Speciale - Automazione Plus

www.automazione-plus.it
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio- Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN:0392/8829
AO
Rassegna Moduli I/O
Tavola rotonda Strategie
di integrazione per ridurre
tempi e costi
374 Luglio Agosto 2014 Anno 31 7 4.50
Speciale
Soluzioni pro
sostenibilità
Panorama Il mercato
dell’automazione
dell’
automazione
ORGANIZZATO DA:
FOC
PACKA U S
GING
LA MOSTRA
IL CONVEGNO
I LABORATORI
In uno spazio specifico sarà allestita
un’esposizione a cura delle aziende
partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale.
Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30
minuti ciascuno.
Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una
modalità semplice e in grado di dare
un ritorno di immagine alle aziende
che si metteranno in gioco proponendo
il corso.
CON IL PATROCINIO DI:
Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging
con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life
Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli
‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie
per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi
opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su
componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale
chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea
e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante
al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine
Automation 2014.
A CHI SI RIVOLGE
L’evento si rivolge a manager, tecnici,
progettisti, specialisti e opinion leader
che operano nel mondo produttivo in
qualità di costruttori OEM, costruttori
di impianti e linee di produzione,
system integrator, utilizzatori finali
(automotive, meccanica, elettronica/
elettrotecnica, alimentare, energia,
farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori
di servizi ad elevato valore (studi di
progettazione, R&S ecc.).
Per aderire
Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it
La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita.
Tutta la documentazione sarà disponibile on-line.
GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014
Come arrivare
a IBM Client Center – Segrate MI
Auto
Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire
indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità
dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo
CON LA COLLABORAZIONE DI:
sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso
destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera
Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla
prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM.
Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295
+45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00”
Treno
Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate
Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate,
poi Navetta gratuita fino a IBM
IBM Client Center –
Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI
Perr in
P
Pe
inf
informazioni
f o rmaz
form
aziio
i o nii
Tel 02 49976533 – 335 276990
[email protected] – ma.mostreconvegno.it
ORGANIZZATO DA:
FOC
PACKA U S
GING
LA MOSTRA
IL CONVEGNO
I LABORATORI
In uno spazio specifico sarà allestita
un’esposizione a cura delle aziende
partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale.
Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30
minuti ciascuno.
Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una
modalità semplice e in grado di dare
un ritorno di immagine alle aziende
che si metteranno in gioco proponendo
il corso.
CON IL PATROCINIO DI:
Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging
con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life
Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli
‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie
per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi
opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su
componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale
chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea
e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante
al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine
Automation 2014.
A CHI SI RIVOLGE
L’evento si rivolge a manager, tecnici,
progettisti, specialisti e opinion leader
che operano nel mondo produttivo in
qualità di costruttori OEM, costruttori
di impianti e linee di produzione,
system integrator, utilizzatori finali
(automotive, meccanica, elettronica/
elettrotecnica, alimentare, energia,
farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori
di servizi ad elevato valore (studi di
progettazione, R&S ecc.).
Per aderire
Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it
La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita.
Tutta la documentazione sarà disponibile on-line.
GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014
Come arrivare
a IBM Client Center – Segrate MI
Auto
Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire
indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità
dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo
CON LA COLLABORAZIONE DI:
sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso
destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera
Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla
prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM.
Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295
+45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00”
Treno
Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate
Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate,
poi Navetta gratuita fino a IBM
IBM Client Center –
Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI
Perr in
P
Pe
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informazioni
f o rmaz
form
aziio
i o nii
Tel 02 49976533 – 335 276990
[email protected] – ma.mostreconvegno.it
AO
sommario
IN QUESTO NUMERO
/ 17
IL PUNTO
SOLUZIONI DI RIDONDANZA PER IL FUTURO (PROSSIMO)
di Paolo Ferrari
40
/ 18
COPERTINA
MODULI DI MISURA ANGOLARI HEIDENHAIN
di Gabriele Edoardi
LINEA DIRETTA
/ 24
a cura della redazione
/ 28
PANORAMA
AUTOMAZIONE: OLTRE L’INDUSTRIA
di Polly McGallagher
Impiegare componenti
altamente integrati aiuta
l’utente finale non solo in
fase di montaggio, bensì
anche a ottenere nelle
applicazioni l’accuratezza
voluta: Heidenhain per
questo ha sviluppato nuovi
moduli di misura angolari,
che rappresentano una
perfetta combinazione di
sistemi di misura angolari altamente accurati e
cuscinetti di precisione.
In materia di accuratezza
di guida e ripetibilità essi
costituiscono una valida
alternativa agli assi con
cuscinetti pneumatici. Fra
i prodotti Heidenhain spiccano inoltre: il tastatore di
misura Acanto 30xx con
segnale assoluto ad alta
precisione; la serie ECA
4000 con possibilità di
avere un segnale assoluto
nelle designazioni EnDat22
digitale puro, Fanuc e
Mitsubishi; la External
Interface Box EIB 742 per
misure di posizionamento
precise; i trasduttori rotativi assoluti induttivi serie
ECI/EBI 100 con albero
cavo; la soluzione HMC 6 a
cavo singolo e l’interfaccia
modulare MSE 1000 per
l’acquisizione dati.
/ 34
ATTUALITÀ
RFID: PUNTO DELLA SITUAZIONE E FUTURO DI UNA
TECNOLOGIA ‘MAGICA’
di Francesco Camagni
L’ALTA PRESSIONE NEL MONDO ALIMENTARE
/ 36
IN ITALIA LA PRIMA CONVENTION POWERLINK
/ 40
di Davide Paterlini
di Antonella Pellegrini
SMW ROME 2014: SETTE GIORNI TUTTI ‘SOCIAL’
di Paola Redili
/ 41
FACCIA A FACCIA SUL WIRELESS LAN ENTERPRISE
di Fabiana Bastianini
DOPPIA TAPPA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA
di Carolina Veloso
/ 42
/ 44
/ 47
SPECIALE
SOLUZIONI PRO-SOSTENIBILITÀ: L’AUTOMAZIONE
AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE PER IL RICICLO,
LA LIMITAZIONE DEL CONSUMO, IL RISPARMIO
DI MATERIA PRIMA…
a cura di Antonella Pellegrini
BIOMASSE E DEPURAZIONE, I NUOVI TREND
di Paolo Ellero
/ 48
28
Heidenhain Italiana S.r.l.
Via Asiago, 14
20128 Milano
Tel. 02 27075.1
Fax 02 27075.210
www.heidenhain.it
[email protected]
6
44
47
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
AO
sommario
IN QUESTO NUMERO
84
· Speciale
Progettazione meccatronica,
simulazione e prototipazione
· Rassegna
Il magazzino automatico
60
· Panorama
Green energy
· Inserto
Soluzioni software per
l’industria
RIDURRE IL COSTO DELLA BOLLETTA? SI PUÒ
di Nicoletta Ghironi
L’ISOLA ECOLOGICA È AUTOMATIZZATA
di Mirko Dal Castello
Automazione Oggi
[email protected]
www.automazione-plus.it
www.tech-plus.it
www.fieramilanomedia.it
www.mostreconvegno.it
CONTROLLO SUPER ACCURATO
Seguici anche su
RASSEGNA
MODULI I/O
di Lidia Gilardoni
/ 50
/ 52
/ 56
DA CONSUMATORE A PRODUTTORE… DI ENERGIA
di Laura Galli
ATTI FORUM TELECONTROLLO
MISURARE L’EFFICIENZA
di Giuseppe Menin
/ 84
TUTORIAL
TRASMISSIONE DI ENERGIA SENZA FILI
di Stefano Maggi
/ 58
/ 60
/ 86
ALIMENTARE
QUANDO IL GUSTO SI SPOSA CON L’AUTOMAZIONE
di Cristina Cortellezzi
/ 87
ROBOTICA
ROBOT PER PRODURRE MEDICINE
di Roberto Motta, Alessandra Pelliconi
Anita Ronchi
/ 66
TAVOLA ROTONDA
‘STRATEGIE DI INTEGRAZIONE’
EXPO MILANO 2015
EXPO 2015
di Carlo Marchisio
/ 90
di Vitaliano Vitale
di Antonella Cattaneo, Ilaria De Poli
/ 92
AUTOMAZIONE USA
RIFLESSIONI SUL DIGITALE
/ 72
RFID
RFID A GARANZIA DELLA QUALITÀ
di Gary Mintchell
di Paola Visentin
/ 94
AVVOCATO
IL JOBS ACT DEL GOVERNO RENZI
/ 74
EFFICIENZA ENERGETICA
UN PASSO CONCRETO VERSO LE SMART CITY
di Cristiano Cominotto, Raffaele Moretti
di Gianfilippo D’Oriano
RECUPERARE ENERGIA PER ESSERE EFFICIENTI
di Giuseppe Cambuli
/ 88
AUTOMAZIONE DOMANI
LA FEDELTÀ DEL SENZA FILO
/ 68
LIFE SCIENCE
UN’ECCELLENZA IN CAMPO MEDICO
/ 76
/ 79
SOFTWARE DI SIMULAZIONE
LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEI MONDIALI
di Paolo Colombo
/ 80
IDENTIFICAZIONE
CIOCCOLATO, CHE PASSIONE!
di Diego della Vega
8
/ 82
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
NEWS
/ 96
a cura della redazione
LE AZIENDE DI QUESTO NUMERO
INSERZIONISTI
/ 12
/ 10-12
WAGO-I/O-SYSTEM 750 XTR
Da standard ad estremo – Lo standard per 750 XTR
“temperature estreme” : da −40°C a +70°C
“isolamento estremo” : fino a 5 kV di sovratensione
“vibrazioni estreme” : fino ad accelerazione 5g
www.wago.com/750xtr
AO Le aziende di questo numero
AZIENDE
TEL./HTTP
PAG.
ABB
www.abb.it
74
AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIE
www.affidabilita.eu
26
AKSE
www.electrex.it
61
ANSYS ITALIA
www.ansys.com
79
ARUBA NETWORKS
www.arubanetworks.com
42
ASEM
www.asem.it
97
AUTOMATA
www.cannon-automata.com
61
AUTOMATICA
www.automatica-munich.com
25
AVURE TECHNOLOGIES
www.avure.com
36
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
www.br-automation.com
BARTEC
www.bartec.it
61
BIHL+WIEDEMANN
www.bihl-wiedemann.de
61
BUSINESS INTERNATIONAL
www.businessinternational.it
41
CLR
www.clritalia.com
56
CNAO
www.cnao.it
68
COGNEX INTERNATIONAL
www.cognex.com
80
COMAU ROBOTICS
www.robotics.comau.com
25
COPA-DATA
www.copadata.com
82
DATALOGIC
www.datalogic.com
97
EATON
www.eaton.eu
24
EFA AUTOMAZIONE
www.efa.it
ELMAT
www.elmat.com
42
ELMO MOTION CONTROL ITALY
www.elmomc.com
96
ELPO
www.elpo.it
86
EMERSON CLIMATE TECHNOLOGIES
www.emersonclimate.eu
76
EMERSON INDUSTRIAL AUTOMATION
www.emersonindustrial.com
76
EMERSON PROCESS MANAGEMENT
www.emersonprocess.it
25, 50, 61
28, 62
62, 76
ESA ELETTRONICA
www.esahmi.com
66
ETHERNET POWERLINK STANDARDIZ.
www.ethernet-powerlink.org
40
EXPO 2015
www.expo2015.org
88
FESTO
www.festo.it
62
FIERA MILANO MEDIA
www.fieramilanomedia.it
41
FLIR SYSTEMS
www.flir.com
98
GHISALBA
www.ghisalba.com
48
GOMA ELETTRONICA
www.gomaelettronica.it
62
HBM ITALIA
www.hbm.com
28
HEIDENHAIN ITALIANA
www.heidenhain.it
18
HPP ITALIA
www.hppitalia.it
36
IFM ELECTRONIC
www.ifm.com
INTERROLL ITALIA
www.interroll.com
63, 98
26
ITE - IND.TECH.EFFICIENCY DAY
http://ite.mostreconvegno.it
44
KEYENCE ITALIA
www.keyence.it
96
LEROY SOMER ITALIANA
www.leroy-somer.com
76
MESSE FRANKFURT ITALIA
www.messefrankfurt.it
40
MGM ROBOTICS
www.mgm-robotics.it
25
MOLEX ITALY
www.molex.com
98
NATIONAL INSTRUMENTS ITALY
www.ni.com
63
ORI MARTIN
www.orimartin.it
72
Fare le cose giuste.
Servo Minas A5
La Prestazione e La Compattezza
Gli esperti Panasonic
al tuo fianco.
Experts
in Motion
L’elettronica evoluta incontra la meccanica nella
ricerca della massima efficienza e produttività:
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precisione, coppia.
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nel tempo, encoder incrementale a 20bit.
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integrazione e flessibilità.
Î Connettori IP67, funzioni di “service life prediction”,
Safety Torque Off (SIL2).
Î Design in “su misura” supportato dai nostri
specialisti motion.
Panasonic Electric Works Italia srl
www.panasonic-electric-works.it
Industrial Automation and More...
AO Le aziende di questo numero
Embedded Boards
La strada giusta
www.panasonic-electric-works.it
28, 52, 66
PARKER HANNIFIN ITALY
www.parker.com
28
PARTNER DATA
www.partnerdata.it
34
PEPPERL+FUCHS
www.pepperl-fuchs.it
97
PHOENIX CONTACT ITALIA
www.phoenixcontact.it
63
PILZ ITALIA
www.pilz.it
PIXSYS
www.pixsys.net
24, 63
64
PROFIBUS E PROFINET ITALIA
www.profi-bus.it
26
PROGEA
www.progea.com
66
PTC
www.ptc.com
27
RFID GLOBAL
www.rfidglobal.it
72
SCHNEIDER ELECTRIC
www.schneider-electric.it
SIEMENS
www.siemens.it
98
SISTEMI AVANZATI ELETTR.-SISAV
www.sisav.it
64
SMITEC
www.smitec.it
64
SOCOMEC
www.socomec.it
96
SYSTEM ELECTRONICS
www.system-electronics.it
64
TECNINT HTE
www.tecnint.it
65
TELESTAR
www.telestar-automation.it
65
TIESSE ROBOT
www.tiesserobot.com
87
VIPA ITALIA
www.vipaitalia.it
65
Single Board Computer
WAGO ELETTRONICA
www.wago.com
65
-
WEIDMULLER
www.weidmuller.com
65
WITTENSTEIN
www.wittenstein.it
27
TUTTO
DDED
L’EMBE
E
FIDABIL
PIÙ AF
specialisti dell’embedded
Tutti i formati per applicazioni Embedded
Disponibilità di lungo periodo
Versioni a temperatura estesa -40÷+85°C
Gamma di Add-On e memorie SSD
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tipo di applicazione
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- Processori linea Intel® Atom™
- Intel® Core™ i3, i5, i7
- AMD® G Series
- AMD® LX800
ASEM
3,5”
27, 58, 64, 96
AO Inserzionisti
AZIENDE
B&R AUTOMAZIONE
BECKHOFF AUTOMATION
EPIC™
PAG.
7
51
5
CONTRADATA
12
ESA ELETTRONICA
10
GARNET
14
Design-In Service
HEIDENHAIN ITALIANA
I COPERTINA
- Personalizzazioni Hardware e BIOS
- Embedded OS
- Supporto Post vendita
IMAGE S
III COPERTINA
KEB ITALIA
II COPERTINA
CO
TE
CN
5,25” EBX™
R
P
RTNE
A
EB2/13
PANASONIC ELECTRIC WORKS IT.
O LO G
46
LS ITALIA
35
MURRELEKTRONIK
45
NATIONAL INSTRUMENTS
I
www.contradata.com/embedded
[email protected]
tel: 039 2301492
LENZE ITALIA
PANASONIC ELECTRIC WORKS
IEI Technology Corp.
IV COPERTINA
11
PHOENIX CONTACT
13
PROGEA
39
SEW EURODRIVE
16
VIPA ITALIA
15
WAGO ELETTRONICA
9
AUTOMAZIONE OGGI-aprile2014_Layout 1 11/06/14 19.02 Pagina 1
Automazione
per il futuro
Trasferire ogni tipo di dato,
in ogni rete e ogni ambiente
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Phoenix Contact definisce nuovi
standard di riferimento per tutte le
soluzioni aziendali a base Ethernet
industriale in termini di velocità di
trasmissione, robustezza meccanica,
termica ed elettromagnetica e
semplicità di cablaggio e installazione.
La gamma Axioline di Phoenix Contact
include:
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per l’impiego in campo
• Moduli di I/O AXL F in IP 20
per interno quadro
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e molto altro ancora.
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Per maggiori informazioni:
Tel. 02 66 05 91
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www.fieramilanomedia.it
Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano
Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI)
tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573
Direzione
Giampietro Omati Presidente
Antonio Greco Amministratore Delegato
Comitato Tecnico
Evaldo Bartaloni (Clui-Exera), Micaela Caserza Magro (Università di Genova), Paolo Ferrari
(Università di Brescia), Alessandra Flammini (Università di Brescia), Alessandro Gasparetto
(Università di Udine), Stefano Maggi (Politecnico di Milano), Roberto Maietti
(Asso Automazione/Anie), Carlo Marchisio (Anipla), Oscar Milanese (AssoAutomazione),
Paolo Pinceti Università di Genova), Alberto Sibono (Genoa Fieldbus Comp.Centre),
Emiliano Sisinni (Università di Brescia), Vitaliano Vitale (DoubleVi)
Redazione
Antonio Greco Direttore Responsabile
Antonella Cattaneo Caporedattore
antonella.cattaneo@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.503
Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks
ilaria.depoli@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.504
Antonella Pellegrini
antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.508
Alessandra Pelliconi Segreteria
alessandra.pelliconi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.509
Collaboratori: Fabiana Bastianini, Francesco Camagni, Giuseppe Cambuli, Paolo Colombo,
Cristiano Cominotto, Cristina Cortellezzi, Gianfilippo D’Oriano, Mirko Dal Castello, Diego della
Vega, Gabriele Edoardi, Paolo Ellero, Laura Galli, Nicoletta Ghironi, Lidia Gilardoni,
Polly McGallagher, Giuseppe Menin, Gary Mintchell, Raffaele Moretti, Roberto Motta, Davide
Paterlini, Paola Redili, Anita Ronchi, Carolina Veloso, Paola Visentin
Grafica e
produzione
Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione
mauro.spolaore@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.568
Franco Tedeschi Coordinamento grafici
franco.tedeschi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.569
Alberto Decari Coordinamento DTP
alberto.decari@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.561
Prontostampa srl Uninominale Zingonia (BG) - Stampa
Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.534
Pubblicità
Giuseppe De Gasperis Sales Manager
giuseppe.degasperis@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570
International Sales
U.K. – SCANDINAVIA – NETHERLAND – BELGIUM
Huson European Media
Tel. +44 1932 564999 • Fax +44 1932 564998 • Website: www.husonmedia.com
SWITZERLAND - IFF Media ag
Tel. +41 52 6330884 • Fax +41 52 6330899 • Website: www.iff-media.com
GERMANY – AUSTRIA - Map Mediaagentur Adela Ploner
Tel. +49 8192 9337822 • Fax +49 8192 9337829 • Website: www.ploner.de
USA - Huson International Media
Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com
TAIWAN - Worldwide Service Co. Ltd
Tel. +886 4 23251784 • Fax +886 4 23252967 • Website: www.acw.com.tw
Abbonamenti
N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti:
48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano
Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano.
Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it)
Tel. 02 252007200
Fax 02 49976.572
E-mail: abbonamenti@fieramilanomedia.it
Abbonamento annuale E 49,50
Abbonamento per l’estero E 99,00
Prezzo della rivista: E 4,50 - Arretrati: E 9,00
Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96
Testata associata • Associazione Nazionale Editoria Periodica
Specializzata
Fiera Milano Media è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. Registrazione del tribunale
di Milano n° 71 del 20/02/1982. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e non si
restituiscono. Automazione Oggi ha frequenza mensile. Tiratura: 11.000 copie. Diffusione 10.630
14
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SEW_Multipicture_210x297_IT.indd 1
14.01.14 10:20
AO
IL PUNTO
di Paolo Ferrari
Soluzioni di ridondanza
per il futuro (prossimo)
Q
uello della ridondanza a livello di rete
è un tema molto importante per garantire la disponibilità
dei sistemi di automazione industriale.
E, dal momento che
nel campo dell’automazione di fabbrica le tecnologie
Industrial Ethernet si stanno sostituendo sempre più a quelle dei bus di
campo tradizionali, si sta ovviamente
diffondendo l’idea che si possano applicare, anche per quanto concerne
la ridondanza, delle soluzioni standard pensate per le reti Ethernet. Del
resto, sebbene l’intera famiglia dei
protocolli contemplati dallo standard
Ieee 802.1 (ossia le tecnologie legate
a Ethernet) sia ormai diventata di comune impiego nel settore dell’automazione, rimane il fatto, specialmente
nel caso della ridondanza, che queste
tecnologie standardizzate non sono
state inizialmente progettate per essere applicate al mondo manifatturiero. Un classico esempio di questa
situazione è costituito dal protocollo
Rstp (Rapid spanning tree protocol),
che è stato originariamente creato
per evitare la circolazione infinita dei
pacchetti Ethernet in reti in cui esista più di un percorso tra la fonte e la
destinazione del trasferimento. Rstp
blocca tutti i possibili percorsi a eccezione di quello primario. Ciò significa
che se un link o un nodo sul percorso
attivo si guasta, verrà attivato un altro percorso dopo un certo tempo di riconfigurazione. L’impiego di Rstp porta però con sé alcuni svantaggi. Prima di tutto,
si tratta di un protocollo distribuito, che crea una topologia ad albero in una
rete semi-meshed/fully-meshed: il primo problema è rappresentato dal fatto
che, quando una struttura ad albero viene creata, i collegamenti che non sono
presenti nella struttura (cioè quelli logicamente bloccati per evitare la proliferazione dei messaggi) restano inutilizzati e si sprecano risorse. La ridondanza
diventa così un ‘bene di lusso’, perché i collegamenti
supplementari e le porte sono comunque necessari (con
un aumento di costo) ma rimangono inutilizzati. Un secondo problema è dato dal fatto che con Rstp occorre del
tempo prima che tutti i nodi abbiano raggiunto il consenso dopo un evento che alteri la topologia del sistema
e, soprattutto, tale tempo non ha un limite superiore facilmente calcolabile (il che si traduce in poche garanzie
di tempo reale). Poiché dunque il tempo di riconfigurazione può essere troppo
lungo per vari scenari industriali, con conseguente inaccettabile perdita di dati,
per l’automazione industriale si sono cercate e impiegate altre soluzioni, sempre
basate su Ethernet. L’High Availability (norma IEC 62439) per le reti di automazione è volta a fornire soluzioni di ridondanza in grado di soddisfare requisiti,
anche impegnativi, di disponibilità a livello industriale. Allo stato dei fatti, però,
la norma IEC 62439 è una raccolta di molte tecnologie in cui ognuna è in genere
supportata solo da pochi fornitori; inoltre, vi sono alcuni problemi di compatibilità con lo standard Ieee 802.1 che possono limitare l’applicabilità generale di
queste soluzioni. Estremamente interessante è invece la nuova tecnologia SPB
(Shortest Path Bridging), definita nella Ieee 802.1aq [10]. SPB è una tecnologia
emergente che sembra avere un grande potenziale per il mondo dell’automazione industriale. Il concetto di base di questa tecnologia consiste nel fatto che
tutti i nodi di una rete SPB sanno sempre come si può raggiungere un nodo
di destinazione e sanno anche se vi sono diversi modi di raggiungere una destinazione. Grazie a questo principio è possibile realizzare non solo procedure
di commutazione veloci ed efficienti dopo i guasti, ma soprattutto soluzioni di
ridondanza in parallelo, dove gli eventuali percorsi multipli vengono utilizzati
sempre, trasportando le stesse informazioni contemporaneamente, sfruttando
di fatto tutti gli elementi presenti nella rete, senza spreco di investimenti. Alla
luce di tutto ciò possiamo dire che, se gli sforzi di standardizzazione all’interno
di Ieee avranno successo, SPB avrà un’alta probabilità di cambiare il modo stesso
di fare networking nel mondo dell’automazione industriale.
Comitato tecnico di Automazione Oggi
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Moduli di misura
angolari Heidenhain
COPERTINA
HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDEN
Non sarebbe utile disporre di una soluzione di sistema per assi
rotativi di elevata accuratezza? Potrebbe aiutare i costruttori di
macchine in fase di progettazione, montaggio, regolazione e taratura
e si potrebbero ottenere anche maggiore precisione e robustezza
rispetto a componenti realizzati in proprio
18
I moduli di misura angolari si contraddistinguono per
l’elevata accuratezza della misura e dei cuscinetti, l’alta
risoluzione e la massima ripetibilità
Combinazione ottimale da un unico
fornitore
I moduli di misura angolari si contraddistinguono per l’elevata
accuratezza della misura e dei cuscinetti, l’alta risoluzione e
la massima ripetibilità. La ridotta coppia di avviamento consente movimenti uniformi. Invece di numerosi particolari
singoli è disponibile un componente altamente integrato
con caratteristiche collaudate e specifiche. Montaggio, regolazione e taratura di tutti i singoli componenti vengono già
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing
G
li assi rotativi di elevata precisione sono un componente che dovrebbe facilitare al massimo il
compito dei costruttori di macchine di misura,
laser tracker, sistemi automatici di manipolazione per wafer, macchine per elettroerosione
o per produzioni di microprecisione. La loro realizzazione
è estremamente dispendiosa, già in fase di scelta e acquisto dei singoli particolari richiesti. Una volta trovati i pezzi
idonei, segue un complesso processo di montaggio che include anche una difficoltosa procedura di taratura. I singoli
particolari vengono quindi tarati in fase di montaggio del
sottoassieme e successivamente nell’assemblaggio finale
in macchina. Soltanto alla fine di questo intricato processo
si ha la risposta definitiva: il sistema funziona e raggiunge il
grado di accuratezza richiesto? In caso affermativo, si deve
tutto ciò alle capacità e all’esperienza degli ingegneri e dei
tecnici coinvolti, nonché a quel pizzico di fortuna che a volte
non guasta… Non si tratta tuttavia dell’esito prevedibile di
una soluzione tecnicamente ottimale sulla base di puri fatti
e caratteristiche ripetibili. In caso negativo, poi, il costruttore
della macchina ha mandato in fumo tanto tempo e denaro:
deve ricominciare daccapo senza sapere esattamente cosa
non abbia funzionato al primo tentativo. Un prezzo veramente salato!
Non sarebbe più opportuno invece impiegare un componente altamente integrato, che possa essere montato con
facilità e che possa raggiungere nell’applicazione un’accuratezza specifica? Heidenhain risponde a questa domanda con
un chiaro ‘sì’ e offre la soluzione a tale esigenza: i nuovi moduli di misura angolari di Heidenhain rappresentano la perfetta combinazione di sistemi di misura angolari altamente
accurati e cuscinetti di precisione e, in materia di accuratezza
di guida e ripetibilità, costituiscono una valida alternativa agli
assi con cuscinetti pneumatici.
EIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTI
eseguiti da Heidenhain. Le caratteristiche dei moduli di misura angolari sono pertanto definite e testate in conformità
alle specifiche richieste dal cliente. Le semplici interfacce
meccaniche rendono superfluo qualsiasi processo critico di
montaggio, evitando così le complesse operazioni di taratura
e test dei singoli componenti tra loro e in macchina. Producendo sia i cuscinetti, sia i sistemi di misura, Heidenhain è in
grado di integrare senza problemi i due componenti funzionali. Rispetto a una soluzione di tipo tradizionale sono necessari meno componenti, da cui risulta un minore numero
di giunzioni. Questo consente un’esecuzione estremamente
compatta e rigida con altezze di ingombro particolarmente
ridotte. Attualmente sono disponibili moduli di misura angolari con albero cavo di 35 mm e 100 mm.
Un’alternativa robusta al cuscinetto
pneumatico
I cuscinetti volventi montati sono adattati in modo specifico
ai requisiti di assi rotativi di elevata precisione. Le caratteristiche essenziali sono: precisioni di guida molto elevate, rigidità considerevoli, coppie di avviamento ridotte e coppie
I nuovi moduli di misura angolari di Heidenhain
rappresentano la combinazione ottimale di sistemi di misura
angolari altamente accurati e cuscinetti di precisione
sura del sistema di misura angolare integrato, in particolare
l’accuratezza di sistema e la ripetibilità sono decisive per le
specifiche del modulo di misura angolare. Per la valutazione
dell’accuratezza del cuscinetto è determinante, rispetto alla
precisione di oscillazione radiale spesso citata, soprattutto la
precisione di guida del cuscinetto. Indica, infatti, lo scostamento tra asse rotativo reale e asse rotativo nominale ideale del cuscinetto. Sono pertanto specificati l’accuratezza di
guida radiale e assiale del cuscinetto, nonché la tolleranza di
Quale componente altamente integrato i sistemi di misura
angolari offrono caratteristiche testate e specifiche e solo
poche interfacce meccaniche per un semplice montaggio
continue uniformi. Allo stesso tempo, ci si è concentrati su
dimensioni il più possibile contenute, mettendo pertanto in
secondo piano velocità e capacità di carico molto elevate. I
sistemi di misura sono conformi ai requisiti per applicazioni
tipiche in campo metrologico. In questo caso, sono essenziali
una risoluzione molto elevata, eccellente qualità del segnale
e migliore ripetibilità, anche in presenza di temperature
d’impiego variabili. A tale scopo, trovano impiego a scelta sistemi di misura incrementali o assoluti. Le accuratezze di mi-
Rappresentazione schematica delle grandezze e dei punti
di misura, determinanti per l’accuratezza di un cuscinetto
di precisione
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COPERTINA
HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDEN
oscillazione dell’asse di rotazione.
Vengono inoltre differenziati gli
errori riproducibili da quelli non
riproducibili. Questo consente infine un’indicazione qualificata per
tutti i componenti dell’accuratezza
di guida e informazioni chiare e
prive di influssi esterni relative alla
qualità effettiva del cuscinetto. In
molte applicazioni è determinante
una buona accuratezza di guida
possibilmente riproducibile del
cuscinetto. Sotto questo punto di
vista i moduli di misura angolari I sistemi di misura angolari raggiungono un’accuratezza di guida che li rende
possono rappresentare una valida un’alternativa robusta e facile da gestire ai cuscinetti pneumatici (il grafico mostra
alternativa agli assi con cuscinetti valori esemplificativi)
pneumatici. A dire il vero, è indubbio che l’assoluta accuratezza di guida di un cuscinetto Soluzioni di montaggio
pneumatico sia in molti casi migliore di quella di un cusci- personalizzate
netto volvente. Tuttavia, la ripetibilità dei moduli di misura I sistemi di misura angolari sono concepiti per velocità da
angolari di Heidenhain è comparabile all’accuratezza di guida ridotte a medie e carichi medi con accuratezza da elevata a
di un cuscinetto pneumatico. Inoltre, la rigidità dei cuscinetti massima, nonché massima ripetibilità. Per rispondere perfetvolventi Heidenhain è almeno dieci volte maggiore di quella tamente alle singole esigenze sono possibili modifiche perdei cuscinetti pneumatici di dimensioni comparabili. Per assi sonalizzate.
sui quali agiscono delle forze possono effettivamente rappre- Tra queste si annoverano le condizioni di montaggio mecsentare una soluzione più accurata. I cuscinetti volventi sono caniche, l’adattamento specifico del supporto ai requisiti apper lo più insensibili agli urti e non necessitano di alimenta- plicativi (pretensionamento, lubrificazione, angolo di spinta,
zione pneumatica controllata, sono pertanto più robusti e più materiali ecc.), nonché il tipo di supporto di misura e l’intersemplici nella gestione.
faccia elettrica all’elettronica successiva.
Sistemi di misura angolari modulari Heidenhain serie ECA 4000
L
a serie ECA 4000 rappresenta la novità 2014 di Heidenhain per
i sistemi di misura angolari modulari: introduce la possibilità di
avere un segnale assoluto nelle designazioni EnDat22 digitale puro,
Fanuc (_ e _i) e Mitsubishi.
ECA 4000 si aggiunge ai sistemi di misura angolari incapsulati
con segnale assoluto già disponibili, RCN 2000, RCN 5000 e RCN 8000,
ampliando così la gamma delle soluzioni disponibili per settori applicativi
differenti. Grazie alla soluzione modulare con ingombri contenuti, può essere
impiegata in situazioni con limitazioni di spazio ma con necessità di ampi diametri. Molto apprezzata l’ampia gamma di diametri disponibili: l’offerta comprende versioni da 104 mm a 331 mm; a richiesta è fornibile una versione
fino a 560 mm. Le graduazioni sono state realizzate con la tecnologia
dei sistemi lineari LIC 4000, con risoluzioni fino a 0,0048” e accuratezza ±1,7”. Il software di elaborazione del segnale nella testina di lettura
garantisce un errore di posizione del singolo periodo di ±0,08” (0,013” RMS)
e offre vantaggi nell’allineamento in fase di montaggio grazie al controllo
dell’ampiezza di segnale, rendendolo poco sensibile alle variazioni di distanza
tra testina di lettura e anello. La testina è anche dotata di un sensore per il
rilevamento e la correzione del disturbo dovuto al disallineamento tra scala
graduata e reticolo di scansione della testina (angolo di Moirè). L’assenza di
organi di tenuta riducono la coppia di spunto e i possibili deterioramenti in applicazioni altamente dinamiche, come nel caso di accoppiamenti con motori
diretti. La larghezza di banda, infine, è superiore ad 1 MHz. La scheda di
interfaccia EIB 1612 permette di elaborare i segnali di due testine di lettura,
20
Grazie alla soluzione modulare con ingombri contenuti,
ECA 4000 può essere impiegata in situazioni con limitazioni
di spazio, ma con necessità di ampi diametri
soluzione ideale nel caso di applicazioni con necessità di elevata accuratezza
di posizionamento, o dove è impossibile contenere le tolleranze meccaniche
garantendo le qualità di funzionamento di ECA 4000.
Il grado di protezione della testina, IP67, garantisce l’affidabilità nel tempo
della componentistica elettronica e consente di eseguire senza particolari
accorgimenti eventuali operazioni di manutenzione.
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EIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTI
Soluzioni Heidenhain per la tecnologia medicale: precisione, affidabilità e durata
L
a tecnologia medicale interessa un settore estremamente complesso sotto vari punti di vista. In primo luogo, è necessario tenere
presente che ci si trova a operare con persone in condizioni difficili
ed eccezionali, dato che proprio la loro salute, uno dei beni principali
per ogni essere umano, sta vivendo una fase delicata. In questo
stato d’incertezza le persone vengono a contatto con apparecchiature diagnostiche e terapeutiche high-tech. Non sono in grado di comprendere queste
tecnologie e spesso ne rimangono intimorite. Allo stesso tempo, molte delle loro
speranze sono riposte in queste macchine e apparecchiature. Tipicamente reazioni analoghe sono rilevabili nei confronti dei laboratori, anche se in questi casi
i pazienti sono meno coscienti del ruolo giocato dalla tecnologia. Apparecchi e
macchine per il settore medicale devono dunque inserirsi in modo armonico in
questi ambiti così particolari. Una possibilità perché questo avvenga è quella di
offrire il massimo confort possibile ai pazienti, per esempio rendendo ancora più
fluido il movimento di un tavolo operatorio o di una poltrona odontoiatrica. Un
altro aspetto, di sicuro molto importante, è riuscire a garantire diagnosi affidabili
e terapie efficaci, che riescano a guadagnare la fiducia del paziente. Si rivelano,
perciò, necessari, per esempio, controlli estremamente precisi per riuscire a
posizionare esattamente un sistema a raggi X per la tomografia computerizzata
in passi estremamente piccoli e riuscire a riprodurre a elevata risoluzione quanti
più strati possibili del corpo, oppure ancora per indirizzare correttamente gli
acceleratori lineari dei sistemi per la radioterapia.
Attiva da oltre 120 anni, Heidenhain ha stabilito molte importanti ‘pietre miliari’
nella tecnologia di misura, controllo e azionamento, creando i presupposti per il
progresso tecnologico nei settori più innovativi in tutto il mondo. Proprio grazie
Heidenhain offre una gamma completa di sistemi di misura
lineari e angolari e di trasduttori rotativi, come
per esempio il sistema assoluto aperto
LIC 4000, in grado di rispondere in modo
ottimale alle esigenze del settore
medicale e adattabile alle diverse
applicazioni
alla propria vasta esperienza e competenza nella progettazione e produzione
nell’ambito della tecnologia di misura, Heidenhain è in grado di garantire il
comfort al paziente e al tempo stesso il controllo a elevata precisione della
tecnologia medicale. Offre infatti una gamma completa di sistemi di misura
lineari e angolari, oltre che di trasduttori rotativi, in grado di rispondere in modo
ottimale alle esigenze di questo settore e adattabili alle diverse applicazioni.
Le soluzioni dell’azienda assicurano: elevata accuratezza di posizionamento,
misure senza ‘backlash’, elevata affidabilità e disponibilità, lunga durata e
design compatto.
Nuovi trasduttori rotativi assoluti induttivi della serie ECI/EBI 100 con albero cavo
G
razie a una nuova generazione di trasduttori rotativi assoluti induttivi,
Heidenhain amplia le possibilità di impiego della serie ECI/EBI 100.
Vengono utilizzati principalmente in applicazioni dai requisiti severi,
quali motori con alberi cavi e torque, nonché per il montaggio in
spazi ristretti, tipici delle moderne concezioni meccaniche. Per queste applicazioni il trasduttore rotativo ECI 119 vanta un’esecuzione estremamente
compatta e robusta in termini di resistenza alla contaminazione e alle sollecitazioni
meccaniche, oltre a una risoluzione monogiro di 19 bit (524.288 posizioni/giro). Il
top di gamma della serie ampliata è rappresentato da EBI 135. Il suo contagiri a
batteria (16 bit) consente una risoluzione complessiva di 35 bit rispetto ai 19 bit
del sistema monogiro ECI 119. La scansione induttiva rende l’encoder particolarmente robusto. In condizioni di impiego normali e con alimentazione a batteria
esterna, la vita utile della batteria può raggiungere i dieci anni circa. Inoltre, come
opzione, è possibile collegare un sensore termico esterno per le relative analisi. I
valori della temperatura vengono trasmessi tramite il protocollo EnDat 2.2.
I trasduttori rotativi assoluti induttivi Heidenhain della serie ECI/EBI 100 sono
disponibili con albero cavo del diametro di 30 mm, 38 mm o 50 mm. L’albero
cavo permette anche il passaggio di cavi elettrici, alberi o linee di alimentazione.
A seconda della concezione della macchina si riduce così notevolmente anche
la complessità costruttiva. Grazie alla cavità della flangia di nuova concezione è
possibile ottimizzare il sistema di collegamento elettrico. In caso di montaggio
in spazi ristretti, in particolare, è possibile effettuare il collegamento elettrico
all’interno del profilo dell’encoder.
Un ulteriore vantaggio dei trasduttori rotativi assoluti induttivi della serie ECI/
EBI 100 è il montaggio senza cuscinetto a sfere, che esclude coppie di spunto
aggiuntive e riscaldamento intrinseco meccanico. Allo stesso tempo, si esclude il
I trasduttori rotativi assoluti induttivi della serie ECI/EBI 100
Heidenhain vengono utilizzati principalmente in applicazioni
dai requisiti severi, quali motori con alberi cavi e torque,
nonché per il montaggio in spazi ristretti tipici delle moderne
concezioni meccaniche
problema potenziale di danneggiamenti dei cuscinetti dovuti a correnti ondulatorie
parassite, come nel caso dell’impiego su motori elettrici. I trasduttori rotativi sono
inoltre idonei per un elevato range di temperature di lavoro, fino a +115 °C,
consentendo così l’ottimale efficienza del motore. Un range esteso di tensioni
di alimentazione semplifica la configurazione dell’elettronica successiva e delle
lunghezze dei cavi di collegamento.
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COPERTINA
HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDEN
HMC 6: la soluzione Heidenhain a cavo singolo
I
viando al problema della fasatura iniziale e alla rigidità delle cinematiche
motori necessitano comunemente di due cavi separati ciascuno
con problemi di risonanza.
con specifiche caratteristiche elettriche e meccaniche: uno per
Riassumiamo le innovazioni più interessanti e apprezzate:
la connessione dati dell’encoder feedback motore e per l’alimen• non è richiesta la sostituzione delle interfacce esistenti nelle elettrotazione dello stesso, l’altro per l’alimentazione di potenza del
niche di gestione dati;
motore ed eventualmente del servofreno.
• utilizzo di un minore numero e anche più piccoli sistemi di catenarie
Per le cosiddette soluzioni a drive decentralizzati (i propri inverter sono
per la movimentazione cavi;
fissati sul motore), sono in commercio cavi e connettori definiti ibridi,
• il numero inferiore di cavi migliora sensibilmente la flessibilità di
dove l’alimentazione per il motore e le linee di comunicazione per gli
utilizzo della catenaria riducendo le problematiche di usura dei cavi a
inverter sono combinati in un’unica soluzione. È risultato evidente che
sezione diversa o con caratteristiche di flessibilità non omogenea;
la riduzione nel numero di componenti coinvolti nella trasmissione è in
• installazione ancora più facile e veloce, riducendo i tempi allestimento/
grado di portare un sensibile risparmio e di migliorare i comportamenti
attrezzaggio per lo svolmeccanici nelle catenarie
gimento di test in azienda
per la movimentazione
per macchinari di grosse
cavi. Si è quindi deciso di
dimensioni, che devono
investire nello sviluppo di
essere smontati per la
soluzioni con medesime
spedizione;
caratteristiche, esten• il profilo del cavo è
dendo questa tecnologia
più compatto, facilitando
di collegamento anche ai
l’integrazione del motore
servo motori, ove non è
nella macchina;
possibile raggiungere le
• sensibile riduzione
performance necessarie
dei costi di spedizione
con le soluzioni decene stoccaggio per cavo e
tralizzate. Con il progetto
connettore;
HMC 6 (Hybrid Motor
• riduzione dei costi di
Cable 6 wires measudocumentazione;
ring systems) Heidenhain
• riduzione del numero
supporta fortemente
dei componenti in caso
questa tecnologia per la
di assistenza;
trasmissione dei segnali
• la combinazione di
dell’encoder nel cavo di
cavo di alimentazione
alimentazione del motore.
e cavo del trasduttore
Si tratta di una soluzione
è validata con i restritall’avanguardia: integrare
tivi requisiti imposti dal
le linee del sistema di
sistema Qualità di Heimisura nel cavo di alidenhain.
mentazione in modo da
Per i costruttori di motori
utilizzare un unico cavo di
e macchinari, il design
collegamento tra il motore
Il cavo HMC 6 è stato progettato per agevolare la connessione ai
universale di HMC 6 cone l’armadio elettrico.
sistemi mantenendo le garanzie all’immunità ai disturbi imposte dalla
Comunità Europea
sente la massima flessiLa soluzione HMC 6 è
bilità, perché è possibile
stata progettata specifiutilizzare componenti industriali standard sia dalla parte del motore, sia
catamente per l’ultima generazione dell’interfaccia dati Heidenhain
dalla parte dell’elettronica di gestione. Dalla parte del CNC i benefici
EnDat 2.2 di tipo assoluto per i sistemi di misura nella designazione
sono evidenti: non è necessario sostituire i sistemi di inverter e le unità
EnDat22, che hanno unicamente la trasmissione dei dati puramente
di controllo. Il cavo HMC 6 è stato progettato per agevolare la connesseriale e sincrona su quattro fili.
sione ai sistemi mantenendo le garanzie all’immunità ai disturbi imposte
Questa tecnologia è stata utilizzata su tutte le ultime generazioni di
dalla Comunità Europea. La soluzione HMC 6 integra in un unico cavo i
encoder lineari e rotativi e sono in grado di raggiungere velocità di
fili per i sistemi di misura, motori e servo freni.
trasmissione fino a 16 MHz.
Si collega al motore tramite un connettore ibrido industrializzato. Per il
La gamma di questi encoder è in grado di coprire molteplici applicazioni
collegamento all’inverter il cavo è suddiviso in connessioni di potenza
di automazione industriale, includendo encoder motore per servo drive
per alimentazione del motore ed eventuale freno e connessioni dati e
nelle varie taglie e classi di accuratezza, sistemi di misura lineari (aperti
alimentazione per la parte encoder. Questo lo rende compatibile con gli
o incapsulati) e sistemi di misura angolari per applicazioni di precisione,
stessi componenti come nel caso dei cavi convenzionali.
offrendo una soluzione ottimale per la retroazione di motori diretti e ov-
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EIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTI
Tastatore di misura Heidenhain: versatile e a elevata accuratezza
A
canto 30xx è il più recente tastatore di misura
Heidenhain con segnale assoluto ad alta precisione. Dispone infatti di una corsa di misura di
ben 30 mm e risulta perciò la soluzione ideale
per stazioni di misura multiple dando la flessibilità di utilizzo per dimensioni diversificate senza la necessità
di riattrezzare il banco di misura e per applicazioni che
richiedono corse utili lunghe.
Nello specifico, Acanto è dotato di interfaccia seriale EnDat
2.2 ed è disponibile nella variante EnDat22 full digital con
segnali di posizione assoluti fino a 16 MHz. All’accensione,
Acanto saprà esattamente dove si trova senza bisogno di
alcuno spostamento per la ricerca degli indici di riferimento.
Inoltre, usato in combinazione con i visualizzatori di quote
Heidenhain Gage Chek per applicazioni di controllo qualità
pezzo finito, oppure ND 287 per misure metrologiche monodimensionali, o con l’unità modulare MSE 1000 per stazioni
complesse con necessità di utilizzare fino a 250 assi, fornisce un’ottima base di partenza per lo sviluppo di banchi
di prova flessibili e completi. È possibile verificarne anche
le informazioni di diagnostica online; sono molto importanti
Quando AT 3xxx viene usato in combinazione con l’unità modulare
per l’operatore che sarà in grado di gestire in tempo reale
MSE 1000 per stazioni complesse con necessità di utilizzare fino a 250
assi, fornisce un’ottima base di partenza per lo sviluppo di banchi di
l’effettivo stato del tastatore di misura.
prova flessibili e completi
Acanto è dotato di un cavo rimovibile che facilita le attività
di installazione e di manutenzione ed è disponibile in due
merso nell’acqua. Lo stilo è azionato da una robusta frizione in materiale
varianti, manuale o pneumatica. Entrambe hanno un grado di precisione
ceramico/polimerico, che rende il prodotto ancora meno sensibile al carico
di ±2 μm e una risoluzione di 368 nm. Oltre a ciò, Acanto 30xx dispone
laterale. Con un ciclo di vita pari a 5 milioni di operazioni di carico, Acanto
di un grado di protezione IP67, il che si significa che può operare in
rappresenta la soluzione ideale per le misure industriali e automatizzate.
condizioni ambientali difficili e addirittura essere momentaneamente im-
La nuova External Interface Box Heidenhain elimina la necessità di schede PC
H
eidenhain presenta la nuova External Interface
Box EIB 742 per misure di posizionamento precise. Si tratta di una soluzione di rete che elimina
la necessità della scheda di interfaccia PC di
solito richiesta quando si collega un apparecchio
di misura a un PC industriale o a un PC portatile. L’interfaccia
EIB 742 è ideale per dispositivi di ispezione e stazioni di misura multiple sottoposti a elevati carichi dovuti alle vibrazioni.
