www.automazione-plus.it In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio- Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN:0392/8829 AO Rassegna Moduli I/O Tavola rotonda Strategie di integrazione per ridurre tempi e costi 374 Luglio Agosto 2014 Anno 31 7 4.50 Speciale Soluzioni pro sostenibilità Panorama Il mercato dell’automazione dell’ automazione ORGANIZZATO DA: FOC PACKA U S GING LA MOSTRA IL CONVEGNO I LABORATORI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una modalità semplice e in grado di dare un ritorno di immagine alle aziende che si metteranno in gioco proponendo il corso. CON IL PATROCINIO DI: Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli ‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine Automation 2014. A CHI SI RIVOLGE L’evento si rivolge a manager, tecnici, progettisti, specialisti e opinion leader che operano nel mondo produttivo in qualità di costruttori OEM, costruttori di impianti e linee di produzione, system integrator, utilizzatori finali (automotive, meccanica, elettronica/ elettrotecnica, alimentare, energia, farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori di servizi ad elevato valore (studi di progettazione, R&S ecc.). Per aderire Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita. Tutta la documentazione sarà disponibile on-line. GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 Come arrivare a IBM Client Center – Segrate MI Auto Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo CON LA COLLABORAZIONE DI: sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM. Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295 +45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00” Treno Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate, poi Navetta gratuita fino a IBM IBM Client Center – Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI Perr in P Pe inf informazioni f o rmaz form aziio i o nii Tel 02 49976533 – 335 276990 [email protected] – ma.mostreconvegno.it ORGANIZZATO DA: FOC PACKA U S GING LA MOSTRA IL CONVEGNO I LABORATORI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una modalità semplice e in grado di dare un ritorno di immagine alle aziende che si metteranno in gioco proponendo il corso. CON IL PATROCINIO DI: Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli ‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine Automation 2014. A CHI SI RIVOLGE L’evento si rivolge a manager, tecnici, progettisti, specialisti e opinion leader che operano nel mondo produttivo in qualità di costruttori OEM, costruttori di impianti e linee di produzione, system integrator, utilizzatori finali (automotive, meccanica, elettronica/ elettrotecnica, alimentare, energia, farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori di servizi ad elevato valore (studi di progettazione, R&S ecc.). Per aderire Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita. Tutta la documentazione sarà disponibile on-line. GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 Come arrivare a IBM Client Center – Segrate MI Auto Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo CON LA COLLABORAZIONE DI: sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM. Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295 +45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00” Treno Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate, poi Navetta gratuita fino a IBM IBM Client Center – Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI Perr in P Pe inf informazioni f o rmaz form aziio i o nii Tel 02 49976533 – 335 276990 [email protected] – ma.mostreconvegno.it AO sommario IN QUESTO NUMERO / 17 IL PUNTO SOLUZIONI DI RIDONDANZA PER IL FUTURO (PROSSIMO) di Paolo Ferrari 40 / 18 COPERTINA MODULI DI MISURA ANGOLARI HEIDENHAIN di Gabriele Edoardi LINEA DIRETTA / 24 a cura della redazione / 28 PANORAMA AUTOMAZIONE: OLTRE L’INDUSTRIA di Polly McGallagher Impiegare componenti altamente integrati aiuta l’utente finale non solo in fase di montaggio, bensì anche a ottenere nelle applicazioni l’accuratezza voluta: Heidenhain per questo ha sviluppato nuovi moduli di misura angolari, che rappresentano una perfetta combinazione di sistemi di misura angolari altamente accurati e cuscinetti di precisione. In materia di accuratezza di guida e ripetibilità essi costituiscono una valida alternativa agli assi con cuscinetti pneumatici. Fra i prodotti Heidenhain spiccano inoltre: il tastatore di misura Acanto 30xx con segnale assoluto ad alta precisione; la serie ECA 4000 con possibilità di avere un segnale assoluto nelle designazioni EnDat22 digitale puro, Fanuc e Mitsubishi; la External Interface Box EIB 742 per misure di posizionamento precise; i trasduttori rotativi assoluti induttivi serie ECI/EBI 100 con albero cavo; la soluzione HMC 6 a cavo singolo e l’interfaccia modulare MSE 1000 per l’acquisizione dati. / 34 ATTUALITÀ RFID: PUNTO DELLA SITUAZIONE E FUTURO DI UNA TECNOLOGIA ‘MAGICA’ di Francesco Camagni L’ALTA PRESSIONE NEL MONDO ALIMENTARE / 36 IN ITALIA LA PRIMA CONVENTION POWERLINK / 40 di Davide Paterlini di Antonella Pellegrini SMW ROME 2014: SETTE GIORNI TUTTI ‘SOCIAL’ di Paola Redili / 41 FACCIA A FACCIA SUL WIRELESS LAN ENTERPRISE di Fabiana Bastianini DOPPIA TAPPA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA di Carolina Veloso / 42 / 44 / 47 SPECIALE SOLUZIONI PRO-SOSTENIBILITÀ: L’AUTOMAZIONE AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE PER IL RICICLO, LA LIMITAZIONE DEL CONSUMO, IL RISPARMIO DI MATERIA PRIMA… a cura di Antonella Pellegrini BIOMASSE E DEPURAZIONE, I NUOVI TREND di Paolo Ellero / 48 28 Heidenhain Italiana S.r.l. Via Asiago, 14 20128 Milano Tel. 02 27075.1 Fax 02 27075.210 www.heidenhain.it [email protected] 6 44 47 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 AO sommario IN QUESTO NUMERO 84 · Speciale Progettazione meccatronica, simulazione e prototipazione · Rassegna Il magazzino automatico 60 · Panorama Green energy · Inserto Soluzioni software per l’industria RIDURRE IL COSTO DELLA BOLLETTA? SI PUÒ di Nicoletta Ghironi L’ISOLA ECOLOGICA È AUTOMATIZZATA di Mirko Dal Castello Automazione Oggi [email protected] www.automazione-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it www.mostreconvegno.it CONTROLLO SUPER ACCURATO Seguici anche su RASSEGNA MODULI I/O di Lidia Gilardoni / 50 / 52 / 56 DA CONSUMATORE A PRODUTTORE… DI ENERGIA di Laura Galli ATTI FORUM TELECONTROLLO MISURARE L’EFFICIENZA di Giuseppe Menin / 84 TUTORIAL TRASMISSIONE DI ENERGIA SENZA FILI di Stefano Maggi / 58 / 60 / 86 ALIMENTARE QUANDO IL GUSTO SI SPOSA CON L’AUTOMAZIONE di Cristina Cortellezzi / 87 ROBOTICA ROBOT PER PRODURRE MEDICINE di Roberto Motta, Alessandra Pelliconi Anita Ronchi / 66 TAVOLA ROTONDA ‘STRATEGIE DI INTEGRAZIONE’ EXPO MILANO 2015 EXPO 2015 di Carlo Marchisio / 90 di Vitaliano Vitale di Antonella Cattaneo, Ilaria De Poli / 92 AUTOMAZIONE USA RIFLESSIONI SUL DIGITALE / 72 RFID RFID A GARANZIA DELLA QUALITÀ di Gary Mintchell di Paola Visentin / 94 AVVOCATO IL JOBS ACT DEL GOVERNO RENZI / 74 EFFICIENZA ENERGETICA UN PASSO CONCRETO VERSO LE SMART CITY di Cristiano Cominotto, Raffaele Moretti di Gianfilippo D’Oriano RECUPERARE ENERGIA PER ESSERE EFFICIENTI di Giuseppe Cambuli / 88 AUTOMAZIONE DOMANI LA FEDELTÀ DEL SENZA FILO / 68 LIFE SCIENCE UN’ECCELLENZA IN CAMPO MEDICO / 76 / 79 SOFTWARE DI SIMULAZIONE LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DEI MONDIALI di Paolo Colombo / 80 IDENTIFICAZIONE CIOCCOLATO, CHE PASSIONE! di Diego della Vega 8 / 82 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 NEWS / 96 a cura della redazione LE AZIENDE DI QUESTO NUMERO INSERZIONISTI / 12 / 10-12 WAGO-I/O-SYSTEM 750 XTR Da standard ad estremo – Lo standard per 750 XTR “temperature estreme” : da −40°C a +70°C “isolamento estremo” : fino a 5 kV di sovratensione “vibrazioni estreme” : fino ad accelerazione 5g www.wago.com/750xtr AO Le aziende di questo numero AZIENDE TEL./HTTP PAG. ABB www.abb.it 74 AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIE www.affidabilita.eu 26 AKSE www.electrex.it 61 ANSYS ITALIA www.ansys.com 79 ARUBA NETWORKS www.arubanetworks.com 42 ASEM www.asem.it 97 AUTOMATA www.cannon-automata.com 61 AUTOMATICA www.automatica-munich.com 25 AVURE TECHNOLOGIES www.avure.com 36 B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE www.br-automation.com BARTEC www.bartec.it 61 BIHL+WIEDEMANN www.bihl-wiedemann.de 61 BUSINESS INTERNATIONAL www.businessinternational.it 41 CLR www.clritalia.com 56 CNAO www.cnao.it 68 COGNEX INTERNATIONAL www.cognex.com 80 COMAU ROBOTICS www.robotics.comau.com 25 COPA-DATA www.copadata.com 82 DATALOGIC www.datalogic.com 97 EATON www.eaton.eu 24 EFA AUTOMAZIONE www.efa.it ELMAT www.elmat.com 42 ELMO MOTION CONTROL ITALY www.elmomc.com 96 ELPO www.elpo.it 86 EMERSON CLIMATE TECHNOLOGIES www.emersonclimate.eu 76 EMERSON INDUSTRIAL AUTOMATION www.emersonindustrial.com 76 EMERSON PROCESS MANAGEMENT www.emersonprocess.it 25, 50, 61 28, 62 62, 76 ESA ELETTRONICA www.esahmi.com 66 ETHERNET POWERLINK STANDARDIZ. www.ethernet-powerlink.org 40 EXPO 2015 www.expo2015.org 88 FESTO www.festo.it 62 FIERA MILANO MEDIA www.fieramilanomedia.it 41 FLIR SYSTEMS www.flir.com 98 GHISALBA www.ghisalba.com 48 GOMA ELETTRONICA www.gomaelettronica.it 62 HBM ITALIA www.hbm.com 28 HEIDENHAIN ITALIANA www.heidenhain.it 18 HPP ITALIA www.hppitalia.it 36 IFM ELECTRONIC www.ifm.com INTERROLL ITALIA www.interroll.com 63, 98 26 ITE - IND.TECH.EFFICIENCY DAY http://ite.mostreconvegno.it 44 KEYENCE ITALIA www.keyence.it 96 LEROY SOMER ITALIANA www.leroy-somer.com 76 MESSE FRANKFURT ITALIA www.messefrankfurt.it 40 MGM ROBOTICS www.mgm-robotics.it 25 MOLEX ITALY www.molex.com 98 NATIONAL INSTRUMENTS ITALY www.ni.com 63 ORI MARTIN www.orimartin.it 72 Fare le cose giuste. Servo Minas A5 La Prestazione e La Compattezza Gli esperti Panasonic al tuo fianco. Experts in Motion L’elettronica evoluta incontra la meccanica nella ricerca della massima efficienza e produttività: Motion Bus EtherCAT, Alta dinamica, velocità, precisione, coppia. Î Real Time Autotuning per prestazioni garantite nel tempo, encoder incrementale a 20bit. Î Bus Motion Real Time EtherCAT ed RTEX, integrazione e flessibilità. Î Connettori IP67, funzioni di “service life prediction”, Safety Torque Off (SIL2). Î Design in “su misura” supportato dai nostri specialisti motion. Panasonic Electric Works Italia srl www.panasonic-electric-works.it Industrial Automation and More... AO Le aziende di questo numero Embedded Boards La strada giusta www.panasonic-electric-works.it 28, 52, 66 PARKER HANNIFIN ITALY www.parker.com 28 PARTNER DATA www.partnerdata.it 34 PEPPERL+FUCHS www.pepperl-fuchs.it 97 PHOENIX CONTACT ITALIA www.phoenixcontact.it 63 PILZ ITALIA www.pilz.it PIXSYS www.pixsys.net 24, 63 64 PROFIBUS E PROFINET ITALIA www.profi-bus.it 26 PROGEA www.progea.com 66 PTC www.ptc.com 27 RFID GLOBAL www.rfidglobal.it 72 SCHNEIDER ELECTRIC www.schneider-electric.it SIEMENS www.siemens.it 98 SISTEMI AVANZATI ELETTR.-SISAV www.sisav.it 64 SMITEC www.smitec.it 64 SOCOMEC www.socomec.it 96 SYSTEM ELECTRONICS www.system-electronics.it 64 TECNINT HTE www.tecnint.it 65 TELESTAR www.telestar-automation.it 65 TIESSE ROBOT www.tiesserobot.com 87 VIPA ITALIA www.vipaitalia.it 65 Single Board Computer WAGO ELETTRONICA www.wago.com 65 - WEIDMULLER www.weidmuller.com 65 WITTENSTEIN www.wittenstein.it 27 TUTTO DDED L’EMBE E FIDABIL PIÙ AF specialisti dell’embedded Tutti i formati per applicazioni Embedded Disponibilità di lungo periodo Versioni a temperatura estesa -40÷+85°C Gamma di Add-On e memorie SSD miniformati PC/104™ CPU scalabili per ogni tipo di applicazione - Low Power CPU DM&P Vortex86 SX / DX (1 W) - Processori linea Intel® Atom™ - Intel® Core™ i3, i5, i7 - AMD® G Series - AMD® LX800 ASEM 3,5” 27, 58, 64, 96 AO Inserzionisti AZIENDE B&R AUTOMAZIONE BECKHOFF AUTOMATION EPIC™ PAG. 7 51 5 CONTRADATA 12 ESA ELETTRONICA 10 GARNET 14 Design-In Service HEIDENHAIN ITALIANA I COPERTINA - Personalizzazioni Hardware e BIOS - Embedded OS - Supporto Post vendita IMAGE S III COPERTINA KEB ITALIA II COPERTINA CO TE CN 5,25” EBX™ R P RTNE A EB2/13 PANASONIC ELECTRIC WORKS IT. O LO G 46 LS ITALIA 35 MURRELEKTRONIK 45 NATIONAL INSTRUMENTS I www.contradata.com/embedded [email protected] tel: 039 2301492 LENZE ITALIA PANASONIC ELECTRIC WORKS IEI Technology Corp. IV COPERTINA 11 PHOENIX CONTACT 13 PROGEA 39 SEW EURODRIVE 16 VIPA ITALIA 15 WAGO ELETTRONICA 9 AUTOMAZIONE OGGI-aprile2014_Layout 1 11/06/14 19.02 Pagina 1 Automazione per il futuro Trasferire ogni tipo di dato, in ogni rete e ogni ambiente Il nuovo sistema I/O Axioline di Phoenix Contact definisce nuovi standard di riferimento per tutte le soluzioni aziendali a base Ethernet industriale in termini di velocità di trasmissione, robustezza meccanica, termica ed elettromagnetica e semplicità di cablaggio e installazione. La gamma Axioline di Phoenix Contact include: • Moduli di I/O AXL E in IP 65/67 per l’impiego in campo • Moduli di I/O AXL F in IP 20 per interno quadro • PLC AXC della serie Axiocontrol e molto altro ancora. Scegli il futuro, scegli Phoenix Contact Per maggiori informazioni: Tel. 02 66 05 91 [email protected] www.phoenixcontact.it www.automazione-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI) tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573 Direzione Giampietro Omati Presidente Antonio Greco Amministratore Delegato Comitato Tecnico Evaldo Bartaloni (Clui-Exera), Micaela Caserza Magro (Università di Genova), Paolo Ferrari (Università di Brescia), Alessandra Flammini (Università di Brescia), Alessandro Gasparetto (Università di Udine), Stefano Maggi (Politecnico di Milano), Roberto Maietti (Asso Automazione/Anie), Carlo Marchisio (Anipla), Oscar Milanese (AssoAutomazione), Paolo Pinceti Università di Genova), Alberto Sibono (Genoa Fieldbus Comp.Centre), Emiliano Sisinni (Università di Brescia), Vitaliano Vitale (DoubleVi) Redazione Antonio Greco Direttore Responsabile Antonella Cattaneo Caporedattore antonella.cattaneo@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.503 Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks ilaria.depoli@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.504 Antonella Pellegrini antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.508 Alessandra Pelliconi Segreteria alessandra.pelliconi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.509 Collaboratori: Fabiana Bastianini, Francesco Camagni, Giuseppe Cambuli, Paolo Colombo, Cristiano Cominotto, Cristina Cortellezzi, Gianfilippo D’Oriano, Mirko Dal Castello, Diego della Vega, Gabriele Edoardi, Paolo Ellero, Laura Galli, Nicoletta Ghironi, Lidia Gilardoni, Polly McGallagher, Giuseppe Menin, Gary Mintchell, Raffaele Moretti, Roberto Motta, Davide Paterlini, Paola Redili, Anita Ronchi, Carolina Veloso, Paola Visentin Grafica e produzione Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione mauro.spolaore@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.568 Franco Tedeschi Coordinamento grafici franco.tedeschi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.569 Alberto Decari Coordinamento DTP alberto.decari@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.561 Prontostampa srl Uninominale Zingonia (BG) - Stampa Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.534 Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager giuseppe.degasperis@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570 International Sales U.K. – SCANDINAVIA – NETHERLAND – BELGIUM Huson European Media Tel. +44 1932 564999 • Fax +44 1932 564998 • Website: www.husonmedia.com SWITZERLAND - IFF Media ag Tel. +41 52 6330884 • Fax +41 52 6330899 • Website: www.iff-media.com GERMANY – AUSTRIA - Map Mediaagentur Adela Ploner Tel. +49 8192 9337822 • Fax +49 8192 9337829 • Website: www.ploner.de USA - Huson International Media Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com TAIWAN - Worldwide Service Co. Ltd Tel. +886 4 23251784 • Fax +886 4 23252967 • Website: www.acw.com.tw Abbonamenti N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti: 48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano. Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it) Tel. 02 252007200 Fax 02 49976.572 E-mail: abbonamenti@fieramilanomedia.it Abbonamento annuale E 49,50 Abbonamento per l’estero E 99,00 Prezzo della rivista: E 4,50 - Arretrati: E 9,00 Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96 Testata associata • Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Fiera Milano Media è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. Registrazione del tribunale di Milano n° 71 del 20/02/1982. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e non si restituiscono. Automazione Oggi ha frequenza mensile. Tiratura: 11.000 copie. Diffusione 10.630 14 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Siete numeri UNO? (diventatelo con la nuova SLIO CPU) Con la nuova SLIO CPU di VIPA si intraprende una nuova era. Configura la tua CPU solo con quel che serve. Niente di più e niente di meno; con due soli hardware più di 24 possibili configurazioni che soddisfano la vostra applicazione. Facile da ordinare, minimo magazzino, configurazione flessibile per modifiche future. • Alte prestazioni con la più recente tecnologia SPEED7® • Liberamente configurabile, adatta all’applicazione • PROFINET Controller integrato (CPU 015) fino a 128 connessioni • Programmabile con: VIPA SPEED7 Studio, SIMATIC Manager & TIA-Portal www.sliocpu.com VIPA Italia s.r.l. 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Così come le nostre soluzioni di azionamento. www.sew-eurodrive.it SEW_Multipicture_210x297_IT.indd 1 14.01.14 10:20 AO IL PUNTO di Paolo Ferrari Soluzioni di ridondanza per il futuro (prossimo) Q uello della ridondanza a livello di rete è un tema molto importante per garantire la disponibilità dei sistemi di automazione industriale. E, dal momento che nel campo dell’automazione di fabbrica le tecnologie Industrial Ethernet si stanno sostituendo sempre più a quelle dei bus di campo tradizionali, si sta ovviamente diffondendo l’idea che si possano applicare, anche per quanto concerne la ridondanza, delle soluzioni standard pensate per le reti Ethernet. Del resto, sebbene l’intera famiglia dei protocolli contemplati dallo standard Ieee 802.1 (ossia le tecnologie legate a Ethernet) sia ormai diventata di comune impiego nel settore dell’automazione, rimane il fatto, specialmente nel caso della ridondanza, che queste tecnologie standardizzate non sono state inizialmente progettate per essere applicate al mondo manifatturiero. Un classico esempio di questa situazione è costituito dal protocollo Rstp (Rapid spanning tree protocol), che è stato originariamente creato per evitare la circolazione infinita dei pacchetti Ethernet in reti in cui esista più di un percorso tra la fonte e la destinazione del trasferimento. Rstp blocca tutti i possibili percorsi a eccezione di quello primario. Ciò significa che se un link o un nodo sul percorso attivo si guasta, verrà attivato un altro percorso dopo un certo tempo di riconfigurazione. L’impiego di Rstp porta però con sé alcuni svantaggi. Prima di tutto, si tratta di un protocollo distribuito, che crea una topologia ad albero in una rete semi-meshed/fully-meshed: il primo problema è rappresentato dal fatto che, quando una struttura ad albero viene creata, i collegamenti che non sono presenti nella struttura (cioè quelli logicamente bloccati per evitare la proliferazione dei messaggi) restano inutilizzati e si sprecano risorse. La ridondanza diventa così un ‘bene di lusso’, perché i collegamenti supplementari e le porte sono comunque necessari (con un aumento di costo) ma rimangono inutilizzati. Un secondo problema è dato dal fatto che con Rstp occorre del tempo prima che tutti i nodi abbiano raggiunto il consenso dopo un evento che alteri la topologia del sistema e, soprattutto, tale tempo non ha un limite superiore facilmente calcolabile (il che si traduce in poche garanzie di tempo reale). Poiché dunque il tempo di riconfigurazione può essere troppo lungo per vari scenari industriali, con conseguente inaccettabile perdita di dati, per l’automazione industriale si sono cercate e impiegate altre soluzioni, sempre basate su Ethernet. L’High Availability (norma IEC 62439) per le reti di automazione è volta a fornire soluzioni di ridondanza in grado di soddisfare requisiti, anche impegnativi, di disponibilità a livello industriale. Allo stato dei fatti, però, la norma IEC 62439 è una raccolta di molte tecnologie in cui ognuna è in genere supportata solo da pochi fornitori; inoltre, vi sono alcuni problemi di compatibilità con lo standard Ieee 802.1 che possono limitare l’applicabilità generale di queste soluzioni. Estremamente interessante è invece la nuova tecnologia SPB (Shortest Path Bridging), definita nella Ieee 802.1aq [10]. SPB è una tecnologia emergente che sembra avere un grande potenziale per il mondo dell’automazione industriale. Il concetto di base di questa tecnologia consiste nel fatto che tutti i nodi di una rete SPB sanno sempre come si può raggiungere un nodo di destinazione e sanno anche se vi sono diversi modi di raggiungere una destinazione. Grazie a questo principio è possibile realizzare non solo procedure di commutazione veloci ed efficienti dopo i guasti, ma soprattutto soluzioni di ridondanza in parallelo, dove gli eventuali percorsi multipli vengono utilizzati sempre, trasportando le stesse informazioni contemporaneamente, sfruttando di fatto tutti gli elementi presenti nella rete, senza spreco di investimenti. Alla luce di tutto ciò possiamo dire che, se gli sforzi di standardizzazione all’interno di Ieee avranno successo, SPB avrà un’alta probabilità di cambiare il modo stesso di fare networking nel mondo dell’automazione industriale. Comitato tecnico di Automazione Oggi LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 17 AO Moduli di misura angolari Heidenhain COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDEN Non sarebbe utile disporre di una soluzione di sistema per assi rotativi di elevata accuratezza? Potrebbe aiutare i costruttori di macchine in fase di progettazione, montaggio, regolazione e taratura e si potrebbero ottenere anche maggiore precisione e robustezza rispetto a componenti realizzati in proprio 18 I moduli di misura angolari si contraddistinguono per l’elevata accuratezza della misura e dei cuscinetti, l’alta risoluzione e la massima ripetibilità Combinazione ottimale da un unico fornitore I moduli di misura angolari si contraddistinguono per l’elevata accuratezza della misura e dei cuscinetti, l’alta risoluzione e la massima ripetibilità. La ridotta coppia di avviamento consente movimenti uniformi. Invece di numerosi particolari singoli è disponibile un componente altamente integrato con caratteristiche collaudate e specifiche. Montaggio, regolazione e taratura di tutti i singoli componenti vengono già LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing G li assi rotativi di elevata precisione sono un componente che dovrebbe facilitare al massimo il compito dei costruttori di macchine di misura, laser tracker, sistemi automatici di manipolazione per wafer, macchine per elettroerosione o per produzioni di microprecisione. La loro realizzazione è estremamente dispendiosa, già in fase di scelta e acquisto dei singoli particolari richiesti. Una volta trovati i pezzi idonei, segue un complesso processo di montaggio che include anche una difficoltosa procedura di taratura. I singoli particolari vengono quindi tarati in fase di montaggio del sottoassieme e successivamente nell’assemblaggio finale in macchina. Soltanto alla fine di questo intricato processo si ha la risposta definitiva: il sistema funziona e raggiunge il grado di accuratezza richiesto? In caso affermativo, si deve tutto ciò alle capacità e all’esperienza degli ingegneri e dei tecnici coinvolti, nonché a quel pizzico di fortuna che a volte non guasta… Non si tratta tuttavia dell’esito prevedibile di una soluzione tecnicamente ottimale sulla base di puri fatti e caratteristiche ripetibili. In caso negativo, poi, il costruttore della macchina ha mandato in fumo tanto tempo e denaro: deve ricominciare daccapo senza sapere esattamente cosa non abbia funzionato al primo tentativo. Un prezzo veramente salato! Non sarebbe più opportuno invece impiegare un componente altamente integrato, che possa essere montato con facilità e che possa raggiungere nell’applicazione un’accuratezza specifica? Heidenhain risponde a questa domanda con un chiaro ‘sì’ e offre la soluzione a tale esigenza: i nuovi moduli di misura angolari di Heidenhain rappresentano la perfetta combinazione di sistemi di misura angolari altamente accurati e cuscinetti di precisione e, in materia di accuratezza di guida e ripetibilità, costituiscono una valida alternativa agli assi con cuscinetti pneumatici. EIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTI eseguiti da Heidenhain. Le caratteristiche dei moduli di misura angolari sono pertanto definite e testate in conformità alle specifiche richieste dal cliente. Le semplici interfacce meccaniche rendono superfluo qualsiasi processo critico di montaggio, evitando così le complesse operazioni di taratura e test dei singoli componenti tra loro e in macchina. Producendo sia i cuscinetti, sia i sistemi di misura, Heidenhain è in grado di integrare senza problemi i due componenti funzionali. Rispetto a una soluzione di tipo tradizionale sono necessari meno componenti, da cui risulta un minore numero di giunzioni. Questo consente un’esecuzione estremamente compatta e rigida con altezze di ingombro particolarmente ridotte. Attualmente sono disponibili moduli di misura angolari con albero cavo di 35 mm e 100 mm. Un’alternativa robusta al cuscinetto pneumatico I cuscinetti volventi montati sono adattati in modo specifico ai requisiti di assi rotativi di elevata precisione. Le caratteristiche essenziali sono: precisioni di guida molto elevate, rigidità considerevoli, coppie di avviamento ridotte e coppie I nuovi moduli di misura angolari di Heidenhain rappresentano la combinazione ottimale di sistemi di misura angolari altamente accurati e cuscinetti di precisione sura del sistema di misura angolare integrato, in particolare l’accuratezza di sistema e la ripetibilità sono decisive per le specifiche del modulo di misura angolare. Per la valutazione dell’accuratezza del cuscinetto è determinante, rispetto alla precisione di oscillazione radiale spesso citata, soprattutto la precisione di guida del cuscinetto. Indica, infatti, lo scostamento tra asse rotativo reale e asse rotativo nominale ideale del cuscinetto. Sono pertanto specificati l’accuratezza di guida radiale e assiale del cuscinetto, nonché la tolleranza di Quale componente altamente integrato i sistemi di misura angolari offrono caratteristiche testate e specifiche e solo poche interfacce meccaniche per un semplice montaggio continue uniformi. Allo stesso tempo, ci si è concentrati su dimensioni il più possibile contenute, mettendo pertanto in secondo piano velocità e capacità di carico molto elevate. I sistemi di misura sono conformi ai requisiti per applicazioni tipiche in campo metrologico. In questo caso, sono essenziali una risoluzione molto elevata, eccellente qualità del segnale e migliore ripetibilità, anche in presenza di temperature d’impiego variabili. A tale scopo, trovano impiego a scelta sistemi di misura incrementali o assoluti. Le accuratezze di mi- Rappresentazione schematica delle grandezze e dei punti di misura, determinanti per l’accuratezza di un cuscinetto di precisione LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 19 AO COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDEN oscillazione dell’asse di rotazione. Vengono inoltre differenziati gli errori riproducibili da quelli non riproducibili. Questo consente infine un’indicazione qualificata per tutti i componenti dell’accuratezza di guida e informazioni chiare e prive di influssi esterni relative alla qualità effettiva del cuscinetto. In molte applicazioni è determinante una buona accuratezza di guida possibilmente riproducibile del cuscinetto. Sotto questo punto di vista i moduli di misura angolari I sistemi di misura angolari raggiungono un’accuratezza di guida che li rende possono rappresentare una valida un’alternativa robusta e facile da gestire ai cuscinetti pneumatici (il grafico mostra alternativa agli assi con cuscinetti valori esemplificativi) pneumatici. A dire il vero, è indubbio che l’assoluta accuratezza di guida di un cuscinetto Soluzioni di montaggio pneumatico sia in molti casi migliore di quella di un cusci- personalizzate netto volvente. Tuttavia, la ripetibilità dei moduli di misura I sistemi di misura angolari sono concepiti per velocità da angolari di Heidenhain è comparabile all’accuratezza di guida ridotte a medie e carichi medi con accuratezza da elevata a di un cuscinetto pneumatico. Inoltre, la rigidità dei cuscinetti massima, nonché massima ripetibilità. Per rispondere perfetvolventi Heidenhain è almeno dieci volte maggiore di quella tamente alle singole esigenze sono possibili modifiche perdei cuscinetti pneumatici di dimensioni comparabili. Per assi sonalizzate. sui quali agiscono delle forze possono effettivamente rappre- Tra queste si annoverano le condizioni di montaggio mecsentare una soluzione più accurata. I cuscinetti volventi sono caniche, l’adattamento specifico del supporto ai requisiti apper lo più insensibili agli urti e non necessitano di alimenta- plicativi (pretensionamento, lubrificazione, angolo di spinta, zione pneumatica controllata, sono pertanto più robusti e più materiali ecc.), nonché il tipo di supporto di misura e l’intersemplici nella gestione. faccia elettrica all’elettronica successiva. Sistemi di misura angolari modulari Heidenhain serie ECA 4000 L a serie ECA 4000 rappresenta la novità 2014 di Heidenhain per i sistemi di misura angolari modulari: introduce la possibilità di avere un segnale assoluto nelle designazioni EnDat22 digitale puro, Fanuc (_ e _i) e Mitsubishi. ECA 4000 si aggiunge ai sistemi di misura angolari incapsulati con segnale assoluto già disponibili, RCN 2000, RCN 5000 e RCN 8000, ampliando così la gamma delle soluzioni disponibili per settori applicativi differenti. Grazie alla soluzione modulare con ingombri contenuti, può essere impiegata in situazioni con limitazioni di spazio ma con necessità di ampi diametri. Molto apprezzata l’ampia gamma di diametri disponibili: l’offerta comprende versioni da 104 mm a 331 mm; a richiesta è fornibile una versione fino a 560 mm. Le graduazioni sono state realizzate con la tecnologia dei sistemi lineari LIC 4000, con risoluzioni fino a 0,0048” e accuratezza ±1,7”. Il software di elaborazione del segnale nella testina di lettura garantisce un errore di posizione del singolo periodo di ±0,08” (0,013” RMS) e offre vantaggi nell’allineamento in fase di montaggio grazie al controllo dell’ampiezza di segnale, rendendolo poco sensibile alle variazioni di distanza tra testina di lettura e anello. La testina è anche dotata di un sensore per il rilevamento e la correzione del disturbo dovuto al disallineamento tra scala graduata e reticolo di scansione della testina (angolo di Moirè). L’assenza di organi di tenuta riducono la coppia di spunto e i possibili deterioramenti in applicazioni altamente dinamiche, come nel caso di accoppiamenti con motori diretti. La larghezza di banda, infine, è superiore ad 1 MHz. La scheda di interfaccia EIB 1612 permette di elaborare i segnali di due testine di lettura, 20 Grazie alla soluzione modulare con ingombri contenuti, ECA 4000 può essere impiegata in situazioni con limitazioni di spazio, ma con necessità di ampi diametri soluzione ideale nel caso di applicazioni con necessità di elevata accuratezza di posizionamento, o dove è impossibile contenere le tolleranze meccaniche garantendo le qualità di funzionamento di ECA 4000. Il grado di protezione della testina, IP67, garantisce l’affidabilità nel tempo della componentistica elettronica e consente di eseguire senza particolari accorgimenti eventuali operazioni di manutenzione. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 EIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTI Soluzioni Heidenhain per la tecnologia medicale: precisione, affidabilità e durata L a tecnologia medicale interessa un settore estremamente complesso sotto vari punti di vista. In primo luogo, è necessario tenere presente che ci si trova a operare con persone in condizioni difficili ed eccezionali, dato che proprio la loro salute, uno dei beni principali per ogni essere umano, sta vivendo una fase delicata. In questo stato d’incertezza le persone vengono a contatto con apparecchiature diagnostiche e terapeutiche high-tech. Non sono in grado di comprendere queste tecnologie e spesso ne rimangono intimorite. Allo stesso tempo, molte delle loro speranze sono riposte in queste macchine e apparecchiature. Tipicamente reazioni analoghe sono rilevabili nei confronti dei laboratori, anche se in questi casi i pazienti sono meno coscienti del ruolo giocato dalla tecnologia. Apparecchi e macchine per il settore medicale devono dunque inserirsi in modo armonico in questi ambiti così particolari. Una possibilità perché questo avvenga è quella di offrire il massimo confort possibile ai pazienti, per esempio rendendo ancora più fluido il movimento di un tavolo operatorio o di una poltrona odontoiatrica. Un altro aspetto, di sicuro molto importante, è riuscire a garantire diagnosi affidabili e terapie efficaci, che riescano a guadagnare la fiducia del paziente. Si rivelano, perciò, necessari, per esempio, controlli estremamente precisi per riuscire a posizionare esattamente un sistema a raggi X per la tomografia computerizzata in passi estremamente piccoli e riuscire a riprodurre a elevata risoluzione quanti più strati possibili del corpo, oppure ancora per indirizzare correttamente gli acceleratori lineari dei sistemi per la radioterapia. Attiva da oltre 120 anni, Heidenhain ha stabilito molte importanti ‘pietre miliari’ nella tecnologia di misura, controllo e azionamento, creando i presupposti per il progresso tecnologico nei settori più innovativi in tutto il mondo. Proprio grazie Heidenhain offre una gamma completa di sistemi di misura lineari e angolari e di trasduttori rotativi, come per esempio il sistema assoluto aperto LIC 4000, in grado di rispondere in modo ottimale alle esigenze del settore medicale e adattabile alle diverse applicazioni alla propria vasta esperienza e competenza nella progettazione e produzione nell’ambito della tecnologia di misura, Heidenhain è in grado di garantire il comfort al paziente e al tempo stesso il controllo a elevata precisione della tecnologia medicale. Offre infatti una gamma completa di sistemi di misura lineari e angolari, oltre che di trasduttori rotativi, in grado di rispondere in modo ottimale alle esigenze di questo settore e adattabili alle diverse applicazioni. Le soluzioni dell’azienda assicurano: elevata accuratezza di posizionamento, misure senza ‘backlash’, elevata affidabilità e disponibilità, lunga durata e design compatto. Nuovi trasduttori rotativi assoluti induttivi della serie ECI/EBI 100 con albero cavo G razie a una nuova generazione di trasduttori rotativi assoluti induttivi, Heidenhain amplia le possibilità di impiego della serie ECI/EBI 100. Vengono utilizzati principalmente in applicazioni dai requisiti severi, quali motori con alberi cavi e torque, nonché per il montaggio in spazi ristretti, tipici delle moderne concezioni meccaniche. Per queste applicazioni il trasduttore rotativo ECI 119 vanta un’esecuzione estremamente compatta e robusta in termini di resistenza alla contaminazione e alle sollecitazioni meccaniche, oltre a una risoluzione monogiro di 19 bit (524.288 posizioni/giro). Il top di gamma della serie ampliata è rappresentato da EBI 135. Il suo contagiri a batteria (16 bit) consente una risoluzione complessiva di 35 bit rispetto ai 19 bit del sistema monogiro ECI 119. La scansione induttiva rende l’encoder particolarmente robusto. In condizioni di impiego normali e con alimentazione a batteria esterna, la vita utile della batteria può raggiungere i dieci anni circa. Inoltre, come opzione, è possibile collegare un sensore termico esterno per le relative analisi. I valori della temperatura vengono trasmessi tramite il protocollo EnDat 2.2. I trasduttori rotativi assoluti induttivi Heidenhain della serie ECI/EBI 100 sono disponibili con albero cavo del diametro di 30 mm, 38 mm o 50 mm. L’albero cavo permette anche il passaggio di cavi elettrici, alberi o linee di alimentazione. A seconda della concezione della macchina si riduce così notevolmente anche la complessità costruttiva. Grazie alla cavità della flangia di nuova concezione è possibile ottimizzare il sistema di collegamento elettrico. In caso di montaggio in spazi ristretti, in particolare, è possibile effettuare il collegamento elettrico all’interno del profilo dell’encoder. Un ulteriore vantaggio dei trasduttori rotativi assoluti induttivi della serie ECI/ EBI 100 è il montaggio senza cuscinetto a sfere, che esclude coppie di spunto aggiuntive e riscaldamento intrinseco meccanico. Allo stesso tempo, si esclude il I trasduttori rotativi assoluti induttivi della serie ECI/EBI 100 Heidenhain vengono utilizzati principalmente in applicazioni dai requisiti severi, quali motori con alberi cavi e torque, nonché per il montaggio in spazi ristretti tipici delle moderne concezioni meccaniche problema potenziale di danneggiamenti dei cuscinetti dovuti a correnti ondulatorie parassite, come nel caso dell’impiego su motori elettrici. I trasduttori rotativi sono inoltre idonei per un elevato range di temperature di lavoro, fino a +115 °C, consentendo così l’ottimale efficienza del motore. Un range esteso di tensioni di alimentazione semplifica la configurazione dell’elettronica successiva e delle lunghezze dei cavi di collegamento. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 21 AO COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDEN HMC 6: la soluzione Heidenhain a cavo singolo I viando al problema della fasatura iniziale e alla rigidità delle cinematiche motori necessitano comunemente di due cavi separati ciascuno con problemi di risonanza. con specifiche caratteristiche elettriche e meccaniche: uno per Riassumiamo le innovazioni più interessanti e apprezzate: la connessione dati dell’encoder feedback motore e per l’alimen• non è richiesta la sostituzione delle interfacce esistenti nelle elettrotazione dello stesso, l’altro per l’alimentazione di potenza del niche di gestione dati; motore ed eventualmente del servofreno. • utilizzo di un minore numero e anche più piccoli sistemi di catenarie Per le cosiddette soluzioni a drive decentralizzati (i propri inverter sono per la movimentazione cavi; fissati sul motore), sono in commercio cavi e connettori definiti ibridi, • il numero inferiore di cavi migliora sensibilmente la flessibilità di dove l’alimentazione per il motore e le linee di comunicazione per gli utilizzo della catenaria riducendo le problematiche di usura dei cavi a inverter sono combinati in un’unica soluzione. È risultato evidente che sezione diversa o con caratteristiche di flessibilità non omogenea; la riduzione nel numero di componenti coinvolti nella trasmissione è in • installazione ancora più facile e veloce, riducendo i tempi allestimento/ grado di portare un sensibile risparmio e di migliorare i comportamenti attrezzaggio per lo svolmeccanici nelle catenarie gimento di test in azienda per la movimentazione per macchinari di grosse cavi. Si è quindi deciso di dimensioni, che devono investire nello sviluppo di essere smontati per la soluzioni con medesime spedizione; caratteristiche, esten• il profilo del cavo è dendo questa tecnologia più compatto, facilitando di collegamento anche ai l’integrazione del motore servo motori, ove non è nella macchina; possibile raggiungere le • sensibile riduzione performance necessarie dei costi di spedizione con le soluzioni decene stoccaggio per cavo e tralizzate. Con il progetto connettore; HMC 6 (Hybrid Motor • riduzione dei costi di Cable 6 wires measudocumentazione; ring systems) Heidenhain • riduzione del numero supporta fortemente dei componenti in caso questa tecnologia per la di assistenza; trasmissione dei segnali • la combinazione di dell’encoder nel cavo di cavo di alimentazione alimentazione del motore. e cavo del trasduttore Si tratta di una soluzione è validata con i restritall’avanguardia: integrare tivi requisiti imposti dal le linee del sistema di sistema Qualità di Heimisura nel cavo di alidenhain. mentazione in modo da Per i costruttori di motori utilizzare un unico cavo di e macchinari, il design collegamento tra il motore Il cavo HMC 6 è stato progettato per agevolare la connessione ai universale di HMC 6 cone l’armadio elettrico. sistemi mantenendo le garanzie all’immunità ai disturbi imposte dalla Comunità Europea sente la massima flessiLa soluzione HMC 6 è bilità, perché è possibile stata progettata specifiutilizzare componenti industriali standard sia dalla parte del motore, sia catamente per l’ultima generazione dell’interfaccia dati Heidenhain dalla parte dell’elettronica di gestione. Dalla parte del CNC i benefici EnDat 2.2 di tipo assoluto per i sistemi di misura nella designazione sono evidenti: non è necessario sostituire i sistemi di inverter e le unità EnDat22, che hanno unicamente la trasmissione dei dati puramente di controllo. Il cavo HMC 6 è stato progettato per agevolare la connesseriale e sincrona su quattro fili. sione ai sistemi mantenendo le garanzie all’immunità ai disturbi imposte Questa tecnologia è stata utilizzata su tutte le ultime generazioni di dalla Comunità Europea. La soluzione HMC 6 integra in un unico cavo i encoder lineari e rotativi e sono in grado di raggiungere velocità di fili per i sistemi di misura, motori e servo freni. trasmissione fino a 16 MHz. Si collega al motore tramite un connettore ibrido industrializzato. Per il La gamma di questi encoder è in grado di coprire molteplici applicazioni collegamento all’inverter il cavo è suddiviso in connessioni di potenza di automazione industriale, includendo encoder motore per servo drive per alimentazione del motore ed eventuale freno e connessioni dati e nelle varie taglie e classi di accuratezza, sistemi di misura lineari (aperti alimentazione per la parte encoder. Questo lo rende compatibile con gli o incapsulati) e sistemi di misura angolari per applicazioni di precisione, stessi componenti come nel caso dei cavi convenzionali. offrendo una soluzione ottimale per la retroazione di motori diretti e ov- 22 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 EIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTINA HEIDENHAIN COPERTI Tastatore di misura Heidenhain: versatile e a elevata accuratezza A canto 30xx è il più recente tastatore di misura Heidenhain con segnale assoluto ad alta precisione. Dispone infatti di una corsa di misura di ben 30 mm e risulta perciò la soluzione ideale per stazioni di misura multiple dando la flessibilità di utilizzo per dimensioni diversificate senza la necessità di riattrezzare il banco di misura e per applicazioni che richiedono corse utili lunghe. Nello specifico, Acanto è dotato di interfaccia seriale EnDat 2.2 ed è disponibile nella variante EnDat22 full digital con segnali di posizione assoluti fino a 16 MHz. All’accensione, Acanto saprà esattamente dove si trova senza bisogno di alcuno spostamento per la ricerca degli indici di riferimento. Inoltre, usato in combinazione con i visualizzatori di quote Heidenhain Gage Chek per applicazioni di controllo qualità pezzo finito, oppure ND 287 per misure metrologiche monodimensionali, o con l’unità modulare MSE 1000 per stazioni complesse con necessità di utilizzare fino a 250 assi, fornisce un’ottima base di partenza per lo sviluppo di banchi di prova flessibili e completi. È possibile verificarne anche le informazioni di diagnostica online; sono molto importanti Quando AT 3xxx viene usato in combinazione con l’unità modulare per l’operatore che sarà in grado di gestire in tempo reale MSE 1000 per stazioni complesse con necessità di utilizzare fino a 250 assi, fornisce un’ottima base di partenza per lo sviluppo di banchi di l’effettivo stato del tastatore di misura. prova flessibili e completi Acanto è dotato di un cavo rimovibile che facilita le attività di installazione e di manutenzione ed è disponibile in due merso nell’acqua. Lo stilo è azionato da una robusta frizione in materiale varianti, manuale o pneumatica. Entrambe hanno un grado di precisione ceramico/polimerico, che rende il prodotto ancora meno sensibile al carico di ±2 μm e una risoluzione di 368 nm. Oltre a ciò, Acanto 30xx dispone laterale. Con un ciclo di vita pari a 5 milioni di operazioni di carico, Acanto di un grado di protezione IP67, il che si significa che può operare in rappresenta la soluzione ideale per le misure industriali e automatizzate. condizioni ambientali difficili e addirittura essere momentaneamente im- La nuova External Interface Box Heidenhain elimina la necessità di schede PC H eidenhain presenta la nuova External Interface Box EIB 742 per misure di posizionamento precise. Si tratta di una soluzione di rete che elimina la necessità della scheda di interfaccia PC di solito richiesta quando si collega un apparecchio di misura a un PC industriale o a un PC portatile. L’interfaccia EIB 742 è ideale per dispositivi di ispezione e stazioni di misura multiple sottoposti a elevati carichi dovuti alle vibrazioni. È possibile collegare fino a quattro sistemi di misura Heidenhain, sia con segnali incrementali sinusoidali (1 Vpp) sia con L’interfaccia EIB 742 è ideale per dispositivi di ispezione e stazioni di interfaccia EnDat (EnDat 2.1 e EnDat 2.2); inoltre, è certificata misura multiple sottoposti a elevati carichi dovuti alle vibrazioni UL 61010-1 e CSA 61010-1. su richiesta, software. I software del driver per Windows, Linux e Labview EIB 742 suddivide i periodi dei segnali incrementali fino a 4.096 volte per sono inclusi nella fornitura per l’elaborazione dei dati su PC; essi facilitano un migliore utilizzo del valore misurato. La memoria integrata consente la programmazione e includono esempi di programmazione sulle funziodi memorizzare fino a 250.000 valori di misura per asse. Trigger interni nalità di EIB 742. Grazie alle dimensioni compatte, due interfacce EIB 742 o esterni possono essere utilizzati per memorizzare i valori misurati per possono essere posizionate all’interno di un alloggiamento standard da 19” ogni asse. Un’interfaccia Ethernet standard con protocollo TCP/IP o UDP occupando una sola unità in altezza. È anche possibile collegare diverse è utilizzata per l’uscita dei dati, permettendo la connessione diretta a PC EIB in cascata. o a PC portatili. Il tipo di trasferimento dei valori di misura è selezionabile tramite il modo operativo: trasferimento di valori singoli, a blocchi oppure, di Gabriele Edoardi LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 23 AO LINEA DIRETTA In breve Il professore è digitale Qual è l’UPS più indicato? Per rispondere a questa domanda e supportare ulteriormente i