Europa, con un’organizzazione oggi composta da un Country Manager, due Area Sales Manager e un Application Engineer per le attività di supporto tecnico pre e post vendita. La presenza di Asem nel mercato tedesco si sta consolidando anche grazie alla partecipazione per sette anni consecutivi all’SPS/IPC/Drives di Norimberga, la fiera più importante del settore a livello mondiale. Recentemente è stata presa la decisione di attuare una politica di vendita diretta sui costruttori di macchine automatiche anche in Austria, Svizzera e Slovenia. Asem sta infine consolidando e ampliando il network di distributori in tutti gli altri Paesi dell’Europa Occidentale e dell’Est, in America Latina e nei Paesi Arabi. A.O.: Come va la collaborazione con il Gruppo KEB? Renzo Guerra: Precedentemente all’ingresso nella compagine societaria di Asem con l’acquisto del 25% delle azioni costituenti il capitale sociale, perfezionato nel giugno 2012, con il Gruppo KEB esisteva già da qualche anno una collaudata col- Alimentatore e motherboard All-in-one del Panel PC HT3000 laborazione tecnico - commerciale attraverso la quale erano emerse la complementarietà delle competenze tecnologiche delle aziende e al tempo stesso, insieme, la completezza delle stesse. È evidente che il rapporto societario ha permesso di approfondire in continuità e in trasparenza il confronto sulle strategie di sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni sui quali si sta lavorando. Il rafforzamento della collaborazione ha anche accelerato il progetto di KEB di proporsi al mercato quale “Solution Provider”, integrando la propria proposta con le soluzioni Asem e creando al tempo stesso i presupposti per un possibile significativo aumento nei prossimi anni dei ricavi di Asem nei confronti del Gruppo stesso. A.O.: Quali sono le vostre previsioni per il 2014? Renzo Guerra: Nel secondo trimestre 2013 a livello mondiale sono emersi segnali positivi rispetto al processo di normalizzazione dei mercati e di ripresa del commercio. Illustri economisti ritengono che questi miglioramenti continueranno anche nel 2014 e perciò, considerato anche l’incremento degli ordina- MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 21 AO COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA A La famiglia di Panel PAC LP30-31 tivi registrato dai produttori italiani di macchine automatiche nell’ultimo trimestre, nel 2014 per l’Automazione Industriale made in Italy si prevede un incremento del volume d’affari del 4-5%. La crescita sarà trainata ancora dall’export i cui volumi nel 2014 dovrebbero raggiungere il nuovo record storico del comparto. È auspicabile che la crescita prevista possa trovare sostegno, dopo anni di contrazione, anche negli investimenti domestici, anche se riteniamo che i problemi strutturali che affliggono da tempo il Sistema Italia, in tutte le sue componenti, non siano risolvibili nel breve periodo e non basti una nuova Legge Sabatini per rilanciare l’attività manifatturiera. Nel contesto descritto, come Azienda, siamo convinti che anche nel 2014 sapremo sfruttare la solidità patrimoniale e finanziaria e gli investimenti in ricerca e sviluppo e capacità produttiva degli ultimi anni, per continuare ad esprimere una dinamica di crescita migliore rispetto a quella del mercato. Il management dell’azienda ha infatti predisposto un budget per l’esercizio 2014 che ha come obiettivo una crescita dei ricavi del 20%. A.O.: Come state affrontando l’evoluzione dei sistemi di Automazione? Renato Forza, marketing strategico: Il processo di globalizzazione dei mercati e la pesante crisi economica del biennio 2008/2009 hanno obbligato i costruttori di macchine automatiche a ridurre i costi e recuperare efficienza con processi di ristrutturazione che hanno indebolito anche gli organici dedicati all’attività di ricerca e sviluppo. Al tempo stesso si è modificata anche la domanda ora caratterizzata da richieste sempre più aggressive in termini di prezzo, di personalizzazione e di riduzione dei tempi di consegna. Per l’industria produttrice di macchine automatiche e automazione industriale, storicamente conservatrice, è quindi necessario ridurre i tempi di sviluppo e assumere un atteggiamento innovativo che, a nostro parere, deve prevedere l’utilizzo di componenti elettronico/informatici sviluppati con tecnologie ‘Open & Standard’, integrati con strumenti di sviluppo software flessibili e facili da usare. Il completo dominio delle piattaforme tecnologiche X86 (PC) e ARM e gli investimenti nello sviluppo delle piattaforme di HMI “Premium HMI”, di teleassistenza “Ubiquity” e l’accordo con la tedesca 3S Smart Software Solutions GmbH per il SoftPLC CoDeSys, sono state determinanti nel processo di accreditamento dell’azienda quale Società specializzata nella vendita di soluzioni integrate con software e strumenti per lo sviluppo dello stesso. In particolare nel 2013 abbiamo lavorato molto per ampliare la proposta di sistemi PAC (Programmable Automation Controller), controllori compatti e modulari che combinano le caratteristiche di un sistema basato su architettura X86 (PC) o ARM con quelle di un PLC. L’ottima accoglienza nel mercato e i buoni risultati conseguiti anche nel 2013 dimostrano che Asem ha saputo interpretare correttamente le esigenze del mercato e che i clienti riconoscono nella Società un partner specializzato, competente e flessibile, in grado di accompagnarli in modo sicuro verso la ‘Open Automation’. HT5000 H HT5000 è una nuova famiglia di Panel PC progettata in conformità ai ‘NEW Asem Standards’ e caratterizzata dalle massime prestazioni, configurabilità ed espandibilità oggi possibili. Sono disponibili in configurazioni con LCD TFT LED Backlight a 16 milioni di colori in formato 4/3 (15”), in formato 5/4 (17” e 19”) e in formato Wide 16/9 (15,6”, 18,5”, 21,5). La mother board all in one è basata sulla piattaforma Intel Ivy Bridge e processori Celeron Dual Core, Core i3, Core i5 e Core i7 di terza generazione e sulla stessa è possibile configurare la memoria di sistema fino a 16GB con 2 moduli Sodimm DDR3 a 1.600 MHz. I sistemi prevedono due USB 3.0 e due USB 2.0 ad accesso posteriore, un USB 2.0 ad accesso frontale IP66, tre ethernet 10/100/1000 con supporto funzionalità ‘Jumbo Frame’ e ‘Wake on Lan’, un’interfaccia seriale RS232, uno slot per CFast Sata II e un’uscita video supplementare VGA o DVI-I ad accesso poste- 22 riore. La mother board prevede inoltre un connettore per l’installazione on board di una SSD mSata III, due slot mini PCI, sui quali è possibile installare le schede Asem di networking industriale per il supporto dei fieldbus più diffusi, e la funzionalità RAID 0.1. All’interno dei sistemi è possibile installare due HDD o SSD Sata III da 2,5” eventualmente anche su supporti meccanici estraibili ad accesso posteriore. Sui sistemi è possibile installare opzionalmente su uno slot proprietario in alternativa tra loro altre due USB 2.0, due seriali RS232, una seriale RS232/422/485 optoisolata e su un altro slot proprietario una ulteriore Ethernet 10/100/1.000 o in alternativa uno switch Ethernet a quattro porte. Opzionalmente nelle versioni S1 e S3 dei sistemi sono disponibili configurazioni da uno o tre slot (massima configurazione 2 PCI e un PCIexpress x4) per l’installazione di ulteriori board. Gli HT5000 prevedono l’alimentazione a 220/110 VAC o in alternativa a 24VDC. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 INA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTIN A.O.: Come avete ampliato la proposta di PAC? Renato Forza: Recentemente Asem ha rilasciato le famiglie Panel PAC LP30 ed LP31, basate su processori ARM Cortex A8, sistema operativo WEC7 e disponibili con i formati di LCD 4/3 e 16/9 da 5,7” a 15,6”. Il consolidato e diffuso SoftPLC CodeSys (versione 3.5), della società tedesca 3S Smart Software Solutions GmbH, garantisce l’esecuzione deterministica della logica di controllo e la gestione di I/O remoti su fieldbus master Ether- Frontali Multitouch P-CAP cat, Modbus TCP/IP, Modbus RTU e CanOpen (LP31). Gli LP30 ed LP31 consentono anche l’esecuzione contemporanea del software di visualizzazione Premium HMI e del software per la teleassistenza Ubiquity e rappresentano la nuova frontiera dei sistemi ‘Ready to Automation’, con un rapporto prezzo/prestazioni estremamente competitivo. Asem è la prima azienda al mondo a proporre al mercato sistemi che con una sola CPU (Central Process Unit) monocore ARM Cortex gestiscono contemporaneamente le funzioni di SoftPLC, visualizzazione e teleassistenza. A.O.: Qual è il vostro approccio alla tecnologia Multitouch? Renato Forza: Sebbene la tecnologia multitouch sia ormai consolidata nel mercato dell’elettronica di consumo, è ancora relativamente nuova per il mondo dell’automazione industriale. I costruttori di macchine nel 2013 hanno richiesto le prime campionature per iniziare a sviluppare le applicazioni multitouch, percependo i vantaggi di questa tecnologia, comunemente utilizzata su smartphone e tablet, che permette di migliorare l’interazione con gli operatori e quindi potenzialmente la produttività. Infatti le gesture sono facili da imparare e veloci da eseguire e consentono di completare un’azione tre volte più velocemente rispetto all’impiego di tastiere o dispositivi di puntamento. Asem ha presentato a SPS/IPC/Drives 2013 di Norimberga IPC con frontali multitouch P-CAP a quattro tocchi da 15,6”, 18,5” e 21,5” in formato 16/9. I frontali multitouch sono conformi ai New Asem Standard e sono perciò compatibili e utilizzabili, in alternativa agli altri tipi di frontali, nelle famiglie di Panel PC HT700, HT2000, HT3000 e HT5000 e negli Industrial Monitor della famiglia MH, garantendo ai clienti massima flessibilità. A.O.: Ci sono state evoluzioni delle caratteristiche funzionali della piattaforma software Premium HMI? Simone Mori, software product manager: Recentemente è stata rilasciata ufficialmente la piattaforma Premium HMI 4 che, garantendo la totale compatibilità dei progetti realizzati con Premium HMI 3, ha introdotto un nuovo e potente motore di rendering grafico che supporta le ultime tecnologie di visualizzazione Microsoft® XAML che consentono la realizzazione di interfacce di HMI tecnologicamente avanzate tipiche dei dispositivi mobile di ultima generazione. Oltre al supporto dell’accelerazione grafica hardware, PHMI4 prevede il supporto di 16 milioni di colori per un’ottimale visualizzazione grafica e dei font e una migliore gestione delle sfumature e degli effetti di trasparenza. PHMI4 prevede anche una ricca libreria di oggetti grafici particolarmente curati dal punto di vista estetico ed ergonomico che consentono lo sviluppo di progetti di interfaccia utente senza precedenti. La nuova libreria di oggetti grafici Xaml, disponibile per i sistemi operativi WinCE e Win 32/64, si affianca a quella esistente mantenendo la piena compatibilità, tanto che l’utente, con un semplice click del mouse nell’ambiente di sviluppo, può convertire i progetti esistenti utilizzando i nuovi oggetti grafici senza apportare alcuna modifica, mantenendo eventuali script associati agli oggetti grafici stessi o variabili collegate a proprietà che cambiano dinamicamente il valore. Le caratteristiche descritte rendono PHMI4 una piattaforma di HMI unica nel contesto competitivo e particolarmente interessante perché consente l’aggiornamento dell’estetica e dell’ergonomia di progetti già realizzati senza investimenti in nuovi sviluppi e senza la necessità di ulteriori test dell’applicazione. L’ulteriore novità assoluta è rappresentata dal fatto che la piattaforma Premium HMI 4 sarà una delle poche soluzioni disponibili sul mercato mondiale che permetterà di progettare l’interfaccia grafica con oggetti Microsoft Xaml in ambiente WinCE. Ci preme segnalare anche l’arricchimento della piattaforma con la disponibilità di nuovi Driver (protocolli) di comunicazione, normalmente non disponibili sui pannelli operatore alternativi a quelli del produttore del PLC e/o dell’Inverter, quali Siemens Simotion, Siemens S7-1200/1500, Omron serie NJ e KEB DIN66109II. A.O.: Cos’è esattamente Premium HMI Mobile? Simone Mori: L’evoluzione delle soluzioni e delle tecnologie dei device mobile consumer in uso in ogni momento della vita quotidiana sta influenzando anche l’evoluzione dei prodotti e le soluzioni per la Factory Automation. Premium HMI Mobile è una App per i tablet e smartphone iOS e Android, scaricabile gratuitamente dai rispettivi store, che offre la possibilità di visualizzare ed interagire con i progetti Premium HMI dando MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 23 AO COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA A accesso diretto ed immediato, in rete locale wifi, a tutte le schermate dell’interfaccia utente in esecuzione sul terminale operatore. Con Premium HMI Mobile è possibile garantire una continua supervisione ed un controllo più efficace e flessi- Schermata di Premium HMI 4 bile dei macchinari installati in un insediamento produttivo direttamente dal factory floor. La nativa predisposizione del Runtime di Premium HMI per la connessione remota di interfacce web rende la gestione dei progetti su PHMI Mobile indipendente rispetto all’utente locale, che può continuare ad utilizzare normalmente lo specifico HMI di ogni macchinario. A.O.: Come si è evoluta la piattaforma software per la teleassistenza Ubiquity. Maurizio Fumagalli, responsabile sviluppo software e sistemi: L’innovativa piattaforma Ubiquity rappresenta senza alcun dubbio una soluzione di successo con la quale Asem sta valorizzando gli investimenti degli ultimi anni e che ha permesso all’azienda di accreditarsi definitivamente, dopo il successo riscontrato con la piattaforma Premium HMI, anche come produttore di software. Il costante confronto con i clienti e la disponibilità a recepire le loro esigenze hanno permesso, anche nel 2013, di arricchire ed evolvere la piattaforma dal punto di vista ergonomico, funzionale e di garanzia agli standard di sicurezza per le comunicazioni su internet. Recentemente è stata infatti rilasciata la versione Ubiquity 3 della quale sinteticamente evidenziamo, fra le tante, le seguenti principali novità: Nuova interfaccia utente: la componente Control Center presenta un’interfaccia utente con una veste grafica completamente rinnovata e basata sugli standard ‘Modern UI’ di ispirazione Microsoft. Firewall Integrato: Ubiquity 3 dispone di un firewall integrato che supporta anche protocolli di tipo diverso dall’IP e che permette il controllo totale del traffico dei pacchetti in transito sulla VPN proprietaria, ottimizzata per rendere la connessione con il dispositivo remoto di fatto equivalente ad una connessione tramite switch Ethernet virtuale. Profilatura e controllo accessi: Ubiquity 3 permette la creazione di un numero illimitato di utenti, gruppi di utenti, gruppi di dispositivi, ognuno con differenti regole di accesso. Le au- 24 torizzazioni possono essere configurate abilitando e filtrando l’accesso di ogni utente ai singoli dispositivi remoti. Gli utenti possono implementare la propria struttura organizzativa (composta da utenti, amministratori, power-user, terze parti coinvolte, utenti limitati, ecc.) per raggiungere in modo flessibile e protetto tutti gli impianti nel mondo. A.O.: Ci risulta che avete anche ampliato l’infrastruttura server di Ubiquity. Simone Mori: Sempre con l’obiettivo di fornire un servizio di eccellenza, l’infrastruttura server di Ubiquity è stata ampliata ed ora dispone di sei server dislocati in altrettante farm distribuite geograficamente in tutto il mondo: due farm in Europa (Monaco ed Amsterdam), due sono negli Stati Uniti (costa est e costa ovest) e due in Asia (Singapore ed Hong Kong). Il dimensionamento dell’intera infrastruttura in termini di banda passante è tale da garantire per ciascun dominio un numero illimitato di sessioni di assistenza contemporanee, le massime prestazioni in qualsiasi parte del mondo si trovi il dispositivo da raggiungere senza limiti di quantità e di Nuovi Router RK10 ed RK11 traffico. In automatico l’infrastruttura di Ubiquity seleziona e utilizza il server che in quel momento può garantire le migliori prestazioni senza necessità di configurare il server stesso e/o selezionare i dispositivi a cui connettersi. A.O.: Sembra che l’ idea di integrare negli HMI e PAC entrylevel il software di teleassistenza Ubiquity sia vincente. Simone Mori: Sicuramente siamo la prima azienda al mondo che ha integrato negli HMI e PAC entry level ARM based un software di teleassistenza con la ricchezza di funzioni e unicità che contraddistinguono la piattaforma Ubiquity. Con questa decisione riteniamo di aver ‘spiazzato’ alcuni concorrenti che, da informazioni ufficiose, probabilmente ‘copieranno’ la nostra idea. Non potendo competere in termini di prezzo con i produttori cinesi di pannelli operatore entry level l’unica strategia alternativa è quella del valore aggiunto. A.O.: Quali novità nella famiglia dei Router Ubiquity? Renato Forza: Per ampliare l’offerta nell’ambito delle soluzioni per la teleassistenza, nel primo semestre 2013, è stato rilasciato l’Ubiquity Router RK10, la soluzione HW + SW che permette di portare il servizio anche su impianti dove non è possibile installare il Runtime di Ubiquity, come ad esempio MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 INA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTINA ASEM COPERTIN macchinari gestiti esclusivamente da PLC o dove l’IPC o il pannello operatore hanno un sistema operativo diverso da Win 32/64 e WinCE, o in ogni caso dove non sia disponibile la connessione internet. L’ RK10 è un sistema basato sul processore ARM Cortex A8 e prevede una rete Ethernet 10/100 Mbps WAN per la connessione internet, una Elia Guerra, responsabile vendite estero rete Ethernet 100 Mbps LAN per la connessione ai dispositivi di automazione, un’interfaccia seriale RS 232/422/485/MPI optoisolata e una porta USB 2.0. Sul sistema sono inoltre disponibili un input digitale a 24 V DC per la chiave di sicurezza che attiva il Router anche a distanza, un input digitale a 24 V DC per la funzione di reset a distanza, un’uscita a relay che permette di remotare la segnalazione ‘Ubiquity RK abilitato alla connessione WAN’ e un’uscita a relay che permette di remotare la segnalazione di ‘servizio di teleassistenza in corso’. Nel prossimo mese di aprile sarà in consegna anche l’Ubiquity RK11 che ha le stesse caratteristiche di base dell’RK10 e in più integra il modem 2G/3G/3G+ e il quadriband Edge/Hspa compatibile con le reti internazionali dei cellulari. A.O.: Con Ubiquity state facendo incetta di premi. Elia Guerra, marketing communications: Infatti nel 2012, con la collaborazione della Breton S.p.A. costruttore di centri di lavoro a controllo numerico ad alta velocità e macchine ed impianti per lavorazioni industriali, la piattaforma Ubiquity ha conquistato il “Windows Embedded Intelligent Systems Partner Excellence Award” nella categoria Global Manufacturing, con cui Microsoft premia ogni anno i partner che si sono particolarmente distinti con l’offerta al mercato di soluzioni intelligenti e creative che risolvono specifici problemi ai propri clienti. Lo scorso 4 dicembre, al Mercedes-Benz Center di Milano, la piattaforma Ubiquity ha conquistato il premio come miglior progetto partecipante all’”Automazione Industriale Award 2013”, ancora con il case study Asem Ubiquity per Breton S.p.A.. Secondo il parere della giuria, visti i risultati ottenuti da BRETON S.p.A. con un risparmi in un anno di 400.000 Euro sulle spese di trasferta e un risparmio sui costi del servizio post vendita superiore al 30% il progetto rappresenta un ottimo esempio delle possibilità di applicazione e dei vantaggi offerti dal controllo remoto. La giuria, al di là delle caratteristiche Nuova interfaccia utente del Control Center di Ubiquity 3 oggettive di Ubiquity, ha voluto mettere in risalto il fatto che un’azienda italiana abbia avuto l’idea e la capacità di realizzare una soluzione innovativa e unica per un mercato competitivo popolato da molte multinazionali. A.O.: Quali saranno le novità più importanti del 2014 a livello di prodotti/sistemi? Renato Forza: Come già anticipato dal nostro amministratore delegato anche nel 2014 sono previste assunzioni nell’organico della Ricerca e Sviluppo per ampliare e rinnovare la proposta di IPC, HMI, PAC ed evolvere in coerenza con il trend delle tecnologie di base le soluzioni software esistenti. In particolare sul fronte degli IPC stiamo rilasciando le nuove famiglie di Panel e Box PC HT5000/PB5000 (vedi box) ed è in corso lo sviluppo di una nuova famiglia di Box PC in versione ‘Bookmount’ e una nuova famiglia di PC full IP65 per montaggio a braccio con LCD da 15,6”, 18,5” e 21,5” formato 16/9, che prevedono l’utilizzo della piattaforma System on Chip Intel Haswell ULT con processori di quarta generazione Celeron dualcore e Core i3, i5 e i7, e la piattaforma System on Chip eKabini di AMD. Sul fronte dei sistemi PAC e di teleassistenza con processori ARM Cortex A8 e A9, rispetto al passato, Asem nel 2014 riserverà particolare attenzione al sistema operativo Linux, in quanto i Silicon Vendor, quali Freescale e Texas, purtroppo hanno abbandonato il supporto del sistema operativo Microsoft Windows CE in favore di Linux, molto usato nel consumer, anche per evidenti motivi di costo. Linux risponde perfettamente alla filosofia dell’Open & Standard in quanto open source e GPL (General Public License) e può contare su un’immensa comunità di sviluppo e di test worldwide. Peraltro offre anche prestazioni adatte alle applicazioni realtime. I sistemi LP30 e LP31, nelle versioni RT 30 e RT31, sono già disponibili con Linux per clienti che sviluppano proprie applicazioni e/o utilizzano la versione Linux del SoftPLC e del SoftMotion CoDeSys. In poche parole il 2014 sarà come sempre un anno molto impegnativo durante il quale Asem saprà soddisfare i bisogni dei propri clienti e le aspettative del mercato. In conclusione un saluto a tutti i lettori di Automazione Oggi ed un invito a visitarci allo stand dell’SPS di Parma dal 20 al 22 maggio, dove avremo il piacere di ospitarVi. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 di Tiziano Lotti 25 AO LINEA DIRETTA In breve Macchine utensili, bene il quarto trimestre Crescono gli ordini di macchine utensili nel quarto trimestre, anche se l’indice medio annuo resta negativo. È quanto emerge dall’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre (www.ucimu.it)e relativo al quarto trimestre 2013, che segna un incremento del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, l’indice degli ordini esteri cresce del 6% rispetto al periodo settembre-dicembre 2012. L’indice assoluto risulta sopra la media, ma ciò non è sufficiente a rassicurare i costruttori italiani che rilevano, nel 2013, un andamento altalenante della raccolta ordinativi, con un primo e terzo trimestre negativi un secondo e quarto positivi. Sul fronte interno, l’indice registra una sostanziale stabilità (+0,2%) rispetto al quarto trimestre del 2012, per un valore assoluto pari a 86,1, ancora basso rispetto all’anno base, a conferma della persistente debolezza del mercato domestico. Su base annua, invece, l’indice segna un arretramento del 3,2% rispetto alla media dell’anno 2012. Sul dato pesa principalmente il negativo riscontro della domanda interna, scesa del 15,8%. D’altra parte non è stata brillante neanche la performance ottenuta sul mercato estero (-0,7%) che si è assestata sul livello dell’anno precedente. 3D User Meeting 2014 Si terrà il 3 e 4 aprile, presso il monastero di Andechs in Germania, il quarto User Meeting per la documentazione 3D organizzato da CAM2 (www.cam2.it). Gli utenti e le persone interessate troveranno in questo contesto una piattaforma ideale per lo scambio d’idee ed esperienze e potranno conoscere le nuove possibilità applicative, nonché le ultime tendenze tecnologiche grazie ai numerosi workshop e le relazioni specialistiche. Nel corso dello User Meeting per la documentazione 3D sarà altresì possibile discutere con i relatori e gli altri partecipanti, nonché allacciare rapporti con i numerosi esperti presenti che hanno riconosciuto il potenziale della documentazione 3D e che la impiegano per le proprie attività. Oltre alle relazioni e ai workshop, numerose aziende presenteranno nuove soluzioni hardware e software per la documentazione 3D. 26 Si chiama Homelab il primo consorzio italiano di imprese per la domotica: aperto a nuovi imprenditori e idee, ha realizzato un linguaggio comune per l’automazione della casa È nato il linguaggio per la casa di Ilaria De Poli D i fronte agli spazi che con l’avvento prepotente dei nuovi media, web e social network, si ‘digitalizzano’, i prodotti oggi non sono più semplici oggetti fisici, bensì sono ‘digitali’ anch’essi, contenitori dinamici e flessibili, e con essi deve trasformarsi anche la casa: “Se pensiamo che entro il 2020 saranno circa 80 miliardi le apparecchiature connesse in rete e 5 miliardi gli utenti del web, come alcune stime lasciano intendere, non possiamo pensare di continuare a costruire elettrodomestici accontentandoci di aumentarne la classe di efficienza” ha sottolineato Andrea Merloni, presidente di Homelab (www.homelabitaly.com), il Consorzio italiano di ricerca sulla domotica nato nell’aprile 2011 dalla volontà di alcune aziende lungimiranti: Ariston Thermo, BTicino (da gennaio 2012), Gruppo Elica, Indesit Company, Loccioni, MR&D Institute, Spes, Teuco Guzzini e Università Politecnica delle Marche. “Oggi, nell’era dei ‘nativi digitali’, l’interconnessione è entrata a far parte del vivere quotidiano e questo non possiamo ignorarlo: ci si aspetta che mandando un ‘tweet’ si accenda in casa una lampadina blu, o rossa, o arcobaleno in base a chi ha mandato il messaggio, magari scaricando il colore da una qualche app nella cloud. Così i nostri utenti possono pensare di comprare una lavatrice in classe A++ se devono cambiarla, ma non cambieranno la loro vecchia lavatrice per comprarne una in A++ e risparmiare qualche decina di euro all’anno in bolletta”. È dunque il pubblico a chiedere di più: l’avvento della vera ‘automazione domestica’, con gli apparati di casa che interagiscono fra loro e reagiscono agli ordini impartiti dal padrone di casa senza bisogno di interventi esterni, di costose MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 installazioni, di reti complesse o di programmazioni da esperti di elettronica. “Collegando la lavatrice alla rete di casa, questa deve dialogare con tutti gli altri apparati presenti in modo totalmente trasparente all’utente, ma questo è possibile solo se tutti parlano lo stesso linguaggio” ha precisato Merloni. È questo dunque l’obiettivo di Homelab: la ricerca e lo sviluppo di prodotti e servizi per l’efficienza energetica, il telecontrollo e l’automazione domestica attraverso la definizione di uno standard di comunicazione condiviso tra tutti i prodotti e servizi all’interno della casa. La lingua scelta da Homelab per consentire questo dialogo è Open Web Net: “È una sorta di ‘grammatica’, disponibile, semplice e accessibile a tutti laddove prima esistevano protocolli o troppo chiusi o troppo costosi, grazie alla quale oggi dialogano un primo gruppo di prodotti dei fornitori aderenti al consorzio, dal frigorifero al forno, dal piano cottura alla cappa, dalla lavabiancheria all’illuminazione, dal riscaldamento fino ai sistemi di gestione, comfort e sicurezza” ha puntualizzato Merloni. L’intersezione fra mondo fisico e mondo digitale porta un’inevitabile trasformazione della realtà e in un futuro non troppo lontano vedremo cambiare anche lo spazio abitativo e il modo in cui ne fruiamo. Come è accaduto nell’area demo di Indesit Company a Milano, dunque, il forno suggerirà la ricetta della cena in base ai prodotti, muniti di apposito tag, che il frigorifero gli ‘dirà’ di contenere; la porta di aprirà senza chiavi all’avvicinarsi del proprietario; le luci si accenderanno secondo lo scenario prescelto; la lavatrice abbasserà i giri di centrifuga per assecondare il ‘relax’ : da utenti non vediamo l’ora che questo accada! AO LINEA DIRETTA In breve In Italia l’energia diventa smart La Smart Polygeneration Microgrid (SPM), realizzata presso il Campus universitario di Savona, è il primo esempio di microrete energetica intelligente in Italia, progettata dall’Università di Genova e sviluppata da Siemens (www.siemens.it), e rappresenta un vero e proprio laboratorio per sperimentare la smart city, in futuro replicabile su più ampia scala. La micro grid di Savona è smart, perché in grado di gestire in modo efficiente l’energia prodotta al suo interno, bilanciando generazione e carichi con conseguenti risparmi economici e riducendo l’impatto ambientale dal punto di vista delle emissioni di CO2.Paragonabile a un quartiere cittadino con funzioni urbanistiche differenziate, il Campus è ora quasi completamente autonomo per consumi elettrici e riscaldamento. Questo risultato è ottenuto grazie al collegamento di diversi impianti di generazione, rinnovabili e ad alta efficienza, governati da un software centrale, per una capacità complessiva di 250 kW elettrici e 300 kW termici. “Dal 2011 investiamo nelle tecnologie per lo sviluppo delle smart grid, tassello fondamentale per costruire la città del futuro. Il lavoro portato avanti negli ultimi anni dal team di ingegneri di Milano ci ha permesso di maturare esperienze e know-how importanti. Per questo la nostra casa madre ha deciso che fosse proprio l’Italia il centro di competenza mondiale sullo sviluppo di soluzioni per la gestione dell’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici” dice Federico Golla, presidente e amministratore delegato di Siemens Italia. “Una gestione dell’energia intelligente è il presupposto per mettere al sicuro la nostra rete nazionale, ridurre gli sprechi e in ultima analisi abbassare i costi della bolletta”. Ricordiamo che Federico Golla è stato recentemente nominato presidente del Consiglio di Amministrazione di Siemens SpA. Il CdA lo ha inoltre confermato nella carica di amministratore delegato. Linee guida sull’efficienza energetica nei data center La guida tecnica CEI 315-8, redatta dal CT 315 del CEI (www.ceiweb.it), ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni e di raccomandazioni utili a individuare interventi di miglioramento dell’efficienza energetica di un data center e di proporre uno schema di valutazione della sua prestazione energetica, che consente di ricavare un indice di merito sintetico e di individuare le aree di intervento prioritario. La guida è destinata ai proprietari e gestori di data center, in particolare di piccole e medie dimensioni, ma si rivolge anche a tutti coloro che si trovano ad affrontare il tema dell’efficienza energetica di un data center. 28 Ad Automatica sarà presente il panorama tecnologico completo della robotica e dell’automazione. Protagonista di spicco sarà la visione industriale Automatica 2014, ecco le anticipazioni di Antonella Pellegrini S i svolgerà dal 3 al 6 giugno 2014, a Monaco di Baviera, la prossima edizione di Automatica (www. automatica-munich.com). Alla manifestazione fieristica, che si svolge con cadenza biennale, sarà presente il panorama tecnologico completo della robotica e dell’automazione. Produttori e utilizzatori di tecnologie di assemblaggio, manipolazione e movimentazione, robotica e sistemi di visione utilizzeranno questa importante piattaforma business-to-business per presentare tutte le novità che faranno tendenza negli anni a venire. Ad Automatica 2014 sarà presente per la prima volta: un salone espositivo di robotica industriale e robotica di servizio professionale, tutto sotto lo stesso tetto. Il focus saranno prodotti finali e componenti acquistabili in commercio come beni di investimento. La novità di quest’anno, ben rappresentata dallo slogan ‘One Stop - Three Shows’, riguarda la contemporaneità dello svolgimento dei saloni Automatica, Maintain e la fiera Intersolar Europe. La visione industriale sarà una indiscussa protagonista: hardware e software con prestazioni crescenti, telecamere ad alta velocità, capacità di calcolo più elevate, nuove interfacce e altri fattori stanno aprendo nuovi ambiti applicativi all’automazione. Ad Automatica saranno presentate tutte le ultime novità in materia di componenti e soluzioni complete, con particolare attenzione agli impieghi industriali. “Il 2013 ha visto un incremento del giro d’affari dell’industria tedesca della visione industriale attorno al 5%” afferma Patrick Schwarzkopf, direttore della sezione visione industriale della Vdma “per un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro. I motori della crescita sono l’incremento della domanda dal Nord America e dall’Asia e la ricerca di sempre maggiore efficienza e qualità MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 da parte delle imprese produttrici, alle quali la visione industriale apre continuamente nuovi orizzonti applicativi”. Fra i temi attesi con grande interesse spiccano sicuramente, nell’ambito delle telecamere, le rivalità fra visione 2D e 3D, sensori Cmos e CCD, telecamere smart e sistemi basati su PC. Un altro elemento chiave della visione industriale sono le smart camera, le telecamere intelligenti che acquisiscono le immagini e, grazie a processori a bordo, provvedono anche all’elaborazione dei dati. Gli espositori presenti ad Automatica mostreranno il progresso nella miniaturizzazione di componenti high-tech e le applicazioni che si possono realizzare oggi con telecamere sempre più piccole e potenti. Per sfruttare le grandi capacità dei moderni sistemi di visione con risoluzioni fino a 16 Megapixel e oltre servono interfacce in grado di trasferire enormi quantità di dati in tempi rapidi. In questo senso, la tecnologia USB 3.0 potrebbe affermarsi come principale interfaccia ad alta capacità. Con 5 GBit/s lordi e 400 MByte/s netti, le porte USB 3.0 sono circa 3,5 volte più veloci dello standard GigabitEthernet. Questa interfaccia ultraveloce diventerà così il fattore abilitante per nuove applicazioni sofisticate. IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE È ANCORA PIÙ IMPORTANTE. SICK espone presso il Pad. 03 Stand C002 4XDQGRO·RELHWWLYRqODSURGXWWLYLWjGHJOLLPSLDQWLLQGXVWULDOLLWHFQLFLQRQVLDIÀGDQRDOSURSULRLVWLQWRPDULFRUURQR alle soluzioni offerte dai sensori SICK, che garantiscono processi senza intoppi, evitano costose avarie e fermi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore GHOO·DXWRPD]LRQHLQGXVWULDOH*UD]LHDEDUULHUHIRWRHOHWWULFKHVHQVRULGLSURVVLPLWjSHULÁXLGLGLGLVWDQ]DRWWLFL scanner, dispositivi di protezione optoelettronici e ai servizi SICK, quando si tratta della sicurezza della produzione, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente. AO LINEA DIRETTA In breve Mitsubishi Electric collabora con le Università italiane Per il secondo anno consecutivo Mitsubishi Electric (it3a.mitsubishielectric.com) prosegue il proprio progetto di collaborazione con le università italiane sostenendo l’ampio programma di incontri promosso da Anipla tra aziende e studenti universitari interessati, in particolare, a una carriera nel settore dell’automazione. Il programma prevede quattro appuntamenti dal titolo ‘Automazione: la figura professionale dell’ingegnere’. Dopo il primo incontro, che si è svolto il 13 febbraio presso all’Università degli Studi di Brescia, seguiranno altri incontri il 25 marzo all’Istituto Opere Sociali Don Bosco Salesiani di Milano (‘Automazione: la figura professionale del diplomato’), il 15 aprile all’Università degli Studi di Parma e il 28 maggio all’ateneo di Bologna. Sempre nell’ambito del programma di collaborazione con le Università italiane, Mitsubishi Electric, già sostenitore del Politecnico di Milano nel 2013, prosegue anche quest’anno nell’organizzazione di eventi di Employer Branding dedicati ai futuri laureati, tra i quali la partecipazione a ‘Progetta il tuo futuro: settore industriale’ il prossimo 19 e 20 marzo presso il Campus Bovisa - La Masa. All’evento sarà presente un referente risorse umane, che raccoglierà eventuali candidature in linea con le posizioni aperte in Mitsubishi Electric. 59 nuovi ingegneri assunti da Comau Il modello formativo che propone uno stretto rapporto tra didattica di eccellenza e mondo industriale funziona. Lo dimostra l’ottima ricaduta occupazionale e la continuità nel tempo di un’esperienza come quella del Master in apprendistato realizzato in collaborazione tra Politecnico di Torino e Comau (www.comau.com). Sono infatti 59 i nuovi apprendisti d’eccellenza in arrivo da tutto il mondo che Comau ha assunto in tre anni con questa formula. Il Master, finanziato dalla Regione Piemonte, è un percorso di formazione e lavoro che punta ad attrarre e selezionare i migliori laureati in ingegneria, provenienti da università italiane ed estere, per poterli specializzare nel campo dell’automazione industriale, assumendoli al contempo attraverso un contratto di alto apprendistato della durata di due anni. Il percorso formativo, condotto totalmente in lingua inglese, prevede nel primo anno 540 ore di lezione, di cui una parte tenute da manager Comau, e nel secondo anno 660 ore dedicate a un project work in azienda. A dimostrare il successo di questa iniziativa è anche il numero crescente, negli anni, dei giovani ingegneri inseriti in azienda: sono 15 i ragazzi che hanno partecipato alla prima edizione, 19 gli studenti che sono giunti al secondo anno e ben 25 i giovani che hanno appena iniziato la nuova edizione del Master. 30 I dati di preconsuntivo rilasciati da Acimall mostrano i segni di una stagione ancora difficile. Ci si aspetta una leggera tendenza verso l’alto, anche se non si tratterà di una vera e propria ripresa Acimall, la ripresa si fa attendere N on è ancora il momento della ripresa. Il 2013, infatti, non è stato un anno ricco di soddisfazioni secondo quanto emerge dai dati preconsuntivo sull’andamento delle tecnologie italiane per il legno e i suoi derivati, elaborati dall’Ufficio studi di Acimall (www.acimall.com), l’Associazione confindustriale di settore. Un settore che mostra, purtroppo, i segni di una stagione economica difficile e che negli ultimi sei anni ha registrato una contrazione del 30% del proprio fatturato. La produzione, attestatasi a quota 1.481 milioni di euro, ha segnato un calo rispetto all’anno precedente. I motivi sono da ricercare in un mercato interno che non mostra particolari sussulti o motivi di soddisfazione. Le esportazioni perdono un ulteriore 8,1% rispetto al 2012 (nel 2012 la contrazione rispetto al 2011 fu dell’8%), a causa della minore attenzione verso il nostro prodotto dei mercati a noi più vicini, Germania, Francia, Spagna e Portogallo in primis. Le esportazioni verso l’Europa, infatti, si sono notevolmente ridimensionate negli ultimi anni e non sono bastati i ‘soddisfacenti’ risultati registrati nei mercati emergenti a compensare questa dinamica, anche se Cina, Brasile, Canada, Usa, Messico si sono dimostrate buone destinazioni per le nostre tecnologie. Le importazioni crescono del 10,5% (più 144 milioni di euro in termini assoluti), grazie alle vendite messe a segno nel nostro Paese soprattutto dai competitor tedeschi e cinesi. I primi detengono una quota del 50% del totale delle importazioni, in gran MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 di Laura Galli parte verso la fascia alta del mercato; il made in China (circa il 25% dell’import italiano di settore) comprende soluzioni a basso contenuto tecnologico o componenti e soluzioni in transito per altre destinazioni. “Come sempre è estremamente difficile poter prevedere cosa accadrà nei prossimi dodici mesi” afferma Dario Corbetta, neo direttore di Acimall e da molti anni responsabile dell’Ufficio studi. “Sono molti gli elementi che possono influire sulle dinamiche di un settore, anche se di dimensioni contenute come il nostro. Ci attendiamo una leggera tendenza verso l’alto di tutti gli indicatori, anche se purtroppo difficilmente si potrà parlare di una vera e propria ripresa”. Ancora una volta i flussi verso l’estero giocheranno un ruolo decisivo per un settore dove la propensione all’export è oramai superiore all’80% e prosegue: “Se le aziende italiane avranno la forza per aggredire alcuni contesti utilizzando forme di internazionalizzazione innovative e cercando forme di cooperazione tecniche e commerciali, potremo parlare di un settore in crescita”. Per una vera e propria crescita del mercato domestico ci vorrà tempo: “Siamo ancora alle prese con una crisi della domanda che potrà essere risolta solo a patto di provvedimenti forti a livello macroeconomico” conclude Corbetta. Siete numeri UNO? (diventatelo con la nuova SLIO CPU) Con la nuova SLIO CPU di VIPA si intraprende una nuova era. Configura la tua CPU solo con quel che serve. Niente di più e niente di meno; con due soli hardware più di 24 possibili configurazioni che soddisfano la vostra applicazione. 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Ancora oggi, nonostante il tam tam sui media, non se ne riesce a vedere il concreto utilizzo se non di tipo prototipale. Ma cambiare si può, basta volerlo P er il trasporto di persone il numero di auto in Italia è passato da ventiquattro milioni nel 1986 a più di trentasette milioni di oggi. Il numero di autovetture ogni cento abitanti sul nostro suolo sfiora le sessanta unità contro una media europea di circa due terzi rispetto a quella italiana. Il traffico cittadino è diventato soffocante negli ultimi anni. Questo feno- meno è particolarmente evidente nei Paesi emergenti ma anche i numeri dell’Italia non possono lasciare indifferenti. Se prendiamo ad esempio la capitale, che registra la maggior intensità di traffico del Paese, si può facilmente verificare come ogni abitante perda almeno undici giorni in media all’anno in coda. Se, invece, facciamo riferimento agli incidenti stradali e al relativo impatto sociale ed economico sulla collet- tività, emergono numeri sconcertanti. Gli incidenti stradali importanti annui in Italia, nonostante il numero sia progressivamente in calo, è di circa 185.000 con un numero di vittime di circa 3.600 e oltre 260.000 feriti. Di fronte a questi aspetti della mobilità automobilistica del trasporto di persone è evidente come sia necessaria un’innovazione radicale dei trasporti che passi anche da invenzioni dal carattere nazionale che si Datalogic A bbiamo posto alcune domande relative al settore della logistica a Gian Paolo Fedrigo, CEO di Datalogic Automation, e a Francesco Montanari, vice president and general manager Mobile Computing di Datalogic ADC: Di cosa avrebbe bisogno oggi il settore della logistica e dei trasporti per poter cambiare pelle adattandosi così a una condizione che ormai sembra essere permanente nel nostro Paese? Gian Paolo Fedrigo - In uno scenario tecnologico in rapida evoluzione diventa fondamentale investire in innovazione e utilizzare tutti gli strumenti più idonei per controllare i propri processi e ottimizzare i costi. Datalogic è da sempre impegnata nel trovare le migliori soluzioni tecnologiche per i propri partner e clienti, anche grazie a consistenti investimenti in R&D. Francesco Montanari - Quello che consente alle aziende che operano nel settore logistico di competere sul mercato è un servizio efficiente a un costo adeguato. Per farlo, la risposta è una sola e valida ormai da molti anni: la tecnologia. Per garantire efficienza e velocità sono necessari strumenti tecnologicamente avanzati, gli unici in grado di monitorare e comunicare dati e informazioni corrette in tempo reale. La capacità di fare innovazione di business, oltre che tecnologica, costituisce probabilmente oggi uno dei maggiori punti di forza del nostro Paese. La sua azienda come ha affrontato il tema? 32 Gian Paolo Fedrigo - Il settore della logistica sta subendo profondi cambiamenti e gli addetti ai lavori devono adeguare il loro servizio rendendolo ancora più preciso e accurato. Da qui la necessità di utilizzare strumenti flessibili e standardizzati, che consentano di migliorare i processi. In quest’ottica Datalogic offre una gamma completa e innovativa di prodotti per la logistica, come le soluzioni tecnologiche per l’identificazione dei colli. Ne è un esempio il dimensionatore DIM3610, in grado di offrire prestazioni ottimali per la misurazione Gian Paolo Fedrigo, CEO di Datalogic Automation automatica di lunghezza, larghezza e altezza di oggetti, pacchi e pacchetti all’interno dei centri di distribuzione. Il DIM3610, garantendo stime molto precise e accurate, ottimizza le operazioni di carico dei mezzi e la conseguente pianificazione dei percorsi di consegna. Oggi le soluzioni di Auto ID vanno ben oltre il codice a barre, avvicinandosi sempre più al data intelligence. Le MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 stante ci siano interessanti iniziative, nel nostro Paese pieno di contraddizioni l’argomento è ancora un tabù. Qualcuno però ha già sperimentato delle buone idee per concorrere a limitare i problemi. Verrebbe, quindi, da chiedersi retoricamente perché non riusciamo a metterle in pratica? Pipenet Il nuovo sistema di trasporto di merci, studiato Il progetto Pipenet potrebbe avere dei costi di realizzazione sensibilmente inferiori a quelli per le da Ansaldo Breda in colinfrastrutture tradizionali laborazione con i docenti Franco Cotana e Federico spera non lascino indifferenti i nostri deci- Mentre quello a breve distanza probabil- Rossi della Università di Perugia già oltre sori. Se oltre agli aspetti macroscopici sul mente sarà a lungo di dominio incontra- dieci anni fa, è costituito da una rete di contrasporto delle persone ci si sofferma anche stato dei mezzi su gomma, quello a lunga dotti speciali che permettono il trasporto di su qualche dettaglio del trasporto merci, si distanza, invece, è uno veri misteri italici. merci a elevata velocità, con ridotti consumi può constatare un problema forse ancor Nonostante in Europa continua l’ineso- energetici. Pipenet, che richiama il principio più grave e di difficile risoluzione tanto da rabile potenziamento delle vie d’acqua, della posta pneumatica, è in grado di trarappresentare uno dei nodi fondamentali l’Italia, dotata di due canali naturali come sportare merce nei condotti all’interno di sia sotto l’aspetto logistico sia dal punto di il Tirreno e l’Adriatico, si sta affannando appositi contenitori o capsule con carattevista della sicurezza e dell’inquinamento. ancora a percorrere lo stivale con i mezzi ristiche specifiche che conferiscono la posIl trasporto merci si distingue per la lunga, pesanti. sibilità di poter viaggiare con limitato attrito la media (tra i 200 e i 500 km) e la breve Se si parla, invece, di media percorrenza e a velocità molto elevate. distanza (meno di 200 km) di percorrenza. si può facilmente constatare come, nono- La propulsione delle capsule può essere rea- camere e i sistemi di visione di ultima generazione offrono funzioni avanzate di acquisizione immagini e integrano operazioni di dimensionamento e misurazione del volume delle merci, oltre che di monitoraggio delle condizioni: tutti fattori fondamentali per garantire la consegna dei prodotti nel posto giusto, al momento giusto, in modo sicuro, efficiente ed economico. Francesco Montanari - I cambiamenti più importanti sono avvenuti sicuramente nella standardizzazione dei processi. Oggi la tecnologia consente di avere comunicazioni radio Francesco Montanari, vice president and general in tempo reale, che facilitano la tracmanager Mobile Computing di ciabilità degli oggetti, delle persone Datalogic ADC e dei mezzi di trasporto. Questo tipo di operatività richiede il recupero e la gestione delle informazioni in maniera efficiente. Servono perciò sistemi di identificazione automatica, basati sull’acquisizione dei codici a barre lineari o bidimensionali, che siano tecnologicamente performanti. E per questo entrano in campo aziende come Datalogic, in grado di fornire prodotti all’avanguardia e con le caratteristiche richieste dagli operatori della logistica, tra cui la robustezza per resistere agli urti e alle diverse temperature. Solo per fare qualche esempio, il Falcon X3 e lo Skorpio X3 sono considerati dal mercato come mobile computer di grande successo, estremamente utili per ottimizzare i processi aziendali nel settore T&L. Anche l’ultimo nato nel campo dei device tascabili, il PDA Lynx, grazie al fattore di forma user friendly simile a uno smartphone, ma con in più le caratteristiche di robustezza e affidabilità di un prodotto per uso professionale, assicura risultati eccellenti nella gestione delle operazioni logistiche. Se potesse rivolgersi al settore della logistica e dei trasporti cosa chiederebbe per generare una azione sinergica e collaborativa per essere più resistenti di fronte alla crisi? Gian Paolo Fedrigo - Affinché il settore logistico cresca è necessario iniziare a considerare la tecnologia come uno strumento utile, da sostenere non solo con investimenti, ma soprattutto con norme che ne facilitino l’applicazione. Francesco Montanari - La logistica è un’attività globalizzata e quindi chi opera in questo settore deve obbligatoriamente pensare e operare a livello internazionale percependo le ultime tendenze del mercato in una dimensione complessiva. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 33 AO PANORAMA lizzata per mezzo di motori lineari sincroni e il sostentamento e la guida attraverso innovativi sistemi a sublimazione e levitazione magnetica. La rete di tubi potrebbe sostenere il collegamento e la interconnessione fisica tra siti in cui vi sia l’esigenza di ricevere o spedire merce. In linea di principio potrebbero essere connesse le singole abitazioni, i centri commerciali, qualunque tipo di punto vendita e/o di distribuzione, le fabbriche, gli uffici, magazzini centralizzati con forniture ‘just in time’, farmacie, ospedali ecc. Il sistema, oltre all’elevata velocità, al basso impatto ambientale (atmosferico e acustico) e alla flessibilità, è concepibile in modo scalare per crescere con gradualità partendo con connessioni B2B (Business to Business) tra siti industriali arrivando al B2C (Business to Consumer) o C2C (Consumer to Consumer). Il progetto Pipenet, già presentato alla conferenza europea sul futuro dei trasporti, potrebbe avere dei costi di realizzazione, successivamente alle fasi di start up, sensibilmente inferiori a quelli per le infrastrutture tradizionali attestandosi a circa un milione di euro al chilometro. Quinto sistema dei trasporti, dopo quello stradale, marittimo, ferroviario e aereo, potrebbe nel giro di pochi anni sostituire tracciati standard per i collegamenti transnazionali riducendo, oltre ai tempi di percorrenza dello scambio delle merci, anche i rischi di incidenti ai danni di persone e cose e i costi specifici del trasporto. Tecnica I collegamenti, costituiti sostanzialmente da tubi di diametro inferiore a un metro, possono essere realizzati in affiancamento a opere già esistenti riutilizzando infrastrutture già praticate come tracciati stradali, ferroviari, ponti e gallerie oltre che sfruttare la posa sottomarina che in Italia potrebbe portare a svariati vantaggi per collegare le principali città come Trieste, Ancona, Bari, Palermo, Napoli, Roma, Genova ecc. In qualunque luogo, in pochi minuti, anche da centinaia di chilometri di distanza, sarà possibile recapitare pacchi postali, generi alimentari, capi di abbiglia- 34 La rete di tubi potrebbe sostenere il collegamento e la interconnessione fisica tra siti in cui vi sia l’esigenza di ricevere o spedire merce mento, semilavorati, pezzi di ricambio, medicinali, valori e titoli, rifiuti (raccolta differenziata) ecc. Si potrà ricevere, per esempio, merce fresca in ogni istante, provare un capo di abbigliamento visto in internet e poi restituirlo se non adeguato alle aspettative. Grazie alla tecnologia della levitazione magnetica e al vuoto ottenuto all’interno del tubo, le capsule potrebbero viaggiare senza particolari attriti raggiungendo velocità elevatissime (300 km/h per trasporti urbani bidirezionali, 300 km/h – 1.500 km/h per trasporti regionali monodirezionali, oltre i 1.500 km/h per trasporti nazionali monodirezionali) utilizzando quantitativi di energia specifici ridotti del 70% rispetto alla strada, 50% rispetto al trasporto ferroviario e 90% rispetto all’aereo con emissioni di CO2 estremamente ridotte. Nei tubi viaggiano capsule che possono sostenere il peso di circa 50 kg e 200 litri di volume che è il taglio del 70% della merce che oggi è trasportata sulle reti infrastrutturali convenzionali. L’80% dei pacchi trasportati oggi via posta convenzionale non supera i 3 kg di peso e il 75% delle merci che sono ogni giorno trasportate può essere pallettizzata, trasformata in kit e formati standard che non superino i 20 kg. Secondo le stime MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 contenute nel progetto, avviato purtroppo senza effettivi riscontri nella pratica già dieci anni fa, dirottando le merci sul rivoluzionario sistema, si abbatteranno infatti del 93% le polveri sottili, dell’80% l’ossido di azoto e del 19% l’anidride carbonica. Dal punto di vista acustico, inoltre, la particolarità della tecnologia garantirà un ridotto inquinamento. Infine, per quanto riguarda gli incidenti, Pipenet produrrebbe una riduzione media annua di parecchie migliaia di incidenti. Il sistema Pipenet è in grado di fornire un’elevata affidabilità legata alla tecnologia completamente automatica di propulsione e indirizzamento delle capsule mentre la sicurezza è garantita dalle modalità di posa in opera, all’autodiagnosi e al monitoraggio dei parametri di funzionamento in tempo reale. In caso di emergenza o malfunzionamento, l’aria potrà essere immessa appositamente e in modo controllato nei condotti al fine di frenare rapidamente la corsa delle capsule. La rete, inoltre, permetterebbe percorsi alternativi in caso di guasto o manutenzione di un tratto e il sistema di instradamento delle capsule pianifica fin dalla spedizione il percorso più breve in termini di tempo e può scegliere percorsi alternativi in base al traffico presente in rete. È curioso che questa tecnologia si stia sviluppando proprio in Italia dove oltre il 90% del trasporto merci si muove su gomma per cui ci si può chiedere senza esitazioni: “cosa stiamo aspettando a metterla in pratica?” RK5_A4_02-2014_ITA.indd 1 19/02/14 12.37 it_ADV_KEB2_esec.pdf 1 22.11.2013 15:46:17 Motion Control La competenza. Il nostro miglior prodotto. Teleassistenza AUTOMATION & DRIVES Azionamenti e Motori C M Y CM MY CY CMY Visualizzazione Soluzioni applicative K KEB solutions for automation www.keb.it KEB Italia S.r.l. Unipersonale Via Newton 2 I-20019 Settimo Milanese Tel. +39 02 3353531 E-Mail: [email protected] Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing AO AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITA AO SPS IPC Drives Italia: una marcia in più AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITA Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing Tutte le novità della fiera di riferimento dell’automazione industriale che inizia il nuovo anno con una crescita positiva: le adesioni degli espositori a tre mesi dalla manifestazione già presentano un incremento di oltre il 15%, con una proiezione di crescita finale del 20% S PS IPC Drives Italia, la fiera annuale che riunisce fornitori e produttori del mondo dell’automazione industriale, si è ormai consolidata come punto di riferimento nel panorama italiano. L’edizione 2014 della manifestazione, in programma a Parma dal 20 al 22 maggio, sembra proprio avere una marcia in più, distaccando le altre fiere che si sono affacciate alla ribalta del mercato italiano e superando ogni aspettativa di crescita, tanto è vero che è concreta la previsione di un incremento del 20% degli spazi espositivi rispetto all’edizione dell’anno precedente. Una crescita che ha dell’eccezionale in un contesto di mercato come quello attuale, ma che non deve stupire vista la cura dei particolari, la varietà dei progetti e gli importanti investimenti in comunicazione e in eventi collaterali che Messe Frankfurt Italia ha messo in campo per garantire la massima soddisfazione degli espositori e dei visitatori. Tra le maggiori novità spicca il ‘Doppio Padiglione’, da quest’anno infatti la fiera si svolgerà in due padiglioni limitrofi: il 2 e il 3. I due padiglioni saranno collegati da un’area ‘Open Lounge’ all’aperto, spazio di relax e meeting point che verrà popolato da gazebi per la distribuzione di acqua minerale, caffè, dolci e altri prodotti alimentari, per ribadire la vocazione MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 39 AO AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES I food dell’area geografica dove si svolge SPS Italia. Entrambi i padiglioni sono ormai quasi al completo e l’assegnazione degli spazi sta procedendo alacremente per soddisfare tutte le richieste più recenti. È importante sottolineare che la suddivisione degli espositori sui due padiglioni è stata fatta tenendo 40 nel debito conto un’equa distribuzione delle aziende dell’Advisory Panel, al fine di rendere l’appetibilità dei due padiglioni assolutamente equiparabile con una conseguente fluidità nel flusso dei visitatori in tutte le aree espositive. Secondo la stessa logica si è operato per la distribuzione delle ‘Aree Speciali’, ovvero quelle aree espositive caratterizzate da una coerenza tematica come ‘Linking University’, ‘System Integrator’, ‘Start-up’ e ‘Spin off’... Il raddoppio non si limita ai padiglioni: anche il ‘fil rouge’ quest’anno si fa in due. La scorsa edizione di SPS Italia è stata caratterizzata del focus sul settore food&beverage, scelta che si è rivelata molto felice e che ha portato a un incremento del 30% dei visitatori fra gli end user e addirittura del 37% tra coloro che operano nel settore alimentare. Quest’anno si riconferma perciò il focus nei confronti del settore food, al quale si affiancherà però anche il comparto pharma&beauty. La scelta è legata all’andamento positivo di questi ambiti industriali, che si distinguono per il livello di innovazione e regolamentazione, nonché per l’immagine positiva acquisita negli anni anche sui mercati esteri. Un’occasione non solo per verificare le novità di MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 VES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCO Advisory Panel ABB Anie Automazione B&R Automazione Industriale Beckhoff Automation Bonfiglioli Mechatronic Drives Solutions Bosch Rexroth Eaton ESA Elettronica Festo Gefran Heidenhain Italiana Lapp Italia LTi Italia Mitsubishi Electric Omron Electronics Panasonic Electric Works Italia Pepperl+Fuchs FA Italia Phoenix Contact Pilz Italia Rittal Rockwell Automation Schneider Electric SEW-Eurodrive Sick Siemens Steute Italia SPS Italia cresce e raddoppia: +15% di adesioni a tre mesi dalla manifestazione. L’elenco aggiornato degli espositori è consultabile su www.spsitalia.it prodotto, ma anche per confrontarsi con soluzioni applicative che utilizzano le migliori e più moderne tecnologie. Grazie alle ‘tavole rotonde’ dedicate a questi due settori sarà possibile assistere al confronto fra i responsabili di automazione dei principali utilizzatori finali di questi comparti con i rappresentanti delle case fornitrici di componenti e sistemi per l’automazione. Il dibattito prenderà spunto dalle esigenze applicative dei singoli settori e dalle normative che ne regolano lo sviluppo. E non finisce tutto qui, cresce infatti il bisogno di conoscere sempre meglio e sempre di più le nuove frontiere del software per impieghi industriali. Dal CAD al CAE, dal PLM al MES, dalla simulazione alla realtà aumentata, ormai la varietà e complessità dei software disponibili sul mercato sta aumentando a dismisura. Spesso le società che offrono questi prodotti non sono ancora molto note, ma le competenze che sono in grado di mettere in gioco sono tali da suggerire un adeguato approfondimento. SPS risponde con il progetto Industrial Software: una vetrina dedicata sarà la migliore occasione per poter offrire non solo ai visitatori, ma anche agli altri espositori una panoramica aggiornata dello stato dell’arte in materia. Un’altra interessante novità è costituita da un’area che ospiterà soluzioni tecnologiche innovative riguardanti, oltre che l’automazione, settori quali quello delle fonti rinnovabili, dell’e-mobility, della robotica. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 41 AO AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES I Questa zona, che si troverà all’esterno, di fronte al padiglione 2, è stata battezzata ‘La Piazza dell’Innovazione’. Anche quest’anno avranno luogo, durante la seconda giornata della manifestazione, delle sessioni convegnistiche di valore scientifico, che saranno il frutto delle memorie presentate dagli espositori, vagliate dal Comitato Scientifico, che selezionerà prima i lavori che potranno essere presentati in fiera. I temi proposti (‘Tecnologie e sistemi per la meccatronica’, ‘Manutenzione delle macchine’ e ‘Soluzioni per la logistica’) intendono trattare le problematiche prioritarie per i costruttori di macchine automatiche e per gli utilizzatori finali, molti contributi riguardano l’ambito prettamente progettuale e proprio per questo affrontano sempre più direttamente aspetti che sono a cavallo fra la pura automazione e l’ICT. Per questo motivo, da gennaio è attivo il blog ‘Conversazioni SPS’, nel quale vengono trattati temi come Business Intelligence, Internet of Things, Big Data e Analisi e Simulazione. L’intento è quello di instaurare un ‘filo diretto’ con gli operatori del settore e affrontare con maggiore chiarezza e ampiezza argomenti che sono sulla bocca di tutti, ma che risultano spesso ancora di difficile comprensione e utilizzo. Conversazioni di profilo scientifico sul mondo dell’ICT e dell’automazione industriale su conversazionisps.com Come per le passate edizioni anche nel 2014 saranno in evidenza delle aree espositive dedicate alla formazione. Università, istituti tecnici e centri di ricerca saranno presenti nell’area ‘Linking University’. In agenda 20 maggio - Appuntamento con il Mercato: analisi di un comparto che si distingue per eccellenza tecnologica e predisposizione all’innovazione 21 maggio - Tavola rotonda food&beverage in collaborazione con CibusTEC e FoodPack: approfondimento sulle principali tematiche del settore selezionate dal Comitato Scientifico 21 maggio - Tecnologie attuali e nascenti; convegni scientifici articolati in tre sessioni: Tecnologie e sistemi per la meccatronica, Manutenzione delle macchine e Soluzioni per la logistica 22 maggio - Tavola rotonda pharma&beauty: focus sull’industria farmaceutica e cosmesi, case history di eccellenze del settore; risorse e soluzioni messe in campo per incontrare le esigenze produttive I temi di dettaglio delle Tavole Rotonde verranno definiti dai membri dei nuovi panel, ‘Network End User Food&Beverage’ e ‘Network End User Pharma&Beauty’, che si incontreranno nel mese di marzo a Milano 42 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 VES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCONTRA SPS IPC DRIVES ITALIA AO INCO Confermata anche la partecipazione degli integratori nell’area ‘System Integrator on demand’ per dare la giusta valenza agli aspetti prettamente applicativi e realizzativi dei sistemi di controllo e movimentazione. Infine, prosegue il cammino attraverso le start up e spin off nell’area ‘Innovation Research’, con la presenza di giovani aziende portatrici di idee e di soluzioni innovative nel campo dell’automazione industriale. Una varietà di offerta che, a completamento di quella tradizionale, offre al visitatore di SPS IPC Drives Italia la possibilità di accedere allo stato dell’arte dell’automazione in Italia. www.spsitalia.it - [email protected] - [email protected] Continua la collaborazione con Anie Automazione: Forum Meccatronica A nie Automazione e Messe Frankfurt sono nuovamente insieme per lanciare una nuova iniziativa. Dopo il successo di SPS IPC Drives Italia e del Forum Telecontrollo, dal 2014 si parlerà di Forum Meccatronica, un nuovo format itinerante della durata di una giornata promosso dal Gruppo Meccatronica di Anie Automazione. La novità riguarda la modalità di confronto fra i fornitori di tecnologia e i costruttori di macchine sui temi riguardanti le applicazioni motion. Non solamente relazioni, ma interazioni dirette, grazie alla formula delle tavole rotonde, con i partecipanti al Forum. L’attività sui social, i questionari su web, le aree di Q&A sul sito dedicato a questo Forum sono la modalità offerta agli operatori del mercato per esprimere il proprio parere, per porre le proprie domande avendo la garanzia che troveranno risposta da parte degli esperti durante il Forum. La prima edizione si svolgerà il 24 settembre presso il Kilometro Rosso a Bergamo. Le aziende del Gruppo Meccatronica: ABB Spa - ABB Sace Division, Answer Drives, Bonfiglioli Riduttori, Bosch Rexroth, Danfoss, Emerson Network Power, ESA Elettronica, E.T.A., Festo, Gefran, Heidenhain Italiana, KEB Italia, Lapp Italia, Lenze Italia, Mitsubishi Electric Europe B.V., Nidec ASI, Omron Electronics, Panasonic Electric Works Italia, Parker Hannifin, Phoenix Mecano, Rittal, Rockwell Automation, Schneider Electric, SEW Eurodrive, Siei Peterlongo electric, Siemens, Sick, TDE Macno, Wittenstein. di Roberto Maietti MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 43 AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli La visione fa la differenza Forte dei risultati positivi sul mercato tedesco (+5% nel 2013 da ripetersi nel 2014) il mondo della machine vision propone soluzioni cruciali per ottimizzare la qualità: in vetrina a Vision 2014 È un mercato stabilmente in crescita quello tedesco della visione artificiale e destinato a crescere ancora, almeno stando alle ultime stime rilasciate dall’associazione tedesca dei costruttori di macchine Vdma (www.vdma.com/vision) in occasione dell’incontro stampa organizzato a Francoforte da Messe Stuttgart (www.messestuttgart.de) per presentare la fiera Vision 2014 (www.vision-messe.de). Il comparto realizzerà un +5% anche nel 2014 dopo aver chiuso il 2013 con un fatturato pari a 1,5 miliardi di euro (+5% rispetto all’anno precedente). Grazie infatti alla situazione positiva degli ordini in Germania il settore della machine vision fatturerà complessivamente il prossimo anno 1,64 miliardi di euro, provenienti soprattutto dalle Regioni nordamericana e asiatica. “Certo siamo ben lontani dai ritmi di crescita a doppia cifra cui questo mercato ci aveva abituati in passato” ha commentato Patrick Schwarzkopf, managing director Machine Vision di Vdma. “In passato la richiesta di soluzioni di visione da parte dell’industria era molto forte per coprire il gap esistente, ora questa ‘sete’ 44 Alla conferenza di presentazione di Vision 2014 a Francoforte hanno partecipato (da sinistra) Dietmar Ley di Basler, Olaf Munkelt di MVTec Software e Vdma, Heiko Frohn di Vitronic e Patrick Schwarzkopf di Vdma di visione è stata soddisfatta. L’industria riconosce adesso la machine vision come una tecnologia abilitante per ottimizzare la qualità della produzione e dei processi, ma per vedere crescite importanti occorre guardare in altre direzioni, ossia ai mercati emergenti di Asia e Nord America e ai settori non industrial, quali il farmaceutico e l’alimentare, il retail, l’entertainment, la sorveglianza, la life science e il controllo del traffico” ha sottolineato quindi Olaf Munkelt, presidente di Vdma e managing director di MVTec Software. “Non dimentichiamoci poi che in Cina vi sono 1,3 miliardi di persone, molte appartenenti al ceto medio, che stanno via via chiedendo prodotti di qualità superiore: i produttori cinesi che operano localmente dovranno quindi adeguarsi ai nuovi stan- MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 dard richiesti dal mercato, adottando soluzioni atte a migliorare la qualità dei manufatti finali e al contempo a mantenere bassi i prezzi. Saranno costretti loro malgrado ad automatizzare e questo aumenterà la richiesta di componenti di automazione in generale e di visione in particolare. Oltretutto, il costo del lavoro sta aumentando gradualmente anche in Asia, per cui la strada verso l’automazione sarà presto anche qui l’unica percorribile” ha aggiunto Munkelt. “Le esportazioni verso l’Asia hanno superato quelle dirette all’Europa per la prima volta nel 2012: il loro volume è più raddoppiato nel periodo 2008-2012” ha proseguito Schwarzkopf. “Al contempo, le esportazioni verso il continente americano sono aumentate del 64%, mentre il business in Europa si è contratto sensibilmente”. Il ‘destino’ dei protagonisti del settore è dunque quello di internazionalizzarsi, perché le implementazioni di visione necessitano supporto ‘on site’. Le realtà del settore, d’altra parte, sono spesso di natura familiare e di dimensioni medio-piccole: “Il ‘segreto’ starà nel saper concludere delle partnership con gli OEM locali” ha sugge- rito Dietmar Ley, CEO di Basler. “In questo modo i produttori europei riusciranno a stringere rapporti con le realtà del posto, superando le differenze culturali che potrebbero fare da barriera all’ingresso sul mercato”. Da qui il ruolo cruciale delle fiere; in particolare Vision si è rivelata essere un evento dal profilo fortemente internazionale: “Degli oltre 250 espositori presenti alla scorsa edizione il 40% proveniva da Paesi esteri” ha confermato Silvia Stoll, communication manager di Messe Stuttgart. Vision 2014 punta a superare la cifra record di 400 espositori » Modern edgeless design with glass front and PCAP » Industrial Ethernet / Fieldbus » WLAN & RFID option OmniClient Complex Factory Automation Le sfide di domani Contro l’avanzata ‘asiatica’ le imprese europee continuano ad avere dalla loro il know-how e le competenze maturate nel tempo, che “possono assicurare un elevato livello di successo delle implementazioni e nella soluzione delle problematiche dei clienti” ha evidenziato Ley. “Le aziende del Vecchio Continente hanno infatti conoscenze avanzate un po’ in tutti i campi della visione artificiale, dall’utilizzo dei componenti ottici più adeguati all’hardware, alla definizione del software”. Quanto alle innovazioni tecnologiche, che le principali aziende del settore mostreranno in anteprima proprio a Vision, “la tendenza è offrire soluzioni a più elevate prestazioni a » Technology for the world of tomorrow « » 2nd Generation Intel® Core™ i7/i5 processor (4th gen available soon) » 15.6" – 22" un costo sempre più competitivo, permettendo la realizzazione di sistemi anche complesse ma user friendly” ha chiarito Ley. In Europa “la richiesta di maggiore efficienza e la necessità di ridurre i costi costituiranno i principali driver di sviluppo del mercato, portando all’introduzione sempre più massiva dell’automazione di fabbrica e della tecnologia della visione per aumentare la qualità” ha affermato Mark Williamson, direttore Corporate Market Development di Stemmer Imaging. “La notevole contrazione dei costi, inol- MicroClient 3/ 3W Machine control & visualization » Fanless Intel® Atom™ processor » 10.4" – 17" Learn more about Kontron HMIs at www.kontron.com/hmi The pulse of innovation AO ATTUALITÀ tre, ha reso le soluzioni di machine vision maggiormente appetibili anche da parte di settori non prettamente industriali, tipicamente più ‘poveri’, aprendo nuove aree di business dove penso vedremo tassi di incremento anche del 10%”. Concorda Donato Montanari, general manager della business unit Machine Vision di Datalogic Automation: “Si pensi a un mercato come quello del retail: i consumatori stanno diventando sempre più attenti alla qualità dei prodotti, sia che comprino un’automobile, sia che facciano la spesa al supermercato: la tracciabilità di tutta la filiera, dai prodotti alla catena di fornitura, costituirà in futuro una delle maggiori sfide del settore” e chi fa visione artificiale ha anche le competenze e conoscenze per realizzare soluzioni di identificazione e tracciabilità. Inoltre, oggi gran parte dei dati ‘collezionati’ tramite i sistemi di visione viene ‘sprecata’, in quanto vengono impiegati solo per decidere se un componente sia qualitativamente in linea con gli standard oppure da scartare. Nel mondo dei ‘Big Data’ si tratta di uno spreco enorme: “Molti dati potrebbero contribuire efficacemente all’ottimizzazione del processo, per esempio fornendo dei feedback che possono ridurre gli errori di produzione o permettendo l’automazione di procedure che al momento vengono ancora eseguite manualmente, contenendo al minimo l’intervento dell’operatore che potrebbe così essere adibito ad altre mansioni” ha ipotizzato Heiko Frohn, managing director di Vitronic. “Senza contare che le soluzioni di tracciabilità si possono Il mercato dell’Elaborazione Industriale dell’Immagine combinare con quelle in Germania: fatturato totale (nazionale + export) di sicurezza per fornire e previsione (fonte Vdma robotica + automazione) valore aggiunto sul prodotto o sul processo”. Ecco dunque quante aree, ancora da esplorare, possono in futuro contribuire a un ulteriore ‘passo in avanti’ del mondo della visione. Fatturato totale (aziende partecipanti alla ricerca) del comparto dell’Elaborazione Industriale dell’Immagine nel 2012 in Germania e nelle regioni di esportazione 46 Pronti, partenza… Vision! A 11 mesi dal via sono già circa 240 gli espositori iscritti alla prima edizione con cadenza biennale di Vision, che avrà luogo dal 4 al 6 novembre 2014: “Contiamo di raggiungere la cifra record di 400 espositori” ha affermato fiducioso Florian Niethammer, project manager della MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Fiera. “Alla parte espositiva di Vision si affiancherà un vasto programma collaterale, tale da fornire valore aggiunto ai visitatori. Gli ‘Industrial Vision Days’, organizzati con il patrocinio dell’associazione Vdma - Sezione elaborazione industriale dell’immagine, forniranno interessanti spunti ai visitatori. La mostra speciale ‘Standard internazionali sull’elaborazione dell’immagine’ intende invece orientare il pubblico nella folta ‘giungla’ della standardizzazione e sarà organizzata in collaborazione con la Automated Imaging Association (AIA), la European Machine Vision Association (Emva) e la Japan Industrial Imaging Association (Jiia). In questa sede saranno presentati e discussi i risultati degli sforzi tesi alla standardizzazione del settore dell’elaborazione dell’immagine intrapresi a livello mondiale. Per la prima volta in Fiera, poi, verrà dato ampio spazio al tema IPC (Industrial PC) con la presenza di uno stand collettivo. Infine, ‘La ricerca incontra l’industria’ sarà il motto delle giornate Vdma dedicate alla tecnologia: istituti di ricerca e università presenteranno i risultati dei loro progetti e le possibili applicazioni della visione in nuovi mercati, spaziando dalle nuove tecnologie 3D ai metodi innovativi per classificare gli obiettivi, dagli algoritmi ultraveloci dell’elaborazione dell’immagine alle applicazioni concrete. Verrà anche assegnato il 21° ‘Vision Award’, che premierà le presentazioni più innovative dal punto di vista tecnologico e applicativo. Vision - www.vision-messe.de Da cosa si riconosce il senso per la misura? Per identificare con certezza una persona tra migliaia, basta esaminarle le dita. Ma a cosa bisogna prestare attenzione quando si cerca la migliore tecnologia per la misurazione e il controllo? HEIDENHAIN si riconosce per molte caratteristiche, prima di tutto per la passione per la precisione. Dai sistemi di misura più semplici per macchine utensili, fino al comparatore di lunghezze nanometriche - da oltre 120 anni HEIDENHAIN fa scuola in termini di accuratezza. Investiamo incessantemente per mantenere questa unicità tecnica. E voi potete trarre vantaggio da prodotti che non solo sono innovativi, economici e affidabili, ma che portano le impronte di una inconfondibile precisione. HEIDENHAIN ITALIANA S.r.l., 20128 Milano, Via Asiago 14, Tel.: 02270751, Fax: 0227075210, http://www.heidenhain.it, E-Mail: [email protected] Sistemi di misura angolari Sistemi di misura lineari Controlli numerici Visualizzatori di quote Tastatori di misura Encoder AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli Fare identificazione partendo dalla visione Protagonista del mondo della visione dal 1981, Cognex punta a offrire una gamma completa di soluzioni per l’identificazione ‘con una marcia in più’ D opo 33 anni di attività nel mondo della visione, Cognex può vantare più di un primato: oltre 1 miliardo di oggetti controllati con i suoi sistemi, 850 mila soluzioni vendute, un fatturato 2013 pari a quasi 400 milioni di 48 dollari: “Attiva dal 1981 Cognex si occupa oggi di visione a 360°, dall’identificazione alla calibrazione, all’ispezione e decodifica di codici” ha sottolineato Giuliano Collodel, direttore commerciale di Cognex, in occasione del lancio dei nuovi modelli della serie di lettori portatili industriali DataMan. “In questi anni l’azienda è cresciuta molto sia a livello di personale (conta oggi 1.000 dipendenti) sia di soluzioni. Nei nostri mercati di riferimento, ossia semiconduttori, factory automation e surface, abbiamo registrato una crescita costante, dovuta nel 2013 soprattutto alle richieste provenienti da Asia e Sud America; ci siamo poi accorti che anche altri settori di business possono avere interesse a utilizzare i nostri sistemi, che si rivelano affidabili e resistenti. La competenza e il knowhow che abbiamo maturato in ambito industriale DataMan 8050 funziona con la visione artificiale, in modo semplice e veloce anche nella lettura di codici complessi infatti, possono qui ‘far MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Giuliano Collodel, direttore commerciale di Cognex fare la differenza’ ai nostri prodotti rispetto a quelli della concorrenza”. Sono proprio la logica software, l’algoritmo base e la tecnica di lettura, non paragonabile a quella laser, che differenziano le soluzioni di Cognex e le dotano di ‘una marcia in più’. Nello specifico, la multinazionale americana sta puntando a ‘conquistare’ il mondo della logistica, che per primo potrebbe trarre grandi vantaggi da una lettura sicura e affidabile dei codici: “Per questo intendiamo offrire una gamma completa di soluzioni, anche customizzabili in base alle esigenze degli OEM che devono accontentare i grandi operatori logistici loro clienti. Questo garantendo sempre una percentuale di lettura dei codici del 99,8% contro il 95% dichiarato da alcuni nostri competitor” ha proseguito Collodel. “Potrebbe sembrare una sottigliezza, ma per un operatore logistico che tratta milioni di codici all’anno i risparmi sono tangibili. Si pensi, per esempio, che su 38,5 milioni di colli/anno trattati, una percentuale di mancata lettura diciamo del 99% implica una cosa come 385 mila mancate letture/anno, per un totale di 27,5 ore uomo/gestione, corrispondenti all’atti- vità di 3,5 operatori. Con un ‘read rate’ che potrebbe arrivare al 99,9%, invece, come quello permesso da Cognex, le mancate letture/anno scendono a 77 mila, ossia 5,5 ore uomo/gestione: l’attività di nemmeno un operatore. Perché dunque accontentarsi?”. Da qui il lancio di lettori portatili e fissi di fascia media, dai costi più contenuti rispetto alle soluzioni di fascia alta pensate per l’industria, che sono però comunque in grado di garantire un’ottima identificazione di codici rovinati o danneggiati, come quelli che spesso si trovano sui colli e i pacchi trattati in campo logistico, e capaci di effettuare letture veloci e affidabili in condizioni difficili, per esempio quando il codice è posto di traverso perché la scatola si è rovesciata, e in ambienti sporchi o scarsamente illuminati. Così, sulla scia del successo dei lettori portatili DataMan 8500, vero e proprio punto di riferimento nella decodifica di codici DPM, Cognex propone i nuovi modelli DataMan 8050 e 8050X di fascia media e ‘value’ per la lettura di codici DPM, 1D e 2D, oltre all’ormai noto DataMan 300 ‘top’ di gamma e all’‘entry level’ DataMan 50. “Si calcola che il mercato dell’identificazione valga circa 7 miliardi di dollari: le soluzioni di identificazione sono del resto sempre più richieste in ogni ambito, dal retail all’aerospace o all’automotive, che oggi richiedono la tracciabilità di ogni singolo componente. Identificare del resto significa, da un lato ‘seguire’ il prodotto, registrare quali problemi ha avuto e dove per poterne migliorare la qualità e il processo produttivo, dall’altra anche tracciare i materiali che compongono un manufatto, per smaltirlo al meglio a tutto vantaggio della sostenibilità” ha concluso Collodel. ‘Bella e performante’: serie DataMan 8050 Protetti da un robusto involucro, che ne consente l’impiego anche in ambienti di Il modello è in grado di leggere codici danneggiati, a basso contrasto o applicati male lavoro ostili, e dotati di algoritmi avanzati, i lettori portatili industriali della serie DataMan 8050 di Cognex funzionano in modo semplice e veloce anche messi a confronto con i codici più complessi. I modelli 8050 e 8050X sono perfetti per innumerevoli applicazioni negli ambienti industriali più disparati, da quello automobilistico a quello dei prodotti di consumo, dall’aerospaziale al packaging. Grazie agli algoritmi brevettati 1DMax+ con tecnologia di analisi delle immagini Hotbars sono in grado di leggere velocemente codici danneggiati, a basso contrasto o applicati direttamente a getto d’inchiostro, nonché codici a barre 1D che i laser non riescono a leggere: rovinati, distorti, con riflessi, graffiati, schiacciati, che si presentano in qualunque orientamento, oppure multipli, nella medesima immagine. Gli algoritmi 2D consentono ai lettori 8050 di decodificare rapidamente svariate simbologie 2D, tra cui codici DataMatrix, QR, PDF417 e Aztec. Il design modulare della serie si adatta perfettamente alle esigenze di comunicazione in continua evoluzione: disponibili in versione con e senza fili, que- sti lettori possono comunicare con una stazione base tramite USB, tastiera USB, RS232 e Bluetooth. I lettori fissi DataMan non presentano parti mobili, con conseguente riduzione dei costi di manutenzione e ricambistica, ed essendo lettori a gestione di immagine ‘vedono’ il codice fornendo dei feedback di lettura. È così possibile individuare gli errori di applicazione del codice, risolvere il problema e migliorare la produzione. Completano le dotazioni della serie la tecnologia Xpand, che consente di controllare un campo visivo più ampio con un numero inferiore di apparecchiature, riducendo i costi generali di installazione e manutenzione; il sensore 3D serie DS1000, che legge i caratteri in rilievo su superfici curve e scure a velocità elevate; la tecnologia di visione OCRmax, che offre contrasto elevato durante la lettura in caso di condizioni di illuminazione ambientale sfavorevoli. Infine, il software DS1000 utilizza gli strumenti di visione 3D e 2D per ampliare le capacità di ispezione. Cognex - www.cognex.com Retail just in time N el luglio 2013 Cognex ha acquisito un ordine per la fornitura di lettori di codici a barre a uno dei principali player del mondo della logistica nel settore retail, dove velocità, puntualità e precisione sono requisiti di base. Il cliente impiega i lettori di codici a barre DataMan 300 nei propri centri di distribuzione sia per creare in modo automatico le etichette per la spedizione da applicare ai pacchi, sia per verificare che etichetta e pacco corrispondano. Nel corso del 2013 il cliente ha progressivamente integrato il sistema DataMan 300 nei suoi nuovi centri di distribuzione e sta sostituendo gli scanner laser in uso nei centri che processano i volumi maggiori. È invece di settembre 2013 un altro ordine da 4 milioni di dollari per una delle più importanti imprese statunitensi nel settore delle spedizioni, che ha installato il lettore di codici a barre DataMan 300 nelle stazioni automatiche di smistamento nei centri di distribuzione USA per leggere codici 1D lungo le linee su cui si trovano i pacchi da inviare, fase tradizionalmente critica del processo produttivo. La commessa prevede ulteriori sviluppi nel corso del 2014. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 49 AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli Oltre le ‘Cose’ c’è l’IoE Dall’Internet of Things all’Internet of Everything: la ‘rivoluzione’ portata dal collegamento in rete di dispositivi, processi, dati e persone è già qui e vale oltre 14.400 miliardi di dollari. Parola di Cisco V i ricordate l’uomo dell’ascensore? Quello che schiacciava il bottone in base al piano cui volevate andare? Ebbene, non illudetevi, non passerà molto tempo e finiremo per fare la stessa fine: fungeremo da interfacce fra le macchine. “Inseriremo lo smartphone nell’apposito lettore dell’automobile per fare in modo che i due ‘oggetti tecnologici’ comincino a dialogare e insieme decidano il percorso migliore da seguire in base al traffico rilevato dalla rete, il clima ideale nell’abitacolo a seconda della temperatura esterna registrata dai sensori della vettura, la velocità da tenere e se occorre fare una sosta prima di arrivare a destinazione per far controllare la pressione degli pneumatici…”. Parola di David Bevilacqua, VP South Europe di Cisco, che ha così esordito in occasione dell’Internet of Everything Italian Forum, evento conclusivo del Cisco Live. Si è trattato dell’appuntamento europeo più importante per l’eco-mondo Cisco, tenutosi quest’anno per la prima volta in Italia, che ha catalizzato l’attenzione di ‘addetti ai lavori’ e non e raccolto a Milano 7.000 partecipanti, per lo più giovani ingegneri, da ogni parte del mondo. “L’Internet of Everything sta progressivamente sostituendo l’Internet of Things” ha proseguito Bevilacqua “il che ci solleverà da molte incombenze ma finirà anche per farci fare lavori che una volta qualcun altro faceva per noi, come usare la pistola per inserire il codice dei prodotti nel nostro carrello della spesa al posto della commessa di sempre”. Le conseguenze e le opportunità per aziende, pubbliche amministrazioni, intere nazioni e soprattutto le potenzialità di miglioramento della qualità della vita di noi tutti sono eclatanti. “A oggi solo l’1% di ciò che può essere connesso a Internet lo 50 Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia David Bevilacqua, VP South Europe di Cisco è effettivamente e già i cambiamenti che si sono verificati sono stati notevoli, ora pensiamo a cosa può succedere quando aumenterà la percentuale di dispositivi di ogni genere connessi alla rete: saranno 25 miliardi entro il 2015 e 50 miliardi entro il 2020” ha proseguito Agostino Santoni, AD di Cisco Italia. “Internet ha 2,2 miliardi di utenti a livello globale per lo più concentrati in Nord America ed Europa, si tratta di appena un terzo della popolazione mondiale; la Internet economy, ossia il volume di affari generato dalla rete a livello mondiale, valeva nel 2010 circa 2,3 trilioni di dollari e si calcola che genererà 4,2 trilioni nel 2016: l’economia del quinto Paese al mondo” ha proseguito l’AD. “Per alcuni Paesi più avanzati Internet rappresenta il 3,4% del PIL. Si calcola che per ogni posto di lavoro perso la rete ne faccia guadagnare 2,6”. E l’Italia? Rimane in que- sto scenario il ‘fanalino di coda’, in quanto se da un lato ha visto un aumento vertiginoso del numero di dispositivi connessi fra smartphone, tablet e affini, dall’altra l’utilizzo della rete si limita all’intrattenimento. E le aziende? Le pubbliche amministrazioni? “Solo il 14% della popolazione italiana è raggiunta dalla fibra ottica (come ‘digital divide’ siamo fermi al 2000) e Internet ha contribuito solo per il 12% alla crescita del PIL del nostro Paese contro una media dei Paesi sviluppati del 21%: solo il 4% delle aziende italiane vende tramite la rete” ha concluso Santoni. La posta in gioco però è alta: uno studio di Cisco ha calcolato che si tratta di 14.400 miliardi di dollari di valore economico per il solo settore privato, a livello globale, per i prossimi dieci anni e 4.600 miliardi per il settore pubblico. Da solo l’Internet of Everything ha la potenzialità di aumentare MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 evitando di intasare le strade, riducendo l’inquinamento del 30% e migliorando l’aria del 25%” ha esemplificato Bevilacqua. “Ridurremo del 30% le spese elettriche quando le luci pubbliche si regoleranno in base non solo all’illuminazione esterna, svuotare i cassonetti dei rifiuti non il tal giorno alla tal ora, ma in base al grado di riempimento rivelato dai sensori lì inseriti con evidente vantaggio dei cittadini” ha esemplificato Bevilacqua. “Avremo sensori ovunque, sul cambio dell’auto o sui vestiti, per controllare il nostro status fisico…” nelle pillole e nei cibi, con conseguenti progressi a livello di sicurezza, per esempio nella guida, e di salute pubblica grazie alla migliore tracciabilità dei prodotti alimentari. “Il futuro è già arrivato e non è solo Facebook” ha concluso Bevi- Il valore dell’IoE nel 2013 i profitti aziendali globali di un 21% aggregato nei prossimi dieci anni e se parliamo di comunità intelligenti (smart and connected community), citiamo un mercato che per il 2020 avrà un valore globale di 1,5 trilioni di dollari. L’ultima rivoluzione industriale Non solo gli oggetti, bensì processi, persone, dati stanno cominciando a dialogare fra loro senza bisogno dell’intervento umano, così siamo passati dalla Internet delle Cose alla Internet of Everything: “Siamo partiti da una connettività ‘device centrica’, quando accedevamo alla rete tramite PC solo da casa o dall’ufficio, per arrivare, passando per la ‘networked economy’ dell’e-commerce e della supply chain interconnessa, all’esperienza ‘immersiva’ della rete che oggi gli strumenti social ci permettono” ha sintetizzato Bevilacqua. “Siamo alla vigilia di quel passaggio epocale che ci porterà definitivamente dall’IoT all’IoE: al centro è la rete ‘intelligente’, dove la mole di dati raccolta si trasforma in informazioni utili che vengono fornite al momento giusto alla persona giusta nel giusto formato per far prendere decisioni giuste e/o demandare alle macchine molte di queste decisioni”. L’IoE è un fenomeno destinato a cambiare le industrie, le città, le nazioni, la qualità della nostra vita. Primo ‘incubatore’ di tutto questo saranno le smart city, con impatto diretto sulla quotidianità. Qui, alcuni progetti sono già in atto: “Prenotando il parcheggio prima di arrivare in un luogo azzereremo tempi e stress della ricerca di un posto dove lasciare l’auto, ma anche alla presenza o meno di persone e se queste sono sole, per cui il senso di disagio creato dal buio è maggiore e occorre aumentare l’intensità della luce, o in gruppo, per cui Il 99% dei dispositivi esistenti deve ancora essere basta una luce connessa in rete meno intensa” ha aggiunto il VP. Del resto, se, come ha rive- lacqua. “Il 27% del valore globale dell’IoE lato Livio Gallo, direttore della Divisione verrà assorbito dal mondo manifatturiero Infrastrutture e Reti di Enel, “nel 2050 il e l’Italia è un Paese fortemente manifattu65% della popolazione mondiale vivrà riero: la tecnologia può essere il catalizzanelle grandi città, quelle che già oggi as- tore giusto per spingerci all’innovazione e sorbono il 60-80% della produzione mon- aumentare la produttività. In questo prodiale di energia”, rendere le metropoli cesso Expo 2015, evento che avrà proprio più intelligenti è una vera necessità. “La al centro il tema dell’alimentare, che come luce ha grande impatto sulla vita di tutti abbiamo visto ha tutto da guadagnare i giorni” ha ricordato Maria Letizia Mariani, da un uso pervasivo della tecnologia IoE, presidente Lighting Europe di Philips, ambito oltretutto fortemente legato al azienda sponsor dell’evento insieme a IBM manifatturiero, rappresenta un’occasione e Intel. “Recenti studi hanno dimostrato imperdibile per accelerare l’agenda digiche la velocità di ripresa di pazienti con la tale e modernizzare il Paese”. L’IoE è una medesima patologia ricoverati in stanze sfida da cogliere per tutti coloro che sono poste a sud o a nord dello stesso ospedale o intendono diventare protagonisti del rihanno tempi di ripresa differenti: quelli le lancio industriale e competitivo del nostro cui stanze sono a sud vengono dimessi più Paese, senza paure e reticenze. Cisco ha velocemente, con ovvie ricadute sui costi l’esperienza necessaria per massimizzare sanitari. La luce migliora la nostra con- il valore e i benefici che possono venire centrazione, in uffici o a scuola, influenza dall’IoE. Ha capacità di innovazione, tal’umore, e oggi l’uso dei LED ci permette lenti, esperienza, un ecosistema di partner di modularla in modo ottimale e persona- e rivenditori, nonché un’ampia gamma di lizzato, sfruttando tutte le possibili sfuma- soluzioni di rete, servizi, architetture di buture del bianco”. siness a supporto di tutto questo. E il risparmio energetico non è il solo Cisco Italia - www.cisco.com campo migliorabile: “Si potrebbero MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 51 AO ATTUALITÀ di Massimo Mortarino Automazione e robotica ad A&T 2014 L’ottava edizione della Fiera Internazionale Affidabilità & Tecnologie è in programma il 16 e 17 aprile 2014 a Torino La manifestazione internazionale, Affidabilità & Tecnologie 2014, cresce del 50% per fornire risposte concrete alle sfide industriali in ottica Horizon 2020 I l focus del progetto europeo Horizon 2020, Fabbrica del Futuro, è la competitività delle imprese manifatturiere europee, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, che si trovano a dover rispondere alle pressioni competitive globali migliorando la loro base tecnologico/ produttiva in modo eco-sostenibile. Fabbrica del Futuro riunisce le migliori risorse pubbliche e private nel campo della ricerca e dell’innovazione, con l’obiettivo di sostenere centinaia di progetti di ricerca orientati al mercato e a favorire l’occupazione. Tali progetti, e il relativo trasferimento tecnologico, genereranno nuovi modelli produttivi fortemente competitivi e sostenibili, resi possibili dall’utilizzo di tecnologie innovative. Ed è proprio di queste tecnologie e soluzioni che tratterà l’ottava edizione della Fiera Internazionale Affidabilità & Tecnologie, in programma il 16 e 17 aprile a Torino, con una particolare attenzione per le soluzioni che impattano direttamente sulla produttività aziendale. I robot creano… lavoro Grande l’attesa per il nuovo robot di Comau 52 In tale ottica, investire in progetti di ricerca mirati rappresenta un passo obbligato che può generare valore aggiunto per le aziende, come emerge da una recente intervista, pubblicata da A&Tnews, magazine della manifestazione, ad Arturo Baroncelli, presidente IFR - International Federation of Robotics - Segments MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Management Director di Comau Robotics: “È ormai un dato di fatto che i robot creano lavoro, aumentano la competitività e la produttività delle aziende manifatturiere di tutto il mondo, contribuendo alla creazione di aziende di successo, che a loro volta danno vita a nuovi posti di lavoro. I robot, inoltre, sono sempre più semplici da utilizzare e per questo sono in grado di migliorare i processi di produzione anche delle piccole e medie aziende. Teniamo presente che solo attraverso l’automazione e la robotica le aziende possono essere realmente competitive a livello mondiale, giungendo a possedere quella flessibilità indispensabile per mantenersi all’avanguardia, oggi come negli anni a venire, in un ambiente industriale sempre più dinamico”. Area speciale dedicata alla robotica All’interno del padiglione espositivo di A&T 2014 è stata prevista un’area speciale nella quale i migliori fornitori di