È possibile collegare fino a quattro sistemi di misura Heidenhain, sia con segnali incrementali sinusoidali (1 Vpp) sia con
L’interfaccia EIB 742 è ideale per dispositivi di ispezione e stazioni di
interfaccia EnDat (EnDat 2.1 e EnDat 2.2); inoltre, è certificata
misura multiple sottoposti a elevati carichi dovuti alle vibrazioni
UL 61010-1 e CSA 61010-1.
su richiesta, software. I software del driver per Windows, Linux e Labview
EIB 742 suddivide i periodi dei segnali incrementali fino a 4.096 volte per
sono inclusi nella fornitura per l’elaborazione dei dati su PC; essi facilitano
un migliore utilizzo del valore misurato. La memoria integrata consente
la programmazione e includono esempi di programmazione sulle funziodi memorizzare fino a 250.000 valori di misura per asse. Trigger interni
nalità di EIB 742. Grazie alle dimensioni compatte, due interfacce EIB 742
o esterni possono essere utilizzati per memorizzare i valori misurati per
possono essere posizionate all’interno di un alloggiamento standard da 19”
ogni asse. Un’interfaccia Ethernet standard con protocollo TCP/IP o UDP
occupando una sola unità in altezza. È anche possibile collegare diverse
è utilizzata per l’uscita dei dati, permettendo la connessione diretta a PC
EIB in cascata.
o a PC portatili. Il tipo di trasferimento dei valori di misura è selezionabile
tramite il modo operativo: trasferimento di valori singoli, a blocchi oppure,
di Gabriele Edoardi
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AO LINEA DIRETTA
In breve
Il professore è digitale
Qual è l’UPS più indicato? Per rispondere a questa domanda e supportare ulteriormente i clienti
nell’individuare la giusta soluzione alle proprie
necessità, Eaton (www.eaton.eu) ha chiamato in
campo il Professor Wattson, ‘un luminare virtuale’
che conosce il mondo degli UPS e della virtualizzazione, come pure le tecnologie di Eaton per proteggere i dati aziendali, patrimonio di inestimabile
valore per un solido business. Il professor Wattson,
disponibile all’indirizzo http://powerquality.eaton.
com/Italia/thoughtleadership/UPS-Tips.asp, è in
grado di suggerire la soluzione migliore per alimentare il sistema IT o per illustrare le tecnologie Eaton,
ed è sempre disponibile 24 ore su 24. Ulteriore novità: ora parla anche italiano.
Per essere un professore, Wattson non è affatto
noioso, anzi è simpatico e soprattutto le sue lezioni
sono gratuite. Oltre a dare suggerimenti in termini
di risparmio energetico, il professore offre utili con-
sigli per la protezione dei dati aziendali. Il professor
Wattson é sempre pronto a offrire supporto nella
scelta delle soluzioni più adatte alle esigenze del
cliente, assicurando risparmio energetico, alto rendimento dell’efficienza energetica e resilienza. Tra
le altre tematiche affrontate, ci sono le innovative
tecnologie di Eaton per una buona gestione delle
batterie e una giusta ripartizione dei carichi e il
software di gestione dell’alimentazione ‘Intelligent
Power Manager’.
Questo innovativo software è stato progettato per
salvare i lavori in corso e garantire l’arresto regolare
di tutti i sistemi operativi. Infine, Wattson mostra
ai clienti di Eaton come garantire la business continuity, una priorità assoluta per gli operatori IT e
la virtualizzazione, come pure le ultime novità di
prodotto, rack per il raffreddamento delle apparecchiature di valore e le innovative ePDU G3 di
nuova generazione: monitorabili, gestibili, semplici
e dotate di funzionalità ‘brevettate da Eaton’ tra
le quali il nuovissimo e unico sistema di serraggio
delle spine elettriche che non necessita di staffe di
fissaggio anti-vibrazione, oppure la temperatura di
funzionamento innalzata fino ai 60 °C rendendo i
prodotti compatibili con le nuove esigenze di data
center con temperatura ambiente tra i 25 ei 30 °C.
24
Pilz incrementa le proprie capacità produttive aprendo due
nuovi stabilimenti, uno in Germania e uno in Cina
Pilz: la crescita
prosegue
di Laura Galli
P
ilz, fornitore di soluzioni
complete per l’automazione
sicura, rafforza le proprie
capacità grazie a due nuovi
stabilimenti: uno in Germania e uno in Cina. L’inaugurazione dei
lavori del nuovo centro di logistica e
produzione Peter Pilz testimonia l’ampliamento della sede di Ostfildern,
che è ormai diventata Pilz Campus. I
lavori di costruzione dureranno circa
un anno. L’edificio avrà una superficie
utile di 15.000 m² e verrà realizzato
secondo gli standard più aggiornati e
le conoscenze più recenti in merito a
efficienza energetica, inquinamento
fonico e cicli logistici. La nuova costruzione ha l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’efficienza della produzione
e dei processi legati a essa.
Lo stabilimento in Cina, invece, è destinato al mercato asiatico e mira a
servire i clienti in tempi più rapidi. Il
sito produttivo ha sede nella città di
Jintan. “La Cina rappresenta un mercato importante per noi all’interno del
bacino asiatico. La crescita dell’importanza della sicurezza e l’avvicinamento
agli standard europei rappresentano
delle prospettive straordinarie per
Pilz”, afferma Renate Pilz, presidente
della direzione. Il nuovo stabilimento
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
in Germania e il nuovo sito produttivo
in Cina rappresentano un investimento
di circa 25 milioni di euro.
Pilz occupa oltre 1.800 dipendenti, registrando anche in questo settore una
crescita superiore al 7%. “Vogliamo
continuare a crescere e far crescere
anche il numero dei dipendenti”, afferma Susanne Kunschert, socia dirigente. “Nel 2014 intendiamo assumere
circa 90 dipendenti, in particolar modo
nel settore dedicato allo sviluppo di
hardware e software. Grazie all’apertura di tre nuove filiali in Canada, Taiwan e nella Repubblica Ceca, nel 2013
Pilz ha rafforzato la propria presenza
in tutto il mondo. Il gruppo Pilz comprende 31 filiali. Nel 2013 le esportazioni hanno rappresentato il 68,2% del
volume di affari di Pilz: un incremento
dello 0,4% rispetto al 2012. Anche il fatturato ha registrato un incremento del
3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 233 milioni di euro. E per
l’anno in corso le previsioni sono all’insegna dell’ottimismo”, come afferma
Susanne Kunschert. ”Siamo convinti
che, se le previsioni relative alla congiuntura verranno rispettate, saremo
in grado di migliorare ulteriormente il
risultato economico raggiunto l’anno
scorso”.
Grazie alla tecnologia Schneider Electric, la sala di controllo del
Maracanã rende questo tempio del calcio uno degli stadi più
moderni e sicuri al mondo
L’automazione
di Schneider fa
goal ai mondiali
di Elena Castello
I
l controllo di tremila impianti luce
che costituiscono il monumentale
sistema di illuminazione, 17 ascensori, 12 scale mobile, 292 bagni, 60
bar e oltre 500 contatori d’energia
e dispositivi per la protezione elettrica
dello stadio Jornalista Mário Filho, meglio
noto come Maracanã, avviene da un’unica postazione, la sala di controllo e monitoraggio. Al di là del monitoraggio del
consumo elettrico dello stadio in tempo
reale, nella sala di controllo vengono
gestite anche altre sezioni come le aree
di illuminazione comuni, l’aerazione, gli
scarichi e il sistema di condizionamento,
i generatori, i gruppi di continuità (UPS),
il controllo degli accessi, il sistema antincendio, le TV a circuito chiuso e i sistemi
idraulici. Rispettando gli standard internazionali imposti dalla Fifa, Schneider
Electric (www.schneider-electric.it) e i suoi
partner hanno sviluppato un progetto di
automazione con una rete intelligente
che integra diversi sistemi che tengono
conto di oltre 36.000 variabili differenti.
“Il Maracanã si aggiunge all’elenco esclusivo di stadi intelligenti nel mondo con
un’architettura tecnologica che permette di gestire diverse informazioni in
tempo reale per velocizzare e rendere
più efficiente il processo decisionale”
afferma João Carro Aderaldo, vice president of partner business
di Schneider Electric Brazil.
L’illuminazione dello stadio
è controllata da una serie
di sistemi che utilizzano i
protocolli DMX e KNX che,
unitamente all’integrazione
con la rete, permette combinazioni di illuminazione
pre-programmate come i
colori e la creazione di scenari differenti. Inoltre, ela-
bora in tempo reale i messaggi di guasto
sui sistemi monitorati, mostrando i valori
attuali per ogni situazione e i messaggi di
avviso quando vengono superati i limiti
prestabiliti, rendendo così lo stadio più
sicuro ed efficiente. Distribuiti all’interno
dello stadio, vi sono oltre 300 moderni
pannelli di automazione che utilizzano
protocolli di comunicazione aperti. Oltre
all’integrazione di tutti i sistemi e processi, è possibile conseguire risparmi in
termini di energia che raggiungono il
36%. Schneider Electric ha inoltre fornito
allo stadio il sistema di sicurezza, composto da videocamere ad alta definizione,
sistemi di monitoraggio intelligenti e
archiviazione delle immagini. Il sistema
di monitoraggio integrato offre un’unica interfaccia per l’acquisizione video,
adeguamenti per le aree e il controllo
degli accessi. Il sistema di archiviazione
delle immagini svolge il lavoro pesante:
i dati della sorveglianza vengono analizzati e contrassegnati in automatico;
gli allarmi vengono inviati agli operatori
solo quando si rileva un’attività sospetta.
Tramite i dati dinamici e in tempo reale,
gli incidenti possono essere facilmente
identificati e risolti, fornendo un ambiente più sicuro. Schneider Electric si è
inoltre occupata della fornitura di tutte le
attrezzature per la distribuzione elettrica.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
AO LINEA DIRETTA
In breve
La nuova fabbrica
dell’innovazione
È stata inaugurata la nuova fabbrica dell’innovazione
Wittenstein (www.wittenstein.com) nel polo produttivo di Igersheim in Germania. Dopo la posa della
prima pietra nel 2012, la struttura è oggi cresciuta fino
ad abbracciare 18.000 m2 totali, 500 postazioni per
6.000 m2 di superfici produttive e uffici distribuiti su
3 piani, altissima efficienza energetica certificata: già
300 ‘pionieri’ stanno sperimentando giornalmente
questa nuova avventura lavorativa. Un perfetto
connubio di prodotti e sistemi meccatronici degni di
una smart factory di altissimo livello che utilizza sole,
energie rinnovabili e materiali locali ed ecosostenibili,
con vetrate alte 6 m che offrono trasparenza visiva.
Processi produttivi rivoluzionari portano necessariamente a prodotti e progetti rivoluzionari: Wittenstein
Cyber Motor e Wittenstein Motion Control - trasferendo qui la loro produzione - ne sono un esempio.
Da una fabbrica innovativa è poi nato un concorso fotografico. L’idea di Manfred Wittenstein, presidente
del collegio sindacale di Wittenstein, è stata infatti
quella di dare vita all’Enterpreneur 4.0 Award, un
rivoluzionario concorso fotografico internazionale in
cui il fotografo incontra e si cimenta con la fabbrica
del futuro. Il fotografo italiano Oliviero Toscani, presidente della giuria, ha decretato vincitore l’evocativo
ciclo di immagini di intense fioriture primaverili di
Sascha Weidner.
PTC e ThingWorx entrano
nell’IIC
PTC (www.it.ptc.com) e ThingWorx (www.thingworx.
com) entrano nell’Industrial Internet Consortium
(IIC) con l’obiettivo di accelerare il cammino verso
l’integrazione del mondo fisico con quello digitale e
promuovere l’adozione di Internet degli oggetti (Internet of things). IBM, Cisco, GE, AT&T sono solo alcune delle realtà già presenti nell’Industrial Internet
Consortium e si occupano dello sviluppo di standard
che consentano a macchine e dispositivi di qualsiasi
produttore di utilizzare, condividere e comunicare le
informazioni. Grazie a questi standard, gli sviluppatori
di piattaforme hardware e software saranno in grado
di creare prodotti totalmente compatibili con l’Internet degli oggetti.
25
AO LINEA DIRETTA
In breve
Affidabilità e Tecnologie
Si chiude positivamente l’ottava edizione di Affidabilità & Tecnologie (www.affidabilita.eu)
242 espositori (+12%) e 7.208 visitatori (+18%)
hanno preso parte alla manifestazione italiana
dedicata alle soluzioni, tecnologie e ai servizi per
l’innovazione in ambito manifatturiero, svoltasi a
Torino, presso Lingotto Fiere.
L’ampia parte espositiva (13.000 m2, il 50% in
più rispetto all’edizione 2013), ospitata nel padiglione 3 di Lingotto Fiere, ha presentato migliaia
di novità e oltre 300 casi applicativi, caratterizzati
dall’innovatività e dalla capacità di rispondere alle
precise esigenze delle aziende manifatturiere. La
preziosa e fattiva collaborazione di importanti
aziende, istituzioni, centri ricerca e Università ha
dato vita a un programma contenutistico di assoluto livello e attualità: 13 convegni specialistici, 24
seminari pratici ed easy speech.
Gli espositori, i main partner e i visitatori, al termine della manifestazione hanno fornito agli organizzatori concreti suggerimenti.
È visto positivamente un progetto A&T 2015 ancora più centrato sulle soluzioni volte a garantire
processi e prodotti qualitativamente migliori,
più affidabili e sicuri, sviluppando il focus sulle
innovative soluzioni di misura e sui sistemi di
acquisizione dati, di fondamentale importanza
nell’attuale panorama dello sviluppo tecnologico e della conversione da R&D a produzione,
abbattendo i costi e i tempi di sviluppo, sull’automazione e i controlli in produzione, sulla ‘visione artificiale’ e le tecnologie a essa correlate,
sulla marcatura, tecnologia laser e tracciabilità,
approfondendo ulteriormente tematiche come la
sensoristica e l’energy saving, al centro delle più
attuali sfide industriali.
Interroll verso la Russia
Interroll (www.interroll.it) azienda specializzata
in prodotti e soluzioni di intralogistica, rafforza le
proprie attività internazionali con un accordo con
la russa Kifato MK.
La società russa commercializzerà le soluzioni Interroll di stoccaggio dinamico e inserirà nella propria offerta rulli, motori e azionamenti per sistemi
di trasporto, così come conveyor e sorter, seppur
non in esclusiva.
La Trading House è specializzata in progetti chiavi
in mano per svariate soluzioni di stoccaggio per
magazzini. L’azienda è il principale braccio commerciale e di installazione di Kifato MK, il più
grande produttore di sistemi di scaffalature in
Russia e una delle cinque più grandi società europee in questo settore con una produzione annua di
1.500.000 di posti pallet in scaffalature, esportate
per oltre la metà in tutta Europa.
26
Dopo vent’anni dalla fondazione, il consorzio PNI diventa Profibus
e Profinet Italia
Consorzio PNI
diventa Profibus
e Profinet Italia
di Antonella Pellegrini
S
i è svolto lo
scorso mese
di giugno l’evento celebrativo che
ha festeggiato i primi
20 anni di Consorzio
PNI. Una festa che
ha coinvolto tutti coloro che, dalla fondazione a oggi, hanno
contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo.
L’evento, tenutosi nella
splendida cornice di Castello degli
Angeli, in provincia di Bergamo, si è
aperto con l’assemblea straordinaria
dei soci che hanno rinnovato l’attività associativa per i prossimi 20 anni
e hanno deciso contestualmente di
cambiare il nome dell’associazione in
Profibus e Profinet Italia - P.I. (www.
profi-bus.it).
Un cambiamento che si è detto necessario: in vent’anni di intensa attività
mondiale, dalla tecnologia Profibus,
che diede nome al Consorzio Profibus
Network Italia nel lontano 1994, sono
stati introdotti i profili Profibus PA e
il protocollo Profinet con i suoi profili
Profienergy, Profidrive e Profisafe, arrivando a una diffusione che conta oltre
47 milioni di nodi installati per Profibus
e più di 7,6 milioni di nodi installati per
Profinet, in continuo aumento.
Si apre quindi una nuova era per l’associazione, che intende perseguire il suo
obiettivo di promozione e diffusione
delle tecnologie Profibus e Profinet,
lavorando in un’ottica di crescita e miglioramento continuo.
Tutto questo senza però dimenticare
lo spirito di gruppo che da sempre lo
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
contraddistingue e che ha fatto sì che
l’associazione crescesse in tutti questi
anni: fondato inizialmente da una decina di aziende, il consorzio conta oggi
circa 50 soci. Momento culmine della
serata è stato il brindisi celebrativo
che ha raccolto tutti gli ospiti intorno
al discorso di Karsten Schneider, presidente mondiale dell’associazione, e
Antonio Augelli, presidente del consorzio italiano, entrambi soddisfatti
per i risultati raggiunti e ribadendo
l’impegno al continuo sviluppo e diffusione dei protocolli.
“L’impegno del consorzio nei confronti
degli utilizzatori di Profibus e Profinet
è quello di continuare a mettere a loro
disposizione l’esperienza e la competenza di esperti, in grado di offrire
a ingegneri e installatori tecnologie
innovative per l’ottimizzazione delle
linee di lavorazione delle loro aziende”
afferma Antonio Augelli. “La ragione
del cambiamento di ragione sociale
nasce proprio dalla necessità di un
riferimento esplicito ad entrambe le
tecnologie che il consorzio continuerà
a promuovere e diffondere per i prossimi 20 anni”.
Il fatturato mondiale del mercato della robotica ha segnato nel
2013 un incremento del 12%. Il settore è in crescita anche per
l’anno in corso
La robotica
continua
a crescere
In breve
di Federica Andreini
L
a robotica gode di buona salute. È
quanto è emerso lo scorso luglio
nel corso di una tavola rotonda
che si è tenuta in contemporanea con la fiera internazionale
Automatica in Monaco di Baviera (www.
automatica-munich.com), il CEO Meeting, tavola rotonda a conclusione del
Simposio Internazionale della Robotica
(ISR – International Symposium of Robotics) e che ha messo a confronto i principali attori del business della robotica
mondiale. “Nel 2013 sono stati venduti
179.000 robot industriali” afferma Arturo
Baroncelli, segment manager director di
Comau Robotics (www.robotics.comau.
com) e presidente dell’IFR, International
Federation of Robotics (www.ifr.org) “il
12% in più dell’anno precedente. Dato
ancor più confortante, gli ordini in questi
primi sei mesi del 2014 sono in ulteriore
aumento in tutti i settori manifatturieri.
Ci aspettiamo che la crescita, anche nel
2014, rispetti il trend iniziato lo scorso
anno”. I mercati in maggiore crescita risultano essere quelli del Far East. Infatti,
solo in Cina, è il mercato più ampio e con
le maggiori potenzialità di crescita, e in
Australia sono stati venduti oltre 100.000
robot. La crescita in Europa è stata del
5%, ma secondo Baroncelli “Con i robot
venduti anche nel nostro Continente si
è raggiunto il record assoluto degli ultimi anni. Questo significa che il settore
è sano anche in Europa”. A livello mondiale sono Giappone, Stati Uniti, Corea e
Germania a detenere il 50% del mercato.
“Il Giappone” continua Baroncelli “rimane
il Paese con il maggior numero di robot in
funzione. Nel Paese le installazioni hanno
superato le 300.000 unità. Altro dato importante per descrivere il mercato giapponese della robotica è che più della
metà dei robot mondiali sono realizzati
nel Paese e questo pone il Giappone fra i
primi produttori a livello mondiale”. Ana-
AO LINEA DIRETTA
lizzando ambiti e tendenze del settore, è
stato rilevato come a trainare l’installazione di robot siano ancora l’automotive
e le lavorazioni meccaniche, anche se
un ruolo importante iniziano ad averlo
anche altri settori, come l’alimentare e
il farmaceutico, l’industria elettrica ed
elettronica. “L’efficienza energetica, l’uso
di materiali innovativi, l’aumento del numero di prodotti richiesti dal mercato e
la contemporanea, diminuzione del loro
ciclo di vita” sottolinea il presidente IFR
“stanno richiedendo sforzi importanti ai
produttori di robot, ai system integrator
e ai protagonisti della meccatronica tout
court”. In particolare la diminuzione del
tempo di vita dei prodotti e l’incremento
della varietà dei medesimi sposta il focus
verso due aspetti fondamentali, ovvero
la flessibilità produttiva, che deve essere
garantita da ciascun macchinario acquistato, e la capacità di produrre grandi
volumi. “Senza dimenticare” prosegue
“le sempre più numerose richieste che
giungono da quei settori in cui le persone
sono impegnate in lavori molto faticosi,
ripetitivi, noiosi o in ambienti in cui c’è il
rischio di mettere a repentaglio la salute
degli operatori”.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Partnership per robotica
e automazione
Da alcuni anni MgM Robotics (www.mgmrobotics.it), azienda torinese specializzata nella
realizzazione di soluzioni robotizzate, e B&R Automazione Industriale (www.br-automation.com),
primario fornitore di automazione integrata, collaborano per offrire insieme la soluzione ottimale
in ogni applicazione, gettando le basi per una
partnership tecnologica che genera vantaggi competitivi concreti. La decisione di MgM Robotics di
utilizzare tecnologia esclusiva di B&R nel settore
dell’automazione ha portato le due aziende a sviluppare diversi progetti di ricerca col fine di poter
fornire ai propri clienti soluzioni d’avanguardia.
“Abbiamo molti clienti in comune, alcuni molto
noti come Comau Robotics, e il nostro rapporto
con B&R si è stretto in modo naturale nel tempo”
dichiara Mariano Marchetti, amministratore delegato di MgM Robotics. “A cosa è dovuto questo sodalizio? Abbiamo semplicemente lo stesso
obiettivo: offrire la soluzione migliore in ogni
applicazione”.
MgM Robotics ha iniziato con l’acquisto di alcuni
pannelli touch PowerPanel di B&R, utilizzando
inoltre i drive e le CPU B&R all’interno dei controllori dei robot, sfruttando le potenzialità del
protocollo realtime Ethernet Powerlink e della
tecnologia di sicurezza integrata. Progressivamente si è avvicinata sempre più alla filosofia di
automazione integrata nativa di B&R.
Oggi MGM Robotics e B&R Automazione Industriale operano fianco a fianco e usufruiscono l’una
dei servizi dell’altra. I clienti finali possono contare
su un team affiatato e un supporto a tutto tondo,
offerto da due aziende che hanno la medesima
attenzione alla soddisfazione del cliente.
È questo un esempio eccellente di partnership tecnologica che genera vantaggi competitivi a lungo
termine.
Raul Marchetti (a sinistra) e Mariano
Marchetti (a destra) di MgM Robotics
27
AO PANORAMA
di Polly McGallagher
Automazione:
oltre l’industria
Fonte: http://magazine.greenplanner.it
Le tante declinazioni del termine automazione in un contesto
produttivo che si sta modificando radicalmente
N
el 2012 il gotha del manufacturing tedesco lanciò Industrie 4.0, un’iniziativa proposta
(con l’intervento anche governativo) per delineare uno
scenario possibile di sviluppo nel volgere
di dieci/vent’anni: oggi il termine Industry
4.0, declinato in tutte le lingue e presente
in Italia come Industria 4.0, ha assunto l’accezione universale di quarta rivoluzione
industriale ed è usato come keyword simbolica, un vero e proprio salto di paradigma
rispetto alle visioni proposte da gran parte
dei futurologi fino all’ultimo decennio del
XX secolo. Anche in altri Paesi sono partite
varie attività di studio e ricerca (pubbliche,
private o miste) per contestualizzare opportunamente i driver di crescita, segnalando i
settori ad alto potenziale nel medio-lungo
termine ed evidenziando le eventuali aree
28
critiche. Anche se legata essenzialmente
al mondo produttivo, Industria 4.0 dovrà
necessariamente stabilire una stretta integrazione con lo spazio esterno, tramite i
nuovi paradigmi dell’Internet of Things. Sul
piano teorico esiste un accordo abbastanza
ampio tra i soggetti interessati alla sua futura attuazione, a eccezione forse di coloro
che vedono un percorso di crescita del tutto
verticale all’interno del medesimo business,
ma è innegabile che le modalità produttive
stiano modificandosi radicalmente e proprio ciò induce a un’attenta analisi dell’interazione/integrazione tra l’industria e lo
spazio esterno. Si tratta di implementare
tecnologie trasversali, metasettoriali che
implichino il confluire di discipline diverse,
con scenari applicativi nei quali si integrino
mondi reali e digitali, con la creazione delle
fabbriche virtuali: una serie di obiettivi
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
molto ambiziosi. Per questi motivi viene
consigliato da più parti di definire la natura
degli obiettivi stessi, prima di metter mano
a norme e standard.
Quali scenari?
I grandi gruppi mondiali di consulenza
hanno ovviamente tracciato degli scenari ad
hoc. Frost&Sullivan vede nelle fabbriche del
futuro un’abbondanza di cloud computing,
cibersicurezza e resilienza, tecnologie mobili di comunicazione, produzione flessibile
e soluzioni di servizio custom nelle applicazioni industriali. Anche il McKinsey Global Institute, in una prospettiva che tocca il 2025,
prevede fabbriche ad altissima tecnologia
pronte a realizzare un’ampia varietà di prodotti in piccoli lotti ma fortemente personalizzati (magari con stampanti 3D); poi nuovi
materiali, robot economici e specializzati,
Suggerimenti per
tratteggiare la fabbrica
del futuro
Le riflessioni innovative che riguardano
il futuro includono una somma di fattori
identificativi della smart factory, anche se
per alcuni la fabbrica intelligente è intesa
come terminus ad quem, ossia un contesto
nel quale innovare al massimo i sistemi esistenti con approccio bottom up.
L’accezione generalizzata invece la vede
come un tassello della costruzione di Industria 4.0, quindi come integrazione olistica di
dispositivi e tecnologie con un complesso di
prodotti, risorse e processi fortemente connotato dalla presenza di sistemi ciberfisici;
sono stati definiti ‘smart enablers’: prodotti
intelligenti dotati di memoria e unità di
processing, macchine in grado di autoorganizzarsi all’interno della rete produttiva,
pianificatori capaci di organizzare la produ-
zione in base ai dati provenienti dal mondo
reale e infine operatori, ossia osservatori
creativi in grado di apportare le modifiche
necessarie. In questo quadro si collocano
quindi scelte strategiche che spaziano dalla
componentistica e dagli assemblaggi di
dimensioni nanoscalari (in particolare per
la sensoristica wireless) ai sistemi adattativi complessi (CAS) e multitasking che dovrebbero sostituire le gerarchie di controllo
centralizzate,
tramite reti
wireless specifiche, quindi
da remoto. Tra
le altre tecnologie abilitanti
vale la pena di
ricordare quelle
attinenti alla
sicurezza di reti
e dispositivi
(per la quale si
propone un linguaggio internazionale del manufacturing). Altro tema
emergente: la fabbrica è smart se opta per
la soluzione green (misura, analisi e gestione
dei consumi).
Come si nota, si tende a rivoluzionare la
struttura classica dell’automazione: dalla
piramide gerarchica a reti smart caratterizzate da tecnologie trasversali e dalla comunicazione omnidirezionale. Dal grande
complesso industriale centralizzato a entità
snelle; ci si potrebbe chiedere però a questo
punto come potrà confrontarsi con questa
ipotesi evolutiva l’industria pesante: proprio
questo è uno degli scenari più impegnativi
da tratteggiare.
I numeri nel breve-medio
termine
Alle ricerche di mercato sull’automazione
industriale sfugge una zona grigia che fa
capo prevalentemente al Far East, in quanto
il know-how proprietario delle aziende
occidentali è stato di fatto replicato in apparecchiature e software depauperati di
contenuto tecnologico significativo, rendendo di fatto l’automazione industriale
quello che, nel
mondo occidentale, viene
definita icasticamente una
vera e propria
commodity. Ciò
premesso, IHS
ha fatto il punto
sulla chiusura
2013 e per
l’anno in corso
stima comunque in discreta
crescita (+7%)
il mercato mondiale IAE (Industrial automation equipment) pari a 185,3 miliardi di
dollari rispetto ai 173 del 2013; se si includono i servizi tale valore dovrebbe toccare i
283 (secondo IndustryARC). Seppur positivi,
si tratta comunque di dati caratterizzanti
un mercato maturo, se si confrontano con
quelli di settori in crescita esponenziale,
come si vedrà in seguito.
Per quanto riguarda i segmenti di mercato,
gli analisti di Markets&Markets prevedono
buone prospettive di crescita nel mercato
dell’automazione e nella strumentazione
di processo (Scada, PLC, DCS e MES) con un
bel balzo, dagli 86 miliardi del 2012 agli oltre
Fonte: http://michiganmobilemusings.com/
anche miniaturizzati, software intelligente
e servizi su cloud, una produzione quindi
ampiamente mirata e snella rispetto al target finale di domanda (massima personalizzazione, un abbinamento di bassi volumi/
ampio mix di prodotti).
In ogni caso bisogna pensare a un futuro
altamente automatizzato, caratterizzato da
alta ridondanza, self-recovery e riconfigurazione, software web based e sistemi totalmente integrati, in colloquio tra di loro in
modalità wireless specificamente protetta
(per il mercato dell’automazione industriale
senza fili gli analisti di TechNavio prevedono
un Cagr del 15,68% tra il 2013 e il 2018), manutenzione predittiva e autodiagnostica e
infine responsabilità ambientale, uno dei
temi più sentiti di Industria 4.0.
L’universo dei collegamenti m2m
M
achina Research ha analizzato in profondità l’universo dei
collegamenti telemetrici di tipo m2m, rilevando un cambiamento drastico di direzione nelle implementazioni: da quelle
in ambito ben definito, in applicazioni ‘chiuse’ (raccolta
dati tipici come temperatura, vibrazioni, umidità, pressione
ecc…) a contesti ben più ampi. Tutto ciò grazie alla riduzione dei costi dei
dispositivi remoti (controller, chip, moduli), che rendono particolarmente
vantaggiosa l’adozione delle tecnologie m2m in settori di business come
l’automotive e gli edifici intelligenti. In base alle stime di Machina Research,
i collegamenti m2m passeranno da 3,6 miliardi nel 2013 a 22,5 nel 2023,
coinvolgendo un crescente ecosistema formato da fornitori di dispositivi, di
soluzioni, di connettività, di piattaforme e integratori di sistemi. In quanto
a valore, Infonetics Research ritiene che i servizi m2m possano valere 31
miliardi nel 2017 (da 15 nel 2012), con 4 miliardi di collegamenti.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
29
AO PANORAMA
124 del 2018 e ai potenziali 180 nel 2020 (le
proiezioni superiori ai cinque anni sono comunque da verificare almeno con cadenza
biennale); la robotica industriale dovrebbe
generare un giro d’affari di 37 miliardi.
Quanto alle soluzioni per smart factory, ResearchAndMarkets ritiene che il fatturato
mondiale possa raggiungere nel complesso
i 246 miliardi di dollari nel 2018, con un Cagr
dell’8% a partire dal 2013; tra i settori dominanti la strumentazione, i MES e la robotica. Altrettanto positive le prospettive per i
componenti dei sistemi di machine vision,
che hanno fatturato a livello mondiale 13,5
miliardi nel 2012, dovrebbero superare i 15
quest’anno e balzare a 23,5 nel 2019. Infine
un rapido accenno anche ai sensori smart,
capace di giungere a un fatturato di 10,46
per la fine del 2020. Per quanto concerne i
sistemi di interfaccia uomo/macchina, che
sono stati stimati in 2,50 miliardi nel 2012,
la dimensione del loro mercato dovrebbe
salire a 4,05 nel 2017.
Automazione a 360°
Automazione diffusa tramite Internet degli
oggetti, ossia un paradigma di automazione
globale, ma più evidente in alcuni campi.
Il tema dell’energia non riguarda direttamente solo le attività produttive ma la collettività nel suo complesso; di conseguenza
l’implementazione di smart grid a controllo
intelligente permetterà di collegare in
modo sicuro centrali elettriche e dispositivi
alimentati di ogni tipologia (dalla fabbrica
ai quartieri cittadini), con criteri razionali
di produzione, distribuzione e stoccaggio.
Parliamo di un panorama che comprende
centrali virtuali o combinate, impianti di generazione di grandi dimensioni ma anche
di centinaia di
migliaia di piccoli impianti a
gas naturale,
sole, vento e
biomasse. Il loro
denominatore
comune sarà
quello di realizzare una simmetria perfetta
tra generazione
e domanda di
energia, le loro
tecnologie abilitanti saranno
tipicamente di IC. Il settore sta già attraendo
molto interesse, in particolare a livello europeo: MarketsAndMarkets stima che l’automazione nel solo sottosegmento delle
sottostazioni di gestione e contabilizzazione
dell’energia possa portare a un fatturato
mondiale a quasi 123 miliardi di dollari nel
2018.
Le smart grid saranno ovviamente fondamentali per attuare la smart mobility, che
permette un collegamento intelligente tra
elementi quali il veicolo, la griglia stessa per
l’alimentazione elettrica e l’infrastruttura
stradale con tutte le proprie dotazioni. Una
versione parziale della mobilità prevede il
collegamento tra veicolo e infrastruttura
stradale per lo scambio di informazioni di
vario genere. In ogni caso anche qui si intende sviluppare un nuovo concetto di mobilità basato su tecnologie abilitanti IC.
Nella smart mobility entra di diritto la mobilità pubblica terrestre, su gomma e rotaia; in
quest’ultimo caso da segnalare interessanti
soluzioni di manutenzione preventiva e pre-
dittiva applicabile a materiale, rotaie, binari
scambi e convogli. Si tratta di opportunità
di sostituzione dalle dimensioni enormi, nel
quale si sono identificate anche possibili
fonti di risparmio energetico.
Tra i mercati di sbocco più interessati alla
mobilità intelligente si distingue quello
della logistica internazionale, a prescindere dal mezzo impiegato: questo settore
è infatti uno dei principali destinatari degli
sviluppi di Internet degli oggetti, ma anche
terreno ideale per l’applicazione della robotica di servizio.
Automatizzare
le smart city
Strettamente connesso col tema della mobilità è ovviamente quello delle smart city
e della loro automazione. Frost&Sullivan
ritiene che le opportunità offerte dall’automazione delle smart city possano generare
un mercato pari a 1,5 trilioni di dollari, mentre GBI Research anticipa al 2017 il target
di fatturato raggiungibile: 1 trilione di dollari (da circa 500 miliardi nel 2012); i settori
smart da connettere trasversalmente sono
per realizzare appieno il concetto di città
intelligente sono abitazioni, edifici, grid, automazione industriale, sanità, istruzione, trasporti e sicurezza (in particolare la sicurezza
informatica, la crescita complessiva della
sicurezza salirà dal 25 al 30%). Dal punto di
vista tecnologico, parliamo di una somma
di fattori che spaziano dai sensori wireless
ai grandi sistemi software di controllo e gestione e quindi questa cifra potrebbe essere
anche sottostimata, se si intendesse prendere in considerazione anche le macro aree
urbane; in quest’ultimo caso si entrerebbe
nel campo specifico della smart economy e
quindi si si dovrebbero prendere in considerazione tutte le utility, con in primis l’energia
già citata, con la gestione dei rifiuti a tal fine.
Un mercato decisamente spumeggiante
è indubbiamente quello degli smart building (categoria che include commerciale e
residenziale), con un fatturato previsto per
il 2018 intorno ai 50 miliardi di dollari per
La realtà aumentata in ambito produttivo
I
ricercatori che si occupano di realtà aumentata (RA) stanno lavorando a sistemi di visione e software di modellazione specifici per device mobili
o indossabili (dagli occhiali elettronici ai proiettori retinali, ma anche a normali tablet o smartphone). Il loro obiettivo è quello di realizzare degli
strumenti efficaci per l’ambito progettuale e manifatturiero, con riduzione di tempi/errori di sviluppo, miglioramento della produttività, accesso a
comparazioni visive di alta qualità e analisi in tempo reale, condivisione di informazioni con l’esterno.
In produzione i vantaggi dell’RA si possono essenzialmente identificare nel riconoscimento automatico dei componenti installati, nei feedback
informativi e nel supporto alla decisioni, solo per portare alcuni esempi. Importanti sviluppi per la RA si prevedono anche nell’automazione dei trasporti.
30
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
quanto concerne i sistemi di automazione
e controllo. Per il momento il sotto segmento dei controlli Hvac contribuisce per
oltre un terzo al valore complessivo, ma si
prevede in crescita la quota dei dispositivi
di controllo accessi e sicurezza (secondo
MarketsAndMarkets). Un’altra fonte, Navigant Research, porta questa cifra addirittura da 58 miliardi nel 2013 a oltre 100 nel
2021 solo per i BAS (Building Automation
System) nel settore commerciale. Da notare
che la crescita è pressoché vasta in tutte le
aree geografiche, Asia compresa. Infine le
smart home, per le quali si identificano precise aree di automazione (controllo accessi
e sicurezza), dell’ambiente (riscaldamento
e ventilazione), dell’illuminazione; sistemi
di comunicazione e di intrattenimento. I
dati espressi dagli analisti qui divergono in
funzione dei parametri adottati, ma tutti
concordano su un fattore chiave, costantemente ricorrente, ossia sulla domanda di
sicurezza e safety; inoltre tutti concordano
sulla tecnologia wireless come regina delle
applicazioni future: per il monitoraggio
intelligente delle case sarà installato per il
2018 oltre mezzo miliardo di dispositivi e
nel solo 2013 le vendite di dispositivi wireless embedded sono raddoppiate in valore
rispetto all’anno precedente, toccando il
fatturato di 17,23 milioni (fonte). In vista di
Domotica 2.0, il Cagr settoriale per il quinquennio 2013-2018 è, secondo le stime più
prudenti, intorno al 50% in tutto il mondo,
ma ABI Research lo innalza addirittura al
78%, con un valore commerciale finale di
351 milioni di dollari, mentre Transparency
Research parla di un valore iniziale di 3,6 miliardi nel 2012 e 16,4 nel 2019.
Prospettive e potenzialità
Vale la pena di soffermarsi sulle previsioni relative al mercato europeo, che dovrebbe toccare i 18,8 miliardi nel 2020 (per
Markets&Markets), ma esiste una notevole
discrepanza con le ipotesi avanzate da Berg
Research, che opta per un Cagr del 46% tra
il 2012 e il 2017, con un valore finale di 2,6
miliardi di euro (3,4 in dollari).
Anche in Italia si vedono ampie possibilità
per l’automazione residenziale. Il nostro
Paese è in fase di decisa crescita e gli utilizzatori potenziali sono sempre meglio
informati sui suoi benefici, non solo diretti,
ma anche in termini di valore dell’immobile;
per tale motivo gli edifici di qualità (nuovi
o completamente ristrutturati) sempre più
Fonte: http://www.key4biz.it
frequentemente vengono posti sul mercato
non solo con un’automazione di base, ma
anche con alti livelli di integrazione.
Il CEI ha già standardizzato dettagliamente
(CEI 64-8/V3) i 3 livelli di installazioni domestiche e la disponibilità di specifiche app su
smartphone e tablet fa da volano alla domanda, con interfacce utente di facile uso,
accessibili localmente o in remoto. Il valore
totale dei sistemi (infrastrutture escluse, ovviamente) è decuplicato tra il 2005 e il 2013
per Assodomotica, passando da 42 a 440 milioni di euro. In tema di automazione di edifici sul territorio nazionale, non si possono
omettere le possibilità di business offerte da
una automazione intelligente di strutture alberghiere, siti turistici e/o artistici: si sono già
ipotizzate delle stime assolutamente prudenziali - per collegare ad esempio alberghi,
infrastrutture di trasporto, musei e i numeri
derivanti sono comprensibilmente enormi.
Un’accezione più estesa
di automazione
Se parliamo di automazione in senso lato,
vale la pena di citare alcuni settori nei
quali le commesse affluiscono con costanza. Nel campo scientifico, ad esempio,
sta crescendo l’automazione dei sistemi
per la medicina e la salute (sistemi di diagnostica e sala operatoria in primis). Per
MarketsAndMarkets il relativo mercato
mondiale tra il 2013 e il 2018 dovrebbe crescere con un Cagr del 9%, per portarsi da 43
miliardi di dollari a quasi 67; da notare che il
Cagr costituisce una media, ma l’accesso a
metodologie di diagnosi e cura più accurate
in alcune aree del globo che fino ad ora ne
sono state prive potrebbe generare localmente un Cagr enorme.
Anche se l’automazione di laboratorio è
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
ormai consolidata come tecnica sostitutiva
della manipolazione manuale di apparecchiature e processi, oggi le tecnologie e le
soluzioni ingegneristiche offerte sono di
altissimo livello. La crescita del mercato è
spinta da driver di domanda quali ad esempio la miniaturizzazione dei processi stessi,
la necessità di maggior affidabilità e la riduzione della contaminazione dei campioni.
Sul fronte dell’offerta si evidenziano soluzioni di tecnologie emergenti, come quella
- ma non solo - del lab-on-chip; i produttori
stanno dedicando un’ingente attività di R&S
ai sistemi biotecnologici, il cui mercato è
particolarmente attivo, anche con soluzioni
robotizzate.
In termini globali, le cifre dovrebbero passare dai 3 miliardi di dollari del 2012 ai 4,2
del 2017 (fonte: marketresearch.com).
Anche il settore bellico si avvale di tecnologie di automazione sempre più avanzate.
Secondo MarketsAndMarkets il mercato
mondiale delle armi intelligenti dovrebbe
portarsi da 3,6 miliardi nel 2013 a 5,3 nel
2018, mentre la robotica militare dovrebbe
superare gli 8 miliardi nel 2016. Un ambito
di particolare interesse è rappresentato dai
SAS (Situation Awareness Systems), ossia da
sistemi che hanno un versante anche civile;
si tratta di soluzioni che attengono alla difesa ma anche alla sicurezza del territorio
(homeland security), tramite un sistema di
infrastrutture intelligenti, veicoli connessi in
rete, e robot, incaricati di individuare potenziali elementi di pericolo.
Uno sfondo invece bucolico per la smart
agriculture e lo smart farming, dove diventano essenziali il monitoraggio dei raccolti e
il collegamento diretto con sistemi meteorologici per approntare misure di contenimento dei danni da maltempo. Gli automi
31
AO PANORAMA
destinati all’agricoltura sono apparecchia- versi casi si sale fino a 50.000 misure/s. Gli di tecnologie quali il cloud o m2m (sempre
ture sui generis: veloci ma precise, minia- utenti preferiscono le apparecchiature che più pervasivi in ambito non industriale, basti
turizzate al punto giusto (operano anche possono essere facilmente integrate sia in considerare il sorpasso appena avvenuto
delle versioni delta da 1 kg), si muovono con sistemi centralizzati sia distribuiti sia in un dei nodi in rete sulla popolazione globale),
destrezza per campi e serre, ma anche negli mix dei due sistemi. Riguardo alle moda- siano elementi che influenzeranno decisalità di configurazione della mente la tendenza verso il wireless (oggi di
allevamenti intelligenti, nei
strumentazione, viene pre- nicchia nell’industria), con ricadute imporquali gli AMS (Automated
ferito l’uso del PC, sia per la tanti per esempio in ambiti quali l’efficienza
Milking Systems) stanno
configurazione sia per l’ac- energetica (monitoraggio esteso e particosostituendo i tradizionali siquisizione dati. Metodi alter- lare di ogni ganglio produttivo), la manustemi automatici di munginativi per l’acquisizione e la tenzione remota, il management del ‘time
tura, ma con funzioni digitali
configurazione, come l’im- to market’, si stia parlando di costruttori di
molto più evolute.
piego di controlli integrati macchina o di end user.
Da non dimenticare nel fuo il salvataggio nello stru- Nel lungo periodo, e qui siamo più sulla
turo a medio termine l’aumento/data logger, riscuo- parte ‘visionaria’ di queste poche righe, ritomazione dell’estrazione
tono minore gradimento. tengo che crescerà l’interscambio tecnolomineraria, uno dei settori
Fra le interfacce del PC, gico con la ‘social automation’ (smart grid,
che presentano interessanti
Gianluca Marengo
USB ed Ethernet vengono home e building automation) si pensi per
possibilità di esito.
di HBM Italia
considerate pressoché della esempio al tentativo in corso di portare la
medesima importanza, di poco superiore a ‘realtà aumentata’ dall’entertainment all’oTrend e fattori chiave
quella degli I/O digitali e delle uscite analo- peratività uomo-macchina”.
dell’automazione
A.O.: Nel contesto dell’automazione in- giche. Ciò evidenzia una leggera preferenza
dustriale globale, quali sono i key trend per le interfacce PC, ma sussiste ancora una Walter Mandelli, R&D manager di EFA
buona richiesta di apparecchiature di ac- Automazione (www.efa.it): “In questi ultimi
nel medio e nel lungo periodo?
Gianluca Marengo, sales manager di HBM quisizione in grado di utilizzare una larga anni abbiamo assistito a un forte incremento della competizione:
Italia (www.hbm.com): “Dal punto di vista gamma di interfacce. Un
oltre a dover rimanere al
di HBM, i sistemi di misura e acquisizione livello di gradimento infepasso con i continui camdati si rivelano sempre più fondamentali riore (ma in progressiva crebiamenti tecnologici, è
nell’ambito dell’automazione industriale scita) è quello suscitato dalle
necessario raggiungerli
e nell’economia dell’azienda innovativa. interfacce fieldbus”.
con il minimo dispendio
Per quanto riguarda la nostra diretta codi energie così da risultare
noscenza, il principio ‘misurare e provare Michele Frare, general
competitivi su scala gloper conoscere’ sarà sempre più adottato manager factory automabale. In questo contesto, la
dall’industria e dagli enti, in considerazione tion division di Panasonic
figura del system integrator
soprattutto dei materiali innovativi che tro- Electric Works Italia (www.
assume un’importanza stravano maggiori e nuovi settori di impiego, panasonic-electric-works.
tegica, perché racchiude
delle energie alternative, dei nuovi tipi di it): “Qualcuno potrebbe riWalter Mandelli
la competenza e il senso
propulsori. Pensiamo anche che in futuro le tenere che dopo le grandi
di EFA Automazione
pragmatico che servono per
prove e le misure sperimentali saranno sem- accelerazioni tecnologiche
pre più integrate con misure e prove virtuali: nell’ambito dell’automazione industriale realizzare architetture e infrastrutture stabili,
per poter soddisfare meglio la necessità di dell’ultimo ventennio (per citarne un paio sicure, performanti e lungimiranti, ovvero
integrare la prova fisica con quella virtuale, di esempi le piattaforme software stan- perfette anche sul lungo periodo.
HBM ha acquisito negli anni scorsi aziende dard, come quelle nei PLC con IEC61131, o Sicuramente oggi, il fattore chiave nell’autoaltamente specializzate in software di trat- i fieldbus standard con I/O e logica distri- mazione industriale è Internet: la semplice
tamento segnali, analisi dati e simulazione. buita) si possa considerare che il settore sia realizzazione di reti WAN che consentono
Molti sono i settori attualmente più sensibili: entrato in una propria fase ‘matura’ dove di controllare lo stato delle linee di produdall’automotive all’aerospaziale, dal ferro- quello che si poteva ‘rivoluzionare’ è stato zione di fabbriche che si trovano dall’altra
parte del mondo, l’accesso remoto agli
viario al navale, dall’ingegneria dei materiali fatto.
a quella civile, dal settore energetico ai labo- A confutare questa tesi un fenomeno quale Scada tramite VPN, le infinite possibilità ofla convergenza di tecnologie dal ‘consu- ferte dal cloud computing, sono solo alcuni
ratori di taratura.