clienti nell’individuare la giusta soluzione alle proprie necessità, Eaton (www.eaton.eu) ha chiamato in campo il Professor Wattson, ‘un luminare virtuale’ che conosce il mondo degli UPS e della virtualizzazione, come pure le tecnologie di Eaton per proteggere i dati aziendali, patrimonio di inestimabile valore per un solido business. Il professor Wattson, disponibile all’indirizzo http://powerquality.eaton. com/Italia/thoughtleadership/UPS-Tips.asp, è in grado di suggerire la soluzione migliore per alimentare il sistema IT o per illustrare le tecnologie Eaton, ed è sempre disponibile 24 ore su 24. Ulteriore novità: ora parla anche italiano. Per essere un professore, Wattson non è affatto noioso, anzi è simpatico e soprattutto le sue lezioni sono gratuite. Oltre a dare suggerimenti in termini di risparmio energetico, il professore offre utili con- sigli per la protezione dei dati aziendali. Il professor Wattson é sempre pronto a offrire supporto nella scelta delle soluzioni più adatte alle esigenze del cliente, assicurando risparmio energetico, alto rendimento dell’efficienza energetica e resilienza. Tra le altre tematiche affrontate, ci sono le innovative tecnologie di Eaton per una buona gestione delle batterie e una giusta ripartizione dei carichi e il software di gestione dell’alimentazione ‘Intelligent Power Manager’. Questo innovativo software è stato progettato per salvare i lavori in corso e garantire l’arresto regolare di tutti i sistemi operativi. Infine, Wattson mostra ai clienti di Eaton come garantire la business continuity, una priorità assoluta per gli operatori IT e la virtualizzazione, come pure le ultime novità di prodotto, rack per il raffreddamento delle apparecchiature di valore e le innovative ePDU G3 di nuova generazione: monitorabili, gestibili, semplici e dotate di funzionalità ‘brevettate da Eaton’ tra le quali il nuovissimo e unico sistema di serraggio delle spine elettriche che non necessita di staffe di fissaggio anti-vibrazione, oppure la temperatura di funzionamento innalzata fino ai 60 °C rendendo i prodotti compatibili con le nuove esigenze di data center con temperatura ambiente tra i 25 ei 30 °C. 24 Pilz incrementa le proprie capacità produttive aprendo due nuovi stabilimenti, uno in Germania e uno in Cina Pilz: la crescita prosegue di Laura Galli P ilz, fornitore di soluzioni complete per l’automazione sicura, rafforza le proprie capacità grazie a due nuovi stabilimenti: uno in Germania e uno in Cina. L’inaugurazione dei lavori del nuovo centro di logistica e produzione Peter Pilz testimonia l’ampliamento della sede di Ostfildern, che è ormai diventata Pilz Campus. I lavori di costruzione dureranno circa un anno. L’edificio avrà una superficie utile di 15.000 m² e verrà realizzato secondo gli standard più aggiornati e le conoscenze più recenti in merito a efficienza energetica, inquinamento fonico e cicli logistici. La nuova costruzione ha l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’efficienza della produzione e dei processi legati a essa. Lo stabilimento in Cina, invece, è destinato al mercato asiatico e mira a servire i clienti in tempi più rapidi. Il sito produttivo ha sede nella città di Jintan. “La Cina rappresenta un mercato importante per noi all’interno del bacino asiatico. La crescita dell’importanza della sicurezza e l’avvicinamento agli standard europei rappresentano delle prospettive straordinarie per Pilz”, afferma Renate Pilz, presidente della direzione. Il nuovo stabilimento LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 in Germania e il nuovo sito produttivo in Cina rappresentano un investimento di circa 25 milioni di euro. Pilz occupa oltre 1.800 dipendenti, registrando anche in questo settore una crescita superiore al 7%. “Vogliamo continuare a crescere e far crescere anche il numero dei dipendenti”, afferma Susanne Kunschert, socia dirigente. “Nel 2014 intendiamo assumere circa 90 dipendenti, in particolar modo nel settore dedicato allo sviluppo di hardware e software. Grazie all’apertura di tre nuove filiali in Canada, Taiwan e nella Repubblica Ceca, nel 2013 Pilz ha rafforzato la propria presenza in tutto il mondo. Il gruppo Pilz comprende 31 filiali. Nel 2013 le esportazioni hanno rappresentato il 68,2% del volume di affari di Pilz: un incremento dello 0,4% rispetto al 2012. Anche il fatturato ha registrato un incremento del 3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 233 milioni di euro. E per l’anno in corso le previsioni sono all’insegna dell’ottimismo”, come afferma Susanne Kunschert. ”Siamo convinti che, se le previsioni relative alla congiuntura verranno rispettate, saremo in grado di migliorare ulteriormente il risultato economico raggiunto l’anno scorso”. Grazie alla tecnologia Schneider Electric, la sala di controllo del Maracanã rende questo tempio del calcio uno degli stadi più moderni e sicuri al mondo L’automazione di Schneider fa goal ai mondiali di Elena Castello I l controllo di tremila impianti luce che costituiscono il monumentale sistema di illuminazione, 17 ascensori, 12 scale mobile, 292 bagni, 60 bar e oltre 500 contatori d’energia e dispositivi per la protezione elettrica dello stadio Jornalista Mário Filho, meglio noto come Maracanã, avviene da un’unica postazione, la sala di controllo e monitoraggio. Al di là del monitoraggio del consumo elettrico dello stadio in tempo reale, nella sala di controllo vengono gestite anche altre sezioni come le aree di illuminazione comuni, l’aerazione, gli scarichi e il sistema di condizionamento, i generatori, i gruppi di continuità (UPS), il controllo degli accessi, il sistema antincendio, le TV a circuito chiuso e i sistemi idraulici. Rispettando gli standard internazionali imposti dalla Fifa, Schneider Electric (www.schneider-electric.it) e i suoi partner hanno sviluppato un progetto di automazione con una rete intelligente che integra diversi sistemi che tengono conto di oltre 36.000 variabili differenti. “Il Maracanã si aggiunge all’elenco esclusivo di stadi intelligenti nel mondo con un’architettura tecnologica che permette di gestire diverse informazioni in tempo reale per velocizzare e rendere più efficiente il processo decisionale” afferma João Carro Aderaldo, vice president of partner business di Schneider Electric Brazil. L’illuminazione dello stadio è controllata da una serie di sistemi che utilizzano i protocolli DMX e KNX che, unitamente all’integrazione con la rete, permette combinazioni di illuminazione pre-programmate come i colori e la creazione di scenari differenti. Inoltre, ela- bora in tempo reale i messaggi di guasto sui sistemi monitorati, mostrando i valori attuali per ogni situazione e i messaggi di avviso quando vengono superati i limiti prestabiliti, rendendo così lo stadio più sicuro ed efficiente. Distribuiti all’interno dello stadio, vi sono oltre 300 moderni pannelli di automazione che utilizzano protocolli di comunicazione aperti. Oltre all’integrazione di tutti i sistemi e processi, è possibile conseguire risparmi in termini di energia che raggiungono il 36%. Schneider Electric ha inoltre fornito allo stadio il sistema di sicurezza, composto da videocamere ad alta definizione, sistemi di monitoraggio intelligenti e archiviazione delle immagini. Il sistema di monitoraggio integrato offre un’unica interfaccia per l’acquisizione video, adeguamenti per le aree e il controllo degli accessi. Il sistema di archiviazione delle immagini svolge il lavoro pesante: i dati della sorveglianza vengono analizzati e contrassegnati in automatico; gli allarmi vengono inviati agli operatori solo quando si rileva un’attività sospetta. Tramite i dati dinamici e in tempo reale, gli incidenti possono essere facilmente identificati e risolti, fornendo un ambiente più sicuro. Schneider Electric si è inoltre occupata della fornitura di tutte le attrezzature per la distribuzione elettrica. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 AO LINEA DIRETTA In breve La nuova fabbrica dell’innovazione È stata inaugurata la nuova fabbrica dell’innovazione Wittenstein (www.wittenstein.com) nel polo produttivo di Igersheim in Germania. Dopo la posa della prima pietra nel 2012, la struttura è oggi cresciuta fino ad abbracciare 18.000 m2 totali, 500 postazioni per 6.000 m2 di superfici produttive e uffici distribuiti su 3 piani, altissima efficienza energetica certificata: già 300 ‘pionieri’ stanno sperimentando giornalmente questa nuova avventura lavorativa. Un perfetto connubio di prodotti e sistemi meccatronici degni di una smart factory di altissimo livello che utilizza sole, energie rinnovabili e materiali locali ed ecosostenibili, con vetrate alte 6 m che offrono trasparenza visiva. Processi produttivi rivoluzionari portano necessariamente a prodotti e progetti rivoluzionari: Wittenstein Cyber Motor e Wittenstein Motion Control - trasferendo qui la loro produzione - ne sono un esempio. Da una fabbrica innovativa è poi nato un concorso fotografico. L’idea di Manfred Wittenstein, presidente del collegio sindacale di Wittenstein, è stata infatti quella di dare vita all’Enterpreneur 4.0 Award, un rivoluzionario concorso fotografico internazionale in cui il fotografo incontra e si cimenta con la fabbrica del futuro. Il fotografo italiano Oliviero Toscani, presidente della giuria, ha decretato vincitore l’evocativo ciclo di immagini di intense fioriture primaverili di Sascha Weidner. PTC e ThingWorx entrano nell’IIC PTC (www.it.ptc.com) e ThingWorx (www.thingworx. com) entrano nell’Industrial Internet Consortium (IIC) con l’obiettivo di accelerare il cammino verso l’integrazione del mondo fisico con quello digitale e promuovere l’adozione di Internet degli oggetti (Internet of things). IBM, Cisco, GE, AT&T sono solo alcune delle realtà già presenti nell’Industrial Internet Consortium e si occupano dello sviluppo di standard che consentano a macchine e dispositivi di qualsiasi produttore di utilizzare, condividere e comunicare le informazioni. Grazie a questi standard, gli sviluppatori di piattaforme hardware e software saranno in grado di creare prodotti totalmente compatibili con l’Internet degli oggetti. 25 AO LINEA DIRETTA In breve Affidabilità e Tecnologie Si chiude positivamente l’ottava edizione di Affidabilità & Tecnologie (www.affidabilita.eu) 242 espositori (+12%) e 7.208 visitatori (+18%) hanno preso parte alla manifestazione italiana dedicata alle soluzioni, tecnologie e ai servizi per l’innovazione in ambito manifatturiero, svoltasi a Torino, presso Lingotto Fiere. L’ampia parte espositiva (13.000 m2, il 50% in più rispetto all’edizione 2013), ospitata nel padiglione 3 di Lingotto Fiere, ha presentato migliaia di novità e oltre 300 casi applicativi, caratterizzati dall’innovatività e dalla capacità di rispondere alle precise esigenze delle aziende manifatturiere. La preziosa e fattiva collaborazione di importanti aziende, istituzioni, centri ricerca e Università ha dato vita a un programma contenutistico di assoluto livello e attualità: 13 convegni specialistici, 24 seminari pratici ed easy speech. Gli espositori, i main partner e i visitatori, al termine della manifestazione hanno fornito agli organizzatori concreti suggerimenti. È visto positivamente un progetto A&T 2015 ancora più centrato sulle soluzioni volte a garantire processi e prodotti qualitativamente migliori, più affidabili e sicuri, sviluppando il focus sulle innovative soluzioni di misura e sui sistemi di acquisizione dati, di fondamentale importanza nell’attuale panorama dello sviluppo tecnologico e della conversione da R&D a produzione, abbattendo i costi e i tempi di sviluppo, sull’automazione e i controlli in produzione, sulla ‘visione artificiale’ e le tecnologie a essa correlate, sulla marcatura, tecnologia laser e tracciabilità, approfondendo ulteriormente tematiche come la sensoristica e l’energy saving, al centro delle più attuali sfide industriali. Interroll verso la Russia Interroll (www.interroll.it) azienda specializzata in prodotti e soluzioni di intralogistica, rafforza le proprie attività internazionali con un accordo con la russa Kifato MK. La società russa commercializzerà le soluzioni Interroll di stoccaggio dinamico e inserirà nella propria offerta rulli, motori e azionamenti per sistemi di trasporto, così come conveyor e sorter, seppur non in esclusiva. La Trading House è specializzata in progetti chiavi in mano per svariate soluzioni di stoccaggio per magazzini. L’azienda è il principale braccio commerciale e di installazione di Kifato MK, il più grande produttore di sistemi di scaffalature in Russia e una delle cinque più grandi società europee in questo settore con una produzione annua di 1.500.000 di posti pallet in scaffalature, esportate per oltre la metà in tutta Europa. 26 Dopo vent’anni dalla fondazione, il consorzio PNI diventa Profibus e Profinet Italia Consorzio PNI diventa Profibus e Profinet Italia di Antonella Pellegrini S i è svolto lo scorso mese di giugno l’evento celebrativo che ha festeggiato i primi 20 anni di Consorzio PNI. Una festa che ha coinvolto tutti coloro che, dalla fondazione a oggi, hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo. L’evento, tenutosi nella splendida cornice di Castello degli Angeli, in provincia di Bergamo, si è aperto con l’assemblea straordinaria dei soci che hanno rinnovato l’attività associativa per i prossimi 20 anni e hanno deciso contestualmente di cambiare il nome dell’associazione in Profibus e Profinet Italia - P.I. (www. profi-bus.it). Un cambiamento che si è detto necessario: in vent’anni di intensa attività mondiale, dalla tecnologia Profibus, che diede nome al Consorzio Profibus Network Italia nel lontano 1994, sono stati introdotti i profili Profibus PA e il protocollo Profinet con i suoi profili Profienergy, Profidrive e Profisafe, arrivando a una diffusione che conta oltre 47 milioni di nodi installati per Profibus e più di 7,6 milioni di nodi installati per Profinet, in continuo aumento. Si apre quindi una nuova era per l’associazione, che intende perseguire il suo obiettivo di promozione e diffusione delle tecnologie Profibus e Profinet, lavorando in un’ottica di crescita e miglioramento continuo. Tutto questo senza però dimenticare lo spirito di gruppo che da sempre lo LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 contraddistingue e che ha fatto sì che l’associazione crescesse in tutti questi anni: fondato inizialmente da una decina di aziende, il consorzio conta oggi circa 50 soci. Momento culmine della serata è stato il brindisi celebrativo che ha raccolto tutti gli ospiti intorno al discorso di Karsten Schneider, presidente mondiale dell’associazione, e Antonio Augelli, presidente del consorzio italiano, entrambi soddisfatti per i risultati raggiunti e ribadendo l’impegno al continuo sviluppo e diffusione dei protocolli. “L’impegno del consorzio nei confronti degli utilizzatori di Profibus e Profinet è quello di continuare a mettere a loro disposizione l’esperienza e la competenza di esperti, in grado di offrire a ingegneri e installatori tecnologie innovative per l’ottimizzazione delle linee di lavorazione delle loro aziende” afferma Antonio Augelli. “La ragione del cambiamento di ragione sociale nasce proprio dalla necessità di un riferimento esplicito ad entrambe le tecnologie che il consorzio continuerà a promuovere e diffondere per i prossimi 20 anni”. Il fatturato mondiale del mercato della robotica ha segnato nel 2013 un incremento del 12%. Il settore è in crescita anche per l’anno in corso La robotica continua a crescere In breve di Federica Andreini L a robotica gode di buona salute. È quanto è emerso lo scorso luglio nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta in contemporanea con la fiera internazionale Automatica in Monaco di Baviera (www. automatica-munich.com), il CEO Meeting, tavola rotonda a conclusione del Simposio Internazionale della Robotica (ISR – International Symposium of Robotics) e che ha messo a confronto i principali attori del business della robotica mondiale. “Nel 2013 sono stati venduti 179.000 robot industriali” afferma Arturo Baroncelli, segment manager director di Comau Robotics (www.robotics.comau. com) e presidente dell’IFR, International Federation of Robotics (www.ifr.org) “il 12% in più dell’anno precedente. Dato ancor più confortante, gli ordini in questi primi sei mesi del 2014 sono in ulteriore aumento in tutti i settori manifatturieri. Ci aspettiamo che la crescita, anche nel 2014, rispetti il trend iniziato lo scorso anno”. I mercati in maggiore crescita risultano essere quelli del Far East. Infatti, solo in Cina, è il mercato più ampio e con le maggiori potenzialità di crescita, e in Australia sono stati venduti oltre 100.000 robot. La crescita in Europa è stata del 5%, ma secondo Baroncelli “Con i robot venduti anche nel nostro Continente si è raggiunto il record assoluto degli ultimi anni. Questo significa che il settore è sano anche in Europa”. A livello mondiale sono Giappone, Stati Uniti, Corea e Germania a detenere il 50% del mercato. “Il Giappone” continua Baroncelli “rimane il Paese con il maggior numero di robot in funzione. Nel Paese le installazioni hanno superato le 300.000 unità. Altro dato importante per descrivere il mercato giapponese della robotica è che più della metà dei robot mondiali sono realizzati nel Paese e questo pone il Giappone fra i primi produttori a livello mondiale”. Ana- AO LINEA DIRETTA lizzando ambiti e tendenze del settore, è stato rilevato come a trainare l’installazione di robot siano ancora l’automotive e le lavorazioni meccaniche, anche se un ruolo importante iniziano ad averlo anche altri settori, come l’alimentare e il farmaceutico, l’industria elettrica ed elettronica. “L’efficienza energetica, l’uso di materiali innovativi, l’aumento del numero di prodotti richiesti dal mercato e la contemporanea, diminuzione del loro ciclo di vita” sottolinea il presidente IFR “stanno richiedendo sforzi importanti ai produttori di robot, ai system integrator e ai protagonisti della meccatronica tout court”. In particolare la diminuzione del tempo di vita dei prodotti e l’incremento della varietà dei medesimi sposta il focus verso due aspetti fondamentali, ovvero la flessibilità produttiva, che deve essere garantita da ciascun macchinario acquistato, e la capacità di produrre grandi volumi. “Senza dimenticare” prosegue “le sempre più numerose richieste che giungono da quei settori in cui le persone sono impegnate in lavori molto faticosi, ripetitivi, noiosi o in ambienti in cui c’è il rischio di mettere a repentaglio la salute degli operatori”. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Partnership per robotica e automazione Da alcuni anni MgM Robotics (www.mgmrobotics.it), azienda torinese specializzata nella realizzazione di soluzioni robotizzate, e B&R Automazione Industriale (www.br-automation.com), primario fornitore di automazione integrata, collaborano per offrire insieme la soluzione ottimale in ogni applicazione, gettando le basi per una partnership tecnologica che genera vantaggi competitivi concreti. La decisione di MgM Robotics di utilizzare tecnologia esclusiva di B&R nel settore dell’automazione ha portato le due aziende a sviluppare diversi progetti di ricerca col fine di poter fornire ai propri clienti soluzioni d’avanguardia. “Abbiamo molti clienti in comune, alcuni molto noti come Comau Robotics, e il nostro rapporto con B&R si è stretto in modo naturale nel tempo” dichiara Mariano Marchetti, amministratore delegato di MgM Robotics. “A cosa è dovuto questo sodalizio? Abbiamo semplicemente lo stesso obiettivo: offrire la soluzione migliore in ogni applicazione”. MgM Robotics ha iniziato con l’acquisto di alcuni pannelli touch PowerPanel di B&R, utilizzando inoltre i drive e le CPU B&R all’interno dei controllori dei robot, sfruttando le potenzialità del protocollo realtime Ethernet Powerlink e della tecnologia di sicurezza integrata. Progressivamente si è avvicinata sempre più alla filosofia di automazione integrata nativa di B&R. Oggi MGM Robotics e B&R Automazione Industriale operano fianco a fianco e usufruiscono l’una dei servizi dell’altra. I clienti finali possono contare su un team affiatato e un supporto a tutto tondo, offerto da due aziende che hanno la medesima attenzione alla soddisfazione del cliente. È questo un esempio eccellente di partnership tecnologica che genera vantaggi competitivi a lungo termine. Raul Marchetti (a sinistra) e Mariano Marchetti (a destra) di MgM Robotics 27 AO PANORAMA di Polly McGallagher Automazione: oltre l’industria Fonte: http://magazine.greenplanner.it Le tante declinazioni del termine automazione in un contesto produttivo che si sta modificando radicalmente N el 2012 il gotha del manufacturing tedesco lanciò Industrie 4.0, un’iniziativa proposta (con l’intervento anche governativo) per delineare uno scenario possibile di sviluppo nel volgere di dieci/vent’anni: oggi il termine Industry 4.0, declinato in tutte le lingue e presente in Italia come Industria 4.0, ha assunto l’accezione universale di quarta rivoluzione industriale ed è usato come keyword simbolica, un vero e proprio salto di paradigma rispetto alle visioni proposte da gran parte dei futurologi fino all’ultimo decennio del XX secolo. Anche in altri Paesi sono partite varie attività di studio e ricerca (pubbliche, private o miste) per contestualizzare opportunamente i driver di crescita, segnalando i settori ad alto potenziale nel medio-lungo termine ed evidenziando le eventuali aree 28 critiche. Anche se legata essenzialmente al mondo produttivo, Industria 4.0 dovrà necessariamente stabilire una stretta integrazione con lo spazio esterno, tramite i nuovi paradigmi dell’Internet of Things. Sul piano teorico esiste un accordo abbastanza ampio tra i soggetti interessati alla sua futura attuazione, a eccezione forse di coloro che vedono un percorso di crescita del tutto verticale all’interno del medesimo business, ma è innegabile che le modalità produttive stiano modificandosi radicalmente e proprio ciò induce a un’attenta analisi dell’interazione/integrazione tra l’industria e lo spazio esterno. Si tratta di implementare tecnologie trasversali, metasettoriali che implichino il confluire di discipline diverse, con scenari applicativi nei quali si integrino mondi reali e digitali, con la creazione delle fabbriche virtuali: una serie di obiettivi LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 molto ambiziosi. Per questi motivi viene consigliato da più parti di definire la natura degli obiettivi stessi, prima di metter mano a norme e standard. Quali scenari? I grandi gruppi mondiali di consulenza hanno ovviamente tracciato degli scenari ad hoc. Frost&Sullivan vede nelle fabbriche del futuro un’abbondanza di cloud computing, cibersicurezza e resilienza, tecnologie mobili di comunicazione, produzione flessibile e soluzioni di servizio custom nelle applicazioni industriali. Anche il McKinsey Global Institute, in una prospettiva che tocca il 2025, prevede fabbriche ad altissima tecnologia pronte a realizzare un’ampia varietà di prodotti in piccoli lotti ma fortemente personalizzati (magari con stampanti 3D); poi nuovi materiali, robot economici e specializzati, Suggerimenti per tratteggiare la fabbrica del futuro Le riflessioni innovative che riguardano il futuro includono una somma di fattori identificativi della smart factory, anche se per alcuni la fabbrica intelligente è intesa come terminus ad quem, ossia un contesto nel quale innovare al massimo i sistemi esistenti con approccio bottom up. L’accezione generalizzata invece la vede come un tassello della costruzione di Industria 4.0, quindi come integrazione olistica di dispositivi e tecnologie con un complesso di prodotti, risorse e processi fortemente connotato dalla presenza di sistemi ciberfisici; sono stati definiti ‘smart enablers’: prodotti intelligenti dotati di memoria e unità di processing, macchine in grado di autoorganizzarsi all’interno della rete produttiva, pianificatori capaci di organizzare la produ- zione in base ai dati provenienti dal mondo reale e infine operatori, ossia osservatori creativi in grado di apportare le modifiche necessarie. In questo quadro si collocano quindi scelte strategiche che spaziano dalla componentistica e dagli assemblaggi di dimensioni nanoscalari (in particolare per la sensoristica wireless) ai sistemi adattativi complessi (CAS) e multitasking che dovrebbero sostituire le gerarchie di controllo centralizzate, tramite reti wireless specifiche, quindi da remoto. Tra le altre tecnologie abilitanti vale la pena di ricordare quelle attinenti alla sicurezza di reti e dispositivi (per la quale si propone un linguaggio internazionale del manufacturing). Altro tema emergente: la fabbrica è smart se opta per la soluzione green (misura, analisi e gestione dei consumi). Come si nota, si tende a rivoluzionare la struttura classica dell’automazione: dalla piramide gerarchica a reti smart caratterizzate da tecnologie trasversali e dalla comunicazione omnidirezionale. Dal grande complesso industriale centralizzato a entità snelle; ci si potrebbe chiedere però a questo punto come potrà confrontarsi con questa ipotesi evolutiva l’industria pesante: proprio questo è uno degli scenari più impegnativi da tratteggiare. I numeri nel breve-medio termine Alle ricerche di mercato sull’automazione industriale sfugge una zona grigia che fa capo prevalentemente al Far East, in quanto il know-how proprietario delle aziende occidentali è stato di fatto replicato in apparecchiature e software depauperati di contenuto tecnologico significativo, rendendo di fatto l’automazione industriale quello che, nel mondo occidentale, viene definita icasticamente una vera e propria commodity. Ciò premesso, IHS ha fatto il punto sulla chiusura 2013 e per l’anno in corso stima comunque in discreta crescita (+7%) il mercato mondiale IAE (Industrial automation equipment) pari a 185,3 miliardi di dollari rispetto ai 173 del 2013; se si includono i servizi tale valore dovrebbe toccare i 283 (secondo IndustryARC). Seppur positivi, si tratta comunque di dati caratterizzanti un mercato maturo, se si confrontano con quelli di settori in crescita esponenziale, come si vedrà in seguito. Per quanto riguarda i segmenti di mercato, gli analisti di Markets&Markets prevedono buone prospettive di crescita nel mercato dell’automazione e nella strumentazione di processo (Scada, PLC, DCS e MES) con un bel balzo, dagli 86 miliardi del 2012 agli oltre Fonte: http://michiganmobilemusings.com/ anche miniaturizzati, software intelligente e servizi su cloud, una produzione quindi ampiamente mirata e snella rispetto al target finale di domanda (massima personalizzazione, un abbinamento di bassi volumi/ ampio mix di prodotti). In ogni caso bisogna pensare a un futuro altamente automatizzato, caratterizzato da alta ridondanza, self-recovery e riconfigurazione, software web based e sistemi totalmente integrati, in colloquio tra di loro in modalità wireless specificamente protetta (per il mercato dell’automazione industriale senza fili gli analisti di TechNavio prevedono un Cagr del 15,68% tra il 2013 e il 2018), manutenzione predittiva e autodiagnostica e infine responsabilità ambientale, uno dei temi più sentiti di Industria 4.0. L’universo dei collegamenti m2m M achina Research ha analizzato in profondità l’universo dei collegamenti telemetrici di tipo m2m, rilevando un cambiamento drastico di direzione nelle implementazioni: da quelle in ambito ben definito, in applicazioni ‘chiuse’ (raccolta dati tipici come temperatura, vibrazioni, umidità, pressione ecc…) a contesti ben più ampi. Tutto ciò grazie alla riduzione dei costi dei dispositivi remoti (controller, chip, moduli), che rendono particolarmente vantaggiosa l’adozione delle tecnologie m2m in settori di business come l’automotive e gli edifici intelligenti. In base alle stime di Machina Research, i collegamenti m2m passeranno da 3,6 miliardi nel 2013 a 22,5 nel 2023, coinvolgendo un crescente ecosistema formato da fornitori di dispositivi, di soluzioni, di connettività, di piattaforme e integratori di sistemi. In quanto a valore, Infonetics Research ritiene che i servizi m2m possano valere 31 miliardi nel 2017 (da 15 nel 2012), con 4 miliardi di collegamenti. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 29 AO PANORAMA 124 del 2018 e ai potenziali 180 nel 2020 (le proiezioni superiori ai cinque anni sono comunque da verificare almeno con cadenza biennale); la robotica industriale dovrebbe generare un giro d’affari di 37 miliardi. Quanto alle soluzioni per smart factory, ResearchAndMarkets ritiene che il fatturato mondiale possa raggiungere nel complesso i 246 miliardi di dollari nel 2018, con un Cagr dell’8% a partire dal 2013; tra i settori dominanti la strumentazione, i MES e la robotica. Altrettanto positive le prospettive per i componenti dei sistemi di machine vision, che hanno fatturato a livello mondiale 13,5 miliardi nel 2012, dovrebbero superare i 15 quest’anno e balzare a 23,5 nel 2019. Infine un rapido accenno anche ai sensori smart, capace di giungere a un fatturato di 10,46 per la fine del 2020. Per quanto concerne i sistemi di interfaccia uomo/macchina, che sono stati stimati in 2,50 miliardi nel 2012, la dimensione del loro mercato dovrebbe salire a 4,05 nel 2017. Automazione a 360° Automazione diffusa tramite Internet degli oggetti, ossia un paradigma di automazione globale, ma più evidente in alcuni campi. Il tema dell’energia non riguarda direttamente solo le attività produttive ma la collettività nel suo complesso; di conseguenza l’implementazione di smart grid a controllo intelligente permetterà di collegare in modo sicuro centrali elettriche e dispositivi alimentati di ogni tipologia (dalla fabbrica ai quartieri cittadini), con criteri razionali di produzione, distribuzione e stoccaggio. Parliamo di un panorama che comprende centrali virtuali o combinate, impianti di generazione di grandi dimensioni ma anche di centinaia di migliaia di piccoli impianti a gas naturale, sole, vento e biomasse. Il loro denominatore comune sarà quello di realizzare una simmetria perfetta tra generazione e domanda di energia, le loro tecnologie abilitanti saranno tipicamente di IC. Il settore sta già attraendo molto interesse, in particolare a livello europeo: MarketsAndMarkets stima che l’automazione nel solo sottosegmento delle sottostazioni di gestione e contabilizzazione dell’energia possa portare a un fatturato mondiale a quasi 123 miliardi di dollari nel 2018. Le smart grid saranno ovviamente fondamentali per attuare la smart mobility, che permette un collegamento intelligente tra elementi quali il veicolo, la griglia stessa per l’alimentazione elettrica e l’infrastruttura stradale con tutte le proprie dotazioni. Una versione parziale della mobilità prevede il collegamento tra veicolo e infrastruttura stradale per lo scambio di informazioni di vario genere. In ogni caso anche qui si intende sviluppare un nuovo concetto di mobilità basato su tecnologie abilitanti IC. Nella smart mobility entra di diritto la mobilità pubblica terrestre, su gomma e rotaia; in quest’ultimo caso da segnalare interessanti soluzioni di manutenzione preventiva e pre- dittiva applicabile a materiale, rotaie, binari scambi e convogli. Si tratta di opportunità di sostituzione dalle dimensioni enormi, nel quale si sono identificate anche possibili fonti di risparmio energetico. Tra i mercati di sbocco più interessati alla mobilità intelligente si distingue quello della logistica internazionale, a prescindere dal mezzo impiegato: questo settore è infatti uno dei principali destinatari degli sviluppi di Internet degli oggetti, ma anche terreno ideale per l’applicazione della robotica di servizio. Automatizzare le smart city Strettamente connesso col tema della mobilità è ovviamente quello delle smart city e della loro automazione. Frost&Sullivan ritiene che le opportunità offerte dall’automazione delle smart city possano generare un mercato pari a 1,5 trilioni di dollari, mentre GBI Research anticipa al 2017 il target di fatturato raggiungibile: 1 trilione di dollari (da circa 500 miliardi nel 2012); i settori smart da connettere trasversalmente sono per realizzare appieno il concetto di città intelligente sono abitazioni, edifici, grid, automazione industriale, sanità, istruzione, trasporti e sicurezza (in particolare la sicurezza informatica, la crescita complessiva della sicurezza salirà dal 25 al 30%). Dal punto di vista tecnologico, parliamo di una somma di fattori che spaziano dai sensori wireless ai grandi sistemi software di controllo e gestione e quindi questa cifra potrebbe essere anche sottostimata, se si intendesse prendere in considerazione anche le macro aree urbane; in quest’ultimo caso si entrerebbe nel campo specifico della smart economy e quindi si si dovrebbero prendere in considerazione tutte le utility, con in primis l’energia già citata, con la gestione dei rifiuti a tal fine. Un mercato decisamente spumeggiante è indubbiamente quello degli smart building (categoria che include commerciale e residenziale), con un fatturato previsto per il 2018 intorno ai 50 miliardi di dollari per La realtà aumentata in ambito produttivo I ricercatori che si occupano di realtà aumentata (RA) stanno lavorando a sistemi di visione e software di modellazione specifici per device mobili o indossabili (dagli occhiali elettronici ai proiettori retinali, ma anche a normali tablet o smartphone). Il loro obiettivo è quello di realizzare degli strumenti efficaci per l’ambito progettuale e manifatturiero, con riduzione di tempi/errori di sviluppo, miglioramento della produttività, accesso a comparazioni visive di alta qualità e analisi in tempo reale, condivisione di informazioni con l’esterno. In produzione i vantaggi dell’RA si possono essenzialmente identificare nel riconoscimento automatico dei componenti installati, nei feedback informativi e nel supporto alla decisioni, solo per portare alcuni esempi. Importanti sviluppi per la RA si prevedono anche nell’automazione dei trasporti. 30 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 quanto concerne i sistemi di automazione e controllo. Per il momento il sotto segmento dei controlli Hvac contribuisce per oltre un terzo al valore complessivo, ma si prevede in crescita la quota dei dispositivi di controllo accessi e sicurezza (secondo MarketsAndMarkets). Un’altra fonte, Navigant Research, porta questa cifra addirittura da 58 miliardi nel 2013 a oltre 100 nel 2021 solo per i BAS (Building Automation System) nel settore commerciale. Da notare che la crescita è pressoché vasta in tutte le aree geografiche, Asia compresa. Infine le smart home, per le quali si identificano precise aree di automazione (controllo accessi e sicurezza), dell’ambiente (riscaldamento e ventilazione), dell’illuminazione; sistemi di comunicazione e di intrattenimento. I dati espressi dagli analisti qui divergono in funzione dei parametri adottati, ma tutti concordano su un fattore chiave, costantemente ricorrente, ossia sulla domanda di sicurezza e safety; inoltre tutti concordano sulla tecnologia wireless come regina delle applicazioni future: per il monitoraggio intelligente delle case sarà installato per il 2018 oltre mezzo miliardo di dispositivi e nel solo 2013 le vendite di dispositivi wireless embedded sono raddoppiate in valore rispetto all’anno precedente, toccando il fatturato di 17,23 milioni (fonte). In vista di Domotica 2.0, il Cagr settoriale per il quinquennio 2013-2018 è, secondo le stime più prudenti, intorno al 50% in tutto il mondo, ma ABI Research lo innalza addirittura al 78%, con un valore commerciale finale di 351 milioni di dollari, mentre Transparency Research parla di un valore iniziale di 3,6 miliardi nel 2012 e 16,4 nel 2019. Prospettive e potenzialità Vale la pena di soffermarsi sulle previsioni relative al mercato europeo, che dovrebbe toccare i 18,8 miliardi nel 2020 (per Markets&Markets), ma esiste una notevole discrepanza con le ipotesi avanzate da Berg Research, che opta per un Cagr del 46% tra il 2012 e il 2017, con un valore finale di 2,6 miliardi di euro (3,4 in dollari). Anche in Italia si vedono ampie possibilità per l’automazione residenziale. Il nostro Paese è in fase di decisa crescita e gli utilizzatori potenziali sono sempre meglio informati sui suoi benefici, non solo diretti, ma anche in termini di valore dell’immobile; per tale motivo gli edifici di qualità (nuovi o completamente ristrutturati) sempre più Fonte: http://www.key4biz.it frequentemente vengono posti sul mercato non solo con un’automazione di base, ma anche con alti livelli di integrazione. Il CEI ha già standardizzato dettagliamente (CEI 64-8/V3) i 3 livelli di installazioni domestiche e la disponibilità di specifiche app su smartphone e tablet fa da volano alla domanda, con interfacce utente di facile uso, accessibili localmente o in remoto. Il valore totale dei sistemi (infrastrutture escluse, ovviamente) è decuplicato tra il 2005 e il 2013 per Assodomotica, passando da 42 a 440 milioni di euro. In tema di automazione di edifici sul territorio nazionale, non si possono omettere le possibilità di business offerte da una automazione intelligente di strutture alberghiere, siti turistici e/o artistici: si sono già ipotizzate delle stime assolutamente prudenziali - per collegare ad esempio alberghi, infrastrutture di trasporto, musei e i numeri derivanti sono comprensibilmente enormi. Un’accezione più estesa di automazione Se parliamo di automazione in senso lato, vale la pena di citare alcuni settori nei quali le commesse affluiscono con costanza. Nel campo scientifico, ad esempio, sta crescendo l’automazione dei sistemi per la medicina e la salute (sistemi di diagnostica e sala operatoria in primis). Per MarketsAndMarkets il relativo mercato mondiale tra il 2013 e il 2018 dovrebbe crescere con un Cagr del 9%, per portarsi da 43 miliardi di dollari a quasi 67; da notare che il Cagr costituisce una media, ma l’accesso a metodologie di diagnosi e cura più accurate in alcune aree del globo che fino ad ora ne sono state prive potrebbe generare localmente un Cagr enorme. Anche se l’automazione di laboratorio è LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 ormai consolidata come tecnica sostitutiva della manipolazione manuale di apparecchiature e processi, oggi le tecnologie e le soluzioni ingegneristiche offerte sono di altissimo livello. La crescita del mercato è spinta da driver di domanda quali ad esempio la miniaturizzazione dei processi stessi, la necessità di maggior affidabilità e la riduzione della contaminazione dei campioni. Sul fronte dell’offerta si evidenziano soluzioni di tecnologie emergenti, come quella - ma non solo - del lab-on-chip; i produttori stanno dedicando un’ingente attività di R&S ai sistemi biotecnologici, il cui mercato è particolarmente attivo, anche con soluzioni robotizzate. In termini globali, le cifre dovrebbero passare dai 3 miliardi di dollari del 2012 ai 4,2 del 2017 (fonte: marketresearch.com). Anche il settore bellico si avvale di tecnologie di automazione sempre più avanzate. Secondo MarketsAndMarkets il mercato mondiale delle armi intelligenti dovrebbe portarsi da 3,6 miliardi nel 2013 a 5,3 nel 2018, mentre la robotica militare dovrebbe superare gli 8 miliardi nel 2016. Un ambito di particolare interesse è rappresentato dai SAS (Situation Awareness Systems), ossia da sistemi che hanno un versante anche civile; si tratta di soluzioni che attengono alla difesa ma anche alla sicurezza del territorio (homeland security), tramite un sistema di infrastrutture intelligenti, veicoli connessi in rete, e robot, incaricati di individuare potenziali elementi di pericolo. Uno sfondo invece bucolico per la smart agriculture e lo smart farming, dove diventano essenziali il monitoraggio dei raccolti e il collegamento diretto con sistemi meteorologici per approntare misure di contenimento dei danni da maltempo. Gli automi 31 AO PANORAMA destinati all’agricoltura sono apparecchia- versi casi si sale fino a 50.000 misure/s. Gli di tecnologie quali il cloud o m2m (sempre ture sui generis: veloci ma precise, minia- utenti preferiscono le apparecchiature che più pervasivi in ambito non industriale, basti turizzate al punto giusto (operano anche possono essere facilmente integrate sia in considerare il sorpasso appena avvenuto delle versioni delta da 1 kg), si muovono con sistemi centralizzati sia distribuiti sia in un dei nodi in rete sulla popolazione globale), destrezza per campi e serre, ma anche negli mix dei due sistemi. Riguardo alle moda- siano elementi che influenzeranno decisalità di configurazione della mente la tendenza verso il wireless (oggi di allevamenti intelligenti, nei strumentazione, viene pre- nicchia nell’industria), con ricadute imporquali gli AMS (Automated ferito l’uso del PC, sia per la tanti per esempio in ambiti quali l’efficienza Milking Systems) stanno configurazione sia per l’ac- energetica (monitoraggio esteso e particosostituendo i tradizionali siquisizione dati. Metodi alter- lare di ogni ganglio produttivo), la manustemi automatici di munginativi per l’acquisizione e la tenzione remota, il management del ‘time tura, ma con funzioni digitali configurazione, come l’im- to market’, si stia parlando di costruttori di molto più evolute. piego di controlli integrati macchina o di end user. Da non dimenticare nel fuo il salvataggio nello stru- Nel lungo periodo, e qui siamo più sulla turo a medio termine l’aumento/data logger, riscuo- parte ‘visionaria’ di queste poche righe, ritomazione dell’estrazione tono minore gradimento. tengo che crescerà l’interscambio tecnolomineraria, uno dei settori Fra le interfacce del PC, gico con la ‘social automation’ (smart grid, che presentano interessanti Gianluca Marengo USB ed Ethernet vengono home e building automation) si pensi per possibilità di esito. di HBM Italia considerate pressoché della esempio al tentativo in corso di portare la medesima importanza, di poco superiore a ‘realtà aumentata’ dall’entertainment all’oTrend e fattori chiave quella degli I/O digitali e delle uscite analo- peratività uomo-macchina”. dell’automazione A.O.: Nel contesto dell’automazione in- giche. Ciò evidenzia una leggera preferenza dustriale globale, quali sono i key trend per le interfacce PC, ma sussiste ancora una Walter Mandelli, R&D manager di EFA buona richiesta di apparecchiature di ac- Automazione (www.efa.it): “In questi ultimi nel medio e nel lungo periodo? Gianluca Marengo, sales manager di HBM quisizione in grado di utilizzare una larga anni abbiamo assistito a un forte incremento della competizione: Italia (www.hbm.com): “Dal punto di vista gamma di interfacce. Un oltre a dover rimanere al di HBM, i sistemi di misura e acquisizione livello di gradimento infepasso con i continui camdati si rivelano sempre più fondamentali riore (ma in progressiva crebiamenti tecnologici, è nell’ambito dell’automazione industriale scita) è quello suscitato dalle necessario raggiungerli e nell’economia dell’azienda innovativa. interfacce fieldbus”. con il minimo dispendio Per quanto riguarda la nostra diretta codi energie così da risultare noscenza, il principio ‘misurare e provare Michele Frare, general competitivi su scala gloper conoscere’ sarà sempre più adottato manager factory automabale. In questo contesto, la dall’industria e dagli enti, in considerazione tion division di Panasonic figura del system integrator soprattutto dei materiali innovativi che tro- Electric Works Italia (www. assume un’importanza stravano maggiori e nuovi settori di impiego, panasonic-electric-works. tegica, perché racchiude delle energie alternative, dei nuovi tipi di it): “Qualcuno potrebbe riWalter Mandelli la competenza e il senso propulsori. Pensiamo anche che in futuro le tenere che dopo le grandi di EFA Automazione pragmatico che servono per prove e le misure sperimentali saranno sem- accelerazioni tecnologiche pre più integrate con misure e prove virtuali: nell’ambito dell’automazione industriale realizzare architetture e infrastrutture stabili, per poter soddisfare meglio la necessità di dell’ultimo ventennio (per citarne un paio sicure, performanti e lungimiranti, ovvero integrare la prova fisica con quella virtuale, di esempi le piattaforme software stan- perfette anche sul lungo periodo. HBM ha acquisito negli anni scorsi aziende dard, come quelle nei PLC con IEC61131, o Sicuramente oggi, il fattore chiave nell’autoaltamente specializzate in software di trat- i fieldbus standard con I/O e logica distri- mazione industriale è Internet: la semplice tamento segnali, analisi dati e simulazione. buita) si possa considerare che il settore sia realizzazione di reti WAN che consentono Molti sono i settori attualmente più sensibili: entrato in una propria fase ‘matura’ dove di controllare lo stato delle linee di produdall’automotive all’aerospaziale, dal ferro- quello che si poteva ‘rivoluzionare’ è stato zione di fabbriche che si trovano dall’altra parte del mondo, l’accesso remoto agli viario al navale, dall’ingegneria dei materiali fatto. a quella civile, dal settore energetico ai labo- A confutare questa tesi un fenomeno quale Scada tramite VPN, le infinite possibilità ofla convergenza di tecnologie dal ‘consu- ferte dal cloud computing, sono solo alcuni ratori di taratura. Per quanto attiene all’acquisizione dati, mer/office’ all’industriale (una contamina- esempi degli importanti cambiamenti che segnaliamo la tendenza a incrementare il zione già avvenuta e in pieno svolgimento questa tecnologia ha introdotto. Anche la numero di canali nelle proprie misurazioni e con la rete Ethernet e tutte le sue declina- conoscenza dei database SQL e della tecciò non implica affatto la diminuzione della zioni realtime) che ritengo sia tutta di fronte nologia OPC-UA costituiscono, unitamente precisione desiderata. Le cadenze di cam- a noi, con ovviamente modelli di business all’impiego dei dispositivi mobili, parte del know-how strategico di un system integrapionamento richieste sono generalmente (redditizi) tutti da definire e verificare. fino a 10.000 misure al secondo, ma in di- Nel medio periodo ritengo che il complesso tor. I dati registrati dallo Scada rappresen- 32 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 dati sono, nell’ordine: la facilità d’impiego, cazione standard, o nell’ingresso in ambito le prestazioni, la qualità e la capacità mul- industriale della tecnologia proprietaria tifunzionale, che consenta a un’apparec- ToughPad. Ma diventa fondamentale, da chiatura per acquisizione dati di gestire parte del fornitore di tecnologia di automadifferenti grandezze di misura. Ciò conferma zione, creare una sorta di ‘cross-value’ con la percezione che il mercato il costruttore di macchine o il system interichiede una tecnologia grator, per garantirsi la competitività nel Frank Durban, division di misura intelligente, in mercato globale. L’Italia sta dimostrando, marketing manager di Parlinea con la nostra filosofia numeri alla mano, che ha le carte in regola ker Hannifin – Electromeaziendale di integrare Teds per giocare da protagonista questa partita chanical Division Europe (Transducer Electronic Data e le aziende come Panasonic hanno com(www.parker.com): “Il tema Sheet) e APM (Advanced preso che il proprio ruolo è quello di contridell’efficienza energetica Plug & Measure) nelle appa- buire a questa dinamica virtuosa”. è uno degli obiettivi prinrecchiature per acquisizione cipali che molte industrie dati (DAQ). Inoltre gli ambiti Walter Mandelli: “Anche il mercato italiano intendono raggiungere. In sempre più internazionali si sta sempre più aprendo verso le innovaquesto senso, i servomotori in cui operano le aziende zioni tecnologiche e approntando ad ape i servoazionamenti, posMichele Frare italiane, spingono queste profittare dei vantaggi che ne derivano. Il siedono la giusta tecnologia di Panasonic Electric ultime a prediligere stru- concetto fondamentale è ‘ottimizzazione’, per ottenere elevati livelli di Works Italia mentazione per prove e che di conseguenza porta con sé ‘crescita’. efficienza. Inoltre assistiamo alla crescente tendenza, da parte dei co- misurazioni che possa contare su una rete Per questo motivo siamo convinti che un struttori e degli utilizzatori, di sostituire i tra- di vendita e assistenza tecnica presente in ruolo importante verrà ricoperto dall’impiego dei MES, utilissimi per migliorare le dizionali cilindri pneumatici e idraulici con tutto il mondo”. linee produttive rendendole più efficienti cilindri elettrici. Parker sostiene quest’ultimo trend con una serie di attuatori elettrici ap- Michele Frare: “Nel mercato italiano ai fat- e redditizie; questi software vengono utilizzati per identificare e tori di cui sopra si aggiunge plicabili in diversi ambiti. ottimizzare le fermate non Guardando alla nuova direttiva macchine un’estrema vitalità del compianificate, la qualità, la geeuropea, sicuramente anche la sicurezza parto meccatronico, e più stione delle ricette, la pianirappresenta un obiettivo estremamente in particolare dell’insieme ficazione della produzione, importante da raggiungere. La richiesta delle tecnologie del motion la tracciabilità e molto altro. degli utilizzatori finali di incrementare la control, grazie a una tessuto L’integrazione tra Scada, loro produttività spinge i costruttori a im- di aziende e a un know-how MES ed ERP è diventata una plementare funzioni di sicurezza avanzate (basti pensare ai settori della priorità: non si può pensare come quella che consente di ridurre la ve- meccanica di precisione, di costruire un’azienda di locità in sicurezza piuttosto che arrestare alle macchine utensili, alla successo senza essere a cocompletamente la macchina durante la fase lavorazione metalli ecc.) noscenza di quanto accade che vedono l’Italia giocare di set-up”. Frank Durban di Parker negli impianti. I dati ci sono, da protagonista nel mondo. Hannifin vengono memorizzati, posA.O.: Per quanto concerne il mercato Anche in questo caso noitaliano, quali fattori di sviluppo si dimo- nostante la cosiddetta ‘meccanica’ possa sono essere visualizzati in grafici, tabelle e apparire tecnologia matura, il potenziale di trend e vanno saputi leggere e usare; la costreranno vincenti? Gianluca Marengo: “Il mondo dell’acqui- innovazione da esprimere nella meccatro- noscenza è tutto, anche nell’automazione sizione e analisi dei dati è caratterizzato nica al servizio dei costruttori di macchina industriale. Inoltre, anche la capacità di proda un continuo e rapido cambiamento: le è ancora di estremo interesse non solo per grammare e far funzionare le macchine è e aziende puntano a lanciare nuovi prodotti temi come la precisione/velocità/integrabi- rimarrà una competenza imprescindibile; che sfruttano tecnologie sempre più com- lità ma anche per fattori gestionali come per l’attitudine al problem-solving è una caratteristica che rende vincente un system inteplesse, riducendo sempre più i relativi tempi esempio la manutenzione predittiva. di sviluppo. Per ottenere tali scopi, spesso si Altro elemento da citare è l’evoluzione del- grator, e combinata a una mente aperta alle chiede a gran forza che la tecnologia di mi- l’HMI verso gli ‘smart device’ che ormai sono nuove opportunità di business è garanzia di sura intelligente possa richiedere personale compagni irrinunciabili della nostra vita, si affidabilità e successo”. relativamente poco addestrato. Efficienza e parli di formato del display, connettività e minori costi sono i due imperativi categorici soprattutto operatività (si pensi alle fun- Frank Durban: “I costruttori puntano a per l’industria, all’insegna della ‘riduzione zioni multitouch). Panasonic è impegnata semplificare l’installazione delle macchine dei cicli di produzione mantenendo gli stessi a diversi livelli su tutti questi fronti, per fare e a migliorare i tempi di time-to-market. livelli qualitativi’. Collocandoci nella pro- alcuni esempi nel concetto ‘eco–ideas’ di L’introduzione del concetto di motore con spettiva degli utilizzatori, le caratteristiche visualizzare per risparmiare, o nel telecon- un solo cavo può costituire un elemento di più importanti dei sistemi di acquisizione trollo PLC-based con protocolli di comuni- crescita in tal senso”. tano una miniera di informazioni, e potervi accedere in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo e riuscire a visualizzare dei report in tempo reale per l’ottimizzazione dell’OEE sono vantaggi incredibili”. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 33 AO ATTUALITÀ di Francesco Camagni Rfid: punto della situaz di una tecnologia ‘magica’ Stabilire con precisione quale sarà il futuro dell’Rfid? Difficile a dirsi forse perché l’Rfid non ha ancora sprigionato tutte le sue grandi potenzialità applicative…. Q http://www.manufacturingdigital.com/ uando si parla di Rfid (Radio Frequency Identification) si fa riferimento a una tecnologia nata durante la seconda guerra mondiale, dettata dalla necessità di distinguere gli aerei alleati da quelli nemici. Da quel momento in poi derivazioni e brevetti sono stati numerosi, ma la sua diffusione è avvenuta principalmente dagli anni Novanta in poi, di pari passo con i sempre crescenti livelli di miniaturizzazione dei sistemi. Oggi il campo come il monitoraggio dei rifiuti, la monetica, i camerini virtuali e la rilevazione dei parametri Francesco Camagni, direttore ambientali. In base commerciale Partner Data alle stime realizzate da IDTechEx, dell’identificazione a radio frequenza è nel 2014 saranno vendute nel mondo uno dei più fertili terreni di ricerca e inno- 7,1 miliardi di tag, contro i 5,9 miliardi vazione al servizio di un numero sempre venduti nel 2013. Ma quali sono i settori crescente di potenziali fruitori. Secondo maggiormente interessati? In base ai dati una ricerca realizzata dalla società IDTe- di vendita disponibili, sappiamo che l’Rfid chEx, infatti, il mercato globale dell’Rfid sta vedendo una rapida crescita nell’etivaleva 6,98 miliardi di dollari nel 2012, chettatura per l’abbigliamento, scopo per 7,88 miliardi di dollari nel 2013 e nel 2014 il quale, solo nel 2014, sono impiegate 3 è già salito a 9,2 miliardi. La previsione per miliardi di etichette con tecnologia Rfid. il 2024 è che tag, lettori, software per card Sempre nel 2014, serviranno 700 milioni Rfid, etichette e tutti gli altri formati di ap- di tag destinati ai biglietti di transito e plicazione della tecnologia Rfid varranno 425 milioni dedicati alla marcatura degli complessivamente animali. Il motivo di una crescita tanto 30,24 miliardi di sostenuta sta nei benefici che l’Rfid offre dollari. I campi di sia all’utilizzatore finale, sia a chi decide di applicazione della implementare questa tecnologia, in primis tecnologia Rfid il miglioramento dei processi e il consesono molteplici e guente aumento di efficienza. La tecnospaziano da quelli logia Rfid, infatti, è una tecnologia di tipo più diffusi come il pervasivo: indipendentemente dal punto controllo delle pre- della filiera in cui viene implementata, senze e accessi, la riesce a portare giovamento sia a monte logistica di magaz- sia a valle. Ad esempio l’Rfid permette di zino e trasporti, la fare un inventario più velocemente e con bigliettazione elet- meno errori (in un’ora e mezza, con l’Rfid, tronica o l’iden- si possono inventariare 15.000 capi di abtificazione degli bigliamento con il 97% di accuratezza), animali, a quelli una gestione puntuale degli out of stock, più all’avanguardia un sensibile miglioramento della shop 34 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Fonte: http://www.morguefile.com/ azione e futuro experience, lo snellimento delle code alle casse e l’aumento della redditività. Inoltre, in un periodo storico in cui consumatori e autorità sono sempre più attenti alla sicurezza della filiera dei prodotti e si richiede sempre maggiore accuratezza delle informazioni presenti sugli stessi, le aziende che si avvalgono della tecnologia Rfid per aumentare la propria sicurezza e protezione contribuiscono anche a innalzare gli standard globali, acquisendo vantaggio rispetto ai concorrenti. Oltre ai vantaggi associati al minor impiego di ore di lavoro e personale, o alla riduzione di errori umani, l’Rfid offre prerogative non quantificabili in termini economici perché riguardanti il benessere della collettività: si pensi alla possibilità di identificare correttamente una sacca di sangue prima di una trasfusione oppure di controllare che il ciclo del freddo non sia stato interrotto lungo la filiera durante il trasporto. Stabilire con precisione quale sarà il futuro dell’Rfid è difficile proprio perché si tratta di un settore in continua evoluzione e perché l’Rfid non ha ancora sprigionato tutte le sue grandi potenzialità applicative. Sicuramente si andrà verso una ulteriore miniaturizzazione e l’integrazione di più tecnologie all’interno dello stesso dispositivo, per consentire alla medesima applicazione di gestire più possibilità applicative di tag diversi, abbattendo così i costi di infrastruttura. Un ruolo di primo piano, inoltre, sarà giocato dagli smartphone, che, grazie alla tecnologia NFC, implementata in oltre 200 milioni di telefoni cellulari solo quest’anno, verranno sempre più utilizzati sia come lettori sia come tag, dando vita alla preannunciata Internet of Thing (IoT), dove gli oggetti che ci circondano si renderanno riconoscibili, potranno comunicare dati su se stessi e accedere a informazioni aggregate da parte di altri. In quest’ottica, in futuro si sfrutteranno sempre di più la tecnologia UHF (Ultra High Frequency), meno costosa e con prospettive più interessanti riguardanti la IoT e la tecnologia Rfid Bluetooth Low Energy che consentirà agli utenti di poter utilizzare il proprio smartphone come un tag interattivo. Il consiglio alle aziende che vogliano dotarsi di questa tecnologia è di affidarsi a consulenti esperti, che possano individuare obiettivi, limiti e reali possibilità di impiego, con un occhio di riguardo all’estrema difficoltà di riuscire a elaborare e integrare la grande mole di informazioni che la tecnologia Rfid mette a disposizione. In Italia lo sviluppo di applicazioni Rfid procede ancora a rilento, sia per una carenza di competenze, sia per una carenza di progetti di una certa rilevanza che possano fare da volano per applicazioni su più vasta scala. Il rischio derivante da installazioni approssimative, risultato di una scarsa competenza in materia, è il crearsi di una disillusione che sortirebbe effetti deleteri in un mercato che ha sempre guardato all’Rfid come a una tecnologia ‘magica’, in grado di risolvere tutti i problemi. Partner Data – www.partnerdata.it AO ATTUALITÀ di Davide Paterlini Il trattamento HPP trova numerose applicazioni nel settore dell’industria alimentare L’alta pressione nel mondo alimentare È stata presentata a Milano una realtà italiana in grado di offrire in modo specialistico e dedicato il servizio di trattamento degli alimenti con la tecnologia delle alte pressioni A l Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano è stata presentata alla stampa HPP Italia, un’azienda con sede nella food valley parmense, a Traversetolo, realtà imprenditoriale italiana in grado di offrire, in modo specialistico e dedicato, un servizio di trattamento degli alimenti con il metodo dell’alta pressione (HPP - High Pressure Processing). HPP Italia nasce con l’idea di aiutare le aziende del mondo food & beverage a sfruttare la tecnologia delle alte pressioni: un metodo già ampiamente diffuso negli Stati Uniti, che ha il vantaggio di fornire prodotti alimentari che mantengono inalterate le proprie caratteristiche organolettiche, in termini di profumo, colore, consistenza e sapore, e le proprietà nutritive e, che, al contempo, rappresentano il massimo in materia di sicurezza alimentare e hanno una shelf life notevolmente più lunga. Per l’industria alimentare italiana, quindi, adottare il metodo HPP significa soddisfare le esigenze di consumatori sempre più evoluti e attenti alla qualità e alla salubrità di ciò che mangiano, garantirsi una maggiore brand protection e aprirsi nuovi orizzonti di business. Per un’azienda food italiana fortemente vocata all’internazionalizzazione, la tecnologia delle alte pressioni può essere lo strumento ideale per risolvere il problema dei rigidi vincoli sanitari imposti da alcuni Paesi sull’esportazione di prodotti alimentari: si pensi, ad esempio, alle problematiche legate a listeria e salmonella. HPP Italia è in grado di utilizzare l’innovativo trattamento HPP su molti alimenti, sia solidi sia liquidi: salumi, prodotti lattiero-caseari, pesce, prodotti gastronomici RTE (ready-toeat), succhi e polpe di frutta, passate di pomodoro, salse e altro. A presentare questo nuovo, ambizioso progetto è stato il CEO Giulio Gherri, che ha un solido background imprenditoriale legato al mondo dei salumi, essendo anche amministratore delegato del prosciuttificio San Michele – Terre Ducali. “HPP Italia nasce in Che cos’è il trattamento HPP? H PP (l’acronimo sta per High Pressure Processing) è un trattamento tecnologico innovativo che prevede di sottoporre i prodotti alimentari a pressioni notevolmente superiori a quella dell’ambiente. Ciò determina modificazioni dei sistemi cellulari (a livello di struttura, attività e funzionalità) e dei componenti macromolecolari degli alimenti che possono avere consistenza sia solida sia liquida. L’obiettivo del trattamento HPP è quello di ottenere inattivazione microbica ed enzimatica, così da stabilizzare microbiologicamente i prodotti alimentari. 36 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 risposta all’esigenza specifica dell’azienda di famiglia di trovare un sistema di pastorizzazione a freddo e di sterilizzazione adatto al Prosciutto di Parma DOP, come per altri salumi a più breve stagionatura, per garantirci nuove opportunità di business legate all’internazionalizzazione” spiega Giulio Gherri. “Una sfida complessa, perché parliamo di un prodotto alimentare molto denso, secco, di dimensioni relativamente grandi, non facile da trattare dopo il confezionamento evitando problemi come la perdita di consistenza o la genesi di odori sgradevoli”. “Dopo una serie di test” continua Giulio Gherri “i nostri ricercatori sono giunti alla conclusione che il metodo migliore è quello rappresentato dalle alte pressioni idrostatiche. Di qui l’idea di creare uno spin-off aziendale dedicato all’offerta di questo servizio, di cui possano beneficiare altri imprenditori del mondo food & beverage”. L’intervento del CEO di HPP Italia è stato corroborato dai risultati di uno studio condotto da Izsler - Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. A presentarlo è stato Giuseppe Merialdi, dirigente responsabile della sezione di Bologna: “Abbiamo condotto una sperimentazione su prodotti di salumeria italiana destinati anche all’esportazione negli USA, per valutare gli effetti del trattamento atermico HPP sul rischio di contaminazione da Listeria monocytogens”. Si tratta di un batterio molto resistente alle condizioni ambientali, responsabile della listeriosi: una patologia pericolosa, in parti- HPP Italia, azienda con sede nella food valley parmense, è una realtà imprenditoriale italiana in grado di offrire un servizio di trattamento degli alimenti con il metodo dell’alta pressione colare, per le donne incinte in quanto può portare all’aborto, a decessi intrauterini o alla nascita di bambini con setticemia o soggetti allo sviluppo di meningite, per gli anziani e per le persone con sistema immunitario compromesso. Per i prodotti alimentari destinati al mercato americano deve essere garantita l’assenza totale di contaminazione. “I risultati dell’applicazione della tecnologia delle alte pressioni sono stati molto promettenti” conclude Merialdi “con un significativo abbattimento della contaminazione superficiale e profonda da Listeria”. Le collaborazioni Partner di Giulio Gherri nel progetto HPP Italia è Massimo Monti, CEO di Foods Import, azienda nata nel 1903 e specializzata nella commercializzazione di baccalà e stoccafisso. “Da alcuni anni abbiamo intrapreso la strada delle alte pressioni. Una scelta dettata da una duplice necessità: da un lato, soddisfare le esigenze di un consumatore che chiede prodotti alimentari privi di conservanti, pratici, caratterizzati da un elevato contenuto di servizio e facili da utilizzare. Dall’altro, offrire al mercato un baccalà pronto da cucinare, già reidratato, con una scadenza sufficientemente lunga”. “Il ricorso al metodo HPP” continua Massimo Monti “ci ha permesso di ottenere un prodotto privo di conservanti, dal contenuto salino molto basso e dalle cariche batteriche abbattute, con una scadenza 10 volte più lunga rispetto al pesce non trattato. Ora il consumatore può conservare in frigorifero per 30 giorni un filetto di baccalà: quando ha voglia di mangiarlo, non deve più attendere tre giorni per ammollare il prodotto. Basta aprire la confezione, sciacquarne il contenuto sotto acqua fredda e cucinare il tutto. Grazie alla tecnologia delle alte pressioni abbiamo poi allargato il campo di commerciabilità dei nostri prodotti a tutto il territorio italiano e anche ad alcuni Paesi confinanti”. A garantire l’unicità e l’efficacia del trattamento dei prodotti alimentari con la modalità dell’alta pressione che HPP Italia offre alle industrie food & beverage è la collaborazione tecnologica con Avure Technologies, una statunitense con una comprovata esperienza nella tecnologia delle alte pressioni applicata ai settori food e meccanico: sono oltre 1.700 i sistemi ad alta pressione installati da Avure Technologies in tutto il mondo. Con questa azienda, HPP Italia ha siglato un accordo di collaborazione in esclusiva: ciò ha portato all’installazione nel plant di Traversetolo di una macchina top di gamma, per un investimento superiore a due milioni di euro. Grazie alla profonda conoscenza delle normative del mercato americano in termini di sicurezza alimentare, rischi di contaminazione da batteri e shelf life propria di Avure Technologies, HPP Italia è inoltre in grado di offrire un servizio specializzato ai propri clienti interessati a esportare Oltreoceano. Tim Hunter, marketing manager Avure Technologies ha spiegato che “Da molti anni lavoriamo allo sviluppo della tecnologia delle alte pressioni. Inoltre siamo impegnati a educare su questo tema e a lavorare in sinergia con realtà con la FDA – Food and Drug Administration, l’Ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Oggi l’FDA ha compreso l’importanza del metodo HPP e lo considera un’ottima soluzione per garantire la sicurezza alimentare dei cibi, per preservarne le proprietà nutritive, eliminare il ricorso a conservanti e incrementare la shelf life”. “Oggi, negli USA, il trattamento degli alimenti con le alte pressioni è una pratica largamente accettata nel mondo retail” ha aggiunto Glenn Hewson, HPP retail consultant. “Per un retailer, scegliere il metodo HPP significa offrire al proprio consumatore un prodotto migliore in termini di qualità e di sicurezza alimentare, ridurre gli sprechi e ampliare la distribuzione a una rete molto più ampia di punti vendita”. A quali esigenze risponde il trattamento HPP? Q uando si parla di cibo, sempre più spesso il consumatore moderno esprime due esigenze: da un lato, la ricerca della freschezza, dall’altro, la garanzia di una maggiore sicurezza alimentare. Pensiamo, in particolare, alle persone che, per motivi legati alla professione, pranzano fuori casa consumando piatti pronti (alimenti Ready-To-Eat): la richiesta è quella di prodotti con valori nutrizionali non compromessi dalle lavorazioni industriali, privi di additivi o conservanti e, al contempo, massimamente sicuri. La tecnologia della lavorazione ad alta pressione risponde a questa duplice esigenza. Questo trattamento, infatti, conserva gli alimenti in uno stato assai vicino al loro aspetto naturale, preservandone qualità, profumo, colore, consistenza, sapore, contenuto nutrizionale. Al contempo, ne estende la conservabilità e li rende del tutto sicuri sotto il profilo igienico. Quali alimenti possono essere trattati con il metodo HPP? I l trattamento HPP trova numerose applicazioni nel settore dell’industria alimentare: attualmente è diffuso principalmente in Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e l’Australia. Enormi sono le potenzialità di sviluppo legate all’Europa. Questa tecnologia viene oggi utilizzata per trattare alimenti come succhi di frutta, marmellate, paste, sughi, piatti precucinati a base di carne e pesce, prodotti a base di carne e salumi stagionati. Il metodo HPP si applica, quindi, sia ad alimenti solidi sia liquidi: ma non tutti gli alimenti possono essere così trattati. In generale, sono buoni candidati per la tecnologia HPP gli alimenti che contengono acqua ma non gas e che sono caratterizzati da un elevato contenuto acido. Inoltre, dato che gli alimenti solidi vengono trattati già impacchettati, è bene precisare che non tutti i packaging sono adatti al processo: è il caso del vetro, dell’alluminio (e dei metalli in generale), del cartone. Per semplificare, i packaging migliori sono quelli ermetici e che assicurano il minor contenuto d’aria al proprio interno (il sottovuoto è l’optimum). Altro aspetto da tenere in considerazione, dato che il metodo HPP comporta l’immersione del prodotto nell’acqua, etichette e grafiche devono essere ‘water friendly’. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 37 AO ATTUALITÀ Come funziona il trattamento HPP? Dalla parte della scienza Il tema del trattamento ad alte pressioni degli alimenti è stato sviluppato secondo una prospettiva scientifica da Gianni Galaverna, Università degli Studi di Parma – Dipartimento di Scienze degli Alimenti, che ha illustrato alcuni esempi concreti di applicazione delle alte pressioni, soffermandosi, in particolare, sugli effetti sul mantenimento del valore nutrizionale e degli aspetti organolettici degli alimenti. Lo stesso Galaverna ha descritto alcuni possibili impieghi innovativi del metodo HPP per l’ottenimento di prodotti con nuove caratteristiche, ad esempio in termini di consistenza, o per il recupero e l’estrazione di componenti bioattive da fonti naturali. “Rispetto ai più diffusi trattamenti termici di pastorizzazione e sterilizzazione per rendere inattivi microrganismi ed enzimi indesiderati” ha concluso Galaverna “il trattamento ad alte pressioni degli alimenti risulta più ef- S e parliamo di alimenti solidi, in un tipico processo con l’alta pressione, il prodotto, confezionato in packaging flessibile (quasi sempre plastico, non necessariamente sottovuoto), viene caricato in un cilindro in metallo a pareti spesse, noto con il nome di camera cilindrica ad alta pressione. Questa viene riempita con un fluido idraulico (in genere, acqua) in grado di trasmettere la pressione, che può raggiungere fino a 6.000 atmosfere: la pressione, generata da un sistema di pompe a stantuffo, viene applicata per alcuni minuti, in genere da uno a cinque. In seguito, il sistema di decompressione depressurizza la camera cilindrica: il prodotto trattato può essere ora rimosso ed esce dall’autoclave dalla parte opposta rispetto a quella di entrata. Nel caso degli alimenti liquidi, il funzionamento del metodo è analogo: semplicemente, il trattamento può essere effettuato esercitando direttamente la pressione sull’alimento, senza bisogno che questo sia confezionato. ficace nel preservare gli aspetti organolettici e nutrizionali che sono normalmente affetti dai processi termici”. Pierpaolo Rovere, tecnologo alimentare del Parco Agroalimentare di San Daniele, ha invece ricordato il ruolo italiano nel campo della ricerca scientifica in materia di HPP. Un primato, che, almeno finora, non era stato tradotto in applicazioni concrete, secondo una prospettiva business. Spiega Rovere “Di HPP si parlava già nel 1899: quell’anno lo statunitense Hite applicò questa Quali sono le basi scientifiche del trattamento HPP? L’ impiego industriale delle alte pressioni si fonda innanzitutto sul principio isostatico di Pascal. Secondo questa legge della fisica dei fluidi, se si esercita una determinata pressione in un punto su un fluido incomprimibile (nel caso del trattamento HPP, l’acqua), la pressione si trasmette integralmente e con la stessa forza in tutte le direzioni e, quindi, anche sulla superficie di un corpo immerso in quel liquido (nel nostro caso, l’alimento). E questo indipendentemente dalla forma e dalle dimensioni di quel corpo. Il principio di Pascal spiega perché i prodotti alimentari sottoposti a trattamento HPP conservino la propria forma, anche se sottoposti a pressioni estreme. Nell’impiego industriale delle alte pressioni entra poi in gioco anche un secondo principio della fisica: quello di Le Chatelier. Tale principio stabilisce che, applicando una pressione a un sistema in equilibrio, saranno favorite quelle reazioni che portano a una riduzione di volume, per limitare al minimo indispensabile gli effetti della pressione. In altre parole, le alte pressioni idrostatiche tendono a scindere le molecole complesse e di grandi dimensioni presenti negli alimenti, come ad esempio le proteine e gli amidi: si originano così, rispettivamente, peptidi, aminoacidi, zuccheri semplici, zuccheri composti gelatinosi, con l’effetto che diminuisce la consistenza del prodotto e aumenta la digeribilità dell’alimento. Le vitamine, invece, essendo molecole di piccole dimensioni, non subiscono alcuna modificazione strutturale. Nel caso dei microorganismi, le alte pressioni determinano un effetto sanificante, che si manifesta con una modifica della struttura cellulare e del suo funzionamento tale da comportarne l’uccisione. tecnologia per pastorizzare il latte, preservandone le proprietà nutritive. Ma è soltanto a partire dagli anni Novanta del XX secolo che appaiono sul mercato, più precisamente in Giappone, i primi alimenti così trattati. A partire dal 1992 noi italiani abbiamo contribuito a sviluppare questa tecnologia: abbiamo spinto verso i sistemi commerciali orizzontali, abbiamo dimostrato che con il metodo HPP è possibile inattivare il botulino e i prioni e che il controllo delle temperature di processo è fondamentale, abbiamo prodotto il primo campione di ragù di carne sterilizzato, stabile a temperatura ambiente, con le alte pressioni e così abbiamo mandato i primi prodotti HPP sulla Stazione Spaziale con la MIR, per un test di gradimento”. “Le alte pressioni” conclude Rovere “sono un esempio di come una tecnologia sviluppata nel nostro Paese, con forti investimenti in ricerca sia di base sia pre-competitiva, abbia paradossalmente trovato credito all’estero. Oggi, a distanza di 20 anni, c’è chi guarda al futuro industriale del nostro Paese con fiducia. Il concreto sviluppo che viene presentato oggi ne è un esempio ed è quanto tutti noi ricercatori per anni abbiamo creduto”. HPP Italia - www.hppitalia.it Avure Technologies – www.avure.com Quali sono i benefici assicurati dal trattamento HPP? I benefici assicurati dall’applicazione industriale del trattamento HPP agli alimenti sono estremamente significativi. Per iniziare, le alte pressioni idrostatiche eliminano dai prodotti forme microbiche potenzialmente pericolose per la salute umana e frenano la proliferazione di microflore alteranti. Pensiamo alla famiglia dei batteri Listeria, responsabile della listeriosi che ha effetti gravi sull’uomo (elevati tassi di ricovero ospedaliero e mortalità), alla Salmonella e all’Escherichia Coli. Il consumatore è quindi più tutelato sotto il profilo della sicurezza alimentare mentre l’industria alimentare che decide di trattare i propri alimenti con questo metodo si assicura una forte brand protection. Le alte pressioni idrostatiche si inscrivono poi nella categoria dei processi atermici di condizionamento/conservazione degli alimenti: dato che per devitalizzare le forme microbiche presenti nel substrato alimentare non è necessario che la temperatura del prodotto salga di molto, si può affermare che sostanzialmente il metodo HPP non incide sulle caratteristiche del prodotto. Questo sia a livello qualitativo e organolettico (aspetto, colore, consistenza, profumo, sapore e gusto) sia sotto il profilo nutrizionale. In questo modo l’industria alimentare può offrire alimenti ready-to-eat che rispondano alle esigenze di freschezza e naturalità espresse dai consumatori. Il terzo, importante vantaggio garantito dal trattamento HPP è rappresentato da un’estensione significativa della shelf life, destinata almeno a raddoppiare. Oltre che in una migliore protezione della qualità del prodotto alimentare, la shelf life si traduce in una maggiore convenienza per il consumatore e in vantaggi distributivi per l’industria alimentare, con la possibilità di approcciare nuovi mercati, facendo arrivare i propri prodotti in aree del mondo sempre più lontane. 38 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 l - Progea Sr rino 30.09.2014 14 0 2 w o h s Road 014-To enze 25.09.2 o 07.10.2014 ir F 14 0 .2 9 is Bologna 23.0rgamo 02.10.2014-Trev rogea.com p @ Be g n arketi Iscriviti a m La tecnologia software per i sistemi più evoluti La nuova era della supervisione per tecnologie d’eccellenza. La tecnologia Scada/HMI affidabile e robusta, potente e flessibile. Automation Platform.NExT™ è la piattaforma del futuro sulla quale basare le proprie architetture software di supporto ai processi decisionali. 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U Un polo tecnologico n nuovo evento, organizzato da Messe Frankfurt Italia (www. messefrankfurt.it) ed Ethernet Powerlink Standardization Group (Epsg) (www.ethernetpowerlink.org), ha tutte le caratteristiche per catalizzare l’attenzione e l’adesione delle aziende che utilizzano l’interfaccia Powerlink. Si tratta della prima edizione della ‘Italian Powerlink Convention’ che debutterà l’8 ottobre 2014 al Tecnopolo di Reggio Emilia, e sarà il primo evento mondiale del genere. Il nostro Paese ospiterà la prima edizione grazie a un mercato che vanta eccellenti costruttori di macchine, utenti finali competenti, integratori esperti e tanti fornitori di dispositivi Powerlink. La convention sarà dunque una occasione di contatto tra le aziende produttrici di prodotti con interfaccia Powerlink e tutti gli utilizzatori italiani, ma sarà anche 40 Sviluppatori, integratori di sistema, responsabili di automazione, direttori tecnici e di stabilimento: questo il target di riferimento. A Powerlink si toccheranno diversi aspetti della tecnologia, dai meccanismi di gestione dei dati all’implementazione della tecnologia open source, alla configurazione dei dispositivi in campo. Presentazioni tecniche, riguardanti i diversi aspetti implementativi e i vantaggi ottenibili da questa tecnologia, si alterneranno a dimostrazioni pratiche e a testimonianze dirette da parte di relatori provenienti dall’industria, che porteranno esempi di utilizzo e analizzeranno insieme alla platea casi reali con diverse complessità ed esigenze, illustrando poi le soluzioni adottate. Nell’area espositiva attigua alla sala conferenze sarà inoltre possibile vedere dal vivo la vasta gamma di prodotti con interfaccia Powerlink disponibili sul mercato, proposti LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 direttamente dai diversi produttori di sensori, attuatori, controller, dispositivi di rete ecc. La convention ha già raccolto l’adesione dei seguenti sponsor: ABB, B&R, Cognex, Comau, Eaton, Festo, Hilscher, HMS, Laumas, MTS Sensor, Nord Drivesystems. “L’Italia è un ottimo campo di applicazione per Powerlink” afferma Stéphane Potier, technology marketing manager Epsg. “Ottimi costruttori di macchine, utenti finali competenti e importanti fornitori con una vasta offerta di componenti. C’è ancora un grande potenziale da sfruttare, per questo il gruppo Ethernet Powerlink Standardization Group ha deciso di sostenere lo sviluppo del business in Italia. L’evento si concentrerà su un target tecnico proveniente sia dal consorzio Epsg (soci e sviluppatori di prodotti) sia dagli utilizzatori della tecnologia Powerlink. L’idea è di coinvolgere tutte le aziende partecipanti, condividendo idee e proposte, con l’obiettivo di rispondere al meglio alle esigenze e alle aspettative che ruotano intorno al progetto”. Il Tecnopolo è collegato da un trenino elettrico alla nuova fermata Mediopadana dell’alta velocità ferroviaria. Tecnopolo è stato inaugurato nel 2012 nel riqualificato capannone 19 delle ex Officine Meccaniche Reggiane. Al suo interno sono presenti laboratori e centri di ricerca focalizzati su meccatronica, costruzioni, agroalimentare, energia e ambiente. Messe Frankfurt Italia – www.messefrankfurt.it Epsg – www.ethernet-powerlink.org AO ATTUALITÀ di Paola Redili SMW Rome 2014: sette giorni tutti ‘social’ In autunno si terrà a Roma un evento internazionale considerato tra i più importanti, coinvolgenti e innovativi al mondo: SWM-Social Media Week, organizzato da Business International-Fiera Milano Media dal 22 al 26 settembre S arà Business International, società di Fiera Milano Media, a organizzare dal 22 al 26 settembre prossimi a Roma la manifestazione SMW-Social Media Week, che si svolgerà come sempre in contemporanea in cinque continenti (Nord America, Sud America, Asia, Africa ed Europa), coinvolgendo oltre alla Capitale altre 11 città: Londra, Berlino, Johannesburg, Los Angeles, Sao Paulo, Sidney, Toronto, Mumbai, Miami, Rotterdam e Chicago. Milioni di utenti fruiranno in contemporanea delle iniziative che si terranno localmente, per cui le aziende sponsor che parteciperanno all’edizione capitolina avranno visibilità a livello mondiale. Nata per curare e condividere le idee più originali, le nuove tendenze tecnologiche e l’impatto dei social media sulle imprese, la società e la cultura, SMW, che viene sponsorizzata a livello globale da Nokia, costituisce una piattaforma di dimensioni mondiali; la manifestazione si svolge ogni anno in 26 diverse città, ospitando circa 2.500 eventi e coinvolgendo 100.000 partecipanti e oltre 1 milione di follower; ai due eventi annuali di febbraio e settembre partecipano in media dieci città simultaneamente. L’audience è variegata, composta da marketing manager, imprenditori, ‘evangelist’ del digitale e semplici ‘consumatori’ delle tecnologie d’interconnessione; ogni anno partecipano inoltre all’incontro i maggiori brand quotati a livello mondiale, insieme a piccole e medie imprese che hanno capito l’importanza del mondo della ‘connessione’ e sono intenzionate a coglierne tutti i vantaggi, nonché enti e istituzioni, che vengono coinvolti attivamente. La copertura globale della ‘settimana digitale’ cresce del 20% ogni anno con nuove città che si aggiungono di volta in volta. La SMW di New York dello scorso febbraio, per esempio, ha ricevuto nel complesso 5.000 citazioni da parte di, fra gli altri, CNN, NY Times, TNW, Huffington Post, The Guardian, CQ Italia, Wired, e ha visto l’utilizzo di oltre 717 hashtag. La SMW di Milano nel 2013, invece, con oltre 11.000 ore di streaming video, ha ospitato 600 speaker registrando 280.000 social action e 10.000 partecipanti. Obiettivo della manifestazione è diffondere le nuove potenzialità che la rete e i social media sono in grado di offrire proponendo momenti di riflessione e percorsi tematici incentrati su un unico ‘global theme’: ‘The Future of Now: Always-on, Always Connected’. Si tratta dunque di un’occasione da non perdere per studiare a fondo il cambiamento che a livello globale sta coinvolgendo tutte le città del mondo, fornendo un quadro di riferimento per affrontare le questioni relative all’impatto dei social media e della tecnologia sulla realtà di ogni giorno, come ha sottolineato Antonio Greco, AD di Fiera Milano Media: “SMW rappresenta un’occasione di rilievo internazionale volta a focalizzare l’attenzione sulla grande importanza LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 del digitale e dei social media nello sviluppo delle attività delle aziende, del business, dei network professionali e del collegamento tra le persone. Un mondo che è entrato a far parte della vita di tutti, da cui non si può prescindere e da cui si devono trarre spunti, idee e tendenze”. Tutti gli interessati al mondo dell’innovazione, del Web, del digitale e dei social media (manager e imprese private, pubblica amministrazione e istituzioni, imprenditori, start‐up, liberi professionisti...) possono candidarsi entro il 31 luglio 2014 per diventare protagonisti della Social Media Week di Roma, ospitando e realizzando uno o più eventi, seminari o incontri, in linea con uno dei percorsi tematici previsti. Business International verificherà la reale coerenza con il percorso prescelto e, qualora necessario, assisterà il proponente nella definizione dei contenuti. Lo ‘Sponsor’ potrà affiancare il proprio brand ai contenuti e ai relatori proposti da Business International in una o più iniziative, oppure prendere parte a un evento con un breve speech, purché coerente con le tematiche affrontate. Per candidarsi basta compilare il form online nella sezione ‘partecipa’ del sito ufficiale SMW di Roma www.socialmediaweek.org/rome. Business International www.businessinternational.it Fiera Milano Media www.fieramilanomedia.it 41 AO ATTUALITÀ di Fabiana Bastianini Faccia a faccia sul Wireless LAN Enterprise Un colloquio con Marco Olivieri, channel account manager di Aruba Networks, e Andrea Rizzo, Co-CEO di Elmat, per presentare i punti di vista sul Wireless LAN Enterprise L’ aumento dei dispositivi mo- che il mercato del Wireless LAN in generale bili e la crescente tendenza è in continua crescita ormai da anni, la faverso l’utilizzo di applicazioni scia enterprise rappresenta sicuramente la wireless con requisiti sempre componente con la curva di crescita più più elevati in termini di ve- recente e più evidente. Ricerche di mercato locità di trasmissione, rende essenziale l’impiego di un modello completamente nuovo, basato su un’architettura di rete aziendale totalmente wireless. Aruba Networks ed Elmat, legate da una solida e proficua collaborazione, ci raccontano il mondo del Wireless LAN Enterprise. Le due aziende, l’una con un Fonte: http://www.corbisimages.com/ ruolo importante per i prodotti del Wireless LAN, l’altra fortemente radicata nel mondo enterprise, indicano che le aziende stanno progetrinnovano la sinergia di propositi per am- tando un’estensione media del 20% dei pliare le opportunità offerte dai nuovi di- punti accesso entro il 2015. spositivi in Italia e ci raccontano il mondo del Wireless LAN Enterprise, visto dalla A.O.: Quali sono i principali trend tecnologici, intesi anche come ‘comporparte del vendor e del distributore. tamenti’ degli utenti nell’utilizzo della Automazione Oggi: Come sta andando il tecnologia, che stanno condizionando mercato del Wireless LAN Enterprise in gli attuali modelli organizzativi aziendali? Italia? business stesso. In affiancamento a questo c’è la sempre più alta richiesta di accesso come guest anche nella vita quotidiana, negli hotel, nei negozi, negli ospedali, durante le code d’attesa agli sportelli, nelle piazze nei bar ecc… Olivieri: Attualmente il fenomeno più diffuso è il Bring Your Own Device, cioè la tendenza di ognuno di noi e quindi dei dipendenti a qualunque livello, a utilizzare il proprio dispositivo aziendale all’interno della rete aziendale spesso per fini legati al Olivieri: Questo fenomeno sta cambiando le regole del gioco, quindi anche la coscienza che gli utenti hanno intorno al tema della sicurezza: un’opportunità per chi come noi si occupa a livello professionale di offrire le migliori soluzioni di rete. Marco Olivieri: Il mercato ad oggi è in crescita del 30% ma ci aspettiamo a breve un’impennata delle vendite nel mondo wi-fi e mobilità. Andrea Rizzo: Partendo dal presupposto 42 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Rizzo: Nel termine ‘mobile’ si possono forse riassumere i comportamenti che determinano a loro volta i trend tecnologici. Un tempo il concetto di mobile era legato prevalentemente all’uso del laptop per accesso ai documenti aziendali e qualche videochiamata. Oggi viviamo un concetto di mobile che grazie a tablet e smartphone viene spinto ben oltre il business e abbraccia un uso quotidiano della rete a 360 gradi. A.O.: Fenomeno di Byod (Bring Your Own Device) e proliferazione di app mobile: un ostacolo o un’opportunità di evoluzione in grado di spingere le aziende ad adottare misure di sicurezza più rigide e fornire prestazioni di rete dalle performance adeguate? Rizzo: Dietro a un fenomeno si nasconde sempre un’opportunità e un rischio. Ritengo che il Byod stia già evolvendo dalla posizione di opzione a quella di scelta doverosa quando si mette mano all’infrastruttura esistente o in fieri. A fronte di questa evoluzione le aziende devono rispondere anche con misure di performance e sicurezza adeguate. Non vi è boomerang peggiore dell’innovazione che disattende le aspettative. A.O.: Qual è il grado di penetrazione del wi-fi 802.11ac all’interno del tessuto imprenditoriale italiano? Olivieri: Ad oggi in Italia il nuovo protocollo 11ac è ancora agli albori, ma prestissimo tutti i nuovi apparati si adegueranno a questa tecnologia. Rizzo: Distinguerei la diffusione degli apparati dall’utilizzo del protocollo. Come sempre accade, prima si diffondono gli apparati con a bordo protocolli più performanti e solo a seguire i device iniziano a montare i chip compatibili. Man mano che usciranno device compatibili, le vendite degli apparati 802.11ac migreranno bruscamente a proprio favore. A.O.: Le imprese stanno imparando ad acquisire il potenziale e le opportunità che offre la migrazione allo standard 802.11ac? Olivieri: In realtà no. A oggi in Italia c’è molta disinformazione sulle tematiche del wi-fi e sul mondo legato al mobile. È necessaria una continua azione di informazione e formazione per diffondere cultura a tutti i livelli. Rizzo: Dove vi sia un interlocutore illuminato e competente, la vendita si sta spostando a favore di apparati 802.11ac con la consapevolezza che al momento possono non venire sfruttate tutte le potenzialità del nuovo standard. La possibilità di un utilizzo definito Combo, in grado cioè di leggere il protocollo precedente N, non può che facilitare la migrazione. A.O.: Il wi-fi in chiave cloud, con la sua semplicità di gestione e una velocità di connessione nettamente superiore, rappresenta oggi lo strumento di connes- sione WLan aziendale per eccellenza? Olivieri: Bisogna chiarire bene cosa significa cloud wi-fi. Molti utilizzano questa definizione in modo non appropriato. La rete wi-fi mobile sta diventando una parte fondamentale dell’infrastruttura aziendale e il cloud offre vantaggi in termini di semplicità d’uso ed economie di scala. Rimane A.O.: Quali sono gli strumenti di vendita indispensabili e quali fanno invece fare il salto di qualità? Olivieri: Gli strumenti di vendita essenziali sono la semplicità dell’offerta e l’autogestione delle reti. Il salto di qualità invece lo fanno le funzionalità evolute, come il management via cloud, la gestione degli utenti ospite, la gestione degli applicativi aziendali direttamente dalle reti mobili e la gestione delle politiche di accesso. Rizzo: La conoscenza è sempre l’elemento determinante, l’ago della bilancia della diffusione corretta dell’innovazione. Andrea Rizzo Marco Olivieri Preciso ‘corretta’ perché la di Elmat di Aruba Networks disponibilità e la curiosità però fondamentale avere una buona rete nei confronti delle nuove tecnologie è imcablata che possa essere totalmente auto- portante ma a volte si rivela un boomerang se non è supportata da un know-how che sufficiente. permetta di proporre, implementare e maRizzo: L’opzione cloud è oggettivamente nutenere prodotti innovativi. vantaggiosa per i costi e la gestione. Non Il ruolo del vendor e del distributore dosempre ciò che è oggettivo è poi predomi- vrebbe proprio essere quello di trasferire nante se poi si scontra con una radice cul- cultura, di preparare il system integrator. turale che ama vedere fisicamente ciò che acquista e mantiene una punta di diffidenza A.O.: Quali sono gli scenari futuri e i possulla sicurezza insita nella nuvola. Il futuro sibili campi di applicazione ancora da esplorare? non può che chiamarsi ‘gestione in cloud’. A.O.: Oltre che per un utilizzo aziendale, perché il wi-fi cloud si presta per un efficace utilizzo anche in grandi appuntamenti come nelle fiere e negli stadi? Olivieri: Tramite il cloud possono essere erogati numerosi servizi, come lo zero touch provisioning che permette un’installazione facile e autogestita senza l’intervento di personale qualificato oppure servizi che in Aruba usciranno a brevissimo come la gestione del guest via cloud o la gestione degli analytics. Rizzo: Sembra un controsenso ma l’utilizzo spinto del mobile è inversamente proporzionale alla possibilità di evitare spostamenti per la gestione dei sistemi. Eventi delimitati nel tempo rappresentano le opportunità migliori per verificare la convenienza del wi-fi cloud che riduce i tempi di installazione dell’infrastruttura. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Olivieri: Gli scenari futuri sono molteplici, quelli più interessanti riguardano settori come quello dei retail, scuole e sanità. Questi settori stanno facendo molta sperimentazione, offrendo soluzioni innovative come quelle che già in molti casi gli utenti possono sperimentare nelle sale di attesa degli uffici postali. Rizzo: Ci sono diverse opportunità, per certi versi siamo solo agli inizi. In un futuro prossimo ci aspettiamo una crescita esponenziale in settori importanti come quelli commerciali, sopratutto dove vengono coinvolti un elevato numero di utenti. Nella sanità, nella formazione e in altri contesti. Insomma il bello deve ancora venire e noi di Elmat siamo pronti a fare la nostra parte. Aruba Networks - www.arubanetworkscom Elmat - www.elmat.com 43 AO ATTUALITÀ di Carolina Veloso Doppia tappa per l’efficienza energetica Fiera Milano Media raddoppia il proprio impegno sull’efficienza energetica dedicando a questo tema due eventi: il Forum Efficienza Energetica 2014 e ITE Day – Industrial Technology Efficiency Day 2014 L’ uso dell’energia nell’industria e nelle utility è ancora lontano dal potersi definire efficiente, non solo negli impianti ‘energivori’, ma anche nelle più svariate realtà manifatturiere (packaging, tessile, legno, assemblaggio, meccanica ecc.). Recenti studi hanno dimostrato che l’efficienza energetica è vista dalla dirigenza aziendale come fattore fondamentale (business critical) nonché stimolo per l’innovazione tecnologica. Per tutti questi motivi, e non solo, Fiera Milano Media ha dedicato due eventi a questa tematica. La prima tappa, il Forum Efficienza Energetica, la seconda Industrial Technology Efficiency Day 2014 e ITE Day. Il Forum Efficienza Energetica L’interessante Forum ha fornito aggiornamenti su normativa, incentivi, strumenti di 44 finanziamento e modelli di business, correlati all’attuazione degli interventi di efficientamento in azienda, anche alla luce dell’imminente recepimento della Direttiva UE n.27. Nel corso della giornata è stata presentata la survey, realizzata in collaborazione tra Business International (www.businessinternational.it) divisione di Fiera Milano Media, e Deloitte su un campione rappresentativo di realtà produttive (tra cui industrie, pubblica amministrazione e trasporti), sul tema della gestione dell’efficienza energetica in azienda. I risultati ottenuti testimoniano un concreto interesse per il tema dell’efficientamento energetico come leva di competitività sul mercato, al punto da essere inserito nelle politiche e nei programmi di sviluppo di business dal management. “L’efficienza energetica deve essere parte della leadership, i responsabili d’azienda devono tenerne conto quando pensano alle strategie” ha sottolineato Dario Di Santo, chairman della giornata nonché direttore generale di Fire. “Siamo comunque sulla buona strada” ha sottolineato Mauro Marani, unità tecnica efficienza energetica di Enea, “in tutti i settori c’è la tendenza al minor LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 consumo di energia tranne nel settore civile, i cui consumi sono dovuti soprattutto agli impianti di raffreddamento. C’è però ancora un punto da risolvere infatti secondo Marani “il problema dell’efficienza energetica è culturale e di comportamento” da qui quindi nasce la necessità non solo di innovare prodotti e processi ma anche di semplificare e chiarire le normative. Tra i temi affrontati durante la giornata, anche l’andamento del mercato dei certificati bianchi, le opportunità per le aziende in merito alle politiche regionali sull’efficienza energetica, le relative strategie in ottica di saving e di sostenibilità. Si è parlato anche di come finanziare l’efficienza energetica e di come trasformarla in motore di sviluppo e di competitività per le imprese. ITE – Industrial Technology Efficiency Day L’edizione 2014 della mostra convegno ha fatto registrare una numerosa e interessantissima partecipazione da parte di tecnici, ingegneri ed energy manager, che hanno approfittato di un’occasione unica per arricchire il proprio patrimonio formativo e informativo. La giornata è stata aperta da una sessione plenaria intitolata “Implementare l’efficienza energetica nelle aziende di produzione – Come concretizzare le potenzialità di risparmio energetico dei processi industriali: strategie, Audit, modalità gestionali, incentivi, tecnologie e case history”. Questa sessione, moderata da Michele Santovito, presidente di Assoege, l’Associazione degli energy manager, si proponeva di portare avanti il percorso avviato lo scorso anno illustrando – nel contesto economico, normativo e tecnologico di riferimento – come attuare interventi di efficientamento dei processi industriali e garantire un utilizzo ottimale delle risorse. Ad aprire i lavori Carmen Lavinia, dell’unità tecnica efficienza energetica di Enea, che ha parlato di certificati bianchi. Successivamente Stefania Ghidorzi, della direzione energia di Finlombarda, ha illustrato l’esperienza del progetto Trend della Regione Lombardia e la nuova prospettiva del Programma Energetico Ambientale Regionale. Santovito (Assoege) è poi intervenuto parlando di Audit energetico come metodologia per identificare le aree di miglioramento e consentire l’ottenimento di risparmi. Dopo questa parte introduttiva si sono succeduti sul palco gli energy manager di tre importanti realtà manifatturiere italiane: Barilla, Amadori e Ballarini. Luca Ruini, Health, Safety, Environment & Energy Director, Group Supply Chain di Barilla G. & R. Flli, ha tenuto un applauditissimo speech dal titolo “Il processo di miglioramento continuo di Barilla nell’uso dell’energia: strumenti e risultati”. A seguire Michele Noera, energy manager del Gruppo Amadori, ha portato all’attenzione della platea il caso di eccellenza dello stabilimento di San Vittore e la strategia energetica del Gruppo Amadori. Ultimo del terzetto, Francesco Ferron, direttore di stabilimento di Ballarini, ha illustrato il punto di vista di un’industria di medie dimensioni che produce beni durevoli. La tecnologia a ITE Day La terza parte della mattina è stata incentrata invece sugli aspetti più tecnologici. Sono intervenuti: Sergio Vellante, Membro del Comitato Direttivo di Anie Automazione, con una presentazione dal titolo “Efficienza energetica nell’industria: il ruolo delle tecnologie di automazione”; Stefano Manassero, capo del sottogruppo motori BT, Anie Energia, con un intervento sui motori ad alta efficienza; e Silvano Compagnoni, sempre di Anie Energia, che ha illustrato come ottimizzare i consumi con il rifasamento dei carichi elettrici. La chiusura dei lavori è toccata a Carlo M. Drago, business development executive utility industry di IBM Italia, ospite della manife- Il PLUS per più flessibilità Cube67 è sinonimo di soluzione bus razionale ed economica. Ora c’è Cube67+, il PLUS per darvi ancora più flessibilità: più moduli, più lunghezze di cavo, più prestazioni! stazione, che ha parlato del ruolo dell’IT come elemento chiave per l’efficienza energetica delle aziende del Paese. Il pomeriggio è stato aperto dai workshop a cura di Bosch Rexroth (Rexroth Sytronix – oleodinamica ad alta efficienza energetica con azionamento pompa a velocità variabile), SMC Italia (energy saving solution SMC: Energia e conservazione delle risorse), Beckhoff Automation (Integrated building automation: solutions from Beckhoff), Carlo Gavazzi (La consapevolezza del consumo, è il primo passo per il risparmio), Copa-Data (efficienza energetica: zenon, la soluzione software per una gestione efficiente dei dati energetici), Emerson Industrial Automation (La nuova frontiera dell’efficienza energetica: risparmiare negli impianti), Festo (Energy Efficiency@Festo), GE Intelligent Platforms (Industrial Internet: come la tecnologia di GE-IP permette di essere più efficienti), Lenze (L’efficienza energetica negli impianti di produzione), Nega-Watt (Interventi di efficientamento energetico su impianti e macchinari industriali), Rittal (Rittal, soluzioni tecnologiche innovative per raffreddare i componenti di automazione nei quadri elettrici. Risparmio energetico ed efficienza con i nuovi sistemi di raffreddamento e condizionamento per quadri elettrici) e IBM Italia (Informazioni e Tecnologia per un risparmio energetico intelligente). In chiusura della giornata i laboratori a cura di Beckhoff Automation, Bosch Rexroth, Copa-Data, Festo, Carlo Gavazzi, Lenze, ServiTecno, SMC e Studio Legale Cominotto hanno permesso ai partecipanti di ‘fare esperienza’, mettendo concretamente le mani su applicazioni, prodotti e… aspetti legali. L’appuntamento con ITE Day è per giugno 2015. Ite Day - ite.mostreconvegno.it www.murrelektronik.it Grandi idee aprono la strada a prospettive completamente nuove. Combinare il nuovo riduttore g500 con uno Smart Motor Lenze rappresenta un grande passo avanti verso l’integrazione meccatronica. Con un’unica soluzione puoi coprire la maggior parte delle applicazioni riducendo il numero delle varianti degli azionamenti impiegati fino al 70% . Grazie all’altissima efficienza energetica e al suo lungo ciclo di vita raggiungerai la massima produttività con la migliore affidabilità. Info: tel. 02.270.98.1, [email protected], www.lenzeitalia.it. Mechatronische Integration g500_LenzeSmartMotor_2014_210x297_it.indd 1 As easy as that. 18/06/14 09:16 AO SPECIALE Soluzioni pro-sostenibilità: l’automazione al servizio dell’ambiente per il riciclo, la limitazione del consumo, il risparmio di materia prima... Foto tratte da http://www.morguefile.com/ a cura di Antonella Pellegrini LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 47 AO SPECIALE di Paolo Ellero Biomasse e depurazione, i nuovi trend Per le soluzioni del mondo dell’acqua e dell’aria, le nuove tecnologie di Ghisalba permettono di ottenere risparmi energetici nel comando motore utilizzando gli inverter e i nuovi avviatori statici STS che ottimizzano la potenza dei motori elettrici in base al carico unisce la semplicità d’uso (touchscreen a colori integrato con menù guidato per la programmazione in tre semplici step) alla nuova funzione Energy saving (brevettata). Questa funzione permette un risparmio di energia fino al 20% ottimizzando le perdite nel rame del motore. Di seguito, due tipiche realizzazioni del settore acqua e aria dove son state implementati i nostri prodotti quali inverter (bassa tensione e media tensione) e avviatori statici (bassa e media tensione) da noi costruiti. Inverter GH-CP collegati in Ethernet in un impianto di trattamenti rifiuti in Sardegna G hisalba è un’azienda nata nel 1947 a Torino, con sede a Rivoli (TO) che, grazie alla sua trentennale esperienza nel controllo dei motori per il comando di pompe e ventilatori, è in grado di offrire una gamma di prodotti per l’automazione per il controllo completo dei motori da utilizzare per le soluzioni del mondo acqua e aria. Le nuove tecnologie oggi disponibili permettono di ottenere dei risparmi energetici nel comando motore sia utilizzando gli inverter (per la regolazione della velocità) sia con i nuovi avviatori statici STS che ottimizzano la potenza dei motori elettrici in base al carico. Recentemente Ghisalba ha introdotto il nuovo avviatore statico STS (Soft Touch Starter) che 48 Applicazione aria Ghisalba ha realizzato assieme ai suoi quadristi e impiantisti diversi impianti per la gestione di biomasse completi con l’utilizzo di una rete Ethernet GH-Link per il controllo e la gestione degli impianti di trattamento biomasse per la ventilazione degli stessi. In queste applicazioni vengono controllati dei ventilatori attraverso inverter o softstarter che servono a mantenere la temperatura costante nell’ambiente. L’utilizzo dei pannelli operatore GH-DOP ha ridotto, oltre ai tempi di intervento in caso di guasto o la possibilità di azioni non corrette da parte degli operatori, i tempi di formazione del personale preposto in quanto il pannello operatore è programmato con un unico format valido sia per gli inverter che LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 per i soft starter in un’unica soluzione. L’utilizzo della rete Ethernet invece diventa fondamentale per la modularità dei vari impianti; ogni impianto di trattamento aria varia come numero di unità e con l’utilizzo della rete Ethernet diventa estremamente semplice inserire le unità necessarie all’impianto con un semplice switch. Applicazione acqua lazione luminosa dello stato del Soft Starter permette l’immediata visualizzazione all’interno del quadro dello stato del motore. La funzione Energy Saving per il risparmio energetico assieme al bypass integrato riducono l’utilizzo di energia al minimo indispensabile per il funzionamento del motore. Il PLC integrato non è un optional Il completamento della gamma di inverter GH-CP fino a 630 Ghisalba ha realizzato assieme ai suoi quadristi e impiantisti kW permette oggi di coprire quasi tutte le necessità degli diversi depuratori completi con l’utilizzo di una rete Ethernet impianti di trattamento acqua. Con l’utilizzo del PLC inteGH-Link per il controllo di numerosi inverter atti alla verifica grato nell’inverter la logica di funzionamento delle valvole e di pressioni, portate, livelli costanti tramite un algoritmo in- dei cicli di funzionamento vengono realizzate direttamente tegrato dedicato (non viene solo utilizzato lo standard PID sull’inverter senza l’utilizzo di PLC esterni. Il sistema è indidegli inverter ma anche alcuni accorgimenti funzionali per un migliore adattamento alla funzione specifica come per esempio per l’ispezione di un livello di un serbatoio), diversi avviatori statici bassa e media tensione dove non era necessario controllare la velocità della pompa ma dove serviva riscontrare l’avviamento e la fermata del motore eliminando il ‘colpo d’ariete’ (per le pompe ausiliarie o di emergenza). Un PLC centralizzato serie Ghdvp integra la funzionalità delle valvole/saracinesche dell’impianto. Tutti questi attuatori sono stati equipaggiati da un pannello operatore GH-DOP che permette di interfacciarsi alla rete Ethernet locale (remota dove è presente il modem) e che esegue tutte le funzionalità di monitor, event management, archivio e trend storici direttamente sul motore locale. Questi pannelli sono tutti programmati con la filosofia ‘bancomat’ - premi ed esegui - dove qualsiasi operatore può interagire con il ‘motore’ senza avere il dubbio di effettuare comandi errati o la possibilità Il PLC integrato gestisce tre motori in Ethernet di impostare parametri non idonei. Infatti sui pannelli operatore GH-DOP locali sono visibili solo le funzioni pendente e programmabile direttamente dalla tastiera granecessarie per il funzionamento in modo guidato (nel caso fica dell’inverter GH-CP; infatti sulla tastiera possono essere degli inverter per esempio non sono riportati tutti i codici dei integrate fino a quattro pagine grafiche che permettono parametri che sono parecchie centinaia, ma solo quelli ne- all’operatore di intervenire in caso di guasto sul pannello cessari in modo sequenziale). Questo tipo di funzionamento operatore. Il pannello operatore permette il completo consui pannelli operatore Ghdop ha eliminato quasi totalmente trollo dell’inverter (parametri inverter, parametri di funzional’incidenza delle fermate accidentali dovute a comandi/pro- mento impianto, visualizzazione stati PLC) e di interfacciarsi grammazioni errati e ridotto drasticamente il tempo di fer- alla rete Ethernet per la supervisione. mata in caso di guasto (la guida alla ricerca guasti spesso Questa ultima viene realizzata con un pannello operatore evita l’intervento dell’operatore). installato nella centrale operativa o negli uffici da dove è possibile controllare tutte le unità del sistema. Con l’utilizzo di Ethernet (in locale con il cavo o da remoto con il modem Il Soft Starter touchscreen Il nuovo rivoluzionario Soft Starter fino a 1.000 Amp è la ri- GH-Link) è possibile replicare il funzionamento dei pannelli sposta a molte delle richieste dei clienti raccolte in oltre 30 direttamente sul PC e telecontrollare l’impianto stesso. I softanni di applicazioni con soft starter realizzate da Ghisalba. Il ware di configurazione degli inverter, PLC e pannelli operatouchscreen a colori dà una informazione completa e chiara tore come il software di telecontrollo sono completamente all’operatore su cosa sta accadendo al motore con informa- gratuiti. Ghisalba completa la sua fornitura con la sua gamma zioni sui parametri, i monitor completi e lo stato dell’avvia- di prodotti elettromeccanici prodotti nel suo stabilimento di tore con comandi semplici e immediati resi subito disponibili Rivoli (TO) comprendenti i contattori per il comando di carichi in alternata e in continua fino a 2.000 Ampere compatti senza andare a cercare nei menu. Il set up automatico per l’applicazione: il cliente sceglie il e relativi accessori. tipo di applicazione e l’avviatore si auto configura in maniera Ghisalba - www.ghisalba.com ottimale all’applicazione scelta (con solo 3 click). La segna- LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 49 AO SPECIALE di Nicoletta Ghironi Ridurre il costo della bolletta? Si può Un sistema completo come Aprol EnMon di B&R permette a Proplast la valutazione di tutti i consumi energetici delle varie zone dell’impianto L a collaborazione tra Proplast e B&R basa i suoi presupposti su uno scambio tecnologico in tema di monitoraggio e riduzione del consumo energetico, con particolare focus sulla trasformazione delle materie plastiche. Integrato con l’intera gamma di tecnologie per l’automazione B&R, il sistema Aprol EnMon per la registrazione e la misurazione delle principali cause di consumo d’energia è oggi installato e attivo all’interno della sede Proplast. Lo scopo dell’installazione di questo sistema di monitoraggio è la raccolta di tutti i consumi energetici (energia elettrica, energia termica, gas riscaldamento, acqua, aria pressurizzata) delle diverse zone di impianto, dei laboratori e degli uffici in modo da stabilire possibili aree di intervento per migliorare le prestazioni energetiche del complesso di Rivalta Scrivia. Un sistema completo come EnMon, così semplice da configurare e pronto all’uso, permette a Proplast la valutazione energetica di un insieme di laboratori comprendente macchine e stazioni di prova, dove il consorzio verifica per conto delle aziende nuovi materiali, nuove tecnologie e nuovi processi produttivi. Con i dati oggi raccolti da EnMon è possibile avere un computo dettagliato dei consumi di ogni macro-area e singola parte di impianto, arricchendo così le analisi svolte dal consorzio con preziose informazioni di carattere energetico. Questo consente di affrontare con trasparenza le richieste della ISO 50001 in tema di gestione dell’energia. Nello studio di un nuovo prodotto e nel suo sviluppo Proplast, sempre in linea con le tendenze virtuose dell’industria, vuole infatti valutare con precisione i costi energetici legati ai processi produttivi, particolare di grande interesse nel mondo della plastica dove i processi sono in genere energivori. L’intero ciclo vita di un prodotto, grazie a EnMon di B&R, è così analizzato e corredato da valutazioni energetiche che possono impattare significativamente sulle valutazioni di fattibilità nell’impiego di un nuovo materiale o di un diverso processo tecnologico. I primi risultati sul campo L’applicazione di Aprol EnMon in Proplast prevede il monitoraggio di tutte le aree che compongono lo stabilimento, uffici compresi. 50 L’applicazione di Aprol EnMon in Proplast prevede il monitoraggio di tutte le aree che compongono lo stabilimento, uffici compresi All’interno delle quattro aree designate i principali valori tenuti sotto controllo e visualizzati nell’interfaccia principale sono il consumo totale, il COS (PHI) e la quantità di anidride carbonica non immessa nell’ambiente, ovvero non consumata durante i primi tre giorni di monitoraggio. Sin da subito è quindi possibile avere una chiara visione del comportamento energetico delle aree sottoposte a monitoraggio. Per meglio rendersi conto dei valori energetici in gioco sono stati creati, con una semplice procedura wizard presente in Aprol EnMon, ulteriori report che mostrano i consumi riportandone i costi relativi. È dunque possibile correlare le diverse utenze (elettricità, acqua, gas ecc.) con i prezzi attualizzati e avere una panoramica immediata e intuitiva dei costi effettivi sostenuti nel tempo dagli utilizzatori installati. All’interno di una giornata di acquisizione è poi possibile visualizzare quali siano stati i picchi di utilizzo di una risorsa, attribuendone un valore all’utilizzatore e mettendola in relazione con i consumi totali. In questo modo si mettono in luce le aree o le macchine più energivore, rendendo semplice l’analisi di un intervento per l’ottimizzazione dei consumi. Conoscendo inoltre la distribuzione nel tempo dei picchi di assorbimento di una data risorsa energetica, è possibile procedere con una ulteriore analisi per comprendere in quali periodi sono concentrati i consumi, per procedere a una distribuzione più equa durante la giornata, andando così ad abbattere le tariffe (generalmente alti picchi di energia costano più della stessa quantità di energia distribuita durante la giornata). Alla fine dei conti i risultati si vedono in bolletta. B&R Automazione Industriale - www.br-automation.com LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 AO SPECIALE di Mirko Dal Castello L’isola ecologica è automatizzata Il controllo delle isole ecologiche avviene grazie ai PLC e ai pannelli operatore touchscreen di Panasonic L’ attenzione all’ambiente e alla natura sono concetti che sempre più acquistano rilevante importanza per la salvaguardia del futuro di ognuno di noi e per la tutela dei luoghi in cui viviamo. Ed è sempre più concreta la corsa verso il massiccio sfruttamento delle energie rinnovabili, la riduzione dell’inquinamento atmosferico e del recupero dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata. In questo contesto Ecologia Soluzione Ambiente è impegnata da oltre 40 anni nella ricerca costante di soluzioni innovative con prodotti impianti e servizi dedicati al tema dell’equilibrio nel rapporto uomo/natura. Dalla depurazione di acque civili e industriali, si è specializzata negli anni fino a offrire un’ampia gamma di soluzioni alle principali esigenze di amministrazioni pubbliche, multiutility, aziende e privati, su quattro macro aree di attività: trattamento di acque reflue e meteoriche; installazione e gestione di impianti di elevazione per cassonetti e campane rifiuti interrabili; tutti gli aspetti della manutenzione, vendita, noleggio e gestione di parchi cassonetti; interventi di bonifica del territorio. L’esperienza coniu- gata alla continua ricerca consentono alla società, con sede a Bibbiano (RE), di poter offrire soluzioni innovative e affidabili, con duttilità di applicazioni, varietà di materiali costruttivi e prodotti proposti con un rapporto qualità/prezzo competitivo, e una qualità ampiamente certificata secondo gli standard più severi. L’azienda ha come obiettivo la definizione di modelli di intervento personalizzati, calibrati di volta in volta sulle specifiche richieste di ognuno nel rispetto dei valori della tutela del territorio. Nel cuore dell’automazione In uno dei propri stabilimenti la società, attraverso una propria società controllata, progetta e produce una vasta gamma di isole ecologiche interrate e tutte le automazioni elettriche relative a tutti i tipi di altre attività produttive che è in grado di offrire in tutto il mondo. Si tratta di efficienti sistemi studiati per eliminare dagli spazi urbani le infrastrutture per il conferimento dei rifiuti, suddivisi in una vasta gamma di proposte e denominata User. Tra le linee di prodotto si citano i sistemi interrati linea L/C, Bac, Ecolbell, One, e le linee K per la raccolta differenziata e indifferenziata. Soluzioni diverse per soddisfare le più svariate esigenze, dal piccolo centro storico a zone dove si producono maggiori volumi di rifiuti (centri commerciali, mercati, aeroporti), con o senza compattatori. Tutto ciò con l’obiettivo non solo di eliminare le infrastrutture per il conferimento dei rifiuti (offrendo quindi maggiori spazi liberi), ma anche di rendere più sicura ed efficiente la gestione degli stessi. Per tutte le automazioni integrate che sono sviluppate vengono utilizzati Particolare del cassonetto per un’isola ecologica interrata, la cui peculiarità risiede nel fatto che la macchina non richiede collegamenti elettrici per il suo funzionamento, con PLC e pannello operatore Panasonic collegati tra loro in radiofrequenza 52 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 numerosi componenti Panasonic Electric Works, la cui collaborazione di fornitura perdura da diverso tempo, non solo in ambito di isole ecologiche, ma anche nelle altre aree di attività dell’azienda reggiana. L’esigenza di doversi avvalere di soluzioni performanti e allo stesso tempo flessibili da adattare ai diversi progetti ha indirizzato Ecologia Soluzione Ambiente a scegliere Panasonic Electric Works come suo unico fornitore per la parte dei quadri elettrici e di programmazione software. Per il Il nuovo PLC FP0R controllo di isole ecologiche è pienamente compatibile interrate sono stati utilizzati con i modelli FP0, ma si i PLC Serie FP di Panasonic e caratterizza per velocità di pannelli operatore touchscreen elaborazione ancora più in radiofrequenza. Con il valore elevata e numerose aggiunto di sfruttare l’energia funzionalità aggiuntive solare per alimentare elettricamente tutti i componenti. In particolar modo trovano impiego, seconda la tipologia degli impianti, le CPU FP0 e FPX e di recente il PLC ultracompatto di nuova generazione FP0R. Monitoraggio da remoto In questo progetto oltre al PLC sono impiegati moduli di espansione analogici e digitali, il modem GSM/Gprs e l’unità web server per il monitoraggio remoto Le dimensioni della CPU del PLC dell’isola ecologica. FP0 sono compatte, ma è In abbinamento al possibile collegare fino a 3 schede PLC è utilizzato il di espansione, raggiungendo un touchscreen ultramassimo di 128 punti I/O compatto GT05, caratterizzato da un display con retroilluminazione con tecnologia LED di eccellente luminosità e visibilità. Il pannello operatore è posto in una colonna di comando (dove è presente anche un lettore di carte per il riconoscimento dell’utente) in prossimità dei bocchettoni per il conferimento dei rifiuti, attraverso il touchscreen l’utente seleziona il recipiente nel quale vuole conferire i rifiuti. Il medesimo pannello è utilizzato nel quadro di controllo dell’autoveicolo per la raccolta della nettezza urbana, mediante il quale l’operatore ‘comanda’ tutte le operazioni necessarie per lo svuotamento della vasca interrata. Il pannello operatore dialoga con il PLC presente nella stazione locale mediante una scheda di LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 53 AO SPECIALE GT Win è il software di programmazione proprietario in ambiente Windows per tutta la gamma di pannelli operatore GT, e si contraddistingue per la sua semplicità e intuitività di utilizzo radiofrequenza. Il PLC rappresenta il cuore funzionale delle isole ecologiche; i suoi compiti spaziano dalle semplici funzioni di comando dell’apertura dei contenitori per la raccolta dei rifiuti e sollevamento della piattaforma di copertura per le operazioni di svuotamento della vasca interrata, alle funzioni di eccellenza quali diagnostica e telemanutenzione remota mediante l’interfacciamento con modem GSM o Gprs. In alcuni sistemi, abbinato al PLC è adottata la soluzione con singolo modem GSM; questo consente di inviare sms a cinque utenti predefiniti, tipicamente messaggi di allarmi/diagnostica e per informare l’operatore addetto alla raccolta dell’avvenuto riempimento dei cassonetti. In questo modo la raccolta diventa più economica e senza spreco di tempo in quanto si raccolgono semplicemente i cassonetti pieni. Con questo sistema l’operatore può accedere al PLC remoto sfruttando la rete GSM. In altri sistemi per il controllo delle isole interrate è stata scelta la tecnologia Gprs, attraverso la quale, il PLC grazie anche al modulo web server è sempre collegato alla rete Internet (con un suo indirizzo IP). Questa soluzione consente una riduzione dei costi di comunicazione in quanto il costo è legato al solo traffico generato e non alla connessione, garantendo ovunque la possibilità di controllare in modo dislocato il funzionamento dell’impianto ed eventualmente di intervenire nella programmazione anche da remoto. I dati del PLC sono accessibili dal web e visualizzabili tramite pagine html su PC per mezzo di comuni browser di navigazione. In questo modo dalla sala controllo è possibile monitorare i siti di raccolta dei rifiuti e coordinare gli eventuali interventi. Progetti a lungo raggio Tra i recenti progetti sviluppati spicca una particolare isola ecologica interrata destinata ai Paesi Arabi, la cui peculiarità risiede nel fatto che la macchina non richiede collegamenti elettrici per il suo funzionamento. È infatti dotata di batterie alimentate da pannelli fotovoltaici fissi oppure a inseguimento solare in grado di assicurare alcune ore di operatività continuativa. Nel caso dell’inseguitore solare, in questo contesto applicativo, il PLC si occupa del controllo della movimentazione e del posizionamento, gestione delle sicurezze e telecontrollo che permette di monitorare in sicurezza l’impianto anche da remoto. 54 L’attenzione al settore delle energie rinnovabili e al risparmio energetico è parte integrante della filosofia di Panasonic Electric Works. A tal fine l’attenzione si è focalizzata nella realizzazione di apposite librerie software (function block) destinate a impianti a inseguimento o concentratori solari biassali/monoassiali. Tali librerie realizzate con la suite di sviluppo di Fpwinpro conforme allo standard IEC61131-3, garantiscono facile espandibilità per futuri upgrade e permettono un’ottimizzazione continua del codice a costo contenuto. L’obiettivo delle librerie solar tracking system è in ultima analisi quello di agevolare il lavoro degli integratori di sistemi, con una soluzione pronta e collaudata che permetta di mettere in funzione un sistema a inseguimento o concentrazione nella massima rapidità, efficienza e sicurezza. La tecnologia PLC è stata scelta in quanto prodotto affidabile, industriale e robusto, capace di garantire performance elevate, in grado di raccogliere informazioni dal campo sfruttando le connessioni GSM e Gprs. I vantaggi delle isole ecologiche interrate L’impiego delle isole ecologiche interrate precedentemente citate, e comunque tutte quelle appartenenti alla gamma User, combinano i vantaggi del servizio con le opportunità fornite da tecnologie elettroniche e informatiche. Prima di tutto l’economicità e l’esperienza di amministrazioni che hanno implementato questi sistemi integrati di raccolta rifiuti con postazioni interrate confermano come l’investimento iniziale venga ripagato nel corso di pochi anni. Come la grande integrabilità (anche in abbinamento alla raccolta differenziata), una piacevole e personalizzabile estetica (le moderne bocche di conferimento rispettano il paesaggio divenendo un vero e proprio complemento d’arredo), e un indubbio vantaggio igienico-sanitario per la comunità. Tali sistemi costituiscono infatti aree confinate facilmente presidiabili sia in termini di pulizia esterna che di sanificazione gestita mediante appositi impianti che irrorano prodotti igienizzanti specifici. Inoltre, il solo fatto di interrare i rifiuti, fa sì che la loro degradazione biologica sia rallentata dalle temperature più basse del sottosuolo. Sicurezza e logistica rappresentano altri importanti benefici. Nel primo caso, per come progettate e realizzate, queste isole ecologiche non divengono barriere architettoniche per bambini, aumentano la sicurezza stradale (le dimensioni contenute non ostacolano la visuale, anzi, la agevolano rispetto ai cassonetti tradizionali), e possono essere dotati di telecontrollo e segnalatori di presenza fumo, completati da impianti automatici per il primo spegnimento incendi, segnalazione di allarme e dialogo uomo/macchina. Ottimizzazione delle risorse economiche e dell’impiego del personale in organico è invece il risultato ottenibile dal punto di vista logistico. I sistemi User sono infatti appositamente progettati e realizzati in una gamma così vasta da permettere l’impiego dei mezzi già in dotazione presso l’amministrazione, senza richiedere ulteriori investimenti, ma ottimizzandone l’impiego. Panasonic Electric Works – www.panasonic-electric-works.it LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Le News in rete corrono di più Oltre 2 8 lettori .000 p l’edizio er n di EON e on line ews Un ico mens di inform ile italiano azione e analisi dei m e lettronic rcati dell’ea ad es sere Per maggiori informazioni: eonews@fieramilanomedia.it tel. 02 499 76 516 spedito in fo tale ad u rmato digina lista d i fusione oltre la difsoglia di 28.000 nominat ivi. AO SPECIALE di Lidia Gilardoni Controllo super accurato Una gestione sostenibile delle risorse idriche non può prescindere dal riutilizzo delle acque reflue. Di seguito la soluzione CLR per il controllo della disinfezione dei reflui depurati e destinati al riutilizzo Questi radicali si ottengono tramite l’impiego di uno o più agenti ossidanti immessi in acqua e attivati dalla radiazione ultravioletta. Le combinazioni più comunemente impegnate sono: H2O2 / UV - O3; UV - H2O2 / O3; H2O2 / O3 / UV; processo fenton; processo foto-fenton. La somma di più ossidanti oppure l’impiego combinato di uno/due ossidanti e UV permette di ridurre la quantità di reagente necessaria per ottenere il risultato atteso. Alla fine dell’ossidazione l’eccesso di reagente che rimane nel refluo trattato deve essere rimosso per evitare danni al corpo recettore. A questo scopo è necessario misurare la concentrazione del reagente (O3 oppure H2O2) nell’effluente in modo preciso e affidabile. Sia con sistemi di disinfezione di tipo tradizionale sia con sistemi di tipo avanzato (AOP), per ottenere il livello di disinfezione necessario, senza er poter essere riutilizzate (a scopo eccedere con i dosaggi (il che sairriguo o industriale) le acque reflue rebbe antieconomico e potrebbe depurate devono avere caratteristiche portare alla formazione di sottochimico-fisiche ben definite e non deprodotti di reazione indesiderati), è vono contenere organismi patogeni fondamentale controllare in modo oltre i limiti indicati dalla normativa che dipenpreciso il dosaggio dell’ossidante dono dal tipo di riuso cui sono destinate. in uso. La misura dei disinfettanti in Gli agenti patogeni da abbattere sono virus, batqueste particolari condizioni è però teri, protozoi ed elminti. L’abbattimento di questi Cella selettiva per la misura degli critica, perché la soluzione in anapatogeni si ottiene, nelle acque reflue trattate, per ossidanti nella disinfezione delle acque reflue lisi può ancora contenere sostanze dosaggio di sostanze ossidanti con forte azione inquinanti che interferiscono nella disinfettante: il cloro (come ipoclorito, che è stato fino a pochi anni fa il trattamento più diffuso), il biossido di cloro, misura e sostanze in sospensione che possono depositarsi sugli l’ozono e, più di recente, l’acido peracetico. Tali disinfettanti non elettrodi riducendone la sensibilità. sono però sempre in grado di abbattere efficacemente e velocemente alcuni dei composti organici che sempre più costitui- La soluzione scono una importante fonte di inquinamento delle acque, quali CLR, azienda con sede a Rodano, nelle immediate vicinanze di ad esempio i composti organici volatili, gli idrocarburi policiclici Milano, focalizzata sulla progettazione e produzione di elettrodi, aromatici e i PCB (policlorobifenili). Tali composti, assieme a TOC sensori, sonde e strumenti di misura per analisi elettrochimiche, e COD in genere, vanno assolutamente rimossi, specialmente in ha installato in questo tipo di applicazione la cella 606 per l’acaso di riuso dei reflui, bonifica di acque inquinate, depurazione nalisi selettiva degli ossidanti. Le celle serie 606 funzionano con delle acque di processo. Molto efficaci in questo senso e soprat- principio polarografico e hanno tre elettrodi: misura, contro tutto molto veloci nella loro azione sono i cosiddetti ‘processi elettrodo e riferimento. Scegliendo opportunamente sull’unità di ossidazione avanzata’ (AOP -Advanced Oxidation Processes), elettronica associata il potenziale imposto agli elettrodi è possiche sfruttano la formazione in acqua di radicali ossidrile, OH, ca- bile rendere la misura selettiva alla sostanza in esame, minimizratterizzati da altissima reattività ed enorme potere ossidante. zando l’interferenza degli altri ossidanti presenti nel campione. P 56 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Le celle serie 606 sono in grado di garantire elevata sensibilità, precisione, stabilità e basse necessità di manutenzione anche in condizioni molto gravose. La misura di ossidanti forti risulta difficoltosa in quanto la soluzione è particolarmente reattiva; ad esempio nelle celle con autopulizia a spazzola le spazzole vengono aggredite dall’ossidante e consumate in tempi piuttosto brevi. Nei sistemi di misura rame-oro (Cu-Au) gli elettrodi di rame si consumano rapidamente con conseguente perdita di linearità e generazione di un rumore di fondo e di una considerevole deriva dello zero e della misura. Nelle celle 606 le problematiche legate a questo tipo di impiego sono state risolte realizzando l’elettrodo di misura e il controelettrodo in materiale inerte; l’elettrodo di riferimento è inoltre progettato per sopportare egregiamente le elevate concentrazioni di ossidante nelle quali deve lavorare. Questa scelta di materiali rende la cella totalmente esente da fenomeni spuri come disturbi di fondo e deriva del segnale legati alla corStrumento dedicato alla misura rosione degli elettrodi, selettiva e alla regolazione della anche in condizioni concentrazione di ossidanti critiche come ad esempio le misure in acqua di mare, negli scarichi o le misure di ossidanti a concentrazioni elevate. Il particolare sistema di autopulizia meccanica rende questa cella adatta a tutte quelle applicazioni in cui le celle tradizionali non potrebbero lavorare per la presenza di sostanze incrostanti o con la tendenza a depositare nei passaggi e sugli elettrodi. Non ci sono particolari richieste di portata campione alla cella in quanto questa non influenza la misura. Le celle serie 606 sono caratterizzate da importanti vantaggi; la selettività, variando opportunamente la polarizzazione tra gli elettrodi la cella diventa selettiva per un determinato ossidante; la linearità, ottenuta grazie all’opportuno dimensionamento degli elettrodi; la stabilità della misura nel tempo: gli elettrodi non vengono consumati nella misura e non reagiscono con l’ossidante presente nel campione, si ha perciò la totale assenza di deriva sia della misura che dello zero; le bassissime richieste di manutenzione: le celle sono dotate di sistema di autopulizia meccanica in continuo. Le celle serie 606 sono progettate per installazione diretta in linea ma possono lavorare anche a deflusso in un sistema a campionamento. L’analisi è termo compensata e gestita da una unità elettronica a microprocessore, che fornisce indicazione locale, ritrasmissione della misura e dei contatti di allarme, sistema di regolazione. Le stesse celle sono disponibili nella versione per misure selettive di ossidanti alle basse concentrazioni (0-10 ppm e 0-2.000 ppb) e alle alte concentrazioni ( 0-2.000 ppm). CLR - www.clritalia.com Nasce tech-plus.it. Cinque portali specializzati uniti in un network capace di proporre di più ad una audience più ampia. Contenuti, tecnologie, pubblicità e format sono ispirati a un principio guida forte: l’innovazione. Fiera Milano Media: un network business aperto per un’informazione completa e specializzata you tech, we plus www.tech-plus.it Per saperne di più: info@fieramilanomedia.it www.fieramilanomedia.it AO SPECIALE di Laura Galli Da consumatore a produttore… di energia L’ottimizzazione dei processi trasforma l’impianto di trattamento delle acque reflue di Fritzens da consumatore di energia a produttore di green energy. Schneider Electric ha garantito l’utilizzo di tecnologie saldamente collaudate Gli obiettivi del cliente Dopo il commissionamento dell’impianto, Wwtp-Fritzens fu identificato come un grande consumatore di energia: l’azienda si era dunque posta l’obiettivo di ottimizzare il suo utilizzo di energia. In quanto specialista globale nella gestione dell’energia, e fornitore di soluzioni di energia e automazione, Schneider Electric era il partner più indicato per adattare l’automazione di impianto così da poter prendere tutte le necessarie misure per ottimizzare i consumi. E un obiettivo cui mirare: diventare un produttore di energia pulita. La soluzione per l’ottimizzazione dell’automazione di Schneider Electric ha reso disponibili tutti i dati necessari a supportare ‘il loop dell’efficienza energetica’, trasformando l’impianto da consumatore di 3,6 GW l’anno di energia a fornitore di 6 GW l’anno di energia. L’ impianto di trattamento delle L’impianto di trattamento delle acque acque reflue di Fritzens (Wwtp), reflue di Fritzen (Wwtp). Tutti i progetti azienda con sede in Tirolo, sod- di miglioramento dell’impianto si sono disfa le esigenze di 120.000 basati su tre elementi fondamentali: abitanti della zona. Oltre a ciò, ottimizzazione dei processi; processa approssimativamente 6,1 milioni di generazione di energia elettrica; metri cubi di acque reflue all’anno, di cui l’80% cambiamento culturale per lo staff, così che si focalizzasse sull’efficienza è di origine civile e il 20% industriale. energetica L’impianto è composto da un sistema di trattamento meccanico, da un chiarificatore primario, da un sistema di trattamento biologico altamente Ridurre i consumi energetici compresso e da un sistema di trattamento dei fanghi residui, I consumi di un impianto di trattamento delle acque reflue che include due digestori che producono biogas. Dopo il pas- possono essere misurati in due modi: secondo l’energia consaggio attraverso il chiarificatore secondario, l’acqua purificata sumata per persona all’anno, o come consumi complessivi viene scaricata nel fiume principale del Tirolo e rientra quindi dell’impianto. Per l’impianto Fritzens sono stati ottenuti risulnel ciclo naturale del fiume stesso. Come risultato del processo tati eccezionali su entrambi gli indicatori. In termini di consumi di trattamento, l’impianto è in grado anche di generare energia. complessivi, Fritzens ha ottenuto la riduzione del 20% dei conDi fatto genera così tanta energia da poter rispondere autono- sumi fra il 1996 e il 2009. Per comprendere chiaramente la pormamente alla sua domanda di elettricità e di calore, produ- tata di questa riduzione, si deve pensare che negli stessi anni cendo anche un surplus annuale di oltre 6 GW di energia pulita la quantità di acque trattate dall’impianto è cresciuta del 55%. che può essere riversata nella rete elettrica pubblica. Guardando al KPI ‘consumo energetico per trattare le acque 58 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 si basa sulle quattro fasi qui di seguito elencate. Audit, misurazione dei flussi energetici: scoprire gli sprechi nel processo, pensare a un piano di azione per ottenere i risultati voluti. Connettere i sistemi di automazione e controllo con sistemi di monitoraggio energetico per creare una infrastruttura intelligente e ‘consapevole’ dal punto di vista dei consumi; ottimizzare: automatizzare la gestione attiva dell’energia; ottenere conoscenza approfondita dei consumi energetici nel contesto dei processi, Schneider Electric era il partner più indicato per adattare l’automazione di impianto così da poter prendere tutte le necessarie misure per ottimizzare i consumi reflue prodotte da una persona equivalente ogni anno’ sono stati raggiunti risultati altrettanto impressionanti. Nel 1996 si usavano 90 kW/EP/a; nel 2010, dopo aver continuato a implementare e migliorare il ‘loop dell’efficienza energetica’ con Schneider Electric, il consumo era sceso a 32 kW/EP/a. Questo equivale a una diminuzione del 65% nel valore di questo KPI. Riduzione dei tempi di progettazione e commissioning La competenza specifica di Schneider Electric nel settore trattamento delle acque reflue e la stretta collaborazione con il cliente hanno consentito di completare la pianificazione di tutti i progetti di ottimizzazione molto in anticipo, così da ridurre di molto il rischio di problemi rilevanti che si potessero presentare nelle fasi di engineering e commissioning. Le architetture testate, validate e documentate (Tvda) fornite da Schneider Electric hanno garantito l’utilizzo di tecnologie saldamente collaudate. I tool di programmazione e le librerie disponibili hanno ulteriormente ridotto il tempo di progettazione e commissioning nell’impianto. La domanda di disponibilità per questo servizio pubblico è critica: deve essere attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette. La soluzione di automazione Schneider Electric offre un alto livello di disponibilità, e la rete Ethernet consente di accedere al sistema per informazioni operative e per diagnostica via web, ovunque e in qualunque momento. “Schneider Electric ci ha convinto, con le sue soluzioni di automazione che rispondevano alle nostre esigenze” afferma Christian Callegari, managing director, Fritzens Wwtp. “Sono soluzioni basate sui loro prodotti, già affidabili, che rendono altamente disponibile l’intero sistema. Era estremamente importante per noi lavorare con un partner che conoscesse il nostro specifico settore e gli elementi fondamentali del mondo acque, per poter progettare e rendere attivo un impianto di questo tipo”. Metodologia di implementazione Tutti i progetti di miglioramento si sono basati su tre elementi fondamentali: ottimizzazione dei processi; generazione di energia elettrica; cambiamento culturale per lo staff, così che si focalizzasse sull’efficienza energetica. Inoltre, Wwtp-Fritzens ha applicato ‘l’energy efficiency loop’ di Schneider Electric che per identificare nuove opportunità di risparmio. Monitorare, manutenere, migliorare: gestire l’energia come una variabile della produzione e ridurne gli sprechi attraverso continue iniziative di miglioramento. Il più ampio, e uno dei primi progetti implementati, è stato il totale cambiamento tecnologico nei processi di aerazione, che ha consentito risparmi energetici significativi (riduzione del 28% dei consumi dell’impianto). Wwtp-Fritzens ha sostituito tutti i mixer e gli aeratori con tecnologie evolute e ingrandito l’area aerobica per rispondere meglio alle esigenze legate al cambiamento nelle quantità di acque fognarie da trattare. Alla luce del successo del primo progetto, che ha prodotto un ROI su tre anni, sono poi state portate avanti in altre aree dell’impianto molte altre azioni di ottimizzazione. Energia da biogas La generazione di energia nell’impianto è basata sul biogas, che sta diventando una delle più importanti fonti energetiche rinnovabili, e rende possibile usare i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue per produrre energia. Per migliorare in modo significativo la produzione di energia sono stati sostituiti i vecchi sistemi di produzione con nuovi sistemi più efficienti ed è stato costruito un secondo digestore per raddoppiare la produzione di biogas. Fritzens ha anche aggiunto un nuovo processo per trattare oltre 2.200 tonnellate all’anno di oli da cottura e grassi usati. Questi ulteriori rifiuti organici sono mescolati con i fanghi nel digestore e ne aumentano la produzione di energia. Il comportamento energetico positivo di questo impianto ha aiutato chi vi lavora a pensare all’efficienza energetica. Oggi, ogni volta che si accingono a un qualche compito, il personale si domanda come sia possibile migliorare i consumi energetici. I miglioramenti proposti, per i quali si calcola un ROI possibile entro 12-18 mesi, sono implementati immediatamente. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Schneider Electric - www.schneider-electric.it 59 RASSEGNA di Roberto Motta*, Alessandra Pelliconi htt // fil / AO F t t tt d Moduli I/O Il mercato dell’automazione industriale offre oggi numerose soluzioni di I/O distribuito sia per i tradizionali fieldbus sia per l’emergente tecnologia Ethernet (si parla ormai sempre più di Internet of Things anche per il comparto industriale) La distribuzione dei moduli di I/O ha dimostrato negli anni di essere, oltre che economica, anche flessibile, semplice e affidabile; questi fattori hanno fatto sì che anche in molte applicazioni I/O locali ‘in cabinet’ si utilizzino ormai largamente le tecnologie di cablaggio I/O remote. Un altro vantaggio di queste tecnologie risiede nel fatto che possono proporre pratici sistemi di cablaggio in svariate versioni: modulari o compatte, ma anche con diverso grado di protezione (IP20/IP67), per ambienti Ex, o, ancora, per temperature estreme. A parte queste considerazioni, che rimangono valide, le analisi di mercato ci dicono che la soluzione più affermata rimane pur sempre quella modulare IP20. I settori merceologici dove questi moduli di I/O remotati rappresentano oramai lo standard di cablaggio sono innumerevoli, si va dall’industria automobilistica a quella della lavorazione della plastica e della gomma, a quella alimentare e dei generi di largo consumo, al marmo, al legno, e a tutti i settori dove l’ambiente è particolarmente difficile e dove la compattezza del modulo è una caratteristica fondamentale. Il progressivo diffondersi di Ethernet a livello industriale ha comportato poi alcune interessanti innovazioni di carattere tecnologico che hanno, per esempio, uniformato le tecniche di connessione delle reti IT e quelle di numerosi dispositivi industriali, fra i quali proprio gli adattatori di comunicazione di vari sistemi I/O remoti, portando diversi benefici derivanti dall’utilizzo di una soluzione di cablaggio 60 unica e integrata dall’ufficio alla fabbrica. Un ulteriore elemento innovativo nella tecnica di I/O remoto deriva dall’adozione di Ethernet wireless in ambiente industriale che ha portato, non solo, in alcuni casi, all’interconnessione wireless dei sistemi I/O remoti, ma anche all’aumento dell’offerta di adattatori di comunicazione I/O wireless. La possibilità di integrare a livello di rete Ethernet industriale sia dei segnali provenienti da I/O standard, sia quelli per gestire la sicurezza di macchina offre innumerevoli vantaggi dal punto di vista sia ingegneristico che impiantistico. Anche il mercato dell’I/O remoto sta dimostrando di credere nella soluzione Ethernet industriale per ridurre la varietà di tecnologie di comunicazioni presenti a bordo di una macchina o di un impianto, che imponeva una serie di collegamenti specifici con tutti i componenti. Il tutto senza dimenticare che una rete Ethernet, oltre a sostituirne delle altre, riduce sensibilmente la difficoltà di gestione e di cablaggio, che in molti casi ha un impatto significativo sui costi di macchina. Si può azzardare che scommettere su una tecnica I/O basata su Ethernet sia vincente poiché si permette di proporre al mercato una soluzione particolarmente performante e, allo stesso tempo, di semplice gestione. *Roberto Motta è solution architect team leader connected enterprise di Rockwell Automation LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Foto tratta da : http://www.morguefile.com/ AKSE All’affermata linea di dispositivi multifunzionali Yocto I-O, Akse aggiunge quella degli RS485 Module, apparati che possono essere inseriti in una rete Electrex, marchio di Akse, per aggiungere ingressi/ uscite digitali e/o analogiche e/o sensori di parametri ambientali. Gli RS485 Module sono dotati di una porta seriale RS485 con protezione contro le sovratensioni. Il protocollo di comunicazione utilizzato è il Modbus-RTU ‘full compliant’ idoneo anche per comunicazioni con PLC e Scada. I dati elaborati sono letti come registri numerici composti da mantissa ed esponente in formato Ieee. Una trasmissione fino a 38.400 bps con 125 registri richiedibili senza tempi di attesa assicurano una velocità di dialogo insuperabile. Gli RS485 Module sono disponibili in due formati: 2 moduli DIN (alimentazione 24 Vc.c.) e 4 moduli DIN (alimentazione 230 Va.c. o 24 Vc.c. su richiesta) e in svariate configurazioni di ingressi AKSE e uscite (optoisolati, opto-mos, relè, autoalimentati, analogici compatibili 0÷10 V, 0÷5 V, -5÷5 V, 4÷20 mA, 4-20 mA o 0-20 mA, I2C ecc.). Per la sincronizzazione dei dati e la registrazione degli andamenti nella rete deve essere presente un gateway/datalogger (es. Kilo net, Exa net, Femto 70A net o Yocto net). www.electrex.it AUTOMATA I moduli I/O Automata svolgono la funzione d’interfaccia del controller F3 per garantire un controllo di sequenze rapido ed efficace. Sono disponibili in un’ampia gamma di varianti, per consentire ai progettisti di stabilire un equilibrio tra densità di I/O e facilità d’installazione e tra AUTOMATA prestazioni e costi. I sottosistemi I/O possono essere collocati in prossimità dei punti di attuazione, un sistema di controllo locale può, infatti, gestire meglio situazioni di emergenza in cui si verifichino interruzioni dei collegamenti tra le diverse parti dell’impianto. I moduli I/O digitali sono disponibili nelle versioni da 16 punti di ingresso/uscita configurabili via software. Oltre ai modelli standard, sono disponibili digitali di potenza da 4 e 16 punti di uscita e una gamma completa di I/O analogici, da 2 a 4 segnali per unità, per corrente, tensione o termocoppia. Per supportare le funzioni di controllo dei movimenti dei controller della serie F3, la gamma include moduli di I/O per ingressi encoder e uscite a impulsi, che possono essere assegnati agli assi di movimento nella configurazione del controller. Il software di programmazione Codesys, un ambiente basato su IEC 61131-3, consente la realizzazione di programmi nei cinque linguaggi dello standard. Per accedere agli I/O fisici è necessario configurare il controllore con la mappa dei dispositivi disponibili tramite un semplice tool d’interfaccia ‘PLC Configuration’, che integra la configurazione predefinita di tutti i sistemi Automata. www.cannon-automata.com B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Con reACTION Technology di B&R è possibile ridurre i tempi di risposta nelle applicazioni di automazione industriale fino a 1 μs, anche per segnali analogici. Tale nuovo approccio permette di gestire sottoprocessi estremamente time-critical con hardware standard, tutti entro i requisiti della norma IEC 61131. In questo modo si riduce il carico di elaborazione sul controller, che può essere ridimensionato, abbattendo così l’investimento: il risultato è un enorme aumento delle prestazioni senza costi aggiuntivi. I programmi creati nell’editor di blocchi funzione vengono eseguiti direttamente sui moduli di I/O della serie X20 e X67, eliminando i ritardi dovuti allo scambio dati con la CPU e consentendo tempi di risposta ridottissimi, fino a 1 μs. L’ambiente di sviluppo Automation Studio 4 permette di allocare moduli software su hardware distribuito e di sfruttare appieno le capacità dei componenti logici contenuti nei moduli remoti; le librerie di blocchi funzione sono memorizzate sugli I/O con aggiornamenti dinamici ed eseguite in loco, tutto ciò consentendo di implementare sottoprocessi critici utiB&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE lizzando hardware standard ed eliminando la necessità di moduli specializzati, riducendo così notevolmente sia il flusso di dati sulla rete sia il carico del controllore. www.br-automation.com BARTEC Antares è la risposta Bartec alle richieste dell’industria più avanzata in termini di efficienza, convenienza e flessibilità per i bus di campo più moderni. Il nuovo sistema di remote I/O infatti può essere installato direttamente in area con pericolo di esplosione senza richiedere l’installazione in custodie Atex e offre tutti i vantaggi dei sistemi di tipo convenzionale. L’alimentatore può gestire fino a 32 moduli di interfaccia multicanale, ciò permette di aumentare il numero di segnali gestiti dalla singola unità del sistema: più potenza, meno costi. Tutte le componenti del sistema (RCU e moduli di remote I/O) sono montabili su BARTEC una semplice barra per morsetti DIN TS 35 senza richiedere l’ausilio di ingombranti e costose basi come backpane o bus-rail, una custodia standard è sufficiente. Antares è il sistema perfetto per i bus più diffusi, come Modbus/TCP e Profibus/DP, è già pronto per i sistemi bus più innovativi come Profinet ed Ethernet/IP, un investimento protetto anche nel futuro. Tramite un semplice e intuitivo software di configurazione implementato da Bartec, in pochi passaggi si configura la propria rete: il download della configurazione può essere eseguito direttamente da sala controllo via Ethernet oppure direttamente sul modulo di comunicazione. Due moduli RCU possono essere accoppiati con un semplice jumper creando così un sistema ridondato senza alcun ‘single point of failure’ ovvero con ridondanza totale di tutte le parti, con funzione di swap a caldo. Ogni modulo RCU può gestire fino a 32 moduli di I/O liberamente combinabili. Per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza da parte del cliente, Bartec mette a disposizione una vasta gamma di moduli di I/O, sia per la gestione di segnali di tipo analogico che digitale e per gestione di misure di temperatura. www.bartec.it BIHL+WIEDEMANN Bihl+Wiedemann, azienda di Mannheim, negli ultimi anni ha ampliato continuamente la sua vasta gamma di moduli I/O AS-i Safety per il collegamento di svariati sensori sicuri, estendendo oggi la sua offerta dal singolo ingresso o uscita sicura ai moduli multi I/O sicuri. L’ultimo nato di questo gruppo di prodotti, il BWU2836, è un modulo di uscita AS-i Safety che dispone di 8 uscite elettroniche sicure e veloci: tutte le uscite si possono programmare sia singolarmente, indipendentemente tra di loro, sia in combinazione rispettivamente LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 61 AO RASSEGNA con 2 Ampere max per uscita, con un totale di 8 Ampere max. Oltre alle uscite sicure, il nuovo modulo presenta 8 ingressi digitali, che vengono alimentati da AUX, allo stesso modo delle uscite. Il modulo per armadio elettrico, progettato con 6 morsetti Combicon in IP20, in grado di supportare applicazioni fino a SIL3/categoria 4/PLe si afferma, oltre che per l’equipaggiamento, anche per le sue dimensioni: con i suoi 22,5 x 114 mm, ha vinto la certificazione ‘poco ingombrante’ ed è una soluzione vantaggiosa anche a livello economico quando occorrono molte uscite sicure. www.bihl-wiedemann.de curezza o ambienti difficili. La serie S di DeltaV consente la massima libertà di scelta per ingressi/uscite e semplicità di implementazione. www.emersonprocess.it FESTO BIHL+WIEDEMANN EFA AUTOMAZIONE NA-9379 di Crevis, marchio distribuito in esclusiva per l’Italia da EFA Automazione, è la piattaforma tecnologicamente avanzata con doppia porta Ethernet e porta seriale RS232/485 configurabile, controllore programmabile a 32 bit con CPU ARM9, multitasking con il task minimo impostabile a 1 ms che integra il protocollo Modbus RTU slave sulla porta seriale e Modbus TCP client/server sulla scheda di rete Ethernet. L’adattatore di rete della serie FnIO-S è utilizzabile con tutta la gamma di moduli Crevis serie S, affianca la potenza di elaborazione e di calcolo alla flessibilità della modularità I/O. La programmazione è basata sulla piattaforma Codesys V3 la quale offre una soluzione completa per lo EFA AUTOMAZIONE sviluppo di logiche; lo scambio dati tra le CPU in rete può avvenire in maniera semplice e veloce con l’utilizzo delle variabili di rete (Network Variable) integrate nella libreria Codesys. La programmazione è basata sullo standard IEC 61131, quindi permette l’uso dei vari linguaggi quali Ladder, SFC, FB, IL o ST. Ideale per la realizzazione di applicazioni con architetture distribuite anche complesse, il protocollo Modbus integrato facilita l’integrazione verso sistemi di supervisione e Scada. www.efa.it EMERSON PROCESS MANAGEMENT La serie S del sistema Emerson DeltaV include importanti miglioramenti all’elaborazione dei segnali I/O del sistema, alle visualizzazioni per l’operatore, asset management, capacità di batch e sicurezza del sistema. L’insieme di queste EMERSON PROCESS MANAGEMENT funzioni riduce la complessità del progetto e accelera la messa in servizio del sistema. Gli esclusivi vantaggi per la progettazione e la gestione dell’impianto sono dovuti alla flessibilità della funzione ‘I/O on Demand’ della serie S, che consente agli utenti di scegliere tra marshalling cablato tradizionale, wireless, con bus di campo. Grazie alla funzione ‘I/O on Demand’, gli utenti decidono che tipo di ingressi/uscite desiderano (wireless, foundation fieldbus, Hart, AI, AO, DI, DO, DP, T/C o RTD) e quando e dove vogliono gli ingressi/uscite, se per modifiche tardive al progetto, durante l’avvio, il funzionamento o per installazioni temporanee, in una sala controllo, ubicazioni remote, aree pericolose, sistemi di si- 62 I moduli CPX-L di Festo completano l’offerta di moduli I/O nella fascia a prezzo contenuto: sono concepiti per l’impiego in armadio di comando con unità I/O remote in grado di protezione IP20 e unità di valvole integrate. Il migliore esempio per la loro applicazione è l’unità di valvole CPX-MPA. Gli utilizzatori che necessitano di un numero elevato di canali I/O, potranno apprezzare il risparmio sugli I/O digitali ottenibile con i moduli CPX-L. Il prezzo per canale concorrenziale, la larghezza contenuta dei moduli a 16 canali uniti all’affidabilità di funzionamento ne garantiscono l’impiego flessibile nell’ampio universo CPX. La possibilità di installazione in armadio di comando ne permette l’utilizzo nell’industria degli alimenti e delle bevande e nell’automazione di processo senza protezione antideflagrante, come nel caso del trattamento dell’acqua e delle acque reflue. FESTO www.festo.com GOMA ELETTRONICA I nuovi moduli di I/O della serie BusWorks XT ideale per applicazioni da pochi canali fino a un massimo di 16 canali di Acromag, rappresentata da Goma Elettronica, permettono di interfacciare segnali discreti e I/O analogici direttamente ai sistemi di misura e controllo, in remoto su Ethernet/IP, Modbus/TCP o Profinet. La serie BusWorks XT è la soluzione ideale per espandere gli I/O remoti nelle applicazioni di automazione di processo utilizzando collegamenti ‘peer to peer’ i2o o protocolli come Modbus TCP/IP, Ethernet/IP e Profinet. Una porta USB garantisce una semplice connessione verso il PC per una rapida configurazione e impostazione dei parametri attraGOMA ELETTRONICA verso il software per ambiente Windows gratuito. L’involucro compatto, per installazioni in poco spazio, include doppia porta Ethernet, morsetti rimovibili sul fronte e supporto per bus di alimentazione su barra DIN (power bus); inoltre il collegamento PC-USB e il software gratuito per Windows garantiscono installazioni veloci e senza complicazioni. Ideali per operare in ambienti gravosi, tutti i moduli hanno operatività estesa da -40 a +70 °C con immunità ai disturbi, protezione alle sovracorrenti e conformità CE, oltre alla certificazione per ambienti esplosivi UL/cUL Class 1 Division 2 Zone 2. Per ogni modello è possibile scegliere il tipo di protocollo di comunicazione fra Ethernet/IP, Profinet oppure Modbus TCP/IP con supporto per il ‘peer-to-peer’ i2o. La doppia porta Ethernet 10/100 permette collegamenti in ‘daisy-chain’ tra le unità in modo da semplificare il cablaggio e minimizzare la richiesta di switch di rete, riducendo al tempo stesso il costo totale del sistema. Per aumentare l’affidabilità della comunicazione, le unità BusWorks XT impiegano la tecnologia ‘Innovasic Priority Channel’ che garantisce la ricezione di dati critici con certezza e in tempo, indipendentemente dal traffico sulla rete. La funzionalità ‘PriorityChannel’ fornisce determinismo alle apparecchiature, per trasmis- LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 sioni di dati tempo sensibili conformi con ogni protocollo Ethernet. La compattezza dell’involucro di soli 2,5 cm di spessore, consente di disporre di 16 canali I/O digitali oppure fino a 16 ingressi analogici, 25 g di resistenza agli urti, 4 g di resistenza alle vibrazioni, switch a 2 porte integrato, isolamento a 1.500 Va.c. (fra I/O, alimentazione e porte di rete) e protezioni alle sovracorrenti/transitori; completano il prodotto il temporizzatore di watchdog per uscite protette e 2 anni di garanzia standard. www.gomaelettronica.it IFM ELECTRONIC I moduli con ingressi analogici a 2 canali della serie CompactLine di ifm, così come i moduli digitali, sono caratterizzati da una struttura particolarmente robusta. L’involucro completamente resinato protegge i componenti da sollecitazioni intense, l’anello dentato ad azione asimmetrica del connettore ecolink tiene il dado fisso nella sua posizione garantendo una tenuta stagna ottimale e duratura tra il modulo e il connettore; questo modulo è quindi molto resistente a urti e vibrazioni, ideale per essere utilizzato in zone difficili senza protezioni aggiuntive. L’arresto meccanico integrato IFM ELECTRONIC nel connettore M12 protegge l’O-ring da danneggiamenti dovuti a un serraggio eccessivo del dado. L’O-ring è serrato sempre correttamente senza necessità di una chiave dinamometrica costosa: ciò garantisce un grado di protezione elevato. Altre caratteristiche fondamentali del modulo CompactLine comprendono: 2 ingressi analogici di corrente 4...20 mA; parti metalliche in inox 316L; alta risoluzione e rapide velocità di trasmissione (60 ms); possibilità di collegare sensori a 2/3 fili (AC2402) e a 2/4 fili (AC2403). www.ifm.com NATIONAL INSTRUMENTS ITALY I moduli I/O della serie C di National Instruments sono progettati come moduli di misura e condizionamento del segnale autonomi. Il circuito elettronico necessario a gestire le misure specifiche è incluso nel modulo stesso, la conversione A/D e D/A avviene quindi nel modulo prima che i dati raggiungano lo chassis. È possibile utilizzare la maggior parte dei moduli I/O della serie C in entrambe le piattaforme di misura NI CompactDAQ e NI CompactRIO. Questi moduli sono identici ed è possibile spostarli da NATIONAL INSTRUMENTS ITALY una piattaforma all’altra riutilizzandoli senza necessità di modifiche hardware. Grazie alla configurazione dello chassis e ai vari moduli di input simultanei, le prestazioni in termini di numero di canali del sistema NI CompactDAQ aumentano all’aumentare del numero di moduli utilizzati. www.ni.com PHOENIX CONTACT La famiglia di sistemi di I/O remotati Axioline di Phoenix Contact si è recentemente arricchita aggiungendo ai moduli Axioline F con grado di protezione IP20 i moduli standalone Axioline E con grado di protezione IP65/67. Nata come sistema di I/O di riferimento per tutte le soluzioni industriali a base Ethernet industriale, la famiglia di I/O Axioline può venire utilmente integrata in reti industriali Profinet, Ethercat, Sercos III, Ethernet/IP, Modbus o Profibus, unico tra i protocolli coperti a non essere Ethernet-based. Il collegamento con sensori/attuatori con interfaccia di tipo analogico è reso possibile, per la gamma Axioline F, dai moduli con possibilità di gestione di Analog Input o Analog Output disponibili in differenti modularità (4 o 8 canali) e tecnologie (corrente, tensione, RTD, UTH). La gamma Axioline E sfrutta invece il protocollo IO Link per la gestione di segnali analogici, con un modulo IO Link master per ciascuno dei protocolli coperti. L’innovativo protocollo proprietario - bus locale Axioline F - per la comunicazione tra accoppiatore di rete e moduli di I/O a valle permette alla famiglia di moduli Axioline F di raggiungere prestazioni di eccellenza in termini di velocità, con un tempo ciclo nell’ordine dei microsecondi. Per semplificare il cablaggio e l’impiego dei moduli sono state adottate tecnologie di connessione rapida e sistemi di codifica dei punti di connessione. Sono stati inoltre inseriti, in corrispondenza di ogni singolo punto di connessione, di LED diagnostici ben identificabili e di punti di prova. I prodotti Axioline PHOENIX CONTACT possono venire impiegati anche in ambienti industriali gravosi grazie alla notevole robustezza garantita dall’elevata resistenza a shock meccanici, a eventuali disturbi EMC e un ampio range di temperatura di utilizzo, tra i -25 e i +60 °C. www.phoenixcontact.it PILZ ITALIA Per soddisfare le esigenze del mercato dell’automazione - modularità, decentralizzazione, prestazioni elevate, integrazione della sicurezza, elevata flessibilità e apertura - Pilz offre l’innovativo sistema PSSuniversal, matrimonio perfetto tra sicurezza e automazione. Costituito da un modulo principale di interfaccia, che gestisce la comunicazione e l’elaborazione dei segnali provenienti dai più diffusi bus di campo disponibili sul mercato, e da moduli base indipendenti in grado di ospitare moduli elettronici estraibili, PSSu offre un’ampia gamma di interfacce per funzioni di autoPILZ ITALIA mazione e di sicurezza: un’elevata modularità che consente all’utilizzatore di scegliere liberamente la configurazione hardware più adatta indipendentemente dalla CPU d’automazione, garantendo flessibilità per futuri ampliamenti del sistema. La struttura di PSSuniversal offre inoltre la possibilità di interbloccare funzioni di automazione con segnali di sicurezza in maniera semplice e veloce. Con questa funzione i segnali provenienti dal bus di automazione vengono processati simultaneamente da PSSuniversal con i segnali provenienti da SafetyBUS p permettendo di incrementare le prestazioni in termini di risposta del sistema e riducendo così anche il cablaggio elettrico. Il sistema di I/O decentralizzati PSSuniversal è ora disponibile anche per sistemi a fibra ottica: è possibile gestire in modo semplice le funzioni di controllo standard e/o di sicurezza a livello Fieldbus, mentre la comunicazione avviene tramite Profinet/ Profisafe. www.pilz.it LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 63 AO RASSEGNA PIXSYS I moduli I/O Pixsys MCM260 sono realizzati per l’acquisizione e la gestione di I/O remoti e anche per l’ampliamento dell’architettura di base in applicazioni che già prevedano PLC, PC o terminali operatore. La seriale multipunto RS485 con protocollo Modbus RTU e il bus ad alta velocità Canopen, permettono una facile integrazione (anche con i file EDS per bus CAN) con strumentazione Pixsys o di altri produttori. Sono disponibili 5 codici prodotto per soluzioni che prevedono differenti combinazioni di ingressi e uscite: 16 ingressi digitali PNP, 16 uscite statiche, 8 ingressi digitali + 8 uscite statiche, 8 ingressi digitali PNP + 8 relè, 4 ingressi analogici universali + 2 uscite analogiche mA o Volt. Gli ingressi analogici non richiedono l’utilizzo di un convertitore di segnale. PIXSYS www.pixsys.net SCHNEIDER ELECTRIC Il nuovo sistema I/O Modicon TM3 di Schneider Electric garantisce l’espansione flessibile e personalizzabile di tutti i controllori. Con il nuovo bus di espansione I/O, dieci volte più veloce rispetto alle soluzioni tradizionali, è possibile aggiungere ai controllori fino a 14 moduli e inoltre si possono collegare e monitorare i nuovi moduli di sicurezza per la gestione di tutte le funzioni pericolose della macchina. Esso opera con i controllori logici M221, M241 e M251 della Next Generation di MachineStruxure of frendo moduli I/O digitali per configurazioni fino a 264 I/O, moduli I/O analogici per configurazioni fino a 114 I/O SCHNEIDER ELECTRIC - essi possono ricevere anche segnali da sensori di posizione, temperatura, velocità e controllare variatori di velocità; Expert Modules per controllare le partenze motore TeSYS; moduli di sicurezza funzionale. Il sistema di espansione è flessibile perché si possono collocare in remoto alcuni moduli in armadi o altri cabinet (fino a 5 metri di distanza, utilizzando un bus di espansione). L’installazione avviene anche senza strumenti perché i moduli di espansione sono stati progettati con un assemblaggio con meccanismo interlock. www.schneider-electric.it SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI Sistemi Avanzati Elettronici propone i moduli I/O di UEI: UEI Cube nella versione industrial grade e MIL, UEI Racktangle e PowerDNR consentono un’acquisizione dati versatile e di elevata affidabilità. Se si necessita di alta velocità è possibile impiegare i DNA/DNRAI-224 che sono 2 layer con 4 canali di ingresso strain-gauge che garantiscono precisione e flessibilità di connessione. 64 SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI Gli ingressi analogici possiedono 18-bit di risoluzione con un’acquisizione fino a 100 k campioni al secondo. Ogni canale ha un convertitore A/D, un filtro anti-aliasing. Se è necessario implementare una comunicazione seriale sincrona i DNA/DNR-CT-602-804 sono 2 layer di I/O multipurpose ad alte prestazioni. Hanno 4 canali indipendenti, ciascuno con protezione contro le sovratensioni e opto-isolamento. Ciascuno può essere configurato come una porta di comunicazione o come contatore/temporizzatore. Se occorre avere dei moduli di I/O per sviluppare applicazioni in ambito avionico con interfaccia di tipo Arinc 708 e 453 i DNA/DNR-708-453 soddisfano queste specifiche. www.sisav.it SMITEC I moduli I/O Flxmod system, progettati per il montaggio su guida DIN standard e alloggiati in una custodia di plastica molto compatta, offrono un set completo di funzioni I/O, dai semplici I/O digitali al controllo di motori DC con encoder feedback. Il bus proprietario Flxio garantisce un’affidabile comunicazione realtime con il CPU. Diversi i moduli I/O disponibili: DIO 16, 16 I/O digitali 24 Vc.c. 0,5 A; CVI A2, 2 ingressi analogici 0-10 V/4-20 mA, 12 bit; CVI B4, 4 ingressi analogici 0-10 V/4-20 mA con output reference 10 V, 12 bit; CVO A2, 2 uscite analogiche 0,10 V, 4-20 mA, 12 bit; MDR A2, 2 uscite di comando per motori DC con encoder feedback; RTD A2, 2 ingressi per RTD standard 100 Ohm, 12 bit; TCP A3, 3 ingressi per termocoppie con compensazione interna giunto freddo, 12 bit; VVO A2, 2 uscite analogiche 0-10 V/-10 – 10 V, 12 bit; DPO A4, 4 uscite digitali 24 Vdc 2A; PVI A2, 2 ingressi analogici 0-10 V con output reference 10 V, 12 bit ; ECI A2, 2 ingressi per encoder incrementale; PWR 01 & 02, alimenSMITEC tatore. www.smitec.it SYSTEM ELECTRONICS System Electronics è in grado di offrire una gamma completa di soluzioni per la gestione di I/O remoto, progettate e prodotte internamente, in grado di conciliare l’alto livello di standard elettrici necessari per applicazioni in ambiente industriale con l’esigenza di versatilità e contenimento dei costi. La serie Dico 908 è la famiglia di moduli di I/O su bus di campo Canbus, di cui fanno parte sia moduli digitali (da 16 SYSTEM ELECTRONICS a 32 punti di I/O tipo PNP, NPN e a relè), che analogici (per tensioni, correnti, resistenze, temperature e pressioni), ingressi encoder, che HMI per la gestione di semplici interfacce, come sinottici con LED e pulsanti. La serie ETC 8xx comprende, invece, una gamma di moduli per la gestione di I/O remoto su bus di campo Ethercat. Le due versioni 16IO e 16I 16O sono dedicate alla gestione di ingressi/uscite digitali, con valore nominale per gli ingressi di 24 V, e per le uscite – protette al corto circuito – di 24 V/0.5 A (max 4 A totali), e configurabili da Ethercat master. Le versioni 8EV e 16EV sono invece dedicate al comando di elettrovalvole SMC serie SQ-2000, sempre attraverso bus di campo Ethercat. Infine il modulo Encoder è realizzato per l’acquisizione di 8 Encoder incrementali fino a 50 KHz e 32 bit di conteggio. Tutti i modelli sono utilizzabili su barra DIN. www.system-electronics.it LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 TECNINT HTE Modular I/O System è la soluzione di I/O modulare proposta da Tecnint HTE per le applicazioni industriali e tecnologiche di automazione, acquisizione e gestione che richiedono particolare robustezza e affidabilità nel tempo. L’architettura è molto flessibile e permette di generare configurazioni di CPU, RTU e I/O in grado di soddisfare diverse esigenze applicative, consentendo la realizzazione di controlli locali e distribuiti. I moduli di I/O di tipo digitale, analogico, encoder/counter/stepper/PWM, sono disponibili in diversi tagli e versioni così da rendere più semplice e mirata la configurazione del nodo di controllo. Possono essere collegati localmente alla CPU (programmabile con Softplc standard IEC611313) oppure essere remotati per creare isole di I/O distribuito attraverso opportuni moduli accoppiatori tramite protocollo Modbus Ethernet o seriale. La stessa gamma di I/O può anche essere collegata come nodo di I/O Canbus/Canopen, attraverso accoppiatori MD-CNT/ CO. Ogni modulo è ingegneTECNINT HTE rizzato in contenitore plastico conforme alla normativa CEI 11170-3 (fuoco e fumi) ed è totalmente isolato dal punto di vista elettrico; i connettori con terminazioni-contatti a crimpare sono stati pensati per agevolare il cablaggio con un’unica manovra di inserimento. Il Modular I/O System è anche disponibile in versione omologata EN50155 per applicazioni ferroviarie, con kit meccanico di fissaggio anti urti-vibrazioni per installazioni a bordo treno. www.tecnint.it TELESTAR AUTOMATION Il nuovo sistema di I/O distribuiti TB 20 di Systeme Helmholz, commercializzato in Italia da Telestar Automation, è caratterizzato da una moltitudine di pratici accorgimenti, conseguiti grazie a un diretto riscontro dal TELESTAR AUTOMATION mercato: efficienza, funzionalità e maneggevolezza hanno costituito il focus per lo sviluppo. L’innovativo sistema consente l’implementazione dei tipici vantaggi del concetto di decentralizzazione in molti, e spesso nuovi, ambiti applicativi. Il design del prodotto assicura una chiara e inequivocabile identificazione del canale, che risulta facile da leggere anche durante il funzionamento e che consente la determinata attribuzione di ogni morsetto al proprio LED. L’assegnazione del pin è stampata in modo permanente nel modulo elettronico. La gamma di prodotti base consiste in accoppiatori bus Profibus e Canopen con ingressi e uscite, analogici e digitali. I moduli possono essere disconnessi o sostituiti anche mentre il sistema è in funzione, i restanti moduli restano operativi, i tempi di fermo macchina vengono pertanto minimizzati. In quanto sistema di architettura aperto, TB20 verrà ampliato gradualmente con tutti i più comuni bus di campo, come Profinet, Devicenet ed Ethercat. www.telestar-automation.it VIPA ITALIA Vipa presenta Slio, un sistema innovativo per I/O remotate con soluzioni utilissime che risolvono definitivamente i limiti dei sistemi attualmente sul mercato. Si tratta di un sistema montato su guida DIN standard da 35 mm che comprende un’interfaccia provvista di alimentatore per le I/O e per il bus di comunicazione, cui si aggiun- gono fino a 64 moduli di I/O e funzionali con granularità 2-4-8 canali e dimensioni di 12,5 mm di larghezza, 100 mm di altezza e 76 mm di profondità. Le interfacce previste sono Profibus DP, Canopen, Ethercat, Profinet I/O, mentre la conformazione del modulo è realizzata affinché il connettore dell’interfaccia, una volta montato, non sporga dai moduli al fine di contenere al massimo lo spazio utilizzato. L’innovazione del prodotto Slio riguarda caratteristiche tecnologicamente avanzate, come il bus di comunicazione superveloce a 48 Mbit/s con cui si riesce ad avere risposte dalle I/O a 20 μs di refresh, abbattendo così ritardi nella comunicazione tra I/O e interfaccia del VIPA ITALIA bus di campo. www.vipaitalia.it WAGO ELETTRONICA Wago-I/O-System 750 XTR può essere utilizzato senza costosi e ingombranti sistemi di raffreddamento, circuiti di protezione o altre soluzioni speciali e può ancora essere utilizzato in condizioni estreme di temperatura da -40 a +70 °C e ad altitudini fino a 5.000 m. La rigidità dielettrica del modulo offre una protezione affiWAGO ELETTRONICA dabile dell’elettronica contro le sovratensioni derivate da azionamenti e archi elettrici fino a 1.0 kV (moduli 24 V) e 5.0 kV (moduli 230 V). Allo stesso tempo sono state ridotte le emissioni di interferenza e aumentata l’immunità alle interferenze, permettendo al sistema di essere utilizzato in applicazioni di telecontrollo più complesse. Un ulteriore punto di forza dei singoli componenti sono le loro dimensioni compatte: con solo 12 mm di larghezza si possono avere moduli a 16 canali, permettendo un notevole risparmio di spazio. La guida DIN può essere installata in prossimità di motori o potenti circuit breaker. Le forze meccaniche che si esercitano in prossimità del sistema XTR non hanno alcun effetto sui moduli: immunità alle vibrazioni fino a 5 g (50 m/s2) e resistenza agli urti fino a 25 g (250 m/s2) mantengono l’applicazione affidabile e sicura in ogni momento. www.wago.com WEIDMÜLLER Con ‘u-remote’, Weidmüller presenta il suo nuovo sistema di I/O remoto a struttura modulare. Tutti i vantaggi sono focalizzati sull’utilizzatore: u-remote, dal design sottile (larghezza moduli 11,5 mm) e ingombro ridotto nel quaWEIDMÜLLER dro elettrico grazie all’elevata densità di connessioni, si distingue per il collegamento a innesto e senza utensili, l’elevata densità dei componenti - e le migliori prestazioni - e offre un alto grado di efficienza e produttività. Il web server integrato semplifica l’avvio macchina e velocizza gli interventi di manutenzione. Tra le caratteristiche salienti, progettazione ottimizzata, installazione più rapida, avvio più sicuro e tempi morti ridotti. Per il fatto che l’installazione può avvenire senza utensili e i connettori sono precablati, un’installazione affidabile può avvenire in modo molto più rapido nel quadro elettrico come nella macchina o nell’impianto. www.weidmuller.com LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 65 AO Tavola rotonda di Carlo Marchisio ‘Strategie di integrazione’ Abbiamo posto alcune domande a tre aziende per capire ‘Come ridurre tempi e costi nella realizzazione di macchine e linee grazie a una valida strategia di integrazione’ stemi produttivi. Da qui si evince che questi settori devono collaborare fra loro in totale simbiosi per contribuire allo sviluppo della macchina. In questo modo si possono ottenere risparmi nei tempi di progettazione, ma soprattutto nei tempi di start-up e debug dell’applicazione. A.O.: Utilizzo di bus di campo performanti: quanto è importante per un progetto di linea? Longoni: La scelta del bus di campo da utilizzare è vitale sia per quanto riguarda le funzionalità sia per quanto riguarda i costi. Infatti si sceglieranno bus di campo realtime, solo nel caso in cui ce ne sia l’effettiva necessità. Infatti l’utilizzo di tali bus ha delle ripercussioni importanti sul costo totale dell’applicazione. A.O.: Sue considerazioni sulla meccatronica. In un progetto di macchina il meccanico e il tecnico di automazione devono lavorare insieme? In che modo per risparmiare tempo di progettazione? Carlo Viale: La nostra esperienza è che l’utilizzo di un bus veloce per il motion control è fondamentale per linee e macchine che richiedono performance spinte e/o che sono critici il numero di assi controllati. È da circa 10 anni, prima con bus Ethernet realtime proprietario Rtex e ora con Ethercat che i nostri tecnici supportano le applicazioni dei clienti utilizzando un bus di campo motion. Velocità, sincronismi, accuratezza, possibilità di intervenire in tempo reale sugli assi sono caratteristiche che portano benefici in numerosi campi applicativi, dal packaging, alla lavorazione del legno, dalle presse alle linee di assemblaggio. Stefano Longoni: La meccatronica è proprio la sintesi tra la meccanica, l’elettronica e l’informatica per automatizzare i si- A.O.: Dimensionamento ottimale dei motori (brushless/c.a.). Quanto incide sulla riduzione costi? 66 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Foto tratte da http://www.corbisimages.com/ I l mercato ormai globale e la concorrenza internazionale mettono a dura prova i costruttori di macchine e di linee produttive. La necessità di produrre impianti super-efficienti si deve anche collegare verso una valida strategia di integrazione. È impellente la necessità di ridurre tempi e costi nella realizzazione di macchine e linee produttive. I costruttori di macchine sono alla ricerca di soluzioni che accelerano i processi produttivi e spingono verso il miglioramento delle prestazioni. Quindi: massima integrazione del controllo e prestazioni migliori, attivare programmi riutilizzabili che consentono di risparmiare tempo e denaro, flessibilità e omogeneità totali nelle comunicazioni e riduzione dei costi di configurazione, funzionamento e manutenzione del progetto. Abbiamo incontrato alcune aziende del comparto automazione industriale per sottoporre a loro alcune domande legate a questo importante argomento sempre di grande attualità. Rispondono alle domande: Stefano Longoni, R&D manager di ESA Elettronica, Carlo Viale, general manager Motion Control & Sensors di Panasonic Electric Works Italia, Marco Ceriani, marketing and communication manager di Progea. Longoni: Come detto precedentemente il dimensionamento corretto dei motori è molto importante. Nella fase iniziale è fondamentale in quanto il costo varia a seconda della potenza scelta e in fase di utilizzo in quanto anche i costi di utilizzo e di manutenzione vengono influenzati da parametri, come ad esempio la potenza dei motori stessi. Viale: Nella nostra esperienza il corretto dimensionamento che deriva dalla conoscenza della catena meccatronica e dell’applicazione è fondamentale per la progettazione della macchina per il corretto funzionamento e, sicuramente ottimizza i costi in quanto permette di scegliere la corretta motorizzazione evitando sovra dimensionamenti. Noi utilizziamo e facciamo utilizzare il software MSelect. Grazie a questo tool il cliente può descrivere meccanicamente l’applicazione con particolare attenzione ai momenti di inerzia Stefano Longoni, dei carichi, e descrivere dinamiESA Elettronica camente l’applicazione in termini di velocità e posizioni; il risultato come output è la scelta della corretta motorizzazione con possibilità di avere report relativi alle curve di coppia e alle velocità, oltre a una serie di altri report utili per la documentazione del progetto. A.O.: Efficienza energetica. Un suo approfondimento per la riduzione tempi e costi. Longoni: Un ottimale utilizzo della macchina non può prescindere dalle considerazioni di efficienza energetica e dalle problematiche di manutenzione legate alla macchina stessa. Per questo va ripensata, da parte dei progettisti meccatronici, l’acquisizione di dati di consumo, di produzione, di eventi di allarmi e di qualità della rete da parte di ogni singolo componente della Marco Ceriani, Progea linea di produzione, in particolar modo di quelli più sensibili agli aspetti di deterioramento nel tempo e di quelli più energivori. L’innovativa da noi proposta fornisce dispositivi hardware e una piattaforma software per il monitoraggio distribuito, wireless e da remoto di tutti i più significativi parametri funzionali e di produzione della macchina, dati sul consumo di energia e di potenza insieme a precise misure sulla qualità della rete, tutti accessibili tramite una piattaforma di assistenza remota che consente un’analisi dei dati puntuale e continuativa nel tempo, necessaria per impostare adeguate politiche di efficienza energetica, di manutenzione predittiva della macchina, di corretto utilizzo delle risorse a disposizione. A.O.: Sviluppo software di macchina. Quali consigli può segnalare ai progettisti per integrare al meglio l’automazione, con l’ottica della riduzione tempi di sviluppo? Longoni: Lo sviluppo software dell’automazione di macchina copre molteplici aspetti, tra cui quelli del controllo e dell’interfaccia utente. Uno sviluppo integrato di controllo tramite Softlogic, di interfaccia utente e di assistenza da remoto fornisce sicuramente una soluzione intesa principalmente a diminuire i tempi e i costi dello sviluppo, unitamente a una migliore e più efficace manutenzione della macchina e di riduzione dei costi degli interventi correttivi nel corso dell’attività produttiva della macchina stessa. La nostra soluzione prevede l’utilizzo di una sola piattaforma hardware costituita dalla famiglia Esaware HMI da 4.3” a 15” e di IPC da 12” a 21.5”, tutti in grado di gestire sia l’interfaccia utente sia la logica di controllo, sia l’assistenza da remoto. Le innovative tecnologie utilizzate permettono uno sviluppo degli applicativi in modo il più intuitivo ed efficiente possibile allo stato dell’arte, potenza e velocità di esecuzione ai massimi livelli. Il nostro servizio permette di ottimizzare tempi e costi di sviluppo orientando la scelta verso un unico fornitore globale di prodotti e soluzione per l’automazione integrata delle macchine. Marco Ceriani: I progettisti che sviluppano software di macchina devono progettare in maniera ‘intelligente’ risparmiando tempo per essere più produttivi, senza Carlo Viale, Panasonic avere limitazioni sulle potenziaElectric Works Italia lità e con la massima flessibilità di impiego. L’area di lavoro deve essere chiara, piacevole e intuitiva. Tutti gli strumenti devono essere a portata di mano e la configurazione deve avvenire interamente utilizzando ampie librerie di oggetti e risorse, personalizzabili tramite la finestra delle proprietà. La finestra, deve disporre di tutte le proprietà organizzate in aree logiche e suddivise per gruppi. Le tante proprietà di configurazione consentono di evitare, o perlomeno di ridurre drasticamente, il ricorso all’uso del codice (script) nel progetto, con il conseguente notevole risparmio di tempo non solo in progettazione, ma anche in debug e manutenzione dei propri progetti. Tutto questo è frutto di approfonditi studi di ergonomia del software dove vengono indicate le linee guida che consentono di progettare rapidamente. Il nostro software consente velocemente lo sviluppo dei progetti ed è sottoposto a severi test di usabilità ed ergonomia eseguiti da appositi istituti di ricerca universitari, tali da rendere il prodotto semplice. Tutti gli strumenti e le funzionalità all’interno dello stesso ambiente, contribuiscono al drastico abbattimento dei tempi di sviluppo. ESA Elettronica - www.esaware.com Panasonic Electric Works Italia - www.panasonic-electric-works.it Progea - www.progea.com LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 67 AO Life science di Antonella Cattaneo, Ilaria De Poli Un’eccellenza in campo medico Marcato CE da fine 2013, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao) di Pavia è un vero ‘fiore all’occhiello’ della tecnologia italiana C ostituita nel 2001 per volontà di Umberto Veronesi, allora a capo del Ministero della Salute, la Fondazione Cnao è nata per progettare, costruire e poi gestire il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, la cui idea iniziale si deve al fisico Ugo Amaldi. Il Consiglio della Fondazione Cnao vede coinvolti i principali ospedali oncologici della Lombardia: Istituto Nazionale dei Tumori, Policlinico Ospedale Maggiore di Milano, Istituto Neurologico Besta, IEO-Istituto Europeo di Oncologia, Policlinico San Matteo di Pavia, oltre alla Fondazione Tera di Novara, cui si deve nel 1992 il progetto iniziale di questa innovativa tecnologia medica. Scopo della Fondazione è effettuare trattamenti di adroterapia, oltre che proseguire nella ricerca clinica, tecnologica e radiobiologica in modo da utilizzare le particelle subatomiche per la cura dei tumori. Lo Cnao collabora con note organizzazioni a livello nazionale e internazionale, quali l’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), il Cern di Ginevra, le Università di Milano e Pavia e il Politecnico di Milano, che hanno contribuito anche alla realizzazione del Centro. A ottobre 2005 sono iniziati i lavori di costruzione che hanno coinvolto oltre 600 ditte specializzate di cui 500 italiane; la prima sala trattamento è stata completata nel 2009. Dopo numerosi test, controlli clinici e tecnici e, una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni, nel settembre 2011 lo Cnao ha trattato il primo paziente. La sperimentazione clinica, conclusasi di recente, ha consentito di trattare più di 200 pazienti che non avevano altre speranze di guarigione. I risultati sono stati ottimi e hanno confermato le attese riposte dai medici in questa tecnica innovativa, di conseguenza lo scorso dicembre 2013 l’Istituto Superiore di Sanità ha marcato CE il dispositivo medico dello Cnao, riconoscendo così l’adroterapia come pratica terapeutica. Nello stesso mese la Regione Lombardia ha approvato le tariffe di adroterapia: i trattamenti vengono erogati all’interno del Sistema Sanitario Nazionale. carbonio. I fasci di particelle sono prodotti da un acceleratore circolare, ‘sincrotrone’, con una circonferenza di circa 80 m. “Circa il 40% dei tumori nel mondo viene attualmente curato tramite radioterapia” spiega ad Automazione Oggi, durante una visita guidata, Franco Gerardi, uno degli ingegneri che ha concretamente seguito la realizzazione del Centro. “Rispetto alla radio- Adroterapia sì o no? Con ‘adroterapia’ si intende una forma particolare di radioterapia, impiegata per la cura di alcune tipologie di tumore che, anziché impiegare raggi X o elettroni, utilizza particelle più pesanti chiamate ‘adroni’, che compongono il nucleo degli atomi di idrogeno o di 68 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Sala Trattamento del Centro Cnao di Pavia permette di distruggere completamente anche tumori radioresistenti alle terapie tradizionali”. Non dimentichiamoci infine che la precisione e la quantità di energia che è possibile trasferire al tumore durante una singola seduta di adroterapia permette di diminuire il numero complessivo di sedute previste per i singoli protocolli, aumentando in tal modo il numero di pazienti potenzialmente trattabili presso lo Cnao. E in effetti Gerardi spiega che la scienza sta andando in questa direzione: in Giappone, dove sono attivi ben tre centri di adroterapia con ioni carbonio, si stanno sperimentando protocolli che prevedono pochissime sedute di trattamento (anche solo una o due) per il paziente, con tutti i vantaggi che ciò comporta anche a livello di qualità della vita, considerando inoltre che i trattamenti non richiedono degenza ospedaliera. Un macchinario complesso Sedi delle patologie tumorali trattate fino oggi al Cnao e relativo numero di pazienti terapia convenzionale, l’adroterapia presenta indubbi vantaggi. Quando il fascio di elettroni o di raggi X attraversa il corpo umano si comporta come se attraversasse acqua, perciò nella radioterapia convenzionale il fascio di particelle all’interno del corpo si allarga colpendo non solo la massa tumorale, ma anche parte dei tessuti circostanti. Con l’adroterapia invece è possibile regolare non solo l’energia del fascio di adroni incidenti e, quindi non solo regolare la profondità raggiunta dai fasci per colpire le cellule dei tessuti tumorali, ma soprattutto il punto preciso in cui vengono indirizzate le particelle, poiché il fascio di adroni, essendo composto da particelle cariche e pesanti, quando entra nel corpo, rimane collimato e non si allarga. Questo significa precisione millimetrica e danni limitati, o in alcuni casi nulli, agli organi sani circostanti, anche perché lo scopo della terapia è eliminare il tumore salvaguardando i tessuti sani. Questa tecnica produce quindi un grosso vantaggio per i tumori che si sviluppano vicino a organi critici come