robotica e tecnologie di controllo, insieme ai loro selezionati system integrator, esporranno le proprie soluzioni più innovative. In Comau, tra le tante novità che saranno presentate, grande attesa per il nuovo robot Racer che, con portata 7 Kg e sbraccio 1.400 mm, è il più veloce robot al mondo della sua categoria, e le tecnologie di simulazione che stanno sempre più conquistando spazio e importanza in ambito pro- duttivo. Nell’ampia area espositiva Dassault Systemes presenterà, con alcuni partner, la totalità delle proprie proposte innovative per la simulazione, dedicate ai settori automotive, aerospazio e meccatronica. Hexagon Metrology, la multinazionale, che fa parte del Main Partners’ Board della manifestazione, sarà uno dei principali protagonisti della kermesse ed esporrà le migliori soluzioni per l’automazione dei sistemi di misura. Kuka Roboter presenterà parecchie novità, tra le quali la gamma Agilus, robot di piccole dimensioni, compatti, veloci, precisi, estremamente performanti in ogni contesto applicativo, e la nuova tecnologia mxAutomation, che permette la programmazione del robot direttamente dall’interfaccia di un controllo numerico, ad esempio di una macchina utensile. Mitsubishi Electric illustrerà le più recenti e innovative soluzioni di automazione integrata in grado di rispondere in maniera concreta alle esigenze di efficienza e produttività richieste dalle realtà industriali. Yaskawa Italia invece presenterà in anteprima l’MA1440, con il nuovo generatore RL350 integrato con il controllo robot per la saldatura ad arco, e l’MC2000 per la saldatura laser. L’innovazione parte da qui. Visione artificiale e identificazione a garanzia della competitività La visione artificiale automatizzata e la tracciabilità rappresentano strumenti innovativi capaci di soddisfare le esigenze delle aziende manifatturiere che vogliono essere maggiormente competitive, abbattendo i costi in produzione e incrementando la qualità e l’affidabilità dei prodotti e dei processi. Anche i Big Player e i system integrator che propongono soluzioni di controllo e automazione con la visione artificiale si danno appuntamento ad A&T 2014. Ecco una breve anteprima. Automator International presenta rivoluzionarie novità nel settore della marcatura dal momento che una nuova tecnologia ha permesso all’azienda di ottenere macchine laser sempre più compatte, potenti ed economiche. Lasit proporrà modelli più recenti delle sue macchine laser (oltre 100 modelli a catalogo) per marcatura, microlavorazioni, trimming, taglio, conformal removing. Per Sisma la principale novità sarà un innovativo laser per la microsaldatura, ma presenterà anche la sua vasta gamma di laser di saldatura manuale e con trasporto a fibra Nd:YAG, sistemi laser di riparazione stampi, marcatura, incisione, incisione profonda, 3D e sistemi laser da taglio. Di Reggiana Macchine Utensili le nuove macchine per marcare, sempre più all’avanguardia e flessibili. L’azienda è continuamente alla ricerca di soluzioni per realizzare marcatrici in grado di offrire la migliore risposta a qualsiasi richiesta del mercato. Hama- Solo attraverso l’automazione e la robotica le aziende matsu Photonics Ita- possono essere realmente competitive a livello mondiale lia presenterà ad A&T 2014 alcune tra le ultime novità nel campo stem integrator e aziende manifatturiere alla dell’optoelettronica realizzate con tecnolo- ricerca di tecnologie innovative per le anagie innovative: MEMS micro mirror, μ-PMT, lisi in sperimentazione e il controllo qualità. un piccolissimo fotomoltiplicatore, il nuovo Automotive, aerospace, meccatronica sono micro-spettrometro Hamamatsu e sensori di questi i settori manifatturieri nei quali il conimmagine per misure TOF (Time-Of-Flight). trollo della qualità e dell’affidabilità è deterDa Tattile si potranno vedere sistemi hard- minante per il successo commerciale e dove ware e software realizzati per soddisfare le si manifesta con maggiore evidenza l’imporpiù complesse richieste di ispezione ottica tanza del testing ai fini della competitività. e visione artificiale. Grazie alle numerose e qualificate partnership tecnologiche, sono E ancora… nate soluzioni su misura, realizzate in base Al progetto, in forte crescita, aderiscono alle esigenze presentate dal cliente. Vision importanti main partner industriali: CRF, Device, specializzati nella realizzazione chiavi Accredia, AIPnD, Alpi, decine di laboratori in mano di sistemi industriali di collaudo e au- prova e centinaia di società espositrici. Nella tomazione con visione artificiale, con 30 anni prossima edizione di A&T migliaia di operadi esperienza e capacità di problem solving tori troveranno le più innovative tecnologie, in applicazioni uniche al mondo, illustrerà strumenti e servizi per le prove e il controllo in dettaglio le più recenti realizzazioni, sotto qualità in ambito industriale. Ma tutto queforma di case history. Per Omron Electronics sto non basta. Un’area della manifestazione novità in ambito visione e robotica, come il sarà dedicata a presentare alcuni innovativi nuovo sistema di visione compatto FH, che processi di fusione di polvere di metallo. fissa nuovi standard in termini di velocità, Laser Metal Deposition (LMD), Selective prestazioni e versatilità, permettendo agli Laser Melting (SLM) ed Electron Beam Meltutenti di ridurre i tempi di ciclo delle mac- ing (EBM) sono solo alcune delle tecnologie chine e di contare su prestazioni precise e af- che consentono di fabbricare oggetti da fidabili, anche nelle condizioni operative più modelli 3D computerizzati, per aggregadifficili. Da Balluff Automation invece sistemi zione di strati di polveri, in opposizione alle Rfid HF e UHF, sensori di visione BVS, sistemi metodologie tradizionali di produzione sotdi comunicazione IO-Link e networking, trattiva. Si parlerà anche di microlavorazioni Nuova gamma di sensori induttivi, ottici, con laser ultracorti, nuova frontiera dei laser capacitivi e ultrasonici, sistemi di misura in industriali, con rivoluzionarie applicazioni in assenza di contatto, componenti e soluzioni ambito elettronico, e di saldatura di leghe speciali, una delle sfide tecnologiche che per l’automazione. sarà affrontata a A&T, con la presentazione Testing e controlli sempre di testimonianze e casi applicativi industriali più efficienti di successo. A&T 2014 è la manifestazione di riferimento in Italia per migliaia di operatori di OEM, sy- Affidabilità & Tecnologie - www.affidabilita.eu MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 53 AO ATTUALITÀ di Antonella Pellegrini Gioco al raddoppio Sick 1.0 è il target raggiunto dal Gruppo tedesco nel 2013 toccando un miliardo di euro di fatturato. E l’obiettivo per il futuro è ancora più ambizioso e impegnativo: raddoppiare questo traguardo entro i prossimi sette anni, per potersi trasformare in Sick 2.0 I l gruppo Sick ha recentemente annunciato di aver raggiunto un importante obiettivo: un miliardo di euro di fatturato nel 2013. E, come si addice a un’azienda che non ama sedersi sugli allori, annuncia ufficialmente di essersi posta un altro, ancor più ambizioso traguardo: duplicarlo nei prossimi sette anni. È quanto ha affermato Giovanni Gatto, amministratore delegato di Sick SpA nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso mese di novembre. “Il nostro nuovo progetto si chiama Sick 2.0, e mira a far crescere il gruppo fino a registrare 2 miliardi di fatturato entro il 2020”. Sick AG oggi è una consolidata protagonista a livello mondiale nella produzione di sensori, fotocellule e prodotti dedicati all’automazione industriale e di processo. Ricordare il passato e le proprie origini è un fattore imprescindibile per guardare avanti, come ama ricordare l’ingegner Gatto, citando Levi: “Il futuro ha un cuore antico”. E, infatti, l’amministratore delegato ci tiene a ricordare il lontano 1946, quando Erwin Sick, imprenditore tedesco laureato honoris causa per l’originalità e l’innovazione delle sue scoperte 54 nell’ambito dell’optoelettronica, ottenne dal governo americano il permesso di aprire il suo studio di ingegneria e iniziò a contribuire alla ricostruzione di un Paese devastato dalla guerra, con un lascito ben preciso, tramandato alle generazioni future, che mai Sick si sarebbe impegnata in applicazioni militari. Impegno ancor oggi rispettato. Quel piccolo laboratorio si è trasformato nel corso degli anni in una realtà composta da varie divisioni e presente a livello globale con una cinquantina di filiali, oltre 6.000 dipendenti, e soprattutto un numero di brevetti da primato. Una storia di invenzioni e di innovazione continua. Presenza locale, realtà globale Prodotti di qualità e forte attenzione alle richieste dei clienti sono i pilastri su cui si basa l’approccio Sick al mercato, che ha reso la società una protagonista a livello mondiale, fino a raggiungere un miliardo di euro di fatturato. Automazione di processo, automazione di fabbrica e automazione della logistica sono le tre aree di riferimento. Ultima arrivata, ma non meno importante la Secu- MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 L’amministratore delegato di Sick, Giovanni Gatto rity. In quest’ultima è inclusa la messa in sicurezza degli edifici, in particolare quella volta a conservare il patrimonio artistico. Come accennato, l’obiettivo ambizioso è quello di raggiungere i 2 miliardi di euro nel 2020. In che modo? “Ottimizzando processi e logistica” indica Giovanni Gatto “ma anche investendo costantemente nelle risorse umane. Abbiamo una scuola interna, presso la casa madre, che si occupa di formare le giovani leve. L’attenzione alla formazione in Sick è sempre stata un punto di forza e continuerà ad esserlo. Alle aziende clienti portiamo non solo una proposta di componenti, per quanto vasta e completa, ma anche la persona, le sue competenze, la sua capacità di stringere un rapporto di collaborazione e di fiducia. Le persone sono anche coloro che fanno ricerca, che ‘inventano’ nuovi prodotti e soluzioni”. Per tutte queste ragioni, in Sick vi sono tre grandi Regional Competence Centre, negli USA, in Germania e a Singapore, e altri, dalle dimensioni più contenute, sparsi nel resto del mondo, uno dei quali in Italia, e più precisamente a Torino, un centro di eccellenza per il Gruppo Sick, specializzato negli enco- der. “Affrontiamo dunque questa volontà di crescere puntando innanzi tutto su un cambiamento organizzativo ma anche e soprattutto sulla figura professionale. Ci sarà poi un’evoluzione a livello gestionale e logistico, per essere presenti in tutto il mondo in modo capillare e passando dalla vendita di prodotti alla fornitura di sistemi completi”. Automazione di fabbrica Tre sono le aree principali in cui le attività di Sick trovano completamento: la factory automation, con la proposta di sensori per l’automazione dei processi produttivi e delle macchine, la logistic automation, con i prodotti di identificazione automatica, mediante scansione laser o telecamere, e la process automation con sistemi completi per l’analisi e misura nei processi e per il monitoraggio ambientale. Un forte impegno, dunque, nell’ambiente e nella sicurezza. Alberto Garatti, direttore commerciale e responsabile della factory automation di Sick, ha sottolineato i punti di forza della divisione che guida: l’automazione di fabbrica. “È una parte significativa del fatturato del gruppo” afferma “che tocca settori come automotive, beni di consumo, elettronica, energia solare, machine building, motion and drive. L’automazione di fabbrica ha seguito l’evoluzione di Sick, anche in termini di volumi, inizialmente con brand diversi, fino ad arrivare alla gamma Sensor Intelligence. Nei nostri prodotti vi è l’unione dell’ottica e dell’elettronica ma anche dell’intelligenza”. Dove vengono utilizzate le soluzioni Sick per la factory automation? “In qualsiasi settore in cui si tratti di automazione. Le problematiche che ogni giorno i nostri tecnici sono chiamati a risolvere presso i clienti sono sempre maggiori e coprono numerosi ambiti: auto, impianti, utilizzatori finali, ovvero chi costruisce le macchine e le mette in moto. E non solo. I prodotti Sick permettono di comunicare con ogni macchina e di riconoscere qualsiasi codice a barre, abbigliamento, nel food and beverage, nel packaging ecc. Vi sono poi applicazioni più complesse che ricorrono alla radiofrequenza. Si tratta di prodotti che permettono di semplificare il lavoro degli operatori e di renderlo più sicuro”. E qui torniamo al core business iniziale di Sick, alle barriere di sicurezza, ai laser scanner di sicurezza, per finire alle funzioni di ispezione, posizionamento o controllo. “E il futuro vedrà persino l’applicazione di uno scanner Sick alla medicina, a bordo di un robot-chirurgo” afferma Garatti “che sarà comandato da un medico dall’esterno della sala operatoria”. Automazione di processo Gli analizzatori di gas Sick sono utilizzati nell’industria di processo da oltre 50 anni e anche in questo mondo Sick ha investito forti risorse. A catalogo figurano prodotti per il controllo delle emissioni, per il monitoraggio delle concentrazioni di gas e polveri, il tutto per rispettare i limiti di legge; linee per le misure di processo, per l’ottimizzazione del consumo di energia e materie prime; misure per verifica di sicurezza, per proteggere le persone e gli impianti (ad esempio il controllo del CO per prevenirne fughe nocive, esplosioni, incendi in silos). “Il loro utilizzo in applicazioni estremamente variabili è la conferma della loro qualità, affidabilità e precisione” ci introduce all’argomento Alessandro Canciani, sales manager process automation. “Tre sono i cluster principali: oil and gas, materiali di base e infrastrutture. Parliamo dell’industria energetica, cemento, navale. Materiale di base: siderurgica, chimico e petrolchimico”. Come si muove Sick per l’ottimizzazione di questi processi? “Non vogliamo semplicemente dare dei prodotti ma delle soluzioni a 360°” riferisce. “Sick è l’unico costruttore in grado di fornire un pacchetto completo per l’analisi gas estrattivi a freddo, estrattivi a caldo, analisi polveri e misuratori di portata. Noi offriamo soluzioni per il monitoraggio continuo delle emissioni, monitorando e andando a trasmettere alle autorità locali le informazioni che raccogliamo. Oltre al monitoraggio Sick pensa anche all’ottimizzazione dei processi. “I sistemi di analisi Sick vanno a operare anche in questo ambito. Il mercato nel modo dell’analisi può essere in situ, a freddo o estratto a caldo. Sick è accreditato per la misura delle analisi di portata”. Anche nell’automazione di processo la sicurezza è un fattore imprescindibile per Sick. “Dalla fornitura del singolo componente” conclude Canciani “Sick è passata alla fornitura di soluzioni, offrendo una consulenza totale e ponendosi come partner nella costruzione di un impianto. Tale consulenza ha inizio dall’ispezione del sito per la definizione dei lavori, alla start-up e ai contratti di manutenzione, formazione e supporto, per arrivare poi alla telediagnosi predittiva degli impianti”. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Automazione per la logistica La logistica è un’importante divisione di Sick che si affaccia a mercati quali l’intralogistica, trasporto e movimentazione, building automation e la sicurezza degli edifici. Un ambito che allarga sempre più i propri orizzonti: “Pensiamo al nuovo modo di fare acquisti” spiega Marco Colella, sales manager logistics automation, “dove l’ecommerce acquista sempre maggior peso nelle nostre abitudini. Corrieri e pacchi devono arrivare a destinazione in tempo, nel luogo giusto, e soprattutto senza incontrare intoppi. Per questo annoveriamo tra i nostri clienti uno tra i maggiori siti al mondo attivo nella vendita on-line e siamo in grado di supportarlo grazie a soluzioni capaci di smistare correttamente ogni tipo di prodotto”. Intralogistica significa dunque corrieri e postale, cargo e aeroporti, magazzini e centri logistici, retail e grande distribuzione. Il settore principe per l’azienda è quello portuale, ma le soluzioni Sick sono un supporto nello smistamento di pacchi e buste, nei sistemi di identificazione automatica, nell’identificare peso e volume nei sistemi di smistamento bagagli. Sick annovera tra i propri clienti uno dei più importanti aeroporti italiani: “Pensiamo poi al controllo del traffico. Le autostrade tedesche sono controllate dai nostri sistemi, in grado di identificare il veicolo, il peso e il volume” dice Colella “e in alcuni Paesi è utilizzato per identificare il numero di targa. Per tutte queste applicazioni è utilizzato il laser scanner LMS, installato in Austria, Svizzera e Polonia e in espansione anche in altre città europee, nonché diffusamente utilizzato in Cile. A Venezia viene utilizzato per rilevare la sagoma e la misura dei camion, dare strumenti e messaggi visivi e limitare il traffico in determinate aree. “È proprio in questi ambiti che entrano in gioco i prodotti Sick, come il TIC Traffic Collector e il laser scanner serie LMS. E, non meno importante, la building automation. Anche qui il prodotto dominante è sempre l’LMS che ci permette di rivolgerci ad applicazioni museali, con nuove tecnologie per la sicurezza del patrimonio artistico, ma anche nel controllo degli accessi, ad esempio tornelli e metropolitane e per la sicurezza delle carceri”. Sick - www.sick.com 55 AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli ‘Evo’ come ‘Evolution’ F orte di oltre 15.000 dipendenti nel mondo e presente in oltre 50 Paesi, Invensys ha registrato entrate nell’anno fiscale 2013 pari a 1.792 milioni di sterline, con un incremento del 2% rispetto al 2012 e un profitto operativo di 131 milioni di sterline (+41%). Nello specifico il 15% delle revenue del Gruppo (260 milioni di sterline) è derivato dal segmento business ‘Software’, il 53% (948 milioni) dall’‘Industrial Automation’, il 14% (253 milioni) dall’‘Energy Controls’ e il restante 18% (331 milioni) dalle ‘Appliance’. “Il mercato DCS a livello mondiale ha registrato una crescita modesta nel triennio 2010-13, con volumi intorno ai 15 miliardi di dollari, che rappresentano una crescita di circa il 3% in tutto il mondo con un quadro regionale non uniforme” ha dichiarato Stefano Artegiani, direttore commerciale Italia di Invensys, in occasione della conferenza stampa italiana di lancio di Foxboro Evo, il sistema di automazione di processo di nuova generazione presentato in USA a settembre 2013. “Nello specifico, se si consi- 56 Foxboro Evo rappresenta lo stato dell’arte nel campo dei sistemi di automazione di processo dera il mercato in relazione alle diverse aree geografiche, Nord America e America Latina hanno registrato un trend positivo, mentre la zona asiatica è in rallentamento e l’Emea in contrazione nonostante i buoni livelli di attività in Medio Oriente. Focus sul mercato in Italia “Passando al caso specifico dell’Italia, il mercato dei DCS segue qui le tendenze in atto a livello europeo, con una contrazione generalizzata di tutti i settori merceologici”. Occorre infatti considerare che, per l’ambito petrolchimico, tre delle dieci raffinerie italiane verranno a breve convertite a depositi, mentre altri siti, stanno subendo un riassetto produttivo per rispondere alle attuali necessità di business: “Per Invensys, su un volume globale pari a 60 milioni di dollari in Italia il 40% deriva dal settore petrolchimico e dal suo indotto, un 10% si deve all’oil&gas, un altro 10% al power e altrettanto dal far- MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Con Foxboro Evo, ultimo frutto dell’evoluzione tecnologica dei propri sistemi, Invensys propone un PAS a elevate prestazioni, totalmente integrato e allo stato dell’arte maceutico” ha spiegato ancora Artegiani. “Parliamo dunque di un mercato ormai maturo, con un elevato livello di competizione in un contesto di condizioni economiche non favorevoli e la presenza di competitor affermati come ABB e Siemens nel power, Honeywell ed Emerson nel petrolchimico”. La richiesta del mercato power, in particolare, risulta diminuita del 40%, mentre l’oil&gas rimane uno dei settori ancora attivi grazie all’importante investimento di Total nel Sud Italia. “Gli EPC, storicamente fortemente attivi nel nostro Paese, devono oggi seguire i loro clienti delocalizzando in aree dove le opportunità sono maggiori, ossia nei paesi emergenti, e noi non possiamo che seguirli a nostra volta”. Infatti Invensys sta da un po’ di tempo intraprendendo una politica di rafforzamento nell’area mediorientale-africana. “In Italia, oltre a continuare a sviluppare il business legato alla nostra diffusa base installata (45%), concentrandoci sull’evoluzione tecnologica e dei sistemi, puntiamo sul Greenfield (30%) supportando progetti EPC nei Paesi extra Emea, mentre un 25% del fatturato viene infine da nuovi progetti realizzati in Europa” ha rivelato Artegiani. “I driver di sviluppo che abbiamo individuato sono principalmente quattro: la safety, intesa sia come salute che come sicurezza, ottenibile con la realizzazione di sistemi che rispettino le normative, con l’offerta di training e il monitoraggio dei dati produttivi per una gestione sicura; eccellenza produttiva che significa adeguare velocemente le produzioni alle richieste del mercato e incrementare la produttività riducendo i costi gestionali e i fermi impianto; estensione della vita degli asset grazie al contenimento dei costi di investimento e di manutenzione e alla flessibilità nel riutilizzo degli asset esistenti; infine, engineering e agilità operativa con l’utilizzo di risorse dislocate su più unità produttive remote e l’ottimizzazione delle fasi progettuali tramite simulazioni integrate con strumenti di sviluppo ingegneristico avanzati e l’utilizzo di standard ripetibili e documentabili”. L’ultima evoluzione tecnologica Le ultime analisi di mercato rivelano che tutti gli investimenti delle aziende sono oggi orientati a ottenere un ROI in tempi brevissimi: “La presenza di un’elevata quantità di DCS in fase matura e l’esigenza di incrementare le performance produttive in termini di quantità-qualità-costi, con investimenti minimi e a breve orizzonte temporale, comportano oggi l’orientamento a integrare i primi tre livelli del modello produttivo, DCS - Distributed Control System, APC - Advanced Process Control e RTO - Real Time Optimization” ha concluso Artegiani. In questa direzione va quindi l’ultima evoluzione tecnologica della soluzione di Invensys, la “più importante in 26 anni di vita dal punto di vista del controllo” come ha sottolineato Giuseppe Caltabiano, VP marketing & communication Emea di Invensys: Foxboro Evo. “La tecnologia di Foxboro Evo si è evoluta negli anni, non si tratta quindi di un prodotto ‘nuovo’, nato ‘dal nulla’, il giorno ‘x’, bensì dell’ultimo step Vittorio Panzeri, South West Europe general manager di Invensys Giuseppe Caltabiano, VP marketing & communication Emea di Invensys di un più lungo percorso tecnologico. Da qui la dicitura ‘Evo’, ossia ‘Evolution’, proprio a ricordare questa caratteristica distintiva della soluzione, che mantiene, come del resto è consuetudine di Invensys, piena compatibilità con le precedenti soluzioni, anzi ne rappresenta l’ultimo e più completo ‘pacchetto’, tecnologicamente allo stato dell’arte”. Tre sono gli ambiti applicativi di Foxboro Evo: Operational Integrity, quindi riduzione dei rischi; Operational Insight, ossia gestione dei dati, della loro integrità e loro presentazione; Future Proof, ovvero ‘a prova di futuro’, unendo attualità e salvaguardia degli investimenti precedenti, a garanzia di un cambiamento non discontinuo per il cliente”. Foxboro Evo permette, fra l’altro, agli operatori di adeguare i parametri di funzionamento dei sistemi step by step in base alle condizioni a contorno dell’impianto (configurazione dinamica); consente la connessione da remoto in sicurezza tracciando le operazioni effettuate e indicandone gli artefici; offre strumenti di manutenzione preventiva; utilizza infine una metodologia di rappresentazione dei dati e degli allarmi chiara e intuitiva e integra diversi approcci alla security per evitare failure della strumentazione, obsolescenza dei dati ecc. “Il settore in cui operiamo è per sua definizione poco propenso all’innovazione, anche perché procedure consolidate danno agli operatori, che devono maneggiare sistemi e apparati spesso critici, un’apparente sicurezza, secondo la falsa idea che ciò che ha sempre funzionato debba continuare a farlo se non si cambia nulla” ha esemplificato Pasquale Fanelli, esperto di functional safety. “In realtà, adottare tecnologie allo stato dell’arte, come Foxboro Evo, in combinazione con un training accurato e l’applicazione di tutte le normative, costituisce un passo imprescindibile per evitare che accadano episodi incresciosi, che possono causare sia la morte o il ferimento degli operatori, sia ingenti danni ambientali oltre che economici”. Invensys - http://iom.invensys.com Quando 1+1 fa più di 2 A metà gennaio si è concluso l’iter di approvazione a livello globale dell’acquisizione di Invensys da parte di Schneider Electric: l’unione di questi due protagonisti del mercato industriale porta alla creazione di una società tecnologica ancora più internazionale e innovativa, con una posizione consolidata e a copertura dell’intero spettro di prodotti richiesti dal comparto, dal software alla gestione energetica. “Insieme Schneider Electric e Invensys offrono un portafoglio prodotti ottimizzato, quasi privo di sovrapposizioni, in grado di garantire l’eccellenza operativa e di progettazione a tutti i clienti nei più svariati settori di attività” ha sottolineato Vittorio Panzeri, South West Europe general manager di Invensys. “Al di là delle enormi potenzialità e sinergie che potranno scaturire dall’unione delle soluzioni delle due società, da un punto di vista puramente ‘pratico’ come Invensys beneficeremo anche della presenza ‘fisica’ di Schneider Electric in molti Paesi per noi interessanti, dove non abbiamo ancora sviluppato una nostra rete commerciale. Non vediamo l’ora che l’unione diventi realmente operativa”. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 57 AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli Un passo dopo l’altro, verso il futuro “Integrated Industry - Next Step”: questo il motto della prossima Hannover Messe, per indicare al mondo dell’industria la ‘strada’ verso una fabbrica più intelligente senior vice president di Hannover Messe, in occasione della presentazione ufficiale dell’evento a Milano. “Tutto questo diventa possibile solo con una gestione intelligente della produzione, che adotti le tecnologie oggi disponibili per la ‘fabbrica del futuro’”. Obiettivo della ‘Integrated Industry’ dello slogan è dunque la realizzazione di impianti di produzione trasformabili, dove tutte le parti in causa, dal pezzo in lavorazione alle macchine, ai sistemi di trasporto, sono collegate in rete e comunicano autonomamente gli uni con gli altri. Il pezzo in lavorazione non verrà dunque aggiunto di stazione in stazione lungo una linea di produzione fissa, ma azionerà da sé delle isole di produzione modulari, attivando la successiva necessaria fase di lavorazione. N on basta più l’integrazione per essere vincenti: nel mondo della Industry 4.0 è l’‘intelligenza’ a fare la differenza e Deutsche Messe, organizzatore della più nota kermesse del mondo dell’automazione e dell’industria in generale, Hannover Messe appunto, lo ha ben capito come dimostra il tema conduttore dell’edizione 2014 (in calendario ad Hanno- La Fiera si fa in sette ver dal 7 all’11 aprile): ‘Integrated Industry - Next Step’. Ovvero: la transizione dell’industria, passo dopo passo, dalla ‘smart factory’ alla ‘fabbrica in rete’ reale della quarta rivoluzione industriale. “Per essere realmente competitivi le imprese devono offrire ai propri clienti il prodotto giusto al momento giusto adattandosi flessibilmente alle esigenze e all’andamento del mercato” ha sottolineato Marc Siemering, Per dare al proprio variegato pubblico una visione quanto più possibile completa del settore, senza diventare dispersiva, Hannover Messe 2014 è stata suddivisa in sette aree tematiche. Così, la ‘Digital Factory’ ospiterà tutte le soluzioni IT per l’industria (Padiglione 7), mentre nella ‘Industrial Automation’ convergeranno prodotti e sistemi per l’automazione di processo, la robotica, il monitoraggio e la gestione. Sotto il ‘cap- Collaborare per competere: il ‘segreto’ di TPA “T PA Italia nasce dall’idea di estendere un modello fieristico che sta riscuotendo grande successo nel mondo, dove conta il contatto diretto con le aziende e le associazioni che le rappresentano” ha sottolineato Züge presentando la nuova piattaforma B2B dedicata ai sistemi di azionamento, trasmissione di potenza, fluidotecnica e automazione. “Le imprese sono state dunque chiamate a contribuire concretamente alla definizione dell’evento e a partecipare attivamente agli ‘advisory panel’, comunicando agli organizzatori le loro reali problematiche e necessità”. Da qui il motto ‘Collaborare per innovare al fine di competere’, che si traduce nel desiderio di promuovere non le singole aziende, bensì un intero comparto che, storicamente, rappresenta un centro di eccellenza e qualità del made in Italy nel mondo. Sono a oggi più di 100 le aziende che hanno aderito a TPA Italia, realtà che credono nel rilancio del Paese e continuano a investire in tecnologia e ricerca. Un nome per tutti: Camozzi, membro dell’advisory panel, che festeggerà in Fiera i 50 anni di attività nella pneumatica. 58 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Una vetrina dedicata all’Italia I n occasione di Hannover Messe, la Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche-Anie, in collaborazione con Deutsche Messe, organizza una ‘vetrina’ dedicata al made in Italy: “Si tratta di uno spazio di circa 200 m2 nel quale troveranno posto gli stand delle aziende tricolori aderenti all’iniziativa, soprattutto realtà di medie e piccole dimensioni” ha illustrato Mariarosaria Fragasso, responsabile dell’Area Internazionalizzazione di Confindustria Anie (www.anie.it). Secondo i dati dell’associazione, il comparto dell’industria elettronica ed elettrotecnica italiana ha registrato nel 2013 un fatturato aggregato pari a 65 miliardi di euro. Il comparto include numerose PMI, che hanno molto sofferto per la crisi e che sono alla ricerca di supporto per l’internazionalizzazione. Da qui la nascita nel 2009-10 della sezione Internazionalizzazione di Anie: “L’export di settore è cresciuto del 10-11% annuo nel periodo 2010-11, ma ha ultimamente subito una battuta d’arresto assestandosi su un più modesto 3-4% a causa della crisi globale” ha avvertito Fragasso. La vetrina ad Hannover è stata pensata anche in un’ottica di efficientamento delle spese e riduzione dei costi, poiché le aziende stanno razionalizzando sempre più la loro presenza a eventi di questo tipo che possono, d’altra parte, rivelarsi occasioni di business da non perdere. pello’ di ‘Energy’, tema particolarmente sentito, si riuniranno invece circa un quarto degli espositori, attivi in tutti gli ambiti della filiera energetica, dalla produzione alla distribuzione, dall’accumulo alla trasformazione, alle reti di trasporto dell’energia. In Fiera vi sarà poi un occhio di riguardo, come sempre, per l’R&D, cui è dedicato lo spazio ‘Research & Technology’ (Padiglione 2), dove i visitatori potranno toccare con mano tecnologie allo stato dell’arte, stringere partnership e avviare collaborazioni. “‘Least but not last’, i componenti per l’industria e la subfornitura troveranno la loro collocazione ideale nella ‘Industrial Supply’. Quello della subfornitura è un comparto particolarmente caro ad Hannover, che negli anni dispari con la biennale MDA (Motion, Drive & Automation) dà vita a un evento a se stante, di portata tutt’altro che secondaria” ha illustrato Andreas Züge, direttore generale della filiale italiana di Deutsche Messe. “Ora stiamo lavorando affinché il comparto possa identificarsi in una manifestazione dalla cadenza più regolare: la distinzione in anni pari e dispari risulta Control)”. L’iniziativa speciale scelta per l’edizione 2014 di Hannover Messe ha per tema le ‘Metropolitan Solutions’: “Faremo convergere qui sia i responsabili decisionali in ambito governativo, amministrativo e politico, sia i massimi offerenti di soluzioni infrastrutturali urbane di origine industriale, che utilizzeranno la Fiera come una piattaforma internazionale di dialogo e informazione sulle tecnologie e sui servizi per lo sviluppo sostenibile delle città” ha spiegato Siemering. Infine, è ‘Global Challenges, Smart Solutions’ lo slogan con il quale i Paesi Bassi si presenteranno all’evento in veste di Paese partner: “I Paesi Bassi con le loro soluzioni intelligenti in risposta alle sfide tecniche sono sinonimo di innovazione” ha ribadito il vice presidente. Durante la più recente edizione confrontabile di Hannover Messe, quella del Un momento della conferenza stampa a Milano difficilmente comprensibile al pubblico. Vedrà così la luce quest’anno, organizzata in collaborazione con Fiera Milano nel polo fieristico di Rho-Pero dal 6 al 9 maggio, TPA Italia (Biennale internazionale per i sistemi di azionamento, fluidotecnica e automazione), manifestazione che associa una dimensione locale, italiana, al respiro internazionale del circuito MDA e PTC (Power Transmission & Hannover Messe: punti di forza L’ ultima edizione di Hannover Messe ha richiamato circa 200 mila visitatori da 90 Paesi, di cui il 63% dall’Europa (la metà da Paesi UE), il 23% dall’Asia, il 9% dall’America, il 3% dall’Africa e il 2% da Australia/Oceania; nel 2013 oltre 2.000 visitatori sono arrivati dall’Italia (erano stati 1.000 nel 2012). Ora Deutsche Messe punta a incrementare l’internazionalizzazione dell’evento lato sia visitatori sia espositori. “Punto di forza della manifestazione è la possibilità per il visitatore di trovare tutti gli ‘anelli’ della ‘catena’ dell’industria, oltre che le ultime novità tecnologiche che i produttori di tutto il mondo presentano qui in anteprima” ha concluso Siemering. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 2012, erano presenti 80 aziende olandesi su una superficie di 2.200 m2: “Il settore della costruzione delle macchine sta registrando una crescita ininterrotta nei Paesi Bassi ed è caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese altamente specializzate. Si è andata inoltre sviluppando nel Paese un’industria della subfornitura molto competitiva che fornisce a clienti di tutto il mondo componenti, moduli e pezzi singoli realizzati su misura. I nostri espositori e visitatori avranno dunque eccellenti opportunità di cooperazione con i protagonisti olandesi dell’industria”. Le aziende olandesi saranno presenti in tutti i settori della fiera, oltre che presso lo stand istituzionale al Padiglione 3. Hannover Messe www.hannovermesse.de TPA Italia - www.tpa-italia.com 59 AO ATTUALITÀ di Antonella Cattaneo SPS, quarta edizione Dal 20 al 22 maggio 2014 luci puntate su SPS/IPC/Drives di Parma. Molte le novità 2 014: scatta la quarta edizione di SPS/IPC/Drives a Parma, dal 20 al 22 maggio. Quest’anno sono state annunciate novità interessanti. Secondo Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, “Quest’anno la manifestazione sarà ancora più grande e più importante rispetto all’ultima edizione, che per altro era già in forte crescita rispetto all’anno precedente. Un percorso virtuoso per SPS che fin dalla sua nascita ha avuto un exploit al di là di ogni aspettativa, nonostante alcune profezie funeste dovute a situazioni instabili di mercato. Possiamo continuare quindi a trasferire messaggi di positività poiché i dati che abbiamo sono di un 15% di crescita”. Un dato confortante, segno di un inizio di cambiamento di rotta per il settore, anche per il fatto che proprio nella giornata di presentazione di SPS, a Bruxelles è stato presentato il progetto ‘Industrial Compact’ finanziato dall’Unione Europea che prevede un forte sostegno proprio per il settore manifatturiero. Notizia ottima che permetterà di allinearci alla politica già intrapresa da tempo dagli Stati Uniti, molto 60 più avanti di noi nel percorso di reindustrializzazione. È per questo che secondo Wich “La manifestazione si colloca proprio in un ambito favorevole ed è in trend per quanto riguarda le tendenze macroeconomiche e gli obiettivi che a livello europeo ci stiamo ponendo. Nell’ultimo decennio abbiamo vissuto un presupposto economico che prevedeva un forte sostegno dei servizi. Abbiamo visto, soprattutto nei paesi maturi, una deindustrializzazione a favore dei servizi. Ma proprio nell’ambito della crisi degli ultimi anni si è scoperto che il settore manifatturiero è quello che assicura posti di lavoro, crescita, è quello che contribuisce al rilancio dell’economia, soprattutto di quelle sofferenti. Parlando dell’Italia, che si sa è il secondo mercato manifatturiero europeo dopo la Germania, una politica orientata alla crescita è strategica. L’Italia ha un’incidenza sul PIL del manifatturiero attorno al 13-14% e la percentuale di esportazione sul PIL è attorno al 30. La Germania ha un benchmark del 50%. Se noi recuperassimo dei punti in percentuale sul manifatturiero, automaticamente aumenteremmo anche l’incidenza delle esportazioni e ci assicureremmo quella crescita di cui abbiamo bisogno”. Ma tornando a SPS, secondo Wich “La manifestazione è proprio un bacino di conoscenze, di temi, un laboratorio dal quale potrebbe nascere l’innovazione e anche, perché no, la crescita del settore manifatturiero in Italia e in altri mercati”. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia Le novità Interviene Francesca Selva, vice president marketing and events di Messe Frankfurt Italia, “Sì, SPS gode di un ottimo passaparola competente. È una fiera che non crescerà mai a dismisura in quanto noi cercheremo sempre di mantenerla molto verticale ma i dati sulla manifestazione già ora evidenziano una fiducia consolidata da parte delle aziende espositrici che considerano la partecipazione un investimento oltre a un momento di incontro. Quindi forti di questa crescita avevamo annunciato la volontà di allargare la manifestazione su 2 padiglioni”. E sono riusciti a farlo grazie all’aiuto delle aziende del panel che si sono suddivise nelle due aree. Ma questa non è l’unica novità di SPS perché continua Selva “vorremmo organizzare un’iniziativa in area esterna, una vera Piazza dell’Innovazione proprio perché i temi che SPS affronta sono temi che riguardano l’innovazione. Abbiamo quindi chiesto alle aziende, alle Università, alle start-up di esporre in quest’area i loro pro- getti innovativi con temi anche border-line ma che parlino di innovazione”. Oltre poi alle aree per i system integrator, della Linking University, dell’Innovation Research, le zone dedicate ai convegni e alle start-up, “quest’anno ci sarà un’altra novità: una parte dedicata all’Industrial Software” continua Selva. “Abbiamo capito che tutto quello che è software e hardware nell’au- il merceologico completo per dettagliare meglio l’offerta delle aziende” continua Selva. Dalla prossima edizione parte poi l’operazione Doppio Fil Rouge che vedrà la partecipazione di end user del settore food e farmaceutico alle tavole rotonde di incontro e confronto con gli operatori dell’automazione industriale. “Siamo partiti l’anno scorso pensando che ogni anno avremmo indirizzato una comunicazione specifica per far capire cos’è SPS agli end user perché SPS è un brand molto forte tra i nostri espositori ma non lo è per i visitatori. Per altro, per esteso, la sigla SPS è veramente difficile da dire e da capire se non si è tedeschi. L’anno scorso quindi li abbiamo coinvolti in una tavola rotonda, sul food & beverage, e se da un parte noi abbiamo avuto un più 37% di visitatori rispetto all’edizione precedente, Francesca Selva, vice president marketing and events dall’altra parte le di Messe Frankfurt Italia aziende coinvolte nella tavola rotonda hanno tomazione si sta avvicinando moltissimo e capito che a SPS c’era tutto un mondo che lo abbiamo capito grazie al nostro Comi- interessava a loro. Quest’anno hanno detato Scientifico che ci suggerisce di anno ciso che il focus fosse sul pharma, ma verrà in anno i temi da sviluppare. E quest’anno riproposto ancora il food & beverage, inil Comitato Scientifico ci ha sensibilizzato dispensabile per noi e per le aziende che moltissimo sulle tematiche di software hanno partecipato l’anno scorso e che industriale perché molto c’è di innovativo hanno deciso di far parte di un nostro e molto c’è ancora da innovare”. A questo network di end user, una specie di club di proposito interviene Roberto Maietti, con- riferimento in grado di segnalare temi imsulente strategico di SPS, “A supporto di portanti da trattare” continua Selva. questo progetto, dal 21 gennaio è attivo Un ultimo argomento che vogliamo sottoun blog chiamato ‘Conversazioni SPS’ nel lineare è legato alle aziende italiane, come quale di tratta di simulazione & analisi, precisa Selva: “A SPS partecipano molte Internet of things, big data, business in- aziende straniere che hanno filiale in Italia telligence temi identificati dal Comitato ma alla manifestazione è presente anche Scientifico sui quali scriveremo dei post e un nucleo di imprese italiane per le quali ci aspettiamo interazione, rumore... Questi vogliamo fare qualcosa. Con la collaboquattro temi sono anche parte della co- razione di Anie stiamo organizzando una lonna vertebrale dei seminari, delle tavole visita speciale in fiera, incontri b2b mirati rotonde di quest’anno”. Dietro a questo e visita alle aziende da parte di operatori progetto c’è una vera redazione composta russi del comparto industriale di Ekateda Roberto Maietti, Giambattista Gruosso, rinburg” un modo per far conoscere il docente di Elettrotecnica al Politecnico made in Italy e ampliare la visibilità. di Milano e Giulio Pizzuto che coordiMesse Frankfurt - www.messefrankfurt.it nata il tutto via web. “Altra novità poi è Elettronica di controllo maxon per motori DC e EC. maxon motor control SPS/IPC/Drives Italia Pad.2 Stand M043 Potenza sotto controllo. I servocontrollori ESCON maxon motor vengono utilizzati quando servono buone caratteristiche di regolazione e una veloce messa in servizio: i sistemi di controllo PWM a quattro quadranti possiedono rapidi regolatori digitali di corrente e di velocità con una grande ampiezza di banda e permettono di controllare in modo ottimale i motori a corrente continua con magneti permanenti. maxon motor è il fornitore leader a livello mondiale di motori e sistemi ad alta precisione fino a 500 watt. Il nome maxon motor è inoltre sinonimo di soluzioni personalizzate, altissima qualità, capacità di innovazione, prezzi competitivi e una rete di distribuzione mondiale. Venite a conoscerci su www.maxonmotor.it AO SPECIALE Sistemi di automazione Foto tratta da http://freerangestock.com per la captazione, distribuzione, controllo, potabilizzazione, depurazione dell’acqua a cura di Antonella Cattaneo MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 63 AO SPECIALE di Marco Giudici L’impianto di Acque del Basso Livenza La rivoluzione della depurazione Con Eaton è possibile gestire un impianto di depurazione a distanza G razie all’innovativa tecnologia Eaton, la società Acque del Basso Livenza ha recentemente rivoluzionato la gestione del proprio impianto di depurazione idrica. Essendo già da diversi anni cliente di Eaton e avendo sperimentato la qualità delle sue avanguardistiche componenti elettroniche, Acque del Basso non ha avuto alcun dubbio nell’adottare le più recenti apparecchiature PKE, Smartwire-DT, Panel-PLC e SLX9000 per rendere il proprio impianto più efficiente e consentire al proprio personale tecnico di gestire i macchinari da postazioni remote. Vediamo come. Acque del Basso Livenza è una società per azioni a totale controllo pubblico che serve oltre 140.000 abitanti residenti in diciannove comuni nelle province di Treviso, Venezia e Pordenone. Si tratta di uno dei maggiori impianti di depurazione nell’area del portogruarese e in tutta la provincia di Pordenone. La società si è da sempre impegnata a offrire un elevato standard di efficienza e qualità dei servizi ai propri utenti e a reggere la sfida della recente liberalizzazione dei servizi idrici e della competizione che ne è derivata. È per questo motivo che, ora più che mai, investire in tecnologia ed efficienza è divenuta una delle priorità di Acque del Basso Livenza. Ne consegue che, ogni qual volta si verifica un guasto a uno dei motori o pompe che operano all’interno di un impianto, è necessario notificare l’evento a tecnici ‘off site’, i quali devono quindi essere reperibili 24 ore su 24. Questa problematica spesso penalizza la produttività generale degli impianti di de- Risolvere problemi a distanza I protettori di motore PKE connessi al sistema SmartWire DT consentono un’efficace diagnostica a distanza con un cablaggio decisamente ridotto Come è noto a chi opera nel settore del trattamento dell’acqua, impianti di depurazione idrica come quello gestito da Acque del Basso Livenza hanno la peculiarità di non essere presidiati. In altre parole, non dispongono di personale in loco, in quanto sono interamente automatizzati e operano a ciclo continuo. purazione e si traduce in notevoli costi di gestione del personale e tempi morti; quando, ad esempio, un motore si ferma a causa di uno sforzo eccessivo, l’intero impianto si arresta fino a che un tecnico non si reca sul posto per ripristinare il protettore del 64 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 motore. È per risolvere questo di tipo di problematiche che Acque del Basso Livenza ha recentemente deciso di adottare l’innovativo protettore di motore PKE, integrato al sistema Eaton SmartWire DT, a sua volta in comunicazione con il controllore logico programmabile Panel-PLC serie XV-150 dotato di interfaccia Canopen. “In un Inverter SLX9000, protettori motore impianto di trat- PKE e SmartWire DT consentono di tamento acque è risparmiare tempo e spazio fondamentale tenere sotto controllo ogni macchinario a distanza, senza doversi recare sul posto” spiega Lorenzo Pattaro, application engineer automation di Eaton Italia, “grazie alla sua innovativa integrazione con il sistema SmartWire DT e il Panel-PLC, il protettore di motore PKE ora consente ad Acque del Basso Livenza di inviare informazioni dettagliate tramite sms o email ai propri tecnici, i quali hanno la possibilità di interagire con l’impianto da postazioni remote attraverso un semplice computer o smartphone”. Grazie a una connessione remota via VNC, i tecnici di Acque del Basso Livenza possono quindi monitorare, in tempo reale, la quantità di corrente assorbita da ciascun motore e, in caso di sovraccarico o arresto tecnico, sono in grado di rimettere in funzione immediatamente il motore con un semplice touch sullo schermo di un tablet o smartphone. “Grazie all’interfaccia grafica del PLC è possibile vedere e cambiare impostazioni e interagire con l’impianto” spiaga Pattaro “l’interfaccia grafica è disponibile all’interno dell’impianto e i tecnici possono vedere esattamente la stessa cosa da postazioni remote”. Diagnostica a distanza Un altro decisivo miglioramento che il sistema PKE, SmartWire DT e Panel-PLC ha apportato alla gestione dell’impianto di depurazione di Acque del Basso Livenza è la possibilità di diagnosticare la causa di un qualunque malfunzionamento da postazioni remote. In precedenza, quando si verificava un guasto, i tecnici ricevevano un sms automatico senza la specifica della causa e senza la possibilità di intervento da remoto. Come spiega Pattaro “il sistema è ora in grado di gestire tutti i dispositivi dell’impianto a distanza e permette ai tecnici di monitorarne le tarature di protezione e individuare immediatamente la causa di un guasto e capire se, ad esempio, si è verificato un arresto tecnico o un corto circuito”. Grazie a questo innovativo sistema di gestione a distanza, Acque del Basso Livenza ha decisamente ridotto i costi di gestione del personale e incrementato la pro- duttività generale dell’impianto, facendo sì che i propri tecnici possano individuare e risolvere la maggior parte dei problemi senza doversi recare fisicamente sul posto. Oltre all’innovativa tecnologia PKE e SmartWire DT, Acque del Basso Livenza ha installato l’inverter Eaton serie SLX9000. Grazie a questo dispositivo connesso al Panel-PLC XV-150 via Canopen, l’azienda è in grado di gestire i propri motori e cambiarne le impostazioni, come ad esempio le rampe di accelerazione/decelerazione o i parametri dei regolatori PID, semplicemente toccando su un display. Inoltre, l’SLX9000, così come il PKE, ha decisamente migliorato la qualità della diagnostica. Mentre, in precedenza, l’unico modo per individuare un guasto era costituito da un semplice allarme, “grazie alla scheda ausiliaria di comunicazione Canopen, collegata al Panel-PLC, ora è possibile visualizzare lo stato fiIl computer industriale XP702 consente sico dell’inverter, di monitorare lo stato generale la sua velocità e dell’impianto la corrente assorbita dal motore in modo da avere una panoramica completa sullo stato dell’impianto” commenta Pattaro. A completare l’installazione di tecnologia Eaton presso Acque del Basso Livenza, è il computer industriale XP-702 che ha la funzione di immagazzinare tutti i dati provenienti dalle apparecchiature Eaton unitamente a quelli forniti da altre componenti del sistema, rendendo visibile lo stato generale dell’impianto di depurazione. Risultati “La possibilità di intervenire da postazioni remote, che la tecnologia Eaton offre, è sicuramente la caratteristica che ha colpito di più il nostro cliente al momento della scelta del protettore di motore PKE integrato ai prodotti SmartWire DT e Panel-PLC XV-150” conclude Pattaro “l’installazione di questi prodotti ha radicalmente cambiato la gestione di Acque del Basso Livenza, rendendo l’impianto decisamente più tecnologico ed efficiente”. Se in precedenza l’azienda era costretta a dipendere dalla disponibilità dei propri tecnici, i quali dovevano essere pronti a recarsi sul posto a qualunque ora del giorno e della notte, adesso la maggior parte dei problemi possono essere risolti a distanza e, nel frattempo, I tecnici possono dedicarsi ad altre mansioni. A conseguirne sono maggiore efficienza e produttività. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Eaton - www.eaton.com 65 AO SPECIALE di Bob Dobson Migliorare la qualità delle acque costiere del Sussex Uno dei progetti di depurazione delle acque reflue più ambiziosi di tutta Europa, studiato per trattare le acque reflue di varie città e migliorare la qualità dell’acqua lungo la costa del Sussex (UK), è stato portato a termine in tempi record grazie alla semplicità di integrazione dei sistemi di controllo Mitsubishi Electric Nazionale South Downs di recente creazione, e l’hanno dotata di un tetto erboso di 18.000 m2, uno dei più grandi d’Europa, in modo che si fonda nel paesaggio fino quasi a scomparire. Hanno inoltre insistito affinché all’interno dell’edificio venga mantenuta una leggera pressione negativa per evitare la fuoriuscita di odori sgradevoli. Tra Scada e PLC Q uesto programma di miglioramento ambientale del costo di 300 milioni di sterline, il progetto di investimento più consistente mai realizzato dalla società Southern Water, comprende una nuova centrale di trattamento delle acque reflue e riciclaggio dei fanghi, due stazioni di pompaggio, un tunnel fognario lungo 11 km e una condotta di scarico in mare lunga 2,5 km. Il nuovo impianto è in grado di trattare i 95 milioni di litri di acque reflue generate giornalmente dai residenti di Peacehaven, Telscombe Cliffs, Ovingdean, Rottingdean, Saltdean e Brighton & Hove. L’impianto di depurazione di Peacehaven, entrato in funzione alla fine del 2012, è collegato sia alla vecchia rete vittoriana sia al lungo condotto di scarico in mare attraverso il nuovo tunnel fognario. Gli architetti hanno voluto inserire completamente nell’ambiente questa costruzione, confinante con il Parco 66 A Peacehaven si trova la centrale di controllo nella quale sono in funzione un sistema Scada principale/ausiliario e quattro stazioni di lavoro di tipo thin client. Il sistema Scada/PLC geIl nuovo impianto è in grado di trattare stisce tutti gli aspetti dell’imi 95 milioni di litri di acque pianto di depurazione, tra cui il reflue generate trattamento delle acque reflue giornalmente dai residenti e dei fanghi, il controllo degli di Peacehaven, Telscombe odori e la parte di Hvac (riscalCliffs, Ovingdean, damento, ventilazione e condiRottingdean, Saltdean e zionamento dell’aria). Il sistema Brighton & Hove Scada comprende inoltre altre cinque stazioni operatore installate in centri di controllo motori disseminati nel sito di Peacehaven, tutte utilizzabili per comandare l’intero sistema, incluse apparecchiature situate a 7 km di distanza. Ognuno dei siti remoti presenti nelle altre città è dotato di almeno un HMI Mitsubishi Electric, interfacce configurate per consentire il controllo locale piuttosto che fornire accesso all’intero sistema. Il sistema estrae l’aria per mantenere la pressione negativa e la fa passare prima attraverso una serie di torri di lavaggio acide e di filtri ipocaustici e successivamente attraverso vari filtri a carbone attivo per assicurare che non fuoriesca alcun odore sgradevole. Il tasso di estrazione è stato calcolato e impostato in modo che la pressione negativa interna sia sempre mantenuta costante. I progettisti hanno saputo sfruttare al meglio l’ambiente circostante, utilizzando la pendenza delle Downs, le colline tipiche dell’area, per alimentare a gravità gran MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 La serie Melsec Q di Mitsubishi Electric è molto più di un normale PLC. È una piattaforma di automazione unica che riunisce funzioni di controllo modulari che fanno capo a numerose e diverse discipline tecniche, tra cui logica, movimento, IT e controllo dei processi parte del sistema. In tutto il sistema vi sono solo tre sezioni in cui le acque reflue devono venire pompate dal basso verso l’alto. Il punto più basso è una camera di flussaggio situata sotto al Molo di Brighton e da questo punto le acque reflue fluiscono per gravità attraverso il GDS della Marina di Brighton fino alla stazione di pompaggio situata sotto a Madeira Drive, il lungomare simbolo di Brighton che funge da palcoscenico per la partenza di gare di mezza maratona, l’arrivo di corse di auto d’epoca e per molti altri eventi pubblici. Da qui, le pompe a velocità fissa comandate mediante PLC sono utilizzate per fare salire le acque reflue attraverso un’asta lunga 40 m; le acque proseguono per gravità arrivando a una seconda stazione di pompaggio situata a Portobello, dove vengono innalzate di 30 m per fluire poi fino a Peacehaven, il punto più alto del sistema, da cui vengono alimentate per gravità tutte le aree successive. Le prime due serie di pompe sono provviste di dispositivi per l’avvio e l’arresto graduali dei motori, mentre le altre utilizzano dei motovariatori. Le apparecchiature, cuore del sistema di controllo degli impianti, sono gli HMI GOT1000 e i PLC della serie Melsec Q di Mitsubishi Electric programmati utilizzando lo standard di programmazione IEC attraverso l’ambiente iQ Works; i PLC e gli HMI si interfacciano con apparecchiature provviste di connettività Harting e dispositivi di campo di almeno altri dieci produttori. La scelta dettata dalla semplicità La ragione principale che ha dettato la scelta dei PLC Mitsubishi Electric è la loro semplicità di installazione e uso, oltre alla loro capacità di integrarsi senza problemi con prodotti di altri produttori. A Peacehaven la principale rete di comunicazione è Profibus, con la quale i PLC e gli HMI sono compatibili anche con tutte le principali reti aperte, come Ethernet, Modbus e CC-Link. La serie Melsec Q di Mitsubishi Electric è molto più di un normale PLC. È una piattaforma di automazione unica che riunisce funzioni di controllo modulari che fanno capo a numerose e diverse discipline tecniche, tra cui logica, movimento, IT e controllo dei processi. È stata progettata in modo da facilitarne l’installazione e la messa in funzione, con l’obiettivo di incrementare la produttività. Southern Water ha utilizzato la potenza della serie Melsec Q per abbinare il controllo sequenziale a istruzioni specifiche di processo allo scopo di creare un sistema di controllo ad alte prestazioni, ma al contempo semplice, con la massima affidabilità. Ad aggiudicarsi il progetto è stata la società 4Delivery, che ha sub-appaltato alcuni elementi a Enpure, Veolia Water & Andritz; il sistema di controllo è stato progettato, installato e messo in funzione dagli ingegneri dei sistemi di controllo di Enpure e successivamente completato da PJA Control Systems, il cui presidente Paul Abbott (in precedenza principal systems engineer in Enpure) ritiene che l’usabilità immediata delle apparecchiature Mitsubishi Electric abbia apportato un contributo determinante al successo del progetto. Infatti il team di Mitsubishi Electric dedicato al progetto si è dovuto recare non più di un paio di volte nella sede dei lavori per aiutare a risolvere questioni di entità davvero lieve. Gli HMI GOT1000 di Mitsubishi Electric utilizzati in tutto questo notevole progetto Il sistema Scada/PLC gestisce tutti gli aspetti dell’impianto di depurazione, tra cui il trattamento delle acque reflue e dei fanghi, il controllo degli odori e Hvac sono all’avanguardia nel campo dei pannelli operatore. Sono progettati secondo principi ergonomici per consentire un utilizzo semplice e intuitivo, che a sua volta offre un’integrazione delle funzioni nel sistema di controllo superiore a quanto sia mai stato possibile in precedenza. Il sistema di controllo si basa su PLC con un livello di supervisione Scada, e a Enpure/PJA Control Systems sono state affidate la progettazione del sistema, la documentazione, la progettazione della rete Profibus, gli standard di programmazione PLC/Scada, la comunicazione esterna in remoto, la telemetria, il collaudo e la messa in funzione. Nonostante la sua funzionalità articolata, per azionare il sistema è sufficiente una sola persona e per l’intero impianto occorre la presenza di quattro o cinque persone soltanto. I PLC Mitsubishi Electric sono tutti installati nella sezione ICA (Strumentazione, Controllo, Automazione) degli MCC (Centri Controllo Motori). Da questi punti, i PLC controllano e monitorano tutte le apparecchiature di campo, come le pompe e i flussimetri. Le operazioni possono essere gestite dalla sala di controllo che utilizza il sistema Scada per rappresentare graficamente l’impianto e controllarlo in remoto. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Mitsubishi Electric - it3a.mitsubishielectric.com/fa/it 67 AO SPECIALE di Giovanni Mappa WDOxy-Fuzzy Anova presenta una procedura per il controllo on-demand dell’ossigeno disciolto per il miglioramento depurativo con risparmio energetico W DOxy-Fuzzy è una procedura software fina- metabolizzare il substrato inquinante è necessario che essa lizzata al controllo ottimale degli impianti respiri, ovvero disponga di una sufficiente concentrazione di depurazione biologica di acque reflue di ossigeno disciolto. La soluzione utilizzata per fornire OD civili/industriali e che utilizza algoritmi bio- è, come è noto, quella di utilizzare sistemi di insufflazione e processistici in Logica Fuzzy e dati online diffusione dell’aria i quali, sfruttando il principio della soluderivanti dalla strumentazione in campo. Quest’ultima si rife- bilità dei gas (Legge di Henry), forniscono ossigeno all’intera risce alla rilevazione dei valori di concentrazione dell’Ammo- biomassa contenuta nel reattore. Considerando però che (in nio NH4+ (in alternativa: ORP) e dell’OD (Ossigeno Disciolto) condizioni std) 1 m3 di aria contiene circa il 21% vol di O2, ne in aerazione restituendo come ‘output’ in tempo reale i valori ottimali di set-point dei parametri di controllo processo (OD, portata di aerazione, di ricircolo ecc.). WDOxy-Fuzzy determina quindi, il valore ottimale (set-point variabile) della concentrazione dell’OD che garantisce in ogni momento del processo depurativo: il metabolismo dei batteri eterotrofi e autotrofi protagonisti del processo depurativo; il controllo delle condizioni di non-innesco e proliferazione del bulking; la minimizzazione dei consumi energetici (kWh). Il software è implementabile nei tipici sistemi di telecontrollo, ma anche direttamente nei PLC dedicati al loop di controllo locale dell’Ossigeno Disciolto. Da oltre due anni WDOxy-Fuzzy viene utilizzato su impianti di depurazione con rimozione Il fenomeno del bulking causato da alcuni batteri filamentosi quali lo nutrienti, di piccole-medie dimensioni, sia fun- S.Natans, Type 1701 e H.hydrossis zionanti in continuo, sia con aerazione intermittente. WDOxy-Fuzzy, progettato e sviluppato dalla società Anova di Napoli, viene utilizzato da oltre due risulta che è necessario fornire una portata di aria 4-5 volte anni da grandi aziende internazionali del settore strumenta- quella necessaria rispetto all’ossigeno puro. In funzione dei zione analitica e controllo di processo, avendo superato con diversi parametri operativi di processo (temperatura, pressione atmosferica, concentrazione substrato, concentrazione successo già nel 2012 i test di funzionalità sul campo. biomassa ecc.), l’ossigeno contenuto nell’aria si trasforma in Principi di funzionamento OD, dopo aver speso l’energia necessaria, ovvero circa 0,5 Il principio di funzionamento di WDOxy-Fuzzy si basa su kWh per ogni Kg/h di O2 richiesto. alcune correlazioni bio-processistiche presentate qui di se- • Ossigeno disciolto e il bulking: la concentrazione dell’osguito. sigeno disciolto nel reattore è un parametro di enorme im• Richiesta biologica di ossigeno e ossigeno disciolto: il fun- portanza anche per la sua influenza rispetto al fenomeno zionamento dei sistemi di depurazione biologica aerobica si del bulking e, di conseguenza, sulla sedimentabilità dei fanbasa sul fatto che le sostanze inquinanti contenute nei reflui ghi. Tale relazione è direttamente influenzata dal carico orgada depurare (organiche, nutrienti ecc.) costituiscono di fatto nico F/M (Food to Microorganism): più elevato è quest’ultimo, il ‘cibo’ (substrato) dei batteri ‘eterotrofi’ e ‘autotrofi’ che ac- più alta è la concentrazione di ossigeno disciolto necessaria crescono poi come ‘biomassa’, in un prefissato volume (reat- per prevenire il bulking (causato da alcuni batteri filamentosi tore). Perché questa biomassa in ambiente acquoso possa quali lo S.Natans, Type 1701 e H.hydrossis). 68 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 • Set point OD e risparmio energetico: il processo di depurazione biologica avviene in genere in condizioni dinamiche di processo con carichi in ingresso che possono variare anche notelvolmente nello spazio e nel tempo. La dinamica di for- come già ribadito, prestabilite e comunque più lente rispetto al chimismo dell’OD. Inoltre, cosa più grave, OD elevati, oltre a costituire un inutile dispendio energetico, possono essere sintomatici di alcuni problemi relativi al corretto funzionamento del processo, come ad esempio una concentrazione della biomassa depurante troppo bassa, ovvero un carico organico insufficiente, la presenza di sostanze tossiche che hanno indebolito la vitalità della biomassa ecc. Estremizzando il concetto, in un sistema ‘substrato-biomassa-ossigenazione’ equilibrato, un valore basso (0,4-0,8 mg/l) di concentrazione media dell’ossigeno disciolto OD, può essere addirittura indicatore di buona funzionalità ed efficienza energetica, in quanto sta a significare che l’insufflazione d’aria che produce OD è quella necessaria e sufficiente per le esigenze del processo. WDOxy-Fuzzy, progettato e sviluppato dalla società Anova di Napoli, viene utilizzato da aziende del settore strumentazione analitica e controllo di processo, avendo superato con successo già nel 2012 i test di funzionalità sul campo mazione dell’OD rispetto a quella del metabolismo batterico è in rapporto mediamente di circa 5/20, ovvero una variazione di concentrazione di OD avviene nell’acqua nell’ordine di qualche minuto (a partire dall’attivazione dell’insufflazione dell’aria), mentre perché l’OD venga utilizzato come O2 dalla biomassa per il metabolizzare il substrato, occorrono 15-20 minuti. Tutto ciò consente di focalizzare i punti seguenti. - L’OD è un parametro chimico-fisico il cui valore numerico (espresso in mg/l) sta a significare una maggiore o minore ‘disponibilità’ di ossigeno per il metabolismo batterico. Detto valore è però legato a sua volta, alle differenti dinamiche di trasferimento all’interno della biomassa (temperatura, gradiente di ossigeno, dimensioni dei fiocchi di fango ecc.). In altri termini e semplificando il concetto: tra il trovarsi in una situazione in cui OD assuma valori elevati per brevi periodi di tempo, rispetto al caso in cui i valori di OD sono più bassi per tempi invece prolungati, quest’ultimo caso è certamente non solo preferibile, ma anche energeticamente meno dispendioso. - Valori di OD troppo bassi in relazione alle effettive esigenze di processo, ovvero al rapporto F/M tra substrato (inquinante) e concentrazione della biomassa, favorisce la proliferazione di batteri filamentosi, a scapito dei batteri ‘fiocco-formatori’ che sono richiesti per il corretto funzionamento del processo (sedimentazione-ricircolo): pena le gravi conseguenze sia dal punto di vista gestionale, sia dal punto di vista igienico sanitario. - Valori di OD elevati (>2,5 mg/l) non forniscono in genere, ulteriori vantaggi al metabolismo batterico in quanto le dinamiche dell’utilizzo biologico dell’ossigeno disciolto sono, Vantaggi di WDOxy-Fuzzy Nella letteratura tecnico-scientifica riguardante la depurazione biologica delle acque reflue, viene riportato tipicamente il valore di set-point OD di circa 1-2 mg/l, ma si tratta di un valore ‘a sicurezza’ che non garantisce né lo stato di salute del processo, né la salvaguardia da un dispendio energetico. In generale, i vantaggi del sistema a set point OD dinamico WDOxy-Fuzzy, rispetto al sistema tradizionale (set-point OD fisso) possono essere così riassunti: risposta immediata ai picchi a alla variabilità dei carichi idraulici e inquinanti in ingresso grazie a un adattamento continuo del set-point di ossigeno disciolto; maggiore stabilità di processo ed efficienza depurativa, con particolare riferimento al processo di nitrificazione; elevato risparmio energetico 15-20% e contestuale eliminazione degli eccessi di nitrificazione, in quanto viene evitata la fornitura di aria in eccesso e ottenuto un miglior rendimento di trasferimento di ossigeno da parte dei diffusori; maggiore controllo della continuità del rendimento di rimozione, in relazione al rispetto dei limiti di qualità nell’effluente depurato. Anova Studi e Ricerche Interdisciplinari - www.anova.it MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 69 AO SPECIALE di Lidia Gilardoni Depurazione dei reflui Misura e regolazione del pH e del potenziale Redox nel trattamento delle acque reflue. La proposta di CLR I l trattamento delle acque trattamenti avanzati risulta partireflue è un processo comcolarmente critica perché la calce plesso che per essere ben è un prodotto molto incrostante controllato richiede un ace che causa nel processo precurato monitoraggio dei senza di solidi sospesi abrasivi. parametri fondamentali che lo Anche la misura del pH e del pogovernano. In particolare alcuni tenziale Redox nei trattamenti di parametri chimico-fisici sono esossidoriduzione sulle acque prosenziali per ottimizzare i diversi venienti da processi industriali è stadi del processo: la misura del critica, perché spesso sono prepH e del potenziale di ossidorisenti sostanze altamente inquiduzione nel sedimentatore prinanti, quali ioni metallici, solfuri, mario permette di proteggere cianuri: queste soluzioni sono le vasche di ossidazione dall’inaltamente inquinanti per l’eletgresso di sostanze inquinanti trodo di riferimento che in breve e dall’instaurarsi di condizioni tempo viene reso inutilizzabile. dannose per l’attività o addiCLR propone, per l’analisi di pH rittura per la sopravvivenza dei e Redox nei punti più critici nella microorganismi che operano la depurazione delle acque reflue, depurazione aerobica. Nelle vasensori in grado di garantire per sche di ossidazione è essenziale lunghi periodi precisione e affimisurare la concentrazione di dabilità della misura e quindi del ossigeno disciolto e operare la Mod.uP02 per le sonde con elettrodi in antimonio è sistema di regolazione. regolazione automatica dell’ae- uno strumento a microprocessore, completamente Sonde per pH e Redox razione sulla base di questa ana- programmabile Nei trattamenti di ossidoridulisi perché se la concentrazione di ossigeno disciolto è troppo bassa si tende a una situazione zione nei reflui industriali, nei sedimentatori primari dei dedi setticità, se invece è troppo alta, oltre ad avere uno spreco puratori di reflui civili e nei trattamenti di neutralizzazione di energia, si formano fanghi difficili da sedimentare. La mi- con calce delle acque reflue sia industriali sia civili l’elevata sura del pH nei trattamenti avanzati viene impiegata per concentrazione di sostanze inquinanti e la presenza di solidi regolare l’addizione di calce per l’abbattimento dei solidi sospesi abrasivi e altamente incrostanti aggredisce gli eletsospesi residui e, successivamente, l’addizione di CO2 per la trodi di riferimento dei sensori tradizionali di pH e Redox e neutralizzazione dell’effluente e per l’abbattimento tramite li degrada rapidamente. Il risultato è che in breve tempo la precipitazione dell’eccesso di calce aggiunta nella fase pre- misura non è più vera e l’elettrodo di riferimento deve essere cedente. L’analisi del cloro residuo o di altro ossidante viene sostituito. effettuata sull’effluente per controllare la disinfezione finale, La soluzione proposta da CLR è una sonda pH o Redox a imin cui il dosaggio dell’ossidante deve essere sufficiente a ot- mersione con elettrodi separati e corpo a riempimento totale tenere l’abbattimento di virus microorganismi e protozoi, ma di elettrolita. L’elettrodo di riferimento (di tipo particolartanto contenuto da dare un residuo in uscita non superiore a mente resistente all’inquinamento) è posizionato all’interno 0,2 ppm di cloro attivo. del corpo sonda ed è protetto da un ponte salino di grande La funzionalità dell’impianto di depurazione dei reflui di- volume che svolge la duplice funzione di fare da barriera pende dall’efficacia dell’automazione e in particolare dal tra l’inquinante e il riferimento e di creare un buon battente buon funzionamento della strumentazione di analisi. La scelta idraulico sul setto poroso mantenendolo così pulito. Questo della catena di analisi va fatta tenendo conto da una parte dei tipo di sonda è stata installata con successo in processi alrequisiti fondamentali di precisione e affidabilità delle misure tamente contaminanti; richiede poca manutenzione (pulizia e dall’altra delle difficoltà oggettive che si incontrano nell’ese- periodica e rabbocco di elettrolita quando necessario) e gaguire tali misure nei liquami. Ad esempio la misura del pH nei rantisce misure e regolazioni di pH e Redox precise e affidabili 70 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 nti o prese Sarem ALIA, a SPS IT 0 -22 Maggio 2 Parma Stand A026 Pad. 2 per lunghi periodi. Nei trattamenti di acque reflue industriali con presenza elevata di sostanze incrostanti od oleose che tendono a depositarsi sull’elettrodo di riferimento rendendolo inutilizzabile, o con presenza di sostanze che tendono a reagire con gli elettrodi di riferimento rovinandoli, come ad esempio gli ioni Hg++, Pb++, Cu++, ClO4-, Ag+, Br-, I-, CN-, S=, l’impiego di sensori pH o Redox con elettrodi di tipo differenziale garantisce un’elevata affidabilità per lunghi periodi con necessità di manutenzione pressoché nulle. I riferimenti degli elettrodi di pH e Redox differenziali sono inoltre immuni agli effetti, deleteri per i captatori interni, delle correnti parassite nel campione in analisi. Le unità elettroniche L’unità elettronica Mod.uP01 per le sonde pH differenziali, Mod. uP03 per le sonde Redox differenziali, Mod.uP02 per le sonde con elettrodi in antimonio Sonda pH o Redox a immersione con è uno strumento a elettrodi separati e corpo a micro processore, riempimento totale di elettrolita completamente programmabile. Riceve il segnale dal sensore (pH, Redox o pH in antimonio) e dal relativo sensore di temperatura. La misura viene termocompensata, elaborata, mostrata a display in unità ingegneristiche e ritrasmessa sull’uscita analogica 4-20 mA o 0-10 V, che può essere impiegata per la registrazione in continuo dei parametri di processo. Lo strumento è dotato di 4 uscite digitali che possono essere configurate via software come NA o NC e possono essere programmate come allarme di bassa, allarme di alta, allarme con isteresi o allarme a finestra. Le uscite digitali sono da relè e possono essere impiegate sia per la regolazione che per attuare la segnalazione (ad es. acustica) di eventuali condizioni di allarme. Lo stesso strumento è disponibile con algoritmo di regolazione PID. CLR offre naturalmente anche apparecchiature standard per la misura e la regolazione del pH e del potenziale Redox nelle fasi in cui non esistono problematiche particolari. Propone inoltre una linea di apparecchiature espressamente dedicata alla misura di parametri chimico-fisici nelle acque di scarico: pH, Redox, conducibilità, ossigeno disciolto, cloro e altri ossidanti, torbidità, tutte particolarmente robuste e caratterizzate da ridotte necessità di manutenzione. CLR - www.clritalia.com PL470 Un nuovo tassello nella famiglia dei PLC Pixsys. Nuove performances di sistema con la gamma PLC core ARM-i.MX28/450Mhz. • Ridotti tempi di progettazione con funzioni Drug and Drop preconfigurate da ambiente di programmazione IEC61131 con 5 linguaggi. • Blocchi funzione PID, generatori di set/profilo, logica servo-valvole, gestioni ingressi veloci o Encoder fino a 100Khz. • Moduli I/O auto-configurabili in modalità Plug-in. • Ethernet Modbus-TCP Master/Slave con switch a 2 porte integrato per collegamenti in cascata oltre a Bus di campo CANopen e RS485 Modbus-RTU. • Telecontrollo e Web Server/FTP per monitoraggio dati con possibilità di personalizzare l’interfaccia Web. • Upgrade software da USB o SDcard. Pixsys srl Via Po 16, I - 30030 Mellaredo di Pianiga VE Ph. +39 041 519 0518 • Fax +39 041 519 0027 www.pixsys.net - [email protected] AO SPECIALE di Martina Moretti Connettività Adsl e Gprs/3G Thames Water è l’utility deputata a occuparsi della fornitura di acqua e dello smaltimento acque reflue oltremanica Con l’installazione di 450 router Ethernet eWON, Thames Water può monitorare e controllare le risorse critiche ubicate nelle sue stazioni di pompaggio e nei suoi impianti di trattamento delle acque di scarico, distribuiti nel territorio del Regno Unito T hames Water è l’utility deputata a occuparsi della fornitura di acqua e dello smaltimento acque reflue oltremanica, soprattutto nelle zone di Londra, lungo il corso del Tamigi, nel Surrey, Gloucestershire, Wiltshire, Kent, e in altre regioni del territorio britannico. I progetti supervisionati e realizzati dalla società sono di proporzioni importanti; tra questi spicca il Thames Water Ring Main, la più grande infrastruttura per il trattamento delle acque di scarico in Europa, insieme con il più esteso impianto per la desalinizzazione delle acque marine che si può trovare nel Regno Unito. Ogni giorno, Thames Water fornisce alla popolazione, tramite i suoi oltre 100 impianti dislocati sul territorio, circa 2,6 gigalitri di acqua potabile, una filiera di 32.000 km di tubature che serve 8,7 milioni di Il modello eWON 2104CD persone nell’area svolge la funzione di della grande Londra router IP VPN e gateway (City e sobborghi). trasparente Inoltre, si occupa della raccolta e smaltimento di 4 gigalitri di acque di scarico prodotti da 13,8 milioni di persone e raccolte da 108.000 km di tubature presenti nel Sud del Regno Unito. Numeri impressionanti che richiedono una gestione pronta, efficace e massimamente affiThames Water fornisce alla popolazione, tramite i suoi oltre dabile; di conseguenza, anche la scelta dei partner 100 impianti dislocati sul territorio, circa 2,6 gigalitri di acqua potabile operativi deve essere eseguita con una certa ocu- 72 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 latezza. eWON, l’azienda belga che opera nel settore della teleassistenza, distribuita in Italia in esclusiva da EFA Automazione, ha dimostrato di possedere tutti i requisiti necessari a soddisfare le rigide direttive di Thames Water. Jim Grandison, workstream lead per lo Scada Delivery Program in Thames Water rivela: “Stiamo utilizzando i router Ethernet eWON principalmente per garantire comunicazioni remote sicure con le apparecchiature di monitoraggio e controllo di importanza critica installate nelle nostre stazioni di pompaggio delle acque di scarico e negli impianti di trattamento delle acque reflue. Questo progetto rientra nell’ambito di un programma di investimento quinquennale di 4,9 miliardi di sterline lanciato nel 2010 e volto a migliorare la nostra rete e i nostri impianti di trattamento delle acque, allo scopo di assicurare un servizio migliore ai nostri 14 milioni di clienti”. Problemi da risolvere La complessità dell’infrastruttura ha posto una serie di questioni legate alla sua gestione; come spiega Jim Grandison: “Il problema con le connessioni dial-up è che i dati che si ricevono sono storici, forse più vecchi di 24 ore. Per consentire al servizio clienti di fornire dati aggiornati e affidabili e per poter reagire prontamente in caso di problemi operativi, abbiamo necessità di accedere a dati che indichino in tempo reale lo stato delle risorse. Ciò permette di evitare l’invio di tecnici presso lo stabilimento per controllare qual è effettivamente il problema”. “I nostri clienti richiedono la fornitura di acqua pulita e potabile in modo tempestivo e riducendo al minimo le interruzioni del servizio” afferma Grandison. “In passato, presso le stazioni di pompaggio veniva monitorato solo il risultato di un guasto, dopo che questo si era verificato ma non disponevamo di dati sulla causa della rottura di un’apparecchiatura. Con i dispositivi eWON possiamo contare sull’accesso immediato alle informazioni di diagnostica. Questo approccio di monitoraggio remoto in tempo reale supporta il nostro programma quinquennale Asset Management Programme, che determinerà un cambiamento nel tipo di gestione delle risorse da storico a proattivo”. “L’obiettivo è essere in grado, in caso di problemi, di far intervenire presso gli stabilimenti le persone giuste con gli strumenti giusti. In precedenza era necessario inviare un tecnico o un team di tecnici presso lo stabilimento per investigare il problema, quindi decidere chi inviare per le riparazioni e quali strumenti utilizzare”. Thames Water sta già installando oltre 450 router eWON presso circa lo stesso numero di stabilimenti ad ‘alta priorità’ nel Regno Unito, in combinazione con un PLC/dispositivo RTU, per monitorare e controllare i processi presso lo stabilimento. Il ruolo del dispositivo eWON è quello di fornire accesso remoto sicuro e resiliente tramite Internet a PLC/dispositivi RTU, utilizzando una combinazione di Adsl a banda larga e Gprs/3G. Comunicazioni remote Dave Hammond, Ethernet product manager presso M.A.C Solutions svela: “I dispositivi che abbiamo fornito a Thames Water integrano un modem Adsl 2/2+ e un modem Gprs, utilizzabile come soluzione di accesso alternativa fail-over. Il modello eWON 2104CD svolge la funzione di router IP VPN e gateway trasparente, consentendo l’accesso remoto sicuro al PLC o ai dispositivi RTU collegati dietro l’eWON, presso ciascuno stabilimento”. “Uti- Con i dispositivi eWON è possibile contare sull’accesso immediato alle informazioni di diagnostica lizzando la libreria integrata di protocolli PLC, ogni unità eWON è in grado di monitorare i dati di processo in tempo reale provenienti da PLC/RTU dello stabilimento. Oltre a ciò, ogni unità eWON invia continuamente ai PLC/RTU dello stabilimento dati in tempo reale riguardanti lo stato e le condizioni della rete di comunicazione dello stesso. In questo modo, i dati relativi al comportamento dei link Adsl, Gprs e VPN che collegano lo stabilimento alla sede principale vengono elaborati assieme agli altri dati di processo degli stabilimenti. L’unità eWON può inoltre essere controllata dal PLC, assicurando così un’integrazione totale tra i processi e la rete di comunicazione degli stabilimenti”. L’obiettivo è quello di assicurare comunicazioni remote resilienti e affidabili tra l’unità eWON e il PLC/RTU presso ciascuno stabilimento, da una singola stazione di controllo master presso la sede centrale Thames. Questi link devono poter essere utilizzati per più scopi simultaneamente, tra cui la raccolta di dati, la modifica dei parametri di processo e il backup di dispositivi dello stabilimento, oltre che per eseguire la manutenzione dei dispositivi. L’infrastruttura Adsl e Gprs tra la sede centrale Thames e gli stabilimenti remoti viene fornita da terzi. È pertanto imperativo che i link siano sicuri e che i dati siano crittografati. Questa infrastruttura centralizzata è costituita da più concentratori VPN o hub locali e da sistemi Scada regionali. “Come le razze della ruota di una bicicletta, ogni dispositivo eWON al termine di una ‘razza’ è collegato a un concentratore VPN ubicato in posizione centrale. Attraverso link VPN sicuri, i dispositivi eWON trasmettono i dati in tempo reale da e per le risorse dello stabilimento, quali pressioni, portate, temperature, stati delle apparecchiature ecc.” spiega Hammond. Grazie alla capacità di passare da Adsl a modem Gprs, le unità eWON forniscono un vantaggio reale, in quanto garantiscono connettività e visibilità delle informazioni in tempo reale sulle nostre risorse più importanti. eWON - www.ewon.it - EFA Automazione - www.efa.it MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 73 Foto tratta da http://www.guidaspagna.net/ AO SPECIALE di Paolo Laganà Il controllo della rete idrica L Inlon Engineering ha realizzato per un piccolo comune dell’Italia centrale una soluzione di telecontrollo per la gestione del sistema locale di approvvigionamento idrico basato su rete di comunicazione Gprs a soluzione di seguito presentata, realizzata da Inlon tazione per ogni serbatoio delle quali va misurata la portata. Engineering, prevede il controllo di varie tratte di Il terzo è costituito da 2 serbatoi alimentati da 2 tubazioni di rete idrica, costituite da più serbatoi di accumulo alimentazione (una per serbatoio) ed è presente una pompa. e un pozzo di estrazione, appartenenti a un pic- In totale, quindi, sono stati monitorati 5 serbatoi e 3 pompe, colo comune dell’Italia centrale. Inoltre, il sistema collegati alla centrale remota di controllo. Nei siti in cui sono di supervisione e controllo consente l’invio di sms di status presenti due pompe, è stato espressamente richiesto che le oppure di allarmi direttamente sui cellulari dei responsabili stesse lavorino in alternanza, per avere la certezza che siano della gestione dell’acquedotto. In particolare, è stato richie- sempre efficienti: a regime, ne deve lavorare una sola e l’altra sto di monitorare da una centrale remota di controllo diverse fare riserva. Le grandezze che vengono monitorate per i sergrandezze (livello dell’acqua nel serbatoio, flusso nelle con- batoi sono il livello dell’acqua tramite sonda di livello, il codotte, stato pompe …) e di ricevere rapidamente allarmi dovuti a malfunzionamento. Viene richiesto infine un sistema di comunicazione remoto wireless tra ciascun sito remoto e la centrale remota di controllo presente negli uffici del Comune. Il sistema installato prevede una soluzione di telecontrollo per la gestione del sistema locale di approvvigionamento idrico basato su rete di comunicazione Gprs. È stata scelta questa soluzione considerando la distribuzione geografica delle postazioni. La rete da controllare, infatti, consta di tre siti. Il primo è una stazione di pompaggio costituita da un serbatoio di accumulo e da due pompe di rilancio: in questo sito si è previsto il controllo del livello del serbatoio, la misurazione della portata delle tubazioni di alimentazione del serbatoio e il funzionamento di due pompe. Il secondo è un serbatoio più grande da dove parte la distribuIl sistema di supervisione e controllo consente l’invio di sms zione verso le utenze. Ci sono 2 serbatoi, di cui di status oppure di allarmi direttamente sui cellulari dei responsabili va controllato il livello, e 2 tubazioni di alimen- della gestione dell’acquedotto 74 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 mando (ON/OFF) e stato per apertura e chiusura della valvola, i litri in uscita tramite contatore volumetrico elettronico (contalitri). Per le pompe invece viene monitorato il comando (ON/ OFF) e stato della pompa per apertura e chiusura del pozzo. Ogni malfunzionamento del sistema descritto genera un allarme che viene trasmesso alla centrale remota di controllo costituita da un PC con adeguata interfaccia utente user friendly per la supervisione a cura di un operatore non specializzato. Il sistema è composto da un’infrastruttura di rete, un’apparecchiatura periferica di acquisizione e comando, una centrale remota di controllo. Il leader globale nell’Acquisizione Dati … … con la sua impareggiabile gamma di soluzioni per l’acquisizione dati … per le applicazioni di prova più impegnative La realizzazione della soluzione di telecontrollo in questione supporta anche la realizzazione di un’infrastruttura di rete di campo che costituisce comunque valore aggiunto, in quanto rappresenta il punto di partenza per la crescita del sistema in progetto e base per futuri altri sistemi: controllo valvole, controllo dei quadri elettrici (forzature) ecc. Si è scelto di utilizzare la piattaforma Niagara di Tridium che, con la sua architetta web server, garantisce la gestione IP su una piattaforma ormai consolidata come Java e rimane, nello stesso tempo, aperta ai bus di campo e protocolli più utilizzati, consentendo, così, una piena integrazione (es. Lonworks, Modbus, Mbus). È stata supportata la connessione alla rete Gprs attraverso appostiti dispositivi che includono anche un modem Gprs di mercato. Il sistema così realizzato offre diversi vantaggi, fra i quali la modularità, la facilità d’espansione e/o aggiornamento, l’integrazione di prodotti forniti da case produttrici diverse, la possibilità di sfruttare diversi mezzi trasmissivi per connettere tra loro i vari dispositivi, il tutto grazie all’utilizzo di un protocollo standard aperto e utilizzato in tutto il mondo. L’estrema flessibilità della piattaforma, inoltre, risponde perfettamente a un’altra delle esigenze della committenza: l’espansione del sistema su altre tratte e altri siti, in un periodo di tempo successivo, senza, ovviamente, dover stravolgere il tutto. Ogni nodo di rete locale richiede specifici dispositivi di acquisizione e comando che sono supportati dal dispositivo prescelto, Jace JGX216, particolarmente flessibile per la gestione della comunicazione in quanto dispone anche di due slot di espansione per alloggiare schede di interfaccia seriale per bus di mercato. Il dispositivo è dotato di 16 I/O (8 ingressi universali, configurabili anche come ingressi analogici 0-20 mA; 4 uscite digitali a relè; 4 uscite analogiche 0-10 V), di 2 porte Ethernet, 1 porta RS232 e 1 porta RS485 con possibilità, quindi, di gestire un modem dial-up o Gprs, mentre la porta Ethernet TCP/IP viene utilizzata per il controllo remoto e la gestione. Un tool grafico è già implementato nel Jace e può essere esportato tramite un browser di mercato. La centrale di controllo proposta ha un’interfaccia uomo-macchina molto semplice ed è adatta per essere utilizzata anche da personale privo di conoscenze informatiche. Si è, infatti, previsto l’utilizzo di un computer con sistema operativo Windows che non richiede l’uso esclusivo e non ha requisiti particolari: è sufficiente disporre di un sistema operativo Windows XP o successivo e supporto Java. Inlon Engineering - www.inlon.it HBM Italia srl · Via Pordenone, 8 · 20132 Milano · Tel: 02.45471616 · Fax: 02.45471672 · E-mail: [email protected] · www.hbm.com/it Dalla parte del campo Strumentazione e software di acquisizione dati … _ per ogni tipo di budget _ per misure statiche e dinamiche _ per qualsiasi numero di canali _ in laboratorio o sul campo _ dall’industriale alla massima precisione www.daq-systems.com measure and predict with confidence SPECIALE di Sergio Valletti L’acqua e il suo ambiente Foto tratta da www.morguefile.com AO I trasduttori della serie 85DL con datalogger prodotti da Valcom si sono recentemente distinti per affidabilità, robustezza e praticità di utilizzo nel settore di distribuzione delle acque, come ha dimostrato anche la positiva collaborazione al progetto ‘I laghi di cava come regolatori delle emergenze idriche’ promosso dal Politecnico di Milano I n un’operazione complessa come quella del bilancia- impostabile da 1 secondo a 24 ore con capacità di immagazmento delle reti idrauliche, spesso l’analisi e il monitorag- zinamento dati fino a un massimo di 95.000. L’autonomia di gio degli andamenti della pressione idrica delle condotte funzionamento è superiore ai 10 anni con intervalli di camdell’acqua di punti presidiati della rete, ovvero quei nodi pionamento di 15 min e la memoria, scaricabile con computer raggiunti da alimentazione elettrica e caratterizzati dalla notebook o palmare Windows compatibili, è di tipo non vopresenza permanente di strumentazione, non è sufficiente. latile ovvero i dati restano memorizzati anche a esaurimento Il telecontrollo centralizzato delle reti, effettuato in maniera delle batterie, e ogni dato è associato a data e ora di registracontinua nei punti cruciali della distribuzione di acqua potabile, non può infatti fotografare con esattezza la situazione delle pressioni di rete a livello capillare. Lo stato delle condotte idriche di acqua, la cui pressione non è superiore a 16 bar, è funzione delle perdite di carico della rete e il fabbisogno dipendente dalle utenze. Da qui la necessità La versione a immersione della serie 85DL trova la sua perfetta collocazione in della creazione di ‘pozzetti applicazioni di monitoraggio ambientale spia’ in zone della rete considerate secondarie da un punto di vista del monitoraggio zione. Appare evidente come uno strumento di questo tipo continuo, ma cruciali da un punto di vista strategico allorché sia di enorme utilità per monitoraggi di tipo saltuario o dai sorga la necessità di variazioni di tipo progettuale. La man- brevi intervalli di tempo, che possono variare dalla settimana canza di alimentazione elettrica in sito è fra le cause principali al mese. dell’utilizzo e della necessità di un apparecchio totalmente Controllo del livello delle falde autonomo, indipendente e programmabile. Il trasduttore della serie 85DL è alimentato a batteria ed è in Accanto a questa applicazione viene proposta la versione a grado di rilevare le grandezze di pressione relativa o assoluta, immersione della serie 85DL, che trova la sua perfetta collocon campo da 100 mbar a 75 bar. La custodia del trasduttore cazione in applicazioni di monitoraggio ambientale, tra cui, è in acciaio inox Aisi 316 con connessione meccanica standard in particolare, il controllo delle falde acquifere e il livello di ½” GM e grado di protezione IP67, ma disponibile anche in dighe, bacini o laghi. Un controllo periodico su questo tipo altre versioni a richiesta. L’intervallo di misura/registrazione è di variabili, affiancato e incrociato a monitoraggi di altro tipo 76 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 AZ La versione immergibile della serie 85DL si compone di due corpi in acciaio inox Aisi 316 collegati fra loro da un cavo autoportante di lunghezza variabile quali indagini soniche o elettromagnetiche su terreni o strutture, è la prima arma che l’uomo possiede per prevenire frane e smottamenti, ma anche cedimenti fisici di strutture e infrastrutture, che, contrariamente a quanto si credeva qualche anno fa, sono fortemente condizionate dall’azione combinata di usura fisica e aggressione atmosferica a opera di elementi inquinanti esterni, che ne accelerano l’invecchiamento. Il controllo del livello delle falde diventa di estrema importanza a livello di impatto ambientale, allorché la commistione di sostanze trasportate dall’acqua da un terreno a terreni diversi, sia evento indesiderato. Taluni terreni necessitano di essere isolati da altri; la commistione delle sostanze componenti il terreno potrebbe infatti danneggiare le attività dei terreni adiacenti, sia per scambio di sostanze naturali sia per scambio di sostanze inquinanti, viene spesso prevenuta con la separazione fisica tra i due terreni (come ad esempio l’erezione di una divisione in muratura) che da sola però non è sufficiente. All’arrivare delle piogge i livelli delle falde potrebbero innalzarsi a tal punto da superare l’ostacolo fisico della divisione e fungendo da veicolo di trasporto di componenti altrove indesiderati. Il monitoraggio del livello diventa quindi cruciale anche in questa situazione. A tale scopo le opere di muratura sono solitamente affiancate alla creazione di pozzetti che monitorano il livello delle falde e che, raggiunta una situazione di preallarme, attivano sistemi di sicurezza atti al ripristino del normale livello della falda e a un suo riequilibrio. La versione immergibile della serie 85DL, con grado di protezione IP68, per misure di livello in tine, vasche, pozzetti o dighe si compone di due corpi in acciaio inox Aisi 316 collegati fra loro da un cavo autoportante di lunghezza variabile in funzione delle necessità. Il corpo inferiore alloggia il sensore e l’elettronica, il corpo superiore la batteria e il connettore per il trasferimento dati. La sua forma e il suo design sono stati studiati in modo tale da avere effetto zero sull’impatto ambientale anche da un punto di vista estetico e di mimetizzazione con l’ambiente. L’esperienza maturata da Valcom nel passato si intreccia alle attuali e sempre più sentite esigenze di sviluppo sostenibile, crescita solidale e rispetto ambientale. L’attenzione dell’azienda rivolta a queste tematiche, combinata alla conoscenza delle applicazioni da campo, ne rafforza la fiducia per gli anni a venire. Valcom - www.valcom.it Un passo avanti alla concorrenza Il tempo è prezioso. La Piattaforma EPLAN ti permette di sviluppare prodotti di qualità in modo più efficiente, e ti dà una marcia in più rispetto alla concorrenza. La soluzione interdisciplinare per la progettazione, ingegnerizzazione e produzione accelera il processo di sviluppo, ed è già utilizzata in 50 paesi e in 17 lingue in tutto il mondo. Allora, quando pensi di provare anche tu l’effetto-e? www.eplan.it MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 AZ Automazione Oggi 210 140 Upper my e effect IT indd 1 77 13 01 14 09 46 AO SPECIALE di Mauro Vaccarino Mazzè, tra medioevo e modernità idrauliche Il sollevamento delle acque è possibile grazie all’inverter Danfoss VLT Acqua Drive e VLT Soft Starters MCD 500 S orge sulla sommità di una collina e si affaccia sull’ampia ansa della Dora Baltea, il castello di Mazzè, suggestivo castello medievale risalente al XII secolo e costruito per volere dei conti di Valperga. Il Castello di Mazzè è conosciuto per