Per quanto attiene all’acquisizione dati, mer/office’ all’industriale (una contamina- esempi degli importanti cambiamenti che
segnaliamo la tendenza a incrementare il zione già avvenuta e in pieno svolgimento questa tecnologia ha introdotto. Anche la
numero di canali nelle proprie misurazioni e con la rete Ethernet e tutte le sue declina- conoscenza dei database SQL e della tecciò non implica affatto la diminuzione della zioni realtime) che ritengo sia tutta di fronte nologia OPC-UA costituiscono, unitamente
precisione desiderata. Le cadenze di cam- a noi, con ovviamente modelli di business all’impiego dei dispositivi mobili, parte del
know-how strategico di un system integrapionamento richieste sono generalmente (redditizi) tutti da definire e verificare.
fino a 10.000 misure al secondo, ma in di- Nel medio periodo ritengo che il complesso tor. I dati registrati dallo Scada rappresen-
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LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
dati sono, nell’ordine: la facilità d’impiego, cazione standard, o nell’ingresso in ambito
le prestazioni, la qualità e la capacità mul- industriale della tecnologia proprietaria
tifunzionale, che consenta a un’apparec- ToughPad. Ma diventa fondamentale, da
chiatura per acquisizione dati di gestire parte del fornitore di tecnologia di automadifferenti grandezze di misura. Ciò conferma zione, creare una sorta di ‘cross-value’ con
la percezione che il mercato il costruttore di macchine o il system interichiede una tecnologia grator, per garantirsi la competitività nel
Frank Durban, division
di misura intelligente, in mercato globale. L’Italia sta dimostrando,
marketing manager di Parlinea con la nostra filosofia numeri alla mano, che ha le carte in regola
ker Hannifin – Electromeaziendale di integrare Teds per giocare da protagonista questa partita
chanical Division Europe
(Transducer Electronic Data e le aziende come Panasonic hanno com(www.parker.com): “Il tema
Sheet) e APM (Advanced preso che il proprio ruolo è quello di contridell’efficienza energetica
Plug & Measure) nelle appa- buire a questa dinamica virtuosa”.
è uno degli obiettivi prinrecchiature per acquisizione
cipali che molte industrie
dati (DAQ). Inoltre gli ambiti Walter Mandelli: “Anche il mercato italiano
intendono raggiungere. In
sempre più internazionali si sta sempre più aprendo verso le innovaquesto senso, i servomotori
in cui operano le aziende zioni tecnologiche e approntando ad ape i servoazionamenti, posMichele Frare
italiane, spingono queste profittare dei vantaggi che ne derivano. Il
siedono la giusta tecnologia
di Panasonic Electric
ultime a prediligere stru- concetto fondamentale è ‘ottimizzazione’,
per ottenere elevati livelli di
Works Italia
mentazione per prove e che di conseguenza porta con sé ‘crescita’.
efficienza. Inoltre assistiamo
alla crescente tendenza, da parte dei co- misurazioni che possa contare su una rete Per questo motivo siamo convinti che un
struttori e degli utilizzatori, di sostituire i tra- di vendita e assistenza tecnica presente in ruolo importante verrà ricoperto dall’impiego dei MES, utilissimi per migliorare le
dizionali cilindri pneumatici e idraulici con tutto il mondo”.
linee produttive rendendole più efficienti
cilindri elettrici. Parker sostiene quest’ultimo
trend con una serie di attuatori elettrici ap- Michele Frare: “Nel mercato italiano ai fat- e redditizie; questi software vengono utilizzati per identificare e
tori di cui sopra si aggiunge
plicabili in diversi ambiti.
ottimizzare le fermate non
Guardando alla nuova direttiva macchine un’estrema vitalità del compianificate, la qualità, la geeuropea, sicuramente anche la sicurezza parto meccatronico, e più
stione delle ricette, la pianirappresenta un obiettivo estremamente in particolare dell’insieme
ficazione della produzione,
importante da raggiungere. La richiesta delle tecnologie del motion
la tracciabilità e molto altro.
degli utilizzatori finali di incrementare la control, grazie a una tessuto
L’integrazione tra Scada,
loro produttività spinge i costruttori a im- di aziende e a un know-how
MES ed ERP è diventata una
plementare funzioni di sicurezza avanzate (basti pensare ai settori della
priorità: non si può pensare
come quella che consente di ridurre la ve- meccanica di precisione,
di costruire un’azienda di
locità in sicurezza piuttosto che arrestare alle macchine utensili, alla
successo senza essere a cocompletamente la macchina durante la fase lavorazione metalli ecc.)
noscenza di quanto accade
che vedono l’Italia giocare
di set-up”.
Frank Durban di Parker
negli impianti. I dati ci sono,
da protagonista nel mondo.
Hannifin
vengono memorizzati, posA.O.: Per quanto concerne il mercato Anche in questo caso noitaliano, quali fattori di sviluppo si dimo- nostante la cosiddetta ‘meccanica’ possa sono essere visualizzati in grafici, tabelle e
apparire tecnologia matura, il potenziale di trend e vanno saputi leggere e usare; la costreranno vincenti?
Gianluca Marengo: “Il mondo dell’acqui- innovazione da esprimere nella meccatro- noscenza è tutto, anche nell’automazione
sizione e analisi dei dati è caratterizzato nica al servizio dei costruttori di macchina industriale. Inoltre, anche la capacità di proda un continuo e rapido cambiamento: le è ancora di estremo interesse non solo per grammare e far funzionare le macchine è e
aziende puntano a lanciare nuovi prodotti temi come la precisione/velocità/integrabi- rimarrà una competenza imprescindibile;
che sfruttano tecnologie sempre più com- lità ma anche per fattori gestionali come per l’attitudine al problem-solving è una caratteristica che rende vincente un system inteplesse, riducendo sempre più i relativi tempi esempio la manutenzione predittiva.
di sviluppo. Per ottenere tali scopi, spesso si Altro elemento da citare è l’evoluzione del- grator, e combinata a una mente aperta alle
chiede a gran forza che la tecnologia di mi- l’HMI verso gli ‘smart device’ che ormai sono nuove opportunità di business è garanzia di
sura intelligente possa richiedere personale compagni irrinunciabili della nostra vita, si affidabilità e successo”.
relativamente poco addestrato. Efficienza e parli di formato del display, connettività e
minori costi sono i due imperativi categorici soprattutto operatività (si pensi alle fun- Frank Durban: “I costruttori puntano a
per l’industria, all’insegna della ‘riduzione zioni multitouch). Panasonic è impegnata semplificare l’installazione delle macchine
dei cicli di produzione mantenendo gli stessi a diversi livelli su tutti questi fronti, per fare e a migliorare i tempi di time-to-market.
livelli qualitativi’. Collocandoci nella pro- alcuni esempi nel concetto ‘eco–ideas’ di L’introduzione del concetto di motore con
spettiva degli utilizzatori, le caratteristiche visualizzare per risparmiare, o nel telecon- un solo cavo può costituire un elemento di
più importanti dei sistemi di acquisizione trollo PLC-based con protocolli di comuni- crescita in tal senso”.
tano una miniera di informazioni, e potervi
accedere in qualsiasi momento, da qualsiasi
luogo e riuscire a visualizzare dei report in
tempo reale per l’ottimizzazione dell’OEE
sono vantaggi incredibili”.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
33
AO ATTUALITÀ
di Francesco Camagni
Rfid: punto della situaz
di una tecnologia
‘magica’
Stabilire con precisione quale
sarà il futuro dell’Rfid?
Difficile a dirsi forse perché
l’Rfid non ha ancora sprigionato
tutte le sue grandi potenzialità
applicative….
Q
http://www.manufacturingdigital.com/
uando si parla di Rfid (Radio
Frequency Identification) si
fa riferimento a una tecnologia nata durante la seconda
guerra mondiale, dettata
dalla necessità di distinguere gli aerei alleati da quelli nemici. Da quel momento in
poi derivazioni e brevetti sono stati numerosi, ma la sua diffusione è avvenuta principalmente dagli anni Novanta in poi, di pari
passo con i sempre crescenti livelli di miniaturizzazione dei sistemi. Oggi il campo
come il monitoraggio dei rifiuti, la monetica, i camerini
virtuali e la rilevazione dei parametri
Francesco Camagni, direttore
ambientali. In base
commerciale Partner Data
alle stime realizzate da IDTechEx,
dell’identificazione a radio frequenza è nel 2014 saranno vendute nel mondo
uno dei più fertili terreni di ricerca e inno- 7,1 miliardi di tag, contro i 5,9 miliardi
vazione al servizio di un numero sempre venduti nel 2013. Ma quali sono i settori
crescente di potenziali fruitori. Secondo maggiormente interessati? In base ai dati
una ricerca realizzata dalla società IDTe- di vendita disponibili, sappiamo che l’Rfid
chEx, infatti, il mercato globale dell’Rfid sta vedendo una rapida crescita nell’etivaleva 6,98 miliardi di dollari nel 2012, chettatura per l’abbigliamento, scopo per
7,88 miliardi di dollari nel 2013 e nel 2014 il quale, solo nel 2014, sono impiegate 3
è già salito a 9,2 miliardi. La previsione per miliardi di etichette con tecnologia Rfid.
il 2024 è che tag, lettori, software per card Sempre nel 2014, serviranno 700 milioni
Rfid, etichette e tutti gli altri formati di ap- di tag destinati ai biglietti di transito e
plicazione della tecnologia Rfid varranno 425 milioni dedicati alla marcatura degli
complessivamente animali. Il motivo di una crescita tanto
30,24 miliardi di sostenuta sta nei benefici che l’Rfid offre
dollari. I campi di sia all’utilizzatore finale, sia a chi decide di
applicazione della implementare questa tecnologia, in primis
tecnologia Rfid il miglioramento dei processi e il consesono molteplici e guente aumento di efficienza. La tecnospaziano da quelli logia Rfid, infatti, è una tecnologia di tipo
più diffusi come il pervasivo: indipendentemente dal punto
controllo delle pre- della filiera in cui viene implementata,
senze e accessi, la riesce a portare giovamento sia a monte
logistica di magaz- sia a valle. Ad esempio l’Rfid permette di
zino e trasporti, la fare un inventario più velocemente e con
bigliettazione elet- meno errori (in un’ora e mezza, con l’Rfid,
tronica o l’iden- si possono inventariare 15.000 capi di abtificazione degli bigliamento con il 97% di accuratezza),
animali, a quelli una gestione puntuale degli out of stock,
più all’avanguardia un sensibile miglioramento della shop
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LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Fonte: http://www.morguefile.com/
azione e futuro
experience, lo snellimento delle code alle
casse e l’aumento della redditività. Inoltre,
in un periodo storico in cui consumatori e
autorità sono sempre più attenti alla sicurezza della filiera dei prodotti e si richiede
sempre maggiore accuratezza delle informazioni presenti sugli stessi, le aziende
che si avvalgono della tecnologia Rfid per
aumentare la propria sicurezza e protezione contribuiscono anche a innalzare gli
standard globali, acquisendo vantaggio rispetto ai concorrenti. Oltre ai vantaggi associati al minor impiego di ore di lavoro e
personale, o alla riduzione di errori umani,
l’Rfid offre prerogative non quantificabili
in termini economici perché riguardanti
il benessere della collettività: si pensi alla
possibilità di identificare correttamente
una sacca di sangue prima di una trasfusione oppure di controllare che il ciclo del
freddo non sia stato interrotto lungo la filiera durante il trasporto.
Stabilire con precisione quale sarà il futuro
dell’Rfid è difficile proprio perché si tratta
di un settore in continua evoluzione e perché l’Rfid non ha ancora sprigionato tutte
le sue grandi potenzialità applicative. Sicuramente si andrà verso una ulteriore
miniaturizzazione e l’integrazione di più
tecnologie all’interno dello stesso dispositivo, per consentire alla medesima applicazione di gestire più possibilità applicative
di tag diversi, abbattendo così i costi di infrastruttura. Un ruolo di primo piano, inoltre, sarà giocato dagli smartphone, che,
grazie alla tecnologia NFC, implementata
in oltre 200 milioni di telefoni cellulari solo
quest’anno, verranno sempre più utilizzati sia come lettori sia come tag, dando
vita alla preannunciata Internet of Thing
(IoT), dove gli oggetti che ci circondano
si renderanno riconoscibili, potranno comunicare dati su se stessi e accedere a
informazioni aggregate da parte di altri.
In quest’ottica, in futuro si sfrutteranno
sempre di più la tecnologia UHF (Ultra
High Frequency), meno costosa e con
prospettive più interessanti riguardanti
la IoT e la tecnologia Rfid Bluetooth Low
Energy che consentirà agli utenti di poter
utilizzare il proprio smartphone come un
tag interattivo. Il consiglio alle aziende che
vogliano dotarsi di questa tecnologia è di
affidarsi a consulenti esperti, che possano
individuare obiettivi, limiti e reali possibilità di impiego, con un occhio di riguardo
all’estrema difficoltà di riuscire a elaborare
e integrare la grande mole di informazioni
che la tecnologia Rfid mette a disposizione. In Italia lo sviluppo di applicazioni
Rfid procede ancora a rilento, sia per una
carenza di competenze, sia per una carenza di progetti di una certa rilevanza
che possano fare da volano per applicazioni su più vasta scala. Il rischio derivante
da installazioni approssimative, risultato
di una scarsa competenza in materia, è il
crearsi di una disillusione che sortirebbe
effetti deleteri in un mercato che ha sempre guardato all’Rfid come a una tecnologia ‘magica’, in grado di risolvere tutti i
problemi.
Partner Data – www.partnerdata.it
AO ATTUALITÀ
di Davide Paterlini
Il trattamento HPP trova
numerose applicazioni
nel settore dell’industria
alimentare
L’alta pressione nel
mondo alimentare
È stata presentata a Milano una realtà italiana in grado di offrire
in modo specialistico e dedicato il servizio di trattamento degli
alimenti con la tecnologia delle alte pressioni
A
l Museo della Scienza e della
Tecnologia di Milano è stata
presentata alla stampa HPP
Italia, un’azienda con sede nella
food valley parmense, a Traversetolo, realtà imprenditoriale italiana in grado
di offrire, in modo specialistico e dedicato,
un servizio di trattamento degli alimenti
con il metodo dell’alta pressione (HPP - High
Pressure Processing). HPP Italia nasce con l’idea di aiutare le aziende del mondo food &
beverage a sfruttare la tecnologia delle alte
pressioni: un metodo già ampiamente diffuso
negli Stati Uniti, che ha il vantaggio di fornire
prodotti alimentari che mantengono inalterate le proprie caratteristiche organolettiche,
in termini di profumo, colore, consistenza e
sapore, e le proprietà nutritive e, che, al contempo, rappresentano il massimo in materia
di sicurezza alimentare e hanno una shelf
life notevolmente più lunga. Per l’industria
alimentare italiana, quindi, adottare il metodo HPP significa soddisfare le esigenze di
consumatori sempre più evoluti e attenti alla
qualità e alla salubrità di ciò che mangiano,
garantirsi una maggiore brand protection e
aprirsi nuovi orizzonti di business. Per un’azienda food italiana fortemente vocata all’internazionalizzazione, la tecnologia delle alte
pressioni può essere lo strumento ideale per
risolvere il problema dei rigidi vincoli sanitari
imposti da alcuni Paesi sull’esportazione di
prodotti alimentari: si pensi, ad esempio, alle
problematiche legate a listeria e salmonella.
HPP Italia è in grado di utilizzare l’innovativo
trattamento HPP su molti alimenti, sia solidi
sia liquidi: salumi, prodotti lattiero-caseari,
pesce, prodotti gastronomici RTE (ready-toeat), succhi e polpe di frutta, passate di pomodoro, salse e altro.
A presentare questo nuovo, ambizioso progetto è stato il CEO Giulio Gherri, che ha un
solido background imprenditoriale legato
al mondo dei salumi, essendo anche amministratore delegato del prosciuttificio San
Michele – Terre Ducali. “HPP Italia nasce in
Che cos’è il trattamento HPP?
H
PP (l’acronimo sta per High Pressure Processing) è un trattamento tecnologico
innovativo che prevede di sottoporre i prodotti alimentari a pressioni notevolmente superiori a quella dell’ambiente. Ciò determina modificazioni dei sistemi
cellulari (a livello di struttura, attività e funzionalità) e dei componenti macromolecolari degli alimenti che possono avere consistenza sia solida sia liquida.
L’obiettivo del trattamento HPP è quello di ottenere inattivazione microbica ed enzimatica,
così da stabilizzare microbiologicamente i prodotti alimentari.
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LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
risposta all’esigenza specifica dell’azienda di
famiglia di trovare un sistema di pastorizzazione a freddo e di sterilizzazione adatto al
Prosciutto di Parma DOP, come per altri salumi a più breve stagionatura, per garantirci
nuove opportunità di business legate all’internazionalizzazione” spiega Giulio Gherri.
“Una sfida complessa, perché parliamo di un
prodotto alimentare molto denso, secco, di
dimensioni relativamente grandi, non facile
da trattare dopo il confezionamento evitando
problemi come la perdita di consistenza o la
genesi di odori sgradevoli”. “Dopo una serie di
test” continua Giulio Gherri “i nostri ricercatori
sono giunti alla conclusione che il metodo migliore è quello rappresentato dalle alte pressioni idrostatiche. Di qui l’idea di creare uno
spin-off aziendale dedicato all’offerta di questo servizio, di cui possano beneficiare altri
imprenditori del mondo food & beverage”.
L’intervento del CEO di HPP Italia è stato corroborato dai risultati di uno studio condotto
da Izsler - Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna.
A presentarlo è stato Giuseppe Merialdi, dirigente responsabile della sezione di Bologna:
“Abbiamo condotto una sperimentazione su
prodotti di salumeria italiana destinati anche
all’esportazione negli USA, per valutare gli effetti del trattamento atermico HPP sul rischio
di contaminazione da Listeria monocytogens”. Si tratta di un batterio molto resistente
alle condizioni ambientali, responsabile della
listeriosi: una patologia pericolosa, in parti-
HPP Italia, azienda con sede nella
food valley parmense, è una realtà
imprenditoriale italiana in grado di
offrire un servizio di trattamento
degli alimenti con il metodo dell’alta
pressione
colare, per le donne incinte in quanto può
portare all’aborto, a decessi intrauterini o alla
nascita di bambini con setticemia o soggetti
allo sviluppo di meningite, per gli anziani e
per le persone con sistema immunitario compromesso. Per i prodotti alimentari destinati
al mercato americano deve essere garantita
l’assenza totale di contaminazione. “I risultati
dell’applicazione della tecnologia delle alte
pressioni sono stati molto promettenti” conclude Merialdi “con un significativo abbattimento della contaminazione superficiale e
profonda da Listeria”.
Le collaborazioni
Partner di Giulio Gherri nel progetto HPP Italia è Massimo Monti, CEO di Foods Import,
azienda nata nel 1903 e specializzata nella
commercializzazione di baccalà e stoccafisso.
“Da alcuni anni abbiamo intrapreso la strada
delle alte pressioni. Una scelta dettata da una
duplice necessità: da un lato, soddisfare le esigenze di un consumatore che chiede prodotti
alimentari privi di conservanti, pratici, caratterizzati da un elevato contenuto di servizio e
facili da utilizzare. Dall’altro, offrire al mercato
un baccalà pronto da cucinare, già reidratato, con una scadenza sufficientemente
lunga”. “Il ricorso al metodo HPP” continua
Massimo Monti “ci ha permesso di ottenere
un prodotto privo di conservanti, dal contenuto salino molto basso e dalle cariche batteriche abbattute, con una scadenza 10 volte
più lunga rispetto al pesce non trattato. Ora
il consumatore può conservare in frigorifero
per 30 giorni un filetto di baccalà: quando ha
voglia di mangiarlo, non deve più attendere
tre giorni per ammollare il prodotto. Basta
aprire la confezione, sciacquarne il contenuto
sotto acqua fredda e cucinare il tutto. Grazie
alla tecnologia delle alte pressioni abbiamo
poi allargato il campo di commerciabilità dei
nostri prodotti a tutto il territorio italiano e
anche ad alcuni Paesi confinanti”. A garantire
l’unicità e l’efficacia del trattamento dei prodotti alimentari con la modalità dell’alta pressione che HPP Italia offre alle industrie food &
beverage è la collaborazione tecnologica con
Avure Technologies, una statunitense con
una comprovata esperienza nella tecnologia
delle alte pressioni applicata ai settori food e
meccanico: sono oltre 1.700 i sistemi ad alta
pressione installati da Avure Technologies in
tutto il mondo. Con questa azienda, HPP Italia ha siglato un accordo di collaborazione in
esclusiva: ciò ha portato all’installazione nel
plant di Traversetolo di una macchina top di
gamma, per un investimento superiore a due
milioni di euro.
Grazie alla profonda conoscenza delle normative del mercato americano in termini di
sicurezza alimentare, rischi di contaminazione da batteri e shelf life propria di Avure
Technologies, HPP Italia è inoltre in grado di
offrire un servizio specializzato ai propri clienti
interessati a esportare Oltreoceano. Tim Hunter, marketing manager Avure Technologies
ha spiegato che “Da molti anni lavoriamo allo
sviluppo della tecnologia delle alte pressioni.
Inoltre siamo impegnati a educare su questo
tema e a lavorare in sinergia con realtà con la
FDA – Food and Drug Administration, l’Ente
governativo statunitense che si occupa della
regolamentazione dei prodotti alimentari e
farmaceutici. Oggi l’FDA ha compreso l’importanza del metodo HPP e lo considera
un’ottima soluzione per garantire la sicurezza
alimentare dei cibi, per preservarne le proprietà nutritive, eliminare il ricorso a conservanti e incrementare la shelf life”.
“Oggi, negli USA, il trattamento degli alimenti
con le alte pressioni è una pratica largamente
accettata nel mondo retail” ha aggiunto
Glenn Hewson, HPP retail consultant. “Per
un retailer, scegliere il metodo HPP significa
offrire al proprio consumatore un prodotto
migliore in termini di qualità e di sicurezza
alimentare, ridurre gli sprechi e ampliare la
distribuzione a una rete molto più ampia di
punti vendita”.
A quali esigenze risponde il trattamento HPP?
Q
uando si parla di cibo, sempre più spesso il consumatore moderno esprime due esigenze: da un lato, la ricerca della freschezza, dall’altro, la garanzia di una maggiore
sicurezza alimentare. Pensiamo, in particolare, alle persone che, per motivi legati alla
professione, pranzano fuori casa consumando piatti pronti (alimenti Ready-To-Eat): la
richiesta è quella di prodotti con valori nutrizionali non compromessi dalle lavorazioni
industriali, privi di additivi o conservanti e, al contempo, massimamente sicuri. La tecnologia della
lavorazione ad alta pressione risponde a questa duplice esigenza. Questo trattamento, infatti, conserva gli alimenti in uno stato assai vicino al loro aspetto naturale, preservandone qualità, profumo,
colore, consistenza, sapore, contenuto nutrizionale. Al contempo, ne estende la conservabilità e li
rende del tutto sicuri sotto il profilo igienico.
Quali alimenti possono essere trattati con il metodo HPP?
I
l trattamento HPP trova numerose applicazioni nel settore dell’industria alimentare: attualmente è diffuso principalmente in Paesi come gli Stati Uniti, il
Giappone e l’Australia. Enormi sono le potenzialità di sviluppo legate all’Europa. Questa tecnologia viene oggi utilizzata per trattare alimenti come succhi
di frutta, marmellate, paste, sughi, piatti precucinati a base di carne e pesce, prodotti a base di carne e salumi stagionati. Il metodo HPP si applica,
quindi, sia ad alimenti solidi sia liquidi: ma non tutti gli alimenti possono essere così trattati. In generale, sono buoni candidati per la tecnologia HPP gli
alimenti che contengono acqua ma non gas e che sono caratterizzati da un elevato contenuto acido. Inoltre, dato che gli alimenti solidi vengono trattati
già impacchettati, è bene precisare che non tutti i packaging sono adatti al processo: è il caso del vetro, dell’alluminio (e dei metalli in generale), del cartone.
Per semplificare, i packaging migliori sono quelli ermetici e che assicurano il minor contenuto d’aria al proprio interno (il sottovuoto è l’optimum). Altro aspetto
da tenere in considerazione, dato che il metodo HPP comporta l’immersione del prodotto nell’acqua, etichette e grafiche devono essere ‘water friendly’.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
37
AO ATTUALITÀ
Come funziona il trattamento HPP?
Dalla parte della scienza
Il tema del trattamento ad alte pressioni degli
alimenti è stato sviluppato secondo una prospettiva scientifica da Gianni Galaverna, Università degli Studi di Parma – Dipartimento
di Scienze degli Alimenti, che ha illustrato
alcuni esempi concreti di applicazione delle
alte pressioni, soffermandosi, in particolare,
sugli effetti sul mantenimento del valore nutrizionale e degli aspetti organolettici degli
alimenti. Lo stesso Galaverna ha descritto
alcuni possibili impieghi innovativi del metodo HPP per l’ottenimento di prodotti con
nuove caratteristiche, ad esempio in termini
di consistenza, o per il recupero e l’estrazione
di componenti bioattive da fonti naturali.
“Rispetto ai più diffusi trattamenti termici di
pastorizzazione e sterilizzazione per rendere
inattivi microrganismi ed enzimi indesiderati” ha concluso Galaverna “il trattamento
ad alte pressioni degli alimenti risulta più ef-
S
e parliamo di alimenti solidi, in un tipico processo con l’alta pressione, il prodotto,
confezionato in packaging flessibile (quasi sempre plastico, non necessariamente
sottovuoto), viene caricato in un cilindro in metallo a pareti spesse, noto con il nome
di camera cilindrica ad alta pressione. Questa viene riempita con un fluido idraulico
(in genere, acqua) in grado di trasmettere la pressione, che può raggiungere fino a
6.000 atmosfere: la pressione, generata da un sistema di pompe a stantuffo, viene applicata
per alcuni minuti, in genere da uno a cinque. In seguito, il sistema di decompressione depressurizza la camera cilindrica: il prodotto trattato può essere ora rimosso ed esce dall’autoclave
dalla parte opposta rispetto a quella di entrata. Nel caso degli alimenti liquidi, il funzionamento
del metodo è analogo: semplicemente, il trattamento può essere effettuato esercitando direttamente la pressione sull’alimento, senza bisogno che questo sia confezionato.
ficace nel preservare gli aspetti organolettici
e nutrizionali che sono normalmente affetti
dai processi termici”. Pierpaolo Rovere, tecnologo alimentare del Parco Agroalimentare
di San Daniele, ha invece ricordato il ruolo
italiano nel campo della ricerca scientifica
in materia di HPP. Un primato, che, almeno
finora, non era stato tradotto in applicazioni
concrete, secondo una prospettiva business.
Spiega Rovere “Di HPP si parlava già nel 1899:
quell’anno lo statunitense Hite applicò questa
Quali sono le basi scientifiche del trattamento HPP?
L’
impiego industriale delle alte pressioni si fonda innanzitutto sul principio isostatico di
Pascal. Secondo questa legge della fisica dei fluidi, se si esercita una determinata pressione in un punto su un fluido incomprimibile (nel caso del trattamento HPP, l’acqua), la
pressione si trasmette integralmente e con la stessa forza in tutte le direzioni e, quindi,
anche sulla superficie di un corpo immerso in quel liquido (nel nostro caso, l’alimento). E
questo indipendentemente dalla forma e dalle dimensioni di quel corpo. Il principio di Pascal spiega perché
i prodotti alimentari sottoposti a trattamento HPP conservino la propria forma, anche se sottoposti a pressioni estreme. Nell’impiego industriale delle alte pressioni entra poi in gioco anche un secondo principio
della fisica: quello di Le Chatelier. Tale principio stabilisce che, applicando una pressione a un sistema in
equilibrio, saranno favorite quelle reazioni che portano a una riduzione di volume, per limitare al minimo
indispensabile gli effetti della pressione. In altre parole, le alte pressioni idrostatiche tendono a scindere
le molecole complesse e di grandi dimensioni presenti negli alimenti, come ad esempio le proteine e gli
amidi: si originano così, rispettivamente, peptidi, aminoacidi, zuccheri semplici, zuccheri composti gelatinosi, con l’effetto che diminuisce la consistenza del prodotto e aumenta la digeribilità dell’alimento. Le
vitamine, invece, essendo molecole di piccole dimensioni, non subiscono alcuna modificazione strutturale.
Nel caso dei microorganismi, le alte pressioni determinano un effetto sanificante, che si manifesta con
una modifica della struttura cellulare e del suo funzionamento tale da comportarne l’uccisione.
tecnologia per pastorizzare il latte, preservandone le proprietà nutritive. Ma è soltanto a
partire dagli anni Novanta del XX secolo che
appaiono sul mercato, più precisamente in
Giappone, i primi alimenti così trattati.
A partire dal 1992 noi italiani abbiamo contribuito a sviluppare questa tecnologia: abbiamo spinto verso i sistemi commerciali
orizzontali, abbiamo dimostrato che con il
metodo HPP è possibile inattivare il botulino
e i prioni e che il controllo delle temperature
di processo è fondamentale, abbiamo
prodotto il primo campione di ragù di
carne sterilizzato, stabile a temperatura
ambiente, con le alte pressioni e così
abbiamo mandato i primi prodotti HPP
sulla Stazione Spaziale con la MIR, per un
test di gradimento”. “Le alte pressioni”
conclude Rovere “sono un esempio di
come una tecnologia sviluppata nel
nostro Paese, con forti investimenti in
ricerca sia di base sia pre-competitiva,
abbia paradossalmente trovato credito
all’estero. Oggi, a distanza di 20 anni, c’è
chi guarda al futuro industriale del nostro
Paese con fiducia. Il concreto sviluppo
che viene presentato oggi ne è un esempio ed è quanto tutti noi ricercatori per
anni abbiamo creduto”.
HPP Italia - www.hppitalia.it
Avure Technologies – www.avure.com
Quali sono i benefici assicurati dal trattamento HPP?
I
benefici assicurati dall’applicazione industriale del trattamento HPP agli alimenti sono estremamente significativi. Per iniziare, le alte pressioni idrostatiche
eliminano dai prodotti forme microbiche potenzialmente pericolose per la salute umana e frenano la proliferazione di microflore alteranti. Pensiamo alla
famiglia dei batteri Listeria, responsabile della listeriosi che ha effetti gravi sull’uomo (elevati tassi di ricovero ospedaliero e mortalità), alla Salmonella
e all’Escherichia Coli. Il consumatore è quindi più tutelato sotto il profilo della sicurezza alimentare mentre l’industria alimentare che decide di trattare
i propri alimenti con questo metodo si assicura una forte brand protection. Le alte pressioni idrostatiche si inscrivono poi nella categoria dei processi
atermici di condizionamento/conservazione degli alimenti: dato che per devitalizzare le forme microbiche presenti nel substrato alimentare non è necessario
che la temperatura del prodotto salga di molto, si può affermare che sostanzialmente il metodo HPP non incide sulle caratteristiche del prodotto. Questo sia
a livello qualitativo e organolettico (aspetto, colore, consistenza, profumo, sapore e gusto) sia sotto il profilo nutrizionale. In questo modo l’industria alimentare
può offrire alimenti ready-to-eat che rispondano alle esigenze di freschezza e naturalità espresse dai consumatori.
Il terzo, importante vantaggio garantito dal trattamento HPP è rappresentato da un’estensione significativa della shelf life, destinata almeno a raddoppiare.
Oltre che in una migliore protezione della qualità del prodotto alimentare, la shelf life si traduce in una maggiore convenienza per il consumatore e in vantaggi
distributivi per l’industria alimentare, con la possibilità di approcciare nuovi mercati, facendo arrivare i propri prodotti in aree del mondo sempre più lontane.
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AO ATTUALITÀ
di Antonella Pellegrini
In Italia la prima
Convention
Powerlink
Stéphane Potier,
technology marketing
manager Epsg
Si svolgerà in Italia, presso il Tecnopolo di Reggio Emilia, la prima
Convention Powerlink. L’evento, in calendario l’8 ottobre, si
concentrerà su un target tecnico proveniente sia dal Consorzio Epsg
sia dagli utilizzatori della tecnologia
un momento di informazione e
approfondimento tecnico per le
aziende interessate a integrare e
sfruttare le caratteristiche di questo standard di comunicazione.
L’evento si rivolge a un pubblico
tecnico, proveniente da aziende
che integrano nei loro prodotti o
che utilizzano la tecnologia bus
di campo e che sono interessate
alle tecnologie di comunicazione
basate su Ethernet industriale con
capacità realtime.
U
Un polo tecnologico
n nuovo evento, organizzato
da Messe Frankfurt Italia (www.
messefrankfurt.it) ed Ethernet
Powerlink Standardization
Group (Epsg) (www.ethernetpowerlink.org), ha tutte le caratteristiche per
catalizzare l’attenzione e l’adesione delle
aziende che utilizzano l’interfaccia Powerlink.
Si tratta della prima edizione della ‘Italian Powerlink Convention’ che debutterà l’8 ottobre
2014 al Tecnopolo di Reggio Emilia, e sarà il
primo evento mondiale del genere.
Il nostro Paese ospiterà la prima edizione
grazie a un mercato che vanta eccellenti costruttori di macchine, utenti finali competenti,
integratori esperti e tanti fornitori di dispositivi Powerlink. La convention sarà dunque
una occasione di contatto tra le aziende produttrici di prodotti con interfaccia Powerlink
e tutti gli utilizzatori italiani, ma sarà anche
40
Sviluppatori, integratori di sistema, responsabili di automazione, direttori tecnici e di
stabilimento: questo il target di riferimento.
A Powerlink si toccheranno diversi aspetti
della tecnologia, dai meccanismi di gestione
dei dati all’implementazione della tecnologia open source, alla configurazione dei
dispositivi in campo. Presentazioni tecniche,
riguardanti i diversi aspetti implementativi
e i vantaggi ottenibili da questa tecnologia,
si alterneranno a dimostrazioni pratiche e
a testimonianze dirette da parte di relatori
provenienti dall’industria, che porteranno
esempi di utilizzo e analizzeranno insieme
alla platea casi reali con diverse complessità
ed esigenze, illustrando poi le soluzioni adottate. Nell’area espositiva attigua alla sala conferenze sarà inoltre possibile vedere dal vivo
la vasta gamma di prodotti con interfaccia
Powerlink disponibili sul mercato, proposti
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
direttamente dai diversi produttori di sensori,
attuatori, controller, dispositivi di rete ecc. La
convention ha già raccolto l’adesione dei seguenti sponsor: ABB, B&R, Cognex, Comau,
Eaton, Festo, Hilscher, HMS, Laumas, MTS
Sensor, Nord Drivesystems. “L’Italia è un ottimo campo di applicazione per Powerlink”
afferma Stéphane Potier, technology marketing manager Epsg. “Ottimi costruttori di
macchine, utenti finali competenti e importanti fornitori con una vasta offerta di componenti. C’è ancora un grande potenziale
da sfruttare, per questo il gruppo Ethernet
Powerlink Standardization Group ha deciso
di sostenere lo sviluppo del business in Italia.
L’evento si concentrerà su un target tecnico
proveniente sia dal consorzio Epsg (soci e sviluppatori di prodotti) sia dagli utilizzatori della
tecnologia Powerlink. L’idea è di coinvolgere
tutte le aziende partecipanti, condividendo
idee e proposte, con l’obiettivo di rispondere
al meglio alle esigenze e alle aspettative che
ruotano intorno al progetto”. Il Tecnopolo è
collegato da un trenino elettrico alla nuova
fermata Mediopadana dell’alta velocità ferroviaria. Tecnopolo è stato inaugurato nel
2012 nel riqualificato capannone 19 delle ex
Officine Meccaniche Reggiane. Al suo interno
sono presenti laboratori e centri di ricerca
focalizzati su meccatronica, costruzioni, agroalimentare, energia e ambiente.
Messe Frankfurt Italia –
www.messefrankfurt.it
Epsg – www.ethernet-powerlink.org
AO ATTUALITÀ
di Paola Redili
SMW
Rome 2014: sette
giorni tutti ‘social’
In autunno si terrà a Roma un evento internazionale considerato
tra i più importanti, coinvolgenti e innovativi al mondo:
SWM-Social Media Week, organizzato da Business
International-Fiera Milano Media dal 22 al 26 settembre
S
arà Business International, società
di Fiera Milano Media, a organizzare dal 22 al 26 settembre prossimi a Roma la manifestazione
SMW-Social Media Week, che si
svolgerà come sempre in contemporanea
in cinque continenti (Nord America, Sud
America, Asia, Africa ed Europa), coinvolgendo oltre alla Capitale altre 11 città: Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles,
Sao Paulo, Sidney, Toronto, Mumbai, Miami,
Rotterdam e Chicago. Milioni di utenti fruiranno in contemporanea delle iniziative che
si terranno localmente, per cui le aziende
sponsor che parteciperanno all’edizione capitolina avranno visibilità a livello mondiale.
Nata per curare e condividere le idee più
originali, le nuove tendenze tecnologiche e
l’impatto dei social media sulle imprese, la
società e la cultura, SMW, che viene sponsorizzata a livello globale da Nokia, costituisce
una piattaforma di dimensioni mondiali; la
manifestazione si svolge ogni anno in 26
diverse città, ospitando circa 2.500 eventi e
coinvolgendo 100.000 partecipanti e oltre 1
milione di follower; ai due eventi annuali di
febbraio e settembre partecipano in media
dieci città simultaneamente. L’audience è
variegata, composta da marketing manager, imprenditori, ‘evangelist’ del digitale
e semplici ‘consumatori’ delle tecnologie
d’interconnessione; ogni anno partecipano
inoltre all’incontro i maggiori brand quotati a livello mondiale, insieme a piccole e
medie imprese che hanno capito l’importanza del mondo della ‘connessione’ e sono
intenzionate a coglierne tutti i vantaggi,
nonché enti e istituzioni, che vengono
coinvolti attivamente. La copertura globale
della ‘settimana digitale’ cresce del 20%
ogni anno con nuove città che si aggiungono di volta in volta. La SMW di New York
dello scorso febbraio, per esempio, ha ricevuto nel complesso 5.000 citazioni da parte
di, fra gli altri, CNN, NY Times, TNW, Huffington Post, The Guardian, CQ Italia, Wired, e
ha visto l’utilizzo di oltre 717 hashtag. La
SMW di Milano nel 2013, invece, con oltre
11.000 ore di streaming video, ha ospitato
600 speaker registrando 280.000 social action e 10.000 partecipanti. Obiettivo della
manifestazione è diffondere le nuove potenzialità che la rete e i social media sono
in grado di offrire proponendo momenti
di riflessione e percorsi tematici incentrati
su un unico ‘global theme’: ‘The Future of
Now: Always-on, Always Connected’. Si
tratta dunque di un’occasione da non perdere per studiare a fondo il cambiamento
che a livello globale sta coinvolgendo tutte
le città del mondo, fornendo un quadro di
riferimento per affrontare le questioni relative all’impatto dei social media e della
tecnologia sulla realtà di ogni giorno, come
ha sottolineato Antonio Greco, AD di Fiera
Milano Media: “SMW rappresenta un’occasione di rilievo internazionale volta a focalizzare l’attenzione sulla grande importanza
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
del digitale e dei social media nello sviluppo
delle attività delle aziende, del business, dei
network professionali e del collegamento
tra le persone. Un mondo che è entrato
a far parte della vita di tutti, da cui non si
può prescindere e da cui si devono trarre
spunti, idee e tendenze”. Tutti gli interessati
al mondo dell’innovazione, del Web, del
digitale e dei social media (manager e imprese private, pubblica amministrazione e
istituzioni, imprenditori, start‐up, liberi professionisti...) possono candidarsi entro il 31
luglio 2014 per diventare protagonisti della
Social Media Week di Roma, ospitando e
realizzando uno o più eventi, seminari o incontri, in linea con uno dei percorsi tematici
previsti. Business International verificherà la
reale coerenza con il percorso prescelto e,
qualora necessario, assisterà il proponente
nella definizione dei contenuti. Lo ‘Sponsor’ potrà affiancare il proprio brand ai
contenuti e ai relatori proposti da Business
International in una o più iniziative, oppure
prendere parte a un evento con un breve
speech, purché coerente con le tematiche
affrontate. Per candidarsi basta compilare
il form online nella sezione ‘partecipa’ del
sito ufficiale SMW di Roma www.socialmediaweek.org/rome.
Business International www.businessinternational.it
Fiera Milano Media www.fieramilanomedia.it
41
AO ATTUALITÀ
di Fabiana Bastianini
Faccia a faccia
sul Wireless
LAN Enterprise
Un colloquio con Marco Olivieri, channel account manager
di Aruba Networks, e Andrea Rizzo, Co-CEO di Elmat, per
presentare i punti di vista sul Wireless LAN Enterprise
L’
aumento dei dispositivi mo- che il mercato del Wireless LAN in generale
bili e la crescente tendenza è in continua crescita ormai da anni, la faverso l’utilizzo di applicazioni scia enterprise rappresenta sicuramente la
wireless con requisiti sempre componente con la curva di crescita più
più elevati in termini di ve- recente e più evidente. Ricerche di mercato
locità di trasmissione, rende
essenziale l’impiego di un modello completamente nuovo,
basato su un’architettura di
rete aziendale totalmente wireless.
Aruba Networks ed Elmat, legate da una solida e proficua
collaborazione, ci raccontano
il mondo del Wireless LAN Enterprise.
Le due aziende, l’una con un
Fonte: http://www.corbisimages.com/
ruolo importante per i prodotti del Wireless LAN, l’altra
fortemente radicata nel mondo enterprise, indicano che le aziende stanno progetrinnovano la sinergia di propositi per am- tando un’estensione media del 20% dei
pliare le opportunità offerte dai nuovi di- punti accesso entro il 2015.
spositivi in Italia e ci raccontano il mondo
del Wireless LAN Enterprise, visto dalla A.O.: Quali sono i principali trend tecnologici, intesi anche come ‘comporparte del vendor e del distributore.
tamenti’ degli utenti nell’utilizzo della
Automazione Oggi: Come sta andando il tecnologia, che stanno condizionando
mercato del Wireless LAN Enterprise in gli attuali modelli organizzativi aziendali?
Italia?
business stesso. In affiancamento a questo
c’è la sempre più alta richiesta di accesso
come guest anche nella vita quotidiana,
negli hotel, nei negozi, negli ospedali, durante le code d’attesa agli sportelli, nelle
piazze nei bar ecc…
Olivieri: Attualmente il fenomeno più
diffuso è il Bring Your Own Device, cioè
la tendenza di ognuno di noi e quindi dei
dipendenti a qualunque livello, a utilizzare
il proprio dispositivo aziendale all’interno
della rete aziendale spesso per fini legati al
Olivieri: Questo fenomeno sta cambiando le regole del gioco, quindi anche
la coscienza che gli utenti hanno intorno al
tema della sicurezza: un’opportunità per chi
come noi si occupa a livello professionale di
offrire le migliori soluzioni di rete.
Marco Olivieri: Il mercato ad oggi è in
crescita del 30% ma ci aspettiamo a breve
un’impennata delle vendite nel mondo
wi-fi e mobilità.
Andrea Rizzo: Partendo dal presupposto
42
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Rizzo: Nel termine ‘mobile’
si possono forse riassumere i
comportamenti che determinano a loro volta i trend tecnologici. Un tempo il concetto
di mobile era legato prevalentemente all’uso del laptop per
accesso ai documenti aziendali e qualche videochiamata.
Oggi viviamo un concetto di
mobile che grazie a tablet e
smartphone viene spinto ben
oltre il business e abbraccia un uso quotidiano della rete a 360 gradi.
A.O.: Fenomeno di Byod (Bring Your Own
Device) e proliferazione di app mobile:
un ostacolo o un’opportunità di evoluzione in grado di spingere le aziende ad
adottare misure di sicurezza più rigide e
fornire prestazioni di rete dalle performance adeguate?
Rizzo: Dietro a un fenomeno si nasconde
sempre un’opportunità e un rischio. Ritengo
che il Byod stia già evolvendo dalla posizione
di opzione a quella di scelta doverosa quando
si mette mano all’infrastruttura esistente o in
fieri. A fronte di questa evoluzione le aziende
devono rispondere anche con misure di
performance e sicurezza adeguate. Non vi è
boomerang peggiore dell’innovazione che
disattende le aspettative.
A.O.: Qual è il grado di penetrazione del wi-fi 802.11ac
all’interno del tessuto imprenditoriale italiano?
Olivieri: Ad oggi in Italia il nuovo
protocollo 11ac è ancora agli albori, ma prestissimo tutti i nuovi
apparati si adegueranno a questa
tecnologia.
Rizzo: Distinguerei la diffusione degli apparati dall’utilizzo del protocollo. Come sempre
accade, prima si diffondono gli apparati con
a bordo protocolli più performanti e solo a
seguire i device iniziano a montare i chip
compatibili. Man mano che usciranno device compatibili, le vendite degli apparati
802.11ac migreranno bruscamente a proprio
favore.
A.O.: Le imprese stanno imparando
ad acquisire il potenziale e le opportunità che offre la migrazione allo standard
802.11ac?
Olivieri: In realtà no. A oggi in Italia c’è molta
disinformazione sulle tematiche del wi-fi
e sul mondo legato al mobile. È necessaria
una continua azione di informazione e formazione per diffondere cultura a tutti i livelli.
Rizzo: Dove vi sia un interlocutore illuminato
e competente, la vendita si sta spostando a
favore di apparati 802.11ac con la consapevolezza che al momento possono non venire sfruttate tutte le potenzialità del nuovo
standard. La possibilità di un utilizzo definito
Combo, in grado cioè di leggere il protocollo
precedente N, non può che facilitare la migrazione.
A.O.: Il wi-fi in chiave cloud, con la sua
semplicità di gestione e una velocità di
connessione nettamente superiore, rappresenta oggi lo strumento di connes-
sione WLan aziendale per eccellenza?
Olivieri: Bisogna chiarire bene cosa significa cloud wi-fi. Molti utilizzano questa
definizione in modo non appropriato. La
rete wi-fi mobile sta diventando una parte
fondamentale dell’infrastruttura aziendale
e il cloud offre vantaggi in termini di semplicità d’uso ed economie di scala. Rimane
A.O.: Quali sono gli strumenti di vendita
indispensabili e quali fanno invece fare
il salto di qualità?
Olivieri: Gli strumenti di vendita essenziali
sono la semplicità dell’offerta e l’autogestione delle reti. Il salto di qualità invece
lo fanno le funzionalità evolute, come il
management via cloud, la gestione degli
utenti ospite, la gestione
degli applicativi aziendali
direttamente dalle reti mobili e la gestione delle politiche di accesso.
Rizzo: La conoscenza è
sempre l’elemento determinante, l’ago della bilancia della diffusione corretta
dell’innovazione.