occhio, cervello, spina dorsale… dove, insomma, sono presenti organi radiosensibili” continua Gerardi. “Inoltre, il meccanismo di rilascio dell’energia e le caratteristiche radiobiologiche causano un’elevata quantità di rotture nei legami chimici presenti nel DNA. Come noto questo ha la proprietà di autoripararsi, ma se il numero di legami rotti è elevato tale capacità ha una bassa probabilità di successo, portando conseguentemente alla morte cellulare. Nella radioterapia convenzionale il danno al DNA è modesto, pensate da due a massimo 15 rotture della doppia elica, invece nell’adroterapia con ioni carbonio il numero di rotture è dell’ordine delle 10.000 e Dunque fin qui tutto bene, i vantaggi dell’adroterapia sembrano molti. Perché allora ancora oggi il Centro di Pavia rimane uno fra i pochi (cinque) esistenti al mondo? Oltre ai centri nipponici, realizzati con il contributo di Mitsubishi e Toshiba, se ne trova a oggi appena un altro in Europa, in Germania vicino a Heidelberg, nato con il contributo di Siemens: “Un acceleratore di elettroni o fotoni si presenta come un dispositivo di appena 70 cm, mentre il nostro, che genera fasci di protoni e ioni carbonio, è in realtà un insieme di vari acceleratori, dove il maggiore misura circa 80 m di circonferenza. Solo questo dà un’idea della diversità dei costi e della complessità delle problematiche da gestire” sintetizza Gerardi. L’adroterapia è conosciuta fin dagli anni ‘50, data però la complessità e il costo delle macchine necessarie per effettuare i trattamenti, è stata erogata per molto tempo ‘rubando’ tempomacchina agli scienziati, quando gli acceleratori non erano ‘occupati’ per compiti legati alla ricerca. Il primo centro adroterapico esclusivamente ospedaliero, limitato però al solo utilizzo di protoni, è nato nel 1992 presso il Centro Universitario di Loma Linda, vicino a Los Angeles, in California (USA). Oggi esistono una cinquantina di centri di questo tipo al mondo, per adroterapia con protoni, in una decina di Paesi, con una casistica complessiva di oltre 100.000 pazienti trattati, su varie patologie tumorali. Più di recente, è in costruzione in Italia, a Trento, un centro che utilizzerà il ‘ciclotrone’, ossia un acceleratore più piccolo e semplice in grado di erogare solo trattamenti con protoni. “L’impianto dello Cnao è nato dal lavoro di un gruppo di ricercatori universitari di fisica e ingegneria, gli stessi che ancora oggi si occupano del suo esercizio e della sua costante manutenzione e sviluppo. Avere tutto il know-how all’interno è sicuramente uno dei vantaggi di cui godiamo. Chi ha progettato il sistema lavora ancora qui, in sala controllo, conosce bene il complesso sistema delle macchine acceleratrici e sa come metterci mano in tempi limitati e in modo efficace. Allo stesso tempo, si lavora accanto ai medici per dare le indicazioni migliori al fine di colpire con precisione le cellule tumorali”. Svela Gerardi: “Siamo nati come gruppo di ricerca, aperto e propositivo, e abbiamo contatti con tutto il mondo, con centri che vorrebbero realizzare strutture simili, che ci chiedono di progettare parti della macchina o di offrire consulenza per la realizzazione. Qui abbiamo la possibilità di fare esperienza ‘sul campo’, di ampliare le nostre competenze in materia grazie alla pratica continua”. Allo Cnao arrivano pazienti LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 69 AO Life science da tutta Italia e dall’estero. “Al momento abbiamo tre sale di trattamento, l’obiettivo è di arrivare ad averne cinque. In due di queste, gemelle, il fascio viene erogato orizzontalmente, e nella terza, quella centrale, il fascio arriva sia in direzione orizzontale sia verticale. Si sta anche studiando la possibile realizzazione di un ‘gantry’, ossia una testata isocentrica che permetta al fascio di ruotare attorno al paziente, per irraggiare il volume tumorale dalla direzione migliore”. A questo scopo, la Fondazione Cnao è stata promotrice di un apposito programma di ricerca della Comunità Europea che ha coinvolto numerosi centri e università europee. Tecnica di precisione Per irraggiare il tumore viene adottata la tecnica di ‘scansione attiva’: il volume tumorale da irraggiare viene suddiviso in ‘fette’ (corrispondenti a differenti energie del fascio di particelle incidenti) e il ‘pennello’ di particelle viene indirizzato nei singoli punti della fetta mediante due magneti, proprio come faceva il cannone elettronico nei vecchi televisori a tubo catodico. Si ottiene in tale modo una definizione tridimensionale del tumore molto precisa. Un ‘ciclo’ di trattamento si compone di più sedute che possono variare da dieci fino a 35 a seconda della tipologia del tumore stesso; il tempo di una seduta varia in base a differenti parametri, dai 20-25 minuti fino a 40-45 minuti. L’irraggiamento in sé dura pochi minuti, la maggior parte del tempo della seduta viene utilizzato per le operazioni di allineamento, posizionamento e verifica dell’immobilizzazione ‘personalizzata’ del paziente, necessarie per assicurare quella precisione richiesta dalla terapia e soprattutto la riproducibilità di tale posizionamento a ogni seduta: “Data la complessità e l’importanza di un corretto posizionamento, ogni sala di trattamento ha una corrispondente sala di pre-allineamento, dove il paziente viene preparato” spiega Gerardi. Il paziente viene fatto sdraiare su un apposito lettino in fibra di carbonio, semitrasparente alle radiazioni; qui gli viene applicata una ‘maschera’ personalizzata in materiale termoplastico, o vengono utilizzati cuscini sottovuoto in grado di ‘marcare’ la forma per il corretto posizionamento e riproducibilità dello stesso. Viene effettuato un primo allineamento tra il paziente, i punti di riferimento sulle maschere personalizzate e il tavolo di trattamento. Paziente e piano in fibra di carbonio vengono poi portati in sala trattamento utilizzando un apposito carrello e il lettino viene agganciato a un braccio robotizzato collegato al sistema di trattamento, che provvede a posizionare il paziente sulla linea di fascio, in base al piano di trattamento personalizzato precedentemente definito dai radioterapisti. Il braccio robotico si muove su un cuscinetto d’aria su una superficie in granito, materiale appositamente scelto per garantire rigidità e precisione nei movimenti. Tale sistema ha sei gradi di libertà, proprio per consentire un posizionamento nello spazio preciso, ed è dotato di un sistema di sicurezza anti-collisione che lo blocca immediatamente in caso di possibile contatto tra il paziente e qualsiasi struttura fissa. Un sistema esegue il controllo di posizione tramite immagini radiografiche, mentre un altro sistema di tracking ottico verifica in tempo reale l’immobilità del paziente. “Tutti i punti devono corrispondere con quanto rilevato durante gli esami PET, TAC o RM effettuati in fase di simulazione. Tali procedure sono fondamentali poiché il tumore 70 In una delle sale di trattamento, quella centrale, il fascio di adroni viene erogato anche verticalmente potrebbe variare nel tempo in posizione o dimensioni”. Gli apparati vengono movimentati tramite una console touchscreen in locale, ma lo stesso sistema è gestibile da remoto, dalla sala controllo posta accanto alla sala di trattamento, dove attraverso telecamere e sistema audio interfonico è possibile anche monitorare costantemente le condizioni del paziente durante la seduta. “Il personale controlla su appositi monitor in tempo reale in quale esatta posizione viene erogato il fascio di adroni e come sta procedendo il trattamento. Inoltre, la visualizzazione sullo schermo degli spostamenti del paziente rispetto alla posizione predefinita utilizza colori differenti in base al livello di pericolosità. Sono anche installati rilevatori di radiazioni che avvisano costantemente il personale in caso di anomalie. Il sistema è assolutamente sicuro sia per il paziente sia per il personale, in casi predefiniti si può giungere fino all’immediata interruzione dell’alimentazione elettrica”. L’origine del fascio: il sincrotrone Il fascio di adroni generato allo Cnao ha origine da due sorgenti alimentate rispettivamente da una bombola da 1 litro di idrogeno per i protoni e una analoga di anidride carbonica per gli ioni di carbonio. Cuore dell’impianto di Pavia è una macchina acceleratrice, il sincrotrone, un ‘anello’ lungo circa 80 m, con diametro di 25 m, in cui vengono prodotti e accelerati i fasci di particelle che colpiranno, alla fine del loro percorso, le cellule tumorali. “Questo acceleratore è stato progettato e realizzato dai tecnici Cnao in collaborazione con esperti del Cern e dell’Infn ed è simile, anche se di dimensioni notevolmente inferiori, a quelli utilizzati presso il Cern di Ginevra per le ricerche di fisica delle alte energie. Si differenzia però da questi ultimi fondamentalmente perché, sin dalle fasi di progetto, è stato ottimizzato per scopi esclusivamente medici, ponendo come primo e fondamentale requisito l’elevata sicurezza, la qualità e l’affidabilità del sistema” precisa Gerardi. “Inizialmente vengono ‘strappati’ gli elettroni dall’atomo per mezzo di un campo elettrico a radiofrequenza, che fornisce anche un primo piccolo incremento di energia (fino LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 L’intera seduta viene monitorata dal personale in remoto a 8 keV/u). Successivamente, il fascio di particelle attraversa un acceleratore lineare di circa 7 m, che porta l’energia del fascio sino a 7MeV/u con un guadagno di un fattore 1.000. Quindi il nucleo entra nell’anello e inizia a ‘girare’ compiendo circa 1 milione di giri (per questa fase occorre circa mezzo secondo). A ogni giro riceve un piccolo incremento di energia, fino ad arrivare a quella necessaria per raggiungere il tumore in profondità nel corpo del paziente (o meglio la fetta che si intende trattare in quell’istante). L’energia può arrivare a un massimo di circa 400 MeV/nucleone per ioni carbonio, che corrisponde a una penetrazione del fascio nel corpo del paziente di circa 23 cm. Raggiunta l’energia desiderata il fascio viene estratto dall’anello per mezzo di tecniche magnetiche e viene inviato a una delle tre sale di trattamento”. Lungo l’anello sono posizionati numerosi strumenti di controllo e diagnostica, collegati per mezzo di circa 300 km di cavi, che consentono ai tecnici preposti al controllo del suo funzionamento di conoscere in tempo reale dove si trova il fascio e quali sono i suoi parametri principali. Dalla sala di controllo gli operatori, tramite un apposito sistema di supervisione, tengono costantemente sotto controllo la macchina, che rimane funzionante 24/24 ore 7/7 giorni, visualizzando su numerosi schermi tutti i singoli settori e componenti. “Vengono anche periodicamente rilevati diversi valori inerenti la struttura meccanica ed edile, come i fenomeni di assestamento del terreno o l’eventuale deformazione delle strutture e supporti metallici che compongono l’anello, poiché sono tutti aspetti che possono influire sulla qualità finale del trattamento del paziente” sottolinea Gerardi. Anche per questo, un apposito sistema di ventilazione e condizionamento tiene costante la temperatura nel locale del sincrotrone: tutti gli oggetti devono rimanere allineati tra di loro con precisioni inferiori al decimo di millimetro. Il funzionamento del sistema magnetico, che è raffreddato con acqua demineralizzata che scorre all’interno delle bobine di rame dei magneti e permette di tenere unito il fascio di particelle cariche evitando che si ‘perda’ mentre gira nell’anello, deve essere ‘sincrono’ all’energia del fascio circolante in quell’istante. “Il consumo energetico complessivo del Centro è pari a quello di circa 4.000 contatori da abitazione: 16 MW. Il Centro è connesso alla rete a 132 kV” spiega Gerardi “sia a garanzia dell’affidabilità della rete elettrica, sia per non disturbare la rete cittadina con il funzionamento pulsato dell’acceleratore. Abbiamo anche un gruppo elettrogeno diesel di emergenza da 1,6 MW, che in circa 15 secondi prende in carico tutto il Centro, escluso l’acceleratore, e un gruppo di batterie da 400 kW di potenza per PC e sistemi di sicurezza. Anche l’impianto di produzione di acqua demineralizzata (per evitare conducibilità elettrica) è interno al nostro impianto, per garantire tempi limitati di ripristino e costante controllo e monitoraggio della qualità dell’acqua circolante”. Il sincrotrone effettua quattro manutenzioni programmate all’anno della durata di cinque giorni, comprendendo i week-end, in modo da non impattare eccessivamente sui trattamenti, che non possono essere interrotti troppo a lungo. È infine in via di realizzazione un’ulteriore sala sperimentale dedicata solo ad attività di ricerca, che utilizzerà la macchina nel tempo non dedicato ad attività di trattamento: di notte o nei fine settimana. “I trattamenti sono erogati dalle 8:00 alle 21:00. Dalle 21:00 alle 24:00 l’acceleratore è sottoposto a controlli tecnici, mentre dalle 24:00 alle 8:00 a verifiche di qualità da parte dei fisici medici: la Cuore dell’impianto di Pavia è il sincrotrone macchina è sempre accesa. Sabato e domenica il personale del Dipartimento Acceleratori effettua altri test per migliorare e sviluppare ulteriori modalità operative” illustra Gerardi. Vero ‘made in Italy’ Si conta che siano circa 3.500 all’anno i pazienti in Italia idonei a essere trattati con adroterapia come trattamento ottimale. Il Centro, quando sarà a pieno regime, potrà gestirne la maggior parte: “L’obiettivo è arrivare a erogare una cinquantina di trattamenti al giorno, indipendentemente dal numero dei pazienti, poiché alcuni hanno bisogno di più sessioni di trattamento e altri meno. Adesso che lo Cnao produce risultati clinici, sono in molti a chiedere al centro aiuto e supporto per le loro iniziative. In Europa il progetto austriaco MedAustron sta realizzando un centro simile a sud di Vienna, partendo dai progetti dello Cnao. Un progetto in Croazia ha proposto di coordinare la realizzazione degli aspetti di alta tecnologia. Analogamente pervengono richieste di aiuto, supporto, formazione e consulenza da Stati Uniti, Australia, Corea, Egitto, Arabia Saudita, Grecia e Olanda. Sono tutte iniziative che vedono il coinvolgimento anche dell’industria italiana e portano vantaggi non solo ai pazienti ma anche all’immagine del Paese, alle nostre competenze e tecnologie” conclude Gerardi. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Cnao - www.cnao.it 71 AO Rfid di Paola Visentin Rfid a garanzia della qualità Quando la siderurgia di qualità incontra l’innovazione di processo tramite tecnologia Rfid il successo è assicurato: lo dimostra il caso di ORI Martin di 200 diverse qualità di acciaio che, attraverso il processo di laminazione a caldo, vengono trasformate in tondo in rotoli di vari diametri, dai 5,5 mm ai 42 mm. In funzione del diametro il prodotto viene fabbricato su due linee di produzione: ‘linea vergella’ per i diametri piccoli e ‘linea bordione’ per i diametri maggiori. Al termine della laminazione i rotoli, o matasse, vengono trasferiti su delle bilancelle, ossia appositi ganci appesi a una catena, per essere trasferiti alle successive postazioni di lavoro. In tutte le fasi del processo di produzione è fondamentale mantenere la separazione dei rotoli appartenenti a lotti differenti e tracciare ogni singolo rotolo. In passato, la tracciabilità di ogni rotolo era affidata RI Martin è un’acciaieria moderna ORI Martin, attiva e a un numero progressivo assegnato a ogni bie dinamica, che si dedica alla dinamica acciaieria, ha lancella, in modo da identificare e associare, in produzione di acciai speciali per adottato la tecnologia fase di carico della matassa, la relativa corrisponRfid per lo stabilimento di denza: l’operazione era svolta manualmente, il settore automobilistico e per Brescia quindi suscettibile di potenziali errori da parte l’industria meccanica in generale, dell’operatore. Altra peculiarità del processo è con una consolidata esperienza di oltre 80 anni di attività. L’azienda ha costruito e continua a basare il suo suc- la discontinuità tra i tempi di produzione e quelli di scarico del cesso su alcuni ‘pilastri’: qualità del prodotto, ottenuta attraverso rotolo a fine linea: vi sono tempi di attesa variabili prima dello investimenti continui negli impianti e attività di addestramento scarico dei rotoli dalle bilancelle. Come gestire con efficienza un e formazione dei dipendenti; flessibilità e affidabilità del servizio, simile processo, reso complesso anche dalle elevate temperature garantita dall’elevata verticalizzazione delle lavorazioni, che ven- (circa 500 °C) dei rotoli laminati a caldo che vengono caricati e tragono eseguite internamente; soddisfazione dei clienti, perseguita sportati sulle bilancelle? La soluzione è arrivata con la tecnologia attraverso lo sviluppo di acciaio di qualità nuova e/o personaliz- ed è operativa in ORI Martin dal 2008. È consistita nell’automazato sulla base delle esigenze del cliente; infine, attenzione alla tizzazione delle fasi di avanzamento della lavorazione dei rotoli salute e alla sicurezza del personale sui luoghi di lavoro e sensi- sulle bilancelle, grazie a sei punti di identificazione e controllo aubilità ambientale, esplicate con il rispetto delle leggi vigenti e un tomatico dei rotoli lungo il percorso: i tag Rfid sono apposti alle miglioramento continuo delle prestazioni. L’azienda appartiene bilancelle, associando il codice identificativo del rotolo al codice all’omonimo gruppo, di cui fanno parte altre otto società per un del tag Rfid, quindi alla bilancella a cui il tag si riferisce. In questo fatturato complessivo annuo pari a 414 milioni di euro (2013), di modo, è possibile rilevare il passaggio della bilancella, quindi del cui circa il 40% si deve all’export. E proprio su questa scia si inseri- rotolo appeso a essa, monitorandone l’avanzamento. sce il progetto di automazione e controllo tramite tecnologia Rfid delle fasi successive alla produzione del tondo in rotoli laminato a Le tappe operative del processo caldo presso lo stabilimento di Brescia. Se si considera nello specifico il work-flow della soluzione completa lungo la catena del laminatoio, il primo punto che si incontra è quello di carico dei rotoli. Nei due punti di carico, alle fine Le aspettative Come abbiamo visto, la produzione di ORI Martin è flessibile e si delle due linee di produzione dei rotoli, un robot, gestito da un adatta alle specifiche esigenze dei clienti. L’azienda produce più sistema automatico con PLC, posiziona il rotolo ancora caldo, O 72 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 La sfida maggiore che la tecnologia Rfid ha dovuto affrontare ha riguardato il difficile ambiente operativo del laminatoio In tutte le fasi del processo di produzione è fondamentale tracciare ogni singolo rotolo di acciaio prodotto evitando di squilibrare la bilancella, e associa il codice del rotolo (noto al sistema automatico) al codice identificativo del tag Rfid apposto alla bilancella. Da quel momento in poi alla bilancella risulterà associato il codice del rotolo, fino a che questi non verrà scaricato dalla catena. Esso viaggerà lungo la linea di lavorazione assieme alle sue informazioni, ossia la qualità dell’acciaio, il lotto di produzione e il codice cliente. La tappa successiva del processo di lavorazione consiste nel controllo qualità. Con il supporto di un apposito software viene qui controllata la qualità del prodotto: la tecnologia Rfid rileva in automatico il passaggio della bilancella, con tutte le informazioni collegate al rotolo trasportato su di essa, assicurando così la tracciabilità del prodotto e di tutte le relative informazioni. Quindi viene il momento della pesatura e del confezionamento del singolo rotolo: il punto di identificazione Rfid permette di tracciare in automatico questa fase, inviando poi l’informazione del transito e relativo peso al PC posto vicino alla bilancia. Nel punto di scarico del rotolo e confezionamento del pacco (due rotoli legati insieme), il passaggio del rotolo è rilevato dalle fotocellule e l’informazione è inviata al sistema per la fase scarico dalla bilancella e la successiva fase di legatura, in cui due rotoli appartenenti al medesimo lotto vengono confezionati insieme. La tracciabilità automatica con tecnologia Rfid, operativa anche in questo punto, permette di evitare che rotoli appartenenti a lotti differenti vengano confezionati insieme, creando così mescolanze scorrette. Tramite l’identificazione del singolo rotolo il programma di gestione dell’impianto è inoltre in grado di identificare se il prodotto è di prima o di seconda scelta e conseguentemente di comunicare agli operatori, tramite un messaggio video e/o l’accensione di una luce e/o di un buzzer, dove devono scaricare le diverse tipologie di rotolo. La soluzione impiega un mid-range reader MRU200, antenne 270x270 connesse ai reader, tag Rfid on metal apposti sulle bilancelle Ostacoli e soluzioni Durante i test la sfida maggiore che la tecnologia Rfid ha dovuto affrontare ha riguardato il difficile ambiente operativo del laminatoio, dove sono presenti temperature elevate e vi è abbondanza di metallo, con conseguente riflessione delle onde elettromagnetiche. Oltre alle peculiarità tecniche dei dispositivi Rfid selezionati, appositamente progettati per operare in simili contesti industriali, anche la scelta del tag ha permesso di superare queste difficoltà. Quelli scelti, per esempio, sono rivestiti di un’apposita resina e separati dalle bilancelle con un materiale refrattario. Per garantire al sistema Rfid una migliore performance di rilevazione, a ogni bilancella sono stati apposti due tag Rfid, prevenendo così l’eventuale mancata rilevazione in caso di guasto a uno di questi. Inoltre, la vicinanza delle bilancelle ha richiesto prove e collaudi per individuare l’esatto posizionamento delle antenne Rfid, affinché fosse possibile eseguire il rilevamento da una distanza di circa 1,5 m con un solo transponder, quindi una sola bilancella alla volta, lungo il processo di lavorazione, evitando i ‘falsi positivi’. Venendo al dettaglio tecnologico, l’asse portante della soluzione consiste nelle informazioni legate a ciascun rotolo di acciaio, che sono note e rilevabili lungo i vari punti del percorso, in corrispondenza delle diverse postazioni di lavoro: questo è reso possibile dai sistemi Rfid in banda UHF (868 MHz) disseminati in sei punti della filiera. In particolare, vengono impiegati un mid-range reader MRU200, antenne 270x270 connesse ai reader tramite cavo coassiale, tag Rfid on metal apposti sulle bilancelle, rivestiti in resina per resistere alle alte temperature (fino a 220 °C). Risultati e benefici ottenuti Avviata nella primavera del 2008 dopo un primo studio di fattibilità e un progetto pilota, la soluzione di tracciabilità automatica di produzione con tecnologia Rfid è entrata a regime nel settembre dello stesso anno. Rispetto al precedente sistema elettromeccanico l’impiego della soluzione Rfid ha permesso di ridurre drasticamente gli interventi manutentivi sul sistema di riconoscimento bilancella, risultato al contempo più affidabile e in grado di garantire la tracciabilità dei rotoli caricati sulle bilancelle evitando mescolanze di lotti costituiti da rotoli di acciaio di differente qualità, problema da cui, se non intercettato, possono scaturire contestazioni da parte del cliente, con conseguenti danni economici oltre che di immagine e per la reputazione aziendale. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 ORI Martin - www.orimartin.it Rfid Global by Softwork - www.rfidglobal.it 73 AO Efficienza energetica di Gianfilippo D’Oriano Un passo concreto verso le smart city .upload.wik imedia.org Al fianco di università, centri di ricerca, PA e altre aziende, ABB partecipa all’ambizioso progetto internazionale R2Cities per la realizzazione di città sostenibili Fonte: www A BB Italia è partner tecnologico del progetto R2Cities (Renovation of Residential urban spaces: towards nearly zero energy cities), recentemente lanciato a Valladolid (Spagna), per lo studio e l’applicazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica delle aree residenziali. Cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro e parte del progetto Genova Smart City, R2Cities si pone l’obiettivo di individuare e sperimentare soluzioni capaci di ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2 in diverse tipologie di edifici o distretti urbani residenziali. Compito della multinazionale è sviluppare sistemi di monitoraggio e automazione: le soluzioni devono però essere economicamente sostenibili e facilmente replicabili. A differenza di precedenti progetti analoghi, infatti, che a fronte di importanti investimenti hanno generato risultati inadeguati o proposte difficilmente realizzabili nelle normali condizioni di mercato, R2Cities vuole giungere a risultati concreti ed effettivamente applicabili. “Partecipare a questo progetto è motivante e al tempo stesso rappresenta una sfida” ha L’intervento a Genova coinvolgerà gli edifici denominati ‘Lavatrici’ commentato Giovanni Battista Ferrari, responsabile della divisione Power Systems di ABB. “Intendiamo sperimentare applicazioni innovative che garantiscano benefici ad ampio spettro: ai cittadini in termini di risparmio e di miglioramento ambientale, ai committenti sotto forma di un adeguato ritorno dell’investimento, agli operatori del settore contribuendo a creare nuovo business. Siamo ottimisti in quanto 80 milioni di dollari e l’impianto fotovoltaico più grande del Canada A prova dell’esperienza maturata nel campo del solare, in consorzio con la canadese Bondfield Construction, ABB si è aggiudicata un ordine da Canadian Solar Solutions per la fornitura di un impianto fotovoltaico chiavi in mano da 100 MW per il Grand Renewable Energy Park in Ontario, la provincia a più alta densità demografica del Canada. La quota parte dell’ordine di ABB si aggira intorno agli 80 milioni di dollari. L’impianto fa parte del piano di investimenti da 5 miliardi di dollari effettuato da Samsung Renewable Energy e altri partner per realizzare un insieme di parchi eolici e impianti solari la cui capacità totale di generazione di energia rinnovabile supererà i 1.369 MW. Uno dei primi progetti a essere sviluppato include l’impianto fotovoltaico da 100 MW e un parco eolico da 150 MW. Canadian Solar Solutions è EPC contractor (engineering, procurement and construction) dell’impianto. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (International Energy Agency) nel 2012 in Ontario sono stati installati 267 MW di fotovoltaico, 74 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 ricerca e pubbliche amministrazioni che lavoreranno in tre gruppi. L’intervento a Genova Fonte: www.genovasmartcity.it ABB Italia, socio e membro del comitato direttivo dell’Associazione Genova Smart City costituita dal Comune insieme a Enel Distribuzione e all’Università degli Studi di Genova per consolidare e facilitare il processo di trasformazione del capoluogo ligure in città intelligente, sarà direttamente attiva solo su Genova, ma fornirà anche agli altri gruppi linee guida per lo sviluppo di soluzioni di efficientamento energetico. I lavori si concluderanno a luglio 2017. L’edificio individuato per la riqualificazione Genova è stata scelta, insieme a Valladolid e Kartal, per partecipare al dall’amministrazione comunale genovese fa progetto R2Cities cofinanziato dalla UE parte di un complesso di edilizia pubblica che sorge al confine fra le delegazioni di Pegli partiamo da solide basi, che sfruttano l’esperienza da noi e Prà, noto come ‘Lavatrici’ per il curioso aspetto architettomaturata in varie parti del mondo su iniziative similari”. Tra nico. La sperimentazione si focalizzerà su soluzioni passive le città campione che partecipano al progetto, in ognuna delle quali saranno valutate soluzioni differenti, figurano Genova, Valladolid e Kartal, un distretto dell’area metropolitana di Istanbul. Per gli interventi di rinnovamento le rispettive pubbliche amministrazioni hanno messo a disposizione aree residenziali dimostrative con oltre 700 abitazioni e 1.500 utenti teorici, per un totale di quasi 65.000 m2 e con un potenziale di risparmio energetico del 58% circa (kWh/m2/ ABB sarà responsabile, fra l’altro, della fornitura hardware e software per il sistema di anno). Il progetto, coordinato dalla gestione energetica spagnola Fundación Cartif, vede il coinvolgimento di 15 attori fra aziende, università, centri di e a basso costo, valorizzando risorse quali la luce diurna e la ventilazione naturale. ABB interverrà sia nella fase di monitoraggio delle condizioni ambientali e dei consumi energetici, con strumenti di sensoristica distribuita per accentrare poi tutte le informazioni su un’unica piattaforma software, sia nell’automazione dei serramenti e dell’illuminazione, per ben il 70% in più rispetto all’anno precedente. Da settembre modificare le condizioni di temperatura, umidità e luminodello scorso anno ABB si è aggiudicata ordini per la fornitura sità secondo specifici algoritmi di calcolo atti all’ottimizzadi oltre 90 MW di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni solo zione dei consumi. Ancora allo studio è l’ipotesi di utilizzare nella provincia dell’Ontario. La soluzione ‘balance of system’ di anche l’energia solare: il sistema ABB sarà comunque prediABB include una vasta gamma di prodotti per l’energia e l’ausposto per monitorarne la produzione e l’efficienza. tomazione tra cui la piattaforma di automazione Symphony Plus, La multinazionale sarà inoltre responsabile della fornitura fiore all’occhiello per la generazione di energia da fonte conhardware e software per il sistema completo di gestione venzionale e rinnovabile. ABB si occuperà della progettazione, energetica basato su Scada Symphony Plus, integrato con ingegneria, fornitura, installazione, messa in servizio e collaudo applicazioni Web based e con il sistema Concerto Premium dell’impianto. Le opere civili e meccaniche sono appannaggio di dell’infrastruttura di rete, del sistema di building automation Bondfield Construction. Una volta in servizio nel 2015 l’impianto a standard KNX completo di sensori, dimmer e attuatori, produrrà 165.000 MW/h di energia pulita all’anno, sufficienti a dell’ingegneria e della messa in servizio. fornire energia a 13.750 abitazioni canadesi. Inoltre, l’impianto contribuirà a mantenere l’ambiente più pulito evitando la combustione di 162.000 t di CO2 l’anno. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 ABB Italia - www.abb.it 75 AO Efficienza energetica di Giuseppe Cambuli Recuperare energia per essere efficienti La Compagnie des Fromages punta sull’innovazione e la riduzione dei consumi energetici adottando le tecnologie Emerson L a Compagnie des Fromages, appartenente al Gruppo Bongrain, la quinta azienda casearia al mondo per dimensioni che conta 18.870 dipendenti, persegue da tempo una politica di riduzione del consumo energetico e delle emissioni di CO2. In quest’ottica ha investito in una struttura progettata da Cofely Axima, consociata di GDF Suez, azienda specializzata in refrigerazione industriale. La soluzione realizzata spicca per l’impiego di un processo di riscaldamento e raffreddamento in un pompa termorefrigerante. Il sistema di trasferimento di calore termodinamico è in grado di riscaldare e raffreddare contemporaneamente. L’apparato di refrigerazione fornisce capacità di raffreddamento all’evaporatore e capacità di riscaldamento al condensatore. Quando a Vire si producono 1.000 kW di acqua fredda, contemporaneamente si recuperano 1.300 kW di energia e si combinano a soli 100 kW di elettricità per riscaldare l’acqua a +62 °C. L’energia prodotta e utilizzata viene completamente recuperata. Un serbatoio di accumulo di 150 m³ consente di impiegare energia per produrre l’acqua calda necessaria al processo, in particolare per le operazioni di pulizia, mentre con il vecchio sistema l’acqua veniva riscaldata con il gas, che ha un contenuto di carbonio nettamente superiore. Inoltre, il calore prodotto veniva rimesso nell’atmosfera da una torretta di raffreddamento, invece di essere recuperato e riutilizzato. Il nuovo sistema risparmia 9.000 m3 di acqua all’anno e ha ridotto l’impiego della torretta di raffreddamento che, con i suoi pennacchi di vapore, ha sempre costituito un elemento negativo per i residenti locali. Il meccanismo di recupero Camembert Coeur è uno dei brand più noti di Compagnie des Fromages unico ciclo e per l’uso di componenti chiave forniti dal Gruppo Emerson, in particolare un compressore monovite Vilter di Emerson Climate Technologies e un azionamento a velocità variabile Leroy-Somer di Emerson Industrial Automation. “In quanto consulenti dei nostri clienti abbiamo svolto una verifica energetica dell’impianto della Compagnie des Fromages nella città di Vire” spiega Jean-Yves Druillennec, sustainable development manager per Cofely Axima-GDF Suez. Si è trattato di una verifica basata su una serie di misurazioni, che ha fornito un’immagine dei livelli di consumo dell’impianto di Vire e suggerito la sostituzione dei compressori a quattro pistoni, che fornivano soltanto il raffreddamento, con una 76 Il cuore del sistema è costituito da un motore da 390 kW e da un azionamento a velocità variabile, entrambi prodotti da Leroy-Somer, che alimentano un compressore monovite Vilter con capacità di raffreddamento di 1.000 kW. Il refrigerante che circola nel sistema è ammoniaca (NH3), un veicolo naturale per trasferire calore, comunemente usato in casi analoghi. Per un terzo del tempo si producono simultaneamente riscaldamento e raffreddamento. Per aumentare la temperatura dell’acqua da 15 a 58 °C, con un COP (*) combinato pari a 7,67, l’ammoniaca viene compressa, dopo avere trasferito il calore dal lato freddo per produrre acqua fredda, per ottenere la pressione e la temperatura corrette. La temperatura è nettamente superiore a quella consueta di un sistema di raffreddamento convenzionale, per cui l’ammoniaca si condensa a 59 °C. L’acqua viene riscaldata trasferendo (*) COP: Coefficient Of Performance (Coefficiente di Prestazione) - Esprime l’efficienza energetica di una macchina e corrisponde al rapporto tra riscaldamento o raffreddamento prodotto e consumo di energia elettrica. Maggiore è il COP, minore sarà la bolletta elettrica LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 il calore dall’ammoniaca tramite il condensatore e altri scambiatori di calore ubicati in vari punti del sistema, aventi lo scopo di ottimizzare il calore. Nel tempo restante l’acqua fredda viene prodotta convenzionalmente con un COP pari a 5,75. Infine, il sistema recupera il calore estratto durante la produzione di acqua fredda. Nel complesso, ogni giorno nell’impianto di Vire si producono acqua fredda tra 1 e 7 °C e 200 m3 di acqua calda a 60 °C. Per fare questo, il vecchio sistema consumava in media 820 kW di energia per tonnellata di produzione all’anno, mentre con il nuovo sistema il livello è pari a soli 560 kW. “Ne consegue che il periodo di recupero dell’investimento è particolarmente breve (18 mesi circa), anche comprendendo le sovvenzioni, inferiori al 20% del finanziamento” illustra Patrick Marie, maintenance manager di Compagnie des Fromages. “Il processo di produzione del calore con Compressore monovite Vilter azionato da un motore sincrono a magnete permanente Dyneo Plsrpm di redditività, soprattutto in considerazione dell’incremento del 25% previsto nei costi dell’elettricità per i prossimi cinque anni. Questo motore si distingue in quanto ideale per il controllo della velocità” sottolinea Druillennec. “Abbiamo riscontrato che alcuni motori a induzione subivano un carico eccessivo in condizioni di regime non stazionario. Con i motori di Leroy-Somer, invece, il problema non si pone, restano affidabili indipendentemente dal carico applicato. Se avessimo utilizzato motori a induzione, avremmo dovuto sovradimensionarli”. Le perdite minime della tecnologia a rotore magnetico riducono notevolmente il riscaldamento dei cuscinetti, di conseguenza richiedono una lubrificazione meno frequente, aumentando la durata del motore. “Abbiamo realizzato oltre 30 applicazioni in quattro anni, senza il benché minimo pro- Quadro sinottico di un azionamento Emerson, compressore monovite Vilter, scambiatori di calore e sistema di stoccaggio di acqua calda. I compressori alternativi pre-esistenti restano collegati per garantire la massima sicurezza meno elettricità di rete non è la sola fonte di risparmio energetico” afferma Druillennec. “L’altra fonte è costituita dall’impiego di componenti che registrano un’efficienza energetica nettamente superiore”. Alta efficienza e affidabilità dei componenti Dyneo Lsrpm è una gamma di motori sincroni a magneti permanenti che integra la tecnologia brevettata di Leroy-Somer. Il design innovativo del rotore magnetico aumenta notevolmente l’efficienza a livelli prossimi al 98%. “Questo prodotto offre un’efficienza energetica superiore del 7% rispetto ai motori a induzione ad alta efficienza, fattore estremamente positivo in termini Tecnologia del compressore monovite Vilter: vite principale bilanciata in direzione radiale e assiale, scorrimento di capacità variabile dal 10% al 100%, scorrimento di volume variabile rapporto da 1,2 a 7 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 77 AO Efficienza energetica blema” aggiunge Druillennec. Per quanto concerne Vilter, si tratta di un brand di Emerson Climate Technologies, che conta oltre 16.000 dipendenti in tutto il mondo. Anziché compressori standard a doppia vite, l’azienda si avvale di un processo assolutamente particolare con i compressori monovite: la compressione viene effettuata da una sola vite e da due rotori principali a stella. Il compressore è progettato per bilanciare la vite singola in direzione sia radiale, sia assiale. Questo equilibrio garantisce la ripartizione di carichi minimi sui cuscinetti, per raggiungere un livello elevato di affidabilità con notevole riduzione di vibrazione e livello acustico. Questa concezione consente a Vilter di fornire la propria esclusiva garanzia di cinque anni per il compressore e 15 anni per i cuscinetti. In particolare, il ‘segreto’ dell’elevata efficienza energetica del compressore monovite Vilter sta nell’esclusivo sistema di scorrimento Parallex, che consente al compressore di girare con efficienza ottimale per l’intero range di capacità. Gli scorrimenti di capacità e volume (con un rapporto di volume ampliato da 1,2 a 7) si spostano indipendentemente Le soluzioni di Emerson consentono davvero di ‘fare la differenza’ in quanto più efficienti, affidabili e flessibili Serbatoio di accumulo di acqua calda l’uno dall’altro in qualsiasi condizione operativa, eliminando la sovra o sotto-compressione e risparmiando in potenza del motore. “Ciò che rende particolari questi compressori è la capacità di adeguare il loro rapporto di capacità e volume in modo autonomo, il che fa davvero la differenza in condizioni di carico parziale” afferma Druillennec. “Ovviamente, abbiamo sempre ritenuto che i compressori Vilter avessero un’efficienza energetica maggiore rispetto alla tecnologia standard a doppia vite. A seconda dell’applicazione possono essere il 10% più efficienti”. Ciò che conta è il costo totale Cofely Axima era incaricata di gestire ogni aspetto del progetto, da tecnologia e installazione a controllo e supervisione: 78 controllo tramite PLC, monitoraggio istantaneo delle prestazioni e tracciabilità di tutti i parametri. Solo il cablaggio elettrico è stato assegnato ad altri. Il processo di Compagnie des Fromages è stato interrotto per sole 3 ore durante la fase di commissioning. Cofely Axima installa attualmente numerosi sistemi in Paesi come Thailandia, Kuwait e Italia. “Assistiamo a una spinta al ribasso sui prezzi. I nostri clienti sono interessati unicamente a soluzioni che consentano di recuperare l’investimento in meno di due anni ed è per noi fondamentale fare promesse che siamo in grado di mantenere. In generale, le soluzioni di Emerson sono più efficienti, affidabili e flessibili in condizioni non stazionarie. L’intero sistema consente di fare davvero la differenza sul costo totale” chiarisce Druillennec. Emerson - www.emerson.com Emerson Climate Technologies - www.emersonclimate.eu Emerson Industrial Automation - www.emersonindustrial.com Leroy-Somer - www.leroy-somer.com LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 di Paolo Colombo Fonte: http://videotoday.tv AO Software di simulazione La tecnologia al servizio dei mondiali La simulazione di Ansys è stata utilizzata per garantire maggiore sicurezza negli stadi brasiliani durante i mondiali di calcio È ormai evidente quanto la tecnologia sia in grado di sostituire i costosi test fisici a un prezzo molto inferiore. I mondiali di calcio 2014 ne sono un esempio. Come tutti sanno, questo evento ha richiamato i tifosi di tutto il mondo, che hanno potuto divertirsi e godere delle azioni di gioco senza doversi preoccupare per l’integrità strutturale dello stadio. Tutto ciò, grazie alla tecnologia di simulazione Ansys. Le analisi multifisiche hanno infatti appurato che i feroci venti brasiliani non avrebbero avuto alcun impatto sulla sicurezza di spettatori e team nell’Estádio Nacional Mané Garrincha di Brasilia. Gli ingegneri hanno completato le analisi in due settimane - circa un decimo del tempo necessario per la validazione nelle tradizionali gallerie del vento - con costi del 66% inferiori rispetto ai test fisici. La tecnologia Ansys consente alle aziende di tutti i settori di prevedere con certezza il funzionamento dei loro prodotti nel mondo reale. Fondata nel 1970, Ansys ha un organico di oltre 2.600 professionisti, molti dei quali esperti in settori quali l’analisi agli elementi finiti, fluidodinamica, elettronica ed elettromagnetica e ottimizzazione di progetto. Con sede a Canonsburg, Pennsylvania, USA e uffici in 75 paesi, Ansys opera con il supporto di partner in oltre 40 paesi. L’azienda è presente in Italia con due uffici a Milano e Roma. Uno stadio sicuro Lo stadio - originariamente costruito nel 1974 - è stato ristrutturato con una nuova facciata e un tetto in metallo, nonché un campo ribassato che consente una visione perfetta da qualunque posto a sedere. Novacap - società brasiliana coinvolta nella costruzione dello stadio - ha collaborato con Paulo de Mattos Pimenta, professore presso l’Università di São Paulo, per essere certi che la struttura potesse resistere alle forze estreme generate dal vento. I tempi di consegna molto stringenti hanno richiesto che l’operazione fosse completata in soli 15 giorni, impiegando il 90% in meno rispetto al tempo che sarebbe stato necessario per costruire un modello in scala ed eseguire il test nella galleria del vento. Gli specialisti di simulazione di Esss – channel partner di Ansys per Brasile e Sud America – hanno utilizzato il software di fluidodinamica Ansys per prevedere il flusso d’aria intorno allo stadio nonché la pressione sul tetto. Gli specialisti hanno utilizzato anche il software di analisi agli elementi finiti di Ansys per studiare gli effetti combinati di vento e delle tifoserie che si scatenano in balli e spostamenti di massa, sulla struttura dello stadio stesso. “I risultati di Ansys mi hanno indotto ad apportare alcune modifiche quali l’aumento del numero di cavi e della loro tensione” afferma il professor Pimenta. “Questa è la prima volta che la simulazione multifisica viene impiegata come strumento principale per prevedere gli effetti del vento e conseguentemente validare la progettazione di un grande stadio in Brasile”. “I Mondiali di calcio sono uno degli eventi sportivi più emozionanti che si possano immaginare e Ansys è davvero molto orgogliosa di far parte di questo successo”, afferma Gilles Eggenspieler, fluids product manager in Ansys. “Come lo stadio della Coppa del Mondo rivela, la simulazione sta rivoluzionando il processo di progettazione riducendo la necessità di costosi test fisici in quasi tutti i settori. Ciò consente di risparmiare tempo e denaro quando si progettano oggetti, mezzi di trasporto o edifici innovativi di cui l’Estádio Nacional Mané Garrincha è un ottimo esempio”. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Ansys – www.ansys.com 79 di Diego della Vega Cioccolato, che passione! Mordere una tavoletta di cioccolato scatena emozioni uniche ma il gusto non basta, anche l’occhio vuole la sua parte: integrità ed estetica della tavoletta sono decisive. A questo pensa Cognex P oche cose possiedono la capacità di scatenare emozioni organolettiche, dovute a odore, sapore, colore, consistenza…, così forti come le tavolette di cioccolato: lo ha ben descritto Roald Dahl nel suo racconto-capolavoro “La fabbrica del cioccolato”. Ma quanto più le emozioni organolettiche sono esclusive e preziose, tanto più sono delicate, tanto più vanno tutelate e protette. Che ne sarebbe del magnifico gesto di scartare una tavoletta di cioccolato, morderla e assaporarla socchiudendo gli occhi, sentendo poco per volta sprigionare tutta la meraviglia del gusto e dell’energia dei cubetti di cioccolato che contiene, se la confezione non fosse adeguata e il prodotto risultasse compromesso? L’esperienza organolettica è per definizione totale, perciò oltre al gusto è fondamentale poter apprezzare adeguatamente anche il modo in cui il prodotto si presenta agli occhi appena scartato. Proprio per questo, controllare come si presenta il prodotto da un punto di vista estetico prima del confezionamento è indispensabile, così com’è essenziale disporre delle giuste informazioni relativamente alla data di produzione e di scadenza, che tutelano sia il brand sia il consumatore. Tali informazioni sono il frutto di un corretto processo di identificazione e tracciabilità. Perché, particolarmente per un prodotto alimentare ad alta componente voluttuaria, la qualità non può che essere intesa ‘a tutto tondo’. A tutela della qualità Se il raggiungimento delle più alte vette di eccellenza in campo alimentare, come del resto anche in altri ambiti, dipende sostanzialmente dalla qualità delle materie prime, dalle 80 formule applicate e dall’abilità artigiana. Poi, quando i processi assumono dinamiche e dimensioni industriali, il controllo qualitativo di tutti gli aspetti della filiera coinvolta nella produzione può essere raggiunto solo utilizzando soluzioni ad alto tasso tecnologico, come i sistemi di Image Processing di Cognex. L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha coinIl sistema di visione e volto in maniera trasversale identificazione embedded In-Sight serie IS-7000 di sia i supporti hardware sia Cognex le tecniche software di trattamento e di elaborazione delle immagini; in tal modo, ha generato una crescente domanda da parte del mercato di sistemi di visione artificiale in grado di acquisire e trattare le immagini sia dal punto di vista della qualità del prodotto, sia da quello della tracciabilità nei più svariati campi applicativi, coinvolgendo in modo sempre più significativo anche il settore alimentare, storicamente molto attento e sensibile agli sviluppi qualitativi. Il sistema qui descritto è stato sviluppato dall’azienda TEC di Seregno (vicino a Milano), partner system integrator di Cognex, che ha utilizzato per realizzare questi controlli i sistemi di visione e identificazione embedded In-Sight serie IS-7000. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Fonte: static.groupon.it AO Identificazione Le tavolette di cioccolato vengono controllate una per una: il sistema intercetta sbeccature, rotture e difetti di forma Il sistema è in grado di gestire prodotti con diverse forme e dimensioni Prima di raggiungere l’area di confezionamento le tavolette di cioccolato vengono dunque controllate una per una dal sistema, che intercetta sbeccature, rotture e difetti di forma. Per realizzare questo tipo di controllo, oltre alla telecamera è stato utilizzato un sistema di illuminazione a LED, luce IR, invisibile all’occhio umano ma visibile alla telecamera. Questa scelta è stata determinata dal fatto che così il sistema di visione è immune alle variazioni di luce dell’ambiente circostante; in tal modo, vengono ridotte le problematiche di schermatura dell’area interessata dalla presenza del sistema di controllo, senza creare delle ‘ isole di luce’ più o meno abbagliante, che spesso diventano fastidiose per gli operatori che interagiscono con le linee di produzione. In particolare, il sistema di visione deve gestire problematiche quali, per esempio, intercettare le tavolette sul nastro di trasporto indipendentemente dal loro orientamento ed eseguire un controllo accurato quanto rapidissimo del profilo di ciascuna tavoletta. Sono tutte sfide che i potenti algoritmi di visione disponibili a bordo dei sistemi embedded Cognex adottati hanno potuto affrontare e vincere. Come risultato finale, il cliente non è ora solo in grado di confezionare un prodotto qualitativamente ineccepibile, bensì anche di compiere tutto il processo impiegando una soluzione assolutamente rispettosa dell’ambiente. In questo modo, infatti, si evita di eseguire il confezionamento e quindi di incartare prodotti che risulterebbe difficile vendere, se non addirittura negativo da un punto di vista del ‘brand’, limitando gli sprechi di carta. Il sistema inoltre è stato sviluppato in modo da poter gestire diverse tipologie di prodotto, differenti per forma e dimensioni. Infine, ‘dulcis in fundo’, una volta che il prodotto è stato incartato un secondo sistema di visione, Esempio dei codici letti (alfanumerico dedicato all’ie 1D code) con l’impiego dei sistemi di visione embedded Cognex In-Sight per dentificazione, la tracciabilità provvede a leggere e verificare i caratteri stampati sulla confezione, facendo scartare le tavolette che risultano non conformi. L’applicazione realizzata da TEC impiegando i sistemi di visione Cognex ha dunque soddisfatto pienamente le esigenze del cliente oltre a tutelare le scelte dei consumatori ‘buongustai’. Il sistema è stato implementato su due linee destinate a operare in Argentina; la cadenza di produzione per singola linea è di circa 10 pezzi/s. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Cognex Italia - www.cognex.com 81 AO Atti Forum Telecontrollo di Giuseppe Menin Misurare l’efficienza Fonte: www.eeco2greendeal.co.uk Il software Edms - Energy Data Management System permette una gestione efficiente dell’energia secondo lo standard ISO 50001. Copa-data ne ha illustrato l’utilità al Forum Anie Telecontrollo n occasione della tredicesima edizione del Forum Telecontrollo tenutosi a Bologna Anie Automazione ha assegnato l’Anie Automazione Award. Sono state premiate le memorie migliori presentate durante il convegno fra le quali quella di Copa-data sul tema dell’efficienza. La presentazione era rivolta al settore delle utility, i cui operatori si devono confrontare con costi dell’energia sempre più elevati. È stato quindi proposto lo strumento Energy Data Management System (Edms) per la misura, raccolta e analisi dei dati energetici: il tema è di grande attualità vista la nuova Direttiva 2012/27 sull’efficienza energetica che incentiva l’audit energetico delle imprese. I nemente riconosciuti dal settore di appartenenza, per esempio i Bref - BAT Reference, ossia Report di Settore; questo permetterà all’azienda di confrontare le sue prestazioni con quelle di realtà simili o con gli standard di settore. Nello specifico, l’azienda dovrà: identificare gli appropriati EnPIs per il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni energetiche; confrontare il consumo energetico atteso con quello effettivamente realizzato; registrare tutte le deviazioni significative dai consumi energetici attesi incluse cause e rimedi. Ove possibile gli indici di prestazione energetica dovranno essere analizzati e confrontati con il livello energetico di riferimento. Lo standard ISO 50001 Il ciclo Denim Oggi più che mai le aziende italiane sentono la necessità di raccogliere, analizzare e visualizzare i dati energetici dei loro impianti e infrastrutture in maniera affidabile, non solo perché sono costrette a sopportare costi energetici fra i più alti in Europa, ma anche perché le recenti novità introdotte dalla Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica obbligano le grandi aziende ad audit energetici ogni quattro anni o in alternativa alla certificazione del proprio sistema di gestione dell’energia (SGE) secondo lo standard ISO 50001. La norma ISO 50001:2011 “Sistemi di Gestione dell’Energia - Requisiti e Guida all’utilizzo” è stata pubblicata il 9 giugno 2011 e sostituisce la UNI-CEI-EN 16001 “Sistemi di Gestione dell’Energia Specifiche e guida all’utilizzo” entrata in vigore il 1° luglio 2009. Si tratta della norma di riferimento per certificare il proprio sistema di gestione dell’energia (Direttiva 2012/27/UE, D.L. 115/2008). Essa specifica i requisiti utili a stabilire, implementare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell’energia, intraprendendo un approccio sistematico verso il miglioramento continuo delle prestazioni energetiche. Finalità della norma è un miglioramento continuo delle prestazioni energetiche, ivi compresa l’efficienza energetica, l’uso e il consumo dell’energia; la norma non definisce specifici parametri di prestazione energetica, ma chiede che vengano individuati e monitorati. Le aziende che decideranno di certificarsi dovranno definire i propri Indici di Prestazione Energetica (EnPIs) autonomamente, oppure riferirsi a indicatori comu- Lo standard ISO 50001 si basa sul ciclo di Denim - Plan, Do, Check, Act a miglioramento continuo; l’approccio è quindi costituito da quattro fasi. Nella prima fase, Plan, si prende atto della situazione reale e attuale e, sulla base degli indicatori di prestazione energetica, si definiscono gli obiettivi vincolanti e i successivi passi da attuare per procedere. Successivamente, in fase Do, le azioni e i processi definiti in fase di pianificazione vengono attuati, mentre in fase Check avvengono il monitoraggio, la misurazione e l’analisi dei dati. Infine, la fase Act concerne la stabilizzazione e lo sviluppo delle fasi che hanno raggiunto gli obiettivi in tutto il sistema organizzativo e la messa in opera delle necessarie azioni correttive. I principi fondamentali dello standard ISO 50001:2011 mostrano chiaramente come un Energy Management System (o SGE - Sistema di Gestione dell’Energia) ben funzionante dovrebbe sempre misurare, raccogliere, elaborare e analizzare i dati di produzione e di consumo. Lo strumento necessario per fare tutto questo è un Energy Data Management System (Edms) che ha tutto sotto controllo, dai dati di consumo fino alla creazione di report specifici. 82 Il sistema Edms - Energy Data Management System Le buone pratiche dimostrano che un sistema di gestione dei dati energetici efficiente deve possedere determinati requisiti, quali: gestione dati in realtime, pertanto con acquisizione dal campo LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Esempio di report eseguito dall’Energy Data Management System dei consumi di energia e dei dati di produzione, monitoraggio in tempo reale attraverso sinottici, cruscotti, trend, allarmi ecc., calcolo di EnPIs; registrazione dei dati, il che consta di archiviazione dei dati acquisiti e gestione di ‘energy meta-data’ come prezzi dell’energia, centri di costo ecc.; infine, supporto del ciclo Plan-Do-Check-Act. Quest’ultimo si declina in: analisi e generazione di report (aggregazione e correlazione dati, EnPIs); individuazione delle azioni prioritarie da intraprendere; confronto con livelli energetici di riferimento e documentazione dei risultati. I dati di consumo e di produzione provengono da dispositivi diversi che comunicano attraverso vari protocolli più o meno standard (PLC, contatori di energia, strumentazione, RTU, DCS ecc.). Un Energy Data Management System di qualità deve essere quindi in grado di connettersi con i dispositivi presenti nell’impianto. Inoltre, i dati elaborati e gli indici prodotti devono poter essere inviati agli altri sistemi IT presenti in azienda (ERP, Business Intelligence, SQL ecc.), deve quindi essere in grado di integrarsi perfettamente nell’infrastruttura IT aziendale esistente. Una volta raccolti e archiviati i dati è necessario che l’Energy Data Management System trasformi tonnellate di numeri in informazioni utili per le persone giuste e al momento giusto. Preferibilmente sotto forma di report di chiara e semplice interpretazione grazie ai quali sia facile individuare innanzitutto le aree dove è possibile avere maggiore efficienza energetica, confrontare i consumi di energia, aggregare dati, nonché misurare i risultati, confrontare i dati prima e dopo le azioni di efficientamento e altro ancora. Oltretutto, l’Energy Data Management System deve offrire al cliente la possibilità di creare report personalizzati, dalla scelta dei parametri da visualizzare fino al design. Un processo di miglioramento continuo La norma ISO 50001 prevede un ciclo di miglioramento continuo, per cui nella scelta di un Energy Data Management System bisogna tenere in considerazione il grado di riadattabilità. Occorrerà infatti nel tempo modificare/estendere i segnali da acquisire, modificare la rappresentazione dei dati nei cruscotti a video e adattare il calcolo degli EnPIs e i relativi report. Pertanto, il sistema deve essere configurabile in maniera semplice e deve permettere all’azienda che lo usa di essere indipendente, senza dover ricorrere per ogni cambiamento a un programmatore specializzato. I vantaggi che ne conseguono sono preziosi: per esempio, l’azienda non deve dipendere da chi ha implementato il sistema e le modifiche possono essere apportate con maggiore velocità. Tutte le aziende che si stanno confrontando con il processo di certificazione ISO 50001 e in generale tutti coloro che hanno come obiettivo l’ottenimento di una migliore efficienza energetica devono considerare che dotarsi di un Energy Data Management System di qualità è la chiave per ottenere svariati vantaggi. L’Edms, prima di tutto, elimina l’attività di raccolta dati manuale, aumenta la qualità e l’affidabilità del dato. Inoltre, automatizza la produzione della reportistica richiesta e permette di effettuare analisi accurate e flessibili, specie quando, dopo i primi cicli di miglioramento, diventa più difficile individuare dove agire. Infine, contribuisce alla conoscenza dei consumi propri e alla riduzione dei costi di esercizio. Un’altra informazione utile di cui tenere conto è che l’Istituto di Certificazione TÜV SÜD, oltre a essere un ente di certificazione riconosciuto secondo lo standard ISO 50001, certifica, dopo determinati test e applicazioni Questi report permettono di individuare reali, gli stessi facilmente dove è possibile andare a fare Energy Data Ma- efficienza energetica nagement System che rispondono e sono in grado di adempiere a quanto prevede la norma ISO 50001. Il valore aggiunto di zenon Se si adotta un Edms con zenon, il software messo a punto da Copa-data, i dati provenienti dall’intera infrastruttura vengono raccolti e trattati in modo semplice e automatico. zenon supporta più di 300 protocolli di comunicazione, che coprono dagli standard più importanti fino a singoli driver. Pertanto, è in grado di richiedere query mirate da tutti i sensori, i macchinari e le apparecchiature di misurazione e può collegarsi a tutti i componenti automatizzati, integrandosi facilmente in ogni infrastruttura. Grazie all’ottima comunicazione e a diversi meccanismi diagnostici, consente all’utente di ricevere sempre dati corretti, quindi una base affidabile per procedere con un’analisi accurata. In questo modo, il cliente è completamente libero di scegliere l’hardware che fa al caso suo. È anche possibile archiviare ed elaborare i dati per la certificazione ISO 50001. Si possono elaborare tutti i dati a cui zenon ha accesso in tempo reale e memorizzare i dati provenienti da fonti diverse in differenti formati grazie all’archivio di zenon, inclusi database relazionali (SQL). Infine, zenon è altamente adattabile al ciclo continuo previsto dallo standard ISO 50001. Permette modifiche guidate delle funzionalità attraverso opzioni di configurazione, non richiede scrittura di codice o programmazione, offre modelli di calcolo e report pronti, fatti apposta per la certificazione ISO 50001, ed è certificato TÜV SÜD. Le informazioni vengono visualizzate in maniera chiara. zenon Supervisor e zenon Analyzer rendono possibile la visualizzazione di differenti tipi di dati, dai key performance indicator, alle curve dei trend, alla lista degli allarmi, fino a complessi report grafici. Il software HMI/Scada zenon si integra facilmente in sistemi esistenti. Non è richiesta una nuova validazione dell’impianto ed essendo molto semplice, training e manutenzione su zenon possono essere gestiti in maniera agile. Grazie all’elevata usability è possibile aggiungere ulteriori dispositivi, macchinari, calcoli o utenti senza incidere troppo sull’investimento globale. Scegliere zenon come sistema di gestione dei dati energetici permette di essere indipendenti dall’hardware, dall’integratore, dalla piattaforma d’uso e dal budget, dato che la soluzione è scalabile, per cui il sistema e le funzionalità possono essere implementate progressivamente. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Copa-data - www.copadata.it 83 Fonte: wikimedia.org AO Tutorial di Stefano Maggi Trasmissione di energia senza fili La trasmissione di energia senza fili (Wireless Power Transmission) si è imposta come tecnologia abilitante per lo sviluppo di sistemi energeticamente autonomi, privi di batterie a bordo e che non necessitano di collegamento alla rete elettrica L’ utilizzo dei campi elettromagnetici come fonte di energia elettrica risale alla fine dell’Ottocento, quando Nikola Tesla dimostrò per la prima volta la trasmissione di energia elettrica senza fili (Wireless Power Transmission - WPT). Di recente, grazie all’abbattimento dei costi di implementazione e allo sviluppo di architetture a basso consumo, la trasmissione di energia senza fili si è imposta come la tecnologia abilitante per lo sviluppo di sistemi energeticamente autonomi, ossia sistemi privi di batterie a bordo o, comunque, senza necessità di collegamento alla rete elettrica. I vantaggi associati all’autonomia energetica di un generico dispositivo sono evidenti in tutte quelle applicazioni in cui il dispositivo in questione non è ‘facilmente accessibile’, per la sostituzione delle batterie o/e per la connessione dello stesso alla rete elettrica. Un fattore chiave nella trasmissione wireless di energia è l’efficienza: per poter definire efficace il sistema, una grande porzione dell’energia trasmessa dal generatore deve arrivare al dispositivo di ricezione remoto. Le condizioni ideali Il trasferimento di energia elettrica si basa sul concetto di risonanza, che si ha quando due corpi che vibrano alla stessa frequenza, stabiliscono tra loro condizioni ideali per un trasferimento di energia. E ciò senza avere alcun effetto sugli altri oggetti che li circondano, compresi gli esseri viventi. All’inizio non era né chiaro né ovvio se il sistema potesse realmente funzionare, soprattutto per i limiti imposti dai materiali attualmente disponibili. Oggi, ricerche e studi in corso stanno valutando la possibilità di alimentare senza cavi addirittura piccoli elettrodomestici di casa. Alla base del progetto ci sono dunque due principi fisici: la legge della mutua-induzione e la capacità delle onde radio di trasferire energia se convogliate su di una antenna. I tipi di processi di accoppiamento induttivo che possono essere utilizzati per il trasferimento wireless, sono l’accoppiamento induttivo standard e l’accoppiamento induttivo risonante. Generalmente, l’accoppiamento induttivo standard è molto meno efficiente e praticabile a una distanza di comunicazione relativamente breve, in quanto la maggior parte del flusso magnetico non ‘collega’ direttamente le due bobine (notevoli sono i flussi dispersi) e inoltre i campi magnetici decadono velocemente. L’accoppiamento induttivo 84 risonante offre una maggiore efficienza e funziona anche a distanze relativamente lunghe (vari metri), dato che la bobina risonante riduce sensibilmente le perdite di energia consentendo il trasferimento dell’energia da una bobina all’altra. In pratica il trasferimento wireless di energia può essere realizzato mediante un collegamento in campo vicino o in campo lontano con la sorgente. Nel primo caso (near-field communication), il principio adottato è quello dell’accoppiamento mediante induzione magnetica tra due risonatori, mentre nel secondo (far-field communication) è sfruttata la propagazione delle onde elettromagnetiche mediante l’utilizzo di antenne. In entrambi i tipi di collegamento l’energia elettromagnetica raccolta, in un caso da un risonatore e nell’altro da un’antenna, viene convertita in corrente continua mediante un circuito di rettifica opportunamente progettato. Per tale motivo, nel caso di collegamento in campo lontano, l’intero sistema prende il nome di rectenna (rectifying antenna), ossia antenna che rettifica (figura 1). Accoppiamento induttivo L’accoppiamento induttivo standard utilizza invece due conduttori considerati accoppiati induttivamente in modo reciproco o accoppiati magneticamente in modo da sfruttare il principio dell’induzione elettromagnetica: ovvero quando un flusso ma- Fig. 1 - Trasmissione wireless di potenza: collegamento in campo vicino (sopra) e collegamento in campo lontano (sotto) LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Fig. 2 - Circuito equivalente di un link induttivocapacitivo Fig. 3 - Esempio di ricarica di tutti i dispositivi di bassa potenza in ambiente domestico gnetico variabile nel tempo investe un conduttore elettrico (per esempio una bobina), viene indotta, nel conduttore stesso, una forza elettromotrice (f.e.m.) proporzionale alla rapidità con cui il flusso ‘taglia’ il conduttore. In pratica nasce una tensione variabile ai capi della bobina investita da tale flusso. Il livello di accoppiamento indotto fra i conduttori è rappresentato dalla loro mutua induttanza. Questa forma di accoppiamento induttivo è efficace per le sorgenti di energia a bassa frequenza e a corto raggio. L’interconnessione wireless tramite accoppiamento induttivo standard ha lo svantaggio di raggiungere le prestazioni più elevate a bassa potenza e con piccole dimensioni. Nell’accoppiamento induttivo risonante, la risonanza viene utilizzata per aumentare la distanza alla quale può essere effettuato un trasferimento efficiente di energia. A medio raggio, il trasferimento wireless di energia elettrica in campo vicino può essere effettuato utilizzando un accoppiamento induttivo risonante, che, in modo analogo al precedente, utilizza una struttura a due bobine. Queste sono sintonizzate in modo da risonare alla stessa frequenza e produrre un trasformatore di risonanza o risonante, con un trasferimento di energia fra le due bobine. In particolare nel caso di un link near-field communication sia il risonatore primario, collegato alla sorgente, sia il risonatore secondario, connesso al dispositivo da alimentare, possono essere schematizzati come un circuito LC (figura 2). A livello indicativo la potenza ricevuta dal risonatore secondario, con una potenza di trasmissione di 1 W al variare della distanza del risonatore primario (alcuni cm) e dalla frequenza di risonanza (ordine di MHz), può essere dell’ordine di qualche decine dei mW, che rappresentano, ad esempio, consumi tipici di un piccolo dispositivo elettronico. Rispetto ad un collegamento in campo vicino basato sull’utilizzo di sistemi risonanti accoppiati magneticamente, la trasmissione wireless di potenza in campo lontano (far-field communication) mediante rectenne, garantisce distanze operative maggiori (anche di alcuni metri utilizzando delle frequenze dell’ordine delle centinaia di MHz). Inoltre, una rectenna può essere utilizzata anche per ‘riciclare’ radiazioni elettromagnetiche emesse da telefoni cellulari, trasmissioni radio e WiFi. In tal caso, parleremo di Energy Harvesting o Scavenging. La trasmissione wireless dell’energia, in questo caso, rappresenta una tecnologia a basso costo e impatto ecologico e ambientale nullo, con innumerevoli risvolti applicativi. Inoltre, di recente, in virtù dei notevoli progressi delle nanotecnologie, è stato riesaminato il concetto di antenna rettificante per un suo utilizzo nella conversione diretta di energia solare. Le rectenne solari si pongono ormai come valida alternativa ai sistemi fotovoltaici grazie ai bassi costi di produzione, alla semplicità di installazione e ai rendimenti teoricamente molto più elevati. Oggi esiste uno standard per caricare i dispositivi a bassa potenza grazie al Wireless Power Consortium (WPC) che venne istituito nel 2008 per progredire nella standardizzazione della tecnologia di ricarica wireless. Lo standard crea interoperabilità fra i dispositivi che forniscono e ricevono l’alimentazione. Al momento lo standard si sta estendendo anche alle applicazioni a media potenza. Sebbene le specifiche originali a bassa potenza forniscano alimentazione fino a 5 W, quelle a media potenza sono studiate per fornire alimentazione fino a 120 W, ampliando enormemente il numero di applicazioni (figura 3). Dispositivi impiantabili Una categoria di dispositivi che bene evidenzia i vantaggi dell’utilizzo di una alimentazione wireless, è sicuramente quella dei dispositivi impiantabili (settore Bioingegneria). Oggi infatti, l’alimentazione di tali dispositivi viene implementata per mezzo di batterie impiantate o per mezzo di una connessione fisica a una sorgente esterna. Nel primo caso, l’utilizzatore del dispositivo impiantato deve sottoporsi a periodici interventi chirurgici per la sostituzione delle batterie (ad esempio, nel caso del pacemaker, la periodicità di questi interventi è di circa cinque anni), nel secondo caso, la situazione è anche più grave a causa della presenza di cavi passanti con possibili problemi di infezioni e una enorme limitazione negli spostamenti. Da questo semplice esempio si comprende, quindi, l’importanza di concentrare gli sforzi della ricerca sulla possibilità di implementare una alimentazione di tipo wireless per questi dispositivi (e non solo), visti gli enormi vantaggi in termini di qualità della vita che l’adozione di questa innovativa tecnologia comporterebbe. Emerge quindi un crescente interesse per le potenzialità dell’alimentazione wireless, soprattutto per applicazioni innovative, incluse quelle in cui i dispositivi o i prodotti possono essere alimentati o ricaricati letteralmente mentre sono sugli scaffali o esposti in vetrina! Per esempio, ci potrebbero essere riviste intelligenti munite di chip, progettate per attirare l’attenzione dei potenziali acquirenti e aumentare il loro interesse grazie a elementi luminosi sulla copertina, alimentati senza bisogno di fili rimanendo sempre sullo scaffale, oppure giocattoli a batteria che si ricaricano in modo autonomo, sempre pronti per eventuali dimostrazioni. Ricaricare dispositivi mobili Un’altra applicazione estremamente interessante (soprattutto commercialmente) è quella di caricare gli smartphone o altri dispositivi consumer portatili utilizzando una custodia di ricarica wireless collocata sul dispositivo che contiene la citata tecnologia: cioè una delle bobine utilizzate nel concetto di accoppiamento induttivo, per consentire il trasferimento wireless di energia. Possono nascere quindi ‘tavoli’ di ricarica induttiva a luce solare, per esempio, capaci di caricare tutti i dispositivi portatili che vi vengono appoggiati. Un prodotto di questo genere potrebbe diventare molto popolare in ristoranti, bar o sale d’attesa degli aeroporti e in tutti i luoghi pubblici in cui le persone sarebbero ben felici di poter ricaricare i propri dispositivi mobili. Un altro settore di impiego entusiasmante è quello della ricarica wireless dei veicoli elettrici, grazie a punti di ricarica collocati nei garage o nei parcheggi pubblici. A lungo termine si cercherà di sviluppare una versione di ricarica che potrebbe rendere possibile l’integrazione di piastre di caricamento lungo le strade pubbliche, così da ricaricare veicoli elettrici ed elettrici-ibridi anche mentre sono in movimento. Questo scenario, chiaramente, non potrà avvenire nell’immediato futuro, ma il potenziale di questa tecnologia risulta già oggi veramente notevole in molti settori. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 85 AO Alimentare di Cristina Cortellezzi Quando il gusto si sposa con l’automazione Elpo firma l’impianto del nuovo caseificio Berglandmilch a Wörgl, colosso austriaco dei latticini, che ha inaugurato a Wörgl (Austria-Tirolo del Nord) un nuovo moderno caseificio destinato alla produzione dei celebri formaggi del marchio Tirolmilch rio, ‘Elpo Product Monitor’, e studiate su misura per garantire il perfetto funzionamento degli impianti 24/7. “Siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo nuovo caseificio, dove il gusto e la tradizione dei formaggi Tirolmilch si sposano con le più moderne tecnologie” commenta Robert Pohlin, presidente di Elpo. “La nostra azienda collabora già da diversi anni con Berglandmilch sul territorio austriaco. Esperienza, professionalità e competenza ci hanno permesso ancora una volta di portare a termine con successo un progetto articolato e di grande prestigio”. Il nuovo stabilimento Lo stabilimento Berglandmilch di Wörgl T racciabilità e controllo dei processi sono oggi più che mai i requisiti chiave per tutte le aziende del settore lattiero caseario, che devono essere in grado di garantire elevati standard qualitativi e il rispetto di tutte le normative vigenti. La tendenza, in Italia come nel resto d’Europa, è quindi quella di un progressivo ricorso a innovativi e complessi sistemi di automazione e strumentazione, indispensabili per assicurare in ogni fase la tracciabilità dei prodotti, la ripetibilità dei processi e la sicurezza igienica. Lo sa bene Berglandmilch, colosso austriaco dei latticini, che solo poche settimane fa ha inaugurato a Wörgl (Austria-Tirolo del Nord) un nuovo moderno caseificio, destinato alla produzione dei celebri formaggi del marchio Tirolmilch. Un impianto all’avanguardia, in cui vengono lavorati giornalmente oltre 1 milione di litri di latte e dotato di un innovativo sistema di automazione per il quale l’azienda si è affidata a un partner italiano: l’altoatesina Elpo. Fondata a Brunico nel 1947, Elpo opera da sempre nel vasto campo dell’elettrotecnica e vanta ormai da oltre 30 anni tra i propri core business proprio l’automazione di processo per le aziende lattiero-casearie. Numerose e di grande prestigio le referenze all’attivo nel suo portfolio, sia in Italia che all’estero, per le quali Elpo ha dato vita in questi anni a soluzioni altamente customizzate, gestite attraverso l’esclusivo software proprieta- 86 L’azienda ha infatti affidato a Elpo la realizzazione dell’intero impianto di automazione del nuovo stabilimento: un complesso sistema di gestione e controllo che sovraintende e coordina tutto il processo produttivo, dallo stoccaggio del latte crudo alla pastorizzazione, passando dall’elaborazione del siero alla lavorazione della cagliata, fino alla pressatura del formaggio. Il corretto funzionamento del sistema è garantito dall’efficiente controllo del software-PLC-IT e della visualizzazione realizzati da Elpo, in grado di gestire e monitorare in ogni momento l’ottimale qualità della produzione e la perfetta tracciabilità di ogni elemento. Gli interventi firmati Elpo presso il caseificio Berglandmilch sono i seguenti: sviluppo del concetto della regolazione e automazione di tutto il sistema, progettazione del sistema d’automazione, costruzione e fornitura di 38 quadri d’automazione, fornitura e installazione dei sistemi PLC con circa 3.000 I/O, fornitura e installazione di circa 1.200 valvole pneumatiche, fornitura e installazione di tutta la strumentazione (circa 258 strumenti) di misura processo ‘hygienic design’, fornitura e posa di circa 35.000 m di tubazione pneumatica, creazione e programmazione software di gestione PLC. Gli impianti di produzione automatizzati da Elpo riguardano i seguenti ambiti produttivi: stoccaggio del latte crudo e pastorizzato, pastorizzatore latte e acqua, sei polivalenti, impianto siero, impianto CIP (clean in place), impianto acqua di processo. Inoltre sono stati integrati nella comunicazione e nello scambio dati l’impianto di lavorazione cagliata, il bagno di sale, l’impianto di pressatura del formaggio. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Elpo - www.elpo.it AO Robotica di Anita Ronchi Robot per produrre medicine Il modello di robot MCR04 è dotato di particolari vernici antibatteriche Le soluzioni di Kawasaki, di cui Tiesse Robot è partner, aprono nuove frontiere per la robotica neii settori farmaceutico e medicale T iesse Robot applica con successo il proprio knowhow progettuale in settori che spaziano dai componenti per l’arredamento, per macchine agricole e automotive, alle fonderie di alluminio, alla manipolazione e pallettizzazione, inclusi l’ambito food e farmaceutico. Dal 1992 l’azienda di Visano, Brescia, opera in partnership con Kawasaki Robot, di cui commercializza gli avanguardistici robot destinati all’asservimento in molteplici campi industriali. Il colosso giapponese, sempre attento alle novità che il mercato segnala, ha rivolto di recente la sua attenzione verso settori in cui finora l’utilizzo dei robot è stato piuttosto limitato, data la mancanza di manipolatori automatizzati con caratteristiche adatte all’utilizzo specifico, per esempio per la preparazione e la manipolazione di farmaci citotossici, particolarmente pericolosi per l’essere umano. Nuove prospettive per la robotica Già negli anni scorsi Kawasaki Robot ha maturato una notevole esperienza in applicazioni con robot di manipolazione in celle di preparazione di medicinali e culture batteriche, il che l’ha portata, anche a fronte di esigenze emerse proprio dalle richieste del mercato, alla messa a punto di due bracci robotizzati con caratteristiche uniche nel loro settore. Si tratta, in particolare, del modello denominato MCOR05, con struttura totalmente in acciaio inossidabile e con sette gradi di libertà che offrono una notevole mobilità all’interno dell’area di lavoro dove il robot viene posizionato. La struttura in acciaio inossidabile permette la decontaminazione del braccio tramite l’utilizzo di acqua ossigenata (VHP). Il robot può essere montato sia a pavimento, sia a soffitto per coprire varie esigenze di movimento. La tecnologia del robot a sette assi, chiamata anche ‘Snake Robot’, non è nuova per Kawasaki, ma rappresenta un’evoluzione dei robot già applicati per Toyota nel settore automobilistico. Questo robot unisce il peso contenuto e un’area di lavoro compatta a una grande flessibilità di movimento. Naturalmente, dato il valore dell’investimento, questo tipo di macchina viene utilizzato per sostituire tutte le attività umane che richiederebbero soluzioni costose per garantire la totale protezione dell’operatore. A completamento del robot è stato introdotto il modello MCR04 che, pur non essendo in acciaio inossidabile, bensì dotato di particolari vernici antibatteriche, è destinato ad applicazioni in cui è richiesto un grado di sterilità inferiore a quello del precedente robot. Lo studio delle applicazioni ha portato alla realizzazione di una soluzione molto compatta, dalle superfici curate e con un passaggio cavo al proprio interno, dalla base fino al sesto asse, per cui i connettori e i cavi entrano nella parte inferiore della base del robot stesso. Tutti i robot menzionati sono gestiti dai controllori serie E e mantengono tutte le potenzialità di programmazione tipiche dei robot Kawasaki. La particolare attenzione e gli investimenti profusi per la realizzazione di queste soluzioni fanno capire come il settore farmaceutico e medicale siano pronti per l’introduzione di apparati di automazione che riducano i rischi della manipolazione o della preparazione di determinati farmaci per gli operatori. Il modello denominato MCOR05, con struttura totalmente in acciaio inossidabile e con sette gradi di libertà Un approccio innovativo Le applicazioni descritte rappresentano un valido esempio dell’approccio innovativo adottato da Kawasaki, e correlatamente del partner Tiesse Robot, a una serie di problematiche legate alle operazioni tipiche del settore medicale/ farmaceutico. Grazie anche alla più che ventennale alleanza con il costruttore nipponico, Tiesse si conferma come primario fornitore di un’ampia gamma di robot finalizzati alle più svariate applicazioni produttive, collocandosi come punto di riferimento sul mercato internazionale e proponendosi alle imprese come un interlocutore affidabile e competente dal punto di visto progettuale. LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Tiesse Robot - www.tiesserobot.it 87 Expo 2015 Fonte: httprealsprint.com umano nel suo complesso, oggi velocemente in trasformazione anche a causa dell’avvento delle nuove tecnologie digitali. Sostenibilità dunque, per esempio, dal punto di vista della ‘governance’ dei processi di innovazione tecnologica che si diffondono nella struttura urbana e della gestione dell’impresa creativa nella costruzione delle città del futuro, oppure sostenibilità come prevenzione e come strategia per la riduzione degli sprechi alimentari a livello planetario… Il percorso di ‘avvicinamento’ all’evento Expo elaborato in seno al Laboratorio è costellato di incontri e iniziative didattiche, ‘colloquia’ internazionali, workshop di ricerca e lecture, momenti di formazione e raccolta di opinioni autorevoli a beneficio di tutti, giovani ricercatori, istituzioni e pubblico, con il fine ultimo di arrivare nel 2015 alla stesura di una ‘Carta di Raccomandazioni della Scienza per Expo Milano 2015’, che raccolga i suggerimenti del mondo della scienza per un futuro più sostenibile e ‘a misura d’uomo’. In particolare, il Laboratorio ha preso in considerazione quattro tematiche: “Il dono violato: agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile” che affronta il tema della produzione agricola degli alimenti e della trasformazione delle materie prime in prodotti finiti, sottolineando l’importanza di un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente adeguata anche a tutela della salute; “Non siamo soli: le dimensioni dello sviluppo tra sostenibilità ed equità” che prende invece in esame lo sviluppo sostenibile nella sua dimensione sociale e ambientale in una società globalizzata e multiculturale; “Cultura del cibo, energia per vivere assieme” che considera l’incontro e il passaggio di tradizioni nelle diverse culture. Infine, il percorso definito “La città umana: futuri possibili tra smart e slow city” indaga lo spazio urbano dal punto di vista delle sfide e delle opportunità che l’introduzione delle nuove tecnologie porta con sé, fra ‘Smart city’ e ‘Slow city’. Si esamina la relazione città/tecnologia ponendosi l’obiettivo di integrare prospettive teoriche e quadri concettuali finora separati e contrapposti: da un lato il paradigma della Smart city, dove la tecnologia si pone come innovazione auto-evidente, dall’altro l’analisi delle pratiche innovative di ri-localizzazione della produzione e del consumo, che fanno della città un sistema di interazione democratico e inclusivo e richiamano il paradigma della Slow city. Fine ultimo è generare e diffondere una pluralità di modelli di azioni ‘intelligenti’ che aumentino la qualità della vita dei cittadini e dei frequentatori delle città future, grazie a una tecnologia che favorisca le relazioni di interdipendenza, le connessioni strette e generative di nuove idee e progetti: modelli che rendano la città capace di fare società ed economia. È questa la vera sfida che dobbiamo affrontare oggi per far diventare le città più vivibili domani e a questi paradigmi di sostenibilità speriamo gli amministratori si riferiscano elaborando le direttive di sviluppo della nostra società. La città del futuro fra ‘Smart’ e ‘Slow’ Il progetto di studio, divulgazione e ricerca denominato ‘Laboratorio Expo’ fa parte delle numerose iniziative legate a Expo Milano 2015 ed è dedicato in particolare alla riflessione scientifica sui temi della sostenibilità ambientale ed etica, dello sviluppo sostenibile e del rapporto città/cittadini. Si propone in ultimo di mettere in relazione gli aspetti culturali, antropologici, economici e sociali legati alle tematiche dell’Esposizione Universale che vanno sotto il ‘cappello’: ‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’. Intento finale di questa ‘Temporary Academy’, voluta da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e curata da Salvatore Veca, è creare un network di collaborazione che coinvolga l’intero universo accademico, nazionale e internazionale, nonché enti e istituzioni scientifiche di tutto il mondo, dato che la manifestazione raccoglierà a Milano studiosi e ricercatori provenienti dai cinque continenti, per un totale di oltre 130 Paesi del mondo. L’obiettivo è portare la comunità scientifica a compiere una riflessione a 360 gradi sui molti volti della sostenibilità, promuovendo la ricerca e il confronto delle idee: la discussione non verte solo su questioni strettamente legate all’alimentazione, bensì sullo sviluppo dell’ambiente urbano e 88 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 AO AUTOMAZIONE DOMANI di Vitaliano Vitale La fedeltà del senza filo C fonte: www.wcrz.com i siamo mai chiesti che cosa significa l’acronimo ‘wi-fi’? Wikipedia ci trae dall’imbarazzo e recita: “È convinzione di tanti che wi-fi rappresenti l’acronimo di wireless fidelity, così come hi-fi rappresenti l’acronimo di high fidelity. La stessa Wi-Fi Alliance ha indicato in alcuni documenti ufficiali il termine come acronimo di wireless fidelity. Secondo quanto dichiarato da Phil Belanger, co-fondatore della Wi-Fi Alliance, il termine wi-fi non ha alcun significato ma semplicemente rappresenta il marchio commerciale utilizzato per indicare la famiglia di protocolli IEEE 802.11. Il nome è stato utilizzato per la prima volta nell’agosto del 1999, ed è stato ideato dall’azienda di consulenza Iterbrand”. D’accordo, dunque non abbiamo chiarito se l’acronimo significhi qualcosa o invece non significhi nulla, il che sinceramente mi dispiacerebbe, sarebbe come chiamare una tecnologia della quale non si può più fare a meno, Pippo. Il wi-fi è quella tecnologia, essen- 90 zialmente di TLC, che consente il collegamento tra terminali di utenza grazie ad una rete locale in maniera wireless (Wlan) basandosi sulle specifiche dello standard sopraccitato. Questa a sua volta può essere allacciata alla rete Internet grazie a un router e usufruire di tutti i servizi di connettività offerti da un ISP (Internet Service Provider). Francamente credo che senza wi-fi non si possa più vivere come privati cittadini, ma anche come realtà manifatturiere, come agglomerati sociali, come comunità intere. Come privati cominciamo a vivere i problemi causati dalla connessione perenne senza fili. In alcuni esercizi è apparso questo cartello che la dice lunga sulle relazioni che intratteniamo come esseri umani! Ma è la connessione in rete che ha portato a concetti come ‘Internet of things’ e a alla sua evoluzione ‘Internet of everything’. I vantaggi della comunicazione senza fili nella produzione in generale, sono palesi: la mobilità dei terminali, i ridotti costi di cablaggio, la flessibilità in caso di modifiche strutturali, la facilità di installazione e accesso, la scalabilità, la copertura anche in caso di ostacoli, la robustezza della rete. Grazie al wireless oggi si è raggiunto, nella manifattura, il dialogo fra sistemi, che governano e automatizzano i processi. La contaminazione di una tecnologia delle telecomunicazioni a tutto vantaggio dello sviluppo dell’industria, della manifattura e di tanti altri comparti, quali l’energia, la salute, il trasporto, la pubblica amministrazione, l’industria dell’ambiente, le smart city, delle quali Amsterdam è un esempio totalizzante. Grazie a partnership con grandi imprese tecnologiche di molti comparti, la municipalità olandese sta perseguendo l’obiettivo di diventare punto di riferimento nell’applicazione della logica della connettività diffusa e nell’innovazione sistemica del settore pubblico. È proprio ad Amsterdam, infatti, che il potenziale dell’Internet of Everything in campo economico, sociale e della sostenibilità ambientale ha, al momento, una delle sue massime espressioni. La città ha promosso una partnership tra più di 70 soggetti pubblici e privati per creare i servizi e le infrastrutture adibiti al raggiungimento dello status di vera smart city. Siamo dunque davanti a una evoluzione molto raffinata e avanzata del concetto di comunicazione, partito dalla necessità di far dialogare tra loro due soggetti distanti, transitato per l’applicazione di questo concetto all’industria per ottimizzare, velocizzare, rendere più economico e preciso un processo, e giunto al dialogo fra gli oggetti. Amsterdam ha in mente il dialogo delle infrastrutture a tutto vantaggio della socialità e dell’ambiente, e la realizzazione di questo progetto dovrà passare ancora attraverso tante fasi di R&D e di test sul campo. Esattamente quello che deve fare il mondo della produzione per avvantaggiarsi dalle infinite esperienze che nascono quotidianamente in tanti settori diversi. Le esperienze nella comunicazione senza filo tra cose e sistemi sono in evoluzione perenne, si tratta di immaginare oltre l’immaginabile. Si tratta di fermarsi un secondo e pensare che l’acronimo wi-fi è stato usato per la prima volta nell’agosto del 1999, 15 anni fa. Si tratta di pensare che impatto ha avuto questa tecnologia sulla vita dell’uomo e dell’industria in soli 15 anni e si tratta di pensare che evoluzione potrà avere nei prossimi 15 anni. Il futuro è davvero ancora tutto da scrivere partendo proprio dalla fedeltà senza fili. Comitato tecnico Automazione Oggi LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 AO AUTOMAZIONE USA Riflessioni sul digitale T ema costante di Rockwell Automation per oltre dieci anni è la connessione dell’intera azienda. RSTechED, l’annuale conferenza di Rockwell Software con sessioni di training per gli utenti, è arrivata alla sua 17° edizione con un record di presenze superiore a 1.900: l’azienda manifatturiera connessa sta guadagnando massa sempre più critica. Frank Kulaszewicz, Rockwell Sr. VP Architecture and Software, ha spiegato che l’industria è in un punto di ‘flesso digitale’: i sistemi di controllo sono più intelligenti e connessi aumentando così la possibilità di migliorare il valore. A questo proposito ha riportato infatti stime pari a 3.800 miliardi di dollari di valore già creato con Internet of Things. Interessante è stata anche la spiegazione dell’utilizzo da parte dell’azienda dei propri prodotti per testarne la qualità. Bob Murphy, Rockwell VP of Operations, ha presentato le sfide produttive della stessa Rockwell, e come l’azienda ha ristrutturato il suo operation team per migliorare la produttività e la reattività dell’utilizzo dei propri prodotti MES. Le operazioni produttive di Rockwell riguardano la complessità della produzione di circa 387.000 differenti prodotti, di cui molti sono configurabili o addirittura progettati sulla base dell’ordine. Inoltre la società ha implementato un ERP attraverso SAP. Il team ha ristrutturato la supply chain oltre a diffondere l’utilizzo di SAP. Ha capito che il sistema aveva bisogno di una chiara visibilità in tutte le operazioni attraverso i suoi 20 impianti. I sistemi esistenti hanno reso difficile il confronto e le differenze. Il team ha creato un piano, ha dedicato risorse e ha sviluppato un piano di lavoro 92 dettagliato su come eseguire la ristrutturazione. Il sistema implementato si basa su tre pilastri: persone, processi e tecnologie. Specialisti locali di alto livello hanno lavorato insieme agli esperti delle sedi centrali. I flussi di lavoro degli operatori locali sono stati definiti con la collaborazione dell’IT della produzione e dell’IT aziendale. Esperti del settore sono stati riuniti in un’organizzazione comune. I principi fondamentali dei processi seguono uno strategia centralizzata con una standardizzazione globale che ha legato la configurazione alla misura dei risultati. FactoryTalk Production Center ha costituito la piattaforma tecnologica per consentire la standardizzazione globale così come la gestione di operazioni complesse. Software e contollo Anche Siemens US ha tenuto il suo Automation Summit. Anton Huber, Siemens AG CEO della divisione Industry Automation ha parlato della rivoluzione digitale, tra sfide di accelerare il time-to-market, la pressione competitiva per ridurre i costi e raggiungere più elevati livelli di qualità, la complessità degli aumenti di produzione. “Solo attraverso il supporto di strumenti software la sempre crescente complessità industriale può aggiungere valore ai processi che devono essere gestiti in modo sicuro e professionale” ha concluso. Nel corso di una conferenza stampa pre-evento, un dipendente di Disney ha spiegato il lungo rapporto di collaborazione, otto anni, della società con Siemens. In particolare, sono stati spiegati i controlli e i software utilizzati sulla nuova giostra ‘il treno della miniera dei Sette Nani’. Il sistema deve assicurare i veicoli ai binari e mantenerne la distanza. Il PLC è al centro del sistema, mentre gli azionamenti a velocità variabile gestiscono i veicoli. L’interfaccia operatore incorpora WinCC. Ogni veicolo ha un numero unico, così l’operatore può vedere la posizione di ciascun veicolo. Profinet è la spina dorsale della comunicazione. Abbiamo visitato l’impianto di depurazione di Iron Bridge Regional Water nella città di Orlando. Siemens fornisce i controllori e dispositivi elettrici per il trattamento delle acque reflue e impianti di bonifica dell’acqua. Le 15 aree hanno ciascuno un S7-300 con WinCC HMI e un azionamento Siemens a frequenza variabile e/o comando di avviamento motore. Il sistema WinCC è configurato al fine di permettere il controllo in altri due impianti della città. Una ragione per la selezione di WinCC è la sua interfaccia verso SQL Server anziché l’utilizzo di una sua versione di SQL. Un effetto collaterale del progetto di automazione è stata la riduzione degli operatori dei turni da 16 a 2, ma anche se sembra brutto dirlo, ha alleviato il difficile compito di reclutamento degli operatori. Un altro aspetto di WinCC è la possibilità di cliccare sul componente e andare direttamente a un sistema di manutenzione con la possibilità di visualizzare o generare ordini di lavoro o andare al sistema CMMS. Questo è tutto basato sull’utilizzo dello standard Microsoft SQLServer. La tecnologia digitale continua a fornire una base per migliorare le prestazioni, sia industriale sia di intrattenimento. Gary Mintchell, [email protected], fondatore ed edi- tore di The Manufacturing Connection, scrive di manufacturing, leadership e tecnologia, blogger su www.themanufacturingconnection.com LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 & Gllili uomini Gli mini i i che h ffanno fann fa lle iimpres imp imprese impr STRATEGIE ƕ MACROECONOMIA ƕ NUOVI MERCATI ƕ INTERNAZIONALIZZAZIONE ƕ FINANZA ƕ FORMAZIONE ƕ INNOVAZIONE La rivista per il management AO AVVOCATO di Cristiano Cominotto, Raffaele Moretti Il Jobs Act del Governo Renzi O ggi vorrei approfondire un argomento di estremo interesse e attualità: il Jobs Act del Governo Renzi, cioè la riforma del lavoro, emanata per mezzo del Decreto Legge 34/2014. Il Decreto in parola rappresenta un passo importante verso il superamento di alcuni limiti all’assunzione di nuovi lavoratori, vincoli che spesso hanno inibito le iniziative imprenditoriali, congelando pertanto il rilancio dell’occupazione nel nostro Paese. Difatti, la riforma ha inteso valorizzare la c.d. ‘flessibilità buona’ del lavoro, optando per una significativa liberalizzazione del contratto a termine che rappresenta uno dei principali strumenti di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Se storicamente il contratto a termine, perché fosse valido, doveva essere sorretto da una causale giustificatrice, oggi, con la riforma del Governo Renzi, il contratto a termine, non necessita più di alcuna causale. Tra l’altro, l’eliminazione della causale dai contratti a tempo determinato e dai contratti di somministra- zione di lavoro rappresenta una svolta positiva per il nostro mercato, in quanto tale requisito è stato solo fonte di contenzioso, molto costoso per le aziende, senza che abbia apprestato una concreta garanzia di protezione dei lavoratori. In realtà già la Riforma Fornero (Legge 92/2012) aveva recentemente introdotto la possibilità di concludere un contratto a termine in forma ‘acausale’, ma ciò valeva soltanto per il primo rapporto a termine che non superasse la durata dei 12 mesi. Dal 21 marzo 2014, con l’entrata in vigore del primo atto del Jobs Act invece diventa regola generale, il contratto a termine senza causale fino a un massimo di 36 mesi, comprese eventuali proroghe. Altro elemento di sostanziale novità riguarda proprio l’istituto della proroga, perché nell’ambito dei 36 mesi lo stesso contratto a termine può essere prorogato sino a otto volte (non più una sola), purché il lavoratore svolga la stessa attività lavorativa per la quale è stato inizialmente stipulato il contratto. Osserviamo che, in attesa del vaglio del Senato, il testo approvato dalla Camera in sede di conversione del Decreto Lavoro del Governo Renzi ha ridotto il numero di proroghe consentite da otto a cinque. Ad ogni modo, in quest’ottica tesa a promuovere l’occupazione nel nostro Paese e rendere il mercato del lavoro più dinamico ed efficiente, comunque restano fermi alcuni limiti formali e sostanziali relativi all’utilizzo del lavoro a tempo determinato: in primo luogo è necessario che l’apposizione del termine al contratto di lavoro risulti da una clausola scritta, in secondo luogo che la durata complessiva del rapporto a termine, sommando tutte le possibili proroghe, non superi i 36 mesi. È appena il caso di rimarcare che queste misure, seppur in un contesto di precarietà e incertezza, facilitano entrambe le parti contraenti: da un lato i lavoratori, potendo lavorare per 36 mesi continuativi e nella medesima posizione, potranno acquisire una professionalità spendibile e necessaria all’interno dell’azienda stessa, dall’altro i datori di lavoro potranno valutare l’efficienza e le qualità dei lavoratori stessi per un lungo periodo, senza il rischio concreto di incorrere in contenziosi. È auspicabile che le misure positive codificate dal D.L. 34/2014 vengano ora rafforzate da ulteriori provvedimenti del Disegno di Legge delega che aumentino la sicurezza dei lavoratori, secondo il migliore modello europeo della c.d. fleexicurity, e che realizzino in Italia un vero e proprio welfare attivo a sostegno dei lavoratori per promuoverne la riqualificazione e ricollocazione. Risponde alla nostra rubrica l’Avv. Cristiano Cominotto di Milano specializzato nelle problematiche legali in campo elettronico, informatico e dei sistemi di produzione. Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti legali su queste pagine può telefonare al n. 02/5450823 o scrivere a: [email protected] 94 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Mostre Convegno 2014 - 2015 15 ottobre ott 2014 11 dicembre 2014 S&PI S S& &PI – Sensors and Process Instrumentation 2014 Machine Automation S PI & SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION Unica mostra convegno dedicata de all’automazione, di processo, alla sensoristica e alla strumentazione stru S&PI si presenta quest’anno quest’an con una formula rinnovata e ricca. Due le sessioni im importanti: “Tech”, nella quale si parlerà delle metodolog metodologie di rilevazione e misura più promettenti nell’attuale scenario tecnologico, di comunicazione, di bus di campo e wireless, e “Industry” in cui ci si foca focalizzerà su alcuni tra i più rilevanti settori applicativi per le soluzioni di automazione e strumentazione strumen di processo: Oil & Gas,Acqua e Life Science. Sc L’evento quest’anno si focalizzerà sul tema del packaging con particolare attenzione ai settori applicativi del food&beverage e del life science: focus principale saranno la tracciabilità dei prodotti e l’identificazione, con interessanti excursus nel mondo della visione artificiale quale chiave di volta per migliorare la qualità dei manufatti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. La formula proposta è teorico-pratica: in una sola giornata si potrà partecipare alla sessione convegnistica ‘tecnologica’, alla parte espositiva e ai tanto attesi laboratori. Una modalità in grado di fare davvero ‘cultura’. 10 marzo ma 2015 18 giugno 2015 MC4-Motion Control for 2015 MC4-Moti ITE Day – Industrial Technology Efficiency Day 2015 INDUSTRIAL D TECHNOLOGY A EFFICIENCY Y Data da segnare in agenda! ag Impossibile mancare all’edizione 2015 di MC MC4-Motion Control for che in questi anni si è sempre confermata essere l’appuntamento di rifer riferimento per chi vuole conoscere in modo approfondito ap tutte le tecnologie per il controllo del movimento mov al servizio di macchine e impianti. Un solo giorno, gio una vera full immersion. Dopo il riscontro positivo registrato da parte delle aziende espositrici e dei partecipanti, Fiera Milano Media propone in linea con la scorsa edizione una sessione plenaria realizzata con l’autorevole contributo di Business International, le sessioni di presentazione dei prodotti ad opera delle aziende espositrici e i laboratori organizzati dalle Redazioni in collaborazione con primarie aziende del settore durante i quali i visitatori potranno imparare veramente qualcosa sui prodotti, come utilizzarli, e come realizzare vere e proprie applicazioni sotto la guida di esperti. Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990 www.mostreconvegno.it@fieramilanomedia.it elena.brusadelli@fieramilanomedia.it AO NEWS SCHNEIDER ELECTRIC Schneider Electric ha lanciato un nuovo e potente software HMI nell’ambito del suo portafoglio Wonderware InTouch. Progettato per il funzionamento con requisiti modesti di hardware e utilizzabile con versioni embedded dei sistemi operativi Microsoft Windows, il software InTouch Machine Edition è perfettamente adattato alle esigenze degli utenti finali, degli OEM e dei costruttori di macchine e impianti, e offre loro possibilità di scalabilità e di stretta integra- zione con il software Wonderware Historian e Wonderware System Platform. Grazie alla sua capacità di collegarsi direttamente alle fonti dei dati industriali, il nuovo software permette di accedere alle informazioni necessarie per migliorare il funzionamento degli impianti e per ridurre i costi di gestione in tempo reale. Il software InTouch Machine Edition ha funzioni estese che rendono più agevole per i clienti l’integrazione con i loro sistemi informatici e di automazione. Ad esempio, esso è in grado di sostituire direttamente un HMI pannello operatore, offrendo le funzionalità normalmente disponibili nei sistemi HMI PC-based; offre più di 240 driver di comunicazione nativi con possibilità di collegamento praticamente a qualunque hardware di controllo; la ricchezza di funzioni di visualizzazione, di scripting, di protezione, di allarmi, di trend e gestione delle ricette permette agli operatori degli impianti di prendere decisioni migliori utilizzando i dati in tempo reale. Inoltre, i clienti nei settori regolamentati possono trarre vantaggio da funzioni sufficientemente potenti da poter creare progetti conformi a 21 CFR part 11. Il software Wonderware InTouch Machine Edition rafforza e amplia il portafoglio di soluzioni software di Schneider Electric per un’ampia gamma di utenti finali e clienti OEM nel segmento delle interfacce HMI embedded. La soluzione offre un’integrazione con il software Wonderware Historian, permettendo di salvare, recuperare, analizzare e interpretare i dati in modo affidabile per una migliore comprensione delle attività aziendali. InTouch Machine Edition mette a disposizione funzionalità di ‘archiviazione e inoltro’ per salvare le informazioni localmente qualora venga a mancare la connessione al database storico, inoltrandole successivamente a Historian una volta ripristinata la connessione. I dati in tempo reale possono essere comunicati a Wonderware InTouch, Wonderware System Platform e Wonderware InBatch. I dati possono essere utilizzati per script, allarmi, storico, ricette e grafici potendo così monitorare lo stato della macchina e le informazioni di performance come Omac PackML e OEE (Overall Equipment Effec- 96 a cura della redazione tiveness). Questo sistema di integrazione con il portafoglio software Wonderware rende più agevole che mai l’integrazione delle informazioni a livello della macchina in linea di produzione con le soluzioni a livello di impianto. www.schneider-electric.com SOCOMEC A completamento della vasta gamma di prodotti dedicati alla protezione da sovratensioni, Socomec propone i nuovi modelli di tipo 1 e 2, Surgys G100-F e Surgys G50FE. Applicabile in power center o quadri elettrici equipaggiati con strumenti elettronici o sistemi di gestione tecnica, la gamma Socomec di scaricatori modulari Surgys è concepita per rispondere a tutte le necessità di protezione contro le sovratensioni, sia per gli impianti industriali che terziari, secondo quanto prescritto dalla norma IEC 61643-11. L’impiego sempre più frequente degli scaricatori di tipo 1 e 2 è dovuto alle ottime prestazioni offerte e al buon compromesso tra ingombri e costi. Rispetto a quelli di tipo 1, offrono un livello di protezione Up più basso e sono quindi più adatti alla protezione di carichi sensibili, mantenendo comunque valori di corrente di scarica molto alti. I dispositivi di tipo 2, invece, hanno tradizionalmente caratteristiche meno prestazionali in termine di corrente di scarica e possono quindi richiedere specifiche valutazioni d’utilizzo. Lo scaricatore di tipo 1 e 2 offre valori In e Imax più alti, così da concedere all’utente una maggiore flessibilità al momento della scelta del prodotto idoneo. Gli scaricatori Surgys sono modulari e adatti ad essere installati in tutti i tipi di quadri elettrici, semplicemente attraverso l’utilizzo di guida DIN. Queste protezioni sono, infine, provviste di un contatto ausiliario di segnalazione che, in ridondanza con l’indicatore frontale, informa l’operatore in caso di fine vita dello scaricatore, incrementando la sicurezza di funzionamento del sistema www.socomec.it ELMO Elmo Motion Control, protagonista nella fornitura di soluzioni per il motion control avanzate ed efficienti, raggiunge un nuovo record nella densità di potenza dei servo drive: oltre 4.000 W d´uscita in soli 8,7 cm³. Oltre alle sue prestazioni elevate e alla sua dimensione compatta, il Gold Bee è stato progettato e certificato per funzionare in condizioni ambientali estreme da -40° C a + 70° C, e con vibrazioni meccaniche fino a 14 Grms. Il Gold Bee è il nuovo arrivato della linea Gold di Elmo e possiede quindi tutte le capacità, le caratteristiche e le funzionalità del Gold Core ´testato sul campo´. Il Gold Bee, come ogni altro servo drive Gold, è in grado, insieme al EASII software (Elmo Application Studio II), di ottimizzare le prestazioni di qualsiasi macchinario. “Il LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Gold Bee è un vero record mondiale. Abbiamo migliorato l´efficienza del 200%, ridotto il volume del 75% e migliorato la densità di potenza di oltre il 400%. Le esigenze dei clienti ci sfidano a migliorare considerevolmente il fattore potenza/dimensioni. Il Gold Bee è la soluzione che proponiamo per utilizzi che hanno notevoli vincoli di spazio, richiedono un servo drive potente, capacità di dispersione termica limitate e funzionamento in ambienti estremi. In realtà, il servo controllo delle alette è stata la motivazione che ci ha spinto a creare un prodotto ancora più intelligente, piccolo e semplice. I potentissimi ma piccoli servo drive permettono il motion control elettrico delle alette, migliorando in modo significativo la dinamica del missile e raggiungendo quindi il livello di performance richiesto. Non siamo a conoscenza di altri prodotti oggi sul mercato equiparabili per prestazioni, densità di potenza dimensioni al Nano Drive Gold Bee” conclude Haim Monhait, CEO di Elmo. Il Gold Bee funziona in modalità corrente, velocità e advanced position, connesso a motori a magneti permanenti DC brush, brushless, motori lineari o voice coil. Il Gold Bee supporta un´ampia varietà di sensori di feedback nelle configurazioni singola, dual e gantry loop. Basandosi sulla premessa che il modo migliore per dissipare il calore è in primo luogo non generarlo, il Gold Bee incorpora la tecnologia Fasst (Fast and Soft Switching Technology) proprietaria di Elmo, con il risultato di un´efficienza maggiore del 99% con EMI trascurabile. www.elmomc.com KEYENCE Keyence propone il marcatore laser, che presenta numerosi vantaggi, a partire dal controllo 3D incorporato. Il punto focale, che normalmente è fisso, può essere spostato in una posizione arbitraria. Ciò consente una marcatura e un´elaborazione in cui il punto focale è sempre perfettamente corrispondente all´altezza della superficie del pezzo, anche su forme tridimensionali, superfici a scalini e superfici sia inclinate che piatte. Questo contribuisce quindi al miglioramento della qualità della marcatura e riduce i tempi di impostazione e le ore di manodopera. All´interno della testina laser è alloggiato di serie un monitor di potenza a termopila. Si elimina così la necessità di usare apparecchiature esterne per misurare la potenza del laser. Di conseguenza, si eliminano anche gli errori di misurazione causati da variazioni nella posizione di installazione del dispositivo di misurazione. La gestione della potenza, l´aspetto più importante della manutenzione di un marcatore laser, può essere eseguita in modo facile, accurato ed estremamente veloce. Tradizionalmente, il diametro dello spot al centro e al bordo della marcatura erano diversi a causa del piano artificiale creato dall´obiettivo f (theta). I marcatori laser con controllo a 3 assi risolvono questo problema grazie al controllo del laser sugli assi X, Y e Z. La marcatura ad alta precisione su una superficie piana è garantita dalle dimensioni uniformi dello spot. Il marcatore consente altresì la correzione della posizione di montaggio: regolando gli assi X, Y e Z, l´apposito software corregge facilmente l´inclinazione della testina dopo l´integrazione, senza dover ricorrere a regolazioni meccaniche. Questa funzione assicura una notevole riduzione della manodopera necessaria per l´installazione. A ciò si aggiunge la messa a fuoco automatica. L´utilizzo dei marcatori laser a 3 assi di Keyence unitamente a un sensore di spostamento in grado di misurare la distanza del target consente la regolazione automatica del punto focale. È inoltre possibile eseguire la marcatura e la lavorazione compensando allo stesso tempo le eventuali variazioni dello spessore del materiale. Oltre a ridurre i costi di produzione, ciò contribuisce anche a migliorare la qualità. Quando il punto focale non è allineato correttamente, si ottengono marcature sbiadite o incomplete. La messa a fuoco automatica dei marcatori laser Keyence garantisce stampe nitide mantenendo sempre allineato il punto focale. Ciò assicura la stabilità della marcatura e dell´elaborazione. Il software di impostazione 3D MB-H3D2 permette di eseguire al volo regolazioni fini quali la messa a fuoco automatica e la regolazione del diametro dello spot del laser per migliorare la nitidezza. www.keyence.it ASEM Asem ha rilasciato Ubiquity 4, l’ultima versione della piattaforma per la teleassistenza. Le principali novità riguardano il supporto per la nuova famiglia di Ubiquity Router con modem integrato, la possibilità di configurare regole di routing statico tra le porte Ethernet dei sistemi Router e una serie di miglioramenti di alcune funzioni esistenti. La famiglia Ubiquity Router si arricchisce di nuovi modelli che prevedono l’integrazione del modem 2G/3G/3G+ per la connessione a Internet. Ubiquity 4 permette di configurare i nuovi sistemi e la modalità dell’utilizzo della connessione a Internet attraverso il modem. È possibile scegliere tra una connessione esclusiva o di backup rispetto al collegamento cablato attraverso porta WAN. Con Ubiquity 4, i sistemi router acquisiscono il supporto per la funzione di routing che permette di configurare regole di instradamento statico tra le due interfacce LAN e WAN, in modo da realizzare percorsi di comunicazione tra dispositivi appartenenti alle due sottoreti che altrimenti non avrebbero alcun modo di comunicare. Nel caso in cui Ubiquity Runtime sia installato su un sistema Windows Server e quest’ultimo sia utilizzato da utenti diversi in sessioni concorrenti, Control Center potrà selezionare la sessione specifica con la quale avviare il desktop remoto. La procedura di aggiornamento di Ubiquity Runtime per sistemi Win32/64 diventa semiautomatica e si allinea a quella già disponibile per i sistemi WinCE e router. L’aggiornamento di un sistema PC è ora più semplice e veloce. I nuovi setup di Ubiquity 4, una volta copiati e avviati sul sistema remoto, eseguono automaticamente la procedura di aggiornamento senza alcun intervento dell’operatore remoto. Con Ubiquity 4 continua il processo di affinamento e miglioramento della funzione di seriale virtuale, incrementando stabilità e prestazioni in presenza di connessioni a bassa qualità con latenze significative e fortemente variabili. Ubiquity 4 estende la compatibilità a ulteriori server Proxy favorendo un utilizzo sempre più ampio della piattaforma di teleassistenza. In aggiunta, la procedura euristica di riconoscimento della topologia di rete lato control center e lato runtime/router è stata ulteriormente migliorata e si arricchisce di nuovi algoritmi in grado di identificare autonomamente la corretta modalità di connessione alla rete Internet. Questo aumenta la percentuale dei casi di successo nei quali i sistemi Ubiquity si collegano all’infrastruttura server senza richiedere alcun intervento manuale da parte degli amministratori IT. L’infrastruttura server di Ubiquity si amplia ancora raggiungendo un totale di 7 server dislocati in altrettante farm distribuite geograficamente su tutto il globo. www.asem.it DATALOGIC Datalogic ha annunciato due novità all’interno della famiglia di sensori di visione DataVS2: i nuovi modelli con illuminatore integrato a luce infrarossa (IR) e la release software 1.5. I modelli DataVS2 IR integrano un potente illumi- LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 natore a LED con emissione infrarossa e un filtro luce ambiente in grado di filtrare la radiazione luminosa proveniente dall’esterno. La combinazione di queste due caratteristiche consente a DataVS2 IR di ridurre l’influenza dei fattori ambientali. Il risultato è una nuova gamma di sensori di visione con affidabilità e precisione superiori, ideale soprattutto per i costruttori di macchine. La release 1.5 del software introduce numerose importanti funzionalità all’interno del software di configurazione DataVS2 GUI come la lettura dei codici QR, la gestione della lingua cinese, il backup della configurazione generale del sensore e il download semplificato delle ispezioni. Con questi miglioramenti hardware e software, DataVS2 offre elevate performance e flessibilità per le applicazioni di visione più impegnative in tutti i settori, dall’automotive al food & beverage, dal farmaceutico al confezionamento. www.datalogic.com PEPPERL+FUCHS Intelligent Fieldbus di Pepperl+Fuchs è sinonimo di una generazione di componenti che portano capacità diagnostiche sul campo. FieldBarrier FieldConnex è l’aggiunta perfetta a questo concetto che include dodici uscite con diagnostica e monitoraggio. La FieldBarrier è dotata di innovative caratteristiche tecniche che offrono un’affidabile protezione contro i tipici scenari di guasto per assicurare la massima affidabilità. Un componente intelligente è un componente ideale: le FieldBarrier FieldConnex possono rilevare la speciale dinamica dei guasti, come i contatti allentati o i rimbalzi dei contatti. Di conseguenza, è possibile identificare e isolare i guasti in modo rapido e affidabile. Il nuovo componente è il primo a permettere il monitoraggio del livello fisico su ogni uscita della FieldBarrier. Ciò consente di riportare cambiamenti graduali nell’impianto e guasti nella sala controllo. Questa funzione di monitoraggio assicura un livello di trasparenza ancora più elevato e copre un gap significativo nel processo di monitoraggio, perché identifica in modo proattivo le esigenze di manutenzione. Un’altra caratteristica è la sofisticata gestione del carico. Le dodici uscite sono attivate in sequenza, riducendo il carico sull’alimentazione dovuto alla corrente di spunto. In più, se la corrente di segmento raggiunge livelli critici, viene attivato il distacco automatico del carico sui nodi meno critici in modo da ottenere una protezione contro il guasto dell’intero segmento. Questo pacchetto di intelligenza integrata è completato dalla funzione di automonitoraggio della FieldBarrier, che può trasmettere segnali di allarme alla sala di controllo. Queste 97 AO NEWS caratteristiche innovative non richiedono alcuna ingegneria. La FieldBarrier FieldConnex è la perfetta aggiunta ai componenti fieldbus intelligenti con capacità diagnostiche e rappresenta un altro passo chiave verso l’obiettivo del 100% di disponibilità. www.pepperl-fuchs.it FLIR La nuova termocamera Flir A6700sc è ideale per le attività di ricerca e sviluppo in ambito industriale, per le applicazioni che richiedono una migliore qualità d’immagine, maggior sensibilità e un frame rate più elevato rispetto a quello ottenibile con una termocamera dotata di un sensore non raffreddato. Flir A6700sc incorpora un sensore raffreddato all’antimoniuro di indio (InSb)che opera nella lunghezza d’onda compresa tra 3 e 5 micron. Opzionalmente, è disponibile una versione a banda larga che opera nella lunghezza d’onda 1-5 μ. Entrambe le versioni producono immagini nitide da 640×512 pixel. Con elevata sensibilità termica, Flir A6700sc è in grado di evidenziare i dettagli sull’immagine e dare con precisione le informazioni sulla differenza di temperatura. La sincronizzazione e un meccanismo di triggering della camera estremamente precisi rendono le nuove termocamere ideali per quelle applicazioni che richiedono alta velocità ed elevata sensibilità. Operando in modalità Snapshot, Flir A6700sc registra contemporaneamente tutti i pixel di una scena: ciò è particolarmente importante quando si monitorano oggetti in rapido movimento. La termocamera supporta fino a 480 frame al secondo quando si opera in modalità windowing. Utilizzando un’interfaccia GigE Vision standard per trasmettere sia i comandi sia video digitali dinamici, Flir A6700sc è una termocamera realmente ‘plug and play’. Sono disponibili opzioni personalizzate di cold filtering per rilevazioni e misurazioni spettrali specifiche. Flir A6700sc funziona perfettamente insieme al software Flir ResearchIR Max permettendo una visualizzazione intuitiva, la registrazione e un’elaborazione avanzata dei dati a infrarossi provenienti dalla fotocamera. Ogni telecamera viene fornita, a un prezzo competitivo, con questo particolare software sviluppato appositamente per le applicazioni in ambito ricerca e sviluppo. www.flir.com grado di garantire la massima flessibilità per la cablatura a fibre ottiche in un’ampia gamma di applicazioni nel settore industriale, medicale, dei trasporti, delle energie rinnovabili, delle reti intelligenti, dei veicoli ibridi ed elettrici, dei prodotti di consumo, dei sensori e delle tecniche di immagini. I gruppi cavo e i cablaggi POF di Molex sono in grado di resistere in ambienti gravosi a temperature comprese tra -55 e +105 °C. Inoltre, un’ampia gamma di connettori polimerici e metallici di vari produttori garantisce eccellenti prestazioni in termini di perdita d’inserzione, attraverso la selezione di componenti economici. Le guaine dei cavi, che utilizzano un codice colore, consentono ai tecnici di semplificare il collegamento dei connettori in opera o in fabbrica e le caratteristiche dei gruppi cavo e cablaggi Pof di Molex la soluzione ideale per le applicazioni sensoristiche. www.molex.com SIEMENS Con la nuova CPU Simatic S7-1217C, la Divisione Industry Automation di Siemens amplia il proprio portfolio di controller Simatic S7-1200 compatti e modulari per prestazioni di fascia medio-alta. L’intera gamma di controller Simatic S7-1200 beneficia inoltre della versione 4.0 del firmware e della sua funzionalità Device Profinet. Con una capacità di 125 kilobyte, la memoria di lavoro della nuova CPU Simatic S7-1217C è di 25 kilobyte più grande della versione più potente finora, la S7-1215C. Inoltre, la nuova CPU compatta è dotata di uscite line driver fino a una frequenza di 1 MHz. Come il suo più potente predecessore, la nuova CPU Simatic S7-1217C ha una velocità di elaborazione di 0,08 μs per operazione. Oltre agli I/Os line driver, tra le caratteristiche principali ci sono gli ingressi e le uscite cc a 24 V, le funzionalità Profinet con due porte, due ingressi e uscite analogiche. Il dispositivo è disponibile come unica variante DC/DC/DC. La nuova versione del firmware 4.0 permette ora a tutte le CPU Simatic S7-1200 di operare come MOLEX I nuovi gruppi e cablaggi a fibre ottiche plastiche ‘Plastic Optical Fibre’ (POF) di Molex, completamente personalizzabili, sono progettati per offrire una soluzione robusta ed economica in 98 LUGLIO-AGOSTO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 374 Profinet iDevices, oltre alla possibilità di operare come controller Profinet. Il nuovo firmware che ora hanno tutti i controller compatti Simatic S71200, inserisce la funzionalità di trace utile per la diagnostica e il debugging delle applicazioni. Questa funzionalità di analisi prima era disponibile solo nei più potenti sistemi di controllo. Un’altra nuova peculiarità della versione 4.0 del firmware è la disponibilità della gestione di ricette all’interno delle CPU, che permette all’utente di utilizzare il formato .csv nelle attività di ricette. Inoltre, la nuova versione offre una maggiore protezione contro le modifiche degli accessi non autorizzati. Sono quattro i livelli di autorizzazione ora disponibili per l’accesso alla CPU. Questi controller Simatic S7-1200 compatti e modulari vengono utilizzati per controllare e monitorare le attività in ingegneria meccanica e impiantistica. La loro applicazione spazia da relay e sostituzione di contatori, alla movimentazione materiali, controllo pompa, gestione energetica fino alle attività in reti di automazione più complesse. www.siemens.it IFM ELECTRONIC I sensori di temperatura a infrarossi di ifm electronic si presentano compatti con tempo di risposta minore di 2 ms. Per misurare la temperatura di oggetti molto caldi fino a 2.500 °C senza contatto, l’azienda ha realizzato i nuovi sensori di temperatura a infrarossi adatti per applicazioni industriali. I sensori della serie TW indicano il valore di temperatura sul display e lo trasmettono al PLC come segnale analogico o di commutazione. Affinché sia possibile raggiungere la massima precisione, sono state realizzate versioni con diverse bande spettrali per vari campi di temperatura. L’utente avrà così il sensore ideale per la sua applicazione. Per garantire una misurazione precisa è possibile impostare l’emissività dell’oggetto tramite i pulsanti e visualizzarla sul display. Le lenti di precisione antigraffio riducono al minimo la sensibilità alla luce parassita. In combinazione con fibre ottiche di varia lunghezza, le teste di misura separate consentono l’uso dei sensori in ambienti con temperature molto elevate fino a 250 °C. Oltre alle versioni con uscite di commutazione o analogiche (4...20 mA), sono anche disponibili sensori con due uscite di commutazione programmabili. www.ifm.com Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 - Fiera Milano Media SpA Stato Patrimoniale segue ATTIVO (euro) 31/12/13 31/12/12 Stato Patrimoniale PASSIVO (euro) 8) Debiti rappresentati da titoli di credito A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti - - (di cui già richiamati ) - in locazione finanziaria 1) Costi di impianto e di ampliamento - 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 1.787 - - 3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di opere dell'ingegno 974.576 1.242.920 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 705.336 768.809 2.587.083 2.792.083 - - 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti - - - 7) Altre Totale 20.244 31.224 4.287.239 4.836.823 - - 2) Impianti e macchinario 5.651 1.971 3) Attrezzature industriali e commerciali 1) Terreni e fabbricati 1.197 5.061 4) Altri beni 75.565 5) Immobilizzazioni in corso e acconti Totale - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - - - - esigibili entro l'esercizio successivo - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - esigibili entro l'esercizio successivo 12) Debiti tributari - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 14) Altri debiti a) Verso consociate 99.780 - esigibili oltre l'esercizio successivo - esigibili entro l'esercizio successivo III. Immobilizzazioni Finanziarie 1) Partecipazioni in: 29.000 29.000 a) imprese controllate - - b) imprese collegate - - c) imprese controllanti d) altre imprese 2) Crediti - - 29.000 29.000 - - - esigibili entro l'esercizio successivo - - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - a) verso imprese controllate - esigibili oltre l'esercizio successivo Totale debiti - 648.541 417.892 417.892 - 173.054 144.611 173.054 144.611 - - 273.357 224.820 273.357 224.820 - - 485.595 497.352 188.243 23.477 188.243 - esigibili entro l'esercizio successivo b) Verso altri creditori - 648.541 - - esigibili oltre l'esercizio successivo 92.748 82.413 - - esigibili entro l'esercizio successivo 11) Debiti verso controllanti II. Immobilizzazioni Materiali - - 10) Debiti verso imprese collegate I. Immobilizzazioni Immateriali 31/12/12 - - esigibili oltre l'esercizio successivo 9) Debiti verso imprese controllate B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse 31/12/13 - esigibili entro l'esercizio successivo 23.477 - - 297.352 473.875 297.352 473.875 - 4.755.449 5.147.570 E) Ratei e risconti - aggio su prestiti - vari Totale ratei e risconti Totale passività Totale passività e patrimonio netto 212.421 273.606 212.421 273.606 7.538.198 7.081.830 12.426.752 12.186.924 b) verso imprese collegate - esigibili entro l'esercizio successivo - - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - - esigibili entro l'esercizio successivo - - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - c) verso controllanti CONTI D'ORDINE (euro) Fdejussioni bancarie rilasciate a terzi Garanzie contrattuali rilasciate a terzi Totale conti d'ordine 31/12/13 81.500 - 31/12/11 116.500 - 81.500 116.500 d) verso altri - esigibili entro l'esercizio successivo - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - 3) Altri titoli - - - 4) Azioni proprie (valore nominale complessivo ) - - Totale 29.000 29.000 Totale immobilizzazioni 4.398.652 4.965.603 Conto economico (euro) 31/12/13 31/12/12 A) Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni ATTIVO (euro) 31/12/13 31/12/12 11.991.000 - 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni - - 615.599 1.035.360 615.599 1.035.360 - 13.829.344 5) Altri ricavi e proventi: C) Attivo circolante - vari - contributi in conto esercizio I. Rimanenze 32.674 12.812 2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati - - 3) Lavori in corso su ordinazione 1) Materie prime, sussidiarie e di consumo - - 4) Prodotti finiti e merci - 5) Acconti Totale - - - 32.674 12.812 II. Crediti 1) Verso clienti 3.497.122 3.743.756 3.497.122 3.743.756 - - - - - esigibili entro l'esercizio successivo - - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - - - - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 2) Verso imprese controllate 3) Verso imprese collegate - - esigibili entro l'esercizio successivo - - esigibili oltre l'esercizio successivo 4) Verso controllanti - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 4-bis) crediti tributari - - 73.155 - esigibili oltre l'esercizio successivo - esigibili entro l'esercizio successivo Totale valore della produzione 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) Per servizi 8) Per godimento di beni di terzi 9) Per il personale 1.830.010 1.926.913 389.416 287.479 51.438 1.089 51.438 1.089 - esigibili oltre l'esercizio successivo 372.952 4.064.930 2.918.033 971.716 873.843 261.802 258.164 6.716 e) Altri costi 10) Ammortamenti e svalutazioni 596.900 565.214 a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 31.686 b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali - c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni - d) Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamento per rischi 14) Oneri diversi di gestione - 136.862 8.141.284 371.363 3.150.923 d) Trattamento di quiescenza e simili 156.525 1.926.913 258.763 6.767.734 4.391.157 c) Trattamento di fine rapporto 156.525 - - b) Oneri sociali a) Salari e stipendi 13) Altri accantonamenti 1.830.010 12.606.599 - B) Costi della produzione 625.023 625.023 73.155 - esigibili entro l'esercizio successivo 4-ter) imposte anticipate - contributi in conto capitale (quote esercizio) - 1.988.706 1.988.706 12.793.984 2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione 50.402 13.289 15.000 38.204 171.129 Differenza tra valore e costi di produzione (A-B) 564.578 -19.862 - Totale costi della produzione 14.890 614.980 369.417 12.552.184 13.751.918 54.415 77.426 C) Proventi e oneri finanziari 5) Verso altri a) Verso consociate - esigibili entro l'esercizio successivo - - esigibili oltre l'esercizio successivo b) Verso altri debitori - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo Totale 15) Proventi da partecipazioni: - 337.978 286.390 337.978 286.390 - - 7.778.409 6.739.696 - - 2) Partecipazioni in imprese collegate - - - - 5) Azioni proprie - - 6) Altri titoli - - - esigibili entro l'esercizio successivo - - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - Totale - - 190.160 418.535 - - 3) Danaro e valori in cassa 2.916 2.964 Totale attivo circolante 193.076 421.499 8.004.159 7.174.007 D) Ratei e risconti - disaggio su prestiti - - vari 23.941 Totale ratei e risconti Totale attività 47.314 23.941 47.314 12.426.752 12.186.924 - - - altri (euro) 31/12/13 - - - - da imprese collegate - - - da controllanti - - - altri - c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) proventi diversi dai precedenti: - da controllanti - altri 17) Interessi e altri oneri finanziari: - verso imprese controllate - verso controllanti 17-bis) Utili e perdite su cambi: Totale proventi e oneri finanziari I. Capitale 2.803.300 - 18) Rivalutazioni: 49.196 V. Riserve statutarie - 39.763 55.727 - - - 38.554 52.831 1.209 2.896 63 -11 -38.606 -52.189 - - a) di partecipazioni - - b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni - - c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni - - - - a) di partecipazioni - - b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni - - c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Totale rettifiche di valore di attività finanziarie - - - - E) Proventi e oneri straordinari 20) Proventi: IV. Riserva legale 3.549 D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 2.803.300 - - 1.094 - - verso imprese collegate - verso altri 31/12/12 II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni - 3.549 - - da imprese collegate - - 1.094 - - da imprese controllate A) Patrimonio netto III. Riserve di rivalutazione 3.549 - da imprese controllate 19) Svalutazioni: PASSIVO - 1.094 - b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni IV Disponibilità liquide 2) Assegni - - - da controllanti a) Verso imprese controllate 1) Depositi bancari e postali - a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni - 3) Partecipazioni in imprese controllanti 4) Altre partecipazioni - - da imprese controllate - da imprese collegate 16) Altri proventi finanziari: III Attività finanziarie che non costituiscono Immobilizzazioni 1) Partecipazioni in imprese controllate - 42.823 - - - plusvalenze da alienazioni 267.348 267.348 - imposte esercizi precedenti - - varie VI. Riserva per azioni proprie in portafoglio - VII. Altre riserve VIII. Utili (perdite) di esercizi precedenti IX. Utile (perdita) - 2.130.834 2.130.834 121.764 686 -216.540 127.451 21) Oneri: - minusvalenze da alienazioni 4.888.554 5.105.094 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili 212.208 226.040 2) per imposte, anche differite - varie Totale delle partite straordinarie 139.102 153.570 61.746 46.746 22) Imposte sul reddito dell'esercizio Totale fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 413.056 426.356 1.765.151 1.626.419 D) Debiti 1) Obbligazioni - - - esigibili entro l'esercizio successivo - - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - 2) Obbligazioni convertibili - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 3) Debiti verso soci per finanziamenti - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 4) Debiti verso banche - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 5) Debiti verso altri finanziatori - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 6) Acconti - - 1.429 1.429 - - - - - - - - - - esigibili oltre l'esercizio successivo - - 2.060.479 2.259.249 2.060.479 2.259.249 - - - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo 232.349 -14.468 96.903 b) Imposte differite c) Imposte anticipate 23) Utile (perdita) -216.540 165.134 137.640 -19.391 46.885 127.451 Prospetto di pubblicazione delle informazioni relative all'attività editoriale ai sensi dell'art. 11, comma 2, nn. 1) e 2), della legge 5 agosto 1981, n. 416 e dell'art. 9 delibera 129/02CONS.: Soggetto segnalante: FIERA MILANO MEDIA S.p.A. C.F.: 08067990153 ANNO: 2013 - 296.768 296.768 - esigibili entro l'esercizio successivo 7) Debiti verso fornitori 267.348 292.585 1.210.096 1.210.096 - - 15.809 - - 1.209.776 1.209.776 - - 149.914 a) Imposte correnti B) Fondi per rischi e oneri 3) Altri - - - imposte esercizi precedenti Risultato prima delle imposte (A-B±C±D±E) Totale patrimonio netto - - 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 Voci ricavo Vendita copie Pubblicità --- Diretta --- Tramite concessionaria Ricavi da editoria online --- Abbonamenti --- Pubblicità Ricavi da vendita informazioni Ricavi da altre attività editoriali - Vendita Libri Totale voci 01+02+05+08+09 Ricavi 52.381,36 4.144.574,01 4.144.574,01 0,00 339.900,70 0,00 339.900,70 0,00 0,00 4.536.856,07 Bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 - Gruppo Fiera Milano SpA (migliaia di euro) note Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 31/12/13 31/12/12 (migliaia di euro) Prospetto di conto economico complessivo consolidato note ATTIVITA' 2013 2012 258.142 263.408 Attività non correnti 1 Immobili, impianti e macchinari 18.618 24.258 2 Immobili, impianti e macchinari in leasing 10 - Investimenti immobiliari non strumentali - - 27-42 Ricavi delle vendite e delle prestazioni Totale ricavi 3 Avviamenti e attività immateriali a vita non definita 120.289 113.829 28 4 Attività immateriali a vita definita 49.941 60.015 5 Partecipazioni 40 43 29 Altre attività finanziarie 6 42 7 - - Crediti commerciali e altri 14.228 14.364 di cui vs parti correlate 12.784 12.784 2.055 192 Attività fiscali per imposte differite Totale 205.181 212.701 54.763 52.017 Attività correnti 8 42 9 di cui vs parti correlate Rimanenze Lavori in corso su ordinazione Attività finanziarie 11 Disponibilità liquide e mezzi equivalenti Totale 2.695 2.240 4.163 4.143 - - 324 - 19.754 19.400 79.004 75.560 Attività destinate alla vendita 12 Attività destinate alla vendita Totale attivo - 50 284.185 288.311 PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' 13 41.521 41.593 Riserva da sovrapprezzo azioni 13.573 13.797 - - 42 di cui vs parti correlate 31 7.712 6.986 259.999 249.500 5.190 4.025 Margine Operativo Lordo (MOL) 3.333 17.933 Ammortamenti immobili, impianti e macchinari 7.509 8.373 - - Totale Costi Operativi Ammortamenti investimenti immobiliari 35 Ammortamenti attività immateriali 6.689 5.841 36 Rettifiche di valore di attività 6.591 2.541 37 Svalutazione dei crediti e altri accantonamenti -1.490 -927 -15.966 2.105 38-42 Proventi finanziari e assimilati 1.375 1.096 39-42 * Oneri finanziari e assimilati 1.475 5.905 -3.752 * Risultato netto dell'esercizio -16.498 -1.541 Risultato delle società valutate con il metodo del Patrimonio Netto 34.650 56.002 2.812 3.868 Totale Patrimonio netto 37.462 59.870 Risultato prima delle imposte 40 * Imposte sul reddito Risultato netto dell'esercizio da attività continuative Risultato netto dell'esercizio da attività destinate alla vendita Risultato netto dell'esercizio Debiti verso banche - - 34.506 27.226 15 Altre passività finanziarie 385 545 16 Fondi per rischi e oneri 2.583 2.023 17 Fondi relativi al personale 9.202 8.707 18 Imposte differite passive 7.949 12.581 19 Altre passività 4.301 3.163 di cui vs parti correlate Totale 2.773 1.513 58.926 54.245 Obbligazioni in circolazione - - Debiti verso banche 55.451 70.982 Debiti verso fornitori 45.863 41.493 Acconti 38.377 33.343 23 Altre passività finanziarie 20.572 320 42 di cui vs parti correlate 20.410 161 24 Fondi per rischi e oneri 2.044 25 Debiti tributari 3.228 26 Altre passività 22.262 20.216 3.002 1.457 187.797 174.196 di cui vs parti correlate Totale Soci della controllante Interessenze di minoranza Totale passivo 4.299 - - - - -19.634 -1.098 -3.009 355 -16.625 -1.453 - - -16.625 -1.453 -16.498 -1.541 -127 88 -110 -666 18 -183 Altre componenti del conto economico complessivo che non saranno successivamente riclassificati nel risultato dell'esercizio * Rimisurazione piani a benefici definiti * Effetti fiscali Altre componenti del conto economico complessivo che saranno successivamente riclassificati nel risultato dell'esercizio Differenze di conversione dei bilanci di imprese estere Altre componenti del conto economico complessivo dell'esercizio al netto degli effetti fiscali -3.441 -1.776 -3.569 -2.259 3.546 Risultato netto complessivo dell'esercizio -20.194 -3.712 4.296 Risultato netto complessivo dell'esercizio attribuibile a: -19.404 -3.432 -790 -280 -0,3973 -0,3973 -0,0374 -0,0374 Soci della controllante Interessenze di minoranza Passività destinate alla vendita Passività destinate alla vendita 5.043 Risultato netto dell'esercizio attribuibile a: Passività correnti 42 55.815 49.121 -5.421 Interessenze di minoranza 2.092 61.837 57.791 33-42 Proventi diversi 34 2.493 64.439 48.862 Costi del personale * Risultato netto di esercizi precedenti Obbligazioni in circolazione 21 129.204 Costi per godimento di beni di terzi Passività non correnti 22-42 135.306 Valutazione di attività finanziarie Totale Patrimonio netto di Gruppo 20 Costi per servizi di cui vs parti correlate 30 Capitale sociale e riserve Capitale sociale Altre riserve 42 2.352 Risultato Operativo Netto (EBIT) Riserva da rivalutazione 14 263.408 3.680 32-42 Altre spese operative Crediti commerciali e altri 10 42 258.142 Costi per materiali - - 284.185 288.311 * A seguito dell’applicazione dell‘emendamento allo IAS 19 i dati dell'esercizio 2012 sono stati rideterminati. Rispetto ai dati già pubblicati l'impatto, dovuto alla rilevazione delle perdite attuariali tra le altre componenti del conto economico complessivo al netto del relativo effetto fiscale, è stato pari a una riduzione della perdita di 483 migliaia di euro con contestuale variazione del Risultato netto di esercizi precedenti. 41 Risultato per azione (in euro) * Base Diluito A seguito dell’applicazione dell‘emendamento allo IAS 19 i dati dell'esercizio 2012 sono stati rideterminati. Rispetto ai dati già pubblicati l'impatto, dovuto alla rilevazione delle perdite attuariali tra le altre componenti del conto economico complessivo al netto del relativo effetto fiscale, è stato pari ad una riduzione della perdita di 483 migliaia di euro. Controllo, precisione e flessibilità imbattibili Riuscire a diminuire i costi, aumentare la produttività e ridurre i tempi di progettazione sono solo alcune delle sfide fronteggiate dagli ingegneri industriali. L’approccio della progettazione grafica di sistemi integra il software produttivo e l’hardware RIO (ad I/O riconfigurabile) per consentire di rispondere a tali sfide. Questa piattaforma commerciale, customizzabile per qualisiasi applicazione di controllo e monitoraggio, unisce funzioni di controllo assi, visione e I/O a un unico ambiente di sviluppo software per realizzare rapidamente sistemi industriali complessi. >> Dai un impulso alla tua produttività su ni.com/industrial-control-platform/i 02 41 309 1 ©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. LabVIEW, National Instruments, NI e ni.com sono marchi registrati di National Instruments. Altri prodotti e nomi aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 13201 Il software di progettazione one di isce sistemi NI LabVIEW fornisce una flessibilità senza parii grazie alla programmazione one FPGA, semplifica il riutilizzo zzo del codice e ti aiuta a programmare come pensii – graficamente.
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