il museo delle tortura, spettacolare scenario di circa 500 m2, situato nei sotterranei, con prigioni e macchinari di ogni tipo utilizzati per ‘addolcire’ coloro che erano contrari al dogma e alla morale cattolica. Mazzè è invece un paese della pianura piemontese, sul confine tra la provincia di Torino e quella di Vercelli, che si estende per 27 km2 ed è attraversato appunto dalla Dora Baltea, importante affluente di sinistra del fiume Po, che nasce in Val d’Aosta, sul Monte Bianco. La Dora Baltea è l’unico fiume italiano dal regime nivo-glaciale: infatti la notevole altezza delle montagne presenti nel suo alto corso consente al fiume (a differenza di tutti gli altri corsi d’acqua italiani) di mantenere una portata elevata soprattutto durante l’estate, grazie alle abbondanti acque di scioglimento dei ghiacciai del Monte Bianco e di gran parte di quelli situati in testa ai suoi affluenti. Un fiume dunque assai ricco d’acqua che presenta anche una certa costanza di regime (ben 110 m³/s il modulo medio presso la foce), estremamente importante anche per il Po che, privato pesantemente prima della sua confluenza di gran parte della sua portata per alimentare il Canale Cavour, riesce così a diluire sufficientemente il suo carico inquinante. La nuova stazione di sollevamento d’acqua Percorrendo le strade sterrate di campagna o avventurandosi lungo i sentieri polverosi dei boschi del mazzediese, si ha l’impressione di essere imbrigliati in una sorta di grande ragnatela la cui tela e la cui trama sono sapientemente costituite dalle 78 numerose rogge, dai numerosi fossi, canali che ricevono acqua dalla Dora, e la distribuiscono ai campi. L’irrigazione dei campi è resa possibile grazie a un nuovo e innovativo impianto di sollevamento progettato, realizzato, collaudato e certificato interamente sia dal punto di vista idraulico sia da quello elettrico e di automazione dalla ditta Misa di Arzignano, in provincia di Vicenza, che oltre a vantare una grande esperienza nel settore della progettazione e realizzazione di impianti per il sollevamento acqua è anche la produttrice delle potenti pompe centrifughe ad asse verticale. Grazie all’approfondito studio idraulico dell’impianto, alla performante costruzione delle pompe coordinato dal sofisticato e innovativo sistema di automazione della centrale di pompaggio, tutti realizzati da Misa, l’acqua della Dora Baltea viene sollevata a 63 m nominali e a 70 m nominali di altezza geodetica rispettivamente dai due diversi impianti di irrigazione, Villareggia e Fraschea. Misa ha scelto per il suo innovativo impianto i convertitori di frequenza Danfoss VLT Aqua Drive FC 202 ad alta potenza, e i soft starter MCD 500, per avere la sicurezza di un impianto affidabile e con un ottimo rendimento energetico. Per il sollevamento l’impianto Villareggia è costituito da cinque elettropompe P1, P2, P3, P4 e P5, aventi ciascuna una portata di 1.200 l/s alla prevalenza di 63 m, inserite fino a una contemporaneità di quattro elettropompe che corrisponde a una portata massima di emungimento di concessione dalla Dora di 4,75 m3 al secondo. Le 5 elettropompe Misa C1R 75/2 sono azionate ciascuna dal proprio inverter Danfoss VLT Aqua Drive FC 202, con grado di protezione IP54, ognuno da 1 MW di potenza, che permette una regolazione dei giri consentendo così il progressivo funzionamento in parallelo, in regolazione sincronizzata delle macchine, seguendo delle rampe di velocità coordinate e limitando al minimo le perturbazioni in condotta. Una delle pompe ri- MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Fusibili e sezionatore di linea L’uso dei fusibili extra rapidi è altamente consigliato per proteggere gli inverter da sovraccarichi di corrente. La protezione del fusibile limita i danni al convertitore riducendo i tempi di manutenzione in caso di guasto. La maniglia montata a fronte quadro consente un facile azionamento manuale del sezionatore, in modo da interrompere, se necessario, l’alimentazione al convertitore di frequenza. Lo scollegamento è interconnesso con le porte dell’armadio in modo da Le elettropompe Misa sono azionate ciascuna dal proprio inverter Danfoss VLT Aqua Drive FC 202 mane in condizioni di riserva calda, potendo inserirsi però immediatamente nel caso di avaria, blocco, ma anche solo in caso di manutenzione a uno qualsiasi dei gruppi di pompaggio. Per il sollevamento Fraschea l’impianto è costituito da due elettropompe Misa C1R 35/2 P6 e P7 aventi ciascuna una portata di 250 l/s alla prevalenza di 70 m, inserite di norma con una sola elettropompa in funzione mentre l’altra rimane sempre di riserva. Le due elettropompe P6 e P7 sono azionate da soft starter Danfoss VLT serie MCD 500, che garantiscono un’inserzione con regolazione a tensione progressiva, con controllo della coppia e successivamente, all’arresto, si sfrutta la possibilità di rallentamento progressivo e accuratamente controllato, grazie all’algoritmo AAC, offerto dai soft starter MCD 500, che permette di evitare colpi d’ariete. Inverter ad alta potenza ed efficienza L’efficienza energetica è da sempre un fattore prioritario per Danfoss, infatti la progettazione innovativa e l’utilizzo di componenti di elevata qualità nella realizzazione di inverter VLT garantisce un’efficienza energetica senza confronti. I convertitori di frequenza VLT sono in grado di garantire un rendimento energetico del 98%, ciò significa che solo il 2% dell’energia viene dissipata sottoforma di calore. Il risultato è un elevato risparmio di energia con meno costi operativi. I 5 inverter VLT High Power utilizzati da Misa, della potenza di 1 MW sono costituiti in quadro Rittal TS8, con sezionatore di linea già integrato a bordo e fusibili extra rapidi incorporati. Gli inverter sono stati installati fianco a fianco, permettendo così una notevole riduzione degli ingombri. Inoltre sono stati montati a una parete confinante con l’esterno, cosicchè grazie a un canale di raffreddamento posteriore di cui gli inverter VLT sono dotati di serie, l’85% dell’energia termica dissipata dagli azionamenti, viene trasferita all’esterno. Ciò significa che all’interno della sala quadri è disperso, in calore, meno del 15% della totale dissipazione di ciascun azionamento. Le schede elettroniche sono rivestite di serie con un trattamento protettivo in Classe 3C3, in conformità alla normativa IEC 60721-3-3, rendendo i VLT perfetti per utilizzo in ambienti aggressivi. Il VLT Aqua Drive permette di contenere i costi di gestione massimizzando l’efficienza energetica evitare la loro eventuale apertura quando vi è ancora alimentazione elettrica. Dedicati al settore del trattamento acque L’inverter Danfoss VLT Aqua Drive FC 202 è l’inverter progettato per sistemi di pompaggio, impianti di irrigazione e trattamento acque, e offre una vasta gamma di funzioni dedicate, di serie e opzionali appositamente studiate per le applicazioni nel settore water, garantendo un controllo e una flessibilità senza pari. Grazie a importanti funzionalità quali l’Ottimizzazione Automatica dell’Energia (AEO) e l’Adattamento Automatico Motore (AMA), il VLT Aqua Drive permette di contenere i costi di gestione massimizzando l’efficienza energetica. Ulteriori funzionalità per proteggere il sistema, ridurre i costi e ottenere risparmio energetico sono dati da: funzione marcia a secco, funzione riempimento condotte, funzione compensazione della portata, alternanza motori, funzione pausa pompa, funzione orologio, funzione ‘fine MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 79 AO SPECIALE curva’, gestione sistemi multi-pompa, temperatura ambiente fino a 50 °C, smart logic controller integrato, arresto in sicurezza. Il regolatore PID integrato di serie fa sì che il VLT FC 202 regoli autonomamente la velocità della pompa per mantenere costante la pressione desiderata. Disponibile con grado di protezione fino a IP66, è perfetto per essere installato anche in ambienti aggressivi, senza la necessità di un quadro elettrico. Il design modulare permette una facile integrazione delle opzioni. VLT Soft Starter MCD 500 Sistemi di pompaggio, come quello di Misa, richiedono che le pompe debbano essere avviate lentamente e talvolta anche arrestate lentamente per evitare stress meccanici e colpi d’ariete. Dotato di display grafico semplice e intuitivo, il VLT Soft Starter MCD 500 rappresenta la soluzione completa per il controllo avanzato di avviamento e arresto dei motori asincroni. È un soft starter estremamente intelligente, tecnologicamente avanzato, che controlla costantemente il carico del motore e si adatta automaticamente ad esso regolando il suo moto di Diagramma di parallelo avvio o arresto. I trasformatori amperometrici misurano la corrente del motore garantendo un accurato controllo dei profili di rampa di accelerazione/decelerazione. I soft starter Danfoss VLT MCD 500 si avvalgono della funzione AAC (Adattamento Controllo Accelerazione), una funzione di controllo di avviamento morbido che permette la selezione di differenti profili di accelerazione/decelerazione secondo la necessità dell’applicazione. Questa funzione infatti misura la corrente del motore e fornisce un feedback costante al fine di migliorare i profili di rampa. Utilizzando la funzione AAC, il soft starter acquisisce le prestazioni del motore durante le fasi di avviamento/arresto, quindi esegue una regolazione automatica per ottimizzare le prestazioni. Il controllo AAC si adatta automaticamente alle caratteristiche del motore. Grazie all’algoritmo AAC è possibile arrestare le pompe di sollevamento verticali senza causare colpi d’ariete. Risparmio energetico zione del motore e con una prevalenza dipendente dal quadrato della medesima grandezza. Questo comporta che l’assorbimento energetico sia proporzionale al cubo del numero di giri. Nel funzionamento programmato e calcolato precedentemente a tavolino, Misa, mediante logica programmabile digitale ha previsto di regolare dei set point di portata variabili e modificabili nell’arco delle 24 Il VLT Soft Starter MCD 500 ore in relazione alle effet- rappresenta una soluzione tive necessità dell’utenza. completa per il controllo Dopo l’azionamento del avanzato di avviamento e primo inverter se il set di arresto dei motori asincroni portata attivo è maggiore del valore fornibile da una pompa, trascorso il tempo regolabile, il PLC cercherà di attivare la seconda pompa per il parallelo idraulico. Esso controllerà che la stessa sia in automatico e abilitata a partire e non sia in blocco, quindi la pompa già in funzione azionata dall’inverter sarà portata a un valore np’ di regolazione (valore corrispondente al parallelo idraulico di due pompe), il sistema attenderà 4 secondi di stabilizzazione, verrà mandato in ON l’uscita digitale relativa al comando di start del secondo inverter. Quindi, trascorso il tempo necessario alla sua rampa di salita, per portarsi da velocità zero ai giri minimi impostati all’interno dell’azionamento, raggiungerà il valore np’. Una volta raggiunta la condizione descritta, i due inverter in equilibrio andranno a lavorare entrambi in regolazione con i segnali analogici uguali provenienti dal PLC in funzione del set point di portata di mandata attivo. La sequenza vista per il parallelo delle prime due macchine si ripeterà nel caso di tre e quattro pompe in funzionamento contemporaneo. La regolazione sarà legata però ovviamente a segnali di portata e pressione che corrispondono a valori di parallelo idraulico diverso rispetto al precedente (np’’, np’’’....). Si ottiene in questo modo che le macchine inseguiranno sistematicamente il punto di funzionamento in equilibrio con la curva di carico del sistema ottenendo per ciascuna condizione di lavoro il massimo rendimento del gruppo di pompaggio. Conclusione Gli agricoltori mazzediesi possono contare su un apporto d’acqua sicuro e costante grazie alla grande professionalità ed esperienza di Misa, alle qualità e rendimenti delle sue pompe, al perfetto coordinamento e alla scelta ingegneristica della progettazione operativa applicata oltre che all’eccellenza dei prodotti scelti e in primis Danfoss VLT Drives. Le macchine fluidodinamiche utilizzate nel settore Hvac funzionano con una portata proporzionale al numero di giri di rota- 80 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Danfoss - www.danfoss.it Insieme, possiamo fornire prestazioni senza compromessi a meno di quanto vi immaginate Il nostro nuovo Micro Drive AC10 è un inverter in grado di fornire ottime prestazioni e qualità del controllo motore nelle applicazioni di tutti i giorni, come, ad esempio, nastri trasportatori, centrifughe, ventilatori o miscelatori. Le sue dimensioni molto compatte e le sue caratteristiche, normalmente associate a drive di livello superiore, potrebbero farvi dimenticare che l’AC10 viene proposto ad un prezzo imbattibile. L’AC10 è stato ottimizzato per fornire una soluzione economica, semplice ed affidabile senza compromessi nelle prestazioni. Collaborare con il leader mondiale nelle tecnologie di controllo e di motion, vi consente di sfruttare la sua competenza e la sua esperienza. www.parker.com/ssd/ac10 [email protected] AO SPECIALE di Paolo Ellero Acqua e aria: il controllo viaggia su Ethernet Presentiamo due realizzazioni per il settore acqua e aria dove sono stati implementati inverter e avviatori statici di Ghisalba G hisalba, grazie alla sua trentennale esperienza Applicazione acqua: un depuratore nel controllo dei motori per il comando di completo pompe e ventilatori, offre una gamma di pro- Ghisalba ha realizzato assieme ai suoi quadristi e impiantisti dotti per l’automazione per il controllo com- diversi depuratori completi con l’utilizzo di una rete Ethernet pleto dei motori da utilizzare per le soluzioni GH-Link per il comando di numerosi inverter che controldel mondo acqua e aria. Gli inverter e gli avviatori statici Ghi- lano pressioni/portate/livelli costanti tramite un algoritmo salba, sia in bassa sia in media tensione, vengono oggi uti- integrato dedicato (non viene solo utilizzato lo standard PID lizzati sempre con i pannelli operatore Ghdop che, oltre a visualizzare localmente lo stato e il funzionamento dell’impianto, rendono disponibili su rete Ethernet i dati per il collegamento a remoto tramite modem Internet. In questa maniera, con l’utilizzo di Ethernet, l’impianto risulta facilmente accessibile da remoto per le funzioni di telecontrollo o teleassistenza. Inoltre, lo schema elettrico di funzionamento è stato ridotto al minimo essenziale per ottimizzare i costi e ridurre il tempo di intervento per le Ghisalba ha realizzato assieme ai suoi quadristi e impiantisti diversi depuratori completi modifiche in campo e per l’e- con l’utilizzo di una rete Ethernet GH-Link ventuale aggiunta di nuovi dispositivi necessari al funzionamento del sistema. Queste degli inverter ma anche alcuni accorgimenti funzionali per un soluzioni sono state progettate in maniera modulare a par- migliore adattamento alla funzione specifica come per esemtire dal singolo pozzo dove occorre controllare la singola pio per il controllo di un livello di un serbatoio). Ghisalba ha pompa fino agli impianti più complessi quali i depuratori anche realizzato nello stesso impianto diversi avviatori statici dove vengono controllati fino a centinaia di attuatori. Di se- bassa/media tensione dove non era necessario comandare guito due tipiche realizzazioni Ghisalba del settore acqua e la velocità della pompa ma serviva controllare l’avviamento aria dove sono stati implementati i prodotti quali inverter e la fermata del motore eliminando il ‘colpo d’ariete’ (per le (bassa tensione e media tensione) e avviatori statici (bassa e pompe ausiliarie o di emergenza). Un PLC centralizzato serie Ghdop integrava la funzionalità delle valvole/saracinesche media tensione) costruiti dalla società stessa. 82 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 rete Ethernet invece è fondamentale per la modularità dei vari impianti; ogni impianto di trattamento aria varia come numero di unità e con l’utilizzo della rete Ethernet diventa estremamente semplice inserire le unità necessarie all’impianto con un semplice switch. Inverter serie GH-CP: il PLC integrato non è un optional Il completamento della gamma di inverter GH-CP fino a 630 kW ci permette oggi di coprire quasi tutte le necessità degli impianti di trattamento acqua. Con l’utilizzo del PLC integrato nell’inverter la logica di funzionamento delle valvole e dei cicli di funzionamento vengono realizzate direttamente sull’inverter senza I 18 inverter GH-CP collegati via Ethernet in un impianto trattamento rifiuti in Sardegna dell’impianto. Tutti questi attuatori sono stati equipaggiati da un pannello operatore GHDOP che permette di interfacciarsi alla rete Ethernet locale (e remota dove è presente il modem) e che esegue tutte le funzionalità di monitor, event management, archivio e trend storici direttamente sul motore locale. Questi pannelli sono tutti programmati con la filosofia bancomat, premi ed esegui, dove qualsiasi operatore può interagire con il motore senza avere il dubbio di effettuare comandi errati o la possibilità di impostare parametri errati. Infatti, sui pannelli operatore Ghdop locali, sono visibili solo le funzioni necessarie per il funzionamento in modo guidato (nel caso degli inverter, per esempio, non sono riportati tutti i codici dei parametri che sono parecchie centinaia, ma solo quelli necessari in modo sequenziale). Questo tipo di funzionamento sui pannelli operatore Ghdop ha eliminato quasi totalmente l’incidenza delle fermate accidentali dovute a comandi/programmazioni errati e ridotto drasticamente il tempo di fermata in caso di guasto (la guida alla ricerca guasti spesso evita l’intervento dell’operatore). Applicazione aria: un impianto di trattamento rifiuti completo Utilizzando gli stessi componenti e tecnologie sopra descritti, Ghisalba, assieme ai suoi partner, realizza applicazioni per la gestione degli impianti di trattamento rifiuti per la ventilazione degli stessi. In queste applicazioni vengono controllati dei ventilatori attraverso inverter o softstarter che servono a mantenere la temperatura costante nell’ambiente. L’utilizzo del pannelli operatore Ghdop ha ridotto, oltre ai tempi di intervento in caso di guasto o la possibilità di azioni non corrette da parte degli operatori, i tempi di formazione del personale preposto in quanto il pannello operatore è programmato con un unico format valido sia per gli inverter che per i soft starter in un’unica soluzione. L’utilizzo della Inverter serie GH-CP: il PLC integrato gestisce tre motori via Ethernet l’utilizzo di PLC esterni. Il sistema è indipendente e programmabile direttamente dalla tastiera grafica dell’inverter GH-CP; infatti sulla tastiera possono essere integrate fino a 4 pagine grafiche che permettono all’operatore di intervenire in caso di guasto sul pannello operatore. Il pannello operatore permette il completo controllo dell’inverter (parametri inverter, parametri di funzionamento impianto, visualizzazione stati PLC) e di interfacciarsi alla rete Ethernet per la supervisione che viene realizzata con un pannello operatore installato nella centrale operativa o negli uffici da dove è possibile controllare tutte le unità del sistema. Con l’utilizzo di Ethernet (in locale con il cavo o da remoto con il modem GH-Link) è possibile replicare il funzionamento dei pannelli direttamente sul PC e telecontrollare l’impianto stesso. I software di configurazione degli inverter, PLC e pannelli operatore come il software di telecontrollo sono completamente gratuiti. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Ghisalba - www.ghisalba.com 83 AO SPECIALE di Simone Giudici Come telecontrollare l’acquedotto Il software Scada PcVue di ARC Informatique, scelto per la sua versatilità e facile manutenibilità, controlla l’acquedotto industriale del lago di Como L’ non sottovalutare è il risparmio energetico dal momento che la geografia del territorio è particolarmente svantaggiosa ai fini della energia utilizzata. Aggiornamento e revisione Il rifacimento del sistema è stata l’occasione per prendere in considerazione oltre all’aggiornamento tecnologico anche una revisione dei concetti di gestione e manutenibilità del sistema. Si è quindi optato per un sistema basato su hardware di mercato standard quindi con struttura aperta e modulare che migliora anche la manutenibilità introducendo una semplificazione dell’architettura. Un ulteriore elemento valutato in fase di progetto è stata l’infrastruttura di trasmissione dati: la scelta è stata quella di abbandonare il bus di campo di tipo proprietario preferendo una rete Ethernet che permetta di rendere il sistema di comunicazione indipendente dal sistema di controllo PLC e supervisione. Un altro aspetto critico che si è dovuto affrontare è stata la tempistica per la sostituzione del sistema in quanto il sistema totalmente automatico non è gestibile in manuale se non per poco tempo e per risolvere le emergenze. Trattandosi di un sistema centralizzato la sua fermata comportava l’arresto totale dell’infrastruttura. La sfida è stata mettere in campo un’organizzazione ben coordinata che ha dovuto operare contemporaneamente in tutti i siti per ridurre al minimo il tempo di montaggio, lasciando quindi il tempo necessario per il commissioning. Il nuovo sistema di controllo si basa su una serie di PLC interconnessi tra loro e interfacciati a un sistema client-server di supervisione attraverso una rete Ethernet veicolata sulla rete telefonica in Hdsl. I PLC adottati sono prodotti della serie ACS500 di ABB con linguaggio CoDeSys. Solo in alcuni siti sono stati installati dei pannelli per il comando locale e per la visualizzazione dello stato del sito. Il manutentore Foto tratta da http://www.windoweb.it/ acquedotto industriale del lago di Como è una rete di circa 60 Km. L’impianto, realizzato negli anni ’80 da un consorzio di aziende associate il cui scopo è la fornitura di acqua industriale alle stesse, era già interamente automatizzato, ma necessitava di revamping a causa dell’obsolescenza del sistema di telecontrollo. L’acquedotto preleva l’acqua direttamente dal lago di Como e attraverso un sistema di pompaggio lo invia ai serbatoi di stoccaggio. Da questi si dirama una rete di distribuzione che raggiunge tutti gli utenti. La sala controllo è presidiata solo nelle ore diurne dei giorni lavorativi; pertanto il sistema deve operare per la maggior parte del tempo senza presidio. In caso di anomalie è previsto un sistema di reperibilità gestito con un fornitore esterno per il pronto intervento. L’affidabilità dell’intera infrastruttura è quindi una priorità. Un disservizio o un’interruzione si ripercuoterebbero in breve sulle aziende utilizzatrici con rischio del fermo produzione. Un altro elemento da 84 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 ethernet industriale senza rischi d’interruzione è già in grado, oggi, di connettersi alla rete e tramite il browser del proprio personal computer accedere alle pagine grafiche locali nei PLC e operare da remoto. Per la conduzione dell’impianto si è scelta una soluzione Scada in modalità client-server. La stazione principale è un server su piattaforma Windows Server 2008 con monitor widescreen. Il software Scada PcVue di ARC Informatique è stato preferito ad altri per la sua versatilità e facile manutenibilità. Il software grafico permette di costruire un’interfaccia molto snella e versatile grazie alla semplicità degli oggetti grafici disponibili per la realizzazione dei sinottici e delle animazioni. Anche la gestione delle variabili di campo, utilizzando la struttura a branch, permette di ridurre i tempi di realizzazione. L’implementazione delle stazioni client inoltre è praticamente automatica in quando, una volta realizzata la stazione server, la stessa applicazione è semplicemente copiata nella macchina client ed eseguita dichiarandola client. Questo permette inoltre la facile manutenibilità: una qualsiasi modifica, una volta testata, può essere copiata direttamente sulle altre stazioni rendendola subito attiva; inoltre per molte modifiche non è nemmeno necessario il riavvio della macchina. affidabilità da condividere La scelta di Ethernet L’infrastruttura di rete basata su Ethernet è stata preferita a un bus di campo per sfruttare al massimo le sue potenzialità: potendo far coesistere più protocolli sullo stesso supporto si sfrutta la rete sia per veicolare il protocollo Modbus/TCP dedicato al telecontrollo ma anche (in futuro) per altri servizi, recuperando così parte degli investimenti; ad esempio per la videosorveglianza, la telefonia o per altri servizi eventualmente in affitto ad altre società multiutility del territorio. Due sono gli aspetti presi in considerazione: la sicurezza della rete dovuta al fatto di essere connessi a Internet e l’altra al fatto che in caso di caduta di una connessione il sistema potrebbe andare fuori servizio. Per il primo caso si sono introdotti dei firewall con opportune policy che permettono l’accesso solo a utenti riconoscibili. Per il secondo caso si sono introdotti dei modem 3G che realizzano il bypass della VPN. In caso di perdita di una connessione i PLC riconoscono la perdita di comunicazione e attivano la connessione sul mobile. Sfruttando la rete Ethernet e Internet è possibile raggiungere ogni dispositivo individualmente: questo permette al fornitore di accedere al software installato in modo da garantire un primo intervento da remoto per valutare l’evento o effettuare delle diagnosi sul funzionamento del processo ed eventualmente intervenire a modificare il codice sorgente. L’accesso oggi viene remotato attraverso un software di desktop remoto ma è già possibile veicolare la supervisione su un apparecchio tipo tablet. Nel sistema sono stati inseriti circa un migliaio di segnalazioni di allarmi suddivisi in livelli di priorità: dalle semplici segnalazioni a situazioni che richiedono un intervento di ripristino. Tutti gli allarmi vengono memorizzati nel sistema di supervisione e resi disponibili immediatamente sia con messaggi di testo sia con animazioni grafiche. In caso di insorgenza di un allarme la logica dell’impianto discrimina la tipologia e agisce di conseguenza in diversi modi. I messaggi sms presuppongono che l’operatore si connetta al sistema e riconosca l’allarme, in caso negativo viene rinviato ciclicamente il messaggio sino a quando un operatore risponde. L’operazione Switch Ethernet industriali - Fino a 28 porte Gigabit - Managed o unmanaged - Versioni Layer 3 stackable - Ridondanza ad anello multiplo, recovery < 5ms - Porte Combo SFP fibra e rame - Temperatura estesa e versioni IP/68 Power Over Ethernet - Fino a 24 porte PoE Managed o unmanaged Standard IEEE802.3af e IEEE802.3at Versioni PoE + Gigabit + Fibra Versioni power boost 12-24 to 48V PoE Temperatura estesa e versioni rugged Network Management Software K2/13 Configurazione dispositivi ed eventi Gestione fino a 1024 nodi Visualizzazione topologia Freeware fino a 64 nodi www.contradata.com/ethernet [email protected] tel: 039 2301492 AO SPECIALE Il rifacimento del sistema è stata l’occasione per prendere in considerazione oltre all’aggiornamento tecnologico anche una revisione dei concetti di gestione e manutenibilità del sistema notturni limitando il pompaggio, solo se strettamente necessario, nelle ore diurne in cui l’energia elettrica è più costosa. Il sistema di monitoraggio permette di raccogliere tutti i dati significativi dell’impianto con registrazioni in continuo di tutte le grandezze fisiche, pressioni, livelli, portate e contabilizzatori: questo permetterà in futuro di ottimizzare ulteriormente la logica di risparmio arrivando a implementare degli algoritmi sempre più efficaci. Anche la scelta del fornitore da parte del committente è stata valutata con attenzione. Si è optato per un system integrator in grado di progettare e realizzare tutto il sistema in piena autonomia: TSA ha garantito il committente presentando un progetto tecnico risultato di un’attenta viene attivata per ciascun nuovo messaggio di priorità alta che può insorgere. Il controllo del profilo energetico L’occasione del rifacimento del telecontrollo ha permesso di riportare in evidenza la necessità di controllare anche il profilo energetico del servizio idrico fornito. Si è quindi introdotta nel sistema di controllo una logica per gestire in modo intelligente l’uso delle pompe ottimizzandone il funzionamento. In pratica, analizzando i consumi giornalieri e i prelievi dal lago, si è fatta una stima credibile delle necessità medie e si è introdotto un sistema dinamico di cambio dei set-point che attiva gli inserimenti delle pompe, con l’obiettivo di riempire al massimo i serbatoi negli orari Il sistema di monitoraggio permette di raccogliere tutti i dati significativi dell’impianto con registrazioni in continuo di tutte le grandezze fisiche, pressioni, livelli, portate e contabilizzatori analisi dello stato dell’arte esistente e proponendo un piano di lavoro realizzato in collaborazione con un partner specializzato (Borghi) che ha curato la realizzazione e l’installazione dei nuovi quadri di controllo e comando. La sinergia tra i due partner (TSA-Borghi) ha permesso una notevole riduzione dei costi permettendo di proporre una soluzione molto competitiva. Nello stesso tempo si sono messe in campo tutte le professionalità necessarie a poter realizzare in totale autonomia tutte le fasi dalla progettazione alla messa in servizio senza dipendere da altri attori esterni al gruppo di lavoro. L’infrastruttura di rete basata su Ethernet è stata preferita a un bus di campo per sfruttare al massimo le sue potenzialità 86 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 PcVue - www.pcvuesolutions.com T.S.A. Tecnologie e software per l’automazione - www.tsa-automation.it AO SPECIALE di Lù Del Frate Solo i vantaggi dell’innovazione L’esperienza di AIF – Automazioni Industriali Ferrigno si è dimostrata ideale anche nel telecontrollo di un impianto realizzato trent’anni fa per irrigare le coltivazioni tra Lazio e Toscana N el 1977 quando venne inaugurata la diga lungo il torrente Elvella, in provincia di Viterbo, le autorità dell’epoca sottolinearono di aver creato un bacino in grado di garantire un’adeguata irrigazione dei campi della vallata sottostante. Un obiettivo pienamente raggiunto al punto che, a distanza di oltre tre decenni, il sistema è ancora in uso. E, grazie a una condotta capace di far defluire 800 litri d’acqua al secondo, continua a soddisfare le esigenze degli agricoltori della zona. Un’importanza confermata anche nel 1998, quando la diga è stata inserita nell’elenco degli impianti e opere di bonifica di preminente interesse regionale. Il riconoscimento, sommato telefonica ai colleghi della sede del Consorzio, che provvedevano a trascriverli per poter effettuare analisi e report statistici. Professionalità sulla diga Oltre alle perdite di tempo e ai possibili errori di trascrizione, il guardiano aveva anche lo sgradevole compito di scendere periodicamente nelle gallerie, scavate al di sotto del lago, per verificare la presenza di eventuali infiltrazioni. Una modalità operativa che, oltre a essere impegnativa, non garantiva la necessaria prontezza di intervento in caso di problemi improvvisi. Per tale ragione, lo scorso anno, il Consorzio ha deciso di automatizzare l’intero processo di controllo e supervisione, affidando a AIF - Automazioni Industriali Ferrigno - il compito di realizzare un sistema di telecontrollo che consentisse, oltre alla tempestività di intervento, anche la possibilità di raccogliere e analizzare tutti i dati. Trattandosi di una struttura destinata all’irrigazione e, quindi, relativamente poco remunerativa, i tecnici dell’azienda di Salerno hanno dovuto confrontarsi con le esigenze di un budget contenuto, a fronte della necessità di garantire un’affidabilità elevata e minimizzare l’attività di manutenzione. Obiettivi non semplici da conseguire, soprattutto per una realtà che, avendo maturato una notevole esperienza nell’automazione delle cartiere e dei processi industriali, per la prima volta era chiamata a confrontarsi con un’installazione di questo tipo. Lo stesso Vincenzo FerriCon Phoenix Contact tutti i dati relativi alla diga possono essere visualizzati sul computer del Consorzio di gestione gno, fondatore dell’azienda che da vent’anni si occupa di automazione, ammette come, prima alle nuove normative di sicurezza di simili infrastrutture, ha di intraprendere un simile progetto, abbia dovuto documenindotto i responsabili del Consorzio di Bonifica della Val di tarsi per conoscere tutte le esigenze tipiche di una diga: “Le Paglia Superiore a investire per ottimizzarne la gestione e lo problematiche di automazione per molti versi sono simili, ma sfruttamento. Per anni, infatti, il custode della diga è stato le peculiarità di ogni settore devono essere comprese, così da costretto a verificare personalmente tutti i parametri: dall’al- garantire le necessarie funzionalità a clienti che, in alcuni casi, tezza dell’acqua nel bacino, alla tenuta degli sbarramenti, dal non sono a conoscenza delle potenzialità offerte dai moderni corretto funzionamento delle paratie, al quantitativo di acqua sistemi di automazione”. distribuito ai campi sottostanti. Un compito che prevedeva la La corretta conoscenza del settore, però, ha presentato solo registrazione manuale di tutti i valori e la successiva dettatura il primo passo nell’attività di automazione del sistema di con- 88 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 F trollo. “Le variabili coinvolte” spiega Ferrigno “erano numerose e, per tale ragione, abbiamo cercato un partner in grado di fornirci, oltre alla componentistica, anche il supporto tecnico per affrontare problematiche specifiche. In una zona come il salernitano, però, non è sempre facile identificare un partner disposto a investire il proprio tempo su un progetto così importante. Per tale ragione abbiamo scelto di implementare le soluzioni Il custode può monitorare l’intera diga senza la necessità di muoversi firmate da Phoenix Contact, sapendo di poter contare, oltre che su un ottimo rapporto disponibilità di memoria con la facilità di programmazione e prezzo/qualità, anche sul supporto tecnico presente sul ter- le capacità di trasmissione con i protocolli più diversi. Questo perché, non potendo investire su una linea telefonica dediritorio”. cata, che avrebbe dovuto attraversare due regioni, i responsaDati sotto controllo bili del Consorzio hanno scelto di trasmettere i dati attraverso Come in ogni progetto di automazione, l’intero sistema ruota la rete GSM. Tutte le rilevazioni che vengono effettuate sisteintorno alle caratteristiche del PLC che, in questa installa- maticamente sono infatti registrate all’interno della memoria zione, è un ILC 170 TH 2 TX di Phoenix Contact. Una scelta del PLC e trasmesse, su richiesta del Consorzio, quando viene dettata dalla necessità, a fronte di prezzi contenuti, di instal- instaurata la connessione attraverso un modem PSI-Gprs/GSM lare un’apparecchiatura in grado di coniugare una notevole RS232-QB. Una simile scelta consente al custode di visualiz- HANNOVER MESSE 2014 L‘innovazione è fattore di successo ■ Procurarvi una panoramica globale del mercato ■ Toccare con mano le tecnologie più innovative ■ Trarre vantaggio dal transfer di know-how e scoprire le tendenze del futuro 7-11 aprile 2014 Hannover ▪ Germania hannovermesse.com Get new technology first MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Fiera di Hannover · Tel. +39 02 70 63 3 29 2 · info@hfitaly.com 89 AO SPECIALE zare in tempo reale, sullo schermo installato all’interno della propria abitazione, tutti i dati della diga. I tecnici del Consorzio, invece, ricevono queste informazioni solo periodicamente, limitando così le spese telefoniche. A fronte di allarmi, connessi al superamento dei valori di soglia prestabiliti, tutte le informazioni sono visualizzate, immediatamente, anche sul computer centrale. Una simile modalità operativa si rivela particolarmente utile per garantire la sicurezza della diga, in quanto eventuali situazioni anomale vengono tempestivamente segnalate, consentendo di allertare il personale specializzato senza nessuna perdita di tempo. A questa attività contribuisce, in maniera determinante, una stazione meteorologica installata proprio sopra la diga, grazie alla quale è possibile essere costantemente informati anche sulla situazione atmosferica e sulla quantità di pioggia caduta nelle ore precedenti. Grazie a Interbus è stato possibile raccogliere i dati anche da vecchi strumenti analogici Aperti a tutti i protocolli La trasmissione dei dati, tra l’impianto e la sede centrale, rappresenta solo il processo terminale di un’intensa attività di raccolta ed elaborazione delle informazioni. Il compito più delicato, come spiega Alejandro Amodeo, responsabile della programmazione software di Automazioni Industriali Ferrigno, è legato alla raccolta dei valori rilevati dalle apparecchiature della diga. Infatti, per ridurre i costi e limitare l’intervento di aziende specializzate, i responsabili del Consorzio avevano chiesto di sfruttare la strumentazione esistente che, in molti casi, era ancora basata su apparecchi di tipo analogico. In questa attività si è rivelato vincente l’utilizzo del protocollo Interbus, proposto da Phoenix Contact, grazie al quale è stato possibile realizzare una rete decisamente originale. Il sistema è plug & play, con il vantaggio che input e output analogici e digitali possono essere combinati in funzione delle esigenze e senza doversi legare a un fornitore specifico. Proprio l’elevato grado di modularità, unito al largo spettro di funzioni disponibili, ha permesso di contenere i costi, ma soprattutto di massimizzare l’affidabilità. Infatti, pur avendo utilizzato un protocollo bus, i tecnici di AIF hanno realizzato una rete basata su una topologia con un centro-stella e cinque rami distinti. Una soluzione che consente di raggiungere anche le apparecchiature installate a distanze di 400 metri. Un valore ampiamente tollerato da Interbus, che Phoenix Contact garantisce sino a 500 metri. Simili risultati sono stati ottenuti sfruttando cavi basati su una struttura a sei fili e dotati di una schermatura capace di proteggere la trasmissione dalle interferenze provocate dall’eventuale presenza di campi elettromagnetici. Una robustezza che ha reso questo protocollo vincente in numerose applicazioni nell’ambito dell’automazione industriale, suggerendo così di utilizzarlo, per la prima volta, anche nel controllo di una diga. “La scelta di Interbus” spiega lo stesso Ferrigno “è dettata dall’affidabilità del protocollo”. Infatti, in caso di guasto a una delle stazioni, il sistema è in grado di 90 isolare automaticamente il componente danneggiato e di continuare a funzionare regolarmente con le altre stazioni. Successivamente, quando il tecnico sostituisce il componente danneggiato, il sistema riprende automaticamente a funzionare, in quanto le librerie risiedono direttamente nel PLC. Facile per tutti Lo sviluppo dell’intero software rappresenta un altro elemento caratterizzante dell’installazione: “È stato necessario creare un’interfaccia utente di immediata comprensione, resa più intuitiva, per personale non abituato a operare con un simile strumento. In fase di programmazione abbiamo sfruttato ampiamente le caratteristiche della piattaforma PC Worx di Phoenix Contact. La suite, infatti, è conforme allo standard IEC 61131-3 e questo ci ha permesso di sviluppare i singoli blocchi nel linguaggio più congeniale a ogni esigenza, lasciando poi al compilatore il compito di riorganizzare il tutto nella forma più adeguata al PLC. Il tutto completato dalla possibilità di realizzare, grazie a function block integrati in PC Worx, un interfacciamento diretto con database esterni. Una caratteristica che ha consentito ai progettisti di AIF di concentrarsi esclusivamente sull’attività di sviluppo, acquisendo direttamente i dati senza la necessità di scrivere codici in linguaggi di alto livello per gestire l’interfacciamento con il database. La possibilità di sviluppare rapidamente lo Scada, con un’interfaccia grafica piacevole e intuitiva, ha minimizzato anche l’attività di formazione del personale presente sulla diga al quale, per la maggior parte delle esigenze quotidiane, è sufficiente consultare il manuale scritto direttamente dai progettisti di AIF. “Questo perché” come sintetizza efficacemente Ferrigno “il successo di un progetto di questo tipo è stato reso possibile dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, ma con interfacce e strumenti particolarmente semplici che consentono di apprezzare solo i vantaggi dell’innovazione”. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Phoenix Contact - www.phoenixcontact.it C M Y CM MY CY CMY K MLM4 modulo lineare con vite a ricircolo di sfere e motori lineari versione brushless ironcore o tubolare ironless La movimentazione è sempre più presente nelle dinamiche di una macchina e di un impianto industriale. Mondial, come System Integrator, progetta e realizza soluzioni a elevata ingegnerizzazione e integrazione di componenti, dando una risposta concreta alle esigenze di movimentazione lineare e angolare. Quale sia l’applicazione, Mondial elabora soluzioni personalizzate per le specifiche esigenze del cliente e con una costante attenzione al rapporto costi/benefici. www.mondial.it MONDIAL S.p.A. Via G. Keplero, 18 • 20124 Milano • Tel. 02 66810.1 - Fax 02 66810.264 • e-mail: [email protected] Filiali: Bologna - Firenze AO Motion control di Andrea Bianchi*, Alessandra Pelliconi Fonte: www.piudiuno.org RASSEGNA Il motion control è l’insieme delle tecnologie e dei dispositivi che consentono di governare in modo rapido, affidabile e preciso il movimento di parti meccaniche di macchine e impianti. Vediamo come…. La sensoristica industriale, che ha chiuso il 2012 con un fatturato interno di 94 milioni di euro, secondo i preconsuntivi rilasciati da Anie Automazione, dovrebbe aver raggiunto i 96 milioni di euro nel 2013. Malgrado le difficili condizioni congiunturali, il comparto non è rimasto a guardare: la prima reazione in molte realtà produttive è stata di darsi una valenza più internazionale. Nonostante la situazione, infatti, alcuni spunti positivi arrivano dalla capacità delle nostre imprese di aggiudicarsi commesse e clienti esteri. Solo operando in mercati in crescita, come il Sud America o una parte dell’Asia, si riesce a contrastare la crisi. Non potendo fronteggiare con la sola arma del prezzo i costruttori asiatici, si cerca di far leva sull’aumento del gap tecnologico. Certo la valutazione di poter accedere a nuovi mercati non è affatto semplice: le variabili da tenere in considerazione per gli andamenti di mercato sono troppe e con dinamiche in buona parte imprevedibili. Tra i segmenti tecnologici che potrebbero trainare la ripresa, è senz’altro possibile annoverare l’Industrial Ethernet in senso lato (bus di campo, infrastruttura di rete, safety & security ecc.) e, a livello di potenzialità non ancora totalmente espresse, anche l’e-mobility e la tecnologia wireless a cui, a dispetto della debole contrattura nel 2012, si continua ad accreditare un sensibile sviluppo (oltre il 15%) dell’intero mercato Industrial Networking Infrastructure entro il 2015. Del resto non è un caso che nelle innovazioni in ambito industriale, la componente sensoristica di misura e controllo giochi molto spesso un ruolo fondamentale. Decisamente di frontiera, ma con ricadute nel breve termine ancora difficili da quantificare sono poi i settori ‘Internet delle cose’ (Internet of things) e ‘Città intelligenti’ (Smart city) che prevedono una straordinaria interconnessione fra oggetti e sistemi, grazie alle tecnologie di comunicazione e automazione, in diversi ambiti: dalla vita quotidiana ai processi industriali, dai controlli ambientali, alla gestione della mobilità e dell’energia. A favore del nostro settore gioca il fatto di essere riconosciuto a livello mondiale per le sue capacità di problem solving, l’estrema flessibilità e la rapidità di reazione nell’adattarsi alle 92 nuove domande del mercato, dal design dei macchinari alle modalità di fornitura. Ma per dare pieno corso a queste potenzialità bisogna superare il deficit di credibilità internazionale di cui il sistema paese ha patito in questi anni. Solo così è possibile recuperare la fiducia degli investitori e dei clienti stranieri sul prodotto Made in Italy, portandoli anche a sviluppare le attività in Italia. * presidente gruppo Componenti e Tecnologie per Misura e Controllo di Anie Automazione ABB La nuova generazione di servoazionamenti Microflex E150 è un prodotto innovativo per il controllo del movimento che incontra molte delle richieste del mercato. Disponibile in 3 grandezze, da 3, 6 e 9 A con sovraccarichi del 200% e alimentazione da 110 a 230 Vc.a., dotato di ingresso con funzione di sicurezza STO (certificato IEC 61800-5-2, SIL3 PLe), questa serie di convertitori di frequenza permette una veloce connettività mediante molteplici protocolli di comunicazione come ad esempio Ethercat, Ethernet I/P, Ethernet TCP/IP e Modbus RTU (senza l’ausilio di schede aggiuntive). L’ingresso encoder universale permette l’uso di molteplici tipologie di encoder in modo da adattarsi a molteplici utilizzi sia per motori sia per applicazioni (dai motori brushless, lineari e asincroni). L’ingresso encoder inoltre può essere utilizzato anche in abbinamento con ingresso encoder di pilotaggio per applicazioni master-slave. La quantità di ingressi e uscite disponibili consente numerosi vantaggi sia se la connessione è tramite bus (esempio Ethercat o altri bus), utilizzando i suoi 10 ingressi digitali come unità remote, sia che venga utilizzato come drive stand alone, dove è possibile sfruttarlo per applicazioni tipiche come posizionatori, camme elettriche, asse di inseguimento e molto altro. Gli ingressi digitali possono essere usati per applicazioni di registrazione in fase o per comandi step e di- MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 rection. Il semplice tool di programmazione Mint mette a disposizione le principali funzioni di movimento per soddisfare le esigenze applicative maggiormente richieste. Il software Mint fornisce tramite Active X una semplice interfaccia per comunicare con PC tramite (Visual basic) e rendendosi aperto a moltissimi utilizzi. www.abbmotion.com p g AMK DRIVES & CONTROLS AMK propone la sua soluzione basata sulla combinazione di sistemi centralizzati e distribuiti. La tecnica di controllo sviluppata da AMK consente di gestire senza alcuna differenza unità decentralizzate o centralizzate o una loro combinazione. Delegato alla gestione di qualsiasi architettura si realizzi AMK propone il controllore adeguato alla complessità del sistema. Nell’ambito della tecnologia dei drive distribuiti la linea Amkasmart di AMK offre una vasta gamma di azionamenti ‘near by’ con e senza alimentatore integrato fino ad arrivare alla soluzione iDT motore all-inclusive, ovvero motore con azionamento integrato. La serie di convertitori da quadro è oggi completata dai motori con cavo unico (encoder+potenza) nell’ottica di rendere i cablaggi più semplici e più economici. L’ampliamento della gamma delle schede di controllo garantisce al progettista la scelta idonea alle proprie esigenze: il cliente acquista solo ciò che è effettivamente necessario e ciò comporta un aumento dell’efficienza anche dal punto di vista economico. www.amk-drives.it AUTOMATA Automata ha introdotto un nuovo prodotto nella sua gamma, SMC3 un controllo compatto per motori passo-passo dotato di un’interfaccia realtime Ethernet che può essere impiegato per la movimentazione di molte tipologie di macchine, quali imbustatrici, macchine etichettatrici, tagliatrici laser ecc., essendo comunque indicato in tutte le applicazioni in cui è richiesta