Andrea Rizzo
Marco Olivieri
Preciso ‘corretta’ perché la
di Elmat
di Aruba Networks
disponibilità e la curiosità
però fondamentale avere una buona rete nei confronti delle nuove tecnologie è imcablata che possa essere totalmente auto- portante ma a volte si rivela un boomerang
se non è supportata da un know-how che
sufficiente.
permetta di proporre, implementare e maRizzo: L’opzione cloud è oggettivamente nutenere prodotti innovativi.
vantaggiosa per i costi e la gestione. Non Il ruolo del vendor e del distributore dosempre ciò che è oggettivo è poi predomi- vrebbe proprio essere quello di trasferire
nante se poi si scontra con una radice cul- cultura, di preparare il system integrator.
turale che ama vedere fisicamente ciò che
acquista e mantiene una punta di diffidenza A.O.: Quali sono gli scenari futuri e i possulla sicurezza insita nella nuvola. Il futuro sibili campi di applicazione ancora da
esplorare?
non può che chiamarsi ‘gestione in cloud’.
A.O.: Oltre che per un utilizzo aziendale,
perché il wi-fi cloud si presta per un efficace utilizzo anche in grandi appuntamenti come nelle fiere e negli stadi?
Olivieri: Tramite il cloud possono essere
erogati numerosi servizi, come lo zero
touch provisioning che permette un’installazione facile e autogestita senza l’intervento di personale qualificato oppure
servizi che in Aruba usciranno a brevissimo
come la gestione del guest via cloud o la
gestione degli analytics.
Rizzo: Sembra un controsenso ma l’utilizzo
spinto del mobile è inversamente proporzionale alla possibilità di evitare spostamenti per la gestione dei sistemi.
Eventi delimitati nel tempo rappresentano
le opportunità migliori per verificare la convenienza del wi-fi cloud che riduce i tempi
di installazione dell’infrastruttura.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Olivieri: Gli scenari futuri sono molteplici,
quelli più interessanti riguardano settori
come quello dei retail, scuole e sanità.
Questi settori stanno facendo molta sperimentazione, offrendo soluzioni innovative
come quelle che già in molti casi gli utenti
possono sperimentare nelle sale di attesa
degli uffici postali.
Rizzo: Ci sono diverse opportunità, per
certi versi siamo solo agli inizi. In un futuro
prossimo ci aspettiamo una crescita esponenziale in settori importanti come quelli
commerciali, sopratutto dove vengono
coinvolti un elevato numero di utenti.
Nella sanità, nella formazione e in altri contesti. Insomma il bello deve ancora venire
e noi di Elmat siamo pronti a fare la nostra
parte.
Aruba Networks - www.arubanetworkscom
Elmat - www.elmat.com
43
AO ATTUALITÀ
di Carolina Veloso
Doppia tappa
per l’efficienza
energetica
Fiera Milano Media raddoppia il proprio impegno sull’efficienza
energetica dedicando a questo tema due eventi: il Forum
Efficienza Energetica 2014 e ITE Day – Industrial Technology
Efficiency Day 2014
L’
uso dell’energia nell’industria
e nelle utility è ancora lontano
dal potersi definire efficiente,
non solo negli impianti ‘energivori’, ma anche nelle più svariate realtà manifatturiere (packaging, tessile,
legno, assemblaggio, meccanica ecc.). Recenti studi hanno dimostrato che l’efficienza
energetica è vista dalla dirigenza aziendale
come fattore fondamentale (business critical) nonché stimolo per l’innovazione tecnologica. Per tutti questi motivi, e non solo,
Fiera Milano Media ha dedicato due eventi
a questa tematica. La prima tappa, il Forum
Efficienza Energetica, la seconda Industrial
Technology Efficiency Day 2014 e ITE Day.
Il Forum Efficienza
Energetica
L’interessante Forum ha fornito aggiornamenti su normativa, incentivi, strumenti di
44
finanziamento
e modelli di business, correlati
all’attuazione
degli interventi di
efficientamento
in azienda, anche
alla luce dell’imminente recepimento della
Direttiva UE n.27.
Nel corso della
giornata è stata
presentata la survey, realizzata in collaborazione tra Business
International (www.businessinternational.it)
divisione di Fiera Milano Media, e Deloitte su
un campione rappresentativo di realtà produttive (tra cui industrie, pubblica amministrazione e trasporti), sul tema della gestione
dell’efficienza energetica in azienda. I risultati
ottenuti testimoniano un concreto interesse
per il tema dell’efficientamento energetico
come leva di competitività sul mercato, al
punto da essere inserito nelle politiche e
nei programmi di sviluppo di business dal
management. “L’efficienza energetica deve
essere parte della leadership, i responsabili
d’azienda devono tenerne conto quando
pensano alle strategie” ha sottolineato Dario
Di Santo, chairman della giornata nonché
direttore generale di Fire. “Siamo comunque
sulla buona strada” ha sottolineato Mauro
Marani, unità tecnica efficienza energetica di
Enea, “in tutti i settori c’è la tendenza al minor
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
consumo di energia tranne nel settore civile,
i cui consumi sono dovuti soprattutto agli
impianti di raffreddamento. C’è però ancora
un punto da risolvere infatti secondo Marani
“il problema dell’efficienza energetica è culturale e di comportamento” da qui quindi
nasce la necessità non solo di innovare prodotti e processi ma anche di semplificare
e chiarire le normative. Tra i temi affrontati
durante la giornata, anche l’andamento del
mercato dei certificati bianchi, le opportunità
per le aziende in merito alle politiche regionali sull’efficienza energetica, le relative strategie in ottica di saving e di sostenibilità. Si è
parlato anche di come finanziare l’efficienza
energetica e di come trasformarla in motore
di sviluppo e di competitività per le imprese.
ITE – Industrial
Technology Efficiency Day
L’edizione 2014 della mostra convegno ha
fatto registrare una numerosa e interessantissima partecipazione da parte di tecnici,
ingegneri ed energy manager, che hanno
approfittato di un’occasione unica per arricchire il proprio patrimonio formativo e informativo. La giornata è stata aperta da una
sessione plenaria intitolata “Implementare
l’efficienza energetica nelle aziende di produzione – Come concretizzare le potenzialità
di risparmio energetico dei processi industriali: strategie, Audit, modalità gestionali,
incentivi, tecnologie e case history”. Questa
sessione, moderata da Michele Santovito,
presidente di Assoege, l’Associazione degli
energy manager, si proponeva
di portare avanti il percorso avviato lo scorso anno illustrando
– nel contesto economico, normativo e tecnologico di riferimento – come attuare interventi
di efficientamento dei processi
industriali e garantire un utilizzo
ottimale delle risorse. Ad aprire i
lavori Carmen Lavinia, dell’unità
tecnica efficienza energetica di
Enea, che ha parlato di certificati
bianchi. Successivamente Stefania Ghidorzi, della direzione
energia di Finlombarda, ha illustrato l’esperienza del progetto
Trend della Regione Lombardia e la nuova
prospettiva del Programma Energetico Ambientale Regionale. Santovito (Assoege) è
poi intervenuto parlando di Audit energetico
come metodologia per identificare le aree di
miglioramento e consentire l’ottenimento
di risparmi. Dopo questa parte introduttiva
si sono succeduti sul palco gli energy manager di tre importanti realtà manifatturiere
italiane: Barilla, Amadori e Ballarini. Luca
Ruini, Health, Safety, Environment & Energy
Director, Group Supply Chain di Barilla G. &
R. Flli, ha tenuto un applauditissimo speech
dal titolo “Il processo di miglioramento continuo di Barilla nell’uso dell’energia: strumenti
e risultati”. A seguire Michele Noera, energy
manager del Gruppo Amadori, ha portato
all’attenzione della platea il caso di eccellenza
dello stabilimento di San Vittore e la strategia
energetica del Gruppo Amadori. Ultimo del
terzetto, Francesco Ferron, direttore di stabilimento di Ballarini, ha illustrato il punto di
vista di un’industria di medie dimensioni che
produce beni durevoli.
La tecnologia a ITE Day
La terza parte della mattina è stata incentrata
invece sugli aspetti più tecnologici. Sono intervenuti: Sergio Vellante, Membro del Comitato Direttivo di Anie Automazione, con una
presentazione dal titolo “Efficienza energetica nell’industria: il ruolo delle tecnologie di
automazione”; Stefano Manassero, capo del
sottogruppo motori BT, Anie Energia, con un
intervento sui motori ad alta efficienza; e Silvano Compagnoni, sempre di Anie Energia,
che ha illustrato come ottimizzare i consumi
con il rifasamento dei carichi elettrici.
La chiusura dei lavori è toccata a Carlo M.
Drago, business development executive utility industry di IBM Italia, ospite della manife-
Il PLUS per più
flessibilità
Cube67 è sinonimo di soluzione
bus razionale ed economica.
Ora c’è Cube67+, il PLUS per darvi
ancora più flessibilità:
più moduli, più lunghezze
di cavo, più prestazioni!
stazione, che ha parlato del ruolo dell’IT come
elemento chiave per l’efficienza energetica
delle aziende del Paese. Il pomeriggio è stato
aperto dai workshop a cura di Bosch Rexroth
(Rexroth Sytronix – oleodinamica ad alta efficienza energetica con azionamento pompa
a velocità variabile), SMC Italia (energy
saving solution SMC: Energia e conservazione delle risorse), Beckhoff Automation
(Integrated building automation: solutions
from Beckhoff), Carlo Gavazzi (La consapevolezza del consumo, è il primo passo per il
risparmio), Copa-Data (efficienza energetica:
zenon, la soluzione software per una gestione efficiente dei dati energetici), Emerson
Industrial Automation (La nuova frontiera
dell’efficienza energetica: risparmiare negli
impianti), Festo (Energy Efficiency@Festo),
GE Intelligent Platforms (Industrial Internet:
come la tecnologia di GE-IP permette di essere più efficienti), Lenze (L’efficienza energetica negli impianti di produzione), Nega-Watt
(Interventi di efficientamento energetico su
impianti e macchinari industriali), Rittal (Rittal, soluzioni tecnologiche innovative per raffreddare i componenti di automazione nei
quadri elettrici. Risparmio energetico ed efficienza con i nuovi sistemi di raffreddamento
e condizionamento per quadri elettrici) e
IBM Italia (Informazioni e Tecnologia per un
risparmio energetico intelligente). In chiusura
della giornata i laboratori a cura di Beckhoff
Automation, Bosch Rexroth, Copa-Data,
Festo, Carlo Gavazzi, Lenze, ServiTecno, SMC
e Studio Legale Cominotto hanno permesso
ai partecipanti di ‘fare esperienza’, mettendo
concretamente le mani su applicazioni, prodotti e… aspetti legali. L’appuntamento con
ITE Day è per giugno 2015.
Ite Day - ite.mostreconvegno.it
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Grandi idee aprono la strada a prospettive completamente nuove.
Combinare il nuovo riduttore g500 con uno Smart Motor Lenze
rappresenta un grande passo avanti verso l’integrazione meccatronica. Con un’unica soluzione puoi coprire la maggior parte delle
applicazioni riducendo il numero delle varianti degli azionamenti
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AO
SPECIALE
Soluzioni pro-sostenibilità:
l’automazione al servizio dell’ambiente
per il riciclo, la limitazione del consumo,
il risparmio di materia prima...
Foto tratte da http://www.morguefile.com/
a cura di Antonella Pellegrini
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
47
AO
SPECIALE
di Paolo Ellero
Biomasse e depurazione,
i nuovi trend
Per le soluzioni del mondo dell’acqua e dell’aria, le nuove tecnologie
di Ghisalba permettono di ottenere risparmi energetici nel comando
motore utilizzando gli inverter e i nuovi avviatori statici STS che
ottimizzano la potenza dei motori elettrici in base al carico
unisce la semplicità
d’uso (touchscreen a
colori integrato con
menù guidato per
la programmazione
in tre semplici step)
alla nuova funzione
Energy saving (brevettata).
Questa funzione
permette un risparmio di energia fino al
20% ottimizzando le
perdite nel rame del
motore. Di seguito,
due tipiche realizzazioni del settore
acqua e aria dove
son state implementati i nostri prodotti
quali inverter (bassa
tensione e media
tensione) e avviatori
statici (bassa e media
tensione) da noi costruiti.
Inverter GH-CP collegati
in Ethernet in un impianto
di trattamenti rifiuti in
Sardegna
G
hisalba è un’azienda nata nel 1947 a Torino, con
sede a Rivoli (TO) che, grazie alla sua trentennale esperienza nel controllo dei motori per il
comando di pompe e ventilatori, è in grado di
offrire una gamma di prodotti per l’automazione per il controllo completo dei motori da utilizzare per
le soluzioni del mondo acqua e aria.
Le nuove tecnologie oggi disponibili permettono di ottenere
dei risparmi energetici nel comando motore sia utilizzando
gli inverter (per la regolazione della velocità) sia con i nuovi
avviatori statici STS che ottimizzano la potenza dei motori
elettrici in base al carico. Recentemente Ghisalba ha introdotto il nuovo avviatore statico STS (Soft Touch Starter) che
48
Applicazione aria
Ghisalba ha realizzato assieme ai suoi quadristi e impiantisti diversi impianti per la gestione di biomasse completi con
l’utilizzo di una rete Ethernet GH-Link per il controllo e la gestione degli impianti di trattamento biomasse per la ventilazione degli stessi. In queste applicazioni vengono controllati
dei ventilatori attraverso inverter o softstarter che servono a
mantenere la temperatura costante nell’ambiente. L’utilizzo
dei pannelli operatore GH-DOP ha ridotto, oltre ai tempi di
intervento in caso di guasto o la possibilità di azioni non
corrette da parte degli operatori, i tempi di formazione del
personale preposto in quanto il pannello operatore è programmato con un unico format valido sia per gli inverter che
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
per i soft starter in un’unica soluzione. L’utilizzo della rete
Ethernet invece diventa fondamentale per la modularità dei
vari impianti; ogni impianto di trattamento aria varia come
numero di unità e con l’utilizzo della rete Ethernet diventa
estremamente semplice inserire le unità necessarie all’impianto con un semplice switch.
Applicazione acqua
lazione luminosa dello stato del Soft Starter permette l’immediata visualizzazione all’interno del quadro dello stato del
motore. La funzione Energy Saving per il risparmio energetico assieme al bypass integrato riducono l’utilizzo di energia
al minimo indispensabile per il funzionamento del motore.
Il PLC integrato non è un optional
Il completamento della gamma di inverter GH-CP fino a 630
Ghisalba ha realizzato assieme ai suoi quadristi e impiantisti kW permette oggi di coprire quasi tutte le necessità degli
diversi depuratori completi con l’utilizzo di una rete Ethernet impianti di trattamento acqua. Con l’utilizzo del PLC inteGH-Link per il controllo di numerosi inverter atti alla verifica grato nell’inverter la logica di funzionamento delle valvole e
di pressioni, portate, livelli costanti tramite un algoritmo in- dei cicli di funzionamento vengono realizzate direttamente
tegrato dedicato (non viene solo utilizzato lo standard PID sull’inverter senza l’utilizzo di PLC esterni. Il sistema è indidegli inverter ma anche alcuni accorgimenti funzionali per un migliore adattamento alla funzione specifica come per esempio per l’ispezione di un livello di
un serbatoio), diversi avviatori statici bassa e media
tensione dove non era necessario controllare la velocità della pompa ma dove serviva riscontrare l’avviamento e la fermata del motore eliminando il ‘colpo
d’ariete’ (per le pompe ausiliarie o di emergenza). Un
PLC centralizzato serie Ghdvp integra la funzionalità
delle valvole/saracinesche dell’impianto.
Tutti questi attuatori sono stati equipaggiati da un
pannello operatore GH-DOP che permette di interfacciarsi alla rete Ethernet locale (remota dove è presente il modem) e che esegue tutte le funzionalità di
monitor, event management, archivio e trend storici
direttamente sul motore locale.
Questi pannelli sono tutti programmati con la filosofia ‘bancomat’ - premi ed esegui - dove qualsiasi
operatore può interagire con il ‘motore’ senza avere
il dubbio di effettuare comandi errati o la possibilità Il PLC integrato gestisce tre motori in Ethernet
di impostare parametri non idonei. Infatti sui pannelli operatore GH-DOP locali sono visibili solo le funzioni pendente e programmabile direttamente dalla tastiera granecessarie per il funzionamento in modo guidato (nel caso fica dell’inverter GH-CP; infatti sulla tastiera possono essere
degli inverter per esempio non sono riportati tutti i codici dei integrate fino a quattro pagine grafiche che permettono
parametri che sono parecchie centinaia, ma solo quelli ne- all’operatore di intervenire in caso di guasto sul pannello
cessari in modo sequenziale). Questo tipo di funzionamento operatore. Il pannello operatore permette il completo consui pannelli operatore Ghdop ha eliminato quasi totalmente trollo dell’inverter (parametri inverter, parametri di funzional’incidenza delle fermate accidentali dovute a comandi/pro- mento impianto, visualizzazione stati PLC) e di interfacciarsi
grammazioni errati e ridotto drasticamente il tempo di fer- alla rete Ethernet per la supervisione.
mata in caso di guasto (la guida alla ricerca guasti spesso Questa ultima viene realizzata con un pannello operatore
evita l’intervento dell’operatore).
installato nella centrale operativa o negli uffici da dove è
possibile controllare tutte le unità del sistema. Con l’utilizzo
di Ethernet (in locale con il cavo o da remoto con il modem
Il Soft Starter touchscreen
Il nuovo rivoluzionario Soft Starter fino a 1.000 Amp è la ri- GH-Link) è possibile replicare il funzionamento dei pannelli
sposta a molte delle richieste dei clienti raccolte in oltre 30 direttamente sul PC e telecontrollare l’impianto stesso. I softanni di applicazioni con soft starter realizzate da Ghisalba. Il ware di configurazione degli inverter, PLC e pannelli operatouchscreen a colori dà una informazione completa e chiara tore come il software di telecontrollo sono completamente
all’operatore su cosa sta accadendo al motore con informa- gratuiti. Ghisalba completa la sua fornitura con la sua gamma
zioni sui parametri, i monitor completi e lo stato dell’avvia- di prodotti elettromeccanici prodotti nel suo stabilimento di
tore con comandi semplici e immediati resi subito disponibili Rivoli (TO) comprendenti i contattori per il comando di carichi in alternata e in continua fino a 2.000 Ampere compatti
senza andare a cercare nei menu.
Il set up automatico per l’applicazione: il cliente sceglie il e relativi accessori.
tipo di applicazione e l’avviatore si auto configura in maniera
Ghisalba - www.ghisalba.com
ottimale all’applicazione scelta (con solo 3 click). La segna-
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
49
AO
SPECIALE
di Nicoletta Ghironi
Ridurre il costo della
bolletta? Si può
Un sistema completo come Aprol EnMon di B&R permette
a Proplast la valutazione di tutti i consumi energetici delle varie
zone dell’impianto
L
a collaborazione tra Proplast
e B&R basa i suoi presupposti
su uno scambio tecnologico
in tema di monitoraggio e
riduzione del consumo energetico, con particolare focus sulla trasformazione delle materie plastiche.
Integrato con l’intera gamma di tecnologie per l’automazione B&R, il sistema
Aprol EnMon per la registrazione e la
misurazione delle principali cause di consumo d’energia è oggi installato e attivo
all’interno della sede Proplast. Lo scopo
dell’installazione di questo sistema di
monitoraggio è la raccolta di tutti i consumi energetici (energia elettrica, energia
termica, gas riscaldamento, acqua, aria
pressurizzata) delle diverse zone di impianto, dei laboratori e degli
uffici in modo da stabilire possibili aree di intervento per migliorare le prestazioni energetiche del complesso di Rivalta Scrivia. Un
sistema completo come EnMon, così semplice da configurare e
pronto all’uso, permette a Proplast la valutazione energetica di un
insieme di laboratori comprendente macchine e stazioni di prova,
dove il consorzio verifica per conto delle aziende nuovi materiali,
nuove tecnologie e nuovi processi produttivi. Con i dati oggi raccolti da EnMon è possibile avere un computo dettagliato dei consumi di ogni macro-area e singola parte di impianto, arricchendo
così le analisi svolte dal consorzio con preziose informazioni di carattere energetico. Questo consente di affrontare con trasparenza
le richieste della ISO 50001 in tema di gestione dell’energia. Nello
studio di un nuovo prodotto e nel suo sviluppo Proplast, sempre
in linea con le tendenze virtuose dell’industria, vuole infatti valutare con precisione i costi energetici legati ai processi produttivi,
particolare di grande interesse nel mondo della plastica dove i
processi sono in genere energivori. L’intero ciclo vita di un prodotto, grazie a EnMon di B&R, è così analizzato e corredato da valutazioni energetiche che possono impattare significativamente
sulle valutazioni di fattibilità nell’impiego di un nuovo materiale o
di un diverso processo tecnologico.
I primi risultati sul campo
L’applicazione di Aprol EnMon in Proplast prevede il monitoraggio
di tutte le aree che compongono lo stabilimento, uffici compresi.
50
L’applicazione di Aprol
EnMon in Proplast prevede il
monitoraggio di tutte le aree
che compongono lo
stabilimento, uffici compresi
All’interno delle quattro aree
designate i principali valori
tenuti sotto controllo e visualizzati nell’interfaccia principale sono il consumo totale, il COS (PHI)
e la quantità di anidride carbonica non immessa nell’ambiente, ovvero non consumata durante i primi tre giorni di monitoraggio. Sin
da subito è quindi possibile avere una chiara visione del comportamento energetico delle aree sottoposte a monitoraggio. Per meglio rendersi conto dei valori energetici in gioco sono stati creati,
con una semplice procedura wizard presente in Aprol EnMon, ulteriori report che mostrano i consumi riportandone i costi relativi. È
dunque possibile correlare le diverse utenze (elettricità, acqua, gas
ecc.) con i prezzi attualizzati e avere una panoramica immediata
e intuitiva dei costi effettivi sostenuti nel tempo dagli utilizzatori
installati. All’interno di una giornata di acquisizione è poi possibile visualizzare quali siano stati i picchi di utilizzo di una risorsa,
attribuendone un valore all’utilizzatore e mettendola in relazione
con i consumi totali. In questo modo si mettono in luce le aree o
le macchine più energivore, rendendo semplice l’analisi di un intervento per l’ottimizzazione dei consumi. Conoscendo inoltre la
distribuzione nel tempo dei picchi di assorbimento di una data
risorsa energetica, è possibile procedere con una ulteriore analisi
per comprendere in quali periodi sono concentrati i consumi, per
procedere a una distribuzione più equa durante la giornata, andando così ad abbattere le tariffe (generalmente alti picchi di energia costano più della stessa quantità di energia distribuita durante
la giornata). Alla fine dei conti i risultati si vedono in bolletta.
B&R Automazione Industriale - www.br-automation.com
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
AO
SPECIALE
di Mirko Dal Castello
L’isola ecologica
è automatizzata
Il controllo delle isole ecologiche avviene grazie ai PLC e ai pannelli
operatore touchscreen di Panasonic
L’
attenzione all’ambiente e alla natura sono concetti che sempre più acquistano rilevante importanza per la salvaguardia del futuro di ognuno di
noi e per la tutela dei luoghi in cui viviamo. Ed è
sempre più concreta la corsa verso il massiccio
sfruttamento delle energie rinnovabili, la riduzione dell’inquinamento atmosferico e del recupero dei rifiuti attraverso la
raccolta differenziata. In questo contesto Ecologia Soluzione
Ambiente è impegnata da oltre 40 anni nella ricerca costante
di soluzioni innovative con prodotti impianti e servizi dedicati
al tema dell’equilibrio nel rapporto uomo/natura. Dalla depurazione di acque civili e industriali, si è specializzata negli anni fino
a offrire un’ampia gamma di soluzioni alle principali esigenze
di amministrazioni pubbliche, multiutility, aziende e privati, su
quattro macro aree di attività: trattamento di acque reflue e
meteoriche; installazione e gestione di impianti di elevazione
per cassonetti e campane rifiuti interrabili; tutti gli aspetti della
manutenzione, vendita, noleggio e gestione di parchi cassonetti; interventi di bonifica del territorio. L’esperienza coniu-
gata alla continua ricerca consentono alla società, con sede a
Bibbiano (RE), di poter offrire soluzioni innovative e affidabili,
con duttilità di applicazioni, varietà di materiali costruttivi e
prodotti proposti con un rapporto qualità/prezzo competitivo,
e una qualità ampiamente certificata secondo gli standard più
severi. L’azienda ha come obiettivo la definizione di modelli di
intervento personalizzati, calibrati di volta in volta sulle specifiche richieste di ognuno nel rispetto dei valori della tutela del
territorio.
Nel cuore dell’automazione
In uno dei propri stabilimenti la società, attraverso una propria
società controllata, progetta e produce una vasta gamma di
isole ecologiche interrate e tutte le automazioni elettriche relative a tutti i tipi di altre attività produttive che è in grado di
offrire in tutto il mondo. Si tratta di efficienti sistemi studiati per
eliminare dagli spazi urbani le infrastrutture per il conferimento
dei rifiuti, suddivisi in una vasta gamma di proposte e denominata User. Tra le linee di prodotto si citano i sistemi interrati linea
L/C, Bac, Ecolbell, One, e le linee K per
la raccolta differenziata e indifferenziata. Soluzioni diverse per soddisfare
le più svariate esigenze, dal piccolo
centro storico a zone dove si producono maggiori volumi di rifiuti (centri
commerciali, mercati, aeroporti), con
o senza compattatori. Tutto ciò con
l’obiettivo non solo di eliminare le
infrastrutture per il conferimento dei
rifiuti (offrendo quindi maggiori spazi
liberi), ma anche di rendere più sicura
ed efficiente la gestione degli stessi.
Per tutte le automazioni integrate che
sono sviluppate vengono utilizzati
Particolare del cassonetto per
un’isola ecologica interrata, la cui
peculiarità risiede nel fatto che la
macchina non richiede
collegamenti elettrici per il suo
funzionamento, con PLC e pannello
operatore Panasonic collegati tra
loro in radiofrequenza
52
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
numerosi componenti Panasonic Electric Works, la cui collaborazione di fornitura perdura
da diverso tempo, non solo in
ambito di isole ecologiche, ma
anche nelle altre aree di attività
dell’azienda reggiana.
L’esigenza di doversi avvalere di soluzioni performanti e
allo stesso tempo flessibili da
adattare ai diversi progetti ha
indirizzato Ecologia Soluzione
Ambiente a scegliere Panasonic Electric Works come suo
unico fornitore per la parte
dei quadri elettrici e di programmazione software. Per il Il nuovo PLC FP0R
controllo di isole ecologiche è pienamente compatibile
interrate sono stati utilizzati con i modelli FP0, ma si
i PLC Serie FP di Panasonic e caratterizza per velocità di
pannelli operatore touchscreen elaborazione ancora più
in radiofrequenza. Con il valore elevata e numerose
aggiunto di sfruttare l’energia funzionalità aggiuntive
solare per alimentare elettricamente tutti i componenti. In particolar modo trovano impiego,
seconda la tipologia degli impianti, le CPU FP0 e FPX e di recente il PLC ultracompatto di nuova generazione FP0R.
Monitoraggio
da remoto
In questo progetto
oltre al PLC sono
impiegati moduli di
espansione analogici
e digitali, il modem
GSM/Gprs e l’unità
web server per il monitoraggio remoto
Le dimensioni della CPU del PLC
dell’isola ecologica.
FP0 sono compatte, ma è
In abbinamento al
possibile collegare fino a 3 schede
PLC è utilizzato il
di espansione, raggiungendo un
touchscreen ultramassimo di 128 punti I/O
compatto GT05, caratterizzato da un
display con retroilluminazione con tecnologia LED di eccellente
luminosità e visibilità. Il pannello operatore è posto in una colonna di comando (dove è presente anche un lettore di carte
per il riconoscimento dell’utente) in prossimità dei bocchettoni
per il conferimento dei rifiuti, attraverso il touchscreen l’utente
seleziona il recipiente nel quale vuole conferire i rifiuti. Il medesimo pannello è utilizzato nel quadro di controllo dell’autoveicolo per la raccolta della nettezza urbana, mediante il quale
l’operatore ‘comanda’ tutte le operazioni necessarie per lo svuotamento della vasca interrata. Il pannello operatore dialoga con
il PLC presente nella stazione locale mediante una scheda di
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
53
AO
SPECIALE
GT Win è il software di programmazione
proprietario in ambiente Windows
per tutta la gamma di pannelli
operatore GT, e si
contraddistingue
per la sua semplicità
e intuitività di utilizzo
radiofrequenza. Il PLC rappresenta il cuore funzionale delle isole
ecologiche; i suoi compiti spaziano dalle semplici funzioni di
comando dell’apertura dei contenitori per la raccolta dei rifiuti
e sollevamento della piattaforma di copertura per le operazioni
di svuotamento della vasca interrata, alle funzioni di eccellenza
quali diagnostica e telemanutenzione remota mediante l’interfacciamento con modem GSM o Gprs.
In alcuni sistemi, abbinato al PLC è adottata la soluzione con
singolo modem GSM; questo consente di inviare sms a cinque
utenti predefiniti, tipicamente messaggi di allarmi/diagnostica
e per informare l’operatore addetto alla raccolta dell’avvenuto
riempimento dei cassonetti. In questo modo la raccolta diventa
più economica e senza spreco di tempo in quanto si raccolgono
semplicemente i cassonetti pieni. Con questo sistema l’operatore può accedere al PLC remoto sfruttando la rete GSM. In altri
sistemi per il controllo delle isole interrate è stata scelta la tecnologia Gprs, attraverso la quale, il PLC grazie anche al modulo
web server è sempre collegato alla rete Internet (con un suo indirizzo IP). Questa soluzione consente una riduzione dei costi di
comunicazione in quanto il costo è legato al solo traffico generato e non alla connessione, garantendo ovunque la possibilità
di controllare in modo dislocato il funzionamento dell’impianto
ed eventualmente di intervenire nella programmazione anche
da remoto. I dati del PLC sono accessibili dal web e visualizzabili tramite pagine html su PC per mezzo di comuni browser
di navigazione. In questo modo dalla sala controllo è possibile
monitorare i siti di raccolta dei rifiuti e coordinare gli eventuali
interventi.
Progetti a lungo raggio
Tra i recenti progetti sviluppati spicca una particolare isola ecologica interrata destinata ai Paesi Arabi, la cui peculiarità risiede
nel fatto che la macchina non richiede collegamenti elettrici
per il suo funzionamento. È infatti dotata di batterie alimentate da pannelli fotovoltaici fissi oppure a inseguimento solare
in grado di assicurare alcune ore di operatività continuativa.
Nel caso dell’inseguitore solare, in questo contesto applicativo,
il PLC si occupa del controllo della movimentazione e del posizionamento, gestione delle sicurezze e telecontrollo che permette di monitorare in sicurezza l’impianto anche da remoto.
54
L’attenzione al settore delle energie rinnovabili e al
risparmio energetico è parte integrante della filosofia di Panasonic Electric Works. A tal fine l’attenzione
si è focalizzata nella realizzazione di apposite librerie software (function block) destinate a impianti a
inseguimento o concentratori solari biassali/monoassiali. Tali librerie realizzate con la suite di sviluppo
di Fpwinpro conforme allo standard IEC61131-3,
garantiscono facile espandibilità per futuri upgrade
e permettono un’ottimizzazione continua del codice
a costo contenuto. L’obiettivo delle librerie solar tracking system è in ultima analisi quello di agevolare il
lavoro degli integratori di sistemi, con una soluzione
pronta e collaudata che permetta di mettere in funzione un sistema a inseguimento o concentrazione
nella massima rapidità, efficienza e sicurezza. La
tecnologia PLC è stata scelta in quanto prodotto affidabile, industriale e robusto, capace di garantire performance
elevate, in grado di raccogliere informazioni dal campo sfruttando le connessioni GSM e Gprs.
I vantaggi delle isole ecologiche interrate
L’impiego delle isole ecologiche interrate precedentemente
citate, e comunque tutte quelle appartenenti alla gamma
User, combinano i vantaggi del servizio con le opportunità fornite da tecnologie elettroniche e informatiche. Prima di tutto
l’economicità e l’esperienza di amministrazioni che hanno
implementato questi sistemi integrati di raccolta rifiuti con
postazioni interrate confermano come l’investimento iniziale
venga ripagato nel corso di pochi anni. Come la grande integrabilità (anche in abbinamento alla raccolta differenziata),
una piacevole e personalizzabile estetica (le moderne bocche
di conferimento rispettano il paesaggio divenendo un vero
e proprio complemento d’arredo), e un indubbio vantaggio
igienico-sanitario per la comunità. Tali sistemi costituiscono
infatti aree confinate facilmente presidiabili sia in termini di
pulizia esterna che di sanificazione gestita mediante appositi
impianti che irrorano prodotti igienizzanti specifici. Inoltre, il
solo fatto di interrare i rifiuti, fa sì che la loro degradazione biologica sia rallentata dalle temperature più basse del sottosuolo.
Sicurezza e logistica rappresentano altri importanti benefici. Nel
primo caso, per come progettate e realizzate, queste isole ecologiche non divengono barriere architettoniche per bambini,
aumentano la sicurezza stradale (le dimensioni contenute non
ostacolano la visuale, anzi, la agevolano rispetto ai cassonetti
tradizionali), e possono essere dotati di telecontrollo e segnalatori di presenza fumo, completati da impianti automatici per il
primo spegnimento incendi, segnalazione di allarme e dialogo
uomo/macchina.
Ottimizzazione delle risorse economiche e dell’impiego del
personale in organico è invece il risultato ottenibile dal punto
di vista logistico. I sistemi User sono infatti appositamente progettati e realizzati in una gamma così vasta da permettere l’impiego dei mezzi già in dotazione presso l’amministrazione, senza
richiedere ulteriori investimenti, ma ottimizzandone l’impiego.
Panasonic Electric Works – www.panasonic-electric-works.it
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
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AO
SPECIALE
di Lidia Gilardoni
Controllo super accurato
Una gestione sostenibile delle risorse idriche non può prescindere
dal riutilizzo delle acque reflue. Di seguito la soluzione CLR per il
controllo della disinfezione dei reflui depurati e destinati al riutilizzo
Questi radicali si ottengono tramite l’impiego di uno
o più agenti ossidanti immessi in acqua e attivati dalla
radiazione ultravioletta. Le combinazioni più comunemente impegnate sono: H2O2 / UV - O3; UV - H2O2 / O3;
H2O2 / O3 / UV; processo fenton; processo foto-fenton.
La somma di più ossidanti oppure l’impiego combinato di uno/due ossidanti e UV permette di ridurre la
quantità di reagente necessaria per ottenere il risultato
atteso. Alla fine dell’ossidazione
l’eccesso di reagente che rimane nel
refluo trattato deve essere rimosso
per evitare danni al corpo recettore.
A questo scopo è necessario misurare la concentrazione del reagente
(O3 oppure H2O2) nell’effluente in
modo preciso e affidabile. Sia con
sistemi di disinfezione di tipo tradizionale sia con sistemi di tipo avanzato (AOP), per ottenere il livello
di disinfezione necessario, senza
er poter essere riutilizzate (a scopo
eccedere con i dosaggi (il che sairriguo o industriale) le acque reflue
rebbe antieconomico e potrebbe
depurate devono avere caratteristiche
portare alla formazione di sottochimico-fisiche ben definite e non deprodotti di reazione indesiderati), è
vono contenere organismi patogeni
fondamentale controllare in modo
oltre i limiti indicati dalla normativa che dipenpreciso il dosaggio dell’ossidante
dono dal tipo di riuso cui sono destinate.
in uso. La misura dei disinfettanti in
Gli agenti patogeni da abbattere sono virus, batqueste particolari condizioni è però
teri, protozoi ed elminti. L’abbattimento di questi
Cella selettiva per la misura degli
critica, perché la soluzione in anapatogeni si ottiene, nelle acque reflue trattate, per
ossidanti nella disinfezione delle
acque reflue
lisi può ancora contenere sostanze
dosaggio di sostanze ossidanti con forte azione
inquinanti che interferiscono nella
disinfettante: il cloro (come ipoclorito, che è stato
fino a pochi anni fa il trattamento più diffuso), il biossido di cloro, misura e sostanze in sospensione che possono depositarsi sugli
l’ozono e, più di recente, l’acido peracetico. Tali disinfettanti non elettrodi riducendone la sensibilità.
sono però sempre in grado di abbattere efficacemente e velocemente alcuni dei composti organici che sempre più costitui- La soluzione
scono una importante fonte di inquinamento delle acque, quali CLR, azienda con sede a Rodano, nelle immediate vicinanze di
ad esempio i composti organici volatili, gli idrocarburi policiclici Milano, focalizzata sulla progettazione e produzione di elettrodi,
aromatici e i PCB (policlorobifenili). Tali composti, assieme a TOC sensori, sonde e strumenti di misura per analisi elettrochimiche,
e COD in genere, vanno assolutamente rimossi, specialmente in ha installato in questo tipo di applicazione la cella 606 per l’acaso di riuso dei reflui, bonifica di acque inquinate, depurazione nalisi selettiva degli ossidanti. Le celle serie 606 funzionano con
delle acque di processo. Molto efficaci in questo senso e soprat- principio polarografico e hanno tre elettrodi: misura, contro
tutto molto veloci nella loro azione sono i cosiddetti ‘processi elettrodo e riferimento. Scegliendo opportunamente sull’unità
di ossidazione avanzata’ (AOP -Advanced Oxidation Processes), elettronica associata il potenziale imposto agli elettrodi è possiche sfruttano la formazione in acqua di radicali ossidrile, OH, ca- bile rendere la misura selettiva alla sostanza in esame, minimizratterizzati da altissima reattività ed enorme potere ossidante. zando l’interferenza degli altri ossidanti presenti nel campione.
P
56
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Le celle serie 606 sono in grado di garantire elevata sensibilità,
precisione, stabilità e basse necessità di manutenzione anche
in condizioni molto gravose. La misura di ossidanti forti risulta
difficoltosa in quanto la soluzione è particolarmente reattiva; ad
esempio nelle celle con autopulizia a spazzola le spazzole vengono aggredite dall’ossidante e consumate in tempi piuttosto
brevi. Nei sistemi di misura rame-oro (Cu-Au) gli elettrodi di rame
si consumano rapidamente con conseguente perdita di linearità
e generazione di un rumore di fondo e di una considerevole deriva dello zero e della misura. Nelle celle 606 le problematiche
legate a questo tipo di impiego sono state risolte realizzando
l’elettrodo di misura e
il controelettrodo in
materiale inerte; l’elettrodo di riferimento
è inoltre progettato
per sopportare egregiamente le elevate
concentrazioni di ossidante nelle quali deve
lavorare. Questa scelta
di materiali rende
la cella totalmente
esente da fenomeni
spuri come disturbi
di fondo e deriva del
segnale legati alla corStrumento dedicato alla misura
rosione degli elettrodi,
selettiva e alla regolazione della
anche in condizioni
concentrazione di ossidanti
critiche come ad esempio le misure in acqua
di mare, negli scarichi o le misure di ossidanti a concentrazioni
elevate. Il particolare sistema di autopulizia meccanica rende
questa cella adatta a tutte quelle applicazioni in cui le celle tradizionali non potrebbero lavorare per la presenza di sostanze
incrostanti o con la tendenza a depositare nei passaggi e sugli
elettrodi. Non ci sono particolari richieste di portata campione
alla cella in quanto questa non influenza la misura. Le celle serie
606 sono caratterizzate da importanti vantaggi; la selettività, variando opportunamente la polarizzazione tra gli elettrodi la cella
diventa selettiva per un determinato ossidante; la linearità, ottenuta grazie all’opportuno dimensionamento degli elettrodi; la
stabilità della misura nel tempo: gli elettrodi non vengono consumati nella misura e non reagiscono con l’ossidante presente
nel campione, si ha perciò la totale assenza di deriva sia della
misura che dello zero; le bassissime richieste di manutenzione:
le celle sono dotate di sistema di autopulizia meccanica in continuo. Le celle serie 606 sono progettate per installazione diretta
in linea ma possono lavorare anche a deflusso in un sistema a
campionamento. L’analisi è termo compensata e gestita da una
unità elettronica a microprocessore, che fornisce indicazione locale, ritrasmissione della misura e dei contatti di allarme, sistema
di regolazione. Le stesse celle sono disponibili nella versione per
misure selettive di ossidanti alle basse concentrazioni (0-10 ppm
e 0-2.000 ppb) e alle alte concentrazioni ( 0-2.000 ppm).
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AO
SPECIALE
di Laura Galli
Da consumatore a
produttore… di energia
L’ottimizzazione dei processi trasforma l’impianto di trattamento
delle acque reflue di Fritzens da consumatore di energia a
produttore di green energy. Schneider Electric ha garantito
l’utilizzo di tecnologie saldamente collaudate
Gli obiettivi del
cliente
Dopo il commissionamento
dell’impianto, Wwtp-Fritzens fu
identificato come un grande consumatore di energia: l’azienda
si era dunque posta l’obiettivo
di ottimizzare il suo utilizzo di
energia. In quanto specialista
globale nella gestione dell’energia, e fornitore di soluzioni di
energia e automazione, Schneider Electric era il partner più
indicato per adattare l’automazione di impianto così da poter
prendere tutte le necessarie misure per ottimizzare i consumi.
E un obiettivo cui mirare: diventare un produttore di energia
pulita. La soluzione per l’ottimizzazione dell’automazione di
Schneider Electric ha reso disponibili tutti i dati necessari a
supportare ‘il loop dell’efficienza
energetica’, trasformando l’impianto da consumatore di 3,6
GW l’anno di energia a fornitore
di 6 GW l’anno di energia.
L’
impianto di trattamento delle L’impianto di trattamento delle acque
acque reflue di Fritzens (Wwtp), reflue di Fritzen (Wwtp). Tutti i progetti
azienda con sede in Tirolo, sod- di miglioramento dell’impianto si sono
disfa le esigenze di 120.000 basati su tre elementi fondamentali:
abitanti della zona. Oltre a ciò, ottimizzazione dei processi;
processa approssimativamente 6,1 milioni di generazione di energia elettrica;
metri cubi di acque reflue all’anno, di cui l’80% cambiamento culturale per lo staff,
così che si focalizzasse sull’efficienza
è di origine civile e il 20% industriale.
energetica
L’impianto è composto da un sistema di trattamento meccanico, da un chiarificatore
primario, da un sistema di trattamento biologico altamente Ridurre i consumi energetici
compresso e da un sistema di trattamento dei fanghi residui, I consumi di un impianto di trattamento delle acque reflue
che include due digestori che producono biogas. Dopo il pas- possono essere misurati in due modi: secondo l’energia consaggio attraverso il chiarificatore secondario, l’acqua purificata sumata per persona all’anno, o come consumi complessivi
viene scaricata nel fiume principale del Tirolo e rientra quindi dell’impianto. Per l’impianto Fritzens sono stati ottenuti risulnel ciclo naturale del fiume stesso. Come risultato del processo tati eccezionali su entrambi gli indicatori. In termini di consumi
di trattamento, l’impianto è in grado anche di generare energia. complessivi, Fritzens ha ottenuto la riduzione del 20% dei conDi fatto genera così tanta energia da poter rispondere autono- sumi fra il 1996 e il 2009. Per comprendere chiaramente la pormamente alla sua domanda di elettricità e di calore, produ- tata di questa riduzione, si deve pensare che negli stessi anni
cendo anche un surplus annuale di oltre 6 GW di energia pulita la quantità di acque trattate dall’impianto è cresciuta del 55%.
che può essere riversata nella rete elettrica pubblica.
Guardando al KPI ‘consumo energetico per trattare le acque
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LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
si basa sulle quattro fasi qui di seguito elencate. Audit, misurazione dei flussi energetici: scoprire gli sprechi nel processo,
pensare a un piano di azione per ottenere i risultati voluti. Connettere i sistemi di automazione e controllo con sistemi di monitoraggio energetico per creare una infrastruttura intelligente
e ‘consapevole’ dal punto di vista dei consumi; ottimizzare: automatizzare la gestione attiva dell’energia; ottenere conoscenza
approfondita dei consumi energetici nel contesto dei processi,
Schneider Electric era il partner più indicato per
adattare l’automazione di impianto così da poter
prendere tutte le necessarie misure per
ottimizzare i consumi
reflue prodotte da una persona equivalente ogni
anno’ sono stati raggiunti risultati altrettanto impressionanti. Nel 1996 si usavano 90 kW/EP/a; nel 2010,
dopo aver continuato a implementare e migliorare il
‘loop dell’efficienza energetica’ con Schneider Electric,
il consumo era sceso a 32 kW/EP/a. Questo equivale a
una diminuzione del 65% nel valore di questo KPI.
Riduzione dei tempi di progettazione
e commissioning
La competenza specifica di Schneider Electric nel settore trattamento delle acque reflue e la stretta collaborazione con il
cliente hanno consentito di completare la pianificazione di tutti
i progetti di ottimizzazione molto in anticipo, così da ridurre di
molto il rischio di problemi rilevanti che si potessero presentare nelle fasi di engineering e commissioning. Le architetture
testate, validate e documentate (Tvda) fornite da Schneider
Electric hanno garantito l’utilizzo di tecnologie saldamente collaudate. I tool di programmazione e le librerie disponibili hanno
ulteriormente ridotto il tempo di progettazione e commissioning nell’impianto. La domanda di disponibilità per questo servizio pubblico è critica: deve essere attivo 24 ore su 24, sette
giorni su sette. La soluzione di automazione Schneider Electric
offre un alto livello di disponibilità, e la rete Ethernet consente
di accedere al sistema per informazioni operative e per diagnostica via web, ovunque e in qualunque momento. “Schneider
Electric ci ha convinto, con le sue soluzioni di automazione che
rispondevano alle nostre esigenze” afferma Christian Callegari,
managing director, Fritzens Wwtp. “Sono soluzioni basate sui
loro prodotti, già affidabili, che rendono altamente disponibile
l’intero sistema. Era estremamente importante per noi lavorare
con un partner che conoscesse il nostro specifico settore e gli
elementi fondamentali del mondo acque, per poter progettare
e rendere attivo un impianto di questo tipo”.
Metodologia di implementazione
Tutti i progetti di miglioramento si sono basati su tre elementi
fondamentali: ottimizzazione dei processi; generazione di
energia elettrica; cambiamento culturale per lo staff, così che
si focalizzasse sull’efficienza energetica. Inoltre, Wwtp-Fritzens
ha applicato ‘l’energy efficiency loop’ di Schneider Electric che
per identificare nuove opportunità di risparmio. Monitorare,
manutenere, migliorare: gestire l’energia come una variabile
della produzione e ridurne gli sprechi attraverso continue iniziative di miglioramento. Il più ampio, e uno dei primi progetti
implementati, è stato il totale cambiamento tecnologico nei
processi di aerazione, che ha consentito risparmi energetici significativi (riduzione del 28% dei consumi dell’impianto).
Wwtp-Fritzens ha sostituito tutti i mixer e gli aeratori con tecnologie evolute e ingrandito l’area aerobica per rispondere meglio
alle esigenze legate al cambiamento nelle quantità di acque fognarie da trattare. Alla luce del successo del primo progetto,
che ha prodotto un ROI su tre anni, sono poi state portate avanti
in altre aree dell’impianto molte altre azioni di ottimizzazione.
Energia da biogas
La generazione di energia nell’impianto è basata sul biogas,
che sta diventando una delle più importanti fonti energetiche
rinnovabili, e rende possibile usare i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue per produrre energia. Per migliorare in modo significativo la produzione di energia sono stati
sostituiti i vecchi sistemi di produzione con nuovi sistemi più
efficienti ed è stato costruito un secondo digestore per raddoppiare la produzione di biogas. Fritzens ha anche aggiunto un
nuovo processo per trattare oltre 2.200 tonnellate all’anno di
oli da cottura e grassi usati.
Questi ulteriori rifiuti organici sono mescolati con i fanghi nel
digestore e ne aumentano la produzione di energia. Il comportamento energetico positivo di questo impianto ha aiutato chi
vi lavora a pensare all’efficienza energetica. Oggi, ogni volta che
si accingono a un qualche compito, il personale si domanda
come sia possibile migliorare i consumi energetici. I miglioramenti proposti, per i quali si calcola un ROI possibile entro 12-18
mesi, sono implementati immediatamente.
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Schneider Electric - www.schneider-electric.it
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RASSEGNA
di Roberto Motta*, Alessandra Pelliconi
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AO
F t t tt d
Moduli I/O
Il mercato dell’automazione industriale offre oggi numerose soluzioni di I/O
distribuito sia per i tradizionali fieldbus sia per l’emergente tecnologia
Ethernet (si parla ormai sempre più di Internet of Things anche per il comparto
industriale)
La distribuzione dei moduli di I/O ha dimostrato negli anni di essere,
oltre che economica, anche flessibile, semplice e affidabile; questi
fattori hanno fatto sì che anche in molte applicazioni I/O locali ‘in
cabinet’ si utilizzino ormai largamente le tecnologie di cablaggio I/O
remote. Un altro vantaggio di queste tecnologie risiede nel fatto che
possono proporre pratici sistemi di cablaggio in svariate versioni:
modulari o compatte, ma anche con diverso grado di protezione
(IP20/IP67), per ambienti Ex, o, ancora, per temperature estreme.
A parte queste considerazioni, che rimangono valide, le analisi di
mercato ci dicono che la soluzione più affermata rimane pur sempre
quella modulare IP20. I settori merceologici dove questi moduli di
I/O remotati rappresentano oramai lo standard di cablaggio sono
innumerevoli, si va dall’industria automobilistica a quella della lavorazione della plastica e della gomma, a quella alimentare e dei
generi di largo consumo, al marmo, al legno, e a tutti i settori dove
l’ambiente è particolarmente difficile e dove la compattezza del modulo è una caratteristica fondamentale.
Il progressivo diffondersi di Ethernet a livello industriale ha comportato poi alcune interessanti innovazioni di carattere tecnologico che
hanno, per esempio, uniformato le tecniche di connessione delle
reti IT e quelle di numerosi dispositivi industriali, fra i quali proprio
gli adattatori di comunicazione di vari sistemi I/O remoti, portando
diversi benefici derivanti dall’utilizzo di una soluzione di cablaggio
60
unica e integrata dall’ufficio alla fabbrica. Un ulteriore elemento innovativo nella tecnica di I/O remoto deriva dall’adozione di Ethernet
wireless in ambiente industriale che ha portato, non solo, in alcuni
casi, all’interconnessione wireless dei sistemi I/O remoti, ma anche
all’aumento dell’offerta di adattatori di comunicazione I/O wireless.
La possibilità di integrare a livello di rete Ethernet industriale sia dei
segnali provenienti da I/O standard, sia quelli per gestire la sicurezza
di macchina offre innumerevoli vantaggi dal punto di vista sia ingegneristico che impiantistico.
Anche il mercato dell’I/O remoto sta dimostrando di credere nella
soluzione Ethernet industriale per ridurre la varietà di tecnologie di
comunicazioni presenti a bordo di una macchina o di un impianto,
che imponeva una serie di collegamenti specifici con tutti i componenti. Il tutto senza dimenticare che una rete Ethernet, oltre a
sostituirne delle altre, riduce sensibilmente la difficoltà di gestione
e di cablaggio, che in molti casi ha un impatto significativo sui costi
di macchina. Si può azzardare che scommettere su una tecnica I/O
basata su Ethernet sia vincente poiché si permette di proporre al
mercato una soluzione particolarmente performante e, allo stesso
tempo, di semplice gestione.
*Roberto Motta è solution architect team leader connected enterprise
di Rockwell Automation
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Foto tratta da : http://www.morguefile.com/
AKSE
All’affermata linea di dispositivi multifunzionali Yocto I-O, Akse aggiunge quella degli RS485 Module, apparati che possono essere inseriti in una rete Electrex, marchio di Akse, per aggiungere ingressi/
uscite digitali e/o analogiche e/o sensori di parametri ambientali. Gli
RS485 Module sono dotati di una porta seriale RS485 con protezione
contro le sovratensioni. Il protocollo di comunicazione utilizzato è il
Modbus-RTU ‘full compliant’ idoneo anche per comunicazioni con
PLC e Scada. I dati elaborati sono letti come registri numerici composti da mantissa ed esponente in formato Ieee. Una trasmissione
fino a 38.400 bps con 125 registri richiedibili senza tempi di
attesa assicurano una velocità di
dialogo insuperabile. Gli RS485
Module sono disponibili in due
formati: 2 moduli DIN (alimentazione 24 Vc.c.) e 4 moduli
DIN (alimentazione 230 Va.c.
o 24 Vc.c. su richiesta) e in svariate configurazioni di ingressi
AKSE
e uscite (optoisolati, opto-mos,
relè, autoalimentati, analogici
compatibili 0÷10 V, 0÷5 V, -5÷5 V, 4÷20 mA, 4-20 mA o 0-20 mA, I2C
ecc.). Per la sincronizzazione dei dati e la registrazione degli andamenti nella rete deve essere presente un gateway/datalogger (es. Kilo
net, Exa net, Femto 70A net o Yocto net).
www.electrex.it
AUTOMATA
I moduli I/O Automata svolgono la funzione d’interfaccia
del controller F3 per garantire
un controllo di sequenze rapido
ed efficace. Sono disponibili in
un’ampia gamma di varianti, per
consentire ai progettisti di stabilire un equilibrio tra densità di
I/O e facilità d’installazione e tra
AUTOMATA
prestazioni e costi. I sottosistemi
I/O possono essere collocati in prossimità dei punti di attuazione,
un sistema di controllo locale può, infatti, gestire meglio situazioni
di emergenza in cui si verifichino interruzioni dei collegamenti tra
le diverse parti dell’impianto. I moduli I/O digitali sono disponibili
nelle versioni da 16 punti di ingresso/uscita configurabili via software. Oltre ai modelli standard, sono disponibili digitali di potenza da
4 e 16 punti di uscita e una gamma completa di I/O analogici, da 2 a 4
segnali per unità, per corrente, tensione o termocoppia. Per supportare le funzioni di controllo dei movimenti dei controller della serie
F3, la gamma include moduli di I/O per ingressi encoder e uscite a impulsi, che possono essere assegnati agli assi di movimento nella configurazione del controller. Il software di programmazione Codesys,
un ambiente basato su IEC 61131-3, consente la realizzazione di programmi nei cinque linguaggi dello standard. Per accedere agli I/O fisici è necessario configurare il controllore con la mappa dei dispositivi
disponibili tramite un semplice tool d’interfaccia ‘PLC Configuration’,
che integra la configurazione predefinita di tutti i sistemi Automata.
www.cannon-automata.com B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
Con reACTION Technology di B&R è possibile ridurre i tempi di risposta nelle applicazioni di automazione industriale fino a 1 μs, anche
per segnali analogici. Tale nuovo approccio permette di gestire sottoprocessi estremamente time-critical con hardware standard, tutti
entro i requisiti della norma IEC 61131. In questo modo si riduce il
carico di elaborazione sul controller, che può essere ridimensionato,
abbattendo così l’investimento: il risultato è un enorme aumento
delle prestazioni senza costi aggiuntivi. I programmi creati nell’editor di blocchi funzione vengono eseguiti direttamente sui moduli
di I/O della serie X20 e X67, eliminando i ritardi dovuti allo scambio
dati con la CPU e consentendo tempi di risposta ridottissimi, fino a 1
μs. L’ambiente di sviluppo Automation Studio 4 permette di allocare
moduli software su hardware distribuito e di sfruttare appieno le capacità dei componenti
logici contenuti nei
moduli remoti; le librerie di blocchi funzione
sono memorizzate sugli
I/O con aggiornamenti
dinamici ed eseguite in
loco, tutto ciò consentendo di implementare
sottoprocessi critici utiB&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
lizzando hardware standard ed eliminando la
necessità di moduli specializzati, riducendo così notevolmente sia il
flusso di dati sulla rete sia il carico del controllore.
www.br-automation.com
BARTEC
Antares è la risposta Bartec alle richieste dell’industria più avanzata
in termini di efficienza, convenienza e flessibilità per i bus di campo
più moderni. Il nuovo sistema di remote I/O infatti può essere installato direttamente in area con pericolo di esplosione senza richiedere
l’installazione in custodie Atex e offre tutti i vantaggi dei sistemi di
tipo convenzionale. L’alimentatore può gestire
fino a 32 moduli di interfaccia multicanale, ciò
permette di aumentare
il numero di segnali gestiti dalla singola unità
del sistema: più potenza,
meno costi. Tutte le
componenti del sistema
(RCU e moduli di remote
I/O) sono montabili su
BARTEC
una semplice barra per
morsetti DIN TS 35 senza richiedere l’ausilio di ingombranti e costose
basi come backpane o bus-rail, una custodia standard è sufficiente.
Antares è il sistema perfetto per i bus più diffusi, come Modbus/TCP
e Profibus/DP, è già pronto per i sistemi bus più innovativi come
Profinet ed Ethernet/IP, un investimento protetto anche nel futuro.
Tramite un semplice e intuitivo software di configurazione implementato da Bartec, in pochi passaggi si configura la propria rete: il
download della configurazione può essere eseguito direttamente da
sala controllo via Ethernet oppure direttamente sul modulo di comunicazione. Due moduli RCU possono essere accoppiati con un semplice jumper creando così un sistema ridondato senza alcun ‘single
point of failure’ ovvero con ridondanza totale di tutte le parti, con
funzione di swap a caldo.
Ogni modulo RCU può gestire fino a 32 moduli di I/O liberamente
combinabili. Per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza da parte del
cliente, Bartec mette a disposizione una vasta gamma di moduli di
I/O, sia per la gestione di segnali di tipo analogico che digitale e per
gestione di misure di temperatura.
www.bartec.it
BIHL+WIEDEMANN
Bihl+Wiedemann, azienda di Mannheim, negli ultimi anni ha ampliato continuamente la sua vasta gamma di moduli I/O AS-i Safety
per il collegamento di svariati sensori sicuri, estendendo oggi la sua
offerta dal singolo ingresso o uscita sicura ai moduli multi I/O sicuri.
L’ultimo nato di questo gruppo di prodotti, il BWU2836, è un modulo di uscita AS-i Safety che dispone di 8 uscite elettroniche sicure
e veloci: tutte le uscite si possono programmare sia singolarmente,
indipendentemente tra di loro, sia in combinazione rispettivamente
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
61
AO
RASSEGNA
con 2 Ampere max per uscita, con un
totale di 8 Ampere max. Oltre alle uscite
sicure, il nuovo modulo presenta 8 ingressi digitali, che vengono alimentati
da AUX, allo stesso modo delle uscite. Il
modulo per armadio elettrico, progettato con 6 morsetti Combicon in IP20,
in grado di supportare applicazioni fino
a SIL3/categoria 4/PLe si afferma, oltre
che per l’equipaggiamento, anche per
le sue dimensioni: con i suoi 22,5 x 114
mm, ha vinto la certificazione ‘poco
ingombrante’ ed è una soluzione vantaggiosa anche a livello economico
quando occorrono molte uscite sicure.
www.bihl-wiedemann.de
curezza o ambienti difficili. La serie S di DeltaV consente la massima
libertà di scelta per ingressi/uscite e semplicità di implementazione.
www.emersonprocess.it
FESTO
BIHL+WIEDEMANN
EFA AUTOMAZIONE
NA-9379 di Crevis, marchio distribuito in esclusiva per l’Italia da
EFA Automazione, è la piattaforma tecnologicamente avanzata con
doppia porta Ethernet e porta seriale RS232/485 configurabile, controllore programmabile a 32 bit con CPU ARM9, multitasking con il
task minimo impostabile a 1 ms che integra il protocollo Modbus
RTU slave sulla porta seriale e Modbus TCP client/server sulla scheda
di rete Ethernet. L’adattatore di rete della serie FnIO-S è utilizzabile
con tutta la gamma
di moduli Crevis serie
S, affianca la potenza
di elaborazione e di
calcolo alla flessibilità
della modularità I/O.
La programmazione
è basata sulla piattaforma Codesys V3 la
quale offre una soluzione completa per lo
EFA AUTOMAZIONE
sviluppo di logiche; lo
scambio dati tra le CPU in rete può avvenire in maniera semplice e
veloce con l’utilizzo delle variabili di rete (Network Variable) integrate
nella libreria Codesys. La programmazione è basata sullo standard
IEC 61131, quindi permette l’uso dei vari linguaggi quali Ladder, SFC,
FB, IL o ST. Ideale per la realizzazione di applicazioni con architetture
distribuite anche complesse, il protocollo Modbus integrato facilita
l’integrazione verso sistemi di supervisione e Scada.
www.efa.it
EMERSON PROCESS
MANAGEMENT
La serie S del sistema Emerson
DeltaV include importanti miglioramenti all’elaborazione
dei segnali I/O del sistema,
alle visualizzazioni per l’operatore, asset management, capacità di batch e sicurezza del
sistema. L’insieme di queste
EMERSON PROCESS MANAGEMENT
funzioni riduce la complessità
del progetto e accelera la messa in servizio del sistema. Gli esclusivi
vantaggi per la progettazione e la gestione dell’impianto sono dovuti alla flessibilità della funzione ‘I/O on Demand’ della serie S, che
consente agli utenti di scegliere tra marshalling cablato tradizionale,
wireless, con bus di campo. Grazie alla funzione ‘I/O on Demand’,
gli utenti decidono che tipo di ingressi/uscite desiderano (wireless,
foundation fieldbus, Hart, AI, AO, DI, DO, DP, T/C o RTD) e quando e
dove vogliono gli ingressi/uscite, se per modifiche tardive al progetto,
durante l’avvio, il funzionamento o per installazioni temporanee, in
una sala controllo, ubicazioni remote, aree pericolose, sistemi di si-
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I moduli CPX-L di Festo completano l’offerta di moduli I/O nella fascia a prezzo contenuto: sono concepiti per l’impiego in armadio di
comando con unità I/O remote in grado di protezione IP20 e unità di
valvole integrate. Il migliore esempio per la loro applicazione è l’unità
di valvole CPX-MPA. Gli utilizzatori che necessitano di un numero elevato di canali I/O, potranno apprezzare il risparmio sugli I/O digitali
ottenibile con i moduli CPX-L. Il prezzo per canale concorrenziale,
la larghezza contenuta dei moduli a 16 canali uniti all’affidabilità di
funzionamento ne garantiscono l’impiego flessibile nell’ampio universo CPX. La possibilità di installazione in
armadio di comando
ne permette l’utilizzo
nell’industria degli alimenti e delle bevande
e nell’automazione di
processo senza protezione antideflagrante,
come nel caso del trattamento dell’acqua e
delle acque reflue.
FESTO
www.festo.com
GOMA ELETTRONICA
I nuovi moduli di I/O della serie BusWorks XT ideale per applicazioni
da pochi canali fino a un massimo di 16 canali di Acromag, rappresentata da Goma Elettronica, permettono di interfacciare segnali discreti
e I/O analogici direttamente ai sistemi di misura e controllo, in remoto
su Ethernet/IP, Modbus/TCP o Profinet. La serie BusWorks XT è la soluzione ideale per espandere gli I/O remoti nelle applicazioni di automazione di processo
utilizzando collegamenti ‘peer to peer’
i2o o protocolli come
Modbus TCP/IP, Ethernet/IP e Profinet. Una
porta USB garantisce
una semplice connessione verso il PC per
una rapida configurazione e impostazione
dei parametri attraGOMA ELETTRONICA
verso il software per
ambiente Windows gratuito. L’involucro compatto, per installazioni
in poco spazio, include doppia porta Ethernet, morsetti rimovibili sul
fronte e supporto per bus di alimentazione su barra DIN (power bus);
inoltre il collegamento PC-USB e il software gratuito per Windows
garantiscono installazioni veloci e senza complicazioni. Ideali per
operare in ambienti gravosi, tutti i moduli hanno operatività estesa
da -40 a +70 °C con immunità ai disturbi, protezione alle sovracorrenti e conformità CE, oltre alla certificazione per ambienti esplosivi
UL/cUL Class 1 Division 2 Zone 2. Per ogni modello è possibile scegliere il tipo di protocollo di comunicazione fra Ethernet/IP, Profinet
oppure Modbus TCP/IP con supporto per il ‘peer-to-peer’ i2o. La
doppia porta Ethernet 10/100 permette collegamenti in ‘daisy-chain’
tra le unità in modo da semplificare il cablaggio e minimizzare la richiesta di switch di rete, riducendo al tempo stesso il costo totale del
sistema. Per aumentare l’affidabilità della comunicazione, le unità
BusWorks XT impiegano la tecnologia ‘Innovasic Priority Channel’
che garantisce la ricezione di dati critici con certezza e in tempo,
indipendentemente dal traffico sulla rete. La funzionalità ‘PriorityChannel’ fornisce determinismo alle apparecchiature, per trasmis-
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
sioni di dati tempo sensibili conformi con ogni protocollo Ethernet.
La compattezza dell’involucro di soli 2,5 cm di spessore, consente di
disporre di 16 canali I/O digitali oppure fino a 16 ingressi analogici,
25 g di resistenza agli urti, 4 g di resistenza alle vibrazioni, switch a
2 porte integrato, isolamento a 1.500 Va.c. (fra I/O, alimentazione e
porte di rete) e protezioni alle sovracorrenti/transitori; completano il
prodotto il temporizzatore di watchdog per uscite protette e 2 anni
di garanzia standard.
www.gomaelettronica.it
IFM ELECTRONIC
I moduli con ingressi analogici a 2 canali della serie CompactLine
di ifm, così come i moduli digitali, sono caratterizzati da una struttura particolarmente robusta. L’involucro completamente resinato
protegge i componenti da sollecitazioni intense, l’anello dentato ad
azione asimmetrica del connettore ecolink tiene il dado fisso nella sua
posizione garantendo una
tenuta stagna ottimale e
duratura tra il modulo e
il connettore; questo modulo è quindi molto resistente a urti e vibrazioni,
ideale per essere utilizzato
in zone difficili senza protezioni aggiuntive. L’arresto meccanico integrato
IFM ELECTRONIC
nel connettore M12 protegge l’O-ring da danneggiamenti dovuti a un serraggio eccessivo del dado. L’O-ring è serrato
sempre correttamente senza necessità di una chiave dinamometrica
costosa: ciò garantisce un grado di protezione elevato. Altre caratteristiche fondamentali del modulo CompactLine comprendono: 2
ingressi analogici di corrente 4...20 mA; parti metalliche in inox 316L;
alta risoluzione e rapide velocità di trasmissione (60 ms); possibilità di
collegare sensori a 2/3 fili (AC2402) e a 2/4 fili (AC2403).
www.ifm.com
NATIONAL INSTRUMENTS ITALY
I moduli I/O della serie C di National Instruments sono progettati
come moduli di misura e condizionamento del segnale autonomi. Il
circuito elettronico necessario a gestire le misure
specifiche è incluso nel
modulo stesso, la conversione A/D e D/A avviene
quindi nel modulo prima
che i dati raggiungano lo
chassis. È possibile utilizzare la maggior parte dei
moduli I/O della serie C in
entrambe le piattaforme
di misura NI CompactDAQ
e NI CompactRIO. Questi
moduli sono identici ed
è possibile spostarli da
NATIONAL INSTRUMENTS ITALY
una piattaforma all’altra
riutilizzandoli senza necessità di modifiche hardware. Grazie alla
configurazione dello chassis e ai vari moduli di input simultanei, le
prestazioni in termini di numero di canali del sistema NI CompactDAQ aumentano all’aumentare del numero di moduli utilizzati.
www.ni.com
PHOENIX CONTACT
La famiglia di sistemi di I/O remotati Axioline di Phoenix Contact si è
recentemente arricchita aggiungendo ai moduli Axioline F con grado
di protezione IP20 i moduli standalone Axioline E con grado di protezione IP65/67. Nata come sistema di I/O di riferimento per tutte le
soluzioni industriali a base Ethernet industriale, la famiglia di I/O Axioline può venire utilmente integrata in reti industriali Profinet, Ethercat,
Sercos III, Ethernet/IP, Modbus o Profibus, unico tra i protocolli coperti
a non essere Ethernet-based. Il collegamento con sensori/attuatori
con interfaccia di tipo analogico è reso possibile, per la gamma Axioline F, dai moduli con possibilità di gestione di Analog Input o Analog
Output disponibili in differenti modularità (4 o 8 canali) e tecnologie
(corrente, tensione, RTD, UTH). La gamma Axioline E sfrutta invece
il protocollo IO Link per la gestione di segnali analogici, con un modulo IO Link master per ciascuno dei protocolli coperti. L’innovativo
protocollo proprietario - bus locale Axioline F - per la comunicazione
tra accoppiatore di rete e moduli di I/O a valle permette alla famiglia di moduli Axioline F di raggiungere prestazioni di eccellenza in
termini di velocità, con un tempo ciclo nell’ordine dei microsecondi.
Per semplificare il cablaggio e l’impiego dei moduli sono state adottate tecnologie di connessione rapida e sistemi di codifica dei punti
di connessione.
Sono stati inoltre
inseriti, in corrispondenza di ogni
singolo punto di
connessione, di
LED diagnostici
ben identificabili e
di punti di prova. I
prodotti Axioline
PHOENIX CONTACT
possono venire
impiegati anche in
ambienti industriali gravosi grazie alla notevole robustezza garantita
dall’elevata resistenza a shock meccanici, a eventuali disturbi EMC e
un ampio range di temperatura di utilizzo, tra i -25 e i +60 °C.
www.phoenixcontact.it
PILZ ITALIA
Per soddisfare le esigenze del mercato dell’automazione - modularità,
decentralizzazione, prestazioni elevate, integrazione della sicurezza,
elevata flessibilità e apertura - Pilz offre l’innovativo sistema PSSuniversal, matrimonio perfetto tra sicurezza e automazione. Costituito
da un modulo principale di interfaccia, che gestisce la comunicazione e l’elaborazione dei segnali provenienti dai più diffusi bus di
campo disponibili
sul mercato, e da
moduli base indipendenti in grado
di ospitare moduli
elettronici estraibili, PSSu offre
un’ampia gamma
di interfacce per
funzioni di autoPILZ ITALIA
mazione e di sicurezza: un’elevata
modularità che consente all’utilizzatore di scegliere liberamente la configurazione hardware più adatta indipendentemente dalla CPU d’automazione, garantendo flessibilità per futuri ampliamenti del sistema.
La struttura di PSSuniversal offre inoltre la possibilità di interbloccare
funzioni di automazione con segnali di sicurezza in maniera semplice
e veloce. Con questa funzione i segnali provenienti dal bus di automazione vengono processati simultaneamente da PSSuniversal con i
segnali provenienti da SafetyBUS p permettendo di incrementare le
prestazioni in termini di risposta del sistema e riducendo così anche
il cablaggio elettrico. Il sistema di I/O decentralizzati PSSuniversal è
ora disponibile anche per sistemi a fibra ottica: è possibile gestire in
modo semplice le funzioni di controllo standard e/o di sicurezza a
livello Fieldbus, mentre la comunicazione avviene tramite Profinet/
Profisafe.
www.pilz.it
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
63
AO
RASSEGNA
PIXSYS
I moduli I/O Pixsys MCM260 sono realizzati per l’acquisizione e la
gestione di I/O remoti e anche per l’ampliamento dell’architettura
di base in applicazioni che già prevedano PLC, PC o terminali operatore. La seriale multipunto RS485 con protocollo Modbus RTU e il
bus ad alta velocità Canopen, permettono una facile integrazione
(anche con i file EDS per bus CAN) con strumentazione Pixsys o di
altri produttori. Sono disponibili 5
codici prodotto per soluzioni che
prevedono differenti combinazioni
di ingressi e uscite: 16 ingressi digitali PNP, 16 uscite statiche, 8 ingressi digitali + 8 uscite statiche, 8
ingressi digitali PNP + 8 relè, 4 ingressi analogici universali + 2 uscite
analogiche mA o Volt. Gli ingressi
analogici non richiedono l’utilizzo
di un convertitore di segnale.
PIXSYS
www.pixsys.net
SCHNEIDER ELECTRIC
Il nuovo sistema I/O Modicon TM3 di Schneider Electric garantisce
l’espansione flessibile e personalizzabile di tutti i controllori. Con il
nuovo bus di espansione I/O, dieci volte più veloce rispetto alle soluzioni tradizionali, è possibile aggiungere ai controllori fino a 14 moduli
e inoltre si possono collegare e monitorare i nuovi moduli di sicurezza
per la gestione di tutte le funzioni pericolose della macchina. Esso
opera con i controllori logici M221, M241 e M251 della Next Generation di MachineStruxure
of frendo moduli I/O digitali
per configurazioni fino a 264
I/O, moduli I/O
analogici per
configurazioni
fino a 114 I/O
SCHNEIDER ELECTRIC
- essi possono
ricevere anche
segnali da sensori di posizione, temperatura, velocità e controllare
variatori di velocità; Expert Modules per controllare le partenze motore TeSYS; moduli di sicurezza funzionale. Il sistema di espansione
è flessibile perché si possono collocare in remoto alcuni moduli in
armadi o altri cabinet (fino a 5 metri di distanza, utilizzando un bus di
espansione). L’installazione avviene anche senza strumenti perché i
moduli di espansione sono stati progettati con un assemblaggio con
meccanismo interlock.
www.schneider-electric.it
SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI
Sistemi Avanzati Elettronici propone i moduli
I/O di UEI: UEI Cube nella
versione industrial grade
e MIL, UEI Racktangle e
PowerDNR consentono
un’acquisizione dati versatile e di elevata affidabilità. Se si necessita di
alta velocità è possibile
impiegare i DNA/DNRAI-224 che sono 2 layer
con 4 canali di ingresso
strain-gauge che garantiscono precisione e flessibilità di connessione.
64
SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI
Gli ingressi analogici possiedono 18-bit di risoluzione con un’acquisizione fino a 100 k campioni al secondo. Ogni canale ha un convertitore A/D, un filtro anti-aliasing. Se è necessario implementare una
comunicazione seriale sincrona i DNA/DNR-CT-602-804 sono 2 layer
di I/O multipurpose ad alte prestazioni. Hanno 4 canali indipendenti,
ciascuno con protezione contro le sovratensioni e opto-isolamento.
Ciascuno può essere configurato come una porta di comunicazione
o come contatore/temporizzatore. Se occorre avere dei moduli di I/O
per sviluppare applicazioni in ambito avionico con interfaccia di tipo
Arinc 708 e 453 i DNA/DNR-708-453 soddisfano queste specifiche.
www.sisav.it
SMITEC
I moduli I/O Flxmod system, progettati per il montaggio su guida
DIN standard e alloggiati in una custodia di plastica molto compatta,
offrono un set completo di funzioni I/O, dai semplici I/O digitali al
controllo di motori DC con encoder feedback. Il bus proprietario Flxio
garantisce un’affidabile comunicazione realtime con il CPU. Diversi i
moduli I/O disponibili: DIO 16, 16 I/O digitali 24 Vc.c. 0,5 A; CVI A2,
2 ingressi analogici 0-10 V/4-20 mA, 12 bit;
CVI B4, 4 ingressi analogici 0-10 V/4-20 mA
con output reference 10 V, 12 bit; CVO A2,
2 uscite analogiche 0,10 V, 4-20 mA, 12 bit;
MDR A2, 2 uscite di comando per motori DC
con encoder feedback; RTD A2, 2 ingressi
per RTD standard 100 Ohm, 12 bit; TCP A3,
3 ingressi per termocoppie con compensazione interna giunto freddo, 12 bit; VVO A2,
2 uscite analogiche 0-10 V/-10 – 10 V, 12 bit;
DPO A4, 4 uscite digitali 24 Vdc 2A; PVI A2,
2 ingressi analogici 0-10 V con output reference 10 V, 12 bit ; ECI A2, 2 ingressi per
encoder incrementale; PWR 01 & 02, alimenSMITEC
tatore.
www.smitec.it
SYSTEM
ELECTRONICS
System Electronics è in grado
di offrire una gamma completa
di soluzioni per la gestione di
I/O remoto, progettate e prodotte internamente, in grado
di conciliare l’alto livello di
standard elettrici necessari
per applicazioni in ambiente
industriale con l’esigenza di
versatilità e contenimento dei
costi. La serie Dico 908 è la famiglia di moduli di I/O su bus
di campo Canbus, di cui fanno
parte sia moduli digitali (da 16
SYSTEM ELECTRONICS
a 32 punti di I/O tipo PNP, NPN
e a relè), che analogici (per tensioni, correnti, resistenze, temperature e pressioni), ingressi encoder,
che HMI per la gestione di semplici interfacce, come sinottici con LED
e pulsanti. La serie ETC 8xx comprende, invece, una gamma di moduli per la gestione di I/O remoto su bus di campo Ethercat. Le due
versioni 16IO e 16I 16O sono dedicate alla gestione di ingressi/uscite
digitali, con valore nominale per gli ingressi di 24 V, e per le uscite –
protette al corto circuito – di 24 V/0.5 A (max 4 A totali), e configurabili
da Ethercat master. Le versioni 8EV e 16EV sono invece dedicate al
comando di elettrovalvole SMC serie SQ-2000, sempre attraverso bus
di campo Ethercat. Infine il modulo Encoder è realizzato per l’acquisizione di 8 Encoder incrementali fino a 50 KHz e 32 bit di conteggio.
Tutti i modelli sono utilizzabili su barra DIN.
www.system-electronics.it
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
TECNINT HTE
Modular I/O System è la soluzione di I/O modulare proposta da Tecnint HTE per le applicazioni industriali e tecnologiche di automazione, acquisizione e gestione che richiedono particolare robustezza
e affidabilità nel tempo.
L’architettura è molto flessibile e permette di generare configurazioni
di CPU, RTU e I/O in grado di soddisfare diverse esigenze applicative,
consentendo la realizzazione di controlli locali e distribuiti. I moduli di
I/O di tipo digitale, analogico, encoder/counter/stepper/PWM, sono
disponibili in diversi tagli e versioni così da rendere più semplice e mirata la configurazione del nodo di controllo. Possono essere collegati
localmente alla CPU (programmabile con Softplc standard IEC611313) oppure essere remotati per
creare isole di I/O distribuito
attraverso opportuni moduli
accoppiatori tramite protocollo
Modbus Ethernet o seriale. La
stessa gamma di I/O può anche
essere collegata come nodo
di I/O Canbus/Canopen, attraverso accoppiatori MD-CNT/
CO. Ogni modulo è ingegneTECNINT HTE
rizzato in contenitore plastico
conforme alla normativa CEI
11170-3 (fuoco e fumi) ed è totalmente isolato dal punto di vista elettrico; i connettori con terminazioni-contatti a crimpare sono stati pensati per agevolare il cablaggio con un’unica manovra di inserimento.
Il Modular I/O System è anche disponibile in versione omologata EN50155 per applicazioni ferroviarie, con kit meccanico di fissaggio anti
urti-vibrazioni per installazioni a bordo treno.
www.tecnint.it
TELESTAR AUTOMATION
Il nuovo sistema di I/O
distribuiti TB 20 di Systeme Helmholz, commercializzato in Italia
da Telestar Automation, è caratterizzato
da una moltitudine di
pratici accorgimenti,
conseguiti grazie a un
diretto riscontro dal
TELESTAR AUTOMATION
mercato: efficienza,
funzionalità e maneggevolezza hanno costituito il focus per lo sviluppo. L’innovativo sistema consente l’implementazione dei tipici
vantaggi del concetto di decentralizzazione in molti, e spesso nuovi,
ambiti applicativi. Il design del prodotto assicura una chiara e inequivocabile identificazione del canale, che risulta facile da leggere anche
durante il funzionamento e che consente la determinata attribuzione
di ogni morsetto al proprio LED. L’assegnazione del pin è stampata
in modo permanente nel modulo elettronico. La gamma di prodotti
base consiste in accoppiatori bus Profibus e Canopen con ingressi
e uscite, analogici e digitali. I moduli possono essere disconnessi o
sostituiti anche mentre il sistema è in funzione, i restanti moduli restano operativi, i tempi di fermo macchina vengono pertanto minimizzati. In quanto sistema di architettura aperto, TB20 verrà ampliato
gradualmente con tutti i più comuni bus di campo, come Profinet,
Devicenet ed Ethercat.
www.telestar-automation.it
VIPA ITALIA
Vipa presenta Slio, un sistema innovativo per I/O remotate con soluzioni utilissime che risolvono definitivamente i limiti dei sistemi
attualmente sul mercato. Si tratta di un sistema montato su guida
DIN standard da 35 mm che comprende un’interfaccia provvista di
alimentatore per le I/O e per il bus di comunicazione, cui si aggiun-
gono fino a 64 moduli di I/O e funzionali con granularità 2-4-8 canali
e dimensioni di 12,5 mm di larghezza, 100 mm di altezza e 76 mm di
profondità. Le interfacce previste sono Profibus DP, Canopen, Ethercat, Profinet I/O, mentre la conformazione del modulo è realizzata
affinché il connettore dell’interfaccia, una volta montato, non sporga
dai moduli al fine di contenere al massimo lo spazio utilizzato. L’innovazione del prodotto Slio
riguarda caratteristiche tecnologicamente avanzate, come il
bus di comunicazione superveloce a 48 Mbit/s con cui si riesce ad avere risposte dalle I/O
a 20 μs di refresh, abbattendo
così ritardi nella comunicazione tra I/O e interfaccia del
VIPA ITALIA
bus di campo.
www.vipaitalia.it
WAGO ELETTRONICA
Wago-I/O-System 750 XTR può
essere utilizzato senza costosi e
ingombranti sistemi di raffreddamento, circuiti di protezione
o altre soluzioni speciali e può
ancora essere utilizzato in condizioni estreme di temperatura
da -40 a +70 °C e ad altitudini
fino a 5.000 m.
La rigidità dielettrica del modulo offre una protezione affiWAGO ELETTRONICA
dabile dell’elettronica contro le
sovratensioni derivate da azionamenti e archi elettrici fino a 1.0 kV
(moduli 24 V) e 5.0 kV (moduli 230 V). Allo stesso tempo sono state
ridotte le emissioni di interferenza e aumentata l’immunità alle interferenze, permettendo al sistema di essere utilizzato in applicazioni di
telecontrollo più complesse. Un ulteriore punto di forza dei singoli
componenti sono le loro dimensioni compatte: con solo 12 mm di
larghezza si possono avere moduli a 16 canali, permettendo un notevole risparmio di spazio. La guida DIN può essere installata in prossimità di motori o potenti circuit breaker. Le forze meccaniche che
si esercitano in prossimità del sistema XTR non hanno alcun effetto
sui moduli: immunità alle vibrazioni fino a 5 g (50 m/s2) e resistenza
agli urti fino a 25 g (250 m/s2) mantengono l’applicazione affidabile
e sicura in ogni momento.
www.wago.com
WEIDMÜLLER
Con ‘u-remote’, Weidmüller
presenta il suo nuovo sistema
di I/O remoto a struttura modulare. Tutti i vantaggi sono
focalizzati sull’utilizzatore:
u-remote, dal design sottile
(larghezza moduli 11,5 mm)
e ingombro ridotto nel quaWEIDMÜLLER
dro elettrico grazie all’elevata densità di connessioni,
si distingue per il collegamento a innesto e senza utensili, l’elevata
densità dei componenti - e le migliori prestazioni - e offre un alto
grado di efficienza e produttività. Il web server integrato semplifica l’avvio macchina e velocizza gli interventi di manutenzione.
Tra le caratteristiche salienti, progettazione ottimizzata, installazione
più rapida, avvio più sicuro e tempi morti ridotti. Per il fatto che l’installazione può avvenire senza utensili e i connettori sono precablati,
un’installazione affidabile può avvenire in modo molto più rapido nel
quadro elettrico come nella macchina o nell’impianto.
www.weidmuller.com
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
65
AO Tavola rotonda
di Carlo Marchisio
‘Strategie di integrazione’
Abbiamo posto alcune domande a tre aziende per capire
‘Come ridurre tempi e costi nella realizzazione di macchine e linee
grazie a una valida strategia di integrazione’
stemi produttivi. Da qui si evince che questi settori devono collaborare fra loro in totale simbiosi per contribuire allo sviluppo
della macchina. In questo modo si possono ottenere risparmi
nei tempi di progettazione, ma soprattutto nei tempi di start-up
e debug dell’applicazione.
A.O.: Utilizzo di bus di campo performanti: quanto è importante per un progetto di linea?
Longoni: La scelta
del bus di campo da
utilizzare è vitale sia
per quanto riguarda
le funzionalità sia
per quanto riguarda
i costi. Infatti si sceglieranno bus di
campo realtime, solo
nel caso in cui ce ne
sia l’effettiva necessità. Infatti l’utilizzo
di tali bus ha delle
ripercussioni importanti sul costo totale
dell’applicazione.
A.O.: Sue considerazioni sulla meccatronica. In un progetto
di macchina il meccanico e il tecnico di automazione devono
lavorare insieme? In che modo per risparmiare tempo di
progettazione?
Carlo Viale: La nostra esperienza è che
l’utilizzo di un bus
veloce per il motion
control è fondamentale per linee e macchine che richiedono
performance spinte
e/o che sono critici
il numero di assi controllati. È da circa 10 anni, prima con bus
Ethernet realtime proprietario Rtex e ora con Ethercat che i
nostri tecnici supportano le applicazioni dei clienti utilizzando
un bus di campo motion. Velocità, sincronismi, accuratezza,
possibilità di intervenire in tempo reale sugli assi sono caratteristiche che portano benefici in numerosi campi applicativi, dal
packaging, alla lavorazione del legno, dalle presse alle linee di
assemblaggio.
Stefano Longoni: La meccatronica è proprio la sintesi tra la
meccanica, l’elettronica e l’informatica per automatizzare i si-
A.O.: Dimensionamento ottimale dei motori (brushless/c.a.).
Quanto incide sulla riduzione costi?
66
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Foto tratte da http://www.corbisimages.com/
I
l mercato ormai globale e la concorrenza internazionale
mettono a dura prova i costruttori di macchine e di linee
produttive. La necessità di produrre impianti super-efficienti
si deve anche collegare verso una valida strategia di integrazione. È impellente la necessità di ridurre tempi e costi
nella realizzazione di macchine e linee produttive. I costruttori di
macchine sono alla ricerca di soluzioni che accelerano i processi
produttivi e spingono verso il miglioramento delle prestazioni.
Quindi: massima integrazione del controllo e prestazioni
migliori, attivare programmi riutilizzabili
che consentono di
risparmiare tempo
e denaro, flessibilità
e omogeneità totali
nelle comunicazioni
e riduzione dei costi
di configurazione,
funzionamento e
manutenzione del
progetto. Abbiamo
incontrato alcune
aziende del comparto automazione
industriale per sottoporre a loro alcune
domande legate a
questo importante
argomento sempre
di grande attualità.
Rispondono alle domande: Stefano Longoni, R&D manager
di ESA Elettronica, Carlo Viale, general manager Motion Control
& Sensors di Panasonic Electric Works Italia, Marco Ceriani, marketing and communication manager di Progea.
Longoni: Come detto precedentemente il dimensionamento
corretto dei motori è molto importante. Nella fase iniziale è
fondamentale in quanto il costo varia a seconda della potenza
scelta e in fase di utilizzo in quanto anche i costi di utilizzo e
di manutenzione vengono influenzati da parametri, come ad
esempio la potenza dei motori stessi.
Viale: Nella nostra esperienza il corretto dimensionamento che
deriva dalla conoscenza della catena meccatronica e dell’applicazione è fondamentale per
la progettazione della macchina
per il corretto funzionamento e,
sicuramente ottimizza i costi in
quanto permette di scegliere la
corretta motorizzazione evitando
sovra dimensionamenti. Noi utilizziamo e facciamo utilizzare il
software MSelect.
Grazie a questo tool il cliente
può descrivere meccanicamente
l’applicazione con particolare
attenzione ai momenti di inerzia
Stefano Longoni,
dei carichi, e descrivere dinamiESA Elettronica
camente l’applicazione in termini
di velocità e posizioni; il risultato come output è la scelta della
corretta motorizzazione con possibilità di avere report relativi
alle curve di coppia e alle velocità, oltre a una serie di altri report utili per la documentazione del progetto.
A.O.: Efficienza energetica. Un suo approfondimento per la
riduzione tempi e costi.
Longoni: Un ottimale utilizzo
della macchina non può prescindere dalle considerazioni
di efficienza energetica e dalle
problematiche di manutenzione
legate alla macchina stessa. Per
questo va ripensata, da parte
dei progettisti meccatronici, l’acquisizione di dati di consumo, di
produzione, di eventi di allarmi
e di qualità della rete da parte di
ogni singolo componente della
Marco Ceriani, Progea
linea di produzione, in particolar
modo di quelli più sensibili agli aspetti di deterioramento nel
tempo e di quelli più energivori. L’innovativa da noi proposta fornisce dispositivi hardware e una piattaforma software
per il monitoraggio distribuito, wireless e da remoto di tutti
i più significativi parametri funzionali e di produzione della
macchina, dati sul consumo di energia e di potenza insieme a
precise misure sulla qualità della rete, tutti accessibili tramite
una piattaforma di assistenza remota che consente un’analisi dei dati puntuale e continuativa nel tempo, necessaria per
impostare adeguate politiche di efficienza energetica, di manutenzione predittiva della macchina, di corretto utilizzo delle
risorse a disposizione.
A.O.: Sviluppo software di macchina. Quali consigli può
segnalare ai progettisti per integrare al meglio l’automazione, con l’ottica della riduzione tempi di sviluppo?
Longoni: Lo sviluppo software dell’automazione di macchina
copre molteplici aspetti, tra cui quelli del controllo e dell’interfaccia utente. Uno sviluppo integrato di controllo tramite
Softlogic, di interfaccia utente e di assistenza da remoto fornisce sicuramente una soluzione intesa principalmente a diminuire i tempi e i costi dello sviluppo, unitamente a una migliore
e più efficace manutenzione della macchina e di riduzione dei
costi degli interventi correttivi nel corso dell’attività produttiva
della macchina stessa. La nostra soluzione prevede l’utilizzo di
una sola piattaforma hardware costituita dalla famiglia Esaware
HMI da 4.3” a 15” e di IPC da 12” a 21.5”, tutti in grado di gestire
sia l’interfaccia utente sia la logica di controllo, sia l’assistenza
da remoto. Le innovative tecnologie utilizzate permettono uno
sviluppo degli applicativi in modo il più intuitivo ed efficiente
possibile allo stato dell’arte, potenza e velocità di esecuzione
ai massimi livelli. Il nostro servizio
permette di ottimizzare tempi e
costi di sviluppo orientando la
scelta verso un unico fornitore
globale di prodotti e soluzione
per l’automazione integrata delle
macchine. Marco Ceriani: I progettisti che
sviluppano software di macchina
devono progettare in maniera
‘intelligente’ risparmiando tempo
per essere più produttivi, senza
Carlo Viale, Panasonic
avere limitazioni sulle potenziaElectric Works Italia
lità e con la massima flessibilità
di impiego. L’area di lavoro deve
essere chiara, piacevole e intuitiva. Tutti gli strumenti devono
essere a portata di mano e la configurazione deve avvenire interamente utilizzando ampie librerie di oggetti e risorse, personalizzabili tramite la finestra delle proprietà. La finestra, deve
disporre di tutte le proprietà organizzate in aree logiche e suddivise per gruppi. Le tante proprietà di configurazione consentono di evitare, o perlomeno di ridurre drasticamente, il ricorso
all’uso del codice (script) nel progetto, con il conseguente notevole risparmio di tempo non solo in progettazione, ma anche
in debug e manutenzione dei propri progetti. Tutto questo è
frutto di approfonditi studi di ergonomia del software dove
vengono indicate le linee guida che consentono di progettare
rapidamente. Il nostro software consente velocemente lo sviluppo dei progetti ed è sottoposto a severi test di usabilità ed
ergonomia eseguiti da appositi istituti di ricerca universitari,
tali da rendere il prodotto semplice. Tutti gli strumenti e le
funzionalità all’interno dello stesso ambiente, contribuiscono
al drastico abbattimento dei tempi di sviluppo.
ESA Elettronica - www.esaware.com
Panasonic Electric Works Italia - www.panasonic-electric-works.it
Progea - www.progea.com
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
67
AO Life science
di Antonella Cattaneo, Ilaria De Poli
Un’eccellenza
in campo medico
Marcato CE da fine 2013, il Centro Nazionale di
Adroterapia Oncologica (Cnao) di Pavia è un vero
‘fiore all’occhiello’ della tecnologia italiana
C
ostituita nel 2001 per volontà di Umberto Veronesi,
allora a capo del Ministero della Salute, la Fondazione Cnao è nata per progettare, costruire e poi gestire il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica,
la cui idea iniziale si deve al fisico Ugo Amaldi. Il
Consiglio della Fondazione Cnao vede coinvolti i principali ospedali oncologici della Lombardia: Istituto Nazionale dei Tumori,
Policlinico Ospedale Maggiore di Milano, Istituto Neurologico
Besta, IEO-Istituto Europeo di Oncologia, Policlinico San Matteo di Pavia, oltre alla Fondazione Tera di Novara, cui si deve nel
1992 il progetto iniziale di questa innovativa tecnologia medica.
Scopo della Fondazione è effettuare trattamenti di adroterapia,
oltre che proseguire nella ricerca clinica, tecnologica e radiobiologica in modo da utilizzare le particelle subatomiche per
la cura dei tumori. Lo Cnao collabora con note organizzazioni a
livello nazionale e internazionale, quali l’Infn (Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare), il Cern di Ginevra, le Università di Milano e
Pavia e il Politecnico di Milano, che hanno contribuito anche alla
realizzazione del Centro. A ottobre 2005 sono iniziati i lavori di
costruzione che hanno coinvolto oltre 600 ditte specializzate di
cui 500 italiane; la prima sala trattamento è stata completata nel
2009. Dopo numerosi test, controlli clinici e tecnici e, una volta
ottenute tutte le necessarie autorizzazioni, nel settembre 2011
lo Cnao ha trattato il primo paziente. La sperimentazione clinica,
conclusasi di recente, ha consentito di trattare più di 200 pazienti
che non avevano altre speranze di guarigione. I risultati
sono stati ottimi e hanno confermato le attese riposte
dai medici in questa tecnica innovativa, di conseguenza
lo scorso dicembre 2013 l’Istituto Superiore di Sanità
ha marcato CE il dispositivo medico dello Cnao, riconoscendo così l’adroterapia come pratica terapeutica.