versatilità, precisione, velocità ed efficienza. ABB Oltre alla versione standard in Sercos III, è disponibile anche il protocollo Ethercat. In modalità di posizionamento il controller (PLC/CNC) deve solo impostare una posizione di destinazione; questa posizione è quindi affrontata, con valori di velocità e accelerazione programmabile, autonomamente dal SMC3. Inoltre è possibile configurare ciclicamente valori di posizione e velocità; l’utente può selezionare differenti tipi di Homing. Tutte le modalità di funzionamento possono essere utilizzate sia con un encoder incrementale collegato (anello chiuso), sia senza (anello aperto). Dotato di 4 I/O digitali e un’interfaccia encoder incrementale, SMC3 permette un completo controllo dell’asse di posizionamento, con l’abilitazione, i segnali di stato e i limiti di corsa dell’asse. In alternativa, gli I/O possono essere usati come limiti di posizione asse o per la gestione di camme. Tutte queste funzioni possono essere scelte e configurate liberamente dall’utente. SMC3 è in grado di gestire motori passo-passo aventi correnti nominali fino a 6 A, risultando una soluzione idonea per applicazioni con prestazioni elevate ove sia necessaria un’alimentazione in corrente continua. www.cannon-automata.com B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE AcoposMotor è il dispositivo motion offerto da B&R, combinazione di drive e motore in un’unità meccatronica compatta. Grazie alla possibilità di posizionarlo direttamente dove serve per fornire potenza, si riducono i costi e i tempi di cablaggio, il debugging e la manutenzione, a tutto vantaggio non solo della reattività e delle prestazioni, ma anche della modularità e della flessibilità delle macchine. Questi dispositivi con protezione IP65 sono semplici da collegare e attualmente hanno potenze che vanno da 1 kW a 2,3 kW per coppie da 5,7 a 17 Nm. L’AcoposMotor è pienamente compatibile con l’intera serie di azionamenti B&R; è quindi possibile utilizzare tutti gli strumenti e le funzionalità disponibili in Automation Studio, così come le applicazioni create in questo ambiente di programmazione. Per quanto riguarda la topologia, il servoattuatore può essere impiegato indifferentemente in una AUTOMATA B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE MARZO 20 2014 014 AUTOMAZIONE AUTOMA AUT OMAZIO OMA ZIONE ZIO NE OGG O OGGI GGII 370 AMK DRIVES & CONTROLS 93 AO RASSEGNA struttura a linea o ad albero e sfrutta appieno le prestazioni e le potenzialità offerte dal bus Powerlink. AcoposMotor è dotato di funzioni di sicurezza STO (Safe Torque Off) e SS1 secondo SIL 3 o PLe; funzioni di sicurezza aggiuntive quali SLS, SOS, SDI, SLP e molte altre possono essere usate in combinazione con open safety e sono una componente integrante del modello AcoposMotor. www.br-automation.com BONFIGLIOLI RIDUTTORI Bonfiglioli Riduttori annuncia il rilascio del nuovo riduttore di precisione TQ al top della gamma disponibile in 5 taglie meccaniche 060, 070, 090, 130 e 160, ognuna delle quali dotata di versione mono/bi-stadio. La lavorazione sulla corona del riduttore, realizzata con tecnologie di ultima generazione e con macchinari innovativi, consente una continuità nella precisione in tutto lo spettro angolare rotativo e quindi un miglioramento nel risultato della lavorazione che risulta più uniforme e coerente con il profilo richiesto. La silenziosità è conferma delle lavorazioni meccaniche impiegate e la precisione del posizionamento è garantita dal gioco estremamente ridotto (minore di 3 arcmin nella versione ‘STD’ e minore di 2 arcmin nella versione ‘LOW’). Le interfacce meccaniche di ingresso, flange attacco motore, sono disponibili per tutte le serie dei servomotori brushless a magneti permanenti Bonfiglioli e per i servomotori più utilizzati nel mercato. La flessibilità è massima grazie alle varie opzioni geometriche e tecnologiche proposte: albero lento liscio, gioco ridotto, cuscinetti rinforzati. La soluzione tecnologica adottata per i cuscinetti dell’albero in uscita incrementa i carichi sopportabili rispetto agli standard di mercato, mentre la versione con cuscinetti rinforzati permette di affrontare applicazioni con carichi radiali e assiali estremi assicurando un lungo funzionamento anche nelle applicazioni più gravose. Molte attenzioni sono state orientate all’allungamento del ciclo di vita e dell’affidabilità del riduttore: i cuscinetti dei satelliti a pieno riempimento ne sono una conferma ottenendo una riduzione dell’usura interna dei componenti rotanti e una ottimizzazione del risultato di precisione. La lubrificazione è a vita e ottimizzata per il tipo di ciclo richiesto (grasso o olio) rendendo il riduttore ‘maintananceless’ e adatto a qualsiasi posizione di montaggio richiesta dall’applicazione. L’alto grado di protezione IP65 lo rende adatto alle più svariate applicazioni, con un range di coppia nominale esteso da 20 Nm a 800 Nm e di coppia accelerante da 32 Nm a 1.200 Nm. www.bonfiglioli.com DANFOSS Da molti anni le aziende optano per la tecnologia servo, grazie alla dinamicità e alla precisione nella sincronizzazione e nel posizionamento. Questo livello di prestazioni ha un prezzo, poiché i servodrive possono richiedere l’impostazione di 2.000-4.000 parametri durante la messa in servizio. Un processo che aggiunge complessità al sistema, oltre ad aumentare i tempi e gli sforzi necessari per la configurazione. I convertitori di frequenza VLT sono facili sia nell’installazione sia nella messa in servizio, e forniscono precisione nel motion control dinamico, nella sincronizzazione, nel posizionamento, nella camma elettronica, nel monitoraggio e nella protezione. Ciò significa che gli utenti possono mantenere processi di alta qualità, che aumentano la loro produttività minimizzando i costi. È infatti possibile risparmiare fino al 40% dei costi scegliendo un VLT AutomationDrive con opzioni di controllo, anziché un PLC e un sistema servo. L’inverter VLT AutomationDrive FC 302 è disponibile nelle seguenti gamme di potenza: 3 x 200-240 V, 0,25-37 kW; 3 x 380-480/500, 0,37-800 kW; 3 x 525-600 V, 0,75-75 kW e 3 x 535690 V, 37-1200 kW. Se combinato con Motion Control Option MCO 305 (controllo del movimento preciso e dinamico, sincronizzazione albero elettronico, posizionamento e camma elettronica, monitoraggio e gestione errori, funzione di discontinuità limitata e funzioni logiche programmabili) l’AutomationDrive FC 302 può controllare applicazioni estremamente complesse dove sono necessari controllo diretto e/o controllo di coppia. L’opzione è integrata nel convertitore di frequenza e la messa in servizio è gestita tramite il software VLT MCT10. Il software comprende un editor di programmazione con esempi di programmi, un editor del programmazione, un editor del profilo grafico della camma e funzioni di ciclo di prova e oscilloscopio per ottimizzare il controllo. www.danfoss.it DELTA LINE Un piccolissimo motore stepper ultrapiatto è ora disponibile da Fulling Motors. Il modello 28S10 ha una flangia di soli 28 mm e una larghezza di soli 9,4 mm. Il 28S10 è il secondo motore stepper ultrapiatto della linea di prodotti Fulling in aggiunta al modello 63S10. Originariamente, il piccolo motore è stato sviluppato per applicazioni come i feeder nel settore dei semiconduttori. Con un’inerzia del rotore di 1.7 GCM² e una coppia di tenuta di 0,98 Ncm, raggiunge una notevole velocità per le sue dimensioni. In combinazione con un angolo di passo di 1,8°, il 28S18 è quindi adatto per essere impiegato BONFIGLIOLI RIDUTTORI DELTA LINE DANFOSS 94 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 anche per molte altre applicazioni. Il motore stepper ultrapiatto è disponibile anche con albero posteriore. www.delta-line.com DETAS La tendenza nel mercato dei drive, soprattutto nel settore del condizionamento (Hvac), è quella di utilizzare convertitori che hanno un grado di protezione IP65 e che quindi possono essere utilizzati come dispositivi stand alone senza bisogno di essere integrati in armadi di comando dedicati. Questo porta a una riduzione dei costi di installazione degli azionamenti che possono essere montati molto più rapidamente e con grande flessibilità. Seguendo questo nuovo approccio, tuttavia, si verificano problemi quando vi sia la necessità di inserire nell’impianto delle induttanze di ingresso o di uscita, o quando l’applicazione preveda l’utilizzo di una resistenza di frenatura in quanto questi componenti, normalmente forniti con grado di protezione IP20, richiedono di essere montati e protetti in un apposito quadro elettrico sia per proteggerli da polvere e umidità sia per ragioni legate alla sicurezza elettrica delle connessioni. REO, azienda rappresentata dal Gruppo Detas, ha sviluppato una soluzione per risolvere questo problema introducendo una nuova serie di componenti per convertitori parzialmente o completamente resinati. L’incapsulamento facilita inoltre l’integrazione di sistemi di raffreddamento a liquido sul componente sia in modo parziale, attraverso una piastra di raffreddamento su cui poggia il componente, sia in modo totale integrando all’interno del componente stesso opportuni canali di raffreddamento. La possibilità di utilizzare un raffreddamento a liquido diventa poi cruciale nei casi in cui l’occupazione di spazio o la temperatura ambiente siano parametri importanti di progetto. Questo accade, ad esempio, in applicazioni marine o nel settore delle energie rinnovabili. www.detas.com – www.reoitalia.it DRIVETEC Drivetec presenta NE-S1, il nuovissimo convertitore di frequenza di Hitachi, estremamente economico, versatile e molto semplice da usare, in formato salvaspazio con dimensioni minimizzate presente in una gamma monofase sino a 2,2 kW e trifase sino a 4 kW. Sulle taglie maggiori una innovativa ventilazione tangenziale ne riduce al minimo la profondità. Annovera le funzionalità da sempre immesse da Hitachi nei suoi inverter, tra cui soppressioni di sovracorrenti e sovratensioni, operazioni logiche e temporizzazioni, gestione di un secondo motore ecc. e risulta molto adatto a tutte le applicazioni di risparmio energetico. È veramente semplicissimo da usare: non serve un display e non occorrono tasti, un solo tasto permette il completo governo del prodotto e due LED di segnalazione consentono una diagnostica semplificata ottimale ed esclusiva. Disponibile in svariate opzioni quali, display economico, display estesi, display multiriga con memoria parametri, filtri EMC certificati ecc. La porta seriale Modbus RTU integrata offre una potente comunicazione verso gli altri dispositivi e il software di programmazione ProDriveNext ne agevola i settaggi. Omologato internazionalmente secondo i migliori standard globali è adatto anche all’utilizzo per l’esportazione. www.drivetec.it EATON INDUSTRIES Eaton, società per la gestione, la distribuzione e il controllo dell’energia, offre la protezione IP66 per i suoi azionamenti a frequenza variabile PowerXL con potenza massima di 7,5 kW. Queste robuste apparecchiature possono essere utilizzate all’esterno del quadro di distribuzione, direttamente accanto al motore o alla macchina, quindi anche in ambienti industriali difficili, assicurano versatilità d’uso e il semplice retrofitting. Rappresentano la soluzione ideale per una semplice, intuitiva ed efficiente installazione sul piano energetico e in particolare per applicazioni nell’ambito di pompe, ventilatori, nastri trasportatori, gru, avvolgitrici, compressori o ascensori. I cavi motore di lunghezza ridotta facilitano la conformità ai requisiti EMC. Permettono agli operatori di implementare un controllo orientato al carico delle loro macchine e impianti, incrementando l’efficienza energetica e riducendo i costi di esercizio. Tra le caratteristiche figurano la funzionalità auto-tune, la comoda parametrizzazione (con soli 14 parametri standard) e i codici autoesplicativi che semplificano i processi di engineering, ordinazione e avviamento, fino all’esercizio. Inoltre è possibile copiare le impostazioni dei parametri da un dispositivo all’altro in modo rapido e semplice utilizzando PC Bluetooth, oppure la programmazione mediante i tasti degli azionamenti o, in alternativa, tramite PC, con conseguenti risparmi e l’eliminazione di possibili errori, in particolare nelle produzioni di serie. La famiglia XL comprende attualmente due modelli: il modello base DC1 con potenza nominale da 0,37 a 11 kW, e DA1 con potenza nominale da 0,75 a 250 kW per soluzioni più impegnative. Tenendo in primo piano l’efficienza energetica, la serie DA1 supporta sia i motori trifase standard, normalmente conformi agli attuali standard IE2 e IE3, sia i motori a magneti permanenti ad alta efficienza progettati per il futuro standard IE4. Gli azionamenti a frequenza variabile sono dotati anche di un ottimizzatore DRIVETEC DETAS EATON INDUSTRIES MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 95 AO RASSEGNA di energia che può ridurre automaticamente la tensione del motore con carichi leggeri. I nuovi azionamenti PowerXL rientrano nell’espansione strategica della tecnologia ‘Lean Connectivity’ di Eaton. I prodotti realizzati nell’ottica della tecnologia Lean garantiscono ai costruttori di macchine e quadri di comando un controllo più accurato della velocità, prestazioni più affidabili, riduzione dei tempi e costi per la preparazione, cablaggio, collaudo e messa in servizio. La modularità a innesto permette di incorporare questi azionamenti in modo rapido e semplice nella tecnologia di connessione e comunicazione SmartWire-DT di Eaton. La tecnologia SmartWire-DT elimina completamente il cablaggio convenzionale del circuito di comando. www.eaton.com EMERSON INDUSTRIAL AUTOMATION Emerson Industrial Automation, Business Unit di Emerson, presenta i drive della gamma Unidrive M. Unidrive M700/M800 integrano nel convertitore un machine controller ad alte prestazioni di nuova generazione. La soluzione è pensata per fornire un sistema completo di controllo delle macchine utilizzando l’avanzato ambiente di programmazione Codesys, con linguaggio di programmazione conforme IEC 61131-3, standard Ethernet per la comunicazione tra convertitori, I/O, HMI, PLC e altri dispositivi industriali. L’offerta ad alte prestazioni è completata dalla struttura multitasking sincronizzata, dal motion control avanzato proprietario ed è integrata dall’utilizzo di tecnologie aperte o standard industriali. Il nuovo protocollo Ethernet avanzato di Control Techniques utilizza lo standard Ethernet TCP/IP e UDP per fornire una struttura di comunicazione altamente efficiente e compatta, che libera capacità e alleggerisce il carico della rete Ethernet. Il sistema consente la comunicazione diretta tra i modelli Unidrive M, senza necessità di indirizzare tutte le comunicazioni attraverso un router esterno tradizionale. La gamma Unidrive M è supportata da PC tools di Control Techniques sviluppati per incontrare le esigenze GHISALBA degli utilizzatori. Questa nuova generazione di PC tool rende ancora più semplice la configurazione ottimale del convertitore e del motore. www.emerson.com GHISALBA La società Ghisalba propone la gamma di inverter GH-CP fino a 630 kW che integrano le funzionalità degli inverter, dei PLC e dei pannelli operatore in un unico prodotto. In particolare, la tastiera grafica permette di realizzare delle videate grafiche direttamente sull’inverter per visualizzare lo stato del motore e del PLC integrato da 10 kStep. Questo permette di realizzare logiche anche complesse senza l’utilizzo di cavi, sia di logica che seriali, con la conseguente riduzione di costi per i cablaggi e l’eliminazione degli errori. La società, inoltre, ha realizzato delle soluzioni integrate come il controllo dei livelli in modo semplice e automatico ottimizzando il funzionamento delle vasche per liquidi: è stato utilizzato un algoritmo dedicato a questa applicazione al posto del tradizionale PID che non assolve alle richieste dei clienti. La connessione diretta a Ethernet semplifica inoltre il collegamento da remoto dell’inverter stesso tramite il modem di controllo remoto GH_Remote. www.ghisalba.com KEB ITALIA KEB Italia lancia sul mercato una nuova linea di controllori motion che verte su due tipologie di hardware: CPU Motion con architettura embedded e PAC System, basati su sistemi operativi standard quali Windows e Linux. Gli elementi di questa nuova linea di prodotti hanno diversi fattori in comune nonostante le caratteristiche hardware siano varie tra loro. Tutte le CPU hanno come protocollo di comunicazione master Ethercat, l’ambiente di sviluppo Combivis Studio 6, conforme allo standard IEC61131-3 e PLCOpen e basato su architettura .NET, è lo strumento di programmazione comune a tutti i controlli. Questa nuova linea di prodotti è stata concepita con l’obiettivo di agevolare i programmatori e progettisti nello sviluppo delle applicazioni garantendo comunque le performance, la praticità e l’apertura verso gli standard. Un ampio basket di librerie permette di gestire assi con un blocco funzione semplice e intuitivo oppure scambiare dati con una telecamera semplicemente gestendo il socket per la trasmissione del messaggio in formato stringa. La funzionalità connessione remota completa l’offerta della soluzione KEB per le aziende che esportano tecnologia, ma che allo stesso tempo desiderano ottenere il massimo delle prestazioni in termini di rapidità nella connessione garantendo la sicurezza di accesso. www.keb.it KEB ITALIA 96 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 EMERSON INDUSTRIAL AUTOMATION Vi aspettiamo al prossimo evento di Bologna ! del 14 marzo 2014 Inviate ancora i tecnici dell’assistenza per il mondo? !! ISCRIVETEVI SUBITO su WWW.EFA.IT VPN PLC SMS VPN eCatcher VPN N PLC HTTPS M2Web @ VPN Servizio Assistenza HMI HTTPS 3 RACCOLTA DATI M2Web 3 DIAGNOSI PREDITTIVA 3 CONTROLLO KPI, OEE PLC 3 TELEASSISTENZA DA REMOTO 3 Con eWON + TALK2M la connettività Internet è facile: Cliente e configurazione e gestione della VPN con tutti i mezzi di comunicazione (rete mobile, rete adsl, rete LAN, rete telefonica), senza essere esperti IT e senza dover modificare le configurazioni di rete. Distributore esclusivo per l’Italia: WWW.EWON.IT EFA AUTOMAZIONE S.p.A. via S Aleramo 2 20063 Cernusco S/N MI Italy T +39 02.92113180 r.a. F +39 02.92113164 [email protected] WWW.EFA.IT AO RASSEGNA KEBA KeDrive for Motion è il sistema di controllo compatto per automazione con azionamenti e controllo di sicurezza integrato, presentato in anteprima da Keba, che entrerà in produzione entro la fine del 2014. Sistema modulare compatto che integra controllo, azionamenti e servomotori, con PLC di sicurezza e ingressi e uscite di sicurezza (a richiesta), dispone di una versione con controllo aperto con sistema operativo Linux + RT Keba su base Osadl (Open Source Automation Development Lab). Possibilità di integrare il know-how dei clienti in diversi livelli con programmazione in C/C++ ed eventuale HMI basata su Java, versione completa Keba con controllo integrato per applicazioni ‘Easy to Use’ di robotica, packaging, saldatura, assemblaggio ......+ Codesys 3.5. In questa versione il KeStudio gestirà PLC, HMI, motion e sicurezza con Ethercat per I/O e azionamenti. Tra le novità della nuova versione spiccano il controllo con processore Atom da 0,6 a 1,3 GHz, Celeron dual core da 1,1 GHz e Intel i3 dual core da 2,1 GHz con Ethercat/FSoE e Sercos III come master; Ethercat, Sercos III, Profinet ed Ethernet IP come slave; ridotto consumo energetico a parità di prestazioni con alimentatore (anche rigenerativo) ad alta efficienza 3 AC 400 V da 4 a 22 Kw; moduli di azionamenti supercompatti per il controllo di 1, 2 e 3 assi da 1,5 a 24 A continuativi con il 300% di sovraccarico per applicazioni tradizionali e decentralizzate; STO come standard, SLS e Safe Cartesian Robot Movement (vedi EN-10218-1) tramite il nuovo Encoder Box (sicurezza sul controllo) e successivamente anche la tradizionale versione con la sicurezza negli azionamenti; azionamenti di ultima generazione per il controllo di qualsiasi tipo di motore: brushless, lineare o torque con ogni tipo di encoder; nuovi servomotori serie DSM a bassa inerzia con flange Europee da 55 a 180 mm e coppie da 0,25 a 42 Nm. www.keba.it tipici di questi nuovi dispositivi sono molteplici, sia per le singole macchine che per linee complete di produzione. Fuori dall’armadio elettrico, in un involucro che garantisce la massima igiene e direttamente in macchina: i nuovi servodrive decentralizzati AKD-N riducono nettamente il volume d’ingombro nell’armadio e lo spazio occupato dai cavi fino all’80% a seconda dell’applicazione. Il miglior comportamento termico derivante dalla separazione tra drive e motore, impedisce il derating e consente di ottenere quindi una potenza del 100% rispetto a soluzioni integrate tra loro. Queste, inoltre, prediligono per lo più un tipo di motore, limitando in tal modo la configurazione all’interno di un’applicazione, tanto più che queste unità hanno una struttura tale da renderne ancor meno flessibile il montaggio. La possibilità di collegare gli AKD-N a qualsiasi tipo di servomotore convenzionale, direct drive rotativo o lineare, consente la massima libertà di progettazione per quanto riguarda configurazioni cinematiche e prestazioni. Con altrettanta semplicità si può combinare la tecnologia di asservimento decentralizzata con quella centralizzata. I drive per uso decentralizzato si differenziano solo all’esterno dai ben noti drive da armadio della serie AKD. Non vi sono quindi novità a livello di funzionalità, configurazione e integrazione nella progettazione. Kollmorgen, in combinazione con i servodrive decentralizzati, offre anche una serie di drive programmabili Pdmm, che integrano funzioni PLC e motion control di alte prestazioni. Infine, tra azionamento e motore è anche disponibile la tecnica di connessione a un cavo singolo. Cablaggio ridotto al minimo, flessibilità elevata grazie all’uso di un singolo cavo standard in tutti i sistemi di retroazione, costi hardware nel complesso ridotti e maggior facilità di pulizia delle macchine sono i vantaggi che ne derivano. www.kollmorgen.com LENZE ITALIA KOLLMORGEN AKD-N è la nuova generazione di servodrive decentralizzati di Kollmorgen. Il sistema di azionamento è costituito da robusti drive IP67 collocati sul campo nelle immediate vicinanze del motore e alimentati da un modulo centralizzato installato nel quadro elettrico. Il cavo ibrido con un diametro di soli undici millimetri, integra l’alimentazione, la sicurezza e il bus di campo. È quindi possibile condividere anche la connessione c.c., senza ulteriore alimentazione. È di serie la funzione Safe Torque Off con arresto singolo o di gruppo. I campi di applicazione KEBA Con i modelli c300 e p300 Lenze lancia sul mercato due nuovi motion controller, integrando con la fascia base la gamma di potenza già disponibile. Il controllore c300 offre tutto ciò che occorre per una rapida realizzazione di applicazioni motion, senza complicazioni. I Fieldbus Ethercat e Canopen sono integrati nel controllore in modo da renderlo il più compatto della categoria mentre gli I/O possono essere affiancati al c300 perché entrambi dotati di bus ‘backplane’. Il Panel Controller p300 è ideale per soluzioni di controllo e visualizzazione di livello medio-semplice. Un potente processore ad alta efficienza energetica ARM Cortex A8 con una frequenza di clock di 800 MHz provvede a fornire la potenza di calcolo adeguata. Queste unità non necessitano di manutenzione e si integrano perfettamente nel portafoglio dei controllori Lenze. Caratterizzati da una facile gestione, questi motion controller permettono di eseguire la messa in servizio rapida di applicazioni ripetitive e il backup dei dati in modo estremamente semplice, tramite chiavetta USB. Anche la sostituzione dei dispositivi è particolarmente veloce, grazie all’utilizzo di una scheda di memoria SD intercambiabile. I nuovi controllori, robusti e compatti, dispongono di una connessione Ethernet e di una porta USB di serie. Per il collegamento al bus di campo sono state integrate un’interfaccia KOLLMORGEN LENZE ITALIA 98 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Utilizzate ancora architetture dedicate per il telecontrollo? VPN PLC MODEM/ROUTER/ GATEWAY GATEWA CONCENTRATORE CENTRATORE VPN INTERNET Il vostro PLC preferito!! o!! Il vostro SCADA CADA DA A preferito!! f it !! R VPN R R R R R ...e tanti altri! ...e tanti altri! PLC Con eWon (modem/router/gateway) + eFive (concentratore VPN) potrete usare il vostro PLC preferito e il vostro SCADA preferito to o per realizzare realizzarre dei dei sistemi sistem di d telecontrollo via internet ad altissime prestazioni ed aperti!! Distributore esclusivo per l’Italia: Vi aspettiamo al prossimo evento di Bologna ! del 14 marzo 2014 !! ISCRIVETEVI SUBITO su WWW.EFA.IT WWW.EWON.IT WWW.EFA.IT AO RASSEGNA Fieldbus Canopen e una Ethercat. Tramite i moduli di espansione sarà possibile in futuro ampliare la dotazione anche con interfacce Profibus e Profinet. I dati e le applicazioni sono memorizzati su una scheda SD per consentire una sostituzione dei dispositivi rapida e senza complicazioni. Per la protezione contro la perdita di dati in caso di interruzioni impreviste dell’alimentazione, il controllore dispone di una batteria integrata (UPS) e di una memoria ritentiva da 128 KB. Non necessitando dell’usuale batteria tampone e del ventilatore, questi controllori non richiedono manutenzione di alcun tipo. Per fini diagnostici e per una facile messa in servizio, offrono poi l’accesso diretto tramite browser web a tutti i parametri che vengono anche memorizzati in un file di log. Sul controllore c300 è possibile installare direttamente i moduli I/O del sistema I/O 1000, per consentire un adattamento ottimale all’applicazione specifica. Il Panel Controller p300, sviluppato specificatamente per l’utilizzo industriale, è dotato di un touchscreen resistivo e può essere ordinato con frontale personalizzato. Inizialmente saranno disponibili le varianti con schermo da 4,3”, 7” e 10,4”. www.lenzeitalia.it LIKA ELECTRONIC I bus industriali Ethernet garantiscono prestazioni elevate e le potenzialità per soddisfare i requisiti di efficienza, modularità e produttività dei sistemi industriali anche i più complessi: comunicazione realtime, trasmissione sincrona/isocrona, determinismo, velocità di 100 Mbit/s full duplex su lunghe distanze, topologie di rete flessibili, diagnostica completa. Gli encoder EM58 e HS/HM58 di Lika Electronic implementano due tra gli standard Ethernet più diffusi nel mondo: Ethercat conforme a ETG1000 e Profinet secondo le specifiche del profilo PNO No 3.162 V4.1. Disponibili con albero cavo o sporgente e protezione IP65, sono offerti in versione low cost multigiro con risoluzione di 27 bit (8.192 cpr x 16.384 giri) e in versione ad alta risoluzione sia monogiro (18 bit, 262.144 cpr) che multigiro (30 bit, 65.536 cpr x 16.384 giri). L’encoder Ethercat implementa i protocolli CoE e FoE e l’Ethercat State Machine e vanta un tempo di ciclo di soli 62 μs. L’encoder Profinet è conforme alle Application Class 3 e 4 (scaling completo e funzione di preset) e supporta i telegrammi standard 81, 82, 83 e 84 con comunicazione realtime e Isochronous realtime. www.lika.it varianti ad asse singolo, doppio e triplo in un range di potenza fino a 32 A. L’alimentatore centralizzato include anche l’alimentatore switching a 24 Vc.c. Tramite un sistema frontale di bus-bar, l’installazione risulta facile e il cablaggio ridotto al minimo. I servodrive includono un’opzione di sicurezza con funzionalità scalabili: da STO con PLe - cat4 SIL3, al monitoraggio di un singolo asse, fino al controllo del moto in sicurezza di traiettorie complesse. L’integrazione della CPU di sicurezza nel motion controller non offre solo gli evidenti benefici in termini di costi dovuti alla condivisione di dispositivi quali memoria e interfacce, ma anche il grande vantaggio di condividere la base dati dei rispettivi software. I due controllori comunicano mediante database comuni. Ciò non solo permette di migliorare la funzionalità e la flessibilità del sistema, ma anche di ridurre notevolmente i tempi di reazione agli eventi. Il sistema è altresì semplice da utilizzare grazie all’ambiente di sviluppo Motion Center basato su Codesys 3. Questo tool non solo consente di configurare gli azionamenti e di gestire la diagnostica a livello di sistema, ma integra anche lo strumento software per la programmazione delle funzioni di sicurezza (Safety Manager). L’utente ha la possibilità di accedere a ogni componente del sistema attraverso la connessione Ethernet presente nel controllore centrale. La potenza di calcolo scalabile, combinata ad avanzate funzionalità di motion control, fornisce agli utilizzatori una gamma ottimale di opzioni che consente di realizzare soluzioni di automazione performanti e allo stesso tempo convenienti. www.lt-i.it MAXON MOTOR Lo specialista svizzero di azionamenti mette a disposizione nel microsito dedicato, dcx.maxonmotor.com, motori c.c. con spazzole, riduttori planetari e sensori di nuova generazione, motori DCX, riduttori GPX ed encoder ENX possono essere configurati e ordinati online. Nella nuova gamma maxon DCX l’azienda ha investito tutto il suo know-how. Ottimizzando i componenti e impiegando magneti ad alte prestazioni è riuscita a realizzare nuovi motori ancora più piccoli e più potenti. Al tempo stesso sono state sviluppate nuove tecnologie di produzione e migliorato notevolmente i processi già impiegati. Tutti gli azionamenti DCX possono essere configurati via Internet e consegnati in tempi brevissimi. La nuova struttura dei DCX rende possibili praticamente tutte LTI ITALIA Con la nuova soluzione di automazione SystemOne CM, LTi offre un sistema di azionamento scalabile e un motion controller basato su IPC che integra un PLC di sicurezza in grado di monitorare movimentazioni multiasse. Un sistema multiasse consente di risparmiare spazio ed è più efficiente rispetto all’utilizzo di assi singoli, inoltre è utile laddove un’applicazione richieda molti assi da comandare. SystemOne CM offre la soluzione di automazione ottimale, e comprende servodrive nelle MAXON MOTOR LIKA ELECTRONICS LTI ITALIA 100 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Ottieni la piena valutazione SIL con il tuo partner I.S. preferito T E M P E R AT U R A | INTERFACCE I.S | COMUNIC AZIONE | M U LT I F U N Z I O N A L E PERFORMANCE MADE SMARTER | Quando si tratta di sicurezza nelle aree pericolose, alla PR electronics non prendiamo alcuna scorciatoia. PR è stata la prima a essere conforme agli standard IEC 61508 e, con la serie flessibile 9000 di interfacce I.S. con approvazione SIL, il cliente è sicuro di soddisfare facilmente gli standard onsite IEC 61511. L’ultimo prodotto aggiunto alla nostra gamma di interfacce I.S. è il backplane altamente innovativo e resistente. Il backplane di PR è stato testato contro le vibrazioni e gli urti in conformità alla normativa IEC 61132-2 ed è stato approvato per le applicazioni nella zona 2. Esso semplifica notevolmente il montaggio e il cablaggio nelle installazioni di grandi dimensioni, offre compatibilità con tutti i prodotti PR serie 9000 e si integra completamente con i sistemi DCS standard. Il design innovativo offre una funzione di apertura e chiusura rapida a scatto per la facile sostituzione dei dispositivi mentre le configurazioni a 8, 16 e 32 slot del modulo I/O introducono un nuovo standard di flessibilità per i backplane. Visita prelectronics.com e scopri i vantaggi delle PERFORMANCE MADE SMARTER. ISOL AMENTO | D I S P L AY AO RASSEGNA le configurazioni meccaniche. maxon motor ha inoltre sviluppato dei nuovi riduttori GPX ed encoder ENX studiati appositamente per i motori DCX. Dalla combinazione di maxon DCX, GPX ed ENX nasce un sistema di motorizzazione robusto e altamente preciso, adatto ai più svariati campi di applicazione. www.maxonmotor.com MITSUBISHI ELECTRIC Mitsubishi Electric incrementa le proprie soluzioni in ambito motion control con nuove schede assi, CPU motion e nuovi servo proponendo così sul mercato un sistema potente e affidabile. I moduli Simple Motion per PLC serie Q/L e le CPU Motion QDS integrano funzioni avanzate di posizionamento, controllo di velocità e di coppia, camme elettroniche, sincronizzazione assi e rilevamento tacche. La comunicazione tra la CPU Motion e i servo MR-J4 avviene tramite il motion bus in fibra ottica Sscnet III/H a una velocità di 300 Mbps (150 Mbps in full duplex). Grazie alla fibra ottica, è inoltre possibile raggiungere distanze fino a 1.600 metri tra i dispositivi. L’architettura del sistema motion Mitsubishi permette di controllare fino a 96 assi impiegando un unico rack, mentre con sistemi multirack è possibile arrivare fino a 1.280 assi. I ‘muscoli’ del sistema di controllo del movimento sono i servodrive di ultima generazione MR-J4, con una banda passante di 2,5 kHz per alte performance anche nelle applicazioni più complesse. Gli MR-J4 hanno di serie un’ampia gamma di funzioni user friendly e l’innovativa ‘life diagnosis function’ per l’autodiagnosi, che informa l’utilizzatore sullo stato di degrado dei componenti interni soggetti a usura. Inoltre dispone di serie di ingressi safety per la funzione STO (Safe Torque Off) su tutti i modelli; infine, con l’aggiunta del modulo opzionale FR-D05, è disponibile la funzione SS1 (Safe Stop 1) in accordo con la norma EN61800-5-2. Il sistema risulta quindi conforme agli standard di sicurezza secondo la Safety Category SIL2 e il Performance Level PLd (EN13849-1). it3a.mitsubishielectric.com MOOG Moog estende la sua gamma di servoazionamenti modulari monoasse o multiasse programmabili, con funzioni di sicurezza opzionali, conformi alla norma EN 61800-5-2. Il nuovo servoazionamento programmabile dispone anche di un PLC di sicurezza, che permette di implementare nel servoazionamento una soluzione di sicurezza completa. In questo modo non è richiesto un complesso safety PLC esterno, garantendo tempi di reazione più brevi. La funzionalità di sicurezza integrata è completa e liberamente programmabile per gestire in modo sicuro e funzionale le macchine. Il software dei servoazionamenti Moog, con il PLC di sicurezza, comprende moduli pre-programmati per tutti i sensori comunemente utilizzati, ciascuno disponibile come elemento logico e funzioni di sicurezza (SLS, SLI ecc.) che possono essere selezionate con facilità. La programmazione viene effettuata collegando i vari dispositivi in ingresso e le funzioni di sicurezza con le funzioni logiche standard. Quando una macchina richiede molteplici ingressi e uscite sicuri (ad esempio, arresto di emergenza, selettori di modalità, barriere fotoelettriche), la natura scalabile del prodotto ne consente la distribuzione su diversi drive. Il servoazionamento con il PLC master comunica con tutti gli elementi mediante il canale dedicato di sicurezza Safe Communication Channel (SCC). Le unità possono essere programmate con un linguaggio grafico Function Block Diagram (FBD) simile a quello descritto nella norma IEC 61131-3 per PLC. Questo linguaggio offre all’utente un ambiente intuitivo in cui creare applicazioni di sicurezza. Attualmente disponibile nelle taglie da 1 a 4, in configurazioni da 4 a 32 A, il servoazionamento è progettato per essere efficacemente impiegato in molteplici settori, quali, la formatura dei metalli, la lavorazione di materie plastiche, la produzione tessile, il packaging, le macchine utensili e il settore delle simulazioni. www.moog.com NATIONAL INSTRUMENTS National Instruments ha annunciato la sua nuova offerta di prodotti di controllo assi grazie alla collaborazione con Kollmorgen, fornitore di componenti e sistemi OEM. I prodotti includono drive, motori, posizionatori lineari, riduttori epicicloidali, cavi e accessori. La collaborazione tra le due società all’avanguardia nel settore del controllo assi rende più semplice la progettazione di macchinari e strumenti sofisticati. NI fornisce una varietà di hardware per il controllo assi, tutti programmati con Labview NI SoftMotion Module e basati sull’architettura I/O riconfigurabile di Labview, per consentire agli ingegneri di creare sistemi di controllo personalizzati e configurabili integrati con la vasta gamma di prodotti I/O per la misura e il controllo. Kollmorgen estende l’offerta con la tecnologia servomotore e stepper grazie a un’intera famiglia di prodotti drive e motore. www.ni.com MITSUBISHI ELECTRIC MOOG 102 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 NATIONAL INSTRUMENTS %LHQQDOH ,QWHUQD]LRQDOH SHUL6LVWHPL GL$]LRQDPHQWR )OXLGRWHFQLFD H$XWRPD]LRQH La nuova piattaforma B2B per L’innovazione tecnologica applicata. 99LVLWDWRULTXDOL¿FDWL GDWXWWLJOLDPELWLDSSOLFDWLYL 0DJJLR )LHUD0LODQR_5KR 98QQXRYRFRQFHWWRGL¿HUD SHULSURWDJRQLVWLGHOPHUFDWR 9 &RQLOVXSSRUWRGHOQHWZRUNJOREDOH 'HXWVFKH0HVVH TPA ITALIA. UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE! ZZZWSDLWDOLDFRP_LQIR#WSDLWDOLDFRP Z TPA_ITALIA_Automazione_e_Strumentazione_210x297.indd 1 19/07/2013 08:07:15 AO RASSEGNA PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA PILZ ITALIA I vantaggi dell’utilizzo di un bus Ethernet realtime per il controllo del movimento sono molteplici e si possono riassumere nel controllo in tempo reale, nella gestione semplificata di assi multipli senza dimenticare velocità di esecuzione, precisione di lavorazione e ovviamente l’estrema semplificazione del cablaggio. La gamma di applicazioni su bus motion Panasonic si possono ora arricchire grazie alla disponibilità dei Driver Minas A5B con bus Ethercat. I nuovi driver Minas A5B comprendono tutte le caratteristiche della serie Minas A5, come l’estrema compattezza, banda passante, elettronica evoluta e un’ampia gamma di opzioni e filtri antivibrazione. Le dimensioni dei driver (frame) sono esattamente le stesse della serie Minas A5 e Minas A5N. Come precisa scelta progettuale il supporto al bus Ethercat è stato integrato a bordo del driver: questo significa che non è necessario aggiungere espansioni o schede aggiuntive. Tale scelta oltre a permettere la realizzazione di quadri compatti porta indubbi vantaggi in termini di velocità e affidabilità di elaborazione. Infine l’adozione dello standard Ethercat amplia i gradi di libertà nella progettazione della macchina. www.panasonic-electric-works.it L’azionamento con scheda di sicurezza PMCprotego DS può essere facilmente inserito all’interno di reti fieldbus di vario tipo già esistenti o abbinato al motion control PMCprimo DriveP di Pilz e permette di monitorare in sicurezza il movimento, l’arresto e la coppia del motore utilizzando un qualsiasi feedback e un comune motore sincrono (motore brushless, lineare o coppia). Le varie funzioni di sicurezza implementate reagiscono a un superamento di una soglia di sicurezza con tempi dell’ordine del millisecondo e raggiungono il PLe e SIL3 secondo la EN ISO 13849-1 e EN/IEC 62061. Inoltre se il motore è dotato di freno, l’azionamento è in grado di controllare in sicurezza anche tale dispositivo ed eventualmente un addizionale freno montato direttamente sulla meccanica. www.pilz.it PARKER HANNIFIN ITALY Parker estende la sua gamma di convertitori in corrente alternata di grossa potenza con l’AC890PX, il convertitore a struttura componibile. AC890PX è un convertitore di potenza in kit che offre a OEM, system integrator e quadristi flessibilità nell’integrare in modo semplice il drive e i componenti aggiuntivi di controllo all’interno dell’armadio elettrico, personalizzando il prodotto in base alle diverse esigenze applicative. Il convertitore è disponibile in un’ampia gamma di potenze per applicazioni industriali di processo o applicazioni con pompe e ventilatori. Progettato per il controllo di motori asincroni e a magneti permanenti, oppure per l’impiego in modalità Active Front End, l’AC890PX in kit raffreddato ad aria è disponibile con potenze da 110 a 400 kW in unità singola compatta; è poi estendibile fino a 1 MW tramite connessione di tre unità in parallelo. È possibile realizzare applicazioni fino a 2 MW con l’opzione di refrigerazione Parker in grado di aumentare la densità di potenza e ridurre significativamente le dimensioni. Il convertitore, alimentato da linea trifase a 380 V, 415 V, 460 V, 575 V e 690 V, viene offerto in diverse configurazioni che comprendono un bus cc comune, connessioni parallele, 12/18/24 impulsi o versione Active Front End (AFE). I moduli opzionali di comunicazione, tra cui Profinet, Ethernet, Canopen e Modbus, consentono l’integrazione in nuove o già esistenti reti industriali, mentre quelli di retroazione permettono la connessione a dispositivi quali resolver, encoder incrementali, sin/cos e assoluti Endat. www.parker.com PRIMA ELECTRO Prima Electro introduce la nuova famiglia di inverter ARC, progettati per soddisfare una vasta gamma di applicazioni industriali per controllo di motori asincroni e IPM brushless, con un range di potenza medio alta, da 70 a 150 kVA. Questi convertitori, nati da una lunga esperienza nel settore dell’elettronica di potenza, sono altamente affidabili, semplici e veloci da installare, permettendo di ridurre i costi totali di servizio e gestione. La linea ARC è progettata per l’alimentazione diretta da rete trifase da 380 a 460 Vc.a., ed è pensata per operare in condizioni ostili, ad esempio in ambienti polverosi o caratterizzati da temperature e umidità elevate. La comunicazione runtime con l’inverter avviene in Canopen, mentre per la manutenzione e la messa in servizio è disponibile una porta Ethernet. Il controllo motore si basa su un avanzato algoritmo sensorless per la regolazione di coppia e velocità, adatto sia al pilotaggio di motori asincroni che brushless IPM. PRIMA ELECTRO PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA 104 PARKER HANNIFINN ITALY MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 PILZ ITALIA Diamo potere ai tuoi progetti! > Più di 400.000 prodotti > Dai componenti e strumentazione all’elettronica di consumo > Piattaforma e-commerce avanzata > Consulenza personalizzata > Centro logistico Europeo automatizzato > Zona protetta ESD certificata > Controllo qualità > No minimo ordinabile, spedizione gratuita oltre 90€ Servizio Clienti e Offerte: Offerte e: 800 960 927 Tecnologia + Servizi = Conrad www.conrad.it AO RASSEGNA Il commissioning è facilitato dall’autoidentificazione dei parametri di controllo e delle caratteristiche elettriche del motore, inoltre grazie a un potente oscilloscopio virtuale è possibile monitorare costantemente tutte le variabili interne. Infine, le operazioni di manutenzione sono notevolmente semplificate: la scheda di controllo e le ventole di raffreddamento, infatti, sono state sviluppate per essere facilmente sostituite in-field. www.primaelectro.com ROBOX Robox progetta e produce controlli asse, linguaggi di programmazione e ambienti di sviluppo ideali per la robotica e in generale per il motion control. I controlli Robox possono eseguire qualunque applicazione, grazie ad architetture modulari, stand alone o integrabili all’interno dei più conosciuti azionamenti brushless. La molteplicità di linguaggi di programmazione (testo strutturato, ladder, object blocks in C++) e soprattutto la ricchezza delle librerie motion/robotica permettono di affrontare velocemente qualunque problematica. Sono disponibili modelli matematici per una varietà di robot, function block per la gestione delle ganasce e del film delle flow-pack, function block per la gestione degli ordinatori verticali e orizzontali, function block per la gestione dei tappeti di sincronizzazione ecc. Trovano applicazione nei seguenti campi: robot (saldatura, montaggio, pick & place, taglio, pallettizzazione, verniciatura ecc.), macchine per il packaging, la carta, il marmo, il vetro, il legno, AGV, ecc. Il Motion controller Master Ethercat μRMC3 dotato di processore Freescale P2020- (dual-core, 1,2 GHz), 3 porte Ethernet (Ethercat, TCP/IP, UDP/IP), 2 porte Canbus (Canopen), 1 interfaccia Profinet slave, SD memory card è il prodotto di punta della gamma Robox. Nella gamma prodotti Robox è stato recentemente introdotto anche il drive ‘nearby’ RID20, (Robox Integrated Drive). Si tratta di un azionamento in formato ‘brick’, un mattoncino di dimensioni estremamente contenute (165x60x26 mm) e dal peso di appena 500 g, progettato per essere montato a bordo di motori sincroni a magneti permanenti (brushless). Il RID20 deriva dallo shuttle drive SPIMD20, sviluppato da Robox e STMicroelectronics. L’idea di questo prodotto è nata dall’esigenza di creare un drive che potesse essere integrato, offrendo performance di elevato livello, su motori di qualsiasi costruttore e interfacciarsi con qualsiasi controllore dotato di connettività Ethernet realtime. Grazie al montaggio a bordo del motore, SPIMD20 si presta all’impiego in tutte le applicazioni multiasse che richiedono di ridurre al minimo la presenza di cavi. Il prodotto si presta, per esempio, all’utilizzo in macchine per il beverage, il packaging e il processing, linee di assemblaggio, sistemi di movimentazione multiasse, a bordo di bracci robotici. www.robox.it SCHNEIDER ELECTRIC Lexium 32i è un servoazionamento stand alone integrato per l’automazione di macchina e di impianto, per potenze fino a 2,2 kW targato Schneider Electric. Combina il servocontrollo Lexium 32 e il servomotore Lexium BMH in una singola unità: l’installazione del controller avviene sulla macchina, semplificando il processo e il cablaggio in quanto non sono necessari cavi motore schermati. Si basa su un design totalmente modulare, per configurare versioni specifiche del drive utilizzando pochi componenti: si aggiunge così un livello di flessibilità senza precedenti. Il prodotto è disponibile con flangia motore da 70 e 100 mm, con alimentazione monofase 110-230 V o trifase 208-480 V. Le connessioni fieldbus e input/output sono offerte sia con connettori di tipo industriale sia con terminali a vite. La comunicazione drive - controller principale usa protocolli di comunicazione standard Canopen o Ethercat; i protocolli per le applicazioni sincrone previsti sono Canmotion o Ethercat. www.schneider-electric.it SERVOTECNICA Presente in diversi formati (40 mm/60 mm), ultracompatti, taglie di potenza che partono dai 50 fino a 300 W, la serie Pegasus è la nuova gamma di motori con elettronica integrata di LSMecapion distribuita in Italia da Servotecnica che anticipa le nuove tendenze di mercato. Tra le note distintive del prodotto emergono quelle riguardanti gli standard; per quanto concerne la selezione del fieldbus, Ethercat è stata la scelta naturale, a oggi è il bus di riferimento per le applicazioni di motion control. Il concetto d’interfaccia perde di valore se non è associata ai profili richiesti dal protocollo stesso. Per questo motivo il nuovo Combo Pegasus è conforme al CTT (Conformance Test Tool) dell’Associazione ETG e presenta tutti i modi operativi richiesti dal mercato, come il DS402 e le variazioni sul tema, come le funzioni di comunicazione CoE/FoE/EoE. La gestione operativa di configurazione e manutenzione è fattibile con SCHNEIDER ELECTRIC ROBOX 106 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 SERVOTECNICA un tool software di parametrizzazione. Diverse le funzioni disponibile onboard: è possibile assegnare un indirizzo fisico tramite un selettore hardware e una porta usb permette la comunicazione o l’aggiornamento firmware in maniera diretta e semplificata senza intervento di personale qualificato. La sicurezza, tema di base, è gestita per mezzo d’ingressi STO certificati. www.servotecnica.com SEW-EURODRIVE L’incremento del costo dell’energia elettrica e l’attenzione relativa ai cambiamenti climatici sono alla base del crescente impegno verso la riduzione dei consumi energetici anche nel settore degli azionamenti. In quest’ottica SEW-Eurodrive ha sviluppato i nuovi riduttori K..19 e K..29, a due stadi, ideale completamento della serie K dei