Nello stesso mese la Regione Lombardia ha approvato
le tariffe di adroterapia: i trattamenti vengono erogati
all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.
carbonio. I fasci di particelle sono prodotti da un acceleratore
circolare, ‘sincrotrone’, con una circonferenza di circa 80 m. “Circa
il 40% dei tumori nel mondo viene attualmente curato tramite
radioterapia” spiega ad Automazione Oggi, durante una visita
guidata, Franco Gerardi, uno degli ingegneri che ha concretamente seguito la realizzazione del Centro. “Rispetto alla radio-
Adroterapia sì o no?
Con ‘adroterapia’ si intende una forma particolare di
radioterapia, impiegata per la cura di alcune tipologie
di tumore che, anziché impiegare raggi X o elettroni,
utilizza particelle più pesanti chiamate ‘adroni’, che
compongono il nucleo degli atomi di idrogeno o di
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Sala Trattamento del Centro Cnao di Pavia
permette di distruggere completamente anche tumori radioresistenti alle terapie tradizionali”. Non dimentichiamoci infine che
la precisione e la quantità di energia che è possibile trasferire al
tumore durante una singola seduta di adroterapia permette di
diminuire il numero complessivo di sedute previste per i singoli
protocolli, aumentando in tal modo il numero di pazienti potenzialmente trattabili presso lo Cnao. E in effetti Gerardi spiega
che la scienza sta andando in questa direzione: in Giappone,
dove sono attivi ben tre centri di adroterapia con ioni carbonio,
si stanno sperimentando protocolli che prevedono pochissime
sedute di trattamento (anche solo una o due) per il paziente, con
tutti i vantaggi che ciò comporta anche a livello di qualità della
vita, considerando inoltre che i trattamenti non richiedono degenza ospedaliera.
Un macchinario complesso
Sedi delle patologie tumorali trattate fino oggi al Cnao e
relativo numero di pazienti
terapia convenzionale, l’adroterapia presenta indubbi vantaggi.
Quando il fascio di elettroni o di raggi X attraversa il corpo
umano si comporta come se attraversasse acqua, perciò nella
radioterapia convenzionale il fascio di particelle all’interno del
corpo si allarga colpendo non solo la massa tumorale, ma anche
parte dei tessuti circostanti. Con l’adroterapia invece è possibile regolare non solo l’energia del fascio di adroni incidenti e,
quindi non solo regolare la profondità raggiunta dai fasci per
colpire le cellule dei tessuti tumorali, ma soprattutto il punto
preciso in cui vengono indirizzate le particelle, poiché il fascio
di adroni, essendo composto da particelle cariche e pesanti,
quando entra nel corpo, rimane collimato e non si allarga. Questo significa precisione millimetrica e danni limitati, o in alcuni
casi nulli, agli organi sani circostanti, anche perché lo scopo della
terapia è eliminare il tumore salvaguardando i tessuti sani. Questa tecnica produce quindi un grosso vantaggio per i tumori che
si sviluppano vicino a organi critici come occhio, cervello, spina
dorsale… dove, insomma, sono presenti organi radiosensibili”
continua Gerardi. “Inoltre, il meccanismo di rilascio dell’energia
e le caratteristiche radiobiologiche causano un’elevata quantità
di rotture nei legami chimici presenti nel DNA. Come noto questo ha la proprietà di autoripararsi, ma se il numero di legami
rotti è elevato tale capacità ha una bassa probabilità di successo,
portando conseguentemente alla morte cellulare. Nella radioterapia convenzionale il danno al DNA è modesto, pensate da due
a massimo 15 rotture della doppia elica, invece nell’adroterapia
con ioni carbonio il numero di rotture è dell’ordine delle 10.000 e
Dunque fin qui tutto bene, i vantaggi dell’adroterapia sembrano
molti. Perché allora ancora oggi il Centro di Pavia rimane uno
fra i pochi (cinque) esistenti al mondo? Oltre ai centri nipponici,
realizzati con il contributo di Mitsubishi e Toshiba, se ne trova a
oggi appena un altro in Europa, in Germania vicino a Heidelberg,
nato con il contributo di Siemens: “Un acceleratore di elettroni o
fotoni si presenta come un dispositivo di appena 70 cm, mentre
il nostro, che genera fasci di protoni e ioni carbonio, è in realtà un
insieme di vari acceleratori, dove il maggiore misura circa 80 m
di circonferenza. Solo questo dà un’idea della diversità dei costi
e della complessità delle problematiche da gestire” sintetizza
Gerardi. L’adroterapia è conosciuta fin dagli anni ‘50, data però
la complessità e il costo delle macchine necessarie per effettuare
i trattamenti, è stata erogata per molto tempo ‘rubando’ tempomacchina agli scienziati, quando gli acceleratori non erano ‘occupati’ per compiti legati alla ricerca. Il primo centro adroterapico
esclusivamente ospedaliero, limitato però al solo utilizzo di protoni, è nato nel 1992 presso il Centro Universitario di Loma Linda,
vicino a Los Angeles, in California (USA). Oggi esistono una cinquantina di centri di questo tipo al mondo, per adroterapia con
protoni, in una decina di Paesi, con una casistica complessiva di
oltre 100.000 pazienti trattati, su varie patologie tumorali. Più di
recente, è in costruzione in Italia, a Trento, un centro che utilizzerà il ‘ciclotrone’, ossia un acceleratore più piccolo e semplice in
grado di erogare solo trattamenti con protoni.
“L’impianto dello Cnao è nato dal lavoro di un gruppo di ricercatori universitari di fisica e ingegneria, gli stessi che ancora oggi si
occupano del suo esercizio e della sua costante manutenzione e
sviluppo. Avere tutto il know-how all’interno è sicuramente uno
dei vantaggi di cui godiamo. Chi ha progettato il sistema lavora
ancora qui, in sala controllo, conosce bene il complesso sistema
delle macchine acceleratrici e sa come metterci mano in tempi
limitati e in modo efficace. Allo stesso tempo, si lavora accanto
ai medici per dare le indicazioni migliori al fine di colpire con
precisione le cellule tumorali”. Svela Gerardi: “Siamo nati come
gruppo di ricerca, aperto e propositivo, e abbiamo contatti con
tutto il mondo, con centri che vorrebbero realizzare strutture
simili, che ci chiedono di progettare parti della macchina o di offrire consulenza per la realizzazione. Qui abbiamo la possibilità di
fare esperienza ‘sul campo’, di ampliare le nostre competenze in
materia grazie alla pratica continua”. Allo Cnao arrivano pazienti
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AO Life science
da tutta Italia e dall’estero. “Al momento abbiamo tre sale di
trattamento, l’obiettivo è di arrivare ad averne cinque. In due di
queste, gemelle, il fascio viene erogato orizzontalmente, e nella
terza, quella centrale, il fascio arriva sia in direzione orizzontale
sia verticale. Si sta anche studiando la possibile realizzazione di
un ‘gantry’, ossia una testata isocentrica che permetta al fascio
di ruotare attorno al paziente, per irraggiare il volume tumorale
dalla direzione migliore”.
A questo scopo, la Fondazione Cnao è stata promotrice di un
apposito programma di ricerca della Comunità Europea che ha
coinvolto numerosi centri e università europee.
Tecnica di precisione
Per irraggiare il tumore viene adottata la tecnica di ‘scansione
attiva’: il volume tumorale da irraggiare viene suddiviso in ‘fette’
(corrispondenti a differenti energie del fascio di particelle incidenti) e il ‘pennello’ di particelle viene indirizzato nei singoli
punti della fetta mediante due magneti, proprio come faceva
il cannone elettronico nei vecchi televisori a tubo catodico. Si
ottiene in tale modo una definizione tridimensionale del tumore
molto precisa. Un ‘ciclo’ di trattamento si compone di più sedute
che possono variare da dieci fino a 35 a seconda della tipologia
del tumore stesso; il tempo di una seduta varia in base a differenti parametri, dai 20-25 minuti fino a 40-45 minuti. L’irraggiamento in sé dura pochi minuti, la maggior parte del tempo della
seduta viene utilizzato per le operazioni di allineamento, posizionamento e verifica dell’immobilizzazione ‘personalizzata’ del paziente, necessarie per assicurare quella precisione richiesta dalla
terapia e soprattutto la riproducibilità di tale posizionamento a
ogni seduta: “Data la complessità e l’importanza di un corretto
posizionamento, ogni sala di trattamento ha una corrispondente sala di pre-allineamento, dove il paziente viene preparato”
spiega Gerardi. Il paziente viene fatto sdraiare su un apposito
lettino in fibra di carbonio, semitrasparente alle radiazioni; qui
gli viene applicata una ‘maschera’ personalizzata in materiale
termoplastico, o vengono utilizzati cuscini sottovuoto in grado
di ‘marcare’ la forma per il corretto posizionamento e riproducibilità dello stesso. Viene effettuato un primo allineamento tra
il paziente, i punti di riferimento sulle maschere personalizzate
e il tavolo di trattamento. Paziente e piano in fibra di carbonio
vengono poi portati in sala trattamento utilizzando un apposito
carrello e il lettino viene agganciato a un braccio robotizzato
collegato al sistema di trattamento, che provvede a posizionare
il paziente sulla linea di fascio, in base al piano di trattamento
personalizzato precedentemente definito dai radioterapisti. Il
braccio robotico si muove su un cuscinetto d’aria su una superficie in granito, materiale appositamente scelto per garantire
rigidità e precisione nei movimenti. Tale sistema ha sei gradi di
libertà, proprio per consentire un posizionamento nello spazio
preciso, ed è dotato di un sistema di sicurezza anti-collisione che
lo blocca immediatamente in caso di possibile contatto tra il paziente e qualsiasi struttura fissa. Un sistema esegue il controllo
di posizione tramite immagini radiografiche, mentre un altro
sistema di tracking ottico verifica in tempo reale l’immobilità
del paziente. “Tutti i punti devono corrispondere con quanto
rilevato durante gli esami PET, TAC o RM effettuati in fase di simulazione. Tali procedure sono fondamentali poiché il tumore
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In una delle sale di trattamento, quella centrale, il fascio di
adroni viene erogato anche verticalmente
potrebbe variare nel tempo in posizione o dimensioni”. Gli apparati vengono movimentati tramite una console touchscreen
in locale, ma lo stesso sistema è gestibile da remoto, dalla sala
controllo posta accanto alla sala di trattamento, dove attraverso
telecamere e sistema audio interfonico è possibile anche monitorare costantemente le condizioni del paziente durante la
seduta. “Il personale controlla su appositi monitor in tempo
reale in quale esatta posizione viene erogato il fascio di adroni
e come sta procedendo il trattamento. Inoltre, la visualizzazione
sullo schermo degli spostamenti del paziente rispetto alla posizione predefinita utilizza colori differenti in base al livello di
pericolosità. Sono anche installati rilevatori di radiazioni che avvisano costantemente il personale in caso di anomalie. Il sistema
è assolutamente sicuro sia per il paziente sia per il personale, in
casi predefiniti si può giungere fino all’immediata interruzione
dell’alimentazione elettrica”.
L’origine del fascio: il sincrotrone
Il fascio di adroni generato allo Cnao ha origine da due sorgenti
alimentate rispettivamente da una bombola da 1 litro di idrogeno per i protoni e una analoga di anidride carbonica per gli
ioni di carbonio. Cuore dell’impianto di Pavia è una macchina
acceleratrice, il sincrotrone, un ‘anello’ lungo circa 80 m, con
diametro di 25 m, in cui vengono prodotti e accelerati i fasci di
particelle che colpiranno, alla fine del loro percorso, le cellule tumorali. “Questo acceleratore è stato progettato e realizzato dai
tecnici Cnao in collaborazione con esperti del Cern e dell’Infn ed
è simile, anche se di dimensioni notevolmente inferiori, a quelli
utilizzati presso il Cern di Ginevra per le ricerche di fisica delle alte
energie. Si differenzia però da questi ultimi fondamentalmente
perché, sin dalle fasi di progetto, è stato ottimizzato per scopi
esclusivamente medici, ponendo come primo e fondamentale
requisito l’elevata sicurezza, la qualità e l’affidabilità del sistema”
precisa Gerardi. “Inizialmente vengono ‘strappati’ gli elettroni
dall’atomo per mezzo di un campo elettrico a radiofrequenza,
che fornisce anche un primo piccolo incremento di energia (fino
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L’intera seduta viene monitorata dal personale in remoto
a 8 keV/u). Successivamente, il fascio di particelle attraversa un
acceleratore lineare di circa 7 m, che porta l’energia del fascio
sino a 7MeV/u con un guadagno di un fattore 1.000. Quindi il nucleo entra nell’anello e inizia a ‘girare’ compiendo circa 1 milione
di giri (per questa fase occorre circa mezzo secondo). A ogni giro
riceve un piccolo incremento di energia, fino ad arrivare a quella
necessaria per raggiungere il tumore in profondità nel corpo del
paziente (o meglio la fetta che si intende trattare in quell’istante).
L’energia può arrivare a un massimo di circa 400 MeV/nucleone
per ioni carbonio, che corrisponde a una penetrazione del fascio
nel corpo del paziente di circa 23 cm. Raggiunta l’energia desiderata il fascio viene estratto dall’anello per mezzo di tecniche
magnetiche e viene inviato a una delle tre sale di trattamento”.
Lungo l’anello sono posizionati numerosi strumenti di controllo e diagnostica, collegati per mezzo di circa 300 km di cavi,
che consentono ai tecnici preposti al controllo del suo funzionamento di conoscere in tempo reale dove si trova il fascio e
quali sono i suoi parametri principali. Dalla sala di controllo gli
operatori, tramite un apposito sistema di supervisione, tengono
costantemente sotto controllo la macchina, che rimane funzionante 24/24 ore 7/7 giorni, visualizzando su numerosi schermi
tutti i singoli settori e componenti. “Vengono anche periodicamente rilevati diversi valori inerenti la struttura meccanica ed
edile, come i fenomeni di assestamento del terreno o l’eventuale
deformazione delle strutture e supporti metallici che compongono l’anello, poiché sono tutti aspetti che possono influire sulla
qualità finale del trattamento del paziente” sottolinea Gerardi.
Anche per questo, un apposito sistema di ventilazione e condizionamento tiene costante la temperatura nel locale del sincrotrone: tutti gli oggetti devono rimanere allineati tra di loro con
precisioni inferiori al decimo di millimetro. Il funzionamento del
sistema magnetico, che è raffreddato con acqua demineralizzata
che scorre all’interno delle bobine di rame dei magneti e permette di tenere unito il fascio di particelle cariche evitando che
si ‘perda’ mentre gira nell’anello, deve essere ‘sincrono’ all’energia del fascio circolante in quell’istante. “Il consumo energetico
complessivo del Centro è pari a quello di circa 4.000 contatori
da abitazione: 16 MW. Il Centro è connesso alla rete a 132 kV”
spiega Gerardi “sia a garanzia dell’affidabilità della rete elettrica,
sia per non disturbare la rete cittadina con il funzionamento pulsato dell’acceleratore. Abbiamo anche un gruppo elettrogeno
diesel di emergenza da 1,6 MW, che in circa 15 secondi prende in
carico tutto il Centro, escluso l’acceleratore, e un gruppo di batterie da 400 kW di potenza per PC e sistemi di sicurezza. Anche
l’impianto di produzione di acqua demineralizzata (per evitare
conducibilità elettrica) è interno al nostro impianto, per garantire
tempi limitati di ripristino e costante controllo e monitoraggio
della qualità dell’acqua circolante”. Il sincrotrone
effettua quattro manutenzioni programmate
all’anno della durata di cinque giorni, comprendendo i week-end, in modo da non impattare
eccessivamente sui trattamenti, che non possono essere interrotti troppo a lungo. È infine in
via di realizzazione un’ulteriore sala sperimentale
dedicata solo ad attività di ricerca, che utilizzerà
la macchina nel tempo non dedicato ad attività
di trattamento: di notte o nei fine settimana. “I
trattamenti sono erogati dalle 8:00 alle 21:00. Dalle 21:00 alle
24:00 l’acceleratore è sottoposto a controlli tecnici, mentre dalle
24:00 alle 8:00 a verifiche di qualità da parte dei fisici medici: la
Cuore dell’impianto di Pavia è il sincrotrone
macchina è sempre accesa. Sabato e domenica il personale del
Dipartimento Acceleratori effettua altri test per migliorare e sviluppare ulteriori modalità operative” illustra Gerardi.
Vero ‘made in Italy’
Si conta che siano circa 3.500 all’anno i pazienti in Italia idonei a
essere trattati con adroterapia come trattamento ottimale. Il Centro, quando sarà a pieno regime, potrà gestirne la maggior parte:
“L’obiettivo è arrivare a erogare una cinquantina di trattamenti
al giorno, indipendentemente dal numero dei pazienti, poiché
alcuni hanno bisogno di più sessioni di trattamento e altri meno.
Adesso che lo Cnao produce risultati clinici, sono in molti a chiedere al centro aiuto e supporto per le loro iniziative. In Europa il
progetto austriaco MedAustron sta realizzando un centro simile
a sud di Vienna, partendo dai progetti dello Cnao. Un progetto in
Croazia ha proposto di coordinare la realizzazione degli aspetti
di alta tecnologia. Analogamente pervengono richieste di aiuto,
supporto, formazione e consulenza da Stati Uniti, Australia, Corea,
Egitto, Arabia Saudita, Grecia e Olanda. Sono tutte iniziative che
vedono il coinvolgimento anche dell’industria italiana e portano
vantaggi non solo ai pazienti ma anche all’immagine del Paese,
alle nostre competenze e tecnologie” conclude Gerardi.
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Cnao - www.cnao.it
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AO Rfid
di Paola Visentin
Rfid a garanzia
della qualità
Quando la siderurgia
di qualità incontra
l’innovazione di
processo tramite
tecnologia Rfid il
successo è assicurato:
lo dimostra il caso di
ORI Martin
di 200 diverse qualità di acciaio che, attraverso
il processo di laminazione a caldo, vengono
trasformate in tondo in rotoli di vari diametri,
dai 5,5 mm ai 42 mm. In funzione del diametro
il prodotto viene fabbricato su due linee di produzione: ‘linea vergella’ per i diametri piccoli e
‘linea bordione’ per i diametri maggiori. Al termine della laminazione i rotoli, o matasse, vengono trasferiti su delle bilancelle, ossia appositi
ganci appesi a una catena, per essere trasferiti
alle successive postazioni di lavoro. In tutte le
fasi del processo di produzione è fondamentale
mantenere la separazione dei rotoli appartenenti
a lotti differenti e tracciare ogni singolo rotolo. In
passato, la tracciabilità di ogni rotolo era affidata
RI Martin è un’acciaieria moderna
ORI Martin, attiva e a un numero progressivo assegnato a ogni bie dinamica, che si dedica alla
dinamica acciaieria, ha lancella, in modo da identificare e associare, in
produzione di acciai speciali per
adottato la tecnologia fase di carico della matassa, la relativa corrisponRfid per lo stabilimento di denza: l’operazione era svolta manualmente,
il settore automobilistico e per
Brescia quindi suscettibile di potenziali errori da parte
l’industria meccanica in generale,
dell’operatore. Altra peculiarità del processo è
con una consolidata esperienza di oltre 80 anni
di attività. L’azienda ha costruito e continua a basare il suo suc- la discontinuità tra i tempi di produzione e quelli di scarico del
cesso su alcuni ‘pilastri’: qualità del prodotto, ottenuta attraverso rotolo a fine linea: vi sono tempi di attesa variabili prima dello
investimenti continui negli impianti e attività di addestramento scarico dei rotoli dalle bilancelle. Come gestire con efficienza un
e formazione dei dipendenti; flessibilità e affidabilità del servizio, simile processo, reso complesso anche dalle elevate temperature
garantita dall’elevata verticalizzazione delle lavorazioni, che ven- (circa 500 °C) dei rotoli laminati a caldo che vengono caricati e tragono eseguite internamente; soddisfazione dei clienti, perseguita sportati sulle bilancelle? La soluzione è arrivata con la tecnologia
attraverso lo sviluppo di acciaio di qualità nuova e/o personaliz- ed è operativa in ORI Martin dal 2008. È consistita nell’automazato sulla base delle esigenze del cliente; infine, attenzione alla tizzazione delle fasi di avanzamento della lavorazione dei rotoli
salute e alla sicurezza del personale sui luoghi di lavoro e sensi- sulle bilancelle, grazie a sei punti di identificazione e controllo aubilità ambientale, esplicate con il rispetto delle leggi vigenti e un tomatico dei rotoli lungo il percorso: i tag Rfid sono apposti alle
miglioramento continuo delle prestazioni. L’azienda appartiene bilancelle, associando il codice identificativo del rotolo al codice
all’omonimo gruppo, di cui fanno parte altre otto società per un del tag Rfid, quindi alla bilancella a cui il tag si riferisce. In questo
fatturato complessivo annuo pari a 414 milioni di euro (2013), di modo, è possibile rilevare il passaggio della bilancella, quindi del
cui circa il 40% si deve all’export. E proprio su questa scia si inseri- rotolo appeso a essa, monitorandone l’avanzamento.
sce il progetto di automazione e controllo tramite tecnologia Rfid
delle fasi successive alla produzione del tondo in rotoli laminato a Le tappe operative del processo
caldo presso lo stabilimento di Brescia.
Se si considera nello specifico il work-flow della soluzione completa lungo la catena del laminatoio, il primo punto che si incontra è quello di carico dei rotoli. Nei due punti di carico, alle fine
Le aspettative
Come abbiamo visto, la produzione di ORI Martin è flessibile e si delle due linee di produzione dei rotoli, un robot, gestito da un
adatta alle specifiche esigenze dei clienti. L’azienda produce più sistema automatico con PLC, posiziona il rotolo ancora caldo,
O
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La sfida maggiore che la tecnologia Rfid ha dovuto affrontare
ha riguardato il difficile ambiente operativo del laminatoio
In tutte le fasi del processo di produzione è fondamentale
tracciare ogni singolo rotolo di acciaio prodotto
evitando di squilibrare la bilancella, e associa il codice del rotolo
(noto al sistema automatico) al codice identificativo del tag Rfid
apposto alla bilancella. Da quel momento in poi alla bilancella risulterà associato il codice del rotolo, fino a che questi non verrà
scaricato dalla catena. Esso viaggerà lungo la linea di lavorazione
assieme alle sue informazioni, ossia la qualità dell’acciaio, il lotto
di produzione e il codice cliente. La tappa successiva del processo
di lavorazione consiste nel controllo qualità. Con il supporto di un
apposito software viene qui controllata la qualità del prodotto: la
tecnologia Rfid rileva in automatico il passaggio della bilancella,
con tutte le informazioni collegate al rotolo trasportato su di essa,
assicurando così la tracciabilità del prodotto e di tutte le relative
informazioni. Quindi viene il momento della pesatura e del confezionamento del singolo rotolo: il punto di identificazione Rfid
permette di tracciare in automatico questa fase, inviando poi
l’informazione del transito e relativo peso al PC posto vicino alla
bilancia. Nel punto di scarico del rotolo e confezionamento del
pacco (due rotoli legati insieme), il passaggio del rotolo è rilevato
dalle fotocellule e l’informazione è inviata al sistema per la fase
scarico dalla bilancella e la successiva fase di legatura, in cui due
rotoli appartenenti al medesimo lotto vengono confezionati insieme. La tracciabilità automatica con tecnologia Rfid, operativa
anche in questo punto, permette di evitare che rotoli appartenenti a lotti differenti vengano confezionati insieme, creando
così mescolanze scorrette. Tramite l’identificazione del singolo
rotolo il programma di gestione dell’impianto è inoltre in grado di
identificare se il prodotto è di prima o di seconda scelta e conseguentemente di comunicare agli operatori, tramite un messaggio
video e/o l’accensione di una luce e/o di un buzzer, dove devono
scaricare le diverse tipologie di rotolo.
La soluzione impiega un mid-range reader MRU200,
antenne 270x270 connesse ai reader, tag Rfid on metal
apposti sulle bilancelle
Ostacoli e soluzioni
Durante i test la sfida maggiore che la tecnologia Rfid ha dovuto
affrontare ha riguardato il difficile ambiente operativo del laminatoio, dove sono presenti temperature elevate e vi è abbondanza
di metallo, con conseguente riflessione delle onde elettromagnetiche. Oltre alle peculiarità tecniche dei dispositivi Rfid selezionati,
appositamente progettati per operare in simili contesti industriali,
anche la scelta del tag ha permesso di superare queste difficoltà.
Quelli scelti, per esempio, sono rivestiti di un’apposita resina e separati dalle bilancelle con un materiale refrattario. Per garantire al
sistema Rfid una migliore performance di rilevazione, a ogni bilancella sono stati apposti due tag Rfid, prevenendo così l’eventuale
mancata rilevazione in caso di guasto a uno di questi. Inoltre, la
vicinanza delle bilancelle ha richiesto prove e collaudi per individuare l’esatto posizionamento delle antenne Rfid, affinché fosse
possibile eseguire il rilevamento da una distanza di circa 1,5 m con
un solo transponder, quindi una sola bilancella alla volta, lungo il
processo di lavorazione, evitando i ‘falsi positivi’. Venendo al dettaglio tecnologico, l’asse portante della soluzione consiste nelle
informazioni legate a ciascun rotolo di acciaio, che sono note e
rilevabili lungo i vari punti del percorso, in corrispondenza delle
diverse postazioni di lavoro: questo è reso possibile dai sistemi
Rfid in banda UHF (868 MHz) disseminati in sei punti della filiera.
In particolare, vengono impiegati un mid-range reader MRU200,
antenne 270x270 connesse ai reader tramite cavo coassiale, tag
Rfid on metal apposti sulle bilancelle, rivestiti in resina per resistere
alle alte temperature (fino a 220 °C).
Risultati e benefici ottenuti
Avviata nella primavera del 2008 dopo un primo studio di fattibilità e un progetto pilota, la soluzione di tracciabilità automatica di
produzione con tecnologia Rfid è entrata a regime nel settembre
dello stesso anno. Rispetto al precedente sistema elettromeccanico l’impiego della soluzione Rfid ha permesso di ridurre drasticamente gli interventi manutentivi sul sistema di riconoscimento
bilancella, risultato al contempo più affidabile e in grado di garantire la tracciabilità dei rotoli caricati sulle bilancelle evitando mescolanze di lotti costituiti da rotoli di acciaio di differente qualità,
problema da cui, se non intercettato, possono scaturire contestazioni da parte del cliente, con conseguenti danni economici oltre
che di immagine e per la reputazione aziendale.
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ORI Martin - www.orimartin.it
Rfid Global by Softwork - www.rfidglobal.it
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AO Efficienza energetica
di Gianfilippo D’Oriano
Un passo concreto
verso le smart city
.upload.wik
imedia.org
Al fianco di università, centri di ricerca, PA e altre aziende, ABB
partecipa all’ambizioso progetto internazionale R2Cities per la
realizzazione di città sostenibili
Fonte: www
A
BB Italia è partner tecnologico del progetto
R2Cities (Renovation of Residential urban spaces: towards nearly zero energy cities), recentemente lanciato a Valladolid (Spagna), per lo
studio e l’applicazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica delle aree residenziali.
Cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Settimo
Programma Quadro e parte del progetto Genova Smart City,
R2Cities si pone l’obiettivo di individuare e sperimentare soluzioni capaci di ridurre il consumo energetico e le emissioni
di CO2 in diverse tipologie di edifici o distretti urbani residenziali.
Compito della multinazionale è sviluppare sistemi di monitoraggio e automazione: le soluzioni devono però essere
economicamente sostenibili e facilmente replicabili. A differenza di precedenti progetti analoghi, infatti, che a fronte di
importanti investimenti hanno generato risultati inadeguati
o proposte difficilmente realizzabili nelle normali condizioni
di mercato, R2Cities vuole giungere a risultati concreti ed
effettivamente applicabili. “Partecipare a questo progetto
è motivante e al tempo stesso rappresenta una sfida” ha
L’intervento a Genova coinvolgerà gli edifici denominati
‘Lavatrici’
commentato Giovanni Battista Ferrari, responsabile della
divisione Power Systems di ABB. “Intendiamo sperimentare
applicazioni innovative che garantiscano benefici ad ampio
spettro: ai cittadini in termini di risparmio e di miglioramento
ambientale, ai committenti sotto forma di un adeguato ritorno dell’investimento, agli operatori del settore contribuendo a creare nuovo business. Siamo ottimisti in quanto
80 milioni di dollari e l’impianto fotovoltaico più grande del Canada
A
prova dell’esperienza maturata nel campo del solare, in consorzio con la canadese Bondfield Construction, ABB si è aggiudicata un ordine da Canadian Solar Solutions per la fornitura
di un impianto fotovoltaico chiavi in mano da 100 MW per il
Grand Renewable Energy Park in Ontario, la provincia a più
alta densità demografica del Canada. La quota parte dell’ordine di ABB si
aggira intorno agli 80 milioni di dollari. L’impianto fa parte del piano di investimenti da 5 miliardi di dollari effettuato da Samsung Renewable Energy e
altri partner per realizzare un insieme di parchi eolici e impianti solari la cui
capacità totale di generazione di energia rinnovabile supererà i 1.369 MW.
Uno dei primi progetti a essere sviluppato include l’impianto fotovoltaico
da 100 MW e un parco eolico da 150 MW. Canadian Solar Solutions è
EPC contractor (engineering, procurement and construction) dell’impianto.
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (International Energy
Agency) nel 2012 in Ontario sono stati installati 267 MW di fotovoltaico,
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ricerca e pubbliche amministrazioni che lavoreranno in tre gruppi.
L’intervento a Genova
Fonte: www.genovasmartcity.it
ABB Italia, socio e membro del comitato direttivo dell’Associazione Genova Smart City
costituita dal Comune insieme a Enel Distribuzione e all’Università degli Studi di Genova
per consolidare e facilitare il processo di trasformazione del capoluogo ligure in città
intelligente, sarà direttamente attiva solo su
Genova, ma fornirà anche agli altri gruppi
linee guida per lo sviluppo di soluzioni di efficientamento energetico. I lavori si concluderanno a luglio 2017.
L’edificio individuato per la riqualificazione
Genova è stata scelta, insieme a Valladolid e Kartal, per partecipare al
dall’amministrazione comunale genovese fa
progetto R2Cities cofinanziato dalla UE
parte di un complesso di edilizia pubblica
che sorge al confine fra le delegazioni di Pegli
partiamo da solide basi, che sfruttano l’esperienza da noi e Prà, noto come ‘Lavatrici’ per il curioso aspetto architettomaturata in varie parti del mondo su iniziative similari”. Tra nico. La sperimentazione si focalizzerà su soluzioni passive
le città campione che partecipano
al progetto, in ognuna delle quali
saranno valutate soluzioni differenti, figurano Genova, Valladolid e
Kartal, un distretto dell’area metropolitana di Istanbul. Per gli interventi di rinnovamento le rispettive
pubbliche amministrazioni hanno
messo a disposizione aree residenziali dimostrative con oltre 700
abitazioni e 1.500 utenti teorici,
per un totale di quasi 65.000 m2
e con un potenziale di risparmio
energetico del 58% circa (kWh/m2/ ABB sarà responsabile, fra l’altro, della fornitura hardware e software per il sistema di
anno). Il progetto, coordinato dalla gestione energetica
spagnola Fundación Cartif, vede il
coinvolgimento di 15 attori fra aziende, università, centri di e a basso costo, valorizzando risorse quali la luce diurna e la
ventilazione naturale. ABB interverrà sia nella fase di monitoraggio delle condizioni ambientali e dei consumi energetici, con strumenti di sensoristica distribuita per accentrare
poi tutte le informazioni su un’unica piattaforma software,
sia nell’automazione dei serramenti e dell’illuminazione, per
ben il 70% in più rispetto all’anno precedente. Da settembre
modificare le condizioni di temperatura, umidità e luminodello scorso anno ABB si è aggiudicata ordini per la fornitura
sità secondo specifici algoritmi di calcolo atti all’ottimizzadi oltre 90 MW di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni solo
zione dei consumi. Ancora allo studio è l’ipotesi di utilizzare
nella provincia dell’Ontario. La soluzione ‘balance of system’ di
anche l’energia solare: il sistema ABB sarà comunque prediABB include una vasta gamma di prodotti per l’energia e l’ausposto per monitorarne la produzione e l’efficienza.
tomazione tra cui la piattaforma di automazione Symphony Plus,
La multinazionale sarà inoltre responsabile della fornitura
fiore all’occhiello per la generazione di energia da fonte conhardware e software per il sistema completo di gestione
venzionale e rinnovabile. ABB si occuperà della progettazione,
energetica basato su Scada Symphony Plus, integrato con
ingegneria, fornitura, installazione, messa in servizio e collaudo
applicazioni Web based e con il sistema Concerto Premium
dell’impianto. Le opere civili e meccaniche sono appannaggio di
dell’infrastruttura di rete, del sistema di building automation
Bondfield Construction. Una volta in servizio nel 2015 l’impianto
a standard KNX completo di sensori, dimmer e attuatori,
produrrà 165.000 MW/h di energia pulita all’anno, sufficienti a
dell’ingegneria e della messa in servizio.
fornire energia a 13.750 abitazioni canadesi. Inoltre, l’impianto
contribuirà a mantenere l’ambiente più pulito evitando la combustione di 162.000 t di CO2 l’anno.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
ABB Italia - www.abb.it
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AO Efficienza energetica
di Giuseppe Cambuli
Recuperare energia
per essere efficienti
La Compagnie des Fromages punta sull’innovazione e la riduzione
dei consumi energetici adottando le tecnologie Emerson
L
a Compagnie des Fromages, appartenente al
Gruppo Bongrain, la quinta azienda casearia al
mondo per dimensioni che conta 18.870 dipendenti, persegue da tempo una politica di riduzione
del consumo energetico e delle emissioni di CO2. In
quest’ottica ha investito in una struttura progettata da Cofely
Axima, consociata di GDF Suez, azienda specializzata in refrigerazione industriale. La soluzione realizzata spicca per l’impiego di un processo di riscaldamento e raffreddamento in un
pompa termorefrigerante. Il sistema di trasferimento di calore
termodinamico è in grado di riscaldare e raffreddare contemporaneamente. L’apparato di refrigerazione fornisce capacità
di raffreddamento all’evaporatore e capacità di riscaldamento
al condensatore. Quando a Vire si producono 1.000 kW di
acqua fredda, contemporaneamente si recuperano 1.300 kW
di energia e si combinano a soli 100 kW di elettricità per riscaldare l’acqua a +62 °C. L’energia prodotta e utilizzata viene
completamente recuperata.
Un serbatoio di accumulo di 150 m³ consente di impiegare
energia per produrre l’acqua calda necessaria al processo, in
particolare per le operazioni di pulizia, mentre con il vecchio
sistema l’acqua veniva riscaldata con il gas, che ha un contenuto di carbonio nettamente superiore. Inoltre, il calore
prodotto veniva rimesso nell’atmosfera da una torretta di
raffreddamento, invece di essere recuperato e riutilizzato. Il
nuovo sistema risparmia 9.000 m3 di acqua all’anno e ha ridotto l’impiego della torretta di raffreddamento che, con i
suoi pennacchi di vapore, ha sempre costituito un elemento
negativo per i residenti locali.
Il meccanismo di recupero
Camembert Coeur è uno dei brand più noti di Compagnie
des Fromages
unico ciclo e per l’uso di componenti chiave forniti dal Gruppo
Emerson, in particolare un compressore monovite Vilter di
Emerson Climate Technologies e un azionamento a velocità
variabile Leroy-Somer di Emerson Industrial Automation.
“In quanto consulenti dei nostri clienti abbiamo svolto una verifica energetica dell’impianto della Compagnie des Fromages
nella città di Vire” spiega Jean-Yves Druillennec, sustainable
development manager per Cofely Axima-GDF Suez. Si è trattato di una verifica basata su una serie di misurazioni, che
ha fornito un’immagine dei livelli di consumo dell’impianto
di Vire e suggerito la sostituzione dei compressori a quattro
pistoni, che fornivano soltanto il raffreddamento, con una
76
Il cuore del sistema è costituito da un motore da 390 kW e
da un azionamento a velocità variabile, entrambi prodotti da
Leroy-Somer, che alimentano un compressore monovite Vilter con capacità di raffreddamento di 1.000 kW. Il refrigerante
che circola nel sistema è ammoniaca (NH3), un veicolo naturale per trasferire calore, comunemente usato in casi analoghi. Per un terzo del tempo si producono simultaneamente
riscaldamento e raffreddamento. Per aumentare la temperatura dell’acqua da 15 a 58 °C, con un COP (*) combinato pari
a 7,67, l’ammoniaca viene compressa, dopo avere trasferito il
calore dal lato freddo per produrre acqua fredda, per ottenere
la pressione e la temperatura corrette.
La temperatura è nettamente superiore a quella consueta di
un sistema di raffreddamento convenzionale, per cui l’ammoniaca si condensa a 59 °C. L’acqua viene riscaldata trasferendo
(*) COP: Coefficient Of Performance (Coefficiente di Prestazione) - Esprime
l’efficienza energetica di una macchina e corrisponde al rapporto tra riscaldamento o raffreddamento prodotto e consumo di energia elettrica.
Maggiore è il COP, minore sarà la bolletta elettrica
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
il calore dall’ammoniaca tramite il condensatore e
altri scambiatori di calore ubicati in vari punti del
sistema, aventi lo scopo di ottimizzare il calore.
Nel tempo restante l’acqua fredda viene prodotta
convenzionalmente con un COP pari a 5,75. Infine, il sistema recupera il calore estratto durante
la produzione di acqua fredda.
Nel complesso, ogni giorno nell’impianto di Vire
si producono acqua fredda tra 1 e 7 °C e 200 m3
di acqua calda a 60 °C. Per fare questo, il vecchio
sistema consumava in media 820 kW di energia
per tonnellata di produzione all’anno, mentre con
il nuovo sistema il livello è pari a soli 560 kW. “Ne
consegue che il periodo di recupero dell’investimento è particolarmente breve (18 mesi circa),
anche comprendendo le sovvenzioni, inferiori
al 20% del finanziamento” illustra Patrick Marie,
maintenance manager di Compagnie des Fromages. “Il processo di produzione del calore con
Compressore monovite Vilter azionato da un motore sincrono
a magnete permanente Dyneo Plsrpm
di redditività, soprattutto in considerazione dell’incremento
del 25% previsto nei costi dell’elettricità per i prossimi cinque anni. Questo motore si distingue in quanto ideale per il
controllo della velocità” sottolinea Druillennec. “Abbiamo riscontrato che alcuni motori a induzione subivano un carico
eccessivo in condizioni di regime non stazionario. Con i motori
di Leroy-Somer, invece, il problema non si pone, restano affidabili indipendentemente dal carico applicato. Se avessimo
utilizzato motori a induzione, avremmo dovuto sovradimensionarli”. Le perdite minime della tecnologia a rotore magnetico riducono notevolmente il riscaldamento dei cuscinetti, di
conseguenza richiedono una lubrificazione meno frequente,
aumentando la durata del motore. “Abbiamo realizzato oltre
30 applicazioni in quattro anni, senza il benché minimo pro-
Quadro sinottico di un azionamento Emerson,
compressore monovite Vilter, scambiatori di
calore e sistema di stoccaggio di acqua calda.
I compressori alternativi pre-esistenti restano
collegati per garantire la massima sicurezza
meno elettricità di rete non è la sola fonte di risparmio energetico” afferma Druillennec. “L’altra
fonte è costituita dall’impiego di componenti che
registrano un’efficienza energetica nettamente
superiore”.
Alta efficienza e affidabilità
dei componenti
Dyneo Lsrpm è una gamma di motori sincroni a
magneti permanenti che integra la tecnologia
brevettata di Leroy-Somer. Il design innovativo
del rotore magnetico aumenta notevolmente
l’efficienza a livelli prossimi al 98%. “Questo prodotto offre un’efficienza energetica superiore
del 7% rispetto ai motori a induzione ad alta efficienza, fattore estremamente positivo in termini
Tecnologia del compressore monovite Vilter: vite principale bilanciata
in direzione radiale e assiale, scorrimento di capacità variabile dal 10%
al 100%, scorrimento di volume variabile rapporto da 1,2 a 7
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
77
AO Efficienza energetica
blema” aggiunge Druillennec. Per quanto concerne Vilter, si
tratta di un brand di Emerson Climate Technologies, che conta
oltre 16.000 dipendenti in tutto il mondo. Anziché compressori standard a doppia vite, l’azienda si avvale di un processo
assolutamente particolare con i compressori monovite: la
compressione viene effettuata da una sola vite e da due rotori
principali a stella. Il compressore è progettato per bilanciare
la vite singola in direzione sia radiale, sia assiale. Questo equilibrio garantisce la ripartizione di carichi minimi sui cuscinetti,
per raggiungere un livello elevato di affidabilità con notevole
riduzione di vibrazione e livello acustico.
Questa concezione consente a Vilter di fornire la propria
esclusiva garanzia di cinque anni per il compressore e 15 anni
per i cuscinetti. In particolare, il ‘segreto’ dell’elevata efficienza
energetica del compressore monovite Vilter sta nell’esclusivo
sistema di scorrimento Parallex, che consente al compressore
di girare con efficienza ottimale per l’intero range di capacità.
Gli scorrimenti di capacità e volume (con un rapporto di volume ampliato da 1,2 a 7) si spostano indipendentemente
Le soluzioni di Emerson
consentono davvero
di ‘fare la differenza’ in
quanto più efficienti,
affidabili e flessibili
Serbatoio di accumulo di
acqua calda
l’uno dall’altro in qualsiasi condizione operativa, eliminando
la sovra o sotto-compressione e risparmiando in potenza del
motore. “Ciò che rende particolari questi compressori è la
capacità di adeguare il loro rapporto di capacità e volume in
modo autonomo, il che fa davvero la differenza in condizioni
di carico parziale” afferma Druillennec. “Ovviamente, abbiamo
sempre ritenuto che i compressori Vilter avessero un’efficienza energetica maggiore rispetto alla tecnologia standard
a doppia vite. A seconda dell’applicazione possono essere il
10% più efficienti”.
Ciò che conta è il costo totale
Cofely Axima era incaricata di gestire ogni aspetto del progetto, da tecnologia e installazione a controllo e supervisione:
78
controllo tramite PLC, monitoraggio istantaneo delle prestazioni e tracciabilità di tutti i
parametri.
Solo il cablaggio elettrico è
stato assegnato ad altri. Il processo di Compagnie des Fromages è stato interrotto per sole 3
ore durante la fase di commissioning.
Cofely Axima installa attualmente numerosi sistemi in
Paesi come Thailandia, Kuwait e Italia. “Assistiamo a una spinta
al ribasso sui prezzi. I nostri clienti sono interessati unicamente
a soluzioni che consentano di recuperare l’investimento in
meno di due anni ed è per noi fondamentale fare promesse
che siamo in grado di mantenere.
In generale, le soluzioni di Emerson sono più efficienti, affidabili e flessibili in condizioni non stazionarie. L’intero sistema
consente di fare davvero la differenza sul costo totale” chiarisce Druillennec.
Emerson - www.emerson.com Emerson Climate Technologies - www.emersonclimate.eu Emerson Industrial Automation - www.emersonindustrial.com
Leroy-Somer - www.leroy-somer.com
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
di Paolo Colombo
Fonte: http://videotoday.tv
AO Software di simulazione
La tecnologia
al servizio dei mondiali
La simulazione di Ansys è stata utilizzata per garantire maggiore
sicurezza negli stadi brasiliani durante i mondiali di calcio
È
ormai evidente quanto la tecnologia sia in grado di sostituire i costosi test fisici a un prezzo molto inferiore. I
mondiali di calcio 2014 ne sono un esempio. Come
tutti sanno, questo evento ha richiamato i tifosi di tutto
il mondo, che hanno potuto divertirsi e godere delle
azioni di gioco senza doversi preoccupare per l’integrità strutturale
dello stadio. Tutto ciò, grazie alla tecnologia di simulazione Ansys.
Le analisi multifisiche hanno infatti appurato che i feroci venti brasiliani non avrebbero avuto alcun impatto sulla sicurezza di spettatori e team nell’Estádio Nacional Mané Garrincha di Brasilia. Gli
ingegneri hanno completato le analisi in due settimane - circa un
decimo del tempo necessario per la validazione nelle tradizionali
gallerie del vento - con costi del 66% inferiori rispetto ai test fisici.
La tecnologia Ansys consente alle aziende di tutti i settori di prevedere con certezza il funzionamento dei loro prodotti nel mondo
reale. Fondata nel 1970, Ansys ha un organico di oltre 2.600 professionisti, molti dei quali esperti in settori quali l’analisi agli elementi
finiti, fluidodinamica, elettronica ed elettromagnetica e ottimizzazione di progetto. Con sede a Canonsburg, Pennsylvania, USA e
uffici in 75 paesi, Ansys opera con il supporto di partner in oltre 40
paesi. L’azienda è presente in Italia con due uffici a Milano e Roma.
Uno stadio sicuro
Lo stadio - originariamente costruito nel 1974 - è stato ristrutturato
con una nuova facciata e un tetto in metallo, nonché un campo
ribassato che consente una visione perfetta da qualunque posto
a sedere. Novacap - società brasiliana coinvolta nella costruzione
dello stadio - ha collaborato con Paulo de Mattos Pimenta, professore presso l’Università di São Paulo, per essere certi che la struttura
potesse resistere alle forze estreme generate dal vento. I tempi di
consegna molto stringenti hanno richiesto che l’operazione fosse
completata in soli 15 giorni, impiegando il 90% in meno rispetto
al tempo che sarebbe stato necessario per costruire un modello
in scala ed eseguire il test nella galleria del vento. Gli specialisti di
simulazione di Esss – channel partner di Ansys per Brasile e Sud
America – hanno utilizzato il software di fluidodinamica Ansys per
prevedere il flusso d’aria intorno allo stadio nonché la pressione sul
tetto. Gli specialisti hanno utilizzato anche il software di analisi agli
elementi finiti di Ansys per studiare gli effetti combinati di vento e
delle tifoserie che si scatenano in balli e spostamenti di massa, sulla
struttura dello stadio stesso.
“I risultati di Ansys mi hanno indotto ad apportare alcune modifiche quali l’aumento del numero di cavi e della loro tensione”
afferma il professor Pimenta. “Questa è la prima volta che la simulazione multifisica viene impiegata come strumento principale per
prevedere gli effetti del vento e conseguentemente validare la progettazione di un grande stadio in Brasile”.
“I Mondiali di calcio sono uno degli eventi sportivi più emozionanti
che si possano immaginare e Ansys è davvero molto orgogliosa
di far parte di questo successo”, afferma Gilles Eggenspieler, fluids product manager in Ansys. “Come lo stadio della Coppa del
Mondo rivela, la simulazione sta rivoluzionando il processo di
progettazione riducendo la necessità di costosi test fisici in quasi
tutti i settori. Ciò consente di risparmiare tempo e denaro quando
si progettano oggetti, mezzi di trasporto o edifici innovativi di cui
l’Estádio Nacional Mané Garrincha è un ottimo esempio”.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Ansys – www.ansys.com
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di Diego della Vega
Cioccolato,
che passione!
Mordere una tavoletta di cioccolato scatena emozioni uniche ma
il gusto non basta, anche l’occhio vuole la sua parte: integrità ed
estetica della tavoletta sono decisive. A questo pensa Cognex
P
oche cose possiedono la capacità di scatenare
emozioni organolettiche, dovute a odore, sapore,
colore, consistenza…, così forti come le tavolette di
cioccolato: lo ha ben descritto Roald Dahl nel suo
racconto-capolavoro “La fabbrica del cioccolato”.