riduttori ortogonali a elevata efficienza energetica, compattezza e un ottimo rapporto qualità/prezzo. La serie K include ora unità a elevata efficienza nel range di coppia fino a 130 Nm. Grazie a un’efficienza superiore al 90% per qualsiasi rapporto di riduzione, i nuovi riduttori a coppia conica consentono significativi risparmi energetici, rendendo possibile l’utilizzo di motori di taglia inferiore e quindi di azionamenti più compatti e leggeri. K..19 e K..29 possono essere combinati con l’intera gamma di motori di SEWEurodrive inclusi i motori asincroni standard DR, i servomotori sincroni CMP, i motori LSPM (IE4) e il motore elettronico DRC (IE4). K..19 e K..29 sono riduttori a due stadi con secondo stadio ipoide e consentono di ottenere rapporti di riduzione compresi tra 3 e 70. Gli ingranaggi sono progettati per avere resistenza, garantendo estrema affidabilità dei riduttori. La cassa in alluminio consente il fissaggio su tre lati per agevolare l’installazione del riduttore anche in caso di spazio disponibile limitato; questo contribuisce inoltre a ridurre il numero delle varianti e di conseguenza i costi di magazzino. Aree tipiche di utilizzo di K..19 e K..29 sono quelle dei sollevamenti per carichi di piccola taglia e dei sistemi di trasporto nell’industria automobilistica, logistica e alimentare. www.sew-eurodrive.com SICK La gamma delle meccaniche a cordino di Sick si completa con la serie EcoLine che va ad affiancare le già collaudate soluzioni Compact e HighLine. Semplici caratteristiche quali l’avvolgimento del filo su un unico strato e l’albero encoder direttamente collegato al tamburo, permet- tono l’eliminazione di giunti e flange accessorie costose. Gli ingombri ridotti e la robusta custodia in plastica Noryl completano la soluzione garantendo performance elevate e costi contenuti. Le meccaniche EcoLine sono disponibili in diverse lunghezze quali 1,25 m, 3 m, 5 m e 10 m (+ 200 mm di extra corsa di sicurezza) e possono essere accoppiate a tutte le interfacce encoder disponibili nel portfolio Sick, in particolare con le ultime nate Ethernet Based. L’elevata risoluzione encoder associata a una meccanica di precisione permette di ottenere risoluzioni lineari fino a 0,001 mm. La facilità d’installazione, la robustezza e gli ingombri ridotti, consentono un impiego a 360° anche in applicazioni già esistenti. In particolare la linea EcoLine è indicata nei sistemi di guida automatizzati (Automated Guided Systems) per il controllo altezze dei piani di carico. Laddove è necessario un uso intenso delle meccaniche, con cicli di lavoro elevati, il sistema di misura corretto è facilmente identificabile tra le serie Compact e HighLine. Queste due soluzioni vedono un largo impiego sia nell’ambito logistico che in quello automobilistico e grazie al diametro del filo in acciaio maggiorato (fino a 1,35 mm), al tamburo in alluminio e al rinvio a soffietto permettono oltre 1 milione di cicli di lavoro. L’accuratezza, la ripetibilità e la linearità, parametri fondamentali nei sistemi di misura, sono garantiti da un’elevata forza della molla di rinvio (fino a 37 Nm). La serie Compact è caratterizzata da una custodia robusta e regolare per distanze fino a 5 m. La serie HighLine, grazie a un meccanica separata dal corpo encoder, consente maggiore flessibilità, garantendo risoluzioni nell’ordine del μm per distanze comprese tra i 2 m e i 50 m. www.sick.it SIEMENS La Divisione Drive Technologies di Siemens presenta il Sinamics V90, un nuovo servodrive per applicazioni semplici di motion control che offre, in una gamma di potenze da 400 W a 7 kW, una soluzione per il controllo di posizione, velocità e coppia in combinazione con il Simotics S-1FL6, il nuovo nato della famiglia di motori Simotics. Come prodotto cost-effective, il Sinamics V90 ha integrato diverse modalità di controllo, tra cui il posizionamento con treno di impulsi ad alta frequenza, fino a 1 MHz (PTI), il controllo della posizione tramite setpoint interno (IPos), la modalità di controllo della velocità e della coppia. Il controllo del freno e la resistenza di frenatura sono integrati in tutta la gamma di potenze. Disponibile anche un ingresso analogico e due tipologie di SEW-EURODRIVE SICK SIEMENS MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 107 AO RASSEGNA encoder, uno assoluto ad alta risoluzione a 20 bit e uno standard 2.500 ppr incrementale. La semplicità di utilizzo è garantita dal tool software Sinamics V-Assistant, con cui è possibile eseguire facilmente qualsiasi operazione, dalla configurazione, alla parametrizzazione, alla ricerca guasti con la funzione di Trace, utilizzando la porta USB standard a bordo. Le funzioni di auto tuning e di soppressione automatica delle risonanze meccaniche (tramite un apposito filtro), garantiscono una regolazione precisa ottimizzando il controllo della macchina. La funzione di sicurezza integrata STO (Safe Torque Off) impedisce al motore movimenti inaspettati, a garanzia della salvaguardia sia delle persone che delle macchine. Con Sinamics V90 e Simotics S-1FL6, ‘il sistema servodrive ottimizzato’, e con i pannelli Simatic e il PLC S7-1200, Siemens offre una soluzione omnicomprensiva da un unico fornitore. www.siemens.it SIKO ITALIA Il nuovo attuatore AG05 dalle dimensioni ridotte, proposto dalla società Siko, permette un’eccellente densità di potenza per compiti decentrati di posizionamento con un’elevata riduzione dei tempi di ciclo e massima affidabilità di regolazione. L’AG05 dispone di un albero cavo in acciaio inox diametro 14 mm. L’housing sintetica, rinforzata in fibra di vetro dalla superficie liscia non si lascia corrodere dagli acidi e dalle soluzioni alcaline. Nell’alloggiamento compatto si trova un motore brushless di 24 V con riduttore planetario, un posizionatore, l’elettronica per la potenza, l’interfaccia per bus di campo. L’eccellente silenziosità di funzionamento insieme alla densità di potenza di 30 W/dm3 caratterizzano l’attuatore più innovativo sul mercato. Le unità AG05 e AG06 implementano doppia alimentazione per l’elettronica di comando e potenza, coppia fino a 13 Nm nominali, protezione fino a IP65, funzioni di controllo per errori di temperatura, corrente, errore di inseguimento ecc., diagnostica a bordo da display, programmazione via bus o da tastiera integrata. www.siko-global.com SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI Nell’ambito del motion control l’MP-8743, di ICP DAS commercializzato in Italia da Sisav, è una soluzione estremamente versatile e ricca di po- tenzialità. Questo PAC è fornito di 7 slot di espansione per alloggiare moduli di I/O come la I-8000 (una famiglia di moduli specifica per il motion control dotata di encoder a 16 bit su 3 assi), massima velocità di conteggio 1 Mpps, modalità di conteggio oraria e antioraria e ingressi differenziali. Ulteriori interfacce presenti a bordo sono: uscita analogica con relativo ingresso encoder, I/O digitali, USB, porte PS/2, porta VGA. Implementa efficacemente la soluzione all in one, grazie alla sua architettura PC, con CPU AMD LX 800 a 32 bit a 500 MHz e memoria RAM da 512 MB di tipo DDR. A bordo è presente come SO Windows CE.NET 6.0 che può essere installato anche via CF e permette l’utilizzo di librerie orientate al motion control per applicazioni realtime. L’MP-8743 possiede interfacce RS232/485 ed Ethernet che lo rendono un sistema aperto senza l’esigenza di canali di comunicazione creati ad hoc. Inoltre il costruttore mette a disposizione la suite software EzProg-I con numerose utility e librerie per la configurazione dei vari canali di I/O; è possibile lavorare in un range termico che va da -25 ai +75 °C. www.sisav.it SMC ITALIA SMC continua ad espandere la sua popolare gamma di attuatori elettrici ampliando le opzioni disponibili per carichi maggiori e offrendo prestazioni meccaniche elevate, con il rilascio della serie LEJ. Progettata con una guida lineare a doppio asse, la serie LEJ offre alta rigidità ed elevata precisione. La serie LEJ presenta inoltre ingombri ridotti grazie al profilo ribassato e al centro di gravità basso, riducendo così l’altezza e il peso totale del 36% e del 37% rispettivamente rispetto alla serie LJ1. Grazie al design compatto, il pezzo non interferisce con il motore in quanto l’unità di traslazione è più alta del motore. Disponibile in due tipi di trasmissione, la versione a vite LEJS è adatta per il posizionamento preciso ripetibile in grado di trasportare carichi orizzontali fino a 85 kg. In alternativa, la trasmissione a cinghia LEJB offre una maggiore produttività grazie alla possibilità di alta velocità e alla capacità di trasportare carichi orizzontali fino a 20 kg. La serie LEJ presenta anche delle caratteristiche che ottimizzano la produzione e le ore di manodopera. Tutto questo si ottiene con il montaggio del corpo principale senza rimuovere la copertura esterna e l’impostazione SIKO ITALIA SMC ITALIA SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI 108 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 corretta della posizione di montaggio grazie ai sensori allo stato solido con LED bicolore, serie D-M9 e D-M9W. Inoltre, è dotata di una maggiore protezione dagli schizzi di grasso e dalla penetrazione di corpi estranei nell’attuatore grazie a una bandella di protezione che ricopre la guida. Compatibile con i driver per servomotore AC di SMC come ad esempio il tipo per encoder incrementale LECSA e i tipi per encoder assoluti LECSB, LECSC e LECSS, la serie LEJ è ideale per le apparecchiature industriali generiche che richiedono il trasporto, tra cui applicazioni di pick & place, distribuzione di colla e controllo della traiettoria ad alta velocità. www.smc.eu TELESTAR Ecompact è la soluzione motore con azionamento integrato, disponibile con motori stepper e servomotore con encoder incrementale integrato, proposta da Jenaer Antriebstechnik e commercializzata da Telestar. La soluzione motore e azionamento integrati apporta notevoli vantaggi nella riduzione dello spazio nel quadro elettrico e nei tempi di realizzazione del cablaggio, fattori che incidono notevolmente anche sui costi di installazione. Interamente programmabile in Canopen, conforme al profilo standard DS301/DSP402, Ecompact integra le funzionalità per il controllo di posizione, controllo di coppia e controllo velocità. È predisposto con ingressi e uscite digitali programmabili, con ingressi per la funzione di finecorsa e arricchito dalla funzione di controllo automatico per la gestione del freno di stazionamento. Tramite un controllo assi esterno è possibile controllare Ecompact in Canopen in modalità sincrona. La soluzione è disponibile in varie taglie con coppia motore da 0,6 a 10 Nm, con velocità massime di 200 rpm per i motori stepper e 3.500 rpm per servomotori. www.telestar-automation.it TEX COMPUTER Il processore Power K è l’ultimo nato della famiglia di Programmable Automation Controller della società TEX Computer, genera traiettorie interpolate molto precise grazie alle funzioni matematiche in virgola mobile a 64 bit e al rigido determinismo con cui si regolano i loop di velocità e posizione degli assi. Per ottenere la massima precisione senza perdere in produttività le rampe ad S hanno il Jerk, cioè la variazione di accelerazione, parametrizzabile indipendentemente sui tratti iniziali e finali delle fasi di accelerazione e decelerazione. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto alla gestione di applicazioni sofisticate quali la gestione di: robot Delta a 3 assi con cinematica parallela, robot antropomorfi e Scara con fino a 4 gradi di libertà, centri di lavoro per fresatura, tornitura e alesatura, rettificatrici tangenziali e pantografi di taglio a elevata precisione. La gestione degli azionamenti è attuabile tramite segnali analogici (+/-10V), digitali (step/direction) o via fieldbus (Canopen, Mechatrolink-II o Ethercat). La porta Ethernet 10-100T è accessibile da TCP/IP, FTP e Modbus TCP; sono disponibili inoltre le funzioni OPC e web server. www.texcomputer.com WITTENSTEIN La serie di attuatori ternary di Wittenstein motion control integrano in una singola unità motore brushless, elettronica, trasduttori, sistema di controllo, firmware e meccanica di precisione, fornendo l’interfaccia ideale tra una soluzione pneumatica semplice e un servoasse complesso. Le esecuzioni disponibili hanno due diverse varianti di motore: lineare o rotativa. Il sistema rotativo dispone di una velocità massima pari a 5.000 giri/min, può essere dotato di un riduttore epicicloidale ad alta precisione e classe di protezione IP64 con coppie max fino a 11,5 Nm. La versione lineare, con corse da 20 a 300 mm, spinta massima di 1.000 N e classe di protezione IP65, ha uno stelo in acciaio inox azionato tramite una vite a ricircolo di sfere e raggiunge velocità massime di 1.000 mm/s. Il controllo può essere diretto, tramite PC, PLC, bus di campo, o indiretto, utilizzando 16 posizionamenti memorizzati nell’unità e le interfacce utilizzabili sono RS485, Profibus DP, Canopen, Devicenet o Ethernet/IP. Grazie alla loro modularità e programmabilità i ternary si adattano a ogni applicazione: dal confezionamento all’imballaggio, dalla robotica ai sistemi di avanzamento e assemblaggio. www.wittenstein.it TEX COMPUTER TELESTAR WITTENSTEIN MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 109 AO Tavola rotonda di Vitaliano Vitale Tecnologie mobile per l’automazione Dalle ‘app’ sviluppate per il controllo industriale all’uso di smartphone e tablet come strumenti per l’identificazione, la misura e il controllo: le tecnologie ‘mobile’ si stanno diffondendo sempre più anche nel mondo dell’automazione. Sentiamo in merito alcuni protagonisti del settore I dispositivi mobili, contenitori ideali delle ‘app’, sono sem- qualche modo trasformarsi e passare a un livello diverso, conpre più usati in tutto il mondo e generano una percentuale diviso e in qualche modo ‘immateriale’. Internet e il cloud sono sempre maggiore di traffico Internet. Stando all’ultimo ambienti che stanno contaminando e lo faranno sempre più report di StatCounter, il 21,6% del traffico web a livello i modelli di business e di fabbricazione di quasi ogni settore: globale nel mese di novembre 2013 è stato originato da quello dell’automazione non sfugge a questa innovazione/rivosmartphone e tablet. Per la prima volta i device luzione, che porta però con sé tutta una serie di mobili hanno superato la soglia del 20% di trafproblematiche piccole e grandi che, senza aver fico Internet a livello mondiale. Il direttore della la presunzione di voler risolvere, abbiamo voluto ricerca in Ericsson ConsumerLab, istituzione che affrontare con l’aiuto di esperti non soltanto del da oltre 15 anni conduce ricerche con l’obiettivo mondo dell’industria, ma anche della consulenza di esplorare le preferenze di soggetti ed enti e il e dell’IT. Ecco cosa è emerso. modo in cui utilizzano prodotti e servizi ICT, ha I computer ‘in tasca’: Byod dichiarato: “La tendenza più importante che oso non Byod? serviamo è la domanda crescente di applicazioni Come devono essere Smartphone e tablet per e servizi in tutti i settori industriali e sociali. Quefavorire l’efficienza, personali o di proprietà ste richieste hanno il potere di cambiare radicaldell’azienda? Che posizione occorre tenere mente la vita di tutti i giorni”. Specifichiamo che Francesco Montanari, rispetto al supporto tecnologico: Byod (Bring la ‘vita’ che radicalmente sta cambiando coinvice president and Your Own Device) o non Byod? volge sia la sfera professionale, sia quella persogeneral manager nale. Sempre in Ericsson aggiungono che “anche business unit Mobile “Le aziende oggi affidano smartphone e tablet in Italia le app stanno diventando un fenomeno Computers di tipo consumer ai propri dipendenti per consempre più diffuso. Cresce tra i consumatori la di Datalogic ADC sentirne un uso promiscuo tra fini professionali e consapevolezza che le app possono migliorare sensibilmente la vita quotidiana: più di un italiano su due sca- personali, per l’accesso alla propria casella di posta elettronica rica almeno una nuova applicazione a settimana. Siamo sempre e ai big data aziendali con tool come QlikView o per la navigapiù vicini alla realizzazione di quella che Ericsson definisce ‘Net- zione in Internet” afferma Francesco Montanari, vice president worked Society’, la società dove tutto sarà connesso generando and general manager business unit Mobile Computers di Databenefici per la società, l’economia e l’ambiente”. La rapida ado- logic ADC (www.datalogic.com). “Datalogic ha deciso di utilizzione di smartphone e tablet a livello globale, con modelli sem- zare smartphone Android e IOS, offrendo soluzioni standard, pre più economici sul mercato, ha cambiato completamente il così da seguire il trend naturale che caratterizza il mondo conmodo di comunicare e utilizzare la ‘rete delle reti’. È costante sumer. Ognuno di noi infatti è abituato ad avere in mano appala ricerca di applicazioni in tutti i settori; le app acquistano co- recchi mobile intelligenti, che portiamo all’interno dell’azienda. stantemente rilevanza rispetto al tipo di supporto mobile che Per ciò che riguarda l’attività aziendale specifica, le scelte sono viene impiegato. Tutti i comparti industriali devono dunque in differenti e puntano su dispositivi mobile caratterizzati da ro- 110 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 u la. e ao dip w. ww nte : Fo bustezza, usabilità e durata nel Paolo Laganà, tempo, proprietà spesso carenti responsabile R&D di nei prodotti consumer. I device Inlon Engineering che si impiegano nel settore industry devono essere sempre attivi, si devono adattare a innumerevoli e specifiche applicazioni in tempi brevi e devono avere un’ergonomia lontana dai canoni consumer”. Risponde quindi Paolo Laganà, responsabile R&D di Inlon Engineering (www.inlon.it): “Questo quesito oggi è probabilmente superato dall’evoluzione dei rapporti di lavoro: chi utilizza questi strumenti è sempre più un professionista abituato a lavorare autonomamente o comunque legato a prestazioni di consulenza, piuttosto che da dipendente di una qualche azienda. È evidente che la diffusione di smartphone e tablet all’interno delle organizzazioni aziendali pone certo il problema della dualità tra un utilizzo condizionato da approcci molto personali, ma per un interesse aziendale. Direi che l’azienda deve mantenere il controllo dell’uso, che può essere anche illegale o quantomeno improprio, quindi fornire dispositivi e …regole ferree d’uso”. Con questo concorda Franco Zannella, responsabile della divisione Automazione di Lenze Italia (www.lenzeitalia.it): “La rapida diffusione di dispositivi smartphone e tablet ha favorito sempre di più la condivisione di dati aziendali da e verso la rete Internet. Questo ha fatto sì che la protezione dei dati, siano essi di processo o aziendali, debba avere adeguati livelli di protezione, motivo per il quale, in genere, le società impongono l’uso di dispositivi aziendali adeguatamente protetti grazie all’impiego di specifici software e policy ad hoc. Per tali ragioni, le imprese tendono a evitare l’implementazione del concetto di Byod, fornendo ai dipendenti dispositivi personali nell’ambiente di lavoro, al fine di apportare maggiore efficienza e aumentare la produttività. In tal modo, è possibile avere accesso alle email, condividere file, caricare applicazioni, aggiornare siti Web da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, sfruttando canali di accesso spesso basati su VPN e autenticazione dell’account. Diventa molto importante, quindi, utilizzare solo dispositivi che soddisfano le policy di sicurezza aziendali, evitando invece l’accesso di altri non allineati agli standard richiesti”. Ugualmente concorde è Fulvio Primatesta, responsabile Business Implementation di Superpartes (www.superpartes.biz): “Non penso che la questione si ponga realmente in un contesto B2B: quando smartphone o tablet sono elementi attivi in un processo di business, è normale, per non dire indispensabile che sia l’azienda a fornire il device e tutte le configurazioni e verifiche del caso: si vedano per esempio gli aspetti di security. È chiaro che si pone il problema dell’utilizzo a titolo personale, ma qui deve guidare il buon senso più che la regolamentazione spinta. Va da sé che l’appassionato di app social o B2C dovrà trovare soddisfazione con un device proprio, ma la cosa non è diversa dall’appassionato di corse automobilistiche che di certo non usa l’auto aziendale per divertirsi...”. Ribadisce infine Massimo Introzzi, managing partner di Made Investimenti (www.madeinvestimenti.it) “Forse potremmo porre la domanda in termini diversi: a mio avviso la tematica non è più la proprietà della tecnologia ma la sua capacità di integrazione in un’architettura distribuita, che ha esigenze diverse rispetto al fatto che i device siano standard e di proprietà. Tenderei a spostare l’attenzione sul controllo dell’integrabilità e della connettività dei dispositivi. Il fatto che si possano integrare e si possa dialogare con i sistemi è, a mio avviso, il valore importante”. App: utili o futili? Sembra che le app stiano prevaricando il web e al contempo si dice che siano più futili che utili. Oggi ogni funzione è ‘appizzata’, ma la app è la soluzione a ogni problema? Qui parliamo anche di controllo di processo, ergo di sistemi complessi: cosa succederà da qui a due anni? “Lo penso per la supervisione e, a maggior ragione, per le app: prima di tutto occorre un controllo di processo ben pensato, poi qualunque strumento di controllo, ancor di più se aperto alla connettività, sia il benvenuto” osserva Laganà. Per Zannella “non vi è dubbio alcuno che la diffusione di smartphone e tablet abbia cambiato notevolmente le modalità di accesso e soprattutto di utilizzo del web, creando terreno fertile al diffondersi di piccole applicazioni ognuna con la sua specifica utilità. Anche nel campo dell’automazione industriale sembra essere ormai certo che l’impiego di questi dispositivi mobili attraverso specifiche app consenta un utilizzo pronto, veloce e intelligente del processo da controllare. La diffusione di app specifiche nel campo dell’automazione è sicuramente in aumento e lo sarà sempre di più, perché sempre di più questi dispositivi d’uso comune stanno entrando in modo massiccio anche in questo contesto”. Lenze ha infatti sviluppato il dispositivo di controllo Smart Motor, in grado di pilotare un motore asincrono, pro- MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 111 AO Tavola rotonda grammabile attraverso uno smartphone, che con protocollo NFC permette la trasmissione wireless dei parametri di controllo del dispositivo stesso. “Allo stesso tempo, adottando le giuste misure di sicurezza è possibile utilizzare questi dispositivi per compiti di comando e controllo di impianti complessi di produzione” conclude Zannella. “La polverizzazione delle app è già oggi un problema, soprattutto nel B2B” afferma Primatesta. “Il mercato degli sviluppatori evoluti di app sta già correndo ai ripari, invitando le aziende a riflettere in termini non di singole funzioni bensì di strategia mobile a supporto dei processi aziendali. Nei prossimi 24 mesi andrà consolidandosi un’offerta di app cosiddette ‘single tap’, ovvero capaci di implementare in un unico oggetto molteplici funzioni, interagendo con diversi sistemi informativi e adattandosi al contesto con capacità camaleontiche, per esempio in ragione della posizione geografica. Negli ultimi tempi ci siamo dimenticati un po’ la parola ‘integrazione’ che nei prossimi 24 mesi, tramontato definitivamente l’hype delle app social e B2C, tornerà molto di moda”. Introzzi infine è “del parere che la distinzione tra app e web non esista. Ora è definita fondamentalmente dallo strumento tecnologico e dagli ambienti di lavoro e programmazione che hanno liFranco Zannella, vellato tendenzialmente al basso responsabile della la complessità e l’utilità. Mi semdivisione Automazione bra di cogliere una realtà dove di Lenze Italia sempre più spesso, e con velocità crescente, web e app stanno convergendo. A titolo esemplificativo si possono vedere le tecnologie di sviluppo dei portali web mobile ready, di cui uno è ‘Entando’. Per questo credo fermamente che la complessità e l’affidabilità delle applicazioni crescerà e andrà a coprire anche applicazioni mission critical”. Sicurezza sì, sicurezza no… Le tecnologie ‘mobile’ implicano il problema della sicurezza. L’automazione è un insieme di equilibri delicati: l’utente industriale, lo sviluppatore, il gestore della rete come ‘sentono’ il problema? “Mi metto nei panni dello sviluppatore” risponde Laganà “e so che esistono tanti tool/criteri di sicurezza che magari appesantiscono strutture e costi e, probabilmente, non sono mai sicuri abbastanza ma… qualcuno metterebbe le mani sul fuoco per una cassaforte ultrasicura?! Nulla si può fare per questo utopistico obiettivo: si può solo realizzare un progetto intelligente che sconti questi rischi, creando le necessarie vie di fuga e cercando semmai di identificare le intrusioni segnalandone il rischio e prevedendo scenari difensivi”. Secondo Zannella “il problema della sicurezza dei dati tocca senza dubbio da vicino anche le tecnologie mobili, che non sono esenti dalla necessità di preservare l’inviolabilità e la riservatezza degli stessi, specie se relativi a processi di pro- 112 duzione dove le normative impongono severi vincoli in questo ambito. Va da sé che il problema viene percepito dall’intera ‘filiera’ degli attori coinvolti, partendo dall’utilizzatore industriale, che pretende il rispetto dei più alti livelli di integrità e sicurezza dei dati relativi al processo, allo sviluppatore del software applicativo, che a esse deve attenersi, per arrivare fino al gestore della Massimo Introzzi rete, che deve fornire i sufficienti managing partner di strumenti di sicurezza relativi Made Investimenti al trasporto dati e alla stabilità della comunicazione. Molto importante diventa quindi poter disporre di appropriate infrastrutture di sicurezza per la scansione dei dati, come firewall, web proxy e sensori di intrusion prevention, nonché di un linguaggio delle policy molto avanzato, adatto a questa esigenza”. Per Primatesta “Il problema è certamente sentito. Le nostre aziende di sviluppo impegnano una percentuale crescente del tempo dedicato a un progetto a valutare, implementare e testare gli aspetti di sicurezza delle app e dei sistemi con cui queste interagiscono. Le tecniche di test, in particolare, stanno subendo un forte cambiamento proprio per la necessità di verificare la sicurezza in contesti operativi dinamici, in cui sono coinvolti apparati molto eterogenei e controllati da diverse entità”. Introzzi infine osserva come “La sicurezza è chiaramente uno degli aspetti critici, ma non necessariamente legato al solo fatto di utilizzare una app. Molta parte della sicurezza è dipendente dalla ormai piena interscambiabilità dei dati tra ambienti e sistemi differenti. Oltre a barriere tecnologiche e Fulvio Primatesta, strumentazione e tecnologie di responsabile Business controllo, sono fondamentali Implementation anche un’accurata formazione e di Superpartes una migliore e più approfondita cultura della sicurezza per attenuare il rischio. Queste le strade da percorrere per affrontare il problema a tutto tondo”. Una rete ‘senza problemi’: mito o realtà? Le app IoT hanno un bisogno fisiologico: un’infrastruttura di rete stabile. Come lo si affronta? Quanto è sentito il problema e cosa si dovrebbe fare per una rete ‘a-problematica’? “Come è facile immaginare, la rapida diffusione di dispositivi mobili costantemente connessi e il sempre più diffuso utilizzo della rete come strumento per la multimedialità, non solo point-to-point, ma anche in broadcasting e multicasting, da un lato hanno fatto crescere esponenzialmente il bisogno di MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Siate visionari…! Il futuro del mondo delle app nell’automazione industriale: come sarà il mondo produttivo nel 2025? “Nei settori in cui operiamo il futuro è già domani” ribadisce Montanari. “La velocità delle innovazioni è molto elevata ed è difficile fare previsioni a lungo raggio. Possiamo dire ci stiamo orientando a realizzare apparecchi sempre più in grado di operare in sintonia con i device abitualmente impiegati dalle aziende, mantenendo nel contempo le caratteristiche che li contraddistinguono e li fanno apprezzare dai nostri partner, ossia robustezza, usabilità e durata nel tempo. L’integrazione nei dispositivi mobile di app verticali, cioè specifiche per l’industria, relative per esempio alla logistica, al processo produttivo o al controllo qualità, comporta infatti delle modifiche dei dispositivi stessi. Stiamo lavorando con un approccio conforme a quello consumer sulle forme e sulle dimensioni dei nostri prodotti, sugli schermi full touch e sui continui aggiornamenti dei sistemi operativi, come Android, Windows e IOS. L’upgrade su cui stiamo operando consiste nel realizzare dispositivi resistenti, compatti, integrati, stabili nel corso degli anni, a differenza di quanto accade con i prodotti consumer, sottoposti a cambiamenti dai ritmi veloci. In questo scenario, trovano spazio soprattutto le app dedicate alla supervisione e al controllo, il cui sviluppo tiene conto delle mansioni e del posizionamento all’interno della filiera produttiva degli operatori che le utilizzano. Il sistema operativo diventerà sempre meno visibile all’occhio dell’utente finale, che avrà solo la necessità di utilizzare dispositivi industriali aperti a qualsiasi tipo di applicazione specifica”. Per Introzzi, coerentemente con la visione espressa prima, la distinzione tra app e web non esiste, ma sono solo un momentaneo passaggio nell’evoluzione del mondo Internet: “La mia percezione del futuro dell’automazione industriale è di un’evoluzione decisa dei sistemi di controllo centrali quali elementi di data collection; l’aumento della potenza di calcolo distribuita sui sensori farà in modo che gran parte dell’attuazione venga portata a bordo macchina. Sarà un mondo più propenso a migliorarsi con l’analisi continua dei dati prodotti. E potremmo iniziare a dibattere di Big Data, ma credo che per questo ci potrà essere un successivo spazio di confronto”. “Io credo” interviene Primatesta “che il cambiamento più grande nei prossimi 10 anni sarà dettato dallo sviluppo avanzato dell’Internet delle Cose e degli smart object. Nel contesto dell’automazione industriale è immaginabile che device mobili e relative app, in mano a tecnici, operai, manager, si troveranno a dialogare, attraverso nuovi standard e nuove piattaforme tecnologiche, con tutti gli elementi del processo di produzione, attrezzature, macchine e i prodotti stessi man mano che verranno costruiti/prodotti, in fabbrica e fuori. Con tante ottimizzazioni possibili sulle attività ‘delicate’, ma con altrettante criticità nel trovare i giusti percorsi formativi per le persone demandate a operare in un tale contesto”. Conclude quindi Zannella: “Non è facile immaginare quali saranno le nuove frontiere tecnologiche disponibili fra 20 anni, ma di sicuro possiamo pensare che i sistemi di controllo, sia a livello più alto che a livello di campo, saranno basati sempre di più su dispositivi wireless mobile, che faranno un uso crescente di app dedicate alle specifiche funzioni d’impianto e macchina”. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Fonte: www.techmask.co.uk banda, dall’altro richiedono stabilità di connessione alla rete” osserva Zannella. “Rispetto al passato, le aziende tradizionali si stanno trasformando in vere e proprie imprese digitali e questo richiede inevitabilmente un paritetico cambiamento nell’architettura delle infrastrutture di comunicazione, che devono essere progettate pensando all’esperienza di utilizzo dei nuovi ‘consumatori’ e colmando i limiti di un’insufficiente capacità di elaborazione del servizio, della difficoltà di localizzazione dei guasti e della lentezza nella risposta delle vecchie tecnologie su cui le reti si sono basate sino a oggi. Un valido metodo per provare a superare questo problema consiste nell’impiego di tecniche di front-end optimization (FEO), che si basano sull’analisi in tempo reale del browser utilizzato e sulle condizioni di rete (3G, WiFi, LTE, Edge ecc.) in cui si trova l’utente e consentono pertanto di adattare le tecniche di ottimizzazione al singolo utilizzatore finale. Questa tecnica è molto efficace, in quanto riduce le richieste http e i byte erogati e accelera il rendering della pagina, aumentando le performance di un sito anche più del 70%”. Secondo Introzzi “è assolutamente necessario che si prenda realmente coscienza del fatto che l’infrastruttura è un asset strategico dell’intero sistema Paese. Gli operatori sono coloro i quali governano questo asset e devono garantire e soprattutto rispettare degli ‘SLA’ severi”. In conclusione Laganà ritiene che “la rete ‘a-problematica’ è un mito e forse una.. ‘contraddizione in termini’. Il progettista deve dare per scontato la presenza dei problemi e prevederne le conseguenze per segnalarne la possibilità e per evitare conseguenze gravi”. 113 di Cristina Paveri Fonte: www.thecsiac.com AO Tutorial Open source e strumenti collaborativi Vediamo quali vantaggi offre il ‘software free e open source’ in ambito industriale: sistemi operativi come Linux, software di automazione conformi a IEC 61499, soluzioni a basso costo N onostante il timore di divulgare il know-how aziendale, che rappresenta un prezioso capitale di differenziazione dalla concorrenza, il concetto di ‘open innovation’ si sta affermando anche nel settore dell’automazione industriale, in quanto assicura diversi vantaggi soprattutto in termini economici. In particolare, il Foss ‘Free open source software’ porta a un risparmio nei costi di sviluppo poiché più aziende, anche se concorrenti, collaborano contemporaneamente (e non in parallelo) al suo sviluppo, ognuna mettendo a disposizione le proprie risorse con la sponsorizzazione delle associazioni di riferimento e spingendosi fino al livello ‘divulgabile’. Inoltre, il software Foss permette l’utilizzo, la modifica e la distribuzione senza discontinuità (la licenza non è infatti vincolata a una data di scadenza o a terzi come avviene per i software commerciali); inoltre, in quanto risultato del lavoro congiunto di un’ampia comunità di sviluppatori che possono accedere al codice sorgente, assicura maggiore stabilità e una qualità superiore del risultato. Lo sviluppo da parte di un vasto numero 114 di partecipanti ha anche un altro effetto positivo: garantire la standardizzazione, poiché si basa sull’utilizzo di interfacce e protocolli definiti congiuntamente. Porta quindi a una reale ‘globalizzazione’ dello sviluppo software. Linux nell’automazione industriale Il software free e open-source sempre più utilizzato in numerosi controllori di automazione e nei sistemi embedded, Linux, si è rivelato un sistema operativo affidabile, in grado di fornire servizi senza discontinuità agli utenti finali. È anche una soluzione idonea ad applicazioni più specializzate per diversi motivi, quali i bassi requisiti di CPU, l’efficienza di memoria e la sicurezza nei confronti delle minacce da virus e malware. Linux assicura stabilità e affidabilità, poiché permette di aggiornare parti di un sistema senza dover riavviare l’intero sistema, nonché disponibilità e produttività anche in caso di interruzione di un servizio, perché tutti i servizi funzionano in modo indipendente. Nello specifico, nei sistemi embedded il codice open source MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 IEC 61499 e open source La norma IEC 61131 di standardizzazione dei cinque linguaggi di programmazione dei PLC ha posto le basi per la modellazione dei programmi di controllo. Tuttavia, le piattaforme e gli strumenti di automazione continuano a presentare limiti di portabilità e interoperabilità. Lo stesso comitato tecnico che ha sviluppato la norma ha quindi deciso di stilare uno standard aperto per l’automazione ponendosi obiettivi più ambiziosi quanto a portabilità, ovvero la capacità del software di accettare e interpretare correttamente elementi della libreria generati da altri software; configurabilità, cioè la capacità dei dispositivi e dei relativi componenti di essere configurati con diversi software, e infine interoperabilità, ossia la capacità dei dispositivi di diversi fornitori di funzionare in modo combinato per eseguire le funzioni specificate da una o più applicazioni distribuite. Lo standard IEC 61499 definisce la realizzazione di intere applicazioni a partire da blocchi funzionali di tipo base o composto (blocchi funzione che contengono a loro volta altri blocchi funzione) per mezzo di algoritmi: ogni blocco funzione pre- Fonte: img.brajeshwar.com di Linux permette agli sviluppatori di scalare il sistema operativo per adattarlo alla propria piattaforma target e per soddisfare al meglio i requisiti dell’applicazione specifica. Per contro, Linux richiede conoscenze tecniche maggiori per la minore disponibilità di interfacce grafiche userfriendly tipiche dell’ambiente Windows e presenta dei limiti nel tempo di risposta a causa delle ridotte risorse della CPU. È il caso, per esempio, di una tipica architettura basata su polling (a interrogazione), in cui il sistema embedded deve controllare lo stato di centinaia di I/O a intervalli di millisecondi. Questa limitazione è comunque superabile con l’utilizzo di dispositivi di I/O remoti intelligenti, che determinano autonomamente quando richiedere la comunicazione e inviano rapporti senza la necessità di un polling continuo dello stato degli I/O. senta sia eventi, sia dati in ingresso e in uscita. In un blocco funzione base l’esecuzione di un algoritmo è attivata dal verificarsi di un evento in ingresso; l’algoritmo in esecuzione genera quindi nuovi dati di uscita a partire dai dati ricevuti in ingresso e, al termine dell’esecuzione, lo stesso algoritmo genera un evento in uscita che potrebbe a sua volta diventare l’evento in ingresso a un altro blocco funzione e così via. Lo standard open IEC 61499 ha dato impulso a diverse iniziative di sviluppo di software di tipo sia commerciale, come IsaGraf, sia open source. Il software IsaGraf, conforme a IEC 61131 e 61499, è basato su Microsoft Visual Studio e sulla tecnologia plug-in open in base alla quale ogni componente viene sviluppato nella nuova piattaforma di automazione collaborativa ATP (Automation Collaborative Platform). Per quanto concerne l’open source, l’iniziativa 4Diac ha dato vita a un framework per l’automazione industriale e il controllo distribuito sviluppato per standardizzare le diverse piattaforme proposte da più fornitori, con l’obiettivo di realizzare un ambiente di automazione e controllo conforme a IEC 61499, utilizzabile in diversi settori: building automation, automazione dei processi e di laboratorio, smart grid, controllo macchine ecc. 4Diac è composto dall’ambiente di sviluppo integrato modulare IDE, basato sul framework open Eclipse, dall’ambiente runtime in tempo reale RTE (Forte) per piccoli sistemi embedded (16/32 bit) sviluppato in C++, dalla libreria Glossario del software free open source (*) oftware libero (Free Software): software che può essere utilizzato per ogni scopo, modificato e adattato alle proprie esigenze, condiviso e disponibile anche per uso, sviluppo e distribuzione commerciali. Si può ottenere software libero pagandolo o non pagandolo, ma rimane sempre la libertà di copiare e modificare il software, persino di venderne copie. Open Source: modello di sviluppo software collaborativo, in cui chiunque può contribuire fornendo correzioni, migliorie, segnalazioni di errori, traduzioni... Ampiamente adottato da numerosi progetti ‘free software’. Non necessariamente il ‘software libero’ è anche ‘open source’ e non tutto l’‘open source’ è anche ‘software libero’. GPL (General Public License): è la licenza più diffusa per il software libero e consente all’utente libertà di utilizzo, copia, modifica e distribuzione. Prevede inoltre il vincolo che l’eventuale ridistribuzione di un software modificato mantenga la stessa licenza. GNU/Linux: la combinazione tra la collezione di applicativi GNU e il kernel Linux è il sistema GNU/Linux. Linux: è un sistema operativo, alternativo a Windows e MacOS e il primo software libero, ovvero distribuito con una licenza che ne permette non solo l’utilizzo da parte di chiunque e in qualsiasi circostanza, ma anche la modifica, la copia e l’analisi. La differenza sostanziale tra software libero e un software proprietario è il libero accesso al codice sorgente. GNU GPL: la maggior parte dei progetti Foss attivi utilizza la licenza GNU GPL (General Public Licence), che concede i diritti di utilizzo del software per qualsiasi scopo, studio del funzionamento e modifica del programma per adattarlo alle esigenze dell’utente, ridistribuzione di copie, miglioramento del programma. S (*) Definizioni tratte da www.linux.it/external/VademecumSoftwareLibero.pdf MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 115 AO Tutorial LIB di blocchi funzione utilizzabili per diversi tipi di applicazioni di controllo e dagli esempi applicativi (Systems). Soluzioni a basso costo Il basso costo delle piattaforme di sviluppo open source basate su una semplice scheda a microcontrollore, come Raspberry PI e Arduino, che permettono di sviluppare oggetti interattivi e di controllare oggetti fisici quali LED e motori, insieme a un’ampia disponibilità di materiale didattico di supporto hanno contribuito alla diffusione di tali soluzioni all’interno della comunità open source. La sezione ‘Newbie’ del portale Web Arduino della community di sviluppatori italiani insegna come utilizzare Arduino a partire da zero: dopo aver acquistato la scheda, si scaricano e si installano il software IDE di programmazione e i driver per Arduino. Dopo aver acquisito le basi di programmazione nel linguaggio C e C++, si approfondisce l’elenco di strutture, variabili e funzioni di Arduino (il ‘reference’ di programmazione). A questo punto si può iniziare a scrivere il codice a partire dagli esempi già disponibili, Tutorial per nxtStudio Vediamo ora come sviluppare una soluzione di automazione conforme allo standard IEC 61499 con il software nxtStudio di nxtControl per il controllo di cilindri pneumatici. - Per aprire il file ‘demo’ avviare il programma nxtStudio e fare clic su ‘File/ Unarchive Solution’ nella barra del menu principale. Dopo l’apertura del file, doppio clic sulla voce ‘System’ del menu ‘BasicConceptDemo’ nella scheda ‘Solution Overview’ a sinistra. Passare quindi alla scheda ‘Devices’ e selezionare ‘Local test per Active Network Profile’ (figura 1). - Selezionare ‘Yes’ nella colonna ‘Login’ per entrambi i dispositivi, selezionare entrambi i dispositivi dell’elenco e aprire il menu contestuale facendo clic con il tasto destro del mouse nell’area selezionata e selezionare ‘Start Soft PLC’ dal menu (figura 2). - La macchina avvia entrambi i PLC soft. Quindi aprire di nuovo il menu come descritto in precedenza e selezionare ‘Deploy’ e ‘Advanced’ (figura 3). - Nella finestra di dialogo ‘Advanced Deploy’ selezionare entrambi i dispositivi e fare clic su ‘Deploy’, poi chiudere la finestra. Ora il progetto è in esecuzione sui PLC soft. Per visualizzare il funzionamento è necessario avviare l’interfaccia HMI espandendo la voce ‘Canvases’ nel menu di ‘Solution Overview’ e facendo clic su ‘Test HMI Runtime on Local Computer’ (figura 4). - Quando l’interfaccia è in esecuzione ed è collegata correttamente si può controllare il movimento dei due cilindri agendo sul joystick nell’angolo in basso a sinistra dell’HMI (figura 5). Spostando orizzontalmente il joystick si comanda il movimento del cilindro sinistro, mentre agendo verticalmente si sposta quello destro. Al raggiungimento di uno dei due finecorsa, il LED di controllo corrispondente si accende. Rilasciando il tasto del mouse, il joystick rimane nella posizione impostata e per azzerare la sua posi2 1 3 116 4 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 che illustrano l’utilizzo delle funzioni digitali, analogiche e di comunicazione delle strutture di controllo (‘if’, ‘for’, ‘while’, ‘switch’), dei sensori ecc. Fonti: White paper “Free and Open Source Software (Foss): Open Source software and virtualization in the automation industry – a change of fashion or a paradigm change?” Open Source Automation Development Lab; White Paper “How to use Linux in idustrial automation” Moxa; IEC 61499; nxtControl; arduino.cchttp://playground.arduino.cc//Italiano/Newbie zione è sufficiente fare doppio clic nell’area circolare bianca. - È possibile anche visualizzare il trend dei cilindri mediante diagrammi temporali della distanza. Con un clic su un cilindro si apre la rispettiva finestra con il grafico del trend (figura 6). - Per facilitare l’analisi degli errori e ottenere informazioni dettagliate sul progetto, il software permette di controllare interfacce specifiche e visualizzare i valori che sono cambiati (visualizzati in rosso) e quelli inalterati (nero/blu); permette inoltre di aprire un blocco funzione per mostrare il contenuto e aggiungere punti di monitoraggio (figura 7). Tutorial per Arduino A titolo esemplificativo analizziamo un tutorial dedicato al controllo di motori passo-passo alimentati esternamente nelle versioni unipolare con array Darlington e bipolare con ponte a H mediante un potenziometro da 10 k sull’ingresso analogico 0. Codice: #include <Stepper.h> // numero di passi del motore passo-passo #define STEPS 100 // crea un’istanza della classe del motore passo-passo, specificando // il numero di passi del motore e i pin // a cui è collegato Stepper stepper(STEPS, 8, 9, 10, 11); // la lettura precedente dall’ingresso analogico int previous = 0; void setup() { // imposta il numero di giri del motore su 30 giri/min stepper.setSpeed(30); } void loop() { // ottiene il valore del sensore int val = analogRead(0); // muove di un numero di passi pari alla variazione nella // lettura del sensore stepper.step(val - previous); // ricorda il valore precedente del sensore previous = val; } 5 8 6 9 7 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 117 AO Progettazione di Lucia Milani Vincere in pista e fuori Grazie alla partnership con Avanade il team Lotus F1 ha potuto migliorare la propria efficienza operativa A vanade, in qualità di Official Business Technology Consulting Partner e sponsor ufficiale di Lotus F1 Team, ha messo la propria esperienza e competenza su piattaforma Microsoft al servizio della scuderia per supportarne la crescita e favorirne il successo. In particolare, grazie al contributo di Avanade, Lotus F1 Team si può avvalere di un esclusivo strumento di programmazione, in grado di collegare tra loro le diverse divisioni affinché possano interfacciarsi con facilità e garantire un livello di servizio efficiente. Integrando le diverse programmazioni in un unico strumento, il team può visualizzare le interdipendenze e gestire situazioni non previste, cosa che non era possibile fare in precedenza. Grazie a una visione integrata e olistica, Lotus F1 Team può contare su una maggiore visibilità dei processi dell’intera catena e ottimizzare di conseguenza i livelli di prestazione. La partnership dimostra dunque l’importanza dell’innovazione nell’aiutare le aziende ad affrontare le odierne sfide di business per fronteggiare la concorrenza di domani. Grazie a una visione più integrata e olistica, data dagli strumenti tecnologici di Avanade, Lotus F1 Team può ora avere maggiore visibilità dei processi dell’intera catena 118 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Un lavoro di squadra Sono numerose le aree di efficienza operativa in cui Avanade ha potuto intervenire a supporto di Lotus F1 Team. Il lavoro di Avanade riguarda infatti ogni fase del ciclo di vita della Formula 1, dall’idea alla macchina stessa, per questo Lotus può contare sulla presenza fissa presso la sede di Enstone di 19 professionisti Avanade che, in loco, hanno già avviato numerosi progetti. L’uffi- Grazie alla tecnologia Avanade e alla presenza in loco di 19 ingegneri della società, la cio progettazione, per esempio, scuderia ha potuto aumentare la propria efficienza utilizza un programma di lavoro Le sfide della supply in grado di ridurre la mole di opechain razioni amministrative che i proIl fermo obbligatorio è un momento gettisti devono gestire. Di fatto, dell’anno in cui il mondo della Forin un anno l’introduzione di quemula 1 si blocca e non è possibile sto programma ha consentito a progettare, produrre o gareggiare. Lotus F1 Team di risparmiare fino L’unica attività che non si interrompe a 1.600 ore di lavoro, quindi 200 è la manutenzione, d’importanza fongiorni lavorativi, solo sollevando damentale per gli impianti e per le i progettisti dalla gestione delle vetture stesse. Con un Gran Premio in operazioni amministrative. “SebUngheria prima del break e uno subito bene Lotus F1 Team si sia sempre dopo in Belgio, è evidente l’imporavvalsa della tecnologia nei propri tanza per Lotus F1 Team di avvalersi processi produttivi, la partnership di uno strumento di programmazione con Avanade ci ha consentito di efficace affinché non si creino intoppi raggiungere una maggiore effinei processi: la programmazione è cienza, in modalità che non avecruciale. Per un team di Formula 1 il vamo considerato prima, come delivering rappresenta un ‘must’ ogni la riduzione del 75% del tempo settimana. Il time-to-market in questo impiegato nel reperire e analizsettore è, in media, di due settimane, zare i dati relativi alle prestazioni, ma in alcuni casi può non superare i o la possibilità per i progettisti di cinque giorni. Le gare in Ungheria e allocare maggiore tempo nelle in Belgio presentano caratteristiche proprie attività piuttosto che ocpiuttosto diverse, pertanto il Team cuparsi di aspetti amministrativi” deve produrre le parti in anticipo riha dichiarato Patrick Louis, CEO spetto al fermo così da essere pronti Lotus F1 Team. Il lavoro di Avanade riguarda ogni fase del per tempo. Tre anni fa, Lotus F1 Team “La partnership con Lotus F1 ciclo di vita della Formula 1, dall’idea alla aveva quattro diverse aree dedicate Team è per noi motivo di grande macchina stessa alla pianificazione che non comuniorgoglio” ha affermato Roberto Chinelli, direttore service Line BI, Innovation & Incubation cavano tra loro. Grazie all’aiuto di Avanade è stato creato uno di Avanade Italia. “Ogni vittoria è un successo condiviso. strumento di programmazione unico per l’azienda, realizzando Grazie alla nostra tecnologia e alla presenza fissa nel West un sistema di feedback sulle informazioni così da assicurarsi che Oxfordshire dei nostri migliori professionisti, la scuderia ha tutte le divisioni fossero collegate e si interfacciassero tra loro. potuto aumentare l’efficienza, snellire le operation renden- L’obiettivo era favorire la delivery immediata delle diverse prestazioni. Integrando tutte le diverse programmazioni in un unico dole più moderne e ridurne i costi. Di fatto, per primeggiare in gara occorrono, oltre a piloti e strumento, il team può ora visualizzare le interdipendenze e gemacchine, anche dedizione e determinazione per migliorarsi stire situazioni non previste, cosa che non era possibile fare in ogni giorno. In Formula 1 è importante quello che accade la precedenza, perché le differenze non erano mai state integrate. domenica, ma non si possono sottovalutare gli altri giorni Grazie a una visione integrata Lotus F1 Team ha una maggiore della settimana. Ogni piccola conquista che ci si aggiudica visibilità dei processi dell’intera catena. giorno dopo giorno può trasformarsi in un miglioramento cruAvanade - www.avanade.com/it ciale delle prestazioni e condurre a un buon risultato in gara”. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 119 Manovre di ‘avvicinamento’ L’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta, in visita a Fiera Milano Rho per l’apertura di BIT 2014, ha parlato dell’evento principe per il settore turistico italiano come una delle tappe verso Expo 2015 È un appuntamento della cui portata spesso ci dimentichiamo, incalzati dal tempo che corre veloce verso quel maggio 2015 in cui Expo Milano aprirà i battenti, facendo del capoluogo lombardo il ‘centro del mondo’. È così che l’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta, in visita al backstage di BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, nonché al cantiere di Rho, ha detto di vedere l’Esposizione Universale: “Non ricordo nel recente passato altre occasioni di promozione forti per l’Italia come sarà Expo 2015. Quanto sia un evento centrale per il mondo intero me lo hanno ricordato a Dubai, la città che ospiterà Expo nel 2020 e che già si sta preparando, sta pensando a come sfruttare quest’occasione fino in fondo, a sei anni di distanza. Se penso dove eravamo noi sei anni fa…”. Un’opportunità unica per il nostro Paese, dunque, alla quale non possiamo arrivare impreparati. Ha infatti proseguito Letta: “Dobbiamo mettere in campo tutte le forze possibili affinché il nostro Paese, la cui capacità attrattiva non è seconda a quella di nessun’altra realtà del Pianeta, ma che ancora pecca di fronte al mondo dal punto di vista dell’affidabilità e stabilità, possa trarre i maggiori vantaggi da questo appuntamento. Dobbiamo dimostrare di essere, oltre che simpatici e attraenti sotto vari punti di vista, anche ben organizzati e in grado di mantenere gli impegni presi”. E forse Expo ci permetterà anche di 120 riscoprire le bellezze artistiche e culturali uniche del nostro Paese, che possono diventare la vera chiave di volta dell’economia. “Gli stranieri si chiedono se riusciremo a riempire i musei: io credo di sì, se lavoreremo fin d’ora nella giusta direzione”. Già, perché l’Expo “non è come le Olimpiadi, dove il successo dell’evento è assicurato dalle straordinarie performance degli atleti, sono loro che fanno lo spettacolo, bensì è un’arma a ‘doppio taglio’, che se sapremo gestire bene, farà da moltiplicatore positivo di tutti gli eventi del prossimo anno e porterà risultati che potrebbero andare anche oltre le aspettative”. La creatività e la capacità di promozione italiane dovranno vincere questa sfida. In quest’ottica l’edizione 2014 di BIT rappresenta un’importante tappa del percorso di avvicinamento a Expo 2015 e deve mostrare tutto il suo potenziale nel sapere convogliare l’interesse internazionale verso l’Italia: “Da questa manifestazione, dalla sua capacità di incidere in modo importante e di programmare gli eventi, dipende in gran parte il futuro successo di Expo. Il prossimo appuntamento con BIT sarà infatti troppo vicino a Expo per influire davvero su di esso. Per questo occorre lavorare già ora”. E così a BIT 2014 ha debuttato, grazie anche al contributo strategico di Fiera Milano, WeBitMag.it (www.webitmag.it), la nuova piattaforma di contenuti e servizi per il mondo del turismo, con l’obiettivo di fare dialogare i suoi protagonisti tutto l’anno, anche online. Expo 2015 sarà un percorso informativo a cui WeBitMag.it riserverà un canale ad hoc. E proprio in vista dell’Esposizione, dopo l’estate i contenuti e i servizi del sito saranno anche in lingua inglese. Ha ricordato Letta: “Abbiamo davanti meno di un anno e mezzo di intenso lavoro: so che state facendo i salti mortali perché tutto possa funzionare al meglio e generare ricchezza, posti di lavoro e attrattività per il nostro Paese, facendo convergere qui gli investimenti esteri contro le offerte dei concorrenti, in un momento in cui la crisi ancora morde. Un grande in bocca al lupo a tutti!”. MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 VS SPS Fonte:www.youthunitedpress.com AO Il manifatturiero europeo e italiano alla riscossa I l progetto di sostegno al manifatturiero, deciso a livello europeo, per riportare il contributo della produzione industriale al 20% del PIL, contro l’attuale 14%, è un segnale forte e chiaro al quale tutti i Paesi sono chiamati a rispondere con nuove norme, cambiamenti strutturali e un significativo rilancio degli investimenti. L’Italia ha da sempre una vocazione manifatturiera, ma sappiamo che dal 2008 la nostra produzione industriale è crollata del 25%. Al momento le condizioni socio-politiche non incoraggiano nuovi insediamenti produttivi, anzi i giornali riportano quotidianamente di aziende che spostano la propria produzione all’estero. Negli ultimi anni però, gli Stati Uniti hanno recuperato capacità produttiva e competitività rendendo l’economia americana più forte e vincente. Perché non dovrebbe riuscire all’Europa e all’Italia seguire il medesimo cammino? Dopo un decennio di de-industrializzazione a favore dei servizi, il percorso della reindustrializzazione non può essere né facile né breve, ma se la tensione positiva verso questo obiettivo non verrà a mancare, allora l’Italia potrà recuperare il ruolo di primo piano che storicamente le appartiene. Non dimentichiamo che già oggi, nonostante tutto, il 30% del PIL italiano viene dall’export, il che significa che le nostre aziende godono ancora di una certa competitività sui mercati mondiali. La competitività è figlia dell’innovazione e della produttività: questo principio deve essere chiaro e irrinunciabile. Ciò significa, indirettamente, favorire gli investimenti in automazione che un Paese e le singole aziende devono perseguire. Da qui l’importanza che ha il comparto dell’automazione nel rilancio del manifatturiero, da qui la significatività di soluzioni applicative all’avanguardia. La Fiera SPS/IPC/Drives Italia oltre che la vetrina, può essere anche il laboratorio dell’automazione industriale grazie all’offerta completa che si sviluppa lungo tutta la filiera. Roberto Maietti - Comitato tecnico Automazione Oggi - Consulente strategico SPS Italia 122 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 PUBBLICITA 2013 A4 ok_Pubblicità 2010 14/11/2013 11:00 Pagina 1 SIT S.p.A. Viale A. Volta, 2 - 20090 Cusago (MI) - Italy Tel. +39.02891441 Fax +39.0289144291 [email protected] - www.sitspa.it AO AUTOMAZIONE DOMANI di Matteo Marino Riflessioni sul futuro C hi di noi da giovane non ha giocato con una lente d’ingrandimento per concentrare la luce solare e bruciare un pezzetto di carta? Il principio, semplice ed efficace, è lo stesso impiegato oggi nelle centrali solari per convertire l’energia del sole in termica e produrre elettricità: gli eliostati riflettono l’energia del sole su un mezzo per il trasporto del calore. Tale energia è in grado di alimentare delle caldaie che producono vapore, convertito in elettricità mediante turbine a gas. Fin qui niente di nuovo, dunque, o quasi, se non fosse per le innovazioni che una piccola società del Ticino ha introdotto nel processo determinando risultati eclatanti. Tanto che un colosso dell’ingegneria del settore EPC (Engineering Procurement & Construction) come Saipem da pochi mesi ha firmato un accordo di collaborazione con quest’azienda della Svizzera italiana, Airlight Energy, per la costruzione di impianti solari a concentrazione (CSP Concentrating Solar Power) attraverso la tecnologia proprietaria di quest’ultima. Il solare a concentrazione ha un elevato potenziale di mercato; secondo gli studi di Greenpeace International European Solar Thermal Electricity Association, di SolarPaces e di International Energy Agency), tale tecnologia potrebbe arrivare a coprire fino al 25% del fabbisogno energetico mondiale entro i prossimi 30 anni. A far incuriosire i più scettici è la cifra degli investimenti complessivi, che potrebbe arrivare a 90 miliardi di dollari nei prossimi decenni, dando una forte spinta allo sviluppo delle aziende del settore. Airlight Energy fornisce servizi ‘clean tech’ proponendo soluzioni innovative per l’energia solare e ha investito negli ultimi due anni circa 65 milioni di euro nello sviluppo di nuove tecnologie. Grazie alla sua capacità di sfruttare i fondi degli investitori istituzionali, è diventata la prima al 124 mondo a sfruttare l’aria come vettore termico nei receiver solari. Tale scelta tecnologica determina un’operatività di 24 ore al giorno degli impianti grazie allo stoccaggio termico completamente ‘green’. Gli impianti a concentrazione CSP convertono l’energia del sole in calore attraverso concentratori che possono avere diverse configurazioni. Il calore prodotto è canalizzato attraverso uno specifico vettore per il riscaldamento dell’acqua e la relativa trasformazione in vapore per l’alimentazione delle turbine a gas. I concentratori a parabola CSP, che sfruttano olii termici come vettore, sono i più comunemente impiegati per la generazione di energia attraverso questa tecnica, ma presentano degli inconvenienti di carattere sia tecnico sia economico. Un limite riguarda la temperatura di esercizio, che non supera i 450 °C; inoltre richiede sistemi di stoccaggio, gestione e smaltimento dei fluidi particolarmente costosi. Tuttavia, rispetto alle torri o ad altre configurazioni costruttive esistenti, la tecnologia dei concentratori a parabola è particolarmente vantaggiosa. Ora le novità introdotte da Airlight Energy hanno potenziato l’efficacia di tali sistemi. Innanzitutto, il cuore della riflessione è basato su archi pneumatici per raggiungere il massimo dell’efficienza nella concentrazione dei raggi solari. La struttura portante degli archi è in calcestruzzo ed è in grado di conferire rigidità all’intero impianto, oltre a poter essere costruita direttamente in situ limitando i costi della logistica. L’impianto di ricezione dell’energia è costituito da un sistema a doppio stadio, ma forse la più importante innovazione consiste nell’utilizzo dell’aria come fluido vettore dell’energia, che rende particolarmente semplice la fase di scambio termico, oltre a limitare i costi manutentivi. La temperatura del vettore può raggiungere i 600 °C, superando i tradizionali limiti dei sistemi convenzionali; inoltre questa soluzione non è inquinante. L’ambiente ringrazia l’evidente capacità organizzativa e innovativa della vicina Svizzera, mentre i nostri ricercatori, purtroppo, ancora abbozzano… MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 AO AUTOMAZIONE USA Una convergenza che ‘fa squadra’ H o viaggiato molto ultimamente per parlare con i responsabili operativi dell’industria, prendere parte a meeting e ascoltare presentazioni. Un fatto è emerso chiaro: la crescente convergenza delle funzioni in ambito manifatturiero e produttivo. Una prima area di convergenza, sulla quale le organizzazioni stanno lavorando, punta a far lavorare meglio insieme i reparti IT e progettazione. Si può essere ingegnere di processo, di controllo o di automazione, ma oggi sono sempre più necessarie un’ approfondita conoscenza e maggiori competenze nel campo IT. Queste figure professionali devono essere a loro agio quando si tratta di networking e server, per non parlare di temi quali sicurezza e virtualizzazione. Ci si aspetta dunque che tutti i professionisti, che operano nelle diverse divisioni aziendali, lavorino insieme. Sempre più spesso verrà richiesto al personale di ricoprire ruoli in più di un’area. Gli operativi d’impianto potrebbero essere impiegati anche come addetti ‘di prima linea’ alla manutenzione. Tutti loro potrebbero condividere un unico spazio lavorativo nelle sale di controllo operative. La chiave tecnologica e quella organizzativa Ma quale sarà la chiave capace di far divenire tutto questo realtà? La tecnologia. Potenti software di analisi e applicativi intelligenti scelgono lungo il processo manifatturiero i ‘big data’ utili per fornire alla persona giusta le informazioni di stato necessarie, nel 126 formato a lei più congeniale, perché possano utilizzare al meglio console, tablet o smartphone. Ho visto con i miei occhi un esempio di questa tendenza durante un meeting in dicembre al Center for Intelligent Maintenence Systems di Ann Arbor (http://themanufacturingconnection.com/2013/12/big-data-analytics-boostindustrial-intelligent-maintenance/). Quindici anni fa i ricercatori candidati al Pd.D. d’ingegneria del Centro stavano lavorando sul condition monitoring avanzato. Il loro lavoro è sfociato alcuni anni fa in un codice chiamato Watchdog Agent, che incorpora algoritmi ricavati dalla ricerca. Le tematiche di quest’anno hanno trattato, certamente, ancora di manutenzione, ma molti progetti hanno toccato aree riguardanti, oltre alla manutenzione, l’operatività dei processi. Si è parlato, fra l’altro, di big data, analisi, tecnologie cloud, app per smartphone, distribuzione dei dati di stato. La tecnologia chiede dati, ma le tecnologie impiegate in campo manifatturiero e produttivo hanno bisogno di dati con caratteristiche ben specifiche. Ho partecipato di recente a due meeting di organizzazioni dove professionisti che si occupano di progettazione e IT stanno lavorando insieme alla definizione di specifiche che determinano le caratteristiche di tali dati, il loro flusso e il flusso di lavoro. Un gruppo è Mimosa (www.mimosa.org), si occupa degli asset fisici, dalla progettazione alla manutenzione, passando per l’operatività. L’altro è Smart Manufacturing Leadership Coalition (https://smartmanufacturingcoalition.org/), che si occupa invece della parte manifatturiera. Un’altra chiave è da ricercarsi a livello organizzativo. Occorre una gestione forte degli impianti per fare in modo che gruppi differenti, spesso litigiosi, cooperino per il bene dell’azienda. L’azienda e ogni persona può riuscirci solo se si costituisce un team preposto alla gestione d’impianto coeso e concentrato sulla profittabilità dell’impianto medesimo. Queste due tendenze rappresentano la ragione per la quale ho fondato ‘The Manufacturing Connection’, così come il motivo per cui sto sviluppando il brand di una nuova rivista dedicata alla ‘Maintenance Technology’, con aggiunto un focus sull’Asset Performance (non solo, dunque, disponibilità delle risorse o aggiornamento o utilizzo). ‘Throughput’ sintetizza la formula vincente per i team d’impianto. Sono arrivato tardi alla conferenza del team Maintenance Technology per poter parlare del loro evento, Marts (www.martsconference.com), con l’enfasi che avrei voluto. Il gruppo si è preso l’onere di organizzare una conferenza capace di trattare in modo nuovo quelle che sono le necessità dei professionisti del mondo dell’industria. L’obiettivo era andare oltre la ‘solita’ conferenza sulla manutenzione e l’affidabilità d’impianto, per fornire un ambiente formativo e di relazione in cui i team che si occupano di gestione in ambito manifatturiero potessero acquisire le abilità necessarie ad avere successo nel business. Gary Mintchell [email protected], fondatore ed editore di The Manufacturing Connection, fondatore di Automation World e blogger su www.themanufacturingconnection.com MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 AO AVVOCATO di Cristiano Cominotto, Raffaele Moretti La condotta antisindacale V orrei richiamare l’attenzione dei lettori sulla repressione della condotta antisindacale, così come disciplinata dall’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori. Nello specifico, se il datore di lavoro adotta comportamenti che impediscono o limitano l’esercizio delle libertà e dell’attività sindacale o del diritto di sciopero, gli organismi locali delle organizzazioni sindacali nazionali possono agire affinché vengano rimossi questi comportamenti incostituzionali e illegittimi. Ai sensi dell’art. 28 può configurarsi come illegittimo sia un atto giuridico, per esempio una sanzione disciplinare, sia un comportamento materiale, cioè una minaccia che colpisca i singoli lavoratori nell’esercizio dei diritti di cui sono titolari, sia azioni perpetrate a danno di singoli lavoratori ma con modalità tali da screditare le organizzazioni sindacali. L’art. 28 garantisce, in caso di condotta antisindacale, la possibilità di chiedere al Giudice del Lavoro, attraverso un procedimento sommario, quindi estremamente celere e informale, di ordinare al datore di lavoro la cessazione del comportamento, nonché la rimozione degli effetti pregiudizievoli. Il soggetto che agisce per la repressione della condotta antisindacale deve essere l’articolazione più periferica di un’organizzazione sindacale nazionale, cioè gli organismi locali delle organizzazioni sindacali nazionali che vi abbiano interesse. È quindi esclusa la legittimazione attiva a stare in giudizio per la condotta sindacale ai singoli lavoratori o a qualsiasi associazione avente personalità giuridica. L’azione si propone con ricorso al Tribunale del luogo in cui viene posto in essere il comportamento denunciato. Il Giudice del lavoro, convocate le parti e acquisite le informazioni necessarie, se accerta la violazione, ordina al datore di lavoro con decreto motivato e immediatamente esecutivo la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti. Il decreto è immediatamente esecutivo e consegue l’effetto di rimuovere in azienda il comportamento posto in essere dal datore di lavoro e dei suoi più stretti collaboratori. Il comportamento ordinato dal decreto al datore di lavoro potrà essere omissivo, di conseguenza dovrà essere sospesa immediatamente l’azione illegittima, oppure attivo, qualora sia necessario che il datore di lavoro si prenda concretamente cura di ripristinare le condizioni di legittimità. Questa seconda ipotesi è tipica delle situazioni nelle quali, pur non essendo più presente il comportamento illegittimo, tuttavia ne perdurano gli effetti. Qualora il datore di lavoro ritenga che l’ordine contenuto nel decreto del magistrato non corrisponda a criteri corretti, ha la possibilità di instaurare davanti al Tribunale stesso, nel termine di quindici giorni dalla comunicazione, un giudizio corrispondente a quello previsto per le cause di lavoro, secondo il rito abbreviato e a prevalenza orale, di cui agli artt. 414 e seguenti del codice di procedura civile. Tale opposizione non sospende l’efficacia del decreto, che rimane in vigore fino alla pronuncia con cui viene definito il giudizio. Infine, il rimedio prestato dall’ordinamento contro una presunta condotta antisindacale è giudiziale, perciò è necessario l’intervento di un legale per la tutela di questi diritti. Risponde alla nostra rubrica l’Avv. Cristiano Cominotto di Milano specializzato nelle problematiche legali in campo elettronico, informatico e dei sistemi di produzione. Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti legali su queste pagine può telefonare al n. 02/5450823 o scrivere a: [email protected] 128 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 mostre convegno 2014-2015_mostre 5 soggetti 27/02/14 10.38 Pagina 1 2014-2015 CONVEGNO 26 Giugno 2014 25 Settembre 2014 INDUSTRIAL TECHNOLOGY EFFICIENCY DAY SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION Dopo il riscontro positivo registrato da parte delle aziende espositrici e dei partecipanti, Fiera Milano Media propone in linea con la scorsa edizione una sessione plenaria realizzata con l’autorevole contributo di Business International, le sessioni di presentazione dei prodotti ad opera delle aziende espositrici e i laboratori organizzati dalle Redazioni in collaborazione con primarie aziende del settore durante i quali i visitatori potranno imparare veramente qualcosa sui prodotti, come utilizzarli, e come realizzare vere e proprie applicazioni sotto la guida di esperti. Unica mostra convegno dedicata alla sensoristica e alla strumentazione di processo, S&PI si presenta quest’anno con una formula rinnovata e ricca. Due le sessioni importanti: “Tech”, nella quale si parlerà delle metodologie di rilevazione e misura più promettenti nell’attuale scenario tecnologico, di comunicazione, di bus di campo e wireless, e “Industry” in cui ci si focalizzerà su alcuni tra i più rilevanti settori applicativi per le soluzioni di automazione e strumentazione di processo: Oil & Gas, Acqua e Life Science. 11 Dicembre 2014 Marzo 2015 MACHINE AUTOMATION MC4 MOTION CONTROL FOR L’evento quest’anno si focalizzerà sul tema del packaging con particolare attenzione ai settori applicativi del food&beverage e del life science: focus principale saranno la tracciabilità dei prodotti e l’identificazione, con interessanti excursus nel mondo della visione artificiale quale chiave di volta per migliorare la qualità dei manufatti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. La formula proposta è teorico-pratica: in una sola giornata si potrà partecipare alla sessione convegnistica ‘tecnologica’, alla parte espositiva e ai tanto attesi laboratori. Una modalità in grado di fare davvero ‘cultura’. Data da segnare in agenda! Impossibile mancare all’edizione 2015 di MC4-Motion Control for che in questi anni si è sempre confermata essere l’appuntamento di riferimento per chi vuole conoscere in modo approfondito tutte le tecnologie per il controllo del movimento al servizio di macchine e impianti. Un solo giorno, una vera full immersion. Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990 www.mostreconvegno.it [email protected] AO NEWS a cura della redazione Murrelektronik I I clienti di Murrelektronik progettano macchine e installazioni di sistema con programmi CAE, necessitano quindi di viste di componenti accurate in ogni dettaglio: Murrelektronik fornisce dati completi EplanP8 con file specifici per gran parte dei suoi articoli. I file Murrelektronik pubblicati sul portale Eplan sono continuamente aggiornati e al passo con le modifiche dei prodotti, mentre le versioni precedenti dei file pubblicati sul portale Eplan, per sistemi già esistenti, sono reperibili sul portale online shop di Murrelektronik. I dati sono archiviati in un formato utilizzabile dall’applicazione. I file Eplan-P8 dei prodotti Murrelektronik possono essere gestiti utilizzando la funzione drag & drop, il che facilita il lavoro e riduce il tempo di configurazione. I file individuali Eplan-P8 includono viste 2D e 3D, tenendo conto dei requisiti sia tecnici (per esempio lo schema elettrico) sia strutturali. La terminologia dei file è in linea con i dizionari standard Eplan, per cui la traduzione in altre lingue è molto semplice. Inoltre, i file hanno funzioni complete in grado di realizzare in modo automatico molte attività, per esempio collegare tra loro i singoli componenti tramite la funzione ‘AutoConnect’, completare i riferimenti nello schema grazie alla funzione ‘cross-reference’, gestire e inviare alla stampante le descrizioni delle etichette. www.murrelektronik.it HBM C on la piattaforma di amplificatori di misura PMX, HBM propone una soluzione ideale per molte operazioni di misurazione nell’ambito della produzione e delle prove. PMX è in grado di offrire, oltre a una sofisticata tecnica di misurazione, anche una facile integrazione nei sistemi di automazione industriali. Il sistema scalabile offre all’utente le funzionalità di cui ha bisogno per la propria specifica applicazione. HBM punta su standard innovativi, quali Industrial Ethernet: l’amplificatore può leggere segnali di 19,2 kH, rielaborarli internamente e trasmettere i risultati in tempo reale grazie alla compatibilità con i protocolli Ethercat e Profinet. Ciò rende possibile, per esempio, la definizione di valori medi e valori limite, che possono essere utilizzati per controllare i processi di lavorazione. Il sistema, robusto e modulare, è facilmente ampliabile in caso di modifiche a un impianto. Nello specifico, è composto da un apparecchio di base, in cui si inseriscono fino a cinque schede; la prima può essere una scheda di comunicazione per Industrial Ethernet, mentre gli altri quattro alloggiamenti servono per gli amplificatori di misura da quattro canali e sono disponibili per estensimetri (DMS), segnali analogici normalizzati (corrente, tensione) e ingressi e uscite digitali. www.hbm.com/it Comsol C 130 omsol Multiphysics 4.4 è l’ultima versione della potente piattaforma di Comsol per la modellazione e la simulazione di applicazioni in campo elettrico, meccanico, fluidodinamico e chimico. Il nuovo ambiente Comsol Desktop per piattaforma Windows presenta una barra multifunzione che facilita la navigazione e migliora la fruibilità da parte degli utenti. In questa barra i comandi sono associati e ordinati secondo le principali operazioni di modellazione, a loro volta raggruppate in apposite schede secondo definizione, geometria, fisica, mesh, studio e risultati. I comandi possono essere visualizzati dall’utente solo quando necessari. La funzione di selezione ‘one click’ velocizza le selezioni nella finestra grafica. Altra novità degna di nota è l’opzione di completamento automatico, che consente di individuare rapidamente le variabili di post-processing tra le numerose create durante le operazioni di modellazione multifisica. La struttura ad albero per il settaggio dei modelli multifisici contiene un nodo denominato Multiphysics che semplifica la definizione dei modelli. Infine, il Mixer Module, add-on del CFD Module, è destinato all’analisi di miscelatori agitati e reattori utilizzati nella lavorazione di prodotti farmaceutici, alimentari, chimici e di consumo. Comsol Multiphysics 4.4 introduce anche numerosi miglioramenti alle funzionalità già esistenti nel software. www.comsol.com MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 IFM electronic I l sensore di vibrazioni VNB001 di IFM electronic è facile da utilizzare e permette di monitorare, visualizzare e registrare in modo preciso i valori delle vibrazioni. Il cambiamento del colore del display numerico, verde, giallo e rosso, permette di individuare lo stato della macchina. Installato direttamente sulla macchina, questo sensore compatto, il primo di una nuova serie, monitora in linea le vibrazioni totali conformemente alla norma ISO 10816 e memorizza per circa 3 anni l’evoluzione delle vibrazioni con un realtime clock per l’analisi della tendenza. La misura della velocità effettiva della vibrazione avviene in mm/s. Il principio di misura è basato sulla tecnologia efector octavis, utilizzata anche nelle applicazioni con macchine mobili. Vengono visualizzati il valore letto e lo stato di commutazione, inoltre qualsiasi degrado viene segnalato da due uscite di commutazione o da un’uscita di commutazione e una analogica. Il sensore può essere alimentato anche da un’interfaccia USB e può quindi essere utilizzato come strumento di misura portatile. Non occorre infine alcun software di configurazione supplementare. www.ifm.com Invensys L Telestar a nuova versione del software SimSci di Invensys per il controllo avanzato di processo, SimSci APC 2014, permette ai clienti di ridurre i tempi di messa in funzione e collaudo degli impianti. Il prodotto è stato concepito fin dall’inizio puntando sulla facilità d’uso. L’interfaccia grafica è stata modernizzata, mantenendo il solido e rigoroso motore di calcolo del prodotto dell’azienda Connoisseur APC. La versione estende in modo sostanziale le capacità dei prodotti APC per ottenere un maggiore controllo di processo. La funzione ‘Director’ permette ai tecnici addetti al controllo di costruire calcoli personalizzati o aggiungere funzioni su misura, di supporto al controllo; i flussi di lavoro naturali permettono di accelerare la costruzione, la configurazione e il lancio dei modelli; le funzioni aggiuntive rendono il software adatto all’implementazione di un progetto APC completo. Infine, SimSci APC 2014 è strutturato intorno a un flusso di lavoro naturale e ottimizzato, che include il supporto per lo sviluppo di applicazioni per casi modello e un wizard di collegamento per l’integrazione più rapida con qualunque DCS e PLC, inclusi FoxboroI/A Series DCS e il sistema di automazione di processo Foxboro Evo. http://software.invensys.com E asiLogix è la soluzione aperta per applicazioni di controllo basato su PC proposta da Telestar, creata unendo due tecnologie leader del settore: Codesys, il più diffuso ambiente di sviluppo a norma IEC 611313, e RTX di IntervalZero, lo standard di fatto per l’hard realtime con Windows. Il SoftPLC Codesys Control V3 è disponibile in tre versioni: PLC, SoftMotion e CN, con master di comunicazione Ethercat, CAN e Profibus. RTX aggiunge a Windows le funzionalità deterministiche essenziali per garantire il corretto funzionamento di applicativi di controllo. EasiLogix è la versione RTX del SoftPLC Codesys Control V3 ed è pensato per integratori di sistema o costruttori di macchine automatiche che desiderano essere più liberi dai tipici vincoli delle soluzioni di soft-control. Offre maggiore libertà per l’hardware, in quanto è basato su tecnologie standard e funziona su qualsiasi PC, e per il software, poiché funziona su qualsiasi programma Windows o altro installato sul PC. Inoltre, non costringe a lavorare sempre dentro a un SoftPLC: i task possono essere sviluppati in Visual Studio e sincronizzati con il SoftPLC. Con EasiLogix è possibile rendere ogni PC un PLC programmabile con Codesys e ottenere prestazioni deterministiche con qualsiasi PC Windows. www.telestar-automation.it Valcom V alcom si propone come partner strategico per la misura di livello di serbatoi, pozzi e tine per mezzo del sistema di monitoraggio, configurazione e programmazione remota HMI, che è in grado di visualizzare in tempo reale tutte le variabili di qualsivoglia processo, con la possibilità di implementare funzioni di data logging e alarm setting per monitorare i trend e prevenire situazioni di troppo vuoto o troppo pieno. I benefici che derivano da un sistema di monitoraggio composto da HMI e strumentazione da campo fornito da Valcom sono presto detti: adeguamento di sistemi di monitoraggio tradizionali a sistemi a elevata tecnologia, abbattimento dei costi d’installazione per soluzioni che utilizzano strumentazione Hart, compatibilità ‘strumento da campo-visualizzatore’ garantita e testata in fase di produzione, monitoraggio e variazione parametri di configurazione effettuata comodamente da PC. Dal punto di vista degli ingressi disponibili la flessibilità è massima: aggiungendo al loop collegamento bus Hart, ingressi analogici standard 4-20 mA e ingressi on/off. Per le uscite, accanto allo standard TCP/IP, compaiono Modbus RS485, il modulo OCP e uscite digitali addizionali. Lo strumento, versatile, permette la massima customizzazione in funzione del processo che si vuole monitorare. www.valcom.it MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 131 AO NEWS SEW Eurodrive I I girth ring realizzati da SEW Eurodrive per la trasmissione del moto in sistemi rotativi di grandi dimensioni presentano quale caratteristica principale la costruzione modulare, che consente di ottenere notevoli vantaggi a livello produttivo, logistico ed economico. Non sono infatti realizzati in un pezzo unico, bensì in settori di uguali dimensioni, tali da consentirne la produzione su macchinari standard, con conseguenti risparmi in termini di costi. In caso di danneggiamento del girth ring, poi, è sufficiente sostituire il settore interessato. Un ulteriore vantaggio si ha durante il trasporto, con tempi e costi di spedizione più contenuti rispetto a quelli richiesti da un girth ring in un pezzo unico. I girth ring sono prodotti con diametri standard compresi tra 4 e 16 m, tuttavia la modularità della costruzione consente di ottenere diametri anche maggiori. La larghezza massima è di 600 mm con una potenza al pignone di 2.500 kW; gli ingranaggi sono disponibili con modulo da 20, 25, 30 e 40 mm, altri valori del modulo sono disponibili a richiesta. L’utilizzo di ghise austemperate (ADI) conferisce ai girth ring eccellenti proprietà meccaniche ed elevata resistenza all’usura. www.sew-eurodrive.com Solair I n un momento in cui Gartner prevede un giro d’affari per l’IoT (Internet of Things), in particolare quello generato da fornitori di prodotti e servizi, pari a 300 miliardi di dollari nel 2020, la software house italiana Solair propone l’innovativa piattaforma software Solair Platform, indirizzata sia a chi desidera sviluppare applicazioni business su cloud, sia a chi vuole posizionarsi nel mondo dell’IoT. Solair Platform si distingue per essere una piattaforma su cloud interamente sviluppata in Italia, che consente di creare applicazioni SaaS senza scrivere codice. È un’alternativa innovativa al tradizionale metodo di sviluppo e una soluzione di connettività che ‘apporta valore aggiunto’ a IoT e M2M, in quanto permette non solo di connettere e raccogliere una grande mole di dati (sia strutturati che non), ma anche di analizzarli e gestirli per renderli ‘intelligenti’. Su Solair Platform gli utenti possono costruire le proprie applicazioni di gestione dati e documenti, senza avere nozioni di programmazione, semplicemente componendo gli elementi intelligenti della piattaforma con strumenti facili e interattivi. Il tutto in un ambiente flessibile perché si possa adattare a coprire le esigenze di un qualsiasi dominio applicativo. www.solaircorporate.com B&R Automazione Industriale I l sistema X20 di B&R include una nuova serie di controllori compatti dotati di I/O integrati. Come per tutte le CPU X20 è possibile collegare moduli I/O addizionali sia localmente sia remotati per mezzo di un collegamento via cavo. Ogni sistema è equipaggiato con 32 canali di I/O digitali e analogici integrati e con un processore x86 nella configurazione standard. Sono disponibili interfacce Powerlink, Ethernet standard, CAN, RS232 e USB. I controllori sono disponibili con due CPU con frequenze di 200 MHz e di 400 MHz. A seconda del modello è possibile avere a bordo fino a 256 MB di RAM e 16 kB di RAM non volatile. Per le applicazioni e per il salvataggio dei dati è disponibile una memoria flash integrata con capacità fino a 4 GB. Le CPU non richiedono ventole di raffreddamento o batterie, quindi sono esenti da manutenzione. Nel dispositivo sono integrati 30 ingressi e uscite digitali e due ingressi analogici. Con la tecnologia ultraveloce ‘REAction’ i canali I/O integrati, digitali o analogici, possono essere controllati con un tempo di risposta inferiore a 1 μs utilizzando una libreria di blocchi funzione. La programmazione è fatta utilizzando l’editor standard FBD dell’ambiente di sviluppo B&R Automation Studio. www.br-automation.com 132 MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Image S L a famiglia di telecamere ad alta velocità EoSens CXP di Mikrotron, proposta da Image S, grazie alle prestazioni e funzionalità avanzate risponde a esigenze d’impiego anche complesse in tutti i settori. L’interfaccia CoaXPress ad alte prestazioni integrata per il trasferimento di dati in tempo reale raggiunge velocità fino a 25 Gbps su distanze fino a 100 m. Trasferimento di dati, comunicazione e controllo del PC e dell’alimentatore passano attraverso un unico cavo. Le dimensioni sono di soli 80x80x53 mm e l’ottica prevede un attacco a C: tutte queste caratteristiche agevolano l’integrazione dei sistemi e il successivo funzionamento. Con una risoluzione massima rispettivamente di 3 megapixel (1.690x1.710), 4 MPix (2.336x1.728) e 25 MPix (5.120x5.120), le telecamere 3CXP, 4CXP e 25CXP offrono livelli di prestazioni ottimali con velocità (frame rate) massime rispettivamente di 560 (3CXP), 560 (4CXP) e 80 (25CXP) fotogrammi al secondo (fps). L’area di interesse (ROI) flessibile aumenta il grado di flessibilità applicativa e consente di raggiungere velocità fino a 100.000 fps. Il controllo dell’immagine con l’otturatore globale fornisce immagini nitide esenti da distorsioni. www.imagessrl.com Mitsubishi Electric F acilità d’uso, incremento delle funzionalità, alta efficienza, integrazione con le soluzioni di automazione di Mitsubishi Electric e gestione di innumerevoli protocolli di comunicazione: queste le principali caratteristiche degli HMI serie GOT2000. Essa eredita tutte le caratteristiche della storica serie GOT1000 e introduce una serie di funzioni avanzate per incrementare la produttività degli impianti e l’efficienza energetica. I modelli top di gamma GT27 sono caratterizzati da un design appealing e da un sistema di controllo intuitivo con funzione multi-touch e gesture control. È disponibile una versione in colore bianco con porte USB host/device poste sul retro del pannello destinata a quelle industrie che richiedono elevati standard igienici e facilità nelle operazioni di pulizia. I pannelli operatore entry level GT23, caratterizzati da un ampio display e da una memoria utente di 9 MB, si adattano a molteplici applicazioni. La serie è progettata per soddisfare le richieste dei clienti sia dal punto di vista hardware che software: funzioni arricchite per ottimizzare il livello di prestazioni ed efficienza dell’impianto; un processore per i modelli GT27 che garantisce il doppio della velocità; memoria interna incrementata; sistema di controllo intuitivo. https://it3a.mitsubishielectric.com/fa/it Hexagon Metrology S i chiama PC-Dmis 2013 MR1 la versione intermedia del noto software di misura di Hexagon Metrology impiegato per rilevare, valutare, gestire e presentare informazioni dimensionali. Nuovi elementi conferiscono all’interfaccia utente del software un aspetto più semplice e pulito; la versione include oltre 100 miglioramenti suggeriti dagli utenti e nuovi strumenti. Il software PC-Dmis viene fornito unitamente ai sistemi di misura Hexagon Metrology ed è disponibile con un’ampia gamma di altre macchine di misura presenti sul mercato. Le nuove versioni di PC-Dmis impiegano i controlli comuni di Microsoft 6.0. L’aspetto dei controlli comuni nelle caselle di dialogo è stato razionalizzato in tutto il software, per esempio la casella di dialogo ‘Execution Mode Options’ è ridotta a icone ‘Execution’ che ora sostituiscono tasti nella casella di dialogo; sono state anche ricreate le liste a discesa. Il modulo Blade Analysis comprende la possibilità di creare un file dei Teorici e un file di Report direttamente da PC-Dmis. Per mezzo degli strumenti di Blade Scan gli utenti possono eseguire la scansione all’interno di un percorso definito. La strategia di misura Auto Feature consente di scansionare un piano lungo un percorso definito da una serie di punti. www.hexagonmetrology.com MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 133 AO NEWS Moog I servoazionamenti modulari monoasse o multiasse programmabili di Moog presentano ora funzioni di sicurezza opzionali conformi alla norma EN 61800-5-2. In particolare, un PLC di sicurezza permette di implementare nel servoazionamento una soluzione di sicurezza completa, senza bisogno di un safety PLC esterno, garantendo tempi di reazione più brevi. La funzionalità di sicurezza integrata è completa e liberamente programmabile per gestire in modo sicuro e funzionale le macchine. Il software comprende dei moduli pre-programmati per tutti i sensori comunemente utilizzati, ciascuno disponibile come elemento logico e funzioni di sicurezza (SLS, SLI, ecc.). La programmazione viene effettuata collegando i vari dispositivi in ingresso e le funzioni di sicurezza con quelle logiche standard. Quando una macchina richiede molteplici ingressi e uscite sicuri, per esempio arresto di emergenza, selettori di modalità, barriere fotoelettriche, la natura scalabile del prodotto ne consente la distribuzione su diversi drive. Il servoazionamento con il PLC master comunica con tutti gli elementi mediante il canale dedicato di sicurezza Safe Communication Channel (SCC). Le unità possono essere programmate con un linguaggio grafico Function Block Diagram (FBD). www.moog.com/industrial Pilz Italia F orte dell’esperienza acquisita in soluzioni innovative Pilz si rivolge con la competenza che le è usuale al settore ferroviario al quale offre componenti, controlli programmabili e servizi di consulenza tecnico normativa. In qualità di pioniere nello sviluppo di sistemi di sicurezza, intende dare nuovo impulso al settore ferroviario con il chiaro obiettivo di farlo progredire grazie alle proprie soluzioni nel campo della sicurezza funzionale. In particolare, con la piattaforma di controllo PSS 4000 Pilz ha sviluppato uno speciale sistema conforme agli elevati requisiti ambientali e alle prescrizioni normative secondo Cenelec, adeguato alle esigenze del settore ferroviario. La soluzione risulta particolarmente resistente ai disturbi elettromagnetici, alle temperature estreme e alle sollecitazioni meccaniche e può essere utilizzato in applicazioni di sicurezza fino a SIL4. www.pilz.it Rockwell Automation R ServiTecno ockwell Automation ha arricchito le proprie soluzioni per l’infrastruttura di rete ampliando la famiglia di switch e router industriali AllenBradley Stratix e offrendo nuovi prodotti wireless e dedicati alla sicurezza. Tra le estensioni figurano la serie Stratix 5700 per la gestione di switch Ethernet industriali, che incorpora funzionalità di traduzione degli indirizzi di rete (NATNetwork Address Translation); il router a servizi integrati Stratix 5900; nuove opzioni per fibra ottica e Power over Ethernet (PoE) per gli switch Stratix 5700, Stratix 8000 e Stratix 8300. Gli switch AllenBradley ArmorStratix 5700 e gli access point wireless Stratix 5100 consentiranno ai produttori di costruire infrastrutture di rete più unificate, sicure ed economicamente convenienti. Inoltre, grazie all’utilizzo del software Cisco IOS il portafoglio Stratix offre un’integrazione più affidabile di servizi business-critical. Lo switch ArmorStratix 5700, dotato di protezione IP67 rinforzata, può essere montato all’esterno del quadro elettrico riducendo ingombri e costi. Con configurazioni da otto a 24 porte, fornisce opzioni per Giga e PoE a dieci e 18 porte; utilizza gli stessi IOS e set di funzionalità della famiglia di switch Stratix 5700. L’access point wireless Stratix 5100 sfrutta lo standard wireless 802.11N ed è ideale per soluzioni autonome o point-to-point. it.rockwellautomation.com 134 I l sistema per la gestione informatica delle informazioni e della documentazione relativa agli asset d’impianto Idus IS 5.97 ADO, distribuito e supportato sul mercato italiano da ServiTecno, si caratterizza per la flessibilità, adattandosi a ogni specifica richiesta di impianti di qualunque dimensione. Offre funzionalità avanzate quali la gestione delle connessioni con il database, dove viene abbandonato il BDE per utilizzare connessioni ADO. In fase di login è possibile selezionare a quale database, quindi a quale configurazione, ci si vuole collegare. Le caratteristiche della nuova versione permettono di suddividere le attività di manutenzione programmata in base alla tipologia di oggetti selezionati, per una più rapida individuazione e selezione delle attività manutentive. Infine, Idus IS 5.97 ADO dispone di un loogbok, una sorta di diario di bordo dove annotare eventi da cui poter creare pianificazioni, ordini di lavoro, registrazioni o guasti, direttamente visualizzabile dalla scheda oggetto. Grazie a ICS - Idus Connection Suite è possibile connettere Idus IS a Proficy HMI/Scada iFIX di GE Intelligent Platforms per prelevare in tempo reale i dati per avviare una manutenzione su condizione e utilizzare la navigazione grafica di iFIX per effettuare il collegamento a Idus. www.servitecno.it MARZO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 370 Riprogramma il mondo. Fare ingegneria in un mondo complesso porta ogni giorno nuove sfide. Cambia approccio per affrontarle al meglio. Riprogramma il tuo mondo ingegneristico con la piattaforma integrata hardware e software di National Instruments. Supera la complessità dei sistemi di misura e controllo. >> A te l’idea, a noi gli strumenti. Visita italy.ni.com 02.413091 ©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. National Instruments, NI e ni.com sono marchi commerciali di National Instruments. Altri prodotti e nomi aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 14487 14487_NI_Phase.2_Windmill_Ad_210x297.indd 1 10/29/13 1:17 PM
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