Ma quanto più le emozioni organolettiche sono esclusive e
preziose, tanto più sono delicate, tanto più vanno tutelate e
protette. Che ne sarebbe del magnifico gesto di scartare una
tavoletta di cioccolato, morderla e assaporarla socchiudendo
gli occhi, sentendo poco per volta sprigionare tutta la meraviglia del gusto e dell’energia dei cubetti di cioccolato che
contiene, se la confezione non fosse adeguata e il prodotto
risultasse compromesso? L’esperienza organolettica è per definizione totale, perciò oltre al gusto è fondamentale poter
apprezzare adeguatamente anche il modo in cui il prodotto
si presenta agli occhi appena scartato. Proprio per questo,
controllare come si presenta il prodotto da un punto di vista
estetico prima del confezionamento è indispensabile, così
com’è essenziale disporre delle giuste informazioni relativamente alla data di produzione e di scadenza, che tutelano sia
il brand sia il consumatore. Tali informazioni sono il frutto di un
corretto processo di identificazione e tracciabilità. Perché, particolarmente per un prodotto alimentare ad alta componente
voluttuaria, la qualità non può che essere intesa ‘a tutto tondo’.
A tutela della qualità
Se il raggiungimento delle più alte vette di eccellenza in
campo alimentare, come del resto anche in altri ambiti, dipende sostanzialmente dalla qualità delle materie prime, dalle
80
formule applicate e dall’abilità artigiana. Poi, quando i
processi assumono dinamiche e dimensioni industriali,
il controllo qualitativo di
tutti gli aspetti della filiera
coinvolta nella produzione
può essere raggiunto solo
utilizzando soluzioni ad alto
tasso tecnologico, come i sistemi di Image Processing di
Cognex.
L’evoluzione tecnologica
degli ultimi anni ha coinIl sistema di visione e
volto in maniera trasversale
identificazione embedded
In-Sight serie IS-7000 di
sia i supporti hardware sia
Cognex
le tecniche software di trattamento e di elaborazione
delle immagini; in tal modo, ha generato una crescente domanda da parte del mercato di sistemi di visione artificiale in
grado di acquisire e trattare le immagini sia dal punto di vista
della qualità del prodotto, sia da quello della tracciabilità nei
più svariati campi applicativi, coinvolgendo in modo sempre
più significativo anche il settore alimentare, storicamente
molto attento e sensibile agli sviluppi qualitativi.
Il sistema qui descritto è stato sviluppato dall’azienda TEC di
Seregno (vicino a Milano), partner system integrator di Cognex, che ha utilizzato per realizzare questi controlli i sistemi
di visione e identificazione embedded In-Sight serie IS-7000.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Fonte: static.groupon.it
AO Identificazione
Le tavolette di cioccolato vengono controllate una per una: il sistema intercetta sbeccature, rotture e difetti di forma
Il sistema è in grado di gestire prodotti con diverse forme e dimensioni
Prima di raggiungere l’area di confezionamento le tavolette
di cioccolato vengono dunque controllate una per una dal
sistema, che intercetta sbeccature, rotture e difetti di forma.
Per realizzare questo tipo di controllo, oltre alla telecamera
è stato utilizzato un sistema di illuminazione a LED, luce IR,
invisibile all’occhio umano ma visibile alla telecamera. Questa scelta è stata determinata dal fatto che così il sistema di
visione è immune alle variazioni di luce dell’ambiente circostante; in tal modo, vengono ridotte le problematiche di
schermatura dell’area interessata dalla presenza del sistema
di controllo, senza creare delle ‘ isole di luce’ più o meno abbagliante, che spesso diventano fastidiose per gli operatori che
interagiscono con le linee di produzione.
In particolare, il sistema di visione deve gestire problematiche quali, per esempio, intercettare le tavolette sul nastro di
trasporto indipendentemente dal loro orientamento ed eseguire un controllo accurato quanto rapidissimo del profilo di
ciascuna tavoletta. Sono tutte sfide che i potenti algoritmi
di visione disponibili a bordo dei sistemi embedded Cognex
adottati hanno potuto affrontare e vincere. Come risultato finale, il cliente non è ora solo in grado di confezionare un prodotto qualitativamente ineccepibile, bensì anche di compiere
tutto il processo impiegando una soluzione assolutamente
rispettosa dell’ambiente. In questo modo, infatti, si evita di
eseguire il confezionamento e quindi di incartare prodotti
che risulterebbe difficile vendere, se non addirittura negativo
da un punto di vista del ‘brand’, limitando gli sprechi di carta.
Il sistema inoltre
è stato sviluppato in modo
da poter gestire
diverse tipologie
di prodotto, differenti per forma
e dimensioni.
Infine, ‘dulcis in
fundo’, una volta
che il prodotto
è stato incartato
un secondo sistema di visione,
Esempio dei codici letti (alfanumerico
dedicato all’ie 1D code) con l’impiego dei sistemi di
visione embedded Cognex In-Sight per
dentificazione,
la tracciabilità
provvede a leggere e verificare
i caratteri stampati sulla confezione, facendo scartare le tavolette che risultano non conformi. L’applicazione realizzata
da TEC impiegando i sistemi di visione Cognex ha dunque
soddisfatto pienamente le esigenze del cliente oltre a tutelare le scelte dei consumatori ‘buongustai’. Il sistema è stato
implementato su due linee destinate a operare in Argentina;
la cadenza di produzione per singola linea è di circa 10 pezzi/s.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Cognex Italia - www.cognex.com
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AO Atti Forum Telecontrollo
di Giuseppe Menin
Misurare l’efficienza
Fonte: www.eeco2greendeal.co.uk
Il software Edms - Energy Data
Management System permette una
gestione efficiente dell’energia
secondo lo standard ISO 50001.
Copa-data ne ha illustrato
l’utilità al Forum Anie Telecontrollo
n occasione della tredicesima edizione del Forum Telecontrollo tenutosi a Bologna Anie Automazione ha assegnato
l’Anie Automazione Award. Sono state premiate le memorie
migliori presentate durante il convegno fra le quali quella
di Copa-data sul tema dell’efficienza. La presentazione era
rivolta al settore delle utility, i cui operatori si devono confrontare
con costi dell’energia sempre più elevati. È stato quindi proposto
lo strumento Energy Data Management System (Edms) per la
misura, raccolta e analisi dei dati energetici: il tema è di grande
attualità vista la nuova Direttiva 2012/27 sull’efficienza energetica
che incentiva l’audit energetico delle imprese.
I
nemente riconosciuti dal settore di appartenenza, per esempio i
Bref - BAT Reference, ossia Report di Settore; questo permetterà
all’azienda di confrontare le sue prestazioni con quelle di realtà
simili o con gli standard di settore. Nello specifico, l’azienda dovrà:
identificare gli appropriati EnPIs per il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni energetiche; confrontare il consumo energetico atteso con quello effettivamente realizzato; registrare tutte
le deviazioni significative dai consumi energetici attesi incluse
cause e rimedi. Ove possibile gli indici di prestazione energetica
dovranno essere analizzati e confrontati con il livello energetico
di riferimento.
Lo standard ISO 50001
Il ciclo Denim
Oggi più che mai le aziende italiane sentono la necessità di raccogliere, analizzare e visualizzare i dati energetici dei loro impianti e
infrastrutture in maniera affidabile, non solo perché sono costrette
a sopportare costi energetici fra i più alti in Europa, ma anche perché le recenti novità introdotte dalla Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica obbligano le grandi aziende ad audit energetici
ogni quattro anni o in alternativa alla certificazione del proprio
sistema di gestione dell’energia (SGE) secondo lo standard ISO
50001. La norma ISO 50001:2011 “Sistemi di Gestione dell’Energia
- Requisiti e Guida all’utilizzo” è stata pubblicata il 9 giugno 2011 e
sostituisce la UNI-CEI-EN 16001 “Sistemi di Gestione dell’Energia Specifiche e guida all’utilizzo” entrata in vigore il 1° luglio 2009. Si
tratta della norma di riferimento per certificare il proprio sistema
di gestione dell’energia (Direttiva 2012/27/UE, D.L. 115/2008).
Essa specifica i requisiti utili a stabilire, implementare, mantenere
e migliorare un sistema di gestione dell’energia, intraprendendo
un approccio sistematico verso il miglioramento continuo delle
prestazioni energetiche. Finalità della norma è un miglioramento
continuo delle prestazioni energetiche, ivi compresa l’efficienza
energetica, l’uso e il consumo dell’energia; la norma non definisce specifici parametri di prestazione energetica, ma chiede che
vengano individuati e monitorati. Le aziende che decideranno di
certificarsi dovranno definire i propri Indici di Prestazione Energetica (EnPIs) autonomamente, oppure riferirsi a indicatori comu-
Lo standard ISO 50001 si basa sul ciclo di Denim - Plan, Do, Check,
Act a miglioramento continuo; l’approccio è quindi costituito da
quattro fasi. Nella prima fase, Plan, si prende atto della situazione
reale e attuale e, sulla base degli indicatori di prestazione energetica, si definiscono gli obiettivi vincolanti e i successivi passi da
attuare per procedere. Successivamente, in fase Do, le azioni e i
processi definiti in fase di pianificazione vengono attuati, mentre
in fase Check avvengono il monitoraggio, la misurazione e l’analisi
dei dati. Infine, la fase Act concerne la stabilizzazione e lo sviluppo
delle fasi che hanno raggiunto gli obiettivi in tutto il sistema organizzativo e la messa in opera delle necessarie azioni correttive.
I principi fondamentali dello standard ISO 50001:2011 mostrano
chiaramente come un Energy Management System (o SGE - Sistema di Gestione dell’Energia) ben funzionante dovrebbe sempre
misurare, raccogliere, elaborare e analizzare i dati di produzione e
di consumo. Lo strumento necessario per fare tutto questo è un
Energy Data Management System (Edms) che ha tutto sotto controllo, dai dati di consumo fino alla creazione di report specifici.
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Il sistema Edms - Energy Data Management
System
Le buone pratiche dimostrano che un sistema di gestione dei dati
energetici efficiente deve possedere determinati requisiti, quali:
gestione dati in realtime, pertanto con acquisizione dal campo
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Esempio di report eseguito
dall’Energy Data Management
System
dei consumi di energia e dei dati di produzione,
monitoraggio in tempo reale attraverso sinottici, cruscotti, trend, allarmi ecc., calcolo di EnPIs;
registrazione dei dati, il che consta di archiviazione dei dati acquisiti e gestione di ‘energy
meta-data’ come prezzi dell’energia, centri di
costo ecc.; infine, supporto del ciclo Plan-Do-Check-Act. Quest’ultimo si declina in: analisi e generazione di report (aggregazione
e correlazione dati, EnPIs); individuazione delle azioni prioritarie
da intraprendere; confronto con livelli energetici di riferimento e
documentazione dei risultati. I dati di consumo e di produzione
provengono da dispositivi diversi che comunicano attraverso
vari protocolli più o meno standard (PLC, contatori di energia,
strumentazione, RTU, DCS ecc.). Un Energy Data Management
System di qualità deve essere quindi in grado di connettersi con i
dispositivi presenti nell’impianto. Inoltre, i dati elaborati e gli indici
prodotti devono poter essere inviati agli altri sistemi IT presenti in
azienda (ERP, Business Intelligence, SQL ecc.), deve quindi essere
in grado di integrarsi perfettamente nell’infrastruttura IT aziendale
esistente. Una volta raccolti e archiviati i dati è necessario che l’Energy Data Management System trasformi tonnellate di numeri
in informazioni utili per le persone giuste e al momento giusto.
Preferibilmente sotto forma di report di chiara e semplice interpretazione grazie ai quali sia facile individuare innanzitutto le aree
dove è possibile avere maggiore efficienza energetica, confrontare i consumi di energia, aggregare dati, nonché misurare i risultati, confrontare i dati prima e dopo le azioni di efficientamento e
altro ancora. Oltretutto, l’Energy Data Management System deve
offrire al cliente la possibilità di creare report personalizzati, dalla
scelta dei parametri da visualizzare fino al design.
Un processo di miglioramento continuo
La norma ISO 50001 prevede un ciclo di miglioramento continuo,
per cui nella scelta di un Energy Data Management System bisogna tenere in considerazione il grado di riadattabilità. Occorrerà
infatti nel tempo modificare/estendere i segnali da acquisire,
modificare la rappresentazione dei dati nei cruscotti a video e
adattare il calcolo degli EnPIs e i relativi report. Pertanto, il sistema
deve essere configurabile in maniera semplice e deve permettere all’azienda che lo usa di essere indipendente, senza dover
ricorrere per ogni cambiamento a un programmatore specializzato. I vantaggi che ne conseguono sono preziosi: per esempio,
l’azienda non deve dipendere da chi ha implementato il sistema
e le modifiche possono essere apportate con maggiore velocità.
Tutte le aziende che si stanno confrontando con il processo di certificazione ISO 50001 e in generale tutti coloro che hanno come
obiettivo l’ottenimento di una migliore efficienza energetica devono considerare che dotarsi di un Energy Data Management System di qualità è la chiave per ottenere svariati vantaggi. L’Edms,
prima di tutto, elimina l’attività di raccolta dati manuale, aumenta
la qualità e l’affidabilità del dato. Inoltre, automatizza la produzione della reportistica richiesta e permette di effettuare analisi
accurate e flessibili, specie quando, dopo i primi cicli di miglioramento, diventa più difficile individuare dove agire. Infine, contribuisce alla conoscenza dei consumi propri e alla riduzione dei
costi di esercizio. Un’altra informazione utile di cui tenere conto è
che l’Istituto di Certificazione TÜV SÜD, oltre a essere un ente di
certificazione riconosciuto secondo
lo standard ISO
50001, certifica,
dopo determinati
test e applicazioni
Questi report permettono di individuare
reali, gli stessi facilmente dove è possibile andare a fare
Energy Data Ma- efficienza energetica
nagement System
che rispondono e sono in grado di adempiere a quanto prevede
la norma ISO 50001.
Il valore aggiunto di zenon
Se si adotta un Edms con zenon, il software messo a punto da
Copa-data, i dati provenienti dall’intera infrastruttura vengono
raccolti e trattati in modo semplice e automatico. zenon supporta
più di 300 protocolli di comunicazione, che coprono dagli standard più importanti fino a singoli driver. Pertanto, è in grado di
richiedere query mirate da tutti i sensori, i macchinari e le apparecchiature di misurazione e può collegarsi a tutti i componenti
automatizzati, integrandosi facilmente in ogni infrastruttura. Grazie all’ottima comunicazione e a diversi meccanismi diagnostici,
consente all’utente di ricevere sempre dati corretti, quindi una
base affidabile per procedere con un’analisi accurata. In questo
modo, il cliente è completamente libero di scegliere l’hardware
che fa al caso suo. È anche possibile archiviare ed elaborare i
dati per la certificazione ISO 50001. Si possono elaborare tutti i
dati a cui zenon ha accesso in tempo reale e memorizzare i dati
provenienti da fonti diverse in differenti formati grazie all’archivio di zenon, inclusi database relazionali (SQL). Infine, zenon è
altamente adattabile al ciclo continuo previsto dallo standard
ISO 50001. Permette modifiche guidate delle funzionalità attraverso opzioni di configurazione, non richiede scrittura di codice
o programmazione, offre modelli di calcolo e report pronti, fatti
apposta per la certificazione ISO 50001, ed è certificato TÜV SÜD.
Le informazioni vengono visualizzate in maniera chiara. zenon Supervisor e zenon Analyzer rendono possibile la visualizzazione di
differenti tipi di dati, dai key performance indicator, alle curve dei
trend, alla lista degli allarmi, fino a complessi report grafici. Il software HMI/Scada zenon si integra facilmente in sistemi esistenti.
Non è richiesta una nuova validazione dell’impianto ed essendo
molto semplice, training e manutenzione su zenon possono essere gestiti in maniera agile. Grazie all’elevata usability è possibile
aggiungere ulteriori dispositivi, macchinari, calcoli o utenti senza
incidere troppo sull’investimento globale. Scegliere zenon come
sistema di gestione dei dati energetici permette di essere indipendenti dall’hardware, dall’integratore, dalla piattaforma d’uso
e dal budget, dato che la soluzione è scalabile, per cui il sistema e
le funzionalità possono essere implementate progressivamente.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Copa-data - www.copadata.it
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Fonte: wikimedia.org
AO Tutorial
di Stefano Maggi
Trasmissione di
energia senza fili
La trasmissione di energia senza fili (Wireless Power Transmission)
si è imposta come tecnologia abilitante per lo sviluppo di sistemi
energeticamente autonomi, privi di batterie a bordo e che non
necessitano di collegamento alla rete elettrica
L’
utilizzo dei campi elettromagnetici come fonte
di energia elettrica risale alla fine dell’Ottocento,
quando Nikola Tesla dimostrò per la prima volta la
trasmissione di energia elettrica senza fili (Wireless
Power Transmission - WPT). Di recente, grazie all’abbattimento dei costi di implementazione e allo sviluppo di architetture a basso consumo, la trasmissione di energia senza fili si è
imposta come la tecnologia abilitante per lo sviluppo di sistemi
energeticamente autonomi, ossia sistemi privi di batterie a bordo
o, comunque, senza necessità di collegamento alla rete elettrica. I
vantaggi associati all’autonomia energetica di un generico dispositivo sono evidenti in tutte quelle applicazioni in cui il dispositivo
in questione non è ‘facilmente accessibile’, per la sostituzione delle
batterie o/e per la connessione dello stesso alla rete elettrica. Un
fattore chiave nella trasmissione wireless di energia è l’efficienza:
per poter definire efficace il sistema, una grande porzione dell’energia trasmessa dal generatore deve arrivare al dispositivo di
ricezione remoto.
Le condizioni ideali
Il trasferimento di energia elettrica si basa sul concetto di risonanza,
che si ha quando due corpi che vibrano alla stessa frequenza, stabiliscono tra loro condizioni ideali per un trasferimento di energia.
E ciò senza avere alcun effetto sugli altri oggetti che li circondano, compresi gli esseri viventi. All’inizio non era né chiaro né
ovvio se il sistema potesse realmente funzionare, soprattutto
per i limiti imposti dai materiali attualmente disponibili. Oggi,
ricerche e studi in corso stanno valutando la possibilità di alimentare senza cavi addirittura piccoli elettrodomestici di casa.
Alla base del progetto ci sono dunque due principi fisici: la legge
della mutua-induzione e la capacità delle onde radio di trasferire energia se convogliate su di una antenna. I tipi di processi di
accoppiamento induttivo che possono essere utilizzati per il trasferimento wireless, sono l’accoppiamento induttivo standard e
l’accoppiamento induttivo risonante. Generalmente, l’accoppiamento induttivo standard è molto meno efficiente e praticabile
a una distanza di comunicazione relativamente breve, in quanto
la maggior parte del flusso magnetico non ‘collega’ direttamente
le due bobine (notevoli sono i flussi dispersi) e inoltre i campi
magnetici decadono velocemente. L’accoppiamento induttivo
84
risonante offre una maggiore efficienza e funziona anche a distanze relativamente lunghe (vari metri), dato che la bobina risonante riduce sensibilmente le perdite di energia consentendo
il trasferimento dell’energia da una bobina all’altra. In pratica il
trasferimento wireless di energia può essere realizzato mediante
un collegamento in campo vicino o in campo lontano con la sorgente. Nel primo caso (near-field communication), il principio
adottato è quello dell’accoppiamento mediante induzione magnetica tra due risonatori, mentre nel secondo (far-field communication) è sfruttata la propagazione delle onde elettromagnetiche
mediante l’utilizzo di antenne. In entrambi i tipi di collegamento
l’energia elettromagnetica raccolta, in un caso da un risonatore
e nell’altro da un’antenna, viene convertita in corrente continua
mediante un circuito di rettifica opportunamente progettato. Per
tale motivo, nel caso di collegamento in campo lontano, l’intero
sistema prende il nome di rectenna (rectifying antenna), ossia antenna che rettifica (figura 1).
Accoppiamento induttivo
L’accoppiamento induttivo standard utilizza invece due conduttori considerati accoppiati induttivamente in modo reciproco
o accoppiati magneticamente in modo da sfruttare il principio
dell’induzione elettromagnetica: ovvero quando un flusso ma-
Fig. 1 - Trasmissione wireless di potenza: collegamento in
campo vicino (sopra) e collegamento in campo lontano (sotto)
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Fig. 2 - Circuito
equivalente di
un link
induttivocapacitivo
Fig. 3 - Esempio
di ricarica di tutti
i dispositivi
di bassa potenza
in ambiente
domestico
gnetico variabile nel tempo investe un conduttore elettrico (per
esempio una bobina), viene indotta, nel conduttore stesso, una
forza elettromotrice (f.e.m.) proporzionale alla rapidità con cui il
flusso ‘taglia’ il conduttore. In pratica nasce una tensione variabile
ai capi della bobina investita da tale flusso. Il livello di accoppiamento indotto fra i conduttori è rappresentato dalla loro mutua
induttanza. Questa forma di accoppiamento induttivo è efficace
per le sorgenti di energia a bassa frequenza e a corto raggio. L’interconnessione wireless tramite accoppiamento induttivo standard ha lo svantaggio di raggiungere le prestazioni più elevate
a bassa potenza e con piccole dimensioni. Nell’accoppiamento
induttivo risonante, la risonanza viene utilizzata per aumentare
la distanza alla quale può essere effettuato un trasferimento efficiente di energia. A medio raggio, il trasferimento wireless di
energia elettrica in campo vicino può essere effettuato utilizzando
un accoppiamento induttivo risonante, che, in modo analogo al
precedente, utilizza una struttura a due bobine. Queste sono sintonizzate in modo da risonare alla stessa frequenza e produrre
un trasformatore di risonanza o risonante, con un trasferimento
di energia fra le due bobine. In particolare nel caso di un link
near-field communication sia il risonatore primario, collegato alla
sorgente, sia il risonatore secondario, connesso al dispositivo da
alimentare, possono essere schematizzati come un circuito LC
(figura 2). A livello indicativo la potenza ricevuta dal risonatore secondario, con una potenza di trasmissione di 1 W al variare della
distanza del risonatore primario (alcuni cm) e dalla frequenza di
risonanza (ordine di MHz), può essere dell’ordine di qualche decine dei mW, che rappresentano, ad esempio, consumi tipici di un
piccolo dispositivo elettronico.
Rispetto ad un collegamento in campo vicino basato sull’utilizzo di sistemi risonanti accoppiati magneticamente, la trasmissione wireless di potenza in campo lontano (far-field
communication) mediante rectenne, garantisce distanze operative maggiori (anche di alcuni metri utilizzando delle frequenze dell’ordine delle centinaia di MHz). Inoltre, una rectenna
può essere utilizzata anche per ‘riciclare’ radiazioni elettromagnetiche emesse da telefoni cellulari, trasmissioni radio e
WiFi. In tal caso, parleremo di Energy Harvesting o Scavenging.
La trasmissione wireless dell’energia, in questo caso, rappresenta
una tecnologia a basso costo e impatto ecologico e ambientale
nullo, con innumerevoli risvolti applicativi. Inoltre, di recente, in
virtù dei notevoli progressi delle nanotecnologie, è stato riesaminato il concetto di antenna rettificante per un suo utilizzo nella
conversione diretta di energia solare. Le rectenne solari si pongono ormai come valida alternativa ai sistemi fotovoltaici grazie
ai bassi costi di produzione, alla semplicità di installazione e ai
rendimenti teoricamente molto più elevati. Oggi esiste uno standard per caricare i dispositivi a bassa potenza grazie al Wireless
Power Consortium (WPC) che venne istituito nel 2008 per progredire nella standardizzazione della tecnologia di ricarica wireless.
Lo standard crea interoperabilità fra i dispositivi che forniscono e
ricevono l’alimentazione.
Al momento lo standard si sta estendendo anche alle applicazioni
a media potenza. Sebbene le specifiche originali a bassa potenza
forniscano alimentazione fino a 5 W, quelle a media potenza sono
studiate per fornire alimentazione fino a 120 W, ampliando enormemente il numero di applicazioni (figura 3).
Dispositivi impiantabili
Una categoria di dispositivi che bene evidenzia i vantaggi dell’utilizzo di una alimentazione wireless, è sicuramente quella dei
dispositivi impiantabili (settore Bioingegneria). Oggi infatti, l’alimentazione di tali dispositivi viene implementata per mezzo di
batterie impiantate o per mezzo di una connessione fisica a una
sorgente esterna. Nel primo caso, l’utilizzatore del dispositivo
impiantato deve sottoporsi a periodici interventi chirurgici per la
sostituzione delle batterie (ad esempio, nel caso del pacemaker,
la periodicità di questi interventi è di circa cinque anni), nel secondo caso, la situazione è anche più grave a causa della presenza
di cavi passanti con possibili problemi di infezioni e una enorme
limitazione negli spostamenti. Da questo semplice esempio si
comprende, quindi, l’importanza di concentrare gli sforzi della ricerca sulla possibilità di implementare una alimentazione di tipo
wireless per questi dispositivi (e non solo), visti gli enormi vantaggi
in termini di qualità della vita che l’adozione di questa innovativa
tecnologia comporterebbe. Emerge quindi un crescente interesse
per le potenzialità dell’alimentazione wireless, soprattutto per applicazioni innovative, incluse quelle in cui i dispositivi o i prodotti
possono essere alimentati o ricaricati letteralmente mentre sono
sugli scaffali o esposti in vetrina! Per esempio, ci potrebbero essere
riviste intelligenti munite di chip, progettate per attirare l’attenzione dei potenziali acquirenti e aumentare il loro interesse grazie
a elementi luminosi sulla copertina, alimentati senza bisogno di
fili rimanendo sempre sullo scaffale, oppure giocattoli a batteria
che si ricaricano in modo autonomo, sempre pronti per eventuali
dimostrazioni.
Ricaricare dispositivi mobili
Un’altra applicazione estremamente interessante (soprattutto
commercialmente) è quella di caricare gli smartphone o altri dispositivi consumer portatili utilizzando una custodia di ricarica
wireless collocata sul dispositivo che contiene la citata tecnologia:
cioè una delle bobine utilizzate nel concetto di accoppiamento
induttivo, per consentire il trasferimento wireless di energia.
Possono nascere quindi ‘tavoli’ di ricarica induttiva a luce solare,
per esempio, capaci di caricare tutti i dispositivi portatili che vi
vengono appoggiati. Un prodotto di questo genere potrebbe
diventare molto popolare in ristoranti, bar o sale d’attesa degli
aeroporti e in tutti i luoghi pubblici in cui le persone sarebbero
ben felici di poter ricaricare i propri dispositivi mobili. Un altro
settore di impiego entusiasmante è quello della ricarica wireless
dei veicoli elettrici, grazie a punti di ricarica collocati nei garage o
nei parcheggi pubblici. A lungo termine si cercherà di sviluppare
una versione di ricarica che potrebbe rendere possibile l’integrazione di piastre di caricamento lungo le strade pubbliche, così da
ricaricare veicoli elettrici ed elettrici-ibridi anche mentre sono in
movimento. Questo scenario, chiaramente, non potrà avvenire
nell’immediato futuro, ma il potenziale di questa tecnologia risulta
già oggi veramente notevole in molti settori.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
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AO Alimentare
di Cristina Cortellezzi
Quando il gusto si sposa
con l’automazione
Elpo firma l’impianto del nuovo caseificio Berglandmilch a Wörgl,
colosso austriaco dei latticini, che ha inaugurato a Wörgl
(Austria-Tirolo del Nord) un nuovo moderno caseificio destinato alla
produzione dei celebri formaggi del marchio Tirolmilch
rio, ‘Elpo Product Monitor’, e studiate su misura per garantire il
perfetto funzionamento degli impianti 24/7. “Siamo orgogliosi
di aver contribuito alla realizzazione di questo nuovo caseificio,
dove il gusto e la tradizione dei formaggi Tirolmilch si sposano
con le più moderne tecnologie” commenta Robert Pohlin, presidente di Elpo. “La nostra azienda collabora già da diversi anni
con Berglandmilch sul territorio austriaco. Esperienza, professionalità e competenza ci hanno permesso ancora una volta di portare a termine con successo un progetto articolato e di grande
prestigio”.
Il nuovo stabilimento
Lo stabilimento Berglandmilch di Wörgl
T
racciabilità e controllo dei processi sono oggi più che
mai i requisiti chiave per tutte le aziende del settore
lattiero caseario, che devono essere in grado di garantire elevati standard qualitativi e il rispetto di tutte
le normative vigenti. La tendenza, in Italia come nel
resto d’Europa, è quindi quella di un progressivo ricorso a innovativi e complessi sistemi di automazione e strumentazione,
indispensabili per assicurare in ogni fase la tracciabilità dei prodotti, la ripetibilità dei processi e la sicurezza igienica. Lo sa bene
Berglandmilch, colosso austriaco dei latticini, che solo poche
settimane fa ha inaugurato a Wörgl (Austria-Tirolo del Nord) un
nuovo moderno caseificio, destinato alla produzione dei celebri
formaggi del marchio Tirolmilch. Un impianto all’avanguardia, in
cui vengono lavorati giornalmente oltre 1 milione di litri di latte
e dotato di un innovativo sistema di automazione per il quale
l’azienda si è affidata a un partner italiano: l’altoatesina Elpo.
Fondata a Brunico nel 1947, Elpo opera da sempre nel vasto
campo dell’elettrotecnica e vanta ormai da oltre 30 anni tra i
propri core business proprio l’automazione di processo per le
aziende lattiero-casearie. Numerose e di grande prestigio le referenze all’attivo nel suo portfolio, sia in Italia che all’estero, per
le quali Elpo ha dato vita in questi anni a soluzioni altamente
customizzate, gestite attraverso l’esclusivo software proprieta-
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L’azienda ha infatti affidato a Elpo la realizzazione dell’intero impianto di automazione del nuovo stabilimento: un complesso
sistema di gestione e controllo che sovraintende e coordina
tutto il processo produttivo, dallo stoccaggio del latte crudo alla
pastorizzazione, passando dall’elaborazione del siero alla lavorazione della cagliata, fino alla pressatura del formaggio. Il corretto
funzionamento del sistema è garantito dall’efficiente controllo
del software-PLC-IT e della visualizzazione realizzati da Elpo, in
grado di gestire e monitorare in ogni momento l’ottimale qualità
della produzione e la perfetta tracciabilità di ogni elemento. Gli
interventi firmati Elpo presso il caseificio Berglandmilch sono i
seguenti: sviluppo del concetto della regolazione e automazione
di tutto il sistema, progettazione del sistema d’automazione,
costruzione e fornitura di 38 quadri d’automazione, fornitura e
installazione dei sistemi PLC con circa 3.000 I/O, fornitura e installazione di circa 1.200 valvole pneumatiche, fornitura e installazione di tutta la strumentazione (circa 258 strumenti) di misura
processo ‘hygienic design’, fornitura e posa di circa 35.000 m di
tubazione pneumatica, creazione e programmazione software
di gestione PLC. Gli impianti di produzione automatizzati da
Elpo riguardano i seguenti ambiti produttivi: stoccaggio del latte
crudo e pastorizzato, pastorizzatore latte e acqua, sei polivalenti,
impianto siero, impianto CIP (clean in place), impianto acqua di
processo. Inoltre sono stati integrati nella comunicazione e nello
scambio dati l’impianto di lavorazione cagliata, il bagno di sale,
l’impianto di pressatura del formaggio.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Elpo - www.elpo.it
AO Robotica
di Anita Ronchi
Robot per
produrre
medicine
Il modello
di robot
MCR04
è dotato
di particolari
vernici
antibatteriche
Le soluzioni di Kawasaki, di cui
Tiesse Robot è partner, aprono
nuove frontiere per la robotica neii
settori farmaceutico e medicale
T
iesse Robot applica con successo il proprio knowhow progettuale in settori che spaziano dai componenti per l’arredamento, per macchine agricole
e automotive, alle fonderie di alluminio, alla manipolazione e pallettizzazione, inclusi l’ambito food
e farmaceutico. Dal 1992 l’azienda di Visano, Brescia, opera
in partnership con Kawasaki Robot, di cui commercializza gli
avanguardistici robot destinati all’asservimento in molteplici
campi industriali. Il colosso giapponese, sempre attento alle
novità che il mercato segnala, ha rivolto di recente la sua attenzione verso settori in cui finora l’utilizzo dei robot è stato
piuttosto limitato, data la mancanza di manipolatori automatizzati con caratteristiche adatte all’utilizzo specifico, per
esempio per la preparazione e la manipolazione di farmaci
citotossici, particolarmente pericolosi per l’essere umano.
Nuove prospettive per la robotica
Già negli anni scorsi Kawasaki Robot ha maturato una notevole esperienza in applicazioni con robot di manipolazione
in celle di preparazione di medicinali e culture batteriche,
il che l’ha portata, anche a fronte di esigenze emerse proprio dalle richieste del mercato, alla messa a punto di due
bracci robotizzati con caratteristiche uniche nel loro settore.
Si tratta, in particolare, del modello denominato MCOR05,
con struttura totalmente in acciaio inossidabile e con sette
gradi di libertà che offrono una notevole mobilità all’interno
dell’area di lavoro dove il robot viene posizionato. La struttura in acciaio inossidabile permette la decontaminazione
del braccio tramite l’utilizzo di acqua ossigenata (VHP). Il
robot può essere montato sia a pavimento, sia a soffitto per
coprire varie esigenze di movimento. La tecnologia del robot
a sette assi, chiamata anche ‘Snake Robot’, non è nuova per
Kawasaki, ma rappresenta un’evoluzione dei robot già applicati per Toyota nel settore automobilistico. Questo robot
unisce il peso contenuto e un’area di lavoro compatta a una
grande flessibilità di movimento. Naturalmente, dato il valore
dell’investimento, questo tipo di macchina viene utilizzato
per sostituire tutte le attività
umane che richiederebbero
soluzioni costose per garantire
la totale protezione dell’operatore. A completamento del
robot è stato introdotto il modello MCR04 che, pur non essendo in acciaio inossidabile,
bensì dotato di particolari vernici antibatteriche, è destinato
ad applicazioni in cui è richiesto un grado di sterilità inferiore
a quello del precedente robot. Lo studio delle applicazioni ha
portato alla realizzazione di una soluzione molto compatta,
dalle superfici curate e con un passaggio cavo al proprio interno, dalla base fino al sesto asse, per cui i connettori e i cavi
entrano nella parte inferiore della base del robot stesso. Tutti
i robot menzionati sono gestiti dai controllori serie E e mantengono tutte le potenzialità di programmazione tipiche dei
robot Kawasaki. La particolare attenzione e gli investimenti
profusi per la realizzazione di queste soluzioni fanno capire
come il settore farmaceutico e medicale siano pronti per l’introduzione di apparati di automazione che riducano i rischi
della manipolazione o della preparazione di determinati farmaci per gli operatori.
Il modello denominato
MCOR05, con struttura
totalmente in acciaio
inossidabile e con sette
gradi di libertà
Un approccio innovativo
Le applicazioni descritte rappresentano un valido esempio
dell’approccio innovativo adottato da Kawasaki, e correlatamente del partner Tiesse Robot, a una serie di problematiche legate alle operazioni tipiche del settore medicale/
farmaceutico. Grazie anche alla più che ventennale alleanza
con il costruttore nipponico, Tiesse si conferma come primario fornitore di un’ampia gamma di robot finalizzati alle più
svariate applicazioni produttive, collocandosi come punto di
riferimento sul mercato internazionale e proponendosi alle
imprese come un interlocutore affidabile e competente dal
punto di visto progettuale.
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Tiesse Robot - www.tiesserobot.it
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Expo 2015
Fonte: httprealsprint.com
umano nel suo complesso, oggi
velocemente in trasformazione
anche a causa dell’avvento delle
nuove tecnologie digitali. Sostenibilità dunque, per esempio, dal
punto di vista della ‘governance’
dei processi di innovazione tecnologica che si diffondono nella
struttura urbana e della gestione
dell’impresa creativa nella costruzione delle città del futuro,
oppure sostenibilità come prevenzione e come strategia per la
riduzione degli sprechi alimentari a livello planetario…
Il percorso di ‘avvicinamento’
all’evento Expo elaborato in
seno al Laboratorio è costellato
di incontri e iniziative didattiche,
‘colloquia’ internazionali, workshop di ricerca e lecture, momenti di formazione e
raccolta di opinioni autorevoli a beneficio di tutti, giovani ricercatori, istituzioni e
pubblico, con il fine ultimo di arrivare nel 2015 alla stesura di una ‘Carta di Raccomandazioni della Scienza per Expo Milano 2015’, che raccolga i suggerimenti del
mondo della scienza per un futuro più sostenibile e ‘a misura d’uomo’. In particolare, il Laboratorio ha preso in considerazione quattro tematiche: “Il dono violato:
agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile” che affronta il tema della
produzione agricola degli alimenti e della trasformazione delle materie prime in prodotti finiti, sottolineando l’importanza di un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente adeguata anche a tutela della salute; “Non siamo soli: le dimensioni
dello sviluppo tra sostenibilità ed equità” che prende invece in esame lo sviluppo
sostenibile nella sua dimensione sociale e ambientale in una società globalizzata e
multiculturale; “Cultura del cibo, energia per vivere assieme” che considera l’incontro e il passaggio di tradizioni nelle diverse culture. Infine, il percorso definito “La
città umana: futuri possibili tra smart e slow city” indaga lo spazio urbano dal punto
di vista delle sfide e delle opportunità che l’introduzione delle nuove tecnologie
porta con sé, fra ‘Smart city’ e ‘Slow city’. Si esamina la relazione città/tecnologia
ponendosi l’obiettivo di integrare prospettive teoriche e quadri concettuali finora
separati e contrapposti: da un lato il paradigma della Smart city, dove la tecnologia
si pone come innovazione auto-evidente, dall’altro l’analisi delle pratiche innovative
di ri-localizzazione della produzione e del consumo, che fanno della città un sistema
di interazione democratico e inclusivo e richiamano il paradigma della Slow city.
Fine ultimo è generare e diffondere una pluralità di modelli di azioni ‘intelligenti’
che aumentino la qualità della vita dei cittadini e dei frequentatori delle città future,
grazie a una tecnologia che favorisca le relazioni di interdipendenza, le connessioni
strette e generative di nuove idee e progetti: modelli che rendano la città capace di
fare società ed economia. È questa la vera sfida che dobbiamo affrontare oggi per far
diventare le città più vivibili domani e a questi paradigmi di sostenibilità speriamo gli
amministratori si riferiscano elaborando le direttive di sviluppo della nostra società.
La città del futuro fra ‘Smart’ e ‘Slow’
Il progetto di studio, divulgazione e ricerca denominato ‘Laboratorio Expo’ fa
parte delle numerose iniziative legate a
Expo Milano 2015 ed è dedicato in particolare alla riflessione scientifica sui temi
della sostenibilità ambientale ed etica,
dello sviluppo sostenibile e del rapporto
città/cittadini. Si propone in ultimo di
mettere in relazione gli aspetti culturali,
antropologici, economici e sociali legati
alle tematiche dell’Esposizione Universale che vanno sotto il ‘cappello’: ‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’.
Intento finale di questa ‘Temporary
Academy’, voluta da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e curata da Salvatore
Veca, è creare un network di collaborazione che coinvolga l’intero universo
accademico, nazionale e internazionale,
nonché enti e istituzioni scientifiche di
tutto il mondo, dato che la manifestazione raccoglierà a Milano studiosi e
ricercatori provenienti dai cinque continenti, per un totale di oltre 130 Paesi
del mondo. L’obiettivo è portare la comunità scientifica a compiere una riflessione a 360 gradi sui molti volti della
sostenibilità, promuovendo la ricerca
e il confronto delle idee: la discussione
non verte solo su questioni strettamente legate all’alimentazione, bensì
sullo sviluppo dell’ambiente urbano e
88
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
AO
AUTOMAZIONE DOMANI
di Vitaliano Vitale
La fedeltà del senza filo
C
fonte: www.wcrz.com
i siamo mai chiesti che
cosa significa l’acronimo
‘wi-fi’? Wikipedia ci trae
dall’imbarazzo e recita:
“È convinzione di tanti
che wi-fi rappresenti
l’acronimo di wireless
fidelity, così come hi-fi
rappresenti l’acronimo di high fidelity.
La stessa Wi-Fi Alliance ha indicato in
alcuni documenti ufficiali il termine
come acronimo di wireless fidelity. Secondo quanto dichiarato da Phil Belanger, co-fondatore della Wi-Fi Alliance,
il termine wi-fi non ha alcun significato ma semplicemente rappresenta
il marchio commerciale utilizzato per
indicare la famiglia di protocolli IEEE
802.11. Il nome è stato utilizzato per la
prima volta nell’agosto del 1999, ed è
stato ideato dall’azienda di consulenza
Iterbrand”. D’accordo, dunque non abbiamo chiarito se l’acronimo significhi
qualcosa o invece non significhi nulla,
il che sinceramente mi dispiacerebbe,
sarebbe come chiamare una tecnologia
della quale non si può più fare a meno,
Pippo. Il wi-fi è quella tecnologia, essen-
90
zialmente di TLC, che consente il collegamento tra terminali di utenza grazie ad
una rete locale in maniera wireless (Wlan) basandosi sulle specifiche dello standard
sopraccitato. Questa a sua volta può essere allacciata alla rete Internet grazie a un
router e usufruire di tutti i servizi di connettività offerti da un ISP (Internet Service
Provider). Francamente credo che senza wi-fi non si possa più vivere come privati
cittadini, ma anche come realtà manifatturiere, come agglomerati sociali, come
comunità intere. Come privati cominciamo a vivere i problemi causati dalla connessione perenne senza fili. In alcuni esercizi è apparso questo cartello che la dice
lunga sulle relazioni che intratteniamo come esseri umani! Ma è la connessione
in rete che ha portato a concetti come ‘Internet of things’ e a alla sua evoluzione
‘Internet of everything’. I vantaggi della comunicazione senza fili nella produzione
in generale, sono palesi: la mobilità dei terminali, i ridotti costi di cablaggio, la flessibilità in caso di modifiche strutturali, la facilità di installazione e accesso, la scalabilità, la copertura anche in caso di ostacoli, la robustezza della rete. Grazie al
wireless oggi si è raggiunto, nella manifattura, il dialogo fra sistemi, che governano
e automatizzano i processi. La contaminazione di una tecnologia delle telecomunicazioni a tutto vantaggio dello sviluppo dell’industria, della manifattura e di tanti
altri comparti, quali l’energia, la salute, il trasporto, la pubblica amministrazione,
l’industria dell’ambiente, le smart city, delle quali Amsterdam è un esempio totalizzante. Grazie a partnership con grandi imprese tecnologiche di molti comparti, la
municipalità olandese sta perseguendo l’obiettivo di diventare punto di riferimento
nell’applicazione della logica della connettività diffusa e nell’innovazione sistemica
del settore pubblico. È proprio ad Amsterdam, infatti, che il potenziale dell’Internet
of Everything in campo economico, sociale e della sostenibilità ambientale ha, al
momento, una delle sue massime espressioni. La città ha promosso una partnership tra più di 70 soggetti pubblici e privati per creare i servizi e le infrastrutture adibiti al raggiungimento dello status di vera smart city. Siamo dunque davanti a una
evoluzione molto raffinata e avanzata del concetto di comunicazione, partito dalla
necessità di far dialogare tra loro due soggetti distanti, transitato per l’applicazione
di questo concetto all’industria per ottimizzare, velocizzare, rendere più economico
e preciso un processo, e giunto al dialogo fra gli oggetti. Amsterdam ha in mente
il dialogo delle infrastrutture a tutto vantaggio della socialità e dell’ambiente, e la
realizzazione di questo progetto dovrà passare ancora attraverso tante fasi di R&D
e di test sul campo. Esattamente quello che deve fare il mondo della produzione
per avvantaggiarsi dalle infinite esperienze che nascono quotidianamente in tanti
settori diversi. Le esperienze nella comunicazione senza filo tra cose e sistemi sono
in evoluzione perenne, si tratta di immaginare oltre l’immaginabile.
Si tratta di fermarsi un secondo e pensare che l’acronimo wi-fi è stato usato per
la prima volta nell’agosto del 1999, 15 anni fa. Si tratta di pensare che impatto ha
avuto questa tecnologia sulla vita dell’uomo e dell’industria in soli 15 anni e si tratta
di pensare che evoluzione potrà avere nei prossimi 15 anni. Il futuro è davvero ancora tutto da scrivere partendo proprio dalla fedeltà senza fili.
Comitato tecnico Automazione Oggi
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AO
AUTOMAZIONE USA
Riflessioni sul digitale
T
ema costante di Rockwell
Automation per oltre dieci
anni è la connessione
dell’intera azienda.
RSTechED, l’annuale conferenza di Rockwell Software
con sessioni di training per
gli utenti, è arrivata alla sua
17° edizione con un record di presenze
superiore a 1.900: l’azienda manifatturiera connessa sta guadagnando massa
sempre più critica. Frank Kulaszewicz,
Rockwell Sr. VP Architecture and Software, ha spiegato che l’industria è in un
punto di ‘flesso digitale’: i sistemi di controllo sono più intelligenti e connessi aumentando così la possibilità di migliorare
il valore. A questo proposito ha riportato
infatti stime pari a 3.800 miliardi di dollari
di valore già creato con Internet of Things.
Interessante è stata anche la spiegazione
dell’utilizzo da parte dell’azienda dei propri prodotti per testarne la qualità. Bob
Murphy, Rockwell VP of Operations, ha
presentato le sfide produttive della stessa
Rockwell, e come l’azienda ha ristrutturato il suo operation team per migliorare
la produttività e la reattività dell’utilizzo
dei propri prodotti MES. Le operazioni
produttive di Rockwell riguardano la
complessità della produzione di circa
387.000 differenti prodotti, di cui molti
sono configurabili o addirittura progettati
sulla base dell’ordine. Inoltre la società ha
implementato un ERP attraverso SAP. Il
team ha ristrutturato la supply chain oltre
a diffondere l’utilizzo di SAP. Ha capito
che il sistema aveva bisogno di una chiara
visibilità in tutte le operazioni attraverso i
suoi 20 impianti. I sistemi esistenti hanno
reso difficile il confronto e le differenze.
Il team ha creato un piano, ha dedicato
risorse e ha sviluppato un piano di lavoro
92
dettagliato su come eseguire la ristrutturazione. Il sistema implementato si basa su tre
pilastri: persone, processi e tecnologie. Specialisti locali di alto livello hanno lavorato
insieme agli esperti delle sedi centrali. I flussi di lavoro degli operatori locali sono stati
definiti con la collaborazione dell’IT della produzione e dell’IT aziendale. Esperti del settore sono stati riuniti in un’organizzazione comune. I principi fondamentali dei processi
seguono uno strategia centralizzata con una standardizzazione globale che ha legato
la configurazione alla misura dei risultati. FactoryTalk Production Center ha costituito
la piattaforma tecnologica per consentire la standardizzazione globale così come la
gestione di operazioni complesse.
Software e contollo
Anche Siemens US ha tenuto il suo Automation Summit. Anton Huber, Siemens AG
CEO della divisione Industry Automation ha parlato della rivoluzione digitale, tra sfide
di accelerare il time-to-market, la pressione competitiva per ridurre i costi e raggiungere
più elevati livelli di qualità, la complessità degli aumenti di produzione. “Solo attraverso
il supporto di strumenti software la sempre crescente complessità industriale può aggiungere valore ai processi che devono essere gestiti in modo sicuro e professionale”
ha concluso. Nel corso di una conferenza stampa pre-evento, un dipendente di Disney
ha spiegato il lungo rapporto di collaborazione, otto anni, della società con Siemens. In
particolare, sono stati spiegati i controlli e i software utilizzati sulla nuova giostra ‘il treno
della miniera dei Sette Nani’. Il sistema deve assicurare i veicoli ai binari e mantenerne
la distanza. Il PLC è al centro del sistema, mentre gli azionamenti a velocità variabile
gestiscono i veicoli. L’interfaccia operatore incorpora WinCC. Ogni veicolo ha un numero unico, così l’operatore può vedere la posizione di ciascun veicolo. Profinet è la
spina dorsale della comunicazione. Abbiamo visitato l’impianto di depurazione di Iron
Bridge Regional Water nella città di Orlando. Siemens fornisce i controllori e dispositivi
elettrici per il trattamento delle acque reflue e impianti di bonifica dell’acqua. Le 15
aree hanno ciascuno un S7-300 con WinCC HMI e un azionamento Siemens a frequenza
variabile e/o comando di avviamento motore. Il sistema WinCC è configurato al fine di
permettere il controllo in altri due impianti della città. Una ragione per la selezione di
WinCC è la sua interfaccia verso SQL Server anziché l’utilizzo di una sua versione di SQL.
Un effetto collaterale del progetto di automazione è stata la riduzione degli operatori
dei turni da 16 a 2, ma anche se sembra brutto dirlo, ha alleviato il difficile compito di
reclutamento degli operatori. Un altro aspetto di WinCC è la possibilità di cliccare sul
componente e andare direttamente a un sistema di manutenzione con la possibilità
di visualizzare o generare ordini di lavoro o andare al sistema CMMS. Questo è tutto
basato sull’utilizzo dello standard Microsoft SQLServer. La tecnologia digitale continua
a fornire una base per migliorare le prestazioni, sia industriale sia di intrattenimento.
Gary Mintchell, [email protected], fondatore ed edi-
tore di The Manufacturing Connection, scrive di manufacturing, leadership e tecnologia, blogger su www.themanufacturingconnection.com
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
&
Gllili uomini
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STRATEGIE ƕ MACROECONOMIA ƕ NUOVI MERCATI ƕ INTERNAZIONALIZZAZIONE ƕ FINANZA ƕ FORMAZIONE ƕ INNOVAZIONE
La rivista per il management
AO
AVVOCATO
di Cristiano Cominotto, Raffaele Moretti
Il Jobs Act del Governo
Renzi
O
ggi vorrei approfondire un argomento di
estremo interesse e
attualità: il Jobs Act
del Governo Renzi,
cioè la riforma del
lavoro, emanata per
mezzo del Decreto
Legge 34/2014. Il Decreto in parola
rappresenta un passo importante
verso il superamento di alcuni limiti all’assunzione
di nuovi lavoratori, vincoli
che spesso hanno inibito
le iniziative imprenditoriali,
congelando pertanto il rilancio dell’occupazione nel
nostro Paese. Difatti, la riforma ha inteso valorizzare
la c.d. ‘flessibilità buona’
del lavoro, optando per una
significativa liberalizzazione del contratto a termine che rappresenta uno
dei principali strumenti di ingresso dei
giovani nel mondo del lavoro. Se storicamente il contratto a termine, perché
fosse valido, doveva essere sorretto da
una causale giustificatrice, oggi, con la
riforma del Governo Renzi, il contratto
a termine, non necessita più di alcuna
causale. Tra l’altro, l’eliminazione della
causale dai contratti a tempo determinato e dai contratti di somministra-
zione di lavoro rappresenta una svolta positiva per il nostro mercato, in quanto
tale requisito è stato solo fonte di contenzioso, molto costoso per le aziende, senza
che abbia apprestato una concreta garanzia di protezione dei lavoratori. In realtà
già la Riforma Fornero (Legge 92/2012) aveva recentemente introdotto la possibilità di concludere un contratto a termine in forma ‘acausale’, ma ciò valeva
soltanto per il primo rapporto a termine che non superasse la durata dei 12 mesi.
Dal 21 marzo 2014, con l’entrata in vigore del primo atto del Jobs Act invece diventa regola generale, il contratto a termine senza causale fino a un massimo di 36
mesi, comprese eventuali proroghe. Altro elemento di sostanziale novità riguarda
proprio l’istituto della proroga, perché nell’ambito dei 36 mesi lo stesso contratto
a termine può essere prorogato sino a otto volte (non più una sola),
purché il lavoratore svolga la stessa attività lavorativa per la quale è
stato inizialmente stipulato il contratto. Osserviamo che, in attesa del
vaglio del Senato, il testo approvato dalla Camera in sede di conversione del Decreto Lavoro del Governo Renzi ha ridotto il numero di proroghe consentite da otto a cinque. Ad ogni modo, in quest’ottica tesa
a promuovere l’occupazione nel nostro Paese e rendere il mercato del
lavoro più dinamico ed efficiente, comunque restano fermi alcuni limiti
formali e sostanziali relativi all’utilizzo del lavoro a tempo determinato:
in primo luogo è necessario che l’apposizione del termine al contratto
di lavoro risulti da una clausola scritta, in secondo luogo che la durata
complessiva del rapporto a termine, sommando tutte le possibili proroghe, non
superi i 36 mesi. È appena il caso di rimarcare che queste misure, seppur in un
contesto di precarietà e incertezza, facilitano entrambe le parti contraenti: da un
lato i lavoratori, potendo lavorare per 36 mesi continuativi e nella medesima posizione, potranno acquisire una professionalità spendibile e necessaria all’interno
dell’azienda stessa, dall’altro i datori di lavoro potranno valutare l’efficienza e le
qualità dei lavoratori stessi per un lungo periodo, senza il rischio concreto di incorrere in contenziosi. È auspicabile che le misure positive codificate dal D.L. 34/2014
vengano ora rafforzate da ulteriori provvedimenti del Disegno di Legge delega che
aumentino la sicurezza dei lavoratori, secondo il migliore modello europeo della
c.d. fleexicurity, e che realizzino in Italia un vero e proprio welfare attivo a sostegno
dei lavoratori per promuoverne la riqualificazione e ricollocazione.
Risponde alla nostra rubrica l’Avv. Cristiano Cominotto di Milano specializzato nelle
problematiche legali in campo elettronico, informatico e dei sistemi di produzione.
Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti legali su queste pagine
può telefonare al n. 02/5450823 o scrivere a: [email protected]
94
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Mostre
Convegno
2014 - 2015
15 ottobre
ott
2014
11 dicembre 2014
S&PI
S
S&
&PI – Sensors and Process Instrumentation 2014
Machine Automation
S PI
&
SENSORS
& PROCESS
INSTRUMENTATION
Unica mostra convegno dedicata
de
all’automazione,
di processo,
alla sensoristica e alla strumentazione
stru
S&PI si presenta quest’anno
quest’an con una formula rinnovata
e ricca. Due le sessioni im
importanti: “Tech”, nella quale
si parlerà delle metodolog
metodologie di rilevazione e misura
più promettenti nell’attuale scenario tecnologico,
di comunicazione, di bus di campo e wireless,
e “Industry” in cui ci si foca
focalizzerà su alcuni tra i più
rilevanti settori applicativi per le soluzioni
di automazione e strumentazione
strumen
di processo:
Oil & Gas,Acqua e Life Science.
Sc
L’evento quest’anno si focalizzerà sul tema del packaging
con particolare attenzione ai settori applicativi
del food&beverage e del life science: focus principale
saranno la tracciabilità dei prodotti e l’identificazione,
con interessanti excursus nel mondo della visione artificiale
quale chiave di volta per migliorare la qualità dei manufatti
e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. La formula
proposta è teorico-pratica: in una sola giornata si potrà
partecipare alla sessione convegnistica ‘tecnologica’,
alla parte espositiva e ai tanto attesi laboratori.
Una modalità in grado di fare davvero ‘cultura’.
10 marzo
ma
2015
18 giugno 2015
MC4-Motion Control for 2015
MC4-Moti
ITE Day – Industrial Technology Efficiency Day 2015
INDUSTRIAL D
TECHNOLOGY A
EFFICIENCY Y
Data da segnare in agenda!
ag
Impossibile mancare
all’edizione 2015 di MC
MC4-Motion Control for
che in questi anni si è sempre confermata essere
l’appuntamento di rifer
riferimento per chi vuole
conoscere in modo approfondito
ap
tutte le tecnologie
per il controllo del movimento
mov
al servizio di macchine
e impianti. Un solo giorno,
gio
una vera full immersion.
Dopo il riscontro positivo registrato da parte delle
aziende espositrici e dei partecipanti, Fiera Milano
Media propone in linea con la scorsa edizione una
sessione plenaria realizzata con l’autorevole
contributo di Business International, le sessioni di
presentazione dei prodotti ad opera delle aziende
espositrici e i laboratori organizzati dalle
Redazioni in collaborazione con primarie aziende
del settore durante i quali i visitatori potranno
imparare veramente qualcosa sui prodotti, come
utilizzarli, e come realizzare vere e proprie
applicazioni sotto la guida di esperti.
Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990
www.mostreconvegno.it@fieramilanomedia.it
elena.brusadelli@fieramilanomedia.it
AO
NEWS
SCHNEIDER ELECTRIC
Schneider Electric ha lanciato un nuovo e potente software HMI nell’ambito del suo portafoglio Wonderware InTouch. Progettato per il
funzionamento con requisiti modesti di hardware e utilizzabile con versioni embedded dei
sistemi operativi Microsoft Windows, il software
InTouch Machine Edition è perfettamente adattato alle esigenze degli utenti finali, degli OEM
e dei costruttori di macchine e impianti, e offre
loro possibilità di scalabilità e di stretta integra-
zione con il software Wonderware Historian e
Wonderware System Platform. Grazie alla sua
capacità di collegarsi direttamente alle fonti dei
dati industriali, il nuovo software permette di
accedere alle informazioni necessarie per migliorare il funzionamento degli impianti e per ridurre
i costi di gestione in tempo reale. Il software
InTouch Machine Edition ha funzioni estese che
rendono più agevole per i clienti l’integrazione
con i loro sistemi informatici e di automazione.
Ad esempio, esso è in grado di sostituire direttamente un HMI pannello operatore, offrendo le
funzionalità normalmente disponibili nei sistemi
HMI PC-based; offre più di 240 driver di comunicazione nativi con possibilità di collegamento
praticamente a qualunque hardware di controllo;
la ricchezza di funzioni di visualizzazione, di
scripting, di protezione, di allarmi, di trend e gestione delle ricette permette agli operatori degli
impianti di prendere decisioni migliori utilizzando
i dati in tempo reale. Inoltre, i clienti nei settori
regolamentati possono trarre vantaggio da funzioni sufficientemente potenti da poter creare
progetti conformi a 21 CFR part 11.
Il software Wonderware InTouch Machine Edition
rafforza e amplia il portafoglio di soluzioni software di Schneider Electric per un’ampia gamma
di utenti finali e clienti OEM nel segmento delle
interfacce HMI embedded. La soluzione offre
un’integrazione con il software Wonderware
Historian, permettendo di salvare, recuperare,
analizzare e interpretare i dati in modo affidabile per una migliore comprensione delle attività aziendali. InTouch Machine Edition mette
a disposizione funzionalità di ‘archiviazione e
inoltro’ per salvare le informazioni localmente
qualora venga a mancare la connessione al database storico, inoltrandole successivamente a
Historian una volta ripristinata la connessione. I
dati in tempo reale possono essere comunicati a
Wonderware InTouch, Wonderware System Platform e Wonderware InBatch. I dati possono essere utilizzati per script, allarmi, storico, ricette
e grafici potendo così monitorare lo stato della
macchina e le informazioni di performance come
Omac PackML e OEE (Overall Equipment Effec-
96
a cura della redazione
tiveness). Questo sistema di integrazione con
il portafoglio software Wonderware rende più
agevole che mai l’integrazione delle informazioni
a livello della macchina in linea di produzione
con le soluzioni a livello di impianto.
www.schneider-electric.com
SOCOMEC
A completamento della vasta gamma di prodotti
dedicati alla protezione da sovratensioni, Socomec propone i nuovi modelli di tipo 1 e 2, Surgys
G100-F e Surgys G50FE. Applicabile in power
center o quadri elettrici equipaggiati con strumenti elettronici o sistemi di gestione tecnica, la
gamma Socomec di scaricatori modulari Surgys
è concepita per rispondere a tutte le necessità
di protezione contro le sovratensioni, sia per gli
impianti industriali che terziari, secondo quanto
prescritto dalla norma IEC 61643-11. L’impiego
sempre più frequente degli scaricatori di tipo 1 e
2 è dovuto alle ottime
prestazioni offerte e
al buon compromesso
tra ingombri e costi.
Rispetto a quelli di
tipo 1, offrono un
livello di protezione
Up più basso e sono
quindi più adatti alla
protezione di carichi
sensibili, mantenendo comunque
valori di corrente di
scarica molto alti. I
dispositivi di tipo 2, invece, hanno tradizionalmente caratteristiche meno prestazionali in
termine di corrente di scarica e possono quindi
richiedere specifiche valutazioni d’utilizzo. Lo
scaricatore di tipo 1 e 2 offre valori In e Imax più
alti, così da concedere all’utente una maggiore
flessibilità al momento della scelta del prodotto
idoneo. Gli scaricatori Surgys sono modulari e
adatti ad essere installati in tutti i tipi di quadri
elettrici, semplicemente attraverso l’utilizzo di
guida DIN. Queste protezioni sono, infine, provviste di un contatto ausiliario di segnalazione che,
in ridondanza con l’indicatore frontale, informa
l’operatore in caso di fine vita dello scaricatore,
incrementando la sicurezza di funzionamento del
sistema
www.socomec.it
ELMO
Elmo Motion Control, protagonista nella fornitura di soluzioni per il motion control avanzate
ed efficienti, raggiunge un nuovo record nella
densità di potenza dei servo drive: oltre 4.000 W
d´uscita in soli 8,7 cm³. Oltre alle sue prestazioni
elevate e alla sua dimensione compatta, il Gold
Bee è stato progettato e certificato per funzionare in condizioni ambientali estreme da -40° C
a + 70° C, e con vibrazioni meccaniche fino a 14
Grms. Il Gold Bee è il nuovo arrivato della linea
Gold di Elmo e possiede quindi tutte le capacità,
le caratteristiche e le funzionalità del Gold Core
´testato sul campo´. Il Gold Bee, come ogni altro
servo drive Gold, è in grado, insieme al EASII
software (Elmo Application Studio II), di ottimizzare le prestazioni di qualsiasi macchinario. “Il
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Gold Bee è un vero record mondiale. Abbiamo
migliorato l´efficienza del 200%, ridotto il volume del 75% e migliorato la densità di potenza
di oltre il 400%. Le esigenze dei clienti ci sfidano a migliorare considerevolmente il fattore
potenza/dimensioni. Il Gold Bee è la soluzione
che proponiamo per utilizzi che hanno notevoli
vincoli di spazio, richiedono un servo drive potente, capacità di dispersione termica limitate e
funzionamento in ambienti estremi. In realtà, il
servo controllo delle alette è stata la motivazione
che ci ha spinto a creare un prodotto ancora più
intelligente, piccolo e semplice. I potentissimi
ma piccoli servo drive permettono il motion control elettrico delle alette, migliorando in modo
significativo la dinamica del missile e raggiungendo quindi il livello di performance richiesto.
Non siamo a conoscenza di altri prodotti oggi
sul mercato equiparabili per prestazioni, densità
di potenza dimensioni al Nano Drive Gold Bee”
conclude Haim Monhait, CEO di Elmo. Il Gold
Bee funziona in modalità corrente, velocità e
advanced position, connesso a motori a magneti
permanenti DC brush, brushless, motori lineari
o voice coil. Il Gold Bee supporta un´ampia varietà di sensori di feedback nelle configurazioni
singola, dual e gantry loop. Basandosi sulla
premessa che il modo migliore per dissipare il
calore è in primo luogo non generarlo, il Gold
Bee incorpora la tecnologia Fasst (Fast and Soft
Switching Technology) proprietaria di Elmo, con
il risultato di un´efficienza maggiore del 99% con
EMI trascurabile.
www.elmomc.com
KEYENCE
Keyence propone il marcatore laser, che presenta numerosi vantaggi, a partire dal controllo
3D incorporato. Il punto focale, che normalmente è fisso, può essere spostato in una posizione arbitraria. Ciò consente una marcatura e
un´elaborazione in cui il punto focale è sempre
perfettamente corrispondente all´altezza della
superficie del pezzo, anche su forme tridimensionali, superfici a scalini e superfici sia inclinate
che piatte. Questo contribuisce quindi al miglioramento della qualità della marcatura e riduce i
tempi di impostazione e le ore di manodopera.
All´interno della testina laser è alloggiato di
serie un monitor di potenza a termopila. Si elimina così la necessità di usare apparecchiature
esterne per misurare la potenza del laser. Di
conseguenza, si eliminano anche gli errori di misurazione causati da variazioni nella posizione
di installazione del dispositivo di misurazione.
La gestione della potenza, l´aspetto più importante della manutenzione di un marcatore laser,
può essere eseguita in modo facile, accurato ed
estremamente veloce. Tradizionalmente, il diametro dello spot al centro e al bordo della marcatura erano diversi a causa del piano artificiale
creato dall´obiettivo f (theta). I marcatori laser
con controllo a 3 assi risolvono questo problema
grazie al controllo del laser sugli assi X, Y e Z.
La marcatura ad alta precisione su una superficie
piana è garantita dalle dimensioni uniformi dello
spot. Il marcatore consente altresì la correzione
della posizione di montaggio: regolando gli assi
X, Y e Z, l´apposito software corregge facilmente
l´inclinazione della testina dopo l´integrazione,
senza dover ricorrere a regolazioni meccaniche.
Questa funzione assicura una notevole riduzione
della manodopera necessaria per l´installazione.
A ciò si aggiunge la messa a fuoco automatica.
L´utilizzo dei marcatori laser a 3 assi di Keyence
unitamente a un sensore di spostamento in
grado di misurare la distanza del target consente
la regolazione automatica del punto focale. È
inoltre possibile eseguire la marcatura e la lavorazione compensando allo stesso tempo le
eventuali variazioni dello spessore del materiale.
Oltre a ridurre i costi di produzione, ciò contribuisce anche a migliorare la qualità. Quando il
punto focale non è allineato correttamente, si
ottengono marcature sbiadite o incomplete. La
messa a fuoco automatica dei marcatori laser
Keyence garantisce stampe nitide mantenendo
sempre allineato il punto focale. Ciò assicura la
stabilità della marcatura e dell´elaborazione. Il
software di impostazione 3D MB-H3D2 permette
di eseguire al volo regolazioni fini quali la messa
a fuoco automatica e la regolazione del diametro
dello spot del laser per migliorare la nitidezza.
www.keyence.it
ASEM
Asem ha rilasciato Ubiquity 4, l’ultima versione
della piattaforma per la teleassistenza. Le
principali novità riguardano il supporto per la
nuova famiglia di Ubiquity Router con modem
integrato, la possibilità di configurare regole di
routing statico tra le porte Ethernet dei sistemi
Router e una serie di miglioramenti di alcune
funzioni esistenti.
La famiglia Ubiquity Router si arricchisce di nuovi
modelli che prevedono l’integrazione del modem
2G/3G/3G+ per la connessione a Internet. Ubiquity 4 permette di configurare i nuovi sistemi
e la modalità dell’utilizzo della connessione a
Internet attraverso il modem. È possibile scegliere tra una connessione esclusiva o di backup
rispetto al collegamento cablato attraverso porta
WAN. Con Ubiquity 4, i sistemi router acquisiscono il supporto per la funzione di routing che
permette di configurare regole di instradamento
statico tra le due interfacce LAN e WAN, in modo
da realizzare percorsi di comunicazione tra dispositivi appartenenti alle due sottoreti che altrimenti non avrebbero alcun modo di comunicare.
Nel caso in cui Ubiquity Runtime sia installato
su un sistema Windows Server e quest’ultimo
sia utilizzato da utenti diversi in sessioni concorrenti, Control Center potrà selezionare la sessione specifica con la quale avviare il desktop
remoto. La procedura di aggiornamento di Ubiquity Runtime per sistemi Win32/64 diventa semiautomatica e si allinea a quella già disponibile
per i sistemi WinCE e router. L’aggiornamento di
un sistema PC
è ora più semplice e veloce.
I nuovi setup di
Ubiquity 4, una
volta copiati e
avviati sul sistema remoto,
eseguono automaticamente
la procedura di
aggiornamento senza alcun intervento dell’operatore remoto. Con Ubiquity 4 continua il
processo di affinamento e miglioramento della
funzione di seriale virtuale, incrementando stabilità e prestazioni in presenza di connessioni
a bassa qualità con latenze significative e fortemente variabili. Ubiquity 4 estende la compatibilità a ulteriori server Proxy favorendo un
utilizzo sempre più ampio della piattaforma di
teleassistenza. In aggiunta, la procedura euristica di riconoscimento della topologia di rete
lato control center e lato runtime/router è stata
ulteriormente migliorata e si arricchisce di nuovi
algoritmi in grado di identificare autonomamente
la corretta modalità di connessione alla rete Internet. Questo aumenta la percentuale dei casi di
successo nei quali i sistemi Ubiquity si collegano
all’infrastruttura server senza richiedere alcun
intervento manuale da parte degli amministratori
IT. L’infrastruttura server di Ubiquity si amplia ancora raggiungendo un totale di 7 server dislocati
in altrettante farm distribuite geograficamente
su tutto il globo.
www.asem.it
DATALOGIC
Datalogic ha annunciato due novità all’interno
della famiglia di sensori di visione DataVS2: i
nuovi modelli con illuminatore integrato a luce
infrarossa (IR) e la release software 1.5.
I modelli DataVS2 IR integrano un potente illumi-
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
natore a LED con emissione infrarossa e un filtro
luce ambiente in grado di filtrare la radiazione
luminosa proveniente dall’esterno. La combinazione di queste due caratteristiche consente
a DataVS2 IR di ridurre l’influenza dei fattori
ambientali. Il risultato è una nuova gamma di
sensori di visione con affidabilità e precisione
superiori, ideale soprattutto per i costruttori di
macchine. La release 1.5 del software introduce
numerose importanti funzionalità all’interno del
software di configurazione DataVS2 GUI come
la lettura dei codici QR, la gestione della lingua
cinese, il backup della configurazione generale
del sensore e il download semplificato delle
ispezioni. Con questi miglioramenti hardware e
software, DataVS2 offre elevate performance
e flessibilità per le applicazioni di visione più
impegnative in tutti i settori, dall’automotive al
food & beverage, dal farmaceutico al confezionamento.
www.datalogic.com
PEPPERL+FUCHS
Intelligent Fieldbus di Pepperl+Fuchs è sinonimo
di una generazione di componenti che portano
capacità diagnostiche sul campo. FieldBarrier
FieldConnex è l’aggiunta perfetta a questo concetto che include dodici uscite con diagnostica
e monitoraggio. La FieldBarrier è dotata di innovative caratteristiche tecniche che offrono
un’affidabile protezione contro i tipici scenari
di guasto per assicurare la massima affidabilità.
Un componente intelligente è un componente
ideale: le FieldBarrier FieldConnex possono rilevare la speciale dinamica dei guasti, come
i contatti allentati o i rimbalzi dei contatti. Di
conseguenza, è possibile identificare e isolare i
guasti in modo rapido e affidabile. Il nuovo componente è il primo a permettere il monitoraggio
del livello fisico su ogni uscita della FieldBarrier.
Ciò consente di riportare cambiamenti graduali
nell’impianto e guasti nella sala controllo. Questa funzione di monitoraggio assicura un livello
di trasparenza ancora più elevato e copre un
gap significativo nel processo di monitoraggio,
perché identifica in modo proattivo le esigenze
di manutenzione. Un’altra caratteristica è la
sofisticata gestione del carico. Le dodici uscite
sono attivate in sequenza, riducendo il carico
sull’alimentazione dovuto alla corrente di spunto.
In più, se la corrente di segmento raggiunge livelli critici, viene attivato il distacco automatico
del carico sui nodi meno critici in modo da ottenere una protezione contro il guasto dell’intero
segmento. Questo pacchetto di intelligenza integrata è completato dalla funzione di automonitoraggio della FieldBarrier, che può trasmettere
segnali di allarme alla sala di controllo. Queste
97
AO
NEWS
caratteristiche innovative non richiedono alcuna
ingegneria. La FieldBarrier FieldConnex è la perfetta aggiunta ai componenti fieldbus intelligenti
con capacità diagnostiche e rappresenta un altro passo chiave verso l’obiettivo del 100% di
disponibilità.
www.pepperl-fuchs.it
FLIR
La nuova termocamera Flir A6700sc è ideale per
le attività di ricerca e sviluppo in ambito industriale, per le applicazioni che richiedono una
migliore qualità d’immagine, maggior sensibilità
e un frame rate più elevato rispetto a quello
ottenibile con una termocamera dotata di un
sensore non raffreddato. Flir A6700sc incorpora
un sensore raffreddato all’antimoniuro di indio
(InSb)che opera nella lunghezza d’onda compresa
tra 3 e 5 micron. Opzionalmente, è disponibile
una versione a banda larga che opera nella lunghezza d’onda 1-5 μ. Entrambe le versioni producono immagini nitide da 640×512 pixel. Con elevata sensibilità termica, Flir A6700sc è in grado
di evidenziare i dettagli sull’immagine e dare
con precisione le informazioni sulla differenza
di temperatura. La sincronizzazione e un meccanismo di triggering della camera estremamente
precisi rendono le nuove termocamere ideali per
quelle applicazioni che richiedono alta velocità
ed elevata sensibilità. Operando in modalità
Snapshot, Flir A6700sc registra contemporaneamente tutti i pixel di una scena: ciò è particolarmente importante quando si monitorano oggetti
in rapido movimento. La termocamera supporta
fino a 480 frame al secondo quando si opera
in modalità windowing. Utilizzando un’interfaccia GigE Vision standard per trasmettere sia i
comandi sia video digitali dinamici, Flir A6700sc
è una termocamera realmente ‘plug and play’.
Sono disponibili opzioni personalizzate di cold
filtering per rilevazioni e misurazioni spettrali
specifiche. Flir A6700sc funziona perfettamente
insieme al software Flir ResearchIR Max permettendo una visualizzazione intuitiva, la registrazione e un’elaborazione avanzata dei dati
a infrarossi provenienti dalla fotocamera. Ogni
telecamera viene fornita, a un prezzo competitivo, con questo particolare software sviluppato
appositamente per le applicazioni in ambito ricerca e sviluppo.
www.flir.com
grado di garantire la massima
flessibilità per
la cablatura a
fibre ottiche
in
un’ampia
gamma di applicazioni nel settore industriale,
medicale, dei
trasporti, delle energie rinnovabili, delle reti
intelligenti, dei veicoli ibridi ed elettrici, dei prodotti di consumo, dei sensori e delle tecniche di
immagini. I gruppi cavo e i cablaggi POF di Molex
sono in grado di resistere in ambienti gravosi a
temperature comprese tra -55 e +105 °C. Inoltre, un’ampia gamma di connettori polimerici e
metallici di vari produttori garantisce eccellenti
prestazioni in termini di perdita d’inserzione, attraverso la selezione di componenti economici.
Le guaine dei cavi, che utilizzano un codice colore, consentono ai tecnici di semplificare il collegamento dei connettori in opera o in fabbrica e
le caratteristiche dei gruppi cavo e cablaggi Pof
di Molex la soluzione ideale per le applicazioni
sensoristiche.
www.molex.com
SIEMENS
Con la nuova CPU Simatic S7-1217C, la Divisione
Industry Automation di Siemens amplia il proprio
portfolio di controller Simatic S7-1200 compatti
e modulari per prestazioni di fascia medio-alta.
L’intera gamma di controller Simatic S7-1200 beneficia inoltre della versione 4.0 del firmware e
della sua funzionalità Device Profinet.
Con una capacità di 125 kilobyte, la memoria
di lavoro della nuova CPU Simatic S7-1217C è
di 25 kilobyte più grande della versione più potente finora, la S7-1215C. Inoltre, la nuova CPU
compatta è dotata di uscite line driver fino a una
frequenza di 1 MHz. Come il suo più potente
predecessore, la nuova CPU Simatic S7-1217C
ha una velocità di elaborazione di 0,08 μs per
operazione. Oltre agli I/Os line driver, tra le caratteristiche principali ci sono gli ingressi e le uscite
cc a 24 V, le funzionalità Profinet con due porte,
due ingressi e uscite analogiche. Il dispositivo
è disponibile come unica variante DC/DC/DC.
La nuova versione del firmware 4.0 permette ora
a tutte le CPU Simatic S7-1200 di operare come
MOLEX
I nuovi gruppi e cablaggi a fibre ottiche plastiche
‘Plastic Optical Fibre’ (POF) di Molex, completamente personalizzabili, sono progettati per
offrire una soluzione robusta ed economica in
98
LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374
Profinet iDevices, oltre alla possibilità di operare
come controller Profinet. Il nuovo firmware che
ora hanno tutti i controller compatti Simatic S71200, inserisce la funzionalità di trace utile per
la diagnostica e il debugging delle applicazioni.
Questa funzionalità di analisi prima era disponibile solo nei più potenti sistemi di controllo.
Un’altra nuova peculiarità della versione 4.0
del firmware è la disponibilità della gestione di
ricette all’interno delle CPU, che permette all’utente di utilizzare il formato .csv nelle attività
di ricette. Inoltre, la nuova versione offre una
maggiore protezione contro le modifiche degli
accessi non autorizzati.
Sono quattro i livelli di autorizzazione ora disponibili per l’accesso alla CPU. Questi controller Simatic S7-1200 compatti e modulari vengono utilizzati per controllare e monitorare le
attività in ingegneria meccanica e impiantistica.
La loro applicazione spazia da relay e sostituzione di contatori, alla movimentazione materiali,
controllo pompa, gestione energetica fino alle
attività in reti di automazione più complesse.
www.siemens.it
IFM ELECTRONIC
I sensori di temperatura a infrarossi di ifm
electronic si presentano compatti con tempo di
risposta minore di 2 ms. Per misurare la temperatura di oggetti molto caldi fino a 2.500 °C
senza contatto, l’azienda ha realizzato i nuovi
sensori di temperatura a infrarossi adatti per
applicazioni industriali. I sensori della serie TW
indicano il valore di temperatura sul display e
lo trasmettono al PLC come segnale analogico
o di commutazione. Affinché sia possibile raggiungere la massima precisione, sono state realizzate versioni con diverse bande spettrali per
vari campi di temperatura. L’utente avrà così
il sensore ideale per la sua applicazione. Per
garantire una misurazione precisa è possibile
impostare l’emissività dell’oggetto tramite i
pulsanti e visualizzarla sul display. Le lenti di
precisione antigraffio riducono al minimo la
sensibilità alla luce parassita. In combinazione
con fibre ottiche di varia lunghezza, le teste di
misura separate consentono l’uso dei sensori in
ambienti con temperature molto elevate fino a
250 °C. Oltre alle versioni con uscite di commutazione o analogiche (4...20 mA), sono anche
disponibili sensori con due uscite di commutazione programmabili.
www.ifm.com
Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 - Fiera Milano Media SpA
Stato Patrimoniale
segue
ATTIVO
(euro)
31/12/13
31/12/12
Stato Patrimoniale
PASSIVO
(euro)
8) Debiti rappresentati da titoli di credito
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
-
-
(di cui già richiamati )
-
in locazione finanziaria
1) Costi di impianto e di ampliamento
-
2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità
1.787
-
-
3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di opere dell'ingegno
974.576
1.242.920
4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
705.336
768.809
2.587.083
2.792.083
-
-
5) Avviamento
6) Immobilizzazioni in corso e acconti
-
-
-
7) Altre
Totale
20.244
31.224
4.287.239
4.836.823
-
-
2) Impianti e macchinario
5.651
1.971
3) Attrezzature industriali e commerciali
1) Terreni e fabbricati
1.197
5.061
4) Altri beni
75.565
5) Immobilizzazioni in corso e acconti
Totale
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
12) Debiti tributari
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
14) Altri debiti
a) Verso consociate
99.780
- esigibili oltre l'esercizio successivo
- esigibili entro l'esercizio successivo
III. Immobilizzazioni Finanziarie
1) Partecipazioni in:
29.000
29.000
a) imprese controllate
-
-
b) imprese collegate
-
-
c) imprese controllanti
d) altre imprese
2) Crediti
-
-
29.000
29.000
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
a) verso imprese controllate
- esigibili oltre l'esercizio successivo
Totale debiti
-
648.541
417.892
417.892
-
173.054
144.611
173.054
144.611
-
-
273.357
224.820
273.357
224.820
-
-
485.595
497.352
188.243
23.477
188.243
- esigibili entro l'esercizio successivo
b) Verso altri creditori
-
648.541
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
92.748
82.413
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
11) Debiti verso controllanti
II. Immobilizzazioni Materiali
-
-
10) Debiti verso imprese collegate
I. Immobilizzazioni Immateriali
31/12/12
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
9) Debiti verso imprese controllate
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse
31/12/13
- esigibili entro l'esercizio successivo
23.477
-
-
297.352
473.875
297.352
473.875
-
4.755.449
5.147.570
E) Ratei e risconti
- aggio su prestiti
- vari
Totale ratei e risconti
Totale passività
Totale passività e patrimonio netto
212.421
273.606
212.421
273.606
7.538.198
7.081.830
12.426.752
12.186.924
b) verso imprese collegate
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
c) verso controllanti
CONTI D'ORDINE
(euro)
Fdejussioni bancarie rilasciate a terzi
Garanzie contrattuali rilasciate a terzi
Totale conti d'ordine
31/12/13
81.500
-
31/12/11
116.500
-
81.500
116.500
d) verso altri
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
3) Altri titoli
-
-
-
4) Azioni proprie (valore nominale complessivo )
-
-
Totale
29.000
29.000
Totale immobilizzazioni
4.398.652
4.965.603
Conto economico
(euro)
31/12/13
31/12/12
A) Valore della produzione
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
ATTIVO
(euro)
31/12/13
31/12/12
11.991.000
-
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
-
-
615.599
1.035.360
615.599
1.035.360
-
13.829.344
5) Altri ricavi e proventi:
C) Attivo circolante
- vari
- contributi in conto esercizio
I. Rimanenze
32.674
12.812
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
-
-
3) Lavori in corso su ordinazione
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo
-
-
4) Prodotti finiti e merci
-
5) Acconti
Totale
-
-
-
32.674
12.812
II. Crediti
1) Verso clienti
3.497.122
3.743.756
3.497.122
3.743.756
-
-
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
2) Verso imprese controllate
3) Verso imprese collegate
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
4) Verso controllanti
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
4-bis) crediti tributari
-
-
73.155
- esigibili oltre l'esercizio successivo
- esigibili entro l'esercizio successivo
Totale valore della produzione
6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
7) Per servizi
8) Per godimento di beni di terzi
9) Per il personale
1.830.010
1.926.913
389.416
287.479
51.438
1.089
51.438
1.089
- esigibili oltre l'esercizio successivo
372.952
4.064.930
2.918.033
971.716
873.843
261.802
258.164
6.716
e) Altri costi
10) Ammortamenti e svalutazioni
596.900
565.214
a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
31.686
b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
-
c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni
-
d) Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide
11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
12) Accantonamento per rischi
14) Oneri diversi di gestione
-
136.862
8.141.284
371.363
3.150.923
d) Trattamento di quiescenza e simili
156.525
1.926.913
258.763
6.767.734
4.391.157
c) Trattamento di fine rapporto
156.525
-
-
b) Oneri sociali
a) Salari e stipendi
13) Altri accantonamenti
1.830.010
12.606.599
-
B) Costi della produzione
625.023
625.023
73.155
- esigibili entro l'esercizio successivo
4-ter) imposte anticipate
- contributi in conto capitale (quote esercizio)
-
1.988.706
1.988.706
12.793.984
2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione
50.402
13.289
15.000
38.204
171.129
Differenza tra valore e costi di produzione (A-B)
564.578
-19.862
-
Totale costi della produzione
14.890
614.980
369.417
12.552.184
13.751.918
54.415
77.426
C) Proventi e oneri finanziari
5) Verso altri
a) Verso consociate
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
b) Verso altri debitori
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
Totale
15) Proventi da partecipazioni:
-
337.978
286.390
337.978
286.390
-
-
7.778.409
6.739.696
-
-
2) Partecipazioni in imprese collegate
-
-
-
-
5) Azioni proprie
-
-
6) Altri titoli
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
Totale
-
-
190.160
418.535
-
-
3) Danaro e valori in cassa
2.916
2.964
Totale attivo circolante
193.076
421.499
8.004.159
7.174.007
D) Ratei e risconti
- disaggio su prestiti
-
- vari
23.941
Totale ratei e risconti
Totale attività
47.314
23.941
47.314
12.426.752
12.186.924
-
-
- altri
(euro)
31/12/13
-
-
-
- da imprese collegate
-
-
- da controllanti
-
-
- altri
-
c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
d) proventi diversi dai precedenti:
- da controllanti
- altri
17) Interessi e altri oneri finanziari:
- verso imprese controllate
- verso controllanti
17-bis) Utili e perdite su cambi:
Totale proventi e oneri finanziari
I. Capitale
2.803.300
-
18) Rivalutazioni:
49.196
V. Riserve statutarie
-
39.763
55.727
-
-
-
38.554
52.831
1.209
2.896
63
-11
-38.606
-52.189
-
-
a) di partecipazioni
-
-
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
-
-
c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
-
-
-
-
a) di partecipazioni
-
-
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
-
-
c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
Totale rettifiche di valore di attività finanziarie
-
-
-
-
E) Proventi e oneri straordinari
20) Proventi:
IV. Riserva legale
3.549
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
2.803.300
-
-
1.094
-
- verso imprese collegate
- verso altri
31/12/12
II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni
-
3.549
-
- da imprese collegate
-
-
1.094
-
- da imprese controllate
A) Patrimonio netto
III. Riserve di rivalutazione
3.549
- da imprese controllate
19) Svalutazioni:
PASSIVO
-
1.094
-
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni
IV Disponibilità liquide
2) Assegni
-
-
- da controllanti
a) Verso imprese controllate
1) Depositi bancari e postali
-
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni
-
3) Partecipazioni in imprese controllanti
4) Altre partecipazioni
-
- da imprese controllate
- da imprese collegate
16) Altri proventi finanziari:
III Attività finanziarie che non costituiscono Immobilizzazioni
1) Partecipazioni in imprese controllate
-
42.823
-
-
- plusvalenze da alienazioni
267.348
267.348
- imposte esercizi precedenti
-
- varie
VI. Riserva per azioni proprie in portafoglio
-
VII. Altre riserve
VIII. Utili (perdite) di esercizi precedenti
IX. Utile (perdita)
-
2.130.834
2.130.834
121.764
686
-216.540
127.451
21) Oneri:
- minusvalenze da alienazioni
4.888.554
5.105.094
1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili
212.208
226.040
2) per imposte, anche differite
- varie
Totale delle partite straordinarie
139.102
153.570
61.746
46.746
22) Imposte sul reddito dell'esercizio
Totale fondi per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
413.056
426.356
1.765.151
1.626.419
D) Debiti
1) Obbligazioni
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
-
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
2) Obbligazioni convertibili
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
3) Debiti verso soci per finanziamenti
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
4) Debiti verso banche
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
5) Debiti verso altri finanziatori
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
6) Acconti
-
-
1.429
1.429
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- esigibili oltre l'esercizio successivo
-
-
2.060.479
2.259.249
2.060.479
2.259.249
-
-
- esigibili entro l'esercizio successivo
- esigibili oltre l'esercizio successivo
232.349
-14.468
96.903
b) Imposte differite
c) Imposte anticipate
23) Utile (perdita)
-216.540
165.134
137.640
-19.391
46.885
127.451
Prospetto di pubblicazione delle informazioni relative all'attività editoriale ai sensi dell'art. 11, comma 2,
nn. 1) e 2), della legge 5 agosto 1981, n. 416 e dell'art. 9 delibera 129/02CONS.:
Soggetto segnalante: FIERA MILANO MEDIA S.p.A.
C.F.: 08067990153
ANNO: 2013
-
296.768
296.768
- esigibili entro l'esercizio successivo
7) Debiti verso fornitori
267.348
292.585
1.210.096
1.210.096
-
-
15.809
-
-
1.209.776
1.209.776
-
-
149.914
a) Imposte correnti
B) Fondi per rischi e oneri
3) Altri
-
-
- imposte esercizi precedenti
Risultato prima delle imposte (A-B±C±D±E)
Totale patrimonio netto
-
-
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
Voci ricavo
Vendita copie
Pubblicità
--- Diretta
--- Tramite concessionaria
Ricavi da editoria online
--- Abbonamenti
--- Pubblicità
Ricavi da vendita informazioni
Ricavi da altre attività editoriali - Vendita Libri
Totale voci 01+02+05+08+09
Ricavi
52.381,36
4.144.574,01
4.144.574,01
0,00
339.900,70
0,00
339.900,70
0,00
0,00
4.536.856,07
Bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 - Gruppo Fiera Milano SpA
(migliaia di euro)
note
Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata
31/12/13
31/12/12
(migliaia di euro)
Prospetto di conto economico complessivo consolidato
note
ATTIVITA'
2013
2012
258.142
263.408
Attività non correnti
1
Immobili, impianti e macchinari
18.618
24.258
2
Immobili, impianti e macchinari in leasing
10
-
Investimenti immobiliari non strumentali
-
-
27-42 Ricavi delle vendite e delle prestazioni
Totale ricavi
3
Avviamenti e attività immateriali a vita non definita
120.289
113.829
28
4
Attività immateriali a vita definita
49.941
60.015
5
Partecipazioni
40
43
29
Altre attività finanziarie
6
42
7
-
-
Crediti commerciali e altri
14.228
14.364
di cui vs parti correlate
12.784
12.784
2.055
192
Attività fiscali per imposte differite
Totale
205.181
212.701
54.763
52.017
Attività correnti
8
42
9
di cui vs parti correlate
Rimanenze
Lavori in corso su ordinazione
Attività finanziarie
11
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Totale
2.695
2.240
4.163
4.143
-
-
324
-
19.754
19.400
79.004
75.560
Attività destinate alla vendita
12
Attività destinate alla vendita
Totale attivo
-
50
284.185
288.311
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
13
41.521
41.593
Riserva da sovrapprezzo azioni
13.573
13.797
-
-
42
di cui vs parti correlate
31
7.712
6.986
259.999
249.500
5.190
4.025
Margine Operativo Lordo (MOL)
3.333
17.933
Ammortamenti immobili, impianti e macchinari
7.509
8.373
-
-
Totale Costi Operativi
Ammortamenti investimenti immobiliari
35
Ammortamenti attività immateriali
6.689
5.841
36
Rettifiche di valore di attività
6.591
2.541
37
Svalutazione dei crediti e altri accantonamenti
-1.490
-927
-15.966
2.105
38-42 Proventi finanziari e assimilati
1.375
1.096
39-42 * Oneri finanziari e assimilati
1.475
5.905
-3.752
* Risultato netto dell'esercizio
-16.498
-1.541
Risultato delle società valutate con il metodo
del Patrimonio Netto
34.650
56.002
2.812
3.868
Totale Patrimonio netto
37.462
59.870
Risultato prima delle imposte
40 * Imposte sul reddito
Risultato netto dell'esercizio da attività continuative
Risultato netto dell'esercizio da attività destinate alla vendita
Risultato netto dell'esercizio
Debiti verso banche
-
-
34.506
27.226
15
Altre passività finanziarie
385
545
16
Fondi per rischi e oneri
2.583
2.023
17
Fondi relativi al personale
9.202
8.707
18
Imposte differite passive
7.949
12.581
19
Altre passività
4.301
3.163
di cui vs parti correlate
Totale
2.773
1.513
58.926
54.245
Obbligazioni in circolazione
-
-
Debiti verso banche
55.451
70.982
Debiti verso fornitori
45.863
41.493
Acconti
38.377
33.343
23
Altre passività finanziarie
20.572
320
42
di cui vs parti correlate
20.410
161
24
Fondi per rischi e oneri
2.044
25
Debiti tributari
3.228
26
Altre passività
22.262
20.216
3.002
1.457
187.797
174.196
di cui vs parti correlate
Totale
Soci della controllante
Interessenze di minoranza
Totale passivo
4.299
-
-
-
-
-19.634
-1.098
-3.009
355
-16.625
-1.453
-
-
-16.625
-1.453
-16.498
-1.541
-127
88
-110
-666
18
-183
Altre componenti del conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificati nel risultato dell'esercizio
* Rimisurazione piani a benefici definiti
* Effetti fiscali
Altre componenti del conto economico complessivo che saranno successivamente
riclassificati nel risultato dell'esercizio
Differenze di conversione dei bilanci di imprese estere
Altre componenti del conto economico complessivo
dell'esercizio al netto degli effetti fiscali
-3.441
-1.776
-3.569
-2.259
3.546
Risultato netto complessivo dell'esercizio
-20.194
-3.712
4.296
Risultato netto complessivo dell'esercizio attribuibile a:
-19.404
-3.432
-790
-280
-0,3973
-0,3973
-0,0374
-0,0374
Soci della controllante
Interessenze di minoranza
Passività destinate alla vendita
Passività destinate alla vendita
5.043
Risultato netto dell'esercizio attribuibile a:
Passività correnti
42
55.815
49.121
-5.421
Interessenze di minoranza
2.092
61.837
57.791
33-42 Proventi diversi
34
2.493
64.439
48.862
Costi del personale
* Risultato netto di esercizi precedenti
Obbligazioni in circolazione
21
129.204
Costi per godimento di beni di terzi
Passività non correnti
22-42
135.306
Valutazione di attività finanziarie
Totale Patrimonio netto di Gruppo
20
Costi per servizi
di cui vs parti correlate
30
Capitale sociale e riserve
Capitale sociale
Altre riserve
42
2.352
Risultato Operativo Netto (EBIT)
Riserva da rivalutazione
14
263.408
3.680
32-42 Altre spese operative
Crediti commerciali e altri
10
42
258.142
Costi per materiali
-
-
284.185
288.311
* A seguito dell’applicazione dell‘emendamento allo IAS 19 i dati dell'esercizio 2012 sono stati rideterminati. Rispetto ai dati già pubblicati l'impatto, dovuto alla rilevazione delle
perdite attuariali tra le altre componenti del conto economico complessivo al netto del relativo effetto fiscale, è stato pari a una riduzione della perdita di 483 migliaia di euro con
contestuale variazione del Risultato netto di esercizi precedenti.
41
Risultato per azione (in euro)
*
Base
Diluito
A seguito dell’applicazione dell‘emendamento allo IAS 19 i dati dell'esercizio 2012 sono stati rideterminati. Rispetto ai dati già pubblicati l'impatto, dovuto alla
rilevazione delle perdite attuariali tra le altre componenti del conto economico complessivo al netto del relativo effetto fiscale, è stato pari ad una riduzione della
perdita di 483 migliaia di euro.
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